L'inarrestabile forza di un sogno - {Tex Willer}

di Ele_libera
(/viewuser.php?uid=88446)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Navajo ***
Capitolo 2: *** For the first time - {Lilith} ***



Capitolo 1
*** Navajo ***


biglia


There are places I'll remember all my life,
though some have changed.
Some forever not for better
some have gone and some remain.
All these places have their moments
with lovers and friends I still can recall.
Some are dead and some are living,
in my life I've loved them all

But of all these friends and lovers
there is no one compares with you.
And these memories lose their meaning
when I think of love as something new.
Though I know I'll never lose affection
for people and things that went before
I know I'll often stop and think about them
in my life I love you more.




Socchiuse a fatica gli occhi abbagliati dal forte sole del deserto che stava ormai tramontando tra le tende sbiadite che gli stavano di fronte. Non gli era possibile capire quanto tempo fisse rimasto primo di sensi né dove si trovasse in quel momento. Ancora ad occhi socchiusi inclinò leggermente la testa all'indietro e sentì la nuca bagnata dal sudore toccare una superficie dura e ruvida, i polsi erano stretti da una spessa corda che mescolandosi alla sabbia e al sudore gli graffiava i polsi. Era al palo. Con un grande sforzo riuscì a socchiudere un occhio e quella poca luce che penetrò nella fessura fra le palpebre lo fece gemere. Guardò di sfuggita l'uomo che gli aveva appena parlato. Era vestito con casacca e pantaloni di pelle marrone. Il vistoso copricapo di piume che portava sulla testa non lasciava dubbi su chi fosse quell'uomo e sul luogo in cui si trovasse. “Sangue di bufalo! Un campo indiano”. Richiuse gli occhi e lasciò debolmente cadere la tesa sul petto. L'indiano gli si avvicinò e gli afferrò la faccia con forza costringendolo a guardarlo negli occhi. “Si! Un campo di quegli indiani che i visi pallidi vogliono sterminare”. A fatica l'uomo deglutì e con un filo di voce rispose. “L'uomo rosso parla con lingua forcuta. Egli sa bene che i visi pallidi hanno lasciato terre ai fratelli rossi.” “Quali terre? Il viso pallido intende forse alludere alle riserve dove i viveri non arrivano mai e il grande popolo rosso si spegne lentamente? In quel caso il viso pallido taccia! Poiché ogni sua parola sarebbe una inutile menzogna!” L'indiano mollò la presa, si allontanò indignato dal palo e si mise a camminare lentamente di fronte all'uomo. “O forse il viso pallido teme la morte al palo?” Il tono provocatorio dell'indiano fecero scattare l'uomo che si spinse sulle gambe più che poteva e finalmente spalancò gli occhi in uno sguardo di sfida. Con tutto il fiato che gli era rimasto in gola urlò “Il viso pallido si chiama Tex Willer e non ha mai avuto paura di morire! Ricordalo cane rosso!”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** For the first time - {Lilith} ***


biglia

Non riusciva a calcolare quanto. Ma era tanto, troppo tempo che quel branco di indiani gli girava attorno urlando. All'improvviso lo stregone del villaggio gli si avvicinò e gli strappò bruscamente la camicia. Si allontanò per un attimo e tornò con un tizzone in mano. Quando sentì il legno rovente che gli sfiorava la pelle chiuse gli occhi e trattenne il respiro.

Si scostò i lunghi capelli neri dietro la spalla e sospirò. Non aveva mai sopportato la cadenza inesorabile dei tamburi in quel dannato rito. Dall'esterno della tenda sopraggiunse un grido agghiacciante. Si alzò in piedi e andò sulla soglia della tenda. Lo vide, era legato al palo, come tutti gli uomini bianchi prima di lui. Aveva la testa debolmente appoggiata sul petto sfregiato dal cerchio che lo stregone gli aveva appena tracciato sul petto. Di lui non vedeva altro che i capelli neri spettinati che si attaccavano scomposti alla fronte sudata. Sospirò di nuovo. “Ora metteranno una punta dalla freccia nera fra le altre...e il guerriero che la prenderà avrà l'onore di uccidere e scalpare il viso pallido.”

Dopo il silenzio surreale di quegli attimi i tamburi cominciarono di nuovo a rimbombargli nella testa ancora intontita dal dolore. Sentiva la ferita pulsargli allo stesso ritmo di quel suono infernale. Il ritmo fu interrotto da un urlo di gioia. Con una smorfia di dolore respirò più profondamente che riuscì e alzò la testa per vedere la scena che aveva di fonte. Un giovane soldato stringeva trionfale una freccia dalla punta nera.

Quando sentì l'urlo vittorioso del soldato decise di cedere alla curiosità. Si mise a camminare lentamente avvicinandosi sempre più al punto in cui stava avvenendo il sacrificio. Non riusciva a distogliere lo sguardo dall'uomo bianco. Aveva qualcosa di singolare. La ragazza cercava invano di cogliere qualche tratto del suo viso attraverso i capelli che si sparpagliavano sulla fronte lasciando intravedere ben poco del suo volto. Lo sguardo le scorreva sul suo petto nudo sfregiato dalla bruciatura che lo stregone del suo villaggio gli aveva inflitto. La sua corporatura era robusta ma armoniosa e i pantaloni che indossava lasciavano intravedere gambe lunghe e agili leggermente incurvate dall'abitudine di cavalcare. Persa nelle osservazioni non si era nemmeno accorta di essere giunta a pochi passi dal palo a cui l'uomo era imprigionato. Si arrestò di colpo, la ghiaia sotto i suoi piedi fece un leggero rumore. Fu allora che l'uomo alzò la testa e la fissò.

Riusciva a malapena ad intravedere il volto della ragazza attraverso le lacrime di dolore che gli riempivano gli occhi. Era alta e snella, la carnagione leggermente rossastra, i lineamenti delicati. I folti capelli neri le scendevano incolti sulle spalle ed erano legati alla sommità della testa da una fascia ricamata. Quando riuscì a distinguere meglio il suo volto non poté fare a meno di fissare i suoi enormi occhi neri che se ne stavano immobili e stupefatti a fissarlo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=905432