Them, my hope.}

di CoglionHazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** It will rain. ***
Capitolo 3: *** Total confusion! ***
Capitolo 4: *** Under the lights tonight... ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


LONDRA 29/11/2012

Ero seduta su una panchina dinanzi al Big Ben, era una giornata autunnale, le foglie rossicce scricchiolavano sotto i piedi dei passanti producendo quel rumorino che mi rilassava parecchio, il cielo era ricoperto da nuvolette grigie e bianche che mi divertivo ad associare agli animali. Stavo aspettando che il mio lui si facesse vivo, era il giorno del mio compleanno e mi aveva promesso che almeno stavolta l'avremmo passato insieme. Guardai l'orologio, erano le 16:05 bene, già 5 minuti di ritardo ma dovevo aspettarmelo, la puntualità non era mai stata il suo forte.
Oh, non mi sono presentata, sono Cher Davies, diciassettenne di Londra. Alta circa 1.67 capelli lunghi rossicci e ondulati e abbastanza magra. Nell'insieme ero una bella ragazza, ma quando mi toccava guardarmi allo specchio, quell'immagine riflessa non mi piaceva mai. Un ragazzo mi aveva detto"-You don't know your beautiful... but that's what makes you beautiful" e in quel preciso istante fù amore. Stavamo insieme da circa un anno e nonostante lui non fosse proprio un ragazzo "Normale" riuscivamo a frequentarci. Venni scossa dai miei pensieri da una sagoma che si avvicinava sempre di più a me. Eccolo, era arrivato! Era sempre un'emozione quando lo vedevo, come la prima volta, quel famoso 3 ottobre!
Riccio, alto moro, occhi chiari, sorriso perfetto e quelle fosse che mi facevano tanto impazzire. Volete sapere il nome? Harry Styles! Ahahaha, so che adesso starete impazzendo tutte, ma sì sono la ragazza di Harold!

-Sei venuto. Dissi quasi con le lacrime agli occhi. 
-Ti avevo detto che non mi sarei perso il tuo compleanno per niente al mondo. Mi rispose con un sorriso che mi faceva scoppiare il cuore ogni volta.  


*DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN*
Fottuta sveglia, proprio sul più bello doveva suonare?<
-Cher, tesoro svegliati, devi andare a scuola. Era mia madre.
Esatto gente, era tutto un sogno... un fottutissimo sogno, un altro sogno da aggiungere agli altri 1000 irrealizzabili. Beh, io esisto davvero, ma non vivo a Londra, sono di Manchester,e il mio ragazzo non Harry Styles è solo il mio idolo! iI mio ragazzo è... beh in effeti non ce l'ho un ragazzo, solo troppo occupata a pensare a QUEL RAGAZZO, per trovarmene uno reale. 
Cos'altro da dire, Welcome to my life!:)

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Capitolo 2
*** It will rain. ***


MANCHESTER, DARREL HIGH SCHOOL 8:15 11/01/2012
 
-Ciao tesoro, ti aspetto a casa.
-Torno alle 3 del pomeriggio devo.. devo fare una ricerca in biblioteca.
-Va bene, ciao Cher.
Ecco, a mia mamma piaceva mettermi in imbarazzo, lo faceva di continuo! Come ad esempio accompagnarmi davanti scuola con la macchina e darmi un bacetto dulla guancia prima di farmi scendere, sapeva che a me dava fastidio quel suo comportamento, ma non faceva nulla per provare a cambiarlo.
 Non ero una ragazza molto socievole, avevo poche amiche, e stavo bene così.
Era una mattinata alquanto gelida a Manchester, e prima di entrare in quella specie di carcere minorile e ricominciare la solita routine respirai profondamente alzando gli occhi. C'erano parecchie nuvole e il cielo era tra il grigio scuro e il bianco, un insieme di colori che mi riempiva il cuore di malinconia, più di quanta ne avessi già. Tutti a scuola pensavano che avessi problemi perchè non mi aprivo mai con altre persone che non fossero la mia migliore amica Susan. Oh non ve l'ho presentata! Susan Elisabette Taylor è la ragione per cui ogni mattina mi alzo da quel dannato letto. E' l'opposto di me, è alta magra, bella ha i capelli mori e ricci e gli occhi azzurri. E' una ragazza molto corteggiata, il mio opposto! Avete presente il sole e la luna? Il nero e il bianco? L'amore e l'odio? Lo Yin e lo Yang? Bene, noi eravamo così, ma ci volevamo un gran bene. Purtroppo lei non era come me.. non aveva un idolo! Non era una ragazza che passava le ore a piangere per una persona che viveva in tutt'altro mondo. Era una ragazza con i piedi per terra, non faceva viaggi mentali, non era una sognatrice come me. I ragazzi a lei piaceva toccarli con mano e non dietro uno schermo, e difatti ne toccava anche troppi in quanto ne cambiava uno ogni settimana, ma a me stava bene così! Non ero nessuno per giudicare il suo comportamento.
Entrai a scuola, tra gli sguardi dei compagni, camminata veloce e occhi bassi.. avevo in testa mille pensieri e senza che me ne accorgessi un ragazzo mi travolse facedomi cadere libri e quaderni,a mò di film americano.
-Scusami, la prossima volta starò più attenta. Dissi in totale imbarazzo.
-Lo spero per te tzè. Mi rispose lui in modo altezzoso.
 
Bene, la mattina era cominciata una schifezza, e sarebbe continuata anche peggio..
Entrata in classe presi posto affianco a Susan che vedendomi con quel volto scuro e cupo si preoccupò di chiedermi cosa fosse successo, ma mi limitai a un -No nulla.. e la lezione iniziò come sempre.
 
Era appena suonata la seconda ora che la prof uscì fuori chiamata dal preside.. e rientrò con un ragazzo al suo fianco.
(A questo punto voi immaginate che il ragazzo sia uno DI QUEI RAGAZZI, che come ogni FF che si rispetti fa la sua apparizzione in questo modo, e invece no..)
-Ragazzi, lui è Marcus Payne.
-Marcus come? Urlai io, attirando le attenzioni della classe...
-Payne, sono Marcus Payne... Cher! Disse lui facendomi l'occhiolino.
Era un ragazzo alto, snello capelli biondi con ciuffo piastrato e occhi azzurri, era abbastanza carino ma, come faceva a sapere il mio nome? Non avevamo mai parlato prima... beh la risposta non tardò ad arrivare.
Dopo le presentazioni la prof. lo invitò a sedere nel banco alle mie spalle.
-Ciao Cher.. non ti ricodi di me vero? Mi sussurrò ad un orecchio mentre mrs. Swift iniziò a spiegare la lezione.
-Come sai il mio nome?
-Non ti ricordi di me? Sono il ragazzo con cui ti sei scontrata in corridoio, ah questo è il tuo quaderno. Disse porgendomi il quaderno degli appunti di Arte
-G.. grazie. Risposi perplessa.
Passammo l'ora a litigare, lui mi tirava calci alla sedia, e io con molta pazienza gli chiedevo di smetterla... fino a quando finalmente non suonò la campanella e la prof si dileguò dal resto della classe.
-PAYNE FINISCILA CAZZO, MI HAI SCARAVENTATO I COGLIONI, QUEI CAZZO DI PIEDI TE LI TAGLIO.
-Hei figa, stai calma! Rispose sorridendo, con uno sguardo di sfida.
-Altrimenti cosa fai? Ribattei io.
-Beh, volevo darti uno di questi... ma a quanto pare non li vuoi allora ciao stronza! Mi salutò facendo l'occhiolino e uscendo dalla classe.
Rimasi lì immobile, la gola si seccò improvvisamente, il fiato mi mancava, le lacrime iniziavano a scendere senza che io volessi. Vi chiederete sicuramente cosa aveva in mano quel bastardo..
I bieglietti per il concerto dei One direction a Manchester... con i pass per il backstage!
A quel concerto io non potevo andare, la mia famiglia non aveva abbastanza soldi per permettersi di comprare il biglietto, e io che conoscevo la situazione in cui eravamo non aveva fatto nulla per convincerli, sarebbe arrivato il mio momento pensavo! Beh, il momento perfetto era arrivato e io l'avevo rovinato con la mia solita boccaccia. 
Mi ero chiesta come facesse a conoscere la mia passione per i ragazzi.. "Beh, avrà letto le millemila scritte e i disegnini che li raffigurano sul quaderno" mi ero risposta. Mi ero chiesta come avesse i pass.. ma a questa domanda non seppi darmi una risposta, che arrivò da se.
-Affacciati subito alla finestra Cher! MUOVITI. Era Susan che dall'uscio della porta mi chiedeva di affacciarmi alla finestra, ed anche con una certa fretta.
Beh, quando mi affacciai non capìì più nulla...
 
 
 
AHAHAHAHAHAHA, mi dispiace per aver terminato così.
Se volete scoprire cos'è successo, e cosa ha visto Cher dalla finestra..
Leggete il prossimo capitolo.
@xlovemestyles :)

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Capitolo 3
*** Total confusion! ***


MANCHESTER, 20:30
 
-Cher, era il biondino dei 1D  ti giuro, l'ho visto con i miei occhi.
-Susan mi prendi in giro? Quando mi sono affacciata ho visto solo Marcus entrare in una macchina con i vetri oscurati, era praticamente impossibile riconoscere chi fosse l'autista.

-Cher ti prego credimi, io l'ho visto era quel tipo, questo spiegherebbe anche il suo cognome.
Non le credevo, era un'ennesima presa in giro, le piaceva farlo perchè sapeva quanto tenessi a quei ragazzi e si divertiva a prendersi gioco di me! La cosa mi dava fastidio però non avevo il coraggio di farle una scenata, non ero il tipo di ragazza, così pensai che cambiare discorso e non ritornare più su questo fosse stata la cosa migliore.
-Susan, non parliamone adesso ho altro a cui pensare, hai visto che Marcus ha 2 biglietti per il concerto di sabato?
-Sì, cosa vuoi fare?
-Devo riuscire ad averne uno.
-Non so come aiutarti, buona fortuna! Adesso scappo che mia mamma mi chiama.
Mi rispose lei maliziosamente.
-Sì.. tua mamma, salutami il tipo di turno eh. Attaccai io dopo una risata.
Subito dopo mi collegai su facebook per controllare le notifiche, mi piaceva quel social network, era un modo per passare il tempo! Vidi una richiesta di amicizia "Marcus Nicholas Payne".
Accettai titubante e subito dopo mi scrisse.
Iniziammo a parlare e la conversazione andò avanti tutta la sera, non era la persona che immaginavo, era un ragazzo simpatico e solare inoltre scoprii di avere molte cose in comune con lui, come la passione per la pizza e per “Call of Duty”. So che è un gioco per ragazzi, ma io mi divertivo un casino a giocarci.
A fine serata  era arrivato il momento di salutarci quando mi scrisse improvvisamente
- Domani devo parlarti, ed è una cosa seria.
Non sapevo se stesse scherzando o stesse parlando sul serio, fatto sta che la curiosità mi portò a chiedergli di cosa si trattasse, senza avere la risposta che mi aspettavo.
Difatti si limitò limito ad un:
-Domani ti spiego. E si disconnesse senza nemmeno salutarmi!
Era un ragazzo molto misterioso, non mi aveva detto nulla di lui, solo che aveva origini Londinesi e si era trasferito qui poiché il padre aveva ricevuto una proposta di lavoro molto gratificante. Non sapevo nulla della sua vita eppure mi attraeva parecchio, era l’unico ragazzo con cui ero riuscita a fare un discorso senza nominare i “one direction”, dovevo preoccuparmi? Boh, chi lo sa!
 
MANCHESTER, 12/01/2012

Solita sveglia, solito autobus perso, solito ramanzina mattutina e solita poca voglia di tornare a scuola, ma mi toccava.
Era una giornata molto soleggiata, il cielo era una tavola azzurra, e qualche nuvoletta bianca si poteva notare qua e là.  Per essere il 12 gennaio era un giornata abbastanza calda! Avevo deciso di cambiare un po look, azzardando una minigonna, un cardigan e gli immancabili UGG ai piedi. Non avevo studiato nulla la sera prima, e intenta a capire cosa volesse dirmi di tanto importante Marcus avevo dimenticato anche i biglietti per il concerto, che si sarebbe tenuto solo pochi giorni più in là.
Appena arrivata davanti scuola, due mani mi coprirono gli occhi.
-Indovina chi sono.
-Susan, piantala. Dissi io ridendo.
-Mh, susan chi? Rispose quella voce che mi sembrava conosciuta..
-Oddio non sei Susan.. Margaret?
-Sono un ragazzo stronza.

Stronza… mi aveva chiamata davvero così? Bene, non ebbi esitazioni e..
-MARCUS!
Mi tolse le mani dagli occhi e mi prese per un braccio.
-Ci sei arrivata eh. mi disse ridendo.
-Sei uno stupido. Risposi io con un sorriso a 32 denti.
-Ascolta… dobbiamo parlare.
Ecco, era arrivato il fatidico momento, mi chiese di non entrare per quel giorno e senza esitare risposi positivamente, così una volta avvisata Susan, ci dirigemmo verso il parco dove avremmo potuto parlare in santa pace.
-Eccoci. Mi disse lui invitandomi a sedere su una panchina..
-Eccoci. Risposi io in completo imbarazzo.
-Allora, devo dirti due cose davvero importanti e non voglio tenerti sulle spine. Fece un respiro profondo ed iniziò a parlarmi senza che io lo interrompessi…
 
21:00
 
[…]
-Sììì, Susan mi ha detto che è il cugino di Payne e che sabato me li porta a conoscere capisci?
-Mi prendi in giro Cher?
Rispose lei preoccupata.
-No, ti giuro.
-Boh, fai come ti pare, adesso ti saluto, ciao piccolina.
-Ciao tesoro.

Staccai la chiamata e mi distesi sul letto a pensare a ciò che sarebbe potuto succedere una volta che Marcus mi avrebbe portato lì, lo facevo ogni sera, ma quella sera era diverso! Quella sera sapevo che mancava poco al mio sogno che si realizzava. Rimasi sdraiata sul letto con lo sguardo nel vuoto per qualche ora, i film che si creavano nella mia mente avrebbero potuto vincere l’oscar! “Lui era il mio sogno,ed io ero la sua sognatrice” quel sogno l’avrei incontrato tra pochissimi giorni e non sapevo ancora che reazione avrei avuto, sapevo solo che sarei stata la ragazza più felice di questo mondo.
 
Il sabato arrivò presto, e l’emozione si fece sempre più intensa. Non so come avrei potuto reggere una mattinata di scuola con quel pensiero fisso che mi distraeva da ogni cosa. Era impossibile rimanere attenta alla lezione quando sapevi che poche ore più tardi avresti visto i ragazzi che ti avevano cambiato la vita.
Quella mattina non era molto soleggiata, ma io vedevo tutto positivamente e in effetti quella giornata iniziò bene. Non persi l’autobus, i capelli vennero come volevo (soddisfazione di una ragazza) e arrivai a scuola in orario. Mi fiondai sulle scalinate a salutare Marcus che a poco a poco stava diventando il mio migliore amico. Lo stritolai tra le mie braccia e gli diedi un bacione sulla guancia. Era strano,mi aveva chiamato per nome. (Era suo solito chiamarmi stronza, era il mio soprannome)
-C’è qualcosa che non và? Gli chiesi preoccupata.
-In realtà sì Cher, devo dirtelo… mi sono innamorata di una ragazza e ho paura di dirglielo.
-Dai Marcus, non preoccuparti devi dirglielo, se è la ragazza giusta capirà.
Risposi io con un sorriso intenta a rassicurarlo.
-Bene, allora devo dirti una cosa io…
Prima che finisse di parlare arrivò Susan da dietro che mi si buttò addosso urlando.
-Are u ready for tonight?
-Yeaaaah Baby.

Prese una penna e fece finta di intervistarmi a mò di telegiornale.
-Eccoci qui con la futura ragazza di Harry Style come ti senti Cher?
Io le ressi il gioco e iniziammo un simpatico giochetto mentre Marcus era lì a guardarci, all’improvviso il discorso si fece serio.

-Cosa provi per il simpatico ricciolino?
Beh, è come spiegare il motivo per cui respiro, lui è tutta la mia vita, io sono pazzamente innamorata di lui, dei suoi occhi, del suo sorriso che a mio parere è il più bello del mondo, dei suoi capelli, delle sue simpatiche fossette, delle farfalle nello stomaco che avverto ogni volta che lo vedo/sento!

Poi si rivolse a Marcus.
-Come ti senti ad essere il migliore amico di una prossima esca dei paparazzi.
-Male… perché per un errore che ho fatto, potrei perdere la mia migliore amica, anzi no!

Si fermò un attimo guardandosi le scarpe poi continuo.
-Sto per perdere la ragazza che amo…
Mi venne una fitta al cuore, ripensai a tutto ciò che avevo detto e mi sentivo in colpa, non avrei voluto ferirlo.. se solo sapevo!
-Marcus io..
-Cher nulla, non devi preoccuparti, stasera andremo al concerto dirai ciò che dovrai dire a Harry e io me ne farò una ragione.
-Rimarremo amici?

-Naturalmente.
Finse un sorriso e mi abbracciò, sentivo le lacrime sulle mie spalle ma non aveva senso chiederne il motivo, mi limitai ad abbracciarlo più forte che mai mentre la pioggia iniziava a scendere rigandoci il volto, eravamo rimasti soli, io lui e la mia confusione totale.

MANCHESTER, 1D’S CONCERT 21:00
-Siamo arrivati Cher… pronta?
-Andiamo!



{spazio autrice}
Ciao gente, come vi pare il 3° capitolo?
Io non ne sono molto entusiasta, ma accetto volentieri
le costre critiche.
Nel 4° prenderanno il loro posto i ragazzi e inizierà la vera 
e propria storia.
Continaute a seguirla, bacioni! 

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Capitolo 4
*** Under the lights tonight... ***


 
 
[…]
-Prima di entrare devo fare una cosa. Cacciò dalla tasca del giubbotto una benda nera e me la mise sugli occhi.
-A cosa serve?
-Vedrai.
Rispose ironicamente.
-Burlone, mi prendi in giro?
Entrambi scoppiammo in una fragorosa risata, ma sapevo che a lui quella situazione non piaceva per niente e per questo motivo ci stavo male anch’io.
-Sicuro che vuoi farlo Marcus? Insomma, so come ti sentirai e non voglio che…
Non mi lasciò finire la frase che mi prese per un braccio e con un “ andiamo ” scocciato mi condusse in un posto che fino a quel momento non riuscivo a vedere, poi mi tolse la benda. Ero tra lo sgomento e l’emozione, era un posto grandissimo pieno di telecamere, vestiti, persone che camminavano e un grosso televisore sul quale vi erano scritti i minuti che mancavano all’inizio del concerto.
‘ -1O ‘
-E ora? Chiesi io con un filo di voce.
-E ora… boh vivi il tuo sogno. Mi rispose sui esitando un finto sorriso.
Non ci avevo capito molto, ma era normale. Io non capivo mai nulla. So che state morendo dalla voglia di sapere com’ero conciata quella sera (o almeno spero), vi accontento subito.
Leggendo su varie riviste ho scoperto un po i gusti dei ragazzi così ho pensato di non vestirmi con il solito vestitino nero a mò di matrimonio, ne troppo casual come se stessi andando a fare jogging, ho creato uno stile tutto nuovo. E beh, quella sera mi sono presentata lì, con maglia a strisce, gilet di jeans sopra, jeans chiaro, supra e cappellino della NY, devo dire che mi sentivo anche alquanto a mio agio, cosa che non succedeva da tempo, ma ritorniamo al dunque.
Pochi minuti passarono dalla frase di Marcus che mi lasciò molto a desiderare, in quel momento ero come un punto interrogativo, piena di domande che mi pulsavano in testa.
-HI, WE’RE ONE DIRECTION?
We’re chi? Pensai prima di voltarmi e trovare dinanzi a me rispettivamente Liam Louis Zayn Niall e… un momento dov’era Harry? Quel sorriso scolpito sul mio volto andò a buone donne dopo aver visto l’assenza del riccio! Per non sembrare scortese abbracciai tutti e iniziammo a parlare, per pochi minuti mi dimenticai anche di hazza fino a che..
-Ragazzi tra 2 minuti siete in scena. Era il manager che li invitava a prepararsi.
-Allora noi andiamo. Mi disse Niall dandomi un bacetto sulla guancia.
-Spaccate tutto. Gli risposi io. Ci vediamo dopo lo spettacolo?
-Naturalmente. Stavolta era stato Zayn a parlare che fino a quel momento non mi aveva degnato di una sillaba.
Guardavo i ragazzi allontanarsi ed ero persa nei miei pensieri.
-Marcus sono in parad…
Non riuscii a finire una frase che un ragazzo correndo mi venne addosso.
-Scusami, scusami devo andare.
-No scusami tu. Riuscii a dire con un filo di voce, la gola mi si era chiusa, gli occhi erano diventati rossi e gonfi. Marcus senza dirmi nulla, venne da me e mi abbracciò più forte possibile dandomi tutto il calore di cui avevo bisogno in quel momento.
-Non l’avevi immaginato così questo momento vero? Mi chiese dopo avermi fatto sfogare sulle sue spalle.
-Esattamente. Risposi io con le lacrime che ancora mi rigavano il volto imperterrite, il mascara colava tutto ma non mi interessava di nulla in quella circostanza.
-Perché deve essere tutto così difficile? Chiesi a me stessa, e senza accorgermene lo dissi ad alta voce.
-Non so dirti il perché, spero che potrai trovare una risposta dopo lo spettacolo quando finalmente riuscirai a parlarci e vedrai che lui capirà. Mi rassicurò il biondo.
-Tu starai con me vero? Non potevo fare domanda più stupida.
-Credo… credo che ti aspetterò in macchina. Mi rispose lui girandosi per l’imbarazzo.
Mi avvicinai a lui ancora di spalle e lo abbracciai da dietro appoggiando la testa sulla sua schiena.
-Sei il mio migliore amico, non mi lascerai mai vero?
-Non potrei mai farlo Cher, sei mia!

-Sei mio. Conclusi io riprendendo a piangere, e lui mi seguì a ruota. Le nostre lacrime aveva una sola cosa in comune, il fatto che stavamo piangendo l’una per l’altro! Lui perché stava male in quella condizione e io stavo male nel vederlo soffrire e sapendo che era tutta colpa di una stronza… una stronza che non si meritava nulla.. io!
 
Il concerto era concluso, tirai un sospiro e mi avvicinai a Marcus.
-Bene.. il momento è arrivato. Gli dissi.
-Così pare. Mi rispose freddo lui.
-Cosa farai adesso?
-Andrò in macchina, metterò il CD dei coldplay e ti aspetterò per sapere tutti i dettagli ok?
-Va bene e…

Lo fermai mentre tentava di dileguarsi tra la folla di fans impazzite con perizoma e reggiseni ancora in mano.
-Grazie di tutto amico mio.
Mi sorrise.
Ero ancora di spalle quando dietro di me sentii uno dei produttori che..
-Hei riccio, nuovo reggiseno? Dai ti mancava viola ahahahaha.
-Eh sì luke, queste ragazze sono matte.

-A proposito di ragazze, lì ce n’è una da un po, era con Marcus che è andato via, trattala bene.
*BUM BUM BUM* Ecco il mio cuore in quel momento.. era una bomba a mano pronta ad esplodere da un momento all’altro. Il mio idolo si stava avvicinando a me, lo sentivo più vicino passo dopo passo, la gola si era seccata, il battito era accelerato, le lacrime continuavano a rigarmi il volto bianco.
-Hei.
Mi girai e non riuscendo a parlare Harry fece di tutto per farmi sentire a mio agio.
-Cosa succede? Mi chiese mostrandomi il suo sorrisone a 32 denti, che proprio in quel momento avrebbe potuto evitare se proprio cercava di calmarmi. Come potevasi immaginare presi a piangere ancora più forte. Il riccio capì la situazione e mi abbracciò a sé. Era molto più alto di me, sentivo il battito del suo cuore.
-Dai dai non piangere, ci sono qui io.
Già, lui era lì, ma per quanto tempo ci sarebbe stato? 2 minuti? 10? Un ora? E il restante della mia vita dove sarebbe stato? Beh, sicuramente non con me che in quel momento avevo bisogno di lui, della sua presenza, della sicurezza di poterlo chiamare per sfogarmi, di poterlo abbracciare ogni volta che ne sentivo la necessarietà,  la sicurezza di avere qualcuno su cui contare, sempre.
-Non te ne andrai?
-No… se solo mi mostri un sorriso e mi parli un po di te, ci stai?

Gli sorrisi, un sorriso pieno di emozioni, un sorriso pieno d’amore.
Iniziammo a parlare e nel frattempo erano arrivati anche gli altri 4, erano proprio come me li immaginavo. Niall il mangione, che subito dopo il concerto uscì urlando  “ DOV’E IL MIO PANINOOO? ” Louis il pazzoide del gruppo, Liam quello che cercava di aggiustare la situazione ma finiva per prendersi a calci con Louis, Zayn il vanitoso che se non si specchiava 15 volte al minuto non era degno di essere Zayn Jawaad Malik e infine Harry, il mio adorato ricciolino stronzo! Fù la serata più bella di tutta la mia vita, e proprio sul più bello dimenticai un piccolo particolare, Marcus!
-Oh merda. Imprecai.
-Abbiamo qui miss finezza. Rispose liam giocherellando sul divano.
-Payne, tuo cugino mi sta aspettando in macchina da… 2 ore. Urlai guardando l’orologio.
-Mio cugino? Chiede perplesso il cucchiaiofomane
Urlai un sì uscendo fuori e… sorpresa, Marcus era sparito, mi raggiunse Liam fuori, mentre la strada era deserta e buia.
-Mi ha appena chiamato mia zia, si sono trasferiti.
-Come si sono trasferiti?
Chiesi io voltandomi di scatto.
-Mio zio ha avuto un ripensamento, e sono tornati al loro paese di origine, il lavoro non era poi così buono come immaginava.
Scoppiai a piangere e mi sedetti a terra sull’asfalto bagnato, probabilmente aveva piovuto.
-Cosa succede? Chiede Liam sedendosi al mio fianco.
-Ho perso l’unica persona di cui mi fidavo… ed è successo tutto in così poco tempo, la mia vita fa schifo, mi rimane solo Margaret.
-No Cher, da stasera altre 5 persone sono entrate nella tua vita.
Non era Liam a parlare stavolta, una voce conosciuta era dietro alle mie spalle.
-Cher, da stasera nella tua vita ci siamo noi.
Mi girai piangendo, sì quella sera ho pianto parecchio se è ciò che vi state chiedendo.
-Harry...


[SPAZIO AUTRICE]
Sciao bele,
che ne pensate di questo capitolo?
A me non mi entusiasma, spero che voi apprezziate.
Se avete critiche fare pure, sono aperta ad accettarle,
spero continuerete a seguire la storia, bacioni.
@xlovemestyles

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