Lost Memories

di Nini91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno Strano Risveglio ***
Capitolo 2: *** I fantasmi NON esistono!! ***
Capitolo 3: *** Colazione "con sorpresa" ***
Capitolo 4: *** Scampato pericolo ***
Capitolo 5: *** Il momento della verità ***



Capitolo 1
*** Uno Strano Risveglio ***


Buio…Vuoto…
Solitudine…

Tre aggettivi che rispecchiarono in pieno le sensazioni che provai in quell’istante…
Eppure mi mancò la voglia di muovermi, di alzarmi…Sempre se potevo farlo..

Ma d’altra parte, dovevo pur reagire, no?
Fu così che aprii gli occhi e, inaspettatamente mi trovai in un edificio, attorno a me vi erano solo cianfrusaglie rotte, vetri a terra, si poteva sentire la puzza della spazzatura al di fuori del portone..

Dove caspita ero finito?

Ma farmi ulteriori domande non mi aiutava a scoprire la verità. Decisi di uscire da quella sottospecie di garage, il portone era spalancato, sicuramente non deve essere stato abitato.
Camminai per diversi minuti, cercando di fare mente locale sulla città in cui mi trovavo…
Ma niente..I palazzi mi sembrarono tutti uguali…
Ad un tratto però, mi bloccai, notando di fronte a me un cartello con un’enorme scritta, di sicuro avrei scoperto dove fossi…
Strizzai gli occhi, per capire meglio, ma diamine..Non riuscivo a leggere..
Un momento…
Non….Riuscivo a leggere?
Io…Non so leggere! Come caspita è possibile?!

Oltretutto, per quanto mi riuscissi a sforzare, non ricordavo il mio nome..

Chi sono io?
Perché mi trovo qui?

Improvvisamente sentii il forte suono di un clacson, mi voltai e vidi di fronte a me una ragazza alla guida di un auto, mi guardava con aria palesemente seccata.
Mi urlò.
Mi spostai, cavoli..Non mi ero nemmeno reso conto di star attraversando la strada, pazzesco..
Feci un altro passo ma una macchina passò a tutta velocità senza badare minimamente a me…
Ma la gente non si rende conto di chi passa davanti a loro?

Poiché non sapevo chi fossi, dove mi trovavo e tanto meno leggere come un qualunque altro essere umano, decisi di affidarmi al mio buon vecchio istinto, di sicuro non mi avrebbe deluso…
Ohh ma che dico…Come potevo saperlo? Non mi ricordavo niente..

Dopo quasi venti minuti di cammino, la mia attenzione si posò su un edificio, di fronte ad una scuola pubblica.
Non sò spiegare il motivo…Ma qualcosa mi spinse salire le scale fino al 5 piano ed entrare in un appartamento, non mi resi nemmeno conto del gesto che avevo appena fatto, e se in casa ci fosse stato qualcuno? Stavo violando la privacy della gente…
Ma in quel momento una domanda mi parve più importante..

Come…
Diamine…
..Ho fatto ad entrare se la porta era chiusa a chiave?

Rabbrividì al solo pensiero…

Cosa sono io?

In quel preciso istante, una ragazza entrò nell’appartamento, rimanendo completamente paralizzata non appena mi vide.
Sollevò una mano per raggiungere la tasca della giacca, dove di sicuro teneva un telefono.
Avrebbe chiamato la polizia, sarei stato arrestato. Fantastico…
Tentai di farla ragionare
Tirò fuori una…Bomboletta di spray al peperoncino? Originale..
Troppo tardi, la ragazza mi spruzzò sugli occhi lo spray, diamine deve fare un male allucinante…Ma...Un momento…

Io..Non sentivo niente.

Sgranai gli occhi, stupendomi del fatto di essere immune a quella roba, anche la ragazza sembrò altrettanto stupita. In quel momento le parve l’occasione migliore per spintonarmi fuori dall’appartamento, si gettò contro di me ma sorprendentemente, fu lei ad uscire dalla stanza.

La guardai cadere a terra, stupito di quel gesto ma soprattutto…impaurito…

Quella ragazza…Ha cercato di spintonarmi, ma non mi ha toccato…Anzi..

Lei..
Mi è passata attraverso ..

Non potevo crederci..No ..Doveva essere un sogno..Un orribile sogno.
Avrei tanto voluto chiudere gli occhi, per poi riaprirli e scoprire di trovarmi nel mio letto caldo, con la mia famiglia (se mai l’avessi avuta) e scoprire che era stato solo uno stupido incubo dovuto a qualche strana pietanza mangiata quella stessa sera…
Ma purtroppo…Sentivo che non era affatto così..
Io…Ero morto…
E questa ragazza poteva vedermi…

ANGOLO AUTRICE:
Credo che mi faccia male vedere film di questo tipo xD
Ma comunque..Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo!
Vi invito ad indovinare chi è il presunto "fantasma" e...la ragazza!xD
Vi avverto però che l'identità del fantasma non si saprà per qualche capitolo...Muahaha sono malvagia!U.U


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Capitolo 2
*** I fantasmi NON esistono!! ***


Io…Ero morto…
E questa ragazza poteva vedermi…


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Portai una mano al mio petto…
Non lo ero…Io NON potevo essere morto…


Ma lo shock sembrò aumentare quando al posto del normale battito cardiaco io non sentì…Niente.
Non solo stavo scoprendo che ero una sottospecie di spirito vagante, ma non sapevo la mia identità, dove vivevo e come io sia morto..
Oltretutto restava il fatto di quella ragazza..
Già…Lei sembrò ancora più scioccata di me, come darle torto poi..
<Ehm…Tutto bene?> Avrei voluto dirle altro…Ma a stento riuscivo a stare in piedi per l’ansia…
In fondo…Capitemi.…Ero morto.

La ragazza mi fissò, il suo sguardo pareva un misto tra il terrorizzato e lo sconvolto. Mi si avvicinò, posando una mano sulla mia spalla e, come prima, la sua mano attraversò il mio corpo come se non esistesse. Entrambi ci guardammo, sconcertati per questa scoperta…Ignari di quello che ci sarebbe capitato da quel giorno..

Sforzai un piccolo sorriso, forse per sdrammatizzare la situazione…Non mi veniva in mente altro.
Inizialmente lei sembrò appoggiarmi ma, pochi secondi dopo, tirò un urlo talmente forte che l’avrebbero sentita non solo tutti del palazzo, ma addirittura del vicinato. Mi tappai le orecchie, anche se ero uno spirito, queste urla mi davano sui nervi.
<Piantala!! Vuoi farti sentire dal mondo intero?!> Le dissi nervoso.
<Sto impazzendo!!! Non può essere, tu NON Sei reale!!!Non lo sei!!> Si portò le mani al capo, come se volesse scacciare via i brutti pensieri. <Non sei reale…Non esistono i fantasmi…>
Cercai di calmarla il meglio che potevo, ma inutilmente <Ascoltami, calmati…Anche io sono spaventato da questa cosa, ma ti assicuro che..>
<N_Non…Ti…Avvicinare di un solo passo!> Mi ringhiò.
Io mi bloccai, aspettando una sua prossima mossa.
Lei si guardò attorno, per poi voltarsi verso la porta, a quel punto capì…Voleva scappare..
Avrebbe sicuramente chiamato la polizia o i vicini…
Chissà se mi avrebbero visto, ma era un rischio troppo grande e prematuro..
Insomma..Non occorreva coinvolgere altre persone, soprattutto contando il fatto che non l’avrebbero creduta.


Dovevo fermarla..


Nello stesso istante in cui lei si gettò verso la porta, tentando di aprirla, inconsapevolmente la bloccai, con un semplice gesto della mano.
<Aspetta!!Non puoi scappare!!>
Ma lei non mi ascoltò, tentò di aprire quella porta in tutti i modi possibili..Ma niente.
Mi resi conto solo dopo qualche istante che ero stato io a bloccarla…Solo con un gesto..


Che sia questo il dono che mi è stato concesso?


<Perché non si vuole aprire!?!Andiamo…Dannata port…>
<Non puoi perché sono stato io a chiuderla> Dissi, attirando la sua attenzione. Finalmente sembrò calmarsi un po’…Anche se restava comunque in guardia..<Ascoltami, non voglio farti del male..A dire il vero, non so neanche il perché sono qui>
<E allora cosa sei venuto a fare al mio appartamento?> Mi disse freddamente <Perché non vai ad infestare case disabitate?!> Mi urlò, per poi ritornare a ragionare <Oh ma che dico…> Scosse il capo <Sto parlando da sola…Non è possibile, tu sei solo il frutto della mia immaginazione..>
<Ah sì?> Le dissi <Allora come mai ho bloccato la porta?>
<La serratura deve essersi rotta…E’ normale..> Disse.
E fu così che provai, con un semplice gesto con la mano destra, a riaprirla e in pochi istanti, quella porta si spalancò nuovamente, per poi chiuderla, lasciando sia me, che la ragazza completamente di stucco.
<Okay…Q_questo è strano…>
<Ti stupisci per una porta che si apre e non per un fantasma al tuo appartamento?> Sorrisi
<Tu NON Sei un fantasma, i fantasmi non esistono…Non possono esistere>

La squadrai…
Diamine quant’era cocciuta questa ragazza…


Lo so che era difficile da credere..Ma in fondo era la soluzione più plausibile, no?
Ad un tratto sentimmo bussare alla porta, dopo aver controllato chi fosse, tirò un lungo sospiro arrendevole, per poi voltarsi verso di me completamente arrabbiata <Senti..Fantasma, Immaginazione…O qualunque altra cosa spaventosamente raccapricciante tu possa essere, devi sparire da qui immediatamente…>
<Che motivo c’è? Sono morto giusto?>
Lei non fece tempo a rispondermi che aprì la porta, facendo entrare due ragazze, d’apparenza sembravano..Carine…
Anche se il loro modo di vestire era alquanto inquietante, come si fa ad andare in giro vestite completamente uguali e con la stessa capigliatura? Non ha logica..
Quella più alta iniziò a parlare per prima <Tu devi essere la nuova vicina!! Io mi chiamo Katie!>
<Ed io sono Sadie! Noi due abitiamo all’appartamento di fronte al tuo!>
<Abbiamo sentito delle urla provenire da questa stanza..>
<Così abbiamo pensato: “Oddio!!!Andiamo subito a controllare che non sia successo nulla!”>
<E a quanto pare non c’era niente di cui preoccuparsi! Giusto Sadie?>
<Esattamente!!>
Rimasi a fissarle, completamente spaesato…Ma quanto caspita parlano?!
Sadie porse alla ragazza una cesta con dei fiori profumati, quest’ultima sembrò non gradire molto il gesto..
<E’ per augurarti buona permanenza!!>
<Se vuoi qualche volta possiamo sentirci, magari potremmo uscire assieme tutte e tre e formare un bel terzetto!!>
<Sììì sarebbe meraviglioso!Ma ci pensi Katie?! Io, te e…e…>
<Gwen> Disse freddamente la ragazza. Le due sembrarono non badare al suo atteggiamento distaccato.
<Gwen, giusto> Annuì Sadie <Certo però..Dovrai rinnovare un po’ il tuo look se vorrai uscire con noi>
<Giusto, ormai il dark è così fuori moda…> Si allontanarono verso la porta
<A presto Gwen!!> Dissero in coro.
<Aspettate!!!> Le fermò, mettendosi davanti a loro, Gwen le fece voltare verso di me e mi indicò.
<Voi…Voi non vedete niente?>
Le due si scambiarono un piccolo sguardo, scuotendo debolmente il capo.
<Siete proprio SICURE di non vedere qualcosa..o…qualcuno, di fronte a voi?>
<E chi dovremo vedere? Un fantasma?> Rise Katie, l’amica le diede corda <Certo che sei proprio strana..> Detto questo se ne andarono e Gwen chiuse la porta, completamente sconvolta.
Io tirai un sospiro di sollievo, finalmente se n’erano andate, mi erano bastati cinque minuti e già non le potevo più sopportare..


..Per fortuna non infestavo il loro di appartamento..


Alzai lo sguardo, voltandomi verso la ragazza che, sembrava non potermi più soffrire..
<Allora…> Inziai <E così…Ti chiami Gwen…>
<Già, e sai un’altra cosa?> Si diresse verso l’attaccapanni e prese una giacca <Io vado a prendermi un caffè bello caldo…>
<Ma..>
<E quando torno, vorrei non vederti più! Siamo intesi?>
<Ma...Io devo..>
<S-P-A-R-I-S-C-I> Mi disse, con la sua solita aria fredda. Uscì di casa e si allontanò..Da me...


Perché proprio lei doveva capitarmi?


Ma d’altra parte sempre meglio che quelle due gemelle non siamesi.
Tuttavia, milioni di domande mi balzarono per la mente..


Solo lei poteva vedermi?
Perché sono venuto in questo appartamento?
Cosa stavo cercando?

Mi osservai attorno, senza notare nulla di particolare..Un normale appartamento di città, pieno di fogli da disegno, tempere, evidentemente era una ragazza che amava l’arte..
Non c’erano quadri, tanto meno foto di amici o famigliari…
Si poteva capire benissimo che era una persona completamente distaccata dal mondo..

Cosa aveva in comune una persona del genere con uno come me?


Dovevo avere delle risposte..
E solo Gwen poteva aiutarmi..


Certo, non avrebbe voluto darmi una mano, ma avrei insistito, non potevo andarmene senza aver scoperto chi fossi, ed il motivo della mia morte
Uscì dall’edificio, cercando di capire dove potesse essere Gwen..
La città era immensa...Oltretutto era piena di bar. Non mi restava altro che aspettare il suo ritorno a casa..
Ma proprio in quel momento la vidi, quasi non la riconobbi per le enormi cuffie alle orecchie, stava per attraversare la strada, non era il momento migliore per fermarla..
Ma forse di farla accelerare..
Ad un tratto, ebbi come una strana sensazione, quasi come un mal di stomaco, no…Peggio…
Sentivo come se il mio cuore si fosse spento una seconda volta..
Un malessere apparso all’improvviso..
Non ne capivo il motivo..Ma sentivo che Gwen non era al sicuro…
E solo io potevo aiutarla..
<GWEN!!!> Le urlai, cercando di attirare la sua attenzione ma niente, non mi ascoltava per via della musica alle orecchie.
Stava attraversando la strada quando, ad un tratto una macchina iniziò ad accelerare, fregandosene del rosso e...Dei pedoni..
Adesso capivo..Capivo il motivo di quel malessere..
Era come se avessi sentito il dolore di Gwen…Di quello che sarebbe accaduto se quella macchina l'avrebbe colpita…



Gwen era in pericolo…
E sarebbe morta se entro quei brevi secondi non avrei trovato un modo per salvarla..






ANGOLO AUTRICE:
Allooooora...Per chi avesse indovinato la ragazza..Complimenti!*applaude*XD
Dite..E' troppo macabra come storia? E' la prima volta che ne scrivo una del genere...magari è troppo...Ehm..come dire...banale o senza senso xD
Per l'identità del fantasma bhè...ottime intuizioni...Si vedranno u.u
cercherò di inserire gran parte dei personaggi, alcuni sono personaggi chiave che appariranno più avanti °_°
Spero vi piaccia!
A presto!





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Capitolo 3
*** Colazione "con sorpresa" ***


Gwen era in pericolo…
E sarebbe morta se in quei brevi secondi non avrei trovato un modo per salvarla..




Era strano..
Solo venti minuti fa avevo scoperto che ero morto, non avevo ricordi..E l’unica persona che era in grado di vedermi stava rischiando la vita.
Ed io avvertivo tutto..
Dovevo fermare quell’auto, prima che fosse troppo tardi.
Per un breve istante non seppi come fare.. Ma improvvisamente…avvenne il “miracolo”, se così si vuol dire. Mi ero scordato del “giochetto della porta”, fatto all’appartamento.
Io riuscivo a spostare gli oggetti. Se ce l’avevo fatta con una porta, potevo far qualcosa per distrarre Gwen e non farle fare l’incidente.
Con un semplice gesto della mano destra, le cuffie della ragazza sembrarono come fluttuare nel vuoto, Gwen se ne accorse e per non far attirare troppa attenzione, cercò di acchiapparle il prima possibile.
Riuscì a farla correre più in fretta, l’auto quasi la sfiorò, ovviamente i passanti rimasero di sasso, alcuni urlarono contro il conducente mentre Gwen, sembrò come non accorgersene, ma una cosa se ne rese conto..Del fatto che io ero ancora lì, a ronzarle intorno come un cagnolino.
Si voltò seccata e notò che la raggiunsi, io le mostrai un piccolo sorrisetto innocente, come se volessi sotterrare l’ascia di guerra che si era creata all’inizio tra di noi, ma lei…Bhè…non sembrò della stessa opinione.
<Ma che ti prende? D’accordo..Avevo detto di andartene via dal mio appartamento, ma con questo non intendevo dire che dovevi per forza seguirmi!> Si rimise le cuffie alle orecchie ed accellerò il passo, senza neanche voltarsi. Io le camminai a fianco, cercando di spiegarle tutto.
<Non mi sembra questo il modo di rivolgerti a colui che ti ha appena salvato la vita!>
<Tu cosa?>
Io annuì <Un’auto stava per metterti sotto, ma io sono riuscito ad impedirlo!>
<Me ne sono accorta> Si abbassò le cuffie <Il fatto che le mie cuffie nuove fluttuassero come farfalle in mezzo alla strada mi ha messa un pò in dubbio..>
<Sei sempre così simpatica?> Dissi ironicamente, per poi tornare serio <Ma a parte questo, credo che..”Qualcuno”, ce l’abbia con te>
Gwen mi guardò con perplessità <Solo perché un tizio non ha rispettato le strisce pedonali? Non è la prima volta che succede…>
<Sì ma io ho sentito…> Improvvisamente mi bloccai, come se ricordare quel dolore mi provocasse una sensazione ancora più terribile ed angosciante…Come se fossi sicuro che una situazione del genere sarebbe potuta ricapitare un’altra volta…
La gotica inarcò un sopraciglio, sembrò sempre più scocciata dalla mia presenza <Allora?>
<Hey…Hai visto quella ragazza?>
<Già..Sta parlando da sola!>
<Il mondo è pieno di pazzi>
Un gruppetto di ragazze ci stava osservando o per meglio dire, osservava Gwen parlare col vuoto, poiché nessuno poteva vedermi oltre a lei, agli occhi della gente comune questo appariva..Strano.
Lei lanciò una forte occhiataccia a quel branco di smorfiose, per poi riprendere a camminare, io la seguì.
<Senti…Già non sono vista di buon occhio, se le persone mi vedono parlare con un fantasma che nessuno vede, bhè..Sarò ancora più strana di come appaio ora>
<Strana? No, tu non sei strana> Sorrisi <Sei solo scorbutica!>
Gwen tirò fuori un piccolo sorrisetto, sarà stata la prima volta in tutta la giornata che l’avrò vista sorridere. <Vivere in città da questo effetto. Magari anche tu eri come me>
<Già..> Sospirai <Vorrei ricordarlo..> Stavo per lasciarmi travolgere di nuovo dalla nostalgia, quando avvertì una forte sensazione allo stomaco; segno che non sarebbe accaduto niente di buono.
L’unico problema era..Cosa?
Il bersaglio era di nuovo Gwen?
E se fosse stata lei…Perché? Centrava forse il fatto che poteva vedermi?
Cavoli..Che giornata…Ed erano solo le Dieci di mattina..

Mi diressi con Gwen in una caffetteria, dall’aspetto rustico ed accogliente. Ci sedemmo ad un tavolo, dove lei era indecisa su cosa prendere per la colazione, io invece continuavo ad osservare il luogo con aria sospetta. <Questo posto non mi convince, e se facessi colazione a casa? La trovo molto più sicura!>
<Ma chi sei? La mia guardia del corpo?>
<Temo di no, non posso sfiorare nessuno> Dissi, facendo passare la mia mano dentro al braccio di un passante, per poi ritirarla, come se nulla fosse. Devo dire che il trucco del passare attraverso oggetti e persone non era affatto male. Ma ora non c’era tempo per giocare, sentivo che Gwen rischiava di nuovo il pericolo..Ed io dovevo aiutarla.
La cameriera ci raggiunse e si voltò verso Gwen <Aspetta qualcuno o preferisce ordinare?>
<Nessuno> Disse, lanciandomi una piccola occhiata <Caffè senza schiuma. Ed un cornetto, vuoto> Dopo di chè la cameriera si allontanò ed io potevo nuovamente parlare senza essere disturbato.
<Gwen, ascoltami…Io penso..Anzi no, sono CONVINTO che tu stia rischiando grosso stando qui>
<Ah sì? E cosa te lo fa pensare?>
<Non ti sembra strano tutto questo? Vedi un fantasma, poco dopo rischi quasi un incidente mortale e..>
<E Niente! E’ solo un caso. Devi essere solo una mia allucinazione troppo avanti con la fantasia...>
Oh no…Di nuovo la storia delle allucinazioni, cocciuta era dir poco…Si stava auto convincendo che ero soltanto il frutto della sua fantasia; ma adesso basta! Ero stufo, di lei, delle sue scuse e soprattutto di questa storia…
Forse non mi avrebbe aiutato a scoprire realmente chi sono. Magari stavo solo perdendo tempo..
Decisi dunque di voltarmi, le parole di Gwen mi passavano attraverso come facevo io con gli oggetti, ormai non la ascoltavo più.. Tanto non avrebbe mai cambiato idea.
Feci per alzarmi ma, il mio sguardo si posò lungo il bancone del locale, dove la cameriera aveva appena preparato il caffè ed il cornetto, destinati a Gwen. La ragazza si allontanò un secondo, lasciando il cibo incustodito, normale direte..
Ma la cosa che mi stupì fu un tizio, seduto accanto che, non appena vide allontanarsi la cameriera,tirò fuori qualcosa, buttandola dentro al caffè, dopo di chè tornò a finire la sua colazione come se nulla fosse. Quando la cameriera ritornò, prese la tazza col cornetto e lo portò al nostro tavolo.
Quasi non riuscì a spiccicare una parola..Quella persona aveva appena messo chissà che sostanza dentro al caffè che Gwen stava per bere.
La ragazza fece per berlo ma io la bloccai <Gwen aspetta!!>
<Cosa c’è adesso?> Mi disse, sempre con la sua solita aria scontenta.
<Non puoi berlo!!E’ pericoloso!! Dentro ci può essere della roba nociva!>
<Roba…Nociva?>
<Sì esatto!!>
<Il…Caffè?> Sembrava quasi prendermi in giro, decisamente non credeva in questo mio attacco di iper protezione, se non l’avessi visto con i miei occhi, non ci avrei creduto neanche io.
Ma dopo una breve occhiata, Gwen sembrò pensarla nel mio stesso modo <Oh…No!>
<Visto?! Te lo dicevo che era nocivo>
<La cameriera si è confusa!> Brontolò <Proprio quella stordita doveva capitarmi?!> Dopo di chè si voltò per chiamare la ragazza di poco fa <Hey! Avevo detto senza schiuma! E poi questa brioches è al cioccolato, questa non è la mia ordinazione>
<Ah..Davvero? Ops..Credo di essermi confusa allora!> Disse la cameriera, prendendo tutto per portarlo via. Bhè..Se non altro lo butterà dato che..
<Quello lo avevo ordinato io!> Aggiunse una ragazza alle mie spalle, era seduta nel tavolino accanto.
“Fantastico!” Pensai. Ora era quella ragazza in pericolo, ed io non potevo fare nulla per aiutarla, ero in trappola. Mi voltai immediatamente verso Gwen, che intanto si stava guardando attorno spazientita.
<Devi fermare quella ragazza!! Se beve quel caffè si sentirà molto male!!>
<Ancora con questa storia? Stai esagerando…>
Mi voltai, notando che la ragazza stava già bevendo il caffè, istintivamente usai il “mio potere”, riuscendo a far cadere la tazza per terra.
<Ma che ti prende?!> Mi urlò Gwen. Io la guardai, sempre più preoccupato per cosa sarebbe potuto accadere <Chiama immediatamente un’ambulanza!Ora!!>
<Cosa?! E perché mai? Se continui in questo modo la gente ti scoprirà!>
<Tu chiama quella dannata ambulanza! La ragazza potrebbe stare male!>
Gwen prese il cellulare dalla tasca della giacca, mi guardò dubbiosa, non sapendo che fare. A quel punto persi completamente la pazienza? Non si fidava di me? Bhè..Non aveva scelta.
Tentai di prendere il controllo della sua mano, facendole chiamare l’ospedale. Gwen tentò di opporsi, ma inutilmente. <Ma che stai facend…!!>
<Credimi, mi ringrazierai>
Potei sentire un’imprecazione da parte della ragazza. Cavoli..Non le andavo proprio a genio..
<Questa me la paghi> Mi disse, per poi rispondere al telefono.
<Ha chiamato l’Ospedale St. Michael's, possiamo aiutarla?>
<Si…Ehm Volevo dire no..> Si corresse <Credo di avere sbagliato numer..>
Improvvisamente la nostra attenzione fu attirata da una caduta, la ragazza di poco fa era appena svenuta. Tutti del locale la soccorsero, chiedendole se stava bene, solo io sapevo cos’era successo davvero. Mi voltai verso Gwen, ancora in linea con l’ospedale.
<Pronto? Signorina..?>
<S_sì….Mandate subito un’ambulanza……….. Una ragazza si è appena sentita male>




A questo punto era chiaro..
Qualcuno stava tentando di far del male a Gwen..
E probabilmente era anche la causa della mia morte…
Che diavolo stava succedendo?





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Capitolo 4
*** Scampato pericolo ***


<Vedrai che andrà tutto bene..> Mi disse lui, dopo “l’incidente”, avevamo raggiunto l’ospedale, il pericolo non era del tutto scampato, tuttavia bisognava ancora avere una qualche speranza.
Mi tremavano le mani e non riuscivo a stento a parlare, ero terrorizzata..Non solo per quello che era successo a quella ragazza, ma ero consapevole che la vera vittima in realtà dovevo essere io..
Cosa volevano quelle persone da me?
<Signorina..>
E se cercassero ancora di farmi del male?
<Signorina..>
Non so se sarò ancora tanto fortunata come oggi..Come farò a resistere..
<Signorina..>
<Gwen!> 
Mi svegliai di colpo non appena il fantasma mi chiamò, alzai lo sguardo e notai un’infermiera di fronte a me che mi osservava con aria seria e impassibile. Mi alzai, aspettandomi dentro di me il peggio.
<Lei è una parente della paziente ricoverata poco fa?>
<S_Sì….Ehm…A dire il vero..No non la conosco..Però sono stata io a chiamare l’ambulanza e quindi..>
<Spiacente ma ogni informazione sulla sua salute è strettamente riservata ai membri della famiglia..> Fa per andarsene, ma io la raggiunsi, fermandomi di fronte a lei <Aspetti, questo significa che sta bene?! Non è più in pericolo?!>
<La prego di stare al suo posto, non mi è permesso dire nulla se non è una della famiglia..> Dopo di chè si allontanò, lasciandomi ancora più confusa e preoccupata. Mi scambiai un veloce sguardo con il fantasma, magari avesse potuto leggere il pensiero a quella viscida di un’infermiera..
Stavo quasi per arrendermi, quando notai un ragazzo raggiungere la donna di poco fa, tempestandola di domande, ma l’infermiera sembrò decisa a non rispondergli. Il ragazzo sembrò perdere la pazienza.
<Ma insomma!! Sono il suo fidanzato! Ho il diritto di sapere se la mia ragazza è viva o meno!!> urlò infuriato. A quel punto l’infermiera decise di parlare, non sentii il discorso, ma la sua espressione sembrò voler annunciare “pericolo scampato”.
Dopo che quella donna si allontanò, quello strano tipo mi si avvicinò <Sei un’amica di Bridgette?>
Mi domandò con curiosità. Scossi il capo, voltandomi verso di lui <No…Ma..ho chiamato io l’ambulanza e volevo sapere come stava>
<Sul serio?! Ma allora sei te che devo ringraziare!!> Mi abbracciò, mostrandomi un sorriso rassicurante <Sei la nostra eroina! Bridgette ha rischiato per un soffio… e bhè…Grazie>
Mi allontanai leggermente, cercando di sforzare un sorriso, non fraintendiamoci, ero contenta che quella ragazza stesse bene, ma non potevo fare a meno di pensare che se non fosse stato per quello scambio di tazze, la persona che si sarebbe trovata in quel letto all’ospedale sarei stata io..
<Sai..Hai un viso famigliare…> Mi disse il biondino <Non è che ci siamo già visti da qualche parte? Magari hai frequentato qualche mia festa> Mi sorrise <Ah e comunque, mi chiamo Geoff>
Strano, davvero strano quel ragazzo…
Come faceva a prendere confidenza, parlando del più e del meno dopo quel che è successo alla sua ragazza?! Va bene essere positivi..Ma a tutto c’è un limite! Inoltre, stesse feste?! Non sono mai stata ad una festa in vita mia, figuriamoci una organizzata da un tipo simile.
Voltai lo sguardo, incrociando quello del fantasma, mi fece cenno col capo di andarcene, e in fondo era a quello che stavo pensando..
Non avrei passato un altro minuto in compagnia di quel tizio..
Feci per andarmene, quando a Geoff venne in mente una cosa..
<Ora ci sono!!! Tu non venivi alla mia stessa scuola? Mi ricordo di te! Sbaglio...O frequentavi il corso di biologia con Bridgette?>
Ma come diamine faceva a…?
<Spiacente> Mentì <Ma credo che tu ti stia confondendo con un’altra strana ragazza>
<No ti sbagli> Continuò ad insistere <Non ti chiamavi…Jenny…Giusy….No aspetta..Giada..>
<Gwen> Dissi, freddamente.
<Gwen!! Sì esatto proprio così! Non pensavo saresti ritornata dopo tutto quel che...bhè...credo che tu ricordi il....>
Questo era troppo, dovevo andarmene, o qui avrei fatto notte, e non avevo la minima intenzione di scambiare un’altra parola in più con quel Geoff.
<Scusa ma ora devo proprio scappare> Ripresi a camminare, facendo un piccolo cenno con la mano <Salutami Bridgette..A presto>
<Ah..Ehm…Okay>
Una volta uscita dall’ospedale, tirai un sospiro di sollievo, salva dal pericolo e soprattutto, salva da un’ulteriore chiacchierata con quel ragazzo. Sembrava tutto tranquillo, finchè il fantasma “cerca guai” venne come al solito a rovinare tutto.
<Tu conosci quel tipo?>
<No>
<E allora come fa a conoscere te?>
<Non lo so>
<Ma questo non ha senso! Ha detto che andavate a scuola assieme, quindi devi per forza averlo visto prima di oggi>
<Non mi ricordo>
<Ahh ma la vuoi smettere di comportarti così?!> Mi urlò, entrambi ci fermammo, uno più arrabbiato dell’altro.
<Guarda che ho detto la verità, non mi ricordo di averlo visto prima d’ora>
<Come fai a non ricordarti di una persona?! E’ ridicolo!>
<Senti da che pulpito viene la predica…Qual è il tuo nome?> D’accordo, forse stavo esagerando, ma quel fantasma non potevo proprio reggerlo, certe volte era davvero insopportabile. <Forse ho esagerato> Sospirai <Mi dispiace, è che sono stressata per via di tutto…Tutto questo!>
Lui annuì <Sì…Posso capire..Bhè, più o meno, mi dispiace farti pressioni inutili>
<Bhè, se sei davvero il mio angelo custode, forse posso perdonarti> Tirai fuori un piccolo sorrisetto, lui ricambiò.
Dopo di chè, riprendemmo a camminare.

Purtroppo il mio appartamento era off-limits, o almeno per il momento. Se quei tizi mi avevano seguito fino al bar, probabilmente sapevano anche dove abitavo, pertanto era meglio trovare un’altra dimora per la notte, andare da mia madre era fuori discussione, era in viaggio per lavoro e mio fratello dormiva da un amico… Per tanto, decisi di optare la scelta migliore..
Suonai il campanello di una casa nei pressi della periferia più popolata di tutta Toronto, mi aprì la porta una ragazza di colore, capelli neri, legati da una lunga coda, appena mi vide mi abbracciò, entusiasta del mio arrivo.
<Gwen!! Sorella, come stai?! Non pensavo saresti arrivata in questi giorni!>
<Ciao Leshawna!>





ANGOLO AUTORE:
Lo sò..Non aggiorno da una vita, a dire il vero ero intenzionata ad eliminarla ma alla fine la mia amica mi ha convinto a continuarla ancora un pò XD
Bhò..fatemi sapere se vi piace e se volete che la continui, io non sò davvero cosa fare x°D

Adios









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Capitolo 5
*** Il momento della verità ***


<L_leshawna!Così non mi permetti di respirare> Dissi , cercando di liberarmi dalla stretta della ragazza.
<Oh scusami tesoro> Finalmente si allontanò. <Sono solo contenta di rivederti, sapevo del tuo trasferimento, ma non pensavo proprio in questi giorni>
cco appunto, il trasferimento..> Borbottai, cercando di trovare le parole giuste per iniziare il discorso, Leshawna mi guardò preoccupata. 'appartamento è...Bhè....è..Ancora da sistemare! C'è stata un'infestazione di scarafaggi, hanno allarmato l'intero condominio> Mentì, cercando di essere il più convincente possibile urtroppo l'ho saputo solo oggi, e..così stavo pensando..Non potrei stare da te per questa notte?>
Ero abbastanza sicura che Leshawna non avrebbe mai permesso che io dormissi fuori, da qualche parte in città come una barbona, ma una piccola parte dentro di me sentiva che questo non era giusto... Forse avrei dovuto raccontarle la verità, ma d'altro canto cosa potevo dirle? “Ho incontrato un fantasma dentro al mio appartamento e qualcuno cerca in tutti i modi di farmi fuori?!”
Di sicuro mi avrebbe spedito da uno psichiatra, o peggio...
<Gwen non devi neanche chiederlo, certo che puoi restare> Mi rassicurò, invitandomi ad entrare, io lanciai una veloce occhiata al ragazzo, facendogli cenno di seguirmi, lui annuì, camminandomi a fianco..Tanto solo io ero in grado di vederlo..
La casa di Leshawna era abbastanza grande e molto accogliente, da quel che so, viveva con sua madre, tre fratelli e da qualche tempo si era trasferita anche sua cugina Leshaniqua. Insomma, non si poteva di certo dire che era una tipa solitaria come me.
<Spero non ti sconvolga il disordine, è impossibile dire ai miei fratelli di mettere a posto!> Recupera una maglietta a terra e si volta verso il piano superiore <Lester!!! La tua odiosa maglietta puzzolente gira ancora in cucina!>
<Non pensavo gli fossero cresciute le gambe!> Urlò una voce nella camera di sopra.
<Ah ah, davvero spiritoso...Ora vedrai come ti sistemo, nessuno scherza con Leshawna quando ci sono degli ospiti!> Il suo sguardo si fece molto più minaccioso, mi chiese di aspettarla, mentre lei andava a “parlare” con suo fratello.
Chissà il perchè ma mi convinsi che quella non sarebbe stata una semplice chiacchierata.
Quando si allontanò, il ragazzo mi si avvicinò <Questo è il tuo piano? Vuoi raccontare a Leshawna di tutto quello che ci sta capitando?>
<Non voglio raccontare un bel niente, mi serviva solo un posto dove passare la notte e smettila di assillarmi una buona volta!> Lo zittii immediatamente.
<Con chi stai parlando?> Disse una voce alle mie spalle. Appena mi voltai, vidi una ragazzona dai capelli rossi, con in mano una rivista, il suo sguardo pareva perplesso, che mi abbia sentito parlare con il “fantasma che nessuno vede”?
<Ma tu parli da sola?>
Sì...Mi ha sentito...
Non feci in tempo a rispondere che Leshawna mi raggiunse immediatamente, presentandomi alla ragazza.
<Quel Lester diventa più stupido ogni giorno che passa, ancora non riesco a crederci che sia mio fratello> Borbottò, voltandosi verso di me <Vedo che hai già conosciuto Leshaniqua.> Da una veloce occhiata alla ragazza <Cugina, lei è Gwen, dorme qui questa notte>
>
Leshaniqua mi fulminò con lo sguardo, alzando le spalle arà...Ma questa qualche minuto fa stava parlando da sola..Non mi sembra tanto a posto>
> Accipicchia, quella tipa cominciava davvero a seccarmi..
<Oh oh calmatevi voi due, non voglio risse qua> Ci fermò Leshawna > Mi trascina via, allontanandomi da quella ficcanaso della cugina.
La giornata passò in fretta, quasi mi dimenticai del guaio successo quella mattinata, il ragazzo non lo vidi per tutto il giorno, fino al dopo cena, quando, terminato un film alla Tv, io e Leshawna andammo a dormire. Tutto sembrava procedere per il verso giusto...Finchè..
<Ah...Hai sentito di Bridgette Grese?>
Ecco...Siamo ritornate nella realtà... Io non dissi nulla, Leshawna tuttavia, sembrò non accorgermi del mio disagio <Forse non ti ricordi di lei, andavamo a scuola assieme, oggi ha rischiato un avvelenamento, me lo ha detto sua sorella maggiore per telefono.> Sospirò <Povero tesoro, deve averla passata davvero brutta>
Io mi zittii, fingendo un piccolo sbadiglio <Già, brutta cosa...Bhè..Sarà meglio dormire ora. Buona notte> Ed immediatamente mi ritirai dentro al sacco a pelo.
Speriamo che Leshawna non abbia sospettato di nulla...






Durante la notte, non riuscì a dormire, ero troppo agitata..
Pensai a quel quasi incidente in macchina, Bridgette svenuta in quel bar e l'arrivo dell'ambulanza..
E sopratutto...Pensavo a quel ragazzo..
Ero talmente presa dai miei pensieri, che decisi di andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, magari mi sarei calmata e riuscita ad addormentarmi..
Ma non servì a molto..
Il fantasma apparve improvvisamente, facendomi sobbalzare di scatto, l'acqua mi bagnò il pigiama.
i ho forse spaventata?>
> Mentì.
Lui mostrò un piccolo sorriso, indicando la parte del mio pigiama macchiata dall'acqua. <Bhè..A me sembra di sì>
Gli lanciai l'acqua rimanente nel bicchiere, mi ricordai solo qualche secondo dopo che lui era uno spirito, l'acqua gli sarebbe passata attraverso...
E così fece...Bagnando il pavimento..
<Fantastico..> Sospirai, prendendo uno straccio <Guarda cosa mi hai fatto fare..>
Lui si chinò verso di me <Ascoltami Gwen. Non voglio litigare con te. Non capisco..Ti salvo la vita ben due volte e l'unico ringraziamento da parte tua è trattarmi male..>
Okay...Forse ho esagerato, di nuovo.
Ma chiunque al posto mio sarebbe alterato dopo una giornata simile.
Sospirai <Forse sono un “tantino” aggressiva..>
<Un tantino?> Ironizzò. Ci scambiammo un piccolo sorriso, finchè lui tornò improvvisamente serio. <Anche Leshawna conosceva quella Bridgette, venite tutti dalla stessa scuola?>
<Penso di sì>
<Come..Pensi? Non ti ricordi con chi andavi a scuola? Chi ti passava i compiti in classe? L'intervallo? Chi ti...>
<No non mi ricordo> Dissi tutto d'un fiato.
Passarono alcuni istanti, finchè, decisi di raccontare tutto..








Ecco svelato il mistero..
Bhè...Almeno in parte...
Forse io e lui abbiamo più cose in comune di quanto immaginassi..
Forse..e dico..Forse, lui era l'unico che poteva davvero capire come mi sento realmente..







ANGOLO AUOTRE:
Eccomi di nuovo!! Questa volta però devo scappare.
Spero che la leggiate e che vi piaccia!! Avvertenza: probabilmente cancellerò la storia, diciamo che sbattermi a scrivere e vedere che nesusno la apprezza mi ha letteralmente stufata.

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