Cioccolata, dolce vittoria.

di Lully_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solamente un po di zucchero. ***
Capitolo 2: *** La decisione migliore. ***



Capitolo 1
*** Solamente un po di zucchero. ***


Ragazzi ho scritto questa mini-fanfiction in un’oretta!
L’idea è stata improvvisa! Spero che non ci siano errori grammaticali, l’ho letta due volte, ma forse non me ne sono resa conto, nel caso in cui ci fossero vi chiedo scusa.
Come già detto saranno solamente due capitoli.
Per quanti riguarda le altre due mie fanfiction presto arriveranno i capitoli!
P.s. Ne ho in mente un’altra! ^_^” ma non la pubblicherò fino a quando non avrò finito almeno una delle mie fanfiction in corso!
Buona lettura. Siete le migliori! Grazie di cuore <3
Lully.
 


 Solamente un po di zucchero!





Oggi è il nostro primo anniversario!
Davide ed io siamo vicini di casa, da sei anni.
Ogni volta ci salutavamo e scambiavamo sorrisi, ma entrambi troppo timidi per andare oltre.
Mi ricordo come se fosse ieri, quando avevo le mani sudate e fredde, il cuore a mille, perché mi serviva dello zucchero...
...
Quella sera era venuta a cena la mia migliore amica, Lucia, avevamo ordinato le pizze, non ci vedevamo da mesi e finalmente eravamo riuscite a vederci.
“Lucy vuoi il caffè?” le chiesi una volta finito di sparecchiare.
“Si, magari grazie Fede!” andai in cucina e misi la macchinetta del caffè sul fuoco, presi due tazzine e lo zucchero...dov’è lo zucchero?
“Ehm, ti piace anche amaro vero?! Ho finito lo zucchero!” mi guardò con un’espressione che avrei riconosciuto tra mille, traduzione?  Si salvi chi può guai in vista, per non dire imminente figura di mxxxa in arrivo.
“Ti manca lo zucchero è?! Perché non lo vai a chiedere al ‘vicino carino’?” non so perché gli diede quel soprannome, ma da sempre Davide era il ‘vicino carino’.
“No! Lucia scordatelo!”
“Perché?”
“Perché mi vergogno, e non voglio disturbare!”
“Federica, sono le nove e mezza!”
“Non mi interessa...e-e poi possono avere ospiti a cena!”
“Ok va bene...” menomale pericolo scampato...
“Vorrà dire che ci andrò da sola!” ecco appunto!
“Lucia nella maniera più assoluta no! Leggi il labiale N-O!”
“Sei per caso gelosa?” povero Freddy -il suo ultimo neurone rimasto in vita- si è suicidato per solitudine, del resto dovevo aspettarmelo, prima o poi questo momento sarebbe arrivato.
“Non sono gelosa, ma di certo non ti ci mando da sola, ti conosco e potresti combinare qualche guaio irreparabile!”
...
Alla fine, non so come, mi convinse a chiedergli dello zucchero, armata di tazzina e tanta, tantissima, infinita pazienza, uscii sul pianerottolo, insieme a quella pazza.
E poi fu storia, come una scema iniziai a fare le prove delle battute che avrei dovuto recitare, tutto questo davanti la sua porta.
“Lo sai che sembri una scema vero?!” Se è vero che gli sguardi possono uccidere, in quel giorno sarebbe morta seduta stante.
“O-ok scusa, certo che fai paura!”
Feci un respiro profondo e suonai... passò un secondo circa e...
“ Bene non ci sono andiamo!”
“Dove pensi di andare?”  mi bloccò tirandomi dalla maglietta, in quel momento l’avrei strozzata alla Homer Simpson, ma grazie allo scatto della serratura si salvo la vita - infatti da drago sputa fuco mi trasformai in un tenero coniglietto -
“Buona sera! Mi scusi il disturbo, ma volevamo farci un caffè e ci siamo accorte di aver finto lo zucchero,  non è che potrebbe prestarcene un pochino?!”
“Si certo entrate!” mi sorrise calorosamente, sicuramente era al corrente dell’infatuazione che avevo nei confronti del figlio e viceversa.
Entrammo, ci fece strada fino alla cucina e al mio occhio non sfuggì il fatto, che il resto la casa era completamente buia, non ci volevo credere, tutta questa fatica per vedere lui, e lui non c’era, no ma dico dove doveva andare di mercoledì sera?
“Ecco qua!” disse il padre una volta riempita la tazzina.
“La ringrazio e ci scusi ancora per il disturbo!”
“Tranquilla nessun disturbo, bhe buon proseguimento di serata!”
“Grazie anche a lei!”
Rientrammo in casa e la mia ira esplose, le prove che come una stupida avevo fatto, l’ansia di dire una castroneria, il cuore a mille le gambe che mi tremavano e tutto questo? Per NIENTE!
“Fede, ti manca poco, che ti esce il fumo dalle orecchie!”
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, niente e nessuno l’avrebbe salvata dalla mia ira!
“O-ok calmati e respira!” stava funzionando, peccato che dopo qualche secondo sparò una delle sue sxxxxxxxe.
 “Bhe guarda la cosa positiva...abbiamo lo zucchero!”
“Giuro che questa volta ti uccido!”
...
Dopo quella sera  continuammo ad incontrarci, era veramente bellissimo, biondo-ramati occhi azzurri, sembravano una pozza d’oceano dove porci annegare. Peccato che non mi ci potevo soffermare più di tanto.
“C-ciao Federica!”
“S-si...c-c’è ciao Davide!” che figura di mxxxa.
“Tutte bene?”
“Si! Te?”
“Bene, ehm ringrazia ancora tuo padre per lo zucchero!”
“Oh si me l’ha detto! Tranquilla nessun problema...bhe ciao!”
“Ciao!” wow era stata la nostra conversazione più lunga, bhe non era difficile, visto che normalmente le nostre conversazioni erano a monosillabi.
 
Il giorno dopo andai a fare la spesa e non so perché comprai una mega tavoletta di cioccolato al latte ‘Novi’, forse dovevo annegare la mia depressione, per non parlare della frustrazione, con la cioccolata, d'altronde si sa la cioccolata aiuta contro la depressione!
Ma in realtà mi è venuto in mente Davide...possibile che doveva mettermi ansia il solo pensarlo?
Così mi ritrovai nel salotto di casa mia seduta al tavolo da pranzo dove vi era la mega confezione di cioccolato... ma perché l’ho comprato, come diavolo glie lo porto, con che scusa?
Accidenti e ora?
...




 

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Capitolo 2
*** La decisione migliore. ***


Ed ecco il secondo ed ultimo capitolo!
Ringrazio tutte coloro che mi hanno seguita!
Se volete lasciate un commento ne sarei felice! ^___^
P.s. Un chiarimento sulla tavoletta di cioccolata, non è quella piccolina, che normalmente si vedono,ma è luga 60cm, larga 30cm! Non so se esiste veramente, ma me la sono immaginata! ^^"
Lully



La decisione migliore.


Erano tre quarti d’ora che fissavo la tavoletta di cioccolata, speravo con tutta me stessa, che si alzasse in volo, suonasse alla porta di Davide dicendo “E’ per ringraziarvi della cortesia dell’altra sera! Federica!”
Ma il mio cervello si rese immediatamente conto che era alquanto impossibile.
- Era quasi ora di pranzo quindi c’era una buona possibilità di trovarlo a casa-.
“O mio dio! Cosa faccio? Che gli dico? Se mi apre lui, diventerò rossa come un semaforo! Accidentaccio...posso lasciargliela davanti la porta con un bigliettino?
 Nha troppo fredda e distaccata! Andiamo Fede sei grande cosa ti costa, non ci vuole una laurea...o mio dio, o mio dio, sto parlando da sola, brutto segno, bruttissimo segno, pessimo segno! Okey respira...”
Quando fui sufficientemente lucida per ragionare, rimisi in moto il mio cervello!
Dopo un periodo quasi infinito, presi la mia decisione...
...
“Okey fai un respiro profondo... per sicurezza fanne un altro...stai calma, in fondo non morde mica! E non pensare a quello che devi dire, verrà tutto spontaneo!”
Non facevo altro che ripetermi la stessa frase, ma dovevo darmi una mossa, non potevo rimanere la tutta la giornata...“oddio... a-aspetta e se mi apre il fratello cxxxo! Questo non lo avevo calcolato, accidenti...ora basta Federica ce la puoi fare!”
E il mio cervello in automatico inviò l’impulso al dito di alzarsi e suonare il campanello, bene non ero nemmeno in grado di controllare il mio corpo, perfetto!
“Buona giorno!” era il padre, giuro che se non ci fosse stato nemmeno quella volta  gli avrei rotto la tavoletta di cioccolata in testa.
“Vieni entra pure!” tum-tum...tum-tum...tum-tum “ Federica se vuoi evitare che il tuo cuore collassi in questo preciso istante, vedi di darti una calmata!” “Ma come faccio? E’ più facile a dirlo che a farlo!”
Ero completamente andata, non solo parlavo ad alta voce, mi facevo pure delle vere e proprie conversazioni nella mia testa!
“Stefano, Davide c’è una visita per voi!”  “Lo sapevo c’è pure il fratello, ma non potevi chiamare solo Davide?!?”
“Ciao!” mi salutò Stefano.
“C-ciao” Davide era completamente paralizzato oltre ad aver assunto una tonalità molto accesa di rosso.
“Ciao. Emh questa è per voi... è per ringraziarvi della gentilezza dell’altra sera!”
“Ma non dovevi! Comunque grazie!”
“Di nulla! Ora devo scappare che ho degli ospiti a pranzo!” cxxxxxa colossale.
Per una frazione di secondo mi prese il panico, non sapevo come salutarli, con la mano mi sembrava brutto e dovetti ricredermi sulla presenza del fratello, perché fece lui il primo passo...
“Ciao e grazie ancora!” e ci baciammo sulla guancia, Davide era diventato ancora più rosso...quindi con suo e ,siamo onesti anche mio, grandissimo stupore feci il primo passo e lo baciai, inutile dirvi che assunse tutte le tonalità di rosso esistenti al mondo.
“C-ciao!”
“Ciao Davide!”
“Arrivederci!” salutai anche il padre ed uscii.
“Ciao!”
Infilai la chiave nella toppa della serratura e richiusi la porta alle mie spalle, era inutile descrivere il sorriso che mi si dipinse in volto...
 
Dopo qualche giorno...
 
“Ehi Lucia finalmente! Sono ore che il telefono squilla!”
“Scusami ma l’avevo lasciato in cucina!”
“Ma io dico è mai possibile che devi lasciarlo ovunque?”
“Si! Lo sai che sono un rimbambita!”
“Come darti torto!”
“Senti con il ‘vicino carino’?”
“Ancora?!”
“Ancora cosa?”
“Smettila di chiamarlo così, si chiama Davide e non ‘vicino carino’!”
“Perché, vuoi dirmi che non è carino?”
“S-si ma che centra!”
“Allora vedi che il soprannome ‘vicino carino’ è perfetto?!”
“Si va ben...aspetta hanno suonato alla porta!” aprii la porta e davanti mi ritrovai Davide, stavo per sciogliermi, non volevo nemmeno immaginare la mia espressione, sicuramente sembravo una deficiente.
“D-davide!”
“Il ‘vicino carino’ ti ha....”
“Scusa Lucia devo andare!
“Ma aspet...”non gli diedi tempo di rispondere e riattaccai.
“C-ciao Federica, disturbo?”
“No! Vieni accomodati!” mi tremavano le gambe.
“Ti rubo solo cinque secondi!”
“...” fece quello che sembrò un respiro profondo
“V-volevo chiederti...se per caso...sabato sera...si insomma...se non avevi altri impegni...” non potevo crederci mi stava chiedendo un appuntamento? 
“Sono libera sabato sera” e sorrise, era veramente bello.
“Bene! Allora...vuoi venire...al cinema con me?”
“S-si! Molto volentieri!” al solo sentir pronunciate queste tre parole si illuminò in un sorriso a 32 denti.
“Okey allora sabato sera alle 20.30?”
“Si è perfetto!”
“Okey ciao!”
“Ciao” E questa volta mia baciò lui.
...
Sabato sera uscimmo e fu la serata più bella della mia vita. Non c’era imbarazzo tra di noi nonostante non ci conoscessimo affatto. Ridemmo e scherzammo come se fossimo amici di vecchia data.
 Dopo aver visto il film prendemmo un gelato e poi tornammo a casa...
...
“Sono stata veramente bene!”
“Anch’io!”
“...”
Per un momento calò il silenzio, era giunto il momento di salutarci, feci per cercare le chiavi, ma Davide mi afferrò il mento con due dita e mi baciò, io gli circondai il collo con le braccia e non riuscii a fermarmi dall’intrecciare le mie dita nei suoi capelli.
...
Bhè potete ben immaginare com’è andata a finire?!
...
Un anno dopo...
“Amore sei pronta, arriveremo in ritardo?”
“Si eccomi!”
“Wow sei bellissima!”
“Grazie!”
“Scusami mi ero persa nei miei ricordi!”
“A che pensavi?”
“A come è nata la nostra storia! Che se non fosse stato per lo zucchero, saremmo ancora dei semplici vicini di casa!”
“Già! Ogni volta volevo parlarti, ma non sapevo cosa dire” ammise imbarazzato era veramente bellissimo e quando era in imbarazzo lo era ancora di più.
“Allora pronta per festeggiare il nostro primo anniversario?” mi chiese emozionato.
“Si più che pronta!” e gli diedi un bacio a stampo.
“Ti amo!”
Ma lui mi afferrò per i fianchi e mi diede un ‘vero’ bacio, cercando di trasmettermi tutta la passione che aveva.
 “Ti amo anch’io!”
Così festeggiammo il nostro primo anniversario...Il primo di molti!


The end.

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