Caro Diario, Sono innamorata di Lui..

di Vedelita94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo. ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo. ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo. ***
Capitolo 4: *** 4° Capitolo. ***
Capitolo 5: *** 5° Capitolo. ***
Capitolo 6: *** 6° Capitolo. ***
Capitolo 7: *** 7° Capitolo. ***
Capitolo 8: *** 8°Capitolo. ***
Capitolo 9: *** 9°Capitolo. ***
Capitolo 10: *** 10° Capitolo. ***
Capitolo 11: *** 11° Capitolo. ***
Capitolo 12: *** 12° Capitolo. ***
Capitolo 13: *** 13°Capotolo. ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo. ***





"Caro Diario,
Damon è guarito, il sangue di Klaus ha funzionato, tutto stà ritornando al suo posto. Beh non tutto.
La zia Jenna non c'è più, Stefan per salvare la vita di suo fratello si è consegnato a Klaus, Jonh e Isobel, i miei veri genitori, hanno sacrificato la loro vita per tenermi al sicuro, lontana da Klaus.
Il risultato? Klaus era diventato un ibrido e nessuno sarebbe riuscito a fermarlo.
Ora tocca a me prendermi cura di Jeremy, prendermi tutte le responsabilità.
Tra qualche giorno è il mio 18esimo. Per gli altri è una cosa fantastica. Una data da festeggiare. Ma per me no.
E' un giorno come gli altri. Non è il mio compleanno. Non avrò una madre o un padre accanto a me. Non avrò un ragazzo che mi accompagnerà ad aprire le danze. Sarà un compleanno VUOTO.
Ora resta un'altro enigma da risolvere.. Damon..
Perchè l'avevo baciato? Ero sicura che sarebbe morto e il mio era un addio? O qualcosa di più?
Io sono sicura di amare Stefan, ma lui ora non c'è. Sono confusa.."


Una lacrima cade nella pagina dove Elena stava scrivendo nel suo diario. L'unico posto dove poteva sfogarsi. L'unico di cui si poteva fidare.
Cosa stava succedendo? Elena Gilbert confusa? Tutti contavano su di lei. Lei era la ragazza responsabile, sempre con le idee chiare. Ma questa volta qualcosa non andava.
Cosa erano lei e Damon?
Elena chiude il suo diario e lo posa nel suo cassetto. Sente il suo cellulare squillare. Quando vede chi era non riusciva a crederci.. Stefan..
Rispose subito senza aspettare.
"Stefan, Stefan??!!" Non sentiva niente.
Dopo qualche secondo sentì solo un rumore sordo. Aveva riattaccato.





Ele.

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo. ***






Stefan se ne stava in uno scantinato buio e oscuro,osservando accanto a sé i corpi dei cadaveri di cui si era nutrito in quei giorni.
Per un attimo si era pentito di quello che stava facendo, per un attimo aveva deciso di voltare pagina e andare via, allontanarsi da quella via di perdizione verso cui lo aveva condotto Klaus.
E così, aveva deciso di chiamare Elena, senza alcun motivo preciso, senza sapere cosa dire…
Aveva deciso di chiamarla poiché voleva sentire la sua voce, voleva un suo incoraggiamento…
Ma non appena aveva sentito la sua voce candida e pulita aveva cambiato idea, aveva avuto per un attimo paura che lei lo vedesse in quello stato, come un predatore affamato, col volto pieno di sangue e le zanne che gli spuntavano non appena avvertiva calore umano;
forse non sarebbe stata una buona idea quella di chiamare Elena e rivederla…forse non lo avrebbe mai perdonato per quello che aveva fatto.
Così decise di riattaccare, in quel momento solo Damon avrebbe potuto proteggerla.


Intanto Elena se ne stava nella sua stanza, con la faccia sul cuscino e il telefono in una mano.
Si chiedeva perché Stefan non le avesse risposto, dove potesse essere finito, perché fosse scappato così all’improvviso.
Non era da lui! Una cosa del genere l’avrebbe potuta fare Damon, ma non Stefan, il suo ragazzo!
Come se si fosse sentito chiamato in causa, Damon si avvicinò alla camera di Elena e bussò delicatamente, affacciandosi col volto nella stanza e intravide Elena stesa sul letto, così le disse: “Già stanca?”
Elena allora si alzò di scatto dalle coperte e guardò Damon dicendo: “No, sono preoccupata per Stefan..”
“Tranquilla!” esclamò Damon sicuro di sé “è tutto sotto controllo. Me ne sto occupando io!”
“Ma non è da lui, non l’avrebbe mai fatto…non aveva motivi! Ho paura che gli possa essere accaduto qualcosa!”
“Lo so, ma io lo avevo avvisato. Non avrebbe dovuto mangiare tutti quegli scoiattoli…ora non è abbastanza forte per difendersi!” disse Damon facendo comparire un sorriso sul volto di Elena.
“Grazie Damon per tutto quello che fai per me, per come ti stai occupando della situazione…Un anno fa non lo avrei mai pensato…” disse Elena guardandolo intensamente.
“Nessuno lo avrebbe detto, ma tutti cambiano…” continuò Damon.
“Tutti cambiano se c’è un motivo per cambiare” affermò Elena fissandolo.
“Già, e io avevo un motivo per farlo” disse Damon improvvisamente serio.
Così Elena abbassò lo sguardo, mise il diario in un cassetto e scese in cucina, seguita da Damon.





Nina.

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo. ***






Elena arriva in cucina, seguita da Damon.
Li ad aspettarli per chissà quanto tempo c'era Jeremy. Era piuttosto nervoso, si guardava intorno, lo sguardo confuso.
"Che ti prende Jeremy" gli chiese Elena con aria interrogativa.
"Io.. Io, non so.. Mi gira la testa.." Le rispose con aria assente.
Uscì dalla stanza e andò a guardarsi la televisione senza dare una spiegazione precisa al suo comportamento.
"Sarà ancora scombussolato per il suo ritorno dalla morte"sussurrò Damon a Elena.
Era così vicino a lei. Una mano sul suo fianco e l'altra attorno alle sue spalle. Un gesto di protezione. Un gesto così frequente, eppure sembrava la prima volta che lo faceva.
"Già.. Credo di si" Elena fa un passo avanti e si allontana da lui.
Damon sembrava deluso dalla sua reazione, e anche lei lo era.. "Cosa mi prende?" Pensa tra sè Elena.
Lei si dirige verso la porta del soggiorno, per controllare cosa faceva suo fratello.
Era sdraiato sul divano. Lo sguardo puntato sul televisore ma la mente altrove.
"Che hai Jeremy". Pensa tra se.
Dietro di lei sente Damon allontanarsi e andare verso la porta d'ingresso.
Elena sposta lo sguardo verso di lui e lo guarda rimanendo in silenzio.Lui di spalle indeciso se andarsene o rimanere con lei.
"Non andare" Elena dice con un filo di voce, sapendo che lui l'avrebbe sentita.
Damon si volta per guardarla, una mano sulla maniglia e l'altra in tasca.
In pochi secondi Elena se lo trova davanti a lei, lui la guarda intensamente. Lei lo guarda negli occhi, quegli occhi azzurri come il ghiaccio. Il tempo sembra non passare mai, lui la guardava e lei anche. Nessuno dei due muoveva un muscolo o parlava. Qualcosa interruppe quel momento. il telefono di Elena squillava ancora.
"Stefan!" Elena salì velocemente in camera sua seguita da Damon. Si avvicina per prendere il cellulare ma Damon fù più veloce di lui.
"Ciao Fratellino. Si può sapere che fine hai fatto?"





Ele.

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Capitolo 4
*** 4° Capitolo. ***






Stefan non si aspettava di sentire la voce di Damon.
Si era fatto coraggio per l’ennesima volta e aveva deciso di chiamare Elena, per spiegarle tutto, immaginando di sentire la sua dolce voce e immaginando il suo splendido sorriso incorniciato dai capelli castani e la sua aria sempre tranquilla. E invece sentì la voce di suo fratello, quel fratello che aveva sempre odiato, ma per il bene del quale aveva deciso di sacrificare la sua vita e seguira Klaus. Non sapeva se rispondere, se dirgli tutto, se confessargli che era stato per lui, per ottenere la sua cura che aveva seguito Klaus e aveva ripreso a nutrirsi di sangue umano, non sapeva se riattaccare come aveva già fatto, sperando che Elena lo dimenticasse una volta per tutte.
“Che dice? Damon! Che dice?” sentì in lontananza la voce di Elena e per un attimo il suo cuore si svuotò di tutta la cattiveria che aveva accumulato..
“Non dice niente” sbuffò Damon “E’ il solito codardo…”
“Passamelo!” continuò Elena strappando il telefono dalle mani di Damon.
Anche in quel semplice gesto si sfiorarono ed Elena sentì un brivido percorrerle tutta la schiena.
Non si fece però trascinare da quel vortice impuro e prese il telefono dicendo: “Stefan? Mi senti? Dimmi dove sei, ti prego! Stefan???”
“Elena…” disse una voce rauca e sottile.
“Stefan! Ma dove sei finito?” disse Elena con le lacrime agli occhi.
“Elena è tutto troppo difficile da spiegare. Sto bene, o almeno credo.”
“No che non stai bene! Lo sento, lo avverto! Dimmi dove sei così io e Damon veniamo a prenderti!” continuò Elena supplichevole, ma non sentì più nulla, solo una risata in lontananza e un tonfo. Poi la linea cadde.
Nello scantinato buio era comparso Klaus, che vedendo Stefan parlare con Elena, era scoppiato in una fragorosa risata e gli aveva spaccato il cellulare.
“Così non avrai più nostalgia di casa” aveva esclamato continuando a ridere e lo aveva trascinato a sbranare una delle tante vittime.
Sembravano un padrone assetato di sangue e il suo fedele segugio che non smetteva di obbedirgli, come accecato da un potere sovrumano.
Intanto Elena, con lo sguardo sconvolto, fissava Damon senza sapere cosa dire.
Dopo qualche istante disse: “Sono seriamente preoccupata. Ho paura che sia in pericolo. Ti prego Damon, andiamo a cercarlo, adesso.”
Damon avrebbe voluto dirle di no, avrebbe voluto guardarla negli occhi dicendole: “No, Elena, forse non dovremmo partire noi due da soli, dopo esserci baciati, forse non è il caso, dovrei andare da solo”, ma lo sguardo della ragazza era troppo intenso, troppo forte, troppo disperato per dirle di no, così le rispose: “Va bene, partiamo oggi stesso!” e aspettò in salotto che lei preparasse le sue cose.





Nina.

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Capitolo 5
*** 5° Capitolo. ***






Elena non perde tempo e sale in camera sua a preparare le sue cose. Voleva trovare Stefan e non avrebbe perduto un'altra occasione per cercarlo.
Tira fuori dall'armadio un borsone e ci butta dentro delle cianfrusaglie. Non sapeva esattamente cosa poteva servire, ma almeno sarebbe stata preparata. Mise dei vestiti, della verbena che teneva in un cassetto, una torcia, il suo diario, dei soldi e un medikit, anche se non credeva che le sarebbe servito. Prende il borsone e si precipita sotto.
Ad aspettarla nel soggiorno c'era Damon, era vicino a Jeremy, entrambi parlavano della chiamata di Stefan, si avvicina a loro e guarda prima a uno e poi all'altro.
"Sono pronta! Quando si parte?".
Damon si alza lentamente e si sistema la giacca.
"Aspetta signorina "Abbiamounamissionedacompiere" Non credi che ci serve l'aiuto della tua amica streghetta?".
Elena ci riflette un pò su. Aveva ragione, per trovare Stefan ci serviva anche l'aiuto di Bonnie per trovarlo.
"Credo che tu abbia ragione Damon" risponde Elena con aria riflessiva.
"La chiamo io, e.. Vengo con voi" si intromette Jeremy mentre si alza e va a prendere il suo cellulare.
"Cosa vuoi fare Jeremy?" Elena cerca di fermare Jeremy, ma Damon la blocca.
"Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile Elena" le ricorda sorridendo.
Jeremy intanto ritorna da loro sorridendo.
"Bonnie sarà qui tra qualche minuto, possiamo partire anche questa sera".
"Umh credo di si Jeremy" Risponde Damon.
"Cerco di rintracciare Alaric".
Damon si allontana e nella stanza restano Jeremy e Elena.
Tra loro c'è un silenzio imbarazzante. "Credo che dovremmo parlare Jeremy" Elena interruppe il silenzio.
"Di Stefan? Ele lo troveremo vedrai!"
"Non mi riferivo a questo, cos'avevi prima, sembravi molto agitato.."
"Non avevo niente Elena, sai ero "morto" e ora sono ancora vivo, mi sento un pò scombussolato tutto qui".
Elena notava che Jeremy non gli aveva detto tutta la verità ma non voleva insistere ancora. Intanto arrivò Damon.
"Ok, è tutto pronto, possiamo partire".
Elena annuisce e guarda Damon. Era arrivato il momento di partire.





Ele.

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Capitolo 6
*** 6° Capitolo. ***





Elena, Damon, Bonnie, Jeremy e Alaric erano partiti.
Grazie all’aiuto dei poteri di Bonnie erano riusciti a rintracciare Stefan, erano riusciti a scoprire dove potesse essere localizzato. Ma non era solo.
Questo aveva lasciato intuire Bonnie, pure non sapendo dire con precisione chi fosse l’altra persona pericolosa con cui si trovava Stefan. Aveva solo detto che si trattava di un potere molto forte, quasi inaccessibile.
A Damon venne subito in mente Klaus, ma gli sembrava impossibile. Suo fratello con Klaus? Il buono, bravo, dolce, gentile e mite fratellino insieme ad un ibrido millenario assetato di sangue e vendetta? Gli sembrava alquanto impossibile, così decise di non pensarci e osservò Elena.
Quella Elena così preoccupata, così ansiosa per il suo ragazzo. Lo faceva impazzire terribilmente.
La osservava da lontano e, mentre lo faceva, si accorse che Alaric lo stava fissando.
Così lo toccò per un braccio e gli disse con aria sibillina: “Che guardi?”
“Uhm.. Niente. Pensavo” rispose Damon serio, cercando di mascherare i suoi sentimenti.
“Un niente che si chiama Elena per caso?” continuò Alaric.
“Ma no!” disse Damon quasi arrabbiato di essere stato scoperto, poi continuò: “Penso a Stefan, a dove si possa essere cacciato.”
“Non c’è nulla di male se la stavi fissando…è una ragazza carina“ lo stuzzicò Alaric.
“Va’ al diavolo!” gli disse Damon tra i denti e si avvicinò ad Elena e Bonnie.
“Allora? Come procede streghetta?” disse Damon toccando Bonnie su una spalla.
Sia Elena che Jeremy furono sorpresi da tutto questo affetto nei confronti di Bonnie, ma Damon continuò con la sua finta: “Tracce del mio fratellino Micacciosempreneiguai?” disse prendendo Bonnie per un fianco e guardando di sbieco Elena per vedere la sua reazione.
In quel momento Elena abbassò lo sguardo e Damon sorrise sotto i baffi, per non mostrare la sua contentezza nell’essere riuscito nel suo intento.
Intanto Jeremy lo fissava infastidito e Bonnie, non sapendo cosa fare, gli tolse la mano dal fianco e disse: “Non distrarmi o non lo troveremo mai!” e si allontanò da lui.
Alaric intanto, vide un pub nelle vicinanze e disse: “Che ne dite se ci riposiamo un po’ tutti e andiamo a prendere qualcosa da bere? Siamo stanchi…vedo.”
Tutti acconsentirono, e così l’allegro gruppo si diresse verso il pub.





Nina.

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Capitolo 7
*** 7° Capitolo. ***




Elena, Bonnie, Jeremy e Alaric si avviavano verso il locale, mentre Damon e Elena camminavano insieme lentamente fianco a fianco. Nessuno dei due parlava.
Damon fu il primo a rompere quel silenzio "imbarazzante".
"Hai in mente qualche piano per liberare Stefan".
Non era quello che le voleva dire, non poteva dirle quello che pensava "Elena per caso ti ha dato fastidio il mio comportamento nei confronti della tua amica streghetta?".
"Umh.. Non ne ho idea" Rispose Elena un pò amareggiata.
Aveva lo sguardo perso, ra piuttosto pensierosa.
Damon vorrebbe tanto capire a cosa lei stesse pensando, ma non voleva "soggiocarla" o "leggere" nella sua mente.
"Capisco.. Agiremo al momento allora come sempre!"
Damon cercava di farla ridere, non sopportava vederla seria e pensierosa. Ma lei ancora manteneva la stessa espressione.
Damon stava per perdere il controllo. Voleva sapere a cosa pensasse. Pensava a Stefan? Al loro bacio? Pensava a Jeremy? Era frustato, voleva sapere ma non poteva farsi notare.
Entrarono al locale e raggiunsero gli altri.
"Eccovi arrivati finalmente! Credevamo che vi era successo qualcosa!" dice Alaric trattenendo una risata e guardando Damon.
"Hai già bevuto troppo Alaric? Secondo te non l'avreste saputo se ci era successo qualcosa?" rispose Damon.
Elena non protestò, si sedette invece accanto a Jeremy e Bonnie e iniziò a mangiare.
Damon andò al bancone e ordinò una bottiglia di Burbon.
Mentre aspettava lanciava alcune occhiate furtive a Elena. Apparentemente sembrava spensierata. Parlava con Bonnie e Jeremy tranquillamente. Ma lui sapeva che non era come voleva farsi notare.
Dopo qualche ninuto lo raggiunge Alaric.
"Vuoi fare il solitario oggi?" Lo stuzzicò.
"Meglio che controllo un pò in giro, potrebbe arrivare un vampiro o un licantropo o uno stregone" Si giustifica Damon. In parte era quello che stava facendo.
"Giusto amico giusto!" Alaric gli diede una pacca sulla spalla e ritornò dov'era prima insieme agli altri.
Damon lo seguì con lo sguardo quando si accorse che Elena lo stava fissando. I loro sguardi si incrociarono per alcuni secondi che sembravano un'eternità. A interrompere quel momento fu il barista che porse a Damon la bottiglia di Burbon. Lui la prese e si voltò nuovamente verso Elena. Me lei già stava parlando con Alaric.
Damon si era stancato di restare in quel locale consì ne approfitto e uscì fuori nella strada. Quella sera l'aria era piuttosto fredda. Ma per un vampiro quello era un dettagli irrilevante. Iniziò a bere il suo Burbon quando sentì uscire dal locale una persona, riuscì subito a capire chi era e fu molto sorpreso. Elena.
"Fa freschetto qui fuori Elena, ti conviene entrare"
Lei non rispose e lo raggiunse.
"Anche ti dovresti entrare, non è prudente stare qui fuori"
"Forse sono qui per controllare che tutto sia normale?"
"Forse.."
Damon notò che Elena indossava una maglia leggera e notò che stava tremando. Si tolse il giubbotto che aveva e glie lo mise tra le spalle.
"Oh, grazie.."
Damon le fece un sorriso un pò sforzato. Ancora si chiedeva a cosa pensava. Dopo qualche minuto di silenzio Elena fu la prima a parlare ma quello che disse non era quello che sperava.
"Damon pensi che riusciremmo a trovare Stefan?"
Damon non sapeva che rispondere. Non voleva mentirle, ma sapeva che non era facile trovarlo. Lui era chissà dove con qualcun'altro che possedeva il potere.
"Lo troveremo Elena, è una promessa"
E lui l'avrebbe mantenuta.





Ele.

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Capitolo 8
*** 8°Capitolo. ***





Così Damon riaccompagnò Elena nel pub, accompagnandola per le spalle.
Elena lo guardò, chiedendosi perché continuasse a non ribellarsi a tutte queste sue gentilezze.. Perché le faceva forse piacere che Damon si prendesse cura di lei ora che Stefan sembrava scomparso?
Così osservò Damon che le toccava le spalle accompagnandola dentro e gli sorrise; quello, improvvisamente imbarazzato, le sorrise indifferentemente e abbassò lo sguardo. Temeva che Alaric o gli altri potessero capire cosa provasse per lei, per la ragazza di suo fratello, per quella ragazza identica a Katherine ma così diversa da lei, così pura, così bisognosa di protezione, così.. Unica.
La amava, non poteva farci niente, ma sapeva che era sbagliato, così tolse le mani dalle sue spalle ed entrò dentro con lei.
Poco distante da lì, Stefan se ne stava in un antro buio, ripensando ancora alla voce di Elena e a quello che gli aveva detto.
Gli mancava, gli mancava tutto di lei e non sapeva come fare a sfuggire alle grinfie di Klaus, nonostante dentro di sé una vocina gli continuasse a ripetere che quella che gli aveva mostrato Klaus era la sua vera natura di vampiro e che non poteva assolutamente rinnegarla, mai avrebbe potuto farlo.
Improvvisamente la porta si aprì e comparve Klaus, con la sua solita aria arrogante e presuntuosa, che gli disse: “Allora, hai fame?”
“Io..io voglio rivedere Elena” disse Stefan tutto d’un fiato.
“Cosaaa?” urlò Klaus sogghignando.
“Hai capito bene, voglio andare via di qui e rivedere Elena”
“E credi che lei ti vorrà ancora quando saprà cosa hai fatto?” disse Klaus ridendo a crepapelle.
“Lei mi ama e capirà” continuò Stefan.
Klaus continuò a ridere e aprì meglio la porta dell’antro, da dietro le sue spalle comparve una ragazza bionda, con gli occhi spalancati. Sembrava spaventata, terrorizzata. Nei suoi occhi si leggeva la paura di morire. Klaus la sbattè ai piedi di Stefan e disse: “Vedremo. Quando sarai pronto potrai vederla.”
“Pronto a cosa?” urlò Stefan, ma Klaus era già uscito e gli aveva lasciato la ragazza ansimante ai suoi piedi.
Così Stefan la osservò attentamente, gli occhi diventarono rosso sangue e si riempirono di venature rossastre, gli spuntarono i canini e si avventò su quella povera creatura indifesa, tanto simile forse alla “sua” Elena, e la graffiò, le si buttò addosso con i suoi canini disanguandola, uccidendola, facendola morire come una bestia.





Nina.

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Capitolo 9
*** 9°Capitolo. ***


La mattina seguente Elena si alzò molto presto. Era già pronta da più di un'ora e aspettava fuori vicino alla macchina di Damon gli altri. Non voleva perdere altro tempo, voleva trovare Stefan e non si sarebbe arresa fin quando non l'avrebbe trovato.
Dopo qualche minuto la raggiunse Alaric.
"Già pronta a partire eh?! Non credi di essere troppo frettolosa?"
" Stamattina mi sono svegliata presto.. " Elena non diede una vera e propria risposta. La verità era troppo evidente. Voleva trovarlo. Arrivarono anche Jeremy, Bonnie e dopo alcuni minuti anche Damon.
Elena era infuriata. Perchè ci aveva messo così tanto? "Buongiorno Signorina abbiamo unamissionedaportareatermine!" Disse Damon con il suo fare scherzoso.
" Dov'eri finito?" Lo rimproverò Elena. Forse l'aveva sentita svegliarsi presto e voleva rimandare la partenza.
" Ero.. Affamato.. " Damon si giustifico.
In effetti Damon non aveva toccato "cibo" da quando erano partiti..
Elena si rese conto di aver esagerato.. " Oh.. Si giusto.. " Rispose imbarazzata.
" Pronti a partire?! " Damon non si soffermò più di tanto alla conversazione di poco fa.
" Aspetta un momento.. " Intervenne Jeremy che stava indicando Bonnie. Tutti si voltarono a guardarla.
Era entrata in una specie di trance. Forse aveva un contatto con Stefan. Forse era riuscita a trovarlo. Dopo qualche secondo Bonnie riprese conoscenza.
" Cos'hai visto?" Chiese Elena impaziente.
" Non è molto lontano da qui.." rispose Bonnie mentre guardava Damon. Lui annuì. Sapeva qualcosa riguardo a Stefan e non le aveva detto niente?
" Dove si trova?"
" Calma calma! Ci fermeremo qui per alcuni giorni. Vado a perlustrare la zona.. E Bonnie viene con me." Damon si allontanò e Bonnie lo seguì.
" Cosa?! Io vengo con voi!" Ma Alaric la bloccò prima che potesse fare un'altro passo.
" Elena, Klaus sa che sei morta. Meglio non rischiare" Rispose Alaric.
Elena resta ferma mentre guarda Damon e Bonnie allontanarsi. Alaric aveva ragione. Però in quel momento lei si sentiva inutile. Cos'avrebbe fatto ora?
Jeremy guardava vicino alla macchina di Damon un punto fisso. Sembrava sconvolto. Ma per quale motivo? Non sopportava vedere Damon e Bonnie insieme? Se quello era il motivo, lo capiva benissimo..
Neanche a lei andava a genio.





Ele.

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Capitolo 10
*** 10° Capitolo. ***


Damon e Bonnie si avviarono alla ricerca di Stefan e intanto Elena se ne stava col broncio insieme a Jeremy ed Alaric. Non sapeva davvero che fare, avrebbe voluto raggiungere quei due e continuare con loro la ricerca, ma non poteva!
Perchè tutti la trattavano come una bambina? Solo perchè non era una lupa, una vampira o una strega tutti la trattavano come una bambina indifesa e delicata, primo tra tutti Damon.
Non poteva più sopportare quella situazione, rivoleva Stefan, voleva che tutto tornasse come prima. Voleva che Stefan le facesse ricordare il loro amore, perchè se ne stava pian piano dimenticando e stava pensando troppo a Damon, a quello che faceva, a quello che le diceva.
Diamine! Era il fratello del suo ragazzo, non doveva farle quell'effetto, non doveva! Così si sedette imbronciata in auto imbronciata mentre Jeremy, anche lui un po' geloso di Bonnie, discuteva con Alaric sul perchè Damon e Bonnie fossero andati da soli alla ricerca di Stefan.
Intanto Bonnie e Damon camminanvano spediti; in pratica Bonnie guidava Damon verso Stefan in base alle sue sensazioni e lo condusse ad uno spazio vuoto. Poi si fermò.
"E allora? Io non vedo nessuno!" disse Damon scocciato.
"Devono essere qui, li sento."
"Bè io no, non è che i tuoi incantesimi sono fasulli, streghetta?"
Bonnie guardò male Damon, poi chiuse gli occhi e disse:
"Sono intorno a noi, ci stanno scrutando!" e Damon scoppiò a ridere dicendo: "Ma fammi il piacere! Adesso vedi che il mio fratellino se be viene a due passi da me e mi fa il solletico!" e continuava a ridere, quando improvvisamente sembrò quasi che qualcuno lo avesse trafitto dritto nel cuore.
Damon si accasciò a terra e Bonnie, dopo aver avvertito uno spostamento di aria si precipitò da Damon dicendogli: "Damon, come stai? Tutto bene? Sono loro, dobbiamo scappare!".
Ma Damon si rialzò e disse: "Io non vado da nessuna parte" e poi urlò al vento: "Fratellino dove sei? Fatti avanti?Dove hai imparato questi giochetti da quattro soldi? Gli scoiattoli ti aiutano anche in questo?" e rise sarcastico.
Una folata di vento lo travolse, poi lo buttò a terra e di fronte a lui comparve Stefan, che con gli occhi iniettati di sangue gli disse: "Non mi nutro più di scoiattoli, adesso. Sono più forte di te."
Damon si rialzò e rispose: "Vedo che il tuo nuovo amichetto Klaus ti ha insegnato le buone maniere, fratellino. Ma ad Elena non farà piacere saperlo" continuò Damon serio.
"Io non appartengo più a voi" disse Stefan "Non era quello che volevi Damon? Non volevi che capissi cosa mi perdevo e ti lasciassi con la mia ragazza perchè la ami? Non sei contento, hai ottenuto tutto quello che desideravi" disse Stefan strafottente.
Bonnie osservava tutto sconvolta, poi disse a Damon: "Dobbiamo andare, presto arriverà Klaus e potrebbe farci del male!"
"Vai vai pure dalla tua Elena" disse ancora Stefan, così Damon digrignò i canini, prese Stefan per il collo e gli disse: "Non finisce qui! Non puoi rinnegare tutto, non puoi farla soffrire, non te lo permetterò!" e scappò via insieme a Bonnie.





Ele.

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Capitolo 11
*** 11° Capitolo. ***


Elena era dentro il motel dove avevano alloggiato la sera prima. Damon e Bonnie ancora non erano tornati e lei si stava preoccupando.
Sarà successo qualcosa? Avranno trovato Stefan? Qualcuno li avrà fatto del male? Avranno incontrato qualche altro vampiro più forte di Damon?
Elena non sapeva che fare, si sentiva inutile. Voleva sapere che tutti stessero bene. Un rumore dentro la stanza interruppe i suoi pensieri. Si voltò e vide Damon.
"Eccoti finalmente!" Si avvicino e lo abbracciò. Lui non si aspettava una reazione simile. Elena si sentì in imbarazzo e si allontanò da lui.
" Umh si sono qui.. E Stefan non è con me"
" Non l'hai trovato?" Elena rimase delusa. Ci sperava così tanto, sperava che questa era la volta decisiva..
" Ma come?! "
Damon non sembrava volerle dare una risposta una spiegazione.
"Damon mi vuoi dire cos'è successo?!" Damon la guardava. Stava trattenendo la rabbia.
"DAMON MI VUOI SPIEGHI COS'E' SUCCESSO?!"
"ELENA STEFAN NON TORNERA'!! Non è più come prima!! E' un'assassino che non pensa alle sue azioni, lo vuoi capire??"
Damon si avvicinò a lei, quasi ringhiandole contro. Elena fece un passo indietro, ma si accorse che era troppo vicina al muro.
"Stefan non è più come prima, e se torna potrà.. farti del male.. Eh io non posso permetterlo!" Damon la guardò e con una mano sfiorò il suo viso.
Steva cercando di calmarsi.
Rimasero in silenzio per qualche secondo poi lui si allontanò.
"Prepara le tue cose, torniamo a casa. Hai un compleanno da festeggiare" Poi Damon scomparve.
Dopo tutto quello che avevano passato, tutte quelle ricerche, erano quasi arrivati a Stefan e ora avevano raggiunto un vicolo cieco.
Aveva perso davvero Stefan per sempre?
Elena non riusciva ad accettarlo. Doveva dar retta a Damon? Lasciarlo andare e voltare pagina? Andò a sedersi sul letto e prese il suo diario. Iniziò a sfogliare qualche pagina e a rileggere quello che aveva scritto tempo fa:

"Caro diario, non potevo sbagliare di più. Credevo di poter sorridere ed andare avanti, fingendo che andasse tutto bene.
Avevo un piano. Volevo cambiare ciò che ero, creare una vita e una persona, una persona senza passato, senza dolore. Una persona VIVA.
Ma non è così facile, i brutti ricordi sono sempre lì. Ti seguono, non puoi sfuggirgli, per quanto tu lo voglia.
Puoi soltanto prepararti per il bene, così quando arriverà, lo accoglierai perchè ti serve. A me serve..


Quelle parole risuonavano nella testa di Elena.
"I brutti ricordi sono sempre lì".
E il ricordo di Stefan "drogato" di sangue umano la faceva star male. Il ricordo di loro due insieme, del loro primo incontro, del loro primo bacio, di tutte quelle volte che lui c'era sempre per lei. Tutto riaffiorò in un minuto. E ora era davvero tutto finito?





Ele.

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Capitolo 12
*** 12° Capitolo. ***


Era passata una settimana e il compleanno di Elena era magicamente arrivato.
La ragazza si alzò quella mattina sperando di ritrovare Stefan accanto a lei, con una rosa rossa e la colazione a letto. E invece trovò Damon che con una tazza di caffè caldo e una margherita le dava il buongiorno, col suo solito sorriso sornione: “Buongiorno ragazza maggiorenne!” le disse mettendole una margherita tra i capelli.
Elena era stupita da tutta questa gentilezza e, imbarazzata, abbassò lo sguardo e disse: “Damon…! Grazie…”
“So che avresti preferito mio fratello, ma devi accontentarti di me!” rispose subito Damon dirigendosi verso la finestra.
Elena capì di essere stata colta nel segno e lo raggiunse abbracciandogli le spalle. “Mi manca, non sai quanto…Avrei voluto festeggiare anche con lui…” disse Elena, che non riusciva ancora a dimenticare Stefan.
Così Damon, forse infastidito, scosse le spalle e disse freddamente: “Preparati o farai tardi a scuola…”
“Da quando in qua mi fai da padre, zio e fratello maggiore?” continuò allora Elena. “Da quando sono il sostituto di Stefan” rispose Damon lanciandole un’occhiata di fuoco.
“Tu non sei proprio il sostituto di nessuno! Tu sei tu e lui è lui!” disse Elena quasi urlando.
“Sì, ma se ci fosse stato lui tu non mi avresti mai guardato come stai facendo adesso…” disse allora Damon ed Elena, subito, arrossì e abbassò lo sguardo.
“Damon vuoi litigare anche il giorno del mio compleanno? Dovrebbe essere il giorno più bello della mia vita…” stava continuando Elena, ma Damon la interruppe e disse: “Lasciami indovinare…stavi per dire: Ma non lo sarà perché il mio ragazzo se ne sta andando in giro con un ibrido originario per il mondo a uccidere gente?”
Elena lo guardò furiosa, poi seria disse: “Devo cambiarmi. Potresti andare via? Grazie!”
“Come vuoi. Per stamattina credo di aver già fatto abbastanza. Il ruolo di tutore lo lascio ad Alaric!” rispose Damon ed uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Avrebbe voluto rendere quel giorno speciale per Elena, ed invece aveva rovinato come al solito tutto!
Aveva detto le parole sbagliate al momento sbagliato, si era lasciato trasportare dall’istinto!
Avrebbe voluto stringerla e portarla al mare, avrebbe voluto guardarla negli occhi e dirle quanto la amasse e quanto avrebbe fatto per lei pur di non perderla…e invece si era solo fatto odiare, come al solito.





Nina.

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Capitolo 13
*** 13°Capotolo. ***


Elena finì di vestirsi, prese la sua borsa e scese sotto.
Una normale ragazza avrebbe avuto un risveglio migliore. I propri genitori che l'aspettavano di sotto, il proprio ragazzo che l'aspettava fuori con la macchina, le proprie amiche che le avrebbero preparato una festa a sorpresa.
Ma la vita di Elena non è come quella di tutti gli altri, nella vita degli altri non vi fanno parte fidanzati vampiri, amiche streghe, ibridi che le danno la caccia, licantropi che ogni luna piena si trasformano pronti a uccidere te o la persona che ami, non ci sono doppelganger che vogliono vederti morta.
Ma quella era la vita di Elena e ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Quando scese in cucina vide Alaric in cucina.
''Buongiorno Elena'' dice mentre era occupato a preparare la colazione.
''Buongiorno'' Elena ripensava a quello che gli aveva detto Damon quella mattina ''Se mio fratello non c'era tu non mi avresti mai guardato come mi guardi ora'' .
Quelle parole le rimbombavano in testa. Forse era vero. Da quando Stefan non c'era aveva passato molto tempo con Damon, forse fin troppo.
Lui la faceva stare bene, con lui era se stessa..
E lei ne aveva approfittato di lui. Sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, anche uccidere perfino essere ucciso. Non si meritava tutto questo.
''Oggi è il mio giorno, e ripagherò tutto'' pensò tra se Elena.
''Scusami Alaric devo scappare, ci vediamo a scuola''
Alaric era confuso ma la lasciò andare ''Emh ok.. Ah auguri! '' le sorrise.
Elena ricambiò il sorriso e uscì di casa.
Quel giorno non doveva pensare a come salvare Stefan, non doveva pensare che in giro c'é un ibrido che la vuole morta.
Quel giorno avrebbe pensato a se stessa come mesi fa, quando ancora non sapeva di essere coinvolta in quel mondo che ancora non conosceva. Lo doveva fare per lei, e sopratutto per Damon.


Dopo essere uscito dalla stanza di Elena, Damon era corso via per i boschi. Era furioso con se stesso.
Quel giorno non doveva fare il beffardo, il sarcastico e lo stronzo. Quel giorno era speciale. Elena compiva 18 anni e lui invece di renderla felice faceva tutto il contrario.
Mentre correva immerso nei suoi pensieri si schiantò contro un albero rompendolo e alcune schegge di legno trafissero la sua mano. “Dannazione!” Ringhiò.
Si sfilò le schegge e in pochi secondi le piccole ferite si rimarginarono. Smise di correre e si sedette sull’albero che aveva fatto cadere.
Nuovamente i pensieri di pochi minuti fa tornarono a frullargli in testa. Il viso di Elena, i suoi occhi. Tutto di lei gli dava alla testa. Vorrebbe farla felice, in quel giorno in particolare. Ma cosa poteva fare per lei?
Capì subito il regalo che poteva fare per lei. Non si trattava di un regalo qualunque, non gli avrebbe portato Stefan, non avrebbe ucciso Klaus, non ancora almeno.
Si alzò dal tronco e con un sorriso dipinto sulle labbra iniziò a correre verso il pensionato. Ora serviva organizzare una festa.


Arrivò a scuola, nel cortile non vidi ne Bonnie ne Caroline.
“Saranno già dentro?” Pensò tra se.
Andò verso l’entrata dell’edificio, immergendosi nella folla di studenti.
Probabilmente nessuno sapeva che compiva gli anni, oppure fingevano di non sapere o di non ricordarsi. Quando entrò in classe davanti a lei vide Alaric.
“Come aveva fatto ad arrivare prima di me?"
Quando entrò in classe Jeremy, Matt, Bonnie, Tyler e Caroline erano lì con uno striscione in mano con scritto su “Buon Compleanno Elena”. Tutte iniziarono a canticchiare “Heppy B-Day to you..” perfino Alaric.
Elena li guardava ridendo incredula. Ma tra di loro mancava una persona. Una che avrebbe voluto lì con il suo sorrisetto ironico ad aspettarla, magari appoggiata a un muro in disparte come al suo solito fare.
Dov’era finito Damon?





Ele.

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