Come on, come into my life.

di _imtheFIRE
(/viewuser.php?uid=164718)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new year's eve. ***
Capitolo 2: *** i love you too. ***
Capitolo 3: *** i love you too (second version) ***
Capitolo 4: *** fuck off. ***
Capitolo 5: *** sorry. ***
Capitolo 6: *** beautiful eyes. ***
Capitolo 7: *** perfect moment. ***
Capitolo 8: *** il primo passo verso il futuro. ***
Capitolo 9: *** quei tre bellissimi 'SI'..! ***
Capitolo 10: *** audizioni. ***
Capitolo 11: *** l'incontro... ***
Capitolo 12: *** she turns away when i look into her eyes. ***
Capitolo 13: *** preferenze. ***
Capitolo 14: *** the game is over. ***
Capitolo 15: *** #flashback ***
Capitolo 16: *** un abbraccio inaspettato. ***
Capitolo 17: *** touch me when the lights go off. ***
Capitolo 18: *** 'yes, i will come!' ***
Capitolo 19: *** you don't know you're beautiful. ***
Capitolo 20: *** kiss under the rain. ***
Capitolo 21: *** it was the wrong thing, but it was beautiful. ***
Capitolo 22: *** jealousy. ***
Capitolo 23: *** i want to make her MINE! ***
Capitolo 24: *** i don't trust you. ***
Capitolo 25: *** i'm lost in your eyes. ***
Capitolo 26: *** fucking perfect. ***
Capitolo 27: *** i would't change a thing. ***
Capitolo 28: *** sapore di fragola. ***
Capitolo 29: *** Vodka or Rum? BOTH! ***
Capitolo 30: *** I was made to keep your body warm. ***
Capitolo 31: *** distratta. ***
Capitolo 32: *** the last day. ***
Capitolo 33: *** THE PROMISE. ***
Capitolo 34: *** forever. (THE END) ***



Capitolo 1
*** new year's eve. ***


Valeria.
 
 
Udivo la sua voce che pronunciava il mio nome ripetutamente. Con tutte e due le mani mi scuoteva. Ero stesa sul divano e mi ero addormentata mentre stavo leggendo un libro di Nicholas Sparks. Continuava a scuotermi per farmi svegliare del tutto, mi alzai di scatto e gli diedi uno debole pugno sulla spalla e gli urlai di fermarsi!
- Sei fastidioso! Ho sonno e non mi interessa aspettare la mezzanotte, perché non vuoi capirlo?
- Ti prego, smetti di leggere questi romanzi strappalacrime e alzati da questo divano. Insomma si sta avvicinando un anno nuovo e a te non te ne frega un cazzo?!
- Esatto.

Gli risposi con quel sorrisetto che gli dava tanto fastidio. Litigavamo spesso perché io delle volte ce l'avevo stampato in faccia e a lui dava fastidio, ma tantissimo.
- Ti odio, vaffanculo. Se sapevo che ti saresti comportata così me ne sarei stato a casa di mia nonna ad arrotolare gomitoli infiniti di lana.
- Hey, calmati... mi ero solo appisolata, scusa.
- Ti perdono. Ora ti alzi e andiamo a fare qualcosa per favore?
- No!

Scoppia in una risata malefica. Capì che lo stavo prendendo un po in giro. Ma giusto un pochino, amorevolmente.
- Me ne vado da mia nonna!
- No dai, hey scherzavo...fermati coglione!

Mi stavo finalmente alzando dal divano mentre pronunciavo quelle parole. Se non avessi dovuto rincorrerlo per forza lungo il corridoio non mi sarei alzata per niente!
Lo presi per il cappuccio della felpa.
- Stupido, giuro che non lo faccio più, stavo scherzando dai...
- Scherzi sempre quando in realtà non scherzi mai!
- Questa volta scherzavo davvero. Dai andiamo di là e facciamo compagnia a tua sorella.
- Sta giocando alla play. Piuttosto facciamo noi qualcosa di divertente.

Cosa si poteva fare di divertente alla vigilia di capodanno mentre si aspettava la mezzanotte? Semplice. Gli scherzi telefonici.
Passammo un'ora a fare scherzi di ogni tipo e dovevo dire la verità, ma mi stavo divertendo molto.
Dopodiché giocammo a carte, poi alla Wii e poi ancora a Monopoli.
Finalmente erano le 11:47pm quando ci piazzammo davanti alla TV ad aspettare la mezzanotte. Intanto fuori stavano già sparando alcuni botti e fuochi d'artificio vari. Dalla nostra finestra si poteva vedere in lontananza il Big Ben che ogni anno aveva coreografie di fuochi d'artificio mozzafiato.
- Cavolo Vale sono le 11:54pm! Ti rendi conto che tra cinque minuti esatti faranno sette anni che vivi qui e soprattutto sette anni che ci conosciamo?
- Sì e non posso crederci, è passato tutto così velocemente.
Passammo quegli ultimi cinque minuti mano nella mano e guardando fuori dalla finestra. Appoggiai la mia testa al suo braccio e gli stringevo la mano ogni volta che guardavo l'orologio e vedevo che era passato un altro minuto.
Ed ecco che si dovevano contare i famosi dieci secondi alla mezzanotte.
Aprimmo la finestra per sentire meglio i botti che tutto il paese avrebbe sparato. Era sempre bello udire quei rumori.
DIECI! NOVE! OTTO! SETTE! SEI! CINQUE! QUATTRO! TRE! DUE! UNOOO! AUGURIIIII.
Non finimmo neanche di contare che lui avvolse le braccia attorno al mio collo e mi strinse a sé. Io dato che ero molto più bassa lo abbracciai ai fianchi e lo strinsi fino a fargli mancare il respiro. Riusciva a riscaldarmi in una maniera incredibile. Era come un fratello maggiore per me, lo amavo! Per questo mi uscì spontaneo sussurrargli nell'orecchio.
- Non lasciarmi mai Zayn...ti voglio bene.
Scese una lacrima ad entrambi.




ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** i love you too. ***


Valeria
 
- Ok basta, troppo sdolcinati. Gli dissi non riuscendolo neanche a guardare negli occhi dall’imbarazzo.
Sì, quella frase mi aveva imbarazzato ma era sincera, forse era la più sincera che gli avessi da quando lo conoscevo. Era un bene immenso quello che provavo per lui e quella situazione era il momento esatto per dirglielo. Una cosa però mi fece rimanere abbastanza delusa. Il fatto che lui non avesse ricambiato con un ‘ti voglio bene anche io’ mi aveva spiazzata. Forse era anche per questo che ero imbarazzata. E se avessi sbagliato momento? E se Zayn non provava lo stesso bene che provavo io per lui? Una cosa però mi rassicurava. Zayn era solito a nascondere le sue emozioni, non avevo ancora capito il perché, ma era il suo carattere.
Comunque sia mi staccai da lui, mi asciugai la lacrima che avevo versato due secondi prima e mi aggiustai i capelli che si erano arruffati per via del suo abbraccio. Dopo essermi ricomposta, Zayn mi diede un ultimo bacio sulla fronte. In quell’istante così minuscolo chiusi gli occhi aspettando la fatidica frase. Quest’ultima non arrivò. Gli feci un sorrisetto per farlo contento e mi voltai verso sua sorella, la quale era molto gentile nei miei confronti perché l’aiutavo sempre nei suoi piccoli problemi di cuore. Waliyha Malik. Non riuscivo mai a pronunciare quel nome per bene. Ogni volta che la chiamavo lei cercava di correggermi e io ridevo sempre imbarazzata, che figura ci facevo! Così decise un giorno di farsi chiamare semplicemente Wali. Passai a dare gli auguri a mia mamma che, come al solito, si era emozionata. L’abbracciai e le diedi un bacio sulla guancia umida, lei fece lo stesso. Poi mi sussurrò nell’orecchio qualcosa.

- Ho visto come ti ha afferrata per abbracciarti. Sappi che qualsiasi scelta tu faccia e in questa è coinvolto anche Zayn, io l’approvo. Mi fido tanto di quel ragazzo e poi è anche molto carino.
Quest’ultima frase la disse toccandomi ripetutamente col gomito il che era molto più di imbarazzante. Non sapevo cosa rispondere così feci solo cenno di sì con la testa e finsi un altro sorriso. Diedi gli auguri a tutte le persone che erano nella nostra casa quella sera, poi uscimmo fuori la terrazza a sparare i botti che avevamo comprato. O meglio, loro sparavano i botti, io mi limitai ad applaudire ai primi due o tre e poi entrai dentro e salii in camera mia. Se vi state chiedendo se ero una depressa psicopatica e senza emozioni, la risposta è NO! Semplicemente continuavo a pensare alle parole che Zayn avrebbe potuto dirmi quando io gli avevo espresso tutto il mio bene. Così mi stesi sul letto. Pensai di leggere, ma realizzai subito dopo che avevo dimenticato il libro sul divano al piano terra. Così mi passò anche la voglia di leggere.
Mi alzai dal letto e mi sedetti sulla sedia. E tanto per cambiare aprii la mia pagina di twitter.
Non pubblicai nessun tweet del tipo: “ auguri e felice anno nuovo a tutti ” non mi andava di farlo.
In quel momento non mi andava proprio di fare niente. Aprii le menzioni e trovai quella di 
Nate, un mio amico di classe che si ritrovava al mio stesso anno perché era stato bocciato. Aveva diciassette anni, era biondo e aveva gli occhi castani.
Era un ragazzo simpatico e gli piaceva praticare Surf. Mi aveva invitato con lui a vedere il Big Ben in tutto il suo splendore la notte di capodanno. Quella sì che era una cosa abbastanza interessante, così gli risposi e mi andai a vestire. Scesi giù.
Zayn e mio padre stavano giocando a carte.
Sua sorella stava sparando ancora alcuni botti con sua zia e mia mamma stava lavando i piatti. Le andai vicino e le chiesi il permesso.
Mia mamma conosceva Nate e a suo parere se la tirava un po’ troppo. Ovviamente il suo consenso non arrivò. Così pensai alle parole che mi aveva detto prima e le dissi che veniva anche Zayn con me e quindi doveva stare tranquilla. Ebbi il suo consenso. Andai da Zayn.
Mi fermai dietro la sua sedia e mi abbassai su di lui fino ad arrivare guancia e guancia.
Lui era impegnato a decidere quale carta buttare sul tavolo ma io decisi comunque di chiedergli se voleva venire con me, ovviamente non gli avrei detto che veniva anche Nate.

- Ehmm…
- Che c’è?
- Niente. Mi stavo chiedendo se volevi venire con me sotto il Big Ben.
- Se mi dai un bacio no, se me ne dai due sì.

Accennò un sorriso.  
Gli diedi uno, due, tre, quattro baci. Così aspettai paziente la risposta.
- Bene, affare fatto!
Si alzò dalla sedia, si mise il berretto di lana, si guardò dallo specchio e uscimmo fuori dalla porta di casa. Arrivammo in meno di venti minuti. C’era una folla pazzesca, intanto io cercavo con gli occhi di trovare Nate, Zayn mi teneva la mano per non perdermi. Ad un tratto si accorse che ero strana e che stavo cercando qualcuno e perciò decise di attirare la mia attenzione facendo passare il suo lungo braccio sinistro sotto i miei capelli.
Avvicinò la sua testa alla mia e mi indicava alcuni fuochi che più gli piacevano. Guardammo quel meraviglioso panorama per circa sei minuti. Poi una melodia. Non so da dove provenisse ma era una melodia al pianoforte messa appositamente per far emozionare tutte le persone che c’erano lì in quel momento.
La situazione stavolta colpì di più Zayn, dato che io ero indaffarata a cercare Nate. Ecco che lo vidi e gli feci cenno con la mano di venire vicino a noi.
Zayn non aveva visto perché incantato dai fuochi d’artificio.
Stavo per dirgli che si stava avvicinando un mio amico anche se sapevo che non gli avrebbe fatto piacere, perché l'avevo portato qui con l'inganno. Mentre Nate si faceva spazio tra la folla per raggiungermi, Zayn si voltò verso di me. Lo guardai negli occhi. Quei grandi occhi tenebrosi mi stavano fissando, erano lucidi. Appoggiò la fronte alla mia col sorriso stampato in faccia.

- Grazie!
- Cosa?
- Grazie di esistere! Mi hai invitato qui, solo io e te ed è stato un bellissimo gesto. Ho capito che sei la persona più speciale che io abbia mai potuto incontrare. Ora sono io a chiederti di non abbandonarmi mai, di restare sempre mia amica. E sì cazzo, 
TI VOGLIO BENE ANCH’IO.




ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** i love you too (second version) ***


Zayn.


Non ce la facevo ad aspettare ancora altri secondi per abbracciarla. La mia gioia in quel momento era tantissima che non aspettai gli ultimi due secondi del conto alla rovescia. La strinsi a me, era la cosa più preziosa che mi fosse capitata e pensai di esprimere tutto il mio bene per lei con quel semplice abbraccio. Lei fece lo stesso, mi strinse fino a togliermi l’ultimo soffio di aria.
Dopo circa venti o trenta secondi cercò di parlarmi con la voce che le tremava. La frase più bella che potesse dire in quel momento. Anche io le volevo un mondo di bene, ma non riuscivo mai a dirglielo come si deve! Sono un ragazzo sensibile, ma se si stratta di dire alla mia migliore amica che le voglio bene, non mi riesce. Lasciamo ai film queste smancerie.
Mollammo la presa e subito andai ad abbracciare mia zia che era solita ad emozionarsi quando vedeva le persone che amava che si scambiavano abbracci. Mi accarezzò i capelli e anche lei disse che mi voleva bene. Ovviamente io mi limitai a sorriderle e a passare al prossimo da abbracciare.
La cosa che odio di più alle feste? Abbracciare ed emanare tutto questo amore. Troppa serietà, insomma.
Andammo tutti in terrazza a sparare i botti, c’erano i genitori di Vale che non smettevano di ridere e mia zia con mia sorella che sparavano e sparavano ancora, poi c’ero io che come sempre avevo l’iPhone tra le mani. Diedi tanti auguri a tutti su twitter anche se in realtà non me ne fotteva un cazzo di tutti loro, e infine c’era Valeria, che non c’era, come sempre. Cocciuta com’era, non valeva neanche la pena andarla a cercare.  
Quando alzai lo sguardo dalla schermata del cellulare vidi il padre di Vale che mi fissava.
- Ho capito cosa vuole Signore.
Dissi prima di farlo parlare, sorrisi.
- Lei vuole giocare a carte! Vuole battermi ancora!
- Haha! Sì. Non ho mai battuto nessuno, sono sempre stato io quello che incassava. E’ bello battere qualcuno.
- Ma non è bello battere qualcuno che NON sa giocare, Signore.
- E’ bello battere qualsiasi persona. Dai vai a prendere le carte, sono nel secondo cassetto sotto la libreria. Penserai dopo a tutta questa tecnologia.
- Sì, vado.

Fui di ritorno con il mazzo di carte francesi tra le mani.
Passarono tre minuti e già avevo perso due partite. Ci preparammo per la terza. Stavolta ero sicuro di vincere.
Vidi Vale scendere dalle scale e dirigersi verso la mamma. Poi venne con un sorriso a trentacinque denti verso di me.
Sostò dietro la mia sedia. Si appoggiò sulle mie spalle con tutto il peso. Ero indaffarato a giocare la carta giusta, altrimenti sarei stato battuto ancora una volta da suo padre.
Tirai la carta e mentre aspettavo la prossima mossa l’ascoltai con attenzione.
Mi propose di andare da soli al Big Ben. Prima di accettare, pretesi due baci sulla guancia, lo feci apposta perché sapevo che lei odia dare baci. Questa volta però stranamente non esitò e me ne diede quattro. Accettai. Mi scusai con suo padre e andai a coprirmi di più. Uscimmo.
Sembravamo padre e figlia. Io le tenevo la mano per non perderla e lei guardava continuamente in giro. Trovammo un posto dove si poteva vedere tutto alla perfezione e facevamo fotografie. Era un vero spettacolo mozzafiato. C’era gente che continuava a baciarsi, gente che faceva video, gente che piangeva, gente che si abbracciava, insomma tutto l’amore che c’era nel mondo lo si mostrava a capodanno. Anche se a mio parere questa gente l’amore dovrebbero scambiarselo tutti i giorni e non farsi venire la scintilla solamente quando quell’orologio scatta sulle 12:00pm e i fuochi d’artificio sono in aria.
Da che pulpito viene la predica.”  Pensai.
Intanto Vale continuava ad agitarsi. Si girava indietro, poi avanti, poi ai lati, poi di nuovo indietro. Cercai di farla ritornare in sé, facendole vedere alcuni fuochi strani e facendole notare che avevano messo una lieve melodia. Lei fissò per cinque minuti quello spettacolo insieme a me. Sentii il dovere di fare una cosa importante. Mi voltai verso di lei, la guardai negli occhi per farmi vedere sincero, perché quella notte ero DAVVERO sincero. E lo dissi! Lo dissi per davvero!
- …TI VOGLIO BENE ANCH’IO.
Rimase senza parole, e anche io. Era la prima ragazza a cui dicevo di voler bene sinceramente. 




ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** fuck off. ***


Valeria.


Quella frase riuscì a non farmi sentire più la terra sotto i piedi. L’aveva detto. Aveva detto quella frase che aspettavo da sette anni.
Allora era vero tutto quello che mi diceva la nonna. “ Capodanno è capace di compiere le magie più belle, fidati. ”
Fu così che lei conobbe il nonno. Una bella notte, alla vigilia di capodanno, erano l’uno accanto all’altra. Per ammazzare il tempo iniziarono a parlare e quando scoccò la mezzanotte un abbraccio inaspettato, lui le chiese il numero e iniziarono ad uscire insieme e  adesso vivono felici e contenti, in cielo.
Comunque volevo dirgli tante cose in quel momento ma non mi usciva una parola dalla bocca.
Avrei voluto dirgli quanto mi aveva resa felice con quelle parole.
A quel punto arrivò Nate, mi toccò la spalla per farmi capire che era arrivato.
Zayn lo guardò con aria stranita.
Realizzò che era il ragazzo per cui avevo una cotta un anno fa e per il quale piansi per un mese intero. 

Mi lasciò la mano.
Nate continuava a chiamarmi, mi girai per dirgli di aspettare.
Ma era troppo tardi, Zayn aveva capito tutto. Non era mica stupido.
- Non preoccuparti, parla pure col tuo amico e godetevi questi ultimi due minuti di…festa.
Diede un ultimo sguardo ai fuochi d’artificio e senza neanche guardarmi mi diede le spalle e si allontanò.
Pensai che era una di quelle delusioni che subito passano, quelle che durano un’ora o due ma poi capisci che è inutile prendersela col mondo intero.
Lo lasciai andare via senza fermarlo e mi dedicai a Nate, il quale quella sera era ancora più bello degli altri giorni. Ci divertimmo molto. Dopo esserci visti lo spettacolo girammo insieme per Londra, c’era festa dappertutto. Verso le due Nate mi riaccompagnò a casa molto gentilmente, ci salutammo con un bacio sulla guancia e subito entrai dentro.
A casa stavano già tutti dormendo, Zayn, sua zia e sua sorella erano andati via.
Domani avrei parlato con Zayn, adesso volevo solo svestirmi, struccarmi, indossare il pigiama e mettermi sotto le coperte a pensare a quella magnifica serata passata con Nate.  

 
Zayn
 
Come al solito non poteva andare tutto rose e fiori. Sbucò fuori da chissà dove, Nate, quell’antipatico da quattro soldi, montato e antipatico. Si lo so già l’ho detta questa parola.
Capii tutto in meno di un secondo. Quel momento così perfetto stava svanendo sempre di più, anzi completamente perché Valeria si girò verso di lui per dirgli di aspettare un secondo.
Ma perché deve aspettare? Ma che se ne vadano presto a fare in culo entrambi.
Dissi qualcosa a Valeria che neanche ricordo, forse sparavo cazzate a non finire.
Mi voltai e andai via senza neanche guardarla. Se lo meritava. Se lo meritava eccome!
Mentre tornavo a casa mia, ormai era già tardi, mille pensieri giravano nella mia testa come cavalli selvaggi. Avrei voluto urlare a voce talmente alta da farmi sentire fino in Giappone.
Avevo sprecato una fottuta frase sincera per una fottuta stronza che non si meritava niente!
Non avevo mai riempito di parolacce Vale come in quel momento. E’ vero a volte faceva cazzate e io mi arrabbiavo con lei per non fargliele ripetere più..ma questa?! Questa era davvero la più grande di tutte, quella che non le avrei perdonato neanche se mi avessero messo una pistola nella tempia.
Insomma, mi aveva usato per incontrarsi con quel ragazzino viziato che non sa neanche cos’è la Luna. Ma perché riprendere ad uscire con quel bastardo che ti ha fatto soffrire per un mese intero senza fottersene un cazzo?
Ovviamente queste domande avrei dovuto dirle a lei nel momento esatto in cui era arrivato Nate, ma non mi usciva niente di niente dalla bocca, neanche un sospiro, nulla!
Riuscii a pensare solamente “ che cazzo ci fa questo qui? Ora? Chi lo ha invitato?
- Domani col cazzo che le parlo se si presenta a casa! Che se ne vada da Mr Bellissimo Di Londra 2012! Penserò solo a me stesso e non andrò mai io da lei se prima non viene lei da me a chiedermi scusa in ginocchio con un mazzo di rose in mano! CAZZO!
La poca gente che era ancora per strada mi guardava con aria interrogativa.
Avevano ragione. Ero arrivato al punto di parlare da solo per strada. 




ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** sorry. ***


Valeria.
 
Il giorno dopo mi recai a casa sua per parlargli. Era strano che non era ancora venuto a casa mia quel pomeriggio, veniva sempre lui perché aveva la macchina e non voleva farmi camminare a piedi. Scesi al piano terra, presi qualcosa da mettere sotto i denti, indossai il cappotto e avvisai mamma che uscivo.
Ero quasi arrivata, riuscivo a vedere la casa di Zayn. Arrivai finalmente davanti la sua porta e bussai. Mi aprì la mamma che mi accolse con un caloroso abbraccio.
- Cerchi Zayn vero?
- Si, è di sopra?
- Sì…ma è successo qualcosa?
- No perché?
- Niente è da ieri notte che è molto strano, quando è ritornato, nonostante era molto tardi sono riuscita a sentirlo perché ha sbattuto la porta principale. Ho chiesto a Waliyha ma non ha saputo rispondermi.
- Vado subito!

Iniziai a preoccuparmi sempre di più mentre sua madre mi raccontava il suo comportamento, e pensavo sempre di più che forse per la cosa di ieri sera non mi avrebbe perdonata facilmente.
Arrivai al piano di sopra ansimante, avevo fatto le scale a correre. Bussai alla porta della sua camera.  
- Mamma non voglio uscire cazzo! Smettila di bussare a questa fottuta porta!
Ero decisamente spaventata, pensavo seriamente che quando avrebbe sentito la mia voce sarebbe piombato fuori con un bastone e mi avrebbe picchiato fino alla morte. Ma non fu così.
- Ehmm….Zayn…sono io.
- Che fottuta miseria ci fai qui?
- Volevo parlarti.
- Entra.

Entrai e lo vidi seduto alla sedia del pc mentre mangiava un sandwich al prosciutto. Non si girò nemmeno per guardarmi in faccia e dirmi uno schifoso ‘ciao stronza’, sì mi bastava quello.
Iniziai a parlare per prima per togliermi quel peso che mi stava divorando lo stomaco.
- Ho capito troppo tardi che ci sei rimasto male, scusami, scusami e scus….
- Non so proprio che farmene delle tue fottute scuse! Cambia tema!
- Non so che dirti! Ti sei arrabbiato per così poco, non posso mica affittare un fottuto aereo con uno striscione dietro che dice ‘SCUSA, ZAYN, TI VOGLIO BENE’ !!
- Sì, quello sarebbe l’ideale.
- Perlomeno guardami in faccia quando ti parlo, coglione!

Sì girò di scatto e mi guardò dritto dritto negli occhi. Dovevo ammettere che il mio stomaco iniziava a farsi sentire, il suo sguardo così arrabbiato con me mi faceva stare male. Iniziò a parlarmi ad alta voce.
- non meriti nulla! L’unica cosa che sai fare è manipolare le persone, mi dici ti voglio bene e poi mi prendi per il culo invitandomi a quel fottuto big ben per incontrare un coglione più coglione di me che ti ho accompagnata!
- Cosa dovevo fare? Volevo incontrare a tutti i costi Nate, tu solo sai quanto cazzo mi piace e mia madre non mi avrebbe mai mandata se non le avrei detto che venissi anche tu!
- Ti servo a questo? Ti servo per incontrare i tuoi spasimanti, che tra l’altro non ti fila per niente quell’idiota.
- Si chiama Nate, cazzo.
- Non me ne fotte un cazzo di come si chiama, a me dà fastidio che continui a vederlo nonostante ti abbia fatto soffrire, neanche tua mamma lo sopporta, perché non mi ascolti?

Mentre pronunciava quella frase sì alzò dalla sedia facendola sbattere vicino la scrivania. Guardai la sedia e poi guardai lui, indietreggiai un po’ spaventata. A quel punto decisi di abbassare il mio tono di voce per non farlo arrabbiare ancora di più.
- Zayn starò bene…a me piace, non fare…così.
Gli dissi non riuscendolo a guardare negli occhi.
Lui dovette accorgersi che stava andando troppo su di giri e distolse lo sguardo.
Mi sedetti sul lettino appoggiando le mie braccia sulle gambe e mettendo la faccia tra le mani. Si sedette anche lui senza sfiorarmi. Iniziai a parlare con la voce tremolante e senza togliere le mani dalla faccia.
- Non so come farmi perdonare..so che sono stata immatura, ma so che tu avresti detto di no perché lo odi e io volevo davvero incontrarlo quella notte.
Continuai togliendo le mani dalla faccia e guardandolo negli occhi. Avevo la matita sciolta e scendeva lungo le mie guance sottoforma di lacrima.
- Ricordi quando ti piaceva quella ragazza bionda, due o tre anni fa? Mi chiedevi sempre di accompagnarti perché all’inizio avevi vergogna da solo e io venivo, ti ero vicina perché avevi bisogno di me.
- avresti potuto chiedermelo anche tu come facevo io…
- lo so ma tu avresti detto di no!

Rimase per un secondo senza parole, era pensieroso. Forse aveva capito che un po’ di ragione l’avevo anche io. Dopo pochi secondi di imbarazzante silenzio mi prese il mento per farmi alzare la testa e mi asciugò le lacrime con il pollice.
Sarò qui, accanto a te, ti perdono e ti adoro.
Mi sorrise e mi abbracciò subito dopo. Feci lo stesso.
- basta lacrime, scema.
 
 
Erano finalmente finite le vacanze. Dico finalmente perché avrei potuto vedere Nate tutti i giorni in classe mia. Zayn mi venne a prendere come sempre alle 7:45 sotto casa e mi accompagnò a scuola, dopodiché lui si dirigeva a lavoro. In macchina mi disse che dopo la scuola sarebbe venuto a casa mia e mi avrebbe dato una notizia incredibile.
Entrai a scuola e mentre mi dirigevo in classe vidi Nate che parlava con una biondina, molto più bassa di lui, sorriso smagliante e pelle delicata e chiara. Mi avvicinai un po’ di più per vedere chi era anche se mi ero già fatta un’idea, ORRIBILE.
Ero un genio, avevo indovinato! Non poteva che essere lei, la ragazza più ricca della scuola: Annie Gordees. La odiavo. Avevamo scatenato una rissa io e lei l’anno scorso e per questo venimmo entrambe sospese per due giorni, mi promossero solo perché morì mio nonno ed ebbero pietà di me. Lei fu bocciata




ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** beautiful eyes. ***


Zayn.
 
Dopo aver accompagnato Vale a scuola, andai a lavoro.
Facevo un lavoro completamente diverso dalle mie aspettative di vita da cantante ricco sfondato: il postino.
Arrivai lì e già avevo un montone di lettere da spedire. Che poi erano tutte bollette della luce o del gas o qualche multa non pagata, mai una lettera spedita da un posto all’altro, una bella cartolina e roba simile. Comunque dovevo farmi gli affari miei, presi il montone lo misi nella borsa e scesi giù, salii velocemente sul motorino e via!
Dopo un’ora e mezza avevo quasi terminato.
Mi mancavano solo le ultime tre buste da consegnare tutte nello stesso palazzo fortunatamente.
Al settimo piano di quel palazzo dovevo consegnare una vera e propria lettera che veniva dall’Italia, quanto avrei voluto leggerla. Uscii dall’ascensore su cui ero salito partendo dal terzo piano e bussai alla porta, nessuno rispondeva. Avevo provato a bussare al citofono ma ugualmente nessuno rispondeva, in quel palazzo non esistevano le fottute cassette della posta quindi avrei dovuto per forza mettergliela sotto la porta. Era forse il palazzo più antico e malandato di tutta Londra.
Stavo per abbassarmi a mettere la busta sotto la fessura della porta quando sento una chiave che si girava nella serratura per svariate volte.
Quando si aprì la porta mi ritrovai davanti, una ragazza dagli occhi verde mare combinati con un azzurro cielo. Aveva i capelli castani ed era parecchio più bassa di me, anche perché era scalza e aveva il pigiama. Forse l’avevo svegliata. Mi rivolse la parola.
- Allora? Chi sei?!
- Ciao sono Zayn, piacere.

Ma cosa cazzo stavo dicendo? Sono un postino e dovevo consegnarle la posta non porle la mano e conoscerla!
- Ma che vuoi? Stavo dormendo, sono appena le nove e chissà come oggi non avevo scuola mi sei piombato davanti alla porta tendendomi la mano.
- Cavolo, scusa volevo dirti…cioè volevo darti questa. E’ per te, viene dall’Italia.
Ma perché stavo dimenticando che ero un postino e dovevo farmi i fottuti affari miei?
- Grazie, ma comunque potevo leggerlo da sola che proveniva dall’Italia, insomma ti pagano per fare il postino e non per….
- Si scusa è che sono un ragazzo abbastanza curioso, sai, ho solo letto da dove veniva la cartolina tutto qui. Amo le cartoline.
- Interessante.

Quest’ultima frase la disse allargando gli occhi e guardando a terra. Poi mi guardò e accennò un minuscolo sorriso. Era forse la cosa più bella che avevo visto in quel momento.
Insomma a me piacciono le ragazze alte, con gambe chilometriche e lei non era niente di tutto ciò e nonostante questo mi interessava molto.
- E’ tutto? O devi darmi….dirmi qualcos’altro?
- No. Se non ti dispiace…

Stavo per dire quella frase, sapevo che stavo facendo una cazzata epica ma…tentar non nuoce, no? Continuai.
- …vorrei sapere il tuo nome.
Terminai con un sorrisone a quarantasette denti passandomi la mano tra i capelli fino a farla scendere sulla nuca. Poi mi guardò sempre con quegli occhi così dolci e con aria serena rispose.
- NO!
Sbatté la porta.
Quando imparerò ad essere meno coglione e a pensare solo a lavoro invece di trovare in ogni ragazzina che apre la porta una sorta di anima gemella?!
Arrivai giù al portone, il mio lavoro oggi era terminato, salii sul motorino e ritornai al parcheggio dell’azienda per prendere la macchina e andare a casa mia.
Intanto ero sempre più ansioso per la notizia che dovevo dare quel pomeriggio a Vale, ci sarebbe rimasta di stucco e come minimo avremmo festeggiato per ore, mi aveva sempre detto di prendere questa strada e avevo seguito il suo consiglio. Mi diceva sempre che quelle poche volte che era venuta a casa mia mentre io ero nella doccia, mi sentiva da fuori la porta del bagno che cantavo le canzoni di Chris Brown o della Swift, mi diceva sempre che ero bravissimo a cantare e che avrei potuto migliorare in fretta e chissà, magari avrei anche potuto realizzare il sogno di tutta una vita. Così in queste settimane di feste natalizie ci avevo pensato su e, spinto anche dai miei genitori che erano d’accordo con ciò che diceva Vale, il giorno prima che lei iniziasse la scuola avevo fatto il primo passo verso il mio futuro, verso il mio sogno. Mi ero iscritto ad x-factorUK.





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** perfect moment. ***


Valeria.
 
Entrai in classe e non degnai neanche di uno sguardo Nate, che al contrario venne vicino a me per salutarmi. Io ero seduta al mio banco, lui si appoggiò su quest’ultimo con gli avambracci. 
- non farti sentire mai tu, eh.
- haha! Senti chi parla..non sono io quella che deve farsi sentire.
- io ti ho chiesto di uscire a capodanno, Nate 1 – Valeria 0.

Accennò un sorriso, cosa che non doveva fare perché quelle fossette mi facevano letteralmente uscire pazza. Avrei voluto saltargli addosso in quel momento, ma eravamo in classe e poi non potevo a prescindere, quindi distolsi lo sguardo e mi abbassai per prendere il materiale dallo zaino.
- vabbè è entrata la prof, vado a sedermi altrimenti chi la sente.
Si alzò dal banco, mi passò la mano in testa arruffandomi i capelli e si andò a sedere tre o quattro banchi dietro al mio.
Le lezioni erano terminate, Nate quel giorno aveva deciso di farmi morire.

Mi prese sotto il suo braccio e mi disse di venire con me senza fare storie, doveva portarmi in un posto “ tranquillo e segreto ” come lo definiva lui.
Aveva un motorino nero, lucido e nuovo di zecca!
Mentre indossavo il casco potei scorgere la regina delle stronze uscire dalla scuola circondata da ragazzi. Per fortuna Nate guardava solo me in quel momento e questa era la cosa più bella dell’universo. Salimmo sul motorino e partimmo. Ero eccitata, stavamo andando chissà dove solo io e lui e nessun altro rompicoglioni.
Volete sapere chi è al primo posto nella lista dei rompicoglioni? Zayn, che in quel momento era all’insaputa di tutto ed io ero sollevata di questo.
Dopo una buona mezz’oretta di cammino, accostammo in un giardino immenso dove spiccava una specie di casetta di legno. Si tolse il casco e aveva i capelli tutti arruffati.
Ma quanto cazzo potevano essere belli quei capelli? Non finii neanche di pensare quanto avrei voluto toccarli che mi chiese di aggiustarglieli.
Sembrava che stavamo insieme da un anno, io che gli aggiustavo i capelli e lui che sorrideva.
Quell’attimo finì, e arrivò il momento di scoprire dove mi aveva portata.
- Questa è la seconda casa dei miei nonni che ora sono in vacanza alle Maldive perché ieri era il loro cinquantesimo anniversario.
- oh auguri…bhè, si trattano bene, insomma.
- haha si abbastanza. Vuoi entrare o non ti fidi di me?
- come faccio a non fidarmi di te? Se sono venuta fin qui è perché mi fido.
- comunque ti ricordo che stiamo 2 a 0 per me.
- mi farò perdonare.

Entrammo in casa, era piccola ma allo stesso tempo calda e accogliente. Non sapevo bene cosa volesse fare Nate, insomma c’era tutto. Una televisione, un computer, un camino, UN DIVANO e UN LETTO! Forse erano un po’ quelli che mi facevano preoccupare, ma sapevo che non avrebbe fatto altro che baciarmi. Ne ero sicura.
- Vieni qui, non restare lì impalata a fare niente. Rilassiamoci un po’.
- Sì è che nonostante c’è aria condizionata ho un freddo cane.

A quel punto prese una coperta, e me la mise sulla spalle. Io la appoggiai anche sulle sue per stare insieme a lui sotto la coperta e di conseguenza più caldi.
Si avvicinò di più a me e mi cinse i fianchi dandomi un leggero bacio sotto il collo che mi fece salire un brivido lungo la schiena.
Avevo la pelle d’oca.  
I baci salirono sulla guancia fino ad arrivare all’angolo destro della mia bocca.
A quel punto non riuscii a trattenermi neanche io e mi girai verso di lui avvicinandomi sempre di più alla sua bocca semiaperta.
Quanto stavo amando quel momento, era tutto così perfetto, io e lui sotto una coperta calda, soli in una casa, fronte e fronte a meno di un centimetro l’uno dalla bocca dell’altra.
Fu quell’attimo prima del bacio che ci fece venire ancora di più la pelle d’oca, chiudemmo gli occhi allo stesso tempo e in meno di un secondo riuscii a sentire un leggero calore, quasi allo stesso tempo sentii tutto il sapore di quel bacio così umido. Lo stomaco era andato a farsi fottere e tremavo come una foglia. Altro che farfalle, il mio stomaco era un vero e proprio allevamento di dinosauri volanti.
La sua mano continuava a salire e scendere lungo la mia schiena. Sentivo le sue mani tiepide sulla pelle fredda e non andavano oltre col toccare solo ed esclusivamente la schiena.
Mentre io…io che avevo aspettato così tanto quel momento, riuscivo solo a tenergli la mano destra su una guancia e la sinistra sull’altra guancia.
Non arrivammo oltre, perché non ce n’era bisogno. Era tutto estremamente perfetto già così.  





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** il primo passo verso il futuro. ***


Zayn 
 
Erano ormai passate le tre e Valeria non si era ancora fatta viva da scuola.
Così presi il cellulare e la chiamai. Mi rispose con un tono strano. Un misto tra infastidito e felice allo stesso tempo. 
- Pronto?!
- Vale ma che razza di fine hai fatto? Devo raccontarti una cosa e devo darti una notizia che ti farà rimanere a bocca spalancata. Dai dimmi dove sei che ti vengo a prendere.
- No!! 
- Come no? Con chi sei? Che stai combinando…?
- Zayn tra poco arrivo ma mi accompagna…bhè si mi accompagna Nate.
Staccò subito dopo aver detto l’ultima parola, non ebbi neanche il tempo di replicare.


Valeria
 
- Scusa Nate, era il solito rompiscatole. 
Guardai l’orologio. 
- Cazzo, sono le quattro. 
- e allora? 
Disse aggrottando le sopracciglia. Quanto lo adoravo quando faceva quell’espressione, cristo.
- devo andare a casa, Zayn deve parlarmi di una cosa importante, noi possiamo vederci stasera o domani…insomma come vuoi. 
Sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
- bhè se me lo chiedi così, ti accompagno subito. 
Mi accompagnò fin sotto casa di Zayn, anche se sbagliammo più volte strada perché dimenticavo sempre quale quartiere fosse, strano vero? 
- so bene che è troppo presto per dire ti amo, infatti non voglio farlo…però fidati se ti dico che sei molto importante per me e che non so come hai fatto a perdonarmi per quello che ti feci l’anno scorso. 
- Nate, mi piaci davvero. E per ‘mi piaci’ intendo fisicamente e caratterialmente. E sei importante anche tu. 
Mi baciò. Accese il motorino e andò via urlandomi un ‘ a domani, piccola ’.
Awww quanto amavo quel soprannome.
Accennai un piccolo urlo quando si allontanò abbastanza e corsi a bussare alla porta di Zayn che mi aprì.
- ciao piccola? Lo sa che hai sedici anni vero? 
- smettila.
- no sul serio. Insomma, ‘ciao piccola’ è…squallido. 
- Zayn…anche tu chiamavi la tua ragazza con nomignoli patetici. Il più ridicolo era ‘bimba’. E poi che fai adesso? Ti metti a spiare e origliare dalla finestra?
- …state insieme? 
- forse..quasi.
- wow.
- che c’è? 
- niente, penso solo che tu sia un po’ troppo PICCOLA per fidanzarti. Haha!
- stupido, sei uno stupido.
Gli diedi un pugno sulla spalla che gli fece un baffo. Lui si alzò e continuava a prendermi in giro, così gli corsi dietro per tutta la casa, lui era molto più veloce. Iniziò a lanciarmi i cuscini del divano addosso ed io feci lo stesso.
Percorremmo tutta la casa correndo, compreso il piano superiore e la terrazza che si affacciava dietro la casa. 
Ormai eravamo completamente sudati e avevamo le guance di un rosso intenso. 
Ci stendemmo sul parquet con entrambi le nostre teste su un cuscino che avevamo lanciato in precedenza. Poi Zayn mi parlò.
- sai oggi sono andato a fare una consegna in quel palazzo malandato giù alla strada e.. insomma sono arrivato alla fine ad una porta. Mi ha aperto una ragazza, forse aveva la mia età o forse no, era più bassa di me e aveva degli occhi incantevoli. Come sempre sono stato troppo sicuro di me stesso e le ho chiesto di dirmi il suo nome e lei mi ha sbattuto la porta in faccia.
- haha, sei un fallito! Sei troppo sicuro di piacere a tutte per mezzo che sei figo. Ad esempio, ricordi due o tre anni fa, ci provavi con la mia amica Char? 
- era bona!
- si, ma partisti di quinta e lei ti rifiutò. 
- infatti. Vabbè comunque penso che debba dimenticare quegli occhi perché non so neanche il suo nome. 
- sai dove abita però!
- si ma non posso mica bussargli alla porta e dirgli se vogliamo uscire insieme?
- sarebbe un’ottima idea. 
- naaaahh…comunque è arrivato il momento!! 
Alzò la testa di scatto dal cuscino e rimase seduto, mentre io ero ancora stesa. Mi guardava dall’alto in basso e aveva un sorriso troppo troppo felice, il che significava che quella cosa era davvero bella. Non ero nella pelle.
- Mi hai sempre detto che sono bravo a cantare e non sei la sola, me lo dicono tutti in pratica. 
- mmh..si quindi?
- quindi…ho deciso anche tramite i consigli di mia madre, di compiere il primo passo verso quello che potrà essere il mio futuro. 
Alzai anch’io la testa dal cuscino rimanendo seduta. Ero incredula.
- no Zayn se è quello che sto pensando…. 
- si!
- nooo!
- siiiiiiiiii! Ho fatto l’iscrizione per x-factor!
Mi alzai completamente da terra e lo stesso lo fece anche lui quasi allo stesso tempo. 
- oh mio dioo Zayyyyyn!! 
Gli saltai letteralmente addosso e lui mi prese tra le sue braccia forti. 
Giravamo su noi stessi come due idioti e ridevamo come due matti. 
Ero felicissima quanto lui per quello che mi aveva appena detto e non potei fare a meno di emozionarmi. 
Gli diedi un bacio enorme sulla guancia e lui mi fece scendere coi piedi a terra per abbracciarmi meglio. 
- Zayn non ci credo, cavolo!
- Hey, ovviamente ho bisogno di te. Alle audizioni dovrai venire! Promettimelo.
- te lo prometto cazzo, te lo prometto! 





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** quei tre bellissimi 'SI'..! ***


Okay, ammetto che e' un pochino lungo ma si tratta della prima audizione di Zayn..quindi u.ù

 

Zayn
 
Passò veloce la settimana.
Domani sarebbe stato il giorno decisivo per il mio futuro e non riuscivo a dormire.
Ero nel letto a pensare all’esibizione che avrei dovuto fare domani davanti a quei giudici da sempre solo visti in televisione.
Ripetevo nella mia mente la canzone da cantare, ma ogni volta che arrivavo al ritornello dimenticavo una parola e così mi alzavo dal letto, nonostante l’orario, e provavo a bassa voce. Chiamai Vale che l’indomani mi avrebbe ucciso perché l’avevo svegliata.
Rispose dopo il sesto squillo.
- Zayn ma che cazzo fai?
Aveva una voce assonnata e rauca.
- scusami, è che non riesco a dormire. Domani ci saranno milioni di persone che verranno a fare quei benedetti provini, perché dovrebbero prendere me? Dio mio…
- chi è il tuo spacciatore?
- sii seria per una volta!
- Zayn sono le 2:45am non so se rendo l’idea. Ho sonno e dovresti dormirci su al posto di farti complessi. La stessa tua domanda inutile se la staranno facendo tutti. E poi: perché non dovrebbero prendere proprio te che hai talento da vendere?
- hai ragione.
- ti prego riposa stupido.
- sì, buonanotte e scusami.

- notte a domani.

La sveglia suonò prestissimo, a malapena riuscivo ad alzarmi dal letto. Avevo freddo e mi annoiava il fatto che dovevo vestirmi quando in cielo non c’era neanche ancora il sole.
Comunque sia mia mamma continuava ad urlare il mio nome dal piano terra e non potei fare altro che alzarmi per farla stare zitta al più presto.
Dopo aver fatto tutto, chiamai Valeria per controllare a che punto stava.
Quando rispose potei sentire il rumore dello spazzolino da denti. Era pronta.
- comincio seriamente a pensare che forse era meglio un giorno di scuola, ma almeno mi hai salvato dall’interrogazione di biologia.
- dai ti sei alzata solo due ore prima haha. Sbrigati che io e mamma passiamo a prenderti tra meno di cinque minuti. Ciao bella!

- ciao bella proprio no. Il mio aspetto in questo momento non si può descrivere! Ciao tesoro.
Staccò. Che pazienza che aveva quella ragazza con me.
Mia mamma era finalmente pronta e dopo aver avvisato papà che saremmo usciti prese le chiavi della macchina e uscimmo. Lui sarebbe venuto più tardi, perché aveva avuto il turno di notte, ma avrebbe fatto in tempo per la mia audizione.
Arrivammo sotto casa di Vale che era già giù ad aspettare.
Come faceva a dire che era brutta?
Appena salì, salutò mia madre e mi diede un bacio rassicurante. Mi disse che sarebbe venuta anche la sua famiglia più tardi.
Arrivammo. Non so neanche descrivere quanto ero nervoso.
C’erano davvero tantissime persone come mi aspettavo, anzi di più.
Ero ancora più convinto che non mi avrebbero mai preso perché tra tutte quelle persone c’era sicuramente qualcuno più bravo di me nel canto.
Vale mi vide che ero troppo ansioso e mise la sua mano sulla mia. La guardai preoccupato e lei mi fece un sorriso che fece sorridere anche me.
Mia mamma aveva finalmente trovato il posto dell’auto e scendemmo.
Ci mischiammo tra la folla e dopo aver indossato il numero, aspettammo ore ed ore prima di entrare e mi fecero una breve intervista dove raccontai cosa facevo nella vita.
La parte più imbarazzante fu quando dissi che lavoravo come postino.
Ditemi voi quale postino farebbe un concorso di canto?
Arrivò il mio turno, ero dentro.
Vale era sempre con me e io le stringevo la mano sudata.
Mentre aspettavo gli ultimi due concorrenti prima di me, le gambe mi tremavano e iniziai a fare avanti e indietro per la stanza.
Arrivarono mio padre e il resto della famiglia di Vale.
Tutti cercavano di rassicurarmi ma nessuno ci riusciva.
Il penultimo concorrente uscì fuori correndo, piangeva e sorrideva allo stesso tempo, andò ad abbracciare tutta la marmaglia che si era portato dietro. Quanto avrei voluto al più presto fare anche io quei salti di gioia. Anche noi eravamo tantissimi e la cosa più rassicurante è che quelle persone che erano lì per me erano proprio quelle che amavo più della mia vita.
L’ultimo concorrente prima di me uscì singhiozzando, aveva gli occhi rossi e gonfi e non arrivò neanche ad abbracciare i suoi genitori che si mise le mani in faccia e si inginocchiò. Subito i suoi parenti e amici corsero da lui per alzarlo e farlo sedere. Potei capire che non era passato. Non volevo affatto fare la sua stessa fine, cazzo! Avevo ancora più ansia dopo quella scena, mi veniva da vomitare.
Iniziavo a pensare se la canzone che avevo scelta era giusta o troppo noiosa.
Mi passai entrambi le mani nei capelli sbuffando.
Ecco che ci chiamarono. Ci dissero di aspettare altri due minuti in una stanza con tante piccole televisioni, era lì che la mia famiglia avrebbero visto la mia esibizione.
- Ancora due minuti?
Dissi con la voce che mi tremava.
- Zayn, andrà tutto bene. Come dobbiamo dirtelo che hai un enorme talento sin da piccolo? Ti prego dà il meglio di te stesso là sopra e non tremare, non farti vedere ansioso. Rompi il culo a tutti!
Le parole di Vale mi rassicurarono quel poco che bastava a farmi ritornare coi piedi per terra. Dovevo farcela!
- AVANTI IL PROSSIMO.
Mi abbracciarono e baciarono tutti, mia madre già piangeva.
Entrai nella sala.
Mi chiesero che canzone avrei cantato. Risposi : Mario – let me love you.
Dopo averla cantata i giudici mi guardarono con aria abbastanza soddisfatta. Il mio cuore batteva all’impazzata, stavo iniziando a pensare che forse si sarebbe fermato da un momento all’altro se non mi avessero dato subito una risposta!
Due minuti di silenzio, i giudici parlavano tra loro, poi ecco che sentii quello che avrei voluto sentire da tutta una vita ma che non mi sarei mai aspettato che accadesse davvero.
TRE BELLISSIMI “ Sì “ e il pubblico che applaudiva perché era d’accordo.
Riuscii a dire solo uno schifoso ‘ grazie ‘.
Uscii dalla sala senza correre, non ce la facevo.
Furono loro a venirmi incontro, la prime furono mia sorella e Vale. Poi i miei genitori e i suoi.
Misi le mani davanti alla faccia, ma non perché avevo perso la prima sfida come quel concorrente, ma bensì perché l’avevo vinta. Questo era l’inizio, l’inizio di qualcosa di nuovo.
Vidi Valeria che si staccò dal gruppo…piangeva come non aveva mai fatto, talvolta guardava in alto per non far scendere altre lacrime.
Mi avvicinai a lei per prenderla in braccio e baciarla sulle guance umide all’infinito.
Sorrise, sorridemmo insieme.
E poi vabbè, lo ammetto…scese una lacrima leggerissima anche a me, ma la feci sparire subito asciugandomela col polso della felpa.
Anche la mia famiglia piangeva e continuava a parlarne con quella di Vale. Tutte le persone ci guardavano e parlavano tra di loro, alcune persone che avevamo conosciuto mentre aspettavamo di fuori, si emozionarono e si vennero a complimentare. Quante lacrime, quanta gioia.
Quella gioia che avrei voluto provare, la stavo provando e non ci credevo. 







ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** audizioni. ***


Liam Payne.
 
Corsi giù in un baleno, stavamo facendo tardi ed era solo colpa mia che come al solito mi ero svegliato tardi. Mia madre continuava a bussare giù con la macchina, non capiva che così mi faceva innervosire ancora di più?
Chiusi la porta alle mie spalle facendola sbattere e corsi in auto.
Parcheggiammo la macchina molto lontano dallo studio, e per non far ancora più tardi corremmo per tutta la strada. Arrivai tra la folla, riecco l’intervista e riecco il numero. Ero di nuovo lì ad aspettare di entrare, la prima volta che andai non mi presero perché ero ancora troppo giovane, avevo quattordici anni. Erano passati due anni e ora ero un’altra persona, una persona cresciuta e sicura di sé. Mentre aspettavamo, al mio fianco c’era un piccolo gruppetto di persone che accompagnava un ragazzo biondo il quale continuava ad ascoltare le canzoni di Bieber.
Era molto ma molto più nervoso di me e si vedeva dato che continuava a mangiare un tubo di biscotti al cioccolato. Ma come faceva a mangiare? Io come minimo avrei vomitato.
Ecco che entrai nel salone e ci portarono subito nella stanza con le televisioni dove i miei genitori e amici vari mi avrebbero visto e ascoltato.
Ero di nuovo davanti a quei giudici e volevo mostrare il meglio di me!
Dopo aver cantato “ cry me a river ” due dei giudici si alzarono ad applaudirmi come il resto del pubblico. Ricevetti QUATTRO si, erano musica per le mie orecchie.
Gli occhi mi luccicavano, uscii dalla sala abbracciando tutti. Cazzo che bello!

 
 
Niall Horan.
 
Ero lì ad aspettare, ormai erano ore, continuavo a mangiare pensando che molto probabilmente sarei arrivato lì dentro a cantare dal mal di pancia. Smisi di mangiare miracolosamente.
Mi dissero di entrare, era il mio turno. Sostammo per due o più minuti nella stanza con le televisioni.
Poi ecco che mi chiamarono.
Mia mamma mi diede un enorme bacio sulla guancia, non piangeva più che altro era tanto nervosa, lo stesso fece mio padre che al contrario si era commosso a vedermi così sicuro e deciso per entrare e cantare!
 Il pubblicò mi applaudì appena entrato. I giudici mi guardavano fissi mentre rispondevo alle domande che mi fecero. Dopo la canzone conquistai tre bei si, e un no!
Ma poco mi interessava, appena sentii il terzo e decisivo sì, saltai e guardai in alto, dissi grazie dal microfono e uscii fuori un po’ camminando un po’ correndo. Appena uscito mia madre e mio padre mi vennero incontro, mi abbracciarono fortissimo e io non potevo fare a meno di sorridere e ringraziare Dio.

 
 
Louis Tomlinson.
 
Entrammo. La mia famiglia si andò a complimentare con la famiglia di un ragazzo dai capelli neri che avevano conosciuto fuori nella folla, il ragazzo era passato.
Non gli chiesi il nome in quel momento perché lo vidi abbracciare una ragazza, pensai era la sua fidanzata e non avrei voluto fare una figuraccia interrompendo un bel momento, quindi mi complimentai con i genitori e andai a sedermi di nuovo.
Passarono altre ore, ci portarono nella stanza con le televisioni e ci dissero di aspettare lì.
Dovevo andare urgentemente in bagno e così corsi fuori veloce.
Feci tutto un corridoio lungo correndo per paura di fare tardi e anche per paura di pisciarmi addosso.
Arrivato in bagno erano tutti occupati, cazzo la mia solita sfiga!
Poi si aprì una porta da dove uscì un ragazzo riccio, mi guardò perché io lo guardavo e fece una faccia strana accennandomi un piccolo sorriso.
Si lavò le mani. Andai in bagno.
Quando uscii era ancora lì ad aggiustarsi le scarpe.
- Ciao!
Avevo sempre il vizio di dare a parlare tutte le persone che incontravo. Mentre mi lavavo le mani lui mi rispose.
- oh ciao…
- mi chiamo Louis. Ehm tu canti giusto? Sei qui per fare un’audizione o sei venuto ad accompagnare?
- io sono Harry e si…canto, sto aspettando il mio turno, odio aspettare e guarda caso il ragazzo prima di me ci sta mettendo più di un’ora.
- devi andare dopo di me?
- sei tu il ragazzo che ci sta mettendo un’ora?
- oddio, scusa, mi ero completamente dimenticato che era il mio turno…

Scappai via correndo più veloce di prima, non gli diedi neanche il tempo di rispondermi.
Ero arrivato col fiatone sul palco e i giudici mi guardavano straniti e poi parlavano tra di loro.
Ripresi fiato e dopo aver risposto alle molteplici domande dei giudici cantai la mia canzone, che in quel momento mi sembrava così patetica.
Ottenni tre sì belli pieni, ero talmente felice e riuscii a pronunciare grazie per miracolo.
Mentre camminavo per scendere dal palco guardavo in alto, uscii fuori quasi in lacrime le quali scesero appena mi abbracciarono tutti e si complimentarono.

 
 
Harry Styles.
 
Il capellone uscì fuori dal bagno senza neanche farmi rispondere. Uscii anche io e andai dalla mia famiglia. Lo rividi che piangeva e sorrideva, ero felice per lui.
Ora toccava a me, da lontano mi vide e mi fece un fischio.
- IN BOCCA AL LUPO!
- CREPI, AH…E COMPLIMENTI!

Dissi sorridendolo, era simpatico.
Entrammo nella benedetta stanza con le televisioni, lì i miei genitori e i miei cugini mi avrebbero guardato dare il meglio di me su quel palco.
Mi chiamarono per salire, mia mamma mi diede un bacio e anche mio cugino più grande.
Ammetto che il cuore mi batteva fortissimo, se avrei ricevuto almeno due fottuti si avrei abbandonato quel maledetto lavoro di panettiere che praticavo e avrei seguito il mio sogno da cantate solista!
Appena sul palco il pubblicò mi applaudì subito, erano ragazzine, la cosa giù mi piaceva. Accennai un sorriso. Dissi il mio nome e dove lavoravo, gli anni eccetera quando poi mi chiesero cosa avrei cantato. Risposi : “ isn’t she lovely – Stevie Wonder “ .
Dopo aver cantato pensai che avrei perso la sfida, quella canzone non era affatto adatta alla mia voce e me ne accorsi troppo tardi, mi batteva il cuore mentre guardavo i giudici.
Ricevetti due sì e un no. A quel no le persone del pubblico iniziarono a fare ‘ Buuuuuuu ’ , fu una cosa divertente e rassicurante allo stesso tempo.
Uscii con tutta la calma possibile ma fuori si scatenò il putiferio.
La banda che mi ero portato dietro mi saltò addosso, urlavamo e ridevamo ad alta voce e non ce ne fregava se gli altri ci guardavano male, non ce ne fregava se in quel momento non avevamo rispetto per le altre persone che dovevano ancora entrare. Eravamo felici, punto!





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** l'incontro... ***


Valeria.
 
Accompagnai Zayn a tutti i provini, compresi quelli di ballo i quali mi diceva sempre che li odiava e non andavano mai bene.
Era il momento di decidere chi sarebbe finalmente passato ai serali in diretta.
Eravamo di nuovo lì come la prima volta, io la mia famiglia e la sua ad aspettare che lui entrasse e uscisse magari con un sorriso. Non fu così. Il suo nome non venne pronunciato, anzi dissero: ‘
il resto può tornare a casa ’.
Uscì fuori tra quelle fottute lacrime che odiavo a morte e disse che non era stato preso.
Uscirono altri ragazzi con lui tra qui quattro vennero vicino a Zayn per discuterne.
Non li guardai neanche in faccia per via che avevo gli occhi pieni di lacrime e poi non mi interessava guardarli in quel momento. Dissi a Zayn che andavo di là.
Poco dopo dissero se cortesemente i ragazzi che non erano stati scelti non se ne andassero subito, quindi aspettammo. Zayn stava parlando con sua mamma e io decisi di andare a curiosare un po’.
Mentre passavo lungo il corridoio, mi si aprì una porta in faccia che mi fece oscurare la vista per un millesimo di secondo e mi fece sbattere dritta a terra. Poi vidi due ragazzi che uscivano dal bagno dei maschi e che si misero a correre lungo il corridoio senza fregarsene altamente di me che sanguinavo dal naso.
Mi alzai arrabbiata e iniziai ad urlargli contro tenendo la mano premuta con un fazzoletto sul naso.
- Cretini che non siete altro, siete degli scostumati!
Uno di loro continuò a correre senza avermi sentito, l’altro si fermò di butto e si girò.
Mi urlò da lontano.
- Dai è un po’ di sangue, quante storie!
- quante storie? Prima cosa non sto facendo nessuna storia e seconda cosa non è un po’ di sangue altrimenti adesso avrebbe già smesso.
- vuoi denunciarmi?
- ma che cazz…?
- tieni!

Mi lanciò un pacco di fazzoletti.
- non li voglio i tuoi stupidi fazzoletti, neanche la faccia di cazzo di venire di persona a darmeli. Che schifo!
Mi voltai e iniziai a camminare a passo svelto verso il bagno delle donne.
- permalosa, secondo me già è tanto che io ti abbia dato il pacchetto.
Interruppi il mio cammino e mi rivoltai verso di lui.
- stai ancora parlando?
- si perché?
- ma sei scemo o cosa? Non ti sto cagando proprio, ho detto semplicemente che non voglio i fazzoletti da un ragazzo scostumato come te e tu stai ancora qui a lamentarti pensando di aver ragione?
- ne stai facendo una tragedia, ti ho prestato i fazzoletti e tu li hai rifiutati per un po’ di sangue che ti scorre dal naso.
- ne sto facendo una tragedia perché non te ne sei fottuto un cazzo di aver sbattuto una porta di legno in faccia ad una ragazza che neanche conosci. Se non ti urlavo, neanche ti giravi indietro per vedere se ero morta o viva!
- non me ne sono fottuto un cazzo, perché è così!
- ma allora che cazzo vuoi coglione?
- rivoglio il mio pacchetto di fazzoletti.

Disse con aria antipatica.
Si può odiare un ragazzo semplicemente parlando da lontano? Ebbene sì, io odiavo quel moccioso viziato senza neanche guardarlo bene in faccia.
Ripresi a risponderlo anche io con il suo stesso tono strafottente.
- vienitelo a prendere.
Presi il pacchetto da terra e entrai nel bagno da dove lui era uscito e lo svuotai gettando tutti i fazzoletti nella tazza e scaricando.
Quando mi girai, me lo ritrovai dietro. Ora lo vedevo meglio. Era un ragazzo riccio, più alto di me e aveva due grandi occhioni verdi che mi fissavano con aria arrabbiata.
- sei ridicola e sei una bambina.
- te la prendi così per dei fazzoletti? Haha, comunque meglio essere una bambina ridicola che un moccioso strafottente!  

Gli diedi una spallata e gli lasciai il fazzoletto sporco di sangue a terra i piedi.
Chiusi quella maledetta porta alle mie spalle mentre lui era ancora dentro.
Arrivata dove ero prima, non c’era Zayn. Chiesi a sua mamma dove fosse e lei disse che un gruppo di ragazze e un altro di ragazzi erano stati richiamati dentro, tra quelli ne dovevano scegliere ancora altri. Passò una buona mezz’ora quando vidi uscire da quella porta correndo e piangendo solo due gruppi, quello formato da cinque ragazzi e quello formato da quattro ragazze.
Nel gruppo dei cinque ragazzi c’era proprio lui, Zayn, che mi corse incontro e mi sollevò da terra girando e rigirando su se stesso.
- Ci hanno unito in un solo gruppo, hanno detto che i nostri talenti non potevano essere trascurati e così ci hanno unito in un gruppo di cinque ragazzi. Ho stretto poca amicizia con loro durante questi provini ma mi sono tutti abbastanza simpatici. Te li faccio vedere.
Iniziò ad indicarmeli tutti: un ragazzo biondo, un ragazzo alto con dei capelli alla Bieber e un altro con dei capelli orrendi che gli coprivano quasi gli occhi, infine QUEL fottuto ragazzo riccio.
Sì proprio quello scostumato con cui avevo avuto la discussione nel bagno mezz’ora prima, era nella band del mio migliore amico. 





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** she turns away when i look into her eyes. ***


Zayn.

Ero in bagno a lavarmi la faccia, un’altra giornata intensa di prove era finita al meglio.
Tra due giorni ci sarebbe stata la finale. Quei tre mesi trascorsero più che bene e avevo molto unito con gli altri quattro. Erano simpaticissimi e stare tutto il giorno con loro era davvero piacevole. Uno di loro si era fidanzato durante questa edizione, Liam. Eravamo tutti così invidiosi, era una bellissima ragazza e in più era una ballerina di danza hip hop: Danielle.
Per questa sera avevo già dei progetti. Dopo le dodici ore di prove sarebbero tutti venuti a casa mia a mangiare qualcosa fino a tardi per affrontare meglio la giornata della finale che sarebbe stata definitiva per noi.
La cosa non andò giù a Vale quando glielo dissi, non sopportava il ‘ ragazzo riccio’ neanche da un miglio di distanza. Vi starete chiedendo cosa c’entra lei con la mangiata di gruppo.
Bhè lei questa sera doveva dormire da me dato che i suoi genitori erano andati in Italia a trovare suo nonno che non si era sentito bene. Lei non era andata perché la mamma non voleva farla preoccupare e poi perché io avevo bisogno di lei ai provini. Era tipo il mio braccio destro e doveva stare con me.
Uscii dal bagno e mi diressi verso il parcheggio, presi la macchina, feci salire Vale e andammo al supermercato a comprare qualche schifezza.
Lei cercava al reparto bevande mentre io a quello del cioccolato.
Ad un tratto vidi l’ultima confezione di caramelle gommose che era incastrata dietro dei barattoli di nutella enormi.
Cercai di prenderli ma tirai troppo forte e mi ritrovai ai piedi barattoli di nutella e caramelle gommose fuori dalla busta sparse dappertutto.
Sbarrai gli occhi dalla paura, indossai il cappuccio e lasciai tutto lì terra fuggendo come un ladro.
Sbucò da dietro un scaffale una ragazza bassa che aveva un carrello tra le mani.
BOOM! Le andai praticamente addosso cadendo su di lei sul pavimento.
Il carrello era schizzato pesantemente vicino allo scaffale del vino e champagne vari.
Non volevo credere ai miei occhi. Una fottuta bottiglia era caduta e come una reazione a catena caddero due tre poi quattro bottiglie di vino rosso. C’era vino che scorreva dappertutto e sembrava lava vulcanica. Mi alzai da terra e presi per mano la ragazza dicendole di venire con me altrimenti avrebbero pensato fosse stata lei.
- cosa fai? Io ti denuncio, non voglio venire con te, ma chi cazzo sei?!
- vieni con me c’è vino dappertutto ti daranno la colpa a te, vieni!!

La trascinai con la mano mentre parlavo.
Corremmo veloci toccando per sbaglio quel maledetto carrello, ed ecco che tutto lo scaffale si rivoltò verso di noi. Caddero tutte le bottiglie e suonò un allarme fastidioso.
Tutte le persone del supermercato uscirono, non riuscivo neanche a trovare più Valeria.
Arrivati fuori, le persone si guardavano intorno per scoprire chi era stato, cercavo di avere un’aria tranquilla e disinvolta. La ragazza al mio fianco no.
Mi stava fulminando con lo sguardo. Le sue scarpe e il suo pantalone erano completamente imbrattati di vino. La guardai attentamente negli occhi e vidi che erano quelli di tre mesi fa. La ragazza del palazzo malandato. Anche lei si accorse si avermi già visto.
- sei quel…quel maledetto postino?
- eh sì sono io.

Dissi imbarazzato passandomi una mano tra i capelli.
- wow, bel secondo incontro.
- infatti, vabbè le cose belle accadono per caso.

Cosa cazzo c’entrava quella frase, cosa?! Pensai.
- dai però è stato divertente, mi piace l’odore del vino, haha…
- davvero? Ti sei divertita? BENE!
- sì, non mi era mai capitata una cosa del genere in un supermercato.
-…vuoi dirmi il tuo nome?
- Jade, mi chiamo Jade. Tu?
- Zain, per gli amici Zayn.
- ma è uguale…
- no, il primo si scrive con la “ i ” il secondo con la “ y ” .

Accennò un bellissimo sorriso.
- Sai, sono un concorrente di x-factor, domani ci sarà la finale ti va di venire? Starai dietro le quinte con la mia migliore amica, Valeria.
- non ho mai seguito quel programma, ma mi piacerebbe tanto venire. Sarà divertente vedere un postino cantare, haha!
- EX POSTINO!

Ridemmo insieme.
A quel punto uscì Vale dal supermercato e ridemmo ancora di più.
Era completamente ricoperta di viola, il colore del vino che avevamo fatto cadere.
Anche i capelli erano bagnati e aveva il trucco che colava sulle guance.
Le presentai Jade anche se non era il momento adatto, si limitò a dire ‘ piacere ’ senza neanche guardarla in faccia e salì nell’auto.
- Perdonala è un po il momento sbagliato hahaha..
- non fa nulla, ha ragione.

Mentre parlavamo non riusciva a guardarmi negli occhi, cercava di deviare lo sguardo e io la osservavo in tutti i suoi movimenti e mi piaceva, era bellissima e nemmeno lo sapeva.





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** preferenze. ***


Jade.
 
Che coincidenza. Pensai fosse il destino.
Quel giorno al palazzo, mi pentii amaramente di essere stata così dura con lui e di avergli sbattuto la porta in faccia, ma adesso era lì e mi aveva chiesto di andare dietro le quinte a vederlo cantare.
Ammetto che dopo quell’episodio al palazzo non potevo fare a meno di pensare a quel sorriso sghembo che aveva quando mi chiese il nome e a quegli occhi che erano semplicemente castano scuro ma erano speciali.
L’importante però è che adesso era lì davanti a me e non me lo sarei lasciato scappare.
Decisi di essere più carina con lui. 
Continuava a fissarmi in ogni minimo e insignificante movimento del corpo e solo delle volte mi faceva delle domande che a malapena riuscivo a rispondere guardandolo negli occhi.
Fatto sta che la ragazza che mi aveva appena presentato mi stava un po’ antipatica, era stata abbastanza scostumata nei miei confronti, avrebbe potuto almeno guardarmi in faccia.
Mentre pensavo fui interrotta da Zayn che mi parlò.
- Dovremmo andare via da qui, vuoi un passaggio fino a casa? Sei ridotta abbastanza male..io non camminerei così per strada fossi in te haha.!
Eccolo! Ecco un altro di quei sorrisi che ti fanno rimanere senza parole per alcuni istanti.
- Okay…hai ragione.
Accennai anche io un sorriso questa volta guardandolo negli occhi.
Mi appoggiò uno mano dietro la schiena e mi camminava dietro, poi mi passò davanti per aprire lo sportello del sediolino di fianco al suo che era già occupato dalla sua amica.
- Vale, ti dispiacerebbe metterti dietro?
- Cosa?!
- Scendi e siediti dietro non farmi ripetere le cose due volte, ti prego.
- Sai una cosa? Sì mi dispiacerebbe! Non voglio stare dietro, non ci sono mai stata quando sono in macchina con te e mai ci starò!
- Valeria! Scendi da questa fottuta macchina e siediti dietro….per favore.

Quest’ultima parola la disse cercando di mantenere la calma.
Iniziavo ad odiare sempre di più quella ragazzina. Era gelosa del suo amico?
Dopo le parole di Zayn la ragazza scese dalla macchina, appena fu di fronte a me, mi guardò negli occhi con aria di sfida. Io feci lo stesso.
- eccoti il posto Madame.
Lanciò un’occhiata fulminante a Zayn che la guardava preoccupato che potesse farmi qualcosa, ma lei si limitò ad aprire lo sportello, sedersi dietro e tirare il medesimo verso di sé velocemente facendolo sbattere, dopodiché salimmo anche io e Zayn.
 


 
Valeria.

E adesso queste preferenze? Avrei tanto voluto dargli un pugno sui denti quando mi aveva chiesto di andare a sedere dietro, oppure più semplicemente andare a casa a piedi, ma purtroppo ero in condizioni pessime per farlo e poi se c’era qualcuno che se ne doveva andare a piedi era proprio quella là…non ricordo neanche il nome.
Comunque sia ridevano e scherzavano ed io ero lì a guardarli esclusa da tutto.
Quanto desideravo l’arrivo a casa…
Arrivammo sotto quel palazzo orrendo, scese, salutò Zayn con un bacio sulla guancia e andò via correndo per non farsi vedere ridotta in quello stato.
- Puoi passare avanti se vuoi..
- Non voglio!

Per tutto il tragitto non parlammo e io provavo talmente tanto imbarazzo che appena arrivammo sotto casa sua, dove avrei dormito lì per due notti, aprii subito lo sportello e uscii fuori di corsa senza neanche richiuderlo.
Entrata a casa, mi rifugiai sotto la doccia. Lo sentii rientrare sbattendo la porta.
 - Valeria appena esci parliamo! Non mi stai piacendo per niente e quando verranno i tuoi genitori dall’Italia, dirò loro tutto.
Sentii perfettamente le parole che urlava dal piano di sotto, ma non lo risposi altrimenti lo avrei solamente mandato a quel paese.
Mi vestii e mi asciugai i capelli velocemente, dopodiché mi truccai e scesi giù dove ovviamente c’era Zayn seduto sul divano. Parlavamo con toni freddi.
- io esco!
- dove vai?
- con Nate al parco…
- ritorni per stasera? Devi conoscere meglio i miei amici della band.
- non ne avrei proprio voglia, ma dato che sono obbligata, sì, tornerò stasera! CIAO!

Mentre andavo verso la porta si alzò dal divano per dirmi un’altra cosa.
- hey! Domani verrà anche Jade dietro le quinte a vedermi e non voglio nessuna polemica! Ok?
- C-cooosaa?! Doveva essere una cosa mia e tua, Zayn, lei non c’entra nulla con tutto questo!
- OK?!
- …OK!!

Risposi sbuffando e camminando velocemente verso la porta, uscii chiudendola rumorosamente.

 ----

Passai come sempre una bellissima serata con Nate, ci eravamo fatte tantissime foto e i suoi baci miglioravano di giorno in giorno. Era così bello tornare a casa col suo sapore sulle labbra e col suo profumo sui vestiti. Stare abbracciata a lui mentre faceva un freddo cane era la cosa più dolce e ogni volta che arrivava il momento di tornare a casa, mi veniva una fitta allo stomaco.
Anche quella sera fu così, arrivò il momento di farmi riaccompagnare a casa e solo a pensare che ci sarebbero stati quegli altri quattro coglioni mi dava sui nervi.
Poteva una serata così bella trasformarsi nell’inferno più totale?
Mi accompagnò fino sotto casa di Zayn e potevo sentire da fuori che erano già arrivati gli altri.
Si sentivano urla e risate, mobili che si spostavano e non volevo immaginare cosa avrei trovato quando sarei entrata da quella porta.
Nate mi salutò con un dolce bacio sulle labbra che mi fece riscaldare, gli accarezzai la guancia e lo abbracciai forte dandogli dei piccoli baci sul collo, dopodichè gli diedi le spalle e mi diressi verso la porta.
Come immaginavo! Aperta la porta c’erano tutti e cinque che si lanciavano cuscini, c'erano coperte per terra e sulle scale, bottiglie di cocacola e altre bevande appoggiate sui mobili e nessuno si degnò di guardare chi fosse entrato dalla porta. 





ANGOLO AUTRICE:
Ciao bellissima! x
Grazie mille per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche, sia belle che brutte, ovvio.
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?)
vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u io sono: ( @xfallintomyarms )
ssscccciiiiaooo belle :') ♥♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** the game is over. ***


Premetto che il gioco che troverete nel capitolo l'ho fatto davvero, non prendetemi per pazza HAHA! (?)


Valeria.
 
- Zayyyynnnn!
Silenzio di tomba improvviso.
- Vieni qua, adesso!!
Sembravo tipo sua sorella maggiore, ma a volte lui si comportava da bambino nonostante l’età.
Mi venne incontro, lo presi per il polso della maglia e lo portai di sopra per parlare da soli, gli altri continuavano a fissarci e a parlare tra di loro a bassa voce.
- Zayn, i tuoi genitori ti hanno affidato la casa per farti passare una piacevole serata coi tuoi amici della band, e non per rompere piatti, bottiglie, sedie, sporcare lenzuola, pavimenti, muri e aprire i cuscini del divano per giocare con le piume che ci sono all’interno.
- hey, al posto di comportarti da “ mammina ” , scendi giù a giocare con noi, tra poco arriva la pizza, ti prometto che dopo, prima che andranno via, metteremo tutto apposto.
- ne dubito…

Scendemmo giù, era arrivata la pizza e loro ne stavano già mangiando una fetta ciascuno, seduti a terra.
- SIETE DEGLI ANIMALI! Le vedete quelle? - indicai con il dito - Bene…quelle, noi esseri umani, le chiamiamo sedie,  e le usiamo per appoggiarci sopra il culo quando mangiamo!
- Zayn ma che ci fa questa qui?
Ovvio che doveva parlare quello meno adatto alla situazione, il riccio di merda.
- E’ la mia migliore amica e siete pregati di trattarla bene, soprattutto tu, Harry, che sappiamo bene come sei fatto.
Risero tutti ad alta voce guardando Harry.
- sì Zayn, fidati di me. Quindi…scendi da quegli scalini e mangi con noi?
- no, per niente…è stato un piacere conosc…
- sì certo che mangia con noi, vero Vale?

Mi interruppe Zayn. Mi guardò con occhi imploranti.
Sapevo quanto era importante per lui che io andassi d’accordo con i componenti della band e quindi, anche se di malavoglia, feci quegli ultimi due scalini e mi sedetti con loro per terra, sì…proprio per terra!
Zayn mi presentò per bene tutti i ragazzi: dal più stupido al più antipatico, dal più dolce al più carino. Mangiammo la pizza tra risate e giochi vari, ovviamente io e il riccio non ci toccammo neanche per sbaglio.
Dopo la pizza e dopo aver chiacchierato un po', Liam propose di fare un gioco.
Si trattava di pescare due foglietti sui quali c’era scritto un nome per ciascuno; i due nomi che uscivano dovevano mantenere più oggetti con più parti del corpo che erano scritte su altri foglietti che venivano pescati da qualcuno.
Dopo averci spiegato per bene il gioco, pensammo tutti che sarebbe stato divertente e scrivemmo veloci i nostri nomi e tutte le parti del corpo su dei foglietti, questi ultimi vennero disposti in due contenitori diversi.
Passò circa un’ora o di meno e ci eravamo divertiti tantissimo.
Uscivano le posizioni più strane e ogni tanto qualcuno scoppiava a ridere facendo così cadere l’oggetto e perdere.
Niall pescò altri due foglietti: Valeria, Harry.
Mi arrivò una vampata di calore in faccia e sentivo che mi ero fatta rossa come un pomodoro.
Si sentì uno ‘ Ooohh ’ da parte dei ragazzi, io e Harry rimanemmo pietrificati, era chiaro che nessuno dei due voleva toccarsi neanche con un paio di guanti.
Iniziai a balbettare frasi senza senso, dicendo che non volevo farlo, ma i ragazzi mi convinsero dicendo che sarebbe stato ugualmente divertente.
Niall proseguì pescando i due foglietti con le parti del corpo con cui dovevamo mantenere l’oggetto.
- Valeria, mano, guancia!
Così misi la mia mano sulla sua guancia, era morbida e liscia ma feci finta di niente.
- Harry, polso, schiena!
Harry poggiò il suo polso sulla mia schiena ben stretto, cercando di non far cadere l’oggetto.
Cercavamo di non incrociare i nostri sguardi neanche solo per un attimo.
- Valeria, mano, fianco.
Mettendo la mia mano sul suo fianco, eravamo praticamente abbracciati. Riecco la vampata improvvisa di calore intenso.
- Harry, bocca, bocca! HAHAHA, cazzo…
Harry sbarrò gli occhi e si girò di scatto guardando Niall.
Io non riuscivo a fare nessun tipo di espressione.
- aspetta, non può uscire due volte la stessa parte del corpo!
- invece si Vale, avete tutti e due una bocca, no?
- daiii, Vale, le vostre labbra saranno separate da un oggetto…
- Louis, l’oggetto è minuscolo. Toglietevelo dalla testa, io ho finito qui!

Harry parlò e come sempre aveva quell’aria fastidiosa da uomo con esperienze.
- l’ho detto io che è una bambina, non sa giocare!
- stà zitto, sei ridicolo! Sono fidanzata e questo gioco fatto con te non è divertente.
- ma a noi cosa frega che sei fidanzata? Hai accettato di giocare e ora continui!
- non continuo proprio un cazzo, soprattutto perché me lo hai detto tu!

Lasciai cadere tutti gli oggetti staccandomi da Harry, uscii di corsa dalla stanza e andai di sopra nella mia cameretta. Mi misi a letto e mi addormentai subito.
 
 
La mattina dopo mi svegliai di cattivo umore.
Mi preparai e scesi giù a fare colazione, c’era Zayn con la testa appoggiata al tavolo e aveva gli occhi chiusi.
- Zayn…
Gli accarezzai i capelli per farlo svegliare, alzò di colpo la testa dal tavolo.
- tranquillo..ma hai dormito così tutta la notte?
- no..ho dormito nel letto però quando sono sceso giù per accompagnarti a scuola mi è venuto sonno e sono crollato sul tavolo. Ieri abbiamo fatto tardissimo, non ci hai sentito?
- no…
- …senti..mi è dispiaciuto molto che ieri sei andata via, non volevo che tu ti sentissi a disagio.
- no, anzi, all’inizio mi sono divertita a quel gioco, ho fatto coppia con Louis e Liam e mi sono fatta tantissime risate, poi è arrivato il turno di Harry e…

- sì, lo so! Ma…ti sta almeno un po’ simpatico, dai..
- NO!
- perché?
- ehmm, Zayn mi accompagni a scuola? Si è fatto tardi!

Uscii fuori dalla porta e lo aspettai vicino all’auto.
Arrivata a scuola gli dissi che mi avrebbe riportata a casa Nate e che lui non doveva venire.
 
Le lezioni passarono lentissime, soprattutto l’ora di economia sembrava che non sarebbe mai passata!
Uscii fuori dal cancello principale e Nate ancora doveva uscire dalla sua classe.
Intravidi tra la folla Louis seduto su un motorino, forse il suo, gli andai incontro.
- Hey Louis!
- Heeyy ciao!
- cosa ci fai qui? Aspetti qualcuno?
- si, la mia ragazza…
- la tua ragazza? Sei fidanzato?
- haha si da pochi giorni…stasera potrete conoscervi meglio, verrà anche lei dietro le quinte a vedere la finale.

- ah bene.. non vedo l’ora.
- eccola!

Me la indicò col dito.
- ma che cazz?!
- cosa?
- Annie?
- Sì perché, la conosci?
- Louis, cioè tu, cioè tu e lei siete…insomma state insieme? Tu stai con quella?!
- mi spaventi! Cosa succede con Annie?

- niente, sta arrivando io vado, è arrivato Nate.
- Aspet…ok ciao..

Mi allontanai velocemente prima che lei si avvicinasse del tutto a Louis.
Sì, avete capito bene! Louis, quel ragazzo così adorabile, simpatico, divertente e tutti gli aggettivi belli di questo mondo, stava con quella antipatica che si era fatta come minimo mezza scuola.





ANGOLO AUTRICE: 
Ciao bellissima, grazie per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche!
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?) vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u

cccciiiiaooo belle :') ♥♥

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** #flashback ***


Louis.
 
Non sapevo assolutamente cosa aveva Annie che non andava per Valeria.
A mio parere Annie era una ragazza dolcissima, ovviamente l’apparenza inganna.
L’avevo conosciuta un mesetto fa, era sera e lei piangeva da sola per strada.
Si sedette su una panchina e io non potei fare a meno di andarci vicino quando passai dì lì e la vidi piangere tutta sola.
- Scusa, ti senti bene, hai bisogno di qualcosa?
Lei aveva la faccia tra le mani e i gomiti poggiati sulle gambe. Quando le parlai si tolse lentamente le mani dalla faccia fino a scoprire il viso, quasi timidamente alzò il capo e mi guardò negli occhi.
Fu lì che probabilmente ebbi un colpo di fulmine. Quando i miei occhi si incrociarono con i suoi mi scoppiò qualcosa dentro senza saperne il motivo.
Aveva degli occhi verdi che illuminavano quella sera nuvolosa, brillavano sotto la luna e in quel momento, pieni di lacrime, erano ancora più belli e luccicanti, carnagione chiara e bocca rossa.
Per non parlare di quei capelli biondi lunghi leggermente ondulati che gli scendevano sotto il seno.
Quando mi parlò per la prima volta, la sua voce era debole ma allo stesso tempo leggera e bella.
- Niente, non preoccuparti…sto bene.
- posso sedermi?
- se vuoi…

Mi sedetti.
- perché sei qui da sola a piangere? Sempre se posso sapere eh…
- avevo bisogno di qualcuno che me lo chiedesse. Ho litigato con le mie amiche, pensano che io sia…una puttana!
- wow perché?

- perché tutti i ragazzi che ci vengono vicino vengono solo per me, è successo giusto due ore fa, il ragazzo che la mia amica aspettava da tutta una vita prima ci è venuto vicino, poi si è scoperto che era venuto per me e di lei pensava solo che era una cozza da quattro soldi. Lei mi ha allontanata subito definendomi una ‘ruba ragazzi’ e dicendo che per colpa mia loro potrebbero rimanere zitelle a vita!
- bhè ma se sono cozze e tu sei così bella cosa puoi farci? È meglio che ti hanno allontanata, almeno non diventi una cozza anche tu, cioè non so se mi intendo.

Cercai di fare una battuta, era scadente ma lei rise di gusto ugualmente.
- Hahahahaahah…!!
- dai non fa ridere haha!
- sei buffo.

Mi guardava con un sorrisetto.
- sei riuscito a farmi ridere, non rido quasi mai con un ragazzo da quando ho scoperto che stanno con me solo per il divertimento di una notte, cercano di farmi sorridere per farmi fare una buona immagine di loro e portarmi a letto. Dicono che mi sono fatta mezza scuola, quando poi in realtà in tutta la mia vita l’avrò fatto circa una o due volte. Come se non bastasse, ci sono quelle persone che pensano che io sia una puttana solo perché ho tanti ragazzi attorno, ma ti assicuro che sono loro che mi vengono vicino! Oohh che brutta immagine che mi sono costruita!
- no aspetta, non te la sei costruita tu! L’hanno fatto le persone invidiose, tu passaci sopra e goditi la vita!
Fu una serata diversa dalle altre, con lei…le nostre risate rimbombavano nel silenzio di quella sera, per strada non passava un’auto e i marciapiedi ancora bagnati dalla pioggia, erano deserti.
C’era solo un lampione arancione a farci compagnia, nient’altro.
Da quel giorno ci scambiammo i numeri e ci vedevamo sempre, ovviamente non le vietavo di avere amici maschi, sapevo che lei voleva solo me come mi diceva sempre.
Si avvicinò subito a me appena mi vide da lontano, la presi a me e la strinsi, come al solito era triste, aveva ricevuto minacce non so per quale motivo, ma adesso c’ero io a proteggerla, le diedi un lieve bacio sulle labbra e le scostai i capelli dietro l’orecchio,  dopodiché la feci salire sul motorino. Ci dirigemmo verso casa di Liam che ci aspettava con Danielle. Dovevamo fare un’uscita a quattro, prima del grande evento di quella sera.

 
 
 
Liam.
 
Lou ed Annie ancora dovevano arrivare, ero lì a casa da solo e aspettavo che qualcuno bussasse alla porta. Non finii neanche di pensarlo che suonò il campanello ed andai ad aprire.
Era Danielle. Era strano che era arrivata prima di Louis.
Come sempre era bellissima e io continuavo a pensare se non avessi ritentato ad xfactor come avrei fatto adesso senza di lei
Anche Danielle quella sera sarebbe stata dietro le quinte e questo mi rassicurava moltissimo.
Quell’esperienza mi aveva fatto crescere davvero tanto e il pensiero per quella sera rimbombava nella mia mente, ma quando vidi i suoi occhi e il suo sorriso apparirmi davanti quando aprii la porta, tutti i pensieri scomparvero.
Non avrei mai dimenticato quel venerdì della seconda settimana, quando io ero arrabbiato con me stesso perché non avevo voce e non riuscivo a provare per bene la canzone. Uscii fuori al terrazzo a prendere un po’ d’aria, gli altri non mi seguirono, sapevano che volevo stare un po’ da solo.
Quel pomeriggio c’era anche lei a provare i balletti e uscì fuori anche lei per un motivo che mi spiegò dopo aver parlato per qualche minuto. Avevamo già parlato qualche volta, ma non come quella volta in cui scoccò quella scintilla.
- Ciao, anche tu qui fuori?
Dissi con un sorriso, squadrandola dalla testa ai piedi.
- Ehh si, non ne posso più.
- Infatti, è solo la seconda settimana e sono super stressato, non che non mi piaccia fare questa esperienza, ma a volte ho bisogno troppo di prendere aria fresca sul viso.
- bravissimo! È la stessa cosa che capita a me, mi è successo due minuti fa…
- cosa è successo?

- nulla di grosso, non riuscivo a fare un passo, le cose diventano sempre più difficili e nessuno riusciva a comprendermi lì dentro, sono tutti molto nervosi e quindi abbiamo avuto una litigata tutte quante, me ne sono uscita subito! Tu invece?
- quasi stesso problema, non ho voce da due o tre giorni e non riesco a cantare bene.

Era così speciale, con uno di quei sorrisi riuscivo a stare bene per una settimana intera, mi rimanevano impressi, quella dentatura perfetta e bianca, la sua carnagione scura e quei capelli ricci che gli riempivano il viso, gli occhi di un castano intenso che al sole brillavano e sfumavano nel verde scuro. Mi feci coraggio e le chiesi il numero, da lì è partito tutto e voglio che non finisca mai!
Mentre pensavo avvolto tra le braccia di Dani, fui interrotto da un secondo suono del campanello, andai ad aprire. Finalmente erano arrivati Lou con la fidanzata.
Annie e Danielle erano diventate molto amiche e per questo uscivamo sempre insieme, ci divertivamo di più. Danielle si alzò dal divano alla vista di Annie alla porta e andò ad abbracciarla, io e Lou ci salutammo con degli scontri di pugni.
Prendemmo i giubbotti e uscimmo di casa, quella sera sarebbe stata: LA SERA! 





ANGOLO AUTRICE: 
Ciao bellissima, grazie per aver letto il capitolo, se vuoi darmi qualche consiglio per migliorare lascia una recensione, sono pronta ad accettare tutte le critiche!
Se volete che vi aggiorni io sui nuovi capitoli, nella recensione includete anche il vostro nickname di twittaaahh (?) vi seguirò, però voi seguitemi indietro u.u

cccciiiiaooo belle :') ♥♥

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** un abbraccio inaspettato. ***


Valeria.
 
Quella sera arrivò velocemente, studiai tutto il pomeriggio, mi vidi con Nate che era un po’ giù di morale e mi disse che doveva dirmi una cosa ma l’avrebbe fatto solo dopo questa serata così importante per me. Ero preoccupata ma non dovevo farmi vedere così da Zayn che già era nervoso di suo.
Si vestì in fretta e continuava a dirmi che gli veniva da vomitare, io lo tranquillizzavo dicendo solo che era ansia niente di più, era la verità infondo.
Andammo allo studio e trovai Louis con Annie, Liam con Danielle, Jade che venne da sola, Niall e Harry. Raggruppata tutta la band, li chiamarono a provare e a truccarsi, rimasi sola con le persone che odiavo di più al mondo in quel momento, Jade e Annie, Danielle più o meno si salvava.
Non sarei mai andata io da loro per iniziare un discorso, infatti venne Annie per prima.
- Ciao…hai accompagnato Zayn? sei la sua ragazza?
Mi parlava con un sorriso adorabile, ma io non ricambiavo, ero fatta così. Bella merda!
Non feci in tempo a rispondere che rispose Jade al posto mio.
- No! Lei non è la ragazza di Zayn…
- scusa qualcuno ha detto: parla?!
- non c’è bisogno di nessuno che me lo dice!
- meglio non continuare..
- sì, solo perché non sai che dire..
- è vero non so che dire, ma so che fare se non stai zitta entro cinque minuti.

Mi avvicinai a lei con aria di sfida, avrei voluto tirarle un pugno in faccia e l’avrei fatto.
Grazie a Dio arrivò Zayn a controllare, sapeva che avremmo litigato, ne era sicuro! Mi strinse le spalle e mi tirò verso lui, mi portò un po’ più distante dalle altre tre.
- Vale, ti prego cerca di controllarti, non devi per forza organizzare una rissa.
- Zayn lei…è odiosa!
- non è vero, ma che cazzo ne sai?
- Annie mi ha chiesto se ero fidanzata con te, stavo rispondendo di no ma lei l’ha fatto al posto mio, ma che cazzo vuole?
- niente…non devi per forza reagire così! Vuoi che ti porti con me nella sala prove?
- e vedere il riccio davanti ai miei occhi per le prossime due ore e mezza? NO GRAZIE!
- allora porto lei!

Ci avvicinammo di nuovo a alle altre, Zayn prese Jade sotto braccio e la portò con lui.
Rimasi con Annie e Danielle che non diceva una parola e continuava a guardare il cellulare.
Annie mi parlò di nuovo, era evidente che voleva fare amicizia, a me non dispiaceva.
- sei nervosa quanto Zayn…
- sì perché anche se siamo solo amici, siamo un tutt’uno e sto morendo di ansia. Tu sei venuta qui per…?

Feci finta di non sapere.
- Oh io sono qui per Lou, sono la sua ragazza.
Era davvero carina e non era affatto antipatica come tutti dicevano, si toccava continuamente i capelli. Si avvicinò anche Danielle. Iniziammo a parlare per ore, arrivò il momento.

 
Zayn.
 
Avevamo fatto una bella esibizione, in quel momento il cuore mi batteva all’impazzata.
Prima di salire sul palco ci eravamo promessi che qualunque cosa fosse successa, non ci saremmo divisi e avremmo continuato, nel bene o nel male dovevamo restare uniti, questo era solo l’inizio!
Un abbraccio di gruppo, poi salimmo quegli scalini.
Eravamo sul palco e stringevamo i microfoni tra le mani sempre più forte, di certo non avremmo potuto stringerci le mani come le femminucce.
Il presentatore doveva annunciare quel fottuto nome di chi avrebbe vinto quell’edizione di xfactor e iniziò col dire sempre le solite stupidaggini che ti fanno salire solo l’ansia e il vomito.
Poi disse le fatidiche parole:
- il primo ad abbandonare il palco è…
Vidi Harry che abbassò il capo, alzò solo lo sguardo, Niall si passava in continuazione le mani tra i capelli, Louis aveva sempre quel sorrisetto, Liam aveva un volto preoccupatissimo e a volte chiudeva gli occhi per più di cinque secondi, poi li riapriva, io abbassai la testa e chiusi gli occhi.
In un momento mi passarono davanti tutte le immagini di quella stupenda avventura, tutte le risate, gli amori, i litigi, poi…
- ONE DIRECTION!
Restai col capo abbassato, avevo la mano sulla spalla di Simon la quale strinsi più forte, non volevo aprire gli occhi. Non vidi le reazioni degli altri, poi sentii qualcuno che mi accarezzava la schiena, era Lou, il suo sorriso mi rallegrava sempre un po’. Mi disse che era tutto okay e che dovevo pensare alla promessa fatta.
Ci fecero vedere un video con tutte le nostre vittorie fino a quel momento, ci complimentammo con gli altri due. Scendemmo dal palco.
Jade non era in lacrime, la capivo, non la sentiva una cosa anche sua dato che ci conoscevamo da poco, mi abbracciò calorosamente. Mi sentii meglio.
Liam era abbracciato a Danielle, Lou ad Annie, Niall ad una sua amica di classe e io con Jade.
Cercai con lo sguardo Vale, quando la trovai non potevo crederci, in un momento pensai addirittura che quella non era lei, ma poi realizzai che davanti ai miei occhi c’era proprio quello che pensavo e non mi sbagliavo. Accennai un sorriso.

 
Valeria.
 
Mentre scendevano dal palco, avrei voluto stringere Zayn per almeno un’ora, era sicuramente distrutto.
Mi si fermò davanti il riccio, forse gli impedivo il passaggio, così mi spostai un po’.
Lo guardavo con aria seria, una lacrima gli scese sul viso, si vedeva che ci teneva molto a tutto questo.
Quando mi spostai non passò oltre, anzi, guardò in alto per non far scendere altre lacrime, poi mi guardò negli occhi, era serio.
- mettiamo da parte l’odio, per un secondo… -disse con una voce rauca.
- s-sì, cioè, in che senso?
- ….

D’un tratto altre lacrime scesero sul suo viso e si buttò con tutto il peso su di me abbracciandomi fortissimo. L’impatto fu così forte che indietreggiai di due passi con lui che mi piangeva sulle spalle e che mi stringeva le braccia attorno al collo.
Lo ammetto, non potei fare a meno di abbracciarlo anch’io, così lo strinsi ai fianchi e facevo su e giù con la mano sulla sua schiena.
Mi provocò una tristezza incredibile che gli occhi mi si fecero lucidi e mi bruciavano, ma non feci uscire quella lacrima.
Non so perché ebbe quella reazione, forse ero la prima che gli era capitata davanti, ero più bassa delle altre ed era più bello abbracciarmi, giuro non lo so, ma so che quell’abbraccio non mi lasciò per niente indifferente.
 
La mattina dopo, Zayn mi accompagnò a scuola, dovevo andare per forza anche se la sera prima avevamo fatto molto tardi, avevo un’interrogazione importante e un compito in classe.
Incontrai Nate che continuava ad avere un’espressione triste ogni volta che mi guardava, ero sempre più preoccupata, anche se ieri sera per un attimo scomparvero tutti i pensieri dalla mia mente.
Mi disse che me l’avrebbe detto dopo le lezioni, saremmo andati a fare un giro e mi avrebbe dato la notizia. Entrammo insieme in classe, lui andò a parlare con i suoi amici, io mi diressi verso il mio banco.
Nella mia classe c’era una ragazza nuova, la notai subito perché era vestita in un modo piuttosto…inadeguato.
Era abbastanza più alta di me, gambe da fotomodella e seno sporgente, i capelli neri lunghissimi e carnagione scura, era ben preparata per un semplice giorno di scuola: rossetto, ombretto, colata, matita, pantaloni molto molto aderenti e la maglia non era da meno.
Decisi di andarle subito a spiegare che questa era una classe e non una sala prove da ballo per cubiste.
La cosa era strana, parlammo due minuti e subito ci trovammo d’accordo.
Ci sedemmo vicine e il suo aspetto mi interessava sempre meno, piuttosto mi piaceva un sacco il suo carattere. Si chiamava Valentine.
Quel pomeriggio la invitai a casa, anche se non era la mia, ma quella di Zayn.
I miei genitori sarebbero tornati questa notte. 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** touch me when the lights go off. ***


Innanzi tutto mi scuso se in questo capitolo non è presente nessuno dei One Direction.
Spero però che non vi basiate su questo, ma su come ho scritto e se vi è piaciuto.
Spero anche che lo leggiate lo stesso con entusiasmo e spero che vi abbia trasmesso qualcosina :) 
Buona Lettura! ♥
*RECENSITE* 






Valeria.


Appena suonò la campanella dell’ultima ora, Nate mi aiutò a sistemare i libri in cartella e uscimmo insieme mano nella mano, ebbi giusto il tempo di salutare Valentine, poi salii sul motorino.
Durante il tragitto Nate continuava a stringermi la mano che avevo appoggiato sulla sua gamba.
Arrivammo nel parco che ci piaceva tanto, lì avevamo trovato una specie di “nascondiglio” dove potevamo rifugiarci e baciarci o semplicemente parlare per ore ed ore ed ore.
Ci sedemmo sull’erba uno di fronte all’altro, le nostre mani non si erano staccate un secondo.
Non smetteva di baciarmi o di accarezzarmi le guance, strinse le labbra guardandomi con un’aria preoccupata. Poi finalmente parlò, ero ansiosissima.
- Mi ami?
- Nate, ma cosa..
- Amore rispondi, mi ami?
- sì, ti amo!

Mi baciò di nuovo. Il suo respiro accelerava e le sue mani tremavano mentre stringevano le mie.
- ti amo anche io, tantissimo, giuro!
- Nate che succede?
- cazzo, cazzo, cazzo!
- Nate mi spaventi…

Sentivo gli occhi riempirsi di lacrime, aveva un tono di voce distrutto e non ce la faceva a parlare.
- mio padre è stato trasferito…
Non parlai. Continuò dopo qualche secondo di meditazione.
- santo cielo, ti prego cerca di capire, non li vedi i film? –disse nervoso.
- ma che c’entra? Nate mi fai innervosire anche a me così, parla chiaro!
- mi devo trasferire negli stati uniti, cazzo!

Capii solo in quel momento perché mi aveva parlato dei film, era tutto così simile ad un fottuto film!
Continuavamo a stringerci le mani, ma la presa diventò sempre più debole da parte mia, avevo perso la forza di fare tutto. Nate mi guardava, una lacrima gli rigò il viso. Si buttò all’indietro stendendosi con la schiena sull’erba e si mise le mani sul volto respirando velocemente. Poi si rialzò lentamente e vide che io fissavo il vuoto.
- dì qualcosa, ti prego…
Lo guardai.
- quando parti?
- domani mattina sarò già sull’aereo.
- e tu me lo dici solo oggi?
- l’ho saputo con certezza cinque giorni fa, non ce la facevo a dirtelo e poi si stava avvicinando la finale di Zayn…mi dispiace, cazzo.

Due lacrime piene di dolore scesero sulle mie guance.
- Nate tu…tu non puoi lasciarmi, ti prego.
- vieni con me.

Si alzò di scatto e mi prese per la mano facendomi alzare, camminammo a passo svelto verso il motorino.
- dove?
- stà zitta, vieni prima che si faccia ancora più tardi!

Salimmo veloci sul motorino, correva tantissimo ed era concentrato sulla strada.
Ci fermammo in un hotel del centro da due stelle.
Prenotò veloce una stanza per due persone per un solo giorno, mi teneva la mano, come sempre. Pagò tutto lui.
Salimmo nell’ascensore e appena arrivati uscimmo di corsa e aprimmo la porta della camera, non avevamo valigie, eravamo solo noi due.
Entrati in stanza chiuse le tende rendendo la stanza più scura e illuminata solo da una lampada da comodino.
- Nate cosa vuoi fare? –feci finta di non capire, avevo paura.
- voglio farti sentire il mio amore, voglio renderti una parte fondamentale della mia vita per sempre, anche se io mi sposerò con un’altra donna e tu con un altro uomo. Voglio sentirti mia, amarti completamente. Ti fidi di me?
Tremavo come una foglia, mentre diceva quelle parole si avvicinava sempre di più e io indietreggiavo. Arrivai a toccare il muro con la schiena, lui mi cinse i fianchi e mi baciò prima di farmi rispondere, poi risposi.
- voglio ricordarti per sempre anch’io, amore mio.
Le mie lacrime si mischiavano con le sue e i nostri baci erano salati e sempre più appassionati.
Mi alzò la maglietta, mi accarezzava dappertutto. Io ero più impacciata ma i miei baci erano intensi e pieni d’amore e passione. Lo bloccai per un istante.
- toccami quando le luci saranno spente Nate, ci sentiremo meglio... -dissi ansimante e imbarazzata allo stesso tempo. Accennò un sorrisetto rassicurante, fece come gli dissi.
In un attimo ci ritrovammo sul letto, i nostri vestiti erano alla fine del letto sul pavimento, gli stringevo le mani, avevo paura, era la prima volta. Mi rifece quella domanda.
- ti fidi di me?
- sì sì e sì!

Spense la luce.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 'yes, i will come!' ***


Valeria.
 
Mi svegliai, erano le tre del pomeriggio.
Le coperte erano calde e avevano il suo profumo.
Sentivo il rumore dell’acqua, era nella doccia.
Mi alzai e mi vestii, mi sarei lavata a casa mia, mi misi seduta al letto massaggiandomi le tempie con gli occhi chiusi. Il rumore dell’acqua cessò, aprii gli occhi.
Dopo pochi minuti uscì dal bagno ed era vestito, aveva solo i capelli leggermente bagnati.
Mi fece alzare prendendomi con tutte e due le mani, mi stampò un bacio sulle labbra.
- Nate, sarà tutto molto più difficile ora.
- lo so, ma dovevo farlo, dovevo dimostrarti il mio amore. Mi hai insegnato ad amare e mi hai fatto crescere. TI AMO.
- …ti amo anch’io.

Chiusi gli occhi per pensare ad altro e per non far scendere altre stupide lacrime.
Mi accarezzò la testa e mi strinse a sé, sospirando.
- andiamo, ti accompagno a casa.
Il suo tono di voce era basso, mi distruggeva ancora di più.
Scendemmo giù, il motorino era lì e c’era la mia cartella sopra.
Mi accompagnò fin sotto casa di Zayn, che come sempre mi aspettava alla finestra finché non tornavo, potevano passare anche ore, ma non si muoveva da lì.
- salutiamoci qui Nate, per sempre, non voglio rivederti stasera all’aeroporto mentre vai via da me.
Scoppiai a piangere, mi abbracciò fortissimo, pianse anche lui.
- giuro di non dimenticarti MAI! Tu prometti che non ti dimenticherai mai di me?
- te lo prometto. TI AMO.
- TI AMO.

L’ultimo bacio fu lì, davanti casa di Zayn, molte ore prima che partisse per gli USA per sempre.
Lo guardai allontanarsi col motorino per l’ultima volta, e per l’ultima volta mi urlò: “ PER SEMPRE, PICCOLA! ”
Entrai singhiozzando e abbracciai Zayn fortissimo, i miei singhiozzi rimbombavano per tutta la casa.
Zayn mi sussurrava all’orecchio frasi rassicuranti.
Due ore dopo, venne Valentine e venne anche Niall.
Valentine non sapeva nulla che io non ero in vena, altrimenti non sarebbe mai venuta.
Non le dissi niente perché volevo farla venire per distrarmi un po’.
Le spiegai tutto e lei era comprensibile e pronta ad abbracciarmi ogni qualvolta che versavo una lacrima.
Scendemmo giù in cucina, le presentai Niall.
Passammo quella giornata tutti e quattro insieme e non pensai intensamente Nate, come feci invece quella notte. L’ultima notte che dormivo da Zayn, la notte in cui partiva Nate.
Piangevo nel letto e sentivo lo stomaco che si chiudeva, mi muovevo in continuazione fino a quando sentii mancare il respiro e mi alzai di scatto dal letto correndo alla finestra e aprendola.
Il mio volto era bagnato da lacrime e sudore, non volevo svegliare Zayn anche se in quel momento avevo bisogno di lui. Mi rimisi a letto e mi addormentai.
 
Passarono due settimane.
A scuola era tutto troppo diverso senza lui in classe.
Le lezioni passarono ancora più lente del solito anche quel giorno e quando suonò la campanella restai seduta al banco mentre tutti uscirono.
Entrò qualcuno in classe. Harry.
- che ci fai qui?
- Zayn mi ha detto che dovevo venirti a prendere io, ho visto uscire tutti tranne te e ora sono qui.
- non ho bisogno di una guardia del corpo o roba simile…grazie.
- senti bella, non fare storie, tu vieni con me, Zayn mi ha detto così!
- perché ha mandato proprio te? Devo dirgli di cambiare staff!
- ti credi spiritosa?
- no.
- bene….comunque dai vieni, andiamo a casa.

Mi alzai e mi avvicinai a lui, mi resi conto di essere stata scorbutica come sempre.
- scusami, davvero è che insomma Nate è…
Non mi fece terminare.
- non preoccuparti.
Mi sorrise.
Eravamo in macchina e io continuavo a guardare fuori dal finestrino.
Mi accorsi che la strada che percorreva non era quella per arrivare né a casa mia né a quella di Zayn.
- dove stiamo andando?
- da Liam, siamo tutti lì, dobbiamo darvi una notiziona che ti renderà felice.
 - darVi?
- sì, ci sono anche Jade e Annie. Danielle già sa tutto.

Notiziona? Possibile che Zayn non mi aveva anticipato nulla come faceva sempre?
Arrivammo, scesi subito.
Eravamo abbastanza numerosi, c’erano gli amici della band e le rispettive ragazze.
Notai che c’era anche Valentine, era stava invitata da Niall, mi sarei fatta spiegare di più da lei più tardi.
I cinque ci fecero sedere tutti sui divani, loro erano in piedi davanti a noi.
Iniziò Liam con i suoi giri di parole infiniti.
- bene..ehm..vogliamo innanzitutto ringraziarvi per essere stati vicino a noi durante quest’edizione di xfactor, siamo arrivati terzi e dopo questo abbiamo continuato la nostra vita normale, poi Simon ha firmato un contratto con noi nella sua casa discografica e abbiamo fatto il tour di xfactor che è finito da poco,  ma adesso è cambiato ancora qualco…
Attaccò Louis.
- si vabbè Liam. In poche parole tra meno di una settimana partiamo per un tour, gireremo i posti più importanti dell'Inghilterra, e alcune di voi dovranno venire con noi.
Indicò noi ragazze col dito.
Eravamo tutti increduli, gli amici della dei ragazzi si alzarono dal divano e con urla e risate gli saltarono addosso, ridevamo e scherzavamo, poi ci dissero chi sarebbe venuto.
Parlò Zayn.
- ovviamente con noi verranno Annie e Dani e Niall ha invitato anche Valentine, e…io.. ho pensato di far venire anche te, Jade, sempre se vuoi.
La guardò con un mezzo sorriso. Ovviamente lei accettò e gli piombò tra le braccia.
Poi venne verso di me.
- tu non puoi mancare…
- non so, mi mancherà mia madre…
- cosa? Stai per rifiutare?
- nono, cioè non so.
- non puoi non venire, soprattutto tu.
- fammi pensare un secondo, aspetta...

Andai in un’altra stanza lasciandolo lì in piedi senza parole, appoggiai le mani sul davanzale di una finestra.
Non è che non volevo andare, anzi, era solo che mi sarebbe mancata mia madre e poi con tutta quella storia di Nate, e poi lo ammetto non mi andava giù che ci sarebbe stata anche Jade, mi avrebbe lasciata di sicuro da sola per stare con lei!
Entrò Harry. Sembrava che mi seguisse, sembrava un angelo custode.
- depressa? Come sempre d’altronde.
- come fai ad essere sempre così rompicoglioni? Io non ci riuscirei.
–dissi ironica.
Sorrise. Si avvicinò anche lui alla finestra.
-  ci hai pensato?
- sì, forse..
- Zayn di là è seduto sul divano da solo, sappi che gli mancherai molto.

Mi guardava mentre io fissavo fuori dalla finestra.
- lo so…ma c’è Jade…
- ma che te ne frega?
- ah si? E io con chi rimarrò se tutti staranno con le rispettive ragazze?
- con me.

Mi girai a fissarlo. 
Fece per cambiare discorso, era un po' imbarazzato.
- mancheresti molto a Zayn se non verresti e…un po’ anche a me. Sei l’unica che con un abbraccio quella sera della finale, nonostante l’odio che c’è tra di noi, mi ha fatto sentire meglio e ha fatto cessare le mie lacrime. E poi in queste ultime settimane mi sei stata vicina a scuola quando venivo inseguito da ragazze ahah.
Risi ad alta voce ricordandogli un episodio che era successo.
Ridemmo per alcuni minuti da soli in quella stanza.
Era la prima volta che essendo da soli ridevamo al posto di litigare.
Prendemmo aria.
- ti prego, voglio una risposta positiva, fallo per me…cioè per Zayn! –lo fece di proposito.
- ahhh..okay, sì verrò..sarà divertente, no?
Gli si accese un sorriso enorme sul viso che fece sorridere automaticamente anche me.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** you don't know you're beautiful. ***


ANGOLO AUTRICE TENERA E DOLCE *w*
Ciao splendori, innanzi tutto grazie anche per aver cliccato semplicemente sul link e grazie a chi leggerà questo capitolo e recensionerà!
Volevo dirvi che la storia si farà ancora più interessante e quindi vi conviene leggerla, non abbandonatemi ç.ç ! Poooii come tutti sapete oggi è il compleanno del nostro 'curly boy' e quindi dobbiamo augurargli tutti un buon compleanno u.u (?) 
Buona lettura, recensiteee!








Valeria.
 
Erano già troppi istanti che ci guardavamo negli occhi senza dire una parola e le nostre espressioni stavano diventando fin troppo serie per i miei gusti.
Distolsi lo sguardo, iniziai a balbettare frasi senza senso.
- okay, cioè sì che bello, sìsì..
Anche lui si accorse che eravamo diventati troppo seri, mi assecondava.
- sì bellissimo, bhè andiamo a dirlo a Zayn, no?
- sìsìsì andiamo, non perdiamo altro tempo.

 
 
Zayn.
 
L’aspettai con ansia, ma non ritornava, non usciva da quella maledetta stanza.
Quanto ci vuole per pensare?
Mi alzai dal divano e andai a bere un bicchiere di birra.
Vidi Jade ballare. Aveva quei movimenti sensuali e non riuscivo a resisterle.
Mentre sorseggiavo dal bicchiere la seguivo con lo sguardo qualsiasi movimento faceva, decisi di andarle vicino e dirle che mi era letteralmente entrata in testa e non voleva uscire più.
Mi avvicinai dietro di lei e le cinsi i fianchi, la baciavo dietro il collo.
D’un tratto si fermò e si girò lentamente, vedevo nei suoi occhi la voglia di rubarmi un bacio, e io non ero da meno.
La strinsi nuovamente a me e lei mi avvolse le braccia attorno al collo.
Feci io la prima mossa, avvicinai con dolcezza la mia bocca alla sua e sentimmo subito l’umidità di quel bacio. Non sapevo sicuramente se era amore perché era troppo presto forse, ma ero sicuro di provare una forte attrazione fisica verso di lei e il suo carattere mi piaceva un sacco.
Riusciva a capirmi sempre, era gelosa quando doveva, tranne alcune volte, e mi sapeva sempre confortare. Certo non avrebbe mai preso il posto di Vale, non le avrei mai fatto questo, diciamo che erano le due donne più importanti della mia vita, dopo mia mamma, e lo erano allo stesso modo.
Ci appartammo in una stanza per stare più in silenzio, avevamo voglia di parlare.
- sei felice di venire al tour?
- è la cosa più bella che mi sarebbe potuta capitare, zayn…
-mi stampò un bacio sulla guancia calda.
- mi fai contento quando dici queste cose. –le sorrisi, continuai a parlare.
- promettimi solo una cosa…
- dimmi.
- promettimi che non litigherai con Vale, voglio che tu e lei andiate d’accordo, per me siete allo stesso livello.
- e forse è proprio questo che ci irrita, zayn.
- cosa?
- il fatto che nessuna è più importante dell’altra per te, siamo due persone diverse, dovremmo avere due valori diversi.

- per me siete sullo stesso piano, non voglio vedervi litigare al tour, mi rovinereste solo questa magnifica esperienza.
- okay, farò del mio meglio, avvisa anche lei però!
- ora vado a cercarla, deve darmi la conferma. Mi aspetti qui?
- penso che sia arrivato il momento di tornare a casa, ci vediamo domani okay?
- okay.

Stava per salutarmi con un semplice bacio sulla guancia, feci finta di ricambiarlo anche io sulla sua guancia destra, ma arrivato vicino al viso cambiai direzione e la baciai sulle labbra. Mi sorrise imbarazzata. L’accompagnai alla porta poi andai in cucina dove c’erano Vale ed Harry.
Ancora insieme? E stanno ridendo? Che sta succedendo? –pensavo ironico nella mia mente.
- Scema, allora? Verrai si o no?
Rispose Harry al suo posto, era felice, forse lo era quasi più di me.
- ho il piacere di annunciarti che sono riuscito a convincere quest’antipatica a venire in tour con noi!
- davvero?! Evvai!

Abbracciai fortissimo Vale che ricambiò amorevolmente.
La festa finì tardissimo.

 
 
Valeria.
 
Quella settimana passò velocissima, Valentine dormì a casa mia.
Erano le cinque e dieci del mattino e ci stavamo già preparando, dovevamo prendere il bus.
Sarebbe passato tra circa un’ora in centro.
Mia mamma e mio padre ci accompagnarono.
Quando arrivammo, erano già arrivati gli altri cinque con le rispettive famiglie.
Poi c’erano la famiglia di Valentine e quella di Jade e Danielle.
Ero molto assonnata e non salutai nessuno, mi limitai a sedermi su una panchina e in un secondo mi addormentai stendendomi del tutto.
Mi sentii toccare, erano Valentine ed Annie.
- che succede?
- niente, alzati, è arrivato il bus.

Mi alzai in fretta per perderlo, ma in realtà c’era ancora tempo prima che partisse.
Vidi gli altri che stavano iniziando a salutare le proprie famiglie, corsi verso mia mamma.
- piccola mia, stà attenta e non allontanarti MAI da zayn, non farmi stare col pensiero e chiamami ogni giorno, ogni ora…
- mamma, mamma calmati, tra tre mesi torno. –le sorrisi.
- tre mesi sono tre mesi, vale…ma mi fido di te e di zayn..-ci abbracciammo forte.
Dopo che tutti noi salutammo i nostri genitori, salimmo correndo nel bus che ci avrebbe portato a destinazione.
Eravamo eccitatissimi e questa era in assoluto l’esperienza che mi sarebbe piaciuta di più in tutta la mia vita monotona. E poi chi lo sa, forse avrei potuto accettare il fatto che Zayn aveva trovato ‘l’anima gemella’.
Salii per prima, subito dopo entrò il riccio che si sedette accanto a me.
- ehylà! Eccitata?
- tantissimo, non vedo l’ora di partire.
- anch’io, è la prima volta anche per noi e mi fa piacere viverla con te…e con gli altri, ovvio.
- sì anche a me fa tanto, tantissimo piacere.

Il sorriso che aveva nel momento in cui era piombato sul sediolino accanto al mio, scomparve poco a poco. Quanto adoravo quell’espressione seria, risaltava i suoi grandi occhi.
Mi fissò per tre lunghi secondi, fin quando non mi parlò quasi sussurrando, come se in quel momento non gli uscisse la voce, e forse anche per far rimanere la cosa tra noi due, anche se, in verità non ce n’era bisogno, perché bastava guardarci semplicemente negli occhi per essere soli.
- che bella che sei…-si avvicinò di più.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** kiss under the rain. ***


ANGOLO AUTRICE kjhdiasdgdijkhd ♥
Ciiaao a tutte, ammetto che è un po lungo (daai non tanto u.u), ma comunque per chi si è affezzionato a questa FF vale la pena leggerlo, perchè personalmente a me piace tanto tanto :3 
Come promesso, lo dedico a quell'AMEBA PROTISTA UNICELLULARE di { @___delfs }, amami, ora!
Leggete e recensite, spero vi piaccia! :')

 




Valeria.
 
Ero sicura, stavolta volevo baciarlo anch’io, quella mattina soprattutto aveva un profumo che mi penetrò nell’anima e i suoi occhi continuavano a guardare nei miei.
E’ vero, mi stava un po’ sulle palle, ma aveva quella bocca che chiunque avrebbe dato di tutto per baciarlo, e lui era lì che aspettava che anche io mi spingessi un po’ in avanti per far toccare le nostre labbra.
Sarebbe stato troppo perfetto se il bacio ci fosse stato e tutti vissero felici e contenti.
Entrò quel casinista di Louis che stava ridendo a crepapelle per non so quale strano motivo insieme a Zayn.
A quel punto sobbalzammo entrambi e per non dare nell’occhio facemmo finta di niente, ognuno guardava da una parte diversa. Entrarono le altre e gli altri e finalmente partimmo.
Passarono circa due ore e mezza e arrivati a destinazione, proprio davanti l’albergo, c’erano milioni di ragazzine urlanti.
Non volevo avere niente a che fare con tutte loro e così corsi via in albergo con le altre ragazze, eravamo tutte stanchissime.
Lasciammo solo loro cinque fuori a firmare autografi, a salutare come la regina Elisabetta, e a fare foto sorridenti con il sonno negli occhi.
Salirono al terzo piano, avevamo un appartamento enorme, dormivamo tutti insieme, tanto sarebbe stata solo quella notte, poi saremmo partiti per un’altra tappa.
Harry mi si avvicinò, non si arrendeva mai quel ragazzo, io ero un po’ giù di morale, inziava a mancarmi di nuovo Nate.
- che succede? –disse mentre mi aiutava volontariamente a disfare la valigia.
- grazie, comunque niente, è per Nate.
- daaaii, a quest’ora starà scopando con un’altra ragaz…
-si fermò, si rese conto di essere stato troppo rude.  
- ma che cazzo dici?
- cioè no, ehy scusa, aspetta…

Uscii di corsa dalla stanza, iniziava bene quella ‘magnifica’ esperienza che mi aveva promesso Zayn.
- sei un coglione!
- scusa, lo so, fermati!

Mentre stavo per scendere le scale a passo svelto, corse più veloce e mi prese per la maglietta, mi fece girare con la forza delle sue braccia.
- che vuoi? Non hai rispetto per nessuno, l’ho sempre detto!
- scusa, scusa e scusa, davvero!
- okay accetto le tue scuse, ora sparisci!
- no!

Mi girai di nuovo e corsi giù, tornò a fermarmi prima di scendere l’ultimo scalino.
- okay Harry ho accettato le tue scuse, ora mi dici perché continui a seguirmi?! –dissi con un tono arreso.
- perché i miei genitori mi hanno sempre detto di seguire i miei sogni! –fece un mezzo sorriso, aveva una faccia da ebete…bellissima.
Quell’affermazione così sicura mi fece sorridere, pian piano però iniziai a ridere più ad alta voce, lui rise insieme a me.
- sei stupido Styles! –gli sorrisi, quella frase mi aveva fatto addolcire completamente.
- e tu sei bella. –sorrise.
- g-grazie.-arrossii, che vergogna.
- ti va se molliamo tutto e andiamo a fare un giretto?
- Harry, stasera hai un concerto.
- mmh si lo so, dai vieni!

Mi prese per mano, uscimmo correndo come due bambini dall’hotel a cinque stelle.
- non lasciarmi la mano, cammineremo nascosti.
Mi sentivo così al sicuro.
Andammo sul porto di quella piccola città dove stasera avrebbero cantato.
- dopo la sai la strada di ritorno giusto?
- certo, stupida!

Ci sedemmo con le gambe penzolanti e i piedi che per poco non toccavano l’acqua.
Il sole cominciava ad essere più caldo, la mattina stava appena nascendo.
- raccontami di te. –disse guardando il vuoto.
- non è interessante la mia storia, comunque se proprio sei curioso; sono Valeria, ho sedici anni, sono nata a febbraio, vivo a Londra da sette anni e sono figlia unica. Tocca a te!
- la mia storia sarà molto più figa della tua! Sono Harry, ho diciotto anni, sono nato a febbraio anch’io e vivo a Londra da tre anni, prima vivevo nel Cheshire. Sono un cantate famoso e sono figo, ricco e l’ho fatto sette volte con sette ragazze diverse!

Risi come una stupida, non c’era nulla da ridere, la frase era semplice, ma il modo in cui lo diceva era troppo divertente.
- ho freddo, siamo usciti senza neanche una felpa, non siamo in estate.
- vieni qui, stupida, qui trovi un forno a microonde.
–disse soddisfatto e sempre con quel tono di voce stupido.
Mi fece appoggiare su di lui e mi abbracciò, faceva su e giù con il braccio dietro la mia schiena e mi stringeva le mani congelate, le sue erano così calde ed erano enormi.   
- muoviamoci da qui terra, dai andiamo!
- dove vuoi andare?
- non lo so, dove ci porta la testa!
–mi prese per mano mentre parlava.
Non so dove andammo di preciso, ma più o meno erano tutte parti nascoste, nessuno ci avrebbe mai scoperto.
Il tempo passò velocissimo con lui, dalle otto e qualcosa di mattina ci ritrovammo a correre in un parco come due idioti verso le sei e mezza di sera.
Non sentivo più il freddo di quella mattina, eravamo tutti sudati ed entrambi ci togliemmo una maglietta. Avevamo le guance rosso fuoco e bruciavamo in fronte.
I suoi capelli erano tutti scompigliati, i miei più o meno sempre lì come spaghetti, forse un po’ mossi.
Mi ero appena stesa a terra, non ebbi il tempo di tirare un respiro profondo che a lui venne un’idea.
- dopo questa giornata insieme bellissima, voglio portati a fare una cosa! Scommettiamo!
- cosa? Che scommessa?

- se avrai paura di fare questa cosa, o caccerai una lacrima mentre la farai, dovrai uscire fuori dal balcone dell’albergo dove siamo ora, in intimo, e urlare “sono sexy e lo so!” lo stesso vale per me!
Scoppiai in una risata che si sentì anche al polo nord.
- questa era orribile styles, ma cosa dobbiamo fare?
- devi prima darmi la tua mano di parola che farai questa cosa, poi ti dirò…
- cosa può essere di così strano? Okay!

Gli diedi la mia mano. Mi guardò con aria di sfida!
- quindi…cosa dobbiamo fare?
- un tatuaggio in segno del nostro odio finito!
- cooosa? Nooo, odio gli aghi!

- invece sì, hai dato la mano di parola. –mi prese per mano.
Camminavamo per strada a maniche corte, quando entrammo nel negozio di tatuaggi, il tizio ci guardò strano.
Scegliemmo subito il tatuaggio, era un cuore con dentro il simbolo maschile (per me) e quello femminile (per lui).
Mi sedetti per prima io, mi teneva la mano e mi consigliò di chiudere gli occhi, sarebbe uscito molto sangue. Dopo di me toccò a lui che chiuse gli occhi e mi tenne anche lui la mano.
Entrambi cercammo di non far uscire quella lacrima di dolore intenso.
Quell’ago che penetrava la pelle era un qualcosa di orrendo.
Pagammo e uscimmo, pioveva.
Mi faceva un male cane e anche lui soffriva.
- cazzo, piove mettiti la maglia o prenderemo una bronchite.
- harry in questo momento sto pensando che sono le 7 e 15 e tu tra meno di un’ora e mezza hai un fottuto concerto!
- cazzo, me n’ero dimenticato!

Ecco che mi riprese la mano, correvamo sotto la pioggia, senza ombrello e a maniche corte, non avevamo il tempo di indossare la maglia a maniche lunghe. Mentre correvamo mi fermò, la pioggia cadeva sulle nostre teste ormai completamente bagnate.
- te ne sei pentita?
- per niente…
-dissi guardandomi il tatuaggio che nonostante era avvolto in una pellicola, sanguinava ancora.
Ad un tratto mi tirò a lui velocemente e senza farmi capire nulla mi baciò con passione.
I minuti correvano, il primo concerto si avvicinava e io e lui eravamo lì, in piedi, sotto la pioggia e ci stavamo baciando. 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** it was the wrong thing, but it was beautiful. ***


ANGOLO AUTRICE :')
Okaaay, anche questo è un po' lunghetto, ma dai si può leggere tranquillamente u.u 
Oggi sono un po' troppo raffreddata e quindi ho scritto questo capitolo un po' così HAHAHAHA.. (?)
Bhèè, che dire...leggetelo e lasciate una tenera recensione *w*
Grazie a tutte quelle che seguono questa FF, davvero! ♥





Valeria.
 
Fu un bacio così lungo, forse perché lo desideravamo segretamente entrambi, forse perché quella giornata ci aveva fatto conoscere meglio l’un l’altro. Quelle corse nel parco, le gocce di sudore, quel tatuaggio e poi quel bacio così tanto atteso, il nostro odio era finalmente scomparso.
Non volevamo staccarci, ma la pioggia si fece ancora più forte perciò lo facemmo, dovevamo cercare un riparo anche se, a dirla tutta, era totalmente inutile ormai.
- Harry ho freddo…-dissi indossando la maglia a maniche lunghe che avevamo attaccata alla vita. Era fradicia non so nemmeno perché la misi.
- anch’io, non mi sento più i piedi..
- Harry…
-lo chiamai con voce preoccupatissima.
- cosa c’è? –rispose anche lui con lo stesso tono.
- sono le OTTO Harry, le OTTO, tra molto meno di un’ora inizia il tuo primo concerto non puoi mancare assolutamente e io non voglio essere la causa della rovina di quest’esperienza.
- santo cielo! Come facciamo ad arrivarci più veloce? –parlava e si guardava in torno.
- non so…cazzo, facciamo qualsiasi cosa!
- ho un’idea!
–mi prese per mano come sempre, non ce la facevo molto a correre, le mie gambe erano come se si volessero spezzare da un momento all'altro.
Attraversammo la strada senza curarci delle macchine, arrivammo vicino ad un supermercato, fuori c’erano tante biciclette.
- non dirmi che vuoi rubare..
- ti prego, anche io non vorrei farlo giuro, ma dobbiamo!
- no harry, no!
- dai è una bicicletta costa poco, ti prego non perdiamo tempo, mi ammazzano quelli!

Aveva la paura negli occhi, se non sarebbe arrivato in tempo avrebbe rovinato un sogno a cinque ragazzi.
Poi pensai.
Avevo sempre fatto la brava nella mia vita, ora era arrivato il momento di infrangere le regole, rubare quella fottuta bicicletta e arrivare in tempo!
- OKAY!
Lui salì sul sellino, io appoggiai i piedi sui ferri posti alle due estremità della ruota posteriore. Mi curvai su di lui e mi appoggiai leggermente sulle sue spalle. Partì velocissimo. Quella partenza mi fece curvare all'indietro, mi piegai nuovamente in avanti e lo strinsi più forte.
Il vento e la pioggia ci finivano in faccia, io non riuscivo a tenere gli occhi aperti, provavo pena per Harry che doveva averli per forza aperti.
 
 
Niall.
 
Eravamo dietro le quinte ed eravamo preoccupatissimi per Harry e Vale, non rispondevano ai rispettivi cellulari, erano scomparsi da quella mattina presto senza neanche disfare del tutto le valigie.
Eravamo preoccupati sia per il nostro primo concerto, in assoluto il più importante, che stava per iniziare e ci serviva assolutamente Harry, ma lo eravamo ancor di più perché nonostante tutte queste ore non si erano ancora fatti sentire o fatti vedere.
Io ero in piedi vicino alla finestra, guardavo la pioggia che si faceva ancora più forte e il vento faceva piegare alcuni alberi esili. Gli altri erano seduti sul divano, Louis su una sedia un po’ più distante dal divano. Nessuno parlava.
Mi si avvicinò Valentine, probabilmente mi vedeva agitato, stranamente non riuscivo neanche a mangiare.
- anche io sono molto preoccupata, sto provando a chiamare ma niente! Dai siediti, ritorneranno!
- non riesco a stare seduto, mi tremano le gambe, devo camminare, devo fare qualcosa!
- Niall calmati, potete sempre rimandare il concerto.

Intervennero tutti gli altri in coro.
- COSA?! Ma che cazzo di figura ci faremo?!
- lo so, ma se Harry non torna…
-continuò Valentine.
Gli altri sbuffarono a quelle parole. Mi girai a guardarla e le parlai.
- comunque scusami, insomma ti avevo promesso che sarebbe stato magnifico e invece sto per fare una figura di merda e sto per deludere milioni di fans.
- no, loro capiranno se voi direte che annullate il concerto se sono vere fans e poi non devi scusarti per niente, io sono felice quando sono con te, qualsiasi sia la situazione. –mi prese la mano, sorrise.  
Ricambiai il sorriso, mi abbracciò forte. Sembra strano ma mi sentii più sicuro, era da tanto che non sentivo quella situazione così calda e bella e in quel momento ne avevo tanto bisogno.
Quando mi staccai provai a chiamare Harry, gli altri mi guardavano in attesa di una risposta, ma niente.
Lo stesso lo fece Valentine chiamando Valeria, niente!
 

Zayn.
 
Mancavamo solo dieci minuti e di quei due fottuti idioti nessuna traccia, Jade era stata seduta vicino a me tutto il tempo, ma nonostante le sue parole, non riuscì a farmi calmare. Mi alzai bruscamente dal divano, mi andai ad affacciare, sentivo già le fan urlare per noi, i nostri nomi rimbombavano nell’arena.
Non mi andava giù che Harry era scomparso da ore con Vale, che tra l’altro sua mamma le aveva detto di non allontanarsi da me, e non mi andava giù neanche il fatto che avremmo fatto una figura di merda solo per colpa sua.
Diedi un pugno al muro facendo balzare tutti dal divano, Louis mi venne vicino, mi fece sedere di nuovo. Cercò sempre con quel sorrisone di farci stare tranquilli un po’ tutti.
- ragazzi, è vero è difficile stare calmi, anzi impossibile; ma chiudiamo tutti gli occhi e facciamo respiri profondi, ci aiuteranno a tranquillizzarci. La rabbia non ci porterà da nessuna parte, e…Liam non guardare quel maledetto orologio!
- scusa Lou…
- fa nulla…che ore sono?!
- non hai detto che…
- quanto manca Liam?!
- bhè..sì, ecco…quattro minuti.
- ti prego, la prossima volta che te lo domando, non dirmelo.

Accennammo tutti un minuscolo sorriso. Ahhh, il potere di Lou era quello di far stare bene la gente.
Ad un tratto si aprì la porta che sbatté violentemente contrò il muro.
Erano quei due coglioni che appena entrati si accasciarono a terra sfiniti. Erano bagnati fradici. 
Corsi verso Harry prendendolo per la maglia, lo feci alzare, era debole.
Corsero tutti dietro di me per non farmi fare nessuna pazzia.
- permettiti di sparire di nuovo così insieme a lei e ti spacco il bel faccino che ti ritrovi, giuro Harry, giuro!
- calmati amico, al posto di farmi minacce di morte, controlla lei che non ha forze!
- chissà perché, coglione!

Lo lasciai cadere di nuovo con le ginocchia a terra. Si voltò verso Valeria piegandosi su di lei, aveva un’aria confusa, strizzava gli occhi e si premeva le mani sulla fronte.
Le scostò i pochi capelli dal viso sussurrandole qualcosa che non capii, senza dirgli niente gli appoggiai una mano sulla spalle e lo spinsi contro il muro, emise un gemito. Ora non era più in ginocchio, ma seduto a terra con la schiena appoggiata al muro, aveva gli occhi chiusi e a malapena respirava con la bocca.
- ZAYN! -Jade mi portò via.
Aiutarono Harry ad alzare. Lo portarono a fare la doccia, nonostante tutto avrebbe cantato, fa nulla che ritardavamo, l’importante è che non avevamo rimandato niente.
Le amiche di Vale intanto stavano cercando di farla prima riprendere del tutto e poi l’avrebbero portata a fare un bagno bollente.
 
 
Louis.

Rimanemmo solo io e Harry in bagno. Lo aiutai a spogliarsi e a farlo entrare nella doccia, era appoggiato con tutto il peso, sulla mia spalla destra. Ad un tratto mi parlò con voce roca.
- è stato bellissimo Louis…non me ne fotte un emerito cazzo se adesso sto così, se sto per morire, se ho fatto la cosa sbagliata, è vero sono un po’ in colpa perché anche lei sta così, ma questa giornata è stata bellissima con lei-disse sorridendo a malapena.
Gli sorrisi anche io, non credevo a quelle parole. Non le avevo mai sentite uscire dalla sua bocca eppure ormai stavamo 24 ore su 24 insieme.  

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** jealousy. ***


ANGOLO AUTRICE, PIU' SERIO CHE MAI... u.ù
Allooora, innanzi tutto grazie per aver semplicemente cliccato sul link :)
Poooi volevo fare un'avviso alle mie care lettrici; questo capitolo sarà un po' diverso, così, giusto per dare una svolta alla storia e per non farla diventare troppo monotona, accetterò tutti i tipi di critiche, giuro ♥

Comunque voglio rassicurarvi dicendo che le cose torneranno al proprio posto e cercherò di non deludere mai nessuna di voi. 
P.S: Ero indecisa se farlo o no, ma lo farò ahahah, dedico anche questo capitolo a quell'odiosa di ( @___delfs ) ♥♥, è lei che mi ha dato questo piccolo consiglio u.u
RECENSITE :'D

 



Zayn.
 
Stavo bene con Jade, era bellissima ed ero totalmente innamorato dei suoi occhi verde oceano.
Stava sulle palle a parecchie persone, ma io riuscivo ad accettare i suoi difetti e il suo carattere.
Ma in quel momento milioni di pensieri galoppavano nella mia mente, stava per venirmi il mal di testa.
In quel momento l’unica che avrei voluto vicino era Vale e la cosa mi preoccupava.
Avrei voluto prendere a calci Harry quando era rientrato con lei ridotti in quello stato.
Un alone di gelosia mi aveva accerchiato, si era divertita troppo mentre io ero qui a preoccuparmi sia per lei che per il nostro primo concerto che stava per andare in fumo.
L’avevo portata con me non per stare con Harry, ma per stare sempre affianco a me e supportarmi nei momenti come quello di poco fa.
Non sapevo proprio il motivo, ma desideravo la sua presenza in quel momento di nervosismo e ansia, c’era sempre stata da quando eravamo solo io e lei, e invece ora lei passava tutta la giornata con Harry; ma non era affatto quello il suo compito!
Si era lamentata all’inizio perché non voleva venire altrimenti l’avrei lasciata sola per stare con Jade…in realtà ora ero io quello a dovermi lamentare perché stava con Harry e non con me.
Non mi aveva calcolato per tutto il tragitto perché quello si era seduto vicino a lei e le aveva fatto il solletico tutto il tempo…lo so fare anche io il solletico!
Jade mi fece cadere dalle nuvole.
- ehy, mi ascolti?
- sì…
- ah si? E cosa ho detto circa due secondi fa..?
- non stavo ascoltando, scusa Jade. Ehmm..puoi aspettare un secondo? Torno subito!

Le diedi un bacio sulla fronte e mi allontanai da lì e mi diressi nel bagno dove c’era Vale.
Intanto il concerto aveva ritardato già di un quarto d’ora.
Bussai e lei mi disse che potevo entrare, era già vestita e doveva solo asciugarsi i capelli.
- ehy scemo..-mi sorrise.
- ma guarda come ti ha...-non finii di parlare quando notai quel disegno orrendo sul suo braccio sinistro.
- che c’è? –disse nascondendo il braccio dietro la schiena di scatto.
- cos’è quello? Fammi vedere. –le presi il braccio e la tirai verso di me con quello.
- è…è un semplice tatuaggio, Zayn.
- fa schifo, privo di significato ed hai il braccio gonfissimo e non è normale!
- per me ha un significato invece! –disse alzando la voce e tirando via il braccio dalle mie mani.
- e cosa significa, sentiamo…-il mio tono di voce era abbastanza alto da far sentire a tutti quelli che erano fuori dal bagno.
- fatti gli affari tuoi!
- no, su dai, spiega, cosa significa per te quello sgorbio che sta prendendo infezione?
- ma che cazzo ti prende zayn?!

- niente è che mi sta sul cazzo che devi amputarti un braccio per colpa di quel coglione che ti ha fatto venire anche la febbre a trentotto e mezzo!
- ma che dici? Io non amputerò nessun braccio e poi che sarà mai un po’ di febbre, cazzo ti alteri così tanto? Hai qualcosa contro il tuo amico?

- quello non è più mio amico!
- Zayn ma…perché? –scandì bene quell’ultima parola aspettandosi una risposta chiara.
- perché mi sta sul cazzo da quando ti sta troppo vicino! –alzai ancor di più la voce a quell’ultima frase.
- zayn sei…sei geloso? –sembrava che quelle parole facessero fatica ad uscire dalla sua bocca.
- NO! SI, NON LO SO, FORSE SI! –mi passai le mani davanti alla faccia e poi nei capelli dal nervoso.
- DECIDITI CAZZO!
- SI CAZZO, SI SONO GELOSO E FORSE PROVO QUALCOSA PER TE CHE NON RIESCO NEANCHE A SPIEGARMI, CONTENTA?!
–ero serio, mi avvicinai di più a lei.
Ma perché avevo quella strana voglia di accarezzarla e chiederle subito scusa?
Perché mi sentivo male più di prima mentre stavo litigando con lei?
Perché avevo quella strana sensazione allo stomaco che provavo anche quando guardavo negli occhi di Jade?
Cazzo no, era la mia migliore amica, e non volevo affatto che tutto andasse a finire come sempre.
I due ‘migliori amici’ si fidanzano perché l’amicizia tra uomo e donna non esiste, uno dei due alla fine si innamora dell’altro al novanta percento dei casi e io non volevo essere tra quei casi, cazzo!
Si spaventò vedendomi avvicinare di più a lei con tentativo di baciarla, ma non volevo farlo, o almeno credo…
- Zayn che fai…? Sono Valeria, la tua MIGLIORE AMICA… –scandì le ultime parole con tono basso, la sua voce tremava, stava per piangere.
Ma che cazzo mi stava succedendo, e perché? 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** i want to make her MINE! ***


ANGOLO AUTRICE jdhnajklskjdgh ♥
Ciiiao a tutte! 
Scusate se anche questo capitolo è stato postato tardi, ma sapete...c'è stato il mio compleanno, poi ho studiato, poi sono andata a prendere il CD (erano finiti ç_ç) e pooi finalmente l'ho scritto u.u 
Speeero vi piaccia tanto tanto e che lasciate una recensione tenera come voi :') 
VI AMO, CIAO. *w* ♥






Zayn.
 
Feci un passetto indietro quando vidi una lacrima rigarle il viso.
Mi si aprì la porta alle spalle, sobbalzai e mi girai dietro di scatto per vedere chi fosse entrato.
Era Harry. Aveva i capelli arruffati perché li aveva appena asciugati, mi parlò con tono alto.
- mi fai schifo, esci di qui!
- Harry… -riuscii a dire solo il suo nome, non avevo parole neanche io, non riuscivo a credere di aver detto quelle cose.
- non voglio sentire ragioni esci da questo bagno!
- esci tu, sto finendo di parlarle non vedi? –ripresi di nuovo il mio tono alto e arrabbiato.
- avete parlato abbastanza non credi? Cos’altro devi dirle più? Che la ami?
Corsero tutti gli altri in bagno.
Ci dicevano che dovevamo stare calmi e smetterla, c’era chi entrò in bagno per portarmi fuori e chi teneva le braccia di Harry ferme perché lo videro stringere i pugni.
Vedevo nei suoi occhi che voleva saltarmi addosso e spaccarmi la faccia e forse me lo sarei meritato.
Ammetto che iniziai ad avere un po’ paura, l’ultima volta che Harry aveva picchiato qualcuno era stato nella casa di xfactor, il ragazzo che era stato picchiato era finito all’ospedale col setto nasale completamente rotto, dovette pagare tutto Harry, ovviamente.
Decisi di abbassare i toni ed uscire dal bagno accompagnato da Liam; Lou e Niall erano ancora a mantenere Harry. Lo lasciarono quando mi allontanai del tutto.
 
 
Harry.
 
Niall andò via dandomi un colpetto sulla spalla, Lou fece lo stesso, prima di lasciarmi accostò la sua bocca al mio orecchio e mi disse di fare presto, non potevamo ritardare molto. Annuii.
Chiusi la porta.
Eravamo soli e in silenzio, lei aveva lo sguardo abbassato ma in un attimo si mise le mani in faccia e soffocava numerosi singhiozzi.
Le chiesi se potevo avvicinarmi ma non rispose, continuava a piangere.
Mi avvicinai lo stesso lentamente.
Era seduta sul bordo della vasca e i capelli si erano ormai quasi asciugati da soli.
Mi inginocchiai davanti a lei, le passai entrambe le mani tra i capelli, poi sempre lentamente le feci togliere le mani dal viso.
Aprì timidamente gli occhi, erano pieni di dolore e mi sembrava più che giusto.
Appena tornata da una giornata faticosa quello gli piombava davanti facendogli dichiarazioni assurde.
Mi guardò dritto negli occhi e un’altra lacrima scese involontariamente, la fermò con la mano.
Le stringevo entrambi le mani, poi una la usai per accarezzarle la guancia destra.
- non vale la pena piangere, smettila e mostrami il tuo sorriso.dissi con una calma che avevo solo quando parlavo con lei. Le sorrisi e lei fece lo stesso passandosi una mano tra i capelli.
Nel momento in cui si scostò da sola i capelli, i miei ormoni andarono a farsi fottere e, anche se non era perfetto, quel sorriso mi fece sciogliere il cuore e il mio trentasette e mezzo di febbre salì a quarantadue.
Quanto cazzo volevo baciarla di nuovo. Magari un bacio come quello di poche ore prima.
Ci stringevamo le mani e ci guardavamo negli occhi senza una ragione precisa, non ce la facevo più, un bacio mi avrebbe cambiato la serata e magari avrei cantato meglio nonostante il mal di gola.
Avvicinai il mio capo al suo fino a toccare la sua fronte, era più calda della mia dato che aveva più decimi di febbre di me.
Vidi che lei non si scostò per niente.
Le misi una mano dietro la nuca e molto lentamente cercavo di far avvicinare le nostre labbra sempre di più, lei si faceva semplicemente trasportare e questo mi piaceva troppo.
I nostri respiri diventarono un tutt’uno e i nostri labbri superiori si sfiorarono per un nanosecondo, quando entrò qualcuno.
Era Niall che vedendoci così cercò di richiudere la porta ma realizzando che ormai era inutile la riaprì del tutto e inizio a balbettare.
Era buffo perché era diventato rosso come un peperone e si passava la mano dietro la nuca. 
Io e lei ridemmo e io tristemente diedi il mio consenso a Niall che sarei uscito subito.
Niall uscì di corsa e mi voltai di nuovo verso Vale per dirle un’ultimissima cosa.
- Fatti accompagnare a casa…lo dirò io all’autista.
- nono, voglio vedervi. Andremo via di qui tutti insieme, non preoccuparti.
Mi alzai e lei si alzò con me.
- bene allora, vado…-stavo per voltarmi ma lei mi fermò.
- in bocca al lupo. –sorrise
- crepi…-sorrisi anche io e lei stampai un bacino sulla punta del naso e corsi via.

Saliti sul palco eravamo emozionatissimi, ma non riuscivamo ad essere del tutto felici, in quella mezz’ora dietro le quinte era successo di tutto ed eravamo troppo turbati.
Le fan comunque si facevano sentire e dopo esserci scusati iniziammo a cantare, anche se, saremmo dovuti entrare direttamente cantando, ma dovevamo scusarci, era troppo necessario.
Durante tutto il concerto io e Zayn non ci guardammo in faccia, e se per un attimo lo facevamo, ci lanciavamo sguardi fulminanti che rovinavano decisamente tutta l’atmosfera.
Nonostante questo però, ero l’unico che un po’ sorrideva più degli altri.
Riuscivo ad essere felice e a non pensare a tutto quello che era successo perché sapevo che Vale era lì dietro e mi stava guardando e dopo l’avrei abbracciata fortissimo, l’avrei fatta mia, perché era quello che volevo ora più che mai.
Ora che sapevo che piaceva anche a Zayn, ero ancora più deciso di farla mia, lui non doveva averla.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** i don't trust you. ***


ANGOLO AUTRICE, trullallero trullallà (?)
Ciaaaaaaaao belle!
scusate come sempre il ritardo ma non avevo idee e soprattutto sono stata molto occupata a fare non so cosa, però eccolo qui tutto per voi u.u 
Spero come sempre che vi piaccia e che ci siano critiche positive çç 
*RECENSITE*


Harry.
 
Il concerto finì più tardi del previsto dato che avevamo ritardato.
Salutammo le calorose fan e fui il primo a correre dietro le quinte.
La vedevo da lontano che parlava con Annie, Lou mi prese sotto il suo braccio e insieme andammo dalle due ragazze.
Lou cinse i fianchi di Annie e baciandola ripetutamente se la portò lontano, mi lanciò un’occhiatina, quanto era stupido.
Ero di fronte a lei impotente, quegli occhi scurissimi mi facevano mancare le forze.
Era così surreale il fatto che all’inizio ci odiavamo ad un miglio di distanza e adesso non riuscivamo a stare separati.
- come sono andato?
- sei stato grande, ovvio.
–mi guardò, poi spostò gli occhi, dietro di me si stava avvicinando Zayn.
Quando fu abbastanza vicino a noi due, ci parlò.
- vi prego, non iniziate!
Zayn diede poco peso alle sue parole e si rivolse a lei come se io non ci fossi.
- posso abbracciarti? Sei pur sempre la MIA migliore amica, no? –scandì per bene la parola ‘mia’, mi diede troppo fastidio.
- bravo, hai detto bene, la tua… MIGLIORE AMICA! –questa volta fui io a scandire, continuai rispondendo io al posto suo. – e comunque no, stiamo parlando, un po’ di rispetto, grazie.
La presi per mano e stavamo iniziando ad andare, mi prese per la giacca.
- ho il diritto di abbracciarla o parlarle, abbiamo sempre fatto così ad xfactor!
- dopo quello che le hai detto? Non credo che lei voglia abbracciarti!

Mi lasciò la mano ed intervenne lei.
- basta! Non voglio abbracciare nessuno dei due, chiaritevi da soli, io vi aspetto tutti e cinque in macchina.
Appena si allontanò io e lui prendemmo due strade diverse.
Chiarire? Non avevo proprio niente da chiarire.
 
 
Zayn.
 
Mi diressi verso il bagno per rinfrescarmi un po’ il viso, poi sarei andato a vestirmi più comodo e sarei andato in macchina con gli altri per andare in albergo.
Feci tutto in fretta e furia perché volevo arrivare prima degli altri in macchina per stare da solo con lei senza il riccio fra i piedi.
Mentre stavo andando incontrai Jade che rideva e scherzava col nostro batterista.
Ma perché non me ne va bene una? Mi ha subito rimpiazzato quest’altra?
La testa mi scoppiava, continuai a camminare e quando arrivai vicino a lei le diedi uno spintone.
Corsi fuori e verso la grande macchina lucida e nera. Aprii lo sportello ed eccola lì sola e mia per un minuto.
- Zayn, sei già qui?
- sì bhè ho fatto presto. Con chi dormirai stanotte?
- dopo quello che è successo, penso dormirò da sola.
- ahh…

- ...tu? Dormirai con Jade?
- ma non scherzare proprio! L’ho appena vista che flirtava con il batterista, fanculo!
- ora sei geloso anche di lei?
–rise.
- sì ti prego fammi ritornare in me, non sto capendo nulla.
- zayn io semplicemente penso che tu sia geloso di me solo perché non mi hai mai vista così attaccata ad un ragazzo, è gelosia tra amici, spero…
- anche io avevo pensato questo, ma perché non ero così geloso quando stavi con Nate?
- perché con Nate ci uscivo semplicemente, non scomparivamo per ore e ritornavamo bagnati fradici e con un tatuaggio.

- Harry non vuole lasciarci spazio, ti sta allontanando da me!
- non è vero zayn, se tu gli parli con tono minaccioso, lui fa lo stesso, dovete calmarvi e chiarire tutto entro stanotte. Me lo prometti?
- okay, appena viene qui glielo dico.
–dissi con tono poco convinto.
 
Harry.
 
Appena entrato in macchina li sorpresi che ridevano e scherzavano, andai subito su tutte le furie.
- ma non ti arrendi mai?
- cazzo Harry stavamo solo scherzando da amici, chiudi il becco!
- chiudi il becco? Piuttosto tu togliti dai coglioni che quello è il mio posto!
- non mi tolgo per niente, scordatelo!
- vedi che inizi sempre tu?
- ti sembra un bel modo di chiedere una cosa ad una persona? No! Quindi io non mi tolgo!
- ma perché scusa, vuoi dirmi che tu ti meriteresti anche le maniere educate?
- renditi conto di quello che stai dicendo, sembri un moccioso.
- moccioso ci sarai te che nonostante i litigi ti fai sempre sorprendere con lei. Il colmo è se stasera dormirete insieme!
–risi come per prenderlo in giro.
- avresti problemi?
- sì!

Valeria scese dall’auto bruscamente.
- BASTA AVETE ROTTO! Stanotte dormirò da sola e voi due non romperete i coglioni! Vado a chiamare gli altri!
Ci azzittimmo per due lunghi minuti guardandola allontanarsi. Iniziai io.
- non l’avrai mai tutta per te come una volta, non credere che per via che è la tua migliore amica resterà sempre tua e non si troverà mai un ragazzo. –dissi senza guardarlo in faccia e con tono basso.
-  io non le ho mai impedito di farsi una vita, un ragazzo e altre cose.
- ora sì, con me.
- io sono convinto che tu non le vuoi bene tanto quanto gliene voleva Nate o quanto gliene voglio io, vuoi solo portartela a letto come hai sempre fatto con altre, quindi non la meriti!
- tu non sai lei quanto era felice con me mentre facevamo quelle corse nel parco e mentre correvamo sotto la pioggia come due idioti.

- le hai fatto fare un tatuaggio e le hai fatto rubare una bicicletta! –alzò un po’ la voce.
Mi girai a guardarlo e stavolta avevo gli occhi lucidi e lui se ne accorse.
- lo so me ne pento, ma era per arrivare in tempo a questo fottuto concerto. Perché non capisci?! –aumentavo il tono ad ogni parola che dicevo, la voce tremava.
- potevate chiedere un passaggio Harry, i suoi genitori le hanno sempre insegnato il meglio, io ho promesso loro di tenerla d’occhio e adesso quando andrà a casa, i suoi vedranno quel tatoo e io che figura farò? Devo garantirle il meglio.
- suo padre deve garantirle il meglio, non tu! Tu sei solo UN SUO MIGLIORE AMICO.
-arrivavamo sempre ad alzare la voce alla fine. 
- no amico, ti sbagli. Io sono IL SUO MIGLIORE AMICO, e all’inizio mi faceva piacere che vi stavate conoscendo ma dopo quello che le hai fatto non mi fido più di te, mi dispiace!
- ma cosa le ho fatto? Ha solo un po’ di febbre.
- ha un tatuaggio fatto in un negozio abusivo e ha preso infezione, e anche a te!
- non mi interessa, questo per me è troppo importante e quando ce lo siamo fatti eravamo felici e non pensavamo a niente e nessuno.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** i'm lost in your eyes. ***


ANGOLO AUTRICE IN RITARDO :S
Hey bellissime.
Mi scuso tantissimo per questo capitolo postato molto ma molto tardi. 
Il fatto è che (non so se vi interessa ahah) questa settimana è stata orrenda 
per me perché ho versato lacrime a non finire per diversi motivi, la maggior parte brutti.
L'unico motivo bello per cui ho pianto è stato quando sono scesi da quelle scale quei cinque fringuelli :') 
Comunque spero che questo capitolo vi piaccia tanto da farmi perdonare, e per favore non mi abbandonate çç ♥




Zayn.
 
Quelle parole mi fecero rimanere un po’ sbalordito, parlava di lei con gli occhi lucidi sembrava quasi innamorato, ma non riuscivo a crederlo del tutto.
Intanto sentimmo avvicinarsi gli altri, si sentivano le solite urla di Louis che sparava solo cazzate.
Entrarono in macchina e Vale si sedette lontana da me e Harry, partimmo.
Non ci parlammo per tutto il tragitto, lei parlava solo ed esclusivamente con le ragazze o con Niall, Liam e Lou.
Quando scendemmo dall’auto la fermai prima di farla entrare nell’hotel, era tardissimo e non c’erano fan in giro.
- perché non mi hai parlato in macchina?
- non parlerò né con te né con Harry finché non chiarirete per sempre questa storia ridicola!
- ma perché devo andare io? Deve venire lui.
- dovete essere entrambi, zayn.

Dette quelle parole andò via con aria un po’ delusa, entrò nell’hotel di corsa, non poteva prendere freddo dato che aveva quella maledetta febbre.
Restai due minuti fuori per stare da solo, mi sedetti su un muretto poco distante dall’entrata dell’hotel.
Dopo quei minuti di riflessione iniziò a nevicare lentamente, decisi di salire sopra prima che mi sarei preso decimi di febbre anch’io.
Arrivato sul nostro piano, vidi che c’erano due stanze per tutti noi, in una dormivano i musicisti e nell’altra noi e le ragazze.
Annie e Louis erano già appisolati in un letto singolo e dormivano abbracciati, che carini.
Poi c’erano Valentine e Niall, Liam e Dani.
Rimanevano tre lettini singoli, in due dormivano separati Harry e Vale, nell’altro avrei dormito io.
Notai che ci mancava Jade, era nell’altra stanza con gli altri, che squallida.
Mi infilai un pantalone di tuta e una maglia qualsiasi, chiusi la finestra che era semiaperta e mi infilai in quel letto freddo, solo.
 
 
Niall.
 
Mi svegliai con fatica, il mio letto era caldissimo grazie alla presenza di Valentine.
Era la prima volta che mi ero svegliato insieme a lei e mi piaceva tantissimo.
Non la svegliai, era bellissima mentre dormiva abbracciata al cuscino, i lunghi capelli neri le coprivano un po’ il volto, così glieli scostai delicatamente e la coprii per bene, mi alzai e abbandonai quel calore e quel profumo meraviglioso di quel letto.
Quando mi alzai e mi sistemai un po’ i capelli arruffati, mi guardai intorno e speravo di vedere un letto dove dormivano Zayn e Jade e un altro con Harry e Vale, almeno così sarebbe stato tutto sistemato e non sarebbe più girata quella brutta aria tra noi. Non fu così.
Dormivano tutti e tre in tre diversi letti e molto distanti l’uno dall’altro, che palle.
Andai in bagno a sciacquarmi la faccia e a pettinare quei capelli inguardabili, poi vidi l’orario.
Realizzai che mi ero svegliato prima della sveglia, ma ormai non avevo più sonno, così andai a cercare qualcosa di buono in cucina.
Mi affacciai nel frigo e presi una mela, non era quello che volevo, ma dovevo mantenere la linea, quindi mi accontentai.
Chiusi la porta e mi voltai, sobbalzai all’indietro facendo cadere la mela a terra.
- cazzo, che paura.
- oddio scusami, non volevo spaventarti ahah.

Quanto era bella quando sorrideva? Ma che me ne fregava che mi aveva fatto cadere l’ultima mela rimasta, non fa niente se stavo morendo di fame, mi era passato tutto con un sorriso.
Quando sorrideva quei piccoli occhi color nocciola si illuminavano ancora di più e facevano un baffo ai miei occhi grandi e blu, anche se lei pensava il contrario.
- da quel che vedo ci siamo svegliati un po’ presto io e te eh? –le sorrisi imbarazzato.
- ehm si, il letto era diventato troppo freddo e vuoto senza il mio biondino. –accennò un sorrisetto.
Ecco che diventavo rosso come un pomodoro e non sapevo che dire. Mi odiavo quando facevo così.
- bhè..ehm…dato che…insomma non c’è nulla in frigo.
Cosa cazzo avevo detto? Ma perché riuscivo a pensare solo al frigo?
- Haha, si vedo..stavi mangiando una mela, non è da te.
- scusa è che in realtà volevo chiederti se vuoi venire con me a prendere qualcosa allo starbucks.
- ma certo, non credo loro si sveglino per ora, quindi vado a prepararmi.
- sì, anch’io.

Dopo dieci minuti eravamo pronti, indossammo i cappotti pesanti e uscimmo dall’hotel, nevicava leggermente e c’erano fan dappertutto.
- ma cazzo! –dissi un po’ infastidito.
- dai non preoccuparti, salutale e andiamo, godiamoci questa splendida giornata di neve.
- ci seguiranno…
- fa nulla.
–sorrise di nuovo.
Passò circa mezz’ora per salutare fan, fare foto e autografi, ma lei non si perse d’animo e ogni tanto mi sorrideva per rassicurarmi che lei non si stava annoiando e che mi avrebbe aspettato.
Dissi a malincuore alle fan che dovevo andare e così la presi sotto braccio e camminavamo senza pensieri, ignorando paparazzi e roba simile.
Arrivati allo starbucks ci sedemmo al tavolino gustando i nostri caffè e qualche dolce.
Uscimmo e ci incamminammo verso la grande spiaggia, era bellissima, ricoperta di neve e soprattutto era un posto tranquillo, se non sei un cantante famoso.
Ecco arrivare altre fan, non avevo nessuna voglia di fare altre foto, volevo stare con lei cavolo!
La presi per mano e iniziammo a correre per tutta la spiaggia con circa quaranta ragazzine urlanti dietro. Ridevamo come matti, lei si divertiva a sentirle urlare il mio nome, a sentirle dire solo ed esclusivamente ‘ti amo’.
Ad un certo punto mi fermai di butto e mi voltai verso di loro con il telefono all’orecchio, le minacciai dicendo che se non se ne sarebbero andate avrei chiamato la polizia, era una cosa molto brutta, ma almeno quel giorno volevo passarlo con serenità e senza pensieri.
Si scusarono, mi sentii un po’ in colpa ma avevo bisogno di relax.
Ci sedemmo dietro degli scogli alti, in modo che nessun’altro ci avrebbe visto.
Ero pronto, ero pronto a perdermi nei suoi occhi scuri che mi guardavano.
Eravamo entrambi affannati, ci guardavamo intorno e poi in faccia e ridevamo senza motivo.
- sto bene con te, sai?
- anche io…e mi dispiace per le fan, doveva essere una giornata “tranquilla”.
- ma non preoccuparti, ci vuole un po’ di movimento, altrimenti sai che noia?
- menomale che la pensi così…
- sì…menomale.
–si passò timidamente una mano tra i capelli accorgendosi che mi avvicinavo di più.
- penso che se non saresti venuta tu non mi sarei mai divertito così tanto..
- naaah, io non credo. Penso ti saresti divertito lo stesso con quei pazzoidi dei tuoi amici..
- sì ma non avrei provato la stessa cosa che sto provando con te in questo momento.
- cosa?

Mi toccava i capelli, adoravo questa cosa.
- questa cosa che ho nello stomaco, non l’avrei mai provata con i ragazzi ahah.
Okay, ero pronto, anzi, non vedevo più l’ora.
Mi avvicinai e le stampai un piccolo bacio sulle labbra, neanche il tempo di chiudere gli occhi.
Ero super imbarazzato e diventai rosso come sempre, indietreggiai.
Ad un tratto fu lei che si avvicinò e facendomi un sorriso rassicurante mi toccò le labbra con un dito.
C’era un clima bellissimo in quel momento, mi sentivo al settimo cielo e iniziai a pensare di avere quaranta di febbre. Ci baciammo.
Sì, fu una cosa improvvisa, eravamo seduti sulla neve, dietro uno scoglio e il sole non era affatto caldo, ci illuminava solo il viso, ma a riscaldarci ci pensavamo noi, con quel bacio magnifico.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** fucking perfect. ***


ANGOLO AUTRICEEE.
Ciao meraviglieee, come va?
Wooooo i nostri ragazzi hanno vinto il loro primo premio kjashlgh *w*
cooomunque eccomi qui con il nuovo capitolo, l'ho postato prima e ciò significa che ho mantenuto la promessa e quiiindi...voglio una recensione bella bella uù

apparte gli scherzi, spero ci piaccia. {}




Valeria.
 
Fui l’ultima a svegliarmi.
Una volta alzata dal letto vidi tutti gli altri che si stavano preparando per andare a fare un giro e poi saremmo partiti per la prossima tappa, avevamo ancora molto tempo a disposizione.
L’unico che non si stava preparando ma che stava guardando la tv in cucina seduto su una sedia poco distante da quest'ultima, era Harry che non poteva uscire per via della febbre.
Pensarono sarebbe stato meglio farlo rimanere a casa dato che quella sera ci sarebbe stato un altro concerto.
Uscirono tutti e prima che potesse vedermi Harry in condizioni pessime, corsi in bagno serrando la porta con la chiave.
Ero ridicola ma dopo essermi lavata il viso mi misi un filo di matita per sembrare…meno malata.
Uscita fuori vidi che Harry non si era accorto proprio di nulla e così feci finta di niente e andai a riempirmi un bicchiere di latte passando di proposito davanti al televisore numerose volte.
Niente. Neanche una parola. Era indifferente, troppo, e questo mi dava i nervi perché non riuscivo a capire il motivo.
Il mio stupido orgoglio mi induceva a non chiedergli il perché e quindi passammo un’ora uno in una stanza e l’altra in una stanza differente.
Avevo un nodo allo stomaco e non riuscivo a stare ferma mentre cercavo di chiamare Valentine al cellulare. Non rispondeva.
Ero stufa, uscii fuori e mi appostai davanti al televisore con le braccia incrociate.
Il suo sguardo saliva pian piano fino ad arrivare  ai miei occhi arrabbiati.
- cos’hai?finalmente mi decisi a parlare.
- ti sposti? –faceva il finto indifferente.
- no se prima non mi dici perché diamine non mi parli!
- sei bellissima quando ti arrabbi.

- Harry!
- ma che c’è? Hai detto tu che io e zayn non dobbiamo parlarti finché non abbiamo chiarito e, non abbiamo chiarito quindi non posso parlarti.
- lo so benissimo che in realtà muori dalla voglia di parlarmi.
-lo guardai maliziosa.
- in verità preferirei baciarti ma…si dai anche parlare semplicemente va abbastanza bene haha.
Gli diedi uno leggero schiaffo sulla guancia.
- smettila idiota. –sorrisi imbarazzata.
- beh ora vuoi spostarti, voglio guardare la tv.
- okay, ma non fare mai più così, mi fai preoccupare.
- te lo prometto.

Stavo per spostarmi ma lui si allungò un po' fino ad arrivare a prendermi entrambe le mani.
- ma dove vai? davvero credi che con te qui io voglia cotinuare a guardare la tv? vieni qui stupida.
Mi tirò dolcemente a lui facendomi sedere sulla sua gamba sinistra, gli avvolsi le braccia attorno al collo, sembravamo due fidanzatini.
- ma…hai la matita?
Diventai multicolore, misi le mani in faccia cercando di alzarmi, ma lui mi bloccava, rideva.
- oddio sono patetica lo so.
- daaai scema non preoccuparti, mi fa piacere che l’hai messa per me, ma sappi che sei bellissima anche senza trucco. –disse quelle parole facendomi togliere le mani dalla faccia, non le lasciò.
- davvero?
- giuro. –sorrise guardandomi dritta negli occhi.
Sarebbero servite dieci pagine di diario per scrivere quanto erano belli quegli occhi visti da così vicino e alla luce del sole che penetrava dalla finestra quella mattina.
Erano verdissimi e la sua pelle chiara li faceva risaltare ancora di più, quei riccioli erano sempre ordinati anche appena sveglio, sempre nello stesso lato dove lui con il pollice li spostava delicatamente ogni volta che gli cascavano sulla fronte, meravigliosamente perfetti.
La sua voce mi fece cadere dalle nuvole ancora una volta, mi capitava spesso quando parlavo con lui di salire sulle nuvole e pensare a quanto era bello.
- a cosa pensi?
- sei bellissimo anche tu styles.
-fui sincera.
- l’hai data un po’ tardino la risposta no? –sorrise.
- scusa è che ero…stavo...cioè niente.
- appena tornano gli altri ti prometto che parlerò con Zayn…voglio chiarire questa faccenda e magari rendere la nostra storia più seria, sai…vorrei che tu fossi solo mia e penso che tu già l’abbia capito.
- anch’io voglio che tutto questo finisca, ho cercato in tutti i modi di far capire a zayn che dobbiamo essere solo amici ma nulla.

- ci parlerò io non preoccuparti si risolverà tutto. –mi diede un bacio sulla guancia.
Appoggiò la fronte sulla mia spalla e io appoggiai la mia testa sulla sua, gli toccavo i capelli, lo faceva rilassare, intanto lui mi accarezzava la mano con le sua lunghe dita.
Dopo pochi attimi alzò lentamente la testa facendo alzare automaticamente anche la mia.
Mi fissava facendo su e giù con gli occhi squadrando tutto il mio viso, lo guardai anch’io, aveva quell’espressione seria che mi preoccupava ma che allo stesso tempo adoravo alla follia.
I nostri sguardi si seguivano e io iniziai a tremare dentro appena aprì bocca per parlare.
- posso chiederti un favore?
- cosa? – non capivo.
- baciami, adesso!
Subito gli misi una mano dietro la nuca spingendolo verso di me, lui fece lo stesso mantenendomi la testa con tutte e due le mani, era come se stessi aspettando quella frase come mai niente in vita mia, era come se tutti e due eravamo stati quei dieci minuti in silenzio a parlare, ma segretamente avevamo una voglia matta di baciarci, eravamo fottutamente perfetti, anche stavolta.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** i would't change a thing. ***


ANGOLO AUTRICE MALATA ç____ç
Buonsalve a tutte uù
eccovi un altro capitolo che non penso vi piacerà dato che dalle vostre recensioni ho capito che odiate tutte la povera Jade ahahahah
ma comunque questo prima o poi doveva accadere e quindi eccovi sto capitolo :D
Recensite e non fate le cattive perché ieri l'ho scritto con la febbre, quindi apprezzate ahah uù
Byyyyyeee. ♥♥

 




Zayn.
 
Era un’ora che giravamo per la città, ci fermammo a prendere qualcosa da mangiare.
Ero lì che parlavo con Liam ma non lo guardavo neanche in faccia, ero troppo occupato a guardare Jade che scherzava e rideva con il nostro batterista.
Liam ogni tanto mi passava una mano davanti agli occhi e io scrollavo il capo come se mi stessi svegliando da un sogno.
- ma se ti da tanto fastidio che lei giochi con Josh perché non glielo dici? Stai sicuro che lei non verrà mai da te perché sa tutto sul fatto di Vale.
- tu dici che non farei la figura dell’idiota?
- per niente zayn. e poi io vi vedo bene insieme, non so perché ahah.
- io vado!
- vai!
- vado?
- zayn!
- okay, vado!

Ero un po’ insicuro, ma mi ero rotto le palle. Insomma ero io quello che l’aveva conosciuta ed invitata al tour, ero io quello che le consegnava le lettere a casa e che si era innamorato dei suoi occhi dal primo giorno.
Mi avvicinai lentamente e fulminai Josh con uno sguardo, lui subito capì e andò via senza pensarci due volte, strano.
- ci vediamo dopo Josh. –disse salutandolo con la mano.
- okay bella.
Parlai io.
- non credo vi rivedrete dopo.
- perché, chi lo dice?
- lo dico io Zayn Jawaad Malik. Ho programmato una bella giornata insieme e non penso ti convenga andare con lui anziché con me.
–sorrisi maliziosamente.
- non eri innamorato della tua…migliore amica? –disse quelle parole quasi per prendermi in giro.
- non immagino cosa staranno facendo adesso lei e harry soli a casa, non voglio perdere altro tempo.
- mmh okay. Allora malik, che progetti hai?

- prima di tutto ho bisogno di sapere se tu e lui vi state frequentando oppure siete amici e basta.
- frequentando?
–scoppiò in una sonora risata. –cosa dici idiota, Josh è fidanzato!
Feci una faccia stupita, ecco perché se n'era andato subito senza fare storia due minuti fa.
- davvero?
- siii.
- e io che pensavo che…insomma sono un idiota ahah.
- si dai un pochino.
- bene, quindi ti va di passare questa giornata con me?
- assolutamente sì!

La presi sotto braccio e dopo aver avvertito tutti, uscimmo dalla caffetteria dove ci eravamo fermati e ci incamminammo verso il luna park.
Avevo intenzione di fargli ricordare questa giornata per il resto della sua vita, ci saremmo fatti tutte le giostre, dalle più stupide alle più pericolose. Iniziammo con le più stupide.
- non mi va che paghi tutto tu.
- sta zitta e non rovinare sempre tutto.

Salimmo su un trenino per bambini, eravamo gli unici in piedi dato che i nostri sederi non ci entravano sui sediolini, alcuni bambini ci guardavano e ridevano, i genitori di questi ultimi invece ci guardavano strano, ma non ci interessava molto.
Dopo infiniti giri, andammo nella casa degli spettri.
La cosa fu un po’ strana dato che ero io quello che si cagava addosso e lei rideva con le lacrime agli occhi.
La stessa cosa capitò sulle montagne russe.
Non so come ma mi convinse a salirci nonostante avessi una paura tremenda, fu la cosa più lunga e orrenda di sempre, avevo lo stomaco in subbuglio invece lei rideva.
Si era fatto tardi, dovevo tornare in albergo per prepararmi per il concerto, avevamo ancora un quarto d’ora. Optammo per la ruota panoramica, il tramonto si sarebbe visto meglio da lassù e sarebbe stata una cosa fantastica con lei al mio fianco. Salimmo.
Andava lentamente ed era molto rilassante, non potevo crederci che avevo perso tempo dietro Vale che era chiaramente innamorata di Harry dall’inizio. Avevo trascurato Jade.
Era l’ultimo giro e mentre eravamo sotto ci stringemmo le mani.
Mi voltai verso di lei, fece lo stesso.
- sono stato benissimo con te, e mi dispiace di averti trascurata non so cosa mi era saltato in testa, Vale è la mia migliore amica e deve rimanere tale.
- finalmente l’hai capito.
- l’ho capito solo quando ho realizzato che stavo per perderti per una stupidaggine, stavo per perdere tutto questo.
- ma non l’hai perso…

Un attimo di silenzio, mentre ci guardavamo negli occhi, la ruota salì e il colore arancione del sole era concentrato tutto su di noi. Non persi altro tempo. La baciai.
Era tutto così perfetto: lei, le sue labbra, quel sorriso, i suoi occhi, le nostre mani che si stringevano. Noi. 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** sapore di fragola. ***


ANGOLO AUTRICE woooo (?)
Penso che sti "angoli autrice" hanno un po' rotto i coglioni e poi, stavolta, non ho niente da dire, quindi uù 
Anyway..spero vi piacciaaa e RECENSITE *w*

 




Harry.
 
Erano passate circa due ore e mezza da quando erano andati tutti via lasciandoci soli.
In quel tempo avevamo fatto di tutto.
Ci eravamo lanciati cuscini, ci eravamo schizzati con l’acqua del lavandino, avevamo accidentalmente versato due litri di coca cola sul pavimento; io l’avevo presa e messa nella vasca dove aprii la doccia e la bagnai, lei mi ci tirò dentro e così ci ritrovammo bagnati fradici dalla testa ai piedi, come nostro solito, ci piaceva divertirci con l’acqua, fanculo la febbre.
La cosa fu troppo divertente soprattutto quando dopo essere uscito dalla vasca per scappare, Vale mi corse dietro e prese una delle scivolate più pazzesche che io avevo mai visto in vita mia, a quel punto ridemmo davvero come matti per circa mezz’ora piegati in due.
Smettemmo di ridere però, quando scoprimmo che io ero stato trascinato nella vasca con l’iPhone 4S nuovo di zecca nella tasca; si era rotto, ovvio.
Ci stendemmo due minuti sul divano, iniziai però a martellarla di nuovo dandole pizzicotti fastidiosi sulle cosce carnose che si ritrovava, cercavo sempre la sua attenzione
Lei si stufò presto e mi saltò addosso facendomi il solletico dappertutto, sapeva che lo soffrivo molto.
Si fermò solo quando io le dissi che stavo per soffocare nelle risate e non riuscivo più a respirare, allora la spinsi giù dal divano e corsi in cucina per prendere la marmellata.
- no aspetta, cosa vuoi farci con quella? Harry nooo…- si faceva barriera con le braccia cercando di venire verso di me e togliermi il barattolo dalle mani.
- invece siiii.
- che schifooo, smettilaaa!

Iniziai a lanciarle addosso la marmellata con un cucchiaio, e quando si avvicinò del tutto alzai il barattolo più in alto dove lei non sarebbe mai arrivata perché era parecchi centimetri più bassa di me.
Riuscì però a togliermi il cucchiaio dalle mani e lo lanciò lontano non so dove.
Iniziai a prendere quella roba viscida con le mani e appena lei aprì gli occhi, non ebbe neanche il tempo di parlare che si ritrovò la faccia e i capelli imbrattati.
Rimase a bocca aperta mentre io ridevo come un idiota, ma ricevetti la punizione che meritavo, lei ne prese un po’ da terra e un po’ dalla sua faccia e me la spiaccicò sul viso senza pietà, ora a ridere era lei, anzi entrambi.
- pausa, ti prego, time out. –disse esausta.
Mi sedetti sul tavolo.
- okay, hai ragione, basta. –dissi sbuffando dalla stanchezza.
- se vengono gli altri e vedono tutto questo casino, come minimo ci ammazzano.
- e a noi che importa?
- dobbiamo mettere a posto Harry, è un albergo, non è casa nostra.
- shhhhh.
– la tirai verso di me, ridotta in quelle condizioni era ancora più sexy, la maglia di cotone del pigiama era bagnata e faceva trasparire tutto, e quando dico tutto, intendo il reggiseno nero che indossava e che in quell'istante era una delle tante cose che mi saltava agli occhi.
La baciai sul naso, mi avvolse le braccia attorno al collo.
In verità quello che avrei voluto farle in quel momento non era per niente comparabile ad un semplice bacio sul naso.
- sei dolce, haha.
- ovvio, sono….alla fragola, giusto?
– si leccò il labbro per riconoscere il gusto.
- mmh si era marmellata alla fragola.
Scivolai un po’ sul confine del tavolo per far toccare i nostri corpi, lei introdusse un discorso, era chiaramente nervosa, e la capivo, ma con quel casino non le avrei fatto niente, non proprio quel giorno.
- ora come funziona la cosa, dobbiamo prima lavarci e poi sistemare o viceversa?
- devi prima baciarmi.

Mi prese e mi baciò, ci mordevamo in continuazione le labbra, sapevano troppo di fragola ed era una cosa piuttosto eccitante.
Ad un tratto entrarono gli altri in casa e rimasero un po’ sotto shock dal casino che avevamo creato, e avevano ragione.
Vale mi sussurrò tra i denti.
- te l’ho detto che dovevamo pulire prima.
Andai verso loro con aria innocente.
- ehmm…vi promettiamo che metteremo tutto al proprio posto.
Intervenne Louis.
- beh Harry, ma tu non eri quello che se rimaneva da solo a casa con una ragazza per dieci minuti ci faceva sesso? –chiese mentre entrava dentro.
- beh, è stato più divertente fare questo ahah!
- aahh il nostro Hazza si sta innamorando.
–dissero in coro Liam, Niall e Lou.
- ragazzi smettetela.
- ma è la verità.
- bastaa…
-dissi imbarazzato, guardai Vale, stava ridendo, okay che figura di merda.
- Lavate presto qui terra che mi si attaccano i piedi ad ogni passo. –disse zayn che entrò insieme a Jade pochi secondi dopo.
- okay, ehm Vale vieni qui dai, mettiamo prima in ordine e poi ci laviamo e dobbiamo fare presto perché dobbiamo andarcene di qui.
- ma perché non rimaniamo tutto così? Lavatevi in fretta e scappiamo, chissenefotte.
- infatti, è loro dovere mettere a posto nelle camere dei clienti, quindi…vado a lavarmi.

 

Zayn.
 
Dopo un’altra ora, andammo via da quell’albergo come dei ladri, ma cercavamo di avere le facce più innocenti possibili.
Salimmo sul bus, i musicisti salirono nella macchina nera e andammo via da quel posto, che già ci aveva riservato dei ricordi stupendi in una sola giornata e mezza.
Era iniziato tutto perfettamente e sarebbe finito uguale, sperando.
Il viaggio non fu eccitante come il primo dato che avevamo fatto tutti cose diverse quel pomeriggio e in qualche modo eravamo stanchi.
Io e Jade non eravamo in vena di muoverci di un centimetro dato che avevamo passato tutto il tempo in un luna park, Vale si era addormentata sulla spalla di Harry che a sua volta dormiva con la testa appoggiata al finestrino. Louis ed Annie guardavano la mini-tv, Liam e Niall giocavano a carte francesi e le altre ragazze si mettevano lo smalto e roba simile.
Arrivati a destinazione salimmo nell’hotel e posammo sempre in due stanze diverse la nostra roba, la cosa che cambiava però rispetto a dove eravamo prima è che ora io e Jade avevamo chiarito e quindi quella sera avremmo dormito insieme.
Mi si avvicinò Harry.
- da quello che ho visto in macchina tu e Jade state insieme, insomma ho visto che vi baciavate prima di cadere in un sonno profondo, o l’ho sognato?
- nono non l’hai sognato, è vero, si, stiamo insieme. Anche tu e lei?
- si…e ti prometto, ti giuro, che la tratterò bene, mi prenderò cura io di lei più di quanto le guardie del corpo fanno con noi.

- wowowo frena amico! Sei per caso innamorato, Mr Styles? –dissi quasi canticchiando e facendo su e giù con le sopracciglia.
In quel momento nella stanza eravamo solo noi cinque della band, le ragazze erano scese giù a prendere altre cose.
Tutti volevamo sentire le parole che uscivano dalla bocca di Harry, il perché si sapeva.
Ognuno, dopo la mia domanda, smise di fare quello che stava facendo e lo guardò.
- Allora? –chiesi impaziente.
- La verità?
- Si!
–dicemmo in coro.
Diventò serio e dopo aver fissato il vuoto per un attimo come se stesse ricordando qualcosa, si voltò verso di noi con gli occhi lucidi e con un leggero sorrisetto sul volto.
- Prima di incontrare lei, non ho mai conosciuto e provato l’amore sulla mia pelle. 
A quelle parole tutti noi gli saltammo addosso fino a cadere per terra e iniziammo a giocare e ad urlare come cinque idioti.
Il nostro amico era cambiato davvero tanto, e solo grazie a lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Vodka or Rum? BOTH! ***


ANGOLO AUTRICE :D
Eccovi un altro capitolo, penso che stiamo quasi volgendo al termine, in realtà non lo so quanti capitoli farò ancora ma penso non molti, comunque spero che questo vi piaccia e fatemi sapere se leggereste una mia probabile nuova FF :) 
Recensiiiite ♥

 



Zayn.
 
Quando le ragazze ci videro a terra addosso a Harry, ci guardarono stranite e ci chiesero cosa stessimo facendo, rispondemmo con un prevedibile –niente- e intanto ci scambiavamo sguardi e sorrisi, solo noi potevamo capirci.
Ci alzammo e ci ricomponemmo, continuammo a mettere le cose al proprio posto per quella notte.
La situazione di Harry mi aveva addolcito e appena vidi Jade entrare e dirigersi nella camera che sarebbe stata nostra quella notte, le andai dietro lasciando tutte le mie cose che dovevano ancora essere sistemate, sul divano.
Mi chiusi la porta alle spalle per stare quel poco che ci rimaneva prima del concerto in tranquillità e da soli.
Lei si girò di scatto, quando mi vide però sorrise e camminò verso di me, io stavi già facendo lo stesso.
Una volta vicini, si alzò sulle punte e mi avvolse le braccia attorno al collo, io le circondai i fianchi con le braccia; amavo quando iniziavamo così, prometteva sempre qualcosa di buono dopo pochi minuti.
Infatti, ci baciammo delicatamente, poi decidemmo di stenderci sul letto per un po’.
Eravamo semplicemente abbracciati, lei aveva la sua testa sul mio petto e io le accarezzavo i capelli e ogni tanto le davo un bacio sulla testa, lei invece mi sfiorava il labbro inferiore col pollice.
- riesco a sentire il battito del tuo cuore.
- ovvio, sono ancora vivo haha.
- sei pronto per stasera?
- si. Penso che andrà meglio dato che ho chiarito con Harry e soprattutto con te.
- non vedo l’ora di rivederti cantare.
- e io non vedo l’ora di dormire con te stanotte.
- oooh, e questo chi l’ha deciso?
–disse ironicamente.
- io! –sorrisi.
Si limitò a rispondere con un sorrisetto, poi parlò.
- dato che canti per milioni e milioni di persone, perché non mi canti qualcosa ora?
- va bene.
– la baciai sul naso.
Iniziai a cantarle “god damn you’re beautiful di Chester See”.
Dopo il ritornello non potei fare a meno di baciarla, lo feci.
Ci chiamarono dall’altra stanza, dovevamo iniziare a prepararci per il concerto, mi alzai di malavoglia e dopo averle dato un altro bacio a stampo, corsi di là a prepararmi con gli altri.
Quel pomeriggio passò velocemente tra prove, trucchi, vestiti e capelli di Harry che avevano deciso di non trovare la loro posizione.
 
La sera passò altrettanto scorrevole,
sul palco c’era più armonia finalmente e Niall, che era colui che aveva desiderato più di tutti che le cose ritornassero al proprio posto, ne era felicissimo.
Scendemmo dal palco dopo aver salutato e ringraziato calorosamente le fan e corremmo subito a metterci i vestiti con cui eravamo arrivati all’arena.
Mentre Liam finiva di indossare i pantaloni, Harry e Louis proposero di non tornare all’hotel ma di andare in discoteca, la più lontana del paese e la più grande e costosa, loro affermavano che più grande era più gente c’era e meglio era, non li avrebbe mai considerati nessuna ragazzina che sarebbe stata lì per caso.
Confermammo tutti e per non perdere altro tempo, salimmo con quegli abiti un po’ sportivi nell’auto e ci facemmo accompagnare in una discoteca lontana dall’hotel dove alloggiavamo.
Arrivati, scendemmo e come previsto non c’era nessuno, nessun paparazzo ci aveva seguito e nessuno sapeva nulla di tutto questo.
Ci muovevamo un po’ come dei ladri, ma la musica ci attirava e pagammo subito i biglietti alla cassa, ci fecero entrare.
Ognuno di noi stringeva la mano ad una ragazza, ma cercavamo comunque di restare tutti insieme, ovviamente non fu così.
 
 
Valeria.
 
La notte era giovane e lunga e stava appena iniziando.
Dopo due minuti spesi inutilmente per cercare di non perdere gli altri, eccoci che eravamo rimasti “soli”.
Non era una cosa grave, ci saremmo comunque ritrovati all’uscita tutti.
La prima parte della serata, quella che andò dalle undici e mezza alle due e mezza, passò tranquillamente, ballammo tutto il tempo e le nostre bocche si erano ormai consumate dal baciarci.
Erano le tre e qualche minuto, Harry prese un bicchierino di vodka da un tavolino che non era sicuramente il nostro.
- non berlo, chissà chi ci ha bevuto!
- daaai, berrò dalla parte dove non ha bevuto il tipo o la tipa.
- sappi che la mia lingua non toccherà la tua per tutta la prossima settimana se berrai da quel bicchiere.
– ero ironica, non ci sarei mai riuscita a non baciarlo per una settimana.
Bevve da quel bicchiere, strizzò gli occhi, ma gli piaceva. Così mi disse di aspettare vicino ad una colonna bianca, tornò dopo poco con due bicchieri pieni di quella roba.
- te li hanno riempiti così? –feci una faccia un po’ incredula.
- no, il tizio dietro al bancone non c’era più, li ho riempiti io, nessuno mi ha cagato, dai bevi.
- no Harry, non lo farò mai.
- ma dai lasciati andare, bevi.
- fallo prima tu! Tutto d’un sorso, non mi importa se ti scoppierà lo stomaco.
–lo sfidai.
- okay, non c’è problema, stupida, ma dopo prometti che lo farai tu.
- prometto.
-lo feci solo perché ero sicura che non ce l'avrebbe mai fatta a svuotarlo del tutto.
E invece lo bevve tutto d’un sorso versandosene anche un po’ sulla camicia azzurra.
La mia faccia diventò ancora più incredula ed ero preoccupata all’idea che adesso sarebbe toccato a me e avevo anche promesso.
Quel ragazzo mi faceva fare cose mai fatte in vita mia. I suoi occhi erano lucidi e continuava a strizzarli e a premersi sullo stomaco, iniziai a pensare che doveva davvero bruciare tanto, era un bicchiere al di fuori della norma e se ci avesse visto un poliziotto ci avrebbe sbattuto dietro le sbarre per dieci anni.
- tocca a te! –disse un po’ barcollando, si premeva le mani sulle tempie.
- Harry ti senti bene?
- sì non preoccuparti, bevi, è una sensazione orrenda all’inizio ma poi è bellissima, davvero.

Non sapevo se era la cosa giusta da fare, anzi era sicuramente quella sbagliatissima, ma pensai che era solo per quella notte, poi sarebbe finito tutto, non pensai alle conseguenze del giorno dopo.
Presi coraggio e con gli occhi di Harry puntati su di me, bevvi quella schifezza.
Riuscivo solo a bere lentamente, era come se nella gola non volesse scendere, iniziò a bruciarmi lo stomaco già dalla prima goccia.
Gettai d’impulso il bicchiere a terra dopo aver bevuto tutto e guardai Harry che stava ridendo come un coglione a vedermi così.
Risi anch’io e incominciammo a ballare di nuovo.
Dopo poco potei vedere che Harry era abbastanza ubriaco da andare a prenderne altri due, lo vedevo sfocato e le luci divennero più forti.
Arrivò Harry con altri due bicchieri pieni fino all’orlo, ne fui felice, era davvero una sensazione bellissima come mi aveva detto. Stavolta era Rum Bianco, lo riconobbi dall’odore, mio nonno ne versava sempre un goccio nelle torte da compleanno, per dare più sapore.
Ovviamente il goccio nella torta non avrebbe fatto male ad una mosca, il bicchiere sì.
Poco importava, non ragionavamo più ormai.
Ci sedemmo su un divanetto e ci mettemmo uno di fronte all’altro con i bicchieri appoggiati alla bocca, ci guardammo negli occhi e Harry doveva fare segno di incominciare a bere.
Contò sulle mani tre secondi, e appena alzò il terzo dito per indicare il terzo secondo, entrambi quasi contemporaneamente alzammo le teste e facemmo scendere quella schifezza nei nostri stomaci.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** I was made to keep your body warm. ***


ANGOLO AUTRICE. 
Scusate la lunghezza ma avevo tanta ispirazione e non volevo far continuare la stessa vicenda in due capitoli diversi. spero che lo leggiate e che dopo aver letto questa cosa, non ve ne andrete via HAHAHAHA çç 
Vabbè se lo fate vi capisco.
Prometto che ne farò altri più corti ♥
SSSCCCCIAAO!

 



Valeria.
 
Ormai non vedevo quasi più niente a parte i flash bianchi delle luci che si facevano sempre più luminosi.
Harry rideva, così, senza motivo.
Il suo sorriso però continuava ad essere perfetto nonostante io lo vedessi sfocato.
Iniziai a sentirmi male, lo stomaco era andato a farsi fottere e stavo sudando come una capra, non vedevo l’ora di uscire da lì e prendere una boccata d’aria.
Questo è quello che pensava una parte del mio cervello che non era ancora andata in tilt, l’altra parte insisteva a farmi rimanere seduta con Harry a ridere come una cogliona e magari a bere altri due bicchieri. Ovviamente vinse quest’ultima parte.
Questa volta fui io ad alzarmi per andare a prendere due bicchieri.
Mentre camminavo tutte le persone mi guardavano, forse avevo una faccia orribile, o forse perché, nonostante non avessi i tacchi, camminavo come un dinosauro zoppo.
Comunque sia arrivai al bancone e mentre stavo riempiendo il primo bicchiere un ragazzo mi cinsie i fianchi da dietro e mi portò al centro della pista.
Inconsciamente ballai con quel tizio senza pensare che Harry fosse seduto a pochi centimetri di distanza da noi.
Cercava in tutti i modi di baciarmi, ma sempre quella santa parte del cervello che ancora riusciva a ragionare mi incitava a spostarmi ogni volta che avvicinava le sue labbra alle mie.
Harry mi vide, vide che nonostante i miei sforzi il ragazzo insisteva a baciarmi e vide che forse quel ragazzo era più ubriaco di lui.
Si alzò di scatto dal divano e facendosi spazio tra le persone camminò a passo svelto verso noi e gli sferrò un pugno che lo fece cadere per terra.
Improvvisamente tutte le persone ci guardavano ma non ero imbarazzata, ero solo preoccupata per Harry. Cercai di trascinarlo fuori ma lui insistette dando calci al ragazzo che era ancora steso sul pavimento.
- basta harry, ha imparato la lezione, andiamo prima che si alza e ti ammazza.
- mi ammazza? Tu non hai capito come lo riduco se si alza!

Non finì neanche di dirlo che il ragazzo si alzò e lo saltò addosso, entrambi erano stesi sul pavimento, harry sotto che stava ricevendo botte a non finire e quel pezzo di merda sopra che non si fermava.
La folla ci aveva accerchiati e io cercavo disperatamente di fermare quella belva, ma ci pensò Harry invertendo i fatti, stavolta lui stava sopra.
Nessuna di quelle stupide persone corse a fermarli, ero disperata.  
Mi giravo in torno per trovare gli altri, e così vidi Liam che era corso a vedere cosa succedeva.
Egli si accorse che si trattava del suo amico e così corse ad aiutarlo, finalmente corsero anche altre persone, alcune fermavano il tizio e altre aiutavano Liam.
Tremavo come una foglia stavolta per la paura e non per l’alcol, corsi verso Harry mettendomi davanti a lui. Mi rivolsi per un attimo a Liam.
- andiamo via di qui, vai a cercare gli altri io lo porto fuori. –poi guardai harry.
- smettila di guardarlo altrimenti continuerà a stuzzicarti, guarda me e calmati che mi fai paura. –ero con le lacrime agli occhi.
- è un figlio di puttana.
- si è vero, ma ora basta.
–premetti le mie labbra sulle sue sporche di sangue, non m’importava, avevo avuto paura di perderlo.
- scusa se ti ho spaventata ma sono andato su tutte le furie.
- non scusarti, hai ragione.

Finalmente uscimmo fuori e tutti ci stavano aspettando preoccupati, le ragazze corsero verso di me e i ragazzi verso Harry.
Quell’aria fresca e pulita era come se ci avesse fatto riprendere un po’ i sensi, ma avevamo comunque lo stomaco in subbuglio.
Ad un tratto una alla volta dissero la sua, erano delusissimi da noi.
- dovete smetterla di fare tutto quello che vi passare per la testa! –ci rimproverava Liam.
- era una cosa innocente, ho iniziato io. –si giustificò Harry.
- si ma io sono stata al gioco, avete ragione, scusateci. –lo difesi.
- non potete continuare così, vi rendete conto se un paparazzo vi becca? –continuò Niall.
- Harry, hanno ragione, devi cercare di contenerti…-parlò Louis che un po’ cercava di contenersi per non tradire la fiducia del migliore amico.
- si okay ragazzi, tanto non capiranno mai, andiamo via di qui è un’altra giornata rovinata!
Siete ridotti di merda voi due, come sempre.
–sbraitò zayn. –volete continuare così per tutto il resto del tour? Eh Vale?
- che cazzo vuoi zayn?!
- la smetti di fare la maggiorenne ribelle? Sei la più piccola tra noi eppure fai cose che neanche io faccio. Dov’è finita la Valeria che non amava la vita e che era sempre seduta su un fottuto divano a leggere un fottuto romanzo d’amore?

- è cambiata, zayn! tu stesso mi dicevi che dovevo aprire un po’ gli occhi e godermi la vita. E’ anche per questo che mi hai invitata a venire al tour ricordi? E ora che c’è?
- Harry ti ha cambiata troppo in modo negativo, io non mi aspettavo questo ma ben altro, sia da te che da lui!
- ragazzi basta. –tutti tranne harry, cercavano di farci smettere di urlare per strada, ma niente.
- ma perché cazzo continui a dire questo? Io faccio quello che voglio, tu non sei mio padre, tu non sei nessuno!
- io non sono cosa? Ripetilo se hai il coraggio!
- NON SEI NESSUNO PER ME, VAFFANCULO!
- devi dirmelo guardandomi negli occhi!

Si avvicinò con rabbia ed era come se stesse aspettando che io pronunciassi quelle parole anche guardandolo negli occhi.
La cosa si fece fin troppo seria, erano tutti in silenzio, Harry era lì a guardarci offeso dalle parole dell’amico e quest’ultimo era di fronte a me e non smetteva di fissarmi dritto nelle pupille.
Ovviamente non ce la feci a dire quelle parole, avrebbe notato che non ero stata sincera se le avessi dette guardandolo negli occhi. Mi limitai a far scendere una lacrima sulla mia guancia destra e a parlare abbassa voce.
- vado in macchina…-mi allontanai.
A pronunciare quella frase, lo sguardo di zayn era come rilassato, come se un’ansia era scomparsa dal suo cuore. Forse aveva avuto paura che io avessi pensato davvero quelle parole dette pochi minuti prima.
Dopo pochi secondi entrarono anche loro in auto.
Erano le quattro del mattino e appena saliti ci addormentammo senza svestirci.
Eravamo due per ogni letto, le solite coppie.
Io ed Harry eravamo chiusi in una stanza da soli, e dormivamo in un letto matrimoniale, forse un po’ troppo grande per noi due che volevamo stare più vicini che mai.
- dopo questa notte, ho capito che zayn non vuole vederci insieme né adesso né mai.
- a me frega poco e niente delle sue parole, voglio stare con te, sei tu che mi rendi assolutamente felice e sei tu che stai cambiando la mia vita monotona.
- si ma in modo negativo, zayn ha ragione.
- no non ha ragione. Lui non sa noi quanto siamo felici e spensierati quando facciamo le cose insieme, questo è positivo per me.
–sorrise.
- vieni più vicino a me, ho freddo.
Non me lo feci ripetere una seconda volta, mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
- come fai ad essere sempre così calda?
- anche tu lo sei.
- ma tu lo sei sempre, mi riscaldi con un solo abbraccio, come fai?
- pensi davvero questo, harry?
- si. il tuo corpo è stato creato per tenere caldo il mio.
- oddio…
- tu mi completi e quando sono così vicino a te, nel mio stomaco si apre un allevamento di farfalle.
- ahah che romantico il mio riccio.

Premetti le mie labbra sul suo collo, egli rabbrividì, mi stringeva sempre di più, voleva che continuassi a baciarlo in quel punto.
Sotto le coperte sentivo le sue mani lisciare la mia gamba da sotto a sopra e da sopra a sotto.
Poi alzò quest'ultima facendola appoggiare sui suoi fianchi.
Mi infilò la mano fredda sotto la maglietta e andò verso il reggiseno cercando si sbottonarlo.
Per un attimo lo lasciai fare, ma poi una paura stranissima mi invase tutta e smisi di baciarlo.
- cosa c’è?
- niente scusa è che no.. harry…non posso.
- perché?
–quella domanda mi spiazzò molto.
-beh..non lo so, non sono sicura di…approfondire così tanto la cosa.
- non ti fidi di me?
- non è questo..
- e allora cosa?
- non posso farlo se prima tu e Zayn non vi sarete messi l’animo in pace con questa storia.
- zayn non fa parte di NOI.
- fa parte di me, harry e lo sai.
- okay.
–finse un sorriso- notte.
Mi lasciò e si girò nel letto rivolgendomi le spalle.  
- dai non arrabbiarti, non ho detto nulla di strano.
- non sono arrabbiato.
- Harry, girati verso di me come prima, mi sento sola così.

- …
Lo abbracciai ugualmente da dietro, appoggiai la mia faccia alla sua schiena, mi piaceva addormentarmi con il suo odore.
Lui prima fece finta di nulla, poi lo sentii accarezzarmi la mano, me la strinse, per tutta la notte.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** distratta. ***


ANGOLO AUUUTRICEEE asdfghjkl.

scusate come sempre per la luuunga assenza ma ultimamente non ho ispirazione, comunque la storia sta davvero volgendo al termine hahaha (lo ripeterò in ogni angolo autrice finché non finirà davvero) e come sempre grazie per non avermi abbandonata fino ad'ora e spero che vi piaccia questo capitolo.
#muchlove. 




Valeria.
 
Aprii gli occhi e sentii subito che il letto era più freddo.
Mancavano due minuti all’una ed harry non era più vicino a me da non si sa quanto.
Poi sentii casino dall’altra stanza. C’era sempre qualcosa che non andava.
Uscii fuori e vidi tutti ammucchiati nel bagno, Harry non si sentiva affatto bene.
Mi avvicinai a Liam che gli stava preparando un thè.
- ma che ha?
- sta vomitando dalle undici. Ha bevuto più di te ieri sera?
- abbiamo bevuto la stessa roba, lui un bicchierino in più.
- ecco, secondo me era la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.
- è traboccato di brutto questo vaso allora…
- la cosa che mi da i nervi è che lo sapeva che noi stamattina avevamo da fare qualcosa!
- cosa?
- dovevamo avere un’intervista in una radio, ora dobbiamo andarci senza lui.
- mi dispiace…
- si…scusa mi stanno chiamando.

Sembrava ce l’avesse con me ma sapevo che era solo nervoso per il semplice motivo che harry non sarebbe potuto andare in radio.
Tutto ciò mi faceva un po’ sentire in colpa, infondo le cose si fanno in due e non dovevano prendersela sempre e solo con harry.
Mentre versavo un po’ di latte nel bicchiere che sicuramente non avrei bevuto, mi si avvicinò zayn.
- senti volevo dirti una cosa velocemente.
Non lo guardai neanche in faccia, feci cenno di si con la testa come per acconsentire.
- gradirei essere guardato almeno in faccia quando ti parlo, grazie.
Continuai a non guardarlo.
- okay…harry resterà a casa perché sta malissimo, tu verrai con noi in radio e non voglio polemiche.
- cosa?
- ho detto che non voglio polemiche!
- ma che cazzo di ragionamenti sono questi? Io resto qua, se harry non sta bene qualcuno deve restare con lui.

- saranno i camerieri a badare harry non tu.
- voglio stare qua con harry, non puoi obbligarmi a venire con voi in quella stupida radio!
- ma lo capisci che..
-non lo feci finire di parlare.
- non mi interessa, non voglio capire un cazzo, voglio restare qua.
- valeria…

- questa è davvero ingiustizia, siete solo invidiosi, questo siete, soprattutto tu, mi hai rotto e…
- ma lo capisci che ho un fottuto bisogno di te e neanche te ne accorgi?!
–la sua voce rimbombò nella stanza, ci fu un silenzio da parte di tutti.
- quando ti chiesi di venire con me era perché ti volevo al mio fianco ad affrontare qualsiasi situazione, non per stare con harry, non per farti ammalare insieme a lui e non per farti passare intere giornate con lui. Quando tu accettasti, mi promettesti che saresti stata sempre con me, non volevi venire perché eri preoccupata che io ti avrei lasciata sola per stare con Jade…e poi? Chi è che è rimasto solo? Io!
- zayn calmati…
- non mi calmo un corno!
–batté il pugno sul tavolo facendo saltare il bicchiere pieno di latte. –quando ho sofferto per Jade mi sei stata vicino? No! Eri troppo impegnata a farti tatuaggi, a rubare e a correre sotto la pioggia fredda. Ora che ti ho chiesto di venire con me, mi dici che vuoi restare qui con harry…ma che cazzo? Insomma dovresti sapere che ho bisogno di te perché è la prima fottuta volta di merda che andiamo in una schifezza di radio a cantare! Invece no.. vuoi restare con Harry? Resta con Harry, ma con me non parlarci mai più per il resto della tua vita! Sei troppo distratta.
Ero rimasta lì a fissarlo, ad ascoltare quella tortura per circa tre minuti.
Sì era una tortura ascoltare la voce di zayn quando era arrabbiato, mi faceva stare malissimo eppure continuavo a fare la stronza.
Mi aveva lasciato così, quell’ultima frase mi aveva gelato il cuore, non sentivo più i battiti caldi che provavo quando ascoltavo la sua voce rassicurante, in verità era da un po’ che non li sentivo e che non ci abbracciavamo come tempo fa.
Sentivo che lo stavo perdendo e quelle parole che mi aveva detto erano piene di sincerità ma anche di dolore.
Era uscito dall’appartamento senza salutare e guardare nessuno sbattendosi la porta alle spalle, mi sentivo terribilmente in colpa e meritavo tutto ciò.
Decisi di rimediare, ero ancora io quella che aveva sbagliato, quindi decisi di andarmi a vestire per recarmi in radio con loro, sarei stata con harry tutta la notte.
Ero pronta in pochi minuti.
Prima di raggiungere gli altri che erano scesi già da due secondi, passai nella camera dove harry riposava.
Mi piegai su di lui per dargli un bacio sulla fronte, gli accarezzai i capelli, mi stavo quasi incantando a guardarlo mentre dormiva.
Andai via chiudendo lentamente la porta alle mie spalle e uscii dall’appartamento.
Scesi giù e di corsa entrai in macchina.
Zayn voleva sorridere, ma si trattenne per non mostrare la sua felicità, ma io lo vidi ugualmente.
Mi sedetti vicino a lui e gli strinsi la mano, lui non faceva lo stesso.
- hai ragione zayn come sempre, sono distratta. Scusami ti prego. –gli diedi un bacio sulla guancia, senza guardarmi mi strinse anche lui la mano e sorrise.
Capii che aveva accettato di nuovo le mie scuse.
Alla radio andò tutto bene, eravamo tutti  e tutte lì, noi ragazze eravamo fuori la stanza dove avrebbero avuto l’intervista, ma li guardavamo soddisfatte dal vetro e ogni tanto zayn guardava me e jade per sentirsi più sicuro. Avevo capito cosa intendeva quando diceva che aveva bisogno di me. Aveva bisogno di più sicurezza oltre a quella che gli dava Jade.
Uscimmo dalla sede e dopo aver affrontato una folla di ragazze urlanti riuscimmo ad entrare in macchina con la faccia bianca dallo spavento.
Salimmo in hotel e prima di entrare nell’appartamento io e zayn ci fermammo fuori a parlare.
- ho apprezzato molto quello che hai fatto.
- mi ha fatto male quello che hai detto ma avevi tremendamente ragione.
- allora?
- allora cosa?
- non devi dirmi più niente?
- ti voglio un fottuto bene dell’anima, zayn.

Lo abbracciai istintivamente.
Lui non perse tempo, anzi mi strinse fortissimo, sospirò.
Eravamo di nuovo noi due, i due migliori amici che non si sarebbero mai lasciati, eravamo di nuovo uno la sicurezza dell’altra, zayn e valeria, nient’altro.
Era passato quasi un mese, ed eravamo davvero stati troppo distratti, troppo lontani e quell’abbraccio riunì le nostre anime in una sola, quella di due buoni amici.
Il cuore iniziò di nuovo a battere e il sangue mi si scaldò nelle vene, stavo iniziando a rivivere del tutto e non solo per metà.
Tutto era perfetto come quella notte di capodanno quando gli dissi per la prima volta in sette anni che lo volevo bene, e lui proprio come quella notte non mi rispose, ma ci avevo fatto l’abitudine ormai quindi non ci badai molto.
- bene, prima che inizio a piangere come una stupida, io vado da Harry, sono preoccupata.
- okay, fai la brava eh…
- si e anche tu con jade.
- poi parlerò con harry quando starà meglio.
- ci conto zayn.
- fidati.
–sorrise e mi baciò sulla guancia.
Gli diedi le spalle, aprii la porta dell’appartamento ed entrai, ad un tratto mi chiamò, mi girai di scatto.
- ti voglio un casino di bene anch’io.
Sorrisi ed entrai in camera di harry col sorriso sulle labbra.
- wow, che bello vedere quel sorriso entrare dalla mia porta.
- haha, sempre stupido.
–mi misi sul letto accanto a lui.
- tutto bene con zayn? vi ho sentito stamattina. –mi parlava con le labbra appoggiate alla mia fronte e fissando il vuoto.
- si abbiamo chiarito due secondi fa, per questo sorridevo quando sono entrata.
- mi fa piacere.
–sorrise.
- odori, hai fatto la doccia?
- si mi hanno aiutato le cameriere…
- le cameriere?
- le cameriere!
- le cameriere? Femmine? Io ero sicura di aver detto alla reception di lasciare solo camerieri maschi. Vado subito a chiedere spiegazioni, ma che razza di hotel poco raccomandato è questo?
- hahahaha amore calmati hahahahaha…
- harry ti hanno davvero spogliato delle cameriere?
- se mi fai finire di parlare hahahaha…
- sbrigati idiota e non ridere che sono seria.
 –gli tiravo schiaffi sulla spalla.
- avevano all’incirca cinquanta o sessant’anni, non si reggevano in piedi, figurati che io che stavo male dovevo aiutare loro a stare dritte.
Scoppiai in una risata sonora che si sentì in tutto l’hotel, una di quelle che solo lui riusciva a provocarmi.
- quanto sei stupido. –non smettevo di ridere.
- quanto ti amo.
Diventai seria d’un tratto. Lo guardai. Ci guardammo.
- c-cosa? ripetilo.
- si vale, ti amo e l’ho scoperto oggi quando per tutta la mezza giornata che non ci sei stata mi sei mancata, non ho fatto altro che pensare a te, non ho fatto altro che guardare le nostre poche foto insieme per vedere il tuo sorriso e i tuoi occhi così profondi. È così che sono guarito, non grazie al riposo e al bagno caldo, ma grazie al tuo viso meraviglioso, grazie all’amore che mi dai tutti i giorni. Ti desideravo vicino a me stamattina, mi sono mancati i tuoi abbracci anche se per così poco tempo, ho scoperto che sei tu quella che mi completa, e perciò ti amo.
- ti amo anch’io allora…perché non ho fatto altro che pensare a te stamattina e oggi, giuro.
- ripetilo tu stavolta, ti prego.
- ti amo harry styles.
- di nuovo. –chiuse gli occhi come per rilassarsi e sentire meglio.
- ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** the last day. ***


ANGOLO AUTRICE:
come sempre scusate il ritardo ma non avevo proprio idee di come far finire al meglio questa storia (non è ancora finita per vostra (s)fortuna uù) comunque spero che questo capitolo vi piaccia perché ci ho messo davvero tanti giorni per farlo ç_ç 
Ciiiiiiiiiiiiiiiiiao ♥
PS: NON MI ABBANDONATE PROPRIO ALLA FINE!




Harry.
 
Dopo quelle parole meravigliose che ci eravamo detti, ci eravamo dati il bacio più dolce del mondo e ci eravamo appisolati così, all’improvviso come due bambini stanchi.
Ci svegliammo direttamente la mattina seguente sempre nella stessa posizione, era la cosa più bella in assoluto perché mi sentivo bene con lei che non mi aveva lasciato un secondo per tutta la notte.
C’era ancora una cosa che mi turbava, non volevo continuare questo tour continuando a litigare con zayn, mi faceva stare male e faceva stare male molto anche Vale; ma stavolta non spettava a me andare da lui, aveva esagerato con le parole e doveva chiedermi scusa anche perché ero io quello che faceva stare bene vale tutti i minuti di tutti i giorni.
Senza svegliarla, mi alzai lentamente e uscii fuori dalla camera chiudendomi silenziosamente la porta alle spalle.
In cucina c’erano già tutti, praticamente mancava solo lei, ognuno si stava preparando una colazione diversa, io seguii Niall che stava mangiando gli avanzi di pizza della sera precedente.
Quella mattina l’avevamo libera ed era una cosa favolosa anche perché sinceramente non avevo voglia di fare un emerito cazzo.
Mi dissero di andare a svegliare Valeria, così senza farmelo ripetere due volte andai subito.
Mi piaceva svegliarla.
Entrai e mi chiusi nuovamente la porta alle spalle, mi sedetti sul letto accanto a lei a fissarla.
Iniziai ad accarezzarle i capelli, poi mi abbassai e le diedi un bacio sulle labbra semiaperte.
Si mosse un pochino, ma niente era ancora nel mondo dei sogni, così iniziai ad accarezzarle anche le braccia e a dargli ripetuti baci a stampo sulle labbra. Fu così che si svegliò.
- mmmh..harry…-mugugnò.
- buongiorno amore.
- che vuoi?
–a stento capivo le parole che pronunciava tra i denti.
- dobbiamo uscire, ho la mattinata libera.
- se continui così però mi addormento di nuovo…
Finalmente aprì gli occhi.
- buongiorno meraviglia. –disse mettendomi le mani dietro la nuca e tirandomi a sé per baciarmi.
- sei tu la meraviglia, su alzati che è tardi e non voglio perdere altro tempo prezioso. –le diedi un ultimo bacio e la lasciai fare le sue cose nella camera.
Non appena uscii fuori zayn mi piombò davanti, finalmente voleva chiarire.
- inizio col dire che questa pressione tra di noi mi fa soffrire e non mi piace per niente quindi ti prego non aprire bocca e fammi parlare, okay? –disse tutto d’un fiato.
- okay amico, parla.
- scusa, okay? scusa! Scusa perché ho sbagliato a dire quelle cose orribili sul tuo conto, ho sbagliato per l’ennesima volta a dire che la stai cambiando in modo negativo perché non è vero.
In verità è davvero più felice con te e questo devo accettarlo.
La verità è che devo abituarmici, non devo scaricare la mia gelosia su di te, perché sono geloso di lei come un fratello per una sorella, la conosco da piccola e i genitori vogliono che io l’aiuti a fare le scelte più importanti, e scegliere un ragazzo è una scelta importante e seria e in poche parole ero solo spaventato, tutto qui.

- non sai quanto mi stanno rendendo felice queste parole, zayn…
- si ma, ti prego non farla soffrire in nessun modo, perché io voglio fidarmi di te, non fate queste cose squallide del tatuaggio o del rubare o dell’ubriacarvi perché ci sono altri modi per divertirvi.
- si zayn è che noi non ci pensiamo quando le facciamo, le facciamo e basta ed è proprio questo il bello.
- si ma fatelo con cautela insomma, non tutti i giorni una cazzata diversa, contenetevi.
- okay, hai ragione.

- ci tengo a lei harry, trattala bene per favore, la lascio nelle tue mani.
- te lo dissi e te lo dirò di nuovo; mi prenderò cura di lei meglio di come le guardie del corpo fanno con noi.
- ti voglio bene e spero di non litigare mai più per questa cosa, davvero.
- si…ci stanno male tutti e siamo una band, dobbiamo essere uniti.

Ci abbracciammo fortissimo, un abbraccio tra veri uomini, di quelli forti e sinceri allo stesso tempo.
- ti voglio bene anch’io stronzo!
Da quanto tempo che non mi sentivo completamente felice.
Una volta avevo il problema con valeria e non con zayn, e una volta con zayn e non con valeria, ma mai da quando era iniziato il tour, andava tutto okay tra noi tre.
 
Eravamo tutti pronti, e prima del concerto avevamo in programma una mezza giornata di sano shopping griffato.
Entrammo tutti nella grande auto nera che ci portò al centro della città dove cantavamo quella sera.
Il freddo stava iniziando man mano a sminuire, anche se il vento ci ghiacciava i nasi.
Girammo tutti i negozi più costosi anche se le ragazze non erano d’accordo che pagassimo tutto noi ma le cose stavano andando bene per noi e quindi volevamo accontentarle come volevano.
Poi ci dividemmo in coppie.
Era bellissimo il modo in cui camminavamo mano nella mano non curandoci dei paparazzi, anzi iniziammo anche a salutarli e a fargli delle boccacce.
Le fan sembrava non volessero disturbarci quindi oltre a guardare e a saltellare dall’eccitazione non si avvicinavano.
- basta girare per i negozi, non ho voglia di vedere nient’altro che i tuoi occhi.
- mi stai prendendo in giro?
- no…
- insomma, davvero non vuoi comprare nulla?
- si harry, non mi interessa niente.
- darebbero oro per stare al posto tuo, sei strana.
–la baciai sulla fronte.
- io darei oro solo per stare stesa accanto a te e guardarti negli occhi.
- sono sempre più convinto che ho fatto bene a dirti ti amo ieri notte, all’inizio ero insicuro.
- perché?
- perché avevo paura di spaventarti, avevo paura di sembrare immaturo da provare amore così presto…non so.
- così presto? ci conosciamo da quasi tre mesi se non sbaglio e ne abbiamo passate tante insieme.
–sorrisi soddisfatto alle sue parole.


Valeria.
 
Ci incamminammo verso l’hotel, eravamo stanchi di camminare e gli altri ci avrebbero raggiunto più tardi.
Arrivammo in pochi minuti di cammino, ci avremmo messo anche più poco se le fan non avrebbero chiesto autografi, ma fa nulla, tanto non avevamo da fare molto.
Quel primo mese di tour stava finendo, domani era l’ultimo giorno.
Ci stendemmo sul letto abbracciati e come gli avevo accennato per strada, iniziai a fissarlo negli occhi, quegli occhi.
Ci vedevo l’infinito, e mi ci perdevo dopo solo pochi secondi, poi mi risvegliava con un bacio.
I nostri sguardi si fecero seri e si seguivano, harry alzò la schiena e si piegò su di me baciandomi, iniziò a mettere le mani calde sotto la maglietta fine e andava sempre più su, verso il reggiseno.
Capii al volo quello che voleva fare e ora che tutto andava per il meglio, nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea, ero pronta.
Fu così che in pochi minuti mi sfilò la maglietta, e con le mani tremanti sbottonò il bottone del jeans che indossavo.
Fuori era ancora freddo ma la stanza dov’eravamo era un forno a microonde.
Gli sfilai anch’io la maglia e potei vedere il lavoro di tanti mesi di palestra che harry aveva svolto, poi in un attimo i nostri vestiti giacevano sul pavimento.
Le nostre anime si unirono in una sola e io stringevo lui forte a me, lui faceva lo stesso.
Non era la prima volta per me, ma era come se lo fosse perché lui la riusciva a rendere diversa, più speciale.
Era il nostro momento, quel primo mese stava finendo nel migliore dei modi, i nostri corpi si erano ormai uniti e nella stanza si sentivano solo i nostri respiri affannati. 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** THE PROMISE. ***


ANGOLO AUTRICE :')
Ciao care e fedeli lettrici, vi avevo detto che questa FF stava per finire e non dico bugie uù... infatti manca un solo capitolo alla fine, mi mancherà molto sinceramente e non so se anche a voi, ma comunque per vostra (s)fortuna ne scriverò un'altra che ho già in mente e sarà molto diversa da questa :) 
Vi adoro skldjhsadfli ♥




Zayn.
 
Io e Jade avevamo fatto lunghi giri per i negozi, e lei senza fare troppe storie come le altre, aveva accettato di farsi comprare qualcosa di griffato da me, non era mica stupida?
Eravamo ormai stanchi però di girare per i negozi, anche perché i paparazzi iniziavano a rompere.
Le dissi che l’avrei portata un po’ sulla spiaggia, però prima andai a parlare con uno di quei paparazzi che ci aveva seguito tutto il tempo.
Ritornai da lei che mi stava aspettando accanto ad un negozio come le avevo detto e la presi per mano, ormai quello non ci seguiva più, avevo il mio metodo.
Andammo sulla spiaggia, quest’ultima era meta di molte coppie che volevano avere un po’ di privacy, ed era il posto migliore dove avrei potuto portarla, dato che sapevo che l’appartamento era occupato da harry e vale, da come mi aveva detto harry.
Sì, quell’idiota aveva fatto prima di tutti, e prima di andarsene ci aveva avvertito tutti che non saremmo dovuti assolutamente entrare nell’appartamento per tutta la giornata, ovviamente vale non sapeva nulla di tutto questo.
Comunque ritornai coi piedi per terra, e pensai solo a Jade che era lì tutta per me, avevamo trovato il nostro posto appartato e potevamo fare qualunque cosa.
Mi parve di vedere nei suoi occhi la stessa voglia che avevo anch’io, ma pensai fosse impossibile dato che comunque era una ragazza abbastanza timida da pensare a queste cose, ma si sa, gli occhi sono lo specchio dell’anima, quindi tutto poteva essere.
Comunque sia ci stendemmo sulla sabbia fredda perché coperta da molti alberi che non facevano passare raggi di sole anche nel mese più caldo dell’anno.
Restammo abbracciati per una mezz’ora a parlare di nulla di interessante, qualche volta il silenzio regnava tra noi e scompariva con qualche parolina così buttata a caso.
La cosa si fece più seria.
- sto bene con te anche se ci stiamo annoiando. –sorrise.
- io non mi sto annoiando, starei così per ore, se non facesse così freddo. –sorrisi anch’io, faceva davvero freddo.
- ti ricordo che stiamo in pieno inverno e siamo sdraiati sulla sabbia con il vento proveniente dal mare che come so io è ancora più freddo, insomma dovrebbe essere così…
- vuoi far vedere che hai studiato geografia?
–facevo per prenderla in giro.
- non l’ho mai fatto. –rise coprendosi la bocca con la mano che aveva usato tutto il tempo per accarezzarmi i capelli.
- bene, quindi…hai freddo, giusto?
- beh...non mol…
- shhh, hai freddo e basta.
- perché devo avere per forza freddo?
- così ho una scusa per abbracciarti…
-diventai serio, la fissai negli occhi.
- puoi farlo quando vuoi malik. –ci abbracciammo.
- questo non cambia nulla, ho ancora freddo. –volevo arrivare a quel punto e lei capì.
- riscaldiamoci per bene allora…-sorrise maliziosamente.
Non me lo feci ripetere due volte, iniziai a baciarla con foga, ci toccavamo entrambi, io sentivo già il mio corpo andare in ebollizione e volevo che anche lei provasse questa cosa, quindi le sfilai la maglietta delicatamente.
I miei pensieri erano confusi, tra noi c’erano state diversi litigi e incomprensioni ma quella situazione mi piaceva e volevo davvero fare questo passo con lei.
Così non badai più molto ai miei stupidi pensieri, sapevo che anche lei voleva quello che volevo io altrimenti mi avrebbe già fermato e invece non lo fece, i nostri vestiti erano ormai ammucchiati a fianco a noi.
- ti amo!
- ti amo…

Ora davvero non riuscivamo a capire se era ancora inverno o l’estate era arrivata d’un tratto.
Era il primo passo verso la promessa con gli altri quattro, era il primo passo dal renderla felice per sempre.

 
 
Louis.
 
Harry era in albergo, Zayn sulla spiaggia, Liam in un altro albergo insieme a Niall e la ragazza.
Io e Annie eravamo seduti ormai da un’ora su quella panchina gelata e non ci andava per niente di mangiare altre caramelle gommose.
Così, feci una delle mie solite pazzie e alzandomi di scatto la presi e l’appoggiai sulla mia spalla destra come un sacco di patate e mi diressi verso il primo hotel che avrei trovato.
Sembravamo due idioti, io che ridevo e lei che calciava e urlava dicendo che dovevo farla scendere.
- sei un cretino, mettimi giù.
- no.
- non entrare qui dentro con me sulle spalle, idiota che figura di merdaaa.

Mi diressi verso la reception, il ragazzo non ci guardò strano, ma stranissimo.
- mi scusi, vorrei una stanza per me e il mio sacco di patate. –cercavo di trattenermi dal riderlo in faccia.
Il ragazzo un po’ scorbutico perché si sentiva preso in giro, mi diede le chiavi della stanza.
- mi scusi ancora, non so come prenderle dato che ho le mani occupate, non è che può mettermele in bocca?
Annie scoppiò in una rumorosa risata che fece zittire tutte le persone presenti.
- senta non ho tempo da perdere con i vostri giochetti, prenda queste maledette chiavi.
- è lei che vuole perdere tempo amico, io le ho detto che deve poggiarmele in bocca, ho le mani occupate.
- mi sta prendendo in giro?
- no!

Il ragazzo si arrese davanti alla mia cocciutaggine e mi mise davvero le chiavi in bocca e con mia grande sorpresa mi mandò anche a fanculo.
- grazie mille. –dissi con le labbra serrate per non far cadere la chiave.
- vada al diavolo. -mugugnò sotto voce.
Salimmo velocemente sopra e i camerieri ci aprirono la porta, anche loro guardavano strani.
Entrammo dentro e mi diressi direttamente nella stanza da letto e la buttai sul letto facendola rimbalzare più volte, aveva la faccia rossissima dal ridere.
- oddio mio sei uno stupido, non ce la faccio più.
- sei orrenda, eri più bella da sacco di patate.
- vuoi dire che ti piace di più il mio sedere che la mia faccia?
- mmmh forse.
–risi come un’idiota, non era affatto vero.
- sappi che però il mio sedere è solo mio. –mi fece una linguaccia.
Indietreggiai un po’ e presi la rincorsa saltandole addosso e facendo muovere il letto in una maniera incredibile.
Ci facemmo un po’ il solletico quando ad un tratto i nostri sguardi si incrociarono e i nostri sorrisi scomparvero a poco a poco.
- ti amo Annie.
- ti amo stronzo.
–ci baciammo più forte che mai.
Dal solletico con le mani eravamo passati al solletico dei vestiti che scivolavano via delicatamente e toccavano la nostra pelle.
Solo Dio sapeva quanto avevo aspettato quel momento con lei e solo Dio sapeva quanto ero felice ora che stava per succedere tutto questo.
Ora eravamo davvero un “ noi ” e questo primo mese con lei era davvero iniziato e finito alla grande.
Pensai alla promessa, l’avevo mantenuta.  
 
 
Liam.
 
Io e Niall ci eravamo diretti verso lo stesso albergo e avevamo prenotato due stanze vicine, e prima di entrare ognuno nella propria ci facemmo l’occhiolino e sussurrammo un: “ in bocca al lupo e pensa alla promessa ”, dopodiché entrammo.
Danielle era in bagno a sistemarsi, forse aveva già capito tutto.
Per tutta la giornata ero stato a fissarla in tutto il suo splendore senza trovare niente che non andasse bene nel suo viso. Angelico e delicato.
Mi misi dietro di lei stringendole i fianchi e la baciai dietro il collo.
Aveva la pelle d’oca ma faceva finta di niente, si girò e si limitò a mettermi le mani dietro al collo e a baciarmi.
La stringevo sempre di più, i suoi baci mi facevano impazzire e in quel momento volevo passare oltre con lei.
Ci baciavamo mentre camminavamo nella camera da letto e ci gettammo a peso morto sul lettone.
I respiri accelerarono più di una ferrari, ed eravamo entrambi molto nervosi, ma lei mi stringeva e io facevo lo stesso e questo era quello che più mi convinceva a pensare che era arrivato il momento di farle davvero sentire il mio amore, volevo regalarle il paradiso.
Sprofondammo nel più immenso piacere in meno di cinque minuti, quando ormai i nostri vestiti non servivano più ed erano buttati sul pavimento come pezze.
- ti amo. -dicemmo quasi all'unisono. 
L’amore che provavo per lei era inspiegabile e la cosa che stavamo per affrontare era importantissima e io ero così sicuro che nessuno mi avrebbe fermato.
Questo mese aveva cambiato tutti noi e ognuno di noi aveva trovato il vero amore.
 
 
Niall.
 
Mangiammo qualcosa in fretta.
Ero nervoso, forse sarei stato l’unico a non aver fatto nulla quel giorno, sarei stato l’unico a non essere riuscito a soddisfare la propria ragazza, l’unico a non averla scoperta in profondità in quel mese così magnifico.
Perché? Perché ero sempre così timido in tutto? Cosa avevo che non andava?
Ero troppo insicuro e nell’appartamento regnava troppo silenzio, cosa ancora più imbarazzante.
- senti! –presi coraggio.
- che c’è? –rispose come se stesse aspettando che le rivolgessi la parola.
- io ti amo!
- Niall sei tu?
- si sono io e ti amo più di quanto tu possa immaginare.
–finalmente l’avevo detto anche se ero rosso come un peperone arrostito.
Mi saltò addosso felice, la presi in braccio per miracolo dato che stavo cadendo all’indietro.
Ci dirigemmo in camera e all’inizio ero quello che si faceva trasportare, ma poi presi coraggio guardandola semplicemente negli occhi e decisi di dare il meglio di me stesso.
Le sfilati le trecento magliette che indossava per il freddo.
- non hai bisogno di tutte queste magliette. –risi anche in quel momento, ero una figura di merda, ma fortunatamente lei sapeva farmi sentire a mio agio.
- invece si, quando eravamo fuori, ora ho te a riscaldarmi. –sorrise per rassicurarmi.
Ci baciavamo e i nostri corpi nudi si toccavano e si scambiavano scintille bollenti.
- e comunque, ti amo anch’io Horan.
Avevo mantenuto anch’io la promessa, quella promessa che noi cinque ci eravamo fatti prima di scendere e dirigerci in macchina, di nascosto dalle ragazze, quella promessa di renderle felici e orgogliose di essere lì con noi, quella promessa che ci eravamo fatti per farle capire che quel mese per noi era stato importante, quella promessa di dirle ti amo lo stesso giorno così avevamo davvero qualcosa di emozionante da raccontare ai nostri amici e ai nostri futuri figli.
Quella promessa importante l’avevamo mantenuta tutti, l’a
more regnava.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** forever. (THE END) ***


leggi sotto se vuoi, ti conviene LOL.




Valeria.
 
Erano passati altre due mesi grandiosi e questo era l’ultimo giorno di quel magnifico tour e quella sera i ragazzi non avevano nessun concerto da fare.
In questo tempo non avevamo litigato una sola volta.
Mi passò per la mente quella famosa promessa che i ragazzi si fecero alla fine del primo mese e che prima di salire sul palco quella sera ci svelarono.
Rimanemmo sbalordite, ognuna era soddisfatta e ognuna baciò il proprio ragazzo felice e convinta che era quello giusto.
Le facce soddisfatte dei ragazzi quando si unirono e si piazzarono avanti a noi per raccontarci della promessa che si erano fatti e ci chiesero se eravamo state bene quel mese, e quel “si” secco e deciso che uscì dalle nostre bocche, perché sì, eravamo state bene, anzi benissimo.
Scesi dalle nuvole quando harry si mosse per cambiare posizione, eravamo stesi sul letto, coperti da un solo lenzuolo, nudi per la seconda volta.
Stava dormendo da circa mezz’ora da quando avevamo finito di goderci anche la fine del terzo mese.
Lo guardai, si era girato su un fianco e adesso aveva la sua faccia dritta davanti alla mia.
Lo analizzai in ogni singolo dettaglio, era una cosa che facevo spesso quando lo guardavo dormire, dai capelli tutti arruffati alla bocca rossa semiaperta.
Decisi di andare in bagno a farmi una doccia, prima che si sarebbe svegliato e con le sua sensualità bastarda sarebbe riuscito a farmi esplodere di nuovo il cuore. Forse non si rendeva conto che era dannatamente sexy anche se scherzava, non si rendeva conto che la maggior parte delle volte che “scherzava” io mi trattenevo dal saltarlo addosso, o forse se ne accorgeva e faceva finta di niente perché era quello che voleva.
Mi alzai lentamente per non farlo svegliare e mi diressi in bagno, senza prendere i vestiti.
Ci misi giusto due minuti, uscii dalla doccia e dopo aver indossato la biancheria intima, uscii fuori con l’accappatoio, malgrado sarebbe entrato qualcuno in stanza che non fosse harry.
Ma harry comunque era lì, era appoggiato alla spalliera del letto a leggere una rivista, non feci molto caso di cosa parlasse quest’ultima.
Iniziai a vestirmi senza problemi, appoggiai l’accappatoio sul letto e cercai un pantalone di una tuta qualsiasi e una t-shirt.
Con la coda dell’occhio vidi che Harry aveva abbassato un po’ la rivista per sbirciare, che stupido.
- la smetti di fissare? –mi faceva un po’ imbarazzare.
- ma sto leggendo una rivista!
- sotto sopra?
- oh merda…

Scoppiai in una fragorosa risata, e lui lo stesso coprendosi il volto con le mani dalla vergogna.
- stupido, dici anche bugie, sei uno sfigato.
- ma ti piace lo sfigato no?
–disse mentre si alzava dal letto e si avvicinava pericolosamente con quell’aria da stronzo.
- no, per niente. –gli stampai un bacio sulle labbra più forte che potevo. –ora esci, cretino.
- racconterò agli altri che bel culo che hai. –rideva maledettamente, quella risata.
- coglione, fa quello che vuoi. –lo cacciai dalla stanza facendogli la linguaccia.
Dopo pochi secondi mentre stavo finendo di sistemare il bagno, da fuori la porta arrivò Liam che urlò di prepararmi per bene perché l’ultimo giorno l’avremmo passato facendo di tutto tranne che stare chiusi in albergo come dei prigionieri.
Così, dato che avevo una fottuta voglia di uscire, non me lo feci ripetere due volte e gli diedi l’okay, subito mi misi a cercare qualcosa da mettere.
 
Scesi di sotto, come sempre ero l’ultima, erano tutti ad aspettarmi.
Avevamo già tutti le valigie pronte, le avremmo messe nell’auto nera, non saremmo tornati più in albergo.
Harry mi venne ad aiutare con le valigie e con grande forza le alzò e le mise nel cofano dell’auto che si chiuse rumorosamente.
Salutammo tutte le persone che avevamo conosciuto casualmente nell’albergo e salimmo nell’auto che ci avrebbe accompagnati in una città vicina a quest’ultima dove c’era stato il loro ultimo concerto.
 
Arrivammo e il posto era meraviglioso.
Non avevo mai visto un centro città così bello, le persone erano vestite tutte griffate e sembravano persone importanti e di carriera, noi, o almeno loro, non erano da meno.
Nessuno sapeva che i One Direction erano lì, quindi eravamo tranquilli.
Questa volta non ci separammo, avevamo deciso di stare tutti insieme.
Come sempre però sapevo rovinarmi le giornate da sola.
Nella mia mente affioravano pensieri di ogni tipo mentre camminavo mano nella mano con harry, muta e fissando il vuoto.
- hey! –mi diede una piccola spinta per farmi ritornare coi piedi per terra.
Scrollai il capo e lo guardai.
- ma che fai?
- no, tu che fai? Stavi per addormentarti in piedi?
- no, stavo pensando…
- a cosa?
- niente amore, non preoccuparti.
- voglio saperlo.
- niente su, era una cosa stupida davvero.
–fingevo un sorriso, ma si vedeva che era un sorriso nervoso.
- hey. –ci fermammo di butto. –guardami negli occhi e dimmi cos’hai.
Non volevo guardarlo ma dovevo altrimenti si sarebbe davvero arrabbiato.
Si arrabbiava ogni volta che non volevo guardarlo e parlavo con lo sguardo abbassato, diceva che non poteva constatare se ero sincera o no, se ero triste o felice.
Lo guardai.
- niente è che stavo pensando a quanto sarà difficile rimanere come stiamo adesso dopo che saremmo ritornati a casa. Insomma siete diventati più popolari e quando ci sarà un tour più lontano…-non mi fece finire la frase, aveva già capito tutto.
- ...quando ci sarà un tour più lontano verrai con me.
- e chi ti dice che potrò venire?
- lo dico io.
- no, i miei genitori, ti ricordo che ho ancora sedici anni.
- risolverò io tutto.
- me lo prometti che farai di tutto per non allontanarti da me?
- te lo prometto, ma adesso camminiamo altrimenti li perdiamo
. –mi baciò intensamente, poi seguì un abbraccio.
Riprendemmo a camminare a passo svelto per non perdere gli altri che nel frattempo avevano continuato a camminare.
Potevo vedere la magnifica aria che tirava tra noi, più avanti c’erano Louis e Annie che si tiravano pugni e schiaffi a non finire ma poi concludevano con un bacio sulle labbra.
Un po’ verso destra c’erano Liam e Danielle che non si erano staccati neanche un attimo e Liam le aveva appena comprato un gelato dal quale lui con un cucchiaino di plastica rubava enormi pezzi di cioccolato.
Poi c’erano Niall e Vale la quale non avevo mai visto così felice.
Niall si sapeva, lui era sempre felice, ma quando era con lei la sua felicità prendeva il sopravvento, con lei si sentiva “a suo agio, perfetto.” è così che lui ci diceva ogni giorno e noi non potevamo fare altro che essere felici per lui.
Anche lei si sentiva perfetta, anzi addirittura diceva che Niall le aveva cambiato la vita e che la completava.
C’erano poi quei due figoni di Zayn e Jade.
Quella coppia così tanto affiatata, erano quelli che avevano litigato di più nel tour, ma ora erano quelli che durante quella passeggiata non potevano far a meno di baciarsi almeno ogni cinque secondi.
Infine, dietro tutti, c’eravamo io e Harry che finalmente li avevamo raggiunti.
Eravamo appoggiati tutti su una ringhiera con il sole che non scaldava così da molto tempo, sotto di noi un mare immenso.
Harry mi passò il braccio sotto i capelli e lo appoggiò sulle spalle, poi mi baciò la fronte.
Alzai la testa e lo guardai con un sorrisetto compratore, volevo assolutamente un altro bacio, ma stavolta sulle labbra.
Lui adorava quando io facevo quel sorriso, lo riteneva un piano diabolico ma che funzionava sempre, perché quando lo vedeva non poteva fare a meno di “vendermi” quel bacio così prezioso per me.
E così che ci baciavamo per lunghi minuti.
Poi parlò. Di solito non interrompeva mai un bacio per parlarmi, ma quella volta sembrava serio, forse era una cosa importante.
- riguardo a prima…il problema del prossimo tour.
- ah, si…
- parlerò io con i tuoi…e se dicono no, rinuncio a tutto senza problemi.
- cosa? Sei pazzo.
- Vale io potrei vivere senza soldi e senza fama ma non potrei mai vivere senza te.
- anche io Harry ma…
- non ci avrei mai sperato, ma è successo. Mi hai insegnato ad amare.

Non riuscivo a fare altro che continuare a specchiarmi in quegli occhi illuminati da quel giallo intenso che era la luce del sole e che si facevano sempre più lucidi, stavo per scoppiare in lacrime.
- non ti permetterei mai di fare una cosa del genere, è il tuo sogno. –la mia voce tremava.
- il mio sogno? –sorrise, si girò per un attimo a guardare il mare che era illuminato dalla luce del sole, poi mi guardò di nuovo negli occhi e il sorriso scomparve man mano che si avvicinava alla mia fronte.  -il mio sogno non sarebbe mai stato completo se non ci fossi stata tu in esso.
Una sensazione indescrivibile nel mio stomaco, capii che sarebbe stato per sempre, una lacrima mi rigò il viso, non ce l’avevo fatta a trattenerla questa volta, era così perfetto quel momento, era così perfetto lui, eravamo così perfetti noi.
Ci baciammo.
Questo era solo l’inizio di una nuova vita per tutti noi.





The End. ♥









ANGOLO AUTRICE.

Ciao ragazze, questo era l'ultimo capitolo, come sempre vi ringrazio per essere state con me dall'inizio, vi ringrazio per essere state sincere. 
Un ringraziamento speciale va a quelle che hanno recensito la storia dall'inizio fino ad'ora. 
Grazie anche a quelle che hanno recensito solo uno o due capitoli e grazie a quelle che hanno semplicemente cliccato sul link senza neanche leggere.

VI AMO TUTTE E MI MANCHERETE (?)
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA OKAY BASTA, SCHERZAVO u.u ♥ 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=917298