Lost Memories di Nini91 (/viewuser.php?uid=127864)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno Strano Risveglio ***
Capitolo 2: *** I fantasmi NON esistono!! ***
Capitolo 3: *** Colazione "con sorpresa" ***
Capitolo 4: *** Scampato pericolo ***
Capitolo 5: *** Il momento della verità ***
Capitolo 1 *** Uno Strano Risveglio ***
Buio…Vuoto…
Solitudine…
Tre aggettivi che rispecchiarono in
pieno le sensazioni che provai in quell’istante…
Eppure mi mancò la voglia di muovermi,
di alzarmi…Sempre se potevo farlo..
Ma d’altra parte, dovevo pur reagire,
no?
Fu così che aprii gli occhi e,
inaspettatamente mi trovai in un edificio, attorno a me vi erano solo
cianfrusaglie rotte, vetri a terra, si poteva sentire la puzza della
spazzatura al di fuori del portone..
Dove
caspita ero
finito?
Ma farmi ulteriori domande non mi
aiutava a scoprire la verità. Decisi di uscire da quella
sottospecie
di garage, il portone era spalancato, sicuramente non deve essere
stato abitato.
Camminai per diversi minuti, cercando
di fare mente locale sulla città in cui mi
trovavo…
Ma niente..I palazzi mi sembrarono
tutti uguali…
Ad un tratto però, mi bloccai, notando
di fronte a me un cartello con un’enorme scritta, di sicuro
avrei
scoperto dove fossi…
Strizzai gli occhi, per capire meglio,
ma diamine..Non riuscivo a leggere..
Un momento…
Non….Riuscivo
a
leggere?
Io…Non so leggere!
Come caspita è possibile?!
Oltretutto, per quanto mi riuscissi a
sforzare, non ricordavo il mio nome..
Chi sono
io?
Perché
mi trovo qui?
Improvvisamente sentii il forte suono
di un clacson, mi voltai e vidi di fronte a me una ragazza alla guida
di un auto, mi guardava con aria palesemente seccata.
Mi
urlò.
Mi spostai, cavoli..Non mi ero nemmeno
reso conto di star attraversando la strada, pazzesco..
Feci un altro passo ma una macchina
passò a tutta velocità senza badare minimamente a
me…
Ma la gente non si rende conto di chi
passa davanti a loro?
Poiché non sapevo chi fossi, dove mi
trovavo e tanto meno leggere come un qualunque altro essere umano,
decisi di affidarmi al mio buon vecchio istinto, di sicuro non mi
avrebbe deluso…
Ohh ma che dico…Come potevo saperlo?
Non mi ricordavo niente..
Dopo quasi venti minuti di cammino, la
mia attenzione si posò su un edificio, di fronte ad una
scuola
pubblica.
Non sò spiegare il motivo…Ma
qualcosa mi spinse salire le scale fino al 5 piano ed entrare in un
appartamento, non mi resi nemmeno conto del gesto che avevo appena
fatto, e se in casa ci fosse stato qualcuno? Stavo violando la
privacy della gente…
Ma in quel momento una domanda mi parve
più importante..
Come…
Diamine…
..Ho
fatto ad entrare
se la porta era chiusa a chiave?
Rabbrividì al solo pensiero…
Cosa
sono io?
In quel preciso istante, una ragazza
entrò nell’appartamento, rimanendo completamente
paralizzata non
appena mi vide.
Sollevò una mano per raggiungere la tasca della giacca, dove
di
sicuro teneva un telefono.
Avrebbe chiamato la polizia, sarei
stato arrestato. Fantastico…
Tentai di farla
ragionare
Tirò fuori una…Bomboletta
di spray al peperoncino? Originale..
Troppo tardi, la ragazza mi spruzzò sugli occhi lo spray,
diamine
deve fare un male allucinante…Ma...Un momento…
Io..Non
sentivo
niente.
Sgranai gli occhi, stupendomi del fatto
di essere immune a quella roba, anche la ragazza sembrò
altrettanto
stupita. In quel momento le parve l’occasione migliore per
spintonarmi fuori dall’appartamento, si gettò
contro di me ma
sorprendentemente, fu lei ad uscire dalla stanza.
La guardai cadere a terra, stupito di
quel gesto ma soprattutto…impaurito…
Quella ragazza…Ha cercato di
spintonarmi, ma non mi ha toccato…Anzi..
Lei..
Mi
è passata
attraverso ..
Non potevo crederci..No ..Doveva essere
un sogno..Un orribile sogno.
Avrei tanto voluto chiudere gli occhi,
per poi riaprirli e scoprire di trovarmi nel mio letto caldo, con la
mia famiglia (se mai l’avessi avuta) e scoprire che era stato
solo
uno stupido incubo dovuto a qualche strana pietanza mangiata quella
stessa sera…
Ma purtroppo…Sentivo che non
era affatto così..
Io…Ero
morto…
E questa
ragazza
poteva vedermi…
ANGOLO
AUTRICE:
Credo che mi faccia
male vedere film di questo tipo xD
Ma comunque..Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo!
Vi invito ad indovinare chi è il presunto "fantasma" e...la
ragazza!xD
Vi avverto però che l'identità del fantasma non
si saprà per qualche capitolo...Muahaha sono malvagia!U.U
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** I fantasmi NON esistono!! ***
Io…Ero
morto…
E
questa ragazza
poteva vedermi…
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Portai
una mano al
mio petto…
Non
lo ero…Io NON
potevo essere morto…
Ma lo shock sembrò aumentare quando al
posto del normale battito cardiaco io non sentì…Niente.
Non solo stavo scoprendo che ero una
sottospecie di spirito vagante, ma non sapevo la mia
identità, dove
vivevo e come io sia morto..
Oltretutto restava il fatto di quella
ragazza..
Già…Lei sembrò
ancora più
scioccata di me, come darle torto poi..
<Ehm…Tutto
bene?> Avrei
voluto dirle altro…Ma a stento riuscivo a stare in piedi per
l’ansia…
In fondo…Capitemi.…Ero
morto.
La ragazza mi fissò, il suo sguardo
pareva un misto tra il terrorizzato e lo sconvolto. Mi si
avvicinò,
posando una mano sulla mia spalla e, come prima, la sua mano
attraversò il mio corpo come se non esistesse. Entrambi ci
guardammo, sconcertati per questa scoperta…Ignari di quello
che ci
sarebbe capitato da quel giorno..
Sforzai un piccolo sorriso, forse per
sdrammatizzare la situazione…Non mi veniva in mente altro.
Inizialmente lei sembrò appoggiarmi
ma, pochi secondi dopo, tirò un urlo talmente forte che
l’avrebbero
sentita non solo tutti del palazzo, ma addirittura del vicinato. Mi
tappai le orecchie, anche se ero uno spirito, queste urla mi davano
sui nervi.
<Piantala!! Vuoi farti sentire
dal mondo intero?!> Le dissi nervoso.
<Sto impazzendo!!! Non
può
essere, tu NON Sei reale!!!Non lo sei!!> Si
portò le mani al
capo, come se volesse scacciare via i brutti pensieri. <Non
sei
reale…Non esistono i fantasmi…>
Cercai di calmarla il meglio che
potevo, ma inutilmente <Ascoltami,
calmati…Anche io sono
spaventato da questa cosa, ma ti assicuro che..>
<N_Non…Ti…Avvicinare
di un
solo passo!> Mi ringhiò.
Io mi bloccai, aspettando una sua
prossima mossa.
Lei si guardò attorno, per poi
voltarsi verso la porta, a quel punto capì…Voleva
scappare..
Avrebbe sicuramente chiamato la polizia
o i vicini…
Chissà se mi avrebbero visto, ma era
un rischio troppo grande e prematuro..
Insomma..Non occorreva coinvolgere
altre persone, soprattutto contando il fatto che non
l’avrebbero
creduta.
Dovevo
fermarla..
Nello stesso istante in cui lei si
gettò verso la porta, tentando di aprirla, inconsapevolmente
la
bloccai, con un semplice gesto della mano.
<Aspetta!!Non puoi
scappare!!>
Ma lei non mi ascoltò,
tentò di
aprire quella porta in tutti i modi possibili..Ma niente.
Mi resi conto solo dopo qualche istante
che ero stato io a bloccarla…Solo con un gesto..
Che
sia questo il
dono che mi è stato concesso?
<Perché non si vuole
aprire!?!Andiamo…Dannata port…>
<Non puoi perché sono
stato io a
chiuderla> Dissi, attirando la sua attenzione.
Finalmente
sembrò calmarsi un po’…Anche se restava
comunque in
guardia..<Ascoltami, non voglio farti del male..A dire
il vero,
non so neanche il perché sono qui>
<E allora cosa sei venuto a fare
al mio appartamento?> Mi disse freddamente <Perché
non
vai ad infestare case disabitate?!> Mi
urlò, per poi
ritornare a ragionare <Oh ma che
dico…> Scosse il capo
<Sto parlando da sola…Non è
possibile, tu sei solo il frutto
della mia immaginazione..>
<Ah sì?>
Le dissi <Allora
come mai ho bloccato la porta?>
<La serratura deve essersi
rotta…E’ normale..> Disse.
E fu così che provai, con un semplice
gesto con la mano destra, a riaprirla e in pochi istanti, quella
porta si spalancò nuovamente, per poi chiuderla, lasciando
sia me,
che la ragazza completamente di stucco.
<Okay…Q_questo
è strano…>
<Ti stupisci per una porta che si
apre e non per un fantasma al tuo appartamento?> Sorrisi
<Tu NON
Sei
un fantasma, i fantasmi non esistono…Non possono
esistere>
La
squadrai…
Diamine
quant’era
cocciuta questa ragazza…
Lo so che era difficile da credere..Ma
in fondo era la soluzione più plausibile, no?
Ad un tratto sentimmo bussare alla
porta, dopo aver controllato chi fosse, tirò un lungo
sospiro
arrendevole, per poi voltarsi verso di me completamente arrabbiata
<Senti..Fantasma, Immaginazione…O qualunque
altra cosa
spaventosamente raccapricciante tu possa essere, devi sparire da qui
immediatamente…>
<Che motivo
c’è? Sono morto
giusto?>
Lei non fece tempo a rispondermi che
aprì la porta, facendo entrare due ragazze,
d’apparenza
sembravano..Carine…
Anche se il loro modo di vestire era
alquanto inquietante, come si fa ad andare in giro vestite
completamente uguali e con la stessa capigliatura? Non ha logica..
Quella più alta iniziò a
parlare per
prima <Tu devi essere la nuova vicina!! Io mi chiamo
Katie!>
<Ed io sono Sadie! Noi due
abitiamo all’appartamento di fronte al tuo!>
<Abbiamo sentito delle urla
provenire da questa stanza..>
<Così abbiamo pensato:
“Oddio!!!Andiamo subito a controllare che non sia successo
nulla!”>
<E a quanto pare non
c’era
niente di cui preoccuparsi! Giusto Sadie?>
<Esattamente!!>
Rimasi a fissarle, completamente
spaesato…Ma quanto caspita parlano?!
Sadie porse alla ragazza una cesta con
dei fiori profumati, quest’ultima sembrò non
gradire molto il
gesto..
<E’ per augurarti buona
permanenza!!>
<Se vuoi qualche volta possiamo
sentirci, magari potremmo uscire assieme tutte e tre e formare un bel
terzetto!!>
<Sììì
sarebbe meraviglioso!Ma
ci pensi Katie?! Io, te e…e…>
<Gwen>
Disse freddamente
la ragazza. Le due sembrarono non badare al suo atteggiamento
distaccato.
<Gwen, giusto>
Annuì
Sadie <Certo però..Dovrai rinnovare un
po’ il tuo look se
vorrai uscire con noi>
<Giusto, ormai il dark
è così
fuori moda…> Si allontanarono verso la porta
<A presto Gwen!!>
Dissero
in coro.
<Aspettate!!!>
Le fermò,
mettendosi davanti a loro, Gwen le fece voltare verso di me e mi
indicò.
<Voi…Voi non vedete
niente?>
Le due si scambiarono un piccolo
sguardo, scuotendo debolmente il capo.
<Siete proprio SICURE di non
vedere qualcosa..o…qualcuno, di fronte a voi?>
<E chi dovremo vedere? Un
fantasma?> Rise Katie, l’amica le diede
corda <Certo
che sei proprio strana..> Detto questo se ne andarono
e Gwen
chiuse la porta, completamente sconvolta.
Io tirai un sospiro di sollievo,
finalmente se n’erano andate, mi erano bastati cinque minuti
e già
non le potevo più sopportare..
..Per
fortuna non
infestavo il loro di appartamento..
Alzai lo sguardo, voltandomi verso la
ragazza che, sembrava non potermi più soffrire..
<Allora…>
Inziai <E
così…Ti chiami Gwen…>
<Già, e sai
un’altra cosa?>
Si diresse verso l’attaccapanni e prese una giacca <Io
vado a prendermi un caffè bello caldo…>
<Ma..>
<E quando torno, vorrei non
vederti più! Siamo intesi?>
<Ma...Io devo..>
<S-P-A-R-I-S-C-I>
Mi
disse, con la sua solita aria fredda. Uscì di casa e si
allontanò..Da
me...
Perché
proprio lei
doveva capitarmi?
Ma d’altra parte sempre meglio che
quelle due gemelle non siamesi.
Tuttavia, milioni di domande mi
balzarono per la mente..
Solo
lei poteva
vedermi?
Perché
sono venuto
in questo appartamento?
Cosa
stavo cercando?
Mi osservai attorno, senza notare nulla
di particolare..Un normale appartamento di città, pieno di
fogli da
disegno, tempere, evidentemente era una ragazza che amava
l’arte..
Non c’erano quadri, tanto meno foto
di amici o famigliari…
Si poteva capire
benissimo che era una
persona completamente distaccata dal mondo..
Cosa aveva in comune una persona
del
genere con uno come me?
Dovevo
avere delle
risposte..
E
solo Gwen poteva aiutarmi..
Certo, non avrebbe voluto darmi una
mano, ma avrei insistito, non potevo andarmene senza aver scoperto
chi fossi, ed il motivo
della mia morte…
Uscì dall’edificio, cercando
di
capire dove potesse essere Gwen..
La città era immensa...Oltretutto era
piena di bar. Non mi restava altro che aspettare il suo ritorno a
casa..
Ma proprio in quel momento la vidi,
quasi non la riconobbi per le enormi cuffie alle orecchie, stava per
attraversare la strada, non era il momento migliore per fermarla..
Ma forse di farla accelerare..
Ad un tratto, ebbi come una strana
sensazione, quasi come un mal di stomaco,
no…Peggio…
Sentivo come se il mio cuore
si
fosse spento una seconda volta..
Un malessere apparso all’improvviso..
Non ne capivo il motivo..Ma sentivo
che Gwen non era al sicuro…
E solo io potevo aiutarla..
<GWEN!!!> Le
urlai,
cercando di attirare la sua attenzione ma niente, non mi ascoltava
per via della musica alle orecchie.
Stava attraversando la strada quando,
ad un tratto una macchina iniziò ad accelerare, fregandosene
del
rosso e...Dei pedoni..
Adesso capivo..Capivo il motivo di quel
malessere..
Era come se avessi sentito il dolore di
Gwen…Di quello che sarebbe accaduto se quella macchina
l'avrebbe colpita…
Gwen
era in pericolo…
E sarebbe morta se entro quei brevi secondi non avrei
trovato un modo per salvarla..
ANGOLO
AUTRICE:
Allooooora...Per
chi avesse indovinato la ragazza..Complimenti!*applaude*XD
Dite..E' troppo macabra come storia? E' la prima volta che ne scrivo
una del genere...magari è troppo...Ehm..come dire...banale o
senza senso xD
Per
l'identità del fantasma bhè...ottime
intuizioni...Si vedranno u.u
cercherò
di inserire gran parte dei personaggi, alcuni sono personaggi chiave
che appariranno più avanti °_°
Spero
vi piaccia!
A
presto!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Colazione "con sorpresa" ***
Gwen
era in pericolo…
E
sarebbe morta se in
quei brevi secondi non avrei trovato un modo per salvarla..
Era strano..
Solo venti minuti fa avevo scoperto che
ero morto, non avevo ricordi..E l’unica persona che era in
grado di
vedermi stava rischiando la vita.
Ed io avvertivo tutto..
Dovevo fermare quell’auto, prima che
fosse troppo tardi.
Per un breve istante non seppi come
fare.. Ma improvvisamente…avvenne il
“miracolo”, se così si
vuol dire. Mi ero scordato del “giochetto della
porta”, fatto
all’appartamento.
Io riuscivo a spostare gli oggetti.
Se ce l’avevo fatta con una porta, potevo far qualcosa per
distrarre Gwen e non farle fare l’incidente.
Con un semplice gesto della mano
destra, le cuffie della ragazza sembrarono come fluttuare nel vuoto,
Gwen se ne accorse e per non far attirare troppa attenzione,
cercò
di acchiapparle il prima possibile.
Riuscì a farla correre più
in fretta,
l’auto quasi la sfiorò, ovviamente i passanti
rimasero di sasso,
alcuni urlarono contro il conducente mentre Gwen, sembrò
come non
accorgersene, ma una cosa se ne rese conto..Del fatto che io ero
ancora lì, a ronzarle intorno come un cagnolino.
Si voltò seccata e notò che
la
raggiunsi, io le mostrai un piccolo sorrisetto innocente, come se
volessi sotterrare l’ascia di guerra che si era creata
all’inizio
tra di noi, ma lei…Bhè…non
sembrò della stessa opinione.
<Ma che ti prende?
D’accordo..Avevo
detto di andartene via dal mio appartamento, ma con questo non
intendevo dire che dovevi per forza seguirmi!> Si rimise le
cuffie
alle orecchie ed accellerò il passo, senza neanche voltarsi.
Io le
camminai a fianco, cercando di spiegarle tutto.
<Non mi sembra questo il modo di
rivolgerti a colui che ti ha appena salvato la vita!>
<Tu cosa?>
Io annuì <Un’auto
stava per
metterti sotto, ma io sono riuscito ad impedirlo!>
<Me ne sono accorta> Si
abbassò
le cuffie <Il fatto che le mie cuffie nuove fluttuassero come
farfalle in mezzo alla strada mi ha messa un pò in
dubbio..>
<Sei sempre così
simpatica?>
Dissi ironicamente, per poi tornare serio <Ma a parte questo,
credo che..”Qualcuno”, ce l’abbia con
te>
Gwen mi guardò con
perplessità <Solo
perché un tizio non ha rispettato le strisce pedonali? Non
è la
prima volta che succede…>
<Sì ma io ho
sentito…>
Improvvisamente mi bloccai, come se ricordare quel dolore mi
provocasse una sensazione ancora più terribile ed
angosciante…Come
se fossi sicuro che una situazione del genere sarebbe potuta
ricapitare un’altra volta…
La gotica inarcò un sopraciglio,
sembrò
sempre più scocciata dalla mia presenza
<Allora?>
<Hey…Hai visto quella
ragazza?>
<Già..Sta parlando da
sola!>
<Il mondo è pieno di
pazzi>
Un gruppetto di ragazze ci stava
osservando o per meglio dire, osservava Gwen parlare col vuoto,
poiché nessuno poteva vedermi oltre a lei, agli occhi della
gente
comune questo appariva..Strano.
Lei lanciò una forte occhiataccia a
quel branco di smorfiose, per poi riprendere a camminare, io la
seguì.
<Senti…Già non sono
vista di buon
occhio, se le persone mi vedono parlare con un fantasma che nessuno
vede, bhè..Sarò ancora più strana di
come appaio ora>
<Strana? No, tu non sei strana>
Sorrisi <Sei solo scorbutica!>
Gwen tirò fuori un piccolo sorrisetto,
sarà stata la prima volta in tutta la giornata che
l’avrò vista
sorridere. <Vivere in città da questo effetto. Magari
anche tu
eri come me>
<Già..> Sospirai
<Vorrei
ricordarlo..> Stavo per lasciarmi travolgere di nuovo dalla
nostalgia, quando avvertì una forte sensazione allo stomaco;
segno
che non sarebbe accaduto niente di buono.
L’unico problema era..Cosa?
Il bersaglio era di nuovo Gwen?
E se
fosse stata lei…Perché? Centrava forse il fatto
che poteva
vedermi?
Cavoli..Che giornata…Ed erano solo le
Dieci di mattina..
Mi diressi con Gwen in una caffetteria,
dall’aspetto rustico ed accogliente. Ci sedemmo ad un tavolo,
dove
lei era indecisa su cosa prendere per la colazione, io invece
continuavo ad osservare il luogo con aria sospetta. <Questo
posto
non mi convince, e se facessi colazione a casa? La trovo molto
più
sicura!>
<Ma chi sei? La mia guardia del
corpo?>
<Temo di no, non posso sfiorare
nessuno> Dissi, facendo passare la mia mano dentro al braccio di
un passante, per poi ritirarla, come se nulla fosse. Devo dire che il
trucco del passare attraverso oggetti e persone non era affatto male.
Ma ora non c’era tempo per giocare, sentivo che Gwen
rischiava di
nuovo il pericolo..Ed io dovevo aiutarla.
La cameriera ci raggiunse e si voltò
verso Gwen <Aspetta qualcuno o preferisce ordinare?>
<Nessuno> Disse, lanciandomi una
piccola occhiata <Caffè senza schiuma. Ed un
cornetto, vuoto>
Dopo di chè la cameriera si allontanò ed io
potevo nuovamente
parlare senza essere disturbato.
<Gwen, ascoltami…Io penso..Anzi
no, sono CONVINTO che tu stia rischiando grosso stando qui>
<Ah sì? E cosa te lo fa
pensare?>
<Non ti sembra strano tutto questo?
Vedi un fantasma, poco dopo rischi quasi un incidente mortale
e..>
<E Niente! E’ solo un caso. Devi
essere solo una mia allucinazione troppo avanti con la
fantasia...>
Oh no…Di nuovo la storia delle
allucinazioni, cocciuta era dir poco…Si stava auto
convincendo che
ero soltanto il frutto della sua fantasia; ma adesso basta! Ero
stufo, di lei, delle sue scuse e soprattutto di questa
storia…
Forse non mi avrebbe aiutato a scoprire
realmente chi sono. Magari stavo solo perdendo tempo..
Decisi dunque di voltarmi, le parole di
Gwen mi passavano attraverso come facevo io con gli oggetti, ormai
non la ascoltavo più.. Tanto non avrebbe mai cambiato idea.
Feci per alzarmi ma, il mio sguardo si
posò lungo il bancone del locale, dove la cameriera aveva
appena
preparato il caffè ed il cornetto, destinati a Gwen. La
ragazza si
allontanò un secondo, lasciando il cibo incustodito, normale
direte..
Ma la cosa che mi stupì fu un tizio, seduto accanto che,
non appena vide allontanarsi la cameriera,tirò fuori
qualcosa,
buttandola dentro al caffè, dopo di chè
tornò a finire la sua
colazione come se nulla fosse. Quando la cameriera ritornò,
prese la
tazza col cornetto e lo portò al nostro tavolo.
Quasi non riuscì a spiccicare una
parola..Quella persona aveva appena messo chissà che
sostanza dentro
al caffè che Gwen stava per bere.
La ragazza fece per berlo ma io la
bloccai <Gwen aspetta!!>
<Cosa c’è
adesso?> Mi disse,
sempre con la sua solita aria scontenta.
<Non puoi berlo!!E’ pericoloso!!
Dentro ci può essere della roba nociva!>
<Roba…Nociva?>
<Sì esatto!!>
<Il…Caffè?>
Sembrava quasi
prendermi in giro, decisamente non credeva in questo mio attacco di
iper protezione, se non l’avessi visto con i miei occhi, non
ci
avrei creduto neanche io.
Ma dopo una breve occhiata, Gwen
sembrò
pensarla nel mio stesso modo <Oh…No!>
<Visto?! Te lo dicevo che era
nocivo>
<La cameriera si è
confusa!>
Brontolò <Proprio quella stordita doveva
capitarmi?!> Dopo di
chè si voltò per chiamare la ragazza di poco fa
<Hey! Avevo
detto senza schiuma! E poi questa brioches è al cioccolato,
questa
non è la mia ordinazione>
<Ah..Davvero? Ops..Credo di essermi
confusa allora!> Disse la cameriera, prendendo tutto per
portarlo
via. Bhè..Se non altro lo butterà dato che..
<Quello lo avevo ordinato io!>
Aggiunse una ragazza alle mie spalle, era seduta nel tavolino
accanto.
“Fantastico!” Pensai. Ora era
quella ragazza in pericolo, ed io non potevo fare nulla per aiutarla,
ero in trappola. Mi voltai immediatamente verso Gwen, che intanto si
stava guardando attorno spazientita.
<Devi fermare quella ragazza!! Se
beve quel caffè si sentirà molto male!!>
<Ancora con questa storia? Stai
esagerando…>
Mi voltai, notando che la ragazza stava
già bevendo il caffè, istintivamente usai il
“mio potere”,
riuscendo a far cadere la tazza per terra.
<Ma che ti prende?!> Mi
urlò
Gwen. Io la guardai, sempre più preoccupato per cosa sarebbe
potuto
accadere <Chiama immediatamente
un’ambulanza!Ora!!>
<Cosa?! E perché mai? Se
continui
in questo modo la gente ti scoprirà!>
<Tu chiama quella dannata ambulanza!
La ragazza potrebbe stare male!>
Gwen prese il cellulare dalla tasca
della giacca, mi guardò dubbiosa, non sapendo che fare. A
quel punto
persi completamente la pazienza? Non si fidava di me?
Bhè..Non
aveva scelta.
Tentai di prendere il controllo della
sua mano, facendole chiamare l’ospedale. Gwen
tentò di opporsi, ma
inutilmente. <Ma che stai facend…!!>
<Credimi, mi ringrazierai>
Potei sentire un’imprecazione da
parte della ragazza. Cavoli..Non le andavo proprio a genio..
<Questa me la paghi> Mi disse,
per poi rispondere al telefono.
<Ha
chiamato l’Ospedale St.
Michael's, possiamo aiutarla?>
<Si…Ehm
Volevo dire no..> Si corresse <Credo di avere sbagliato
numer..>
Improvvisamente
la nostra attenzione fu attirata da una caduta, la ragazza di poco fa
era appena svenuta. Tutti del locale la soccorsero, chiedendole se
stava bene, solo io sapevo cos’era successo davvero. Mi
voltai
verso Gwen, ancora in linea con l’ospedale.
<Pronto?
Signorina..?>
<S_sì….Mandate
subito un’ambulanza……….. Una
ragazza si è appena sentita
male>
A
questo punto era
chiaro..
Qualcuno
stava tentando di far del male a Gwen..
E
probabilmente era
anche la causa della mia morte…
Che
diavolo stava
succedendo?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Scampato pericolo ***
<Vedrai che andrà tutto bene..>
Mi disse lui, dopo “l’incidente”, avevamo
raggiunto l’ospedale,
il pericolo non era del tutto scampato, tuttavia bisognava ancora
avere una qualche speranza.
Mi tremavano le mani e non riuscivo a
stento a parlare, ero terrorizzata..Non solo per quello che era
successo a quella ragazza, ma ero consapevole che la vera vittima in
realtà dovevo essere io..
Cosa volevano quelle persone da me?
<Signorina..>
E se cercassero ancora di farmi del
male?
<Signorina..>
Non so se sarò ancora tanto fortunata
come oggi..Come farò a resistere..
<Signorina..>
<Gwen!>
Mi svegliai di colpo non appena il fantasma mi
chiamò, alzai lo
sguardo e notai un’infermiera di fronte a me che mi osservava
con
aria seria e impassibile. Mi alzai, aspettandomi dentro di me il
peggio.
<Lei è una parente della paziente
ricoverata poco fa?>
<S_Sì….Ehm…A dire il
vero..No
non la conosco..Però sono stata io a chiamare
l’ambulanza e
quindi..>
<Spiacente ma ogni informazione
sulla sua salute è strettamente riservata ai membri della
famiglia..> Fa per andarsene, ma io la raggiunsi, fermandomi di
fronte a lei <Aspetti, questo significa che sta bene?! Non
è più
in pericolo?!>
<La prego di stare al suo posto, non
mi è permesso dire nulla se non è una della
famiglia..> Dopo di
chè si allontanò, lasciandomi ancora
più confusa e preoccupata. Mi
scambiai un veloce sguardo con il fantasma, magari avesse potuto
leggere il pensiero a quella viscida di un’infermiera..
Stavo quasi per arrendermi, quando
notai un ragazzo raggiungere la donna di poco fa, tempestandola di
domande, ma l’infermiera sembrò decisa a non
rispondergli. Il
ragazzo sembrò perdere la pazienza.
<Ma insomma!! Sono il suo fidanzato!
Ho il diritto di sapere se la mia ragazza è viva o
meno!!> urlò
infuriato. A quel punto l’infermiera decise di parlare, non
sentii il discorso, ma la sua espressione sembrò voler
annunciare “pericolo scampato”.
Dopo che quella donna si allontanò,
quello strano tipo mi si avvicinò <Sei
un’amica di Bridgette?>
Mi domandò con curiosità. Scossi il
capo, voltandomi verso di lui <No…Ma..ho chiamato io
l’ambulanza
e volevo sapere come stava>
<Sul serio?! Ma allora sei te che
devo ringraziare!!> Mi abbracciò, mostrandomi
un sorriso rassicurante <Sei la nostra eroina! Bridgette ha
rischiato per un soffio… e
bhè…Grazie>
Mi allontanai leggermente, cercando di
sforzare un sorriso, non fraintendiamoci, ero contenta che quella
ragazza stesse bene, ma non potevo fare a meno di pensare che se non
fosse stato per quello scambio di tazze, la persona che si sarebbe
trovata in
quel letto all’ospedale sarei stata io..
<Sai..Hai un viso famigliare…>
Mi disse il biondino <Non è che ci siamo
già visti da qualche
parte? Magari hai frequentato qualche mia festa> Mi sorrise
<Ah
e comunque, mi chiamo Geoff>
Strano, davvero strano quel ragazzo…
Come faceva a prendere confidenza, parlando
del più e del meno dopo quel che è successo alla
sua ragazza?! Va
bene essere positivi..Ma a tutto c’è un limite!
Inoltre, stesse
feste?! Non sono mai stata ad una festa in vita
mia, figuriamoci una organizzata da un tipo simile.
Voltai lo sguardo, incrociando quello
del fantasma, mi fece cenno col capo di andarcene, e in fondo era a
quello che stavo pensando..
Non avrei passato un altro minuto in
compagnia di quel tizio..
Feci per andarmene, quando a Geoff
venne in mente una cosa..
<Ora ci sono!!! Tu non venivi alla mia stessa scuola?
Mi ricordo di te! Sbaglio...O frequentavi il corso di biologia con
Bridgette?>
Ma come diamine faceva a…?
<Spiacente> Mentì <Ma credo
che tu ti stia confondendo con un’altra strana ragazza>
<No ti sbagli> Continuò ad
insistere <Non ti
chiamavi…Jenny…Giusy….No
aspetta..Giada..>
<Gwen> Dissi, freddamente.
<Gwen!! Sì esatto proprio così!
Non pensavo saresti ritornata dopo tutto quel
che...bhè...credo che tu ricordi il....>
Questo era troppo, dovevo andarmene, o
qui avrei fatto notte, e non avevo la minima intenzione di scambiare
un’altra parola in più con quel Geoff.
<Scusa ma ora devo proprio scappare>
Ripresi a camminare, facendo un piccolo cenno con la mano
<Salutami
Bridgette..A presto>
<Ah..Ehm…Okay>
Una volta uscita dall’ospedale, tirai
un sospiro di sollievo, salva dal pericolo e soprattutto, salva da
un’ulteriore chiacchierata con quel ragazzo. Sembrava tutto
tranquillo, finchè il fantasma “cerca
guai” venne come al solito
a rovinare tutto.
<Tu conosci quel tipo?>
<No>
<E allora come fa a conoscere te?>
<Non lo so>
<Ma questo non ha senso! Ha detto
che andavate a scuola assieme, quindi devi per forza averlo visto
prima di oggi>
<Non mi ricordo>
<Ahh ma la vuoi smettere di
comportarti così?!> Mi urlò, entrambi ci
fermammo, uno più
arrabbiato dell’altro.
<Guarda che ho detto la verità, non
mi ricordo di averlo visto prima d’ora>
<Come fai a non ricordarti di una
persona?! E’ ridicolo!>
<Senti da che pulpito viene la
predica…Qual è il tuo nome?>
D’accordo, forse stavo
esagerando, ma quel fantasma non potevo proprio reggerlo, certe volte
era davvero insopportabile. <Forse ho esagerato> Sospirai
<Mi
dispiace, è che sono stressata per via di
tutto…Tutto questo!>
Lui annuì <Sì…Posso
capire..Bhè,
più o meno, mi dispiace farti pressioni inutili>
<Bhè, se sei davvero il mio angelo
custode, forse posso perdonarti> Tirai fuori un piccolo
sorrisetto, lui ricambiò.
Dopo di chè, riprendemmo a
camminare.
Purtroppo il mio appartamento era
off-limits, o almeno per il momento. Se quei tizi mi avevano seguito
fino al bar, probabilmente sapevano anche dove abitavo, pertanto
era meglio trovare un’altra dimora per la notte, andare da
mia
madre era fuori discussione, era in viaggio per lavoro e mio fratello
dormiva da un amico… Per tanto, decisi di optare la scelta
migliore..
Suonai il campanello di una casa nei
pressi della periferia più popolata di tutta Toronto, mi
aprì la
porta una ragazza di colore, capelli neri, legati da una lunga coda,
appena mi vide mi abbracciò, entusiasta del mio arrivo.
<Gwen!! Sorella, come stai?! Non
pensavo saresti arrivata in questi giorni!>
<Ciao Leshawna!>
ANGOLO
AUTORE:
Lo
sò..Non aggiorno da una vita, a dire il vero ero
intenzionata ad eliminarla ma alla fine la mia amica mi ha convinto a
continuarla ancora un pò XD
Bhò..fatemi
sapere se vi piace e se volete che la continui, io non sò
davvero cosa fare x°D
Adios
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Il momento della verità ***
<L_leshawna!Così
non mi permetti di respirare> Dissi , cercando di
liberarmi
dalla stretta della ragazza.
<Oh
scusami tesoro> Finalmente si allontanò.
<Sono solo
contenta di rivederti, sapevo del tuo trasferimento, ma non pensavo
proprio in questi giorni>
cco
appunto, il trasferimento..> Borbottai, cercando di
trovare le
parole giuste per iniziare il discorso, Leshawna mi guardò
preoccupata. 'appartamento
è...Bhè....è..Ancora da
sistemare! C'è stata un'infestazione di scarafaggi, hanno
allarmato
l'intero condominio> Mentì, cercando di
essere il più
convincente possibile urtroppo l'ho saputo solo oggi,
e..così
stavo pensando..Non potrei stare da te per questa notte?>
Ero
abbastanza sicura che Leshawna non avrebbe mai permesso che io
dormissi fuori, da qualche parte in città come una barbona,
ma una
piccola parte dentro di me sentiva che questo non era giusto... Forse
avrei dovuto raccontarle la verità, ma d'altro canto cosa
potevo
dirle? “Ho incontrato un fantasma dentro al mio appartamento
e
qualcuno cerca in tutti i modi di farmi fuori?!”
Di
sicuro mi avrebbe spedito da uno psichiatra, o peggio...
<Gwen
non devi neanche chiederlo, certo che puoi restare> Mi
rassicurò, invitandomi ad entrare, io lanciai una veloce
occhiata al
ragazzo, facendogli cenno di seguirmi, lui annuì,
camminandomi a
fianco..Tanto solo io ero in grado di vederlo..
La
casa di Leshawna era abbastanza grande e molto accogliente, da quel
che so, viveva con sua madre, tre fratelli e da qualche tempo si era
trasferita anche sua cugina Leshaniqua. Insomma, non si poteva di
certo dire che era una tipa solitaria come me.
<Spero
non ti sconvolga il disordine, è impossibile dire ai miei
fratelli
di mettere a posto!> Recupera una maglietta a terra e
si volta
verso il piano superiore <Lester!!! La tua odiosa
maglietta
puzzolente gira ancora in cucina!>
<Non
pensavo gli fossero cresciute le gambe!>
Urlò una voce nella
camera di sopra.
<Ah
ah, davvero spiritoso...Ora vedrai come ti sistemo, nessuno scherza
con Leshawna quando ci sono degli ospiti!> Il suo
sguardo si
fece molto più minaccioso, mi chiese di aspettarla, mentre
lei
andava a “parlare” con suo fratello.
Chissà
il perchè ma mi convinsi che quella non sarebbe stata una
semplice
chiacchierata.
Quando
si allontanò, il ragazzo mi si avvicinò <Questo
è il tuo
piano? Vuoi raccontare a Leshawna di tutto quello che ci sta
capitando?>
<Non
voglio raccontare un bel niente, mi serviva solo un posto dove
passare la notte e smettila di assillarmi una buona volta!>
Lo
zittii immediatamente.
<Con
chi stai parlando?> Disse una voce alle mie spalle.
Appena mi
voltai, vidi una ragazzona dai capelli rossi, con in mano una
rivista, il suo sguardo pareva perplesso, che mi abbia sentito
parlare con il “fantasma che nessuno vede”?
<Ma
tu parli da sola?>
Sì...Mi
ha sentito...
Non
feci in tempo a rispondere che Leshawna mi raggiunse immediatamente,
presentandomi alla ragazza.
<Quel
Lester diventa più stupido ogni giorno che passa, ancora non
riesco
a crederci che sia mio fratello> Borbottò,
voltandosi verso
di me <Vedo che hai già conosciuto
Leshaniqua.> Da una
veloce occhiata alla ragazza <Cugina, lei è
Gwen, dorme qui
questa notte>
>
Leshaniqua
mi fulminò con lo sguardo, alzando le spalle arà...Ma
questa qualche minuto fa stava parlando da sola..Non mi sembra tanto
a posto>
> Accipicchia, quella tipa
cominciava
davvero a seccarmi..
<Oh
oh calmatevi voi due, non voglio risse qua> Ci
fermò Leshawna
> Mi trascina via, allontanandomi da
quella
ficcanaso della cugina.
La
giornata passò in fretta, quasi mi dimenticai del guaio
successo
quella mattinata, il ragazzo non lo vidi per tutto il giorno, fino al
dopo cena, quando, terminato un film alla Tv, io e Leshawna andammo a
dormire. Tutto sembrava procedere per il verso
giusto...Finchè..
<Ah...Hai
sentito di Bridgette Grese?>
Ecco...Siamo
ritornate nella realtà... Io non dissi nulla, Leshawna
tuttavia,
sembrò non accorgermi del mio disagio <Forse
non ti ricordi di
lei, andavamo a scuola assieme, oggi ha rischiato un avvelenamento,
me lo ha detto sua sorella maggiore per telefono.>
Sospirò
<Povero tesoro, deve averla passata davvero brutta>
Io
mi zittii, fingendo un piccolo sbadiglio <Già,
brutta
cosa...Bhè..Sarà meglio dormire ora. Buona notte>
Ed
immediatamente mi ritirai dentro al sacco a pelo.
Speriamo
che Leshawna non abbia sospettato di nulla...
Durante
la notte, non riuscì a dormire, ero troppo agitata..
Pensai a
quel quasi incidente in macchina, Bridgette svenuta
in
quel bar e l'arrivo dell'ambulanza..
E
sopratutto...Pensavo a quel ragazzo..
Ero
talmente presa dai miei pensieri, che decisi di andare in cucina a
prendere un bicchiere d'acqua, magari mi sarei calmata e riuscita ad
addormentarmi..
Ma
non servì a molto..
Il
fantasma apparve improvvisamente, facendomi sobbalzare di scatto,
l'acqua mi bagnò il pigiama.
i
ho forse spaventata?>
>
Mentì.
Lui
mostrò un piccolo sorriso, indicando la parte del mio
pigiama
macchiata dall'acqua. <Bhè..A me sembra di
sì>
Gli lanciai l'acqua rimanente
nel
bicchiere, mi ricordai solo qualche secondo dopo che lui era uno
spirito, l'acqua gli sarebbe passata attraverso...
E così
fece...Bagnando il pavimento..
<Fantastico..>
Sospirai, prendendo uno straccio <Guarda cosa mi hai
fatto
fare..>
Lui
si chinò verso di me <Ascoltami Gwen. Non
voglio litigare con
te. Non capisco..Ti salvo la vita ben due volte e l'unico
ringraziamento da parte tua è trattarmi male..>
Okay...Forse
ho esagerato, di nuovo.
Ma
chiunque al posto mio sarebbe alterato dopo una giornata simile.
Sospirai
<Forse sono un
“tantino” aggressiva..>
<Un
tantino?> Ironizzò. Ci scambiammo
un piccolo sorriso,
finchè lui tornò improvvisamente serio. <Anche
Leshawna
conosceva quella Bridgette, venite tutti dalla stessa scuola?>
<Penso
di sì>
<Come..Pensi?
Non ti ricordi con chi andavi a scuola? Chi ti passava i compiti in
classe? L'intervallo? Chi ti...>
<No
non mi ricordo> Dissi tutto d'un fiato.
Passarono
alcuni istanti, finchè, decisi di raccontare tutto..
Ecco
svelato il mistero..
Bhè...Almeno
in parte...
Forse
io e lui abbiamo più cose in comune di quanto immaginassi..
Forse..e
dico..Forse, lui era l'unico che poteva davvero
capire come mi
sento realmente..
ANGOLO
AUOTRE:
Eccomi
di nuovo!! Questa volta però devo
scappare.
Spero
che la leggiate e che vi piaccia!!
Avvertenza: probabilmente cancellerò la storia, diciamo che sbattermi a scrivere e vedere che nesusno la apprezza mi ha letteralmente stufata.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=820855
|