It's us against the world

di itsairin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Routine ***
Capitolo 2: *** New school mates ***
Capitolo 3: *** Knowing ***
Capitolo 4: *** (Missing) Meeting - Prima parte ***
Capitolo 5: *** (Missing) Meeting - Seconda parte ***
Capitolo 6: *** Fears ***
Capitolo 7: *** Union of feelings ***
Capitolo 8: *** Confessions ***
Capitolo 9: *** Sad memories ***
Capitolo 10: *** Lovely night -Prima parte ***
Capitolo 11: *** Lovely night -Seconda parte ***



Capitolo 1
*** Routine ***


1 INTRO
“Dove stai scappando Charlie?? Lo sai che da me non puoi fuggire!” disse lui. “Come ti devo dire che tu non mi avrai mai, eh??” sbottai io, quasi urlando. “Sono stanca dei tuoi giochetti, basta!!” feci per andarmene e, appena mi girai, in un soffio era già di fronte a me. “Lo sai Charlie, nessuno mi dice mai no. E questo non mi piace..” si avvicinò pericolosamente a me. Io inerme, non sapevo che fare. Speravo che il ragazzo che amavo mi sentisse, sentisse nel suo cuore che io avevo bisogno di lui… e stavo per perdere tutte le speranze quando vidi una persona avvolta da una luce azzurra. Tutto ciò che riuscii a dire fu “Louis!”….

Oggi, 14 settembre 2011
Che palle. Le vacanze sono già finite. Puff. Volate via.
E adesso mi tocca l’annuale ritorno a scuola come se non bastasse. Il solito noioso tornar alle vecchie abitudini. Però in fondo non erano male: alzarsi tutte le mattine presto per poter incontrare le mie amiche prima di scuola, entrare in classe con la faccia da zombie, uscire da scuola con un sorriso stampato in faccia simile a quello di un bambino che ha appena ricevuto una caramella e poi passare il pomeriggio un po’ davanti al computer un po’ ad ascoltar la musica. Insomma, la solita routine da studentessa…
Bene. Oggi inizia e voglio iniziare alla grande quest’anno. Mi sveglio più presto del solito e (da non credere…) riesco a prepararmi in davvero poco tempo! Mi pettino facendo una bella treccia ai miei lunghi capelli nero-blu che mi cade fino alla vita e truccandomi con l’eyeliner e matita nera. Così i miei occhi blu risaltano di più. Diceva così la mia mamma, prima che se ne andasse con un altro uomo e mi lasciasse da sola.. papà era morto quando ero piccola e lei se n’era andata quando avevo praticamente undici anni..
È stato un brutto colpo per me. La nonna mi aveva curato fino a quando anche lei se n’era andata. Ma almeno mi aveva insegnato a sopravvivere a questo mondo. E adesso me la so cavare da sola. Vivo da sola e quando la solitudine mi acchiappa, basta che chiamo le mie amiche che ci sono sempre.
Ecco, proprio il pensiero delle mie amiche mi fece tornare coi piedi per terra, interrompendo la sequenza di brutti ricordi che mi avevano accompagnato fino a oggi.
Mi vesto con dei jeans a sigaretta e una canotta bianca, prendo la borsa, il cellulare ed esco di casa. L’aria frizzantina del mattino mi punge la faccia ma, in fondo, non mi importa più di tanto. Oggi c’è il sole e penso che sia bello riiniziare la scuola con una bella giornata di sole.
Mi incammino per Strass Road e mi infilo in uno Starbucks per fare colazione. Prendo una cioccolatte e un muffin, almeno duro fino a questo pomeriggio. Mi guardo intorno e noto che molti studenti della mia scuola hanno avuto la mia stessa identica idea di fare colazione lì. Alcuni mi riconoscono e mi salutano con un cenno della mano o della testa. Io ricambio anche se tecnicamente non li conosco e riesco fuori all’aria fresca, gustandomi il sole che mi bacia la pelle.
Londra è gigantesca, meno male la mia scuola non è troppo lontana se no sarei costretta a dover prendere i mezzi pubblici per raggiugerla. Continuo per la strada e appena giro l’angolo la vedo. La Rainbow High School. La mia scuola si erge imponente: è recintata ed ha un enorme giardino all’interno. Lì ci passo la gran parte dei miei intervalli insieme alle mie amiche perché è un posto molto accogliente e soprattutto comodo per fare una merenda a metà mattina. L’aspetto le da una grande importanza perché rappresenta una sorta di cattedrale gotica. Sembra di andare a Hogwarts per intenderci…
Attraverso la strada e raggiungo le mie due migliori amiche: Devonne e Samantha. Sono le mie due migliori amiche, sì, ma sono completamente una l’opposto dell’altro. Devonne è alta come me, capelli biondi fisico asciutto, occhi scuri e soprattutto è talmente estroversa che allaccia rapporti con tutti senza farsi scrupoli. Non a caso io e Sam abbiamo stilato una grande lista di ex fidanzati …
Sam invece è unica nel suo genere: è alta come noi, fisico tonico, capelli ricci, castano scuri, occhi verdi. Ed è timidissima, infatti con i ragazzi non ci sa fare proprio per niente. Se andassimo tutte e tre ad una festa sicuramente quella che si farebbe tutti i ragazzi della discoteca sarebbe Dev, senza dubbio.
Appena mi vedono mi saltano entrambe addosso, quasi rovesciandomi il cioccolatte che mi stavo gustando. “CHARLIE!!!!”. Non ero l’unica ad essermi accorta che avevano praticamente urlato come delle ossesse, infatti mezza scuola si era girata!! Ma in fondo non me ne fregava niente: a me quelle dimostrazioni d’affetto mancavano tantissimo e dunque ero felice di essere lì in quel momento.
“Ma Charlie… cosa ti è successo???” disse Sam squadrandomi dalla testa ai piedi. “Sì infatti. Cosa ti è successo???” seguì Dev.
Le guardo con un punto interrogativo stampato in faccia. Sì, è vero, non mi ero fatta sentire molto questa estate perché loro erano all’estero e invece io ero rimasta a Londra per lavorare. Però anche loro potevano farsi sentire!!
“C’è, Cha, sei dimagrita di brutto! Porca miseria!!!!” disse Sam. Ok. Ho proprio cannato argomento. In effetti mi ero vista un po’ smagrita, forse un po’ TROPPO… ma non pensavo che la gente mi avrebbe notato così tanto.
“Ahaha sì Cha, adesso sei davvero strafiga!” Dev aveva iniziato a girarmi intorno manco fossi un manichino delle vetrine dell’alta moda.
“Ascolta Dev, fermati! Ho semplicemente lavorato duro quest’estate. Forse è questa la ragione…”
Driiiiiiiin.
La campanella mi aveva appena salvato da una lunga digressione sulla mia noiosissima estate passata sola come un cane.

My corner
Ellò! :D
Eccomi qua!!! Ho deciso di scrivere questa fanfiction in stile paranormal romance, un genere un po’ inaspettato che in effetti non ho mai visto in altre storie..
Dunque spero che vi piaccia e per favore recensite così capisco se vi apprezzate la storia o meno ;)
Per quello che riguarda l’introduzione può risultare un po’ troppo pesante e vaga, ma ho ritenuto fosse necessario per la descrizione dei personaggi principali!! Ogni critica e consiglio è ben accetto!!!
Fatemi sapere!!!
 Much love Ire
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Capitolo 2
*** New school mates ***


2- NEW SCHOOL MATES
Entrammo come dei cavalli infuriati a scuola, come se dentro alla nostra classe ci fosse qualche attore di Hollywood ad aspettarci.
Neanche a raccontarle ste cose, la gente non ci crederebbe.
Entrammo in classe alla velocità della luce. Sì. Eravamo le prime. Notizia fantastica per noi, perché il primo giorno di scuola, come sempre, si assisteva all’assegnazione dei banchi. E chi si sedeva per primo nelle ultime file si accalappiava il posto per tutto il resto dell’anno.
E noi quest’anno ce l’abbiamo fatta. Sì cazzo.
Piano piano vediamo la classe riempirsi dei nostri compagni di classe. Lo sfigato, la cessa, la troia, il bradipo, il tonto, il superilluso (in amore), il bullo, lo strafottente e poi…
Interrompo la sequenza. Vedo un volto nuovo, mai visto prima d’ora. Capelli castani ricci un po’ arruffati, che cadevano a ciocche davanti agli occhi azzurri. Era alto ma non pompato, non molto diverso dagli altri quattro ragazzi che entrarono subito dopo di lui. Uno più bello dell’altro. Porca vacca. Mai vista così tanta figaggine in un colpo solo. Penso di aver fatto una faccia così :O, ma le altre non erano da meno. Infatti appena mi giro verso Dev la vedo che ha uno sguardo parecchio malizioso, sembra li stia stuprando con gli occhi. Poi si gira a guardarmi e si morde il labbro. Te pareva.. loro sarebbero stati le sue prossime vittime LOL!
Invece stranamente Sam era abbastanza composta, aveva una faccia della serie “porca vacca gigia! :O” ma alla fine non lo aveva dato tanto a vedere. Io lo avevo capito perché la conosco una vita.
Ritorno con i piedi per terra e mi riconcentro su quello che avevo davanti agli occhi. Vedo quei cinque ragazzi stagliarsi tra i miei compagni e dirigersi verso i banchi vicino ai nostri. Non capivo il motivo di quella decisione perché Quei banchi erano occupati da Patchit e il suo gruppo. Delinquenti. Erano i guastafeste della scuola senonchè i bulli della mia classe. Ho iniziato a pensare che appena il ricciolino e gli altri quattro si fossero avvicinati , lui li avrebbe presi a botte così, senza motivo. Era violento per natura.
Ho addirittura iniziato a pensare se gli torci anche solo un capello ti ammazzo chiaro???... Perché faccio questi pensieri nonsense?? Manco lo conosco…
Ma poi colpo di scena: Curly si avvicina a Patchit e cala un silenzio di tomba in tutta la classe. Tutti li stanno guardando adesso. Adesso lo mena, ho pensato. Adesso gli spacca la faccia e gli rovina quel bel visetto.
Curly lo guarda intensamente negli occhi e l’espressione del bullo cambiano. In maniera inaspettata, con una faccia completamente tranquilla (mai visto!) ricambia lo sguardo al riccio. “Ehi, ci potresti far sedere qui per favore??” chiese a Patchit.
Incredibile. Aveva osato chiedere una cosa del genere al bullo. Adesso lo ammazzano per davvero, mi son detta. Invece, coup de theatre, Patchit gli dice “Certo amico!”, prende la sua roba e dilegua con la sua ciurma di delinquenti, senza proferire parola.
Il riccio e gli altri alla fine di questa scena sorridono e prendono posto perché ormai la professoressa di matematica è entrata in classe.
Mentre la prof aveva iniziato a fare l’appello, io ero caduta nel baratro delle miei solite riflessioni. Patchit che non picchia e cerca guai ma fa tutto il preziosetto…
Non esiste. Come aveva fatto il figone ricciolino a farsi obbedire??? Sarebbe stata una delle mie prime domande che gli avrei posto appena ci avrei preso confidenza.
Perché, io volevo prenderci confidenza??? Mi giro verso i cinque e noto che quello che siede di fianco al riccio e che ha capelli corti castano scuro con occhi nocciola è li fermo impalato che mi fissa. In maniera maniacale. Il riccio se ne accorge e gli tira una gomitata. Così torno composta sulla mia sedia e mi chiedo perché quello lì mi stava a fissare in maniera così tanto interessata.


My corner
eccomi qua con il secondo capitolo ^o^ spero vi piaccia!
ho visto che ci sono molte visualizzazioni ma poche recensioni, per me è importante che voi recensiate sia in modo negativo sia in modo positivo, vorrei migliorare per questo ho bisogno dei vostri pareri!! :D
beeene, siamo arrivati ad un punto un po' strano della storia.. chi sono questi 5 ragazzi??? mmhh... io non saprei! ;)
leggeteee e commentateee suuu *o*
ciao Ire
                                          @thats_airin on twitter

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Capitolo 3
*** Knowing ***


3 KNOWING
Le mie seghe mentali andavano avanti imperterrite, quando Dev si volta verso di me e mi dice “ Ehi Cha, hai fatto colpo!” e io le rispondo “Ma stai zitta va!!” ma non potevo biasimarla. Anche lei aveva visto quel ragazzo mettersi lì impalato a fissarmi.
Vabbè, non aveva importanza. In questo momento volevo evitare di fare figuracce così lascio perdere e mi lascio uccidere dalla professoressa di matematica per ben due ore. Poi bella notizia la prof di inglese alla terza ora non sarebbe venuta a scuola così con Dev e Sam decido di passare l’ora al cazzeggio totale. Avevo portato una rivista piena di cruciverba ed eravamo rimaste in classe a farlo. Ad ogni definizione da secchioni che non sapevamo scoppiavamo a ridere come delle pazze e ad un certo punto abbiamo anche iniziato a muoverci come delle ossesse sulla sedia, tanto che i ragazzi nuovi avevano iniziato a guardarci con un interesse strano.
Dev ad un certo punto prende la rivista, strappandomela di mano e fa volare la penna con cui stavamo scrivendo lontana – guarda a caso… - vicino ai banchi dei nuovi ragazzi.
Mi alzo ancora un po’ su di giri per la quantità di risate che avevamo avuto nel giro di soli cinque minuti e mi dirigo verso quei cinque ragazzi che appena mi vedono smettono di parlare tra di loro.
“Ehm, scusate potreste passarmi la penna che è volata sotto al vostro banco per favore??” chiesi. “Certo dolcezza!” il ragazzo di fianco al riccio che aveva capelli mossi e occhi castani mi aveva risposto con una voce TROPPO suadente… oddio, mi stavo facendo le fisse. Fa per abbassarsi a prendere la penna quando il biondino di fianco a lui mi dice “Ehi come ti chiami??” “Charlie, molto piacere!” “Ahah piacere! Io sono Niall, loro sono Louis, Zayn, Harry e Liam!” sorrido a tutti e cinque per mostrare quanto sono ebete davanti a 5 doni della natura.. “Ehi Charlie” Liam mi riporta al presente “non è che nel pomeriggio potresti farci vedere la città?? Sai siamo nuovi e vorremmo prendere più confidenza con questo posto..” “Certo, per me non c’è assolutamente nessun problema!” rispondo senza pensarci neanche due volte. ”Allora ti va se ci incontriamo oggi pomeriggio?? Magari davanti allo Starbucks, eh?” “Sì,sì, non c’è nessun problema, allora verso le 3 ci vediamo lì!” poi mi fermo un attimo a pensare, potevo portare con me anche Dev e Sam??? “Ah Charlie, se vuoi invita anche le tue amiche, davvero, così ci divertiamo di più!”
Esclamazione inquietante. Come faceva a sapere Liam che volevo chiedere di portare Dev e Sam con me? Bella domanda. Li saluto con la mano quando Louis mi chiama ed esclama “Ehi Charlie, la penna!” mi volto e quando la prendo, gli sfioro la mano con le dita e sento una scossa, un brivido che mi percorre tutta la schiena. Lui dev’essersene accorto, infatti mi guarda con una faccia un po’ confusa. Basta, prendo la penna e giro i tacchi.
Ho fatto una figuraccia secondo me, ero troppo al centro dell’attenzione. Raggiungo le altre due ed esclamo, in modo mooolto scherzoso “Ehi ragazze ho trovato cosa farvi fare questo pomeriggio!”. Dev si gira e mi guarda con una faccia poco rassicurante. “Dev, Sam, oggi pomeriggio faremo da guida turistica ai cinque ragazzi nuovi!”
Facce ancora più sconcertate… “Mi hanno chiesto se possiamo farli fare un giro perché sono nuovi e io li ho risposto di sì!!” “Sìììì!” Dev, dal suo sconcerto totale, ha iniziato a esultare in una maniera inquietante… l’avevamo persa, stava già pensando ad un suo futuro ex marito :D… “Dev, non urlare sennò ti sentonooo!!!!” e in effetti Louis aveva visto come aveva esultato e non aveva potuto far a meno di  sorridere.
Dopo questa notizia, il resto della mattinata è passato velocemente, fino alla fine della quinta ora quando tutte insieme siamo andate a casa mia per mangiare e preparaci per l’incontro.
“Mamma mia, sono nervosissima!” Sam stava delirando, che io sappia non aveva mai avuto un approccio facile con i ragazzi e tantomeno non aveva mai avuto una relazione amorosa. Al contrario Dev mi stava ribaltando sotto sopra tutto l’armadio per cercare un vestito comodo ed elegante per il pomeriggio. Non faceva altro che esclamare “Oddio ma con questo sto bene? E con questo?? Devo sembrare strafiga Chaaaa!!”
Anche se mi stava incasinando tutti i vestiti e poi avrei dovuto mettere a posto tutto il casino che aveva provocato, non potevo fare a meno di volerle bene per quella pazza scatenata che era.

My corner
eccomi qui con il terzo capitolo!
allora Charlie ha finalmente conosciuto i cinque ragazzi nuovi e le hanno chiesto già di uscire?!?! ahaha incredibile!!! :D
non perdetevi assolutamente i prossimi due capitoli che posterò insieme affinchè possiate capire la storia! ;)
e grazie di tutte le recensioni, davvero le apprezzo tantissimo :3
potrei postare anche stasera i prossimi due capitoli, dipende dalle recensioni ;)
ahaha forse pretendo troppo!!
a presto, Ire :3
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Capitolo 4
*** (Missing) Meeting - Prima parte ***


4- (MISSING) MEETING- Prima Parte
Erano quasi le 3 meno un quarto. Avevo prestato una mia gonna e una canotta a Dev, sperando che prima o poi me l’avrebbe riportata indietro.
Io invece avevo tenuto i pantaloni a sigaretta ma avevo cambiato la maglia, mettendone una larga che lasciava la spalla scoperta e cingendola con una cintura in vita. I capelli e il trucco erano a posto così misi un paio di converse azzurre e mi avviai.
La strada era parecchio affollata, infatti era una sorta di orario di punta per gli studenti che uscivano da scuola tardi. Arrivata davanti allo Starbucks, mi siedo su una panchina perché mi accorgo di essere arrivata con un anticipo sfegatato. Tiro fuori dalla borsa il mio I-Pod e mi metto a sfogliare le playlists in attesa che qualche faccia conosciuta mi raggiunga.
Passano sì e no 10 minuti buoni e intravedo all’improvviso in mezzo alla folla Sam che è spintonata alla grande dalla gente che le passava intorno. Sopravvissuta a tutti quelli spintoni, mi raggiunge e mi saluta. “Dov’è Dev??” le chiedo appena si siede accanto a me. “Sta arrivando, sai che è fissata con l’immagine! Sicuramente sarà rimasta davanti allo specchio a farsi delle fisse mentali sui capelli o i vestiti e come sai già non c’è da stupirci!”. Scoppiamo entrambe in una risata fragorosa e andiamo avanti fino a quando all’improvviso ci si presenta davanti, dal nulla. “Perché ridete senza di me voi due?” esclamò Dev con una faccia minacciosa finta. Sam ed io ci fermiamo, la guardiamo serie, poi torniamo a guardarci negli occhi e riscoppiamo a ridere come delle pazze “Te pareva, sempre le solite!” esclamò Dev venendosi a sedere di fianco a me sulla panchina. “Dai, smettela di ridere!!” disse “piuttosto, dove sono i ragazzi??”.
Bella domanda. Erano quasi le 3 e un quarto e dei 5 fustacchioni non c’era neanche l’ombra. Che ci avessero dato buca?? No, non si sarebbero dovuti azzardare a fare una cosa del genere, farsi umiliare così era devastante e io non mi facevo mai umiliare da un ragazzo, figuriamoci cinque. “Non lo so Dev, dovevano arrivare per le 3, io sono qua quasi da mezzora!”. “E allora che facciamo?” intervenne Sam “Io non voglio fare la muffa su questa panchina!!”. “Sì, neanche io Cha!”
Avevano ragione. Non saremmo rimaste lì ferme come belle statuine ad aspettarli fino al tramonto. No, no, non si faceva così. “Ascoltate, restiamo qui ancora 5 minuti. Se non arrivano ce ne andiamo ok?” entrambe risposero con un “Sì!” all’unisono, pienamente d’accordo con la mia idea.
Non so perché stavo cominciando ad arrabbiarmi. Mi rodeva dentro che dei ragazzi mi avessero dato buca. Dopo neanche 2 minuti e 23 secondi avevo la conferma nel mio cervello che non sarebbero arrivati, mi ero illusa che dei ragazzi apparentemente per bene non fossero degli stronzi patentati, un op’ come tutta la razza maschile.
“Bene ragazze, andiamo da sole da Starbucks! I cinque di attaccano al tram!” dissi alle altre due. Ci alzammo come dei fulmini e scattammo dentro al locale. Stranamente non era particolarmente pieno e riuscimmo a trovare un tavolino di fianco alla finestra del secondo piano, dal quale riuscivamo a vedere un po’ il panorama di Londra.
“Sì ma che stronzi della mutua!” esclama Dev all’improvviso, così, dal nulla. “C’è ci chiedono un favore e poi non si presentano?” Notavo una nota di disappunto, o meglio di pura delusione stampato sulla sua faccia. Anche lei ci era rimasta male come me. L’unica che non sembrava tanto triste era Sam, che sicuramente aveva scampato una probabile figuraccia per il non “savoir faire” con i ragazzi.
Alla fine per rompere la tensione dissi “Dai ragazze non vi preoccupate, adesso godiamoci la merenda e poi andiamo a vederci un bel film a casa mia. Che ne dite?” “Sì dai bella idea, tanto peggio di così si muore!” rispose Dev. “Ma grazie Devonne, simpatica come sempre eh??” la guardai per fare la seria, ma il mio sguardo non fece altro che scaturire una risata di gruppo. Ci alzammo appena finimmo i nostri brownies e uscimmo dal locale.

My corner
ehilà!!! un altro capitolooo, in un giorno solo!!!
vi ringrazio per tutte le recensioni dei capitoli precedenti, è davvero bello! :3
vi avviso che posto questo capitolo e il seguente insieme perchè sono collegati per la contemporaneità degli eventi.
da questi due capitoli capite subito perchè all'inizio vi ho detto che il genere di questa storia sarebbe stato diverso dalle solite fanfiction che leggete!!
recensite e commentatee suuuu :3
Ire :3
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Capitolo 5
*** (Missing) Meeting - Seconda parte ***


5 (MISSING) MEETING- Seconda Parte
LOUIS
Questa non ci voleva. Eravamo appena arrivati a Londra, la nostra nuova casa. E già il nemico era dappertutto. Incredibile. Non c’è neanche un attimo per respirare quando si fa questo tipo di lavoro. Lavoro? No, questo non è un lavoro. Lo faccio da una vita, da secoli, addirittura millenni. Cos’è?? Una punizione divina, perché non mi sono sottomesso al mio Signore all’alba dei tempi. E adesso gli scodinzolo dietro perché mi sono pentito della mia scelta. Mi trovo qui tra gli umani con il loro stesso corpo ma con un’essenza diversa. È molto frustrante.
Guardo Niall. È un po’ sudaticcio per il piccolo scontro nel vicolo, ma alla fine la bella notizia è che non è ferito. Bella notizia un corno. Lui non si può fare male, è come me. Siamo come fratelli, sia per come siamo fatti dentro sia per il nostro stesso destino. Io e lui la pensiamo allo stesso modo ed entrambi siamo una sorta di pentiti cosmici, che per dimostrare il loro gesto di rimorso si sono messi al servizio del Signore su questo pianeta creato da lui. Noi operiamo sulla Terra e difendiamo gli umani da quelli che potrebbero definirsi Demoni. Sono dappertutto. Per gli uomini possono essere un fratello, un amico , uno zio senza che loro stessi se ne accorgono. Noi invece avvertiamo la loro aura oscura e il nostro compito e toglierli dalla faccia della Terra la qual volta risultino un pericolo per la razza umana.
Niall mi guarda e mi fa cenno con la testa che il pericolo è scampato. Guardo l’essere a terra. Un uomo brizzolato, sulla quarantina che ha il marchio dietro al collo. Un sole nero. Tutti i demoni ce l’hanno. Non è un semplice tatuaggio. I nostri occhi quando lo vedono notano una nebbiolina grigio scura che si diffonde nell’aria, è così che capiamo che davanti ai nostri occhi abbiamo un nemico.
“Ho chiamato Zayn, dovrebbe essere qui a momenti con Harry e Liam!” mi dice Niall con voce bassa ma allo stesso tempo udibile chiaramente.
Dopo neanche un minuto li vedo arrivare, stagliandosi nell’oscurità. “Cos’è successo?” chiede Liam. “Abbiamo visto un demone. E stava pedinando una ragazza. Indovina chi??” disse Niall, guardando altrove. “Chi?” chiese Harry. Certe volte non so, dovrebbero essere insieme a me degli esseri con un intuito infallibile, ma a volte sono proprio dei ciuccelloni. “Charlie! Chi secondo te?” esclamo. “Stavamo andando davanti allo Starbucks come d’accordo quando l’abbiamo vista. Volevamo raggiungerla ma ci siamo accorti che dietro di lei c’era un tizio strano. L’abbiamo capito subito che era un demone, così lo abbiamo seguito e trascinato in questo vicolo. Ora sta a voi farlo sparire.”
Zayn mi guarda e annuisce col capo. Strano che andiamo d’accordo. Loro tre non sono come noi. Noi siamo delle creature immortali. Loro invece sono nati dall’unione di un Demone con un mortale. Sono meno forti di noi e sono a noi sottomessi. È da un po’ di anni ormai che se ne vedono sempre di più e il Signore ha affidato loro il compito di controllare le città. Loro tre sono stati affidati a Londra e adesso collaboriamo insieme. Non dovremmo andare d’accordo perché i nostri esseri sono in squilibrio cosmico, per natura noi siamo il Bene, loro il Male, loro sono nostri servi, noi loro padroni. Ma per riuscire a lavorare meglio abbiamo deciso di collaborare e adesso abbiamo instaurato un rapporto di amicizia.
Loro sono i Guardiani, noi gli Angeli. Sembra una barzelletta ma è tutto vero.
“ Beh, adesso che facciamo?” chiese Harry “ Non dovevamo andare allo Starbucks con le ragazze?”. Guardo l’orologio. 16.05.
“Direi di no visto che siamo in ritardo di un’ora… Penso che saranno arrabbiate a morte per la nostra assenza!” dico “Andiamo a casa e vediamo poi domani a scuola.”
Ci incamminiamo e nel cuore sento che in fondo mi dispiace di aver dato buca a Charlie. Vedremo se riuscirò a farci perdonare.

My corner
beneeee!! questo è l'altro capitolo di cui vi parlavo!!! da questo capite se vi interessa la trama della storia oppure no!!!
fatemi sapere se vi piace il genere e il ruolo che ho dato ai ragazziiiii!!! <3
recensite e fatemi sapereeee xD grazie!!!
                                         @thats_airin on twitter

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Capitolo 6
*** Fears ***


6 - FEARS
Ero troppo infervorata.. e per cosa??? Per cinque ragazzi che mi avevano dato buca... Frustante, al massimo!
Io e le ragazze eravamo andate a casa ma alla fine ci era passata anche la voglia di guardare il film. Eravamo tornate per l'ora di cena quindi avevamo deciso di inziare a cucinare. Un piatto di pasta andava bene... avevamo fatto tardi da Starbucks, quindi non avevamo tutta questa fame...Arrivate le 21.00 le ragazze decidono di tornarsene a casa, anche perchè il ritmo di quella giornata era stato parecchio stressante e ci aveva riportato ai soliti ritmi quotidiani faticosi. Spenta la tv, me ne ero andata nel mio lettone e avevo aspettato di essere presa tra le braccia di Morfeo.Il giorno dopo era stato uno strazio provar ad alzarsi presto...forse perchè non c'era questo grande entusiasmo simile a quello del primo giorno di scuola! Sta di fatto che, dopo essermi alzata dal letto con una forza sovraumana, mi ero indirizzata verso il bagno per potermi lavare la faccia e prepararmi. Stranamente non avevo neanche voglia di truccarmi... che mi succedeva??? Dovevo in ogni caso farlo, se no sarei sembrata agli occhi di tutti uno zombie fuori posto. Così mi ero messa solo un po' di mascara e matita nera.Tempo di vestirmi e sistemare il letto, ero già fuori di casa. Le mie soliti abitudini mi portavano ogni mattina a far colazione da Starbucks, era indubbiamente la mia caffetteria preferita!! Solito cioccolatte e muffin e torno fuori all'aria aperta. Non mi andava di stare dentro a tutto quel casino, quindi avevo preso possesso della mia panchina preferita.
Dopo che mi ero seduta avevo notato subito che qualcosa non andava... nell'aria si sentiva della tensione sempre crescente e non capivo perchè. Tantissime macchine sfrecciavano sull'asfalto non curanti dell'ora e altrettante persone correvano sul marciapiede chi per non perdere l'autobus chi per non perdere il metrò. Sembravo l'unica a comportarsi in modo diverso, a essere l'intrusa in quell'insieme di caos e città.
Fu allora che lo vidi. Un uomo. Era seduto su una panchina dall'altra parte del marciapiede e non aveva fatto altro che fissarmi da quando era arrivata davanti alla caffetteria. Ecco perchè sentivo quello stato di inquietudine, mi sentivo osservata, ma solo allora lo avevo notato. Feci finta di niente, mi alzai e feci per incamminarmi verso scuola, quando notai che anche l'uomo piano piano si alzò e iniziò a venire nella mia stessa direzione. Calma, calma, lui non vuole niente da te, continuavo a ripetermi, non vuole proprio niente, non ti conosce neanche!!Non riuscivo a tranquillizzarmi.
L'ansia cominciò a montare sempre di più quando imboccai la Seventh Street, che più che una strada era un vicolo a prova di stupratore... Bene, stavo andando in fissa per una cavolata.. Forse, però, non era proprio una cavolata.. Essere seguiti non era per niente confortante.
All'improvviso decisi di prendere l'iniziativa. Mi fermai, mi voltai e iniziai a fissarlo intensamente. Anche lui nel frattempo si era fermato e ricambiava il mio sguardo. Aveva un lungo impermeabile beige simile a quello del Tenente Colombo e i suoi occhi erano di un colore simile al ghiaccio, quasi bianco. I capelli corvini raccolti in una coda alta aiutavano l'osservatore a definirlo come un esemplare inquietante e misterioso. Solo che io in quel momento ero sola, non era molto bello scherzare su una cosa del genere...Neanche il tempo di finire quella riflessione mentale che lo vidi alzare il labbro in un sorriso malvagio e fissarmi sempre più intensamente. Avevo iniziato a tremare, il mio corpo mi diceva di scappare via a gambe levate, ma non riuscivo a muovermi. L'uomo piano piano aveva iniziato ad avvicinarsi. Il mio corpo opponeva resistenza ad una forza sovrannaturale che lo teneva immobile. Ma, cos'era questa forza? Lo sentivo, non erano i miei nervi a comportarsi in maniera anomala, bensì "qualcosa" che mi teneva ferma. Subito capii che ero in una situazione molto seria, mi stavo per cacciare nei guai.
Urlai, almeno qualcuno mi avrebbe sentita. L'uomo che, fino a un attimo prima sorrideva spavaldo, adesso aveva una faccia seria e quando sentì alle sue spalle qualcuno che stava arrivando  si voltò e scappò verso lo stradone da cui eravamo venuti. Un ragazzo che mi aveva sentito urlare aveva corso lungo la Seventh Street e mi aveva raggiunta.
"Tutto bene? Ho sentito qualcuno urlare.." mi disse. "Ehm... sì.. ero io. C'era... c'era un uomo che..." all'improvviso scoppiai a piangere. Mi ero presa un bello spavento. Adesso il ragazzo mi guardava con compassione e si avvicinò a me per abbracciarmi ma alzai una mano e gli dissi "Grazie, ora sto bene! Mi sono solo presa un brutto spavento... Grazie per essere venuto." "Non ti preoccupare. Pensavo fosse successo qualcosa di brutto a qualcuno.. Ma cos'è successo??" mi chiese preoccupato."Ho imboccato questa via perchè devo andare a scuola e ho notato che un uomo mi stava seguendo. Quando mi sono voltata per vedere se mi stava seguendo ancora, sorridendomi, ha iniziato a venirmi incontro e io allora, visto che ero spaventata, ho iniziato a urlare. Poi sei arrivato tu. Lui nel frattempo era già scappato via..."."Ho capito. Vuoi che ti accompagni a scuola?? Io tanto non devo andare da nessuna parte, sono uscito di casa solo perchè ti ho sentito urlare." mi disse. "Ma... insomma. Io non vorrei essere di disturbo..." gli risposi."Ma non ti preoccupare, poi sarai ancora spaventata per quello che ti è successo. Dai andiamo!" mi disse, sorridendomi. "Ah, non sono presentato che stupido... Mi chiamo Lucas." esclamò. "Oh, piacere Lucas. Il mio nome è Charlie.Piacere!" gli diedi la mia mano e me la strinse.
Ci avviammo per il vicolo e solo quando raggiungemmo la fine della via cominciai a sentirmi meglio. Ormai la scuola era vicina e con quel contrattempo che avevo avuto nella Seventh Street, il mio anticipo si era trasformato in puntualità. Eravamo praticamente davanti ai cancelli della Rainbow School che ci fermammo e feci per salutarlo.
"Beh, io vengo a scuola qui.. Ti ringrazio davvero per tutto, per avermi salvata e avermi accompagnato fino a qui." gli dissi un pò timidamente "Ah, ma non ti preoccupare Charlie. Per me è stato un piacere. Ci vediamo, insomma,per bere qualcosa di caldo? Sempre se ti va..." mi rispose. Come potevo dirgli di no? Mi aveva salvato la vita."Certo! Va bene oggi pomeriggio? Vediamoci alle 15.00 davanti a Starbucks.Ti va bene??"gli chiesi. "Certo. È perfetto! Allora ci vediamo dopo. Buona scuola Charlie!!".Mi salutò e fece per tornare a casa. Era un ragazzo molto carino. Aveva.i capelli castano dorati e degli occhi verdi.Era ben piazzato, con un fisico tonico, sicuramente faceva tanto sport oppure palestra. Sembrava molto simpatico, avrei dovuto conoscerlo meglio, indubbiamente.
Mi voltai e oltrepassai i cancelli. I volti dei ragazzi erano tutti assonnati, nessuno come me aveva più la voglia di venire a scuola. Bastò posare lo sguardo sui volti dei cinque ragazzi nuovi della mia classe per tornare a sentire quel sentimento di rabbia che sentivo dalla sera prima.
Louis e gli altri ragazzi parlavano ridendo e scherzando tra di loro;nel mentre Niall aveva notato che ero arrivata anche io a scuola. Mi guardò con uno sguardo dispiaciuto ma nello stesso tempo serio. Non riuscivo a reggere il suo sguardo. Decisi di tirare dritto, non avevo voglia di discutere con nessuno. Soprattutto dopo quello che mi era successo quella mattina.Percorrendo il giardino, sentii la prima campanella. Avevano finalmente aperto i portoni. Mi fiondai dentro e con tutta la calma in corpo raggiunsi la mia classe. Anche quel giorno ero entrata per prima.Ciò mi portò ad andare in bagno, dopo aver posato la mia borsa sul banco.Entrata nei bagni della scuola,mi accorsi di sembrare un mostro. La matita nera che avevo messo era colata per le lacrime del vicolo. Dovevo assolutamente sciacquarmi la faccia per non sembrare un componente della Famiglia Adams.
Asciugatami la faccia, riuscii nel corridoio e raggiunsi la mia classe proprio mentre stava suonando la campanella.
LOUIS
Ma dov'è Charlie??? Volevo scusarmi quella mattina per quello che era successo ieri ma non l'avevo vista. Per ora riuscivo a vedere la sua borsa ma lei non c'era. I miei turbamenti finirono quando la vidi entrare al suono della campanella. Aveva il viso sciupato, chissà cosa le era successo. Passa tra i banchi, alza lo sguardo e mi vede. Due occhi blu profondi mi trafiggono. Questo è segno che è molto arrabbiata. Fa l'indifferente con gli altri quattro e va a sedersi al suo posto. Non guarda in faccia neanche le sue amiche del cuore. Senz'altro le è successo qualcosa.
Passano le ore e lei è sempre zitta. Chissà cosa le passa per la testa. Tecnicamente potrei entare nella sua mente e vedere a cosa pensa, ma utilizzare i nostri poteri oscuri è vietato,solo in caso di necessità si possono usare.
E per me questa è una necessità. O meglio,sto negando a me stesso che questa è pura curiosità da soddisfare.
Appoggio la testa sul banco, chiudo gli occhi e mi concentro. Riesco subito a canalizzare la sua mente. Un uomo con i capelli corvini e gli occhi ghiaccio, avvolto in un mantello beige.. Un vicolo.. Charlie che piange.. Un ragazzo che corre...Charlie che urla col volto contratto dalla paura.... La sua mente è confusa. Non riesce neanche a mettere in ordine i suoi pensieri. L'uomo nel mantello si avvicina a Charlie con un fare del tutto malintenzionato.... Riesco a sentire il suo cuore a battere, batte in modo disfunzionale. Ha paura, non riesce a stare calma. Vorrei tanto abbracciarla, in questo momento. Mi alzerei e andrei di fianco a lei, la prenderei tra le mie braccia e mi prenderei tutto il male che le attanaglia il cuore. Ma non posso,prima di tutto nessuno capirebbe le mie intenzioni, poi lei adesso mi odia a morte. Perchè le abbiamo dato buca. Dovrò spiegargli in qualche modo che c'è un ottima ragione se non siamo venuti ieri. L'unica cosa è che dovrà perdonarmi. E sta a lei farlo.
Driiiin. La campanella mi riporta alla realtà. Gli altri sono annoiati come me ma soprattutto vorrebbero chiarire con le ragazze. Oggi, prima di entrare a scuola, parlavamo proprio di questo.Mi alzo velocemente e vado verso Charlie. "Ehi ciao Charlie."
CHARLIE
Vattene Louis, non ho voglia di parlare con nessuno."Ehi ciao Charlie." Uffa. Non ho voglia di parlarti, soprattutto oggi."Ciao Louis." dissi in fretta, mettendo via i libri in borsa. All'improvviso sentii la sua mano stringermi il polso. Aveva una stretta salda ma non mi stava facendo male. "Lasciami Louis, non ho niente da dire." esclamai, guardandolo dritto in faccia. "Invece io sì e parecchio. Perchè non ci fermiamo a parlare da qualche parte, eh? Che ne dici? Così magari ti spiego perche non siamo venuti ieri.." "Mi dispiace, ma oggi pomeriggio ho già un impegno." risposi subito. "E con chi usciresti?" "Con un ragazzo che ho conosciuto stamattina..." "Lo conosco???" chiese con voce nervosa.
Tac. Centro. Louis era geloso. Ecco perchè tutte quelle domande.."No, non lo conosci." risposi "Adesso devo andare, mi dispiace." Feci per andarmene, ma non aveva la minima intenzione di lasciarmi il polso."Ti prego Charlie, ho bisogno di parlarti.. Posso venire da te questa sera??" mi chiese implorante. Lo guardai in faccia, fisso negli occhi. Erano ipnotici. Volevo dirgli di no.. ma.. qualcosa nella mia testa mi diceva "si".."Va bene Louis, puoi venire da me stasera. Al 13 della Alice Road. 21.00 in punto. Sarò a casa." gli dissi tutto d'un fiato. "Ok, grazie Charlie. A stasera." mi lasciò andare e tornò dagli altri. Io invece uscii dalla classe e me ne andai a casa.

My corner
tadaaaaan *o*
nuovo capitolo, abbastanza oscuro e misterioso ma spero che vi piaccia..
non è questo granchè, ma ci ho messo un po' a scriverlo!!!
vi prego ri recensire e farmi sapere cosa ne pensate xD
grazie davvero, vi voglio bene :3
Irene xx
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Capitolo 7
*** Union of feelings ***


7 UNION OF FEELINGS
Me ne torno a casa con tutta calma e mangio giusto un boccone perché ho lo stomaco chiuso dal nervoso. Spero che questa situazione si risolva presto, non vorrei che mi logori dentro.
Decido di mettere la casa un po’ in ordine visto che  è un vero  e proprio schifo, nonostante ci abiti da sola; quando finisco mi accorgo che sono quasi le 15.00 e mi devo incontrare con Lucas.
Mi sistemo la treccia e il trucco e faccio per uscire, prendendo con me la borsa e le chiavi. È davvero una bella giornata, se non fosse che il mio umore non è altrettanto. Dovevo ancora chiarire con Louis ed ero turbata per quello che mi era successo quella mattina. Non lo avrei augurato proprio a nessuno.
Mannaggia a me che faccio sempre tutto di fretta. Ero arrivata in anticipo anche questa volta. E la mia panchina preferita mi avrebbe fatto ancora compagnia. Mi siedo e prendo il mio BB. Nessun messaggio né da Sam né da Dev. Sono proprio sola come un cane, ho pensato.
Sono praticamente le 3 e sono ancora col culo appiccicato alla panchina, nella speranza di vedere finalmente il volto di Lucas tra la folla. Ma niente. Guardo l’orologio del BB: 15.16.
Lo metto via sconfortata nella borsa e prendo la testa fra le mani. In due giorni neanche avevo praticamente ricevuto due buche assurde, ingiustificate più che altro. Stavo per scoppiare a piangere, ma non volevo farlo lì in pubblico. Era ancora più umiliante.
Mi alzo di scatto e ripercorro tutto lo stradone per tornarmene a casa. Non guardo nessuno in faccia, entro in casa e mi barrico dentro. Mi stendo sul divano ma le lacrime pungono troppo gli occhi, così mi lascio andare nel silenzio della mia casa.
LOUIS
Dopo scuola ce ne siamo tornati a casa. Era una vera e propria casa base, dove avevamo tutti i tipi di lussi possibili nonostante potessimo farne a meno.
Era una distrazione per tutti quei momenti di noia infernale che a volte ci attanagliavano la nostra permanenza su questo pianeta.
Avevano giocato per tutto il tempo gli altri ragazzi  a ogni tipo di console possibile immaginabile, mentre io ero rimasto in disparte a riflettere su come scusarmi con Charlie. C’era qualcosa che mi diceva che dovevo usare le parole giuste, perché io a lei ci tenevo. Mi aveva spaventato troppo a scuola quando ero entrato nella sua mente. La sua confusione e le sue paure si fondevano, non avevano limiti.
“Ehi Lou, giochi?” mi chiede Liam.
“No, no. Giocate pure senza di me adesso devo uscire.” Gli risposi. “Devo prepararmi sennò faccio tardi.”
“ E dove vai a quest’ora?” mi chiese Zayn.
“Devo andare a casa di Charlie. Le ho chiesto di parlare oggi a scuola ma non ha voluto sentir ragioni. Così l’ho convinta per parlarne con calma fuori da scuola e mi ha detto di andare a casa sua stasera.” gli dissi.
“Uh,uh! Il nostro Louis si dà da fare ahaha!” esclamò Harry scaturendo una risata di gruppo. Sorrisi anche io, ma sinceramente non ci trovavo niente di divertente in quella faccenda. Volevo chiarire con Charlie e subito. Andai in bagno per guardarmi allo specchio e sistemarmi i capelli, mi si erano tutti arruffati e volevo metterli a posto per bene. Presi il gel e mi sistemai quel ciuffo ribelle che mi cadeva sempre davanti agli occhi. Con un po’ di maestria ce la feci.
Uscii dal bagno, attraversai la casa e, dopo aver salutato gli altri mi addentrai nell’oscurità di Londra.
CHARLIE
Avevo deciso di calare un velo pietoso sulla faccenda delle buche ingiustificate, mi sarei depressa per delle persone che non meritavano neanche la mia attenzione.
Nel pomeriggio mi ero lavata per bene e asciugata i lunghi capelli. Erano quasi le 21.00 ormai e Louis doveva arrivare a momenti. Infatti tempo di sistemare il bagno sentii suonare il campanello.
Mi fiondai di sotto e andai ad aprire alla porta. Feci un respiro profondo, pronta per affrontare Louis. Invece…
“Ciao Lucas. Cosa ci fai qui?” mi ritrovai davanti Lucas con un aspetto completamente orribile e sciupato. Aveva delle profonde occhiaie rosse intorno agli occhi e aveva la maglietta sporca di sangue.
“Ciao Charlie! Non ti disturbo vero? Passavo di qui e ho deciso di venire a salutarti… cos’è, non mi fai entrare?” disse il tutto quasi sbiascicando e in più con lo sguardo percorreva tutto il mio corpo, sembrava avesse intenzione di spogliarmi non appena gli avessi fatto varcare la soglia. Non mi piaceva. Proprio per niente. Non era il Lucas che avevo conosciuto quella mattina e adesso cominciavo ad avere i brividi per quella situazione.
“Ehm, Lucas… in realtà sto aspettando una persona. Non posso farti entrare, mi dispiace” gli risposi gentilmente, sperando che avesse accettato l’idea e se ne sarebbe andato.
Invece quello che gli avevo detto non aveva fatto altro che infastidirlo ulteriormente, anzi adesso sembrava che si stesse addirittura arrabbiando.
“Lucas si può sapere cosa ti è successo?? Hai un aspetto orribile e poi sei tutto sporco di sangue...” gli chiesi
“Questi non sono affari tuoi. Adesso fammi entrare, ti dico. Subito. Ho TANTA fame…” esclamò dopo di me. Cominciò a spingere la porta per entrare e io spaventata opponevo resistenza per riuscire a chiuderla. Ma ero troppo debole per contrastare la sua forza, così con uno strattone riuscì a spalancarla facendomi sbalzare di qualche metro all’indietro.
Arrancando sulla soglia e ansimante per la forza che aveva messo nell’aprire la porta con un potente calcio, cominciò a guardarmi con occhi famelici e maliziosi. Continuava a ripetere “Ho fame, tanta fame…” e la cosa che mi spaventava di più era il fatto che invece di dirigersi verso la cucina, veniva verso di me. E io non capivo.
Riuscii a intuire qualcosa quando, una volta abbastanza vicino, gliele vidi. Erano due sorti di zanne, due denti più lunghi del normale. Dei canini super sviluppati. Ma non era possibile che fosse un…Per acquistare tempo gli feci domande a raffica:
“Ma come facevi a sapere dove abitavo? Insomma non ti ho mai fatto venire a casa mia!” gli chiesi, spaventata, sperando che nel frattempo Louis arrivasse e mi aiutasse.
“Che ingenua che  sei stata! Pensavi che sarei uscito con una come te? Mi prendi in giro? C’è  di meglio e io voglio il meglio, capito? Quando hai deciso di andartene dal luogo di ritrovo ho deciso di seguirti in caso di necessità e ti ho seguita fino a qui. Visto che adesso avevo bisogno di aiuto, ho deciso di venire a farti visita..” si stava avvicinando sempre di più, mi sentivo troppo in pericolo. Ma Louis dov’è? Che fine ha fatto?
“Ti prego, non farmi del male, io non ti ho fatto niente!” esclamai piangendo. Ero disperatissima. Sentivo che Louis non sarebbe mai arrivato in tempo.
“Non mi importa, stupida ragazzina. Io ho detto di aver fame. E tu hai davvero un buon odore.. è troppo invitante e io non riesco a resisterti.” Con questo in un passo mi raggiunse e mi afferrò ben saldo per le spalle, appoggiandomi al muro.
“Adesso stai ferma mi raccomando e non fare stupidate o te ne pentirai amaramente…” si avvicinò pericolosamente al mio collo e lì affondò i suoi canini come se la mia pelle fosse fatta di burro. Sentivo defluire il sangue e girarmi la testa. Non avevo neanche la forza di urlare. Lo sentivo, sarei morta di lì a poco.
LOUIS
Sentivo una strana tensione nell’aria. E non mi piaceva per niente. Stavo all’erta ma non avvertivo al momento nessun pericolo. Però più mi avvicinavo alla casa di Charlie più sentivo uno stato di inquietudine interiore. Avevo imboccato la Alice quando scorsi la sua casa e mi accorsi che la luce della sua veranda era accesa e la porta era scardinata.
Non ci pensai due volte, cominciai a correre ed arrivai sulla soglia quando vidi Charlie a terra e una creatura china a succhiarle il sangue dal collo. Cominciò a ribollirmi la rabbia dentro, mi buttai sulla creatura e la scaraventai il più lontano possibile. Non l’avrebbe passata liscia. Con la mano preparo una sfera di energia oscura, nascondendola dietro alla schiena, e appena abbassa la guardia gliela getto contro. Il vampiro distratto dal sangue che usciva copioso dal collo di Charlie non se ne accorge e finisce disintegrato.
Subito mi volto e dedico tutta la mia attenzione a Charlie che senza soccorso sarebbe sicuramente morta dissanguata. Mi inginocchio e con le mani creo un campo energetico di colore viola che ho imparato a fare tanto tempo fa. Ha il potere di rinvenire qualsiasi persona da qualsiasi male causato da altri. Mi concentro e, nonostante sento la fronte imperlarsi di sudore e le energie abbandonarmi, comincia a riacquisire il suo colorito naturale per abbandonare quello pallido.
È svenuta ma sicuramente ora è fuori pericolo. Sul collo non le è rimasto che un segno del grande squarcio che c’era fino a pochi momenti prima. La prendo in braccio e la porto in soggiorno sopra al divano. Ha un’aria così angelica… mi ridesto subito. Non capisco perché questa ragazza mi faccia questo effetto.
Prendo la coperta che c’era sotto al cuscino e gliela stendo sopra, così riposa più dolcemente. Nel frattempo prendo il telefono e chiamo Niall, non voglio assolutamente lasciare Charlie più da sola dopo stasera. Mi alzo e mi avvicino alla finestra per tirare bene le tende quando la sento muoversi sul divano.
CHARLIE
"Dove stai scappando Charlie?? Lo sai che da me non puoi fuggire!” disse lui. “Come ti devo dire che tu non mi avrai mai, eh??” sbottai io, quasi urlando. “Sono stanca dei tuoi giochetti, basta!!” feci per andarmene e, appena mi girai, in un soffio era già di fronte a me. “Lo sai Charlie, nessuno mi dice mai no. E questo non mi piace..” si avvicinò pericolosamente a me. Io inerme, non sapevo che fare. Speravo che il ragazzo che amavo mi sentisse, sentisse nel suo cuore che io avevo bisogno di lui… e stavo per perdere tutte le speranze quando vidi una persona avvolta da una luce azzurra. Tutto ciò che riuscii a dire fu “Louis!"….

Mi sveglio improvvisamente da quel sogno ricordandomi quello che mi era appena successo. Lucas era piombato a casa mia e mi aveva aggredito, mordendomi al collo. Era, era un vampiro… pensavo che certe creature non esistessero nella realtà ma solo nella fantasia. Invece a quanto pare..
Porto una mano al collo e lo tasto per bene ma, con mia sorpresa, non c’è neanche una cicatrice.
Apro gli occhi e mi accorgo di essere in soggiorno stesa sul divano e sotto alla coperta. Non capisco come ci sono arrivata ma appena volto la testa verso il tavolino dove tenevo solitamente i fazzoletti lo vedo.
Era lì in piedi che parlava al telefono e a quanto pare aveva appena chiuso la telefonata, perché aveva appena rimesso il cellulare in tasca.
“Louis!” lo chiamo con tutta la voce che ho in gola affinchè mi senta. “Louis che cosa è successo? Ho paura!” gli occhi mi si riempono di lacrime, non riesco a trattenerle.
“Cha, tranquilla. È tutto finito ora, ci sono io qui con te. Resterò qua con te, non me ne vado, è una promessa.” Mi prende le mani e se le porta al petto per dimostrare la sua sincerità. “In ogni caso non tornerà più quella orribile creatura.” Mi guarda negli occhi con decisione e io ricambio lo sguardo. Ha degli occhi bellissimi. Ci fissiamo a vicenda per cinque minuti, sembrano ore, giorni,settimane, sono sguardi carichi di energia.
Il mio cuore batte calmo ma allo stesso tempo manca dei colpi quando Louis mi stringe la mano.
“Ero venuto qui per scusarmi, perché non meritavi una buca ieri. Ma ho una ragione più che valida. Non sapevo se mi avresti capito, ma dopo stasera penso che se mi ascolterai molto attentamente capirai.
Tuttavia aspetterò a parlarti di questa cosa importante, sei ancora scossa per quello che è appena successo e sinceramente non vorrei turbarti più di quanto tu non lo sia già. Per adesso accetta per favore le mie scuse.”
Gli prendo la mano e la porto di fianco alla mia guancia “Grazie Louis, per essere sincero con me, ma soprattutto protettivo. Non so cosa farei se non ci fossi stato tu stasera, davvero”.
“Non ci pensare più va bene? Io resterò qui con te.” Con la sua mano prende il mio viso e lo accarezza, con le dita invece mi asciuga le lacrime.
Con tutte le forze che ho in corpo mi alzo mettendomi seduta e lo abbraccio forte forte. Avevo proprio bisogno di una compagnia in quel momento così pericoloso della mia vita.
“Ti prego, non mi lasciare. Anche se ci conosciamo da poco tempo, sento” e porto la sua mano sul mio cuore “di aver bisogno di te. Più di chiunque altro. Non mi prendere per pazza. Ti prego.” Nel frattempo avevo abbassato lo sguardo per l’imbarazzo, ma lui dolcemente con l’altra mano mi alzò il mento e mi disse “Non sei pazza Charlie, quello ad essere pazzo sono io. Sono pazzo di te e non resisto più a vederti qui sola e indifesa. I miei sentimenti sono troppo forti, quando ti vedo provo delle cose che non ho mai provato prima. Ho provato a tacere questi sentimenti ma è tutto inutile. Pochi giorni che ci conosciamo ed penso solo a te. Quello pazzo sono io Cha!”
In quegli attimi il mio cuore aveva smesso di battere dallo stupore e io non sapevo cosa dire. Ci guardammo negli occhi, entrambi indecisi. Alla fine prese l’iniziativa, si avvicinò al mio volto e le nostre labbra si unirono in un bacio unico, che ci tenne uniti per tantissimo tempo.
Quella notte la passammo insieme abbracciati sul mio divano.

My corner
tadaaaaan!! *___* nuovo capitolo!!
vi chiedo scusa per la lunga assenza ma ho passato una settimana a letto con la febbre D:
spero in ogni caso che il capitolo vi piaccia anche se l'ho scritto tutto oggi
fatemi sapere, recensiteeee <3
a presto Ire xx
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Capitolo 8
*** Confessions ***


8 CONFESSIONS
Mi svegliai e mi accorsi che mi trovavo sul divano. All’improvviso ricordai tutto quello che era successo la sera prima e il mio cuore perse un colpo: Lucas, l’aggressione, il risveglio, il bacio con Louis… Louis.
Dov’era?? Ricordavo di essermi addormentata nelle sue braccia e in quel momento mi accorsi che non era lì con me. Scostai la coperta e, nonostante fossi a piedi nudi, decisi di andarlo a cercare in giro per la casa. Sentivo dei rumori provenire dalla cucina e allora incuriosita mi avvicinai alla porta. Era lì davanti ai fornelli intento a preparare la colazione. Aveva preparato delle uova col bacon e tanto succo d’arancia.
Senza volerlo sorrisi in modo sincero. Nessuno mi preparava più la colazione da tanto tempo ormai. Spense il fuoco e mise le uova in due pianti. “Buongiorno signorina. Ha dormito bene?” si era accorto della mia presenza.
Entrai in cucina e mi avvicinai a lui mentre sistemava i piatti sul tavolo. Aveva anche apparecchiato. Adesso stavo davvero per commuovermi…
“Non sai.. davvero.. da quanto tempo..” mi portai una mano al viso per evitare di piangere dalla gioia. Louis preoccupato si avvicinò, mi prese la mano e mi disse “Cosa c’è che non va Cha?”. Ora mi guardava negli occhi. Era visibilmente preoccupato.
Lo rassicurai subito con un grande sorriso “Niente, è che era da tanto tempo che nessuno apparecchiava e mi preparava la colazione! Ho diritto o no di commuovermi?” gli dissi quasi ridendo. Mi avvicinai e sulle punte raggiunsi il suo viso: ci guardammo intensamente e alla fine gli schioccai un bacio sul naso.
“Ma come…!” mi guardò con aria interrogativa. Voleva qualcosa di più di un semplice bacio sul naso. Lo guardai di sottecchi e gli risposi, leggendogli dentro “Se la colazione mi sazierà, soddisferò ogni tuo desiderio, Lou”. In risposta mi guardò con uno sguardo malizioso e poi ci sedemmo entrambi a tavola. Presi le posate e iniziai a mangiare la colazione di gusto. Mi piaceva tutto quanto ma non volevo dargliela vinta. Volevo stuzzicarlo un po’.
“Allora signorina? Questo ben di Dio è di suo gradimento?” mi chiese sorridendo. Una volta finito gli risposi “ Sì, devo dire che era da tantissimo tempo che non mangiavo così bene. Grazie Chef Lou!”.
Mi alzai, presi tutte le stoviglie e le sciacquai velocemente nel lavello. Una volta finito mi asciugai le mani e, girandomi, notai che Lou era sparito dalla cucina.
Cominciai a dirigermi in soggiorno quando lo ritrovai che stava piegando la mia coperta e rimettendola sotto al cuscino, al suo posto.
“Allora pronto per andare a scuola?” gli chiesi, appoggiandomi allo stipite della porta. “ Io non ne ho tanta voglia…”
Lui una volta finito si girò si sedette sul divano. Sbattendo dolcemente la mano sul materasso mi fece capire di andare a sedermi di fianco a lui. Non me lo feci ripetere due volte. Mi avvicinai e mi sedetti sul divano distante da lui. Quasi al limite del divano e feci una faccia indifferente mentre lui continuava a guardarmi, volevo giocherellare un po’ con lui. Piano piano cominciò ad avvicinarsi senza mai staccare gli occhi da me e più facevo la faccia indifferente più si avvicinava. Era arrivato quasi vicino a me che lo guardai, gli feci una pernacchia e mi alzai di scatto per scappare via. Ma lui incredibilmente mi prese subito per la vita e mi rigettò sul divano.
“Tu non mi hai ancora dato la ricompensa.. Non pensi che meriti qualcosa dopo che ti ho preparato quella fantastica colazione?” continuava a guardarmi e io ormai mi stavo sciogliendo. “Si ok, però prima fammi cambiare e sistemare. Tu nel frattempo guarda la tv. Ok?” gli schioccai un bacetto lampo sulla guancia.
“Ma non è giusto signorina. Se lei gioca sporco, anche io sarò costretto a giocare sporco…” mi disse con tono troppo serio. Spero stesse scherzando…
Mi incamminai verso la mia camera al piano di sopra e mi fiondai in camera alla ricerca di vestiti puliti. Anzi, visto che c’ero potevo tranquillamente farmi un bagno. Presi il cambio e mi chiusi in bagno.
LOUIS
Non ci credo. Ce l’ho fatta. Le ho detto quello che provo e lei a quanto pare corrisponde i miei sentimenti. Non lo avrei mai pensato, davvero. In tutti i secoli in cui ho vissuto penso di non aver mai incontrato una persona che mi facesse sentire così, così.. non riesco neanche ad esprimere ciò che provo. È davvero fantastico. Sono come delle farfalle nello stomaco e poi la sua purezza e il suo essere non fanno altro che attirare sempre di più il mio desiderio. Voglio prendermi cura di lei, è la ragazza che amo, voglio custodire il suo cuore e permettere che nessuno glielo spezzi. Devo mantenere integra la sua purezza, è uno dei miei doveri di angelo non alterare lo stato ontologico di una persona.
E io non lo farò, anzi mi prenderò cura di lei al costo di morire se necessario.
Sento sbattere una porta al piano di sopra “Lou, ho bisogno di te!” Charlie mi stava chiamando. Mi alzo e molto prontamente salgo le scale e raggiungo la porta del suo bagno. “Dimmi Cha!”. La porta di socchiude quanto basta per vederla con la pelle imperlata di goccioline d’acqua calda e i folti capelli lunghi scenderle davanti fino alla vita. Toglie il fiato solo a vederla. “Ascolta avrei bisogno di una spina a sciuco, dal momento che non trovo più quella in bagno. Sennò non posso asciugarmi i capelli, capisci?” mi guarda con  fare implorante, ma anche se non lo avesse fatto gliela avrei cercata comunque.
“Certo Cha! Dove la trovo?” le chiedo non riuscendole a staccare gli occhi di dosso. “Guarda dovrebbe essercene una in camera mia, di fianco al comodino.”
“Ok te la prendo subito.” Faccio per andarmene quando lei voltandosi, si dirige verso la finestra del bagno ed è lì che le vedo una strana cosa sulla pelle. Un tatuaggio. Appena sotto le scapole. Due ali spiegate.
Questo mi rende ancora più imbambolato di prima. Appena torno vorrei parlarne con lei. Almeno con una persona a questo mondo non voglio avere segreti e quella persona è  Charlie.
CHARLIE
Ero mezza nuda e avevo un ragazzo in casa. Il ragazzo per cui provo dei sentimenti molto forti, ma per il momento volevo evitare di illudermi. Vivevo il momento e mi godevo tutte queste emozioni che non avevo mai provato allora.
Finii di vestirmi e  misi a posto tutto il bagno; poi mi raccolsi i capelli bagnati nell’asciugamano e andai a vedere dove si era cacciato Lou. Appena aprii la porta me lo ritrovai davanti “Ehi” gli dissi sorridendo “dove ti eri cacciato?” “A cercarti la spina a sciuco, perché dove pensavi che fossi finito? A Narnia?” mi rispose ridendo. “Mamma mia, simpatia portami via!” gli dissi con lo stesso tono “Dà qua, grazie!”. Attaccai il fon e in poco tempo riuscii ad asciugarmi tutti i capelli folti. Risposi tutto nel mobiletto del bagno e usci nel corridoio alla ricerca di quel ragazzo dai capelli biondi di cui mi ero innamorata.
Scesi le scale e andai in soggiorno; lì lo ritrovai seduto sul divano che mi aspettava e mi avvicinai a lui di soppiatto, sbucando da dietro il divano e mettendogli le mani sugli occhi.
“Indovina chi è?” gli dissi. “Mhh, non saprei sinceramente..” mi rispose lui. Cominciò a tastarmi il viso, poi mi accarezzò la testa e finì col toccarmi con le mani affusolate i miei lunghi capelli neri. Gli diedi un bacio sulla fronte e mi andai a sedere di fianco a lui, facendomi coccolare tra le sue braccia.
“Senti Cha, io dovrei dirti una cosa.. ma non so, penso che sia troppo presto..” cominciò a dire Lou “ho paura che, non capendomi, ti perda per sempre…” “Cosa c’è Lou? Così mi spaventi!” gli risposi.
Mi stava davvero spaventando. Cos’è che doveva dirmi?
“Ti ricordi ieri sera, quel ragazzo che ti ha aggredito nella hall? Beh, non era propriamente un essere umano. Capisci cosa intendo?” mi guardava serio. Sì, lo avevo capito. Lucas non era umano, era mostruoso e da quanto aveva capito il mio cervello era una creatura del male, un vampiro. “Sì, Lou. So che Lucas non era propriamente umano. Voleva bere il mio sangue, chiunque lo capirebbe.” Mi guardava con apprensione “Il problema sta qui: a noi umani ci hanno sempre detto che tutte queste creature non umane erano frutto della fantasia di alcuni uomini. Adesso che tutte le mie teorie sono cadute, come potrò credere di essere al sicuro in questo mondo? Io ho paura!” avevo lo sguardo preoccupato, lo sentivo da come mi guardava. E anche lui era altrettanto preoccupato.
“Vedi, io voglio essere sincero con te. Vedi…” iniziò a dire sempre più insicuro. Gli feci cenno con la testa di continuare. Chiuse gli occhi ed esclamò tutto di colpo “Anche io non sono umano.”
L’aria sembrò fermarsi e nello stesso iniziò a librarsi una strana elettricità, che mi colpì forte alla testa. La bocca si era riarsa all’improvviso, non riuscivo a respirare perché sentivo l’aria grattarmi tutta la trachea. Entrare in apnea sarebbe stata l’idea migliore che potevo avere in quel momento.
Mi sentivo svenire, dentro le colonne che reggevano le mie verità avevano iniziato un processo di deterioramento che, lo sentivo, mi avrebbero fatto cadere nella mia oscurità per sempre.
Mentre lo diceva potevo scoppiare a ridere e non crederci.. ma no, non potevo farlo dopo quello che mi era successo la sera prima. Sapevo che stava dicendo la verità e che dovevo accettarlo per quello che era.
Un groppo in gola mi era salito in modo violento, ma non volevo metterlo a disagio. “Con.. Continua!” gli dissi un po’ balbettando.
Sospirò forte e continuò, guardandomi negli occhi “ Sono un angelo caduto. La mia missione sulla Terra è quella di proteggere voi umani dalle creature capeggiate da Lucifero, i Demoni. Sono un infinità e si nascondono molto facilmente tra gli uomini, la struttura fisica è esteticamente uguale. Per questo motivo nessuno se ne accorge, possono essere familiari come amici che la differenza essenziale è praticamente indistinguibile.
Invece io all’alba dei tempi ero un angelo; però ai tempi non ero convinto spiritualmente del mio Signore, così precipitai sulla Terra insieme a centinaia di angeli. Nel cadere, quelli che erano rimasti mi avevano strappato le ali e quello che mi rimane oggi sono due profonde cicatrici sulla schiena.
Se voglio riconquistarmele devo continuare a servire il Signore e rinconquistarmi la sua fiducia, oppure salvare una vita umana a cui sono legato intensamente….” Prese una pausa “Niall è come me, siamo caduti insieme. Mentre Liam, Harry e Zayn sono dei Nephilim, ovvero..”” ..sono nati dall’unione di un angelo con un essere umano.” Conclusi io “L’ho letto in un libro, tanto tempo fa. Scusa, continua!” esclamai e con la testa gli feci cenno di continuare.
“Siamo assegnati in gruppo a varie zone e a noi cinque ci è stato chiesto di collaborare e unire le forze per sconfiggere il male che circonda Londra. Siamo arrivati questa estate e siamo stati informati, dopo varie ricerche, che a scuola di nascondono dei Demoni molto pericolosi. Così ci siamo iscritti e la frequentiamo per raccogliere ulteriori informazioni.” Prese un’altra pausa e mi guardò negli occhi “Non so se crederai a quello che hai appena sentito uscire dalla mia bocca e non so neanche se vorrai rivedermi. Volevo solo essere sincero con te. Qualsiasi decisione tu prenda però ti chiedo di non proferire con nessuno parola su quello che ti ho appena raccontato. Il nostro Codice vieta di parlare con gli umani della nostra razza, in quanto dobbiamo rimanere una razza segreta e lavorare nel segreto.”
Finito il suo racconto si alzò e andò alla finestra, dandomi le spalle.
Louis. Un angelo. Un angelo caduto. Una creatura che solo nei libri e nei racconti di fantasia si può trovare. E io ne avevo una davanti. Incredibile ma vero. Io avrei voluto scappare da tutte le menzogne in cui avevo vissuto per praticamente diciassette anni ma, ora che avevo incontrato Louis e mi aveva confessato il suo essere, non potevo far altro che credergli e accettarlo per quello che era. A volte non importa se l’amore che provi per una persona è sbagliato. L’amore non è mai sbagliato. Puoi essere omosessuale o lesbica e andar fiero dei tuoi sentimenti perché sai che sono veri. E lo stesso era per me. Io ero fiera di sentire quelle cose nel cuore per Louis, lui mi avrebbe protetta da chiunque, ne ero certa. Lo aveva già fatto la sera prima, aveva la mia piena fiducia.
Ero fiera di lui. Anche se ontologicamente non lo era, il suo coraggio lo rendeva umano e sicuramente lui questo lo sapeva. La gioia che avevo nel cuore mi fecero scivolare delle lacrime calde lungo le guance. Mi alzai e gli corsi incontro. Lui mi sentii e si girò appena in tempo per accogliermi fra le sue braccia. Lo guardai intensamente, le lacrime scendevano copiose. “Perché piangi? Non volevo dirti quelle cose ma volevo sapessi la verità.. prometto che non mi rivedrai più se non lo vorrai!” “ Non l’hai capito, vero? Piango perché sono fiera di te, di quello che sei. Io ti accetto adesso e ti accetterò sempre, sei la persona che mi abbia mai fatto star bene con me stessa e che mi abbia mai fatto battere il cuore. Se te ne vai, rischio di sprofondare nell’oscurita! Non mi lasciare, mai, ti prego!”
Anche lui ora era visibilmente felice, mi accarezzò la guancia, mi asciugò le lacrime e mi diede un bacio vero, avvinghiandomi e cingendomi a sé. Il miglior bacio di sempre.
Mentre le nostre lingue danzavano, lui mi infilava le mani sotto la maglietta, alzandomela di tanto in tanto. Lo stesso facevo io, facendo scivolare le mani lungo la schiena. All’improvviso le mie dita sfiorarono due solchi. Le sue due cicatrici. Mi sentii risucchiare in un buco nero. Sotto di me il nulla, Louis era sparito. Cadevo nel vuoto, una vera e propria caduta libera. Poi vidi terra e piombai in un vicolo scuro. Ero confusa, non mi trovavo più nel mio soggiorno e di Lou nessuna traccia.
Cominciai a camminare un po’ titubante quando scorsi nell’oscurità due figure di spalle in piedi e una terza stesa per terra. Misi a fuoco la scena e mi accorsi che quelle due persone in piedi erano proprio Louis e Niall. Li chiamai, avvicinandomi, ma parevano non sentirmi. Continuavo, non mi davo per vinta ma a quanto pare era tutto inutile. Louis cominciò a parlare “Hai chiamato gli altri?” si girò verso Niall. “Ho chiamato Zayn, dovrebbe essere qui a momenti con Harry e Liam!” esclamò il biondino.
Dopo neanche un minuto vedo arrivare tre persone nel vicolo, stagliandosi nell’oscurità e capisco che sono loro. “Cos’è successo?” chiede Liam. “Abbiamo visto un demone. E stava pedinando una ragazza. Indovina chi??” disse Niall, guardando altrove. “Chi?” chiese Harry.
“Charlie! Chi secondo te?” esclamò Louis, con un tono rabbioso. “Stavamo andando davanti allo Starbucks come d’accordo quando l’abbiamo vista. Volevamo raggiungerla ma ci siamo accorti che dietro di lei c’era un tizio strano. L’abbiamo capito subito che era un demone, così lo abbiamo seguito e trascinato in questo vicolo. Ora sta a voi farlo sparire.”
Avevo capito tutto. Ero finita nel passato, nel ricordo di Louis. Ricordo ambientato in quel  pomeriggio dove mi aveva dato buca e in cui avevo iniziato a odiarlo per questo motivo. Se avessi saputo prima non avrei mai pensato quelle cose. Avevo capito.
Risentii all’improvviso una forza aspiratrice che mi trascinò verso l’alto, nel buio più totale. Dopo pochi istanti mi ritrovai di nuovo nel soggiorno, tra le braccia di Louis, proprio come me ne ero andata.
“Cosa hai visto?” mi chiese preoccupato. “Voi cinque nel vicolo, con il demone per terra. Probabilmente è successo lunedì pomeriggio, quando dovevamo vederci da Starbucks…”
“Era un mio ricordo.. probabilmente lo hai vissuto anche tu ma come persona esterna alla visione. Ti chiedo di non toccarmi più le cicatrici, potresti vedere cose brutte. Me lo prometti?” con due dita mi alzò il mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
“Promesso.”

My corner
eccomi quiiii *__*
un altro capitolo! spero vi piaccia, anche perchè volevo scriverlo bene e quindi ci ho messo un po' più del solito!
leggete e recensite xD fatemi sapere le vostre opinioni e cosa pensate possa succedere nei prossimi capitoli!!!
Much love everyone <3
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Capitolo 9
*** Sad memories ***


9 - SAD MEMORIES
Ci staccammo dall’abbraccio e andai a sedermi sul divano. “A proposito, Niall e gli altri dove sono? È da un po’ che non li vedo e non li sento..”
“Prima li ho chiamati e gli ho detto che non saremmo venuti a scuola oggi; ci raggiungono quando escono dalle lezioni, così ti sistemiamo la porta scardinata e riflettiamo sulle informazioni che hanno raccolto. Ok?” mi rispose Lou. “Sì,sì. Non c’è problema!” gli dissi “Nel frattempo io mi riposo ancora un po’, mi sento ancora un po’ debole, non so perché…”
“In effetti sei un po’ pallida, forse è meglio se ti riposi..” mi disse, guardandomi un po’ preoccupato. Si avvicinò a me e, sedendosi, appoggiò la mia testa sulle sue gambe. Accarezzandomi il volto molto dolcemente, mi addormentai in un batti baleno.
LOUIS
Ecco, si è addormentata. Guardarla mi scalda sempre il cuore. Strano, noi angeli difficilmente percepiamo le emozioni che provano quotidianamente gli umani. Questo significa molto per me, finalmente ho trovato una persona con cui condividere qualcosa.
Sento suonare il campanello. Piano piano adagio la sua testa sul cuscino e vado a vedere chi è, anche se probabilmente sono i ragazzi. Infatti sono loro, li vedo dall’occhiello. “Ehi ragazzi entrate!” esclamo aprendo la porta. Entrano lentamente ma sicuri di sé. Si guardano attorno e poi Liam mi chiede “Dov’è? Sta bene?”.
Chiudo la porta dietro di me e gli rispondo “È di là sul divano che si sta riposando. Voi, avete raccolto qualche informazione??” gli chiedo speranzoso.
“No per ora niente, oggi proprio nada. Però contiamo anche sul tuo aiuto domani. Ci sei vero?” “Certo che ci sono, oggi è stata proprio un’eccezione intendevo stare di fianco a lei. Dopo quello che le è successo ieri sera non mi sentivo di lasciarla qua da sola…”
“Bene, abbiamo capito. Non vogliamo sapere altro.” disse Harry un po’ scorbutico ”Possiamo andare a sederci da qualche parte, sono un po’ stanco!” esclamò sbuffando. È proprio uno scansafatiche.
Mi avvio verso la cucina e loro mi seguono fino a quando, una volta seduti, sento squillare il telefono.
Torno nella hall e dopo averlo trovato rispondo alla chiamata “Pronto?” dico con un po’ di fiatone. “Pronto, chi parla? Sono Dev.. con chi parlo??” rispose la ragazza dall’altra parte del telefono.
“Ciao Dev, sono Louis. Ehm, se cerchi Cha sta dormendo.. “ “Ah, come al solito! Comunque dovremmo venire lì tra cinque minuti Sam e io, svegliala! Ciao a dopo!” disse quasi tutto d’un fiato. “Ok, allora a dopo!” misi giù la cornetta e mi riavviai verso la cucina. Appena entrai notai subito che Niall aveva preparato qualcosa da mangiare per i ragazzi “Ehi, stanno venendo qui le due amiche di Charlie. Avete presente?” gli dissi. “Chi, Sam e Dev?” chiese Liam. “Si proprio loro. Magari riusciamo a beccare qualche informazione da loro, quindi vedete di non farle scappare, chiaro?” dissi con tono serio. Subito seguirono tante testoline che annuivano, muovendosi su e giù.
CHARLIE
Mi ero appena addormentata e già ero sveglia. Grazie a quel telefono maledetto, chi sa chi era… meno male c’era Louis sennò mi dovevo pure alzare dal divano. Nel candore della mia copertina avrei dormito ancora per ore, ma mi dispiaceva lasciare Lou per troppo tempo da solo. Così con una forza sovraumana e con un po’ di rimpianto, mi alzo dal divano e rimetto a posto la coperta. Mi avvio verso il corridoio quando sento suonare la porta. Mi avvicino assonnata a sbadigliando come un’ossessa e apro la porta, piano perché è ancora scardinata. All’improvviso qualcuno mi vola in braccio, chi poteva essere se non Dev??? Era veramente poco normale quella ragazza..
“Ehi Chaaaa!” come al solito urlava. Ma era una ragazza o una pescivendola?!!??! “Ciao Charlie come stai? Ti sei riposata?” e come al solito la ragazza più dolce del mondo era Sam.
“Sì sì sto bene ragazze! Ora entrate!” mi scanso e gli faccio varcare la soglia. Una volta chiusa la porta sento un brusio provenire dalla cucina. Strano: che io sapessi c’eravamo solo io e Lou in casa.
Guardo entrambe in faccia e gli faccio capire che io ne so quanto loro, così ci incamminiamo verso la cucina.
Più mi avvicino più provo a capire di chi si tratta. Ma niente. So però di aver già sentito quelle voci. Oltrepasso lo stipite della porta e mi ritrovo davanti Lou con i suoi quattro amici.
“Ehi!” Lou si è già accorto che io e le mie amiche siamo arrivate. Si alza e viene ad abbracciarmi forte; poi si gira e saluta anche Sam e Dev. Io nel frattempo mi avvicino al tavolo e saluto gli altri ragazzi che ricambiano ognuno con un abbraccio. Mi siedo di fianco a Niall e noto solo in quel momento che stavano facendo una sorta di merenda alle 2 del pomeriggio. Allungo una mano e spalmo un bel cucchiaione di nutella su un paio di fette di pane. “Non sapevo mangiassi così tanto! Me lo dicevi prima facevo la scorta di cibo!!” mi dice Harry con fare beffardo ma simpatico. “E io non sapevo che fossi uno scroccone di pane e nutella!!” tutti scoppiarono a ridere dopo quella mia esclamazione che lo aveva spiazzato completamente. Liam e Zayn erano piegati in due dal ridere, lo stesso Niall, Lou, Dev e Sam. Capisce di aver fatto una figuraccia e abbassa la testa afflitto. Mi dispiaceva, cos’avevo combinato? Prendo la mia fetta di pane e nutella e mi avvicino a lui. “Ehi, ne puoi mangiare quanta ne vuoi!” dico ridendo. Mi guarda negli occhi sincero e io ricambio con un sorriso e un abbraccio, appoggiando la fetta sul suo tovagliolo. “La prossima volta dovrò tener testa alle tue battute, vero Cha?” mi disse ricambiando l’abbraccio.
LOUIS
Harry, staccati immediatamente da Charlie o ti folgoro all’istante. I miei pensieri  erano talmente intensi che riuscirono a canalizzare la sua mente. Una volta che se ne accorse, mi guardò e si staccò da lei.
Insieme a Sam e Dev prendemmo posto intorno al tavolo e per iniziare una conversazione più seria dissi “Allora, come è andata oggi scuola?” “Beh direi bene, noiosa ma alla fine non ci sono stati problemi.” Disse Zayn, guardandomi dritto negli occhi. Mi fece capire che non sapevamo introdurre l’argomento in questione per la nostra ricerca. Poi all’improvviso Dev prese la parola “Beati voi! Sai cosa è successo Cha? Sam e io stavamo camminando per il corridoio all’intervallo e ad un certo punto si è scagliato davanti a noi sbarrandoci la strada Zork e la sua compagnia di delinquenti. Chiedevano di te. Come al solito. Fossi in te prenderei qualche precauzione già da subito dopo quello che è successo l’anno scorso…” disse con fare abbastanza nervoso.
Mi girai a guardare Cha e notai che aveva iniziato a mangiarsi nervosamente le unghie, sembrava spaventata all’idea di dover incontrare ancora una volta questo ragazzo. Niall allora chiese a Dev “Scusa Dev, ma questo Zork chi è? Insomma, lo abbiamo mai visto?” “Non credo. Siete in questa scuola da troppo poco e non si fa mai vedere in giro. Nel caso lo vediate dalle nostre parti è proprio perché cerca Charlie.”
“Ah ho capito...” rispose Niall “Ma cos’è che ha fatto di così brutto, perché è così interessato a lei?” “Non credo sia una buona idea se te lo dicessi…” disse lei, guardando verso Charlie che sembrava sempre più nervosa.
Così una volta smesso di mangiarsi le unghie prese lei la parola “Zork è un ragazzo con una miriade di problemi. Nel complesso famiglia disastrata, il padre non c’è mai stato, la madre da sempre alcolizzata. Si è sempre arrogato il diritto di essere superiore agli altri, sin dalla scuola elementare. Casualità è stata che io e lui siamo sempre capitati in classe insieme fino all’anno scorso che è stato bocciato. Il punto è che conoscendolo bene ci sono sempre stata alla larga, ma l’anno scorso ha iniziato a interessarsi di punto in bianco a me. Mi seguiva in giro per la scuola, fuori da scuola. Ho iniziato ad avere timore di quella situazione, quando al ballo di fine anno, fuori dalla palestra, ha iniziato a farmi troppe avance, accerchiato dai suoi scagnozzi.  Non voleva lasciarmi tornare al ballo, così mi ha bloccato con le spalle al muro e ha iniziato a..” delle lacrime le solcarono il viso e lo stesso stava per succedere a me, chissà quali sofferenze atroci aveva provato. Le strinsi la mano e il mio sguardo le diede il coraggio necessario per continuare “.. aveva iniziato a toccarmi dappertutto. Ero spaventatissima e non c’era nessuno nei corridoi. L’unica cosa che mi era rimasta da fare era urlare  a squarciagola e funzionò perché subito accorse un bidello che stava andando in bagno e che quindi aveva lasciato la sorveglianza nella palestra. Avendo perso la possibilità di tormentarmi ancora e rovinare ogni singolo giorno della mia vita, scappò con i suoi scagnozzi e da quel giorno non l’ho più visto. E adesso sono ancora punto a capo, dovrò riaffrontarlo ogni giorno a scuola e temere per la mia sicurezza.” Finì il suo discorso appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
“Di questo non ti devi preoccupare, anche perché adesso ci siamo noi!” la guardai dritta negli occhi e le accarezzai la guancia, togliendole le ultime lacrime. “Ok? Non ti devi preoccupare. Ci pensiamo noi!!” le dissi un’altra volta con più sicurezza.
Lei mi rispose con un sorriso e si ricompose sulla sedia “Bene, adesso basta preoccuparsi  più del dovuto! Cosa facciamo? Usciamo stasera?” lanciò l’idea e alla fine fioccarono tantissimi “Sì”.
“Bene, allora è meglio se noi andiamo a casa a prepararci.” Disse Liam, dirigendosi verso di lei per abbracciarla “Sì, sì, non vi preoccupate! Andate a prepararvi che vi voglio perfetti stasera ahah!”.
Ero felice, finalmente Cha aveva ricominciato a sorridere. Aveva una grandissima forza di volontà e per questo la ammiravo.
Saluta tutti mentre uno alla volta lasciamo la sua casa e io rimango l’ultimo da salutare. “Beh, allora ci vediamo stasera, stella.” Si avvicinò a me con fare timido e mi diede un bacio sincero, abbracciandomi allo stesso tempo. “Ci vediamo stasera, angelo. Vai, ti voglio vestito bene, mi raccomando!” mi disse ridendo.
“Ci conto!”. Mi staccai a malincuore da lei e raggiunsi gli altri.

My corner
ehilàààààà!!! non so come scusarmi del ritardo, ben 3 settimane che non posto :( ma ho avuto parecchi impegni con la scuola.
nonostante tutto, mi sono ripromessa di riuscire a scrivere una schifezzina come questa, anche se non ha un profilo interessante come altri capitoli precedenti, spero vi piaccia comunque!!
recensite e fatemi sapere le vostre opinioni sulla storia e sul continuo (come sarebbe per voi :D)
 ciaoooo!!       
ps ho cambiato nick su twitter :D                                             on twitter @itsairin

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Capitolo 10
*** Lovely night -Prima parte ***


10- LOVELY NIGHT (PRIMA PARTE)
CHARLIE
Se ne erano andati tutti ed ero rimasta da sola. Dovevo prepararmi per la serata ma in ogni caso potevo fare tutto con assoluta calma dal momento che mi ero lavata poche ore prima.
Chiudo la porta che finalmente Lou mi aveva sistemato con un bella spallata e ritorno di là in cucina a sistemare il tavolo. Alla fine non avevamo neanche sporcato più di tanto, presi i tovaglioli e i cucchiaini e li gettai rispettivamente nel cestino e nel lavandino, poi con lo straccetto umido lavai velocemente il tavolo.
Avevo finito di mettere a posto la cucina e subito mi fioccò alla mente un pensiero: non avevo chiesto a Louis il suo numero di cellulare. Che cretina. Stavo per perdere le speranze quando col vasetto di nutella in mano mi avviai verso il mobiletto e notai che appeso al frigorifero c’era appeso un bigliettino. Lo guardai attentamente e notai che c’era abbozzato un numero di telefono con sotto scritto “questo è il mio numero, Lou”. Mi aveva preceduta alla grande, non feci altro che sorridere e staccare il fogliettino dalla calamita che lo teneva attaccato all’anta del frigo.
Uscii dalla cucina e mi avviai in camera alla ricerca del mio BB. Dopo aver sbirciato su mobili e mensole, lo trovai che era semplicemente sul mio comodino. Notai che lampeggiava più del normale, aveva la batteria scarica e si stava per spegnere, così una volta preso il caricatore nel cassetto, lo misi in ricarica. Sfogliai un po’ i messaggi e notai che quelle due pazze delle mie amiche mi avevano inviato tantissimi messaggini nella mattinata tipo “oh ma dove sei?”, “ti devo uccidere per sapere in che posto ti trovi??”, robe del genere, cose che però mi aspettavo solamente da Dev e non da Sam. Chiusi tutto e digitai il numero con la tastiera, per poi salvarlo con Lou. Non vedevo l’ora di rivederlo quella sera. Decisi così di inviargli un messaggio “Ehi :D ho trovato il tuo numero appeso al frigo, sei proprio un genio! Già mi manchi D:” schiacciai invio e mi stesi sul letto. Dopo neanche un minuto arrivò un messaggio “Ehii :D hai visto che bravo che sono?? Già, mi manchi anche tu :( in più sto andando in paranoia per il vestito di stasera!” Lui, in paranoia? “Ma sei una ragazza per caso? C’è, stai andando in paranoia per un vestito??? ahahah xD”; lui subito mi rispose “Se devo far colpo su una bella ragazza che conosco dovrò pur vestirmi bene, non trovi?”.
Aveva ragione, peccato che il mio cuore fosse già suo anche senza uno stupido vestito che poteva ingannare l’apparenza. “Mhh, ho capito. E se questa ragazza ti dicesse che hai già fatto colpo, cosa le diresti??” dopo un po’ arrivò un altro messaggio “Le direi che sono il ragazzo più fortunato del mondo!” “E io invece sono la ragazza più felice del mondo  ad avere un angelo come ragazzo, in tutti i sensi xD”. A questa mia risposta seguirono tantissimi cuoricini. Come si poteva odiare un ragazzo così?? Decisi di riporre sul comodino il cellulare e cominciai a rovistare nell’armadio alla ricerca di un vestito decente per la serata. Gli altri si stavano preparando per la serata chic, ma io avevo i vestiti adatti??
Mi stava salendo un ansia pazzesca quando mi capitò tra le mani un vestito che avevo comprato a Parigi tanti anni prima. Era viola scuro, molto aderente, monospalla. Mi piaceva tantissimo ma avevo avuto davvero poche occasioni per indossarlo. Così lo misi sul letto e andai a cercare un paio di scarpe. Le trovai subito: decolletè nere in velluto, con degli strass sul tacco dello stesso colore. Avrei fatto sicuramente una bella figura, me lo sentivo. Misi a posto tutto il casino che avevo lasciato nell’armadio e cominciai a truccarmi in bagno. Una volta finito mi resi conto che era volato il pomeriggio, erano già le 18.00 e mi mancava solo mettermi il vestito e preparare la borsetta. Ci impiegai pochi minuti e una volta messe le scarpe, sentii suonare il campanello. Mi fiondai giù dalle scale, facendo molta attenzione per non uccidermi e spaccarmi l’osso del collo. Arrivata alla porta la spalancai con il fiatone, aspettandomi di trovare proprio lì davanti a me Lou, invece erano Sam e Dev che appena mi videro spalancarono la bocca dallo stupore.
Dev aveva addirittura iniziato a balbettare “Ma.ma.ma quel vestito da dove salta fuori??” mi squadrava dalla testa ai piedi, ha continuato per quasi dieci minuti, dominata dall’incredulità. Invece Sam, sincera com’era, si era limitata ad abbracciarmi e a dirmi che stavo benissimo. In effetti, non per essere in vena polemica, ma il mio vestito faceva veramente un baffo al loro.
“Dai ragazze, siete pronte? Cominciamo ad uscire, così se arrivano i ragazzi partiamo subito!” dissi incitandole ad uscire di casa. Prese le chiavi, chiusi bene la porta e raggiunsi le due che si erano appostate al marciapiede, di fianco alla panchina che si trovava in prossimità della casella postale.
Sentimmo all’improvviso un rombo d’auto, ci girammo alla nostra destra e vedemmo sulla strada arrivare verso di noi un SUV di colore blu mare. Rallentando dopo averci visto, accostò sul lato opposto della strada e vidi che il finestrino davanti si abbassò, poiché i vetri erano oscurati. La faccia di Liam sbucò sorridente e ci fece cenno di salire in macchina. Dopo aver attraversato la strada con attenzione, perché tutte eravamo sopra a dei trampoli, ci tuffammo in macchina. Sam finì di fianco a Niall, Dev di fianco a Zayn e io di fianco al mio caro Louis.
Appena chiusi la portiera, la macchina ripartì subito sfrecciando lungo la via. “Dove ci portate, cari?” dissi con tono solenne, allo stesso tempo scherzoso.
“È una sorpresa signorina!” mi disse Harry strizzandomi l’occhio da davanti, poiché era seduto di fianco a Liam che era alla guida.
“Ok, allora aspetterò di arrivare a destinazione!” mi girai verso Lou e lo guardai sorridendo. Mamma mia, quanto era bello! Non capisco perché ho dovuto aspettare una vita prima di incontrarlo. Non poteva arrivare prima???
“Sei stupendo stasera.” gli dissi, guardandolo negli occhi. “Anche tu non scherzi Cha!” si avvicinò al mio orecchio e mi disse “non sai con quale forza devo trattenermi per non saltarti addosso. Sarò pure un angelo, ma sono pur sempre un maschio…” si riallontanò mordendosi il labbro e guardandomi intensamente, come non aveva fatto mai prima d’ora. Sentivo di essere arrossita in modo violento ma volevo tenermi la mia intimità con Lou, lontano dagli altri. Su certe cose ero molto riservata.
Finalmente dopo venti minuti buoni arrivammo davanti ad un locale abbastanza affollato e scendemmo tutti tranne Liam che andò a cercare parcheggio. Da fuori sembrava un posto abbastanza chic, chissà se lo era anche dentro. Aspettammo Liam per un paio di minuti e poi ci addentrammo nella folla. Ci volle poco prima che riuscissimo ad entrare, già si sentiva la musica assordante a tutto volume che vorticava violentemente nelle orecchie, creando un fastidioso ronzio.
Spingendo un po’ qua e là, trovammo dei divanetti liberi e ce ne appropriammo all’istante, appena in tempo perché già un altro gruppo di ragazzi lo aveva adocchiato. Subito Harry e Liam andarono in cerca di ragazze al bancone e al centro pista per divertirsi un po’. Noi invece non facemmo altro che  rimanere lì seduti per un po’ ad aspettare una canzone decente per buttarci in pista.
SAM
Ci eravamo appena seduti  sui divanetti e Niall sorridendomi si era messo di fianco a me. Sì, era decisamente carino. No, forse più che carino.. era stupendo. Solo la presenza mi scaldava il cuore e poi ogni volta che parlava ero ipnotizzata dalla sua voce. Era incredibile, nessun ragazzo prima d’ora mi aveva fatto un effetto del genere. Durante il viaggio non avevamo fatto altro che parlare del più e del meno, quindi in fondo la serata era iniziata più che bene. Le mie riflessioni furono subito interrotte dalla sua voce che mi giunse all’orecchio in maniera più che ammaliante “Ehi Sam ti va di ballare?” mi chiese un po’ imbarazzato, guardandosi in giro perché non reggeva lo sguardo. “Certo che mi va, andiamo!” mi alzai di scatto ma mi ero dimenticata che avevo dei trampoli ai piedi, così nell’alzarmi feci peso su un solo piede e mi si stortò una caviglia. Non riuscendo più a stare in piedi, sentii di essere in una sorta di caduta libera sulla pista del locale ma all’improvviso sentii delle braccia avvolgermi prima che io potessi toccare terra. Mi girai leggermente e capii che Niall mi aveva afferrata al volo per evitare di farmi sfracellare la faccia contro il pavimento “Tutto bene?” mi chiese preoccupato “Non lo so, mi sono fatta male alla caviglia. Non riesco più a muovere il piede..” dissi un po’ nervosa. Perfetto, un ragazzo mi chiede di andare a ballare e io mi storto la caviglia?!?!?
“Non ti preoccupare, adesso andiamo in uno posto più tranquillo e vediamo se la storta è tanto grave.” Mi prese in braccio e chiedendo permesso a destra e a manca riuscimmo ad arrivare in una zona del locale poco affollata dove vi erano delle stanze adibite solo per il personale della discoteca. A quanto pare se ne fregò delle scritte come “vietato entrare al personale non addetto” perché si fiondò nella prima porta che trovò libera. Entrammo e notammo di essere entrati in una sorta di camerino, probabilmente era adibito per gli ospiti delle serate al locale, sta di fatto che quella sera non c’era nessun special guest, per questo motivo era vuoto.
Dolcemente Niall mi appoggiò sul tavolo e prese una sedia per sedersi di fronte a me. “Dimmi se ti faccio male, ti prego.” Mi disse deciso, poi prese la mia scarpetta e piano piano me la sfilò. “Eh sì Sam, questa è una bella botta…” mi rispose osservando la mia caviglia che era diventata di un colore molto simile al violetto. “Oddio, e adesso che cosa faccio??” iniziarono a venirmi le lacrime agli occhi, la mia serata era andata in frantumi  ma soprattutto avevo rovinato la sua serata. Abbassai il volto per nascondere le lacrime ma la sua mano me lo alzò per costringermi a guardarlo negli occhi “Perché piangi, Sam?” mi guardò dritto negli occhi. Mamma mia quanto erano azzurri. Sembrava di annegare tra le onde del mare e lasciarsi guidare fino ai fondali,  dominati da una pace interiore mai provata prima d’allora. “Sono dispiaciuta perché come minimo dovrò tornare a casa con la caviglia conciata così e, peggio ancora, ho rovinato anche la tua serata. Tutto per questi stupidi tacchi. Guarda te cosa non si fa per far colpo sui ragazzi!” presi l’altra mia scarpa e la scaraventai contro la porta arrabbiata. “Ah allora volevi fare colpo su qualche ragazzo stasera, eh??” mi guardò con fare scherzoso iniziandomi a fare il solletico. “No, no daiii che soffro il solletico!!” avevo iniziato a dimenarmi  come un’ossessa su quel tavolino, combattendo allo stesso tempo contro la forza di gravità che mi spingeva invece a cadere per terra. “Ahah, bene ho appurato che soffri il solletico. Imparerò tutti i tuoi difetti così non potrai più sfuggirmi!” mi disse ridendo e contagiandomi con il suo sorriso. “Comunque tutte le ragazze mettono i tacchi, si sa che piacciono ai ragazzi per questo motivo. Sicuramente slogandomi la caviglia stasera non avrò sedotto manco l’aria che mi circonda..” tornai seria e affranta, ripensando a che occasione avevo perso. “Invece a quanto pare hai fatto colpo su qualcuno. Almeno, così mi dicono…” mi rispose Niall.
“Davvero?? Dai dai dimmi chi è!!” ormai ero entrata in confidenza con Niall, era stato un gioco da ragazzi aprirsi con lui, forse perché in fondo dentro eravamo molto simili. “ Non te lo dicoooo! Ahaha che bello tenerti sulle spine! Bene post it, Sam è curiosa più del normale..” “Smettila di prendermi in giro!” gli dissi strattonandogli il braccio. Col viso imbronciato provai ancora a spillargli qualche informazione ma niente, era più muto di un pesce.
“Dai adesso ti riporto a casa, va bene?” mi chiese dolcemente, non feci altro che annuire con la testa. Andò a prendere la scarpa che avevo lanciato e, dopo avermela rimessa al piede, mi riprese in braccio. Stavolta deciso di portarmi fuori di lì, non tornò nella sala dove tutti ballavano della musica che proprio non era ballabile ma ispirava l’estasi attraverso droghe e cocktails, non esprimeva nulla, era solo rumore. Svoltò fuori dalla porta e senza farsi vedere dal personale uscì dall’uscita di emergenza che ci portò sul retro. Neanche due minuti dopo, eravamo tornati sul grande vialone che dava sull’entrata del locale e visto che dovevamo tornare a casa di Cha ma tutti gli altri erano rimasti dentro Niall aveva deciso di chiamare un taxi. Arrivò quasi subito e, quando accostò al marciapiede, Niall aprì la portiera e mi fece entrare nell’abitacolo molto lentamente per evitare che io mi facessi male ulteriormente alla caviglia. Subito dopo entrò anche lui di fianco a me e disse al tassista l’indirizzo verso cui eravamo diretti. Fu un ritorno a casa molto gradevole, infatti lo passai in gran parte con la testa appoggiata sulla spalla di lui, che con la mano mi accarezzava dolcemente la testa.
Arrivati davanti alla casa di Cha, scese e dopo aver pagato mi riprese tra le sue braccia per portarmi all’interno dell’abitazione. Mi portò subito in soggiorno in modo tale da potermi  far sedere sul divano e andò poi in cucina a prendere delle bibite. Nel frattempo io presi il telecomando e accesi la tv, in cerca di qualche canale con qualsiasi film divertente. Volevo  finire bene la serata perlomeno. Girai e trovai su un canale Quel mostro di suocera. Quello sì che era un film da non perdere!
“Che film è??” chiese Niall incuriosito, che nel frattempo era tornato con due bibite e tantissimi popcorn. Mamma mia quanto era gentile :D.
“Quel mostro di suocera, è davvero divertente. Vieni qui che lo guardiamo, tanto è appena iniziato!” gli dissi con il sorriso più sincero che potessi mostrargli. Mi venne  naturale, per lui avrei sorriso sempre.
Passammo gran parte del film a ridere e mangiare popcorn poi all’ennesima pubblicità che si prostrò sullo schermo iniziai a stuzzicarlo di nuovo. Era divertente e sinceramente non avevo intenzione di perdermi  l’occasione di scoprire nuove cose sia su di lui sia su di me, infatti non era da me comportarmi in quel modo.
“Allora, su chi avrei fatto colpo stasera?” gli dissi ridendo con la bocca piena di pop corn. “Mmh… sei davvero sicura di volerlo sapere?” mi disse con tono di sfida.
“Certo, voglio sapere chi è il poveretto!” gli risposi. Seguì un lungo silenzio e non capì il perché.
Lo capii subito dopo da quello che mi disse il perché di quel silenzio tombale che si era creato tra noi due come un muro di cemento armato.
“Beh, hai fatto colpo su un ragazzo che non ha mai chiesto più di tanto dalla sua vita, che l’ha vissuta guardando le altre persone dall’esterno e che stasera si è trovato bene con te. Vedi, quel ragazzo sono io.” A quel punto, lo sentii dentro, prese tutte le energie possibili per girarsi verso di me e guardarmi negli occhi. Non riuscii a proferire parola. Io che facevo colpo su un ragazzo. Non era mai successo prima d’ora.
Lentamente si avvicinò a me e ormai potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle quando le nostre labbra si incrociarono in un bacio prima sincero poi sempre più appassionato.
Lui non era l’unico a trovarsi bene, io più di lui avevo desiderato averlo di fianco a me tutta la sera e così è stato. Cosa potevo chiedere  di più se non essere baciata e cullata tra le sue braccia per tutta la notte?

My corner
ehilà :D ecco a voi il nuovo capitolo!! questa volta ho incentrato il corso della storia su Niall e Sam, sper che vi piaccia ^__^
in ogni caso il prossimo capitolo andrà avanti con la stessa serata però dal punto di vista di altri personaggi ;)
recensite e fatemi sapere mi raccomando!! al prossimo :)))
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Capitolo 11
*** Lovely night -Seconda parte ***


11- LOVELY NIGHT (PARTE SECONDA)
DEV
Appena arrivati al locale, ci eravamo seduti su dei divanetti in un angolo della sala principale e ci eravamo messi a ridere e scherzare su dei fatti che raccontava Louis. Mentre parlava, io non facevo altro che guardare Zayn. Mi aveva letteralmente stregata, poi sotto le luci da discoteca aveva un fascino ancora più imponente. Era come se la sua bellezza ti parlasse e ti dicesse “sono qui, guardami!”.
Ad un certo punto avevo visto Niall che portava via Sam, non avevo visto cosa fosse successo perché la prese in braccio rapidamente e se ne andò. Poi anche Harry e Liam se ne andarono, sicuramente a caccia di prede per quella serata fuori dal comune. Li avevo visti che si erano avvicinati al bancone dei drink e avevano già preso di mira due ragazze appena arrivate.
Noi quattro eravamo invece rimasti lì a parlottare un po’ quando ad un certo punto  Zayn mi disse “Ehi ti va di ballare?”. La sua voce mi era entrata dolce come il miele nelle orecchie, lo guardai e, sorridendo, feci sì con la testa. Ci alzammo e raggiungemmo il centro della pista, ballando fino allo sfinimento e dopo quasi mezzora ci fermammo perché ci eravamo scatenati fin troppo. Così ci allontanammo e raggiungemmo il bancone per rinfrescarci. Prendemmo entrambi un paio di cuba libre a testa  e quello ci fece entrare in circolo l’adrenalina necessaria per finire la serata.
Sembrava tutto andasse bene fino a quando si avvicinò un ragazzo dicendomi  “Ehi dolcezza..” nel frattempo mi aveva posato una mano sul mio di dietro, tastandomi altre parti intime. Zayn se ne accorse subito che quel tizio non aveva buone intenzioni, infatti si parò davanti a me e con una manata strattonò il ragazzo lontano da me. “Ehi, che ti salta in mente, si può sapere??” aveva un tono molto concitato. Nonostante non fossi tanto in me per l’alcool che circolava nel sangue, potevo distinguere benissimo l’elettricità che si librava nell’aria tra tutti noi. Non feci in tempo a fermare Zayn che, partito in quarta, aveva iniziato a picchiarsi con l’altro ragazzo. Iniziai a tremare, avevo paura che Zayn uscisse mal ridotto da quell’incontro, così chiesi a delle persone intorno a noi di aiutarmi a dividerli. Si sarebbero uccisi per una sciocchezza. Dopo pochi minuti e tante minacce lanciate per aria, il ragazzo se ne andò sanguinante  e per evitare di essere cacciati fuori dal locale ce ne andammo di nostra spontanea volontà. Zayn mi prese per mano e uscimmo all’aria aperta.
Chiamammo un taxi e andammo a casa di Charlie, tanto non ci sarebbe stato problema. In pochi minuti arrivammo e, dopo essere scesi dal taxi, ci incamminammo nel vialetto per entrare in casa. Aprimmo la porta e notammo che la televisione era accesa. Guardai Zayn con un punto interrogativo in faccia ma a quanto pare anche lui ne sapeva quanto me. Ci avvicinammo piano piano al soggiorno e notammo Niall e Sam abbracciati sul divano che dormivano. Com’erano carini!! Finalmente Sam aveva trovato qualcuno con cui stava bene.
Presi per il braccio Zayn e col dito sulla bocca gli feci cenno di stare in silenzio e seguirmi. Salimmo le scale e andammo in una delle stanze degli ospiti, che con gli anni era diventata la mia seconda cameretta. Entrammo e dopo aver chiuso la porta dissi “Hai visto che carini?”. Lui mi guardò sorridendo ma sentii che qualcosa gli impediva di sorridere sinceramente. Lo guardai e solo in quel momento notai che aveva il labbro e il sopracciglio destro spaccato. Corsi subito da lui e presi la sua testa tra le mie mani. “Mio dio Zayn, che cosa hai combinato?” sbuffai con aria di sconforto, mostrandogli il mio dispiacere per quello che era successo al locale. Lui prese le mie mani e, dolcemente, le cullò tra le sue “Non ti preoccupare Dev, era il minimo che potessi fare. Non hai visto che porco schifoso era quello?” sentii il suo battito accelerare, era tornato nervoso come prima.
“Ascolta, intanto per me hai fatto a botte e ti sei fatto distruggere la faccia.” gli risposi, guardandolo negli occhi “dire che mi dispiace è d’obbligo! Adesso aspettami qui che vado a prendere il disinfettante per medicarti!” gli accarezzai la testa e mi voltai, dirigendomi verso il bagno. Entrai e, velocemente, aprii il mobiletto trovando tutto ciò di cui avevo bisogno. Tornai in camera e mi andai a sedere di fianco a Zayn sul lettone. “Adesso gira un po’ la testa che ti metto a posto questi due tagli, a parer mio molto profondi..” aggiunsi. Presi il disinfettante e piano piano lo passai sulle ferite, evitando di arrecargli ulteriore dolore. Mentre lo stavo medicando, lui aveva chiuso gli occhi e ad un certo punto mi fermai. Ero caduta in una sorta di trance. Ancora la sua bellezza mi parlava, trasmetteva dei segnali al mio cuore che in quel momento aveva iniziato a battere in maniera asincopata. Lui notò che mi ero fermata così aprì gli occhi, quegli occhi, e mi fissò dritto nei miei “Tutto bene Dev?” mi chiese insospettito “Sì.. ehm.. vedi.. io..” non riuscivo più neanche a parlargli, il mio cervello era andato in pappa. Sicuramente tutta colpa dell’alcool.. “Non mi sembra, cosa ti senti?” chiese ansioso di ricevere una risposta. Mi toccò la mano e ricevetti una scossa che percorse tutta la schiena, facendomi venire i brividi. Non erano assolutamente brividi di paura, erano di pura eccitazione.
Lasciai cadere il cotone col disinfettante sul copriletto e mi lanciai tra le sue braccia. Senza che lui se lo aspettasse, lo baciai. Un bacio all’inizio leggero poi sempre più desideroso. Notai che lui era rimasto immobile, impietrito. Ecco, avevo fatto una figuraccia…
“Scusa Zayn, non volevo..” mi staccai da lui, accorgendomi troppo tardi ciò che avevo fatto. Subito mi alzai dal letto e ciondolante mi avviai verso la porta, con l’intento di andarmene e trovare un posto per piangere in silenzio. Non feci in tempo a raggiungere la porta che lui mi aveva afferrato per il braccio e mi aveva costretto a voltarmi. Io, imbarazzatissima, non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi; all’improvviso, mi spinse contro il muro e fissandomi con degli occhi ardenti, mi baciò con desiderio, ricambiando quel bacio che precedentemente gli avevo dato. Mentre le nostre lingue danzavano vorticosamente, in cerca dell’estasi pura, lui aveva iniziato a sfiorarmi la pelle sulla schiena, facendomi venire la pelle d’oca dal piacere. Poi ci stendemmo sul letto e lì iniziammo lentamente a spogliarci. Prima il mio vestito, poi la sua maglietta, tutto fino a quando rimanemmo con solo la biancheria addosso. Si fermò per un attimo, sapevamo entrambi cosa stavamo per fare, così cercò nel mio sguardo una sorta di assenso per continuare. Io lo guardai imbarazzata ma gli feci capire che non avevo paura e che ero disposta a tutto per lui quella sera, avrei vissuto quella serata senza pensare, lasciandomi andare ai miei piaceri. Così riprendemmo a baciarci e, dopo avermi tolto gli slip ed essersi messo la protezione, piano piano entrò dentro di me.
Era una sensazione di puro piacere, dapprima piano poi sempre più forte, venimmo entrambi quasi nello stesso momento. Pensai poi che, se ero stata così sciolta con lui, era perché non ero tanto in me. Quando ebbe finito, si stese di fianco a me “Zayn, non so che dire..” mi girai e lo guardai dritto negli occhi. “Beh, io invece sì. Posso dire che stasera ho finalmente conosciuto una ragazza fantastica, per cui ci ho rimesso la faccia, ma che spero di rincontrare dopo questa notte passata insieme.” Mi rispose “Dici che è possibile?” mi chiese ansioso. “Certo, quella ragazza dovrà pure ripagarti in qualche modo, non credi?”

My corner
eccomiii qui con un altro capitolo!!! spero vi piaccia, fa un po' schifo secondo me .-.
beh fatemi sapere cosa ne pensate...
ps preannuncio già che il prossimo capitolo tornerà ad essere centrato su Lou e Charlie <3
ceeeaaaoooo *___*
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