Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

di sawakochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ... al freddo ***
Capitolo 2: *** ...a sperare ***
Capitolo 3: *** ...in partenza ***
Capitolo 4: *** ...nel passato ***
Capitolo 5: *** ...con vecchie conoscenze ***
Capitolo 6: *** ...con tanti... ***
Capitolo 7: *** ...guai ***
Capitolo 8: *** ...con mezze... ***
Capitolo 9: *** ...verità ***
Capitolo 10: *** ... con dolori e cucciolotti ***



Capitolo 1
*** ... al freddo ***


Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...al freddo

 

Aveva sempre amato il freddo. Ma quello che aleggiava, in questo grande castello dalle bianche mura, era diverso.

Non come quello d'inverno, che fa battere i denti ma che dona un senso di solievo e vita, sapendo che la primavera arriverà.

Non quello che respiri quando cade la neve. Quel freddo pungente,ma che lascia lieti ricordi, da raccontare in allegria.

Quel freddo non è nemmeno come quello di un vento gelido. Che, con le sue sferzate crea fredde melodie che, se ascoltate col cuore,riescono a scaldarti.

 

No,il freddo di quel castello dai candidi colori, era davvero diverso.

Questo ti entrava dentro, nelle carni, nelle membra, non lasciando brividi, ma un senso di ineguatezza e consapevolezza, che non va via.

Consapevolezza che ti ghiaccia, ma da cui non puoi fuggire.

Harry James Potter lo sapeva bene, lo provava sulla sua pelle ogni giorno. E si chiedeva "perchè?".

E tutto ciò che  riusciva ad ottenere era uno sguardo truce, sempre accompagnato da un "sei diverso, un mostro".

Ma cosa aveva di diverso il piccolo Harry? Nessuno lo sapeva. Solo i Dursley.

Era così sbagliato essere diversi? Forse sì... NO!

Ma, a chi importava? Nessuno. 

Per questo, consapevole del fatto di non poter provare il calore di un amore di una famiglia, si accontentava di fare da spettatore restando nel suo angolo di invisibilità.

Famiglia. Era solo questo che desiderava.

Ma a quattro anni, Harry, non sapeva che anni dopo - anche se per poco- ne avrebbe avuta una.

Come per magia.

 

 

Note dell'autrice

Allora so di avere già una fic da aggiornre (Amici Rosso-Argento) ma quando l'ispirazione arriva... la vera storia inizierà dal prossimo capitolo, questa era solo un'introduzione se così si può chiamare),ho aggiunto OOC in caso non riuscissi a mantenere il vero carattere dei personaggi. Ringrazio tutti quelli che hanno letto, sperando che continuerete a seguirmi...  e per pietà RECENSITE

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Capitolo 2
*** ...a sperare ***


Inizio col dire che il capitolo era mooolto più lungo ma ho deciso di frammentarlo. inoltre dedico questa storia a raoyand e The_Makers_Dream mie carissime amiche.

 

 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...a sperare

Harry guardava sbigottito quel piccolo batuffolo bianco tra le sue mani, come se i sui occhi non si fossero mai soffermati su qualcosa di simile, di fianco a lui Ron ed Hermione,non potevano far altro che guardarlo sempre più preoccupati. Difatti il loro amico si trovava in quelle condizioni ormai da quasi  mezz'ora.

Tutto era cominciato con l'arrivo di un pacco, di dimensioni poco più piccole di uno dei bauli di Hogwarts, ma molto più leggero, alla quale era allegata una lettera anonima, che diceva "Un dono per la salvezza e una ricompensa per ogni strada presa,il Paese delle Meraviglie ti aspetta ".

 E già qui, il loro povero amico cominciava a chiedersi cosa stava succedendo, ma aprire quel pacco e scoprire che al sue interno c'era un batuffolo bianco, che altro non era che un coniglio... Ma perché poi un coniglio? E chi lo aveva mandato? Senza contare che chiunque avesse mandato quel biglietto doveva conoscere almeno un pocchino il mondo babbano. Peccato che le cose fossero degenerate, quando Harry ebbe la brillante idea di prenderlo tra le braccia e sorridendo lo aveva salutato con un 'ciao'

"Ciao Harry!!" prontamente ricambiato dal piccoloBunny.

Ed era esattamente da mezz'ora che Ron tentava di risvegliarlo dal suo stato comatoso scrollandolo per una spalla, aiutato, prontamente, anche da Hermione. Fatto sta' che i due non volevano far ricorso al rimedio  drastico, il primo perché avrebbe passato giorni d'inferno, la seconda perché non avrebbe potuto prepararsi e prepararli per i M.A.G.O.

"Ron non c'è altra soluzione dovremmo..."

"NO! No Hermione, qualunque cosa ma non il Rimedio Drastico " la interruppe il rosso disperato.

"Ronald ...Sii forte..."

Ron prese un bel respiro. E poi un altro e un altro ancora e...

"RONALD!!" l'isterico urlo della Gryffindor lo fece sobbalzare per lo spavento

Il più piccolo dei Weasley  si preparò a questa grande impresa, e proprio mentre stava per dar fiato alla bocca una voce tremante si fece largo nel silenzioso dormitorio

 

“ R-ragazzi lo avete sentito anche voi ve-ro?! HA PARLATO!!”

 

“Certo che ho parlato!!” squittì vivace il coniglietto, muovendosi un po’ tra le sue mani “sono stato mandato qui per un motivo Harry!! Lascia che ti spieghi” e con queste ultime parole si divincolo, per poi atterrare sul morbido materasso del letto a baldacchino del giovane. Solo che ora al posto del piccolo ‘Bunny‘ – soprannominato così dalla riccia ed il rosso – si trovasse un bimbetto che non dimostrava più degli otto anni, era piccolo e magro i capelli altro non erano che una zazzera miele-dorata indomabile ma lisci come seta, la pelle chiara come quella di una bambolina di porcellana e i suoi occhi color cioccolato gli donavano un aria dolce ed aggraziata. Inoltre indossava un cappellino color cielo da dove spuntavano due orecchie bianche, ritte, di cui una ricadeva per metà su se stessa,  dai  pantaloncini larghi color mare, invece, fuoriusciva una codina batuffolosa per metà color miele e per metà bianca, Portava delle scarpette nere ed una camicia bianco-celeste ricoperto parzialmente da un gilet nero ( i vestiti sono un po’ come quelli di Miki di Shugo Chara).

 

“Io sono Lewis e sono in grado di poter realizzare uno dei tuoi più grandi desideri! Sono stato mandato qui per realizzarne uno in particolare, farti rincontrare la tua famiglia!”

 

Harry era senza parole, guardava quel bambinetto come se fosse un nano da giardino che ha appena dichiarato di essere una Veelà. Poi lentamente cominciò ad rielaborare ogni singola parola pronunciata e dallo sbigottito divenne speranzoso, per esplodere, infine, di eccitazione.

 

“Oh per Merlino,Morgana, Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda!! Puoi davvero farlo?! Poi riportarli in vita tutti?! Anche Sirius? Wow è fantastico!!” Harry non poté trattenersi dall’esultare, e abbracciare i tre presenti nella stanza. Era felice avrebbe avuto una famiglia! Una volta riavuti i suoi genitori avrebbe passato il tempo con sua mamma Lily parlando della sua vita mentre lei preparava una torta, avrebbe raccontato a suo padre le avventure vissute e gli avrebbe mostrato quanto fosse bravo nel volo e poi avrebbe riavuto Sirius, il suo padrino, con lui e suo padre avrebbe organizzato scherzi  indimenticabili. E finalmente avrebbe potuto far conoscere loro, i suoi migliori amici. Tutto questo era fantastico!

 

I due amici invece, erano sempre più preoccupati. Dopo la guerra, Harry, non era stato più lo stesso. Non sorrideva, non mangiava e avvolte nemmeno dormiva. Era ancora perseguitato dagl’incubi, dagli orrori della guerra. Tutto era cominciato al quarto anno con il torneo “Tre Maghi”, ma poi dopo la morte di Sirius, era peggiorato. E adesso i suoi occhi erano vuoti. Sembravano due baratri di un nulla dove si scorgeva un ombra. Un ombra che ti ghiacciava, e dava di morte e disperazione.

 

 “Mi spiace ma non posso farli tornare in vita!” lo frenò Lewis

 

Harry  si fermò di botto, guardandolo con occhi spenti e delusi, sembrava che il mondo gli fosse crollato a dosso. Di nuovo. Sentiva il cuore a pezzi, perché ci aveva creduto. Creduto davvero. Perché per una volta dopo tanto tempo si sentiva vivo.

 

“Questo non significa però che non posso farteli incontrare…”

“Davvero? E come?”chiese Harry, non cedendo però, questa volta, alla troppa speranza

“Beh, posso farteli incontrare in un altro tempo!”

“Cosa vorresti dire? Sappiamo che per legge - e anche perché è quasi impossibile- i morti non possono essere riportati in vita. Ma come puoi fare a far incontrare Harry e i suoi genitori?” domando sospettosa Hermione, poi però la sua espressione cambio velocemente. Di sicuro lei aveva capito qualcosa. “Non vorrai…?” chiese esitante “Oh, no!!”

“Oh, sì!!” rise il bambino con sguardo divertito, quasi inquietante, a detta della griffoncina.

“Volete spiegarci?” Ron come Harry era confuso. Molto confuso. E come dargli torto!!

“Va bene, sedetevi, e lasciate che vi spieghi.” Disse facendo un cenno al letto  “Vedete Harry ha sacrificato molto in questi anni. E così come lui, i signori Potter. Loro ad esempio non solo anno sacrificato la loro vita, ma non anno potuto stare accanto a loro figlio durante tutti questi anni. Per questo ai “Piani Alti”- e qui fece segno delle virgolette con le piccole dita- è stato deciso di ricompensarvi. Harry, come già detto, tu, ti sei sempre sacrificato per tutti, rinunciando a parte della tua vita, combattendo per qualcosa più grande di te, affrontando dolori che un ragazzino, qual eri, non doveva portarne il peso!” gli occhi di Lewis erano lucidi, consapevoli del dolore che quel bambino, ragazzo e ora uomo, aveva sopportato “Viaggerai nel tempo. Ti troverai nel periodo in cui i tuoi genitori frequentavano l’ultimo anno ad Hogwarts. Ma ricorda Harry Potter, se solo proverai a cambiare il futuro, verrai riportato al tuo tempo e i ricordi di te e dei tuoi genitori scompariranno!” l’ammonì infine il bambinetto con tono severo ma, sguardo dolce. “ e ovviamente ripenseranno a mettere tutto com’era…”

 

“Posso portare qualcuno con me?” chiese esitante il salvatore.

Era titubante, desiderava con tutto se stesso incontrare sua mamma Lily e suo padre James, ma se qualcosa andava storto? Aveva bisogno dei suoi amici! Con loro sentiva che poteva fare tutto, erano loro la sua forza. E di forza ne avrebbe dovuta avere tanta.

“Se lo desideri…” rispose il Lewis tornato nella sua forma animale “ ma penso sia bene aspettare un altro po’. Sono sicuro che desidererai anche che qualcun altro affronti questo viaggio con voi tre!”

 

 

 

 

Note dell’autrice (?)

Ciao a tutti/e, spero questo nuovo capitolo vi sia piaciuto. Un grazia ai 5 che l’hanno messa nelle preferite, i 2 nelle ricordate e i 7 nelle seguite ma sopra tutto a chi recensisce.

Si accettano ben volentieri consigli, pareri e critiche… il bottoncino con la scritta “Inserisci una Recensione NON morde!!Alla prossima…

 

Sawako

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Capitolo 3
*** ...in partenza ***


 

 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...in partenza

 

 

Era quasi mezzanotte, e la Sala Comune Griffyndor, era ormai vuota, a parte per tre ragazzi, che spaparanzati sui divanetti dinanzi al camino, si godevano quel momento di assoluto silenzio e calma. Interrotto stranamente, dall’insistente picchiettare, alla vetrate delle finestre, di un piccolo allocco color caramello, che stringeva nel becco un rotolo di pergamena. Con un pizzico di malavoglia Ron si alzò per far entrare quel poveretto, che se ne stava appollaiato lì da quasi dieci minuti. Il gufetto lasciò cascare tra le sue mani, il rotolo per poi planare, quasi con sollievo sul trespolo, attendendo probabilmente una  lettera di risposta.

 

Avvicinatosi ai due, il più piccolo dei Weasley, si apprestò a leggere per tutti quella piccola richiesta d’aiuto di Andromeda, dove chiedeva ai tre di occuparsi del piccolo Teddy per qualche tempo, essendo gli unici, oltre lei, con cui il bimbo fosse tranquillo. Teddy Lupin. Una delle poche cose che riuscisse, ancora, a far sorridere Harry. Senza pensarci due volte i tre presero, pergamena e piuma, tranquillizzando Dromeda e assicurarle che sarebbe stato un piacere, per loro, occuparsi di Teddy, dimenticandosi per un istante della proposta del piccolo coniglio.

 

Fu proprio nel momentoin cui il piccolo allocco partì, che furono portati via dalle loro fantasie su cosa avrebbero fatto col piccolo Lupin, da un Neville  affranto, che rientrava nella sala comune.

 

“Ehi Nev, perché quella faccia?” chiese Ronald, dopo essersi scambiato una fugace occhiata coi due amici.

“Oh, niente ragazzi.” Sussurrò, sedendosi su una poltroncina “sapete sono stato a trovare i mie. Al San Mungo.”

 

Ed Harry venne tutto in mente , Neville al primo anno che raccontava loro che viveva con sua nonna, i genitori di Neville al San Mungo, e in fine Lewis, il piccolo coniglio.

“Nev! Vieni vorrei parlarti di una cosa!” disse il Sopravissuto salendo le scale che portavano al dormitorio.

 

***

 

“Signor Potter! Lei e i suoi amici, venite con me!” Gazza fece sobbalzare i quattro amici, appena usciti dalla sala comune. Era la mattina del sette Marzo e il magico trio accompagnato da Neville – che tra le braccia teneva Lewis, sottoforma di coniglio- vennero scortati dal custode fino all’ufficio del preside, dove la McGranit, li attendeva col piccolo Teddy.

 

“Buongiorno ragazzi!” li salutò la nuova preside vedendoli entrare ”Come sapete siete stati chiamati qui per il piccolo Teddy” e dicendo questo lascio il pargolo tra le braccia di Hermione per poi consegnare un borsone ad Harry, la quale conteneva tutto ciò che sarebbe servito per il piccolo, per poi continuare “ma, non solo per questo! Gli elfi infatti stanno provvedendo a far i vostri bagagli, che verranno consegnati a momenti.”

Ed infatti con un sonoro pop i quattro bauli apparvero dinanzi a loro.

 

“ Ma, perché …. ?! “ chiese debolmente Ron, guardandola leggermente sconcertato.

“Ma come perché?! State per affrontare un viaggio! E ora, su andate.” E con un ultimo gesto della mano li congedò.

 

Ron, riuscì appena a chiudere la porta dell’ufficio dietro di se, prima che un’ accecante luce verdina investì tutti e sei.

 

***

I malandrini correvano nel parco di Hogwarts euforici,era il due settembre ed era sabato. Questo significava due giorni di totale relax, e scherzi.

 

“Ragazzi fermatevi!” urlò una voce famigliare dietro di loro

“Ehi Frank!” lo salutò Sirius Black, in modo alquanto sadico, dopo che il ragazzo Gryffindor, li ebbe raggiunti.

“scusate, so che quando progettate scherzi, non devo disturbare…” disse rabbrividendo, probabilmente ricordando la prima (ed ultima xD) volta che lo aveva fatto “ ma il preside ci vuole tutti in Sala Grande, deve fare un annuncio”

“D’accordo. Per questa volta sei perdonato!” disse James Potter, dandogli una pacca sulla spalla e facendo sghignazzare tutti – Frank compreso, anche se interiormente sospirava sollevato – e seguendolo nel castello.

 

Note dell’autrice (? o-O)

Ciao a tutti ed un enorme grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui! Soprattutto a chi recensisce! Spero non ci siano troppi errori!  E mi raccomando RECENSITE!!!

 

Sawako

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Capitolo 4
*** ...nel passato ***


 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...nel passato

 

Quando Harry e gli altri riuscirono a mettere a fuoco ciò che li circondava, rimasero leggermente perplessi.  Infatti si trovavano dinanzi alla porta dell’ufficio del preside leggermente socchiusa. Fin qui tutto ok, se non fosse che prima che la luce li investisse si trovavano di spalle alla porta e ben chiusa e soprattutto da essa non provenivano le voci di Silente e Lumacorno. Il primo perché morto da tempo e per di più non era presente nel suo quadro, per via di una “gitarella” al ministero, il secondo invece perché aveva un appuntamento ai Tre Manici di Scopa, con un suo vecchio alunno, ormai famoso. Per questo, cinque minuti dopo, i quattro ragazzi, accompagnati da Teddy, erano non poco sorpresi nel vedere Silente. In carne ed ossa ma soprattutto vivo.

 

“Capisco” fu la voce calma e quasi divertita del loro preside a riscuoterli. Avevano spiegato ogni cosa, sul perché erano lì, chi gli avesse mandati, senza però soffermarsi troppo sulla vita di Harry, Voldemort e il futuro. Da parte sua Silente, non aveva fatto domande. Ed ora spettavano solo che il vecchio bacucc… ehm ehm, quel gran uomo un po’ matto, decidesse cosa fare di loro.

 

“Da quanto ho capito, siete molto bravi nella Difesa Contro le Arti Oscure.  E sapete, mi manca proprio un insegnante!” i quattro lo guardarono allibiti. “ Mi farebbe piacere che due di voi diventassero professori! Ovviamente dovrete anche seguire le lezioni da studenti…” e qui lo sguardo entusiasta  di Ron si spense. Ovviamente deciderete voi chi lo diventerà, sono sicuro siate tutti agli stessi livelli” e soffermò lo sguardo su Harry. “Ma adesso dovremo soffermarci su di un'altra faccenda!- disse battendo le mani entusiasta - come vorreste essere presentati ai vostri compagni?!”  

I Griffyndor si guardarono spaesati, nessuno aveva pensato a questo. Ma sorprendendo tutti, Neville prese la parola “ Potremmo dire loro che siamo inglesi vissuti in America fino a poco tempo fa, e che abbiamo studiato in casa. Dire di essere venuti da un altro paese sarebbe controproducente, perché non sapremo parlare altre lingue. Diremo che siamo cugini, penso che basterà cambiare solo il cognome. In oltre diremo che Teddy è il fratellino di Hermione e che il suo padrino – come è in realtà- è Harry. Quindi dopo la morte dei suoi genitori a noi è stato affidato il compiti di occuparcene e lei, Silente, avete accettato!”snocciolò in fretta per poi aggiungere “Durante le lezioni potrà stare con uno di noi o al massimo in infermeria. Anche se non ce ne sarebbe bisogno, a differenza di Hermione, lui trova le lezioni davvero soporifere. Si addormenterebbe entro cinque minuti!” ed era vero infatti durante la visita di Andromeda ad Hogworts, durante la prima settimana di lezione, ogni volta che Teddy entrava in un aula si addormentava entro i due minuti!

 

“Ovviamente come insegnante proponiamo Harry!” decretarono all’unanimità Neville, Ron ed Hermione, facendo sospirare Harry e ridacchiare Silente e il piccolo Lupin. “E come secondo Neville” e tutti si girarono verso il povero Ron, che, con le orecchie più rosse dei suoi capelli si ritrovò a balbettare un “Ch-che ho detto!? Perch-è m-mi guardate così..?!”

 “Perfetto!” sorrise il preside “adesso ditemi pure quale cognome userete. È quasi ora di pranzo e dovrei dare l’annuncio!” “Riddle” pronunciarono in coro, scaturendo sorpresa e sconforto nel vecchio preside.

 “Non fraintenda professore, ma Voldemort ci ha cambiato così tanto la vita, e soprattutto se non fosse stato per lui non credo che noi saremmo così uniti!” spiego velocemente Hermione, facendo tornare la calma negli occhi azzurri del mago, anche se rimase perplesso della tranquillità con cui nominavano il Lord Oscuro. “In oltre vorremo chiederle, professore, se fosse possibile assegnarci a Griffondoro. Noi tutti nel nostro tempo lo siamo” aggiunse la ragazza”bene signori Riddle - e qui calò sul nome- vi farò preparare una stanza solo per voi cinque nel dormitorio Griffyndor, spero non le dispiaccia stare nel dormitorio maschile signorina, lasciate qui i bagagli, li ritroverete nella vostra stanza. Se lo desiderate andate pure a fare un giro per il castello, manderò qualcuno a chiamarvi!”

 “Si, grazie signore!” e con queste parole lasciarono l’ufficio.

 “Lewis!” chiamò Silente, mentre un piccolo coniglio bianco usciva fuori da un angolo buio della stanza “Hanno avuto una vita difficile e dolorosa. Vero?”

“Si, Silente. Molto dolorosa”

 

***

 

“Dove si và?!” chiese il rosso, mentre giocava col piccolo Lupin ora tra le sue braccia “Ehi che ne dite delle cucine? Potremmo farci amico qualche elfo!” continuò beccandosi un occhiataccia da Hermione mentre gli altri due sorridevano divertiti “Quello che intendevo- si corresse il più piccolo dei maschi Weasley- e che conoscendo un elfo potremmo chiedergli di aiutarci con Teddy. Diciamo la verità, non è che noi siamo così esperti!” ovviamente, però, i suoi occhi facevano capire che i suoi scopi erano tutt’altro!

E fu così che si diressero alle cucine utilizzando la Mappa del Malandrino per evitare incontri indesiderati.

 

***

 

I Malandrini più Frank arrivarono in Sala Grande che ormai era piena, sedendosi ai soliti posti. Ma la loro attenzione, come quella di tutti, fu presto catturata dall’entrata di sei figure provenienti dalla stanzetta che si collegava alla Sala Grande e dove i primini, attendevano prima dello smistamento. Uno di questi era Silente, il loro preside, che con un alzata di mano portò immediatamente silenzio in tutta la sala.

 

“Mie cari studenti, lasciate che vi presenti i vostri nuovi compagni, i cugini Riddle, frequenteranno il settimo anno e sono, già stati smistati a Griffondoro- e qui si levò un forte applauso dalla tavolata rosso-oro – e in oltre non meno importante il signori Neville Riddle e Harry Riddle saranno i nuovi insegnanti di Difesa Contro le Arti Oscure” e dopo queste ultime parole del preside in sala calò un silenzio sbalordito, proveniente anche dal tavolo degli insegnanti, che, guardavano Silente come fosse impazzito. Intanto i quattro eroi insieme a Teddy si sedettero al loro tavolo, seguiti dagli sguardi di tutti, che tra l’altro si chiedevano chi fosse mai quel bambino. Cosa che loro non notarono minimamente troppo shockati nel rendersi conto che gli unici posti liberi, erano dinanzi ai Malandrini e Frank, e, di fianco a alle future Alice Paciock e Lily Potter. Cosa più tragica e che se ne accorsero, dopo, aver preso posto.

E con un “Oh oh” generale dei futuristi tutti si ritrovarono a fissarsi, incapaci di far qualcosa. Mentre il piccolo Teddy se la rideva alla grande, tra le braccia del padrino.

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** ...con vecchie conoscenze ***


Vorrei precisare che a differenza del tempo dei malandrini, la scuola per Harry, Hermione, Ron e Neville era iniziata già da mesi ^^

 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...con vecchie conoscenze

 

 

“CAZZO!! SIETE IDENTICI!!”  Ed ecco a voi, signore e signori, l’educatissimo, delicatissimo e finissimo: Sirius Black! si ritrovò a pensare Harry dopo l’uscita del suo padrino. L’unico che dopo la portata del dolce era finalmente riuscito a spiccicare parola!

 

“ Ehm, per caso siamo parenti?” fu James a porre questa domanda poco dopo, rimanendo però concentrato su gli occhi del ragazzo, identici a quelli di Lily. No! Uguali, no! Quelli di Lily erano pieni di vita, allegria e speranza. Ma quelli del ragazzo che aveva di fronte, Harry, erano vuoti, sofferenti, morti. Sì, morti era  la parola adatta. Quelli erano gli occhi di qualcuno, che aveva sofferto tutta la vita, gli occhi di qualcuno che aveva visto solo morte, dolore e speranze infrante. In realtà gli occhi di tutti quei ragazzi erano caratterizzati da quell’ombra. Persino quel bambino, che, doveva avere si e no un anno. Ma quelli del ragazzo identico a lui erano così marcati, facevano paura.

 

“Perché pensi che Harry, possa essere imparentato con te? Non siete mica così somiglianti!” lo riscosse la voce del rosso lasciando tutti allibiti e facendo sorridere divertiti i nuovi ragazzi, mentre il bimbo batteva le manine per poi sporgersi verso il ragazzo che somigliava tanto ad Alice. “A proposito, non ci siamo ancora presentati io sono Hermione- intervenne la ragazza riccioluta indicandosi per poi fare lo stesso con gli altri- loro invece Ron, Neville, Harry e il piccolo Teddy. E voi?”

 

“Ehm, io sono Remus, lui James, Sirius, Alice, Frank, Lily e Peter” Ovviamente i ragazzi sapevano più che bene chi fossero e sorrisero con affetto tranne a Peter. E questo lo notarono tutti, infatti quando venne nominato, sui volti dei quattro Griffyindor si scorse solo tristezza e disprezzo, con una nota di disgusto da parte del rosso Weasley.

“Oh! Dimenticavo- intervenne Neville, sciogliendo la tensione creatasi- questa ci è stata data dal prof. Silente per voi” così dicendo consegnò una pergamena arrotolata a Lupin.

 

“ Ehm, qui dice che in quanto caposcuola io e Lily dovremmo aiutarvi ad ambientarvi. Ehm… spero per voi non sia un problema passare del temp…” cominciò titubante.

“Nessun problema!! Infondo qui non conosciamo ancora nessuno, ci farebbe piacere avere degli… amici?!” Si intromise Hermione ricordando quanto il loro ex-professore fosse introverso con gli estranei.

 

“Già scommetto che diventeremo ottimi amici!!” diede man forte Alice.

 

 ***

 

Erano passate due ore, di totale silenzio ed imbarazzo, si trovavano nella Sala Comune Griffyndor completamente vuota, e l’unico che in qualche modo cercava di interagire era Teddy coi suoi gorgoglii, che ogni tanto passava di persona a persona per suo puro divertimento.

 

“BAAAASTAAAAA” urlò in fine Sirius, troppo stressato da quel silenzio “visto che dobbiamo essere amici, che ne dite di conoscerci un po’ meglio?” suggerì, ricevendo subito l’approvazione di tutti.

 

“Prima però credo sia il caso di mostrarvi le vostre stanze” disse Remus conducendo tutti compresi Lily e Alice, su per il dormitorio maschile “Nella pergamena scritta da Silente, si parlava di ehm diciamo una mini sala comune all’interno del dormitorio” disse aprendo, l’ultima porta nel corridoio del dormitorio maschile, isolata da tutti, come se dovessero esserci altre porte adesso scomparse, e poco dopo capirono il perché.

Dopo essere entrati, difatti, Remus spiego che in realtà quelle erano ben tre stanze inutilizzate e, unite, a creare un mini dormitorio. Infatti la stanza di mezzo era occupata da un piccolo camino circondato da delle poltroncine e un piccolo divanetto ed un tavolino, poi cerano anche una gran scrivania  ed una libreria, ai due lati opposti della stanza invece si poteva ben  vedere due porte “ Una sarà la stanza per voi ragazzi, l’altra per Hermione ed il piccolo Teddy, in ogni stanza c’è un bagno!” terminò Moony.

“Benissimo visto che abbiamo a disposizione questa saletta che ne dite di accomodarci!!” si fece allegramente avanti Alice facendo sorridere tutti e trovando subito appoggio da Harry e gli altri.

 

“Allora comincio io” si fece avanti Remus dopo che tutti si furono accomodati ”sembrerà inopportuno ma, quel bambino chi è?” questa era una domanda che gli premeva sin da quando aveva visto il piccolo Teddy, aveva un ché di famigliare, come se lo conoscesse o in qualche modo fossero legati.

A rispondere fu Hermione che teneva il figlio di Dora e quel ragazzo che ancora non aveva scoperto i dolori della guerra, tra le braccia, ormai addormentato “È il mio fratellino, i nostri genitori sono morti, poco prima che arrivassimo qui! Noi siamo gli unici parenti rimasti, in oltre Harry è il suo padrino, per questo abbiamo chiesto a Silente di tenerlo con  noi!” disse una mezza verità, con tono triste ricordando i bei momenti passati, con Tonks e al piccolo che ormai non aveva nessuno a parte loro e sua nonna Andromeda. “Oh! Scusa mi spiace!” “Anche a noi. Ma non sentirti in colpa non hai fatto niente di male” sorrise leggero Ron mentre gli altri annuivano, con un velo di tristezza. Infatti per quanto fossero bravi nel nascondere i loro sentimenti, non potevano impedirsi di provarli. Era dura per loro, guardarli e sapere che fine avrebbero fatto, era… straziante. Soprattutto per Harry e Neville, che sapevano e non avrebbero potuto cambiare il corso degli avvenimenti. Non potevano salvare i loro genitori. E questo preoccupava sia Hermione che Ron, che,  non capivano come poter aiutare i loro amici.

 

“Come mai è stata assegnata a voi la cattedra di insegnanti?” chiese invece Lily guardando quello che era un clone di Potter. Era strano, più lo guardava e più sentiva di amarlo, ma non come si ama un ragazzo della sua età. No, era diverso. Lo amava come se fosse stato un figlio, e questo la spaventava e l’allietava contemporaneamente! E poi gli occhi. Aveva i suoi stessi occhi! Anche se in effetti, lei, come tutti si era accorta di quel vuoto.

“Beh, sapete, avendo studiato da soli abbiamo potuto approfondire meglio le materie che ci interessavano di più- e qui i ragazzi sorrisero diverti ma con una punta di tristezza- abbiamo un talento per i guai, ma soprattutto, siamo in piena guerra e giusto sapersi difendere, e saper difendere, soprattutto chi ami!” rispose Hermione, lasciando, shockati i Malandrini e gli altri, da tanta forza, ma soprattutto consapevolezza. Come se loro avessero già affrontato tutto questo, e fossero pronti, per quanto doloroso, a rifarlo.  E tutti compresero in quel momento, che quei ragazzi erano stati costretti a crescere troppo in fretta, per causa di orrori a loro sconosciuti.

 

“Bene! Penso sia il caso di sistemare un po’ le nostre cose e mettere Teddy a dormire. Ci vediamo più tardi!” disse harry in un  chiaro invito ad andarsene. “Ehm , un ultima cosa – si fermò Remus prima che tutti uscissero- da quale città venite?” era curioso, non gli aveva convinti, non sapeva perché ma stavano mentendo.

 

“New York” dissero Hermione e Neville, mentre contemporaneamente Harry e Ron esclamavano “San Francisco” e “Los Angeles” e questo  rafforzò i dubbi di Remus sulla veridicità della loro storia, ma Hermione captando questi pensieri si corresse con un “siamo stati prima a Los Angeles, poi a New York e in fine a San Francisco!!”

 

***

 

Ormai erano passate quasi tre ore da quando Harry aveva gentilmente buttato fuori i suoi genitori e quelli di Neville col resto dei Malandrini. Non lo aveva fatto per cattiveria sia chiaro, ma non poteva sopportare ancora a lungo la loro presenza senza che un dolore lancinante gli trafiggesse il petto, e stesso discorso valeva per Neville. Ovviamente, cosa che non doveva essere scordata era la presenza di Minus, il traditore!

 

“Finito!!” decretò Hermione, passando una lista di fogli, che altro non era che il programma delle lezioni che i due Griffyndor avrebbero tenuto, a partire dai giorni seguenti. Non era stato ancora dato loro un orario ma come prevedibile, Hermione si era già messa all’opera. E mentre i due professori e la loro aiutante commentavano e appuntavano note sul programma, fatto da quest’ultima, il piccolo Teddy rideva divertito sulla groppa di un enorme lupo dal manto castano rossiccio che saltellava sul posto, che altri non era Ron. Dopo la guerra in fatti i rapporti tra Neville ed il “Magico Trio” si erano fatti sempre più stretti fino a che il ragazzo non era entrato a far parte del “gruppo”. E fu, stranamente, lui a proporre di diventare animagi giustificandosi con un “Sarebbe stato utile essere un animago quando cercavamo di sfuggire ai Mangiamorte durate la resistenza ad Hogwarts!” questa proposta venne accettata da tutti, anche da Hermione, che dopo tutto ciò che aveva passato se ne infischiò delle regole dandogli pienamente ragione. E cosa che nessuno dei ragazzi sapeva e, che la cara Griffoncina avesse accettato anche per ripicca verso il ministero, di cui ormai non poteva nemmeno più sentire parlare! 

 

“Non sono sicura fosse così” ribadì Hermione mordendosi il labbro inferiore

“Che cosa vuol dire che non sei sicura che non fosse così?” chiese harry mentre la conversazione intrapresa catturò l’attenzione di Ron, che delicatamente fece scivolare Teddy dalla sua groppa per riacquistare sembianze umane.

“Hermione, potrebbe aver ragione. Forse Moony non ha creduto del tutto alla nostra storia!” si intromise il rosso sedendo su una poltroncina e poggiando il bimbo sulle sue gambe

 

“In questo genere di situazioni, Remus, e sempre il più pericoloso,è molto intuitivo!” aggiunse Hermione

“D’accordo. Aspettiamo un po’, se è davvero così penseremo sul da farsi!”

 

RECENSITEEEE

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Capitolo 6
*** ...con tanti... ***


Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...con tanti…

 

 

Dopo aver lasciato il dormitorio dei nuovi cinque membri della casata Griffyndor,i Malandrini si riunirono nella loro stanza con Frank.

“Allora cosa ne pensate?” chiese quest’ultimo prendendo parola dopo un pesante silenzio

“A parte che quell’Harry Riddle è praticamente uguale al nostro James e verrebbe da pensare che siano gemelli?”chiese ironicamente Sirius, mentre con decisione Lupin rispose con un “Mentono!”

“Ma cosa…?” esclamarono i tre malandrini rimasti voltandosi verso i due amici

“Lo penso anch’io – li interruppe Paciock- ho notato che quando rispondevano ad alcune nostre domande erano poco… naturali,ecco.”

“Non credo di capire” intervenne una voce confusa “Mettila così Peter, avete notato tutti i loro occhi? Quasi ci fosse un ombra. Beh quando rispondevano ad alcune domande quell’ombra si schiariva, quasi stessero recitando una battuta che non gli apparteneva,avvolte invece si oscuravano ancor di più. Quasi come se quello che provavano era niente a confronto di quello che i loro occhi rivelavano”

“Dobbiamo scoprire tutto di loro” Moony era sicuro che quei ragazzi mentivano, e di sicuro quello che cercavano di nascondere non era per niente bello.

“Teniamoli sotto controllo. Se è davvero così, allora, indagheremo” rispose Prongs  tranquillo per poi voltarsi a progettare una vendetta nei confronti di Gazza, che giusto quella mattina aveva sequestrato loro la Mappa del Malandrino, con Padfoot e Wortmail. “Prongs, prendo il tuo mantello” sussurrò Lupin rivolto al suo amico per non farsi sentire da Frank. Era deciso a mettere luce su tutto, e non si sarebbe lasciato fermare da nessuno. No che qualcuno stesse pensando di farlo.

 

*** 

 

James non voleva credere ai suoi occhi. Quel ragazzo, Harry, era identico a lui. Certo, questo era già abbastanza strano, ma quello che lo aveva colpito davvero erano gli occhi.  Due gocce di smeraldo liquido. Come quelli di Lily, ma così intensamente diversi. Sentiva un forte legame verso quel ragazzo,il che era parecchio strano,in oltre era preoccupato, quasi inquieto, qualunque cosa avessero visto quegli occhi doveva essere orribile.

Il legame, che James sentiva di possedere con quel ragazzo lo spaventava. Non l’aveva detto nemmeno ai suoi amici, ma lui desiderava, un giorno, avere un famiglia con la sua Lily. Avere un figlio da lei, che gli somigliasse, ma avesse gli occhi della bella Lily. Sì,proprio come quell’Harry Riddle.

 

 

 

Note dell’autrice (la Pazza XD)

Ciao a tutti, chiedo umilmente scusa per il ritardo, il mio computer era (è) andato a farsi un giretto sulle montagne con Heidi e ora che sono in vacanza (yeeeeeh) sono finalmente riuscita a recuperare il pc di mio padre (anche se non per molto ç.ç) Ho già cominciato il prossimo cap. quindi ....Bhè spero davvero qualcuno continui a seguirmi e recensire!!

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Capitolo 7
*** ...guai ***


 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...con tanti ...guai

 

Avvolto dal mantello di James, Remus si diresse svelto verso la biblioteca dove da sempre, ma quasi nessuno ne era a conoscenza, veniva custodito il registro degli studenti.

Il registro non era altro che un enorme librone risalente alla fondazione di Hogwarts e suddiviso in quattro parti , che a sua volta veniva ancora diviso in sezioni. Quindi fu presto facile per il licantropo trovare quello che cercava, e cioè gli ultimi studenti introdotti a scuola. Peccato che in quei registri mancavano proprio i nomi di coloro che cercava. Cosa che Remus  non si aspettava.

Strano, visto che il registro riportava non solo ogni singolo studente ma anche tutti i suoi risultati e gradi accademici.

Perché non comparivano sul registro? Possibile che non esistessero?

Sembrava quasi che quello fosse il motivo più plausibile! Peccato, che non fosse possibile.

 

Questa scoperta aveva di certo scaturito in Remus Lupin una certa curiosità e diffidenza verso quei tizi, ed era proprio per via di quelle supposizioni che all’alba di una falce di luna  crescente aveva cominciato ad avviarsi verso il loro dormitorio nella speranza di scoprire qualcosa.

 

***

 

La sua occasione d’oro arrivo solo dopo pochi minuti del sua appostamento dietro la porta dei nuovi arrivati, quando Ron usci per dirigersi nelle cucine,  lasciando dietro di sé la porta aperta, la quale Remus con agilità superò, rimanendo nascosto sotto il mantello dell’invisibilità.

Per svariato tempo, quanto non seppe dirlo, rimase ad osservare i ragazzi  all’interno della mini-sala comune senza che succedesse qualcosa di cui poter sospettare. Infatti la ragazza, Hermione, stava preparando un piano di studio per i suoi compagni, mentre questi facevano una partita a scacchi magici. Ma le cose cominciarono a farsi interessanti quando Ron tornò portando con se il piccolo Teddy e cominciando a giocare con lui, per poi trasformarsi sotto gli occhi increduli del licantropo, in un grosso lupo rossiccio, di cui a quanto pareva Teddy adorava arrampicarcisi sopra.

Ma cosa? Non credevo che fossero animaghi! Com'è possibile? si ritrovo a pensare ricordando che anche i maladrini erano animaghi.

Ma le sorprese non finivano di certo lì, infatti tanto era sbalordito che di certo non aveva ascoltato il discorso iniziato dai restanti tre e che riuscì ad attirare le attenzioni del licantropo forse solo perché si sentì nominare

“Fortuna che Remus e gli altri ci hanno creduto!” sospirò Harry voltandosi verso i suoi compagni

“Non sono sicura fosse così” ribadì la riccia mordendosi il labbro e poggiando la pergamena che stava leggendo. “che vuol dire che non sei sicura che non fosse così?” domandò Harry mentre Ron tornato in sembianze umane si univa al discorso “Hermione potrebbe aver ragione. Forse Moony potrebbe non  aver creduto del tutto alla nostra storia”

Moony? Ma come fanno quei ragazzi a sapere il mio soprannome? Solo i malandrini ne sono a conoscenza!  pensò Remus mentre la paura e una grande curiosità prendevano possesso di lui. “In questo genere di situazioni, Remus, è il più pericoloso, è molto intuitivo!” continuò Hermione convinta di quello che diceva “D’accordo. Aspettiamo un po’, se è davvero cosi penseremo al da farsi!” concluse Neville, mentre scrutava concentrato una vecchia e logora pergamena.

Ma cosa succede? Sembra quasi che ci conoscano! Il licantropo ebbe giusto il tempo di pensare questo che Neville saltò su pallido e sguainata la bacchetta  e puntata verso la direzione in cui si trovava disse “Ragazzi siamo nei guai!Abbiamo visite… FATTI VEDERE LUPIN!!” 
 

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Capitolo 8
*** ...con mezze... ***


 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

... con mezze...

Il mantello dell’invisibilità scivolò lentamente dal corpo di Remus, mentre costui alzava e mani, quasi in segno di resa. Accidenti sono nei guai! Ma come ha fatto a capire che ero qui? Chi diavolo sono? si ritrovò a pensare il licantropo mentre sguardi stupiti e preoccupati si faceva largo sui loro volti.

“Quanto hai visto? Ma soprattutto sentito?” chiese Ron allungando la mano per farsi consegnare la bacchetta del licantropo, che riluttante stringeva tra le mani “Abbastanza da sapere che le mie supposizioni sono esatte! E voi non siete chi dite di essere!” rispose sfacciatamente anche se in realtà non era poi così sicuro di se stesso come invece dimostrava.

“COSA hai sentito di preciso?”  si fece adesso avanti Harry con sguardo di fuoco. Non poteva permettersi di Cambiare il futuro. Se l’avesse fatto, anche se per sbaglio, lo avrebbero punito cancellandogli i ricordi e riportandolo al suo tempo. Sprecando l’unica occasione che aveva per conoscere i suoi genitori.

“Ho visto quel Ron trasformarsi il un animago e poi che parlavate del fatto che noi vi avessimo creduti o meno. Sapevo che non c’era da fidars…” Lupin fu interrotto da un leggero bussacchiare alla porta da cui poco dopo comparve un allegro Silente.

“Oh mie cari siete tutti qui! E c’è anche il giovane Remus! Bene, bene” sorrise mentre con mano leggera si accarezzava la lunga barba bianca.

“bene sono venuto per dirvi che Lewis mi ha appena informato che potete anche dir loro- e qui indicò il loro futuro professore- chi siete e da dove venite. Ma badate bene a non raccontar loro tutto, credo sappiate cosa possa accadere” e con un ultimo sguardo enigmatico sparì al di là della porta in legno.

 

“Allora?” chiese Remus curioso e impaziente dopo le parole del preside. “Fa venire qui tutti gli altri vi diremo tutto. Nei limiti del possibile” rispose Hermione mentre con un sospiro si accomodava con gli altri sulle poltrone e i divanetti della loro piccola Comune.

 

***

 

Lily erta nella sua stanza in tenta a leggere un grosso libro di pozioni, quando, una trafelata Alice si fiondò all’interno del  dormitorio squittendo un “ I Riddle non sono chi dicono di essere, hanno mentito e Remus gli ha scoperti e quando stava per chiedere loro spiegazioni è arrivato il preside che ha detto non ho capito cosa e ora vogliono vederci per dirci la veritààà” termino la ragazza per poi fare un bel respiro e riprendere aria.

“ Oooook Ally non ho capito quasi niente ma andiamo” e con questo Lily seguì l’amica verso le stanze dei cinque cugini.

 

 

RECENSITEEEE

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Capitolo 9
*** ...verità ***


Ciao a tutti prima di tutto vorrei scusarmi del ritardo nel pubblicare i due cap. precedenti. In oltre ho notato che la storia non interessa e molti e le recensioni scarseggiano, per questo ho deciso che le recensioni non aumenteranno probbbilmente inerromperò la stesura della fic. Buona lettura!

 

 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...con mezze... verità

 

James fu il primo ad entrare nella Comune dei Riddle. Era inquieto, quel ragazzo lo faceva sentire come mai prima,e forse adesso avrebbe compreso il perché.

Accomodandosi con gli altri sui divanetti lì presenti, James notò che i quattro cugini  non si accorsero della loro presenza, anzi, parlottavano animatamente dalla parte opposta della sala, mentre un coniglietto bianco tra le braccia di Neville Riddle li osservava minuziosamente quasi stesse facendo parte alla discussione.

 

“Bene!” esclamò Harmione, la prima tra di loro ad essersi accorta della presenza dei loro ospiti “Credo sia il momento di dirvi la verità, visto, che qualcuno si è dato da fare per metterci i bastoni fra le ruote!” e dicendo questo rivolse un occhiata di severo rimprovero a Remus che si stinse nelle spalle facendosi piccolo piccolo sulla sedia, intimorito dall’occhiata di fuoco della Griffondoro.

 

“Allora parlate!!” esclamò Sirius tra il furioso e l’imbronciato. 

“Calmati!” ordinò severo Neville che dopo tutto quello che aveva passato non aveva voglia di girarci troppo attorno “Prima di tutto sappiate che i nostri veri nomi sono Hermione Granger, Ron Weasley, Neville Paciok, Harry Potter e Teddy Lupin” dicendo questo Neville indicò ognuno di loro “E veniamo dal futuro!”

 

“Potter? Quindi tu e James siete parenti!” chiese shoccato Padfoot dopo pochi minuti di silenzio.

“in realtà James è il padre  di Harry!” esclamò Ron venendo in aiuto dell’amico che boccheggiava senza emettere una risposta.

 

“Mio figlio??” “Il figlio di Potter!!” esordirono insieme Lily e Prongs. “Lasciate che vi spieghi” sospirò Hermione “ Noi veniamo dal 1998 stavamo frequentando il settimo anno…”

“quindi avete la nostra età! E pensare che vi credevo più grandi!” la interruppe Alice “ Infatti, ne abbiamo diciotto” “Ma allora perché siete ancora a scuola?”

“Per via della Grande Guerra contro Voldemort” rispose Ron mentre lo sguardo dei suoi amici si velava di malcelato dolore e quello dei malandrini e gli altri diveniva perplesso e incredulo.

“Senti ma prima hai detto che quel bimbo si chiama Lupin giusto?” Remus spezzò il silenzio inquieto per la strana consapevolezza che si faceva largo in lui.

“Allora mettiamo ordine per chi non avesse ben capito! Harry è figlio di James e Lily” “COSA??” urlò la Evans mentre i Marauders ridevano divertiti con Alice e Frank “ Neville di Frank ed Alice- i due tirati in causa si guardarono per poi spostare lo sguardo sul loro futuro figlio che però si voltò  evitandoli-  “E Teddy è figlio di Remus. E ti prego Moony evita di fare quegli inutili discorsi insensati sul tuo Piccolo Problema Peloso!!” lo fermò Hermione, mentre un moto di sorpresa coglieva i Malandrini”Dicevo? Ah sì! Quando noi compimmo un anno Voldemort venne sconfitto, e tutti lo credettero morto. Purtroppo non era così, infatti era ancora in questo mondo sotto forma di spettro, ma era molto debole. Fatto sta, che, durante il nostro quarto anno, mentre si svolgeva il Torneo Tre Maghi, dove partecipava anche Harry, Il Signore Oscuro trovo il modo per risorgere ed acquistare più potere. Silente provò ad avvertire la comunità magica del suo ritorno ma nessuno lo ascoltò, anzi,cominciarono a crederlo matto. Nel frattempo il ministro della magia si lasciò prendere dal panico, e dalla paranoia si era convinto che Silente  stesse addestrando gli studenti di Hogwarts per creare un suo esercito personale, per questo durante il quinto anno il Ministero si intromise negli affari della scuola istituendo un vero e proprio regime, mentre nel frattempo l’Ordine della Fenice si riuniva. Il ministro mandò a scuola una nuova prof. di Difesa che però si rifiutava di insegnarci, ma tra gli studenti si facevano largo, e sempre più insistenti, voci di strane sparizioni e morti, e cominciarono a credere in quello che diceva Silente. Sapevamo che la guerra era vicina, per questo volevamo qualcuno ci insegnasse a combattere. Quindi, formammo un gruppo di Difesa segreto, il cui insegnante era Harry. Ci chiamammo ES, Esercito di Silente!” Hermione riprese fiato per poi continuare “Alla fine dell’anno scolastico nel Ministero si svolse una prima battaglia tra Silente e Voldemort in persona, anche gli auror e impiegati del ministero assistettero oltre che al ministro stesso, e da quel momento fu innegabile il ritorno di Voldemort! Durante il sesto invece i Mangiamorte riuscirono a far infiltrare una spia all’interno della scuola che aveva il compito di far penetrare altri suoi compagni, i più stretti al Lord, e ci riuscirono! Alla fine dell’anno Silente venne ucciso dai Mangiamorte che l’anno dopo presero possesso della scuola. Con la morte di Silente la guerra era iniziata ufficialmente. Mentre durante quello che sarebbe dovuto essere il nostro ultimo anno…” la Griffondoro si interruppe e amare lacrime le solcarono il viso.

“Adesso basta! Questo è tutto, ora conoscete la verità! Andatevene per favore” il tono di voce di Harry  era glaciale, anche se i suoi occhi erano velati di lacrime e vi si poteva leggere un immenso dolore, così come per i suoi amici.

 

I Malandrini Alice Lily e Frank lasciarono la stanza in  religioso silenzio, e persi nei loro amari pensieri.

 

 

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Capitolo 10
*** ... con dolori e cucciolotti ***


 

A fine capitolo, per coloro che erano curiosi di scoprire le forme animali dei nostri adorati maghetti, c'è una sorpresina!

 

Seguendo un bianconiglio matto, ti ritrovi...

...con dolori e cucciolotti

 

Bene! pensò Remus Ho fatto un gran bel casino! Forse avrei dovuto chiedere delle spiegazioni, prima di coinvolgere gli altri

“Rem, non trovi che sia tutto così assurdo!” parlottò Black tenendo lo sguardo fisso sui ragazzi dall’altra parte della tavolata di Griffondoro . “Sì” sussurrò James in risposta mentre fissava Lily.

Erano tutti  in quelle condizioni da due giorni, Sirius che parlottava su l’assurdità di quella situazione, James che fissava Lily, Lily che avvolte era brusca e avvolte docile col suo pretendente, quasi stesse lottando contro se stessa, e Alice e Frank felici come una Pasqua nel sapere che avrebbero avuto un figlio insieme, ed estremamente rammaricati, perché la loro prole allontanava ogni tentativo di avvicinamento. Il tutto sotto gli occhi di Peter e Remus che si limitavano ad osservare.

“Oggi è lunedì!” esclamò Minus attirando l’attenzione “Abbiamo lezione con loro”

 

Entrati in aula e preso posto, Harry e Neville richiamarono l’attenzione di tutti i Serpeverde e Griffondoro,cosa non molto difficile visto la curiosità di avere due studenti investe di professori “Allora prima di tutto vorrei sapere dove siete arrivati con le lezioni” esordì l’Eroe Magico

“L’anno scorso abbiamo introdotto i Lupi Mannari e per gli incantesimi abbiamo studiato gli Schiantesimi!” rispose prontamente Lily abbassando subito dopo lo sguardo. Mai si sarebbe aspettata che quel ragazzo tanto tormentato potesse essere suo figlio. Suo e di James. Quello spocchioso di un Potter, sempre lì a mettersi in mostra e ad attirare l’attenzione con le sue buffonate! Ma, forse, se aveva avuto un figlio con lui non doveva essere poi così male. Le opzioni erano due o era impazzita o forse, James Potter non era solo il cretino che mostrava di essere.

 

“Male! Molto male!” esclamò Harry portandola via dai suoi pensieri “ Questo, non è un gioco, ne tanto meno le nostre lezioni saranno quelle che uno studente in tempo di pace seguirebbe. Lì fuori c’è una guerra a cui non potete sfuggire per sempre, non ci sarà sempre Hogwarts o Silente o i professori a proteggervi. Dovete imparare a combattere per voi e per chi amate!” un mormorio si levò dall’aula mentre Ron e Hermione osservavano i loro amici divertiti “Silenzio!” urlò Neville nervoso, era sempre stato calmo e riflessivo, e mai si sarebbe imposto così in altre situazioni, ma lui conosceva bene gli orrori della guerra e cosa potevano comportare. Una vita difficile senza genitori, senza persone amate. “Via i libri e fuori le bacchette, rincominceremo tutto da capo!” disse gettando un fuggente sguardo ai genitori che non gli avevano tolto gli occhi di dosso.

 

Era passata quasi mezz’ora da quando le lezioni erano cominciate, e gli studenti avrebbero dovuto sorbirsi altre due ore e mezzo di massacro. Difatti, Silente, in accordo con gli altri insegnanti aveva deciso di aumentare le ore di Difesa Contro le Arti Oscure dando libero arbitrio ai due nuovi arrivati.

Nell’aula risuonavano cori di voci di Expelliarmus, cosa che constatarono sapevano usare molto bene, il minimo visto che gli incantesimi erano di base.

“OK, fermi fermi!” urlò il Ragazzo Sopravissuto al di sopra dei cori “ adesso voglio che usiate un Protego uno per volta vi metterete in coppia” “Ogni coppia dovrà essere formato da un Serpeverde ed un Griffondoro”aggiunse Neville “Cominciate!”

Ed anche quelle due ore passarono, i migliori certo erano Hermione e Ron, ma non passavano inosservato Alice e Frank così come Severus Piton, Narcissa Black e i Malandrini, anche se probabilmente la loro bravura si doveva agli incessanti “allenamenti” sui Serpeverde.

“Per ora è tutto andate” sussurrò Harry poco prima che la campanella suonasse.

“Complimenti amico gli avete massacrati!” rise Ron dando una pacca sulla spalla ad Harry, mentre  si  avviavano con gli altri alla prossima lezione “Aah ricordo ancora i nostri incontri dell’ES” sospirò nostalgico “ Che felici ricordi!” esclamò fingendo di asciugarsi una lacrima mentre gli altri ridevano prendendo posto.

 

Quando gli studenti del settimo anno di Griffondoro e  Serpeverde entrarono nella Sala Grande per la cena tutti gli occhi erano puntati su di loro, erano talmente stremati da non riuscire ad avere la forza neanche per camminare! Difatti, quei poveretti si erano dovuti subire, nel pomeriggio, un secondo  round con i due “PPD”, i Perfidi Professori di Difesa, come gli avevano nominati il resto della classe. Infatti gli unici ad essere in ottima forma o quasi erano i PPD e i loro amichetti Ron ed Hermione. Già perché la seconda lezione non si era certo limitata ad un Protego e un Expelliarmus, ma avevano dovuto sorbirsi degli Schiantesimi e senza neppure difendersi, per “Allenare il vostro corpo e la vostra mente a non crollare al primo stupido incantesimo! Ed a potenziare l’incanto stesso”

Come ha detto il mio perfidissimo figlio! pensò James Avrà preso tutto da mamma Lily!

“Ragazzi sono a pezzi!” mormorò dolorante Padfoot mentre alzandosi dalla tavolata si diresse alla Torre di Griffondoro “Ah! Non dirlo a me! Ho talmente tanti dolori che riesco a sentirli perfino dove non batte il sole!” rispose lamentoso James entrando nella Comune “Potter ! Non dovresti parlare così dinanzi ad una signora!” lo rimproverò prontamente Lily Evans indignata da tale linguaggio “Mpf… ma quale signora?” rise il cervo seguito da Black, accorgendosi troppo tardi del suo errore “Cioè … volevo dire…” balbettò  intercettando il furioso sguardo della rossa “Che più che  una signora, sei una splendida Dea dell’Ammorrrre!” continuò James ammiccante “Potter?!”

“Si, dolce Lils?!”  sorrise di più il cervo “Comincia a correre…” e mentre Lily  estraeva la sua fidata bacchetta ed un urlo di terrore si espandeva per tutta Hogwarts, fecero ingresso nella sala comune i cinque Riddle che con divertimento presero posto sui divanetti godendosi lo spettacolo che, gli amorevoli genitori di Harry offrivano come intrattenimento.

“Ehi ragazzi!” Salutò Remus titubante, e ancora in colpa per i disastri che aveva combinato

“Ciao Rem!” salutarono invece i ragazzi del futuro tranquillamente. “Sentite volevo chiedervi una cosa. Posso?” sussurrò ancora insicuro ma molto più tranquillo “Certo” rispose cordiale come sempre Hermione “andiamo nelle nostre stanze?” aggiunse intuendo ciò che Remus stava per chiedergli. In realtà, credeva che si sarebbe fatto avanti molto priva, anche perché lui  era l’unico a saperlo.

“Bene dicci tutto Moony” sorrise Harry sereno. “Ehm sì, ecco… quando vi ho ehm osservati, ho notato che Ron ehm, era un animagus. Così, mi chiedevo, se lo era anche qualcun altro di… voi?”

“Oh certo lo siamo tutti! Tranne Teddy naturalmente! A proposito  ti è piaciuta la mia forma animale!” disse il rosso fiero di essere uno splendido lupo dal bellissimo pelo ramato, passando il bimbo al padre. “Oh certo!” rise Remus ripensando allo splendido animale e guardando il bimbo tra le sue braccia “E, se non sono troppo indiscreto, quali sono le vostre forme?” chiese rivolgendosi agli altri “Guarda!” rise beffardo Harry trasformandosi in una splendida aquila reale   dal bellissimo piumaggio bruno, un animale che asprimeva fierezza e nobiltà. Ron prese le sembianze di lupo e gli ringhiò contro giocosamente, e, mentre i due cominciavano una finta lotta, Hermione  e Neville si accingevano a trasformarsi. 

 

Un fiero leone bianco dalla folta criniera, fece la sua comparsa dinanzi al giovane Lupin, accompagnato da un’incantevole volpe rossiccia. Remus rimase ammaliato da tanta bellezza, tanto da restare imbambolato per un bel po’, ed è così che lo trovarono James e Sirius entrando improvvisamente, nella comune dei Riddle. I due si trovarono dinanzi ad uno spettacolo assai singolare, un grosso lupo rossiccio e un aquila reale che si mordevano a vicenda la coda mentre uno ringhiava senza reale minaccia e l’altro raspava gli artigli sul vecchio tappeto polveroso, ignari della loro presenza, una volpe che con sguardo esasperato osservava i due animali per poi rivolgersi verso Moony e dargli un colpetto col muso agli stinchi e un leone stravaccato per terra che giocava con il piccolo Teddy, mentre Remus ridendo mormorava “Ah se vi vedessero Jamie e Siri! Schiatterebbero d’invidia!”

“Ehi!” protestarono i due attirando l’attenzione di tutti i presenti.

 

 

 

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