I love my maid!

di magikale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La nuova cameriera ***
Capitolo 3: *** Nessuno è quel che sembra ***
Capitolo 4: *** Buone notizie ***
Capitolo 5: *** Un piccolo incidente ***
Capitolo 6: *** Pazzia ***
Capitolo 7: *** Sussurro ***
Capitolo 8: *** Errore ***
Capitolo 9: *** Non ci posso credere! ***
Capitolo 10: *** La sorpresa! ***
Capitolo 11: *** Scoperte ***
Capitolo 12: *** Pigiama Party ***
Capitolo 13: *** Non ti credo... ***
Capitolo 14: *** Il compleanno! ***
Capitolo 15: *** Famiglia ***
Capitolo 16: *** Lavoro ***
Capitolo 17: *** Il ritorno di Daniel ***
Capitolo 18: *** La minaccia ***
Capitolo 19: *** Tutta la vita ***
Capitolo 20: *** Gita ***
Capitolo 21: *** Shopping ***
Capitolo 22: *** Schiaffo ***
Capitolo 23: *** Polizia ***
Capitolo 24: *** Dall'inizio ***
Capitolo 25: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 26: *** Verde ***
Capitolo 27: *** Ricordi [Fine] ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La mattina alle sette in punto, sento bussare alla porta della mia camera, è la cameriera che viene a svegliarmi. Dopo pochi secondi la porta si apre ed entra una signora anziana con il sorriso sulle labbra. “Signorino, è ora di alzarsi. Deve andare a scuola.” Punto gli occhi socchiusi sulla figura esile della donna, ha i capelli bianchi – quasi argento – raccolti in uno chignon. Gli occhi, grigi e sottili, contornati da delle rughe, sono sempre allegri. “Si, Doroty, sono sveglio. Ora mi preparo e scendo a far colazione.” “La aspetto in sala da pranzo, allora.” Intanto aveva già aperto le tende appese alle grosse finestre, per far entrare la luce nella stanza. Appena esce, chiudendo la porta dietro di sé, sposto le coperte e mi alzo dal mio amato letto. La cameriera che è venuta a svegliarmi si chiama Dorotea – detta Doroty - , mi ha accudito fin da quando ero piccolo, visto che i miei genitori sono sempre al lavoro. Per me è come una nonna, le voglio bene, anche se odio quando mi dà del Lei. Lentamente cammino fino al bagno, dopo di che mi avvicino all’armadio di legno, dove è appesa la divisa scolastica. È composta da una camicia bianca, pantaloni eleganti blu scuro, giacca dello stesso colore con il logo della scuola ricamato sotto alla spalla sinistra. Per il collo c’è una cravatta azzurro chiaro, con lo stesso logo della giacca ricamato sulla punta. Le scarpe sono nere e classiche. Mi spoglio del mio pigiama – composto solo da pantaloni di cotone, la maglia mi dà fastidio di notte – e mi metto la divisa. Fatto questo torno in bagno e mi specchio per sistemare i miei capelli ribelli color castano chiaro. I miei occhi sono di un verde brillante. Sono cosciente di essere il più figo e il più popolare della scuola, me ne vanto e mi diverto a vedere tutte le ragazze sbavare per me. Soprattutto mi guardano il culo, bello sodo devo dire, e gli addominali scolpiti, ma non esageratamente. Sono uno a cui piace divertirsi con le ragazze senza avere un legame sentimentale, a causa di una brutta storia del passato. Ho 18 anni, sono figlio di una stilista molto famosa e conosciuta fra i VIP. Mio padre è il dirigente della scuola, è un tipo molto severo al lavoro ma è l’uomo più dolce del mondo a casa. Quindi ricapitoliamo… 18 anni, figo e ricco sfondato. Ecco chi sono io: Daniel Price. Guardo l’ora sul mio I-Phone e scendo le scale che portano al “salotto”, che sembra più una sala da ballo tanto è grande. Dopo esserci entrato mi dirigo alla porta dall’altra parte della stanza, quella della sala da pranzo, ed appena varco la soglia sbarro gli occhi. Mia madre è seduta a capotavola a guardare il telegiornale della mattina sulla TV a schermo piatto sulla parete. In mano ha un cornetto e una tazza di caffè macchiato fumante, si gira e mi vede, mi sorride. “Buon giorno tesoro.” “ Mamma! Cosa ci fai qui? Non dovevi essere a Parigi per una sfilata?” “È stata rinviata perché un altro stilista è ricoverato in ospedale per una gamba rotta. Ho pensato di tornare a farti un po’ di compagnia, visto che tuo padre è quasi sempre a scuola per lavoro.” Mi avvicino sedendomi sulla sedia accanto a lei, con un cenno della mano chiamo una cameriera che si trova ai lati della sala. Lei capisce subito e và in cucina, poco dopo torna con un vassoio su cui sono riposti un cornetto alla marmellata e un caffè nero, i miei preferiti. Mentre inizio a mangiare mia mamma riprende a parlare. “Ho sentito che tuo padre ha assunto una nuova cameriera. Visto che l’ultima l’hai fatta scappare perché giravi sempre nudo per casa, invitandola a fare lo stesso e divertirvi insieme.” detto questo mi lancia un’occhiataccia e io scoppio a ridere al ricordo di quella povera ragazza che avevo deciso di tormentare. Poi ricordo la prima frase che ha detto mia madre e mi incuriosisco. “Una nuova cameriera hai detto? Sai già quando arriva?” “Si dovrebbe arrivare oggi al tuo ritorno da scuola. Tuo padre mi ha detto che è una ragazza giovane… un anno in meno di te mi sembra… non so molto. Mi pare si chiami Ashley Green.” “Una ragazza di 17 anni quindi? Interessante…” mi scappa un ghigno e il mio sguardo diventa malizioso. Mia madre se ne accorge e mi guarda con occhi supplichevoli. “ Ti prego. Comportati bene con lei e non farla scappare!” “Si, tranquilla mamma. Ora vado ciao” mi alzo, le schiocco un bacio sulla guancia, prendo lo zaino ed esco dirigendomi alla limousine nera che mi aspetta fuori dal portone della villa. I miei pensieri cominciano a viaggiare e non sto più nella pelle per vedere quella ragazza. Una diciassettenne come mia cameriera personale non sarebbe male… speriamo almeno che sia carina e non una balena brufolosa!

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Capitolo 2
*** La nuova cameriera ***


La limousine si ferma davanti al cancello del’’imponente scuola per ragazzi ricchi, l’autista scende e mi apre la portiera invitando a scendere anche me. Passato il cancello si estende un giardino curato nei minimi dettagli, con una fontana al centro del sentiero che porta all’entrata dell’edificio. Gli studenti camminano a gruppi o da soli, dai loro comportamenti si capisce chi ha voglia di andarci e chi no…e capirete subito quale gruppo ha la maggioranza. Dopo qualche passo sento una pacca alla spalla destra e un braccio che mi circonda il collo, un ragazzo appare al mio fianco: Josh, un emerito coglione, è il mio migliore amico. “Ehilà, amico! Come va?” “Ciao Josh. Tutto bene, tu?” “Alla grande! Sai ieri ho trovato una in bar e… non so se mi sono spigato” risponde il pirla facendo un ghigno malizioso, poi continua a parlare. “Tu hai qualche novità?” “Mia mamma mi ha detto stamani che, al mio ritorno da scuola, ci sarà una nuova cameriera. Si dovrebbe chiamare Ashley e ha 17 anni” “Wow! Una cameriera personale e molto giovane! Te la puoi spassare alla grande allora!” “Credo proprio di si. Non vedo l’ora di vedere come è, spero che non sia una cessa incredibile altrimenti la licenzierei subito!” scoppio a ridere travolgendo anche il mio amico. Sentiamo suonare la campanella e ci prepariamo alle sei ore di tortura che ci attendono. Appena antro in classe tutte le ragazze si girano verso di me con occhi sognanti, sorrido a quella situazione mi avvicino al mio banco, quello vicino alla finestra. Ho scelto quel posto per un motivo, siamo al primo piano e la nostra classe si affaccia al campo sportivo. Quindi quando le altre classi fanno educazione fisica, io mi metto a guardare il culo alle ragazze che corrono con i pantaloncini attillati della divisa sportiva. Nel banco attaccato al mio si siede Josh e appoggia la testa sul banco per dormire, quel coglione dorme sempre. Poi lo vedo spalancare gli occhi, questo vuol dire che ha avuto un lampo di genio: cosa molto strana. “Ho avuto un’idea bellissima!” ecco appunto. “Sentiamo quest’idea.” “Oggi vengo a casa tua a conoscere la nuova cameriera.” Okay forse non è poi così male… “Okay, ma vedi di non metterle subito le mani addosso se è carina!” scoppiammo tutte e due a ridere. Dopo le lezioni ci fiondammo alla mia limousine che ci aspettava e continuavamo a fantasticare sulla ragazza che sarebbe arrivata a casa mia. Arrivati a casa vidi una macchina che non conoscevo ed entrai cercando mia mamma. La trovai in salotto, seduta sul divano che parlava con una ragazza seduta di spalle su una poltrona. Mia madre ci notò e si alzò per salutarci entrambi, con lei si alzò anche la sconosciuta e si girò. Rimasi senza parole. Era una ragazza bellissima, alta una spanna meno di me forse, aveva i capelli biondi che scendevano ondulati fino al seno. Gli occhi avevano una tonalità grigia, scuri all’esterno e più chiari all’interno, dove sembravano quasi azzurri. Erano bellissimi. Aveva le gambe snelle fasciate da jeans scuri aderenti, e sopra portava una camicia viola. Il mio sguardo cadde sul suo seno… a occhio e croce dovrebbe essere una terza piena, la cosa mi piaceva. Josh mi diete una leggera gomitata e mi sussurrò all’orecchio. “Ti informo che stai per sbavare.” Si mise a ridacchiare e io mi ricomposi. Mia madre prese parola ed indicò con un gesto della mano la dea – scusate, la ragazza -. “Questa è Ashley Green la nuova cameriera.” Poi si girò verso di lei indicando prima me e poi il mio amico. “Lui è mio figlio Daniel e questo è il suo amico Josh.” “Piacere di conoscervi.” Sorrise. Un sorriso bianchissimo e perfetto. “Piacere nostro, spero che ti troverai bene qui.” Le risposi alzando leggermente gli angoli della bocca. “Certo.” Solo in quel momento mi accorsi che vicino a lei c’erano quattro valige grandi. Dovevano essere per forza le sue, oppure mia madre doveva ripartire… “Sono tue? Se vuoi posso aiutarti a portarle nella tua stanza.” Mi offrii. Mia madre mi guardò con estrema sorpresa, il suo sguardo praticamente diceva: Da quando sei così gentile con le ragazze?. “Grazie mille! Se per te non è un disturbo..” “Non preoccuparti. Lo faccio volentieri.” Mi avvicinai prima a Josh e mormorai “ Questa stai sicuro che me la faccio.” Lui mi guardò e ridacchiò dicendo sottovoce per non farsi sentire “Ora ti riconosco amico! Prima, quando ho sentito uscire quelle parole così gentili dalla tua bocca, avevo paura che ti avessero rapito gli alieni e che tu fossi un sostituto.” Scossi la testa. “Sei il solito coglione Josh!” mi volta verso mia madre chiedendole “ La camera è quella della precedente cameriera?” “Si si, tu dovresti sapere bene dove si trova giusto?” mi lanciò un’occhiata come per fucilarmi. “Si.” Ovvio che la ricordavo! Con tutte le volte che mi intrufolavo nella camera della precedente cameriera per provare a “giocare” con lei. Risi e la nuova ragazza mi guardò confusa inclinando leggermente la testa di lato. Mi avvicinai alle valige e le feci cenno di seguirmi, salutai Josh che se ne stava andando, e iniziai a salire la grande scalinata che portava agli alloggi delle domestiche. Aprì una porta e feci entrare Ashley, lei si guardò attorno affascinata. La camera era abbastanza grande, attaccato ad una parete c’era il letto ad una piazza e mezza. I muri erano stati colorati di lilla, la finestra aveva una panca interna con sopra un cuscino rettangolare. L’armadio di legno si trovava alla destra del letto ed era metà del mio. Davanti al letto si trovava una scrivania e alla sinistra c’erano delle mensole attaccate al muro. Mio padre aveva il massimo rispetto delle cameriere e quindi aveva deciso di dare loro delle camere comode e belle, come dice lui. “Ti piace?” domando dopo aver poggiato due delle sue valigie per terra e essermi appoggiato allo stipite della porta. Lei si volto verso di me con una giravolta allargando le braccia “Certo! È bellissima e il lilla è il mio colore preferito.” Mi sorrise e mi incantai. Era davvero bella. Mi distrassi subito e le dissi “Vado a prendere le altre valigie. Tu, se vuoi inizia a mettere a posto le tue cose.” “Okay grazie.” Mi voltai ad andai in salotto. Troppo facile. Sarebbe stato troppo facile portarla a letto. Mi scappò un ghigno. SPAZIO AUTRICE: grazie a tutti quelli che hanno messo questa storia nelle preferite, da recensire,da ricordare etc... spero molto che continuiate a leggere!! metterò molto velocemente i vari capitoli quindi nn preoccupatevi del ritardo=)

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Capitolo 3
*** Nessuno è quel che sembra ***


POV Ashley
 

 

Daniel esce e chiude la porta alle sue spalle. Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo, li riapro e faccio un giro su me stessa. Quella sarebbe stata la mia nuova casa per un po’ di tempo. Avevo deciso di cercarmi un lavoro per aiutare la mia famiglia, visto che sono brava nelle faccende domestiche ho optato per fare la cameriera. Molti direbbero che è un lavoro umiliante, ma se bisogna essere la cameriera personale di quel pezzo di gnocco appena uscito… allora non mi dispiace.

Mi risveglio dai miei pensieri, che passano di poco il limite del casto, e appoggio una delle valige sul letto aprendola. Inizio a sistemare i visteti nell’armadio quando sento la porta aprirsi. Mi volto e vedo Daniel con gli altri bagagli, sembra portarli senza alcuno sforzo. Ha qualcosa di diverso negli occhi… sono più scuri e mi fissano in modo strano. Si avvicina a me con un sorriso malizioso ed io indietreggio fino ad arrivare spalle al muro. Lui mi brocca tra la parete e il suo corpo, facendo un ghigno, apre bocca per parlare il suo alito mi stuzzica il collo.
“Finalmente mia mamma se n’è andata. Ora possiamo divertirci, Bambolina” prende una ciocca dei miei capelli e se la porta alla bocca.
Non posso crederci! Mi sembrava un ragazzo tanto gentile prima… invece è il classico don Giovanni porco. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
“Voi ragazzi avete sempre lo stesso copione?” lui alza lo sguardo e i nostri occhi si incatenano. Mi guarda confuso, povero sciocco. Pensava davvero che io fossi una di quelle ragazzine dolci e indifese?
Alzo la mano e prima che possa fare un alzo respiro gli mollo un sonoro ceffone. Indietreggia poggiandosi una mano sulla guancia rossa. Ora i suoi occhi non sono più confusi, bensì furiosi.
“Come osi?!” mi chiede.
“È quello che dovrei dirti io, maniaco! Hai davvero creduto che avrei assecondato i tuoi porci comodi senza la minima resistenza? Solo perché sei un bel ragazzo non vuol dire che puoi portarti a letto tutte le ragazze del mondo.”
È sorpreso, io lo guardo con sfida, e gli scappa un piccolo sorriso.

“Perché no? Comunque, da quel che vedo, sei una gattina che tira fuori gli artigli. Mi piaci.” Fa una pausa ridacchiando poi continua “Volente o nolente, tu sarai mia, cara la mia gattina.” Si gratta il mento con fare pensieroso “Gattina..mmh…. d’ora in poi ti chiamerò così.”

Okay, questo proprio non andava bene. “Non ci provare!” lo vedo avvicinarsi ancora e bloccandomi le mani mi sfiora le labbra con le sue. Arrossisco leggermente e lui se ne va ridendo.
Maledetto ricco, porco e sexy da considerare illegale! Non sarò mai andata a letto con lui! Poteva sognarselo di notte quel deficiente.
Finisco di sistemare le mie cose e finalmente la camera era completa. Poco dopo si sento bussare alla porta, spero proprio che non sia ancora Daniel. Vado ad aprire e mi torvo davanti un simpatica nonnina con un vestito da cameriera lungo, bianco e nero. Nella mano destra ha un appendino con una busta di plastica che serve a coprire i capi. Mi sorride e la faccio entrare.
“Ciao cara, io sono Dorotea, chiamami pure Doroty. Questa che è la tua divisa da cameriera, vai pure a farti una doccia e poi raggiungimi nel salone per spiegarti alcune cose. Okay?”
Annuisco e prendo il vestito, vado in bagno e mi spoglio. Guardo quello che dovrei mettermi ed indossare sempre, è carino come vestito… l’unico problema è che è corto!  Ho paura ad indossarlo con quel morto di … che gira per la villa. Cerco di non pensarci e lo indosso, non mi sta male.. anzi mi sta benissimo! (eccolo… non so se a voi piace … http://www.google.it/imgres?q=vestiti+cameriera&hl=it&biw=1366&bih=508&gbv=2&tbm=isch&tbnid=ZVaxA-VPXlBuSM:&imgrefurl=http://www.lightinthebox.com/it/piazza-collo-manica-corta-al-ginocchio-vestito-cameriera-carina_p236087.html&docid=ax1F1eHBE2ndYM&imgurl=http://cloud.lbox.me/images/v/201111/piazza-collo-manica-corta-al-ginocchio-vestito-cameriera-carina_sjicml1320998225912.jpg&w=500&h=500&ei=DRIfT66kFobO4QSO9rnGDw&zoom=1&iact=hc&vpx=802&vpy=70&dur=8639&hovh=225&hovw=225&tx=161&ty=120&sig=102881756779471897845&page=4&tbnh=137&tbnw=137&start=63&ndsp=22&ved=1t:429,r:19,s:63)
Esco dalla mia stanza e mi dirigo al salone, dove incontro la vecchietta di poco fa che mi fa un cenno. Passiamo un’ora buona a ripassare le varie regole e ho scoperto che dovrò svegliare io tutte le mattine il “Signorino”, ecco come lo devo chiamare. Dovrò resistere per il bene della mia famiglia, ce la posso fare!
 
LA MATTINA DOPO
La mia sveglia suona alle sei, mi avvisa che devo prepararmi per svegliare Daniel. Mi alzo e vado in bagno a lavarmi la faccia, mi metto il vestito da cameriera e mi trucco con un po’ di matita, del mascara e un filo di lucidalabbra. Mi sistemo i capelli in dei morbidi boccoli. Ritorno in camera e mi infilo le calze mino al ginocchio e prendo le scarpe nere col tacco. Mi prendo un secondo di pausa e poi mi decido ad andare in camera del signorino.
La sua stanza non è molto distante dalla mia, arrivata busso non troppo forte. Lo sento lamentarsi attraverso il legno della porta che ci separa, rossa di vergogna abbasso la maniglia ed entro.
Lo vedo straiato sul letto a pancia in giù, ha il torso nudo e arrossisco ancor di più. Mi avvicino cauta al letto.
“Signorino, è ora di alzarsi. Sono le sette e deve fare colazione.” Ho usato un tono calmo e gentile, anche se mi è costata tanta fatica chiamarlo in quel modo. Mi sento afferrare un polso e trascinare giù. Finisco distesa vicino a lui, con il viso distante pochi centimetri dal suo. Ha le labbra tirate in un ghigno, quel bastardo! Cerco di alzarmi ma lui me lo impedisce passandomi un braccio sulla schiena schiacciandomi sul materasso.
“La prego di smetterla. Deve alzarsi per andare a scuola, e io non gradisco queste attenzioni. Credevo di essere stata chiara ieri.” Lo sento sbuffare e i suoi occhi si aprono.
“Sei proprio noiosa. Dai, resta un po’ qui con me a coccolarmi.” Detto questo inizia a strofinare la punta del naso sulla pelle delicata del mio collo. Adoro quando mi fanno questo. Con molta fatica riesco a liberarmi dalla sua presa ed alzarmi per andare ad aprire le tende. Un suo commento mi fa pentire di averlo fatto.
“Sei terribilmente sexy vestita così. Probabilmente, se ti pieghi ti si vedono le mutande. Inizio ad adorare qual vestito.” Mi giro appena in tempo per vedere la sua lingua inumidire le sue labbra.
Merda. 

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Capitolo 4
*** Buone notizie ***


POV Daniel
Stamattina è venuta a svegliarmi lei e non Doroty.
Non posso ancora credere a quello che è successo ieri, nessuna mi aveva mai rifiutato e addirittura mi aveva tirato uno schiaffo!
Se ci penso sento ancora lo schiocco e il dolore che è venuto dopo. Ora mi sto dirigendo a scuola, anche se controvoglia.
Appena entro in classe vedo il mio amico sbracciarsi per farsi notare, come se non lo vedessi – questo dimostra quello che ho detto all’inizio, è un coglione -.

“Danieeeeeeeel! Raccontami tutto! Te la sei già fatta?” io mi chiedo che bisogno ci sia di urlare.
“Magari! Ieri ci ho provato ma quella non è dolce ed indifesa come sembra. Pensa che oltre ad avermi rifiutato, mi ha tirato un ceffone.”
Sbuffo e poggio la cartella sul banco sedendomi sulle sedia. Josh scoppia a ridere meritandosi una mia occhiataccia.
“Non ci credo! Il grande Daniel rifiutato da una ragazza, sembra impossibile. Oppure questo è un sogno e io posso andare a dichiararmi a Grace della 3^ B.”
“Sei un coglione. Se ti piace così tanto perché non vai da lei? Tanto non credo che rifiuterà una scopata con te.”
“Il coglione sei tu se non capisci che non voglio solo una scopata da lei. Vorrei che diventasse la mia ragazza ma sicuramente mi crede solo un puttaniere…”
lo fermo mormorando un Che è quello che sei.”
Poi lo lascio continuare. “…quindi è solo una mia piccola fantasia.”
“Se non vai a dirglielo non saprai mai se è così. E poi scusa, ti piace lei ma continui a portarti a letto altre ragazze.”

Non fa in tempo a rispondere che il prof entra dicendo si sederci e di fare silenzio.
 
Quando finisce la scuola saluto il mio amico e salgo sulla limousine per tornarmene a casa.
Entro nella mia stanza e sotto la porta trovo delle lettere, Doroty mi ha portato la posta.
Mi abbasso per prenderle e mi cade l’occhio su una busta con sopra il logo della mia scuola.
La raccolgo e leggo il nome del destinatario.
Ashley Green ( solo ora mi sono accorta che aggiungendoci una E al cognome, viene fuori l’attrice..
giuro che non me ne sono accorta e mi è venuto in mente solo più tardi. Nda).
Strano, cosa vorrà mio padre da Ashley? Non la apro e vado a cercarla.
Chiedo ad alcune cameriere e mi dicono che è in sala da pranzo a pulire.
Poco dopo la trovo a passare il panno sul tavolo di legno lucido, e mi accorgo di una cosa.
Stamattina avevo ragione! È piegata e la gonna le è salita di poco, ancora qualche millimetro e posso vedere le sue mutande.
Cerco di allontanare i pensieri poco casti su di lei e di concentrarmi sulla cosa importante in questo momento.

“Ashley.” La chiamo e lei si gira subito, rispondendo gentilmente.
“Si? Ha bisogno?”
No, è solo che mi Doroty ha messo sotto la mia porta una lettera per te.
Mi sembra strano perché è della mia scuola, lei deve aver visto il logo e allora ha pensato subito a me senza guardare il nome.”

Appena sente che il mittente è la mia scuola, si fionda sul pezzo di carta che ho tra le mani e lo guarda con gli occhi che brillano.
La apre e legge cosa c’è scritto, fa un urletto di gioia e inizia a saltellare.
La guardo confuso e sorpreso al tempo stesso.

Perché sei così felice? Cosa c’è scritto?” le domando avvicinandomi.
“Un mese fa ho mandato una richiesta di iscrizione con una borsa di studio e qui c’è scritto che è stata accettata!”
“Una borsa di studio? Allora sei una secchiona
.” La guardo facendo un ghigno, lei invece mette il broncio.
“Non sono poi così secchiona… è solo che mi piace studiare.”
“Quindi verrai nella mia scuola?”
“Si se non sbaglio..”
fa un pausa controllando la lettere domani?! Come domani? Non ho neanche la divisa!”
“Oggi mio padre torna a casa prima e così possiamo chiederglielo.”
“Okay.”
Mi volto per andarmene ma sulla porta ci ripenso e mi giro facendo un sorrido malizioso.
“Comunque avevo ragione, prima ti ho quasi visto le mutandine.”
Lei arrossisce e istintivamente si porta le mani sul sedere. Io scoppio a ridere tornando in camera, sentendo però che lei mi urlava “PERVERTITO!”.
Con lei, la scuola sarà mooolto più divertente.
 
 
SPAZIO AUTRICE
Allooooora… ecco un altro capitolo. Non è molto bello lo so ma le cose più interessanti succederanno nei prossimi capitoli!!! Devo avvisare che la storia me la invento capitolo per capitolo quindi non ho idea di quanto sarà lunga…comunque mi è stato chiesto di mettere delle foto dei protagoniste e dopo una lunga ricerca credo di averle trovate=)
Dylan http://www.google.it/imgres?q=ragazzi+carini&hl=it&biw=1366&bih=508&gbv=2&tbm=isch&tbnid=eV6jnpty6Gio2M:&imgrefurl=http://velies.blogspot.com/2008/09/ragazzini-carini.html&docid=JUOwAjobwuRsvM&imgurl=http://4.bp.blogspot.com/_eAP39QoAB-w/SMbcf33MOfI/AAAAAAAACy8/CuXdNZTDN40/s400/pap1.jpg&w=400&h=400&ei=sPUfT86zDsLd4QSrmuGgDw&zoom=1&iact=hc&vpx=184&vpy=167&dur=5421&hovh=225&hovw=225&tx=155&ty=169&sig=102881756779471897845&page=3&tbnh=154&tbnw=156&start=37&ndsp=21&ved=1t:429,r:7,s:37
 
Josh
http://www.google.it/imgres?q=ragazzi+carini&hl=it&biw=1366&bih=508&gbv=2&tbm=isch&tbnid=47RW5DUwqKkpyM:&imgrefurl=http://www.immaginimix.com/foto-ragazzi-carini/&docid=0AWf8DMjKGlVvM&imgurl=http://www.immaginimix.com/wp-content/uploads/foto-ragazzi-carini-2.jpg&w=571&h=382&ei=kgQgT8bUBuHS4QSOldGIDw&zoom=1&iact=hc&vpx=170&vpy=58&dur=9800&hovh=184&hovw=275&tx=124&ty=50&sig=102881756779471897845&page=1&tbnh=137&tbnw=178&start=0&ndsp=15&ved=1t:429,r:0,s:0
 
Ashley
http://www.google.it/imgres?q=ragazze+bionde+occhi+grigi&hl=it&gbv=2&biw=1366&bih=508&tbm=isch&tbnid=AGqfDPbIt3Hf3M:&imgrefurl=http://www.pourfemme.it/articolo/make-up-da-sera-smokey-eyes/13761/&docid=73v9Lgp5z33WUM&imgurl=http://www.pourfemme.it/img/smokey-eyes-nero.jpg&w=283&h=424&ei=AQUgT9DkOuP44QS3-qCoDw&zoom=1&iact=hc&vpx=757&vpy=13&dur=7812&hovh=275&hovw=183&tx=103&ty=205&sig=102881756779471897845&page=7&tbnh=151&tbnw=101&start=108&ndsp=18&ved=1t:429,r:15,s:108(so che gli occhi non sono proprio grigi ma immaginateli di quell colore..) 

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Capitolo 5
*** Un piccolo incidente ***


POV Daniel

La sera, verso le sei e mezza, arriva mio padre, quindi decido di andare a chiamare la "mia Gattina", mi piace troppo chiamarla così.
Busso alla porta della sua stanza ma non ricevo risposta ed entro, la camera èvuota, lei non c'è.
Allora provo a vedere nel suo bagno. Appena apro la porta sento un rumore di acqua fermarsi e capisco che era sotto la doccia.
Troppo tardi, sono dentro.
Lei non si accorge di me ed esce dal box doccia, il suo corpo nudo e bagnato a causa dell'acqua è maledettamente eccitante.
Si gira verso di me ed impallidisce. Si blocca e la sua faccia si colora di rosso.
Apre la bocca per urlare ma io sono più veloce e le metto una mano sulle labra.
I suopi occhi grigi sono sbarrati e sta trattenendo il respiro.
"Non provare ad urlare. Non vorrai mica che qualcuno ci trovi in questa situazione,vero?" le dico.
Scuote la testa e le lascio libera la bocca. mi giro verso un mobile bianco vicino allo specchio e prendo un'asciugamano grande.
Glielo passo e se lo avvolge velocemente attorno al corpo.
"Non preoccuparti, sono abituato a vedere donne nude. Di certo non mi eccito per questo."
"Il tuo amico lì in basso non credo sia d'accordo." risponde alzando un sopracciglio e indicando il mio cavallo dei pantaloni.
Io abbasso lo sguardo e sbarro gli occhi. Oh porca puttana!
I jeans sono più gonfi del normale. Ora sono io ad arrossire leggermente. Mi giro verso la porta e abbasso la maniglia.
"Ero venuto ad avvisarti che mio padre è arrivato. Quando dei pronta vieni in camera mia."
"Okay.
" le sento dire prima di uscire.
Mentre cammino un pensiero mi tormenta.
Come cazzo ho fatto ad eccitarmi solo per averla vista nuda?
Di solito, le ragazze, dovevano farmi ben altro per far salire il mio "amico" sull'attenti.
Però ho capito una cosa: quella ragazza ha uno strano effetto su di me, devo stare attento.

POV Ashley
Ci stiamo dirigendo verso l'ufficio del padre di Daniel.
Sto cercando di non pensare a quello che è successo prima, a come mi stesse mangiando con gli occhi e come si fosse eccitato.
Il grande portone si apre appena bussiamo e un signore colgi ochi vivaci, coperti da degli occhiali da lettura, ci accoglie calorosamente.
"Ciao ragazzi! Daniel vedo che hai già fatto amicizia con la nuova cameriera! Dai entrate e sedetevi!"
MI siedo su una poltrona di pelle blu, davanti alla scrivania di Stephan, il padre di Daniel.
"Ecco..." inizio io "... oggi mi è arrivata la lettera con scritto che la mia domanda di iscrizione con la borsa di studio è stata accettata."
"Ah, si! Me ne ero dimenticato
" risponde Stephan battendosi una mano sulla fronte. Dico io, ma come si fa a dimenticarsi di una cosa così?
Mi è difficile crederlo preside della scuola.
"Ho qui la tua divisa scolastica. Domani andrai in macchina con mio figlio." dice porgendomi una busta.
"Grazie. Volevo proprio chiederle della divisa."
"Daniel resta qui che ti devo parlareun attimo. Ashley tu puoi andare."
Ringrazio ancora una volta rpima di uscire col la busta premuta al petto.
Chissà cosa voleva dire a Daniel?

SPAZIO AUTRICE

Allora... scusate se l'ho messo solo adesso ma n questi giorni ero molto impegnata.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Il grande Daniel che si eccita come un ragazzino a vedere una donna nuda! Credo che la sua immagine da gran figo donnaiolo sia un po' calata....
fatemi sapere cosa ne pensate=) e scusate se è così corto...solo ora mi sono accorta che nelle foto del capitolo prima ho scritto Dylan invece di Daniel!!!! santo cielo cm sono distratta!! scusateeeeeeeeeee ç.ç

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Capitolo 6
*** Pazzia ***


POV Daniel
Una settimana.
È passata una settimana da quando ho avuto quel discorso con mio padre.
E ancora lo ricordo benissimo
.

Flashback
Ashley esce e mio padre si fa serio in volto.
Non prevedo buone cose. Respira e inizia a parlare.
“Daniel, ho dato un’occhiata ai tuoi voti e non mi sono piaciuti molto. se continui così verrai bocciato.”
Come se non lo sapessi! Ma proprio non ho voglia di aprire un libro per studiare.
Ho deciso che venerdì farai un test generale, e se il risultato no è buono, dovrai fare delle ripetizioni con un tutor.”
“No! Non voglio. Questo significa che dovrei passare tutti i pomeriggi chino su un libro con un insegnante rompipalle!”
scatto io alzandomi.
“Non ho altra scelta. Dipende da te.”
Me ne vado sbuffando e sbatto la porta alle mie spalle.
Fine Flashback


Al test ho fatto schifo e mio padre mi ha dato un bellissima notizia.
La Gattina mi farà da tutor, al test di ingresso ha preso il massimo dei voti.
Non sarà poi così brutto fare ripetizioni. Penso mentre mi compare un ghigno sulle labbra.
Quando Josh lo ha saputo ha iniziato sulle cose che potrei fare ad Ashley.
Ora siamo in discoteca a divertirci ed una rossa, tutta tette con un vestito che quasi non esiste, ha iniziato a strusciarsi addosso a me.
Io ovviamente non la allontano, anzi, dopo neanche cinque minuti le infilo prepotentemente la lingua in bocca, accarezzandola su tutto il corpo.
Dopo mezzora decido di andare a casa per scoparmela.
A letto è una tigre, è brava ma mai quanto me.
Ha una bocca da favola e quando mi fa un pompino impazzisco.
Letteralmente.
All’improvviso, quando chiudo gli occhi, immagino Lei. Ashley.
Vorrei che fosse al posto della rossa di cui non so neanche il nome, forse me lo ha detto ma io l’ho dimenticato.
Quando raggiungiamo l’orgasmo mi sdraio di fianco a lei e ci addormentiamo.
Fortuna che domani è domenica e non ho da fare la mattina.
O almeno credo.


La mattina sento bussare alla porta e apro lentamente gli occhi.
“Signorino, mi aveva detto di svegliarla per…” una voce. La Sua voce.
Al mio fianco si sta svegliando anche la ragazza.
Sposto lo sguardo sulla porta e mi blocco. Ashley si è bloccata come me, la sua faccia è rossa, completamente.
I suoi occhi e la sua bocca sono sbarrati.
Cazzo! Mi ero dimenticato che le avevo detto di svegliarmi perché uscivo con Josh.
La vedo abbassare la testa mormorando uno “Scusate.” Ed esce chiudendo la porta.
La rossa si avvicina a me gattonando, visto che mi sono alzato dal letto.
“Buon Giorno.” Sussurra sensualmente.
“Vattene! Vattene subito, per favore!” le grido.
Non so neanche perché.
Lei si arrabbia e vestendosi velocemente se ne va.
Mi metto i boxer e mi siedo sul letto.
Perché cazzo sto male? Solo perché la cameriera mi ha visto con una ragazza?
Sto proprio impazzendo.
Mi vesto con i jeans e una felpa bianca. Metto le scarpe ed esco ad incontrare Josh.
Decido di camminare invece di essere portato in limousine.
Abbiamo ritrovo al solito bar. Il nostro preferito.
Ci andiamo da quando eravamo più piccoli e conosco bene la barista.
Non me la sono mai fatta, non perché lei non volesse. Ma perché la vedo come una sorella.
Mi ha sempre aiutato e continua a farlo.
Vedo un coglione che si sbraccia per farsi notare. Indovinate chi è?
Lo raggiungo e ci sediamo ad un tavolo.
“Ehi bello! Come è andata con quella rossa ieri?” mi domanda curioso.
“Josh lascia perdere. Non voglio parlarne per il momento.”
“Wow che aria negativa! Cosa c’è? Ti ha rifiutato?”
ride.
“Ma và! È stata fantastica, stamattina mi è andata male.”
“Perché? Che è successo?”
“Ero ancora a letto con quella che dormiva ed è entrata Ashley.”
“E cosa c’è di brutto? In un certo senso le hai fatto vedere che non scherzi quando dici che ti puoi portare a letto ogni ragazza.”
“È quello che credevo anch’io! Ma poi quando l’ho vista mi sono sentito strano.
Ho gridato in faccia alla rossa di andarsene. Poi mi sono incazzato per non so cosa!
Inoltre mentre quella mi faceva un pompino ho immaginato Ashley al suo posto.”

Josh alza un sopracciglio e mi guarda dubbioso.
“Daniel non è che ti sei innamorato?” Sbarro gli occhi.
Ma che cazzate si inventa? Okay che è scemo ma così esagera!
“Josh hai ripreso a farti di canne per caso?”
“Io? No, sono serissimo. Scusa lo hai appena detto, hai immaginato lei al posto della rossa.
Poi ci sei stato male quando ti ha scoperto a letto, nudo, con una ragazza, nuda anche lei.”

Non riesco a rispondere che ci interrompe Denise, la barista.
“Ragazzi! Era da un po’ di tempo che non vi facevate vedere.”
“Ciao Denise.”
Rispondiamo in coro io e il mio amico.
“Ci sono novità?”
“Si! Daniel è innamorato!”
risponde il coglione che è seduto davanti a me.
“Vaffanculo Josh!”
Denise mi guarda con gli occhi spalancati.
Daniel davvero? Questa sì che è una notizia!” sorride raggiante.
Lei sa del mio passato e ha sempre cercato di farmi cambiare idea sulla mia decisione.
“Sono felice per te! E per festeggiare vi offro una birra!”
“Smettetela di dire che sono innamorato! Non è vero! Voglio solo portarmela a letto.”
Peccato che l’ultima frase sia suonata poco convincente a tutti e tre.
Perché negare l’evidenza?” è Josh a parlare “Sei tutto rosso!”
“Smettila di sparare minchiate o ti pesto!”
gli rispondo fulminandolo con gli occhi.
Eddai no te la prendere! Però, tornando seri, mi sembri proprio innamorato.”
“Già anche a me .”
aggiunge l’altra scema.
“Okay avete rotto!” mi alzo e me ne vado.
“Dai Daniel! Dove vai? Resta qui!”
Non li sto più ascoltando, cammino ma poi mi blocco quasi subito.
Ripenso a lei, alle sue labbra rosee e piene che ho appena sfiorato, la prima volta che ci siamo visti.
Ai suoi capelli biondi e morbidi. Al suo sorriso che ti scalda il cuore e hai suoi occhi.
I suoi magnifici occhi grigi che scavano dentro di me ogni volta.
Mi giro verso il tavolo, che era all’esterno, e vedo quei due che mi fissano.
Chiudo i pugni e grido.
“Andate al quel paese! Avete ragione, cazzo!” sbotto prima di rigirarmi verso casa.
Li sento ridere e posso immaginare che si battano in cinque
.
Vaffanculo, sono innamorato!

SPAZIO AUTRICE
eccomi con un nuovo capitolo!
 Daniel innamorato?? sembra quasi impossibile!
grazie delle recensioni!! sono felice che a qualcuno piaccia la mia storia=)
ora vado! ci vediamo al prossimo capitolo.un bacio<3

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Capitolo 7
*** Sussurro ***


POV Ashley

È mercoledì e mi sto preparando per uscire visto che Daniel, stranamente, mi ha concesso un girono libero alla settimana.
Quando domenica l’ho visto a letto con quella ragazza ci sono rimasta malissimo.
Ammetto che, forse, un po’ mi piace… in questa settimana ho avuto modo di conoscerlo meglio, visto che mi tocca fargli da tutor.
Sento partire la suoneria del cellulare e un nome appare sul display: Giuly!
È la mia migliore amica.
L’ho conosciuta il primo giorno di scuola, mi hanno messo nel banco dietro al suo.
Appena mi sono seduta lei si è girata e mi ha puntato il dito contro dicendo: “Tu sarai la mia migliore amica!”
In un primo momento ho pensato che fosse pazza, poi con il passare del tempo ne ho avuta l’assoluta certezza.
Non è la solita ricca e viziata che mi immaginavo di trovare in questa scuola.
Ora siamo inseparabili.
Rispondo, ma devo allontanare il cellulare perché si mette a urlare.
“Dove diavolo ti sei cacciata?”
“Ciao! Si, tutto bene, tu come stai?”
“Smettila, queste risposte sono un classico ormai.” Dice calma.
Ma riprende subito a sgridarmi per motivi assurdi.
“È mezzora che sono qui, fuori dal bar, ad aspettarti!”
Guardo l’orologio e alzo gli occhi al cielo.
“Scema, sei tu che sei in anticipo! Dovevamo incontrarci tra dieci minuti.”
“Io non sono in anticipo… arrivo prima perché magari potresti avere dei problemi e venire prima…”
“Giuly, se avessi dei problemi ti avviserei!”
“Basta parlare! Muovi il culo che ti sto aspettando. Oppure il “Signorino” ti ha legata al letto e ti sta stuprando?” ride.
Lei sa che faccio la cameriera per Daniel, ed è l’unica, e sa anche del suo carattere da pervertito visto che è molto famoso a scuola.
“Okay, arrivo. Tranquilla che è uscito anche lui.”
Chiudo la chiamata, mi guardo allo specchio ed esco prendendo la borsa. (ecco come è vestita: http://www.polyvore.com/cgi/app )
Dopo dieci minuti di camminata, sono arrivata e vedo Giulia seduta ad un tavolino.
Mi avvicino e la saluto con un bacio sulla guancia. Mi siedo e iniziamo a parlare.
Arriva il cameriere e ordiniamo due caffè.
“Allora dimmi cosa è successo domenica.” Mi dice Giuly.
Ancora non le ho raccontato i dettagli ma lei ho accennato qualcosa.
“Bhe… la sera prima mi aveva detto di svegliarlo ad un certo orario perchè doveva uscire con un suo amico.
E quando domenica sono entrata in camera sua, ho visto lui ed una ragazza nudi che dormivano.
Non credo proprio che abbiano solo dormito.”

“Uh che brutta cosa! Secondo me dovresti.. come dire.. farti desiderare.”
“In che senso?”
“Quando gli fai ripetizioni potresti avvicinarti di più a lui, con la scusa di spiegargli una cosa,
e quando vedi che ti sta per baciare o cose del genere ti allontani.
Oppure quando lo devi svegliare gli sussurri qualcosa all’orecchio, ovviamente con una voce sexy.”
Mi dice ammiccando.
“E questo servirebbe a..?” sono confusa.
“Lui ti piace giusto?” annuisco “Potrebbe essere un modo per farlo innamorare di te. Un altro metodo sarebbe fargli un bel bocchino.” Non è molto fine nei discorsi.
“Ma cosa ti salta in mente? Non potrei mai farlo!”
“Allora, magari, le idee che ti dato prima potresti mettere in atto.” Annuisco poco convinta.
“Oh! Parli del diavolo…” mi giro perché non capisco cosa stia dicendo.
Ecco che lo vedo.
Daniel e il suo amico Josh che entrano nel locale.
“Non guardarli. Magari non mi riconoscono e non vengono a rompere.”
“Sicura che non posso chiamarli per invitarli a sedersi con noi?” mi sorride innocente.
“Non. Provarci.” Articolo bene.
“Peccato che stiano venendo proprio verso di noi. E Daniel sta sorridendo in modo strano.”
“Dimmi che stai scherzando.” Non oso girarmi.
Capisco che non è uno scherzo perché sento due braccia che mi circondano le spalle da dietro.
“Ehi Gattina!”
Volto di poco il viso e mi ritrovo a cinque centimetri dalle sue labbra.
Lui si allontana e si siede sulla panca, accanto a me. Josh vicino a Giulia.
“Vi dispiace se ci sediamo qui con voi?” chiede Josh.
“No, no. Tranquilli.” Risponde la mia amica, negando con le mani.
“Allora, io sono Daniel. Piacere.” Tende la mano verso Giulia.
“Ti conosco. Sei il più famoso della scuola, come potrei non sapere chi sei?” sorride. “Io comunque sono Giulia. Piacere mio.”
“Sei della nostra scuola?” chiede Josh sorpreso mentre lei annuisce.
“Si, sono in classe con Ashley.”
Quei due si mettono a parlare, Daniel interviene qualche volta mentre io sto zitta.
All’improvviso sento una strana pressione sulla coscia.
Abbasso lo sguardo e capisco che è la mano del signorino seduto di fianco a me.
Lo fulmino con un’occhiataccia e lui si avvicina pericolosamente al mio viso.
Poi devia per l’orecchio, soffiandoci dentro. Ho un brivido, non di freddo.
“Mi hai ignorato questi giorni.” Mi sussurra lentamente.
“Non capisco di cosa tu stia parlando.” Rispondo debolmente.
“Andiamo, l’ho capito che distogli gli occhi ogni volta che i nostri sguardi si incrociano.” È ancora vicino all’orecchio a sussurrami quelle parole.
Io mi sto sciogliendo e non capisco come i nostri amici non si accorgano di nulla.
“È forse colpa di quello che è successo domenica?” Ho un sussulto. Lo percepisce anche lui.
“Lo sapevo.. sei gelosa?” lo sento sorridere sula pelle del mio lobo.
“Di te? Mai.” Risposta secca.
“Allora non capisco questo tuo comportamento.
Mi rivolgi la parola solo quando fai la parte della cameriera.
In macchina tieni lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
A scuola, invece, non mi saluti neanche. Mi irrita tutto questo.”
“Ti irrita? E io cosa dovrei farci?”
le mie braccia si sono incrociate al petto in un gesto meccanico.
“Dovresti smetterla di fare così. Ecco cosa dovresti fare. Preferirei che mi trattassi male come prima che essere ignorato.”
“Cosa vuoi veramente?”
i miei occhi si girano verso i suoi che sono vicinissimi.
Mi lecca sensualmente il lobo dell’orecchio e mi trattengo da chiudere i miei occhi.
“Sai bene cosa voglio.” Altro soffio. Sul collo questa volta.
“Ti ho chiesto cosa vuoi veramente. Non credo che sia questo.”
“Sicura di volerlo sapere?”
Annuisco. “Peccato. Perché io non ho intenzione di dirtelo.”
Si allontana e capisco che il discorso è chiuso lì.
Mi sta nascondendo quancosa…
Ed io voglio sapere cosa.


SPAZIO AUTRICE
ecco un capitolo fresco fresco. Ashley ha capito che Daniel ha un segreto e lo vuole scoprire..ci riuscirà?? e poi qual è il passato di Daniel??'
 
ringrazio ancora chi leggere e commenta i capitoli!!
ed ora ecco a voi Giulia!!
http://www.google.it/imgres?q=ragazze+ricce&hl=it&gbv=2&biw=1366&bih=508&tbm=isch&tbnid=Nu2AQLLz1nzTIM:&imgrefurl=http://iriscapelli.it/2009/10/02/ricci-sempre-perfetti/&docid=LQq7TnLDpsFDRM&imgurl=http://iriscapelli.it/files/2009/10/riccia_2008.jpg&w=300&h=395&ei=Eg8oT6jeJcPh4QTmqoGyAw&zoom=1&iact=hc&vpx=765&vpy=124&dur=4240&hovh=258&hovw=196&tx=113&ty=94&sig=106124385270364211219&page=1&tbnh=151&tbnw=115&start=0&ndsp=15&ved=1t:429,r:4,s:0 

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Capitolo 8
*** Errore ***


POV Daniel

Prendo svogliatamente i libri di matematica dalla cartella.
Li poggio sul tavolo e sbuffo. Tra poco arriva Ashley per farmi le ripetizioni.
In parte sono felice di stare con lei da soli, ma poi mi deprimo sapendo che di mezzo c’è la matematica.
Sento bussare la porta e grido.
“Avantiii!”
“Signorino, sono qui per le ripetizioni.”
“Si, si. Vieni.”
Le dico indicandole una sedia vicino alla grande scrivania.
La guardo. Indossa, come sempre, la divisa da cameriera.
Ho iniziato ad odiare quel maledetto vestito, perché ogni volta che la vedo mi viene voglia di saltarle addosso.
“Oggi dobbiamo fare matematica giusto?”
“Si, purtroppo.”
“Non si deprima così! Quando la si capisce diventa divertente.”
“Il problema è capirla.”
Sbuffo sedendomi. “Puoi chiamarmi anche Daniel, ora non sei la mia cameriera.”
“Oh, okay.”
Si siede accanto a me e avvicina la sedia.
Le nostre braccia sono a qualche centimetro di distanza.
“Allora, iniziamo con i compiti che ti hanno dato.”
Prende il diario e lo apre sulla pagina di domani.
“Mmh… non ne hai molti… sicuro di averli segnati tutti?”
“Si.”
“Bene, apri il libro sulla pagina 243.”

Iniziamo a fare gli esercizi e lei mi spiega quello che non capisco. Tutto.
Finiti i compiti cerca delle equazioni da farmi fare come esercitazione.
Una non riesco proprio a capirla, picchietto il retro della penna sul foglio.
Mi giro a chiederle aiuto e noto una cosa strana. Ha gli occhiali.
“Porti gli occhiali?”
“Si, dopo un po’ che sforzo gli occhi li devo mettere.”
Risponde alzando lo sguardo.
“Ah, okay.”
“Cosa c’è? Non riesci a farla?”
si sta avvicinando.
“Eh? No…”
“Fammi vedere.”
Oramai le nostre braccia si toccano, ed ora sono i visi ad essere a pochi centimetri di distanza.
“Ecco, qui devi moltiplicare queste due. Invece qui, devi dividere. Capito?”
Sinceramente no. Non sto guardando il foglio.
Guardo lei. Gli occhiali le donano, ma la preferisco senza.
Voglio vedere i suoi occhi senza alcun ostacolo.
Anche lei alza lo sguardo e i nostri occhi si incrociano. Sta arrossendo. È bellissima quando lo fa.
Non resisto oltre, la bacio. La bacio ignorando la matematica ed il resto.
Ashley rimane shockata per qualche secondo. Poi, con mio grande stupore, risponde al bacio.
Chiudo gli occhi dopo che lo ha fatto lei. Tiro indietro la sedia e porto le mie mani sui suoi fianchi.
La porto a sedersi su di me a cavalcioni, senza smettere di baciarla.
Chiedo di entrare nella sua bocca leccando piano le sue labbra. Lei le schiude ed io entro.
Assaporandola. La mia lingua esplora il suo palato ed incontra la sua.
Ci gioca e la accarezza. Mi piace troppo tutto questo.
Sento che qualcosa, in basso, si sta risvegliando.
Solo per questo fantastico bacio. Credo se ne sia accorta anche lei, ma non si allontana.
Anzi, fa diventare il bacio più passionale. Le mie mani dai suoi fianchi sono finite sul suo seno. Accarezzandoli leggermente.
Le sue invece sono tra i miei capelli. Li stringono, li accarezzano. Mi tira la nuca verso la sua.
Ci stacchiamo per respirare e apriamo insieme gli occhi. Siamo ansanti, i suoi occhi stanno brillando.
Ora è lei ad avventarsi sulle mie labbra. Mi morde quello inferire facendomi sospirare.
Passo ad accarezzarle lentamente la coscia scoperta.
Poi la mano scivola sotto la gonna, accarezzando la pelle solo con due dita. Lei ha un brivido.
Sorrido e inizio a baciarle il collo. Ashley ribalta la testa indietro per facilitarmi il compito.
Traccio dei piccoli cerchi con la punta della lingua.
Intanto, le dita hanno trovato l’orlo delle mutandine e ci giocano tirandolo.
Le sposto fino all’interno coscia e poi nella parte più delicata del suo corpo, coperta dalla stoffa.
La accarezzo in quel punto e la sento gemere. Le mutandine sono bagnate.
Non posso credere che sto per fare sesso con lei. La mia Gattina.
No. Non è sesso. È amore.
Continuo ad accarezzarla, sposto quella stoffa fastidiosa e sento la sua apertura calda bagnarmi le dita.
Le carezze diventano più forti, così come i suoi gemiti. Raggiungo il clitoride e ci gioco.
“Ah… Daniel.” Musica per le mie orecchie.
La sua voce è fantastica, sfumata dal desiderio.
“Daniel.. ti amo..”un sussurro.
Però l’ho sentito. Mi blocco.
Anche lei capisce quello che ha appena detto.
Sbarra gli occhi e si tappa la bocca. Si alza velocemente dalle mie gambe.
“Q-Questo non doveva accadere. È stato un errore. Scusa.” I suoi occhi sono lucidi.
Detto questo corre fuori dalla stanza.
Mai abbastanza veloce da nascondere una lacrima che le riga il volto.
Sbatto il pugno sul legno della scrivania.
“CAZZO!” Questa volta non posso più lasciarla scappare. Ho deciso.
Mi alzo di scatto e la rincorro. Sarà sicuramente in camera sua.
Arrivato sbatto i pugni sulla porta.
“Ashley!” entro e la trovo seduta sul bordo del letto a piangere.
Alza gli occhi e mi fissa in silenzio.
“Perché stai piangendo?” le chiedo.
“Perché ti ho appena rivelato i miei sentimenti.”
“E cosa c’è di sbagliato?”
“Non avrei dovuto. Tu usi le ragazze solo per portartele a letto.
Prima sopportavo in silenzio, mostrandomi fredda davanti a te.
Fingevo che non mi interessavi così per te sarebbe stato più difficile portare a letto me.
Ma ora che sai cosa provo per te, ne trarrai beneficio. Hai capito che non posso resisterti e mi ruberai la cosa più importante per me.
La verginità. Ti ho appena dato il mio primo bacio, e non avrei dovuto.
Non voglio darti anche questo. Perché per te non significherebbe niente.”

Ha ripreso a piangere più volte.
“T-Tu sei vergine?”
“Si. Ora vai pure a prenderti gioco di me con i tuoi amici.
Vai a dirgli: stavo per farmi una vergine che è innamorata di me!”
Mi gira la testa.
Ashley mi ama. Mi ha concesso il suo primo bacio. E quella di prima poteva essere la sua prima volta.
Allora perché non sono felice? Anche io la amo.
Perché l’ho fatta soffrire. Ecco perché. Ho fatto lo stronzo.
Mi sono portato a letto altre ragazze, le ho fatto capire che mi interessa solo il sesso.
Che coglione.

Mi siedo stancamente su una sedia lì accanto, rovesciando la testa all’indietro. Mi porto un braccio a coprire gli occhi.
“Una volta non ero così.” Sospiro. “Qualche anno fa avevo una ragazza. La amavo ed eravamo felici.
Siamo stati insieme un anno, credevo che tutto andasse bene. Mi sbagliavo.
Una settimana dopo il nostro anniversario l’ho trovata a letto con un altro.
Mi sono incazzato come ho mai fatto. Volevo strangolarla. Mi aveva mentito per tutto il tempo.
Un mese dopo non volevo più innamorarmi per fare la stessa fine.
Da quel momento ho iniziato a passare da una ragazza ad un’altra per scoparmele.
Mi divertivo. Non avevo dei legami a cui badare, mi sentivo libero.
Poi sei arrivata tu.
Ho pensato di portarti al letto come tutte le altre.
Dopo ti saresti licenziata e ne sarebbe arrivata un’altra con cui giocare.
Ma non è successo. Non ci sono riuscito.”

La sento tirare su con il naso.
“Perché mi racconti questo?”
Alzo la testa e fisso i miei occhi nei suoi.
“Perché? Perché ti amo.”

SPAZIO AUTRICE
Mi volete linciare per non aver fatto continuare Daniel e Ashley in quello che stavano facendo?
Vi capisco. Fate pure. Morirò felice.
A parte gli scherzi… vi è piaciuto?? Avete vomitato l’anima?? Fatemelo sapere!!

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Capitolo 9
*** Non ci posso credere! ***


POV Ashley

Non ci posso credere! Mi ha appena detto che mi ama.
“Davvero?” chiedo sbalordita.
“Si. Posso essere un bastardo e tutto quello che vuoi, ma non mento.” Si alza dalla sedia e si ferma davanti a me.
Si abbassa e poggia la fronte sulla mia prendendomi il viso tra le mani.
Chiude gli occhi un secondo e li riapre. Il loro colore verde mi ipnotizza.
“Ashley ti amo. E di questo ne ho l’assoluta certezza.” Mi bacia delicatamente.
Questo è più dolce di quello di prima. Ci sono tutti i suoi sentimenti.
Lo ricambio sperando che anche lui si accorga dei miei di sentimenti. Sembra capire ed approfondisce il bacio.
Porto le mie mani dietro il suo collo e lo trascino sul letto con me. Sto provando delle sensazioni fantastiche.
Vorrei non staccarmi mai. Una sua mano arriva a sfiorarmi un seno da sopra il vestito e sospiro.
Riapre gli occhi per assicurarsi che non mi tiri indietro. Mai. Come potrei farlo adesso? Lo fisso per farli capire di non preoccuparsi.
Inizia a sbottonare la fascia e le fa cadere dal letto. Torna al collo e toglie il colletto.
Quando la pelle è libera inizia a baciarla e succhiarla. Mi escono dei piccoli gemiti dalla bocca.
La lingua traccia delle linee che partono dal lobo dell’orecchio e arrivano alla clavicola.
Mi accarezza gentilmente la schiena e apre la zip del vestito, tirandola lentamente.
Come per farmi impazzire. Bastardo. Ora ti faccio vedere io.
Inverto le posizioni e mi avvento sulle sue labbra, mordendole, succhiandole. Gioco con l’orlo della sua maglia.
Gliela tolgo. Ora posso ammirare i suoi muscoli che piacciono tanto alle ragazze.
Sono miei. È mio. Da ora in poi Daniel mi appartiene.
Bacio la sua clavicola e poi i pettorali. Lo sento sospirare e tiro fuori la punta della lingua.
Delineo ogni piccolo dettaglio del suo ampio petto. Le sue mani mi accarezzano i fianchi e la schiena, fermandosi poco prima del sedere. Quando trovo un capezzolo lo stuzzico, ma non per molto perché lui torna su di me sorridendo.
“Lascia divertire anche me.” Dice prima di sfilarmi il vestito.
Sbatte un attimo le palpebre. Sarà colpa del completino intimo di pizzo blu che Giulia mi ha regalato?
Mi ha praticamente obbligata a metterlo per attuare il suo piano e farmi sedurre Daniel.
Un ghigno divertito gli spunta sulle labbra.
“E questo? Da dove spunta?” domanda tirando piano una spallina del reggiseno.
Volto il viso di lato e divento più rossa di quel che sono.
“È un regalo di Giulia… scommetto che mi sta male.”
“Ti sta benissimo.”
Mi sussurra all’orecchio.
Mi rigiro e lui mi bacia. Mi massaggia il seno con una mano e gemo.
Mi piace quando mi accarezza. Fa scattare il gancetto e lo lancia dall’altra parte della stanza.
Istintivamente mi porto le braccia a coprirmi il petto. Lui me le sposta delicatamente guardandomi negli occhi.
“Non vergognarti. Sei bellissima.”
Con il pollice e l’indice stuzzica un capezzolo e l’altro lo lecca, lo tira piano con i denti, lo succhia.
Le mie mutandine sono fradice. Quando porta la mano tra le mie gambe, quelle si chiudono di scatto.
Ma le riapro subito perché le carezze che mi sta facendo sono bellissime e ne voglio di più.
Intanto, io gli sto togliendo i jeans, lasciandolo in boxer neri. La sua erezione è ben visibile.
La accarezzo da sopra la stoffa e lui geme. Mi piace sentire la sua voce eccitata.
Infilo la mano dentro il boxer e lo prendo in mano. Lo accarezzo, muovo la mano su e giù.
Passo il pollice sopra la punta stuzzicandola. I suoi gemiti li soffoca contro il mio collo.
I miei contro i suoi capelli. Ormai le mutandine non ci sono più e il mio clitoride e tra le sue dita.
Abbassa la testa fino ad avercela tra le mie gambe. Non posso credere che lo stia per fare.
Lo guardo e vedo che anche lui ha gli occhi rivolti verso di me. Si avvicina di più e inizia a leccare.
Senza lasciare il contatto con i miei occhi. è una visione altamente erotica.
 Inarco la schiena e mi scappa un piccolo urlo.
“Aaaaahhhhh!!” È bellissimo.
Le mie gambe gli intrappolano la testa e le mie mani tornano tra i suoi morbidi capelli.
Inserisce la lingua nella mia apertura e gemo più forte. Poi si stacca e la lingua viene sostituita da un dito.
Lo muove piano, in circolo, su e giù. Poi ne inserisce un altro. Si blocca e li apre a forbice, girandoli.
Non resisto più. Mi lascio trasportare dal mio primo orgasmo.
La sua faccia ritorna vicino alla mia e mi regala un bacio di infinita dolcezza.
Si alza dal letto e lo guardo confusa. Che se ne stia andando? Era tutta una bugia?
Non esce ma si dirige verso i jeans. Quando torna su di me ha un pacchettino colorato tra le dita. Un preservativo.
“Ma da dove..?”
“Non sai che tutti i ragazzi ne hanno uno nel portafoglio?”
mi sorride. “Controlla anche in quello di Josh se vuoi.”
“Non mi interessa sapere se Josh si porta in giro i preservativi.”
“Giusto. A te deve importare solo di me. Tu sei mia.”
“Come siamo egoisti.”
Ridacchio avvicinandomi alle sue labbra.
“Con le cose importanti per me, sì.” Lo bacio.
E lui si toglie i boxer infilandosi in profilattico. Si posiziona meglio tra le mie gambe.
“Sicura?”
“Fallo.”
Dico sicura.
Inizia a penetrarmi piano, sento un po’ di dolore. Più va a fondo, più fa male.
È arrivato ad un punto cruciale, sento rompersi qualcosa dentro di me e lui mi blocca un urlo con un bacio.
“Fa male!” una lacrima solitaria mi riga la tempia.
“Tranquilla, adesso non mi muovo. Tra poco passa, dimmi quando non senti più dolore.”
Mi lecca la scia salata e mi accarezza il viso con il dorso della mano. Il dolore scompare piano piano.
Annuisco per fargli capire che può muoversi. Lo fa ma lentamente, per farmi abituare.
Ora provo solo piacere ed assecondo i suoi movimenti. Ogni spinta è sempre più forte e io mi aggrappo alle sue spalle.
Ogni spinta un brivido. Sto godendo come una matta. Lui mi prende una coscia e la tira su per avere più contatto.
I baci sono di fuoco e mi sento le labbra gonfie. Gli massaggio il culo che mi è piaciuto dal primo momento che l’ho visto.
Gli sfugge un sorriso sulle mie labbra. Mi lecca i capezzoli e massaggia tutto il seno.
Poco dopo sento i muscoli irrigidirsi, sto per raggiungere il limite.
“Daniel… s-sto per v-venire.”gli dico a fatica.
“Anche io…” Eccolo, il benedetto orgasmo. Ci coglie insieme.
Si sfila da me e butta il preservativo in un cestino affianco al letto.
Poi torna a stendersi su di me con la testa appoggiata sul mio seno. Io gioco con i suoi capelli arricciandoli tra le dita.
Alza la testa e mi fissa serio negli occhi.
“Ora tu sei la mia ragazza giusto?”
“Si.”
Gli sorrido.
“Okay, allora domani devo fare una cosa a scuola.”
“Cosa?”
“Oh, niente di importante. Lo vedrai domani all’intervallo.”
Ci rinuncio, ha troppi misteri questo ragazzo.

Sento quella maledetta sveglia suonare e quando mi giro per spegnerla
mi trovo due occhi verdi aperti che mi guardano a poi centimetri di distanza.
“Daniel sei già sveglio?”
“Si, ti stavo guardando dormire.”
Sorride. “Quando dormi sei tenera, sembri una bambina.”
“Sai che potrei considerarlo come un insulto?”
“Perché? Potrebbe essere qualcosa di diverso?”
ride.
Gli arriva una cuscinata in faccia.
“Maledetta! Se ti prendo sei morta!” Corro verso il bagno ridendo e mi chiudo a chiave.
Ma non prima di avergli fatto la linguaccia.
“Vai a prepararti che dobbiamo andare a scuola! Io mi faccio una doccia intanto.”
“Posso venire a farla con te?”
“No, perché riuscirei a lavarmi. O sbaglio?”
“Oh, la mia Gattina è perspicace! Che peccato, mi tocca farla solo soletto.”
“Ti ho già detto di non chiamarmi in quel modo!”
“Perché no? È eccitante.”
Dice con voce roca.
Non rispondo e mi fiondo sotto la doccia, il getto d’acqua fredda mi rilassa.
Ho appena fatto l’amore con il ragazzo più figo della scuola che è diventato il mio fidanzato.
Chissà come reagiranno le ragazze…
ho paura che la vita a scuola sarà più movimentata.

SPAZIO AUTRICE
finalmente hanno fatto l'amore!! molti aspettavano questo momento vero??
anche secondo voi Daniel ha troppi misteri??
oggi sn di buon umore perchè ho preso la pagella e ho dei buoni voti=)
quindi nn vedo l'ora di leggere le vostre recensioni e sapere se vi è piaciuto il capitolo
un bacio=)

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Capitolo 10
*** La sorpresa! ***


POV Ashley

“Daniel… basta, siamo quasi arrivati a scuola!” Cerco di dire spostando la sua mano che casualmente è finita sulle mie mutandine.
Anche se lo abbiamo appena fatto stanotte, ha iniziato ha baciarmi passionalmente subito dopo aver chiuso la portiera della limousine. “Dai, manca ancora un po’.” Mi soffia all’orecchio, adoro quando lo fa. E lui questo lo sa.
“Ho detto di no. Non voglio scendere dalla macchina con i capelli fuori posto e la divisa in disordine.”
“Tanto sei bellissima comunque.” Mi sorride. Ed io arrossisco.
È più forte di me, quando qualcuno mi fa dei complimenti prendo fuoco. Se poi è Daniel a farmeli, è un incendio.
Come avevo previsto, la macchina si ferma poco dopo e il ragazzo affianco a me sbuffa. Rido.
“Cosa ridi?” mi guarda male.
“Sei buffo con il broncio.”
“Buffo? Guarda che io sono il più figo della scuola, non sono buffo.”
Risponde raddrizzando le spalle e incrociando le braccia al petto.
“Si, si, hai ragione tu.” Gli schiocco un bacio a fior di labbra e scendo salutandolo.
Mi ferma per il polso.
“Non andiamo insieme?”
“Vorrei tanto.. ma poi i miei vestiti e i capelli saranno in disordine per un altro motivo. Hai troppe fan, mister Sono-un-gran-figo!” “Uffa, e va bene! Ma ci vediamo all’intervallo sul tetto okay?”
“Certo.”
Rispondo sorridendogli prima di raggiungere Giulia che mi guarda stana.
Mi da un bacio sulla guancia e mi parla.
“Cos’è questo strano comportamento? Tu e Daniel non vi scannate?”
Mi avvicino e le sussurro all’orecchio per non farmi sentire.
“Ci siamo messi insieme.”
All’inizio sembra non capire, poi lancia un urlo e mi abbraccia. Daniel e Josh ci passano davanti e il mio ragazzo ci guarda divertito.
Alzo gli occhi al cielo.
“Oddio, davvero? Come sono felice! Finalmente non mi romperai più le palle su Daniel!”
“Ehi!”
gli rifilo uno scappellotto in testa e scoppio a ridere con lei. Dopo di che ci avviamo in classe.
Siamo alla terza ora e non ne posso più. All’improvviso si sente uno strano rumore provenire dagli altoparlanti in classe.
Tutti volgiamo lo sguardo in quella direzione, poi si sente una voce.
“Prova, prova.. allora salve a tutti! Sono Daniel Price, e vorrei dirvi una cosa importante.” Fa una pausa.
Le mie compagne lanciano un urletto a sentire il suo nome ed un moto di gelosia si accende in me.
Non riesco a capire cosa voglia fare quel cretino.
“La cosa importante è che ho una ragazza!” la delusione dipinta sulle facce delle mie compagne. La mia è una tela bianca, pallida. “Questa ragazza è Ashley Green della 3B. Quindi dichiaro ufficialmente che io non andrò più a letto con nessun’altra ragazza che non sia lei.” Poi la voce si fa minacciosa. “E i ragazzi che oseranno solo sfiorarla dovranno vedersela con me, capito?! Grazie di avermi prestato la vostra attenzione, tornate pure a fare lezione. Ah, un’ultima cosa… Ashley, ti amo.” L’ultima frase è stata detta con dolcezza, per un secondo sorrido.
Poi mi accorgo di cosa ha appena detto e mi blocco. La penna scivola dalle mie mani e cade sul pavimento.
È l’unico suono che si sente nella stanza. Oso alzare lo sguardo dalla pagina del quaderno.
Quando mai l’ho fatto.
Le ragazze hanno uno sguardo assassino,
i loro occhi sembrano fucili ed io improvvisamente mi sento piena di buchi procurati da delle pallottole.
Il prof si schiarisce la voce e invita gli studenti a continuare a prendere appunti mentre lui spiega.
Maledetto cretino che amo tanto!

All’intervallo mi precipito di corsa sul tetto. Mentre passo per i corridoi tutti mi guardano.
Le ragazze male, i ragazzi delusi di aver perso una preda da conquistare.
Quando arrivo alla meta apro la porta di ferro verde. Eccolo. È appoggiato alla ringhiera con i gomiti su di essa.
Mi guarda sorridendo. I capelli vengono mossi dal leggero vento, la camicia arrotolata sugli avambracci e la cravatta che sventola.
È tremendamente sexy, ma questo passa in secondo piano. Per il momento.
“Piaciuta la sorpresa?”
“Oh si tantissimo! Ringrazia che gli occhi non possano sparare, altrimenti sarei già morta!”
mi avvicinio e lui fa lo stesso.
“Esagerata!”
“Grazie al cavolo! Tu non eri nella mia classe appena hai finito di dire il tuo grandioso annuncio.”
Metto il broncio.
“Ora sarò perseguitata per il resto della mia vita al liceo, perché sto con il ragazzo più figo della scuola.”
“Tranquilla, ci penso io a proteggerti.”
Sorride.
“Oh ma che gentile! Questo vorrà dire che mi seguirai anche in bagno con la scusa di proteggermi?” domando ironica.
“Certo! Altrimenti non manterrei fede alla promessa!” ride poggiando il suo palmo sulla mia guancia.
“Allora ti è piaciuta?” mi chiede ancora.
“Da morire.” Gli afferro il colletto e lo bacio. Ora è mio e tutti lo sanno.
Non potevo sperare di meglio. Si sente la campanella segnare la fine della pausa. Ci stacchiamo e mi guarda con fare accusatorio.
“Ecco, per colpa delle tue chiacchiere ci siamo solo baciati!”
“Smettila!”
rido dandogli uno scappellotto in testa. “Senti, e se una volta facessimo un’uscita a quattro con Josh e Giulia?
Lei mi ha confessato che forse un po’ lui le piace.”
“Ah, davvero? Okay per me non c’è problema, dopo lo dico a Josh.”
Ci salutiamo per entrare nelle diverse classi.
“Vedi di non riferirgli anche l’ultima parte!”
“Io pensavo di dovergli dire tutto.”
Ride, che scemo.
Appena entro in classe l’atmosfera diventa gelida. Nessuno mi rivolge la parola, alzo gli occhi al cielo e buffo.
“Se qualcuno ha qualcosa da dire lo faccia e basta. Sono sicura che non correrò in bagno a piangere.”
Mi si avvicina una ragazza con talmente tanto trucco da sembrare una maschera da carnevale.
“Allora sappi una cosa, carina. Noi non accetteremo mai la tua relazione con il nostro adorato Dany okay, sfigata?
Secondo me, sei solo una troia che lo paga per dire queste cose. A letto è bravo vero?
Avrà accettato questa condizione solo perché ti ritrovi un discreto corpo e prova pena per te. Sfigata.”

Ride, le sue amiche la seguono da lontano. Okay, ora la picchio.
Ho detto che non andavo a piangere non che stavo tranquilla senza scatenare una rissa con una bambola gonfiabile parlante.
“Io la troia? Ti stai sbagliando, qual ruolo va a te.
Scommetto che in questa classe te li sei fatta tutti tranne il secchione, giusto?”
mi giro verso i ragazzi,
dalla loro espressione capisco che ho ragione. “ Io non pago proprio nessuno. Daniel mi ha detto che mi ama,
lo hai appena sentito agli altoparlanti. A voi lo ha mai detto?
Seriamente, pensateci prima di criticare la gente. Ah scusa! Tu non puoi pensare!
L’ultimo neurone rimasto si è distrutto dopo esserti riempita di silicone.”
Nessuno, e dico nessuno, deve darmi della troia.
La tizia diventa rossa e mi tira uno schiaffo.
“Questo. Non. Dovevi. Farlo.”
“Oh adesso vai a piangere dalla mamma?”
mi guarda soddisfatta.
“No. Ma ti picchio.” Detto questo le sferro un pugno sul naso e lei barcolla all’indietro sugli altri tacchi.
Si raddrizza e mi graffia la guancia con le unghie lunghe. Io la prendo per i capelli e le sbatto la faccia sul mio ginocchio alzato.
Si rialza e le sanguina il naso. Riparto alla carica ma sento trascinarmi da due braccia.
Penso sia il professore ma quando volto leggermente la testa vedo il soggetto della litigata.
“Cosa stai facendo?” mi grida quando sono abbastanza lontana da quell’oca che è stata soccorsa dalle altre.
Non siamo fuori dalla porta ma ancora nell’aula.
"Cosa ci fai qui?"
"Mi ha chiamato un ragazzo dicendo che vi stavate picchiando e sono venuto a vedere. Ora rispondi alla mia domanda!"
“Quella stronza mi ha chiamata troia!”
sbotto indicandola. Lei sembra risvegliarsi da una trance.
“Come mi hai chiamata?!”
“Stronza, problemi?”

Daniel si mette in mezzo a noi con le braccia in linea alle spalle, per tenerci lontane.
“Posso sapere cosa sta succedendo qui?” dice passando lo guardo da lei a me.
“Ma Dany! Come fai a stare con una come questa? Mi ha aggredita senza che io le facessi niente.
È entrata in classe dicendo che lei stava solo giocando con te e che non ti amava.
Ho cercato di dirle di smetterla ma mi ha picchiata!”
dice con voce zuccherosa e innocente la bambola gonfiabile.
Mi viene da vomitare, per due motivi. Primo: lo ha chiamato Dany, e questo mi fa anche incazzare. Come si permette la stronza? Secondo: non ho mai sentito nessuno mentire così spudoratamente.
“Smettila Brooke! Non attacca più con me! Ho smesso di ascoltare le tue cazzate molto tempo fa! Dovresti averlo capito!”
Sulla faccia di lei ricompare l'epressione con cui mi ha affrontata. “Che palle!” sbotta.
“Ashley, raccontami cosa è successo veramente.” Mi fissa, con uno sguardo meno severo però.
Sono entrata in classe e si sono zittiti tutti, ho detto che se qualcuno aveva dei problemi poteva dirmelo direttamente in faccia.
Allora lei si è fatta avanti.”
Fulmino con un’occhiataccia la tizia. “Mi ha detto che sono una troia,
che ti ho pagato per dire che sono la tua ragazza. Ha detto che non mi ami e che provi solo pena per me.
Così le ho risposto che la troia è lei e che si è fatta tutti i ragazzi della classe, cosa vera a giudicare dai loro sguardi.”

Dico indicando il gruppo che ho fissato prima della rissa. “Mi ha dato uno schiaffo e così ho reagito picchiandola di rimando. Come si dive: occhi per occhi, dente per dente.”
“Okay, mettiamo in chiaro le cose.”
Dice il MIO ragazzo. “È vero che Ashley è la mia ragazza e la amo. È falso che mi abbia pagato e minchiate varie. E per ultima cosa, è vero che tu Brooke sei una troia.”
Lei lo guarda con occhi e bocca spalancati, io invece con un sorriso soddisfatto.
“Ti sei infilata un casino di volte nel mio letto senza che io ti abbia detto niente.
Quindi smettetela di attaccarla e se si ripeterà non sarò così gentile da fermarla.”
dice indicandomi con col pollice.
“Anche io sono rimasto vittima della sua furia.”
Sorrido ripensando a tutte le polche che l’ho picchiato perché ci provava.
Concluso il discorso se ne va salutandomi con una bacio a stampo e una carezza sul sedere.
Per questo arrossisco, visto che se ne è accorta tutta la classe di quello che mi ha fatto.
“DANIEEEEEL!” urlo nel corridoio girandomi di scatto.
Sento la sua risata che si allontana sempre di più.
Ammetto che non mi è dispiaciuto per niente.

SPAZIO AUTRICE
Scusate se lo pubblico così tardi.. ma oggi ho avuto la giornata piena! Il Giovedì e il venerdì sono sfiancanti!
Bhe…ecco la prima lite tra ragazze! Ve la spettavate? E l’annuncio di Daniel è stato troppo banale??
Ditemeloooo pleaseee!!

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Capitolo 11
*** Scoperte ***


POV Daniel

 Ashley geme. La sua voce è bellissima quando è travolta dalla passione.
Le accarezzo l’interno coscia e le bacio l’incavo dei seni. Le dita arrivano alla sua intimità trovandola bagnata e calda.
La stuzzico e mi godo le sue smorfie di piacere e gli ansiti che le escono dalle labbra.
Passo l’indice sul clitoride e lei si inarca, le infilo un dito nell’apertura e mi bacia in modo possessivo.
Sorrido ed inserisco un altro dito muovendoli lentamente, poi aumentando il ritmo.
Ritornando sempre al movimento lento quando sento che sta per raggiungere l’orgasmo.
So che la sto facendo incavolare ma mi piace troppo quando mi supplica di avere di più.
“Daniel…Ah.. ti prego! Fammi venire!” dice afferrandomi le spalle ed aprendo gli occhi che sono più scuri.
“No, Gattina. È la punizione per oggi. Mi dispiace ma ti avevo avvertito.” Aumento il ritmo.
Oggi mi ha dato una lattina di coca-cola dicendo di aver sbagliato al distributore e che lei non la voleva.
Ma la bastarda l’aveva agitata prima ed io mi sono ritrovato con la camicia zuppa di quella stupida bevanda.
Invece la scema se la rideva come una matta mentre tutti mi fissavano in corridoio, visto che era l’intervallo.
Avevo giurato di fargliela pagare ed ora sto mettendo in atto la mia punizione.
“T-Ti ho chiesto perdono! Ti prego, fammi raggiungere questo benedetto orgasmo.” Dice stringendo il lenzuolo tra le dita.
Sono troppo buono e la accontento. Viene lanciando un mezzo urlo di piacere e la ribacio.
Poi inverte le posizioni con un colpo di reni. Mi guarda con uno sguardo malizioso e inizia a scendere con la lingua guardandomi.
So dove vuole arrivare e sto già impazzendo dal desiderio
. Eccola che raggiunge la meta, accarezza il mio membro con i polpastrelli, dalla base alla punta.
Avvicina la lingua ed inizia a leccarlo per tutta la sua lunghezza.
Si aiuta con le mani, con una mi massaggia i testicoli, con l’altra la base.
Stuzzica la punta con la lingua e quando lo prende interamente in bocca sobbalzo dal piacere.
Inizia a muoversi piano su e giù, avvolgendolo con la lingua. Porto una mano tra i suoi capelli e le suggerisco il ritmo.
Cavolo, dovrebbe essere la prima volta che lo fa ma sembra esperta! È fantastica. Alt, sto raggiungendo il limite.
“Ashley, ferma.” Cerco di spostarla tirando, senza farle male, i suoi capelli biondi che mi pizzicano le cosce.
Lei non demorde e continua a darmi piacere.
“Ehi Gattina, sto per venire!” ma niente.
Vengo nella sua bocca e lei coglie tutto il mio seme. Quando si rialza la guardo sbalordito.
“Sei buono.” Sussurra seducente leccandosi le labbra.
“Così mi fai eccitare più del dovuto.” Rispondo riportandola sotto di me.
Estraggo dal comodino una scatola di preservativi e ne prendo uno. Lo indosso e mi posiziono tra le sue gambe.
La bacio e la penetro, mentre lei allaccia le gambe sul mio fondoschiena.
Inizio a muovermi e gemo, stare dentro di lei è meraviglioso. Potrei non staccarmi mai.

Quando mi sveglio non la trovo al mio fianco, ma al suo posto c’è un bigliettino.
“Buongiorno dormiglione! Io sono dovuta uscire con Giulia per comprare un vestito per stasera. Torno presto. Un bacio, Ashley.” Stasera? Cosa dovrebbe esserci stasera? Mi batto una mano sulla fronte ricordando.
“Che scemo! Avevamo deciso di andare in discoteca con Giulia e Josh per farli avvicinare.” Mi alza e vado a farmi una doccia.
Quando ho finito mi dirigo in sala pranzo per fare colazione.
Saluto Doroty e le dico di portarmi le solite cose mentre mi siedo al lungo tavolo. Dalla porta entra Ashley con la divisa da cameriera.
“Ah Signorino, devo portarle la colazione?” mi sembra strano essere chiamato così dalla mia ragazza.
“No grazie, ho già detto a Doroty di preparami il solito.” Sorrido. Poi le mimo un TI AMO con le labbra senza farmi notare da nessuno. Abbiamo deciso di tenerlo segreto in casa mia per evitare critiche dalle altre cameriere che potrebbero dire che lei ha dei privilegi. Neanche i miei lo sanno, ma quello perché non ho trovato il tempo di avvertirli. Ecco, parli del diavolo.
Stanno entrando dall’altra porta. Tutti e due, strano.
“Ehi, mamma, papà! Come mai tutti e due a casa?”
“Io avevo delle carte da controllare in studio, mentre tua madre aveva semplicemente del tempo libero.”
“Ah, okay.”
Poi mi giro verso la mia Gattina che sta portando le cose preparate da Doroty. “Grazie.” Le dico mentre mi versa il caffè.
“Cosa è tutta questa gentilezza? Di solito ignori le cameriere. State per caso insieme?” ironizza mio padre.
“Si.” Rispondo solamente. La mia ragazza si blocca e arrossisce.
Un urletto felice esce dalle labbra di mia madre che si alza ed abbraccia Ashley.
“Oddio davvero? Che bello ho una figlia! Come hai fatto a cambiare così Daniel?” le chiede e lei inizia balbettare cose senza senso diventando ancora più rossa.
Mi alzo anche io e le cingo in fianchi con un braccio.
“Mamma, non vedi che così la metti in imbarazzo?” bacio la guancia della Gattina. Ma forse non ho migliorato la situazione.
Così mia madre la tranquillizza.
“Non essere a disagio. Ora sei della famiglia e puoi anche smettere di essere la nostra cameriera.”
“Oh, no! Devo aiutare la mia famiglia economicamente, non mi dispiace come lavoro. Stia tranquilla.”
“E poi io non mi divertirei a vederla con vestiti normali.”
Ghigno io mentre passo un dito sulla zip del vestito.
“Daniel!” dicono insieme le due donne mentre mio padre se la ride.

Finalmente è arrivata la sera e mi sto preparando per uscire.
Ho messo una camicia nera lasciando aperti i bottoni in alto, jeans chiari e scarpe nere.
Lascio i capelli così, visto che Ashley ha detto che ho odia il gel perché non riuscirebbe a passarci le dita.
Vado in camera di lei per avvisarla che dobbiamo andare. Apro la porta e resto sorpreso da quel che vedo.
Lei, fasciata da un vestito viola corto con dei tacchi alti, si guardava allo specchio per sistemarsi il trucco.
I capelli sono come sempre dei boccoli perfetti.
Nel riflesso dello specchio si accorge di me e si gira lasciando ondeggiare i capelli setosi.
“Come sto?”
“Sei fantastica!”
“Grazie! Anche tu non sei niente male.”
Sorride.
“Dobbiamo andare, la limousine ci sta aspettando.”
“Si, arrivo!”
prende la borsa e usciamo.
Arriviamo davanti alla discoteca e scorgiamo i nostri due amici che parlano e ridono.
Ci avviciniamo salutandoli ed entriamo. Dentro è quasi buio e le luci vorticano in mille colori, la musica è a palla.
La pista è piena di gente che balla e i tavoli sono quasi tutti occupati da ragazzi che parlano e bevono alcolici.
Gli passiamo davanti e loro guardano la mia ragazza in modo strano, soprattutto in certe parti del corpo.
Gli fulmino tutti con un'occhiataccia e tornano a parlare. Trovato un tavolo ci sediamo e io vado a prendere dei cocktail da bere.
Qualche minuto dopo la Gattina mi ha trascinato a ballare una canzone che adorava,
da come la balla ho capito che forse aveva bevuto un pochino troppo. Come dire.. è più audace.
Infatti sta cominciando a strusciarsi su di me con uno strano sorriso sulle labbra.
Allaccia le braccia dietro al mio collo e mi spinge contro di lei, mi bacia in un modo che non ha mai fatto.
Quando si stacca torna ad essere la solita di sempre ed io la guardo interrogativo. Mi indica due figure dietro di noi.
I nostri amici, probabilmente sbronzi dopo il terzo bicchiere di vodka, stanno limonando.
Mi rigiro verso di lei e continua a ballare in modo audace. Che soffra di doppia personalità?
Le poggio le mani sui fianchi e la giro di schiena, inizio ad ondeggiare con lei dandole dei piccoli baci sul collo.
“Come mai così audace?” le dico all’orecchio per farmi sentire sopra la musica alta.
“Volevo solo far felice il mio ragazzo.” Risponde innocente prima di avventarsi sul mio collo succhiandolo.
Resterà sicuramente il segno di un succhiotto ma non me ne preoccupo. Piuttosto, ora sono convinto che lei sia ubriaca.
Spero tanto che inizi a spogliarsi in mezzo alla pista perché giuro che la carico di peso in macchina e la lego alla sedia finche non si calma. Conciata così potrebbe anche scambiare qualche altro ragazzo per il suo fidanzato, e questa cosa proprio non mi piace.
“Andiamo a sederci un attimo?” le dico, dopo la terza canzone che balliamo.
“Okay, mi prendi qualcosa da bere?”
“Acqua.”
“Acqua?! Ma sei impazzito? Voglio un alcolico!”
risponde mettendo il broncio.
“Col cavolo, non lo reggi. Sei già ubriaca Ashley.”
“Uffa, perché devi sempre rompere?”
ci sediamo sui divanetti.
“Perché ti amo e mi preoccupo per te.”
“Oh che dolce!”
mi bacia lentamente. Okay, ha veramente una doppia personalità.
Alle due decidiamo di andare a casa e con molta fatica sleghiamo le lingue di quei due dementi.
Sono l’unico a non essersi ubriacato, reggo molto l’alcol. Porto a casa tutti e domani Josh verrà a riprendersi la macchina a casa mia. Fortuna che io e Ashley siamo venuti in limousine.
“Certo che sono carini insieme vero?” mi dice la Gattina appena scarichiamo i nostri amici nelle loro case.
“Gia.”
Spero solo che Josh non faccia il coglione.

SPAZIO AUTRICE
Wow! Siamo già al capitolo 11!! Grazie a tutti quelli che recensiscono!
Senza di voi mi sarei depressa e non avrei continuato la storia.. grazie ancora per tutto quello che scrivete nelle recensioni.
ed ecco a voi il vestito di Ashley! http://www.polyvore.com/cgi/app     

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Capitolo 12
*** Pigiama Party ***



POV Ashley

“COSA HO FATTO?!” mi grida Giulia seduta sul letto di camera mia.
“Hai limonato con Josh praticamente tutta la sera.” Rispondo dandole una bottiglietta di Sprite.
“Non posso averlo fatto! Non è possibile!”
“Giulia, ero ubriaca anche io ma me lo ricordo.. come mi ricordo di aver fatto la troia con Daniel.”
“Smettila di dire queste cose! Non è assolutamente vero, hai solo ballato in modo più audace.. ma in discoteca è normale..” “Sicuramente ora penserà che sono una facile, che lo tradirò subito..”
penso ad alta voce girando per la stanza e rosicchiandomi le unghie.
“Santo cielo Ash! Ti fai troppe seghe mentali! Stai tranquilla, sono io quella che si deve agitare.
Ho limonato con l’amico del tuo ragazzo dopo una settimana che lo conosco, e a lui piace un’altra..”
dice scuotendo sconsolata la testa. “Parlaci, chiarite quello che è successo e magari scopri che gli piaci tu.” Le sorrido cercando di tranquillizzarla.
Poi mi viene un’idea. “Perché non rimani qui a dormire? Jacinda, la madre di Daniel, e Stephan non ci sono quindi non credo ci siano problemi. Devo solo avvertire Daniel.”
Le si illumina il volto. “Davvero? Sarebbe bello fare un pigiama party tra ragazze! Ci guardiamo un bel film con i pop-corn e ci raccontiamo i gossip!” esclama tutta eccitata.
“Perfetto, allora tu chiama i tuoi e io vado a dirlo a Daniel.” Annuisce ed io esco dalla porta.
Fortuna che è mercoledì e non devo indossare la solita divisa, altrimenti quello scemo mi sarebbe subito saltato addosso.
Busso ed entro chiedendo permesso. Daniel è chino su dei fogli sparsi per la scrivania.
Mi avvicino cauta, non credo che si sia ancora accorto di me visto che è concentrato. Quando sono alle sue spalle lo spavento.
“BHU!” dico ad alta voce toccandogli le spalle.
Lui si gira con una mano sul petto ed il respiro irregolare, mi guarda minaccioso.
“Provaci un’altra volta e giuro che ti strozzo!”
“Oh, ti ho spaventato?”
gli dico mentre rido. Poi sposto lo sguardo sulle carte che stava controllando. “Cosa stai facendo?” domando curiosa.
“Mio padre aveva dei documenti arretrati quindi ho deciso di aiutarlo.” Mi risponde con indifferenza tornando di spalle.
Io indietreggio spaventata. “Chi sei?! Cosa ne hai fatto del ragazzo sfaticato di cui mi sono innamorata?”
“Spiritosa. Non avevo niente da fare.. tu sei con Giulia e quindi non possiamo divertirci..”
“Daniel contieniti.”
“Gattina, è colpa tua se sei terribilmente eccitante.”
“Comunque ero venuta per chiederti se Giulia può dormire qui.”
“Okay, non c’è problema.”
“Grazie! Allora ti lascio al tuo lavoro.”
“E non mi dai nemmeno un bacino?”
mi dice sporgendo le labbra. Quanto è bello!
“Va bene, uno solo però!” mi avvicino e gli appoggio le labbra sulle sue in un tenero bacio che lui subito approfondisce.
Per un momento mi dimentico di Giulia nell’altra stanza e mi lascio trasportare dal bacio.
Quando mi accorgo di essere distesa sul letto scappo dal suo abbraccio facendogli la linguaccia.
Arrivata da Giulia mi dice che i suoi le hanno dato il permesso. Sarà una serata fantastica!
Cosa avevo detto? Serata fantastica? Dimenticate tutto.
La parte del film è stata tranquilla, abbiamo mangiato pop-corn e abbiamo commentato le scene più belle.
Quando siamo arrivate ai gossip è sorto il problema.
La mia migliore amica mi sta tartassando di domande su quando io e Daniel abbiamo fatto l’amore la prima volta.
Se è stato dolce, se mi parlava mentre lo facevamo, cosa mi aveva fatto nei preliminari.. cose di questo tipo.
Ed io ovviamente diventavo più rossa, domanda dopo domanda.
Improvvisamente entra anche il mio ragazzo, che sicuramente è rimasto fuori ad origliare, con uno strano sorriso.
Si siede dietro di me tirandomi contro il suo petto.
Giulia continua con le sue domande e mentre io mi vergogno lui risponde normalmente,
come se gli avesse chiesto cosa ha mangiato per pranzo.
Dopo due lunghe ore di interrogatorio decidiamo di dormire, Daniel se ne va dandomi la buonanotte con un leggero bacio sulla fronte.
Mi sdraio affianco alla mia amica nel letto e ci addormentiamo.

La mattina mi alzo, e senza svegliare Giulia, vesto i panni della cameriera e vado a svegliare il “Signorino”.
Entro nella sua stanza e mi avvicino al letto, mi chino lasciando che i capelli mi cadano in avanti.
“Signorino si deve svegliare. Deve andare a scuola.” Gli sussurro a pochi centimetri dal suo viso.
Lui mugugna qualcosa e stropiccia gli occhi girando la testa. Vado ad aprire le tende e torno al suo fianco.
“Si è svegliato?”
“Mmh”
ricevo in risposta.
“Allora la aspetto in sala da pranzo come sempre.” Mi allontano ma lui mi trascina giù.
Mi sdraia accanto a lui, girata su un fianco.
“Non dovrebbe essere così il Buongiorno.” Dice poggiandomi una mano calda sua guancia, mi rilasso.
“E come dovrebbe essere?”
“Più passionale.”
Mi bacia inserendo subito la linguae giocando con la mia.
Mi stacco quasi subito scendendo dal letto. “Dobbiamo andare, niente coccole.” Esco e torno nella mia stanza.
Non vedo Giulia sul letto e la vedo uscire dal bagno. Posa gli occhi sulla mia figura e li sbarra.
“Quello che hai addosso cosa sarebbe?”
“Ehm.. la divisa da cameriera?”
“Okay, andiamo da Daniel.”
E per la seconda volta in questa mattina vengo trascinata.
In corridoio traviamo il mio ragazzo e la mia migliore amica si ferma di botto facendomi sbattere contro la sua schiena.
“Ehi mi spieghi cos’è questo?” dice lei indicandomi.
“Un vestito?” dice Daniel alzando un sopracciglio e grattandosi la testa, confuso.
“A me non sembra. Come può la mia adorata Ash ad andare in giro conciata così? Oh povera cara!” mi abbraccia e strofina la guancia sulla mia in un gesto possessivo.
“Casomai, la MIA adorata Ashley.” Ecco l’altro possessivo.
“Finiamola qui!”intervengo io “Tu vai a metterti la divisa, e tu vai in sala da pranzo come ti ho detto.”dico a tutti e due.
E loro fanno come dico. Vado anche io a cambiarmi e scendo chiacchierando con Giulia.
Ci portano come al solito in limousine e davanti scuola scendiamo.
Le mie dita sono intrecciate a quelle di Daniel e molte persone ci guardano, ancora non si sono abituati..
salutiamo Josh e lui si mette a fissare la mia amica per tutto il tempo.
Secondo me piace anche a lui, e credo che la tizia di cui parla Giuly sia una semplice scappatella.
In classe Brooke mi continua a lanciare occhiatacce, oggi non ne posso proprio più!
Mi verrebbe voglia di romperle ancora il naso, la scorsa colta ci sono andata vicino, molto vicino.
All’intervallo prendiamo i cellulari e usciamo dalla classe ma sulla porta Josh ci ferma e dice a Giulia una semplice frase.
“Dobbiamo parlare.”

SPAZIO AUTRICE
Allora, lo scorso capitolo ha avuto poche recensioni quindi deduco k sia stato un totale disastro…
anche questo non mi piace molto, ditemi voi che ne pensate..

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Capitolo 13
*** Non ti credo... ***


POV Giulia

Ho lasciato correre Ashley tra le braccia del suo fidanzato ed io ho seguito Josh sul tetto.
È ancora voltato di spalle quando inizia a parlare.
“Ashley te lo ha detto vero?”
“Si.”
Mormoro. Si passa una mano tra i capelli e si gira guardandomi negli occhi.
“Non preoccuparti. Eravamo ubriachi e non sapevamo cosa stavamo facendo..
possiamo tranquillamente rimanere amici e dimenticare tutto.”
Gli sorrido, almeno ci provo.
Mi fa male dire quelle parole sapendo che lui, il ragazzo che mi piace, la pensi così.
“Smettila! Non dire cavolate!” mi grida.
“È solo la verità Josh!”
“Cristo santo Giulia! Io non ero ubriaco!” C
osa? Non credo di aver capito bene.
“Cosa vuol dire?”
“Ero brillo, non ubriaco. Sapevo cosa stavo facendo, l’avevo deciso di testa mia. L’alcol non c’entra niente..”
“Pensavi di potermi portare a letto come le altre ragazze, solo perché ero ubriaca?”
sono scioccata.
“Non ho detto questo..” sposta lo sguardo da me.
“Allora dimmi quello che vorresti dirmi.” Gli dico avvicinandomi.
Lui prende un respiro profondo e mi affronta, faccia a faccia. “Non riesci proprio a capirlo? Mi piaci! Santo cielo, finalmente l’ho detto.” “Smettila di pigliarmi per il culo.”
“Non lo sto facendo! È la verità. Perché hai paura che lo sia?”
“Io non ho assolutamente paura. Sono solamente conscia del tuo comportamento,
e sicuramente mi stai dicendo queste cose per scoparmi!”
“Come fai ad esserne sicura?! Non mi conosci affatto, cazzo!”
“Ti conosco abbastanza per capirlo.. se Daniel è cambiato non vuol dire che lo faccia anche tu.”
“Perché devi sempre avere ragione tu? Tu mi piaci, ma non vuoi crederci.
So che anche tu provi lo stesso per me.”

Dice più dolce prendendo la mia faccia tra le sue mani e asciugando con il pollice una lacrima solitaria che mi riga la guancia destra.
“Stai sbagliando. Lasciami.” Dico decisa.
“Okay. Fai come cazzo ti pare!” mi risponde staccandomi come se fosse scottato. Si gira e io faccio lo stesso correndo verso la porta. Appena la chiudo mi ci appoggio con la schiena e sento la sua voce gridare.
“VAFFANCULOOO!”
R
iprendo a correre, tornando ai piani inferiori e mi scontro con Ashley che va alla macchinetta con Daniel, mano nella mano.
Quella scena mi fa soffrire ancora di più, perché loro possono e io no. La mia migliore amica mi guarda preoccupata.
“Giulia, tutto bene?”
“Si, si. Non preoccuparti. Ora.. devo.. andare..”
dico trattenendo a fatica le lacrime che minacciano di uscire.
Lei cerca di fermarmi mentre mi allontano ma Daniel la ferma, mettendole un braccio davanti.
Credo che lui abbia capito tutto. Devo ricordarmi di ringraziarlo più tardi.
Arrivata ai bagni controllo che non ci sia nessuno e chiudo a chiave la porta.
C’è un altro bagno nel corridoio, anche quello per femmine, non si preoccuperanno se lo trovano chiuso.
Appoggio la schiena ad uno dei lavandini e scivolo in basso, fino ad avere le ginocchia al petto ed essere seduta.
Metto la testa fra le gambe e piango. Mi sfogo. Molti crederanno che abbia fatto una cavolata, ma per me è stata la cosa più giusta da fare. Una parte di me mi urla di tornare indietro e chiedergli scusa, riempirlo di baci e non lasciarlo mai più.
L’altra, quella a cui do ragione, mi dice di non fidarmi. Tutti i ragazzi con cui sono stata hanno fatto lo stesso.
È iniziato tutto con un “mi piaci” poi, appena mi hanno portata a letto, sono spariti. Ho sofferto tutta la vita per questo.
Ogni ragazzo che trovo sul mio cammino si rivela un vero stronzo.
Sento suonare la campanella ma me ne frego, rimango sul pavimento freddo immersa nei miei pensieri.
Ashley troverà una scusa per la mia assenza, è una brava bugiarda.
Alzo la testa portandola all’indietro, contro il marmo del lavandino, e faccio dei respiri profondi.
Cerco di calmarmi, ma ogni volta che mi viene in mente l’immagine della sua faccia, le lacrime tornano, più forti di prima.
Dopo una buona mezzora, mi alzo e mi guardo allo specchio. Un mostro, ecco quello che vedo.
Il mascara e la matita sono colati sulle guancie mentre i capelli sono scompigliati ed appiccicati alla faccia.
Mi sistemo il meglio possibile. Torno in classe e il prof mi chiede come va il mio mal di pancia.
Mimo ad Ash un “grazie” e vado a sedermi lentamente. Poggio la testa sul banco e mi arriva nei capelli un bigliettino. Lo apro.
“Dopo mi racconti tutto. Non ammetto repliche, voglio i dettagli.
E ricordati che a me puoi raccontare sempre tutto, sono la tua migliore amica o sbaglio? Ashley.”
Sorrido e metto il foglietto nell’astuccio. Finita la scuola invito Ash a casa mia, lei accetta e avverte Daniel.
La vado ad aspettare all’ingresso e quando torna con appresso il fidanzato, mi accorgo di Josh al loro fianco.
Appena lo vedo abbasso lo sguardo. La mia amica se ne accorge e mi prende sottobraccio, iniziando a tirarmi verso il grande cancello.
Le grido di smetterla ma lei si mette a ridere trascinando anche me. Saliamo in macchina ma nessuna osa parlare.
Gradisco molto il fatto che mi lasci del tempo per decidere cosa dirle. Le mostro la mia villa e si guarda intorno con occhi sognanti. “Magari ce l’avessi io una casa del genere!” dice. Sorrido, non ha ancora visto la camera. Saliamo la scala centrale e appena apro la porta la sento lanciare un urlo. Ci si fionda dentro come una bambina in un negozio di bambole.
La mia camera è di color arancione pallido, con delle sfumature gialle qua e là.
Il letto è pieno di cuscini pelosi ed è grande una piazza e mezza. Davanti ad esso di trova una gigantesca tv al plasma attaccata al muro. L’armadio è una stanza a parte, collegato alla mia camera da una piccola porta. Una finestra si affaccia al laghetto che si trova dietro casa. “E tu mi nascondevi tutto questo?” mi dice alludendo alla cabina armadio.
“Si. Perché sapevo che saresti venuta a rubarmi i vestiti.”
Le faccio la linguaccia.
“Cattivaaa!” risponde con la voce da bambina.
“Lo sai che scherzo e che te li posso prestare quando vuoi.”
Il pomeriggio passa tranquillamente, le racconto cosa mi ha detto Josh sul letto e lei mi rassicura dicendo che ci parlerà lei.
Ho cercato di convincerla che non ce né bisogno, ma quella ragazza è una testa dura!
Torna a casa verso le sei e io mi distendo sul letto pensando.

POV Josh

Non mi ha creduto! Mi sono veramente incazzato. Come può dirmi quelle cose dopo appena una settimana che ci conosciamo?
Okay che fino ad adesso mi sono scopato un casino di ragazze ma non può credere che faccia lo stesso con lei.
Le ho detto chiaramente che mi piace ma si ostina a negarlo. Non capisco di cosa possa aver paura.
Io e Daniel ci siamo seduti su una panchina del parco a parlare.
“Cosa è successo sul tetto?”
“ Le ho semplicemente detto che mi piace. Ma lei non mi crede, pensa che lei per me sia la solita ragazza da una botta e via.
Non capisco di cosa ha paura.”
“La Gattina aveva la stessa paura. Le ho fatto capire che non ha nulla da temere e che non starò con nessun’altra al di fuori di lei.”
Sorride teneramente ed io ridacchio.
“Sei proprio innamorato cotto eh?” lo stuzzico.
Lui arrossisce, cosa molto stana, e gira la testa.
“Stai zitto, coglione. Non mi sembra che tu sia nella posizione giusta per poter dire questo. Potrei dirti la stessa cosa.”
“Un momento! Ho detto che mi piace non che la amo alla follia.”
“Prima o poi anche tu arriverai a quello stadio.”
Restiamo un attimo in silenzio poi Daniel gira la testa verso di me.
“Ma a te non piaceva quella.. come si chiama.. Grace?”
“Non lo capisco neanche io. È stata spazzata via dalla mia mente e sostituita dalla faccia di Giulia. Come il sole che scioglie la neve.” “Oh, come siamo poetici!”
mi piglia bellamente per il culo il mio amico.
“Chi è il coglione tra noi due ora?” gli dico assottigliando gli occhi.
“Sempre tu!” risponde ridendo.
Ci separiamo per tornare a casa e quando arrivo nella mia stanza, mi sdraio sul letto a pensare.
E ho la sensazione che qualcun’alto stia facendo la stessa cosa.

SPAZIO AUTRICE
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito tirandomi su il morale!!
Grazie anche a chi la mette tra preferite, seguite, ricordate, da recensire.. un bacio e al prossimo capitolo=)

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Capitolo 14
*** Il compleanno! ***



POV Daniel

La situazione tra Josh e Giulia rimane uguale.
La Gattina ha provato a parlare con il mio amico, spiegargli la situazione di Giulia, ma lui vuole che sia lei a parlargliene.
Non ha completamente torto, neanche io vorrei che Giulia venisse a spiegarmi i problemi di Ashley, deve essere lei a parlare.
Tra poco è il compleanno della mia ragazza quindi le voglio organizzare una mega festa.
Josh, Giulia ed io siamo nella mia camera a decidere tutto l’occorrente.
Ho pregato le compagne della Gattina di portarla a fare compere mentre noi parliamo, così che non scopra niente.
“Potremmo invitare tutta la vostra classe e parte della nostra,
visto che li ha conosciuti grazie a Daniel.”
Dice il mio amico rivolgendosi a Giulia.
“NO! Non ci voglio anche quella troia di Brooke alla festa, neanche le sue amiche oche.” Intervengo io.
“Giusto. Non farebbero altro che rovinare tutto stando appiccicate a Daniel o a te.” Dice Giulia.
“Gelosa?” la guarda ammiccando Josh.
“No, ma ora pensiamo alla festa. Potremmo farla qui, oppure ci sono problemi?”
 “Tranquilla, tanto i miei sono in viaggio o al lavoro.”
“Perfetto. Cosa dovremmo prendere?”
“Alcolici come prima cosa!”
ecco lo scemo che si eccita al solo parlare di alcol.
“Pochi, altrimenti Ashley si ubriaca come in discoteca e finisce che si tromba uno.”
“Ah, si! Me la ricordo come era in pista!”
ride, coglione.
“Evitiamo di prendere per il culo, okay?”
“Ma dai, amico! Si capiva da lontano un miglio che stavi per venire nelle mutande.”
“Non sparare minchiate e fammi vedere cosa hai scritto sulla lista.”
Gliela rubo di mano e leggo.
1) alcol
2)alcol
3) alcol
4)alcol …
devo continuare o si capisce che lo ha scritto venti volte quello scemo?
“Non ci credo!” dico rassegnato scuotendo la testa.
“Lasciamo fuori dal discorso questo pirla e decidiamo cosa prendere.” Dico mentre mi giro verso Giulia.
“Okay, allora.. credo che sarebbe fantastico se facessimo un bancone-bar ed invitassimo Denise.
Ashley ci ha fatto presto amicizia quindi credo che ne sarebbe felice.”
“Ehi! Non ignoratemi!”
non lo ascolto e penso a cosa proporre io.
“Che ne dite di un DJ? Ho un amico che lavora in una discoteca.” Mi giro vesto il proprietario di quella voce e sbarro gli occhi.
Josh, che cazzo ti è successo?! Ti sei forse comprato un cervello? Questa idea è fantastica!” gli dico scuotendolo per le spalle.
“Si, lo so. Sono un genio.” Afferma con aria da figo.
“Ah, no.. sei tornato normale. Peccato.”
“Vuoi morire subito?”
“Ragazzi, per favore. Smettetela e continuiamo.
Vi ricordo che tra due giorni c’è il compleanno della mia migliore amica e non abbiamo deciso quasi niente.”
“Okay, allora Josh chiamerà il suo amico. Mentre io dirò a Denise se vuole venire.”
Dico io.
“Per il cibo, invece, me ne occupo io. Andranno bene i soliti snack?”
“Si, ordina molte pizzette, patatine, pop-corn.. di tutto. Giulia, tu a casa hai anche le luci che si mettono in discoteca vero?”
“Oh, si! Me ne ero dimenticata. Montiamo tutto il giorno stesso perché Ashley non se ne deve accorgere!”
“Bene. Voi scrivete le varie liste, io scrivo gli inviti.”
Ognuno si mette al lavoro. Dopo un’ora Giulia mi si avvicina per vedere se ho finito e le passo uno degli inviti per leggerlo.
“Mega festa di compleanno per i 18 anni della Gattina, Ashley!
Si svolgerà il giorno 26 Novembre a casa di Daniel Price, in via Del Giglio 38 (Inventata nda). Alle ore 22.
Per entrare è necessario mostrare questo invito!”

“Daniel.. va bene, ma.. eviterei di scrivere “La Gattina” nell’invito.”
“Davvero non posso?”
“Amico, è meglio se le tue fantasie erotiche le tieni per te.”
Mi dice Josh poggiando una mano sulla mia spalla.
“Uffa, va bene. Come volete voi.”
Risolto questo piccolo inconveniente i miei amici tornano a casa con le varie liste.
Io esco di casa per andare al bar di Denise, spero tanto che venga.
Entro e vedo la Gattina seduta ad uno dei tavolini con le compagne.
Una di loro si accorge di me e glielo dice, lei si gira e sorridendo mi corre incontro.
“Daniel! Come mai qui?” mi dice stampandomi un bacio sulle labbra.
“Devo parlare con Denise, tu torna pure con le tue amiche. Ci vediamo a casa.”
Lei mette il broncio, ma non scioglie l’abbraccio. “Non mi starai mica tradendo con lei vero?”
“Devo solo chiederle una cosa importante, stai tranquilla. La sai che io amo solo te.”
Le sussurro baciandole la frante e scompigliandole leggermente i capelli. Lei arrossisce e mi saluta, tornando al tavolo.
Sento ancora il suo sguardo fisso su di me quando chiamo Denise e le dico di avvicinarsi.
Si accorge di Ashley, capisce e avvicina l’orecchio alla mia bocca.
“Volevo chiederti se il 26 sera sei libera.” Annuisce. “Perfetto, c’è il compleanno si Ashley e vorrei farle una festa a sorpresa. Vorresti venire e fare la barista? Ovviamente puoi anche divertirti, assumerò qualcuno che ti sostituisca quando vuoi ballare.”
“Si, che bello! Quella ragazza ti ha cambiato tanto!”
sorride. “Comunque sono libera, e mi farebbe molto piacere venire alla festa!” Okay, puoi portare tu li alcolici?” “Si, non preoccuparti.”
“Grazie, poi ci sentiamo per i dettagli.
Se ti chiede qualcosa Ashley, noi abbiamo parlato del problema di alcol di Josh e ti ho vietato di servigliene altri.”
“Sicuro!”
dice facendomi l’occhiolino.
Mi allontano e dalle vetrate del bar vedo che la Gattina va a parlare con Denise.
Lo sapevo. È gelosa marcia, ma questo non può che farmi piacere.

Ecco il fatidico (?) giorno, gli inviti sono stati distribuiti con successo senza che Ashley se ne sia accorta.
Sospetta qualcosa, ma le idee che le passano per la testa non si avvicinano nemmeno un po’ a quello che succederà stasera.
I miei amici e altri compagni si sono offerti di sistemarmi la casa, mentre io sono stato praticamente cacciato fuori a comprarle un regalo. Peccato che non sappia cosa farle. Posso di fianco ad una gioielleria e qualcosa cattura la mia attenzione.
Un anello. È bellissimo, una fascia in argento con un cuore di cristallo incastonato. Entro e lo compro, sono felice.
Spero tanto che le piaccia. Torno a casa e tutti mi saltano letteralmente addosso per sapere cosa le ho comprato.
Ma non lo apro, deve essere una sorpresa, non voglio correre il rischio che qualcuno se lo lascia scappare dalla bocca e che lei venga a saperlo. Sono le undici di sera e ci sono tutti gli invitati, manca solo la festeggiata.
Fortunatamente mi aveva detto che oggi voleva passare la giornata dai suoi genitori per festeggiare i suoi 18 anni e che sarebbe tornata alle undici e mezza di sera.
Cammino per tutta la sala da ballo che è stata trasformata in una discoteca in tutto e per tutto,
controllo che sia non manchi niente e saluto tutti.
Una cameriera mi avvisa che sta per arrivare e faccio spegnere le luci dicendo di stare in silenzio.
Ho detto alle cameriere di portarla qui. La porta si apre e spunta la sua testa.
“Daniel?” mi chiama.
Accendiamo tutte le luci gridando “SORPRESA!!!”.
Lei rimane spiazzata e le salgono le lacrime agli occhi, si porta una mano davanti alla bocca spalancata.
Vado verso di lei e le sussurro in un orecchio.
“Buon Compleanno, amore.”
“Grazie.”
La bacio, ma veniamo interrotti dai nostri amici.
“Ehi! Lasciala un po’ anche a noi!”
“Infatti, non fare l’egoista!”
“Anche noi vogliamo farle gli auguri!”
“State zitti, è la mia ragazza. Posso baciarla quando mi pare e piace, chiaro?”
rispondo io.
Ashley ride trascinando tutta la sala, poi corre ad abbracciare tutti, continuando ringraziare.
Corre da Denise e si scusa di aver pensato che la tradissi con lei. Parte la musica e ci scateniamo, la Gattina è andata a cambiarsi.
Si è messa un vestito blu scuro senza spalline, stretto al petto e molle sotto fino alle ginocchia, una fascia nera sotto il seno divide le due parti. I tacchi sono neri e i capelli sono lisci.
La invito a ballare e mi abbraccia ondeggiando. Non è come in discoteca, questa volta lo fa come per assicurasti che non sia un sogno.
La bacio guardandola negli occhi e torniamo a ballare scatenandoci. Si beve, si ride, ci si diverte. È una festa fantastica, se la merita. Quando è l’ora dei regali ci riuniamo tutti ad un tavolo gigantesco. Si sono uniti anche il DJ, di nome Mark; Denise e gli altri.
Anche loro con i regali. Ce ne sono un casino, ognuno con una carta diversa.
Li apre tutti e bacia sulla guancia chi glielo ha fatto.. anche i maschi. Daniel, trattieniti.
È un innocente bacio sulla guancia in segno di ringraziamento. Sono tutti finiti, manca solo il mio.
Si voltano tutti verso di me.
“Anche io devo farle il regalo?” dico con aria innocente.
“Non fare lo scemo, e dalle il regalo.” Chi poteva essere? Josh!
“Tu rovini sempre tutto eh?” gli dico assottigliando gli occhi, tutti ridono.
Vado davanti ad Ashley e le sorrido. Prendo dalla tasca la scatoletta di velluto blu. La prende con mani tremanti e la apre.
Le lacrime ritornano, mi guarda e mi salta al collo baciandomi le labbra. Si stacca e io le metto l’anello.
Un coro di “Oohhhhh!” sale dagli invitati.
“Ti piace?” le dico.
“Tantissimo! Grazie Daniel.” Altro bacio, altra interruzione. Si sentono dei fischi e degli applausi.
Ma porca puttana! Non posso baciarla in santa pace? Tanto finita la festa sarà tutta mia. Ghigno.
La festa continua fino alle tre di notte. Se ne tornano tutti a casa e lascio il compito alle cameriere di pulire.
Invece io trascino la Gattina in camera mia.
La festa per noi non è ancora finita.


SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo è dedicato al compleanno di Ashley.
Voglio precisare che Daniel lo ha già fatto prima che si mettessero insieme, quindi non ho trovato necessario scriverlo.. picchiatemi pure. Comunque ho usato la date del mio compleanno per quella di Ashley! Okay, non importa a nessuno lo so.. volevo solo scriverlo..
come è stato questo capitolo?? Ecco qui una foto dell'anello.. spero che si veda!!

http://www.google.it/imgres?q=anelli+di+fidanzamento&hl=it&biw=1366&bih=538&gbv=2&tbm=isch&tbnid=yncBnWjb3iV8FM:&imgrefurl=http://www.pianetadonna.it/foto_gallery/coppia/anelli-di-fidanzamento/griffe-di-bulgari.html&docid=x-BmkyaPyhFM7M&imgurl=http://cdn2.stbm.it/pianetadonna/gallery/foto_gallery/coppia/anelli-di-fidanzamento/griffe-di-bulgari.jpeg%253F-3600&w=380&h=234&ei=hZsyT4rlK-vT4QTjupGFBQ&zoom=1&iact=hc&vpx=597&vpy=65&dur=5452&hovh=176&hovw=286&tx=111&ty=144&sig=108293624120199668324&page=4&tbnh=128&tbnw=208&start=49&ndsp=17&ved=1t:429,r:2,s:49 

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Capitolo 15
*** Famiglia ***


POV Ashley

È stato il compleanno più bello della mia vita. Hanno organizzato una festa fantastica ed il regalo di Daniel mi ha fatto commuovere.
Un anello, ancora penso che sia un sogno avere un fidanzato come lui.
Ma vederlo qui, che dorme accanto a me mentre mi tiene la mano con l’anello, mi fa capire che non è un sogno ma una bellissima realtà. Gli accarezzo gentilmente il viso e sui si rilassa. Lo amo da morire. Il momento viene rotto dal mio cellulare che suona.
Sobbalzo e mi fiondo a rispondere per non svegliare il mio fidanzato.
Non guardo neanche il nome che esce sul display tanta è la fratta di zittire la musica.
“Pronto?”
“Ehi sorellina!”
non ci credo!
“Erik, sei tu?!”
“Si. È da un po’ che non ci sentiamo, vero? Mi dispiace ma ero occupato con gli studi.”
“Non preoccuparti. Come stai?”
“Io benissimo, tu?”
“Bene. Come mai così felice? Ci sono novità?”
“Torno a casa!”
“C-Cosa? Stai dicendo sul serio?”
“Si, sto per tutto il mese di dicembre. Per passare un po’ di tempo con la mia famiglia.”
“Che bello! Non vedo l’ora di abbracciarti. Mi manchi tanto..”
“Anche tu. Però domani ci vediamo.”
“Già domani?”
“Certo. Arrivo per le quattro di pomeriggio, vieni con mamma e papà all’aeroporto?”
“Ecco.. ho trovato un lavoro come cameriera quindi non vivo più con loro.. ma ti assicuro che ci sarò!”
“Lavori come cameriera? Ashley, non ce n’era bisogno.. aiuto io mamma e papà con i soldi.”
“Non voglio pesare a nessuno! E poi mi piace, mi diverto. Sai una cosa?
Hanno accettato la mia domanda di ammissione con la borsa di studio!!”
“Davvero? Sono felice per te! Appena ci vediamo dobbiamo dirci un casino di cose!”
“Si, ci vediamo domani allora..”
“Ashley, auguri per i tuoi diciott’anni, anche se in ritardo..”
“Grazie mille fratellone! Un bacio.”
Chiudo la chiamata e mi volto verso il letto su cui è steso Daniel, mi fissa.
“Scusa, non volevo svegliarti.” Gli dico piano.
“Non preoccuparti. Vieni qui.” Dice battendo una mano sul materasso.
Gli sorrido e mi stendo di nuovo, abbracciandolo. Lui ricambia e poggia la testa sui miei capelli.
“Chi era?”
“Mio fratello Erik. Ha 25 anni ed era andato a studiare medicina in America. Mi ha detto che domani torna.”
“Ti manca?”
“Si, tantissimo.”
“Anche io ho una sorella. Ha 21 anni e ha voluto seguire le orme di mia madre viaggiando per il mondo e seguendo le varie mode.
Ora credo che sia in Cina.”
“Manca anche a te?”
“Non tanto, era una rompiscatole.”
Ride solleticandomi la nuca.
“Mi ha chiesto se domani lo vado a prendere all’aeroporto.. vieni anche tu vero?”
“Sicura? Ci saranno anche i tuoi genitori, giusto?”
“Si, voglio farteli conoscere.
Però ti avviso che mio fratello è molto geloso di me, credo che possa ucciderti appena gli dico il tuo nome.”
“So come difendermi.”
“Lo spero per te.”

Un altro cellulare suona. Il suo questa volta.
“Che palle! Cos’hanno tutti questa mattina?
È la giornata de “rompiamo le palle a Daniel e la sua ragazza”?”
sbuffa mentre prende il cellulare e io rido.
Guarda il display e sbuffa per la seconda volta.
“Josh, giuro che se non hai un motivo di vita o di morte per chiamarmi, ti castro.”
Non riesco a sentire cosa dice Josh dall’altra parte della cornetta.
“Bene, buon per te. Ora, se non ti dispiace, torno dalla mia ragazza.” Dice chiudendo.
“Che ti ha detto?”
“Che Giulia gli ha parlato e che forse si mettono insieme.”
Risponde con fare indifferente. Io scatto alzandomi su un gomito.
“Davvero?! Che bello! Devo chiamare subito Giulia!”
“No! Ora basta con i cellulari. Voglio le coccole.”
“Ma..”
ha la faccia da cucciolo. Come faccio a resistere quando fa così? “Va bene.” Dico tornando a sdraiarmi.
Porto una mano dietro al suo collo, dove iniziano i capelli e gli faccio i grattini. Li adora.
Lui sospira ed inizia ad accarezzarmi dolcemente la schiena.
Non c’è malizia nei suoi movimenti, è solo un momento di tenerezza della mattina.
Che oggi sia un girono fortunato? Prima la notizia di mio fratello che torna ed ora Giulia e Josh potrebbero mettersi insieme.
Guardo l’anello che ho al dito e sorrido, Daniel se ne accorge e mi stringe forte. Poi sussurra una frase.
“Non lasciarmi mai.”
“Non lo farò.”
Gli rispondo sicura. Ed è la verità, non voglio lasciarlo.
Mai.

Eccoci all’aeroporto, scendo dalla macchina e corro dai miei genitori salutandoli con un bacio sulla guancia.
Daniel mi raggiunge e i miei lo guardano straniti.
“Vi spiegherò tutto appena arriva Erik.”
Ci dirigiamo verso la porta di sbarco e spettiamo impazienti.
Lo vedo e corro verso di lui saltandogli in braccio, lui lascia cadere le valigie e mi fa fare un giro in aria.
Rido e mi stacco da lui, così da lasciargli salutare i nostri genitori. È arrivato il momento delle presentazioni.
“Mamma, papà, Erik.. lui è la persona per cui lavoro ed è il mio ragazzo. Daniel Price.” Sorrido mentre mi attacco al suo braccio.
Daniel fa un piccolo inchino e mi stupisce.
“Piacere. Spero che voi mi accettiate come fidanzato di vostra figlia.”
Mio padre si allarga in un sorriso amichevole dandogli delle pacche sulla spalla.
“Ragazzo, vedo che sei molto educato! Ti lascio in custodia mi figlia.
Ma se la fai soffrire sarò costretto a farti diventare femmina!”

Poi è il turno di mia mamma.
“Piacere mio. Sono contenta che mia figlia abbia trovato un ragazzo che la ama e che le riserva le giuste attenzioni.” Sorride.
Mia madre è una di quelle donne serene che ti fanno passare i brutti momenti con un consiglio ed un dolce sorriso.
Tocca a mio fratello. Ti prego, fa che non inizi l’interrogatorio!
“Mmh.. Price, hai detto?” Daniel annuisce. “L’ho già sentito.. Ah, ecco! Per caso hai una sorella di nome Sophia?”
“Si, perché?”
“L’ho incontrata all’università un po’ di tempo fa, poi è dovuta partire. È una ragazza molto simpatica.
Spero che lo sia anche il fratello.”
“Aspetta un momento!”
intervengo io.
Tutti si voltano a guardarmi. “Niente interrogatorio? Niente radiografia?
Niente palpeggiamento per vedere se ha addosso qualcosa di pericoloso?”
“Non serve. Sua sorella mi ha parlato di lui. Sono a conoscenza del fatto che sia uno stronzo..
ma la stessa cosa che ha detto papà vale per me. Se ti fa soffrire è morto.”
Dice facendo spallucce. “I gemelli non ci sono?” chiede.  “No, sono dai nonni.” Risponde mia madre.
“Gemelli?” il mio ragazzo è confuso.
“Ho altri due fratelli di cinque anni. Sono gemelli. Scusa se non te l’ho detto prima.” Dico congiungendo le mani in segno di scuse e chinando la testa.
“Fa niente.” Mi risponde dolce.
“Stiamo andando a prenderli adesso, volete venire anche voi?” chiede mio padre.
“Certamente! Daniel, per te non è un problema vero?”
“No, tranquilla.”

Saliamo sull’auto di mio padre e partiamo.
Mia madre mi fa mille domande sul nostro rapporto guardando ammirata l’anello. Io sono rossa, e il mio fidanzato sorride sornione.
A chi è venuta la fantastica idea di invitarlo? Ah si, a me.
Appena metto piede in casa dei miei nonni, due tornado mi piombano addosso facendomi barcollare.
Fortuna che dietro c’era Daniel a sorreggermi. Le due pesti mi stanno stritolando. Li faccio scendere e li saluto.
Jack e Nathan. Uno più casinista dell’altro, li adoro.
“Sorellona, chi è questo brutto tizio?”
Daniel stringe la mano pungo alzandola mentre io sono piegata in due dal ridere.
“Non ci trovo niente di divertente.” Dice secco lui.
“Ragazzi, questo è il mio fidanzato, Daniel. Quindi trattatelo bene, okay?”
“Ookay.”
Dicono in coro.
Si siedono sul divano trascinando il mio fidanzato che alza un sopracciglio, lo tartassano di domande da bambini.
Fanno un bel quadretto. Chissà se io e Daniel staremo ancora insieme in futuro e avremo dei figli..
arrossisco subito al pensiero e lui se ne accorge.
Credo che mi legga nel pensiero, perché mi sorride in modo strano, tra il dolce e il malizioso. Un giorno glielo chiederò.
Dopo un’oretta io e Daniel dobbiamo tornare indietro per studiare.
Devo ancora fargli ripetizioni visto che quello scemo non si vuole mettere a studiare. Però non stiamo andando verso casa.
La limousine va nella direzione opposta.
“Daniel, ma dove stiamo andando?”
“Sorpresa.”
“Uffa! Non tenermi sulle spine.”
“Vedrai che ti piacerà.”
Mi soffia all’orecchio. Bastardo.
Dopo venti minuti ci fermiamo, guardo fuori e vedo il pala ghiaccio della città. Scendiamo e andiamo dentro.
“Daniel, io non so pattinare.”
“Ti insegno io.”
Paga e andiamo a metterci i pattini. Non ho il coraggio di entrare, mi fermo appena fuori dalla pista ghiacciata.
Il mio ragazzo è fermo davanti a me che mi fissa, in perfetto equilibrio sui pattini.
“Entra.”
“Ho paura. Sono sicura che cado subito.”
“Ci sono io.”
Mi tende una mano ed io prendo coraggio mettendo un piede dentro.
Scivolo e finisco addosso a lui.
“Visto?” sento la faccia calda e non oso alzarla.
Daniel porta due dita sotto il mio mento alzandomelo e mi guarda negli occhi.
“Ti fidi di me?” Annuisco e mi lascio trascinare da lui sul ghiaccio.
È davanti a me e mi tiene tutte e due le mani pattinando all’indietro. Provo ad alzare un piede per andare avanti, poi l’altro.
Finche non prendo confidenza con la lastra ghiacciata. Il mio fidanzato viene al mio fianco tenendo mi per mano.
“Visto che non è difficile?” Mi sorride ed io mi distraggo a guardare quelle labbra perfette che sono piegate all’insù.
Scivolo e lui cerca di prendermi, con scarsi risultati visto che finiamo a terra tutti e due una sopra l’altro.
Scoppiamo a ridere e ci rialziamo continuando a pattinare e a divertirci.
Torniamo a casa e chiamo Giulia per sapere come è andata la prova dell’appuntamento tra lei e Josh.
Stanno provando a mettersi insieme e hanno ideato questo periodo di prova.
Mi dice che gli ha concesso di baciarla e che è stato il bacio più bello della sua vita.
Io le racconto di mio fratello e del pala ghiaccio e decide che dobbiamo andarci tutti la prossima volta.
Chiudo la chiamata e vado in camera di Daniel. Sta già dormendo.
Scivolo silenziosamente al suo fianco e mi accoccolo tra le sue braccia e prima di addormentarmi lo senti dire “Ti amo.”
“Anche io.” Gli rispondo e mi beo del suono del suo respiro. Fino a cedere tra le braccia di Morfeo.

SPAZIO AUTRICE
Non ci credo!! Due capitoli nello stesso giorno!!
Mi è arrivata l’ispirazione e allora ho scritto =)
Daniel conosce la famiglia di Ashley e lei immagina loro due nel futuro con dei figli.
Poi lui le insegna a pattinare.. a me piace molto quella scena.. non so se anche voi condividete il mio pensiero .. fatemelo sapere!!

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Capitolo 16
*** Lavoro ***


POV Daniel

Eccoci di nuovo al pala ghiaccio, con Josh e Giulia. Era da un po’ che non uscivamo tutti in gruppo.
Ashley sembra una bambina sul ghiaccio, ma non provate a farglielo notare.
Io l’ho fatto e mi sono ritrovato col culo a terra, immaginate come ci sono finito. Poi il coglione del mio amico sta facendo l’esibizionista. Sta facendo zig-zag tra le altre persone ad una velocità incredibile.
“Josh, smettila di fare il pagliaccio!” gli urlo inutilmente.
“Ehi, guarda questo.” Dice prima di spostare un piede di lato.
Mossa sbagliata. Inizia a scivolare sul ghiaccio dritto nella mia direzione.
“Josh, no! Fermati!” niente da fare, mi finisce addosso e cadiamo come due sacchi di patate.
Le nostre ragazze ridono attaccate al bordo, Ashley non ce la fa più e si piega per le troppe risate.
“Sportati scemo!” sbuffo spingendo via il mio amico. Raggiungo la Gattina e la aiuto ad alzarsi tendendole una mano.
Facciamo qualche giro insieme, poi vuole andare con Giulia e io vado a sedermi su una panca all’esterno della pista.
Dopo un’oretta mio padre mi chiama mio padre. Dice che devo tornare a casa perché ha urgenza di dirmi una cosa.
Avviso gli altri che non posso restare e la Gattina ci rimane male.
Vorrei rimanere qui ma quando mio padre ha quel tono serio di voce meglio fare quello che dice. Arrivato a casa entro nel suo studio. “Ciao papà. Cosa devi dirmi?”
“Siediti Daniel.”
Di male in peggio.
“Devi partire per un mese in Germania. Ho ricevuto delle richieste di investimenti per la mia azienda.”
Dimenticavo di dire che mi padre è anche il proprietario dell’azienda che produce e pubblicizza i vestiti creati da mia madre.
“Stai scherzando vero?”
“Sono serio Daniel. Io non posso muovermi perché in questo periodo c’è un casino di lavoro per la scuola.
Tua madre è ad una sfilata e tua sorella è troppo lontana.”
“Ma un mese è troppo! Come farò con la scuola? E Ashley?”
“Per la scuola non c’è problema, ho già compilato dei documenti per la tua assenza e seguirai delle lezioni lì in Germania.
Ashley capirà..”
“E sentiamo, quando dovrei partire?”
“Tra una settimana.”
“Così presto?”
“Si, non posso far aspettare quei signori.”
“Ma che se ne vadano tutti a quel paese!”
“DANIEL!”
“Cosa dovrei dirti? Che sono felice di lasciare per un mese la mia ragazza ed i miei amici?”
“Per lavoro Daniel, è per lavoro.”
“Per il tuo di lavoro. Non è il mio.”
“Ormai ho preso la mia decisione. Prepara le valigie. Questi sono i biglietti.”

Prendo i biglietti controvoglia e me ne vado.
Come farò a dirlo ad Ashley?

“Devi dirglielo.” Mi dice Giulia. Siamo sul tetto della scuola a parlare, la Gattina è a casa con la febbre.
“Giulia, spiegami come faccio! Vado da lei e le dico: ehi sai che devo partire per un mese e lasciarti qui da sola?
Per favore, soffrirebbe e basta.”
“Soffrirebbe di più se tu andassi via senza darle spiegazioni. Capirà Daniel.”
“Lo ha detto anche mio padre..”
“È giusto che lei sappia la verità..”
“Lo so, lo so. Oggi vedrò dirglielo.”
Le faccio capite che il discorso è chiuso e me ne torno in classe.
Non seguo neanche un minuto le lezioni, sto pensando alle esatte parole che le dirò.
Suona la campana dell’ultima ora e mi dirigo verso casa senza neanche salutare i miei amici.
Busso alla porta della sua camera ed appena mi risponde entro.
“Ashley, come stai?”
“Un pochino meglio, grazie.”
Anche se sta male, sul letto con la febbre alta, riesce a sorridere come sempre.
Appoggia la schiena alla testiera del letto e mi invita a sedermi vicino a lei. Mi avvicino e subito capisce che qualcosa non va.
“Daniel, sei triste per caso?”
“Devo dirti una cosa..”
“Dimmi.”
“Mio padre mi ha detto che devo partire un mese per la Germania.”
Il suo cuore perde un battito, riesco a sentirlo chiaramente.
“In che senso?”
“Devo incontrare delle persone per conto di mio padre, sono l’unico della famiglia ad essere libero da impegni.”
“Un mese?”
“Si.. Ash mi dispiace tanto! Ho cercato di far cambiare idea a mio padre, ma non ha voluto ascoltarmi!”
“Tra quanto devi partire?”
“Una settimana.”
“C-Così presto?”
“Mi dispiace..”
è l’unica cosa che riesco a sussurrare.
“Ci sentiremo ogni giorno, vero?”
“Certo! Non preoccuparti! Appena potrò ti chiamerò.”
Dico prendendole il viso tra le mani.
“Okay, cercherò di resistere.” Mi sorride. Le sfioro le labbra in un veloce bacio.
“Sto qui con te adesso, va bene?”
“Va bene. Abbiamo l’occasione per fare un po’ di studio in pace. Prendi i libri.”
“Ma che palle!”
sbotto mentre lei ridacchia.

È già passata una settimana e sono in aeroporto con gli amici e la Gattina.
Stanno annunciando il mio volo, prendo i bagagli e saluto tutti. Quando tocca a lei vedo delle lacrime scendere silenziose.
“Ehi, non piangere.. vedrai che un mese passa in fretta.” Le sussurro asciugandole le guancie e baciandola.
Cerco di far durare quel contatto il più a lungo possibile.
“Mi mancherai..” mi dice quando ci allontaniamo.
“Anche tu.”
Le lascio un ultimo bacio sulla fronte prima di andare verso la porta d’imbarco.
Mi volto un’ultima volta e faccio un ultimo saluto generale. Poi salgo sull’aereo.
Sarà il mese più lungo della mia vita.


SPAZIO AUTRICE
Mi dispiace che questo capitolo sia abbastanza corto ma l’ispirazione si sta sfumando.
Coooomunque.. Daniel deve partire per un mese.. cosa accadrà durante questo lasso di tempo? Bha chissà :P

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Capitolo 17
*** Il ritorno di Daniel ***


POV Ashley

I giorni passano e Daniel mi manca sempre di più. Un mese è passato e oggi arriverà a casa.
Non vedo l’ora di poterlo abbracciare di nuovo, baciarlo e guardare i suoi magnifici occhi verdi.
Mi preparo per uscire con Giulia e mi dirigo al parco di fronte alla scuola. Le corro in contro abbracciandola di slancio. Ci sediamo su una panchina e iniziamo a parlare.
“Torna oggi vero?”
“Si! Non vedo l’ora!”
mi apro in un grosso sorriso.
“Anche Josh è impaziente, dice che vuole picchiarlo, ma non chiedermi il motivo!” ride e io con lei.
“A proposito.. tra te e Josh come va?” Alla mia domanda arrossisce e abbassa lo sguardo.
“Normale.. come dovrebbe andare?”
“Oh, dai! Voglio gli eventi piccanti!”
“Queste sono cose private!”
“Senti, senti. Chi è che mi ha fatto l’interrogatorio sulla mia prima volta con Daniel?”
“Chi? Non ricordo.”
“Smettila di fare la scema e racconta.”
“Bhe.. lo.. abbiamo.. fatto..” sussurra.
“Non ho capito. Ripeti ad alta voce.”
“Lo abbiamo fatto! Contenta?”
“Così mi piaci! Allora adesso è una cosa ufficiale?”
“Credo che si possa definirla così..”
“Sono felice per voi.”
“Ash, sai cosa dobbiamo fare adesso vero?”
“No. Cosa?”
“Shopping! Devi essere nel pieno della tua bellezza per il ritorno di Daniel.”
“Giulia, non credo sia necessario. Tanto devo mettere la divisa da cameriera.”
“Tu non metti quella cosa, capito?! Sono ancora incavolata con il tuo fidanzato per averti costretta ad indossare quel misero straccetto per tutto il giorno.”
“Veramente non mi ha costretto.. poi a me piace..”
“È troppo, e dico troppo corto! Comunque ora ti alzi e andiamo in dei negozi fantastici!”
“Ma non ho neanche i soldi per pagarmeli.”
“Te li regalo io.”
“Ma..”
“Niente ma! Muovi il culo ragazza!”

Andiamo in centro città e ispezioniamo tutti i vari negozi di abbigliamento. Usciamo dall’ultimo con almeno dieci borse a testa, e i ¾ dei vestiti sono miei.
Arrivate a casa chiamiamo Josh per venire ad aspettare Daniel con noi. Dopo vari battibecchi riesco a convincere la mia amica a farmi indossare la mia divisa di lavoro.
Doroty viene a informarmi che lui è arrivato e mi precipito alla porta d’ingesso. Lo vedo e mi salgono le lacrime agli occhi tanto ho sentito la sua mancanza.
“DANIEL!” due voci che chiamano lo stesso nome.
Una è la mia e l’altra.. di chi è? Mi blocco a metà della scala.
Dal portone entra una ragazza con i capelli corti a caschetto neri, alta quanto me e con un seno molto prosperoso. Gli occhi nocciola mi irritano, non so il perché.
Raggiunge il mio fidanzato e si arpiona al suo bicipite. Le unghie lunghe sono laccate da uno smalto azzurro elettrico. A primo impatto mi sembra peggio di Brooke.
Indossa dei jeans talmente attillati da farmi mancare il respiro al solo guardarli. La maglia ha una scollatura a V, che potrebbe voler dire Veramente eccessiva.
I tacchi a spillo la rendono ancora più alta, da farle raggiungere il livello di Daniel. Lo bacia a stampo e la rabbia mi si accende dentro come un fuoco.
“Sei entrato senza di me. Potevi aspettarmi.” Altro bacio.
Finalmente il mio ragazzo, anche se non sono sicura che ancora lo sia, si accorge di me e sbarra gli occhi.
Sento i miei amici arrivare correndo, si fermano dietro di me vedendo la scena.
“Ashley.” Ha sussurrato il mio nome.
Non l’ho sentito, ma l’ho letto chiaramente sulle sue labbra che un minuto fa volevo baciare e che ora vorrei solo distruggere.
La ragazza invece ha sentito e si è girata verso di me.
“Ah, ecco una cameriera. Tempismo perfetto. Prendi i bagagli e portali nella stanza del mio fidanzato.” Dice con voce arrogante.
Sento qualcosa rompersi dentro di me, probabilmente è il mio cuore. Il suo cosa?
Resto ferma ancora qualche secondo fino a quando la ragazza non mi riprende.
“Allora? Sbrigati e fa’ il tuo lavoro!”
Scendo lentamente le scale, gli occhi di Daniel sono fissi su di me. Mi avvicino alle valige e ne prendo una in una mano e una nell’altra.
Risalgo gli scalini e le lacrime che prima erano di gioia ora sono piene di dolore. Le lascio scendere evitando che le vedano, almeno quella e Daniel.
Giulia mi accarezza dolcemente un braccio ma io mi scanso bruscamente, non sono arrabbiata con lei ma vorrei solo stare sola.
“Voi dovete essere amici di Daniel. Non parlate con le cameriere! Bisogna rivolgergli la parola sole pare ordini.”
La mia amica stringe la mano a pugno e capisco che la vuole picchiare a sangue, come lo voglio io. Josh le artiglia un braccio per fermarla e guarda il suo amico con odio.
Daniel non dice ancora niente, quello stronzo non ha neanche il coraggio di dirmi qualcosa.
E io che avevo aspettato tutto questo tempo per rivederlo, lui invece si divertiva con quella in Germania.
“Daniel.. perché non andiamo in camera? Sai, per rilassarci..” mormora suadente la tizia.
Non ho più il coraggio di ascoltare e quando ho lasciato le borse nella stanza di quello stronzo corro in camera a sfogarmi,
non rispondo neanche a Giulia che mi chiama dall’altra parte della porta. Mi dice di aprire, ma non voglio. Dopo aver girato la chiave l’ho messa sotto il materasso.
Non la aprirò più.

L’unica persona con cui voglio parlare è mio fratello, quindi dopo averlo chiamato sto sgattaiolando fuori da quella maledetta casa per raggiungere la mia.
Mi aprono la porta ed io scoppio a piangere tra le braccia di mio fratello che mi abbraccia dolcemente.
“ Cosa è successo?” mi chiede dopo avermi fatta sedere sul divano.
“È tornato Daniel dal viaggio in Germania, ma non era solo. Si è portato dietro una ragazza che mi ha trattata come una schiava più che come una cameriera.
Ha detto che Daniel è il suo fidanzato.” “Lui cosa ha detto?” “Niente! Ha solo sussurrato il mio nome quando mi ha vista.”

Mio fratello si fa scuro in volto e mi attrae di nuovo in un abbraccio in cui mi sento al sicuro, protetta.

POV Erik

Ashley è rimasta qui a dormire, non poteva tornare là. Non se la sentiva e neanche io volevo che se ne andasse da qui.
Fermo la macchina davanti alla sua scuola e rimango incantato.
“Wow! E tu andresti in questa scuola superfiga?”
“Già. Ora vado dalla mia amica, mi vieni a prendere tu al ritorno?”
“Certo. Ci vediamo dopo.”
Mi saluta con un bacio sulla guancia e se ne va.
Tornando a casa ripenso a quello che mi ha raccontato. Diceva che la amava, ha fatto quella scena davanti ai nostri genitori.. possibile che abbia fatto finta?
A quanto diceva sua sorella lui non è mai stato un bugiardo, a meno che non si siano mai accorti delle palle che inventava.
Ho la testa in confusione ma di una cosa sono certo: deve pagarla per aver fatto soffrire mia sorella.
All’uscita da scuola vedo un casino di ragazzi che varcano i cancelli per tornarsene a casa. Io sto appoggiato alla mia moto che avevo in garage.
Mentre la aspetto vedo Daniel che cammina da solo, non sembra essere di buon umore. Gli vado incontro incazzato nero, lo prendo per il colletto e lo attacco al muro.
Lui non fa una piega, anzi, sembra che si aspettasse tutto questo.
“Ti avevo avvertito, fai soffrire mia sorella e sei morto. Credo che il messaggio non ti sia arrivato a quanto vedo.”
“Non sai un cazzo di cosa sta succedendo veramente, quindi evita di arrivare a conclusioni affrettate.”
Dice con voce calma.
“Ashley mi ha detto tutto. Sei tornato dal viaggio con una ragazza che ha pure trattato male mia sorella!”
“Se è per questo volevo picchiarla in quel momento quella ragazza. Anche Ashley sa un terzo delle cose.”
“Cosa vuoi dire?”
si guarda intorno e lo faccio anche io, un po’ di persone si sono fermate a guardare.
“Andiamo in un posto più tranquillo. Non voglio che i fatti miei li sappia tutta la scuola.”
“Okay.”

Andiamo in un bar con la mia moto e ci sediamo ad uno dei tavoli, ordinando un caffè.
“Spara.” Gli dico.
“Tania, quella ragazza, mi ha minacciato.”

SPAZIO AUTRICE
Crisi tra la coppia Ash/Daniel.. invece la coppia Giuly/Josh sembra che migliori.. cosa vuol dire che Tania ha minacciato Daniel??

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Capitolo 18
*** La minaccia ***


POV Daniel

“Mi ha ricattato.”
“Come sarebbe a dire?”
“Devi sapere è che suo padre è quello che organizza le sfilate a cui partecipa mia madre. Io e lei ci siamo conosciuti in Germania, alloggiava nel mio stesso hotel.
Mi stava appiccicata tutto il tempo, ho cercato di allontanarla e le ho detto anche che già la ragazza.
Ha voluto sapere chi era e io me lo sono lasciato sfuggire, per questo ha trattato male Ashley. È una stronza quella ragazza, è egoista e viziata.
Mi ha detto che se non mi fossi messo con lei avrebbe detto a suo padre di distruggere la carriera di mia madre, quell’uomo farebbe di tutto per sua figlia.
Per mia madre fare la stilista è la vita, ha fatto tanti sacrifici per arrivare a quello che è adesso. Inoltre ha detto che avrebbe rovinato la vita anche alla tua famiglia, Erik.
Credi davvero che potrei fare una cosa del genere? Tradire Ashley? Io la amo veramente.”
“Bella storia Daniel. Ma mi è difficile crederti.”
“Cazzo, ragiona! Hai parlato anche con mia sorella, ti ha detto che non sono capace di mentire! Dammi del bastardo, dello stronzo.. ma non del bugiardo.”
“Quindi cosa farai adesso?”
“Sto cercando un modo per levarmela di torno senza rovinare le persone che amo..”
“Ashley sta soffrendo molto.”
“Credi che non lo sappia?! L’ho vista quando sono tornato.. anche io soffro a vederla così!”
“Queste cose dovresti dirle ad Ashley, non a me.”
“Le ho dette a te perché altrimenti mi ammazzavi prima che parlassi con lei, idiota. E comunque non credo che voglia ascoltarmi, mi evita come se fossi la peste.”
“Allora lascia che le parli io.”
“No! Devo dirglielo io, mi riterrebbe un codardo se non le parlassi io di tutto questo.”
So già che mi odia, non voglio che pensi anche questo di me.
Ci alziamo e ognuno va per la sua strada, mi tocca tornare in quella casa da quella ragazzina viziata.
Appena entro lei mi corre incontro con solo un asciugamano addosso, i capelli sono umidi, ha appena fatto la doccia.
Non si può dire che non abbia un bel corpo, ma io non la trovo eccitante, per niente. Non voglio portarmela a letto, starei male io e fare stare peggio Ashley.
Mi limito a ricevere i baci a stampo che mi dà lei, non provo nessun brivido come quando bacio Ashley.
"Daniel! Sei arrivato tardi, dove sei stato tutto questo tempo?”
“Sono andato a mangiare qualcosa con un amico.”
“Potevi invitarmi.”
“Preferisco di no.”
“Ho una bellissima notizia! Mio padre mi ha iscritta alla tua scuola e ha detto a tuo padre di mettermi nella tua stessa classe!
Che bello, così passeremo più tempo insieme!”
“COSA?!”
“Non sei felice?”
Felice? Davvero mi chiede se sono felice? Vorrei solo cacciarla di casa oppure torturarla con una lenta e dolorosa morte.
Mmh la seconda opzione è molto allettante.. me la scollo si dosso con la scusa di dover studiare e mi rinchiudo nello studio di mia madre.
Adoro quella stanza, è di un colore azzurro pallido. Il pavimento il legno lucido riflette la luce del lampadario appeso al soffitto.
Ai muri ci sono delle librerie piene zeppe di libri sulla moda, riviste e tanto altro.
Mi siedo dietro la grande scrivania e accendo il portatile, controllo che gli investimenti siano stati fatti con successo e lo spengo.
Prendo il cellulare e invio un messaggio alla Gattina.

Ash, mi dispiace per quello che hai visto. Devo parlarti.. non evitarmi. Ti prego..
 

Aspetto una risposta che non arriverà mai. Chiudo gli occhi e mi rilasso sulla poltrona di pelle.
Cazzo.


Okay, mi sono rotto. Devo assolutamente parlare con Ashley.
Mi alzo e chiedo al professore se posso andare in bagno, me lo concede e io mi dirigo verso la sua classe. Busso ed entro, vedo lei alzare la testa e rimanere sorpresa.
“Scusi l’interruzione, ma devo parlare con Ashley Green. Può venire cinque minuti.”
“Certo. Signorina Green, vada pure.”
Ashley tentenna qualche secondo ma poi si alza e mi segue con lo sguardo basso.
Ci allontaniamo dalla classe e mi fermo in mezzo al corridoio, mi giro verso di lei cercando di prenderle la mano. Lei la sposta, ancora non mi guarda in faccia.
“Ash, non è come credi.. lasciami spiegare.”
“Lo dicono tutti. Te lo avevo detto la prima volta che ci siamo conosciuti, voi maschi seguite lo stesso copione. Credevo che almeno tu fossi diverso.”
“Non è vero, io sono diverso. Ti prego ascoltami.”
“Non voglio più vederti! Sei uno schifoso! Scommetto che te la sei spassata con lei appena sei arrivato in Germania.”

Non resisto e la inchiodo al muro. Le blocco i polsi sopra la testa e la fisso negli occhi lucidi. Odio quando piange, soprattutto se la causa sono io.
“Smettila di dire cazzate, okay? Io ti amo! Cristo, perché non vuoi capirlo?”
“Ci credevo, ma quando ti ho visto con quella si è rotto tutto.”
“È una troia! Non voglio stare con lei. Vorrei strozzarla appena mi si avvicina!”
“Allora perché ci stai?”
“È difficile da spiegare.”
“Ho tutto il tempo che vuoi.”
“Prometti che se ti lascio non mi picchi o scappi?”
lei annuisce e la lascio.
Mi siedo sul pavimento freddo a gambe incrociate, lei si siede davanti a me con la schiena appoggiata al muro. Le spiego tutto quello che ho detto anche a suo fratello.
È scettica e si capisce, diffida di quello che dico. Ma mi conosce, e sa che non riuscirei mai a mentire.
Quando ho finito di parlare seguono dei minuti di silenzio. Vorrei che parlasse, ma ho paura che mi mandi a quel paese e che non voglia andarsene.
L’unica cosa che è fa è abbracciarmi. Rimango stupito e non muovo un muscolo.
“Ti credo e questo lo sai, Daniel. Ma non posso sopportare la visuale di te e lei che vi baciate.”
“Ti giuro che non siamo andati oltre al bacio a stampo! E poi è lei che mi bacia non io.”
“Mi dà comunque fastidio. Solo io posso baciarti.”
“Lo so. Ma è da tanto che non lo fai.”

Mi sorride e si avvicina alle mie labbra me le bacia dolcemente. Non oso approfondire il bacio per gustarmi il momento.
Ora che anche Tania si iscriverà a questa scuola non potremo neanche più passare un momento da soli.
Torniamo nelle nostre classi e io vengo ripreso dal professore per essere stato fuori troppo tempo. Ma me ne frego.
Finalmente Ashley mi sorride e siamo tornati insieme, anche se non credo che ci fossimo lasciati ufficialmente.
Finita la scuola facciamo una passeggiata con i nostri amici e torniamo tutti a ridere come degli scemi.
Peccato che il tempo non si possa fermare, io e la Gattina dobbiamo tornare a casa. Vuole tornare a farmi da cameriera anche se deve sopportare Tania che sta addosso.
Lei va in camera a cambiarsi, mi lascia un veloce bacio a stampo senza farsi vedere. Sorrido come un ebete e vado a farmi una doccia.
Apro il getto dell’acqua e sospiro al contatto con la mia pelle. Due mani mi accarezzano il torace per poi scendere verso il basso.
Mi volto di scatto e mi ritrovo Tania nuda a qualche centimetro da me.
“Daniel, mi annoiavo.. vuoi giocare?”
“Che cazzo fai?!”
sbotto cercando di tenerla lontana il più possibile.
“Ma dai.. vuoi dire che non ti eccita neanche un po’ questa situazione?”
“Controlla tu stessa.”
Le dico indicando il mio membro che è nella stessa esatta posizione di prima, non mi fa ne caldo ne freddo.
Lei sbuffa. “A te eccita solo quella nullità della tua cameriera, vero?”
“Ashley non è una nullità, ed è la mia ragazza.”
“Credevo di essere io la tua ragazza.”
“Credevi male.”
“Ricordati che posso distruggere la carriera di tua madre in un secondo.”
“Senza tuo padre non sapresti fare niente. Sei una bambina viziata.”
“Come ti permetti?”
“Esci. Sto facendo la doccia e voglio farla in salta pace, se non ti dispiace.”
“Non credere di poter trattarmi così Daniel.”
Dice prima di uscire dal box doccia e andarsene dal bagno.
Devo trovare velocemente il modo di farla tacere. Trovato!
Finisco di lavarmi e prendo la moto che mi hanno regalato, sfreccio tra le vie della città e raggiungo la scuola. Parcheggio ed entro a passo spedito.
Apro la porta della presidenza, mio padre stava parlando con i professori.
“Daniel! Cosa ci fai qui?”
Mi avvicino alla scrivania e sbatto un foglio sulla superficie. “Firma questo contratto!”
“Cos’è?” “C’è scritto che ti prendi la responsabilità delle sfilate a cui partecipa mamma.”
“Perché dovrei farlo?”
“Per levarmi dai piedi quella troia della figlia di Gaetano.”
Gaetano è il padre di Tania.
“Daniel! Non ti permetto di usare questo linguaggio in presenza di adulti!”
“Me ne frego in questo momento! Quella ragazza mi sta rovinando la vita, mi ha ricattato.
Se non sto con lei rovinerà la carriera a mamma e la vita alla famiglia di Ashley.”
“Stai dicendo sul serio?”
“Ti sembra la faccia di uno che ti sta facendo uno scherzo?”

Mi fissa per qualche minuto poi prende il contratto in mano e lo legge attentamente. Si acciglia e prende una penna, firma e me lo consegna.
“Ecco, ma si occuperà tua madre delle sfilate.”
“Così è ancora meglio. Grazie.”

Esco vittorioso sventolando il foglio che segna la fine delle cazzate che dice Tania.
Ora ho il coltello dalla parte del manico.


SPAZIO DI ALESSIA
Ho cambiato il nome del mio spazio:3 okay passiamo a cose serie.
Ecco svelata la minaccia di Tania. Daniel è più combattivo del solito, riuscirà a farcela il nostro eroe?xD

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Capitolo 19
*** Tutta la vita ***


POV Ashley

Daniel irrompe nella mia camera come un tornado.
Alzo gli occhi dal libro che stavo leggendo e li poso sulla figura del mio ragazzo che respira affannosamente.
Alzo un sopracciglio e aspetto che si riprenda.
“Ce l’ho fatta!” esclama tutto contento.
“A vincere una maratona?”
“Scema. Ho trovato il modo di cacciare Tania!”

Chiudo di scatto il libro e mi alzo, avanzo verso di lui che mi porge un foglio.
Un contratto che dice che suo padre si prenderà la responsabilità delle sfilate di moda e che toglie i diritti di farlo a un certo Gaetano Marti.
“Chi è questo tizio?”
“ È il padre di Tania. Con questo contratto firmato da mio padre non potrà più dirci niente.”
“Allora dobbiamo portarlo subito da lui!”
“Abbiamo ancora tempo..”
dice malizioso avvicinandosi.
“Mi sei mancata tantissimo e ho una voglia matta di te.” Mi sussurra prima di baciarmi.
Anche a me è mancato tantissimo fare l’amore con lui. Mi accarezza i fianchi e fa scivolare la lingua nella mia bocca.
Incontra subito la mia che assaggia il suo sapore, possessiva. Devo togliergli ogni traccia rimasta sul suo corpo quando Tania gli si spalmava addosso. Gli accarezzo lentamente il petto da sopra la maglia, risalendo fino alle spalle, dove gli solletico la pelle con le unghie. Raggiungo il collo passando un dito lungo la mascella.
Ogni momento che si stacchiamo per riprendere fiato equivale ad un momento per perdersi negli occhi dell’altro.
Si avventa di nuovo sulle mie labbra e io mi aggrappo alla sua nuca. Stinge la presa sui miei fianchi e mi alza,
così da permettermi di allacciargli le gambe dietro la schiena. Avanza fino al letto, dove cadiamo ansanti e pieni di desiderio.
Gli sfilo la maglia, frettolosa di sentire la pelle del suo petto sotto le mie dita.
Lui, invece, si muove con lentezza studiata per farmi impazzire. Mi lascia una carezza lieve sulla guancia per poi scendere con le mani, oltre il seno, sulla mia pancia. Mi pizzica un fianco e sorride, mi alza la maglia e finalmente la sfila via del tutto.
Questa volta voglio comandare io, però. Ribalto le posizioni e serro le ginocchia sui suoi fianchi.
Traccio con la lingua la linea del collo, lasciando una scia umida. Gli mordicchio le spalle e bacio io suoi pettorali.
Tutto questo gli provoca dei brividi di piacere e la cosa mi rende felice. Voglio farli capire che è mancato anche a me.
La mia discesa continua fino a quando non incontro l’orlo dei suoi pantaloni.
Gioco con il bottone dei jeans e glieli tolgo, lasciandolo in boxer che coprono a fatica la sua erezione.
Gli carezzo una coscia e lo bacio con trasporto, lo sento sospirare nella mia bocca quando gli sfioro il membro coperto dalla stoffa.
Le sue mani arrivano ai miei seni e gli massaggiano, facendomi gemere.
Stuzzica un capezzolo con l’indice e l’indice, mentre l’altro e tra i suoi denti. Sento di essere bagnata fradicia, ma voglio ancora giocare. Intrufolo la mano nei suoi boxer massaggiando prima i testicoli, poi la base e dopo tutta la sua asta.
Inizio con lento movimento, stuzzicandogli la punta. Geme e sorrido, adoro fargli provare piacere. Stringe le sue mani sul mio seno e ansimo. La mia mano continua a muoversi, quando sento che sta per venire mi fermo.
Mi guarda strano, i suoi occhi sono più scuri e più magnetici.
“Cosa succede?” la sua voce roca non fa altro che eccitarmi di più.
“Voglio giocare.”
“Gattina, sai che sto già impazzendo? Cosa altro vuoi fare?”
Gli lancio uno sguardo malizioso e mi alzo dal letto. Accendo il lettore CD e parte una musica perfetta per quello che devo fare.
Mi guarda confuso e io mi metto in piedi perfettamente davanti a lui, sul pavimento.
Porto le mie mani a sfiorarmi il viso, il collo e nei capelli, tentando di essere il più sexy possibile.
Faccio scorrere la cerniera della minigonna che indosso e la abbasso lentamente, molto lentamente.
Ha capito cosa voglio fare e sbarra gli occhi.
“Oh cazzo!” mormora eccitato. Quando la stoffa della gonna tocca terra, io risalgo le mie gambe con carezze sensuali, da film.
Lascio cadere una spallina del reggiseno, poi la seconda, mi volto e faccio scattare il gancetto.
Daniel si alza sui gomiti e deglutisce, è al limite della sopportazione e vorrebbe saltarmi addosso,
ma vuole godersi lo spettacolo che gli offro. Tolgo l’indumento che mi copriva il petto mi abbasso a novanta per togliere anche le mutandine di pizzo. Le faccio scivolare sulla mia pelle, muovendomi a ritmo di musica.
Quando sono completamente nuda mi giro verso di lui, torno sul letto e gattono fino a trovarmi nella posizione di prima.
“Sei stata fantastica.” Dice e mi bacia portando una mano sulla mia femminilità.
La muove facendomi gemere in modo vergognoso, inizio a muovermi sulla sua mano per fargli capire di non fermarsi.
Entra ed esce con le dita, mi sfiora le labbra della mia apertura e stuzzica il clitoride.
Così facendo mi porta al primo orgasmo, che soffoco nella sua bocca. Gli metto il preservativo.
Non voglio più perdermi nei preliminari e avvicino i nostri bacini. Lo faccio scivolare in me con un gemito mio, e un sospiro suo.
La musica è ancora accesa e io mi muovo su di lui a ritmo. I baci e le carezze non mancano e rendono il tutto più dolce, oltre a passionale. “Ti amo.” Diciamo all’unisono quando veniamo.
Ci stendiamo nel letto abbracciati per riprenderci, poi ci rivestiamo e usciamo.
Daniel prende la moto e mi fa salire, guida per un’oretta buona fino ad arrivare ad una villa più piccola della sua.
Sto iniziando ad entrare solo in delle ville.. ormai mi ci sono abituata.
Suoniamo il citofono e un maggiordomo ci apre la porta. Chiediamo di vedere il signor Gaetano.
Ci scorta al suo studio e bussa presentandoci. Quando entriamo lui ci accoglie con un sorriso. Sembra diverso dalla figlia.
“Daniel, cosa ti porta qui da me?”
“Questo.”
Dice poggiando il contratto sulla scrivania.
“Grazie al cielo!” esclama leggendo.
Io e il mio ragazzo ci guardiamo senza capire che sta succedendo.
“Non riuscivo più a gestire tutte quelle sfilate con il lavoro arretrato che ho! Accetto senza problemi, ragazzi!” continua poi ridendo. Tutto qui? Credevo che fosse più difficile. Meglio così.
Daniel sistema alcune cose con il signor Gaetano mentre io me ne sto in silenzio sulla poltrona.
Mi sento piccola e insignificante quando parlano di cose che non capisco.
Usciamo e torniamo a casa, neanche il tempo di arrivare alle scale che mi ritrovo inchiodata al muro.
Ha la mania dei muri per caso? Perché sarà la quarta volta che lo fa da quando ci siamo conosciuti..
Mi bacia il collo e intrufola una mano nella mia maglia massaggiandomi un seno.
“Daniel, lo abbiamo appena fatto due ore fa.”
“Dobbiamo recuperare un mese, Gattina.”
Mi sono abituata anche al nomignolo che mi ha dato.
Alla fine ho capito che è carino, e che eccita anche me. Lo lascio fare e chiudo gli occhi. Crash. Un vetro rotto.
Ci voltiamo nella direzione in cui è arrivato il rumore e vediamo Tania che ci fissa, per terra ci sono frammenti di un bicchiere.
“Cosa state facendo?!” ci domanda indicandoci.
“Limoniamo?” chiede retorico il cretino. È ancora spalmato addosso a me e non accenna a spostarsi.
“Daniel, ti ricordo che sono io la tua ragazza! Non puoi limonare con una cameriera, mentre a me non ti sei nemmeno avvicinato!”
“Forse perché lei è più eccitante di te, non trovi?”
sorride mentre stringe la mano sul mio seno e io sospiro.
La situazione non mi imbarazza minimamente. Quella troia deve capire che Daniel è mio! Lo afferro per i capelli baciando furiosamente. Con la coda dell’occhio vedo che quella è diventata rossa dalla rabbia.
“Lo dirò a mio padre! Rovinerò sia la tua che la sua famiglia!”
“Non credo proprio. Mi dispiace per te, ma ora è mio padre che gestisce le sfilate.”
“Stai mentendo!”
“Se non ci credi, leggi!”
le dice porgendole il foglio.
Torna a baciarmi e Tania si incazza prendendo le valigie e andandosene, finalmente.
Però ha il coraggio di gridare “STRONZO!” al mio fidanzato che mi sta per spogliare completamente davanti all’ingresso!
Scappo e rido, mentre lui mi rincorre.
“Dove diavolo scappi?”
“Abbiamo tutta la vita per recuperare, Daniel!”
esclamo ridendo e fuggendo da lui che continua correre dietro di me, contagiato dalla mia risata.
Già, tutta la vita. Ne sono sicura.


SPAZIO DI ALESSIA
Finalmente una scena di sesso!! *CoffCoff* ehm.. non badate alla mia mente pervertita..
Tania se né finalmente andata!! Stappate lo Champagne!! Mi è stato chiesto di mettere una foto della tro..ehm.. di Tania. Eccola qui!

 
http://www.google.it/imgres?q=caschetto&hl=it&biw=1366&bih=538&gbv=2&tbm=isch&tbnid=-SkTqHv0JmO2FM:&imgrefurl=http://www.pourfemme.it/articolo/capelli-corti-2011-i-tagli-piu-alla-moda-dell-anno/19077/&docid=J152kT7v9Q6bLM&imgurl=http://www.pourfemme.it/img/capelli-corti-2011-caschetto.jpg&w=390&h=260&ei=b0I5T4XsBtTP4QTqq7ShCw&zoom=1&iact=hc&vpx=449&vpy=236&dur=1460&hovh=183&hovw=275&tx=96&ty=172&sig=108293624120199668324&page=1&tbnh=147&tbnw=197&start=0&ndsp=16&ved=1t:429,r:10,s:0
 

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Capitolo 20
*** Gita ***


POV Daniel

Mi accascio sul banco annoiato e sbuffo.
“Non succede mai niente di interessante in questa scuola.” Dico a Josh che sta massaggiando con Giulia senza farsi beccare dalla prof. “Ragazzi ho una bella notizia! Visto che per voi è l’ultimo anno il preside ha deciso di farvi fare una gita di una settimana al mare.”
Mi raddrizzo immediatamente sulla sedia.
“Dicevi?” mi risponde ridacchiando il mio amico.
“Ora vi leggerò i dettagli di questa gita. Si terrà ad Ibiza e partiremo lunedì mattina per poi tornare domenica sera.
Staremo in un hotel vicino alla spiaggia, potrete andare dove volete, basta avvisare me che sarò la responsabile di tutti voi.
Come ultima cosa, vi è stato concesso di portare una sola persona che non sia di questa classe.”

Un urlo si gioia si libera da tutti noi, me compreso. So già chi porterò, Ashley.
Una vacanza al mare con lei, in costume, tutta bagnata.. Daniel, calma! Non puoi pensare sempre a queste cose!
“Amico, hai una faccia da maniaco. Riesco a capire perfettamente cosa stai pensando, pervertito!” mi dice Josh punzecchiandomi una guancia con la penna.
“Smettila. Tu non pensi a Giulia in costume?”
“Touché.”

Suona la campanella dell’intervallo e io e il mio amico ci dirigiamo al bar per prendere qualcosa da bere.
Ad uno dei tavolini ci sono sedute le nostre ragazze che ridono con altre compagne.
Mi avvicino e le circondo le spalle da dietro, schioccandole un sonoro bacio sulla guancia.
“Ciao Gattina! Ho una proposta che credo ti piacerà.
Lunedì prossimo la mia classe farà una gita ad Ibiza e ci hanno detto che possiamo portare una persona a testa.
Vuoi venire?”
le dico con un sorriso a 32 denti.
“Davvero? Mi piacerebbe molto!”
“Ovviamente verrai anche tu Giulia.”
Dice Josh.
“Contaci!” risponde facendogli l’occhiolino.
Restiamo a chiacchierare fino a quando non suona per la seconda volta la campanella.
Le ore seguenti le passo fantasticando sul viaggio. Non vedo l’ora.
Tornati a casa inizio a preparare subito le valigie, oggi è giovedì e tra quattro giorni partiamo, quindi devo darmi da fare!
Ovviamente mi deve aiutare Ashley, perché io non so piegare neanche un paio di mutante.
Mette dentro alcune paia di pantaloni, delle camicie e delle t-shirt. Svuoto tutti i cassetti per trovare un costume e glielo porgo.
Quando finisce prendo una scatola di preservati e lei arrossisce. Sorrido.
Fuori dal letto si imbarazza per ogni minima cosa mentre quando si fa travolgere dalla passione..
..oh si, allora ecco che la Gattina si attiva.
Corre a preparare anche la sua ma non vuole assolutamente farmi vedere il costume, dice che deve essere una sorpresa.

La sveglia suona più presto del solito, è arrivato il giorno in cui dobbiamo partire.
Mi fiondo giù dal letto rischiando di cadere per colpa delle lenzuola. Mi vesto con dei jeans chiari e una t-shirt blu.
Vado da Ashley e la trovo già pronta. La bacio come Buongiorno e la prendo per mano.
Ci facciamo portare in limousine altrimenti dovrei lasciare la moto a scuola.
Il pullman è fermo davanti ai cancelli e sul marciapiede ci sono i miei compagni con i loro amici.
Li raggiungiamo e ci mettiamo a parlare con Josh e Giulia. Mi accorgo di una persona che non dovrebbe esserci, Brooke.
Chi è stato così scemo da invitarla? Un ragazzo le si avvicina. Ah Matt, quel morto di figa.. sicuramente mi rovinerà la settimana.
La prof richiama la nostra attenzione facendo l’appello, appena uno viene chiamato deve lasciare la valigia nel portabagagli e salire. Quando sia io che Ashley siamo saliti litighiamo per decidere chi deve stare vicino al finestrino.
Giochiamo a Sasso,Carta,Forbice come due bambini e vince lei. Tutta felice si siede ed io sbadiglio, ho un sonno della miseria.
Mi guarda dolcemente e mi invita a poggiare la testa sulle lue gambe, fortuna che i posti sono larghi così posso sdraiarmi.
Porta le sue mani tra i miei capelli facendomi rilassare. I miei compagni mi prendono i giro ma non me ne preoccupo.
Il pullman ci porta all’aeroporto dove ci tocca aspettare il nostro volo.
Dopo mezzora la voce dell’altoparlante chiama i passeggeri del nostro aereo e andiamo.
Dopo qualche ora di viaggio, finalmente arriviamo a Ibiza. È fantastica.
La Gattina si guarda intorno meravigliata e io, da bravo fidanzato, le chiudo gli occhi appena passa un ragazzo a torso nudo.
E lei lo faceva a me quando passavano ragazze in bikini. Stavamo diventando i comici della comitiva.
Arrivati all’hotel la prof ci ha smistati nelle varie camere doppie, chi ha scelto e chi è stato scelto capitavano insieme.
Guardo l’orologio, le quattro del pomeriggio.
“Ragazzi io direi di andarci a cambiare e di andare a farci un bagno in spiaggia.” Propongo io e tutti accettano.
La camera è molto grande ma non perdo molto tempo e indosso il costume.
Aspetto che Ashley esce dal bagno per poterla ammirare in costume.
Ma quella stronza ha indossato il prendisole e non vedo un cazzo!
Troviamo tutti nella hall e ci dirigiamo in spiaggia. Paghiamo gli ombrelloni e ci spogliamo. 
Finalmente la mia fidanzata si toglie quello stupido abito. Ha un costume azzurro con il pezzo sopra a fascia.
  . http://www.qnm.it/donne/fotogallery/candice-swanepoel-foto-swim-2012-victorias-secret_4257_5.html 
Ho cambiato idea, si deve rivestire subito!
Tutti i ragazzi vicini si sono girati a fare commenti poco casti sulla mia Gattina.
“Daniel mi metti la crema?”
“Mi tenti?”
“Forse..”
dice ridendo.
Si sdraia sul telo a pancia in giù e sposta i capelli su una spalla. Prendo la crema e la spruzzo sulle mie mani.
Inizio a massaggiarle lentamente la schiena, ha un sussulto per il contatto freddo. Ma si rilassa subito sotto le mie carezze.
“Ho finito.” Le sussurro ad un orecchio.
“Allora andiamo in acqua.”
“Okay.”
Mi prende una mano e mi trascina a riva.
Si tuffa dove l’acqua è più alta e riemerge.
I capelli bagnati le si appiccicano alla schiena e le gocce scivolano sensuali sulla sua pelle. Deglutisco e la raggiungo.
“Gattina, sei terribilmente sexy.” “Grazie. Anche tu sei irresistibile.” Dice passandomi una mano sul mio torace.
Uno schizzo mi colpisce la nuca, mi volto. Brooke, con un costume che io definirei volgare.
Un tempo poteva piacermi un casino, ma ora preferisco quello semplice di Ashley. 
 http://italian.alibaba.com/product-gs-img/brand-bikini-67-508052276.html 
“Daniel! Giochiamo insieme!”
“Non adesso Brooke. Sto con Ashley.”
“Lascia perdere quella sfigata vieni con noi.”
“Mi sto incazzando.”
“Sei cambiato Daniel. E non intendo in meglio.”
“Ti dà fastidio che non te lo dia più?”
gli dice acida la mia ragazza.
Sta iniziando a tirare fuori gli artigli e la cosa mi eccita.
“Andiamocene Ash.” La trascino via.
Passiamo il pomeriggio in spiaggia e quando torniamo in hotel la Gattina mi bacia e mi sbatte al muto.
Meno male che ho portato una scatola intera di preservativi.


SPAZIO DI ALESSIA
Una gita ad Ibiza.. chi non vorrebbe farla??
Cmq spero vivamente che questa volta i link funzionino visti i risultati precedenti -.- bhe lasciate un commento se volete ;D

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Capitolo 21
*** Shopping ***


POV Ashley

Ibiza! È sempre stato il mio sogno andarci. Il mare limpido e la spiaggia calda sotto i piedi. Una sensazione bellissima.
E poi, finalmente, la mia pelle prenderà un po’ di colore.
Daniel mi stava praticamente mangiando con gli occhi, tutto grazie al costume nuovo comprato apposta per l’occasione.
Ma ci deve sempre essere qualcosa che rovini tutto, no? Infatti c’è Brooke che ci sta spudoratamente provando con il mio ragazzo.
Quanto vorrei continuare la rissa interrotta tempo fa. Stasera andremo tutti in un bel ristorante per dare inizio alla vera gita.
Peccato che io non abbia niente di bello da mettermi. Mi serve un’urgente uscita per i negozi di Ibiza.
Chiamo Giulia e ci mettiamo d’accordo, ha detto di portare anche i ragazzi.
“Daaaniieel..”
“Ho paura quando allunghi il mio nome.”
“Ecco, sai che stasera dobbiamo andare a mangiare con gli altri?”
“Si. Quindi?”
“Non ho niente da mettermi e volevo andare a fare un po’ di shopping.”
“Sputa il rospo.”
“Devi venire anche tu.”
Concludo son un sorriso.
“Scordatelo.” Risposta secca e immediata.
“Come sei cattivo! Perché non vuoi venire?”
“Uscire con voi donne significa portare un casino di borse mente voi continuate ad andare di negozio in negozio.
Ne so qualcosa grazie a mia sorella.”
“Dai amore. Non si sa mai che prenda anche qualche completino sexy, magari per stasera.”

Sembra interessato alla questione, pervertito. “Continua, stai andando bene.”
“Lo compro solo se vieni anche tu.”
“Okay, va bene.”
Inizio a saltellare per tutta la stanza, felice.
Dopo mezzora stiamo girando le vie più belle e con più negozi. Josh e Daniel ci seguono stranamente zitti.
Che il trucco del completino abbia funzionato su tutti e due?
Passa un’ora e Giulia trova l’abito che fa per lei, le sta benissimo. 
http://media.photobucket.com/image/dress/linhnguyen231091/00003243-06.jpg?o=519 
Ma non ci limitiamo ai vestiti. Compriamo scarpe, gioielli, borse, che ovviamente devono portare i ragazzi.
Io non trovo niente e quindi decidiamo di tornare in hotel.
Ma quando passo vicino alla vetrina di un negozio, in una stradina secondaria, che non avevo visto mi fermo.
Ho trovato un fantastico vestito lilla e argento.
http://media.photobucket.com/image/dress/saraNeon/the%20lost%20wolf/cassihome.jpg?o=260 
Entro e lo provo subito, scosto la tenda del camerino e i miei amici mi fanno i complimenti.
“Ahhhh Ashley, sei fantastica! Ti sta benissimo!” mi dice Giulia con gli occhi a cuoricino.
“Concordo con lei, devi assolutamente prenderlo.” È il commento di Josh.
“Potrei saltarti addosso prima della fine della serata.” Ecco il mio pervertito.
“Lo prendo come un complimento.” Mi cambio e vado alla cassa.
“Okay ora possiamo andare a casa.” Diciamo io e la mia amica appena uscite dal negozio.
“No!” rispondono all’unisono Josh e Daniel.
“Ragazzi cosa c’è?”
“I completi sexy!”

Mi metto una mano davanti alla faccia perché lo hanno praticamente gridato e della gente si è girata.
Li prendiamo sotto braccio e ci avviamo verso un negozio Intimissimi.
Sembra un paradiso per loro, non hanno mai visto un negozio di intimo per donna?
Troviamo due baby-doll con effetto “vedo, non vedo” simili e li compriamo.
Arriviamo in camera e abbiamo giusto il tempo per cambiarci ed andare con gli altri.
Daniel si mette dei jeans scuri e una camicia bianca con i primi bottoni slacciati.
Dopo il primo giorno si è già abbronzato e la sua pelle è in contrasto con il tessuto.
Vado in bagno a truccarmi e stiro i capelli, spostando il ciuffo di lato.
Sono tutti eleganti ed appare di più Brooke con un vestito aderente rosa acceso e un cappello nero.
I tacchi sono altissimi e mi vengono le vertigini solo a vederli.
http://media.photobucket.com/image/dress/linhnguyen231091/00033085-01.jpg?o=513 
Il ristorante è molto bello e tranquillo. Ci accompagnano ad un tavolo prenotato in precedenza e iniziamo a parlare ordinando da mangiare. Sento che vogliono concludere la serata in discoteca e Daniel mi fissa.
“Tranquillo, non mi ubriaco.”
“Non so se crederti.
E poi stasera ti voglio lucida che devi farmi vedere quel completino come ti sta addosso.”
Mi sussurra all’orecchio e io arrossisco. Mangiamo tranquillamente e la professoressa se ne torna all’hotel stanca, mentre noi andiamo a ballare.
La discoteca è molto bella e grande. Mi butto subito in pista a ballare seguita dal mio ragazzo, che si mette dietro di me.
Ci scateniamo e beviamo un sacco, peccato che io sia obbligata a bere poco.
Daniel mi tiene d’occhio e appena vede che prendo un altro cocktail mi lancia un’occhiataccia e me lo toglie dalle mani.
Si fanno le due di notte torniamo in hotel. Daniel mi mette in mano il completino e mi spinge in bagno con un sorrisetto malizioso.
Mi tocca farlo, una promessa è una promessa. Mi cambio ed esco rossa come un peperone.
Lui è disteso sul letto, solo con i boxer, che gioca con il cellulare. Mi vede e il sorriso di prima torna.
“Sei bellissima. Quasi quasi ti faccio una foto.” Dice mentre mi inquadra con il telefonino.
“No! Daniel non ci provare!”
“Ormai ho fatto.”
Infatti ho sentito uno strano click provenire dall’aggeggio che ha tra le mani.
“Eliminala subito! E se qualcuno dovesse vederla?”
“Con me è al sicuro. Ora vieni qui.”
Mormora con voce roca allargando le braccia.
Salgo su di lui e lo bacio con passione, lui gioca i miei capelli arricciandoli tra le dita.
Mi sfiora la schiena con la punta delle dita provocandomi un brivido. Mi porta sotto di lui andando a baciarmi il collo.
Toglie la parte sopra del baby-doll e stringe il mio seno tra le mani, inizio ad ansimare più forte.
Una sua mano finisce tra le mie gambe trovando le mutandine già bagnate e lui sorride.
Massaggia quel punto da sopra il tessuto facendomi gemere. Ennesima interruzione da parte del mio cellulare.
Mi guarda incazzato e io sbuffo. Chi potrà mai essere a quest’ora? Lo prendo e guardo il nome che appare sul display.
“Chi cazzo è?”
“Mio fratello.”
“A quest’ora? Lascialo suonare.”
dice prendendomi un capezzolo tra le labbra.
“Ah.. se non rispondo si preoccupa e continua a chiamare.” Lui sbuffa e si stende di fianco a me.
Premo sullo schermo touch per accettare la chiamata.
“Pronto? Fratellone?”
“Ciao sorellina! Che fai?”
“Sono le due di notte, cosa credi che stia facendo?”
“Le due di notte? Ash, ma sono le quattro del pomeriggio! Cosa.. ah aspetta! Sei ad Ibiza, me ne sono dimenticato! Scusa.”
“Fa’ niente.”
Chiudo la chiamata e mi giro verso Daniel.
Incredibile! Sta dormendo!
Ha un’espressione così beata che mi dispiace svegliarlo.
Gli accarezzo una guancia e mi accoccolo tra le sue braccia, dopo essermi rimessa il pezzo del baby-doll che mi aveva tolto.
Ci copro con il lenzuolo e gli do un bacio a stampo prima di addormentarmi con il sorriso sulle labbra.


SPAZIO DI ALESSIA
Uhhhh il completino sexy!! Ma come si fa ad addormentarsi proprio in quel momento?! Mah-.-“ ditemi se vi è piaciuto :D  

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Capitolo 22
*** Schiaffo ***


POV Daniel

Apro gli occhi infastidito dalla luce del sole che mi arriva in faccia. Due occhi grigi mi fissano divertiti.
“Ashley, ma quando mi sono addormentato?”
“Buon Giorno dormiglione! Ieri notte, alle due, aveva chiamato mio fratello e noi abbiamo interrotto una cosa fantastica.
Peccato chi il Signorino che ho davanti si sia addormentato.”
“Cazzo. E smettila di chiamarmi così, mi fa innervosire. L’ho detto anche a Doroty ma vedo che nessuno mi ascolta.”
“Lavoro.”
Dice facendo spallucce.
“Ora non sei a lavoro, chiamasi vacanza.
E se non ti dispiace, io ho bisogno di tante coccole.”
Rispondo allargando le braccia e facendo la faccia da bambino.
Ashley scoppia a ridere e si avvicina. “Sei più coccolone in questo periodo.” Mi fa notare mentre si rintana tra le mie braccia.
“Colpa tua.”
“Mia?”
“Certo, se tu non fossi così bella non mi verrebbe voglia di abbracciarti e baciarti.”
“Non dire cavolate.”
Mormora colpendomi piano il petto. La sua faccia è rossa e sorrido. È tenera.
“Ti amo.” Sussurro tra i suoi capelli.
Lei non risponde ma mi stringe più forte, quel gesto, per me, vale più di mille parole.
“Però stasera voglio vedere bene quel completino, giuro che non dormirò!” dichiaro scoppiando a ridere.
Lei mi segue a ruota e poi si alza di malavoglia dal letto.
“Dove vai?”
“Avevamo deciso di fare un giro per vedere i monumenti.”
“Me ne sono scordato.”
“Quando mai ti ricordi qualcosa?”
dice ridendo prima di entrare in bagno.
Mi alzo anche io raccattando vestiti nella valigia. Jeans strappati, t-shirt, scarpe da ginnastica e cappellino da baseball.
La Gattina esce dal bagno con una canotta viola, short di jeans e le converse nere.
Camminiamo tra le vie della città sotto il caldo cocente del sole.
Le ragazze continuano a commentare ogni cosa, io e Josh invece commentiamo le ragazze di Ibiza che passano.
Ovviamente ogni commento equivale a uno scappellotto da parte di Giulia e Ash.
Fila tutto liscio ma all’improvviso succede qualcosa che non capisco.
Ci passa affianco un ragazzo e la mia fidanzata si blocca, rigida, volta la testa nella direzione di quel tizio e diventa bianca.
“Ashley? Tutto bene?” le chiedo sfiorandole il braccio.
All’udire quel nome anche il ragazzo si gira verso di noi e sorride in modo maligno.
Alzo un sopracciglio e lo fisso. Ma che vuole?
“Ashley Green?”
“T-Thomas..”
dice titubante la Gattina. Si conoscono?
“Quanto tempo! Non ci sentiamo da un po’ vero?”
“Già.”
Abbassa lo sguardo. L’altro si avvicina a lei.
“Vedo che ti sei fatta più bella, piccola.”
“Thomas, ti prego.. sono con i miei amici quindi devo andare."
Ashley sta tremando, ma che le prende?
“Ma come? Non sei ancora innamorata di me?” Non ci sto capendo più niente.
“Chi sei?” intervengo io.
“Oh, che sbadato! Io sono Thomas, l’ex ragazzo di Ashley.Lei ha un sussulto.
“Sta dicendo la verità?” le chiedo e lei annuisce.
“Deduco che lei sia la tua nuova fiamma. Non gli hai detto niente di noi? Che cattiva.”
“Non credevo che ce ne fosse bisogno.”
“Ashley, vuoi spiegarmi?”
insisto.
“Un anno fa l’avevo conosciuto a scuola, avevamo iniziato ad uscire e me ne stavo innamorando.
Dopo un mese che stavamo insieme lui ha cercato stuprarmi.”
“Esagerata. Volevo solo divertirmi, un po’ di sano sesso non fa mai male. Poi era colpa tua che volevi rimanere vergine.”
“Ho sofferto un casino per colpa tua!”
aveva iniziato a piangere, la stingo a me in un gesto automatico.
“Tu te la sei già fatta? Com’è brava a letto?” mi chiede.
La mia mano si chiude a pugno e sta per finire in faccia a quel coglione, ma Ashley si mette in mezzo.
“Daniel fermo! Non rispondere alle provocazioni, ti prego..” Io abbasso di istinto la mano riportandola al mio fianco.
“Che debole! Ti fai comandare da una ragazza? Sfig..” non gli lasco neanche finire la frase che lo stendo con un pugno.
Quando è troppo è troppo, porca puttana! Lo stronzo rimane a terra con il sangue che gli cola dal naso, forse è rotto.
“Chi è il debole adesso?” lo provoco e lui si alza di scatto.
“Smettetela! Non fate i bambini!” La Gattina si mette tra di noi un’altra volta.
“Non rompere le palle!” uno schiaffo che si infrange sulla guancia di lei, la mano è di Thomas.
Il viso di lei si sposta di lato e un segno rosso appare sulla parte colpita.
Davvero si è permesso di toccarla? Sono nero dalla rabbia.
Mi fiondo su di lui riempiendolo di pugni, mentre Giulia consola la sua amica che ha ripreso a piangere più forte.
Josh mi prende per le braccia e mi trascina indietro.
“Lasciami! Quello stronzo si è permesso di toccarla! Le ha tirato uno schiaffo! Lo devo ammazzare!”
“Calmati! Hai ragione, ma non puoi ammazzarlo!”
“Quanto ci scommetti che gli sfiguro la faccia?!”
sputo in un occhio al coglione che ha la faccia piena di lividi, il labbro e il naso rotti. “Andiamocene Daniel.”
Riescono a tirarmi via e torniamo in hotel per mettere del ghiaccio sulla guancia di Ashley.
“Perché non me lo hai detto?” le dico sedendomi sulla sedia, di camera nostra, davanti a lei.
“Volevo solo dimenticarlo, mi dispiace.”
“Non preoccuparti. Adesso come stai?”
“Meglio, grazie.”
“Ti fa male?”
chiedo sfiorandole la guancia.
“Un pochino.” Cerca di sorridermi.
“Ti prometto che queste cose non succederanno mai più. Ti proteggerò sempre.”
“Grazie, Daniel.”
Mi risponde baciandomi.
Non è una bugia, voglio proteggerla. Ad ogni costo.


SPAZIO DI ALESSIA
Colpo di scena! Arriva l’ex di Ashley, altra rissa..sono troppo prevedibile?-.-
lo scorso capitolo vedo che è piaciuto molto:D mi fa piacere!! Spero che anche questo sia bello =)

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Capitolo 23
*** Polizia ***



POV Ashley

Lo stavo dimenticando, quando era venuto ad abitare ad Ibiza ero felice. Perché devo rincontrarlo e soffrire?
Ma ora non dovevo pensare a lui. Daniel è qui con me e il bacio che ci stiamo dando è pieno di dolcezza e amore.
Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo. Lo amo da morire e non voglio che niente rovini tutto questo.
“Andiamo in spiaggia?” mi chiede.
“Certo! Ho proprio bisogno di una nuotata.”
“Allora vatti a preparare.”
“Okay.”

Gli stampo un ultimo bacio a fior di labbra e vado in camera. È incredibile la velocità con cui riesca a farmi pensare ad altro.
Stendiamo i teli sulla sabbia, che all’improvviso non sento più sotto i miei piedi.
Daniel mi ha presa in spalla come un sacco di patate e si dirige verso l’acqua.
“Cosa hai intenzione di fare?”
“Indovina.”
“No. Daniel mettimi giù! Subito!”
“Ai suoi ordini.”
Sospiro di sollievo ma quando molla la presa sui miei fianchi, finisco nel mare salato. Riemergo sputando acqua e lo fisso truce.
“Sei perfido!”
“Sei stata tu a dirmi di farti scendere. Detto, fatto.”

Per vendicarmi mi butto su di lui, facendolo cadere come me. Scoppio a ridere e lui mi schizza con l’acqua.
Iniziamo una battaglia, come fanno i bambini, e quando finisco per l’ennesima volta sotto, lui mi raggiunge e mi bacia.
Passionale, possessivo e voglioso. Mi stacco e torno in superficie, trovandomi a pochi centimetri dal suo torace muscoloso.
“Gattina, se andiamo avanti così, ogni volta che veniamo in spiaggia finiamo per fare l’amore.”
“Pervertito.”
“Bellissima.”
Arrossisco e mi bacia un’altra volta. Dei bambini ci stanno guardando.
“Amore, stiamo dando spettacolo.”
“Lo faranno anche loro prima o poi, tanto vale che imparino da ora come fare.”
“Non cambi mai, eh?”
“Tu mi ami per questo.”
“Giusto.”

Andiamo a stenderci sui teli e io prendo un libro per passare il tempo. Mi stendo a pancia in giù, prendo l’mp3 e inizio a leggere.
Dopo dieci minuti mi accorgo che il mio ragazzo non mi ha ancora staccato gli occhi di dosso.
“Mi stai facendo la radiografia?” gli domando con un sopracciglio alzato.
“Non sai cosa farei per toglierti quel maledetto costume.” Risponde mordendosi un labbro con gli occhi da maniaco.
“Raffredda i tuoi bollenti spiriti. Siamo in una spiaggia pubblica e non voglio prendermi una multa per atti osceni in luogo pubblico. Comunque.. anche a me sta venendo una stana voglia..” mi mordo il labbro anche io e gli fisso il cavallo del costume.
“Non farlo.”
“Cosa?”
“Se ti mordi così il labbro non fai che eccitarmi ancor di più.”

In effetti il tessuto è leggermente teso, non si nota molto ma guardando bene si capisce che ha un’erezione.
“Dove?”
“Ci sono dei camerini che nessuno usa poco più in là.”
“Perfetto. Andiamo.”
Dico chiudendo il libro e alzandomi.
Daniel cammina dietro di me abbracciandomi, ogni volta che il suo membro e il mio sedere si toccano io ho un brivido.
Mentre lui si eccita ancor di più. Siamo arrivati ai camerini vecchi, che ormai sono abbandonati perché troppo ai limiti della spiaggia.
Ne apro uno ed entriamo baciandoci. La sua lingua vortica nel mio palato, assaggiandolo completamente.
Le sue mani sono già sul mio seno, le mie, invece, arrivano all’elastico del costume.
Lo tiro leggermente e ci infilo dentro una mano, trovo subito il suo “amico” e lo accarezzo.
Mi lecca il collo passando un dito sulla mia schiena. Mi tiene per i fianchi facendomi alzare, io allaccio le gambe intorno alla sua vita.
Il mio costume è stato tolto completamente e ora sto togliendo il suo.
Gli accarezzo gli addominali e li bacio, lui porta un dito a massaggiare il mio clitoride. Gemo e lo bacio prepotente.
Il mio ventre è un incendio, aspetto impaziente che mi penetri dandomi piacere.
“D-Daniel.”
“Come sei impaziente Gattina..”
dice a fatica tra gli ansiti.
Finalmente sento il suo membro sfregare sulla mia apertura e inarco la schiena gemendo incontrollata.
Entra in me lentamente e inizia a muoversi. Le nostre bocche sono come incollate,
i nostri petti si alzano a ritmo dei nostri respiri e si scontrano. Lui esce da me un secondo prima di venire.
Ci risistemiamo e torniamo al nostro ombrellone. Vediamo I nostri compagni e ci uniamo a loro.
Giochiamo a beach volley e poi andiamo a mangiare la pizza. Fuori dalla pizzeria vediamo Thomas che limona con una.
Si accorge di noi e ci viene incontro. No, ti prego, no!
“Ehi piccola!” Daniel si mette davanti a me e lo fissa truce.
“Ma chi si vede! Con te devo ancora regolare i conti!” dice Thomas diretto al mio ragazzo.
“Quando vuoi. Non vedo l’ora di spaccarti la faccia.” La tizia con cui limonava si gira verso di noi. Tania, ancora lei?
“Thomas, li conosci?”
“Certo. Ci conosciamo molto bene, vero?”
“Daniel?!”
“Ma le teste di cazzo spuntano come funghi qui?”
dice Daniel sbuffando.
“Cosa hai detto?” Thomas si prepara ad attaccare.
“Non mi sembra il caso di far scoppiare una rissa qui.” Interviene Josh.
“Che cazzo vuoi?! A quel frocetto servono i rinforzi?”
“Ti conviene chiudere quella fogna.”
“Io parlo quanto mi pare. Capito?”

Parte un pugno, poi un altro. Così inizia la rissa e questa volta non ci vanno leggeri.
Due poliziotti passano vicino a noi e allontanano Josh e Daniel da Thomas.
“Ritieniti fortunato, coglione!” dice Thomas.
Vengono portati tutti e tre alla centrale di polizia.
Non doveva essere una vacanza bella e divertente?


SPAZIO DI ALESSIA
Eccovi un altro capitolo! Non so se riuscirò a pubblicare i prossimi giorni perché ho la febbre D: MA ci proverò lo stesso ;)

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Capitolo 24
*** Dall'inizio ***




POV Daniel

La gita è finita da una settimana e le lezioni per noi riprendono normalmente.
Quando siamo andati in centrale, fortunatamente sono riuscito a inventare una palla che stavamo girando un video.
All’inizio non ci credevano ma, come al solito, i ragazzi devono per forza riprendere le risse con i cellulari.
Dopo aver visto il video ci hanno lasciati andare.
“Signorino, si deve alzare.” Solita sveglia mattutina di Ashley.
Mi alzo e vado a prendere la posta sotto la porta. Noto una lettera con il mettente sconosciuto. La apro ed esce una foto.
Raffigura Ashley e un tizio che si baciano. Cosa vuol dire?! Come ha potuto?!
Corro in direzione della sua stanza e la vedo cambiarsi.
“Amore!” dice stupita quando mi vede entrare di botto.
“Amore un corno! Cosa cazzo significa?!” le urlo contro sbattendole la foto in faccia.
Lei la fissa e aggrotta le sopracciglia.
“Chi cazzo è quel tizio?” le chiedo.
“Non lo so. Chi ti ha dato questa foto?”
“Non sparare cazzate, okay? Dici tanto che non mi lascerai e poi vai a ficcare la lingua in bocca a uno!”
“Daniel ti ho detto che non so chi è!”
“Pensi che io ti creda? Le parole volano ma i fatti restano.”
“Non hai un minimo di fiducia in me?”
“A questo punto no.”
Detto questo me ne vado senza neanche fare colazione.
Sono livido di rabbia. Josh mi saluta ma non lo cago minimamente e vado diretto in classe.
“Daniel, come va?”
“Non rompere il cazzo!”
“Wo. Ti sei svegliato con la luna storta?”
Gli passo la foto e si rabbuia.
“Oh.. credevo che fosse una ragazza seria.”
“Lo credevo anche io. Ma cazzo, non ne riesco a trovare una decente?
Pensavo che almeno lei non sarebbe stata come Lidia, ma mi sbagliavo.”
“Lidia era una puttana e lo sapevano tutti. Ashley ti ha dato tutte le sue prime volte, sembra impossibile che possa fare questo..
la faccenda mi puzza..”
“Josh, come si fa a negare l’evidenza?”

Il prof entra mettendo tutti in silenzio. Guardo fuori dalla finestra, guardo il cielo.
Mi è sempre piaciuto guardarlo, di giorno, di notte, quando piove o quando c’è il sole. È rilassante e mi chiarisce le idee.
Ma questa volta serve a poco. Sento il cellulare vibrare nella tasca, un messaggio da parte di Ashley.
Non lo leggo neanche e lo spengo. Perché le ragazze devono sempre giocare con me?
Significa che non potrò mai avere una mia famiglia, con una moglie e dei figli? Che pensieri del cazzo, Daniel.
Ti sei rammollito per una che appena ha potuto ti ha tradito. Che mondo di merda.
All’intervallo Giulia mi raggiunge nel cortile dalla scuola, se fossi stato sul tetto Ashley mi avrebbe trovato e io non voglio vederla.
“Ah eccoti, finalmente! Dove diavolo ti eri cacciato?”
“Mi stavo rilassando.”
“Ashley ti sta cercando come una matta. Vuole parlarti, è disperata.”
“Lascia che lo sia. Mi sento ferito, come ha potuto farmi una cosa del genere?”
“La conosco bene, so che non è quel tipo di persona.”
“E siamo a due. Avete rotto le palle! Ho visto la foto, e lì si vede chiaramente che limona allegramente con quello.”
“Ma chi te l’ha mandata?”
“Non lo so, la lettera era anonima.”
“Fammela vedere.”
La prende a la esamina. “Questo lo conosco!”
Scatto verso di lei. “Davvero? Chi è?!”
“Uno di 3^F, si chiama Luca.”
“Grazie!”
mi alzo e mi allontano riprendendo la fotografia.
“Dove vai?”
“A spaccargli la faccia.”
Dico prima di andare a cercare la classe infischiandomene del suono della campanella.
3^F.. 3^F.. Eccola! Entro e tutti mi guardano stupiti.
Su ogni banco ci sono dei computer portatili, deve essere la sezione del Fotografico.
Fisso la fotografia e scruto ogni faccia per capire chi è Luca.
Lo trovo mi avvicino con una faccia che deve far veramente paura vista la sua reazione.
“Sei tu Luca?” gli chiedo e lui annuisce.
“Bene, allora piegami questa!”
“Chi è questa ragazza?”
“Non sai neanche chi stavi limonando?! Ma bravi! Dovreste iscrivervi tutti e due al corso di teatro, recitate da favola.”
“Ti giuro che non conosco la ragazza in questa foto!”
“Sei tu quello, no?”
“Si..”
“Allora dimmi la verità! Ti frequenti con Ashley Green?”
“Ashley Green? Ma è la tua ragazza! Pensi davvero che avrei potuto farlo?”

Il suo compagno di banco gli strappa la foto dalle mani e la esamina sistemandosi gli occhiali. Classico secchione, pensai.
“Umm.. questo è un fotomontaggio.”
“Cosa?”
“Guarda i bordi delle bocche, non combaciano.
E poi qui in alzo si intravede una ciocca di colore diverso, probabilmente di un’altra ragazza.”

A guardarla bene aveva ragione. Ora devo solo scoprire chi è stato.
“Chi stavi baciando veramente?” mi rivolgo a Luca.
Lui arrossisce. “Brooke.”
“Amico, per scusarmi della sfuriata di prima ti do un consiglio. Stalle alla larga è una troia. Scusi il disturbo prof.”

Salutai il prof che era rimasto imbambolato tutto il tempo. Sono sicuro che è stata lei. Piombo di nuovo nella classe 3^B e assalgo Brooke. “Maledetta!”
“Signor Price! Cosa ci fa qui? Torni subito in classe!”
“Devo prima risolvere una questione prof.”

Mi giro di nuovo verso la ragazza che mi guarda come se non capisse.
“So che sei stata tu. Non far finta di capire, hai modificato tu questa foto!”
“Non trovi che siano carini?”
mi dice lei.
“Sai che non mi faccio problemi a picchiere una ragazza quando serve. Smettila di fare la stronza! Hai veramente rotto.
Vai a fare pompini ad altri ragazzi, io con te ho chiuso secoli fa!”
“Signor Price! Moderi i termini!”
“Scusi prof.”

Rivolgo uno sguardo pieno di scuse alla Gattina ma lei non ricambia e guarda sul banco. Ho fatto una cazzata grande quanto una casa.

A casa lei non mi parla più, siamo tornati al punto di partenza. Come quando non stavamo insieme e lei mi evitava.
“Ash, ti prego. Perdonami!”
“Questa volta non è così facile Daniel. Quando tu mi hai spiegato di Tania ti ho creduto subito.
Tu invece non mi hai neanche lasciato parlare.”
“Ero accecato dalla rabbia, mi dispiace..”
“Dovrai dimostrarmi che mi ami veramente, che riponi della fiducia in me come io in te. E non sarà facile."
“Accetto la sfida. Ma se riesco dovrai indossare il completino sexy, non lo abbiamo usato neanche una volta.
Quella in cui mi sono addormentato non centra.”
Sorriso malizioso.
“Okay, come vuoi.” È arrossita.
Siamo veramente tornati all’inizio dei giochi.


SPAZIO DI ALESSIA
Mai tranquillità tra questi due.. sono troppo cattiva??
Forse un pochino xD vi sento lontani..come mai non recensite più..un commentino, pleaseee *faccia da cucciolo*

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Capitolo 25
*** Nuovi arrivi ***





POV Ashley

Cinque anni dopo..

Sono passati cinque anni e le cose tra me e Daniel vanno bene. Anzi, sono migliorate!
Due anni fa abbiamo deciso di andare a vivere insieme in una casa nostra.
Io ho trovato un bar dove lavorare, smettendo di fare la cameriera per Daniel. Lui, invece, ha iniziato a lavorare come avvocato.
Quattro mesi fa ho scoperto una cosa che mi ha cambiato la vita.. bhe..io sono INCINTA.
Sono felice e credo che lo sia anche il mio fidanzato per quando gli ho dato la notizia ha iniziato a saltare per casa.
Siamo d’accordo tutti e due di aspettare per il matrimonio, non vogliamo affrettare le cose.
Questo bambino è arrivato per caso senza che noi lo cercassimo – questo non vuol dire che non lo vogliamo-.
Sto cucinando la cena aspettando che l’uomo di casa torni dal lavoro, io ho il turno a mezzogiorno.
Sento la serratura della porta scattare e mi sporgo dalla cucina per salutare Daniel.
Ma noto che non è solo, al suo seguito ci sono i nostri inseparabili amici.
“Come sta la mia mammina preferita?” mi saluta Giulia con un gran sorriso.
“Alla grande! E tu?”
“Me la cavo.”
“Ehi! Io dovrei essere il primo che saluti!”
dice Daniel mettendo il broncio.
“Ciao amore.” Gli rispondo baciandolo. “Ma cosa ci fate qui?” dico rivolta ai nostri amici.
“Abbiamo incontrato questo tizio per strada e ci ha invitati.” Dice Josh indicando il mio fidanzato.
“Tizio a chi?”
“Ma voi due state sempre a bisticciare? Comunque potete restare a cena se volete, ho cucinato abbastanza.”
“Grazie, se per voi non è un disturbo.”
“Giulia sei la mia migliore amica, quale disturbo!”
“Allora accettiamo.”
Torno in cucina mentre gli altri vanno sul divano a parlare.
Dopo qualche minuto sento due braccia circondarmi la vita e accarezzarmi il ventre.
Un paio di labbra si posano sul mio collo in un dolce bacio.
“Mi sei mancata oggi.”
“Me lo dici ogni sera, ma non mi stancherò mai di sentirtelo dire.”
Gli sorrido voltando di poco la testa per baciarlo.
“Che ne dici se stasera..” “Ma Daniel.. il bambino..”
“Facciamo piano, e poi se tu stai sopra non si corrono rischi.”
Mi sorride malizioso.
“Guardate che da qui si sente tutto!” Il fidanzato sbuffa mentre io rido.
“Josh non rompere le palle! Non mi sembra che, tra le persone presenti, siamo solo noi due a fare sesso.”
“Idiota.”
“Prima o poi ti picchio seriamente.”
“Ogni volta la stessa battuta. Tutto fumo niente arrosto.”
“Ora ti faccio vedere io!”
dice prima di tornare in salotto.
Dai rumori credo che si stiano ammazzando sul divano, tra le risate in contenute di Giulia. Gli idioti sono tutti e due.
Ceniamo chiacchierando e ricordando le cavolate fatte al liceo.
Mi ricordo ancora quando gli ho detto che doveva conquistarmi per la seconda volta.
Ha provato di tutto, mi ha perfino regalato un cucciolo di gatto che ora è una palla di pelo gigantesca.
Alla fine l’ho perdonato quando è venuto in camera mia disperato dicendo che non sapeva più cosa fare.
Gli ho detto che tutto quello che ha fatto mi ha fatto capire che è disposto a tutto pur di stare con me.
Verso le undici i nostri amici tornano a casa e noi andiamo a letto.
Domani c’è la visita dal ginecologo per sapere il sesso del bambino e sono emozionata.
“Amore, come lo dovremmo chiamare?”
“Umm..se è femmina mi piacerebbe Jane.”
Mi dice con il viso tra i miei capelli.
“Sì, è carino. E se fosse maschio?”
“Sceglilo tu.”
“Okay,allora.. Christian ti piace?”
“Bello.”
“Ti amo.”
“Anche io.”

Ci addormentiamo così, abbracciati e con il sorriso sulle labbra.

“Signorina Green.” Mi chiama l’infermiera.
“Eccomi.”
“Lei è il fidanzato?”
“Si.”
“Prego si accomodi.”
Entro nella stanza e mi fanno stendere su un lettino.
“Buon Giorno Ashley.” Mi saluta il dottore preparando la macchina.
“Salve dottore.”
“Come va?”
“Tutto bene.”
“Sono felice. Ci sono stati dei problemi in questi giorni con il bambino?”
“No.”
“Perfetto, ora vediamo. Come sempre il gel sarà freddo, resisti.”

Ho un sussulto per il contatto ma poi mi rilasso e guardo verso lo schermo.
Si vedono le immagini in bianco e nero del bambino e il cuore mi si riempie di gioia.
“Cosa preferite che sia?”
Io e Daniel ci guardiamo.
“Non abbiamo preferenze.” Risponde lui.
“Okay. Oh, guardate! È un maschio!”
“Davvero? Che bello!”
mi stanno salendo le lacrime agli occhi.
“Sapete già come chiamarlo?”
“Christian.”
Il medico annuisce.
“Un bel nome. Aspetta che prendo della carta per pulirti.”
Mi porge dei tovaglioli e me li passo sulla pancia per togliere il gel. Sistemo la maglia e andiamo in macchina.
Decido di mandare un messaggio a Giulia per darle la notizia.

Maschietto in arrivo in casa Price-Green. Ash.
 

La risposta è immediata.
 

Waaa come sono felice!! Come lo chiamerete? P.S. Josh ha detto di dare delle pacche sulla spalla al tuo fidanzato. Giuly.
 

Sorrido e faccio quello che c’è scritto ricevendo un’occhiata incuriosita da parte di Daniel.
“E questo per cosa era?” Gli faccio leggere il messaggio.
“Che scemo!” “È il tuo migliore amico.” “Lo so.” E scoppia a ridere. Alzo gli occhi al cielo pensando che siano uguali in tutto e per tutto. “Spero tanto che nostro figlio non diventi come te.”
“Cosa vorresti insinuare? Come sarei io?”
“Pazzo”
rispondo ridendo.
“Credo di non essere l’unico in questa macchina.” Dice fischiettando.
“Io non sono pazza!”
“Contenta tu.”
Gli mollo uno scappellotto in testa ridendo.
Parcheggiamo nel nostro vialetto e vediamo qualcuno alla porta, di spalle. Si gira e ci sorride allegramente.
“Daniel! Da quanto tempo, mi sei mancato tantissimo!”
“Sophia?!”
La sorella di Daniel?
“Già, proprio io.”


SPAZIO DI ALESSIA
Ciaoooo!! Ashley incinta, wow!xD
cmq devo dirvi che tra due capitoli (Credo) finirà la storia :’(
mi è stato chiesto di mettere delle foto ed eccole qui:D
Thomas

http://foto.girlpower.it/cgibin/foto/imageFolio.cgi?action=view&link=Modelli/Brice_Durand&image=Brice_Durand_2.jpg&img=&tt 

 Erik
http://foto.girlpower.it/cgibin/foto/imageFolio.cgi?action=view&link=Modelli/Ivan_Olita&image=ivan_olita4.jpg&img=&tt 

  Sophia
 http://www.google.it/imgres?q=ragazze+felici&um=1&hl=it&rlz=1R2ACAW_itIT401&biw=1366&bih=538&tbm=isch&tbnid=JkWuB_F-aDYQCM:&imgrefurl=http://it-it.facebook.com/notes/lola/io-credo-che-le-ragazze-felici-siano-quelle-pi%25C3%25B9-belle/191330584238450&docid=6b4iAPEGw6j4EM&imgurl=http://a8.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/197566_191330954238413_190275877677254_447237_8232284_n.jpg&w=240&h=200&ei=xglFT_PtBMaN-waoq72sAg&zoom=1&iact=hc&vpx=1016&vpy=119&dur=3260&hovh=160&hovw=192&tx=101&ty=100&sig=
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Capitolo 26
*** Verde ***





POV Daniel

Più ci penso e più mi sembra un sogno. Io Daniel Price avrò un figlio dalla ragazza che amo.
Se lo avessi detto prima di conoscere la Gattina sarebbe stata una battuta. Ero un fottuto puttaniere ed ora, invece, sono quasi padre.
È proprio vero che le persone cambiano grazie all’amore. Che frase sdolcinata.. ma ormai sono diventato così, non me ne pento. “Amoreee!” mi chiama Ashley.
In questo periodo penso sempre al peggio, la perdita del bambino, Ash che sta male.
Infatti mi fiondo nella camera del bambino correndo.
“Cosa è successo?!” chiedo allarmato. Lei si gira verso di me e mi fissa strano.
Sono inciampato sull’ultimo gradino della scala e mi sono fatto il corridoio in scivolata.
La mia fidanzata scoppia a ridere tenendosi perfino la pancia.
Mi piace vederla ridere, ma se lo fa perché io ho appena fatto una figura di merda è tutt’altra cosa.
“Ma cosa combini?” mi chiede ancora tra le risate.
“Sono inciampato.” Rispondo tirandomi su in piedi.
“Volevo chiederti un parere. Di che colore dovremmo farla la camera del bambino?” mi guarda con un’espressione innocente, io alzo un sopracciglio.
“Tutto qui?”
“In che senso?”
“Pensavo che stessi male.”
“Sei troppo preoccupato in questo periodo. È vero che manca solo un mese alla nascita, ma dovrei essere io quella preoccupata!
E poi guarda che pancia!”
esclama indicandosi il ventre che si è gonfiato a dismisura.
“Già, è vero.. dovresti fare una dieta.” Dico con fare pensieroso.
“Vuoi dormire sul divano a vita?”
“Sai che ti trovo in splendida forma?”
“Ecco così va meglio. Comunque, tornando al discorso di prima, di che colore la dipingiamo?”

Mi guardo attorno e noto con dispiacere che le pareti della camera sono bianche, i mobili sono in ordine ma la trovo comunque spoglia. “Verde.”
“Si, mi piace! Vai a compare la vernice! Io chiamo mio fratello e tua sorella.”
“Cosa?!”
“Niente lamentele! Non vedo l’ora di abbracciare Sophia.”

Esco di casa e mi dirigo al supermercato. Quelle due sono diventate amiche de cuore.

Flashback
“Già, sono proprio io.”
“Cosa ci fai qui?”
“Sono tornata per un po’ di tempo e volevo salutare il mio fratellino,
ma quando sono andata a casa mi hanno detto che ti trovavi qui con la tua fidanzata. È lei?”
Annuisco e mia sorella si fionda su Ashley girandole intorno, la esamina attentamente e poi si ferma davanti alla pancia.
“Oh ma sei in dolce attesa! E bravo fratellino, non ti facevo così!” dice dandomi dei buffetti sulla guancia.
“Io sono Sophia, piacere!” finalmente si presenta.
“Ah, ecco.. io sono Ashley.” Risponde la Gattina stringendole la mano.
“Dai entriamo.” Dico aprendo la porta.
“Preparo un caffè?” chiede la mia ragazza.
“Grazie amore. Io vado a mettermi dei vestiti comodi.”
La bacio e noto mia sorella che ci guarda con gli occhi a cuoricino. “Smettila di fissarci così.”
“Ma siete così carini!” non le rispondo e salgo al piano di sopra lasciandole sole in cucina.
Quando mai l’ho fatto. Stanno parlando per ore e non intendono fermarsi.
Fine Flashback


Vado alla cassa e pago i barattolo di vernice. Davanti a casa nostra ci sono due macchine.
Sono già arrivati? Per caso erano preparati a una chiamata del genere?
Sono circondato da pazzi, hanno contagiato anche me, devo farmene una ragione.
“Sono tornato!” grido chiudendomi la porta alle spalle.
“Daniel corri!” Non me lo faccio ripetere e salgo le scale due a due.
“Ashley, stai bene?”
“Ancora? Sto benissimo! Devi solo aiutare mio fratello a spostare le cose del bambino.”
“Seriamente, vuoi farmi morire prima del parto?”
“Esagerato!”
mia sorella entra in camera con un berretto girato in testa.
“Ora è tutto pronto! Prendete i pennelli popolo!” grida Erik.
Ashley e Sophia sono visibilmente eccitate, io pure ma lo nascondo perfettamente.
Dopo qualche ora abbiamo dipinto le pareti laterali di un verde chiaro, lasciando il soffitto bianco.
“Che bella! È venuta proprio bene!” dice la Gattina abbracciandomi e guardando la stanza.
Aiuto Erik a mettere a posto i mobili e immagino un marmocchio che gira per casa.
Sorrido e la mia fidanzata mi bacia, forse ha capito i miei pensieri.

Il giorno dopo decisi di portare la colazione a letto ad Ashley.
Preparo una tazzina con il caffè su un vassoio, affianco ci metto del latte e dei biscotti.
Prendo una peoni e la tengo tra le labbra, adora quei fiori.
Apro la porta della nostra camera con la schiena a mi avvicino al letto dove lei dorme ancora.
“Ashley.” Sussurro per svegliarla. Lei mugugna qualcosa ma non apre gli occhi.
“Ashley.” Riprovo e questa volta funziona, apre gli occhi e mi fissa stupita.
“Buon Giorno.” Mi dice assonnata.
“Ti ho portato la colazione.”
“Che dolce.”
Io arrossisco e mi sorride.
Mi chino a baciarle le labbra per poi scendere sulla pancia.
“Come mai tutta questa dolcezza stamani?”
“Non lo so. Ti da fastidio?”
“Scherzi? Vorrei che fosse così ogni mattina.”
“Così mi chiedi troppo.”
E ridiamo insieme.
Le guardo la pancia e mi perdo nei miei pensieri.
Un mese, solo un mese e avrò tra le braccia mio figlio.


SPAZIO DI ALESSIA
Ho avuto un’ideaaaa!! Potrei scrivere anche il seguito si questa storia visto che nel prossimo capitolo tutto finirà…
ditemi cosa ne pensate.. vi siete rotti le palle di me e devo andarmene?? ç.ç ho paura di sapere la rispostaxD Baci Alessia

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Capitolo 27
*** Ricordi [Fine] ***




POV Ashley

“Resisti Ashley! Ce la puoi fare!” mi incita Daniel stringendomi la mano.
Siamo in sala parto e sto cercando di far nascere nostro figlio. Fa male, tantissimo.
“Forza Ashley, un’ultima spinta!” dice il dottore tra le mie gambe.
Non mi piace che tutti mi fissino in quel punto, ma in questo momento mi importa poco.
Faccio come mi dice e sento un pianto di un bambino. È nato. Non ci credo, è nato mio figlio!
Mi tagliano il cordone ombelicale e puliscono il bambino dal sangue.
Daniel è disorientato, si guarda intorno confuso e con un’aria persa, che tenero.
Si avvicina un’infermiera con un bambino avvolto in un telo e me lo porge con sguardo dolce.
Le lacrime spingono ai lati degli occhi. Questo bambino è bellissimo e quando arriva tra le mie braccia smette di piangere.
Il suo respiro regolare mi riempie le orecchie e mi calma. Il mio fidanzato mi prende il viso tra le mani e mi bacia teneramente.
Gli porgo Christian e lui lo prende impacciato, sono tentata di scoppiargli a ridere in faccia tanto è buffo.
“Sei stata bravissima.” Mi dice e io gli sorrido.
Inizia a giocare con il naso del bambino e a dargli piccoli baci sulle guancie.
Questo è il giorno più bello della mia vita.

Il giorno dopo mi portano Christian in camera e vengono tutti a trovarmi.
“Ashley!”
“Ciao Giulia.”
“Dov’è il bambino?” 
le indico la culla al mio fianco e i suoi occhi brillano.
Dietro di lei ci sono Josh, Erik, Sophia e i nostri genitori che entrano in fila.
“Che bello! Daniel ti assomiglia tanto.” Esclama mia madre, Jacinda annuisce in segno di assenso.
“Qui ci vogliono le foto!” dice Sophia prendendo la macchinetta fotografica dalla sua borsa.
La appoggia sul tavolino di fronte al mio letto ed inserisce l’autoscatto, poi si avvicinano tutti e sorridiamo.
Il flash mi colpisce gli occhi e fa piangere il bambino.
“Oh mi dispiace, dovevo toglierlo..”
“Non preoccuparti, non è per quello. È l’ora della pappa.”
“Allora noi usciamo.”
Dice Giulia.
“Aspetta, io voglio restare!” protesta Josh.
Il mio fidanzato lo fissa truce. “Esci subito, idiota.”
“Stavo scherzando!”
si difende ridendo.
Quando tutti sono usciti Daniel si siede al mio fianco con un sorriso dolce sulle labbra.
Tengo meglio il piccolo tra le braccia e sposto la maglia dell’ospedale per scoprire un seno e allattare Christian.
“Dai Chris mangia.” Lo incito.
“Inizi già con i soprannomi? Ha solo un giorno.” Scherza Daniel.
“Uffa, ma è carino!”
“Per te tutto è carino.”
“No. Non avevi detto che tu eri figo? Bhe io ti trovo figo.”
“Ma grazie. E io ti trovo bellissima.”
Arrossisco di botto e passo il bambino, che ormai è sazio, a lui.
Lo culla dandogli un bacio sulla fronte e a quella scena non resisto, afferro il cellulare e scatto una foto.
È venuta benissimo e decido di metterla come sfondo dello schermo.

Due settimane dopo..

La radiolina emette un rumore metallico prima di riprodurre il pianto del bambino.
Apro piano gli occhi e sento che il letto si alleggerisce. Blocco Daniel per un braccio girandomi verso di lui.
“Vado io. Tu domani hai un processo e devi essere riposato.” Gli dico dandogli un leggero bacio a fior di labbra.
“Grazie.” Mi risponde prima di tornare steso sul materasso e crollare di nuovo nel mondo dei sogni.
Raggiungo la camera di Chris e lo allatto cullandolo tra le mie braccia.
Non mi dispiace svegliarmi per coccolarlo, e poi non piange quasi mai. Succede una volta alla settimana come massimo.
Torno a letto e mi riaddormento vicino all’uomo che amo. Lo abbraccio e sorrido al pensiero della nostra storia.
Come è iniziata e dove siamo arrivati adesso. Un ricordo mi assale.
Avevo più o meno sei anni e stavo giocando in un parco quando un bambino mi si avvicina.
“Ciao. Vuoi giocare con me?”
“Certo! Come ti chiami?”
“Daniel, e tu?”
“Ashley. A cosa vuoi giocare?”
“Alla cameriera e al padrone.. va bene?”
“Si si, mi piace!”

Giocammo per un’oretta e poi quel bambino dagli occhi verdi mi disse una frase.
“Amo la mia cameriera.”
Il ricordo svanisce e io sbarro gli occhi guardando il viso del mio fidanzato che dorme.
Possibile che sia lui quel bambino?


SPAZIO DI ALESSIA
waaaaaaa è finitoooo!! =’( mi vien da piangere.. ma don’t worry (be happy) domani scriverò il seguito!!
Che mi dite del ricordo di Ash? Sono cattiva a farlo finire così? Scusate se è corto… ma la fantasia è volata via per questa storiaxD
Baci Alessia

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