Titolo ancora da definire di Marie16 (/viewuser.php?uid=29690)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due: Battute, amori e gelosie! ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre: Risse, Litigi e scuse! ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro: Finalmente! ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque: Non c'è solo l'amicizia... ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei: Pause, confusione e biglietti! ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette: Rivalità, Indecisioni, Protezione. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto: Litigi ed Amicizia. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove: Riappacificarsi ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci: Spiegazioni, litigi e sorprese! ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici: Nuovi arrivi e strane scoperte... ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici: Litigi, incidenti e Amori(?) ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredici: Amore, Amicizia e Odio. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Famiglia, Amici e Saggezza ***
Capitolo 1 *** Capitolo Uno ***
Oh
Dio, che noia questa lezione! Sempre la stessa storia, perché
la matematica è così noiosa? Tanto lo sanno tutti che è
un opinione, ormai!
Oh...
Che sgarbata, non mi sono presentata, io sono Marie, ho 13 anni e
frequento la terza media perché ho fatto la primina. Ho lunghi
capelli rosa ed occhi violacei, sono, per mia immensa sfortuna, di
statura bassa. Ci credereste se vi dico che sono la più bassa
della classe? Ebbene è così... E purtroppo per questo i
miei compagni mi prendono in giro, chiamandomi spesso “tappa”
o “nana”. Fortuna che ho degli amici che non mi vedono
per l'altezza ma per come sono veramente. Spesso i compagni di classe
mi toccano sul seno, non sono aiutata dall'altezza, dicendomi che pur
essendo piccola è nella media.
“Quanto
manca alla fine dell'ora?” chiedo sottovoce al mio compagno di
banco, Nathan Swift.
“Meno
di cinque minuti.” mi risponde con un breve sorriso. Lui non lo
sa, ma io ho sempre avuto una cotta per lui sin dalla prima media, ma
per lui io sono solo una sorellina. L'osservo per diversi minuti, un
breve sorriso stampato sulle mie labbra, e poi distolgo lo sguardo.
Nathan
è più grande di me di due anni, però a causa del
fatto che ha partecipato al Football Frontier International ha perso
un anno e quindi ora me lo sono ritrovato in classe. I capelli
azzurrini sono legati in una coda alta da un elastico di colore
marrone, come quello dei suoi stupendi occhi, e la frangia gli copre
l'occhio sinistro.
Osservo
la mia migliore amica Melissa, qualche banco più avanti del
mio, che si sbaciucchia e si tocca con il suo compagno di banco
nonché fidanzato, Claude Beacons, ma noi lo chiamiamo tutti
Torch o tulipano.
“Senti,
Nacchan, oggi pomeriggio mi dai una mano con matematica?” gli
chiedo, sempre sottovoce e lui sorride.
“Certo,
non ci sono problemi.” risponde semplicemente con quel suo
solito sorriso che mi fa impazzire.
“Smith,
Beacons!” li richiama il professore, irritato “Andate a
fare queste cose da un'altra parte!” sibila, furioso. È
sempre così con quei due!
“Volentieri,
professore!” dice allegro Torch, facendo ridere metà
della classe.
“Beacons,
dì solo un'altra parola e ti sbatto dal preside!” Torch
allora sbuffa, facendo ridere la sua fidanzata, e se ne torna buono
seduto. Finalmente l'ora di matematica suona e tutti ci
apprestiamo a scendere in giardino per la ricreazione. Insieme a me e
Nathan si aggiungono Melissa e Torch, un rossino di mia conoscenza
che litiga spesso con il ragazzo di Melissa, Xavier, Bellatrix e
Mercury, la mia “nemica” giurata.
“Cosa
avete di buono nel cestino del pranzo?” chiede d'un tratto
Melissa, i cui capelli neri, lunghi fino ai fianchi, risplendono al
sole. Non l'ho mai trovata con i capelli fuori posto, sempre così
perfetti, neri e lucidi. Vogliamo parlare dei suoi occhi verdi,
anch'essi lucidi, così espressivi? E poi lei è di
statura media, il che mi rende un po' invidiosa, ma non le voglio
male anzi, è quella che mi ha sempre aiutata di questi tempi!
Anche lei come me ha 13 anni ed ha fatto la primina. Tutti i ragazzi
la vorrebbero come fidanzata, perché è bella e formosa.
“Niente
di speciale.” risponde alzando le spalle Torch, i suoi capelli
sono così in disordine che sembra abbia un tulipano in testa!
E questa descrizione è aiutata dal colore dei suoi capelli,
rossi come il fuoco. Ha uno strano colore d'occhi, giallo! Sembra
quasi un gatto.
“Io
ho solo un panino al prosciutto.” risponde di seguito Xavier,
anche lui con i capelli rossi, ma con un bel colore verde di occhi. I
suoi capelli sono ordinati, al contrario di quelli di Torch, e sembra
che abbia una bella cotta per Melissa.
“Fammi
pensare... Nel mio cestino c'è... Niente. Come sempre.”
borbotto io, sedendomi di botto su una panchina. È sempre
così, mi dimentico la merenda a casa e finisco per dividerla
con Nathan, il che fa divertire sempre i due rossini.
“Io
ho due panini, qualche polpetta di riso, un po' d'acqua ed un
tramezzino.” risponde Nathan, sedendosi vicino a me come
sempre, porgendomi un panino con un sorriso. Mormoro un grazie
imbarazzato e lui sorride.
“Una
barretta dietetica.” è la semplice risposta di
Bellatrix, i cui capelli blu che hanno delle mesches di non so bene
che colore ai lati dei ciuffi, risplendono quasi quanto quelli di
Meli. Già perché Bellatrix è sempre a dieta,
anche se non ne ha bisogno.
“Io
mangerei volentieri la nanetta seduta vicino al turchesino.”
prorompe Mercury, con la sua infinita dolcezza.
“Mi
dispiace, non sono commestibile.” commento, non degnandola di
uno sguardo. Io e Mercury siamo un po' come il gatto ed il topo. Non
ci possiamo sopportare. Bellatrix continua a definirci amiche, anche
se io e lei siamo convinte del contrario.
“Ma
ho comunque il mio tramezzino prosciutto e formaggio che mi sazierà.”
conclude poi, sedendosi pure lei sulla panchina.
A
Melissa non lo chiedo nemmeno, tanto fra meno di due minuti tornerà
a sbaciucchiarsi col suo fidanzato. E farà irritare di nuovo
Xavier.
“Oh,
Mercury, la vuoi questa banana?” chiede il rossino sopracitato
indicando il frutto giallo che gli ha dato Torch.
“A
te non piace?” chiede con uno strano sorrisino lei. Mah, non lo
capisco proprio.
“No,
sai, ho altri gusti.” è il commento dell'altro. Sento un
lieve colpo di tosse provenire dalla mia sinistra, mi volto e noto
che Nathan si sta strozzando. Gli do qualche pacca sulla schiena e
pian piano si riprende.
“Tutto
a posto, Nacchan?” chiedo, osservandolo preoccupata. Lui
annuisce lievemente col capo, prima di tossire ancora. “Vuoi un
bicchiere d'acqua?” gli chiedo allora.
“Sì...”
riesce a dire, prima di tornare a tossire. Mi alzo e mi allontano per
un attimo. Torno dopo cinque minuti con un bicchiere d'acqua e lo
porgo al turchesino con dolcezza. Lui sorseggia dal bicchiere di
plastica l'acqua, lentamente, mentre i miei occhi guardano come il
sorso d'acqua scenda sulle labbra di Nathan per poi raggiungere la
gola. Una volta che è riuscito a fermare la tosse, butta il
bicchiere nel cestino e sorride.
“Ti
senti meglio?” gli chiedo con dolcezza, e lui annuisce col
capo.
“Mi
sento molto meglio, grazie.” risponde poi, sorridendo. Lui
volta il capo verso Xavier che sta ridendo per non so quale motivo.
“Che
ti ridi?” domanda Nathan, socchiudendo gli occhi.
“Siamo
già arrivati alla fase dei soprannomi. Deve averti fatto un
bel servizietto la ragazzina.” dice il rossino con un sorriso
divertito stampato sul volto.
“Niente
di quello che pensi tu.” risponde subito Nathan, ancora con
occhi socchiusi. Mi domando di cosa stiano parlando.
“Me
la immagino già, fra le tue braccia a gemere e gridare
Nacchan!” continua Xavier. Nathan lo colpisce
bruscamente in testa.
“E
smettila con queste fantasie, Xavier. Tra me e Marie non è
successo niente, niente di
niente.” replica il turchese, parecchio irritato. “E
smettila di chiamarla ragazzina, ha un nome sai?” spiega poi,
sospirando.
“Che
nessuno ricorda.” sibila Mercury, per niente turbata. “E,
Nathan, non prendertela. È una nana, in fondo.” dice
poi, riferendosi a me.
“Smettetela
di prenderla in giro per l'altezza. Ok è bassa, e allora?”
chiede Nathan ed io sorrido. Mi difende sempre, forse è per
questo che mi piace sempre di più.
“Beh,
l'altezza è quella giusta se cerchi chi ti...” viene
interrotto da un pugno in testa da parte di Bellatrix.
“Chiudi
quella fogna, Xavier.” sibila, irritata. Devo dire che è
proprio brava e bella Bellatrix. Al contrario di me, ovvio.
La
campanella di fine ricreazione interrompe il flusso dei miei
pensieri, costringendomi ad andare in classe seppur di malavoglia.
“Che
lezione abbiamo?” chiedo mentre stiamo tornando in classe a
Melissa.
“Storia.”
commenta sospirando. “Due ore.” “Saranno due
ore di sonno.” rispondo io, sospirando di seguito.
“Potresti
divertiti un po' con Nathan.” commenta improvvisamente Torch.
“E
fare cosa?” chiedo, perplessa. Le idee di Torch non mi
piacciono.
“Questo
decidilo tu.” risponde solamente, alzando le spalle. Melissa
ridacchia divertita, lanciando uno sguardo complice al fidanzato
mentre poco più sotto Xavier bolle di gelosia.
Finalmente
si può uscire da questo posto, mi sento così felice
quando torno a casa. Sarà perché devo andare a casa di
Nathan? Come tutti i pomeriggi del resto. Io sono una frana in
matematica, lui è bravo e mi aiuta tutti i pomeriggi a
studiarla! Sto riordinando il mio zaino quando sento qualcosa di
viscido camminarmi sulla mano.
“AHHHHHHHHH!”
grido, osservando il ragno camminare innocentemente sulla mia mano.
Questa è senz'altro opera di Mercury, sa che odio i ragni. Oh
Dio, svengo...
“Marie?”
mi chiede una voce “Marie, mi senti?” domanda ancora.
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo Melissa che mi osserva
preoccupata.
“Oh
Melissa.” sussurro io, sedendomi lentamente a terra. “Che
è successo?” chiedo.
“Non
ricordi? Sei svenuta per colpa di un ragno.” spiega lei ed io
annuisco. Ora ricordo. Dannata Mercury, questa me la paga.
“Sempre
colpa di Mercury.” sbotto io “L'hai vista quella
bastarda? Mi devo vendicare.” mi guardo intorno, in cerca della
mia nemica.
“No,
no. Tu adesso ti alzi e vai da Nathan. Ti aspetta al cancello.”
mi riscuoto dal mio senso di vendetta al nome del turchesino. Ok,
vendetta rimandata a domani!
“Che
fai tu questo pomeriggio?” le chiedo mentre lentamente mi alzo,
e prendo la cartella.
“Studierò
e passerò il tempo con Torch.” annuisco lentamente,
rammentandomi che lei passa sempre il
pomeriggio con Torch. A fare che poi...
“Melissa,
vuoi muoverti?” chiede gentilmente Jordan, il migliore amico di
Melissa, oltre a me e Joe. Si sistema una ciocca di capelli verdi e
fissa la mia amica con un sorriso. “Oh, ciao piccoletta!”
mi saluta gentilmente il pistacchietto, come tutti lo
soprannominiamo, scompigliandomi i capelli.
“Ciao
a te, Jordan.” rispondo, sorridendo. “Tutto bene?”
gli chiedo mentre cominciamo ad avviarci fuori, dove ci attende Joe.
“Sì,
tutto bene, grazie. A te?” mi domanda e sorrido.
“A
meraviglia.” rispondo semplicemente.
“Oh,
era ora!” dice il castano, vedendoci arrivare. “Ma vi
eravate persi?” chiede perplesso.
“No,
la piccoletta era svenuta per colpa di un ragno.” spiega
Jordan, sorridendo. Io arrossisco di vergogna, sospirando.
“Perdonami,
Joe. Colpa mia.” sussurro e lui mi scompiglia i capelli.
“Non
importa, Marie.” risponde sorridendo e proseguiamo il cammino.
Fuori ci aspettano tutti gli altri, ad eccezione di Mercury che
sicuramente è già andata a casa.
“Perdonateci
per il ritardo.” dice Jordan, sorridendo.
“Non
importa. Basta che ci muoviamo.” dice semplicemente Torch,
sollevando le spalle. Adoro passeggiare con i miei amici, perché
so che loro non mi prenderebbero mai in giro, il soprannome
“Piccoletta” o “ragazzina” lo usano solo per
gioco. Non intendono di certo offendermi.
“Continuo
a ripeterti, Melissa, che secondo staresti bene con Xavier.”
commenta Bellatrix, incurante che quelle parole mandino in
escandescenza Torch. Melissa scoppia a ridere, fissando l'amica con
un sorriso.
“Bella
questa.” commenta la mora, suscitando un moto di tristezza in
Xavier. Stranamente Nathan è silenzioso.
“Nacchan,
va tutto bene?” gli chiedo, fissandolo leggermente.
“Certo.”
risponde, sorridendo. “Perché?” chiede poi,
fissandomi. Come mi sento bassa...
“Sei
così silenzioso.” rispondo io e lui per tutta risposta
mi sorride e mi abbraccia leggermente. Con lui è sempre così!
“Non
preoccuparti è tutto ok.” dice lui, sempre sorridendo.
“Ohi,
tappetta, perché non accontenti un po' i bisogni fisici del
turchesino?” propone Torch. Lo fisso leggermente, grattandomi
il capo.
“Che
bisogni?” chiedo, perplessa. Perché c'è sempre
qualcosa che non comprendo?
“Quelli
di tutti gli uomini.” risponde lui, sorridendo divertito.
“Torch,
vuoi chiudere quella fogna una volta tanto?” prorompe Nathan,
socchiudendo gli occhi.
“E
dai, so che ti farebbe piacere.” commenta Torch ridendo.
“Stai
zitto.” risponde solamente Nathan, irritato. Porta una mano fra
i capelli, sistemandoli, poi la poggia sul viso e scuote il capo.
“Non
importa, Nacchan.” rispondo solamente, sorridendo. Lui ricambia
il sorriso e mi scompiglia i capelli.
“Sei
fortunato che Marie è dolce e comprensiva.” commenta poi
Nathan e ciò mi fa arrossire. Melissa mi sorride, lanciandomi
uno sguardo furbetto. Sospiro lentamente. Tanto è inutile, non
glielo dirò mai.
Chiacchieriamo
ancora un po', finché non raggiungo la mia meta. La casa del
mio migliore amico, Nathan.
“Noi
ci separiamo qui. Ci sentiamo domani.” salutiamo entrambi i
nostri amici ed entriamo.
Angolino
dell'autrice pazza:
Bene!
Ed il primo capitolo è andato u_u. Vi chiederete, perché?
Perché vi tocca subire questa storia? Beh, questa storia è
nata dalle menti di due bravi autrici, cioè la mia e quella di
Melissina! Abbiamo pensato proprio a tutto e non preoccupatevi, ci
saranno molte sorprese.
Sopratutto
per tulipanoboy [cit.], Xavier e Nathan (detto Nacchan) <3 Metto
il rating arancione perché ci sono riferimenti al sesso e non
solo u__u Ci sarà anche qualche scenetta!
Per
finire, dedico il capitolo a Melissina! Ti voglio tanto bene <3
Spero che il capitolo ti piaccia u_u.
E
sì, sto scrivendo in turchese in onore di Nacchan! <3
Un
abbraccio a tutti i gentili lettori e recensori, in particolare a
Mely <3
Marie
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Capitolo 2 *** Capitolo due: Battute, amori e gelosie! ***
“Accomodati.”
mi dice Nathan tranquillamente, facendomi entrare nella stanza.
Sorrido lentamente, sedendomi in terra. Prendo il libro di matematica
dallo zaino, mettendolo per terra. Nathan si siede di fronte a me,
pronto a spiegarmi tutto quello che non ho compreso.
“Che
cosa non hai capito, Marie-chan?” mi chiede ed io sorrido.
“Le
disequazioni, Nacchan.” rispondo lentamente. Lui annuisce e
comincia la spiegazione.
Il
pomeriggio passa tra le lezioni calme di Nathan e le chiacchierate
tranquille tra noi due.
“Marie,
si sta facendo tardi, vuoi che ti accompagni a casa?” chiede
con gentilezza, io sorrido.
“Ma
certo.” rispondo tranquilla.
“Marie,
resti a cena?” urla dal
basso la madre di Nathan, io osservo il mio migliore amico con un
sorriso.
“Se
non è un disturbo.” grido
in risposta. “E se a te fa piacere, Nacchan.” volto lo
sguardo verso Nathan sorridendo lentamente.
“Ma
certo che mi fa piacere. Sei sempre la benvenuta.” risponde con
dolcezza lui, abbracciandomi e scompigliandomi i capelli di nuovo.
“Figurati,
è un piacere.” grida
nuovamente la madre di Nathan. Annuisco lentamente e sorrido.
“Allora
resto volentieri.” rispondo
poi e mi siedo sul letto di Nathan con un sorriso.
“Perché
non rimani a dormire? A me farebbe piacere. E non mi va che esci di
notte per tornare a casa.” sorrido di nuovo ed annuisco.
“Certo.”
rispondo. Tanto i miei genitori lavorano sempre, non li vedo quasi
mai, quindi non vedo perché non restare a casa di Nathan, in
compagnia.
L'ora
della cena giunge ed il turchesino ed io scendiamo a mangiare,
ridendo e scherzando.
“Marie-chan!”
mi abbraccia la mamma del mio migliore amico, arrossisco leggermente.
“Signora
Swift.” dico rispettosamente ricambiando timidamente
l'abbraccio.
“Mamma,
così la soffochi.” le fa notare Nathan e lei subito
scioglie l'abbraccio.
“E
perché non l'hai detto subito, Marie-chan?” chiede ed io
arrossisco ancora, sorridendo timidamente.
“Perché
è troppo gentile per farlo.” le dice lui. La madre
scoppia a ridere e mi scompiglia i capelli. Insieme ci sediamo al
tavolo e sorrido. Vorrei averla io una famiglia così! Sospiro
leggermente, mangiando in silenzio.
“Qualcosa
non va?” mi chiede sottovoce Nathan, ed io scuoto il capo
brevemente.
“Va
tutto bene.” rispondo, scoccandogli un breve sorriso. Lui mi dà
delle pacche sulla testa e sorride di nuovo.
“Sei
silenziosa, e non è da te.” risponde lui, sorridendomi
dolcemente. “Stai pensando alla tua famiglia, non è
vero?” annuisco brevemente, sospirando.
“Sì,
sto pensando a quanto vorrei avere una famiglia come la tua,
Nacchan.” lui mi mette una mano sulla spalla e mi stringe un
po' a lui. Mi scocca un bacio in testa e sorride nuovamente.
“Ma
tu ce l'hai.” dice solenne, io lo fisso confusa. Ce l'ho
davvero? “È proprio davanti i tuoi occhi.” afferma
poi, indicandomi col volto sua madre e suo padre che parlano
tranquilli. Io sorrido leggermente ed annuisco. Ha ragione lui, loro
sono la mia famiglia. Mi hanno accolto a braccia aperte sin dalla
prima volta che ho messo piede in questa casa. E da quel momento è
come se fossi parte integrante di questa famiglia. Sarò sempre
la piccola Marie, da proteggere in caso di difficoltà.
“Nacchan,
mi spieghi le battute che fanno Xavier e Torch su di noi?” gli
chiedo sottovoce e lui si strozza. Gli do qualche pacca sulla schiena
e gli porgo un bicchiere d'acqua, sospirando. Non capisco perché
tutte le volte che glielo chiedo lui finisce per strozzarsi.
“Te
ne parlo dopo in camera.” proclama lui, sorridendo. Sospiro
leggermente, tanto lo so che non me lo dirà mai.
“Me
lo prometti?” lui sembra in difficoltà e mi domando
perché. Non può semplicemente dirmelo senza aver tutta
questa paura? Cosa si nasconde dietro le parole dei due rossini? Lui
prendo un profondo respiro e poi sospira lentamente, scuotendo il
capo.
“E
va bene.” borbotta ed io sorrido felice. Finalmente saprò
la verità che c'è dietro quelle parole!
Finiamo
di cenare, io ringrazio la madre di Nathan riferendole che rimango a
dormire lì e lei mi sorride solamente, voltandosi a fissare il
figlio. “Nathan, se le fai del male, ti uccido.”
minaccia lei. Il turchese alza gli occhi al cielo scuotendo il capo.
“Non
le faccio niente, mamma. Sta tranquilla.” annuncia il mio
migliore amico. Lo prendo per mano e ci dirigiamo in camera sua. Lì
mi metto a sedere in terra, in attesa. Nathan si avvicina al suo
cassetto e mi lancia una maglia.
“Usala
come pigiama.” osservo la maglia e sorrido. È sempre la
stessa che mi fa indossare per dormire. Lentamente mi avvio in bagno
con la maglia ed esco dopo cinque minuti. Lui sorride.
“Sei
sempre carina in quella maglietta.” commenta, ridacchiando. Io
sbuffo, sedendomi sul suo letto.
“Non
è colpa mia se sono più bassa di te.” lui scoppia
a ridere e si siede vicino a me.
“Non
mi importa se sei più bassa di me.” comincia “Ti
preferisco così. Mi dai l'idea di dover essere protetta.”
conclude, facendomi appoggiare a lui. È sempre così,
sin da quando ci conosciamo. È molto protettivo nei miei
confronti, mi protegge da chiunque cerchi di farmi del male e si
comporta da fratello geloso se qualche ragazzo prova a farmi il filo.
In effetti succede praticamente sempre, sia io che Melissa siamo le
ragazze più gettonate della scuola. Spesso mi chiedo come sia
possibile per me, non sono affatto bella. Melissa invece sì, è
bellissima. E lo dimostra il fatto che lei e Torch stanno insieme da
un anno! Io, invece, non sono nemmeno fidanzata e sono innamorata del
mio migliore amico che mi considera una sorellina. Sono una causa
persa!
“Ora
mi spieghi cosa c'è dietro le parole dei rossini?”
chiedo, interrompendo il flusso dei pensieri del turchesino. Mi
guarda negli occhi e si sdraia sul letto, portandomi con sé.
“Perché
ti interessa saperlo?” mi chiede poi, infilandosi sotto le
coperte.
“Perché
ti turbano.” rispondo, sincera. Lui sorride lievemente e mi
abbraccia. Inspira il profumo dei miei capelli e mi scocca un bacio
in testa.
“Non
preoccuparti di questo.” replica, sorridendo. Io sospiro
leggermente ma annuisco. Perché finisco sempre accontentarlo?
“Se
lo dici tu.” borbotto io, infilandomi sotto le coperte e dando
la schiena al mio migliore amico.
“Buona
notte, Marie-chan.” sussurra Nathan, abbracciandomi per tenermi
al caldo.
“Buona
notte, Nacchan.” replico io, chiudendo piano gli occhi. Il
respiro regolare del turchese mi rilassa. Forse è per questo
che riesco a dormire meglio quando sto con lui rispetto a quando
dormo da sola. La mia casa è così vuota, la sua invece
è piena di vitalità! Mi piacerebbe davvero avere
qualcuno che gira in casa... Almeno Melissa ha Torch. Io posso solo
sperare di dormire a casa del mio migliore amico. Gli occhi ora mi si
chiudono da soli, ed il sonno prende il sopravvento.
Normal
POV
Melissa
e Torch giungo nella villa di lei. È grande e spaziosa ed il
più delle volte è il luogo dove Melissa e Torch passano
più tempo insieme visto che lei vive da sola.
“Fai
come se fossi a casa tua.” dice Melissa, sorridendo. Torch
annuisce e si spaparanza sul divano mettendo i piedi sul tavolino e
le braccia dietro alla testa. Solito modo di accomodarsi il suo.
“Chissà
che fanno la tappetta ed il turchesino.” commenta Torch,
voltando verso la fidanzata che scoppia una breve risata.
“Niente
di quello che pensi tu.” risponde lei “Conosci Marie, non
è tipo da capire certe cose.” spiega lei con un sorriso
divertito sul volto. Torch la fissa leggermente e poi sogghigna.
“Ma
il turchesino sì.” dice divertito “E scommetto che
quella tappetta gli piace.” commenta, continuando a fissare la
fidanzata con un sorriso.
“Primo
si chiama Marie e secondo, caro il mio bel tulipano, che ne dici di
smetterla di pensare a Marie e Nathan?” dice Melissa con un
sorriso divertito. Torch la squadra per bene e sorride beffardo.
“Non
mi offendo solo perché hai usato l'aggettivo “bello”
prima della parola tulipano.” sorride lui, allungando una mano
verso Melissa per tirarla a sé. “Hai ragione, mia bella,
però quei due sono divertenti.” le sussurra, facendola
sdraiare sul divano sotto di lui. “Ma penso che adesso dovrei
pensare a noi. Non trovi?” Melissa gli sorride maliziosa,
posandogli le mani sul collo.
“Bravo,
è proprio quello a cui stavo pensando anche io.” sorride
anche Torch a questa affermazione e si lancia sul collo scoperto
della fidanzata.
In
poco tempo, i due sono occupati a darsi baci sul collo che sanno di
fuoco e le mani che si sfiorano in ogni punto del corpo che
s'incendia ad ogni tocco.
Raggiungere
la camera di Melissa è la parte più difficile, perché
entrambi continuano a baciarsi e toccarsi in ogni momento. E poi,
quando riescono ad entrare nella camera di lei, Torch spinge Melissa
sul letto e comincia a sbottonarle alcuni bottoni della maglietta,
lei mette le mani sotto la sua maglia e sorride.
Dopo
nemmeno un minuto entrambi sono coperti solo dal lenzuolo del letto
della giovane tredicenne.
“Meli...”
sussurra tra i gemiti mentre sono uniti in un solo essere.
“Torch...”
geme anche lei, portando le mani sulla schiena di lui per aiutarlo.
Esausti
raggiungo insieme l'apice della loro unione e Torch cade esausto su
Melissa che sorride leggermente.
In
fondo Torch è un bravo ragazzo, un po' bullo e pervertito, ma
comunque non cattivo. Il migliore amico di Torch? Si tratta del
ragazzo che spesso finiva in risse di ogni genere ovunque andasse.
Caleb Stonewall.
Anche
Melissa infine cadde nel sonno più profondo, sorridendo.
Marie
POV
“AHHHH!”
grida di fianco a me Nathan, facendomi sobbalzare. Ma che ha sognato
di così terrificante?
“Nacchan,
stai bene?” chiedo preoccupata, voltandomi verso di lui. Lui mi
guarda per un attimo perso in chissà che pensieri, poi
sorride.
“Sì,
tutto bene.” mi dice, scompigliandomi i capelli con fare dolce.
“Ho solo fatto un incubo.” annuisco lentamente, alzandomi
dal letto.
“Si
sta facendo tardi, dobbiamo metterci in cammino per andare a scuola.”
annuncio poi, guardando l'orologio. Nathan annuisce e mi sorride.
“Hai
ragione.” dice, sopprimendo uno sbadiglio. Si stiracchia
lentamente e si alza. Io mi dirigo in bagno e mi sistemo bene.
Indosso la divisa della scuola, mi guardo allo specchio e sorrido.
“Nacchan,
hai un elastico?” chiedo, uscendo dal bagno con un sorriso.
“Perché?”
chiede, fissandomi negli occhi.
“Volevo
legarmi i capelli.” rispondo semplicemente, lui mi sposta una
ciocca di capelli dal viso e sorride.
“I
tuoi capelli sono perfetti così.” ed il suo sorriso è
talmente convincente che cambio idea all'istante.
“Va
bene, allora li lascerò così.” dico solamente,
sorridendo. “Andiamo che gli altri ci aspettano.” Nathan
sorride ed annuisce.
Raggiungiamo
gli altri lungo la via e quella mattina si è aggiunto anche
Caleb Stonewall, scuoto il capo.
“Buon
giorno.” dice Nathan, nascondendo uno sbadiglio con una mano.
“Buon
giorno, Nathan.” saluta Melissa, sorridendo. Io mi stiracchio e
mi affianco alla mia amica.
“Buon
giorno, turchesino.” rispondo i due rossini e Caleb nello
stesso istante. Accidenti certo che quei tre pensano alla stessa cosa
tutti insieme.
“Buon
giorno gente.” dico, sorridendo. Tutti si voltano verso di me.
“Buon
giorno, Marie.” mi saluta Melissa sorridendo.
“Buon
giorno, tappetta.” dicono Torch e Xavier insieme. Caleb sorride
divertito verso di me.
“Come
siamo carine, stamattina.” commenta Caleb, spostandomi una
ciocca di capelli dal viso. Nathan socchiude gli occhi.
“Cos'è
che vuoi da lei?” chiede, fissando Caleb negli occhi. C'è
un'aria che non mi piace per nulla.
“Quello
che vorresti anche tu, turchesino.” risponde l'altro con aria
di sfida. “Marie-chan, possiamo incontrarci dopo le lezioni?
Dovrei parlarti.” fisso il giovane sorridendo. Nathan sospira
scuotendo il capo.
“Ok,
va bene.” rispondo semplicemente, sorridendo. Lui mi scosta una
ciocca di capelli dalla spalla e mi scocca un bacio sul collo, e ciò
fa ridacchiare Torch e Xavier. Melissa socchiude gli occhi.
“Caleb,
trattieniti, per favore!” Caleb le sorride divertito, e ciò
manda in bestia Torch che di gelosia per la sua fidanzata ne ha
molta, e si stacca dal mio collo. Tiro un sospiro di sollievo quando
lo vedo che si mette le mani in tasca e fischietta.
“Toccala
di nuovo e potrei farti male.” prorompe Nathan, io mi volto ad
osservarlo, stupita. Ma lui non è quello contro la violenza?
“Geloso,
turchesino?” domanda, voltandosi con un sorriso (?) divertito
sul volto. Nathan socchiude gli occhi e temo che possa agire
d'impulso.
“Nacchan,
calmati.” gli sussurro con dolcezza e lui mi sorride
leggermente.
“Solo
perché me lo dici tu.” Sorride lui e mi scompiglia i
capelli.
“Nacchan?
Siete già ai soprannomi? Devi essertela lavorata bene, la
piccoletta.” commenta Caleb, divertito. Oh no, rieccole le
battute su noi due! Anche se non capisco proprio di che parlano.
“Marie
ed io siamo solo amici, quando ve lo ficcherete in quella dannata
testaccia tutti quanti?!” sbotta irritato il turchese. Non
l'avevo mai visto così! “Certo, solo amici. E perché
siete usciti di casa insieme, mano nella mano?” chiede,
divertito.
“Perché
io e Nacchan siamo come fratelli.” rispondo, nonostante questa
affermazione mi faccia male. Eppure è vero. Siamo come
fratelli e niente lo cambierà. Nathan mi scompiglia di nuovo i
capelli e mi lancia un breve sorriso, sistemandomi poi una ciocca di
capelli rosa che continua ad andarmi sugli occhi.
“Vedi?
Anche lei lo dice!” esclama sorridente Nathan. Caleb scoppia a
ridere.
“Ma
lei non comprende nemmeno di che cosa stiamo parlando, turchesino!”
esclama divertito. Socchiudo gli occhi e borbotto.
“Fatela
finita tutti quanti, voglio solo arrivare a scuola!” sbotto,
irritata. Tutti si zittiscono immediatamente, mentre Torch e Melissa
tornano a toccarsi.
Quando
finiranno tutti quanti di parlare di cose che non capisco?
Giunti
all'entrata tutti entriamo in classe, io mi siedo vicino a Nathan
sorridendo.
Ahia,
che diavolo c'è sotto la mia sedia? Una puntina... Non devo
urlare, non durante la lezione! Resisti, Marie, resisti!
…
…
…
“AHHHHHH!”
urlo di colpo, sobbalzando dalla sedia. Nathan salta, spaventato dal
mio improvviso urlo ed il professore socchiude gli occhi.
“Storm,
perché urla?” mi chiede ed io sospiro lentamente,
lanciando un'occhiata a Ventilatore-chan. Questa me la paga con gli
interessi!
“C'era
una puntina sulla sedia.” Dio se brucia, devo toglierla, ma mi
vergogno così davanti a tutti.
“Se
la tolga e si metta a sedere.” dice il professore lapidario e
ritorna concentrato sulla lavagna. Nessuno mi fissa, forse posso
toglierla adesso. Cerco la puntina con le mani, ma non riesco a
vederla! Ma porca miseria, dove diavolo è?
Poi
improvvisamente il bruciore sparisce e tiro un sospiro di sollievo.
Mi siedo e cerco di vedere se è caduta. Dov'è?
Una
luce risplende lentamente alla mia destra ed un sorriso tra il
divertito ed il dolce compare sulle labbra di Nathan.
“L'hai
tolta tu?” gli chiedo sottovoce e lui annuisce leggermente.
Arrossisco e borbotto un timido grazie in sua direzione.
Ventilatore-chan me la pagherà cara, oh se la pagherà.
Sono
concentrata sulla lezione quando un foglietto mi colpisce in testa.
Ahia! Ma chi è che lancia pezzi di carta? Mi volto e vedo il
sorriso divertito di Caleb che mi squadra. Scuoto il capo e prendo il
biglietto.
Ricordati
che dobbiamo vederci alla fine delle lezioni.
Caleb
E
come faccio a scordarmelo? Sospiro e prendo la penna per rispondere.
Nathan mi osserva leggermente con la coda dell'occhio e sospira. È
preoccupato per me?
Lancio
il biglietto dietro di me e sono sicura che Caleb l'abbia ricevuto.
Di
cosa devi parlarmi?
È
un segreto, tappetta.
Posso
fidarmi?
Certo
che puoi.
Okay,
allora alla fine delle lezioni ti aspetto al cancello.
Facciamo
il muretto dietro l'istituto.
Borbotto
rumorosamente, scrivo che va bene e lo rispedisco al destinatario,
prendendolo in fronte. Ridacchio.
Torno
attenta alla lezione in attesa della ricreazione...
Angolino
dell'autrice pazza:
So
che vi ho lasciato sulle spine, ma se non bloccavo il capitolo
adesso, dopo non avrei saputo che scrivere nel prossimo u_u.
Quindi,
resterete sulle spine finché non scriverò il prossimo.
La
scena di Torch e Melissa spero che sia di rating Arancione,
avvertitemi se è troppo vicina al rosso!
Bene.
L'intera fanfiction è dedicata Mely, per tirarle su il
morale!<3
Nel
prossimo capitolo saranno presenti risse fra ragazzi!
Nathan:
Al prossimo capitolo, se avete il coraggio di leggerlo!
*sospira*
Un
abbraccio a tutti,
Marie
|
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Capitolo 3 *** Capitolo tre: Risse, Litigi e scuse! ***
La
ricreazione giunge in fretta e tutti scendiamo velocemente. Sorrido
vedendo Marie e Nathan che ridono insieme mentre scendono in cortile.
La mia migliore amica è pazza per quel ragazzo ed il
turchesino non si accorge di nulla, certo che è proprio tonto.
Stiamo
scendendo con calma, io avvinghiata al braccio di Torch come al
solito, gli altri dietro di noi. E Xavier che ci guarda in un modo
assai strano... Forse è geloso? Probabile.
Marie
fissa il tramezzino di Mercury con sguardo altamente sorridente, deve
averle preparato uno scherzo. Quelle due sono sempre così, si
fanno gli scherzi come se fossero acerrime nemiche. Un po' come si
definiscono, in fondo.
Osservo
Mercury, lentamente, sembra non accorgersi del verme che le cammina
nel tramezzino.
“AHHHHHH!”
è il suo urlo dopo cinque minuti, quando si rende conto di
quello che c'è sopra il tramezzino. “Ehi, nanetta! La
smetti?!” esclama Mercury, il ventilatore, ma stavolta mi ha
stancata. Sì, ok, è mia amica, ma Marie lo è
prima di tutte le altre. E lei deve smetterla di chiamarla nanetta!
“Adesso
basta, ventilatore. Marie ha un nome!” le urlo, finalmente,
contro.
“Ma
stai zitta! Parli tu che sei stata sverginata da un tulipano a dodici
anni?!” ok, quello non doveva dirlo. Ci voltiamo lentamente
tutti verso Xavier che stringe un pugno per trattenersi, si avvicina
pericolosamente a Torch, squadrandolo lentamente...
“Sei
uno stronzo!” grida e poi gli tira un pugno.
Da
questo momento c'è il finimondo. I due rossini si massacrano
di botte tra calci e pugni, non ce la faccio più! Mi metto tra
di loro per provare a bloccarli ma una fitta mi percorre tutto lo
stomaco, vedo il buio e cado a terra...
“Ehi,
amore! Meli, mi senti?” sento una voce che mi chiama e capisco
che si tratta di Torch, purtroppo non riesco ancora a mettere a fuoco
le cose né a muovere un muscolo, riconosco solo un panno
bagnato sulla mia fronte.
Dopo
alcuni inutili tentativi, alla fine riesco a mettermi seduta ed a
guardarmi intorno. Perché sono a casa di Jordan? Non eravamo a
scuola?
“Oh,
finalmente! Stavo cominciando a preoccuparmi!” esclama Torch,
sorridente.
“Quanto
tempo è passato?” chiedo, lentamente, fissando davanti a
me. Jordan mi sorride lentamente, sollevato.
“È
passata un'ora, abbiamo deciso di portarti a casa mia, che era la più
vicina.” annuisco verso Jojo, poi fisso Torch e Xavier. Torch
mi guarda, mi sorride e mi abbraccia. Ma nella mia mente continuano a
passare le immagini di un'ora fa, quando i due rossini si stavano
picchiando.
Prendo
Torch per le spalle e lo allontano da me, con gli occhi lucidi.
Lentamente volto lo sguardo verso l'altro rossino, che è
seduto vicino a me. Non so cosa né perché successe, so
solo che la mia mano si muove verso Torch e con un rumore sordo, gli
do uno schiaffo mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
“Siete
soltanto degli stupidi bambini capricciosi!” riesco solamente a
dire, per poi scapparmene dalla casa del mio migliore amico.
Sospiro
lentamente avviandomi a casa. Chissà come va a scuola...
A
scuola:
Marie
è diventata una furia, sono diversi minuti che fissa Mercury
con sguardo da far paura.
“Non
osare dire mai più una cosa del genere, dannato ventilatore!
Di me puoi dire tutto! Che sono una tappa, una nana, una bambina o
tutto quello che ti pare, ma Melissa non la devi toccare, ti è
chiaro?!” sibila, stringendo i pugni per non finire in rissa
con lei.
“Perché
altrimenti che fai?” chiede con tono di sfida Mercury. Sta
veramente rischiando. Marie è buona e cara, ma se le si tocca
un amico diventa molto cattiva.
“Che
ne dici se comincio a strapparti ad uno ad uno i capelli? O magari
potrei cominciare a cambiare i tuoi connotati, che ne dici?”
non l'ho mai vista così. Posso assicurare che Marie così
non l'ho mai vista! Sono il suo migliore amico, e questa parte della
piccola e dolce Marie non si è mai mostrata. Beh, ora lo so. È
furiosa, se ventila.... Ehm, se Mercury non sta zitta qui finisce in
rissa.
“Non
ne saresti capace.” la sfida l'azzurrina. Porto una mano al
viso e sospiro, questa è la fine. L'unica cosa che riesco a
vedere è il pugno di Marie raggiungere il viso di Mercury,
forse è per via dell'altezza se è così veloce.
Mercury non fa in tempo a spostarsi che il colpo la prende in pieno.
“Sono
capacissima di farlo.” risponde Marie divertita, poi si
scagliano una contro l'altra, ma prima che possa succedere altro io e
Caleb decidiamo di porre fine alla rissa allontanandole.
“Lasciami
Nacchan, la devo pestare questa bastarda!” certo che ha una
forza che non le avevo mai dato. Cerca di divincolarsi, ma io la
tengo con un po' più forza.
“No,
tu non pesti proprio nessuno. È già successo troppo,
ora ti calmi.” le dico, serio.
“Caleb,
lasciami! Devo vendicarmi della nanetta!” dice Mercury cercando
di divincolarsi da Caleb, che ridacchia.
“Mi
dispiace, ma sono d'accordo col turchesino.” dice brevemente
lui. È strano che sia d'accordo con me... Mah, meglio così.
“Se provi a far del male alla ragazzina sarò io a
cambiarti i connotati, capito ventilatore?” riesco a sentire,
forse l'ha detto ad alta voce a posta. Mercury annuisce spaventata e
Caleb la lascia andare. Tiro un sospiro di sollievo, poi fisso Marie.
“Lasciami!
Devo vendicarmi, non può passarla liscia così!”
sospiro lentamente, e come faccio a calmarla?
“No.
Ora tu calmi, vogliamo tutti che torni la solita Marie!” lei
sospira lentamente, borbotta leggermente e mette il broncio.
“Uffa,
siete noiosi. Volevo divertirmi un po'.” dice semplicemente “Va
bene, ho capito. Adesso mi lasci, Nacchan?” mi chiede ed io un
po' sospettoso la guardo. Lei sorride ed allora mi convinco a
lasciarla andare. Lei si volta lentamente verso Mercury.
“Riprovaci,
Ventilatore-chan, e giuro che la prossima volta non ti salverà
Nacchan.” dice solamente e si volta verso di me con un sorriso.
“Nacchan,
sarà meglio entrare, la campanella sta suonando.”
annuisco lentamente e rientriamo in classe. Giuro che non ho mai
visto Marie in quello stato. È stata una sorpresa che mi ha
stupito non poco.
Prima
di sedersi sulla sedia, Marie controlla che non ci sia nessuna
puntina e poi sorride.
“Ti
fa male la mano?” le chiedo poi, voltandomi leggermente verso
di lei. Lei sorride dolcemente.
“Ma
quale questa con cui ho dato un pugno a Mercury?” io annuisco
brevemente e lei ridacchia. “No. Sono sincera, è da un
po' che volevo farlo. Ho solo trovato l'occasione giusta.” le
do una pacca in testa e le sorrido.
“Non
farlo mai più. È stato spaventoso, pensavo finisse come
Xavier e Torch. Li hai visti no? Avevano un braccio sanguinante ed
una gamba sanguinante.” le rammento, lei sorride.
“Può
darsi. Ma almeno avrebbe capito.” annuisco lievemente e poi
entrambi ci concentriamo sulla lezione.
Ora
che ci penso non mi fido a lasciare Marie da sola con Caleb, quasi
quasi li seguo...
Marie
POV
È
appena suonata la fine delle lezioni. Devo andare da Caleb, al
muretto dietro la scuola. Chissà cosa mi deve dire... Tanto
vale andare, no? Che ho da perdere? Mi avvio verso il muretto dietro
l'istituto e trovo Caleb già lì che sorride
leggermente.
“Non
pensavo saresti venuta davvero.” dice, lo guardo negli occhi e
sorrido lentamente.
“Mantengo
sempre le promesse.” rispondo sincera e lui annuisce appena.
“Allora, di cosa devi parlarmi?” chiedo. Lui mi gira
intorno lentamente e poi sorride divertito.
“Sei
carina lo sai?” arrossisco brevemente, restando in silenzio per
lasciarlo continuare a parlare. Ed è proprio quello che fa.
“Forse non lo sai, o non l'hai capito. Ma tu mi piaci.”
Assimilo la notizia lentamente. A Caleb piaccio. A Caleb piaccio. A
Caleb piaccio. A Caleb pia.. Aspetta cosa?!
“Non
prendermi in giro.” rispondo, fissandolo negli occhi.
“Non
scherzo, ragazzina.” ok, decisamente temo di avere un problema
adesso. Perfetto!
“Caleb,
a me piace un altro.” rispondo sincera e lui scoppia a ridere
divertito.
“Pensi
con lo sappia?” si avvicina a me ed io indietreggio fino ad
essere con le spalle al muro. “Pensi che non sappia che a te
piace il turchesino?” bene, ed ora? Sei nei guai Marie. Fai
qualcosa!
“Visto
che lo sai allora perché mi stai dicendo tutto questo?”
gli chiedo, lui sorride divertito. Perché sorride divertito?
Perché mi sento in pericolo?
“Perché
a me non importa se ti piace o meno qualcuno.” lui si avvicina
al mio collo ed io strabuzzo gli occhi. No, no, no. Non così.
“Caleb,
ti prego. Per qualsiasi motivo sei qui, non posso.” tento di
dire, ma lui mi mette una mano sulla bocca e sorride.
“Non
dire niente. Ora ti mostrerò il paradiso e poi mi
ringrazierai.” ma che diamine sta dicendo? Quale Paradiso? E
perché mi stai leccando sul collo? Perché le sue mani
raggiungono pericolosamente la mia maglietta? Chiudo gli occhi...
Devo fare qualcosa. Devo fare qualcosa. Devo fare qualc.... Ehi,
perché non sento più Caleb che mi sfiora? Che succede?
Apro lentamente gli occhi e vedo Nathan.
“Sei
un bastardo Caleb. Approfitti della sua ingenuità?” dice
il turchese, cerco di muovermi ma Nathan allunga un braccio come
simbolo di stop. “Resta ferma, Marie. A lui ci penso io.”
ok.. se lo dice lui.
“Tsk,
bel pugno turchesino.” commenta Caleb, alzandosi lentamente e
pulendosi il viso. “E si può sapere a te che importa?
Non ti piace Marie, o no?” oh mio Dio, Caleb non dire altro,
non mettermi nei guai col mio migliore amico!
“E
se fosse? Se invece mi piacesse?” no, aspetta, cosa? Perché
non me lo dice apertamente allora? Sono confusa. “Se mi
piacesse tu la lasceresti in pace?” osservo lentamente Caleb,
che sorride.
“Può
essere.” risponde solamente, gettandosi poi contro Nathan ed
iniziando così una rissa. No, non di nuovo! Per mezz'ora non
so cosa fare, poi sento le lacrime scendere dal mio viso e decido di
porre fine a tutto questo.
“Basta,
vi prego!” esclamo, piangendo lentamente. Nathan si volta verso
di me e si blocca. Caleb sogghigna e gli tira un pugno. Poi si alza e
si mette la mani in tasca.
“Spero
che questo ti abbia fatto aprire gli occhi, turchesino.”
commenta Caleb, che intende dire?
“Che
cosa intendi?” è la domanda di Nathan, mentre si siede
lentamente in terra.
“Se
non ti muovi, Marie potrebbe diventare di un altro. E tu la
perderesti.” Non mi dire che Caleb ha fatto tutto questo per
me... Non posso crederci... Ed io che credevo fosse cattivo. Che
sciocca.
“È
una minaccia?” chiede il turchesino e Caleb scoppia a ridere.
“Può
essere.” risponde e solleva le spalle. Nathan si alza e si
volta verso di me. Sorrido in sua direzione e mi avvicino.
“Andiamo
in infermeria.” propongo sorridendo. Caleb fa per andarsene.
“Vieni con noi, Caleb?” chiedo con un sorriso. Lui
solleva le spalle.
“Non
credo di essere gradito.” risponde poi. Fisso Nathan, lui
solleva le spalle e sorrido.
“Non
è vero. Dai che così entrambi vi sistemate quelle
ferite.” commento e Caleb solleva nuovamente le spalle ed
insieme ci avviamo in infermeria. “Certo che voi ragazzi ve ne
date di santa ragione!” commento poi, scoppiando a ridere.
Anche Nathan scoppia a ridere e per la prima volta sento anche Caleb
ridere con noi. Sono felice di ciò. Ci avviamo tutti insieme a
casa, dopo che entrambi si sono sistemati le ferite.
“Ragazzina,
andrai anche oggi a casa del turchesino?” chiede
improvvisamente Caleb.
“Penso
di sì.” rispondo io e Nathan annuisce solamente. Caleb
solleva le spalle e non risponde.
Davanti
a casa di Nathan ci voltiamo verso Caleb e lo salutiamo. Io gli do un
bacio sulla guancia e lui volta il capo, imbarazzato.
“Grazie.”
sussurro al suo orecchio e lo lascio lì, immobile. Entro con
Nathan in casa e sorrido. Chissà come sta Melissa. Quasi quasi
la chiamo. Prendo il cellulare con un breve sorriso.
“Meli?”
lei singhiozza ed io ho un tuffo al cuore. Perché piange? “Che
hai amica mia?” chiedo, preoccupata.
“Quei
due sono dei bambini!” sbotta lei, io sospiro lentamente e mi
metto a sedere per terra.
“Lo
so, lo so.” dico io, sospirando ancora. “Ma sai, alcuni
ragazzi sono così.” commento poi, cercando di calmarla.
“Com'è
andata con Caleb?” mi chiede poi ed io sorrido.
“Oh,
tutto bene. Beh più o meno.” dico, sorridendo. “Nacchan
e Caleb hanno finito per picchiarsi. Ma si è risolto.”
le spiego e lei sospira.
“Perché
i maschi si picchiano sempre?” chiede ancora piangendo.
“A
volte serve loro. Non preoccuparti, vedrai che si risolverà.
Come stai?” le chiedo, sorridente.
“Potrei
stare meglio, amica mia...” sospiro lentamente. “Ho
litigato con Torch, gli ho dato uno schiaffo.” mi dice, ed io
sospiro leggermente.
“Vedrai
che si risolverà, voi risolvete sempre i vostri litigi.”
sorrido lentamente di nuovo, mentre Nathan si siede vicino a me. “Ah,
sai che ho tirato un pugno a Mercury per quello che ti ha detto?”
sorrido tra me e me. Lei sembra sorpresa e sorrido di nuovo. “Nessuno
può offenderti.” commento e lei sorride.
“Grazie.”
“Prego,
sei la mia migliore amica.” sorrido ancora. “Bene, devo
andare adesso, ci sentiamo domani!” annuisce brevemente ed
aggancio.
Torch
POV
Sono
ancora a casa del pistacchietto, sono furioso con Xavier, per colpa
sua ho litigato con Melissa!
“È
tutta colpa tua!” gli urlo contro io. Lui digrigna i denti come
se fosse un cane e stringe un pugno.
“No,
la colpa è solo tua.” risponde. Dio vorrei picchiarlo ma
non posso. Devo andare a chiedere scusa a Melissa, non posso vederla
piangere. Ho un ottimo piano per farmi perdonare!
Mi
alzo dal letto e mi preparo ad uscire.
“Dove
vai, Claude?” chiede Jordan, l'unico che continua a chiamarmi
per nome. Neanche ricordo più di chiamarmi Claude per tutte le
volte che i miei amici mi chiamano Torch o tulipano.
“Da
Melissa.” rispondo solamente ed esco. Entrare a casa di lei
sarà un gioco da ragazzi. Melissa mi ha fatto la copia delle
chiavi. Sorrido.
Giunto
davanti la porta della casa, prendo coraggio ed apro. Chiudo
lentamente la porta e giro per la casa in cerca di lei... Ok, non è
in cucina, non è nel salone... Sarà in camera sua.
Raggiungo le scale e pian piano le salgo, arrivando in camera sua.
Sarà
chiusa a chiave? Giro la maniglia e la porta si apre. Fantastico! È
aperta. Sbircio all'interno e vedo Melissa riposare sul letto.
Sorrido leggermente.
“Ehi,
Meli!” la chiamo, e lei dopo un paio di minuti si sveglia.
“Che
vuoi, Torch?” mi chiede con il tono di voce ferito. Sospiro
lentamente ma mi avvicino a lei.
“Sono
venuto per chiederti scusa. Hai ragione, è stato un
comportamento stupido.” dico e lei mi fissa negli occhi.
Perfetto, proprio quello che volevo. “Però sono pentito,
e sono venuto per scusarmi.” le spiego e lei mi ascolta come se
fossi un Dio. “Prometto che non succederà più.
Ora mi perdoni?” chiedo e lei ridacchia.
“Sai
usare bene le parole se vuoi.” dice “Però non hai
un altro modo per scusarti?” chiede ed io sogghigno.
“Ma
certo, tutto quello che vuoi, mia bella.” lei sorride e si
alza. Mi avvicino e la bacio. È il mio momento.
Normal
POV
Torch
e Melissa si stanno baciando lentamente, lui la butta sul letto e
sorride. Lei gli mette le braccia al collo e sorride di nuovo.
Torch
le sfiora una guancia, mentre si appresta a leccarle il collo
lentamente. Melissa sorride ancora.
“Okay,
se fai così ti perdono.” dice con voce sensuale e
maliziosa. Torch sogghigna.
“È
quello che speravo.” risponde e poi si avvicina alla maglietta
e la sbottona...
In
poco tempo si ritrovano coperti, di nuovo, dal leggero lenzuolo del
letto di lei.
“Meli,
sei bellissima...” sussurra lui, unendosi a lei in un solo
essere, lei gli dà un bacio sulle labbra e torna a gemere.
“Anche
tu.” dice.
Torch,
esausto, si lascia andare sul corpo di lei e chiude gli occhi.
Melissa sorride lentamente.
“Ti
perdono, tulipano.” sussurra, per poi addormentarsi anche lei.
In fondo, immaginava che presto avrebbe fatto la pace!
Angolo
dell'autrice:
Salve
gente! Piaciuta la sorpresa? C'era qualcosa che dovevate scoprire su
Melissa ed alla fine l'avete saputo u_u.
E
Caleb che fa capire qualcosa a Nathan? u_u Non è stato
magnifico?
Beh,
Ventilatore-chan ha avuto quello che si meritava, stavolta. Brava
Marie!<3
Bene,
detto ciò, mi auguro che vi piaccia! (Ovviamente dedicato a
Mely!)
Buona
lettura e lasciate recensioni! <3
Un
abbraccio a tutti,
Marie
|
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Capitolo 4 *** Capitolo Quattro: Finalmente! ***
“Allora?”
chiede lei, fissandomi negli occhi. Io la guardo stupito, cos'è
che dovrei dire esattamente?
“Allora
cosa?” chiedo, osservandola anche io negli occhi. Lei sbuffa e
si tocca una ciocca di capelli.
“È
vero quello che hai detto a Caleb?” domanda ed io mi
irrigidisco. Ha ragione, mi sono dimenticato che c'era pure lei.
Abbasso lo sguardo, non so cosa dire. È vero, Marie mi piace
molto. Ma non posso dichiararmi, lei è come una sorellina per
me. Se lo facessi, cambierebbe tutto.
La
sento che si alza e si avvicina a me. Mi alza il viso e si siede.
“Nacchan,
devo sapere se è la verità. Per me è
importante.” la osservo e poi sospiro. Ok, devo dirglielo.
“Sì,
è la verità.” lei sorride, si avvicina e mi
abbraccia. Sentirla così vicina, adesso che mi sono reso conto
che mi piace, mi fa un certo effetto ed essere abbracciato da lei mi
manda in tilt i sensi.
“Anche
tu mi piaci, Nacchan. Aspettavo da un sacco di tempo questo momento.”
dice lei, stringendomi a lei. Se non sciolgo l'abbraccio impazzirò.
Ha un buon profumo...
“Marie...”
sussurro, incapace di dire altro, lei mi guarda negli occhi e sorride
dolcemente.
“Nacchan,
grazie per avermi aiutato con Caleb. Anche se non so che cosa stava
per fare.” dice semplicemente ed io sorrido. Quanto è
ingenua... Ma a piace proprio per questa sua ingenuità.
Sorrido lentamente, la prendo per le spalle lentamente e la fisso
negli occhi. Anche lei mi guarda e sorrido di nuovo. I suoi occhi
violacei mi piacciono, sono stupendi. Lei è stupenda.
D'istinto lei chiude gli occhi ed io mi avvicino lentamente, finché
le nostre labbra non sono unite in un bacio dolcissimo. Lei dischiude
le labbra e mi permette di approfondire il bacio, lentamente mi mette
le braccia intorno al collo e mi avvicina ancora di più.
Sorrido mentalmente, è davvero fantastica! Una volta staccati
per riprendere aria, le sorrido dolcemente. La fisso ancora ed i miei
occhi scendono ad osservare il suo collo, tremendamente invitante...
Ma che sto pensando?! Pian piano mi avvicino al collo della ragazza e
le do un bacio su di esso. Marie sospira leggermente di piacere, ed
io penso che sia il caso che mi fermo. Non potrei mai fare una cosa
che Marie non conosce. Mi allontano leggermente dal suo collo e
sorrido.
“Bene.”
Sorride anche lei e si alza.
“Nacchan,
adesso stiamo insieme?” chiede timidamente, io sorrido
lentamente ed annuisco.
“Certo
che stiamo insieme, Marie. Mi prendi per uno che ruba i baci alle
belle ragazze senza dar loro niente in cambio? Ma dai!” scoppio
a ridere e lei mette il broncio, mi avvicino a lei lentamente, la
prendo per le spalle e la bacio. Lei sorride lentamente e si lascia
baciare. Poi mi guarda con un sorriso divertito stampato sul volto.
“Speravo
proprio che mi baciassi.” dice solamente, ed io sorrido.
“Era
una tattica?” chiedo e lei scoppia a ridere divertita. Mi
abbraccia e sorride divertita.
“Sì,
Nacchan. Per un tuo bacio farei questo ed altro.” spiega,
sorridente. Io l'abbraccio dolcemente e le scompiglio i capelli rosa.
“Piccola
furbetta.” sussurro al suo orecchio, e per tutta risposta Marie
fa un verso strano, quasi fosse un gatto.
“Nacchan,
posso restare a dormire qui anche stasera?” chiede ed io
annuisco lentamente, sebbene al solo pensiero di tenerla fra le
braccia sento che ogni punto del mio corpo scoppi.
La
cena passa veloce ed io e Marie ci dirigiamo in camera sorridendo.
Abbiamo detto a mia madre che stiamo insieme, chissà che
diranno gli altri quando lo verranno a sapere.
Torch,
Xavier e Caleb faranno le loro solite battutine, del tipo: “Ti
ha fatto un bel servizietto ieri sera!” o cose del genere.
Melissa
sorriderà, e sarà felicissima per Marie.
Bellatrix
dirà qualcosa tipo: “L'ho sempre detto che state bene
insieme.”
Mercury
non so, non ne ho proprio idea.
Marie
esce dal bagno con la mia maglietta come pigiama, arrossisco
lievemente e provo un sorriso. La trovo decisamente carina in quella
maglietta che le fa da vestito, mi fa accendere i sensi, ogni singolo
senso. In questo momento non so se riesco a controllare i miei
istinti repressi. In effetti devo dire che Marie mi ha sempre dato un
po' questo senso di volerla solo per me... Nathan, controllati per
favore! Non è da te! Inspiro profondamente e mi alzo dal
pavimento, le sorrido e l'abbraccio.
“Andiamo
a dormire, Marie-chan?” chiedo e lei annuisce, stringendosi nel
mio abbraccio.
“Ho
molto sonno, in effetti. È stata una giornata lunga.”
commenta poi ed io annuisco semplicemente, fissando preoccupato la
mano di Marie con cui ha colpito Mercury. Sospiro leggermente, metto
le mani sulle sue gambe e la prendo in braccio in stile “sposa”.
Lei si accoccola al mio petto ed io sorrido, salgo sul letto, la
poggio sul materasso, ci infiliamo sotto le coperte e la tengo
stretta a me.
Dopo
diversi minuti, riesco ad addormentarmi.
Marie
POV
Mi
sveglio lentamente mentre le braccia di Nathan mi stringono ancora a
lui. In verità sto così bene che non vorrei andare a
scuola, ma dobbiamo. Sia io che lui. Sorrido lentamente, è
così bello il mio Nacchan. Ora lo posso dire, lui è
mio! Gli accarezzo i capelli e poi gli do un bacio in fronte. Pian
piano lui apre gli occhi, gli sorrido lentamente.
“Buongiorno,
Nacchan.” dico, osservandolo negli occhi. Lui mi bacia
lentamente ed io mi sento come in paradiso. Si stacca lentamente
dalle mie labbra e sorride leggermente.
“Buongiorno
a te, principessa.” mi dice ed io arrossisco come una bambina.
Non mi sono mai resa conto che lui è così tremendamente
sexy anche da appena sveglio. “Vestiamoci che dobbiamo andare a
scuola.” dice semplicemente ed io annuisco. Brevemente mi
stiracchio, poi prendo la mia roba, entro nel bagno e mi sistemo.
Sorrido leggermente, nei miei occhi oggi c'è una luce diversa.
Sono felicissima che io e Nacchan stiamo insieme. È sempre
stato il mio sogno da una vita.
“Marie-chan?
Hai fatto?” mi chiede Nathan, io sorrido lentamente,
fissandomi. Annuisco lentamente ed esco dal bagno.
“Possiamo
andare, Nacchan.” annuisce lentamente, scendiamo a fare una
colazione veloce, poi prendiamo le cartelle e ci avviamo fuori casa.
“Buongiorno!”
dico allegra, sorridendo. Tutti mi osservano perplessi, non sono mai
stata così allegra in tutto l'anno.
“Buongiorno,
piccoletta. Allegra di prima mattina?” mi saluta Caleb con un
sorriso divertito.
“Eh
già!” sorrido ancora, fissando gli altri. Loro mi
guardano sospettosi, poi fissano le mie mani e quelle di Nathan che
sono unite fra loro.
“Oh-Oh,
qui qualcuno si è dichiarato.” prorompe Xavier, quasi
fosse ovvio.
“Io
e Marie stiamo ufficialmente insieme.” annuncia il turchesino
lentamente e gli altri sorridono.
“Oh...
Quindi la ragazzina ti ha fatto un bel servizietto ieri sera, vero
Nacchan?”
chiede divertito Xavier, io scuoto il capo lentamente e penso che non
cambieranno mai. Sempre a fare battute idiote! Di cui non capisco
nemmeno il significato.
“Concordo
col rossino.” dicono in coro Torch e Caleb, ridendo divertiti.
Nathan si passa una mano in fronte e scuote il capo.
“No.”
risponde poi, secco. “Niente di tutto quello che pensate.”
conclude, sorridendomi. Melissa mi dà una pacca sulla spalla
che quasi mi fa balzare.
“Sono
felice per te.” dice, sorridendo. Io sorrido lentamente in
risposta.
“Io
l'ho sempre detto che siete fatti per stare insieme!” esclama
sorridente Bellatrix. Beh in effetti è sempre stata molto
attenta a queste cose!
“Il
turchesino si è trovato una compagna di giochi.”
commenta solamente Mercury, ridendo. Io socchiudo gli occhi e mi
volto verso Mercury.
“Ventilatore-chan,
ricordati cosa ti ho detto.” le dico e lei per tutta risposta
si mette a ridere. Non ci trovo niente di divertente in tutto questo.
Dio se la odio!
“Certo,
certo.” dice solamente. Infine raggiungiamo la scuola tutti
insieme, entriamo in classe e sorrido.
Xavier
POV
La
lezione si è conclusa, ma io devo parlare assolutamente con
Melissa prima di scendere in giardino, devo chiederle scusa per il
mio comportamento. Sono stato un vero stupido, non avrei dovuto
picchiare Torch. Anche se se lo meritava.
“Melissa.”
la chiamo, lei si volta verso di me. “Posso parlarti due
minuti?” chiedo e lei annuisce. Restiamo solo noi due in classe
ed io sorrido.
“Di
cosa devi parlarmi?” mi chiede con voce ferita. Deve avercela
ancora con me per quello che è successo.
“Volevo
chiederti scusa. Sono stato un vero idiota, non avrei dovuto
picchiare Torch. Non voglio perdere la mia amicizia con te per una
cosa a cui non potrò mai porre rimedio, però a te
voglio chiedere scusa a tutti i costi. Perché per me la tua
amicizia è importante davvero.” lei sorride leggermente,
ascoltando le mie parole. Io vorrei tanto dirle quello che provo per
lei, ma è fidanzata con Torch e non posso farlo.
L'abbraccio
lentamente e lei ricambia. Vorrei che tutto questo non fosse solo un
abbraccio. Vorrei che lei mi tenesse stretto a sé per tutta la
vita. Già, ma il mio è solo un sogno... Tutto questo
finisce in poco tempo, perché la voce di un rossino di mia
conoscenza ci interrompe.
“Meli,
che sta succedendo?” chiede con una voce davvero irritata il
tulipano. Io sospiro lentamente, lasciandola andare. Metto le mani in
tasca e lo fisso negli occhi.
“Le
chiedevo scusa, Tulipano. Tutto qui.” rispondo solamente, prima
di ricevere un'occhiataccia dal rosso. Secondo me è troppo
protettivo e possessivo, Melissa non può respirare nemmeno con
i suoi due migliori amici, che non ruberebbero mai a Torch la
ragazza.
“Sta
dicendo la verità?” chiede il tulipano e Melissa sorride
lentamente. Io sollevo le spalle e scuoto il capo sconsolato.
“Sì,
Torch. Mi stava chiedendo scusa.” risponde lei ed io sorrido.
“Scendo
in giardino.” rispondo solamente. Voglio andare a divertirmi
con il turchesino e la piccoletta. Quei due sono uno spasso!
Giunto
in giardino vedo Marie e Nathan che si baciano, sogghigno lentamente
e mi preparo per il solito attacco di battute.
“Ehi,
voi due! Perché non vi prendete una stanza?” chiedo, e
ciò li fa dividere. Marie si volta ed arrossisce solamente.
Più per essere stata vista che per la battuta di per sé.
Nathan invece arrossisce per la battuta e sbuffa.
“La
smetti di tormentarci con le tue battute?” chiede. Io scoppio a
ridere divertito.
“Mai.”
rispondo una volta ripresomi dalle risate. Il turchesino sbuffa e
Marie lo fissa. In effetti data l'altezza sarebbe ottima per
Nathan... Il furbacchione se l'è scelta buona!
“Ehi,
perché non mi fai sentire quanto è brava a gemere?”
chiedo al turchesino, che in risposta mi dà una botta in
testa. Ahia!
“Chiudi
quella fogna, Xavier. E smettila con queste fantasie.” replica,
io sorrido divertito di nuovo.
“Tanto
lo so che ieri sera, tu e Marie vi siete divertiti.” comincio
“Scommetto che l'hai baciata, poi l'hai messa sul letto e le
hai sfiorato ogni singolo punto del corpo, facendola gemere sotto i
tuoi tocchi. Poi ti sei unito a lei in un unico essere e lei ha
gridato Nacchan!
Ad
ogni spinta fino a che non raggiungete l'apice del piacere e tu cadi
esausto fra le sue braccia.” mi piace fantasticare sulle loro
notti di fuoco, anche se non ci sono state. Nathan in risposta mi
tira violentemente in testa un libro.
“Smettila
con queste fantasie.” dice solamente e ciò mi fa ridere.
Secondo me l'ho messo parecchio in imbarazzo e l'ho anche eccitato
non poco! Ridacchio divertito.
La
fine della ricreazione suona, costringendoci ad entrare tutti
nell'istituto, anche se di malavoglia...
Angolo
dell'autrice:
Il
capitolo chiude così perché nel prossimo ci saranno
molte sorprese. Tra cui un Nathan completamente diverso da quello che
si è visto in questi capitoli!<3
Ovviamente
il capitolo è dedicato a Mely, a cui voglio un mondo di bene!
Spero
che vi piaccia come vi sono piaciuti gli altri!
Al
prossimo aggiornamento ed un abbraccio a tutti,
Marie
|
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Capitolo 5 *** Capitolo Cinque: Non c'è solo l'amicizia... ***
Dannato
Xavier! Questa me la paga cara! Non posso crederci! C'è
riuscito. È riuscito nel suo intento. Mi ha eccitato. Mi ha
eccitato facendomi immaginare Marie che sospira e geme gridando il
mio nome... NO! Non devo pensarci. S-Siamo a casa sua, adesso. È
passata qualche ora, eppure non riesco a togliermi dalla mente le
parole del rossino. Dannazione!
“Nacchan,
c'è qualche problema?” chiede Marie con quel suo tono di
voce che mi sta letteralmente mandando fuori di testa. “N-Nessuno.”
rispondo, prendendo un profondo respiro. Lei mi osserva, scrutandomi
leggermente, attenta. Sto pregando non so in quale lingua affinché
non si accorga del mio leggero
problemino. I suoi occhi si fermano sui miei pantaloni. Lo sapevo, è
la fine.
“C'è
qualcosa che non va? Non ti ho mai visto così agitato.”
si avvicina leggermente, sorridendomi. Mi dà un lieve bacio
sulle labbra ed io a quel punto perdo l'autocontrollo. Ricambio il
bacio, lentamente e lei schiude le labbra per permettermi di
approfondire il bacio, giocando con la sua lingua ed esplorando con
calma la sua bocca. La spingo sul pavimento e mi metto sopra di lei.
I suoi occhi mi guardano confusi. Sospiro.
“Nacchan?”
chiede, ma la zittisco con un lieve bacio sulle labbra. Non posso
crederci, lo sto facendo davvero...
“Ti
fidi di me?” le chiedo, dopo aver allontanato le mie labbra
dalle sue. Lei annuisce lentamente ed io sorrido. Poggio le labbra
sul collo di Marie, baciandoglielo dolcemente e leccandolo, infine
mordendolo leggermente. I sospiri di piacere di Marie sono bassi, e
ciò mi fa impazzire. Però desidero che lei gema più
forte e gridi il mio nome... Ah, che pervertito che sono! Mi faccio
ribrezzo da solo!
Porto
le mani sulla camicetta della sua divisa e pian piano la sbottono,
con la lingua percorro ogni centimetro del suo corpo ora scoperto,
osservando il reggiseno. Che carino. Bianco e candido come lei.
Inspiro il suo profumo, così dolce e delicato. E la sua pelle
sa di pesca.
Entrambi
ora siamo nudi, io la fisso negli occhi, cercando un minimo di paura
nei suoi occhi così innocenti che io sto sporcando. Mi sento
un predatore di anime candide e pure. Tutta colpa di Xavier...
Nessuna paura nei suoi occhi, allora mi decido a farlo, entro in lei
piano.
A
lei fa male, ma grida di continuare, che non devo fermarmi. Ed io
accontento ogni suo desiderio, continuando a spingere in lei.
“Nacchan!”
il suo nome gridato in questo momento così intimo mi dà
la pelle d'oca.
“Marie-chan...”
sussurro io, facendo interrompere i gemiti di entrambi con un bacio
che sa di fuoco. Tutto il nostro corpo bolle, come se fosse un forno.
Una sensazione che non ho mai provato prima.
Mi
sento esausto... Con un'ultima spinta, io e Marie raggiungiamo
l'apice della nostra unione. Esco piano da lei, poggiandomi sul
pavimento. Lei si allunga a prendere il lenzuolo del suo letto e ci
copre.
“È
stato bello, Nacchan. Quindi è questo quello che intendeva
Xavier?” chiede ed io la stringo a me lentamente. “Sì.”
le sussurro, poggiando la testa sulla sua spalla. Lei muove le sue
mani sulle mie che le cingono la vita.
“Non
è male.” proclama, vagamente divertita. “Soprattutto
perché sei tu.” annuisce convinta e sorrido tra me e me.
“Ti
amo, Marie.” dichiaro io, lei prende una delle mie mani che
sono sulla sua vita e la porta alle labbra.
“Ti
amo anche io, Nacchan.” replica lei, probabilmente sorridendo.
Resto con la testa sulla sua spalla, le do un breve bacio sulla
guancia e sorrido. Entrambi in poco tempo cadiamo addormentati.
Melissa
POV
Questa
mattina a giungere a scuola siamo: Xavier, Caleb, Mercury, Bellatrix
ed io. Marie mi ha telefonato dicendo che lei e Nathan sono troppo
stanchi per venire a scuola. Qui gatta ci cova. Torch mi ha mandato
un messaggio con scritto che non si sente bene e che, quindi, oggi
resterà a casa.
“Buongiorno,
ragazzi.” li saluto io. Oggi non voleranno battute su Nathan e
Marie, almeno spero. I presenti mi sorridono, anche Caleb, e mi
salutano lentamente.
“Ma
gli altri?” chiede improvvisamente Xavier. Io mi volto ad
osservarlo leggermente.
“Torch
non sta bene. Marie e Nathan sono molto stanchi e non vengono.”
spiego loro, sorridendo.
“Chissà
che hanno fatto quei due ieri per essere così stanchi!”
ecco, immaginavo che ci sarebbero state comunque. “Dubito.
Insomma conoscete Marie.” replico io, sospettosa. Xavier
scoppia a ridere.
“Tu
non sai che ho raccontato ieri a quei due! Ho fatto eccitare così
tanto il turchesino che a lezione non riusciva a non fissare Marie!”
guardo il rossino meravigliata. Non ci posso credere! Prima sospiro,
poi scoppio a ridere insieme a Caleb.
“Sei
un genio!” gli dice l'altro, ridendo. “Almeno si è
mosso. E pensare che per farli dichiarare ho dovuto pure fingere di
far del male a lei. Certo che il turchesino è proprio tonto.”
spiega Caleb, sorridendo divertito. In effetti ha ancora un cerotto
sulla guancia.
“Caleb,
ti fa male la guancia?” gli chiedo, e lui sorride.
“Giusto
un po'. Il turchesino se vuole sa far male.” gli do una pacca
sulla spalla, in fondo non è cattivo. Va solo preso per quello
che è.
“Ma
a te non piace la ragazzina?” chiede improvvisamente Xavier a
Caleb, che si irrigidisce di colpa.
“Stai
scherzo spero.” questo è un tono sulla difensiva. Xavier
deve aver fatto centro. Lui scuote il capo.
“Per
nulla. L'ho visto sai, come la guardi.” Caleb volta il capo,
imbarazzato. È strano vederlo così.
“Ti
rammento che è fidanzata.” è il suo commento,
secco. Annuisco di seguito a lui, sorridendo.
“Lo
so.” commenta solamente Xavier.
“A
me, di quello che fanno la nanetta ed il turchesino, non importa
niente.” commenta acida Mercury. Poi sospira. “Oggi non
ho nessuno a cui fare gli scherzi.” dice in tono
melodrammatico. Tutti scoppiamo a ridere e Mercury borbotta qualcosa
offesa.
Raggiungiamo
la scuola ed entriamo. La lezione comincia quasi subito, ma io mi
perdo a fissare Xavier. Non capisco nemmeno perché. Lui
ricambia lo sguardo, sento molta confusione in testa... Devo pensare
a Torch... eppure ora Xavier è nella mia testa. Che mi prende?
Non lo so nemmeno io...
Ho
tanta, ma davvero tanta confusione in testa. Sospiro lentamente ma
continuo a fissare il rossino, scoccandogli un sorriso.
Qui
c'è qualcosa che non va...
Xavier
POV
Ormai
le lezioni sono finite ed io mi offro volontario per accompagnare
Melissa a casa, visto che oggi Torch non c'è non potrà
fare una delle sue solite scenate di gelosia. Chissà se
anch'io mi comporterei come lui, ovvero sarei così geloso, se
Melissa fosse la mia ragazza. Il problema è proprio quello SE
fosse la mia ragazza. È così bella, Melissa. Ed io
l'amo da non so quanto.
Ho
perso persino il conto del tempo.
“Xavier,
mi dispiace per come si comporta Torch. È solo protettivo, non
pensare ce l'abbia con te.” mi dice Melissa ed io sorrido.
“Tranquilla.”
rispondo “Secondo te anche Nathan è così geloso
di Marie?” chiedo, curioso.
“Può
essere.” replica lei, sorridendo. Eh sì, è
proprio bella.
Diversi
minuti dopo, arriviamo davanti alla sua villa enorme, su tre piani, e
senza accorgermene devo già andare. Chissà perché
il tempo con lei passa sempre così in fretta...
Mi
riprendo dai miei pensieri ed osservo Melissa che ha gli occhi fissi
su di me, 20 centimetri sotto i miei, dato che io sono abbastanza
alto e lei ha due anni in meno di me. Fisso ogni centimetro del suo
corpo, è così perfetta... Non ci vedo nulla che non va.
Ok, forse una sì, ma al momento non c'è: il suo
ragazzo. Mi fermo ad osservare il suo viso, specialmente le sue
labbra e ripenso per un attimo all'abbraccio che le ho dato l'altro
giorno. È già tanto se in quel momento sono riuscito a
trattenermi, ma adesso non credo di farcela e, anche se so che poi me
ne pentirò e lei non mi parlerà, devo farlo. Non riesco
a reprimere i miei istinti e le poggio le mani sui fianchi,
avvicinando le mie labbra alle sue. All'inizio le si tira indietro,
come se fosse intimorita, ma poi vedo che chiude gli occhi e si
avvicina a me annullando la distanza in un dolce bacio. È la
cosa più bella che possa succedere.
E
pensare che credevo mi schiaffeggiasse per questo, invece mi sembra
pure d'accordo! Melissa, così facendo però non mi
aiuti... Per il momento mi godo il bacio, dolcemente. Quando ci
stacchiamo, le sorrido dolcemente e lei ricambia.
“Ti
lascio andare. Ci vediamo, Meli.” le dico, sorridendole. Lei
annuisce.
Osservo
una figura scappare e sospiro. Chissà chi è...
Angolo
dell'autrice:
Ok,
vi ho lasciato di nuovo sulle spine, ma vi voglio avvertire che
stavolta, non è una bella notizia per Hiroto, no no.
Ogni
singolo capitolo è dedicato a Mely! Ti voglio bene, amica mia.
Un bene dell'anima!
Mi
dispiace se è un po' confuso o veloce >_< spero vi
piaccia lo stesso!
Un
abbraccio,
Marie
|
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Capitolo 6 *** Capitolo sei: Pause, confusione e biglietti! ***
Ho
passato un giorno intero insieme a Nathan, ed è stato
bellissimo. Il mio Nathan è così dolce che non so
proprio cosa dire.
Lo
adoro, semplicemente ed immensamente. Stiamo andando a scuola, e noto
che Melissa e Torch sono più distaccati del solito. C'è
qualcosa che non va. Mi avvicino piano alla mia migliore amica,
dandole una pacca sulla spalla.
“Ehi,
tutto bene?” chiedo, sottovoce. Lei sta fissando davanti a sé
e solo dopo un po' si accorge della mia presenza.
“Oh,
scusa. Stavi dicendo?” mi chiede, io sorrido leggermente come a
dire che non c'è nessun problema.
“Va
tutto bene? Sei così distratta.” le chiedo di nuovo e
lei annuisce brevemente.
“Sì,
tutto bene.” mi risponde. Ma so che non è vero, tuttavia
non voglio costringerla a dirmi tutto se lei non vuole.
“Ok,
se lo dici tu.” rispondo semplicemente, tornando vicino a
Nathan e sospirando lentamente. Il silenzio che c'è fra di noi
non è normale. Di solito è pieno di battute idiote su
me e Nathan, invece adesso tutti sono silenziosi. Non mi piace.
Arriviamo
a scuola, sempre silenti, e ci mettiamo al nostro posto. Vedo Melissa
che parla sottovoce con Torch e l'altro che è sconvolto. Ok,
qualcosa è successo davvero.
Sono
concentrata sulla lezione quando due biglietti raggiungono il mio
banco. Uno indirizzato a Caleb, da Torch ed uno indirizzato a me da
Melissa. Senza farmi notare dal professore lancio il biglietto per
Caleb dietro di me, sicura che il destinatario lo prenda. Io leggo il
messaggio di Melissa.
Ho
chiesto una pausa a Torch.
Melissa
Ecco,
allora c'era davvero qualcosa che non andava! Lo sapevo io! Non me la
raccontava giusta... Ecco perché era così silenziosa.
Passo il biglietto con la mia risposta a Meli, mentre quello di Caleb
mi c'entra in pieno. Borbotto leggermente e lo lancio verso Torch.
Perché?
Perché
sono molto confusa sui miei sentimenti.
Confusa
in che senso?
Nel
senso che forse mi piace Xavier.
E
Torch?
Un
po' anche lui.
Allora
è meglio se ti prendi questa pausa e la usi per pensarci bene
su.
Lo
so, grazie del sostegno.
Prego,
figurati. Sono sicura che farai la scelta giusta.
Lancio
il messaggio a Melissa che mi sorride solamente. Ritorno concentrata
sulla lezione, sperando che il professore non mi chiami alla lavagna!
Caleb
POV
Ho
chiesto a Torch di vederci in bagno perché il suo
comportamento è strano. Il messaggio con scritto: “Melissa
mi ha detto una cosa che non riesco a digerire” non mi piace
per nulla. Trovo che c'è qualcosa che non va.
“Ti
ha mollato?” gli chiedo quando entra in bagno, lo vedo che
solleva le spalle, indifferente.
“Ha
chiesto una pausa.” risponde solamente, provando un sorriso.
Scuoto il capo sconsolato e gli do una pacca sulla spalla.
“Allora
ti ha mollato.” affermo, sicuro. Le ragazze sono così,
se ti chiedono una pausa significa che ti mollano.
“E
tu che ne sai?” chiede, socchiudendo gli occhi. Io sorrido
divertito e lo fisso negli occhi.
“Torch,
le donne sono così. Quando ti chiedono una pausa è per
mollarti.” replico, sicuro. Torch sospira lentamente, poi tira
fuori il cellulare dalla tasca. Lo fissa e mi guarda.
“Qualcosa
ti turba?” chiedo, non l'ho mai visto così.
“Sì.
Mercury mi ha inviato un messaggio preoccupante ieri.” replica
lui, borbottando.
“Che
tipo di messaggio?” domando, curioso. Qualcosa non va.
“Dice
che ha visto Xavier baciare Melissa, ieri.” recepisco il
messaggio lentamente. Xavier ha baciato Melissa, ieri.
“COSA?!”
grido e sbatto una mano sul muro, infuriato. Come osa quel rossino?!
“È
quello che mi ha detto, a ricreazione glielo chiedo.” annuisco
brevemente, è vero, Melissa in effetti già da ieri
fissa Xavier interessata. Che diamine le succede?
“Vorrei
provare a parlare con lei.” prorompo, osservandolo in silenzio.
Ho le mani in tasca, nuovamente.
“No,
non preoccuparti.” Torch scuote il capo e mi dà una
pacca sulla spalla. Annuisco lentamente, poi vediamo entrambi il
turchesino che entra in bagno. Ci guardiamo complici e gli sorridiamo
divertiti. Il turchese ci fissa preoccupato.
“Che
c'è?” chiede, preoccupato.
“Facevi
tanto il santino ma alla fine ti sei dato alla pazza gioia con la
piccoletta.” commenta Torch, divertito.
“Non
saranno affari miei?” domanda lui, cercando di raggiungere una
toilette.
“Non
puoi nemmeno dirci com'è a letto?” chiedo, sorridendo
divertito. Nathan socchiude gli occhi ed incrocia le braccia al
petto.
“Se
non ti è bastato il pugno, posso sempre dartene un altro.”
replica il turchesino, irritato. Gli do una pacca sulla spalla,
sorridendo leggermente.
“Non
preoccuparti, è solo per divertirci. Non vogliamo rovinare la
vostra unione. Anzi, siete pure carini.” gli dico e lui si
rilassa.
“Grazie.”
risponde lui. Lo lasciamo ai suoi bisogni ed usciamo.
“Il
turchesino è sempre uno spasso.” prorompe Torch,
ridendo. Io annuisco lentamente.
“Già!”
rispondo, ridendo assieme a lui.
Marie
POV
Siamo
scesi a ricreazione ma non c'è la solita aria di sempre.
Sospiro lentamente e stringo la mano di Nathan. Sono preoccupata, ho
sentito dire da Melissa che ha baciato Xavier ieri, il che non porta
a niente di buono. Eppure sembra tranquilla.
“Ehi,
piccoletta.” mi volto verso Mercury, socchiudendo gli occhi.
“Che
vuoi, ventilatore?” domando, Nathan tiene una mano sulla mia
spalla per calmarmi.
“Se
Melissa si avvicina a Xavier la picchio.” è la sua
risposta. Stringo un pugno fissandola ora negli occhi.
“Se
provi solo a toccarla di pesto a sangue.” la minaccio, Nathan
mi stringe a se e cerca di calmarmi.
“Rientriamo.”
mi dice semplicemente, prendendomi per mano. Sospiro lentamente, e mi
faccio trasportare da Nacchan in giro per i corridoi. La campanella
suona, ed io faccio per entrare in classe ma il turchese mi blocca e
mi abbraccia da dietro.
“Vieni
con me” sussurra
lui ed io annuisco. Non so dove stiamo andando, però è
bello.
Dopo
pochi minuti, sono dentro lo sgabuzzino delle scope con Nathan che mi
sta baciando...
Xavier
POV
Io
e Melissa siamo per mano e giriamo per i corridoi incuranti che la
campanella sia suonata. Lei mi bacia spesso, e temo che sia a causa
del bacio che le ho dato se si è presa una pausa con Torch.
Sono
felice di questo, sia chiaro. È una vita che aspetto questo
momento! Spero solo di riuscire a conquistarla. Voglio che si
innamori di me!
Le
sorrido leggermente.
“Xavier,
è meglio rientrare in classe.” dice improvvisamente,
sorridendo. Annuisco leggermente e ci lasciamo la mano. Entriamo e ci
scusiamo col professore inventando una scusa. Appena mi siedo, un
biglietto mi colpisce in testa. Ahia! Ma chi lancia i biglietti?!
Fai
schifo con le scuse.
Nathan
Ma
guarda te il turchesino! Come diamine ha capito che è una
scusa? Rispondo al biglietto, sospirando.
Come
l'hai capito?
Siamo
rientrati cinque minuti fa io e Marie. Abbiamo usato la tua stessa
scusa.
Siete
rientrati cinque minuti fa?! Tu e Marie?! Vuoi scherzare? Che avete
fatto, bricconi?
Non
sono fatti tuoi. Pensa a te, so che Melissa ha preso una pausa.
C'entri qualcosa?
E
se fosse?
Buona
fortuna. Te lo meriti.
Grazie,
sei un amico.
Figurati.
Ma
pensa un po', il turchesino tifa per me. Che carino, lo dovrò
ringraziare come si deve prima o poi.
Sospiro
lentamente, e mi concentro sulla lezione.
Nathan
POV
Sto
seguendo attentamente la lezione di matematica quando un biglietto mi
prende sulla nuca. Ma che è oggi? Prima Marie e Melissa, poi
io e Xavier. Ora chi è?
Ti
sei divertito con la piccoletta, vero Nacchan?
Caleb
Che
stronzo, l'ha pure sottolineato! Socchiudo gli occhi, ma rispondo al
biglietto inspirando leggermente.
Volete
impicciarvi dei fatti vostri?
È
divertente.
Farvi
i fatti miei e della mia ragazza?
Soprattutto
i vostri. E poi non mi hai risposto, prima.
A
quale domanda?
Come
è a letto la piccoletta?
L'hai
pure sottolineato, vedo. E non sono fatti tuoi in ogni caso.
Se
non rispondi vuol dire che è brava. Buono a sapersi.
Se
metti in giro voci su un argomento del genere, ti giuro che ti
ammazzo.
Tranquillo,
è tutto al sicuro con me.
Lo
spero.
Piuttosto.
Non sei geloso?
Di
Marie?
Sì.
Non vedi come la guardano tutti?
Che
dovrei fare secondo te?
Non
ne ho idea, ma se vuoi posso aiutarti a proteggerla.
Posso
fidarmi?
Non
ho un doppio fine, turchesino.
Ok,
provo a fidarmi. Grazie.
Lo
faccio per lei, non per te.
Sì,
sì, lo so. Ma grazie lo stesso.
Tsk.
E
chi se lo aspettava. Beh, meglio per me. Con Caleb sono sicuro che
nessuno proverà a sfiorare Marie nemmeno con un dito.
“Tutto
bene?” chiede
sottovoce Marie, io le annuisco e le scompiglio i capelli rosa
dolcemente.
“Sì.”
le
dico semplicemente. Ed entrambi torniamo concentrati sulla lezione.
Sperando di non ricevere altri biglietti, per oggi.
Angolo
dell'autrice -idiota- che ha scritto il capitolo:
Ok,
sono proprio idiota! Questo capitolo è pieno di biglietti
bigliettosi (??). Non è una classe, è bigliettolandia!
Scleri
idioti a parte!
Kazemaru:
Ma tu sei idiota, il che è diverso.
-.-
Dicevo! Scleri idioti a parte, spero che vi piaccia!
Un
abbraccio a tutti ed uno speciale a Mely! (A cui non smetterò
di dire che voglio un mondo di bene).
Marie
|
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Capitolo 7 *** Capitolo sette: Rivalità, Indecisioni, Protezione. ***
Ricreazione.
Che noia. Chissà dov'è finita la nanetta, senza di lei
non c'è gusto. Mi sembra strano che non ci sia.
“Ehi,
Caleb, hai visto la nanetta?” chiedo e lui si volta verso di me
scuotendo il capo. “Era andata un attimo a prendere una cosa
nel suo armadietto.” è la risposta del turchesino.
Armadietto eh? Ok, vado a vedere.
Non
che m'importi di lei, eh!
Giunta
lì, osservo da lontano Marie che apre il suo armadietto.
Prende con entrambe le mani un libro e chiude.
“AH!”
grida, quando cerca di sfogliare il libro. Sangue, sta perdendo
sangue dalla mano destra. Chi ha messo qualcosa per ferirla nel
libro? Non è un mio scherzo, io non le farei del male. Non
così. Sono in silenzio, osservo il sangue sulla mano di Marie
e poi la vedo svenire. La intercetto prima che cada. Devo scoprire
chi è che le ha fatto una cosa del genere.
SOLO
io posso permettermi di farle scherzi. Lei è la MIA rivale. La
prendo in braccio e la porto in infermeria. Chiedo alla dottoressa se
può occuparsi di lei mentre io, con il libro in mano, mi
dirigo in cortile.
“Ragazzi.”
li chiamo, facendomi seria.
“Sì,
Mercury?” chiedono tutti insieme. “Perché sei così
seria?” mi domandano. Io sospiro e con cautela apro il libro di
Marie.
“Qualcuno
ha messo questo dentro il libro di Marie.” spiego, indicando il
piccolo coltello in esso. “E vi giuro che io non c'entro.”
Nathan fissa il coltello con terrore.
“Dov'è
Marie?” chiede, preoccupato come sempre.
“In
infermeria.” rispondo semplicemente e lui annuisce. Si volta
verso di me, mi dà una pacca sulla spalla e poi si avvia.
Fisso gli altri, ancora seria in volto.
“Dobbiamo
trovare chi le ha fatto del male.” è il commento, serio,
di Torch. Annuisco brevemente.
“Soltanto
a me è permesso.” replico, socchiudendo gli occhi.
“Marie è la mia rivale.” tutti annuiscono
brevemente.
“Se
trovo chi le ha fatto questo li disintegro.” è la
risposta irritata di Melissa, alla quale Torch e Xavier poggiano una
mano sulla spalla.
“Tranquilla,
li troveremo.” è la loro affermazione. Annuisco ancora e
mi guardo intorno, in cerca di possibili colpevoli. Anche Caleb
comincia a darsi una guardata intorno, alla ricerca di chi potrebbe
averlo fatto.
“Mercury,
guarda un po' quel gruppo di ragazze. Ha circondato il turchesino e
non sembra avere intenzione di lasciarlo andare. Secondo me sono
state loro.” sogghigno leggermente, fissando il gruppo di
ragazze. Ma certo, il turchesino è molto richiesto dalle
ragazze. Saranno gelose perché Marie ha fatto breccia nel
cuore del ragazzo mentre loro no. Che palle. Odio queste cose.
Ma
lasciarli vivere in santa pace no eh? Odio le ragazze gelose. Mi
avvicino lentamente a loro insieme a Caleb e socchiudo gli occhi.
“Allora,
ragazze.” comincio, fissandole. “È vostra l'idea
di mettere un coltello piccolo nel libro di Marie?” chiedo con
voce tendente all'irritato. Nathan si volta verso di me, mentre cerca
di scappare da quelle oche.
“Anche
se fosse?” replica una tizia bionda con un sorrisino di scherno
sul viso. Le spacco la faccia, ecco che faccio!
“Se
fosse, sei morta. Non è permesso a nessuna di voi di fare del
male alla nanetta o di farle gli scherzi. È un mio diritto,
soltanto mio.”
replico, acida. Quella mi guarda socchiudendo gli occhi.
“Non
ti permetto di dirmi cosa devo o non devo fare, ventilatore.”
commenta quella. Io socchiudo lentamente gli occhi, incrociando le
braccia al petto.
“Permetto
solo a Marie di chiamarmi ventilatore. Voi non siete le mie rivali,
lei sì. E non vi dovete permettere mai più di fare una
cosa del genere. Che c'è? Gelose che lei sia fidanzata con
Nathan mentre voi no? Beh, sapete una cosa? Lei è la migliore
per il turchesino. È ingenua, dolce, testarda, sa il fatto suo
e tante altre cose che non sto qui ad elencarvi.” le ho colpite
nel segno. Esse si lanciano contro di me, ma vengono fermate dai miei
amici.
“Non
vi avvicinate mai più a Marie, chiaro?” replica Caleb,
socchiudendo gli occhi. Tutti noi annuiamo. Quelle borbottano e se ne
vanno. Raggiungiamo l'infermeria dove Melissa, Nathan, Jordan e Joe
abbracciano Marie in una stretta da mozzare il fiato.
“Così
la soffocate, è pur sempre una nana, vorrei ricordarvi.”
prorompo io, nel silenzio che si era creato. Immediatamente la
lasciano andare e Marie torna a respirare leggermente.
“Avete
scoperto chi è stato?” chiede lentamente, osservando
ognuno di noi, e Nathan le sorride.
“Sì.
E Mercury le ha spaventate.” io arrossisco imbarazzata,
sentendomi colta in fallo. Volto il capo da un'altra parte ed alzo le
spalle, sollevata di vedere che sta bene.
“Grazie.”
replica lei scoccandomi un sorriso. Io sollevo di nuovo le spalle,
osservandola leggermente.
“Di
nulla. Solo io ho il permesso di farti degli scherzi, siamo rivali.”
rispondo e lei sorride.
Melissa
POV
È
giunto il momento di andare a casa ed io sinceramente non so più
cosa fare. Sono indecisa fra Torch e Xavier... Devo chiedere aiuto a
Jordan!
E
perché no? Anche a Joe. Forse loro possono aiutarmi!
“Allora,
di cosa devi parlarci?” chiedono in coro i due, sorrido
leggermente e li abbraccio.
“Vedete,
sono molto indecisa.” replico “Non so chi scegliere tra
Torch e Xavier.” spiego.
“Devi
seguire il tuo cuore.” è la risposta di Jordan, che mi
scocca un sorriso degno del mio migliore amico.
“Se
il mio cuore avesse una risposta non sarei qui a chiedervi aiuto.”
replico scocciata. Joe scoppia a ridere leggermente, sembra divertito
da questo nostro piccolo battibecco.
“Temo
di dover dare ragione al pistacchietto, Melissa.” dice poi,
quando si è calmato dalla risate.
“E
come faccio?” chiedo poi, sospirando.
“Ascolta,
sappiamo tutti che al cuore non si comanda, spetta a te scoprire chi
ami veramente!” spiega Jordan e sospiro ancora.
“È
difficile... Insomma, Torch mi ha fatto passare due anni davvero
fantastici... Xavier è sempre stato gentile con me, anche se
un po' pervertito.” sorrido leggermente e scrollo le spalle,
indecisa.
“Se
posso essere sincero, il tipo giusto per te è Xavier.”
dice Joe, scoccandomi un sorriso.
“Joe...”
comincia Jordan “Lo pensi sul serio?” gli chiede ed il
castano annuisce.
Com'è
difficile questa situazione... Per il momento penso che mi divertirò
con entrambi, prima o poi qualcosa mi verrà in mente. Almeno
che uno dei due non mi fa innamorare sul serio... Perché no?
In fondo alle donne piace essere conquistate!
Il
resto del pomeriggio lo passo a giocare con Jordan e Joe, sono
proprio degli amici fantastici, non c'è che dire!
Marie
POV
Stamattina
mi sento parecchio in ansia, mi sono trovata senza un motivo con
Caleb alla mia destra e Nathan alla mia sinistra. Mi pare di essere
con due guardie del corpo...
“Si
può sapere perché mi state così vicini voi due?”
chiedo ad entrambe, Nathan mi sorride, prende la mia mano e non dice
niente. Caleb solleva le spalle e resta zitto. È parecchio
irritante essere ignorata, molto a dire il vero...
“Oh
insomma, mi rispondete?” chiedo, sospirando. Nathan mi scocca
uno dei suoi sorrisi a cui io non so resistere. Dannazione! Ha troppo
effetto su di me con quel sorriso! Non vale!
“Ti
proteggiamo.” risponde poi il turchese, io sollevo le spalle e
borbotto qualcosa di incomprensibile.
“Non
ho bisogno della balia.” replico, stizzita. Nathan sorride
leggermente e mi stringe la mano, il calore che mi trasmette la sua
mano riesce a calmarmi un po'. Mi chiedo come faccia ad avere tutto
questo potere su di me.
“Non
voglio che ti facciano ancora del male.” spiega, sorridente.
Annuisco solamente e gli scocco un bacio sulla guancia, poi faccio lo
stesso con Caleb e Nathan borbotta, geloso. Scoppio a ridere come una
bambina, non posso credere che sia geloso! Insomma, io amo solo lui,
dovrebbe saperlo!
“Non
essere geloso, io ti amo, Nacchan!” sorrido dolcemente e lui
arrossisce leggermente.
“N-Non
sono geloso.” replica, rosso in viso. Io rido leggermente,
beandomi di questo momento.
“Sì,
sì, certo!” dico, ridendo “Ci credono tutti!”
lui solleva le spalle e mette il broncio. Mi lascia la mano e finge
di essere arrabbiato, sono certa che quando saremo in classe smetterà
di fare l'offeso.
Stranamente
in classe mi ritrovo con un secondo compagno di banco. Chi? Provate
ad indovinare? Ma certo, si tratta di Caleb!
“Ragazzina,
chi pensi scelga Melissa? Xavier o Torch?” chiede, sottovoce.
Io sorrido leggermente, fissandolo negli occhi.
“Non
ne ho idea, forse Xavier.” replico, sottovoce. Lui sospira ed
alza le spalle, posso comprendere come si sente, in fondo è
pur sempre il migliore amico di tulipano-kun!
Adesso
però sarà meglio che mi concentri sulla lezione, o la
professoressa di matematica potrebbe arrabbiarsi sul serio. E sono
certa che mi interroga oggi...
Spazio
dell'autrice:
Prima
cosa: Dedicato come sempre a Melissa: Ti voglio un mondissimissimo di
bene, non puoi immaginare quanto!
Ok,
avete ragione. Ho aggiornato in ritardissimo! Chiedo venia se questo
capitolo fa un po' schifo, ma purtroppo le idee sono quel che sono! E
sto cercando di non incasinare troppe cose!
Spero
vi piaccia, perché a me sa di frettoloso!
Oh
beh...
Ci
sentiamo al prossimo aggiornamento.
Un
abbraccio cuccioloso,
Marie
|
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Capitolo 8 *** Capitolo otto: Litigi ed Amicizia. ***
Questa
mattina il turchesino non si è sentito bene e non è
potuto venire a scuola, così proteggere la piccoletta sta a
me.
“Caleb,
cosa ci fai solo con la tappetta?” mi chiede improvvisamente
Torch, sorrido divertito in sua direzione mentre la diretta
interessata socchiude gli occhi, incrociando le braccia al petto e
mette il broncio borbottando qualcosa del tipo “Non mi chiamo
tappetta io.”
“Il
turchesino non sta bene.” rispondo solamente, mettendomi le
mani in tasca. Torch sogghigna leggermente, dandomi una pacca sulla
spalla. Mi stavo dimenticando che a me piace la piccoletta, scuoto il
capo.
“Come
va con Melissa?” chiedo, cercando di cambiare discorso. Il mio
migliore amico scuote il capo e sospira.
“Va.”
risponde “Siccome si è presa questa pausa di
riflessione, sta un po' con me ed un po' con Xavier.” gli do
una pacca sulla spalla, poi lui si volta verso Marie e sorride
divertito.
“Tappetta.”
lei lo fissa ad occhi socchiusi, in attesa delle parole di lui.
“Dimmi la verità, Melissa ci sta pensando sul serio?”
chiede, Marie smette di essere arrabbiata e fissa Torch negli occhi.
“Sì.”
è la sua risposta “Dalle tempo, Torch, non è una
decisione facile per lei.” lui borbotta qualcosa e si mette le
mani in tasca.
“Vado
in classe, è meglio.” dice poi, borbottando ancora. Io
fisso la rosa per un breve periodo e mi ricordo che devo
accompagnarla in classe. Lei sorride leggermente e torna ad
incamminarsi verso l'aula. Mi perdo a fissarla, senza capirne
veramente il motivo. Menomale che non avevo un doppio fine!
Senza
ancora capire perché allungo una mano sul suo braccio e la
tiro. Lei mi fissa con sguardo perplesso e tutto ciò che
riesco a fare è allontanarmi sempre di più dalla
classe. Apro la prima porta che mi trovo davanti e la faccio entrare.
È la stanza delle scope.
“Caleb?”
chiede lei perplessa, piano la spingo al muro e resto con i miei
occhi nei suoi. “Caleb, si può sapere che c'è?”
domanda ancora, non so perché ma i suoi occhi mi ipnotizzano
come pochi. Poi prima che lei possa dire qualcos'altro la bacio. Lei
resta scioccata dal gesto e quando mi allontano mi dà,
ovviamente, uno schiaffo.
“Perché?”
mi chiede solamente, fissandomi negli occhi seria come l'ho vista
poco volte.
“Perché
mi piaci.” è la mia risposta. Cos'altro dovrei dire? È
la pura verità in fondo.
“Ma
sono fidanzata...” replica lei, io scuoto il capo e sollevo le
spalle, fissandola con sguardo divertito.
“Non
importa.” rispondo io, divertito. Lei socchiude gli occhi
lentamente, poi mi dà un altro schiaffo.
“A
me sì.” dice solamente, ed esce, lasciandomi da solo a
pensare.
“Sono
un cretino.” dico
sottovoce, e poi esco anche io.
Melissa
POV
Devo
dire che è la prima volta in tutta la mia vita che assisto ad
una scena del genere. Quei due che sono sempre andati d'accordo ora..
Litigano?
“Marie,
Nathan, smettetela una buona volta!” si mette in mezzo Xavier,
fissando entrambi. “Ma si può sapere che vi prende?
Siete sempre andati d'amore e d'accordo, ora pare che vi odiate da
anni.” in effetti è vero. In tutto questo tempo non
hanno mai litigato una volta, questa è la prima. E forse anche
l'ultima, dato il modo in cui si guardano.
“Dillo
a lei.” replica semplicemente Nathan. Mi volto verso la mia
migliore amica, ha lo sguardo molto, anzi dire molto è un
eufemismo, ha lo sguardo ESTREMAMENTE irritato.
“E
certo, adesso è colpa mia, vero?” sbotta, fissandolo
negli occhi come se volesse ucciderlo.
“E
di chi sennò? Mia?” replica l'altro, altrettanto
irritato, con una rabbia negli occhi che non gli ho mai visto. Stanno
per finire alle mani, ma Mercury e Xavier li allontanano.
“Ora
vi calmate e spiegate anche a noi poveri mortali che succede?”
chiedo, fissandoli entrambi negli occhi seria. Marie sospira, fissa
Nathan ora con un breve sguardo triste, poi si volta verso di me.
Nathan, invece, sembra molto arrabbiato.
“Caleb
mi ha baciata.” dice, sedendosi per terra. Siamo davanti casa
di Nathan, ci ha chiamato la madre del turchesino perché non
riusciva a fermarli.
“C-Come?”
chiedo, spalancando gli occhi. “C-Caleb ti ha baciata?”
lei annuisce, sospirando.
“M-Ma
non è per quello che stavamo litigando.” dice lei.
“Cioè, sì...” sono confusa. “Spiegati
meglio, per favore.” lei mi guarda e sospira di nuovo, portando
una mano fra i capelli rosa.
“Mi
ha baciata due volte.” spiega “La prima è stata a
scuola, sono stata presa alla sprovvista e non ho capito bene perché
l'ha fatto.” continua, fissando Nathan negli occhi, ora lucidi.
“L-La seconda è stata qualche minuto fa, proprio qui
davanti la casa di Nathan...” sta per piangere, lo so, la vedo.
“E
perché avete cominciato a litigare?” chiede Xavier,
tentando di far parlare anche il turchese, che tuttavia continua il
suo mutismo.
“Il
punto è che...” chiude gli occhi ed inspira
profondamente, cominciando a piangere. “Il punto è che
io non l'ho fermato.” conclude, in lacrime. Nathan è
irritato e non sembra volerne sapere niente. Xavier ed io ci
guardiamo, perplessi.
“Porto
Marie a casa mia, ci vediamo a scuola.” dico semplicemente,
avvicinandomi alla mia migliore amica, che lentamente si alza, e
saluto i due con un gesto della mano.
Quando
arriviamo a casa Marie crolla esausta sul divano e si addormenta, le
metto una coperta addosso e le scocco un bacio in fronte. Povera la
mia piccola Marie...
Xavier
POV
Nathan
mi ha chiesto di sedermi vicino a Marie, ed io così ho fatto.
Da quando due giorni fa hanno litigano non si parlano più. È
bruttissimo... Marie sono due giorni che piange, sono due giorni che
rifiuta di mangiare qualsiasi cosa. Melissa ha provato di tutto, ma
niente. Anche io e Torch ci abbiamo provato, ma non ne vuole proprio
sapere.
Lancio
un bigliettino in direzione del turchesino, che viene colpito in
testa da esso, ridacchio. Volto per un secondo lo sguardo su Marie,
sta dormendo. Ormai anche il professore di matematica ha rinunciato a
svegliarla. Le sposto un ciuffo che ha sugli occhi e mi arriva in
pieno il bigliettino di risposta da parte di Nathan.
Nathan,
perché continui a non voler parlare con Marie?
Non
sono fatti tuoi.
Invece
sì che lo sono, Marie ci sta soffrendo.
… E
questo è un buon motivo per baciare un altro?
Se
tu ascoltassi, ogni tanto, capiresti.
Senti,
rossino, non mi interessa. Adesso lasciami in pace.
Sospiro
lentamente, scuotendo il capo con fare energetico. Non possiamo fare
niente.
“P-Professore?
P-Posso andare al bagno?” chiede Marie, svegliatasi
incredibilmente dal suo sonno.
“Certo,
Storm, puoi andare.” Marie annuisce, il viso ricoperto di
lacrime, e si avvia fuori.
La
lezione procede, passano i minuti e Marie non torna. Questo mi
preoccupa non poco.
“Professore!”
un Jordan preoccupato entra in classe.
“Greenway
che succede?” chiede il professore.
“M-Marie
è svenuta.” subito Melissa si alza, spaventata, ed anche
Nathan sobbalza e si alza. Mi alzo anche io, preoccupato quasi quanto
gli altri due.
“Chiamiamo
subito un'ambulanza.” dice il professore, avviandosi in
presidenza.
“Ci
dica, Dottore, cos'ha?” chiede Melissa preoccupata. Il dottore
ci guarda.
“Si
è riscontrato nella paziente uno stato di stress eccessivo ed
un calo di ferro in maniera al momento non preoccupante. Sta
mangiando regolarmente?” chiede. A quel punto ho un brivido,
sospiro.
“Sono
due giorni che non mangia.” risponde Melissa, sospirando di
seguito. Nathan sbianca e rabbrividisce. Forse non è vero che
non gli importa niente di Marie.
“Male.”
dice il medico “Tenteremo di farla mangiare noi, almeno per
oggi. I suoi genitori dove sono?” chiede poi, facendo sospirare
contemporaneamente sia Melissa che Nathan.
“In
America.” rispondono in coro i due, socchiudendo gli occhi. È
incredibile quanto sappiano della vita di Marie, devono volerle
veramente bene.
“Possiamo
vederla?” il medico scuote il capo.
“Sta
dormendo.” dice solamente, e sorride. Tutti noi annuiamo
lentamente e sospiriamo...
Angolo
dell'autrice:
Buonasera
a tutti. Non mi sono dimenticata di questa storia, non vi
preoccupate. Stavo solo cercando le idee per continuarla, e m'è
venuto in mente questo.
Mi
dispiace che Nacchan e Marie abbiano litigato, ma dovevo farlo. Il
loro rapporto si rafforzerà e faranno pace molto presto.
Scusa
se le idee sono quelle che sono, ma purtroppo il mio cervello lavora
a rilento.
Dunque.
Spero vi sia piaciuto come gli altri.
Dedicato
a Melissa, come sempre. Ti voglio un mondissimo di bene, non immagini
nemmeno quanto.
Un
abbraccio cuccioloso, Marie
|
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Capitolo 9 *** Capitolo nove: Riappacificarsi ***
È
passato un mese da quando io e Marie abbiamo litigato. Lo so,
probabilmente è passato troppo tempo, ma ne avevo bisogno. Mi
volto verso il banco dove siede la mia piccola Marie, sempre se posso
ancora considerarla mia, e la trovo dormire. Ultimamente dorme
sempre, e la trovo dimagrita, forse troppo. Lancio un biglietto in
sua direzione, Xavier annuisce e sveglia Marie.
Posso
parlarti?
Nathan
Marie
osserva il bigliettino e piange, è probabilmente il momento
che attendeva da molto tempo.
Va
bene...
Senti,
chiederò al professore di uscire per andare al bagno, cinque
minuti ed esci anche tu, d'accordo?
Sicuro.
A
tra poco.
Esco
dall'aula ed attendo che anche Marie venga. Inspiro profondamente per
diverse volte, voglio che sia tutto perfetto. Voglio tornare insieme
a lei.
“Di
cosa volevi parlarmi?” chiede subito, fissandomi negli occhi
mentre incrocia le braccia al petto. La squadro da capo a piedi,
spingendola piano al muro. La bacio lentamente, Dio se mi erano
mancate le sue labbra! Lei è riluttante, non sembra volermela
dare vinta, ma io insisto e non mi arrendo. Cerco di approfondire il
bacio, ma Marie continua a non cedere, vuole vincere, lo so. Le
mordicchio il labbro, lei fa una smorfia ed io ne approfitto per
entrare nella sua bocca, la esploro lentamente e mi rendo conto di
quanto mi è mancata. Dopo minuti in cui tenta di non darmela
vinta, Marie cede al bacio e mi poggia le braccia sul collo. Quando
mi stacco in cerca d'aria le sorrido.
“Scusami,
sono stato un idiota.” comincio “Non volevo crederti...
Io credevo fossi... innamorata di Caleb, ecco...” spiego,
portandomi una mano sui capelli, imbarazzato.
“Ammetto
che sei stato un idiota.” dice lei, sorridendo “Come hai
solo potuto pensare che amassi Caleb?” arrossisco, colpevole.
Sospiro lentamente, guardandola di nuovo.
“Da
quant'è che non mangi?” indago, socchiudendo piano gli
occhi. Lei sospira lungamente, poi arrossisce e scosta il capo.
“Da...
- si ferma a prendere un profondo respiro, poi alza il viso su di me
– Da quando abbiamo litigato.” ammette, sospirando.
Sbianco, diventando dello stesso colore della pelle di Xavier,
deglutisco a fatica. L'abbraccio dolcemente con la paura che mi possa
scappare da un momento all'altro.
“Marie,
questo pomeriggio vieni da me e mangi, non accetto scuse.”
arrossisce leggermente ed annuisce.
“Non
potrei rifiutare...” sorrido dolcemente e le scompiglio i
capelli. La lascio andare, finché non vacilla e perde
l'equilibrio. La sorreggo, temendo che possa svenire di nuovo, e la
porto in classe.
“Swift,
Storm, vi pare l'ora di tornare?” sospiro leggermente, tenendo
un braccio intorno alla vita di Marie. “Scusateci,
professore. Marie ha avuto un mancamento.” il professore si
volta verso Marie e sospira. “Ti senti bene, Storm?”
chiede il professore, preoccupato. No, non sta per niente bene.
“Più
o meno.” replica Marie, stanca. La metto seduta al suo banco
dove crolla quasi subito addormentata.
“Avete
fatto pace?” chiede Melissa, dolcemente. Annuisco in sua
direzione, Marie sulle spalle, mentre ci dirigiamo a casa. La piccola
Marie sta ancora dormendo, è stanca e debilitata, e la colpa è
solo mia. Non avremmo dovuto litigare, non avrei dovuto attendere un
mese prima di chiederle scusa.
“La
porto a casa mia, prometto che si rimetterà presto.”
dico, sorridendo in direzione di Melissa.
“Ne
sono sicura.” dice lei “Ma fai un altro scherzo del
genere, turchesino, e giuro che ti ammazzo.” mi minaccia lei.
Annuisco lentamente, guardando di sfuggita Marie che ha la testa
sulla mia spalla.
“Non
le farò mai più del male.” è la mia
promessa solenne. Non voglio che soffra ancora.
Giungiamo
a casa mia, piano apro la porta ed annuncio il rientro. Mia madre mi
saluta con un bacio sulla guancia.
“Hai
fatto pace con Marie, sconsiderato?” mi chiede, socchiudendo
gli occhi.
“Sì,
mamma.” sorrido dolcemente, tenendo ancora Marie sulle spalle.
“Mà, puoi preparare un'abbondante cena?” le
chiedo, fissandola negli occhi castani.
“Sì,
certo. Perché?” domanda di seguito, io sospiro ed indico
Marie che è addormentata sulle mie spalle. “Non
mangia da un mese per colpa mia.” mia madre socchiude gli occhi
ed annuisce, andando in cucina per preparare la cena richiesta.
Marie
POV
“Nathan?”
chiedo, stropicciandomi gli occhi con una mano, assonnata. Lui volta
il capo verso di me, sorride e resta in attesa che io dica qualcosa.
“Che ore sono?” domando, assonnata. Lui sorride, si volta
verso l'orologio per vedere l'ora, poi torna con l'attenzione su di
me.
“Le
sette e mezza.” Oh Dio, quanto ho dormito? Mi stropiccio gli
occhi ancora, mentre sento lo stomaco reclamare cibo.
“Ho
fame.” e ci credo, è un mese che sto senza mangiare!
Mangerei un elefante intero.
“Vieni,
mia madre ha preparato una cena per un re.” replica Nathan,
alzandosi. Scendo piano dal letto, mi mancano le forze anche solo per
muovermi. Il turchese mi stringe la mano e mi aiuta a scendere in
sala da pranzo.
“Marie.”
la madre di Nathan mi abbraccia dolcemente. “Vieni a mangiare
con noi, forza.” Sorrido debolmente ed annuisco, sedendomi
vicino a Nacchan. Mangio quasi con foga tutto ciò che mi viene
messo sul piatto, gustandomelo come se fosse la prima volta che lo
mangio. Quando finiamo di cenare, mi alzo. Non mi sento ancora bene,
tutto sommato però riesco a camminare. Nacchan mi prende per
mano e ci avviamo in camera sua.
“Sei
stanca?” mi chiede lui, dolcemente. Scuoto il capo lentamente,
Nathan sorride – Dio se mi è mancato il suo sorriso –
e mi si avvicina. Lentamente mi bacia, poggiando le sue mani sulle
mie spalle, ed io chiudo gli occhi assaporando il momento. Schiudo le
labbra per fargli approfondire il bacio, sempre lentamente mi fa
sdraiare sul letto. Ci stacchiamo in cerca di aria, i respiri
leggermente alterati, mentre lui mi passa una mano sulla frangia
rosa, scostandola.
“Ti
amo, Nacchan.” dichiaro, fissandolo negli occhi, nonostante mi
senta arrossire come una bambina.
“Ti
amo anche io, Marie.” risponde, baciandomi la fronte.
“Riposati, ora.” dice semplicemente, sdraiandosi accanto
a me. Mi abbraccia dolcemente, facendomi appoggiare la schiena sul
suo petto, mentre lui poggia la testa sulla mia spalla e mi scocca un
bacio sulla guancia.
“Buona
notte, Nacchan!” esclamo, chiudendo gli occhi. Lui mi dà
un altro bacio sulla guancia.
“Buona
notte, Marie.” mi dice, scompigliandomi i capelli. Sospiro ma
finisco presto nel mondo dei sogni.
Xavier
POV
Nathan
e Marie sembrano tornati in sintonia, anzi, ora paiono andare ancora
più d'amore e d'accordo. Sono felice per loro, non potevo
vederli così distaccati e musoni.
Siamo
in cortile, come sempre, e Nathan sta discutendo animatamente con
Caleb, il quale non sembra ascoltare una sola parola di quanto il
turchesino gli sta dicendo.
“Senti
ma secondo te finisce in rissa?” mi chiede Mercury, sollevo le
spalle.
“Potrebbe.”
rispondo solamente, fissando i due non molto distanti da noi.
“Smettetela
di pensare una cosa del genere. Nacchan e Caleb non si picchieranno!”
esclama Marie, incrociando le braccia al petto mentre socchiude gli
occhi. “Sarebbe più divertente.” replica
Mercury, sperando forse di riprendere quella strana rivalità
che ha con Marie, che tuttavia sospira solamente e si siede. Mercury
sospira e si appoggia al muro, da quando Marie è stata in
depressione, Mercury non ha cercato in nessun modo di darle fastidio.
Eppure adesso vorrebbe indietro quell'amicizia-rivalità che le
ha sempre contrassegnate, invece Marie resta zitta.
E
non è da lei.
Nathan
ritorna insieme a noi, sospirando. Non credo che Caleb abbia capito.
Gli do una pacca sulla spalla, poi lui si siede sulla panchina.
“Prima
o poi capirà.” cerco di rassicurarlo, ma so che è
impossibile, a causa sua quei due hanno litigato, a causa sua Marie
non è più la stessa. Sospiro ed attendo il suono della
campanella.
Angolo
dell'autrice: OK,
era un po' depressiva quest'ultima parte, ma andava scritta! In fondo
è vero che Marie è cambiata, no? Ma tornerà
quella di prima, non preoccupatevi. E presto ricominceranno anche le
lotte di Xavier e Torch per Melissa u.u
Spero
dunque che il capitolo vi piaccia!
Dedicato
a Mely
a
cui voglio un mondo di bene, grazie di esistere, tesorina!
Un
abbraccio cuccioloso, Marie
|
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Capitolo 10 *** Capitolo dieci: Spiegazioni, litigi e sorprese! ***
Io
e Nathan siamo tornati compagni di banco, ormai è passata una
settimana da quando abbiamo fatto pace. Devo dire che mi sento molto
meglio, ora riesco anche a non dormire in classe.
Caleb
ora non è più al banco alla mia destra, lui è
tornato dietro mentre il suo posto è occupato da Xavier.
Quindi ora sono Nathan e Xavier che mi proteggono.
“Come
va con Melissa?” chiedo semplicemente, fissando il rossino. Lui
sospira appena ma poi sorride.
“Diciamo
che è ancora molto indecisa, però non mi scoraggio.
Sono sicuro che la conquisterò.” gli scocco un sorriso e
gli do una pacca sulla spalla.
“Si
diretto, sono sicura che potrebbe aiutarla.” lui annuisce
nuovamente e mi sorride appena. Nathan mi sta fissando intensamente,
e ciò mi rende nervosa facendomi addirittura arrossire come
una bambina.
“Come
stai?” mi chiede poi, dolce. Gli sorrido lentamente,
stiracchiandomi appena.
“Bene.”
rispondo dolcemente. “Mai sentita meglio!” e in effetti è
così. Sto benissimo oggi, e non so nemmeno perché.
“Storm,
può venire alla lavagna, visto che la vedo così piena
di energie?” sospiro appena e mi alzo.
“Sicuro
professore, non vedo dove sia il problema.” rispondo
semplicemente, portandomi verso la cattedra.
Ammetto
che un po' mi manca il litigare con Mercury. Era una parte
fondamentale delle mie giornate senza di esse mi sento diversa, quasi
come se avessi perso un pezzo della mia vita.
“Ehi,
nanetta.” mi saluta la diretta interessata, mi volto verso di
lei incrociando le braccia al petto mentre sbuffo e socchiudo gli
occhi, porgendole tutta la mia attenzione.
“Che
vuoi, ventilatore?” chiedo con tono piuttosto acido. Adoro
farla irritare. Lei ride leggermente, posandomi sulla testa qualcosa
di viscido che subito mi fa saltare.
È
un attimo, qualcosa cammina sulla mia testa ed un brivido di terrore
mi percorre tutto il corpo, lancio uno sguardo spaventato verso
Mercury che sogghigna leggermente e, dopo aver lanciato un grido
spaventato, svengo.
“Pensi
che si riprenderà?” sento chiedere, il buio ancora mi
accompagna eppure qualcosa mi dice che sono su un letto.
“Certo
che si riprenderà. Non è mai morta per uno scherzo del
genere.” replica convinta la voce di quella che dovrebbe essere
Mercury, la mia rivale.
“Non
ti pare di aver esagerato?” chiede la mia migliore amica,
sbuffando sonoramente. Finalmente riesco ad aprire gli occhi, ma
fatico a mettere a fuoco le cose intorno a me. Immediatamente sento
un abbraccio stritolante che mi toglie il respiro, strabuzzo gli
occhi e tento di osservare il mio assalitore, riconoscendolo poi come
la mia migliore amica, quella pervertita ma allo stesso tempo dolce
di Melissa Smith.
“M-Melissa,
mi soffochi.” riesco, infine, a dire. Subito si scosta
dall'abbraccio e mi lancia un sorriso sollevato.
“Stai
bene!” annuisco lentamente, stiracchiandomi come nulla fosse.
“Avanti
ragazzi, pensate davvero che possa morire per uno scherzo di Mercury?
Non è la prima volta, vorrei ricordarvi.” replico,
scoccando un'occhiata d'intesa con la mia rivale che sorride
leggermente, forse felice di poter ritrovare il nostro rapporto di
rivalità come se niente fosse successo.
“Hai
ragione, solo che... Insomma, eravamo preoccupati! Sei svenuta
all'improvviso, ho temuto che...” zittisco Nathan con un
abbraccio dolce, accarezzandogli i capelli lentamente ed alzando poi
il viso per osservare i suoi occhi stupendi.
“Non
preoccuparti, era solo un ragno. Tutti sanno che sono aracnofobica,
mi sembra normale svenire.” piano tutti i presenti della stanza
annuiscono. Le cose lentamente stanno tornando alla normalità,
mi sembra passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo parlati
tutti così.
“Nessun
rancore, dunque?” chiede Mercury allungando una mano verso la
mia, sorrido piano e stringo l'arto dell'altra.
“Nessun
rancore. Solo semplice rivalità, come una volta.” nella
stanza si alza un leggero stupore come se fosse una cosa innaturale
quella che è successa, ma quella sensazione dura pochissimo
poiché Jordan scoppia a ridere come un bambino.
“Finalmente.”
dice successivamente, quando riesce a smettere. Un cenno di assenso
da parte degli altri mi fa sentire più tranquilla.
“Bene.
Ora possiamo andare, lasciamo Nathan e Marie un po' da soli, ne hanno
bisogno.” è tutto ciò che dice Xavier prima di
essere seguito fuori dalla stanza dagli altri miei amici.
Fisso
il mio fidanzato negli occhi, lui si mette a sedere sul bordo del
letto e mi accarezza i capelli.
“Sono
felice che tutto fra noi sia tornato alla normalità.” è
lui il primo a rompere il silenzio che era calato nella stanza.
“Anche
io sono felice di ciò. - comincio, piegando le gambe al petto
mentre per un attimo il mio sguardo si posa sul materasso –
Temevo che tutto ciò che si era creato fra noi si fosse
spezzato per colpa di quel bacio, ma sono contenta di essermi
sbagliata.” Nathan mi scompiglia i capelli con fare giocoso,
borbotto qualcosa e metto un finto broncio, spostando lo sguardo
dall'altro lato come si fa quando si è offesi.
“Sei
importante per me, Marie. Onestamente ho temuto che il nostro
rapporto si fosse dissipato, ho avuto paura di averti perso ed ero
così convinto di ciò che non mi ero per nulla accorto
di come stavi tu. Di come ti eri ridotta a causa della mia stupidità,
di come pian piano mi stavi veramente lasciando. Per fortuna sono
riuscito ad aprire gli occhi ed a capire cos'era veramente importante
per me.” mi volto lentamente in sua direzione, porgendogli
tutta la mia attenzione mentre riprende fiato. Mi appoggio con la
testa sulla sua spalla e lui torna a parlare.
“Ho
capito che la cosa a cui tenevo di più eri tu. Che non mi
importava niente di quel bacio, che ero stato solo uno stupido, un
idiota ed un cretino e che ero semplicemente geloso di te. Mi
dispiace ancora per essere riuscito a capire così tardi, se ci
penso ora sono sempre più convinto di essere stato idiota. Io
ti amo Marie e questo non cambierà mai. Ti amo ora e ti amerò
per sempre, non scordarlo mai.” conclude, infine, dandomi un
bacio sulla fronte mentre poggia una mano sulla mia spalla per
avvicinarmi di più a lui.
“Ora
non devi preoccuparti. L'importante è che sei riuscito a
capire, a volte l'orgoglio non ci permette di agire prima ma è
il saperlo vincere nelle situazioni critiche che ci rende migliori.
Anche
tu per me sei importante, non scordarlo mai. Il mio cuore ti
appartiene ora e per sempre.” replico, sorridendo dolcemente.
Stare così con lui mi rende felice, non so perché mi fa
sempre questo effetto però mi piace. Nathan non dice niente,
ma il modo in cui dolcemente mi stringe vale più di mille
parole ed io non posso che amare questo lato di lui che regala solo
nei momenti più intimi a me e pochi altri.
Torch
POV
Ho
un conto in sospeso con quello che dovrebbe essere il mio migliore
amico. Dico io, si può essere così stupidi?! Okay,
capisco che gli piace la piccoletta, ma non è decisamente il
modo in cui dovrebbe dimostrarlo. Per un po' ho creduto che la rosa
stesse cercando di ammazzarsi col suo non mangiare, per fortuna che
il turchesino si è reso conto che quella situazione non
giovava a nessuno dei due.
Tuttavia
devo scambiare due parole con Caleb, lo trovo in cortile con le mani
in tasca, da solo.
“Ehi,
Torch.” mi saluta solamente, sbuffando subito dopo senza
apparente motivo. “Ma dico ti rendi conto di ciò che
hai fatto almeno?” gli chiedo diretto, poggiando i miei occhi
gialli sul viso del mio migliore amico. Caleb alza semplicemente le
spalle come se nulla fosse e ciò mi irrita ancora di più.
“Di
cosa stai parlando?” chiede subito dopo. Certo, come se non
avesse capito. Crede che io sia stupido?
“Marie.
Ti dice niente?” lui sbuffa di nuovo, alzando gli occhi al
cielo mentre incrocia le braccia al petto con fare scocciato.
“Non
sarai venuto a farmi la ramanzina spero! Non ti immischiare nelle
cose che non ti riguardano, Torch.” socchiudo gli occhi
stringendo un pugno con forza, questa è la goccia che ha fatto
traboccare il vaso.
“Credevo
di essere il tuo migliore amico, Caleb. Avrei potuto dirti di evitare
di fare una cosa del genere. Capisco l'essere impulsivi, quello lo
sono pure io, ma insomma... Non ti è sembrato di esagerare? Se
Marie fosse stata la mia ragazza l'avresti baciata?” chiedo a
bruciapelo, molto probabilmente non risponderà ed infatti non
ha nessuna intenzione di dire una singola parola. “Rispondimi,
Caleb. L'avresti fatto?”
“Probabilmente
sì. L'avrei fatto anche nel caso in cui la piccoletta fosse
stata la tua fidanzata.” risponde successivamente, sbuffo
sonoramente e lo fisso negli occhi.
“Beh,
allora non penso di conoscerti come credevo.” è tutto
ciò che ho da dire. Metto le mani in tasca e faccio per
andarmene, ma le parole che Caleb pronuncia sono come un fulmine a
cielo sereno che mi fanno perdere il controllo.
“Infatti
non mi conosci. Non mi hai mai conosciuto Torch, mi dispiace che non
te ne sia accorto.” a quel punto gli tiro un pugno e finiamo in
rissa. No, questa non l'avrebbe passata liscia.
Jordan
POV
Non
credevo di finire in una situazione del genere. Allontanare Torch da
Caleb è stata un'impresa piuttosto ardua, fortuna che Melissa,
Joe e Xavier mi stanno dando una mano.
Melissa
ed io sospiriamo lungamente, fissando i due perplessi. Ancora non mi
spiego che diamine è successo.
“Si
può sapere che vi è preso?” chiede Melissa,
scrutando i due negli occhi in cerca, forse, di una risposta.
“Torch
è impazzito.” è tutto ciò che dice Caleb
prima di mollare la presa di Joe e sparire. Torch borbotta
leggermente e ci guarda.
“Non
vi riguarda.” risponde subito dopo e molla la presa,
andandosene pure lui.
“Chi
li capisce è bravo.” sospiro lungamente e sento Xavier e
Melissa borbottare leggermente.
Per
un lungo periodo mi fermo a guardarli, sono carini insieme, secondo
me sarebbero una bella coppia. Non devo essere io, però,
quello che deve decidere con chi stare, ma Melissa. E di certo io non
mi intrometterò mai in questa ardua decisione, poiché
deve dimostrare di essere adulta e sapersela cavare per se stessa.
Cosa che comunque già fa di suo.
“Ritorno
in classe, voi che fate?” chiedo, grattandomi la nuca con fare
perplesso.
“Restiamo
ancora qualche minuto.” rispondo all'unisono e sorrido. Sono
proprio carini.
Marie
POV
L'infermiera
della scuola mi sta visitando, visto che piano piano sto riprendendo
le forze e vuole monitorare la situazione.
“Temo
di doverti dire una cosa.” dice improvvisamente la donna, mi
volto verso di lei col cuore a mille.
“Cosa?”
chiedo. Lei si avvicina al mio orecchio e vi sussurra qualcosa.
Sbianco
lentamente, sentendomi mancare.
Cosa
devo fare?
Come
posso nasconderlo?
E
soprattutto... Come lo dirò a Nathan?
Angolino
dell'autrice (che presto verrà fucilata):
Buona
sera gente!
… Lo
so, sono in tremendo ritardo! Purtroppo più che essere senza
ispirazione ero senza voglia di mettermi a scrivere.
Dunque
ecco qui il capitolo decimo! Mi dispiace tenervi sulle spine ma
sapete com'è, avevo voglia di lasciarvi indovinare.
Cos'è
che l'infermiera ha detto a Marie?
Le
possibilità sono due:
-
Le ha detto che è malata (di una qualsiasi malattia.)
-
Le ha detto che è incinta.
…
Dunque
ditemi secondo voi cosa potrebbe essere. Le risposte verranno col
prossimo capitolo, ovviamente.
Ci
sentiamo, miei prodi (??)
Un
abbraccio cuccioloso, Marie
|
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Capitolo 11 *** Capitolo undici: Nuovi arrivi e strane scoperte... ***
Io
e Melissa siamo ancora in giardino, dopo che anche Joe se ne è
tornato in classe, e mi volto a fissare.
Dio
com'è bella. Non so se riuscirò a resistere, oggi. Mi
avvicino piano, cominciando a baciarla sulle labbra.
Lei
non mi respinge, ed anzi, la cosa si fa più eccitante che mai.
Adoro questa ragazza, in tutti i sensi. Le bacio il collo mentre le
mie mani cominciano a muoversi lungo il suo corpo, lo stesso che poi
fanno quelle di Melissa.
La
spingo piano su una panchina, mettendomi sopra di lei prendendo a
baciarle ogni punto del corpo. L'eccitazione sale, anche perché
le sue mani esperte mi sfiorano ogni punto del corpo, ora bollente
sotto i suoi tocchi.
Possibile
che mi faccia questo effetto?
Mentre
ci stiamo per spingere più in là, ci accorgiamo della
presenza di Caleb ed allora ci fermiamo, affannati.
“Stalle
lontano.” mi minaccia Caleb, ma io non gli do retta e resto
vicino a Melissa, sorridendo appena.
Dio
com'è bella, vorrei che fosse solo mia!
“Sarà
meglio rientrare.” replico poi, prendendola per mano per
rientrare in classe.
Hikari
POV
Me
ne sto in sala professori in attesa che uno di essi si degni di
venire a prendermi per accompagnarmi in classe. Spero con tutto il
cuore di essere nella stessa aula di mio fratello Claude, che io
ammiro e adoro come fosse un Dio. Incrocio le braccia al petto,
sbuffando appena, mentre mi volto verso Seline che pare essere
parecchio annoiata dall'attesa.
“Chissà
se c'è qualche tizio carino!” esclamo poi, in sua
direzione. Seline sogghigna appena e poi mi lancia un sorriso
malizioso che lascia sotto intendere tante cose!
Sbuffo
ancora e volto lo sguardo verso la porta nera della sala professori,
che dopo attimi interminabili che la fisso, si decide ad aprirsi
rivelando la figura di una donna sulla cinquantina, che appena ci
vede si allarga in un sorriso, decisamente finto.
“Allora,
siete voi Hikari Beacons e Seline Anderson?” ci domanda,
facendoci la radiografia con gli occhi.
No,
siamo il lupo mangia frutta.
Quasi
scoppio a ridere all'espressione di Seline, ma mi trattengo e sorrido
in modo falso alla professoressa.
“In
carne ed ossa.” rispondo poi con l'aria di chi la sa lunga. La
professoressa ci guarda ancora e fa un sorriso che vorrei toglierle a
suon di pugni.
“Più
ossa che carne, direi.” afferma, io sbuffo sonoramente e chiudo
gli occhi con fare annoiato. “Possiamo andare?” chiedo
poi, voltando lo sguardo verso Seline che pare annuire all'idea.
“Seguitemi.”
dice e sia io che la mora ci avviamo dietro di lei.
Non
mi sembra sta gran scuola di cui parlano, e dall'espressione di
Seline penso che anche lei la pensi come me, ma dopotutto, è
ovvio per Seline non accontentarsi, dato che ha sempre vissuto tra i
miliardi che le scendevano dal cielo a palate.
La
ragazza dai capelli neri si gira verso di me e solleva le spalle,
sbuffando sonoramente e attirando l'attenzione della vecchia megera.
“C'è
qualcosa che non va?” chiede quella, con un sorrisetto nervoso
sul volto, mi chiedo se mio fratello non l'abbia già presa a
schiaffi, una del genere.
“No,
no, niente.” sorrido a malapena, sbuffando ancora, mentre anche
Seline sembra ansiosa di giungere in aula.
Giunte
in classe mi accorgo subito degli occhi puntati su di me,
specialmente quelli gialli di Claude, che sapeva sin da subito che
sarei venuta qui.
Noto
un paio di occhi che conosco, oltre quelli di mio fratello, ed il mio
cuore ha una fitta.
Proprio
con Caleb Stonewall dovevo incontrarmi? Fisso Seline di sfuggita e mi
accorgo subito che sorride maliziosa. Sorrido anche io, portando i
miei occhi gialli su tutti i compagni di classe.
Jude
POV
Tutta
la classe tace, appena varcano l'uscio della porta le due nuove
arrivate.
“Ah,
eccole qui! Può andare, Preside, lasci fare a me.” dice
il professore, dopo aver interrotto di malavoglia la sua lezione di
scienze.
“Voi
dovete essere Hikari Beacons e Seline Anderson! Prego, entrate e
presentatevi.” le invita ad entrare il professore, notando che
nessuna delle due si smuove di un centimetro, e quella con i capelli
neri ha una faccia decisamente pervertita, non che l'altra non ce
l'abbia, ovvio!
La
prima a parlare è Hikari Beacons, che dal cognome sarà
sicuramente una parente, se non sorella, di Torch.
“Salve
a tutti. Io sono Hikari Beacons, ho 13 anni e mezzo e da oggi sarò
una vostra compagna di classe.” dice, sfoggiando un sorriso
malizioso che dice tutto. “Ah, dimenticavo. Sono la sorellastra
del tulipan... ehm, di Claude!” si corregge all'ultimo,
evidentemente teme la possibile reazione di quel deficiente di Torch,
che ora pare interessato alla mora.
Tutta
la classe invece, scoppia a ridere e noto Claude arrossire di rabbia.
Finalmente,
però, inizia a presentarsi l'altra.
“Buongiorno,
sono Seline Anderson, ho 13 anni e spero di passare un bell'anno qui,
anche se non ho dubbi che sarà molto divertente.” si
presenta la mora, abbassando un po' la voce in modo che il professore
non senta la seconda parte e fissando intensamente Axel, che sembra
arrossire lievemente, ma che mantiene la sua posa rigida.
“Molto
bene, ragazze. Sedetevi pure nei posti liberi.” dice il
professore, indicando il banco in fondo alla classe, vicino a quello
di Caleb, e il banco di Torch.
Hikari
pare evitare lo sguardo del giovane punk, mentre lui sorride
malizioso in sua direzione, facendola non solo arrossire ma anche
borbottare. Io fisso Seline, i cui capelli neri lunghi ondeggiano ad
ogni passo.
“Che
guardi, occhialetti?” chiede lei ed io distolgo lo sguardo
arrossendo, colto in fallo. Hikari ridacchia e si siede come nulla
fosse.
Vedo
Seline sedersi vicino a Melissa, e solo in questo momento colgo una
netta somiglianza tra le due.
Seline
ha i capelli neri lunghi quasi quanto quelli di Melissa e i suoi
occhi in questo momento stanno sfumando dal giallo al verde,
rendendola ancora più simile a quella un po' più alta.
Le
poche differenze stanno nel colore della pelle, infatti Seline ce
l'ha molto chiara, e dalle forme, che Melissa ha leggermente più
sviluppate.
La
nuova arrivata ha le labbra di un rosso sangue, sicuramente non
truccate, e quando il suo sorriso mostra i suoi perfetti denti
bianchissimi, noto che i canini sono leggermente a punta.
Hikari,
invece, si siede vicino al fratello. Tra i due non vi è
nessuna somiglianza, se non per i profondi occhi gialli che entrambi
hanno. I capelli della ragazza sono di colore bianco, lunghi appena
fino al collo, molto disordinati. Le forme sono abbastanza
sviluppate, e le labbra, distese in un sorriso stranamente dolce,
sono di un colore rosso molto tenue. La sua pelle ha il medesimo
colore di quella di Torch. E Caleb non smette di toglierle gli occhi
di dosso.
Normal
POV
Melissa
volge lo sguardo verso la sua nuova compagna di banco, da un po' di
tempo fissata da Torch.
Decisamente
non le convince il fatto di queste due nuove arrivate, o meglio,
sembrano delle tipe a posto, soprattutto quella seduta accanto a lei,
forse l'unica cosa è che non le va proprio giù il fatto
di non essere più al centro dei pensieri di Torch, di quel
ragazzo che ha reso la sua vita la migliore che un'adolescente
potesse desiderare, per un intero anno, senza darle problemi di
gelosia, anzi, essendo lui il primo gelosissimo della sua ragazza.
Eppure
era lì, a fissare quella che sembrava la sua sosia, secondo i
suoi gusti, molto più carina di lei, che non la smetteva
comunque di rivolgere degli sguardi poco raccomandabili, sia al rosso
che era stato il suo fidanzato per undici mesi, sia al ragazzo seduto
in una delle file al centro, con i capelli così chiari da
sembrare bianchi e gli occhi color del cioccolato.
Axel
Blaze.
Marie
si mette a guardare le nuove arrivate, fissandole sospettosa. Non che
non le piacessero, ma non le va giù che Melissa soffra a causa
dell'attenzione di Torch verso la sosia della ragazza. Sposta lo
sguardo su Jordan, intento a fissare Hikari, arrossendo moltissimo,
poi si volta verso Caleb e trova anche lui a guardare l'albina.
“Tutto
ok, tesoro?” le chiede Nathan, preoccupato. Marie sorride in
sua direzione, annuendo.
“Certo.”
dice semplicemente, anche se nella sua testa rimbombano ancora le
parole dell'infermiera che l'ha convinta ad andare all'Ospedale quel
pomeriggio.
In
verità non si sente per nulla bene, ma questo a Nathan non
voleva dirlo, quindi sorride dolcemente e finge. Già perché
la prima con cui desidera parlare di quelle parole è Melissa.
“Come
farò a nasconderlo?”
Intanto,
Seline stava fissando la sua nuova compagna di banco come prima stava
facendo l'altra, ma con molto interesse, era come se desiderasse
ambientarsi subito nella sua nuova scuola, e non solo tra i ragazzi.
Ma
a un certo punto, la campanella suona e Melissa si alza di scatto per
uscire dalla classe, e la nuova arrivata deduce che sia ora
dell'intervallo, probabilmente perchè lei aveva sempre
frequentato scuole private, e non era abituata a questo clima.
Melissa,
intanto, il più in fretta possibile cerca di uscire dall'aula,
ma una mano le si posa sulla spalla, costringendola a voltarsi.
Davanti
a lei appare la figura di un ragazzo dai capelli rossi e la pelle
chiara, che la stringe in un forte abbraccio, senza proferire parola,
solo cercando di esprimerle tutti i suoi sentimenti.
Xavier
la tenne stretta a sé dolcemente, cercando di farle sentire
quello che provava per lei. Restarono così per un po', finché
gli occhi acquamarina del giovane non videro Marie correre
all'impazzata in quella direzione.
“Scusa
Xavier, posso rubarti Melissa per due minuti? Ho una cosa importante
da dirle!” esclama, Xavier annuisce brevemente e lascia andare
la mora, che subito sparisce con Marie lontano da occhi ed orecchie
indiscrete
“Hei,
piccola, che mi devi dire di tanto importante?” chiede la mora
con un sorriso mezzo divertito, accarezzandole i capelli rosa e
rivolgendole un sorriso tanto dolce che rivolgeva solo alla sua
migliore amica e a Jojo, ma anche a Torch, quando stavano ancora
insieme... Ma adesso era inutile pensare a lui, a quanto pare, aveva
già trovato modo di consolarsi.
Marie
deglutisce a fatica, rivolge alla sua migliore amica un sorriso
nervoso ed agitato.
“I-Ieri
l'infermiera mi ha detto una cosa che mi ha sconvolta... M-Ma devi
essere tu la prima a saperlo...” chiude gli occhi, stringendo
malamente la divisa della scuola con un gesto nervoso.
“Eih,
piccola, calmati, prendi un bel respiro e dimmi tutto con calma, ok?”
le risponde l'altra, abbracciandola e facendola sedere su una delle
numerose panchine dell'istituto, per poi rivolgerle uno sguardo dolce
e sperando che Marie riesca a continuare.
Marie
respira profondamente, chiudendo gli occhi.
“E-Ecco...
Se quello che ha visto è vero io... potrei...” si porta
una mano sulla manica della divisa, abbassando lo sguardo e la voce.
“Potrei essere incinta.”
Nello
stesso istante in cui Melissa ascolta quelle parole, si paralizza
completamente.
Lei,
la sua migliore amica, quella che è sempre stata quella più
piccola tra le due, nonostante avessero la stessa età, quelle
che era sempre stata la mezza bambina da proteggere sempre, adesso
poteva essere incinta.
Incinta
di uno dei calciatori più famosi in circolazione.
Si
posa all'improvviso tutte e due le mani sul viso e appoggia i gomiti
sulle ginocchia, iniziando a singhiozzare lentamente.
Non
si rende conto neanche lei del perchè, la sua migliore amica è
di sicuro più tranquilla di lei, nonostante sia Marie ad avere
probabilmente in grembo un bambino; mentre Melissa, quella forte tra
le due, che non si faceva mai mettere i piedi in testa, che si
piegava ma non si spezzava mai, e faticava a piangere in qualsiasi
situazione, anche quando morirono i suoi genitori, adesso erano i
suoi occhi dai quali uscivano una marea di lacrime, che non riusciva
a fermare.
“Ehi,
Melissa?” Marie la guarda preoccupata, abbracciandola
dolcemente come solo lei poteva fare.
“Melissa,
che succede? Perché piangi?” le chiede poi, assumendo un
sorriso dolce e sincero, scompigliandole i capelli con fare
affettuoso. E' vero, lei è sempre stata la bambina, ma in
quell'istante, si sentiva matura come un'adulta.
“M-Marie,
in questo periodo, tutto sta andando a rotoli! E io non so come farei
a sopportare di perdere qualcun'altro... E se perdessi te? Se anche
tu non ci fossi più? Sai quanto è pericolosa una
gravidanza alla tua età? Con la tua forma fisica di una
bambina di neanche undici anni? Lo sai?” scoppia Melissa,
maledicendosi in tutte le lingue che conosce, dopo, per aver detto le
parole appena pronunciate.
Marie
le sorride, dandole un bacio in fronte. Adora la sua migliore amica,
adora come si preoccupa per lei.
“Sì,
lo so.” risponde, sincera. “È per questo che
voglio parlarne anche con Nathan. Se fosse vero, beh, sarebbe un
problema... È per questo che oggi pomeriggio andrò
all'ospedale per sentire ciò che i medici vogliono dirmi.”
sorride dolcemente, portando una mano sui capelli dell'amica
Melissa,
dal canto suo, si mette entrambe le mani sulla bocca, cercando di
calmarsi.
Oggi
è decisamente diverso rispetto a tutte le altre volte, era
sempre Melissa a calmare Marie o a consolarla, non era mai stato il
contrario, e Melissa si sentiva decisamente in colpa, anche perchè
era sicurissima che la sua migliore amica avesse più diritto
di lei di sfogarsi.
“Io
non voglio perderti.” le sussurra, stringendola in una forte
presa.
“Tu
non mi perderai, Melissa.” afferma, con una calma innaturale.
In quel momento sembravano essersi scambiati i ruoli, Melissa era
Marie e Marie era Melissa.
“Su
dai, vedrai che andrà tutto bene. Magari è un falso
allarme.” sorride ancora, scompigliandole i capelli.
“P-Posso?”
chiede Melissa alla migliore amica, alludendo con un gesto a sentirle
la pancia.
Se
si osservava la scena da fuori, poteva risultare quasi comica:
Melissa, che aveva passato nell'ultimo anno quasi tutti i giorni a
letto con il suo ragazzo, preoccupata per Marie che stava insieme da
poco con Nathan, ed insieme erano due santi.
Marie
annuisce lentamente, sorridendo in direzione dell'amica. La calma che
ora ha non la tranquillizza. Apparentemente, infatti, finge che tutto
va bene, ma nel suo cuore paura e consapevolezza la tengono in un
stato di continuo nervoso.
“Ho
paura.” dice poi, riprendendo fiato.
Melissa
le accarezza dolcemente i capelli con una mano, dandole un leggero
bacio sui capelli, mentre l'altra si avvicina cauta alla pancia
dell'amica.
Già
arrivata a metà strada, però, si sente tremare e prende
un bel respiro, facendo aderire la mano contro il grembo dell'altra.
Passano
pochi secondi, che la mora sobbalza e fissa con occhi spalancati
l'amica.
Marie
la guarda negli occhi, tremando appena.
“Che
hai sentito?” chiede, preoccupata. Lo sguardo di Melissa parla
da sé, eppure vuole sentirselo dire da lei, chiude piano gli
occhi ed inspira poi profondamente. Cosa sarebbe successo da quel
momento in avanti per lei è un mistero.
Melissa
prende la mano dell'amica e la posa sulla sua pancia, fissandola con
quei suoi occhi verdi.
Pochi
secondi fa, infatti, ha sentito un piccolo movimento nel grembo
dell'amica, e con tutto il cuore, spera che non sia davvero ciò
che sta pensando.
Marie
chiude gli occhi ed ascolta, poi sobbalza anche lei.
“S-Senti
Melissa, le cose sono due...” prende un profondo respiro e
continua: “O sono incinta, o è un tumore.”
deglutisce a fatica, la paura si legge in quei suoi occhi viola così
particolari
La
più alta sente gli occhi pizzicare e scoppia in un pianto
disperato, appoggiando la nuca contro il muro e continuando a
singhiozzare, fino a che non sente dei passi familiari avvicinarsi, e
con gli occhi lucidi definisce la figura di più persone
davanti a loro.
Marie
sbianca lentamente, osservando Nathan, Jordan e Xavier venire nella
loro direzione. Stringe una manica della divisa e deglutisce a
fatica.
“Ehi,
che succede??” chiede preoccupato Jordan, fissando Melissa
piangere. Evento più unico che raro. Quella situazione non gli
piace.
Melissa
alza gli occhi e si stringe nelle braccia di Jordan, pochi centimetri
più alto di lei, nascondendo il viso nell'incavo tra il suo
collo e la sua spalla, continuando a piangere come non aveva mai
fatto, o meglio, come nessuno dei ragazzi l'aveva mai vista fare.
“Melissa,
che succede?” chiede Jordan, preoccupato. Marie alza gli occhi
al cielo e tira un lungo sospiro.
“E'
colpa mia.” dice tutto d'un fiato, ritrovandosi tutti gli occhi
puntati contro. Nathan la fissa ed incrocia le braccia.
“Spiegati
meglio.” la incita, dolce. Marie si passa nervosamente una mano
fra i capelli ma resta silente, incapace di parlare.
“Il
fatto è che...” inizia Marie, con gli occhi lucidi,
spostando lo sguardo uno ad uno su tutti i presenti, mentre Melissa
continua a piangere tra le braccia di Jordan, che la stringe forte a
se sotto lo sguardo di Xavier.
“Mi
devo preoccupare, Marie?” chiede Nathan, fissandola negli occhi
con sguardo dolce. La rosa si zittisce e scoppia in lacrime, lacrime
che fino a qualche minuto prima era riuscita a trattenere. Ora tutta
la paura che quel giorno le attanagliava lo stomaco è uscita,
lasciando i presenti perplessi e preoccupati.
Melissa
si stacca dalla presa di Jordan e si avvicina a Xavier, tendendogli
la mano, mentre Nathan si avvicina dolcemente a Marie,
abbracciandola, prima con molta calma e poi forte, mentre sente che
c'è qualcosa che non va e che forse ha paura di scoprire.
“Io...”
Marie si fa coraggio, prende un profondo respiro e continua. “Potrei
essere incinta.” spiega, mentre lo stato d'ansia aumenta sempre
di più. Ora che sapevano la verità, cosa sarebbe
successo?
“C-Cosa?”
chiede stordito Xavier, fissando Marie preoccupato. E' sempre stata
lei quella da proteggere, la bambina che tutti consideravano pura, i
cui occhi ora sembravano così maturi, forse troppo vista
l'età.
Quella
che di solito sembrava la più matura tra le due cercò
di calmarsi, facendo dei profondi respiri, adesso tutte le attenzioni
dovevano essere rivolte a Marie e ai suoi problemi.
“M-Ma...
Ne sei sicura, amore?” le chiede Nathan, stringendola di più
tra le sue braccia e senza volerla mai lasciare. Marie alza gli occhi
verso il turchese e tenta un sorriso.
“Forse.”
risponde. “Almeno da quanto detto dall'infermiera. Ma...”
abbassa lo sguardo, ora, sempre più spaventata.
“Ha
detto anche che nella peggiore delle ipotesi potrebbe essere un
tumore.” spiega poi, fissando uno ad uno i presenti, con gli
occhi pieni di paura.
Angolino
dell'autrice: Ehm,
sì cari lettori, vi lascio così. Diciamo che questo
capitolo l'ho scritto con Melissa, poiché avevamo molte idee
da sviluppare.
Cosa
succederà con Marie? E Seline ed Hikari diventeranno amiche
delle due ragazze?
Ed
ora vi faccio solo due domande:
1.
Con chi, secondo voi, Seline ci proverà?
2.
Che rapporto c'è tra Hikari e Caleb?
Detto
ciò, vi lascio.
Ci
sentiamo al prossimo capitolo!
Un
abbraccio cuccioloso, Marie
|
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Capitolo 12 *** Capitolo Dodici: Litigi, incidenti e Amori(?) ***
Siamo
andati all'Ospedale per ricevere solo la conferma delle parole di
Marie. È incinta di Nathan, e questa è una sorpresa per
tutti noi.
La
più sconvolta di tutti è sicuramente Melissa, che,
invece di dire qualcosa, tira un sonoro pugno al turchese che di
risposta cade a terra.
“Melissa,
sei impazzita forse?!” chiede allora Nathan, massaggiandosi la
guancia ferita.
“Tanto
a te che importa se Marie è incinta?? Lei ha in grembo un
bambino, mica tu!” grida, scagliandosi di nuovo contro il
turchese “Lei rischia di morire per portare avanti la
gravidanza, mica tu! E se succede, perderò anche lei!”
“Ma
ti senti? Ti pare possibile che la cosa non mi tocchi nemmeno un
po'?? Diamine, mi dipingi come un mostro. A me interessa di Marie, la
amo o forse te ne sei dimenticata?” grida anche lui,
scrollandosi di dosso la mora.
“Tu
la lascerai ne sono sicura! E lei morirà per questo!”
ribatte Melissa, sempre gridando.
“Smettila!
Non è mia intenzione farlo, lo vuoi capire? È successo
anche per via del fatto che non ho fatto attenzione io, e me ne
prendo la responsabilità. Pensa a te stessa, per favore, che a
Marie penso io.” grida di nuovo, non trovando le parole per
offenderla. O forse non le sta proprio cercando.
Proprio
mentre Melissa sta per rispondere, è Marie stessa a mettere
fine al litigio.
“Smettetela
entrambi. Non parlate come se non ci fossi e non comportatevi da
bambini di due anni. Io torno a casa, quando voi due avete smesso,
chiamatemi.” Sia Nathan che Melissa tentano di fermarla ma
Marie non fa una piega e se ne va via.
“Visto
cos'hai combinato?” la sgrida Nathan, sbuffando sonoramente ed
incrociando le braccia al petto. Melissa fa per replicare ma Torch
scuote il capo.
“Basta
entrambi. Torniamocene tutti a casa... Anzi, andiamo a casa di
Jordan, ok?” Jordan sorride ed annuisce, così ci
accodiamo a lui ed andiamo a casa sua.
“Xavier,
senti...” mi volto verso Melissa e le sorrido.
“Dimmi.”
replico io, sorridendo lentamente in sua direzione. Lei sospira
lungamente e mi guarda con uno sguardo a dir poco ferito.
“E
se Marie non volesse parlarmi più?” chiede con un tono
che non le ho mai sentito. Le faccio un sorriso rassicurante e le
scompiglio i capelli.
“Non
dirlo nemmeno per scherzo, scommetto che tornerete a parlarvi come
prima.”
“Sì,
hai ragione.” annuisce convinta ed io le metto una mano intorno
al fianco e camminiamo così fino alla casa di Jojo.
Marie
POV
Sto
camminando per la strada tranquilla, cercando di sbollire la rabbia
per il comportamento della mia migliore amica e del mio ragazzo. Si
sono comportati come due bambini, e lo so che non sono così.
Sospiro
lungamente attraversando col verde sulle strisce mentre la mia mente
vaga leggera come l'aria. Sto pensando a cosa potrebbero dire mia
madre e mio padre quando scopriranno che sono incinta. Perché
lo vorranno a sapere, in un modo o in un altro, e già mi sto
preparando mentalmente il discorso che dovrò fargli per
evitare la solita ramanzina.
Devo
ancora capire se tenerlo o meno, per la mia incolumità o per
la sua. So che sono giovane, ma non posso pensare che se abortisco
un'altra vita si spegnerà al posto della mia; è davvero
giusto che sia così? Insomma, non c'è un'altra via? So
che potrebbe costarmi la vita ma... è giusto sacrificarne
un'altra per salvare la mia?
Mentre
sono immersa nei miei pensieri non mi accorgo che un'automobile
schizza a tutta velocità contro di me, investendomi. L'ultima
cosa che ricordo di aver visto è stata una donna intenta a
cercare il cellulare, probabilmente per chiamare i soccorsi, poi il
nulla.
Melissa
POV
Sto
seduta vicino a Xavier mentre continuo a guardare in cagnesco Nathan,
so che mi sto comportando come una bambina, ma per oggi voglio
odiarlo almeno un po'.
“È
troppo tempo che Marie non chiama.” fa notare Nathan, ed io
annuisco lentamente.
“Vi
preoccupate troppo. Secondo me sta bene.” dice Torch, sicuro.
Non l'ho ancora perdonato per quello che ha detto di Seline.
“Oh,
a proposito, ma Hikari è tua sorella, Claude?” chiede
Jordan con un lieve rossore sul viso. Non dirmi che l'albina ha fatto
colpo su di lui! È incredibile.
“Sorellastra
per la verità, ma sì.” risponde lui, sorridendo.
“Perché?” chiede sicuramente incuriosito.
“Così,
per sapere.” risponde solamente. Xavier ed io scoppiamo a
ridere, ricordandoci che l'aveva detto in classe.
“Jojo,
mi sa che non l'hai ascoltata molto. L'aveva detto lei oggi a
scuola.” Jordan arrossisce fino alla punta dei capelli, il che
lo rende veramente adorabile.
“Forse
era più intento a guardarla
piuttosto
che ad ascoltarla.” replica Xavier ridendo divertito. Quella
frase fa arrossire Jordan ancora di più.
Infine
il mio cellulare squilla, non è un numero che conosco ma
decido di rispondere ugualmente. Faccio cenno agli altri di fare
silenzio.
“Pronto?”
chiedo con voce titubante, chi sarà mai?
“Melissa
Smith?” domandano dall'altra parte con voce insicura. “Sì,
sono io. Chi è?”
“Sono
un dottore dell'Ospedale di Inazuma. Si tratta della vostra amica, la
ragazza dai capelli rosa.” Ho un tuffo al cuore, Marie. Che
cos'è successo alla mia piccola Marie? “Di cosa si
tratta?” chiedo col cuore che mi va a mille. Non posso credere
che sia successo qualcosa alla mia migliore amica.
“C'è
stato un incidente. Un'auto è arrivata a tutta velocità
mentre stava attraversando la strada e l'ha investita. Ora è...
in coma, ed ha... perso il bambino.” dopo quelle parole sento
delle lacrime scendere lungo il mio viso. Per la seconda volta in un
giorno sto piangendo come non ho mai fatto in vita mia.
“A-Arriviamo...”
rispondo in lacrime. La telefonata si chiude ed ora tutti mi guardano
sconvolti.
“Che
succede?” chiede Nathan vedendomi in lacrime.
“M-Marie
è... è... in coma.” rispondo semplicemente,
nonostante non riesca a smettere di piangere.
“Andiamo.”
replica Nathan, freddo. Non sembra averla presa molto bene, forse ho
sbagliato ad arrabbiarmi con lui. “Il bambino?” chiede
poi, preoccupato.
“L'ha
perso.” singhiozzo, non sarebbe dovuto succedere. Okay che
avevo detto che poteva morire lei, però...
Non
così. Non avrei mai voluto finisse così.
Ci
dirigiamo all'Ospedale, Xavier che mi stringe la mano dolcemente,
Jordan che piange, Nathan in completo silenzio e Torch con uno
sguardo vagamente triste. Appena giunti lì un dottore ci
guarda con fare piuttosto scettico.
“Melissa
Smith?” mi chiede poi ed io annuisco lentamente.
“Siamo
qui per Marie... Marie Storm.”
Il
cuore mi batte forte nel petto, io ho sempre odiato gli ospedali. Ora
li odio ancora di più.
“Venite.”
ci dice il medico, facendoci cenno di seguirlo. La mano di Xavier non
lascia la mia, e ciò mi incoraggia non poco.
“Potete
entrare a farle visita uno per volta.” spiega il dottore “Per
il momento è stabile ma... Ho una domanda.” ci voltiamo
tutti verso di lui di modo che possa avere tutta la nostra
attenzione.
“I
genitori della ragazza?” deglutisco a fatica, non riesco
nemmeno a parlare per quanto sono preoccupata per Marie.
“In
America. Lontano dalla loro figlia, come hanno fatto da quando aveva
nove anni.” risponde freddamente Nathan, è uno strano
modo di reagire alla notizia. Forse sta solo cercando di non
pensarci, o forse non gli importa davvero di Marie...
“E
lei con chi vive? Sono rintracciabili?” chiede di nuovo il
dottore, quasi fosse preoccupato della vita della mia migliore amica.
“La
maggior parte del tempo vive in una grande casa tutta da sola, gli
zii la vanno a trovare abbastanza spesso e per il resto del tempo sta
a casa mia o di Melissa.” spiega il turchese sempre con tono
freddo, fa quasi paura. “Adesso può smetterla con le
domande, dottore? Vorrei vederla.”
“Perché
dovresti vederla prima tu? Non ti sei visto? Non stai versando
nemmeno una lacrima, nemmeno un segno di tristezza, di lei non ti
importa!” Nathan mi rivolge un'occhiata che farebbe mettere
paura a chiunque, temo di aver toccato un tasto scoperto.
“Smettila
di darmi tutta la colpa. Ti rendi conto che è colpa della
nostra litigata se è successo tutto questo? Se lei è
scappata per non vederci litigare, eh? Vuoi smetterla di comportarti
come una stupida, per favore? Credi essere l'unica ad avere una
persona importante in coma? Lo credi davvero? Marie è stata
una sorella per me, le ho sempre voluto bene, la amo, non te ne
accorgi? Non mi sto dando pace per quello che è successo, non
credere. È colpa mia, soprattutto mia. È probabile che
qualcuno mi stia punendo per ciò che ho fatto, non mi darò
pace fin quando non saprò che si è svegliata. Adesso
lasciami stare, voglio vedere Marie.” non ho parole per
descrivere ciò che ha detto Nathan. Forse ha ragione, la colpa
è anche mia. Vorrei scusarmi ma non posso, l'orgoglio me lo
impedisce, vorrei rispondere alle sue parole, ma non ne trovo di
adatte alla situazione. Così sospiro e lascio che entri nella
stanza. Se puoi, perdonami Marie, è anche colpa mia se sei in
questo stato. Ti voglio bene amica mia.
Nathan
POV
Non
posso ancora crederci, perché tutto questo doveva succedere
proprio a Marie? Si può sapere che ha fatto di male? Io... non
riesco a crederci...
Mi
siedo vicino al letto della mia ragazza, sfiorandole con una mano la
guancia destra, mentre con l'altra mano le scosto la frangetta dalla
fronte. Kami-sama, come fa ad essere così bella anche in un
letto d'Ospedale? Tiro un lungo sospiro, prendendo una sua mano.
“Marie,
mi dispiace... Sono stato un idiota, non dovevo litigare con Melissa.
Dio, ti prego, non lasciarmi... Ti amo, non scordarlo. Prometto di
chiamare anche mamma, ok? E vedo se trovo i tuoi genitori, anche se
so che non ti farà piacere per nulla.” le do un bacio in
fronte, tirando un lungo sospiro. Poi mi alzo ed esco. Chi sia il
prossimo ad entrare non lo so, la mia mente è lontana da quei
luoghi, ora.
Non
lasciarmi, Marie.
Hikari
POV
Io
e Seline stiamo mangiando la merenda a casa sua, sedute sul divano,
mentre guardiamo un film smielato, di quelli che ti fanno venire il
latte alle ginocchia.
Mi
arriva un messaggio sul cellulare da un numero sconosciuto. Aggrotto
le sopracciglia per poi allungarmi e leggere.
From:
Sconosciuto
To:
Hikari
Oggetto:
(Nessun oggetto)
Testo: Hikari-chan,
mi dispiace disturbarti. Sono Jordan, il ragazzo dai capelli color
pistacchio che sta in classe con te, tuo fratello Claude mi manda a
dirti che non torna a casa oggi. Marie è in Ospedale e
vorremmo restarle vicini almeno per oggi. Se me lo stai per chiedere,
si è grave. Al momento è in coma, ma le condizioni sono
stabili.
Ci
sentiamo presto,
Un
caloroso saluto,
Jordan
Greenway
“Chi
era?” chiede Seline, curiosa, ha stampato in faccia un sorriso
malizioso. Ridacchio appena e le sorrido.
“Jordan,
il pistacchietto di classe nostra, mi ha detto che Claude non tornerà
a casa per oggi, pare che la rosa sia in coma e voglia restare con
lei.” spiego, sospirando lungamente. Mi dispiace per quella
ragazza, in fondo mi piace il suo carattere.
“Capisco.”
“Senti,
mi ha chiamato Caleb, di nuovo. Quel ragazzo è diventato
insopportabile da quando ha scoperto che sono in classe con lui. Cosa
mi consigli?” chiedo poi, pensando al mio ex con malinconia. È
stata dura dimenticarlo, eppure non riesco completamente a farlo, in
fondo mi ha ferita!
“Secondo
me dovresti evitare di rispondere alle sue telefonate e trovarti un
fidanzato, anche solo qualcuno che possa fingere di esserlo per
togliertelo dalle scatole.” mi dice tranquilla “Io una
mezza idea ce l'avrei.”
“Sarebbe?”
chiedo perplessa.
“Jordan.
È perfetto.” “Perfetto per cosa? La parte di
fidanzato? Ma stai scherzando?? Vorresti farmi chiedere ad un ragazzo
carino che ho appena conosciuto una cosa del genere?”
arrossisco fino alla punta dei capelli. Ma è scema o cosa
questa qui??
“E
dai, lo so che ti piace!”
“Non
dire assurdità, non glielo chiederò mai!” replico
di nuovo, arrossendo, in risposta lei mi ruba il cellulare e
sogghigna malignamente.
From:
Hikari Beacons
To:
Jordan Greenway
Oggetto:
Favore
Testo:
Senti
Jordan, ho un problema con Caleb, non è che mi aiuteresti a
risolverlo? Si tratta di... fingerti il mio fidanzato almeno finché
non smette di starmi dietro.
Ti
prego, non sopporto il modo in cui mi guarda. Neanche fossi di sua
proprietà.
Grazie
in anticipo.
Un
bacio,
Hikari
Beacons
“Seline,
ti odio.” borbotto io, quando mi restituisce il cellulare.
“Come ti viene in mente di dire una cosa del genere con Marie
in coma??” lei mi dà una pacca sulla spalla e sorride.
“Lo
aiuterai a distrarsi.” Sospiro lungamente ma poi annuisco. Sì
forse è una buona idea. Sempre che lui accetti.
Due
minuti dopo, il messaggio di conferma di Jordan mi fa arrossire.
Nonostante il brutto momento ha deciso di aiutarmi. È proprio
un ragazzo d'oro.
Angolino
dell'autrice:
Okay,
potete spararmi due volte.
Uno
per averci messo così tanto ad aggiornare. E due per aver
fatto una cosa così brutta a Marie.
Mi
dispiace davvero, ecco. Ma la mia mente è bacata e quindi
questo è ciò che ha pensato.
Dedicato
a Melissa (perché le dedico un capitolo così triste,
boh -.-), a Zael, a Giò, ed a tutti coloro che leggono e
recensiscono.
Un
abbraccio cuccioloso, Marie
|
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Capitolo 13 *** Capitolo Tredici: Amore, Amicizia e Odio. ***
Sono
passati cinque giorni da quando Marie è finita in coma. Siamo
tutti preoccupati, i suoi genitori sono arrivati qui poche ore fa ed
ora sono con noi all'ospedale, il padre di lei è dai medici,
credo. Non hanno ancora detto niente, e questo mi preoccupa. Hikari e
Seline hanno deciso di venire a trovare la rosa nonostante la
conoscono appena, meglio così.
“Nostra
figlia come sta?” chiede la madre della rosa, fissandoci negli
occhi con volto tranquillo.
“E
come vuole che stia? Male.” risponde irato Nathan,
appoggiandosi al muro con nervosismo. La madre di Marie socchiude gli
occhi ed incrocia le braccia.
“Ho
saputo che era incinta.” dice poi, fissandoci negli occhi. “Chi
era il padre del bambino?” Nathan porta lo sguardo su di lei,
sembra piuttosto furioso.
“Io.”
risponde tranquillo, conoscendolo so che sta cercando di trattenersi.
“Non
credo di conoscerti.”
“Infatti
non ci conosciamo. Mi chiamo Nathan Swift, e sono il fidanzato nonché
migliore amico di vostra figlia.” replica il turchese con occhi
di fuoco “E per la precisione, conosco Marie da quando aveva
sette anni!” la madre aggrotta un sopracciglio, facendosi
pensierosa. Melissa sta cercando di non avventarsi su di lei per
farle male.
“E
l'operazione? È stata pagata?” chiede come se fosse ciò
la cosa più importante. In quell'istante, sia Nathan che
Melissa sbattono un pugno al muro.
“Sua
figlia è in coma e la sola cosa a cui pensa è se
l'operazione è stata pagata?! Ma che madre è lei??”
sbotta Melissa, socchiudendo gli occhi con fare stizzito. La donna
non sembra per nulla toccata dalle parole di Melissa, che sta per
sferrare un pugno a quella che dovrebbe essere la madre della sua
migliore amica, ma viene preceduta da Nathan.
“Per
quanto mi riguarda ha perso il diritto di essere la madre di Marie
molto tempo fa. La mia ragazza non la vede da anni, ora lei viene qui
e chiede solo se l'operazione è stata pagata? Beh, può
anche uscire da qui perché l'operazione l'ha pagata mia madre.
L'unica madre che Marie conosce.” replica freddo il turchese
con gli occhi ridotti a due fessure e le mani che ancora fremono. “E
se vuole mandarmi una denuncia per il pugno, lo faccia! Non mi
importa niente, mi interessa solo che Marie stia bene, perché
per quanto si crede, io la amo. La amo, è chiaro?”
“Non
permetterò a Marie di stare con uno violento come te.”
replica la donna, seria in volto.
“E
Marie non le permetterà di interferire nella sua vita. Non ho
mai fatto del male a Marie, è sempre stata come una sorellina
per me ed ora è la mia ragazza, lei non mi conosce, come non
conosce nessuno in questa stanza.” Melissa annuisce fermamente
a quelle parole, in attesa forse che se ne vada dalla sua vista.
“Ci
rivedremo.” risponde solo quella e se ne va. Melissa tira un
sospiro di sollievo, guarda Nathan e gli sorride. Nathan le dà
una pacca sulla spalla ed annuisce appena.
“Scusami,
Melissa. - comincia, portando una mano sul viso – non dovevo
litigare con te.” Melissa gli sorride e nonostante tutto lo
abbraccia.
“Scusami
tu. Sono stata cattiva con te.” Nathan la stringe appena e le
sorride.
“Non
importa. Me lo meritavo.” annuisce sicuro e la lascia andare.
Melissa sorride appena, poi si volta verso Hikari e Seline e le
guarda male.
“Poi
devo fare un discorsetto anche a voi due.” sbotta, osservandole
con occhi di fuoco.
“Quando
vuoi.” replica Seline tranquilla, sollevando le spalle. Melissa
sbuffa e poi si siede vicino a me.
“Jordan,
pensi che Marie si riprenderà?” le do una pacca sulla
spalla e le sorrido.
“Certo
che si riprenderà. Lei è una ragazza forte.”
rispondo tranquillo.
Ad
un certo punto troviamo qualcuno che sta abbracciando Nathan e
ridiamo appena.
“Nathan,
la piccola Marie si è ripresa?” chiede poi la donna,
aggrotto un sopracciglio chiedendomi chi sia.
“No,
mamma...” risponde abbattuto il turchese, la madre gli dà
una pacca sul capo e sorride.
“Posso
entrare?” chiede poi, tutti noi annuiamo. Siamo rimasti fuori
solo per colpa dei genitori di Marie, che nemmeno sono entrati a
vedere come sta loro figlia. La madre fa per entrare, poi guarda la
mano di Nathan ed aggrotta un sopracciglio.
“E
questa?” chiede, Nathan sospira ed abbassa il capo.
“Ho...
dato un pugno alla... madre di Marie.” sussurra sconsolato. Sua
madre sgrana gli occhi ed incrocia le braccia al petto, fissando
malissimo il figlio.
“Nathan!”
lo sgrida, il turchese alza il capo e sospira. “Perché
l'hai fatto?” chiede poi, cercando la calma.
“Perché
a quella donna non importa nulla di Marie, nulla! L'unica sua
preoccupazione è stata quella del pagamento dell'operazione di
Marie, e nient'altro!” sbotta di nuovo Nathan, stavolta con le
lacrime agli occhi.
“Ssh,
va tutto bene.” gli dice la madre, dandogli una pacca in testa.
Nathan sorride appena, poi si siede sconvolto. “Io entro, vado
a trovarla. Vuoi venire?” chiede la madre, il turchese scuote
il capo e piange.
“Non
merito di vederla.” Melissa socchiude gli occhi e gli dà
una botta sul capo.
“Ha
bisogno di te.” dice lei, Nathan sospira e si alza,
barcollando. Annuisce lentamente e segue la madre all'interno.
Marie
POV
Sento
qualcosa di caldo che mi sfiora la mano e delle labbra che mi baciano
la fronte. Vorrei tanto aprire gli occhi ma non ci riesco, stringo
appena la mano, sentendo un calore immenso provenire dall'altra.
“Mamma,
mi sta stringendo la mano.” esclama la persona di fianco a me,
la sua voce mi ricorda qualcosa, ma non riesco a mettere a fuoco
niente.
“Marie,
tesoro, svegliati ti prego.” l'altra voce è più
matura, pare quasi quella di una donna. Forse lo è.
Lentamente
apro gli occhi, cercando di mettere a fuoco la stanza mentre continuo
a stringere forte la mano dell'altra persona. Quando finalmente
riesco a vedere bene, mi rendo conto di essere in una stanza
d'ospedale. Tremo appena, non mi ricordo cos'è successo.
“Marie!” mi volto e trovo il viso di Nathan che piange. È
pallidissimo, non deve aver dormito molto.
“Nacchan.”
sorrido dolcemente, poi mi ricordo del litigio con Melissa e
socchiudo gli occhi. “H-Hai fatto pace con M-Melissa?”
chiedo con la voce che mi trema.
“Sì.”
risponde piano. “Oh Marie, ho avuto tanta paura.” gli
sorrido appena, sforzandomi di tenere gli occhi su di lui.
“Che
è successo? Non mi ricordo niente...” ho un mal di testa
assurdo, e tutto questo bianco mi dà sui nervi. Nathan mi
accarezza la fronte e sorride mestamente.
“Sei
stata investita mentre attraversavi col semaforo verde.” spiega
lentamente, la voce trema e la mano pure. Qualcosa non va. “I-Il
bambino...” porto una mano sullo stomaco istintivamente, non
sente più nulla.
“Il
bambino sta bene?” chiedo con voce tremante, Nathan sospira e
mi guarda negli occhi piangendo.
“L'hai
perso.” A quel punto piango anche io. Il destino ha voluto
togliermi anche questo. Non posso crederci. “Marie.” alzo
gli occhi verso di lui. “Dimmi.” replico, la mia voce
rotta dal pianto, mentre lo sento stringere la mia mano nella sua e
noto subito che è ferita. Sollevo un sopracciglio, anche se il
solo farlo mi dà dolore.
“Sono
stato costretto a... - deglutisce appena – A chiamare i tuoi
genitori.” sbianco letteralmente parlando, non riesco più
a dire una parola. “Tua madre non... Ha chiesto tue notizie,
voleva sapere chi avesse pagato l'operazione... Sai, per... toglierti
il feto dal corpo...” spiega nuovamente, sospiro lungamente ma
annuisco.
“E
papà?” chiedo con un po' di timore, Nathan scuote il
capo lentamente.
“È
tornato a casa qualche minuto fa.” replica solo la madre di
Nathan, io annuisco appena e sospiro.
“Gli
altri?” chiedo, Nathan mi sorride dolcemente ed io sento che è
la cosa più bella del mondo.
“Sono
fuori. Li chiamo?” sorrido verso il mio ragazzo ed annuisco.
“Melissa
per prima. Però prima dimmi che hai fatto alla mano.”
lui ridacchia appena poi mi sorride.
“Ho
dato un pugno a tua madre.” scoppio a ridere e gli accarezzo la
mano.
“Ti
amo.” dico subito dopo, lui sorride e mi dà un bacio
sulla fronte. Esce e chiama Melissa che, appena mi vede sveglia, mi
abbraccia calorosamente.
“Scusami
Marie... Non dovevo dirti tutte quelle cose cattive.” io scuoto
appena il capo e le sorrido.
“Non
importa, Melissa.” replico tranquilla. “Ti voglio bene,
amica mia.” lei sorride appena e mi stringe la mano.
“Xavier
mi ha chiesto di uscire.” confida poi, abbassando lo sguardo.
Sorrido dolcemente e le stringo la mano.
“E
che aspetti ad accettare, una proposta di matrimonio??” la
prendo in giro io, guardandola negli occhi. Melissa sbuffa ed alza
gli occhi al cielo.
“Non
lo so io...” le stringo la mano e sorrido dolcemente.
“Melissa,
non farmelo ripetere.” dico seria, mentre osservo la mia
migliore amica. “Accetta, così smetterai di pensare a
Torch. E non credere che non lo sappia! Ora, vai da Xavier ed
accetta, è un bravo ragazzo!” Melissa sbuffa di nuovo ed
io ridacchio. “Fallo per me!” le faccio gli occhi da
cucciolo, a cui so che non può resistere. Lei borbotta, mi
guarda e sbuffa. “E va bene...” sussurra poi,
sconfitta. Ridacchio appena e le sorrido. Anche se sono su un letto
di ospedale niente è cambiato fra noi due, spero di uscire
presto da qui.
“Bene.”
replico convinta, Melissa mi sorride e mi scompiglia i capelli
dolcemente, borbotto qualcosa di incomprensibile per lei che scoppia
a ridere.
“Dai,
ti lascio riposare.” sorrido appena ed annuisco. “Vuoi
vedere qualcun altro?”
“Chiama
gli altri che li saluto.” lei annuisce ed esce di corsa.
Dopo
il giro di saluti, i ragazzi mi lasciano da sola. Io penso ai miei
genitori, mi chiedo se siano stati felici di avere un bambino, perché
non hanno mai dimostrato di volermi bene. Non li vedo da anni. Non
sanno nemmeno come sono diventata!
Sospiro
appena e chiudo gli occhi. Meglio non pensarci troppo, altrimenti
rischio di farmi solo male.
Domani
è un altro giorno...
Angolo
della confettina:
Buon
pomeriggio, gente! Come state? Avete visto che ho aggiornato più
velocemente?
Spero
che questo capitolo vi piaccia, ci ho messo tutto il mio impegno per
realizzarlo.
Allora,
che ne pensate dei genitori di Marie? Che razza di domande faccio eh?
Beh.
Fatemi
sapere come vi è sembrato tramite recensione, ok??
Ringrazio
la mia tesorina
che
ha letto parte del capitolo in anticipo, ti voglio bene!<3
Un
abbraccio cuccioloso a tutti voi,
Marie
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 14: Famiglia, Amici e Saggezza ***
Mi
sveglio di soprassalto, una mano mi accarezza la fronte e per un
attimo penso che sia il mio Nacchan. Un leggero mormorio mi costringe
ad aprire definitivamente gli occhi, mi volto verso la voce e trovo
mio padre che è seduto vicino a me.
“Cosa
vuoi?” chiedo con la massima freddezza possibile. Dopo tutti
questi anni si permette di trattarmi come la sua bambina??
“Perdonatemi
Marie...” sussurra, accarezzandomi la fronte. Lo guardo negli
occhi così simili ai miei, mi viene da piangere.
“Perché
dovrei? In tutti questi anni sono stata sola! SOLA, lo capisci??
Nathan e Melissa erano gli unici amici che possedevo... Nathan e la
sua famiglia sono stati questo per me...” abbasso lo sguardo,
incapace di sostenere il suo che sembra così pentito.
“Bambina
mia, perdonami se sono stato un pessimo padre. Ho fatto tanti errori
nella mia vita, ma credimi, tu non sei fra questi. Ti ho amato dal
primo istante in cui ti ho presa in braccio, purtroppo il lavoro mi
ha impedito di esserti vicino fisicamente ma non c'è stato un
giorno in cui non ti ho pensato. Hai mai letto una delle mie lettere?
Le ho sempre date ai tuoi zii.” io scuoto il capo con vigore,
non ho mai ricevuto nessuna delle sue lettere.
“Non
mi è mai stato detto niente di quelle lettere, papà.”
mio padre sospira e porta l'altra mano sulla mia.
“È
colpa mia se tua madre ti odia... solo colpa mia.” abbassa il
capo con aria afflitta ed io scuoto il capo accennando un sorriso
calmo.
“Se
mi odia è perché non mi ama. Tu non hai colpe, papà!”
gli sorrido radiosa, sono felice di aver fatto pace con lui. Mi
sentivo così arrabbiata da non vedere il suo amore per me.
“Bambina
mia, l'ho detto a tua madre ieri. Ho deciso di restare qui per
prendermi cura di te. Sei cresciuta così tanto che a stento ti
riconoscevo!” sorrido ed annuisco alle sue parole, felice.
“Mi
dispiace che tu abbia saputo di me incinta solo dopo che ho perso il
bambino. Ammetto di averne avuto timore, sono così piccola
che temevo che una gravidanza mi avrebbe ucciso ma non mi importava.
Amavo questo bambino, lo amavo più di me stessa! Volevo essere
madre per capire come può una donna odiare il sangue del suo
stesso sangue.” spiego io, trovando mio padre in lacrime. Mi
abbraccia ed io sono contenta di averlo ritrovato.
“Non
ce la faccio, papà. Senza questo bambino... io non so se
riuscirò a vivere.” quando mi rendo conto di non avere
più dentro di me il frutto dell'amore fra me e Nathan, scoppio
in lacrime.
“Ssh,
andrà tutto bene, te lo prometto. Ti prometto che ti aiuterò
a superare questo momento. Tutti lo faranno. Hai un sacco di amici là
fuori, lo sai?” annuisco e continuo a farmi cullare dal mio
papà.
Alcuni
giorni dopo, a scuola:
Sto
guardando da lontano quell'albina, Hikari, e Jordan, il mio migliore
amico, che si sbaciucchiano come fidanzatini che non sono! Dio, che
idea stupida! Mi fanno venire il voltastomaco, ma poi dico, Jordan
confidarsi con me prima di prendere questa decisione così
stupida no eh?!
“Melissa,
calmati o sfonderai quel povero libro.” dice Xavier con aria
calma, vorrei sfondare un muro in questo istante.
“Non
ci riesco, quei due mi danno il voltastomaco!” sbuffo
sonoramente indicando col capo Hikari e Jojo.
“Io
li trovo carini.” fulmino il rossino con lo sguardo, non può
dire sul serio!
“Scherzi
vero?” chiedo infatti, con l'espressione di chi non è in
vena di scherzi.
“No.”
risponde solamente, accennando un sorriso. “Melissa, sono fatti
per stare insieme che tu ci creda o no. Riesco ancora a distinguere
due anime gemelle quando le vedo.” spiega poi con un sorriso
più ampio. Le sue parole un po' mi terrorizzano eppure
guardandoli sotto un'altra luce, devo ammettere a me stessa – e
solo a me stessa – che sono carini. Un sorriso quasi
involontario si fa largo sul mio viso e sospiro.
“Sembra
che debbano sposarsi, Xavier.” lui sorride ancora e mi mette
una mano sulla spalla, sfiorandomi il collo col suo respiro mentre mi
sussurra: “Tutto è possibile a questo mondo. Permetti a
Jordan di fare i suoi errori e di prendere le sue decisioni. Sono
certo che quei due insieme abbiano molto da raccontare, fidati.”
“Ho
permesso a Marie di stare male per la perdita del bambino. Ho
permesso al mio orgoglio di mettere la mia amicizia al di sopra del
suo amore per Nathan, causandole solo dolore e di consequenza
causando l'incidente che l'ha mandata all'Ospedale. Ora non posso
permettere ad un altro amico di soffrire!”
“Melissa,
quando vuoi bene ad una persona devi permetterle anche di soffrire.
Non puoi proteggerle per sempre. È vero, Marie sta soffrendo
molto per la terribile situazione che ha vissuto, ma guarda il lato
positivo della cosa. Ha ritrovato suo padre.” annuisco appena,
colpita dalla saggezza del rossino. Sospiro lungamente, in fondo ha
ragione. Basta piangersi addosso, Melissa, è tempo che cresca
anche tu!
“Devo
ammettere che hai ragione, rossino. Da quando sei così
saggio?”
“Da
quando ascolto ciò che i miei occhi vedono.”
Sorrido
in sua direzione e mi lascio andare al suo abbraccio, non so perché
ma in sua presenza mi sento irrimediabilmente felice.
Hikari
POV:
Jordan
è un ragazzo fantastico, riesce a fingersi il mio fidanzato
senza problema alcuno. Non ho mai riso così in tutta la mia
vita, da quando sono tornata a Inazuma-Cho con Seline tutto è
diverso.
Mi
sono rifugiata per un anno a Madrid e lì ho conosciuto la mia
migliore amica. Da allora siamo inseparabili!
“Jo,
mi accompagni a casa?” chiedo al pistacchietto, stringendo le
braccia intorno al suo, assumendo un'espressione dolce ed innamorata.
“Certo!
Andiamo?” risponde con un sorriso radioso. Annuisco lentamente,
dirigendomi insieme a lui all'uscita.
Jordan
si premura di passare vicino a Caleb, sistemarmi una ciocca di
capelli dietro le orecchie e darmi un bacio mentre ci sta guardando.
“Ti
ammazzerà, Jordan.” gli
sussurro, lui accenna un sorriso tranquillo e solleva le spalle.
“Anche
Claude vuole uccidermi, eppure sono ancora qua.” Sorrido
divertita, mio fratello non cambierà mai. Sia chiaro, lo adoro
per questo eh, ma così esagera!
Una
volta usciti da scuola assumo un'espressione sconsolata.
“Jordan,
mi dispiace averti messo in questo casino. Ci sono tante cose che non
sai...” dico, sospirando lentamente. Dannata Seline, mi sta
mettendo in una terribile situazione.
“Claude...
- comincia, diventando improvvisamente serio - … Ha raccontato
della tua situazione, Hikari. Stai passando un momento difficile, lo
so e voglio esserti d'aiuto.” sorrido apertamente e lo
abbraccio.
“Ti
voglio bene, Jo.” lui ricambia sorriso ed abbraccio e mi guarda
di nuovo. “Adesso devo andare.”
“Ci
vediamo domani, Hika. Stai traquilla!” mi dà un leggero
bacio sulle labbra e scompare dalla mia vista in un batter di ciglio.
Sorride tra me e me, e mi avvio in casa.
“Hikari,
bentornata.” mi saluta Claude, sollevando le spalle. “Caleb
per caso ti ronza ancora in torno?” chiede con aria seria, io
alzo le spalle come ad evitare la domanda ma lui mi blocca
lanciandomi un tremendo sguardo che sembra trafiggermi.
“Più
o meno.” risponde, vaga. Mi sto per rifugiare in camera quando
la mano di mio fratello stringe il mio polso, bloccandomi la via di
fuga.
“Hikari,
se Caleb usa violenza su di te dimmelo! Sono preoccupato per te,
nonostante quello che si possa pensare. Se... Se permetto a Jordan di
starti vicino è perché so che ti può
proteggere.” sorrido in direzione di mio fratello annuendo.
“Non
preoccuparti per me, anche se non la vedi, c'è sempre un'ombra
che mi protegge. Seline. Ha sempre gli occhi puntati su di me la
maggior parte del tempo, dai tempi di Madrid è lei il mio
angelo custode.” spiego, Claude annuisce e poi mi abbraccia.
“Ti
lascio andare in camera, sorellina.” annuisco lentamente,
ricambio l'abbraccio e sto così per un po', poi vi esco e
corro in camera.
Mando
un messaggio a Jordan mentre ignoro quello di Caleb:
Jo,
usciamo insieme nel pomeriggio?
Nota
dell'autrice:
Buonasera
gente, AVETE tutto il diritto di uccidermi. Sono in ritardo
STRATOSFERICO!
Ringraziate
la Melissa se oggi sono qui a postare. La mia tesorina mi ha fatto
tornare la voglia di scrivere e l'ispirazione, quindi è a lei
che dovete fare una statua.
Da
oggi Melissa sarà la mia MUSA personale! Grazie tesò!
Ti voglio un mondo di bene.
Nel
prossimo (che doveva essere il capitolo da postare) ci sarà
l'appuntamento di Meli e Xav!
Un
abbraccio cuccioloso, ragazzi!
Marie
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