La magica storia di Harry Pitter e Severus Peton

di Fabiola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1. ***
Capitolo 2: *** Giorno due ***
Capitolo 3: *** Giorno III ***
Capitolo 4: *** Giorno IV ***



Capitolo 1
*** Giorno 1. ***


.

Severus Piton si gettò i capelli dietro le spalle e si abbandonò sulla sedia, i piedi sulla scrivania, con aria di assoluto compiacimento.
- Ah- si disse tra se e se - Meraviglioso. Davvero meraviglioso. Severus Piton il nuovo Preside di Hogwarts...ahahahahahah....questa scuola non poteva desiderare nulla di meglio...la rivoluzionerò da sopra a sotto, e nessuno potrà dirmi nulla...ah ah ah...desideravo da tanto una vita di assoluta libertà e potere, vita così tranquilla.......-
BOOM!
La porta dell'ufficio si aprì di botto, e un ragazzo sui venticinque anni, dai capelli più scompigliati che mai, gli occhi color zaffiro e una cicatrice nel bel mezzo della fronte comparve sulla soglia. Aveva in mano due valigie, indossava una camicia bianca con una cravatta rossa e oro, e dei pantaloni neri.
Piton cadde dalla sedia con un gran botto. Quando si rialzò, i capelli scompigliati e lo sguardo torvo, entrambi dissero:
- Tu! Cosa ci fai qui?-
- Io?!- disserò ancora all'unisono - Tu piuttosto cosa ci fai qui...-
I due si guardarono in silenzio per un attimo.
- Si da il caso Potter- disse Piton - che questo sia il mio ufficio, e non ti permetto di entrare così all'improvviso quando ti pare...-
- Il tuo ufficio?!- disse Harry a bocca aperta - Questo è l'ufficio della Preside McGranitt...ma dove diavolo è finita?! E tu cosa ci fai al suo posto?!??!-
- Vuoi dire....l'ex-Preside, Potter! Ora il capo sono io qui.-
- Come sarebbe a dire?! E lei che fine ha fatto?!-
- Ritirata- disse Piton con un sorriso di scherno - Suo marito Mastro Gazza è al San Mungo ricoverato, soffre di atroci dolori alla schiena e non si può muovere...così lei ha deciso di passare il resto dei suoi giorni ad accudire Gazza e così ha ceduto il posto a me...che io gentilmente ho accettato- concluse compiaciuto, guardandolo con sorriso maligno.
Dal canto suo, Harry era sicuro che Piton l'avesse avvelenata per toglierla di mezzo.
- E tu Potter? Cosa diamine ci fai qui?- disse Piton prendendo un bicchiere mezzo pieno di succo di zucca che aveva lasciato a metà, sorseggiandolo.
- Sai Piton- disse lentamente Harry - gradirei che tu mi dessi del ''lei''...ora che sono il tuo nuovo Ministro...-

SPUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUTKHHHH!
Piton sputò il drink, tossicchiando.
- Coff, coff...bleah...Che cosa hai detto, Potter?!?!?-
- Nuovo Ministro, si- sorrise lui.
- Nuovo Ministro?! E da quando? Cos'è questa storia? Chi...CHI ti ha dato quel posto?-
- Oh, ma solo per pochi giorni, sai...precisamente una settimana...-
- Aaah....grazie al cielo...- sospirò Piton, abbandonandosi di nuovo sulla sedia.
- Non avrei mai potuto sopportare una cosa del genere... Potter, dimmi una cosa, ma è mai possibile che ti debba trovare sempre trai piedi? Faccio il Mangiamorte, e nasci tu a intralciare i piani del Signore Oscuro, divento allora Professore, e arrivi tu in questa scuola...divento Preside, e chi arriva a guastarmi la festa dopo qualche ora? TU! Ora, dimmi cosa vuoi e vattene, Potter, per piacere. Mi hai già infastidito abbastanza. Su, dai! Cosa vuoi?-

Con sorpresa del Preside, Harry si sedette sulla sedia dietro la scrivania, e si mise le mani tra i capelli.
- E' terribile...- borbottò disperato.
- E' terribile cosa Potter?-
- Che staremo insieme per una settimana. Scrimgueor è molto molto malato, così ha ceduto il posto a me per sette giorni. E per sette giorni, mi ha fatto promettere di alloggiare a Hogwarts per sorvegliarla, vedere l'affidabilità della Preside...cioè, l'ex-Preside, e di tutti i professori...non mi sembrava nulla di difficoltoso...e ho accettato.-
- Santo cielo, Potter, ma è...è terribile!- boccheggiò Piton.
Harry alzò la testa e lo fissò.
- Perchè non dai il compito a qualcun'altro? Puoi farlo...insomma...sei...il...Ministro...-
Piton pronunciò l'ultima parola con tanto di sarcasmo nella voce.
- Contratto vincolante- disse il ragazzo, e riabbassò la testa - ormai ho firmato...devo farlo, non si può far più nulla........ahimè!- aggiunse. - Beh, in fondo siamo stati insieme per sei anni...qualche giorno in più non farà differenza...-
Piton sbuffò. In effetti sette giorni non sarebbero passati tanto in fretta, non con Potter di nuovo alle calcagne...
- Bene- disse infine Harry - dove dormirò?-
- Mmm...- Piton ci pensò su. - Per il momento puoi stare nel mio ufficio nei sotterranei...da quando l'ho lasciato non ci abita più nessuno, il nuovo professore di pozioni alloggia al terzo piano...vai li. E in fretta, prima che ti sbatta fuori dal mio uffcio a calci nel sedere!-
- Non credere che mi farò trattare da idiota! Ora sono io ad avere l'autorità su di te!- disse Harry irritato, alzandosi e prendendo le valigie.
Piton lo guardò con odio dirigersi verso l'uscita.
- Ti odio!- disse, prima che Harry fosse sparito.
- Sai che novità!- disse sarcastico Harry e sbattè la porta.

************************************************

Piton non aveva rinunciato a nessuno dei suoi barattoli pieni di raccapriccianti creature morte, o parti di esse. Quando Harry entrò nel suo nuovo alloggio, vide con dispiacere che lungo le pareti vi erano ancora occhi sottovuoto o tritoni morti, in perfetta conservazione. Non gli piaceva affatto l'idea di dover dormire in loro compagnia, e era sicuro che Piton gioiva al solo pensiero.
Dopo essersi lavato e vestito per il banchetto d'inizio anno, ricevette una visita ancora più sgradevole di tutti i barattoli messi insieme.
Era chino nell'armadio quando sentì bussare.
- Avanti- disse noncurante, continuando a cercare una cravatta che aveva messo lì poco prima.
Sentì la porta aprirsi, e una sgradevole voce a lui tanto familiare dire...
- Potter, non ti dispiace se faccio mettere qui della roba del professore di Pozioni? Sai, non c'è spazio, e altrimenti non sapremmo dove metterla...-
Harry cacciò fuori la testa dall'armadio. Dall'espressione trionfante di Piton, seppe che non lo aspettava nulla di buono.
- Si, Piton, fai pure...- e tornò a cercare la cravatta.
Ma nell'istante in cui lo disse, se ne pentì completamente.
Una puzza di uova marce e vomito colpì le sue narici. Cacciando fuori di nuovo la testa, vide che Piton faceva segno a degli elfi di far entrare un grosso vecchio armadio pieno di chissà quali porcherie.
Sistemò l'armadio proprio davanti il suo letto.
- Ok, Potter, abbiamo finito, divertiti!- E con un grande ghigno maligno stampato sulla faccia fece per andarsene, ma ...
- Hey, Piton!- lo chiamò Harry.
Piton si voltò.
- Credo che questi siano tuoi!-
E detto questo gli lanciò un paio di boxer a cuoricini che aveva trovato lì rinchiusi nell'armadio, probabilmente proprio suoi.
Piton li guardò a bocca aperta nelle proprie mani, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, Harry gli chiuse la porta in faccia.

************************************************

Asfissiato dalla puzza nauseante del grosso armadio, Harry decise di salire per il banchetto un pò in anticipo.
Con suo grande orrore, quando entrò da una porta sul retro nella Sala Grande, vide che erano appesi dappertutto stendardi verdi col simbolo di Serpeverde. Su alcuni vi erano anche scritte del tipo ''Piton the best'' ''Piton rulez'' ''Piton sei il nostro re''.
Rancoroso si sedè al suo posto, osservando gli alunni più grandi che aspettavano l'inizio del banchetto. Più tardi preso posto anche gli altri professori. Mancava solo Piton...Harry si augurò che fosse crepato in un qualche modo. Ma dopo cinque minuti si fece vedere. Entrò di gran carriera dall'ingresso della Sala Grande. Ma appena ebbe fatto una decina di passi...
Un ruggito d'applausi si levò dall'aula dei Serpeverde, e poi, con orrore di Harry, tutti intonarono:

Perchè Piton è il nostro Re!
più grande di lui nessuno c'è
lui è un uomo pien d'ardore,
averlo ad Hogwarts è un grande onore!
E noi cantiam perchè,
perchè Piton è il nostro Re!

Harry voleva scomparire. Una grande rabbia lo montò. Hogwarts sarebbe ben presto caduta in rovina, e lui non poteva assolutamente permetterlo!!!
Quando Piton, tutto compiaciuto con un inchino ebbe preso posto alla destra di Harry, e gli applausi furono finiti (ci volle parecchio tempo), Harry gli sussurrò all'orecchio: - Scriverò al Ministro e ti farò buttare fuori!-
- Calmati, Potter, calmati...è solo l'inizio...solo l'inizio...!-
Harry non potè controribbattere, le porte si aprirono di nuovo e questa volta entro la professoressa Cooman seguita dagli allievi del primo anno.
Quando questi ebbero raggiunto il tavolo dei professori, la Cooman, poggiò il Cappello Parlante sullo sgabello, e questi iniziò a cantare:

Hogwarts è un grande castello,
ma senza di lui non ha alcun senso,
è lui, il nostro gran nuovo Preside,
uomo di fama, giustiza e coraggio!
Severus Piton è un grande eroe,
se ti trovi in pericolo lui accorrerà!
E con il suo sangue freddo, e la sua gloria,
lui ti salverààààààà....
Hogwarts, Hogwarts, che gran bel posto,
ma senza di lui non vale un vermicolo morto,
è lui che ti protegge, è lui che ti guida,
è molto più forte di un una manticora!
Abbi fede in Severus Piton,
il più grande mago mai conosciuto!
Che pettorali! Che addominali!
E' proprio un gran figo!

Harry era sicuro di emanare vapore bollente. Era...era...era talmente infuriato, talmete incazzato, e fatemelo dire, che da un momento all'altro avrebbe scagliato il suo piatto per la sala. Piton era proprio al suo fianco e rideva, mentre si levavano grandi applausi dall'ala sinistra (occupata dai Serpeverde).
- Sei praticamente espulso da Hogwarts!!- gli urlò all'orecchio sinistro Harry - E vorrei sapere cosa diamine hai fatto al Cappello Parlante!!! Come ti sei permesso di fargli il lavaggio del cervello a un oggetto che da centinaia di anni era il simbolo di questa scuola?!?!? Aspetta solo che dica tutto a Scrimgueor... qualche mese ad Azkaban non te lo toglie più nessuno credimi!!!-
- Potter, Potter...- sorrise Piton, guardandolo divertito - non è il caso che tu perda le staffe per una canzoncina...voglio dire, scommetto che con un pò di palestra anche tu potrai avere dei bei pettorali come...i miei...- concluse suadente.
- Il giorno in cui TU sarai figo, Tiger e Goyle saranno riusciti a fare 2+3!- soffiò Harry.
- Taci Potter, ora devo fare il mio discorso...- rise Piton e si alzò per salutare i nuovi e vecchi arrivati. Tra i vari autocomplimenti diede anche le istruzioni sui provini del Quidditch e il resto, senza neanche degnarsi di presentare il Nuovo Ministro. Così Harry, un attimo prima che potesse concludere, diede in un sonoro colpo di tosse.
- Uh, forse Potter ha da dire qualcosa!- disse ironico il Preside - è così Potter?-
Harry si alzò senza degnarlo di uno sguardo, costringendolo a riprendere posto.
- Grazie, Peton, ooooops, scusa, volevo dire Piton, sai com'è, ma con tutte le persone famose che conosco il tuo nome non me lo ricordo proprio...- diede in una risata, mentre Piton irritato gli lanciava un'occhiataccia. - Bene, ora che il vostro ''figo'' Preside mi permette di dire la mia...ah!- scoppiò a ridere - Scusate... ih ih... Figo!!! Ah ah ah ah ah...figo!!!!! Buahahahahahahahah!!!- Harry scoppiò a ridere senza riuscire a trattenersi, gli occhi che gli lacrimavano dalle risate.
- Scusate, scusate- disse cercando di riprendersi, mentre le sue erano accompagnate dalle risate degli altri studenti di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. I Serpeverdi erano imbronciati, e qualcuno fischiò. Piton era furioso.
- Allora, e-ehm, dicevo. Un saluto a tutti voi alunni di Hogwarts! Spero di trovarmi bene qui con voi, visto che dovremo passare una settimana insieme. Io sono Harry Potter- (sussurri in tutta la Sala) - e dal momento che il Ministro Scrimgueor è molto malato, io ho preso il suo posto. Chi ha letto i giornali questo pomeriggio saprà che non stò scherzando. Ora, cosa ci faccio io qui? Ho firmato un contratto con Scrimgueor, starò qui per sette giorni per sorvegliare questa scuola e assicurarmi della sua...attendibilità - scoccò un'occhiata a Piton - nel seso che controllerò che i professori e il Presidre Peton sappiano fare il proprio lavoro...su quest'ultimo ho dei dubbi, sapete, non è che sia molto conosciuto in giro...e non ha neanche una buon reputazione. Alcuni dicono perfino che sia un vampir......-
Piton tirò Harry violentemente per il braccio costringendolo a sedere. Lui si alzò e disse: - Basta così! Potete andare! Via, via, fuoriiiiiiiiiiiiiiiii!!-
Tutta la sala non se lo fece ripetere due volte, spaventata dall'improvviso furore del nuovo Preside. Anche i professori preferirono svignarsela al più presto.
- Potter, non permetterò che tu insozzi la mia immagine!!- disse Piton voltandosi quando la sala fu sgombra.
- Beh, che male c'è'? Più sporca di così....e comunque chi può credere che sotto sei un figo? Guarda, Piton, sei ridicolo...neanche Gilderoy Allock sarebbe potuto arrivare a tanto...ora capisco perchè mi hai odiato tanto...hai sempre sognato di essere tu una celebrità...- Harry guardò gli stendardi con le scritte ''Piton the best''. Mosse la bacchetta e le fece scomparire.
- Queste vanno rimosse. E niente più cori ''Perchè Piton è il nostro re''-
Detto questo uscì veloce dalla sala, prima di rischiare di essere trasformato in un vermicolo.

************************************************

Tornando giù nei sotterranei, vide con sorpresa che un vasto gruppo di Serpeverde si erano bloccati a metà strada.
- Ehy- disse lui - cosa aspettate? Muovetevi!-. Poi fu colpito da un nauseante odore di vomito.
- Oh no...- sospirò - lo scherzetto di Piton...Avanti, fatemi passare...largo...-
Superò degli alunni del primo anno e raggiunse la sua camera. Da questa usciva un'immensa nuvola di fumo verdastro.
- Qui ci vuole qualcuno di forte e muscoloso che mi aiuti a trasportare via quell'armadio- disse Harry. - Mmm...ah, ci sono. Krecker? Dobby?-
Puf! Puf! Due elfi domestici si materializzarono. Uno era piccolo e mingherlino, con naso e orecchie a punta e due grossi splendendi occhioni a palla. L'altro era vecchio e malandato, la faccia così rugosa che sembrava essere coperta da delle ragnatele.
- Harry Potter, signore!- lo salutò Dobby felice.
- Ciao Dobby. Sai fare un incantesimo di lievitazione?- chiese Harry.
- Ma certo...coff coff...si-gnore...- disse lui asfissiato dalla puzza.
Krecker non sembrò soffrirne, si limitò a guardarlo maligno.
- Bene. C'è un'armadio qui dentro che puzza molto...non so che roba è...comunque, portatelo nell'aula di Pozioni, credo provenga da li. E tappatevi bene il naso!!!- Li raccomandò Harry. I due elfi entrarono nella stanza e, con le meni in alto, guidarono il mobile volante su per i sotterranei. La puzza era ancora abbastanza pungente.
- Ok, ok, allora via tutti!- disse ai Serpeverdi.
Entrò nella sua stanza e chiuse la porta.
'' Se questo è il primo giorno'' si disse prima di coricarsi a letto ''non voglio pensare a ciò che succederà nei prissimi sei giorni...''

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Capitolo 2
*** Giorno due ***


Sopravvissuto per miracolo ai resti della puzza di uova marce della sera precedente, Harry Potter si incamminò di buon ora su per i sotterranei, ma a metà strada si bloccò sentento degli urli e gridi, provenienti, a quanto pareva, dall'aula di Pozioni. E a urlare sembrava essere proprio...
- E' tutta colpa di Potter!!!!!!!!!!!!!- sbraitò il Preside al di là della porta dell'aula. Harry accostò l'orecchio per sentirci meglio, ma lo ritirò immediatamente percependo di nuovo la familiare puzza dell'armadio.
- Potter, Potter, Potter, e ancora Potter! Finiscila Peton, di incolparlo sempre, cosa centra lui se si trova a centinaia di miglia da qui??- ruggì la ben conosciuta voce di Lumacorno.
- Non chiamarmi Peton!!!!!! E comunque Potter non stà al Ministero, si trova proprio a pochi passi da noi, quel farabbutto, imbecille, impostore...-
- Piton, ti denuncio! Comunque sia, hai rovinato per sempre i cento litri di preziosissima Pozione Antilupo Maximus, appena scoperta!!! Hai rovinato anni e anni di lavoro! Sei un vigliacco, un incapace, un...-
Harry non aveva mai sentito Lumacorno tanto arrabbiato.
- E per non parlare della Pozione d'Amore più rara che avessi mai avuto! Ma sai quanti decenni mi ci sono voluti per ottenerla, Peton? E ora tu rovini tutto con questo tuo stupidissimo armadio e la sua puzza nauseante!!!-
- Benissimo! Ora vedremo di chi è la colpa!-
SBAM!
Piton abrì di botto la porta dell'aula con tale potenza che Harry fu scaraventato a terra, un dolore acuto al naso.
Piton lo guardò con occhi sgranati.
- Potter, ma che ficcanaso! Stavi ascoltando?-
Harry lo guardò con odio.
- Si, Peton.-
- Non chiamarmi Peton!-
- Harry! Ragazzo! Da quando tempo non ci si vede!- ululò Lumacorno felice.
- Salve professor Lumacorno.-
- Ho sentito dire che sei diventato nuovo Ministro, per Giove! Lo dicevo io che avevi la stoffa!!!-
- Ah, ehm, già...- Harry si rialzò - mi dispiace per la sua Pozione Antilupo Maximus... serviva per far tornare uomo un lupo mannaro?-
- Già...- borbottò il Professore - è un vero peccato...se solo penso a quante fatiche...- scoccò un'occhiata a Piton.
- Ha in mente di organizzare anche quest'anno il Lumaclub?-
- Oh, siii!!! C'è un sacco di gente famosa e talentuosa quest'anno... Che peccato che lei, Peton, non ne possa far parte, eh?-
Piton sorrise maligno - Oh, non credo che nella [c]mia[c/] scuola permetterò che ci siano club così inutili...d'altronde nessuno ci verrebbe, sono iscritti tutti al Piton Club...- indicò col pollice una bacheca dietro le sue spalle.
- Se volete unirvi, sarete i benvenuti...-
Lumacorno e Harry rimasero a bocca aperta. Piton girò sui tacchi e se ne andò, mentre i due si avvicinarono alla bacheca. Vi era scritto:


PITON FAN CLUB
A Hogwarts quest'anno si terranno dieci party dedicati al noto e sublime Preside di Hogwarts Severus Tobias Piton. Sono invitati tutti gli studenti e tutti i Professori della scuola. Il primo incontro si terrà il 2 settembre alle 20:30, nell' aula di Difesa contro le Arti Oscure, chiunque voglia partecipare, scriva il proprio nome qui sotto.

Harry vide che già metà dei Serpeverde avevano messo il loro nome.

Vi aspettiamo prossimamente al Pigiama Party - Severus, dacci tu la Buona Notte!



A Harry la mascella era calata quasi fino a terra. Un festa...e poi un Pigiama Party... Piton era fuori, senza dubbio. La gloria gli aveva dato la testa.
- E' questo sarebbe un club non-inutile?-
- Già...tu ci vai, vero, Harry?- gli chiese Lumacorno.
- Cosa? Oh no...ma neanche per sogno! Una festa a tema Piton? Preferirei sfidare altre dieci volte Voldemort...-
Lumacorno sussultò. - Beh, credo che dovrai farlo... non sei qui per tenere d'occhio la scuola? Dovrai fare anche questo...ahitè...-
- Lei ci verrà?-
- Oh no, ragazzo, non fa per me... e poi sono un vecchio, meglio che stia a riposo...divertiti!-
Detto questo se ne andò.
Harry si sentiva male...........mooooooolto male.......................

**************************************************

Dopo aver fatto colazione, decise di iniziare a mettere alla prova gli insegnanti. Iniziò dalla Cooman, era una delle poche che conosceva.
Anche se si era messo in fondo all'aula per non disturbare, la Cooman non faceva altro che tirarlo in ballo ogni volta che parlava del destino e delle disgrazie.
- Badate, le disgrazie sono ovunque, gravitano intorno a voi, sono sempre più vicine, sempre più viciiine... e Harry Potter ne sa qualcosa, eh?- urlò la Cooman dal fondo dell'aula, perdendo il tono mistico e pauroso.
- Lui si che ha saputo affrontare i mali e gli spiriti maligni, lui, così segnato dalla morte e dalle disgrazie... ma ancora deve combattere per cacciarle vie, lui è in pericolo di morte proprio ora...- la classe del terzo anno trattenne il respiro, mentre Harry si limitò a sbadigliare.
- Ciò è tutto interessante, professoressa, ma le dispiace se interrompo per farle alcune domande?- chiese Harry.
- Ma certo Harry, ma certo...vuoi sapere il tuo destino? Vuoi sapere l'ora della tua morte?.-
- Ehm, no grazie- disse Harry un volta avvicinatosi alla cattedra.
- Mi dica...il futuro di questa scuola. Cosa vede nella sfera? E Peton? Peton resterà qui ancora per molto?- La classe rise per ''il Peton''.
- Ah, ma per questo tipo di futuro sarà meglio leggere le carte!- La Cooman cacciò con un gesto teatrale un mazzo di carte. Mischiò e ne pose alcune capovolte sul tavolo.
- Harry, dai, aiutami a cepire i segni del destino...ragazzi, sapete che Harry era uno dei miei miei migliori alunni? Forza, Harry... scegli una carta...-
- Ehm...ma veramente...-
- Forza, il futuro è nelle tue mani...!!!-
Harry sbuffò e ne prese una. Voltandola vide che rappresentava un maialino.
- Forza, Harry, - ripetè la professoressa - cosa vedi? Cosa ti dice? Cosa accadrà a Peton, dunque?-
- Ah, ehm...''il suino''...questo vuol dire... che Peton è un gran maiale!- La classe rise a crepapelle.
- Ok, allore ne pesco un' altra- disse. Ci stava prendendo gusto.
- Mmm...il piede...- ne prese un'altra - della nebbia... a Peton puzzano i piedi!-.
La classe si rotolò ancora dalle risate.
- Mmm...e qui abbiamo l'amore...e qui il un vecchio orbo...-
- Oh, si, l'orbo della sapienza!!- esclamò la Cooman - Vuol dire che è Peton è molto saggio...-
- Oh, no, io invece credo che queste due carte vogliano dire..- le accostò e le mostrò a tutta la classe - che Severus Peton e Argus Gazza sono segretamente innamorati!! Si amano da impazzire!!!-
La classe rise e applaudì, e un coro di ''Potter! Potter! Potter!'' si levò dai banchi.
- Grazie, grazie! Ho finito! Grazie a lei, professoressa Cooman, impari tante belle cose a questi ragazzi...io scappo...-
Harry non voleva tornare a essere ancora una volta l'idolo di tutti, e poi sapeva di averla fatta grossa. Prima il ''Peton'', ora i piedi puzzolenti e l'amore gay tra lui e Gazza...o-oh, era nei guai, Peton, cioè, Piton, l'avrebbe ammazzato...

**************************************************

Ed infatti, mentre le tenebre erano calate e Harry nella sua stanza si finiva di abbottonare la camicia, pronto per salire a mangiare, dei botti violenti alla porta lo fecero sobbalzare. Senza neanche aver avuto il tempo di dire ''avanti'', la porta si spalancò, ed entrò a grandi passi un Piton incavolato nero, i denti digrignati, i pugni chiusi levati e la familiare vena sulla tempia che pulsava più velocemente che mai.
- Tu!- sputacchiò - Tu, tu...-
- Io che cosa?-
- Io...ti ammazzo, giuro che ti ammazzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
E senza preavviso, si gettò su Harry, stendendolo sul letto, e gli diede un pugno sulla guancia.
- Ehi...ma come ti permetti...prendi questo...!-
I due iniziarono a lottare rotolandosi sul materasso, finchè Piton scrollò talmente forte Harry in una miriade di imprecazioni da strappargli la camicia.
PUF! PUF! Du luci accecanti, due scatti fotografici, i due si voltarono, le mani di uno che stringevano il corpo dell'altro.
Sulla soglia era comparsa una strega dagli occhiali di corno, il vestito color cremisi, e una grossa macchina fotografica in mano. Rita
Sketter.
- Guarda guarda cosa ho scoperto!- disse la donna, mentre una penna color verde acido volava a destra e a sinistra su un pezzo di pergamena. - Il nuovo Preside e il Nuovo Ministro nel bel mezzo di un rapporto sessuale... la Gazzetta pagherà milioni per avere la foto...-
Detto questo sparì per il corridoio.

Era successo tutto così velocemente che i due non se ne erano neanche accorti.
Harry spinse via Piton accavallato su di lui, prese la bacchetta sul comodino e si riparò la camicia, nascondendo il petto nudo.
Piton, dal canto suo, seduto sul materasso accanto a Harry, sembrava aver perso l'uso della parola.
- Voglio morire. Dimmi che non è vero...-
- Presto- disse Harry - possiamo ancora acciuffarla, non può smaterializzarsi nel castello...-
- Ah...si...- parve tornare allora alla realtà.
I due corsero fuori e risalirono il corridoio vuoto, ma non trovarono Rita Skeetter da nessuna parte. Harry se lo aspettava, essendo un animagus, una cimice, si era trasformata e doveva esser saltata da una finestra.
- Ehm...- disse Harry imbarazzato - io non ho più fame...credo che ornerò nella mia stanza...-
Si voltò e scese di nuovo. Piton rimase muto.

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Capitolo 3
*** Giorno III ***


A colazione Harry prese posto il più lontano possibile da Piton: si sedette alla punta del tavolo, sotto gli sguardi sorpresi degli studenti. Piton dal canto suo sembrava emanare scintille: era stato salutato con il solito coro ''Perchè Piton è il nostro Re!'', solo che il ''Piton'' era diventato ''Peton''. Ormai tutti preferivano chiamarlo così.
Quel mattino preferì iniziare da Hagrid: era l'unico che riusciva a guardare in faccia, anche se gli aveva tenuto nascosto l'accaduto della sera prima.
Purtoppo, però, quando raggiunse la classe di cura delle Creature Magiche, si sentì a dosso lo sguardo di tutti i ragazzi, Hagrid compreso.
- Buongiorno, Hagrid- disse, rosso in viso e a disagio per tutti quegli occhi che lo guardavano. Era chiaro, tutti avevano letto l'articolo della Skeetter, e tutti naturalmente ci avevano creduto.
- Ehm, bene, io ti metterò alla prova per vedere se sei un bravo insegnante. E ti farò delle domande...-
- Ah, delle domande!- esclamò Hagrid - perchè allora non le facciamo dentro, eh? Forza, entra, in fretta!- gli sussurrò poi.
Lo spinse dentro a forza e chiuse la porta.
- Perchè non me lo avevi detto!- ruggì selvaggio. - Guarda! Guarda! Sei in prima pagina! Non ci posso credere! Tu.... tu... tu... tu e Piton!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Harry prese il giornale che gli porgeva e guardò orripilato una grossa foto con lui e Piton in una posizione proprio equivoca. Harry era disteso sul materasso a petto nudo, Piton era su di esso chino come se lo stesse baciando, i capelli unticci che sfortunatamente gli coprivano il volto furente, e Harry che boccheggiava per il pugno ricevuto, come se stesse davvero godendo. Le mani di Piton erano poggiate sulle sue spalle, quelle di Harry una sul bacino e una sulla coscia del Preside. Orribile.
Il titolo recitava:

IL NUOVO MINISTRO SORPRESO A LETTO CON IL PRESIDE DI HOGWARTS.

Scandalo a Hogwarts. Ieri sera la giornalista del Profeta Rita Skeetter, aprendo la porta della camera dove alloggia attualmente il nuovo Ministro Harry Potter, lo ha sorpreso nel bel mezzo di un rapporto sessuale con il nuovo preside di Hogwarts Severus Peton.
'' La porta era aperta, e si sentivano degli urli e dei gemiti, così sono entrata per vedere cosa stava succedendo, e li ho trovati entrambi sul letto che si baciavano furiosamente e selvaggemente. '' ci ha detto la giornalista Skeetter in un'intervista speciale. ''Potter aveva la camicia sbottonata, come si può ben vedere dalla foto, e intimava a Peton di continuare a spogliarlo e a baciarlo. E' stato davvero uno sciock, nessuno d'altronde si poteva aspettare di un'amore gay talemente appassioanto tra i due.''
Per il momento i Consiglieri della Scuola e i Giudici del Winzengamot non alzeranno accuse ai due, ne toglieranno loro il posto di lavoro. Come ci dice nell'intervista uno dei Giudici, Kingsley Shacklebolt,...continua a pag.7


- Ah, meno male!- sospirò Harry.
- Come meno male?!?- urlò Hagrid. - Vai a letto con Piton e dici ''meno male''?!?!-
- No, no, Hagrid, controllati!- disse Harry, mentre il mezzogigante alzava i pugni - intendevo per il fatto che non ci butteranno fuori...comunque non sono gay- aggiunse in fretta - Io e Piton ci stavamo dando a botte...-
E gli raccontò tutti i particolari. Alla fine lo convinse della sua innocenza.
- Oh, va bè... ero sicuro che avevano frainteso. Tu me l'avresti detto, si?-
- Certo - disse Harry - Hagrid, tutti ci spiano dalle finestre, non vorrei che pensassero che anche io e te...- vergognandosi per quello che aveva detto, uscì fuori insieme a Hagrid, e gli disse, in modo da farsi sentire da tutti: - Va benissimo, Hagrid, tu sei a posto, potrai continuare a lavorare! Ci vediamo a pranzo!!-

Dopo aver mangiato e messo alla prova pure Rùf (gli alunni dovettero svegliarlo perchè si era appisolato a metà lezione), Harry si preparò ad un nuovo tragico appuntamento: il Piton Club. Non aveva nessuna intenzione di andarci, specialmente ora che tutti credevano che stava con Piton, ma era suo dovere.
Alle venti e trenta così, eccolo titubante davanti alla porta dell'aula di Difesa.
Da dentro veniva una musica da discoteca abbastanza invitante.
Aprì la porta e rimase a bocca aperta. L'aula si era trasformata in un'immensa Sala, popolata da una trentina di studenti sparsi qui e là. Le luci erano spente, fatta eccezione delle stelline e delle ''S'' di luce che roteavano per la Sala. In fondo vi era unpalco con batterie, chitarre e altri strumenti musicali.
Entrò, chiudendosi la porta alle spalle, e, deciso a non farsi scorgere da nessuno, accostò la parete e andò verso alcuni tavoli disposti lungo i muri, prendendosi su di un altro usato solo per il cibo un drink.
- Harry!- si sentì subito chiamare. Si voltò titubante, ma vide che a chiamarlo era solo il professor Lumacorno. Si avvicinò a lui e as altre persone che non conosceva.
- Harry, ti presento Mister Deyckbuck, proprietarò del famoso Campo di Quidditch DB. E questo è Amycus Loyer, un importante scrittore horror...-
- Piacere, piacere...- Harry era sicuro che alla fine pure Lumacorno sarebbe venuto.

Dopo aver mangiato e messo alla prova pure Rùf (gli alunni dovettero svegliarlo perchè si era appisolato a metà lezione), Harry si preparò ad un nuovo tragico appuntamento: il Piton Club. Non aveva nessuna intenzione di andarci, specialmente ora che tutti credevano che stava con Piton, ma era suo dovere.
Alle venti e trenta così, eccolo titubante davanti alla porta dell'aula di Difesa.
Da dentro veniva una musica da discoteca abbastanza invitante.
Aprì la porta e rimase a bocca aperta. L'aula si era trasformata in un'immensa Sala, popolata da una trentina di studenti sparsi qui e là. Le luci erano spente, fatta eccezione delle stelline e delle ''S'' di luce che roteavano per la Sala. In fondo vi era un palco con batterie, un pianoforte, chitarre, sassofoni e altri strumenti musicali.
Entrò, chiudendosi la porta alle spalle, e, deciso a non farsi scorgere da nessuno, accostò la parete e andò verso alcuni tavoli disposti lungo i muri, prendendosi un drink su di un altro usato solo per il cibo.
- Harry!- si sentì subito chiamare. Si voltò esitante, ma vide che a chiamarlo era solo il professor Lumacorno. Si avvicinò a lui e a altre persone che non conosceva.
- Harry, ti presento Mister Deyckbuck, proprietaro del famoso Campo di Quidditch DB. Questo è Amycus Loyer, un importante scrittore horror...e questo Hermann Golden...-
- Piacere, piacere...- Harry era sicuro che alla fine pure Lumacorno sarebbe venuto.
- Harry, ne stavo appunto parlando con Golden, cosa ne dici di creare una statua che ti raffiguri nel bel mezzo di Diagon Alley? In onore dell'uomo che sconfisse l'Oscuro Signore...faresti un affare, la gente pagherebbe per vederla...-
- Ehm...no grazie...-
- Suvvia, Potter!- disse Golden -come la preferisci, di oro o di bronzo?-
- Credo di aver visto un mio amico proprio lì tra la folla- disse Harry in fretta - ci si vede!-
Non era una bugia, infatti a qualche metro di distanza, c'era Remus Lupin seduto ad un tavolo. Voltò loro le spalle, e raggiunse un abbacchiato Remus che sorseggiava un drink tutto solo, guardando con malinconia il palco. Harry gli battè sulla spalla.
- Remus!-
Lui si girò sorpreso. - Oh, ciao, Harry! Che sorpresa!-
- Cosa ci fai da queste parti?- chiese Harry sedendosi al tavolino con lui. Non si sarebbe mai aspettato che una persona tanto nemica con Piton avesse messo piede il quella sala.
- Oh, ero qui per vedermi con Lumacorno, mi doveva dare una certa Pozione... e mi hanno detto che l'avrei trovato qui. Meraviglioso, eh? Che gran bella festa che ha organizzato!!!- tentò un sorriso, ma per quanto cercasse di essere disinvolto, non riusciva a nascondere la depressione che sembrava avvolgerlo.
- Oh, era...una certa Pozione Antilupo Maximus?- chiese Harry, che all'improvviso capì il motivo della sua trisezza.
- Beh, si... ma a quanto pare è andata distrutta...-
- Mi dispiace molto- disse Harry - finalmente avresti potuto essere un vero umano... è anche colpa mia se la pozione è andata persa... - e gli raccontò dello scherzetto di Piton.
Lupin alzò le spalle. - Non importa, infondo ci sono abituato a trasformarmi...- gettò lo sguardo su un libro aperto accanto a lui. - Prima che tu venissi stavo leggendo questa roba qui... è pazzesco, eh?- e gli mostrò la copertina, dal titolo: '' Severus Piton, storia di un eroe ''. A Harry andò di traverso il succo di zucca, mentre osservava un Piton con i capelli al vento, le braccia conserte e il petto in fuori ritratto sulla copertina, l'espressione seria e compiaciuta, pensò Harry, di chi ha appena salvato l'umanità interà da una grossa minaccia. Sembrava Superman!
- E questo dove lo hai preso?-
- Lì in fondo. Mundungus ne ha una bancarella piena e mi ha costretto a comprarne due copie. L'altro libro era questo: e ne cacciò dalla tasca un altro, questa volta ritraente Harry, dal titolo: '' Una vita in balia del Male - Harry potter racconta la sua storia ''.
- Ehi! Io non ho mai scritto cose del genere!!! Quell'impostore!!! Voglio sapere chi è che gli ha rifilato queste scemenze...- detto questo si diresse verso il fondo della Sala, dove effettivamente vi era una bancarella piena dei soli due libri, dietro la quale Mundungus era intento a prendere dei soldi da un Serpeverde che aveva comprato più copie del libro di Piton.
- Tu!- disse all'ometto - voglio delle spiegazioni!!!-
Fletcher saltò e si girò, impaurito dall'urlo.
- Oh, Harry!- scoccò un sorrisetto - bella serata eh?-
- Chi diamine ti ha dato queste idiozie?- gridò Harry, sventolando una copia della sua biografia.
- Oh! Quella!! Non lo so, sei stato tu a scriverla!-
- Mi voui far perdere le staffe?-
Ma in quel momento tutta la sala, che negli ultimi dieci minuti si era riempita ulterirmente, applaudì, ed Harry girò la testa. Sul palco era salito Piton.
Sbuffando, tornò a guardare Mundungus. Ma era sparito. Insieme a molte copie di libri. Agitò la bacchetta e la bancarella scomparve. Dopodichè ritornò da Remus.
- Com'è andata?- chiese Remus.
- Mundungus è scappato... Comunque ho confiscato la maggoir parte dei libri...beh, non pensiamoci più...-
Fece per bere il drink, me quello gli sfuggì dalle mani. E non perchè l'avesse preso maldestramente, ma perchè aveva notato finalmente il Piton che era salito sul palco. Portava gli occhiali da sole, una camicia nera con stelline azzurre, tutta svolazzi che ai movimenti più forti lasciava vedere l'ombelico, un paio di pantaloni scuri molto aderenti e una chitarra elettrica a tracolla. Dal collo gli pendeva una spessa catena di ferro. Ma la cosa che più lasciò di stucco Harry era la sua capigliatura: si era fatto il codino, con una ciocca verde scuro che gli scendeva sul viso.
Remus rise.
- Ehilà, gente!- disse Piton -Benvenuti nel Piton Fan Club. Vi state divertendo?-
- Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii- urlarono i Serpeverde.
- Bene! Ma questo è solo l'inizio! Ora via con la musica!!!-
Terenterentetèèèèè....con una frizzante melodia fatta con la sua chitarra, i musicisti iniziarono a suonare musica Rock.
- Petetico...- borbottò Harry. Non avendo nulla da fare, prese la copia di
'' Severus Piton, storia di un eroe '' e iniziò a leggere la prima pagina.

9 gennaio 1959: questa è la data in cui il mondo vide nascere uno dei suoi più grandi eroi e maghi di tutti i tempi; il suo nome è Severus Tobias Piton. Noto per aver protetto il mondo da maghi oscuri, creature mostruose e forze aliene, che più in la desriveremo nei minimi dettagli, nacque dalla famosissima madre Eileen Prince, da cui probabilmente ha ereditato l'astuzia e l'intelligenza, e dal padre Molfgang Amadeus Piton, uno tra i più bravi studenti di Hogwarts, Premio Merlino, Prima Classe. Da lui imparò ad utilizzare le più grandi Arti Magiche del mondo. Molti critici descrivono Seveus Piton già all'età di quattro anni come un bambino prodigio, capace di trasfigurare il gatto di casa in un coniglio...

- Ma che razza di idiozie!- brofonchiò Harry - ci fosse una cosa vera qui dentro! Comunque...-
Intanto la folla applaudiva, saltava e cantava, al ritmo della canzone:

Quando guardo i tuoi occhi, Severus, mi sciolgo come burrooooooo....
ohyehyeheyheheyheyyyy!!!!
Sono come due goccie di mercurio, splendenti al sooooooool....
Guardi con malinconia i monti e il mar.....memore delle tue eroiche peripeziiie...
ohyehyeheyheheyheyyyy!!!!
Le tue bianche labbra sfiorano le mieeeeeeeeee.......
Amo accarezzar......i tuoi soffici capelli corviniii.........

Harry si tappò le orecchie. - Ma lo senti, Remus?- gridò al compagno.
- Si...non posso far a meno di ridere!!!-

- Grazie, gente!- disse Piton. La prima canzone era conclusa.
- E ora... ''We believe in you''. Musica maestro!-
La musica si scatenò di nuovo, con un altro pezzo rock.

You are...so so so so sexy!
So so so so sexy!
Sing with me!
So so so so sexy!
Severus, you are my life,
We believe in youuuuuu!!

Something wicked this way comes!
Help us, help us,
with your courage and your strenght!

...canzone dopo canzone, arrivò il momento peggiore della serata. Dopo l'ennesima canzone ( I MIGLIORI ANNI DELLA NOOOOOOSTRA VIIITA....STRINGIMI FORTE...CHE NESSUNA NOTTE E' FINITA..., che a Harry ricordava vagamente qualcosa sentito in infanzia quando abitava dai Dursley)
- NUDO! NUDO! NUDO!- iniziarono tutti a urlare, applaudendo ritmicamente.
- Ma li senti!- disse Harry a Lupin - questi non devono essere del tutto sani...io in realtà non mi fido neanche di questo luogo...devessere stregato!-
- E il bello- urlò Remus per sovrastare la musica e le grida - è che non sono solo di Serpeverde...ho visto molti Tassorosso e Corvonero...-
- Beh, almeno i Grifondoro hanno avuto il buonsenso di starsene il più lontano da qui...o forse no...- infatti Harry aveva appena visto un piccoletto dai capelli rosso-bruno proprio lì accanto applaudire insieme agli altri...
- Andy!- lo chiamò Harry stupefatto. E difatti, girandosi, vide che era proprio quello che aveva creduto di aver visto: il figlio di Ron. Il ragazzino si girò, lo vide, e corse a braccia aperte verso di lui, gridando: - Zio Harry!!!!!-
- Andy, cosa diavolo ci fai qui?- chiese Harry abbracciandolo e poi guardandolo in viso: era lentigginoso come Ron, e aveva grandi occhi blu come la madre, purtoppo a stento visibili a causa dei grossi fondi di bottiglia che portava per occhiali.
- Ah, sono qui per vedere zio Peton!-
- Chi?!? Zio Peton!?!?- chiese Harry stupefatto sempre di più. - Coma sarebbe Zio?!?!-
- Beh, credevo che vi foste sposati no? Sui giornali c'era scritto che...-
- Uh, cavolo! Quelli! Non badare a cosa c'è scritto sui giornali, tesoro, sono tutte stupidaggini... sono ancora sposato con zia Ginny...-
Fu interrotto da un grande boato di urla, e voltandosi, vide che Piton aveva finalmente accontentato i suoi fan: si era strappato i pantaloni che ora faceva roteare sopra la sua testa, muovendo il bacino, mostrando degli slip blu notte molto aderenti.
- Quel vigliacco!- urlò all'improvviso Harry, alzandosi dalla sedia.
- Non si fanno queste cose in una scuola... ma ora gliene vado a dire quattro!!!- e si incamminò rasente il muro, e poi entrò nelle quinte, dove il rumore era meno forte.
Qui vi era un uomo chino se degli scatoloni, i capelli neri e lunghi... sembrava proprio Piton...
Poi si girò, e a Harry quasi gli venne un colpo: se non era Piton davvero, allora doveva essere un suo sosia, si assomigliavano tantissimo: era solo un pò più basso e un pò più in carne. Ma quando parlò, la sua voce era estremamente diversa da Piton, non dura, fredda ed ironica, ma calma e pacata.
- Scusa, tesoro, mi terresti un attimo questi?- e gli mise tra le mani dei vestiti smaglianti e multicolore.
- Ehm...-
- Solo per un attimo...-
- E va bene...- dopo un attimo di silenzio gli chiese: - Tu chi sei?-
- Io? Sono Renato... Renato Zero...non mi aspetto che tu mi conosca, abito molto lontano...-
- Ah, ehm... sei mica un parente di Peton?-
- Oh, ma certo, tesoro, sono suo cugino! Stasera dovevamo cantare insieme, ma sono arrivato in ritardo, non riuscivo a trovare il castello...-
Si chinò di nuovo e estrasse dagli scatoloni un orribile cuffietta da notte, molto simile a quella di Zia Marge.
- Mmm... avevo detto più grande, hanno sbaglaito taglia, credo... vediamo...-
E senza chiederglielo, gliela mise in testa.
- Ehi...- protestò Harry, ma il babbano chiamato Renato non vi fece caso.
- Mmm... no, direi che va bene... e chissà se questi...-
Gli tolse tutti i vestiti che Harry aveva in mano, e, senza preavviso, gli ficcò un orribile vestito rosa pieno di pizzi e merletti a puà (non so come si scrive in francese Nda) rossi e bianchi.
- ma cosa...-
- Oh, si, è perfetto, era il vestito che doveva indossare Severus questa sera, ma credo stia meglio a te... Sevèèèèèèèèèèèèèruuuuuuuuuuus???-
E, chiamandolo, trascinò Harry verso il palco; disse: - Ho trovato un mio sotituto niente male... guarda come è carino!!!- e lo gettò sul palco in mezzo ai musicisti.

La faccia di Harry non poteva essere più rossa di così. Piton, nel frattempo, si era tolto anche la camicia, mostrando un fusto palestrato niente male davvero.
- Ehi!- disse Piton torvo quando lo mise a fuoco - quello era il mio vestito! Come... osi... mi hai rubato la scena...-
E si avventò su Harry cercando di togliergli quella vestaglia che indossava... ma tirandola, strappò anche la camicia.
E una volta essersi ripreso quel vestito, ora erano entrambi a petto nudo.
E la folla urlò:
- BACIO! BACIO! BACIO!-
- Ehi!- gridò Harry - finitela tutti! E tu, Peton, rimettiti i pantaloni...-
Ma la folla era imbestialita, e molti alunni salirono anche sul palco.
- Fuori! Via via!- urlò a quelle persone, poi si girò e disse a Piton: - La camicia, Peton, la camì...............-
Qualche emerito idiota -pensò con rabbia Harry- gli aveva premuto la mano sulla nuca, spingendo la sua testa in avanti, talmente forte che le sue labbra erano andate a posarsi inevitabilmente su quelle di Piton.
Con tutte le sue forze, spinse indietro la testa, mettendo fine a quel bacio mozzafiato, riprendendo aria...
- Bleah...-
BUM! BUM!
La folla zittì di botto. Due spari erano provenuti dal fondo della Sala.
Harry si girò e vide che la porta della Sala era aperta gettando luce su un uomo grande e gobbo, i capelli grigi, tanto simile a un vecchio leone...
Rufus Scrimgueor fece partire delle funi che avvolsero stretti stretti Piton e Harry, facendoli cadere a terra. Harry, cercando di non pensare che la sua pelle stava toccando quella di Piton, e che se avesse abbassato la testa le sue labbra avrebbero di nuovo baciato quelle di Piton, lo guardò negli occhi.
- Sei un idiota...guarda in che guaio...ahia!-
Piton gli aveva morso il naso.
- Hai rovinato il mio spettacolo!!!-
I due si rotolarono lungo il palco, finchè altri due botti attraversarono l'aria, ed entrambi persero i sensi.

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Capitolo 4
*** Giorno IV ***


Un silenzio imbarazzante gravava su di loro: entrambi erano distesi su due lettini nella Camera Speciale per i Malati di Mente al San Mungo, entrambi avevano una camicia di forza. La rabbia di Piton era sbollita abbastanza.
- Hai un bel sedere, sai?- si fece scappare Harry, che non sapeva cosa dire.
- Mi hai già preso in giro abbastanza in questi tre giorni... ancora non ti basta?- sbuffò Piton.
- No, dicevo sul serio... ... ...ho conosciuto tuo cugino, sai?-
- Ah, Renato... ho visto... tipo strambo, no?-
- Già... è lui che mi ha dato quell'orribile vestaglia...-
- Ehi, non offendere il mio bellissimo vestito da sera! Ha composto lui la maggior parte delle canzoni... lavora come cantante in Italia... è un pò troppo vanitoso, direi...-
- Allora è una cosa di famiglia...- sorrise Harry, pensando che non c'era poi molta differenza tra lui e quel... Rasato a Zero?
La porta del San Mungo si aprì, ed entrò l'infermiera, che slegò Harry dalla camicia di forze e disse: - C'è una visita per lei, signor Ministro...-
Harry uscì e trovò Lupin seduto su una sedia in corridoio.
- Remus!!- lo salutò - come stai? Pensavo che non saresti venuto, credevo che ce l'avessi con me... che pensavi che davvero io e Piton...-
- No, non preoccuparti! Figurati! Ginny, Hermione, Ron e tutti gli altri non ce l'hanno fatta, arriveranno tra un'oretta o due...-
- Già... in fondo è meglio...-
- Mmm...è stato orribile eh? Hai baciato Piton, Harry... l'avresti mai creduto? A James e Sirius gli verrà un colpo, quando lo sapranno, un giorno... beh... com'è stato?-
- Cosa? Oh, beh...- Harry non rispose subito. In realtà non gli era parso del tutto orribile, le sue labbra erano state così soffici... ma cosa stava pensando?
- In effetti... beh, sapeva di fragola-
- Davvero?-
- Si... il mio gusto preferito di gelato...-
- Harry, non te ne starai mica innamorando?-
- No, no, per carità, cioè... oh, ma cosa mi succede?- Harry era diventato tutto rosso. Era da un pò che ripensava al suo meraviglioso corpo palestrato, i suoi soffici capelli scuri, i suoi spaventosi ma affascinanti occhi color notte...
- Remus... io lo amo.- disse prima che si potesse trattenere.
- Lo amo, lo amo, non ne posso fare più a meno...-
- Harry, ma cosa dici! E poi sei sposato!-
- Sposato si... ma cornuto. Dai, lo sanno tutti che Ginny se la fa con Draco Malfoy... Remus... io voglio sposare quell'uomo.- e detto questo corse di fretta nella stanza.
Remus lo guardò accigliato... forse era meglio se avesse passato un pò più di tempo nella Camera Speciale per i Malati di Mente...

- Severus... voglio parlarti- disse in fretta Harry, le mani che stringevano forte il suo letto. L'infermiera non era ancora tornata.
- In verità, Harry- disse Piton, con un lieve rossore in viso - anch'io avrei qualcosa di importante da dirti...-
- Ok... beh, allora comincia tu...-
- No, fai tu...-
- Ecco... oh, no, non posso dirlo! Ma io... Severus, ti amo da impazzire!!!-
- Anche iooooo!!!!- urlò Piton, gli occhi in lacrime - non so cosa mi sia successo, ma da qualche giorno ho scoperto che provo dei seri sentimenti d'amore per te...-
- Oh, Severus...-
- Oh, Harry...-
- Mi vuoi sposare?- chiesero tutti e due all'unisono.
Anche Harry scoppiò a piangere, slegò in fretta la camicia di forza di Piton e lo abbracciò forte.

******************************************

Molta gente affollava il giardino dei ''Pitter'', nel quale si sarebbe tenuto il loro matrimonio. Gli sposi erano sotto un arco pieno di rose rosse e bianche, e si stringevano la mano.
- Evviva gli sposi!!- urlò una donna dai capelli rossi seduti in prima fila. Ginny Weasley, l'ex-moglie di Harry Potter, ora chiamato Harry Pitter, stringeva anche lei suo marito, Draco Malfoy, che per tutto il tempo non aveva fatto altro che pestare i piedi al suo genero, Ron Weasley.
- Oh, arriva Renato!- sussurrò Severus all'orecchio di Harry, che vide arrivare Senato Vero, o come si chiamava, al diavolo i nomi babbani italiani, vestito da prete, avanzare verso di loro.
Iniziò la fatidica formula, e alla fine, disse:
- Severus Pitter, vuoi tu sposare Harry Pitter?-
- Si... lo voglio!-
- E tu, Harry Pitter, caro, vuoi sposare il qui presente Severus Pitter?-
- Si, lo voglio...-
- Benissimo, tesori, ora lo sposo può baciare lo sposo...
I due si baciarono in un bacio appasionato, sapevano che avrebbero vissuto sempre insieme, che l'uno non avrebbe mai potuto fare a meno dell'altro...

Intanto, fuori dal giardino dei Pitter, due elfi domestici erano intenti in un lungo litigio.
- Non lo dovevi fare! Guarda cosa hai combinato!- stava dicendo Dobby.
Kreacker dal canto suo rise di scherno.
- Oh, non è colpa di Kreacker! Lumacorno gliel'ha solo data, e Kreacker l'ha messa nel thè mattutino di Potter e Peton...-
- Ma era andata a male a causa della puzza dell'armadio puzzolente... la dovevi buttare! Scommetto che non sapevi neanche cosa fosse!!!-
Kraecker rise ancora - No-
- Era Pozione d'Amore! Dobby crede che abbia fatto innamorare Harry Potter del suo più grande nemico, perchè era andata a male!-
- Ih ih ih...-
- Quando lo sapranno...-
- Se lo sapranno...-
- Bella giornata, eh?- chiese una voce profonda alle loro spalle.
Gli elfi si voltarono, e videro dietro di loro due fantasmi intenti a passeggiare mano nella mano: uno era Albus Silente, l'altro era...
- Kraecker! Non l'avrai... spalmata sul quadro del Preside!!- esclamò Dobby.
- Non è colpa di Kraecker... Pix me l'ha rubata e l'ha lanciata dappertutto...-
- Albus, lasciamo questi due elfi in balìa delle loro ciance, e continuiamo la nostra passeggiatina pomeridiana... cosa ne dici di un giro al Luna Park? Romantico no?-
- Concordo pienamente, Voldy, mio puccioso orsacchiotto... bye bye Dobby e Kracker, e lunga vita agli sposi Pitter!-
E così detto, Albus trascinò via il suo orribile compagno dal bianco volto e dagli occhi ardenti.

FINE.

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