Sogno un mondo a colori.

di Directioneravita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo/Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Prologo/Capitolo 1. ***


Prologo
L'unico colore che potevo vedere era il nero. Ma non lo definivo un colore,perchè non mi trasmetteva emozioni,non mi dava soddisfazioni. Anzi delle emozioni me l'emanava,le più brutte,le più sgradevoli,le più dolorose. Per esempio alla morte di qualcuno,s'indossa il nero. Perchè annuncia la mancanza di una persona cara,ovvero il vuoto che si crea dentro il cuore senza quell'individuo.
Bene,non avevo la possibilità di conoscere il mondo con gli occhi,di sapere il colore che volevo indossare. Non avevo la possibilità di amare un ragazzo,perchè non sapevo come vederlo. Non avevo neanche la possibilità di conoscere un'amica,perchè non mi accettava,perchè non poteva fare nulla con me. Non avevo la possibilità di vedere,di sapere,di mandare emozioni,di guardare,di sentire con gli occhi.
Ma non è sempre come ti aspetti,perchè proprio questo avvenimento successe in base ad un mia scelta,una scelta che ha cambiato tutta la mia vita.
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Capitolo 1.
Questa mattina era calda,non come le altre, perciò sentivo i caldi raggi di sole accarezzarmi la pelle.
Era ufficialmente iniziata l'estate.Adoravo l'estate, mi rendeva felice.
-Buongiorno amore- disse mia madre ponendomi un cornetto.
-Ciao- dissi io,cercando di sedermi sul divano.
Con mia madre ho sempre desiderato un legame più intimo,cioè da amiche.
Tipo come 'Una mamma per amica' a cui confidi tutti i segreti,ma non ci riuscivo.
Ogni cosa che dicevo lei la basava su uno scherzo,quindi le tenevo per me.
Squillò il telefono di casa.
Cercai il telefono con le mani ma non lo trovai allora me lo porse mia madre che dolcemente mi fece una carezza.
-Pronto?!- risposi.
-Ciao bella! Sono zia Valentina. Mi passi mamma?- disse mia zia col suo tono sempre allegro.
-Certo!- Porsi il cellulare a mia madre e,facendomi aiutare da mio padre, andaii in camera mia dove mi distesi sul letto.
Le mie giornate d'estate erano vuote.
Non avevo molte cose da fare come in inverno.
In inverno andavo a ''scuola'',andavo a fare compere con mia madre,andavo dal dottore,invece d'estate no.
-Tesoro- entrò mia madre.
-Mamma!- urlai spaventata.
-Tua zia ha detto che a Roma ci sono dei gruppi estivi proprio per quelli come te- disse insicura.
-Mamma lo so,per ciechi. E allora?- chiesi io.
-Ha detto se vorresti andare da lei-
Rimasi a bocca aperta. Non risposi e mia madre andò di là capendo che avevo bisogno di tempo per decidere.
Mia madre aveva paura di dire la parola 'ciechi,cieca,cieco' etc. perchè sapeva di ferirmi,ma era la verità e dovevo pur accettarla.
Risi. Forse perchè avrei trovato il modo per riempire queste calde giornate d'estate,avevo trovato una nuova avventura nel mio mondo nero.
-Kalì,dove sei?- chiesi invano.
E sentii abbaiare fuori alla porta,quindi,con molta attenzione, aprii la porta alla mia Labrador e le misi il collare.
-Portami in giro,su!- e aggiunsi -Ciao mamma,andiamo a fare una passeggiata!-
-Ciao Kalì,ciao Elisa- disse chiudendo la porta mentre noi ci dirigevamo verso il parco.
Kalì era la mia labrador,ovvero il mio cane.
Lei mi portava a spasso nella città facendomela conoscera anche solo annusando i vari odori e i vari rumori,anche quelli sgradevoli.
Lei era l'unica amica che avevo e mi accontentavo,perchè mi accettava così com'ero e mi voleva bene.
Andammo al parco,passeggiammo a lungo tra gli enormi alberi che facevano da tetto ad ogni piccolo vicolo che sbucava tra quel piccolo e meraviglioso bosco.
Il sole si faceva sempre più luminoso,lo sentivo quando i suoi raggi picchiettavano sul mio pallido viso.
Mi inchinai vicino al muso di Kalì e pronunciai testuali parole -Ci vorrebbe proprio una vacanza,vero Kalì?! Allora si va a Roma?!-
Alle mie due domande lei,col suo tono da cagna fedele, abbaiò e io le accarezzai le orecchie.
Tornammo a casa dove mio fratello maggiore ci accolse felicemente.
-Elisa! Dove sei stata?- chiese leggermente preoccupato.
-Al parco,Ale.-
-Ok- mi avvolse in un abbraccio e aggiunse -ho saputo che a Roma ci sono dei gruppi estivi..-
Volevo contrabbattere,ma lui mi fermò e continuò -..ci vengo anch'io se ci vai.-
Sorrisi,adesso sì che ero felice.
Volevo tanto lui accanto a me,la persona che c'è stata sempre dopo i miei genitori,la persona che mi ha sempre ritenuto una scassapalle ma mi ha sempre voluto bene.
-Allora ci vai?- chiese
. E io incredula per la risposta che stavo dando risposi -Si,e dovete venire anche tu e Kalì!- Kalì venne abbaiando cercando qualcuno che la coccolasse,allora mentre la riempievamo di carezze prendemmo una decisione che avrebbe cambiato la nostra estate.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
Mentre dicevo a mia madre cosa mettere in valigia,pensavo già come sarebbe stata la mia vacanza.
Di certo non bellissima perchè non avevo la possibilità di viverla anche con gli occhi,ma potevo viverla annusando gli odori e ascoltando i rumori,ma sopratutto viverla col cuore.
-La zia vi aspetterà alla stazione alle 16,se succede qualcosa chiamatemi- ci avvertì nostra madre.
-Sì,abbiamo capito mamma- ripetemmo prima di salire in treno.
-Ciao tesori miei- dissero in coro nostro padre e nostra madre.
-Ciao,vi chiameremo appena arriveremo a Roma- dicemmo prima di salire in treno.
Queste quattro ore sembravano non finire più. Sentii qualche sguardo fisso su di me,fingendo di non capire che ero cieca.
-Signori passeggeri,tra 10 minuti arriveremo alla stazione di Roma. Prepararsi per scendere- disse il capotreno.
Alessandro (mio fratello che io chiamo Ale perchè non mi va di dire tutto il nome) mi aiutò a prendere tutte le mie cose e dopo quattro stancanti e interminabili ore chiusi dentro quel treno,finalmente scendemmo.
Mio fratello prendendomi per mano iniziò a cercare zia Valentina che ci venne incontro con nostra cugina Federica.
-Buondì bei nipoti miei!- esclamò appena ci vide,e ci invitò a bere un caffè.
-Alessandro,ti sei fatto un bel giovanotto..- disse zia -..adesso quanti anni hai?-
-Diciotto,sono maggiorenne!- se ne vantò Ale.
Risi e si unì a me anche Federica.
-Fede invece tu adesso quanti anni hai?- chiesi io ancora ridendo.
-Diciasette,tra poco però sarò maggiorenne!- esclamò imitando Ale e sorseggiando il caffè.
Ridemmo e ci avviammo per la nostra futura casa estiva.
Appena entrammo fummo accolti da un soggiorno abbastanza luminoso,con le pareti arancioni e il parchè. 
Man mano che visitavamo la casa con nostra cugina,lei me la descriveva molto particolarmente.
Infatti,mi disse che la sua camera era semplice ma moderna.
C'era un letto in ferro battuto bianco,un'armadio lilla,una scrivania e dei poster di Katy Perry attaccati al muro.
Mi dispiaceva che non potevo vedere una casa che emanava calore,sopratutto la casa dei miei zii,ma è la realtà e bisogna farsene una ragione.
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Un po' di spazio a questa imbranata scrittrice qua dietro:3
Vi ringrazio per le visite,e mi scuso per questo capitolo che è abbastanza corto però spero che lo seguirete.
P.s. VOGLIO PIU' RECENSIONI *-* HAHA.
Scusate,grazie comunque. °-° :D

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
A svegliarmi furono gli uccellini che cinquettavano felici sul ramo dell'albero fuori la finestra.
Toccai il cuscino di mia cugina,però non c'era (come sospettavo).
Lei era un tipo che amava la natura,amava conoscerla e proteggerla,infatti aveva sempre sognato di fare la naturalista.
-Finalmente sei sveglia!- disse mio fratello sedendosi accanto a me.
-Buondì Ale- 
-Sorellina oggi andrai al primo giorno del tuo gruppo estivo..- e aggiunse-..anche se non staremo insieme ti passerò a prendere io-
-Okay- mormorai.
Federica mi aiutò a vestirmi e mi fece una coda alta.
Il sole era caldo e accecante. Abbastanza ironico per me.
-Salve!- esclamò mia zia.
-Buongiorno signora! E questa ragazza chi è?- rispose un ragazzo con voce sicura.
-Mia nipote- sussurrò zia Valentina.
-Piacere Elisabetta- dissi con tono freddo e distaccato allungando la mano.
-Piacere Giovanni- pronunciò intimidito ancora una volta e continuò -Vostra nipote sarà in buone mani,non si preoccupi. Vieni ti faccio visitare il posto.-
-Non so se te ne sei accorto,ma sono cieca. No,mia zia non si preoccupa,mi preoccupo io!- controbbattei.
Lui rise dolcemente e finendo la conversazione disse -Andiamo,và.-
Rise ancora una volta,e,prendendomi per mano,mi portò in giro.
Non so precisamente bene dov'eravamo,però era fantastico. Era fantastico perchè sembrava che abbracciassimo la natura ogni passo che facevamo. Sembrava che la conoscessimo e ci stessimo parlando.
Però non stavamo conoscendo solo la natura,ma anche noi.
-Allora..da quando sei cieca?- mi chiese impaurito da come potevo reagire.
z-Da quando avevo 10 anni- immaginai me da piccola.
-Com'è successo?- chiese ancora curioso.
-Beh,stavamo andando in vacanza,in Puglia,precisamente. Eravamo tutti allegri e cantavamo una canzone dei Beatles,me la ricordo ancora era 'Here Comes The Sun'. Un ragazzo trentunenne era ubriaco e correndo non so a quanti chilometri superò l'incrocio proprio quando noi stavamo passando. La nostra macchina si catapultò sulla sua rotolandosi fino a scendere sulla strada. Eravamo tutti miracolosamente illesi,ma appena io mi svegliai vidi solo nero.-
Lui non fiatò,ma il suo abbraccio parlava da solo. Parlava di dispiacere.
Quel ragazzo lo ritenevo speciale,anche perchè sapeva accettarmi.
Mi prese la mano,e con delicatezza mi fece toccare l'acqua di un ruscello. 
-E' gelata!- esclamai.
Lui rise.
-Ti ho fatto un occhiolino perchè non mi andava di dire 'Ok'- disse.
-Ah. Allora la prossima volta dimmelo che mi farai un occhiolino così so che significherà 'Ok'-
Rise ancora una volta e c'incaminammo senza avere una meta.
-Elisa!- mi venne incontro Ale.
-Ale dimmi- 
-Andiamo a casa?- chiese.
-Non so se te ne sei accorto ma sono con il mio nuovo amico!- esclamai un po' infastidita,ma Ale era fatto così,era un imbranato di prima categoria perciò dicevo di aver preso di lui.
-Ah,scusate,comunque piacere Ale il fratello di questa ranocchia- allungò la mano verso Giovanni.
Lui rise e disse -Giovanni- e aggiunse -Va bene,ci vediamo domani Elisa-
Sorrisi e salutai Giovanni con un cenno della mano mentre ero in braccio ad Ale.
-Che è successo? Ti ha baciato?- chiese curioso.
-No!- esclamo arrabbiata -non c'entra niente!L'ho appena conosciuto!- continuo.
-Caaaaaaaalma- disse prolungando la prima 'A'.
Mio fratello era molto possessivo e geloso nei miei confronti,infatti era sempre nervoso quando mi vedeva che parlavo con un ragazzo o una ragazza.
Da sempre è stato così,forse perchè era affezionato a me ed ero fortunata ad avere un fratello così.
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Un po' di spazio per questa stupida qua dietro,oh si.:3
Eccomi qui un'altra volta con il terzo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto però non pubblico il quarto senza almeno 3 recensioni u.u
Grazie a tutti voi che leggete i miei schifosi capitoli:)
Ciao.<3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.
-Capito come si fa?- mi chiese Giovanni la mattina del giorno seguente.
-Forse- 
-Prova,dai- mi incoraggiò -Che foglia è?-
-Del Pino!- esclamai contenta.
-Brava!- mi abbracciò.
Sentii il suo sguardo fisso su di me,e abbassai la testa verso le mie vecchie converse rosse.
-Qual'è il tuo sogno più grande?- mi chiese Giovanni.
-Adesso vuoi sapere troppe cose!- esclamai io scherzando.
-No dai,veramente- insistette.
-Sogno un mondo a colori-
Lui non fiatò,però sorrise me ne accorsi da una flebile risatina.
-Che c'è?- chiesi leggermente ansiosa di ciò che poteva dirmi.
-Nulla,ti piacerebbe così tanto rivedere?-
-E' il desiderio di ogni cieco- dissi.
-E perchè è anche il tuo?-
-Perchè non mi trovo in questa vita,non mi piace,la odio-
Mi abbracciò ancora una volta e ritornammo al ruscello del giorno precedente.
-Ciao Giovà- disse una voce maschile alle mie spalle.
-Ciao Leo- rispose Giovanni,lasciando la mia mano e voltandosi.
-E' una nuova ragazza?- chiese il ragazzo,ovvero Leonardo.
-Si,sono nuova- risposi io distaccata.
-Piacere Leonardo,ma per gli amici Leo-
Addolcii il mio tono -Piacere Elisa,come stai Leo?-
-Già mi ritieni tuo amico?- rise.
-Si perchè non dovrei?- chiesi scherzando.
-Come vuoi principessa!Adesso però devo ritornare al mio lavoro,ciao ciao- 
Lo salutai e notai che Giovanni gli disse qualcosa con il labiale visto che muoveva anche le braccia,però mi stetti in silenzio facendo finta di niente.
Giovanni nella mia breve conversazione con Leo non fiatò,infatti ero del pensiero che fosse geloso.
Quando tornai a casa fui accolta dal profumo dei biscotti di mia zia.
-Che odorino!- dicemmo in coro io ed Ale.
-Sisi,dei biscotti solo per voi!- disse allegra.
Li assaggiamo ed all'interno c'erano delle gocce di cioccolato fondente che rendevano il biscotto ancora più delizioso.
-Federica?- chiesi curiosa.
-E' dal suo fidanzato- disse zia Valentina.
Annuì anche se ero dispiaciuta perchè mancava lei in questo momento così familiare.
Dopo la merenda Ale mi prese in disparte in camera sua e ci distendemmo sul letto,prendendomi la mano mi fece una domanda insolita -Ti mancano mamma e papà?-
-Sinceramente? Un po' si e anche Kalì-
-Anche a me,Kalì verrà presto-
-Lo spero tanto!- dissi io stringendo la sua mano con sicurezza.
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FATEMI SPAZIOOOOOOOOOOOOOO,OLE'!
Ed ecco un altro dei miei capitoli :D
Ho ricevuto solo 2 recensioni,e ne volevo 3 nello scorso capitolo.
Spero che in questo ci siano più recensioni e visite.

Grazie di leggere la mia storia :)<3

Ciao ciao:3

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