Ancora non so.

di SimonaArrivo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Ehi... ***
Capitolo 2: *** -Ehi... 2°parte ***
Capitolo 3: *** -Ehi... 3°parte ***
Capitolo 4: *** -Ehi... 4° parte ***
Capitolo 5: *** -Ehi... 5° parte ***
Capitolo 6: *** -Cooosa?! ***
Capitolo 7: *** -Cooosa?! 2° parte ***
Capitolo 8: *** -Cooosa?! 3° parte ***
Capitolo 9: *** -Cooosa?! 4° parte ***
Capitolo 10: *** -Cooosa?! 5° parte ***
Capitolo 11: *** Un sogno inizia ad avverarsi! ***
Capitolo 12: *** Un sogno inizia ad avverarsi! ***
Capitolo 13: *** Un sogno inizia ad avverarsi! ***
Capitolo 14: *** Due cuori spezzati, una soluzione! ***
Capitolo 15: *** Due cuori spezzati, una soluzione! ***
Capitolo 16: *** Due cuori spezzati, una soluzione. ***
Capitolo 17: *** Tra virgolette! ***
Capitolo 18: *** Le labbra dell'Angelo. ***
Capitolo 19: *** La prima di tante. ***
Capitolo 21: *** Serata... d'incanto! ***



Capitolo 1
*** -Ehi... ***


Il biondo mi si avvicinò -Ehi... La mia vita cambiò al suono di quella voce. Ma forse dovrei tornare un po' indietro nel tempo.

 

Questo è il diario di Abby, Veronica e Erika!

5/5/11

 

Primo giorno di 3° Superiore alla West Station High School!

 

Oggi Veronica ha la stessa maglia di Cosetto XD... (ma la mia è più bella! ;) ) Erika le sta' prendendo da Veronica... >.< Grr!

Erika ha detto... -Ci droghiamo!?! E noi... -Sèèè! XD (la nostra droga è un lucidalabbra alla fragola :P)

 

E ora la prof ci sta' c... Sgridando! Veronica ha raccontato una cosa a Abby che faceva scassare! E lei... -NON FA RIDERE! -.-'' Non capisce niente... -.-'' E... adesso il ragazzo di Veronica (Sam) le ha detto -Sei gialli! (-.-? Va beh...)

 

Domani Veronica, Abby, Erika e Sam escono insieme! (usciamo Sèèè!).

Abby sta' dando di matto! E Sam ha detto -Non ha più voglia di studiare! E lei gli ha tirato una matita!

 

SCOOP

A Erika piace un amico del fratello di Abby! STUART....

Stiamo morendo dalle risate!

 

Ma un giorno tutto questo finì, compiti più difficili, giornate più dure, meno uscite e Veronica diventava sempre più strana, sempre più... Frivola! Io e Erika diventammo migliori amiche. Veronica lasciò Sam per mettersi con un “figo” dell'ultimo anno.

Io sono Abby è questa è la mia storia:

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Capitolo 2
*** -Ehi... 2°parte ***


Dopo le vacanze natalizie le tre “amiche” si rincontrarono a scuola.

Venerdì 13/1/12, 3° ora: verifica di Storia.

-Pss... Bisbigliò Veronica passandomi un bigliettino:

 

scrivi la 6 qui


 

 

 

 

 

                                                  ”

 

Feci “no” con la testa e buttai a terra il bigliettino.

 

Suonò la campanella e Io e Erika andammo in bagno seguite da Veronica, quando uscii dal bagno Veronica mi si mise difronte -Sei una brutta s*****a! Perché non mi hai risposto?! Ora prenderò 4! Pensavo fossimo amiche! Mi sbraitò contro -Lo sai bene che sei cambiata. Risposi calma, intanto uscì dal bagno Erika. -Che succede? Domandò -Niente! Risposi cercando di superare Veronica che però me lo impedì -Questo non è 'niente!' Giuro che... Esitò -Per te non finirà bene! Continuò Veronica per poi andarsene di corsa -Comunque quella domanda era la più facile! Le rinfacciai da dietro.

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Capitolo 3
*** -Ehi... 3°parte ***


-Cosa hai fatto? Mi chiese Erika -Non la trovi cambiata? Quella non è la ragazza che aspettava il pullman con me al primo anno! Ma forse è perché un po' la invidio! Risposi fissando la porta -Lascia stare! Oggi c'è la festa di compleanno di Rebecca, vieni a casa mia per aiutarmi a scegliere cosa mettere? Continuò superficiale Erika mentre si sistema allo specchio -Io non ci vengo... Ma se vuoi vengo ad aiutarti lo stesso! Hai un gusto orribile! Risposi -Senti chi parla! Tu metti solo vecchi maglioni di tuo fratello e jeans! Per non parlare dei tacchi! Non sai nemmeno che cosa siano! E poi non puoi non venirci! Sei la mia unica speranza per ballare con Stuart! Erika fece il suo sguardo da cucciolo bastonato -Okay okay! Ci vengo! Ma solo per te! E, giusto per la cronaca, questi maglioni sono comodissimi! Risposi facendo un occhiolino.

 

Dopo scuola, alle 15, ci fiondammo a casa di Erika -Che ne dici di jeans, tacchi e maglietta rossa aderente? Chiese -No... Serve qualcosa di più... trendy! Prova a vedere se hai una maglietta con gli strass! Consigliai -Che dici di questa? Erika tirò fuori dall'enorme armadio rosa una maglietta senza maniche, nera ricoperta con paillette nere e con la schiena scoperta -E' perfetto! Risposi l'amica -E tu cosa metterai? domandò Erika -Credo un vestitino... Ma ancora non lo so... Risposi -Kikka, che ora è? Continuai -E' da anni che non mi chiami Kikka! Comunque... non ho l'orologio! Guarda sul mio cellulare! Mi sdraiai sul letto per raggiungerlo -E' tardissimo devo scappare! Ciao! Esclamai -Ciao Best! urlò Erika mandando un bacino, corsi per il corridoio del palazzo facendo risuonare il rumore delle convers che battevano velocemente sul pavimento di marmo.

Tornata a casa mio fratello, che giocava alla play-station, subito mi chiese -Ci vieni alla festa? Chiusi la porta dietro di me e agganciai la giacca di pelle marrone all'appendiabiti -Si, ma lo faccio solo per Erika! Mio fratello mise in pausa e si girò verso di lei -E' ancora cotta di Stuart? Mi chiese -Beh... in fondo è l'unico ragazzo della West Station High School con cui abbia mai parlato! Risposi ridacchiando -Vero! Esclamò lui riattivando la partita -Harry? Dissi -Non avrei mai pensato che l'avrei detto, ma... cosa dovrei mettermi? Una volta vestivo alla moda ed avevo un ottimo gusto, ma da quando Patrik mi aveva lasciata vestivo solo con quegli enormi maglioni, jeans e scarpe da ginnastica -Un vero peccato considerato il tuo fisico! Mi diceva sempre Erika. -Qualcosa di... aderente! Mi rispose girandosi e facendomi l'occhiolino -Sei un maiale! Dissi scocciata. La mia era una famiglia perbene, timorata ed anche io e mio fratello lo eravamo, per questo esclamazioni di questo tipo erano strane!

Salii le scale ed andai subito in camera mia, accesi il computer e mi collegai a Twitter.

 

Patrik Salmon @PatrikTheSalmon

Baciata la 153° :P

 

A quella vista sul mio volto si stampò una smorfia di disgusto, mi chiesi il motivo per cui seguivo ancora i suoi tweets, forse non volevo dimenticarlo...

 

Richard Eminson @Richard_President_of/the_students

Sta' sera si balla!

 

Si, avevo una cotticella per Richard: ragazzo dei sogni irraggiungibile! Faceva il 5° anno, era compagno di classe, non ché migliore amico, di Henry, capitano della squadra di football e presidente del corpo studentesco. Aveva i capelli di un biondo scuro, la pelle abbronzata e la mandibola pronunciata, fisico da paura e occhi verde scuro, ma non sapeva nemmeno della mia esistenza. Era arrivato da Londra in città quando faceva il secondo anno, quello fu l'anno in cui Patrik mi lasciò, ero giovane e fin troppo ingenua. Forse, però, finalmente qualcosa in me era cambiato, volevo dimenticarmi di Patrik e ricominciare da capo. Presi il telefono, composi il numero di Erika e la chiamai -Basta! Bisbigliai mentre il telefono squillava -Pronto! Disse Erika con la sua voce squillante -Ho deciso: Da oggi avrò la mia rivincita! Stai pronta a rimanere senza parole! Così si concluse la telefonata!

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Capitolo 4
*** -Ehi... 4° parte ***


Abbassai lo sguardo verso l'orologio del computer: 17:28! Come faceva ad essere così tardi? La festa iniziava alle 20:00!

Mi alzai di scatto, aprii l'acqua della doccia e iniziai a spogliarmi, mi infilai sotto l'acqua tiepida e iniziai ad insaponarmi i capelli, poi il balsamo, risciacquo e ricomincia... Mi spalmai il bagnoschiuma alla lavanda su tutto il corpo, afferrai il rasoio e iniziai a depilarmi le gambe, poi le ascelle, tutto di fretta e furia, tanto che mi tagliai dietro alla caviglia, sul tendine d'Achille. -Ahi! Accidenti! Esclamai, mi pulii un po' dal sangue che usciva, mi risciacqai tutta un'ultima volta e strizzai i capelli. Feci uscire una mano dalla doccia e afferrai un asciugamano, me lo avvolsi attorno ed uscii. Presi da sotto al lavandino un cerotto e lo attaccai dietro la caviglia. Passai la mano sullo specchio per vedermi, era da tempo che non lo facevo in questo modo, avevo i capelli lunghi fino al seno, mossi e biondi chiari, gli occhi grigio chiaro quasi azzurrino. -Bene, iniziamo! Dissi convinta, presi il phon in mano e lo attaccai alla presa, poi afferrai una spazzola e la usai finché tutti i nodi non sparirono -Non ce la posso fare! Ritornai ancora tutta zuppa in camera e chiamai con la videochat Erika -Ehi! Esclamai -Ehi! Perché sei ancora tutta bagnata?! Chiese sorpresa Erika -Io ho già fatto i capelli e mi sono vestita, mi devo solo truccare! Continuò soddisfatta sistemando i capelli con le mani, ce li aveva raccolti in una coda larga con un cerchietto argentato che donava un tocco in più. -Ti prego vieni ad aiutarmi! Non ho niente da mettermi, non so cosa fare hai capelli e trucchi non li ho mai usati! Iniziai a piagnucolare -Calma! Abby, Calma! Disse Erika -Non sono calma! sbottai -Okay! Tu e mia sorella avete la stessa taglia... Forse ha lasciato qualche vestito per le occasioni speciali! Al college non credo che le sarebbero serviti a molto... Aspetta un secondo Erika scappò in un altra stanza per poi ritornare velocemente -Okay ha lasciato qui qualcosa che ti potrebbe piacere! Arrivo in un batter d'occhio! Esclamò felice -Okay ti aspetto! Ma fai veloce, sono quasi le sei! Dissi. Cinque minuti più tardi Erika suonò il campanello -Abby! E' Erika! urlò dal piano inferiore Harry, io ero sdraiata su letto con la faccia che sprofondava nel cuscino -Falla Salire! Urlai a mia volta, dieci secondi dopo Erika era già in camera mia -Hi...! Mi salutò con un tono compassionevole -Sai che Harry stava divorando un sandwich con pollo, prosciutto e maionese? Mi chiese divertita Erika -E' il suo pasto preferito! Mormorai senza muovermi di un millimetro dal cuscino -E dai! Mi sgrido -Guarda cosa ti ho portato! Mi girai lentamente e vidi apparire davanti a me due magnifici abiti: uno color turchese maculato di grigio con una cintura nera appena sotto le costole, scendeva dritto e morbido fino alle ginocchia, era fatto a strati di tessuto leggero, aveva due spalline nere e sulla cintura, davanti, aveva tante pietre di vetro da cui scendeva un velo nero trasparente; l'altro era, rosa, aderente e senza spalline, dai fianchi in giù aveva piccole balze ed era decorato con tre piccole strisce d'argento che lo avvolgevano. -Allora quale? Domandò Erika -Emm... Non saprei... Sono entrambi bellissimi! Esclamai dubbiosa -Tanto sono tutti e due tuoi! Continuò l'altra -Cosa? Non potrei mai! Cercai invano di ribattere, ma non servì a niente, fui bloccata da Erika che disse -Non ci provare! Ho chiamato mia sorella mentre venivo qua e ha detto che andava bene, tanto lei li aveva lasciati qui perché “erano troppo da ragazzina”! Fissai Erika per qualche istante perplessa. Lei si che era una amica! -Okay! Esclamai -Mmm... Quello turchese! Decisi tutta contenta -Okay! Vatti a cambiare! Disse euforica.

Uscii dal bagno con il vestito turchese indosso -Wow! Esclamò Erika con un sorriso a 32 denti stampato sulla bocca -Ora pensiamo a truccarci! Continuò felice. Andammo in bagno e Erika posò vicino al lavandino un enorme scatola ricoperta di glitter rosa -Che cos'è? Chiesi perplessa -Questa si chiama trousse! Disse Erika con la voce che si usa con i bambini piccoli -So cos'è! Almeno credo... Mormorai, intanto Erika ridacchiava mentre apriva l'enorme trousse -Bene ora mettiamo la base... Continuò così finché entrambe non eravamo truccate perfettamente. Erika era mora ed aveva gli occhi neri, non era altissima però era molto bella, aveva la pelle chiarissima e le labbra rosee, era magra come un chiodo, molto corteggiata, ma da quando aveva conosciuto Stuart non vedeva altri ragazzi oltre a lui: quando uno le si avvicinava per chiederle un appuntamento lei diceva che era “impegnata” con un tipo. -Ora sei perfetta! Esclamò soddisfatta -Pure tu bellissima! Replicai sorridente -Passiamo ai capelli! Esclamò Erika iniziando a toccarmi i capelli tutti puliti.

Si allontanò da me di qualche passo, mi scrutò da testa a piedi -Ecco fatto! Disse eccitata -Ma non sarà un po' troppo? Chiesi insicura -Zitta! Sei perfetta! Mi zittì Erika -Ragazze! Andiamo! Stillò la Harry dal piano di sotto -Forza! Siamo pronte per andare! Disse sorridendo Erika -Non me la sento! Dissi a bassa voce

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Capitolo 5
*** -Ehi... 5° parte ***


-Che dici! E' il momento in cui ti puoi rifare una vita sociale! Puoi vendicarti di tutto quello che... Esitò per un secondo -Lui... Ti ha fatto! Non volle dire il nome di Patrik perché credeva che a sentirlo stessi ancora male -Kikka, puoi dirlo il suo nome! Non mi da fastidio! Guarda: Patrik, Patrik, Patrik, Patrik, Patrik, Patrik, Patrik, Patrik, Patrik, Patrik!!! Iniziai ad urlare a squarcia gola. Erika mi si fiondò contro tappandomi la bocca con la mano -Guarda che ti lecco! Dissi in modo incomprensibile -Non ci provare! Mi minacciò lei guardandomi con il suo sguardo da psicopatica -Togli la mano! Lei la tolse lentamente indietreggiando -Okay! Ma se non è questo il motivo, allora perché? Mi chiese. Io mi girai verso il computer acceso, guardai dritto il suo tweet -Ah... Ho capito! Disse lei con un sorrisetto furbo -E già! Avevo notato che avevi un po' troppo interesse per il football, ultimamente! Continuò -Senti, è solo una cotta per il più popolare della scuola! Ca l'avranno la metà delle ragazze della West Station! Mi si avvicinò lentamente per guardarmi dritta negli occhi -C'è qualcos'altro sotto! E dai... sono o non sono la tua migliore amica? Mi chiese guardandosi attorno -Okay! Non so ballare! Confessai a bassa voce -Cosa? Ma se hai fatto il corso do danza per anni! Io guardai i miei piedi e dissi a bassa voce -Ma non ho mai ballato con un ragazzo! A lei scappò una risatina -Stai tranquilla! Devi solo rilassarti! E far scorrere la musica nelle vene! Mi disse chiudendo gli occhi e dondolando lentamente -Ora andiamo! Esclamò stoppandosi, mi afferrò per un braccio e mi trascinò via.

 

Arrivammo a casa di Rebecca, non avevo mai visto nulla del genere: Tutte le luci della casa erano al minimo, aveva fatto installare dei dispositivi che muovevano luci laser e anche una macchina per il fumo -Un po' esagerato per la festa dei 16 anni! Pensai. C'erano dei tavolini imbanditi solo di caramelle e bibite piene di zuccheri, c'era anche tanta birra e qualcosa di più forte, la casa era grande: appena aprii la porta davanti a me vidi un enorme salone, trasformato in sala da ballo, a sinistra un corridoio e un appendiabiti, mentre a destra una scala costeggiava il muro. Era già pieno di gente, cercai con gli occhi Richard, era al tavolo delle bibite con un bicchiere di birra in mano. Agganciammo le giacche agli appendiabiti -Buttiamoci in pista! Mi urlò Erika esagitata, mi prese per un braccio e mi portò verso il salone, iniziammo a ballare come in discoteca, la musica era a palla e mi stupii di non aver visto un DJ. La serata andò avanti tra risate, balli e qualcuno era anche un po' sbronzo! Sfinita e... “Traboccante” di bibite mi misi a correre verso il bagno: una coda senza fine si aprii davanti a me -Cavolo! Stavo scoppiando. Dopo circa 5 minuti la fila svanii ed io entrai in bagno senza pensarci due volte, mi sedetti e... -Ah... Non finii nemmeno quel sospiro che la porta si spalancò: era Richard! -Oops! Esclamò ridendo e poi chiudendo subito la porta. Io rimasi semplicemente con la bocca aperta, spalancata, non dissi niente!

Uscii alla svelta dal bagno, ma Il biondo mi si avvicinò -Ehi... La mia vita cambiò al suono di quella voce.

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Capitolo 6
*** -Cooosa?! ***


Ed eccoci arrivati ad oggi! Lui è qui, davanti a me, sento il suo profumo entrare dolcemente nel mio naso. -Si... Dico io con la voce tremolate -Tu... Continua lievemente imbarazzato, si schiarì la voce -Tu sei la migliore amica di Erika? Giusto? Gli faccio, proprio sotto il naso, una smorfia con le labbra -Cooosa? Ho, giustamente, pensato -Emm... Sì, perché? Gli dico stupidamente -Ti volevo chiedere se potevi mettere una buana parola! Dice sfoggiando il suo sorriso più convincente -S-sì! Dico abbassando la testa -Perché sono così? Mi chiesi tra me e me -Grazie... Sul suo volto vedo comparire uno sguardo dubbioso -Abby! Dico io scocciata -Sai, sono la sorella di Harry, il tuo migliore amico! Gli dico cercando la sua attenzione -Abby, giusto! Continua però lui sovrastando la mia voce. A quel punto se ne va, mi sembra giusto, non gli servo più a niente! Vado verso Erika che stava ballando -Ti devo parlare! Le dissi all'orecchio per farmi sentire sopra la musica, la prendo per un braccio e la porto nello stanzino -Qua non ci vedrà nessuno! Dico -Già... Ma cosa c'è di tanto segreto? Le spiegai tutta la situazione e quello che Richard mi aveva detto -Cooosa? Esclama lei stupita -Stai tranquilla, è tutto tuo! Dice -Poi a me piace solo Stuart! Quando pronunciava quel nome i suoi occhi si perdevano nel vuoto -Okay! Esclamo per attirare il suo sguardo a me -Dobbiamo trovare un piano! Continuo -So che Rebecca è la cugina di Richard e lui si ferma qui per stare con lei e suo cugino! Dice Erika illuminandosi -Dobbiamo convincere Rebecca a farci rimanere da lei questa notte! Ho già un piano! Esclamo entusiasta. Una volta finito il piano usciamo dallo stanzino -Okay, tu vai da Richard, io penso a Rebecca! Dico con una voce da capitano, sembra di essere in un film d'azione! 

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Capitolo 7
*** -Cooosa?! 2° parte ***


Mi sto' dirigendo verso la cucina dove, mi hanno detto, esserci Rebecca, vista! -Ehi... Bella festa, Becy! Che sto' dicendo? Capirà subito che le voglio chiedere qualcosa, mi schiarisco la voce -Grazie... I miei hanno speso un capitale, ma ne è valsa la pena! Dice lei convinta e con aria altezzosa -Mmm... Sì, ma mi sembra giusto! Dico intanto io -Ma sai cosa sarebbe ancora meglio? Le chiedo mettendole un braccio intorno al collo -Che due delle tue migliori... Mi correggo -Compagne di classe rimanessero a dormire qui... Quanto avrà capito cosa intendo? -Sì, hai ragione! Chiedo a Veronica e Sara! Dice felice cercando di sfuggire alla mia presa -No, no! Intendevo più... Me e Erika! Le dissi ritirandola a me -Beh... Prova a dire lei -Se proprio insisti! Va bene, Rimaniamo qui! E non ti preoccupare per i vestiti, dormiamo in lingerie! Abbozzo una risata psicopatica mentre mi avvio verso lo stanzino, Erika era già là! -Eccoti! Mi dice -Come è andata? Chiede poi -Bene! Siamo dentro! Le dico facendo un sorriso a 32 denti -E tu? Chiedo -Bene... Ha detto che avevo capito male eccetera! Dice rigirando gli occhi -Okay! Le faccio io cercando di mascherare la mia delusione -E ora? Mi chiede -Emm... Lasciamo lavorare il destino! Dico perplessa -Okay! Ora fammi ballare con Stuart! Esclama lei. Vado verso Stuart e gli dico -Qui c'è una che vorrebbe ballare con te! Lui si gira e spalanca gli occhi meravigliato, la prende per la mano e la porta a se. Inizio a pensare a quanto belli siano insieme, ma ad un certo punto mi sento qualcuno toccare il sedere -Ehi! Esclamo indignata voltandomi, è Patrik! -Cosa vuoi? Gli dico arrabbiata -Ehi... Certo che sei una bella gnocca! Dice facendo arrivare a me l'odore di alcool -Si... guardati! Vestito attillato, cappelli profumati e morbidi! Wow! In effetti quei complimenti mi fanno piacere, ma è pur sempre Patrik! -Grazie, ma ora spostati! Gli dico cercando di andare in cucina -No! Prima voglio un po' di zucchero... Continua mettendomi le mani addosso -Levati! Dico io cercando di sganciare la sua mano dal mio braccio -Levati maiale! Inizio ad urlare attirando l'attenzione di fin troppa gente, ad un certo punto arriva...

 

Mio fratello e si mette fra noi due spingendolo con il petto -Cerchi rogne?! Non ti conviene, sai! Sei ubriaco fradicio perché non vai a casa? Continua -Okay, okay! Non c'è bisogno di scaldarsi così per una t***a! Mio fratello di gonfia di rabbia ed allora sferra un pugno sul naso di quel maiale che cade a terra come un sacco di patate -Qualcuno lo vuole portare a casa? Dice fin troppo premuroso -Nessuno? Mi sa che tocca a me! Dice rivolto a me -Riesci a trovare un passaggio tu? Mi chiede -Rimango già qui a dormire, stai tranquillo! Lui inizia a prenderlo per il braccio -Ehi! Esclamo cercando di farlo voltare verso di me -Grazie fratellino! Si gira -Di niente sorellina! E così inizia ad andarsene cercando di “scusarsi” con Patrik. Alle 3:00 l'ultimo ospite se ne andò. Io ero in cucina con Erika, Richard non aveva nemmeno notato che mi fossi fermata! Però Erika l'aveva notata! Aveva notato con gelosia che aveva ballato un lento con Stuart; meno male che non li ha visti durante il bacio di buona notte! Ma almeno ora Erika era felice ed impegnata. -Come va qua? Ci chiede Rebecca entrando dalla cucina -Bene! Esclamiamo in coro io ed Erika -A mezzogiorno dovrebbero tornare i miei, sono andati in una spa per due giorni! Dice -Quindi dobbiamo cavarcela da soli per un po'! Siamo noi tre, mio fratello e Richard! Mio fratello ha dodici anni, sta dormendo da 3 ore! Richard si sta facendo la doccia, noi dobbiamo finire di mettere apposto! Continua -Comunque siamo a buon punto! Esclama Erika -Devo andare in bagno, sai... Dico io facendole un occhiolino -Capito tutto! Esclama lei -Sai dov'è? Quello di sopra è occupato da Richard, mentre se vuoi puoi andare in quello in camera dei miei genitori! Mi da' le istruzioni ed io salgo. Nel momento in cui chiudo la porta Richard esce dall'altro bagno, scende in cucina -Ciao! Esclama alle due che buttavano la gli avanzi nell'immondizia -Posso aiutare? Chiede -No! Stai tranquillo! Dice Erika senza voltarsi -Sì, poi ti sei appena fatto la doccia! Tu vai a dormire! Continua Rebecca prendendo i sacchi della spazzatura pieni -Ma prima porta fuori questi! Esclama porgendogli due sacchi neri di plastica stracolmi, Richard chiude la porta ed io scendo le scale -Okay! Abbiamo finito per sta' sera! Dice Rebecca Sospirando -Domani finiamo le ultime cose! Poi sono stanca morta... Continua sbadigliando -Si, pure noi... Diciamo io ed Erika -Voi dormite nella camera dei miei genitori, Richard in quella degli ospiti accanto! Lo sa già, quindi... Buona notte e buona fortuna con il trita sassi! Sapete... Lui russa un pochino tanto! Detto questo se ne va strisciando i piedi e con i tacchi in mano -Noi andiamo! Dico io facendo un enorme sbadiglio. Siamo già in camera da 10 minuti ed io vado in bagno per cambiarmi. Bussano alla nostra camera ed Erika va ad aprire, si era appena struccata e tolta i tacchi dai piedi -Ciao! E' Richard.

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Capitolo 8
*** -Cooosa?! 3° parte ***


-Ciao! Scusa se sono impresentabile! Dice Erika -No! No! Sei sempre... Emm... Si impappina e fa cadere il pigiama e lo spazzolino che aveva fra le braccia. Tutti e due si chinano per prendere le cose, ma si danno una testata -Ahi! Esclama Erika -Che è successo? Chiedo io dal bagno –Niente! Urla lei -Scusami! Dice a bassa voce Richard per poi andarsene di corsa. Io esco dal bagno con addosso una canottiera e le culottes -Che è successo? Chiedo -Niente! Ho solo sbattuto la testa! Dice Erika ridendo. Si china e prende uno spazzolino da terra. -Ora vado a cambiarmi! Entra nel bagno e io mi tolgo il cerotto dalla caviglia ormai guarita e sorrido vedendo quella voglia che ho proprio dietro la caviglia, è una voglia color nocciola a forma di cuore -Ora si vede di nuovo! Dico tra me e me. Mi infilo nel letto. -Notte Kikka! Urlo -Notte Best! Risponde lei.

 

Richard

 

Mi sveglio e guardo la sveglia, sono le 6:32! -Perché mi devo sempre svegliare presto?! Mormoro assonato. Mi alzo e vado a fare la doccia. Esco e mi infilo una maglietta a maniche corte e bianca, poi dei jeans che mia mamma aveva infilato nel borsone. Vado nel bagno che c'è in corridoio. -Mmm... dov'è il mio spazzolino? Mormoro -No! Esclamo al pensiero di averlo lasciato nella camera dove dormiva Erika. Sì, è vero che mi piace, però io non le piaccio, ed infondo c'è ne sono almeno altre 100 che mi vengono dietro, poi lei non ha nulla di speciale! E' una cotta! Tutti abbiamo avuto delle cotte, ma solo ora mi rendo conto di essere stato stupido, non so cosa ci ho trovato in lei! Entro nella camera da letto dei genitori di Rebecca, i miei zii, Erika dorme sotto le coperte, ma non è sola! C'è qualcun altro con lei! Non riesco a vederlo perché è infilato sotto le coperte, però escono dei piedi dal fondo del letto, è una ragazza! Sorrido. Ha una voglia a forma di cuore sulla caviglia. Scuoto la testa. Guardo a terra. Non c'è lo spazzolino. Vado nel bagno. Eccolo! Esco dal bagno cercando di non fare rumore, però l'altra ragazza si inizia a svegliare, nel panico mi infilo nell'armadio. La ragazza sbadiglia e si alza canticchiando, vedo da uno spioncino i suoi piedi camminare verso il bagno. Chiude la porta. E' il mio momento per andare via senza farmi notare! Esco lentamente dall'armadio, ma mi blocco sentendo una voce.

 

Come up to meet you, tell you I’m sorry,
You don’t know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you,
Tell you I set you apart.

 

E' bellissima! Una voce che mi fa' sentire 3 metri da terra! Era la mia canzone preferita quando ero a Londra. L'ascoltavo per sentirmi compreso... qui non potevo permettermi di ascoltare certe canzoni.

 

Tell me your secrets and ask me your questions,
Oh, lets go back to the start.
Running in circles, coming in tales,
Heads are a science apart.

 

L'acqua continuava a scorrere, quasi a ritmo di quella splendida voce. Ad un tratto sento Erika che emette qualche rantolio, poi sbadiglia. Devo scappare! Esco lentamente e poi chiudo la porta senza farmi sentire.

Vado in camera di Becy. -Becy! Becy, Svegliati! Bisbiglio io -Mmm... Che c'è! Daiii, è presto! Dice infastidita -Chi è l'altra ragazza che ha dormito qui? Le chiedo -Non lo so! Ora, vai a dormire! Mi urla contro lei -Uffa! Dico uscendo dalla stanza.

Vado di sotto a preparare la colazione per tutti. Stavo cuocendo i plumcakes quando arriva mio cugino David. -Ehi! Hai dormito ieri! Gli dico -Si! Risponde. Iniziamo a parlare e dopo 10 minuti scendono Erika e Rebecca -Buon Giorno! Dico -Giorno! Dicono in coro -Senti... Erika... c'era qualcuno con te in stanza? Chiedo guardando la padella -Emm... Si! Perché? Mi chiede -Niente! Così! Ed ecco come mi sono giocato di scoprire chi fosse la ragazza di cui mi ero innamorato! Sì, mi ero innamorato solo di una voce e di due piedi. E se non fosse nemmeno bella? Non lo so! So solo che sono innamorato.

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Capitolo 9
*** -Cooosa?! 4° parte ***


Se devo essere sincero mi sento un po' stupido a cambiare così opinione! Ma quella ragazza, e quella canzone... Non ho mai provato niente del genere!

-Ma... non viene a mangiare? Chiedo senza distogliere lo sguardo dai plumcakes -No... è andata a casa. Ha detto che doveva fare i compiti perché domani non poteva. Mi risponde -Ah... chiaro! Allora più plumcakes per noi! Dico cambiando totalmente discorso. Poso il piatto sulla mensola di marmo che c'è al centro della stanza e prendo lo sciroppo d'acero. Una volta finito di magiare Erika se ne va. Niente uscite clamorose, sguardi cattivi o scuse di cattivo gusto. I suoi le avevano chiesto di tornare a casa. Noi tre ci sedemmo sul divano a guardare la televisione, ormai la casa l'avevamo pulita bene, proprio come avevano chiesto gli zii. -Allora... perché ti interessava tanto l'amica di Erika? Io ero rimasta alla cotta per Erika! Dice Rebecca guardando la TV -Già, Rich! L'ho notato anche io il tuo interesse per quella lì! Continua il mio cuginetto. -Sentite, l'ho sentita solo cantare allora mi sono chiesta chi fosse! Inizio io scocciato -E già, Abby canta molto bene! Dice Becy sorridendomi -Abby... E a che anno è? Chiedo io entusiasta dentro per avere saputo finalmente il nome di canto d'angelo. Che smidollato che sono! Ma questo nome non mi è nuovo -Fa il 3° anno come me! Ma non ho intenzione di dirti altro! Se vuoi sapere chi è dovrai scoprirlo da solo. Continua Becy perfida -Uhh... sei cattiva sorella... Mi piace! Dice David -David! Pensavo che almeno tu fossi dalla mia parte! Dico io infastidito -Beh... Le cose cambiano! Che sai di lei? Mi chiede solidale -Beh... canta benissimo e ha una voglia color nocciola a forma di cuore sulla caviglia destra! Rispondo imbarazzato -Allora sei fregato! Risponde David -Grazie! Dico io nervoso. Bene, sono fregato! Non la troverò mai! Nel 3° anno almeno la metà delle ragazze si chiamano Abby e non posso andare da tutte e chiedere -Scusa mi puoi dire se hai una voglia color nocciola a forma di cuore sulla caviglia destra? *SORRISO* Tanto meno posso afferrare tutte le caviglie che trovo davanti a me!

IDEA! Mi illumino. Posso creare una band e fare delle audizioni per la cantate solista! Che grande che sono! Il piano inizia!

*1 giorno dopo*

Ho chiamato Harry, Stuart, Matthew. In ordine: batteria, basso, chitarra elettrica... Io... Voce solista maschile! Appendo sulla bacheca della scuola la lista per le iscrizioni di canto -Speriamo bene! Mormoro. Ora devo solo aspettare e sperare!

Dopo la 3° ora vedo Erika nei corridoi. Le corro incontro -Erika! Dico -Ciao. Mi dice lei, -Senti, potresti dire alle tue amiche se vogliono partecipare alle audizioni per la mia band? Poi sorrido -Oook! Mi dice guardandomi storto -Grazie! Esclamo correndo verso il mio gruppo d'amici.

Nel pomeriggio partecipano moltissime ragazze, ma nessuna era lei! -La prossima... Esclamo esasperato -Come ti chiami? Chiedo alzando lo sguardo, mi ritrovo davanti la ragazza più bella che abbia mai visto! Non penso nemmeno alla voglia -Canta! Le dico come per implorarla. E' stupenda! Canta benissimo, ma soprattutto canta la canzone di ieri! Finisce. Do' uno sguardo agli altri, sono incantati come me- Presa! Esclamo -Comunque! Mi chiamo Veronika! Dice guardandomi negli occhi. E' lei?

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Capitolo 10
*** -Cooosa?! 5° parte ***


 

 E' lei?

Il giorno dopo ci incontriamo per la prima prova. Veronika è bellissima, è bravissima ed è molto simpatica, ma non sono ancora sicuro che sia lei! Fa il 3° anno, come ha detto Rebecca, è amica di Erika. L'altr'anno le vedevo sempre in giro insieme. Però sta con uno del mio anno. Oggi è venuto a vederla provare. -Okay! Dico io entrando nel garage e guardandolo negli occhi -Emm... e tu saresti? Dico guardandolo male -Ah! Si alza in piedi porgendomi la mano destra -Sono Franc! Il ragazzo di Veronika! Mi giro ignorandolo -Ho scritto una canzone! Datemi un si♭! Tu alla batteria 4/4!

Inizio a cantare guardando dritto negli occhi Franc, come a sfidarlo.

 

I do not know what happened to me! I heard you and I'm in love! I do not know who you are,but I love you! I would like to know what you are! But you love me? is the first time I have toforce myself to have you! but I love you!

 

Inizia a sentirsi provocato e diventa un po' rigido.

 

Loves he you?

 

-Beh... E' tutto per ora... Che ne dite? Chiedo io -Molto bella! Risponde Veronika -E... Io quando canto? Mi chiede guardandomi con degli occhi dolci mai visti prima -Beh... Potresti... Potremmo incontrarci da qualche parte per scrivere il tuo pezzo! Il suo ragazzo mi guarda malissimo.

-Non credo che sia una bella idea! Dice allora lui.

-Calmo Franc! Non è mica un appuntamento! Dice guardandomi e ammiccando.

-No! Non lo è. Allora non lo è nemmeno la nostra storia!

Con questo se ne va dal MIO garage.

-Beh... Forse... Ora è un appuntamento! Dico speranzoso.

Lei mi sorride.

-Passa da me alle 7! Se ne va pure lei lasciandomi letteralmente senza fiato!

-Bel colpo! Dicono gli altri con un ovato.

-Ehi... vuoi venire a mangiare qualcosa da me? E' da un po' che non vieni! Mi chiede Harry.

-Okay! E' una bella idea! Dico. Arriviamo a casa di Harry -Ciao Richard! Da quanto tempo?!? Esclama la madre di Harry, Lucia, abbracciandomi.

-Si! Ha ragione signora Hamilton! Dico un po' imbarazzato

-Dammi del TU! Non ci vediamo da un po' ma non ti sei mai preoccupato di darmi del LEI! Dice ridendo. Da piccolo conoscevo Harry perché i miei e i suoi genitori si erano sposati lo stesso giorno nello stesso posto e sono rimasti amici, ma i miei si sono lasciati e allora Harry e gli altri Pestak non sono più venuti a trovarci a Londra, poi mi madre ha ottenuto un lavoro qui e ci siamo ricominciati a vedere, ma io ed Harry ci siamo sempre tenuti in contatto anche prima.

-Ciao Richard... Ti ricordi di me? La voce proviene dalla scala, era un piacere sentirla. Alzo lo sguardo. -Emm... Non mi ricordavo di lei! -Come fa a ricordarsi di te? Non ti ha mai vista! Esclama Lucia -Si ma... Eri alla festa vero? Chiedo abbastanza convinto.

 

Abby

 

Si ricordava di me! -Sì, Sono Abby! Dico sorridendo e scendendo le scale. 

 

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Capitolo 11
*** Un sogno inizia ad avverarsi! ***


Abby

 

Si ricordava di me! -Sì, Sono Abby! Dico sorridendo e scendendo le scale.

-Giusto! Dice sfoggiando in suo bel sorriso -Allora vi siete già conosciuti! Dice la mamma quasi estasiata -Si... ci eravamo pure visti un paio di volte a scuola... Continuo arrivando al fondo delle scale. -E' vero! Dice Richard annuendo, ma continuando a fissarmi.

-Però dovrei sgridarti! Sei qui da 3 anni e non sei mai passato quando ero in casa! Continua la mamma.

-Mamma, era premeditato! Dice Harry.

-Infatti non è mai venuto nemmeno quando c'era Abby! Prosegue facendo aguzzare i nostri sguardi più perfidi, quelli che dicono: Stai zitto o ti sgozzo!

Andiamo a tavola dove tutto è già pronto.

Mia madre inizia ad assegnare i posti come una buona padrona di casa.

-Okay... a capotavola mio marito e Harry, io vicino alla cucina e Richard e Abby lì, vicini!

Oh mamma! Cosa ha detto? Non ci credo! Sto per morire dalla felicità! Questa è la mia unica possibilità per conquistarlo.

Iniziamo a chiacchierare senza sederci mentre mia madre mette nei piatti.

-Abby che anno frequenti? Mi chiede Richard.

-Rich! Non darle confidenza, è il nemico! Dice mio fratello mettendosi fra noi due. -Lascia stare! Scommetto che fai il secondo anno! Continua Richard liquidando Harry.

-Emm... non proprio... Faccio il 3°! Dico fissando il pavimento.

Il volto di Richard si incupisce e lui rimane in silenzio.

-S-sì, non ti preoccupare! Molta gente crede che sia più piccola! Dico cercando di risistemare la situazione.

-Sono a casa! Urla mio padre dall'ingresso. Mi avvio verso l'ingresso fissando Richard che continuava a stare i silenzio e si limitava a muovere la testa. Abbraccio mio padre e dico -Pa' c'è Richard! Mio padre passa da un sorriso a un'espressione seria e cupa -Chi è Richard? Non è mica il tuo ragazzo? In quello stesso istante Richard ci raggiunge e dice -No, sono solo Richard! Si ricorda di me? E' tornato a sorridere! -Rich! Esclama mio padre abbracciandolo forte come fa un vero Italiano!

Sì, mio padre è italiano, infatti io sono italo-inglese! E' bello essere l'unica a saper mangiare la pasta senza usare il cucchiaio!

-Credo che si ricordi di me! Mormora Richard, rivolto a me, dalla spalla di mio padre.

Accenno una risata.

Ci sediamo a tavola. Menù: -1° spaghetti al sugo con polpette di carne;

-2° pollo con salsa di funghi;

-Torta al cioccolato come dolce

Una cena di quelle che a casa mia non si vedono tanto spesso!

-Molto buona sign... Lucia! Esclama titubante Richard.

-Grazie! Dice mia mamma iniziando a prendere i piatti vuoti.

-Allora Rich, hai qualche hobby? Chiede mio padre. Prevedo figure di color marrone in vista! -Si! Suono la chitarra e canto! Infatti io e Harry abbiamo una band! Dice soddisfatto.

Come è possibile che io non ne sapessi niente?

-Ah! Harry non ci aveva ancora detto niente! Continua mio padre sorridente.

-Sai...

Guai in vista!

-Anche Abby canta bene! Ha pure vinto dei premi! Ecco! Sorrido imbarazzata. Sento che sto diventando porpora!

-Wow! Non lo sapevo! Perché non hai partecipato hai nostri provini per la cantante solista? Mi chiede lui cercando il mio sguardo. -Non ne sapevo niente! Esclamo guardando con lo steso sguardo perfido di prima Harry. -Beh... non volevo che interferisse con la nostra band! La vedo già tutti i giorni e ci vivo insieme! Esclama Harry come se fosse una buona scusa. Il mio sguardo diventa sempre più perfido!

-Allora, visto che non ne hai avuto l'opportunità, puoi fare un provino qui! Dice Richard abbastanza serio da essere credibile. -No, no! N-non posso! E poi avrete già una cantante! Inizio a balbettare io. -Sì! E Veronika è fantastica! Dice mio fratello cercando di salvaguardare i suoi interessi. Ma ho sentito bene? Veronika?!? -Beh... a ripensarci... Dico. Richard mi sorride!

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Capitolo 12
*** Un sogno inizia ad avverarsi! ***


-Quale brano vuole cantare? Mi chiede sorridendo.
-The the scientist dei Coldplay! Lui strabuzza gli occhi e mi sorride.
-E’ una canzone proprio da te! Esclama Harry.–Da bambina! Continua scoppiando a ridere. –Faceva ridere! Prosegue.
-Lascialo stare! Vai! Mi dice Richard infondendomi sicurezza.
Inizio.
 

Come up to meet you,
Tell you I'm sorry, 

You don't know how lovely you are.


I had to find you, 
Tell you I need you, 

Tell you I set you apart.

Tell me your secrets, 

And ask me your questions, 

Oh let's go back to the start.


Runnin' in circles, 

Comin' in tails, 

Heads on a science apart.


Nobody said it was easy,

It's such a shame for us to part.

Nobody said it was easy, 

No one ever said it would be this hard.

Oh take me back to the start.
 

-Poi… non ne so più! Dico facendo un sorrisetto.
-No, no! Sei stata bravissima! Si complimenta Richard.
In quel momento ho capito che non è solo una cotta! Io lo amo! Amo i suoi occhi, i suoi capelli biondi, la sua pelle abbronzata! Amo tutto di lui!
Il cuore inizia a battermi forte e mi sento arrossire. Lui mi sorride. Ha dei denti stupendi! Bianchi e dritti! E’ sembra il David di Michelangelo.
-Solo che…Esita.
Abbiamo già una cantante! Dice abbassando lo sguardo.
-Ma potresti fare la corista! Dice cercando di salvarsi in corner.
C-cosa? Io non sono la seconda scelta di nessuno! Tantomeno di Veronika!
Lui mi sorride teneramente.
-Va bene! Esclamo.
Cosa? Perché l’ho detto? Ma i suoi occhi, il suo sorriso! Non ce l’ho fatta a dirgli di no! E se proprio devo fare la corista, sarò la migliore del mondo!
La serata passa velocemente, mio padre si addormenta sul divano dopo 10 minuti, mia madre entra in cucina e non ne esce più dicendo che “doveva lavare i piatti”, ma in realtà stava vedendo la sua sitcom preferita che papà odia.
Io e gli altri due ci rifugiamo in camera di Harry a giocare ai videogames, Harry aveva protestato, ma Rich mi aveva difesa dicendo che tanto non li avrei mai battuti. Non sapeva che non poteva dire cosa più sbagliata. Io ero un mito agli spara-tutto dei maschi!
Io mi sono messa sopra al letto a castello di Harry mentre i due stavano sotto.
-Scusate ma mi devo togliere i tacchi che mi stanno uccidendo! Dico.
Non ho sentito protestare! Me li tolgo e li butto giù dal letto.
-Non vale! Ci hai tolto la visuale per 1 millesimo di secondo! Ora ricominciamo! Protesta Harry urlando.
-Fate come volete, io intanto vado in bagno! Dico scendendo velocemente dal letto e uscendo dalla stanza seguita dagli sguardi dei due.
Quando torno mi fermo sulla porta per non interrompere la partita.
Mi soffermo con lo sguardo sul profilo di Richard. Lo scruto bene. Una fronte normale coperta da un piccolo ciuffo di capelli, un naso dritto dalla radice alla punta se non per una piccola gobba all’inizio. Quello si che è un bel naso in confronto al mio che è alla francese. Poi aveva una bocca carnosa e lineare. Un telefono inizia a squillare. E’ il suo. Stoppa la partita con il joystick facendo si che mio fratello esclamasse –No! E DAI! Ma lui lo ignora e risponde.
-Sì? … Si arrivo subito! Ciao! Esclama con dolcezza.
-Era mia madre, devo andare! Si tira su la manica e guarda l’ora sull’orologio sportivo che ha al polso.
-Sono già le 11! Devo scappare! Continua.
Lui ed Harry si salutano battendo il cinque e tirandosi una spallata. Io mi limito a sorridergli, vengo ricambiata.
-Mi accompagni alla porta? Mi sussurra all’orecchio.
Arrossisco lievemente ed annuisco.
Arriviamo all’ingresso, Harry è rimasto in camera sua.
Afferra la giacca di pelle dall’appendiabiti e se la infila.
-E’ stata una serata bellissima! Esclama guardando in basso mentre si sistema la giacca.
-Grazie! Continua alzando lo sguardo.
Guardo a terra e striscio il piede sul pavimento formando dei piccoli cerchi.
-Prego! Mormorai. Non riesco a guardarlo negli occhi.
Mi prende delicatamente il mento con le dita per alzarmi la testa. Mi sorride. Sorrido a mia volta. Toglie la mano e abbassa lo sguardo. Poi d’un colpo mi afferra la spalla e mi porta a se facendo toccare le nostre labbra.
Mi sta’ baciando? Se è un sogno svegliatemi ora!
Mi allontana delicatamente. Apre la porta ed esce.
-Wow! Esclamo.

 
Richard

 
-Wow! Esclamo appoggiandomi alla porta.

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Capitolo 13
*** Un sogno inizia ad avverarsi! ***


E’ lei! Ha la voglia! L’ho vista mentre andava in bagno; poi ha cantato quella canzone, con la stessa voce, è simpatica, ed è bellissima! Ha il viso ovale, è magra e i suoi capelli mi fanno andare in tilt il cervello! Poi quel nasino!
Cosa sto’ dicendo? Sono un maschio!
Scuoto la testa e mi avvio verso la mia macchina grigia.
Mi siedo sul sedile dell’autista.
E ora come faccio con Veronika? Cioè, è bellissima, canta bene e credo di piacerle! Ha lasciato il suo ragazzo per me! Ma io ed Abby non stiamo mica insieme! Non mi può dire niente se esco amichevolmente con un'altra. Non vorrei illudere nessuna delle due.
Accendo il motore e torno a casa.
Apro la porta di casa lentamente cercando di non fare rumore.
-Ti sei divertito? Mi chiede mia madre dal salotto.
È sdraiata sul divano con una coperta di pail addosso. Stava dormendo.
-Si… E’ stato divertente! Dico a bassa voce.
-Domani mi racconti! Okay? Continua assonnata.
-Va bene. Ma non vai a letto? Le chiedo.
-No, sto bene qui! Risponde.
Vado in camera mia e mi levo la maglietta e i pantaloni. Li butto nella cesta dei panni sporchi e mi infilo sotto le coperte. Sono troppo stanco pure per pensare. Chiudo gli occhi e sto già dormendo.
 
-Rich! Svegliati! È Lunedì! Mi urla mia madre dal piano di sotto.
Apro gli occhi e guardo la sveglia: 7:13.
Mi metto seduto e mi stiracchio.
Sono le 7:28 e sono già pronto!
Vado in cucina, afferro un frutto a caso e lo infilo nel borsone.
 Do un bacio a mia madre e scappo prendendo la giacca della squadra dall’appendi abiti.
-E’ preso! E devi raccontarmi come è andata ieri! Urla mia madre.
-Ti dico tutto quando torno! Rispondo.
 A scuola cerco di infilarmi subito nel gruppetto della squadra.
Ci mettiamo a chiacchierare, ma io ho la testa altrove!
Vedo Veronika sulle scale con delle sue amiche. Mi saluta con la mano e mi fa segno di chiamarla. Io mi congelo sul posto. Non riesco a muovermi.
In quell’istante passa Abby con Erika davanti al mio gruppo. Mi guarda. Io abbasso la testa per evitare il suo sguardo.
 
La giornata passa velocemente ed è già ora di pranzo. Non me la sento di stare a mensa sotto gli occhi di entrambe.
Mi avvio verso casa a piedi. Mentre sono per strada mi sento chiamare.
-Rich! Fermo! Mi giro.
È Veronika.
-Ciao! Dico guardandomi intorno.
-Ehi… Ciao dolcezza! Dice avvicinandosi alla zona limite.
Mi prende la testa con le mani e mi inizia a baciare con troppa foga.
Mi stacco spingendola delicatamente.
-Cosa fai?!? Esclamo senza urlare. Non voglio attirare l’attenzione.
-Scusa… pensavo che… Mormora guardando la strada.
-Cosa? Che ci stessi? Le chiedo arrabbiato.
-Sì! Ho lasciato il mio ragazzo per te! E credevo… insomma! Mi guardi sempre le tette! Esclama irritata. Mi fa camminare le dita sulla spalla.
-Smettila! Le dico.
Abbassa il braccio. Mi guarda dal basso all’alto.
-Chi è lei? Mi chiede.
Mi immobilizzo.
-Chi? Chiedo cercando di non far capire che ovviamente c’era un’altra.
-Lo sai bene chi! Fino a ieri sembrava che esistessi solo io, e ora? Dimmi chi è? Continua alimentando la mia rabbia.
-Non ti deve interessare! Mi giro e inizio a camminare.
Le mi corre dietro, mi gira e mi bacia. Inizia a spingere la sua lingua contro la mia bocca. La situazione si fa più dura da gestire. Mi lascio andare e la tiro a me. È diventato un gioco di squadra. Quel bacio dura minuti. È passionale!
Mi sento improvvisamente stringere lo stomaco. Abby? Questo bacio non ha nulla a che vedere con quello che ho avuto con Abby, ma quello era un bacio sentito. I sensi di colpa mi fanno chiudere la bocca dello stomaco e io allontano Veronika. Ora sono in un bel guaio!
-Credo che ora lei… non valga quanto me! Dice maliziosa mettendomi il braccio intorno alla vita.
-No… Rispondo mettendole il braccio intorno alle spalle.
Iniziamo ad andare verso casa mia.
Arriviamo ridendo e baciandoci.
Vedo Abby seduta sul mio pianerottolo.
Lascio Veronika.
Abby si alza raccogliendo da terra la sua borsa. Scende le scale.
-Scusa… io…  Si sforza di scusarsi per qualcosa che non h fatto.
Inizia a correre verso la scuola.
-Abby aspetta! Le urlo guardandola correre.
-La conosci? Mi chiede Veronika.
-Sì… E’ un’amica… Rispondo.
-E’ una sfigata! Lasciala perdere e pensa a me! Continua tirandomi per la giacca.
Non è quello che volevo!

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Capitolo 14
*** Due cuori spezzati, una soluzione! ***


Mi madre non è in casa.
Veronika continua a baciarmi. Mi scollo –Ho fame… dico.
-Te la faccio passare io… Mi risponde.
Continua a baciarmi.
Saliamo le scale e arriviamo in camera mia.
Allarme! NO! NO! NO!
Non con lei! Non ora!
La allontano ancora.
Torno subito! Le dico.
-Ti aspetto qui! Mi dice facendomi l’occhiolino.
Scendo prendo la giacca e corro verso la scuola. Cerco di trovare Abby.
Per strada non la vedo. Arrivo a scuola.
-Harry! Urlo vedendolo nel cortile.
Si volta.
-Ehi bello! Risponde sorridendo.
È evidente che non ne sa niente di quello che ho fatto ad Abby. Forse non sa nemmeno che c’è stato qualcosa.
-Hai visto tua sorella? Gli chiedo ignorando il resto del gruppo.
-No… perché? Forse… Risponde.
-“Forse” un bel Niente! Gli urlo contro.
-Le devo parlare! Continuo guardandomi intorno agitato. Sto’ cercando Abby.
-Calmo! Mi dice Harry.
Lo ignoro e inizio a correre verso casa degli Hamilton.
Sono arrivato. Suono.
Le lezioni dovrebbero essere ricominciate, ma chi se ne frega! Abby sta’ soffrendo a causa mia e sono i che devo recuperare.
Nessuno risponde. Risuono.
Nessuno. Tengo premuto. Apre Lucia.
-C’è Abby? Chiedo. Mi considererà un maleducato d’ara in poi.
-Emm… non credo che sia un buon momento! Risponde tenendomi sulla porta.
-Devo entrare! Esclamo entrando con la forza in casa.
Ecco! Futura suocera simpatica bruciata!
-Abby! Sono io! Rich! Scendi! Le urlo da sotto le scale.
Da come mi muova sembra che abbia preso qualcosa.
-Vattene! Mi risponde con la voce strozzata.
-Abby! Non è stato niente! Lei è meno che una amica! Sei tu! Sospiro.
-Sei tu quella che voglio! Continuo.
-No! È lei! Io non sono fatta per te! Continua.
Non ce la faccio! Lei pensa che Veronika sia più importante! In realtà Veronika è solo una pu… poco di buono!
Salgo le scale infischiandomene di Lucia che mi dice con dolcezza di andarmene.
Entro nella camera di Abby. È seduta sul letto. Stringe il cuscino zuppo. Ha le guance rigate dalle lacrime che le ho fatto versare. Ha il viso rosso e macchiato di trucco. Non ce la faccio a vedere quello che le ho fatto.
Si asciuga il viso con la mano.
-Vattene! Mi dice voltandosi verso il muro. –Non voglio che tu mi veda così… Continua.
Mi avvicino al letto e mi metto in ginocchio.
-Abby… le prendo la mano. –E’ tutta colpa mia! Continuo sperando di sistemare le cose.
Tira su con il naso e si asciuga di nuovo il viso con la mano sfilandola dalla mia presa.
-No. Sono io che mi sono illusa. Non riesco a sentirla parlare. Mi fa male il cuore.
-Pensavo di poterti piacere… Ma è ovvio che è stata solo una mia impressione! Continua con voce strozzata. Le prendo di nuovo la mano. Si gira verso di me.
-No! È tutta colpa mia! Sei tu che voglio! Abbassa lo sguardo.
-Abby… Si gira verso di me. –Io… credo di amarti! Continuo.
Mi sorride. –Non è vero… Non puoi amarmi! Ma grazie! Lascia la mia mano e si gira. È tornata nel suo fantastico mondo. Quanto vorrei sapere che cosa pensa.
Forse ha ragione… era troppo presto per dirle che la amo! Che stupido che sono!
Mi alzo e vado. Ma non è finita qui! Io l’avrò!
 
Abby
 
Mi ama? Non può essere! Fino a due giorni fa non sapeva nemmeno che esistevo!
Anche io lo amo. Cosa ho fatto? Perso di nuovo? Mai!

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Capitolo 15
*** Due cuori spezzati, una soluzione! ***


Domani andrò alle prove della band come se nulla fosse! La farò vedere a Veronika. Se c’è una cosa che la fa irritare è essere messa in ombra!
 
*GIORNO DOPO
 
Oggi la giornata a scuola è stata leggera. Erika è malata, credo che l’andrò a trovare sta sera. Richard non l’ho visto, ma so che non può rinunciare alle prove. Probabilmente crede che non mi vedrà.
All’uscita di scuola mio fratello mi aspetta sempre per poi andare a casa, ma sta volta non torniamo a casa, andiamo nel garage di Richard. Siamo arrivati per ultimi.
La prima cosa che vedo è Veronika che si struscia contro Richard che però la respinge dicendo –Veronika! Ti ho già detto che non può continuare!
Beh… almeno fa il serio!
Si gira, mi vede, strabuzza gli occhi.
-Siete arrivati! Non me lo sarei mai aspettato! Esclama.
-Perché non saremmo dovuti venire? Domanda Harry.
Rich mi guarda chiedendomi con lo sguardo se mio fratello sapeva qualcosa. Scuoto la testa.
-Che ci fai qui? Mi chiede Veronika squadrandomi dall’alto al basso.
-Sono la corista! Esclamo sorridendole.
-Si… le ho fatto un colloquio privato! Continua Rich.
-Pu****a! Mormora Veronika.
Le lancio un’occhiata assassina.
-Visto che io e Rich ieri non abbiamo fatto niente! Proprio niente! Non c’è molto da cantare! Continua.
-In realtà… io avrei continuato a scrivere! Ribatte Rich.
-Veronika, questo è il tuo pezzo! Le porge un foglio.
-E… Quanto mi ha fatto star male quel sospiro!
-Abby, questo è quello che devi cantare tu! Mi porge un altro foglio.
Il coro che dovevo cantare diceva solo: Perdonalo! Lui ti ama! Perdonalo!
-Perfetto! Esclama contenta Veronika la squallida.
-Ok… Dico semplicemente io.
Iniziamo a cantare.
Arriva il pezzo in cui canta Veronika e io le faccio il coro.
 
Should I forgive him?
Forgive him!
I want to kiss him!
He loves you!
I don’t know what to do!
I still don’t know!
I still don’t know!!!
 
Il mio coro l’ha leggermente sovrastata!
La musica si ferma di botto e io concludo il mio acuto!
-Tu sei il coro! Non puoi farlo! Mi urla contro Veronika. È furibondo, proprio quello che volevo!
-E’ stata grandiosa! Ribatte Stuart.
-Già! Continua Mattehw.
-Non pensavo fossi così brava! Dovremmo uscire una volta! Continua.
Divento paonazza.
-Emm… Ora dovremmo concentrarci sulle prove! Non possiamo pensare a queste cose! Protesta Rich.
-Senti chi parla! Comunque sei il boss quindi… Continua Mattehw.
-Quindi dovrebbe fare la solista!?! Domanda Veronika scocciata.
-Si! Esclamano i quattro in coro.
-Okay! Allora non avete bisogno di me! Urla.
Butta a terra il microfono che fa uno stridulo acuto.
-Io me ne vado! Esce di corsa dal garage. Si ferma davanti alla porta, accanto a me.
-Eri già sulla mia lista nera… Ora sei finita! Mi dice cercando di intimorirmi.
-Okay! Credo che le prove siano finite! Ci vediamo domani, vado da Erika! Esclamo contenta.
Tutti iniziano a sistemare gli strumenti. Io mi infilo la giacca e metto la borsa a tracolla blu.
-Ciao! Ci vediamo domani! Esclamo.
Sono sulla soglia della porta. Richard mi afferra un braccio.
-Per quello che è successo ieri… Inizia sottovoce.
-Non è successo niente! Lo interrompo sempre sottovoce.
-E nemmeno l’altro ieri! Non pensare che un paio di azioni cancellino tutto quello che hai fatto! Continuo. Stacco la sua mano dal mio braccio e vado.
-Ma Abby! Aspetta! Esclama non più a bassa voce.
Quanto avrei voluto non dover fare quello che ho fatto, ma lui deve capire! E spero che capirà presto. Io lo amo e se lui mi ama come dice farà di tutto, se no… passerà ad un’altra; infondo… cosa ci può trovare in me?
Vado da Erika e le racconto tutto di questi ultimi giorni.
-Cooosa?!? Esclama stupita.
-Non l’hai capito? Continua.
-Lui ti ama davvero! Strabuzzo gli occhi.
-Non può essere vero? Esclamo tra me e me.

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Capitolo 16
*** Due cuori spezzati, una soluzione. ***


-Forse... Forse sì! Mi ama, ma perché allora ha baciato Veronika? Perché l'ha portata a casa? Chiedo.

-Sai com'è Veronika! Quando vuole una cosa la ottiene! Risponde Erika.

-E ora... me la farà pagare! Le ho rubato il suo giocattolo del mese! Continuo guardando fuori dalla finestra.

-Mi dispiace Abby... Dice Erika.

È possibile pensare che non è niente di che', è pur sempre una ragazza! Ma non è così... Veronika non è debole e non è sola! Spaventa tutti, pure i ragazzi. Gira voce che una ragazza abbia cambiato città, le aveva “rubato” una sciarpa. In realtà Veronika l'aveva ritrovata un mese dopo in camera di suo fratello. Lui la voleva far arrabbiare! La ragazza non l'ha più rivista nessuno!

-Bene... dimmi addio per sempre Kikka! Continuo io.

Mi sfugge una lacrima. No! Non devo essere debole! Batterò Veronika, e Richard... sì, lo perdonerò! Sorrido.

-Ci vediamo domani, devo fare i compiti. Dico.

Torno a casa demoralizzata, ma convinta che Richard si sarebbe fatto sentire.

Faccio tutti i compiti guardando in continuazione il telefono, ma niente.

Mi sto' mettendo a letto quando sento qualcosa che batte contro la mia finestra. La apro. È Richard.

-Cosa ci fai qui!? Gli urlo fingendo di non essere contenta per la sua visita.

Non risponde ma inizia a cantare.


 

Perdonami!

Abby...

sei favolosa!

Perdonami!

Ti amo!

-Basta! Finiscila! Sveglierai qualche cane! Gli urlo ridendo.

-Non mi hai risposto, Abby! Dice.

-Sì! Dico Sorridendo.

-Hai detto si? Mi chiede. Annuisco.

-Sì, Sali! Gli dico. Sale dalla siepe ed arriva alla finestra. Mi sporgo e mi bacia. Ad un certo punto sentiamo un rumore forte e Richard finisce a terra. Io rido. Richard fa qualche smorfia e poi inizia a ridere.

Ora sono felice. Ma pochi secondi e mi torna in mente Veronika. La paura sale!

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Capitolo 17
*** Tra virgolette! ***


-Buona notte angelo! Mi dice Rich alzandosi da terra.

Mi si stringe la bocca dello stomaco a quella parola: “angelo”. Gli sorrido. Quanto mi piace la sua voce? Pensare che solo l'altro ieri ho versato tante lacrime da riempire una vasca da bagno per lui. Lo amo. Lo amo da impazzire. Se non lo amassi sarei riuscita a non soffrire tanto per lui, sarei riuscita a dimenticarlo, ma non ce la faccio. Ho tante cose da raccontargli.

-Buona notte! Rispondo.

Se ne va con la sua macchina grigia. Chissà che lavoro fa la madre di Rich per permettersi quella macchinona. Ho anche tante cose da chiedergli.

Mi metto a letto con il sorriso sulle labbra. Si può essere più felici di così?

Però che vita che faccio! Credo di dover ringraziare mio fratello. Lui è amico di Rich, pur non essendo molto popolare, ma è merito suo se Rich ha cenato da noi l'altra sera e mi ha dato la possibilità di conoscerlo e di farmi conoscere.

*GIORNO DOPO

Beeep Beeep Beeep!

La sveglia suona. Sono le 7:00. Bene, è il giorno della mia morte. Mi vesto di corsa, mi metto una gonna nera con leggings bianchi, non ero certa che mi stessero bene, ma Erika mi ha detto che ho delle gambe da paura. Metto una camicetta a fiori senza maniche e una cintura di pelle marrone tra la gonna e la camicetta, aggiungo delle paperine di vernice nere. Io ed Erika abbiamo fatto shopping dopo che Rich mi aveva “spezzato il cuore”, ci eravamo già messe d'accordo e non volevo giustificare le mie lacrime così ho detto che ero allergica alle piante che stavano fiorendo con l'arrivo della primavera, e siamo a febbraio! Ora però ho un nuovo armadio. Afferro l'eyeliner che mi ha prestato Erika, non so proprio truccarmi, ma ci provo!

Non è venuto tanto male.

Ecco, sono le 7:25 e sono già pronta. Sarà perché sono agitata, ma non mi sono mai preparata in così poco tempo!

Scendo al piano terra dove tutta la mia famiglia era seduta a tavola a fare colazione. Io mi verso della spremuta nel bicchiere e spalmo burro e marmellata su un po' di pane.

Giusto il tempo di finire di magiare che suona il campanello. Harry va ad aprire.

-Ciao bello! Che ci fai qui? Entra! Urla.

Oh mamma! Nessuno sa di noi due, sempre se c'è un “noi”!

-Emm... Dice Rich.

Non dire niente, non dire niente! Prego nella mente.

-No, sono venuto solo perché l'altro giorno ho dimenticato qui una cosa. Dice.

Grande! Il mio angelo si che è furbo!

-Buongiorno! Vedo solo se ho lasciato qui... Trova una scusa!

-le chiavi del motorino. Continua.

-Non sapevo che avessi un motorino! Dice mia madre.

-Nemmeno io! Continua Harry.

-Emm... è di un mio amico! Cerca di giustificarsi Rich.

-Beh... qui non ci sono! Grazie! Ci vediamo a scuola. Dice cercando di scappare e ci riesce.

Appena chiude la porta mia madre inizia a spettegolare.

-E' un bel ragazzo, eh! Però, un po' maleducato! L'altro giorno è entrato in casa senza permesso! Poi si presenta qui, così! Poteva chiamare e le cercavamo noi le chiavi! Dice.

Okay... mia madre non sopporta il mio “forse ragazzo”.

Mi alzo e prendo la borsa.

-Ciao! Vado a piedi! Dico.

Mi salutano in coro ed io esco. Richard mi stava aspettando seduto sugli scalini.

-Ciao angelo! Dice.

Mi bacia. È il nostro 3° bacio! Wow... è sempre come se i fuochi d'artificio mi esplodessero nel cuore.

-Ciao... Rispondo.

-Sei pronta? Mi chiede.

-Per cosa? Per arrivare a scuola con te per la mano o per finire la mia vita? Dico.

Ride.

-Stai tranquilla, sei con me! Veronika non può farti niente se sei con me. Mi rassicura.

Gli sorrido, ma non mi sento rassicurata al 100%.

Arriviamo a scuola mano per la mano. Veronika non è qui ad aspettarmi e nemmeno i suoi “scagnozzi”.

Io e Rich ci guardiamo. Entriamo a scuola senza dire una parola. Tutti ci guardano. Mi chiedo se ci stiano guardando perché siamo la “nuova coppia” o... perché Veronika ha fatto qualcosa.

Arriviamo al mio armadietto.

Sì, per qualcosa che ha fatto Veronika.

Sul mio armadietto c'era attaccato un foglio con la mia foto e su scritto: Questa ragazza è una grande s*****a! Statele alla larga se volete tenervi i ragazzi!

Ora sono la frega fidanzati.

-Stai tranquilla. Noi sappiamo che non è così! Mi dice Rich e strappa il foglio.

Dopo la 2° ora vado in bagno. Era tutto tappezzato degli stessi fogli. Inizio a strapparli tutti con le lacrime agli occhi. Nella scuola c'erano almeno 5 bagni femminili. Dovevo togliere tutti i fogli.

Esco dal bagno ormai senza nemmeno un foglio. Tutti mi guardano e bisbigliano. Sento i loro insulti. Arriva Rich.

-C'erano questi nei bagni maschili. Mi mostra una serie di fogli con altri insulti. Sono fregata! Non riesco a tenermi le lacrime dentro e scappo di nuovo in bagno.

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Capitolo 18
*** Le labbra dell'Angelo. ***


Sento qualcuno entrare nel bagno e trattengo il respiro.

-Abby... E' una voce familiare.

-Sono io, Erika! Fammi entrare. Giro la chiusura ed Erika entra.

-Senti... non entrerà nessuno! Rich sta facendo la guardia alla porta. Dice.

Erika è davvero una grande amica, non riesco ad immaginarmi una vita senza di lei che mi fa ridere, che mi aiuta. Non me la merito.

Continuo a piangere.

-Stai tranquilla... Le persone che ti conoscono sanno che non è vero. Dice.

-Ma il resto della scuola penserà che sono una... continuo a piangere soffocando quelle parole.

Erika mi alza la testa è mi sorride.

-Ma guardati. Nemmeno una settimana fa, nessuno ti conosceva. Ora... sei molto più forte! Pochi giorni e ne hai passate tante. Guardami. Le punto gli occhi addosso. Sorrido.

-Sei splendida ragazza! Chi se ne frega di quello che penseranno gli altri! I tuoi amici sono qui conte, hai un ragazzo che è un angelo! Mi fa l'occhiolino.

-Sei solo una persona da stimare Abby! Ora, alzati, sistemati l'eye-liner ed esci a testa alta. Continua.

Tiro su con il naso. Lei mi asciuga le guance con le mani. Mi alzo e usciamo dal piccolo bagno. La campanella suona in quel momento. Dovremmo tornare in classe, ma non ci pensiamo nemmeno tanto. Lei mi aiuta a sistemarmi il trucco tutto sbavato. Mi soffio il naso e aspetto che gli occhi si sgonfiano. Sono tornata “normale”. Sentiamo sbattere sulla porta del bagno.

-Veronika, Vattene! Sentiamo urlare da Richard.

Il mio cuore inizia a battere forte per il timore della persona che sta cercando di entrare.

Mi stupisco del fatto che Richard non riesca trattenerla perché, infatti, lei riesce ad entrare. Veronika.

-Oh... ma ciao s*****a! Esorde nella stanza.

-Cosa vuoi Veronika? Non ti basta quello che hai già fatto? Dice Erika cercando di difendermi.

-Lascia stare, Erika! Dico mettendomi davanti a lei. Ora è solo la mia battaglia. -Tocca a me, devo difendermi da sola. Continuo orgogliosa.

-Oh... la piccola p*****a diventa grande! Esclama Veronika.

-Senti, se per sentirti più importante devi ferire le altre persone, trovati un altro hobby, perché questo tuo dominio non durerà più tanto! Ora ci sono io! Hai avuto la tua possibilità per essere una brava persona. Una volta eravamo pure amiche. Cosa è cambiato? Che noi siamo diventate migliori, tu sei diventata così: Dico, sicura, facendola diventare piccola piccola.

-Una p*****a! Conclude il mio discorso Erika.

Anche se io non sono una da parolacce Erika ha proprio colpito il punto.

Entrambe le sorridiamo e ci avviamo verso l'uscita. Lei è rimasta a bocca aperta. L'avevo colpita e forse, ora, qualcosa era scattato in lei, magari cambierà, prima o poi...

Richard era ancora li fuori ad aspettarci. Nessun professore l'aveva beccato a saltare le lezioni. È il mio angelo personale; stiamo insieme, sempre SE stiamo insieme, solo da un giorno e fa già tutto questo per me. Ogni volta che lo guardo, fin dalla prima volta che l'ho guardato, il cuore inizia a battermi forte e sento una fitta allo stomaco, arrossisco e mi viene istintivamente da sorridere, la testa inizia a girarmi e inizio a pensare alle sue labbra che sfiorano le mie. Improvvisamente divento rossa.

-Abby, stai bene? Mi chiede dolcemente il mio angelo.

-Sì, è solo il mio Angelo... Dico. Lui mi sorride e mi bacia.

-Mi è venuta la nausea, troppa dolcezza! Io e Ciccio non siamo così caramellosi! Dice Erika con una voce inappropriata che fa ridere sia me che Rich ancora con le labbra incollate.

-Dobbiamo andare in classe. Mormoro staccandomi.

-E già... Risponde Rich. Erika non risponde, è troppo occupata a fare gesti di disgusto. La fulmino con lo sguardo e smette.

Tutte le ore successive le passo a pensare a Rich, sono tutti pensieri stupendi: le sue labbra, il suo sorriso, il suo corpo, la sua dolcezza... Ad un certo punto, però, durante la lezione di storia, mi viene alla mente che le stesse labbra che desidero e che bacio le ha baciate e desiderate Veronika. Faccio una smorfia di disgusto senza nemmeno accorgermene, ma il professore se ne accorge e interrompe la mia nuvola di pensieri cono:

- Hamilton! Ci può ripetere l'ultima affermazione che ho fatto riguardo al filosofo Carl Marx?

Oh mamma! Penso. Io non seguo le lezioni di storia da un mese! È la materia più noiosa che esista, è la mia “ora di riposo”, tant'è che a volte dormicchio e non se ne è mai accorto il professor. Schubert. Fino ad ora me la sono cavata senza studiare, tanto non interroga mai!

-Emm... sì... Inizio sentendo bisbiglii e risate soffocate.

-Carl Marx era un filosofo... e ha fatto una filosofia... su cui lei è... Cosa sto' farneticando?

-D'accordo! Esclamo. Tutti iniziano a ridere e Schubert dissentisce con la testa.

-Emm... intendevo dire... in disaccordo! Cerco di salvarmi con un enorme sorriso.

-La teoria del comunismo, signorina! Esclama con una nota di disaccordo.

-Se continua così dovrà frequentare il corso estivo... Mormora come se parlasse fra se e se ma volesse far sentire a tutti per mettermi in imbarazzo, infatti tutti si voltano verso di me con facce stupite, ma anche godute. Che avrò fatto loro di tanto male? A si... sono una s*****a!

Alla fine dell'ora di storia vado al mio armadietto dove l'Angelo mi aspetta. Li sorrido. Lo bacio.

-Ciao... dico con voce moscia.

-Mmm... cosa c'è che non va? Mi chiede. E ora come gli dico che per colpa delle sue labbra non ho risposto ad una domanda e forse verrò rimandata?

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Capitolo 19
*** La prima di tante. ***


 

Sì, è vero, sono io che non ho seguito le lezioni, ma diciamo che se mi sono fatta notare per le sue labbra.

-Ecco... Sai, pensavo che io bacio le stesse labbra che ha baciato... Aspetta! Dimmi tu chi hanno baciato quelle labbra! Dico. Effettivamente vorrei sapere quante ragazze ha avuto.

-Emm... Okay, se è quello che vuoi. Sara Holiver, in 3°, Elis Berror, in 3°, Bolly Collman, in 4° e Veronika... Dice imbarazzato. Però c'è qualcosa di sospettoso nella sua voce.

-Sicuro che sia tutto? A Londra non hai avuto nessuna ragazza? Chiedo.

-Emm... lo vuoi proprio sapere ora? Sai... in corridoio! Dice agitandosi.

La campanella suona e io lo guardo in cagnesco. Ne ha avute così tante a Londra? E una è stata la più importante? Mi fanno stare male questi pensieri. È l'ultima ora e devo fare ginnastica. Diciamo la verità, faccio schifo negli sport di squadra. Non è che sono una schiappa in tutti gli sport, anzi, faccio ginnastica artistica da quando ho 8 anni, ma non sono brava con i palloni ecc.

I miei fantastici pensieri, naturalmente si fa per dire, vengono interrotti da una pallonata di dodgeball in faccia! La vista mi si oscura. Da questo momento non ricordo più niente.

Riprendo i sensi in infermeria, sono sdraiata sul lettino di pelle bianca con una striscia di scottex nel centro e appena apro gli occhi mi ritrovo piegate su di me l'infermiera Jenny, la classica donna non più in forma che, dopo aver sgobbato sui banchi per anni, si ritrova a lavorare in un liceo pubblico in Inghilterra, e mia madre.

-Visto signora, sta bene. E non è a rischio di traumi cranici. Dice aprendomi le palpebre a forze e passandomi quella strana lucina avanti e indietro.

-Grazie a Dio! Esclama mia madre.

-Stai bene? Mi chiede da madre premurosa e apprensiva. Mi metto seduta.

-Sì, solo un po' di mal di testa. Dico. Chissà chi mi ha tirato la pallonata in faccia?

Mi metto in piedi e me ne vado con mia madre dall'infermeria. In teoria l'ora scolastica non è finita, ma minuto più minuto meno.

Mentre sono in nell'ufficio che c'è prima della presidenza ad aspettare che la segretaria mi dia il foglietto per l'uscita anticipata vedo Sara Holiver che aspetta di entrare in presidenza. Per pietà mi siedo accanto a lei. Non è una con molti amici, è molto popolare e frequenta l'ultimo anno, ma non ama farsi amici, preferisce i nemici.

-Che hai combinato? Le chiedo senza impegno. Infondo, non sarà una cosa di cui vorrà parlare.

-Ti ho mandato in infermeria s*****a! Esclama facendo qualche movimento di disgusto con la faccia. E già mi ero dimenticata dell'inizio della giornata. In 5 ore me ne sono capitate di cose, in fondo che mi volevo aspettare? Come facevo a credere che sarei rimasta ancora invisibile dopo essermi messa con il più popolare della scuola, essermi messa contro la più crudele della scuola ed aver fatto vedere la mia foto sotto la parola s*****a! Wow, incredibile il mio livello di ingenuità.

-Comunque ti ho perdonata, mi fa solo un po' male. Le dico sorridendo come una brava bambina. Lei mi guarda malissimo. Sembra disgustata ed infastidita dalla mia presenza. Per fortuna mia madre mi chiama, credo che non sarei sopravvissuta ancora a lungo.

-Abby! Vieni! Mi ripete mia madre.

Mi alzo e saluto con la mano la mia quasi omicida facendole un sorriso. Beh... una fine giornata con i fiocchi!

Nel tragitto in auto fino a casa ripenso all'incontro con Sara. Cosa le avrò fatto per essermi beccata quella pallonata? Sì, infondo tutta la scuola pensa che io sia una s*****a, ma non è un buon motivo per tentare di uccidermi. Aspetta! Sara non era una di quelle che ha baciato Rich? Dovrebbe essere una storia ormai passata, è passato più di un anno! E non li ho visti molto insieme, saranno stati una settimana. Me li ricordo, tutti parlavano della nuova coppia super popolare, si limonavano nei corridoi, almeno così si diceva in giro, ma io non li ho visti più che mano nella mano! Mi pare che si siano lasciati per il “troppo stress da popolarismo”. Certo che questo è strano.

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Ciao belle e belli! Questo capitolo non è lunghissimo, ma è abbastanza intrigante, a mio parere, come potete notare dal titolo del capitolo Sara non sarà l'ultima ex di Rich che... Sapete cosa? Non vi dico niente! ;D alla prossima!

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Capitolo 21
*** Serata... d'incanto! ***


Appena arrivo a casa mamma prende dal frigo dei piselli verdi surgelati e me li mette delicatamente sulla fronte, appena sopra il sopracciglio destro, dove si sta formando un bernoccolo. La ringrazio e vado in camera mia, prendo il mio apple, mi infilo sotto le coperte del mio letto e mi metto seduta con il computer sulle gambe. Inizio a scrivere su Twitter e a condividere link su Facebook.

Verso le 15 Richard viene a trovarmi.

Entra in camera e mi sorride. Si avvicina, si siede sul mio letto e mi bacia lentamente poi mi sorride.

-Non è che tua madre si insospettirà? D'altronde lei non sa che siamo fidanzati e Harry nemmeno, quindi non ci può coprire. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra. -Ho detto a tua madre che sono venuto per vedere Harry! Iniziamo a ridere tutti e due senza un vero motivo.

Decido di continuare il discorso delle ex. Devo sapere! Non riesco a non pensarci.

-Senti, Rich... Devi ancora dirmi se hai avuto tante ex a Londra. Dico accarezzandogli la gamba.

Ridacchia e poi mi fa uno sguardo dubbioso, io annuisco.

-Bene, ecco... In realtà a Londra ne ho avuta una soltanto, ma... Abbassa lo sguardo.

-E' stata la più importante... Continuo io.

Mi sorride per un istante.

-Già, è stata una cosa seria. Siamo stati insieme per tre anni, avevamo pure pensato di... Continua titubante. Gli prendo le mani.

-Rich! Fermo! Okay, sei libero di fare quello che vuoi, ma sai come sono fatta io, la mia famiglia! Questo anello... Gli mostro l'anello della purezza. Sì, ho fatto la promessa di rimanere casta fino al matrimonio.

-Ecco... è solo per non farti illudere, se vuoi stare con me devi... Continuo.

-Devo rispettarti! Dice al posto mio alzando lo sguardo e puntandolo su di me.

-Ed è quello che voglio fare, perché io ti amo... Mi bacia.

Mi ama davvero.

-Emm... Rich! Ti devo dire una cosa... Dico facendo un finto sorriso.

-Oh no! Esclama già spaventato.

-No, no! Non è niente di... Grave! È solo che... Durante l'ora di storia, ecco... Ti stavo pensando e mi sono distratta e, proprio in quel momento, il professore mi ha fatto una domanda! Beh... quello che volevo dirti è che forse verrò rimandata in storia! Dico velocemente. Lui ridacchia. Io faccio l'offesa per un secondo. Lui mi guarda e mi da un bacio sulla guancia.

-Stai tranquilla... Io sono un asso in storia! E, anche se non dovesse andare bene, sono il presidente del consiglio studentesco! Dice sorridente. Non è proprio una cosa giusta, ma...

per ora decido di non dirgli del diavoletto Sara. Per oggi è già tanto.

Stiamo tutto il pomeriggio a parlare. Niente compiti, solo parlare. Ad un certo punto ci ricordiamo che mia madre pensa che lui sia con Harry e se poi lo scopre?

Sentiamo dei passi che salgono le scale.

-Mia madre! Esclamo terrorizzata.

-Calati dalla finestra! Dico agitandomi e agitando Rich.

-No, odio quella finestra! Protesta lui, ma lo fulmino con lo sguardo e allora inizia a scendere. I passi si avvicinano alla mia porta. Rich è già sul muro esterno allora chiudo la finestra, sperando di non schiacciargli le mani, mi butto sul letto e prendo un libro qualsiasi. La porta si apre.

-Ciao mamma! Esclamo sorridendole.

-Ciao... mi guarda dubbiosa. -Hai visto Rich? Mi chiede.

-Emm... Rich? Ah! Richard! Emm... No! Non sapevo nemmeno che fosse qui! Dico quasi convincendo anche me stessa!

-Ah... Okay, nemmeno Harry l'ha visto, però io gli ho aperto la porta! Dice dubbiosa.

-Mamma... Stai invecchiando, rassegnati! Le dico sarcasticamente. Lei mi guarda malissimo e mi fa una smorfia.

-Hai studiato? Mi chiede.

-Sì! È tutto il pomeriggio che studio! Esclamo quasi offesa. Dovrei fare l'attrice!

-Okay... Dice avviandosi alla porta. Wow! L'ho scampata!

-Abby! Esclama. Ancora non è finita? Si gira verso di me.

-Capisco che hai studiato tanto, ma l'algebra non è più facile con il libro nel verso giusto? Mi chiede girando il libro che avevo aperto. Che stupida che sono! Ridacchio imbarazzata e spiccico qualche parola come: Emm... Sì, giusto! Già... Che sciocca!

Poi mamma se ne va e io mando un bacio a Rich che stava spettando in giardino.

Diciamo che è stata una giornata piena! Chissà cosa accadrà domani? Non lo so e non mi interessa, perché è un nuovo giorno! Però prima devo passare la notte a studiare...
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Ciao di nuovo a tutti! Spero che il capitolo vi piaccia e ricordate che domani è un nuovo giorno, pensare che Abby ne ha passate così tante in un solo giorno ed è ancora allegra! Comunque recensite e continuate a leggere! Vi voglio bene! C:

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