Blades of Love

di MissLeaMichele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

"E ora, signore e signori, è arrivato il momento del nuovo giovane talento! Dagli Stati Uniti d'America,
nato in Ohio e trasferitosi a 16 anni in Michigan per potersi allenare con Brian Orser, appena uscito
dai campionati nazionali con una vittoria meritata superdando Jeremy Abbott e Jimmy Macelroy...
a te la parola Scott..."

Un boato si levò nell'aria dello Staples Center di Los Angeles.

 "...Kurt Hummel!"

 "Credi che avrà possibilità di vincere una medaglia Scott?"

 "Bè, con i mondiali in casa è tutto più semplice...anche se dopo lo short program è terzo,
è staccato di solamente 50 centesimi dal secondo e un punto dal primo...sarà una bella gara!"

 "E' già...e non può permettersi di fare errori...se riuscirà ad eseguire il quadruplo che ha annunciato,
avrà la medaglia d'oro in pugno! Chi l'avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a questi livelli in un
solo anno...e a soli 18 anni...Scott ma ci credi?"

 "Si ci credo BEN! Ora per favore stai zitto e godiamoci il programma...il quadruplo dovrebbe
essere il primo salto, non è vero?"

 "Si Scott, quadruplo toeloop..."



Sono il migliore al mondo e vincerò io”- Pensò Kurt, mentre faceva gli ultimi giri di pista per poi
fermarsi al centro e mettersi in posizione per iniziare: con un ginocchio poggiato sul ghiaccio,la
schiena piegata all'indietro, la testa che guardava verso l'alto e le braccia allargate in fuori.

Fece un respiro profondo per calmarsi. Due. Al terzo, il pubblico aveva smesso di fare ogni genere
di rumore, lasciando spazio ad un silenzio assoulto.

Al quarto la musica partì.

Dai, non aveva niente di cui preoccuparsi, aveva già pattinato quel programma in modo perfetto.
E poi, erano i suoi primi campionati mondiali da senior, avrebbe avuto il tempo di rifarsi...diamine,
era Kurt Hummel, non uno qualsiasi! C'era un motivo se era conosciuto in tutto il mondo, aveva fatto
spot pubblicitari e aveva partecipato a tutti i galà a cui era stato chiamato in giro per l'America.
Certo però che vincere non sarebbe stato affatto male...

 “Concentrati Kurt!”

 Ormai erano trenta secondi buoni che aveva iniziato a pattinare, ed era giunta l'ora del fatidico quadruplo.
Non l'aveva mai fatto in gara...era il caso di rischiare? Ultimamente, durante gli allenamenti gli era riuscito spesso, però...

 

Hey Scott eccolo! Sta per...”

SHHHHHHHH!!”


Il pattinatore prese velocità per la rincorsa del salto...

 

Ommioddio, ommioddio! Non ho il coraggio di guardare...no un momento, guarda quant'è bello...!”

 “Figliolo ma che diavolo...”

 “Zitta mamma! E' un momento cruciale!Da questo salto dipende la sua vittoria!”-
rispose il ragazzo prendendo un cuscino dal divano per coprisi la faccia.

La donna sorrise e roteò gli occhi-
Tra poco spegni o cambia canale però che se tuo padre ti scopre che guardi queste cose...bè sai come la pensa”

Il figlio sospirò.
Si mamma...mamma?

Che c'è?”

Ti prego guarda tu al posto mio...”

 

********
Dieci minuti più tardi.

 “Merda!”- gridò Kurt mentre lanciava il suo coprilama contro il muro dentro lo spogliatoglio.

 

Merda!”- gridò il ragazzo davanti la TV.

Ti sembrano parole da usare?!?”

Mmm”- grugnì affondando il viso nel cuscino, e borbottando chissà cosa.

 

Merda!”

SCOTT!”

Siamo ancora in dir-”

Ben lo guardò con sguardo omicida.

Ok, siamo in diretta...scusate!”

 

"Dai Kurt, non fa niente, sarà per la prossima gara...ne hai tante ancora, sei giovane!”- gli disse Brian,
che era entrato nello spogliatoglio e aveva visto quello che aveva fatto il suo atleta.

Lo so, ma ci tenevo...chissà quando ricapiteranno i mondiali qui in America...”- sussurrò il ragazzo
dagli occhi azzurri mentre si slacciava i pattini.

Non ho neanche preso una medaglia, sono arrivato quarto!”- gridò stizzito.

Suvvia ragazzo”- disse il suo allenatore dandogli una pacca di conforto sulla spalla-
“Potrai pattinare per altri dieci anni se vuoi, ricapiterà, e per quella volta, il tuo quadruplo toeloop
sarà il migliore in circolazione!”

Grazie Brian...ora vado a farmi una doccia. Ci vediamo lunedì mattina.”- disse Kurt sorridendogli riconoscente.

Domani ci sarà il galà, se vuoi lunedì ti puoi riposare, sarai stanco. Ci vediamo martedì!'”-
lo informò mentre apriva la porta per uscire, facendogli l'occhiolino.

Kurt sorrise di nuovo e gli fece un cenno con la testa per ringraziarlo.
La porta si riaprì-
“Ah dimenticavo...non questa settimana che viene, ma quella dopo ancora, ci trasferiremo in New Jersey...
lì avremo tutto quello, e tutte le persone di cui abbiamo bisogno per intensificare il tuo allenamento.”

Detto ciò, Brian lasciò lo spogliatoglio- Maledetto quadruplo...”- disse una volta uscito.

 


Ding dong”

Maledetto quadruplo!”- disse il ragazzo riemergendo dal cuscino, prima di andare ad aprire la porta.

Hey figliolo! Hai visto le corse delle macchine?”- disse l'uomo che era appena entrato, arruffandogli i capelli.

Il figlio si scansò, e rispose un secco

No papa. Non mi piacciono le macchine”

Ma come no, ho anche una sorpresa per te! Sai la macchina scassata dello zio Leonard?
La aggiusteremo io e te insieme, come due veri uomini, così la potrai avere per portare in giro la tua
ragazza!”- gridò il padre.

Papà io non avrò mai una ragazza, lo vuoi capire o no che sono gay?!? E sai che ti dico?
Non ho guardato le corse delle macchine, perchè preferisco di gran lunga il pattinaggio artistico su ghiaccio!
Continua pure a dire che è una sport da gay...tanto è quello che sono! Che male c'è?

Ah, e un'altra cosa!”- gridò il ragazzo, che ormai aveva perso le staffe- “Sai l'altro motivo per il quale oggi ho visto
quella gara di pattinaggio? Perchè partecipava Kurt Hummel, il mio pattinatore preferito, che è molto bello,
e gay come me! Chissà se un giorno lo incontrerò, magari ci fidanzeremo...”

Non riuscì a finire la frase che il padre gli aveva tirato uno schiaffo.

Blaine Anderson vai in camera tua a pensare a cosa hai detto e a schiarirti le idee”

Il ricciolo inizialmente lo guardò sconvolto, poi sentendo la rabbia crescere dentro di sé,
girò i tacchi e corse su per le scale nella sua stanza, non prima aver buttato a terra il vaso di fiori che
la figlia di un collega di suo padre gli aveva portato qualche giorno prima.

Ah, e se ne avevi voglia appena sei entrato potevi anche chiedermi come stavo”.

E sbattè la porta.

 

 

Ah, maledetto quadruplo, non è vero Scott?”

Sì Ben, ma smettila di dire il mio nome ogni volta che finisci una frase! Qui ci siamo solo io e te!”-
disse esasperato il telecronista portandosi una mano sulla fronte.

Diretta”- gli disse l'altro guardandolo male.

Oddio...”

Bè, tifosi telespettatori, è stato un piacere. Dispiace ovviamente a tutti noi per il mancato quadruplo
di Kurt Hummel. Vedendo i punteggi, oltre che la caduta, il salto è anche stato considerato sottoruotato,
per questo il nostro beiniamino ha perso così tanti punti. Lo vedremo comunque domani al galà di chiusura.
Arrivederici, da me e da Scott. Mi raccomando domani alle tre!”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok allora....ho iniziato questa long. Sono una malata di menteeeeeeeeeeeeeeeee. Se non l'avete capito,
Kurt è un pattinatore famosissimo e giovane, Blaine è un suo fan sfegatato, e Scott e Ben sono due telecronisti di pattinaggio. XD

Allorrrrrra...ora vi dico come mi è venuta in mente questa storia: mi era tornata l'ispirazione per scrivere una long,
ovviamente Klaine, ma Kurt e Blaine dovevano essere in un contesto diverso da quello del telefilm...
io sono fissata con il pattinaggio, perciò ecco la conclusione! XD

Se non ci capite niente di pattinaggio artistico sul ghiaccio...bè non fa niente. Il toeloop è un tipo di salto,
il quadruplo sono quattro giri in aria e lo fanno solamente gli uomini in gara, e neanche tutti. Le gare di
pattinaggio sono divise in due parti: lo short program, e il free program. Bè comunque...se volete informazione
più specifiche, basta chiedere nelle recensioncine che mi lascerete! Nevvero???! xD

Allora (per la terza volta): Brian Orser esiste veramente, è un allenatore molto famoso...
Jeremy Abbott è un famoso pattinatore americano che adoro *___* (Vai Jeremyyyy <3)

E Jimmy Macelroy...bè...ho preso il nome dal film “Blades Of Glory”. Non so se l'avete mai visto,
se no fatelo perchè è una figata assurda! XD
S
o che in questo capitolo si capisce poco ed è un po' contorto, ma è solo l'inizio...poi già dal prossimo comincerò a spiegare le cose.
Ora, vi chiedo umilmente di lasciarmi qualche recensione, perchè vorrei sapere se vale la
pena continuare a scrivere questa simpatica storiella...per piacere, siate buoni...potete anche
scrivermi tipo “no fa cagare lascia perdere” e io lo farò *__*

Ora vado a dormire, perchè sarebbe anche ora...FATEMi SAPERE grazieeeee.

MissLeaMichele

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

 

Blaine Anderson era un ragazzo di 18 anni. Viveva a Newark, nella contea di Essex, nel New Jersey,
e quel lunedì pomeriggio, tornato da scuola e fiondatosi sul computer per controllare le ultime novità
su “Art On Ice”, era letteralmente impazzito quando aveva letto la notizia che Kurt Hummel si sarebbe
trasferito, per questione di allenamenti, in New Jersey, a Newark.

Blaine frequentava una scuola pubblica, il McKinley. I ragazzi lì avevano la mente chiusa, era questo che
lui pensava ogni volta che veniva spintonato, gettato nei cassonetti o insultato. E tutto questo non era
neanche colpa sua; infatti, non aveva deciso lui di essere gay.

Lo aveva capito veramente durante il suo primo anno di liceo, ma aveva fatto il suo
coming out solamente all'inizio del secondo.

E da lì, era stato l'inferno. Quelli che erano suoi amici, lo avevano cacciato dalla squadra
di football di cui faceva parte; nessuno osava più sedersi vicino a lui a mensa, e ogni
santissimo giorno veniva in qualche modo importunato.

Gli unici rimasti fedeli, erano i suoi compagni del glee club, le New Directions:
Mercedes, Rachel, Puck, Mike, Quinn, Artie, Brittany, Santana e gli altri, in un certo
senso l'avevano già capito, e a loro non importava: gli volevano bene allo stesso modo di prima,
e non avevano smesso di trattarlo come prima, come una persona normalissima, come un amico.

Insomma, aveva il loro appoggio, e anche quello di sua madre. Ma non di suo padre,
che quella sera a cena in cui Blaine si era dichiarato omosessuale davanti ai suoi genitori, si era messo a ridere.
Gli aveva detto “non preoccuparti figliolo, è solo un periodo di confusione, di passaggio. Sì, insomma anche
io credo di esserci passato, ma non fa niente, guarirai presto, in men che non si dica!”.

Quando Blaine gli aveva detto scioccato di non essere affatto malato, il signor Anderson aveva scosso la testa roteando gli occhi.

Il ragazzo sconvolto, era corso in camera ed era scoppiato a piangere.

Da quel giorno, suo padre non faceva altro che chiedergli se avesse trovato una ragazza,
e che se ancora non era successo, gli avrebbe presentato le figlie dei suoi colleghi.
E il ragazzo puntualmente gli rispondeva di no, e che non ne voleva sapere.


E come se non bastasse, era un grandissimo appassionato di pattinaggio artistico su ghiaccio.
Certo, gli piacevano tutte le diverse specialità, ma la sua preferita era il singolo maschile.

Blaine trovava il pattinaggio qualcosa di speciale. Quando la musica partiva, e il pattinatore iniziava
il suo programma, si creava una sorta di magia, e per lui, era pura arte. A volte mentre lo guardava,
dimenticava che fosse uno sport che richiedesse un impegno sovrumano, grande sacrifici, e tanto,
tanto allenamento e devozione verso di esso, per riuscire ad arrivare ad alti livelli; ma mentre
quelli si esibivano in trottole, sequenze di passi e salti, sembrava che non facessero il minimo sforzo.

E in più, non avevano neanche un fisico niente male!
Questa sua passiona, era nata circa a metà del suo secondo anno di liceo, a 16 anni,
quando aveva scoperto da un'amica di sua madre che ne parlava spesso, che a Newark c'era una delle
piste più importanti d'America, in cui aveva sentito dire che si allenavano dei grandi pattinatori.
Cercando su internet, aveva letto che ci sarebbe stato lì un galà, e incuriosito, aveva deciso di andare a vedere.

E ne era rimasto colpito, e affascinato. Ma soprattutto, era rimasto particolarmente colpito da uno dei pattinatori.
Era giovane, più o meno doveva avere la sua età; era incredibilmente bravo, ed incredibilmente bello.
Era così fluido ed elegante, alto, snello, e...wow, anche se le luci erano basse, l'occhio di bue
che lo seguiva rendeva i suoi occhi più brillanti e azzurri di quanto non fossero già.

Kurt Bummer? Tummel? Come si chiamava?

Ah ecco, Kurt Hummel!”- aveva esclamato quando l'aveva cercato su wikipedia.
Aveva già vinto un mondiale e tre campionati nazionali juniores, ed era statunitense.

E Blaine da quella volta che l'aveva visto, non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi.
Aveva iniziato così a seguire ogni gara a cui partecipava, consultava siti internet su di lui,
ed era iscritto a tutti i suoi fanclubs...e aveva anche scoperto che era gay!

Così non faceva altro che sognare ad occhi aperti, il giorno in cui lo avrebbe incontrato e si
sarebbe dichiarato a lui...beh sì, si rendeva conto che sembrava una ragazzina di 12 anni, ma non gli importava.
Blaine era così, un inguaribile romantico e sognatore.

Poi, seguendo le gare, aveva iniziato anche ad apprezzare quello sport in sé per sé,
e a farsi piacere anche altri gli pattinatori e le altre specialità, anche se Kurt Hummel continuava ad essere il suo mito.

E gara dopo gara, Hummel, diventava sempre più bravo, arrivava sempre più avanti,
e divantava sempre più famoso, fino ad avere a soli 18 anni una fama mondiale.

Suo padre però, non era d'accordo. Considerava, come la maggior parte di quelle persone
chiuse di mente che lo prendevano in giro, il pattinaggio uno sport da donne o da gay.
Spesso gli proibiva di vederlo, ma quando lo beccava che guardava i video su youtube
dell'ultima gara o esibizione che lui non gli aveva impedito di guardare, volava anche qualche minaccia,
del tipo “se non bastano le parole, dovrò passare alle mani”.

Ma al ragazzo non importava, perchè aveva imparato a guardare i video di notte dal suo cellulare,
cosìcchè nessuno se ne accorgesse.

 

Ma torniamo al presente: Kurt Hummel si sarebbe trasferito a Newark!

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”- Blaine si lasciò sfuggire un gridolino- o
forse più di un gridolino- di eccitazione.

Fortunatamente in quel momento era solo in casa.
Cioè...no seriamente, Kurt Hummel, quel ragazzo che non aveva mai conosciuto di persona,
ma di cui sapeva tutto, di cui si era follemente innamorato dalla prima volta che l'aveva visto due anni prima,
e non aveva idea di chi fosse, di cui era rimasto affascinato dai suoi occhi che non aveva mai dimenticato,
e dalla sua eleganza e fluidità sul ghiaccio, il suo modello, il suo “futuro marito” (così lo chiamava con i suoi amici).

Oh mio Dio...devo chiamare Rachel!”
Corse a prendere il telefono e compose velocemente il numero della sua migliore amica.

 “Blaine ciao!”

...”

Blaine??Ci sei?? Yuhuuuuuu!!”

S-scusa Rachel...sono ancora sotto shock...”

Perchè??Che è successo??Dimmi tutto Blaaaaaaaaaaaine!!”

Rachel per favore non gridare!Comunque...oddio non ci posso credere...non è possibile...potrei vederlo dal vi-”

Blaine ma di che stai parlando??Avanti!”

Il mio futuro marito si è trasferito in New Jersey per allenarsi con Yuka Sato!!”

Con chi?”

Fà niente...ed è proprio qui a Newark!”

Cosa??Kurt Hummel si è trasferito a Newark?Uaaaa Blaine ora puoi stalkerarlo tutte le volte che vuoi...
e io ti aiuterò! Non l'ho mai fatto, ma visto che prima o poi ci sarà a Broadway un musical di “Kim Possible”,
e grazie a te otterò la parte e vincerò un Tony Award e-”

Rachel!”

Cosa??? Sono da te tra venti minuti, il tempo di finire di vedere Funny Girl, e poi ci organizziamo per bene!”

Ma...hey!”.

 

Troppo tardi, Rachel aveva già chiuso il telefono. Blaine lo ripose, e poi si gettò sul letto.
Lo avrebbe potuto rivedere. E magari anche parlarci...no, non poteva essere vero.

 

********

Papà, quando verrete qui anche tu Carole e Finn?”

Mi dispiace, ma temo che finchè Carole non si rimetterà, dovremmo rimanere qui in Michigan...
Ora devo riattaccare, ti voglio bene, ci vediamo presto”

Sì anche io, ciao papà...”

Kurt riattaccò il telefono.

Quel trasferimento improvviso, lo aveva un tantino sconvolto. Certo, sapeva che per diventare un grande
campione avrebbe dovuto compiere dei sacrifici, ma almeno voleva essere infomato circa una settimana
prima, non a due giorni dalla partenza per un altro stato. Apprezzava la scelta del suo allenatore,
e si vedeva che contava veramente su di lui: avrebbe preso lezioni dalla grandissima Yuka Sato e
sarebbe di certo migliorato, e forse sarebbe anche riuscito a imparare quel cavolo di quadruplo.

Perchè quel cavolo di Plushenko lo faceva sembrare così semplice?
Al diavolo, ce l'avrebbe fatta anche lui. Era Kurt Hummel!
Sì era Kurt Hummel...e sarebbe riuscito anche a sistemare almeno un quarto delle cose dentro
gli scatoloni nella sua nuova casa prima dell'allenamento, che sarebbe stato...

Tra 20 minuti! Mi devo sbrigare!!”.

Mise in spalla il borsone con i pattini, e salì in macchina. Sapeva dove si trovava la pista,
non poteva non conoscerla visto chi si allenava là dentro!

 

 

 

 

 

 

Vom vommmmmmmmm...voilà il secondo capitolo che ho appena finito di scrivere e che ho subito postato!! Merci, lo so che non vedevate l'ora! :3 (eeh avoglia)
Ciancio alle bande...capitolo mooolto dedicato a Blaine, e un poquito a Kurt...what do you think about it?
Stra-ringrazio le due personcine che hanno recensito il primo(vi amo *__*)

-Le 85 visualizzazioni

-Le 7 che hanno messo la storia tra le seguite <3

-E la 1 che l'ha messa tra le ricordate

Uiiiii *___*

Comunque, Plushenko, Evgeni Plushenko, è un pattinatore russo stra-famoso che ha vinto le olimpiadi a Torino nel 2006. E Yuka Sato è una vera allenatrice..indovinate?? Anche lei famosissimaaa xD
Comunque(ancora)...se avete domande sul pattinaggio, io ci sono sempre è! Non vi preoccupate, non mi disturbate con le recensioni...anzi...SORPRESAAA, sono ben accette!
Scusate, è che finisco di scrivere e aggiorno sempre nella tarda notte...quindi sono un po' ridotta male...cioè sclero un po'...ok basta.
Vi prego, recensite e scrivetemi tutto quello che vi pare, criticate, ditemi che sono la scrittrice più brava e figa del mondo (improbabile :3)
Qualsiasi cosa...io vivo di recensioni! XD

Comunque (3 volta!), visto il poco successo, non sono ancora sicura di continuare...vedrò come và questo capitolo...ma se volete dirmi di continuare siete ancota in tempo è!

Capito?

Stò per decidere di smettere di scrivere la storia...

Voi però se non siete d'accordo mi potete dire di CONTINUARE!

Capito?

Continuare...

Ok basta mi faccio pena da sola xD

MissLeaMichele

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Bene, primo giorno e già in ritardo...maledizione!” - borbottò Kurt Hummel mentre cercava il cellulare che gli
era caduto a terra mentre cercava di uscire dalla macchina il più velocemente possibile.

Appena trovò il telefono e lo raccolse, alzò la testa e...wow.
Quel palazzo del ghiaccio era il più grande che avesse mai visto! Ok forse stava un po' esagerando,
visto che avendo girato il mondo e l'America aveva gareggiato in palazzetti enormi, ma sicuramente
il palazzo del ghiaccio di Newark era triplo rispetto a quello in cui era solito allenarsi in Michigan.

Bè, qui le cose sono serie..” - pensò mentre si dirigeva a passi veloci verso la porta d'ingresso,
stringendosi al suo borsone dei pattini.

Varcata l'entrata, si trovò spaesto, e anche un po' a diasgio: cavolo però, era la prima volta che metteva
piede in quel posto, aveva il diritto di non sapere dove andare!

Mentre si guardava intorno alla ricerca di indicazioni o qualcosa che gli avesse fatto capire dove si trovavano
gli spogliatoi, o la pista, o Yuka Sato, notò una ragazza, voltata di spalle, che trafficava dentro un borsone.

Kurt si avvicinò, e decise di schiarirsi la gola per farsi notare.

Ehi, scusa se ti disturbo, ma sono nuovo qui...mi sapresti dire dove si trovano gli spogliatoi perchè-”

 

La ragazza si voltò di scatto, e Hummel la riconobbe all'istante...insomma,
chi non l'avrebbe riconosciuta?

I suoi denti erano così bianchi e perfetti e il suo sorriso così accecante che per un momento il pattinatore non
riuscì a tenere gli occhi aperti, e pensò di tirare fuori i suoi occhiali da sole dalla borsa.

Capelli castani e lisci che le cadevano sulle spalle, lineamenti gentili, bellissima, con il sorriso da pubblicità
di dentrifricio, nonché la pattinatrice con le trottole più veloci ed eleganti al mondo: e già, era proprio Alissa Czisney.

...allora, ti serve aiuto?”- domandò Alissa un po' perplessa, fissando Kurt.

Kurt non sapeva per quanto tempo era rimasto a fissarla, ma sicuramente per più di dieci secondi,
visto che la ragazza di fronte a lui aveva un'espressione alquando preoccupata.

Era gay certo, ma poteva essere fan anche di una donna, e in quel moment il suo “fangirl mode” era “on” come non mai.

Oh sì scusa è che...tu sei A...Alissa..e io non...Alissa..-”

Era sicuramente la pattinatrice che più ammirava subito dopo Mao Asada. Lei era la crème de la crème.
Nessuno la poteva toccare. La sua Mao. Yu-na Kim poteva anche rimanere a fare i galà nella sua amata Korea,
a Kurt non sarebbe importato niente! Anzi, sarebbe stato più contento visto che continuava a rubare il primo
posto che non meritava affatto alla sua stupendissima Mao-miao- aMAOzing-Asada. Ok, stava degenerando...

Comunque, adorava Alissa Czisney.

Sì, e anche io credo di conoscerti...oh mio Dio ma tu sei Kurt Hummel!! Yuka mi aveva detto che ti saresti
trasferito ad allenarti qui con me, Jeremy e Adam!! Vieni, ti porto subito in pista, si inizia tra 5 minuti!”.

La ragazza non lasciò ad Hummel neanche il tempo di replicare. Lo afferrò per un braccio e lo trascinò con se.
Kurt non ci stava capendo niente..era in uno stato di trance...stava toccando Alissa Czisney, e di lì a poco avrebbe
incontrato Yuka Sato, Jeremy Abbot e Adam Rippon...anzi no, sarebbe svenuto prima.

*******

Blaine era ancora su di giri per la notizia che aveva scoperto poco tempo prima. Erano circa dieci minuti che
stava steso sul letto, abbracciando il cuscino con stampata la faccia sorridente di Kurt Hummel che Santana e
Brittany gli avevano relagato per il suo diciassettesimo compleanno (l'ispanica glielo aveva dato con un sorrisetto malizioso,
che lasciava intendere moooolto... dicendo “usalo come più ti pare e piace...”) quando un un rumore improvviso
lo fece tornare dal mondo dei sogni.

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiN!!!

Blaine Blaine sono io apri...BLAINE!!!!!!!!”

Rachel per l'amor del cielo staccati dal mio campanello o sarò costretto a tranciarti le braccia così
dovrai usare il tuo naso se vorrai toccarlo di nuovo!”

Gridò Blaine mentre scendeva le scale per aprire la porta.

Questa me la lego al dito Anderson! Lo sai che non devi fare battute su due cose: La mia futura carriera a
Broadway ed eventualmente in televisione, e il mio naso!”

E Barbra Streisand?”

Sì, anche lei”- disse la Berry entrando in casa con una finta espressione offessa e superando
Blaine che era rimasto davanti alla porta di casa.

Scusa Rach...”

Sei perdonato per questa volta...ma solo perchè io e te abbiamo altro a cui pensare!!!!!!!!!”- disse Rachel,
che nel frattempo si era seduta sul divano e frugava dentro la sua piccola borsa rosa con i gattini.

Rachel era la migliore amica di Blaine da quando si erano conosciuti al primo anno di scuola superiore.
Essendo tutti e due nel glee club, ed essendo tutti e due “artisti incompresi” (come li definiva la Berry),
avevano subito legato, ed era nata una grande amicizia. Ormai casa di Blaine era anche casa di Rachel,
e casa di Rachel era anche quella di Blaine.

Anderson chiuse il portone, e si andò a sedere vicino alla sua amica.

Rachel cosa stai...”

Shhhh zitto a aspetta!” - lo rimbeccò lei, mente continuava a cercare nella sua borsetta...ma cosa,
si stava domandando un preoccupatissimo Blaine Anderson?

Eccolaaaaaaaa!!”- gridò la ragazza spaventando quel pazzo che aveva deciso di diventare il suo migliore amico,
e facendolo sobbalzare.

Alzò in aria la mano destra, nella quale teneva un foglio colorato. Guardava l'orizzonte davanti a sé in modo vittorioso,
ma notando che Blaine non stava affatto reagendo come avrebbe dovuto, girò lentamente la testa di 45
gradi fino ad incontrare gli occhi del ragazzo, con un' espressione “maliziosa”.

Che ovviamente Anderson trovò piuttosto inquietante; infatti il suo sguardo che era inizialmente confuso,
molto confuso, si tramutò in molto spaventato.

Rachel la situazione stà iniziando a farsi strana...tu stai iniziando ad essere strana...per piacere dimmi cosa-”

Ma la moretta non lo lasciò finire. Tirò giù il braccio e sbuffò, spiegò il foglio che teneva in mano e
lo posizionò a due centrimentri dalla faccia di Blaine.

Quello si tirò indietro.

Ok, non devi ringraziarmi ora, so che lo farai quando saremo arrivati al palazzo del ghiaccio.
Però intanto lo faccio per te...è solo un'anticipazione di quello che mi diraim non ti preoccupare, niente di speciale, solo un:
grazie Rachel sei la migliore amica più migliore del mondo perchè mi hai appena dato la mappa per andare a finire
dritto dritto nella alla pista in cui si allena il mio futuro marito e...oh, ma ci sono anche gli orari dei suoi allenamenti!
Grazie, ti adoro Rachel Barbra Berry! Così adesso sarò un perfetto stalker, e potrò sbavargli dietro ogni volta che voglio...
magari gli chiederò anche un appuntamento per il venerdì, visto che- grazie a te che hai trovato il programma dei
suoi allenamenti – so che quel giorno ce l'ha libero.

E bum...vissero per sempre felici e contenti...non c'è di che Blaine”.

Finì la ragazza facendogli l'occhiolino, e abbracciandolo subito dopo.

...Quand'è che aveva deciso chi chiamarla?
 
O meglio...quand'è che aveva deciso di rivolgerle la parola?

 

 

 

 

 

 

Eggià...chi non muore si rivede... *coffcoff*

Sì lo so sono la persona più orribile del mondo...sapete quando l'ispirazione sparisce come un calzino??
Ne trovi uno ma non trovi il compagno, e poi lo ritrovi circa un anno dopo...eeeed ecco cosa mi è successo.

Seriamente, sia x la mancanza di tempo, che x mancaza della mia carissima amica ispirazione,
non sono riuscita più a scrivere!!
Sinceramente non so più cos'altro dire...solo grazie a chi ha recensito e letto i primi 2 capitoli...
spero solo che qualcuno voglia continuare a leggere questa storia, omagari iniziarla adesso!

Chiedo perdono...abbiate pietà di meeeeeeeeeeee...e recensite!! Anche recensioni piene di insulti,
ma sono pure sempre recensioni!! Sapere come Rachel Berry vive di applausi...io vivo di recensioni... *___________*

Anyways, parlando del capitolo...è un po' di passaggio, ma a me piace.. *.* Le informazioni che ho scritto su
Alissa Czisney sono verissime...andate e vedere su youtube un suo programma se non ci credete! ù.ù

E lei, Jeremy Abbot e Adam Rippon si allenano veramente son Yuka Sato...che conoscerete il prossimo capitolo uahahha
Oh, e I <3 MAO ASADA...scusate fans di Yu-na Kim, non voglio assolutamente insultarla ma preferisco Mao...
Blaine ha decisamente il mio appoggio! xD

A presto carissimi...a presto...

ps. Rachel è una pazzoide <3

MissLeaMichele

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