Alice Innocent and the Demons

di Girasolefelicissimo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro tra l'uomo in rosa e Alice ***
Capitolo 2: *** Boxer... A cuoricini? ***
Capitolo 3: *** Le cretinate di Amaimon ***
Capitolo 4: *** Fuggi Alice, Fuggi! ***
Capitolo 5: *** Ricerche, Parte: 1 ***
Capitolo 6: *** Ricerche. Parte: 2 ***
Capitolo 7: *** Il triangolo capovolto ***
Capitolo 8: *** Aghata?.. Anis? ***
Capitolo 9: *** Si ritorna a casa.. ***
Capitolo 10: *** Un senso di nostalgia.. Ma non per molto! ***
Capitolo 11: *** La Rivincita Di Amaimon... O Quasi.. ***
Capitolo 12: *** Eccoli.. I Ricordi! ***
Capitolo 13: *** Aghata, Anis e la Maschera Rossa ***
Capitolo 14: *** L'ombra sorridente ***
Capitolo 15: *** La dolce fine ♥ ***



Capitolo 1
*** L'incontro tra l'uomo in rosa e Alice ***


Nome: Alice
Cognome: Innocent
Età: 19 Anni
Capelli: Neri
Occhi: Azzurro Cielo
Altezza: 1.71 Cm.
Professione: Cacciatrice di Demoni o Esorcista (Come preferite.)
 
"Ora, cara Alice.. Devi fare una scelta"
"No! Non voglio!"
"Devi.. o lo faremo noi"

Si fece forza e si diresse verso di lui con passo lento, con la testa rivolta verso il basso e con qualche lacrima che le rigava il volto.. Alzò la spada in cielo.. La spada che lo avrebbe trafitto..
 

Il Padre di Alice è il Cavaliere Onorario. 
Quest'anno suo Padre doveva andare a svolgere una missione di 10 giorni in India, ma non poteva portare con sè la figlia perchè era una missione che doveva svolgere solo: 
Il Paladin, L'Arck Knight e in fine il Cavaliere Onorario.
Il Padre aveva intenzione di affidare Alice a sua sorella, ma, sua sorella era la Paladina. Quindi, era impossibile.
 
-Allora Tamami, Dimmi, secondo te a chi dovrei lasciare la mia bambina?- Domandò suo padre alla sorella.
-Bambina? Papà ho quasi vent'anni!- 
-Appunto, sei ancora piccina!-
"Ancora piccina?" Pensò Alice, perplessa.
-Allora Tamami?- Il padre riprese il suo discorso con la zia.
-Mmm, Non saprei... Aspetta!- Alla Zia le venne un lampo di genio -Ci sarebbe quella persona...- Gli disse sorridendo. Al padre bastò un istante per capire ciò che aveva in mente.
-No! non se ne parla- Disse scuotendo la testa.
-Ma se non sai neanche di chi..-  La interruppe.
-Oh, lo so a chi stavi pensando, quindi no!- 
-Preferisci lasciarla qui da sola?- 
-No, mai e poi mai!-
-Dai papà, che cosa potrei mai fare qui da sola?- Chiese Alice, che in tutto questo tempo era rimasta in silenzio.
-Forse organizzare una festa come l'anno scorso e mandare a fuoco la casa?-  L'anno scorso il padre lasciò da sola la figlia a casa per una missione di 2 giorni in Cina e quando tornò dalla missione la casa era andata leggermente a fuoco.
-Vabbè, Incidente di percorso..- Disse con voce fioca, ma poi riprese a parlare normalmente -Ma posso sapere chi è l'uomo misterioso di cui parlate?-
La zia si avvicinò alla nipote, poggiò le sue mani sulle sue spalle e le chiese: -Alice, tu, ti traumatizzi facilmente?- Le domandò con sguardo fisso.
-Non saprei.. Ma chi è?- Chiese preoccupata.
-Alice, Hai presente quella persona di cui ti parlo spesso?-
-Quale? Quello alto due metri con capelli viola e occhiaie o quello con i capelli arancioni alto 1 metro e mezzo?-
-Il primo-
-Oh...- Non sapeva più che rispondere.
-Comunque, no- Disse deciso il padre.
-Quindi, preferisci far rimanere qui, da sola Alice o la lascerai da Mephisto?- Il padre sbuffò.
-Non saprei...- Si portò la mano destra sulla fronte. Ci pensò un'attimo, ma poi si arrese. -D'accordo, andrà da Mephisto- Non poteva rimanere da sola la figlia. 
Alice preparò le valigie, suo padre e sua zia l'accompagnarono alla casa di Mephisto. Giunti lì...
 
-Wooow, sembra la casa del principe Alibabà- Disse stupefatta, osservando attentamente la casa.
-Mi raccomando Alice, sta molto attenta..- le raccomandò la zia.
-Ci, proverò..- L'auto partì ed ora Alice era lì, davanti ad un maestoso cancello che conteneva una casa al di poco stupenda. Si diresse verso il citofono e premette il pulsante.
-Chi è?-  Rispose una voce femminile.
-Sono quella ragazza che..- La voce la interruppe
-Ah! Prego entri!- Le rispose con voce stridula.
Il cancello si aprì. Si diresse verso la porta d'ingresso lentamente, abbassò la maniglia e si ritrovò in una sala d'attesa. C'era un bancone, con dietro seduta una signora vestita di nero. A passo lento si diresse verso il bancone e giunta lì la signora alzò il viso, fissandola con un sorriso inquietante.
-Salve! Lei ha un appuntamento con il Signor. Pheles?-
-Emm.. Credo di si-
-Allora qual'è il suo nome?- Mentre parlava, continuava a sorriderle in una maniera strana.
-Alice..-  Rispose lei.
-Ah! Bene, allora e sull'elenco!- Esclamò la signora.
-Elenco?- Disse sottovoce.
-Allora,  entri da quella porta, Le disse indicando una porta sulla destra. -Poi giri a sinistra, vada avanti per 50 metri. Giri a destra, avanti per 20 metri e si ritroverà in un salotto in cui la aspetta il Signor. Pheles-
-Ok..- Si diresse verso la porta che le aveva indicato. Andò avanti per 50 metri quando si fermò.
-Aspetta.. Dove dovevo andare? Ecco mi sono persa.. Ma non per molto!- Alice frugò tra le sue tasche dei pantaloni e tirò fuori una monetina.
-Ok, se esce testa vado a sinistra, se esce coda vado a destra- Lanciò la monetina in aria e uscì coda. Quindi girò a destra e proseguì, andando avanti per 20 metri. 
Si ritrovò in un salotto ben arredato. Prese la moneta e la rimese in  tasca con aria soddisfatta. -La monetina non sbaglia mai!- Affermò nella sua mente. Si guardò attorno.
-Ma non doveva esserci quel tipo qui?- Si chiese.
Un uomo apparve dal nulla e si dirisse verso la ragazza a passo lento..
-Salve! Lei deve essere Alice?- Le chiese la voce estranea.
La ragazza, presa dallo spavento indietreggiò e portò il braccio sinistro all'altezza del petto in segno di auto-difesa.
-E lei.. È il Signor. Pheles?- Chiese con aria sospettosa.
-Da cosa l'ha intuito?-
"Ah, Bhe, capelli viola, molte occhie, pizzetto inquietante, vestiti da clown.." Pensò fissandolo.
-Credo sia stato l'istinto..- La ragazza si stava trattenendo dal ridere, sarebbe stato scortese ridergli in faccia. L'uomo le prese la mano sinistra che aveva alzato in segno di auto-difesa e le fece un galante bacio a mano.
-Sono felice di conoscere una creatura così deliziosa..- Le fece un sorriso.
Alice, notò che aveva dei denti affilati e ritirò in fretta la mano. 
L'uomo, ricambiò con un ghigno terrificante.
Lei era rimasta leggermente Spaventata.
-Prego, mi segua da questa parte signorina, le mostrerò dove alloggerà in questi giorni- Le fece cenno con la mano di seguirlo. 
Appena esso si girò, lei si pulì la mano che le aveva baciato sul pantalone, e dopo questa "Operazione di pulizia" Afferrò il manico della sua valigia e lo seguì.  Mephisto si fermò e spalancò una porta.
-Prego..- Alice entrò lentamente nella stanza, si guardò attorno e rimase di stucco.
La camera era ben arredata, c'era un letto a baldacchino, un tappeto al suo fianco, un comodino affianco al letto, una finestra, un armadio gigante, un divano e un bagno personale.
-Wow..- Disse quelle parole senza rendersene conto. Mephisto sorrideva. Era felice che qualcuno apprezzassi il suo buon gusto.
-Sono felice che le piaccia-
-Come potrebbe non piacermi? È fantastica!- Disse guardandosi attorno. Il viola adesso sorrideva ancor di più.
-Bhe, perchè ora non sistema la sua roba?- Le propose, sorridendo come un ebete.
-Ottima idea!- Affermò col sorriso, mentre Mephisto chiuse la porta, andandosene.
-Perche sorrideva come un imbecille?- Si chiese sottovoce.
-Vabbè meglio sistemare la mia roba- Prese la valigia, la posò sul materasso e iniziò a  sistemare la sua roba nell'armadio.
Decise di riposarsi sul lettone che sembrava assai morbido, ma quando stette per stendersi entrò all'improvviso Mephisto con un aria soddisfatta.
"Non si usa più bussare?" Pensò irritata.
-Su mia cara è pronto da mangiare!- Lo guardò preoccupata.
-Su su vieni!- Lo seguì e si diressero insieme verso la sala da pranzo. Giunti nella sala da pranzo vide che la tavola era ben apparecchiata, ma, nei piatti c'era della roba rossa che bolliv, e altri oggetti che galleggiavano tutti intorno. Fissò il piatto, con aria disgustata e Mephisto notò la sua espressione.
-Qualcosa non va'?- Chiese incuriosito, sorridendo.
-L'ha cucinato lei, vero?- Gli chiese continuando a fissare il piatto.
-Si, come mai?-
-Mia zia mi ha detto di non mangiare niente di ciò che cucini, perche è tossico è nuoce gravemente alla salute- Disse con tranquillità, punzecchiando la strana roba che c'era all'interno con una forchetta.
-Ma che cosa dici?! Quello che cucino e BUO-NI-SSI-MO-!- Le rispose irritato.
-E allora dimmi, che cos'è quel coso arancione che galleggia?- Indicò l'oggetto.
-Non lo sò..-  Stettero per un attimo in silenzio, a fissare il piatto.
-Stia tranquillo, mia zia mi aveva avvisata, perciò mi sono portata del cibo con me- 
-Mi scusi, allora chi si dovrebbe mangiare la cena?- Alice lo guardò e gli diede una pacca sul braccio.
-Lei lo ha cucinato e lei lo mangerà.- Gli disse decisa.
Il viola la guardò con un aria diabolica per poi ghignare.
-D'accordo, lo mangerò io, però potresti farmi compagnia mentre mangio?- Le chiese col sorriso.
-Mmm.. Si, perche no! Voglio vedere come muore un Demone per un po' di zuppa!-
-Che cosa?-
-Eh? Ah, no niente..- Entrambi si sedettero. Mephisto prese un cucchiaio, immerse il cucchiaio nella zuppa si portò il cucchiaio alla bocca, ingerendo la zuppa.
Dopo un po' si fece rosso come un peperone, gli occhi iniziarono lacrimargli e con la sedia cadde all'indietro. Svenì.
La ragazza si preoccupò, notando che non sia alzava più. Si avvicinò ad esso inginocchiandosi davanti al suo corpo immobile.
-Mephisto?-  Mephisto non rispondeva, era immobile. Allora preoccupata incominciò a muoverlo.
-Hey! M-Mephisto?- Iniziava a preoccuparsi, gli prese il polso per vedere se sentiva il battito del cuore... Niente. Allora si avvicinò con la testa al suo petto... Niente. Mise le dita vicino alle sue narici per vedere se respirava... Ancora niente. Incominciava a preoccuparsi, quindi iniziò a dargli piccoli schiaffi sulle guance.
-Mephisto! Non morire! Heeeyy!- Era spaventata, quell'uomo era morto davanti ai suoi occhi.
Lo prese per le spalle, scuotendolo.
-MEPHISTO RISPONDI!!- Gli gridò contro. Mephisto sbarrò gli occhi all'improvviso.
-Buh!- Le urlò all'improvviso.
-Uaa!- Per lo spavento, Alice cadde all'indietro e indietreggio seduta da terra. Non solo si era spaventata perche lo credeva morto, ma si era spaventata perche aveva detto quel "Buh!" con una faccia da imbecille!
-Ti ho fatta spaventare?- Le chiese alzandosi, con un sorriso diabolico.
-No guarda!- Mephisto si chinò verso la ragazza e le porse la sua mano.
-Non provare a fare il Gentiluomo!- Disse furente, schiaffeggiandogli -Perche lo hai fatto?!- Chiese fuoriosa.
-Perche mi aveva offeso, e volevo fargliela pagare- 
-Quando ti avrei offesa?-
-Prima hai detto: Che la mia cucina è tossica e che nuoce gravemente alla salute-
-Ma non l'ho detto io, ma mia zia!-
-E allora perche non l'hai voluto mangiare?- A quella domanda non sapeva che rispondere, se avrebbe risposto che non l'aveva voluto mangiare perche le sembrava disgustoso, avrebbe confermato la sua teoria, quindi stette in silenzio. Mephisto la guardò con aria divertita perche si accorse che aveva ragione. Allora Alice infuriata si diresse verso la sua camera e chiuse la porta.
-Tsk.. Maledetto..-
 
Il giorno dopo. Ore; 8:10
 
Alice mentre dormiva si sentii che qualcosa le leccava le guance.
-Ma che cosa?...- Affianco a sè vedeva qualcosa di peloso.
Cercò di mettere a fuoco gli occhi e quando ci riuscì vide che era un cagnolino. Un Terrier. Era 
piccolo, bianco, legato al collo aveva un foulard rosa a pois, con una spilla attaccata e aveva gli occhi di colore.. Verde. Alice appena vide quegli occhi verdi subito li riconobbe.
-Aww.. Mephisto, come fai ad essere cosi adorabile in versione canina è ad essere un mostro in versione "Umana"?- Gli chiese accarezzandogli la testolina pelosa. Mephisto la guardò sbalordito.
-Ma come hai fatto a riconoscermi?-
-Ah, non saprei, forse perche sono una cacciatrice di Demoni e perciò so riconoscerli quando cambiano forma?- Mephisto sghignazzò.
-E comunque, perchè sei qui? In versione canina per di più- Gli chiese ancora assonata, appoggiandosi alla spalliera del letto.
-Bhe, sai pensavo...- Comparve una nuvoletta bianca e tornò nella sua versione "Umana", riprendendo a parlare -Sai, dato che non andrai a scuola, pensavo di farti da insegnante privato!- 
Alice lo guardò male -Tu mi odi, non è vero? Su dillo che mi odi..-
-Perche dovrei odiarti?-
-E tu perche vuoi farmi studiare? Cos'è un nuovo metodo di tortura o cosa?- 
-In realtà, mi ha chiesto tua zia di farti da insegnante privato-
-Bene, allora perche non facciamo una cosa, tu te ne vai a fare quel che ti pare e quindi eviti da farmi da insegnante privato e io sto qui a rilassarmi per 10 giorni in grazie di Dio. Allora che te ne pare? Bella idea vero? Allora io me ne torno a dormire- Alzò la coperta e cerco di rimettersi a dormire, ma Mephisto non era d'accordo quindi tirò via la coperta dal suo corpo.
-Ma che?!-
-Eins, Zwei, Drei!- Dopo questa formuletta schioccò le dita e con un Poof Alice si ritrovò vestita.
-Ma come? Ma che cosa? Ma come hai fatto?- Si alzò dal letto e guardò i vestiti che indossava, Mephisto si girò.
-Su, vieni- Non poteva far altro che seguirlo, ormai era vestita e non poteva di certo tornarsene a dormire.
Mephisto si diresse verso l'uscita e fuori al cancello li aspettava una limousine rosa shocching. Gli occhi di Alice rimasero fulminati a vedere quel colore. Mephisto aprì la portiera e le fece segno di entrare.
-Su, entra qui dentro!- 
-Vuoi che io, entri in quell'auto rosa?-
-Preferisci andare a piedi?-
-Si, grazie.-
-Ok, allora si diriga lì- Mephisto indicò una specie di città che distanziava 10 km. Alice si pietrificò e alla fine decise di andare con lui nella Limousine. Entrò nell'auto. La Limousine teneva dei sedili in pelle di colore rosso bordeux e affianco a Mephisto c'era uno scaffale con sopra diversi tipi di cibo e bevande.
Mentre lei guardava fuori dal finestrino Mephisto si mise a fischiettare.
Improvvisamente smise di fischiettare e si ricordò di dirle una cosa.
-Ah, Alice senti quando arriveremo alla mia scuola, tu non dovrai chiamarmi Mephisto, ma..- Lo interruppe.
-John Faust? Tranquillo, lo so, mia zia mi racconta spesso di te..-
-Tua zia... Ti parla di me?-
-Più che altro, ti insulta- Disse quelle parole con una tale naturalezza che gli fece cadere le braccia. Iniziò a trattenere la rabbia. 
-E dimmi, cosa ti racconta sul mio conto?- 
-Ehm.. Niente, niente lascia stare..- Si girò da un altro lato, per evitare di guardarlo.
 
Dopo un po' arrivarono a destinazione.
-Oh, siamo arrivati-
Scesero dall'auto e si diressero verso l'ufficio di Mephisto. Mephisto aprì la porta ed entrarono.  Alice sentiva una presenza, una presenza non umana che proveniva dal soffitto. Quindi alzo il viso verso il soffitto e vide un tizio verde appeso al lampadario dell'ufficio a testa in giù.
-Oh, no..- Capì subito di chi si trattasse, dato che era una cacciatrice di Demoni, capì subito che era Amaimon, il Re della terra, uno degli otto Re di Gehenna.
Amaimon scese dal lampadario e osservò Alice mentre mangiucchiava delle patatine, quando rivolse lo sguardo al fratello.
-Aniue!-
-Amaimon, ti avevo detto di restare nascosto e di non farti vedere da nessuno.-
-Oh..- Si bloccò e guardò la ragazza -Lei mi ha visto, tanto vale ucciderla.- 
-Woow che accoglienza calorosa! Sono qui da solo un minuto e già un tizio verde vuole uccidermi, fantastico!- Disse sorridendo. Mettendosi le mani sui fianchi.
-Ti prendi gioco di me, comune mortale?-
-Come scusa?-
-Chi sei tu, che hai tanta arroganza, da parlarmi in questo modo?- Chiese furente. Stava iniziando ad arrabbiarsi, non gli piaceva che qualcuno gli mancasse di rispetto.
-Mi chiamo Innocent, Alice Innocent- Amaimon appena sentì il suo nome si bloccò un attimo.
-Alice Innocent? Quella che ha sconfitto da sola Iblis il re del fuoco e Egyn Il re dell'Acqua?-
-Sì, perchè?- Amaimon le prese le mani.
-Che ne dici di giocare con me?- Le chiese tutto eccitato.
-Cosa?..- Non capì quella domanda.
-I miei fratelli erano deboli. Al contrario, io sono invincibile! Voglio vedere se sei al mio livello, cosi almeno non mi annoierò!-
-No, non voglio giocare con te.-
-Cosa? E perchè?- Amaimon aggrottò le sopracciglia e iniziò a stritolare le dita della ragazza.
"Ngh.. Questo qui mi spezzerà le dita" Pensò.
Alice agii in fretta, si avvicinò a lui con il corpo e gli diede una ginocchiata nelle parti basse del demone.
Il verde lasciò la presa e si portò le mani dove lo aveva colpito. Ringhiò e quando si riprese tentò di attaccarla con: pugni, calci, ginocchiate e addirittura testate.
Alice evitò in tutti i modi i suoi attacchi quando si stufò. Allora con velocità si precipitò dietro di lui e infilò la mano nei suoi pantaloni. Amaimon in quel momento aveva un espressione sia eccitata, che imbarazzata. Sorpassò la biancheria intima e arrivò a toccare una cosa pelosa.
-Ah, trovata!- Esclamò. Tirando fuori la coda di Amaimon, estrasse con velocità un coltellino Svizzero e lo puntò verso la coda che aveva tra le mani.
-Ora o ti calmi o la tua coda diventerà Sushi- Disse con aria minacciosa.
-Non oseresti..-
-Oso, oso eccome!- 
-Dai ragazzi basta- Intervenne dopo tanto tempo Mephisto, che se ne era rimasto seduto sulla poltrona a bere del tè. Mise le sue mani sulle spalle di entrambi.
-Su, fate la pace  come dei bravi bambini.- Diede delle pacche sulle spalle ad entrambi. Alice lasciò la coda di Amaimon e mise a posto il coltellino. Amaimon decise di andarsene, quindi se ne uscì dalla finestra.
-Su, incominciamo la lezione- Gli disse Mephisto. La fece accomodare su una poltrona affianco a lui e
 iniziò a parlare, ma Alice non ci pensò minimamente a seguire la sua spiegazione, la riteneva inutile, quindi pensò ad altro. -Allora.. Hai capito?-
-Eh? Ah, si, si!- Mephisto capì subito che non stava seguendo la spiegazione e quindi attuò un piano.
-Allora potresti ripetere quello che ho detto?-
-Vorrei farlo ma,- Tossì. -Ho un forte mal di gola..- Rispose con voce fioca.
-Mal di gola? Ma prima non avevi questo "Forte mal di gola"-
-Eh, sai lo sbalzo di temperatura...-
-Allora..- Mephisto scavò nel cassetto della scrivania e tirò fuori un foglio ed una penna. Glieli porse. -Scrivi qui sopra-
-Mi sono slogata il polso-
-Quando? E perchè non me lo hai detto?-
-Prima, e non te l'ho detto per non farti preoccupare- Mephisto sospirò.
-Senti Alice, smettiamola con questa pagliacciata e dimmi che non hai ascoltato neanche una parola di ciò che ho detto-
-Che cosa? Guarda che io ho ascoltato!-
-Allora che fine ha fatto il tuo "Forte mal di gola"?- In quel momento Alice si dimenticò di aver simulato un forte mal di gola e stava parlando normalmente.
-Ehm...- Era fregata ormai. Mephisto tirò un altro sospiro. Prese una bacchetta di legno che stava nel suo cassetto.
-Su, porgimi le mani-  Alice non sapeva ciò che aveva in mente quindi gli porse le mani. Mephisto appena tentò di colpirgli le mani con la bacchetta lei se le ritirò velocemente.
-Rimetti subito le mani!-
-Ma anche no!- Mephisto si accorse che lei non era il tipo che prestava ascolto alle lezioni, ma non per questo si rassegnò.
-Senti..- Incominciò a parlare con un'aura minacciosa 
-Io, adesso, rispiego, è alla fine ti chiederò di spiegare ciò che ho detto, e se non lo farai, ti infliggerò una severa punizione- Gli disse sorridendo alle ultime parole.
Alice si rabbrividi. -Ok..- Disse con voce spaventata. Allora Mephisto spiegò nuovamente. Quando fini gli ripose la domanda.
-Allora.. Spero che avrai seguito ciò che ho detto- Gli disse sorridendo.
-C-certo..-
-Allora, prego-  La ragazza spiegò ciò che aveva capito e quando finì, Mephisto ridacchiò.
-Visto? Non è stato poi cosi difficile- 
-Parla per te. Senti posso farti una domanda?-
-Certo, se dopo risponderai ad una mia domanda-
-D'accordo. Senti se non ti avessi seguito nuovamente, quale sarebbe stata la "Severa Punizione"?- Mephisto ridacchiò nuovamente.
-Non credo che bambine come te dovrebbero sapere certe cose..-
-E-eh? Come in che senso?- Disse spaventata. Mephisto fece un ghigno -Adesso tocca a me farti una domanda-
-Ok, vai..- Disse ancora spaventata.
-Come hai fatto a sconfiggere Iblis e Egyn?-
-Perche ti interessa?-
-Cosi, sai è un caso raro che un comune mortale sconfigga due Re di Gehenna-
-Ok, bhe vedi Egyn era un Re dell'acqua giusto? Quindi quando mi attaccava, respingevo i suoi attacchi contro Iblis che è un Re del fuoco, e quando Iblis era troppo debole per  attaccare, lo attaccai io-
-E Egyn?-
-Questa è un informazione Top Secret, che nessun essere Umano è non Umano devono venir a sapere- Mephisto la guardò con aria divertita.
-Ah, quindi hai un segreto?-
-Esattamente-
-Mmm.. Allora ha un segreto questa signorina eh?- Ridacchiò.. -Questo rende le cose molto divertenti..- Disse sottovoce. Ma lei lo sentì ugualmente.
-Che cosa?-
-No, niente. Continuiamo con la lezione- Continuarono con le lezioni fino alle 3 del pomeriggio. Poi, dopo dato che Mephisto doveva svolgere dei lavori diede alla ragazza un Nintendo Ds per tenerla occupata mentre svolgeva i suoi lavori. Però prima di darglielo gli ha igienizzato 2 volte le mani, nel caso ci fossero dei germi. Non voleva che lo sporcasse.
Mephisto, una volta aver finito il suo lavoro, lui ed Alice tornarono a casa
 
Ore; 5:50
 
A notte fonda, Alice si svegliò perche aveva una sete pazzesca.
-Aaah, sete, taanta sete!- Si stava dirigendo verso la cucina per bere un po' d'acqua quando sentì qualcuno parlare.
-Ha, ha! Ti ho preso finalmente!- Appena sentì quella voce si bloccò.
-Ma, è Mephisto!-
-Argh.. Maledetto!- Pensò che era in pericolo, quindi cercò di seguire da dove proveniva quella voce. Si mise sulle tracce di quella voce e si ritrovò davanti ad una porta rosa glitterata.
-Non proverrà mica da qui.. vero?-
-Ah, Ah! Ti ho beccato!-
-Proviene da qui..- Si fece coraggio, abbassò la maniglia e si ritrovò davanti un orrore, una cosa che nessun essere umano dovrebbe vedere. La sua reazione era scandalizzata? Spaventata? Nessuno poteva descrive l'espressione che si era creata sul volto di Alice.
C'era Mephisto, seduto su una poltroncina rosa che giocava davanti ad una tv al plasma che prendeva tutta la parete di colore rosa, sulla sua Ps2 rosa. Mephisto invece indossava uno Yukata, con sopra disegnate delle bambine. Lui neanche se ne accorse che Alice stava li a fissarlo è stava giocando tranquillamente al suo videogioco. Lei pian, piano si avvicinò e poco dopo Mephisto si accorse della sua presenza.
-Oh, salve Alice!- Non la guardò neanche. Ma appena si accorse che lo stava fissando mise in pausa il gioco.
-Qualcosa non va?- Lei rimase imbambolata a guardarlo, dalle sue labbra non usciva una sola sillaba, neanche un verso.
-Di la verità, sei rimasta affascinata da me un altra volta, vero?- A sentire quelle parole Alice si rannicchiò per terra e scoppiò a ridere.
-Hey... Stai bene?- Mephisto iniziò a preoccuparsi, dato la sua risata "Schizzoide".
-ha, ha.. Si, si..- Si asciugò le lacrime e si rialzò in piedi.
-Aspettami qui..- Uscì dalla stanza in rosa e si diresse verso la sua camera da letto. Prese un oggetto dalla sua valigia e si diresse a tutta corsa verso la stanza dove si trovava Mephisto. Mephisto appena vide l'oggetto che teneva in mano la ragazza, si preoccupò.
-Hey, hey.. Che vuoi fare con quella!?- Disse alzandosi in piedi.
-Di cis uomo in rosa!- Alice gli fece una foto.
-No! Che cosa hai fatto!-
-Io? Niente, solo una foto... E questa foto andrà dritta, dritta su Facebook.. Ma adesso..-  Premette un pulsante che fece partire la videocamera.
-Una bella intervista all'uomo in rosa!-
-No, ferma il video!- Mephisto si precipitò verso di lei tentando di prendergli la telecamera. Lei ovviamente lo evitò in tutti i modi.
-Ci dica Signor. Pheles, da cosa nasce la sua passione per il rosa?-
-Non sono affar tuoi!-
-Oh, andiamo! Ci dia una risposta..- Dopo vari tentativi di prendergli la telecamera, ovviamente falliti, si fermò.
-Amaimon!- Gridò Mephisto. Rivolgendosi alla porta. La porta si spalancò ed uscì Amaimon.
-Si Aniue?-
-Prendi la telecamera!-
-Ok..- Amaimon ubbidì al fratello e cercò di prendere la telecamera. Alice adesso stava facendo i doppi salti mortali per evitare che gli prendessero la telecamera.
-Lei invece, sa perche il signor. Pheles ama tanto il rosa?- Alice rivolse questa domanda a Amaimon. Amaimon si fermò.
-Eh? non lo so-
-Può dirci altro su di lui?-
-E' un Otaku!- Si bloccò un attimo e riprese Mephisto con la videocamera.
-Sei un Otaku?-
-Si..-
-E ti piace il rosa...-
-Si..-
-E sei Gay..-
-Si.. No Cosa?!-
-Lool- Chiuse la telecamera.
-Bene, ed ora questo divertente filmino e queste adorabili foto, andranno su Facebook e Youtube!- 
-Cosa?! No ferma!- Alice si dette alla fuga e si rifugiò nella sua stanza ma, Mephisto la seguì.
-Senti, Non puoi pubblicare quel video e quelle foto!-
-E perche mai?-
-La mia reputazione di Preside andrà in fumo!-
-Hai una reputazione? Non lo avrei maai detto..- Disse la ragazza sorridendo. Mephisto a quelle parole decise di ricorrere alla sua seconda "Arma". Quindi si inginocchiò di fronte a lei e si aggrappò alle sue gambe. -Ma che fai?!-
-Non pubblicarli!- Lo guardò sconvolta, non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere da Mephisto. Anche perchè la zia lo descriveva sempre come un essere maligno.
-Ok, non lo faccio, ma adesso Levati!!- Gli disse tirandolo leggermente per la spirale che aveva in testa.
-Bene..- Mephisto si alzò, ma successe l' inaspettabile. Mentre era inginocchiato davanti ad Alice, lei involontariamente gli aveva calpestato lo Yukata, ed alzandosi lo Yukata scivolò via dal suo corpo.
La ragazza imbarazzata si girò da un altra parte e si grattò la testa.
-Mephisto?... Come mai non indossi una mutanda?- Le chiese imbarazzatissima.
-Sto più comodo senza-
-Allora perche non te l'ho rimetti e te ne vai?-
-No, mi piace stare cosi...- Si stufò, quindi con velocità si precipitò verso lo Yukata. Quando afferrò quello stupido Yukata, Mephisto andò nel panico.
-No aspetta! Che vuoi fare con il mio preziosi..- Gli scaraventò addosso lo Yukata. Impedendolo di fargli finire la frase.
-Su! Rimettitelo e vai via!- Gli indicò la porta con l'indice, rivolgendo lo sguardo altrove. Mephisto la guardò divertita, si mise lo Yukata e decise di andarsene. Quando se ne andò Alice abbassò il braccio che aveva alzato e gli vennerò i brividi.
-Brr.. Bene, mi si è bloccata la crescita, Faantastico... Ed ora? Che faccio?- Non sapeva che fare erano le 6:50, era abbastanza tardi quindi decise di rimettersi nel letto ed addormentarsi.
 
Ore; 13:20
 
Dopo una lunga dormita Alice si svegliò, guardò la sveglia e si accorse che aveva dormito per ben 8 ore. Si alzò leggermente e si appoggiò con la schiena sulla spalliera del letto con dietro il cuscino con cui aveva dormito. Sentii un languorino e decise di andare a prendere qualcosa da mangiare in cucina, dato che aveva finito le sue provviste. Arrivata in cucina trovò Mephisto in piedi di fronte ad un tavolo con in mano dei fogli... Quando vide che era vestito "Normalmente" si rassicurò. Però guardandogli l'intero corpo diventò di scatto rossa in viso, rossa come un peperone. Perchè si ricordò di quando lo aveva visto completamente nudo. Mephisto appena la vide si preoccupò. -Hey, cos'hai? Perche sei rossa in viso?- Alice si portò le mani sulle guance e si accorse che andava letteralmente in fiamme.
-Non avrai la febbre spero!- Lasciò i fogli che aveva in mano sul tavolo e si avvicinò alla ragazza, si chinò verso il suo viso e gli diede un bacio sulla fronte.
Ad Alice quel bacio sembrava durare un eternità, ma rimase immobile, era paralizzata non sapeva che fare e quali fossero le sue intenzioni. Dopo quell'eternità Mephisto si staccò dalla  fronte della ragazza e lei si riprese dall'ibernazione.
-A cosa devo questo gesto improvviso?- Disse scandalizzata.
-Non mi sembra che tu abbia la febbre-
-E per vedere se avevo la febbre c'era bisogno di fare tutto ciò? Che fine hanno fatto i termometri?- Mephisto fece un ghigno e si avvicinò all'orecchio della ragazza ancora immobile. 
-Se avessi usato un termometro, non sarebbe stato cosi romantico non credi?- Gli disse sottovoce. Mentre faceva un sorriso da pervertito... Stanca di tutto ciò spezzo quel momento "Romantico" mettendogli una mano sulla spalla che lo allontanò.
-Fatti in là, vecchio trentenne- Mephisto la guardò male.
-Io? Io vecchio trentenne? Ma ci vedi bene?- Fece finta di guardarlo meglio.
-Ah già, scusa ho sbagliato..-
-Ecco!-
-Tu vivi da 500 anni giusto? Allora sarebbe più corretto dire vecchio cinquecentenne- Disse facendo un sorriso pari a quello di Mephisto. Mephisto iniziò ad innervosirsi, però doveva mantenere la calma, non poteva far vedere che perdeva le staffe per una ragazzina. Perche l'unica cosa che lo innervosisce e quando iniziano a criticare il suo aspetto o la sua età.
-Comunque, perche ti preoccupa se ho la febbre o meno?-
-Tua zia mi ha raccomandato di non farti venire la febbre o l'influenza, è in caso ti venisse, mi ha detto di curarti immediatamente- 
-Senti, ma perche segui alla lettera ogni cosa che dice mia zia?-
-E tu perchè fai tante domande?!- Mephisto in realtà aveva paura della zia di Alice, dato che tempo fa lui e la zia fecero una scommessa (Che vinse la zia) La zia come premio ottenne la completa disponibilità di Mephisto, che inoltre doveva eseguire ogni suo ordine o glièl'avrebbe fatta pagare. Ma la cosa che gli dava più fastidio è che un essere umano lo aveva battuto in una scommessa. Nell'improvvisa discussione lo stomaco di Alice iniziò ad emettere degli strani brontolii.
-Qualcosa mi dice che hai fame...- Disse indicando il suo stomaco.
-Ma no, è che mi sono mangiata un dinosauro e allora non sono ancora riuscita a digerirlo... Secondo te?-
-Vuoi che ti cucini qualcosa?- A quella domanda per poco non rischiava un infarto.
-No, grazie-
-Sicura?-
-Al 100% io e Dino ci arrangeremmo col cibo che troveremo in cucina-
-Tsk, non sai che ti perdi-
-Di sicuro non perderò lo stomaco o le papille gustative.. O la vita o Dino!- Mephisto la guardò male e gli venne la pelle d'Oca.
-Scusa, e che la fame mi porta a dire stupidaggini- Mephisto alzò gli occhi verso il cielo e decise di andarsene.
-Comunque se vuoi prepararti del cibo devi vedere in quella credenza- Gli indicò la credenza senza neanche voltarsi e se nè andò. Si diresse verso la credenza che gli aveva indicato e trovò tanto di quel cibo che si poteva sfamare un intero reggimento. Decise di preparare del Mabodon* e quattro bignè alla crema. Mentre stava cucinando si mise a canticchiare. Si mise al tavolo e incominciò a mangiare velocemente il Mabodon perche non vedeva l'ora di gustarsi quei bei Bignè che aveva preparato con tanta cura. Finito di mangiare si stava per gettare sui Bignè ma comparvero dal nulla Mephisto e Amaimon.
-Oh..- Disse Amaimon -Hai preparato questi quattro bignè per noi? Ma come sei gentile!- I due Demoni si presero un bignè a testa, finito di mangiarli stavano per agguantare anche 
gli altri due ma Alice se li prese e cacciò un aura minacciosa.
-Questi... Sono Mieeei!-
-Che egoista- 
-Parla per te, sgraffignatore di Bignè!- S'ingurgitò in un batti-baleno i due bignè.
-Però- Disse Mephisto -Sei brava come cuoca, quasi quasi, ti assumo come mia cuoca personale... Che ne dici?-
-Ma poi mi paghi?-
-Certo..-
-Ci devo pensare..- A questa frase sghignazzò. 
-Allora, che ne dici di vederci un film nel frattempo che ci pensi?-
-Mmm.. Ok!- Si alzò dalla sedia e seguì i due. I tre si diressero verso la stanza in rosa, appena la vide Alice pensò a tutto quello che era successo.
-Allora, che film vorresti vedere?-
-Bho, non saprei, quali film hai?-
-Molti..-
-Molti quanti?-
-Emm..- Mephisto ci pensò un attimo -2000, 2500..-
-Azz.. Parecchi, e dimmi quali hai?-  
-Aspetta te li faccio vedere- Prese in mano un telecomando e premette un pulsante, da una parete comparvero degli scaffali che contenevano un mucchio di Dvd, Mephisto si avvicinò agli scaffali.
-Vieni, scegli tu un film- Si avvicinò pure lei vicino agli scaffali e stava affianco a Mephisto, Mephisto gli propose vari film e Alice da una parte mise quelli che le interessavano e da un altra quelli che non gli interessavano. Amaimon stava leggermente distaccato tra i due, stava fissando Alice che stava vicino al fratello.
"Mmm.." Pensò "Devo ucciderla al più presto..".
Mentre Alice stava scegliendo i vari film che aveva tra le mani vide un Dvd Porno. Si bloccò un attimo e pensò: "Vabbè, un solo Dvd Porno.. Posso pure capirlo.."  Ma dopo aver pensato queste parole vide che c'era un intera fila di Dvd porno intorno ai 30 o 40 "Ok... è un pervertito!" Pensò.
-Scusa Mephisto- Disse Alice. Mephisto la guardò. -Come mai c'è un intera fila di Dvd Porno?- Disse indicando la fila che li conteneva, Mephisto si impallidì più del solito e ripeteva dentro di sè "Stai calmo, stai calmo.. Andrà tutto bene.."
-Non sono Dvd Porno- Disse freddo come un ghiacciolo. Allora prese un Dvd.
-Allora, questo film "Sesso tra i due".. Non è un film Porno?-
-No..-
-E allora cos'è questa scritta dietro la copertina del film "ATTENZIONE: Film vietato ai minori di 18"-
-Perche è Horror-
-E quest'altra scritta "Contiene forti scene di sesso"?- Silenzio, tra loro due regnava il più silenzio assoluto quando Mephisto riprese a parlare.
-Allora..- Disse mantenendo la calma -Quanto vuoi per il tuo silenzio?- Alice lo guardò un attimo.
-Perche, paghi la gente per mantenere questo segreto?- Mephisto non rispondeva, aspettava un suo prezzo.
-Ah già, è vero sei un Preside, avrai la tua reputazione tra studenti e insegnanti- Lo guardò ancora e fece una piccola risatina. Mephisto in quel momento voleva scomparire. Gli sorrise.
-Senti Mephisto..- Iniziò a parlare -Non racconterò a nessuno del tuo segreto-  
Mephisto a quelle parole si tranquillizzò, ma non del tutto, stava ancora aspettando un suo prezzo. 
-Forse e perche mi stai simpatico o ho solo pietà verso di te, questo non è ancora del tutto chiaro, ma, manterrò il tuo segreto senza bisogno che tu mi debba pagare- Mephisto sorrise come un ebete.
-Oh! Che Dio ti benedica!- Esclamò rivolgendosi ad Alice.
-Detto da te poi..- Mephisto lasciò stare le parole della ragazza.
-Allora- Gli disse -Che film vuoi vedere?-
-Mmm.. Questo- Indicò un film Horror. Mephisto prese tra le mani il Dvd.
-D'accordo, come vuoi- Premette il pulsante del telecomando e la parete si "Risucchio" gli scaffali.
Si diresse verso il lettore Dvd e infilò il dischetto. I tre si sedettero su dei Pouf, Amaimon portò dei Popcorn in due scodelle, una la consegnò a Mephisto e un altra se la tenette per sè.
-E a me i Popcorn?- Amaimon non la pensò neanche e aspettava che iniziava il film.
"Ma guarda questo.." Pensò infuriata, Mephisto vide che la ragazza ci rimase male per non aver avuto i popcorn.
-Se vuoi, puoi prenderli da me-
-Ok- Con il Pouf si avvicinò a Mephisto e il film partì. Quando iniziò il film subito incominciò a mangiare i popcorn.
 
Dopo un'ora che era incominciato il film c'era una scena suspence, il ragazzo stava cercando la fidanzata per un corridoio lungo e buio con numerose porte che ad ogni porta che passava
emetteva un rumore diverso. Allora Alice era tutta applicata, cosi applicata che smise di mangiare i popcorn e si appoggiò con il mento sul palmo della mano. 
Il ragazzo stava per entrare in una porta, da cui c'erano forti respiri di una persona e fuoriusciva sangue da sotto la porta. Stava per aprirla...
 
Alice non vedeva l'ora di vedere ciò che c'era dentro quella porta, quando Mephisto poggiò il suo braccio sulla spalla della ragazza. Si spaventò leggermente e guardò Mephisto.
-Che c'è?- Disse infuriata
-Ti spaventa il film?-
-No- Disse in tono secco.
Riprese a guardare il film, il ragazzo aprì la porta e trovò la fidanzata morta squartata, Lui incomincia a piangere e dopo si da al suicidio. Dopo di ciò vengono i titoli di coda.
-Ecco lo sapevo che finiva cosi, si, si!- Disse annuendo.
-Allora ti è piaciuto?-
-Certo, anche se non era pieno di spappolamenti come mi immaginavo- Si alzò dal Pouf si sgranchì le gambe e tornò in camera sua.
 
Ore; 02:05
 
Alice stava dormendo quando sentì un rumore, si svegliò e si sedette nel letto. Quel rumore proveniva dalla sua stanza quindi incominciò a guardarsi attorno, vide un mostro, un mostro nell'angolino della sua camera. D'istinto si alzò di scatto dal letto e si precipitò contro il mostro, lo prese per il braccio, lo tiro a sè e lo gettò per terra, si posizionò sopra il corpo del mostro, con la mano sinistra afferrò il suo collo e con l'altra mano stava per staccargli la testa quando si bloccò. Guardò in volto il mostro, non riusciva a vederlo bene quindi iniziò a tastargli la faccia e gli toccò il mento, notò che aveva un pizzetto, dopo di chè si avvicino col viso alla faccia del mostro.
-Mephisto?-
-Si?- Lasciò la presa su di lui e si alzò dal suo corpo.
-Che ci fai in camera mia? Mi hai fatto prendere un colpo, se non me ne fossi accorta che fossi tu, a quest'ora gireresti senza testa!-
-Ma mi hai riconosciuto, quindi e tutto ok no?-
-Si..- Iniziò a massaggiarsi dietro il collo. -Ma comunque perche sei qui?-
-Volevo assicurarmi che tu non avessi gli incubi a causa del film-
-Sei tu l'incubo a questo punto- Sbadigliò. -Ora puoi andartene cosi torno a dormire?-
-Certo.-
-Bene- Mephisto se ne andò, quindi di conseguenza Alice tornò nel letto e si riaddormentò.
-Non pensavo che si potesse svegliare..- Pensò Mephisto, tornandosene in camera sua.
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Mabodon: è un piatto a base di riso con carne Macinata piccante.
Alice: Non si pronuncia Alice ma Elis :P
 
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Mega Angolo comico (Comico poi..) dell'autrice:
 
-Anf, Anf- *Si Schiatta sulla poltrona Super Mega extra comoda*
-Finalmente.. Dopo una e dico una settimana di aver scritto quest'opera d'arte voglio un applauso è non scherzo!-
Mephisto: E tu perchè l'hai riscritta?
Io: Perche faceva schifo *Beve aranciata e mangia patatine*
Mephisto: *Prende patatine e Aranciata*
Io: What The Fuck? Ridammi le mie cose!
Mephisto: Riscrivi in fretta gli altri 3 capitoli o ti lascerò morire di fame
Io: Eh, eh Ma caro Mephisto io ho un arma! Aaaaliiiiiice!
Alice: Che succede? 
Io: Riprendi le mie cose!
Alice: Perche io?
Io: Perche io sono piccola è indifesa... E poi e troppo alto non ci arrivo.
Alice: Basta che ti alzi dalla sedia e prendi uno scaletto..
Io: Che? è dovrei fare sforzi fisici io? Ma stai scherzando Già la scuola mi uccide!
Alice: Ma se ci sono le vacanze di Natale!
Io: *Guarda Alice* Mr. Pigrizia colpisce ancora *Accende la tv*
Mephisto: Che fai?! Guardi la tv invece di scrivere questi dannati capitoli?
Io: E tu, perche nell'anime stai sempre seduto su una sedia a mangiare pasticcini, a bere del thè e a commentare ciò che succede senza fare un emerito caffolo?
Mephisto: *Non sa che rispondere*
Io: Autrice 1 Mephisto 0 
Amaimon: Hey tu!
Io: Ed ecco che l'intera squadra è al completo!
Amaimon: *Prende per il colletto l'autrice* Questa volta mi farai vincere non è vero?
Io: "Oh, cazzo è mo che rispondo?" F-forse..
Amaimon: Che cosa? *Stritola il collo dell'autrice*
Alice: *Stacca Broccoletor dall'autrice*
Io: *Riprende fiato* *Prende cottonfioc* 
Amaimon: Che vorresti fare con quello?
Io: Ti ucciderò con questo cottonfioc!
Mephisto, Amaimon e Alice: Hahahahahahahha!
Io: -.-° Perche ridete imbecilli?
Alice: Come pretendi di sconfiggerlo con un cottonfioc?
Io: Qualche notte fa ho sognato di sconfiggere migliaglia di Vampiri con un Cottonfioc e poi dovevo annientare il boss Ovvero Amaimon E distruggevo tutti!
Amaimon: Si.. Nei sogni ma non puoi realmente sconfiggermi con un cottonfioc
Io: Hai ragione.. *mangia le patatine*
Mephisto: Hey, da dove hai preso quelle patatine?
Io: Ho molte risorse che credi? Demone.
Mephisto: Si certo..
Io: *Guarda il suo pubblico* A proposito gente Spero che vi piaccia come l'ho riscritta! (Spero che chi l'aveva messa tra i preferiti la rimetta!) Ah, è normalmente se c'è qualche errore di grammatica ditelo pure, che non ci metto niente a correggerlo!
 
Aloha!

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Capitolo 2
*** Boxer... A cuoricini? ***


4 Giorno Ore; 6:20
 
Mephisto doveva svolgere delle Commissioni (Ovvero i suoi lavori da Preside). Ne era riempito fino al collo e doveva lavorare molto. Quindi dopo varie riflessioni, scelse di far rimanere a casa Alice, dato che non aveva il tempo di fargli lezione. -Hmpf.. Che me la porto dietro è inutile, sono pieno di lavoro-  Si strinse il foulard al collo. -E poi dubito che si dispiaccia di non poter studiare-
Si infilò dei lunghi stivali di colore rosso bordeaux che gli arrivavano sotto al ginocchio. Finitosi di vestirsi si guardò allo specchio della sua camera.
Il solito completo: Foulard rosa a pois al collo, una maglia a giromanica rosso bordeux, sopra indossava una giacca bianca con tre bottoni rosa, con sopra attaccata una mantellina bianca, pantaloncini corti anche essi bianchi e bombati, delle calze rosa con strisce nere, degli stivali rossi bordeux come la maglietta e indossava dei guanti viola. Ora mancava l'ultimo tocco. Il suo vistoso cappello, se lo posizionò sopra la testa e uscì di corsa. Si diresse verso la stanza di Alice e non pensò neanche di bussare, entrò così, di getto. Già sapeva che a quest'ora sarebbe stato impossibile trovarla sveglia. Infatti, stavo dormendo beata nel suo lettone. Si avvicinò velocemente vicino alla ragazza e iniziò a chiamarla.
-Alice- Disse la prima volta con tono freddo. Lei normalmente non rispose continuò a dormire.
-Alice..- Il suo tono freddo si stava trasformando in un ordine. Ma comunque la ragazza non accennava a svegliarsi minimamente.
-Alice!- Ed ecco un ordine. Alice aprì gli occhi lentamente, li mise a fuoco, si guardò attorno ancora distesa nel letto e guardò Mephisto.
-Ancora cinque minuti- Gli chiese girandosi dall'altra parte.
-Alice devo dirti una cosa..- La ragazza non lo sentii neanche che gli bastò chiudere un attimo gli occhi per riaddormentarsi.
"Non ci posso credere" Pensò furente Mephisto. "Si è riaddormentata, con me presente!" Mephisto si schiarì la voce e ripetette un'ultima volta il suo nome.
-Alice!!- Un lampo. Non appena pronunciò il suo nome scoppiò un temporale. Fuori la finestra incominciò a piovere a dirotto. Lei si girò di scatto e lo guardò in faccia.
-Che vuoi, si può sapere?!?- Gli chiese con tono arrabbiato.
-Oh, ti sei svegliata,- Guardò la finestra e vide che pioveva a dirotto. -Oh, ma guarda sta piovendo, dovrò utilizzare l'ombrello.-
-Mi hai svegliata per dirmi che ti servirà l'ombrello?-
-Certo che no!-
-E allora che vuoi su,- Si appoggiò con la schiena alla spalliera del letto. -Parla.-
-Oggi, dato che sono strapieno di impegni, dovrò lavorare fino a tardi, quindi, calcolando il tempo che mi rimane sono arrivato ad una soluzione. Non potrò farti da insegnante oggi, quindi: Dato che dovrò lavorare fino alla fine della giornata, pensavo che sia inutile portarti con me al lavoro, quindi credo che sia meglio rimanerti a casa, così almeno ti riposi. Oppure se vuoi puoi venire con me e assistermi mentre lavoro. Allora quale scegli delle due? Vuoi rimanere qui a casa o venire con me?- Alice lo guardò stordita.
-Che hai detto?-
-Non ci credo, non hai sentito le mie parole..- Iniziò a strizzare l'occhio sinistro, come se avesse un tic nervoso.
-Che cosa vuoi da me, mi sono appena svegliata, se parli alla gente con certi paroloni che si sono appena svegliate e normale che non ti seguano- Mephisto trattenne i nervi e ripetette la domanda.
-In poche parole: Oggi non ho tempo da farti da insegnante privato, quindi, pensavo che fosse inutile portarti con me al lavoro. Mi segui?-
-Certo-
-Quindi la domanda è questa: oggi, vuoi rimanere qui, a casa mia o venire al lavoro con me?-
-Visto? Non ci voleva molto e comunque.. Rimango qui- Si riaccomodò nel suo lettone, si coprì per bene con la trapunta e cercò di riaddormentarsi.
-Allora io vado- Si diresse verso la porta.
-Ciao!- 
-Ciao..- Disse in tono freddo, chiudendo la porta della sua camera. Si sistemò un ultima volta il foulard che teneva al collo. Guardò l'orologio.
"E' parecchio tardi.." Pensò "Non ho tempo da perdere, devo usare la chiave dell'infinità" Si tolse il cappello e ci infilò dentro la mano, scavò a fondo ma alla fine cacciò la chiave. La infilò in una serratura girò la chiave e aprì la porta, ci entrò dentro e chiuse la porta del suo ufficio. Appena entrò, Amaimon uscì da sotto la scrivania.
-Aniue!- Esclamò Amaimon.
-Amaimon- Sbuffò leggermente -Che ci fai qui?-
-Dove sono i tuoi dolci?-
-Perche vuoi sapere dove sono i miei dolci?-
-Perche i miei sono finiti-
-E non puoi andarteli a comprare?-
-Non ho più soldi-
-Hai già finito i soldi che ti ho dato?-
-Si-
-E per cosa li hai spesi?-
-Ho comprato 3 Kg di dolci-
-Quando?-
-Ieri-
-Già sono finiti?-
-Si..- Mephisto sospirò. Si diresse vicino la scrivania, si avvicinò alla poltrona alla quale stava seduto Amaimon. Lui si alzò subito e fece spazio al fratello, Mephisto si sedette, si levò il cappello e lo fece volare sopra l'appendi-abiti. Aprì un cassetto della sua scrivania e tirò fuori una caramella. Appena tirò fuori la caramella Amaimon mise le mani unite, aspettando con ansia il dolcetto. Mephisto poggiò la caramella che aveva tra le mani, nelle sue. Lui non ci mise niente a farla fuori, l'aprì velocemente e se la ingoiò intera.
-Ancora-
-Ancora? Non ci penso neanche.-
-Perche?!- Con la mano gli afferrò il braccio, che gli stropicciò la manica della giacca. L'altro lo guardò con aria minacciosa e Amaimon, intimorito, lasciò la presa su di lui.
Dopo un po' di silenzio il verde  si accomodò sul divano rosa che c'era di fianco alla scrivania. Tra i due ci fu il silenzio assoluto si sentiva solo il rumore dei fogli che compilava Mephisto.
Quando Amaimon interruppe il silenzio.
-Aniue?-
-Si?- Rispose mentre stava compilando quei fogli.
-Quand'è che potrò giocare con Alice?-
-Quando avrò finito le ricerce..-
-Che cosa dicono le ricerche? Quelle che hai per ora?- Mephisto non rispose, era così preso dal lavoro che non lo aveva neanche sentito. 
-Aniue?-
-Che vuoi?- Disse con tono leggermente arrabbiato.
-Quali sono le ricerche che hai fatto?-
-Vuoi sapere il resoconto?-
-Mm.. Si-
-D'accordo..- Posò per un attimo i fogli e guardò il fratellino.
-Allora.. Il resoconto su Alice Innocent eh? Ok.. Alice Innocent fin da piccola ha manifestato dei poteri strabilianti, quasi pari a quelli di un Demone. Però facendo ricerche accurate ho scoperto che anche dei suoi vecchi antenati hanno avuto questi poteri "Paranormali". Però... Solo le donne. Solo le Donne hanno manifestato questi poteri e non si spiega del perche i maschi non li abbiano manifestato anche loro e questo è ancora un mistero. E questa sono solo le informazioni che conosco. Ora invece parliamo di Alice: appena nata, il padre è stato costretto a portarla dal Vaticano e l'hanno "Santificata"... Bhè non proprio, la loro intenzione era di provare se fosse un Demone buttandogli addosso dell'acqua santa. Ma non reagì all'acqua Santa. Invece crescendo all'età di 16 anni ci fu un incendio alla casa degli Innocent. Li non ho molte notizie. Invece i suoi poteri.. Non ho ancora avuto l'occasione di vederli per ora...-
-Allora.. Posso giocare con lei?- Mephisto sbuffò, ci pensò un'attimo su e poi fece un ghigno.
-Certamente.. Però, devi seguire i miei piani, siamo intesi?-
-No.. I tuoi piani sono noiosi..- Si alzò lentamente dalla sedia e si diresse verso il divano in cui stava seduto Amaimon. Si abbassò in modo da raggiungere il suo viso, ma appena Amaimon vide che si stava avvicinando, si sposto indietro con la testa, ma lui si avvicinò ugualmente. 
-Amaimon... Non voglio ricorrere più a quella cosa.. Ma se mi costringi, non posso fare altro..- Gli disse sorridendo. Amaimon stette in silenzio e si limitò a chinare leggermente la testa. Mephisto sorrise.
-Allora? Siamo d'accordo? Seguirai passo, passo tutto ciò che ti ordinerò di fare?- Amaimon Annuì di poco.
-Bene- Disse rimettendosi dritto con la schiena. Fece marcia indietro e si sedette di nuovo sulla sua poltrona comoda.
-Allora Amaimon..- Lo guardò attentamente -Questo è il piano...-
 
Nel frattempo alla casa di Mephisto:
 
Alice si svegliò e si alzò dal letto. Si guardò attorno, la stanza era illuminatissima, un dolore per i suoi occhi che si erano appena aperti. Stette ferma al centro della stanza voleva sentire se era sola nella casa. Fece un bel respiro e si lasciò al senso dell'udito. Sentii solo il suo cuore che batteva, Tu-Tum...Tu-tum.. Poi sentii anche il vento che soffiava. E le goccioline d'acqua che picchiettavano sulla finestra a causa del temporale. Si godette quel delizioso silenzio. Poi si scocciò e incominciò a muoversi.
"Mmm.. Dato che non c'è nessuno qui.. Nessuno mi può vietare di esplorare questa bella casetta giusto?" Pensò sorridendo. 
-Ok, Si parte!- Disse mettendosi le mani sui fianchi. Si diresse verso la porta della sua stanza, abbassò la maniglia ed uscì lentamente dalla sua stanza, assicurandosi che non ci sia nessuno li intorno.
Chiuse con calma la porta e davanti a lei c'erano due corridoi, uno a destra ed uno a sinistra, scelse il corridoio di sinistra, forse perche gli stava più simpatico. Iniziò a camminare nel lungo corridoio quando trovò una porta. Tentò di aprirla ma era chiusa a chiave.
-Eh, no.. ho fatto tutta quella strada per giungere da te, troverò quella chiave ad ogni costo!- Disse sottovoce. Prese una forcina per capelli, la infilò nella serratura cercando di aprirla. Ma appena tentò di aprirla sentì un forte respiro. Si girò di scatto, per vedere chi ci fosse dietro di lei, ma non c'era nessuno.
"Cavolo.." Pensò con l'adrenalina a mille "Pensavo fosse Mephisto, per poco non rischiavo un infartoSi rigirò nel tentativo di aprire quella porta quando...Clack. La porta si aprì.
-Si!-  Disse sottovoce contenta.  Aprì lentamente la porta assicurandosi che non ci fosse nessuno dietro di lei, stava per chiudere la porta quando si bloccò. Guardò meglio la serratura di quella porta e si accorse che era parecchia vecchia. "Mm.. Se adesso la chiudo, non so sè riuscirò ad aprirla di nuovo" Pensò guardando attentamente la serratura della porta.
"Se dopo rimango chiusa qui dentro, dovrò chiamare aiuto, e se chiamerò aiuto verra Mephisto.. Che mi ucciderà.. Ne sono sicurissima!" Stava pensando ad un modo per non farla chiudere quando.. Gli venne un lampo di genio. Lei aveva l'abitudine di mettersi due paia di calzettoni la notte per non sentire freddo ai piedi. Così si tolse un calzino e lo mise in mezzo alla porta, in modo che non si sarebbe chiusa.
Finito di posizionare il calzino riprese il suo cammino. C'era un altro lungo corridoio, però più andava avanti, più il corridoio si faceva buio, ci fù una piccola curva poi continuò a camminare per altri 2 metri quando si ritrovò davanti un altra porta. -Fantastico un altra porta!- Disse a bassa voce. "Maledetto, io qui non vedo niente!" Il corridoio ormai non si vedeva più. Si voltò indietro e gli parve di vedere delle ombre. "Si vabbè, è la mia immaginazione"  Si rigirò, provò ad abbassare la maniglia della porta ma non si aprì. Si chinò per vedere la serratura, ci infilò la forcina e lentamente fece un lavoretto coi fiocchi, la porta si aprì facilmente. "Non è stato poi cosi difficile" Entrò dentro, si sfilò un altro calzino e lo mise in mezzo alla porta. La stanza era buia, perciò cercò un interruttore. Lo trovò e si accese una luce molto forte. Alice non poteva credere a ciò che vedeva. Davanti a lei c'erano delle vetrinette in cui contenevano Action Figure di tutti i tipi. Poi sopra le vetrinette dei piccoli peluche, all'altra parete c'erano scaffali pieni di manga. Poi al muro c'era una poltrona rossa per leggerli. Si avvicinò agli scaffali dei manga per vedere che genere si leggeva.  La maggior parte era di storie romantiche e alcune di avventura. Casualmente trovò un manga Horror, lo prese tra le mani e guardò il titolo
"The Vampire..Blood.." Provò ad aprirlo. Lo guardò per un'attimo e poi lo chiuse. "Non sono qui per leggere, ma per ispezionare!" Pensò guardando il manga. 
"Aspetta questo dov'era? Ah, vabbè poco importa, tanto.." Mise il manga in una sezione a casaccio. Uscì dalla stanza e spense la luce. Riprese il calzino che aveva messo vicino alla porta per non farla chiudere e se lo rimise. 
-Hihi!- Sentì una risata spaventosa, si bloccò in mezzo al buio corridoio.
-Hiiiiii!- Quando sentii di nuovo quella risata incominciò a correre a tutto gas verso la porta. Ma era chiusa, qualcuno aveva tirato il calzino.
"Oh, no.. Ti prego non ora!" Cercò di aprire la porta il più in fretta possibile con la forcina. In tempo record ci riuscì. Uscì. Ma ora rimaneva un mistero. Il suo calzino. Si guardò attorno in cerca di quel calzino che aveva lasciato lì, ma non lo trovò. Quindi riprese a camminare senza meta e dopo un po' si ritrovò davanti ad un portone di colore rosso. Appena lo vide rimase di stucco.
"Wooow" Pensò ammirando con entusiasmo la porta. Provò ad aprirla e si aprì subito.
"Eh, eh caro Mephisto, ti ringrazio, così non devo fare sforzi" Pensò sorridendo. Aprì velocemente la porta e ci si fiondò dentro. La stanza era ben illuminata anche se iniziò ad apparire strana agli occhi di Alice. Il letto era matrimoniale, ma con delle lenzuola di seta rosa, la trapunta era di color lilla, le tende erano rosa, l'armadio era bianco, sopra ogni porta dell'armadio c'era disegnato un dolcetto diverso, il resto della stanza era rosa e lilla, piena di cose inutili, a cui non volle far caso. Notò che c'era un altra porta, l'aprì e vide che era il bagno. La richiuse.
-Mm.. Però- Disse Alice guardandosi attorno -Non pensavo che Mephisto avesse una figlia..- Detta quella frase si bloccò un attimo.
-Aspetta.. Mephisto non ha..- Si paralizzò. Decise di andare vicino all'armadio di quella camera, aprì una porta e trovò dentro alcuni abiti di Mephisto. Ancora paralizzata chiuse lentamente l'armadio. Aprì un cassetto e ci ritrovò dentro della biancheria intima per uomo, sopra dei boxer c'erano disegnini diversi, muffin, cuoricini, stelline, di tutto e di più. Ne prese uno e l'aprì disgustata, la ripiegò e la mise a posto nel cassetto. Ancora paralizzata chiuse il cassetto lentamente, si mise al centro della stanza e osservò l'intero ambiente.
-Q-Q-Questa è-è.. - Non riuscì a finire la parola che si sbiancò in volto. -E' la camera di Mephisto..- Disse con voce spaventata. Tutte quelle cose da ragazza erano di Mephisto. 
-Ok, esco di qui, io non ho visto niente, io non ci sono mai entrata qui, no, no, no, no! Non ci sono proprio entrata, tutto questo è un incubo- Corse verso la porta.
Tentò di aprirla ma non si aprì.. Appena vide che la porta non si apriva rimase come uno zombie davanti alla porta.
-Oh, oh.. Vabbè.. Mephisto non è ancora tornato è tutto apposto per ora giusto?- Prese la forcina per capelli, ma appena tentò di infilarla nella serratura si ruppe. In quel momento la disperazione ebbe inizio.
-Ora sono fregata, sono fregata! Morirò..- La porta non si apriva, le finestre lo stesso. 
-Bene.. Adesso verrà Mephisto, mi ucciderà, si mangerà la mia anima e vedrò da dentro il suo corpo la mia bara- Iniziò a lacrimare. -Stupida! Stupida!- Incominciò a tirarsi dei piccoli pugni sulla fronte.
-Bhe.. Se devo aspettare la mia morte.. Che stia comoda..- Si sedette sul lettone di Mephisto. Il letto era cosi morbido, caldo e invitante che non riuscì alla tentazione di stendersi e farsi un "Piccolo" Pisolino che durò l'intero pomeriggio.
Dopo Il "Piccolo pisolino" Alice si svegliò, incominciò a strofinarsi gli occhi assonnati.
-Oddio, menomale, era solo un incubo. Haha! E dire che ho sognato che...- Si guardò attorno. -E' tutto vero..- Incomincio a spaventarsi a morte.
-Vabbè, pensa positivo Alice.. Hai avuto una bella vita finora, no?..-
"Dai su! Devo uscire di qui prima che torni Mephisto" Pensò alzandosi dal letto. D'un tratto sentì un rumore di tacchi che camminavano. "Cos'è questo rumore?" Il rumore dei tacchi si faceva sempre più forte poi udì la voce di un uomo.
-Si Amaimon è in camera mia-  Alice presa dalla paura si nascose nel bagno. Appena chiuse la porta del bagno si aprì quella d'ingresso. Mephisto e Amaimon erano dentro.
-Dai Aniue ancora una!-
-Amaimon, mi finirai tutti i dolci-
-Dai Aniue! Un' ultima!- 
"Sembra un bambino.." Pensò sorridendo mentre era nascosta. Mephisto si bloccò davanti al letto, poggiò la sua mano sopra la trapunta. Iniziò a sentire diversi odori intorno a lui, si guardò attorno e fece un ghigno malefico. Amaimon notò l'inquietante ghigno di Mephisto.
-Aniue?- Disse mormorando.
-Si?- Si volto verso Amaimon, ancora con quel ghigno in volto.
-Cos'hai?-
-Niente- L'espressione di Mephisto tornò normale però aveva sempre un aria divertita. Si diresse verso la finestra la tirò a sè è l'aprì normalmente. Alice sentii che aveva aperto la finestra e si diede uno schiaffo sulla fronte.
"Che idiota" Pensò "Dovevo tirare, non spingere!.. Vabbè una è fatta, adesso devo aspettare che si distraggono o qualcosa cosicchè io possa uscire" Si mise con l'orecchio appoggiato alla porta per sentire meglio ciò che facevano.. Quando, niente, sentiva solo i loro respiri, poi sentii che la porta si era aperta. Guardò dal buco della  serratura e vide che erano usciti.
-Dai Amaimon andiamo a trovare la nostra ospite- Disse Mephisto al fratello, tutto sorridente.
-Oh, cavolo..- Disse sottovoce. "Se vanno in camera mia e non mi trovano, sono cavoli.. Ma adesso da dove esco, quei due staranno nel corridoio.." Si guardava attorno quando posò il suo sguardo sulla finestra. Fuori stava piovendo a dirotto, ma non aveva altra scelta. Quindi si fece coraggio e si affacciò alla finestra per vedere di quanto fosse alto. A vedere quell'altezza gli venne uno spavento era alto come minimo tre metri. Fece un respiro profondo, si fece coraggio e si gettò dalla finestra. Atterrò per terra con le ginocchia.
"Ahh, che dolore, ma ora?" Pensò. Mentre si massaggiava i ginocchi doloranti. Guardò tutte le finestre in fila, e cercò di riconoscere la finestra della sua camera. Cercava, cercava quando boom! Eccola, la sua finestra. "Ok.. Adesso, devo solo.. Salire.. Bene" Fece forza con le gambe e riuscì a saltare fino al cornicione. Si aggrappò con tutte le sue forze e riuscì a salire. Ora doveva entrare.
Iniziò a smuovere la finestra, ma appena vide che non si aprì gli diede un calcio e si aprì. "Woow, non si è rotta è molto resistente" Pensò mentre toccava la finestra.
-Questa è la sua stanza- Sentii la voce di Mephisto provenire da fuori la porta. "Cacchio!" Si guardò i vestiti fradici a causa del temporale. Sentì bussare.
-Alice?-
-E.. E!- Non sapeva che dire. Si guardava attorno spaventata quando guardò il bagno.
-Alice? Sei li? Possiamo entrare?-
-Chi è?- Chiese con naturalezza. Mentre chiudeva silenziosamente la finestra.
-Sono Mephisto posso entrare?-
-No- 
-Perche?-
-Perche?.. Perche.. Perche sono nuda!- Mephisto guardò la porta e arrossì leggermente. Tossì.
-E perche sei nuda?- Disse tenendo la mano vicino alla maniglia.
-Perche stavo per farmi la doccia!- Gli disse mentre si stava spogliando.
-E quando finirai?-
-Emm.. Tra venti muniti?- Si toccò i capelli anch'essi bagnati. -Forse una mezz'oretta-
-Allora vengo tra una mezz'oretta-
-Ok..- I due se ne andarono. Appena sentii che se ne erano andati si precipitò a tutta corsa nel suo bagno per farsi una lavata. Ci mise venticinque minuti. 
Era linda e pulita, poi però notò le impronte dei suoi piedi che c'erano sul pavimento vicino alla finestra quindi si affrettò, prese un asciugamano ed eliminò le prove. Era passata la mezz'oretta e Mephisto fu preciso e  bussò alla porta.
-Chi è?-
-Alice, hai finito? Posso entrare?-
-Ah, si, si certo- Gettò l'asciugamano nel cestino delle cose sporche. Mephisto entrò e chiuse la porta. Appena entrò la guardò con aria divertita, mentre teneva la mano sinistra dietro la schiena.
-C'è qualche problema?- Gli chiese preoccupata.
-Oggi che cosa hai fatto?-
"Cavolo, ma allora lo sa?!" Pensò spaventata.
-Oggi?.. Ho dormito da quando te ne sei andato, mi sono svegliata un.. Dieci minuti prima che tu bussassi alla porta e dato che ero tutta accaldata, ho pensato di farmi la doccia.. Poi sei arrivato tu.. E.. Capito no?- Gli disse mantendendo la calma.
-Quindi.. Non sei andata in giro per casa?-
-Assolutamente no- Gli disse scuotendo la testa.
-Ne sei sicura?- Mephisto iniziava ad avvicinarsi.
-Certo.. Cos'è non so neanche più io quello che faccio adesso? Ha, ha..- Iniziava a preoccuparsi.
-Allora.. Cos'è questo?- Cacciò da dietro la schiena il suo calzino. Quello che aveva messo in mezzo alla porta per non farla chiudere.
"Cristo, aiutami tu!" Pensò trattenendo il respiro.
-Un calzino?-
-E di chi è questo calzino?- Gli chiese sorridendogli.
-T-Tuo?- Disse con timore.
-No-
-D-Di Amaimon?-
-No-
-Di.. Tua figlia?- Mephisto la guardò.
-Figlia? Io non ho figlie, nè Figli. Io non ho bambini- Le disse scuotendo il calzino.
-Ehm.. Ho finito le opzioni..- Disse cercando di trattenere la calma.
-Allora te ne dico una io. E' tuo. Questo calzino è tuo?-
-Non lo so...-
-Come non lo sai?-
-Scusa, mica so di chi è questo calzino!- Mephisto abbassò il calzino e guardò il soffitto. Iniziò a pensare ad un modo per fargli dire che quel calzino era suo. Quando vide per terra che sotto al letto spuntava lo stesso calzino che aveva in mano. Si diresse verso il letto, si piegò e prese il calzino. Sventolò entrambi i calzini e quando Alice li vedette gli venne un infarto.
-Allora?- Disse Mephisto.
-E' mio...- Disse mormorando.
-Cosa?-
-E' Mio..- Disse leggermente con voce più alta. Mephisto si avvicinò e si chinò verso di lei tenendo i due calzini in una mano.
-E perche non me lo hai detto prima?- Sbuffò. Poi si allontanò da lui.
-Hai paura di me?- Le chiese sorridendo. Alice cercò di non guardare quell'inquietante sorrisetto da depravato.
-Certo che no..- Disse arrossendo sulle guance. Mephisto la guardò con aria da punto interrogativo, poi sorrise e si avvicinò nuovamente alla ragazza.
-Davvero, non hai paura di me?-
-No-
-Bene, perche tanto prima o poi ne avrai..- Alice lo guardò spaventata.
-Che intendi dire?- Disse dirigendosi verso la porta. Mephisto sghignazzò, schioccò le dita e la porta si chiuse a chiave. Alice tentò di aprirla ma non ci riuscì. Si girò lentamente verso Mephisto.
-Perche hai chiuso a chiave?- Chiese preoccupata.
-Volevo farti un altra domanda..-
"Posso ucciderti? Scommetto che è questa la domanda!" Pensò cercando una via d'uscita.
-Q-Quale?- 
-Che cosa cercavi nel cassetto della mia biancheria intima?- Disse con nonchalance. Alice prima si paralizzò, poi diventò tutta rossa in viso e infine vide tutta la sua vita passargli davanti agli occhi, da quando era nata a adesso. 
-Che cosa ti fa pensare che io abbia...- La interruppe.
-Ho notato, che il cassetto aveva il tuo odore... Allora, ci hai trovato dentro qualcosa di interessante?-
-S-Senti, prima di tutto, io non volevo aprirlo, l'ho aperto per caso, n-non sapevo ciò che conteneva..- Disse imbarazzatissima.
-Ah, se è solo per questo va bene- Con naturalezza si diresse verso la porta e l'aprì normalmente.
-Ah, Alice! La prossima volta che vorrai leggere i miei manga chiedimelo, se no scombini tutto- Disse uscendo, mentre chiudeva la porta.
Alice era rimasta li, come uno stoccafisso.
-Quindi..Lui sa tutto!-
 
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Mega-Angolo Dell'Autrice.
 
-Salve! Oggi volevo farvi delle domande (La capoccia cosi mi dice) Prima di tutto, Cosa ne pensate della storia? Vi Piace? Vi Intriga? Vi piace come la sto riscrivendo?, E Del personaggio di Alice?
 Che ne dite di lei? L'ho fatta bene? o è venuta una schifezza? Siete interessati a scoprire il suo cavoletto di segreto? Fatemelo sapere, perche secondo me qualcosa non quadra .___. 
 (O forse è una mia impressione?) Mmm.. Ok, mi sembra di aver finito con le domande, e vorrei fare dei ringraziamenti. Prima di tutto vorrei ringraziare, quelle persone che seguivano già prima la
 storia e l'hanno rimessa tra i preferiti:
 
 Verox_XVIII Colei, che stimo e che adoro! E la quinta persona che stimo al mondo! Quindi ringrazio Verox!
 LuceDellaFiammaSacra ..Sinceramente Lei/lui (Non so neanche di che sesso sia .___.) Non mi ricordo se già c'era tra quelle persone che avevano messe tra i preferiti. Ma comunque la/o ringrazio!
 Sinceramente mi ricordavo Verox Perche segue sempre ogni mia storia (Spiegato il motivo per cui la adoro, e anche perche mi è simpatica).
 Poi, poi.. Vorrei ringraziare altre due persone che invece Seguono questa storia Ovvero:
 legendaryfangirl Se non sbaglio pure lei già c'era prima, se non erro. Ringrazio anche te!
 Remilia_Scarlet A te ringrazio più di tutti u_u
 Comunque su, su recensite mi si rimpie il cuore di gioia nel vedere una notifica! (Anche se prima fisso mezz'ora il numerino, perche ho paura che sia una critica è mi emoziono senza motivo)
 Ah, dimenticavo, se ci sono errori o qualcos'altro nella fic che non vi piace ditemelo, vorrei migliorarla fino alla fine cosi da renderla perfetta! ( E ci riuscirò!)-
 
Mephisto: La smetti di dire stupidaggini e continui con la storia?
Io: E Smettila di tartassarmi! Lasciami in pace! Ho scritto questo capitolo in tre giorni!
Mephisto: Eh, quando scriverai il terzo?
Io: Bene arrivederci gente!
Mephisto: Cosa?!? Prima rispondi alla mia...
 
 Aloha! 

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Capitolo 3
*** Le cretinate di Amaimon ***


5 Giorno Ore; 6:50
 
Mephisto era li, in piedi (Come al solito) Davanti al letto di Alice nel tentativo di svegliarla.
-Alice..- Disse esasperato. La ragazza si girò dall'altra parte del letto. 
-Si, si.. Lascia pure li le mutande..- Mephisto la guardò perplesso.
-Le mutande?- Alice si accorse di ciò che aveva detto e si alzò in piedi.
-No! Cioè, io! Voglio dire che..!- Farfugliava parole senza senso nel tentativo di trovare una scusa adatta. Mephisto fece un sorrisetto e diede una piccola risatina.
-N-NON RIDERE!- Urlò imbarazzatissima.
-Su preparati o faremo tardi- Disse Mephisto tentando di nascondere il suo sorrisetto da depravato. Se ne uscì dalla stanza e aspettò fuori. Alice si preparò in fretta e in furia e uscì dalla stanza. Entrambi si diressero verso il lungo corridoio in silenzio, uscirono dalla casa è entrarono nella limousine che li stava aspettando. Li dentro fu una tragedia. Il silenzio regnava, si sentiva solo il rumore del tacco degli stivali di Mephisto che ticchettava sul pavimento. Alice iniziò a fissarlo e pensò a ciò che aveva detto poco fa e diventò leggermente rossa in viso. Si voltò da un altra parte e guardò fuori dal finestrino nel tentativo di eliminare quel pensiero dalla sua testa.
Arrivarono a destinazione, entrarono nel suo ufficio. Mephisto si gettò letteralmente sulla sua poltrona e si mise comodo. Alice si sedette su una sedia cercando di stare il più lontano da Mephisto. 
Mephisto iniziò a spiegare. Finito tutto ciò chiese ad Alice di spiegare quello che aveva capito, lei ovviamente gli disse tutto.
-Bene, abbiamo finito- Mephisto iniziò a frugare nel suo cassetto e tirò fuori delle cartelline.
-Finito? Di già?- Alice guardò l'orario e notò che la lezione era finita prima del previsto.
-Si, sono pieno di lavoro perciò ho sintetizzato la lezione- Disse sfogliando dei fogli. Alice iniziò a guardarsi attorno annoiata, e sbuffò.
-Se ti annoi gioca con il mio nintendo Ds- Gli disse indicando il gioco che stava sulla scrivania senza distogliere lo sguardo dai documenti.
-No. Mi scoccio di giocare con il nintendo... Posso uscire?- Mephisto la guardò.
-Uscire? e dove?-
-Bho.. fare un giro per la scuola, uscire nel cortile.. Qualcosa del genere- Mephisto sospirò.
-D'accordo, vai pure- Alice uscì dall'ufficio e iniziò a camminare per i lunghi corridoi della scuola. Suonò la campanella, le porte delle aule si aprirono e l'intero atrio si riempì di gente. Alice incominciò ad essere sballottata qua è in la. Poi dopo pochi minuti torno il vuoto e il silenzio.
-Oddio.. Per poco non morivo- Disse Alice piegata su se stessa. Stette ferma li per un paio di minuti e dopo riprese a camminare, quando dal nulla comparve un ragazzo che correva a gran velocità.
-Sono in ritardo, sono in ritardo!!- Il ragazzo gli sbatte contro e entrambi caddero a terra.
-Ma insomma! Razza di Imbeci..- Alice si bloccò e guardò attentamente il ragazzo. Aveva i capelli blu scuro e due bellissimi occhi azzurri.
-Oh, S-scusa!- Il ragazzo si alzò in fretta, prese la mano della ragazza e l'aiuto ad alzarsi. Dopo averla aiutata ad alzarsi riprese a correre e si diresse verso un aula. Alice si guardò la mano. Gli era bastato guardarlo in faccia per capire di chi fosse.
-Rin Okumura, il figlio di Satana eh?...- Sbuffò, e si pulì la mano sulla maglietta. 
Uscì dall'edificio e si diresse verso un bosco. Il bosco era illuminato da una luce fioca e si sentivano gli uccellini che cinguettavano. Alice si sentiva tranquilla li in mezzo alla natura, c'era un leggero venticello che gli scompigliava i lunghi capelli neri. Stava li, immobile a respirare l'aria fresca. Poi si avvicinò ad un albero, si sedette e si appoggiò con la schiena sul tronco, alzò di poco la testa verso l'alto e osservò i rami con attaccate delle foglioline verdi. Chiuse gli occhi e respirò profondamente, Sentì un rumore ed aprì gli occhi. Sul ramo di un albero stava seduto Amaimon che stava fissando la ragazza.
-Che vuoi?- Chiese Alice tenendo le braccia incrociate.
-Voglio giocare- Disse scendendo dall'albero. 
-A che cosa? A carte?- Disse sorridendo. Amaimon la guardò male.
-O preferisci a dama?- Amaimon si sentii preso in giro, quindi si scagliò contro di lei e la prese per il collo, sbattendola con la testa contro l'albero.
-Preferisci giocare a morra cinese?- Amaimon la fulminò con lo sguardo e gli strinse ancora di più il collo.
-Nngh.. Ma non lo sai, che non si picchiano le ragazze?- Disse parlando a fatica. Con le dita della mano toccò il polso del Demone verde e gli strinse con forza la Vena Demoniaca*
Amaimon si bloccò e la guardò con aria infuriata. Alice si alzò in fretta e si spostò. Amaimon iniziò a muovere il polso nel tentativo di "Sbloccarlo".
-Come fai a conoscere le vene demoniache?- Alice fece un sorrisetto.
-Sono una cacciatrice di Demoni.. e normale che io le conosca-
Amaimon fece un sorriso da ebete e gli corse incontro, fece un salto verso di lei e tentò di attaccarla. Cercò di tirargli un calcio nel fianco ma lei gli prese la gamba, la tirò a se e con la mano libera gli tirò un pugno nello stomaco, poi in fretta prese l'altra gamba, l'alzo verso l'alto, porto le sue gambe sulle sue spalle e gli tirò un calcio in mezzo alle gambe che lo fece volare e scaraventare contro un albero. Amaimon si alzò indolensito e tentò di attaccarla nuovamente. 
-Daemon abiit- Quando disse quella frase Amaimon venne scaraventato contro un albero, poi di nuovo e una volta ancora. Cadde a terra. Cercò di rialzarsi ma Alice si avvicinò a lui e gli mise la mano sulla sua testa verde.
-Amaimon, smettiamola di combattere. Non mi piace per niente- Gli disse facendo Pat, pat sulla testa. Amaimon incominciò a ringhiare e saltò addosso ad Alice. Adesso i due incominciavano a fare delle capriole, dandosi più graffi e pugni possibili. Amaimon la bloccò sotto di se e con le mani la bloccava. Con le sue unghie graffiò il viso della ragazza e gli fece fuoriuscire del sangue. La ferita si era rimarginata rapidamente, Amaimon iniziava a fissare la guancia della ragazza che aveva graffiato, Alice si approfittò della sua distrazione e gli diede un calcio nella pancia lanciandolo dietro di se. Amaimon atterrò con "Grande stile" mentre Alice si era rialzata cercando di riprendere fiato. I due stavano distanti, entrambi affaticati, nessuno (A parte i suoi fratelli) era riuscito a tenergli testa. 
-Che cosa sei?- Gli chiese incuriosito Amaimon.
-Insomma- Respirò profondamente e riprese a parlare. -Mi meraviglio che non ci sia arrivato! Cos'è, sei stupido per caso?- Gli chiese mettendosi le mani sui fianchi. Amaimon la guardò infuriato, normalmente l'avrebbe attaccata ma era ancora esausto.
-Waa..- Alice alzò gli occhi verso il cielo. Li chiuse, fece un respiro profondo e li riaprì -Sono colei che voi odiate!- Amaimon la guardava ancora con aria da punto interrogativo.
-Oh mio Dio! Ma sei veramente un deficente!- Gli urlò contro. Amaimon gli si scagliò contro e tentò di tirargli un pugno in faccia, lei ovviamente lo evitò e si spostò altrove.
-Senti, sono stufa, basta combattere. Ok?- Amaimon ci pensò su per un po' e mentre stava pensando alla risposta la osservava attentamente.
-Ok..- Alice iniziò a massaggiarsi il collo e iniziò a dirigersi verso l'ufficio del preside. Giunta li Mephisto incominciò ad applaudirla soddisfatto. Alice si guardò attorno nel tentativo di capire del perche  avesse ricevuto quell'applauso.
-Che ho fatto?-
-E la prima volta.. E la prima volta che qualcuno riesca a tener testa ad Amaimon, Brava- Applaudì di nuovo all'ultima parola.
-Ci hai visti?.. Come?-
-Dalla finestra, da dove senò?- Iniziò a dirigersi verso la finestra, cercando di capire di come li avesse potuti vedere.
-Scusami.. Ma come?- Mephisto sorrise. Si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla finestra indicando con il dito il bosco in cui si stavano battendo.
-E tu.. Sei riuscito a vedere l'intero combattimento.. Da questa distanza?-
-Già, avrei voluto osservarvi da vicino, ma il lavoro non me lo ha concesso- Fece spallucce riaccomodandosi nella sua poltrona.
-Cioè.. Tu sapevi del combattimento?-
-Ovvio!- Alice lo guardò incredula. Iniziò a trattenere la rabbia dentro di se.
-Q-quindi, Tu hai permesso, alla tua sottospecie di fratello, di picchiarmi?- Gli chiese infuriata.
-Certo..- La guardò Mephisto, con aria divertita. Quasi gli facesse piacere vederla arrabbiata. Alice iniziava a trattenersi dal prenderlo a calci in culo. 
-Si puo' sapere almeno, PERCHE?!- Gli chiese stringendo i pugni.
-Desiderava giocare con te, perciò l'ho accontentato-
-B-bene...-
-Ce altro?- 
-Credo di no..- Mephisto riprese a compilare dei moduli e Alice era rimasta li a fissarlo ancora infuriata.
-Non stare li in piedi come una statua siediti sul divano- indicò il divano che c'era di fianco alla scrivania. Alice si diresse vicino al divano e si sedette. Poggio il suo gomito sulla gamba e appoggiò la testa sulla mano. Guardava attentamente Mephisto, indaffarato nel compilare moduli.
"Ma che diavolo terrà da compilare si puo' sapere? Fatture? Luce? Documenti degli studenti?" Pensò osservandolo da capo a piedi "Che noooiaa!" guardò fuori la finestra sbuffando, poi si stufò e riprese a guardare Mephisto con aria interessata. Mephisto posò la penna, si girò, e guardò dritto negli occhi Alice.
-Ho qualcosa sulla faccia?-
-Eh?- 
-Mi stai fissando, non che mi dispiaccia, assolutamente, ma potrei capire del perche?- Gli chiese incuriosito.
-N-no.. e che non c'è nient'altro da fissare qui, se non la tua faccia- Guardò altrove cercando di non guardare quei suoi occhi verdi. Mephisto si sentii soddisfatto e quindi riprese a lavorare. Alice venne di nuovo presa dalla noia, guardò il divano e decise di stendersi nel tentativo di addormentarsi. Mephisto si volto di poco e gli sorrise. Alice sentii un brivido scorrergli lungo la schiena e si voltò dall'altra parte del divano cercando di dormire.
-Che faccia da culo..- Disse sottovoce senza accorgersene. Si chiuse di scatto la bocca, si voltò leggermente con la testa e guardò Mephisto.
"Menomale.. Non ha sentito.." Invece aveva sentito, eccome! Sul volto di Mephisto si era creata un espressione irritata e cercava di farsela passare scrivendo con forza sui documenti con la penna.
 
\\\\\
 
-Aniue!-
-Parla abbassa voce Amaimon, si potrebbe svegliare- Amaimon era seduto per terra di fianco alla ragazza.
-Ma non è morta?- Mephisto lo guardò esasperato.
-Sta dormendo, non è morta- 
-Oh..- Amaimon iniziava a giocherellare con i lunghi capelli di Alice, facendoli scorrere tra le sue mani e facendoli volare in aria.
-Smettila di giocare con i suoi capelli!- Gli disse Mephisto infuriato. -Se gli cadono i capelli, finiranno sul tappeto e dopo dovrò pulirlo-
-Ma sono cosi morbidi e lunghi!- Mephisto lo guardò con aria stufata.
-Quand'è che potrò ancora giocare con lei? Voglio ucciderla questa volta!-
-Amaimon..- Sbuffò Mephisto -Non devi ucciderla, solo ferite-
-"Colei che voi odiate"- disse Amaimon. Mephisto lo guardò.
-Ha detto cosi "Colei che voi odiate" Che significa?-
-Non lo so- Mephisto riprese a scrivere e mentre scriveva pensava a quella frase: "Colei che voi odiate" Mentre scriveva stava pensando al significato di quelle parole.
Amaimon nel frattempo prese in braccio Alice e iniziò a dirigersi verso la porta.
-Dove stai andando? Con Alice per di più-
-Andiamo a giocare!-
-Ma sta dormendo-
-La sveglierò- Amaimon uscì dalla porta con Alice in braccio.
 
\\\\\
 
Alice si svegliò, non era nel suo letto, nè sul divano dell'ufficio di Mephisto, ma era sdraiata per terra. Chiuse le mani a pugno e quando la riaprì si ritrovo dei fili d'erba in mano. Si guardò attorno e si accorse di essere in un bosco.
-Sto sognando?- Si grattò la testa, confusa, guardandosi attorno.
-No- Si girò di scatto cercando di capire da dove provenisse quella voce.
-Amaimon? Perche mi hai portata qui?-
-Per mostrarti i miei veri poteri-
-Poi?-
-Poi cosa?-
-Dopo che mi hai mostrato i tuoi poteri.. Che farai?-
-Ah, ti ucciderò!-
-Ah bene, No cosa?!-
-Hai capito bene! Ti ucciderò!- Alice lo guardò preoccupata.
-E.. Perche mi vuoi uccidere?-
-Non voglio che un lurrido essere umano mi batta o mi tenga testa-
-Lurrido.. Essere umano?- Alice lo guardò disgustata. Ma poi gli sorrise.
-Allora prego, incominciamo- Gli porse la mano. Amaimon la afferrò e la fece oscillare su e giù, poi cercò di lasciare la presa dalla sua mano cosi da attaccarla ma non ci riuscì. I due si guardarono, poi Alice fece un ghigno e fece volare Amaimon dietro di se.
-Questo e per avermi definito "Lurrida Umana"- Amaimon si scagliò contro la ragazza a grande velocità quando improvvisamente si fermò davanti a lei. Lei normalmente lo guarda instranita, si chiedeva del perche si era fermato e presto ebbe la risposta. Amaimon schioccò le sue dita sulla sua fronte e presto si ritrovò a sbattere contro una decina di alberi.
-Ahio..- Si massaggiò la fronte dolorante, si alzò in piedi e si sgranchì le ossa. -Che dolore, che dolore!- Lo guardò arrabbiato, si diresse verso di lui e gli bloccò la vena Demoniaca del braccio sinistro. Ma con l'altra mano che aveva ancora a disposizione  gli tirò un pugno in faccia, poi un altro e un altro ancora finchè non si stufò. Caccio i suoi lunghi canini e incominciò a sbranare il braccio del Demone. Amaimon rimase di stucco, non si aspettava questo tipo di reazione da parte sua. Incominciò ad urlare di dolore. Alice lo gettò contro un albero e si pulì la bocca.
-Bleah! Il sangue di un demone è marcio!- Incominciò a sputare per terra nel tentativo di togliersi quel sapore di sangue dalla bocca.
Amaimon Gli corse incontro e tentò di sferrargli un pugno nello stomaco, ma lei gli bloccò il braccio e di diede un pugno sul gomito in modo da spezzargli il braccio e gli diede un calcio nella schiena cosi da farlo cadere a terra. Amaimon si voltò verso di lei e la guardò, aveva un filo di sangue che gli scorreva dalla bocca. I due si fissarono, aspettando una mossa dall'altro. Amaimon guardò la ragazza e batte un pugno per terra. Da quel pugno la terra iniziava a tremare, poi, improvvisamente Alice non sentii più il terreno sotto di lei e venne risucchiata da una voragine. Alice cercò di aggrapparsi a qualcosa nel tentativo di risalire. Ma niente, ora era scomparsa, risucchiata in quella voragine. Amaimon si alzò e si avvicinò alla voragine guardandoci dentro.
-Tsk.. Anche se era un umano, non era male. Però è comunque morta, si vede che nessuno mi puo' battere- Stava per andarsene quando vide che qualcosa stava illuminando la voragine. Era una luce
azzurrina mischiata col bianco. La nube Azzurrina scomparve e al suo posto veni una nube grigiastra e nera. Si affacciò e guardò a fondo la voragine. Ci fu un lampo e dal nulla risalì Alice.
Amaimon fu sconvolto, non vedeva una creatura del genere da anni. Rimase quasi spaventato. Si allontanò di poco e la guardò.
-Cos'è?- Piegò leggermente la testa Alice, sfoggiando un sorriso diabolico che farebbe venire i brividi a chiunque. -Hai cambiato espressione. Per caso hai paura?-
-Certo che no!- Amaimon si trasformò nella sua versione demoniaca. Sulla  sua testa comparvero delle corna, i suoi denti diventarono più affilati che mai, le sue braccia e le sue gambe si trasformarono come quelle di una lucertola e la sua coda diventò come quella di un coccodrillo. Fece apparire una gigantesca pietra alta 10 metri e lui era posizionato sopra la testa del "Mostro" che la manovrava come se fosse una marionetta.
-Woo..- Alice osservò il mostro che c'era difronte a lei. -Piccolino eh? Ah, vabbè- Amaimon cercò di spappolarla nel vero senso della parola. Manovrò quel mostro e gli tirò dei pugni.
"Tsk.. Non posso battere un mostro di quella misura senza un arma, l'unico modo per abbatterlo e abbattere il burattinaio" Pensò riparandosi vicino ad un albero. Si nascose nella fitta foresta. O meglio, ciò che rimase della "Fitta foresta" Il combattimento tra i due era stato cosi catastrofico che avevano abbattuto più di 30 alberi.
-Esci fuori, gioca con me!- Gridò Amaimon distruggendo ancora altri alberi. Alice uscì dal suo nascondiglio e si posizionò difronte al mostro.
-Small shooting stars, come to me!- Nella sua mano comparvero dieci piccole stelline. Salì ad una velocità incredibile sul braccio del mostro, mentre saliva lanciò una stella nello stomaco del mostro di pietra, poi una sull'altro braccio, due sulle gambe e una al collo. Si avvicinò ad Amaimon e prese la stella più grande che aveva nella mano e gliela ficcò in mezzo agli occhi. Amaimon perse i sensi e cadde a terra. Nel momento in cui stava cadendo il mostro scomparve. Toccò terra e accarezzò il viso del Demone verde.
-Non voglio ucciderlo.. Basta uccidere!- Iniziò a sentire delle voci nella sua testa.
 
-Ricordati, chiunque venga a sapere del tuo segreto, deve essere ucciso. All'istante-
 
Incominciò a tremare. Poi nella sua mente vide una persona.
 
Indossava una lunga tunica, sporca di sangue, il viso era coperto da una maschera. Affianco a lui c'era sua madre e suo fratello... Senza vita, erano ricoperti di sangue, la pelle bruciata con 
delle ferite profonde.
-I-Io.. Non voglio uccidere!-
-Devi farlo, e questa la regola-
-No! Non me ne frega della regola!- L'uomo sorrise a quelle parole disperate..
 
Alice tremava come un gatto impaurito e guardò Amaimon.
-Devo ucciderlo- Si avvicinò per ucciderlo ma poi si bloccò. Si mise una mano sul viso e iniziò a sbuffare.
-Non ne ho il coraggio! E mai possibile?! Durante le missioni uccido milioni di demoni..- Iniziò a parlare da sola come una psicopatica.
-Ma quelli.. Sono solo animali.. Gente come Amaimon.. E anche metà umano no? Uaaa!- Non riusciva più a ragionare quando gli venne un idea: Punto la sua mano contro Amaimon.
-Retour à la Géhenne- Amaimon Scomparve e Alice rimase sola.
-Spero solo di aver fatto la cosa giusta..-
 
 
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 
 
Vene Demoniache: Sono delle vene che hanno i Demoni, In tutto ne sono 5: 1 nella pancia, una nel braccio sinistro, una nel braccio destro, una nella gamba destra e una nella gamba sinistra. Che se tocchi, Ad esempio la vena demoniaca che sta nel braccio sinistro si paralizza il braccio.
 
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
 
-Finalmente la storia torna ad essere finalmente seria! Scusate per la prima parte (Quella del risveglio di Alice) So che non vi sarà piaciuta, ma volevo scrivere una cretinata ad inizio capitolo, perciò.. E uscita fuori quella scena.-
Amaimon: Dov'è l'autrice?
Io: Ca*** *Si nasconde dietro la poltrona*
Amaimon: *Esplora l'ambiente e se ne va*
Io: *Si guarda attorno* Scusate se mi nascondo ma quel cretino di Amaimon mi vuole uccidere. *Guarda la sua storia* bene! Sono tornata a passo con la storia! Adesso devo solo pubblicare il quarto capitolo! (Che avevo già scritto per la serie vecchia) Sapete mi sono iscritta su DeviantArt.. Normalmente li sopra bisogna disegnare e creare capolavori, ma in quel momento stavo solo giocando con le applicazioni. Una bambina di cinque anni avrebbe fatto un lavoro migliore, persino su Paint ._." Ma vabbè.. Nessuno è perfetto. Vi chiedo scusa del fatto che ci ho messo tanto ad aggiornare la storia, ma e che sono amministratrice su una pagina di Facebook. 
 
http://www.facebook.com/pages/Voler-andare-in-giro-vestiti-come-Mephisto/109264105848712?sk=wall

E allora, la pagina mi ha distratto dalla storia. u_u Passateci! Voglio vedere se indovinate io chi sono è__è (ve ne accorgerete subito, già dalle cretinate che pubblico su quel povero sito) Appena vedrete un link questa sara la vostra reazione "Ah, si, e questa quella cretina che scrive grandi cagate su Efp, e capace di inguagliare un sito stupendo" ç__ç 
Ah, dimenticavo! Vorrei ringraziare una nuova persona che ha messo tra i preferiti questa cagata clamordiale:  renahigurashi1 
La poverina già seguiva prima questa storia ed è rimasta scandalizzata sulla scena Yaoi tra Mephisto e Amaimon è__è Missione riuscita. Mi sento completa!
Allora, gentagliaaaaa, vi piace come procede la storia? Vi prometto che cercherò di pubblicare al più presto il 4 capitolo!
 
Aloha!
 
*Compare una mano sulla spalla dell'autrice* *Si gira lentamente*
Amaimon: Dove pensi di andare?
Io: ....

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Capitolo 4
*** Fuggi Alice, Fuggi! ***





Un uomo con una lunga tunica coperta di sangue era difronte a lei, il viso era coperto da una maschera.. Accanto a lui c'erano il fratello e la madre, avevano la pelle bruciata ed erano ricoperti di sangue e profonde ferite..
-N-Non voglio più uccidere!-
-Devi farlo, e questa la regola-
-No! Non me ne frega della regola!- L'uomo sorrise a quelle parole disperate.. Si avvicinò a lei, poggiò la mano sulla sua testa e con un coltello si stava avvicinando al suo viso...
 
 
 
-Kyaaaaa!!!- Alice urlò per lo spavento, e si alzò di scatto dal letto. Si portò le mani alle orecchie e chiuse gli occhi per lo spavento. La porta si spalancò ed entro Mephisto preoccupato.
-Alice! Che succede!?- Vide che era in piedi difronte al letto spaventata. 
-Alice, che succede?- Si avvicinò. Posizionò la mano sopra la sua spalla, ma appena poggiò la mano sulla spalla di Alice lei gli diede uno schiaffo sulla guancia e indietreggio terrorizzata.
-STAMMI LONTANO DEMONE!- Gli urlò contro. Con le lacrime che gli rigavano il viso pallido e le guance arrossate, aveva gli occhi pieni di terrore. Mephisto poggiò la mano sulla sua guancia dolorante e la guardò preoccupato, ma anche un po' furente, non gli piaceva essere chiamato Demone. Lui non si considerava un Demone, ma un essere umano, per lui i Demoni sono esseri rozzi, violenti e disgustosi. Cosa che lui non era. Si avvicinò pian piano ad Alice, ma appena tentava di avvicinarsi lei si allontanava, ed era ancora più impaurita di prima. Quindi si avvicinò velocemente e la strinse a sè.
-Lasciami andare!- Iniziò a dimenarsi, nel tentativo di liberarsi ma non ci riuscì. Teneva una mano attorno al suo fianco e con l'altra gli manteneva la testa poggiandola al suo petto.
-Dai su, calmati- Le accarezzò la testa nel tentativo di calmarla. Pian piano inizio a calmarsi e si aggrappò a Mephisto. Mephisto appena vide che si era calmata stava per lasciarla, ma lei si aggrappò ancora di più. Allora rimase li fermo ad abbracciarla finchè non si sarebbe decisa a lasciarlo. Dopo un po' lo lasciò e si asciugò le lacrime.
-Va tutto bene?- Gli chiese chinandosi leggermente verso di lei.
-S-si..- Gli disse singhiozzando. -Mephisto..-
-Si?-
-Mi dispiace per lo schiaffo..-
-Fa niente.. Senti posso sapere del perche hai urlato?- Alice sentì un brivido lungo la schiena e gli occhi si riempirono di nuovo di terrore.
-P-preferisco.. N-non parlarne..-
-D'accordo.. Adesso torna a dormire che è tardi. Poi ne riparliamo domani mattina-
-Ok..- Mephisto se ne ritornò nella sua camera e Alice tornò a dormire.
 
 
6 Giorno. Ore: 11:00
 
Alice si svegliò tutta accaldata a causa della nottataccia che aveva passato. Cercò di sedersi ma sentiva un forte dolore nella schiena. Guardò il soffitto a lungo quando vide con la coda dell'occhio una persona. Si voltò con la testa verso la figura che aveva visto e vide che era Mephisto. Se ne stava seduto su una poltrona a sorseggiare del tè.
-Oh, buongiorno bella addormentata!- Alice si guardò attorno confusa.
-Che ci fai qui?- le chiese ancora distesa nel letto.
-Inizialmente, sono venuto alle sette per svegliarti. Ma poi ho visto che eri tutta agitata e ti muovevi nel letto ripetutamente... E allora ti ho lasciata dormire- All'ultima parola sorseggiò ancora un po' di tè.
-Vuoi del tè, mia cara?-
-Non chiamarmi mia cara. Non abbiamo tutte queste confidenze- Gli disse appoggiandosi alla spalliera del letto. -E perche sei qui?- Gli chiese.
-Ero preoccupato per te . Perciò ho deciso di rimanere qui tutta la mattinata a controllarti-
-Ok..-
-Vuoi qualcosa da mangiare?- A quella domanda si paralizzò e lo guardò disgustata.
-Tsk.. è inutile che fai quella faccia- Fece lievitare verso di lei un muffin e una tazza di tè. Lei li afferrò e guardò attentamente il muffin.
"Sarà buono?" pensò preoccupata. Poi lo addentò.
-L'hai fatto tu?- Gli chiese meravigliata.
-No l'ha fatto un mio "amico"-
-Bhe.. Fagli i complimenti da parte mia. Perche è squisito!- Se lo mangiò in due secondi. Dopodichè si bevve il tè che c'era nella tazzina di porcellana. Si alzò carica di energia dal letto e si mise i calzettoni. 
-Ti senti meglio a quanto pare..-
-Già!- Disse felice Alice. si sentii uno squillo e proveniva dalla valigia di Alice. Si avvicinò rapidamente alla sua valigia, aprì una cerniera e cacciò fuori il suo cellulare.
-Alice..- 
-Si?- Rispose Alice mentre stava scrivendo un messaggino.
-Vuoi giocare con me?- Smise un attimo di scrivere e guardò Mephisto.
-Intendi giocare... come il combattimento tra me e Amaimon?-
-No, no! Assolutamente-
-E allora in che senso?-
-Ad un videogioco-
-Perche vuoi giocare con me?-
-Ho comprato un nuovo videogioco.. Però si deve giocare per forza a due e non so dove sia finito Amaimon. Quindi ho scelto te-
-Ma io non so giocare ai videogiochi..-
-Fa niente, imparerai adesso!- Si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta.
-Seguimi- Disse aprendo la porta. Alice si affrettò nel seguirlo e giunsero nella "Mitica e leggendaria Stanza in Rosa". Si sedettero su delle poltroncine e Mephisto diede un Geostick ad Alice. Inserì il videogioco                                                 e il gioco iniziò.
-Allora Alice, ti insegno un paio di mosse che devi fare; Per fare lo Slash devi premere insieme triangolo e cerchio. Invece per la sakattapara Devi premere R2, R1 e quadrato. Per la Agragobolin x e cerchio. Per la Slashtappara (che è una combinazione tra lo Slash e Sakattapara) devi premere triangolo, R2 e quadrato. Per l'Akkattapara tre volte x e cinque volte triangolo-
Mephisto continuava a dire i nomi delle mosse, alcuni risultavano strani, ma il bello e che non vedeva la faccia di Alice mentre diceva tutte quelle cose.
-Capito?- Le chiese infine. Alice lo guardò sconvolta.
-Hai capito ciò che ti ho detto.. Vero?- Alice mosse la testa a destra e a sinistra come per dire no. Mephisto sospirò.
-Premi tanti bottoni tutti assieme-
-Ok- Due secondi. Il combattimento tra i due personaggi durò due secondi.
-Ho vintooooo!-
-In realtà hai perso-
-Che?-
-Tu sei quella che è volata via-
-Ah..- Mephisto fece una faccia soddisfatta.
-Senti Mephisto io stasera me ne vado-
-Che?!-
-Vado a casa di una mia amica, e tornerò domani mattina-
-Non se ne parla-
-E perche?-
-Ti ricordo che tuo padre e tua zia ti hanno affidata a me. Quindi sono il tuo tutore. E come Tutore non te lo permetto-
-Ma ormai è troppo tardi-
-In che senso?-
-Gli ho già risposto di si-
-Chiamala e digli di no-
-No!-
-Come no?-
-Io stasera ci vado e tu non puoi impedirmelo!-
-Si invece!-
-E come dai sentiamo-
-Chiamerò tua zia e tuo padre. Li avviserò di ciò che vuoi fare e loro te lo proibiranno-
-Anche se me lo proibiscono, non possono venire qui per impedirmelo-
-E allora non ti farò uscire da qui per nessun motivo al mondo- Alice sbuffò.
-Se mi dai un buon motivo del perchè non posso uscire allora resterò qui.. Altrimenti ci vado- 
-Sono il tuo tutore!-
-Non è un buon motivo-
-Sono il tuo tutore punto. Quindi tu non uscirai da questa casa-
-Prova a impedirmelo- Lo guardò con aria di sfida. Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la sua stanza. Prese il cellulare e chiamò la sua amica.
 
-Chi è?-
-Sono io Alice!-
-Che succede? Non puoi venire?-
-No, no verrò. Ti volevo chiedere a che ora devo venire da te?-
-Alle cinque del pomeriggio-
-Ok, Ciao!-
-Ciao!- Chiuse la telefonata.
 
-Oh, quindi non ci arrendiamo eh? Signorina- Disse Mephisto.
-Tu non puoi dirmi quello che devo fare. Se voglio uscire esco. Senò no- Mephisto si avvicinò velocemente a lei. Si chinò verso di lei e fissò i suoi occhi. I suoi occhi verdi incutevano paura e terrore. Ma Alice non ne aveva paura in quel momento era cosi arrabbiata che non avrebbe avuto paura di niente.
-Non mi fai paura Demone. Io non ho paura di te- In quel momento gli occhi Azzurri della ragazza facevano paura. Forse erano persino più terrorizzanti di quelli di Mephisto.
-Senti perche non parliamo di ciò che è successo stanotte?- Gli disse sorridendogli.
-Non sono affari tuoi di ciò che è successo-
-Invece si- Le disse avvicinandosi sempre di più.
-No che non lo sono!- Mephisto la guardò e sorrise.
-Adesso che mi ricordo.. Tu ti devi ancora scusare con me!-
-Perchè dovrei? Ti ho già chiesto scusa per averti tirato lo schiaffo-
-Si.. Ma mi hai anche chiamato Demone. A me non piace affatto che qualcuno mi chiami Demone-
-Ma lo sei.. purtroppo- Gli disse sorridendogli. Mephisto fece una faccia irritata e si rimise dritto con la schiena.
-Bene.. Allora finchè non mi chiederai scusa non uscirai da questa stanza-
-Sai che problema- Mephisto fece un sorriso da depravato. Si sedette sul letto, prese il cappello che aveva in testa, ci frugò dentro ed estrasse un libro. Incominciò a leggerlo nell'attesa che la ragazza gli avesse chiesto scusa. Alice si guardò attorno e vedendo che non aveva niente da fare si stese sul lettone, si mise sotto le coperte e cercò di dormire. Mephisto stava seduto infondo al  letto, aspettando.
 
 
Ore; 16:30
 
Alice si svegliò e ritrovò accanto a sè Mephisto. Sotto le coperte insieme a lei, che stava seduto a leggere un libro.
-Mephisto?!- Urlò ancora assonata.
-Si?-
-Che ci fai qui?!-
-Ti ricordo che sei ancora in punizione-
-Questo lo so ma perche sei nel letto insieme a me?-
-Perche volevo stare accanto a te! -
Si alzò dal letto, si strofinò gli occhi e guardò l'orario. Si diresse verso la porta per aprirla ma appena abbassò la maniglia si accorse che era chiusa a chiave.
-Dove pensi di andare?-
-A casa della mia amica-
-No, no. Prima ti scusi con me, e forse potrai andare dalla tua amica- Gli disse continuando a leggere. Si diresse verso la finestra e tentò di aprirla. Ma ovviamente era chiusa anche quella.  Mephisto sorrise mentre leggeva. Alice Cercò una via di fuga ma appena vide che non c'è ne erano altre si arrese. Sbuffò, e si avvicinò a Mephisto.
-Ok, Mi dispiace averti chiamato Demone.. (Anche se non capisco il motivo per cui ti da cosi tanto fastidio) Ma ti chiedo scusa.. Va bene?- Mephisto la guardò e gli sorrise.
-Allora? Mi perdoni?- Le chiese con le braccia incrociate.
-Si.. Ti perdono- Alice esultò e preparò la valigia.
-Che stai facendo?-
-Preparo la valigia per andare dalla mia amica-
-Tu non ci vai li sia chiaro-
-Che cosa?! Ma avevi detto che se ti avessi chiesto scusa allora ci sarei potuta andare!-
-Ho detto: FORSE potrai andare dalla tua amica. FORSE, Non ho detto di si-
-Maledetto...- Guardò l'orologio. Erano le 16:40.
"Cacchio.." Pensò. Guardò Mephisto.. E guardò la porta. Si avvicinò alla porta, prese una forcina e tentò di serrare la serratura. la porta si aprì.
-Si!- Uscì in fretta dalla porta e si diresse a gran velocità verso la porta d'uscita. Mephisto chiuse il libro e si alzò.
-Aaah.. Cosi dovrò ricorrere al piano B..-
 
Nel frattempo Alice era arrivata a casa della sua amica. Le due ragazze si guardavano tutti i tipi di film, mangiavano a sbaffo si raccontavano i segreti.. (E altre cose che fanno le ragazze) Arrivò in fretta la sera.
 
Ore; 22:00
 
-Dobbiamo andare a dormire!- Momo prestò un pigiama ad Alice dato che le se ne era dimenticata (Visto che è letteralmente fuggita da quella casa) Le due si stesero sul letto e parlarono finchè non si sentii il campanello che suonava. Entrambe andarono ad aprire la porta e quando la aprirono... Si ritrovarono un cagnetto bianco difronte a loro. Alice sbiancò in viso e diventò più pallida di uno zombie.
-Oh, Mio, Dio..- Disse sottovoce.
-Oh, ma che carino guarda Alice!!- Momo prese in braccio quel cagnetto e incominciò a strapazzarlo di coccole.
-Momo.. Lascialo..-
-E perche? ma non vedi come è carino?- Il cane iniziava a leccare le guance di Momo e lei si irritò. Prese il cane in braccio.. Ma manteneva sempre una certa distanza.
-Questo cane potrebbe avere le pulci! .. Meglio portarlo dal veterinario-
-Oh, ma andiamo! E cosi carino! E poi non vedi? Indossa un foulard. Ed è pulitissimo-
-Forse l'ha perso qualcuno.. Vado a restituirlo!- Si precipitò verso la porta ma Momo la fermò.
-No! Noi ce lo teniamo!-
-Momo.. Non è il caso di..-
-Questa è casa mia. Quindi decido io!- Poggiò il cane per terra. Il cane andò vicino a Momo e guardò con aria soddisfatta Alice.
-Maledetto..- Disse sottovoce.
-Ma come mai c'e l'hai tanto con questo cane?- Le chiese curiosa Momo. Alice lo guardò con aria minacciosa.
-Niente..- Le due ragazze si diressero verso la loro camera da letto con l'intento di dormire ma Momo si mise a giocare per ore con il cagnolino. Finchè, non ebbe sonno e decise di addormentarsi,  mise il cagnolino vicino a sè.
-Buonanotte Alice-
-Buonanotte Momo..- Alice aspettò che Momo si addormentasse. Quando si addormentò prese il cane e lo portò nel salone. Posò il cane sul divano e lo fissò furente.
-Allora?! Perche sei venuto qui, si può sapere?- Le chiese sottovoce con tono arrabbiato. Il cane fece finta di non capirla e si voltò da un altra parte. Si avvicinò e lo tirò per un orecchio. Emise un piccolo lamento e con un Pouf ritorno il solito rompiballe di sempre.
-Allora? Mephisto?- Le chiese arrabbiata.
-Non c'è bisogno di ricorrere alla violenza, non credi?- Gli disse massaggiandosi l'orecchio.
-Perche mi hai seguita!? Non sapevi manco dove abitasse Momo!-
-Ho delle fonti..- 
-E perche mi hai seguita?-
-Perche sono il tuo tutore, e non potevo permetterlo.. Ma era troppo tardi. Quindi sono ricorso al piano B- Si sentì un rumore  improvvisamente la porta si apri. Era Momo. Mephisto si ritrasformò in fretta nella sua versione canina, saltò in braccio ad Alice e pianse.
-Alice che stai facendo al cagnolino?!- Gli chiese spaventata mentre prendeva in braccio il cane.
-Cosa? Io?! Niente!- Mephisto si accoccolò nelle sue braccia e piangeva.
-Gli hai fatto del male vero?-
-Certo che no!!-
-Oh, piccolino della mamma, quella cattivona di Alice ti ha fatto del male non è vero?- Chiese Momo al cagnolino mentre lo coccolava.
-Vergogna Alice! Non si trattano cosi gli animali!-
-Ma io non ho...- Momo se ne andò con Mephisto in braccio.
-Ma guarda quello *****- Alice raggiunse Momo nella stanza e guardò il cane affianco a Momo. Momo gli accarezzava la pancia e Mephisto con la lingua da fuori che gradiva le coccole. Alice a vedere  quella scena si arrabbiò e guardò male Momo.
-Alice, sia chiaro. Non devi più toccare il cuccioletto-
-Ok..- 
 
 
 
E mattina. E le due ragazze non trovarono più il "Cane".
-Alice che cosa hai fatto al cucciolo!- Momo subito gli diede la colpa.
-Che cosa?- Chiese ancora assonnata. Si alzò dal letto. "Bene.. Sarà tornato a casa.." Pensò.
-Allora? Che cosa gli hai fatto?-
-Niente! Te lo giuro!- Momo si grattò la testa.
-Comunque è meglio se torni a casa-
-Gius...- Si bloccò e pensò a Mephisto che probabilmente la stava aspettando a casa.
-Senti.. Posso rimanere qui.. per altri... Che so, 3 giorni?- 
-No- Alice sospirò. Ma poi si decise a cambiarsi. Uscì dalla casa e chiamò un taxi. 
Arrivò difronte alla "Casa" E in piedi difronte alla porta c'era Mephisto che la stava aspettando. *Musica Horror* Aprì il cancello e si diresse verso Mephisto. 
-Oh, Sei tornata- Alice si allontanò lentamente e si tenne ad una distanza di 5 metri.
-Come mai ti allontani?- Chiese sorridendo.
-..Cosi- Rispose in modo pauroso.
-Oh, ma dai mica ti mangio?- Mephisto aprì la porta -Vieni dentro- Alice entrò dentro e segui Mephisto che la portò nella sua stanza.
-Entra..- Alice lo guardò preoccupata ed entrò lentamente nella stanza, però tenendo sempre sott'occhio Mephisto. Appena entrò, Mephisto la guardò, sorrise e la chiuse a chiave li dentro.
Alice si diresse verso la porta e gli battè contro un pugno.
-Hey! Perche mi hai chiuso qui dentro!?-
-Sei in punizione- Disse attraverso la porta.
-Cosa?! e perche?!-
-Perche sei andata dalla tua amica. Cosa che io ti avevo proibito-
-E quanto tempo dovrò rimanere qui dentro?-
-Un giorno-
-Un giorno?!-
-Esattamente- Mephisto se ne andò.
-Apri la porta subito!- Mephisto si fermò e guardò la porta.
-Mephisto!!- Mephisto sorrise con aria diverita e se ne andò.
"Bene, cosi potrò indagare su di lei in santa pace.." Pensò Mephisto, dirigendosi verso il suo ufficio.
 
_____________________________________________________________________________________________________________________________
 
...Che noia.. Puuf, andate su youtube e mettete questo Link:
 
http://www.youtube.com/watch?v=JdfLulgQBTY&feature=related           Chi vi sembra che la canti?
 
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo abbastanza noioso <.<  Vi prometto che il prossimo sarà più interessante
 
Aloha!

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Capitolo 5
*** Ricerche, Parte: 1 ***


Mephisto era nel suo ufficio e cercava nel suo cassetto della scrivania una cartellina.
"Mhpf.. Ma dov'è!?" Pensò mentre frugava. -Ah-ah! Trovata!- Prese la cartellina che c'era nel cassetto, si alzò in piedi e l'aprì. Teneva la cartellina in una mano e con l'altra la sfogliava.
-Mmm..- Leggeva con interesse i fogli che c'erano li dentro. Iniziava a camminare per l'intera stanza continuando a leggere. Si fermò e chiuse di scatto la cartellina.
-Bene, può bastare- Disse dirigendosi verso la scrivania. La risistemò nel cassetto, la posizionò in mezzo ad altre due cartelline come per nasconderla, chiuse il cassetto e prese il cappello che stava appeso all'attaccapanni. Se lo mise in testa e uscì dal suo ufficio.
 
\\\\
 
-Quindi, questo è il bosco.. Anzi.. Ex-Bosco,- Mephisto si trovava nel "Bosco" in cui Alice e Amaimon si erano dati battaglia.
-Aahh..,- Iniziò a camminare. -Di sicuro è stato uno scontro mozzafiato.. Peccato che quella maledetta riunione tra Presidi mi ha impedito di vederla- Si avvicinò ad un albero (Uno dei pochi sopravvissuti) e poggiò sul tronco la sua mano. Stette per qualche secondo fermo e poi rivolse il suo sguardo sul "Campo di lotta", Per terra c'era di tutto: Delle gigantesche impronte, una gigantesca voragine,  delle "Sgommate" e parecchio sangue. Era una cosa incredibile, e come se quel piccolo bosco fosse "Sopravvissuto" ad una guerra mondiale. Si posizionò al centro del campo e si guardò attorno.
-Mhm?- Notò una cosa piccola e leggera per terra. Si avvicinò, si piegò sulle sue gambe e raccolse l'oggetto. L'oggetto in realtà era una piuma, era di color azzurrino con la punta sporca di sangue.
L'osservo attentamente. Con una mano si tolse il cappello e ci poggiò dentro la piuma che aveva trovato. Si rimise il cappello in testa e ricominciò ad esaminare l'intero campo.
 
\\\\
 
Mephisto era tornato nel suo ufficio, aveva chiuso la porta a chiave. Sulla sua scrivania c'erano diversi tipi di libri e cartelline. In quel momento Mephisto stava sfogliando la cartellina della famiglia Innocent.
-Allora, la famiglia Innocent.. Il grande potere tramandato da generazioni in generazioni.. Bla, bla, bla..- Leggeva velocemente, ma tutto ciò che leggeva già lo sapeva. 
Improvvisamente ripensò alla frase che aveva detto Amaimon: "Colei che voi odiate"
-Colei che voi odiate.. Colei che voi odiate.. Colei, Che voi.. Odiate..- Mentre pensava intensamente a quelle parole si accarezzava con cura il pizzetto.
-Non è che..- Si alzò dalla sua poltrona e si diresse verso la sua libreria, prese un libro. Il libro aveva una copertina blu in pelle con delle sfumature nere. Lo aprì, e si sedette di nuovo tenendo il libro sulle sue ginocchia e stava chinato a leggere. Prese il cappello che stava sulla scrivania ed estrasse la piuma che aveva trovato nel, "Campo di battaglia". L'avvicinò ad una immagine che si trovava sul libro e rimase immobile.
-Non ci posso credere.. No.. No, no. Non è possibile!.. Però, forse..- Sistemò il libro sulle sue gambe, in modo che non cadesse. Prese la cartellina che riguardava la famiglia Innocent e lesse velocemente tutti i parenti di Alice (Ma solo quelli che avevano ricevuto il potere).
-è impossibile.. No. Non ci credo,- Prese la piuma e la rimise nel suo cappello. -Farò esaminare questa piuma, cosi vedremmo se è vero oppure no- Mephisto si rimise a leggere e annotò ogni cosa nuova che scopriva.
 
 
 
 
_________________________________________________________________________________________________________________________________
 
Ok, scusate se è corto >.<" Spero comunque che vi sia piaciuto "In qualche modo" E che abbiate un idea di che creatura sia Alice :) (Anche se ne dubito)
 
Aloha! 

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Capitolo 6
*** Ricerche. Parte: 2 ***


-Dai.. Dai un altro pochino eh.. NO! Questa è la terza che si rompe!!- Alice era ancora in punizione e tentava di aprire la porta con delle forcine. Ma Mephisto aveva imparato da ciò che era successo l'ultima volta, e perciò ha reso la serratura "A prova di ladro" Che non si può aprire con una semplice forcina. Le finestre erano chiuse a chiave, e aveva sostituito il vetro normale con uno indistruttibile.
-E incredibile, dovrò restare chiusa in questa stanza per un giorno intero.. Senza cibo nè acqua!- Normalmente si sarebbe messa a dormire nell'attesa che la punizione finisse, ma in quel momento "Soffriva di insonnia". Si sedette sul letto e fissava continuamente la porta e l'ora.
-Uaaa!! Tra poco mi viene una crisi!- Si stese sul letto e si mise un cuscino in faccia. Incominciò a pensare.. Prima pensò a Mephisto e si chiedeva: "Che cosa starà facendo?" Poi pensò ad Amaimon, che lo aveva "Riportato" a Gehenna e gli venne in mente lui.. Quell'Uomo con una lunga tunica sporca di sangue e una maschera che gli copriva il volto.. Appena pensò a lui gli rivennero in mente quelle sue parole:
"-Ricordati, chiunque venga a sapere del tuo segreto, deve essere ucciso. All'istante-".  
Si tolse il cuscino dal viso e si alzò.
-Chiunque venga a sapere del tuo segreto, deve essere ucciso. All'istante- Gli venne un flash e pensò a Mephisto.
-Un minuto, Mephisto.. Non avrà mica..,- Si bloccò e fissò il vuoto -Non avrà mica visto, chi sono veramente..- Disse con voce tremante. Poggiò la mano sul suo petto e la strinse a pugno. -L'avrà v-visto?- Si portò le mani sul viso. Poi mise le mani sui capelli e guardò spaventa il pavimento. -L'altra volta, ha visto il combattimento.. Quindi, avrà visto pure quest'ultimo?- Iniziò a pensare:
"Se lo mando a Gehenna come ho fatto con Amaimon? No. Non posso." Cercava una soluzione, quando si arrese. -Devo ucciderlo. Ma io, non voglio..- Cacciò una piccola lacrima che si tolse 
subito con un movimento veloce della mano. -Quando uscirò da qui.. Lo ucciderò -
 
Alice passò il resto della giornata a pensare se l'avesse vista o meno. Poi per distrarsi incominciò a giocare a dei giochi che c'erano sul cellulare, a mandare dei messaggi eccetera.
 
Ore; 22:55
 
-Ho fame..- Lo stomaco di Alice brontolò. Guardò l'ora e mancavano solo cinque minuti al termine della sua punizione. -Sto per morire..- Per la fame incominciò a mordicchiarsi un dito.
"Mm.. Ho un buon sapore" Pensò. -Se ci metto della salsa sopra, sarà ancora più buono!- Sentii qualcuno camminare, si stava avvicinando alla porta della sua stanza. Alice smise di mordicchiarsi il dito e fissò la porta. La porta si aprì ed entrò Mephisto. Appena entrò i due si guardavano a lungo: Alice inizialmente lo voleva uccidere. Invece lui aveva un sorriso da ebete stampato in faccia.
-La punizione è finita-
-Ti senti soddisfatto, vero?-
-Umm, diciamo- Disse sorridendo. 
-M-Mephisto..,- Le chiese tenendo la testa rivolta verso il basso. -Puoi.. Ecco.. Chiudere la porta, e avvicinarti..?- Mephisto fece come gli era stato chiesto e si avvicinò. Si mise difronte al suo letto e la fissò.
-Allora?- Le chiese. Tentando di vedere il suo volto, che era coperto da alcune ciocche di capelli. Alice si alzò dal letto e si avvicinò di poco a Mephisto tenendo sempre la testa abbassata. Lui la guardò curioso, tentando di capire perchè si comportasse cosi.
-Mephisto,- Disse con voce fioca. -Ecco, tu, l'altra volta hai visto il combattimento tra me e Amaimon.. Giusto?-
-Si- Alice aveva fra le mani un coltellino che nascose dietro la schiena.. Iniziava a tremare.
-H-Hai.. Visto, anche l'ultimo, Che c'è, stato?- Le chiese con voce tremante.
-Ah, no. Quello non l'ho visto. Ma mi sarebbe piaciuto vederlo- Lei alzò la testa e lo fissò negli occhi.
-Sul serio.. Non l'hai visto?! Non hai visto niente?!- Le chiese incredula.
-Certo, perchè?- Alice lo guardò immobile e gli uscirono alcune lacrime dagli occhi. Si agganasciò per terra e nascose il coltellino nella tasca dei pantaloni, si abbassò la maglietta in modo da nasconderlo meglio e incominciò a piangere. Si portò le mani agli occhi e li strofinò.
-Alice,- Disse preoccupato. Si chinò verso di lei. -Cosa succede?- Alice iniziò a scuotere la testa a destra e a sinistra e iniziò a ridere. Era una risata isterica.
-Alice?- Iniziava a preoccuparsi, dal piangere era passata al "Ridere" -Quando non c'ero ti sei fumata qualcosa?- Spostò i suoi capelli dal volto e la guardò in viso. Alice con la mano si aggrappò al foulard che aveva attorno il collo Mephisto e si alzò lentamente.
-Alice, stai bene?-
-Certo. non preoccuparti,- Disse asciugandosi le lacrime. -Mephisto, ho fame-
-E allora?-
-Posso avere qualcosa da mangiare o devo morire di fame?-
-D'accordo- Mephisto si rimise in piedi e la portò in cucina dove la fece mangiare.
 
\\\
 
Mephisto si assicurò che Alice fosse andata a dormire e andò nel suo ufficio. Quando sentii bussare alla porta.
-Avanti- Rivolse il suo sguardo verso la porta.
-Signor. Pheles?-
-Oh, sono arrivati i risultati della piuma?-
-Si- L'uomo che sembrava uno scienziato gli porse una cartellina grigia. Mephisto l'aprì subito e lesse velocemente tutti i dati. Rimase fermo a fissare il risultato.
-Signore?-
-Eh? Ah, si, può andare-
-D'accordo arrivederci- L'uomo uscì dal suo ufficio e Mephisto chiuse la cartellina. 
Si diresse verso la sua poltrona e ci si sprofondò dentro. Chinò la testa all'indietro e il cappello scese in modo da coprirgli  il viso. Poggiò la mano sul cappello in modo da mantenerlo in quella posizione. 
-Come è possibile.. Che sia, un Angelo? E' impossibile. Eppure..- Si tolse il cappello -Non è possibile che lei sia un Angelo. No- Si alzò in piedi e si mise il cappello in testa.
-Farò delle ricerche per conto mio- 
 
\\\ Ore; 7:20 Giorno; 8
 
-Mmm.. Mephisto?- Alice aprì gli occhi e si guardò attorno. -Come mai non è qui?- Di solito Mephisto veniva verso quell'orario, ma invece adesso, no. Non c'era li, a svegliarla come al solito.
-Dove sarà?- Si alzò dal letto, si vestì in fretta e uscì dalla camera. -Dove può essere?- Si diresse verso la camera di Mephisto e bussò alla sua porta:
-Mephisto?- Nessuna risposta. -Hoi! Ci sei?- Nessuno rispondeva, quindi decise di entrare. Non trovò nessuno, quindi richiuse la porta e andò in giro alla sua ricerca. -Forse sarà nel suo ufficio?-
si chiese tra sè e sè. Decise di uscire e andare nel suo ufficio.
 
\\\
 
Alice era giunta davanti all'edificio scolastico, (Ma ci era riuscita solo perchè aveva trovato un taxi che l'accompagnasse). Entrò nell'edificio e si diresse verso l'ufficio. Bussò, ma quando vide
che nessuno rispose entrò senza farsi tanti problemi. Quando aprì la porta per poco non gli veniva un infarto.
L'ufficio era tutto in disordine: Sulla scrivania c'erano diversi fogli, tutti sparsi, con delle cartelline. La libreria era quasi vuota, i libri che c'erano alcuni erano sulla scrivania, altri per
terra e sul divano.
-Viva il disordine, eh?- Si avvicinò alla scrivania per vedere che cosa c'era nelle cartelline. Su una cartellina vide che c'era il suo nome, quindi l'aprì.
Alice si paralizzò e rimase sconvolta. Dentro quella cartellina c'era tutta la sua "Vita". Ogni minima cosa. Posò la cartellina e la fissò.
"Mephisto.. Perchè, ha questi, documenti su di me?" Pensò. Vide che sulla poltrona c'era un'altra cartellina con sopra scritto "Risultati" L'aprì e vide che c'era una sua piuma attaccata a un foglio.
Sui fogli c'erano scritti i risultati che aveva dato la piuma. Alice non si soffermò a leggere i risultati ma prese in mano la sua piuma e la osservò.
"Oh, mio Dio.." Pensò spaventata. Lesse i risultati delle ricerche per vedere qual'era il risultato. Quando lo vide si tranquillizzò.
-Porca paletta,- Chiuse la cartellina e la rimise al suo posto. -Pensa, che io, sia un Angelo?- Riprese il fiato dallo spavento -Oh, Dio Santo, c'è andato vicino. Per poco non morivo,- Si mise una
mano sulla fronte. -Dovrò stare più attenta, d'ora in poi-
 
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
 
Muahahah!! Vi amo quando cercate di indovinare chi è Alice. Alcuni di voi hanno persino affermato che lei sia un Uccello .__." Il suicidio si fa sentire.. Anche se mi commuovo,
1 altra persona ha messo tra i preferiti la mia storia  Yami_97 e un'altra che la segue Rumore Del Ombra *.* VI STIMO ♥ Sopratutto, adoro tutti voi che recensite la mia storia  
 
 
Spero di avervi incuriosito ancora di più con quest'ultimo capitolo ;D
 
Aloha! 

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Capitolo 7
*** Il triangolo capovolto ***


Improvvisamente si aprì la porta del bagno ed uscì Mephisto che si stava aggiustando il jilet.
-Oh, Alice,- Vide che stava vicino alle cartelle, quelle che "Raccontavano la sua vita" -Cosa ci fai qui?- Si avvicinò a lei, cercando di tenerla lontana dalla scrivania.
-Perchè stai facendo delle ricerche su di me?- Mephisto sbarrò gli occhi e la fissò.
-Quali ricerche?- Tentò di far finta di niente.
-Quelle sulla tua scrivania..- Indicò con il dito le cartelle. Lui non sapeva che rispondere, si limitò a star in silenzio. -Mephisto, allora? Perchè stai "Indagando" su di me?- La guardò, e alla fine decise di vuotare il sacco.
-Vedi Alice,- Tolse la cartella dalla sedia e si sedette. -Ho saputo, che tu hai un grande potere. Che però, nè quelli del Vaticano nè gli scienziati sono riusciti a capire ciò che sei effettivamente. Però  sai, io odio non sapere le cose, quindi, dato che dovevi venire ad "Alloggiare" qui, ne ho colto subito l'occasione. In modo da poterti "Studiare"-
-Non ti conviene..- 
-Mhm?- 
-Mephisto, guarda, te lo dico: è meglio se non lo sai- Mephisto si alzò dalla sedia e poggiò le sue mani sulla scrivania.
-Te l'ho detto.. Non sopporto non sapere le cose, mi fa imbestialire-
-Ti prego Mephisto.. Te lo dico come.. "Amica" è meglio se tu non sappia ciò che sono veramente-
-Dammi un buon motivo per cui non dovrei scoprire ciò che sei- Alice incominciò a preoccuparsi, non poteva dirgli che se avesse scoperto ciò che è l'avrebbe dovuto uccidere. Sarebbe andato contro il regolamento del "Gioco". Si mise una mano fra i capelli e iniziò a pensare.
-Ti scongiuro, Mephisto..- Lo guardò con aria disperata. Lui si rimise a sedere e la osservò attentamente.
-Perchè non vuoi che venga a sapere del tuo segreto?- Gli chiese mentre si accarezzava il pizzetto.
-Non posso dirtelo..-
-E perchè?- Era ostinato, voleva sapere a tutti i costi il suo segreto.. Anche se facendo cosi, sarebbe andato incontro alla morte.
-Mephisto, te l'ho detto: Non posso dirtelo- Mephisto la osserva, tentava di capire del perche non glielo volesse dire.. 
-Va bene,- Fece un sospiro e si alzò dalla sedia. Si diresse verso di lei e si chinò di poco, in modo da stare faccia a faccia. -Dato che non mi dai un buon motivo sul perchè non dovrei indagare su di te.. Lo farò ugualmente,- Si rimise dritto e si sedette nuovamente sulla sedia. Gli fece segno di sedersi sulla poltrona che stava aldilà della scrivania.
-Perchè dovrei sedermi?-
-Vogliamo incominciare la lezione o no?-
-No..- 
-Cosa?-
-Non voglio- Si diresse verso la porta e se ne uscì. Alice incominciò a camminare e, camminando, camminando, si ritrovò nel Ex-Bosco in cui s'erano dati battaglia lei e Amaimon. Si sedette sotto un albero, chiuse gli occhi e pensò a Mephisto. Si chiedeva: 
-Perchè? Perchè vuol sapere a tutti i costi ciò che sono veramente.. Rischia la morte!- Si portò le mani al viso e incominciò a piangere. -Io non voglio che lui muoia..- Disse sottovoce con le  lacrime che scendevano. Da dietro un'albero comparve un uomo, con indosso una lunga tunica grigia e una maschera rossa sul volto. Alice appena lo vide si paralizzò e smise di piangere.
-Salve- Disse l'uomo. Alice si alzò e tentò di fuggire, ma alla sua destra comparve un'uomo con una corporatura massiccia e indossava anche lui una tunica grigia con una maschera grigia sul volto. Invece alla sua sinistra una donna, anche lei con la tunica grigia e la maschera grigia sul volto. I due la bloccarono per le braccia in modo che non potesse fuggire.
-Vuole scappare?- Gli domandò l'uomo con la maschera rossa sul volto. Alice non rispose rimase a fissarlo impaurita da ciò che potesse fare.
-Perche è qui?- Gli chiese tentando di non apparire spaventata.
-Vedi, ho saputo che un Demone ha scoperto ciò che sei veramente.. Ma tu, non lo hai ucciso. Potrei sapere il perchè?-
-Io non voglio uccidere- Si avvicinò a lei.
-Però sai, se non li uccidi,- Estrasse lentamente un pugnale dalla sua tunica e glielo puntò contro la gola. -Sarai tu, a pagarne le conseguenze- Alice sentii un brivido lungo la schiena.. Spostò il pugnale e lo portò al suo fianco dove la infilzò lentamente.
-Nngh!- Alice incominciò a stringere i denti per il dolore e chiuse gli occhi. Con il pugnale conficcato nel suo corpo disegnò un triangolo capovolto. Alice stava per gridare dal dolore immenso. Tolse il pugnale e i due la lasciarono. Cadde a terra e si portò le mani al fianco. 
-Sia chiaro, non voglio più che succeda una cosa del genere.- Posò il pugnale -O la prossima volta ti taglierò la gola- Dopo questa minaccia i 3 se ne andarono e Alice rimase li. Non riusciva ad alzarsi, il pugnale gli aveva procurato una profonda ferita. Stava li, rannicchiata su se stessa, la mano che tentava di fermare la fuoriuscita del sangue si era sporcata. Si tratteneva dal piangere. Si sedette e si appoggiò al tronco, respirava a fatica..
-Fa male..- Disse sottovoce. La ferita incominciava a rimarginarsi, ma lentamente. Si alzò con lentezza e si diresse a passo lento verso la casa di Mephisto.
 
\\\\\\\\
 
Dopo tanto tempo riuscì ad arrivare alla casa. Entrò nella sua stanza e si tolse la maglietta ricoperta di sangue, di diresse verso il bagno, col tentativo di medicarsi la ferita quando d'improvviso si aprì la porta ed entrò Mephisto nella camera.
-Ah-ah! Lo sapevo che eri..- Si bloccò quando vide che stava perdendo molto sangue dal fianco. -Alice!! Che è successo!- Si avvicinò in fretta e la prese per le spalle. Alice emise un lamento e lo guardò sofferente. Mephisto sospirò e la fece sedere sul divano che c'era in fondo alla camera. Tirò fuori dal suo cappello un kit di pronto soccorso, si inginocchiò difronte a lei, prese del cotone e ci versò sopra dell'acqua ossigenata. Stava per avvicinarsi con il cotone per medicarla ma Alice gli afferrò il polso e lo bloccò. 
-No!-
-Cosa no?-
-L'acqua ossigenata brucia!-
-E' normale che bruci,- La guardò esasperato. -Vuoi guarire si o no?- Tolse la sua mano e la mise a posto. Si avvicinò con la medicazione ma appena toccò la ferita Alice emise un lamento e strinse le mani a pugno, l'acqua ossigenata gli faceva bruciare ancor di più la ferita. Pulito il sangue Mephisto vide che la ferita era a forma di triangolo, però capovolto.
-Alice.. Chi ti ha fatto questo?- Alice ignorò la domanda e si voltò da un'altra parte.
-Preferisco non parlarne- Disse con voce fioca. Mephisto sorpassò a questa sua risposta e continuò a curarla. 
Finito tutto gli mise la garza e si alzò.
-Bene, ho finito- Chiuse il kit e lo rimise nel suo vistoso cappello. Alice rimase seduta, ferma a fissare il vuoto.
-Alice?-
-Mhm?- Alzò il viso, in modo da guardarlo. Mephisto si sedette affianco a lei e la guardò.
-Alice, che cosa ti è successo? Chi ti ha fatto quel segno?-
-Mephisto, se ti ho chiesto di non indagare su di me ci sarà pure un motivo. No?- Lui la guardò incuriosito, ma allo stesso tempo, era preoccupato per lei.
-D'accordo,- Si alzò dal divano e si diresse verso l'uscita -Ricordati di metterti al riposo e di non sforzarti troppo- Stette per uscire quando Alice lo bloccò.
-Mephisto..- Mephisto tornò indietro e la guardò. -Mi fa male..-
-E' normale che ti faccia male, una ferita del genere farebbe del male a chiunque- Stava per andarsene quando lei lo fermò nuovamente.
-Mi porti al letto?- Alzò di poco le braccia, in segno di prenderla in braccio. Mephisto la fissava.. -Per favore..- Lo guardò con aria da cucciolo bastonato.
-Mhpf..- Mephisto sorrise. Si avvicinò a lei e la prese in braccio. La portò al letto e gli rimboccò le coperte. 
-Mephisto, grazie- Alice si imbarazzò, e diventò rossa in viso a pronunciare quelle parole. Mephisto sorrise nuovamente.
-Prego- Si diresse verso la porta, spense le luci e la lasciò dormire.
 
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
 
Sorry, avrei voluto pubblicare questo capitolo 2 o 3 giorni fa.. Però, dovevo finire il disegno di Alice.. (Che non avevo neanche iniziato).
Eccolo ;P   http://m-mephistella.deviantart.com/#/d4q92ap    Spero vi piaccia, non l'ho disegnata tutta "Intera" perchè mi scocciavo.. (Mr. Pigrizia è dentro di me)

Che ne dite, vi piace questo capitolo? Spero di si... Fatemi sapere di cosa ne pensate!
 
Aloha!

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Capitolo 8
*** Aghata?.. Anis? ***


-Alice.. Alice..- Una voce fioca la chiamava.. Alice tentava di metterla a fuoco ma non ci riusciva, era alta, aveva i capelli argentati lunghi fino alle ginocchia, indossava un abitino nero con il fondo rovinato, alle braccia aveva dei guanti lunghi fino al gomito, anch'essi rovinati, indossava degli stivali col tacco, lunghi fino al ginocchio. Tutto era nero.
-C-Chi sei?- Le chiese, stando seduta per terra, piena di ferite e ricoperta di sangue.
-Io? Sono coloro che tutti odiano..- Alice non capì, come si poteva odiare una creatura cosi bella? Gli sembrava anche molto gentile.
-E perchè ti odiano?- Quella donna gli sorrise, si avvicinò a lei, con le mani gli accarezzò le guance e gli baciò la fronte.
-Come ti chiami?- La donna gli sorrise di nuovo.
-Il mio nome è Anis- 
-Dove mi trovo?- Quando gli fece quella domanda, Anis sembrò rattristarsi.
-In un posto orribile-
-Orribile? e perchè orribile?- Si guardò attorno, e poi si guardò le mani che erano ricoperte di sangue.
-Aghata?.. Aghata?!- Si alzò in piedi -Aghata! Dove sei!-
-Lei non c'è più- Gli disse Anis.
-Tu che ne sai?-
-Aghata è andata.. E non ritornerà mai più-
-Che cosa?-
-Lei.. E' morta- 
-C-Come è morta?! Non è possibile! Lei non può morire è.. è.. Se lei è morta..Allora anch'io..- Anis si avvicinò a lei e l'abbraccio. -Che fai!? Lasciami!- Tentò di staccarla ma non ci riuscì.
-Io posso aiutarti..- Si guardarono negli occhi. -Posso farti tornare indietro-
-Come?- La donna gli sorrise ancora.
-Lascia che entri dentro di te..-
 
 
\\\ Ore; 19:20
 
-Aghata!- Si alzò di scatto e si mise in piedi sopra il materasso, si guardò attorno, come per cercarla. Ma vide solo Mephisto. Seduto su una comoda poltrona a bere del tè.
-Mephisto-
-Alice- Si guardò attorno stordita. Mephisto si alzò dalla poltrona e si diresse verso la ragazza. -Su, siediti-
-Eh? perchè?-
-Stai sanguinando- Alice si guardò la ferita e vide che stava uscendo un bel po' di sangue. Si sedette e Mephisto fece avvicinare la poltrona in modo da sedersi.
-Su, levati la maglietta- Quando vide la maglietta che indossava  rimase un attimo ferma a pensare.
-Ma.. Quando sono andata a dormire non ce l'avevo-
-Infatti, te l'ho messa io-
-Perchè?-
-Bhè, quando sono venuto per controllarti ho visto che sotto le coperte stavi tremando. E allora ho pensato di metterti una maglietta-
-Ah.. Grazie,- Disse diventando leggermente rossa in viso -Anche se, ormai è tutta sporca di sangue- Si tolse la maglietta e rimase in reggiseno. Mephisto gli tolse la fasciatura, ormai sporca di sangue e ne prese una nuova dal suo kit. Incominciò a pulirgli la ferita.
-Vedo che non ti fa più cosi male come stamattina-
-Infa.. Nngh!- Non gli fece finire la parola che per sbagliò strofinò troppo forte sulla ferita. -Grazie Mephisto, mi hai fatto di nuovo star male- Disse stringendo i pugni sulle lenzuola.
-Ne sono desolato, ma non l'ho fatto apposta-
-Certo..- Continuò a medicarla. Finito di curarla Mephisto fece scomparire il suo kit di pronto soccorso nel suo cappello.
-Alice, dimmi, chi è Aghata?- 
-Un'amica-
-Ne sei sicura?-
-Certo. Come mai me lo chiedi?-
-Cosi..- Alice si alzò in piedi e si diresse verso il suo armadio per prendere una maglietta pulita. La prese e la indossò.
-Mephisto,- Mephisto fece girare la poltrona in modo da poterla guardare. -Ti ringrazio per avermi curato.. E per avermi.. Ecco.. Portato al letto, stamattina- Mephisto gli sorrise, appoggiò la schiena alla poltrona e incominciava a guardarla con un sorriso beffardo sul volto, quasi stesse ridendo.
-Ma prego, non ce di che- Alice diventò rossa come un peperone a vedere che quel tizio si stava "Prendendo gioco di lei".
 
 
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
 
E' corto? fa niente <.< Sinceramente, l'ho pubblicato perchè mi è venuto un Flash... E allora l'ho scritto u_u Ditemi miei cari, avete capito chi è Alice? è_é Se non lo avete capito... 
Ahimè, la vostra fantasia è pessima, eppure, ci sono cosi tante creature mitologiche..
 
Siete curiosi di sapere chi sia Anis? E Agatha? Cacchio, Sherlock Holmes mi ha contagiata... Comunque, sto creando misteri su misteri <3 E voi, che seguite la mia storia ma non recensite
e non provate neanche ad indovinare chi sia Alice, un po' mi deludete ç__ç Forza ragazzi, scervellatevi un po'!! Perchè, se aspetterete che sia lei a dirlo.. Dovrete aspettare un bel po'.
Anche se questo capitolo è stato breve, spero vi sia piaciuto ;P
 
Ah, a proposito il nome Anis si legge Enis
 
Aloha!

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Capitolo 9
*** Si ritorna a casa.. ***


-S-si può sapere del perchè stai ridendo?!- Gli chiese imbarazzatissima mentre aggrottava le sopraccigilia.
-Bhè, sei molto divertente mia cara-
-I-in che senso molto divertente?!- Le chiese ancora rossa in viso, sia perchè era arrabbiata, sia perchè si stava trattenendo dal "Ridere". Mephisto cacciò una risatina, si alzò dalla sua comoda poltrona e si diresse verso la porta per uscire. 
-Un momento,- Lo inseguì per bloccarlo. -dove stai andan..- Gli era bastato "sforzare" un po' di più il suo corpo che gli venne una fitta di dolore al fianco. Si portò la mano al fianco e si piegò di poco. -Ahio..- Mephisto si voltò e si avvicinò a lei.
-Alice,- Gli poggiò una mano sulla spalla -Forse è meglio se torni al letto- Alice annuì e si rimise nel letto per riposarsi. 
 
\\\ Giorno; 9 Ore; 7:20 4
 
-Alice..- Mephisto la stava chiamando.
-Mhhhm!!..- Si girò dall'altro lato.
-Alice..-
-Che vuoi?- Gli chiese mentre si copriva la testa per stare al caldo.
-Dai, dobbiamo andare-
-E dove?-
-Nel mio ufficio-
-No..- Mephisto la guardò furente. -Mi fa male la ferita- In realtà la ferita si era rimarginata quasi del tutto, gli era rimasta solo la cicatrice.
-Allora studierai qui, oggi-
-Che cosa?- Si tolse le coperte dalla testa e lo guardò.
-Sono 4 giorni che non studi, e oggi recupereremo quei giorni- Gli disse mentre si stava preparando per la lezione.
-Cosa?..- Disse sconvolta. Si appoggiò con la schiena alla spalliera del letto. 
-A te fa male la ferita, giusto?-
-Giusto..- 
-Quindi non ti puoi muovere..-
-Esatto..-
-Quindi, studierai qui oggi!- Schioccò le dita e comparve un libro sopra le gambe di Alice. -Apri a pagina 245- Disse Mephisto, che stava difronte a lei. Lei aprì il libro alla pagina che gli aveva detto. Mephisto iniziò la lezione. A volte, mentre lui spiegava, Alice incominciava a sonnecchiare, ma lui batteva le mani per farla risvegliare e lei riprendeva il filo del discorso.
 
\\\ Ore; 12:20
 
-Mephisto, ti prego, facciamo una pausa non ce la faccio più!!- Alice stava studiando da 5 ore di fila senza pausa e si sentiva morire. 
-D'accordo, ma solo 5 minuti-
-5 minuti?!-
-Troppo, vero? Forse 3 minuti e 20 secondi possono bastare- 
-Infame..-
-Preferisci 1 minuto e mezzo secondo?-
-No, no. Va bene cosi- Alice si riposò per 3 minuti. Dopodichè i due si sedettero su due poltrone che aveva fatto apparire dal nulla Mephisto.
 
\\\ Ore; 14:50
 
Finalmente Mephisto finì con la lezione e Alice esultò.
-Forza, ora spiegami tutto ciò che hai capito- lei lo guardò pietrificata. Se ne era completamente dimenticata che alla fine della lezione doveva spiegargli tutto.
-Su, dai,- Alice era sconvolta, spaventata e terrorizzata. Lo fissava shokkata. -Sto aspettando-
-Eehh...- 
-Alice?- La fissò furente.
-S-si?- Rispose con voce fioca.
-Hai ascoltato, vero?-
-Si..-
-E allora che aspetti?-
-Ehh.. Ecco...-
-Alice,- Mephisto era avvolto da un aura omicida. -Non dirmi che non mi hai ascoltato, vero?-
-Sisi, ho ascoltato, solo che..-
-Vuoi che ricominci tutto d'accapo?-
-No!- Urlò Alice.
-Come pretendi di imparare se non ascolti ciò che dico?-
-Ma scusa, perche sei fissato con 'sta storia dello studio?!-
-Perchè sono il tuo tutore-
-Tsk, tra poco non più!- A Mephisto scomparve la sua aura omicida e la fissò curioso.
-Come "Tra poco non più!" ?- 
-Sono passati 9 giorni, e grazie a Dio domani me ne vado!-
-Oh! Ma che bella notizia!,- Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la finestra. -Finalmente non avrò più una pigrona, scansafatiche che mi gira per la casa-
-Io invece non dovrò più carbonizzarmi gli occhi ogni volta che guardo i tuoi vestiti!-
-Eh?!- Si voltò per guardarla. -Guarda che il mio stile e superiore a chiunque altro!- Anche Alice si alzò dalla sedia.
-Ceeerto, quel completo rosa da effeminato ti dona proprio..-
-Effeminato?! Io!!?-
-Si..- Rispose in tono secco. Mephisto ribolliva di rabbia, non sopportava quando lo prendevano in giro per il suo abbigliamento. Si stava trattenendo dal tirargli un ceffone.
-Non vedo l'ora che arrivi domani..-
-Anch'io se è per questo!-
-Bene- Rispose Mephisto sfoggiando un sorriso "isterico". Si diresse verso la porta, schioccò le dita e le due poltrone lo seguirono. La porte si chiuse ed Alice rimase li, a fissare furente la porta.
-Fantastico!!- Urlò Alice, con un po' di ritardo. Dopo rimase in camera sua a balbettare e a criticarlo.
-Finalmente domani me ne vado e non vedrò più quella faccia da culo! Ma come si è permesso di chiamarmi "Pigrona, scansafatiche"?! Quando me ne andrò organizzerò una festa! Si! Quando tornerò a casa non dovrò più svegliarmi alle 7:00, non dovrò più studiare contro la mia volontà, e potrò andare ovunque io voglia!- Si buttò sul letto furente e incominciò a sbuffare. 
 
La giornata passò in fretta, Mephisto lavorava nel suo ufficio e Alice, nella sua camera, dopo aver fatto la valigia incominciò a giocare a dei giochi sul cellulare, guardare film eccetera.
 
\\\ Giorno; 10 Ore; 7:20
 
Mephisto era in piedi, di fronte al letto di Alice.
-Alice-
-Mmhn?- Alice lo guardò stordita.
-Te ne devi andare- Alice si alzò in piedi al letto.
-Woohooo!- Fece un balzo e scese.
-Sei già vestita?- 
-Si, ieri sera invece di mettermi il pigiama mi sono messa questa maglietta e il pantalone, in modo che me ne potessi andare il più presto via da qui-
-Ah..- Prese la valigia e si diresse verso l'uscita a tutta birra, felice come non mai. Uscì dalla casa e si gettò tra le braccia del padre.
-Papà!-
-Alice!- I due si abbracciarono.
-Ciao Zia!- I tre si stavano salutando allegramente e Mephisto era rimasto ad una certa distanza a guardare "La famiglia felice".
-Su andiamocene presto!- Disse Alice catapultando in macchina le valigie.
-Alice, qualcosa non va'?- Le chiese la zia.
-No.. E che non vedo l'ora di tornare nella mia splendida casetta-
-Almeno saluta prima Mephisto- Alice la guardò leggermente disgustata e chiuse la porta della macchina. Si avvicinò lentamente a Mephisto.
-Arrivederci-
-Arrivederci, è stato un piacere averti qui come ospite- Le disse sorridendo. La zia si avvicinò e poggiò la sua mano sulla spalla della nipote.
-Un bacio non ve lo date?- Alice la guardò imbarazzatissima.
-Zia..- Le diede un piccolo colpetto alla spalla per farla tacere.
-E dai! Un bacio sulla guancia potreste darvelo!- Alice guardò imbarazzata Mephisto. Mephisto si avvicinò a lei, si piegò in modo da raggiungere il suo viso e gli baciò la guancia.
-Su, andiamo- Disse rossa come un peperone. La zia, il padre e lei entrarono nella macchina e se ne andarono. Alice si voltò in dietro e vide Mephisto che la salutava, e lei ricambiò il saluto.
 
\\\\\
 
Arrivati a casa Alice fece un giro per tutte le stanze.
-Aah! Quanto mi sei mancata casetta mia!-
-Dimmi Alice, Mephisto è stato buono con te?- Le chiese la zia.
-Certo.. Però, finalmente me ne sono liberata!-
-Eh?-
-Era insopportabile.. E poi, gli hai detto di farmi da insegnante!!-
-Era per il tuo bene cara!-
-Certo..- Si mise le mani sui fianchi. La zia si avvicinò a lei e gli alzò di poco la maglietta e vide che c'era una fasciatura.
-Alice! Cos'è questa!!?-
-Una fasciatura..-
-E perchè hai una fasciatura!?-
-Ecco..-
-Mephisto ti ha fatto del male?! Aaah.. Se lo prendo, lo spezzo in due!- Disse infuriata.
-No no Zia! Non è stato Mephisto!-
-E allora chi è stato?-
-Me lo sono fatta da sola-
-E come, dai sentiamo-
-Stavo cucinando il pranzo, e allora per errore mi sono tagliata-
-Sul fianco?-
-Si, sul fianco, mi è scivolato il coltello..-
-Va bene..- La zia l'abbracciò. -Ma vedi di starti più attenta la prossima volta- Mentre l'abbracciava, la zia sentiva una strana sensazione e si staccò. Vide che il fratello stava in lontananza e quindi gli sussurrò qualcosa.
-Alice..-
-Si?-
-Aghata come sta?- Alice si rabbrividì di colpo e fissò la zia.
-Sta bene.. E Norah, invece?-
-Sta bene,- Le sorrise. -Ma sei sicura che Aghata stia..- 
-Hey voi due!- Le interruppe il padre. -Di che cosa stavate parlando?-
-Cose da Donne- Le rispose la zia allontanandolo..
 
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Angolo folle dell'Autrice:
 
Haauuwaah *Trotterelleggia per la camera sulla sedia*
 
Aloha!  *Fugge con lo zaino jet*

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Capitolo 10
*** Un senso di nostalgia.. Ma non per molto! ***


Era passato un giorno, da quando i due si erano "Lasciati"..
 
\\\ Ore; 7:20
 
Alice stranamente si era svegliata presto, di sua spontanea volontà, senza sveglia o nient'altro.. Si girò dall'altra parte del letto e cadde a terra.
-Aah!,- Lentamente si stava rialzando, -Ma che cavolo?.. Ah, già- Ora non era più nel letto matrimoniale, era tornata nel suo letto, piccolo e stretto. Si diresse verso la finestra e l'aprii, vide che c'era sua zia, che stava parlando con vari uomini, esorcisti, giusto per specificare. Li aveva riconosciuti dalla divisa e dalla spilla che portavano. Non rimanette per molto tempo vicino alla finestra. Uscii dalla sua camera, percorse uno stretto corridoio e si ritrovò nella sua cucina. Il padre stava  facendo colazione e quando la vide per poco non gli venne un infarto.
-Alice..- Disse cercando di riprendere fiato.
-Si?-
-Che ci fai sveglia a quest'ora?-
-Ah bho.. In realtà manco io lo so- Il padre si alzò dalla sedia e si avvicinò a lei, mise le mani sulle sue spalle e incominciò a scuoterla.
-Chi sei tu!? Cos'hai fatto a mia figlia?!-
-Papà..- Si tolse di dosso le sue mani e si diresse verso il mobile per prendere qualcosa da mangiare.
Il padre la guardò in modo strano, si accorse che aveva sul volto una strana espressione.
-Tesoro, qualcosa non va'?-
-No, tutto bene..- D'improvviso entrò la zia e li guardò entrambi stupita.
-Alice come mai sei sveglia?- Alice sbuffò a quella domanda stupida.
-Mi sembra strana, non trovi?- Chiese il padre alla sorella, per avere una sua opinione.
-Mmm..,- La zia si avvicinò ad Alice e incominciò a "Studiarla" da vicino... -So cos'hai!-
-Eeh?- 
-Ti manca Mephisto.. Non è vero?- La ragazza la guardò disgustata.
-Zia, questa, è la cosa più stupida che abbia mai sentito in tutta la mia vita. Come potrebbe mancarmi quel tizio?- La zia la guardò e fece un sorriso beffardo.
-Se lo dici tu- Si allontanò da lei e finalmente pote far colazione. Ma mentre faceva colazione si chiedeva: "Che cosa starà facendo Mephisto?" Ed ecco ciò che stava facendo:
 
Ore; 7:10
 
Mephisto si stava preparando nella sua camera, si stava legando al collo il suo foulard rosa a puà. Se lo legò in fretta e si diresse verso la camera di Alice per svegliarla come al solito. Ma appena entrò rimase per un attimo bloccato.
-Ma dove..,- Inizialmente se ne era dimenticato, che proprio ieri, Alice se ne era andata, -Ah già, lei se ne è andata- Uscii dalla stanza e chiuse la porta. Prese la chiave dell'infinità, la infilò in una serratura e si ritrovò nel suo ufficio. Si fiondò sulla sua poltrona e si mise comodo, pronto per lavorare. Dopo un po' guardò la poltrona su cui si sedeva Alice in cui gli faceva lezione.. Gli venne un senso di "Nostalgia" o quasi.. Improvvisamente sentii una melodia e si accorse che era il suo cellulare che squillava. Vide che era Amaimon. Rispose.
 
-Amaimon ma dove eri finito?-
-Quella tizia mi ha rimandato a Gehenna!-
-Eh? Quale tizia?-
-La tizia che tieni a casa-
-Alice? Lei? Eh.. Ma come?-
-Aniue! Sta lontano da lei!-
-E perchè?-
-Lei..,- Improvvisamente la linea incominciò ad essere disturbata -L..le..L..-
 
-Eh? Amaimon?- La linea se ne andò. Si appoggiò con la schiena allo schienale della sedia e fissò il cellulare. -Mmm.. Chissà che cosa voleva dire- 
Posò il cellulare sulla scrivania e riprese a fare i suoi lavori e ogni tanto gli venne in mente la conversazione tra lui e il fratello.
Venne sera, e Mephisto tornò a casa per un attimo, per poi tornare subito nel suo ufficio. Si diresse a passo svelto verso la sua stanza quando sentii uno squillo. Pensò che fosse il suo cellulare ma poi si accorse che lo squillo veniva dalla camera in cui alloggiava Alice. Fece marcia indietro ed entrò nella stanza. Il telefonino squillava e stava cercando di capire da dove venisse. Alzò il cuscino che stava sul letto e vide che sotto c'era un cellulare. Cliccò un pulsante e apparve un numero, con sopra la scritta "Casa". Squillò un'altra volta e rispose. 
 
-Pronto?-
-Mephisto?!-
-Mhm? Alice?-
-Perchè hai il mio telefono!!?-
-Mi sa che l'hai dimenticato qui-
-..Potresti riportarmelo?- A quella domanda Mephisto riflette per due secondi e gli venne in mente un piano.
-Non posso, sono pieno di lavoro. Non posso proprio venire-
-Ok, allora vengo io-
-Scordatelo, non se ne parla proprio. E' tardi, potrebbe succederti qualcosa.. Perchè non vieni a riprendertelo domani mattina?-
-Di mattina?!,- Mephisto rimase in silenzio. Ora aveva confermato che Alice, era una pigrona scansafatiche. -D'accordo.. A che ora?-
-Vieni alle 7:00-
-Alle 7:00 !!?!- Chiuse la telefonata. Fece un ghigno malefico, ripose il cellulare della ragazza nel suo cappello e se ne tornò nel suo ufficio tutto sorridente.
 
-Non ci credo, adesso sono costretta a tornare da quello!- Alice stava vagando per la casa, senza far niente. La noia l'opprimeva, e suo padre e sua zia non c'erano.
-Ma guarda un po'! Adesso domani dovrò svegliarmi presto (Di nuovo) E dovrò rivedere (Ancora) Quella brutta faccia rosa shokking!... Oh,- Si mise una mano sulla fronte. -Speriamo non indossi quel completo rosa..- Dopo tutte queste discussioni con se stessa, decise di andarsene a dormire. 
 
-Dì la verità..-
-Mm..?- 
-Ti piace Mephisto.. Non è vero?-
-C-che?! Ma a che cavolo vai pensando Anis?!?-
-Oh ma andiamo.. Lo sento..,- La guardò stordita. Anis si diresse verso di lei e con le dita gli accarezzò il mento. -Sto sempre dentro di te..- Si avvicinò lentamente al suo orecchio e incomincio a sussurargli, -Ormai sento tutto ciò che provi..- Alice l'allontanò con una mano.
-Non è vero! Ti sbagli!- La ragazza dai lunghi capelli argentati fece un sorriso e scomparve in una leggera nube grigiastra.
 
-Alice..- Alice si svegliò in un letto matrimoniale.
-Ma dove sono?-
-Ma come, cara..-
-Cara?,- Si voltò e vide che affianco a lei c'era Mephisto, che la fissava con uno sguardo penetrante. -Mephisto.. Ma che cavolo??.. Che ci faccio qui?!- Stava per alzarsi, quando la prese per la spalla e la fece ristendere, mettendosi sopra di lei.
-Me..Phisto- Sussurrò appena. Ma lui interruppe le sue parole baciandola dolcemente. Tentò di staccarlo, ma ovviamente fallì. Si staccò da lei e gli bloccò i polsi.
-Si può sapere che stai facendo!?- Cercò di muoversi, per liberarsi di lui, ma qualcosa la bloccava, non riusciva a muovere neanche un muscolo. Come se fosse paralizzata. Mephisto iniziò a baciargli il collo e lei sentiva dei brividi mai sentiti prima. -M-Ma C-Che fai! S-Smettila!- Incominciò ad avere caldo e presto diventò rossa in volto.
-Oh, ma andiamo, lo so che ti piace infondo- Pian piano mentre la baciava scendeva verso il suo petto.
-N-No.. Fermati..- Chiuse gli occhi e strinse i denti per la paura, che saliva..
 
Si svegliò di colpo, rossa in viso, come se avesse la febbre. Si rannicchiò su se stessa e nascose il viso tra le mani. 
-Anis, so che è colpa tua-
-Oh, ma quando mai, è stata la tua mente ad immaginare ciò..-
-Bugiarda!-
-Ok, mi hai scoperta hihi.. Però, devi ammetterlo..Ti è piaciuto- Alice emette un piccolo ringhio e Anis fece una piccola risatina.
Il telefono squillò, si alzò dal letto e si precipitò per rispondere. 
 
-Pronto?- Rispose ancora assonnata.
-Si può sapere dove sei finita?-
-Scusi chi è?-
-Sono Mephisto-
-E che vuoi?-
-Sono le 8:00-
-Embè?-
-L'incontro era per le 7:00-
-Oh, scusa. Vengo subito- Disse in tono sarcastico e chiuse la chiamata. 
 
Si vestì in fretta e andò alla casa si Mephisto.
Adesso si ritrovava li, ancora una volta, davanti al maestoso cancello che conteneva quella casa mozzafiato. Stava per premere il pulsante del citofono quando una mano comparve sulla sua spalla.
Vide che la mano era coperta da un guanto viola, e sapeva benissimo a chi apparteneva quella mano. Quindi si girò lentamente.
-Bentornata!-
-Su ridammi il cellulare, cosi me ne vado al più presto-
-Oh, mi sa che l'ho dimenticato a casa,- La prese sotto braccetto. -Su, andiamo a prenderlo- I due si diressero dentro casa, Alice si staccò dalla sua presa è entrarono nella camera di Mephisto.
Giunta li dentro gli venne un colpo, era la stanza che aveva sognato, in cui lei e Mephisto...
-Alice?-
-Eh?!-
-Sei rossa in volto- Con il dito gli sfiorò la guancia e lei diventò ancora più rossa.
-C-Credo di avere la febbre!,- Corse fino al comodino, il cui sopra c'era il suo cellulare. Lo prese e si diresse velocemente fino alla porta d'ingresso. -Meglio se torni subito a casa sisi!-
Stava per uscire, quando Mephisto le si parò davanti e lei gli andò a sbattere contro.
-Tu non vai da nessuna parte,- Lo guardò con aria da punto interrogativo. -Se hai la febbre non puoi uscire, altrimenti peggiori. Quindi, rimarrai qui finchè non ti passerà- Alice da rossa s'impallidì.
-Ma sai, ora che ci penso sto molto meglio! Quindi posso andare! Adiè!- Fece spostare Mephisto dalla porta, ma appena stette per abbassare la maniglia, essa scomparve.
-Ma che diamine?!,- Si voltò verso di lui -Mephisto!-
-Te l'ho detto,- Mosse l'indice a destra e a sinistra -Tu non uscirai di qui finchè non ti passerà la febbre-
-Ma che ti importa se ho la febbre o meno!- Mephisto la guardò per un attimo, poichè non sapeva cosa risponderle.
-E tu perchè vuoi andartene?-
-Perchè non voglio stare insieme a te!-
-E perchè non  vuoi stare insieme a me?- Si chinò verso di lei e gli sorrise. Per poco Alice non diventava di nuovo rossissima.
-Perchè mi stai antipatico!-
-A-Antipatico?-
-Si! Mi stai antipatico! Sei noioso, mi dai sui nervi e sei fastidioso! E se mi stai vicino ho voglia di vomitare!!- 
-Allora prego,- Schioccò le dita e riapparve la maniglia. -Puoi andare- Disse con voce arrabbiata.
-Bene!- Abbassò la maniglia, uscì e se ne tornò a casa..
Adesso Mephisto era rimasto solo. Era in camera sua, li dove Alice lo aveva abbandonato. Da quando disse quelle parole era rimasto pietrificato. Certo, negli anni molta gente l'aveva offeso o lo aveva odiato, quindi in un certo senso ci era "Abituato" Dopotutto, anche se lui non si definiva un Demone ma un essere Umano, non aveva lo stesso dei sentimenti. Ma dopo quelle dure parole e come se qualcosa lo avesse colpito dritto al cuore. Si sedette sul letto, ma rimase dritto con la schiena, fermo a fissare il muro. 
-Lei, mi odia..-
 
 
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Angolo Psiccofrenetico dell'Autrice:
 
huhu, vorrei ringraziare altre due persone che hanno messo tra i preferiti la mia storia: Annychan e viola97
 
Sinceramente, sono felice che molti leggono la mia storia, quindi vorrei ringraziare anche gli altri ^-^ Che mi rendete molto..
Mephisto: *Gli tira una ciabatta dietro la testa*
Io: Ahio! Ma che vuoi!?
Mephisto: Mi fai apparire un pappamolle con "Ma dopo quelle dure parole e come se qualcosa lo avesse colpito dritto al cuore." Per non parlare degli altri capitoli..
Io: Oh ma andiamo, le tue fan ti trovano adorabile.. Non è veeero?
Mephisto: *Gli tira un'altra ciabatta*
Io: ._."
Alice: Che dovrei dire io allora?! Che cosa ho dovuto subire in questo capitolo!
Io: Ti riferisci alla scena tra te e Mephisto? Oh, ma andiamo, io vi trovo una coppia adorabile! Ho pure trovato un nomignolo per voi: Alisto oppure Melice *-* Quale preferite??
Alisto: *La fissano male* 
Io: Ok, ho capito. *prepara zaino jet*
 
Aloha!
 
Su dal cielo:
 
Io: Mi raccomando, ditemi che cosa ne pensate di questo capitolo.. Perchè nel prossimo.. Si scoprirà.. Finalmente.. Il segreto di Alice!! *-* Ma per il prossimo dovrete aspettare, ho molte "Cose" da fare. Quindi, spero abbiate pazienza :P Ah, e ditemi quale preferite come nome tra: Alisto o Melice. O se volete, ditemene uno voi :D
Alice: Smettila di dire stupidaggini!! *Gli spara*
Io: *Evita proiettili* Meglio se me ne vada..

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Capitolo 11
*** La Rivincita Di Amaimon... O Quasi.. ***


Nella stanza entrò Amaimon, e notò che suo fratello stava seduto sul letto con lo sguardo perso nel vuoto.
-Aniue?,- Si diresse verso di lui è incominciò a picchiettarlo sulla spalla. -Mica sei stato vicino a quella tizia?- Mephisto non rispose, rimase immobile. Non reagiva neanche al ticchettio di Amaimon.
-Ma che cos'hai?- Gli chiese, mentre addentava un lecca-lecca. Mephisto sbuffò. 
-Lasciami solo- 
-Ok- Amaimon stava per andarsene quando Mephisto lo bloccò, 
-Aspetta,- Il verde si voltò. -Amaimon, cosa dicevi riguardo Alice?-
-Oh, si..-
 
Nel frattempo, Alice...
Alice era tornata a casa sua e vide che fuori alla porta di casa sua c'erano diversi esorcisti che stavano attorno a suo padre.
-Oh, Alice!- La chiamò un esorcista, -Capiti a fagiolo!- La raggiunse il padre e l'estraneo.
-Che succede?- Gli chiese la ragazza tenendo le mani nella felpa.
-Devi venire con noi-
-Ok, ma dove?-
-All'accademia "Vera Croce"- A sentire dove dovessero andare, ricevette una "Mazza in fronte"
-Aaah.. Bene- Fu costretta a seguirli, dato che si trattava di una missione importante.
Giunti lì divisero in varie coppie gli esorcisti di due o tre. Alice non aveva mai visto così tanti esorcisti per una missione. Insieme a lei venne un'esorcista. Aveva i capelli biondi, corti e gli occhi di color bianco con attorno delle sfumature rosse, indossava l'uniforme degli esorcisti, però ad abitino.
-Hoy!- La ragazza gli mise un braccio attorno al collo.
-Oh, ciao Lory-
-Anche tu qui, eh?-
-Già.. A proposito, che dovremmo fare?-
-Come non te l'hanno detto?,- Alice scosse la testa. -D'accordo, ti spiega tutto la tua amica! Allora, pare che quel pagliaccio del preside, abbia per sbaglio abbassato la difesa Anti-Demone ed ora stanno vagabondando per l'istituto tanti di quei Demoni.. Perciò hanno chiamato gli esorcisti che erano più vicini per sbarazzarsene e hanno fatto tornare nei loro dormitori i ragazzi, in modo che non ci incontrassero o altro.-
-Ah ok..- Le due entrarono nell'accademia e iniziavano ad ispezionare l'area che gli era stata assegnata. Mentre stavano ispezionando regnava il silenzio ed Alice stava riflettendo..
"Com'è possibile.." Pensò Alice. "Che Mephisto per sbaglio abbia abbassato la difesa Anti-Demone? E'impossibile da parte sua" Mentre stava pensando a ciò comparvero due Neberius, parecchio infuriati e affamati.
-Oh, guarda Alice, una preda per ognuna di noi..-
-Eh già-
-Io prendo quello senza testa!- Lory si diresse verso il suo mostro è incominciò a spararlo. Alice invece, portò la mano destra al fianco sinistro ed estrò dal fodero azzurro una spada, la spada aveva un manico d'argento con una lama sottile e delicata, ma era capace di tagliare una quercia in soli due colpi. Quando estrasse la spada e la guardò, e come se gli occhi gli brillassero.
-Ooh spadina mia,- L'afferrò saldamente nella mano destra, -Mi sei mancata!- Corse contro il "suo" mostro a due teste e con un gesto rapido gli tagliò una testa. Il mostro l'attaccò, ma lei si abbassò e velocemente lo tagliò in due parti. 
-Bel lavoro!- La ragazza gli diede una pacca sulla spalla. Alice, invece, prese dalla tasca dei suoi pantaloni un fazzoletto e pulì la lama che era sporca del sangue del Demone. Posò il tovagliolo e ripresero le ricerche. Man mano che andavano sempre più avanti incontravano demoni e loro li uccidevano. Ma, mentre le due camminavano, il percorso divenne sempre più oscuro e a mala pena riuscivano a vedere qualcosa. Le strade si separarono e per sbaglio anche loro.
-Lory? Lory dove sei? Bene, l'ho persa- Guardò il lungo corridoio in cui si era infilata. "Non posso più tornare indietro, andrò avanti senza di lei".
Ora Alice era sola, camminava nell'oscurità quando sentii un rumore provenire dietro di sè e si voltò, tenendo ben stretta la spada. Si aprii una porta e camminò lentamente verso di lei  per vedere se dentro la stanza c'era qualche demone. Era giunta lì davanti ma non riusciva a vedere niente, solo una stanza profonda, inghiottita dall'oscurità. Stava per entrare quando qualcuno da dietro gli diede un calcio e finì nella stanza. Cadde a terra e quando si voltò la porta si chiuse. Si alzò lentamente e si guardò attorno, tentando di capire chi l'avesse colpita. Non vedeva molto, dato che era al buio.
-Ok, chi è stato a darmi quel calcio?! Vieni fuori!- Aspettava che qualcuno le rispondesse ma ovviamente, niente. Si diresse verso la porta per aprirla ma era chiusa a chiave.
-Perchè vuoi uscire?- A sentire quella voce si paralizzò.
-Amaimon?- Si voltò, nel tentativo di vederlo. Vide solo il suo corno a punta, poi pian piano la sua vista si abituò al buio e riuscì a vedere il resto del suo corpo. -Che ci fai qui..- Non gli fece neanche finire la frase che l'afferrò per il collo, l'alzò in aria e con un calcio la fece sbattere con violenza contro il muro. Stava per rialzarsi quando Amaimon si gettò a gran velocità verso di lei, gli bloccò le gambe mettendosi con le ginocchia su di esse e incominciò a stritolarle il collo.
-Nngh!- Alice incominciò a soffocare, quindi decise di stringergli le vene demoniache. Ma appena tentò di toccargliele lui gli bloccò il polso e rimase fregata. Fece un ultimo tentativo e tentò di colpirlo con la spada, ma non fu abbastanza veloce. Amaimon lasciò la presa dal collo della ragazza e gli bloccò anche l'altra mano in cui teneva stretta la spada e la fece cadere a terra.
Amaimon rimase stupito, non se la ricordava cosi "Debole" Dato che l'ultima volta gli teneva testa alla grande. Sperava di divertirsi e di avere una rivincita.
-Uhm.. Ti ricordavo molto più forte. Cosi non mi diverto..- Alice, al sol sentire quelle parole si infuriò e quindi gli sputò in faccia. Il verde chiuse per un attimo gli occhi e poi li riapri di scatto, lanciandogli un'occhiataccia che avrebbe fatto venire i brividi a chiunque. Ma non a lei.
-Come hai osato..- Gli tirò un pugno in faccia e Alice incominciò a sanguinare dal naso. Stette per un po' con la testa abbassata e poi la rialzò lentamente.
-Ire Irrumabo, a Daemone- Pronunciò le prime due parole a voce bassa poi, alle ultime due urlò e Amaimon venne scaraventato violentamente contro la parete. Alice non perse tempo, si rialzò in fretta, raccolse da terra la sua spada, si scagliò contro di lui e gli conficcò la spada nello stomaco.
-Aargh!- A sentire quell'urlo di dolore la ragazza si rallegrò e fece scendere la spada verso la pancia. Urlò ancora e sul viso di Alice si creò un espressione compiaciuta e comparve un sorriso malefico. Si sentii soddisfatta e quindi tolse la spada. Amaimon cadde a terra e iniziò a sputare sangue.
-Muori.. - Diede un pugno per terra e comparvero due stalagmiti che tentarono di trafiggerla. Ovviamente lei fece un balzo all'indietro e diede un calcio alla porta, essa si aprì e si diede alla fuga. Mentre correva a gran velocità, guardò dietro di sè e vide che un enorme stalagmite voleva trafiggerla. Si fermò, gli andò incontro e con la spada la tagliò a metà. La stalagmite divisa in due diventò polvere e da dietro comparve Amaimon che cercò di attaccarla. Alice si difese dai suoi attacchi con la spada, anche se sembrò inutile.
-Si può, sapere, di come mai, sei tornato, qui?!- Gli chiese tra un colpo e l'altro.
-Sono tornato qui apposta per ucciderti-
-Ah, ma bene! Tentativo inutile!-
-Già, il fratellone mi ha proibito di ucciderti- I due si allontanarono l'uno dall'altro e si osservavano a vicenda.
-C-Come ti ha proibito di uccidermi?-
-Si ha detto che non vuole che io ti uccida- Alice non capì molto, gli sembrava parecchio strano.
-Eh? Ma che cavolo..- L'attaccò di sorpresa e gli graffiò con violenza il collo. -Aaah... Ma che cavolo! Ce l'hai con il mio collo oggi?!- La prese di contropiede e gli diede un calcio alla caviglia in modo da farla cadere. Gli saltò addosso, gli bloccò la testa e incominciò a tirargli dei pugni sul suo povero viso, poi procedè col graffiargli il corpo. Non ne potè più, si sentiva mancare e giocò la sua ultima carta.
-'Mo basta! Anis!-
-Uhm?,- Smise di colpirla e la fissò curioso, -Anis?-
-Già, Anis!- Alice si illuminò di una luce bianca-azzurrina mischiata col nero e pian piano si formarono delle piccole ali sulla sua schiena. L'ala di destra era di colore azzurrino con alcune piume bianche e l'ala di sinistra era di colore nero, i denti diventarono più aguzzi e i canini si allungarono come quelli dei vampiri.
-Ed ora, me la paghi- Sul viso della ragazza venne un sorriso sadico e pieno di cattiveria. Gli occhi di Amaimon si sbarrarono e rimase pietrificato.
-Entstehen!- Disse sottovoce con un tono furente. Amaimon si alzò contro il suo volere e lei tornò in piedi, con la spada ben stretta nella mano, pronta ad ucciderlo. Sferrò vari colpi violenti sulle sue gambe, lui cercò di difendersi ma fu inutile, qualcosa gli impediva di attaccarla o difendersi, riusciva solo ad indietreggiare. Gli sferrò un colpo di spada in verticale e gli tagliò il braccio sinistro. Amaimon urlò di dolore e Alice gli tirò un calcio che lo fece sbattere contro al muro e cadde per terra. Mise il piede destro con forza sulla sua pancia e il verde ricominciò a sputare sangue. Con la punta della spada gli fece alzare il viso verso di lei e lei sorrise. Amaimon aveva il fiatone, sudava, cercava di non apparire debole, ma..
Era inutile. Dentro Alice si stava scatenando una bestia incredibile alla ricerca di sangue e vendetta, nessuno avrebbe potuto fermarla.
-Ti arrendi?,- Gli chiese sorridendo. Amaimon non rispose, per lui sarebbe stato meglio morire, che chiedere pietà. -Lo considero come un no.. Peggio per te- Lentamente gli infilò la spada nel collo, lo fece lentamente perchè voleva godersi ogni singolo momento. Dalla sua bocca uscivano litri di sangue, mise la mano destra sulla lama della spada come per fermarla ma.. Inutile.
-Hai perso..,- Tolse la spada dal suo collo velocemente e Amaimon finì sdraiato per terra. -E' per finire..,- Sferrò un altro colpo in verticale e gli tagliò la testa. -Die!-
Dopo questo "Divertente" evento Alice tornò nella sua versione umana, completò la sua missione e ritornò insieme alla sua compagna.
Stava per tornarsene a casa quando ricevette una telefonata.
-Chi è?- Chiese esausta.
-Sono Mephisto- Si appoggiò con la testa a un muro.
-E che vuoi pure tu adesso?- Gli chiese in modo "Disperato"
-Vieni nel mio ufficio-
-Perchè?-
-Ti devo parlare- A quella frase pensò a ciò che aveva fatto ad Amaimon e gli vennero 5 secondi di panico.
-E.. Di che cosa?-
-Vieni e lo scoprirai- Mephisto chiuse la telefonata e Alice rimase pietrificata. Si voltò indietro, guardò l'edificio scolastico e si diresse verso la sua meta.
Bussò alla porta dell'ufficio.
-Avanti,- Aprì la porta e vide Mephisto seduto comodo sulla sua poltrona. -Chiudi la porta- Chiuse la porta e si diresse verso di lui.
-Allora, che diamine vuoi?- Gli chiese grattandosi la nuca
-L'ho scoperto- Lo guardò un attimo.
-Cosa?-
-Il tuo segreto-
-Quale?-
-So ciò che sei veramente-
-E.. che cosa?-
-Sei..-
 
 
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Problema tecnico:
Nel capitolo 1 c'è la scheda del personaggio di Alice. Ho commesso un errore: In realtà Alice ha 19 anni non 17.
Chiedo scusa per la mia stupidità.
 
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Angolo del trollamento dell'autrice:
 
-Mi dispiace avervi ingannato u_u (In realtà non volevo) E che ho riletto alcune recensioni, e ho visto che una di voi mi ha chiesto se tornerà Amaimon.. (A dir la verità mi ero dimenticata della
sua esistenza in questi capitoli °-°") ora colei che me l'avevo chiesto di sicuro mi dirà <> Bhe... Già ti rispondo, la mia sete di vendetta era 
troooppo alta.. quindi..-
 
Amaimon: Tuuuu.....
Io: Oh, guardate Amaimon.. Sei tornato dallo sgabuzzino eh? (In tutto questo tempo non era a gehenna, ma nel mio sgabuzzino u_u)
Amaimon: Già, e mi hai fatto morire...
Io: Coof, coof *Preme un pulsante e si rifugia in una campana di vetro anti-demone*
Amaimon: Esci di li se hai del coraggio!
Io: No, non ne ho. *Preme un'altro pulsante e Amaimon ritorna nello sgabuzzino* *Esce dalla campana* Aah, bene, bene. Riprendiamo con la storia:
Cari ragazzi, questa è l'ultima possibilità che avete per indovinare ciò che è Alice, per favore, gli indizi sono molti e credo che lo avrete capito -_- Rispondete seriamente, 
(Mi riferisco sopratutto a te, cara. Non sparare cavolate campate in aria è_é) Ah, è poi c'è stata l'estrazione finale del nomignolo per i due :3 il vincitore è:
 
Alisto!! Siii! *festeggia*
 
Alice: Cosa?
Io: *Gli salta sulle spalle* 
Alice: Hey! Scendi!
Io: Gno. Facciamo tutti un bel applauso ad Alice e Mephisto che si sposano!!
Alice: Che cosaaa!?
Mephisto: *Applaude*
Alice: Che cacchio applaudi tu!! E tu! Non puoi farmi sposare con quello!
Io: La storia è mia.. E decido io.. Muahahhaahah.
Alice: Non puoi farlo!!
Io: Tu dici? Mephisto, tu sei d'accordo?
Mephisto: Certo *fa un sorriso diabolico e perverso*
Alice: *Lo fissa disgustata* Autrice non farlo, autrice.. NON FARLO!!
Io: :3 Nessuno può comandarmi.. *Sparisce in una nuvola di fumo*
Alice: Ed ora dov'è andata?!
Mephisto: Siamo rimasti solo noi.. a quanto pare..
Alice: ...
Mephisto: *Si alza dalla poltrona* Bene, tocca a me chiudere il capitolo.
 
Bye!

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Capitolo 12
*** Eccoli.. I Ricordi! ***


-Un angelo,- fece una pausa e gli sorrise. -Un Angelo Caduto- Alice rimase pietrificata per un primo momento e poi scoppiò in una piccola risatina.
-I-io? Un Angelo? Caduto? Si.. Certo,- Abbassò lo sguardo, -Scusa, ma ora devo andare, non posso perdere tempo con te.- Stava per andarsene quando Mephisto la prese per la spalla e la fece sedere con violenza su una sedia (Comparsa dal nulla) che era lì vicino.
-Mephisto ma che cavolo?!..-
-Tu di qui non te ne vai..- La guardò male, aveva un'espressione inquietante sul volto. Alice un po' si spaventò, dato che non l'aveva mai visto con quella faccia.
-Che cosa vuoi..?- Gli chiese con voce fioca, mentre stringeva i pugni. Mephisto con velocità si avvicinò a lei, posò le sue mani sui braccioli della poltrona e si avvicinò al viso di Alice, tenendo in volto quell'espressione agghiacciante.
-Chi è Anis?- Gli chiese a bassa voce.
-Perchè dovrei dirtelo?- La guardò male e poggiò la mano sul suo collo, iniziando a stringerglielo.
-Dimmelo- 
-Ngh..!- La ragazza cercò di fare resistenza e lui strinse ancora di più.
-Chi è Anis?- Gli chiese di nuovo.
-E' lei, l'Angelo Caduto, non io..- Lasciò per un po' la presa, giusto il tempo di farla parlare.
-Che significa?- Lei non rispose e riprese a stringergli il collo.
-Nngh.. Se mi lasci, te lo spiego con calma...- Disse parlando a fatica. Mephisto la guardò per  un attimo e poi la lasciò.
-Vai,- Si sedette su una poltrona difronte a lei. -Parla- Alice si sistemò sulla sedia e si passò la mano sul collo.
-Hai presente del potere che si tramanda da generazioni in generazioni nella nostra famiglia?-
-Si-
-Ecco, vedi, io sono diversa da tutto il resto della mia famiglia per colpa di Anis. Perchè vedi, dentro di me non c'era lei, ma Aghata, che era un Angelo. In poche parole nel mio corpo c'era lei ed io. Come se fossimo una cosa sola, e se lei muore, muoio anch'io, e così è successo. Io.. Morì..- Mephisto la interrotte.
-Come moristi?-
-Non lo so, so solo che quando mi risvegliai mi ritrovò in un posto che non conoscevo, non credo che fosse su questo pianeta. Lì incontrai Anis che mi disse che Aghata era morta e che per farmi tornare sulla terra dovevo unirmi a lei. Io accettaì, e fu lo sbaglio più grande che avevo commesso..-
-E perchè?-
-Una volta che lei entrò dentro di me ritornai sulla terra. Pensai che fosse tutto un sogno e quando vidi mia madre gli raccontai tutto ciò che avevo sognato e poco dopo entrarono nella casa degli uomini incappucciati con delle lunghe tuniche. Ovviamente tentammò di fuggire, ma uno di loro, con una maschera rossa ordinò di prendere mia madre e di ucciderla. La ucciserò e dopo uscì mio fratello che si spaventò nel vederli e ucciserò anche lui. Pensavo che avrebberò ucciso anche me, ma invece no. Quell'uomo mi disse che non dovevo rivelare il mio segreto, e chiunque l'avesse scoperto doveva essere ucciso. Potevi immaginarti il mio shock nel vedere che degli uomini irrompono nella tua casa, uccidono tua madre e tuo fratello solo perchè erano venuti a conoscenza del tuo segreto e che dopo ti danno fuoco casa per far credere agli altri che ciò che è successo è stato "Un incidente"- 
-Abbastanza shokkante-
-Già, perciò ho ucciso Amaimon, l'ultima volta aveva scoperto il mio segreto, e quando non l'ho ucciso quel bastardo con la maschera rossa e venuto da me e mi ha disegnato col suo pugnale un triangolo capovolto-
-Perciò quel segno..-
-Si, è stato grazie a lui, e mi ha detto che se non uccidevo quelli che venivano a conoscenza del mio segreto avrebbero ucciso me e quello era solo un avvertimento, perciò ho ucciso Amaimon.  Mi dispiace-
-Fa niente, ho tanti fratelli,- Si alzò dalla poltrona. -Scusami per prima, non volevo essere violento, volevo solo farti parlare-
-Già, e adesso grazie a te non potrò più parlare-
-Uhm? In che senso?-
-"Chiunque scopra ciò che sono dovrà essere ucciso"- Mephisto fece un Ghigno.
-Vuoi uccidermi?-  
-Non ne sarei capace- La guardò con aria da punto interrogativo. 
-Come non ne saresti capace? Hai ucciso Amaimon- Alice sorrise, abbassò la testa e la scosse.
-Non puoi capire,- Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la porta. -Ora se non ti dispiace, vado ad aspettare ciò che deve avvenire. Con permesso- Aprì la porta e se ne andò. 
Mephisto rimase fermo a fissare la porta.
-Quindi, ora, dovrà morire?- Sospirò, per poi voltarsi verso la finestra a guardare la ragazza che si dirigeva con gran velocità verso il bosco.
Alice era nel "Famoso" Bosco in cui era successo di tutto: Tra lo lotta con Amaimon e il simbolo che si era procurata. Andò vicino ad un albero e ci si arrampicò sopra, fino a raggiungere il ramo più alto e resistente. Ci si sedette sopra, si appoggiò al tronco e chiuse gli occhi. 
-Alice! Sei fuori di testa! Gli hai detto tutto!-
-Lo so..-
-Torna indietro e uccidilo! Così rimarrai in vita!-
-No..-
-Come no!?-
-E' inutile andare avanti così-
-Che intendi dire?-
-Lascia stare..- Dopo quelle ultime parole cadde in un sonno profondo.
 
-Alice.. Alice..- Una voce fioca la chiamava.. Alice tentava di metterla a fuoco ma non ci riusciva, era alta, aveva i capelli argentati lunghi fino alle ginocchia, indossava un abitino nero con il fondo rovinato, alle braccia aveva dei guanti lunghi fino al gomito, anch'essi rovinati, indossava degli stivali col tacco, lunghi fino al ginocchio. Tutto era nero.
-C-Chi sei?- Le chiese, stando seduta per terra, piena di ferite e ricoperta di sangue.
-Io? Sono coloro che tutti odiano..- Alice non capì, come si poteva odiare una creatura cosi bella? Gli sembrava anche molto gentile.
-E perchè ti odiano?- Quella donna gli sorrise, si avvicinò a lei, con le mani gli accarezzò le guance e gli baciò la fronte.
-Come ti chiami?- La donna gli sorrise di nuovo.
-Il mio nome è Anis- 
-Dove mi trovo?- Quando gli fece quella domanda, Anis sembrò rattristarsi.
-In un posto orribile-
-Orribile? e perchè orribile?- Si guardò attorno, e poi si guardò le mani che erano ricoperte di sangue.
-Aghata?.. Aghata?!- Si alzò in piedi -Aghata! Dove sei!-
-Lei non c'è più- Gli disse Anis.
-Tu che ne sai?-
-Aghata è andata.. E non ritornerà mai più-
-Che cosa?-
-Lei.. E' morta- 
-C-Come è morta?! Non è possibile! Lei non può morire è.. è.. Se lei è morta..Allora anch'io..- Anis si avvicinò a lei e l'abbraccio. -Che fai!? Lasciami!- Tentò di staccarla ma non ci riuscì.
-Io posso aiutarti..- Si guardarono negli occhi. -Posso farti tornare indietro-
-Come?- La donna gli sorrise ancora.
-Lascia che entri dentro di te..-
Alice si risvegliò nel suo letto, senza più tutte quelle ferite e "Pulita" Da quel sangue. 
"Era solo un sogno" Pensò, scese dal letto e si diresse verso la cucina per raccontargli dello strano sogno.
-'Giorno Mamma-
-Buongiorno-
-Lo sai, ho fatto uno strano sogno-
-Oh, e quale?-
-Ho sognato che ero stata uccisa, e che dopo mi ritrovavo in questa specie di "Mondo grigio" in cui incontro una ragazza e mi dice che Aghata è morta. Allora normalmente io dico: "Com'è possibile, no non è vero" E poi mi diceva che se volevo ancora vivere io e lei ci dovevamo unire. Quindi ci siamo unite ed io mi sono risvegliata-
-Che sogno strano-
-Già..-
-Ma.. Aghata, sta bene?,- Alice rimase pietrificata e si guardò. -Alice?- Iniziarono a preoccuparsi, e quando la madre si avvicinò a lei irromperono nella casa una decina di uomini, tutti incappucciati che le circondarono. Le due tentarono di fuggire ma alla fine entrò un uomo, anch'esso incappucciato che indossava una maschera rossa.
-Uccidete la signora- Ordinò. La madre di Alice iniziò a urlare.
-Alice, fuggi!- Dopo quelle parole, gli tagliarono la gola e giacque a terra. Alice tentò di fuggire, ma invano. Il fratello uscì dalla sua camera e quando li vide rimase paralizzato. L'uomo con la maschera si diresse verso di lui, lo prese per i capelli e lo gettò a terra.
-Uccidetelo- Lo spararono, su tutto il corpo, affianco alla madre, che giaceva per terra con la gola tagliata. Pensò che adesso sarebbe arrivato anche il suo turno e iniziò a sudare freddo.
Quell'uomo, con la lunga tunica grigia ricoperta di sangue, era difronte a lei. 
-Chi diamine sei?!-
-Hai infranto la prima regola, non rilevare mai ciò che sei veramente-
-che cosa?-
-D'ora in poi, stai attenta, perchè chiunque scoprirà ciò che sei, dovrà essere ucciso, all'istante-
-C-Che cosa? I-Io, N-Non voglio uccidere!-
-Devi farlo, è questa la regola-
-No! Non me ne frega della regola!- L'uomo sorrise a quelle parole disperate.. Si avvicinò a lei, poggiò la mano sulla sua testa e con un coltello si stava avvicinando al suo viso..
-No..- Chiuse gli occhi, strinse i denti e incominciò a piangere..
 
 
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Do una breve spiegazione per chi non avesse capito;
Allora, un Angelo Caduto all'inizio era un Angelo che poi dopo varie fasi decide di non stare nè dalla parte del bene, nè del male (In poche parole è neutro). 
Aghata: Angelo. Morta in misteriose circostanze.
Anis: Angelo Caduto.
Alice: Una povera disgraziata che essendo "Posseduta" da Anis è diventata anche lei un Angelo Caduto, che però tira fuori la sua parte (Angelosa) Solo quando la chiama.
 
Avviso:
Il prossimo capitolo parlerà  della "Vita" Di Anis e Aghata. Che racconteranno la loro storia e le loro intenzioni :3
 
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Angolo dello strozzamento:
 
Io: *Inizia a strozzare Mephisto*
Mephisto: Arggh! Aiuto!  Sono stato catturato da una pazza!
Io: Brutto.. Hai chiuso il capitolo senza il mio permesso!!
Mephisto: Tu ti eri volatilizzata, non c'era più nessuno e ho dovuto chiuderlo!
Io: Come hai osato!! Hai rovinato tutto.. Il mio mitico Aloha.. E' stato rovinato.. *inizia a piangere in un angolino*
Alice: Povera.. 
Io: *Si alza* Vabbè, riprendiamo con la trama della storia;
Molti di voi adesso mi odiano (Per colpa del Broccolo) Ed io che pensavo che non vi piacesse.. Ah, vabbè, sono abituata a certe cose, quindi prego, odiatemi pure xD 
Ma adesso ditemi, porca miseria. Ci voleva tanto a capire che cosa fosse Alice? Mi fate piangere.. Sul serio.. Quelli che ci avranno azzeccato saranno come minimo 2 e mezzo.
Vorrei ringraziare un'altra persona che ha messo tra i preferiti la mia storia: LittleDemon Thaanks! Voi, mi rendete immensamente felice!! :D
E mi raccomando, fatemi sapere se siete curiosi di sapere ciò che accadrà adesso ;P
Ci vediamo al prossimo capitolo!
 
Aloha!

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Capitolo 13
*** Aghata, Anis e la Maschera Rossa ***


Aghata

-Fin da quando sono nata, mi hanno detto che quando nascerà una bambina, dovrò entrare dentro di lei. Non capivo ciò che dicevano, finchè non compii 10 anni.
Mia madre aprì un portale che mi condusse sulla terra. Mi ritrovai in una grotta sacra, con appese delle croci al muro. La grotta odorava di incenso e infondo c'era una fossa che conteneva dell'acqua santa. Una signora, vestita di bianco, stava immergendo nell'acqua una bambina. Una ragazza, vestita di color azzurrino si avvicinò a me e mi disse che quando lei compierà 5 anni, dovrò entrare nel suo corpo e mi "Fonderò" con la sua anima. Mi dissero che la bambina si chiamava Alice Innocent.
Quando passarono i 5 anni tornai sulla terra, nella grotta in cui incontrai Alice. Quella bambina, che aveva 5 anni si avvicinò a me. Era così carina, aveva delle guance paffutelle, i capelli neri con qualche boccolo che gli scendeva sulle spalle. Mi disse: "Tu sei Aghata, vero?" Le risposi di si. Mi tese la mano e io la strinsi. Da lì, (Quando mi "Fondetti" con la sua anima) Iniziai a vivere con lei, insieme eravamo così felici finchè, quelli del Vaticano, non iniziarono a "Prenderci" per i loro esperimenti. Continuarono così per molti anni finchè Alice non compiette 16 anni e iniziò a fuggire da loro quando cercarono di prenderla per quegli esperimenti. E dopo tutte queste fughe si arresero.
Alice mi chiedeva sempre del perchè non dovevamo rilevare il nostro segreto ma non seppi risponderle, manco io lo sapevo.
Una notte, mentre stavamo parlando sentivamo qualcosa di strano, ma non sapevamo spiegarcelo. Mentre Alice si addormentò io rimasi sveglia e sentii qualcuno che mi chiamava, forse era solo la mia immaginazione e quindi mi addormentai assieme a lei.
Ci svegliammo in un luogo strano, era scuro e tetro. Comparve davanti a noi una ragazza. Mi chiese se fossi Aghata e io gli risposi di si e iniziò ad attaccarmi, mi trafisse il cuore con un pugnale e mi ferì violentamente il resto del corpo. Sapeva che non ero morta, un Angelo non può morire per una pugnalata al cuore e qualche ferita sul corpo, ci voleva ben altro! Mi rinchiuse in una piccola caverna, le pietre erano di color grigio chiaro, l'ambiente era umido e faceva freddo. Rimasi ferma a terra, e pian piano cercai di guarire le ferite che c'erano sul mio corpo.-

Anis
 
-Quando crescetti, mi vergognai di essere un Angelo e così decisi di trasformarmi in un Demone. Ma mi pentii di ciò che avevo fatto. Angelo o Demone? La vita mi aveva messa a dura prova, e io risposi: Nessuno dei due. Così diventai un Angelo caduto. Non potei nè stare in Paradiso nè all'Inferno, nè tanto meno sulla Terra. Ero rimasta rinchiusa in uno spazio grigio e cupo con altri Angeli Caduti. Non mi piaceva stare lì, era tutto così noioso, senza vita. Finchè un giorno non venni a scoprire dell'esistenza di una bambina: Alice. "Ah, chissà chi sarà l'Angelo che entrerà dentro di lei" Tutti si chiedevano. Mi informai su questa ragazza attraverso gli altri e scoprì già chi era l'Angelo che si sarebbe unita assieme a lei: Aghata. "Che fortuna!" Pensai. Sia L'Inferno che il Paradiso sono una noia, per non parlare di questo luogo. La Terra a quanto pare è l'unico posto in cui tutti vogliono andare, ma è un privilegio solo di coloro che sono Angeli Custodi e di queste ragazze che si "Fondono" Con le ragazze terrestri. Iniziai a provare rabbia verso di lei. Aveva avuto la fortuna di andare sulla Terra. "Perchè lei si e io no? Perchè ha avuto questa fortuna? Perchè!?" Mi facevo sempre queste domande.. E più me le facevo più mi arrabbiavo.
Una notte, chiesi ad un  mio amico di darmi un portale per Assiah e così fece. Ma a una condizione: "Io ti aiuterò, ma non voglio che nessuno sappia di ciò che è successo. Chiaro?" Mi domandò. Gli risposi di si e dopodichè cercai questa ragazza. Una volta trovata la portai nel mio mondo. Appena sveglia l'attaccai e la ferì a morte. Tirai fuori da essa Aghata e la rinchiusi nel mio mondo, in una cella. Cancellai i ricordi di ciò che era successo ad Alice e quando si svegliò gli dissi che Aghata era morta e che se voleva tornare sulla terra doveva fondersi con me. Lei accettò e finalmente andai sulla Terra assieme a lei..-

La Maschera Rossa..
 
-Aiutai Anis, perchè mi piaceva, era così attraente, ma non volevo che nessuno lo scoprisse, o sarei morto. 
Perchè se avessero scoperto che un Angelo Caduto e andato su Assiah, avrebbero dato di sicuro la colpa a me. Io sono il custode del portale. Così, quando questa ragazza diceva a qualcuno che dentro di lei c'era Anis, indossavo una lunga tunica grigia e una maschera rossa e insieme ad altri miei compagni (Che erano sempre Angeli Caduti) li uccidevamo.-
 
 
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Angolo dell'Autrice:
 
Io: Ta-Ta-Ta-Daaaan! E con mia immensa gioia, che pubblico questo breve, ma interessante capitolo! Spero vi sia piaciuto :3 
E vorrei ringraziare un'altra persona che ha messo tra i preferiti la mia storia: risep4
A quanto pare, vi piace molto la storia eh? Che ne pensate di quest'ultimo capitolo? Chi vi sta più antipatico? Il più Simpatico? La trama vi incuriosisce sempre di più? Perchè non la smetto di parlare in questo modo? *Si schiaffeggia*
Anis: Finalmente inizi a tirarti degli schiaffi..
Io: A mio parere tu sei quella che più odio tra tutti i personaggi che ho creato.. (Oltre a Mr.Maschera rossa)
Anis: Ammazzati..
Io: Ma statti zitta tu che sei solo una comparsa!
Anis: Prego?
Io: *Sguinzaglia Amaimon* Vai Amaimon, attacca!
Amaimon: Woof! *Attacca Anis*
 
Aloha!

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Capitolo 14
*** L'ombra sorridente ***


Uno strano odore, Alice sentiva uno strano odore attorno a sè. Incenso. Odiava quell'odore, gli faceva venire la nausea. Tentò di aprire gli occhi ma non ci riuscì. Teneva una benda attorno agli occhi e aveva i polsi ammanettati dietro la schiena. Era seduta in terra e appena tentava di alzarsi scivolava.
-Ti sei svegliata. Levagli la benda- Ordinò a un uomo. L'uomo andò dietro di lei e gli slegò la benda. Appena essa aprì gli occhi, subito riconobbe il posto in cui era. La caverna in cui avvenne la "fusione". Non era cambiata per niente, era uguale a come se la ricordava.
-Perchè sono qui?-
-Perchè devi svolgere un servizietto- Fece una piccola risatina. -Voltati- Gli disse col sorriso stampato in faccia. Alice si voltò lentamente e vide una figura al muro. Si voltò di nuovo verso il tizio.
-Chi è?-
-Un tuo amico. Guarda bene- Si voltò ancora e strizzò gli occhi per vedere meglio chi fosse. A vederlo gli venne una cosa allo stomaco. Rimase sconvolta. Non pensava che sarebbero riusciti a prenderlo.
-Mephisto- Disse sottovoce.
-Già, Mephisto. Sei contenta di rivederlo, no?- Mephisto era legato al muro, due catene gli tenevano ferme le braccia e aveva le gambe legate con una corda.
L'uomo con la maschera rossa gli sorrise e cacciò da dietro la schiena una spada. La sua spada.
-Come mai hai la mia spada?- Non gli rispose. Schioccò le dita e un uomo gli tolse le manette. Si alzò in piedi e si toccò i polsi, che avevano segni rossi grazie a quelle manette. Gli lanciò la spada e lei la prese al volo per il manico.
-Sai ciò che devi fare- Gli disse indicando Mephisto. Alice lo guardò.
-Ora, cara Alice.. Devi fare una scelta-
-No! Non voglio!- Gli urlò contro, cercando di nascondere la sua tristezza..
-Devi.. O lo faremo noi.- Alice respirò lentamente e si fece forza. Si diresse verso di lui a passo lento, con la testa rivolta verso il basso con qualche lacrima che gli rigava il volto.. Gli andò incontro. I due si guardarono per un po' e lei cercava di mascherare le sue lacrime con qualche sorriso. Quanto gli dava fastidio vederlo così. Mephisto aveva un'aria rilassata, non aveva paura o qualcos'altro, non aveva paura del fatto che tra poco sarebbe morto come un cretino, solo per aver scoperto il suo segreto. Ma perchè  era così interessato al suo segreto, perchè? Non poteva farsi gli affari suoi? Badare a lei per quei maledetti 10 giorni e basta? No. Ed ora doveva ucciderlo. Alzò la spada in cielo.. La spada che lo avrebbe trafitto.. Stava per farlo, stava per colpirlo. Sarebbe bastato un colpo per levarselo di torno, ma.. Qualcosa la bloccava, il polso gli tremava, non ce la faceva, eppure, aveva ucciso Amaimon, perchè non riusciva ad ucciderlo? Ma alla fine si decise. Sferrò un colpo secco e il rumore rimbombò nella grotta.. 
Le catene si ruppero e tagliò anche la corda che gli legava le gambe.
-Presto, bloccateli!- Ordinò l'uomo con la maschera rossa. In cinque iniziarono ad attaccarla e lei li eliminò uno ad uno. Ma neanche il tempo di eliminarli che ne comparivano altri. E mentre lei combatteva, l'altro gli stava da dietro tutto sorridente, e appena qualcuno tentava di attaccarla da dietro, lui si spostava e lei faceva il resto.
-Ma che diamine stai facendo?! Vuoi fuggire si o no!?- Gli chiese furente mentre combatteva.
-Come mai mi hai liberato?-
-Perchè non volevo ucciderti!- Si tagliò con la lama il palmo della mano e fece uscire un po' di sangue che passò sulla spada. Fece un salto -Gust of wind!- I nemici vennero spazzati via con una folata di vento insanguinata e morirono, con mille tagli sul corpo.
Ne rimasero 2-3.
-Presto, prima che ne vengano altri- Lo prese per il polso e iniziò a strattonarlo.
-Hey, mi stai sporcando la manica- Levò per un attimo la mano e vide che la manica della giacca aveva una macchia di sangue. Lo guardò.
-Tu ti preoccupi per quella stupida manica, invece della tua vita?-
-Perchè mi hai salvato? Non hai detto che mi odiavi?-
-Ma che centra! Tu dovresti essermi riconoscente che non ti ho ucciso!- Si chinò verso di lei e fece uno dei suoi soliti sorrisetti. 
-E perchè dovrei esserti riconoscente?- Alice avvampò a quella domanda. Ma anche perchè gli stava un po' troppo vicino.
-Ma.. Ma che ragionamenti vai a fare! Proprio adesso poi! Muoviti!- Gli andò da dietro e incominciò a spingerlo per farlo camminare. I due uscirono dalla grotta e fuggirono in un fitto bosco che era lì vicino. Quando sentirono le voci di quelli che li stavano inseguendo si nascosero dietro un albero e aspettarono il momento giusto per fuggire.
-Quanto siamo distanti da casa mia?- Gli sussurrò mentre i nemici si erano allontanati.
-Un bel po'-
-Un bel po' quanto?-
-Eeh..-
-Rispondi!- Si tolse il cappello dalla testa, ci ficcò dentro la mano e pronunciò una formula: -Eins, Zwei, Drei!- Tirò fuori un ombrello rosa. Lo aprì e quell'ombrello si trasformò in un uccello gigante, rosa.
-Che diamine è quello?- Mephisto la guardò e gli sorrise. Si rimise in testa il cappello e si avvicinò con velocità a lei. 
-Permette?-
-Eh?- Posò la mano sul suo fianco, la tirò a sè e la prese in braccio. Alice lo guardò. -Ma che cosa?!- Disse a bassa voce.
-Vai- Disse Mephisto, rivolgendosi all'ombrello. L'uccello aprì le sue ali e si librò  in aria. Alice presa dallo spavento mise un braccio attorno al suo collo e con l'altra mano si aggrappò al suo foulard. Rischiando di strozzarlo.
-Potresti evitare di aggrapparti troppo al mio foulard?-
-Ah.. S-Si, scusa- Con la mano scese  più giù e strinse la giacca. Erano parecchio in alto, e ogni tanto Alice tentava di non guardare giù. E di conseguenza, guardava il viso di Mephisto.
-Soffri di vertigini?-
-No.. E solo che.. E' un po' troppo in alto. Per me-
-Ah, capisco- Dall'alto Alice vide casa sua.
-Oh, quella è casa mia! Su.. Portami giù!- Le chiese impaziente. Non sarebbe resistita un'altro minuto lì su, con lui. Lui non l'ascoltò, non la calcolò minimamente e continuò a volare. Con una  mano stringeva il manico dell'ombrello e con l'altra teneva la ragazza.
-Ehm.. Mephisto, hai superato la mia casa..-
-Non puoi tornare a casa,- Alice lo guardò e poi guardò la sua casetta, che avevano appena sorpassato. -Di sicuro  verranno a cercarti lì, e ti uccideranno. Dato che hai rifiutato di ammazzarmi, adesso ci uccideranno entrambi- 
-E mio padre? Mia zia?-
-Li avvertirò di non entrare a casa con una scusa.- Non sapeva più che dire e quindi rimase in silenzio. Con la testa si appoggiò alla sua spalla, aspettando che arrivassero. Arrivarono, e Mephisto la fece entrare dalla finestra. I due entrarono nella stanza.
-Quindi dovrò restare qui? Per quanto tempo?-
-Ah, non saprei.-
-C-Come? Tu mi porti qui, e non hai neanche un piano? Non sai quando finiranno?-
-Mmm.. No- Alice lo guardò stordita. "Non posso crederci.." Pensò. Mentre scuoteva la testa.
-Comunque, la mia camera sarà sempre la stessa, giusto?-
-No-
-E quale sarà?-
-Questa- Si guardò attorno.
-Ma.. Questa è la tua camera-
-Infatti-
-E tu dove te ne vai?- 
-Qui- Ci riflette per un'attimo e poi capì cos'aveva in mente.
-No.-
-Cosa no?-
-Io con te non ci dormo-
-E perchè la signorina Innocent non vuole dormire con me?-
-Perchè no!-
-Perchè no non è una risposta-
-Non voglio dormire con te, punto!-
-Dammi un buon motivo.- Rimase in silenzio. Non sapeva che dirgli. -Bene, allora dormirai con me.-
Era arrivata la sera ed erano le dieci e qualcosa. I due stavano "litigando" ancora per la storia della camera. Poi Mephisto si accorse che era tardi.
-Oh, ma guarda, è tardi!- Alice prese il cellulare e guardò l'ora.
-Sono solo le dieci..-
-Appunto! Le ragazzine come te dovrebbero dormire a quest'ora!-
-Io dormo quando mi pare-
-Guarda che domani ti devi svegliare presto-
-E perchè?-
-Sei a casa mia. E nessuno dorme per tutto il giorno, qui. E poi, se non dormi abbastanza, sarai stanca domani-
-Già, ora che ci penso.. Devo dormire almeno otto ore!,- Mephisto gli sorrise e pensò: "Finalmente!" -Già, già! Non voglio ritrovarmi con delle occhiaie da vecchio bacucco come te..- Fece un sorriso malefico pari al suo. Stava per andarsene, quando Mephisto schioccò le dita e la maniglia della porta scomparve. Alice si voltò verso di lui e lo guardò.
-Rimettila, subito!-
-No, tu devi dormire con me.- Scioccò ancora una volta le dita ed Alice si ritrovò avvolta da una nuvola di fumo. Tentò di scacciarla con le mani e si ritrovò addosso un pigiama. Il pigiama era di colore rosa shokking a pois bianchi e i bordi delle maniche erano merlettati.
-E questo pigiama da dove spunta?!- Gli chiese. Egli gli sorrise. Schioccò di nuovo le dita e adesso Mephisto indossava il suo solito yukata. 
-Su, a dormire- Gli disse mentre spostava le coperte, per farla accomodare nel letto.
-Non ci penso neanche!- Incrociò le braccia e lo guardò furente. Come una bambina che fa i capricci. Si rifiutava, non ci pensava minimamente a dormire con lui. Mephisto si avvicinò a lei, e più tentava di avvicinarsi, lei indietreggiava finchè non la prese di contropiede, l'afferrò per i fianchi e la prese in braccio.
-No! Mephisto!-
-Non urlarmi nelle orecchie- Le chiese gentilmente mentre la stava portando nel lettone. La poggiò delicatamente sul materasso e la coprì con le coperte. Dopo averla coperta per bene andò dall'altro lato e si mise anch'esso lì sotto. Alice iniziava a pensare a ciò che aveva sognato e lo guardò. Sentiva che il calore stava salendo dentro di lei e si voltò dall'altro lato per non guardarlo, cercò di mettersi il più lontano possibile da lui e si coprì la testa con la trapunta. Mephisto la guardò divertito e fece un piccolo ghigno.
 
-Alice!- 
-Che vuoi?- Anis si avvicinò a lei e gli tirò una sberla.
-Sei un'idiota!- Alice la guardò infuriata e digrignò i denti. -Adesso svegliati, e uccidilo!-
-No! Porca miseria!-
-Senti, non 'importa un cavolo se lo ami o meno! Ma non devi essere uccisa dal quel gruppo di idioti!-
-Prima di tutto, io non lo amo! E secondo, preferirei morire che andare avanti così-
-Avanti così come?-
-Uccidendo, uccidendo! Se un domani qualcun'altro dei miei familiari scoprisse questo segreto, dovrei ucciderlo. Ne ho abbastanza.- Si voltò e iniziò a dirigersi verso una luce che era dietro di lei. Se l'avesse raggiunta si sarebbe risvegliata. Anis l'afferrò per il polso.
-Dove pensi di andare?-
-Vado da loro a farmi uccidere-
-Che cosa? Non pensarci neanche! Dopo tutti i sacrifici che ho fatto.. Dovrei farmi rovinare i piani da una mocciosa come te?-
-Sacrifici? Piani? Di cosa..?- Anis si bloccò e l'osservò attentamente. Fece un ghigno e iniziò a ridere come una matta. Decise di fuggire, stava per arrivare alla luce ma venne tirata da dietro per i capelli e urlò.
-Tanto vale dirti tutto, no?- La sbatte per terra.
-Anis.. Ma che cavolo?-
-Ti ho usata, piccola deficente,- Alice la guardò con gli occhi sbarrati. -Il tuo corpo, il tuo corpo è stato l'unico metodo per venire qui, sulla terra. Ed ora, dopo tutti i piani che mi sono fatta in quell'Inferno, ci sono riuscita! E tu stai per mandare tutto a monte per il sentimento che provi verso quel Demone.. Patetica. Non rovinerai tutto.- 
-Quindi.. Sei stata tu ad uccidere Aghata..?-
-Tsk, diciamo di si- Alice si alzò dal pavimento e gli tirò un pugno nello stomaco. Fuggì a gran velocità e raggiunse la luce.  
 
Si svegliò e si alzò di colpo dal letto. Guardò Mephisto, che era affianco a lei. Stava dormendo tranquillamente e aveva la bocca leggermente aperta. Avvicinò la mano al suo viso, voleva accarezzarlo, ma appena provava a sfiorarlo qualcosa la bloccava e dopo vari tentativi si arrese. Guardò i suoi capelli, viola, un po' strano come colore, eppure, secondo lei gli donava. Guardò la spirale che aveva in testa e sorrise, stava sempre dritta e adesso era ammosciata sul cuscino. Iniziò ad attorcigliarla attorno al suo dito un paio di volte e  poi la lasciava ricadere sul cuscino. Appena smise Mephisto si mosse un po'. Lei lo guardò "Felice" Non sapeva neanche lei bene il "Perchè" Era felice e del perchè sorrideva... Si chinò leggermente, avvicinò il viso al suo e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. Si alzò dal letto e si mise in piedi, stava per dirigersi verso la porta ma gli venne un'improvviso dolore allo stomaco. 
-Uccidilo!-
-N-No..-
-Se non lo farai tu.. Lo farò io- Anis iniziava a prendere il controllo del corpo di Alice. Cercava di ribellarsi, Anis e lei erano pari a livello di forza ma vinse Alice. Spalancò la finestra, fece un salto e corse via.
-Obbedisci! Torna subito indietro!-
-Non vincerai così facilmente..- Si diresse verso la chiesa e salì fino a raggiungere il campanile, raggiunta lì si appoggiò con una mano ad una colonna e si inginocchiò difronte ad essa. Anis la stava ferendo a morte, aveva preso il controllo della sua mano destra e gli faceva dei graffi al collo, sul viso, sul torace e sulla pancia. I graffi che aveva facevano paura, degni di essere fatti da una tigre incacchiata nera. Si sedette a terra, respirava a fatica, con l'altra mano tentava di fermare la mano "Posseduta" e diciamo che ci stava riuscendo.
Sentii dei passi dietro di lei.
-Siete arrivati, finalmente..- Chiuse per un'attimo gli occhi, e quando li riaprì si ritrovò davanti quel tizio. Quanto lo odiava, ma era la sua unica via di fuga.
-Alice.. Non l'hai ucciso..-
-Lo so-
-Sai ciò che ti spetta, vero?-
-Si..- Chiuse gli occhi, sperava che avrebbe fatto una cosa veloce. Ma non fu così veloce. Con un pugnale gli trafisse il cuore. Trattene i gridi e si sentii mancare l'aria.. Tolse il pugnale dalla ferita che gli aveva procurato e se ne andò.
-Lo sai che grazie a me guarirai, vero?-
-Tsk.. Non farmi ridere..- Si unse le dita nella ferita che aveva e disegnò sul collo una croce. 
-Un momento.. Che cosa stai facendo..?-
-Prova a indovinare..- Si strappò la camicia del pigiama e la gettò via. E col suo sangue, disegnò sulla pancia un'altra croce, all'interno di un cerchio. Poggiò la mano sul disegno che aveva fatto.
-Esci, di qui..!- Disse a mala pena. Dopo aver pronunciato queste parole sentii un bruciore immenso dentro di sè. Anis uscì dal suo corpo e se ne tornò nel suo mondo.. E lei rimase lì, seduta per terra..
-Me..phis..to..- Dopo aver pronunciato quelle parole, una lacrima, gli rigò il volto. Affianco a lei, c'era un ombra che la fissava, e aveva un sorriso stampato sulla faccia...
 
Mephisto invece, si era appena svegliato, e quando non trovò accanto a lei Alice sentii una  strana sensazione allo stomaco. Si toccò la guancia e sentii che aveva l'odore di Alice. Guardò la finestra, che era spalancata.. 
 
-Alice..- Era in cima al campanile. Guardò il pigiama che le aveva dato e che ora era per terra. Circondato da una chiazza di sangue. Il colore rosa e i pallini bianchi ormai erano ricoperti di sangue e il tessuto era stracciato. Vicino alla chiazza rossa c'era un criceto che ci girava attorno.
-E' morta, finalmente.- Disse il criceto, guardando Mephisto. Mephisto, che aveva lo sguardo rivolto verso il basso, fissò il criceto.
-Amaimon,- Il cricetino si avvicinò a lui. -Ritrasformati- Amaimon annuì e si ritrasformò nella sua forma umana.
-Cosa c'è Aniue?- Lo guardava curioso, voleva sapere come mai voleva che si ritrasformasse. Mephisto lo fissò furente, alzò la mano destra e gli tirò uno schiaffo con decisione. Amaimon rimase immobile, si massaggiò la guancia che era rossa a causa dello schiaffo. Sapeva che non doveva dirlo, ma non si aspettava questo tipo di reazione da parte sua.
-Lei.. Non è morta..- 

 
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Angolo dell'autrice:
 
Autrice:
*E' legata come un salame* Uhm.. Chiedo scusa per questo ritardo clamordiale! Ma la mia mente si era bloccata e la voglia di scrivere era andata a farsi un giro per la scuola di Mephisto. 
(Si era persa nell'edificio) Lo sapete che manca solo un capitolo? E sapete che ci vorrà un'altro mese per il prossimo? Non è vero, scherzo :P
Che ne pensate? Vi è piaciuto il capitolo? Siete contente voi?! Vi ho riportato in vita quel cretino.. Mhpf <_< 
Amaimon: Guarda che sono qui affianco a te..
Autrice: Embè? Ah si, dimenticavo, l'ho riportato in vita non solo per voi, ma anche perchè mi ha costretto. Sennò perchè sarei legata? Ma ora, domanda più importante.. Volete assolutamente
il prossimo capitolo o posso tenermelo per me?
Mephisto: Che intendi dire con questo?
Autrice: Niente, porqua? :D Vabbè ragazzi, al prossimo capitolo! 
 
Aloha!

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Capitolo 15
*** La dolce fine ♥ ***


Passò una settimana da ciò che accadde quella notte.. Mephisto era seduto sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto. La stava cercando da una settimana intera e ancora non l'aveva trovata. Ma non voleva perdere la speranza, per lui, Alice non era morta. Solo perchè c'era una pozza di sangue con dentro un pezzo del suo pigiama, non voleva dire che fosse morta, neanche che non ci fosse più il suo corpo. Pensò che forse, il suo corpo l'avessero preso quei cretini incappucciati. Infatti era andato da loro per cercarla.. Ma vide che quel "Organizzazione" non esisteva più. Erano tutti morti, i loro cadaveri erano tutti lì, la stanza aveva un'odore di sangue. Si avvicinò al tizio che aveva una maschera rossa e vide che gli avevano trafitto il collo con una spada dalla lama sottile. Da lì, allora pensò che li avesse uccisi lei. Ecco perchè credeva, anzi sapeva, che lei era ancora viva. Eppure, non riusciva a trovarla, non era mai esistita  una persona che gli fosse sfuggita. Per questo sapeva che prima o poi l'avrebbe ritrovata. "Ma perchè voleva ritrovarla?" Voleva ritrovarla perchè gli piaceva come lo faceva andare su tutte le furie, gli piaceva quando tentava di non arrossire ai suoi sorrisetti, quando arrossiva per ogni cosa che lui faceva, quando balbettava delle scuse quando era in imbarazzo, adorava anche quando faceva la dura.. E mentre pensava a lei, gli comparve di fianco Amaimon, che era spuntato dal nulla, come al solito. 
-Aniue- Si avvicinò lentamente a lui e l'osservava. Si accorse che da quando era scomparsa Alice, lui era cambiato. -Sei cambiato da quando è arrivata quella comune mortale. Mephisto lo guardò con la coda dell'occhio. Lo afferrò per i capelli e lo scaraventò contro il pavimento. Scese dal letto e poggiò con forza il tacco dello stivaletto contro il suo petto. Si chinò verso di lui, appoggiato al ginocchio.
-Sia ben chiaro, fratellino, lei non era un "Comune mortale" Era persino migliore di te..  Anzi, è tutt'ora migliore di te.- Levò il piede dal petto del fratello e se ne uscì dalla camera, con lo scopo di trovare Alice.
 
 
-Me..phis..to..- Dopo aver pronunciato quelle parole, una lacrima, gli rigò il volto. Affianco a lei, c'era un ombra che la fissava, e aveva un sorriso stampato sulla faccia.. Voltò lentamente lo sguardo verso l'ombra e a vederla si meravigliò.
-A-Aghata.. M-Ma.. Non eri morta?-
-Pensavi che io, fossi morta? L'angelo che ti sarebbe dovuta rimanere vicino fino alla fine?- Alice sorrise e chiuse gli occhi.
-Già, che sciocca- La ragazza si chinò verso di lei e l'abbracciò. -Mi sei mancata..- Gli disse sussurrando all'orecchio, ormai scoppiata in lacrime.
-Anche tu..-
 
-Bene, ed ora, dobbiamo svolgere un lavoretto, mia cara Aghata, sei d'accordo?-
-D'accordo, non possiamo fargliela passar liscia- Alice entrò nella grotta, e appena la maschera rossa la vide, rimase sorpreso.
-M-Ma.. T-Tu..- La indicò terrorizzato. Non poteva credere ai suoi occhi.
-Già, io.- Si scagliò contro di lui e gli trafisse il collo. Gli altri tentarono di  fuggire ma invano. Non potevano fuggire alla sua furia omicida, li uccise dal primo all'ultimo, senza alcuna pietà.
-Così, non ucciderete più nessuno- Se ne uscì in fretta da quel luogo, senza lasciar alcuna traccia di lei. 
 
Si nascose, momentaneamente, sul campanile il cui era stata "Uccisa". La chiazza di sangue non c'era più, probabilmente la pioggia l'avrà spazzata via. Si mise in piedi ad  osservare il panorama. Com'era bella la luce del sole, illuminava tutta la città. Guardò in lontananza la casa di Mephisto e iniziò a pensare a lui e Aghata, se ne accorse.
-Dimmi Alice, ti piace questo Mephisto per caso?- Alice diventò rossissima in  viso. Non si aspettava questa sua  domanda. E non sapeva neanche che Aghata nel frattempo stava scavando nei suoi ricordi per vedere cosa si era persa.
-M-Ma che cavolo vai dicendo?!-
-Bhe, a giudicare da tutti questi ricordi.. Mi sembra che tu sia innamorata di  lui..-
-Non dire stupidaggini!!-
-Eh? Non dico stupidaggini-
-Invece si! Dire addirittura che mi piace quel coso,- Sbuffò -Non scherziamo.-
-Addirittura coso? Ma come sei cattiva,- Alice rabbrividì e si voltò di scatto. Quella voce.. Era la sua.. Mephisto la guardò fermo, a distanza. -Cos'è? Non si saluta più?-
-Ciao..- Gli disse con tono flebile. Si girò e guardò giù. Stava per scendere quando una mano la  prese per il polso. Si voltò ancora, neanche il tempo di dire qualcosa che Mephisto la tirò a sè e l'abbracciò. All'inizio rimase paralizzata, non sapeva che fare. Non si sarebbe di certo aspettata che l'avrebbe abbracciata!. Rimase ferma con la testa appoggiata al suo petto. 
-Che modo brutto per salutare una persona,- Le disse  sorridendo, poggiando la mano dietro la sua testa mentre con l'altra la teneva stretta a sè. -Non ti sono mancato neanche un po' durante questa triste settimana?-
-Per niente..- Mephisto fece una piccola risatina.
-Ma che bugiarda che sei..- Dopo quelle parole, Alice cacciò delle piccole lacrime e dopo, ricambiò l'abbraccio di Mephisto, stringendolo con forza.
-Per caso.. Vuoi stritolarmi?- Le chiese ridendo e lei lasciò un po' la presa. -Non ho mica detto che mi dava fastidio..- Sorrise ancora e  posò la mano sui suoi capelli, accarezzandoglieli.
Alice sospirò e si staccò da lui, gli fece togliere la mano che gli manteneva il bacino e lo fissò. Sorrise a stento e  si allontanò di qualche centimetro.
-Vuoi,- Si avvicinò di nuovo a lei e posizionò due dita sotto al suo mento, osservandola per bene. -..Abbandonarmi di nuovo?- Si  stava avvicinando alle sue labbra per baciarla quando Alice piazzò lì in mezzo la sua mano, fermandolo.
-Sì- Con le dita allontanò il suo viso e guardò da un'altra parte. Lentamente si allontanò da lui e si gettò giù dal campanile, iniziando a camminare verso casa.
-Eh si, sei proprio una cattiva bambina..- Scese anche lui, e iniziò a seguirla.
-C-Cos'è? Mi stai seguendo?-
-Certo che no..-
-Smettila!-
-Perchè dovrei?- Sbuffò e iniziò a camminare velocemente nel tentativo di seminarlo. Si girò indietro per guardarlo e lui fece un ghigno..
 
 
 
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Angolo dell'autrice:
 
Autrice: Sigh.. Q-Questo è.. L'ultimo capitolo D': *Si mette a piangere in un angolino*
Alice: La smetti si o no di piangere come una bambina?
Autrice: M-Ma.. Io sono una pamphina.. *Piange*
Alice: *Gli tira un calcio* 'Sta zitta e vai con le domande!
Autrice: Sigh.. Nonostante sia l'autrice.. Vengo maltrattata da tutti..
Amaimon: Tu? E io che dovrei dire?
Autrice: Tu zitto! Io sono diversa.. Ma vabbè, iniziamo con le domande di  fine storia: *Srotola papiro*
1° Domanda: La storia vi è piaciuta? Da 1 a 10  quanto? Evitanto gli errori grammaticali (Anche se ogni tanto correggevo gli scorsi capitoli)
2° Domanda: Alice come vi è sembrata in tutti questi capitoli? Siete contente che Amaimon  sia tornato? (Domanda scontata)
3° Domanda: Vi è piaciuto il finale? *Viene bersagliata dai pomodori*
4° Domanda: Un capitolo (o più capitoli) Che vi è\sono piaciuti\o. La scena (O più scene) che vi sono piaciute.
5° Domanda: Il personaggio che vi  è più simpatico? E quello più antipatico?
6° Domanda: La rileggerete questa storia? O la butterete nel cestino della spazzatura?
Alice: Tutte 'ste domande?
Autrice: Certo D: Ah, e sia chiaro, dovete rispondermi tutti! Perchè devo sapere se questa Fic è venuta bene o meno! Però, sinceramente, l'unico capitolo che credo sia venuto peggio, è il primo >.<
Poi, bhè, per quanto riguarda le storie che  scrivo.. Credo che mi darò alla pensione <_< Forse ne scriverò qualcun'altra fra un anno o due..  (Bugia <_<) Ma sopratutto, non dimenticatevi  di una cosa importante: La coppia Alice e Mephisto.. Alisto!!
Alisto: Prego!!?
Autrice: Uhmm.. Bhè, adiè! Alla prossima storia  che scriverò! (Se la volete seguire)
 
Aloha!

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