Titolo:
La
vendetta è un Piatto che va Servito Freddo (Part.2)
Autore: Harmony89
Fandom: Robin Hood
BBC
Personaggi: Lady Marian
Fitzwalter, Isabella di Gisborne.
Situazione:
Marian
e Isabella si scambiano di corpo,
ma questa volta Djaq è innocente.
Rating: Verde
Contesto: Terza Stagione
Disclaimer:
Nessuno
dei personaggi citati e presi
dalla serie TV mi appartengono. Sono di proprietà di Dominic
Minghella, Foz
Allan e di tutti coloro aventi diritto. La storia non è
scritta a scopi di
lucro.
La
vendetta e‛
un piatto che va servito freddo
(Part.2)
Erano
ore, ormai, che Archer
veniva torturato senza pietà. Isabella si stava sadicamente
accanendo su di
lui. Marian non riusciva a staccare gli occhi da
quell’orribile spettacolo. Il
busto del ragazzo era coperto di ferite inflitte solo per il
divertimento della
sorella di Gisborne. Avvertì un rumore metallico provenire
da una delle
finestrelle della segreta. Prima di riuscire a capire da dove venisse,
del fumo
nero riempì le celle e la zona in cui era legato Archer. Un
dolore lancinante
la fece piegare in avanti. L’ultimo ricordo era il volto di
Isabella sfigurato
dal dolore.
***
Quando
si svegliò si trovò
stranamente fuori dalla cella. Si guardò intorno
finché non notò qualcosa che
la lasciò senza fiato. Lei era dietro le sbarre, o almeno,
un’altra Marian lo
era. Si tastò ma qualcosa non era come sempre. Si
guardò come meglio poteva ma
riconobbe l’abito che aveva indosso, inoltre i suoi capelli
erano più scuri e
lunghi. Era Isabella! No, non poteva essere! Non poteva davvero essere
Isabella! Si guardò intorno cercando i suoi amici. Archer
era privo di sensi e
ancora legato. Si avvicinò per liberarlo ma il ragazzo si
destò di colpo
cercando di allontanarla.
«Sh!
Archer sono io, Marian!»
Il
ragazzo rise divertito. «Davvero
pensi che possa credere a una stupidaggine simile? Ne ho prese tante ma
so
ancora distinguere gli amici dai nemici!»
Marian
si bloccò e portò le
braccia sui fianchi indispettita. «Non sto scherzando! Potrei
raccontarti
qualcosa che so solo io. Ad esempio dello schiaffo che hai ricevuto da
quella Claire
a Locksley e che mi hai tanto pregato di tenermi per me…
Potrei raccontarlo…»
«No,
no! Ti credo!» La scrutò
dalla testa ai piedi. «Ma che cosa ti è
successo?»
Lei
alzò le spalle, poi riprese
a slegarlo. «Non ne ho idea! Mi sono svegliata e mi sono
ritrovata nel corpo di
Isabella.»
Indicò
il corpo nella cella.
«Quindi cosa facciamo?»
«Leghiamola
e portiamola con
noi. Qualcuno troverà il modo per sistemare le cose. O
almeno spero.» Mentre
Archer legava il corpo di Marian, quest’ultima
andò a liberare Much ancora
addormentato. Un gridolino spaventato uscì dalla sua bocca
quando la vide.
Probabilmente pensava fosse arrivato il suo turno per le torture.
«Tranquillo
Much! È Marian.» L’uomo
la guardò sorpreso poi come a controllare che fosse vero,
allungò una mano per
toccarle il braccio. Al contatto sembrò quasi scottarsi.
«Ma
se tu sei qui, chi è lei?»
«Penso
che ci sia Isabella nel
mio corpo.» Lo aiutò a alzarsi e poi con sicurezza
li guidò verso l’uscita
delle prigioni.
«Cos’hai
in mente?» Si voltò
verso Archer e gli sorrise.
«Ricorda
che adesso sono
Isabella. Basterà che io finga di essere lei e usciremo
senza nessun problema.»
Appena usciti dalle segrete si trovarono di fronte al primo gruppo di
soldati.
«Sceriffo.»
Si inchinarono
davanti al loro capo. Marian assunse l’aria più
autoritaria e austera di cui
era capace. «Dove state portando i prigionieri?»
«Ho
bisogno di loro per mettere
in atto il mio piano. Lasciatemi passare.»
«Ma
è pericoloso per voi andare
da sola.» Fece la risata più finta del suo
repertorio.
«Con
degl’incompetenti come voi
sono più al sicuro da sola! E ora lasciatemi
passare!» Le guardie intimorite,
si spostarono.
[Sherwood Forest]
Stavano
per giungere al
nascondiglio quando qualcuno la bloccò.
«Dove
credi di andare?» Si
voltò e si trovò davanti Robin che la guardava.
Lanciò uno sguardo al corpo di
Marian preoccupato. Le venne da sorridere ma cercò di
concentrarsi su ciò che
avrebbe dovuto dire per convincerlo.
«Robin
non è come sembra!»
«A
no? A me sembra che tu sia
qui, quando non dovresti uscire dal castello. Ci sono i fuori legge
nella
foresta. Devi stare attenta.»
«Davvero
divertente!» Si
avvicinò all’uomo che la guardò
spavaldo. «Robin, sono Marian.»
Lui
sbuffò «Si, certo!»
«Robin,
ascoltala. Ha detto la
verità» Archer si era intromesso nella loro
discussione.
«A
davvero? Dimostralo!»
Incrociò le braccia con aria di sfida com’era
solito fare. Marian fece per parlare
ma Guy arrivò come una furia pronto a colpirla.
«Maledetta!»
L’uomo sguainò la
spada. La portò alla gola della donna bloccandola.
«Guy
fermo! È Marian!» Archer
cercò di bloccare il fratello ma era troppo tardi. Gisborne
aveva portato a
termine il suo attacco ferendola a un fianco. Si accasciò a
terra prima di
perdere i sensi.
***
La
prima cosa che vide, al suo
risveglio, fu l’accampamento dei fuorilegge. Si
tastò convulsamente e tentò di
alzarsi ma qualcuno la bloccò con gentilezza.
«Ferma.
Potrebbe ancora girarti
la testa.» Robin le sorrise.
«Sono
tornata in me? Sono di
nuovo io?» L’uomo la guardò confuso.
Marian con qualche sforzo riuscì a
osservarsi. Notando che tutto era tornato alla normalità,
tirò un sospiro di
sollievo. Nel frattempo Robin aveva assistito a tutta la scena con uno
sguardo
stupito. Le rivolse una tacita domanda. «Ero Isabella!
Ricordi? Ero diventata
lei! Solo così siamo riusciti a
scappare…»
La
interruppe. «Marian. Noi siamo
venuti a salvarvi! Eri svenuta e ti ho dovuto portare in braccio fino a
qui!»
Lo guardò confusa.
«No!
Non è vero! Archer! Lui potrà
dire come sono andate le cose.» In quel momento apparve Guy
incuriosito dalle
strane parole pronunciate dalla donna. Lei, per tutta risposta, gli
rivolse uno
sguardo d’accusa. «Tu mi hai colpita!»
«Non
ti ho colpita!» Sembrava
sorpreso da quelle accuse. Non capiva perché nessuno
sembrasse crederle.
Finalmente arrivò Archer. Il ragazzo appoggiò la
versione degl’altri. Li guardò
più confusa che mai finché non si intromise Tuck.
«Può
essere stato un effetto
del fumo.» Tutti si voltarono verso di lui. «Marian
ne ha respirato molto, per
quello è rimasta priva di sensi per tutto questo tempo.
Può essere che provochi
strani sogni.» L’uomo si voltò verso di
lei. «L’ultima persona che hai visto è
stata Isabella?» Lei annuì solamente.
«La mente di Marian deve aver creato
questa situazione dal suo desiderio di salvarsi assieme
agl’altri.» Lei rimase
a bocca aperta. Non avrebbe mai immaginato fosse solo un sogno.
«Beh,
l’importante è che tutto
sia finito nei migliori dei modi.» Robin sorrise a tutti.
Marian guardò i suoi
compagni ancora confusa. Che fosse entrata davvero nel corpo di
Isabella,
oppure no, il piano della sua nemica era andato in fumo. Questo era
quello che
contava. Ce l’avevano fatta. Un’altra volta.
***
Ecco
qui la seconda parte!!!
Per questo prompt ho pensato che per non finire nell’AU
l’unica soluzione fosse
quella di rendere tutto un sogno! Ecco quindi quello che ha partorito
la mia
mente…
Spero
possa essere di vostro
gradimento!!! ^^
Al
prossimo capitolo!!! =)
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