Un' ultima speranza

di BlackPower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ciao

Ciao! Questa è la mia prima ff! Sono molto contenta di quello che sta venendo fuori e devo assolutamente ringraziare Wendy Wood che mi ha fatto capire che le parole hanno un potente significato e che occorre riporle nel giusto modo tra le righe, e Nuwanda, una mia grande amica che mi sostiene sempre. Vorrei ricordare che la mia fic non tiene conto dei fatti accaduti nei libri precedenti.

P.S: ho modificato leggermente alcune parti della storia.

Recensite please, se lo farete vi amerò per sempre!!!!

Baci8

BlackPower

 

CAPITOLO 1

 

La porta di legno scuro cigolò e si aprì.

Una figura scivolò nella camera di Harry Potter che, come al solito russava così forte da non sentire nulla.

Con fluidità la sagoma tirò fuori la bacchetta da sotto la veste e…

“Presto Harry svegliati!” trillò una signora dall’aspetto incombente spalancando le finestre.

Una luce accecante entrò dalla finestra, imbiancata da poco, mista ad un forte odore di pancetta.

Quell’odore sembrò rinvigorire il Prescelto che inforcò gli occhiali e mise a fuoco la grassoccia signora dai capelli color fiamma

“’Gniorno siora Wiiiiislay” sbadigliò

“Ho lasciato la colazione in tavola. Gli altri dormono e non so dove sia finito Ron. Io vado a fare delle commissioni a Diagon Alley.” disse avviandosi verso la porta.

“Ah, dimenticavo: cerca Ron!”

Dopo un po’ di fracasso la casa tacque di nuovo.

* * *

Harry scese le scale a tutta birra ed incominciò a trafficare in cucina.

“Porca vacca mamma! Dove diavolo è la mia ma-glia….”

Il moro si voltò e vide una splendida ragazza dai capelli rossi, e il viso in fiamme, guardarlo con occhi adoranti.

“Ma perché diav…ha.” borbottò guardandosi in un piccolo specchietto in cucina.

Harry aveva solo un paio di boxer addosso e Ginny lo stava pian piano spogliando con gli occhi.

“Scusa, ma mi sono dimenticato di vestirmi e pensavo che voi dormivas…”

Ma venne interrotto bruscamente da un bacio inflittogli da quella potenziale ragazzina.

“Ma Ginny non poss..” Questa volta il bacio fu più irruento e deciso.

Lo possedeva. Ginny non se lo faceva sfuggire. Così il nostro 17enne Prescelto decise che le sue paturnie moraliste nei confronti del suo migliore amico, potevano andare a farsi benedire.

Finalmente il nostro caro Potter si lasciò andare. Le loro lingue si cercarono e si incontrarono con grande soddisfazione da ambedue le parti contraenti.

Un rumore assordante interruppe il loro “bacio profondo” con un piccolo gemito di profondo dispiacere da parte del moro.

“Chi è secondo te?” Chiese la rossa a bassissima voce

“Non so..” Harry allora prese una padella e si diresse verso il salotto seguito a ruota da Ginny.

“C’è qualcuno sotto la coperta del divano!” soffocò la rossa.

Infatti il rumore di motore rotto proveniva esattamente da lì.

Harry non esitò. Prese la padella e incominciò a colpire senza pietà il malcapitato la sotto.

“AIUT..NON..COS..FORT..E…AAARRRRRGGGGGGHHHH!!!!”

Una padellata in piena fronte colpì Ron, mentre si divincolava nella coperta/trappola rosa della signora Weasley.

Non si era capito però se Ron avesse urlato per il dolore o se per lo spavento di vedere Harry in boxer con Ginny avvinghiata alla sua schiena.

“Ron? S-sei tu?” balbettò Harry

“No. Sono la nonna Carolina! Ovvio che sono io! Chi pensavate che fossi, un mangiamorte che dorme sul divano di casa Weasley pronto ad uccidere a suon di russate avvolto in una coperta di lana?” sbraitò il rosso

“E noi come facevamo a saperlo! Potevi essere chiunque! Ringrazia che Harry non ti ha pensato alla bacchetta…”

“Già! Anche perché eravate molto impegnati, a quanto vedo…”

Il moro e la rossa si lanciarono alcuni sguardi esasperati.

“Io e Ginny stiamo insieme” sussurrò Harry

“Direi che me ne ero accorto dato che sei praticamente nudo e Ginny non ti dice niente… Ho fame. C’è qualcosa da man… CHE COSA STA SUCCEDENDO IN CUCINA???”

Un caos di padelle, pentole e affini vorticavano verso il tetto della Tana.

“Acc.. Mi sono dimenticato di spegnere il fuoco”

“Se mi sfondi il tetto io ti…” Ma il rosso non riuscì a terminare la frase perché un cazzotto ben assestato da parte di Ginny, lo fece sprofondare nel divano.

“Ma sei scema?” ululò il rosso

“Piantala di fare tanta scena! Non comportarti male con Harry! E non rompere le scatole a me soprattutto! Non sei mio padre!”

“Va bene sergente maggiore Weasley” borbottò il fratello

Ginny gli fece un sorriso dolcissimo e lo baciò sulla guancia: “Grazie fratellone.”

Ron sbuffò e la guardò allontanarsi. Poi sorrise e la raggiunse.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nuova pagina 1

Allora, eccomi qui con un nuovo capitolo. Ringrazio coloro che mi hanno lasciato dei consigli o mi hanno posto delle domande:

a Merilyn: grazie per il consiglio ,cercherò di seguirlo il più possibile

a EDVIGE86: mi disp, ma non posso anticipare nulla! Poi in questo        capitolo il mistero si infittisce sempre di più!!!

a emily ff: il pugno glielo ha dato perché era stato sgarbato.

Grazie a tutte lasciate altri commenti.

Baci8

BlackPower

 

 

CAPITOLO 2

La casa era sporca buia e tetra. Solo un raggio di sole penetrava da una minuscola crepetta nel muro.

I mobili erano ricoperti da uno spesso strato di polvere dove i ragni affondavano regolarmente.

L’enorme portone di legno si aprì facendo un rumore insopportabile, e fece comparire tre figure.

“Santo cielo!!!”

 Fecero alcuni passi e Arthur, Fred e George Weasley si misero al centro del salone d’ingresso.

“Mio Dio che tanfo! Ma qui ci è morto qualcuno!”

“No Fred. Sono solo le fogne intasate!”

“Solo??? Papà, ti rendi conto di quello che hai detto? Dobbiamo disintasarle come dei babbani! E’ la nostra morte!”

“Hei Fred! Guarda! Ci sono dei ragni affogati nella polvere! Ron sarebbe già crepato di paura!!!” esclamò George

Ra…Raga!..RAGAZZI, mi volete ascoltare? Dentro casa dobbiamo, cioè possiamo usare la magia.” disse il signor Weasley

“Ok, vada per la magic, ma….”

“Ma?”chiesero George e padre

“Dobbiamo fare tutto questo per Dory e compare?”

“Esattamente” rispose il Mr. Weasley

“Allora me ne ritorno a casa.”

“Freeed!”

“Ok resto. Ma mettiamo l’olio a quella porta perché se no impazzisco!”

 

* * *

 

 “Un regalo.. . Mi serve solo uno stupidissimo regalo!”

Una figura alta e slanciata con una massa di capelli ricciuti stava diventando sclerotica per trovare un oggetto rispettabile da regalare ai futuri sposini.

Hermione Granger passeggiava, cioè, marciava su e giù per Diagon Alley da più di un ora.

“Dunque, scartiamo dal principio delle cose babbane, bacchette, scope e libri. Che cosa mi rimane?”

Si fermò, rifletté e…

“Non mi rimane NIENTEEEEE!!! Vacca miseria!”

“Hermione?”

“CHI CAVOLO SEI E CO-o… ho!”

Una ragazza della sua stessa età  le si avvicinò. Era alta con capelli scuri e occhi verdi.

“Ciao Anna! Come stai?”

“Bene! Sei tu che mi sembri un po’ stressata!”

“Si, è così. Devo assolutamente comprare una cosa per Charly e Dory, che si sposano tra quattro giorni…”

“Si lo so, sono stata invitata”

“Verrà anche Victor?”

“Mio fratello? No, non verrà. Sai, per lui esiste solo il Quiddich. Non ha tempo per “frivolezze” come il matrimonio.”

“Allora mi aiuti con questo dannatissimo regalo?”

“Mmmmmmmmh..Ok! Ho già una mezza ideuzza…Vieni!”

“Ma dov… Non correre!!!”

 

* * * 

 

“Buon giorno miei cari!” esclamò Charly scendendo dalle scale e salutando Ron, Ginny ed Harry.

“Mmmmhh” mugolò Ron

“Ron! Non mi sembri molto in forma. Ehi! Hai un enorme bernoccolo in testa!”

“Ma, sai com’è Charly… Non capita tutti i giorni di ricevere una padellata in fronte, e un pugno in piena zucca! Ah! Dimenticavo… Anche di non dormire nel proprio letto perché il suo fratellino emancipato fa “ginnastica” a  l’ una di notte!!!”

“Bè..Sai come vanno queste cose…Quando ce vò, ce vò”

“No. Non so come vanno queste cose.

“Ma come.. Ieri sera non eri tu con Hermione nella camera di sopra???” chiese Harry.

“No… Non ero io. Se tu non lo sapessi, io ed Hermione ci siamo lasciati perché non siamo fatti per stare insieme. Siamo troppo amici per rovinare una cosa del genere e non vogliamo creare intoppi nel nostro rapporto. Prima pensavamo di piacerci: sai, tutte quelle occhiate, i litigi insensati, lei gelosa di qualunque ragazza mi venisse a parlare...e io di lei, ma poi ci siamo resi conto che.. no... Non ci piacciamo sul serio. Voglio dire ci vogliamo bene solo come amici, quasi fratelli… Niente di più.”

Harry, Charly e Ginny lo guardarono stralunati: non era da Ron fare dei discorsi del genere. Magari era cresciuto… Ma un dubbio ora li assaliva a tutti e quattro: CHI CAVOLO ERA CON HERMIONE LA SERA PRECEDENTE???

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Eccomi con un nuovo capitolo

Eccomi con un nuovo capitolo! Ci ho messo molto perché, ahimè, non avevo neanche un po’ di ispirazione. Ma è tutto risolto. c'è uno stupido errore con l'html quindi alcune parole sono in grassetto! Sorry! Grazie Nuwanda per avermi sostenuto. Recensite please!!!!

Bacino

BlackPower

 

CAPITOLO 3

 

I nostri impavidi muratori, nonché George, Fred e Arthur Weasley ritornarono alla Tana, tutti sporchi, immusoniti e con un paio di vermi nelle mutande.

“Hei ciao!” esclamò Ginny al ritorno dei suoi fratelli, guardandosi in giro per vedere che non ci fosse Charly.

“Mmmm..” dissero in coro i gemelli

“ Successo qualcosa?” chiese la ragazza

“Mmmmm..” risposero i due

“Mh, capisco… la ristrutturazione? Tutto a posto?”

“mmmmmmmm…”

“Sarà ma io non credo. Dici che hanno scoperto qualcosa?”

“mmm.. mmm mmm mmmm, mmm m m!”

“Ok!!! Bastava solo dirlo! E’ assolutamente inutile che vi arrabbiate!” disse impettita la rossa uscendo e sbattendo la porta.

Harry e Ron si guardarono stralunati.

“ Hai una vaga idea di quello che si sono detti ???”

“Assolutamente no. Non mi intendo bene con loro come mia sorella.”

“Ehm.. Sapete dov’è papà?” chiese Ron

“Mmmmmm..mmmm!”  rispose George

 “OK! Me lo vado a cercare.” rispose il rosso. Harry lo guardò malissimo

“Che c’è?! Questa l’avevo capita!”

Esasperato il moro alzò gli occhi al cielo e seguì il suo migliore amico nella speranza di trovare il signor Weasley, per chiedergli alcune cose sulla vecchia proprietà dei Black.

                                             * * *

                 

“Buhaaaaaa, sniff, sniff… Come sono belli questi film babbani!”

Un paio di persone si voltarono verso la fonte del piagnisteo. La signora Weasley, in gran segreto, andava tutti i giovedì al cinema Spettrum situato in centro del piccolo paesino vicino la Tana. Due orette dopo la signorona uscì dal cinema con gli occhi rossi e gonfi di pianto.

“Meglio tornare a casa” si disse. Voltò l’angolo della stradina, fece un giro su se stessa, e sparì.

                                  

                                               * * *

Intanto Fred ed Hermione rimasero da soli. La castana incominciò a gironzolare nel salotto, guardando alcune fotografie della famiglia e ad osservare vecchi mobili antichi alzando, ogni tanto, un sopracciglio o togliendo con un dito un piccolo granello di polvere.

Fred, invece, si contorceva le mani dietro la schiena e con molta non schalance le osservava il suo fondoschiena.

“E’ perfetta…” pensava “E’ veramente bellissima..”

“FREED! Mi stai ascoltando o mi ignori come al solito?”

Fred si riscuoté dai suoi pensieri e la fissò: aveva la faccia imbronciata e le mani sui fianchi.

“Mh?”

“Ecco appunto, mi ignoravi. Ti ho chiesto se sei tu questo!”

Fred le si avvicinò e mise a fuoco la minuscola fotografia e i suoi personaggi.

“Si. Sono io, mentre questo è mio fratello”

“Mh.” “ E’ vicino a me, è vicino a me!!! Ha ha! Che bella scusa!”

La riccia aprì la mano da cui cadde un piccolo ciondolo d’argento a forma di cuore. Il gingillo atterrò sul parquet e tintinnò dolcemente.

Fred si chinò e lo raccolse e glielo porse.

“Questo deve essere tuo.”

“Si grazie.”

 Hermione lo prese e lo guardò negli occhi. I loro sguardi si intrecciarono e, avvicinando i loro visi, si baciarono. Il bacio, dapprima piccolo e soffice, divenne insistente e passionale. Fred ed Hermione si spostarono lentamente verso il divano. Fred la adagiò sotto di lui e le infilò una mano sotto la maglietta. Le esplorò la schiena e il seno e la spogliò lentamente. Hermione era sotto di lui ipnotizzata dalle carezze e dalle dolci parole che lui le sussurrava.

Dopo poco la riccia e il rosso erano completamente nudi sotto la coperta rosa della signora Weasley.

Fred incominciò a muoversi a ritmo costante sopra di lei. Hermione gli passò le mani attorno alla schiena e gli strinse le spalle per il piacere.

Tra ansimi di piacere e dolci parole dopo mezzora Hermione e Fred si distesero sul divano abbracciati ed addormentati.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Nuova pagina 1

CAPITOLO 4

 

Non dimentichiamoci delle persone che erano in casa durante l’“esuberanza passionale” di Fred ed Hermione. Infatti, George e Ginny che stavano litigando, si accorsero che troppa quiete regnava in quella casa, sempre in totale confusione soprattutto in quei giorni.

“Non c’è troppo silenzio?”

“Già. Andiamo a vedere.”

I due fratelli scesero le sale e perlustrarono la cucina e lo studio.

Poi un illuminazione colse Ginny di sorpresa,o meglio, due figure abbracciare e dormienti sul divano.

“ George!” sussurrò

“Che vuoi!” urlò lui

“Schhhh! Fai piano! Guarda sul divano…”

“Ehmbè?!?”

“Sono Hermione e Fred!” “ Ecco chi era ieri notte con lei” pensò Ginny

George stupefatto si avvicinò di soppiatto al divano. Spalancò ancora di più gli occhi e, con faccia schifata, osservò suo fratello gemello avvinghiato alla migliore amica del suo fratellino.

“Bleach!” osservò con una smorfia schifata

“Dai coprili e trasciniamoli su…. Tra poco arriva mamma!”

“Ok. Ma io non li tocco”

“Sei il solito immaturo!”

“Senti chi parla!”

“Ma come osi!?!?!”

“Ma la volete piantare? Stavamo dormendo…”

I due ragazzi si volsero verso il divano. Un Fred leggermente rincoglionito aveva alzato la testa.

“Allora? Se volete urlare andate da una..CAZZO!!! ”

Fred si coprì il corpo con un lembo della coperta.

“Che cacchio ci fate voi qui???”

“Bè, sai Fred, sono contento che tu me lo abbia chiesto. Come tu puoi sapere noi, e con noi intendo i Weasley, formiamo una famiglia e abitiamo sotto lo stesso tetto…”

“”HA-HA, devo dire che il tuo sarcasmo mi disgusta… ora se volete scusarmi devo vestirmi e portare Hermione di sopra…”

Detto fatto. Fred si vestì in 20 secondi e portò la sua amata come una principessa nella sua camera.

 

SVISCCCCH

“Ragazzi, tutto bene?”

George e Ginny fecero un salto di due metri e mezzo. La signora Weasley era arrivata alle loro spalle giusto giusto quando il piede di Fred era sparito dalle scale.

“Tutto a posto mamma” sorrise Ginny in modo esagerato

“Mh, bene… Preparo la merenda ok?” e se ne andò trotterellando in cucina.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, ok, questo capitolo è veramente idiota, ma dopo tutto mi piace! Hihihi J

Ce vedemo!

bLACKpOWER

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

 

Quattro giorni dopo.

 

Una matassa di ricci salì su per le scale. Si dirigeva verso la stanza degli uomini: la stanza più puzzolente e piena di insetti di tutta la Tana.

La signora Weasley le aveva detto: “Svegliali in modo lento ed indolore per favore. Non voglio vederli scapicollare giù dalle scale e sporcare tutto quanto.”

“Non si preoccupi! Non vedrà nulla di tutto ciò!! Glielo assicuro!” e si era precipitata nella parte ovest della casa.

Ora aveva qualche piccolo problema solo ad avvicinarsi. Il fetore terribile si propagava per tutta l’area d’apertura della porta.

“Ma che cacchio ci fanno qui dentro? Lavarsi ogni tanto..” pensò Hemione

“Ok.. Ce la posso fare… Spero che il panorama sia migliore dell’odore..”

Si fece coraggio ed aprì la porta. Un odore nauseante si insinuò su per le narici.

“Oh!!! Mio Dio che puzza!!” e si mise una mano davanti alla bocca. Si avvicinò alla finestra e tirò le tende e aprì la finestra. “Giusto per dare un po’ d’aria.”

“HAAAARGH! Chi cavolo ha aperto quella stupida finestra!! Ululò qualcuno nella penombra

“Mn lo so … Trna a doohhhoomre Grg” mugugnò Ron

Hemione si guardò intorno: Ron aveva i piedi scoperti che uscivano dal letto, la coperta di Harry per terra e lui con un lenzuolino che gli si attorcigliava sul corpo, Charly era inspiegabilmente per terra, George era in una posizione contorta e Fred aveva la schiena scoperta. Si era lui. Aveva quel piccolo neo che in quegli ultimi giorni aveva visto e rivisto.

Riprendendosi dai suoi pensieri si avviò verso la porta, inspirò e urlò con tutto il fiato che aveva in gola: “Ragazzi sveglia!!! Il sole splende, gli uccellini cinguettano e oggi è il giorno del matrimonio!”

Detto questo chiuse la porta con un tonfo secco e corse giù dalle scale.

“Ginny!” chiamò la riccia

“Mh?”

“Ai posti di combattimento”

Tre secondi dopo un boato squarciò il cielo

COOOOSAAA???

Ginny ed Hermione andarono in cucina a mangiare tutto quello che potevano fino a scoppiare: di solito quando arrivavano i ragazzi non rimaneva nulla sul tavolo.

Charly, George, Fred, Harry e Ron si lanciarono a capofitto sulla colazione mentre mamma Weasley faceva le sue famose frittelle di cavolo per l’imminente buffet per il matrimonio del suo adorato figliolo.

“Bill” chiamò la signora Weasley “Vai a prepararti”

“Fred, George voi andate a montare il tavolo”

“Hermione, Ginny voi aiutate Dory”

“Harry, chiama con il camino Bill”

“E io?” chiese Ron

“Tu…” e in quel momento suonò il campanello

“Tu apri la porta!”

Il rosso si diresse verso la porta e la aprì

“E tu che cosa ci fai qui???” urlò il rgazzo

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

 

 

“Ciao anche a te Ronny”

 

La ragazza che aveva parlato si tolse il mantello grondante d’acqua, e lo sbatté in faccia al povero Ron.

 

“Perché è bagnato?”

“Ma, non saprei! Ad un certo punto dal cielo ha incominciato a venire giù della strana roba… Era bagnata… Che cos’era Ronny???”

“Non mi chiamo Ronny! Quante volte te lo devo dire? Eh, Morgana? E smettila di prendermi in giro!” Urlò Ron

 

Un enorme sorriso rischiarò la faccia della Signora Weasley.

 

“Morgana! Come stai?! Sei arrivata alla fine!”

“Molly!!! Sono contenta di rivederti!”

 

Le due donne si abbracciarono commosse.

La signora Weasley liberò la ragazza dall’abbraccio e la osservò: i capelli neri erano costretti in un microscopico chignon e nessun capello era scampato alla morsa dell’elastico del medesimo colore. I suoi occhi azzurro-grigio brillavano di felicità; la sua pelle lattea contrastava i vestiti rigorosamente neri e le unghie laccate di un rosso sanguineo.

 

“Ti vedo un tantino deperita cara… ti preparo un bel pranzetto!”

“No Molly, non ce né bisogno!”

 

In effetti, la nuova arrivata aveva un aspetto patito. Le guance scarne e le occhiaie evidenziate dalla matita nera, la facevano rassomigliare ad un fantasma.

 

“Sicura cara?”

“Si, mangerò al buffet dopo.”

 

“Ho sentito la sua voce! Ho sentito la sua voce!!!”

Una furia rossa scapicollò giù dalle scale. Ginny Weasley guardò meravigliata la ragazza sorridente che aveva di fronte.

Si fissarono per alcuni istanti, ma non resistettero più.

Le due ragazze si misero a ridere senza fermarsi abbracciandosi, e pizzicandosi amichevolmente.

Intanto ci fu un giro di saluti generale: i gemelli, Dory, Bill (che nel frattempo era arrivato), Artuhr e…

 

“Charly!”

“Angizia!”

 

Il ragazzo scese le scale di corsa e si slanciò sulla ragazza. Un tenero abbraccio che parve durare delle ore commosse tutti.  Morgana con le lacrime agli occhi disse:

 

“E’ passato tanto tempo, ma il tuo brutto vizio di chiamarmi per nome non ti passa mai eh?”

“Non potrebbe mai passarmi.”

“Sono tropo contenta per te e Dory. Quando l’ho saputo mi sono messa a piangere! Che bello! Il mio cuginone si sposa!”

I due si riabbracciarono con meno foga di prima. Ron protestò:

 

“E a me non mi saluta nessuno?!? Come attaccapanni vado bene, ma appena qualcuno mi deve considerare non esisto più?!?”

 

Morgan si volto e semplicemente disse:

“Esatto!”

 

Ron la fissò strabuzzando gli occhi e assumendo un colore porporino.

 

La ragazza si mise a ridere e si avvicinò a Ron. Fece per parlare quando…

 

“No!”

 

Morgana si voltò esterrefatta guardando la figura in ombra sulle scale

 

“Come scusa?”

“NO!”

“Ehm..Temo di non comprendere”

“Non ci posso credere! Sei tu! Proprio tu!”

“Ma, evidentemente…”

“MORGAN!!! Sono io, Hermione! Non ti ricordi?” Disse la riccia con un sorriso a trentadue denti

“Hermione! Non ti avevo riconosciuto!” Disse abbracciando la ragazza.

“Ti devo presentare una persona. Lui è… disse indicando il ragazzo sopravvissuto

Harry…”

“Potter.”

 

Harry spalancò gli occhi come tutti coloro che erano nel salotto: Morgana aveva pronunciato il cognome di Harry con una perfidia, cattiveria e rancore all’altezza di Draco Malfoy.

 

“Piacere Potter, Io mi chiamo Angizia Morgana Black”

“Come è possibile! Sirius non mi ha mai parlato di lei…” pensò Harry

“Esattamente che membro sei della famiglia?

“Sorella di Sirius… Sorellastra per l’esattezza. Da parte di madre. Tradiva puntualmente suo marito, ma lui pur sapendolo mi ha accolto come se fossi figlia sua per qualche anno e bla bla bla. Poi mi affidò a dei cugini. Sono rientrata nella sua vita di mio fratello solo tre anni fa. E i miei parenti… mi hanno raccontato tutto di te.”

 

Morgana fece una pausa

 

“Loro ti disprezzano, ti odiano e non ti considerano all’altezza del tuo compito e sperano che il Signore Oscuro ti strappi le budella e se le mangi davanti a tutto il mondo magico, per colazione.”

 

Tutti coloro che erano riuniti nel salotto rimasero scioccati e a bocca aperta.

 

“Ma…” il viso delle mora si distese in un sorriso “Io non la penso affatto così nipote . Dato che sei il figlioccio di mio fratello, abituati all’idea. Che bello essere di nuovo in famiglia!” aggiunse poco dopo.

“Famiglia?” chiese Harry

“Si! Arthur è mio cugino di secondo grado. Quindi siamo tutti parenti!”

 

Harry si ricordò di quando Sirius gli aveva accennato della parentela con i Weasley e sorrise alla nuova arrivata, anzi, alla nuova zia.

 

 

Ha-hem... Sorry sorry. avevo sbagliato con il chap!!! (che deficente N.d. omino del cervello)

Scussate... imploro il vostro perdono.

Grazie a:

kekka: mi fa piacere che ti sia piaciuta la storia! Cmqq mamma Weasley arriverà prima, un giorno...XD

roger92: spero che sia tutto a posto adesso. Mi fa piacere che ti sia piaciuta la fan.

Nuwanda: ma bella!!! ho fatto un pò di casino... muhaha!

Grazie e COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!

BP

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Nuova pagina 1

CAPITOLO 7

 

 

Dopo il matrimonio di Charly e Dory.

 

“Congratulazioni Charly! Congratulazione Dory!”

 

Da una buona mezzora i vari invitati al matrimonio continuavano con la stessa cantilena: congratulazioni, auguri e figli maschi, siate felici, eccetera eccetera. Mentre Dory e Charly sembravano sul punto di affogarsi con il punch.

In disparte da tutta la folla di persone, Harry, Ron, Hermione, Ginny, Morgana, Fred e Gorge confabulavano, divertiti dalle facce dei nuovi coniugi.

 

“Non ci posso credere!” disse ad un tratto Morgana sorridendo verso una persona non ben distinta tra la folla.

“Chi c’è? Anna, per caso?” domandò speranzoso George

“Non ci sperare troppo fratello! Ha detto che arrivava in forte ritardo. Causa Viktor, con la spalla fracassata da un bolide vagante” sghignazzò Fred

“Non c’è nulla da ridere Fred” sbuffò la riccia

“Scusami, amorino”

“COOSA? Voi state insieme??? E da quanto?” chiese Ron stupefatto

 

Nel frattempo Morgana si avvicinò ad un uomo alto, con il viso graffiato, affiancato da una donna dai capelli rosa cicca.

 

“Remus! Tonks! Come state?” chiese lei con un ghigno malizioso.

 

Tonks le saltò addosso

“Cuginetta! Che bello vederti!”

“Ciao Morgan. Sei bellissima oggi.” le disse il migliore amico del fratello.

 

Morgan sorrise compiaciuta: aveva i capelli raccolti nel solito chignon, un vestito lilla corto con una fascia di raso sotto il petto che lasciava scampanare la stoffa del vestito. Sotto il vestito portava dei fuxeaus neri che le arrivavano fin sotto il ginocchio; le scarpe erano delle ballerine nere di tela, con la suola in gomma bianca. Si era proprio messa in tiro. Si fece una smorfia al solo pensiero: non era da lei vestirsi così. Ad un tratto incominciò a diffondersi nell’aria un twist scatenato.

 

“Ma questa…” mormorò Morgan abbassando lo sguardo. “La ballavo da piccola con mio fratello. Sirius la metteva nel giradischi di papà per fare stare me e Regulus buoni. La ballavamo sempre” e con aria sognante si mise a bere lo champagne che aveva in mano mentre Lupin la guardava sorridendo

“Posso avere questo ballo?” le chiese una voce profonda alle sue spalle. Morgan si girò per guardare il suo cavaliere, ma…

“E dovè?!? Mà… Prima chiedono di ballare poi scappano”  Si rigirò verso Lupin e Tonks.

“COSA CI FAI TU QUI!” urlò Morgana a colui che le era davanti “Dovresti essere a casa! Non ti è permesso andare in giro! Silente si infurierà! Sei il solito ragazzino viziato, stupido che si crede un eroe…”

“Mmmm, stai un po’ zitta? Non sei mica mia madre.” Disse lui alzando gli occhi al cielo

“SIRIUS! MA COME TI…”

“Cos’è! Lite tra fratelli?”

 

I due Black si girarono e sorrisero

 

“Harry!”esclamò il padrino. I due si abbracciarono

“Vedo che hai fatto già conoscenza con mia sorella! E’ così acida anche con te?”

“No. Peggio”

“Harry!”

“Dai scherzo.”

“Morgan ti va di ballare?” le chiese Sirius. Nel frattempo molte persone stavano aspettando la nuova canzone.

“Ehm, veramente…” disse ripensando a tutte le pestate di piede che il fratello le dava anni fa.

“Mmm, vabbè. Ok.” “Speriamo sia migliorato”

 

Una musica dolce cantata da Jennifer Saunders incominciò: Holding out for a Hero, era il titolo.

La musica divenne più veloce ad un tratto. Sirus e Morgan ballavano spediti come se fosse un tango. Tra giravolte e caschè si divertirono un sacco.

Alla fine del ballo Morgana si accasciò su una sedia.

 

“Mai, mai, mai più una cosa del genere. Sei molto migliorato”

“Qualcosa dovrò pur fare quando sono a casa no?” disse lui.

“Ora devo andare Chicca.” Le scoccò un sonoro bacio sulla guancia e le mormorò “Ci vediamo alla stazione”

 

Allarmata fece solo in tempo a sussurargli un “E’ pericoloso” che lui si Smaterializzò, silenzioso come era venuto.

 

“Tutto bene?” chiese un ragazzo vicino a lei

Morgana alzò lo sguardo ed annuì.

“Si. Grazie Ron” sussurrò

Ron sorrise e le fece gli occhi dolci.

Lei lo fissò intensamente. Aprì la bocca e fece per parlare poi sospirò e cambiò idea e si fiondò su di lui stritolandolo in un abbraccio mozzafiato, per davvero: in fatti Ron era blu.

 

“Il mio cugino preferito!” disse lei sghignazzando

“Sei troppo scema!”

Morgan si ritrasse velocemente “Scusa. È stato uno slancio d’affetto. Ora ti odio come prima”

“Ribadisco: sei troppo scema”

                                                                 *

Bello” pensò lei. “Lui ed il suo sorriso. E gli occhi, i capelli, il naso, le mani, il busto, le gambe, il sed… GINNY!!! A cosa diavolo pensi! Un po’ di contegno

“Già contegno.”

“Per cosa?” le chiese Harry

Porco Merlino!” “Nulla, riflettevo ad alta voce” e gli fece una sottospecie di sorrisetto.

“Scusi, del Firewisky doppio con ghiaccio, tanto ghiaccio” chiese al cameriere

Per calmare i bollenti spiriti” pensò subito dopo

“Allora Hogwarts. Un altro anno eh?” le disse il moro per attaccare bottone

“Già. Spero di riuscire ad avere un sacco di G.U.F.O. Ho già incominciato a studiare come una dannata. Nemmeno Herm ha incominciato. Ho saputo che quest’anno, per voi, si insegnerà una nuova materia”

“Già. Ma ne George ne Fred me ne hanno voluto parlare.” sospirò il moro

“Che bastardi” disse sorridendo Ginny

“Già e poi…”

 

Per due ore Ginny ed Harry rimasero a parlare e parlare.

 

“Bella coppia eh?” chiese Hermione gli altri

“Già.” commentò Morgan che nel frattempo era ritornata con Ron.

 

“Signori e signore un attimo di attenzione. Prima della canzone degli sposi con cui apriranno ufficialmente le danze chiediamo la vostra collaborazione per celebrare, ballando, il matrimonio di questi giovani maghi. Forza! Formate le coppie!” e così Arthur Weasley  scese dalla sedia da cui aveva parlato e si avvicinò alla moglie.

Tutti i maghi presenti si divisero a coppie pronti per il ballo.

 

“Andiamo Ginny?” chiese Harry

“Sì, con molto piacere”

Harry si alzò e la prese per mano accompagnando una Ginny prima viola, poi verde e gialla dalla vergogna

 

La musica partì.

 

Mi piace ballare, ma questa è una tortura!”pensarono tutte le ragazze nello stesso momento

 

Ginny sapeva tutta quella tiritera a memoria: era una specie di ballo tutto giravolte, inchini e saltelli.

 

Risultato: conati di vomito assicurati

 

Dopo il ballo, Il Signor Weasley annunciò l’apertura ufficiale delle danze.

 

Tutte le coppie si misero da parte aspettando che la coppia novella si decidesse a ballare.

Harry mise una mano intorno alla vita di Ginny e la attirò al suo fianco. Lei arrossì ed incominciò a fissare la coppia di fronte a loro.

Una ragazza dai lunghi capelli corvini e gli occhi neri la salutò animatamente

“Anna!” la salutò con la mano scandendo il nome della ragazza con le labbra.

Data la distanza, non potevano urlare per parlare, quindi incominciarono un muto discorso leggendo il labbiale l’una dell’altra e aiutandosi con dei segni .

“Quando sei arrivata?”

“Appena incominciato il ballo”

“Povera. Mi dispiace.”

“Bè almeno sono stata con George”

“Come sta tuo fratello?”

“Krum non molla mai. I medici hanno sentenziato due mesi a casa. Anzi avevano. Poi hanno deciso un mese solo, dato che il fratello rompipalle ha incominciato ad urlare insulti. Gli hanno dovuto dare un calmante!”

“Porello”

“Pensa che io me lo devo sopportare”

“Ma tu e il moro lì, state insieme?”

“Più o meno”

“Come?”

“Più o meno!!!”

“Ah. Ti ha invitato lui a ballare?”

“Si”

“Buon segno. La mia storia con George è iniziata così.”

“Beata te. Magari succedesse anche a me.”

 

Ginny spostò la gamba e trasferì il peso sull’altra, abitudine che ormai aveva da sempre. Harry la attirò a se ancora di più, stringendola delicatamente. Ginny arrossì guardandosi le scarpe e rivolgendo di nuovo lo sguardo ad Anna.

 

“Oh, ma non ti molla un attimo! Ti tiene stretta!”

“Mi sono mossa pochissimo! Che bello!!!”

“Tu stai male. Lo hai palpato?”

“Eh?”

“Lo hai palpato?”

“Eh?”

“Lo hai palpato?”

“Non capisco..”

Anna la indicò “TU”

Poi indicò Harry  “Lo hai”

Poi improvvisamente spostò la sua mano destra sul deretano di George, pizzicandolo “palpato?”

“AIHA, SCEMA! Mi hai fatto male”

 

Il corpo di Ginny fu scosso da tremiti. Sussultava con le mani alla bocca. Harry, spaventato, la guardò aggrottando le ciglia

 

“Che c’è?”

“Niente.” Disse trattenendosi dal ridere

Lui la guardò e vide che aveva gli occhi lucidi

“Stai male?”

“Hahahaha”

Harry sollevò il sopracciglio

“No. E’ che Anna è stupida!”

 

Il rosso guardò la coppia George- Anna. Lei rideva come una pazza e lui bestemmiava in turco sfregandosi il sedere.

 

Harry guardò loro e poi Ginny. Sorrise e le disse: “Balliamo?”

“Si”

 

Il ballo era un lento.Ginny, inibita dalla vergogna, non sapeva da dove cominciare. Allora Harry  le prese le braccia e se le mise intorno al collo. Poi mise le sue all’altezza dell’ombelico.

 

“Così non va!” sussurrò Morgan all’orecchio di Ron“Sono troppo distanti, si vede troppo che si vergognano!”

“Bisogna assolutamente fare qualcosa. Hermione?” sussurrò il rosso

“Si?”

“Bisogna fermare la calamità che sta per succedere tra quei due”

“Ho già capito Ron. Non ho mai visto Ginny così rimbambita. Su, andiamo a ballare.”

 

Le due coppie si scambiarono un ghigno malevolo ed entrarono sulla pista da ballo.

Morgan-Ron da destra ed Hermione- Fred da sinistra

 

“Ops, scusami!”

“Oddio, siamo desolati”

 

Una poderosa culata della riccia e una spallata del moro, fecero in modo che Ginny e Harry diminuissero il baratro che li divideva, appiccicandoli come due sardine.

 

“S-scusa. O-ora mi tolgo eh?”

 

Fece per levarsi, ma Harry non glielo permise. Anche se con le guance rosso fuoco, il Potter, chiuse ermeticamente le sue braccia attorno al suo corpo.

Lei, persa ogni inibizione, appoggiò la testa sul petto di lui sentendo il suo battito accelerare. Le sue mani scivolarono verso quelle di lui abbassandole fino alla vita.

 

 

Finito il ballo, i due fecero fatica a lasciarsi. Era già sera e gli ospiti se ne andarono stanchi ma felici.

 

“Charly! Come va? Sei felice?”

“Oh, no per niente”

Morgan strabuzzò gli occhi

“Sono al settimo cielo.”

“Cretino! Senti, come mai non sei più in Romania?”

“Per sposarmi, no?”

“Charly, non sono scema… Capisco che oltre a Dory, c’è qualcosa sotto…”

“No Angizia, non me lo chiedere.”

“Ok, ok.. Tanto lo scoprirò lo stesso.”

“Appunto per questo non te lo dico, Angizia”

“Perché mi chiami sempre per nome? Lo sai che non lo sopporto!”

“Bisogna sempre ricordarsi chi si è, Gizy, sempre chi si è realmente

Morgan, aggrottò le sopracciglia. “Vabbè, passiamo a ciò che voglio sapere in realtà

“Charly, ma tu e Dory, dove, come e quando vi siete conosciuti?”

“E’ una lunga storia Angizia, te la racconterò poi.”

“Uffa! È sempre la stessa storia. Scoprirò anche questo?”

“Direi di sì.”

“CHARLY! CHAR… Ops… scusate.”

“Non fa niente Dory. Avevamo finito”

“Ci vediamo domani Gizy!”

“Ciao.”

Dory, è sicuramente la donna perfetta per Charly. Bella, dolce e sensibile. Quello che ci vuole per ridimensionare quell’omaccione di mio cugino. Ma… perché viene sempre nei momenti meno indicati???”

Mentre Morgan si scervellava su questi misteri che gli si erano propinati davanti, aiutò insieme ai ragazzi a mettere a posto la tana e a filare a letto.

 

                                                                      * * *

 

 

 

Ore 22.15. Nella camera delle ragazze

 

Ginny, Ginny, Ginny… Ti dai da fare con il tuo bel Potter, eh?

Non dire cretinate Morgan! Oggi mi sono vergognata un sacco!

Non mi sembra che quattro giorni fa ti fossi vergognata così tanto! Ron mi ha raccontato della vostra performance.

Ma eravamo soli! Più o meno. Comunque io ed Harry ci vogliamo bene. Non vedo che c’è di strano!

Nulla nulla… Ti dai da fare con il tuo bel Potter, eh?

 

 

Ore 22.16. Nella camera dei ragazzi

 

“Ti piace, eh?”

“Si”

“Molto anche”

“Si”

“Allora vai a salutarla”

“Ti da di volta il cervello Ron?Il caldo è una brutta bestia”

“NO, Harry . Dico sul serio! Ti accompagno. Tanto devo salutare la mia splendida cugina”

                                                                    

                                                                             * * *

 

 

Toc toc

 

“Ma chi diavolo è a quest’ora?” esclamò Hermione sbucando dal libro che stava leggendo

“Dai, su. Saranno i vostri ragazzi che vi sono venuti a salutare. ” disse Morgan

“O il tuo!” esclamò Anna aprendo la porta

“Io, non ho il ragazzo!”

“Oh, ciao Harry, Ciao Ron” salutò la mora. Poi si voltò verso Ginny e fece un sorrisetto compiaciuto

“Ciao Anna” risposero loro

Ops”

“Ehm, Hermione? Vieni ad ammazzare un ragno? E’ in bagno” chiese la mora alla riccia facendole un occhiolino

“Eee, si arrivo” e con tutta fretta raggiunse l’amica

 

Harry si avvicinò al letto di Ginny, dove lei era seduta. Nel frattempo Ron e Morgan andarono fuori

“Ciao”

“Ciao”

“Ehm, Sono stato bene oggi”

“Anche io”

“Già. Dovremmo rifarlo, no?”

“Quando vuoi.”

“Già.”

“…”

“…”

“Bè, buonanotte Harry.”

“Notte”

 

Fece per andarsene quando Ron si bloccò davanti a lui. Scosse la testa e gli sibilò “Fila da lei”

“Ma..”

“Muoviti!”

 

Harry ritornò da lei e le depositò un piccolo bacio vicino alla bocca.

Ginny lo guardò stupefatta.

 

“Non ti avevo ancora salutato”

Le baciò la fronte e lei la guancia

“Notte Nelly”

“Nelly?”

“Boh. Mi è uscito così”

“Nelly…”

Ginny sorrise  e si abbandonò felice nelle braccia di Morfeo, immaginando che fosse Harry.

 

 

 

Muhaha! Sono io, la vostra BlackPower! Capitolo lunghino eh??? Come sono soddisfatta!

Giuro solennemente di impegnarmi così anche per i prossimi.

 

Recensite Please!!!!!

 

Baciuz

BP

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8
 
Harry Potter guardava fuori dalla finestra: era silenzioso pomeriggio di una Domenica noiosa, uggiosa e schifosa. Molto osa, insomma.
Mancava una settimana alla loro partenza verso Hogwarts e quella sarebbe stata una giornata ideale per andare a comprare il materiale per il penultimo anno di scuola… Si.. SAREBBE!
 
“NON E’ POSSIBILEEEEEEE!!! RON, IO TI AMMAZZOOOOO”
“NO, MORGAN, TI PREGO!! DAMMI UN’ULTIMA POSSIBILITA’”
“E PER CHE COSA DI GRAZIA???”
 
Il moretto si destò dalle sue riflessioni deprimenti ed aprì la porta della camera. Si sporse dalla balaustra e guardò al pian terreno: c’erano Morgana e Ron che trafficavano in cucina.
“Oddio, che cosa stanno facendo…” pensò esasperato. Decise di scendere per osservare la scena.
Gli si parò davanti uno spettacolo a dir poco… Inusuale.
 
La ragazza guardava il cugino con ira funesta e il rosso aveva lo sguardo talmente basso, che tra un po’ la testa si girava del tutto.
 
“Cosa sta succedendo?” chiese Harry
“HARRY!! TI PREGO, LEVAMELO DA QUI!!” disse la mora. Aveva un mestolo in mano che girava incessantemente dentro una terrina di plastica, i suoi capelli legati erano intrisi di farina e uovo
“HARRY, amico mio caro!!” esclamò Ronald disperato. “Devi aiutarmi!!”
“A TE CI VUOLE UNO PSICHIOMAGO! E UNO BRAVO!” urlò lei
“Ma cosa succede??” chiese nuovamente il moro
“Ma nulla.. E’ che non sono molto bravo in questa cucina babbana e quindi mi sbaglio a dosare gli ingredienti.. Tutto qui!” spiegò Ron
“Tutto qui? TUTTO QUII??? RONALD, è LA SESTA, E DICO SESTA VOLTA CHE RIFACCIAMO L’IMPASTO PER QUESTI BISCOTTI! LA SESTA!!!” ululò la ragazza.
“Eeeeeh, ma cosa vuoi che siaa…” rispose con un filo di voce il Weasley
Morgan si voltò di scatto con gli occhi pieni di fuoco e il rosso decise, saggiamente, di tagliare la corda a velocità supersonica.
Il moro sghignazzò di gusto: quei due gli risollevavano le giornate in un batter d’occhio.
Osservò la sua nuova amica sbuffare, buttare il macello di Ron, e ricominciare di nuovo da capo la ricetta.
“Per cosa sono?” le chiese
“Per Silente..  E’ da molto tempo che non lo vedo… Dato che gli piacciono i biscotti babbani, ho pensato di farglieli.”
“E’ molto un gesto alla Molly Weasley”
“Haha, hai ragione!” rise la Black
 
Seguì un breve momento di silenzio, accompagnato dai respiri profondi dei due ragazzi.
“In che casa pensi sarai smistata?” le chiese Harry per spezzare il silenzio.
Notò gli occhi della ragazza rattristarsi per un momento. Lei poi scosse la testa impercettibilmente e gli rispose.
“Oddio.. Non saprei proprio… Probabilmente Serpeverde.. Anche se non ne sarei molto felice”
“Tu credi?”
“Bè, tranne Sirius, Tonks e i Weasley, tutta la mia famiglia è stata smistata lì. Non vedo perché io dovrei essere differente”
“Ci sono buone possibilità che non accada!”
“Lo spero Harry.. Magari Silente farà mangiare uno di questi biscotti al cappello parlante e gli farà cambiare idea!”
I due ragazzi si sorrisero. Harry si alzò e disse: “Vuoi una mano?”
Morgan lo squadrò. I suoi occhi diventarono due fessure e si concentrarono a fissare le iridi verdi del ragazzo. Il viso della ragazza si avvicinò pericolosamente a quello di lui.
Dopo qualche secondo si ritirò e disse:
“Bèh, in fondo sei mezzo babbano. E hai vissuto con dei babbani. Non puoi essere disastroso come Ronny. Credo sia magicamente, biologicamente e statisticamente impossibile… O almeno me lo auguro!”
Dall’alto della scala si sentì un urlo: “IO, NON MI CHIAMO RONNY!!”
 
***
Nel frattempo, nella camera delle ragazze…

“Fred…”
“Hermione…”
“Freeed…”
 “Hermioooone…”
 “Fred?”
“Hermione!”
“Fred?!”
“Hermione?”
“Fred, ma che cosa stai facendo?”
“Hermio..? Ma che cosa ci fai lì sulla porta?”
“Ho sentito che mi stavi chiamando, e allora sono entrata! Tu cosa fai lì sotto?”
“Mah… Mah… Ero qui con te! Che… Bè, ci stavamo dando dentro!”
“Ah davvero? E com’è che io non me ne sono minimamente resa conto? Anzi.. Non c’ero proprio!”
“Mah… Mah… Allora che cosa stavo facendo?”
“Tesoro, amore mio… Se non lo sai tu!”
E detto questo Hermione accese la luce e scoprì Fred dal lungo lenzuolo
“Ma che diavolo?? … PER MERLINO!”
 
***
 
Anna e George passeggiavano per i campi che circondavano la Tana. Si tenevano per mano silenziosamente, scambiandosi dei teneri sguardi. Anna però, ruppe il silenzio con un sospiro. E aggiunse
“George.. Mi dispiacerà non venire con te ad Hogwarts…”
“Anna… Ti prego… non farmici pensare, che mi viene male…”
“George ma…”
“Anna”
I due si guardarono negli occhi intensamente. Gli occhi neri di lei si immergevano in quelli color mare di lui. Mentre quelli di lui si rispecchiavano in quelli verdi come un prato primaverile.
I due ragazzi aprirono in contemporanea la bocca e parlarono:
“Anna”                                                                          "George"
“Ti devo dire una cosa”                                            "Ti devo dire una cosa"
“Ok”                                                                              "Ok"
“Prima tu”                                                                    "Prima tu"
“Va bene”                                                                    "Va bene"
“Io..”                                                                              "Io.."
“Io ti amo!”                                                                   "Io ti amo!"
 
 

I ragazzi si misero a ridere. George prese Anna per un braccio e la tirò a sé.
“Ti amo, ti amo, ti amo”
Anna sorrise contro il suo petto
“Anche io”
 
***
“Ron, che cos’era quel trambusto?” chiese la Ginny al fratello che aveva appena chiuso la porta dopo aver urlato alla cugina.
“Ah, nulla nulla… Ho offerto un pretesto a Morgana e ad Harry di conoscersi meglio”
“Offerto?” lo guardò alzando le sopracciglia
“Ovviamente! Io so fare benissimo i biscotti babbani! Era solo un pretesto!”
“Certo Ronald, certo…”
La rossa aprì la porta della camera da letto. Sbirciò fuori dalla porta e con molta grazia si avvicinò alla balaustra. Sentiva Harry e sua cugina che ridevano e scherzavano.
“Bene” rimuginò lei. “Una cosa in meno a cui pensare” e sorrise
“Sembrano vadano d’accordo vero?” le chiese l’altro Weasley
“Pare fratello, pare.”
“Adesso vado giù. Non si sente tanto bene cosa si dicono”
“No, Ron, non fare nulla, per favore!”
“Daai, non sono mica un elefante!” sussurrò Ronald scendendo giù dalle scale.
 
“AAAAAAAARGH!!!”    SBODOBOMBOMBOM.
 
Detto fatto. Uno scalino era meno sporgente degli altri e il rosso, non vedendolo, rotolò giù dalle scale.
Ginny si schiaffò la mano sulla fronte facendola scivolare, soffermandosi sullo zigomo. Guardò giù dalle scale e guardò suo fratello tutto contorto che ululava.
“DOLOOOOORE!!” strillò il rosso
“Santo Cielo Ron! Tutto bene?” chiese Harry preoccupato andando a soccorrere l’amico
“Ronny, sempre il solito elefante eh?” sbottò la cugina guardandolo dall’alto in basso con i pugni sui fianchi
“… Doloooooooooore… ” singhiozzò a mezza voce il povero “caduto”
“Su Ron alzati” disse Harry cercando di sollevarlo
“No Harry, lascia che si alzi da solo! È grande e grosso, ce la può fare.” Morgan tirò Harry per il maglione
“Una maaaaaano…” pregò Ron.
“Sei sempre il solito Ronald” proferì la sorella che scendeva le scale.
Harry smise subito di prestare attenzione all’amico e si concentrò sulla sua ragazza.
Aveva una maglietta azzurra e dei pantaloni della tuta grigi. Le ciabatte ed una fascia che le teneva indietro i capelli. A Harry mancò un battito. Anche se era vestita “da casa” per lui Ginny era favolosa.
“Ginny, sei..”
 
“PER MERLINO!”
L’urlo di Hermione disturbò tutti i presenti. Ron si alzò, finalmente, da solo, dopo che Morgan gli tirò un calcio nel sedere.
Harry prese per mano Ginny e corse su per le scale, seguito dai due cugini.
“Hermione!!” ansimò trafelato Harry. “Cosa succ…” cominciò. Ma non finì. Incominciò a fare un rapido elenco mentale: 1) Fred è nudo 2) Hermione ha un lenzuolo in mano 3) Fred è sul letto  4)Accanto a Fred c’è una copia ESATTA di Hermione.
 
PANICO
 
“Aaaaaargh, Ginny, non guardare!!” gridò Ron coprendo gli occhi alla sorella. La piccola Weasley sconsolata si appoggiò ad Harry insultando mentalmente il fratello apprensivo.
“C-cosa succede? Chi cavolo è quella?” chiese la Black
Hermione stava per parlare, ma, con sorpresa di tutti i presenti, la Hermione 2 cambiò forme, diventando un fantoccio di plastica.
Ron fece cascare le mani, scioccato. Poi si ricordò della sorellina (e di Fred) e le rimise al loro “giusto” posto.
La mora si cacciò a ridere.
Tra una risata e l’altra disse: “Hahahaha!! Ma di chi è la bambola gonfiabile? Hahahaah!!”
Gran bella domanda. Tutti si guardarono, dubbiosi, studiandosi a vicenda.
“Ronny?! Perché sei COSI’ rosso?” chiese Fred
Tutti lo fissarono. Ron mollò ginni e corse verso la bambola.
 “Questa è mia!” e violaceo, corse in camera sua.
Attoniti, tutti si guardarono… E scoppiarono in una fragorosa risata.
 
Dal basso della cucina, Molly e Arthur Weasley, erano tornati dalla stazione, dove avevano accompagnato Dory e Charlie.
 
“Ragaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaazzi!! Forza, E’ diventata una bella giornata! Si va a Diagon Alley!!” strillò contenta la signora Weasley.
 
I ragazzi, contenti, corsero giù dalle scale, pronti a prendere la Metropolvere.
 
 
 
 
 
 
 
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaau, sono tornata!! Spero siate contenti! :D
Chieedo assolutamente scusa a chi aspettava questo capitolo (un sacco di gente, sisi xD) Ma in tuuuuutto questo periodo sono stata incasinatissima.
Voglio ringraziare ufficialemente:  Eris Gendei, mustardgirl e Roger92 per aver messo questa storia fra i preferiti.
 
GRAZIE MILLE
 
BlackPower 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9
 
“TUTTI IN CARROZZAAAAAAA!!!” urlò il capotreno.
Tra fischi, fumo, lacrime e intossicamenti, Harry Potter e la sua combriccola si misero in viaggio per Hogwarts.
I ragazzi si accasciarono nella loro carrozza, stemati per gli abbracci  soffocanti della signora Weasley.
Passarono pochi minuti, quando la porta si aprì sbattendo.
 
“Hahaha! San Potter e la sua combriccola di sfigati!”
 
Morgan si voltò lentamente, maledicendo mentalmente l’essere abbietto che aveva osato risvegliarla dallo stato di catalessi.
Era un ragazzo alto, biondo platino con gli occhi color ghiaccio. I suoi lineamenti erano pressoché perfetti, come quelli di un angelo. Peccato che erano distorti dal ghigno malevolo che gli si era stampato in faccia.
 
“Malfoy, qual buon vento…” sospirò Harry
“Sfregiato! Passata una bella vacanza con i pezzenti?”
“Eclissati, Malfoy” mormorò Hermione ormai abituata a ripetere quella frase.
 
Morgan si rivoltò verso il finestrino. Poco le importava di quel ragazzo. Certo, bello da togliere il fiato, ma pur sempre un demente.
 
“Ehi moretta! La mia presenza ti infastidisce?”
“Un tantino..” mugugnò la strega mezza addormentata
“Malfoy, FUORI!” Ron chiuse la porta con forza aiutato da Harry, lasciando il biondo con la bocca aperta, gli occhi furenti e la testa piena di maledizioni. Si sentì un botto alla porta seguito da un ME LA PAGHERETE soffocato.
“Ah… Bentornati ad Hogwarts!” disse Ginny appoggiando la testa su Harry.
 
***
Arrivarono ad Hogwarts. Hagrid li stava aspettando trepidante, con la solita vecchia lanterna in mano.
“Hagrid!!”
“Ragazzi! Come sono contento di vedervi!” e li stritolò in un abbraccio sollevandoli tutti e sei in aria.
“Hagrid, lei è nostra cugina, Morgana” la  presentò George
“Morgana? Perdinci, sei cresciuta! Mi ricordo quando ti tenevo su una mano!” le sorrise il mezzogigante
“Ciao Hagrid.”
“Forza, ora sulle carrozze!” li esortò.
 
Si avviarono alle carrozze e Morgana esclamò
 
“Thestral?!?!”
“Li vedi?” chiese Harry
“Si”
“Chi hai visto morire?”
“Regulus”
“Cosa?”
“Non mio fratello! Il vecchio fratello di mio nonno!”
“Ah…”
 
I ragazzi salirono sulle carrozze che velocemente li portarono al castello.
Morgan rimase estasiata. Il castello era stupendo. La luce della luna lo illuminava quasi a giorno e le luci interne gli davano un’atmosfera… Magica!
 
“Ok, affermazione alquanto stupida” pensò la mora.
 
Arrivati, i ragazzi si cambiarono, mettendosi la divisa scolastica. Salutarono Morgana, lasciandola sola in attesa dello smistamento, dirigendosi nella Sala Grande.
Morgana attese fuori dal portone della sala, finché tutti i bimbetti del primo anno non furono smistati nelle loro case.
Mentre la Black cercava di spiare cosa stesse succedendo, attraverso un piccolissimo spiraglio tra una porta e l’altra, improvvisamente, una folata di vento la chiuse di scatto e la mora si riparò, istintivamente, gli occhi con il braccio. E mentre strepitava contro la mancata chiusura della finestra, il portone si aprì.
Quei duecento(*)studenti che la fissavano sbigottiti, le parevano un milione.
Prima di mettersi alla luce della sala, guardò il suo riflesso nella “famosa” finestra, ora chiusa. I capelli erano stranamente in ordine e lei era la solita vecchia Morgana. Solo con una divisa nuova.
Si rivoltò. Si avvicinava il momento della verità.
Fece un enorme sospiro con la bocca e ingoiò aria.
Fece un passo tremolante. Fu investita da un bagliore quasi accecante di luce gialla. Alzò gli occhi e vide migliaia di candele. Sorrise mentalmente.
Fece un altro passo. Si guardò un po’ intorno. Notò il biondo del treno che la fissava. Ma cosa voleva?
Altro passo. Dove cavolo erano Ron, i gemelli, Ginny, Harry ed Hermione? Maledizione…
 
SDUNK
 
Morgan era inciampata nei suoi stessi piedi. “Sono un impedita!” si insultò.
Alcuni ragazzi di Serpeverde si misero a ridere. Li fulminò con uno sguardo, senza molti risultati.
 
***
“Quella ragazza mi ricorda qualcuno…”  pensava il biondino fissandola.
 
 La mora ricambiò lo sguardo. Draco si prese un colpo. Gli occhi di quella ragazza erano penetranti, come se gli potessero leggere la mente. Senza aggiungere che erano quasi del suo stesso colore.
 
Draco, chi è quella ragazza?
Secondo te Blaise io come faccio a saperlo? Ti pare che il vecchio abbia detto il suo nome?
Scusa tanto eh! Era solo una domanda.”
Non mi seccare Blaise.”
 E detto questo, il biondo ricominciò a fissarla senza ritegno. Quando la ragazza inciampò, non rise. Sbadigliò e appoggiò la testa sulla mano destra, continuando ad osservarla.
 
***
 
“Oh, guardate, c’è Morgan!”
 
I ragazzi si alzarono un po’ dalle panche. Videro l’amica un po’ in difficoltà
 
“Guardate che bellina con la divisa nuova!” sorrise Ginny compiaciuta
“Ginny, se ti sente ti ammazza.” disse Hermione a bassa voce.
“Oddio! È inciampata!” esclamò George
“Santo cielo, adesso se ne va!” disse Fred spalancando gli occhi
“Non credo che sia così vigliacca” sostenne Harry
“Forse se ci sporgiamo e le facciamo vedere dove siamo…” suggerì Ronald
“Ottima idea Ron!” dissero in coro
 
Ron, Hermione Ginny ed Harry si sporsero dalle panche, mentre Fred e George si alzarono dalla panca.
 
***
 
Morgan si riconcentrò. Voltò lo sguardo e con sua grande sorpresa vide sei teste che la guardavano sorridenti.
 
“Grazie al cielo!”
 
La mora sorrise e si avviò passo dopo passo, sempre più sicura verso il Cappello parlante.
Con un cenno salutò la Mc Granitt e si sedette sullo sgabello con un movimento fluido.
 
“Angizia Morgana Black!”esclamò ad alta voce il Cappello Parlante “Sono contento di coprire il capo ad un’altra Black!”
“Onore mio essere qui” pensò la mora
“Dunque vediamo… C’è molto coraggio… Ma anche molta voglia di seguire i passi dei predecessori… Oh, furbizia a palate! Ovviamente accompagnate da una buona dose di intelligenza, ovviamente”
“Ovviamente…” pensò sospirando e alzando le sopracciglia, la ragazza.
“Bèh, Angizia. Tocca a te decidere che cosa vuoi diventare.”
 
Morgana strabuzzò gli occhi. Ma il Cappello parlante ci fa o ci è? Non sono io che devo scegliere, ma lui!
Guardò i Serpeverde. La fissavano tutti. Soprattutto Malfoy e il suo amico di colore. Ma chi diavolo era?
Tutta la sua famiglia era stata nei Serpeverde. I bravi Black dovevano esserlo.
Guardò i Grifodoro. I suoi amici la guardavano con occhi colmi di speranza. Sorrise dentro di sé. Doveva sacrificarsi e rendere sua madre, anche se defunta, orgogliosa di lei.
 
“Cappello, io devo essere una Serpeverde” pensò
“Benissimo…”
 
Ecco.. Ci siamo… Ragazzi, è stato bello. Le serpi mi risucchieranno. Aiuto…
Il cuore batteva forte. Mancavano pochi secondi.
Morgan chiuse gli occhi e attese.
 
GRIFONFONDORO!
 
Incredula Morgana sbarrò gli occhi. La sua casata esultò. I Serpeverde la insultarono. I Corvonero ed i Tassorosso applaudirono.
 
La mora si sentì sfilare il cappello. Guardò la Mc Granitt che le sussurrò un “Benvenuta”
Lei, felice, corse dai suoi amici, piena di gioia.
 
 
 
 
 
 
 
Grazie mille  ika90 per la recensione! Sono davvero contenta che ti piacciala storia! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri. :)
Ho ritenuto importante dare un po’ più spazio a Morgana, così da poterla introdurre meglio e far capire un po’ della sua… Psiche. xD
 
Grazie a tutti! Ah, ho messo duecento studenti.. così, a occhio! :D
 
BlackPower alias Marti :P

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10
 
Draco Malfoy era allibito. Disorientato. Sbigottito. Stupefatto. Sbalordito.
Durante l’ora di trasfigurazione, mentre la McGranitt insegnava la tecnica per trasfigurare una penna in un uccello, il biondo mozzafiato si mise una mano tra i capelli. Proprio non capiva. Era davvero lei? E che cosa ci faceva lì?
Nel porsi queste domande la lezione finì in un batter d’occhio. Vide la nuova arrivata andare via con i suoi amici. Decise di fermarla.
 
“Black!”
 
Morgana si voltò. Era Malfoy.
 
“Ohccheppalle” pensò.
 
Lo osservò. Non aveva più quel ghigno malevolo. Anzi. Il suo volto era stirato, le occhiaie marcate e i capelli scompigliati.
Lui arrivò, determinato. Le prese un braccio e la trascinò per qualche metro.
 
“Dobbiamo parlare” le sussurrò in un orecchio.
 
***
 
Uff…
Morgana sbuffò per la cinquantesima volta. Non ne poteva più di stare lì a trasfigurare una stupida piuma in uno stupido uccello.
Si guardò intorno. A Neville uscì un pennuto senza piume. La McGranitt glielo rispiegò.
Buttò un’ occhiata ai banchi dietro. Il biondino la stava fissando.
 
“Ancora? Perché non si mette l’anima in pace?” si chiese.
 
Alla fine della lezione si alzò con i suoi amici. Diede una pacca di conforto a Neville, che si era appena preso una strigliata dalla McGranitt . Poverino.
Tutt’un tratto si sentì trasportare via. Ripercorse con lo sguardo il braccio del trascinatore e vide il volto del Serpeverde.
Dopo averle sussurrato all’orecchio, lei si voltò verso  Ron che aveva già pronta la bacchetta.
Lo dissuase con uno sguardo e si avviò con Malfoy verso la biblioteca.
 
***
 
“Perché! IO MI CHIEDO PERCHE’!”
 
Ronald Weasley camminava avanti e indietro per la sala comune dei Grifodoro.  Non capiva proprio il perché sua cugina si fosse fatta trascinare da quel furetto. Doveva proprio essere impazzita!
 
“COME?! COME!? COMEEEE?!” strepitò dando un calcio al divano, pentendosene subito dopo
“Ron dai, lascia perdere. Morgan non è una sprovveduta! Sa benissimo cavarsela da sola.”
“Ma Hermione!!! Cosa dici!”
“Ron, datti una calmata!” rincarò la riccia.
“Si, Ron, dai. Vedrai che sarà tutto a posto.” Concluse Harry.
 
Ron guardò i suoi tre amici, che lo guardavano esasperati. Cercò di sostenere lo sguardo per un po’, ma si arrese in fretta. Non rimaneva che aspettare. Accidenti!
 
***
 
In biblioteca Malfoy e la Black si sedettero in disparte da tutti. Il biondo non accennava a lasciarle il braccio e la mora lo lasciava fare.
 
“Diavolo Angizia!”
 
Morgan alzò un sopracciglio e con uno scatto levò il braccio dalla morsa del Serpeverde.
 
“Morgana, prego. Mi ha sempre dato fastidio Angizia.”
“Lo so.”
 
Seguì un silenzio raggelante.
 
“Cosa vuoi Draco?” chiese la ragazza con sufficienza e appoggiando la tempia sul palmo della mano
“Cosa ci fai qui? Dove sei stata in questi tre anni? Eravamo preoccupati.” Rispose in un soffio Malfoy.
“Hahaha!!! Certo, immagino.” Sghignazzò lei. Madama Pince si voltò verso i ragazzi intimandoli al silenzio
“Non crederci allora!”
 
Morgana sorrise. I Malfoy l’avevano allevata per molto tempo dopo la morte della madre. I discorsi che si ascoltavano, o meglio, si origliavano in quella casa erano a dir poco raccapriccianti. Ma la vita che si faceva a Malfoy’s Manor era impagabile. Vestiti nuovi ogni giorno, giocattoli di ogni tipo, libri, scope…
Doveva molto ai suoi zii e non ne era per nulla felice. Si era perdutamente innamorata di loro. E soprattutto di suo cugino Draco. Dopo essere scappata tre anni prima, alla tenera età di tredici anni, aveva tagliato i ponti anche con lui.
 
“Non sono a Serpeverde.” Gli fece notare la mora.
“Lo so.”
“Non abbiamo mantenuto la promessa.” Disse con un mezzo sorriso. Quell’inseme per sempre, era caduto velocemente in un water.
“Sei una traditrice del tuo sangue” disse lui scherzando.
“Lo so.” Sorrisero.
 
Altro silenzio
Malfoy si alzò. Morgan lo seguì con lo sguardo.
 
“Mi sa che piaci a Blaise.”
 
La mora fece una smorfia
 
“Io odio i Serpeverde. E poi chi diavolo è Blaise?”
“Mi sa che lo scoprirai presto”
 
Il ghigno di Draco si ripresentò. Meno cattivo di quello visto la prima volta.
Girò i tacchi e lasciò la cugina da sola in biblioteca.
 
***
 
Morgana si diresse ad Incantesimi. Avrebbe, nuovamente incontrato Draco.  Alzò lo sguardo dal pavimento.
Ronald Weasley, imbufalito la aspettava a braccia conserte, pestando il pavimento ritmicamente.
La mora alzò gli occhi al cielo e lo sorpassò, entrando nell’aula.
 
“MORGANA!” ululò indispettito. La sua cuginetta dorata… Gli voltava le spalle??
“Signor Weasley?” lo riprese il professor Vitious che si trovava ai suoi piedi. Quasi Ronald lo calpestò.
“Oh, scusi professore!” e gli si arrossirono le orecchie
“Si sieda!” sbottò.
 
Un Ron bordò si sedette al suo posto, schernito dai Serpeverde.
 
La lezione di Incantesimi passò veloce, tra sguardi raggelanti tra le due casate nemiche, biglietti minatori da Ron a Morgana, tra Ron e Malfoy, tra Ron e Harry.
Appena messo piede fuori, Harry perse il controllo:
 
 “Ron, sei un ciocapiatti!” gli urlò
“Tu credi???” rispose il rosso stizzito
“Si lo credo! Smettila di essere così possessivo!”
“Possessivo??? Iooo???”
“No, Ronny, Maga Magò.” Intervenne la Morgana per far smettere i due amici di litigare.
 
Il rosso fece per ribattere quando la mora si voltò verso Harry.
 
“Harry, siamo parenti!!!!”
“Cosa?”
“Si, guarda!”
 
Tirò fuori una specie di mappa, in cui c’erano raffigurati i vari antenati della famiglia Black che li salutavano o li ignoravano. Morgan fece vedere ad Harry e a Ron che da parte di Phineas Nigellus Black e Ursula Flint nacque il bisnonno, Cygnus Black, che a sua volta si sposò con Violetta Bulstrode, da cui nacquero due fratelli e due sorelle. Una era la nonna di Harry, Dorea Black, che sposò Charlus Potter , i quali divennero genitori di James, padre di Harry.
I due ragazzi la guardarono stralunati dalla quantità di informazioni. I due Grifodoro si guardarono.
 
“Quindi io e Ron siamo parenti?”
“Bèh… Teoricamente si.. Ma con tutta sta mescolanza di geni, non cedo ci sia un briciolo di Black in voi. Forse un pochinino. Ma nulla di preoccupante. Non avete la nostra follia…” rassicurò la ragazza.
“La cosa che mi preoccupa di più.. E’ che io, Millecent e il vecchio Flint siamo cugini!” dichiarò Harry sconsolato.
“E’ un male comune” disse annuendo la mora
“Pensa che io lo sono con Yaxley” replicò Ron.
 
Il nome Yaxley riportò tutti alla realtà.
Voldemort era tornato. E metà dei Mangiamorte erano parenti di questo trio.
I ragazzi si guardarono e raggiunsero Hermione, che nel frattempo era corsa dal suo Fred, imprecando in turco contro i ritardatari.
 
 



 
 
Piano piano, si incomincia a capire, che ne dite? :D
 
  • Ciocapiatti è un termine che si usa qui a Bologna. Sta per rompi scatole/molesto.
  • Non so se Ron ed Harry siano effettivamente parenti. Ma su Wikipedia, sotto Sirius Black, spacciano questo diagramma familiare… E io mi sono fidata di Santa Wiki.
 
Per ika90: la storia è ambientata al sesto anno. Quindi Ron, Harry, Hermione, Morgana (eccetera), hanno sedici anni. Ginny quindici e i Gemelli diciassette.
Non ho tenuto conto della morte di Sirius e dell’abbandono di Hogwarts dei gemelli.
L’anno mi è proprio sfuggito.. Che frana :) Grazie!
 
Grazie a tutti
Al prossimo capitolo
BP

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 4

CAPITOLO 11

 

 

Passarono i giorni ad Hogwarts. Più velocemente di quanto si potesse pensare. Mancava un mese esatto a Natale. I sette amici andavano ad Hogsmeade ogni fine settimana a caccia di regali.

Una sera, durante la cena, il professor Silente si alzò, ottenendo un silenzio tombale.

“Miei cari studenti. Volevo informarvi che il ventidue dicembre, si svolgerà il ballo natalizio e tutti voi studenti siete invitati. Consiglio ai ragazzi di invitare le ragazze alla svelta! Inoltre! Inoltre, per chi volesse, si può partecipare alle selezioni per il coro del professor Vitious, che si esibirà nella stessa sera medesima. Bene, riprendete pure a cenare.”

 

Dopo questo annuncio, dai tavoli si levò un mormorio indistinto

“Ehi, che ne dite? Voi partecipate?” Chiese George

“Hemm.. Non sono molto brava a cantare..” rispose Hermione arrossendo. Non è che non era brava… Era proprio una campana rotta… Una sirena ambulante… una.. Bè, capito no?

“Confermo” rise Fred divertito “una volta ho sentito Hermione cantare. Pensavo fosse un gatto che si faceva gli artigli su una lavagna!”

“Fred!” sibilò la riccia

“Tu Ginny?” chiese George alla sorellina, ignorando i due piccioncini che se le davano di santa ragione. O meglio.. Hermione le dava di santa ragione a Fred

“Stessa situazione di Hermione. Perché non vai tu Morgana?” chiese Ginny alla cugina. La osservò. Fino a due secondi prima stava osservando il tavolo dei Serpeverde, mentre ora era stranamente concentrata sul suo pudding.

“Mh…”

“Dai, sei bravina!” rincarò lei guardandola insistentemente.

“Mpf… Vedremo.” e chiuse l’argomento con un movimento della forchetta.

 

***

 

“Mh.. un coro…” mormorò Blaise sovrappensiero

“Pensi di partecipare?” gli chiese l’amico seduto a fianco a lui

“Bèh, diciamocelo Draco.. Sono proprio un asso nel canto!”

“Già, anche nella modestia, se è per questo..” rispose guardandolo di sottecchi

“E poi vedo anche che tua cugina potrebbe partecipare..” sussurrò Blaise muovendosi per guardare nel tavolo di Grifoni. Notò che la moretta guardava proprio lui. O Draco? Bèh, insomma, da quella parte.

“Mh.. Può darsi.”

“Draco! Suvvia, non sei felice per noi?” sorrise sornione a trentadue denti

“Quale NOI Blaise?” sbotto il biondo

“Per me e tua cugina!”

“Non esiste ancora nessun tu e mia cugina, amico mio” ghignò Malfoy quasi contento di questa inesistenza

“Hahaha! Per ora!”

“Mpf… Vedremo.” Osservò la cugina. I loro occhi si incontrarono. Sostennero lo sguardo a vicenda. Lei fece un cenno e prese a parlare con la piattola Weasley. Poi guardò Blaise indaffarato con il pudding.

“Bah… Chissà come finirà questa storia”

 

***

 

Pozioni.

 

“Potter! Che diamine è questo!?” sibilò scandalizzato il profesore.

 

Piton era di pessimo umore. Peggio del solito. Vagava per la stanza mormorando ed imprecando contro chissà chi.

“Hem.. dovrebbe.. Hem.. Harry era impanicato.” non sapeva assolutamente che cosa dire. L’antidoto che stava preparando era di un colorino marroncino.. Peccato che sarebbe dovuto essere azzurro.

“Per non parlare di Weasley!” Harry si consolò. Quella di Ron era una cosa grumosa color verdastro

“Alla Granger, come al solito, non si può dire nulla.”

 

Piton si mise a gironzolare per la stanza. Andò dai suoi amati Serpeverde.

 

“Molto bene Malfoy”

“Grazie professore.”

“Zabini, ottimo.”

 

Gironzolò un altro po’. Con Tiger e Goyle non proferì parola. Osservò semplicemente disgustato l’interno dei loro calderoni. Passò oltre e arrivò da Morgana, che si stava girando i pollici da qualche minuto.

 

“Black! Perché non sta facendo nulla?”

“Ho finito, professore.”

“Finito, dice?”

“Concluso.”

 

Osservò l’antidoto. Era azzurro-trasparente. Ancora meglio di quella originale.

 

“Bene. 5 punti a Grifodoro.”  disse a denti stretti

 

Il professo Piton si avvicinò alla mora e sibilò.

“Angizia.. Di nome e di fatto, eh?”

“Possibile… “ rispose lei facendo le spallucce

 

Alla fine della lezione Morgana se ne andò in tutta fretta, salutando il trio di amici, lasciandoli soli nel sotterraneo.

 

“Che cosa voleva dire Piton? Chiese Harry

“Bèh, non lo so!” rispose Hermione “Per controllare qualcosa sui nomi, potremmo andare in…”

“Biblioteca!” finirono in coro il moro e il rosso

“Quando vi ci mettete, siete DAVVERO antipatici.” dichiarò Hermione stizzita, mentre il suono dei suoi tacchi echeggiava per i sotterranei accompagnato dagli sghignazzamenti dei due amici.

 

***

 

Intanto Morgana si dirigeva verso la bacheca di fronte alla Sala Grande. Sì, aveva deciso. Avrebbe partecipato alle selezioni del coro. Con passi decisi si avvicinò alla bacheca. Prese una penna dalla borsa appoggiò la punta alla pergamena ruvida. Stava per completare il suo nome, quando…

 

“Ehi Black!”

Morgan fece un salto. Si voltò di scatto e vide un ragazzo alto, con occhi blu e la pelle nera. Era

“Cazz… Che c’è?! Chi sei?! Che vuoi?!”

“Ha.. Sono Blaise Zabini, madame”

“Ah…Zabini.. Zabini? Zabini!”

“Oh, vedo che hai capito il mio nome!”

“Tsè… Serpeverde… Sempre i soliti…  I soliti…”

“I soliti?”

“Ah, al diavolo! Sbruffoni e altezzosi!”

“Ehi, Malfoy è un Serpeverde!”

“E quindi?”

“Bèh, non siete parenti?”

“Cosa ti interessa?”

“La smetti di rispondere alle mie domande con altre domande?”

“Potrei dire lo stesso, sai?”

“Grifodoro fino alla fine, eh?”

“AARGH!”  La moretta stizzita se ne andò rigida verso la sua sala comune, maledicendo quell’incontro.

 

***

 

“Al diavolo… Al diavolo Zabini! Al diavolo i Serpeverde!” malediceva la moretta, mentre ritornava verso il suo dormitorio.

“Hei! Cosa succede?” Draco era lì, che la aspettava, attaccato al muro

“Draco! Di al tuo amico di stare ben lontano da me!” sbottò lei furiosa. Era furiosa, anche se non sapeva bene il perché.

“Quale amico?”

“Zabini!”

“Io non ho amici.” sospirò il biondo

“Hà, Draco… Non si dicono le bugie.”

 

***

 

“Hermione, quindi? Hai trovato qualcosa?” chiese Ronald ad Hermione a bassa a voce

“Aspetta Ron, aspetta!” la castana era rossa in viso. Stava facendo già abbastanza fatica a leggere con velocità stratosferica, in più con quei due che le stavano col fiato sul collo, di certo non la aiutavano

“Hermione! Per favore!” la supplicò il rosso

“Ecco!! Ecco ecco, ci sono! Angizia… Angizia Angizia angiiiiziaaaa…”

“Hermione!”

“Ok, trovata!”

 

Ed incominciò a leggere.

Angitia, figlia di Eeta, per prima scoprì le male erbe,

così dicono, e maneggiava da padrona

i veleni e traeva giù la luna dal cielo;

con le grida i fiumi tratteneva e,

chiamandole, spogliava i monti delle selve.

 

“… E che diavolo vuol dire?”

“Santo cielo Ron! Si dice che Angizia era una divinità adorata dagli antichi popoli italiani ed era associata al culto dei serpenti. Poiché i serpenti erano spesso collegati con le arti curative, Angizia era probabilmente una dea della guarigione; conosceva l'uso delle erbe curative, specie quelle contro i morsi di serpente. Le venivano attribuiti altri poteri, come quelli di uccidere i serpenti col solo tocco.”

“…E quindi?”

“Santo cielo Ronald!  Vuol dire che… Aspetta! C’è dell’altro”

La dea era la custode dell’Omphalos, l’ombelico del mondo, il betilo, il caput mundi, l’albero della conoscenza.

“Per merlino! Cos’è tutta questa roba? Cosa ci dice? Cioè… cosa vuol dire?” disse turbato il moro

“Harry, io che cosa ne so?”

 

***

 

Malfoy si avvicinò al muro della sala comune.

 

Toujours Pur” mormorò

 

Il muro si aprì.

“Heilà, Dracoletto! Como estàs?”

“Blaise… finiscila. So che sai tutte le lingue europee, ma di grazia, finiscila”

“La parola per e la parola favore, non ti piacciono?”

“Io non chiedo favori a nessuno” disse il principe delle serpi accasciandosi su un divanetto di velluto.

“Da vero Malfoy insomma! Ah!” esclamò Blaise “Notato la parola d’ordine?” e fece un sorriso a 32 denti

“Si… Il motto della mia altra casata”

“Quella di tua cugina!”

“Blaise.. Perché la metti in mezzo a tutti i discorsi? E poi… Ho saputo che l’hai conosciuta ufficialmente”

“Ah, si… Simpatica davvero. Un tantino orgogliosa. Ma dopo tutto è una Grifodoro.”

“O una Black. Senti Blaise… Morgana…” cominciò il biondo lievemente preoccupato

“Si, Draco, si,si, si… ” sospirò lui muovendo la mano come se stesse mandando via qualcosa

 

Draco si stupì. Blaise solitamente non era così.. così… Vago

 

“Sono io quello evasivo, solitamente”

Blaise gli sorrise. “Un sorriso un po’ strano” pensò Draco. Decise di non indagare.

“Scoprirò tutto comunque”

 

 

 

Salve salve salve. Bene bene. Che dire?

Se per qualche arcana ragione vi chiedete perché io abbia utilizzato Blaise Zabini, al posto di Nott… E’ perché.. Mi piace di più Blaise xD

Grazie a tutti quelli che hanno letto la mia fan fino ad adesso e che l’anno recensita

 

BP

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12 CAPITOLO 12
 
 
Hermione Granger si era risvegliata malamente. Aveva un essere avvinghiato al suo corpo e lei non riusciva a districarsi da quell'abbraccio sudaticcio.
 
“Fred, levati immediatamente.” mormorò lei infastidita e vagamente assonnata.
“Ma dai Mione...” si lamentò lei
“No Fred, alza il culo!” ora si stava incavolando seriamente. Lei adorava Fred, ma a volte assomigliava troppo a Ronald. E assomigliare a Ronald non era per nulla una buona cosa
“Mioooooooooooone” ecco appunto.. pensò la riccia mentre il suo moroso la stritolava in una morsa ancora più ferrea
“Non fare il bambino!”
“Uff...”Il rosso alzò il braccio e la gamba, lasciando la sua ragazza. Hermione si alzò e prese direttamente la camicietta.
 
Fred si voltò verso di lei. Sorrise. La sua ragazza aveva dimenticato un piccolo particolare.
“Hai dimenticato questo”  sogghignò Fred, ormai sveglio, che faceva dondolare il reggiseno della ragazza.
“Ah, si. Dammi, và” e allungò la mano verso di lui. Il ragazzo fece per darglielo, ma tutto un tratto lo nascose sotto il fianco.
Hermione sollevò le sopracciglia “Fred Weasley! Tu osi?”
“Oso, oso!”
Hermione si avventò sul ragazzo. Tra risate, pizzicotti e solleticamenti vari, non si accorsero di una presenza in camera.
 
“Fred! Hermione! Per Merlino!!!”
 
I ragazzi si immobilizzarono, terrorizzati fissandosi.
 
“Questa voce”  mormorò il rosso spalancando gli occhi
“Mi è vagamente”  continuò la riccia sconvolta
“Familiare!” proclamarono in coro
 
Si voltarono. Un vecchio gufo aveva tra le zampe uno specchio incantato, con la faccia paonazza della signora Weasley che li osserva, sconvolta, in diretta da casa sua.
 
“AAAAAAAAAAARGH!”  I due ragazzi si coprirono in fretta e furia, rossi in viso e pieni di vergogna.
 
“Ehi mamma che succede? AAARGH! Di chi è quella chiappa?” si sentì dallo specchio
“Santo cielo, ci mancava solo Billy!” Mormorò Fred sotto le lenzuola, ridendo.
“Fred, ma sei scemo? Che cosa ti ridi?” la riccia guardava il rosso esasperata. Perché Fred doveva essere così siocco?
“Hermione, non ti rendi conto dell'assurdità della situazione?” mormorò dandole un breve bacio sulle labbra. Lei sorrise e Fred scostò da sé il lenzuolo e incominciò a discutere con sua madre.
Hermione si distese, sempre sotto il lenzuolo supina. C'erano la signora Weasley che urlava, Billy che rideva e Fred che cercava di spiegare l'intera faccenda.
 
“Per le mutande di Merlino...”  pensò Hermione “Sono capitata in una gabbia di matti.”
 
* * *
“Signori... signori, per favore! SILENZIO!!”
Morgana si premette gli indici e i medi, di entrambe le mani, sulle tempie. Non c'erano molte persone che volevano fare l'audizione, ma al contrario, quelli che volevano assistere alle figuracce erano una miriade. Infatti i Serpeverde erano in prima fila, pronti a provocare.
Lei era seduta da sola, circondata da un paio di sedie vuote, che aspettava, non molto pazientemente, il suo turno.
 
“Hei Black!”
Una voce ben distinta tra la folla pronunciò il suo nome. Morgan si voltò verso la fonte. Il Principe delle Serpi la stava raggiungendo, insieme al suo gruppo di vipere adoratrici e i suoi scagnozzi.
Oh cavolo. Esattamente dietro al biondo c'era Blaise che la salutava con un sorriso e un movimento concitato della mano destra. Aggrottò le sopracciglia e si sentì il viso in fiamme.
 
Maledizione! Ma perché quel tipo mi rende così nervosa! Accidenti!”
 
Lo osservò accuratamente. Era molto alto. Pelle color cioccolato. Occhi obliqui, blu notte. Il suo viso era lievemente allungato, zigomi alti, labbra carnose, naso largo…
 
Cavolo, è proprio bello… Bello? BELLO?? Che diavolo stai pensando Morgana!
 
“Malfoy… Zabini… Marmaglia…” salutò lei. Per tutta risposta ebbe dei cenni accompagnati da grugniti.
“Vedo che la cortesia a Serpeverde dilaga” e si rivoltò verso il palco. Un'altra ragazza era stata scartata.
“Un po’ come la tua Black!”
“Parkinson, la tua voce non è gradita alle mie orecchie. Così come le tua presenza al mio regale cospetto” rispose la mora con sufficienza guardandosi le unghie. Lei ODIAVA la Parkinson.
 
Pansy fece per replicare, ma fu fermata da un gesto del Principe. Con stizza, fece uno scatto convulso e si girò dall’altra parte, continuando però a fissare lei e il suo amato Dracuccio.
 
“Cosa ci fai qui?” chiese il biondo osservandola. I suoi capelli erano sempre perfettamente legati. Aveva la divisa completa e tremava leggermente. Sua cugina aveva perennemente freddo.
“Potrei farti la stessa domanda” e rispose al suo sguardo, fissando i suoi stessi occhi metallici, riuscendo a leggere quella perenne sfacciataggine.
“Suvvia, Morgana… potresti rispondere per una volta?” replicò il ragazzo a fianco.
“Zabini… Ma tu.. Cosa vuoi?” domandò lei stizzita. Si fissarono. Lei con gli occhi ridotti a due fessure. E lui invece divertito, con mezzo sorriso.
 
Sorride... Perché mi sorride?
 
“Nulla nulla… Mi diverto. È proibito?”
 
La ragazza lo fissò interdetta. Divertirsi? Ma è cretino?
Guardò Draco. Aveva roteato e puntato gli occhi al soffitto. Si era voltato verso Blaise e gli aveva mollato un’occhiataccia. Morgana sorrise tra se. Suo cugino era leggermente possessivo, e lei lo sapeva bene. Quella testa calda di Draco Malfoy, ai tempi della sua permanenza al maniero dei Malfoy, tentava in tutti i modi di “proteggere” la cugina, chiudendola in camera, scortandola in ogni luogo e facendo delle scenate apocalittiche se solo sorrideva a un ragazzo. Insomma, un vero e proprio tormento.
 
“Quindi?” richiese il biondo alla Grifondoro
“Malfoy…” sospirò. Come poteva cacciare via suo cugino? Non che non lo volesse. Ma le metteva un filino di ansia. Aprì la bocca per dirgli qualcosa, quando si sentì chiamare dal professor Vitious.
“Black! Morgana Black! È presente?” la Grifodoro si voltò verso il professore che la cercava con lo sguardo. La sua barba bianca e i suoi capelli, del medesimo colore, erano tutti scompigliati. Dei ragazzi che avevano fatto il provino, pochi lo avevano superato. E molti avevano tirato stecche allucinanti.
“Si professore. Eccomi” si alzò, lasciando il posto libero, che venne immediatamente occupato dal Serpeverde biondo, seguito dai suoi compagni, che avevano invaso le altre sedie, senza preoccuparsi del fatto che alcune fossero occupate.
“Bene signorina. Salga pure sul palco”
 
Draco la fissò. Morgana aveva l’ansia da palcoscenico. Quante volte l’aveva trascinata via dalle feste in casa sua? Succedeva sempre qualcosa di sconveniente. O inciampava, o si versava qualcosa addosso o incendiava qualcosa. Sorrise tra sé. Quando aveva dato fuoco ai capelli della madre di Pansy, due anni fa, dopo che la donna aveva tessuto le lodi della figlia davanti alla famiglia Malfoy, si era davvero divertito. Morgan si era scusata con un: è stato assolutamente involontario. Sono mortificata. Già, proprio come quando aveva accidentalmente fatto lo sgambetto alla faccia da carlino, o come quando le aveva tirato una gomitata nelle costole ad un amico troppo spudorato di Lucius, per puro sbaglio.
 
“Cosa ci propone, signorina Black?” chiese il professore un filo terrorizzato per i suoi timpani
La ragazza si voltò verso il pubblico, con gli occhi puntati verso il pavimento. Alzò lo sguardo e vide una miriade di pupille fisse su di lei. Vide, a suo malgrado, che Ron, Harry, Ginny, Hermione e i Gemelli, avevano varcato la porta e la salutavano con le mani. Poi vide i Serpeverde che la fissavano schernendola, con l’eccezione di suo cugino e Blaise. Immediatamente le parve di andare a fuoco.
 
“Io… Io…” si allentò il nodo della cravatta. Troppo caldo, assolutamente troppo caldo!Spero di non dare fuoco a qualcosa…  O  a qualcuno! Come quella volta alla madre della Parkinson. Ho detto mille volte a Draco, ma non mi ha mai creduto. Santo cielo…
“Hahah, la Black non sa proprio cosa cantare” rise una vocetta stridula dalle prime file. Infuriata, Morgana  la fissò con odio. La Parkinson le sorrise trionfante, pensando di aver vinto un altro dei loro mach.
Povera illusa.
La Grifodoro riprese controllo di sé. Si sistemò la casacca e rispose a Vitious.
“Porto una canzone babbana, professore”
“Oh, interessante. Proceda pure, proceda pure”
Con un colpo di bacchetta della Black, la musica partì e lei cominciò a cantare.
 

This my rap song

1-2-3-4
I get really sick and tired of boys up in my face
Pick up lines like "What's your sign" won't get
you anyplace
When me and all my girls go walking down the
street
It seems we can't go anywhere without a car that
goes "Beep-beep"

Cuz this body is a priceless piece of lovin'
unconditionally
So, Mr. Big-stuff, who you think you are?
You was thinkin' you's gonna get it for free
Now, now, now,

Hey ladies
(Yeah!)
Let 'em know it ain't easy
R-E-S-P-E-C-T
Let's come togeta'
Sista's
(Yeah!)
Its time to be greedy
Nothin' good comes for free
 
***
 
“Santo cielo” borbottò Draco appoggiando stancamente la testa sulla mano.
“Cosa c’è? È brava, non credi?” Sussurrò Blaise fissando la ragazza che cantava sul palco.
“Non è quello. È che..”
“Cosa?”
“Proprio una canzone babbana doveva scegliere?” mormorò seccato il biondo aprendo i palmi verso l’alto con uno scatto
“Draco! E da quando in qua ti interessano queste cose?” Domandò nuovamente il moro
“Mpf.. Le apparenze vanno pur sempre mantenute.”  Replicò. Già. A Draco Malfoy non interessava il sangue. Che fossero Purosangue, Mezzo sangue, Sangue sporchi o Traditori del proprio sangue. Ma dopotutto era un Malfoy. Assecondava soltanto i deliri di onnipotenza  del padre, i fanatismi della zia e tutte queste boiate in generale. Tanto infastidire i Grifodoro era dannatamente divertente. Il che assecondava il suo di delirio di onnipotenza.
Si voltò di scatto. Potter, i Weasley e la Granger erano arrivati da un po’. Li fissò, finché anche loro non lo fissarono. Di rimando fece finta di girare una manovella accanto alla mano sinistra, tirando su il dito medio. Ronald divenne rosso e cercò di avventarglisi contro inutilmente. Harry e Ginny lo trattennero. Hermione guardò Malfoy e con il labiale lo mandò a quel paese con parole non proprio signorili. Draco fece un ghigno e fece altrettanto mimando un Sangue sporco. La riccia divenne rossa e fece come Ron, bloccata però da Fred,  che le baciò i capelli e le sussurrò parole rassicuranti, senza badare al biondo Serpeverde.
 
Morgan finì dai cantare.
Il professore ne rimase compiaciuto. Battè le mani e le disse che era dentro.
“Zabini, tocca a lei!” proclamò  il professore sollevato.
Zabini si alzò con un sorriso strafottente. Quando incrociò la ragazza scendere, le sorrise di nuovo.
Sei stata brava mormorò lui scrutandola.
Grazie. Anche lei lo guardò. Si perse in quegli occhi blu mare per un secondo che sembrò un eternità. Appena scese l’ultimo scalino si ridestò da quel sogno ad occhi aperti. Scosse la testa e si avviò verso i suoi amici.
 
“Anche io porto una canzone babbana professore.”
Le varie persone presenti strabuzzarono gli occhi. Un Serpeverde che canta una canzone babbana? Strano che non stesse nevicando.
Zabini, non curante, incominciò.
 
Call me irresponsible
Call me unreliable
Throw in undependable, too


***
 
Morgana si avvicinò al biondo. Gli posò una mano sulla spalla. La strinse e se ne andò. Impassibile, il biondo continuò ad osservare l’amico, in procinto di cantare.
La Grifodoro si avvicinò ai suoi compagni di casa.
“Cosa ci fate qui?” chiese lei con circospezione
Harry giochicchiò con il piede, facendo dei cerchi con la polvere e con i vari sassolini che si trovavano per terra. “Hem… Ti abbiamo seguito. Ci sembravi un po’ schiva, in questi giorni, e così…”
“Cosa?” era sconvolta. Non arrabbiata. Semplicemente allibita. Non si accorse che aveva gli occhi fuori dalle orbite e la mascella fino ai piedi
“Hem…”
Si riprese“Harry, ma ti rendi conto che-”
Si bloccò.
Una voce calda e sensuale aveva incominciato ad espandersi per l’aula di incantesimi. Si voltò. Blaise Zabini cantava una canzone a lei nota. Lo guardò. Lui la stava fissando, mentre cantava:
 
Do my foolish alibis bore you?
Well, I'm not too clever, I
I just adore you

So, call me unpredictable
Tell me I'm impractical
Rainbows, I'm inclined to pursue

Call me irresponsible
Yes, I'm unreliable
But it's undeniably true
That I'm irresponsibly mad for you

 
“Santo cielo! Ma quello è Zabini?” esplose Ginny.
“Già..” Morgana era sempre più sconvolta. Era davvero Zabini? O era un suo sosia ancora più bello? Già, perché le sembrava sempre più bello… Ma quante volte aveva detto bello?
“Morgan, ti sta fissando.” Continuò la cugina a voce un po’ più bassa
“Già..” sospirò lei un po’ troppo forte
“Morgan sei fusa eh?” sorrise Ginevra. La cugina Morgana era assolutamente cotta. Lo vedeva. I suoi occhi brillavano di una luce diversa.
La mora si destò. Fusa? Io? E di chi di Zabini? Piuttosto mi avadakedaverizzo! … Però è proprio bello… Oh, miseriaccia! “No! Ginny, che diavolo dici? Forza, andiamo!
 
***
 
Sala Grande
 
Erano solo Ron e Morgan.  Morgan aveva varie persone per la testa mentre Ron, a quanto si poteva vedere, aveva la torta di rabarbero sulla testa. La ragazza sospirò sorridendo.
“Oggi dopo pranzo che cosa c’è?” chiese mentre puliva la testa di Ronald con un tovagliolo
“La maaeiia noova”
“Ronald, mastica e deglutisci. Dicevi?”
“C’è la materia nuova.”
“E come si chiama?”
“Non è dato saperlo. Una specie di sorpresa.”
I due continuarono a mangiare, sentendosi un po’ soli. George stava scrivendo una lettera ad Anna, Hermione che tentava di aiutare Fred in Storia della Magia e…
“Ehi. Ma dove sono Ginny ed Harry?” chiese Ron mentre addentava una coscia d pollo
“Mah, si saranno imboscati” rispose con sufficienza la mora giocando con una pralina di cioccolato
“COOOA???”
“Ronald. Ho detto MASTICA E DEGLUTISCI!” sbraitò la mora facendo voltare un paio di persone dalaq sua parte
“MIA OELLA E UNA PUA DI CUOE, ERRI ACHE! NOO FAEBERO BAI UELLO! Coff coff” bofonchiò il rosso, strozzandosi
“Santo cielo.. Non essere ingenuo Ronny.”
E fu cos’ che Ronald Bilius Weasley … svenne.
 
***
 
Nella penombra della stanza del dormitorio maschile del sesto anno, due figure all’interno di un letto mormoravano, sospiravano e sussurravano.
“Harry!”
“Gin..”
“Harr…” la rossa smise di parlare. I muscoli dell’addome si irrigidirono e si inarcò in avanti. Pochi secondi dopo, Harry si sdraiò affianco a lei. Si baciarono.
“Ti amo Ginevra” sussurrò lui. La guardò. Aveva la fronte imperlata di sudore e alcune ciocche appiccicate alla fronte. La coprì con il lenzuolo e la baciò.
“Anche io Harry” lei fissò gli occhi smeraldo di lui. Si disse che era davvero fortunata e che era davvero innamorata del Ragazzo Sopravvissuto.
La ragazza si accoccolò a fianco del moro e si addormentarono .
 
***
 
Hermione correva per i corridoi. Era in ritardo, anzi, in super ritardo. Per colpa di quel cretino di Fred. Proprio non la capiva Storia della magia. E poi allungava sempre la mani. E faceva battutine. Ma in fondo le piaceva proprio per il suo umorismo. Era l’unico che riusciva a distrarla un po’ dallo studio.
Scorse Ron e Morgana in mezzo alla folla. Il primo era paonazzo e la seconda aveva la faccia annoiata e lo guardava con sufficienza.
“Hei ragazzi! Santo cielo Ronald! Tutto bene?”
“Mpf, sta benissimo. Solo si è reso conto che sua sorella non ha più cinque anni.” Rispose l’amica mentre guardava il cugino che annaspava.
Aaaah, capisco. Finalmente, oserei dire!
“Hermione!” Ron era sconvolto. Lo stavano prendendo in giro! Le sue amiche! Le guardò ad intermittenza e mise il muso.
“Bene.. Intanto andiamo all’aula. Mi sono stufata di aspettare Harry.” Sentenziò Morgana
 
I tre si avviarono verso l’aula della materia misteriosa. Pochi secondi prima di entrare sentirono la voce trafelata dell’amico “scomparso”.
“Ragazzi! Cavolo scusate!” i tre si voltarono. Ron divenne tutto rosso e incominciò a borbottare frasi senza senso, mentre le due ragazza risero di gusto
“Oh, finalmente. Dove diavolo eri?” sghignazzò Hermione mettendogli un braccio attorno al collo
“Hem… a studiare” balbettò il moro arrossendo
“Certo e io invece ballavo la tarantella con Merlino in persona…” Ron incrociò le braccia e lo osservò attraverso le due fessure che aveva al posto degli occhi. “Se uno sguardo potesse uccidere.. O semplicemente graffiare, tagliare o tirare un pugno…” pensò il rosso
 
 I Grifoni entrarono nell’aula e si sedettero nei banchi posti a ferro di cavallo. Appena tutti gli studenti furono entrati, la porta si chiuse di scatto. Dalla porta dietro alla cattedra, uscì una donna minuta con capelli color miele, naso all’insù, labbra carnose e occhi verdi. Il tutto accompagnato da una buona dose di lentiggini.
“Buon giorno ragazzi.”esordì.
Si trovò quattro facce sbalordite a bocca aperta e gli occhi fuori dalle orbite.
“DORY???”
 
 
 
 
 
Weeeeeeeeeeeeeeeei!! Ciao a tutti! Come state?
Alcune precisazioni.
Le canzoni che cantano Blaise e Morgana in questo capitolo sono: “Call me irresponsible” di Michael Bublè e “Respect” di P!nk. Vi scrivo anche la traduzione :)  Spero che vi sia piaciuto questo capitolo. Grazie a chi ha letto il vecchio e questo.
Mi raccomando recensite!
BP


Respect- Rispetto
 
Questa è la mia canzone rap

1-2-3-4
Mi sono stufata di avere ragazzi sotto gli occhi

Prendi ad esempio frasi come "Di che segno sei?"
che non ti portano in nessun posto
Quando io e tutte le mie amiche siamo in giro per strada
Sembra non possiamo andare da nessuna parte senza auto
che ci suona dietro "Beep-beep"

Perchè questo corpo è un pezzo di amore senza prezzo
incondizionatamente
Quindi, Signor. Pallone-Gonfiato, chi credi di essere?
Pensavi di averla gratis?
Ora, ora, ora


Hey ragazze
(Yeah!)
Facciamogli capire che non è cosi facile
R-I-S-P-E-T-T-O
Tutte insieme
Sorelle
(Yeah!)
E' l'ora di essere golose
Niente di bello è gratis

 
 
Call me Irresponsible- Chiamami Irresponsabile
 
Chiamami irresponsabile,
chiamami inattendibile
aggiungi anche inaffidabile

i miei alibi ingenui ti annoiano?
beh non sono troppo intelligente
è solo che ti adoro

quindi, chiamami imprevedibile,
dì pure che sono irrealizzabile
sono incline ad inseguire gli arcobaleni

chiamami irresponsabile,
chiamami inattendibile
ma è innegabilmente vero che
sono irresponsabilmente pazzo per te



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