Nota
delle autrici:
Per
Will ed Elizabeth è arrivato il grande giorno!
Dopo
tutte le controversie che hanno ostacolato il loro legame è arrivato il momento
di renderlo ufficiale e fondarlo per sempre.
Al
loro fianco si trova un personaggio che ha anche causato un po’ di
disordine
tra
loro, ma che (nonostante non lo ammetterà mai, Capitan Jack Sparrow è Capitan
Jack Sparrow!!!) vuole bene ad entrambi e desiderava quanto loro l’arrivo di
questo giorno.
Il
problema di trovare un’altra damigella d’onore all’ultimo momento è stato
risolto, ma perché mai è così distratta questa ragazza??
Leggete
per scoprirlo!
Bacioni
Kela
and Diddy
(Capitana
and Capo)
Nota
aggiunta della Capitana (22.1.2008): Guarda te se mi devo mettere a riscrivere
un capitolo dove c’è anche quella capra di una scopa vestita… -_- Fatti forza
Kela!
Promettiamo
che un giorno li rimetteremo a nuovo tutti! ^^ =*
Capitolo
12
Fiori
d’arancio.
La
mattina arriva velocemente, mi trovo nella stanza di Elizabeth con lei e una sua
amica, siamo quasi pronte!
L’ancora
per poco Miss Swann indossa un bellissimo abito bianco decorato da un fregio
dorato, i capelli sono raccolti lievemente da un fermaglio luccicante e
ricoperti dal velo sottile che io stessa ho l’onore di riporre sulla sua nuca,
fermato all’altezza della fronte da una coroncina argento tutta scintillante,
almeno quanto il sorriso odierno della fanciulla.
Lei
si trova immobile dinanzi lo specchio, io e l’amica fidata le giriamo intorno
freneticamente apportando alla sua maestosa figura gli ultimi ritocchi
necessari.
“Ecco
a te il bouchet!” le dico porgendogli cortese un grande mazzo di rose
bianche.
ELIZABETH:
“Ti ringrazio mia cara” risponde raggiante con aria
trasognate.
Mi
allontano da lei con un sorriso per scrutarla e controllare se c’è qualche
dettaglio in lei “da limare”.
Volge
il portentoso mazzo verso il viso in un gesto delicato e ne annusa l’odore
ispirando profondamente, quasi come se esso abbia il potere di trasportarla
all’istante dal suo amato, infatti poi mormora in un sospiro
sognante:
“Il
mio Will…”
Esisterà
qualcosa al mondo che abbia questo potere? La nostra mappa per esempio!
(scacco
matto Jennyfer!!! NdAutori) Ma
no, figurati…
Quel
sudicio pezzo di carta ha solo la capacità si essere consunto, sporco e di… far
litigare la gente…
“Will,
William?! Per le gonnelle di mia madre Lizzie, che diavolo c’entra lui adesso??”
sbotta isterica Samantha, l’odiosa amica fidata di Elizabeth interrompendo
bruscamente i miei pensieri.
Dio
come è antipatica questa, è un disco ininterrotto che non si rompe mai… Sta
parlando da ore, mi mancano quasi le mie amicone Kate, Susy e
Nancy!!
SAMANTHA:
“Piuttosto hai visto come si è presentata alla cerimonia di oggi Laurette
Evànn?? Santi martiri del cielo, è inconcepibile quella dama!! Prima ha fatto in
modo che il rispettabile Charles Dick lasciasse la moglie per causa sua e oggi
appare qui a braccetto con il medesimo indossando un vestito pomposo e di moda
mettendo in bella mostra le sue grazie in un corsetto talmente stretto che non
respirerà neanche. Prova a controllare se si azzarda solo ad assaggiare di
striscio qualcosa da un vassoio del buffet! Scommetto le ceneri della mia amata
nonna che non lo farà per nulla al mondo, se ingerisce una briciola rischia di
scoppiare e non entrerebbe più in quel vestito mingherlino!!” commenta per un
tempo che a me pare infinito con una vocina stridula e
polemica.
Elizabeth
non fa altro che annuire dando piccoli segni di partecipazione seppur con uno
sguardo del tutto perso in altri mille pensieri certamente molto distanti da
qui, persino in suo volto lo conferma, vi aleggia dipinta sopra un’espressione
infinitamente felice al contrario degli argomenti futili e snervanti di cui
blatera Samantha.
…Deve essere
così bello possedere la ferma certezza di aver trovato l’uomo giusto…
Colui che
non è perfetto ma ami soprattutto per i suoi difetti, a volte ti fa ridere e due
minuti dopo piangere, quel tale che odi con tutta te stessa ma di cui non riesci
a fare a meno perché nessun’altro ti fa sentire così…
Qualcuno che
appena non ti è vicino già ne senti la mancanza e poi non’appena arriva il cuore
salta un battito.
Un
prezioso sostegno nelle avversità, un dolce rifugio dove non devi far finta di
essere chi realmente non sei, un caldo abbraccio nel quale vorresti smarrirti
per sempre…
…Immagino
che sia bellissimo…
ELIZABETH:
“Samantha, non imprecare! Noi tre siamo signore non scaricatori di porto!!”
ammonisce l’amica rimproverandola attraverso il riflesso nello
specchio.
Queste due
non hanno mai messo piede su una nave di soli uomini…
IO:
“La nostra Lizzie una vera signora lo sarà tra poco!” esorto gioiosa
rimediando al rimbrotto.
ELIZABETH:
“Signora Turner…” fantastica in un sospiro come poco
prima.
SAMANTHA:
“Ma… Ma tu… Non dovresti già indossare l’abito da cerimonia come noi due?!”
sbotta allarmata verso di me.
Oh
mio dio 0_0 Indosso ancora la vestaglia da camera!! Ero così indaffarata ad
aiutare la sposa che non ho pensato a me.
-
Il
matrimonio si celebrerà nel grande parco sul retro della villa, non oso quasi
immaginare quanti invitati ci siano per questo grande evento, ma sinceramente a
me ne interessa soltanto uno…
Dylan
l’ho affidato alla governante della famiglia Swann, un po’ troppo severa per i
miei gusti… Chissà se il pestifero sopravvivrà a questa
esperienza!
In
tempo a dir poco da record sono corsa nella mia stanza, ho indossato quel divino
abito turchino, raccolto i capelli con un fermaglio a forma di rosa blu,
colorato le labbra con un velo porpora e ritornata al cospetto della sposa già
in ritardo per la cerimonia di mezz’ora.
(http://img100.imageshack.us/img100/2457/jennyfermatrimoniowillefo8.png
NdAutori)
Mentre
correvo a perdifiato per i corridoi cercando con sguardo smarrito la porta della
camera giusta ho intravisto il governatore nel salone principale camminare
nervosamente avanti e indietro, lanciando sguardi preoccupati all’orologio a
pendolo appeso sul muro.
Non
si preoccupi, stiamo arrivando!!
SAMANTHA:
“Aspetta aspetta aspetta!!!” mi blocca con tono stridulo lungo il
corridoio.
Da
un’apertura a tasca della sottana tira fuori una manciata di perline e le
applica in modo sparso nei miei capelli dandogli dei riflessi
luccicanti.
Ha
un centro estetico portatile sotto la gonna questa?!
Ai
miei piedi, sotto le scarpette bianche in raso, nel pavimento tirato a lucido
come uno specchio riesco a intravedere la mia immagine seppure un poco distorta:
dapprima rimango attonita ad occhi spalancati, dopo una manciata di secondi che
trascorro del tutto immobile mi rianimo facendo una piccola giravolta su me
stessa scrutandomi al margine della contentezza, woow! Alla Cenerella di Walt
Disney faccio una beffa!
Rialzo lo
sguardo per ringraziarla con un sorriso riconoscente, ma lei mi recide subito
borbottando ansiosa: “Dobbiamo andare, sbrigati!!!!”
Che
donna impaziente e poco cordiale!
Prendiamo
sotto braccio Elizabeth e giungiamo alle scale, superati questi gradini
accederemo all’atrio ed infine al parco dove si coronerà un da lungo tempo
sospirato sogno d’amore.
Raggiunto il
primo pianerottolo Elizabeth
ha un violento sussulto, stringo di più la presa intorno al suo braccio per
timore che si senta male, svenga o qualcos’altro.
Volge
a noi lo sguardo con un labbro tremolante, i suoi occhi bruni sono quasi ridotti
in lacrime e trasmettono piena disperazione.
SAMANTHA:
“Cosa ti accade giglio radioso?? Ti rovini il trucco!” la vezzeggia in una nota
di panico.
Tra
vari singhiozzi riesce ad imporre: “Vi supplico mie fidate compagne di essere
sincere nei miei confronti...”
Sia
io che la cornacchia annuiamo ansiose.
ELIZABETH:
“…C’è forse qualcosa che non va in me? Avrei dovuto acconciare meglio i capelli
…O..o far applicare più merletto al vestito?? Ditemi, vi prego!!!” implora
scossa da un’agitazione che la porta quasi al delirio.
La
sua maggiore preoccupazione non si riferisce al lato estetico
temo…
Afferro
le sue mani tremanti con salda presa per trasmetterle sicurezza e poi la
rassicuro in tono rincuorante: "Non hai alcun motivo per dubitate di te stessa
Liz! Prima sono andata a controllare la situazione giù nel parco ed è tutto
perfetto, proprio come te del resto." Spiego cauta facendole riacquistare
calma.
“Oggi
sei a dir poco splendida, ne troppo ‘principessina’ ne mendica, ed è proprio
così che devi essere! Il dì delle tue nozze non devi assomigliare alla regina
d’Inghilterra, perché il tuo Will non si è innamorato di sua Maestà ma di te!
Capisco che l’emozione di questo momento ti provochi mille dubbi e risentimenti,
ma non puoi arrenderti alla prima difficoltà! Affronta tutto a testa alta, con
sguardo fiero, passo deciso, un bel sorriso e ora sono io ad implorare te di
correre all’altare tra le braccia del tuo principe al quale sarà salito
il cuore sino alla gola!!” svio ridendo riconquistando il suo sorriso che aveva
fin poco fa dinanzi lo specchio.
Dir
la verità prima nel parco stavo disperatamente cercando Jack, ma ora è meglio
confortarla, non è per niente saggio far innervosire una
sposa!
La
giovane annuisce commossa, il suo candido viso ancora di ragazzina riacquista il
suo precedente splendore illuminandosi in un ampio
sorriso.
“Grazie”
mormora in un sussurro abbracciandomi stretta.
ELIZABETH:
“Ora, vogliate scusarmi mie care… Ma non vorrei far attendere oltre mio
marito!!!” conclude ravvivandosi l’acconciatura e passando un dito lungo il
contorno degli occhi umido di commozione.
“…Mio
marito…” sussurra di nuovo sognante come per convincere se stessa.
IO:
“Va!!” l’incito maggiormente.
Rimbocca
l’ingombrante gonna del vestito e senza più l’aiuto mio e di Samantha si
precipita di corsa giù per le scale raggiungendo l’atrio dove il governatore
alla sua vista muta del tutto il suo precedente aspetto angustiato e accoglie la
figlia con un meraviglioso apprezzamento.
(sì, con un altro intervento d chirurgia plastica forse sì!!
NdAutori)
Vedo
con la coda dell’occhio l’altra damigella assistere a tutta la scena a dir poco
attonita.
Infine
ancora incredula dice: “Ti invito anch’io al mio matrimonio!!”
“Affrettiamoci
anche noi, la sposa ha bisogno di fare la sua entrata camminando su un tappeto
di petali!” esorto io ancora ridendo di contentezza.
Anche
se è autunno si enuncia una giornata splendida, il giardino della villa
strabocca di nastri in pizzo bianco e mille rose rosse incorniciano tutta la
scena.
Alla
nostra “entrata in scena” gli invitati disposti su delle panchine bianco
confetto si voltano verso di noi e sorridono bisbigliando frasi di
meraviglia.
Una
marcia nuziale intonata da un drappello di violini si innalza nell’aria come un
sottile e mielato sibilo del vento.
In
lontananza intravedo Will sistemarsi il colletto di un’elegante giacca beige
tirando un lungo sospiro di sollievo, ho paura che si stesse impensierendo
davvero!
La
calda voce del governatore a braccetto di Lizzie interrompe i miei pensieri:
“Nemmeno tua madre era cotanto bella il giorno delle nostre nozze mia dolce
bambina!” ammette stupefatto verso la figlia.
“Oh
padre…” ammonisce lei stringendosi nelle spalle e volgendo in basso il suo
sguardo felice.
SAMANTHA:
“Pssst! Liz, Liz!!” quando
l’odiosa damigella attira su di se l’attenzione della sposa, attraverso dei
gesti l’esorta a tenere la schiena dritta e la testa alta in una postura
rigida.
Ha
preso proprio alla lettera le mie parole eh! Certo che almeno durante la
cerimonia di nozze potrebbe lasciare in pace la povera Elizabeth senza
rammentarle le pose corrette del galateo!!
Il
gazebo che andiamo lentamente a raggiungere dove ci attende lo sposo e un
elegante ufficiale in divisa è intagliato nel legno nel quale appaiono delle
graziose incisioni raffigurati angioletti che abbracciano cuori o suonano
arpe.
Un
lungo tappeto rosso si estende davanti a noi, mi sento quasi una star del cinema
che sfila sul red carpet!
Ai
lati sono disposte decine di panchette occupate dagli ospiti, gli abiti di
quest’ultimi sono molto sfarzosi, abbondano di ingombranti (forse troppo)
lustrini, merletti, e molto altro ancora... sembra di essere al circo! Ma la
cosa più assurda, almeno per me, è vedere gli uomini truccati con un pesante
strato di cerone bianco in viso e la loro nuca ricoperta da pesanti parrucche
bigodinate, non potrei mai abituarmi ad una visione simile, non so come
reprimere la risata!!
Il
mio compito è quello precedere Elizabeth e spargere petali di rosa bianchi e
rossi per tutto il tragitto al fianco di Samantha che si pavoneggia tutto il
tempo in buffi inchini e smaglianti sorrisi.
E’
entrata proprio nella parte della diva! Non ci sono mica i paparazzi nascosti
dietro alle palme che non aspettano altro di rubarti una foto sai?! Neanche
esiste la macchina fotografica!!
Non
tutti gli invitati qui presenti sono felici per i due sposi però, non vedono di
buon occhio il grado sociale di Will, per loro è solo un umile fabbro...
Diamine!
Ma se la prima volta che l'ho visto mi è sembrato più per bene di metà delle
persone qui presenti!
Che
cosa assurda, certo che la società di questo tempo ha proprio regole
severe!!
Arrivati
al gazebo Weatherby Swann bacia sulla guancia la sua bambina e l’affida per
sempre all’uomo della sua vita, che lei ha trovato in un popolano forgiatore di
spade il quale però l’ama più di qualsiasi altra cosa al
mondo.
Gli
sguardi dei due sposi finalmente si incrociano, ma sono emozionati al punto che
si fissano senza riuscire a dire nulla di minimamente
sensato.
Che
dolci!! Penso emozionata io per loro prendendo posto alla destra dei due
innamorati, seguita dalla seconda damigella che finalmente ha smesso di
dimenarsi come una scimmia liberata dalla gabbia.
L’ufficiale
richiama l’attenzione di tutti schiarendosi la voce e comincia ad esplicare un
discorso di benvenuto, la cerimonia inizia!!!
Riesco
a rimanere composta ben poco, queste bellissime scarpe in raso costeranno anche,
ma danno l’impressione di avere una tagliola per orsi ai piedi!!! ...E poi sto
cercando ancora un certo pirata…
Jack
Jack Jack dove diavolo sei?! Argh dannato furfante! Se nel frattempo te la sei
svignata con la MIA mappa setaccerò a fondo i sette mari per
ritrovarti!!!
SAMANTHA:
"Non sono carini?!"afferma con tono sognante come non l’avevo mai vista riferita
agli sposi.
IO:
"Ja.. aehm… Sì, sono una delizia!!" rispondo senza nemmeno sapere di che sta
parlando.
SAMANTHA
con il suo solito fare da pettegola: "Non hanno passato giorni facili sai,
nessuno vedeva bene questo matrimonio, ed è già la seconda volta che si celebra!
Ma… Stai per caso cercando qualcuno??" domanda alterata vedendomi del tutto
distratta.
Con
un tono innocente: "Io?! Noooo... Oh, guarda! Si stanno per scambiare gli
anelli…"
Dalla
mia posizione posso godermi perfettamente la scena: l’ufficiale ha un'aria
distaccata mentre i due novelli sposi sono impacciati ed emozionati, per loro
questo sarà un giorno indimenticabile:)
Quasi
con le lacrime agli occhi Elizabeth prende la mano di William con delicatezza e
infila nel suo anulare un anello d'oro incastonato da una pietra
azzurra.
Il
giovine fa lo stesso, ma questo anello è incastonato da una pietra
rossa.
"Con
il potere a me conferito... Io vi dichiaro marito e moglie [rivolto a Will] può
baciare la sposa!"
Nel
momento in cui le loro labbra si uniscono, gli invitati si alzano in piedi e
applaudono sempre con fermo contegno.
Siiii
evvai, è fatta! Ora nessuno potrà più ostacolarli, al diavolo questi borghesi
stoccafissi con la puzza sotto al naso che se le loro figlie non sposano un
nobile ricco non sono contenti!!!
Esulto
ancora sul posto mentre una folla gioiosa accorre verso la coppia con l’intento
di porgere le proprie congratulazioni.
Tutto
è bene quel che finisce bene!
Mi
allontano dal trambusto riparandomi all’ombra di una palma, il sole si è
innalzato nel cielo per sbirciare dall’altro il grande avvenimento come uno
degli invitati e inizia a far davvero caldo qui!!
Ho
come la netta sensazione di essere osservata, ma qui intorno non c’è nessuno,
sono tutti accalcati attorno agli sposi… Mah, sarà una mia
impressione!
Non
mi va di starmene con le mani in mano, mi trovo in uno spiazzo stupendo, meglio
passeggiare un poco!
Prima
mi levo le tagliole dai piedi, è meglio camminare sull’erba a piedi nudi, la
gonna del vestito è lunga non se ne accorgerà nessuno!!
Passo
davanti una tavola imbandita di stuzzichini e tra tutta la vastissima scelta
rubo una fetta di mela tagliata a forma di cuore con sopra della
glassa.
Un
giovane cameriere niente male dall’altra parte del bancone mi porge un sottile
foglietto di carta per poggiarci sopra il frutto in modo da non sporcarmi le
mani e io ringrazio cordiale.
“Sono
indiscreto se domando il vostro nome milady?”
chiede
a occhi bassi fingendo di essere occupato a riordinare dei salatini in un
vassoio.
IO:
“Voi non dovreste essere più professionale nel vostro lavoro e interagire il
meno possibile con i clienti?!” rispondo spavalda però sempre sorridendo.
“Avete
ragione” ammette ridendo.
IO:
“In ogni caso non lo siete affatto! Il mio nome è Jennyfer, piacere!” mi
presento porgendogli la mano.
Lui
abbandona all’istante delle pinze argento con cui armeggiava e si appresta ad
afferrare delicatamente la punta delle mie dita per rispondere a
rimando.
Ah!
Io amo i baciamano, nel futuro non esistono più, non sanno nemmeno cosa sono…
Qui invece è utilizzato tantissimo, che delizia!!
“Incantato!
Io invece so-…”
La
sua presentazione viene bruscamente interrotta da una grossa noce di cocco
lanciata da un luogo esterno da noi che colpisce il povero cameriere proprio in
testa facendolo cadere a terra svenuto come un birillo.
I
suoi colleghi lo soccorrono immediatamente, ma il povero ragazzo è finito tra le
braccia di Morfeo e al suo risveglio si ritroverà un bel bernoccolo sopra la
tempia.
Mi
riprendo dallo spavento e volgo di scatto lo sguardo alle mie spalle per cercare
di individuare la fonte della intrusione, ma è tutto calmo come il mare senza
una bava di vento, chi diamine è stato?!?
Uhm,
ho un certo sospetto…
Avrei
voluto trattenermi qualche minuto di più al banchetto per accertarmi che fosse
tutto risolto, ma i colleghi del giovane mi hanno esortato ad allontanarmi e
così ho fatto.
Poveretto,
non si meritava un colpo del genere!
Gusto
sconsolata lo spuntino ritornando sui miei passi, da dietro un maestoso salice
piangente intravedo solo un uomo al cospetto dei festeggiati e decido di
avvicinarmi.
Attendo
a una breve distanza che i due innamorati si liberino del tutto, nel frattempo
osservo un po’ incuriosita il singolare soggetto di fronte a loro: si tratta di
un uomo ben distinto con indosso una divisa diversa dalla altre, di grado
maggiore credo!
La
sua nuca è ricoperta da un cappello a tricorno e una parrucca bianca arricciata
all’altezza delle orecchie lo fa sembrare un cono gelato munito di biscotto
glassato sulla cima. Reprimo un risolino tappandomi la bocca e distogliendo lo
sguardo.
Un
colpo di vento fa volar via dalle mie mani il foglietto di carta donatomi dal
gentile cameriere, accorro subito a raccoglierlo avvicinandomi involontariamente
ai freschi sposi. Non è educato inquinare il parco di villa
Swann!!
Mentre
mi trovo chinata a terra un sibilo improvviso mi fa sobbalzare: l’uomo in divisa
sguaina di scatto la spada e si mette ad ammirarla come se fosse un
trofeo.
O
mio dio, per un secondo ho creduto che volesse far degli sposini uno spiedino
0_0
“Questa
è una spada sontuosa… Dall’uomo che l’ha forgiata mi aspetto la stesse cura
fedele e devota in ogni altro aspetto della sua vita!” proclama mantenendo lo
sguardo sul gladio.
Mi
rialzo lentamente, quel suo fare calmo e freddo mi ha tramortito, Will invece
interviene deciso: “Non temete Commodoro Norrington, sarà fatto!” rassicura
stringendo a se la sua sposa.
Commodoro
eh? Avevo indovinato riguardo la divisa!
Negl’occhi
di ghiaccio dell’ufficiale scorgo amarezza e una profonda mestizia, ma
l’espressione del suo volto non tralascia nulla.
Annuisce
stentatamente e si congeda accennando un ossequio. Quando mi passa accanto porta
una mano al cappello sollevandolo rispettosamente.
“Miss…” dice di sfuggita diretto a passo
svelto verso un altro militare.
Presa
di sorpresa improvviso un inchino e seguo i suoi movimenti a occhi bassi ancora
in suggestione.
JAMES:
“Gillette!” richiama a gran voce il militare a cui si avvicina facendolo
scattare sull’attenti.
“Signore”
risponde solenne in postura pancia indentro petto infuori.
JAMES:
“Come sono le condizioni del nostro prigioniero? L’ultimo
arrivato…”
GILLETTE:
“E’ sorvegliato da un doppio turno di guardia, dall’alba al tramonto Commodoro…”
esplica al suo superiore ancora in postura ferrea.
Dirigono
con assolutismo quest’isola eh! Bene, qualcuno con un po’ di buon
senso!
Mentre
sto per voltarmi con l’intento di raggiungere finalmente Elizabeth e Will
qualcuno intralcia il mio cammino trattenendomi dalla gonna del
vestito.
“Oh!”
mi sfugge di sorpresa mentre la stretta alle mie spalle mi blocca con
saldezza.
Ruoto
il busto per poter volgere indietro lo sguardo e vedo Jack rannicchiato ai miei
piedi che fissa un poco angustiato nella direzione del Commodoro
Norrington.
La
sua posa raggomitolata fa quasi tenerezza, ha una mano vicino alla bocca come un
bimbo impaurito dal temporale che per calmarsi si succhia il pollice o stringe a
se il suo amorevole orsacchiotto, seppur la sua è chiusa in un
pugno.
IO:
“Capitano, cosa diamine combinate laggiù??” domando riprendendomi con tono
contrariato e in visibile imbarazzo.
Jack
accenna un verso per farmi tacere: “Coprimi!!”
IO:
“Non osate zittirmi in quel modo, laggiù c’è un ufficiale rispettabilissimo con
cui potrei lamentarmi!!” lo provoco innervosita.
JACK:
“Appunto!!!” conferma in un sussurro soffocato senza distogliere lo sguardo da
lui per farmi intuire la causa della sua angoscia.
Ci
mancava solo che gli dovessi fare da mantello dell’invisibilità
!!
“Jennyfer…!
Jack?!” La voce degli sposi richiama la nostra attenzione.
Oh
no, alzati Jack!!!
ELIZABETH:
“Va tutto bene?” domanda preoccupata piegando leggermente la testa da un
lato.
IO:
“Ehm, si si!! E’ che il Capitano… i-il Capitano…” cerco di pensa a qualcosa
pensa a qualcosa!!!
JACK:
“Mi è caduto uno dei miei anelli e Jenny si è gentilmente offerta di aiutarmi a
cerarlo, ma non ce n’è stato bisogno l’ho ritrovato subito. Guardate, eccolo
qua!” esibisce iniquamente il monile sfilato poco prima dalle sue stesse mani
mentre ci distraeva a parole.
WILL:
“E dove lo stavi cercando? Sotto la gonna di Jennyfer mentre sbirciavi le sue
discinte gambe?!” dice divertito scuotendo il capo.
IO:
“COSA? No, ma no…”
Oddio,
ci mancava solo questa… Dannatissimo pirata!!
La
prossima volta assumi qualcun altro per farti da copertura, io non ne voglio
sapere niente!! In questo momento vorrei seppellirmi viva.
Fingo
di pettinarmi i capelli con le dita per sfuggire all’imbarazzo, ma le mie guance
si imporporano comunque.
Il
Capitano volge uno sguardo interrogativo allo sposo, quando poi lo posa su di me
invece la sua smorfia stralunata muta in una stupita ed incredula.
Mi
squadra di sottecchi da capo a piedi, probabilmente quando aveva il Commodoro
alle calcagna era troppo impensierito a salvarsi la pellaccia che a rivolgermi
attenzione.
ELIZABETH:
“Non temere
Jack! Io
e Will sappiamo cosa ti affligge, ma non angustiarti! James ha promesso di darti
tregua per oggi, è venuto qui apposta per dircelo!” spiega rassicurando l’animo
irrequieto del Capitano.
JACK:
“Non è venuto a dirlo a me però!!” borbotta indignato ricercandolo nel parco con
lo sguardo.
WILL:
“Ora lo sai, goditi sereno la festa!” esorta gioioso dandogli una pacca sulla
spalla.
IO:
“In proposito volevo farmi le mie più care congratulazioni, siete una coppia
strepitosa, il mio riferimento! Avete combattuto ogni pregiudizio di questa
società effimera e-…”
ELIZABETH
non mi fa nemmeno concludere la frase che mi abbraccia stretta quasi urlando di
felicità: "Grazie Jennyfer!!! Non so cosa avremmo fatto senza di
te!"
IO:
"Ma cosa dici? Figurati! Per me è stato un vero onore, davvero!"ammetto quasi
commossa.
ELIZABETH:
“Ah, un’ultima cosa Jack! Ti ho scorto arrampicato su una palma poco fa,
cosa…?”domanda lasciando in sospeso il quesito.
Palma…
Sulla palma cresce il cocco!
JACK:
“L’ho fatto per avere una panoramica migliore dell’intera cerimonia gioia!”
esplica con aria altezzosa seppur stralunando gli occhi intimorito inizialmente
come colto nel segno, ma Jack sa mascherare tutto
benissimo.
Certo,
come il sole… Oppure per lanciare una noce di cocco in testa a
qualcuno!!
WILL:
“Ma… Perdonami Jack, questo cos’è?!” si avvicina al Capitano raccogliendo da un
lembo della sua giacca un guscio circolare marrone con una lieve peluria dello
stesso colore sulla superficie.
“Nulla
nulla, cosa vuoi che sia William! Un frammento di una trave del mio veliero che
tanto maestoso non lo è più. Reclama manutenzione! Posso contare su di te per
dei lavoretti manuali all’occorrenza?!” divaga il discorso concludendo con una
proposta che attende sia confermata attraverso una mano
tesa.
“Certo!”
accetta entusiasta Will stringendo l’accordo.
Lo
sapevo lo sapevo lo sapevo che c’era di mezzo il tuo zampino filibustiere
strampalato!!
Ma
perchè l’ha fatto? E per caso… Geloso??
“Ora
vogliate scusarci, ma noi togliamo il disturbo!” Elizabeth prende per mano Will
ed insieme si allontanarono lasciandomi da sola con Jack.
Disturbo?
Disturbo?? Ma quale disturbo, rimanete qui vi prego!! NO? Ve ne andate?? E
allora portatemi con voi, per favore!!! Non lasciatemi qui sola con…
JACK:
"Prima mi è sfuggito di sottolinearlo, ma sei un vero splendore dolcezza!!!"
mormora piegando le ginocchia per raggiungere la mia altezza e guardarmi negli
occhi.
Dio,
per confezionare questo bell’abito avranno usato metri di stoffa e in questo
momento è come se mi sentissi esposta con nulla indosso. D’accordo, ora mi ha
rallegrato un poco scoprire il responsabile dell’imbarazzante episodio dinanzi
il banchetto, ma sta di fatto che non so proprio cosa rispondergli, sarà ancora
arrabbiato con me? Come diavolo potrebbe reagire…
IO:
"Ti ringrazio" dico semplicemente alzando di poco lo sguardo affranto da troppi
pensieri.
JACK:
"Sinceramente pensavo che tu fossi ancora arrabbiata con me per ieri mattina, ma
spero decisamente che tu non lo sia più nevvero?" domanda gesticolando nel suo
modo stravagante per attirare in qualche modo la mia
attenzione.
Come
dici?? La sua affermazione fa scattare immediatamente in miei occhi spalancati
di stupore verso i suoi.
IO:
"Dir la verità io pensavo che tu fossi ancora arrabbiato con me per
quella storia… "
JACK:
"Dunque è tutto sistemato, giusto??" Trattenendomi dal dimostrargli tutta la
mia felicità per quello che mi ha appena detto sorrido semplicemente senza
rispondergli.
Dopo
essermi rilassata cerco di cambiare discorso: "Capitano, non vi ho visto per
tutta la cerimonia, dov’eravate finito?"
JACK:
"Bhe tesoro, devi sapere che per il governatore Swann non sono proprio il
benvenuto e poi non avevo vestiti adatti. Non ho accettato quelli snob di Will…"
sminuisce sprezzante in una smorfia buffa.
O
sulle palme a lanciare cocco in testa ai poveri ragazzi che commettono il
grave errore di parlarmi unicamente…
IO:
"E posso chiederti per quale motivo qui, secondo il governatore, non siete il
benvenuto?" domando timorosa.
JACK:
"E’ una storia lunga…"
IO:
"Bhè il tempo non ci manca…" esorto intrigata.
Mi
sorride e continua : "La prima volta che ho incontrato la signora Turner lei era
caduta in mare e io mi sono prontamente precipitato a soccorrerla, ma dopo che
hanno scoperto la mia identità volevano impiccarmi, lei mi ha difeso e io per
assicurarmi una fuga indisturbata l’ho usata come una sorta di ostaggio, anche
se non fu così…"
IO:
"WOOW! Sono affascinata dal vostro modo di stringere amicizia Capitano!!!"
affermo sconcertata.
JACK:
"Però funziona!" ribatte sorridendo.
Ma
deve sempre solo aver ragione lui?!?
Che
sorriso però…
Credo
di non essere ancora pronta ad ascoltare o credere ai suoi racconti che, come
prima si è voluto dimostrare, sono più falsi che veri, anche se adoro il vigore
con cui li esprime…
IO:
"Bhè se non vi dispiace Capitano, io vado a cambiarmi… Mi sento un tantino
ridicola così!" ammetto lisciando la gonna del vestito.
JACK:
"Non dire fandonie, secondo me stai divinamente…!" si
oppone.
Davvero??
IO:
"Non esageriamo…" esorto contrariata per non arrossire.
JACK:
"Allora torna ai tuoi vestiti da uomo!" afferma un poco
distaccato.
Già,
quelli non è che mi stiano meglio…
Si
avvicina bloccandosi al mio fianco, il suo torace è accostato a me e la sua
bocca mendace si trova a un centimetro dal mio orecchio.
Mi
sento come quando si perde l’equilibrio e rimani in bilico nel panico più
assoluto spingendoti disperata in avanti e indietro per ritrovare stabilità
senza riuscirci.
“Questi
dannati aristocratici non permettono nessuna effusione in pubblico lo sai?
Potrebbero giudicarti male altrimenti…” sussurra prima minaccioso e poi
divertito.
Si
riferisce a me e il cameriere prima o io e lui adesso?
IO:
“A me non interessa l’assurdo parere di quei altezzosi clown da circo Capitano!”
rispondo sempre più confusa.
JACK:
“Questo è parlare!” incoraggia sostenendo la mia opinione.
“A
dopo dunque!” conclude baciandomi delicatamente sulla guancia
destra.
IO
ancora frastornata: “E… E questo allora cos’era?!” domando mentre si
allontana.
JACK:
“Il bacio sulla guancia è permesso!” dice a gran voce già a me distante
giustificandosi.
Se
lo dite voi…
Si
volta definitivamente non prima d rivolgermi un ultimo accenno con la
mano.
A
dopo furfante!
-
Dopo
esser tornata alle mie solite vesti ho ancora un po’ del pomeriggio libero e
stabilisco di trascorrerlo a visitare fino alle fondamenta quella fantastica
villa 'd’epoca'.
Nell’abitazione
non c’è quasi più nessuno: i domestici sono troppo indaffarati a rimuovere nel
parco le decorazioni della cerimonia, ormai superflue dato che si è conclusa e i
signori Turner non sono in casa.
Cammino
tranquillamente per uno dei tanti corridoi, alzo distrattamente lo sguardo verso
il soffitto e vedo 4 magnifici lampadari in cristallo che mi lasciano del tutto
a bocca aperta per qualche secondo.
Questi
signori Turner non li conosco tanto, ma si trattano davvero bene!!!
Il
mio pensiero viene interrotto da un rumore di passetti frettolosi che mi si
avvicina.
Abbasso
la testa e mi raggiunge correndo Dylan con il viso
segnato da un broncio disperato e impaurito.
DYLAN:
"JENNYFEEEER!!! Nascondimi ti prego, quella non è una governante ma un mostro
travestito da donna!!!" mi supplica agitato aggrappandosi implorante alla mia
camicia.
Mi
chino leggermente in avanti per prenderlo imbraccio e lui si stinge a me
nascondendo il volto nell’incavo tra la mia spalla e il
collo.
Quando
raddrizzo la schiena mi rendo conto che sono almeno 5 anni che non lo stringo a
me così, infatti il peso del mio golosone è cambiato di
parecchio!!
Ma
che ci è successo in tutto questo tempo? Possibile che non abbiamo fatto altro
davvero che litigare…
Porto
una mano alla sua nuca quasi per convincermi che non lo stia solo immaginando e
accarezzo lievemente la sua chioma arruffata per rassicurarlo.
IO:
"Dylan, ma cosa è successo??" domando frastornata.
DYLAN:
"Quell’arpia mi sta cercando e vuole insegnarmi a bere il thè stando seduto
composto a tavola, io gli ho detto che faccio come mi pare, poi sono scappato ed
ora mi sta cercando. TI PREGO JENNY AIUTAMI!!!" lagna singhiozzando con una nota
capricciosa.
Fiiiu,
che sollievo! Credevo fosse successo qualcosa di davvero grave!!
IO:
"Bhe, secondo me una lezione di comportamento non può farti che bene!!! [le sue
sopracciglia si aggrottano in un’espressione astiosa] Ma
visto che sono buona… Ti aiuto!” stabilisco in un sorrisetto
furbo.
La
rabbia scompare dai suoi occhietti smeraldo e al loro interno si accende una
luce discola.
Cosa
mi invento adesso?!
Ricerco
intorno a noi un suggerimento, adocchio un ripostiglio nelle vicinanze e
d’impulso l’esorto ad entrarci per rimanere lì buono fino a mio nuovo
ordine come direbbe Jack.
DYLAN:
"Va beeeeene Jenny!" accorda rassegnato prima di fiondarsi dentro ancora
tremolante.
Non
ci posso credere, per la prima volta nella sua vita mi ha ubbidito subito!!
Forse dovrei aiutarlo più spesso!
Mi
accerto che sia tutto almeno momentaneamente risolto e poi m’ incammino verso le
scale con l’intento di scendere al piano inferiore per scambiare quattro
chiacchiere con la governante.
I
miei passi lenti sono l’unico rumore che sembra riecheggiare in tutta la
grandissima villa vuota, brrr mette quasi paura!
Non
appena scendo l’ultimo gradino con mia grande sorpresa mi ritrovo davanti
l’abominevole educatrice in uno pietoso stato di subbuglio.
Era
mio proposito partire a parlarle con calma, consigliandole di essere paziente
con il pestifero, che è un bambino un po’ agitato e va preso con dolcezza…
Ma
lei non mi fa neanche aprire bocca, mi chiede starnazzando ansimante per la
corsa: "DOVE DIAMINE SI TROVA QUELLA PICCOLA PESTE?? E’ PIU’ DI MEZZ’ORA CHE LO
CERCO DISPERATAMENTE PER TUTTA CASA!!!"
Rimango
senza parole per qualche secondo, poi ancora frastornata esclamo: "Si calmi, la
prego! So per certo che è molto difficile, ma deve avere tanta pazienza con
lui.
Sta
vivendo una situazione mooolto particolare ultimamente e ha bisogno di essere
rassicurato da parte di un adulto!" esplico titubante mentre i suoi occhi
austeri mi analizzano da capo a piedi.
La
governante si ricompone prima di controbattere saccente: "Bhe, credo proprio che
a questo punto toccherà a me dare la giusta educazione a quel terremoto… Dopo
essermi accertata io stessa che lei non n’è stata in alcun modo all’altezza!!!"
sottolinea sgarbata.
Cosa??
MA COME SI PERMETTE!!! Ok, mio fratello sarà anche stressante e questo lo so
bene, ma questa arpia non è autorizzata ad offendere così me, mio fratello e i
nostri genitori, ora le faccio vedere io!!!
"Senta
un po’ lei, come osa oltraggiare in questo modo me e la mia famiglia?!?"
rispondo animosa.
"Mi
permetto eccome!!! Vuole che suo figlio cresca così nella maleducazione e
nell’ignoranza!?!" definisce alterata aumentando l’intonazione di per sé già
insopportabile.
QUESTA
E’ LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO!!!
Stavo
per farmi avanti e cantagliene di tutti i colori, quando una figura si
materializza alle mie spalle, mi tappa prontamente la bocca con una mano e
afferma cortese verso la donna: "Ci scusa solo un secondo??"
Riconosco
alle mie spalle la voce di Jack che sempre impedendomi di parlare mi trascina a
forza in una stanza e si chiude la porta alle spalle.
"COSA
CAVOLO STAI FACENDO!!!" replico urlando una volta libera.
JACK:
"Ssssh, non farti sentire!!!" dice facendomi segno di tacere accostando
l’orecchio alla porta.
"NO!
Io mi faccio sentire eccome ad-…"
Jack
mi blocca di nuovo costringendomi a rimanere ferma attraverso una salda presa
sul il polso.
JACK:
"Calmati dolcezza d’accordo?!… Va tutto bene!” mormora
rassicurante.
IO
spazientita ad alta voce : “Tutto bene un corno!!! Hai sentito cosa ha
detto?!”
“Quella
governante ha dei stretti rapporti con i soldati del porto comprendi?! Lo so che
è difficile… ma cerca di rilassarti e di essere carina con lei…! Non vorrei
cacciarmi in guai peggiori di quelli in cui mi trovo già ora…" spiega esplicando
le ultime parole in tono preoccupato.
"Ooooh!
Il Capitan Jack Sparrow ne ha combinate una delle sue anche qui e ora IO devo
pagarne le conseguenze?!" dico divertita in modo più sensuale possibile
avvicinandomi molto a lui.
Jack
non si fa ripetere l’invito due volte e mi mette le mani attorno ai fianchi
dicendo:
"Dolcezza,
hai una minima idea di quello che mi farebbero se mi trovano da questa parti?"
IO:
"No Capitano e sinceramente in questo momento non m’interessa…" rispondo
socchiudendo le labbra in una piega provocante ricevendo un ghigno malizioso da
parte sua.
IO:
“La vita è così breve che potremmo morire anche in questo momento senza alcun
bisogno di quei militari in divisa vermiglia…”
Ed
io così tra le tue braccia me ne andrei volentieri… (Capitana
e Scilla piangono, perdonate la demenza ^^’ NdAutori)
JACK
corrugando la fronte divertito: “Cosa intendi dire con
questo?!”
“Ad
esempio che qualcuno potrebbe lanciarti in testa una noce di cocco e lasciarti
lì stecchito!!” affermo seccata in tono di rimprovero.
JACK:
“Credi davvero che possa essere così letale?!” domanda
dubbioso.
“E’
quasi toccata la stessa sorte ad un innocente cameriere quest’oggi dopo la
cerimonia e voi siete stato visto su di una palma dalla sposa, ne sapete
niente?!”
JACK:
“Non ero io” si discolpa innocente.
Mentitore!!
“Dunque
dov’eravate Capitano?!” domando inquisitiva.
JACK:
“Mi aggiravo per questi corridoi come sin ora, e a proposito, molto graziosa la
tua veste da camera!” si complimenta in una smorfia
beffarda.
0_0
Sgrano gli occhi inorridita, e lui come lo sa??
Rimango
del tutto sbigottita senza riuscire a replicare se non con boccheggianti
monosillabi.
IO:
“Che cosa??”
JACK:
“Ho scordato di dirti che la porta della camera è rimasta leggermente socchiusa
mentre indossavi l’abito da cerimonia…” afferma errante inclinando la
testa.
Sbatto
le ciglia più volte sbigottita, oddio che sciocca sono stata, ero così di fretta
che neanche me ne sono resa conto!! Vorrei sprofondare nei meandri della terra
per nascondermi dalla vergogna…
Distolgo
il suo magnetico sguardo arrossendo come una bambina in preda allo sconcerto.
“Aspetta…
Ma come fate a saperlo?? [mentre pronuncio le parole mi viene in mente una mezza
idea di come possa conoscere questo imbarazzante dettaglio] …Siete un essere
spregevole!!!” grugnisco oltraggiata.
JACK:
“Ferisce più la spada” ribatte intrigato “E in ogni caso ti stavo prendendo il
giro!” ammette divertito.
IO:
“Oh!! Che sollievo…!!” mi tranquillizzo gioiosa “Ma voi siete comunque ignobile,
vi divertite a burlarvi di me!!” lo biasimo alterata.
JACK:
“Mi diverto a farti arrabbiare…” precisa beffardo avvicinandosi ancora di
più.
IO
l’interrompo prontamente dicendo: "Bene! Dunque considerato che per oggi vi
siete svagato abbastanza io tolgo il disturbo!!"
Mi
libero dalla sua presa per avviarmi verso la porta sottolineando: “Ho modo di
ritenermi offesa!!”
Jack
improvvisa una teatrale smorfia di tumulto e affanno, ecco che si prende
nuovamente gioco di me!
Prima
di abbassare la maniglia mi giro verso di lui dicendo: "Al prossimo show
Comandante! Sarà per un’ altra volta, ora ho altri impegni più
importanti!!" definisco rifacendomi alle sue parole di ieri.
Mentre
richiudo la porta contemplo un’ultima volta quegli splendidi occhi cioccolata
che mi osservano maliziosamente e con aria di sfida.
Questa
il Capitano non me la farà passare liscia penso sorridendo.
Eccomi
di nuovo nel corridoio dove poco prima stavo per mandare al diavolo
quell’impertinente governante.
Ma
dov’è finita?? Ah eccola! L’ho scambiata per una colonna di marmo del palazzo…
Forza Jenny, vai!
Faccio
un respiro profondo, cerco di stare calma e mi incammino lentamente verso di
lei.
Tengo
i nervi saldi, cerco di scusarmi brevemente, ma lei al posto che ascoltarmi
sembra del tutto distratta, quasi assente.
Mi
giro nella direzione in cui si smarrisce il suo sguardo e scorgo Jack
attraversare a passo instabile il corridoio e dirigersi verso
l’uscita.
Ora
capisco perché è così disattenta, come darle torto con un tale
individuo!
"E
colui chi sarebbe??" domanda frastornata.
Oh
no, cosa gli rispondo?!? Non posso di certo dirle la verità!!!
Sto
quasi per ribattere tentennando, ma lei mi precede e prosegue: "Che camminata
insolita… Ma davvero affascinante!!!" nota ammaliata.
Cerco
di tagliare corto per tornare al più presto verso la nave che tra poche ore
dovrà essere pronta per la partenza.
Come
fa quello stralunato pirata a rapire il cuore di una così fredda e rozza
Governante??
Recupero
Dylan che aspetta in mio consenso per uscire dallo sgabuzzino in cui si trova da
un bel po’, attendo il ritorno di Will ed Elizabeth per rinnovare le mie
congratulazioni ed infine mi dirigo serena con il mio amorevole funghetto verso
la Black Pearl.
Avrei
voluto aver notizie riguardanti la salute di quel povero cameriere, ma non ne ho
avuto modo dato che la servitù al termine di ogni celebrazione si è ridotta alla
quantità oridnaria.
Ci
incamminiamo un po’ smarriti per le strade di Port Royal, la villa dei Turner si
trova proprio vicino al mare, non dovrebbe essere poi così tanto difficile
ritrovare il molo!
Noto
con immenso piacere che questa è una città molto ordinata e ben
organizzata!
C’è
poca gente in giro a quest’ora, e da una parte per me è un sollievo vedere che
in caso di un’aggressione improvvisa ci sarebbe un soldato ad ogni angolo pronto
a soccorrere.
Arrivati
al molo saliamo sulla nave, Dylan si precipita subito in cucina ad abbuffarsi
dato che la vecchia megera non gliene ha dato modo.
Per
quanto riguarda me non vorrei mettere a rischio la vita di qualcun altro e poi
non ho appetito, con l’arrivo di alcune casse da caricare a bordo trovo insieme
ad altri pirati che mi aiutano a trasportarle un modo per trascorrere la fine
della serata.
"Il
Capitano ha ordinato di lasciar pure le casse sul ponte per questa notte,
provvederà lui personalmente a sistemarle nella stiva l’indomani" mi riferisce
un membro della ciurma.
Secondo
me mentiva… Domani non’appena leveremo l'ancora mi costringerà a farlo dato che
in qualche modo si deve vendicare della mia fuga di oggi pomeriggio!
Mentre
termino l’incarico di “facchino” ho persino la possibilità di ammirare un fulvo
tramonto da mozzare il fiato, che altro si può volere di
più!
Forse
proprio quello a cui ho assistito quest’oggi…
Trascorro
tutta la sera sul ponte con Dylan e i pirati che mi hanno aiutata nel tardo
pomeriggio, ascoltando le loro storie fantasiose intrise di racconti
avventurosi.
Si
fa molto tardi e sono costretta ad ammettere che in fin dei conti mi sono
divertita molto con loro, seppure mi è quasi impossibile da credere.
L’unica
cosa di cui vorrei essere davvero certa in questo momento è dove si trova Jack,
non l’ho visto per tutta la sera, inizio a preoccuparmi un
po’!
Le
sue parole relative alle gravi conseguenze che causerebbe la sua presenza in
questo porto militare mi sono sembrate ironiche… E se invece per una volta non
stesse mentendo?
Ma
cosa sto dicendo, mi preoccupo per lui??? Non ha mica 8 anni e
mezzo!!!
Sono
ben consapevole di questo, ma non riesco comunque a togliermi questo pensiero
dalla testa…
Durante
la narrazione di una rocambolesca avventura mi assento con la scusa di andare a
controllare la situazione in cucina per non indurre Dylan a seguirmi, ma invece
le mie intenzioni sono ben diverse.
Percorro
l’intera nave da cima a fondo, del Capitano nessuna traccia…
Infine
faccio ritorno sconfitta verso la mia cabina, dove all’interno Dylan starà
dormendo già da un po’.
A
furia di camminare su e giù per tutta l’imbarcazione avverto un po’ di
stanchezza, ma sono certa di non riuscire ad addormentarmi comunque per le
troppe preoccupazioni.
Entro
a passo felpato nella camera da letto, sfilo gli stivali che sveglierebbero il
"terremoto" per non far rumore e mi siedo delicatamente sul letto.
Rifletto
a lungo sulla mia situazione e delle conseguenze che stanno avvenendo nel futuro
senza la nostra presenza.
La
mia mente si affolla di mille pensieri, la stanchezza mi pervade le membra
colpendo le palpebre che diventano a poco a poco sempre più pesanti fino a farmi
addormentare nel giro di pochi minuti.
Chi
è ke avrebbe fatto fatica ad addormentarsi, eh!?!?! lool
A
presto!!^^
|