UNTITLED

di Cap_Kela
(/viewuser.php?uid=15140)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia (odiosa) vita ***
Capitolo 2: *** Ma dove sono finita??? ***
Capitolo 3: *** Uno strano personaggio. ***
Capitolo 4: *** L' Avventura ha inizio! ***
Capitolo 5: *** Vomito. ***
Capitolo 6: *** Viaggio verso Tortuga. ***
Capitolo 7: *** Dispetto...vendetta!!! =) ***
Capitolo 8: *** Arrivo e nottata a Tortuga. ***
Capitolo 9: *** La grotta di ghiaccio. ***
Capitolo 10: *** Una carezza in un pugno. ***
Capitolo 11: *** Arrivo a Port Royal. ***
Capitolo 12: *** Fiori d'arancio. ***
Capitolo 13: *** Il vice comandante della Blue Stone. ***
Capitolo 14: *** La leggenda della Mappa. ***
Capitolo 15: *** Una bella sorpresa. ***
Capitolo 16: *** Un' amara scoperta. ***
Capitolo 17: *** Il Viaggio. ***
Capitolo 18: *** Tappa per rifornimento. ***
Capitolo 19: *** Il Viaggio riprende. ***
Capitolo 20: *** Lezioni di mira. ***
Capitolo 21: *** In caso non ti vedessi mai più. ***
Capitolo 22: *** Veso la fine di un nuovo inizio. ***
Capitolo 23: *** Nulla è mai successo. ***
Capitolo 24: *** To the liberty. ***
Capitolo 25: *** Perspicace. ***
Capitolo 26: *** Carpe diem. ***
Capitolo 27: *** La punta dell'iceberg. ***
Capitolo 28: *** Perdonami. ***



Capitolo 1
*** La mia (odiosa) vita ***


 

Nota aggiunta delle Autrici:

2 Luglio 2007- Un saluto a tutti! Abbiamo come sotto richiesta apportato delle modifiche alla nostra ff (anche se solo nel capitolo1 per ora).

Volevamo ringraziare chi più e chi meno ci ha offerto dei suggerimenti per migliorarci, speriamo che ora magari rileggendo questo capitolo lo apprezzate di più! ^^

Siamo state anche buone, abbiamo aggiunto un piccolo suggerimento per il sequel a cui la data di pubblicazione ammonta al 28 agosto! =D

Il personaggio nuovo in questo cap non apparirà più qui ma sarà a dir poco fondamentale in Unty2 e l’abbiamo fatto assomigliare fisicamente a una persona che ci ha dato una gran bella mano come supporto, grazie Fra!! ^^

Buona lettura e promettiamo di dare una revisione al tutto per migliorare la lettura!

Bacioni e alla prossima!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

 

Capitolo 1

La mia (odiosa) vita

Eccomi di nuovo davanti ai banchi di scuola, le vacanze (che ho trascorso con i miei genitori Herman e Loren, e mio fratello più piccolo Dylan) sono appena terminate e mi aspetta un altro anno alla Kennedy’s Accademy School.

Il mio nome è Jennyfer, sono una ragazza di Los Angeles e ho poco più di sedici anni (ho appena preso la patente…che figata andare in giro sulla mia Porsche Carrera nuova!!).

Sono isolata da il resto del mondo a causa della ricchezza della mia famiglia e non ho veri amici.

Come gli altri anni, la storia si ripete: appena entrata nella scuola non ho trovato nessuno con il quale commentare le vacanze, tranne quelle 3 odiose cheerleaders che mi frequentano solo per la mia ricchezza.

"Ciao bella" mi dice Kate seguita in coro dalle altre due. "Sai volevamo venirti a trovare oggi o domani, così potevamo chiacchierare nella tua sauna".

Ora ho scoperto il motivo per il quale vogliono "chiacchierare" con me… avranno messo su qualche chilo e cosa non c’è di meglio di una sauna GRATIS!!!!

Sforzandomi di sorridere rispondo: "Ah..OK..per che ora venite??"

KATE : "Per le 16.00…16.30 dipende quanto ci metto a truccarmi… eeeeee" ridono tutte e 3.

Che risata da oche… pensa di aver fatto una gran battuta, e le altre di averla capita?!?

---

DRINN

Quanto ho sognato questo momento… la campana che segna la fine di tutte le lezioni!!

Mentre vado a recuperare mio fratello, anche lui a scuola, mi viene in mente che domani dovrò partecipare a una stupidissima gita…tema: i PIRATI!!!

Odio i pirati: rozzi individui che derubano la gente, si ubriacano dalla mattina alla sera, non rispettano le donne e che… non si lavano mai.

Credo che mi annoierò a morte!

"Ciao mozzarella…" eccolo, la reincarnazione del male… MIO FRATELLO!!!

"Ciao nano, sali che ho molte cose da sbrigare… mettiti la cintura, non voglio che mi ritirino la patente per colpa tua!!"

Come il solito no può stare zitto ed obbedire, ma risponde: "Si si, ma la musica la scelgo io!!"

Non riesco neanche ad iniziare la frase che... There you go You're always so right It's all a big show it's all about you…

"NOOOOOO…DYLAAAAAAN, questa no, lo sai che la odio!!", e sotto al frastuono della canzone dei Simple Plan SHUT UP, sento mio fratello che controbatte: "APPUNTO".

Grrrrrrrrr, se non fosse mio fratello avrei aperto la portiera, e l’avrei scaraventato giù dall’auto!!!

Eccola per fortuna, la stradina che conduce al garage della villa dove abitiamo. Finalmente posso spegnere la macchina e fino a cena non rivedrò mio fratello… casa dolce casa!

Appena entrata nell’atrio, in cima alla scalinata centrale noto mia madre che litiga animatamente con Consuelo (la domestica), il motivo del litigio è la scarsità di fiori in casa.

Mia madre sa come rendersi insopportabile!!!

Quando si accorge della mia presenza, mi rivolge un saluto indifferente, i fiori sono un argomento molto più importante e delicato per lei.

Le ricambio un CIAO e corro in camera mia per riordinare e far scomparire alcuni oggetti, visto che le mie più "simpatiche" e accattone di amiche stanno per arrivare.

---

TOCK TOCK

IO: "Si?!"

CONSUELO: "Le sue amiche sono giù in giardino che l’attendono, signorina"

Io: "Grazie Consuelo, le dica che scendo subito"

Di corsa indosso sopra al costume una camicia di seta bianca, una minigonna di raso nera e mi fiondo in giardino.

Kate, Susy e Nancy mi salutano e insieme andiamo verso la sauna.

Kate sfoggia un mini bikini rosa con dei fiocchi sui lati (io odio il rosa), Susy invece ha un costume bianco con dei stupidi cuoricini rossi e infine Nancy ha un costume intero con del pizzo che mi ricorda il tutu delle ballerine di danza classica.

Io invece ne indosso una a due pezzi semplicissimo e nero, quelle tre sembrano appena uscite da una rivista di moda!

Passano la bellezza di trenta minuti a farsi complimenti a vicenda per la scelta dei capi, sto quasi per intervenire innervosita e dirne quattro a tutte e 3 quando finalmente Susy sente caldo e convince anche le altre a prendere una decisione su che cosa fare questo pomeriggio.

Infine anziché la sauna, come avevamo prestabilito, abbiamo optato per fare un rilassante idromassaggio dato che Nancy aveva paura che le si gonfiassero troppo i capelli con il vapore… Meglio sorvolare!! Dio come le odio queste tre…

Per tutto il pomeriggio ho sopportato pettegolezzi di qualsiasi tipo; ma ad un certo punto mentre le mie "adorabili" ospiti spettegolano su Madonna mi sembra di percepire qualcosa si strano.

"Raga, scusate se vi interrompo… avete sentito anche voi quello strano rumore??" domando allarmata.

SUSY: " Nooooooo, io niente. Forse ero troppo presa dal discorso!"

KATE e NANCY "Nooo magari te lo sei sognata!!!"

Si sognata, queste tre sono simpatiche come la sabbia nelle mutande… peccato però che sono le mie sole e uniche "amiche". Tutti gli altri credono che sia una ragazza superficiale e viziata… ma non è così.

La mia vita sembra felice e spensierata, in realtà io non vedo quasi mai i miei genitori perché sono sempre in giro per affari e le poche volte che ho l’occasione di stare insieme a loro, c’è sempre qualche affare o cliente più importante che interrompe bruscamente il ritrovo della nostra famiglia.

Due avvocati divorzisti! Al giorno d’oggi si ha un divorzio ogni 11 minuti, che posso pretendere?

Se riescono ad essere a casa una volta ogni tre mesi per due serate è un miracolo.

Per un attimo la mia mente vaga sulla mia infanzia ma un urlo mi riporta bruscamente alla realtà, nel mio giardino, dentro la vasca idromassaggio.

Tutte e quattro sobbalziamo e urliamo senza capire esattamente cosa sta succedendo.

Dalla vasca idromassaggio inizia ad uscire una marea di schiuma, perché mentre noi ci stiamo rilassando, la peste di mio fratello butta senza ritegno all’interno della vasca un intero barattolo di sapone.

Ancora con il fumo che mi esce dalle orecchie vedo il mio caro fratellino ridere come un matto.

Il sangue mi sale tutto ad un tratto al cervello, senza capire più niente, comincio a rincorrerlo e ad insultarlo per tutta la casa.

Che scena patetica!

Senza riuscire ad acchiappare quel demonio, torno in giardino per controllare la situazione.

Trovo Kate che piange e mi corre incontro dicendo: "UEEEEEEE, io non gli ho fatto niente a quel bambino… è pazzo… oggi sono andata dal parrucchiere e ho speso 70 $ per la messa in piega, e guardami ora, sono rovinata!!"

Sinceramente non so cosa mi trattiene dal scoppiarle a ridere in faccia.

Qualche minuto dopo tornano tutte e tre alla rispettiva "casa di Barbie" nelle loro camerette rosa confetto, tra i profumi pregiati, i vestiti di stilisti i italiani e cosa molto più confortevole: fuori dalla mia vita!!

Almeno fino a domani quando le rivedrò a scuola…

Nel giardino la situazione si è stabilizzata, il custode sta sistemando tutto il disastro.

Sospiro rassegnata ammirando l’ennesima semi catastrofe opera di quel piccolo diavoletto e convincendomi che non cambierà mai.

Anche Mary Poppins perderebbe la pazienza e si strapperebbe tutti i capelli con lui!!!

Visto che non ho niente da fare, decido di andare in camera per ascoltare la musica e giocare con il PC.

--

Drinn drinn.

Il mio telefono inizia a suonare, tolgo del tutto il volume alle casse del computer e sorpresa rispondo…

"Ciao bella, sono Kate, volevo chiederti scusa per la mia scenata…"

Oh santo cielo ancora lei…

La interrompo subito dicendo:

"No non preoccuparti, mio fratello è una peste… mi dispiace per quello che è successo!"

A volte mi sorprendo delle mie doti di attrice!!

KATE: "Non preoccuparti infondo ha messo sotto sopra il tuo di giardino e non il mio!! hehehehe [ride a mo di gallina in procinto di essere strozzata] Eh si, so cosa stai pensando… [tu pensi??? O_o di sapere a cosa io sto pensando poi???] I miei capelli ne risentiranno è ovvio, ma sopravivero! [Intanto si dice sopravvivrò quanto ha in grammatica questa ragazza?? o_0] Sono sempre la ragazza più bella della scuola no?!" conclude ridacchiando tra se e se.

Si si come no, hai ragione tu…

Probabilmente in questo istante mentre è al telefono con me si mette lo smalto color perla alle unghie, si pettina i capelli o si mette il mascara…

IO: "Ehmmm certo Kate… hai altro da chiedermi??" domando un po’ impaziente di concludere la telefonata.

KATE: "Oh certo cara! Sai ti chiamavo anche per sapere cosa indosserai domani per la gita, dobbiamo essere tutte all'ultima moda!!"

Eccola, lo sapevo, vuole sempre qualcosa… Non vorrà mica che le presto un abito!

…"non saprei, penso che metterò dei jeans e una maglietta bianca.." rispondo vaga dando un’occhiata all’orologio della mia camera, sono quasi le otto e mezza devo andare a cena, dannazione mollami!!

KATE risponde delusa : "Ah… bhe io metterò i pantaloni neri di Valentino e la camicia in raso rosa, non si sa mai potremmo incontrare qualche bel ragazzo!!"

In gita, ad un museo?!?!? Mi sorge un dubbio... E’ mai stata in un posto del genere??

IO: "Oh, ehm si sarai veramente una favola! Vedrai cadranno tutti ai tuoi piedi! Scusa ora ti devo proprio salutare!!"

Con la sua voce squillante quanto odiosa mi invita a partecipare alla parata che faranno sabato loro galline con i pon pon durante la partita della squadra di Basket maschile.

Certo Kate… contaci! Sarò lì a fare il tifo ai tuoi capelli che come minimo profumeranno di marsiglia per il sapone e cloro per l’idromassaggio fino ad allora... e a sperare con tutta me che ti rompi una gamba!!

KATE: "Dai, non puoi mancare... sai quanto ci tengo che tutte le mie amiche vi partecipino!"

Si le tue "amiche" che inviti solo per vantarti con gli altri di quante conoscenze possiedi.

IO: "Cercherò di esserci, ma non ti assicuro niente.."

KATE: "Ops... mi è caduto il barattolo di smalto, ti saluto altrimenti potrei rovinare ulteriormente la mia perfetta manicure!!"

Non ti smentisci mai tu!

IO: "Ok ciao Kate, a domani"

KATE: "CIAO!!!"

Concludo la chiamata e mi dirigo in cucina, appena ne varco la soglia, fortunatamente, l’immagine di Kate vestita 'all’ultima moda' con le sue unghie perfette sparisce dalla mia mente.

Mangio molto in fretta, e 10 minuti dopo mi trovo già in camera mia a pensare a quanto mi annoierò il giorno dopo…

Vento alle vele!

Diiii diiii diiiiii

La mia sveglia sta suonando, molto assonnata la spengo con un colpo secco e mi dirigo in bagno come uno zombie.

Salto la colazione per non salutare i miei di nuovo in partenza come è loro solito.

LOREN: "Dove scappi tesoro?" mi domanda a gran voce dal pianerottolo di casa mentre già sono diretta nel vialetto.

Ecco, non ce l’ho fatta ad evitarli…

IO: "In Messico mamma!" Dove vuole che vada??

LOREN: "Come hai detto??" controbatte non afferrando del tutto la mia risposta.

IO: "A scuola, dove se no?!" dico seccata aprendo la portiera dell’auto.

LOREN: "Non premere troppo sull’acceleratore!"

I soliti barbosi raccomandamenti da genitore…

Annuisco con la nuca e mi richiudo lo sportello alla mia sinistra.

Metto in moto il tutto e abbasso il finestrino dato che vedo mio padre agitare le braccia per richiamare la mia attenzione, anche lui sul pianerottolo accanto a mia madre.

HERMAN: "Buona giornata bocciolo, torneremo presto!"

Li saluto con un mezzo sorriso e un cenno della mano.

Cero ogni volta la stessa cosa: Saremo presto a casa ragazzi, non preoccupatevi!

Un impegno improvviso ci trattiene, ma passiamo il prima possibile a salutarvi!

Siamo presi da un caso davvero particolare piccoli miei, appena possiamo ci faremo sentire!

Tutte bugie… le ho sentite troppe volte queste frasi…

E’ una cosa indicibile! Non so nemmeno se i miei genitori stanno bene insieme e sono una bella coppia, quando mai ho occasione di vederli?

Tiro l’ennesimo sospiro per cercare di calmarmi e svolto a destra lungo il vialetto che mi conduce al centro.

Lungo il tragitto rimango un po’ soprappensiero, rifletto…

Oggi strano ma vero poi non sono in compagnia del marmocchio di mio fratello, ha voluto andare a scuola in pullman!

E’ molto insolita come cosa ma non ci perdo troppo tempo, mi sto già deprimendo da quando sono sveglia per la noiosissima gita che mi aspetta!!

Mi distraggo un secondo dal guardare la strada per osservare meglio uno strano movimento di persone nel chiostro di una casa.

Un’altra famiglia in partenza a quanto pare: automobile carica di oggetti di ogni tipo, valigie sparse per il giardino che dà sulla strada, persone che si abbracciano e salutano…

Non sembrano benestanti, sono una famiglia qualunque…

Avranno vinto una vacanza e ora se la godono tutti insieme come farebbe chiunque, perché anche per me, mio fratello e i miei genitori non può esser la stessa cosa?!

Darei qualsiasi cosa perché anche la mia di famiglia fosse così o per cambiare del tutto la tediosa vita che sto vivendo, c’è un modo perché ciò avvenga?

Riporto lo sguardo sull’asfalto della strada, ma i miei occhi non percepiscono solo il grigio dell’asfalto e il bianco delle strisce che la delimitano, bensì una macchia multicolore che osservandola meglio si trasforma in una persona, anzi una donna! Chinata in avanti al centro delle strisce pedonali.

La velocità della mia auto è sostenuta ma vado piuttosto forte, la prenderò in pieno così!!

Premo immediatamente e giusto in tempo il piede sul freno, il fischio della brusca frenata riecheggia in tutto il quartiere ma nessuno vi fa caso, sono abbastanza in ritardo le case intorno a me saranno già deserte.

La mia Porsche nera si blocca a circa due passi dalla donna che nonostante tutto il trambusto non si è smossa di un millimetro.

Le mie braccia tremanti sono ancora tesissime e aggrappate al volante, il mio respiro è diventato molto affannoso per l’improvviso spavento che mi sono presa e per tranquillizzarmi cerco di stabilizzare il respiro e battere le palpebre che sono rimaste ancora sbarrate dalla paura.

Mamma ogni tanto ha anche ragione a dirmi di guidare piano!!

Senza pensare troppo a me mi slaccio con foga la cintura e mi precipito giù dal veicolo con il cuore il gola per soccorrere la donna.

Sbatto la portiera e mi chino subito a terra aspettandomi non proprio una reazione amichevole e preparandomi a porgere tutte le scuse possibili ed immaginabili.

Ma non è così!

Ne rimango ancora più sconvolta, per qualche istante ho come l’impressione di aver avuto un’allucinazione e che sia tutto uno brutto scherzo.

La figura davanti a me non si è smossa di un millimetro da come l’avevo vista prima della frenata, comincio a pensare che sia una statua. o_0

Decido di toccarla per assicurarmene del tutto, ma non’appena volgo un passo più vicina a lei si anima incredibilmente e da chinata in avanti si mette in posizione eretta.

Forse non si è mossa pietrificata dal terrore ma mi sembra improbabile…

IO: "E..Ehm s-signora mi scusi tanto, è tutta colpa mia.. sono terribilmente dispiaciuta! Mi sono distratta e per poco ho evitato un guaio… Si sente bene, posso esserle d’aiuto?" balbetto turbata.

Alzandosi in piedi ho modo di vederla in viso: si tratta di una donna molto bella, con i capelli ondulati e biondi raccolta da una treccia sistemata da dei nastri.

I suoi occhi ambrati mi osservano curiosi ma sereni come all’oscuro del gravissimo pericolo che hanno appena scampato.

Indossa delle vesti gitane e un poco consumate che le ricoprono il corpo da capo a piedi nonostante il caldo di questa mattinata ancora estiva per la stagione.

Attendo parecchi secondi ma non accenna a rispondermi, magari è più spaventata di me ma non sembra dimostrarlo.

IO: "Ha perso qualcosa per strada per caso, l’ho vista chinata verso terra…!"

"Sto benissimo grazie, no non ho perso nulla. Tu sì però!"

Finalmente mi rivolge la parola ma il significato quelle parole pronunciate da quella voce in ogni caso rassicurante mi turbano profondamente.

IO: "Come dice?"

"Dieci anni della tua vita! ..Con la frenata improvvisa che hai fatto sarai terrorizzata a morte adesso!!"

Tiro un sospiro si sollievo, pensavo già qualcosa di grave invece vuole solo scherzare.

Rido nervosamente ancora scombussolata e le faccio ancora una volta tutte le mie scuse, sono stata davvero una irresponsabile!

Dopo avermi rassicurato che anche lei sta bene e non ha bisogno di nessun mio aiuto mi appresto a risalire in auto.

Sono davvero in ritardo, tra dieci minuti il pullman diretto al museo dei pirati partirà senza di me!

Bhe in effetti non mi dispiacerebbe se succedesse, non è che mi entusiasmi questa gita…

Prima di risalire in auto la sento pronunciare ancora una volta una strana frase, ho già chiuso la portiera ma il finestrino accanto a me è calato e riesco a percepire benissimo le sue parole.

"Vento alle vele!" incita a gran voce con un gran sorriso.

Inizialmente spero di aver capito male, infatti mi affaccio fuori dal veicolo con aria stranita.

"Vento alle vele" ripete a voce più bassa sussurrandolo come un consiglio.

IO: "Che significa?" domando stranita affiancando con l’auto quell’individua strana ora che si è messa al sicuro sul marciapiede.

"Solitamente lo interpreto come un "

IO: "Sì? Cosa vuol dire, sì per cosa?"

"Per la domanda che hai rivolto a te stessa" risponde in tono calmo sempre mantenendo il sorriso.

Coma fa a saperlo, quale domanda?

Oh… giusto!

"Darei qualsiasi cosa perché anche la mia di famiglia fosse così o per cambiare del tutto la tediosa vita che sto vivendo, c’è un modo perché ciò avvenga?"

Certo! Se continuo a investire le persone ferme sulle strisce pedonali finisco in carcere, ecco come la cambio la mia vita!!

IO: "Bhe… la ringrazio, buona giornata e mi perdoni per quello che è successo!" concludo non sapendo cosa dire.

"Ci rivedremo Jennyfer, non molto presto ma solamente nel momento in cui avrai più bisogno di me…!" afferma sollevata ma sempre con una nota di mistero.

Conosce il mio nome? Forse devo averlo detto mentre la soccorrevo…

Anche se un po’ frastornata annuisco con la testa "Spero in quel giorno di ritrovarla tutta interna! Presti anche lei attenzione quando gira da questi parti!" raccomando un po’ preoccupata.

Ricevo un sorriso rassicurante quindi la risaluto e mi rimetto in moto superando quel vialetto in pochi secondi.

Svoltando ancora a destra e attraversando il grande incrocio mi trovo direttamente nel parcheggio della scuola.

-

Non mi viene dato neanche il tempo di parcheggiare che le mie 3 amicone mi trascinano tutte esaltate per la gita sul pullman.

Ma che ho fatto di male per meritarmi queste qui??

Dopo 2 ore di viaggio finalmente siamo arrivati, un altro minuto e facevo una strage!

Tutte quelle urla, quelle risatine e commenti idioti su qualsiasi cosa o persona, non ne potevo più! Mi è venuto un gran mal di testa!!

Per fortuna il mancato incidente non mi ha riportato nessun danno ne a me ne alla mia auto semi nuova che ho quasi da un anno, si è trattato solo di un bel spavento!

Le parole di quella donna poi, di cui non conosco neanche il nome… mi hanno turbata, quei termini "pirateschi" poi…

Sapeva anche del tema della mia gita?

Bho forse era una donna solo un po’ eccentrica…

Entrati nel museo, ci viene in contro una donnona, alta e ben piazzata che con un accento tedesco che si presenta come nostra guida e ci indica il percorso che dobbiamo seguire.

Fin dall’inizio mi tengo tra gli ultimi della fila mente le 3 odiose sono in pole position pensando si assistere a chissà che… ma non sono mai andate in gita scolastica prima d’ora??

Pian piano mi distacco completamente dal gruppo e mi avventuro per un corridoio disanimato sola soletta.

In lontananza avverto il vocione di decadenza tedesca della nostra guida, perfetto sono nell’altra sala posso girovagare come voglio indisturbata!!

Percorro il corridoio a passi lenti e poso lo sguardo su ogni cosa per gustare ogni piccolo particolare.

Avanzando mi soffermo del tutto ammaliata su un bellissimo quadro che raffigura un veliero, anzi no!

Un galeone seicentesco con le vele nere.

Tra lo stupore per la sua sconsiderata bellezza mi avvicino alla targhetta dorata che lo affianca e leggo che si chiamava Black Pearl.

In questo dipinto c’è qualcosa di magico… stupefacente… non so spiegare cosa provo ma è una bellissima sensazione…

"Signorina Jennifer Allyson, ritorni immediatamente insieme al suo gruppo!!"

Alle mie spalle mi sorprende la mia insegnate di storia antica, probabilmente catturata dal dipinto non mi sono accorta della sua presenza, che spavento!

"Si professoressa Eves" dico delusa per la mia fuga non del tutto riuscita.

Mi volto e guardo sospirando seccata per l’ultima volta quel bellissimo dipinto, infine amareggiata mi dirigo verso i miei compagni.

Non capisco cosa ci trovano di bello e affascinante, le mie compagne, in un pirata. Uff… ma quando finisce questa tortura???

Seguendo il gruppo, mi ritrovo in una sala enorme mentre ascolto la guida che dice:

"Bene, kvesta essere una sala importantissima ja perché kvi, è custodita una mappa! Studiosi stanno ankvora cerkando di kapire a cosa servire mappa…! Sopra vi è rappresentato il monto e alkune rotte, ma esse sono impossibili da percorrere a causa dei venti sfavorevoli ja, quindi si cerca ankvora oggi il vero motivo per il quale essa è stata creata…"

Ha bisogno di qualche ripetizione di lingua questa signora…

La mappa in questione è grande più o meno come un due fogli a formato "A4" e le linee tracciate sono color blu (quelle che rappresentano i confini dei continenti) e rosse (quelle che rappresentano le rotte).

Stranamente noto che è molto spessa!

Bhe devo dire che sarebbe interessante se fossi il pirata Barbanera ma meglio girare all’argo a queste cose… di certo non fanno per me!!

Finalmente dopo 7 ore infernali sono di nuovo a casa mia.

Ammetto che non è stata una giornata spiacevole ma avrei preferito che trattasse un argomento migliore!!

Girando per casa mi prende la curiosità di cercare mio fratello, anche se è una peste gli voglio bene e mi piacerebbe sapere come ha passato la giornata.

Entro in camera sua tranquillamente senza bussare e……… mentre cercavo di digli CIAO, le parole dolci e affettuose mi muoiono in bocca e vengono sostituite da: "DYYYLAAAAN, COSA DIAMINE HAI FATTO… MA SEI FUORI DI TESTA?? "

DYLAN: "Ma… ma… ma io…."

Lo interrompo subito: " Ma io COSA!!! Cosa ci fa la MAPPA qui???? Non avevi abbastanza giochi? Ti devi mettere pure a rubare…ti sei bevuto il cervello??"

DYLAN: "Lo so che è sbagliato… ma mi piaceva!!"

IO: "Ti piaceva?? TI PIACEVA??? Ma ti rendi conto nel guaio nel quale ti sei cacciato… aspetta che lo venga a sapere mamma e papà!!!"

DYLAN: "No no… mamma e papà non devono sapere niente…ti prego non dirglielo, in qualche modo la farò riavere al museo domani mattina…va bene? Ma non dire niente a mamma e papà!!!" dice supplichevole.

IO: "Vieni a una mia gita, ti metti a rubare… E mamma e papà non devono sapere niente???"

DYLAN: "Già!!"

IO: "A volte mi chiedo se veramente sei mio fratello, e non un fungo travestito da essere umano!"

DYLAN: "SPIRITOSA"

IO: "Va bene, ti aiuterò a farla ricomparire domani mattina al museo… ma fino ad allora la terrò io! Intesi??"

DYLAN: "No l’ho presa io e la tengo io!"

IO: "Sono io la più grande, siamo già nei guai e fino a domani la tengo io!!!"

In quel momento la afferro da una parte, mentre mio fratello la tiene saldamente dall’altro lato.

No la tengo io, no io, no io…

Queste parole riempirono la stanza per più di 10 minuti.

Ad un certo punto, nervosa, la tiro verso di me, Dylan fa lo stesso e…CRAK…

La mappa si strappa a metà…

Per qualche secondo rimango a bocca aperta senza distogliere lo sguardo da Dylan che scioccamente si mette a piangere.

IO: "Dai piccolo, non fare così! Troveremo (lo spero) una soluzione in qualche maniera…"

DYLAN: "Sigh sigh, dici sul serio?" domanda con i lacrimoni che gli rigano le guanciotte rosee.

IO: "Si… [tento di rassicurarlo rassegnata accarezzandogli la testa] Ma… questo cos’è??"

Mi allontano da mio fratello con ancora la mia parte di mappa in mano e raccolgo un foglietto adagiato per terra con su incise diverse parole… Rivolgendomi a Dylan:

"E’ tuo?"

Il nanetto si decide a smetter di piangere risponde ancora singhiozzante: "No, non l’ho mai visto prima d’ora… cosa c’è scritto???" conclude curioso venendomi vicino.

Insieme cerchiamo di leggere le parole incise su quello strano pezzo di carta…

...una luce bianca ci avvolse e… su di noi calò il buio!

 

Allora vi ispira questa storia? Volete sapere la fine che faranno i nostri eroi (si siamo Capitana and Capoàdue pazze!!) fateci sapere

Kiss

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ma dove sono finita??? ***


 

Ecco a voi un nuovo capitolo…

Chissà se riusciranno ad incontrare il Capitano della Black Pearl??

Leggete per scoprirlo!!

Kiss

Kela and Diddy (Capitana and Capo)

 

Capitolo 2

Ma dove sono finita???

 

Con fatica, e ancora stordita, cerco di aprire gli occhi.

Aprendoli credevo di trovarmi in camera di Dylan… ma con mia grande sorpresa vedo il cielo.

Girandomi di scatto, ancora sdraiata, vedo mio fratello sdraiato accanto a me.

Per la prima volta sono felice di vederlo.

Noto che indossa dei vestiti strani: pantaloni neri a pinocchietto, stivali in pelle marroni e una camicia nera un po’ sciupata.

No so bene il perché, ma abbassando la testa mi accorgo di essere vestita più o meno come lui: pantaloni neri a pinocchietto attillati, stivali in pelle neri, una larghissima camicia bianca e… nella cintura trovo una pistola e una spada.

Ma dove sono finita???

Mentre la paura mi assale, mi fratello si sveglia.

DYLAN: "Ma, Jenny dove siamo finiti???"e impaurito mi abbraccia…

IO: "Non ne ho la più pallida idea… la cosa importante è trovare il modo di tornare a casa!"

Mentre cerco di confortarlo, un gruppo di uomini si avvicina a noi e uno di loro dice:

"Uhmm, guarda sti due, potrebbero valere una fortuna… e potrebbero sostituire quei due fetenti che ci hanno abbandonato!!!!"

E un altro aggiunge: "Si Smith… credo che andranno bene."

Senza capire quello che successe, io e mio fratello ci ritrovammo su una nave di PIRATI!!!!

La nave si chiama Red Ocean e io e Dylan ora ci ritroviamo a trasportare delle casse molte pesanti, altrimenti minacciano di ucciderci.

Appena finito di trasportare l’ultima cassa, Dylan si avvicina a me e stringendomi forte dice: "Jenny deve essere tutta colpa della mappa, ho paura, voglio tornare a casa!"

Stringendolo a mia volta: "Non ti preoccupare troppo, tu sei un ometto forte, dobbiamo resistere… ho sentito che questa nave va verso ovest, sulla mappa c’è segnata una località chiamata " Ile de la Tortue"

SMIT interviene nella conversazione dicendo: "Bellezza, l’isola che hai nominato si chiama TORTUGA!!"

Non mi dice proprio niente il nome di quest'isola...

Dopo mangiato ci fecero scendere nella stiva e dormimmo su due sacchi di farina.

Assalto alla nave, e…

Delle voci strane mi svegliano, rivolta a Dylan dico: "Cosa succede, cos’è tutto questo trambusto???"

DYLAN: "Cannoni!!! Qualcuno ci spara addosso!!"

Increduli saliamo le scale e… non credo hai miei occhi…

Davanti a me, in tutta la sua bellezza, c’è una nave… la Black Pearl!!!

Quella del dipinto… non riesco a togliere lo sguardo dalle vele nere, è tutta un’altra cosa vederla dal vivo.

Sulla fiancata della nave si possono vedere i cannoni fumanti e il loro rombo riecheggia ancora tutto intorno a noi.

Dalla mia postazione posso vedere perfettamente il profilo della polena di quella spettacolare, ma anche tetra nave nemica: si tratta di un angelo con la mano sinistra tesa verso l’alto che sorregge una colomba con le ali spiegate.

Nel dipinto la Black Pearl era posta di traverso lasciando visibile solo una fiancata e parte della prua.

Era un dipinto magnifico, ma di certo non fa lo stesso effetto di ritrovarsela davanti dal vero!! 0.0

Ad un certo punto sento mio fratello che dice: "Jenny guarda… i pirati di quella nave ci stanno attaccando!!"

Non feci in tempo a girarmi che Smith ci ordina di combattere.

Sfodero la spada e subito Dylan dice: "La sai usare???" io rispondo: "Ho fatto solo un corso estivo di scherma… non credo di ricordarmi nulla ma posso provare a difenderci… però se succede qualcosa tu corri a nasconderti!!!"

Dylan rimane dietro di me mentre gli uomini di entrambe le navi iniziano a combattere.

Come pensavo non sono in grado di usare una spada…

Il mio avversario è un uomo piuttosto alto e ben piazzato, mi sembra di avere davanti un armadio!

In pochi secondi riesce a disarmarmi e senza che neanche riesca ad accorgermene mi ritrovo sola e indifesa tra quel completo delirio.

Oh no, sono spacciata!!! 0.0

L’uomo mi osserva con sguardo torvo, mi solleva da terra con una facilità impressionante e mi carica sulla sua spalla.

Rimango stupita e non riesco a reagire come se questa situazione mi fosse estranea.

Ma poi mi ribello alla sua stretta cominciando ad agitarmi e tirando pugni e calci.

I miei sforzi sono in vani, ma senza scoraggiarmi urlo : "HEY! Energumeno che non sei altro lasciami andare subitooo!!!!!!"

"E stà un po’ ferma… ti lascerò andare solo quando lo vorrò io!!"

In mia difesa arriva Dylan, che coraggiosamente si attacca alla gamba dell’uomo.

Ma quest’ultimo lo prende dal colletto della camicia e trascinandolo inizia a dire:

"Vieni anche tu piccoletto, adesso vi porto in un bel posticino…"

IO: "Cosa???? Non ti permettere, lasciaci andare immediatamente!!!!!"

"Questo lo deciderà il Capitano!"

Ci porta sul ponte nemico, apre una porta sbattendola in malo modo e ci ritroviamo in un luogo buio, umido e con un odore nauseabondo.

"Ecco questa sarà il vostro giaciglio, vostre maestà! Hahahahaha"

Finalmente mi ritrovo con i piedi per terra, ma rinchiusa, insieme a mio fratello, in una cella.

DYLAN: "La prego signor pirata ci lasci andare, io non le ho fatto niente, si prenda solo mia sorella, sono troppo piccolo per morire!!"

PICCOLO??? Ha detto PICCOLO????

No questo non è mio fratello…

Aspetta un attimo COSA HA DETTO????

IO: "Grazie mille fratellino, me ne ricorderò! Da morta tormenterò le tue notti ricordandoti questa vicenda, è una promessa!!"

"Fatela finita voi due, rimarrete qui entrambi fino a nuovo ordine"

IO: "Ordine di chi?"

"Del Capitano, bel visino! E ora tappatevi quelle boccacce non voglio più sentirvi!!"

In questo modo riesce a zittire il mio fratellino del tutto, è una peste e gli piace poco essere rimproverato dagli estranei, soprattutto.

IO: "Possiamo parl…"

"HO DETTO SILENZIO!!!"conclude bruscamente il pirata uscendo nuovamente in mezzo a quel caos.

DYLAN: "Già non lo sopporto quel tizio, sembra il mio insegnate di storia!"

Per fortuna l’ha presa abbastanza bene, pensavo fosse terrorizzato!

DYLAN: "Jenny, mamma e papà ci metteranno in punizione sei gli raccontiamo che ci hanno messo in prigione?"

Non credo nemmeno che rivedremo mai i nostri genitori…

Non posso rispondergli così!

IO: "No Dylan, siamo stati imprigionati ingiustamente, vedrai che non ci succederà niente e Herm- [mi sono "estranei" da così tanto tempo che mi viene da chiamarli per nome…] …MAMMA e PAPA’ non si arrabbieranno!"

DYLAN: "Speriamo, devo ancora "scontare" quasi due settimane per aver rovinato l’idromassaggio e se si viene a sapere del furto al museo… farò minimo 2 anni chiuso in casa!! 0.0"

Allora c’è giustizia a questo mondo! Qualcuno si è preso la briga di punirlo per aver fatto lavorare il custode del giardino quasi tutta notte!

IO: "Non preoccuparti Dylan, troveremo un modo per uscire di qui!"

Come si dice: La speranza è sempre l’ultima a morire!

DYLAN: "Là fuori c’è ancora il putiferio?"

IO: "Da questo baccano sembra proprio di sì!"

Girandomi verso la parete di fondo della cella noto una falla, da dove riesco perfettamente ad osservare la scena.

I feriti gemono, l’aria è piena di polvere da sparo, rombi di cannoni e fucili da precisione.

Dal ponte della Red Ocean alcuni uomini si lanciano verso la nave nemica aggrappandosi a cime che talvolta si spezzano e li fanno ricadere in mare.

Si scambiano bestemmie, insulti, minacce, ma la battaglia continua furiosa, mi chiedo se finirà prima o poi!

Ora da una parte mi sento sollevata nel trovarmi qui, se fossimo là fuori non avremmo avuto molte possibilità di salvarci, anche se non possiamo definirci salvi!

Scorgo molti uomini all’apparenza valorosi, che facevano parte della nostra ciurma, ricadere a terra come pedine degli sacchi.

Devono essere proprio forti questi pirati della Black Pearl!!

Dylan cerca di farsi spazio per sbirciare anche lui, ma lo convinco a non guardare.

Questa scena terrorizza persino me, figuriamoci un bambino di otto anni che non è abituato a vedere queste cose neanche nei film!

DYLAN: "Daaaaaaaaaaai Jenny!!!"

IO: "Non fare la lagna adesso!"

DYLAN: "Dimmi almeno chi vince!!"

IO: "Non ne ho idea è tutto così confuso…"

DYLAN: "Sai Jen, mi sembra di averla già vista da qualche parte questa nave!"

0.0

IO: "Al museo??"

DYLAN: "SI esatto!!"

IO: "Ha colpito anche a me, quel dipinto era a dir poco meraviglioso…"

DYLAN: "Mi sembra di ricordarmi anche il nome del pittore… no forse no… Ah si cominciava con la A poi era… qualcosa Ton… no non mi ricordo!"

IO: "A e Ton??"

DYLAN: "Non lo so se era così, erano 3 nomi… cosa importa, magari non era neanche questa la nave!"

Era esattamente questa invece, ne sono più che certa!

Passano parecchie ore.

Dylan rimane seduto tranquillo su un muretto di pietra, con lo sguardo fisso sul pavimento, dondolando le gambe avanti e indietro e accennando una canzoncina fra se e se.

Sembra sereno, mi fa piacere! A me tremano le gambe dalla paura!!

Come mi piacerebbe vedere la realtà con gli occhi di un bambino a volte!

E se quando la battaglia finisce ci liberano da qui e ci fanno camminare sulla passerella, dandoci in pasto ai pesce cani??

No Jennyfer, ma cosa dici??

Devo aver visto troppi film…

Meglio non pensare al peggio in questo momento!

Improvvisamente qualcosa nell’atmosfera di confusione cambia.

Il "ritmo" rallenta, sembra acquietarsi, ma non del tutto dileguarsi.

I nostri avversari scendono nella stiva e si inoltrano nelle cabine.

Cosa vogliono fare adesso??

Ah si, conoscendo i pirati vorranno depredare e saccheggiare la nave, tipico di certi individui…

Dopo breve riappaiono carichi di oggetti preziosi di ogni tipo e si affrettano a trasportarli qui sulla Black Pearl.

Che razza di farabutti!!! Sacrificare la vita di decine di uomini per oro, argento e diamanti, PRIMITIVI!

Sulla nostra nave c’era veramente tutto quel ben di Dio?

Delle grida vittoriose mi distaccano dai miei pensieri.

I superstiti della Red Ocean osservano abbattuti i nemici che esultano gioiosamente.

La Black Pearl si "mette in moto", il movimento brusco sorprende anche Dylan che si alza di scatto e mi spintona un po’ per osservare la scena.

Oh no ce ne stiamo andando!!

Dove ci porteranno ora?

Dylan entusiasta. "SI PARTE!!"

IO: "Cosa?? Sei impazzito forse? Chissà cosa ci faranno questi mascalzoni e tu sei così contento??"

DYLAN: "Intanto questi mascalzoni non hanno ancora minacciato di ucciderci, e poi me lo sento che sono più simpatici di quei cattivoni della Red Ocean!"

Se lo dice lui…

I festeggiamenti sulla nave durano fino a notte fonda.

Da quaggiù si percepiscono schiamazzi,canti, qualche individuo della ciurma che cade pesantemente a terra per la sbornia o spinto da altri, brindisi, risate…

Sono "contenta" che non ci hanno ancora liberato, immagino non sia una bella scena da vedere!

Quest’oggi ero così impaurita, sbigottita e angustiata che non ho neanche sentito la fame!

Anche il mio fratellino non si è lamentato, la scorsa notte si è infilato in uno sgabuzzino della Red Ocean di nascosto e si è abbuffato di tutto quello che ha trovato.

L’ho sentito trangugiare con ingordigia qualcosa mentre ero in dormiveglia.

D’improvviso le sue parole mi fanno quasi sussultare: "Sorellina, io ho sonno…"

IO: "Vieni qui, non sono un soffice lettino, ma sono sempre più comoda di questa fredda pietra!"

Apro le braccia e lui accoglie il mio invito appoggiando la sua testina stanca sul mio petto.

Lo avvolgo tra le mie braccia, non dice una parola e anche io ho paura di considerare cosa sta pensando.

Chissà se è impaurito, spaventato, terrorizzato da quello che sta succedendo…

Non è saggio chiederglielo in un momento del genere e poi deve essere così stanco anche lui!

Proverò a domandarglielo domani con più calma.

Cerco di rilassarmi e chiudo gli occhi allontanando da me quel fracasso che, oggi era una battaglia in pieno corso contro i nostri ex compagni, e adesso si è trasformata in una grande festa.

Dylan riesce a dormire io invece penso a cosa succede nella realtà, se le mie compagne e i nostri genitori si sono già accorti della nostra assenza oppure, come penso, nessuno si è accorto ancora di nulla.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Uno strano personaggio. ***


A voi un nuovo Capitolo, stiamo ristrutturando i prossimi e dunque non

possiamo aggiornare presto, ma non vi preoccupate lo faremo!

Voi fateci sempre sapere cosa ne pensate!!

A presto

Kissoni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 3

Uno strano Personaggio.

 

Appena spunta il sole, sento i primi passi sul ponte sopra di noi.

Ho molta paura, ma devo farmi coraggio se non voglio spaventare ancora di più Dylan che si è appena svegliato.

Le "prigioni" sono completamente buie per mancanza di finestre.

La falla alle nostre spalle è l’unica fonte di luce che abbiamo e proietta un fascio luminoso sul pavimento.

"Jenny, sei sveglia?"

IO: "Si piccolo mio, va tutto bene?"

Piccolo mio??? No devo avere la febbre!!!

DYLAN: "…Ma lo sai che non sei comoda come hai detto, mi fa male tutto il collo adesso!!"

Lo sapevo! Io mi offro da fargli da "cuscino" e lui, come al solito, si lamenta! L

IO: "Non è colpa mia se tu sei abituato al tuo MATERASSO AD ACQUA!!!"

DYLAN: "E al mio cuscino di piume d’oca!"

Ecco appunto, infierisci adesso!

Emetto un sospiro senza rispondergli.

Il mio fratellino si alza, sbircia attraverso la nostra unica fonte di luce e poi si dirige verso la porta della cella.

DYLAN: "Quando torniamo a casa lo devo raccontare a tutti i miei amici che sono stato in prigione!!!" J

Ma come, lui lo trova divertente??? o.0

Beato lui che almeno ha degli amici a cui raccontarlo…

E poi ci torneremo mai a casa?

Meglio non mettergli addosso certe angosce e stare al suo gioco!

IO: "Non dimenticarti di dire che siamo stati anche su due vere navi di pirati!"

DYLAN: "E che la mia sorellina ha combattuto contro un brutto ceffo per difendermi!" conclude girandosi verso di me "…Sei stata davvero coraggiosa Jen!"

IO: "Anche tu Dylan, se non fossi intervenuto a quest’ora ci avrebbero separato!"

Mi sorride compiaciuto.

Era da tanto tempo che non vedevo più quel sorriso!

Ultimamente lo sostituiva con la sua solita faccetta furba che significava che stava architettando qualche scherzetto poco piacevole.

Improvvisamente la porta che conduce alle celle si spalanca brutalmente.

Mi faccio scappare uno strepito di sorpresa e spavento che cerco di soffocare premendo una mano sulla bocca.

La stanza dove ci troviamo si riempie di luce e poi un ombra si proietta sul pavimento dianzi a noi.

Una voce rozza e chiaramente ubriaca dice: "Buon giorno, tra poco avrete l’onore… di conoscere il Capitano di questa nave… e ora, con calma venite fuori… di certo lui non scenderà qui sotto!!"

Tappo la bocca di Dylan perché so che avrebbe detto qualche stupidaggine che avrebbe fatto infuriare il pirata, con un gesto gli faccio capire che deve stare zitto!

Il pirata cerca qualcosa all’interno della giacca, saranno le chiavi spero, invece ne estrae una pistola 0.0

Dylan sgrana gli occhi, indietreggia verso di me e io cerco di assicurarlo appoggiandogli le mani sulle spalle.

"Ehm, no scusate [fa una risatina divertita a denti stretti] …questa non mi serve!"

Grazie al cielo!

Anche il mio fratellino è più sollevato.

Finalmente estrae un mazzo di chiavi argentee, le porta a pochi centimetri dagli occhi per individuare quella giusta e, dopo un minuto che sembra interminabile, apre la cella.

Con la mano destra ci indica che possiamo uscire.

Per mano seguiamo il pirata senza obbiettare.

PIRATA: "Ma guarda te...hic.... se devo venire qui...hic... a prendere sti due...hic...non poteva il CAPITANO venirseli a prendere da solo???...hic...Visto che è LUI che ci vuole parlare!......Ma da questa porta...hic....non ci siamo già passati??" chiede a noi smarrito.

Dylan mi lancia un occhiataccia, ci mancavo solo che ci perdessimo in questa nave!!

IO: "Senta, io credo che noi fossimo saliti da questa parte..." dico titubante indicando la mia destra.

Il pirata inarca le sopracciglia e dice rozzamente: "No...hic...da questa parte!!!"

Che scorbutico!

Detto questo siamo costretti a seguirlo per svariati corridoi e camere.

Tra vari accidenti e altre parolacce incomprensibili borbottate dall’irascibile pirata, finalmente arriviamo sul ponte.

L'aria si fa più fresca e respirabile e il sole, che tra qualche ora tramonterà, abbaglia i miei occhi abituati al buio e sono costretta a socchiuderli.

Immediatamente Dylan si strige di più a me e quando gli rivolgo l’attenzione noto che, un pirata dai capelli lunghi neri con strani gingilli infilati in qualche ciocca, una bandana rossa e un giaccone nero che ricopre i suoi vestiti da filibustiere, lo guardava in modo stralunato e avvicinandosi sempre più alla sua faccia.

Subito me lo avvicino, e l’attenzione dello strano pirata si rivolge su di me.

Mi squadra per qualche secondo e sorridendo in modo malizioso dice: "Non devi avere paura tesoro, non farò alcun male al tuo piccolo"

DYLAN quasi infuriato dice: "Ma ti sembra che io posso essere figlio di una così????"

Mentre il pirata guarda Dylan con sguardo interrogativo dico: "Siamo fratelli, non sono così vecchia da aver già un figlio!!!!".

Il Capitano ridendo risponde: "Perdonami tesoro, non volevo offendervi...ma vi somigliate molto"…tornando ‘serio’ dice:

"Mi presento.. sono Capitan Jack Sparrow, ora siete miei prigionieri e vi trovate a bordo della…"

Senza farlo finire mio fratello inizia a correre verso la prua.

Cerco di afferrarlo ma mi sfugge!!! Ma quanto è stupido quel bambino????

Lo ricorro… "DYLAN torna subito qui… se ti prendo…… DYLAN!!!!"

Quando lo acciuffo con tono offeso ed innocente, rivolto a me dice: "Ma io volevo… volevo.. volevo vedere il mare!!"

Solo adesso ricordo che stavamo parlando con il Capitano, quasi imbarazzata mi giro verso di lui e non lo vedo più dov'era una attimo fa, ma si sta avvicinando con una camminata dondolante.

Dylan scoppia a ridere e mentre cerco di trattenermi nel farlo anche io, tappo la bocca a mio fratello sperando che il Capitano non si irriti.

Si posiziona davanti a noi con uno sguardo perplesso, tentando di sorridere riesco a dire: "Dov’eravamo rimasti????.. ah si siamo sulla BLACK PEARL!"

JACK continua: "Esatto dolcezza… e ribadisco SIETE MIEI PRIGIONIERI!!!"

DYLAN chiede: "E con ciò??"

Gli do una gomitata e Jack sorridendo risponde: "Ciò significa che posso farvi quello che voglio" rivolgendomi una strana occhiata.

Per un attimo mi perdo nel suo profondo sguardo color cioccolata, ma torno quasi subito alla realtà e come al mio solito lo attacco senza pensare: "Prova a farci del male e chiamerò il 911!!!"

Mio fratello inizialmente mi appoggia, ma quando si rende conto della stupidata che avevo appena detto mi dice: "Primo dove trovi un telefono su una nave pirata, secondo COME CHIAMI Il 911????"

JACK non capendo niente, mentre litighiamo, si intromette nella conversazione dicendo: "911.. Telefono??? Ma cosa state blaterando???"

Io: "Discorso troppo complicato per cavernicoli come i pirati…… rivoglio INTERNET, il CELLULARE, la TELE e il mio IDROMASSAGGIO!!!!! (non vi dico che puzza che c’era sulla nave!!!)

JACK capendone ancora di meno scuote la testa… e riflettendoci bene mi rivolge un’occhiata "cattiva" e dice: "Cosa?!?!?! Mi hai dato del cavernicolo??? Cavernicolo a me!!!! Tesoro tu stai parlano con CAPITAN JACK SPARROW…comprendi?"

IO divertita aggiungo: "Comprendi… comprendi cosa???? L’hai già detto che sei Jack Sparrow!"

JACK: "CAPITAN… capitan JACK SPARROW se permetti!!!"

Alzando gli occhi al cielo mi metto inconsciamente la mano in tasca e mi accorgo solo in ora che ho metà della mappa del museo.

Senza pensare più al Capitano prendo in braccio Dylan e gli mostro la mappa dicendo: "Possiamo tornare a casa…… non tutto è perduto!!!"

Quell’essere con il quale stavo discutendo qualche secondo prima mi strappa dalle mani l’unica mia speranza di tornare nel mio mondo.

JACK: "E questa… come hai fatto ad averla??? Rispondi!" il tono del Capitano è improvvisamente cambiato e quasi tremando, con un filo di voce gli rispondo: "L’ho trovata…"

JACK: "Va bhè non importa…venite con me… possiamo trovare un accordo!!"

Capisco che quella mappa importa molto al Capitano… e forse quella può essere la nostra unica speranza per rimanere vivi.

Però sono sicura di una cosa…non gliela cederò facilmente!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L' Avventura ha inizio! ***


D'ora in poi non ci sarà più bisogo di "consulti" da qui la storia continua da sola, è già tutta prestabilita.

Ora che i nostri "eroi", come ci piace chiamarli, si sono intromessi nella vita del temuto Capitano Jack Sparrow, in che guai si andranno a cacciare?

Leggete per scoprirlo!

Bacioni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 4 :

L’Avventura ha inizio.

 

Scendiamo sotto coperta e ci troviamo davanti un corridoio lunghissimo pieno di stanze, ne attraversiamo alcune ed ecco che il Capitano finalmente si ferma davanti ad un’immensa porta.

L’apre lentamente, si gira verso di noi sorridendo e ci invita ad entrare.

Entriamo e cominciamo a guardarci intorno: è una cabina molto spaziosa con ben 2 finestre e un armadio ingombrante che occupa tutta una parete.

Però, per essere un pirata ha davvero una bella cabina, elegante e abbastanza ordinata!!

Il Capitano entra a sua volta e ci fa accomodare su due sedie disposte in circolo di fianco ad un tavolo.

Chiude la porta alle sue spalle, io e Dylan guardiamo divertiti i suoi movimenti da ubriaco perenne.

Ecco che si gira rivolto a me facendo una piccola giravolta su se stesso ed esclama con aria interrogativa: "Cos’è che prima stavi cercando di farfugliare???"

Ripenso alla mia stupida affermazione fatta poco prima sul ponte, non so come impostare la mia risposta in modo che capisca, meno male che mi interrompe di nuovo dicendo: "TEFONO?..... IDO MESSAGGIO, MASSAGGIO??... ma che roba è???"

Dylan mi guarda per un secondo poi si piega in due dalle risate.

Mentre osservo il Capitano, non so cosa mi sta trattenendo nello scoppiargli a ridere in faccia: "No Capitano… si dice TELEFONO e IDROMASSAGGIO!!! ...sono oggetti che saranno inventati nel futuro, di certo in questa epoca non se lo sognano neanche di poter inventare delle cose del genere… a proposito in che secolo siamo?"

JACK: "Ci troviamo nel 1600 tesoro, ma vuoi spiegarmi esattamente da dove provenite e cosa ci facevate sulla Red Ocean quando vi abbiamo attaccato?"

IO: "Ah… Ecco… APPUNTO!!! PERCHE’ CI AVETE ATTACCATI???"

JACK: "Calmati zuccherino!!!" ed ecco che sfoggia un meraviglioso sorriso…

"… PIRATI!… Benvenuta ai Carabi tesoro!!!"

IO: "No io non mi calmo affatto!!! E poi non darmi quegli stupidi nomignoli, io non ti conosco nemmeno!!!"

Il suo viso assume quell’aria innocente che ho visto mille volte dipinta sulla faccia di quella peste di mio fratello…

GRRRR ora comincio proprio ad arrabbiarmi!!!

Mi sta solo prendendo in giro, vuole solo prendersi la mappa, ma io non glielo permetterò!

Per fortuna inizio a calmarmi per cercare di rassicurare anche Dylan che dopo avermi visto così irritata inizia ad allarmarsi.

Il Capitano ancora più divertito si alza, si dirige verso una mensola dell’ingombrante armadio che occupa tutta la parete alla nostra sinistra, poi torna al tavolo appoggiando e sorridendo, una grande bottiglia di rhum.

"Prego, servitevi pure, non fate complimenti!" dice rivolto a noi.

Sia io che mio fratello rimaniamo immobili e il Capitano rimane perplesso.

DYLAN: "Scusa cosa dovrebbe essere questa bibita rossastra?? Vino diluito?"

Il Capitano con un’espressione imbronciata risponde: "Così lo offendi ragazzo!!! Questo non è vino diluito, questa è la mia ragione di vita !!! QUESTO è RHUM!!!"

DYLAN: "Hummm… nel futuro non esiste niente del genere... davvero è così buono? Posso assaggiarlo???"

JACK: "Prego è tutto tuo!" risponde con un sorriso.

Io so bene che cosa è il rhum, un alcolico per cui in questa epoca un uomo per ottenerlo sarebbe capace anche di uccidere…

NO! DYLAN non può bere una cosa de genere! Ha solo 8 anni e mezzo!!!

"DYLAN non puoi berlo sei troppo piccolo hai solo 8 anni!"

"MOZZARELLA ti ricordo che io ho BEN 8 anni e mezzo!!"

"MOZZARELLA?!?" esclama JACK divertito.

Fulmino il Capitano con lo sguardo, ma non basta a farlo smettere di ridacchiare mentre discuto con quella peste.

"Avrai anche 8 ANNI E MEZZO, ma sei lo stesso troppo piccolo per bere un alcolico del genere!!!"

JACK si intromette nella discussione dicendo: "Sapete che non ricordo neanche la prima volta che ho bevuto un sorso di rhum… forse mi hanno allattato con quello!".

Il mio sguardo e quello di Dylan si incrociano, poi ricade sul Capitano e mentre inizio a ridere come una matta cerco di dire a mio fratello: "Vedi qual è il risultato…vuoi diventare veramente così???"

JACK: "COSA VORRESTI INSINUARE DOLCEZZA???"

Mi sto divertendo un casino a punzecchiare Jack, ma non riesco a rispondere da quanto sto ridendo.

Ma come al solito mio fratello ne sta combinando una delle sue.

Ho le lacrime agli occhi, alzo lo sguardo per vedere la faccia di Jack, ma per fortuna prima guardo di sfuggita Dylan.

DYLAN, DYLAN? DYLAN???

"DYLAAAAAAAAAN COSA STAI COMBINANDO???"

Mi fermo giusto in tempo per vedere mio fratello che tracanna alla grande la bottiglia di rhum.

Quello è matto… Devo cercare di fermarlo!!!

"DYLAN NO!"

Continua

"DYLAN HO DETTO DI NO!!"

Continua

"DYLAN SMETTILA!!!"

Continua

"DILAN SMETTILA SUBITO!!!!"

Continua sempre di più

"DYLAN MATTIEW GEORGE ALLYSON SMETTILA SUBITO!!!!!!"

Finalmente si stacca… questo trucco funziona sempre!

"LO SAI CHE ODIO QUANDO MI CHIAMI CON IL MIO NOME INTERO!!!!"

"Lo so DYLAN… LO SO!!!"

Guardo quel marmocchio con fare soddisfatto, gli rubo la bottiglia di mano e l’appoggio sul tavolo.

JACK: "Scusate se mi rintrometto, ma io volevo trovare un accordo a proposito della mappa!" dice ponendo in mezzo al tavolo, di fianco alla nostra metà della mappa, il quarto che gli appartiene.

Perfetto lui ne ha già un pezzo, allora basterà rintracciare il frammento mancante!

Se riuscissimo a ricomporla tutta, forse avremmo più speranze di poter rivedere i nostri genitori, mi sembra l’unica cosa logica!

Questo pirata ci può essere d'aiuto per trovare il posto nel quale in quest'epoca è stata custodita, sembra interessare molto anche lui!

IO: "Se lei ha intenzione di tenersi la mappa, deve essere disposto ad aiutarci a trovare la parte mancante. Sono convinta che il nostro "viaggio nel tempo" sia stato causato da essa!"

JACK per un momento mi osserva ammirato, poi inarca le sopracciglia assumendo un aspetto buffissimo: "Viaggio nel tempo?? Mi stai dicendo che quando la si possiede tutta intera si può viaggiare attraverso le varie epoche??"

DYLAN: "E' ovvio altrimenti noi non saremmo qui!!!"

JACK o.0: "…Voi di che epoca siete????"

IO: "XXI secolo Capitano!"

Non ha parole, rimane a bocca aperta.

Sposta il suo sguardo prima su di me e poi su Dylan ed infine si lascia andare sulla sedia appoggiandosi allo schienale incredulo.

IO: "Ci deve credere, non abbiamo motivo di mentirvi!"

DYLAN: "Anche perché noi, o almeno io, non credo che tu sappia cos’è una play station, X-box, un computer, l’ mp3…"

JACK: "Va bene, va bene vi credo! Accetto la vostra proposta, ma d'ora in poi entrerete a far parte della ciurma di questa nave!"

IO: "Volevo avvertirla Capitano che nel futuro la pirateria è morta e sepolta e noi non abbiamo alcuna esperienza sui compiti che bisogna svolgere sulla nave!"

JACK: "Dolcezza, si vede che nel futuro non esiste Jack Sparrow!"afferma orgoglioso.

DYLAN: "Jenny, cosa dici?? Non ricordi Quando avevi 14 anni, quella volta che io e te abbiamo preso di nascosto lo yacht di papà e abbiamo fatto il giro di tutta la baia?!?…Hi hi hi hi è stato troppo divertente!!!"

JACK: "E’ una nave lo yacht??"

IO: "No, è un’imbarcazione di 15 metri, ma questo NON CONTA, era tutto automatizzato!!"

DYLAN deluso: "Ah… Bhè, ma io mi sono divertito un sacco!!!"

Improvvisamente il sorriso scompare dal viso del mio fratellino, si porta una mano alla bocca dello stomaco e…

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Vomito. ***


Questa volta vi facciamo divertire con ben 2 Capitoli (anche perchè il numero 5 è proprio corto)

Adesso che abbiamo conosciuto Jack Sparrow riusciremo a raggiungere quest'Ile de la Tortue, più comunemente chiamata Tortuga?

Nei prossimi capitoli troverete la risposta!

Buona lettura.

Bacioni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 5

Vomito.

Non riesco a credere quello che sto facendo, sto reggendo la testa di mio fratello che, dopo aver bevuto tutto quel rhum, ora sta vomitando anche l’anima… BLEAH che schifo!!!

Meglio andare a prendere una boccata d’aria sul ponte… altrimenti rischio di fare la stessa fine!

Ora lo sto accompagnando in cabina, che è situata accanto a quella di Jack.

"Dylan vado a prendere un po’ d’aria… hai bisogno di qualche altra cosa??"

DYLAN: "No... però giurami che se mi becchi a bere altro rhum… ti autorizzo a… Anche a picchiarmi!!!"

IO: "Ooooh, che onore!! Va bene… però tu promettimi che la prossima volta mi ubbidirai subito!!!"

DYLAN: "Se se… non esageriamo"

Anche se sta male non perde mai il vizio di stuzzicarmi, va bhè sta volta non dico niente… solo perché sta male!!

È bellissimo vedere il cielo di notte… in questo periodo.

Nel 600 di certo non c’è lo stesso inquinamento del 2001 e le stelle sembrano infinite.

Il vento, mi fa rabbrividire… però lo spettacolo che mi offre la luna e il mare mi distacca completamente dalla realtà.

Il rumore della Black Pearl, che taglia le onde del mare, mi culla dolcemente e quasi mi addormento in piedi.

Forse è meglio che torni dentro, è stata una giornata lunghissima e… stranissima!!

La nostra cabina non è molto grande, sul lato destro ci sono due lettini, tutta la parete sinistra è occupata da un armadio (…ma noi non abbiamo altri vestiti…non abbiamo nulla!!!) e sulla parete di fronte alla porta c’è un grandissimo specchio e una finestra.

Si, ok non sarà confortevole, maestosa, moderna come la villa dove abitavo fino a qualche girono prima… ma devo essere sincera con me stessa, qui mi trovo molto "bene", non devo sopportare l’indifferenza dei miei genitori e l’ingenuità delle mie amiche!!

Ora che me ne accorgo, ho un problema… non ho un pigiama!!! Come posso dormire con gli stessi vestiti della giornata… ufff… ho capito dovrò andare a letto solamente con mutande e reggiseno!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Viaggio verso Tortuga. ***


Capitolo 6

Viaggio verso Tortuga

 

Sono sveglia… non voglio aprire gli occhi!!!

Non voglio che tutto quello che ho vissuto fino ad ora, si riveli solo un sogno.

Cerco di stare calma, devo stare calma!!!

Apro lentamente gli occhi…quello che vedo è…… Un tetto fatto di legno!!

Per metà me stessa esulta (mi piace un sacco questa avventura che stavo iniziando con DYLAN!!! A parte la nottata all’insegna di vomito sentivo che, se un giorno sarei riuscita a tornare nella mia epoca, questa avventura nel passato avrebbe cambiato completamente sia me che mio fratello) e l’altra metà pensa a Dylan…. si certo si diverte, ma a volte mi fermo a riflettere sui suoi pensieri… ha solo 8 anni e mezzo, non capisce ancora molte cose della vita, non posso permettere che cresca in un’epoca di pirati e bucanieri, devo riportarlo nel futuro… non so come ma ci devo riuscire devo farlo per lui…

Mi metto seduta, controllo la situazione: Dylan dorme, i pirati muovono i primi passi sopra di noi.

Il sole è sorto, è ora di alzarsi ci aspetta una giornata di duro lavoro al servizio del capitano “QUESTO è RHUM!”

Se non fosse il mio Capitano giuro che… bhè lasciamo perdere!

 

Ora devo andare in bagno, mi avvio verso una strana porta e dopo che l'ho aperta noto che… è la camera di Jack!!!!!

“AAAAAAAAH o mio dio!!!” urlo… Jack, che dormiva tranquillamente, cade dal letto e ora mi guarda sbigottito.

Non mi sono mai sentita così tanto in imbarazzo!!!!

Indossavo ancora il mio “pigiama” e avevo davanti il CAPITANO!!!!!!!

Rimango immobile per qualche secondo senza sapere cosa fare e cosa dire…

Jack sembra essere nella stessa situazione.

Mi guardo intorno, afferro il primo straccio che trovo e cerco di coprirmi.

“Non so come vi vestite voi nel XXI secolo tesoro… ma comunque a me non sembri molto vestita in questo momento!”

“SI… si INFATTI e…allora io tolgo il disturbo eh!!!!”

Jack scoppia a ridere , si rialza in piedi e io richiudo la porta alle mie spalle.

Non oso neanche immaginare cosa  passa per la mente di quel pirata in questo momento…

sono rossa come un peperone, non volglio pensare a niente.

Chiudo gli occhi e mi lascio cadere lentamente sedendomi con la schiena appoggiata alla porta.

Mi metto la testa tra le mani …. All’improvviso comincio a ridere…

“NOOOOOOOO…ti prego NOOOOOOOOO rivestiti subito!!!!!”

Mi spavento a morte, alzo lo sguardo e vedo Dylan che si è sporto dal letto per scoprire il motivo della mia risata.

“JENNYFER!!! COSA CI FAI MEZZA NUDA DAVANTI A ME???…TI PREGO TUTTO MA MIA SORELLA NUDA NOOOOOO!!!!!!”

Mi alzo da terra sbuffando, lo guardo: si copre gli occhi con le mani ed emette dei versi di disgusto.

Gli passo di fianco e lo spettino perché so di infastidirlo.

Per reagire si toglie le mani da davanti gli occhi e vedendomi ancora nello stato in cui mi trovavo si mette a sgridarmi come una suocera dandomi della svergognata .

Mi vesto velocemente, lo aiuto ad alzarsi ed insieme ci dirigiamo verso il ponte.

Sono imbarazzata all’idea di rivedere il Capitano dopo l’accaduto, ma è il prezzo da pagare per la mia eccessiva curiosità.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Dispetto...vendetta!!! =) ***


Nuovo Capitolo! :)

Volevamo dedicarlo alla nostra "fan number one" che ci segue da sempre, Luana!

Dopo la figuraccia fatta già di prima mattina, la giornata può andare peggio di così?

Leggete per scoprire di cosa parlo e fateci sapere cosa ne pensate!

Bacioni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 7

Dispetto…vendetta!!

 

Arrivati sul ponte cerco con lo sguardo il Capitano.

Ah si… eccolo là… e… ADESSO COSA GLI DICO???

Per fortuna Dylan gli corre in contro e mi incammino anche io verso di lui.

IO: "Buon giorno Capitano… oggi cosa dobbiamo fare???"

JACK: "Buon giorno tesoro (rivolto a Dylan) giovanotto… bene bene… vediamo… cosa potrei farvi fare??"

DYLAN: "La prego signor Capitano… io voglio diventare un PIRATA!!!"

IO: "DYLAN!!!! ma cosa ti frulla nel cervello???"

JACK: "Uhmmm.. ottima scelta, ma non hai abbastanza esperienza, perciò per il momento… sarai l’addetto alle funi!"

DYLAN: "Agli ordini Capitano!!"

Il suo sguardo ora cade su di me.

JACK: "Uhmm… dato che sei l’unica donna a bordo… [momento di panico] come te la cavi in cucina??"

IO: "Ehmm… se si tratta di fare un Toast, una Banana Splint... ok!!! Ma per il resto sono davvero messa male!!"

Ora il Capitano, mi guarda stranito e dice: "Ma…nel futuro cosa cavolo mangiate???"

IO: "Si, si mangia, ma cucina tutto la nostra domestica Consuelo!!!"

JACK: "Ah… bhè vedi di imparare in fretta… a noi pirati non piace aspettare. Sono già le 10..mettiti a lavoro, per mezzogiorno si mangia!!"

Senza lasciarmi il tempo di replicare mi indica la cucina e mi fa cenno di seguirlo.

La cucina è abbastanza accessoriata per essere in una nave pirata!

Mi guardo un po’ intorno e dico orgogliosamente al Capitano: "Non si preoccupi, ho già in mente cosa fare… mai sentito il termine pizza??"

JACK: "PIZZA??? E’ qualcosa che centra con il cibo SPERO!!!"

IO: "All’ora di pranzo lo scoprirà!… dove posso trovare la farina?"

JACK: "Seguimi… ti faccio vedere dov’è la dispensa"

Arrivati, Jack mi fa notare che la farina è disposta sull’ultimo ripiano dello scaffale.

Trovo una scala di legno, salgo e prendo fra le braccia il grossissimo e pesantissimo sacco.

È meglio passarlo a Jack prima che cada!!!…… Eccolo è intento a cercare una cosa alla mia sinistra.

IO: "Al volo CAPITANO!!"

Colgo Jack impreparato, cerca di afferrare il sacco di farina, ma oramai è troppo tardi: il sacco si squarcia sulla sua testa e riversa fuori tutto il contenuto.

OH NOOO!!! 0.0

Il Capitano rimane fermo immobile nella posizione in cui era 1 secondo prima dell’impatto.

Scendo lentamente la scaletta di legno cigolante, avanzo fino al Capitano, noto il danno che ho causato e sussurro innocentemente: "Scusa"

Anche sotto lo strato di farina riesco a distinguere i suoi occhi "cioccolata" che mi scrutano con aria mista tra rabbia, divertimento e vendetta.

Con un gesto fulmineo, Jack afferra un sacchetto di farina li vicino, lo alza in alto davanti a se e dice: "Al volo!!".

Lascia la presa, io cerco di afferrare il sacchetto per non farlo cadere, ma quando lo prendo tra le braccia vedo che è aperto!! Ora mi sento la farina dentro anche agli stivali.

Rimango a bocca aperta, senza parole alzo lo sguardo e vedo quello divertito di Jack.

Ora con aria supplichevole esclamo: "Adesso siamo pari!?!?" e Jack con sguardo malizioso risponde: "Non del tutto tesoro!"

Neanche il tempo di controbattere, che mi trovo tra le sue braccia e con passo instabile, andiamo verso un grosso barile… e… Jack esclama: "Forse ora siamo pari" mi lascia andare.

Cado in un barile pieno d’acqua e…lascio immaginare la schifezza che si è creata nei miei pantaloni!!!

Dopo essermi lavata e cambiata ora sto preparando la pizza… e Jack avrà una bella sorpresa!!!

Ecco tutti stanno arrivando a tavola. Sono un po’ agitata visto che è la prima volta che cucino.

Dylan corre tutto contento perché lui adora la pizza, gli altri pirati non avendola mai vista esitarono un attimo, ma dopo il primo boccone la divorarono in un secondo.

Ecco è arrivato anche il Capitano, attraversa la sala con una camminata fiera per quello che mi ha fatto e si siede al suo posto impaziente di mangiare.

Adesso vedrà… mi avvicino soddisfatta, con in mano un piatto con sopra un coperchio.

Glielo appoggio di fronte e come una grande cuoca esclamo soddisfatta: "A lei Capitano ho riservato la pizza migliore…ho messo il meglio di me stessa per non deluderla!!".

Tutti pirati si girano verso di noi incuriositi dalla mia affermazione e cala un silenzio spettrale.

Jack solleva sorridendo il coperchio e… si ritrova davanti un mix di acqua e farina dall’aspetto ripugnante!!!!

Ridendo esclamo: "Capitano se ne vuole ancora… il mio stivale sinistro ne è pieno!!"

Una risata generale si innalza nella sala, Dylan mi viene di fianco e dice: "Ora si che ti riconosco, sei veramente mia sorella!!!!"

Sorrido soddisfatta guardando la faccia irritata di Jack che prese una mela e si rifugiò nella sua cabina.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Arrivo e nottata a Tortuga. ***


Nuovo Capitolo!

Una sedicenne del futuro, che non conosce affatto la vita dei pirati, e a causa di questa sua 'ignoranza' la detesta, riuscirà a "sopravvivere" una nottata nella eccentrica e dissoluta Tortuga??

Siamo felicissime che apprezzate questa storia, ci teniamo molto ed è fantastico vedere che vi suscita molto interesse!!

Vi ringraziamo tantissimo e vi promettiamo che continuando sarà ancora meglio!

Bacioni

A presto

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 8

Arrivo e nottata a Tortuga.

 

La giornata trascorse tranquillamente, Jack non mi rivolse la parola per tutto il giorno, tranne quando ci augurò la buona notte. Mi incuriosì e preoccupò il suo sorriso soddisfatto, ma la stanchezza ebbe il sopravvento.

L’indomani avremmo fatto scalo a Tortuga, non conoscevo particolarmente quest’isola, ma era contrassegnata sulla mappa, quindi non vedo alcuna ragione per non andarci.

ORA SO IL MOTIVO PER NON ANDARCI!!!! 0.0

E’ ormai sera, siamo davanti al porto principale e lo spettacolo è pessimo!!!

In ogni angolo ci sono prostitute che amoreggiano con pirati fin troppo ubriachi.

Per fortuna il Capitano ci ha annunciato, poco prima di sbarcare nel porto, che ci saremmo rimasti per poco: "Solo per rifornire la nave delle provviste necessarie a proseguire il viaggio…"

Si ma QUESTO POCO QUANTO DURA????

Mio fratello è rimasto scioccato davanti a questo spettacolo e quindi ho deciso di farlo risalire sulla nave… avevo intenzione anche io di rimanerci, ma stranamente Jack ha insistito molto perché scendessi.

Mi avvicino a Jack sussurrando: "Capitano….Quanto dura questo POCO??"

"Non temere cheriè… rimarremo qui solo questa notte, non devi aver paura, sei sempre una donna vai difesa!!! E il Capitan Jack Sparrow è qui apposta per farlo!"

Ecco che sfoggia un altro di quei sorrisi meravigliosi…

Ma cosa sto dicendo lui è il mio Capitano!!! Io non mi sognerei mai di……

NO NO NO!!! Non se ne parla io?!? Con un ubriacone così?!?!?!?

"NOOOO!"

JACK: " No cosa??"

OPS!!!!

"NO… niente riflettevo ad alta voce… allora Capitano mi fa vedere questa Tortuga o no?" dico sorridendo

"Prego da questa parte!" mi fa cenno di seguirlo e io lo faccio.

Per un po’ camminammo uno di fianco all’altra, ma dopo un po’ Jack vedendomi spaesata e spaventata, mi prese "sotto braccio" e lo devo ammettere così mi sento un po’ più al sicuro, se proprio posso definirlo "sicuro".

Jack si ferma improvvisamente davanti ad una taverna, mi invita ad entrare e poi lui fa lo stesso.

Lo scenario che trovai è a dir poco raccapricciante: tavoli e sedie ribaltate, finestre rotte, uomini ubriachi distesi sul pavimento che cantano e ridono come matti, altri si picchiano e si minacciano, praticamente in quel caos, forse, gli unici tavoli che sembrano "normali" e civili sono solo 3 o 4.

Jack mi sorpassa, saluta calorosamente degli altri pirati seduti in dei tavoli e li invita a sedersi con noi (compresa una delle prostitute che accompagnava quei "gentiluomini").

Mi presenta a tutti e io cerco di rimanere al gioco il più possibile, ma non posso dire che la presenza di quella donna mezza nuda che si struscia su ognuno di loro non mi infastidisce.

Ci sediamo in un grande tavolo ancora tutto intero, loro ordinano un numero sproporzionato di bottiglie di rhum e aspettano con impazienza, intanto io comincio un po’ a preoccuparmi per Dylan e, data la situazione in cui mi sono cacciata, anche per me stessa, ma cerco in tutti i modi di non farlo notare a Jack.

Una volta arrivate le bottiglie di rhum fu la fine… in pochissimo tempo tutti sono letteralmente ubriachi me esclusa!

Io rifiutai sempre: non voglio ritornare alla Black Pearl andando in giro dondolandomi come Jack e quegl’ubriaconi intorno a lui!!!

Quella prostituta continua a passare da una sedia all’altra sedendosi sulle gambe dei pirati, ubriacandosi con loro e permettendogli di farsi toccare ovunque… uno spettacolo disgustoso!

Cerco di non guardarla e di far finta di niente, ma ormai l’attenzione di tutti si ferma su di lei ogni volta che cambia "cavaliere" è quasi impossibile essere indifferenti.

Ecco che quella "donzella" si butta tra le braccia di Jack.

All’inizio non mi ero accorta di niente, ma quando la vidi…

COSA!?!?!?!…… NOOOOOOOOOOOOO!!!… NON PUO’ !!!!!!!!

Si che può… lo sta facendo…

Sento ribollire il sangue!

Cerco di calmarmi… Insomma…Dovevo immaginarmelo no?… Figurati!… mi sono illusa che quello stralunato pirata fosse un po’ più diverso… Un po’ più maturo… e invece… eccolo lì, davanti ai miei occhi che si lascia cadere tra le braccia la prima prostituta che capita!!!!

Aspetta… ma cosa sto dicendo???…… io sono gelosa di Jack?!?!?!?!?

No… non è possibile…… Jenny ma che fai???

Jack sarà anche un pirata, ma è comunque un uomo grande, 'vaccinato' ed in più è anche il tuo Capitano!!!

Non posso di certo digli io cosa è giusto e cosa è sbagliato…

MA DI CERTO POSSO FARGLI CAPIRE COME LA PENSO!!!!!!

Decido di agire, ma quando sto per alzarmi… COSA FA JACK?!?!

Si gira verso di me e mi guarda con aria fiera e divertita!!!!

Mi aspettavo di tutto da quel pirata, ma che cercasse di vendicarsi così…

Ora sì che agisco davvero!!!!!

Mi alzo e cammino verso il Capitano (per poco non inciampo su un calice abbandonato sul pavimento!).

Lui è intento con una mano a brindare per un altro banale e stupidissimo motivo, e con l’altra stringe a se la prostituta che è 'seduta' sulle sue gambe e continua ad agitarsi e a sbottonargli il gilè e la camicia.

Mi piazzo davanti a lui, gli rubo di mano il bicchiere colmo di rhum, lo bevo tutto di un sorso davanti al suo viso incredulo, lo sbatto sul tavolo mandando giù a fatica quel liquore amaro ed esclamo leggermente innervosita:

"DAVVERO UNA BELLA SERATA, COMPLIMENTI CAPITANO!!! Io ritorno alla BLACK PEARL… buona notte a tutti!"

Rimango qualche secondo ad osservarlo.

Sembra caduto dalle nuvole, ma gli assicuro che io so bene di ciò che parlo!!!

Non replica nemmeno, ma io non perdo più altro tempo!!!

Giro i tacchi, mi faccio spazio verso quei rozzi ubriaconi ed finalmente esco dalla taverna.

Mi incammino per le strade di Tortuga e noto che la situazione in cui mi si era presentata precedentemente è peggiorata.

Non sembra, ma vi assicuro che ho davvero tantissima paura!!!

Mentre cammino a passo svelto per quei vicoli vedo un sacco di brutti ceffi che mi osservano, ma l’unica cosa che mi importa davvero in questo momento è ritrovare la Black Pearl, anche se non ho la minima idea di dove sto andando.

Penso che se vicino a me ci fosse Jack… lui mi stringerebbe a se e tenterebbe di proteggermi, ma dopo aver assistito alla scena di poco prima dove si è preso gioco di me davanti a tutti, la mia fiducia nei suoi confronti si è ridotta proprio al minimo e convinco me stessa che non la riavrà molto facilmente!

I miei pensieri vengono interrotti prepotentemente……

Mi sono appena avventrata in un cunicolo che mi sembra meno trafficato degli altri.

Ho rallentato il passo per guardarmi intorno e individuare la mia posizione rispetto il porto, quando sento un lieve fruscio, qualcosa mi afferra prepotentemente il braccio e mi trascina in un angolo buio facendomi sbattere la testa contro il muretto.

Non mi rendo subito conto di ciò che sta succedendo perché sono ancora soprappensiero e stordita dalla botta alla testa, ma quando capisco che un’ombra davanti a me mi sta legando con una corda mani e caviglie, inizio ad agitarmi e ad urlare aiuto.

L’ombra si sposta verso la luce, ma non riesco a vederlo in viso.

E’ la voce di un uomo mezzo ubriaco che non fa altro che insultarmi e dirmi di tacere se no mi uccide.

Io non gli dò ascolto e comincio ad urlare ancora più forte.

L’uomo estrae un coltello, fa per puntarmelo al collo quando improvvisamente si blocca, emette un verso di dolore e cade pesantemente a terra.

Dentro di me tiro un sospiro di sollievo, ma mi accorgo che anche se l’aggressore giace a terra svenuto, io non riesco a calmarmi.

Guardo verso il punto dove poco prima si trovava davanti a me quell’uomo che mi minacciava con il coltello.

Un’ombra mi si avvicina….

E’ Jack… riconosco, anche se sto singhiozzando, la sua voce profonda e rassicurante.

Cero di alzarmi da terra, non ci riesco, ma Jack mi aiuta.

Una volta che riesco a tirarmi in piedi mi stinge forte a se e io mi abbandono al calore del suo corpo.

Rimango abbracciata a lui per alcuni interminabili minuti.

Quanto è bello sapere che si è preoccupato di venirmi a salvare…

Però se non me ne fossi andata dalla taverna nessuno mi avrebbe fatto del male…

Bhè di certo non sarei rimasta un minuto di più la a guardare quella sgualdrina che si strusciava su di lui e il suo sguardo compiaciuto!!!

Alzo leggermente lo sguardo e noto che ha ancora il gilè e la camicia mezzi sbottonati.

Appena me ne sono andata dalla taverna sarà uscito a cercarmi… poi mi ha seguito e quando mi ha raggiunto e visto in pericolo non ha esitato a soccorrermi…

Che dolce!!……aspetta……DOLCE COSA????

Finalmente ho capito per quale motivo ha insistito tanto perché scendessi anche io qui a Tortuga!!!

Voleva vendicarsi di me per lo scherzo della pizza!!!...Voleva fare lo scemo con una di quelle sgualdrine per vedere se mi ingelosivo!!!

Cavolo ci è riuscito!!!

Questa giuro che me la paga!!!!……Ma ora voglio solo godermi questo momento qui insieme a lui……

Ma cosa sto facendo?!?!?

No!! Non posso!! devo tornare alla nave, devo vedere come sta Dylan!!

Mi stringe ancora di più a sé.

Rimango semplicemente senza parole.

Non so cosa dire…… come reagire……

Sento a poco a poco la rabbia che ho nei suoi confronti attenuarsi, ma non dileguarsi del tutto.

Io penso di ringraziarlo e poi farmi accompagnare alla Black Pearl per controllare la situazione, ma il suo abbraccio è così rassicurante, così affettuoso…

"Grazie Jack per essere venuto a soccorrermi…"

"Di nulla chery!… D'altronde ho fatto solo come ti ho detto, sono sempre al tuo servizio!"

Avrei voluto tanto godermi la vista di quello stupendo sorriso che sono certa stesse sfoggiando in questo momento.

Lascio la presa, lui mi guarda dritto negli occhi, mi si affianca passandomi una mano intorno ai fianchi e sorridendomi dice: "Vieni con me ora ti porto al sicuro!"

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La grotta di ghiaccio. ***


Ecco a voi un nuovo capitolo! :)

In cosa consisterà questo "luogo sicuro"??

Un luogo sicuro a Tortuga???Non è molto provabile...

Staremo a vedere!

Qnd si parla di Jack Sparrow, anzi CAPITAN Jack Sparrow (se no se la prende) c si può aspettare di tutto!!

Buona lettura a tutti e fateci sapere cosa ne pensate! :D

mikiminu cosa intendi con "non troppo originale"??

ci serve per migliorare, vorremmo sapero! ;)

bacioni

a presto

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Capitolo 9

La Grotta di ghiaccio

Decido di concedere una breve tregua al Capitano.

Camminammo a lungo in giro per Tortuga uno abbracciato all’altra.

Una brezza di vento mi attraversa le spalle e lui si accorge che rabbrividisco.

Si ferma e come un vero gentiluomo mi porge la sua giacca sorridendo.

Rispondo al sorriso e l’accetto volentieri.

Il Capitano sta consumando la sbornia e sta ritornando alla realtà???

No… probabilmente no!!! deve essere già così strano di suo…

Appoggio la testa sulla sua spalla sempre continuando a camminare.

"Guarda che non ti ho ancora perdonato JACK!!!!"

"Signorina, prima non te l'ho fatto notare.... ma io sono CAPITAN JACK SPARROW!!!!!!!!!!!"

"Smettila dai… sei peggio di un bambino!!!"

"Però un bambino non sarebbe corso a salvarti da morte certa come ho fatto io prima!!!" afferma lui in tono scherzoso.

"Ha ragione Capitano… E ti ringrazio ancora per questo!!!"

"Di nulla! È stato un vero piacere tesoro!!!"

Arriviamo alla baia.

In questo momento sono certa di trovarmi in un punto che non abbiamo attraversato al momento dell’attracco con la nave al porto.

Cerco di rimanere al passo di Jack, ma ora mi risulta davvero impossibile perché non ho idea di dove voglia andare, mi sta facendo scendere degli "scalini" di scogli davvero scivolosi e pericolosi.

Intorno a noi è tutto buio riesco solo a vedere lui davanti a me.

Sento il rumore delle onde che si frantumano sulla costa e poi tornano lentamente verso il mare aperto.

Vedo la luna che risplende nel cielo e che si riflette su quello specchio d’acqua nero, puntinato dal riflesso delle centinaia di stelle.

Provo una sensazione bellissima, per un secondo cerco di cancellare dalla mente tutte le brutte cose successe, in questa serata, decisamente da dimenticare.

Jack si gira verso di me, vede che sono rimasta in dietro per ammirare la vista notturna.

Si avvicina e mi fa sobbalzare.

Mi porge dolcemente la mano e mi aiuta a scendere gli ultimi "scalini" se così posso definirli.

Pensavo di trovarmi sul molo e che saremmo ritornati alla BLACK PEARL, invece con mia grande sorpresa vedo che Jack si siede a terra, si sfila gli stivali, li abbandona distrattamente tra i cespugli, si rialza e mi invita a seguirlo.

Rimango decisamente sbigottita!

Ci troviamo su una piccola spiaggetta, con la sabbia bianca, le palme e circondata da un boschetto rigoglioso, vicino agli scogli.

Sono ancora molto scossa per quello che è successo poco fa, e credo che non è solo il vento che mi fa tremare ma è anche la paura di morire che non mi ha ancora abbandonata.

IO: "Capitano ma dove siamo??"

JACK: "Tesoro io non vengo a Tortuga solo per divertirmi un pò… ho anche un mio piccolo spazio dove stare un pò tranquillo!!!"

IO: "E dove sarebbe questo spazio tranquillo?"

JACK: "Guardati intorno dolcezza"

Infatti non l'avevo notato, questo posto era lontano dalla chiassosa Tortuga.. questa era una Tortuga silenziosa!!!

IO: "Non credevo che in un posto del genere si potesse trovare un luogo così"

JACK: "Però esiste...."

IO: "Già (per fortuna) esiste!!! Tieni...grazie per la giacca!!"

JACK: "Di nulla!"

Dopo aver percorso tutta la spiaggia, Jack si ferma davanti a una grotta.

JACK: "Qui passeremo la notte" dice indicandola.

La cosa non mi entusiasma molto....

JACK: "Questa è la grotta di ghiaccio.."

IO: "Ghiaccio????A Tortuga!!!!! Con il clima che c'è qui?!?!?!?"

JACK: "Infatti non è veramente di ghiaccio! E’ fatta di ORTOCLASIO una roccia molto preziosa che si trova solo nei Caraibi... comprendi?"

IO: "Si ora... comprendo"

Entriamo e mi metto di fianco a Jack che si era seduto in un angolo.

IO: "Non hai per caso una coperta..... non fa molto caldo qui dentro!!"

Senza dire niente JACK mi rimette il cappotto dietro alle spalle, e mi abbraccia.

Ora mi chiedo quale siano le sue reali intenzioni, visto che siamo in un posto sperduto e per lo più da soli!

Ma sinceramente... per ora la cosa non mi dispiace affatto!!!

IO: "Che conversazione interessante..."

JACK: "???"

Ma....stava dormendo????

IO: "Dormi?"

JACK: "No... pensavo!"

IO: "A cosa?... se posso saperlo"

JACK: "A te!"

IO: "Veramente?"

Wooow pensava a me!!!!!

JACK: "A te... e al tuo mondo!"

IO: "Già... il mio mondo..." annuisco con aria malinconica.

JACK: "Non ti piaceva vivere li??"

IO: "Non molto, è tutto complicato.... ho un padre assente, una madre che mi odia, non ho amici veri a causa della ricchezza dei miei genitori e....."

JACK: "E...."

IO: "Se fossi là starei festeggiando il mio compleanno!!!"

JACK: "Veramente?!?!?! E non mi hai detto niente?!?!?"

IO: "E cosa dovevo dirti... di organizzare un festa???.... io nascerò tra circa 300 anni!!"ribatto forse con tono troppo scontroso, dopo qualche secondo, mi pento profondamente di averlo fatto.

Si è preoccupato di prendersi cura di me, di proteggermi e io lo ringrazio così...

Che razza d'ingrata!

JACK: "Tu non conosci bene i pirati.... a noi piace festeggiare per qualsiasi cosa, e cos’è migliore di un compleanno?!?!?"

Veramente di questa cosa me n'ero già accorta alla taverna, lui e quei pirati brindavano anche perché quella sera c'era la luna!

Sembra non essersela presa, forse si rende conto di cosa sto passando...

Si alza e si dirige verso una parete della grotta, sposta un pesante masso, prende qualcosa, mi viene incontro e continua dicendo:

"Visto che alla taverna non ti è dispiaciuto bere il MIO rhum, cosa ne dici di festeggiare con questo?" facendomi oscillare una bottiglia di rhum davanti alla faccia.

IO: "Quella era una situazione mooooooolto particolare, non ne berrò più manco un sorso!!"

JACK: "Io prima di dire così lo assaggerei…"

IO: "Va bene... ma solo un goccio.."

il Capitano ridacchia divertito, mi sa che non crede al fatto che mi fermerò solo ad un goccio.

Stappo la bottiglia e inizio a sorseggiare un pò di rhum....

JACK: "Facciamo un brindisi..... in tuo onore..... Buon compleanno, dolcezza!"

IO: "Che onore.... Grazie.... ma... non mi chiedi quanti anni ho??"

JACK: "A una donna non si chiede mai l'età, non vi insegnano queste cose nel XXI secolo??"

IO: "Volevo metterti alla prova!!"

JACK: "E l'ho superata?!?!"

IO: "A pieni voti!"

Le nostre bottiglie si scontrano e brindiamo in mio onore.

Dopo un'ora a ridere, bere e scherzare... ho la testa che scoppia, forse ho esagerato con il rhum... quindi decido di sdraiarmi e lascio cadere la bottiglia alla mia destra.

Senza neanche rendermi conto mi addormento…

Sento un brivido lungo la schiena.

Apro gli occhi: mi ritrovo tra le braccia Jack.

Alzo lo sguardo per vedere se dorme, ma è sveglio e con un sorriso mi dice: "Buna giorno! Dormito bene?"

Rispondo sorridendo a mia volta: "Buon giorno anche a te... sinceramente non mi sono neanche resa conto di essermi addormentata!!"

Il Capitano ridendo dice: "Me ne sono accorto!!"

Che figuraccia!!! Ora mi sorge un dubbio... durante la nottata avrò parlato nel sonno come mi capitava spesso quando ero a casa??

JACK: "Per fortuna ti sei svegliata, ti volevo mostrare una cosa prima di tornare alla BLACK PEARL!"

Incuriosita seguo il Capitano fino nel boschetto adiacente alla grotta.

Dopo pochi minuti raggiungemmo un laghetto.

Non è ancora sorto il sole e non riuscivo a vedere bene il paesaggio.

JACK: "Non sono venuto a Tortuga solo per vendicarmi, ma per motivo ben preciso... Qui c'è qualcosa che è legato alla mappa!"

Con quelle parole JACK mi fece gelare il sangue... la MAPPA! Non ci avevo più pensato...

Continua dicendo:" Secondo una leggenda che ho sentito, quando sorgerà il sole dei raggi illumineranno questo lago e ci daranno un indizio per trovare il tesoro che è contrassegnato nella mappa."

IO: "Quindi è questione di poco?"

Jack annuisce.

Mi avvicino alla riva ed osservo attentamente.

I raggi del sole colpiscono la superficie d'acqua.

In un secondo è come se accadesse una magia: la luce si espande fino al centro del lago, fino a raggiungerne il centro, dove noto che sono disposte 5 pietre.

La loro ombra crea pian piano una stella a cinque punte sulla superficie del lago.

Wow! Che fenomeno fantastico…

JACK: "Una stella, cosa potrebbe significare?!?!"

IO: "Non ricordo alcuna stella sulla mappa.... può aver a che fare con delle rotte??"

JACK: "Non credo... bhè di certo qualcosa deve significare! Forse questo non è il momento opportuno per scoprirlo!"

Detto questo il Capitano mi prende la mano e ci dirigiamo verso il porto.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Una carezza in un pugno. ***


E dopo quasi un mese, per vostra (s)fortuna siamo tornate!!^^

un nuovo capitolo, per un nuovo anno di vita (e a chi ci riferiamo capirà chiaramente il perchè!)

non vogliamo annoiarvi inutilmente....buona lettura by

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

 

Capitolo 10

Una carezza in un pugno.

 

Arrivata sulla nave mi precipito nella cabina per svegliare Dylan. Quel puffo dorme ancora come un ghiro.

IO: "DYLAN sveglia, è giorno!!"

DYLAN: "Uhm… Noo, lasciami dormire... ho sonno mamma!!" farfuglia infastidito.

IO: "DYLAN, Dylan svegliati non sono la mamma sono Jenny... non siamo più a casa!!!" insisto scuotendolo.

DYLAN di ritorno dalle braccia di Morfeo: "Ah si è vero, non mi ricordavo più…" ammette ancora delirante.

“A che ora sei tornata? quando sono andato a letto non c'eri!" domanda esaminante con un occhietto ancora semi chiuso.

IO: "Ehmmm.." farfuglio spiazzata.

TOCK TOCK

Per fortuna in quel momento bussano alla porta, mi precipito subito ad aprire per non rispondergli.

Entra sprizzante Jack dirigendosi verso Dylan con aria rabbuiata: "Siamo ancora a letto.... e chi bada alle funi??"

DYLAN: "Vado subito Capitano, ma prima mia sorella mi deve rispondere... a che ora sei tornata???" ribadisce alterato.

Alzando le maniche della camicia faccio notare sfrontata a mio fratello che non possiedo più l'orologio: "Come avrei fatto a sapere l'ora?!?"

JACK: "Potevi guardare il sole!" afferma tracotante storcendo buffamente il naso.

Taci Jack!!!!

DYLAN: "Come il sole?!?! Sei tornata sta mattina??" chiede a occhi sbarrati.

JACK: "Non preoccuparti ho badato io a lei!" crede di rassicurarlo trionfante inarcando la schiena e dondolando sul posto.

DYLAN: "Cosa??? Avete passato la notte insieme??" dice salendo in piedi sul letto ma rimanendo in ogni caso non del tutto alla nostra stessa altezza.

JACK: "Cosa c'è di male?!?" dice scuotendo le spalle e appoggiando distrattamente una mano sull’impugnatura della pistola.

DYLAN: "Dipende da cosa avete fatto!!" sottolinea guardandomi a occhi stretti.

IO: "NOOOO!!!" nego immediatamente ad alta voce.

JACK: " Noooo Cosa di grazia??" domanda stralunato.

IO: "Dylan, non abbiamo fatto niente di quello che stai pensando!!" gli assicuro innervosita.

DYLAN: "Si si, come no... avrete passato tutta notte a sbaciucchiarvi o peggio ancora..."

Non lo faccio finire.

IO: "Ma cosa diavolo vai a pensare!?!?!"

Senza più dare retta a quei due giro i tacchi e mi dirigo in cucina anche perché è dalla sera prima che non mangio!

Ora la Black Pearl sfreccia di nuovo sul mare blu diretta verso l'orizzonte.

Ho troppo da fare per andare a discutere con Jack, ma appena possibile devo mettermi d'accordo con lui per la storia della mappa.

Dopo aver preparato il pranzo decido di andare a parlargli.

Vedo il Capitano sul ponte che insegna qualcosa a Dylan.

Incuriosita mi avvicino e vedo che gli sta spiegando come fare un nodo con una fune.

IO: "Scusate se vi disturbo, Capitano posso parlarti... (guardo Dylan e dico marcando) IN PRIVATO!!"

JACK: "Certo tesoro, (con un ghigno aggiunge) Andiamo nella mia cabina!"

Insieme ci dirigiamo verso la cabina e sento da dietro mio fratello dire: "Non vi è bastato stare insieme tutta notte, voglio sapere anche io cosa dite!!"

Jack mi sussurra appoggiandomi una mano sulla spalla: "Non ti girare"

Per un attimo la sua vicinanza mi provoca un fremito.

Forse quello è l'unico modo per levarmi dai piedi Dylan, non per cattiveria ma non voglio ricordargli la mappa, avrebbe più fretta di tornare a casa e sarebbe diventato molto triste.

Entrati nella cabina Jack chiude a chiave la porta alle sue spalle.

Che combina?! Spero che lo faccia solo per non far entrare Dylan all’improvviso!!!

IO: "Dobbiamo PARLARE della mappa Capitano" evidenzio stranita.

JACK: "Immaginavo… " risponde piatto.

Si si come no... chissà veramente cosa immaginava !!

JACK inizia con: "Per prima cosa, precisamente cosa vi ha fatto "viaggiare" nel tempo?" domanda incredibilmente serio.

Dopo aver detto questo mi indica una sedia ed entrambi ci accomodiamo l’uno di fronte all’altra.

IO: "Noi possedevamo la mappa integra, per sbaglio l'abbiamo strappata e ne è fuoriuscito un biglietto, non ricordo le parole esatte, ma sia io che mio fratello abbiamo letto il contenuto e… ci siamo ritrovati su un molo" spiego a sguardo basso sforzandomi il più possibile di ricordare.

JACK: "Che fine ha fatto il biglietto?"

IO: "Non ne ho idea, sarà rimasto nel futuro! ...ho notato che sulla mappa c'erano segnate delle città ma non mi ricordo i nomi…"

JACK: "Bhè noi ne possediamo tre quarti... ma come farai a tornare nel futuro senza più il biglietto?"

IO: "Già non ci avevo pensato..." la mia voce e la mia espressione divengono tristi, non per via del biglietto ma perché saremmo dovuti tornare subito nel futuro senza correre rischi inutili!!!

Che sciocca sono, bisogna che ritorniamo nel nostro mondo immediatamente al posto che rimanere qui a perdere tempo!

Jack mi prende le mani e le avvicina al suo volto dicendo: "Non preoccuparti, troveremo un modo per farvi tornare a casa!" cerca di tranquillizzarmi con una espressione confortante.

Rispondo a mia volta con un sorriso imbarazzato sbattendo più volte le ciglia.

Non sono mai riuscita a vedere il suo viso da così vicino, i suoi tratti incisivi e ben disegnati mi lasciano del tutto ammaliata, mi ritrovo a scrutarlo incantata.

In una mossa che deduco come istintiva appoggia una mano sulla mia schiena, porgendomi di più a se, per unire alle mie quelle sue labbra beffarde bramose di un bacio.

Una manciata di secondi sospesa nel tempo...

Rimango del tutto di sasso, mi lascio avvolgere completamente dalle sue braccia senza contrappormi.

…In quel momento capii che non avrei più voluto sfiorare altre labbra al di fuori delle sue…

Dopo appena qualche istante il comandante del bel galeone corvino su cui navighiamo si allontana leggermente da me rimanendo comunque a un soffio di distanza.

Forse si aspetta che questa volta sia io a ricambiare il suo gesto.

D’impulso sollevo una mano per appoggiarla sulla sua guancia…

Ma… Perché l’ha fatto, perché mi ha dato un bacio? …Oh si ecco il motivo… Gli faccio pietà!

La mia mano pronta a offrire una carezza si ferma di colpo chiudendosi in un pungo.

Sì, non c’è dubbio è così! Conto qualcosa solo per il fatto che non so neanche io come gli ho procurato una delle parti mancanti della mappa.

Se dovesse scegliere tra sacrificare quel prezioso foglio di carta o la mia vita non tarderebbe a optare subito per la seconda opzione. Meglio non portare altro disturbo.

Mi alzo di scatto diretta alla porta, ma il Capitano prontamente mi trattiene per un braccio dicendo: "Hai nostalgia di casa dolcezza?"

IO rispondo adirata d’impulso scrollandomi della sua presa: "Cosa centra casa mia adesso?? Ma tu cosa vuoi da me?!" l’attacco con voce spezzata.

Non so bene nemmeno io perché ho detto questo, ma voglio a tutti i costi andarmene da qui, lui non è per niente interessato a fornir alcun supporto e io non lo biasimo.

L'espressione del Capitano da beffarda diventa stupita.

Mi volto decisa a seguire il mio intento senza alcun impedimento, cerco di aprire la porta ma... Dannazione, è chiusa a chiave!

IO: "APRILA" scandisco brusca.

JACK: "No, dimmi cosa sta succedendo!" nega rabbuiato.

IO "APRILA!!! JACK APRI LA PORTA" ribatto agitata.

Il Capitano non si preoccupa del fatto che l'abbia chiamato solo JACK e si siede sul letto con aria di sfida.

Dannato pirata!!!

Girando la testa verso destra vedo la porta che conduce verso la mia cabina.

Sorridendo adempiuta guardo per un secondo Jack prima di fiondarmi verso la porta che trovo... aperta!

Mi appresto a richiuderla subito alle mie spalle, ma il Capitano è più veloce di me e si trova già nella mia stessa stanza.

Dannazione, è stato una saetta, mi ha raggiunto in un lampo!

Mi guarda con aria divertita e dice: "Non ci si può liberare facilmente di Capitan JACK SPARROW tesoro!"

IO: "Me ne sono accorta!!!" controbatto adirata.

JACK: "Meglio!" schernisce lui in un sorriso.

Come fuggo da qui adesso?!

Indietreggio credendo di poter scappare dalla porta principale della mia camera...

Ma nel momento in cui l’ apro… BOOOOOOM!

Mi ritrovo rovinosamente a faccia in giù, davanti alla porta, mi sono ritrovata mio fratello che stava spiando all’interno e uscendo gli sono finita addosso.

IO: "Che cosa ci facevi qua??" sbotto di rimprovero tornando con i piedi per terra.

DYLAN rimane sbigottito da quello che è accaduto e rimane in silenzio con sguardo basso e contrariato.

Da dietro di me sento Jack mettermi le mani intorno ai fianchi, mi alza facendomi rientrare nella cabina, poi rivolgendosi a Dylan dice: "Tutto bene?? vado a finire l'interessantissima conversazione con tua sorella... Puoi tornare a badare alle funi!!" cerca di liberarsene senza tante cerimonie.

Con un filo di voce Dylan risponde: "Ma io..."

JACK: "NO NO NO ragazzo, se vuoi diventare un pirata devi saper cogliere il momento opportuno, e questo non lo è!!!!!" lo zittisce del tutto facendo il vocione serio.

DYLAN: "Agli ordini Capitano" dice offeso e triste per poi avviarsi verso il ponte.

Il Capitano richiude la porta con un sorrisetto soddisfatto.

JACK: "Bene bene, siamo di nuovo soli...”afferma in un ghigno.

IO: “Voglio che esci subito da questa cabina!!” intimo scontrosa. Non mi piace per niente come si sta comportando.

Lui straluna gli occhi porgendoli al soffitto: “Non ricordo che eravamo rimasti a questo…”

IO: “La sottoscritta invece non rammenta altro per cui se mi vuole scusare, Capitano, quella è la porta. Prego, se ne vada!” concludo adirata indicando l’uscita.

L’osservo per qualche istante scrutarmi indagatore in una posa del tutto buffa, ma in questo momento non sono in vena di cedere a certe sue stranezze che solitamente mi fanno ridere a più non posso.

Vedendomi impassibile stabilisce a sua volta: "Come desideri Jennyfer, ho anche io altre cose più importanti da fare!!!" decide freddamente prima di voltarsi e scomparire dietro la porta.

Un vuoto mi duole al petto.

Credevo che una volta liberatami di lui ne sarei stata compiaciuta, posso finalmente riflettere in pace.

E invece No… Tutto l’opposto.

Ancora non so spiegarmi il suo gesto… Andiamo Jenny, di che ti preoccupi?? Lo farà con tutte, figuriamoci!

Ma al contrario di quelle tutte io inizio ad aver paura di provare qualcosa per lui… Forse ora mi odierà anche!

Per tutto il giorno cerco di evitare lo sguardo di Jack, finalmente quando cala la sera trovo un attimo di pace per godermi da sola il tramonto.

Caspita questa volta l'ho combinata veramente grossa! Non so se troverò il modo per scusarmi con il Capitano. Aspetterò che le acque si calmino da sole…

Dei passi mi si avvicinano, spero con tutto il cuore che sia Jack ma non ho il coraggio di girarmi.

Sento la voce del Capitano dire in tono piatto: "Tra un giorno raggiungeremo PORT ROYAL, ci sarà un evento al quale non posso mancare."

Senza girarmi rispondo: "Non so se la seguirò questa volta Capitano"

JACK: "Fai come vuoi dolcezza, la scelta è tua... Buona notte!!" si affretta a concludere.

IO: "Buona notte anche a lei!"

Il suo passo instabile si dilegua velocemente confondendosi in fretta con quelli del resto della ciurma stranamente più sobria del solito.

Cosa si sarà inventato adesso??

Il tono della sua voce sembrava abbastanza normale… allora non è arrabbiato con me…! o forse si?? Non ne ho idea…

Jack Sparrow è come un pianeta inesplorato dell’universo: strano, affascinante ed imprevedibile.

Quando entro nella stanza Dylan sta già dormendo, meglio non ho voglia di discutere anche con lui.

Dopo essermi svestita mi infilo sotto le coperte e mi giro guardando la finestra.

Non riuscendo a prender sonno facilmente ripenso a tutte le avventure che ho vissuto fino ad ora.

Credo che in fondo questa litigata con Jack mi permetterà di tornare nel futuro senza rimpianti… anche se adesso mi fa molto male!!

Delle lacrime mi rigano il viso, mi giro rassegnata verso Dylan, chiudo gli occhi e cado in un sonno profondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Arrivo a Port Royal. ***


 

Nota delle autrici:

 

Ed eccoci di nuovo qui!! ^^

Nuovo Capitolo!

Dopo il “mezzo litigio” che intenzioni avrà il Capitano?

Se la sarà presa davvero?

Di cosa su tratta questo evento al quale non può mancare??

Leggete e lo saprete!!

 

Un bacione e a presto!!!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

 

Capitolo 11

Arrivo a Port Royal.

 

Il giorno seguente il vento favorevole ci permette di raggiungere Port Royal nel pomeriggio invece che alla sera.

Al momento dell'attracco al porto mi trovo sul ponte e guardo Dylan che si diverte un mondo a sperimentare su delle funi dei nodi che gli ha insegnato personalmente Jack.

Nel momento in cui la nave è definitivamente stabile per la scesa a terra vedo il Capitano posizionarsi sulla pedana.

Esattamente un istante prima di mettere piede a terra si gira verso di me, mi guarda per una manciata di secondi e poi scende.

L’osservo per tutto il tempo nascosta dietro un intreccio di cime, nel frattempo tengo d’occhio anche il piccolo teppista nell’evenienza che combini qualcosa che non deve.

E’ costretto immediatamente ad arretrare perché un uomo e una ragazza gli vengono incontro salutandolo calorosamente, si parlarono per un po’ e poi Jack li fa salire.

Per evitare di dover rivolgere la parola al Capitano vado in cucina, faccio finta di essere indaffarata e mi rifugio lì per quanto posso.

Spero che non venga almeno qui!!

Ormai è quasi ora di servire la cena. Preparo i piatti sul tavolo della cucina e attendo che uno dei pirati venga a prenderli per servirli nella sala da pranzo come al solito.

Esco dalla cucina molto all’erta e mi dirigo verso il ponte.

Passeggio lentamente guardando in ogni angolo con attenzione, cerco anche mio fratello che ho perso di vista quando mi sono nascosta ma non lo trovo, sarà già a tavola…

Alzando lo sguardo vedo Jack e i due nuovi ospiti che parlano ancora nei pressi di un boccaporto.

Sperando che non mi abbiano visto cerco di tornare in cucina, mi muovo furtiva in punta di piedi per non attirare la loro attenzione ma ad un certo punto la ragazza mi indica ed esclama ad alta voce: "lei...LEI POTREBBE ESSERE PERFETTA!!!"

Con passo svelto mi viene incontro e si presenta: "Molto piacere, io sono Elizabeth... ho un grossissimo problema... ti andrebbe di aiutarmi a risolverlo?"

Un pò sorpresa rispondo: "I-io sono Jennyfer... ti aiuto volentieri, ma prima devi dirmi di cosa si tratta, se no non posso aiutarti!”

In quel momento Jack si avvicina a me e alla giovane seguito poi dall’altro ragazzo che si presenta cordialmente: "Il mio nome è William Turner, sono un amico di Jack!"

Rispondo con un sorriso: "Piacere io sono Jennyfer!"

ELIZABETH: "Ora ti spiego il motivo del mio affanno, domani io e Will ci sposeremo. Una mia amica doveva farci da damigella, ma si è ammalata e non ho trovato nessuna che la potesse sostituire..."

Interviene WILL: "Ti saremmo grati in eterno se tu accettassi di prendere il posto dell'amica malata di Elizabeth!"

Jack alle spalle di Will mi fissa insistentemente per cercare di capire la mia decisione.

Sono visibilmente in imbarazzo.

Nooo Jack non mi deve vedere così!!!

IO: "Bhè... non saprei.."

ELIZABETH: "Ti prego!!!"

IO: "Ok... però io oltre a questo non ho altri abiti..."

ELIZABETH: "Non preoccuparti, a quello ci penserò io!"

Dopo aver accettato con gioia di aiutare i futuri sposi Jack li invita a cenare con noi.

La serata trascorse abbastanza serenamente.

Spiego brevemente cosa dovevo fare il giorno dopo a Dylan che era ancora all’oscuro di tutto.

Mi ha scongiurato in tutti i modi di poter venire anche lui e Will è stato molto cortese ad invitarlo.

 

Dopo mangiato Elizabeth ci invita a trascorrere la nottata nella loro villa.

Vuole conoscermi meglio dato che non sa neanche chi sono ed il giorno dopo avrei dovuto farle da damigella.

Jack invita Will a passare quella notte con lui, avevano in mente una specie di “addio al celibato” credo…

Io ne sono moooolto felice e accetto di trascorrere la notte a terra portandomi anche Dylan.

Dopo 10 minuti di cammino, arriviamo davanti a un enorme cancello nero, Will lo apre causando un forte cigolio, poi ci invita a entrare.

Due file di 5 colonne conducono ad una gradinata e alla porta principale.

Entrati noto il grandissimo atrio e subito arrivano alcune domestiche che prendono le varie giacche. Tutte tranne quella del Capitano che con uno sguardo “omicida” fa capire che non vuole togliersela.

ELIZABETH mi prende sotto braccio e dice: "Ora dobbiamo parlare un pò di cose da donne !!! Ci vediamo dopo!!"

Jack e Will ci danno la buona notte e scompaiono in pochi secondi dalla nostra vista, avvertendoci di non aspettarli, perché faranno molto tardi.

Io e la futura sposa saliamo la grande scalinata che ci conduce fino alla sua camera.

Una delle camere più suntuose che abbia mai visto in vita mia: ci sono fiori che ornano i mobili tirati a lucido, lampade costose, una finestra enorme munita di balconcino che si affaccia sul porto di Port Royal, tende ricamate come le lenzuola e i centrini definite dalla iniziale E.S., che domani diventerà E.S.T. (Elizabeth Swann Turner) e un armadio gigantesco sul fondo della stanza.

ELIZABETH: "Bene dobbiamo trovare cosa metterti per domani... che colore ti piace di più??"

Le sue parole portano alla realtà la mia mente che si era dispersa in tutto questo lusso sfrenato.

IO: "Ehm…Non ho un colore particolare... però preferisco l'azzurro!"

Ti prego fa che non sia un colore rosa confetto, ti prego fa che non sia un colore rosa confetto, ti prego fa che non sia un colore rosa confetto!!!

ELIZABETH: "Perfetto!!"

Tira i ganci delle due enormi ante ed inizia a frugare nel possente armadio.

Sono abituata a vedere case grandi, ma non con uno stile così "antico".

E' spaziosa, elegante, raffinata… Proprio la mia stanza ideale!!!

ELIZABETH: "Posso farti una domanda? Se non sono indiscreta…"

IO: "Certo!"

ELIZABETH: "Come hai fatto a finire sulla nave di Jack?"

0.o E adesso cosa gli rispondo??? Non so se faccio bene a raccontarle tutta la verità sul luogo o il tempo da cui provengo e sulla mappa…

IO: "Ero prigioniera su una nave che Jack ha attaccato! E dopo lo scontro tra le due navi mi sono ritrovata prigioniera a bordo della Black Pearl"

ELIZABETH: "Ah… ma ho notato che voi due non vi rivolgete la parola come mai?”

Nota proprio tutto questa ragazza eh!

IO: "Colpa di uno stupido battibecco"

ELIZABETH: "Non c'è da meravigliarsi con Jack, è facile innervosirsi per alcuni suoi atteggiamenti!"

IO: "Scusa se non ti dispiace vorrei cambiare argomento!"

Sono stata un pò fredda, ma veramente non ho voglia di ripensare al motivo del mio litigio con il Capitano.

ELIZABETH: "Eccolo finalmente l'ho trovato, questo è quello che fa per te!"

In mano ha un bellissimo vestito azzurro, è abbastanza semplice e tipico dell'epoca, ha un corsetto ricamato con piccoli nastri color argento, che formano delle piccole spirali. La gonna, invece, è stretta sui fianchi ma si allarga moltissimo verso la fine.

IO: "Ma è.. è bellissimo.... sicura che posso metterlo!?!?!"

ELIZABETH: "Certo, comunque ti ringrazio ancora, se non ci fossi tu non avrei avuto una damigella!! Quindi ti meriti il meglio!!"

La ringrazio del tutto onorata.

Prendo l’abito tra le mani, me lo appoggio addosso e mi posiziono davanti allo specchio

Elisabeth mi raggiunge sistemandomi i capelli sulle spalle: “Non ti preoccupare domani starai divinamente!!! Basterà solo truccarti un po’ e raccoglierti i capelli come si deve!”

Sorrido, girandomi verso di lei: ”Ma solitamente non sono proprio le damigelle che rassicurano così le spose perché sono nervose e preoccupate??”

“Questo di consuetudine, ma in questo momento hai più bisogno tu di essere rassicurata che me!”

Annuisco divertita.

IO: ”Posso farti una domanda io, Elisabeth?”

ELISABETH: ”Certo! Dimmi pure!!”

IO: ”Bhe non vorrei essere impertinente, ma tu mi sembri molto giovane e Will dimostra molti anni più di te, come mai hai tutta questa fretta di sposarti con lui? Vi amate così tanto?”

Lei assume un’aria seria, pensa a lungo su come rispondere e poi dice: ”Io sono stata fortunata, riuscirò a sposare l’uomo che amo davvero senza ricorre ad un matrimonio combinato dalle nostre famiglie… non mi importa se io e Will non abbiamo la stessa età!! Dopo tutto quello che abbiamo passato… Io lo amo, lui mi ama ed è solo questo che conta!!!”

IO : “Approvo in pieno!! Ma posso chiederti ugualmente quanti anni hai?”

ELIZABETH: ”Ne ho 17!”

IO: “Anche io!!! Li ho compiuti proprio qualche giorno fa!!”

ELIZABETH: ”Davvero?? Chi l’avrebbe mai detto!! Non per offenderti, ma secondo me ne dimostri 20, o forse anche di più!”

Mi stupisco di questa affermazione, mai nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere… Mi chiedo quanti ne dimostro secondo Jack!!!!

ELIZABETH: "Bhe ora è meglio che vada a riposarmi, per me domani sarà una giornata molto pesante!! Qui fuori c'è una domestica ti condurrà nella tua camera!" mi incita accompagnandomi sulla soglia della sua camera.

La ringrazio ed entrambe ci auguriamo la buonanotte.

 

Prima di raggiungere la mia camera recupero il birbante di mio fratello.

Chiedo alla domestica, indicatami da Elizabeth, dove poteva essere Dylan.

Lei cortesemente mi risponde che è andato nella nostra stanza da pochi minuti.

La raggiungo all’istante, sono in ansia per lui spero che sia  tranquillo!!

La camera non è molto grande, ma è comunque molto confortevole.

Dylan si sta mettendo sotto le coperte del grande letto a baldacchino che si trova nella parte destra della stanza.

Meno male, non ne sta combinando una delle sue!

DYLAN: "Assomiglia quasi alla nostra casa!" nota guardandosi attentamente intorno.

Quell'affermazione mi spiazza un attimo, ma poi trovo il  coraggio per domandargli: "ti manca la nostra casa, vero?"

DYLAN: "Abbastanza... però mi sono abituato alla vita di pirati!" risponde con una nota di entusiasmo.

So perfettamente che la seconda affermazione non è vera, mio fratello ha una voglia matta di tornare a casa… ma non vuole in alcun modo darlo a vedere.

Non credo che parlarne questa sera sarebbe la cosa migliore, quindi decido di dargli la buona notte e mettermi anche io a dormire.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Fiori d'arancio. ***


Nota delle autrici:

Per Will ed Elizabeth è arrivato il grande giorno!

Dopo tutte le controversie che hanno ostacolato il loro legame è arrivato il momento di renderlo ufficiale e fondarlo per sempre.

Al loro fianco si trova un personaggio che ha anche causato un po’ di disordine tra loro, ma che (nonostante non lo ammetterà mai, Capitan Jack Sparrow è Capitan Jack Sparrow!!!) vuole bene ad entrambi e desiderava quanto loro l’arrivo di questo giorno.

Il problema di trovare un’altra damigella d’onore all’ultimo momento è stato risolto, ma perché mai è così distratta questa ragazza??

Leggete per scoprirlo!

Bacioni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Nota aggiunta della Capitana (22.1.2008): Guarda te se mi devo mettere a riscrivere un capitolo dove c’è anche quella capra di una scopa vestita… -_- Fatti forza Kela!

Promettiamo che un giorno li rimetteremo a nuovo tutti! ^^ =* 

 

Capitolo 12

Fiori d’arancio.

 

La mattina arriva velocemente, mi trovo nella stanza di Elizabeth con lei e una sua amica, siamo quasi pronte!

L’ancora per poco Miss Swann indossa un bellissimo abito bianco decorato da un fregio dorato, i capelli sono raccolti lievemente da un fermaglio luccicante e ricoperti dal velo sottile che io stessa ho l’onore di riporre sulla sua nuca, fermato all’altezza della fronte da una coroncina argento tutta scintillante, almeno quanto il sorriso odierno della fanciulla.

Lei si trova immobile dinanzi lo specchio, io e l’amica fidata le giriamo intorno freneticamente apportando alla sua maestosa figura gli ultimi ritocchi necessari.

“Ecco a te il bouchet!” le dico porgendogli cortese un grande mazzo di rose bianche.

ELIZABETH: “Ti ringrazio mia cara” risponde raggiante con aria trasognate.

Mi allontano da lei con un sorriso per scrutarla e controllare se c’è qualche dettaglio in lei “da limare”.

Volge il portentoso mazzo verso il viso in un gesto delicato e ne annusa l’odore ispirando profondamente, quasi come se esso abbia il potere di trasportarla all’istante dal suo amato, infatti poi mormora in un sospiro sognante:

“Il mio Will…”

Esisterà qualcosa al mondo che abbia questo potere? La nostra mappa per esempio! (scacco matto Jennyfer!!! NdAutori) Ma no, figurati…

Quel sudicio pezzo di carta ha solo la capacità si essere consunto, sporco e di… far litigare la gente…

“Will, William?! Per le gonnelle di mia madre Lizzie, che diavolo c’entra lui adesso??” sbotta isterica Samantha, l’odiosa amica fidata di Elizabeth interrompendo bruscamente i miei pensieri.

Dio come è antipatica questa, è un disco ininterrotto che non si rompe mai… Sta parlando da ore, mi mancano quasi le mie amicone Kate, Susy e Nancy!!

SAMANTHA: “Piuttosto hai visto come si è presentata alla cerimonia di oggi Laurette Evànn?? Santi martiri del cielo, è inconcepibile quella dama!! Prima ha fatto in modo che il rispettabile Charles Dick lasciasse la moglie per causa sua e oggi appare qui a braccetto con il medesimo indossando un vestito pomposo e di moda mettendo in bella mostra le sue grazie in un corsetto talmente stretto che non respirerà neanche. Prova a controllare se si azzarda solo ad assaggiare di striscio qualcosa da un vassoio del buffet! Scommetto le ceneri della mia amata nonna che non lo farà per nulla al mondo, se ingerisce una briciola rischia di scoppiare e non entrerebbe più in quel vestito mingherlino!!” commenta per un tempo che a me pare infinito con una vocina stridula e polemica.

Elizabeth non fa altro che annuire dando piccoli segni di partecipazione seppur con uno sguardo del tutto perso in altri mille pensieri certamente molto distanti da qui, persino in suo volto lo conferma, vi aleggia dipinta sopra un’espressione infinitamente felice al contrario degli argomenti futili e snervanti di cui blatera Samantha.

…Deve essere così bello possedere la ferma certezza di aver trovato l’uomo giusto…

Colui che non è perfetto ma ami soprattutto per i suoi difetti, a volte ti fa ridere e due minuti dopo piangere, quel tale che odi con tutta te stessa ma di cui non riesci a fare a meno perché nessun’altro ti fa sentire così…

Qualcuno che appena non ti è vicino già ne senti la mancanza e poi non’appena arriva il cuore salta un battito.

Un prezioso sostegno nelle avversità, un dolce rifugio dove non devi far finta di essere chi realmente non sei, un caldo abbraccio nel quale vorresti smarrirti per sempre…

…Immagino che sia bellissimo…

ELIZABETH: “Samantha, non imprecare! Noi tre siamo signore non scaricatori di porto!!” ammonisce l’amica rimproverandola attraverso il riflesso nello specchio.

Queste due non hanno mai messo piede su una nave di soli uomini…

IO: “La nostra Lizzie una vera signora lo sarà tra poco!” esorto gioiosa rimediando al rimbrotto.

ELIZABETH: “Signora Turner…” fantastica in un sospiro come poco prima.

SAMANTHA: “Ma… Ma tu… Non dovresti già indossare l’abito da cerimonia come noi due?!” sbotta allarmata verso di me.

Oh mio dio 0_0 Indosso ancora la vestaglia da camera!! Ero così indaffarata ad aiutare la sposa che non ho pensato a me.

 

-

 

Il matrimonio si celebrerà nel grande parco sul retro della villa, non oso quasi immaginare quanti invitati ci siano per questo grande evento, ma sinceramente a me ne interessa soltanto uno…

Dylan l’ho affidato alla governante della famiglia Swann, un po’ troppo severa per i miei gusti… Chissà se il pestifero sopravvivrà a questa esperienza!

In tempo a dir poco da record sono corsa nella mia stanza, ho indossato quel divino abito turchino, raccolto i capelli con un fermaglio a forma di rosa blu, colorato le labbra con un velo porpora e ritornata al cospetto della sposa già in ritardo per la cerimonia di mezz’ora.

(http://img100.imageshack.us/img100/2457/jennyfermatrimoniowillefo8.png  NdAutori)

Mentre correvo a perdifiato per i corridoi cercando con sguardo smarrito la porta della camera giusta ho intravisto il governatore nel salone principale camminare nervosamente avanti e indietro, lanciando sguardi preoccupati all’orologio a pendolo appeso sul muro.

Non si preoccupi, stiamo arrivando!!

SAMANTHA: “Aspetta aspetta aspetta!!!” mi blocca con tono stridulo lungo il corridoio.

Da un’apertura a tasca della sottana tira fuori una manciata di perline e le applica in modo sparso nei miei capelli dandogli dei riflessi luccicanti.

Ha un centro estetico portatile sotto la gonna questa?!

Ai miei piedi, sotto le scarpette bianche in raso, nel pavimento tirato a lucido come uno specchio riesco a intravedere la mia immagine seppure un poco distorta: dapprima rimango attonita ad occhi spalancati, dopo una manciata di secondi che trascorro del tutto immobile mi rianimo facendo una piccola giravolta su me stessa scrutandomi al margine della contentezza, woow! Alla Cenerella di Walt Disney faccio una beffa!

Rialzo lo sguardo per ringraziarla con un sorriso riconoscente, ma lei mi recide subito borbottando ansiosa: “Dobbiamo andare, sbrigati!!!!”

Che donna impaziente e poco cordiale!

Prendiamo sotto braccio Elizabeth e giungiamo alle scale, superati questi gradini accederemo all’atrio ed infine al parco dove si coronerà un da lungo tempo sospirato sogno d’amore.

Raggiunto il primo pianerottolo Elizabeth ha un violento sussulto, stringo di più la presa intorno al suo braccio per timore che si senta male, svenga o qualcos’altro.

Volge a noi lo sguardo con un labbro tremolante, i suoi occhi bruni sono quasi ridotti in lacrime e trasmettono piena disperazione.

SAMANTHA: “Cosa ti accade giglio radioso?? Ti rovini il trucco!” la vezzeggia in una nota di panico.

Tra vari singhiozzi riesce ad imporre: “Vi supplico mie fidate compagne di essere sincere nei miei confronti...”

Sia io che la cornacchia annuiamo ansiose.

ELIZABETH: “…C’è forse qualcosa che non va in me? Avrei dovuto acconciare meglio i capelli …O..o far applicare più merletto al vestito?? Ditemi, vi prego!!!” implora scossa da un’agitazione che la porta quasi al delirio.

La sua maggiore preoccupazione non si riferisce al lato estetico temo…

Afferro le sue mani tremanti con salda presa per trasmetterle sicurezza e poi la rassicuro in tono rincuorante: "Non hai alcun motivo per dubitate di te stessa Liz! Prima sono andata a controllare la situazione giù nel parco ed è tutto perfetto, proprio come te del resto." Spiego cauta facendole riacquistare calma.

“Oggi sei a dir poco splendida, ne troppo ‘principessina’ ne mendica, ed è proprio così che devi essere! Il dì delle tue nozze non devi assomigliare alla regina d’Inghilterra, perché il tuo Will non si è innamorato di sua Maestà ma di te! Capisco che l’emozione di questo momento ti provochi mille dubbi e risentimenti, ma non puoi arrenderti alla prima difficoltà! Affronta tutto a testa alta, con sguardo fiero, passo deciso, un bel sorriso e ora sono io ad implorare te di correre all’altare tra le braccia del tuo principe al quale sarà salito il cuore sino alla gola!!” svio ridendo riconquistando il suo sorriso che aveva fin poco fa dinanzi lo specchio.

Dir la verità prima nel parco stavo disperatamente cercando Jack, ma ora è meglio confortarla, non è per niente saggio far innervosire una sposa!

La giovane annuisce commossa, il suo candido viso ancora di ragazzina riacquista il suo precedente splendore illuminandosi in un ampio sorriso.

“Grazie” mormora in un sussurro abbracciandomi stretta.

ELIZABETH: “Ora, vogliate scusarmi mie care… Ma non vorrei far attendere oltre mio marito!!!” conclude ravvivandosi l’acconciatura e passando un dito lungo il contorno degli occhi umido di commozione.

“…Mio marito…” sussurra di nuovo sognante come per convincere se stessa.

IO: “Va!!” l’incito maggiormente.

Rimbocca l’ingombrante gonna del vestito e senza più l’aiuto mio e di Samantha si precipita di corsa giù per le scale raggiungendo l’atrio dove il governatore alla sua vista muta del tutto il suo precedente aspetto angustiato e accoglie la figlia con un meraviglioso apprezzamento. (sì, con un altro intervento d chirurgia plastica forse sì!! NdAutori)

Vedo con la coda dell’occhio l’altra damigella assistere a tutta la scena a dir poco attonita.

Infine ancora incredula dice: “Ti invito anch’io al mio matrimonio!!”

“Affrettiamoci anche noi, la sposa ha bisogno di fare la sua entrata camminando su un tappeto di petali!” esorto io ancora ridendo di contentezza.

 

Anche se è autunno si enuncia una giornata splendida, il giardino della villa strabocca di nastri in pizzo bianco e mille rose rosse incorniciano tutta la scena.

Alla nostra “entrata in scena” gli invitati disposti su delle panchine bianco confetto si voltano verso di noi e sorridono bisbigliando frasi di meraviglia.

Una marcia nuziale intonata da un drappello di violini si innalza nell’aria come un sottile e mielato sibilo del vento.

In lontananza intravedo Will sistemarsi il colletto di un’elegante giacca beige tirando un lungo sospiro di sollievo, ho paura che si stesse impensierendo davvero!

La calda voce del governatore a braccetto di Lizzie interrompe i miei pensieri: “Nemmeno tua madre era cotanto bella il giorno delle nostre nozze mia dolce bambina!” ammette stupefatto verso la figlia.

“Oh padre…” ammonisce lei stringendosi nelle spalle e volgendo in basso il suo sguardo felice.

SAMANTHA: “Pssst! Liz, Liz!!” quando l’odiosa damigella attira su di se l’attenzione della sposa, attraverso dei gesti l’esorta a tenere la schiena dritta e la testa alta in una postura rigida.

Ha preso proprio alla lettera le mie parole eh! Certo che almeno durante la cerimonia di nozze potrebbe lasciare in pace la povera Elizabeth senza rammentarle le pose corrette del galateo!!

Il gazebo che andiamo lentamente a raggiungere dove ci attende lo sposo e un elegante ufficiale in divisa è intagliato nel legno nel quale appaiono delle graziose incisioni raffigurati angioletti che abbracciano cuori o suonano arpe.

Un lungo tappeto rosso si estende davanti a noi, mi sento quasi una star del cinema che sfila sul red carpet!

Ai lati sono disposte decine di panchette occupate dagli ospiti, gli abiti di quest’ultimi sono molto sfarzosi, abbondano di ingombranti (forse troppo) lustrini, merletti, e molto altro ancora... sembra di essere al circo! Ma la cosa più assurda, almeno per me, è vedere gli uomini truccati con un pesante strato di cerone bianco in viso e la loro nuca ricoperta da pesanti parrucche bigodinate, non potrei mai abituarmi ad una visione simile, non so come reprimere la risata!!

Il mio compito è quello precedere Elizabeth e spargere petali di rosa bianchi e rossi per tutto il tragitto al fianco di Samantha che si pavoneggia tutto il tempo in buffi inchini e smaglianti sorrisi.

E’ entrata proprio nella parte della diva! Non ci sono mica i paparazzi nascosti dietro alle palme che non aspettano altro di rubarti una foto sai?! Neanche esiste la macchina fotografica!!

Non tutti gli invitati qui presenti sono felici per i due sposi però, non vedono di buon occhio il grado sociale di Will, per loro è solo un umile fabbro...

Diamine! Ma se la prima volta che l'ho visto mi è sembrato più per bene di metà delle persone qui presenti!

Che cosa assurda, certo che la società di questo tempo ha proprio regole severe!!

Arrivati al gazebo Weatherby Swann bacia sulla guancia la sua bambina e l’affida per sempre all’uomo della sua vita, che lei ha trovato in un popolano forgiatore di spade il quale però l’ama più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Gli sguardi dei due sposi finalmente si incrociano, ma sono emozionati al punto che si fissano senza riuscire a dire nulla di minimamente sensato.

Che dolci!! Penso emozionata io per loro prendendo posto alla destra dei due innamorati, seguita dalla seconda damigella che finalmente ha smesso di dimenarsi come una scimmia liberata dalla gabbia.

L’ufficiale richiama l’attenzione di tutti schiarendosi la voce e comincia ad esplicare un discorso di benvenuto, la cerimonia inizia!!!

Riesco a rimanere composta ben poco, queste bellissime scarpe in raso costeranno anche, ma danno l’impressione di avere una tagliola per orsi ai piedi!!! ...E poi sto cercando ancora un certo pirata…

Jack Jack Jack dove diavolo sei?! Argh dannato furfante! Se nel frattempo te la sei svignata con la MIA mappa setaccerò a fondo i sette mari per ritrovarti!!!

SAMANTHA: "Non sono carini?!"afferma con tono sognante come non l’avevo mai vista riferita agli sposi.

IO: "Ja.. aehm… Sì, sono una delizia!!" rispondo senza nemmeno sapere di che sta parlando.

SAMANTHA con il suo solito fare da pettegola: "Non hanno passato giorni facili sai, nessuno vedeva bene questo matrimonio, ed è già la seconda volta che si celebra! Ma… Stai per caso cercando qualcuno??" domanda alterata vedendomi del tutto distratta.

Con un tono innocente: "Io?! Noooo... Oh, guarda! Si stanno per scambiare gli anelli…"

Dalla mia posizione posso godermi perfettamente la scena: l’ufficiale ha un'aria distaccata mentre i due novelli sposi sono impacciati ed emozionati, per loro questo sarà un giorno indimenticabile:)

Quasi con le lacrime agli occhi Elizabeth prende la mano di William con delicatezza e infila nel suo anulare un anello d'oro incastonato da una pietra azzurra.

Il giovine fa lo stesso, ma questo anello è incastonato da una pietra rossa.

"Con il potere a me conferito... Io vi dichiaro marito e moglie [rivolto a Will] può baciare la sposa!"

Nel momento in cui le loro labbra si uniscono, gli invitati si alzano in piedi e applaudono sempre con fermo contegno.

Siiii evvai, è fatta! Ora nessuno potrà più ostacolarli, al diavolo questi borghesi stoccafissi con la puzza sotto al naso che se le loro figlie non sposano un nobile ricco non sono contenti!!!

Esulto ancora sul posto mentre una folla gioiosa accorre verso la coppia con l’intento di porgere le proprie congratulazioni.

Tutto è bene quel che finisce bene!

Mi allontano dal trambusto riparandomi all’ombra di una palma, il sole si è innalzato nel cielo per sbirciare dall’altro il grande avvenimento come uno degli invitati e inizia a far davvero caldo qui!!

Ho come la netta sensazione di essere osservata, ma qui intorno non c’è nessuno, sono tutti accalcati attorno agli sposi… Mah, sarà una mia impressione!

Non mi va di starmene con le mani in mano, mi trovo in uno spiazzo stupendo, meglio passeggiare un poco!

Prima mi levo le tagliole dai piedi, è meglio camminare sull’erba a piedi nudi, la gonna del vestito è lunga non se ne accorgerà nessuno!!

Passo davanti una tavola imbandita di stuzzichini e tra tutta la vastissima scelta rubo una fetta di mela tagliata a forma di cuore con sopra della glassa.

Un giovane cameriere niente male dall’altra parte del bancone mi porge un sottile foglietto di carta per poggiarci sopra il frutto in modo da non sporcarmi le mani e io ringrazio cordiale.

“Sono indiscreto se domando il vostro nome milady?”

chiede a occhi bassi fingendo di essere occupato a riordinare dei salatini in un vassoio.

IO: “Voi non dovreste essere più professionale nel vostro lavoro e interagire il meno possibile con i clienti?!” rispondo spavalda però sempre sorridendo.

“Avete ragione” ammette ridendo.

IO: “In ogni caso non lo siete affatto! Il mio nome è Jennyfer, piacere!” mi presento porgendogli la mano.

Lui abbandona all’istante delle pinze argento con cui armeggiava e si appresta ad afferrare delicatamente la punta delle mie dita per rispondere a rimando.

Ah! Io amo i baciamano, nel futuro non esistono più, non sanno nemmeno cosa sono… Qui invece è utilizzato tantissimo, che delizia!!

“Incantato! Io invece so-…”

La sua presentazione viene bruscamente interrotta da una grossa noce di cocco lanciata da un luogo esterno da noi che colpisce il povero cameriere proprio in testa facendolo cadere a terra svenuto come un birillo.

I suoi colleghi lo soccorrono immediatamente, ma il povero ragazzo è finito tra le braccia di Morfeo e al suo risveglio si ritroverà un bel bernoccolo sopra la tempia.

Mi riprendo dallo spavento e volgo di scatto lo sguardo alle mie spalle per cercare di individuare la fonte della intrusione, ma è tutto calmo come il mare senza una bava di vento, chi diamine è stato?!?

Uhm, ho un certo sospetto…

Avrei voluto trattenermi qualche minuto di più al banchetto per accertarmi che fosse tutto risolto, ma i colleghi del giovane mi hanno esortato ad allontanarmi e così ho fatto.

Poveretto, non si meritava un colpo del genere!

Gusto sconsolata lo spuntino ritornando sui miei passi, da dietro un maestoso salice piangente intravedo solo un uomo al cospetto dei festeggiati e decido di avvicinarmi.

Attendo a una breve distanza che i due innamorati si liberino del tutto, nel frattempo osservo un po’ incuriosita il singolare soggetto di fronte a loro: si tratta di un uomo ben distinto con indosso una divisa diversa dalla altre, di grado maggiore credo!

La sua nuca è ricoperta da un cappello a tricorno e una parrucca bianca arricciata all’altezza delle orecchie lo fa sembrare un cono gelato munito di biscotto glassato sulla cima. Reprimo un risolino tappandomi la bocca e distogliendo lo sguardo.

Un colpo di vento fa volar via dalle mie mani il foglietto di carta donatomi dal gentile cameriere, accorro subito a raccoglierlo avvicinandomi involontariamente ai freschi sposi. Non è educato inquinare il parco di villa Swann!!

Mentre mi trovo chinata a terra un sibilo improvviso mi fa sobbalzare: l’uomo in divisa sguaina di scatto la spada e si mette ad ammirarla come se fosse un trofeo.

O mio dio, per un secondo ho creduto che volesse far degli sposini uno spiedino 0_0

“Questa è una spada sontuosa… Dall’uomo che l’ha forgiata mi aspetto la stesse cura fedele e devota in ogni altro aspetto della sua vita!” proclama mantenendo lo sguardo sul gladio.

Mi rialzo lentamente, quel suo fare calmo e freddo mi ha tramortito, Will invece interviene deciso: “Non temete Commodoro Norrington, sarà fatto!” rassicura stringendo a se la sua sposa.

Commodoro eh? Avevo indovinato riguardo la divisa!

Negl’occhi di ghiaccio dell’ufficiale scorgo amarezza e una profonda mestizia, ma l’espressione del suo volto non tralascia nulla.

Annuisce stentatamente e si congeda accennando un ossequio. Quando mi passa accanto porta una mano al cappello sollevandolo rispettosamente.

 “Miss…” dice di sfuggita diretto a passo svelto verso un altro militare.

Presa di sorpresa improvviso un inchino e seguo i suoi movimenti a occhi bassi ancora in suggestione.

JAMES: “Gillette!” richiama a gran voce il militare a cui si avvicina facendolo scattare sull’attenti.

“Signore” risponde solenne in postura pancia indentro petto infuori.

JAMES: “Come sono le condizioni del nostro prigioniero? L’ultimo arrivato…”

GILLETTE: “E’ sorvegliato da un doppio turno di guardia, dall’alba al tramonto Commodoro…” esplica al suo superiore ancora in postura ferrea.

Dirigono con assolutismo quest’isola eh! Bene, qualcuno con un po’ di buon senso!

Mentre sto per voltarmi con l’intento di raggiungere finalmente Elizabeth e Will qualcuno intralcia il mio cammino trattenendomi dalla gonna del vestito.

“Oh!” mi sfugge di sorpresa mentre la stretta alle mie spalle mi blocca con saldezza.

Ruoto il busto per poter volgere indietro lo sguardo e vedo Jack rannicchiato ai miei piedi che fissa un poco angustiato nella direzione del Commodoro Norrington.

La sua posa raggomitolata fa quasi tenerezza, ha una mano vicino alla bocca come un bimbo impaurito dal temporale che per calmarsi si succhia il pollice o stringe a se il suo amorevole orsacchiotto, seppur la sua è chiusa in un pugno.

IO: “Capitano, cosa diamine combinate laggiù??” domando riprendendomi con tono contrariato e in visibile imbarazzo.

Jack accenna un verso per farmi tacere: “Coprimi!!”

IO: “Non osate zittirmi in quel modo, laggiù c’è un ufficiale rispettabilissimo con cui potrei lamentarmi!!” lo provoco innervosita.

JACK: “Appunto!!!” conferma in un sussurro soffocato senza distogliere lo sguardo da lui per farmi intuire la causa della sua angoscia.

Ci mancava solo che gli dovessi fare da mantello dell’invisibilità !!

“Jennyfer…! Jack?!” La voce degli sposi richiama la nostra attenzione.

Oh no, alzati Jack!!!

ELIZABETH: “Va tutto bene?” domanda preoccupata piegando leggermente la testa da un lato.

IO: “Ehm, si si!! E’ che il Capitano… i-il Capitano…” cerco di pensa a qualcosa pensa a qualcosa!!!

JACK: “Mi è caduto uno dei miei anelli e Jenny si è gentilmente offerta di aiutarmi a cerarlo, ma non ce n’è stato bisogno l’ho ritrovato subito. Guardate, eccolo qua!” esibisce iniquamente il monile sfilato poco prima dalle sue stesse mani mentre ci distraeva a parole.

WILL: “E dove lo stavi cercando? Sotto la gonna di Jennyfer mentre sbirciavi le sue discinte gambe?!” dice divertito scuotendo il capo.

IO: “COSA? No, ma no…”

Oddio, ci mancava solo questa… Dannatissimo pirata!!

La prossima volta assumi qualcun altro per farti da copertura, io non ne voglio sapere niente!! In questo momento vorrei seppellirmi viva.

Fingo di pettinarmi i capelli con le dita per sfuggire all’imbarazzo, ma le mie guance si imporporano comunque.

Il Capitano volge uno sguardo interrogativo allo sposo, quando poi lo posa su di me invece la sua smorfia stralunata muta in una stupita ed incredula.

Mi squadra di sottecchi da capo a piedi, probabilmente quando aveva il Commodoro alle calcagna era troppo impensierito a salvarsi la pellaccia che a rivolgermi attenzione.

ELIZABETH: “Non temere Jack! Io e Will sappiamo cosa ti affligge, ma non angustiarti! James ha promesso di darti tregua per oggi, è venuto qui apposta per dircelo!” spiega rassicurando l’animo irrequieto del Capitano.

JACK: “Non è venuto a dirlo a me però!!” borbotta indignato ricercandolo nel parco con lo sguardo.

WILL: “Ora lo sai, goditi sereno la festa!” esorta gioioso dandogli una pacca sulla spalla.

IO: “In proposito volevo farmi le mie più care congratulazioni, siete una coppia strepitosa, il mio riferimento! Avete combattuto ogni pregiudizio di questa società effimera e-…”

ELIZABETH non mi fa nemmeno concludere la frase che mi abbraccia stretta quasi urlando di felicità: "Grazie Jennyfer!!! Non so cosa avremmo fatto senza di te!"

IO: "Ma cosa dici? Figurati! Per me è stato un vero onore, davvero!"ammetto quasi commossa.

ELIZABETH: “Ah, un’ultima cosa Jack! Ti ho scorto arrampicato su una palma poco fa, cosa…?”domanda lasciando in sospeso il quesito.

Palma… Sulla palma cresce il cocco!

JACK: “L’ho fatto per avere una panoramica migliore dell’intera cerimonia gioia!” esplica con aria altezzosa seppur stralunando gli occhi intimorito inizialmente come colto nel segno, ma Jack sa mascherare tutto benissimo.

Certo, come il sole… Oppure per lanciare una noce di cocco in testa a qualcuno!!

WILL: “Ma… Perdonami Jack, questo cos’è?!” si avvicina al Capitano raccogliendo da un lembo della sua giacca un guscio circolare marrone con una lieve peluria dello stesso colore sulla superficie.

“Nulla nulla, cosa vuoi che sia William! Un frammento di una trave del mio veliero che tanto maestoso non lo è più. Reclama manutenzione! Posso contare su di te per dei lavoretti manuali all’occorrenza?!” divaga il discorso concludendo con una proposta che attende sia confermata attraverso una mano tesa.

“Certo!” accetta entusiasta Will stringendo l’accordo.

Lo sapevo lo sapevo lo sapevo che c’era di mezzo il tuo zampino filibustiere strampalato!!

Ma perchè l’ha fatto? E per caso… Geloso??

“Ora vogliate scusarci, ma noi togliamo il disturbo!” Elizabeth prende per mano Will ed insieme si allontanarono lasciandomi da sola con Jack.

Disturbo? Disturbo?? Ma quale disturbo, rimanete qui vi prego!! NO? Ve ne andate?? E allora portatemi con voi, per favore!!! Non lasciatemi qui sola con…

JACK: "Prima mi è sfuggito di sottolinearlo, ma sei un vero splendore dolcezza!!!" mormora piegando le ginocchia per raggiungere la mia altezza e guardarmi negli occhi.

Dio, per confezionare questo bell’abito avranno usato metri di stoffa e in questo momento è come se mi sentissi esposta con nulla indosso.
D’accordo, ora mi ha rallegrato un poco scoprire il responsabile dell’imbarazzante episodio dinanzi il banchetto, ma sta di fatto che non so proprio cosa rispondergli, sarà ancora arrabbiato con me? Come diavolo potrebbe reagire…

IO: "Ti ringrazio" dico semplicemente alzando di poco lo sguardo affranto da troppi pensieri.

JACK: "Sinceramente pensavo che tu fossi ancora arrabbiata con me per ieri mattina, ma spero decisamente che tu non lo sia più nevvero?" domanda gesticolando nel suo modo stravagante per attirare in qualche modo la mia attenzione.

Come dici?? La sua affermazione fa scattare immediatamente in miei occhi spalancati di stupore verso i suoi.

IO: "Dir la verità io pensavo che tu fossi ancora arrabbiato con me per quella storia… "

JACK: "Dunque è tutto sistemato, giusto??"
Trattenendomi dal dimostrargli tutta la mia felicità per quello che mi ha appena detto sorrido semplicemente senza rispondergli.

Dopo essermi rilassata cerco di cambiare discorso: "Capitano, non vi ho visto per tutta la cerimonia, dov’eravate finito?"

JACK: "Bhe tesoro, devi sapere che per il governatore Swann non sono proprio il benvenuto e poi non avevo vestiti adatti. Non ho accettato quelli snob di Will…" sminuisce sprezzante in una smorfia buffa.

O sulle palme a lanciare cocco in testa ai poveri ragazzi che commettono il grave errore di parlarmi unicamente…

IO: "E posso chiederti per quale motivo qui, secondo il governatore, non siete il benvenuto?" domando timorosa.

JACK: "E’ una storia lunga…"

IO: "Bhè il tempo non ci manca…" esorto intrigata.

Mi sorride e continua : "La prima volta che ho incontrato la signora Turner lei era caduta in mare e io mi sono prontamente precipitato a soccorrerla, ma dopo che hanno scoperto la mia identità volevano impiccarmi, lei mi ha difeso e io per assicurarmi una fuga indisturbata l’ho usata come una sorta di ostaggio, anche se non fu così…"

IO: "WOOW! Sono affascinata dal vostro modo di stringere amicizia Capitano!!!" affermo sconcertata.

JACK: "Però funziona!" ribatte sorridendo.

Ma deve sempre solo aver ragione lui?!?

Che sorriso però…

Credo di non essere ancora pronta ad ascoltare o credere ai suoi racconti che, come prima si è voluto dimostrare, sono più falsi che veri, anche se adoro il vigore con cui li esprime…

IO: "Bhè se non vi dispiace Capitano, io vado a cambiarmi… Mi sento un tantino ridicola così!" ammetto lisciando la gonna del vestito.

JACK: "Non dire fandonie, secondo me stai divinamente…!" si oppone.

Davvero??

IO: "Non esageriamo…" esorto contrariata per non arrossire.

JACK: "Allora torna ai tuoi vestiti da uomo!" afferma un poco distaccato.

Già, quelli non è che mi stiano meglio…

Si avvicina bloccandosi al mio fianco, il suo torace è accostato a me e la sua bocca mendace si trova a un centimetro dal mio orecchio.

Mi sento come quando si perde l’equilibrio e rimani in bilico nel panico più assoluto spingendoti disperata in avanti e indietro per ritrovare stabilità senza riuscirci.

“Questi dannati aristocratici non permettono nessuna effusione in pubblico lo sai? Potrebbero giudicarti male altrimenti…” sussurra prima minaccioso e poi divertito.

Si riferisce a me e il cameriere prima o io e lui adesso?

IO: “A me non interessa l’assurdo parere di quei altezzosi clown da circo Capitano!” rispondo sempre più confusa.

JACK: “Questo è parlare!” incoraggia sostenendo la mia opinione.

“A dopo dunque!” conclude baciandomi delicatamente sulla guancia destra.

IO ancora frastornata: “E… E questo allora cos’era?!” domando mentre si allontana.

JACK: “Il bacio sulla guancia è permesso!” dice a gran voce già a me distante giustificandosi.

Se lo dite voi…

Si volta definitivamente non prima d rivolgermi un ultimo accenno con la mano.

A dopo furfante!

 

-

 

Dopo esser tornata alle mie solite vesti ho ancora un po’ del pomeriggio libero e stabilisco di trascorrerlo a visitare fino alle fondamenta quella fantastica villa 'd’epoca'.

Nell’abitazione non c’è quasi più nessuno: i domestici sono troppo indaffarati a rimuovere nel parco le decorazioni della cerimonia, ormai superflue dato che si è conclusa e i signori Turner non sono in casa.

Cammino tranquillamente per uno dei tanti corridoi, alzo distrattamente lo sguardo verso il soffitto e vedo 4 magnifici lampadari in cristallo che mi lasciano del tutto a bocca aperta per qualche secondo.

Questi signori Turner non li conosco tanto, ma si trattano davvero bene!!!

Il mio pensiero viene interrotto da un rumore di passetti frettolosi che mi si avvicina.

Abbasso la testa e mi raggiunge correndo Dylan con il viso segnato da un broncio disperato e impaurito.

DYLAN: "JENNYFEEEER!!! Nascondimi ti prego, quella non è una governante ma un mostro travestito da donna!!!" mi supplica agitato aggrappandosi implorante alla mia camicia.

Mi chino leggermente in avanti per prenderlo imbraccio e lui si stinge a me nascondendo il volto nell’incavo tra la mia spalla e il collo.

Quando raddrizzo la schiena mi rendo conto che sono almeno 5 anni che non lo stringo a me così, infatti il peso del mio golosone è cambiato di parecchio!!

Ma che ci è successo in tutto questo tempo? Possibile che non abbiamo fatto altro davvero che litigare…

Porto una mano alla sua nuca quasi per convincermi che non lo stia solo immaginando e accarezzo lievemente la sua chioma arruffata per rassicurarlo.

IO: "Dylan, ma cosa è successo??" domando frastornata.

DYLAN: "Quell’arpia mi sta cercando e vuole insegnarmi a bere il thè stando seduto composto a tavola, io gli ho detto che faccio come mi pare, poi sono scappato ed ora mi sta cercando. TI PREGO JENNY AIUTAMI!!!" lagna singhiozzando con una nota capricciosa.

Fiiiu, che sollievo! Credevo fosse successo qualcosa di  davvero grave!!

IO: "Bhe, secondo me una lezione di comportamento non può farti che bene!!! [le sue sopracciglia si aggrottano in un’espressione astiosa] Ma visto che sono buona… Ti aiuto!” stabilisco in un sorrisetto furbo.

La rabbia scompare dai suoi occhietti smeraldo e al loro interno si accende una luce discola.

Cosa mi invento adesso?!

Ricerco intorno a noi un suggerimento, adocchio un ripostiglio nelle vicinanze e d’impulso l’esorto ad entrarci per rimanere lì buono fino a mio nuovo ordine come direbbe Jack.

DYLAN: "Va beeeeene Jenny!" accorda rassegnato prima di fiondarsi dentro ancora tremolante.

Non ci posso credere, per la prima volta nella sua vita mi ha ubbidito subito!! Forse dovrei aiutarlo più spesso!

Mi accerto che sia tutto almeno momentaneamente risolto e poi m’ incammino verso le scale con l’intento di scendere al piano inferiore per scambiare quattro chiacchiere con la governante.

I miei passi lenti sono l’unico rumore che sembra riecheggiare in tutta la grandissima villa vuota, brrr mette quasi paura!

Non appena scendo l’ultimo gradino con mia grande sorpresa mi ritrovo davanti l’abominevole educatrice in uno pietoso stato di subbuglio.

Era mio proposito partire a parlarle con calma, consigliandole di essere paziente con il pestifero, che è un bambino un po’ agitato e va preso con dolcezza…

Ma lei non mi fa neanche aprire bocca, mi chiede starnazzando ansimante per la corsa: "DOVE DIAMINE SI TROVA QUELLA PICCOLA PESTE?? E’ PIU’ DI MEZZ’ORA CHE LO CERCO DISPERATAMENTE PER TUTTA CASA!!!"

Rimango senza parole per qualche secondo, poi ancora frastornata esclamo: "Si calmi, la prego! So per certo che è molto difficile, ma deve avere tanta pazienza con lui.

Sta vivendo una situazione mooolto particolare ultimamente e ha bisogno di essere rassicurato da parte di un adulto!" esplico titubante mentre i suoi occhi austeri mi analizzano da capo a piedi.

La governante si ricompone prima di controbattere saccente: "Bhe, credo proprio che a questo punto toccherà a me dare la giusta educazione a quel terremoto… Dopo essermi accertata io stessa che lei non n’è stata in alcun modo all’altezza!!!" sottolinea sgarbata.

Cosa?? MA COME SI PERMETTE!!! Ok, mio fratello sarà anche stressante e questo lo so bene, ma questa arpia non è autorizzata ad offendere così me, mio fratello e i nostri genitori, ora le faccio vedere io!!!

"Senta un po’ lei, come osa oltraggiare in questo modo me e la mia famiglia?!?" rispondo animosa.

"Mi permetto eccome!!! Vuole che suo figlio cresca così nella maleducazione e nell’ignoranza!?!" definisce alterata aumentando l’intonazione di per sé già insopportabile.

QUESTA E’ LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO!!!

Stavo per farmi avanti e cantagliene di tutti i colori, quando una figura si materializza alle mie spalle, mi tappa prontamente la bocca con una mano e afferma cortese verso la donna: "Ci scusa solo un secondo??"

Riconosco alle mie spalle la voce di Jack che sempre impedendomi di parlare mi trascina a forza in una stanza e si chiude la porta alle spalle.

"COSA CAVOLO STAI FACENDO!!!" replico urlando una volta libera.

JACK: "Ssssh, non farti sentire!!!" dice facendomi segno di tacere accostando l’orecchio alla porta.

"NO! Io mi faccio sentire eccome ad-…"

Jack mi blocca di nuovo costringendomi a rimanere ferma attraverso una salda presa sul il polso.

JACK: "Calmati dolcezza d’accordo?!… Va tutto bene!” mormora rassicurante.

IO spazientita ad alta voce : “Tutto bene un corno!!! Hai sentito cosa ha detto?!”

“Quella governante ha dei stretti rapporti con i soldati del porto comprendi?! Lo so che è difficile… ma cerca di rilassarti e di essere carina con lei…! Non vorrei cacciarmi in guai peggiori di quelli in cui mi trovo già ora…" spiega esplicando le ultime parole in tono preoccupato.

"Ooooh! Il Capitan Jack Sparrow ne ha combinate una delle sue anche qui e ora IO devo pagarne le conseguenze?!" dico divertita in modo più sensuale possibile avvicinandomi molto a lui.

Jack non si fa ripetere l’invito due volte e mi mette le mani attorno ai fianchi dicendo:

"Dolcezza, hai una minima idea di quello che mi farebbero se mi trovano da questa parti?"

IO: "No Capitano e sinceramente in questo momento non m’interessa…" rispondo socchiudendo le labbra in una piega provocante ricevendo un ghigno malizioso da parte sua.

IO: “La vita è così breve che potremmo morire anche in questo momento senza alcun bisogno di quei militari in divisa vermiglia…”

Ed io così tra le tue braccia me ne andrei volentieri… (Capitana e Scilla piangono, perdonate la demenza ^^’ NdAutori)

JACK corrugando la fronte divertito: “Cosa intendi dire con questo?!”

“Ad esempio che qualcuno potrebbe lanciarti in testa una noce di cocco e lasciarti lì stecchito!!” affermo seccata in tono di rimprovero.

JACK: “Credi davvero che possa essere così letale?!” domanda dubbioso.

“E’ quasi toccata la stessa sorte ad un innocente cameriere quest’oggi dopo la cerimonia e voi siete stato visto su di una palma dalla sposa, ne sapete niente?!”

JACK: “Non ero io” si discolpa innocente.

Mentitore!!

“Dunque dov’eravate Capitano?!” domando inquisitiva.

JACK: “Mi aggiravo per questi corridoi come sin ora, e a proposito, molto graziosa la tua veste da camera!” si complimenta in una smorfia beffarda.

0_0 Sgrano gli occhi inorridita, e lui come lo sa??

Rimango del tutto sbigottita senza riuscire a replicare se non con boccheggianti monosillabi.

IO: “Che cosa??”

JACK: “Ho scordato di dirti che la porta della camera è rimasta leggermente socchiusa mentre indossavi l’abito da cerimonia…” afferma errante inclinando la testa.

Sbatto le ciglia più volte sbigottita, oddio che sciocca sono stata, ero così di fretta che neanche me ne sono resa conto!! Vorrei sprofondare nei meandri della terra per nascondermi dalla vergogna…

Distolgo il suo magnetico sguardo arrossendo come una bambina in preda allo sconcerto.

“Aspetta… Ma come fate a saperlo?? [mentre pronuncio le parole mi viene in mente una mezza idea di come possa conoscere questo imbarazzante dettaglio] …Siete un essere spregevole!!!” grugnisco oltraggiata.

JACK: “Ferisce più la spada” ribatte intrigato “E in ogni caso ti stavo prendendo il giro!” ammette divertito.

IO: “Oh!! Che sollievo…!!” mi tranquillizzo gioiosa “Ma voi siete comunque ignobile, vi divertite a burlarvi di me!!” lo biasimo alterata.

JACK: “Mi diverto a farti arrabbiare…” precisa beffardo avvicinandosi ancora di più.

IO l’interrompo prontamente dicendo: "Bene! Dunque considerato che per oggi vi siete svagato abbastanza io tolgo il disturbo!!"

Mi libero dalla sua presa per avviarmi verso la porta sottolineando: “Ho modo di ritenermi offesa!!”

Jack improvvisa una teatrale smorfia di tumulto e affanno, ecco che si prende nuovamente gioco di me!

Prima di abbassare la maniglia mi giro verso di lui dicendo: "Al prossimo show Comandante! Sarà per un’ altra volta, ora ho altri impegni più importanti!!" definisco rifacendomi alle sue parole di ieri.

Mentre richiudo la porta contemplo un’ultima volta quegli splendidi occhi cioccolata che mi osservano maliziosamente e con aria di sfida.

Questa il Capitano non me la farà passare liscia penso sorridendo.

Eccomi di nuovo nel corridoio dove poco prima stavo per mandare al diavolo quell’impertinente governante.

Ma dov’è finita?? Ah eccola! L’ho scambiata per una colonna di marmo del palazzo… Forza Jenny, vai!

Faccio un respiro profondo, cerco di stare calma e mi incammino lentamente verso di lei.

Tengo i nervi saldi, cerco di scusarmi brevemente, ma lei al posto che ascoltarmi sembra del tutto distratta, quasi assente.

Mi giro nella direzione in cui si smarrisce il suo sguardo e scorgo Jack attraversare a passo instabile il corridoio e dirigersi verso l’uscita.

Ora capisco perché è così disattenta, come darle torto con un tale individuo!

"E colui chi sarebbe??" domanda frastornata.

Oh no, cosa gli rispondo?!? Non posso di certo dirle la verità!!!

Sto quasi per ribattere tentennando, ma lei mi precede e prosegue: "Che camminata insolita… Ma davvero affascinante!!!" nota ammaliata.

Cerco di tagliare corto per tornare al più presto verso la nave che tra poche ore dovrà essere pronta per la partenza.

Come fa quello stralunato pirata a rapire il cuore di una così fredda e rozza Governante??

Recupero Dylan che aspetta in mio consenso per uscire dallo sgabuzzino in cui si trova da un bel po’, attendo il ritorno di Will ed Elizabeth per rinnovare le mie congratulazioni ed infine mi dirigo serena con il mio amorevole funghetto verso la Black Pearl.

Avrei voluto aver notizie riguardanti la salute di quel povero cameriere, ma non ne ho avuto modo dato che la servitù al termine di ogni celebrazione si è ridotta alla quantità oridnaria.

Ci incamminiamo un po’ smarriti per le strade di Port Royal, la villa dei Turner si trova proprio vicino al mare, non dovrebbe essere poi così tanto difficile ritrovare il molo!

Noto con immenso piacere che questa è una città molto ordinata e ben organizzata!

C’è poca gente in giro a quest’ora, e da una parte per me è un sollievo vedere che in caso di un’aggressione improvvisa ci sarebbe un soldato ad ogni angolo pronto a soccorrere.

Arrivati al molo saliamo sulla nave, Dylan si precipita subito in cucina ad abbuffarsi dato che la vecchia megera non gliene ha dato modo.

Per quanto riguarda me non vorrei mettere a rischio la vita di qualcun altro e poi non ho appetito, con l’arrivo di alcune casse da caricare a bordo trovo insieme ad altri pirati che mi aiutano a trasportarle un modo per trascorrere la fine della serata.

"Il Capitano ha ordinato di lasciar pure le casse sul ponte per questa notte, provvederà lui personalmente a sistemarle nella stiva l’indomani" mi riferisce un membro della ciurma.

Secondo me mentiva… Domani non’appena leveremo l'ancora mi costringerà a farlo dato che in qualche modo si deve vendicare della mia fuga di oggi pomeriggio!

Mentre termino l’incarico di “facchino” ho persino la possibilità di ammirare un fulvo tramonto da mozzare il fiato, che altro si può volere di più!

Forse proprio quello a cui ho assistito quest’oggi…

 

Trascorro tutta la sera sul ponte con Dylan e i pirati che mi hanno aiutata nel tardo pomeriggio, ascoltando le loro storie fantasiose intrise di racconti avventurosi.

Si fa molto tardi e sono costretta ad ammettere che in fin dei conti mi sono divertita molto con loro, seppure mi è quasi impossibile da credere.

L’unica cosa di cui vorrei essere davvero certa in questo momento è dove si trova Jack, non l’ho visto per tutta la sera, inizio a preoccuparmi un po’!

Le sue parole relative alle gravi conseguenze che causerebbe la sua presenza in questo porto militare mi sono sembrate ironiche… E se invece per una volta non stesse mentendo?

Ma cosa sto dicendo, mi preoccupo per lui??? Non ha mica 8 anni e mezzo!!!

Sono ben consapevole di questo, ma non riesco comunque a togliermi questo pensiero dalla testa…

Durante la narrazione di una rocambolesca avventura mi assento con la scusa di andare a controllare la situazione in cucina per non indurre Dylan a seguirmi, ma invece le mie intenzioni sono ben diverse.

Percorro l’intera nave da cima a fondo, del Capitano nessuna traccia…

Infine faccio ritorno sconfitta verso la mia cabina, dove all’interno Dylan starà dormendo già da un po’.

A furia di camminare su e giù per tutta l’imbarcazione avverto un po’ di stanchezza, ma sono certa di non riuscire ad addormentarmi comunque per le troppe preoccupazioni.

Entro a passo felpato nella camera da letto, sfilo gli stivali che sveglierebbero il "terremoto" per non far rumore e mi siedo delicatamente sul letto.

Rifletto a lungo sulla mia situazione e delle conseguenze che stanno avvenendo nel futuro senza la nostra presenza.

La mia mente si affolla di mille pensieri, la stanchezza mi pervade le membra colpendo le palpebre che diventano a poco a poco sempre più pesanti fino a farmi addormentare nel giro di pochi minuti.

 

Chi è ke avrebbe fatto fatica ad addormentarsi, eh!?!?! lool

A presto!!^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il vice comandante della Blue Stone. ***


Nota delle autrici: Siccome oggi ci sentiamo tanto buone, (cosa per me molto rara!!! NdCapo) e anke xkè oggi è il compleanno di entrambe ^^ abbiamo anticipato la pubblicazione del nuovo capitolo! :)

 

Come la calma dopo la tempesta, dopo un "litigio" c'è stato il "chiarimento" e ora?

Cosa porterà la burrasca nella calma piatta?

Leggete x scoprirlo

 

Bacioni

 

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

 

Capitolo 13

Il vice comandante della Blue Stone

 

Il giorno seguente mi sveglio molto presto.

Apro gli occhi, guardo attraverso la finestra e mi godo, tra il calore delle lenzuola, il sorgere dell’alba.

Dopo un po’ mi giro verso Dylan e noto con felicità che dorme ancora.

Mi alzo senza far rumore, vado verso la parete che confina con la stanza di Jack.

Accosto l’orecchio per ascoltare se c’è qualche rumore, ma non sento nulla a parte un profondo silenzio.

Attendo qualche minuto, ma non riuscendo a sentire nulla decido di entrare.

Apro silenziosamente la porta appena solo per sbirciare in giro.

Chissà perché la tiene sempre aperta??

Forse anche lui di notte entra di nascosto nella mia…

Cerco di osservare la situazione dalla sottilissima fessura.

Non riesco a vedere nulla a parte 3 bottiglie di rhum sparse sul tavolo in mezzo alla stanza.

Apro la porta un po’ di più per poter vedere il letto.

Eccolo, il Capitano è là che dorme come un angioletto!!!

Si è messo in una posizione stranissima… sembra quasi che, la sera prima, si sia tuffato sul letto e che si sia addormentato così…

Questo uomo è strano pure quando dorme, non solo quando è sveglio!!!

Sorrido vedendo che dorme serenamente, lì in quella posizione che per una persona normale sarebbe scomodissima, a petto nudo e con le gambe che penzolano giù dal letto.

Richiudo la porta ridendo. Sto molto attenta a non far nessun rumore, mi vesto e scivolo fuori dalla cabina.

Arrivo sul ponte e non trovo alzato ancora nessuno a parte il pirata a cui Jack ha assegnato il compito di dirigere la nave durante la notte.

Per fortuna non mi vede e allora decido di tornare verso le cabine per aspettare che il Capitano si svegli, e mi trovi ad aspettarlo in corridoio.

Mi chiedo dov’è che si rifugia da ben 2 notti senza avvertirmi di nulla!!

Bhè forse se aspetto ancora un po’ esce dalla cabina e posso chiederglielo di persona!

Aspetto in quel corridoio per circa due ore o forse di più.

Alla fine, stanca di aspettare, mi dirigo infuriata verso il ponte e mi metto al lavoro.

Comincio a trasportare le casse di viveri e rhum nella stiva.

Una volta depositati mi metto a sistemarli sui vari scaffali.

Apro tutte le casse e quando arrivo l’ultima e ne tiro fuori il contenuto comincio a ridere.

La cassa contiene dei sacchi di farina e sopra uno di questi c’è un biglietto con scritto: ”Dato che l’ultima volta tutta quella che c’era mi è finita in testa. Me la fai assaggiare questa “pizza” stasera?”

“L'avrà scritto Jack!” dico sorridendo.

Mi infilo il biglietto in tasca e comincio a mettere tutti i sacchi in colonna per poi trasportarli più ordinatamente sugli scaffali.

Dopo qualche minuto mi fermo per un secondo e poi continuo.

Afferro tra le braccia un sacco, mi giro per aggiungerlo al resto della colonna quando vado a sbattere contro una figura che si trovava dietro di me, cado all’indietro facendo volare in aria il sacco di farina che avevo tra le mani che mi atterra dritto dritto sugli stivali e si squarcia facendoli diventare interamente bianchi.

“NOOOOOOOO!!! CAVOLO, avevo appena finito di ripulirli!!!”.

Alzo lo sguardo in alto e vedo la faccia divertita di Jack che mi dice:

”Buongiorno tesoro! Dormito bene questa notte?” Sposta il sacco che mi blocca i piedi sporcandosi la giacca e le mani anche lui e poi mi porge le mani per aiutarmi a rialzarmi.

Gliele porgo volentieri, mi rialzo e dico in tono più offeso possibile: “Dove sei stato tutta notte??”

JACK: ”A una domanda non si risponde con una domanda!!!”

IO: “E questo chi lo dice?”

JACK: “IO dolcezza”

Eccolo qui a 20 centimetri da me con quel sorriso infinitamente meraviglioso…

JACK: “Se non sbaglio noi abbiamo un conto in sospeso”

Non vuole lasciarmi i polsi e allora gli rispondo indietreggiando: ”Uhmmm… io non ricordo nessun conto in sospeso…”

JACK ridendo: ”Non ci credo!”

Ecco che tocco il muro, adesso non ho via di scampo!!

Si avvicina e inizia a baciarmi sempre tenendo salda la presa per non farmi scappare.

Mi prende le mani, le porta dietro a sé e fa scivolare le sue dolcemente lungo le mie braccia e i fianchi.

Le fa passare sotto la mia camicia e mi accarezza delicatamente la schiena facendomi rabbrividire…

All’improvviso qualcosa colpisce un fianco della nave quasi squarciandolo.

Non è un colpo di cannone ma qualcosa di decisamente pesante che si è scontrato con il lato destro della nave proprio a qualche metro da noi.

Ci giriamo entrambi di scatto, nello girarsi così velocemente un gingillo attaccato ai capelli di Jack mi finisce in un occhio.

IO: “AAAAIAAA!!!”

JACK: “Che è successo???”

IO: ”Uno di quei stupidi cosi che hai attaccato ai capelli mi è finito in un occhio!!!”

JACK: ”Questi non sono degli stupidi COSI!!!”

IO: ”Si intanto mi hanno quasi cavato un occhio!!”

Adesso mi scruta con aria offesa. Ha ragione gli stanno davvero bene quelle pietruzze che ha fra i capelli!!!

Sembra che gli sia già passata per fortuna! Mi sorride e poi dice: “Bhe ora devo proprio andare… il mio dovere da Capitano mi chiama!!”

Annuisco e lo guardo mentre cerca di ripulirsi e si dirige verso la scaletta che porta direttamente sul ponte.

E’ meglio che finisca in fretta di sistemare questi sacchi sono proprio curiosa di andare a vedere cosa cavolo ci ha interrotto!!!

Ecco adesso ho finito posso anche andare.

Esco tranquillamente dalla stiva e mentre mi incammino sento una vocina familiare che dice: "COSA CI FACEVI NELLA STIVA CON IL CAPITANO???”

CAVOLO è Dylan!!!!! Adesso cosa gli dico?!?!?

IO: ”Ehmm… non so di cosa parli!”

DYLAN: ”Io si invece!!! Perché hai tutta la camicia scombinata e quella manata di farina sul sedere??”

OPSSS!!!

IO: ”Ehmmm… mi era caduto un sacco di farina, mi sono sporcata gli stivali e le mani, mi sono pulita sui pantaloni e mi sono sporcata!!!”

Bugiarda.

DYLAN: “SI, si!! Inventatene un’altra…”

Degli scoppi che provenivano dall’esterno della nave, attirano la nostra attenzione. DYLAN corre subito sul ponte… io prima mi pulisco i pantaloni!!

Mio fratello va verso Jack che guarda stupito, con il binocolo, oltre i detriti di una nave che galleggiavano davanti alla BLACK PEARL.

JACK esclama: “è la BLUE STONE”

IO: “Cosa??”

Il Capitano senza darmi una risposta corre verso dei membri dell’equipaggio.

Non capisco bene cosa gli ordina… ma una cosa è certa, Jack vuole prendere chi ha ridotto una nave in un cumulo di macerie!!!

Dopo qualche minuto ci troviamo ad inseguire la BLUE STONE.

Mi sento tirare per un braccio e vedo il Capitano che mi invita a seguirlo.

Arrivati nella sua cabina dice con aria euforica ma con un pizzico di tristezza:

“Ci siamo dolcezza, sulla nave che stiamo inseguendo c’è il quarto mancante della mappa… dovremo combattere per averla!!!!”

IO: “Combattere?!?!?!”

JACK: “Te la cavi abbastanza con la spada, cerca almeno di proteggere te e tuo fratello!! Comunque non preoccuparti… ci sarò sempre io a proteggerti!”

Sorridendomi mi accarezza il viso, si gira e torna sul ponte per tener sotto controllo la situazione.

Torno alla realtà, Jack aveva detto che avremmo combattuto.

Forse è meglio trovare un posto sicuro per Dylan! Ma dove??

Corro sul ponte e porto mio fratello nella stiva…

“Dylan, su quella nave c’è il pezzo mancante della mappa, per prenderla dovremo fare una battaglia… è meglio che rimani nascosto… io mi metterò davanti al corridoio in modo che nessuno possa venire qui sotto!!”

DYLAN: “Sei sicura di riuscirci??”

IO: “Non lo so… spero di si!!”

DYLAN: “Io ho fiducia in te, riesci in tutto se vuoi!!”

Cosa??? Quello era mio fratello??, ma ne siamo sicuri?!?!?!?!

DYLAN: “Hey non montarti la testa tu rimarrai sempre MOZZARELLA per me!!!”

IO: “Si, ho capito!! Vedrò di fare del mio meglio!!”

DYLAN: “Aspetta ti devo dare una cosa, l’ho trovata nella tasca dei miei pantaloni sta mattina!!”

Mi da in mano un fogliettino… ma era quello che avevamo letto per arrivare qui nel passato!!!!

DYLAN: “E’ meglio se lo tieni tu, io ho paura di perderlo”

Stupita riesco a dire: “Ah… ok, sii coraggioso mi raccomando!!!”

Chiudo la porta dietro le mie spalle, metto il bigliettino in tasca e mi posiziono dove avevo detto.

Sono agitatissima, ma nel vedere tutti gli altri che ci scherzavano sopra mi calmai un po’!!

Ma questa appartenente calma durò ben poco.

Appena i cannoni iniziano a sparare, il panico divenne padrone del mio corpo.

“Devo stare calma… Devo stare calma” continuo a ripetermi “non posso sbagliare, questo non è un gioco… non ho un’altra opportunità!!”

Ora sul ponte c’è il vero e proprio inferno.

I pirati dell’altra nave sono quasi tutti sulla BLACK PEARL.

Tra spari e colpi di cannoni il frastuono diventa insopportabile.

Non capisco più niente.

Un colpo allo stomaco mi fa volare per terra.

Un pirata mi aveva sferrato un pugno!!

Senza rialzarmi lo guardo dal basso e immediatamente prendo il coltello che era finito di fianco a me, e lo tiro addosso a quell’energumeno.

Il colpo va a segno (questo grazie anche a tutti gli allenamenti, che avevo fatto qualche anno fa, sulla mira con il mio istruttore di tiro con l’arco!)

Cavolo…ho ferito/ucciso un uomo!!!

Sento una strana sensazione mista tra l’istinto primordiale della sopravvivenza e tristezza nei confronti di quello che avevo appena fatto.

Il pirata ferito cerca di fare qualche passo indietro, ma dopo qualche secondo cade privo di conoscenza.

La battaglia durò molto, ma per mia fortuna nessuno venne più verso il corridoio.

Dopo circa un’ora molti corpi esanimi si trovavano sul ponte della BALCK PEARL e BLUE STONE.

Mentre vado verso la prua vedo Jack che si accerta dei danni subiti.

Il mio cuore si fa più leggero, per fortuna non l’hanno ferito!!!

Vado verso di lui, anche lui sembra felice di vedermi e dopo esserci accertati che entrambi stiamo bene vado a chiamare Dylan.

Tutto emozionato esce e si fionda verso il Capitano e gli dice: “Dov’è dov’è??”

JACK: “Di cosa parli ragazzo??”

Dylan guardandolo un po’ sorpreso dice: “Il pezzo mancante della mappa!!”

JACK: “Ah, bhè il capitano della BLUE STONE è scappato, e si è portato via tutta la mappa!! (guardandomi dice) Mi dispiace!”

DYLAN: “Non è possibile! (rivolto a me urla) è colpa tua…è tutta colpa tua è sempre colpa tua!!!!!” e inizia a piangere.

IO: “Dylan non fare così, lo sai che non è colpa di nessuno… Troveremo un modo per riprenderla…”

Dylan dice singhiozzando: “Davvero… io… io…io voglio tornare a casa!” e detto questo corre verso la nostra cabina piangendo ancora più forte.

Guardo il Capitano che aveva un’espressione molto dispiaciuta.

IO: “Non preoccuparti, gli passerà!!! Ora è solo un po’ confuso”

Jack, senza dire niente, va verso un prigioniero e ordina di rinchiuderlo in una cella della nave.

Torna verso di me e dice: “Dopo lo interrogheremo, forse ci dirà qualcosa che non sappiamo sulla mappa e… dove si trova ora.”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La leggenda della Mappa. ***


Nota delle Autrici:

Diciamo che il peggio è passato, ma la situazione si è complicata!

Il Capitan Jack Sparrow si è fatto sfuggire l’intera mappa, l’unica possibilità di recuperarla è interrogare anche con le maniere forti il Vice Comandante della Blue Stone!!

 

Capitolo 14

La leggenda della mappa

Ora sono in cabina a parlare con mio fratello:

"Dylan non devi comportarti così… tutti hanno fatto il possibile per vincere questa battaglia, non è un gioco!!"

DYLAN: "Lo so, ti chiedo scusa… ma io… mi mancano tutti i miei amici e il nostro modo di vivere…"

IO: "Devi aver un po’ di pazienza, di certo piangendo non la torneremo a casa prima!"

DYLAN: "Magari!!!"

Cerco di stamparmi in faccia un piccolo sorriso, ma ci riesco appena.

Questo ritorno del passato ci ha offerto delle possibilità uniche ed irripetibili che mai nessuno al mondo ha mai avuto l’opportunità di vivere prima.

L’unica mia speranza è che nel futuro nessuno si sia ancora accorto della nostra assenza, anche se sarà impossibile, e che questo "ritorno al passato" non porti delle conseguenze negative.

Cerco di tirar su di morale Dylan che, dopo aver smesso finalmente di piangere, è salito sul ponte a dare una mano.

Io mi sdraio sul letto in attesa che Jack venga a chiamarmi per interrogare l’uomo che aveva catturato.

Dopo qualche minuto qualcuno bussa alla porta.

Apro, è Jack.

Mi chiede se sono pronta ad andare e io annuisco semplicemente.

Entriamo in una stanza, non era ben illuminata e non aveva un buon odore!

Seguo il Capitano, ci fermiamo davanti a una cella dove dentro si trova un uomo.

JACK: "Bene bene, chi abbiamo qui??"
PIRATA: "Sono il vice comandante della BLUE STONE"

JACK: "Uhmmm, e dove è finito il tuo Capitano??"

PIRATA: "Credo che non vi riguarda!!"

JACK: "Invece credo che mi riguardi eccome, visto che si è portato via una cosa che mi appartiene!"

Il pirata guardandomi dice: "Credete forse che con una donna al vostro fianco riuscirete a farmi parlare?!?!"

Lo guardai molto irritata, in quest’epoca le donne non vengono molto calcolate, e la cosa mi dava sui nervi!!!

JACK: "Non era mia intenzione, però mi avete dato un’idea!! Ma siamo qui per parlare d’altro… dove si trova ora il vostro Capitano?" appena detto questo il Capitano della BLACK PEARL mette la mano tra le sbarre, si porta vicino il pirata e gli punta una pistola alla tempia…"Forse ORA parlerete!!"

PIRATA: "Ti prego non uccidermi… ti dirò tutto… tutto!!"

Come diventano codardi gli uomini davanti alla morte… (la frase ke preferisce il Capo! ^^ NdCapitana)

Il prigioniero inizia a parlare raccontando cosa aveva detto il suo Capitano riguardo alla mappa, e perché aveva iniziato a cercala.

PIRATA: "Aveva scoperto che oltre ad indicare il luogo dove veniva custodito il più grande tesoro mai esistito, era anche un mezzo di trasporto tra le varie epoche!

L’effetto collaterale del viaggio nel tempo consiste in: chi dal futuro torna nel passato fa bloccare lo scorrimento del tempo nel proprio mondo, ma se torna nel futuro, da dove proviene, tutto torna normale… ma se tornasse nel passato per la seconda volta, tutti gli eventi successi nel primo viaggio verrebbero dimenticati dalle persone lì incontrate, ma chi viaggia tra i vari tempi ricorderà sempre tutto. E questo succederebbe se un uomo dal passato va nel futuro!"

Quindi nel mio mondo ora il tempo si è fermato!!!

JACK: "Dimmi qualcosa su come si può viaggiare nel tempo"

PIRATA: "Il mio Capitato, inoltre, aveva scoperto che bisogna avere tutta la mappa e recitare una frase per viaggiare… ma non l’ha mai trovata! Crede che sia nell’isola del tesoro indicato proprio sulla mappa… altro non so!!!"

IO: "E ora dove si trova??"

Mi guarda perplesso, il tono della mia voce è quasi collerico, non so bene anche io il perché, ma volevo recuperare a tutti i costi la mappa!!!

Io e Dylan abbiamo bisogno di crescere nel nostro mondo, poi lui è così piccolo, non voglio che la sua massima aspirazione diventi "far eccellentemente un nodo con una fune", lui è portato a fare grandi cose. E poi sente tanto la mancanza dei nostri genitori, lui ha un rapporto diverso con loro rispetto al mio, con lui loro si divertivano… Io invece ero sempre in torto… Senza dire niente esco dalla stanza (quello che volevo scoprire l’avevo già sentito), e mentre mi dirigevo sul ponte un’idea continuava a ronzarmi in testa… ma lasciai perdere, volevo rassicurare mio fratello prima di tutto.

… "DYLAN" lo chiamo a gran voce.

DYLAN: "Si, sono qua"

Lo prendo per mano e lo porto nella nostra cabina.

IO: "Ora sappiamo come possiamo tornare indietro, dobbiamo solamente trovare il pirata che ci ha rubato la mappa!! Jack sta cercando di farsi dire dove si trova"

DYLAN: "Siiii… che bello!! quindi possiamo tornare a casa J!!"

IO: "Va bene, calmati ora! Dopo voglio assolutamente che vai a ringraziare il Capitano, c’è rimasto male perché non è riuscito a ottenere la mappa!!"

DYLAN: "Si si, appena lo vedo glielo dirò!!!"

Ora il mio fratellino sprizza gioia da tutti i pori.

Vado su e giù dal corridoio, sto aspettando che Jack finisca di parlare con il prigioniero, devo dirgli una cosa molto importante!

Finalmente vedo la porta che si apre, ed ecco che esce il Capitano.

Gli vado in contro dicendogli: "Capitano ho riflettuto a lungo, ti devo dire una cosa molto importante!!!"

JACK: "Non possiamo aspettare dopo cena, tutto questo trambusto mi ha messo un languorino… se non sbaglio sta sera si mangia… pizza!!!"

IO: "Si l’ho già preparata, però non posso aspettare… è veramente importante!!"

JACK: "OK, ma andiamo a parlare nella mia cabina… ho bisogno di rilassarmi un po’!"

Non credo che si rilasserà molto dopo che gli avrò detto il mio piano.

Arrivati nella cabina aspetto che Jack si sieda su una sedia.

Gli vado in contro e gli metto davanti agli occhi il foglietto che Dylan mi aveva dato.

Non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi, una sensazione contrastante di entusiasmo ed un pizzico di tristezza/malinconia mi domina completamente. Improvvisamente il Capitano lo prende e dice: "Cos’è questo???"

Rispondo con voce tremante: "E’ il biglietto che io e mio fratello abbiamo letto per arrivare fin qui!"

In quell’istante Jack si alza di scatto in piedi ed inizia a leggerlo.

JACK: "Ma cosa c’è scritto?? È tutto senza senso!!!"

IO: "Jack potrebbe funzionare anche senza mappa…"

JACK: "E come??"

IO: "Potrei tornare nel futuro e riportarti la mappa integra… così in questo modo troveresti subito l’isola con il tesoro…"

JACK: "Ma il pirata ha detto che se poi torni indietro, tutti quelli che hai incontrato si dimenticheranno di te…"

IO: "SI, ma tanto prima o poi ci dovrò tornare comunque… tanto vale che le persone qui incontrate non si ricordino più di me… sarà meno doloroso andarmene!!!"

JACK: "Non puoi farlo, dolcezza… non puoi farmi una cosa del genere!!! E poi tu ti ricorderai tutto!"

IO: "Si… è il prezzo che devo pagare per aver avuto questa opportunità…"

JACK: "Non posso permettertelo…… (sussurrando disse) non puoi farmi dimenticare di te!!!"

Lo guardo per un secondo negli occhi . Quello sguardo mi rapisce, mi fa smettere di pensare al mio destino… basta, non ne posso più… delle lacrime iniziarono a scorrere lungo le mie guance. Quelle dolci parole non avevano fatto altro che "pugnalarmi" ancora di più.

Nello stesso istante inizio ad indietreggiare… mi appoggio al muro e mi lascio cadere per terra sempre piangendo. Cosa posso fare??

IO: "Jack…Jack, io…"

Lui si china su di me e mi abbraccia: "Shhh, dolcezza non dire nulla.."

Io a mia volta lo stringo a me.

Però prima o poi non ci sarà più un dolce Capitano a consolarmi… io dovrò andarmene e nel mio secolo Jack non esiste!!!!!

Ed è proprio questo che mi fa star male. Per il momento cerco di non pensarci, ma voglio godermi fino in fondo quest’ultimo periodo a bordo della BLACK PEARL.

Alla sera preparai la pizza a Jack. Gli piacque molto e mi disse che dovevo fagliela più spesso. Spero che non mi abbia detto così solo per tirarmi su il morale!!

Ma comunque mi sembrava sincero…

Dopo la cena non ho assolutamente sonno allora mi dirigo sul ponte per distrarmi un po’, osservando quel magnifico panorama, che con un po’ di tristezza ammiro pensando che non avrei potuto vederlo ancora per molto tempo…

Mi appoggio sul parapetto e cerco di rilassarmi svuotando la mente da tutti i pensieri.

Arriva Dylan seguito da Jack.

Mi giro verso di loro e sorrido.

Dylan mi corre in contro e dice: "L’ho ringraziato!!"

IO: "Ah bene!"

DYLAN: "Io vado a letto!!"

IO: "Ok, Buona notte allora piccolo pirata!"
DYLAN: "Buona notte… ma non sbaciucchiatevi troppo!!!"

Io scoppio a ridere come Jack che poi si avvicina e rimane in silenzio, anche lui osserva il sole scomparire all’orizzonte e lasciare il posto alla luna.

IO: "Scusami per oggi Jack!!"

JACK: "Dai non pensarci…"

IO: "Si e io invece non faccio altro che pensarci…"

JACK: "Raccontami un po’ com’è questo futuro!"

IO: " Lo vuoi veramente sapere?"

JACK: "Si mi incuriosisce!!"

IO: "Bhe… diciamo che… nel futuro… l’uomo ha imparato a modificare i materiali che gli sono stati offerti dalla natura per migliorare la sua situazione di vita. Ha costruito mezzi in grado di volare… anche delle "carrozze" che si muovo senza bisogno dei cavalli (automobili NdAutori), sono stati creati dei mezzi per comunicare da lontanissime distanze (Telefoni ecc… NdAutori), macchine in grado di riprodurre ciò che avviene nella realtà in tempo reale… (televisori NdAutori) la gente deve studiare molto per trovare lavoro che non è più il pirata o il marinaio… Poi sono state fatte anche delle scoperte importanti, per esempio l’uomo è andato nello spazio ed è arrivato sulla luna!!!"

Non so se capisce molto quello che gli dico, ma non so come fare a spiegarglielo…

JACK: "Sul serio??"

Gli rispondo sorridendo: "Si"

JACK: "Bhè, allora vorrà dire che quando conquisteremo tutti i mari della terra, io e te, andremo ad esplorare anche quelli della luna… perché qui saremo troppo famosi!!"

Scoppio semplicemente a ridere, ma vorrei davvero che le sue parole si potessero realizzare anche se è solo un sogno…

JACK: "Dylan aspetta con impazienza il vostro ritorno a casa vero?"
IO: "Si… lui è solo un bambino… spero che viva questa esperienza solo come un bel ricordo, una specie di vacanza o qualcosa di simile… sai lui ha molta nostalgia di casa, dei suoi amici, dei nostri genitori!"

JACK: "Che ricordi hai di quando eri bambina?"

IO: " Uhmmm… ricordo che andavo spesso in vacanza in un posto che non ricordo esattamente dove si trovi… era un’isola tropicale, un’isola quasi incontaminata, bellissima! Abbiamo fatto amicizia con un marinaio di quest’isola che mi raccontava sempre una storia su un luogo antico, che non conosceva nessuno. Diceva che era un luogo raggiungibile solo via mare. C’era una piccola cascata circondata da piante ed arbusti che era impossibile da trovare in un posto con un clima del genere.

Lì pioveva spesso e mi diceva sempre che era il luogo da dove nasceva l’arcobaleno… Un ricordo meraviglioso, davvero!! Poi i miei genitori iniziarono a lavorare tanto, si dimenticavano spesso di me e mi lasciarono sempre sola…"

La mia espressione non diventò triste, ma quel pensiero mi fece riflettere…

Jack lentamente mi abbraccia. Cavolo quanto calore che trasmette in un abbraccio!!

Chiudo gli occhi e cerco di non pensare più a nulla e di godermi questo momento con lui.

"Ma perché nel futuro non esiste nessuno come te??"sussurro.

JACK: "Perché io sono unico ed irripetibile dolcezza!!" risponde compiaciuto.

IO: "Vanitoso!!"

Non mi risponde, ma so che cosa sta pensando: "eh no tesoro il Capitano Jack Sparrow avrà anche tutti i difetti del mondo, ma proprio la vanità no eh!!!!" mi direbbe.

IO: "Bhe allora io vado a dormire (se ci riesco) buona notte Capitano!"

Lui mi prende il mento, mi bacia sulla fronte e dice: "Buona notte… a domani dolcezza!"

Nota delle Autrici: Se in questo capitolo non avete capito bene il "meccanismo", cioè io "potere" della mappa basta dirlo!!^^

Provvederemo a scriverlo + chiaro! :D

Ringraziamo tutte le persone che lo leggeranno e esprimeranno la loro opinione e ripeto ancora che x i tempi di pubblicazione non possiamo accontentarvi!

Bacioni

A presto!!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Una bella sorpresa. ***


Nota delle autrici:

E come promesso eccoci qui!^^

A Natale siamo tutti + buoni e anke il Capo ha voluto esserlo qst volta!

Vi rintristite già così presto perché Jennyfer e Jack si separeranno?

Bhè questo nuovo capitolo vi tirerà su!

Grazie in anticipo per tutte le persone che lo leggeranno!!!

Un bacione

A presto

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 15

Una bella sorpresa

Il giorno dopo mi sento meglio.

Non voglio sembrare triste o malinconica, quindi decido di comportarmi come al solito e di metterci "una pietra sopra" definitivamente!

Abbiamo scoperto che il Capitano della BLUE STONE stava andando verso Cabo Beata.

Ma prima, Jack vuole fare rifornimento a Isla Beata, un isoletta che fa sempre parte dello stesso arcipelago.

Spero che questa tappa ci aiuti a dimenticare per un po’ la storia della mappa!

Sto ancora dormendo, il sole non ha illuminato la stanza perciò non è ancora l’alba.

Sento dei passi pesanti in lontananza.

Qualcuno bussa alla porta, ma non alla porta principale, a quella che confina con la cabina di Jack!!

Eccolo che entra di soppiatto e si avvicina lentamente al mio letto.

IO: "Jack?... ehm… Capitano??"

JACK: "SSSh!! Presto!! ho una sorpresa per te… ti aspetto tra poco sul ponte, fai in fretta!!"

Si allontana sorridendo, apre la porta confinante e scompare nella sua cabina.

Non sto sognando vero?? Wooow una sorpresa!!!! Ma non dovevamo essere attraccati a Isla Beata per far rifornimento??

Bhe non importa, sono curiosa di scoprire cos’è questa sorpresa!!!

Mi vesto in fretta, lascio un biglietto a Dylan per fagli sapere che sono uscita presto ed esco silenziosamente dalla cabina.

Vado sul ponte e trovo Jack che mi guarda sorridendo mentre mi avvicino.

E’ ancora tutto buio riesco a malapena a vedere dove vado.

IO: "Cosa ti è saltato in mente Capitano, stamattina, per venire a svegliarmi a quest’ora?? non c’è in giro ancora nessuno!!"

JACK: "Bhè diciamo un’ idea che tu mi hai dato qualche ora fa…" risponde dolcemente.

Rimango sbigottita non riesco a capire a cosa si riferisce.

JACK: "Vieni, seguimi ci servirà una scialuppa!!"

Scialuppa??

IO: "Per far cosa??"

Comincia ad armeggiare con delle corde, fa scendere delicatamente in acqua una scialuppa, poi si rialza e dice: "Ora vedrai!!"

Quando raggiungiamo in acqua la scialuppa vedo che il sole sta ormai per sorgere.

I suoi raggi penetranti illuminano la costa di quella piccola isoletta che stavamo a poco a poco raggiungendo.

E' piccola, ma davvero bellissima!! Ricca di vegetazione, rigogliosa di fiori e palme.

L’isola che avevo sempre sognato!

Quando raggiungiamo la riva ho la sensazione di esserci già stata qui…

JACK: "Bello questo posto vero? Sai forse non è proprio l’isoletta che mi hai descritto, ma ci assomiglia molto!!"

IO: "No Jack non ci assomiglia… è proprio questa!!!!"

Jack mi scruta con aria interrogativa e poi ribatte: "No, no chery, è praticamente impossibile!! L’isola che mi hai descritto sarà anche tropicale come questa, ma è decisamente improbabile che quest’isola sia proprio quella che dici tu!!!"

IO: "Io sono ingenua, d’accordo? Non poi tenere da parte i tuoi ragionamenti bizzarri e lasciarmi sognare che quest’isola sia veramente quella di cui ho sempre sentito parlare?!?" affermo innervosita.

Jack straluna gli occhi, finge di pensarci per un secondo e risponde diretto: "No!"

Lo guardo con aria maliziosa e dico avvicinandomi: "Come fai ad esserne così sicuro CAPITANO??"

Si avvicina a me e mi sussurra in un orecchio: "Perché l’ho girata da cima a fondo e so bene cosa c’è su quest’isola!!"

IO: "Bene! Allora visto che la conosci così a fondo… c’è per caso un fiume su quest’isola??"

JACK: "Si… ma…"

IO: "Vieni!! Ti faccio vedere una cosa!!"

Non ci posso credere!!!

Quando ero bambina avevo sempre sognato di vedere questo posto… e ora ero "riuscita a trovarlo" finalmente!!!

IO: "Dove si trova questo fiume??"

JACK: "Da questa parte dolcezza!! Prego dopo di lei…"

Nonostante tutto non si smentisce mai Jack…

Attraversiamo il ricco boschetto che confina con la spiaggetta che abbiamo raggiunto con la scialuppa.

IO: "Dobbiamo seguire il sentiero del fiume!"

JACK: "Sai è molto bella quest’isola! Lo sarebbe molto di più se non ci fossero sempre queste nuvole che la coprono dalla luce del sole…"

IO: "Sono quelle che fanno crescere questa vegetazione così rigogliosa!!"

JACK: "Permetti una domanda: ti dispiacerebbe dirmi dove stiamo andando, se non sbaglio ero io quello che ti doveva fare una sorpresa!!!" esclama quasi con aria offesa.

Mi sembra di sentir parlare Dylan… Jack ha ancora uno spirito da bambino sotto il "costume" da pirata stralunato.

IO: "Non temere Jack… nessuna belva feroce ti attaccherà. In questo caso mi sono portata la spada per difenderti!!" esclamo provocandolo.

Mi afferra per le spalle, mi fa girare verso di lui e facendomi una specie di sgambetto mi fa atterrare tra le sue braccia.

Si avvicina pericolosamente al mio viso ed esclama malizioso: "Secondo me prima di passare alle belve feroci dovresti imparare a difenderti dal sottoscritto!!!"

Ritorno con i piedi a terra e rispondo rassegnata come sempre a dovergli dare ragione.

Adesso mi scruta con aria soddisfatta.

Continuiamo a seguire il sentiero sulla riva del fiume.

JACK: "Sicura di saper esattamente dove conduce questo fiume??"

IO: "Ma non mi avevi detto di averla già girata tutta quest’isola??"

JACK: "Si, ma… non so esattamente dove ci condurrà!!!"

IO: "Segui la riva del fiume dorato… finché alla cascata sarai arrivato… Quando cesserà la pioggia e tornerà il sereno… tu vedrai l’arcobaleno!"

JACK: "Dolcezza, adesso ti dai alla poesia??"

IO: "Ma no!!! Questa è la poesia che mi diceva sempre quel vecchio marinaio!!!

Diceva che era l’unico modo per raggiungere…"

Una goccia di pioggia mi bagna il viso.

Jack alza lo sguardo verso il cielo e vede delle nuvole bianche e grigie che coprono tutto lo spazio sopra di noi.

JACK: "Sta per piovere… è un brutto segno…"

IO: "Che pessimista!!! (afferrandolo per un braccio) Vieni… cerchiamo un riparo!!!"

Acceleriamo il passo per trovare al più presto un modo per ripararci dalla pioggia.

JACK: "Vieni ripariamoci sotto questa palma!!"

IO: "Ma è troppo piccola non ci stiamo in due!!"

JACK: "Puoi sempre stringerti a me!"

Le parole più belle che io abbia mai sentito!!!!

Eccoci qui, stretti l’uno all’altra, vicini vicini, che aspettiamo che finisca di piovere.

JACK: "Io odio la pioggia!!!"

IO: "Non ci sei proprio abituato eh!!"

JACK: "No, per niente!!!"

IO: "Secondo me sei più affascinante tutto bagnato…"

JACK: "Bhe… se la vedi in questo modo allora… "

Lo è anche tutto asciutto se è per questo!!

La pioggia diminuisce lentamente.

IO: "Vieni… andiamo sta per smettere! Dobbiamo trovare la cascata!!!"

Camminiamo di nuovo lungo la sponda del fiume.

I margini si sono coperti di fango proprio a causa della pioggia e dobbiamo allontanarci di qualche metro per non sprofondare.

Le ultime gocce di pioggia mi scorrono lungo il viso.

IO: "Sta smettendo di piovere Jack! siamo vicini!!!"
JACK: "Per fortuna!! Con tutto questo fango mi sto rovinando i miei stivali migliori!!"

Eccolo di nuovo: lo spirito infantile che è rinchiuso in lui…si manifesta ancora!

Finalmente smette definitivamente di piovere e il fiume termina dietro dei rami intersecati di due arbusti.

Prima di proseguire alzo lo sguardo verso il cielo.

Le nuvole stanno scomparendo e sta tornando il sereno…

Jack mi precede, si fa spazio tra i rami degli arbusti e prima di procedere si gira verso di me dicendo: "…quando cesserà la pioggia e tornerà il sereno… tu troverai l’arcobaleno…"

IO: "Jack!!! ma allora la conoscevi anche tu!!!"

JACK: "Certo dolcezza, la conoscono tutti questa poesia, ma non sapevo che potesse esistere davvero un posto del genere… proprio così come era descritto!!… Sei pronta??"

Sposta del tutto gli arbusti ed ecco che davanti a noi si presenta uno spettacolo semplicemente meraviglioso!!

Una cascata si frantuma su delle rocce che formano la riva di un ruscello, che oltre gli arbusti, si allarga a sua volta arrivando a formare il fiume che da parecchi metri costeggiavamo.

Il sole fa capolino dalle nuvole che poco prima lo soffocavano.

I suoi raggi si proiettano sulla cascata. A contatto con le sottilissime gocce di pioggia appena cadute ecco che appare uno splendido fascio di arcobaleno che sembra proprio "nascere" nel punto in cui l’acqua della cascata si frantuma nelle rocce.

Rimaniamo entrambi senza parole, lì incantati da quel fenomeno naturale, spettacolare, magnifico, praticamente indescrivibile…

Mi avvicino lentamente alla riva.

IO: "Se non mi ricordo male nell’acqua deve esserci qualcosa…"

"Davvero?!?!" mi chiede incuriosito

IO: "Jack!!!! Vieni, guarda!!!!"

JACK: "Cosa??? Cosa???"

Aspetto che mi venga abbastanza vicino e……… SPLASSSSH!!!!

Gli lavo completamente la faccia!!!

Il Capitano è sorpreso, l’ho proprio colto impreparato!

Per qualche secondo rimane immobile, poi torna in se e cerca di afferrarmi, ma io lo precedo e comincio a scappare.

Corro più forte che posso, ma non riesco ad allontanarmi di molto perché Jack riesce quasi subito a prendermi.

"PRESA!!! Adesso me la paghi!" mi dice ridendo mentre mi prende in braccio e si avvicina alla riva del fiume.

IO: "Cosa vuoi fare?? No!… No!! Jack nooo…"

Non riesco neanche a finir di parlare che lascia la presa e finisco in acqua!

Ritorno a galla, mi giro verso di lui e vedo che se la ride a più non posso.

"NO!!! Uffa, ma io ti ho solo schizzato!!!" dico con tono misto ironico e offeso.

"SCHIZZATO?!?!? Mi hai lavato la faccia!!!!!"

IO: "Bhe almeno sii cavaliere, aiutami ad uscire!!"

Ancora ridendo mi si avvicina e mi porge la mano.

Io l’afferro, ma per vendicarmi non l’afferro soltanto, lo trascino con me facendolo finire completamente in acqua!!!

Dopo qualche secondo torna a galla e mi scruta con aria vendicativa: "Dolcezza ho capito che sono ancora più affascinante tutto bagnato, ma non mi devi lavarmi da testa a piedi ogni secondo!!!!!"

Io scoppio a ridere.

Lui mi afferra e mi trascina in acqua con se.

No!!! cosa sta facendo, mi affoga così!!!

Rimango qualche secondo sott’acqua cominciando a dimenarmi per tornare in superficie a riprendere fiato, ma non ci riesco perché la sua salda presa mi trattiene sotto.

Lo vedo avvicinarsi tra lo sfuocato dell’acqua e mi bacia…

Cavolo! io non riesco a trattenere tanto il respiro!!!

Gli passo le mani intorno al collo e mi avvicino a lui.

Come vorrei che in questo momento mi crescessero delle branchie!!!

Adesso anche lui non ha più fiato, si stinge a me e poi insieme torniamo a galla.

Riprendiamo fiato entrambi, poi non’appena sto per avvicinarmi di nuovo a lui un botto spezza il silenzio di quel luogo incantato.

"Jack cosa sta succedendo???" dico spaventata sempre rimanendo abbracciata a lui.

"Ecco ci mancava!!!(afferma con aria irritata) Dobbiamo tornare subito alla Black Pearl dovranno informarmi su qualcosa di importante…"

Scoppio di nuovo a ridere, lui abbassa il capo e si mette a ridere anche lui.

Tenendomi sempre tra le braccia lentamente esce dall'acqua.

Mi appoggia dolcemente a terra e ci incamminiamo verso la via del ritorno.

Prima di andarmene osservo ancora per una volta quel luogo magico che mi affascinava così tanto da bambina e che ancora adesso non ci credevo di averlo trovato.

Questo luogo ha un certo mistero, una certa magia, una cosa che non riesco a descrivere… e che mi trasmette una sensazione fantastica…

Jack si gira verso di me, si sofferma un secondo anche lui ad osservare quello stupendo spettacolo naturale e poi prosegue aspettandomi già all’inizio del sentiero che abbiamo precedentemente percorso.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Un' amara scoperta. ***


 

Nota delle autrici:

E dopo una vita rieccoci qui!

Quasi 3 settimane ferme!

A parte tutto ho voluto aspettare il ritorno del Capo x pubblicare dinuovo! ^.^

La storia si era interrotta un po' in un momento di calma...

Ma tutto ciò dura poco!

Pochissimo direi.

Dopo una bella sorpresa... ce ne sarà una decisamente amara invece!

Leggeta per scoprire di che si tratta!

Grazie a tutti quelli ke lo leggeranno! ^.^

Un bacione

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 16

Un’amara scoperta

In poco tempo ritorniamo alla spiaggietta, dove saliamo sulla scialuppa e ci dirigiamo verso la Black Pearl.

Mentre ci avviciniamo alla nave Jack dice: "Quell’isola dov’è arenata la Black Pearl è Isla Beata. Ho ordinato ai miei uomini di fare rifornimento di viveri durante la mia assenza così da non perdere tempo al nostro ritorno. Non appena saliremo a bordo ci dirigeremo subito verso Cabo Beata, ma prima voglio scoprire cosa è successo di così urgente a bordo!"

IO: "Speriamo niente di grave!!" rispondo sorridendo.

JACK: "Stiamo per attraversare un momento difficile… prima di sera dovremo scontrarci con il Capitano della BLUE STONE!"

Mi prende il viso tra le mani e poi continua dicendo: "Dobbiamo essere forti e rimanere uniti se vogliamo ottenere l’ultimo pezzo della mappa!! Promettimi che lo farai.."

L’ultimo pezzo della mappa… l’unica possibilità che ci permetterà presto di fare ritorno nel nostro tempo…

Abbasso lo sguardo che si perde nel vuoto.

Non riesco a guardarlo dritto negli occhi, ecco che ricomincio a pensarci…

NO!! non devo farlo! Devo essere forte!!! Ricaccio le lacrime e rispondo con un filo di voce: "Lo farò…… te lo prometto…"

Jack non fa caso alla mia risposta un po’ insicura, ma mi vede di nuovo triste e cerca di risollevarmi dicendo: "Ti è piaciuta la mia sorpresa chery?"

Mi riprendo lentamente, rialzo lo sguardo verso di lui e sorridendo rispondo: "E come ha fatto a non piacermi?? E’ stato meraviglioso Jack! Sei stato dolcissimo!!!"

JACK: "Bene.. mi fa piacere!!"

Che sorriso… che sguardo… sento che sto volando tra le nuvole, riesce a portarmi fuori dal mondo, in un’altra dimensione…

JACK: "Vieni dobbiamo risalire a bordo!"

Mi porge la mano e mi aiuta a risalire una corda.

Arriviamo sul ponte e troviamo tutti i pirati che formano la ciurma riuniti a cerchio che attendevano il nostro ritorno.

DYLAN ci viene in contro, Jack si dirige verso la ciurma per accettarsi che sia tutto pronto per ripartire immediatamente come prestabilito.

DYLAN: "DOVE SIETE STATI???? E’ DA STAMATTINA PRESTO CHE SONO QUI SUL PONTE CHE VI ASPETTO!!!!!"

Adesso è offeso perché è rimasto qui da solo…

IO: "Buongiorno anche a te Dylan!!!!" affermo con tono di rimprovero per averci aggredito così.

DYLAN: "Come mai sei bagnata fradicia??"

IO: "bhe… ecco vedi…"

JACK: "Ha cominciato a piovere all’improvviso e non avendo un riparo pronto a disposizione ci siamo bagnati tutti!"

DYLAN: "SI come no… e io dovrei credervi???"

Jack lo guarda perplesso.

BAMBINO IMPERTINENTE!!!

IO: "Senti DYLAN è già tanto che ti ho lasciato un biglietto per dirti che uscivo, adesso non ti mettere ad indagare!!!"

DYLAN: "Ah si??? E… cos’è che non dovrei scoprire…"

Jack sorride visibilmente.

No!! Jack non fare così se no si insospettisce!!!!

IO: "Ma niente!!! Senti Dylan l’importante è che siamo tornati prima di pranzo!! Ok?Basta, discorso chiuso, non è successo nulla di importante!!"

JACK: "Nulla di importante eh??" chiede quasi stupito.

Ehm… forse meglio finirla qui!!

IO: "Sentite io vado in cabina eh!!!"
DYLAN: "Jennyfeeeeer…"

IO: "SI??"

DYLAN: "Ti sei accorta che la tua camicia bagnandosi è diventata trasparente????"

OOH NO……… NON ME NE SONO ACCORTA!!!!!!

Abbasso lo sguardo e capisco che Dylan ha proprio ragione!!!

CHE FIGURA!!!!

Dylan scoppia a ridere a crepa pelle, Jack si trova in imbarazzo non sa proprio come reagire, spero solo che prima non ci abbia fatto caso…

Incrocio le braccia sul petto, lo guardo con aria offesa e in cerca di vendetta, poi giro i tacchi e mi precipito in cabina per non aggravare ancora di più la situazione.

Arrivata in cabina, mi tolgo i vestiti bagnati e li appoggio su una sedia per farli asciugare del tutto.

Dopo un po’ i pantaloni sono quasi asciutti, ma la camicia ci mette un pò più del previsto… (abbiate un po' d fantasia qui, solitamente i pantaloni sn gli ultimi ad asciugare, ma chiudiamo un occhio! ;) NdAutori)

E adesso dove la trovo una camicia asciutta?? Io non ne ho altre!!

Lo sguardo mi cade sulla porta confinante.

Forse nella stanza di Jack posso trovare ciò che mi serve…

Rimango in ascolto per qualche secondo.

Nulla, silenzio totale, perfetto!!!

Apro la porta con cautela e mi infilo nella cabina in punta di piedi.

Mi guardo in giro cercando una camicia sperando di trovarla da qualche parte.

Eccola!! La luce che penetra dalla finestra illumina una sedia dove sono appese tre o quattro camice.

Prendo quella SCURA, la indosso, mi va bene, sta a pennello!!!

Vado verso la porta, la richiudo, indosso i pantaloni e gli stivali. Dopo essermi preparata vado in cucina, sono già in ritardo devo ancora preparare il pranzo!!!

Passo tutto il resto della mattinata a pulire e cucinare.

Terminato il pranzo riordino la stanza, preparo già qualcosa per la cena e mi dirigo sul ponte per cercare Dylan.

Mentre mi dirigevo sul ponte mi imbatto nel Capitano.

JACK: "Jennyfer!!! Cercavo giusto te!!!"

Mi stava cercando!!!

IO: "Davvero??"

JACK: "Si, vedi volevo informarti che siamo già ripartiti per Cabo Beata. Prima di sera dovremmo raggiungerla con facilità. Lì troveremo di certo il Capitano della BLUE STONE!!

IO: " Perfetto!!!"

JACK: "Aspetta un secondo… la camicia che indossi non è forse mia???"

IO: "Dir la verità sì… non avendone di ricambio ne ho presa una in prestito nella tua cabina…"

Speriamo che non si arrabbi perché non gli ho chiesto il permesso!!!

JACK: "E come hai fatto ad entrarci??"

IO: "Dalla porta confinante…"

Mi fissa con aria maliziosa poi si avvicina e dice: "Bhè forse potremo impiegarla anche per altri usi…"

IO: "JACK!!!!"

JACK: "Ok calmati scherzavo!!!"

SI si come no…

Inizia a camminare di fronte a me, si blocca e si gira dicendo: "Comunque io sono sempre il Capitano!!"

IO: "certamente CAPITANO!!"J

Arriviamo a Cabo Beata dopo qualche ora.

Mi preparo a scendere con il Capitano e alcuni membri della ciurma.

Ci stiamo dirigendo verso il nascondiglio del Capitano della BLUE STONE.

Non ho la più pallida idea di come Jack abbia fatto a scoprirlo, ma per lo meno abbiamo una traccia.

Cabo Beata è abitata da poche persone, anche se la case sono parecchie, ma quasi tutte disabitate o in rovina.

Dove lo troveremo in questo labirinto di macerie??

Ci fermiamo davanti a un enorme catapecchia, la porta sembra essere chiusa a chiave.

Jack ordina a uno dei suoi uomini di buttarla giù.

La porta cade accompagnata da un forte tonfo e sollevando un sacco di polvere.

Due uomini si dirigono al piano superire, due nella cantina, altri due nella stanza accanto e io e Jack in quella di fronte a noi.

Il Capitano mi fa cenno di affiancarmi al lato destro della porta, lui si posiziona su quello sinistro.

Poi mi sussurra: "Pronta?? Al mio 3 entriamo!!! Uno… due… e TRE!!"

Come da lui ordinato, al suo tre dovevo entrare… e così ho fatto!!!

Però anche Jack è entrato nello stesso istante, e ora siamo incastrati nell’apertura della porta!!!

JACK: "HO DETTO AL MIO 3!!!"

IO: "IO sono entrata al tuo 3!!!!! Eri tu che dovevi aspettare… oppure dovevi dirmi: dopo che io entro, al mio 3 tu seguimi!!! Devi essere più chiaro!!"

JACK: "Ahhhhh… e adesso come facciamo? Siamo bloccati!!"

IO: "Tu vai in avanti e io vado in dietro!!"

JACK: "PERCHE’ ??TU vai in avanti e IO vado indietro!!!"

Grrrrrrrrr… Se non è lui a comandare non gli va mai bene niente!!

IO: "E va bene, ma sbrighiamoci mi stai schiacciando!!!"

JACK: "Semmai sei tu che stai schiacciando me!!!"
IO: "Uff… lasciamo perdere…!!!"

JACK: "Voi donne volete sempre essere le prime…" ribatte scherzoso.

IO: "E voi uomini volete sempre comandare!!!!"

JACK: "IO sono il tuo CAPITANO dolcezza, ho tutto il diritto di comandare!!!"

IO: "Si, mi farai la predica più tardi… ora vai indietro!!!"

Finalmente riusciamo a liberarci, guardiamo nella stanza è…VUOTA!!

IO: "Ma… non c’è nessuno!!!"

Dalla cantina un uomo chiamava a squarciagola Jack.

Entrambi corriamo giù per le scale, e arriviamo davanti a una porta… Jack dice con tono sarcastico: "Prima lei!!!!"

IO: "No prima tu… altrimenti poi ti lamenti!!"

JACK: "INSISTO"

Gli sorrido e poi entro, volevo sapere cosa stava succedendo in quella stanza!

Davanti a noi si presenta una scena molto raccapricciante.

Nulla era al suo posto:

Il tavolo centrale è spaccato in due, le sedie (o quello che vi rimane) sono disseminate per tutta la stanza, molte carte sono stracciate e sparse sul pavimento.

Ecco ora il mio stomaco si stringe in un morsa… noto che nell’angolo destro della camera, c’è un corpo smembrato di un uomo.

Automaticamente mi porto una mano alla bocca e sgrano gli occhi.

Lo spettacolo diventa ancora più orribile!!!

Jack nota che sono abbastanza scossa, e mi accompagna fuori dalla stanza dicendo: "Forse è meglio che rimani qui"

IO: "SI, hai ragione".

Quando il Capitano riesce da quella stanza, gli rivolgo una domanda:

"C’era la mappa?"

JACK: "No… e non ho la più pallida idea di dove possa essere!!! Dovrò fare ancora quattro chiacchiere con il nostro prigioniero!"

Ritornati alla nave subito DYLAN ci chiede: "Avete trovato la mappa!! Vero!…VERO???"

JACK: "Ehmm…"

IO: "..NO! Neanche questa volta!!"

DYLAN: "Lo sapevo! NON MI FIDO PIU’ DI VOI!!! Continuate a promettermi che la prenderete, MA CONTINATE A FARE DEI BUCHI NELL’ACQUA!!"

IO: "Basta non sopporto più questa situazione!!" per l’ennesima volta il comportamento di Dylan mi ha infastidita!!

Senza pensarci due volte prendo la pistola di Jack e mi precipito nelle celle della BLACK PEARL.

Sento dietro di me il Capitano che mi ordina di fermarmi…ma ora non voglio starlo a sentire.

Entro nella stanza dove c’è la cella del prigioniero. Vado davanti a lui e urlo puntandogli la pistola contro: "O MI DICI DOV’E’ LA MAPPA O TI APRO UN FORO IN MEZZO ALGLI OCCHI!!!!"

PIRATA: "Non credo che ci riuscirai"

Carico la pistola e per fargli capire che non scherzo, gli sparo a 3 centimetri dal volto… "Ora ci credi???"
Con una faccia sconvolta risponde: "No no per favore… ti dirò t-tutto!!"

IO: "BENE bene, sentiamo"

In quel momento arriva Jack molto turbato per lo sparo che aveva sentito.

JACK: "Ma cosa ti è saltato in mente??"

IO: "Il modo più sicuro per sapere la verità sulla mappa!!"

JACK: "Sei una donna che sa come ottenere cosa vuole!! Ma se lo uccidevi?? Cosa facevi??"

IO: "Infatti… non l’ho ucciso!!"

PIRATA: "Ma ci mancava poco!!"

Insieme io e JACK gli urliamo: "STAI ZITTO TU!!"

IO: "Ti brucia solo il fatto che l’idea sia stata mia!!"

JACK: "Non è vero!!"

IO: "SI"

JACK: "NO"

IO: "SI!!"

JACK: "NO!!!"

IO: "SI!!"

JACK: "NOOOO!!!"

PIRATA: "BASTAAAAAAA!!! La volete smettere… altrimenti non vi dirò più niente!!"

IO gli dico ripuntandogli la pistola contro: "Devi solo provarci!"

PIRATA: "Ehmm…"

JACK: "E questa è mia!!" e detto questo mi strappa la pistola dalle mani.

PIRATA: "Per fortuna" tirando un sospiro di sollievo.

JACK punta la pistola contro la tempia del pirata e dice: "Bene ora dicci tutto, amico!!"

PIRATA: "Si si tu..t..t…to, noi… ricevevamo ordini da un altro uomo. Il suo nome è HAYEZ NICK, vi sembrerà strano ma diceva di provenire dal futuro, dalla fine del 20 secolo.

IO: "...Non è molto strano..."affermo io con aria malinconica.

Il pirata mi guarda perplesso, ma poi prosegue dicendo: "Ci ha ordinato di ritrovare la mappa e portargliela altrimenti ci avrebbe ucciso con le sue indistruttibili armi… ed è quello che abbiamo fatto!"

JACK: "E ora dove si trova??"

PIRATA: "Non lo so, sapevo che aveva trovato un indizio che portava a Santiago de Cuba!!"

JACK: "Allora è li che andremo!!"

Esco dalla stanza. Spero che abbia detto la verità… non riuscirò a sostenere questa situazione ancora per molto!

Spiego tutto a Dylan ma non mi sembra molto convinto, forse l’ho deluso troppe volte…

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Il Viaggio. ***


Nota delle Autrici:

Io e il Capo oggi abbiamo accordato le date di pubblicazione dei Capitoli di Gennaio 2007! :D

Ma se le rivelo mi taglia le dita x cui è meglio dire che saranno "prossimamente"...

Dico solo che entro giusto giusto la fine del mese questa storia sarà conclusa! :)

Negativamente o positivamente lo deciderete voi!

Fatecelo sapere però!! ^.^

Intanto ecco un nuovo Capitolo!

La calma si è tramutata in tempesta, una tempesta che non si scatena per ora ma quando lo farà... si rischierà la vita!!

2 settimane di viaggio per raggiungere Kinghston....

Leggete come le passeranno!^.^

A presto!!

kiss

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 17

Il viaggio

Nel pomeriggio inoltrato il Capitano stabilisce la rotta e partiamo alla volta di Santiago de Cuba.

Non siamo certi di trovare la mappa, ma è il nostro unico e solo indizio. Raggiungeremo la nostra meta tra due settimane, ma faremo uno scalo su un’isola a metà tragitto per fare rifornimento.

Il primo giorno mi sembra che non passa mai, Dylan ce l’ha a morte con me e Jack, e non so proprio come comportarmi.

Cerco di essere "normale" "positiva", ma sembra non bastare a tirare su il morale al mio fratellino.

Mentre i pirati "giocano" o per meglio dire IMBROGLIANO a carte, io cerco qualche nuovo hobby per trascorrere queste 2 settimane bloccata su questa nave.

JACK: "Tesoro, se non hai niente da fare… io avrei una certa idea!!"

IO: "JACK, anzi CAPITANO… a qualunque cosa stai pensando… SCORDATELA!!"

JACK: "Allora non lamentarti se non hai niente da fare!!"

IO: "Troverò qualcosa da fare… prima o poi!"

JACK: "Bhè se proprio non hai nulla da fare, ci sarebbe da pulire il ponte… come seconda scelta!!" dice dandomi un secchio pieno d’acqua e una scopa.

IO: "Accetto volentieri…"

JACK: "BENE"

Senza replicare inizio a pulire…

…Quando finisco di mettere in ordine le ultime casse che si trovano sul ponte è già tardi.

Non ho neanche voglia di andare a mangiare, vado nella mia cabina e a peso morto mi stendo sul letto.

Dopo qualche ora di meritato riposo, un rumore assordante mi sveglia.

COSA STA SUCCEDENDO??? 0___0

Ancora intontita vado verso il ponte (mi sembra che la nave oscilli più del solito) per vedere cosa mi ha svegliata. Una volta all’aperto un lampo squarcia il cielo illuminandolo a giorno, e lo segue un tremendo tuono.

Riesco a soffocare un urlo di terrore… HO PAURA DEL TEMPORALE!!!

JACK: "Notte tempestosa eh?" dice spuntando alle mie spalle.

IO: "Ehmm… c’è un problemino"

Non faccio in tempo a iniziare una frase che un altro fulmine illumina la nottata.

Questo era molto più violento, sembrava quasi che era caduto a pochi metri da noi.

La cosa mi preoccupa molto! Divento molto pallida e senza accorgermi inizio a tremare.

JACK: "tutto bene, dolcezza??"

IO: "Non proprio… ho il terrore del temporale!!"

Il Capitano scoppia in una rumorosa risata

IO: "Cosa c’è da ridere?!?!… E in più mi piange il cuore a pensare che ho faticato tantissimo per pulire il ponte e… adesso è sommerso dalla pioggia!!!

La risata di Jack diventa ancora più rumorosa

JACK: "Bhè lo puoi ripulire anche domani, almeno ti tieni impegnata… in qualche modo!!"

Grrrrrrrrrrr!!!!

"E’ meglio che ora vai a dormire ti aspetta una giornata pesante domani" mi dice sorridendo divertito.

Si avvicina, mi bacia delicatamente sulla guancia e poi allontanandosi dice: "Buona notte dolcezza!"

IO: "Altrettanto Capitano…"

Magari riuscissi a dormire.

L’oscillazione della nave aumenta e se mi sdraio rischio di star male.

Dylan si sta divertendo un casino a saltare da una parte all’altra, mentre io cerco di pensare qualcosa di positivo di quella situazione… ma è una missione impossibile!!

Il secondo giorno non fu molto diverso dal primo. Ma per fortuna martedì tornò il cielo sereno.

Dopo aver ripulito il disastro che aveva causato la tempesta sul ponte, mi metto a prendere un po’ di sole sulla parte anteriore della nave.

Ad un tratto un’ombra mi copre dalla luce del sole e sento: "Ti ho per caso dato il pomeriggio libero?? Non mi sembra!!"

IO: "Perché ti devo chiedere il permesso??"

JACK: "DIREI!!"

Con un sorriso da angioletto dico: "CAPITANO posso prendere un po’ il sole visto che è per la SECONDA volta che pulisco il ponte della TUA nave??? Da SOLA!!"

JACK: "Uhmm, vediamo… Permesso… NEGATO!!"

IO: "Ok torno a lavoro… grazie Capitano per la tua comprensione…!!"

"Di nulla!!" risponde soddisfatto.

Uffffffff…

Gli altri giorni passano molto in fretta, e non mi sembrano molto pesanti.

Dylan sembra essersi dimenticato della disavventura con la mappa e per fortuna ora è più sereno.

Mancano due giorni per arrivare a KINGSTON: la nostra prossima tappa dove faremo rifornimento dopo una settimana di viaggio, il mio fratellino non vede l’ora di scendere dalla nave, e se per questo anche io… ci sono stati altri due giorni di burrasca e non mi sento benissimo!!

Una notte mi sveglio a causa degli schiamazzi dei pirati che giocavano a carte.

Mi volto verso il letto di DYLAN e scopro che non c’è.

DOVE SI E’ CACCIATO??

Mi vesto rapidamente e vado a cercarlo.

Inizio dal ponte, poi la cucina, e la dispensa. Non lo trovo, alla fine molto irritata e preoccupata mi dirigo verso la stanza dove la ciurma stava giocando a carte (almeno credo!).

Apro la porta e entro nel caos più totale.

Ci sono uomini che si insultano giocando a carte, altri che si ubriacano e finiscono per terra.

Nella confusione noto un tavolo dove c’è la peste di mio fratello, altri due uomini della ciurma e Jack, che insieme bevono e insegnano a Dylan qualche trucchetto.

Mentre mio fratello stava per sorseggiare la bottiglia di rhum, io arrivo alle sue spalle e gliela strappo dalle mani dicendo: "Cosa stai combinando???"

DYLAN: "Ehmmm… è stata una SUA idea!!" dice indicando il Capitano.

JACK: "Calmati chery, non stiamo facendo niente di male!!"

IO: "Le rammento Capitano che l’ultima volta che DYLAN ha bevuto sono rimasta per due ore chiusa in bagno a tenergli la testa mentre vomitava!!!! Non voglio che la cosa si ripeta!!"

JACK: "Ma non ne ha bevuto molto, te lo posso assicurare!!"

DYLAN: "Infatti!!! Poi visto che tu puoi andare e fare quello che vuoi perché non lo posso farlo anche io?!?!"

IO: "Si ma non faccio cose stupide!!!"

JACK: "Sicura?!?!"

Ti prego taci Jack, non dargli corda a Dylan!!!

IO: "SI!! E ora tu vieni con me!"

DYLAN: "Non voglio!!… Capitanoooo dille qualcosa, io non ho sonno voglio rimanere qui!!"

JACK: "Hai sentito… non ha sonno! Te lo riporto io, più tardi non preoccuparti"

IO: "Se sta male te ne occuperai tu… io non voglio saperne niente!!"

JACK: "Va bene dolcezza!!"

DYLAN mi dice con un sorriso trionfale: "Buona notte, sorellina!"

Non gli rispondo neanche, vado nella mia stanza e…

…mi è venuta un’idea geniale per vendicarmi di quei due!!

Entro nella stanza del Capitano e la chiudo a chiave poi, tramite la porta comunicante, torno nella mia cabina e chiudo anche la mia porta.

Voglio vedere come si divertiranno a dormire con la ciurma o da qualsiasi altra parte questa notte!! Non mi piace che si prendano gioco di me. Serenamente mi metto a letto senza preoccuparmi delle loro reazioni.

L’indomani apro la porta, molto soddisfatta dello scherzetto che ho architettato. Trovo Jack seduto che dorme di fronte alla mia porta, e sdraiato su di lui c’è Dylan.

Fanno tenerezza messi così però!

Ma non servirà a non azionare la mai vendetta!!!

Vado in cucina, senza svegliarli, prendo un secchio d’acqua e torno indietro.

Glielo rovescio addosso facendoli svegliare di soprassalto.

Con un sorriso stampato in faccia dico: "Buon giorno TESORI, dormito bene??"

DYLAN: "Ma cosa ti è saltato in testa??? Prima ci chiudi fuori e dopo ci lavi!!!!"

JACK: " C.. cos.. cosa succede??" chiede ancora frastornato dal sonno.

Rido con gusto, lo so sono molto permalosa, ma se lo meritavano!!!

IO: "Tra cinque minuti la colazione è pronta, sbrigatevi!!" Detto questo metto il secchio sopra la testa di Dylan e mi dirigo orgogliosa in cucina.

Sento la voce di Jack che dice: "Questa non dovevi farmela…"

IO: "Ormai!! Quel che fatto è fatto!!!!"

Per tutto il giorno quei due complottarono alle mie spalle, cosa mi avrebbero fatto??

Non oso neanche immaginarmelo…

È arrivata l’ora di andare a dormire, anche se credo sarà una notte movimentata.

Vado a letto e sento Jack che mi dice: "Dolce riposo tesoro!!" e Dylan scoppia a ridere.

Cosa avrà voluto dire, chissà cosa mi aspetta… meglio far finta di niente.

Mi metto la camicia di Jack, che oramai uso solo per andare a dormire, poi spengo la candela e mi infilo sotto le coperte.

Una volta sdraiata mi sembra di stare su di un letto di sabbia. 0___0

Qualcosa di appiccicoso è stato spalmato sulle coperte e mi impedisce di staccarmele di dosso.

Cerco di alzarmi ma i miei capelli sembrano incollati al cuscino. La porta si apre ed entrano Dylan e Jack con una candela in mano. Accendono la luce a gas e iniziano a ridere.

Sono completamente ricoperta di zucchero e miele!!!

IO: "o mio dio… CHE SCHIFO!!"

Jack e Dylan si scambiano un cinque, scendo dal letto e inizio a seguirli.

Prendo in mano il cuscino sporco di miele e lo scaravento in faccia a Dylan.

IO: "Fuori uno, adesso tocca a te… CAPITANO…"

JACK: "Non te la prenderai per uno scherzo… innocente, VERO??"

IO: "INNOCENTE?? Sono interamente ricoperta da zucchero e miele!!!!"

JACK: "Speravo che così ti addolcissi un po’…"

IO: "Vediamo se funziona anche con te!!"

Detto questo lo abbraccio con in dosso i vestiti luridi e lo sporco completamente, poi prendo il lenzuolo, anche esso sporco e dico: "OPSS, che sbadata, lascia che ti pulisca"

E lo concio ancora peggio.

JACK: "Grazie, ma posso fare anche da solo" e butta per terra il lenzuolo.

Arriva Dylan e mi salta addosso facendomi cadere per terra.

DYLAN: "Presa! Mettiamola nella cella con il prigioniero."

JACK: "Ho un’idea migliore, lasciamola dormire nel suo DOLCE letto per tutta notte!!"

IO: "No… FERMI!!!!!"

Mi legano al letto con delle funi e mi ricoprono con il lenzuolo pieno di miele e zucchero.

Poi vanno a ripulirsi e Dylan per non sentire i miei lamenti, quella notte, dorme con Jack.

"Ok, va bene, lo scherzo è finito!!!… Hey… C’è nessuno???… QULACUNO VIENE A LIBERARMI!!!!" I miei lamenti rimbombano nella mia stanza vuota per tutta notte.

Verso l’alba, finalmente mi slegano e ora posso andare a lavarmi!!

L’indomani arrivammo a KINGSTON.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Tappa per rifornimento. ***


Nota delle Autrici:

Vi abbiamo lasciati con un punto in sospeso, tappa a Kingston!

Volevo precisare una cosa, anche se magari non vi importa o non è influente (skerzo!!! Loool ^^) tutte le località che nominiamo in questa ff sono località autentiche, ho una cartina dell’Arcipelago Caraibico super dettagliata e ispirandoci alle foto che troviamo di queste località costruiamo un po’ gli avvenimenti!

La cascata di Cabo Beata nel Capitolo 15 esiste davvero ad esempio!

(Ops qui vi abbiamo rivelato un nostro piccolo segreto :P loool)

Che dire di questo capitolo?!

Bhe io personalmente mi sono divertita un casino a scriverlo e so bene anche il Capo! :D

(da leggere dopo aver letto il capitolo)

****piccolo spoiler su qst capitolo****

I cannibali che abbiamo nominato qui, gli ARAWAK non sono gli stessi che ci sono in Pirates of the Caribbean Dead man’s chest!

Quelli sono i Pelegostos, gli Arawak sono una tribù che popola veramente la Giamaica!

****fine spoiler****

Ora vi lascio leggere, basta non rompo + eh! ^^ loool

Grazie in anticipo per tutti quelli che leggeranno e anche grazie ai nostri "sostenitori" ^^

Un bacione!!!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Capitolo 18

Tappa per rifornimento

Kingston è un isola molto allegra, non sembra la capitale della Giamaica dei nostri giorni.

Mentre scendiamo a terra dico a Dylan: "Sai dove siamo?!? Nel regno di Bob Marley… No woman, no cry!!!!"

JACK: "Bob CHI????"
IO: "E’ un cantante famoso del 900’!!!"

JACK: "Ed è diventato SOVRANO di questo posto????"

IO: "Ehmm… in un certo senso…"

JACK: "E come ha fatto???"

IO: "Lasciamo perdere! Non è un buon esempio da seguire!!"

JACK: "In questo periodo l’isola è famosa per due cose: le feste e la Tia Maria…"

DYLAN: "La zia Maria??? Ma come fanno a conoscerla qua??? Non è ancora nata!!!"

JACK: "Ragazzo, non è una persona! La Tia Maria è un liquore locale, come il rhum!!"

DYLAN: "Aaaaaah…"

IO: "Che ovviamente tu NON assaggerai!!!!"

DYLAN: "Uffa!!! Sei sempre la solita guastafeste!!!"

Jack ordina alla ciurma di fare rifornimento e poi dà la serata libera a tutti da buon Capitano.

Finiamo verso l’ora di cena di depositare tutti i viveri a bordo.

Jack mi si avvicina e dice: "Finito vi porto in bel posticino a mangiare la Callolv Soup o la Poumkin." (due zuppe tipiche della Giamaica NdAutori)

Ma che razza di nomi sono????

IO: "Sicuro che siano commestibili??"

JACK: "Ma certo dolcezza!"

DYLAN: "Speriamo sto morendo di fame!!"

Arriviamo davanti a una grossa casa, entriamo e mi accorgo che in realtà è una locanda.

Attraversiamo due sale e ci ritroviamo su una magnifica terrazza che si affaccia sul mare.

Il Capitano ordina delle strane pietanze e ovviamente anche la sua preferita: la Tia Maria!

Mentre mangiamo Dylan inizia a giocare con il cibo, mette della zuppa sul cucchiaio e me la lancia dritta in faccia.

IO: "DYLAN!!!"urlo indispettita.

LUI: "Si ok, ok la smetto!"
IO: "Bene!!!"

Non faccio in tempo a finire di parlare che Jack fa la stessa cosa e la zuppa mi finisce nell’occhio.

IO: "JAAAACK!!!!"

JACK con aria innocente: "Ma è divertente!!"

DIVERTENTE eh!!!!!!!

Prendo in mano il mio piatto e lo rovescio completamente addosso a quei due.

IO: "ORA è divertente!!!!"

Inizia una battaglia di zuppa, che si conclude solo quando il padrone ci butta fuori dalla locanda con degli insulti che raccomando a Dylan di non imparare mai!

DYLAN: "Jenny… mi è venuta un idea!! Perché non ci facciamo il bagno??"domanda allegro mentre ci allontaniamo mortificati [bhe diciamo che Jack ha fatto almeno dieci minuti a lamentarsi perché non ha cenato come si deve per cui non è molto dispiaciuto del disastro che abbiamo causato a quel povero signore!]dalla locanda.

IO: "Si e il costume dove lo trovi???"

JACK: "COSTUME???"

IO: "Come facciamo a farci il bagno… con i vestiti???"

JACK: "No dolcezza!… indovina come possiamo fare…"

IO: "SCORDATELO!!!"

DYLAN: "EHY EHY CALMA!!! Ci sono anche io non potete fare certe cose!!!"

Ma cosa diavolo ha capito questo bambino?!?!?

JACK: "Venite con me, vi faccio vedere che bel panorama che si vede da quello scoglio…"

Seguiamo Jack che ci porta su un’altura.

Ci posizioniamo tutti e tre sulla punta.

JACK ridendo dice: "Dolcezza pronta?Al mio TRE!! Uno…"

IO: "NO!! non voglio incastrarmi da qualche altra parte!!"

DYLAN: "Perché NO???"

IO: "Esperienze passate…"

DYLAN: "Di che esperienze parli???" e per farmi parlare comincia a strattonarmi.

All’improvviso scivola e mi porta giù con se, istintivamente mi aggrappo a Jack e lo trascino con noi.

Precipitiamo lungo lo scoglio finché Jack riesce ad aggrapparsi ad un ramo che sporge e dice per rassicurarci: "…Non temete, ora vi porto al sicuro!!!"
DYLAN: "Speriamo!!! Sbrigati ho paura!!!"

JACK: "Adesso ci pensa il Capitano Jack Sparrow a portarvi al sicuro…"

CRAAAAAK!!! Il ramo a cui eravamo attaccati si spezza del tutto e il mio urlo disperato riecheggia in tutta la spiaggia.

IO: "JAAAAAAAAAAAAAAAACK!!!!!!!!!!"

SPLASSSSSSSSH!

Finiamo in acqua e una volta ritornati in superficie dico arrabbiatissima a Jack: "SICURO EH???"

JACK: "bhe guarda il lato positivo chérie: almeno ora siamo puliti!!"
DYLAN: "Jenny, anzi MOZZARELLA ti sei accorta di una cosa???"

Jack e io lo guardiamo con aria interrogativa.

Dylan prosegue dicendo: "Indossi ancora la camicia BIANCA!!!!"

Abbasso lo sguardo ed esclamo: "NOOOOO!!!!"
DYLAN: "Jenny daiiiii usciamo!!! Non ti vorrai beccare un raffreddore in quest’epoca non esiste l’aspirina!!!!"dice insistentemente per farmi uscire dall’acqua.

Scordatelo tappo!

IO: "EHMMM… credo che rimarrò qui in acqua ancora un po’!!!" dico cercando di scagionarmi.
JACK: "Dolcezza, prima o poi dovrai uscire!!!"

IO: "Bhe un modo ci sarebbe…" guardo Jack sorridendo "Mi presti il tuo gilè, PERFAVOOORE!!!!"

JACK sbuffando: "Cosa mi tocca fare… tieni!"

Siamo sulla spiaggia, accanto al fuoco che ha acceso il Capitano per asciugarci.

Chiudo per un secondo gli occhi, ma ecco che mi si avvicina subito Dylan e dice battendomi le mani sulla testa: "Mozzarella, che fai?? Dormi??"

IO: "Perché no?!?"

DYLAN: "UFFA!!! Io mi annoio…"
JACK: "Brindiamo!!!!" dice tirando fuori una bottiglia di Tia Maria.

IO: "Ma dove l’hai presa??"

JACK: "L’ho rubata a quei simpaticoni che ci hanno buttato fuori dalla locanda!!"

Mi avvicino a lui e guardandolo dritto negli occhi e dico: "LADRO!!!!!"

Lui fa lo stesso, mi si avvicina e dice: "PERMALOSA!!!!"

DYLAN: "MOZZARELLA!!!!"

Mi giro di scatto verso di lui e rispondo: "NANO!!!!"

Lui mi fissa con aria offesa, poi si alza in piedi e sussurra: "Tanto non mi prendi!!"

IO: "Cosa???"

DYLAN: "TANTO NON MI PRENDI!!!!!"

IO: "Scommettiamo??"

JACK; "Si dai!! Io sono per Dylan!!!"

Girandomi verso Jack: "GRAZIE, sei proprio un gentiluomo!!!!"

JACK: "Ehmm… tesoro e meglio che ti metta a correre, Dylan se ne sta andando!!!"

NOOOOOOOO!!!

Mi giro e lo vedo scomparire tra gli arbusti del bosco che confinava con la scogliera.

IO: "DYLAN!!!!! Torna indietro!!!"

Mi dirigo verso l’ultimo punto nel quale l’avevo visto, ma una volta raggiunto non lo trovo.

Inizio a chiamarlo a squarciagola e mi addentro sempre dì più.

Jack mi vede preoccupata e mi raggiunge.

Mi allontano sempre di più dalla spiaggia e quando quasi raggiungo il centro Jack mi afferra per un braccio e mi dice: "FERMATI! NO! non andare da quella parte!! Quella zona è abitata da una tribù di indigeni molto pericolosi!!!"

IO: "E chi sarebbero???"

JACK: "Sono gli ARAWAK e sono una tribù cannibale!!"
COSA????

IO: "Oh mio Dio JACK!!!! E tu non mi hai detto niente?? Devo andare a vedere se sta bene!!!"

JACK: "JENNYFER! Ti prego rimani qui! Cerchiamolo qui nei dintorni prima di avventurarci oltre!!"

IO: "Va bene, ma sbrighiamoci potrebbe essere in pericolo!!!"

Questo gioco non mi piace, ho il cuore in gola sono in ansia per lui!!

Lo cerchiamo ovunque, sono quasi disperata quando improvvisamente sento un lamento nelle vicinanze.

Mi precipito facendomi spazio tra i cespugli e intravedo Dylan nascosto ai piedi di un albero.

DYLAN: "Jenny… ho paura… ti prego portami a casa!!!"

All’improvviso dimentico tutto quello che ci circonda, anche graffiandomi le braccia per gli arbusti pieni di spine che mi affiancano mi appresto a soccorrere il mio fratellino,

IO: "Non aver paura… ora ci sono qui io con te!"

Sembra impaurito, sconvolto è meglio portarlo al sicuro.

Lo prendo in braccio e lo rassicuro accarezzandogli leggermente la testa stanca che appoggia sulla mia spalla. Raggiungo Jack che dice per sdrammatizzare: "Ragazzo, un vero pirata deve sapere che quando si addentra di notte in una foresta deve essere armato e se si deve fermare deve sempre accendere un fuoco!! Durante la notte c’è lo sbalzo termico e la temperatura si abbassa!!"

DYLAN: "La prossima volta me lo ricorderò… Capitano!"

Ritorniamo sulla spiaggia, mi sdraio vicino al fuoco con mio fratello ancora tra le braccia.

Jack fa lo stesso, si siede a terra e comincia a bere dei piccoli sorsi dalla sua fidata bottiglia di Tia Maria.

Dopo un po’ si gira verso di noi, sorride e mi chiede: "Come sta?"

IO: "Dorme.."

Si sarà accorto che è da un sacco di tempo che lo osservo in silenzio?!
JACK: "E’ davvero un bravo bambino, diventerà un uomo forte e coraggioso, me lo sento!"

IO: "Si lo spero anche io!!"

JACK: "Però dovrebbe diventare più ubbidiente!!"
IO: "Da che pulpito arriva la predica eh!!"
JACK: "Cosa intendi dolcezza?!?!?!"

IO: "Sei peggio di un bambino che non vuole crescere quando vuoi… "

JACK: "Non è vero!! Ti sbagli!"

IO: "Ecco vedi lo stai facendo ancora!! "

JACK: "Bhe intanto ti sarei grato se mi restituissi il mio gilè!!"
Ma è così geloso della sua roba??

IO: "Ecco a te!!"

JACK: "GRAZIE!"

L’afferra di scatto e prima di indossarlo si toglie la cintura con attaccate la spada, la pistola e non so cos’ altro.

IO: "Ma tutte le volte che ti vesti devi indossare anche tutta quella ferraglia sopra??"

JACK: "INTANTO questa FERRAGLIA mi ha aiutato a proteggerTI più di una volta!!!"

IO: "Ma non possiedi qualcosa di più maneggevole??"

JACK: "A me basta avere sempre a portata di mano la pistola e la mia spada e per me sono già molto maneggevoli!!"

IO: "Se lo dici tu…"

Mi scruta con aria interrogativa, chissà a cosa sta pensando…

Spero non ad un’ altro scherzo… ora sono troppo stanca per giocare.

IO: "Io ora dormo un po’… domani si parte! Buona notte capitano!!"

Mi fissa per un attimo con quegli occhi profondi di cioccolato poi sorridendo risponde:

"Buona notte dolcezza!" poi si abbassa il cappello sul viso e si sdraia sulla sabbia che appare dorata alla luce del fuoco.

Mi fa sentire al sicuro vedermelo accanto.

Vorrei che questa notte non finisse mai solo per potergli rimanere così vicino e sapere che mi sta proteggendo da ogni male.

Questa notte posso davvero star tranquilla: Dylan è qui tra le mie braccia e il mio bel Capitano è qui alla mia sinistra che dorme come un angelo.

In lontananza sento la musica dei balli che si stanno svolgendo sulla spiaggia poco lontano da noi.

Alzo leggermente il capo per vedere se riesco a scorgere qualcosa, ma le palme e la sabbia me lo impediscono.

Mi rilasso, chiudo gli occhi e mi faccio prendere dalla melodia che a poco a poco mi trascina con sé nel mondo dei sogni…

Alle prime luci dell’alba apro gli occhi, Dylan dorme ancora accanto a me. Mi giro e vedo Jack che dorme.

Lo osservo sognante, non riesco a farne a meno!

All’improvviso, muove un braccio e così facendo fa rovesciare la bottiglia di Tia Maria.

La bottiglia finisce vicino al fuoco, mi alzo e cerco di spostarla, ma il contenuto già inizia a bruciare.

Inizio a scuotere Jack.

IO: "Capitano, Capitano!!!!"

JACK: "C..cosa c’è dolcezza??"

IO: "Hai rovesciato la bottiglia e ha preso fuoco!!"

JACK: "Io??? E quando??"

IO: "Mentre dormivi, qualche minuto fa… toglila prima che succeda qualche cosa!!"dico nervosa vedendo crescere le fiamme.

Jack si alza la manica della camicia e, prende a mani nude, la bottiglia finita nelle fiamme. Poi la lancia lontano da noi.

IO: "ti sei fatto male?"

JACK: "No, ci vuole ben altro per ferire Capitan JACK SPARROW!!"

Dirà sul serio?? Lo spero!

Svegliamo Dylan e ci dirigiamo verso la BLACK PEARL.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Il Viaggio riprende. ***


Nota delle autrici:

Siamo stracontentissime che il capitolo di Kingston vi sia piaciuto molto!^^

Il viaggio appunto è ripreso e cosa succederà ora?!?

Eh eh bisogna leggerlo per scoprirlo, no? :D

Buona notizia: questo capitolo era lunghissimo perché conteneva 4 "sottocapitoli" per cui l’abbiamo diviso e sono usciti fuori 2 capitoli per cui la storia si allunga un po’, non siamo ancora alla fine tranquille!! :D

A me piace molto questo capitolo, lo trovo molto diverte adesso diteci cosa ne pensate voi!!

Un ringraziamento speciale cm sempre a tutti i lettori e sostenitori!!!

Un bacione grande grande.

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 19

Il viaggio riprende

Una volta arrivati sulla BLACK PEARL, ognuno di noi ricomincia a svolgere il proprio compito.

Io vado in cucina a preparare il pranzo. Quando ho finito vado sul ponte, e noto, con mia grande sorpresa, che Jack non è al suo solito posto a dare ordini.

Chiedo a un membro dell’equipaggio che mi informa che si trova nella sua cabina.

Lo raggiungo, busso alla sua porta, ma non mi risponde.

Entro, e vedo il Capitano seduto su una sedia. Tiene nella mano sinistra un bicchiere di rhum e mi accorgo che si guardava la mano destra.

IO: "Tutto bene??"

JACK: "Si dolcezza tutto bene!!" e cerca di nascondere la mano destra sotto il tavolo.

IO: "E la tua mano??"

JACK: "Nulla di serio!"

IO: "Sicuro??"

JACK: "Certo!!"

Si,come no!!

IO: "All’ora non ti dispiace se do un’occhiata?!?"

JACK: "Non ne ho bisogno!!"

Mi dirigo verso di lui, e cerco di intravedere qualche cosa, ma non riesco nel mio intento.

JACK: "Ho detto che è tutto a posto, tesoro!!"

Ma io non ti credo…

Gli afferro di scatto il bicchiere, lui istintivamente mi ferma con la mano destra.

Una scottatura fortunatamente poco seria si estende sul palmo.

IO: "Lo sapevo!!! Non vedi che ti sei bruciato… fammi vedere bene!!!!!"

Gli afferro la mano e tiro su la manica della sua camicia.

IO: "E per fortuna che non ti sei fatto nulla!!"

JACK: "Te l’ho già detto prima… ci vuole ben altro per.."

Lo interrompo, mi alzo e vado nella mia stanza a prendere del disinfettante (dell’epoca) e una garza.

IO: "Ora ZITTO e fatti medicare!!"

Jack brontola qualche cosa ma faccio finta di non sentirlo.

Mi siedo sulle sue gambe, gli fascio la mano con la garza e dico: "Ecco ora dovrebbe andare bene!!"

JACK: "Grazie chérie, ma come ti avevo già detto non ne avevo bisogno!!"

IO: "Si, si Capitano come no!!"

JACK: "Metti in dubbio le mie parole???"

IO: "Dico solo che non era vero che non ti eri fatto nulla!!!!"

JACK: "E’ solo una piccola bruciatura, niente di che!"

IO: "Sei impossibile!!!!!"

Mi sorride con aria soddisfatta, è consapevole del fatto che non so più cosa rispondergli.

Con aria maliziosa e provocativa (alla SPARROW) mi avvicino a lui. Gli metto le mani intorno al collo, e sussurro: "Bene, se non hai NULLA di grave… ritorno al mio lavoro!!"

Mi avvicino per dargli un bacio, ma quando vedo che chiude gli occhi mi fermo e mi allontano.

IO: "Buon lavoro Capitano!"

Si alza di scatto, mi afferra per un braccio avvicinandomi a se dice:

"Non puoi provocarmi e pretendere di andartene come se nulla fosse successo!!"

IO: "Dici?!?!?"

Riesco a liberarmi dalla sua presa, esco dalla sua cabina correndo.

Lui mi segue fino al ponte. Stiamo ridendo entrambi a crepapelle, ma all’improvviso mi fermo di scatto perché vedo Dylan davanti a me.

Jack mi afferra da dietro e mi solleva.

DYLAN: "Cosa state facendo????"domanda indignato.

Jack riconoscendo la voce mi lascia andare: "Niente!!" e sfoggia un suo sorrisino innocente.

Io finisco per terra. Il Capitano, visto che mi ha fatto cadere, mi aiuta a rialzarmi.

Poi mi sussurra sorridendomi in modo furbesco: "Non è finita qui, tesoro!!"

DYLAN aspetta che mi rialzo e insiste: "Mi dite cos’è successo????"

JACK: "Io avrei da fare… dolcezza, spiegagli tutto tu… d’altronde è tuo fratello!!"

Detto questo mi da due pacche sulla spalla e si dirige verso il timone.

Noooooooo, torna indietro Jack!!!!!!!

DYLAN: "Allora??"

Scappa!!!!

Facendo finta di non sentire il mio adorabile fratellino, ritorno in cucina a preparare la tavola, è quasi ora del pranzo!!

Per tutto il giorno Dylan mi assilla, come al solito, è offeso perché non crede alla mia spiegazione di quello che è successo questa mattina.

Nel pomeriggio mi metto ad osservare Jack per vedere se utilizzava la mano destra.

Si accorge che lo stavo fissando, alza la mano destra e mi saluta facendomi capire che è tutto ok!

Rispondo sorridendo al saluto, lo guardo divertita ancora per qualche secondo mentre gesticola animatamente impartendo ordini a dei pirati e poi ritorno al lavoro.

Jack ha davvero un modo di comunicare tutto particolare, per essere sicuro che tu lo ascolti cerca di attirare la tua attenzione spiegando le sue parole con mille gesti.

Adesso ci aspetta solo un’altra settimana di tregua prima di imbatterci nel nostro nemico.

Non sarà facile batterlo e riottenere la mappa, ma noi uniremo tutte le nostre forze e ce la metteremo tutta!!!

Dovrei prepararmi, prepararmi ad essere pronta a tutto questa volta!!

Quella mappa è la mia, la nostra unica speranza!!

Non deluderò Dylan anche questa volta!!

Il sole scompare dietro alla linea dell’orizzonte.

Per cena ho preparato alla ciurma un pasto abbondante, dato che la stiva strabocca di viveri.

La serata procede tranquillamente.

Mi dirigo sul ponte, il luogo che amo di più di questa nave proprio perché è all’aperto.

Adoro stare fuori, nel futuro, a parte in inverno, trascorrevo le mie serate sul balcone della mia stanza a guardare le stelle.

Vedo Jack che osserva il cielo in penombra.

Mi avvicino sorridendo cogliendolo quasi di sorpresa.

Chissà a cosa pensava…

IO: "Come và la mano, Capitano??"

JACK: "Sta benissimo, grazie a te!!"

Cavolo perché non ho fatto un corso di infermiera!!!!

IO: "Mi fa piacere!!"

Mi posiziono di fianco a lui e poi continuo: "Capitano, posso chiederti una cosa?"

JACK: "Certamente!"

IO: "Mi insegni ad usare la spada? Sai non ci aspettano tempi facili e io non vorrei sempre esserti di peso perché non so difendermi come si deve!!"

JACK: "Dolcezza, tu non sei un peso per me!!! Anzi tutt’altro, ci sono qui io apposta a proteggerti!!!!"

Che dolce, si preoccupa sempre di difendermi in ogni situazione…

JACK: "Comunque non puoi imparare ad usare una spada in 6 giorni, però puoi sempre tenere con te una piccola arma che ti può essere d’aiuto!!"

Si apre la giacca, ne tira fuori una fodera di cuoio e me la porge dicendomi di aprirla.

La apro e mi ritrovo tra le mani un pugnale dall’aspetto molto affilato.

JACK: "Mi raccomando usalo solo in caso si stretta necessità!! Non è un giocattolo puoi uccidere una persona con questo!"
Lo fisso con aria mista minacciosa e diverta iniziando a far volteggiare il pugnale sotto gli occhi: "Attento Jack Sparrow, ora sono armata!!"

Con un gesto fulmineo mi afferra il polso, mi guarda dritto negli occhi e poi dice: "Dolcezza come te l’ho dato, te lo posso anche togliere, perciò segui il mio consiglio e cerca di usarlo con criterio se non vuoi diventare il trofeo del nostro nemico!!"
IO: "Va bene Capitano lo farò!"

JACK: "Bene!"

Ora mi fissa con aria soddisfatta, sa bene che non posso reagire diversamente.

Cavolo riesce sempre a zittirmi in ogni modo!!

Con che fascino lo fa però…

JACK: "Dove hai intenzione di nasconderlo??"

IO: "Lo devo nascondere??"

JACK: "Non dirmi che vuoi andare in giro con un pugnale in mano!!"

IO: "Bhè, no… ma non so dove metterlo!!!"

JACK: "Domani allora ti darò una cintura dove attaccarlo, ma prima devi promettermi che lo utilizzerai solo in caso di pericolo!!!"
IO: "Va bene Capitano, te lo prometto!!"

JACK: "Vado nella mia cabina a riposarmi un po’…"

IO: "Ma ti vergogni a dire che vai a dormire ogni tanto??"

JACK: "NO!"

IO: "E allora!!!"

JACK: "Appunto! io non avevo alcuna intenzione di dormire…" dice passandomi le braccia intorno ai fianchi.

IO: "Invece io SI!! Perciò grazie per il pugnale ma i…"

Non faccio neanche in tempo a finir di parlare che già le sue labbra si appoggiano sulle mie.

Questo glielo dovevo da stamattina.

Non si può resistere al fascino di Capitan Jack Sparrow…

JACK: "Buona notte dolcezza"

Sogni d’oro Jack!!!!

Il sorriso si vede dal mattino.

Il mattino seguente, Dylan, appena sveglio, corre dal Capitano dicendo:

"Capitano! Voglio anche io un’arma!!!!!!"

JACK: "Cosa?? Un’arma.. e a cosa ti serve un’ARMA??"

DYLAN: "Voglio imparare a combattere!!!"

JACK: "Non pensi di essere ancora troppo piccolo??"

DYLAN: "Ma… ma io ho 8 anni e mezzo!!!"

JACK: "Uhmmm… Jennyfer cosa ne pensa??"

DYLAN: "Bhe… ecco… non gliel’ho chiesto!!"

IO: "Non mi hai chiesto COSA???"

JACK: "Certo che è proprio un vizio di famiglia interrompere le conversazioni eh!!"

Dice con aria scherzosa.

Io rispondo con un sorriso, poi quando mi rendo conto della situazione scoppio a ridere.

Certo io e Dylan siamo molto diversi caratterialmente, ma essendo fratello e sorella ci assomigliamo nei comportamenti, anche se non in tutti!

DYLAN: "Jenny, mi spieghi perché è da stamattina quando ti sei svegliata che hai quel sorriso stampato in faccia e non te lo sei ancora tolto??"

Opsss…

IO: "Ehmmm… non so proprio a cosa ti riferisci!"

DYLAN: "IO SI!!!"

O no… come fa a saperlo?? 0____0 E adesso cosa gli dico???

IO: "Ah.. Davvero??"

DYLAN: "Si!! Il Capitano ti ha regalato un pugnale e adesso tu sei contenta perché puoi combattere con i cattivi e io no!!!"

Che sollievo… pensavo che aveva scoperto quello che è successo ieri sera…

Meglio dargli corda adesso!!

IO: "AH.. EHM Si, infatti!! Capitano, mi dovevi dare una cintura se non sbaglio.."

JACK: "Non sbagli affatto… eccola!"

Meno male che si è ricordato, però sembra essere felice anche lui oggi… allora non sono l’unica che non riesce a togliersi il sorriso dalla faccia…
La indosso, ci attacco il pugnale e per far innervosire Dylan esclamo: "Come mi sta fratellino??"

DYLAN: "Capitaaanoooooo!!!"

JACK: "Dolcezza, cosa ti ho detto ieri sera?!?"

DYLAN: "SI, cosa ti ha detto ieri sera????"

Oh no… non posso dirglielo altrimenti Jack potrebbe fare qualche riferimento a…

IO: "Mi… mi ha detto di portare il pugnale subito in cabina e di usarlo solo in caso di emergenza!!! Perciò io VADO!!!"

DYLAN: "SI, vai, vai, tanto non sei capace ad usarlo!!"

Ah si…

Mi giro verso di lui, gli afferro il braccio, glielo tiro dietro la schiena, gli punto il pugnale al collo e poi dico: "Chi è che non sa usare il pugnale???"

DYLAN: "OK, ok FORSE lo sai usare!!!"

Lascio la presa e mi allontano con aria soddisfatta intravedendo lo sguardo stupito del Capitano.

DYLAN: "Sembri una mozzarella armata!!!" urla per provocarmi.

IO: "E tu un nano intimorito!!!" rispondo.

Entro in cabina ridendo, nascondo il pugnale fra le coperte del letto e ritorno al mio lavoro in cucina.

Dylan non mi rivolge la parola per tutto il giorno, ha l’aria offesa e rimane sempre in disparte.

Non me ne preoccupo più di tanto però…

E’ proprio un bambino!! E' arrabbiato con me solo perché io possiedo un’arma e lui no…

Di certo non posso dargli un coltello in mano!! Potrebbe ferirsi e per sbaglio fare del male a qualcuno.

E poi è troppo piccolo anche per imparare a difendersi...

Questa battaglia sarà molto pericolosa e dovremo affrontare pirati più esperti di noi che, di certo, non si addolciscono davanti ad un bambino e non ci penserebbero due volte a farlo fuori anche se ha un’arma.

Cerco di trovare una soluzione a questo problema, ma non mi viene proprio in mente niente…

Alla sera, dopo cena sono in cucina che lavo i piatti.

Sono molto stanca ho lavorato sodo tutto il giorno e non vedo l’ora di finire per andare a dormire.

Improvvisamente sento un rumore stano provenire dal piano sopra di me, mi blocco qualche secondo per accertarmi che non è nulla, poi continuo ad insaponare i piatti e a incolonnarli in fila vicino a me.

Sento dei passi veloci che mi si avvicinano, mi giro e vedo Dylan che mi corre incontro nascondendo qualcosa dietro la schiena.

IO: "Ciao Dylan!… Cosa nascondi lì dietro??"

DYLAN: "Adesso ho anche io un’arma!!!!!"

IO: "Cos…"

Non faccio neanche in tempo a finire che mio fratello tira fuori una sorta di fionda, me la punta contro, flette l’elastico e lo lascia andare.

Istintivamente mi abbasso e il sasso colpisce in pieno la "torre" di piatti facendone andare metà a pezzi.

NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

IO: "DYLAAAAAAAAAAAAN!!!! è tutta sera che non faccio altro che lavare piatti e tu… tu adesso li hai rotti!!!

DYLAN: "OPSSS…"

IO: "Adesso non dirmi che non l’hai fatto apposta!!!"

DYLAN: "Infatti, è vero NON L’HO FATTO APPOSTA!!!!"

IO: "Bhe forse non volevi romperli, ma volevi colpirmi!!!"

DYLAN: "Si volevo colpirti!!!"

IO: "Allora adesso aiutami a raccogliere questo disastro!!!"

DYLAN: "Non ci penso nemmeno!!"

Adesso mi arrabbio davvero!!!!!

Dylan mi guarda con un sorriso furbesco, si gira e comincia a correre verso la scaletta che porta sul ponte.

Io lo inseguo: "Dylan, non correre ho appena finito di lavare il pavim……" SWISSSSSSSSSSSH

Scivolo sul pavimento ancora bagnato e mi ritrovo distesa per terra a faccia in giù

AHIAAA…

Apro gli occhi e vedo dritto davanti a me un paio di stivali famigliari.

Alzo lo sguardo e vedo quello divertito del Capitano che sorridendomi dice:

"Eh si… voi donne cadete tutte ai miei piedi!!"

Scoppio a ridere mentre mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi.

IO: "Non sono CADUTA AI TUOI PIEDI, sono solo scivolata! Ho appena finito di lavare il pavimento!!!!"

JACK: "A me non sembra tanto pulito… a meno che voi nel XXI secolo per liberarvi dei piatti li lasciate cadere per terra…"

IO: "Non li ho fatti cadere per terra, è stato Dylan a romperli con quell’oggetto infernale!!!"

JACK: "Si lo so, gliel’ho dato io!"

IO: "AH… proprio una bella idea Capitano, un’ altro modo per farmi impazzire!!! "

JACK: "Dolcezza, a questo ci penso già io!"

Come ha ragione!!!!!!!

Lo fisso un attimo negli occhi, sta aspettando una mia reazione.

Abbasso lo sguardo, poi mi chino e comincio a raccogliere i cocci per non fargli vedere che arrossisco.

Si china anche lui e mi aiuta.

IO: "Non ci posso credere!! Per la prima volta vedo il Capitano rimboccarsi le maniche!!!!"

JACK: "Tesoro, secondo te chi la manda avanti questa nave??"

Mi avvicino e rispondo: "Io e la tua ciurma!!!!"

"E chi comanda te e la ciurma???" ribatte avvicinandosi anche lui piegando leggermente la testa verso destra

IO: "tu…"

JACK: "Già!" si allontana con fare soddisfatto.

Riesce sempre ad averla vinta!!!

Dopo qualche minuto riusciamo a raggruppare tutti i pezzi.

IO: "Lascia, finisco io. Grazie per avermi aiutato Capitano!!"

JACK: "Di nulla chery!!" risponde sorridendomi.

Ecco un altro di quei sorrisi…

IO: "Bhe… io vado a recuperare il nano!"

JACK: "Aspetta, e la buona notte??"

IO: "Buona Notte Capitano!"

Jack mi si avvicina, mi bacia delicatamente sulla guancia e poi risponde:

"Buona notte dolcezza!!!".

Questo è decisamente meglio di un "Buona notte Capitano"!!!!!

Lo guardo scomparire dondolando, mentre sale la scaletta e rido pensando che ha la stessa andatura sia a bordo di una nave che sulla terra ferma.

Vado in cabina e trovo Dylan che studia attentamente la fionda che gli ha regalato Jack.

Faccio finta di non vederlo, mi dirigo tranquillamente verso il mio letto ed inizio a spogliarmi per dormire.

DYLAN: "Hai fatto così in fretta?!?!?"

IO: "Se non fosse stato per te avrei già finito da un po’!!!"

DYLAN: "Jenny, non l’ho fatto apposta!!!"

IO: "Allora dato che NON AVEVI FATTO APPOSTA potevi anche darmi una mano!!!!"

DYLAN: "Non ne avevo voglia!!"

IO: "Se è per questo anche neanche io, ma per colpa tua ho dovuto farlo ugualmente!!"

Improvvisamente sembra diventare triste, abbassa lo sguardo e diventa terribilmente serio. Non riesco a far finta di niente e ad ignorarlo, in questo momento ha lo sguardo perso completamente nel vuoto…

Freno la mia rabbia, finisco di mettermi la camicia "da notte" e mi siedo sul letto accanto a lui dicendo: "Cosa c’è che non va adesso, Dylan?"

DYLAN: "Ecco, vedi… mi dispiace Jenny per aver rotto tutti quei piatti, non volevo, io volevo colpire te (ah, grazie molto gentile eh!!!!) il problema è che questa è l’unica arma che ho e non la posso neanche usare perché non ho assolutamente mira!!!"

Questo bambino ci tiene davvero molto a questa storia delle armi eh!!!

Forse nella situazione in cui ci troviamo ora, questo è l’unico modo in cui riesce a sentirsi più grande.. forte e, siccome è molto difficile affrontarla anche per me, sarà meglio incoraggiarlo, almeno finché torneremo nel futuro e tutto ritornerà alla normalità.

IO: "E va bene fratellino, ho deciso di aiutarti! Domani ti darò lezioni di mira come le facevo con il mio istruttore, però tu devi promettermi che cercherai di non causare altri guai!"

Il suoi occhi verdi si illuminano, sul viso appare un largo sorriso: "Davvero???"

IO: "Davvero!!!"

Mi butta le braccia al collo lasciandomi incredula davanti a tutta quella felicità: "GRAZIE JENNY!!!!! Ti voglio bene!!!!!"

IO: "Anche io Dylan… se sopravvivo a questo abbraccio!!"

DYLAN: "Scusa, scusa… "

IO: "Niente, ma adesso mettiti a dormire domani mattina ti voglio carico!"

DYLAN: "Certo, certo, Buona notte sorellina e grazie ancora!"

IO: "Ma figurati! Sogni d’oro!"

DYLAN: "Anche a te."

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Lezioni di mira. ***


Nota delle Autrici:

Salve!!^^

E va bene volete il "capitoletto amoroso" eccolo!!!

E’ un po’ triste alla fine per cui alle romaticone come me fazzoletto alla mano, ma no scherzo!

Non è l’ultimo capitolo eh!

Abbiamo intenzione di rompere le scatole ancora per un po’ :P lol

Va bhe non ho nient’altro da dire, sono poco ispirata oggi! Lol

Ci farà molto piacere sapere cosa ne pensate voi!!

Un ringraziamento a tutti ma soprattutto ai nostri soliti sostenitori accaniti :P

Un bacione!

A presto

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 20

Lezioni di mira.

Il giorno dopo mi sveglio molto presto preceduta da Dylan. Andiamo insieme sul ponte, cerco una tavola di legno e, con il pugnale, ci incido dei cerchi sopra partendo da uno più grande fino arrivare al centro.

La posiziono all’altezza di Dylan sulla porta del corridoio, che porta alle cabine.

IO: "Ecco fatto, ora Dylan devi lanciare questi pomodori il più possibile verso il centro. Tieni la schiena dritta, concentrati e mira!"

DYLAN: "Ok!! Ci provo!!"

Il primo lancio finisce al di sopra della porta, sul piano dove si trova il timone.

DYLAN: "OPS!!"

IO: "Prima di lanciare guarda il bersaglio, forza riprova!!"

DYLAN: "Ok!! Riproviamoci!!!"

Il secondo lancio non colpisce il centro, ma almeno prende la tavola di legno.

IO: "Già meglio, ritenta ancora!!"

Prende il terzo pomodoro e lo lancia.

Nello stesso istante la porta si apre…

Dylan ha lanciato abbastanza al centro il pomodoro, ma invece di centrare la tavola è finito in faccia a Jack.

JACK: "Cosa state combinando???"domanda arrabbiato.

DYLAN: "OPS!!"

IO: "Dato che qualcuno ha avuto la brillante idea di regalare una fionda a mio fratello, ora gli sto insegnando ad usarla!!!" rispondo da presuntuosa.

DYLAN: "Bhè però se tu non avessi aperto la porta, sicuramente avrei fatto centro!!!"

JACK: "Ma che DIVERTENTE giochino…" afferma con un sorriso tirato irrigidendosi.

Guardo Dylan e insieme scoppiamo a ridere.

JACK: "Trovate tutto questo divertente?!"

Insieme: "Molto"

Mi avvicino al Capitano tirando fuori un fazzoletto e comincio a pulirgli la faccia.

JACK: "Questo non è sporco di miele.. vero?!?"

IO: "Dipende se non ce l’hai messo tu.."

SPLASH!

Un pomodoro mi si spiaccica sulla schiena, macchiandomi la camicia.

DYLAN: "Ho mira…HO MIRA…ho imparato!!!J"

IO: "Che fortuna!!!" dico rabbuiata.

JACK: "Adesso concordo… è MOLTO divertente!!"

GRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

DYLAN: "Ora posso divertirmi anche io!!"

JACK: "Se mi tiri qualsiasi altra cosa addosso finisci giù dalla nave!!!… Però contro tua sorella, puoi tirare quello che vuoi!!!"

COSA?????

IO: "Ma come… no!!"

JACK: "Dolcezza, tu gli hai insegnato a tirare! E ora ne paghi le conseguenze!!!"

Anche quando faccio qualcosa di buono… mi si ritorce sempre contro!!

Non vidi Dylan fino all’ora di cena.

IO: "Dove sei stato tutto il giorno??"

DYLAN: "Sulla nave!!!!"

Bhè in un certo senso ha ragione!

IO: "E cosa hai fatto tutto il giorno SULLA NAVE??"

DYLAN: "Non sono affari tuoi!!!!!!"

Risposta tipica di Dylan.

IO: "Non importa, lasciamo perdere!!"

Dopo mangiato Dylan va subito nella nostra cabina, mentre io metto in ordine la cucina.

Finito di ripulire, vado finalmente a dormire.

Mentre mi dirigo verso la mia cabina vedo Jack che sta per entrare nella sua.

IO: "E la buona notte??"

JACK: "Non credevo che fossi ancora sveglia!!"

IO: "Stasera ci ho impiegato più tempo del solito"

JACK: "Come mai??"

IO: "Ho dovuto pulire tutto il porcile che avete lasciato!!"

JACK: "Nessuno, o per lo meno, IO non ti ho detto di farlo!!"

IO: "Ma me lo avresti chiesto di certo domani mattina!!"

JACK: "Forse!"

"Bhè buona notte!!" Dico avvicinandomi a lui e dandogli un bacio sulla guancia.

JACK: "Buona notte anche a te!!"

Attacchiamo una nave!!

I due giorni successivi dovetti scappare da mio fratello, perché qualsiasi cosa che trovava si divertiva a lanciarmela contro.

Ormai la mia camicia è tappezzata da macchie di ogni colore!!!

GRRR…

Per ripicca il giorno dopo mi intrufolo nella cabina di Jack e gli rubo un’altra camicia.

D’altronde è colpa sua se Dylan prende di mira solo me, è stato lui a regalargli la fionda e a dargli il permesso di usarmi come bersaglio per cui non deve avere niente da dire!!!!

Nel pomeriggio avvistiamo una nave attraccata su di una piccola isola.

Jack decide di attaccarla, perché la riconosce e sa che a bordo c’è molto oro.

IO: "Capitano, ma dobbiamo proprio farlo, Intendo saccheggiare una nave!!!"

JACK: "Noi siamo pirati e ci piace perché la vita è fatta per noi…" canticchia.

IO: "Capitano, ti sei dato alla musica??"

Jack mi osserva con aria interrogativa e poi conclude: "Comunque è necessario!!" dopo aver detto questo si dirige dondolando verso il timone.

Arriva Dylan tutto contento perché vuole sperimentare in una vera battaglia la sua nuova arma.

DYLAN: "Attacchiamo una nave, attacchiamo una nave, ATTACCHIAMO UNA NAVE!!!"

IO: "Frena l’entusiasmo nano, non penserai di… DYLAN TORNA QUI!!!!"

DYLAN: "Ciao mozzarella ci vediamo dopo!!!!!!"

Ecco ci mancava solo questa, mai che quel testardo mi dia retta!!!!

Ma non farò la sua stessa fine. Io non mi muovo da qui!!!!

E se si facesse del male…

No! Siamo troppo vicini al ritrovo della mappa, non voglio che gli accada nulla!

IO: "APETTAMI DYLAN, VENGO ANCHE IO!!!!!!"

La Black Pearl coglie impreparata la nave ormeggiata alla piccola isoletta.

Tramite le passerelle e i picconi l’equipaggio della Black attacca la nave rivale.

Già mi infastidisce il fatto che hanno rovinato il parapetto della nave scheggiandolo gravemente con i rampini, ma sono pirati e gli piace perché la vita è fatta per loro, bah!

Non sono entusiasta di quello che stiamo facendo, ma qualcuno ha detto che è NECESSARIO…

L’equipaggio non è molto numeroso, i pochi membri non oppongono quasi resistenza, la nave non è nelle sue condizioni migliori, forse a causa di una tempesta e di certo la nostra ciurma non la sta migliorando!

Data la modesta grandezza del veliero pensavo di trovare più persone, invece si tratta solo di qualche borghese e dei marinai inesperti direi…

All'interno delle stive troviamo molto oro, che la ciurma della BLACK PEARL depreda in pochi minuti.

Osservo la scena del tutto contraria a quell'azione.

Io sono del tutto immobile, controllo Dylan da lontano che corre da tutte le parti mimando gesti e versi che fanno gli altri pirati, lasciamolo divertire…

Meglio spostarsi però, altrimenti questi balordi mi prendono per una statua e mi caricano di peso sulla nave!

Noto il Capitano intento ad ispezionare accuratamente il suo nuovo tesoro.

Quando il suo sguardo cade su di me incrocio le braccia e scuoto la testa, invece lui ha un atteggiamento trionfante.

Mi avvicino a lui e affermo seccata: "L'avverto Capitano che non ho intenzione di alzare nemmeno un dito per contribuire a derubare questa nave!!"

Sentendo le mie parole nonostante il trambusto alza lo sguardo con un sorrisino strano, poi allarga le baraccia e mi mette una collana di perle nere al collo: "Ci penserà la mia ciurma dunque!"

Che cos’è questo un dono? Che dolce un regalo per me…… sì rubato però!

IO: "No graz-.." ie se la riprenda Capitano, non la voglio…

Quando rialzo lo sguardo Jack si non è più davanti a me e si fa largo tra la baraonda per uscire da sottocoperta.

Si gira per un secondo per vedere la mia reazione e con aria soddisfatta si aggiusta il cappello sulla testa e scompare dalla mia vista.

Riprendiamo la rotta del nostro viaggio appena dopo qualche ora.

Ho deciso di tenere la collana finche non posso restituirla al Capitano assicurandomi che me la rifaccia tenere per forza!

E poi, d’accordo l’ammetto mi piace davvero tanto questa gioiello!

Gli uomini della ciurma sono molto soddisfatti e festeggiano la riuscita della loro impresa.

Dylan ride e scherza con loro, gli raccomando semplicemente di non bere troppo rhum e vado a dormire.

Rimango sveglia a lungo, con tutto quel baccano non riesco a prendere sonno.

Più tardi il rumore del festeggiamento diminuisce, e mentre sto per addormentarmi sento qualcuno bussare alla porta.

Uffa mi stavo per addormentarmi finalmente!!!

Apro la porta e mi trovo davanti gli occhi profondi di Jack che tiene in braccio Dylan che dorme profondamente.

Che doooolce guarda come lo tiene tra le braccia…

JACK: "Si è addormentato!"

"Vieni appoggialo sul suo letto" rispondo sorridendo.

Delicatamente lo mette a letto, poi mi fa un cenno per indicarmi di seguirlo.

Lo seguo e, una volta entrati nella sua cabina, mi fa accomodare su una sedia.

JACK: "Come mai non sei rimasta a festeggiare con noi??"

"E cosa avrei dovuto festeggiare?… un furto!!!" rispondo quasi innervosita.

JACK: "Il nostro non era un furto!! Credi che la nave che abbiamo saccheggiato non avesse preso il suo bottino ad altri pirati??"

IO: "Non mi importa come loro hanno preso il bottino, ma piuttosto come l’abbiamo preso noi!!"

JACK: "Siamo pirati… è così che viviamo!!"

IO: "Dimmi una cosa… ma anche questa nave l’hai rubata??"

JACK: "Assolutamente NO!, la Black Pearl è solamente MIA!!"

IO: "Non ti sembra sbagliato quello che fai?"

JACK: "Non esistono ladri nel futuro??"

IO: "Si, ma rischiano tantissimo a rubare!! Verrebbero immediatamente arrestati e una volta tornati in libertà, la loro vita cambierebbe radicalmente… non è come qui che verrebbero giudicati come esempi… non è giusto rubare… e tu lo sai!!!"

JACK: "Allora il fatto che mi hai RUBATO due camicie e che ti sei tenuta la collana ti fa diventare una ladra come me!!!"

OPSSSSSSSSS

IO: "Io non ho rubato le tue camicie!!!!"

JACK: "No?!?!?"

IO: "Le ho solo prese in prestito!! Se sapevo che dovevo viaggiare nel tempo mi sarei portata una valigia da casa!!!"

JACK: "Non cambiare discorso dolcezza… il fatto è che se non possiedi ciò di cui hai bisogno, e non puoi permettertelo… non ti rimane che rubarlo… comprendi?"

Il Capitano ha sempre ragione uff!

IO: "Può darsi… anche se rimango sempre della mia opinione!"

JACK: "E poi sono io il testardo!!"

IO: "Certo!!! E anche questa mia opinione non cambierà mai!!"

JACK: "E per me tu sarai sempre una gran permalosa!!"

IO: "Ladro!!"

JACK: "Permalosa!!"

IO: "Testardo!!"

JACK: "Pigrona!!"

IO: "Ubriacone!!"

JACK: "Viziata!!"

IO: "Non è vero!!!"

JACK: "Si"

IO: "No"

JACK: "SI"

IO: "NO!!"

Mi alzo di scatto, vado verso di lui, gli afferro il cappello e glielo abbasso fino al naso, esclamo spazientita: "BUONA NOTTE!!!" e mi dirigo velocemente verso la porta confinante.

In un secondo vengo raggiunta dal Capitano che ci si piazza davanti per non farmi passare.

JACK: "Dolcezza, non te la sarai mica presa?!?!"

Lo guardo e cerco di rispondergli, ma non mi viene in mente nulla!!!!!!!

JACK: "Lo vedi… sei permalosa!!"

Con un sorriso forzato ripeto: "Buona notte!!"

JACK: "Te ne vai di già??"

IO: "Se dobbiamo star qui a litigare!!!"

JACK: "Ma non stavamo litigando!!! Stavamo discutendo!!"

IO: "Quale sarebbe la differenza??"

JACK: "Io mi diverto quando discuto, invece quando litigo con qualcuno non mi diverto affatto!!!"

IO: "Perché tu ti stavi divertendo?!?!"

JACK: "Come potrebbe non divertirmi il tuo visino imbronciato!!"

Scoppio a ridere, Jack è davvero impossibile!!

JACK: "Vedi, ti diverti anche tu!!!"

IO: "Con te è impossibile non divertirsi!!"

JACK: "Questo mi fa piacere!"

Per fortuna!!!!

Mi dirigo rassegnata verso il tavolo, mi raggiunge e si siede di fronte a me.

JACK: "Domani dovremmo arrivare a Santiago de Cuba, e li dovremmo trovare HAYEZ NICK!"

"E finalmente avrai il tuo tesoro!!!" rispondo per sdrammatizzare.

JACK: "un tesoro guadagnato… NON RUBATO!!!"

IO: "Meglio di così!!"

JACK: "Che ne dici di brindare??"

Non rinuncia mai al suo vizio chiamato "rhum"!!

IO: "Se vuoi che mi addormenta subito.. OK!!"

JACK: "Non riuscirei a portarti di là in braccio come ho fatto con Dylan!!"

IO: "Vorresti insinuare che sono pesante??"

"No dolcezza, dico solo che ti dovresti accontentare del mio letto!!" risponde sfoggiando un sorrisino malizioso.

Ah ecco…

IO: "Allora meglio di NO!!"

JACK: "Dopo che ti ho elencato questi buoni motivi mi dici di NO!!!"

IO: "Non lo so!!"

JACK: "Come non lo sai?!?!?"

IO: "Dipende che intenzioni hai, Capitano!!"

JACK: "Ti ho mai fatto del male??"

IO: "NO!"

JACK: "Quindi non sono intenzioni cattive!!!!"

IO: "Lo spero!"

JACK: "Quindi??"

IO: "Uff, e va bene brindiamo!!!"

"Ottima scelta dolcezza!!" risponde entusiasta.

Beviamo quasi tre bottiglie di rhum in tutto, dopo di che la stanza inizia a girarmi intorno.

JACK: "Tutto bene??"

IO: "Cosa??"

JACK: "Meglio finirla qui!!!" mi prende in braccio e mi butta sul letto, solo che si sbilancia troppo e cade per terra.

IO: "JACK cosa combini??"

JACK: "Tutto bene!!" mi rassicura rialzandosi un po’ instabilmente, poi si sdraia di fianco a me.

Niente cavolate Jennyfer, non sei qui per commettere degli errori e hai la responsabilità di Dylan sulle spalle…

Quel piccoletto si è del tutto ubriacato però stasera, non posso ‘trasgredire’ un po’ anche io?!

Che male c’è non dormire e ripeto DORMIRE (mio caro Capitano) una notte non nella mia stanza…

Dylan non se ne accorgerà neanche, dorme come un sasso!

Lo osservo per un attimo, poi lo abbraccio e cerco di fissare nella mente tutte le emozioni che ho provato stando al suo fianco, non le dimenticherò mai..

IO: "…Per la prima volta nella mia vita… sto veramente bene!! E devo ringraziare solo te per questo!!"

JACK: "Non c’è di che, tesoro!!"

Ci addormentiamo abbracciati, sembra strano, ma Jack non aveva in mente niente di strano.. voleva solo rimanere con me.

Forse non voleva lasciarmi tornare nel futuro, forse avrebbe desiderato tanto che rimanessi qui con lui.

Sarebbe piaciuto tanto anche a me ma entrambi siamo consapevoli che non è possibile.

Non posso cambiare il mio destino, io non faccio parte di questo mondo e non potrò farne parte mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** In caso non ti vedessi mai più. ***


Siamo di nuovo qui!! ^^

Buon pomeriggio a tutti :D

Sì, abbiamo deciso di andare avanti un pochino, ma ora si torna sulla nostra rotta!! (tanto per stare in tema… lol)

Siamo contente del fatto che a voi non dispiace affatto, un po’ meno che abbiamo Luana all’ospedale :P lol

Skerzo!!!

In effetti il Capo è contenta di essere così "crudele" però da parte mia non mi sembra che lo siamo state così tanto…

In alternativa in questo nuovo capitolo ci rifacciamo un po’!! :D

E cmq avverto tutti del fatto che dire al Capo che è cattiva è farle un complimento!lol

Grazie mille a tutti per i vostri complimenti!!! ^^

Volgiamo a un punto decisivo!

Ritroveranno o no la mappa?!

Jennyfer appunto tornerà nel futuro?!

Vi avverto che qui non si scopre ancora del tutto ma succede qualcosa di molto significativo!!

Jennyfer fa una lunga riflessione con se stessa.

E come sarà di persona questo Hayez Nick??

Vi consiglio di rileggere il Capitolo 14- La leggenda della mappa. per fare un po’ di ripasso!

Sono successe tante cose da allora, magari non ricordate! ;)

Ora buona lettura a tutti e vogliamo poi sapere cosa ne pensate!! ^^

Un big big kiss

A presto

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Capitolo 21

In caso non ti vedessi mai più.

Alle prime luci dell’alba giungiamo a Santiago de Cuba sferzando sul mare che piatto e calmo non ci ostacola in alcun modo.

Mi sveglio ancora abbracciata a Jack, ma faccio finta di dormire ancora perché voglio assaporare fino in fondo questo bellissimo istante, e poi non riuscirei comunque ad alzarmi a causa di tutto il rhum che ho bevuto ieri sera, mi gira ancora la testa!!

Il Capitano scosta leggermente la testa, poi nota subito che sono sveglia e dice con voce ancora rauca: "Buon giorno, tesoro!"

Alzo un po’ lo sguardo e rispondo: "Buon giorno anche a te!!"

Lui fa una pausa, sta cominciando a riflettere su quello che questo brutto giorno ci aspetta.

JACK: "…Siamo arrivati, dobbiamo andare a recuperare la nostra mappa!"

Faccio un cenno di consenso con la testa sciogliendomi di malavoglia dal suo abbraccio e alzandomi seduta sul letto.

Si alza anche lui di scatto, prende il mio mento tra le dita e mi da un lungo e bellissimo bacio sulle labbra.

La sua mano scivola verso il colletto della mia (anzi dovrei dire sua) camicia, accarezza dolcemente la mia spalla, ma poi si arresta quasi subito e si ritrae.

Si distacca da me, abbassa per un secondo lo sguardo e poi dice: "..Questo è in caso non ti vedessi mai più!"

Come mai più ? penso con sconforto.

"Ora devo andare!"

Si alza dandomi sempre le spalle e dopo aver preso tutte le cose che gli servono esce dalla cabina per andare sul ponte.

E’ successo tutto troppo in fretta…

Sembra ieri che mi sono ritrovata su quel madido molo insieme a Dylan.

Ci tenevamo stretti come due cuccioli impauriti con indosso questi vestiti strani, in tutt’altro posto rispetto al nostro ultimo ricordo…

In un'altra epoca!

1600 d.C. …ma come diavolo è successo??

Sarà stato proprio il destino che ha voluto che quel giorno al museo Dylan mi inseguisse!

Ora siamo a un passo dal tornare a casa…

L’influenza mia e di Dylan in questo tempo non avrà influito sul futuro?

Ma figuriamoci… Jack è l’unico a conoscenza del fatto che proveniamo dal ventunesimo secolo!

Se lo raccontasse ad altri lo recluterebbero ancora più anormale di quanto lo è già!!!

Ma perché mi ha detto così poco fa?!

…Questo è in caso non ti vedessi mai più…

Una pugnalata in pieno petto mi farebbe fatto meno male.

Io non posso andarmene via per sempre da qui.. senza almeno salutarti, senza darti un ultimo bacio, uno soltanto…

Meglio rimanere in silenzio.

Un silenzio che urla dentro di me ma non riesco a scandirne ancora le parole…

Le capirò al momento opportuno, così mi ha insegnato un pirata…

Il Capitano non fa trasparire mai alcuna emozione a riguardo del fatto che con il ritrovo della mappa non lo rivedrò mai più.

La vista mi si appanna leggermente ed inizia a scorrere una lacrima sul mio viso.

Quel momento è arrivato e nulla sembra cercare di far qualcosa per impedirlo!

Meglio così forse…

O non è meglio per niente…

Basta piangersi addosso! Devo reagire!!!!

Anche io mi alzo finalmente dal letto.

Per un attimo ancora fisso la parte vuota del letto, dove fino a qualche minuto fa c’era sdraiato Jack.

E’ stato bella quest’avventura, ma ora devo tornare alla mia realtà!!!

Mi dirigo decisa nella mia cabina e sveglio Dylan, insieme ci dirigiamo sul ponte.

Non siamo ancora del tutto giunti a destinazione, manca almeno un’ora all’ attracco nel porto.

Sulla Black Pearl si innalza agitazione.

Il pirata di vedetta ha appena annunciato che non si scorgono altre navi già ormeggiate o in vicinanza.

Significa allora che questo pirata ha una postazione fissa sull’isola!

Ma dove sarà nascosto dunque?

Spero che Jack lo sappia!!

Giungiamo a riva con molta prudenza.

Sul ponte non vola una mosca, tutti hanno lo sguardo fisso sul Capitano che è in attesa dell’attracco definitivo per impartire ordini.

Stringo Dylan a me: "Ti prego stammi vicino!!"

DYLAN: "Che cos’è sorellina, hai paura per caso?!?"

IO: "Ho tutto il diritto di averne soldo di cacio, non stiamo giocando!!!"

DYLAN: "Calma scorbutica!! Ne sono perfettamente consapevole senza che me lo dici!!!"

Meno male, speriamo in bene!!

Il Capitano infine scende a terra da solo, ordina a tutti di rimanere sulla nave, ci dirà lui quando dovremo scendere.

Ci mancava solo questa! Mi farà stare in ansia…

Mi affaccio al parapetto per scorgere la direzione che Jack è intenzionato a prendere.

Arranca sul terreno sabbioso per qualche metro, poi raggiunge la terra battuta e lo vedo posizionare una mano sull’elsa della spada per precauzione.

Percorre ancora qualche passo e poi scompare dalla mia vista.

Fai sì che non ti succeda nulla Jack o te la vedrai anche con me!!

Perché non hai voluto che venisse nessuno con te?

Dopo una mezz’oretta finalmente torna a bordo.

Ho voglia di corrergli in contro, abbracciarlo e dire Sono felice che tu sia ancora qui!

Il suo sguardo percorre ogni singolo particolare del ponte e quando incontra il mio mi fa cenno di seguirlo.

IO: "Dylan resta qui, non ti muovere!!"

DYLAN sospirando rumorosamente: "Ma Jennyyyyy, uffa!!!"

IO: "Torno subito, tu non combinare disastri!!!"

Raggiungo il Capitano che mi attende con sorriso trionfante.

JACK:"So dove si trova Hayez Nick, mi ha informato un mio vecchio amico!!"

IO: "E dov’è?"

JACK: "Si trova in una casa nel centro di questo paesino! Ha molti uomini armati che lo proteggono… te la senti di venire anche tu?"

IO: "Certo… siamo arrivati fino a questo punto!! Non voglio rinunciare proprio adesso!!"

JACK: "Perfetto!! Allora si parte!"

Il Capitano ordina a cinque uomini (compreso Dylan) di rimanere a bordo della Black Pearl, gli altri lo seguono diretti al covo di HAYEZ NICK.

Dopo aver ripercorso il tratto percorso in precedenza da Jack camminiamo a lungo per delle strade molto strette, giungendo davanti a una piccola casa.

Rimaniamo qualche minuto in disparte per osservare la scena che ci si presenta e decidere come agire.

Al suo esterno ci sono circa dieci uomini armati, Jack ordina alla ciurma di eliminarli immediatamente.

I pirati della Black Pearl sono più forti e robusti di quanto immaginassi, in un batter d’occhio eseguono l’ordine.

Una volta che la via è libera io, il Capitano e l’equipaggio entriamo nella casa.

La porta non è chiusa a chiave, quindi entriamo senza difficoltà.

Fa davvero male questo Nick a fidarsi della protezione dei suoi uomini, li abbiamo ‘fatti fuori’ senza alcuno sforzo quasi!!!

Perquisiamo tutte le stanze a piano terreno, ma non riuscendo ad ottenere niente scendiamo verso la cantina.

Sono pervasa da un’agitazione tale che mi fa quasi tremare, e se ci trovassimo davanti un omone senza scrupoli che riuscisse ad eliminarci tutti?

Che ne sarebbe della mappa?? Di me.. di Dylan?!?

Jack sfonda con un calcio una porta, al suo interno troviamo una ventina di uomini armati.

Uno di loro urla: "Chi siete voi??"

JACK: "I possessori della mappa che Hayez Nick ha rubato!!"

L’uomo scoppiando a ridere dice: "E la rivolete vero??"

Jack fa un sorrisino sforzato e risponde: "CERTO!!"

L’uomo si alza e con un calcio fa cadere a terra il tavolo che aveva di fronte a se.

Poi sguaina la spada e la punta verso Jack e dice: "Non l’avrete mai!!!!!"

In quella stanza all’apparenza molto grande inizia una vera e propria battaglia.

Tra spari e colpi di spada il caos regna sovrano.

Mi sento afferrare alle spalle, qualcuno mi sta trascinando verso un’altra stanza.

Girandomi di scatto vedo un uomo dall’aspetto rude che mi punta un coltello alla gola.

Sguaino il pugnale che ho nella cintura e glielo conficco nello stomaco.

L’uomo ferito emette un suono raccapricciante, molto impaurita lo spingo lontano da me.

E’ successo un’altra volta!

Ora comprendo perfettamente lo spirito di sopravvivenza che spinge gli uomini a ferirne o ad ucciderne altri per uscirne vivi!!

Molto scossa torno nella stanza e vengo subito colta impreparata.

Dinanzi a me tutti gli uomini della ciurma compreso Jack hanno le mani legate e delle armi a portata di mano in caso provino a scappare.

Io faccio la stessa fine, meglio non cercare di ribellarsi, non ho la forza di affrontare questi energumeni da sola e finirebbe peggio…

Ci conducono a forza in una spiaggia poco lontano dal covo.

Un uomo con un mantello nero e un cappello molto grande si avvicina al Capitano e dice quasi ridendo: "Tu rivorresti la tua mappa?? Bhe mi dispiace, ma non la riavrete… voi uomini stolti di questo tempo non potete capire il vero potere di questa mappa (la prende e la alza verso il cielo)… Qui dentro vi è racchiuso un forza incredibile, che mi farà diventare sovrano del tempo!!"

IO: "E come credi di riuscirci??" sbotto in tono di sfida.

NICK: "Una donna… forse per te ho piani diversi… sembri più sveglia, anche se le donne di quest’epoca è già tanto se sanno parlare!!!"

IO: "Forse le donne non ti parlano perché non sei degno della loro attenzione!"

NICK: "Uhm mi piacciono le donne decise, ma in realtà solo una cosa voi donne sapete fare…"

Scorgo uno sguardo truce, ricoperto in parte dal vistoso cappello ma colmo di sangue e malanimo.

Codesto si abbassa su parti più basse del mio corpo rispetto al viso ed inizia a far scivolare quelle sue manacce sudice giù per la scollatura della mia camicia.

Di certo non rimango inanime, reagisco all’istante tirandogli un calcio in mezzo alle gambe.

Nick si innervosisce e mi tira un forte schiaffo, con la coda dell’occhio vedo Jack irritarsi molto, cerca di liberarsi ma gli uomini che lo trattengono hanno la meglio.

Ti prego aiutami!!

NICK: "Non voglio correre rischi… morirai come tutti loro… e, avrai l’onore di essere la prima!!" annuncia con un ringhio d’odio.

Detto questo mi punta una pistola alla tempia.

Chiudo gli occhi disperata, non riesco a credere che la mia vita finisca in questo modo!

Mi sento il cuore in gola.

Ho una paura tremenda, non devo rabbrividire, non mostrarti debole! Ma mi sento ghiacciare…

Carica l’arma e con un ghigno Nick dice: "Addio"

Sento il suono di uno sparo.

Ma… nessun dolore…!

Apro gli occhi e vedo che Nick davanti a me si è girato e urla qualcosa ai suoi scagnozzi che rimangono stupiti.

Guardo nella direzione in cui sono tutti rivolti e appare Dylan con in mano una pistola fumante: "NON TI AZZARDARE A TOCCARE MIA SORELLA!!!!!!!!"

.....DYLAN SEI GRANDE!!!!

Jack approfitta della distrazione dei briganti di Nick e riesce a liberarsi, così anche il resto della ciurma.

Mi slegano e io corro immediatamente ad abbracciare mio fratello che mi aveva appena salvato la vita.

IO: "Grazie Dylan!! Grazie!!!!" non riesco a dire nient'altro, sto quasi per piangere di gioia.

DYLAN: "Ci.. ci sono riuscito!!!!!" afferma anche lui incredulo.

Non riesce neanche lui a credere a quello che ha appena fatto.

Jack blocca Nick e gli trappa dalle mani la mappa.

JACK: "Questa è mia!!" poi lo atterra con un violento pugno.

Non era poi così forte questo Hayez Nich eh!

Viene verso di me e dice: "Ora abbiamo la mappa!"

Dylan la prende e inizia a saltare dicendo: "Torniamo a casa…finalmente possiamo tornare a casa!!"

Lo prendo in braccio ed esulto insieme a lui.

La battaglia, che tanto avevo temuto, si è finalmente conclusa e la ciurma del Capitan Jack Sparrow è la vincitrice.

Erano notti intere che ci pensavo e non avevo la minima idea che proprio DYLAN mi salvasse dalla morte.

Non esistono parole per ringraziarlo abbastanza, è il mio fratellino, il mio eroe, il mio piccolo pirata!

Mentre ci allontaniamo vittoriosi dalla dimora ormai devastata di Hayez Nick, Jack si avvicina a me e a Dylan: "Stai bene Jennyfer?"

IO: "Si ora sì! Grazie capitano!!"

Dopo aver ricambiato con un sorriso un po’ a testa bassa domanda: "Prima che torniate nel vostro tempo, posso chiedervi un’ultima cosa…"

DYLAN: "Certamente Capitano!!!"

JACK: "Bhè dato che siamo arrivati insieme fino a questo punto, che ne direste di venire insieme a noi sull’isola del tesoro??"

DYLAN: "Tesoro, C’E’ UN’ ISOLA DEL TESORO?!?!?!"

JACK: "Esatto giovanotto, il problema è che non abbiamo la minima idea di dove sia…"

"Forse lo scopriremo nel momento più opportuno Capitano.." dico io cercando di imitarlo, suscitando un’espressione comica su Jack.

Qst è il crudele Hayez, ke ne dite adesso?? ^^ loool

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Veso la fine di un nuovo inizio. ***


Et voilà!

Eccoci qua!! ^^

Basta parlare francese se no poi il Capo mi pikia -__- lol

Dunque, prima di tutto volevo dirvi che siamo stracontentissime del vostro entusiasmo che c tarsmette e vi ringrazio davvero tantissimo!! ^^

Lu, basta andare all’ospedale, t rompi tutta così!! :’’( sigh Lol

Johnny jack io direi che in questo capitolo è meglio se r armi di un’altra scatola di fazzoletti!!! ^^

Ok che piangere pulisce gli oki, però li irrita e nn vogliamo causarti problemi, cmq graziegraziegrazie!! :D

Frulli! Mi ha fatto davvero sorridere il tuo commento xkè è proprio una cosa buffissima: io sgrido sempre il Capo xkè mette tr punti esclamativi e lei sgrida me xkè dice ke ne metto poki! XD LOOOL

Vedremo di trovare un compromesso, promesso! =P

Jiù, mi disp dirtelo ma Nick non è bello così!

Io e il Capo x farcene un’idea l’abbiamo creato cn un sito (Ho messo la foto nel capitolo 21 così avete l’idea e ci dite cosa ne pensate poi!^^)

E a proposito d qst!

Ci siamo accorte che vi state interessando molto al personaggio "cattivo" di questa ff.

Ma sfortunatamente la storia di Hayez Nick non è necessaria, secondo noi, per questo finale.

(E se ho marcato "questo" vi avverto ke c’è un motivo, pensateci!!)

Potrebbe rivelarsi utile in futuro, ma ora sarà solamente un personaggio di passaggio che comunque ha svolto un ruolo fondamentale, questo non è il momento di svelare di più su di lui. [parole espressamente dettate dal Capo per cui non c’è nessun’altra alternativa purtoppo!]

Cara schumi, sappiamo anke noi ke la scuola è un bel fardello!

Non è facile per nessuno… Sigh!

Io e il Capo ke siamo seconda e quarta superiore poi!!

Cmq siamo contentissime di recarti un po’ d sollievo quando possiamo! ^^

E siamo tornate prestissimo anke!

Giungiamo un po’ al termine xò…

Ma non vi libererete facilmente di noi, è una promessa!!! :D

Cmq bando alle ciance!

Sn stata anke fin tr lunga oggi, kiedo scusa :$

Io vi ringrazio ancora tantissimissimo a nome d entrambe noi autrici e vi avverto ke torneremo sempre presto!! ^^

Bacioni piratosi!!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Capitolo 22

Verso la fine di un nuovo inizio.

Arrivati alla Black Pearl Dylan si fionda in cabina seguito da me e Jack.

DYLAN: "L’abbiamo trovata, l’abbiamo trovata, l’abbiamo trovata, l’abbiamo trovataaa!!"

Lo prendo tra le braccia stringendolo forte: "Il mio eroe, il mio piccolo pirata!!!"

JACK: "Adesso dobbiamo trovare il modo per raggiungere quest’isola del tesoro.."

DYLAN liberandosi dalla mia presa dice: "Voi avete qualche idea??"

Uhmmm…

Afferro la mappa e la osservo attentamente.

E’ proprio come me la ricordavo, forse un po’ più ingiallita, ma comunque è la stessa.

Nella zona dei Caraibi sono evidenziati cinque città: Tortuga, Port Royal, Cabo Beata, Kingston e Santiago De Cuba.

IO: "Guardate… ma… ma questi sono esattamente i luoghi in cui ci siamo fermati!!!"

La porgo a Jack che la osserva anche lui incredulo.

JACK: "Tortuga, Port Royal, Cabo Beata (insieme) Kingston e Santiago de Cuba!!!!"

IO: "Li hai segnati tu Jack?? ma allora tu sapevi già tutte le rotte e ci hai fatto navigare per niente!!"

JACK: "Tesoro, calma! Non le ho segnate io queste rotte, io non sono mai riuscito ad avere la mappa completa fino ad ora. L’unico pezzo che possedevo evidenziava solamente Tortuga ed infatti è lì che ci siamo diretti!!"

Tortuga, taverna, aggressione, grotta di ghiaccio, alba:"STELLA!!"

DYLAN: "STELLA?? Uno, due, tre… STELLONE, HO VINTO IO!!"

IO: "NO DYLAN, non stiamo giocando a uno, due, tre, stella!!! Jack, ricordi l’alba sulla spiaggia… dietro alla Grotta di ghiaccio!!!"

DYLAN: "Sorellina, cosa diavolo stai blaterando?!?!?"

JACK: "Ma certo!" Prende la mappa e si dirige entusiasta nella sua cabina seguito da me e Dylan.

"Ho sempre saputo che presto o tardi avresti scoperto tu il segreto di questo disegnaccio logoro dolcezza!!" commenta euforico agitando le mani in tutte le direzioni.

Magari speravi che l’avrei fatto al tuo posto!

Rido omaggiata dall’ affermazione del Capitano ricevendo anche da Dylan un sorriso complice.

Apre l’ingombrante armadio, tira fuori un pezzo di carboncino e disegna una stella sulla mappa.

I luoghi evidenziati coincidono perfettamente con le 5 punte della stella, ma sulla mappa non sono evidenziati 5 luoghi, ma bensì 6!

Prima non ce n’eravamo accorti perché quel punto è quasi invisibile.

JACK: "La stella coincide con cinque punti, ma qui n’è rimasto uno, che significa??"

Prendo il carboncino che aveva usato Jack, afferro la mappa e unisco i punti della stella creando una specie di pentagono al centro.

Il pentagono coincide quasi perfettamente con la forma di un’isola che si trova nel mezzo della stella.

IO: "Ecco la risposta alla tua domanda Capitano!"

Gli porgo la mappa, Jack la osserva per qualche secondo e poi esclama: "Coincide proprio con la forma di quest’isola… ma io la conosco, so dove si trova!! Questa è Isla Oculta, si trova poco lontano da qui, dolcezza sei permalosa, ma anche geniale!!!J"

DYLAN: "SIII!! Sorellina sei un genio ABBIAMO TROVATO L’ISOLA DEL TESORO!!!"

Esulto dalla gioia insieme a lui.

JACK: "Conosco da sempre la posizione di quest’isola, non ci sono mai stato perché è disabitata e adesso… Non riesco a crederci!!"

Dylan ed io interrompiamo per un momento il nostro elogio e osserviamo sconcertavi il Capitano che scuote la testa incredulo mordendosi l’unghia sottile del pollice.

In pochi secondi si accorge della nostra reazione e si ricompone schiarendosi la voce e tornando serio: "Bene, allora vado immediatamente a comunicarlo alla ciurma!!" prende la mappa ed esce dalla cabina soddisfatto.

Quando il Capitano dice che bisogna aspettare il momento più opportuno per scoprire le cose, allora bisogna aspettare il momento più opportuno!!!J

Non ci posso credere siamo riusciti insieme a svelare anche questo mistero!!!

Forse ce l’ho davvero la stoffa da pirata…

Jenny non esagerare prima di conviverci insieme li odiavi proprio i pirati!!

Bhe alcuni ancora sì come quel grandissimo porco di Nick, ma ad altri non sai proprio resistere…

Tutto il resto della mattinata la ciurma fu impegnata a preparare la nave per la partenza.

Per me e Dylan questo sarebbe stato il nostro ultimo viaggio sulla Black Pearl.

Dopo mangiato tutti festeggiamo, siamo riusciti a riprendere la mappa e ora siamo diretti verso il più antico tesoro dei Caraibi!

Decido di andare a dormire, è stata una giornata molto movimentata.

Dylan non ha ancora smesso di gasarsi perché mi aveva salvato la vita, e io non ho nessuna intenzione di fermarlo, è stato davvero grande!!!!

Mi sdraio sul mio letto, ma non riesco a prendere sonno.

Penso interrottamente al fatto che se tornerò nel futuro non potrò mai più vedere Jack.

La cosa deprime in una maniera assurda.

Non posso rimanere così, voglio rimanerti vicino Jack…

Perché anche tu mantieni sempre il silenzio??

Non sei una macchina di ferro, proverai de sentimenti!!

Mi alzo decisa per vedere se per caso il Capitano è già nella sua cabina.

Arrivata all’entrata mi blocco.

Forse non c’è…

Rimarrei troppo delusa se trovassi la cabina vuota.

Magari a lui non gliene importa niente ed è ancora sul ponte a festeggiare la vittoria con la ciurma!

E’ certamente così, rinuncia Jennyfer!!

Sto quasi per indietreggiare ma onostante tutto non riesco ad andar via, una voce dentro di me urla con rimprovero entra e falla finita di piangerti addosso!!

Apro timidamente la porta che collega le nostre due stanze.

Il cuore mi si riempie di gioia: Jack è sdraiato sul suo letto!!!

Dorme però…

In punta di piedi attraverso la stanza, la camicia leggera che indosso scivola sulle mie gambe spoglie volteggiando a ogni passo.

Mi dispiace svegliarlo dorme come un angioletto, e anche lui ha bisogno di riposarsi, non è stata una giornata per niente facile!

Mi sdraio senza muovere troppo il letto accanto a lui.

Sto quasi per cercare di rilassarmi quando si gira del tutto verso di me e senza aprire gli occhi mi abbraccia.

Rimango inerte e a bocca aperta per una manciata di secondi, vorrei mettermi a saltare perché non solo l’ho trovato qui nella sua cabina, ma è anche sveglio!!

Il mio entusiasmo sparisce immediatamente ricordando perché sono qui in questo momento.

Non riesco a dire niente, mi fa davvero troppo male dovergli dire addio!! Ma non posso fare altro…

Lo abbraccio anche io appoggiando rassegnata il mio mento tra la sua spalla e il viso: "Ci pensi Jack, finalmente domani arriveremo a Isla Oculta e tu potrai avere il tuo tesoro!"affermo con un filo di voce.

JACK: "Già ci stavo pensando anche io…" risponde con voce chiara e forte.

Non deve essere da molto che è qui dunque...

IO: "Sono felice che hai raggiunto il tuo scopo… chissà da quanti anni eri in cerca di questa mappa…"

Finalmente sul suo viso appare un sorriso

JACK: "E’ da molto che la cerco sì, ma non credevo che qualcuno me l’avrebbe portata dal futuro!!"

IO: "Bhè non credevo neanche io che sarei mai andata nel passato, soprattutto sulla nave che avevo visto al museo!!"

JACK: "Museo??"

Eh certo, di sicuro lui non sa di che si tratta!

IO: "Devi sapere che nel nostro tempo ci sono dei posti nel quale vi sono custodite delle testimonianze storiche, oggetti e documenti antichi… e io avevo visto raffigurata in un quadro… la TUA nave!!"

JACK: "La mia nave!!! La BLACK PEARL… veramente?!?!?!?!" domanda entusiasta sciogliendosi leggermente dall’abbraccio per potermi vedere in faccia se dico sul serio.

IO: "Si, e già la prima volta che l’ho vista ero rimasta colpita dalla sua bellezza!" rispondo con sorriso sognante ricordando quel momento particolare in cui ho provato una sensazione di equilibrio, libertà e appoggiando la testa su un soffice cuscino.

JACK: "Bhè questo vuol dire che c’ero anche io nel dipinto!!!"

IO: "No"

JACK: "Come no!!! Allora perché il quadro era così bello!?!"

IO: "Guarda che la Black Pearl è bella anche senza di te!!" affermo per infastidirlo.

Il Capitano ha l’aria un po’ offesa, ma poi sul suo viso appare un altro sorriso e controbatte: "Bhè non importa, ma almeno la mia nave diventerà famosa!!"

IO: "Sai mi ha trasmesso fin da subito un certo fascino, non riesco a credere di esserci a bordo!!" ma non ci rimarrò ancora per molto…

"Grazie Jack di avermi fatto vivere questa bellissima avventura insieme a te!!"

JACK: "Però questa avventura domani finirà!" dice con tono serio

IO: "Lo so, ma non voglio rattristarmi adesso… dobbiamo viverla fino alla fine cercando di non pensarci!!" anche se è molto difficile.

JACK: "Hai ragione dolcezza… è la cosa migliore!!"

La stanchezza inizia davvero a farsi sentire.

Però vedo Jack pensieroso e gli rubo la coperta per distrarlo un po’!

IO: "Buona notte Capitano!!" dico per dispetto.

JACK: "Hey la MIA coperta!!"

IO: "Ma è sempre tutto tuo??"

JACK: "Su questa nave… SI!"

Si gira offeso su di un lato e inizia a borbottare.

Lo copro con la coperta sospirando esasperata: "Tieni… altrimenti se continui a borbottare non mi fai dormire!! Ma io con cosa mi copro??"

JACK: "Grazie!… forza vieni qui!!"

Mi avvicino senza farmelo dire due volte abbracciandolo e lui mi copre accuratamente con la coperta.

Solamente standoti accanto dimentico ogni avversità, ma come fai?!? Se davvero unico Jack…

JACK: "Buona notte, dolcezza!!"

Baciandolo sulla guancia rispondo: "Anche a te, Capitano!!"

Detto questo mi abbandono al dolce calore del suo corpo e mi addormento.

Come sempre se non è chiara qualche spiegazione basta segnalarlo che la Capitana e il Capo risolvono immediatamente!! ^^

A presto!

baciiiii

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Nulla è mai successo. ***


Nota delle Autrici:

E siamo sempre qui! ^^

Come avevo già detto fooorse saremmo tornate per l’ultima volta ed era proprio azzeccato!!! :D

Siamo state via un po’ di giorni ma siamo ritornate con un finale un po’ allungato dato che vi fa piacere.

Infatti questo che pubblichiamo oggi è il terzultimo capitolo, contente? ^^

Bhe forse dopo aver letto questo capitolo un po’ meno, il Capo ha detto: troppa felicità fin ora, andiamo sul "drammatico"!

E il Capo non si discute… 0_0

Mano ai fazzoletti dunque! Questa volta non scherzo, mi sono quasi commossa anche io rileggendo, è grave!!

Uhm, Jack sulla spiaggia di Malibù non ce lo vedo, la Black Pearl toglierebbe il sole ai ricconi con i costumi costosissimi :P lool

Tutto il romanticismo che ci mettiamo proviene dalla sottoscritta romanticona, eh con certo soggetti cm il suddetto Capitano non è complicato riuscirci!! XD

Cmq siamo contente che avete apprezzato chi più chi meno qst ff fin ora, spero che anche alla fine non ne rimaniate delusi, io non posso dir nulla, il Capo mi mozza la lingua 0____0

Buona Lettura e a prestissimo!! :D

Bacioni a tutti

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 23

Nulla è mai successo.

Apro gli occhi a fatica, sono ancora molto assonnata ci impiego qualche secondo per avere una visuale nitida di ciò che mi circonda.

Avverto subito qualcuno accanto a me.

Ma…?

Alzo leggermente lo sguardo e incontro il mento strambo di Jack adornato con 2 treccine che dorme serenamente in una posizione assurda: tutto attorcigliato ma in modo da starmi comunque vicino.

Ha cercato di trovare un metodo per star comodo lui, coprirsi con le lenzuola e non muovere il busto di un millimetro per non infastidirmi, è proprio incredibile quest’uomo!!

Ridacchio con me stessa, allungo la mano libera al contrario dell’altra che cinge Jack dietro la schiena porgendola verso il suo viso e…

Ora ricordo perché sono qui!

Un groppo mi prende alla gola e mi chiude lo stomaco, io devo andarmene…

Sento che sto quasi per piangere.

Non hai scuse Jennyfer, lo sapevi fin dall’inizio che prima o poi avresti dovuto abbandonare tutto questo, non dovevi farti prendere dall’affezione!

La mia coscienza sembra avere la voce stridula di mia madre.

Mi vengono in mente tutte le ‘suppliche’ con un retrogusto di imposizione che mi faceva ogni volta che tornavamo a casa dalle mie prime vacanze ed ero costretta ad abbandonare quella isola tropicale meravigliosa, io mio angolo di paradiso

Piangevo sempre come una fontana in quelle occasioni, ho anche creduto che dopo la nascita di Dylan i miei genitori non mi ci hanno più portato perché temevano provocasse lo stesso effetto anche a lui.

Forse sarebbe stato così, sono perfettamente consapevole delle scenate del mio fratellino degne di un poppante dell’asilo anche solo quando lo privi di un giocattolo.

Chissà se quell’isoletta nei pressi di Isla Beata è veramente la stessa isola che riaffiora nella mia memoria…

Non ero ancora grande abbastanza da ricordare la zona precisa in cui ci trovavamo: Caraibi o qualche altro posto.

E poi è davvero per affezione che mi rattrista infinitamente andarmene da qui?

Non lo so più neanche io ormai.

Rialzo lo sguardo colmo di lacrime che stanno per riversarsi verso Jack.

Questa volta la mia mano accarezza il suo viso, appoggio la mia guancia contro la sua creando una specie di abbraccio.

Rimango immobile qualche secondo, poi stringo forte i denti per non farne uscire un singhiozzo strozzato.

Mentre mi allontano da lui una lacrima mi scorre veloce fino al mento e cade confondendosi tra i colori scuri della sua camicia.

Con movimenti lenti mi sciolgo dalla nostra stretta e scendo dal letto facendo meno rumore possibile.

Fuori dalla finestra il sole sta sorgendo sul mare, uno spettacolo davvero magico!

Socchiudo gli occhi per ammirarlo meglio ancora qualche istante, il suo potente chiarore attraversa le onde e giunge fin qui dentro la stanza portando una luce che è capace di illuminare solo i piedi del letto per ora.

Quando questi raggi raggiungeranno i tuoi occhi Jack, tu ti sveglierai e io non sarò più qui.

Mentre arranco verso la porta della cabina osservo attentamente la camicia che indosso e rallento ancor di più scrutandola per bene: è rimasta esattamente come nel momento che l’ho indossata, neanche un bottone fuori posto è persino poco sgualcita, il Capitano non mi ha toccato nemmeno con un dito, non ti permetti di farmi nulla se non in caso che io possa impedirtelo, sei anche davvero un gentiluomo Jack!!

Ho cambiato un po’ la mia opinione che avevo sui pirati, saranno anche individui rozzi, loschi,volgari, poco puliti ma ho a poca distanza da me un perfetto esempio che non tutti sono così!

Giunta alla porta abbasso cautamente la maniglia e la apro con attenzione in modo che non causi cigolii.

Prima di chiuderla mi soffermo sul Capitano dandogli un ultimo sguardo.

Continua a dormire Jack, non sopporterei il fatto che ti svegliassi proprio ora e mi chiedessi una spiegazione per cui sto scappando con così tanta fretta.

Non sarei in grado di trovare una buona ragione nemmeno io.

Tornerà tutto come prima, sei contento?

Io alla mia vita da viziata come dici tu tra scuola, il lusso della mia casa e le mie amiche finte.

Tu salperai per un nuovo orizzonte alla ricerca di mille avventure e.. dimenticandomi.

Troverai qualcuno meglio di questa ragazzina permalosa che sappia amarti, starti accanto e non scappi via piangendo colma di rimpianti.

Ammettere che sbiadire il tuo ricordo sarà semplice anche per me è mentire a me stessa.

Non svegliarti ti prego!

Questa mattina tornata nella mia stanza mi sono infilata nel letto di Dylan ribattezzato per l’occasione il mio pupazzo, avevo di bisogno di stringere qualcuno.

Dal momento in cui si è alzato ha mi ha sgridato dicendomi che ormai è un bambino grande e che solo per il fatto che ha sparato un colpo d pistola e mi ha salvato il fondoschiena non vuol dire che devo ringraziarlo e abbracciarlo in continuazione.

Su questo ha ragione anche se gli sarò grata per tutta la vita, ma non era questo il motivo per cui mi sono sdraiata nel suo lettino, non può sapere…

.. "Hey lagnosa!"

Mi distolgo dai miei pensieri e alzo di scatto gli occhi fissi sul pavimento verso il mio fratellino che mi osserva titubante mentre si veste per lasciare la cabina.

IO: "Lagnosa a chi FUNGO?!?!?" controbatto indispettita.

DYLAN: "A te versa lacrime, cos’hai da piangere??"

IO: "Proprio nulla.."

DYLAN: "Lo so, lo so…" afferma con aria convinta.

Sai cosa??? 0_0

"..Sei triste perché tra poco torneremo nel futuro e sarai costretta anche a tornare a scuola!"

Oh meno male!

Avevo paura che si riferisse ad altro.

In questo momento la scuola è proprio l’ultimissimo dei miei pensieri.

IO: "Può darsi!" dico anche per rassicurarlo e non far nascere sospetti.

Sfoggia un sorrisino e poi si avvicina dandomi una pacca sulla spalla: "Tranquilla sorellina, anche il sottoscritto è destinato a tornarci, solo che la mia scuola è molto più facile della tua!!" conclude con una nota di scaltrezza.

Ecco, come solito non riesce mai ad essere dolce fino in fondo!

Sospiro rumorosamente buttando gli occhi al soffitto.

DYLAN: "Non rimanere tutto il giorno chiusa qui, fai qualcosa almeno!! (ci mancava questa adesso! Mi devo subire il rimprovero di un marmocchio di 8 anni!!!) La mia insegnante di italiano dice sempre: disegnate il vostro stato d’animo su di un foglio, vi farà sentire meglio!"

Guardo il mio fratellino dritto negli occhi con fare omicida.

Non vedo l’ora che se ne vai da qui e mi lasci da sola in santa pace!!!

DYLAN: "Ok, ok faccia da killer, me ne vado!! Ti mollo qui a frignare!"

Bravo, vai e renditi utile altrove, qui mi fai solo sentire peggio!!

Indossa lo stivaletto sinistro, mi rivolge un ultima volta il broncio e esce dalla cabina in tutta la sua bassezza sbattendo la porta.

Non mi fai paura sai, sono almeno mezzo metro più alta di te!!

Dylan è sempre rimasto un po’ piccolo, come mia madre.

Io ho un fisico più slanciato e alto, dicono tutti che sembro più grande!

Il mio fratellino dimostra sei anni non di più, bhe almeno ho qualcosa per prenderlo in giro dato che a volte controbatte anche meglio di me.

Io invece devo iniziare ad allontanarmi un po’ da Jack, manca poco al mio ritorno a casa, se procede tutto come adesso sarà un vero strazio presto dirgli addio.

Devo proseguire fino alla fine come se nulla fosse mai successo tra noi, nulla è mai successo… nulla è mai successo…

Emetto un sospiro profondo e pongo la testa tra le ginocchia.

Ho convinto un po’ me stessa riguardo a come comportarmi con il Capitano, ora devo risolvere con Dylan.

Non lo reggo proprio a volte, è perfettamente consapevole di farmi sentire ancora più male facendo così, tutto ciò non mi è per niente utile!!!

Non se ne rende conto il suo cervellino giurassico?!?

Che diavolo vuol dire la mia insegnante di italiano dice sempre: disegnate il vostro stato d’animo su di un foglio, vi farà sentire meglio??

Oh…

La mia insegnante di italiano dice sempre: disegnate il vostro stato d’animo su di un foglio, vi farà sentire meglio!!!

Quella tizia chiunque sia forse gli ha dato un buon consiglio!

Se Dylan le dà ascolto significa che perfettamente ragione perché l’ha provato di prima persona ..Oppure che l’insegnante è proprio una bella ragazza!

Spero per quel nanetto che sia la prima opzione!!

Trascorro il pomeriggio chiusa nella mia cabina.

Mi sono decisa a seguire quel piccolo consiglio datomi indirettamente dalla peste del mio fratellino e mi sono messa al lavoro!

Ho frugato ovunque nella nostra cabina e in dei piccoli cassetti di un mobiletto ai fianchi del letto ne ho ricavato un rotolo di carta e dei pezzi di carboncino.

Da qui la mia decisione si realizzare un disegno di me, Dylan e Jack per lasciarlo al Capitano…

Volgio immortalare il ricordo della nostra avventura.

Dylan data la sua sfrontataggine non si meriterebbe di esserci, ma d'altronde devo sempre screditarmi con lui per essere stato così coraggioso alle prese con Hayez Nick.

A scuola ero molto brava in disegno, prendevo ottimi voti.

Di ritratti ne ho fatti pochi ma mi sono usciti tutti molto bene, non posso tirarmi indietro proprio ora!!

Non ci impiego nemmeno troppo tempo per realizzarlo.

In questo secolo non esiste un fissante come la lacca che permette al carboncino di non rovinarsi dopo il compimento, vedrò di accontentarmi!

Lo arrotolo semplicemente come una pergamena e corro sul ponte per consegnarlo di persona a Jack.

Finalmente posso respirare la brezza frizzante che soffia imponente sul ponte della Black Pearl.

In effetti è un sollievo poter stare qua fuori!

Ecco che sul ponte scorgo il mio Capitano, come il solito è indaffarato a dare ordini a tutti.

IO: "Capitano… ho una cosa per te!!"annuncio a gran voce andandogli incontro.

Al suono della mia voce si gira di scatto con espressione sorpresa: "Davvero, che cos’è??"

"Tieni" dico porgendogli il foglio arrotolato con un sorriso.

Rimane un po’ inerte all’inizio, non deve essere abituato a ricevere doni tanto spesso.

Lo guarda un po’ perplesso, fa un’occhiata interrogativa e poi dubbioso lo srotola.

La mia piccola opera si presenta così: ho raffigurati solamente i nostri tre volti; a sinistra Dylan, al centro Jack e a destra io.

Dylan appare sorridente, solare, cinge Jack passandogli le baraccia intorno al collo e piegando la testa leggermente, ho pensato che il Capitano lo tenesse in baraccio anche se qui non è percepibile dato che siamo tutti e tre solo in primo piano.

Io mi sono raffigurata di profilo, appoggio la mano destra sulla parte opposta del viso di Jack e gli do un bacio sulla guancia.

Il Capitano è in mezzo a noi due, osserva lo spettatore con quegli occhi penetranti e il suo sorriso disarmante.

Non sono certa di aver riportato alla lettera ogni suo minimo particolare, sono talmente tanti!!

La sua pettinatura indescrivibile, tutte quelle perline tra i capelli, i baffi rivolti all’ingiù, quel pizzetto adornato con due trecce ed altre perle..

Sul suo volto appare un’espressione sorpresa e esclama:

"Caspita!! E’ eccezionale tesoro, siamo io Dylan e te… sembriamo quasi veri, bellissimo!!!"

IO: "Chi tu o il ritratto?!"

JACK: "Tutti e due!!"

Scoppio a ridere.

IO: "Bhè sono contenta che ti piaccia, (visto che in quest’epoca non esiste la macchina fotografica) almeno quando lo guarderai… ti ricorderai di tutto quello che abbiamo passato… e che mi hai fatto passare!!!"

JACK: "Ma non è vero, sono stato così bravo!"

Con aria di sfida affermo: "Ti devo forse ricordare quando mi hai sporcato di farina, le volte che mi hai fatto finire in acqua e… come dimenticarsi di quella BELLISSIMA nottata che mi hai fatto trascorrere sul letto pieno di zucchero e miele!!!"

JACK: "Dimentichi che ho dato la fionda a Dylan!!"

IO: "APPUNTO"

JACK: "Ma ti sei divertita ugualmente!"

IO: "Ancora una volta ti devo dare ragione"

JACK: "Il tuo Capitano ha sempre ragione!!"

IO: "Prima o poi troverò qualcosa su cui tu non hai ragione!!"

JACK: "Mi spiace chéri… è tutta fatica sprecata!"

Ho paura che anche questa volta… HA RAGIONE!!!

JACK: "Comunque grazie, è davvero un pensiero gentile!"

IO: "Di nulla!!" dico cercando di imitarlo.

Jack scoppia a ridere, poi il suo sorriso muta diventando serio.

Si avvicina di un altro passo a me, sento la sua mano sfiorarmi i fianchi mentre lo vedo avanzare.

Nulla è mai successo Jennyfer, nulla è mai successo, l’hai promesso a te stessa… Nulla è mai successo!!

Le sue labbra si dischiudono, il suo sguardo si abbassa e mira intensamente alla mia bocca.

Mi sembra che vorrei più di ogni altra cosa abbandonarmi a te, ma non posso!

Indietreggio inizialmente con la testa, poi mi allontano completamente scivolando via dalle sue baraccia.

Sono una codarda, non ho più neanche il coraggio di guardarlo in faccia.

Presa dal panico corro via, mi sento così stupida…

Trovo rifugio in cucina, il Capitano non viene mai qui, è venuto solo quando è stato incuriosito dal fracasso della pigna di piatti che si è frantumata sul pavimento per colpa di Dylan.

Mi appoggio con la schiena alla porta per riprendere fiato.

Sento cedere le gambe e mi lascio andare sedendomi sul pavimento ancora respirando con affanno.

Forse rimanendo chiusa qui mi posso rendere utile comunque e rimanere sola per riflettere per tutto il tempo che mi serve.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** To the liberty. ***


Nota delle autrici: (vedi fondo pagina)

Capitolo 24

To the liberty.

.."Jenny…?"

Sussulto sorpresa rischiando di scottarmi con il bordo della pentola di fronte a me che bolle dell’acqua salata sul fuoco.

Ancora di spalle mi affretto ad appoggiare il mestolo di legno su un ripiano del tavolo da lavoro e ad asciugarmi qualche lacrima prima di mostrarmi in volto.

IO: "Sì?" domando un po’ insicura.

"Forse… credo… ho avuto l’impressione di…"

IO: "Non sei bravo a chiedere scusa vero Dylan?!"

DYLAN: "Eh no per niente, non lo chiedo mai infatti!!"

Il mio fratellino scende frettolosamente le scalette che conducono nella stanza e mi raggiunge con sguardo preoccupato.

DYLAN: "E’ per colpa mia che sei ancora triste?"

No per niente…

IO: "Non sei stato comunque il massimo della gentilezza!!"

Riceve cosciente il rimprovero e abbassa la testa rivolto al pavimento forse perché un po’ pentito.

In fondo non merita di tenersi sulle spalle un peso che in realtà non ha, meglio rassicuralo.

IO: "Dai su non è niente, sto bene!!" affermo in tono falsamente sollevato.

Mento a Dylan e me stessa così… ma spero a fin di bene.

Solleva di scatto la testa sfoggiando un largo sorriso, preso dall’entusiasmo salta seduto sul tavolo e agitando le gambe avanti e indietro osserva incuriosito il contenuto della pentola.

DYLAN: "Ma che cosa cucini?? Questa pentola è vuota!"

IO: "Anche se non sono una grande cuoca lo so anche io che per cuocere le verdure vanno bollite!!!"

DYLAN: "Che schifo le verdure!" dice con una smorfia.

IO: "Possibile che non te ne piaccia neanche una?!"

Il suo viso si illumina: "Grande cuoca mi cucini le patatine fritte con il ketchup???"

Sfotte?!

IO: "Niente patatine fritte e il ketchup lo inventeranno qui in America nel 1712, per cui tra una cinquantina d’anni!!"

DYLAN: "Woow come sei informata Jennyfer!"

IO: "A scuola ci vado, ma poi a casa studio anche!! Mica come un certo bambinetto a caso…"

DYLAN offeso sbotta per sorvolare: "Bhe cambiamo discorso, io ho fame!!!"

IO: "Tranquillo fratellino, ti faccio assaggiare io una cosa più buona che quella roba poco salutare!" affermo sorridente dirigendomi verso una cesta coperta da un panno caldo accanto al forno.

"Questa mattina dopo aver fatto colazione ho preparato questi panini dolci, assaggiane uno!" esorto scoprendo dal panno la cesta e porgendola a Dylan.

Senza esitare allunga la mano e se ne caccia uno immediatamente in bocca senza tanti complimenti.

DYLAN: "Uhmmmm… fono uoniffimi!!"

IO: "Cerca anche di masticare mentre mangi magari!!!" consiglio guardandolo di sbieco.

Il mio fratellino mi rivolge un’occhiata, apre la bocca per controbattere sicuramente qualcosa di tagliente ma una parte del boccone gli và di traverso e inizia a tossire in modo soffocato.

Spalanca gli occhi, porta la testa il avanti e si mette una mano intorno al collo.

Oh mio dio non respira! 0__0

Lascio cadere per terra la cesta, tutti le pagnotte al suo interno rotolano ovunque.

Accorro prontamente il mio fratellino, cerco di togliere il cibo in eccesso dalla sua bocca e percuoto la sua schiena con delle pacche secche e decise.

Tremo di paura, cerco di rimanere lucida ma sono più agitata di lui, Dylan continua a tossire ai suoi occhi arrivano le lacrime e le guance iniziano a diventare rosse.

IO: "..Dylan ti prego prendi fiato… butta tutto quanto fuori.."singhiozzo nella disperazione.

Emette un colpo di tosse più forte che sembra definitivo, ma per lo sforzo si piega in avanti.

Con le poche forze che mi rimangono sorreggo il suo corpicino in modo che non cadi.

La tosse cessa, rialza la testa e si guarda intorno spaesato respirando affannosamente e cercando di riprendere fiato.

Continuo a sostenerlo in posizione eretta fiche non si calma e poi con le lacrime agli occhi lo stringo forte sul mio petto.

IO: "..Oddio.. piccolo golosone che non sei altro, mi vuoi far morire in questo modo…!" affermo ansimando con una nota di rimprovero mentre gli accarezzo leggermente la testa.

DYLAN parlando ancora a fatica tra qualche colpo di tosse: "Hey m-mozzarella, ti ho fatta diventare ancora.. più bianca di paura eh?!" risponde debolmente un po’ divertito.

Che burlone il mio fratellino.

IO: "Ti preparo tutte le patatine che vuoi ma ti prego dimmi che non ti rimpinzerai in questo modo mai più…"

Mi passa le baraccia intorno al collo e appoggia la testa sulla mia spalla : "Promesso".

Quello che rimane del pomeriggio lo trascorro sempre nella cucina, sono una codarda lo so ma non mi va di uscire di qui, mi sento al sicuro e non ho nemmeno voglia di cenare con il resto della ciurma questa sera, soprattutto con il Capitano.

Ceno sola tra i miei pensieri, a Dylan è passato tutto e dopo aver mangiato LENTAMENTE altri dolcetti è uscito sul ponte e ora mi auguro sia nella sala insieme a tutti gli altri.

Sono una associale vigliacca in questo momento, ecco cosa sono!

Non sono capace di accettare e affrontare la realtà…

Questa realtà consiste nel fatto che è la mia ultima sera qui e mi rinchiudo in una cucina per non combattere con le mie paure.

Mi manca la forza di reagire, sono debole come il fuoco contro l’acqua, mi serve una barriera per proteggermi e quella barriera in questo momento la trovo nella stanza in cui sono.

Il mio sguardo è perso nel vuoto, fisso al pavimento, inespressivo, assorto in mille ingiurie che lancio contro me stessa pentendomi di quello che sto facendo.

Un braccio mi sorregge la testa che mi sembra pesi centinaia di chili.

Regna un assordante silenzio, anche ora lo posso sentire urlare parole sempre poco chiare che ronzano intorno a me.

Tutto è immobile privo di vita, quando all’improvviso la porta a qualche metro sopra la mia testa si spalanca di colpo e dei passetti allegri scendono le scale e mi si avvicinano trepidanti:

"Sorellinaaaa!! Alzati da questa sedia, vieni!!! Stanno facendo un brindisi, non vorrai mica startene qui tutta sola con quel musone?! ANDIAMO!" annuncia allegro afferrandomi per la manica della camicia.

Un brindisi, e per cosa??

IO: "Dylan…io…" rispondo insicura.

DYLAN: "Forza, muoviti altrimenti si finiscono tutto quelli!!!!" incita sempre più entusiasta.

Accontentiamolo và…

IO: "D’accordo, ti seguo! Ma non strapparmi la camicia, mi serve ancora fino a domani!!" lo riprendo dato che mi sta letteralmente trascinando fuori a forza nonostante lo seguo tranquillamente.

Camminiamo normalmente sulle assi umide del ponte della Black Pearl, non è una bellissima serata, il cielo è pieno di nuvole.

Sbuffo riluttante trainata dal mio fratellino che saltella dalla contentezza.

IO: "Piccoletto vedi di non ubriacarti troppo, non sorreggerò più la tua testa mentre erutta fiumi di vomit-.."

…"Posso unirmi a voi?"

0_0

Una voce del tutto a noi famigliare proveniente da dietro le nostre spalle mi interrompe.

È Jack, e adesso? Sarà arrabbiato con me? Mi chiederà spiegazioni per il mio comportamento?

Ma perché ho seguito Dylan!!!

Senza dire una parola il Capitano ci cinge ad entrambi le spalle e cerca di essere rassicurante attraverso un sorriso.

DYLAN: "Hey, Capitano! Stanno per fare un brindisi!!!" dice esultando trepidante.

JACK: "Un brindisi! E non ne ero stato informato?! Su forza che aspettiamo!!"

Accentua la ‘presa’ e ci accompagna gioiosamente all’interno della sala.

Regna un grande caos: ci sono pirati sparsi per tutta la stanza divisi in piccoli gruppi, chi canta, chi beve, chi scherza e chi fa a botte per un bicchiere di rhum in più.

Il solito comportamento piratesco e infantile che si trova anche nelle losche taverne dei porti caraibici illuminate dall’atmosfera soffusa di mille candele.

Nel fondo della stanza si avverte uno spostamento dei tavoli e delle sedie, scomposte in modo disordinato a causa della poca cura degli individui che la occupano.

Una voce tra la marmaglia sovrasta le altre, un uomo che a fatica si sorregge in piedi, a causa della quantità eccessiva di alcol entrato in circolo nel suo corpo, sale in piedi su una tavolata.

Battendo le mani cattura la curiosità di quasi tutti i presenti (ancora coscienti). (JACK…JACK…-_-’’no lui è già andato! NdCapo)

DIEGO: "GENTAGLIA! Propongo un brindisi, AL TESORO!!!"

L’intera sala risponde in coro "AL TESORO!"

Tutti innalziamo al cielo il calice e ne bevono avidamente il contenuto.

Vedo Dylan che si appropria immediatamente del suo ‘bicchiere’ mentre io con un sorriso divertito guardo quei uomini gioire estasiati da quell’alcolico amaro.

La mia vista viene offuscata da un fazzoletto bianco che mi svolazza innanzi al volto.

Mi giro sorpresa e incontro Jack: "Sono venuto in pace!" confessa allargando le braccia con fare innocente e piegando leggermente la testa a sinistra.

Sentendosi ridicolo scoppia a ridere e io subito lo imito.

JACK: "Questo è per te!" dice porgendomi un calice.

IO: "Oh, ti ringrazio.." rispondo un po’ impacciata avvicinando la mia mano alla sua per afferrare la coppa.

JACK: "Al tesoro!" ribadisce con un sorriso trionfante.

IO: "Alla libertà!" contraddico invece io innalzando il calice come lui.

Inarca per un secondo le sopracciglia divertito.

Libertà di scegliere e prendere le proprie decisioni senza condizionamenti, ecco a cosa mi riferisco!

Neanche nel futuro si è riusciti ad ottenere tutto questo…

Mentre sto per bere un sorso di rhum, Jack fa passare il braccio sotto il mio incatenandoci.

Rimango un attimo stupita e perplessa, il mio sguardo spaesato si posa sugli occhi di velluto del Capitano che mi osservano ammalianti sorseggiando tranquillamente il rhum.

Che incanto… ma cosa fai?? Jenny riprenderti!!

Per non essere da meno faccio lo stesso cercando di non agitarmi.

Dopo un sorso dal calice mi distacco da lui e appoggio la schiena contro la parete alle nostre spalle ruotandomi leggermente per non far notare che non so come reagire.

L’attenzione del Capitano viene attirata da una lite che si sta prolungando nella parte opposta della sala.

5 uomini si minacciano a vicenda con lame affilate e mostrando un ringhio raccapricciante.

Io stessa vengo incuriosita da tutto ciò e mi sporgo in avanti per osservare meglio la scena.

JACK: "Vuoi scusarmi per un secondo…" afferma rivolto a me senza aspettare una mia risposta e facendosi spazio frettolosamente tra la mischia.

Speriamo che tutto ciò non finisca male!!

Quando penso di esser rimasta finalmente sola e che l’attenzione non ricada su di me ecco comparire Diego dietro di me.

DIEGO: "AH signorina… che magnifica serata!"

Che cosa?!?!? Ma se laggiù si stanno per accoltellare?? Cosa vuole questo tizio poi?

Lo conosco solo di vista su questa nave…

IO: "Ehm.. Già…" mi infastidisce molto il suo tono da ubriaco.

DIEGO: "Visto che sa… cioè, posso darti del tu?"

IO: "S.."

DIEGO: "BENISSIMO! [Urla facendomi sussultare senza lasciarmi il tempo di finire di parlare] ecco vedi…" mi passa come se fossimo intimi un braccio intorno alla vita.

Io guardo la sua mano sudicia con parecchie unghie smangiate ed inorridisco cercando di allontanarla.

La sua voce acuta e sbronza mi desta di nuovo dai miei pensieri.

"…tu sei l’unica donna su questa nave… solitamente si mormora che portino sfortuna ma tu… [la sua mano orrida mi cinge le spalle] a quanto vedo sei anche un ottimo bocconcino…"

BOCCONCINO?!?!?!?!?!?

"…io e te si potrebbe trovare un punto di intesa, vedi io sono capace di soddisfare quelle come te"

IO: "NO! Veramente…"

DIEGO: "SHHHHHH [un suo dito calloso mi chiude violentemente le labbra, che schifooooo!!] non sprechiamo tempo in…futili…con futili parole!"conclude posizionandosi di fronte a me e sbarrando il passaggio con un braccio teso che si appoggia contro il muro.

Non esiste uno spazzolino con cui ora mi possa lavare i denti vero?!

IO: "Direi che invece è meglio sprecarlo questo fiato!!" affermo innervosita abbassandomi abbastanza da sottopassare il suo braccio ed essere di nuovo libera.

Il pirata rimane incredulo, poi si rivolge di nuovo a me con un ghigno e dal tono eccitato: "Uh, mi piaccio quelle selvagge!"

Inizio a indietreggiare dato che si riavvicina: "Sì, e continua pure a fartele piacere, non mi interessa, ma con me non sperare di averci a che fare!!!"

Diego cerca di controbattere, ma la rissa in corso si espande. Un uomo sbattuto con rabbia a terra lo prende dentro e lo scostumato pirata fa la stessa fine.

IO: "Ti sta bene, PORCO!" concludo indignata facendo dietrofront e senza trattenermi troppo corro nell’altra parte della sala in cerca di qualche volto conosciuto.

Mentre mi allontano vengo raggiunta da Dylan che sfregandosi l’occhio destro arrossato e tirandomi per la camicia cerca di catturare attenzione: "Jenny ho sonno…"

IO abbassandomi alla sua altezza in modo che mi guardi il volto: "Tu piccoletto non dovresti bere tutta quella roba! Vuoi distruggerti il fegato già a otto anni?!?" domando preoccupata non più sottoforma di rimprovero.

DYLAN: "Tra 4 mesi ne faccio nove per cui sono otto e mezzo!!!"ribadisce come sempre adirato.

IO: "Otto e mezzo, d’accordo! Vieni con me, ti porto a dormire piccolo pirata altrimenti finisci come qualcuno…"concludo riferendomi a qualcuno che dopo aver cessato la zuffa si aggira per la sala stringendo il suo fiaschetto di rhum con fare soddisfatto.

Fine

Loooooool ma che fine???? XD

Fine di questo capitolo! :D hahahaha

Scherziamo??

Dopo avervi tenuto sulle spine fin ora minimo ci seppellite vive se si blocca tutto qui! ^^ loool

Tranquilli, non è la fine arriverà tra poco però =( non nel prossimo, ma ancora nel capitolo dopo!

Era solo un piccolo scherzo che ho architettato =P eh con una maestra cm il Capo…

Sara fiera d me! :D LOL

Teoricamente questo capitolo doveva racchiudere un po’ di eventi, ma la sottoscritta si prolunga troppo nello scrivere =$ lol stavano diventando già 14 pagine!

Ci si impiegava troppo a leggerle.

Per cui come è già successo dividiamo il tutto in 2 e… esce un altro capitolo! :D

Sarete contenti ^^

Ringrazio davvero tanto tanto tanto Luana (Lu, io e il Capo facciamo 32 anni in 2 nn siamo così + garndi di te :D lool GRAZIEEE!! XD), Virginia (posso iniziare a dire solo don’t worry be happy J lol), Francesca (nuu morire speriamo di no dai, cm fai a sapere cm va a finire dopo?! :D kisss), Giulia (eh si la fine è imminente, apprezzo che abbiate gradito il capitolo, ho notato anche io che rispetto all’inizio siamo un poco migliorate, meno male!! ^^ baciottolonzi anche a te =*),Kathy (finalmente sappiamo il tuo nome ^^ lol ci dispiace x il 2 in storia dell’arte =’( hai ragione le chiese romaniche non sono il massimo della vita, ne parla una che sopporta storia dell’arte solo perché è una delle materie fondamentali della mia scuola sob sob… ribadisco che il Capo è contenta di essere cattiva, non si ostina a cambiare, tanti grazie e bacioni anche a te!! =D) e il Capo per sopportare la sottoscritta =$ lol

Nota della Capitana: Non sono una mast in inglese ma volevo intitolare questo capitolo "alla libertà" come dice Jenny, solo che libertà non si traduce con freedom?!

Eppure mi dicono che la tarduzione di alla libertà è 'to the liberty' ^^'

Chiedo il vostro auito, se qualcuno lo sa, parli! lool ^///^

Auguro che il prossimo capitolo che si pubblica entro e non oltre la fine di settimana prossima sia altrettanto di vostro gradiamento! ^^

A presto

Bacioni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Perspicace. ***


Nota delle autrici:

Salve a tutti! Chiedo scusa ma questa settimana è stata un inferno e ho avuto pochissimo tempo per portare a termine questo capitolo, nonostante avevo detto che l’avremmo pubblicato entro il fine settimana.

Ultimamente mi sono anche accorta di prolungarmi molto nello scrivere infatti questo capitolo è davvero lungo, ci si mette più di un quarto d’ora per leggerlo tutto, ma è abbastanza movimentato e spero che comunque non vi annoi, in questo caso basta dirlo! ;)

Temo che anche il prossimo sarà così a meno che non lo dividiamo in 2 parti…

Volevo segnalare che nel mio account (Dj Kela) ho messo un avviso che può essere moooolto interessante per i fans che attendono il terzo film dei pirati dei Caraibi! ^^

Il 19 marzo finalmente avremo il trailer, era ora!!! =D

Sono felice del fatto che ci è stata anche una nuova fan uscita allo scoperto (lol) Alezca! =D Ringrazio come sempre tanto tanto tanto tutte le lettrici che si sono appassionate della nostra ff e ce lo dimostrano ogni volta! ^^

Questo che state per leggere è la continuazione del capitolo precedente e circa a metà c’è un riferimento al capitolo 13!

Auguro a tutti una buona lettura e questa volta prometto di aggiornare presto!! =P

Un bacione grande

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 25

Perspicace.

 

Scorto il mio fratellino nella nostra cabina, non ci impiega molto ad addormentarsi, la stanchezza e le bevande alcoliche ingerite fanno il loro effetto.

Accompagno i suoi sogni giocherellando con i suoi capelli setosi e lisci, tutto il contrario dei miei.

Sono più serena di prima, affrontare un po’ tutto questo mi ha consolata.

Nonostante ciò non ho voglia di dormire comunque…

Da qualche minuto non avverto più alcuno schiamazzo, la ciurma deve averne avuto abbastanza di festeggiare per l’avvenuta del tesoro e si sarà rifugiata in coperta.

Sono rimasta in disparte tutto il giorno, ora mi sento in prigione a rimanere qui!

E’ la mia ultima notte a bordo, mi sembra un peccato sprecarla a fissare fuori dalla finestra, non credo sia già notte inoltrata!

Forse dopo il trambusto della festicciola ci sarà da riordinare il locale e non credo che qualcuno lo farà…

Decisa a trovare in qualche modo una distrazione, mi vesto velocemente ed esco dalla cabina facendo in modo da non svegliare il mio fratellino che russa rumorosamente.

Mentre cammino furtiva nel corridoio avverto un ticchettio costante all’esterno, il Capitano non ha fatto ritorno nella sua cabina, non ho sentito alcun movimento.

Apro la porta che mi permette di accedere al ponte e… lo trovo quasi del tutto allagato!

Il suono che percepivo era provocato della pioggia che ora batte insistente sulle assi scure della Black Pearl.

Dal minaccioso cielo nuvoloso di questa sera si presagiva già brutto tempo.

Tutto intorno a me è desolato e silenzioso, meglio così posso agire indisturbata!

Mi dirigo cautamente verso la sala dove fino a poco fa era raggruppata la ciurma.

Anche se non proviene alcuna illuminazione dall’interno, giro la maniglia in modo sicuro, ma questa non si apre.

Provo con più insistenza, non vuole degnarsi di aprirsi mannaggia!

…: "Hai intenzione di sfondarla?"

Mi giro di scatto spaventata verso la voce e l’alone di luce che mi ha destato dai miei pensieri.

IO: "N-o" rispondo balbettando dato che non ho la minima idea di chi mi ha rivolto la domanda.

JIMMY: "Cosa ci fa una così impaurita creatura qui al buio e sotto la pioggia?"chiede ancora una figura dai contorni poco chiari dato che la luce non è molta, ma che riconosco nitidamente trattandosi di un pirata a me conosciuto.

IO: "Non credo che questo possa ricavare interesse" rispondo con freddezza.

La stazza di quest’uomo mi intimorisce, mi sorpassa di molti centimetri come altezza, molto più di Jack.

Ma c’è in lui, nel suo sguardo qualcosa che… stimola la memoria!

Per questo motivo lo trovo famigliare, ma non so in cosa, non ho mai avuto l’occasione di scrutarlo da vicino.

Ora tramite la luce proveniente dalla fiaccola che ha in mano riesco a vedere i suoi capelli ricci sbucare da sotto la fascia blu e gli occhi risaltare dal buio nella notte nera.

Sono verdi come il fondo di una bottiglia, all’incirca simili ai miei, anche i tratti del viso non mi sono del tutto nuovi…

Santo cielo! Ora capisco!!

Quest’uomo assomiglia in modo impressionante a mio padre.

JIMMY: "Hai perso la lingua?!" sollecita leggermente irritato.

Credo sia meglio non dargli retta e proseguire per la mia strada, ogni risposta peggiora la mia situazione e non voglio ritrovarmi come qualche ora fa con quel maiale di Diego!!

Cerco di sorpassarlo e andarmene ma con un’abile mossa si posiziona innanzi a me sbarrandomi completamente la strada.

JIMMY: "Vorresti già scappare?!"

SI!!!

IO: "Preferirei andarmene di qui!" rispondo sdegnata.

JIMMY: "Se vuoi ti posso mostrare un bel posticino.." afferma dissuasivo.

IO: "No grazie!" affermo con tono che non ammette repliche.

Provo di nuovo a fuggire, ma mi vedo di nuovo sbarrata la strada.

JIMMY: "Vorresti vedere il dormitorio? Sai, là potremmo divertirci anche insieme a tutti gli altri, non è affatto giusto che me la spassi solamente io!"

Che cosa?? O.o ma che schifo!!!

Non ho mai donato il mio corpo a un uomo, e non succederà di certo che questo avvenga con una marmaglia di pervertiti assatanati come quelli che riposano il quella sottospecie di scantinato!!

IO: "Non credo che anche tutti insieme potreste mai soddisfarmi… semplicemente perché l’unica cosa che provo nei vostri confronti è RIBREZZO!"

Jimmy scoppia in una sonora risata, si porta una mano in volto cercando di reprimerla.

Ride adesso??

JIMMY: "Ben detto…ottima risposta! Hai fegato ragazza!"

Come??

IO: "..i-in che senso..??" dico spaesata.

JIMMY: "Volevo solamente metterti alla prova, non dicevo sul serio! [oh che sollievo!] Ora posso affermare con sicurezza che sei la degna donna del Capitano!"

La cosa scusa??

Inevitabilmente arrossisco, cerco di controbattere in qualsiasi modo ma dalle mie labbra escono solamente dei monosillabi.

JIMMY: "Non ti preoccupare bocciolo, Jimmy è uno sveglio e sa mantenere certi segreti… comunque per quale motivo sei ancora in giro a quest’ora? Se cerchi il Capitano è al timone!"

Caspita anche mio padre, le poche volte in cui lo vedevo, mi chiamava bocciolo…!

IO cercando di riprendendomi all’istante: "Ecco…NO…non cercavo il Capitano! So dove trovarlo in caso ne avessi bisogno.."

JIMMY: "Ad esempio nella cabina accanto alla tua?!" dice ironico.

IO: "Come fai a saperlo??"domando sbalordita.

JIMMY: "In passato a bordo di questa nave ci sono stati degli episodi che ora inducono il Capitano ad essere più prudente!

Trova più conveniente non fidarsi più delle persone che vi salgono a bordo e ha tutto il mio appoggio in questo! Infatti 2 giorni dopo dell’arrivo di te e tuo figlio.."

IO: "NON E’ MIO FIGLIO!!! Non penserai forse che io sia così vecchia spero!" sbotto adirata, possibile che tutti pensino questa cosa?!? GRRR

JIMMY: "No, no! Per carità! Avrai all’incirca ventiqu… ventuno anni…?" azzarda dubbioso.

IO: "Quanti hai detto?? [possibile che sembro così grande??] bhe non importa, prosegui!"

JIMMY: "Dicevo… il Capitano mi ha assegnato il compito di perquisire di nascosto la vostra cabina, una piccola precauzione per non avere sorprese. Fa così da qualche tempo, tranquilla! Non è riferito solo a voi!!"

IO: "Capisco… Io e Dylan non abbiamo nulla da nascondere, non possediamo nulla qui, non ho idea delle grandi sorprese che hai trovato!!" rispondo un po’ innervosita da questo, ammetto di esserci rimasta un po’ male.

Per questi luoghi girano i malviventi con cui abbia mai avuto a che fare e Jack si mette a dubitare persino di me e il mio fratellino, assurdo!

JIMMY: "Infatti ho rassicurato immediatamente il Capitano, non ho trovato nulla di irregolare, non infrangete nessuna regola!"

"Ci mancherebbe altro!!!" penso solo tra me e me incrociando le braccia sul petto.

IO con tono più calmo: "Comunque questa sera non riuscivo a prendere sonno e ho pensato di venire a dare una mano per ripulire un po’ il disastro causato dai festeggiamenti…ma la porta è chiusa!"

JIMMY: "Esatto, il Capitano si è occupato di richiuderla immediatamente dopo che il locale si è sgomberato, lo fa sempre! Non hai mai assistito fino alla fine a un festeggiamento come questo, vero?"

Scuoto la testa in senso di negazione.

Il pirata si fa un attimo pensieroso e poi afferma: "Se vuoi un lavoretto ci sarebbe, potresti riparare le falle del tetto della stiva. Dall’attacco della Blue Stone è assai malridotto!"

Meglio che niente, almeno ho qualcosa da fare, magari infondo sarà divertente!

IO: "Va bene, mi puoi condurre tu?"

JIMMY: "Sarà un piacere, seguimi…per di qua!" dice mostrandomi una via con il braccio.

Con un lieve sforzo apre una porta e già dalla soglia posso intravedere rivoli d’acqua sgorgare dal tetto.

JIMMY porta il braccio dove tiene in mano la fiaccola, all’interno della stanza, per illuminarla e darmi una piccola visuale: "Vedi la falla [dice indicando il soffitto] quella è la più grande, va riparata prima delle altre!"

Sorpasso Jimmy sulla soglia della porta e facendo un passo all’interno posso osservare meglio la situazione.

La stanza è intralciata da casse di legno abbandonate un po’ ovunque, le provviste di cibo invece sono sistemate abbastanza decentemente su dei scaffali appoggiati alla parete più lunga.

Dalla parete laterale sporgono scaffali colmi di cera proveniente da candele consumate e poi abbandonate.

Accanto alla porta d’entrata si trova una sedia un tempo elegante e raffinata ora ridotta in un brutto stato che si abbina al legno rigato e vissuto di uno scrittoio anch’esso decisamente tenuto in pessimo stato.

Il mio sguardo si posa sulla parete destra che coincide con un lato della nave: una spaccatura della fiancata è stata ricostruita frettolosamente e in malo modo, ma che diamine può essere successo??

Oh, ora ricordo!!

Mentre stavo "saldando il mio conto in sospeso" con il Capitano siamo stati interrotti da un rumore molto forte!

I resti della nave attaccata dalla Blue stone!

La furia delle onde deve aver sbattuto un resto del relitto con così tanta furia da aver squarciato la parete di legno.

Osservo ancora i rivoli di pioggia sgorgare dal soffito e vengo colta da un dubbio: "Sbaglio o è troppo in alto?!"

JIMMY: "Ottima osservazione! Sulla parete centrale c’è una scala, puoi usare quella… Nell’angolo di destra ci sono dei catini con cui puoi raccogliere l’acqua che fuoriesce dall’alto se ti è utile. Ora sono spiacente ma devo proprio andare! Domani mi tocca il primo turno, e se il Capitano mi vede addormentato… poi sono guai!!"

IO: "Si ma…"

JIMMY: "Ah giusto, dimenticavo! Il tetto lo devi riparare con i chiodi, le travi che trovi sul pavimento e se non ti bastano… allora usa il legno dei barili." Conclude agitando a destra e a sinistra la fiaccola per illuminare gli oggetti a cui si riferisce.

Infatti mi stavo proprio chiedendo come avrei fatto a riparare il disastro che regna qui dentro!!

IO: "D’accordo" affermo poco convinta di tutto questo, appare più difficile di quanto immaginavo e poi quella fiamma che mi dimena sotto il naso è inquietante!! 0__0

JIMMY: "Buon lavoro!" conclude prima di scomparire dietro la porta che poco fa aveva aperto lasciandosi scivolare dalle mani la lanterna accesa che atterra in un contenitore di ferro e si spegne lasciandomi lentamente senza luce.

Prontamente afferro una candela ancora in buone condizioni staccandola con forza dalle sue ‘radici di cera’ insidiate sulla mensola che sporge dalla parete.

Porto la miccia vicino ai resti della fiamma che sta per spegnersi, prende fuoco, meno male!

Voleva lasciarmi al buio quello!

IO: "Bene, coraggio Jennyfer, vediamo di completare questo lavoraccio!"

Mi dirigo dopo esseri fatta coraggio dove mi ha indicato Jimmy e afferro la scala per i due lati.

È molto vecchia e sembra mal ridotta, però abbastanza robusta per sostenermi.

La adagio sotto la falla, e cerco il necessario per riparare il soffitto.

Trovo travi, chiodi, fasce di metallo e un martello, se così lo posso chiamare questo pezzo di legno mangiucchiato con un ferro pesante attaccato all’estremità...

Riprendo la candela che ho adagiato su un piattino per raccogliere la cera colante e la posiziono su uno scaffale adiacente alla scaletta.

Controllo un’ultima volta che la scaletta in legno sia salda, per poi salirci sopra prudentemente.

Appena raggiungo l’ultimo piolo che poi mi permette di raggiungere una tavola dove posiziono tutti gli attrezzi, perdo per qualche istante l’equilibrio.

Vado un po’ in panico, faccio forza sui polpacci e riesco a riportare il busto in avanti anche appoggiandomi a una trave che attraversa il soffitto.

Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna questa trave è ben saldata alle altre e sostiene benissimo il mio peso.

Con più prudenza mi posiziono meglio in cima alla scaletta e rimboccandomi le maniche larghe della camicia inizio con la riparazione.

Sono un po’ impedita, molte travi appena le attacco cadono al suolo, ma con molta pazienza continuo imperterrita.

Non ho mai fatto una cosa del genere in vita mia, a questi lavoretti hanno sempre provveduto gli aiutanti domestici di casa mia! Io ho avuto la possibilità di osservarli però, loro lo facevano sembrare così semplice…

Riesco a ricoprire le aperture più grandi, anche se non in modo impeccabile, ma almeno riesco a non schiacciarmi qualche dito e non entra più acqua!!!

Mentre sto per fissare le ultime assi mi accordo di essere rimasta a corto di chiodi.

Forse ne ho usati un po’ troppi eh!

Osservo incerta il mio lavoro non proprio ben fatto, se avessi usato dei cerotti per fissare queste assi ne avrei usati di meno, che pasticciona che sono!!

E adesso come faccio per i chiodi però? Jimmy è andato a dormire, di certo non mi avventuro nei dormitori a quest’ora da sola, con i pervertiti che ci sono lì!!

Non mi rimane che lasciare il lavoro a metà… no, non è corretto… però potrei chiedere aiuto a Jack!
Se non sbaglio, Jimmy ha detto che si trovava al timone, forse c’è ancora!

Appoggio la candela in un posto asciutto e mi dirigo decisa verso la porta che collega la stiva al ponte.

La pioggia non ha smesso di cadere dal cielo, e tutt’ora bagna ininterrottamente l’esterno della nave.

Sento il leggero scorrere della pioggia sul mio viso e inzuppare i miei abiti.

Cammino toccando il corrimano del parapetto, togliendovi il velo di pioggia fermatasi sopra.

Mi sporgo per guardare meglio il mare che, increspato dalla pioggia, sembra infuriato.

Che cos’è, neanche tu vuoi che me ne vada via?

L’acqua crea uno strano movimento che si infrange contro lo scafo della Black Pearl.

Rimango un po’ a fissare quel manto blu, ma quasi ormai fradicia mi rassegno a raggiungere il Capitano.

Salgo le scale e raggiungo il piano rialzato del timone, subito sulla sinistra appare la figura di Jack.

Sono vestita con abiti scuri, se non fosse per la mia pelle chiara che fa contrasto apparirei un’ombra che si aggira tra i pontili di questa nave.

Mi sento un po’ stupida a venire a chiedergli una manciata di chiodi a quest’ora di notte, ma se ho intenzione di portare a termine il lavoro che ho iniziato mi sembra l’unica cosa da fare!

Quando Jack si accorge della mia presenza alle sue spalle si gira e scruta meglio le tenebre strabuzzando gli occhi.

JACK: "Oh! Sei tu tesoro, tra la pioggia e il buio non riuscivo a scorgerti.." ora che mi riconosce rimette dondolante entrambe le mani sul timone e torna a fissare di fronte a se.

La sua voce ha un tono strano, deve aver esagerato nel bere anche lui questa sera!

IO: "Come procede la rotta Capitano?" domando incuriosita vedendolo preso.

JACK: "Si può dire a gonfie vele come tu stessa puoi notare, la mia bussola dice che Isla Oculta è vicina la raggiungeremo tra poche ore. Tu invece?A cosa devo l’onore di una tua visita dolcezza?" domanda distogliendo a volte lo sguardo per guardarmi in viso.

Mi avvicino ancora un po’ intimidita dalla mia assurda richiesta che sto per fare e rispondo: "Stavo riparando le falle nella stiva, ma ho finito i chiodi. Mi chiedevo se potessi indicarmi dove posso trovarli"

Jack straluna gli occhi e mi guarda storto piegando la testa verso destra: "Chi mai ti ha dato l’ordine di fare questo??" domanda stranito.

Se ora rispondo Jimmy magari se la prenderà con lui, è stato gentile con me infondo, non mi và di metterlo nei pasticci…

IO: "N-nessuno in particolare, è solo che non avevo altro da fare e non riuscivo a prender sonno, così…"

JACK: "Così potevi venire da me e trovavo io qualcosa da farti fare!" ribatte superiore riportando lo sguardo verso l’orizzonte scuro.

Si immagino proprio eh…

Sollevo un sopracciglio e incrocio le braccia sul petto: "Preferisco non venire a conoscenza delle sue intenzioni Capitano!!"

Jack si gira di scatto verso di me, abbassa lo sguardo e il tono di voce facendola diventare calda e provocante: "Perché pensi sempre male delle mie intenzioni?" domanda malizioso.

IO completamente disarmata e allo stesso tempo stregata dal suo comportamento: "Perché… dette con il tono che usi tu…"

JACK: "Bene!" conclude allontanandosi e tornando serio con il busto dritto.

"Ti dimostro che non è sempre come pensi tu bambina viziata!!"

IO: "Come mi hai chiamato???" sbotto irritata inseguendolo dato che ha completamente abbandonato il timone e scende dondolando sulle sue stesse gambe la gradinata.

JACK: "Vorresti dei chiodi per fissare le assi al soffitto, giusto?" ribadisce ignorando la mia precedente affermazione.

IO: "Si.." rispondo esasperata con tono offeso.

Mi dice di seguirlo, ma per tutto il tragitto rimango ad una certa distanza da lui.

Non so bene neanche io il motivo, ma in me si installa una sensazione di disagio.

Ritornano della mia mente le parole di Jimmy, e un rossore imporpora le mie guance seguito da un sorrisino che si allarga sul mio viso.

Mi chiedo come può esserli saltata in mente un’idea del genere!

Forse ha visto che consegnavo a Jack il dipinto, e ha tirato a sbagliate conclusioni.

Io la donna del Capitano… mha, figuriamoci!!

Non riusciamo ad andare d’accordo per più di 10 minuti, ne ho appena avuta la dimostrazione ora!

Non riusciremmo a sopportarci a lungo…

Tornando seria non so neanche io cosa provo nei suoi confronti, sono così confusa adesso… Metà di me pensa a rimanere e l’altra è come se fosse già nel futuro.

Io mi trovo bene qui, sto bene anche quando sono con Jack… ma sicuramente tutto ciò non sarà ricambiato con dei sentimenti simili verso di me.

Sono l’oggetto delle sue burle, mi usa un po’ per divertirsi, mi protegge solo per dovere perché qui le donne sono tutte sottomesse e deboli, non consce la società del ventunesimo secolo dove invece sono autonome, mi considera uguale alle altre, nulla più…

Scommetto che è un atteggiamento che assume con tutte, non solo con me.

Trovo che sarebbe una delusione troppo grande confessargli ciò che provo, e poi essere rifiutata o derisa.

Immersa nelle mie riflessioni cammino a testa bassa e non mi accorgo che il Capitano si è fermato di colpo dinanzi a una porta.

Inevitabilmente me ne accorgo troppo tardi e mi scontro con lui.

IO: "Scusa…scusa… scusa. Non volevo, davvero!"

JACK mi guarda un po’ accigliato e dice: "Tranquilla, scuse accettate!" afferma portano le braccia in alto in segno di resa.

Tengo nuovamente gli occhi bassi, non voglio che sappia che sto a disagio.

Rimango sola sul ponte per qualche secondo, Jack si è avventurato nella stanza buia spero alla ricerca di quello che gli ho chiesto.

Dannazione, devo stare più attenta! Già mi sento strana, in più se mi caccio in situazioni più imbarazzanti non so proprio come reagire.

"Ecco qui!"

Il Capitano riappare davanti a me dal buio con voce squillante e con una cassetta dall’apparenza molto pesante facendomi quasi lanciare un urlo dallo spavento.

JACK: "Mannaggia, fossi in te mi darei una calmata tesoro, hai i nervi a fior di pelle questa notte!!" afferma scrutandomi accigliato e con tono di rimprovero.

Cosa ha detto, notte?? Oddio, in questo tempo ho perso persino la condizione dei giorni, non so più nemmeno in che periodo della giornata siamo, credevo fosse appena tardi e invece a quanto pare è già notte da un pezzo!

Strappo di mano la cassetta a Jack buttando gli occhi al cielo e proseguendo senza repliche verso la stiva.

Meno male che ora me lo levo di torno, mi fa solo diventare nervosa e agitata, finisco queste dannate riparazioni e a costo di sbattere la testa contro il muro per addormentarmi vado a dormire!!

Dopo qualche passo avverto un’altra camminata incerta dietro di me.

Mi giro di scatto con fare scontroso dato che queste sere facendo la ‘brava ragazza’ mi sono ritrovata di fronte a una marmaglia di depravati con solo cattive intenzioni.

Alle mie spalle trovo solamente il Capitano che mi segue con fare indifferente e che osserva ammirato la maestosità del suo bel galeone.

Accorgendosi che mi sono fermata a scrutarlo mi rivolge un’occhiata interrogativa che gli da un aspetto molto buffo.

Finalmente mi scrollo di dosso la negatività provocata dai mille pensieri di questa sera, gli rivolgo un sorriso che si tramuta in una risata per il suo modo di fare che trovo impossibile odiare persino quando è irritante.

Il buio non mi ha permesso di vedere del tutto la reazione di Jack alla mia risata, ho solo scorto nel cupo nero notturno il luccichio di 4 suoi denti d’oro. (si sono 4 li ho contati! Ditemi ke sn pazza: rispondo "lo so!!!" looool XD NdCapitana No non sei pazza…sei MALATA NdCapo)

La cassetta abbastanza pesante mi occupa entrambe le mani e sono costretta ad aprire la porta della stiva con una mossa dell’ anca.

Mentre mi inoltro nella stanza trattenendo la porta dal chiudersi, reggendo il suo peso contro la mia schiena, inaspettatamente la sento appoggiarsi del tutto contro la parete.

Girandomi verso destra incontro il Capitano che più vicino di quanto prevedessi regge il peso della porta solo con un braccio e sussurra seducente: "Perspicace!"

Una luce proviene dal suo fianco, si tratta di una lanterna di medie dimensioni, capace almeno di illuminare l’entrata della stanza in cui stiamo entrando.

IO: "Sono una donna che sa cavarsela anche senza l’aiuto di un uomo come te mio Capitano!" commento dirigendomi, senza rivolgergli lo sguardo, verso la scaletta che uso come strumento di lavoro con fare da saccente per provocarlo.

JACK: "A me era sembrato che a Tortuga non saresti stata in grado di sopravvivere un paio d’ore se non fossi intervenuto in tuo soccorso…" ribatte chiudendosi la porta alle spalle con fare molto calmo.

Appoggio la cassetta sulla scala, salgo qualche gradino e poi la apro: è colma fino all’orlo di chiodi di tutte le misure, anche qualcuno arrugginito se è per questo…

L’atteggiamento che adotta Jack sembra studiato apposta per essere finalizzato alle sue aspettative, è incredibile ma al tempo stesso strambo, unico e persuasivo. (dopo Potc2 mammmmmina qnt mi piace qst termine!!! Sbaaaaaaaaav NdCapitana Già soprattutto a ki lo rivolge ihihihi NdCapo-perfida)

IO: "Trovo che non sia colpa mia se le isole di questo arcipelago pullulano di briganti e assalitori!!" rispondo inquieta scendendo nuovamente dalla scaletta per recuperare qualche trave.

Il Capitano accorgendosi che ho già una fonte di luce anche se limitata datami dalla candela, spegne la lanterna per poi posizionandola vicino alla parete e si mette a curiosare sugli scaffali imbanditi di viveri.

JACK: "Trovo che non sia colpa loro ne mia se sei così attraente…" confuta espansivo appoggiandosi ad una parete tenendosi stretta una bottiglia di rhum in mano e osservando curioso la mia reazione.

Rimango a bocca aperta, inerte a guardarlo.

Allontano da me con la mano la candela in modo che non mi illumini completamente il viso e non mostri l’effetto che hanno su di me le parole che ha appena pronunciato.

Non rispondo questa volta, faccio finta di cercare di concentrarmi sulle riparazioni e schiarendomi imbarazzata la voce salgo gli ultimi 3 pioli della scaletta.

Avverto un sogghigno divertito da parte del Capitano mentre è intento ad aprire la bottiglia di rhum sottratta dalla dispensa.

Stappato il tappo dopo qualche sforzo, soddisfatto, mi guarda e inizia a sorseggiare il liquore.

IO: "Non hai bevuto abbastanza per sta sera?!" dico portandomi le mani ai fianchi esasperata cercando disperatamente un modo per sviare il discorso precedente.

JACK: "No non credo" dice un attimo pensieroso e poi concludendo con una ridicola smorfia.

Scuoto la testa in segno di rassegnazione, dentro di me rido a più non posso ma non voglio mostrarmi così, infatti cercando di stare seria posiziono nella giusta maniera un’asse di legno e prendo qualche chiodo per fissarla.

Jack si avvicina curioso nel vedere come me la cavo.

Sono già abbastanza impaurita dall’altezza in cui mi trovo, non sono brava in questo mestiere e in più ora ho il Capitano alle costole pronto a commentare sarcasticamente, perfetto! Non poteva andarmi meglio di così… Aiuto!!

La sua presenza come previsto mi mette più tensione e manco di colpire un paio di chiodi.

Il primo schizza via dalla pressione esagerata che ho esercitato con il martello e raggiunge il pavimento tintinnando ripetutamente.

Jack lo osserva scuotendo la testa da parte a parte e poi rivolgendomi uno sguardo ironico-divertito.

Jennyfer, mantieni la calma. Basta farti condizionare!!

Emetto un respiro profondo e un po’ più convinta mi rimetto all’opera, ma anche questa volta manco il cappuccio del chiodo facendolo prima smussare e poi finire verso il basso dove colpisce pungente la testa del Capitano.

Jack si porta immediatamente una mano nel punto colpito massaggiandolo per far passare il fastidio, borbotta qualcosa di impercepibile e poi alzo lo sguardo di scatto: "Ehi… mi hai quasi bucato la testa!!" sbotta imbronciato come un bambino offeso.

IO: "Ecco forse così ci entrerà qualcosa di sensato finalmente!"

JACK: "Cosa hai detto????" quasi urla incredulo e adirato.

IO: "Ho dett…JACK RIMETTI SUBITO LA SCALAAAAA!!!!"

Offeso dalla mia affermazione, senza pensarci più di tanto leva la scala da sotto i miei piedi e per non finire a terra mi aggrappo disperatamente alla trave portante del soffitto sopra la mia testa.

Porto tutte le mie forze alle braccia, ma è da tanto che non faccio palestra o sollevamento peso, ho poca resistenza!!

JACK con tono compiaciuto e di sfida: "Ripeti quello che hai detto adesso!"

IO: "Rimetti subito la scala dove si trovava!!!!"

JACK: "No… intendevo la frase prima!"

La camicia umida di pioggia che indosso inizia a scivolare sull’asse legnosa e mi sto seriamente a preoccupando della fine che sto per fare se non mi viene dato immediatamente un sostegno!!

IO: "Ti pare questo il momento di scherzare?!?!?" intervengo angosciata.

JACK: "Rimangiati quello che hai detto, e poi acconsentirò nel fare ciò che mi chiedi" Ribadisce con lo stesso tono calmo con cui ha emesso l’affermazione di prima ma contemplandomi con un sorrisino appagato.

Non vale la pena di stare qui a negoziare, mi faccio veramente male se cado da quassù e non credo che il Capitano questo è rhum è disposto a scomodarsi dalla sua comoda posizione e sacrificare il suo pregiato liquore per afferrarmi al volo in caso cadessi.

IO: "Ok, d’accordo hai vinto tu… rimangio quello che ho detto!"

JACK: "Sicura?" domanda ironico facendosi scappare una risata.

IO: "SI, MA ADESSO MUOVITI!!!" dico allo stremo delle forze.

JACK: "Brava, così si fa chérie!" risponde sollevato e soddisfatto.

Finalmente la scaletta torna all’altezza dei miei piedi e posso staccarmi da questa trave che mi sta facendo le braccia a pezzi!

Tremando raggiungo il suolo dopo essere del tutto certa di essere al sicuro mi preparo a infuriarmi con Jack.

IO: "Ma ti sembrano scherzi da fare questi?? Se fossi caduta!?!"

JACK: "Ti avrei presa io!" risponde pacificamente osservandomi con un ghigno malizioso e mantenendo invariata la sua postura dritta.

Sospiro rumorosamente esasperata e senza aggiungere altro torno a ‘scalare’ la scaletta per finire di riparare le travi squarciate.

Tento di rimanere concentrata nel mio lavoro, ma il fatto appena accaduto e non riuscire a rispondere a rima a Jack questa sera mi hanno reso nervosissima.

Io la donna di questo qui?! Ma adesso non ci penso neanche!! Poi sono io la permalosa!

Soprappensiero manco l’ennesimo chiodo, questo grazie alla forza esercitata con il colpo del martello rimbalza sul soffitto appena riparato, precipita verso il basso e centra il collo della bottiglia del Capitano.

Oh no!!! 0__0 Opssss!

Abbasso immediatamente lo sguardo e incontro quello stranito e allo stesso tempo scioccato e preoccupato di Jack che osserva disperato, sollevando all’altezza del suo viso la bottiglia, il chiodo non in buono stato che fluttua dentro il suo alcolico preferito.

IO: "Ehm… Capitano.. se vuole evitare di morire per il tetano, io getterei via quella bevanda immediatamente..!" dico con tono innocente ridotto a un sussurro.

Jack reagisce lanciandomi un’occhiata omicida: "Dannazione, non potresti fare più attenzione?! Ora sarò costretto a sprecare questa delizia!!!" borbotta adirato agitando le braccia in aria e dandomi le spalle per dirigersi dondolante nuovamente verso gli scaffali ben forniti.

Butto gli occhi al cielo, ma possibile che se la prende sempre per così poco?!?

Insopportabilmente… seducente, ecco che cos’è!

Appena mosso qualche passo in quella direzione vedo dal soffitto una trave staccarsi e ricadere verso terra a pochi centimetri dal suo volto di fronte a se.

Prendo la candela vicina a dove mi trovo e accorro immediatamente preoccupata.

Una volta raggiunto lo scruto perplessa: per qualche secondo rimane del tutto immobile, paralizzato, con gli occhi spalancati e un’espressione repressa di stupore, poi inizia a fissarmi con rimprovero per il lavoro eseguito non del tutto in modo impeccabile.

Mi allontano leggermente da lui e incrocio le braccia sul petto con fare da oltraggiata.

Ho fatto solo ciò che bisognava fare e nel miglior modo in cui conoscessi! Non poteva di certo aspettarsi che riparassi tutto perfettamente come un vero falegname!

Deve apprezzare il mio sforzo!!

Rimaniamo entrambi a scrutarci in una silenziosa battaglia di sguardi: lui non si smuove di una virgola, io cerco perlomeno di rimanere seria e di non scoppiare a ridere a causa della sua espressione buffa anche se stranamente ponderata.

Sto quasi per cedere e liberare la mia risata, quando un movimento brusco della nave ci fa oscillare vertiginosamente.

Il Capitano essendo più abituato mi afferra con prontezza evitando che io cada rovinosamente a terra.

A causa di questo la porta alle sue spalle si chiude di colpo provocando un spostamento d’aria che spegne la miccia della candela, facendo cadere l’intera stanza nell’oscurità.

Oddio… ora sono io ad essere paralizzata completamente dal terrore!!

Avverto il respiro di Jack fondersi con il mio ansimante e colmo di sgomenti.

Il mio battito aumenta fino ad impazzire, niente panico!!

Mi guardo spaesata intorno in cerca di qualche fonte di luce per orientarmi, ma scorgo solo buio pesto.

Se non fosse per l’agitazione presami dal terrore che ho per l’oscurità direi che Jack si trova esattamente a pochi centimetri dal mio viso, tutto ciò non mi dispiace!

Lasciando da parte la situazione imbarazzante in cui ci troviamo, senza volerlo e per la paura, lascio cadere a terra la candela aggrappandomi saldamente alle braccia di Jack.

IO: "Ho paura del buio!" confesso tremante.

JACK: "Hai paura di tutto tu" ribatte ironico.

IO ammonisco: "No, di tutto no!"

JACK: "Anche di me?"domanda con tono neutrale.

IO: "Sei talmente stravagante che non potrei mai provare timore nei tuoi confronti…"

JACK: "Con le tue parole ti contraddici dolcezza! Questa mattina, dopo che mi hai consegnato il dipinto, sei fuggita via da me come se mi temessi!"

Chino il capo come se fossi stata colpita nel profondo.

Non so cosa rispondergli, però ha ragione!

IO: "Non volevo essere ringraziata, tutto qui"

Pessima risposta, ma è tutto ciò che mi viene in mente…

JACK: "Voi del futuro avete dei comportamenti molto strani!" dice ridendo.

Non credo che questo sia molto rilevante facendo il paragone da epoca a epoca…

Continuare a rimanere qui in silenzio non serve a niente, perlomeno ora mi sento un po’ più sicura nel stare in una stanza così grande al buio dato che sono vicina a Jack, ma non sto tranquilla comunque.

IO: "P-potremmo usare la tua lanterna, così da non rimanere del tutto al buio, no?!" domando incerta sollevando la testa e… sfiorando il viso di Jack.

Come immaginavo era più vicino di quanto pensassi.

JACK: "Ma certo" conferma lasciandomi qualche secondo da sola nel punto in cui mi trovo, per recuperare la lanterna che ha depositato prima vicino alla parete.

In questi pochi attimi che mi sembrano durare un’eternità mi stringo nelle spalle e trattengo il respiro aspettando un cambiamento che mi riporti alla ‘normalità’ in cui mi trovavo prima.

Non penso a niente, la mia mente è vuota e ho lo stomaco chiuso per la straziante attesa.

Nel momento in cui rivedo apparire la luce rivivo per un attimo la frazione di secondo in cui io e Dylan abbiamo letto quel bigliettino dalle parole poco chiare, senza senso e poi… come per un sortilegio ci siamo ritrovati in questo posto, in un piccolo porto nei pressi di Tortuga…

"..Direi che la soluzione migliore è quella di aspettare che smetta di piovere, poi dolcezza ti concedo l’onore di portare a termine il lavoro che hai iniziato con così tanto entusiasm-.. Jennyfer mi stai ascoltando?!" chiede accigliato appendendo la lanterna alla parete in modo che illumini il più possibile la stanza.

IO tornando alla realtà: "Ehm.. cosa?"

JACK: "Adesso c’è luce, puoi star tranquilla!"dice sgranando gli occhi e indicando la lampada.

Annuisco semplicemente con la nuca, il suo sguardo si fa un po’ preoccupato per il mio atteggiamento inquieto.

Mi porge dolcemente la mano e mi invita ad accomodarmi su di un tappeto arrotolato appoggiato alle parete illuminata.

Accetto volentieri rispondendo con un sorriso.

Jack rimane in piedi davanti a me, alza la testa e scruta con gli occhi socchiusi il soffitto traboccante di rivoli piovosi che gli schizzano sul suo bel viso.

Rivolgendosi verso il pavimento si guarda confusamente intorno, poi individua un catino abbandonato disordinatamente qualche passo accanto a se.

A grandi passi, ed entusiasta di aver trovato quel che cercava, raggiunge il catino e lo spinge con i piedi fin sopra la falla dove da subito raccoglie fiotti d’acqua.

Si frega le mani con un sorrisino soddisfatto, poi con la sua solita camminata avanza e si siede in modo scomposto accanto a me.

Quando finalmente si sistema ed è in grado di rivolgermi attenzione assumo un tono provocante e avvicinandomi molto a lui sussurro: "Perspicace!"

La mia affermazione provoca una risata in entrambi.

JACK: "Tranquilla dolcezza, in questo modo non volevo assolutamente interferire con il tuo magnifico lavoro! L’attesa non sarà lunga, presto cesserà di piovere. Trovo solo necessario mettersi al riparo in caso venga giù un’altra trave!" conclude con un sorriso di scherno.

IO: "Ecco vedi che sono una frana, non sono capace di fare niente! Ora capisco perché questi lavori li incarichi ad altri e mai a me, non c’è da fidarsi se un lavoro del genere lo faccio io!" affermo sconsolata a causa anche del mio carattere permaloso.

Porto le ginocchia al petto e le stringo con un abbraccio nascondendo il volto.

JACK: "Non tutti siamo portati per certi lavori tesoro!Tu hai grandi qualità, non ti devi sminuire per queste sciocchezze!!" controbatte contrariato scrutandomi incredulo.

Sollevo leggermente il capo, con un devoto sorriso rispondo: "Ti ringrazio!"

JACK: "Mia cara… non c’è di che!" conclude mostrando poi uno dei suoi meravigliosi sorrisi che mi lasciano del tutto incantata a guardarlo.

Anche lui preso dalla stanchezza chiude gli occhi appoggiando la testa stanca alla parete dietro di sé.

IO: "..Scommetto che l’arte di consolare le donzelle è una delle tue specialità!" dico sempre senza distogliere la mia attenzione da lui.

Per un instante sorride ancora tenendo gli occhi chiusi, poi porta una mano alla nuca e la infila nel capelli armeggiando tra i suoi rumorosi gingilli e sfilandosi a fatica la bandana rossa: "Bhe diciamo che è così…" risponde sogghignando vago.

Scuoto la testa sorridendo tra me e me sconsolata.

Non avevo mai visto il Capitano senza la bandana! Sulla sua fronte appare un ciuffo di capelli neri che si scompigliano mentre passa la fascia porpora sul viso per asciugarlo dalle gocce di pioggia.

Nascondo di nuovo il viso tra le ginocchia.

JACK: "Se rimani lì dove sei ti prenderai un malanno, ci sono atri fori sopra di te, entra altra pioggia!"

IO: "Non import-.."

JACK interrompendomi: "Mettiti questo!" dice porgendomi confortante il suo cappello a tricorno.

Pensando che lo faccia per scherzo lo accetto e lo indosso subito anche se è molto largo per me e mi ricade un po’ sugli occhi.

IO: "Come mi sta?!" domando sistemandolo e mettendomi in una posa buffa con le mani adagiate sui fianchi per deriderlo.

"Sei bellissima…"risponde senza pensarci anche se non dà l’impressione di essersi reso conto di aver parlato senza riflettere, maschera tutto molto bene.

Io rimango di sasso, distolgo il mio sguardo dal suo presa dall’imbarazzo e tolgo il cappello servendomene per coprirmi il viso dato che sento di arrossire.

Dopo qualche secondo glielo restituisco a testa bassa senza fare commenti.

E’ da illusa lasciarsi ingannare da un bel complimento…

Sono quelle cose che accadono perché non riusciamo a frenare la nostra coscienza e vengono fuori senza volerlo, non diceva sul serio… almeno credo!

JACK: "Ecco un’altra tua stranezza: non ho mai conosciuto in vita mia una donna che reagisce così a un apprezzamento!" afferma beffardo quasi come se parlasse tra se e se.
Sentendomi meglio dopo questo suo intervento, dato che l’ha presa con sarcasmo, mi avvicino a lui abbracciandolo e ribadisco: "Ti assicuro che anche nel futuro non ho mai conosciuto un uomo pazzo quanto te Jack!!"

JACK: "Te l’ho detto, sono unico ed irripetibile!" afferma sussiegoso.

Scoppio a ridere mentre faccio scivolare la testa dalla sua spalla al petto e lui mi cinge con il braccio.

In realtà nonostante tutto ci sto così bene con te…

Voglio rimanere così per questa notte, la pioggia non smetterà di cadere come a me è permesso di non smettere di sognare, almeno fino a domani.

Se nel futuro non ci sarai ti cercherò in un sogno Jack, lì ti troverò di certo!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Carpe diem. ***


unt

Nota delle autrici: (continua a piè di pagina)

Chiedo come sempre scusa a tutti nel ritardo per aggiornare ma il Capo questa settimana non era qui e il capitolo non era del tutto completo sino ad oggi per cui non si poteva pubblicare!

Spero cm sempre che l’attesa sia un po’ ripagata, in questo capitolo abbiamo un po’ seguito le vostre richieste e abbiamo approfondito cosa è successo nella stiva, certo che se il tetto crollava del tutto Jack e Jennyfer morivano così rovinosamente sotto le macerie…

Bhe diciamo che non mi sembrava il caso per cui noi l’abbiamo strutturato un poco meglio anche se devo dire che mi fa fatto ridere questa considerazione, grazie comunque Kathy!! ^^

Abbiamo deciso di concedervi questo così sospirato kiss, ma chi ha detto che sarà l’ultimo?!? Ce n’è di tempo ora della fine! =D

Anche questo capitolo è un po’ lungo, ma siamo fiere del fatto che non vi dispiaccia comunque.

Ringrazio cm sempre tutti quanti per apprezzare la nostra FF e faccio i miei complimenti a Luana per essere stata la centesima a recensire lol, t devo fare un regalo, promesso!! =D

Comunico a tutti voi compresa un’altra nuova lettrice Laurajoe di non preoccuparsi adesso per il finale, dobbiamo ancora raggiungere Isla Oculta, no?! ;)

Continua.

 

Capitolo 26

Carpe diem.

Dei lievi movimenti che mi sfiorano leggermente le gambe spoglie mi fanno risvegliare dal mio profondo sonno, questi lettini che ci ha assegnato il Capitano dall’aspetto molto umile sono più comodi di quanto appaiono, ci dormo benissimo anche se ormai si tratta dell’ultima volta.

Il mio fratellino che riposa al mio fianco si rigira con la sua poca delicatezza e mi riporta del tutto alla realtà.

Attendo qualche istante che la vista appannata dal torpore si stabilizzi e con sguardo armonioso scruto la distesa marina ancora buia fuori dalla finestra e penso alla nottata appena trascorsa: come da me previsto, al contrario delle previsioni di Jack, non ha mai cessato di piovere e infine ci siamo rassegnati al fatto che l’unica soluzione era quella di andare a dormire.

Ho chiesto al Capitano di accompagnarmi in cabina, pensavo che fosse più salutare riposare anche per lui dopo tutto il rhum che si è scolato in una sola sera!

Forse per lui è una cosa più che normale visto che regge bene il rhum… quel liquore… dopo il tuo bacio ne ho sentito il sapore per tutta la notte…

Ogni volta che mi inumidisco le labbra chiudo gli occhi e mi sembra di baciarti ancora.

Abbiamo percorso il corridoio delle cabine silenziosi come due ombre, poi inevitabilmente siamo giunti alla sua porta: emetto un sospiro profondo, di rassegnazione, poi un po’ indifferente proseguo a piccoli passi.

Mi afferra immediatamente per il braccio, leggo un filo di malinconia nei suoi occhi.

…Speravo che lo facessi…

JACK: "Per due notti ti sei infilata nel mio letto senza che concludessimo niente e proprio l’ultima sera mi lasci dormire da solo?!" quella opacità che ricopriva il suo volto viene immediatamente sostituita da una espressione maliziosa.

Sei sempre il solito Jack! Di certo se mi lascio ingannare non ti accontenterai di poco questa volta.

IO: "Ecco…vede Capitano… io… [dannazione! I tuoi occhi di cioccolato mi mettono in suggestione, già è difficile mentirti… pensa Jennyfer, pensa!!!!] io e il mio fratellino abitiamo nella stessa casa ma è grande.. grandissima!!…"

Jack allenta leggermente la presa e si allontana lievemente stralunando gli occhi frastornato.

Vediamo se una delle mie storielle funziona!

Continuo a indietreggiare raggiungendo a fatica la mia cabina, ma Jack non si dà per vinto e mi trattine"..e proprio per questo motivo è come se non ci vedessimo mai, due vite del tutto differenti! Per cui… proprio essendo questa l’ultima sera in cui dobbiamo stare per forza uniti… che ne dice se faccio compagnia a lui invece?!" concludo con un sorrisino innocente aspettandomi di avere almeno l’illusione di averlo raggirato.

Il Capitano riflette qualche istante, poi riacquista sicurezza e domanda con un sorrisino divertito: "Sono un filibustiere più disonesto di te, non abbocco a questi giochetti dolcezza! Perché mi dai del lei adesso?" dice consapevolmente con una sorta di tono di sfida.

Arrenditi Jennyfer, non saprai mai mentire come si deve!

IO: "Ok, non tutto quello che ho appena detto è vero, però… Per favore, lasciami andare, davvero…! Vorrei rimanere con lui quest’ultima notte, non siamo mai stati così affiatati in tutta la nostra vita e non durerà ancora per molto!!" affermo come una supplica socchiudendo gli occhi.

In effetti questo nostro andare d’accordo tra me e Dylan mi ha stupito molto, non è mai successo una cosa del genere a parte quando ci accomunavamo per qualche burla, ma sono stati tanti anni fa…

Il Capitano capisce la mia richiesta, cede il mio braccio dopo qualche istante.

Attendo leggermente ansiosa una sua conferma prima di dirigermi definitivamente verso la mia cabina.

Si mantiene serio, porta per un secondo lo sguardo al pavimento, poi quando lo rialza su di me scorgo amarezza: "Se di questa notte il tempo non ne fosse padrone, la mia vita avrebbe un novo inizio!" (…and the oscar per la scrittura va a… Il Capo!!! XD Se troppo mitica, da dove t escono certe frasi?!? A te poi!! Loool non ditemi che non è favolosa!!! Capo the best 8-) NdCapitana)

Mi sento impallidire in volto, rimango senza parole, che cosa sta a significare questa frase?

Dei brividi mi percorrono tutto il corpo da capo a piedi.

IO: "Cos…?"domando con la voce ridotta a un sussurro indietreggiando verso il muro alle mie spalle.

JACK: "..Concedimi almeno di augurarti l’ultima buona notte!" afferma afflitto facendo un lungo passo verso di me riducendo notevolmente lo spazio tra di noi.

Non so cosa rispondere, ho le idee ancora più confuse, la frase che ha appena pronunciato e questo comportamento mi ha del tutto atterrita.

Acconsento semplicemente con la nuca delineando uno sguardo timoroso.

Si avvicina così rapido che quasi reprimo un sussulto, ma poi il sapore ne risulta così dolce.

Le sue labbra aderiscono alle mie con delicatezza, non lo respingo questa volta, non c’è bisogno di nascondere che lo desideriamo tutti e due in eguale modo.

Nulla impedisce che questa sia l’ultima volta che accada, ma in caso lo fosse… carpe diem!!

Si impara dai pirati a vivere alla giornata, nessuna è uguale alla precedente e mai lo sarà.

Il destino ha tanti assi nella manica, presenta situazioni che cambiano il corso della propria esistenza in un attimo, io stessa ne sono la prova.

E bastato solo che a Dylan balenasse in testa di inseguirmi durante quella gita che credevo orribile per trovarmi qui…

Ora… in questo letto…

con lui al mio fianco a riflettere sul ricordo meraviglioso di qualche ora fa, quando speravo davvero che il tempo avesse pietà di me e di Jack…

Poteva far durare quel momento in eterno mentre facevo scivolare la mano tra i capelli inzuppati di pioggia del Capitano e mi porgevo un po’ di più verso di lui per far durare più a lungo quel bacio senza fine.

Adoro quando hai i vestiti bagnati indosso, aderiscono ancora di più al tuo corpo poco vigoroso ma forte.

Ci siamo allontanati sussurrando un flebile notte, entrambi con una briciola di sorriso in volto.

Un sorriso invece più esteso si allarga ora sul mio viso mentre ripenso a tutto questo.

Rimprovero un po’ me stessa, confutando che è ora di smetterla di sognare come una bambina e dell’importanza di arrivare fino infondo a questa avventura.

Devo a tutti i costi riportare me e mio fratello nel nostro tempo, è la sola cosa più giusta da fare.

Anche se alternative ce ne sarebbero tante, ma infine mi sono decisa a seguire la via migliore.

Almeno credo…

Ho riflettuto tante volte sulla situazione in cui ci troviamo, cosa succederebbe se non tornassimo più nel futuro?

Mi vengono i brividi solo a pensarci, se chiedessi il parere di Dylan mi direbbe senza rifletterci di rimanere perchè si diverte così tanto ad essere un pirata, prende tutto alla leggera e come un gioco lui persino le cose serie!

Ora devo agire, stare qui a meditare non serve più a nulla.

Il destino oggi ha già fatto la sua puntata, deve solo scoprire le sue carte. Il sole non è ancora sorto, ma questa giornata è iniziata dopo la mezzanotte mentre sonnecchiavo tra le braccia di Jack nella stiva.

Mi rigiro sul guanciale, sto per far leva sulle braccia per alzarmi quando la faccia mi si spiaccica su qualcosa di semiliquido spalmato sull’altra metà del cuscino.

IO: "Ma che diavol…?"

Una risatina trattenuta si innalza dai piedi del letto dove c’è il mio fratellino che si contorce dalle risate tenendo gli occhi chiusi.

DYLAAAAAAAN!!! Facevi finta di dormire allora eh!!

IO: "Piccolo furfante-diabolico-dispettoso che non sei altro, cosa diamine è questa robaccia che adesso mi ritrovo in faccia????" sbotto adirata alla follia per questo risveglio non proprio piacevole che il mio fratellino ha architettato con la sua testolina contorta.

DYLAN: "Hahahaha..sorellina… questa maschera di

marmellata di mele ti sta benissimo indosso!!!" dice ridendo a più non posso alzandosi dal letto.

Ecco perché questa schifezza è così appiccicosa!!

IO: "Dove te la sei procurata??" domando con tono disgustato passandomi una mano sulla guancia e ritorcendola subito perché si cosparge della quella sostanza gelatinosa e appiccicaticcia.

DYLAN: "Mi sono intrufolato nella cucina di bordo dove c’era solo un tizio mezzo ubriaco che credeva di star ancora sognando. Non si è nemmeno accorto della mia presenza, ho davvero agito indisturbato!" afferma con tono fiero di se stesso portando una mano al mento.

IO: "Ti disturbo io adesso, VIENI SUBITO QUI!!" urlo saltando giù dal letto e iniziando a rincorrerlo per tutta la stanza.

Dylan sfugge alla mia presa con facilità, quando si tratta di scappare è agile come una gazzella, non è il solito fungo pigrone.

Dalla foga di scappare salta sui letti, scombina lenzuola e cuscini, fa cadere a terra persino il candelabro e il mio pugnale che avevo riposto sul comodino.

DYLAN: "Tanto non riesci a prendermi…tanto non riesci a prendermi!! …Sei una mozzarella maldestra mozzarella maldestra, mozzarella maldestra!!!" ripete a cantilena correndo da tutte le parti.

IO: "GRRRR, se ti prendo soldo di cacio che non sei altro!!!" borbotto rabbiosa.

Lo rincorro ovunque per un po’, poi decido di mettere in atto una mossa decisiva: faccio in modo da ostacolare il suo percorso posizionando una sedia prima che raggiunga il mio letto, voglio proprio vedere se adesso mi scappi diavoletto!!

Il mio fratellino giunto all’ intralcio si blocca per qualche secondo, io sto quasi per acchiapparlo ma lui come solito risulta più furbo di me e aziona un’altra tattica:

apre la porta confinante con la cabina del Capitano e vi si intrufola dentro.

Lo seguo sperando di catturarlo definitivamente, ma ormai non si trova più nella nostra camera.

Appena varco la soglia della cabina di Jack, Dylan è sgattaiolato di nuovo nella nostra stanza e con una smorfia divertita si richiude la porta alle spalle.

Oh no, sono in trappola!!!

Rimango inerte a fissare la parete davanti a me con la bocca spalancata di stupore, poi mi riprendo e inizio a percuotere la porta con forza pregando Dylan di farmi uscire non curante della presenza del Capitano che riposa nella cabina in cui mi trovo.

Del tutto convinta di aver già svegliato Jack mi giro nella direzione del letto lentamente e con già una espressione innocente stampata in viso.

Sul tavolo posizionato sulla parete di fondo della stanza si trova una piccola lampada accesa che sta per consumarsi del tutto e crea una serie di ombre uniformi sul pavimento, tutto intorno è ancora buio.

Sul letto vi è disteso il Capitano: indossa dei pantaloni scuri, una camicia dalle maniche molto larghe che mostra il petto e la bandana rossa scomposta gli ricade sul viso.

È in una delle sue solite pose assurde, con le braccia aperte e le gambe che penzolano giù dal letto.

Mi porto una mano alla bocca per trattenermi dal ridere.

Dall’altra stanza avverto ancora una risatina camuffata.

IO: "Dylan! Sbrigati ad aprire questa porta!!!!" sussurro infuriata.

Dopo la mia ennesima minaccia cessa ogni rumore, silenzio assoluto. Mi ha sentito di sicuro ma fa il finto tonto.

Quel teppista non l’aprirà mai! Come esco adesso di qui??

Bhe, Dylan può anche chiudere a chiave la nostra cabina, ma non di certo la porta di quella del Capitano!!

In punta di piedi mi dirigo furtiva verso l’entrata della cabina.

Afferro la lampada che sta per spegnersi e scruto attentamente le strampalate serrature che sbarrano la porta: si tratta di una catenella, un gancio e un chiavistello dal bordo dorato con una toppa piuttosto grande.

Jack ha paura che gli portino via qualcosa di prezioso?! Sembra la chiusura di una cassaforte!!

Appoggio per terra la lampada, armeggio qualche istante con la ferraglia che serra a chiave la porta e poi già pronta ad esultare e a vendicarmi del mio fratellino abbasso la maniglia.

Tirando la porta non si muove, forse devo spingere! …oh no…

Nemmeno così vuole aprire!!

Sforzo un po’ la serratura ma non c’è nulla da fare, aprire le porte chiuse a chiave non è per niente il mio forte!

Possibile che a Jack non basti mettere tutte quelle ferraglie alla porta, deve pure chiuderla a chiave?!?

Non c’è altro modo per uscire di qui che svegliarlo, sconsolata e afflitta mi avvicino al letto dove dorme il Capitano.

IO: "Jack…? Jack! Sveglia Jack!! E’ quasi giorno ormai, non hai la tua nave da comandare?!?" lo scuoto animatamente ma non ricevo cenno di risposta.

Continuo con insistenza e finalmente il Capitano emette una smorfia di fastidio e senza nemmeno darmi retta si gira dalla parte opposta dandomi le spalle.

IO: "Per favore, mi serve solo la chiave che apre quella dannata porta, poi puoi continuare a ronfare quanto vuoi! …Ti prego Jack!!" affermo con voce supplichevole.

Ancora nessun movimento che indichi una minima intenzione di aprire gli occhi da parte del Capitano.

Uffa, non voglio rimanere qui a fissare lui che dorme, semmai me ne ritorno nel mio letto e mi levo questa schifezza dalla faccia, che inizia a diventare rivoltante per lo più!

Quasi rassegnata mi siedo pesantemente e sbuffando sul bordo del letto di Jack.

Sposto alla mia destra un cuscino abbandonato malevolmente sul fondo del letto e con disappunto domando: "Non c’è modo per svegliarti e farti alzare di qui, vero?"

"Direi che se ti presentassi di nuovo nella mia cabina con solo la biancheria intima indosso…" afferma Jack con voce roca e assonnata facendo spuntare la testa da sotto il cuscino in una smorfia maliziosa per osservare la mia reazione.

L’ammasso di piume raccolte in una fodera che avevo appoggiato precedentemente alla mia sinistra finisce violentemente in faccia al Capitano.

IO: "JACK!!! C’è mio fratello nella stanza accanto!!" affermo indispettita e adirata.

Si solleva scattando immediatamente seduto sul letto sorpreso dalla mia pronta reazione.

JACK: "Che razza di risveglio è questo, una cuscinata in faccia?!?" dice contrariato massaggiandosi il naso dolorante.

IO: "Oh la prego mi perdoni mio Capitano![affermo unendo le mani come in preghiera e con un tono finto-mentito] Tanto da domani non sarò più un tuo problema! Ho cercato di essere più dolce prima, ma con te si finisce sempre per usare i metodi drastici!!" concludo innervosita alzandomi dal letto e dirigendomi verso la porta.

Sbrigati ad alzarti che non ho voglia di rimanere ancora rinchiusa qui!!

JACK: "Cosa hai in faccia?" domanda scostando le lenzuola e raggiungendomi con una camminata strampalata dovuta ai rimasugli di alcol della notte passata.

IO: "..Marmellata di mele.." dico vaga bloccandomi a metà strada con la testa bassa e un’espressione disgustata.

JACK ridacchiando: "Non sapevo che la marmellata di mele, per essere degustata, dovesse essere spalmata sul viso!" afferma posizionandosi di fronte a me.

IO: "Ah ah ah… spiritoso! È tutta colpa di Dylan che me l’ha cosparsa sul cuscino!" rispondo mordace.

Piccolo diavoletto…

Jack sorridendo incuriosito posa una mano sul mio collo, dalla stessa parte dove si trova la marmellata.

Un brivido percorre la mia schiena e, mentre delicatamente mi accarezza con un dito la guancia imbrattata di marmellata, sento un calore invadermi tutto il corpo.

Quando allontana la mano dal mio viso e si porta il dito alla bocca per assaggiarne ciò che vi è sopra, provo un senso di vuoto che toglie il fiato e mi provoca affanno.

Rimango immobile a fissarlo, senza accorgermi che lui sta facendo la stessa cosa.

Il silenzio viene spezzato dalla voce penetrante di Jack che sembra risuonare in ogni angolo della camera.

JACK: "E’ estremamente dolce…" sussurra seducente avvicinandosi al mio volto.

Avverto il suo respiro sempre più vicino, insistente sul mio collo e un tepore accostarsi alle mie labbra.

Tutto ciò ai miei sensi appare come una tortura perché, anche se pochi millimetri ci separano, li percepisco come se fossero metri.

Non è vero che ho voglia di andarmene, voglio restare… restarmene qui…

Da domani ci saranno quasi quattrocento anni a dividerci, di te non saranno rimaste neppure ceneri e io non sarò neanche venuta al mondo, ma tutto ciò si può ancora combattere, adesso! Carpe diem Jennyfer!!

I pensieri si affollano nella mia mente come se la barriera immaginaria che li teneva separati si fosse spezzata magicamente, mi confondono, innervosiscono ma devo mantenermi quieta!!

Le sue mani scorrono dolcemente lungo la mia schiena, mi stringono forte come se volessero trattenermi con se il più possibile, tutto il tempo che rimane…

Dapprima non mi oppongo, mantengo solo gli occhi fissi e un po’ spaesati sui suoi.

Infine questi atti di dolcezza svuotano completamente la mia mente, in un solo istante di sconsideratezza afferro il suo viso tra le mani e Jack conclude il gesto unendo le nostre labbra.

Sembra buffo ma rimaniamo per un attimo entrambi sorpresi da questa azione impulsiva, anche se avverto che contraccambia il mio desiderio partecipando con passione al bacio.

Mi sento sollevata, tutte le mie ansie e paure scivolano via dal mio spirito frantumandosi in mille pezzi come il vetro di uno specchio rotto.

Eh si ci sto così bene con te… Sento che non devo usare quella ‘corazza’ ingenua ma allo stesso tempo aggressiva che porto sempre per proteggermi… ci sei tu a farlo!

Faccio scendere le mani dal mento di Jack per poi raggiungere le spalle e portarle all’altezza del suo torace.

La camicia che indossa più assomigliante a una maglia non è provvista di bottoni, ne afferro due lembi e la sfilo dal risvolto che crea all’altezza della vita.

Con lentezza la faccio scivolare via ripercorrendo struggente il petto del Capitano.

Approfitto del momento in cui le nostre labbra si dividono, permettendoci di respirare, per distaccarmi del tutto da lui.

Jack riapre del tutto gli occhi e mi fissa sorpreso.

Io rispondo con un sorrisino beffardo e compiaciuto utilizzando la sua camicia per ripulirmi la faccia dalla marmellata ancora appiccicata con disinvoltura.

Il Capitano rimane perplesso e accigliato cercando di capire il motivo della mia azione.

IO sogghignando: "Grazie Capitano! …Credevi forse che avrei lasciato questo tempo senza vendicarmi del tuo scherzo di poco gusto quando mi hai tolto la scala da sotto i piedi?!?!" domando con tono di intimazione restituendogli la camicia un po’ in malo modo.

La riprende al volo e sorride tra se e se consapevole di essere stato uno sprovveduto.

Il suo sorriso pero è tirato, non posso scorgere totalmente la sua reazione perchè inchina il viso verso il suolo portando una mano sulla bandana.

Scuote la testa e poi si allontana definitivamente da me.

In questo momento se mi avessero infilato un pugnale nel cuore forse soffrirei di meno.

Non sono stata leale, ma questo non è dovuto solo al fatto che sono una gran permalosa, cerco disperatamente un modo per allontanarti da me, non posso trascorrere queste ultime ore corrodendomi l’anima.

Soffro in silenzio per non mostrarmi debole.

Sono un’indegna ipocrita, lo so, ma non trovo alternativa…

La porta confinante alla mie spalle si apre violentemente, ne sbuca Dylan con un sorriso furbesco che una volta entrato mi osserva raggiante confutando che il suo ennesimo dispetto si è concluso secondo i suoi piani.

Mi guarda meglio e esclama storcendo il naso: "Uffa hai già pulito la marmellata… eri così bella Jenny!!"

Che bambino premuroso nei confronti della sorella più grande vero?!

IO: "Si immagino! Mi avevi fatto diventare la Donna di glassa… magnifica!" dico in tono esasperato.

Senza dare tanto peso alla mia risposta il mio fratellino si mette a saltellare giocoso intorno a tutta la stanza.

JACK: "Hey giovanotto, cos’è tutta questa frenesia?!" domanda mentre finisce di indossare una camicia pulita senza rivolgermi lo sguardo.

Questa volta fai bene a prendertela con me Jack…

DYLAN: "Sono contento, sono contento… Isla oculta è qui a due passi, la raggiungiamo presto!! Adesso ho voglia di giocare, giocare, giocare!!"

Ecco, il solito bambinetto!

IO: "Giocare?!?!?"

DYLAN: "SIIII dai giochiamo!!" dice entusiasta come incitamento tra una risata e l’altra correndo per tutta la cabina, fin quando non raggiunge il letto del Capitano e vi ci sale sopra iniziando a saltellare.

Il Capitano sorride notevolmente poi risponde: "Va bene ragazzino… ma smettila di saltare sul MIO letto!"conclude con un tono leggermente di rimprovero.

DYLAN: "Va bene! Ma la supplico Capitano, partecipi anche lei!!" domanda con tono di scongiuro con gli occhi dolci aggrappandosi ai pantaloni di Jack in una condizione che non può dir di No.

Quando saremo nel futuro di certo non stresserà più nessuno, ha tutti i giochi che vuole! E va bene, vediamo di accontentarlo per ora!

Mi guardo intorno alla ricerca di qualche spunto.

Su di uno scaffale scorgo degli oggetti ammucchiati in modo disordinato.

Non è il massimo dell’ordine quest’uomo eh…

Mi avvicino sperando di trovare qualcosa di utile.

Trovo bicchieri, bottiglie vuote, oggetti di poco valore e un pezzo di stoffa nero.

Quest’ultimo potrebbe essermi proprio di aiuto!

Lo alzo in direzione di Dylan sventolandolo allegramente.

Ricevo uno sguardo accigliato, il mio fratellino si avvicina per vederlo meglio e poi dice: "Vorresti tentare di coprirti con quel misero coso?!? Ma non vedi che sei troppo grassa!"

IO: "GRASSA?!?!?! Con la palestra ho una preparazione fisica quasi completa io!! Sei tu che con il tuo cervello proporzionato alla tua statura non riesci a capire niente!"

Urlo di rimando.

DYLAN: "E con questo cosa vorresti insinuare Herculessa????"

IO: "Lasciamo perdere, volevo solamente proporre con questo di giocare a mosca cieca!" spiego ancora innervosita mostrando il frammento di tessuto.

JACK: "Ottima idea…" risponde anche se non interpellato, si

avvicina me e prende la stoffa tra le mani.

"…inizi tu!" afferma in tono neutrale.

IO: "Cosa, perché io??"

JACK: "Sei tu ad aver proposto il gioco!" dice posizionandosi alle mie spalle.

Bene, io mi rendo utile e poi non ricevo mai nessuno riconoscimento, ma quando mai ho pensato di fare questo stupido gioco per bambinetti dell’asilo cercando di accontentare quella sottospecie di nano!

Vedo arrivare davanti a me le sue mani e poi la vista mi viene oscurata dal panneggio scuro.

Le sue mani si muovono a una leggera distanza dalla mai nuca per creare un nodo e concludono accarezzando dolcemente il mio collo, anche se quel gesto non era necessario per bendarmi.

Deglutisco rumorosamente per impedirmi di arrossire.

Quando si allontana avverto altre due mani prendermi per i fianchi e indurmi a girare su me stessa ripetendo: "GIRA…GIRA!!!"

IO: "Basta che non mi fai cadere a terra ottavo nano!!!"

Alle prime due giravolte riesco a ricordare in che posizione nel quale mi trovavo per poi orientarmi, ma dopo poco perdo la percezione dello spazio e non riesco più a capire dove sono esattamente.

Istintivamente porto le mani innanzi per paura di sbattere contro qualcosa, e mi dirigo nella direzione dove percepisco abbastanza distintamente le voci di Jack e Dylan.

Sbatto due o tre volte contro una sedia o un tavolo senza farmi tanto male per fortuna, poi inciampo anche su degli oggetti abbandonati per terra.

Dylan ride più non posso e io provo a seguirlo facendo alcuni passi decisi ma sempre in modo instabile.

Sfortunatamente attraverso la sua voce raggiungo solo una delle pareti della nave, di Dylan manco l’ombra.

Improvvisamente percepisco un soffio caldo sfiorarmi il collo.

Sicura che fosse Jack mi giro di scatto per prenderlo, ma la mia mano smuove solamente aria e non riesce a toccare nessuno.

IO: "Uffa ma dove siete finiti??" dico quasi affranta.

Colgo un movimento furtivo alle mie spalle, girandomi velocemente riesco ad afferrare un orlo di camicia.

IO: "Preso!!!"

"Jennyfer, uffa, perché hai preso proprio me?" dice tediato.

Togliendomi la benda dal volto rispondo: "Niente storie ora tocca a te fartellino!!"

DYLAN: "Però Jack deve uscire…se no come faccio a prenderlo?!…"

Uscire???

"…Capitanooo!" urla a gran voce.

Un’anta del gigantesco armadio si spalanca e subito dopo si affaccia Jack.

JACK: "L’hai preso! Però, ero convinto che non ci riuscissi!"

IO: "Non vale… come avrei potuto prenderti se tu eri li dentro!!!!" affermo offesa.

JACK: "Infatti, tu non dovevi prendermi!" risponde sollevato uscendo definitivamente dall’ingombrante mobile.

Scuoto la testa rassegnata, bendo Dylan e inizia subito il suo turno di gioco!

Mentre fa delle giravolte su se stesso come stabilito, comincio a correre in giro per tutta la stanza, cercando di non fare rumore in modo da non farmi prendere.

Mi muovo per tutto lo spazio a disposizione, poi raggiungo il mio fratello e abbassandomi gli tiro i pantaloni per stuzzicarlo.

Si gira di scatto chinandosi con l’intento di prendermi, ma io riesco a tirarmi indietro appena in tempo per non essere toccata.

DYLAN: "Ora non mi scappi!" dice dirigendosi verso la parte opposta a quella nel quale mi trovo.

Indietreggio immediatamente convinta che riesca grazie alla sua furbizia nel suo intento, ma confutato il risultato rimango illesa a fissarlo.

No comment.

Dato che sono ‘libera’ cerco per la stanza Jack, lo scorgo dinanzi alla porta confinate che mi incita a seguirlo con un dito appoggiato sulla bocca per dirmi di non attirare l’attenzione di Dylan.

Mi avvicino e senza fare troppo rumore ci addentriamo entrambi nell’altra stanza.

Una volta chiusa la porta alle nostre spalle tiro un sospiro di sollevo e appoggiatami con la schiena verso la parete non riesco al trattenermi dal ridere, Jack fa lo stesso.

Mi porto una mano alla bocca per mascherarla ma non’appena i nostri sguardi si incontrano scendiamo in un silenzio imbarazzante.

Ripensando a ciò che è successo poco prima dell’arrivo del mio fratellino, o per meglio dire cosa stava succedendo, arrossisco leggermente.

Per non farmi vedere fingo di scrutare l’orizzonte che si sta colorando di sfumature calde fuori dal vetro della finestra.

Il mio gesto non funziona, Jack mi si avvicina posandomi una mano sul mento rivolgendomi il viso verso di lui.

JACK: "In realtà volevi fare con me, ciò che hai iniziato oppure ciò che sei finita col fare?"domanda allettante.

Rimango sorpresa e perplessa, anche se non ho capito molto il filo del suo discorso, capisco perfettamente a cosa che si riferisce, non me l’aspettavo una domanda simile.

Non so minimamente come rispondergli!!

IO: "Perché secondo te cosa potevo voler fare?" chiedo fingendo di non aver capito la sua richiesta.

Sorride malizioso e poi dice ironico: "Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda!"

Era un modo per raggirarti…

IO: "Già… Me n’ero scordata" affermo abbassando lo sguardo e cercando di sfuggirgli.

Mi dirigo verso la porta per tornare nell’altra stanza, appoggio già la mano sulla maniglia, ma viene sovrastata dalla sua con un gesto fulmineo facendomi intendere di rimanere. Prendendomi per un braccio mi fa volgere del tutto verso di se impedendomi di guardare qualsiasi altra cosa se non il suo volto.

"Guardami negli occhi e dimmi che non provi niente nei miei confronti" afferma terribilmente serio.

Sento si sgranare gli occhi leggermente, rimango sconvolta non mi sarei mai aspettata che mi porgesse una domanda così semplice ma eccessivamente complicata.

Boccheggio cercando di catturare un po’ d’aria, l’agitazione non mi permette di respirare regolarmente.

Il mio cuore palpita, sembra voler fuoriuscire dal mio petto e rivelare in tutta sincerità il suo segreto, avverto una fitta allo stomaco lacerante.

Lo sguardo mi si appoggia su ogni oggetto, dettaglio, particolare tranne che sugli occhi di Jack.

Percepisco i secondi come se diventassero minuti e i minuti ore.

I miei sentimenti prendono il sopravvento, urlando a squarciagola una determinata risposta, mentre la ragione viene annebbiata e ridotta ad un sussurro.

Inevitabilmente incrocio il mio sguardo con quello del Capitano ed è come se il tempo si fermi ancora, come ha già fatto tante volte in precedenza… tutto mi appare più chiaro.

Il volto di Jack è sereno, anche se attente deciso un riscontro come se quello che sentirà sarà quello giusto.

"Mi sembra il momento più opportuno perché tu sappia la verità…" confermo un po’ esitando.

Mentre sto per riaprire bocca qualcosa in me si blocca.

Perdo improvvisamente e del tutto la sicurezza che mi incoraggiava qualche secondo prima.

Cosa cambierebbe se sapesse il vero? Assolutamente niente…

Io non dovrei neanche esserci, non esisto, non conosco persino io il motivo per cui veramente mi trovo qui.

Sei un uomo unico Jack, in alternativa a me ci sono milioni di donne, forse anche migliori, non avrai difficoltà a ghermire il cuore di qualcun’altra…

Meglio che anche tu ti abitui presto al fatto che non tutto può andare sempre secondo i tuoi piani anche se ci credi con tutto te stesso!

Un NOI non potrà mai esserci, è troppo tardi ormai… il destino ha fatto la sua scelta sei obbligato a seguirla.

"…io non provo assolutamente nulla per te, se insinui che ci sia amore nei tuoi confronti!"

Ma cosa diavolo ho detto??

Affermo questo con il tono più falso del mondo credo.

Le labbra di Jack si spiegano in un sorriso ‘beffardo’ di chi sa capire l’inganno, ma non tenta di rivelarlo.

Lascia la presa e si allontana di qualche passo.

In tono altezzoso afferma: "Era ciò che volevo sentirmi dire" nella sua voce sono riuscita a captare una gradazione di delusione.

Io cerco il meglio per tutti e due e lui complica sempre tutto, è ingiusto!

Non sto dando la colpa a lui, ma rende tutto molto più complicato di quanto già non lo sia così…

La mia riflessione viene interrotta dall’ ennesima irruzione di Dylan che si arrabbia perché eravamo scappati in segreto.

DYLAN: "AH vi eravate nascosti, e poi tu sorellina parlavi di correttezza eh!!!" sbraita offeso.

Nota che non gli do retta e mantengo lo sguardo fisso sul Capitano per cercare di intendere la sua reazione.

DYLAN: "E va bene, basta giocare! Capitano usciamo da qui così Mozzarella si veste e poi ci prepara una bella colazione…e tu [dice rivolto a me] sbrigati che ho fame!!"

Agli ordini grande puffo!

Detto questo prende per mano Jack che non lo contesta e lo segue apparendo illeso, dopo qualche scambio giocoso di parole entrambi si dirigono sul ponte.

Volevo avvertirvi che il Capo ha deciso di essere molto cattiva per il gran finale!

In poche parole intende farvi penare un po’ sulla fine (ultimo capitolo), ma la sottoscritta Capitana assicura a tutti voi che ne varrà di certo la pena, per le lamentele prendetevela con me! :P no scherzo ^^

Alla prossima

Bacioni!!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** La punta dell'iceberg. ***


Nota delle Autrici:

Un saluto a tutti e rieccoci qua! Penultimo capitolo della nostra fan fiction, no questa volta è il penultimo davvero non abbiamo più scuse ;)

Capo, prepariamoci a ricevere lettere di annunci funebri perché non so quanti lettori a questo punto sopravvivono a questo capitolo… bhe andava fatto cmq!

Siamo contentissime come sempre di avere lettrici nuove e che allo stesso tempo quelle più affezionate ci seguono entusiaste, ne siamo davvero onorate ringrazio tutti a nome anche del Capo! ^^

In questo capitolo ci sono un sacco di riferimenti a quelli passati, vi consiglio un piccolo ripasso se vi và!:P

Il titolo non ha nessuna attinenza con il Titanic eh! ^^’’ lool

Ho deciso di metterlo così perché non sia troppo banale =)

La fine di questo capitolo è stata un po’ difficile da aggiustare perché ero troppo di buon umore in questi giorni, mettermi in panni tristi non è stato facile, ma spero comunque ne sia uscito qualcosa di buono o almeno decente!

Auguro alla mia piccola tigrotta di rimettersi presto, mi sei mancata tanto =’( un abbraccio forte forte!!

A voi buona lettura e un bacione!

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 27

La punta dell’iceberg.

Ruoto distrattamente un cucchiaino all’interno del barattolo che contiene la marmellata di mele.

Ne raccolgo una piccola quantità, lo porto alla bocca e gusto lentamente il suo sapore dolciastro, ripensando a com’è iniziata prima piacevolmente per poi finire in un vero disastro questa mattinata.

Mi trovo nella cucina della nave, ormai mi sento quasi parte di questo posto, ci sono come affezionata!

I rimasugli della colazione sono ancora disposti ordinatamente sul bancone di fronte a me.

Vi sono appoggiata con il capo ricurvo nella direzione del pavimento.

La porta che conduce alla cucina è aperta, mostra il ponte dove tutti sono già di buon ora al lavoro per raggiungere la nostra ambita destinazione: Isla Oculta!

Avverto un vociferare diffuso arrecato dai membri della ciurma che senza tanti complementi si riprendo, insultano e fanno accorgimenti.

Dei passetti allegri si avvicinano alla soglia della cucina, ecco un altro piccolo membro di loro: un piccolo pirata che sfoggia un grande sorriso, una fionda inserita nella cintura e dei stivaletti che mantiene sempre accuratamente lucidi.

Non sono del tutto d’accordo su questo suo schieramento, ma lascialo giocare ancora un po’ Jennyfer, tra poco non avrà più tutto questo come nemmeno lo avrai tu…

Sollevo la testa e accolgo il mio fratellino con un lieve sorriso mentre fa gioiosamente ritorno dal ponte.

Ancora saltellando annuncia che una persona vuole parlarmi, poi si avvicina, afferra scaltro una fetta di pane e scappa via nuovamente.

Estendo il sorriso in una risatina offuscata dalla immensa tristezza che sto provando in questo momento.

Mi sollevo dal bancone e mi giro di spalle posando il barattolo di marmellata sulla credenza.

Ha detto che qualcuno vuole parlarmi, chi può essere?

Se non…

Dall’entrata della cucina dopo qualche istante appare nuovamente Dylan seguito dal Capitano che lo segue con un passo più lento e titubante.

Lo immaginavo.

Non mi và che veda come sono in questo momento, emetto un accenno con la testa e riporto lo sguardo verso il basso.

So perfettamente che sono solo io quella ad essere in torto ma di certo non serve comunque a farmi sentire meglio.

DYLAN: "Sentite piccioncini, io tolgo il disturbo eh, voi parlate pure! Prima però rubo un altro po’ di questo… [afferma acchiappando altre due fette di pane ancora caldo] Ciao ciao!!" conclude frettolosamente abbandonando la stanza.

Rimasta sola con Jack e non sapendo cosa fare prendo la tazza con il quale mio fratello ha fatto colazione e mi accingo a lavarla in una tinozza d’acqua.

Questo è l’unico modo per cui sono certa di giustificare il fatto di non mantenere alto lo sguardo nei confronti del Capitano.

Appena le mie mani entrano a contatto con l’acqua insaponata e non proprio del tutto pulita del recipiente alcuni taglietti che mi sono procurata questa mattina sulle dita iniziano a bruciare e a infastidirmi.

Stringo gli occhi per attutire il dolore, i miei sforzi come sempre sono nulli, Jack non è così distratto.

JACK: "Cosa ti è successo alle mani?" domanda ponendosi al mio fianco e cercando di volgere a se le mie mani per studiarle meglio.

IO: "N-non è niente davvero, sto bene! Sono solo dei graffietti… E’ successo tutto poco fa mentre preparavo la spremuta di frutta a Dylan" spiego sempre cercando di non mirare lo sguardo ai suoi occhi immergendo ancora di più le mani nell’acqua per sfuggire alla sua vista.

JACK: "Per mia fortuna non sono ancora diventato cieco, ho visto benissimo che ti sanguinavano le mani quando sono entrato…" afferma con tono sicuro abbassando il capo per cercare di mostrasi a me anche se non mi soffermo a guardarlo più di qualche secondo.

IO: "Bhe sono cose che succedono se si tenta di creare dal nulla un oggetto simile a quelli del futuro!" rispondo decisa ad affrontare un po’ tutto questo, guardandolo finalmente negli occhi spavalda.

Sembra stupito, sollevato e allo stesso tempo esortato da questo mio gesto: "Non sei ancora capace di farne a meno, vero?" domanda conscio appoggiando i gomiti sul bancone.

IO: "Ho sempre cercato di adattarmi ma spero tu comprenda che non è facilissimo!!" affermo quasi innervosita rimanendo perplessa a scrutarlo.

Jack corruga la fronte e non rivolgendomi direttamente lo sguardo domanda: "Sei ancora arrabbiata per via dello scherzo nella stiva?"
IO: "Bhè, hai tentato seriamente alla mia vita togliendomi la scala da sotto i piedi, direi che ne ho tutto il diritto!!" affermo tra il serio e il sarcastico.

JACK: "Io avrei tentato alla tua vita?!? E tutte le volte che ho messo a repentaglio la MIA vita per salvare la TUA di vita con l’intento di riportare al sicuro la vita di entrambi?!?!? Quelle non le consideriamo più!?! Sai benissimo che non ti avrei mai fatto cadere, sei proprio cocciuta!!" dice sollevandosi di scatto, agitando energicamente le mani e strabuzzando gli occhi assumendo un’espressione comicissima.

Ecco un altro solito comportamento mescolato a un ragionamento contorto dei suoi.

Lo fisso per qualche istante, lui non sentendomi rispondere mi guarda smettendo di gesticolare.

Subito dopo scoppio in una fragorosa risata che mi comporta persino le lacrime agli occhi.

IO: "Sei troppo folle" affermo riprendendomi e scostando le mani dalla tinozza.

JACK: "Tieni questo [dice apprensivo porgendomi un panno pulito con cui asciugarmi le mani bagnate] Lo prendo come un complimento!" conclude entusiasmato.

IO: "E lo era"

JACK: "Che mielato sorriso…" afferma avvicinandosi come incantato.

Mi intimorisce quando fa così, non so che gli prende non sembra più lui, indietreggio senza rendermene conto.

Accortosi del mio timore si ferma e continua a scrutarmi ancora per qualche secondo.

Questa distanza sottile mi mette agitazione e confonde, non so mai come comportarmi.

Riflettuto qualche istante chiede come se nulla fosse: "Pace? Abbassiamo le asce di guerra ed alziamo una bandiera di tregua?"domanda con espressione cauta.

Sbatto ripetutamente gli occhi per darmi coraggio e cercare si smetterla di agitarmi, poi rispondo con più sicurezza: "D’accordo per questa volta sei perdonato!"

JACK: "Come dici?!? Sono io quello che deve essere perdonato adesso, volgiamo parlare di come hai cercato di raggirarmi tu invece?!?" afferma in tono offeso-divertito.

IO: "Il mio è stato puro istinto dettato dalla vendetta!!!" sbotto aggressiva per cercare di difendermi.

JACK: "Istinto eh…" confuta contemplandomi con un sorrisino malizioso stampato in faccia.

IO: "Esattam…" controbatto accorgendomi a metà parola di non aver usato proprio il termine più adatto…

Non è possibile, mi fa incastrare da sola!!!

JACK: "Mi piacerebbe essere vittima dei tuoi istinti più spesso…" borbotta quasi tra se stesso distogliendo da me il suo sguardo.

IO: "COSA??" domando sbigottita.

JACK: "NO, nulla..nulla… E va bene, ti concedo il mio perdono. Faccio finta che non sia successo nulla!" conclude con un espressione rassicurante.

Scommetto che dice così perché infondo non gli è dispiaciuto poi così tanto!!

Sorrido a mio volta e poi mi avvicino appoggiando la mia guancia contro la sua creando quella specie di abbraccio successo giorni fa, quando lui nemmeno se ne poteva rendere conto…

JACK: "Ho come l’impressione di aver già vissuto questo momento! In un sogno…" afferma vago sempre al mio fianco.

Lo era davvero Jack… e poi cosa hai sognato, che io fuggivo via?! Bhe è successo realmente.

"Devo essermi sbagliato…"

IO: "Di certo avrai sognato un’altra donna, non me!" replico quasi con tono da ostentatrice.

Sorride nuovamente tra se e se, speravo tanto che mi contraddissi invece…

JACK: "Potresti farmi un ultimo favore?" domanda serio sciogliendo lentamente la specie di abbraccio che ci avvicinava.

IO: "Certo, dimmi!" rispondo curiosa.

JACK: "Prima che tu te ne vada dolcezza, vorrei che mi lavassi la camicia che mi hai macchiato!!" dice quasi in tono di rimprovero porgendomi l’indumento sporco.

IO: "Cosa dovrei fare?? NO! Non ho la minima idea di come si fa e come diamine faccio a far andar via questa macchia???" domando in una sorta di supplica rincorrendo sull’entrata della cucina il Capitano che si sta allontanando tranquillamente senza lasciarmi quasi il tempo di controbattere.

JACK: "Non è un mio problema tesoro!!" replica divertito esibendo un largo sorriso di scherno prima di darmi le spalle nuovamente e proseguire.

Lo inseguo fuori a mia volta divertita appoggiando distrattamente la camicia sopra una sedia.

Non la laverò mai più quella camicia…

----------------------------------------------------------------------

Prima che il sole raggiungesse il culmine del suo percorso sento un uomo dall’alto della vedetta urlare: "TERRAAAAA!!"

Mi precipito velocemente fuori dalla cucina, Jack mi guarda senza far trafelare alcuna emozione, poi annuncia all’intera ciurma che tra pochi minuti saremo scesi su quell’isola.

Il mio cuore inizia a battere all’impazzata… si torna a casa!

L’isola è molto piccola, viene chiamata Isla Oculta, in pochi credono nella sua esistenza.

Attracchiamo su un piccolo molo, non scorgiamo anima viva, quest’isola è proprio disabitata!

Durante il susseguirsi di questa avventura ho ascoltato parecchie leggende da parte dei membri più saggi della ciurma che parlano dell’origine di questo scorcio di terra al centro del mare Caraibico.

Nemmeno io riesco a spiegarmi come quest’isola abbia appositamente la forma di un pentagono che coincide con il centro di una stella… e non una stella qualunque, le punte corrispondono con le principali tappe del nostro viaggio!!

Sono molto emozionata, ho il battito a mille e per il mio fratellino che si mantiene vicino a me è lo stesso.

Nei pressi del molo non troviamo segni di civiltà, decidiamo di attraversare a piedi una piccola foresta anche perché non abbiamo altri mezzi.

Camminiamo come dei soldati durante una marcia, qualcuno della ciurma un po’ più a rilento a causa di qualche arto dolente o dalla sbornia mattutina che non si è ancora consumata.

Improvvisamente Dylan si mette a correre e mi supera distaccandomi di parecchi metri.

IO: "Dylan no, torna qui!!!" urlo seguendolo preoccupata che possa cadere e farsi male.

Il mio fratellino non mi ascolta, raggiunge il Capitano in testa al gruppo e come se nulla fosse gli chiede se può continuare il tragitto tenendolo per mano.

Giunta a qualche passo di distanza da loro prima mi blocco per lo stupore, poi dopo aver ripreso fiato mi mantengo a poca distanza osservando incuriosita la reazione del Capitano.

Jack sorride al marmocchietto e gli tende la mano che Dylan afferra saldo allegramente.

Quelle mani… dita lunghe, affusolate, palmi ampi e lisci… è un sensazione così bella sentirle scorrere lungo la schiena, mette i brividi!! Nonostante tutti quegli anelli che indossa è così attento a non farmi del male, come se non ci fossero…

Oh no Jennyfer basta, riprenditi!!

Non è il momento di sviare la realtà, bisogna affrontarla a mente lucida e non persa altrove!!

Scuoto la testa tra me stessa e proseguo cercando di svuotarla da ogni pensiero.

Dopo qualche minuto di cammino il nostro percorso è ostruito dalla gola di una piccola vallata, nel mezzo scorgiamo tra la folta radura una grotta immersa da diverse palme.

L’intera ciurma si schiera sul bordo dell’ incavo, dopo qualche esitazione viene prestabilito che con molta calma ne raggiungeremo il fulcro facendoci strada tra la vegetazione.

Non sappiamo esattamente se il tesoro sia deposto lì, ma è l’unico luogo insolito che abbiamo trovato fin ora!

Quattro pirati armati di sciabola ci precedono e recidono gli arbusti che ostacolano il cammino.

Cerco di mantenermi al passo con gli altri anche se tra qualche difficoltà dato che qualcuno mi sorpassa profondamente entusiasmato ed euforico per la imminente vicinanza al loro obbiettivo più grande: il tesoro!

Quando tutti arriviamo a destinazione ci troviamo dinanzi

l’entrata della grotta dove pensiamo al suo interno si

trovi il tesoro.

Sul viso di Jack si dipinge un’espressione come quella di un bambino che è impaziente di aprire il suo sospirato regalo di compleanno.

Si fa un po’ malamente largo tra la sua ciurma, ma dinanzi l’apertura della grotta di blocca con una espressione avvilita:

è completamente ostruita da un macigno!

I pirati della Black Pearl rimangono interti intorno all’apertura dall’aspetto invalicabile, io non avendo una buona visuale mi avvicino e rendendomi conto della complicatezza causata dal masso mi inoltro appena all’interno per studiare meglio la situazione.

La vallata dove ci troviamo è poco profonda infatti nonostante la rigogliosa natura circostante è abbastanza illuminata.

Scrutando meglio vedo che il macigno è stato incastonato per bene soprattutto nel soffitto della caverna, forse con una leva potrebbe essere facile da estrarre… almeno arrivati a questo punto bisogna provarci!!

IO: "Uff, Capitano questa proprio non ci volevaaaaaAAAAAAAAAAA" mentre sto per esporre il mio piano girata verso Jack il terreno fangoso sotto ai miei piedi si apre in un condotto che mi dirige sottoterra.

Attendo qualche istante che il cumulo di terra e polvere formatosi attorno a me si dilegui e… Lo spettacolo che appare ai miei occhi è di dir poco meraviglioso!!!

Le pareti della caverna si colorano di un grigio perla che sfuma in azzurro oceano, sembra di origine corallina come se da varie condutture che attraversano il fondo della foresta di quest’isola fosse direttamente collegata alla barriera marina.

La parte che noi abbiamo visto al centro della vallata è solo come è solito dire la punta dell’icerbeg!

Attorno a piccoli rivoli acquosi ci sono intere montagne di monete d’oro raccolte malamente in mucchi che sembrano alti quanto persone, corone d’oro e d’argento decorate con i lustrini più preziosi, diamanti di ogni dimensione, colore e forma, una meraviglia!!!

Statue di marmi e bronzo in pose classicheggianti e dall’aspetto di qualche Dio greco sconosciuto… non credo ai miei occhi, neanche in un film ho mai visto una cosa del genere!!!

"Tutto bene là sotto?!?!"

La voce del Capitano proveniente dall’esterno rimbomba tra le pareti umide e rocciose della grotta spezzando l’alone incantato che mi lasciava attonita dinanzi a quello che mi circonda. Eccome se sto bene!!

IO: "JACK, JACK!! …il tesoro…HO TROVATO IL TESORO!!!!" urlo a gran voce un po’ agitata, ancora sconvolta e spiazzata.

Un mormorio proviene dall’alto, nel giro di pochissimi secondi tutti si prendono a gomitate per passare e si inoltrano impazziti di gioia all’interno della grotta, avventandosi sull’oro, per prenderne più che possono.

Ancora a terra con il fondoschiena dolorante per la precedente caduta mi riparo il viso con le mani per non essere ricoperta del tutto dal terriccio sabbioso che levano in aria i pirati avventandosi avidamente nella grotta.

Dopo che l’euforia si è introdotta e sparsa soprattutto nelle zone più succulente di gemme preziose alzo lo sguardo e incontro quello di Jack che mi fissa sorridente porgendomi la mano.

JACK: "Sei tutta intera?" domanda sarcastico facendomi alzare da terra.

IO: "Si grazie…" rispondo scrollandomi un po’ di polvere dai vestiti "..quello è il vostro tesoro Capitano, correte a prenderlo, vi appartiene!" lo incito dopo averlo ringraziato ed essermi allontanata da lui.

Il tesoro più grande che io abbia mai trovato non è questo che appare davanti ai miei occhi, si tratta di un uomo, precisamente quello che si trovava davanti a me poco fa…

Ma ormai non mi aspetto più che per lui sia lo stesso e ricambi il sentimento, si sente solo in debito con me perché l’ho aiutato in una delle imprese che segneranno maggiormente la sua vita.

Abbiamo ottenuto chi più chi meno qualcosa, no?!

Credo di potermi accontentare così, anche se è talmente difficile…

Mi guardo intorno con un alone immenso di tristezza negli occhi nonostante tutto, raggiungo una rupe incastonata di qualche diamante facilmente estraibile e ne osservo ammaliata la sua infinita bellezza.

Intorno a me gli uomini si ricoprono di oggetti d’oro, boccheggiano estasiati tra l’ immenso valore della monete d’argento che trovano ed esultano di felicità buttandole in aria con grida e risate.

Mi piacerebbe solo provare una minima parte della felicità che sentono loro in questo momento per tornarmene nel mio tempo con almeno un accenno di sorriso…

Percorro una stradina della caverna composta da un suolo di sassi probabilmente provenienti dal soffitto che è provvisto da numerosi buchi, su delle vecchie tavole di legno sono disposti in mostra, come scritti importanti esposti in un museo, delle tele e dei rotoli di stoffe pregiate appena srotolate per mostrarne l’elevato valore che possedevano a quel tempo.

Sfioro leggermente con le dita il manto costoso e mi stupisco del fatto che, nonostante le macerie e la polvere che vi si è depositata sopra con il passare degli anni, questo tessuto è così pregiato che non si è rovinato!

Vengo raggiunta da Dylan che ricoperto da capo a piedi di collane di perla dice elettrizzato: "JENNY, siamo ricchi!!!"

IO: "Dylan… noi siamo già ricchi!"ammonisco esasperata. Ha preso la memoria per caso?!

DYLAN: "Ahhh… è vero!!" ma sembra non dare tanto peso alla sua affermazione e ricomincia ad acchiappare e intascarsi oggetti rari di ogni tipo con foga.

Dopo aver girovagato un po’ a vuoto esco dalla grotta, non sono così interessata a questo tesoro: non me ne posso fare nulla, nel futuro non può venire rimarrà qui, come qualcun altro…

Dietro di me alcuni pirati stanno trasportando all’esterno del covo alcune casse, le hanno riempite fino all’orlo di preziosi per trasportarle successivamente a bordo della Black Pearl.

Risalgo una crepa preesistente e osservo malinconica l’unico squarcio di sole che intravedo volgere verso l’orizzonte.

Mi stringo nelle spalle colta da una brezza fredda proveniente dal mare e porto lo sguardo afflitto verso il basso.

Dei passi giungono alle mie spalle, mi volto e scorgo Jack avvicinarsi rivolgendomi un sottile sorriso abbassando la testa di tanto in tanto per appoggiare i piedi in incavi sicuri e non precipitare rovinosamente del dirupo.

Santo cielo stiamo per salutarci per l’ultima volta! Cerco di trattenere il più possibile le lacrime.

Respiro un’ultima volta profondamente prima che venga troppo vicino e si accorga delle mie condizioni.

JACK: "Stavi cercando di andartene via senza nemmeno salutarti, senza che ti dica almeno grazie?" domanda inizialmente con un suo ghigno beffardo che diventa poi mesto.

IO: "No di certo.. è solo che… ti ho sempre detto che non voglio essere ringraziata, non ci dobbiamo niente!"affermo in tono avvilito trovando la forza di guardarlo negli occhi.

JACK: "Uhm… Bhe le tue parole sono in parte errate dolcezza! Io ti devo questa… [sostiene porgendomi la mappa intera incollata saldamente nei tre punti in cui era stata divisa] non potresti far ritorno a casa altrimenti!" conclude con sguardo rassicurante.

Prendo tremante il documento tra le mie mani, lo arrotolo su se stesso e lo ripongo nella tasca dove conservo anche il foglietto dove vi è incisa la formula che riporterà me e Dylan nel nostro tempo.

JACK scrutandomi preoccupato: "Credevo che saresti stata felice di tornare nel luogo da cui provieni…!"

IO rialzando lo sguardo: "Sono contenta che finalmente hai raggiunto il tuo obbiettivo e hai trovato il tuo tesoro Jack, ma spero che tu sappia che non è l’oro e il potere che danno la felicità…" affermo reprimendo un singhiozzo.

Confido almeno di avergli fatto capire in parte la mia situazione…

Accenna un sì con la testa: "Vedo anche che indossi la collana di perle che abbiamo trafugato dall’attacco a sorpresa a quella nave di nobili!" conclude divertito.

IO: "Oh si… ecco, l’ho messa per ricordarmi di restituirtela, non posso tenerla!" controbatto levandomela da introno al collo e raggruppandola nel palmo della per porgergliela.

JACK: "Assolutamente e necessariamente no chérie, l’ho regalata a te, volevo la tenessi!" afferma esuberante respingendo il mio volere scrutandomi perplesso.

Riesco appena a trattenere una risata quando si agita così.

"Prima di tutto Capitano questo monile è parte del profitto di un furto, e sai perfettamente che non approvo![ affermo con tono di rimprovero ricevendo uno stralunamento degli occhi da Jack] e poi non posso comunque portarla con me, non mi rimarrà nulla che fa parte di questo tempo…"

Se non il tuo bellissimo ricordo…!

JACK: "Ma è una collana fatta di perle nere, ti ricorderà il nome nella mia nave e anche del suo Capitano indubbiamente!" cerca di giustificarsi assumendo infine un riso malizioso-divertito.

Ah bhe di un individuo così è difficile dimenticarsene!

IO: "Smettila di fare quella tua solita faccia!! E comunque puoi sempre tenerla tu come ricordo per averla data in dono a.. una ragazzina testarda e viziata che ti ha causato qualche guaio e intoppo, ma infine ti ha permesso di raggiungere una delle svolte più importanti della tua vita…" affermo inizialmente ridacchiando e poi riducendo la voce insicura a un sussurro.

JACK: "..E va bene, come vuoi Jennyfer!" conclude intuendo [spero] cosa voglio dire e intascandosi la collana.

Incrocio imbarazzata le braccia sul petto e mantengo lo sguardo verso terra.

"Sorellinaaaaa!!" urla insistente Dylan da lontano scalando con fatica le pareti ripide del dirupo per raggiungerci.

Quando dista da noi qualche passo ci scruta interrogativo con il fiatone e notando la presenza di Jack commenta in una smorfia: "Ah no se dovete sbaciucchiarvi me ne vado, non vorrei rimettere la col.. ehm COLAZIONE!!" dice seccato con una vocina diversa dal solito.

Guardandolo più da vicino noto un rigonfiamento nelle guance.

Prima che scappi di nuovo via cerco di fermarlo: "DYLAN!"

Il funghetto vivente si blocca sussultando di colpo, ah ma allora è consapevole di star architettando una delle sue!

Si rigira verso di me lentamente mostrando un largo sorriso da angioletto "Ci Jen?!"

IO: "Che cos’hai in bocca??"

DYLAN: "Iente sorelina mia!!" cerca di scagionarsi coprendosi la faccia con una mano.

Figuriamoci se io ti credo! Mi avvicino serrandolo per le spalle e tenendogli la mandibola aperta a forza con una mano.

Nella cavità maleodorante della bocca di mio fratello [bhe è giustificato in parte, non ci sono dentifrici e spazzolini in quest’epoca…] tra i suoi dentini da latte scorgo delle perle rosee unite tra loro da filo si spago.

IO: "Ma sei impazzito??? Cosa diavolo credevi di farci con queste?!?!?" sbotto adirata togliendogli tutta la striscia di perle preziose dalla bocca.

DYLAN: "Vedi Jenny, pensavo che il Capitano non ci permettesse di tenere nulla che fa parte del tesoro con noi! Quella collana era l’unica cosa che riuscivo a nascondere senza attirare attenzione, volevo conservarla!" spiega in tono innocente tenendo la testa bassa, le mani unite dietro la schiena e sbirciando di tanto in tanto la reazione di Jack al suo fianco.

JACK: "Come dici ragazzo?! No di certo! Tutto quello che di quella grotta riesci a portarti via è tuo! Non ho mai detto che il ben di Dio deposto là dentro è riservato solo a me e alla mia ciurma!"spiega mettendo le mani sui fianchi guardandolo fiero.

DYLAN: "Dice davvero Capitano?? Hai sentito Jen, hai sentito!! E’ fantastico!!!!" dice saltellando al settimo cielo.

IO: "Frena l’entusiasmo nanetto, non abbiamo più molto tempo!"

Ammonisco dispersiva.

DYLAN: "Perché, dobbiamo già salutare il Capitano?"

IO: "Esatto piccolo mio" confermo pettinando con le dita il ciuffo castano sempre ribelle che ricade sulla fronte di Dylan e mantenendo su di lui l’attenzione per non rivolgerla a Jack dato che sarei sicura di farmi sfuggire qualche lacrima.

"E va bene…" confuta con tono triste avvicinandosi a Jack.

JACK: "E’ giunta l’ora!" dice rivolto ad entrambi con tono neutrale.

IO: "Già, ora tocca a noi ora concludere la nostra avventura!" confermo con voce tremante.

JACK: "Non posso fare niente per impedirtelo?!?"domanda un ultima volta come speranzoso di ricevere una risposta affermativa avvicinandosi molto a me e lasciandomi di sasso.

IO: "No… non puoi" rispondo cercando di mantenermi lucida anche se sono turbata e pervasa di tristezza. Non puoi o non vuoi…?

In quel momento tra noi interviene Dylan: "Arrivederci Capitano! Mi sono divertito tantissimo sulla sua nave!!!" dice con il suo solito atteggiamento allegro anche se lo sta salutando per l’ultima volta.

JACK: "Stammi bene. Abbi cura di te e tua sorella giovanotto, mi raccomando… è il mio ultimo ordine!" impone rivolgendo uno sguardo incoraggiante che provoca in Dylan una risata seguito poi da me e dallo stesso Jack.

Il Capitano lo abbraccia abbassandosi alla sua altezza, Dylan ricambia stringendolo con le sue braccine che si adattano alla sua scarsa altezza.

Trascorrono pochi secondi che sembrano rintoccare dentro di me come un orologio, ogni momento che passa mi trafiggono lo stomaco e sussurrano l’irrimediabile avvicinarsi della fine.

Quando Jack si rialza, pone il capo verso di me per darmi il suo saluto, ma come se improvvisamente si bloccasse, mi porge solamente la mano.

Osservo frastornata la sua mano tesa, questo gesto mi provoca un grande vuoto come quello che causerà la tua mancanza Jack… credevo mi salutassi con qualcosa di più!

Il mio labbro inferiore trema, vorrei dire qualcosa ma non ne sono capace.

Tento di reagire e la stringo anche se debolmente cercando di sorridere.

DYLAN: "JENNY!!!" dice innervosito.

IO: "Cosa c’è??" domando attonita voltandomi verso di lui.

DYLAN: "Smettetela… salutatevi come si deve!!!!" esorta indicando entrambi.

Mi giro di scatto buttando le braccia al collo di Jack per abbracciarlo, ora non riesco più davvero a trattenere le lacrime.

Scoppio a piangere come una bambina, le braccia del capitano mi stringono forte a se quasi sollevandomi da terra.

Affondo come per cercare rifugio il viso tra il collo e la sua spalla, in questo momento vorrei che non si staccasse mai…

Reprimo più che posso i singhiozzi e bisbiglio debolmente: "Lo sai c-che non tornerò più indietro vero?! …Non tenterò nemmeno di farlo, sai anche tu cosa succederebbe altrimenti!"

JACK: "…Ti dimenticherei per sempre…" afferma abbattuto.

Annuisco a denti stretti.

Una sua mano si appoggia sulla mia nuca per stringermi ancor più a se, d’improvviso mi lascia e mi fissa in silenzio per qualche secondo scostandomi i capelli che mi sono ricaduti intorno al viso a causa dell’abbraccio e delle lacrime.

Appoggio una mano sulla sua delicatamente, la guido lungo il mio mento cercando un filo di sicurezza dei suoi occhi.

La sua maschera distaccata persiste, cerco di far cessare le lacrime per osservare meglio se in lui avviene qualche alterazione.

Sento un groppo in gola cerco di tranquillizzarmi e riprendermi per essere in grado di salutarlo opportunamente.

Osservando meglio noto infondo al nero vellutato dei suoi occhi un alone di sconforto che tarda a manifestarsi.

Nel momento in cui forse anche lui sta per esprimere una parte del suo rammarico si avvicina prontamente e unisce le nostre labbra in un bacio intenso mentre mi accarezza ancora il viso.

In questo momento non mi importa più chi ci sta guardando, potremmo essere al culmine del paradiso o dell’inferno, non avrebbe comunque alcuna importanza… Non ho davvero più alcuna scusa per non abbandonarmi del tutto a te almeno per quest’ultima volta…

Distaccandosi da me mi accorgo di essere rimasta senza fiato e parole, riapro gli occhi lentamente e sulle mie guance un po’ arrossate scorro altre due lacrime.

JACK: "Non voglio dirti addio, promettimi che sarai felice anche nel tuo mondo, non lasciarti mai abbattere, sei una ragazza molto forte!" afferma con lo sguardo corrugato.

IO: "Te lo prometto! Non ti dimenticherò mai Jack…!!" rispondo debolmente prima di abbracciarlo ancora.

JACK: "Neanche io, dolcezza" ammette soffocando la sua affermazione tra i miei capelli.

Nel futuro esistono storie d’amore di giovani ragazze che sposano anziani milionari anche quasi novantenni.

Ho sempre giudicato con sospetto certe situazioni, l’ammetto! Ma ora 60 anni di differenza mi sembrano un nulla a confronto con quattrocento anni di discrepanza…

In tal modo sono costretta a rinunciare con il cuore spezzato a tutto questo.

Mi allontano appena, abbastanza da poter guardare Jack in viso, lui accortosene mi rivolge un sorriso rincuorante che riesce un poco a far diminuire le mie lacrime.

Questo è l’ultimo dei suoi meravigliosi sorrisi, rimarrà per sempre nel mio cuore Jack!

Prima di dividerci del tutto si china un istante per darmi un definitivo e lieve bacio.

Le mie mani si appoggiano sulle sue spalle e stringono con amarezza la stoffa della camicia leggera sotto il colletto della giacca.

Ti prego non lasciarmi andare via… tienimi qui con te, non permettere che esca dalla tua vita così…!

Si allontana da me così precipitosamente che appena riesco a incrociare un’ultima volta il suo sguardo.

Le mi preghiere non sono servite proprio a nulla…

Altre lacrime annebbiano la mia vista mentre raggiunge il fulcro della valle e annuncia ai suoi uomini che partiranno dopo il tramonto.

Il mio cuore subisce un forte sussulto quando si rigira per l’ultima volta verso di noi e abbozza un sorriso portandosi due dita alla fronte e facendo il saluto pirata.

Dylan mi prende per mano e ricambia goffamente il saluto al Capitano.

Rimango tutto il tempo immobile come un automa, solo un fiume di lacrime fuoriesce dai miei occhi arrossati dal pianto.

Nel momento in cui Jack Sparrow scompare per sempre dalla mia vista e dalla mia vita, rientrando tra le mura coralline della grotta, le mie labbra intrise dell’amaro sapore del rhum che mi ha lasciato si socchiudono sussurrando: "Addio"

Aiuto Capo… qui riceveremo annunci funebri a palate secondo me!! 0___0

Bhe se qualcuno sopravvive almeno ci dica via recensione cosa ne pensa di questo Capitolo! ^^’

Kisssss

Capitana

 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Perdonami. ***


Nota delle Autrici: (continua a piè di pagina)

Un saluto a tutti!! ^^

Siamo qui per aimè l’ultima volta =(

E dopo il capitolo 27 che io ho rinominato "quello che nessuno vorrebbe mai leggere" ecco a voi il seguente quello che tutti aspettano da tutta la storia: la conclusione! =)

Quello che tutti vorrebbero leggere! Lol

Allora buona lettura =D

Bacioni =*

 

Capitolo 28

Perdonami.

…"Jennyfer stai sbagliando strada! …Torna indietro, ti prego!"

Vorrei con tutto il mio cuore che queste parole fossero pronunciate da Jack… con quel suo inimitabile tono ardito, sensuale… quella voce impastata dal rhum di quando beve troppo, ma invece non accadrà più.. mai più!

Gli occhi mi si riempiono ancora di lacrime e lentamente torno alla realtà: la mia mente mi ha fatto credere per un istante che quella frase la pronunciasse Jack, ma si tratta solo del mio fratellino che da una manciata di minuti mi rincorre ansimante tra i cespugli spinosi di questa foresta dove mi trovo guidata dalla disperazione.

Non voglio in alcun modo che un solo componente della ciurma della Black Pearl ci veda andar via…

Scomparire nel nulla come un lampo durante una tempesta. Dura una frazione di secondo, il tempo di folgorarti a puntino e poi sparisce nel buio, impavido come se nulla fosse mai accaduto, segnandoti per sempre come il Capitano di quella nave con le vele nere ha fatto con me…

Ma Jack non si rende conto di tutto questo, ecco il punto.

E per quale motivo? Perché sono stata così codarda da non aver mai avuto il coraggio di dirglielo davvero, nemmeno nel momento in cui ne ho avuta occasione…

Ecco di chi è veramente la colpa: mia!

DYLAN: "Senti un po’ Mozzarella, non intendo ricorrerti per tutta la circonferenza.."inizia collerico raggiungendomi a grandi passi appoggiando le mani sulle ginocchia.

"Perimetro"ammonisco con sguardo perso ma comunque attento, mi stupisco io stessa del fatto che pur sempre avendo la mente altrove riesco anche a dar retta al teppista.

DYLAN: "Perimetro o circonferenza è la stessa cosa!!! [controbatte adirato] Comunque ne ho piene le scatole di correrti dietro, perciò adesso mi dai la mano e proseguiamo insieme!!" conclude infuriato e con il fiatone prendendomi per il braccio e camminando a rilento accanto a me.

Mi lascio trascinare senza dire una parola, perdo sempre più la voglia di reagire a ogni passo, le impronta che lascio nel terreno fangoso si mescolano con una mia lacrima, ma sto molto attenta a non farlo notare troppo a Dylan.

Forse Jack sarebbe stato troppo orgoglioso o menefreghista per confessarmi di provare qualcosa, ma solo ora mi rendo veramente conto che ha sempre cercato di darmi dei segnali… No ma che dico… Ecco la solita illusa!

Se fosse davvero come penso io avrebbe cercato di fermarmi in ogni modo, è un uomo audace e intrepido nulla riuscirebbe a ostacolarlo…

Invece si è arreso, ha fatto sì che io uscissi dalla sua vita in questo modo con sguardo vitreo e in silenzio come vi sono entrata… quando lo vidi per la prima volta proteggevo con il mio corpo Dylan temendo che gli avrebbe fatto del male, lo fissavo inconsapevole con sguardo aggressivo mentre ne ricevevo uno sorridente e malizioso.

Credevo davvero di fare paura a un filibustiere in quel modo?! Quanto sono stata sciocca…

DYLAN: "Jenny finiscila di camminare come una mummia, loro sono morte ma hanno più grazia di te!" mi rimprovera innervosito alzando più che può lo sguardo verso di me.

IO: "Si sua bassezza, come preferisce!" rispondo sospirando rumorosamente esasperata nascondendo il volto in lacrime.

Al tramonto la Black Pearl salperà con una rotta per una nuova destinazione…

La sua chiglia corvina infrangerà le onde per una nuova avventura.

Ora che il suo Capitano ha raggiunto il suo più grande obbiettivo… cos’altro si inventerà?

Bhe quell’uomo è imprevedibile, non ha problemi a improvvisare una nuova meta, ma io fino ad allora non perderò la speranza Jack!

DYLAN: "Hai detto che volevi allontanarti il più possibile dalla grotta per far ritorno nel futuro, giusto Jen?! LE DECINE E DECINE DI CHILOMETRI CHE TI HO CORSO DIETRO NON TI BASTANO?!?" domanda irascibile bloccandosi di colpo e scrutandomi rabbuiato con il fiato corto.

Esatto, è così!

IO: "No.. camminiamo ancora un po’…" esorto io vaga con tono pacato riafferrando la sua mano e proseguendo facendomi strada tra dei cespugli.

Il mio fratellino vedendo che non reagisco alla sua intimidazione si arrabbia ancora di più, lascia con uno strattone la mia debole presa e continua a camminare con il broncio senza rivolgermi la parola.

Avanti rispetto a lui procedo con sguardo perso, non so minimamente dove ci stiamo cacciando ma cerco disperatamente di allontanarmi il più possibile da quel luogo maledetto: una grotta che contiene il tesoro più antico e prestigioso dell’arcipelago caraibico.

Uno dei più antichi, i pirati e i cercatori d’oro che viaggiano in queste acque lo considereranno come un motivo di vita... invece per me rappresenta la fine della vita stessa.

Non sarò mai più la Jennyfer di prima, non dopo che il fato mi ha concesso l'occasione di vivere questa avventura fuori da ogni immaginabile possibile.

DYLAN: "Fatti da parte saputella è meglio che sia compito mio fare strada, tu non ne sei proprio capace!!" mi rimprovera sorpassandomi inquieto facendosi strada tra gli arbusti come un piccolo carroarmato.

Sorrido lievemente tra me e me seguendolo, non posso fare a meno di ridere quando si comporta così, è gratificante e allo stesso tempo sempre divertente essere la sorella maggiore!

Capisco come si sente un Capitano che possiede il potere sovrano di un galeone quando prende una precisa decisione e nessuno ha la mansione di contestarlo.

Un forte fruscio alle nostre spalle mi fa voltare di scatto, Dylan non se ne accorge nemmeno prosegue imperterrito.

Io mi blocco di colpo con un groppo in gola e il cuore che palpita all’impazzata in petto.

Sgrano gli occhi e socchiudo le labbra per inspirare più ossigeno possibile: dal sentiero erboso sterrato da Dylan non appare anima viva.

Rimango tesa ancora qualche secondo, poi tranquillizzo me stessa che non si tratta di nulla per cui preoccuparsi.

Sto quasi per proseguire quando da una palma fuoriesce stridendo un pappagallo spaventato che impigliatosi tra le liane non riesce a volare.

Scatto istintivamente all’indietro poi mi calmo di nuovo anche se non riesco a staccare gli occhi dal volatile.

Impigliato tra le zampe del pennuto scorgo un pezzo di stoffa rossa.

Non vorrei sbagliarmi… ma sembra proprio un pezzo della bandana di Jack!! 0__0

Dopo qualche sbattito d’ali è di nuovo in libertà e si innalza velocemente scomparendo verso l’alto.

Oh no, torna qui uccellaccio!!!

Quando ci siamo salutati era del tutto integra, l’ho guardato per bene in modo da non dimenticarmi alcun particolare… e la bandana era illesa, me ne ricordo bene!!

Ma… questo vuol dire che… Jack è qui da qualche parte, è venuto a cercarci?!?!

IO: "Jack..?"

So che probabilmente non riceverò alcuna risposta, ma spontaneamente pronuncio il suo nome come se potesse sentirlo e raggiungermi in un lampo.

"JENNYFEEEEEEER!! Se ti succede qualcosa non c’è Tarzan e nemmeno Cita in questa giungla che ti vengono a salvare sulla liana!!!!"

Di nuovo Dylan… Non era di certo questa la voce che volevo sentir pronunciare il mio nome in questo momento!

Il mio fratellino deve essersi accorto di aver percorso una decina di metri senza di me.

IO: "Arrivo soldo di cacio, arrivo!!" lo tranquillizzo ripercorrendo il sentiero ‘sterrato’ da lui stesso senza distogliere lo sguardo dal punto in cui ho visto apparire quel pappagallo.

Conservare una speranza che non possiede la luce sufficiente per rimanere accesa è come stare sotto la pioggia senza ombrello pretendendo di non bagnarsi, impossibile!

Blocco sul nascere con la punta delle dita l’ennesima lacrima che sto per versare quest’oggi, respiro profondamente girandomi un ultima volta nella direzione rivolta alla stradina appena attraversata che ci ha condotto nel cuore di questa foresta.

Tutto è tornato al suo solito stato naturale, non c’è più nulla che si muove se non dal venticello leggero proveniente dalla spiaggia a causa dell’imminente arrivo del tramonto.

Vorrei che alle mie orecchie arrivasse il rumore dei suoi passi barcollanti a causa di quel liquore che ama tanto…

Mi aspetto da un momento all’altro di scorgere tra gli alberi una sua corsa comica almeno quanto il modo un cui cammina diretto da me, qui in questo preciso luogo in cui mi trovo.

Avrei voluto tanto che mi tenesse con se, potrebbe ancora raggiungermi se lo volesse, ma forse il suo intento è semplicemente quello di andare avanti con la sua vita e dimenticarmi.

Gli ho donato appositamente quel ritratto avvolto come una pergamena per impedirlo ma alla fine è solo un pezzo di carta, probabilmente sarà già andato in mille pezzi così come ha fatto il mio cuore quando anche se in silenzio ci siamo detti addio.

Solo una bambina come me continua imperterrita a sognare che il Capitano di quella bella nave invece non ne sarebbe capace e ora se la prende con se stesso picchiando testa e pugni contro il muro cercando un modo per rimediare a tutto questo.

No, mi sbaglio di certo non sarebbe mai così debole.

Non sei ancora del tutto uscito dalla mia vita Jack e già mi manchi terribilmente...

Era così divertente e allo stesso tempo dolce vederti mangiare un misero piatto composto da acqua, farina, sale, lievito, pomodoro e qualcos’altro che ricavavo dalla dispensa (parla della pizza per chi non l’abbia capito! ^^’ lol NdCapitana) come se fosse per un nobile il caviale più pregiato gustandolo come un bambino fa con una torta al cioccolato.

Si trattava di una cosa semplicissima, un nulla ma lo facevi sembrare qualcosa di immenso come è ora il vuoto che solca le viscere della mia anima.

Darei qualsiasi cosa per saper usare la mappa che conservo nella tasca in modo da tornare indietro a poco fa e rivelarti almeno la verità, sempre che questo foglio di carta ne abbia il potere…

Non nascondo che temo la tua risposta, ma non sarebbe stato importante dato che non ci sarà più modo di vederci, almeno avresti saputo la verità… Ce l’avrò a morte con me stessa per tutto il resto della mia vita!

Come ci sarà un buongiorno senza il tuo sorriso che riflette la luce del mattino?

Non esisterà più un una sola buonanotte senza prima un tuo bacio…

Anche un soffitto bucato che sgorgava acqua da tutte le parti era magico con te.

Non rivedrò mai più quei profondi occhi magnetici che cercano risposta nei miei…

Ma è ora di mettere la parola a fine in tutto questo, non ho lottato abbastanza e ho perso questa battaglia…

Sarà stato destino, a me non rimane che accettarlo anche se non ho idea di quanto tempo ci vorrà.

Volgo le spalle una volta per tutte alle meravigliose settimane che ho trascorso navigando tra le acque di quest’isole paradisiache.

L’amore è una guerra dove la battaglia la vince il cuore e il conflitto rimane tra i sentimenti… soprattutto se essi non vengono espressi e si nascondono gelosamente nel buio.

"Pensavo che Mowgli e l’Orso Balù ti avessero rapita, stavo venendo a pagare il riscatto in banane!!!!" afferma in tono ironico-irritato il mio fratellino mentre lo raggiungo calpestando i fili erbosi che ostacolano il mio percorso.

Sospiro rumorosamente buttando gli occhi ancora umidi al cielo: "Piantala Dylan, dopo un po’ diventi insopportabile con le tue frecciatine stupide!!"

DYLAN: "E’ questo il mio intento, no?!" afferma con un sorrisino furbo mentre si gratta il braccio leggermente arrossato da una puntura di zanzara.

Sempre il solito!

IO: "Forza barlume di simpatia, si marcia!" controbatto incitandolo a proseguire ancora un po’.

DYLAN: "No Jen, ti preeeeego!!!! mi fanno male i piedi.. fermiamoci qui!!" afferma piagnucolando implorante.

Una mammoletta ecco cosa sei!

Scruto attentamente ciò che ci circonda: riesco a vedere solo alti arbusti, nessuna radura nelle vicinanze… ci saremo allontanati abbastanza dalla grotta?

Il mio fratellino strattona ripetutamente i lembi della mia camicia per ottenere una risposta.

Annuisco con la nuca e poi confermo con voce flebile e rassegnata: "…Ok fermiamoci qui…"

"Siiiii!!" esulta raggruppando le forze necessarie per saltellare dalla gioia.

Trattengo a stento le lacrime mentre prendo la mappa e il fogliettino dalla tasca dei pantaloni scuri, non riesco ancora a rendermi conto che ho in mano la sorte del mio destino…

DYLAN: "Finalmente!!!!"dice impazzito di gioia.

"Tu s-sei pronto?" domando con voce tremante sollevando leggermente lo sguardo avvilito su di lui.

DYLAN: "Ma certo!!! Dai cosa aspettiamo!" invoglia agitato e mostrando un largo sorriso.

Sto per lasciare una volta per tutte questo mondo… mi sento come se mi cacciassero dal paradiso in terra: debole, afflitta, sperduta…

Spero che nulla sarà diverso nel nostro mondo, devo riuscire a trovare la forza per reagire a tutto quello che abbiamo causato.

Il furto della mappa, dare spiegazioni ai miei genitori… scuse, giustificazioni, bugie… Diamine! Avrei dovuto prepararmi prima a tutto questo, non ne sarò per niente all’altezza.

Trovo inutile stare a rifletterci ancora… Sarà così e basta non ci sono scorciatoie, è questa la realtà Jennyfer, agisci!

Prima di procedere guardo un’ultima volte alle mie spalle:

la natura è del tutto incontaminata, regna assoluto silenzio, percepisco solamente il rumore delle onde in lontananza e il flebile fruscio del vento.

Se non c’è nulla che cerca di impedirmi di continuare in ciò che sto per fare significa che è la cosa giusta, vero? E così sia…!

"D’accordo, si comincia!" affermo facendomi forza.

Porto il fogliettino, con le parole che insieme al possesso della mappa hanno fatto viaggiare nel tempo me e Dylan, all’altezza del nanetto che frenando l’emozione ed è costretto a mettersi sulle punte per avere una buona visuale dello scritto.

Insieme leggiamo a rilento le parole senza un preciso significato che vi sono riportate sopra, questi vocaboli senza senso segnano per sempre la fine della nostra avventura.

Non sono stata di certo una cosa particolarmente importante nella tua vita Jack, ma già esserne stata una piccola parte è la cosa più bella che mi sia mai capitata!

E’ come essere stati investiti da un tornado ed essere ancora vivi per raccontarlo…

Si, ma in questo momento è come se io stessi rinunciando alla vita stessa!

…No, non è giusto…

Le lacrime iniziano a rigare il mio volto e le parole mutano in singhiozzi strozzati che cerco di mascherare serrandomi la bocca con una mano.

DYLAN: "Sorellina? Cosa ti succede?!? Non stai bene??" domanda preoccupato cercando di volgere il mio viso verso di lui per osservare meglio il mio stato.

Inizialmente scuoto la testa confusa, mi gira la testa non riesco più a pensare mormoro solo parole che cercano di rassicurarlo, poi crollo del tutto, scoppio a piangere ancora sorreggendo la testa con le mani.

IO: "…Non posso, non ce la faccio…"

DYLAN: "Cosa?? No, non fare così ti prego, dobbiamo ritornare! Io voglio tornare!!" ribadisce stupito della mia risposta e iniziando ad agitarsi per la preoccupazione.

Mi riprendo per un istante, sollevo la testa ma la mantengo con lo sguardo basso e perso nel vuoto mentre cerco di recuperare fiato anche se il mio corpo inizia a tremare.

DYLAN: "Lo so perché non ci riesci, è per Jack vero?! …Devi essere forte!!" incita scrutandomi angosciato capendo almeno in parte il dolore che provo.

Deglutisco a fatica e poi sbotto innervosita: "Sono perfettamente a conoscenza di questo ma è più forte di me, non ci riesco ad esserlo!!! …Oh, scusa…" mi rendo conto di aver alterato un poco i toni e cerco di scusarmi con il mio fratellino che stupito mi scruta a bocca aperta

DYLAN: "Tu mi hai promesso che saremmo ritornati a casa! Non puoi ritirare la tua parola!!" ribadisce sconsolato.

IO: "…Lo so…" ammetto ormai singhiozzante.

DYLAN: "..Bene…! Allora me ne torno da solo!!" afferma deciso sollevando il mento imbronciato trasformando l’espressione cupa in fiera.

IO: "COSA?" 0_0 sollevo la testa di scatto e rimango a fissarlo con gli occhi spalancati e increduli.

DYLAN: "Sì, hai capito bene sorellina! C’è qualcosa di troppo importante qui per te… I-io le capisco queste cose anche se sono solo un marmocchio…" risponde inizialmente con molta sicurezza e poi finendo con il ridurre la voce a un sussurro impacciato mentre gioca con delle ciocche di capelli tenendo lo sguardo basso per la timidezza che in realtà non mostra mai con nessuno.

Mi è capitato rarissime volte di assistere a questo suo insolito atteggiamento, quando si manifesta si tratta di qualcosa in cui crede davvero e che per lui è molto serio.

Reprimo i singulti, raccolgo le forze e mi chino alla sua altezza per guardarlo attentamente negli occhi mentre conclude il suo discorso.

DYLAN: "..Anche se non sembra ti voglio tanto bene e per me è terribile vederti così! Non posso guardarti piangere ogni giorno per il resto della tua vita!" spiega coraggiosamente.

Accenno un sorriso tra le lacrime che mi scorrono in viso, porto una mano alla nuca del mio fratellino e l’accarezzo affettuosa.

Quando la peste birbante che c’è in lui scompare Dylan si trasforma in un angelo con tanto di ali…

"Quando siamo a casa da soli [come sempre] mi dici che sono l’uomo di casa… Se ho paura mi dici che sono un ometto forte… Bhe… Mi mancheranno i tuoi incoraggiamenti, ma io non ti lascio andar via di qui!!" ribadisce deciso con espressione aggrottata e sporgendo il labbro inferiore.

IO: "No..NO!… E’ fuori discussion-.."scuoto la testa spaventata, sgrano gli occhi dallo stupore, sento formarsi un nodo in gola che mi impedisce di parlare mentre il mio fratellino mi interrompe sovrastando la mia voce affannata.

"Non mostrarti sempre la più forte perché sei più grande!" mi rimprovera aspettandosi di sentire come al solito una mia predica che lo porta allo stremo e viene costretto a darmi ragione.

Quello che ha appena detto mi ha sconvolta del tutto.

Un brivido mi attraversa la schiena per l’euforia che sento star per nascere in me.

E’ vero, cerco sempre di apparire diversa con la mia maschera di agressività ma in realtà sono molto debole, basta pochissimo per raggirare anche me.

Crede seriamente a quello che mi ha detto prima però?

Il mio sguardo riacquista animo e guarda Dylan direttamente negli occhi: "Non voglio sottoporti a tutto questo, sarebbe troppo complicato persino per me… Tu ne saresti davvero capace?" domando incerta preoccupandomi per lui appoggiando le mani sulle sue spalle.

DYLAN: "Certo che sì Jennyfer, sono un pirata! Ora ci penseranno due volte prima di mettersi contro di me, non ho paura di nessuna conseguenza!!" risponde sprizzante di energia liberandosi dalla mia presa e appoggiando le mani sui fianchi in posa fiera con un’ espressione valorosa ma allo stesso tempo buffa perché compiuta da un nano di un metro e venti circa.

Sorrido vistosamente di risposta al suo comportamento allontanando l’ennesima goccia di pianto dalle mie guance nivee.

Il mio fratellino ridacchia tra se e se, si avvicina sempre sorridente e spiega consapevole: "Da come ho capito.. Se l’uomo della tua vita è Jack… Bhe, hai tutta la mia approvazione!"

Rimango letteralmente di sasso, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui, piuttosto ci avrebbe presi in giro come fa molto spesso.

Boccheggio senza sapere esattamente cosa dire, a Dylan piace vedermi così perché solitamente è l’opposto: lui si trova in queste condizioni e finisce con il mettere il broncio perché l’ho sempre vinta io.

Scoppio a ridere di contentezza per sviare il tutto.

IO: "P-per cui ho la tua benedizione?" domando ancora incerta, non riesco a rendermi conto di ciò che ha appena detto.

DYLAN: "Certo, senza alcun dubbio! Lui è la causa di tutta questa tua mestizia, chi prima di lui si è portato via il tuo cuore tenendo con una mano il timone della sua nave, nell’altra una bottiglia di rhum ma volgendo in ogni caso la sua attenzione totalmente a te?! E’ con il Capitano che devi stare! ..Ma tu non dar conto a me, io sono solo un bambino…" afferma con poca fiducia in sé stesso scuotendo mesto il capo.

IO: "In questo momento hai detto la cosa più adulta che abbia mai sentito" rispondo commossa circondandolo con le braccia e stringendolo più forte che posso a me.

Mi abbraccia amorevole a sua volta appoggiando la testa contro il mio petto.

DYLAN: “Jenny…?”dice esitante con la voce offuscata.

“Sì piccolo mio?”

“Ti prego, promettimi che ci arriverai a mangiare il ketchup!!” afferma supplichevole stringendo i pugni.

Che cosa?

Rimango qualche istante perplessa prima che i miei pensieri siano di nuovo interrotti dalla sua voce ridotta a un sussurro: “Quel cattivone del mio insegnante di storia oltre ad assegnarci libri interi da studiare mi ha detto che fino al novecento il tasso di vita non era molto alto, le persone a 40 anni erano già dei vecchietti decrepiti quasi, io non voglio che tu muoia così giovane!! Il ketchup lo inventeranno tra 50 anni, dimmi che lo mangerai e lo farai assaggiare anche a Jack...!!” spiega tirando su col naso.

Un leggero brivido mi percorre la schiena.

Sempre se riuscirò a rivedere Jack...

“Ok... Te lo prometto!!” accordo stringendomi a lui con gli occhi velati di lacrime.

IO ridacchiando tra l’emozione: "Hey piccoletto, dove l’hai imparata la parola mestizia??"

In effetti è una parola un po’ difficile per il suo lessico non esattamente vasto.

DYLAN: "Non sei l’unica che sta sempre attenta a scuola sorellina!!" risponde di scherno.

Scoppio a ridere mentre allento un po’ l’abbraccio per non soffocarlo.

"Voglio che rimani qui…" mormora nascondendo il viso fra il colletto della mia camicia.

"Io..io non lo so…" rispondo spaurita.

Devo accettare? E tu come farai fratellino, nemmeno io mi sento pronta ad affrontare tutto questo…

DYLAN: "Fallo per me, ti prego! Torna da Jack, magari ora non ti è così chiaro perché hai convinto te stessa che saresti tornata a casa, ma devi stare qui. Là moriresti e io con te…" dice allargando la stretta e alzando la testa per guardarmi serio dritto negli occhi.

Quel suo forte sguardo di scongiuro e le sue ultime parole mi convincono del tutto.

Annuisco debolmente versando un'altra lacrima: "D’accordo farò come vuoi tu!"

DYLAN al culmine della gioia nei miei confronti: "Grazie Jennyfer!!! Ti voglio un sacco di bene"

IO: "Te ne voglio anche io, più di quanto immagini…" replico riformando il nostro abbraccio.

"Senti Jen… M-ma nel futuro troverò qualcosa che ti appartiene?"domanda esitante con sguardo buio.

Questa domanda mi congela il sangue nelle vene, ma cerco di essere forte e dargli una risposta: "Sinceramente non lo so… In teoria non dovresti perché… è come se io non fossi mai esistita…"mentre rispondo al suo quesito mi rendo conto a poco a poco di ciò a cui stiamo andando incontro e non sono per niente sollevata, anzi! Totalmente l’opposto…

Dylan sgrana gli occhi e il suo sorriso diventa tirato, diamine lo sto spaventando a morte!!

"Ma che sia così o meno non ha importanza [inizio aggrappandomi a qualsiasi cosa per consolarlo e indurlo alla tranquillità] Io sarò sempre qui [continuo appoggiando una mano sul suo petto all’altezza del cuore] e spero con tutta me stessa anche qualche volta nei tuoi pensieri…" concludo con voce spezzata dalle lacrime che verso in questo momento commossa contemplando il mio fratellino.

DYLAN: "Ci sarai di certo, non potrò mai dimenticarti sarai sempre nel mio cuore!!"conferma con gli occhi lucidi e un sorriso sollevante che in parte mi rasserena.

IO: "Anche per me sarà lo stesso, promettimi che una volta a casa farai il bravo… Torna nel futuro e cresci piccolo mio, un giorno anche tu incontrerai l’amore, con quegli occhioni verdi che hai farai impazzire i cuori di un sacco di ragazze…" affermo giocosa mescolando una risata a lacrime amare.

Il mio fratellino trattiene un singhiozzo per mostrarsi illeso e ridacchia anche lui divertito.

Ho sempre pensato che si sentisse in competizione con me nonostante lui è il più preposto da parte dei nostri genitori.

Anche durante queste settimane era invidioso di me perché mi aspettavano compiti più seri da svolgere, ma è riuscito comunque almeno quanto me ad innamorarsi della vita pirata.

Non avrei mai sospettato che sotto a quel sorrisino beffardo e la battuta sempre pronta mi avrebbe mai dimostrato tutto il bene che mi vuole come sta facendo ora.

Non c’è modo ne parole per dirgli tutti i grazie che sarebbero dovuti.

Audacemente Dylan si allontana da me quasi tremante, tiene la testa alta e cerca di mostrarsi sereno.

IO: "Tieni questa!" afferro prontamente la sua mano e vi depongo sopra la mappa.

Osserva per qualche istante il pezzo di carta ripiegato nelle sue mani poi sorride ma nei suoi occhi scorgo nascere dei lacrimoni colmi di sconforto.

"Non piangere ti prego" lo incoraggio accarezzandogli i capelli mori e baciandogli la fronte.

Molto scompostamente come suo solito tira fuori la camicia dai pantaloni e si asciuga gli occhi con l’orlo.

Scuoto la testa mentre ricevo una risata divertita consapevole che in una diversa situazione si sarebbe preso un rimprovero.

"Ci rivedremo un giorno?" domanda con nello sguardo una luce speranzosa.

"E’ la cosa che vorrei più di ogni altra!" rispondo anche se ciò sarà decisamente impossibile, una volta tornati da dove proveniamo è praticamente impossibile poter far ritorno qui credo…

"Non te l’ho mai detto ma avrei voluto fare il testimone al tuo matrimonio" ammette in imbarazzo scompigliandosi il ciuffo che gli ricade un po’ sugli occhi umidi.

"Veramente?!" chiedo presa del tutto alla sprovvista.

Chi si sarebbe mai aspettato un’affermazione del genere proprio da lui! 0_0

DYLAN: "Salutami Jack!" dice per sviare il discorso forse troppo orgoglioso per dirlo di nuovo.

IO: "Lo farò" confermo trattenendo i singhiozzi.

Con le gambe che tremano indietreggio di qualche centimetro respirando profondamente per mantenermi calma.

Il mio fratellino compie anche lui qualche passo all’indietro e prima di finire la lettura del foglietto dice ironicamente: "Hey Jenny…! Mentre torni alla Black Pearl attenta a Sandokan e alla tigre della Malesia, io non ci sarò più a guardarti le spalle!" conclude con gli occhi lucidi ma sorridente.

Nel suo essere un burlone è anche estremamente dolce se vuole, come sta dimostrando ora e credo abbia sempre disperatamente cercato di nascondere.

Annuisco tra un contrastarsi di sentimenti che mi causano tristezza, risate e commozione allo stesso tempo.

Smetto definitivamente di sorridere nel momento in cui non lo sento leggere più ad alta voce le parole insensate del biglietto.

Alza di scatto la testa e respira in modo affannato mantenendo lo sguardo fisso su di me.

Oh mio Dio non doveva andare così, che sta succedendo?!?

Mi avvicino cercando in tutti i modi di soccorrerlo ma

una luce accecante lo circonda totalmente costringendomi a portare una mano davanti agli occhi e mantenermi a qualche metro di distanza.

Un forte vortice di vento si innalza dal punto centrale da cui proviene la luce accecante e mi trascina all’indietro quasi spazzandomi via.

Punto i piedi nel terreno fangoso ma i miei sforzi non bastano e mi ritrovo a terra schiacciata verso il basso dalla potenza del vortice.

"DYLAAAAAAAAAAAAN" con la poca voce rimastami in gola urlo disperata il suo nome sperando di avere risposta anche se non riesco nemmeno a sollevare la testa.

"Sorellina sono quiiii! Sto benone va tutto bene, ti vorrò sempre bene, tu non dimenticarti di me ADDIOOO!!!" nei pochi secondi rimastagli a disposizione in questo mondo urla a perdifiato queste poche parole per rassicurarmi poi il vento cessa, la luce accecante scompare e un’ombra di sconforto cade incessante nella foresta dell’isoletta.

Rimango incosciente per qualche istante, non riesco a tenere gli occhi aperti e il mio corpo trema come una foglia scossa dal vento.

Attendo qualche minuto che i polmoni si riempiano d’aria e poi raccogliendo le forze mi alzo in piedi.

Dalla confusione mi gira la testa e ho la vista offuscata dalla perdita di coscienza, porto una mano alla testa e sbatto ripetutamente le palpebre.

Santo cielo, ma cosa ho fatto?!?!? 0.0

Di fronte a me tutto è tornato alla normalità, solo un piccolo incavo nel terriccio segna la definitiva scomparsa d Dylan.

Mi precipito traballante in quel punto e cado a terra atterrando sulle ginocchia, non riesco ancora a credere a ciò che ho appena fatto.

Ho illuso me stessa di aver fatto la cosa giusta, ma ora che tutto è successo e non si può rimediare… mi sento in colpa.

Osservo spaesata lo spazio che mi si presenta davanti agli occhi, affondo le dita nella terra e gemendo di rabbia non mi rimane che prendermela con me stessa.

Scoppio in un pianto straziante alternato a singhiozzi sempre più flebili perché non mi rimane nemmeno il fiato per sfogarmi.

A quante persone ho detto addio per rimanere qui…

Avrei voluto dirti tante di quelle cose, ma credo che tu, in fondo al cuore, le sappia già.

E’ palese avere dei rimpianti!

Non ho avuto la forza di dirglielo ma temo che nel futuro Dyaln non troverà niente di mio… Tutti i ricordi delle persone che ho conosciuto nel mio tempo si cancelleranno…per sempre.

L’unica cosa che rimarrà sarà il mio ricordo vivo nel cuore del mio fratellino.

Giuro che non l’avrei mai fatto se non me l’avesse chiesto lui stesso, non ne avrei mai avuto il coraggio.

Persino ora che cerco di consolarmi pensando che ho fatto questo per suo volere mi appare ingiusto.

E’ andato tutto come volevi piccolo mio, ti ho lasciato fare la tua scelta senza replicare…

Anche se ti divertivi non saresti mai stato felice in un’epoca come questa, al contrario di me.

Credo che ora tocca a me esaudire il tuo ultimo volere, che coincide con il mio!

Io non sarei mai riuscita a sopravvivere nel futuro portandomi sulle spalle il peso del ricordo di questa esperienza indimenticabile che ora mi ha cambiato totalmente la vita.

Molto turbata mi rialzo, trovo il giusto equilibrio per mantenermi in piedi e deglutendo a fatica alzo il capo per osservare il cielo.

Le soffici nuvole che lo coprono in parte stanno per assumere una sfumatura rosea… questo vuol dire… Che il tramonto è incombente, devo sbrigarmi!!

Mi guardo intorno alla ricerca di un punto di riferimento per raggiungere la spiaggia dove si trova la Black Pearl, diamine avrei dovuto portare una bussola con me non so minimamente dove andare! Che strada prendo ora??

La natura della foresta non mi offre nessun suggerimento, una fitta lacerante di angoscia e paura mi trafigge lo stomaco.

Se non raggiungo la nave in tempo rimarrò per sempre da sola e abbandonata a me stessa su quest’isola sperduta.

D’improvviso la mia mente torna a qualche istante prima che iniziassi a leggere il foglietto con Dylan… sentivo il rumore delle onde! Saranno loro a guidarmi fino alla spiaggia!!

Affino l’udito trattenendo il respiro.

Il battito del mio cuore sempre più accelerato mi rimbomba nelle orecchie, ma nel sottofondo percepisco in lontananza lo spumare delle onde in burrasca.

Una sensazione di leggero sollievo mi domina, senza rifletterci un istante di più inizio a correre verso la costa dell’isola.

Attraverso a perdifiato cespugli, arbusti; mi imbatto in numerose rocce rischiando di ferirmi ma poco m’ importa.

Inciampo perfino 2 volte ritrovandomi con il fondoschiena dolorante per terra, ma mi rialzo all’istante voglio tornare a tutti i costi da Jack!!!

Finalmente dopo aver corso più veloce che posso per qualche chilometro vedo dinanzi a me delle radure circondate solo da palme e sottili corsi d’acqua, ricordo che il paesaggio era simile a questo quando abbiamo esplorato l’isola alla ricerca della grotta, questo vuol dire che sono vicina!!

Prendo fiato per una decina di secondi poi ricomincio a correre con forza ritrovata per la imminente vicinanza alla mia destinazione.

La radura selvaggia che mi circonda diminuisce fino ad aprirsi in una distesa sabbiosa… non posso crederci, ce l’ho fatta!!

La sabbia dorata mi impedisce di correre velocemente e in alcuni momenti sprofondo fino al ginocchio ma mi riprendo subito, ormai niente riesce più a fermarmi.

In alcuni punti la riva si riduce e mi ritrovo a correre nell’acqua, percorro così qualche decina di metri poi raggiungo un grande spiazzo e solo alla sua vista il mio animo strabocca di gioia: la Black Pearl è arenata davanti a me in tutta la sua bellezza, sono ancora in tempo!!

I miei occhi piangono di felicità mentre sono costretta a dimenarmi nell’acqua con poco decoro per attirare l’attenzione dei membri della ciurma pregandoli di aspettare e farmi ancora salire a bordo.

Senza nemmeno attendere una loro risposta mi arrampico su una scaletta di corda posizionata sull’estremità della chiglia di tribordo.

Afferro saldamente i lembi di fune e inizio ad arrampicarmi raggruppando tutte le forze rimastemi nelle braccia.

Raggiunta l’estremità con mia sorpresa non mi trovo ancora all’altezza del ponte.

Osservo attentamente la parete fosca che sto "scalando" e noto le sporgenze delle rifiniture che compongono i margini delle finestre.

Stringendo i denti procedo a rilento a causa dei muscoli doloranti delle gambe che per la stanchezza tendono a cedere.

Ho sempre sofferto un po’ di vertigini, e ora, incoraggio me stessa per tutto il tragitto cercando di non guardare mai verso il basso.

Giunta al parapetto del ponte mi faccio forse prendere dalla foga di raggiungere il mio obbiettivo e non presto molta attenzione a dove appoggio i piedi.

I miei stivali scivolosi per essersi inzuppati del tutto con l’acqua del mare scivolano sulla superficie legnosa e mi fanno mancare la presa di un paletto della balaustra.

Avverto la sensazione di vuoto sotto di me ma non ho nemmeno il tempo si sbarrare bocca e occhi in un grido perché una mano afferra saldamente la mia impedendomi di fare una brutta fine.

Una forza notevole mi afferra il braccio e mi trascina a bordo della Black Pearl senza tanta fatica.

In pochi secondi mi ritrovo distesa sul ponte con il fiatone a scrutare del tutto confusa la distesa azzurra del cielo che muta in uno roseo rossiccio.

"Tutto a posto bellezza?" domanda una voce forte e familiare alla mia destra.

Sollevo debolmente la mano balbettando cose insensate ancora sconvolta da quello che è appena accaduto, per un istante ho avuto paura di dover far visita all’aldilà.

Jimmy prende la mia mano e con la sua forza brutale, che senza fatica mi ha permesso di scampare a una dolorosa e probabilmente mortale caduta, mi aiuta a rimettermi in piedi.

JIMMY: "Avrei rinnegato l’esistenza di Dio e del diavolo stesso se non fossi tornata… Nemmeno lui sarebbe stato tanto crudele da dividervi!" commenta aspettando che torni lucida.

Riprendo fiato e poi sorrido con gratitudine a quell’uomo dalla stazza possente che mi ricorda tanto qualcuno che quando ha potuto mi ha voluto bene.

JIMMY: "Per tutte le orecchie mozzate, che hai dovuto attraversare per giungere fin qui?? Sembra che arrivi dalle viscere della foresta!" dice sempre tenendomi la mano e scrutandomi preoccupato.

IO: "Eh… I-in un certo senso è così…" rispondo vaga con il fiato corto.

Il pirata solleva interrogativo un sopracciglio che in parte si nasconde nella bandana blu stretta sulla fronte.

Avendo smesso di tremare tra l’agitazione e la paura domando comunque un poco scossa: "Dov’è Jack??"

JIMMY: "Il Capitano si trova nella sua cabina, ha dato l’ordine si salpare e si è rifugiato lì, ma… Oh ragazzina, non ho finito!!!!"

Senza nemmeno ascoltare il resto e i suoi richiami attraverso velocemente il ponte della Black Pearl per giungere all’entrata del corridoio che conduce alle cabine.

I membri della ciurma mi osservano stupiti e increduli, si solleva un mormorio diffuso che ravviva il ponte prima dominato dal silenzio della concentrazione nel proprio impiego.

Non faccio molto caso a loro, spalanco la porta senza nemmeno curarmi di richiuderla e percorro l’andito a passo svelto perché le mie gambe ormai non sono più in grado di correre.

Arrivata dinanzi alla porta della cabina del Capitano è come se vi fosse riportata sopra la scritta entrata del paradiso.

Non credo davvero ai miei occhi, sta per avverarsi il mio più grande desiderio, trovarmi qui e potergli dire senza restrizioni tutta la verità!!

La mia mente è offuscata dalla commozione mentre porto una mano alla maniglia e cerco di aprirla.

Spingo ma la serratura è chiusa a chiave, la pesante porta non dà segni di volersi spostare.

Busso più volte senza ricevere risposta, inizio seriamente a preoccuparmi… E se gli è successo qualcosa?!

Nel momento in cui sto quasi per rinunciare ad attendere e trovare un’alternativa per entrare comunque una voce cupa dall’interno della cabina dice collerica: "Non voglio vedere nessuno… non avete sentito il mio ordine!!!!"

IO: "JACK APRI LA PORTA!!!!" urlo di scongiuro.

Sento un tonfo, sussulto spaventata facendo un passo all’indietro.

Dei passi veloci e pesanti si avvicinano e dopo un rumore metallico di catena la porta si apre.

Maestoso almeno quanto la sua nave Jack Sparrow si precipita fuori dalla sua stanza con un’espressione mista tra stupita e felice.

Quando appaio alla sua vista i suoi occhi scuri opachi di un manto di tristezza si illuminano come stelle.

…Sono tornata da te e tu sei qui…

Rimaniamo a fissarci per qualche istante.

Io non so assolutamente cosa dire, è successo tutto troppo in fretta non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto di ciò che sto facendo

Emetto un largo sorriso, come non facevo da giorni perchè troppo amareggiata dall’addio che invece è stato inutile, porto le braccia al collo del Capitano ancora incredulo.

Mi abbraccia a sua volta stringendomi saldamente a se per convincere se stesso che non è un sogno.

Siamo così stretti l’uno all’altra che posso perfino sentire il suo cuore battere all’impazzata certamente più del mio.

"Si impara dai propri errori e questo decisamente non lo è…" sussurro involontariamente a voce alta per convincere me stessa che Dylan aveva ragione e ciò che sta accadendo non è sbagliato come credevo.

La sua mano affonda tra i miei capelli per accostarmi ancor di più a se.

Cerco di trattenere le lacrime ma è più forte di me e scoppio di nuovo a piangere sulla sua spalla.

JACK: "..Cosa hai fatto?" dice turbato aspettando qualche secondo ancora incredulo.

"Ti ho detto una menzogna, non ti ho raccontato la verità… Dio solo sa quanto ti ho mentito…!!" rispondo un poco confusa.

Però questa volta non c’è bisogno di riflettere sulle risposte da dare o di mentire… E’ giunto il momento di trovare il coraggio di far parlare solo il cuore!

JACK: "Si impara dai propri errori, giusto?" afferma di scherno assecondando questa mia asserzione.

Rispondo con una leggera risata soffocata dai singulti.

IO: "Non potevo credere che ti avrei lasciato… Jack non ne sarei mai capace!!" spiego frenando le lacrime e cercando di assumere un tono serio.

JACK: "Ma Jennyfer… Dylan, la tua famiglia, il tuo tempo… come farai?"

…A parte il mio fratellino non fanno più parte della mia vita…

IO: "Non mi importa, il mio futuro è qui ormai Jack… E poi ricordi? mi hai fatto una promessa… io e te dobbiamo arrivare fino ai mari della luna!!" affermo distaccandomi leggermente per guardarlo negli occhi con un’espressione divertita.

Jack sorride compiaciuto: "E il Capitan Jack Sparrow mantiene sempre la sua parola!" ribadisce fiero sfiorandomi dolcemente il viso per asciugare le mie lacrime.

I miei occhi brillano di felicità mentre mi rendo conto solo ora di quanto abbia avuto ragione il mio fratellino e di come mi sarei sentita sola, inutile e senza ragione di esistere nel futuro.

JACK: "Oddio, non sai quanto mi stai rendendo felice!" dice ancora stringendomi forte.

Mi avvicino esitante al suo orecchio e sussurro: "La verità è che io ti amo…"

L’ho detto finalmente, un pesante peso che trasportavo sulle spalle senza sapere come reprimere è stato cancellato.

JACK: "E tu credi che per me sia lo stesso?"domanda con un tono serissimo che provoca in me una fitta di inquietudine.

"…L-lo spero" rispondo titubante.

JACK: "Lo è!" conferma prima di concludere in tutto dandomi un appassionato bacio.

Credo che questo gesto valga più di mille parole.

La decisione che ho preso è stata la più difficile ma la più giusta di tutta la mia vita.

Le cose subiranno un cambiamento drastico sia per me che per mio fratello.

A lui spetta una prova molto più pesante della mia, avrei voluto essergli d’appoggio in questo momento ma anche lui ha fatto la sua scelta e sono convinta che anche per lui sia la migliore.

Perdonami Dylan se non sono sempre stata una brava sorella e ti ho deriso, preso in giro o fatto un torto inutile.

Perdonami per quando ho dubitato di te e non mi sono mai resa conto che sai avere carattere se vuoi dimostrandoti anche dolce come lo zucchero.

Perdonami se ora non ti sono più accanto e non potrò esserti di appoggio quando incontrerai delle difficoltà…

Vorrei che riuscisse a superare la mia assenza in fretta, anche se non sarà facile per entrambi.

Ti auguro tutta la felicità di questo mondo Dylan, non smettere mai di avere fiducia nei tuoi ideali e verso le altre persone.

Hai dimostrato di conoscermi più di qualsiasi altra persona e comprendere i sentimenti che rinnegavo persino a me stessa.

Grazie fratellino, grazie per aver portato la luce dove in me regnava un buio oscuro.

Ora il mio futuro mi appare del tutto chiaro!

Rimarrò qui al fianco del mio Capitano…

Per sempre!

The end

 

E siamo qui… All’atto finale Capo! ^^

Posso dirmi soddisfatta di tutto quello che abbiamo fatto, noi ci abbiamo messo tutte noi stesse e la fatica è stata premiata nonostante qualche intoppo all’inizio ma di certo non posso che non esserne più che orgogliosa! =D

Facciamo i complimentoni al Capo perché la parte finale l’ha scritta tutta lei in relatà io ci ho messo solo il mio zampino :P troppo mitica Capo!!! XD

Ringrazio tutte le persone che ci sono state vicine e ci hanno seguito con entusiasmo, grazie di cuore!!! ^^

Sia per chi ha apprezzato questa FF e chi non speriamo almeno di aver trasmesso qualcosa, almeno una piccola emozione =)

Un saluto per l’ultima volta anche a chi si è aggiunto dopo =P

Volevo rispondere a 2 domande che mi hanno fatto molto spesso:

Quando sarebbe ambientata questa FF? Bhe io la collocherei dopo ciò che si è visto nei 3 film… (anche se il terzo non è ancora uscito xò più o meno… lol)

Dopo la maledizione della prima luna sicuramente, Potc2 l’ho sto ancora valutando, comunque per ora non ne ha una precisa.

Molti mi hanno chiesto quanti anni avrebbe qui il nostro Jack dato che Jennyfer ne ha 17.

Prima di tutto Capitan Jack Sparrow è un uomo senza età! XD

E poi non potendogliene dare una precisa… problema risolto no?! :P lol

Volevo mettere qui un disegno che ha fatto la nostra Fra che io collocherei come all’incirca una scena del penultimo capitolo cioè "la punta dell’iceberg" anche se Jennyfer me la sono sempre immaginata con i capelli un po’ più corti e mori :P cmq bravisssima!!!!! XD

Image Hosted by ImageShack.us 

 

Adesso che è finito tutto… Capo mi dai il permesso di dirlo?
Ok permesso concesso =D

Ebbene sì! Siamo state zitte zitte fin ora ma… è già in lavorazione da un bel po’ di mesi il sequel di Untitled! ^^

Siamo a quota capitolo 24, abbiamo fatto la scaletta completa e ne usciranno fuori almeno una trentina :S aiuto!!

Comunque per volere del Capo non pubblicheremo nulla prima che non si del tutto finito come abbiam fatto con qst FF.

Non vorrei dare date sbagliate ma lo leggerete quest’estate e sicuramente dopo l’uscita del terzo film! ^^

Allora ci risentiremo presto! =P

Un abbraccio e un bacione grande!!!

 

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=92125