Le parole che non ti ho detto

di Harry Potterish
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo (perché ogni storia ha un inizio) ***
Capitolo 2: *** Piani di vendetta ***
Capitolo 3: *** Chi semina vento raccoglie tempesta (ovvero come i tuoi piani ti si ritorcono contro) ***
Capitolo 4: *** Momenti per parlare e momenti per tacere ***
Capitolo 5: *** Vetri infranti ***
Capitolo 6: *** Progetti per il Natale ***
Capitolo 7: *** In viaggio sull'Espresso di Hogwarts ***
Capitolo 8: *** Il peggior Natale migliore di sempre ***
Capitolo 9: *** Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità ***
Capitolo 10: *** Le parole che non ti ho detto ***
Capitolo 11: *** Epilogo-Quindici anni dopo ***



Capitolo 1
*** Prologo (perché ogni storia ha un inizio) ***


1.
Prologo (perché ogni storia ha un inizio)

Sono le cinque di mattino di un’anonima giornata di inizio novembre e, nonostante sia letteralmente sepolto sotto le coperte, ho freddo. Sì, perché quel pazzo del mio compagno di stanza è un po’ ipocondriaco ed è convinto che, quando più di due persone stanno nello stesso ambiente, sia assolutamente necessario avere un costante ricambio d’aria per evitare lo scambio di germi. Ne consegue che le finestre della nostra camera sono sempre aperte. Anche di notte. Va bene, lo ammetto, questa non è ipocondria, è pazzia allo stato puro. Per questo mi sono già ripromesso che gli assesterò un bello schiantesimo al più presto, o almeno quando ne sarò capace, il che equivale al quinto anno, sempre che riusciamo a seguire il programma ministeriale, che riesca ad apprenderlo sufficientemente in fretta e che non si presenti una pazza che proibisca a tutti di imparare a difendersi. E considerato che sono neanche a metà del primo trimestre, del primo anno, la strada da compiere si prospetta piuttosto lunga.

Le prime luci dell’alba filtrano attraverso le tende del letto a baldacchino. Ho sempre odiato svegliarmi per colpa della luce: è come se la Natura ti obbligasse ad alzarti e il Sole ti ricordasse che se per lui la giornata lavorativa è iniziata, allora deve cominciare anche per te. Insomma, decisamente meglio la sveglia: è discreta e paziente, certamente più di mamma o papà, ma anche loro passano dalla fase “carezze e gentilezza” prima di minacciarmi di farmi preparare il pranzo di Natale alla Tana al posto di nonna- e credetemi se vi dico che anche il migliore chef del mondo rabbrividirebbe al solo pensiero: siamo circa una trentina (dato aggiornato allo scorso anno, non so se i cugini siano aumentati nel frattempo…) ognuno con gusti, allergie e fissazioni diverse. Ma tornando a noi. Apro gli occhi maledicendo tutti i maghi e le streghe presenti sulle figurine delle Cioccorane –due volte quelli che mi mancano per la loro stronzaggine e la loro introvabilità- e per l’ennesima mattina mi ritrovo di fronte agli occhi quella luce verdastra che ricorda tanto un reparto del San Mungo. Odio quel colore: né chiaro, né scuro, né gioioso, né triste, così…verde. Perché, non ve l’ho detto? Sono un Serpeverde. Già, proprio così, il primo Serpeverde in famiglia- ma non l’ultimo: ci sono ancora quattro o cinque cugini mancanti all’appello, e almeno due di loro hanno un carattere sufficientemente perfido e sadico per finire qui. So che è la mia casa e non dovrei dirlo, però è la verità: come si può definire far dormire quattro poveri undicenni con le finestre aperte a novembre se non sadismo? Voglio dire, nessuno può essere seriamente così malato da credere davvero di necessitare di ricambio d’aria, neanche fossimo degli appestati! A volte sospetto che sia perché in fondo ci disprezza. Dopotutto, in confronto a Sua Maestà, siamo solo dei poveri Mezzosangue: in questo modo sia “purifica” l’aria, sia ci spedisce in infermeria uno dopo l’altro. Chissà, forse spera che prima o poi molliamo tutto e ci stanchiamo, ma io non mi arrenderò, almeno non fino al quinto anno: gli devo ancora uno schiantesimo. Credo di non aver mai odiato così tanto una persona in vita mia: in famiglia avevo intuito dai vari racconti che i suoi non potevano propriamente definirsi persone amabili, ma mai e poi mai avrei pensato che potesse nascere un essere così…così…No, non c’è modo per definirlo. Avevo sperato –come tutta la comunità magica, credo- che da due elementi negativi ne nascesse uno positivo: l’algebra parla chiaro, e fin da piccolo mi hanno insegnato che la matematica non è un’opinione ed è una scienza rigorosa, che non sbaglia mai. A dire il vero mi avevano pure detto che questa matematica aveva un ramo, la probabilità, anch’esso piuttosto esatto, anche se un po’ meno. Io, dall’alto dei miei sei anni -età nella quale formulai tale teoria - ero convinto che le possibilità di trovare una moglie per un essere antipatico come il padre del Pazzo fossero pari a zero e che, anche se avesse trovato una abbastanza masochista da sposarlo, avrebbero dovuto astenersi dal procreare, perché ci dovevamo già occupare di problemi più importanti, come la fame nel mondo e la deficienza di certi cugini o fratelli maggiori. Ricordo ancora che mio padre scoppiò a ridere e lo zio continuava a dire che avrei fatto strada, ma dovettero ritrattare tutto dopo aver visto gli sguardi omicidi della zia. Anche la mamma cercò di mostrarsi arrabbiata, ma tanto lo so che era anche da parte sua quella Firebolt che mi trovai ai piedi del letto la sera dopo. Ero davvero troppo piccolo per un vero manico di scopa, ma ciò non mi impediva di venerarlo, lucidarlo e cavalcarlo –di nascosto a mamma, che doveva e deve tuttora fare la parte del genitore responsabile, e sotto la sorveglianza di papà, ovviamente.

Per mia sfortuna già allora, in tutt’altra parte dell’Inghilterra, –per immensa gioia mia e anche sua, se sapesse quanti modi per ucciderlo senza far ricadere i sospetti su di me ho già trovato- era nata quella persona che volevo tanto non esistesse. E là lui cresceva sempre più malato, sempre più viziato –fanculo il C.R.E.P.A.,  lo voglio anch’io un elfo domestico che mi pulisce la stanza, mi prepara la colazione e si prende la colpa delle mie malefatte perché altrimenti deve punirsi- ma soprattutto sempre più abbagliante. Da piccolo mi avevano insegnato che le donne con un colore di capelli così sfacciato erano tinte e, una volta avuta l’età per capire certi argomenti, mi avevano anche spiegato che erano per la maggior parte ricche ereditiere o mantenute. Quando mia cugina –è un genio quella, ve lo dico io- domandò che cosa facesse la restante minor parte tutti diventarono pallidi, lo zio cominciò a balbettare, mentre mamma le disse che il loro lavoro era molto antico e che glielo avrebbe potuto spiegare meglio una delle amiche d’infanzia di quel signore tanto scontroso che, pur non conoscendo, detestavamo entrambi…e ho detto tutto. Tuttavia, dopo più di due mesi di scuola, essendo lui un maschio ed avendo constatato che effettivamente non ci sono tracce di ricrescita, ho dovuto tristemente riconoscere che il suo colore di capelli è naturale e che ancora una volta i membri anziani, o meglio i padri fondatori come puntualizza sempre quel genio di mia cugina, del Clan Weasley-Potter avevano sbagliato. Anche se, ad essere sincero, non credo siano loro ad aver sbagliato, quanto piuttosto sia lui ad andare contro ogni legge fisica. Del resto con il nome che si ritrova…Intendiamoci, non che il mio sia meglio, ma almeno i miei “mentori”, come amo chiamarli, erano persone serie, due veri eroi! Lui invece, si ritrova con una stella e un personaggio mitologico che nemmeno zia Hermione conosce –e questo dovrebbe essere già indice della gravità del fatto. Perché sì, signori e signore, il mio odioso compagno di stanza è Scorpius Hyperion Malfoy.

Ho un ricordo ancora vivido del giorno del mio smistamento. È vero, è inutile che faccia l’eroe drammatico, l’uomo vissuto, so anch’io che è stato solo due mesi fa. Tuttavia mi farebbe piacere ricordare al mondo che due mesi, per un undicenne, sono tanti, specialmente se vissuti sopportando torture di ogni genere, e che pensare a quella data mi ricorda che sono solo un primino, quindi nella scala sociale di Hogwarts sono quasi all’ultimo posto, appena sotto Gazza –lui è un veterano in fondo…- e subito prima di Mrs. Purr, ma solo perché nessuno la tollera, ed essendo io un essere un umano mi rifiuto di valere meno di una gatta centenaria sadica. Se fosse stata umana l’avrei vista bene tra i Serpeverde, casomai come Prefetto o Caposcuola, pronta a punirti anche solo per aver osato pensare quanto sarebbe stato bello farla fuori. Il suo migliore amico sarebbe stato di sicuro il Platinato e ovviamente lei sarebbe stata esente da ogni punizione, complice la passione di Gazza nei suoi confronti…Ma sto divagando –e quasi vomitando- quindi torniamo ad argomenti più seri, cioè me e il giorno che segnò definitivamente la mia esistenza.

Era l’1 settembre e un alquanto severo professor Paciock ci stava spiegando ciò che sarebbe accaduto sotto il torvo cielo della Sala Grande, quel giorno pieno di fulmini e tuoni.
No, non è vero, questo è troppo melodrammatico anche per me, ma due mesi con Barbie Girl –leggetevi il testo della canzone, è davvero illuminante- mi fanno sentire figo come tutti gli eroi di guerra di cui parla sempre quel nostalgico di papà. In realtà il cielo era perfettamente sereno e Neville era più terrorizzato di noi: aveva perso la lista dei nomi. Infatti è stato nominato vicepreside da quando la McGranitt è andata in pensione alla fine dell’anno scorso e Lumacorno l’ha sostituita. Mio fratello continua a ripetermi che ho avuto una fortuna sfacciata: l’ex-preside, nonostante fosse soprannominata Minnie, non aveva nulla della dolcezza della cara fidanzata di Topolino –zia Hermione e le sue storie babbane, umpf- e quello nuovo è stato una Serpe come me e mi adora. Non che non adori anche i miei cugini, dopotutto con il cognome che ci ritroviamo è inevitabile, ma avere una cravatta verde ospedale-argento è di certo un punto in più a mio favore.

Ricordo che il Cappello ci mise un po’ a decidere dove mettermi, non perché fosse realmente indeciso, ma perché io mi ero impuntato come un bimbo di due anni: non volevo essere Serpeverde, non volevo essere nella casa di Barbie Girl, volevo essere come tutti, e tutto il mondo sa che i Weasley-Potter sono Grifondoro da generazioni. Tutti tranne quello stupido Cappello, a quanto pare. Papà mi aveva detto che era un oggetto ragionevole, capace di prendere in considerazione le richieste e le esigenze di ogni singolo alunno. E allora perché io ero l’unico a non essere stato accontentato? Fatto sta che per la prima volta dalla fondazione di Hogwarts la Sale Grande era totalmente silenziosa: io non mi reggevo in piedi; mio fratello, Grifone convinto, era indeciso se uccidere me o buttarsi direttamente giù dalla Torre di Astronomia per evitare il suicidio sociale –e io mi sarei unito a lui più che volentieri; Neville cercava di farmi andare al mio tavolo per chiamare la prossima vittima e mia cugina…beh lei è un genio, ve l’ho detto no? Mi ha abbracciato, mi ha preso per mano e mi ha accompagnato nella tana del lupo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Per qualche minuto ho sperato che anche lei non finisse Grifondoro: poteva tranquillamente essere una Corvonero con il cervello che si ritrova ed almeno non sarei stato l’unico diverso. Per un attimo ho addirittura sperato che fosse Serpeverde come me, ma in tutta onestà credo che per quest’anno il Cappello si fosse già divertito abbastanza e un ulteriore “cambiamento di direzione” avrebbe causato uno shock troppo grande. Sarebbe stato di sicuro più divertente se fosse stata Barbie Girl la vittima: voglio dire, un Malfoy a Grifondoro! Suo padre sarebbe morto d’infarto, facendo così un regalo al mondo, e il figlio probabilmente avrebbe deciso di andare a Drumstrang, lasciando dormire noi poveri studenti normali –o almeno più normali di lui- con le finestre chiuse. Ecco, è quando faccio questi ragionamenti un po’ egoisti e cinici che capisco il perché della scelta di quella vecchia pezza: sia chiaro, lo odio lo stesso –per quanto sia possibile odiare un cappello- ma almeno comprendo come mai abbia deciso di condannarmi.

Ricordo che mamma e papà hanno risposto alla mia lettera solo dopo una settimana. La scusa ufficiale è stata il troppo lavoro, unitamente ad un “il gufo si è perso” scarabocchiato da papà. La verità? Mia madre –santa donna- ha dovuto bloccare zii e parenti vari dal mandarmi una decina di strillettere, perché nonostante i bei principi che tramandano tanto, i pregiudizi ci sono ancora! Ciò, però, non ha fermato lo zio dal minacciarmi di togliermi la mia amata Firebolt, anche se devo dire che quando ho raccontato –pardon, scritto- del mio odio per Malfoy, le acque si sono un po’ calmate. Ma vi starete chiedendo: ed io? Come avrò reagito io, povera creatura indifesa? (Ok, i miei hanno ragione, ho una tendenza spiccata per il dramma…ma che posso farci? C’est la vie…) Bene, per rispondere alla vostra domanda vi basterà sapere che ho imparato solo il giorno di Halloween i nomi dei miei compagni di Casa, perché ho passato il primo mese girando soltanto con mia cugina e negando l’evidenza. Intanto mio fratello fingeva di non conoscermi, gli altri verde-argento mi ripudiavano a causa del mio cognome e delle mie amicizie e l’unica che formulava pensieri sensati era il genio di casa, la mia migliore amica, che molto saggiamente mi consigliava di provare a conoscere quelle persone con cui avrei dovuto passare altri sette anni. Avevo tentato a volte, ma andiamo, chi vorrebbe avere come amici Barbie Girl, il figlio di uno degli scagnozzi di Barbie Girl Senior, detto anche Bratz, e Mr. Sono-Ricco-Solo-Perché-Mia-Nonna-Ha-Ammazzato-Tutti-I-Suoi-Mariti Zabini? Ve lo dico io, nessuno, nemmeno il popolo femminile della scuola, perché alla nostra età ce ne frega il giusto di ragazzi e ragazze e, al di là di quello che si dice in giro, loro NON sono belli. Punto. Sono le copie mal riuscite dei loro padri, solo con i difetti amplificati. Per fortuna non sono tutti così, uno simpatico c’è: si chiama Calvin Nott ed è il figlio di Theodore Nott, guarda caso l’unico che ai tempi di Hogwarts non faceva parte della gang di Malfoy. Anche lui è un po’ fuori dal giro e non sopporta gli altri, così ci siamo coalizzati e l’ho presentato al resto del Clan. Giudizio: Oltre Ogni Previsione, approvato alla quasi unanimità per il disprezzo verso la Barbie e la Bratz. Ovviamente mio fratello e zio Ron si sono opposti, ma loro non fanno testo. Voglio dire, eliminerebbero anche me dalla famiglia se solo mamma non li avesse minacciati e vi garantisco che quello che mamma promette, mantiene, e quando passa all’azione sarebbe in grado di fare concorrenza a Bellatrix Lestrange –almeno a detta di papà, io per fortuna quella non l’ho mai conosciuta e non ci tengo particolarmente!

La conclusione di tutto ciò? Beh, sono le cinque e sette minuti di un’anonima mattina di inizio novembre e, nonostante sia letteralmente sepolto sotto le coperte, ho freddo; mi sono appena svegliato con la luce del sole, cosa che odio quasi più di Barbie&Co., e so già che farò tardi alla lezione della prima ora. Proprio così, perché una bambolina che si rispetti ha il turno in bagno per prima e ci sta almeno un’oretta, ed io e Cal ci ritroviamo sempre a dover fare tutto in fretta e furia: non faccio una colazione decente da settimane e più di una volta mi sono ritrovato in classe con i calzini spaiati, suscitando l’ilarità di tutti, insegnante compreso. Ma ora sono stanco, devo dare una svolta alla mia vita. Da piccolo mi hanno insegnato che è necessario avere pazienza e che se gli altri si comportano male con me io non devo reagire. Tuttavia, visto e considerato che da quando ho messo piede qui dentro nulla di quanto mi era stato sempre detto si è rivelato vero, ho deciso di fregarmene. In fondo io non sono un Grifondoro, non ho l’immagine da hippy tutto “pace e amore” da mantenere e, se sono arrivato a questo punto, non è colpa mia. È colpa della Barbie, della Bratz, di Mr. Ho-Un-Soprannome-Troppo-Lungo-Da-Ricordare Zabini, di mio fratello, dei miei –che con la loro incoerenza non fanno altro che confondermi- e di un sacco di altre persone che non sono direttamente coinvolte, ma sulle quali ho bisogno di scaricare la responsabilità. Ma se c’è qualcuno, o meglio qualcosa, che dovrebbe prendersi la responsabilità di ciò che farò, è quel dannato Cappello.

-Albus Severus Potter!-
-SERPEVERDE!-
E il mio delirio ebbe inizio.

 

Angolo di Harry Potterish
Allora, innanzitutto mi scuso in anticipo per aver pubblicato anche solo il prologo. La storia non ha troppe pretese: l'ho scritta due anni fa ed è sempre rimasta nell'archivio del mio computer fino ad ora, quando il mio migliore amico mi ha minacciato di picchiarmi se non la smettevo di farmi paranoie. Vi avviso che la long è composta da 10 capitoli e un epilogo. Per tutte le fan di Scorpius: lo adoro anch'io ma è necessario che sia così ai fini della trama...*Imperio* Fatemi sapere se vi piace oppure no! *Finite incantatem* Il prologo è un po' un mattone quindi se siete arrivati fin qui...complimenti! A presto
Harry Potterish



 

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Capitolo 2
*** Piani di vendetta ***


N.B.: Eccomi qui con il secondo capitolo! Un aggiornamento al giorno credo non sarà più possibile con l’inizio della scuola, ma per ora ne approfitto. Ricordo che se anche la situazione pare esagerata, tutto è visto attraverso gli occhi di un undicenne un po’ melodrammatico! Detto questo, ringrazio chiarablack per aver recensito e Jo_94 per aver inserito la storia tra le seguite. Vi lascio al capitolo.
Harry Potterish

2.
Piani di vendetta

“La Maledizione del Cappello Parlante” era il nome con cui amavo chiamare la causa della mia disgrazia e avevo costatato, con un misto di sollievo e rassegnazione, che affliggeva la mia famiglia da varie generazioni. Tutto ebbe inizio all’epoca dei nonni, l’1 settembre 1971, quando…beh, tutti sappiamo cosa accadde quel giorno, no?

-Sirius Orion Black!-
-GRIFONDORO!-

Eh già, il primo Black a Grifondoro: in alcuni momenti mi sento molto come lui, anche se Sirius in realtà ha tratto giovamento da quella situazione e ne ha approfittato per fuggire dalla famiglia di pazzi che si ritrovava e farsi una nuova vita. Inoltre Sirius ha incontrato degli amici fedeli tra i Grifoni, mi ricorda la mia coscienza.  
Ora però dobbiamo fare un salto temporale di vent’anni e arrivare all’1 settembre 1991, il primo giorno di scuola di papà e di Neville. Anche lui voleva essere a tutti i costi in una Casa diversa da quella cui fu assegnato: voleva essere un Tassorosso, quindi perché non accontentarlo? Avrebbe potuto conoscere fin da subito Hannah Abbot, la sua futura moglie, e non subire tanta pressione da parte della nonna. E invece…

-Neville Paciock!-
-GRIFONDORO!-

Però, tutto sommato, il Cappello ha avuto ragione…Ed ecco la mia amata coscienza che ritorna alla carica! Ma andiamo oltre.
L’1 settembre 2009 un terrorizzato Teddy Lupin varca i cancelli di Hogwarts. Lui, brillante e geniale, una delle menti più promettenti dell’intero mondo magico, avrebbe senza dubbio meritato un posto tra i Corvonero. Tutti ne eravamo più che convinti, ed anche il diretto interessato sembrava già vedersi con uno stemma blu-bronzo sul petto, però…

-Ted Remus Lupin!-
-TASSOROSSO!-

Ci rimase davvero male ed è riuscito a superarlo solo quando l’anno scorso, durante i M.A.G.O., un esaminatore gli ha fatto notare la sua bravura e l’ha definito “la perla della scuola”. Anche a casa furono tutti delusi, non tanto per il fatto in sé –Tassorosso era sempre meglio di Serpeverde- quanto perché, convinti dell’esito dello smistamento, si era creato un giro di scommesse gestito da Zio George. Fu l’unico a puntare su Tassorosso e vinse tutto: in effetti, con ogni probabilità, fu lui a corrompere il Cappello quell’anno per fargli prendere una decisione così strana. Ma in fondo era prevedibile, suo nonno e sua madre erano stati due fieri Tassorosso…Maledetta coscienza, quanto la odio! Credo la chiamerò Iperione…ovviamente ogni riferimento a cose o persone reali o realmente esistite è puramente casuale…Sì, sì, come no…

Ed eccoci a noi, anno 2017. Cal mi risveglia dallo stato di torpore in cui mi ritrovo, mi strappa il biscotto dalle mani e mi trascina in classe: siamo in ritardo pazzesco –tanto per cambiare- e alla prima ora abbiamo Pozioni con i Corvonero. Lumacorno, pur essendo diventato Preside, si ostina a continuare a insegnare, convinto di poter ancora “aiutare noi giovani menti e iniziarci alla nobile arte del preparare Pozioni”. Sono state queste le sue parole il primo giorno di lezioni. Se volete sapere la mia, non poteva fare a meno delle feste del Lumaclub e dei regali dei suoi studenti. O almeno non proprio ora che gli si presentavano di fronte i figli di Potter, Granger e Weasley come nuovi gioielli della sua collezione. Fosse dipeso da me, sarebbe dovuto andare in pensione anni fa, quando aveva ancora una dignità, un buon udito e riusciva a vedersi i piedi al di là della pancia…Sempre che ci sia mai riuscito…Mazza Iperione, che simpatia! Nonostante il prof. mi adori, ODIO questa materia con tutto me stesso: ecco, questo è uno dei fattori che accomuna noi vittime del Cappello, l’avversione per i calderoni fumanti. Per quanto il Tricheco ci speri, io non ho ereditato né i geni Evans, né quelli dei miei mentori, né quelli Granger. Io ho solo i geni Potter nelle vene e mio padre è sempre stato un disastro in Pozioni, lo sanno tutti –tranne il Luma, ma credo che lui fosse un po’ troppo accecato dal sua fama per fare caso alle sue vere doti. Purtroppo per me, il prof. è un tipo testardo, così ogni mercoledì mattina mi ritrovo seduto al banco centrale in prima fila, come da lui richiesto. E il mio compagno è…sì, di nuovo lui, Scorpius Hyperion Malfoy. Ogni volta devo sorbirmi i suoi sguardi di sufficienza e tutto quello che riesco a fare è voltarmi alla ricerca disperata degli occhi di Calvin. Anche il mio amico non ama questa materia: è di sicuro più bravo di me, ma per il prof. non è nessuno e nemmeno per gli altri studenti, quindi si ritrova sempre in un banco dell’ultima fila con una povera Corvonero brufolosa e balbuziente. Onestamente io pagherei per essere nella sua posizione, ma credo che dirglielo non aiuterebbe molto, quindi preferisco starmene zitto.

Arriviamo appena in tempo, proprio insieme al Luma leggendario, che si spende in elogi per me senza calcolare il povero Cal: mi chiedo se sappia come si chiama, una volta si è riferito a lui chiamandolo Corbin, bah. Facciamo il nostro ingresso trionfale in classe e tutti quanti –Corvonero inclusi- ci guardano un po’ schifati: entrare in classe con il prof., effettivamente, è da secchioni  sfigati. Cerco di ignorarli e mi siedo al banco.

-Ben svegliate giovani menti! Mi auguro che siate pronti: oggi prepareremo la Pozione Tintallegra e, per rendere la cosa più vivace, ognuno di voi sceglierà un colore diverso. A ogni colore corrispondono ingredienti diversi. Per eventuali dubbi, andate a pagina 45 del vostro libro. Buon lavoro!-

Ecco invece che cosa il mio caro Iperione ha percepito di questo discorso: Pozione Tintallegra, pagina 45, vendetta! Mi giro e noto che anche Calvin mi sta guardando con un’aria soddisfatta sul volto: deve aver avuto la mia stessa idea. Non è molto, ma è pur sempre un inizio. Comincio a squadrare Barbie e opto per un fucsia brillante, che si intonerà perfettamente con il colore delle sue guance quando si guarderà allo specchio. Della Bratz e di Zabini si occuperà il mio compare e, a giudicare dalla quantità di elleboro che ha preso, la tinta da lui scelta è il blu. È un genio quando mette in moto la sua vena malefica, potrebbe quasi fare concorrenza a James, anche se è ancora anni luce da lui. Su consiglio di Iperione sbircio nel calderone del mio compagno di banco: la sua pozione è, guarda caso, color platino, e questo mi fa ritornare dei sospetti in merito al colore dei suoi capelli. Due ore dopo, il mio filtro è finito e, per la prima volta in vita mia, sono certo che il voto finale sarà E: in fondo avevo solo bisogno di una motivazione valida per stare più concentrato, come aveva detto mia cugina. E come ti avevo fatto presente anch’io almeno un milione di volte. Taci Iperione, fammi godere il mio momento di gloria. Frego una boccetta di liquido e mi fiondo fuori dall’aula, pronto per Trasfigurazione: non vedo l’ora che arrivi la pausa pranzo per parlare con Rosie e chiederle che ne pensa del nostro piano malefico. Non sarò troppo diretto –lei odia questo genere di vendette infantili- ma io sono una Serpe e credo sia giunta l’ora di dare un buon motivo alla gente per parlare male di me. O chissà, forse acquisterò popolarità.

L’ora passa abbastanza in fretta: la materia mi riesce bene e non devo impegnarmi troppo. Quando suona la campanella saluto Cal e mi avvio verso il tavolo di Grifondoro: abbiamo decretato che due verdi-argento misti ai rosso-oro sarebbero stati troppi e che io, essendo parente di metà Casa, avrei dato meno nell’occhio.

-Ciao cuginetta, che si dice?- Primo passo: approccio disinvolto e condito da un pizzico di disinteresse. Fatto.

-Il solito: James si crede il migliore del mondo e continua a tentare il suicidio per colpa di un certo fratello disconosciuto, Fred fa scherzi a destra e manca, Dominique e Roxanne se ne fregano delle loro spille da Prefetti e Victoire, povera Caposcuola, deve fare tutto da sola. Da voi?-

-Il solito: Barbie tirannizza la Bratz, rischio di morire accecato, Zabini fa l’elogio ai suoi capelli, rischio di morire assiderato, Calvin prova a tirarmi su il morale e io mi lancio in un’ondata di insulti rivolti a Malfoy.- Secondo passo: rispondere come se tutto sia tranquillo. Fatto.

-Sai, personalmente non lo conosco, ma da come ne parli questo Scorpius deve essere davvero odioso. Credo che dovresti…- Sì, sì, sì! Se anche la saggia Rosie è arrivata alla mia stessa conclusione, vuol dire che sono nel giusto. Non la lascio nemmeno finire per l’entusiasmo.

-…vendicarmi? Sì lo so! Ho già in mente un piano perfetto!- Terzo passo: cercare di scoprire che cosa pensi del piano senza esporsi troppo. Fallito. Miseramente.

-Veramente stavo per dirti di ignorarlo: in teoria dovrebbe stancarsi e smetterla. Comunque…VENDICARTI? MA SEI PAZZO? VUOI DAVVERO DARE INIZIO AD UN CIRCOLO VIZIOSO COME QUELLO CHE SI ERA CREATO AI TEMPI DEI NOSTRI GENITORI?- Ecco, appunto. Come volevasi dimostrare. Però ha ragione. Iperione fottiti! Vedo Cal correre verso i sotterranei: dalle urla deve aver intuito che qualcosa è andato storto e da vero Serpeverde si è dileguato. Stronzo. Tuttavia, dopo meno di due secondi, i miei piedi non sono più per terra: un Levicorpus? una magia accidentale? No, mio fratello James, quel James che non mi rivolge la parola da mesi, mi ha appena preso in braccio e mi sorride come un deficiente. Non che gli risulti difficile: è un vero idiota.

-Mettimi giù!- gli intimo. E’ abbastanza imbarazzante per me, però tutto sommato mi era mancato. Io e Jamie siamo così: litighiamo spesso, ma siamo davvero legati –non so quante volte abbiamo pregato mamma e papà di farci condividere la stanza- eppure il massimo gesto d’affetto che ci siamo mai scambiati è stato quest’abbraccio.

-Ma è un evento da celebrare! Serpe contro Serpe! O meglio Potter contro Malfoy! Allora non sei poi così male come credevo! Forse potrei anche andare in giro dicendo che siamo fratelli d’ora in poi!-

-E cosa ti fa pensare che a me stia bene?-

-Come osi! Voglio dire, ammirami: sono o non sono il più bello di Hogwarts?-

-Risponderò a questa domanda quando diventerò gay!* Chiedilo a Rose.-

-Già fatto. Gli ho lanciato una fattura Orcovolante che ricorderà per il resto dei suoi giorni. Non ringrazierò mai abbastanza zia Ginny per avermela insegnata.- Ecco, questa è la mia Rosie: un attimo urla, predicando pace e uguaglianza, e quello dopo ti dice con tutta la calma del mondo che ha affatturato suo cugino.

-Allora gente, chi è che sta progettando uno scherzo senza di me?- Eccolo l’altro deficiente di casa Weasley: Fred, degno erede del suo omonimo. Lui e mio fratello hanno la stessa età e sono cresciuti insieme, un po’ come me e Rose, o Lily e Hugo, i nostri fratellini.

-La piccola Serpe ha in mente una vendetta ai danni della Principessa delle Fate junior: la cara Rosie si oppone, ma noi non ci tiriamo di certo indietro! Allora qual è il piano?- Beh, ora ne sono certo: andrà tutto a rotoli. James e Fred hanno una mente malata per gli scherzi, però tengono molto ai “diritti d’autore”, quindi trovano sempre un modo per “firmarsi” e finiscono inevitabilmente per farsi beccare. Ed io, sinceramente, devo arrivare vivo al quinto anno. Obiettivo: vendetta finale.

-Io e Cal avremmo voluto usare la Pozione Tintallegra su Barbie&Co. L’abbiamo preparata oggi a lezione, io fucsia e lui blu. La speranza era quella che Malfoy, per paura che capitasse di nuovo un incidente simile, decidesse di passare il resto dei suoi giorni, o meglio delle sue notti, in infermeria o nella Stanza delle Necessità, facendoci così dormire con le finestre chiuse.-

-Geniale! Allora quando si passa all’azione?- mi rispondono all’unisono. A volte sembrano davvero gemelli, danno quasi i brividi.

-Vorrei farvi notare che Al ha usato il condizionale passato, ergo qualcosa è andato storto, ergo è necessario un nuovo piano.- I due geni del male spostano gli occhi ripetutamente da me a Rose in cerca di spiegazioni. Li capisco: a volte terrorizza anche me, eroe moderno, vittima di infide Serpi…Finiscila Sevvy! Finiscila tu! E non chiamarmi Sevvy! Alla fine mi decido a parlare.

-Calvin ha sentito la sfuriata di Rosie, si è spaventato ed è fuggito.-

-Lurida Serpe! Senza offesa, Al. Ma dov’è il problema? Fa’ tutto da solo e poi assicurati che taccia: con i nostri consigli non fallirai.-

-Cal ha entrambe le fiale di Tintallegra. Non le ho tenute io per non farmi beccare da Rosie.-

-Ah. Beh, vorrà dire che troveremo qualcosa di meglio, di più perfido e subdolo! Vero Freddy?-

-No! L’amico di Al ha avuto ragione! Così facendo…-

-…inizieremo un circolo vizioso, bla bla bla- completa Fred in una pessima imitazione della voce di nostra cugina. Lui e mio fratello iniziano a ridere a crepapelle, ma io non sarei così tranquillo se Rose stesse guardando me in quel modo. So che si sta trattenendo solo perché ci sono i prof. e non può contraddirsi proprio mentre cerca di convincermi che il pacifismo è la via da seguire. All’improvviso, però, James si blocca, lo sguardo vuoto e stupito allo stesso tempo fissato verso un punto non definito al di fuori della Sala Grande. Tutti si voltano e ammutoliscono, come il giorno del mio smistamento. Mi chiedo che cosa sia successo di così straordinario da bloccare tutti. Un urlo squarcia il silenzio.

-Luridi bastardi!-
Che i giochi abbiano inizio.


 

*Nessuna discriminazione, solo che è strano vedere un ragazzo giudicare esteticamente un altro ragazzo :)

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Capitolo 3
*** Chi semina vento raccoglie tempesta (ovvero come i tuoi piani ti si ritorcono contro) ***


N.B.: Grazie a CharmedAlis per aver inserito la storia tra le ricordate; a rorothejoy per averla messa tra le seguite; a _FreeSoul_ per aver recensito e aver inserito tra i preferiti sia la storia che l’autrice; a giuggia91 per averla messa tra le preferite. Sperando di essermi ricordata di tutti, vi lascio al capitolo. Le note (pardon, i miei scleri) sono in fondo.

3.
Chi semina vento raccoglie tempesta (ovvero come i tuoi piani ti si ritorcono contro)

Tutti si sono alzati e io, che non sono mai stato un gigante, devo mettermi in piedi sulla panca per cercare di vedere al di là delle teste di quelli del settimo anno. Vano tentativo, sono comunque troppo basso: in fondo ci sarà un perché se zio George, zio Ron e Teddy mi chiamano sempre Nano. All’improvviso l’intero corpo studentesco scoppia in una fragorosa risata e posso giurare di aver visto sfuggire qualche risolino anche dalla bocca di Neville, perché lui è e sarà sempre uno di noi. Il preside non pare molto arrabbiato, probabilmente si tratta di qualche scherzo innocente o di un bicchiere saltato erroneamente per aria. Eppure la curiosità mi attanaglia: dopo due mesi rinchiuso tra le stesse quattro mura, con le stesse cinquecento persone, ogni singolo evento acquista una certa rilevanza e viene amplificato da tutte quelle oche che vivono di gossip. Non le sopporto…Ma tu guarda! Come se ti andasse mai bene qualcuno!...Taci Iperione, volevo dire una cosa carina! Dunque, prima di essere interrotto da me stesso (oddio! La follia made in Malfoy ha contagiato anche me!) stavo dicendo che non le sopporto, ma senza di loro le giornate sarebbero sicuramente più noiose. In più una di loro è mia cugina Dominique e il regolamento del Clan parla chiaro: la famiglia è la cosa più importante ed è assolutamente vietato attaccarsi a vicenda. Ho forse scelta?

Ancora non ho scoperto nulla. Cerco di chiedere a chi è riuscito a vedere, ma nessuno arriva ad articolare più di due parole senza scoppiare a ridermi in faccia. Mi rivolgo a Rose: impassibile, non si è nemmeno voltata a guardare l’accaduto. La mia faccia deve essere davvero sconvolta perché, senza che io apra bocca, mi dice un po’ spazientita:

-Sinceramente, Albus Severus Potter, non ci sei ancora arrivato?- Rose è così: schietta, con un’intelligenza superiore alla media e la dote di farti sentire terribilmente inferiore. E quando ti chiama con il nome completo, significa che sono cazzi amari per tutti. Per questo capisco che deve essere successo qualcosa che lei giudica estremamente grave –e anche perché sta letteralmente martoriando le pagine di quel povero libro, cosa che normalmente non farebbe nemmeno sotto maledizione Imperius. Sto per implorarla di illuminarmi con la sua teoria quando ho un lampo di genio. Sì, certo, come no! Un lampo di genio di nome Calvin Nott! Ehi, ho fatto la rima! Taci Iperione! Innanzitutto è un’assonanza –pignolo!- e poi potevi anche lasciar correre per una volta! Mai se si tratta di te! Miseriaccia, sei quasi peggio dell’originale!

Se non ci state capendo niente, tranquilli, tutto è nella norma, significa che forse voi non avete ancora detto addio alla vostra salute mentale. Se invece avete capito tutto…siete dei geni! A momenti nemmeno io capisco me stesso! Questo solo perché hai il cervello di un’ameba! Ma le amebe non hanno cervello, sono esseri unicellulari! Appunto. Ecco, è quando inizi ad insultarti da solo che capisci di aver toccato il fondo. Tornando a noi, credo che urgano delle spiegazioni. Possibilmente comprensibili agli esseri umani. Grazie per avermelo ricordato Iperione. Mi piace il tuo sarcasmo, bello. Ehi, attento come parli! Ma grazie per il complimento…
 

…Mezz’ora fa in Sala Grande…

-…VENDICARTI? MA SEI PAZZO? VUOI DAVVERO DARE INIZIO AD UN CIRCOLO VIZIOSO COME QUELLO CHE SI ERA CREATO AI TEMPI DEI NOSTRI GENITORI?- Mentre tutti ascoltavano i toni soavi di Rose Weasley e io rischiavo di rimetterci l’udito a causa della vicinanza, qualcuno aveva deciso di occupare il suo tempo in maniera più produttiva e di svignarsela nei sotterranei. Un qualcuno di nome Calvin Nott. Ho già detto che adoro quel ragazzo? Ma se fino a due minuti fa per te era uno stronzo! Dettagli, dettagli… Ora, perché comprendiate bene la storia, è necessario che sappiate una cosa. Come ho già ampiamente specificato Barbie Girl è pazzo e questa pazzia sfocia nell’ipocondria. Una delle conseguenze è che si fa almeno cinque docce al giorno, quindi il bagno è perennemente occupato da lui o da uno dei suoi amichetti che fanno di tutto per imitarlo. Per carità, meglio pulito che maleodorante, ma il problema è che in questo modo né io né Cal riusciamo ad impossessarci della doccia più di una volta a settimana, perciò la figuraccia, come sempre, la facciamo noi. Ogni tanto mi chiedo se si lava solamente o fa anche qualcos’altro là dentro. Indubbiamente, però, senza i fumi che fuoriescono da quel cubicolo, saremmo già tutti morti assiderati. Fatto sta che una di quelle famose cinque docce si colloca proprio nella pausa pranzo: Malfoy e Zabini sono anoressici e probabilmente hanno delle scorte di barrette dietetiche nei bauli, mentre Goyle ha abbastanza grasso per sopravvivere fino alla fine dei M.A.G.O. senza toccare cibo. Prima della doccia avviene una lunga fase di preparazione di asciugamani, saponi, creme varie e soprattutto shampoo. Sostituire il contenuto dei flaconi con le nostre Tintallegre era stato fin troppo facile con l’aiuto del Mantello dell’Invisibilità: nonostante avessimo deciso che sarebbe rimasto tra le mura della Torre di Grifondoro, l’avevo rubato all’inizio dell’anno a James, perché mi sentivo in diritto di averlo dopo la disgrazia che mi era capitata. Naturalmente ne avevo immediatamente parlato a Cal: chiunque vorrebbe essere amico di un ragazzo che ha non un Mantello dell’Invisibilità, bensì il Mantello dell’Invisibilità, quello originale della storia dei fratelli Peverell! E io, detta come va detta, avevo disperato bisogno di amici.

Ed ora eccolo lì, Calvin Nott, in piedi di fronte a me, con un ghigno malefico sulla faccia e due boccette vuote in mano. Non posso crederci: avevo detto che era quasi ai livelli di James, vero? Beh, ora, nella mia personale classifica di malvagità in fatto di scherzi, è sbalzato al primo posto!

-Se vuoi ho anche le foto.- Lo dice con una naturalezza disarmante e mi lascia senza fiato. Riesco a biascicare appena un “Come…”, ma lui pare aver capito e mi risparmia la fatica.

-Ho sentito Rose urlare e ho capito che ti eri tradito…-

-Grazie per la fiducia! Non poteva aver intuito tutto lei? Lo sai che è un genio!-

-Sì, lo so, come so anche che tu non riusciresti a tenere un segreto a tua cugina nemmeno se avessi stretto il Voto Infrangibile.-

-Non è vero!-Bambino capriccioso…Taci Iperione!

-Guarda che non è una brutta cosa! Pagherei per avere un rapporto così bello con qualcuno come lo avete tu e Rose. Ma il punto è che, proprio perché siete così legati, sapevo perfettamente che se lei ti avesse detto di non fare nulla tu le avresti dato ascolto. Certo, il suo era un consiglio saggio, ma non ho sopportato per niente due ore di Milly McGruber che mi chiedeva continuamente come procedere, facendo un’espressione che in teoria doveva essere dolce, ma in realtà ricordava più un salmone in scatola, per Salazar!- Rabbrividisco e faccio una smorfia di disgusto, pensando che forse non è poi tanto male essere il cocco di Lumacorno. Poi lo lascio finire.

-Così ho preso l’iniziativa…Ed eccoci qua! Guarda un po’?- Mi sventola sotto il naso quattro foto, una più comica dell’altra. All’inizio sono sconvolto: si stanno dimenando e Malfoy sta cercando di far tornare i capelli normali con un incantesimo. Mi chiedo se qualcuno gli abbia mai spiegato che la trasfigurazione umana è roba da sesto anno, non da primo. Poi comincio a ridere e Cal mi segue a ruota. James e Fred iniziano a darci pacche sulle spalle, Dominique si avvicina a noi nella speranza di avere un po’ di gossip da spargere in giro e Rose…beh, lei non può rimangiarsi quanto ha sostenuto fino a mezz’ora fa, perciò mantiene un’aria sostenuta, pur non riuscendo a fare a meno di sorridere di fronte a Goyle che cerca di strapparsi i capelli uno a uno.

-Credo dovreste imparare a far valere le vostre idee in maniera differente.- Commenta con nonchalance, come se fosse una semplice constatazione. In realtà è un ordine, e io lo so bene.

-Ci abbiamo provato, ma si credono i padroni del mondo! Ci voleva una svolta per far capire loro che non siamo tutti disposti a sottostare alla dittatura made in Malfoy. In fondo era solo uno scherzo innocente!- La mia protesta viene immediatamente supportata dalle parole di Cal, Jamie e Fred, ma Rose ha i geni Granger ed una testardaggine invidiabile.

-Oggi è un piccolo scherzo, e domani che sarà? Con la violenza non otterrete nulla, se non altra violenza! Piuttosto provate a parlare e a capire perché si comportano così.- Ignora, credo volutamente, un “sono deficienti” borbottato da Calvin in risposta alla sua ultima affermazione e procede. -Il dialogo è l’unica via. Potreste scoprire persone fantastiche. Direi che avete un po’ di tempo da recuperare, quindi perché non cominciare chiedendo scusa e costituendovi alle autorità?-

-Chi si deve costituire e per cosa?- Eccola lì Victoire, impeccabile Caposcuola, una delle cugine con cui ho legato meno a causa della differenza d’età. Nessuno di noi si azzarda a parlare, così lei ci incalza. -Vi prego, ragazzi, i sospetti di quanto è appena accaduto sono ricaduti inevitabilmente sui Grifondoro e devo interrogare l’intera Casa da sola. Cioè, c’è anche Roxanne a darmi una mano, ma credo voglia solo complimentarsi con i colpevoli e poi aiutarli a fuggire in terra straniera. Malfoy è ricco e non credo se ne starà con le mani in mano: chiederà aiuto al paparino e chissà che accadrà! Quindi, chi ha fatto cosa?-

-Siamo stati noi a tingere la Principessa delle Fate e i suoi amici!- James e Fred, con un sorriso stampato in faccia, si sono appena presi la colpa per la malefatta meglio riuscita degli ultimi cinque anni (Malfoy, in preda al panico, è fuggito con l’accappatoio con la fantasia a  paperelle addosso) ed io, pur volendo prendermi un po’ di merito, me ne sto zitto. Quinto anno, quinto anno, quinto anno, mi ripeto. Vic sembra soddisfatta, mentre Rosie ci guarda con disappunto.

-Per loro è un onore prendere questa punizione, ma sono due cretini e non ci si poteva aspettare altro, invece per voi non ci sono parole. Quanto a te Calvin, speravo che almeno tu avessi più cervello di Al. Me ne vado.- Il risultato? Mia cugina mi detesta e i due deficienti si sono presi il merito di qualcosa che non hanno fatto, facendo schizzare la loro popolarità alle stelle. Intanto, accanto a me, Cal non riesce a fare nulla.

-Ehi Cal, ci sei? Tutto bene? Se volevi un po’ di merito bastava che dicessi la verità a Victoire.- Provo a scuoterlo, ma niente. In quel momento la pausa pranzo finisce e devo trascinarlo a peso alla lezione di Incantesimi. Rimane così per tutte le due ore successive, non che sia un problema, ovvio. Vitious è andato in pensione e la nuova professoressa è una mora svampita a malapena in grado di far levitare una piuma. Credo che Lumacorno l’abbia scelta solo per la sua bellezza. Naturalmente fingo che tutto sia nella norma, prendo appunti per due e, quando suona la campana, visto che la situazione è rimasta immutata, decido di passare ai metodi drastici.

-James! Jamie! Roxy hai visto James?-

-Credo sia in Sala Comune con Fred. È appena arrivato uno scatolone da parte di papà con dei prototipi di nuovi prodotti e li stavano provando.-

-Ti sono debitore!- La abbraccio. Io adoro Roxanne: è simpatica, decisa e intelligente, sa divertirsi, ma sa anche qual è il limite da non oltrepassare. È una delle mie cugine preferite, subito dopo Rose e prima di Fred secondo la mia personale “Cugini Top List”. È già al sesto anno, tuttavia la differenza di età non ha costituito un problema tra di noi. Ha tutta la mia stima: è l’unica, se si esclude zia Angelina, a saper gestire Fred e zio George contemporaneamente –impresa nella quale nemmeno nonna Molly è mai riuscita. Inoltre anche lei, come me, è “diversa”: Roxanne è l’unica Weasley mulatta.

-La parola d’ordine è IPPOGRIFO!- Dimenticavo, Roxy è pazza, o almeno lo è abbastanza da urlare nel bel mezzo di un corridoio affollato la parola per accedere alla Torre di Grifondoro, senza curarsi del fatto che dovrebbe rimanere segreta. Per una volta ringrazio la sua imprudenza e mi trascino dietro Calvin, che sembra sia stato colpito da un incantesimo della Pastoia.

Dieci minuti dopo –ora capisco come fanno i miei parenti ad essere così in forma, con tutte le scale che devono fare!- do la parola d’ordine alla Signora Grassa. Mi guarda un po’ di sbieco…Per forza, una Serpe tra i Grifoni non si è mai vista! Inoltre ti ricordo che secondo il regolamento scolastico è severamente vietato entrare nelle altre Sale Comuni! Taci Iperione! Per fortuna il quadro non è come te e ha fatto poche storie. Appeno entro vedo Fred intento a provare una nuova versione dei fuochi d’artificio, ma è senza la sua “dolce metà”.

-James?- chiedo con il fiato corto.

-In camera sua con Domi e Vicky.- risponde noncurante, troppo concentrato a scrivere a suo padre come fare a migliorare i vari prodotti. Credo che se zia Angie sapesse che zio George usa noi ragazzi come cavie gli farebbe chiudere l’attività.

-Dov’è la stanza?-

-Secondo piano, prima porta a sinistra.- No, ancora scale. È in momenti come questi che rimpiango i sotterranei. Trascino Cal con me e finalmente lo trovo. Interrompo brutalmente la ramanzina che Vic gli sta facendo per il presunto scherzo ai danni di Barbie Girl. So che è per quello, lei fa sempre le prediche a quei due separatamente, altrimenti sono ingestibili. Domi, invece, credo sia lì solo per un po’ di gossip.

-James ho bisogno dei tuoi calzini sporchi.- Le ragazze mi guardano incredule e mi chiedono perché abbia affatturato il mio unico amico, mentre mio fratello capisce al volo. Senza fare domande mi tira un paio di calze rosse, che metto subito sotto il naso di Nott. Questi inizia a muoversi. Come volevasi dimostrare i vecchi rimedi funzionano sempre: papà faceva così quando io o Jamie cadevamo dalla scopa e battevamo la testa per farci rinvenire e non farsi beccare da mamma. Tuttavia il mio compagno di sventure sembra ancora troppo sconvolto e l’unica cosa che riesce a farfugliare è:

-Vendetta…- Nessuno capisce, ma io sì. Mi ritornano in mente le parole dette da Victoire oggi a pranzo e Malfoy sa che non possiamo essere stati altri che noi, perché siamo gli unici abbastanza matti da mettere i piedi dentro quella ghiacciaia.

Essere il cocco del prof. di Pozioni e riuscire a rubare una fiala di Tintallegra: un pacchetto di ananas candito e il cognome Potter, con Magicard.
Corrompere il Cappello Parlante per farti smistare nella Casa che preferisci: 12 Galeoni, con Magicard.
Tingere i capelli di quegli idioti dei tuoi compagni di stanza e fargli fare la più grande figuraccia del secolo non ha prezzo.
Anche se le conseguenze da pagare forse costano un po’ di più, e non c’è Magicard che possa salvarti.
-Miseriaccia!-
E svengo anch’io.
 

 
Angolo di Harry Potterish
Finalmente abbiamo la vendetta di Al e Calvin: purtroppo i ragazzi non hanno tenuto in conto il fatto che Malfoy senior sarà ben disposto ad aiutare economicamente il figlio per distruggere i Potter! Quale sarà la vendetta di Malfoy e quando arriverà? Come reagiranno i nostri due poveri studenti? Sentitevi liberi di fare ogni tipo di pronostico e di farmi sapere le vostre opinioni. A presto
Harry Potterish

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Capitolo 4
*** Momenti per parlare e momenti per tacere ***


N.B.: Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno recensito le altre one-shot che ho pubblicato o le hanno inserite tra le preferite, le ricordate o le seguite, quindi grazie a vielvisev, redspecial, Sara Luna 555, Jenny Bla Bla, gio91yee, yayachipmunk, Mei_Linn, Chicca293, psichedelica666; grazie a flors99 che ha inserito questa long tra le preferite e naturalmente grazie a chi già segue, recensisce, ha inserito nelle preferite o nelle ricordate questa storia. Spero di non aver dimenticato nessuno. Vi lascio al capitolo.
 

4.
Momenti per parlare e momenti per tacere

Mi sveglio dallo stato di incoscienza quasi contemporaneamente a Cal. Ci guardiamo negli occhi per alcuni interminabili secondi, poi cominciamo ad urlare, richiamando l’attenzione dell’intera Torre. Al risuonare del nostro grido, tutti i membri del Clan Weasley-Potter in età scolastica sono costretti ad accorrere. La legge numero due del Clan non lascia vie d’uscita: se uno si trova in pericolo, tutti gli altri devono aiutarlo, a prescindere da età, Casa di appartenenza, simpatie e antipatie varie. Quando siamo tutti presenti all’appello, riassumo brevemente la nostra piccola avventura, suscitando diverse reazioni.

-Siete dei geni. Ve l’avevo già detto, ma era tanto per farlo sapere anche agli altri.- Questo è Fred, ovviamente.

-Già, concordo! In più non dovete preoccuparvi, Malfoy è scemo, non può essere così pericoloso. Mal che vada vi farete una plastica facciale e andrete a vivere in Brasile. Una buona scuola, ragazze niente male e più cibo per noi a Natale, che volete di più?- Mio fratello e le sue idiozie. Se non ne spara una ogni tanto, va in astinenza e si sente male.

-Malfoy sarà anche scemo, ma è ricco e perfido. Inoltre, dopo anni passati a convivere con le tue idee geniali, ho imparato che bisogna preoccuparsi maggiormente quando ad agire è uno sciocco.- Rose Weasley batte James Sirius Potter 100 a 0. Vai così cuginetta!

-Andiamo Rosie, non fare la bacchettona! Avrei voluto vedere te al loro posto! Non deve essere facile, in un certo senso li capisco. Piuttosto pensiamo a come aiutarli!- Roxanne Weasley sei la donna della mia vita, sposami. Ora. Si chiama incesto. Si chiama sarcasmo.

-Una sola domanda: qual è la fantasia dei boxer di Malfoy, Cal?- Mi sembrava strano che Dominique fosse realmente interessata a noi. Il mio povero amico rischia di svenire nuovamente: lei è davvero bella. Tuttavia mi disgusta il fatto che sia al quinto anno e faccia ancora fantasie sui primini.

-Adesso basta!- Ed ecco che prende la parola Victoire: in quanto cugina maggiore, al momento ha il dovere e il diritto di gestirci tutti come meglio crede. -Fred, James, siete due irresponsabili! Combinate già abbastanza danni senza bisogno che vi addossiate colpe non vostre. Domi, smettila di pensare al gossip e pensa ai tuoi cugini ogni tanto! Rose, non punzecchiare James, altrimenti abbiamo davvero poche speranze di uscirne vivi! Roxy ha ragione, quel che è fatto, è fatto, ed ora dobbiamo trovare un rimedio al più presto.- Ammutoliamo tutti. Vicky è bordeaux dopo questa sfuriata e mi fa davvero tanta tenerezza. Avrei voglia di abbracciarla, ma probabilmente aprirei il rubinetto e inizierebbe a piangere, dicendo che non regge più lo stress e le manca il suo Teddy. Meglio non rischiare, c’è già un altro problema bello grosso da risolvere.

Ci mettiamo tutti a pensare a come uscirne, Calvin incluso, ormai è uno di noi. Guardo Rose supplichevole: è l’unica ad avere un cervello abbastanza complesso per organizzare un piano di sopravvivenza che duri fino alla fine del trimestre, poi mi auguro che le vacanze natalizie servano a cancellare dalla memoria di tutti questo brutto episodio. Ovviamente lei lo nota e ci marcia un po’ sopra, mi tiene il broncio e finge di non avere idee; tuttavia, dalla luce che brilla nei suoi occhi, capisco che ha in mente un piano geniale pronto per essere messo in atto. Anche Nott, sufficientemente sveglio per capire come funzionino le gerarchie della mia famiglia, inizia a pregarla con lo sguardo in maniera piuttosto evidente. A lui si uniscono Domi, che vuole andarsene per ridarsi lo smalto, James e Fred, che odiano qualsiasi attività che comporti lo stare fermi, seri e concentrati per più di due minuti consecutivi. Cede pure Vicky: stremata dallo studio per i M.A.G.O. e dai suoi doveri di Caposcuola, non può certo preoccuparsi anche per noi. Alla fine quella che esprime l’opinione di tutti è la mia Roxanne. Ho già detto che la adoro?

-Cazzo, Rose! Fa’ meno la sostenuta e dicci che ti frulla per quel cervello made in Granger! Non abbiamo tutto il pomeriggio da perdere e, se non parli tu, l’unica soluzione che resta a questi due poveretti è quella di James di farsi la plastica e fuggire in Perù!-

-Brasile, prego.- Puntualizza lui risentito, come se si trattasse di un dettaglio estremamente importante.

-Fa lo stesso! Quindi ora parla o vattene fuori e smettila di farci sentire inferiori!- Se non l’aveste intuito, tra le due ragazze c’è un po’ di attrito. Si vogliono bene, questo è certo, ma sul piano scolastico hanno entrambe un cervello troppo grande per non entrare in competizione. Roxy è la classica ragazza che sfrutta la sua  intelligenza per il cosiddetto “bene superiore”, ergo fare scherzi, progettare schemi di Quidditch, trovare nuovi passaggi segreti o modi per copiare, scoprire come passare con 10 E ai G.U.F.O. aprendo i libri sì e no due volte in tutto l’anno scolastico. Per poi farlo e riuscirci. Rosie, invece, è al suo livello, ma è convinta che, perché un voto sia meritato, ci debbano essere almeno tre ore di studio alle spalle. Inoltre è decisamente competitiva, lato del carattere che ha preso da zia Herm, e non può accettare che qualche idea differente dalla sua venga presa in considerazione. Roxanne lo sa bene, ed è per questo che ha sottolineato il fatto che l’alternativa fosse stata proposta da James. Infatti, dopo neanche due secondi, la mia migliore amica è in piedi che ci sta presentando il suo piano.

-In sostanza non è nulla di particolarmente complicato. Si tratta di scortarvi ovunque andiate cercando di non dare troppo nell’occhio. James, se non vuoi farti vedere insieme ad Al puoi anche usare il Mantello, questo non mi riguarda. Intanto Dominique farà appostamenti, cercando di capire cosa stia tramando il nemico e riporterà tutto a me, che rielaborerò i dati ed organizzerò un contrattacco. Direi di esonerare Vic per il momento, visti i numerosi impegni che già ha. Quanto a voi due- e ci fissa in cagnesco -cercate di rimanere vivi.- Come sempre Rose non ci ha delusi. Ognuno è contento del proprio incarico, che non pare nemmeno troppo impegnativo. Victoire ha tirato un sospiro di sollievo, già terrorizzata all’idea di avere una cosa in più da fare e Dominique…beh, sembra una bambina con in mano una bambola nuova. Praticamente mia cugina l’ha legittimata ad origliare, pratica alquanto sconveniente per ogni signorina per bene, secondo zia Fleur. Alla fine il compito più arduo spetta a me e Calvin: sopravvivere.

Terminato l’intervento di Rose, la riunione viene ufficialmente sciolta e ciascuno è libero di tornare alle proprie occupazioni. Devo ammettere che ora mi sento leggermente sollevato: con l’intero Clan a proteggerci non dovremmo correre rischi. Tutti sanno che mettersi contro di uno di noi vuol dire mettersi contro tutti. Calvin, ad esempio, lo ha capito e il suo spirito Serpeverde lo ha spinto a fare amicizia con me; chissà che Malfoy non si riveli un po’ meno scemo di quel che sembra e decida di rinunciare alla vendetta. Quando parli così della tua famiglia sembra che tu stia parlando di una mafia! E chi ti ha detto che non lo siamo veramente?

Messo a tacere Iperione con una minaccia non troppo velata, decido di tornare nei sotterranei con Nott: abbiamo ancora una montagna di compiti da fare e lui deve recuperare la lezione di Incantesimi di oggi. Facciamo tutti per andarcene, quando una flebile voce ci blocca.

-Grazie.- Ci voltiamo verso Cal sgomenti. Non ci è mai passato neanche per l’anticamera del cervello di ringraziarci a vicenda. L’aiuto della famiglia è qualcosa che abbiamo sempre dato per scontato, ma mi rendo conto che forse lui non è a conoscenza di questa usanza. Inoltre, il fatto che indossi una divisa Serpeverde deve essere un fattore in più: per colpa di gente come Barbie Girl tutti sono convinti che gli appartenenti a quella Casa siano degli egoisti, bastardi e doppiogiochisti. Beh, tanto per la cronaca, non è così! Guardalo che carino, difende l’onore della sua Casa…Ti odio, Iperione!

-Grazie. Tu ci stai ringraziando. Seriamente. Non è una presa in giro, vero?- A parlare è stato Jamie, il più sconvolto di tutti. È anche comprensibile, il suo vocabolario comprende solamente i termini strettamente necessari, e non credo ci sia bisogno di specificare che le parole gentili non sono tra quelli.

-N-no…Insomma io…credevo che fosse il…il minimo…Dopotutto non mi conoscete neanche e…- Fantastico, due mesi spesi a trovare un amico buttati in fumo dall’uscita più idiota del secolo.

-James Sirius Potter, sei un emerito cretino!- Voce di Rose e nome completo: meglio correre ai ripari. Ho idea che questa riunione durerà ancora per un po’ e non so se tutti ne vedremo la fine. -Ti sembrano domande da fare? Non vedi che lo spaventi? Solo perché qualcuno conosce l’educazione non significa che sia un alieno!- Poi si volta verso il mio compagno di Casa e con un tono più pacato aggiunge: -Non preoccuparti, è un po’ maleducato, ma in fondo è un bravo ragazzo. Sai, in famiglia abbiamo la cattiva abitudine di non ringraziare mai abbastanza gli altri. Apprezziamo davvero le tue parole, ma non ce n’era bisogno. Sei amico di Al e questo basta.- La dolcezza che Rosie riesce a tirare fuori in certi momenti è strabiliante, specialmente se la si conosce bene e si sa che non esiterebbe ad affatturarti per un nonnulla. Cal sembra più tranquillo e forse, per mia fortuna, la riunione non durerà ancora per molto.

-Beh, ora sappiamo una cosa…- Come non detto. Zitto, io devo stare zitto, non faccio altro che attirare la sfortuna su di me! Io lo dico da secoli che faresti un favore al mondo se non aprissi quella fogna…Se ti do ragione, stai buono per un po’? Ora, credo che ci siano altre persone che dovrebbero imparare qual è il momento giusto per parlare –a parte me. E i loro nomi sono Fred e James. Se vogliono posso dar loro alcune delucidazioni frutto dell’esperienza personale. Ad esempio, quando un tuo parente è appena stato smistato a Serpeverde, una parola d’incoraggiamento sarebbe d’obbligo; quando tua cugina è appena uscita dall’infermeria, chiederle come si sente sarebbe carino; quando Ruf spiega Storia della Magia, parlare è un ottimo metodo per risollevare il morale alla classe. Ma mai e poi mai azzardarsi ad aprire bocca dopo una sfuriata di Rose Weasley. Mai. Neanche se qualcuno fosse in punto di morte. Neanche se ci fosse un esercito di Mangiamorte pronto ad attaccarci. Quindi men che meno per dire stupidaggini come quella che aleggia nell’aria.

-A Rosie piace Calvin! A Rosie piace Calvin! A Ros…- Sono costretti ad interrompersi,  perché mia cugina è fuggita, stizzita e sull’orlo delle lacrime. Va bene, l’abbiamo pensato un po’ tutti, non è normale vedere Rosie così gentile con un estraneo, ma dirlo a voce alta è proprio da coglioni.

Nel dormitorio maschile di Grifondoro del secondo anno si scatena un pandemonio. Roxanne, con uno scatto felino, placca Dominique, già pronta a mettere in ridicolo Rose sulla pubblica piazza. Victoire la aiuta e non risparmia a sua sorella una bella sfuriata. Cal è viola per l’imbarazzo e Jamie e Fred non capiscono che peggiorano solo situazione dicendo che lo comprendono, perché lei è veramente spaventosa. Io non ho dubbi su quello che devo fare: è la mia migliore amica ed ha bisogno di me. Nott capirà. Ma chi ti dice che voglia la tua compagnia? La conosco meglio di te, fidati per una volta! Ma io SONO te… Già, purtroppo, che dettaglio inquietante…

Mi fiondo giù per le scale in Sala Comune, supponendo che non possa essere andata troppo lontana nell’arco di pochi minuti. Purtroppo non ho tenuto conto del fatto che è più allenata di me e che quando è arrabbiata è capace di essere più veloce di zio Ron di fronte ad un ragno. Pensa Al, pensa, dove potrebbe essere? Perché, sai pensare? Sei ripetitivo, Iperione. Poi realizzo che sono un idiota. Alla buon’ora, allora forse qualche neurone funzionante ce l’hai! Rose Weasley è figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger! Grazie mille per l’informazione, Capitan Ovvio…e allora? E allora ci sono solo due posti dove potrebbe essere ora: le cucine e la biblioteca. Ma essendo vietato entrare nelle prime –ed essendo oggettivamente troppo lontane anche per lei- scelgo la seconda opzione. Non appena varco l’entrata di quel luogo polveroso detto volgarmente biblioteca, la noto immediatamente. È seduta in un tavolo appartato, da sola, con una pila di libri accanto il cui unico scopo è quello di coprire il suo viso rosso e rigato dalle lacrime.

-Ehi.-

-Va via!- Io te l’avevo detto…Vabbè, Rose è testarda ed orgogliosa, non bisogna arrendersi al primo tentativo. Ci vuole cervello –allora non c’è speranza…- e una piccola arma segreta chiamata cioccolata –rettifico, forse qualche speranza c’è…

-Vuoi?- Non risponde, ma strappa la tavoletta dalle mie mani. Perfetto, ora non mi può cacciare, sarebbe maleducato da parte sua e lei non è maleducata. Forse un po’ isterica, ma maleducata mai. Inizia a sgranocchiarla con foga.

-Fondente, 75% cacao, qualche nocciola sbriciolata in mezzo. Grazie Al, è perfetta.-

-Figurati, a che servono gli amici?- Mi premuro di sottolineare bene l’ultima parola, per ricordarle che non l’aiuto a causa di una stupida regola impostaci dai nostri genitori, come farei con Domi o Vic, ma perché tengo a lei. Vedo che non si decide ad aprir bocca e, sapendo quanto le farebbe bene sfogarsi, la sprono un po’.

-Senti, per la storia di James e Fred…Mi dispiace, davvero. Comunque non preoccuparti: Vic e Roxy hanno bloccato Domi prima che lo facesse sapere a tutta la scuola e Cal era anche più imbarazzato di te. Sinceramente mi pento di averlo lasciato nelle mani di quei due idioti…-

-Gli idioti non sono loro, ma io. Ho fatto la figura della bambina fuggendo così, vero?-

-No, hai fatto la figura di quella che non ha trovato altro modo per trattenersi dall’ucciderli. Peccato, ti avrei aiutata volentieri.-

-La verità è che…beh, non volevo dirtelo, mi sembrava di lamentarmi inutilmente, dopotutto tu sei messo molto peggio di me, ma…-

-Ehi Rosie, lo sai che non ti devi fare problemi con me! Su, spara. Qualunque cosa sia, prometto che non riderò.-

-Io ci sto di merda tra i Grifoni, Al. Durante lo smistamento il Cappello era molto indeciso se mandarmi a Corvonero, ma poi aveva optato per i Serpeverde, dicendo che lì avrei fatto fruttare meglio la mia mente machiavellica. Solo che…non ho avuto il tuo stesso coraggio. L’ho pregato di mandarmi a Grifondoro, altrimenti mio padre mi avrebbe fatta a pezzetti e, in un moto di estrema bontà, mi ha accontentata. Mi aveva avvertita che avrei potuto pentirmene, ma non l’ho ascoltato. Credevo che un vecchio pezzo di stoffa non potesse decidere della mia vita senza conoscermi nemmeno. Invece aveva ragione e io sono solo un’egoista.- Sputa tutto fuori ad una velocità incredibile. Sono sconvolto. Mia cugina mi ha tradito. Il Cappello ha accontentato lei e non me. Ok, adesso sono io quello che ha bisogno di piangere! Trovo la forza per dirle solo poche cose scontate.

-Rosie, calmati ora. Ti capisco, io avrei fatto la stessa cosa. Anzi a dire il vero ci ho provato, ma vista l’uniforme che indosso, come puoi ben capire, sono stato meno convincente di te. Ti sei comportata nel modo giusto: nessuno può decidere della tua vita all’infuori di te. In più non potevi immaginarti certo un risultato simile! Insomma, con me ha sbagliato, così come ha sbagliato anni fa con Peter Minus e Severus Piton. Anche io ci sto malissimo nella mia Casa, ma ho te, Roxy e dagli anni prossimi ci saranno anche Lucy, Molly, Louis, Lily e Hugo.-

-Appunto Al, non vedi il problema? Sono tutti nostri parenti! Non fraintendermi, io adoro la nostra famiglia, ma vorrei degli amici al di fuori di essa con i quali passare un po’ il tempo e poter parlare senza che due minuti dopo tutti sappiano i miei affari personali! Vorrei qualcun altro con cui avere un rapporto simile a quello che ho con te. Le mie compagne di stanza non mi sopportano: una è la figlia di Lavanda Brown, l’altra di Romilda Vane e l’altra ancora di Cormac McLaggen e, come puoi ben immaginare, mi detestano. Chissà che cosa hanno raccontato loro i loro genitori su di me e sui miei! Per questo ti dicevo di provare a dialogare con Malfoy, perché so come ci si sente a stare dall’altra parte. Anche se devo ammettere che il tuo è un caso totalmente diverso: non è il figlio di una vecchia fiamma dei tuoi, ma il nipote di quello che ha cercato di ucciderli. In più si comporta come un pazzo scatenato, perciò non ti biasimo se lo detesti.-

-Io non immaginavo, Rosie…Credevo andasse tutto bene…Però, insomma, voglio dire, siamo sulla stessa barca giusto?-

-NO!- Per fortuna che Madama Pince con gli anni è diventata sorda. -No, Al! Malfoy, Zabini e Goyle ti odieranno anche, ma almeno tu hai Calvin! Ci ho parlato poche volte, però sembra uno a posto ed avevo sperato di diventare sua amica prima o poi. Invece, per colpa di quei due, ora mi crederà un’undicenne ninfomane e non mi rivolgerà più la parola per l’imbarazzo! Capisci perché sono scappata adesso?- Miseriaccia, ha ragione. Non l’avevo mai letta sotto questo punto di vista. Mi sento uno schifo: ho passato mesi a lamentarmi senza rendermi conto che la mia migliore amica stava addirittura peggio di me. La abbraccio, perché non so come replicare. Alzo un attimo lo sguardo e mi accorgo che dietro di noi c’è Cal: probabilmente vorrà i suoi appunti di Incantesimi, ma non ha il coraggio di aprire bocca. Finalmente qualcuno che sa quando è il momento di stare zitto! Forse, però, sarebbe meglio se chiarissero subito, altrimenti nessuno dei due avrà più il coraggio di guardare in faccia l’altro.

-Al, che fissi?-

-Rosie, promettimi di stare calma. C’è Cal che vuole gli appunti di Incantesimi.-

-Io…me ne vado subito…non volevo interrompere…- balbetta lui.

-Penserai che sono pazza.-

-Penso che i tuoi cugini lo siano. A dir la verità mi spaventano un po’, specialmente il fratello di Al e quel suo amico…Mentre quel Prefetto biondo…beh, senza offesa, mi sembra una svampita…Tu mi sembri solo una che ha decisamente bisogno di staccarsi dalla sua famiglia.- Mitico Cal! Vai così, sicuro e sincero!

-Sono contenta che tu abbia capito. Per la cronaca, non te la prendere ma…non mi piaci. Sei simpatico, ma ho 11 anni e…- Rose, giuro che se reagisce male ti uccido. Se rovini tutto per questo…

-Non dire niente, lo so, vale lo stesso per me.-

Un bel sorriso spunta sulle bocche di entrambi, finalmente sollevati di aver chiarito questa spinosa situazione. Per la prima volta dall’inizio dell’anno sono felice anch’io: ho due amici fantastici e una famiglia che si farebbe in quattro per me. Poco importa della mia Casa anzi,  a dire il vero, se non fosse stato per il Cappello, non avrei mai conosciuto Calvin. Rosie prende la tavoletta di cioccolata, la spezza in tre parti uguali e ce ne offre un pezzetto: mia cugina non dividerebbe il cioccolato nemmeno con suo fratello, quindi lo so che questo può solo significare l’inizio di una nuova amicizia. Stiamo mangiando, rigorosamente in silenzio per non rovinare il momento, quando un ghigno malefico compare sul volto della mia migliore amica.

-Non abbiamo un lavoretto in sospeso noi tre?-
Questo si prospetta essere l’inizio di una lunga collaborazione.

 
Angolo di Harry Potterish
Allora gente, come è andato il ritorno? Credevo che oggi non avrei trovato il tempo di aggiornare, invece eccomi qui! *i pochi lettori scoppiano in lacrime ed Harry Potterish si prepara a ricevere una cascata di pomodori* Tornando al capitolo: finalmente il Clan Weasley-Potter al completo si mette all’opera e riesce a nascere l’amicizia tra i tre protagonisti. Ma non è tutto rose e fiori: Albus scopre che sua cugina Rose, la persona cui è più legato, lo “ha tradito” e gli ha tenuto nascosto il suo disagio. L’idillio sta iniziando a finire… Fatemi sapere i vostri pareri sul capitolo e sulla storia in generale: critiche e consigli sono ben accetti. A presto
Harry Potterish

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Capitolo 5
*** Vetri infranti ***


N.B.: grazie mille a chibidaphne87doc giada per aver messo la storia tra le seguite e ne approfitto per ringraziare anche Writer96 per aver recensito la one-shot “Finché si odia si ama ancora”. Spero che il capitolo vi piaccia.
 

5.
Vetri infranti

Da quel pomeriggio è passato circa un mesetto e, nonostante ci troviamo solamente all’inizio di dicembre, ad Hogwarts si respira già un clima pienamente natalizio. Siamo tutti febbricitati per le vacanze imminenti e la voglia di studiare, che già era poca, è definitivamente svanita. Credo, però, che meritiate di essere aggiornati su quanto è successo nel frattempo. Oh, no, ti prego, risparmiaci, un altro dei tuoi melodrammi no… Non che siano cambiate molte cose, come potete ben vedere quel rompiscatole di Iperione è ancora qui a farmi compagnia. Ehi, potrei offendermi sai?

L’effetto della Tintallegra purtroppo svanì nell’arco di poche ore e già all’ora di cena Malfoy era tornato quello di sempre: borioso e sicuro di sé. La gente tratteneva ancora a stento le risate quando lo incontrava nei corridoi, però anche quella situazione finì presto: Barbie si circondò di due o tre bestioni del settimo anno disposti a picchiare chiunque lo disturbasse. Si è ostinato a spacciarli per lontani cugini molto affezionati a lui, ma io credo li avesse semplicemente pagati profumatamente perché, da quando il pericolo pare essere scomparso, nessuno li ha più visti parlare con la Principessa delle Fate.

Io e Cal passammo quella notte al tepore del camino della Sala Comune, studiando e finendo il tema di Storia della Magia per il giorno seguente. La mattina dopo dormimmo tutte le prime due ore, contando sul fatto che Rose ci avrebbe passato i suoi appunti: sia lodato il genio che ha deciso di farci frequentare quelle lezioni soporifere con i Grifondoro! Nel tema prendemmo entrambi una A e Rose, naturalmente, E, ma non credo ci fosse bisogno di esplicitarlo, giusto?

Malfoy ha inasprito se possibile ancor di più la sua tirannide. Da quel giorno, ogni sabato, organizza una riunione per i suoi “amici”, escludendoci e cacciandoci dalla Sala Comune come fossimo appestati. Noi ne approfittiamo per tenere le finestre chiuse per un po’, ma dobbiamo fare lo stesso attenzione, perché ad intervalli regolari manda uno degli scagnozzi a controllare che la stanza sia ben arieggiata.

Un gruppo di ragazzette Serpeverde, incredule che –testuali parole- “uno potesse sembrare figo anche con i capelli fucsia”, ha fondato un fan club in suo onore. Si incontrano settimanalmente per venerarlo e fare riti voodoo contro chiunque lo attacchi, altrimenti non si spiegano i continui mal di schiena che mi colpiscono da un mese a questa parte. Credo che al momento le iscritte siano poco più di una decina, appartenenti a Serpeverde, Tassorosso e Corvonero –giurerei di aver visto Milly McGruber entrare in una di quelle riunioni. Direi che nessuna Grifondoro abbia azzardato immischiarsi, ma non mi stupirei di vedere Dominique in mezzo a quelle lì un giorno o l’altro.

Io, Rose e Calvin ci occupammo di vendicarci di James: gli fregammo la Mappa del Malandrino e gli facemmo recapitare una strillettera da parte di mamma –non che fosse difficile trovare un pretesto, mio fratello combina casini un giorno sì e l’altro pure. Chiarita la situazione, iniziammo a mettere in atto il piano di mia cugina, e devo dire che finora ha funzionato piuttosto bene.

E così la vita va avanti. Domi ogni tanto riferisce qualcosa di utile: sappiamo per certo che Malfoy senior sta facendo grossi investimenti ed anche Malfoy senior senior sta contribuendo. Il più delle volte, purtroppo, tutto quello che scopriamo da mia cugina sono solo pettegolezzi. Rosie dice che ogni elemento è utile per la buona riuscita del progetto, ma per me tenta solo di incoraggiarla ad essere una parte maggiormente attiva nella situazione. Al momento, però, se devo essere sincero, del piano non me ne frega niente. La mia migliore amica mi ucciderebbe se me lo sentisse dire –e io l’aiuterei- ma ieri ha nevicato ed oggi pomeriggio voglio divertirmi.

Adoro la neve: è bianca e soffice. Ricordo che quando ero più piccolo ne ero spaventato, perché era troppo fredda. Ovviamente non avevo ancora sperimentato le temperature del mio dormitorio. Zio Ron pensava che fossi matto, e un po’ aveva ragione: nessun bambino odia la neve! Aveva provato a buttarmici dentro, per farmi capire che era innocua; per fortuna zia Hermione mi aveva salvato e mi aveva fatto passare la paura, dicendo che i fiocchi erano piccoli frammenti di nuvole che nonna Lily e nonno James mi inviavano dal cielo e che erano così morbidi perché era il loro modo per accarezzarmi. Da allora tutte le volte che nevica, per quanto sia cresciuto, non posso fare a meno di pensare che il nonno e la nonna, a modo loro, mi stiano accarezzando.

Decido di uscire con Calvin per fare due tiri a palle di neve: a volte abbiamo bisogno di un po’ di tempo solo tra ragazzi. Da leggersi nel seguente modo: Rose ci ha scaricati per aiutare Neville nell’arredare la Sala Grande, perché i prefetti di Grifondoro di quest’anno non hanno intenzione di muovere un dito. Per tua informazione, ha gentilmente declinato l’invito, dicendo che le avrebbe davvero fatto piacere unirsi a noi più tardi! Sì, tu credici! Basta, Iperione! Ci mettiamo la sciarpa e corriamo fuori: subito scopro nel mio amico un degno avversario, anche se mi devo dire avvantaggiato da anni di battaglie in famiglia con cugini e parenti vari. Dopo circa mezz’ora lo vedo un po’ stanco e ci sediamo sotto uno dei tanti alberi che ricoprono il parco intorno alla scuola.

-Ci sai fare, Cal. Voglio dire, sei stato capace di tenere a testa me! Pensa che, quando giochiamo in famiglia, le nostre battaglie si trasformano in vere e proprie guerre e io sono sempre stato uno dei migliori strateghi.-

-Suppongo che gli altri siano Rose, Roxanne, Fred e James, giusto?-

-Elementare, Watson.- Mi guarda perplesso: in effetti lui discende da una famiglia purosangue e un undicenne può conoscere Sir Arthur Conan Doyle solo se è cresciuto con zia Hermione. Mi limito a borbottare un “Letteratura babbana” e lo vedo distendersi un po’.

-Sai- comincia -io non avevo mai giocato a palle di neve prima d’ora.- Ok, adesso sono io quello perplesso.

-D-davvero? Come mai?- Tremo a fare quella domanda: l’ultima volta che sono stato un po’ indiscreto con qualcuno è stato un mese fa e il risultato è stata una crisi di pianto da parte di Rose.

-Papà è quasi sempre al lavoro e cerca di ricostruire l’immagine della nostra casata: un’impresa ardua, considerato che è visto male sia dagli ex-Mangiamorte sia dai cosiddetti “eroi” come quelli della tua famiglia. Sai, non ha mai preso una posizione ben definita, quindi…Mamma invece è troppo schizzinosa per certe cose e non ho parenti cui sia davvero legato. Una volta ho provato a corrompere un elfo domestico, ma si rifiutava di colpirmi per colpa di quelle baggianate sul suo stato di schiavitù. Ha ragione tua zia. Com’è che si chiama quell’associazione? C.R.E.P.A.? Beh, sappi che quando avrò l’età mi iscriverò.- Miseriaccia, non posso crederci. Ha avuto un’infanzia triste ed è un sostenitore dei diritti degli elfi domestici. E io non ne sapevo nulla. Perché non te ne è mai importato molto, forse? È difficile da ammettere, ma credo abbia ragione tu Iperione.

-Credo che zia Herm ti accetterebbe anche subito. Al Ministero sta ottenendo buoni risultati, ma gli unici che sia riuscita a trascinare in questa storia sono stati papà e zio Ron da 23 anni a questa parte. Non che si siano iscritti di loro spontanea volontà, sia chiaro…Piuttosto, parlando di cose serie, che ci fa tra i Serpeverde un promotore dei diritti delle creature magiche?-

-E che ci fa tra i Serpeverde il figlio di Harry Potter?- Touché.

-Non si risponde a una domanda con un’altra domanda.-

-Lo so, ma mi sentivo in dovere di farti notare l’assurdità della situazione. Comunque, se ci tieni a saperlo, ho chiesto un piccolo favore al Cappello Parlante: voleva spedirmi tra i Tassorosso, ma credo che i miei mi avrebbero diseredato, così gli ho chiesto di fare una leggera inversione di rotta.- Va bene, ora sbotto e fanculo la mia immagine da angioletto.

-Leggera? Inversione di rotta? Tassorosso e Serpeverde sono praticamente agli antipodi! Ma quel Cappello ce l’ha con me? Insomma, tu chiedi Serpeverde al posto di Tassorosso e sei accontentato! Rosie chiede Grifondoro al posto di Serpeverde ed è accontentata! Mio padre chiede Grifondoro al posto di Serpeverde ed è accontentato! Io faccio la sua stessa richiesta e se ne frega!-

-Frena, frena, frena. Tuo padre, Harry Potter, salvatore del Mondo Magico e Grifondoro per eccellenza, doveva finire tra le Serpi? Questa sì che è una notizia!-

-Ma hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto?-

-Sì, sì, e mi dispiace per te: so che non ti trovi bene, ma almeno in due possiamo farci forza a vicenda. In più, se ci rifletti bene, in questo modo non devi sorbirti troppo la tua famiglia, e hai visto come si è ridotta Rose, giusto?- Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite: sono le stesse parole di mia cugina. Ma sono telepatici quei due? No, sono solo obiettivi e molto più intelligenti di te…Sto per dargli ragione e scusarmi per la reazione esagerata, quando sia io che Calvin veniamo sbattuti violentemente contro il tronco dell’albero dietro di noi. La voce di Malfoy è gelida quasi quanto la neve, ma non ha nulla della sua dolcezza.

-Bene, bene, cosa abbiamo qui? La parte verde-argento degli eredi del trio dei miracoli…Problemi in paradiso? Dove avete lasciato la vostra amichetta? Sì, dai, la Weasley, quella pazza sclerotica che si diverte tanto ad emulare la madre, con l’aria sostenuta, da secchiona, mentre gira per la scuola con voi due poveri pezzenti…Sapete, in giro si dice che sia la vostra p…-

-NON CI PROVARE!- ringhio io. Nessuno può azzardarsi a parlare così della mia Rosie pensando di non pagarne le conseguenze. Purtroppo stavolta sono con le spalle al muro e non posso difendermi, quindi incasso il pugno nello stomaco di Goyle senza reagire. Malfoy ghigna.

-No, no, no, non ci siamo. Vedo che non hai ben capito come funzionano le cose. Non ti basta tutto quello che già devi sopportare? Sai, sto preparando un bel regalino di Natale per te e il tuo amichetto…Davvero molto Serpeverde da parte tua addossare la colpa di quello stupido scherzo a tuo fratello…Ma io non ci casco…Sarò così buono da concedervi un’opportunità: se volete siete ancora in tempo per unirvi a me…-

-MAI!. grida Calvin, ma viene subito messo a tacere da un pugno nei denti di Zabini. Mentre Malfoy continua a blaterare sul fatto che siamo indegni di appartenere alla sua stessa Casa e i suoi scagnozzi accompagnano le parole con calci e pugni, all’improvviso una montagna di neve  piomba su di lui e sui suoi tirapiedi: il Clan al completo è lì ad attaccarli. Non appena Zabini e Goyle mollano la presa, io e il mio amico ci uniamo alla battaglia, ma i nostri avversari sono costretti a ritirarsi perché in inferiorità numerica. Nel preciso istante in cui cominciano a scappare, mi spunta un sorriso idiota sulla faccia: la mia famiglia è davvero fantastica. Vorrei chiedere come abbiano fatto a capire che eravamo in pericolo e come abbiano convinto Domi a scendere in campo, ma non faccio in tempo.

-Forse sarebbe meglio portarvi in infermeria. Siete lividi.- Ci guardiamo un attimo e capiamo che Victoire ha ragione.

-Non so se sia il caso…Madama Chips è anziana, ma la sua assistente, Madama Plaster, farà sicuramente delle domande. E allora che le diremo?- Acuta osservazione Fred, ma in questo momento ho troppo male per preoccuparmi delle conseguenze.

-L’infermeria non serve. Mamma mi dà sempre una scorta di antidolorifici babbani con me, sapete quanto sia premurosa. Tenete, dovrebbero fare effetto in una mezz’ora.- Rose, se non esistessi bisognerebbe inventarti.

-Comunque, molto Grifondoro da parte vostra reagire alle provocazioni di Malfoy, avete avuto fegato. In più eravate in minoranza…sono davvero fiero di voi, credo che il Cappello abbia sbagliato un po’ di cose quest’anno, sta iniziando a perdere colpi…- James mi avvolge in un abbraccio stritolatore: mi lamento un po’, ma mi fa piacere aver ritrovato la piena sintonia con mio fratello.

-Ora torniamo dentro, però. Qui fuori si gela e voi avete addosso solo un maglioncino e la sciarpa! Vi ammalerete di sicuro se non ci sbrighiamo!-

-Roxy, questa volta devo contraddirti. Tu non hai davvero idea di cosa sia il freddo. Se vuoi ti faccio sperimentare una nottata nella nostra stanza. In confronto qui fuori c’è un caldo allucinante!- Tutti si mettono a ridere. Decidiamo di andare nella Sala Comune di Grifondoro. Dopo esserci riscaldati un po’, Cal fa la fatidica domanda.

-Come avete fatto a capire che avevamo bisogno di aiuto?- Straordinariamente è Domi a rispondere.

-Eravamo tutti qui in Sala Comune. Io stavo riportando quelle poche cose che ero riuscita a scoprire. In particolare ero rimasta colpita da una frase del biondino: “La vendetta è un piatto che va servito freddo.” Mentre lo dicevo agli altri, ci siamo resi conto che eravate soli, così abbiamo deciso di uscire a controllare.- Che fortuna abbiamo avuto! L’unica cosa che mi stupisce è che Rose non ci abbia ancora fatto la sua solita ramanzina: forse ha pietà di noi, dopotutto siamo in uno stato davvero terribile.

-Comunque non preoccupatevi, non succederà più nulla del genere. Mi unirò anche io ai lavori: fanculo i M.A.G.O., sono tra sei mesi. Non posso accettare di rivedervi in una condizione simile. Mai in sette anni trascorsi ad Hogwarts avevo visto episodi di bullismo simili e non cominceranno certo ora. Se dovesse ripetersi una situazione del genere, ma non si ripeterà, li denunceremo direttamente al preside. Cavoli, se a 11 anni fate così, quando ne avrete 17 e conoscerete qualche fattura in più cosa farete? Vi scaglierete Maledizioni Senza Perdono a vicenda?- Vic, questa è un’idea niente male sai? È illegale. Anche lo stalking, caro il mio Iperione. Tralasciando i miei monologhi interiori, questo gesto da parte di mia cugina è proprio inaspettato: evidentemente ho sottovalutato il legame che c’è tra di noi. Tuttavia, credo che la ragione principale sia che voglia lasciare una scuola sicura e pronta ad accogliere suo fratello Louis l’anno prossimo.

-Se volete, potete restare qui stanotte. Possiamo evocare qualche cuscino e farvi dormire qui, di fronte al caminetto. Sapete, per non correre rischi…- Ci sono momenti in cui vorrei che Roxanne fosse mia sorella, Fred non la merita. In fondo, però, il nostro legame è così profondo che è come se lo fossimo e si sa che noi Potter abbiamo il vizio di adottare come fratelli persone esterne al nostro nucleo famigliare: nonno James ha adottato Sirius, e lo stesso ha fatto papà con zio Ron, mamma con zia Herm, mio fratello con Fred, io con Roxanne, Rosie e ultimamente Calvin, Lily con Hugo, insomma è una vera e propria tradizione!

-No.- Guardo Calvin allibito. Come fa ad avere il coraggio di mettere piede in quella ghiacciaia quando gli viene offerta una proposta tanto allettante? Lui, prontamente, anticipa le mie proteste. -Al sarebbe un’assurdità. Faremmo la figura dei codardi, sarebbe come dargliela vinta, e noi non lo vogliamo, giusto? Per quanto anche io preferirei starmene qui, il nostro dormitorio è nei sotterranei e lì dobbiamo stare. Inoltre, se ci beccassero, come spiegheremmo al professor Paciock e al Preside la situazione? Abbiamo evitato l’infermeria proprio per tenere il tutto segreto!- Un po’ ha ragione, però provo a farlo ragionare.

-Cal, che problemi vuoi che ci siano? Neville è un caro amico di famiglia e Lumacorno mi adora, non farebbero certo storie!- Cal diventa rosso in pochi secondi: mi sa che ho detto qualcosa di sbagliato…Tu credi?

-Appunto Al, adorano TE! Probabilmente tu te la caveresti con una punizione, mentre io potrei essere sospeso, o peggio espulso! Lo vuoi capire che non tutti fanno di cognome Potter ed hanno amici sparsi per l’Inghilterra? Io sono un Nott, non conto nulla, mi sembrava di essere stato chiaro qualche ora fa in giardino prima che il nostro caro Malfoy ci interrompesse. Te lo dicevo proprio per farti capire che tu, senza rendertene conto, ti approfitti del tuo nome! Almeno la Barbie ne è consapevole, invece tu dai per scontato che tutto ti sia dovuto ed è quasi peggio!- Miseriaccia, non ci ho mai fatto caso, però un po’ di  ragione ce l’ha. Diciamo pure tutta…Cavoli, non può seriamente paragonarmi alla Barbie! Tuttavia le sue parole mi hanno aperto gli occhi.

Quella campana di vetro nella quale sono sempre cresciuto si sta lentamente sgretolando dal giorno in cui ho iniziato la scuola. Il Cappello mi smista a Serpeverde. CRACK. Gli insegnamenti dei miei genitori si rivelano inutili. CRACK. Rosie non ha amici, soffre e io non me ne rendo conto. CRACK. Calvin ha un chiaro complesso di inferiorità nei miei confronti a causa del mio atteggiamento e non me ne accorgo. CRACK. Malfoy mi picchia e capisco che il cognome Potter non conta nulla. CRACK. Io mi sto comportando come il peggiore dei Purosangue, perché mio padre ha sconfitto Voldemort. Sto facendo la stessa identica cosa che tanto rimprovero agli altri Serpeverde. CRACK. CRACK. CRACK. La mia protezione non è ancora del tutto distrutta, ma mi sento immancabilmente più vulnerabile e ho bisogno di un amico nel mondo reale. Per fortuna noi Serpeverde non abbiamo molto orgoglio.

-Scusa Calvin, hai ragione. Sono sempre cresciuto in una campana di vetro, convinto che tutto mi fosse dovuto. Ho sbagliato, avrei dovuto aprire gli occhi un po’ prima. Mi dispiace solo che sia troppo tardi, perché in te avevo trovato finalmente un amico, mentre ora sono di nuovo solo.- In Sala Comune c’è un silenzio innaturale: Domi sembra abbia appena ricevuto il suo regalo di Natale in anticipo, mentre gli altri non hanno il coraggio di fiatare. Forse stanno imparando quando è il momento di parlare e quando quello di tacere.

-Al, non fare il melodrammatico, non voglio abbandonarti! Voglio solo farti capire cosa  c’è che non va nella nostra amicizia per evitare che diventi un mucchio di menzogne e finisca in un baratro.- Cavoli, mi sta davvero perdonando? Il Cappello aveva ragione, sarebbe stato un perfetto Tassorosso. Evito di fare domande stupide e chiudo lì la discussione.

-Grazie, amico. Ora torniamo in dormitorio prima che ci venga in mente di darci alle smancerie in pubblico. Sai, con gli anni ho imparato che qualsiasi cosa tu dica in presenza di James e Fred potrà essere usata contro di te.- Ridacchiamo un po’, salutiamo tutti e ci incamminiamo verso i sotterranei, anche se ho la netta sensazione di aver dimenticato qualcosa.

-Fermi lì, voi due: dove credete di andare?-
Sfortunatamente Rose Weasley non si è affatto dimenticata di noi.

 

Angolo di Harry Potterish
Allora, ricapitoliamo un po’: un’altra delusione per il povero (?) Al, che scopre di non sapere molte cose sul suo migliore amico e su se stesso; l’antipasto della vendetta di Malfoy; la campana di vetro che inizia a crollare…Non c’è molto da commentare, spetta a voi ora farmi sapere che ne pensate. Grazie per il sostegno che mi date.
Harry Potterish

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Capitolo 6
*** Progetti per il Natale ***


N.B.: grazie a CharmedAlis per aver spostato la storia nelle seguite; ne approfitto per ringraziare anche chi ha la pazienza (e la pietà) di recensire le mie storie, chi segue, ha inserito tra le preferite o le ricordate ciò che scrivo.
 

6.
Progetti per il Natale

La ramanzina di Rose è finita pochi minuti fa ed è durata mezz’ora. Ha continuato dirci che eravamo stati degli incoscienti ad andare in giardino da soli, che se non fossero arrivati in tempo ci avrebbero sicuramente rotto qualcosa e che non dovevamo più permetterci tante libertà, almeno fino alle fine delle vacanze. Penso abbia ripetuto le parole “Vigilanza costante” una trentina di volte, ricordandomi inevitabilmente papà e quei pazzi dei suoi colleghi Auror che ogni tanto invita a cena a casa. Ovviamente io e Cal non abbiamo osato replicare e le abbiamo dato ragione sull’intera linea, ma mi sono già preoccupato di farle recapitare un bigliettino con scritto che Malfoy ci sta preparando un bel regalo di Natale: posso anche ammettere, tanto non sono un Grifondoro, che quella frase mi ha davvero turbato.

Non riesco a chiudere occhio per tutta la notte, preoccupato all’idea che il nemico riparta all’assalto; Calvin, dall’altra parte, dorme come un angioletto: è fermamente convinto che Malfoy non sia così scemo da attaccarci nel dormitorio, dove il rumore attirerebbe di sicuro l’attenzione di Prefetti e Caposcuola. La sua teoria è perfetta, ma preferisco non correre rischi, così passo le ore notturne ad imparare un Incantesimo per riscaldarmi un po’. Verso l’una, visti fallire tutti i miei sforzi, sono tentato di accendere la stufa, per poi ricordarmi che fa un rumore infernale e se ne accorgerebbero tutti subito. Così mi rimetto d’impegno a studiare e alle quattro riesco finalmente a produrre un debole fuocherello, che però sono costretto a spegnere subito per evitare di bruciare le tende del baldacchino. Credo che un incidente simile sia successo anche ad uno dei miei due mentori: chissà se pure lui si era ritrovato in stanza con un pazzo psicotico!

Il mattino dopo non ho nemmeno la forza di scendere –o meglio di salire in questo caso- in Sala Grande a fare colazione. Calvin in compenso è fresco come una rosa e non fa altro che prendermi in giro per la mia codardia: è fortunato che non sono un tipetto permaloso come la maggior parte dei membri della mia famiglia, altrimenti avrebbe già fatto una brutta fine. Ci sediamo in fondo alla tavolata dei Serpeverde, a distanza di sicurezza dai ragazzi del nostro anno. In genere ci mescoliamo con quelli del terzo o del quarto, che si sono rivelati essere i più innocui. Sfortunatamente il tavolo dei Grifondoro si trova dalla parte opposta della Sala, quindi non ho l’occasione di parlare con mia cugina.

Le prime due ore abbiamo Erbologia con i Tassorosso. Fatico ancora a vedere Neville come il Professor Paciock, ma sto facendo progressi: ora riesco a dargli sempre del lei, anche se non posso fare a meno di ridere di fronte alla sua sbadataggine. Oggi ci ha portato nella serra per farci studiare il Tranello del Diavolo. Come pianta la trovo piuttosto interessante e avrei già in mente un paio di utilizzi, così come Malfoy, a giudicare dal suo sguardo. Per neutralizzarla dobbiamo usare l’incantesimo Incendio e, essendomi allenato tutta la notte, non trovo molte difficoltà. Sono talmente distrutto, però, che rischio di rovinare la mia media dell’Oltre Ogni Previsione, ma per fortuna Cal mi blocca prima che incendi la serra e combini un disastro. L’ora successiva, Difesa Contro Le Arti Oscure, è una noia mortale. Da quasi tre anni il professore è sempre lo stesso: si chiama Mark Mannington ed è molto competente. Tuttavia, frequentando noi il primo anno, ha paura di farci sperimentare le fatture in classe: come dargli torto, dopotutto conoscendoci potrebbe scoppiare facilmente una guerra con i Corvonero, nostri compagni di sventura. Così si sta dedicando ad un approccio prevalentemente teorico della materia, intervallando solo sporadiche lezioni pratiche. Certo, se hai passato l’infanzia ascoltando le avventure di Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger, è piuttosto deprimente dover prendere appunti sull’incantesimo della Pastoia, ma James mi ha garantito che già dal secondo anno, essendo più esperti, ci inizierà a far duellare e allora diventerà la nostra materia preferita. Inizialmente non ero molto propenso a credergli, ma considerato che Mannington è uno degli insegnanti più amati, deve essere proprio così.

All’ora di pranzo ci incontriamo con Rose di fronte alla Sala Grande: abbiamo preso l’abitudine di sgraffignare qualcosa e poi svignarcela per andare a mangiare in santa pace o nella Sala Comune di Grifondoro o nella Stanza delle Necessità o in giardino, quando è bel tempo. Anche il bagno di Mirtilla Malcontenta ci era parsa una buona soluzione, ma non faceva altro che darmi il tormento a causa della somiglianza con mio padre e così abbiamo lasciato perdere. Oggi siamo nella Stanza delle Necessità perché fuori piove e abbiamo scoperto, grazie alla Mappa, che Fred e James sono in Sala Comune a sperimentare nuovi prodotti firmati Tiri Vispi. Tutto procede come al solito: Rosie ci rimprovera di fare sempre i compiti all’ultimo minuto e di dormire troppo poco, ma non può fare a meno di ridere all’idea di un Neville che cerca di tenerci calmi mentre un Tranello del Diavolo ci sta strangolando. La conversazione cade poi immancabilmente sull’argomento vacanze.

-Rosie, quest’anno tu e Neville avete fatto davvero un bel lavoro. La Sala Grande è perfetta.-

-Grazie, Al. Tu però sei di parte! Insomma, rimani pur sempre mio cugino!-

-No, no, ha proprio ragione! Garantisco io per lui! Mi piacciono soprattutto le fate che avete messo intorno agli alberi di Natale, sono così buffe…-

-Già- confermo io -sarà un vero peccato non poterle vedere anche il giorno di Natale.-

-Perché, non restate?- chiede Calvin sorpreso. Io e Rose siamo molto imbarazzati ed è lei che prende le redini della situazione.

-Purtroppo non possiamo. I nostri fratelli e cugini più piccoli, avvalendosi dell’aiuto dei genitori, ci hanno fatto promettere che saremmo tornati a casa per le feste. Credo che potremo trascorrere le vacanze ad Hogwarts solo a partire dal terzo anno, quando saremo quasi tutti qui.- Vedo una smorfia triste dipingersi sul volto del mio amico: ora che ci penso mi aveva accennato ad un viaggio di lavoro dei suoi e al fatto che fosse costretto a passare le festività a scuola, ma allora le vacanze sembravano tanto lontano che non ho dato troppo peso al discorso e l’ho dimenticato.

-Perché non vieni da noi? Se i tuoi sono d’accordo, s’intende…- Le parole sono uscite da sole: non ho pensato al fatto che siamo già in tanti e che portare un Nott in casa potrebbe generare un putiferio; ho solo pensato a quanto sarebbe stato bello passare le vacanze con lui e fargli recuperare gli anni di battaglie a palle di neve perduti.

-Io, non so, creerei troppo disturbo, siete già in tanti…-

-Niente ma. Calvin Nott sei ufficialmente invitato a trascorrere il Natale con il Clan Weasley-Potter e non accetto rifiuti. Ormai sei uno di noi. Inoltre, se qualcuno dovesse azzardarsi a protestare, gli rinfaccerò io stessa tutte le volte in cui ha portato gli amici a casa per le vacanze quando era giovane. Sono stata chiara?- Adoro quando Rosie fa così. Calvin la fissa un po’poi mi fa:

-Non sono tutti così gli altri che non ho conosciuto della tua famiglia, vero? Altrimenti sappi che potrei anche non uscirne vivo.-

-Lo prendo per un sì! Forza corri a scrivere ai tuoi, io vado a mandare una lettera ai miei. Con l’aiuto di Rose, che ci aiuterà a dare la notizia nel modo giusto, non otterremo un no come risposta!-

I giorni successivi sono un’agonia. Calvin ha scritto una lettera semplice e abbastanza formale, lasciando intendere che un’amicizia con noi Weasley-Potter avrebbe riportato in alto il nome della famiglia e facendo leva sul desiderio dei genitori di tornare agli splendori di un tempo. Io invece ho scritto una lettera stranissima: non credo ci sia modo di definirla, ma Rosie sosteneva che fosse l’unico modo per ottenere un sì e mi sono fidato. Meno male, altrimenti chissà che disastro combinavi! Ciao Iperione, mi eri mancato sai? Tra poco, comunque, scopriremo il verdetto: i nostri gufi stanno planando con le risposte pronte. Non ho il coraggio di aprirla: ripenso un attimo a cosa ho scritto ai miei. Suonava circa così:

Cari mamma, papà e Lily,
come vanno le cose? Qui tutto bene, anche se non vedo l’ora di tornare a casa per le vacanze: questo primo trimestre mi ha davvero sfinito! Mi mancate tutti moltissimo: purtroppo ho sentito dire da Roxanne che quest’anno zio Charlie non può tornare a trovarci. Mi è dispiaciuto un sacco, anche perché questo significa che manca un giocatore alla nostra squadra di Quidditch mamma (tra l’altro il cercatore, l’unico capace di tener testa a papà) ed uno al nostro esercito per le battaglie a palle di neve Lils. So che se manca un membro si è matematicamente esclusi dalla competizione, ma non vi preoccupate, ho già rimediato: il mio migliore amico, Calvin Nott, sarebbe ben disposto ad unirsi a noi e sacrificarsi per me. Che grande dimostrazione di amicizia, non trovate? Beh, ora vi saluto, lo studio chiama! Baci

Al

P.S.: davvero, vi prego, può passare le vacanze con noi? Altrimenti è costretto a trascorrere due settimane da solo…
P.P.S.: qualunque cosa vi abbia detto James di negativo su di lui, non è vera. È simpaticissimo, non sopporta i Malfoy, doveva finire a Tassorosso e anche Rosie lo adora.


Effettivamente sembrano proprio le parole di un disperato. Calvin apre la lettera per primo: i suoi hanno accettato e specialmente il padre sembra contento del fatto che il figlio abbia capito come tenere alto l’onore della famiglia. I miei, invece, come al solito, hanno scritto una risposta non convenzionale.

Caro Al,
qui è mamma che parla. Anche tu ci manchi molto e non vediamo l’ora di rivederti. Non ti preoccupare per la stanchezza: all’inizio si fa fatica a prendere il ritmo, vedrai che da gennaio andrà meglio. Sono felice che tu abbia trovato un sostituto di zio Charlie: sarà meglio per lui che sappia giocare decentemente o lo sbatto fuori di casa. Ora ti passo Lily. Un abbraccio.
Ehi fratellone! Come stai? Jamie rompe molto? Mi mancano i vostri scherzi, ora le giornate sono più piatte. Di’ al tuo amico che se non si dà da fare per farci vincere a palle di neve lo do in pasto a zia Hermione, e credo sappia di doversi preoccupare seriamente se ha già conosciuto Rosie. A proposito, salutala da parte mia e di Hugo. Ti passo papà. Baci.
Allora figlio mio, vedo che finalmente hai accettato di essere tra le Serpi: sono fiero di te! Un consiglio: la prossima volta che vuoi convincerci ad invitare un amico a casa per le vacanze, chiedilo e basta! E se è Serpeverde, evita di dire che Rosie lo adora: zio Ron ormai sviene…tuttavia devo ammettere che la sua faccia era troppo divertente. Ti allego una foto, anche se credo potrai vedere di persona gli effetti che ha questo tuo amico su di lui. A presto

Mamma, Papà e Lily

La rileggo due o tre volte per essere sicuro di aver capito bene. Hanno detto di sì! Calvin è emozionatissimo ed anche io non sono da meno. Ci fiondiamo al tavolo dei Grifondoro per dare la notizia a Rose. Inevitabilmente dopo pochi istanti lo sa tutta la famiglia: l’hanno presa bene, anche se James e Fred si lamentano del fatto che a loro era stato proibito l’anno scorso di invitare a casa un amico.
-Ma ha 17 anni e spaccia sostanze illegali durante le ore di Ruf!- nota prontamente Victoire, che si trova nello stesso anno di questo disgraziato Corvonero di nome Tony Goldstein.

-E allora? Mamma e papà sono molto più vecchi e non si può certo dire che alcuni degli scherzi di zio George siano sicuri, eppure nessuno si è mai sognato di escluderli dai pranzi in famiglia!- puntualizza mio fratello con fare saputo. Roxy impedisce a Vicky di compiere una strage e nella baraonda generale io e i miei due amici fuggiamo a preparare i bagagli: domani sarà l’ultimo giorno di lezioni e la mattina dopo partiremo alla volta di casa.

 

***

In questo momento è in corso l’ultima ora di lezione del trimestre e questi dannati 37 minuti sembrano non finire mai. La professoressa di Incantesimi pare seriamente intenzionata a recuperare in neanche mezz’ora il programma che non è riuscita a svolgere in tre mesi, così ci sta insegnando una decina di formule contemporaneamente, facendo solo della gran confusione. Io e Cal non la seguiamo neanche più: abbiamo già deciso che chiederemo chiarimenti a zia Herm durante le vacanze, quindi sui nostri banchi, al posto degli appunti, ci sono due pergamene che recitano:

Obiettivi di Albus Severus Potter per le vacanze di Natale: distruggere James a palle di neve; convincere zio Ron che essere un Serpeverde non è affatto male; chiedere spiegazioni a zia Herm sugli Incantesimi che non ho capito; farsi dare idee da zio George su come tormentare Malfoy e non farsi beccare; prendersi il merito per una delle malefatte meglio riuscite del secolo.

Obiettivi di Calvin Nott per le vacanze di Natale: sconfiggere Harry Potter a Quidditch; divertirsi; farsi aiutare da Hermione Weasley in Incantesimi; farsi accettare dal Clan Weasley-Potter; iscriversi al C.R.E.P.A.; prendersi il merito per una delle malefatte meglio riuscite del secolo.

Ce le scambiamo ed io mi sento in dovere di avvertirlo che almeno uno degli obiettivi che si è prefissato è impossibile da raggiungere. Il mio discorso viene però interrotto dalla campanella: ci lanciamo fuori dall’aula e corriamo in Sala Grande, dove a breve si terrà il discorso del Preside. Poi finalmente, dopo il banchetto, saremo liberi. In teoria, io e i miei cugini dovremmo partecipare alla festa di Natale del Lumaclub, ma abbiamo rifiutato l’invito: io ho preso parte ad una sola cena, a settembre, ed ha passato due ore a commemorare i bei tempi in cui i miei erano suoi allievi, Silente era vivo e bla, bla, bla. Mi chiedo tuttora come faccia a parlare così tanto e allo stesso tempo ad abbuffarsi. Adesso eccolo lì, pronto a parlarci.

-Cari studenti, giunge al termine il primo trimestre di quest’anno scolastico, il primo che vivo come Preside. Vi auguro buone vacanze e di riposarvi durante queste due settimane. Ringrazio tutti gli studenti che mi hanno fatto dei regali- lecchini -e tutti quelli che hanno accettato di partecipare alla piccola festa che darò stasera.- esibizionisti -Detto questo, non voglio certo privarvi della gioia di sentire il budino al cioccolato sotto i denti.- Uffa! Mi ha rovinato la sorpresa! Ehi Iperione, dove eri finito? Tuo fratello ha bisogno di una coscienza ogni tanto…Capisco, povero te. -Buon appetito!-

Un lungo applauso segue il discorso del Preside, poi si inizia a mangiare. Cal ha un sorriso a trentadue denti: probabilmente queste è il primo Natale decente che passerà dopo anni.

-Allora, che ne dici delle parole del Preside?- chiedo, tanto per parlare un po’.

-Le definirei illuminanti e sconcertanti allo stesso tempo: è illuminante sapere che ci sono studenti che fanno regali a Lumacorno –e tra questi, ci posso scommettere, c’è anche Malfoy- mentre trovo sconcertante che lui lo ammetta davanti a tutti, come se fosse una cosa normale. A proposito, grazie per aver rifiutato di andare alla sua festa.-

-Figurati, non mi perdo niente. Inoltre, credo di non aver bisogno della pietà di un tricheco per fare strada.- Stiamo parlando tranquillamente, quando all’improvviso l’atmosfera si gela.

-Bene, bene, chi abbiamo qui? Potter e Nott che si fanno beffe del nostro amato Preside…-

-Vattene Malfoy.-

-Ma come siamo coraggiosi, Nott. La vicinanza con i Weasley-Potter ti ha fatto nascere una passione per il masochismo? Per fortuna che esistono persone buone come me: il vostro regalo arriverà presto, nonostante voi non ve lo siate affatto meritato. Vedete bene che le vacanze vi servano per schiarirvi le idee. Buon Natale!- Si allontana ghignando come un matto, seguito da Goyle e Zabini. Io e Calvin ci sentiamo immediatamente sollevati dal fatto che ci aspettano due settimane senza vedere quella brutta faccia. Allo stesso tempo, però, siamo preoccupati per quello che ci attende al ritorno. Cerchiamo di non farci vedere troppo spaventati, ma credo che il nostro pallore sia piuttosto evidente.

 

-Al, tuo padre è un Auror giusto?-
-Sì.-
-Non è che potrebbe prestarci qualcuno dei suoi colleghi?-

 



Angolo di Harry Potterish
Chiedo scusa a tutti coloro che si aspettavano grandi cose da questo capitolo, ma l’autrice cattiva ha deciso di renderlo solo un semplice capitolo di passaggio, generando la sua ira. Quindi il capitolo ha deciso che proprio non aveva voglia di essere riscritto e non mi soddisfa molto…L’ho revisionato (ricordo che la storia è stata scritta due anni fa) ma proprio non c’è stato verso di migliorarlo: avrei voluto cambiare una cosetta o due, ma se lo avessi fatto avreste capito troppo…Fatemi sentire le vostre opinioni: insultatemi, dite o fate qualsiasi cosa, ci vogliono pochi minuti per scrivere una recensione e renderete una persona felice per tutta la serata. A presto
Harry Potterish

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Capitolo 7
*** In viaggio sull'Espresso di Hogwarts ***


N.B.: Grazie a chiara53 per aver inserito la storia tra le seguite, a CharmedAlis per aver recensito lo scorso capitolo, a chi segue, a chi ha inserito la storia tra le preferite o le ricordate, a chi recensisce e anche a chi non lo fa. Vi lascio al capitolo.

7.
In viaggio sull’Espresso di Hogwarts

-Qualcosa dal carrello?- La voce di una donnina anziana mi sveglia dal mio pisolino. Alla faccia del pisolino, è più di un’ora che russi, coprendo addirittura il rumore del treno! Ehi, io non russo!

-Un pacchetto di Cioccorane e uno di Gelatine TuttiGusti+1, grazie.- Sento un paio di Falci scivolare dalla mano di Rose per finire in quella della donna, poi con un colpo secco la porta dello scompartimento si richiude. Siamo in viaggio da un po’ ormai ed io sto cercando di recuperare le ore di sonno perdute. Rose e Calvin, che condividono lo scompartimento con me, stanno giocando a Scacchi e non ho bisogno di guardare la scacchiera per sapere che mia cugina sta vincendo: è negata a Quidditch, come la madre, ma ha un vero talento a quel gioco, come il padre. Scusa, ma dove hai lasciato il resto della ciurma? Buona domanda.

Victoire è in uno scompartimento con le sue compagne di stanza: credo stiano ripassando per i M.A.G.O. e mettendosi avanti con lo studio, per non dover trascorrere le vacanze sui libri. Roxanne è con la squadra di Quidditch a parlare del campionato: gioca nel ruolo di Cacciatrice ed è favolosa, come zia Angie. Quest’anno è stata addirittura nominata Capitano, ma si è rifiutata di prendere James e Fred come Battitori: la squadra ha già due ottimi elementi che ricoprono questo ruolo e loro non potrebbero giocare mai a causa delle continue punizioni. Dominique, pur avendo i G.U.F.O. da preparare, si è gentilmente sacrificata e sta pedinando Malfoy per tutto il treno. James e Fred, invece, all’inizio erano seduti con noi, poi hanno deciso che eravamo troppo noiosi e ci hanno scaricati per Tony Goldstein: mi auguro che nessuno lo scopra, altrimenti sono fritti. Questo brutto pensiero mi fa sussultare e subito Rose mi dice:

-Ben svegliato, bell’addormentato! Vuoi una Gelatina?-

-Grazie. Chi vince?- chiedo, più per fare conversazione che per altro. Non addento la mia gelatina: in realtà ho avuto sempre una certa avversione per quelle stecche mollicce, ma non sono voluto sembrare scortese e rifiutarla.

-Tua cugina. Cavoli, ma c’è qualcosa che non sa fare?-

-Cal, d’ora in poi, se vuoi essere uno del Clan, devi sapere che ci sono delle “regole”, chiamiamole così. L’imprecazione da noi usata è “Miseriaccia” e quando ci vergogniamo le nostre orecchie diventano rosse come i nostri capelli.- inizia ad istruirlo mia cugina. Quindi proseguo io.

-Già. Inoltre, per rispondere alla tua domanda, le donne con i geni Granger e Weasley –quindi lei e zia Herm- sanno fare tutto, tranne giocare a Quidditch.-

-Il Quidditch- prosegue lei -nella nostra famiglia è sacro. Zia Angie e zia Ginny giocavano nelle Arpie e sia loro che zio Harry, papà, zio George e zio Charlie erano nella squadra di Grifondoro ai tempi della scuola. Tifano tutti per i Cannoni di Chudley, anche se come squadra fa letteralmente schifo.-

-Abbiamo tutti un discreto appetito e non ti preoccupare se nonna Molly ti dirà che sei sciupato, lo dice sempre anche a noi, vero Rosie?-

-Già. In più, per quello che riguarda i parenti che non conosci abbiamo Ted, il figlioccio di zio Harry, che è un Metamorphomagus. Ha finito Hogwarts l’anno scorso e sta con Victoire; era a Tassorosso. Sua nonna, Andromeda Black, invece era Serpeverde; i suoi genitori sono morti durante la Battaglia di Hogwarts nel 1998 quando lui aveva pochi mesi: Remus Lupin era a Grifondoro, mentre Ninfadora Tonks a Tassorosso. Poi ci sono Molly e Lucy, le gemelle figlie di zio Percy e zia Audrey, che hanno un anno in meno di noi; Louis, fratello di Vic e Domi, che inizierà l’anno prossimo; mio fratello Hugo e la sorella minore di Al, Lily Luna, che invece arriveranno ad Hogwarts solo tra due anni.-

-Cavoli, cioè…volevo dire…Miseriaccia! Come fate a ricordarvi tutto! Vivere nella vostra famiglia deve essere come vivere immersi in una lezione di Storia della Magia!-

-Più o meno, però ci si fa l’abitudine. Tranne al vizio di nonna Molly di metterci all’ingrassaggio: come se non mangiassi già abbastanza cioccolata! Per Domi, che sta cercando di raggiungere la taglia 36, deve essere una sofferenza immensa! A proposito, scacco matto.-

-Non vale! Mi hai distratto con tutti i tuoi discorsi solo per farmi perdere! E tu, Al, l’hai aiutata! E poi sarei io la Serpe?- Sorrido di sottecchi a Rose: Cal non può nemmeno immaginare quanto le sue parole siano vicine al vero. Stanno mettendo a posto la scacchiera, quando il mio amico si gira verso di me e vede che la mia gelatina è ancora intatta.

-Non la mangi?-

-Vedi Cal, Albus ha avuto un piccolo incidente con le gelatine da piccolo e credo sia rimasto traumatizzato.-

-Non è vero! E poi vorrei vedere te se avessi addentato una caramella al sapore di vomito! Per me i gusti normali dentro ai pacchetti non li mettono!-

-Dai, Al, è ora di superarla questa paura! Io da piccolo trovavo sempre la fragola e la menta piperita.-

-Davvero?- faccio io, a metà tra lo speranzoso e l’incredulo.

-Sì, davvero. Ora prova.- Seguo il consiglio del mio amico e la addento. In pochi istanti il mio volto diventa prima pallido, poi verde e sento il bisogno di rimettere. Borbotto un “cavoletti di Bruxelles” e fuggo in bagno a vomitare. Mentre corro, sento Rosie e Cal ridere in lontananza: quando starò meglio e non ci sarà più traccia di quella schifezza nel mio stomaco, me la pagheranno.

Arrivo appena in tempo in bagno, dove vomito anche l’anima. Che schifo! Era proprio necessario dirlo? Sì, tutti devono essere partecipi della mia sofferenza. Melodrammatico. Rompiscatole. Mentre battibecco con Iperione, mi lavo i denti per togliermi di bocca quel sapore orribile e mi preparo a farla pagare a quei due esseri che fino a poco fa chiamavo “migliori amici”. Sulla via del ritorno, vedo Dominique chiusa in uno scompartimento con un ragazzo di Corvonero. O meglio, vedo i suoi capelli, perché la faccia gliela sta letteralmente mangiando quel tipo. Per fortuna che doveva controllare Malfoy… Già. Sono un po’ disgustato e faccio per tornare in bagno quando alle spalle due mi bloccano.

-Visto fratellino? Ci dà dentro la cuginetta, eh? Non siamo riusciti a tenerci Goldstein neanche mezz’ora che hanno iniziato a mangiarsi la faccia a vicenda. Come faccia a preferire lei a due splendori come me è Freddy proprio non lo capisco…-

-Forse è etero, che ne dite?- azzardo io, con il classico tono che si userebbe per spiegare ad un bambino di cinque anni la storia delle api e dei fiori.

-Lascia perdere.- sbuffa Fred. -Comunque, se ti può consolare, Domi stava facendo bene il suo lavoro. Infatti, come puoi ben notare, nello scompartimento adiacente ci sono il Pazzo e i suoi amici. Beh, noi ora andiamo, e ti consiglierei di fare lo stesso, se non vuoi che Rosie ti freghi Cal, mandando a monte i vostri piani. Se volessi compagnia, siamo in fondo alla carrozza a giocare a Sparaschiocco. Ciao!- L’immagine di Rosie e Cal che si baciano mi si para davanti e sto seriamente per rimettere di nuovo. Poi realizzo che ho Malfoy a pochi metri da me, ed è un’occasione da non perdere. Mi metto ad origliare, usando una delle Orecchie Oblunghe dello zio. Il tono di voce di Malfoy è meno borioso del solito.

-…Mio padre sta spendendo un sacco di soldi, ed anche il nonno, ma per noi non è un problema. A mio parere, sono i soldi meglio spesi da vent’anni a questa parte.-

-Ce la farete?- Questo deve essere Zabini.

-Non possiamo fallire. I Malfoy non falliscono mai!- Il tono del platinato stavolta è grintoso e arrabbiato. Lo sento tirare un pugno contro lo schienale del sedile e poi il silenzio. Barbie è girato con lo sguardo al di fuori del finestrino: evidentemente ha deciso che per lui la discussione è chiusa.

Corro nel mio scompartimento per riferire tutto a Rosie e Cal e, per mia immensa gioia, non li trovo avvinghiati. Riferisco tutto quello che ho visto e sentito –Domi con Goldstein, James e Fred e il dialogo di Malfoy e Zabini. Entrambi sembrano divertiti dalle prime due situazioni, ma si rabbuiano immediatamente al sentire le parole che ho origliato: non promettono nulla di buono. Cala il silenzio nello scompartimento, interrotto dall’arrivo di una Victoire un po’ stravolta.

-Avete visto mia sorella? È un po’ che la cerco: deve restituirmi il libro di Trasfigurazione che le ho prestato stamattina. Ne ho urgente bisogno per ripassare.- Miseriaccia, e ora che le dico? Non posso mentire a Vicky, ma nemmeno far scoprire Domi in compagnia di Goldstein. Ci guardiamo imbarazzati.

-Vabbè, ho capito, neanche voi ne sapete niente. Fred e James non l’hanno vista, Roxy neppure, le sue compagne di stanza non la vedono da quando sono salite sul treno, e io come faccio a studiare? Bei tempi, il primo anno! Godeteveli, finché potete! Ci vediamo a King’s Cross. Au revoir.-

-Dai, non preoccuparti. Casomai hanno smesso.- prova a consolarmi Cal, ignaro delle abitudini di mia cugina.

-Casomai non la troverà affatto.- azzarda Rosie, ben sapendo che è un’ipotesi alquanto improbabile. Infatti, non riesce nemmeno a terminare la frase che si sente un rumore fortissimo. Corriamo a vedere che sta succedendo: tutto il Clan Wealsey-Potter guarda sotto shock una rossa Victoire, un’imbarazzatissima Dominique e un Tony Goldstein un po’ spaventato, appena ripresosi dallo schiantesimo di mia cugina. Se sortiscono quest’effetto, forse vale la pena aspettare il quinto anno.

-TU, LURIDO MAIALE CHE NON SEI ALTRO! COME TI SEI PERMESSO DI TOCCARE MIA SORELLA!- La sua risposta mi fa pensare che, per una volta, James abbia ragione e il Cappello Parlante stia effettivamente perdendo colpi: un deficiente del genere non può essere finito seriamente a Corvonero.

-Gelosa, piccola? Con la bambina mi stavo solo scaldando, sai, per essere pronto per te!-

-Stupeficium! Ringrazia che è uno schiantesimo e non una Maledizione Senza Perdono. Non azzardarti a parlare mai più così a me o a mia sorella. Anzi non rivolgere proprio più la parola a nessuno della famiglia! Sono stata chiara?-

-Cristallina. Tanto per fare quello che stavamo facendo non c’è bisogno delle parole!- Ma allora è proprio un coglione! Cavoli, credevo non esistessero persone più stupide di te e invece…Sarebbe un complimento? Sforzati un po’ di più la prossima volta!

-Cr…- Roxanne la blocca prima che commetta qualcosa di cui possa pentirsi. Fred e James assestano dei bei pugni e calci addosso a quel cretino, mentre è ancora sotto l’effetto dello schiantesimo. Se fino a poco prima lo ammiravano ora lo detestano: sono molto protettivi con le nostre cugine e non tollerano chi manca loro di rispetto. Non appena si riprende, Goldstein fugge, gridando qualcosa che assomiglia a “famiglia di pazzi”. Victoire, dopo essersi accertata che la sorella stia bene, le inizia a fare una ramanzina sulla moralità e su tutti i rischi che avrebbe potuto correre stando con un tipaccio come quello. Alla fine scopriamo, con non poco stupore, che la storia va avanti dall’inizio dell’anno. Io sono pressoché sconvolto: ho sempre saputo che Dominique era frivola e svampita, ma mai sarei arrivato ad immaginare che potesse stare con un drogato del genere. E per più di due settimane consecutive! Mentre la diretta interessata ci prega di non farne parola con zio Bill e zia Fleur, Zabini esce dallo scompartimento accanto, alterato.

-Potreste fare un po’ di silenzio? Non ce ne frega niente dell’immoralità di vostra cugina! Malfoy ha bisogno di tranquillità.- Detto ciò, richiude la porta. Sento Calvin mormorare tra sé e sé qualcosa riferito alla tranquillità e al trovare un modo migliore per ucciderci. Solo in quel momento mi ricordo della presenza del mio amico. Bell’amico sei! Ehi! Permettimi almeno di essere sconvolto per mia cugina!

-Scusa Calvin, non siamo nemmeno arrivati a Londra e già si è perpetrato un dramma. Forse ti saresti divertito di più se fossi rimasto ad Hogwarts. Da noi in famiglia funziona così: c’è sempre un nuovo problema. Mi dispiace.-

-Stai scherzando, spero! Almeno non avete una vita pallosa come metà degli studenti! Miseriaccia, come vorrei essere nella vostra famiglia!-

-Ehi, hai detto “miseriaccia”! Ne fai già parte, Cal. A dire il vero ci sei entrato il giorno in cui siamo diventati amici: noi Weasley-Potter siamo come una mafia, una volta che vieni a contatto con noi, non puoi più fuggire!- Sono contento di essere riuscito a dire queste cose a Calvin: non ne avevo mai avuto modo, ma ora mi sento più leggero.

-Ehi, voi due, non vorrei interrompere l’idillio, ma stiamo per arrivare!- Rose ci riporta alla realtà. Andiamo a recuperare i bagagli e poco dopo l’Espresso arriva al capolinea. Dal finestrino riesco a vedere i volti dei numerosi Weasley: c’è anche Teddy, venuto sicuramente per Vicky, circondato dai più piccoli, che lo considerano una specie di eroe, alla stregua di papà, visto che ha già finito la scuola. Ora sta facendo il corso per diventare Auror. Dalla parte opposta della banchina ci sono anche i genitori dei miei acerrimi nemici: riesco a scorgere in tutta la sua lucentezza la chioma di Malfoy senior, ma non riconosco la madre, che sarà sicuramente in un qualche capannello di donne snob a parlare.

Mi fiondo giù dal treno e corro incontro a papà, al quale sono legatissimo.

-Ciao campione! Dov'è quello scapestrato di tuo fratello?-

-Da qualche parte a combinare scherzi con Fred! Ciao sorellina, ciao mamma tutto a posto?-

-Sì fratellone! Allora dov’è questo Calvin?-

-S-sono io. Piacere signori Potter, vi ringrazio per l’ospitalità, davvero non avrei voluto creare disturbo…-

-Nessun disturbo caro! Benvenuto in famiglia. Suppongo che Al ti abbia già fatto un quadro del nostro Clan, quindi saprai che siamo decisamente in troppi a condividere lo stesso cognome. Dacci pure del tu e chiamaci per nome: io sono Ginny. Ora vado a recuperare James, poi ci fiondiamo a casa, devo appoggiare queste borse al più presto. Sappiate che esigo un racconto dettagliato degli avvenimenti degli ultimi mesi!-

Durante le presentazioni mi guardo un po’ intorno: Vic è con Teddy, Domi con i suoi genitori e il fratellino, Fred e Roxy sono con i loro genitori. C’è anche James: mentre i ragazzi parlano di scherzi, sento chiaramente zia Angie complimentarsi con la figlia in merito al Quidditch e dirle che ha fatto bene a non ammetterli in squadra, ricordando quanta fatica avesse fatto lei per trovare dei sostituti di papà e dello zio a causa delle loro innumerevoli punizioni. Infine c’è Rose che sta abbracciando, o meglio stritolando, Hugo. Zio Ron è un po’ pallido –deve aver visto Calvin-, mentre zia Hermione la sta tartassando di domande sui nuovi professori. Dopo poco, mamma ci raggiunge con James e si avvicinano a noi anche
Rosie e i suoi. Tutte le attenzioni sono chiaramente rivolte al nuovo arrivato.

-Allora, tu devi essere Calvin, l’amico di Rose ed Albus. Finalmente ci incontriamo, abbiamo sentito tanto parlare di te! Piacere, io sono Hermione.- Quando zia si presenta il mio compagno di Casa sbianca: da quanto ho capito ascoltando i suoi discorsi, lui ha una specie di venerazione per lei e gli ideali che porta avanti. Poterci parlare deve essere una sorta di regalo di Natale in anticipo.

-Sì, sono io. Sono lieto di conoscerla e colgo l’occasione per dirle che apprezzo davvero quello che fa e che mi piacerebbe iscrivermi al C.R.E.P.A.: trovo ammirevole il fatto che combatta per i diritti delle creature magiche e mi piacerebbe seguire le sue orme un giorno.- Gli occhi della zia si illuminano, mentre zio sembra arrabbiato.

-Eh no, caro il mio Serpeverde! Potrai anche aver raggirato mia figlia, ma mia moglie, no!-

-Ronald! Non sarai seriamente geloso di lui! Inoltre questo “ragazzino”, come lo chiami tu, ha capito meglio di te l’importanza della cooperazione tra le creature magiche a soli 11 anni!- Calvin sembra sentirsi in colpa per aver fatto nascere una lite, ma papà gli mette una mano sulla spalla e lo rassicura.

-Fanno sempre così, da quando abbiamo 11 anni. È il loro modo per dimostrarsi amore: un modo poco convenzionale, lo ammetto, ma dopotutto stiamo parlando di Ron Weasley ed Hermione Granger, giusto?- Il mio amico sembra calmarsi. Stiamo per andarcene, quando Malfoy senior si avvicina a noi in compagnia del figlio.

-Non ho potuto fare a meno di sentire i vostri discorsi…-

-E te pareva…- commenta zio Ron.

-…e volevo informarti Zannuta che non ci vuole un genio per superare il quoziente intellettivo di quello che tu chiami marito. Quanto a te Lenticchia, fai bene ad essere geloso del ragazzino, anche perché solo un bambino può seriamente interessarsi ad una Mezzosangue.-

-Bene Malfoy, ora che hai finito il tuo monologo ti senti realizzato?-

-Potter, la tua mania di mettere becco nelle discussioni che non ti riguardano non ti abbandona dall’età di undici anni. Sai, a quanto pare anche tuo figlio, quello Serpeverde, ha ereditato il tuo spirito impiccione e masochista. Addio, Sfregiato.-

-Al, c’è qualcosa che non mi hai detto?- Papà mi squadra dall’alto in basso, poco ci manca che tiri fuori la bacchetta. Deformazione professionale…

-Io, ecco io…- Guardo Calvin in cerca d’aiuto.

-Dobbiamo dirglielo, Al.-

-Dirmi cosa, esattamente?- Il mio amico ha ragione, tenere il segreto sarebbe frustrante. Allora prendo coraggio e parlo.

-Malfoy rompe, tirannizzandoci e facendoci dormire con le finestre aperte. Lumacorno a lezione ci ha fatto preparare la Tintallegra. Noi ne abbiamo rubata un po’ e abbiamo tinto Malfoy di fucsia e Zabini e Goyle di blu. Alla fine James e Fred si sono presi la colpa perché volevano un po’ di celebrità in più. Tuttavia la vendetta di Malfoy è ricaduta su di noi: ci sta facendo impazzire e una settimana fa ci ha perfino picchiati. Temiamo che da un momento all’altro arrivi la vendetta definitiva: lo abbiamo sentito parlare di grossi investimenti. Comunque, queste sono le foto dello scherzo della Tintallegra.- Gliele porgo. Nel frattempo anche il resto della famiglia si è avvicinata, ha sentito e le sta guardando. Zio George, naturalmente, sta ridendo come un pazzo, ma la reazione che temo di più è quella di papà. Avevo immaginato che avrebbe urlato, dicendo che tante persone erano morte proprio per abbattere questi pregiudizi, credevo mi avrebbe messo in punizione e rispedito Calvin a scuola, ma mai e poi mai avrei pensato che sarebbe successa una cosa del genere.

 

-Allora ragazzi, qui ci vuole un gelato per festeggiare! Che gusto?-
Già, mai e poi mai avrei pensato che papà ci avrebbe fatto le congratulazioni per aver realizzato lo scherzo del secolo.

 
 
Angolo di Harry Potterish
Allora gente, eccomi di nuovo qui! In teoria dovrei studiare, in pratica preferisco di gran lunga aggiornare le storie. Questo capitolo è un po’ più movimentato: il nostro caro Tony Goldstein torna a saltar fuori e scatena una lite epica; Al origlia un discorso di Malfoy abbastanza preoccupante e poi, finalmente, i nostri eroi arrivano a King’s Cross. Vi posso dire solo una cosa: in questo e nei prossimi capitoli sono racchiusi alcuni indizi, quindi tenete gli occhi bene aperti…Fatemi sapere che ne pensate e le vostre ipotesi sugli sviluppi futuri. A presto.
Harry Potterish

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Capitolo 8
*** Il peggior Natale migliore di sempre ***


N.B.: grazie a H_MaB_P per aver inserito la storia nelle seguite e a tutti coloro che mi stanno mostrando il loro supporto. A voi il capitolo e i miei scleri finali.

   
8.

Il peggior Natale migliore di sempre

   Quest’anno il Natale a casa Weasley-Potter si sta rivelando essere un evento epico. Innanzitutto abbiamo già giocato un torneo di Quidditch, che ha visto vincitrice la squadra di papà, ovviamente: noi siamo più forti dal punto di vista tattico, ma nessuno può battere Harry Potter e la sua Firebolt. In compenso abbiamo vinto a palle di neve: Calvin ha dimostrato di avere un vero e proprio talento naturale ed ha lasciato tutti a bocca aperta poiché è riuscito a colpire zio George, imbattuto da anni in questo gioco. Girano voci che l’unico in grado di tenergli testa fosse stato zio Fred, ma i grandi non ne parlano molto, per evitare di rattristarlo. Tra una gara e l’altra, anche zio Ron ha dovuto ammettere che il mio amico è simpatico ed ha dato a Rosie il permesso di frequentarlo, beccandosi i rimproveri di zia Herm, che l’ha definito un “maschilista dalle idee medievali”. Ho dovuto scusarmi parecchie volte con Cal per i loro continui battibecchi, ma a lui non sembrano interessare così tanto: è decisamente più concentrato nel cercare di ricordarsi tutti i nomi, un’impresa quasi impossibile, a meno che tu non sia cresciuto a stretto contatto con altre venticinque persone.

Al momento, però, un unico pensiero tormenta la mia mente. Anche perché di più non credo sarebbe possibile…Iperione, devo sorbirmi i tuoi insulti anche in vacanza? Vabbè, per oggi lascio correre, perché è la mattina di Natale! In questi giorni io e Cal, che condividiamo la stanza, abbiamo dormito come dei ghiri, cercando di recuperare il sonno perduto; tuttavia oggi sono solo le sette e ci stiamo già rigirando nel letto da più di mezz’ora. Se sono emozionato io, che ogni anno partecipo ai festeggiamenti alla Tana, suppongo che lui debba esserlo ancor di più: la maggior parte dei miei parenti sono giornalisti, ex-giocatori di Quidditch, importanti elementi al Ministero o proprietari dell’unico negozio di scherzi in grado di fare concorrenza a Zonko, quindi per lui deve essere più o meno come trascorrere le festività ad Hollywood –ancora una volta zia Herm mi ha inculcato nozioni in merito al mondo babbano. Siamo entrambi svegli, ma nessuno ha il coraggio di dirlo, per paura di disturbare l’altro. Alla fine sono io a prendere l’iniziativa.

-Buon Natale Vivy!-

-Buon Natale Sevvy! Questo è per avermi chiamato con quell’orrendo soprannome!- Mi lancia addosso un cuscino ed io reagisco: nessuno può chiamarmi Sevvy, tranne Lily quando è giù di morale e mamma quando è arrabbiata, ma solo perché di lei ho troppa paura.

-E tu allora scordati il mio regalo!- gli urlo. Facciamo talmente tanto rumore da svegliare anche Lily e James che si uniscono a noi nella battaglia: Lily si schiera dalla mia parte –ci tiene ai diritti di proprietà sul nome Severus- mentre James, inutile dirlo, sta dalla parte di Calvin, perché adora darmi fastidio. Fortunatamente è papà che alle otto viene a chiamarci per la colazione: se mamma avesse visto la camera piena di piume, probabilmente non avremmo più potuto addentare un torrone per il resto dei nostri giorni.

Non mangiamo molto, tanto sappiamo già che nonna Molly avrà preparato cibo a sufficienza per sfamare l’intero Ministero della Magia, ma non ci teniamo nemmeno a stomaco vuoto, perché l’appetito di zio Ron e zio Bill sono decisamente da non sottovalutare. Subito dopo corriamo a prepararci; Calvin si sta coprendo per bene, ma gli sconsiglio di vestirsi troppo: se conosco bene nonna, avrà cercato di preparare in tempo un maglione –o almeno una sciarpa- anche per lui.

Partiamo con un discreto anticipo, poiché noi piccoli non possiamo Smaterializzarci e papà ha dimenticato di comprare la polvere volante. Questo ha scatenato una rabbia colossale da parte di mamma che, per punizione, lo ha obbligato ad accompagnarci tutti in auto: lui odia guidare e soffre un po’ di mal di macchina, ma ho la netta sensazione che la punizione sia per noi, dal momento che, in soli venti minuti, abbiamo già rischiato di fare tre incidenti. Alla fine mamma si decide a prendere le redini della situazione e in circa due ore siamo a destinazione.

Quando entriamo la tavola è apparecchiata e tutti sono già pronti a godersi le leccornie di nonna Molly. Gli adulti sono seduti vicini, così come i ragazzi, e a metà tavola, al confine tra le due realtà, ci sono due imbarazzatissimi Teddy e Victoire. Io, Calvin, James e Lily ci separiamo dai nostri genitori e prendiamo posto rispettivamente vicino a Roxanne, Rose, Fred e Hugo, non prima però di esserci sentiti dire quanto siamo sciupati dalla nonna, che inizia a borbottare qualcosa in merito alla pessima alimentazione che forniscono ad Hogwarts.

Dopo poco il pranzo ha inizio e quando finalmente io e Cal riusciamo ad impossessarci di un pezzo di tacchino e a mettere un po’ di carne sotto i denti, il mio amico si ritrova bombardato di domande.

-Allora, Calvin, con questo pranzo entri ufficialmente in famiglia! Parlaci un po’ di te. A quanto ho visto sei un buon Cercatore, che squadra tifi?-

-Ronald! Sempre con l’interrogatorio devi partire! Che è, se tifa Tornado lo cacciamo di casa?- Le orecchie dello zio diventano bordeaux alle parole di zia Herm, ma Cal prontamente risponde:

-Oh, non ti preoccupare Hermione, capisco la sua domanda, sono un appassionato di Quidditch anch’io. Comunque- e qui capisco perché il mio amico è a Serpeverde -tifo per i Cannoni di Chudley.-

-Ah, ma allora sei proprio uno di noi! Bravo ragazzo.- Zio Ron continua a dargli pacche amichevoli sulla schiena, mentre io e Rose gli facciamo l’occhiolino: sappiamo entrambi che tifa per il Puddlemore United, ma gli abbiamo consigliato di non fare troppa pubblicità.

-Oltre a tifare per i Cannoni, a quanto saputo, ci sai fare con gli scherzi, vero?- Gli occhi di zio George lo scrutano attentamente, in attesa di risposta.

-Diciamo che me la cavo: ho molte idee, ma metterle in atto è tutta un’altra cosa…-

-Che problema c’è? A quello ci pensiamo noi!- esclamano all’unisono James e Fred. Intanto lo zio sembra soddisfatto della risposta che ha ottenuto e passa la palla a zio Percy.

-Che progetti hai per il futuro?- Come potete ben capire dalla domanda che ha posto, Percy è lo zio più noioso di tutti ed è molto ambizioso: sono certo che le gemelle, Molly e Lucy, finiranno a Serpeverde l’anno prossimo.

-Oh, vorrei fare qualcosa di utile: contribuire alla cooperazione tra le creature magiche e migliorare alcuni aspetti della legislazione attuale, che non approvo per intero. Credo ci dovrebbe essere maggior rispetto per gli altri, in particolare per elfi domestici, centauri e lupi mannari.- Zio Percy sembra affascinato, zio Bill e Teddy lo adorano già e zia Hermione…beh, se non fosse già sposata, credo non se lo lascerebbe scappare.

-Scusa la domanda, ma tu che ci fai a Serpeverde?- gli chiede incredulo papà. Rido al pensiero che solo poco tempo fa io gli ho posto la stessa domanda.

-Oh beh, dovevo finire a Tassorosso in realtà, ma per non deludere i miei ho fatto una piccola richiesta al Cappello…-

-Questo spiega molte cose…- commenta a voce non troppo bassa zio Ron, beccandosi l’ennesima occhiataccia da parte di sua moglie. A questo punto nonna interviene.

-Ora basta tormentarlo! Per colpa delle vostre domande è riuscito a mangiare sì e no due bocconi ed è così pallido…Albus devi portarlo più spesso a mangiare da noi! È tutto di tuo gradimento, caro?-

-Oh, sì, è tutto squisito, grazie.- Nonna Molly lo guarda orgogliosa. Per mio immenso sollievo gli adulti non si intromettono più nei nostri discorsi fino alla fine del pranzo. I piccoli continuano a farci domande su Hogwarts, poi arriviamo a parlare di Quidditch e di quanto è successo a casa in questi mesi. Quando anche l’ultimo piatto viene portato via dalla tavola, l’urlo di Lily, Hugo e Louis sovrasta le nostre voci:

-I REGALI!!!- I tre sembrano essersi appena accorti della presenza di tanti pacchetti colorati sotto l’albero di Natale in salotto. Gli adulti, sentendoli, iniziano a ridacchiare un po’, mentre non so bene perché Teddy e Victoire li fulminano con lo sguardo: già un paio di volte durante il pranzo hanno provato ad attirare l’attenzione di tutti, ma non ci sono riusciti. Chissà cosa vorranno dirci…Davvero non ci arrivi? No e non rovinarmi la sorpresa!

Tutti ci riveliamo soddisfatti di ciò che abbiamo ricevuto: i più piccoli sono stati sommersi di giochi, mentre noi che frequentiamo già Hogwarts abbiamo ricevuto un unico regalo da parte della famiglia. La regola è che, dovendo loro trascorrere tutto l’anno da soli, hanno diritto ad essere viziati un po’ di più. Quest’anno mi hanno comprato un pigiama che si riscalda da solo e mai regalo fu più gradito. Tutti quanti, poi, abbiamo dovuto indossare il classico maglione di Natale: quello di Cal e il mio sono verdi con la nostra iniziale sopra ricamata in argento –così potremo portarli anche sopra la divisa e scaldarci un po’, a detta di nonna Molly. Mentre siamo tutti concentrati sui pacchetti, Teddy riesce finalmente nel suo intento.

-Se poteste prestare un po’ di attenzione, io e Vicky avremmo qualcosa da annunciarvi: quest’estate ci sposiamo! Grazie, continuate pure!- Ora, caro il mio Ted Lupin, sarai anche un genio, ma non puoi seriamente pensare di dare una notizia del genere e non sconvolgerci tutti! I nonni svengono, tutti gli zii cercano di farli rinsavire, mentre noi giovani li sosteniamo: in questo modo Teddy diventerà uno della famiglia ad ogni effetto!

-Ma tesoro, siete così giovani! C’è tempo per il matrimonio, non credete?- Questa è zia Fleur, che non ha mai amato particolarmente Ted: troppo poco snob per i suoi gusti.

-Fleur, anche tu e Bill eravate molto giovani per sposarvi, però lo avete fatto lo stesso a prescindere dalle critiche! L’importante è capire se i ragazzi hanno intenzioni serie.- Papà è un grande quando chiude il becco così alla zia: non credo la sopporti molto, ma lei in compenso ha una grande stima nei suoi confronti. La discussione diventa lentamente una lite e le urla diventano sempre più forti, tanto che noi ragazzi non riusciamo più ad estraniarci dalla situazione. Avrei voglia di dire a tutti di smetterla: mi dispiace che Cal veda il lato peggiore della nostra famiglia e si rovini il Natale, ma lui sembra abbastanza tranquillo. Ad un certo punto sento mi cugina Victoire urlare.

-ADESSO BASTA! DECIDO IO PER LA MIA VITA MAMMA! AMO TEDDY E VOGLIO SPOSARLO! ALMENO LUI È UNA PERSONA SERIA NON COME QUEL DROGATO DI TONY GOLDSTEIN CON CUI STAVA DOMI FINO A DUE GIORNI FA!- Ora il Natale è ufficialmente andato a rotoli. Victoire è una bravissima persona, ma è molto sincera e quando è sotto pressione non sa mantenere i segreti. Al nome del ragazzo, zia Fleur si sente male, zio Bill inizia a sgridare Domi, la quale a sua volta comincia ad accusare la sorella di essere una traditrice. Zio George, sentendo che iniziano a volare delle offese pesanti, trascina noi ragazzi fuori: non ha mai amato le liti, specialmente quelle tra fratelli. Tutte le volte che vede me e James stuzzicarci ci sgrida e ci ricorda che un giorno sentiremo la mancanza della voce dell’altro, per quanto fastidioso possa essere: sono convinto che aver perso il gemello l’abbia reso un po’ più filosofo.

Mentre siamo in giardino, Lucy mi si avvicina e mi porge un pacchetto anonimo: ci sono il mio nome e quello di Calvin sopra.

-Non vale!- protesta James -Chi frequenta Hogwarts deve avere un solo regalo oltre al maglione! È la regola!-

-James non tormentare tuo fratello! Anche perché qualcosa mi dice che dovreste fare attenzione a quel pacchetto, ragazzi.- Zio George ha proprio ragione, sono convinto che questo pacchetto sia da parte di Malfoy. Purtroppo, però, spiegalo te a dei bambini di nove anni come si fa a lasciare un pacchetto chiuso. Proviamo a fermare Lily e Hugo, ma è troppo tardi: una miscela di pus di Bubotubero, veleno di Doxy, muco di Troll e altri liquidi non ben identificati scoppia in faccia a tutti noi. Iniziamo a grattarci con insistenza, mentre io e Calvin malediciamo Malfoy e lo zio cerca di farci calmare aiutato da Roxanne, la più grande tra i presenti. Ci portano di nascosto nel capanno dietro la Tana, dove lo zio tiene gli antidoti per i suoi scherzi: nell’arco di mezz’ora riusciamo a liberarci delle pustole, anche se il prurito e il cattivo odore rimangono. Un po’ terrorizzati all’idea della reazione degli altri, entriamo dal retro e, senza farci notare, corriamo nella vecchia camera dei gemelli, dove riesce a scovare tra i prototipi un rimedio abbastanza efficace.

-Così questa era la vendetta di Malfoy, eh?- mi domanda lo zio con sguardo complice. Io annuisco mestamente, invece Rosie, con più grinta di una leonessa, risponde al mio posto.

-Già. Vorrà dire che avremo un motivo in più per rendergli la vita impossibile!- Io, Cal, Roxy, Jamie e Fred ci uniamo a lei e lo zio ci guarda orgoglioso.

-Sono fiero di voi! Mi raccomando, strapazzatelo per bene, facendogliela pagare anche per tutte quelle volte in cui i vostri genitori sono stati fin troppo diplomatici. Che bella sensazione prendere a botte il platinato! Un’esperienza che si prova una sola volta nella vita!-

-Tu hai picchiato il padre di quel pazzo?- domando io con sguardo ammirato.

-Sì, ero al settimo anno. La Umbridge mi impedì di continuare a giocare a Quidditch e fece lo stesso con tuo padre, che si era unito a me. Ci finì di mezzo ingiustamente anche Fred.- Vedo un lampo di tristezza attraversargli gli occhi. Ancora una volta le mie domande inopportune hanno rovinato la situazione e allo stesso tempo mi hanno rivelato qualcosa di nuovo: sapevo che gli zii erano due pazzi scatenati, ma papà l’avevo sempre immaginato come un pacifista convinto. Mi chiedo quanti segreti nasconda ancora questa famiglia: il nostro non è affatto un idillio come immaginavo. Mentre parliamo, ci accorgiamo che di sotto le urla sono finite: o ci è scappato il morto o sono riusciti a fare pace. In realtà la situazione è peggiore: c’è una vera e propria guerra fredda in atto. Mamma trascina me, i miei fratelli e Calvin a casa, dicendoci che la cena in famiglia di stasera è annullata. Io sono sconvolto: mai a memoria d’uomo i Weasley-Potter avevano rinunciato ad un’occasione per fare baldoria e mangiare in compagnia.

Il viaggio di ritorno procede in silenzio: i miei sono furenti con zia Fleur, a quanto intuisco da alcune parole dette tra i denti. Credo che zio Bill alla fine si sia rassegnato, mentre lei deve aver detto qualcosa di negativo su Teddy: è il figlioccio di papà e per mamma è come un quarto figlio, guai a chi glielo tocca. Appena arriviamo a casa è ora di cena, ma non ci mettiamo a tavola, perché siamo ancora pieni dal pranzo e i miei non sono decisamente dell’umore adatto per mettersi ai fornelli senza far saltare in aria la casa. Ci rintaniamo tutti e quattro in camera mia che, per ospitare anche Calvin, è stata resa provvisoriamente un po’ più grande con un incantesimo. Lily inizia a colorare con delle matite cambiacolore che le ha regalato la nonna, mentre segue i nostri discorsi.

-Miseriaccia gente, che aria bassa tira! Non ho mai visto tutti così arrabbiati da quando avevo provato a chiedere di invitare Goldstein a casa per le vacanze. Quel ragazzo, pur essendo assente, ci destabilizza…-

-Hai ragione fratellone. Mi dispiace che tu ti sia rovinato il Natale per colpa nostra, Cal. Sul serio, di solito non siamo così: i genitori di Rosie battibeccano un po’, ma per il resto andiamo d’accordo…Non so davvero cosa sia preso agli “adulti” questo pomeriggio!-

-Ehi, non ti preoccupare, il pranzo è stato fantastico e tuo zio George è uno spasso! Non devi scusarti per il loro atteggiamento, fanno così perché sono una famiglia vera: dove non si litiga mai vuol dire che non c’è amore, non c’è il desiderio che gli altri ottengano sempre il meglio. Inoltre, ora sono un membro onorario del C.R.E.P.A.! Esiste regalo più bello?- Io e i miei fratelli ci guardiamo scettici, poi lasciamo cadere la discussione. Iniziamo un torneo di Sparaschiocco, che però siamo costretti ad interrompere sul più bello, perché sentiamo i passi di mamma sulle scale che sta venendo a controllare cosa stiamo combinando. Ci fiondiamo ognuno in camera propria sotto le coperte. Mentre lo faccio, osservo Calvin che ha un sorriso sul volto: se ha trovato bello questo Natale, deve essere proprio disperato. Però in fondo ha ragione: litighiamo perché ci vogliamo troppo bene e manteniamo dei segreti per non farci del male a vicenda. Ho soltanto paura che i segreti, lentamente, diventino bugie, la fiducia venga a mancare e tutto crolli nel baratro.

 

-Cal?-
-Sì?-
-È stato il peggior Natale migliore di sempre.-
 

Angolo di Harry Potterish
Ciao a tutti! *si sentono le cicale frinire e cala un silenzio tombale* Innanzitutto chiedo scusa per il capitolo corto e bruttino, ma essenziale per il proseguimento della storia. Allora, ecco che la situazione precipita e i rapporti tra parenti si rompono: Al inizia a farsi domande legittime sulla sua famiglia, in particolare dopo il litigio. Tutta colpa, indirettamente, del caro Goldstein che torna a saltar fuori (e non sarà l’ultima volta, ve lo garantisco). Ma, cosa essenziale, abbiamo finalmente la vendetta di Malfoy…Come gliela faranno pagare? Attendo le vostre recensioni: per chi scrive è importante sapere il vostro parere per capire se sta facendo un buon lavoro oppure no. A presto
Harry Potterish

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Capitolo 9
*** Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità ***


9.
Dopo aver eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità

Col passare del tempo la situazione non è di certo migliorata. Abbiamo trascorso tutti i giorni in casa, studiando un po’ e annoiandoci per la maggior parte del tempo: saremmo voluti uscire in giardino, ma ha piovuto per tutta la durata delle vacanze. Inizialmente avevo sperato che entro Capodanno la situazione rientrasse, ma ogni illusione è crollata quando il gufo dei nonni è entrato dalla finestra della cucina: la lettera conteneva gli auguri di un sereno anno nuovo e il loro auspicio di un buon rientro a scuola. Da lì ho capito che questo sarebbe stato il primo anno in cui non avrei trascorso le feste alla Tana. Non è poi andata così male, se devo essere sincero. Poco prima della mezzanotte ci hanno raggiunti Rose e Roxanne, con le rispettive famiglie, e Teddy con Victoire, fuggita al delirio di casa sua: non ci sono stati problemi, ma la tensione si poteva tagliare con un coltello e credo che noi ragazzi dovremmo essere tenuti fuori dalle discussioni tra adulti. La cosa triste è che ho sentito più la mancanza del cenone di nonna Molly che della mia famiglia: in fondo i cugini con cui ho legato di più erano lo stesso con me, ma credo sia l’inizio di una lieve rottura. Quando ero più piccolo non potevo passare una festa senza i canti di Lucy o i giochi insieme a Louis, ora invece non me ne importa più nulla. In un certo senso il tradimento di Vicky nei confronti di Dominique, sua sorella, violazione della terza legge del Clan, ha fatto crollare parte delle mie convinzioni, e l’aver scoperto che papà aveva picchiato Malfoy, dopo che ho trascorso l’infanzia a sentirlo predicare la non-violenza, mi ha fatto rivedere la mia opinione su di lui. Lo stimo ancora moltissimo, ma temo che ci siano altri aspetti della sua vita che non conosco: mi sono sentito tradito anch’io in un qualche modo; inizio a chiedermi se abbia mai realmente capito quella scritta che ha sulla mano, “Non devo dire bugie”, se ci sia una storia più grande dietro, a parte quella di aver mentito alla professoressa riguardo ad un compito a casa.

Due giorni fa abbiamo fatto ritorno a scuola: ho costatato, con mio immenso dispiacere, che anche i rapporti tra noi cugini sono peggiorati. Sul piano scolastico, però, i professori non possono prendere in considerazione i nostri malumori e sono subito partiti in quarta. Ora sono a lezione di Pozioni: stiamo preparando a coppie un distillato contro il mal di testa.  Calvin ha avuto fortuna in questo caso: Milly McGruber, la Corvonero che lo tormenta, ha la media dell’O in Pozioni e il distillato è piuttosto complesso. Invece io sono perseguitato dalla cattiva sorte: proprio oggi che avrei bisogno di Malfoy non c’è. Già, perché il principino non ha ritenuto opportuno tornare a scuola come tutti i comuni mortali. Di questo sono immensamente felice: Zabini e Goyle sono persi senza qualcuno che dica loro cosa fare e io e Calvin stiamo approfittando della situazione per divertirci un po’. L’altra sera, ad esempio, abbiamo nascosto le loro coperte e i loro pigiami nei nostri bauli e li abbiamo fatti dormire con le finestre aperte. A colazione, invece, questa mattina, abbiamo dato loro due Crostatine Canarine e siamo già pronti per ripartire alla carica. Rose si è rifiutata categoricamente di unirsi a noi, dicendo che quei due le facevano troppa pena e non voleva infierire ulteriormente e ricordandoci che il nostro unico nemico è Malfoy. Io, in realtà, torturo loro solo per non pensare a lui. Uh, un amore non corrisposto, che cosa romantica! Iperione come sempre non hai capito un cavolo! Intendevo dire che sono troppo curioso di scoprire il motivo di questo mancato rientro. Nessuno a Serpeverde pare essere molto informato e nemmeno il suo fan club ha avuto indiscrezioni. Ho chiesto ai miei cugini cosa ne pensassero ed ora ho la conferma ufficiale che la mia famiglia è pazza: le risposte sono una più assurda dell’altra, salvo qualche eccezione.

-Forse ha deciso di andare a Drumstrang. Mamma mi ha parlato di quel posto: Krum lo ha descritto come un palazzo al Nord, dove i camini sono sempre spenti e c’è un freddo polare; inoltre lì studiano Arti Oscure. È il suo habitat ideale, no?- Risposta logica e sarcastica allo stesso tempo, con riferimenti a Viktor Krum: chiaramente queste sono le parole di Rose Weasley.

-Forse si è innamorato di una ragazza straniera e ha deciso di seguirla in capo al mondo; naturalmente i suoi hanno acconsentito perché sono di idee aperte e lui non ha una sorella maggiore che possa parlare male della fidanzata.- Dite che Dominique è ancora arrabbiata con Victoire?

-Forse gli è successo qualcosa. Non lo so e non mi interessa. Senza offesa, Al, ma ho altro da fare.- Vicky non si è ancora ripresa dalla lite con i suoi, ma mi ha ferito: non può snobbarmi così!

-Forse ha capito che nessuno lo sopporta, è entrato in depressione ed ha mangiato talmente tanta cioccolata che è ingrassato tre chili ed ora non vuole tornare finché non li ha persi. O forse ha finito la tinta e non può fare ritorno con la ricrescita nera. O forse…- Sono costretto a frenare quel vulcano di idee di Roxanne per passare a parlare con suo fratello Fred.

-Quanto sono bello, Al?- Lo guardo sbigottito: che cosa c’entra?

-Ho già detto anche a James che risponderò…-

-…quando diventerai gay, lo so. Ma non ci può essere altra spiegazione per il tuo interesse nei confronti di Malfoy: un amore proibito, i genitori gli vietano addirittura di frequentare le lezioni per impedire che vi vediate, che cosa romantica!- Ok, nemmeno mio fratello è così idiota da pensare che io possa essermi seriamente innamorato di Barbie: siamo onesti, lo detesto! A proposito del mio fratellone, ecco cosa ha detto lui.

-La verità è solo una: ha paura di te, Al. Sa che nessuno può sopravvivere se un Potter lo prende di mira. Insomma, voglio dire, guarda Voldemort: tante precauzioni, Horcrux, eserciti, e poi papà l’ha fatto fuori con un Expelliarmus. Capisci cosa intendo fratellino?- Ha quasi senso: devo ammettere che mi piace come ipotesi, mi fa sentire forte, ma sminuisce l’operato di papà e questo non mi va giù. Ho scritto anche a casa per avere un parere più maturo, ma tutto quello che hanno saputo dirmi i miei è stato di non pensarci e godermi questo piccolo prolungamento delle vacanze. Alla fine Calvin mi ha saggiamente consigliato di lasciar perdere: prima o poi dovrà tornare a scuola e noi saremo pronti a raccogliere tutte le informazioni necessarie, con l’aiuto di Rose e Domi, si intende.

Tornando al presente. Alla fine dell’ora riesco a strappare una A a Lumacorno, ma solo perché mi chiamo Albus Severus Potter. Io e il mio migliore amico ci fiondiamo a Trasfigurazione: l’aula è molto distante dai sotterranei e siamo quasi sempre in ritardo. La lezione di oggi si rivela essere, in realtà, un’interrogazione a tappeto a sorpresa. Il risultato è una strage, mentre noi due, complici due settimane di studio poiché non avevamo nulla di meglio da fare, riusciamo a prendere la prima E dell’anno nuovo. Appena squilla la campanella ci fiondiamo a dirlo a Rose: è già in Sala Grande, dal momento che ha appena finito Incantesimi, materia la cui aula si trova a due passi dal luogo dove mangiamo.

-Abbiamo preso E in Trasfigurazione!- urliamo come matti, non appena la vediamo.

-Complimenti! Sono fiera di voi! Visto? Con un po’ di sano studio i risultati arrivano da soli. Non dovete prendere esempio da quella scapestrata di Roxy.-

-Ehi, io sarei qui!-

-Non offenderti, sai cosa intendo…-

-Hai preso una E?!?! In Trasfigurazione?!?! Tu non sei mio fratello! Vade retro secchione! Dovrò ritirare fuori il piano che avevo buttato giù all’inizio dell’anno per evitare il suicidio sociale…-

-Fa quello che ti pare- replico io -non mi interessa. Oggi è una giornata fantastica e nessuno potrà rovinarla!-

-Nemmeno l’improvviso ritorno a scuola di Malfoy?- mi chiede Dominique con nonchalance.

-Nemmeno l’improvviso ritorno a scuola di…COSA?-

-Oh, beh, meglio così, perché in questo momento è sulla soglia della Sala Grande a discutere con quei due bestioni che lo seguono sempre.-

Come si può ben notare, non ho ancora imparato a starmene zitto. Purtroppo. Io e Calvin impallidiamo di colpo e, pur di non parlargli, decidiamo di passare la pausa in biblioteca, cercando di finire i compiti di Incantesimi. Ma non hai proprio Incantesimi alle prossime due ore? Appunto. Ma non hai una coscienza? Sì, ma è davvero pessima, non trovi? Già, in effetti, non è che…Brutto idiota che non sei altro! Sono un genio e me ne compiaccio.

Riusciamo ad evitare Malfoy e la sua gang per tutta la giornata, usando la Mappa del Malandrino: è in momenti del genere che ringrazio che il nonno fosse un vero Malandrino DOC. Anche nei giorni successivi il Pazzo non ci dà troppi problemi, sembra quasi che gli abbiano somministrato dei calmanti durante le vacanze. Rose ci ha fatto notare che è più pallido del solito –non credevo fosse possibile, ma a quanto pare…- quindi, probabilmente, è rientrato dopo a causa di una malattia. Il fatto però che non ci stia attaccando mi preoccupa parecchio: non mi aspettavo certo una guerra senza sosta, ma non ha neanche accennato al “piccolo” scherzetto che ci ha colpiti sotto le vacanze! A meno che non fosse da parte sua… Ma che stai dicendo! Aveva chiaramente detto che ci avrebbe fatto un regalo di Natale! E come avrebbe fatto a comparire tra gli altri pacchetti? Non lo so! Non posso mica pensare sempre a tutto io! È Rosie la cervellotica del gruppo…Urge una consultazione!

Poco dopo io e i miei due migliori amici siamo in biblioteca a parlare. Devo riconoscere che le insinuazioni di Iperione mi hanno fatto sorgere dei dubbi: e se il pacchetto fosse stato da parte di zio George e il peggio dovesse ancora venire? Inizio ad esporre le mie perplessità a Rose, ma Calvin non le lascia il tempo di rispondere.

-Come ti sono venute in mente queste cose?-

-Dubiti forse delle mie capacità?- replico io risentito e punto sul vivo.

-No, solo che non ti sei mai fatto problemi fino ad ora. Poi Malfoy torna a scuola e all’improvviso inizi a pensare che ci sia qualcun altro che vuole tormentarci!- Acuto osservatore il caro Calvin, a volte lo sottovaluto.

-Beh, sai Iperione…-

-Iperione?- domanda sconvolta mia cugina. Oh, già, Hyperion è il secondo nome di Malfoy, non possono sapere che in realtà è la mia coscienza.

-Sì, è il nome che ho dato alla fastidiosa vocetta interiore che ogni minuto mi ricorda quanto sono idiota. Perché, non l’avete anche voi?- A giudicare dai loro sguardi direi proprio di no, quindi lascio cadere l’argomento. Rosie mi dà una mano rispondendo alla mia prima domanda.

-Tralasciando i tuoi monologhi interiori, non credo che zio George sia così stupido da rendersi vittima di un suo scherzo. Non so come Malfoy l’abbia fatto finire lì, ma sono certa che il pacco fosse da parte sua. È nel suo stile: voi gli avete imbrattato i capelli e lui ha ricambiato con qualcosa di simile, ma più perfido. Mi ricordi tanto zio Harry quando fai così, sai Al? La mamma mi ha raccontato che anche lui, al sesto anno, si era fissato che Malfoy avesse un segreto losco. Alla fine ci ha preso, ma sappiamo tutti che tuo padre ha un sesto senso per queste cose –e, se me lo permettete, una bella dose di fortuna! Sembra sia nato con della Felix Felicis iniettata nelle vene!-

-E se io lo avessi ereditato da lui?-

-Al, non hai capito che ti avrei regalato un set per la manutenzione della tua scopa a Natale dopo avermi visto comprarlo.- mi fa prontamente notare Calvin, tanto per mettere il dito nella piaga. Però hanno ragione, tu non hai sesto senso e tuo padre ha una fortuna…Mio padre è un grande mago! Non lo metto in dubbio, dico solo che…

-STA ZITTO! Ops.- I miei due amici mi guardano perplessi e, quando spiego perché ho urlato, iniziano a ridermi in faccia, e come posso dar loro torto? Solo i matti parlano da soli! Madama Pince, ormai sorda, riesce lo stesso a captare il suono della mia voce e ci caccia fuori brutalmente ed io e Cal decidiamo di ritirarci nei sotterranei.

La sera siamo in Sala Comune sui divanetti a giocare a scacchi. Calvin è in netto vantaggio, ma solo perché la mia testa è altrove. E scommetto che quell’altrove è una stanza con dentro un biondino di nostra conoscenza. Mentre sto per fare la mia mossa, sono distratto dal suono di una voce gelida: Malfoy e i suoi tirapiedi sono appena entrati nei dormitori di Serpeverde. Provo ad origliare ciò che stanno dicendo, ma non sono mai stato bravo in queste cose: l’esperta del settore è Dominique. Miseriaccia, quanto la vorrei con me in momenti del genere! Infatti, a causa della mia incapacità, Barbie si accorge di tutto e inizia a punzecchiarmi. L’idillio è finito. Avvisatemi se vedete una via d’uscita.

-Bene, bene. Cosa abbiamo qui? Un Potter che non si fa gli affari suoi. Ma allora è un vizio di famiglia! Sai, credo proprio sia genetico. Guardatelo, che gioca a scacchi con quel pezzente del suo amico…Come Sfregiato e Lenticchia vent’anni fa! I miei amici mi hanno informato che non siete stati molto gentili con loro durante la mia assenza e questo non va bene. Pensavo che dopo l’avvertimento a Natale vi sareste calmati, invece non è stato sufficiente. Mio padre mi aveva avvertito che voi Weasley-Potter siete testardi, ma non immaginavo anche stupidi! A proposito, ho notato che la stanza era più calda al mio ritorno, ciò significa che avete chiuso le finestre…Allora, che c’è, quel gatto ciccione della Zannuta ti ha mangiato la lingua?- Ora, in circostanze normali avrei replicato con una battutina sarcastica ed avrei lasciato correre. Tuttavia, nessuno deve permettersi di insultare la mia famiglia. Decido di liberarmi di un peso enorme e sbattergli in faccia tutto quello che penso di lui: Rose non approverà e Calvin mi rimprovererà, dicendomi che ho rovinato il lavoro di mesi per arrivare ad un pacifico ignorarsi a vicenda, ma non mi importa.

-E qui chi c’è? Un Malfoy che tirannizza gli altri e fa la figura dell’idiota. Sai, credo che anche quello sia un fattore genetico. E tanto per la cronaca, sì, abbiamo chiuso le finestre: non sei il padrone del mondo, mettitelo bene in testa! Quei due faranno anche tutto quello che vuoi tu, ma io non sono disposto! Non puoi tornare in ritardo dalle vacanze e pretendere che nulla sia cambiato! In più ficcati nel cervello che la gente normale non ha quel colore di capelli così orribile, a meno che non siano tinti, e che sempre le stesse persone normali le finestre le tengono chiuse in inverno! O almeno chiedono il permesso agli altri, prima di arieggiare. Non so come ti abbiano cresciuto i tuoi genitori, ma di certo tuo padre e tua madre si sono scordati di insegnarti la buona educazione! Allora, che c’è, ti sei mangiato la lingua? Oh, no, scusa, dimenticavo che i furetti come te e tuo padre non hanno le facoltà intellettive per rispondere. Mi dispiace per quella poveretta di tua madre: io, uscito di qui, non dovrò più vederti, mentre lei dovrà sopportarti per tutta la vita.- Normalmente Scorpius Hyperion Malfoy mi avrebbe risposto, poi avrebbe dato ordine a Goyle e Zabini di ammazzarmi di botte. Già, normalmente. Ma questa non è una serata normale: diventa rosso, sembra quasi si stia trattenendo dal piangere, si avvicina a me, mi punta la bacchetta al petto e sibila:

-Non. Azzardarti. A. Dire. Una. Parola. Su. Mia. Madre.- Ma la fattura che aspettavo non arriva e fugge via dalla Sala Comune, lasciando me e Calvin a bocca aperta. Non capisco il motivo della sua reazione: anche io sono molto legato ai miei genitori, però non sono mai stato sulla soglia delle lacrime per colpa di un insulto rivolto a loro, e nemmeno Malfoy. Se prima avevo dei sospetti su di lui, ora sono certo che stia nascondendo qualcosa.

 

***

-Perché ha reagito alle parole su sua madre, ma non a quelle su suo padre?- Dopo la lite con il Pazzo, io e Cal abbiamo mandato un biglietto a Rose ed ora stiamo parlando nella Stanza delle Necessità, che per l’occasione ci ha messo a disposizione tre divanetti, un camino e una lavagna bianca con dei pennarelli. È circa un quarto d’ora che cammino avanti e indietro ripetendo le stesse parole, mentre mia cugina e il mio amico stanno scrivendo quanto è accaduto di strano dall’inizio dell’anno. Quando hanno finito, vedo Rosie sedersi, fissare la lavagna alla ricerca di una spiegazione e finalmente una luce le illumina gli occhi.

-Ci sono!- Sì, sapevo di poter contare sul suo cervello. Io e Cal siamo emozionatissimi: scoprire il segreto di Barbie significherebbe avere un mezzo per ricattarlo per il resto dei suoi giorni.

-Al, tu sei paranoico! Problema risolto. Vado a dormire.- Mi piace come ragiona tua cugina! Invece a me no! La blocco appena in tempo e la guardo sbigottito. Io e il mio amico iniziamo a tormentarla di domande che possano confutare la sua tesi, ma lei è troppo intelligente per perdere. Alla fine ci rassegniamo, prendiamo il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa e la riaccompagniamo alla Torre di Grifondoro: se lei non crede a quanto le diciamo, allora ce la caveremo da soli. Stiamo facendo attenzione a non farci beccare da Gazza, quando un’anomalia sulla pergamena attira la mia attenzione. So che è rischioso, ma la tentazione è forte, così convinco con una scusa i miei amici a deviare in direzione della biblioteca. Nessuno dei due sembra molto propenso a credermi, ma sanno che protestare è inutile, quindi mi seguono.

 

-È davvero…?-
-Già Cal.-
-Miseriaccia!-
E quando Rose Weasley impreca, significa che il mondo sta per crollare.


Angolo di Harry Potterish
Eccomi con il nono (nonché penultimo, visto che l’epilogo non lo considero) capitolo! Esaminiamo i fatti: Scorpius torna a scuola in ritardo, ma non sappiamo perché ed ha una reazione strana ed esagerata alle parole di Albus, che inizia ad avere un’ossessione vera e propria verso il compagno di casa (mi sono ispirata alla faccenda tra Harry e Draco nel sesto libro). Cosa sarà successo? In attesa del prossimo capitolo, fatemi sapere i vostri pronostici! Sappiate che ci sono indizi a sufficienza nei capitoli precedenti per rispondere a tutte le vostre curiosità. Se siete lettori attenti, arriverete di certo alla giusta conclusione.
Grazie a Sir Arthur Conan Doyle per avermi prestato il titolo, a chi segue, a chi ha la storia tra le preferite, a chi recensisce, a chi legge e abbandona la pagina. Se avete due minuti, fatemi sapere le vostre opinioni: bastano due righe per dirmi che ne pensate! A presto
Harry Potterish

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Capitolo 10
*** Le parole che non ti ho detto ***


N.B.: grazie a nini95 per aver inserito la storia tra le ricordate, ad HermWeas per averla messa tra le seguite, a CharmedAlis per aver recensito lo scorso capitolo e a tutti coloro che mi stanno mostrando il loro supporto.
 

10.
Le parole che non ti ho detto

Normalmente avrei gioito. Normalmente avrei immortalato la scena e diffuso le immagini per tutta la scuola. Normalmente avrei infierito. Normalmente avrei segnato sul calendario la giornata nella quale Rose Weasley ebbe per la prima volta torto ed io, Albus Severus Potter, ragione. Ma “normalmente” non è proprio l’avverbio che si addice a questa serata. Perché non è normale vedere un ragazzo da solo, accoccolato per terra, in lacrime, in un angolo della biblioteca, molte ore dopo il coprifuoco. E la situazione diventa ancor più surreale se il nome di quel ragazzo è Scorpius Hyperion Malfoy.

Noi siamo sotto il Mantello ed è impossibile notarci. Ci guardiamo sconvolti: Calvin è incredulo, io ho uno sguardo compiaciuto che grida “Ve l’avevo detto!”, mentre negli occhi di Rosie vedo solo tanta compassione. Sono indeciso sul da farsi: la mia parte Grifondoro mi dice che sarebbe giusto fermarsi a consolarlo, mentre la mia parte Serpeverde mi spinge a tornare indietro, verso i sotterranei, per evitare una punizione. Nonostante la curiosità, sono già pronto a tornare sui miei passi, quando mia cugina fa qualcosa di inaspettato. Beh, non poi così inaspettato, visto e considerato che lei è tra i Grifoni. Ti sembra il momento adatto? Distraendomi per colpa tua Iperione, non riesco a bloccarla dall’uscire allo scoperto e sedersi di fianco a lui, in silenzio: nessun insulto, nessuna fattura, solo un silenzio davvero imbarazzante. In un momento del genere io, al posto di mia cugina, non saprei cosa fare, mi sentirei inopportuno; lei invece, come se fosse la cosa più naturale del mondo, lo abbraccia e lui appoggia la testa sulla sua spalla. Io e Calvin, vedendolo per la prima volta così vulnerabile, ci facciamo coraggio e ci avviciniamo: non sembra molto contento di vederci, in particolare fissa me con uno sguardo che lascia trapelare un disgusto e un odio viscerale nei miei confronti. Ci credo! È per colpa tua se è ridotto in questo stato! Iperione, non farmi sentire ancora più in colpa. Forse è il caso di addolcirlo un po’.

-Cioccolata? Dicono che aiuti.- È l’unica cosa che mi viene in mente: papà mi risolleva così il morale ogni volta che sono triste. Quando lo ringrazio, mi dice sempre che è tutto merito del papà di Teddy se, dopo aver pianto, ritorno a sorridere.

-Non mangio quella schifezza, Potter. Fa ingrassare ed è la principale causa di carie e brufoli.- Dimenticavo che il signorino è ipocondriaco ed anoressico, quindi con lui questo rimedio non va proprio bene. Almeno ci ho provato. La risposta di Malfoy ci ammutolisce: non muoviamo un muscolo per i successivi dieci minuti, per paura di rompere l’equilibrio che si è venuto a creare. In questi momenti ci vorrebbe Roxanne: è una maestra quando si tratta di sciogliere la tensione, deve proprio spiegarmi come fa.

-Hai voglia di parlarne?- prova Calvin dopo un po’. Prego vivamente che la risposta sia affermativa: stiamo rischiando grosso e vorrei andarmene al più presto. E vorrei anche che mia cugina smettesse di accarezzargli i capelli in quel modo. Geloso? Da morire.

-Certo, Nott. Sono corso da solo, in biblioteca, dopo il coprifuoco, infrangendo una ventina di regole, proprio perché avevo voglia di far sapere al mondo i miei problemi.- In questo momento lo odio. Insomma, stiamo solo cercando di aiutarlo e, se non se ne fosse accorto, noi rischiamo tanto quanto lui. È stressato, prova a capirlo! Ma che problemi vuoi che abbia! Sicuramente è qualcosa di grave, visto che si sta lasciando abbracciare da tua cugina. Sarà meglio per lui, non accetto che qualcuno tocchi la mia Rosie. Veramente è lei che sta toccando lui, e sembra anche piacerle…Non dirlo nemmeno per scherzo.

-Al, Calvin, forse è meglio se ce ne andiamo. Evidentemente ha bisogno di stare solo.- Guardo la mia migliore amica sbigottito: ora che siamo ad un passo dallo scoprire cosa nasconde, molla tutto. Non è da lei! Dov’è la Rosie testarda e curiosa che conoscevo? Sono restio ad alzarmi in piedi, ma poi noto che Cal mi fa cenno di seguirla e fidarsi: non tollero quando quei due hanno in testa qualcosa che io non intuisco. Siamo sulla soglia della biblioteca, quando la voce di Malfoy ci blocca.

-Restate.- Va bene, questa sera qualcuno deve aver messo un veleno nel succo di zucca. Mia cugina ha uno sguardo soddisfatto, evidentemente lo aveva previsto: credo sia giunto il momento di farsi spiegare da zia Hermione un po’ di psicologia. -Non fatevi strane idee. È solo che non ho voglia di finire in punizione da solo e non mi dispiacerebbe vedervi sgobbare un po’.-

-Va bene, restiamo. Ma a condizione che tu ci renda partecipi del tuo dolore: credo che in fondo abbiamo il diritto di sapere per che cosa verremo puniti.- Se io avessi il cervello di Rose, in questo momento avrei già buttato giù un piano per la conquista del mondo. Forse è per questo che noi megalomani melodrammatici siamo intelligenti, ma mai dei geni. Modesto il ragazzo, eh?

-Sei furba Weasley. Ringrazia il cielo che hai ereditato il cervello di tua madre. Cosa ti fa pensare che parlerò?-

-Mettiamola così: se parli tu, ora, di tua spontanea volontà, saremo muti come tombe. Altrimenti useremo metodi un po’ meno convenzionali e non propriamente legali e, scoperta la verità, ci assicureremo che tutta la scuola venga a conoscenza del tuo piccolo segreto.-

-Non ho molta scelta a quanto pare. Va bene, parlerò. Solo che è…difficile. Ho paura che dicendolo a voce alta diventi tutto dannatamente più vero. Non so davvero da dove iniziare.-

-Oh beh, puoi cominciare dall’inizio, se vuoi una storia tradizionale; dalla fine, se vuoi stupirci tutti; ti sconsiglio l’inizio in medias res, in genere non ci si capisce niente.- Provo a sdrammatizzare la situazione come farebbe Roxy, meritandomi un’occhiataccia stile Granger da mia cugina. Anche Cal mi guarda male: se Malfoy decide di non dire nulla per colpa di questa mia uscita, credo mi darà in pasto alla Piovra Gigante.

-Grazie per il consiglio, Potter. Scelgo di partire dalla fine: forse sarà più facile. Pochi giorni prima del ritorno a scuola mia madre è morta.- CRACK. Avete presente quella campana di vetro che aveva iniziato a frantumarsi un mesetto fa? Bene, ora è totalmente distrutta. Siamo sconvolti, ma non diciamo niente: è il momento di ascoltarlo, di farlo parlare e sfogare, di capire chi sia realmente la persona che abbiamo davanti.

-È stata colpita da un tumore alla pelle quando io avevo solo sei anni. Allora ero troppo piccolo per capire: mio padre mi disse che era una brutta malattia nella quale tanti piccoli germi attaccavano la pelle. È così che sono diventato ipocondriaco: sento il bisogno di lavarmi in continuazione e di tenere sempre le finestre aperte, perché il freddo uccide i batteri. Papà non è più stato lo stesso: ha perso il suo sarcasmo e ha smesso di lavorare come Pozionista. All’inizio ero contento, perché pensavo che avrebbe avuto più tempo per me, invece ogni istante della sua vita era dedicato solo ed esclusivamente alla mamma. Ha trasformato un’area della casa in una zona sterile appositamente per lei e mi ha proibito di vederla, se non poche volte all’anno: non ho mai veramente capito se temeva più per la mia salute o per la sua. Anche se non potevo incontrarla, però, mi inviava spesso delle lettere, per sapere come stavo, darmi consigli. Avevamo anche stregato una pergamena per poter parlare a distanza, ma papà negli ultimi tempi gliel’aveva tolta per non farla affaticare troppo. I nonni sono stati per me i genitori che non ho mai avuto; le loro intenzioni erano delle migliori, ma hanno solo peggiorato la situazione: mi hanno sempre viziato e mi hanno lasciato crescere nelle mie fobie, senza sgridarmi mai, perché ritenevano che dovessi già sopportare abbastanza dolore. Quando ho iniziato Hogwarts mi sono subito circondato di due persone che incutessero timore negli altri, ma allo stesso tempo fossero abbastanza stupide da non fare troppe domande: sapevo che nessuno avrebbe accettato le mie paranoie, ma non potevo certo prevedere che un Potter sarebbe finito nella mia stessa Casa. Ti ho odiato fin dal primo giorno: la tua famiglia è perfetta, la tua vita è perfetta, e non hai mosso un dito per ottenere tutto questo. Io ho dovuto pregare il Cappello di finire a Serpeverde e non a Grifondoro per rendere felice mia mamma, ho dato il massimo a scuola sempre per la stessa ragione. Ti ho tormentato proprio per vendicare lei. Ho lasciato cadere quel pacchetto tra le buste di tua madre a King’s Cross, mentre i nostri genitori parlavano, proprio nella speranza che lei, non riconoscendolo, lo aprisse, e tu capissi cosa stessi provando. Negli ultimi tempi la sua condizione è peggiorata notevolmente: papà e nonno hanno investito buona fetta del patrimonio di famiglia per provare a curarla e sembrava essersi ripresa, almeno in parte. Quando sono tornato a casa per le vacanze, mi hanno concesso di rivederla il giorno di Natale, ma non era più lei: così pallida e magra, non sembrava la mamma che mi portava al parco quando ero piccolo, assomigliava più ad un cadavere. Dopo quell’incontro ha avuto una rapida ricaduta: all’inizio mi sentivo in colpa, poi abbiamo attestato che la malattia era già ad uno stadio talmente avanzato che sarebbe morta lo stesso. Poco prima che spirasse mi hanno portato da lei: un minuto stava stringendo le mani a me e a papà, quello dopo la presa si è allentata e…Mio padre ha pianto per due giorni. Il funerale è stata una cerimonia per pochi intimi, non volevamo spargere la voce: non si doveva sapere che i Malfoy avevano fallito la loro missione più importante. Non sono tornato subito a scuola perché non ne avevo la forza. Papà mi aveva anche proposto di cambiare completamente aria, di andare a vivere altrove e farmi frequentare Drumstrang o Beauxbatons, ma io ho rifiutato: so che il sogno di mia madre era quello di vedermi crescere tra le mura di Hogwarts e voglio esaudirlo. Sono quasi contento che se ne sia andata, perché quella non era la vita che meritava. Però mi manca, mi mancano le sue lettere, mi manca la sensazione d’impazienza che mi coglieva tutte le volte prima di incontrarla. Ogni tanto tiro fuori la nostra pergamena nella speranza di trovare un messaggio per me, ma poi mi rendo conto che non accadrà mai. Ogni tanto sono io a scrivere un messaggio per lei: ci sono parecchie cose che avrei voluto dirle, ma non ne ho avuto modo. Avrei voluto dirle che le voglio bene, parlarle della mia prima cotta, degli esami, invitarla al mio matrimonio, annunciarle che sarebbe diventata nonna. Quando vedo l’inchiostro venire risucchiato dalla pergamena, capisco che sono solo parole al vento. Al momento voglio rendere felice papà, nella speranza che si riprenda e torniamo ad essere una famiglia felice, nei limiti del possibile ovviamente. So che questo è quello che vorrebbe lei, solo che immaginavo che nelle foto di famiglia saremmo stati in tre, non in due. Spero che entrambi riusciremo a trovare la forza di tornare a sorridere e amare.- Mi sento una merda. Ho passato mesi ad odiare una persona che aveva bisogno di aiuto, una persona sicuramente più forte e migliore di me. Rose aveva ragione: avrei dovuto provare a conoscerlo meglio. Vorrei fargli capire che almeno ha avuto la fortuna di avere una famiglia sincera, con la forza di metterlo di fronte alla verità fin da subito. Dicono che Grifondoro sia la culla dei coraggiosi di cuore, ma fin dai tempi di Severus Piton trovo sempre più esempi di Serpeverde migliori dei Grifondoro. Mi sento in dovere di parlare per primo, visto che parte del discorso era rivolto proprio a me.

-Mi dispiace, non credevo, se posso fare qualcosa…-

-A meno che tu possa far tornare in vita mia madre, dubito che tu possa essermi davvero d’aiuto, Potter. Non ho bisogno della tua compassione.-

-No, ma hai un disperato bisogno di amici. Fidati, te lo dice uno che ci è passato.-

-Io ho già degli amici, se per caso non l’avessi notato.-

-Amici che non sono qui con te stasera, amici ai quali non hai ancora annunciato la morte di tua madre. Quelli non sono amici, sono servi.-

-Chiamali come ti pare, sono l’unica compagnia che ho.-

-Noi ci siamo, se vuoi.- Le parole escono fuori spontanee, non me ne rendo neanche conto. La sua risposta, però, non è quella che mi aspetto.

-Per cosa? Per vedermi sbattere in faccia le vostre famiglie perfette, i vostri voti perfetti e le vostre vite perfette?-

-Le nostre vite non sono perfette! Se ci tieni a saperlo è da Natale che siamo in rotta con la nostra famiglia ed ho scoperto che i miei genitori mi hanno tenuto nascosto parte del loro passato e della loro vera natura. Inoltre, nessuno di noi è nella Casa che vorrebbe.-

-Già. E tanto per la cronaca, io ho passato l’infanzia cresciuto dagli elfi domestici, perché mio padre era sempre al lavoro e mia madre era troppo snob per allevare un bambino.- completa Calvin prontamente. A questo punto Rose, che è rimasta a guardare per tutto il tempo, interviene.

-Sappiamo che stai soffrendo molto di più, ma vogliamo solo farti capire che nemmeno noi viviamo nel Paese delle Meraviglie. Ognuno ha i propri problemi e gli amici sono un valido aiuto per superarli. È comprensibile che tu non ti senta di legarti così tanto a qualcuno dopo quello che hai passato, ma ricorda che, in qualsiasi momento, da noi troverai un pezzo di cioccolata pronto per te.-

-È…è buona questa cioccolata?-

-Non l’hai mai assaggiata?- chiede mia cugina, a metà tra lo stupore e lo sdegno.

-No. Ma meglio tardi che mai, giusto Weasley?-

-No, no, no, così non funziona affatto! Se vuoi la tua cioccolata devi almeno chiamarmi per nome! Io sono Rose.-

-Piacere Rose, io sono Scorpius Hyperion. Chi sono i tuoi due amici?-

-Io sono Calvin.-

-Ed io sono Albus Severus, il cugino di Rose.-

-Albus Severus, che razza di nome è?-            

-Scorpius Hyperion, che razza di nome è?-

-Se mio padre sapesse che ho appena fatto amicizia con un Potter, una Weasley e un Nott sverrebbe.-

-Già, anche i nostri genitori probabilmente avrebbero un infarto se sapessero che stiamo familiarizzando con un Malfoy.- commenta Rose. -Ma dovranno accettarlo. Noi non siamo loro e, se si azzarderanno a dire qualcosa, inizierò ad elencare tutte le persone che hanno combattuto e sono morte per porre fine ai pregiudizi. Concludendo, naturalmente, con la più importante: Astoria Greengrass in Malfoy.- Mia cugina come sempre ha trovato le parole giuste per porre fine ai dissapori. Aspettiamo che Scorpius abbia finito la sua cioccolata, che sembra gradire parecchio, poi mi permetto di porgli una domanda che mi assilla.

-Scorpius, senti, non è che, in futuro, potresti trascorrere un po’ meno tempo sotto la doccia? Solo mezz’ora anziché un’ora sarebbe già sufficiente.-

-Sì, credo si possa fare.- Colgo la palla al balzo per scucirgli qualcos’altro.

-E non è che potremmo chiudere le finestre? Sai, potremmo lasciarle aperte durante il giorno, mentre siamo a lezione, e poi chiuderle di notte.-

-Beh, in effetti fa un po’ freddino in camera nostra…Credo si possa fare, sì, ma non prenderti troppe libertà. Però adesso mi spiegate come facciamo a tornare in dormitorio senza farci beccare da Gazza o da quella gatta sadica?- Io, Rose e Calvin ci guardiamo malandrini.

-Beh, questi due qua hanno degli assi nella manica non da poco: sono segreti di famiglia, ma per gli amici fanno delle eccezioni. Naturalmente dovrai mantenere il tutto per te, però ne vale la pena.- Scorpius guarda Calvin un po’ perplesso, quindi io gli spiego la storia della Mappa e del Mantello, facendogli immediatamente cambiare opinione su di noi. Alla fine Rosie gli tende la mano e, come un vero boss mafioso, afferma: -Benvenuto nel Clan Weasley-Potter, Scorpius Hyperion Malfoy. Ora, ci sono alcune regole da rispettare: tienile bene a mente e nessuno si farà male…-

 

-James, ho le allucinazioni, portami infermeria.-

-Fred, sei sanissimo, capisco che la verifica di Pozioni ti spaventi, ma non è il caso di farne un dramma: Lumacorno ci adora!-

-Vuoi dirmi che quelli che stanno parlando amabilmente con Malfoy sono realmente Al, Rosie e Calvin?-

-Fred, ma che…Miseriaccia!-

E fu così che James Sirius Potter decise per la terza volta di mettere in atto il piano per evitare il suicidio sociale.
 

 


Angolo di Harry Potterish
Finalmente il capitolo della verità! Ecco svelato l’arcano: non uccidetemi, mi odio anch’io per aver fatto una cattiveria simile ai Malfoy e ad Astoria, ma la storia è questa e non si può cambiare…Non ho il coraggio né la forza di fare ulteriori commenti. Scrivetemi pure cosa ne pensate, intasate la mia casella di posta con ogni sorta di insulti: me lo merito! Vi aspetto presto con l’epilogo, ambientato quindici anni dopo i fatti narrati, dove scoprirete che fine fanno i nostri cari ragazzi…A presto
Harry Potterish

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Capitolo 11
*** Epilogo-Quindici anni dopo ***


Epilogo
Quindici anni dopo

Sono passati quindici anni da quella notte di gennaio e parecchie cose sono cambiate. Innanzitutto il Clan Weasley-Potter non si è mai realmente ripreso dalla lite avvenuta quel Natale: non siamo più stati uniti come prima e ognuno ha preso strade diverse. Io credo di essere stato l’unico a cercare di mantenere i rapporti un po’ con tutti, così come i nonni: ogni anno tentano di farci riunire alla Tana, ma c’è sempre qualcuno che trova una scusa per non partecipare. Personalmente, non sono mai riuscito a rinunciare ad un pranzo di nonna Molly e non credo sarò mai in grado di darle un simile dispiacere.

Victoire e Ted si sposarono quell’estate, fregandosene delle opinioni altrui. Teddy completò velocemente il corso per diventare Auror e ora è uno dei migliori elementi della squadra di papà. Vicky, invece, rimase in contatto solo con suo padre, l’unico che l’abbia mai concretamente appoggiata, e, rimasta incinta pochi mesi dopo il matrimonio, decise di dedicarsi al mestiere più appagante che fosse riuscita a trovare: la mamma. I due gemelli, Andromeda Ninfadora e Remus Harry, entrambi Metamorphomagi, al momento sono due fieri Corvonero.

Roxanne riuscì a passare con tutte E ai M.A.G.O. senza aprire un libro, eguagliando il record stabilito da zia Hermione anni prima. Rifiutò tutte le proposte di lavoro ricevute dal Ministero e dalla Gazzetta del Profeta per dedicarsi al Quidditch: giocò tre anni come Cacciatrice con le Arpie, seguendo così le orme della madre. Quando le fu proposto di diventare Capitano, tuttavia, abbandonò la squadra per diventare telecronista: non ci ha voluto mai spiegare il motivo di quella decisione repentina e inaspettata, ma sospetto che un certo Henry Finnigan, suo collega e caro amico, c’entri qualcosa.

Dominique continuò a vedersi con Tony Goldstein fino alla fine dell’anno scolastico, poi lui la scaricò brutalmente e lei non ci volle dire quale ragione lo spinse a porre fine ad una relazione che sembrava andare bene. Pianse per tutta l’estate e non è più riuscita ad avere una storia seria da allora. Al momento lavora come direttrice del Settimanale delle Streghe, per immensa gioia di nonna Molly che ora può avere sconti sugli abbonamenti e succosi gossip in anticipo. È stata nominata una delle donne meglio vestite e più perfide dell’intera Inghilterra.

James e Fred decisero di seguire le orme dei loro omonimi, stabilendo un nuovo record di punizioni. Al quarto anno, quando Roxanne non era più Capitano, riuscirono ad entrare nella squadra di Quidditch di Grifondoro come Battitori, ma non fecero fruttare il loro talento, preferendo andare a lavorare al negozio di scherzi di zio George. Mio fratello, incredibilmente, decise di mettere la testa a posto, e ora è sposato con una ragazza di nome Crystal; hanno un figlio di due anni di nome Jason. Fred, invece, il giorno del suo diciassettesimo compleanno, trovò il coraggio di dire ai suoi genitori che era gay: la presero tutti abbastanza bene, tranne Domi. Forse perché in giro si vociferava avesse una storia con un certo Tony Goldstein di nostra conoscenza?

Calvin, appena terminati gli studi, fu assunto al Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche al posto di zia Hermione, che fu spostata al Dipartimento della Regolazione della Legge Magica. Si è sposato l’anno scorso con Milly McGruber la quale, dopo averlo tormentato per anni, riuscì a conquistarlo al sesto anno, quando cambiò radicalmente aspetto fisico e look. Al momento è in attesa del loro primo figlio e mi hanno chiesto di essere il padrino.

Rose uscì da Hogwarts con otto E, studiando come una matta e ricevendo il titolo di “Migliore Studentessa dell’Anno”; ora, grazie alla sua parlantina, è uno dei Magiavvocati migliori di Inghilterra. Scorpius, invece, una volta superato il trauma per la perdita della madre, decise di diventare Medimago. Adesso sono sposati da quasi tre anni ed hanno avuto due figli, Astoria e Callisto, dei quali io e Cal siamo i padrini. La tensione tra le famiglie si è appianata, ma i due nonni sono stati disposti a mettere da parte i loro antichi dissapori solo alla vista dei due nipotini. Mi sembra inutile dire che ogni occasione è un pretesto per gareggiare a chi li vizia di più e i piccoli, a soli due anni già furbi come la madre, ci marciano un po’ sopra: Astoria adora nonno Draco, mentre Callisto nonno Ron. Nonna Hermione, invece, deve fare da paciere tra i cosiddetti adulti.

Louis, l’anno dopo i fatti narrati, entrò ad Hogwarts e fu smistato a Grifondoro come le sorelle maggiori. Non gli importò mai molto dello studio e, una volta presi i G.U.F.O., scappò di casa e abbandonò la scuola. Scoprimmo, dopo diversi mesi, che era riuscito a trovare un posto di lavoro come modello per la casa di moda gestita da Lavanda Brown. Zio Ron e zia Hermione non gli hanno più rivolto la parola e si sono rifiutati di partecipare al suo matrimonio. Anch’io non lo sento da qualche tempo, ma credo sua moglie sia incinta.

Le gemelle, Molly e Lucy, come da me predetto, finirono a Serpeverde, diventando le prime Weasley verde-argento. Entrambe, grazie alla loro ambizione, adesso ricoprono alte cariche al Ministero, ma sono single: al contrario di zio Percy, non sono riuscite a trovare nessuno disposto a tollerare i loro noiosissimi discorsi.

Mia sorella Lily diventò una Grifondoro. Durante gli anni ad Hogwarts entrò a far parte della squadra di Quidditch nel ruolo di Portiere al terzo anno. Legò molto con Lysander Scamandro, il figlio di 
Luna, la sua madrina, che era nella sua stessa Casa. Il gemello Lorcan, invece, era a Tassorosso. Dopo la fine della scuola si sono scoperti innamorati ed hanno deciso di sposarsi l’anno prossimo. Tuttavia non credo che abbiano il progetto di un figlio in cantiere: Lily non ha intenzione di rinunciare alla sua carriera come Portiere per le Arpie per i prossimi quattro anni.

Hugo fu smistato anche lui a Grifondoro, anche se il Cappello Parlante era seriamente indeciso se mandarlo a Tassorosso. Terminati gli studi, lavorò per qualche tempo come commesso a Mielandia, finché un giorno entrò in negozio il Capitano dei Cannoni di Chudley, che lo chiamò per un provino da Battitore, vista la sua costituzione robusta. Lui lo chiama destino, io penso sia semplicemente fortuna sfacciata. Oggi è uno dei giocatori migliori del campionato nonché l’orgoglio di zio Ron, che si commuove ogni volta che parla di lui.

Per quello che riguarda il sottoscritto, la faccenda è un po’ più complicata. Non ho mai rivelato a nessuno che cosa accadde quella notte di gennaio di quindici anni fa. Rimasero tutti sbigottiti dal fatto che io, Rosie, Cal e Scorpius fossimo diventati amici all’improvviso, ma poi dovettero accettarlo. Mia cugina si divertiva a fare un parallelo tra noi e i Malandrini. Vedeva bene se stessa nel ruolo di Lunastorta, me in quello di Ramoso, Scorpius in quello di Felpato, poi si girava verso Cal e diceva: -No, tu non sei Codaliscia!-, scatenando le risate di tutti. Quell’estate chiesi a mio padre di raccontarmi la storia della Seconda Guerra Magica, quella vera, non quella riadattata, e scoprii che in realtà io, dei miei genitori, non sapevo proprio niente. Al quarto anno mi presi una cotta per una mia compagna di Casa, che però pareva preferire Zabini e i suoi soldi a me; fortunatamente furono sufficienti le vacanze per farmela dimenticare. Invece la mia prima –ed unica- storia seria risale al sesto anno: mi ero innamorato di una Corvonero della mia stessa età di nome Sally e stemmo insieme per quattro anni. Alla fine mi ero addirittura deciso a chiederle di sposarmi ed avevo già comprato l’anello, ma la trovai a letto con un altro. Ho un ricordo ancora vivido di quella sera: ero tornato a casa prima per farle una sorpresa e li ho beccati insieme. Quel deficiente ha avuto anche il coraggio di farmi una battutina, prima di essere colpito da una fattura Orcovolante degna di mia madre. Indovinate un po’ chi era? Già, proprio lui, Tony Goldstein. In quel momento mi tornarono in mente le parole di un James appena dodicenne, “quel ragazzo ci destabilizza”, e pensai che mai mio fratello aveva formulato una teoria più sensata. Da quel giorno la mia vocetta interiore, che continua a perseguitarmi, non si chiama più Iperione, ma Tony. Non sono più riuscito ad innamorarmi, forse perché non l’ho mai completamente dimenticata: tengo sempre l’anello nella tasca posteriore dei pantaloni, nella speranza che un giorno ritorni da me.

Sul piano lavorativo, ho cambiato una decina di impieghi. Volevo un mestiere avventuroso, divertente e tramite il quale potessi anche aiutare gli altri. Avevo iniziato a frequentare il corso per diventare Medimago con Scorpius, ma dopo pochi mesi ho abbandonato, perché non reggevo la vista del sangue e mi sentivo in pena per ogni malato che non riusciva a sopravvivere. Poi ho iniziato l’addestramento per diventare Auror, però lì ero etichettato come “il figlio di Harry Potter” e, non volendo fare la figura del raccomandato, me ne sono andato. Per non gravare economicamente sui miei genitori, ho lavorato alcuni mesi ai Tiri Vispi Weasley, ma litigavo sempre con James, così ho fatto il commesso in diversi negozi –Mielandia, l’Emporio del Gufo e il Ghirigoro sono solo alcuni esempi. Per un po’ sono stato depresso, poiché non riuscivo a realizzarmi: la mia vita era stata un insieme di delusioni e bugie, di parole non dette e lasciate sospese nell’aria, che mi sono dovuto conquistare giorno dopo giorno, come un Cercatore fa con il Boccino. In quel periodo non ce l’avrei mai fatta se non fosse stato per i miei tre migliori amici. Poi, quest’estate, è arrivata a casa una lettera contenente una proposta di lavoro davvero allettante: non ne vedevo una simile da almeno otto anni. E così eccomi qui, appena insediato nel mio nuovo ufficio: è circolare, ci sono molti oggetti antichi e preziosi e un trespolo vuoto da circa trentacinque anni. Nessuno si aspettava che avrebbero scelto me per l’incarico, vista la mia giovane età, ma finalmente mi sento completo e, soprattutto, credo di essere rimasto fedele alle uniche due persone che non mi abbiano mai mentito: un anziano dagli occhi azzurri e gli occhiali a mezzaluna e un uomo dai capelli neri e il naso adunco, che non è mai stato compreso completamente da nessuno. Ora ho la certezza che siano fieri di me.

 

-Signor Preside, la aspettano per il banchetto di inizio anno.-
-Arrivo subito, Neville.-
Dopotutto, visto il mio nome, che altro poteva riservarmi il futuro?

 
 

Angolo di Harry Potterish
E così eccoci arrivati alla fine! Non potete capire quanto mi dispiaccia chiudere questa storia. Ho deciso di concludere in maniera un po’ alternativa, facendo diventare Albus preside e non Auror come capita costantemente in tutte le fan fic. Rose e Scorpius sono finiti insieme (per la gioia di CharmedAlis), mentre Cal è stato conquistato dalla cara Milly McGruber. Tony Goldstein, come promesso, è tornato a saltar fuori e non è stato particolarmente gradito il suo arrivo. Che altro aggiungere, se non grazie, grazie e ancora grazie?
Grazie a CharmedAlis, chiara53, chibidaphne87, doc giada, Elbeth, HermyWeas, H_MaB_P, Jo_94, mki90 e rorothejoy per aver inserito la storia tra le seguite.
Grazie a nini95 per aver inserito la storia tra le ricordate.
Grazie a flors99, giuggia91 e _FreeSoul_ per aver inserito la storia tra le preferite.
Grazie a chiarablack, _FreeSoul_, flors99, giuggia91 e CharmedAlis per aver recensito.
Grazie ai numerosi lettori anonimi che sono entrati a dare un occhio alla long.
A presto (sono già all’opera)
Harry Potterish

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