The Vampire Girl

di Dopedofoned
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Brusco risveglio ***
Capitolo 2: *** 2 - Tommas ***
Capitolo 3: *** 3 - La scelta sbagliata ***
Capitolo 4: *** 4 - A prima vista ***
Capitolo 5: *** 5 - Clan rivale ***
Capitolo 6: *** 6 - Doppio legame ***
Capitolo 7: *** 7 - Segreti ***
Capitolo 8: *** 8 - Ricordi ***
Capitolo 9: *** 9 - Tra amore e vendetta ***
Capitolo 10: *** 10 - Clan Halers ***
Capitolo 11: *** 11 - Strani presagi ***
Capitolo 12: *** The Vampire Girl Special ***
Capitolo 13: *** 12 - Doppio potere ***
Capitolo 14: *** 13 - Spia ***
Capitolo 15: *** 14 - Distacco ***
Capitolo 16: *** 15 - Clan Gray ***



Capitolo 1
*** 1 - Brusco risveglio ***


Un rumore di passi pesanti e lenti che sovrastano quelli più leggeri e veloci. Due persone, un’infermiera e un dottore, che parlavano di come raccontare a una famiglia l’accaduto.
Sopra di me un battito di un cuore che stava compiendo l’ultimo sospiro. Nella stanza dove mi trovavo nessun rumore. Solo odore di putrefazione e sangue secco.
Ahi !pensai nel sentire il fuoco che l’odore aveva provocato nella mia gola.
Ma ... chi sono ?mi domandai.
Niente.
Nessun nome.
Non sapevo chi ero.
Aprì gli occhi. Il telo di cotone che mi copriva dalla testa ai piedi, alzandomi, mi scivolò giù fino ai fianchi.
Me lo levai di dosso scaraventandolo come un pallone dall’altra parte della stanza con tale forza che il telo si schiantò contro il muro con un tonfo sordo come quello di un libro caduto dall’alto.
Dei passi si fermano davanti alla stanza nel sentire quel rumore. Scesa dalla barella di metallo mi ci nascosi dietro e dopo qualche secondo i passi ripresero.
Con un gesto istintivo mi portai una mano al petto. Una parte di me si aspettava che il mio cuore stesse battendo all’impazzata ma nessun rumore veniva da dove si trovava.
Mi alzai di scatto e talmente veloce che credetti di perdere l’equilibrio.
Non fu così.
Una parte di me l’avvertì come una caratteristica anormale. Ero ancora molto confusa e tante domande mi affollavano la testa però dovevo fare le cose bene e con calma. Per prima cosa dovevo capire dove mi trovavo.
In un ospedalepensai, ricordandomi delle voci dell’infermiera e del dottore che discutevano.
Ma ... perché ero qui !
Mi girai a guardare la barella metallica dalla quale mi ero alzata. In fondo era appesa una cartella clinica.
In un secondo l’avevo già in mano e l’aprì sperando almeno di saper leggere .
Nella prima pagina spuntavano delle scritte nere che sicuramente erano state battute a macchina.
Era scritto in stampatello :
CARTELLA CLINICA DÌ :
Angelie Haler
La mia paura svanì.
Sì, sapevo leggere.
Continuai a leggere distrattamente saltando particolari medici che non capivo e dopo qualche secondo trovai ciò che cercavo.
Era scritto in uno stampatello marcato che sovrastava altre scritte precedenti .
Lo lessi ad alta voce. “STATO DÌ SALUTE : DECEDUTA .” Nel leggere quella parola la mia mente trovò subito il significato : morta.
Ero morta.
“Com’è possibile ... Eppure io ...” mi interrupi nel pensare a quella parola : “ ... Respiro !”.
Mi raggelai.
Non avevo emesso un solo respiro da quando poco più di un minuto fa avevo aperto gli occhi.
Eppure non ne sentivo la necessità.
Provai a respirare.
Senti l’aria densa di quell’odore di putrefazione e sangue secco entrare dentro nelle narici e scendere giù, fino alla gola e ...
“AHI !” dissi nel sentire di nuovo il fuoco che anche prima aveva incendiato la gola come se ci avessero infilato un ferro incandescente.
Non riuscivo a capire perché l’odore del sangue mi facesse così male. Ma non faceva solo male : lo volevo, lo desideravo.
In tanto, mentre cercavo una spiegazione a tutto questo ripensai a ciò che era scritto all’inizio della cartella : Angelie Haler.
 “Questo è il mio nome...” dissi con un tono di voce che non esprimeva la mia confusione “ ...o così credo !”.
Ascoltando la mia voce l’associai a tanti campanellini che tintinnavano dolcemente e, anche fosse stata tremante, sarebbe risultata una dolce melodia.
C’era anche una “mia” foto allegata alla cartella. Mi guardai in giro cercando una parete riflettente per essere certa che quella fossi io. Vicino alla finestra con la tapparella abbassata c’era uno specchio molto alto. Camminai in quella direzione anche se più che camminare sembrava che stessi correndo.
Arrivata davanti all’enorme specchio mi spaventai. L’immagine che rifletteva era quella di una creatura bellissima, bella più di un angelo. Il viso dai lineamenti perfetti era bianco come la luna. I capelli erano mossi e scendevano delicatamente attorno al viso con una ciocca che era tenuta in parte da una forcina nera. Erano di più colori : mogano, castano e nero. Il mogano, anche se poco presente, splendeva e rendeva i capelli bellissimi. Il fisico era slanciato e snello. Ma quello che mi spaventò non era il mio aspetto ma bensì i miei occhi. Due occhi tinti di un rosso scarlatto che brillavano come dei tizzoni ardenti. Confrontando la foto, anche se di poco, notavo una certa somiglianza nella creatura perfetta riflessa nello specchio. La forma del viso, il taglio di capelli e la forma degli occhi. Ma il fisico era diverso, più snello e slanciato e il colore della pelle più chiaro e gli occhi da azzurro mare erano diventati rossi scarlatti.
Ora la domanda non era chi ero ... ma cosa ero.

Ciao !
Allora ...
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo !
Se non fosse così potete dirmelo tranquillamente !
Io sò di non essere un genio ma delle mie amiche che hanno già letto questa storia mi hanno spronato a publicarla qui !
Se vi è piaciuto spero che continuate a seguirlo !
Grazie anche solo per aver letto il primo capitolo !
SkyAngel =)

 

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Capitolo 2
*** 2 - Tommas ***


Ciao !
Si, sono dinuovo qua !
Ho deciso di mettere anche il secondo capitolo perchè non sapevo se sarei riuscita a postarlo più avanti !
Comunque ...
Vi lascio leggere in santa pace !
Ci sentiamo in fondo !




          2 - Tommas



Che cosa ero ?
Cercavo una risposta ma ... niente.
Solo confusione e desiderio di sapere e di conoscere il mio passato.
Sentivo che avrei voluto piangere ma le lacrime non scendevano.
Non potevo piangere e questo mi frustrava.
All’improvviso senti un rumore diverso da quelli che venivano dai corridoi.
Era un fruscio di vestiti mossi dall’aria e un rumore di passi che sfioravano leggermente il pavimento come se lo stessero accarezzando. La porta della stanza si aprì e si richiuse talmente in fretta che nessuna persona nel corridoio lo sentì.
Il mio corpo avvertì il pericolo e reagì di conseguenza.
Mi girai velocissima, talmente veloce che la stanza avrebbe dovuto offuscarsi ma non fu così.
Serrai i denti e feci uscire tutta l’aria che avevo nei polmoni che si trasformò in un ringhio aggressivo ma la cosa non mi sembrò strana. Ormai ero abituata alle mie anomalie da quando mi ero svegliata dalla mia presunta morte.
Ed ecco davanti a me un altro angelo dagli occhi rossi scarlatti come le fiamme dell’inferno.
Era poco più alto di me e i vestiti lasciavano intravedere un fisico scolpito.
Aveva dei capelli corti e arruffati di un biondo cenere.
Alla luce del neon la sua pelle brillava come se fosse ricoperta di diamanti.
Anche lui come me era sulla difensiva ed emise un ringhio in risposta al mio.
Restai ferma ad aspettare che l’angelo davanti a me facesse o dicesse qualcosa.
Nello stesso momento la mia mente si era divisa in piccole parti che analizzavano ogni singolo movimento ma questo non mi provocò nessun fastidio.
Dopo mezzo minuto l’angelo si rimise in posizione retta e mi guardò affascinato e dopo pochi secondi comparve un sorriso nel suo volto.
Lo guardai cercando di capire perché mi stesse sorridendo.
“Ho fatto bene a trasformarti ! Mi sarai molto utile.” disse senza smettere di sorridere.
Mi rimisi in posizione retta pure io ma rimanevo lo stesso sulla difensiva.
L’angelo cominciò a girarmi in torno scrutandomi con il suo sorriso che si estendeva nel viso pallido come la luna.
Si fermò davanti a me e chinandosi in avanti mi prese la mano e la baciò. Le sue labbra che sembravano scolpite nel marmo al contatto erano lisce come la seta.
“Sono proprio maleducato !” disse lasciandomi la mia mano e rialzandosi “Io so chi sei tu ma ... non credo che tu mi conosca : il mio nome è Tommas. Mi definisco ... come dire ... il tuo creatore !”
Il mio creatore. Cosa voleva dire ? Che era stato lui a farmi diventare l’essere non umano che sono ora ?
“Come il mio ... creatore ? Il creatore di cosa?  Cosa sono io ?” gli chiesi non capendo il senso delle sue parole.
“Mia cara Angelie ! Tu sei un vampiro !”
Un vampiro. Cos’era un vampiro ?
“Che cos’è un vampiro ? Che differenza c’è tra un essere umano ?” Le mie parole mi uscirono quasi come un ringhio che riuscì a stento a trattenere.
Tommas scoppiò a ridere ma più che una risata divertita sembrava che mi stesse prendendo in giro.
“NON C’È NIENTE DA RIDERE !” precisai.
Sentivo che avrei potuto perdere il controllo ma cercai di mantenere la calma però non potei impedirmi di ringhiare e a quel punto la sua risata finì.
“Scusami. A quanto pare non ricordi nulla ! Hai perso la memoria !” e a quelle parole il suo sorriso scomparve.
“All’ora dovrò spiegarti tutto. Ma .... non qui !” e si girò verso la porta.
C’erano delle persone, tre dal rumore dei passi, che si dirigevano qui.
“Abbiamo visite !” commentò acido Tommas “È meglio che ce ne andiamo ! Seguimi.”
Tommas si diresse verso la porta ma ... i passi stavano venendo proprio qui ! Ci avrebbero visto uscire.
“Non possiamo uscire da qui ! Ci vedranno.” dissi trattenendolo per il braccio.
“Non ti preoccupare. Non ci vedranno ... se corriamo !”
Aveva ragione.
Prima che arrivasse avevo sperimentato la mia velocità.
E quando Tommas era entrato nessuno lo aveva notato.
“Ok. Che si fa ?” gli chiesi lasciandolo.
“Mettiamoci vicini alla porta e quando si apre al mio segnale mi segui, se ci riesci.”
Lasciai perdere l’ultima parte. Non mi andava di sprecare tempo ad azzuffarmi con lui.
Ci mettemmo di fianco alla porta. Non passarono più di una decina di secondi e la porta cominciò ad aprirsi.
Tommas mi guardò e sussurrò “Non respirare ! Non devi farlo per nessun motivo.”
Non capì perché non dovevo respirare ma non protestai e feci ciò che mi aveva detto.
La porta era quasi del tutto aperta e dal corridoio entrava nella stanza la densa luce dei neon.
Anche l’aria entrò nella stanza, assieme alla luce, carica di odore di medicinali e ... sangue caldo.
L’odore del sangue mi incendiò la gola e mi provocò una strana sensazione. Era come se tutto il mio corpo lo volesse.
Si, lo volevo ma l’odore dei medicinali rendeva innocua la mia brama di sangue.
E poi non potevo distrarmi proprio ora !
La porta si spalancò e le tre persone entrarono nella stanza.
Guardai Tommas e proprio in quel momento lui si alzò e usci dalla stanza.
Pure io feci lo stesso ma mentre uscivo vidi il volto della donna che prima era nascosto nel petto del compagno.
Era devastato dalle lacrime.
Li si leggeva la tristezza, la perdita e il dolore. Quel viso che se non fosse stato devastato dal pianto sarebbe stato bellissimo.
Gli occhi arrossati e lucidi per il pianto erano dello stesso colore dei miei occhi prima che succedesse tutto questo.
Sarei stata lì a osservare la scena se non fosse che dovevo seguire Tommas.
Cercai di dimenticare il volto della donna e pensai solo a correre ma quel volto devastato rimase li, impresso nella mia mente, come se fosse stato qualcosa di importante del mio passato.
Mentre correvo un urlo giunse al mio orecchio : le urla strazianti di quella donna.
Cercai di concentrarmi solo sulla mia corsa.
Ero velocissima e al confronto le persone intorno a me erano delle lumache.
Non ci volle più di 30 secondi per uscire dall’ospedale ma giunti fuori Tommas non rallentò.
Senza prestare attenzione lo segui.
Poi mi accorsi che puntava verso una villa che era a una cinquantina di metri dall’ospedale.
Finche correvo sentivo l’aria densa di quell’odore di sangue intorno a me accompagnata dal suono del cuore e del suo calore che mi stuzzicava la gola ma cercai di non badarci.
Arrivati davanti all’enorme muro della villa Tommas con uno slancio saltò il muro e io feci lo stesso.
Il mio salto rispetto al suo fu molto più potente e mi senti meglio per il fatto di aver liberato la forza che avvertivo dentro di me.
Il salto sembrò durare più di qualche secondo e fu incredibilmente bello.
Vedevo ogni singolo particolare che mi stupì di quanto riuscivo a osservare bene le cose più lontane anche in movimento e sentivo ogni singolo rumore intorno a me persino la pianta arrampicante che si trovava nel muro mossa dallo spostamento d’aria.
Atterrai con grazia in un albero molto alto e folto non distante da dove era atterrato Tommas.
Lui con un debole salto mi raggiunse con il suo solito sorriso stampato sulle labbra che poi si trasformò in una risatina soffocata.
“Che hai da ridere ?” chiesi trattenendo a stento la furia che mi nasceva dentro.
“Niente .... e solo che ....... sei molto contenuta rispetto a quello che credevo. Di solito un vampiro neonato non è in grado di controllare la sua sete di sangue.”
Non capì molto di quello che disse ma solo che ero un vampiro neonato e che non dovrei essere così controllata.
“Cosa intendi dire con vampiro neonato? E perché non dovrei essere così controllata ?” gli domandai incuriosita.
In fin dei conti lui mi doveva raccontare tante cose del mio passato che io non ricordavo e di quello che ero diventata.
“Sarebbe meglio parlarne più tardi. Ora bisogna trovarti qualcosa da vestire ... se non ti sei vista.”
Non lo avevo proprio notato. A coprirmi il corpo era solo un camice di quelli che ti mettono all’ospedale e sotto non indossavo altro.
Mi venne da arrossire ma non sentivo nessun strano calore pungente provenire dalle mie guancie.
Pensai intensamente a questo particolare, talmente tanto che mi sembrò quasi di poter sentire la morbidezza dei vestiti appena lavati e ancora caldi per la luce del sole.
“Strabiliante !” sibilò Tommas.
Guardai nella direzione da cui veniva un fruscio di qualche tessuto mosso dal vento e capì perché Tommas fosse stupito.
C’erano dei vestiti che volteggiavano verso di noi e mi accorsi che erano gli stessi che poco prima vedevo nella mia mente.

In quell’istante i vestiti arrivarono davanti a me e li presi con la mano stupita di percepire la loro essenza.

“A quanto pare puoi controllare gli oggetti con la mente. Magnifico, ci sarà molto utile.”
Mi sembrava strano tutto ciò. Non ricordavo di avere nessun tipo di affinità prima che succedesse tutto questo.
“È normale che un vampiro abbia una capacità così ?  Cioè, anche tu ne possiedi una ?” gli domandai incuriosita.
“È abbastanza comune ma queste capacità si manifestano in modo diverso. Dei vampiri possono leggere nella mente altri controllare la tua mente e provocarti falsi dolori e altre cose così. Ma io, per esempio, sono solo più forte degli altri. Questo viene chiamato dono.”
Quindi possedevo un dono ed era quello di poter manovrare a mio piacimento gli oggetti e forse anche le persone.
Almeno una cosa della mia nuova esistenza mi era chiara.
Però mancavano ancora molti tasselli della mia vita da umana che solo Tommas poteva spiegarmi.
“Ma ... che ci facciamo qui? Se sapevi che ero assetata e che potevo perdere il controllo facilmente perché siamo così vicini agli umani ?” gli domandai quasi furibonda.
Però pensai a quello che avevo detto.
Mi ero riferita agli umani come se non fossi più una di loro, ma forse era proprio così.
Non avevo più niente a che vedere con loro apparte l’aspetto, anche se ero molto più pallida e la mia pelle luccicava come se fosse tempestata di diamanti alla luce del sole.
Ormai io non ero più un’umana ma bensì un vampiro anche se non sapevo ancora cosa fosse.
“Lo so che sei assetata ed è per questo che siamo ancora qui. Resteremmo fino a domani mattina e stanotte andrai a caccia ... di sangue umano ovviamente. Così domani sarai più controllata.” mi rinfacciò Tommas come se fosse un ordine.
Non volevo nutrirmi di sangue umano.
Io non volevo essere un mostro ma mi dovevo pur nutrire.
Gli animali !  mi venne improvvisamente in mente.
Se avessi cacciato gli animali non avrei dovuto uccidere nessun umano e così non sarei stata un mostro, almeno per una parte. Però non avrei dovuto dire niente a Tommas perché non avrebbe apprezzato la mia scelta.
Ma c’era un altro problema.
Dove potevo trovare degli animali abbastanza grossi in una città.
E per di più non sapevo nemmeno dove ero e se non molto lontano da qui ci fosse qualche foresta o riserva naturale.
Come avrei fatto a sfuggire al mostro assetato di sangue umano che ero diventata.



Eccomi qui !
Allora ...
Cosa saprà Tommas di Angelie ?!
E gli dirà la verità sul suo passato ?
Booooo !
Lo sapremo solo nel prossimo capitolo !
Quindi continuate a seguire il libro !
Ci saranno degli interessanti risvolti =3 !

Ciaoooo !

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Capitolo 3
*** 3 - La scelta sbagliata ***


Ciao !
Sono dinuovo qui !
Sono riuscita a finire il 3° capitolo !
Spero che vi piaccia e che continuate a segguire la mia storia !
Ora vi lascio al 3° capitolo !
Ci sentiamo dopo !







Mentre mi vestivo cercavo di trovare una soluzione al mio problema.
Se mi cibassi solo di cani e gatti dovrei uccidere tutti quelli che ci sono in questa città. E non credo che in questa città ci siano animali di grossa stazza. Come posso fare ? pensai.
Continuavo a pensare ma niente.
All’improvviso sentì un suono diverso da quelli che fino all’ora avevo percepito che mi catturò l’attenzione.
Sembrava una parata e per di più si stava avvicinando alla villa in cui ci eravamo appostati.
Non passò più di un minuto che finalmente vidi da cosa era causato quello stridio di folla : il circo.
Ad aprire la fila erano gli acrobati e i giocolieri seguiti dai clown.
Ma quello che mi catturò l’attenzione furono gli animali.
Tre tigri immense stavano nella prima gabbia seguite da altrettanto enormi leoni e altri animali di varie specie.
Avevo risolto il mio problema.
Mi sarei cibata di qualche tigre e un leone e sarebbe stato più facile datto che l’odore del loro sangue si avvicinava molto a quello umano.
Il problema era sopratutto Tommas ma in qualche modo ce l’avrei fatta.
“All’ora, mi vuoi spiegare cos’è un vampiro visto che non abbiamo da fare per il resto della giornata ?” domandai a Tommas che, nel frattempo, si era disteso sul ramo più grande dell’albero come se volesse aspettare che sopraggiungesse la sera senza fare niente di niente.
“D’accordo. Cosa vuoi sapere ?” mi chiese come se fosse una scocciatura per lui tutto questo mio interesse. Ma scocciato o meno mi doveva delle spiegazioni.
“Che differenze ci sono tra noi vampiri e gli umani ?”
“Bè ... ce ne sono parecchie. La prima è che noi vampiri viviamo in eterno, la seconda è che non possiamo invecchiare o cambiare d’aspetto, la terza è il fatto che siamo più forti, più veloci e abbiamo dei sensi molto più sviluppati. Poi c’è il particolare della nostra “dieta” e del fatto che se ci esponiamo alla luce del sole la nostra pelle risplende e, quella che preferisco, non dormiamo mai.” ed ecco di nuovo il suo ghigno stampato sul viso.
“Che cos’è un vampiro ?” gli ringhiai contro.
“Un vampiro è una creatura perfetta e immortale. Veniamo considerati cacciatori perché il nostro aspetto bellissimo attira gli umani. Loro ci trovano ... irresistibili. La nostra voce, il nostro profumo e il nostro aspetto insieme sono come se servissi ad un’ignara preda un bel bocconcino per attirarla nella trappola. Quindi, in poche parole, noi siamo i predatori più pericolosi che esistano al mondo.” spiegò senza smettere di sorridere.
Quindi ero diventata un mostro per tutti gli umani. Non avrei più potuto avvicinarmi a uno di loro senza metterlo in pericolo.
Ero il mostro di cui hanno più paura, quello che sognano di notte negli incubi più terribili.
Ero un mostro e non c’era niente che potessi fare per tornare indietro, a quel passato che non ricordavo. Però ero decisa a ricordare tutto, ogni singolo particolare.
“Sicuramente avevo dei genitori, quando ero umana. Chi sono ?” gli bisbigliai pensierosa.
Però Tommas non rispose subito e sulla mia domanda calò un velo di tensione.
Non capì perché non rispondesse e mentre aspettavo intrecciavo i miei capelli con il mio controllo mentale per esercitarmi.
“Sono Andrea e Anna Haler. Sono molto famosi in questo paese. Sono ricchi e molto stimati per le loro offerte molto generose. Gestiscono un’azienda che si estende in tutta la provincia. Il loro più grande desiderio era avere un figlio maschio, ma arrivasti tu. Dall’ora i tuoi genitori ti hanno sempre maltrattato perché rovinasti i loro piani. Ti odiavano a tal punto che una volta che tu fuggisti di casa non ti cercarono nemmeno e non fecero niente per convincerti a tornare. Ma quando capirono che tutto ciò rovinava la loro immagine ti mandarono a cercare e ti portarono a casa con la forza. Ora voglio proprio sapere se vuoi che continui a parlare di loro.”
I miei capelli che fluttuavano in aria tornarono a coprirmi le spalle solo nel sentire tutte quelle cose orribili che i miei genitori mi avevano fatto.
Avrei preferito che mi dicesse che erano morti piuttosto, ma forse lui non era una brutta persona in fondo se mi avesse trasformato per portarmi via da quelli inferno.
In quel momento mi sentì in dovere di scusarmi con lui per come lo avevo trattato male.
“Mi ... mi dispiace ... per come ... ti ho trattato prima. Non dovevo farlo perché alla fine tu mi hai solo salvato da loro. Quindi ... bè ... grazie !” gli dissi molto imbarazzata.
“Non ringraziarmi. Sai, la stessa cosa è successa a me. Anche i miei genitori mi maltrattavano. Ma non sono stato fortunato come te.” e dopo quelle parole calò il silenzio e per l’intero pomeriggio nessuno di noi due parlò.
Il tempo non passava mai e l’orologio che sentivo ticchettare da dentro la villa scandiva il tempo molto lentamente.
Cominciavo ad annoiarmi e non sapendo cosa fare provai a vedere fino quale distanza potevo controllare gli oggetti.
Ripensai alla foto che avevo trovato nella cartella clinica in ospedale.
Mi concentrai su di essa.
Dopo qualche secondo mi ritrovai con la foto in mano. Guardai il mio aspetto come era prima che Tommas mi trasformasse.
Mi ritrovai a pensare ai miei genitori e a quello che mi aveva detto Tommas sul loro conto.
Ma anche sapendo quelle cose non mi scoraggiavo. Volevo sapere tutto del mio passato, di come ero, se avevo degli amici e di chi mi voleva bene davvero.
Mi guardai intorno, osservando le famiglie o anche i gruppi di amici che camminavano insieme sorridendo e scherzando tra di loro.
Era come ricevere una coltellata al petto, come se all’improvviso mi si fosse formata una voragine che mi risucchiava l’anima.
“Che fortuna, sta per piovere. Non dovremmo aspettare il tramonto per muoverci.” disse girandosi verso di me.
Guardai in alto, verso l’orizzonte. Delle nuvole nere si avvicinavano alla città pronte a scatenare tutta la loro furia.
La gente oltre al muro della villa vedendo quelle nuvole cercava riparo o prendeva la via del ritorno.
“Ecco, guarda.” disse indicando un gruppo di ragazzi ubriachi che si infilava in un vicolo scuro e stretto.
“Quello che ci voleva. Un bel spuntino. Andiamo.”
Tommas si alzò in piedi e si diresse verso la fine del ramo che sporgeva nel muro e io lo seguì.
Sapevo quello che voleva dire con “un bel spuntino” e a me l’idea non piaceva.
Però avevo paura che come mi avesse creato mi uccidesse quindi lo seguì dentro a quel vicolo dove meno di un minuto prima si erano infilati quei ragazzi.
“E ora, che devo fare ? ” chiesi a Tommas incerta di quello che stavo facendo.
“Lascia che sia la tua nuova mente a guidarti. Tu cerca solo di non fare niente di appariscente.” mi sussurrò nell’orecchio.
“Perché ?” chiesi vedendo la sua espressione severa nel viso.
“Perché abbiamo delle leggi da rispettare.” mi disse ringhiandomi.
“Ma ora non posso star qui a dirti tutto se no ci sfuggono.” e si diresse verso il gruppo.
Si mosse con rapidità verso i quattro ragazzi che non si erano ancora accorti dell’imminente pericolo.
Con un colpo secco della mano spezzò il collo dei ragazzi e terminato si portò a se il cadavere del più giovane del gruppo.
Stavo per inventare una scusa per andarmene quando l’odore del sangue fresco mi inondò la gola facendomela bruciare talmente tanto che persi il controllo.
Il mio cervello mandava un segnale di pericolo ripetendomi di fuggire ma il mio corpo non rispondeva, proseguiva verso uno dei corpi senza vita che erano a pochi metri da me.

Sapevo quello che stava per succedere, sapevo ma non potevo fermarmi quindi chiusi gli occhi e mi abbandonai alla mia natura sperando di non ricordare niente di quello che stavo per fare.





MMM....
Angelie è veramente diventata il mostro che cercava di non essere ?
MMM.....

Ciao !
Allora ... vi è piaciuto ?
Spero di si !
Se no mi dò in pasto al primo vampiro che trovo !
hahahahaha
Comunque ...
Vorrei sapere che ne pensate dei miei personaggi !
Chi vi ricordano ?
Vi prego, comentate ! =)

Ci vediamo al prossimo capitolo !

SkyAngel =)

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Capitolo 4
*** 4 - A prima vista ***


Ciao !
Sono dinuovo qua !
Ieri sono rimasta sveglia fino a tardi (fino a 01:36 per l'esattezza) per scrivere il 4° capitolo !
Vi lascio alla lettura !






Correvo senza respirare e senza parlare dietro a Tommas.
Non avevo immagini di quel momento ma non mi sentivo male.
Non sentivo una morsa che mi chiudesse il petto. Nessun dolore proveniva del mio vecchio cuore incenerito e mi mancava il suo palpitare frenetico anche se non ne avevo ricordo.
Ogni sentimento umano era svanito.
Ero proprio diventata un mostro. Un mostro assetato di sangue.
Sentivo ancora il sapore del sangue tra i denti affilati. Continuavo a leccarli, ma non andava via come se volesse rimanere li, per punizione.
“Dove stiamo andando?” domandai nel vano tentativo di non pensare.
“In una piccola cittadina. Lì ci aspettano gli altri.” Mi rispose affiancandosi a me.
“Gli altri ? Ce ne sono altri ?” chiesi con un velo di preoccupazione.
“Certo ! Sono all’incirca 20 vampiri neonati. E sono alquanto incontrollabili ! Dovrai stare molto attenta a non essere fatta a pezzi !” mi avvertì Tommas.
Per tutto il tragitto continuai a pensare al mostro che ero diventata, a gli altri vampiri neonati e perché eravamo stati creati.
Cosa aveva intenzione di fare Tommas ?
Non si creano macchine di morte solo per svago.
A Tommas serviva la forza dei vampiri neonati , ma … per cosa ?
Avvolta dai miei pensieri non mi accorsi che arrivammo a destinazione.
Sulla nostra sinistra s’intravedeva la strada principale e un cartello con scritto : Benvenuti a Tirano.
Non molto dopo s’incominciava a scorgere un vecchio rudere abbandonato da anni, ma, dall’interno, provenivano urla strazianti che un comune mortale non avrebbe udito.
Tommas si fermò davanti alla porta d’entrata e busso colpendo la porta due volte.
I rumori che provenivano dall’interno della casa si fecero ancora più lievi e sembrò che chiunque fosse all’interno si fosse terrorizzato nel sentire qualcuno bussare.
Poco dopo una figura minuta venne ad aprirci la porta, ma riuscì a vederla meglio solo con la luce del sole.
La sua pelle era bianca come la mia e pure i suoi occhi erano identici ai miei.
I capelli erano corti e arruffati di un biondo cenere. Era di statura bassa, 1 metro e 55 presumevo, e aveva l’aspetto di una ragazzina di 14-15 anni. La corporatura era esile ma di sicuro molto forte.
Poi, prima che richiudesse la porta dietro di noi riuscì a scorgere una cicatrice molto strana nella sua caviglia.
Entrammo in una stanza che dall’aspetto era un salottino. Tommas mi fece cenno di sedermi e poi si rivolse alla ragazzina.
“Pearl, mia piccola Pearl. Non erano urla umane quelle che ho sentito provenire da qui vero ?” le chiese con tono minaccioso Tommas a Pearl.
Pearl spaventata indietreggiava nel vano tentativo di scappare da Tommas.
“No … cioè … si; ma non è come voi pensate mio signore. Posso spiegare …” balbettò Pearl incerta.
“Spiegare che cosa ! Che mi avete disubbidito ? Che avete fatto quello che vi avevo ordinato di non fare !”
Tommas era molto arrabbiato. Non sapevo cosa avesse fatto Pearl, ma non si meritava di morire.
Quando Tommas scatto in avanti per attaccare io presi Pearl e la portai dietro di me per difenderla.
“Tommas, lascia che ti spieghi cos’è successo. Ti prego !” implorai sperando che mi ascoltasse.
Ci vollero dei minuti prima che Tommas si calmasse e in quei minuti credevo che sarei morta.
“Avanti Pearl, parla ! Raccontami cosa è successo !”
Pearl ancora impaurita cominciò il racconto.
Spiego che uno del gruppo, un certo Tobias, non ha resistito ed è uscito a cacciare. Pearl, Erick e Persefone erano usciti per inseguirlo.
Quando lo trovarono era intento a nutrirsi di un ragazzo che girovagava nei boschi. I tre ragazzi riuscirono a portare via Tobias ma quando Pearl tornò nel bosco trovò il ragazzo in fase di trasformazione. Senza esitare portarono il ragazzo in casa e lo sistemarono nella stanza verde.
Pearl affermò che il ragazzo ormai aveva quasi finito la trasformazione e che necessitava di sangue.
Guardai Tommas sperando che non fosse ancora arrabbiato, ma non fu così.
“Pearl ! Porta Angelie nella stanza verde e aiutala con il nuovo arrivato. Io vado a sistemare questo problema una volta per tutte.” e detto questo sparì.
Pearl mi chiese gentilmente di seguirla verso una rampa di scale.
“Allora, come ci si sente ad essere la preferita del capo ?” mi chiese abbozzando un sorriso.
“Davvero credi che io sia la preferita di Tommas ?” chiesi un po’ stupita dalla domanda.
“Ecco perché lo so ! Il creatore non si fa mai chiamare per nome da nessuno del gruppo. Nessuno !” mi disse facendomi segno di seguirla in un lungo corridoio.
“Oddio ! Sono davvero la preferita di Tommas ! Che bello !” dissi in modo ironico a Pearl sperando che Tommas non mi avesse sentito.
Pearl in risposta soffocò una risata tintinnante.
Arrivammo davanti a una porta da dove sentivo provenire delle urla soffocate.
Pearl estrasse una chiave verde e aprì la porta.
La stanza era come l’avevo immaginata.
Era molto grande con un grande letto a baldacchino, un armadio a muro e un comodino con sopra un grande specchio ovale.
Quasi tutto nella stanza era verde.
Ero troppo incantata dalla bellezza di quella camera per accorgermi della ragazzo che ansimava nel grande letto.
Mi avvicinai per poterlo vedere quando Pearl mi afferrò per il polso e mi strattonò indietro.
“No ! Non ti avvicinare ! Non ti lascerò infrangere la legge !” mi urlò Pearl in preda al panico.
Io, per non metterla nei guai, mi allontanai dal letto e mi sedetti su un cassone a muro proprio dietro alla porta. Pearl si sedette per terra tra me e il letto dove giaceva il ragazzo.
Restammo li per ore aspettando che il ragazzo finisse la trasformazione.
In quelle ore continui ad esercitarmi nel controllo degli oggetti facendo volare delle spazzole ed uno specchio per tutta la stanza.
Subito Pearl rimase scioccata nel vedere cosa ero in grado di fare ma poi sembrava che non ci desse molto peso.
Era distratta, pensava ad altro.
Sembrava preoccupata.
Ma non la disturbai.
Ormai era notte fonda quando il cuore del ragazzo cesso di battere.
Io e Pearl ci alzammo pronte a fermare il nuovo vampiro neonato.
Il ragazzo dopo qualche minuto si alzo e mi sembrò che tutto quello che ci circondava fosse scomparso e fossimo rimasti solo io e lui.
Era bellissimo.
Il viso bianco come la neve era incorniciato da capelli corti e spettinati di un castano scuro.
I suoi occhi rossi non incutevano paura ma sembravano che ardessero di passione.
Era alto, molto alto.
I vestiti strappati lasciavano intravedere un fisico perfetto.
Come se fosse stato scolpito nel marmo dal più bravo scultore.
Sentivo un desiderio crescere dentro di me.
Come se lo desiderassi.
Come se lo volessi solo per me.
Si.
Lo volevo.
Mi chiesi se una creatura così perfetta potesse avere un nome altrettanto perfetto.
“Come ti chiami ?” gli chiesi imbarazzata.
“Lucas e tu ?” mi chiese gentilmente.
“Angelie ! Mi chiamo Angelie !” risposi educatamente guardandolo dritto negl’occhi.
Lucas si avvicino a me, mi prese la mano e la baciò delicatamente con le sue labbra morbide come la seta.
“Angelie, tu sei il mio angelo !” mi disse guardandomi come se mi volesse come io volevo lui.
Li capì che forse qualcosa di umano era ancora rimasto dentro di me.




Allora...
Chi è Lucas ?
E che succederà tra loro due ?
Che sia l'anima gemella di Angelie ?
O lei rimmarrà fedele a Tommas ?
Ma ...


Ciao !
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo !
Come ultima cosa volevo ringraziarvi per essere così in tanti a seguire la mia storia !
Grazie davvero !
Al prossimo capitolo !

SkyAngel =)

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Capitolo 5
*** 5 - Clan rivale ***


Ciao !
Sono le 23:38 e 5 minuti fà sono riuscita a concludere anche il 5° capitolo !
Ringrazio ancora chi mi segue !
Ora vi lascio alla lettura !







Lucas rimase li a guardarmi come se vedesse in me la sua unica ragione di vita.
Più sentivo i suoi occhi gravitare su di me e più cercavo di distogliere lo sguardo da lui ma mi era impossibile. Sentivo che Pearl ci stava guardando e sentivo la sua preoccupazione anche se non ne capivo il motivo.
“Angelie, allontanati da lui ! Il padrone si arrabbierà se vi troverà così !”mi bisbiglio Pearl nell’orecchio.
Feci come mi chiedeva Pearl e mi allontanai da Lucas.
Qualche secondo dopo la porta della stanza verde si aprì.
Tommas entro molto velocemente e dietro di lui vidi un ragazzo alto quanto me con lunghi capelli raccolti in una coda di un rosso mogano.
Il fisico era asciutto e sembrava mal nutrito.
Lo sguardo di Lucas passò da me al ragazzo alle spalle di Tommas.
In quel momento capì.
Quel ragazzo era Tobias.
Io e Pearl bloccammo Lucas nel istante in cui cerco di attaccare Tobias.
“Dimmi Lucas, è stato questo ragazzo ad attaccarti cinque giorni fa nel bosco ?” chiese Tommas anche se conosceva già la risposta.
“Si ! È stato lui !” rispose infuriato Lucas mentre cercava di liberarsi dalla nostra presa.
“Bene ! Ora mi occuperò personalmente di risolvere questo problema .” sussurrò Tommas nell’orecchio di Lucas.
“Pearl, accompagna Angelie e Lucas nella sala grande e presentali agli altri. E assicurati che nessuno osi toccare nemmeno con un dito Angelie. Sono stato chiaro ?” ordinò Tommas in modo minaccioso.
“Si, padrone .” rispose Pearl piegando la testa in avanti in segno di rispetto.
In quell’istante Tommas spari con Tobias e Pearl ci chiese di seguirla.
La casa era molto grande e dall’aspetto era stata abbandonata da tempo. Però aveva conservato il suo fascino.
Scendemmo le scale fino ad arrivare davanti a una grande porta.
Dall’interno provenivano dei lievi sussurri, come se stessero discutendo ma a bassa voce.
“Rimanete sempre dietro di me !” ci intimò Pearl.
Quando Pearl aprì la porta ci ritrovammo in una sala enorme, grande quasi tutta la casa.
Sparsi per la sala si intravedevano delle figure in preda al terrore.
Pearl richiuse la porta e in quel momento tutti gl’occhi si fermarono su di noi.
“È lei !” disse qualcuna del fondo della stanza
“Si, è lei !” rispose una voce femminile che proveniva dallo stesso punto.
“Alzatevi tutti e venite qui !” ordino Pearl a gran voce.
Non tutti li diedero ascolto subito ma bastò che lei ringhiasse per far si che tutti si alzassero.
Come mi aveva detto Tommas erano all’incirca 20 vampiri neonati tra i 14 e i 20 anni.
Erano 10 ragazzi e 8 ragazze tutti con la pelle bianca come la neve.
“Ragazzi questa è Angelie e come già saprete è la compagna del padrone !”
Compagna … pensai, ma non replicai a quell’affermazione.
“Lui invece è Lucas. Il ragazzo che è stato attaccato da Tobias.”
Quando Pearl nominò Tobias tutti si agitarono.
“Ehi, sono contento di vedere che stai bene !” disse un ragazzo dal fondo della stanza.
“Erick, abbi almeno la decenza di arti vedere ! Non startene sempre infondo alla stanza!” affermò un’altra voce femminile.
“Ha ragione Persefone ! Fatti vedere ogni tanto !” rispose Pearl.
In quel momento due figure avanzavano davanti a noi.
“Angelie. Lucas. Vi presento Persefone ed Erick !”
“Ciao ! È un piacere conoscervi !” salutai Erick e Persefone.
“Cosa ti avevo detto Erick ! Non è come gli altri dicevano !” sussurro Persefone a Erick “Il piacere è tutto mio ! Mi dispiace se ti è sembrato che avessimo paura di te, ma il padrone ha detto che sei il suo braccio destro. Quindi …” si scusò Persefone imbarazzata.
Rimasi in compagnia di Persefone ed Erick per l’intera notte chiacchierando e raccontandoci come eravamo diventati vampiri.
Persefone era orfana ed era stata rinchiusa in un collegio da quando era piccola.
Poi tre mesi fa Tommas si era presentato nella sua stanza dicendole che l’avrebbe resa libera.
Lei accettò senza sapere cosa volesse fare perché gl’interessava solo andarsene di lì.
Erick invece era stato investito da un camion e non era stato soccorso da nessuno, ma quando sembrava che fosse finita Tommas gli chiese se voleva ancora vivere.
Così lo trasformò in un vampiro.
Mentre spiegavo la mia storia Tommas entro e mi si avvicinò porgendomi la mano.
Io senza esitare mi alzai, salutai Erick, Persefone, Pearl e Lucas e lo seguì.
Quando fu sicuro che fossimo da soli si girò verso di me e mi bacio.
Io non cercai di oppormi anche se non volevo baciarlo.
Qualche istante dopo mi lasciò e mi portò nel piano superiore della casa.
Arrivammo davanti a una porta decorata con disegni floreali e mi porse una chiave.
“Questa è la tua stanza ! La giù c’è la mia ! Se hai bisogno di qualcosa fammelo sapere !” mi disse posando la chiave nella mia mano.
“Tommas ! Posso chiederti una cosa ?” gli chiesi mentre stava per andarsene.
“Dimmi ! Cosa vuoi sapere ?” mi rispose tornando al mio fianco.
“A cosa ti servono venti vampiri neonati ? Sempre se mi è permesso di saperlo !” gli chiesi molto seriamente.
Lui rimase zitto per qualche secondo poi decise di parlare.
“Mi servono per sconfiggere un Clan nemico che si trova nei confini della Svizzera. Li vivevo io è il mio vecchio Clan prima che quei bastardi gli uccidessero tutti per potersi prendere il nostro territorio !” raccontò molto arrabbiato Tommas.
“Mi dispiace !” gli dissi mettendoli una mano nella spalla.
“Non è colpa tua ! Ma ora è meglio che tu vada a riposare. Più tardi ci alleniamo !” così dicendo spari nella sua camera.
Quindi quei vampiri erano stati creati solo per uccidere.
E poi …
Cosa sarebbe successo ?
Non sapevo la risposta a quella domanda ma sapevo che dovevo fare qualcosa.





Cosa vorrà fare Angelie ?
E Tommas verrà a cooscenza della strana attrazione tra Angelie e Lucas ?



Ciao !
Allora ...
Spero che questo capitolo vi sia piacciuto !
E prometto che cerchèro di mantenere questo ritmo per l'uscita dei capitolo !
Grazie !

SkyAngel  =)

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Capitolo 6
*** 6 - Doppio legame ***


Ciao !
Chiedo umilmente perdono per non aver pubblicato in questi due giorni nessun capitolo !
Ma mi farò perdonare !
Ne pubblicherò 2 oggi !
Vi lascio alla lettura !








Restai in quell’immensa camera tutta la mattina e meta pomeriggio a pensare.
Pensavo ai miei genitori.
Alla storia che Tommas mi aveva raccontato.
Alla mia vecchia vita, se avevo degli amici, un ragazzo o anche solo un ragazzo che mi piaceva.
A cosa dovessi fare con tutti quei vampiri. Se dovessi salvarli o scappare da sola da tutto quello e ricominciare una vita.
Tutte quelle idee e quei pensieri che mi ronzavano in testa mi procurarono solo una gran confusione.
Il rumore del vaso di fiori che si rompeva mi riportò alla realtà.
Tutti gli oggetti che volteggiavano nella stanza tornarono al loro posto come se non si fossero mai mossi.
Mi alzai dal letto e mi avvicinai al vaso rotto che stava nel pavimento. I frammenti non erano spari nel pavimento, ma erano ammucchiati in un solo punto. Li presi in mano osservandoli bene. Erano tutti della stessa grandezza.
Ma … com’era possibile ?
“Sei stata tu !”
La voce proveniva da dietro la porta.
L’aprì e vidi Lucas appoggiato al muro del corridoio con un’aria disinvolta.
“Che stai dicendo ? Io posso solo muovere gl’oggetti ! Non posso romperli !” gli dissi appoggiandomi al muro di fianco a lui.
“Ti dico che sei stata tu e so anche che puoi ricostruirlo !” mi disse sicuro di se.
“Ok ! Se è vero che sono stata io e che posso ricostruirlo come fai a saperlo tu ?” gli chiesi in tono di sfida.
“Semplice ! Io leggo nella mente delle persone.” Mi rispose tranquillamente.
“Dai ! Questo è il tuo dono ?” gli chiesi anche se sapevo la risposta.
“Si ! Ma non sono qui per questo.” mi rispose porgendomi uno zainetto.
Quando l’aprì e vidi il contenuto rimasi disgustata.
Era un sacchetto di sangue, di sicuro umano.
Lo richiusi e lo porsi a Lucas.
“Mi dispiace ma non lo voglio ! Riportalo indietro o se ne hai voglia puoi berlo tu !” gli dissi con un tono disgustato.
“Mi dispiace ma devo insistere ! È Stato Tommas a darmi il sangue per te ! E non credere che non lo voglia, ma è un suo ordine.” mi rispose porgendomi di nuovo il zainetto.
“Che bello si mangia !” risposi in modo sarcastico rientrando nella mia stanza.
Mi sedetti nel letto e riapri lo zainetto.
Lucas era entrato e mi guardava mentre prendevo il sacchetto e lo aprivo.
Mandai giù in un solo e unico boccone il sangue e gettai lontano da me il sacchetto sporcando l’enorme armadio bianco.
“Sembra quasi che non ti piaccia !” mi disse sorridendo come se avesse appena visto un fenomeno da circo.
“Non è che non mi piace, ma non voglio essere un mostro !” gli risposi in malo modo.
Lucas si sedette vicino a me e mi mise una mano nella spalla.
“Tu non sei un mostro ! Non puoi esserlo !”
“Certo, certo ! Se non sono un mostro, allora che cosa sono ?” gli domandai sicura che non avrebbe saputo come rispondere.
Lucas mi prese il volto tra le sue mani e mi costrinse a guardarlo negl’occhi.
“Tu sei il più bel angelo di tutta la terra e il cielo !” rispose convinto delle sue parole.
Stava succedendo di nuovo.
Il mondo svaniva e restavamo solo noi due.
Non capì cosa successe. Sentivo solo le sue labbra premere sulle mie.
Sentivo il suo corpo duro come l’accaio sciogliersi contro al mio. Era come se i nostri corpi si fondessero formandone uno solo.
Il rumore di passi che proveniva dalle scale ci strappò da quell’attimo.
Lucas si alzò in piedi e io corsi verso lo zainetto che prima avevo lanciato contro l’armadio.
Presi un fazzoletto e mi finsi indaffarata a pulire le macchie di sangue.
“Ehi, ragazzi ! Che combinate di bello ?” urlò Persefone anche se era appoggiata alla porta.
“Niente di che Persefone ! Sto solo cercando di ripulire questo macello che ho fatto !” gli risposi infastidita.
Persefone non era una cattiva ragazza ma aveva interrotto quel magnifico momento con Lucas. Prima o poi me l’avrebbe pagata.
“Sangue rosso sul bianco ? Cos’è volevi pitturare la stanza di rosso ?” disse sghignazzando.
“Ha ha ha ! Molto divertente ! In realtà pensavo di incollarci qualche vampiro ficcanaso !” gli risposi molto scocciata.
“Mi sa che è meglio che me ne vada ! Ci vediamo dopo, my angel !” mi saluto Lucas prima che sparisse nel corridoio.
Persefone si sporse dalla porta della camera e guardò il corridoio che era ormai era vuoto poi chiuse la porta e si avvicino a me.
“Allora, che combinavate voi due ?” mi chiese maliziosa.
“Niente ! Niente di niente !” risposi imbarazzata alzandomi e cercando dei vestiti puliti nell’armadio.
“Certo, certo ! E io sono Maria Antonietta !” rispose affiancandosi a me.
“Persefone, anche se fosse successo qualcosa non verrei mai a dirlo a te ! E poi c’è Tommas !” gli spiegai demoralizzata.
“Uhhhh ! C’è qualcosa che non so ? Racconta !” mi implorò Persefone cercando persino di fare gl’occhi dolci.
“Stamattina presto, quando Tommas mi ha portata davanti alla mia camera, mi ha baciata ! Ma non è stato niente di che ! Almeno per me !”
“No, aspetta, tu mi stai dicendo che Tommas ti ha baciata e non hai provato niente ma che quando hai baciato Lucas sei andata in tilt ?” mi chiese confusa.
“Aspetta un minuto ! Io non ti ho raccontato del bacio tra me e Lucas !” le gridai.
Per un attimo ebbi paura che Tommas mi avesse sentita ma poi ricordai che Tommas aveva portato tutti a caccia e aveva lasciato nella villa solo io, Persefone Lucas ed Erick.
Persefone mi guardò contenta di essere riuscita a estorcermi la verità.
“Oddio Persefone ! Ma tu farti gli affari tuoi no !” gli dissi guardandola male mentre prendevo un vestito carino dall’armadio.
“No ! E poi so che volevi parlarne con qualcuno ! Vero ?” mi stuzzicò mentre mi passava un paio di tacchi neri alti .
“E va bene ! Hai vinto ! Parlo ! Cosa vuoi sapere ?” mi arresi alla sua testardaggine.
Il vestito era nero e bianco, molto corto e i tacchi neri che mi aveva passato Persefone ci stavano perfettamente.
“Com’è stato ?” mi chiese Persefone distesa nel letto.
“Bè … è stato molto … intenso !” gli spiegai infilandomi i tacchi.
“Dai racconta dall’inizio. Com’è successo ? È stato lui a baciarti ? O sei stata tu ?” insistette impaziente di sapere anche i più piccoli dettagli.
Gli raccontai per filo e per segno tutto quello che era successo apparte quello che mi aveva detto Lucas riguardo al suo dono.
Alla fine del racconto Persefone impazzi di gioia. Mi sollevò da terra e mi strinse forte tra le sue braccia.
“Oh mio dio, Angelie. Tu sei innamorata !” disse piena di felicità. Ma poi la felicità lascio spazio alla preoccupazione.
“Ma Tommas vuole che tu sia la sua compagna ! Oh dio ! Come farai se lo viene a sapere ?” mi chiese rattristata.
“Non dovrà mai venirlo a sapere ! Sono stata abbastanza chiara Persefone ?” la minacciai.
Persefone mi giurò che non avrebbe raccontato niente a Tommas.
Mi salutò e mi lascio da sola nella mia stanza.
Ormai era sera e a momenti sarebbero tornati.
Finito di prepararmi mi diressi al portone d’ingresso aspettando Tommas come se niente fosse.
Ma sapevo che mi ero cacciata in un bel guaio.
Ero finita in un doppio legame.





Che stà succedendo tra Angelie e Lucas ?
Cosa sà Lucas di Angelie ?
E come finirà con Tommas ?




Ciao !
Spero che il capitolo vi sia piaciuto !
Vi dò un'anticipazione del capitolo !


Entrai in camera e trovai Lucas con il pacchetto in mano come se volesse farlo a pezzi.
“Che ci fai con il mio pacchetto in mano ?” gli chiesi sottovoce mentre gli toglievo il pacchetto dalle mani.
“È un bastardo ! Ti sta solo usando ! Lui non ti ama quanto ti amo io !” rispose mentre gettava nel letto il pacchetto e si avvicino per baciarmi.

Al prossimo capitolo !

SkyAngel =)

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Capitolo 7
*** 7 - Segreti ***


Eccomi !
Come avevo promesso !
Ora vi lascio al capitolo !







Rimasi pochi minuti davanti al portone d’ingresso prima di sentire delle voci avvicinarsi alla villa.
La porta si aprì e il primo ad entrare fu Tommas seguito dal resto dei vampiri.
Mentre entravano li contai. Erano diciannove vampiri neonati.
Tommas richiuse la porta e ordino a Pearl di portarli nella sala grande, poi venne verso di me e mi baciò.
Non volevo destare sospetti quindi ricambiai a quel bacio anche se non provai nulla di quello che avevo sentito con Lucas.
Quando mi lasciò vidi nella penombra Lucas che mi fissava.
Distolsi lo sguardo e guardai negl’occhi Tommas accarezzandogli il volto.
“Mi sei mancato !” gli dissi.
“Non sono stato via molto .” mi rispose.
“Lo so, ma mi sei mancato comunque !” dissi abbracciandolo.
“Scusa ! La prossima volta ti porto con me !” mi sussurrò mentre mi restituiva l’abbraccio.
“Piuttosto, guardati, sei bellissima ! Vuoi uscire che ti sei vestita cosi bene ?” mi chiese mentre mi faceva girare su me stessa per vedermi meglio.
Non ci pensai molto ma mi venne in mente un piano.
“Si ! Volevo uscire perché ho un piano !” gli risposi sicura che si sarebbe incuriosito.
“E di che si tratta ! Sempre se ti và di dirmelo !” mi chiese mentre mi cingeva i fianchi e mi baciava il collo.
“Lucas ha una famiglia e dobbiamo fare in modo che pensino che sia morto !” gli dissi fingendo di essere cattiva.
“Sapevo che potevo contare su di te ! Però vorrei che ti portassi dietro altri due vampiri oltre a Lucas ! Sai, per sicurezza .” disse mentre andavo a chiamare Lucas.
“Certo ! Ci avevo già pensato ! Vengono con me Persefone e Erick !” gli risposi girandomi verso di lui.
“Ok ! Però stai attenta !” sussurrò prima di baciarmi con forza.
“Persefone ! Erick ! Lucas ! Siete pronti ?” urlai verso il piano superiore.
Pochi secondi dopo tutti e tre erano davanti alla porta che aspettavano di uscire.
Salutai Tommas rassicurandogli che tutto sarebbe andato per il meglio.
Usciti  ci assicurammo che nessuno ci seguisse. È vero che avevamo un piano ma non riguardava Lucas. Voleva scoprire a tutti i costi a cosa servivano 20 vampiri neonati a Tommas.
Lucas ci guidò nei boschi che circondavano la villa e ci fermammo solo quando eravamo a 100 miglia di distanza.
Lucas getto una carcassa umana a cui aveva fatto indossare i suoi vestiti e l’aveva cosparsa di benzina per poi darle fuoco.
Appena fummo certi che il corpo non poteva essere riconosciuto ce ne andammo passando al vero scopo dell’uscita.
Corremmo in direzione della Svizzera per almeno 2 ore.
Quando ormai eravamo quasi al confine sentimmo delle voci provenire da un vecchio capanno abbandonato.
“Sta andando tutto secondo il piano ! Entro tre giorni arriveranno qui e poi ci muoveremmo !” disse una voce femminile.
“ Non vedo l’ora di farli a pezzi ! Avevo proprio bisogno di sgranchirmi le ossa !” rispose euforico una voce maschile.
Poi calò il silenzio. Un silenzio terrificante.
“Alexsia ! Vai e scova gli intrusi !” disse la voce femminile con tono molto rigido.
Eravamo stati scoperti ! Non c’era più tempo ! Non potevamo fuggire !
“Persefone ! Facci scomparire !” disse Erick sottovoce.
Non sapevo cosa intendesse Erick ma speravo che qualsiasi cosa fosse potesse funzionare.
Dopo qualche secondo una vampira alta e con i capelli rossi era a 3 metri di distanza da noi.
Quando guardò verso di noi capì tutto. Persefone era in grado di farci diventare invisibili ma sembrava che alla vampira non bastasse.
Usai il mio potere su delle foglie dietro al capanno.
Appena la vampira udì quel rumore scomparve dietro al capanno.
Approfittammo dell’occasione per scappare. Correvamo molto velocemente ma non sentivo nessun rumore.
Dopo 2 ore eravamo arrivati nella villa.
C’erano tante cose che non capivo. Una di queste è che nei pressi del capanno c’era l’odore di Tommas e sembrava che i vampiri al loro interno parlassero di noi, come se ci attendessero per qualcosa o qualcuno.
“Stavo pensando la stessa cosa ma sarà meglio fingere che non sia successo nulla. Se è davvero in mezzo a tutto questo saremmo nei guai se lo viene a sapere !” mi sussurrò Lucas nell’orecchio.
Io in risposta annui.
“Ora che facciamo ? Torniamo alla villa o andiamo a caccia ?” chiese annoiata Persefone.
“Andiamo a caccia poi scopriamo se il piano è andato a buon fine !” dissi mentre guardavo da lontano la villa che era avvolta dall’oscurità.
Passammo a setaccio l’intero bosco finche non trovammo degli escursionisti che si erano fermati sotto un grande albero.
Erano in 3.
Decisi di lasciarli a loro.
Avevo fame ma doveva sembrare che dopo fossi stata io a ripulire tutto.
Avevano quasi finito quando Lucas mi chiamò dicendomi che potevo prenderlo io.
L’odore del sangue mi offuscava la mente. Non ragionavo più.
Sentivo il sapore del sangue caldo nella bocca.
Sentivo che l’incendio nella gola si spegneva mano a mano che bevevo.
Arrivammo alla villa che ormai era mattino.
Prima di tornare ci eravamo assicurati che gli abitanti pensassero che Lucas fosse morto.
Quando entrammo trovai Tommas nelle scale che mi aspettava.
“Angelie ! Sei tornata tesoro !” disse mentre si avvicinava per baciarmi.
Ricambiai il bacio senza problemi come se lo amassi veramente.
Sentivo che Persefone trascinava via con se Lucas ed Erick.
Quando si staccò lo fissai negl’occhi sembrando davvero felice di rivederlo.
“Mi sei mancato !” gli dissi.
“Come è andato il piano ?” mi chiese Tommas mentre mi accompagnava nella mia stanza.
“Tutto secondo i piani ! Credono che sia morto !” gli dissi con aria soddisfatta.
Quando arrivammo davanti alla porta della mia stanza mi strinse a se e mi bacio con più forza.
Non mi opposi a quel bacio ma non voleva andare oltre.
“Ora devo andarmi a cambiare ! Se non hai notato sono in condizioni penose !” gli dissi scherzando.
“Va bene ! C’è una sorpresa sopra al tuo letto ! Spero che ti piaccia ! Verrò verso pomeriggio per vedere se ti è piaciuto.” mi disse mentre tornava al piano inferiore.
Entrai in camera e trovai Lucas con il pacchetto in mano come se volesse farlo a pezzi.
“Che ci fai con il mio pacchetto in mano ?” gli chiesi sottovoce mentre gli toglievo il pacchetto dalle mani.
“È un bastardo ! Ti sta solo usando ! Lui non ti ama quanto ti amo io !” rispose mentre gettava nel letto il pacchetto e si avvicino per baciarmi.
Non mi opposi, anzi ricambiai il bacio.
Lo amavo veramente, ma non sapevo se amavo anche Tommas.
E poi avevo altro a cui pensare.



Chi erano i vampiri in quella casetta abbandonata ?
(ma che domande faccio ? Logico che avete capito chi sono anche se i nomi principali non si sono sentiti !)
Cosa vuole veramente Tommas ?
E chi sceglierà Angelie ?
Il bene o il male ?




Ciao !
Spero che vi sia piaciuto il capitolo !
Per voi ho una grande sorpresa !
Rullo di tamburi !




Metto anche l'8° capitolo !

Almeno tra un'ora / due !
Il tempo di finirlo !

Ringrazio ancora chi segue la mia storia !

SkyAngel =)

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Capitolo 8
*** 8 - Ricordi ***


Ciao !
Scusate per il ritardo ma ho avuto dei problemi !
Dopo capirete !
Ora vi lascio al capitolo !







La luce del sole che entrava dalla finestra faceva sembrare la mia pelle ricoperta di diamanti.
Fuori si sentivano i primi cinguetti degli uccelli come a preannunciare l’inizio di una nuova giornata.
Mentre la foresta si svegliava io me ne stavo nel mio letto a dormire. Poi però la sveglia suonò come a ricordarmi che dovevo alzarmi per andare a scuola.
Poco dopo entrò mia madre dalla porta con un gran sorriso e un vassoio con la mia colazione.
“Buongiorno tesoro ! Hai dormito bene ?” mi chiese mentre appoggiava il vassoio nel tavolino vicino alla finestra.
“Non molto ! Ho fatto un brutto sogno !” gli risposi ancora addormentata.
“Racconta piccola mia !” disse mentre mi prendeva la mano e mi accompagnava al tavolino.
“Ho sognato di essere diventata un vampiro ! Che voi non mi volevate bene e che ero molto cattiva ! È stato spaventoso mamma !” dissi con le lacrime agli occhi.
“Ma bambina mia ! Quello non era un sogno ! Tu sei un vampiro ! Ma sei un vampiro buono !” mi disse mentre mi asciugava le lacrime.
“Come fai a sapere che sono buona mamma ?” gli chiesi confusa.
“Perché tu sei mia figlia ! E so che non sei in grado di fare del male a nessuno ! Nemmeno al tuo peggior nemico !” mi rispose abbracciandomi.
“Ti voglio bene mamma !” gli dissi mentre la stringevo forte, come se avessi paura che svanisse da un momento all’altro.
“Ti voglio bene anche io, piccola mia ! E ricordati che te ne vorrò per sempre !” mi sussurrò nell’orecchio.
Più l’abbracciavo, più sentivo che stava svanendo.
Pochi attimi dopo mi ritrovai nella mia stanza da sola.
Di mia mamma non c’era più traccia.
La tenda si aprì e la luce del sole mi abbaglio con tutto il suo calore.
Quando aprì gli occhi mi ritrovai nella stanza bianca.
Davanti a me c’era Lucas.
Nel vederlo ricordai tutto.
Tommas, il pacchetto, Lucas nella mia camera, e quel bacio.
“Cosa … cosa era ?” gli chiesi confusa.
“Quella era tua madre Angelie !” mi disse mentre mi accompagnava nel mio letto.
“Ma … io … non avevo ricordi di lei !” gli dissi.
“Si invece ma erano come … nascosti ! È stato difficile trovarli !” mi dissi soddisfatto.
“Come ? Sei stato tu ?” gli domandai scioccata.
“Si, sono stato io .” mi rispose guardandomi negli occhi.
“Come … come hai fatto ? Io non capisco !” farfugliai mentre mi alzavo dall’letto sconvolta.
“È il mio dono Angelie. È questo che so fare !” mi disse mentre io cercavo di fare qualcosa per non pensarci.
“Allora … quello che Tommas mi ha detto ?” gli chiesi.
Mi sentivo a pezzi. Come se tutto quello a cui avevo creduto da quando mi era risvegliata nella mia nuova vita ora cadesse come un palcoscenico mal costruito.
“Ti ha mentito ! Angelie, lui ti ha mentito ! Per tutto questo tempo ti ha solo usata !” mi dissi con disprezzo.
“No ! Non può essere ! Non ci credo !” continuai a ripetermi.
All’improvviso ricordai quella donna che entrava nella stanza dove mi ero svegliata. Ricordai il suo volto, il suo dolore, le sue urla.
Le sentivo. Era come se fosse qui con me. Mi spaccavano i timpani e il cuore.
Mi tappai le orecchie con le mani ma fu tutto inutile.
“No ! Basta ! Vattene !” gli gridai a Lucas.
“Angelie !” sussurrò mentre si avvicinava.
“Vattene !” gli gridai indicandoli la porta.
Lucas mi guardo ma quando capì che dicevo sul serio usci dalla porta.
“Se vuoi sapere il resto vieni nella stanza verde !” mi disse prima di chiudere la porta.
Mi ritrovai come in quel ricordo. Sola.
Non potevo crederci. Non era possibile.
Perché a me ? Perché doveva succedere proprio a me ?
Sentivo una grande confusione in testa. Cercavo di ricostruire tutto, come se nulla fosse successo, ma quei ricordi stavano il immobili.
Poi altri ricordi cominciarono ad affiorare.
La voce di mia mamma. Le passeggiate in campagna con i miei genitori. Le feste di compleanno. I regali. I miei amici. Il mio ragazzo. Mio padre che mi spiegava la matematica. Mia mamma che mi portava a casa sempre libri nuovi. Il mio rifugio. La biblioteca di famiglia. Tutto.
Era come se Lucas avesse lasciato una scia per ritrovare i miei ricordi.
Me ne stavo inerme nel pavimento, immobile come una statua.
Tutta la mia vita si stava ricostruendo mano a mano che i ricordi tornavano a galla.
Ora sapevo quello che dovevo fare. Sapevo chi era responsabile di tutto.
Tommas me l’avrebbe pagata. Non lo perdonerò mai.
Mi ha tolto tutto e mi ha mentito.
Sapevo che quello non era più il mio posto ma prima di andare dovevo ripagarlo della stessa moneta.
“Me la pagherai cara ! Giuro che mi vendicherò ! E quel momento arriverà molto presto ! Hahahahaha !”




Calmi !
Lasciatemi spiegare !
Sò che nei precedenti capitoli Angelie era una ragazza gentile e dolce ma sapete com'è !
Quando qualcuno vi fà un torto siete talmente presi dalla vendetta che non ve ne rendete conto !
Comunque...
Ho messo questa svolta alla storia per rianimarla !
Spero che vi piaccia !
Al prossimo capitolo !

SkyAngel =)

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Capitolo 9
*** 9 - Tra amore e vendetta ***


Eccomi qua
Buonasera a tutti !
Ecco a voi il 9°capitolo !
Vi lascio tranquillamente alla lettura !







Mi vestì con grande furia strappando almeno 3 vestiti.
Ero talmente arrabbiata che se avessi potuto avei raso al suolo l’intera villa in 5 minuti.
Però dovevo stare calma. Avrei rovinato tutto sei avessi perso le staffe. Ma tutto quello che avevo scoperto mi aveva sconvolta e volevo la mia vendetta.
Ero riuscita a infilarmi un vestito rosso senza farlo a pezzi quando qualcuno bussò alla porta.
“Avanti !” gridai mente raggruppavo i pezzi dei vestiti che avevo fatto volare per la stanza.
“Ho ho ho. Siamo di cattivo umore oggi ? Eppure la serata è stata perfetta ! Tutto è andato secondo i piani !” disse Persefone mentre gli davo le spalle.
“Non è divertente Persefone. !” gli dissi girandomi verso di lei e ringhiandogli.
“Calma Angelie ! Non è colpa mia se sei arrabbiata !” disse mentre indietreggiava.
Lo so che Persefone non centrava ma ero furiosa.
“Scusa Persefone ! So che non è tutta colpa tua !” gli dissi mentre mi avvicinavo per abbracciarla.
“Ok ! Sei perdonata ! Però non ringhiarmi più !” mi disse mentre ricambiava l’abbraccio.
Mi calmai e raccontai tutto a Persefone.
Ero fortunata. In quel momento Tommas era andato via e si era portato dietro la ficcanaso di Pearl.
Persefone rimase ammutolita nel sentire la storia. La mia vera storia.
“Oh mio dio ! Angelie ! Mi dispiace così tanto per te !” mi disse mentre mi stringeva a se.
“Grazie Persefone ! Se non ci fossi tu non so che farei !” gli dissi mentre ricambiavo l’abbraccio.
“Però ora devi fare una cosa !” disse mentre scioglieva l’abbraccio.
“Che cosa dovrei fare ?” gli chiesi senza capire a cosa si riferisse.
“Devi chiedere scusa a Lucas ! Glielo devi !” mi disse mentre mi strattonava fuori dalla mia stanza.
“Anche se lo facessi non mi perdonerebbe mai !” dissi mentre mi inchiodavo alla porta.
“Non è vero ! Ti ha detto che se avessi voluto sapere altre cose potevi andare da lui ! Quindi ora tu hai bisogno di sapere una cosa !” mi disse mentre mi trascinava come un peso morto.
“E che cosa vorrei sapere io ?” chiesi mentre si fermava a pochi passi dalla stanza verde.
“Se lui ti ama o no !” mi disse mentre mi spingeva davanti alla porta.
“Questa me la paghi !” gli disse a sottovoce.
“Si ! In contanti andrebbe bene !” mi disse mentre percorreva il corridoio camminando all’indietro.
Gli feci la linguaccia prima che sparisse nelle scale.
Ora dovevo solo trovare la forza di bussare alla sua porta.
È semplice ! mi ripetevo.
Ma chi voglio darla a bere ! dissi mentre stavo per girare i tacchi e tornarmene nella mia stanza.
All’improvviso la porta si aprì e vidi Lucas alla porta che mi faceva cenno di entrare.
“Davvero mi fai entrare ? Pensavo che mi avresti mandato via a calci !” gli dissi abbozzando un sorriso incerto.
Lui scoppiò a ridere e usci dalla stanza.
“Ci avevo pensato ma poi mi sono ricordato che avresti potuto farmi a pezzi con il tuo potere ! Quindi … meglio evitare !” mi disse mentre mi prendeva la mano e mi portava nella stanza verde.
“Spiritoso !” gli dissi mentre chiudevo la porta.
Non feci nemmeno in tempo a chiederli scusa che mi strinse a se e mi baciò.
Fu come la prima volta. Sembrava che venissi rapita e portata in un luogo magnifico dove nessuno poteva arrivare.
Sentivo le sue mani premere contro i miei fianchi come se avesse pura che potessi scomparire.
Ogni cellula del mio corpo era in subbuglio.
Mi sentivo girare la testa come se da un momento all’altro potessi svenire.
Ero talmente presa da non accorgermi che avevo fatto a pezzi la sua maglietta usando il mio potere.
Lui non fu altrettanto delicato. Il mio vestito cade in due pezzi nel pavimento.
Sentivo la sua pelle dura come l’accaio piegarsi contro la mia come se si stesse sciogliendo.
Sembrava che ci stessimo fondendo in una cosa sola.
Anche se i miei ricordi da umana erano disordinati e confusi ero sicura di non aver mai provato un desiderio così forte.
Lo volevo. E ora era mio. Solo mio.
Ogni suo bacio me lo ricordava.
Ogni sua carezza. La sua pelle sulla mia.
Avrei voluto rimanere li, in quella stanza per sempre.
Ma come tutto era iniziato prima o poi sarebbe finito.
Ormai era quasi sera e tra meno di 1 ora Tommas sarebbe tornato.
“Devo andare !” dissi a Lucas mentre lui continuava a giocare con i miei capelli.
“No ! Tu non vai da nessuna parte !” mi disse prima di baciarmi ripetutamente.
“Mi dispiace ma devo per forza andare !” gli dissi mentre mi alzavo dall’letto.
“E come pensi di uscire da questa stanza senza vestiti !” mi chiese indicando le due metà del vestito rosso che ore prima aveva strappato.
“Mmm … forse …” sussurrai.
Se potevo fare a pezzi le cose con la mente potevo anche ripararle.
Pensai alle due meta e immaginai che si riunissero.
Sentivo la consistenza del tessuto delle due metà e sentivo che un po’ alla volta si stavano riattaccando.
Quando riaprì gli occhi vidi il vestito intero che svolazzava davanti a me.
“Strabiliante ! Puoi fare lo stesso con i miei vestiti ?” mi chiese mentre mi rivestivo indicando con il dito un mucchio di pezzetti di stoffa colorata.
“Mi dispiace ma non ho tempo !” dissi prima di stamparli un bacio in fronte.
Lui però mi prese e mi diede un bacio nelle labbra.
Se continuava così non sarei riuscita a lasciare quella stanza.
“Vado ! Ci vediamo più tardi !” lo salutai prima di uscire dalla porta.
“Angelie ! Ti amo !” mi sussurrò mentre uscivo.
“Anche io ti amo !” risposi prima di chiudere la porta della stanza.
Andai in camera mia e mi feci una lunga doccia.
Poi mi rivesti con un vestito nero e fuxsia molto stile gotico.
Un giorno di questi sarei andata a comprare dei vestiti decenti con Persefone.
“Eilà ! Come è andata la proclamazione di sconfitta ?” strillò Persefone da dietro la porta.
“Entra pure Persefone !” gli dissi mentre mi guardavo con disgusto allo specchio.
“Cosa è quella cosa ?” chiese inorridita.
Ed aveva ragione. Quel vestito faceva proprio pena per non dire altro.
“Non dirlo a me ! Ma gli altri gli ho strappati !” dissi arrabbiata con l’intenzione di strapparlo.
“Aspettami ! Torno subito !” disse prima di sparire.
Non ci mette molto e quando tornò teneva in mano un vestito bianco corto davanti ma lungo dietro.
“Persefone ! È bellissimo !” gli dissi mentre lo prendevo in mano.
“Lo so. È mio !” rispose soddisfatta.
Me lo infilai e senza fermarmi a chiederli come stavo corsi verso l’entrata.
Proprio in quel momento la porta si aprì ed entrò Tommas seguito da Pearl.
Corsi da lui a braccia aperte pronta a mettere in scena la falsa me.
Era ora che Tommas pagasse per tutto quello che aveva fatto. Tutto.






Allora ....
Che avrà intenzione di fare Angelie ?
Come si vendicherà di tutte le bugie che Tommas gli ha raccontato ?
E Tommas davvero non sospetta niente di quello che stà succedendo tra Angelie e Lucas ?




Ciao !
Per prima cosa (come sempre) ringrazio tutti voi che seguite o avete la mia storia tra i preferiti !
Grazie di cuore !
Secondo ...
Reggetevi forte !
Farò dei capitoli extra di "The vampire girl" !
Sono già in cantiere e il primo posso dirvi che parlerà di quando Tommas ha visto per la prima volta Angelie e della sua ossessione verso di lei e di come l'ha trasforata !
Bene , con questo vi lascio !
Un bacione !

SkyAngel =)

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Capitolo 10
*** 10 - Clan Halers ***


Ciao !
Eccomi qui con il 10°capitolo !
Vi lascio alla lettura !
A dopo !







“Tommas ! Sei tornato !” dissi mentre lo abbracciavo forte.
“Mi dispiace !” disse mentre mi abbracciava.
“Per cosa ?” gli chiesi guardandolo negli occhi.
“Dovremmo separarci !” rispose con tono gelido.
“Co… cosa ! No ! Tu non mi puoi lasciare ! Non ora che ti ho trovato !” dissi con la voce sconvolta.
In realtà non mi preoccupava di Tommas. Mi preoccupava di Lucas.
Se ci avessero separato non so cosa avrei fatto.
“Tranquilla Angelie. Non sarà per molto ! Ti prometto che torneremo insieme !” disse mentre mi abbracciava.
“Ma sarai da solo ?” gli domandai fingendomi preoccupata.
“No ! Dieci vampiri verranno con me ! Tu e gli altri resterete qui ! Verrete solo quando sarà ora !” mi spiegò mentre entravamo nella sala grande.
“Tommas ! Vorrei tenere qui 3 vampiri in particolare !” gli dissi sottovoce.
“Dimmi !” mi rispose mentre chiudeva la porta.
“Voglio che lasci qui con me Persefone, Erick e Lucas ! Non pensare male ! Li voglio solo perché sono riuscita ad ottenere la loro amicizia e così è più facile che gli altri mi diano retta !” spiegai mentre i vampiri nella stanza si riunivano davanti a noi.
“Ok ! Li lascerò qui ! Così sono sicuro che nessuno si ribellerà in mia assenza !” rispose.
“Grazie !” gli dissi stampandoli un bacio nella guancia.
Tenendomi abbracciata a se chiamo a raccolta tutti i vampiri presenti nella casa.
“Ascoltatemi ! Dieci di voi verranno con me ! Gli altri rimarranno qui con Angelie finche non lo dirò io !” disse rivolto alla folla di vampiri.
Uno dopo l’atro vennero chiamati e assegnati alle “due squadre”.
Come aveva promesso Persefone, Erick e Lucas rimasero alla villa con me.
“Bene ! Quelli che vengono con me si preparino ! Gli altri sappiano che ora chi comanda è Angelie è dovrete obbedirle ! Forse credete che ho scelto lei solo perché è la mia ragazza, ma vi sbagliate ! Provate a disubbidirle e ve ne pentirete !” disse in fini Tommas.
Ormai nella stanza erano rimasti solo i dieci vampiri che sarebbero rimasti nella villa sotto il mio comando.
Era sera e Tommas stava partendo.
Come facevo sempre finsi di essere triste della sua partenza.
“Mi Mancherai tanto ! Non so come farò senza di te !” dissi mentre lo abbracciavo.
“Anche tu mi mancherai ! Ma stai tranquilla ! Ci rivedremo molto presto !” rispose prima di baciarmi con forza.
Salutato Tommas chiusi la porta e tornai nella sala grande.
I dieci vampiri erano spari nella sala che ora sembrava ancora più grande.
Quando mi videro entrare si zittirono tutti.
“Quindi noi dovremmo seguire te ! Ma fammi il piacere ! Non vali niente ! Sei solo la cocca di Tommas !” disse una voce tetra maschile dal fondo della stanza.
“Christian ! Non parlarle così !” urlò Lucas da dietro di me.
“Io faccio quello che mi pare e piace ! Lei non mi darà ordini !” disse Christian che piano piano si avvicinava.
Lucas stava quasi per attaccarlo quando gli feci cenno con la mano di stare in disparte.
“Non voglio farti del male Christian !” dissi come ad avvertilo.
“Tu non mi dai ordiniii !” disse prima di correre verso di me.
All’improvviso Christian si fermo come se fosse stato immobilizzato.
“Cosa mi succede ! Non riesco a muovermi !” urlò Christian.
“Sono io ! Ora ho il possesso del tuo corpo !” gli spiegai.
“Potrei lasciarti libero ma ho paura che ti ribelleresti ancora ! Quindi non ho scelta !” .
La mia mente si liberò di tutti i pensieri e si concentrò solo nel corpo di Christian.
Nella sala silenziosa si cominciò a sentire i scricchioli del corpo di Christian.
Dopo qualche secondo di lui non rimanevano che pezzi sparsi per la sala.
“Raggruppate i pezzi e dateli fuoco ! E se qualcuno si opporrà a me farà la stessa fine !” dissi tranquillamente.
Uscì dalla sala grande solo dopo che di Christian non rimaneva che un cumulo di cenere.
“Hai esagerato ! Ora ci manca un vampiro ! Tommas si arrabbierà molto !” disse Persefone mentre mi accompagnava nella sala da tè.
“Non si arrabbierà con me, ma con loro ! Mi hanno disubbidito !” gli dissi alzando le spalle.
“Per me ha ragione lei Persefone !” disse convinto Erick che si stava già accomodando nel divano a due posti degli anni 50’.
“Devi sempre darmi contro, vero Erick ?” rispose acida Persefone mentre passava dietro di lui e gli dava una sberla nella testa.
“Finitela piccioncini ! Siete patetici !” esclamò Lucas dall’entrata della sala.
“Parli proprio tu !” rispose Persefone dalla poltroncina vicino alla mia.
“Ok ! Basta ! Mi sento dentro ad una telenovela !” gridai ai tre vampiri che bisticciavano come dei bambini.
All’improvviso si fermarono, si guardarono e scoppiarono a ridere.
Nei volti dei miei amici spuntò un sorriso enorme come se fosse anni che non sorridevano.
“Mi sembra di essere una famiglia ! Io sono la perfida, Erick l’intelligente, Lucas l’astuto e Angelie la responsabile ma anche cattiva !” disse ridendo Persefone.
 Era vero.
Con loro mi sentivo come se fossi in famiglia.
“Ok ! Siamo una famiglia. Ora dobbiamo darci un nome !” dissi convinta.
“Per me dovremmo darci il nome di Clan Halers ! Come il cognome di Angelie !” disse Lucas.
“Si ! Suona bene !” disse Persefone entusiasta.
“Già ! Io voto per questo !” disse Erick sdraiato nella poltrona.
“E va bene ! D’ora in poi saremmo il Clan Halers !” dissi sconfitta.
E così eravamo il Clan Halers.
Ora avevo la mia famiglia.
Ora appartenevo a quel mondo.


Allora....
Angelie e la sua nuova famiglia riusciranno a salvarsi da quell'inferno ?
E perchè Tommas se ne è andato portandosi dietro 10 vampiri ?
Che stia tramando qualcosa ?




Ciao !
Spero che vi sia piaciuto il capitolo !
Ringrazio tutti quelli che mi seguono !
Un bacio !

SkyAngel =)

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Capitolo 11
*** 11 - Strani presagi ***


Ciao !
Scusate per il ritardo ma ho molti impegni e un'esame in vista !
Ora vi lascio la 11°capitolo !
Buona lettura !








La mattina seguente siamo andati a caccia.
All’inizio credevo di poter gestire dieci vampiri, ma ora sapevo che mi sbagliavo.
Tenerli d’occhio sarebbe stato impossibile se non fosse stato per la mia nuova famiglia.
Alla fine tutto era andato abbastanza bene.
I vampiri sotto la mia custodia erano sazi e anche io.
Mentre stavamo tornando alla villa Erick e Persefone ridevano di gusto dietro di me.
“Che avete da ridere ?” chiesi scocciata.
“Aspetta di vederti … e poi dimmi se non ti metteresti a ridere pure tu !” disse Persefone.
Quando arrivai alla villa e passai davanti al grande specchio della sala da tè capì perché stavano ridendo.
“Se foste stati al mio posto ve lo avrei detto ! Guarda ! Ho un aspetto orribile !” rimproverai Erick e Persefone.
I capelli in disordine e il vestito bianco era ricoperto di terra e sangue.
“Sei bellissima anche così !” disse Lucas mentre mi abbracciava e mi baciava il collo.
“La tua parola non vale !” risposi “Sarà meglio che vada a farmi una doccia !” dissi prima di uscire dalla sala.
“Vengo anche io !” urlò Persefone mentre mi raggiungeva.
“Donne !” bisbigliarono all’unisono Lucas ed Erick.
“Uomini !” rispondemmo scocciate.
Nel piano dove si trovavano le nostre stanze c’era un bagno gigantesco.
Non ero mai stata in quella parte della casa.
Quando Persefone accese i rubinetti della grande vasca centrale una nuvola di vapore si diffuse nell’aria.
Nel vapore sentivo vari odori.
C’era il miele, la menta, le fragole, il latte, il cioccolato e il cocco.
“Vieni !” disse Persefone che si era già immersa nella vasca che aveva le dimensioni di una piscina.
Rimanemmo li l’intero pomeriggio immerse nell’acqua calda con bagno-schiuma di ogni genere.
Poi mentre ci lavavamo i capelli con uno shampoo al profumo di mela verde Persefone si incupì.
“Che succede Persefone ? Qualcosa non và ?” domandai preoccupata.
“Cosa succederà Angelie ? Cosa succederà quando Tommas saprà la verità ?” mi chiese.
“Persefone !” dissi mentre la giravo verso di me “Non ti devi preoccupare ! Noi siamo una famiglia e tale resteremmo ! Anzi … quando sarà ora scapperemmo lontano ! Lasceremmo tutto alle spalle e inizieremmo una nuova vita ! Te lo prometto !” dissi mentre l’abbracciavo.
“Sei sicura di voler fare questo per me ?” chiese timorosa.
“Certo ! Che domande sono queste ! Tu sei mia sorella ! Per te farei questo ed altro !” dissi.
“Davvero io sono tua sorella ?” mi chiesi.
“Certo che si !” risposi sorridendogli.
La serata andò bene.
Mentre noi eravamo in bagno i ragazzi andarono a comprare dei vestiti nuovi per me e Persefone.
Oltre ai vestiti trovai una collana di perle rosa antico con allegato un biglietto.
Ho pensato che queste perle rosa
sarebbero state bene su di te !
Lucas
Persefone si arrabbiò a morte con Erick perché lei non aveva trovato niente sul suo letto.
In realtà il regalo l’aspettava nella sala da tè, proprio nella poltroncina dove si sedeva sempre.
Poi quando lo trovò esplose di gioia saltando letteralmente addosso a Erick.
Passammo la serata a guardare la tv.
Vedemmo anche il servizio sulla morte di Lucas.
Poi mi venne in mente una cosa.
“Ragazzi ! E se allargassimo il Clan Halers ?” domandai.
Tutti mi guardarono. Sembravano sconvolti.
“A questo pensiamo domani ! Ora andiamo a letto .” disse Lucas che mi teneva abbracciata a lui.
“Ok ! Allora ci vediamo domani !” dissi prima di correre nella stanza di Lucas.
“Non fate danni !” urlò Persefone dal piano di sotto.
“Pensa per te !” bisbigliai.
“Forse dovremmo dagli retta !” disse Lucas che era davanti alla porta.
“No ! Non credo che ce ne sia bisogno .” risposi.
Mentre lui chiudeva la porta io mi toglievo il vestito rosa antico e la collana di perle.
Appena appoggiai la collana sul comodino mi fu addosso.
Le sue labbra premevano sulle mie e le sue mani mi stringevano al suo petto come se non mi avesse mai toccata veramente.
“Lucas !” riuscì a dire tra un bacio e l’altro.
“Dimmi !” rispose distrattamente.
“Noi staremmo insieme per sempre, vero ?” gli chiesi ricordando quello di cui avevamo parlato io e Persefone.
Lui si fermò di colpo e guardandomi fissa negli occhi mi prese il volto tra le sue mani.
“Certo ! Non ti lascerò mai e poi mai ! Niente ci separerà !” rispose.
Credetti a quelle parole.
Lui mi baciò ancora più forte come a farmi sparire quell’assurda idea che mi passava per la testa.
Chiusi gli occhi e mi lasciai guidare da Lucas.
Quando li riaprì mi ritrovai in riva a un lago.
La nebbia mi impediva di vedere più in la di 2-3 metri da me.
Sembrava tutto tranquillo apparte un rumore che era famigliare.
Dei vestiti mossi dal vento e dei passi che sfioravano la terra ricoperta di sassi.
“Tommas !” sussurrai impaurita.
“Moriranno tutti ! Moriranno tutti Angelie !” disse.
La nebbia si compattò formando l’immagine dei miei genitori. Dietro di loro Tommas che aspettava il momento giusto per ucciderli.
“No ! Mamma ! Papà ! Scappate !” urlai, ma inutilmente.
La nebbia mi avvolse e non vidi altro che bianco.
Poi delle grida ruppero il silenzio.
Le urla dei miei genitori.
“Mamma ! Papà ! NOOOOOOOOOOOO !” gridai.
Le urla si facevano sempre più forti, tanto che dovetti tapparmi le orecchie e chiudere gli occhi per sfuggire da tutto quello che stava succedendo.
Riapri gli occhi e gridai forte con tutta l’aria che avevo nei polmoni.
Quando capì dove mi trovavo smisi immediatamente.
“Sei… sei stato tu a farmi vedere … quella cosa ?” chiesi spaventata.
“Cosa stai dicendo Angelie ! Io non ti ho mostrato niente !” rispose Lucas guardandomi scoccato.
“Io … ho visto !” dissi senza fiato.
Se non era stato Lucas, allora cosa era successo ?
Chi era stato ?
Non capivo niente.
Non sapevo cosa stava succedendo.
“E se fosse …”





Allora ...
Come avrà fatto Angelie a vedere quelle cose ?
E cosa crede che siano Lucas ?
Ma soppratutto , i genitori di Angelie sono davvero in pericolo ?




Ciao !
Spero che di avervi incuriositi !
Comunque devo avisarvi che d'ora in avanti pubblicherò massimo 2 capitoli alla settimana per problemi di tempo !
Ma mi farò perdonare con la sorpresa che vi aspetta stasera !
Voreste saperlo è ...
Ma io non vi dirò niente !

Vi aspetto stasera per la sorpresa !
Un bacione !

SkyAngel =)


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Capitolo 12
*** The Vampire Girl Special ***


Eccomi con la sorpresa !
Un capitolo speciale su come tutto è iniziato !
Vi lascio alla lettura !





1 – Sarai mia

Tommas
 
Era una sera come le altre.
Cercavo tra la gente coloro che sarebbero entrati a far parte del mio esercito.
Nessuno mi ispirava particolarmente però.
Ero seduto su una panchina sulla riva del fiume Adda e il sole era tramontato ormai da un’ora anche se erano le 5 di pomeriggio.
Ormai avevo perso le speranze quando una voce melodiosa mi scosse da dentro.
A pochi metri dalla mia panchina intravidi una figura di una ragazza con lunghi capelli neri e occhi color azzurro cielo.
Quell’angelo era insieme a delle amiche e si stavano fotografando a vicenda.
Una di loro si accorse che le stavo fissando e sottovoce, anche se io riuscì lo stesso a sentirla, avvertì le altre che mi guardarono e sorrisero.
Anche lei mi guardò ed per pochi istanti incrociai lo sguardo con quei magnifici occhi azzurri.
Mi persi in quello che sembrava un pezzo di paradiso incastonato nei suoi occhi.
Poco dopo arrivarono una coppia che sembravano essere i suoi genitori.
“Angelie, andiamo a casa !” disse la madre con gentilezza.
Angelie.
Che nome stupendo.
La mia anima gemella era lei.
Lei che con un solo sguardo mi aveva fatto battere il cuore morto da 150 anni.
Angelie salutò le amiche e seguì i genitori verso un parcheggio li vicino.
Anche io feci lo stesso.
Seguì da lontano e nascosto tra gli alberi la macchina che stava conducendo Angelie a casa.
Non ci volle più di 10 minuti per arrivare ad una villa completamente immersa nella vegetazione.
Aspettai la notte solo per poter entrare nella sua stanza.
Volevo toccarla.
Volevo che diventasse mia.
E lo avrei fatto.
Quando entrai era li.
Distesa nel suo letto a baldacchino.
Chi sa cosa stava sognando.
Volevo tanto che stesse sognando me.
Toccai i suoi lunghi capelli e li sposti dal suo collo.
Presi un respiro profondo e l’odore del suo sangue entro dentro di me mandando in subbuglio tutte le mie cellule morte.
“D’ora in poi sarai mia Angelie !” sussurrai nel suo orecchio prima di mordere il suo vellutato collo.
Affondai i denti nella sua carne e rilascia il veleno.
Lei cominciò subito ad urlare in preda al terrore e al dolore.
Usci dalla finestra.
Ora avrei solo dovuto aspettare.
Non sarei stato mai più solo !
Mai più !




Allora ..
Vi è piaciuto ?
Spero proprio di sì !
Comunque Questo non sarà l'unico capitolo speciale che farò !
Ce ne sarrano altri !
E ancora più belli !
Ringrazio ancora chi segue la storia !
Un bacione !

SkyAngel =)

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Capitolo 13
*** 12 - Doppio potere ***


Eccomi con un nuovo capitolo !
Scusate il ritardo ma domani ho l'esame e sono super agitata !
Comunque ...
Ora vi lascio al capitolo !






“E se fosse …” disse Lucas mentre mi faceva sedere nel letto.
“Cosa intendi ?” chiesi ancora sconcertata.
“Forse hai un doppio potere ! Qualcosa che avevi ancora prima di essere trasformata. Ricordi qualcosa di strano della tua vita precedente ?” domando mentre faceva avanti e indietro davanti al letto.
“Un doppio potere ? Ma com’è possibile ! Io non capisco !” dissi mentre facevo a pezzi i cuscini verdi che erano sopra al letto a baldacchino.
“Calmati e cerca di ricordare ! Sei sicura di non avere questo potere già da prima che Tommas ti trasformasse ?” mi chiese Lucas mentre mi afferrava le mani.
Feci due respiri profondi prima di chiudere gli occhi.
Cercai di ricordare qualcosa che avesse a che fare con questo nuovo potere ma i ricordi erano oscurati e mal disposti.
“Non ce la faccio ! Prova tu !” gli risposi esausta.
“NO ! È troppo pericoloso ! Potresti perderti nei tuoi ricordi e io non sarei in grado di farti tornare alla realtà ! Troveremmo un altro modo !” disse mentre si alzava in piedi.
“No Lucas ! Non abbiamo altri mezzi a disposizione ! Dobbiamo tentare ! Ti prego ! Fidati di me !” lo implorai prendendogli le mani.
Ci furono qualche secondi di silenzio poi Lucas mollò la presa delle mie mani e mi strinse a se.
“Hai 30 minuti a partire da ora ! Se non torni indietro volontariamente dovrò farti uscire con la forza ! E ricordati ! Nulla di ciò che vedrai è la realtà ! Sono solo ricordi del tuo passato ! Quindi dovrai lasciarli andare se no finirai intrappolata in essi per sempre !” i sussurrò agitato.
“Si ! Farò come dici !” dissi prima di chiudere gli occhi e ritrovarmi nell’oscurità totale.
Quando li riaprì mi trovai in un corridoio nero con delle finestre dalla quale provenivano delle luci colorate.
Mi avvicinai alla prima finestra e guardai dentro e una luce abbagliante mi accecò.
Piano piano ricuperai la vista e il spettacolo che mi si presentò mi lasciò senza fiato.
Ero in un bosco circondata da fiori di ogni colore e in fondo a quel boschetto spuntava una villa enorme le cui pareti erano di un rosa antico.
Dal retrò della villa provenivano urla di gioia e una canzone di sottofondo.
Mi avvicinai al retro della villa e capì di cosa si trattava.
“BUON COMPLEANNO !” gridarono all’unisono i miei genitori e i miei amici.
“Oh mio dio ! Una festa a sorpresa per il mio compleanno ! Non me l’aspettavo !” avvicinandomi stupita ai miei genitori.
“Per te questo e altro piccola mia !” disse mio papà prima di stamparmi un bacio nella guancia.
“Oh per la miseria, Andrea ! Non è più una bambina ! Ha 18 anni ormai !” battibecco mia mamma prima di abbracciarmi.
La festa era fantastica ! Tutto andava perfettamente fino a quando non cominciai a sentirmi esausta e cadere per terra.
Le immagini erano disordinate ma si capiva di cosa parlavano. Mostravano il mio volto. Prima quello umano poi quello da … vampiro !
A quel punto capì che quello era solo un ricordo. Mi alzai da terra e corsi via verso il punto da dove ero entrata.
Fu velocissimo. Un attimo prima c’era il bosco e un attimo dopo ero nel corridoio nero.
Ormai erano quasi passati i 30 minuti e dato che avevo trovato ciò che cercavo decisi di tornare indietro.
Riaprì gli occhi di scatto sperando di essere riuscita a tornare indietro.
“Com’è andata ? Hai trovato nulla ?” mi chiese preoccupato Lucas.
“Si ! Ho trovato quello che cercavamo !” dissi mentre mi sedevo nel divanetto vicino alla finestra.
“Allora ?” chiese.
“È come pensavi ! Posseggo questo dono da prima che mi trasformasse !” gli dissi mentre guardavo fuori dalla finestra.
“Allora se quello che hai visto è vero, che si fa ?” mi domando con aria tesa.
“Non so quello che succederà e non so se le mie <> sono vere o se possono cambiare ma una cosa è certa ! Non possiamo starcene qui a fare niente ! Dobbiamo formare un esercito di vampiri e combattere ! Perché se resteremmo in disparte sarebbe come se noi fossimo i carnefici ! Quindi tanto vale lottare ! Tu sei con me ?” chiesi porgendoli la mano.
“Sì ! Sono con te !” rispose Lucas mentre mi prendeva la mano.
Non sapevo se saremmo soppravisuti o se saremmo morti ma non mi sarei tirata indietro per nulla al mondo.
Nemmeno per Lucas.

Intanto un'ombra si cela nell'oscurita e nel sentire le parole di Angelie sorride sodisfatta !





Allora ...
Chi sà cosa faranno Lucas ed Angelie per fermare l'esercito di vampiri di Tommas?
E Angelie non si è accorta di una strana figura che si cela nell'ombra ?



Ciao !
Come vi ho già detto domani ho l'esame !
Cercherò di postare un nuovo capitolo prima possibile !
E se ci riesco entro fine della prossima settimana un nuovo capitolo special !
Un bacione !

SkyAngel =)

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Capitolo 14
*** 13 - Spia ***


Ciao !
Eccomi qui con un'altro capitolo !
Vi lascio alla lettura !







Un rumore mi riportò a quel momento. Passi molti leggeri. Come se cercassero invano di non farmi capire che ci stava spiando.
Mi alzai dal letto e aprì la porta riducendo il pomello a una pallina accartocciata.
L’ombra svanì nel corridoio.
Ma non aveva calcolato l’odore.
Seguì la traccia che aveva lasciato fino alla sala grande.
“Che succede Angelie !” mi gridò Persefone dalla sala da tè.
“C’è una spia ! Ha ascoltato cose che non doveva sapere nessuno apparte voi ! E ora pagherà !” dissi prima di aprire la porta della sala.
Tutti i vampiri erano terrorizzati.
Sapevano cosa potevo fare.
Seguì la traccia che portava al divanetto nell’angolo della stanza.
Prima di sapere chi era contai i vampiri. Una, due, tre volte.
Poi capì.
“Pearl !” urlai infuriata.
“L’hai capito ! Credevo che non ci saresti mai arrivata !” rispose ridendo di gusto.
In mia risposta un ringhio furioso uscì dalla mia bocca che fece tremare di terrore i vampiri nella sala, compresi Persefone, Erick e Lucas.
“Perché sei qui ?!” chiese Persefone che mi si avvicinò.
“Tommas non è uno stupido ! E neppure io !” dissi soffocando una risatina agghiacciante.
“Di che parli ? Sputa il rospo Pearl ho farai la peggiore delle fini !” urlai infuriata.
“Tommas non ti ha mai detto quale fosse il mio dono, vero ? No ! Bè … il mio dono e quello di individuare un traditore ! È quando ho sentito che tu lo eri l’ho riferito a Tommas ! Subito non ci ha creduto così ha deciso di farti spiare da me e da Christian ! E cosi ora ho le prove, e tu morirai !” rispose mentre girava tranquillamente tra la sala.
“Bene ! Grazie per aver parlato ma ora che sai troppe cose non posso lasciarti andare ! Devo ucciderti !” dissi tranquillamente.
“Fallo ! Non mi importa ! Anzi, meglio ! Tommas non mi vedrà tornare domani e capirà che io avevo ragione ! E poi … hai 6 vampiri che testimonieranno a mio favore !” disse mentre si sedeva in una poltrona li vicino.
Mi dava fastidio ammetterlo ma aveva ragione. Non potevo permettere che succedesse.
Non avevo altra scelta.
Era l’unica via di scampo, almeno per il tempo che ci serviva per andarcene.
“Fallo !” disse Lucas.
Aveva letto i miei pensieri ed era d’accordo con me.
Liberai la mente il più possibile e mi concentrai sui 7 vampiri che erano schierati di fronte a me.
Dopo qualche secondo si cominciarono a sentire delle urla di dolore per tutta la stanza.
“Che stai facendo ! Non puoi ! Tu non puoi farlo ! Maledetaaaaaaaaaaaa……” furono le ultime parole di Pearl.
Aprì gli occhi e l’unica cosa che rimaneva dei 7 vampiri che erano in quella stanza erano dei pezzi sparsi qua e la.
“Erick ! Lucas ! Raccogliete i pezzi e dategli fuoco. Io e Persefone andremo a recuperare più cose possibili. Quando avremmo finito daremmo fuoco a questo posto ! Muovetevi !” dissi senza battere ciglio.
Persefone corse con me al piano superiore e raccogliemmo dei vestiti per noi e per i ragazzi.
Alla fine avevamo 4 borse piene.
Corremmo verso l’entrata dove Erick e Lucas ci aspettavano con delle taniche di benzina e una scatoletta di fiammiferi.
Quando fummo usciti Erick e Lucas cosparsero la villa con la benzina e gli diedero fuoco.
Rimanemmo immobili a guardare quella che poco prima era la nostra casa andare in fiamme poi cominciammo a correre verso il bosco.
Sapevo dove andare.
Sapevo dove potevamo trovare rifugio.
Il clan di cui parlava Tommas.
“Sarà difficile trovarli ! Non sappiamo di preciso dove sia il loro territorio !” disse Lucas affiancandosi a me.
Si !
Non sapevamo dove fossero, ma c’era qualcuno che poteva dircelo.
“Togliti quella malsana idea dalla testa Angelie Haler !” gridò Lucas con tono minaccioso.
“Non abbiamo scelta Lucas !” risposi convinta di quello che volevo fare.
“Non dirmi che stai pensando quello che credo tu stia pensando ! Dimmi di no ! Ti prego !” disse Persefone da dietro di me.
“Mi dispiace Persefone ma e quello che stavo pensando !” risposi tristemente.
“No ! Se vuoi morire trova un altro modo ! Ma non portarci nelle fauci del lupo !” disse Erick preoccupato stringendo la mano di Persefone.
“Tranquilli ! Andrò solo io !” risposi.
Lucas mi superò e si fermo poco più avanti di me, proprio nella mia traiettoria.
Dovetti rallentare di colpo per non finirgli addosso.
“No ! Io non ti lascerò andare da Tommas da sola ! Ti ucciderà !” disse Lucas strattonandomi per le spalle.
“Non mi farà niente ! E poi rimarrò li solo il tempo necessario per sapere dove è il clan ! Fidati di me !” lo supplicai.
“Io mi fido di te ! Ma non mi fido di lui !” disse prima di abbracciarmi.
Sentivo la paura e la tristezza nelle sue parole.
E lo capivo.
Nemmeno io volevo lasciarlo ma non avevo scelta.
Era l’unico modo.
Poi saremmo tornati insieme.
“Dammi due giorni !” gli dissi guardandolo negli occhi.
Mi guardò in silenzio con aria preoccupata, poi dopo qualche secondo sospirò.
“Se non torni entro due giorni verrò a cercarti ! Raderò al suolo ogni centimetro quadrato di questo bosco ! E ucciderò chiunque si dovesse mettere tra me e te !” disse stringendomi ancora più forte.
“Lasciamoli soli, Erick !” sussurrò Persefone.
Rimanemmo abbracciati per minuti o forse ore.
Poi Lucas senti che pensavo fosse ora di andare.
Allentò la presa e mi baciò con forza.
Sentivo che non voleva lasciarmi e neppure io, ma era la nostra unica via di scampo.
MI staccai da lui e cominciai a correre più forte che potevo senza guardare indietro.
Se avessi potuto avrei pianto fino a crollare a terra tremante.
Ma ora non potevo.
Ora dovevo arrivare da Tommas e sperare che credesse alla mia storia.
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Dopo due ore che correvo lo vidi.
Era appoggiato ad un albero.
Ero sfinita e non mi rimanevano molte forze.
Raccolsi tutte le energie che avevo in corpo e urlai.
“TOMMASSSSSS !”.





Allora...
Che vuole fare Angelie ? ( x me ha qualche istinto masochista ! u.u )
E Tommas verrà a sapere quello che è successo ai vapiri rimasti nella villa e scoprira che Angelie l'ha "tradito" ! ( mettiamo tra virgolette perchè in realtà è lui che ha mentito a Angelie ! -.-" )



Ciao !
Spero che vi sia piaciutto questo capitolo !
Ringrazio chi segue la mia storia e chi l'ha comentata !
Un Bacione !


SkyAngel =)

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Capitolo 15
*** 14 - Distacco ***


Ciao !
Scusate se non ho pubblicato il nuovo capitolo prima ma tra gli esami e questo stupido mal di schiena non c'è l'ho fatta !
Ma saprò farmi perdonare !
Ora vi lascio al capitolo !
Buona lettura !







“TOMMASSSSSS !” urlai con le poche forze che avevo in corpo.
Tommas si girò verso di me e vedendomi mi corse incontro.
Proprio in quel momento sentì le gambe cedere e se non fosse stato per lui sarei crollata a terra.
“Angelie ! Angelie, rispondimi ! Cosa è successo ?” urlava con tono preoccupato.
“Pearl… i … i vampiri … lei… Persefone… Erick… loro …” dissi fingendo di essere sconvolta.
“Cosa è successo ai vampiri ! Cosa ha fatto Pearl ?” mi chiese mentre mi prendeva in braccio.
“I vampiri ! Pearl ! È stata Pearl ! Non ho potuto fare niente !” dissi con voce tremante appoggiando la testa sulla spalla di Tommas.
“Non affaticarti ! Mi dirai più tardi cosa è successo. Ora devi riposare e riprendere le forze !” disse mentre mi portava verso un accampamento.
Non riuscì a vedere dove andavamo di preciso.
Poi dopo qualche secondo sentì qualcosa di morbido sotto di me.
Un letto.
Tommas mi appoggiò con delicatezza e mi coprì con una coperta.
“Resta qui ! Vado a cercare del sangue !” disse prima di uscire dalla tenda.
Non sapevo se qualcuno di loro avesse il potere di leggere nella mente, quindi chiusi gli occhi e liberai la mente.
Lasciai che la mia fantasia formasse le immagini della storia che avrei dovuto raccontare a Tommas.
Poco a poco si formò una serie di immagini della mia versione dei fatti.
La stanza con i pezzi dei vampiri compresi quelli di Persefone, Erick e Lucas.
Pearl che mi attaccava.
Io che, spaventata e infuriata, la uccidevo.
La casa in fiamme e la fuga.
Tutto.
“Angelie ! Sono qui. Ho portato del sangue per te !” disse mentre mi alzava la testa per farmi bere.
Finì il sacchetto in un paio di sorsi.
Poi Tommas mi appoggiò delicatamente la testa nel cuscino.
“Come stai ? Riesci a raccontarmi cosa è successo ?” mi chiese a bassa voce.
“Ora và un po’ meglio, grazie ! Non so se ce la farò ma ci proverò. Ti dirò quello che è successo !” dissi con voce tremante.
“Tranquilla ! Se non te la senti useremo un altro modo !” disse prendendomi la mano e baciandomi la fronte.
Come avevo sospettato.
Tra quei vampiri c’era uno che leggeva nel pensiero.
Quindi era meglio parlare.
“No. Tranquillo. Credo di farcela.” dissi tranquillamente per non tradire la mia agitazione.
“Ok. Allora inizia dal principio. Cosa è successo ?” mi chiese senza mollare la presa della mia mano.
“Ero in camera mia che stavo leggendo un libro che avevo trovato nella biblioteca della villa quando ho sentito delle urla dal piano di sotto. Ho lasciato il libro aperto e sono corsa nella sala ma era tardi. Non ho potuto fare niente ! Loro erano li. Fatti a pezzi. Pearl era nel divanetto con in mano la testa di Persefone. Appena mi ha vista ha lasciato la testa nel divanetto e … non so … è stato tutto così veloce. Era li, poi ho chiuso gli occhi e di lei rimaneva solo che un mucchio di polvere. Non so come ho fatto ! Avevo paura …e … rabbia, molta rabbia ! Non so cosa ho fatto ! Io …” dissi con tono terrorizzato, come se stessi vivendo la scena proprio in quel momento.
“Cosa ? Pearl ha ucciso tutti i vampiri ? Che stupido che sono stato !” disse mentre con un colpo secco rompeva uno sgabello di ferro vicino al letto.
“Cosa ? Tommas, che stai dicendo ?” gli chiesi fingendomi confusa.
Ma in realtà sapevo di che cosa stava parlando.
“Mi dispiace Angelie ! Mi dispiace tanto ! È colpa mia ! Non dovevo darle ascolto !” disse mentre teneva la mia mano stretta tra le sue appoggiandola alla sua fronte.
“Sei stato tu ? Tu hai mandato Pearl !” dissi con tono furibondo.
“Angelie, ti prego. Lasciami spiegare !” disse implorante.
“Spiegare che cosa ? Che non ti sei fidato di me ? Che per colpa tua ho perso i miei migliori amici ! È questo che devi spiegarmi ?” urlai fuori di me.
“Angelie ! Lo so che ho sbagliato e mi dispiace ! Ti prego perdonami !” disse inginocchiandosi davanti al letto.
“Vattene tommas ! Voglio stare da sola !” dissi con durezza.
“Ma …”
“VATTENE !” urlai a squarciagola prima che potesse finire di parlare.
Lui si alzo e si diresse verso l’entrata della tenda poi si fermò.
“Lo so che ho sbagliato ma spero che tu mi perdonerai.” disse prima di uscire dalla tenda.
Pearl aveva ragione ! pensai.
Ma non potevo restare li immobile.
Dovevo cercare quello di cui avevo bisogno.
Mi guardai intorno e fui felice di capire che ero nella tenda di Tommas.
Davanti al letto c’era una scrivania con delle mappe.
Mi alzai dal letto è guardai.
Bingo ! pensai appena vidi la mappa che cercavo.
Il mio compito li era finito.
Potevo tornare dalla mia famiglia.
Presi la mappa e delle sacche di sangue e le infilai nel mio zainetto.
Uscì dalla tenda in fretta, cercando di non farmi scoprire.
Ero quasi arrivata al limite dell’accampamento, quando senti che qualcuno mi seguiva.
Non servì che mi girassi per sapere chi era.
Liberai la mente e mi concentrai sul suo corpo.
“Angelie ! Ti prego fermati ! Lo so che ho sbagliato, ma noi due ci amiamo ! Abbiamo lo stesso passato ! Dovremmo stare uniti !” disse con un filo di voce.
In risposta uscì una ristata maligna dalla mia gola.
Tommas rimase in silenzio guardandomi mentre ridevo di gusto.
“Davvero hai creduto a tutto, Tommas ! Sei proprio uno stupido !” dissi.
La mia voce esprimeva cattiveria e felicità allo stesso tempo.
Lui rispose con un ringhio che scosse l’intera foresta.
Poco dopo Persefone, Erick e Lucas erano li al mio fianco.
“Tu mia hai mentito ! Mi fidavo di te !” urlò Tommas che ora volteggiava in aria.
“Come osi darmi della bugiarda ! Sei tu quello che mi ha mentito ! Mi hai mentito sul mio passato, sui miei genitori. Su tutto ! Qui l’unico bugiardo sei tu ! La mia è solo vendetta !” dissi mentre li prendevo il viso con la mano e l’obbligavo a guardarmi negli occhi.
“Me la pagherai Angelie ! Fosse l’ultima cosa che faccio !” ringhiò a bassa voce.
Mi girai verso i miei amici e dietro di me senti lo scricchiolio delle gambe di Tommas che si rompevano.
“Maledetta sgualdrina !” urlò.
“Questo è solo un assaggio di quello che posso fare ! E puoi stare tranquillo ! Non finisce qui !” dissi dandogli le spalle.
“Andiamo !” disse Lucas mentre mi prendeva la mano.
Corremmo a più non posso e scomparimmo grazie ai poteri di Erick e Persefone.
“TI TROVERÒ ANGELIE ! DOVUNQUE TU VADA ! E QUANDO TI AVRÒ TROVATO TI UCCIDERÒ !”.
Le urla arrivarono fino a noi e nel sentirle Lucas strinse la mia mano come a cancellare quelle parole dalla mia mente.
Ora dovevamo solo andare verso il clan.
Era li il nostro posto.





Allora....
C'è la faranno ad arrivare sani e salvi dal clan ?
Loro gli accoglieranno o sono come li ha descritti Tommas ?


Ciao !
Spero che vi sia piaciuto e mi perdoniate per il ritardo !
Ringrazio chi segue la mia storia e chi la rencescisce (ok, non sò come si scrive -.-")
Comunque ...
Grazie ancora !
Un bacione !

SkyAngel =)

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Capitolo 16
*** 15 - Clan Gray ***


Ciaooo !
Scusatemi se non ho pubblicato prima il capitolo ma non ho potuto per via di un problema al computer (in poche parole il mio computer non mi lasciava caricare il capitolo -.-")
Comunque...
Ora vi lascio al capitolo !






“Secondo la  carta dovremmo esserci quasi !” disse Lucas prima di rimettere la cartina nello zainetto.
Era da 3 giorni che correvamo senza fermarci e alla fine eravamo esausti.
“Per fortuna ! Non mi sento più le gambe da quanto ho corso ! E poi abbiamo finito le scorte di sangue ! Non sarei mai riuscita a resistere un altro giorno correndo e allo stesso tempo renderci invisibili !” disse stremata Persefone da una roccia non molto lontana da noi.
Aveva ragione.
Anche io ero esausta.
Avevo tranciato le gambe a tutti gli inseguitori che aveva sguinzagliato Tommas per prenderci.
Pure Erick non era al pieno delle sue forze.
Sapere che eravamo quasi arrivati nel territorio del Clan ci faceva sperare per il meglio.
“In realtà ci siamo già !” disse Lucas mentre si sedeva di fianco a me.
“Cosa ? Da quanto siamo nel loro territorio ?” chiesi contenta ma anche stupita.
Odiavo quando Lucas non mi diceva le cose subito.
“Da ormai 1 giorno. Credo che abbiamo attirato la loro attenzione a sufficienza !” disse sorridendo.
Persefone si alzo e spaccò la roccia in due con un semplice calcio.
“Porca miseria ! Dirlo prima no ! Mi sono ridotta ad uno straccio per niente ! Questa me la paghi Lucas !” disse prima di trascinarmi via con lei.
“Dove andiamo ?” gli chiesi mentre mi trascinava nella foresta.
“Ho sentito l’odore di sangue animale nelle vicinanze ! Non è come quello umano, ma sempre meglio di niente !” disse lasciando la presa.
Persefone aveva ragione.
Dopo 1 minuto ci imbattemmo con un branco di cervi.
Annusai l’aria per capire che differenza ci fosse tra l’odore del sangue umano e quello animale.
“Che schifo !” dissi nel sentire quel rivoltante odore.
Sembrava un misto tra odore di muffa e odore di plastica bruciata.
“Se ti aspetti che beva quella roba ti sbagli di grosso Persefone !” dissi tappandomi il naso.
“E dai ! Non è così male ! L’odore è cattivo, ma il sapore e ottimo !” mi rassicurò Persefone prima di buttarsi nel branco.
Trattenni il respiro e la seguì.
La caccia fu proficua .
Io avevo ucciso 3 cervi abbastanza grossi e anche Persefone.
Finito di cacciare, eravamo andate a una cascata li vicino.
Ci ripulimmo e poi ci sedemmo in una roccia al bordo della cascata.
Rimanere a chiacchierare con Persefone era bello.
Io le raccontavo la mia vita prima di diventare un vampiro mentre lei mi ascoltava e si perdeva nei miei racconti.
Non ho mai avuto una sorella ma con lei capivo quello che si provava ad essere in perfetta sintonia.
Trascorremmo la mattinata alla cascata, poi decidemmo di tornare indietro.
Eravamo quasi arrivate quando comparvero davanti a noi 4 vampiri dagli occhi dorati.
Uno di loro ringhio e scattò verso di noi.
Non fu difficile fermarlo.
Il vampiro si ritrovo a volteggiare a mezz’aria.
“Ferme ! Lasciatelo andare !” disse uno di loro dai capelli molto corti e biondi.
“Lo lascerò andare solo se promettete di non attaccare me e mia sorella !” dissi al vampiro che si stava avvicinando a me.
“Ok ! Però Ora lascialo andare !” rispose alzando le mani.
Lasciai la presa sul vampiro che crollò a terra con un tonfo sordo.
Appena fu a terra tornò al suo posto con gli altri.
Ora a dividerci c’era solo un vampiro alto con i capelli neri a spazzola.
“Chi siete ?” chiese gentilmente.
“Siamo Angelie e Persefone Haler ! Voi siete il Clan Gray ?” chiesi senza esitare.
I 3 vampiri dietro si guardarono confusi poi il vampiro parlò.
“Si ! Siamo noi ! Come fate a sapere della nostra esistenza ?” chiese sospettoso.
“Siamo qui per avvisarvi di un’enorme pericolo da cui noi siamo fuggiti !” disse Persefone.
Il vampiro guardò dietro di se un suo compagno come se aspettasse un via libera da lui.
Poi si girò verso di noi e si rilassò.
“Angelie !” gridò Lucas da dietro di me.
Lui e Erick erano venuti a cercarci non vedendoci tornare.
Quando mi fu accanto mi strinse a se come se avesse  avuto paura di perdermi.
“Grazie a dio non vi è successo niente !” disse Erick mentre abbracciava Persefone.
“Scusate se vi abbiamo spaventato ma eravamo preoccupati per le ragazze !” disse Lucas con tono mortificato.
“Non preoccuparti ! Ti capisco ! Ho 4 figlie e mi preoccuperei pure io se non le vedessi tornare !” rispose sorridendo “Comunque si ! Noi siamo il Clan Gray ! Io sono Gionatan Gray ! Loro sono Alan, Darrel e Nicholas. I miei figli !” disse mentre indicava uno per uno.
“Loro sono Lucas e Erick !” dissi con gentilezza.
“Dimmi Angelie, non avete un padre o una madre ?” mi chiese Gionatan.
“Io, Lucas e Erick avevamo i genitori. Dopo essere stati trasformati abbiamo perso le nostre famiglie ! Così ne abbiamo formato una tutta nostra !” dissi stringendo a me Persefone.
“Venite ragazzi ! Starete con noi ! Il posto non ci manca !” disse Gionatan mentre mi porgeva la mano.
L’afferrai decisa di quello che stavo facendo.
Alan, Darrel e Nicholas (che prima avevo steso) cominciarono a correre tra la foresta verso una radura circondata dagli alberi.
Noi li seguimmo da dietro con Gionatan che ci guidava.
Quando vidi la casa ebbi un tonfo al cuore.
Era identica alla mia casa.
La cassa di Andrea e Anna Haler.
La casa dove fino a un mese fa vivevo.
E dove per loro ero morta.
Sentì la mano di Lucas stringere forte la mia.
Sicuramente aveva visto a cosa stavo pensando.
“Eccoci ! Quella è la nostra casa ! Ed ora in poi anche la vostra !” disse Gionatan sorridendo e correndo verso una signora che sembrava aspettarlo.
Gionatan abbracciò la vampira e dopo averle sussurrato qualcosa si girarono verso di noi.
La villa era molto grande.
Le pareti erano bianche con le rifiniture in legno visibili.
Sembrava proprio una delle case tipiche che avevo visto quell’inverno con i miei genitori.
L’entrata era decorata da fiori di ogni colore.
“Benvenuti ragazzi ! Io sono Susan ! Tutti qui mi considerano come la loro mamma, e spero che lo facciate anche voi !” disse Susan mentre ci abbracciava uno per volta.
“Grazie ! Siete molto gentili a ospitarci nella vostra casa !” dissi piegando leggermente la testa.
“Oh mia cara ! Per me è un piacere ! E poi, come vi ha detto Gionatan, lo spazio non ci manca ! Venite ! Vi faccio vedere le stanze !” disse mentre mi prendeva per mano accompagnandomi all’interno della villa.
Il salone d’entrata era immenso.
Un scalinata come quella delle fiabe scendeva e occupava la parte centrale del salone.
Anche all’interno le pareti erano bianche e rendevano la casa molto luminosa.
“A destra c’è il salotto, e a sinistra la cucina. Da quel corridoio li si scende nel garage !” spiegò Susan senza smettere di tenermi la mano.
Passammo l’intero pomeriggio a girare per la villa.
Susan sembrava felicissima del nostro arrivo.
Nel vederla mi riaffioravano dei ricordi di mia mamma.
Era così anche lei.
Se veniva una mia amica a casa le faceva fare tutto il giro turistico.
Mamma…pensai con un po’ di tristezza.
Susan si accorse che ero un po’ triste così mi prese in dispare.
“Cosa ce che non và Angelie !” mi chiese con dolcezza.
“Mi scusi ! Non volevo farla preoccupare, e solo che mi manca !” risposi.
“Ora ci sono io ! Ti do il permesso di chiamarmi mamma ! Anzi no ! Questo è un ordine !” disse facendo un sorriso a 32 denti.
“Ok , mamma !” dissi sorridendole.
“Bene, ragazzi riprendiamo il giro !” disse trascinandomi con se per la casa.
Alla sera avevamo visto ogni centimetro quadrato della casa.
Ora ero nella mia nuova stanza.
Era tutta incentrata sul rosa antico.
Il letto era enorme. Più grande di quello della villa da cui ero fuggita.
L’armadio era altrettanto enorme e dentro cerano centinaia di vestiti della mia taglia.
Chi sa come ha fatto a indovinare ! mi chiesi mentre mi cambiavo.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
Mi vesti velocemente e andai ad aprire.
Nella soglia di camera mia c’era una ragazza alta quanto me.
Capelli rosso mogano corti e con un sorriso a 32 denti stampato in volto.
“Ciao sorellina ! Io sono Marien ! Sono sicura che diventeremo grandi amiche !” disse mentre entrava in camera e si sedeva nel letto.
Mi girai a guardarla.
Marien mi ricordava la mia amica Vanessa.
Stesso carattere.
“Scusala ! È una ficcanaso !” disse qualcuno da dietro di me.
Mi girai per guardare e vidi Alan appoggiato alla porta che sorrideva.
“Non fa niente ! Marien mi ricorda una mia amica !” dissi prima di raggiungere Marien nel letto.
Marien tranquillamente si era messa a frugare nel mio zainetto.
Aveva trovato la collana di perle, il vestito e dei libri.
Poi trovò la mia foto da umana.
“Questa sei tu ?” mi chiese.
“Si ! È l’unica foto che ho di me da umana !” risposi mentre sistemavo le cose che aveva tirato fuori dalla borsa.
“Scusa Angelie ! Non volevo rattristarti !” disse Marien mortificata.
“Non fa niente ! Non è colpa tua Marien !” la rassicurai.
“Bene Marien ! Hai già stressato abbastanza Angelie per oggi ! Lasciala disfare la borsa tranquillamente !” disse Alan.
“Uffaaa ! Sei un guasta feste Alan !” disse facendo la linguaccia a suo fratello.
“Ti lascio da sola per un’ora ! Poi ti vengo a prendere perché io e le altre abbiamo organizzato un pigiama parti per te e Persefone ! Verrai vero ?” mi chiese con occhi dolci.
“Ok ! Però non so cosa mettere !” dissi mentre guardavo nell’armadio.
“In cima al letto c’è un pigiama per te ! Dovrebbe andarti bene ! Ci vediamo dopo !” disse prima di essere trascinata via con la forza da Alan.
Per la prima volta dopo tutto quello che era successo sorridevo di gioia.




Allora...
Quanto durera questa calma ?
E ... perchè Alan guarda Angelie e la segue così insistentemente ?


Ciao !
Richiedo umilmente perdono per il ritardo ma vi piacerà sapere che sto lavorando ad un'altra storia ! ^U^
Spero che il capitolo vi piaccia !
Un Bacione !

SkyAngel =)

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