Non ti amo

di Jejje
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non ti amo ***
Capitolo 2: *** Schiarirsi le idee ***



Capitolo 1
*** Non ti amo ***


Wecome To PageBreeze

Allora, direi che questo è il mio tentativo di scrivere una ff a capitoli non del tutto riuscito xD, infatti sono solo due e neanche molto lunghi XD! Spero possa piacere comunque^^ Dedicata alla Vale, che è appena tornata dalle vacanze e che ci è mancata tanto XD!

 

Rimisi dietro l'orecchio l'ennesimo ciuffo di capelli che mi era scivolato sulla guancia, mentre mi preparavo a girare pagina. Mi stavo innervosendo. Stavo male, dovevo essermi raffreddata, la testa mi scoppiava, e come se non bastasse dei bambinetti del secondo anno correvano qua e là per la Sala Comune, giocando a solo Dio sapeva cosa e facendo un gran chiasso.

Maledetto il giorno in cui mi hanno fatta Prefetto, pensai alzandomi stancamente per andare a rimproverare i ragazzi. Mi sentivo distrutta, anche studiare mi pesava.

Ritornai al mio posto quasi subito; a volte riesco a mettere una paura non indifferente, mi resi conto con un filo di orgoglio. Spostai lo sguardo davanti a me; seduto sulla sedia dall'altra parte del tavolo c'era Ron, uno dei miei due migliori amici, che faceva girare una matita fra le dite con aria assorta, senza degnare della minima attenzione il libro aperto davanti a lui. Sperai intensamente che non facesse un altro dei suoi stupidi commenti su quanto fossero inutili alcune cianfrusaglie babbane, i quali erano aumentati non indifferentemente da quando avevo regalato una manciata di lapis ad un eccitatissimo signor Weasley.

Stancamente, riposi di nuovo la mia attenzione al libro. La pozione rinfrescante fu scoperta per caso nel 1347 da un mago argentino...ecco, era quasto in pezzo che mi interessava. Presi la mia piuma e la intinsi nell'inchiostro, continuando a scrivere il mio tema sulla pergamena. Riuscivo a concentrarmi molto meglio senza lo scalpiccio continuo di sottofondo, e anche il mal di testa mi stava lasciando.

All'improvviso però, e senza il minimo motivo, sentii la voce di Ron dire: - Io ti piaccio. -. Sgranai impercettibilmente gli occhi, senza spostare il mio sguardo dalla pergamena. Ma parla con me? mi chiesi. Dopo pochi secondi alzai la testa e lo guardai, un po' confusa. Sì, sta parlando proprio con me. - Prego..?- chiesi, sperando di aver sentito male.

- Ho detto che io ti piaccio - insistette lui, continuando a fare girare la matita fra le dita.

-Ah, Ron, ogni tanto te ne viene in mente una - replicai sconsolata agitando la testa, per poi passare di nuovo al mio tema.

- Non so, ho quest'impressione - continuò imperterrimo lui, facendomi innervosire. Alzai lo sguardo di scatto e gli scoccai un'occhiata fulminante.

- Ascolta Ron, ho scritto solo cinque centimetri in più del minimo, non posso perdere tempo, è già tardi - dissi con un tono che non permetteva repliche. O anche sì, a quanto pare.

- Allora guardami negli occhi e dimmi chiaramente che mi sto sbagliando -. Aveva smesso di giocherellare con la matita, che giaceva abbandonata fra le pagine del suo libro.

- Ron - sbuffai ormai infastidita, senza smettere di scrivere - ti ho già tempo che non ho tempo per queste sciocchezze e...-

-Aha - mi interruppe lui, riprendendo in mano il lapis e indicandomi con quello - questo è come l'inizio di uno di quei sdolcinati libri rosa, dove il protagonista chiede alla protagonista se gli è interessata, e puntualmente lei gli dice che non ha tempo per le sciocchezze -. Lo fissavo con un'espressione confusa, non capivo dove volesse arrivare. -Be'?- lo incitai io ad andare avanti.

- Be', questi libri finiscono sempre con la ragazza che torna strisciando dal protagonista confessandogli quanto lo ami - concluse lui con aria indifferente, facendosi schioccare le dita. Io risi portando la mano sopra la bocca, riflettendo su quanto la gente possa andare di matto, a volte.

- E cosa ti farebbe pensare questo, sentiamo - chiesi io sorridendo, appoggiando i gomiti sul tavolo e mettendo il mento sopra le mani unite. Gli altri ragazzi attorno a noi non sembravano notare nulla.

- Mi sembri un po' troppo gelosa di Lavanda, 'Mione - disse lui sorridendo malizioso, mostrandomi la mano con il pollice e l'indice separati da circa mezzo centimetro. Stavolta non mi limitai nello sgranare gli occhi. - Io? Di Lavanda? Gelosa di Lavanda? - chiesi più a me stessa che a Ron, per poi scoppiare a ridere.

- Sì, quando...- aveva cominciato lui ignorando le mie risate, ma fu zittito da una ragazza che gli saltò in collo, mettendosi a sedere sulle sue ginocchia e cominciando a baciargli tutta la faccia. Una ragazza che era la sua ragazza. Una ragazza che era Lavanda.

Sbruffando e stampandomi un sorriso sarcastico in viso, mi alzai di scatto prendendo tutta la mia roba e avviandomi verso il quadro della Signora Grassa. - Tolgo il disturbo - dissi ironica, preparandomi a sbattere la porta. - Lo vedi? Lo vedi? Sei...- fu tutto quello che Ron riuscì a ribattere, prima che Lavanda gli catturasse le labbra in un bacio disgustoso.

Cominciai a camminare velocemente verso la biblioteca, guardando in terra ai miei piedi. Io gelosa di Lavanda, figuriamoci. E' più probabile che Draco faccia un regalo ad Harry per Natale, pensai con un sorriso freddo, che non arrivava agli occhi. Certo, non sopportavo che gi saltasse al collo ovunque andassero, che apparisse dal nulla anche nei posti più insensati per limonarselo, che parlasse di come fossero felici quando eravamo insieme nel dormitorio, ma questa non era gelosia. Ero semplicemente troppo seria per non arricciare il naso quando una ragazza si comportava in questo modo, ecco tutto. Ron era solo il mio migliore amico, anche se a volte diceva cose assurde. Solo il mio migliore amico...

Improvvisamente, girando l'angolo, mi ritrovai a terra, sbattendo il sedere. Mi ero scontrata con qualcuno, qualcuno che era...

- Harry - dissi sconsolata, tenendomi la fronte con la mano, ancora a terra. L'altro mio famoso amico era anche lui a terra, e mi guardava con espressione colpevole, ma un sorriso lottava per non apparire sulle labbra. - Maledizione, stai attento - dissi piano, mentre mi rialzavo.

- Veramente anche tu cammini guardando i tuoi piedi, la colpa non è tutta mia, concludiamo con un fifty-fifty e non parliamone più - replicò lui sorridendo, levandosi la polvere dalla divisa dopo essersi rimesso in piedi in un attimo. Risi appena, dandogli un'occhiata fintamente accusatoria.

- Perchè non studi in Sala Comune? - mi chiese dopo aver notato i miei libri e la mia pergamena, che restavano ancora a terra.

Mi chinai a raccogliere il tutto, dicendo : - C'è stato un problema. Per l'appunto, vorrei parlartene. Credo che ti piacerebbe farti quattro risate -

Il moro si strofinò le mani. - Perfetto! Che è successo? Neville si è dichiarato a Luna davanti a tutti? - chiese quasi speranzoso.

Lo guardai alzando le sopracciglia, con un sorriso. - No -, risposi.

- Dobby si è iscritto al CREPA? - continuò lui.

- Macchè - dissi io con una lieve risatina.

- La McGonagall si è sciolta i capelli? - Ormai anche lui sorrideva.

- Nah -. continuai io, ormai fra le risate.

- Dean e S...-

- Ok, diamoci un taglio - lo bloccai io prima che potesse dire un'altra sciocchezza - a quanto pare Ron crede che mi piaccia. Dice che sono gelosa di Lavanda - conclusi, aspettandomi che scoppiasse a ridere.

L'unica cosa che disse invece fu : - Oh -. Lo vidi scrutarmi il viso - be'...ma è così, no? - disse con tono confuso e ingenuo, grattandosi la testa.

Lo fissai stupita per qualche secondo, senza dire una parola. -...ehm...non è vero?- cercò di incitarmi Harry.

- Qui state tutti impazzendo - dissi io semplicemente, girando i tacchi e ritornando sui miei passi.

- Hermione, non dovevi andare...?-

- No, basta così, vado al dormitorio - gli urlai dietro in modo che mi sentisse - Devo schiarirmi un po' lei idee. - E girai l'angolo.

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Capitolo 2
*** Schiarirsi le idee ***


Wecome To PageBreeze

Ecco il secondo e ultimo capitolo della ff!^^ Mi dispiace, ma non sono proprio riuscita a farla più lunga...so che in effetti è davvero troppo corta, ma proprio avevo un vuoto assoluto in testa, non sono neanche riuscita ad aggiungere almeno un capitolo, come avevo intenzione! ò.ò Quindi...be', magari per una ff a capitoli sarà per un'altra volta! XD

 

Di ritorno in Sala Comune sfrecciai immediatamente alla porta del dormitorio femminile; non avevo intenzione di essere fermata da nessuno. Non appena entrai nella stanza che condividevo con le ragazze mi sfilai i vestiti di dosso e mi infilai in bagno, sotto la doccia. Mi aveva sempre rilassato sentire l'acqua calda che mi scivolava dai capelli, mi aiutava a pensare. Regolai il getto ad acqua poco più che tiepida e mi persi nei miei pensieri. Ron credeva di piacermi; Harry sembrava d'accordo. Se sono così sicuri ci sarà un motivo, mi ritrovai a pensare stupendomi di me stessa.

Sono solo Ron e Harry, solo due persone, non un intero esercito, disse come una vocina dentro di me. Già, in fondo è così, sono solo in due a pensarlo. Le due persone di cui posso fidarmi più al mondo, ma questi al momento sono solo dettagli. Non ero ancora convinta però, mi sentivo confusa. Il mal di testa mi era tornato più vivo che mai, la testa mi scoppiava.

Mi sento confusa perchè non me la sono sentita di dirgli di no, pensai mentre mi passavo le mani fra i capelli ormai completamente bagnati, ricordando. Senza un motivo che mi fosse noto, non potevo dirgli che non mi piacesse. Sentivo di non potere. Eppure non credevo di essere innamorata di lui...Andiamo...Hermione Granger anche solo interessata a Ronald Weasley?

Chiusi la doccia all'improvviso, passandomi le mani sul viso. Mi asciugai in un lampo, infilandomi poi il mio pigiama preferito, e mi buttai sul letto. Ero così distrutta che mi addormentai dalla stanchezza, nonostante fosse ancora molto presto e i miei compiti fossero ancora sparsi in terra.

Quando mi svegliai non mi sentivo molto bene, nonostante l'emicrania fosse scomparsa. Il raffreddore mi era aumentato, non era stata una grande idea andare a dormire con i capelli umidi. La prima cosa che vidi dopo aver aperto gli occhi furono il mio libro e il tema, che giacevano ai piedi del letto. Mi alzai di scatto, per poi afferrarli, e li infilai dolcemente dentro la mia borsa, tirando sù col naso. Un russare simile a un grugnito mi fece girare, e guardai Lavanda ancora nel mondo dei sogni, che biascicava qualcosa di incomprensibile.

E' ancora presto, pensai guardando la luce che passava dalla finestrella, mi sarei dovuta alzare solo fra un quarto d'ora. Poco male.

Andai in bagno, cercando di non fare rumore. Me la prenderò solo più comoda. Il riflesso nello specchio non era dei migliori; avevo il viso bianchiccio e i capelli erano un disastro, per essere gentili. Sbruffando, presi a pettinarmeli, facendo smorfie di dolore quando la spazzola passava fra i nodi. Chissà se anche oggi Ron insisterà su quel punto, mi ritrovai a pensare lavandomi il viso. Intanto dalla camera sentivo dei rumori; le ragazze si erano svegliate. Scoccai un'altra occhiata allo specchio, prima di uscire. Sì, sono passabile, pensai posando la mano sulla maniglia del bagno e aprendo la porta. Risposi ad uno stanco "buongiorno" di Parvati, per poi afferrare la mia borsa e precipitarmi giù, senza degnare Lavanda di uno sguardo.

Nonostante fossi in anticipo, la Sala Comune non era deserta. Molti ragazzi si stavano affannando a concludere dei temi, e pensai fosse per un compito di classe. Stavo già per scendere in Sala Grande quando sentii una voce familiare che mi chiamava da dietro.

- Hermione! - urlò Ron, che mi stava correndo dietro. Lo guardai con uno sguardo sconsolato mentre si avvicinava a me, e dissi semplicemente: - Ron - con un tono di chi non ha molto tempo da dedicare.

- Volevo solo scusarmi per ieri, non so cosa mi sia preso - disse lui velocemente, ma non guardandomi negli occhi. Mi stupii non poco.

- Davvero, scusami, non lo farò più - insistette, in mancanza di una mia risposta. Un sorriso mi si allargò sul viso.

- Non fa niente, Ron - gli dissi, dandogli una pacca sulla spalla.

Poi gli girai le spalle e uscii dalla Sala.

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Quando arrivai in Sala Grande ero in anticipo solo di pochi minuti. Una manciata di alunni erano già ai loro posti a fare colazione, e al Tavolo di Serpeverde vidi Pansy Parkinson imboccare Malfoy con una cucchiaiata di porridge. Mi lasciai sfuggire una smorfia di disgusto, continuando a camminare verso il tavolo di Grifondoro. Anche Harry era già al suo solito posto, e da lontano gli lanciai una delle mie solite occhiate confuse.

- Oggi sono sceso prima - disse lui a mò di spiegazione addentando una fetta di pane, non appena fui abbastanza vicina da sentirlo.

- Anch'io - dissi semplicemente, sedendomi al mio posto, accanto a lui. Afferrai un paio di toast e mi misi a mangiare svogliatamente.

- Ron si è scusato - lo informai mentre, tra un morso e l'altro, mi riempievo il calice di succo di zucca.

- Tutto è bene ciò che finisce bene - disse Harry in tono indifferente, senza spostare la sua attenzione dal piatto.

Lo guardai un po' stupita, lasciando perdere il mio toast. - Non ti interessa? -

- E' che ci sono abituato, Hermione - mi rispose lui, finalmente guardandomi -Non fate altro che litigare, e puntualmente fate pace. Ormai non fa più notizia! - concluse con una risatina, allungandosi a prendere un po' di burro.

- Ma noi non abbiamo proprio litigato, ieri - sottolineai, tornando a prendere in mano il panino.

- Oh, è uguale. E per inciso, è proprio per questo che tutti pensando che vi piacciate - disse con aria indifferente, ma lanciandomi un'occhiata di sottecchi che non notai. Feci cadere nel piatto il toast che mi stavo portando alle labbra, e mi girai completamente verso di lui, a bocca aperta.

- Tutti pensano che cosa?! - urlai, facendo girare qualche Grifondoro lì vicino.

- Che voi vi piacete. Senti, non devi parlarne con me - mi bloccò ancora prima che riuscissi a riaprire bocca - Riflettici e parlane con Ron. Se vuoi un consiglio da amico, forse una, due, tre persone possono sbagliarsi a pensare una cosa, ma quando è l'intera scuola a pensarla ugualmente...- sorrise malizioso - allora probabilmente c'è un fondo di verità.-

Ero ancora a bocca aperta. Passavo lo sguardo da Harry a tutta la Sala, anche se nessuno mi stava guardando.

- Eccolo - mi sussurrò Harry, riprendendo a mangiare come niente fosse successo. Voltai lo sguardo e vidi Ron che si avvicinava, con Lavanda alle calcagna.

- Ronron, cosa vuoi stamattina? - strillò Lavanda prima ancora di sedersi, facendomi provare una mania omicida. Ron sbruffò, mettendosi a sedere davanti a noi.

- Già, Ronron, cosa vuoi? - le feci eco io rivolta a Ron, con un sorrisetto falso. Harry mi diede un calcio da sotto il tavolo.

- Hermione, cosa...- cominciò Ron, guardandomi confuso. Intanto Lavanda gli stava accarezzando la guancia, completamente assorta, e non sembrava accorgersi di nulla.

- Niente - dissi io prima che potesse finire, in tono freddo. Perchè mi sto comportando così? chiesi a me stessa bevendo un sorso fin troppo lungo di succo di zucca. Non sapevo neanche perchè lo stessi facendo, semplicemente mi sentivo male dentro. Ancora non riuscivo a mettere bene a fuoco cosa fosse, ma era qualcosa che non c'entrava col raffeddore.

- Ronron, facciamo colazione dààààài - si lamentò Lavanda con la sua voce insopportabile. Le scoccai un'occhiata fulminante, prima di alzarmi in piedi di scatto e afferrare la borsa. - Harry, Ronron, Lavlav - salutai con un sorriso sarcastico,e con un tono leggermente diverso per gli ultimi due nomi. Girai i tacchi e mi avviai a passi veloci verso il portone della Sala, mentre una lacrima di rigava il viso. Me la asciugai con una mano, prima di varcare la porta.

Era ancora troppo presto per andare a lezione, quindi mi ritrovai a camminare per il corridoio senza una meta, mentre cercavo con tutta la mia forza di ricacciare dentro tutte le lacrime che volevano scivolarmi dagli occhi. Senza pensarci un attimo, mi infilai nel primo bagno per ragazze che trovai e gettai la borsa a terra, senza curarmene. Andai davanti al muro di mattonelle e ci posai un mano aperta, guardando in terra e riflettendo. Stavo male, non c'erano dubbi, e non era un male fisico. Una lacrima cadde dai miei occhi e si infranse a terra. Possibile che me ne sia accorta solo quando me lo hanno sbattuto in faccia? pensai cominciando a piangere davvero e stringendo i pugni. Oh, Merlino, io che ero gelosa di Lavanda, io che stavo male per Ron, io che ero innamorata di Ron...

Stavo cominciando a singhiozzare più forte quando sentii dei passi dietro di me. Mi girai di scatto; era Ron.

- E' proprio vero che tutte le ragazze che scappano da qualche parte vanno in bagno - disse sorridendo, forse sperando che lo facessi anch'io. Illuso.

- Ron, non è il momento...- dissi io piano, asciugandomi gli occhi con la manica della divisa e senza muovermi di un passo.

- Ascolta - mi interruppe lui, avvicinandosi ancora - se proprio tu volessi, potrei lasciarti perdere quando ti vedo stare male. Se proprio tu lo volessi, sottolineo.- Era a un metro da me. - Ma non posso farlo se ho anche solo l'impressione che sia per colpa mia -.

- Ma cosa dici, noi litighiamo in continuazione - gli ricordai io, con uno sguardo colpevole. - Sì, ma sempre per sciocchezze. Non credo questo lo sia. - mi rispose serio.

Lo fissai negli occhi, e me li sentii riempirsi di nuovo di lacrime. Poggiai la schiena al muro, volgendo lo sguardo a sinistra.

- Mi sento un po' confusa, Ron - dissi continuando a non guardarlo, e sentendo l'ennesima calda lacrima scivolarmi sulla guancia.

- E' per la storia di ieri, Hermione? - mi chiese lui senza più avvicinarsi. Spostai di nuovo lo sguardo ai suoi occhi, continuando a piangere. Quello che sentii non mi consolò. - Io...io...- fu tutto quello che riuscii a dire, con la voce spezzata dalle lacrime.

All'improvviso Ron mi strinse per le spalle, senza farmi male e avvicinandosi appena. - Tu mi ami, o no? - mi chiese, in tono serio. Il suo sguardo era così intenso...provai a parlare, ma dalla mia bocca non uscì che un gemito.

- Bene - disse lui dopo momenti di silenzio, lasciandomi le spalle. Non era arrabbiato, aveva solo un filo di malinconia nello sguardo. Poi si girò e si avviò lentamente verso la porta.

In quel momento, qualcosa scattò dentro di me. Non lasciare che se ne vada, disse la stessa vocina dentro di me che aveva cercato di convincermi di non essere innamorata di lui. Aveva smesso di sbagliarsi.

-Ti amo, ti amo, ti amo..!- dissi a mezza voce, rincorrendolo velocemente e obbligandolo a girarsi afferrandogli un braccio, per poi prendere la sua testa fra le mie mani e cominciare a baciarlo. Lui restò allibito per un momento, poi posò le sue mani sulla mia vita e rispose al mio bacio, mentre io passavo le braccia dietro il suo collo per annullare anche la più piccola distanza fra noi.

Appena ci staccammo per per riprendere fiato, sussurrai di nuovo :- Ti amo...-, mentre riaprivo lentamente gli occhi.

Lui mi stava già guardando. Aveva un'espressione confusa, ma felice. Mi sfiorò i capelli con la mano, sorridendo e senza smettere di guardarmi negli occhi.

- Scusami - disse con una voce di miele, sussurrata - avevo detto che non ti avrei più fatto quella domanda...-

Posai l'indice sulle sue labbra per zittirlo. - Avevi anche detto che sarei tornata da te strisciando - gli ricordai, con il primo vero sorriso da quella mattina. Anche le lacrime mi si stavano asciugando.

- Non esattamente - sottolineò lui continuando ad accarezzarmi i capelli e senza togliermi una mano dalla vita - ma diciamo che siamo pari -

- Siamo pari...- confermai io, alzandomi in punta di piedi per rincontrare di nuovo le mie labbra con le sue.

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- Harry, ma che fine ha fatto Ronron? - disse Lavanda stridula, guardandosi intorno nella Sala.

- Non ti sei neanche accorta che ha seguito Hermione - commentò lui con aria stanca, affettando le sue uova.

- Che cosa?! - strillò la ragazza, quasi in preda a un attacco di panico. Cominciò a girare la testa furiosamente per posare lo sguardo su ogni centimetro della Sala Grande.

- Oh, non preoccuparti - disse Harry alzando la mano che stringeva la forchetta, in un gesto indifferente. - staranno parlando del fatto che non si amino affatto - continuò, con un'ironia nella voce che Lavanda non era in grado di notare.

- Ah! - urlò lei; sembrava soddisfatta.

Non notò neanche il sorrisetto che Harry cercò di nascondere guardando il soffitto della Sala Grande, che mostrava un cielo sereno.

Da oggi in poi sarà sempre così, pensò fra sè e sè con un sorrisetto, infilzando il bacon che aveva nel piatto.

 

 

Finita .__. spero vi sia piaciuta almeno un po' XD ma prima di salutarvi volevo invitarvi a leggere la mia seconda one-shot, Respira, che trovate nel mio account <-----Jejje si fa spudoratamente pubblicità da sola (Lollo_mode_on* XD)

Ah, poi ci tenevo a ringraziare tutte le persone che hanno recensito il primo capitolo : akane87 (ooh sconosciuta *O* XD) Herm90, Manu75, SiJay (eccome se hanno ragione...muhauah XD)Silvia91, _Roby92_, Lina, Funkia, Lovely, Merilyn, ViChan, Vale e romilda!!! GRAZIE!!! =*Bene, ho finito! Alla prossima!!! ^______________^

Jejje

 

 

 

 

 

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