Amore in Codice 3 - Il matrimonio della Volpe, un Sogno per tre?

di JackPortiero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL MATRIMONIO DI HINATA, IL JINCHURIKI ***
Capitolo 2: *** RIUNIONE DI VERTICE SUI JINCHURIKI ***
Capitolo 3: *** PADRE DI UN JINCHURIKI (e non solo) ***
Capitolo 4: *** PRIVAZIONI, FALSA VIGILIA DEL GIUDIZIO ***
Capitolo 5: *** HINATA vs LA VOLPE - 1° ROUND (Incubo, scoprire se stessi!!) ***
Capitolo 6: *** LA VOLONTA' DEL FUOCO CHE BRUCIA I CUORI ***
Capitolo 7: *** LA LEGNA DA ARDERE ***
Capitolo 8: *** HINATA vs LA VOLPE - ennesimo ROUND (Le catene di Kurama!!) ***
Capitolo 9: *** CHE COS'E' UN KYUUBI? ***
Capitolo 10: *** HINATA & KURAMA - il ROUND decisivo (le catene spezzate!!) ***



Capitolo 1
*** IL MATRIMONIO DI HINATA, IL JINCHURIKI ***


Breve riassunto del pericolo corso nella saga precedente:

- Naruto, di 8 anni e mezzo, già bistrattato, dopo essere stato chiamato per la prima volta mostro, urla a tutti: "Un giorno VE NE PENTIRETE, stronzi!!"
- La sentenza "di morte" del Kyuubi fa il giro del Villaggio in brevissimo tempo, diventando un "Vi schiaccierò come formiche" o peggio...

- Naruto si ripromette di fare sul serio il mostro, ma ripone il suo kunai dopo essersi scontrato con Hinata e averla in un primo momento minacciata. Solo il Terzo assiste a questa scena.

- L'Uzumaki viene circondato da anbu. Hinata, per proteggerlo, peggiora le cose proclamando ad alta voce che Naruto Uzumaki sarebbe diventato Hokage.

- La gente accalcatasi attorno trema di paura di fronte a una simile dichiarazione, specie dopo la sentenza di morte del Kyuubi. I due bambini sono chiaramente UN PERICOLO.
- La folla carica. I due bambini sono terrorizzati e la Volpe sta per scatenarsi. Ma Naruto riesce a controllarsi e assieme a Hinata viene portato al riparo.

- L'Hokage si umilia per placare una folla inferocita praticamente armata di forconi, e ci riesce. Ma un Danzo ben nascosto, che voleva approfittare di tutto per un colpo di stato, pare lui, umiliato dal rivale.


Eccoci. 
Ma cosa ha dichiarato Hinata dicendo, "proprio lei" che Naruto sarebbe diventato Hokage? Perché tanta paura? Perché la gente è impazzita?
Finalmente è arrivato il momento di vederci più chiaro. I fatti raccontati qui in seguito iniziano a svolgersi poche ore dopo.



 

IL MATRIMONIO DI HINATA, IL JINCHURIKI

Quando seppi la verità su chi avrei dovuto sposare, ricordo di essermi sentita all'Inferno e al Settimo Cielo al tempo stesso.
Privata di ogni Libertà, ma piena di Speranza.
E a volte mi sembra di vivere in un Sogno, altre ho il timore che finirò per sparire in un Incubo.


*****


Erano passate poche ore dal quel pasticcio. O meglio, da quello che a tutti i costi doveva minimizzato e fatto passare come un semplice pasticcio.

Ma la verità è che se per caso ci fosse scappato il morto tra i civili, sarebbe stato il putiferio.
E quello che non si sapeva, è che per proteggersi a vicenda i due bambini avrebbero, per davvero, scatenato la Volpe.
E nel caos Danzo ne avrebbe approfittato per distruggere e far rinascere, a suo dire, la Foglia. Chissà che non avesse addirittura messo degli incitatori tra la folla. Non si saprà mai...

Ora certo, sembrava tutto tranquillo, in apparenza. Il Terzo con sguardo torvo marciava assieme a Naruto tenendolo stretto per il polso.
Quest'ultimo, consapevole e ben consigliato, teneva in silenzio la testa bassa tutto il tempo. Pareva avere avuto una lezione. Per cui la gente, lì per lì, non diceva niente.
Anche perchè si era sparsa la voce che il Terzo si fosse prostrato davanti a tutti per evitare inutili incidenti. E così era ancor più cresciuta la stima nei suoi confronti.

Tuttavia, se a mente fredda sicuramente ci si fidava di lui e della sua vigilanza, al contempo aleggiava un alone di terrore per il quale non si sarebbe mai permessa una cosa simile.

Perché anche se "quella volta" non è successo niente, la gente non dimentica. Non dimentica che è risorta l'altra metà della Volpe dallo stomaco del Dio della Morte.
Perché la gente sa. Sa bene che Hinata è il Jinchuriki dell'altra metà di Kyuubi. Ma non dice nulla, perché è la figlia di Hiashi Hyuga.

Tutto sommato è tranquilla, perché quella ragazza, con la morte della madre e il rifiuto del padre di risposarsi, ha un dovere e un destino ben preciso.

Una regola tra le tante, un destino con il quale Naruto Uzumaki non dovrà mai avere niente a che fare. E per il quale, tanto, non può competere.

SPOSARE IL FUTURO HOKAGE, scelto appositamente. Il miglior ninja di Konoha, il più adatto a preservare la purezza del byakugan.
Perché la casata principale non ha avuto eredi maschi. Ed è, ancora una volta, una bella scocciatura.

Già..... Quelle due vecchie storie non si devono assolutamente ripetere.
E la Volpe non deve assolutamente avere alcuna possibilità di rinascere.

Nella maniera più assoluta. Hinata Hyuga e Naruto Uzumaki non dovranno mai avere niente a che spartire, a parte il mostruoso Demone-Volpe.


*****



Quando estorsi la verità a Jiraya-sensei, ho capito cosa realmente ha fatto per noi.
Ho capito che senza di lui saremmo stati spacciati.

Lui sapeva quanto ci amavamo. Lui é stato il mio maestro e tuo mentore. Lui ha rifiutato.
Si messo contro "la traquillità" di un intero Villaggio. Si è fatto odiare per noi.
Acclamato come un eroe, è andando contro ogni regola sacrificandosi per un Sogno non suo.

Era davvero il migliore. Era sul serio... un Eroe.
O forse, era un semplice uomo. L'idea di farci una cosa simile per il suo onore e "la loro pace", gli faceva semplicemente ribrezzo.

Perché ci voleva davvero bene.
E perché anche lui, da giovane, sognava l'Amore; e la Pace... quella vera, dell'anima.

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Capitolo 2
*** RIUNIONE DI VERTICE SUI JINCHURIKI ***


RIUNIONE DI VERTICE SUI JINCHURIKI


Possibile che per mettere le mani sulla Volpe tu stia iniziando a sfruttare ogni minima occasione, e a essere così subdolo e sfacciato, Shimura??
Perché non restiamo uniti come un'unica famiglia di shinobi? Qual è il tuo obiettivo?
Perché non posso salvati dalle fiamme, amico mio? Io, per te, cosa.....


*****


"E' inammissibile!!!" - urlò Danzo al Terzo durante la riunione straordinaria del giorno dopo, dovuta ovviamente ai bollenti fatti recenti. Affiancato da due anziani consiglieri, egli formava il vertice di potere atto ad assicurarsi che quello dell'Hokage non abbia mire personali, nè rischi di prendere una piega dittatoriale. Col Terzo formavano i quattro dei piani alti, gli unici presenti in quella grande stanza.

"Questo è quello che succede a trasgredire le regole, Hiruzen!! E a non tenere costantemente sotto controllo il Novecode e l'erede della casata principale."

 "....."

"Che si formi un Legame tra loro! Che a momenti si scateni Kyuubi. E che lei dica addirittura: LUI DIVENTERA' HOKAGE, sapendo tutti
che se non ci sono maschi lei è l'erede e DOVRA' sposare il futuro l'hokage".

"....."

"TUTTO CIO' E' RIDICOLO!! INACCETTABILE!!"

(il Terzo continua a stare in silenzio a ogni battuta di Danzo, da qui in poi, per comprendere fino in fondo dove vuole andare a parare)

"Il tuo grande gesto teatrale servirà a poco, visto che il moccioso che tanto proteggi già da stamattina ha iniziato a dire in giro: un giorno sarò hokage, e allora vedrete."

"Sono d'accordo, Hiruzen, quando affermi che i due bambini non sanno e non hanno la più pallida idea di cosa hanno scatenato....."

"Ma credi che a qualcuno importi? Il popolo ha più paura che mai. E' terrorizzato. Crede il mostro stia dichiarando di volerla per poter rinascere, per far nascere un nuovo demone, o per rovinare il Villaggio della Foglia inquinando per sempre l'abilità innata atta a proteggerlo."

"La gente normale non sa cosa pensare. E' confusa. Ma persino tra gli stessi shinobi inconsciamente..... Il pensiero generale è che la bambina che lo incita sia pazza o già controllata dal Novecode. O addirittura che siano gli stessi Hyuga a voler controllare e usare prima o poi Kyuubi. Come rivalsa per l'emarginazione e il sangue tante volte versato. Si può scatenare una rivoluzione. C'è mancato poco. Siamo appesi al un filo."

"Cosa farai la prossima volta, se la gente sarà sparsa anziché tutta ammassata assieme..... riprenderai e convincerai uno a uno i civili di stare tranquilli? Prima o poi ci scapperà il morto. E quando ci scapperà il morto sarà il caos interno!! Si estenderà nell'intero paese!! E se dovesse succedere gli altri stati non staranno certo a guarda..."

"VA BENE. BASTA. Non dire altro..." - taglio corto e stizzito l'Hokage. - "Abbiamo capito." (che anche TU, non staresti di certo a guardare)
 Poi però ammise: "La gente vuole rassicurazioni, sono d'accordo, è sotto gli occhi di tutti. Ma le proposte quali sarebbero?"

"Questa volta..... bisogna allontanare il Novecode dagli occhi della gente." - fece notare Homura Mitokado, l'anziano del consiglio che affiancava Danzo e l'unica donna presente in quella sala.
Ovviamente ci si riferiva a Naruto, perché non sarebbe mai stato possibile pretendere di internare la Hyuga.
Il Terzo lasciò fuori le questioni etiche e l'ingratitudine nei confronti del Quarto, e ribattè con argomenti prettamente politici:
"E' fuori discussione. E' la nostra arma. Va usata. Non riposta." - e ricordò - "Si era ormai stabilito che avremmo tentato un percorso d'addestramento."

"Appunto. Mi chiedo perché non sia già iniziato da tempo tra i membri della Radice." - concluse Koharu Utatane, la vecchia che non aveva ancora preso parola.

"Ancora con questa storia di farlo entrare negli anbu?" (NdR - dev'essere stata proposta altre volte nella FF, e manco lo sapevo!...)
"Te lo devo rammentare?" - rispose a tono Hiruzen - "E' da tempo che non parliamo più, ma l'ho spiegato altre volte. Sarebbe un errore gravissimo. Non si può riuscire a eliminare ogni emozione e legame a un Jinchuriki, perché l'unico che gli rimarrebbe sarebbe quello col proprio demone. Questa è la conclusione a cui eravamo arrivati tramite i rapporti e lo spionaggio effettuato negli altri Villaggi.
Per quanto potente e addestrata possa diventare una forza portante, lasciarla a parlare da sola con il proprio cercoterio è la soluzione peggiore. Per questo gli altri Villaggi stanno vivendo un fallimento dopo l'altro. Ci si ritorcerebbe contro. Naruto Uzumaki va utilizzato in futuro. Per ora deve avere una vita il più normale possibile. La strada da tentare quindi è quella dell'entrata in accademia, come aspirante ninja qualsiasi."

".........." - ".........." (i due anziani del consiglio rimasero in silenzio)

"Allora l'unica altra soluzione possibile per rendere conto alla gente di quanto accaduto..." - azzardò impunemente Danzo - "...è sigillare la ragazza."

"...!!..." - "...!!..." - "....!!...."

"Qualcuno va punito. Questo è quello che si aspetta davvero la gente: vedere che la Volpe non può fare i suoi comodi. E visto e considerato che ha una sorella e si possono avere altri figli..."
"MA QUESTO VA CONTRO OGNI REGOLA del clan Hyuga!!..." - alzò la voce il Terzo - "...che pone come unica condizione quella di sigillare unicamente per destino di nascita, proseguendo la discendenza della casata principale tramite il parente più prossimo. Proprio tu, Danzo, che..."
"Si tratta per l'appunto di una LORO regola interna." - riprese l'altro - "Non ha nulla a che fare col Villaggio. Nessuna conseguenza. Una regola di un clan che ha come prima e assoluta quella di proteggere la pace e il Villaggio a mezzo di qualunque sacrificio necessario, in momenti di vera crisi come questo."

Danzo prese un bel respiro, e sfruttando il silenzio di tutti proseguì con maggiore calma e fare persuasivo:
"La gente ha troppa paura dei Jinchuriki. Come anche delle persone dalle abilità innate. Quella ragazza è entrambe le cose. Il destino di quella ragazza è stato segnato nel nome del sacrificio fin dalla nascita. Gli Hyuga sanno che è così, ma l'odio della casata cadetta si abbatterà comunque prima o poi su quella ragazza, perché se necessario, cambiare l'ordinamento per rispettare il loro ruolo e gli obblighi nei confronti della Foglia, rientrerebbe nelle Regole. Non è da escludere che in questo preciso momento il clan Hyuga stia proprio valutando cosa fare con lei. "

Il Terzo avrebbe voluto obiettare qualcosa riguardo la PRIMA VERA regola della Volontà del Fuoco. Ma non poteva, perché era recentemente morta e lui non aveva fatto niente per evitarlo.

"Dovremmo per lo meno informaci, non trovi Hiruzen? magari han già deciso..." - concluse Danzo - "Anche perché più verrà ritardato questo momento, più sarà un'onta per la ragazza e l'intero clan. Mentre a farlo ora, per la pace, si tratterebbe davvero di ben poco. Né di togliere la vita, né niente. Parliamo di un semplice tatuaggio, visto che a quanto ho avuto modo di capire la ragazza non sarà all'altezza. In tal modo sarà ancora una volta un onerevole sacrificio, e avrà servito Konoha più di quanto possa fare in tutta la sua vita."

((La vita? ma quello che vuoi farle è molto peggio che togliere la vita...))
"E' vero che se non venisse mai promossa all'accademia perderebbe tutti i suoi diritti a favore della sorella." - osservò l'Hokage - "Ma anche non riuscisse al primo tentativo potrebbe riprovare l'anno dopo. E poi... stabilire fin d'ora che uno Hyuga della casata principale non sia all'altezza di diventare nemmeno un genin, mi pare alquanto azzardato da parte di uno come te..." - stuzzicò infine - "...che va oltre l'apparenza del sorrisino angelico, reputandola anzi un'arma ben affilata."

Danzo si trattenne dal mostrare smorfie, ma era dannatamente divertito dal loro diverbio. Il rivale proseguì:

"Seriamente, tenere a bada lo Yin della Volpe con un confinamento così debole, non è da tutti... l'inettitudine della figlia di Hiashi in che modo e da quando l'avresti conclusa? Non da molto spero."
"Questi sono i recenti rapporti..." - mostrò l'altro - "...nonostante la riluttanza del padre, abbastanza inspiegabile a dire il vero. Di certo lascia ulteriormente mal presagire sul potenziale della figlia, carente soprattutto da un punto di vista psicologico. Per non essere influenzata il Novecode, deve avere un grande forza interiore. Ma è davvero troppo gentile, e manca di fiducia in se stessa. E' inadatta al ruolo di ninja. Se incominciasse a fallire in accademia, per la disillusione potrebbe non essere più in grado di controllare così bene il Demone. Per questo sostengo che siamo ancora in tempo a sigillarle sia il byakugan che del tutto la Volpe, facendole avere una vita tranquilla lontana dalle lotte, sia fisiche che psicologiche. Come arma... abbiamo già Uzumaki. Forse Hiashi-sama farebbe bene a pensare di risposarsi per avere un figlio maschio, visto che così rientrerebbe nelle regole e eviterebbe alla figlia un obbligo matrimoniale così stretto, ma soprattutto, visti gli eventi, la vergogna di essere disonorata in questo modo."

L'Hokage, intanto, aveva leggiucchiato distrattamente qualche pagina dell'ultimo resoconto sulla piccola Hinata, sul quale erano riportate più o meno le stesse identiche osservazioni.
"Firme autorevoli, oltre la tua, non c'è che dire... ma rimane il fatto che le regole degli Hyuga sono state accettate fin dalla fondazione del Villaggio, per cui sta a loro l'ultima parola."
((Danzo... per un attimo ho pensato fossi così folle da voler tentare mettere sul byakugan, però adesso pare vorresti rimandare sigillando la ragazza..... mi ero sbagliato o..... mi perso qualcosa? cosa vuoi ottenere?? cosa mi sfugge?? che sta succedendo??))


(.........continuano a parlare a lungo..........)


"In ogni caso d'accordo, visto che per non ora sono state trovate altre soluzioni..." - concluse con calma l'Hokage - "...innanzitutto parlerò con lui per vedere che intenzioni ha il clan Hyuga. E' inutile starne a parlare, quando magari han preso una decisione sfavorevole per la ragazza. Quanto a Naruto Uzumaki, d'ora in poi mi assicurerò personalmente che arrechi il minor fastidio possibile".




((Eccellente! Se la Volpe finora non ha creato problemi a quella mocciosa, va tolta di mezzo! E' troppo pericolosa!
Una Bambina non deve avere quegli occhi!! IO sono l'unico che può cambiare questo mondo di shinobi! Io, nessun altro.......... Vedrai, Hiruzen.))


*****




Volontà del Fuoco, davvero non ha nulla a che fare col Villaggio... uccidere l'anima di uno di quei piccoli?
Davvero ha nessuna conseguenza far morire un bambino come un Mostro e farne vivere una come Nessuno?

Qual è la Prima Regola: sopravvivere sacrificando innocenti... o proteggere le nuove generazioni pur a costo di morire?

Volontà del Fuoco, si può mai continuare, se per proteggere la nuova generazione prendi da essa legna da ardere?

Forse, in realtà, sei morta quel giorno. Se mai sei vissuta.
Ma fai attenzione, perché un agnello è sfuggito al tuo massacro...

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Capitolo 3
*** PADRE DI UN JINCHURIKI (e non solo) ***


PADRE DI UN JINCHURIKI (e non solo)


Tutte le persone a me care erano morte a causa mia. E anche le altre. Non era rimasto più nulla.
La battaglia era vinta, ma il mondo era sul punto di esplodere a causa dei miei occhi.
Mi ero affrettata, ero il Jinchuriki del Juubi. Ma era... era terribile.
Sentivo l'Odio di Pain e del resto del mondo scorrermi dentro. Tutto mi rinnegava e mi chiedeva di arrendermi e morire.
E di far sparire tutto nell'Oscurità, anche le anime, perché la mia non avrebbe avuto il coraggio di affrontare nessuno, nell'aldilà.

Orribili e strane voci mi facevano perdere tempo prezioso, e non riuscivo a risolvermi su come ricreare il mondo.
Sarebbe stata tutta un'orribile finzione. Qualunque cosa avessi fatto.
Anche cambiare un solo momento, anche riuscire a incontrare "quel giorno" Naruto, sarebbe stata un'atroce presa in giro.
Perché sarebbe stato necessario cambiare le scelte di mio padre, e la stima che per me non aveva mai avuto.

E avendo promesso a Naruto, poco prima che morisse, che l'avrei dimenticato per andare avanti, lo feci sul serio.
E così, nel momento che più serviva, non riuscii a sentire il suo Amore.

Non riuscivo a sentire più niente. Tranne il Senso di Colpa per mia madre e tutti gli altri, e... il Rinnegamento di mio padre.
Decisi così che sarebbe stato meglio non fossi mai nata. Quello avrei cambiato, il momento del mio concepimento.
Mi ero arresa allo sparire io da sola nel Nulla, sarebbe invece nato il maschio che tutti speravano.

Ma poi, all'ultimo momento, mi sei apparso tu dal sigillo che mi hai applicato in fronte, a dirmi che non era vero niente...
...implorando il mio perdono perché avevi fallito e capito troppo tardi dove avevi sbagliato.

Ridicolo. Tu che chiedevi perdono alla tua assassina non solo come padre, ma a nome dell'intero Villaggio per avermi portato al punto di dovervi uccidere.

"Come devo fare?" - ti chiesi... - "In qualunque modo la metti non sono Dio, cancellare questa realtà e rifare tutto da capo sarebbe solo un'egoistica finzione."
Tu mi rispondesti: "Non devi cancellare nulla, non devi sostituire nulla, devi semplicemente ripartire da qui, e farci sapere tutti gli errori commessi, ricordandoceli alla fine."
Allorché io risposi: "Dividere e ricongiungere le anime alla fine?!? Cambiare il cuore delle persone fino a questo punto? No è una pazzia!... facendo ciò prevarrebbe l'Odio...
...non ne sono capace non posso portare a compimento una scommessa simile. Posso solo... sognarla."


"E allora sognala. Rischia e affida questa scommessa e il tuo Sogno di Pace a Naruto. Oppure... hai troppa paura che ti odi?"
Rimasi in silenzio. Era quella la verità che non volevo ammettere.
"Vuoi davvero rinnegare il tuo vero Sogno? Il vostro Nindo?"
Spalancai gli occhi, era una ferita lancinante che mi illudevo d'aver chiuso per sempre.
"Non puoi scegliere per lui. E' il momento di ricordare! Lui voleva essere Hokage PER TE... anch'io sentii quella frase. Sappiamo entrambi... cosa significasse."

Abbozzai un sorriso indecifrabile. Scoppiai a piangere mio padre che mi costringeva ad amare Naruto. Assurdo.

"Credi in lui, non smettere mai di sognare. Sii come tu madre, correggi il mio errore, e scommetti sulla persona che ami e volevi da sempre raggiungere."
"Papà, aspetta, tu..."
"Cambia il clan Hyuga!" - terminasti - "Aiutami a capire dove e quando ho sbagliato, un momento prima che possa rifarlo. E' REALE. Te lo sto chiedendo ora, bambina mia."

Sparisti. Non feci a tempo a dirti che.....
Ma mi adoperai subito. Feci in un istante. Ora potevo farlo. Dovevo.
Perché me l'hai chiesto te di fermarti "quel giorno", poiché... credi nella tua bambina.
Tutto era compiuto, rimettendomi alla tua volontà non sarebbe stata una finzione incontrare Naruto "quel giorno".

Bastava solo che scommettessi sulla persona che amavo e che volevo da sempre raggiungere.

E io l'ho fatto, ho scommesso..... su di te.
Per poter così incontrare e scommettere, su di lui.


*****



Hiashi Hyuga non sapeva niente di tutto ciò. Non sapeva di avere aiutato la figlia più grande in questo modo. Il ricordo di quel giorno si sarebbe ricongiunto solo alla fine, se tutto fosse andato per il verso giusto.

Quello che aveva appreso dalla defunta moglie, è che sua figlia era il Rikudou. O meglio, che la sua bambina non lo era affatto, poiché era solo un'illusione.
Come tutti, poiché tutti... erano morti. Era rimasta solo lei, di reale, la donna che doveva aveva visto l'Inferno a causa sua.

Un mondo privo di alcun valore, perché privo di vita. Essa aveva sconfitto un nemico divino quasi quanto lei, ma a cosa era servito? Non era rimasto più nulla. Tranne... i Bijuu.
E lei e il Mostro dentro di sè, alla fine, che le chiedeva di vendicarsi di tutto quell'Odio o arrendersi alla Sofferenza, gettando quello che rimaneva nell'Oscurità o rifacendo tutto a suo piacimento.

Ma qualcosa doveva essere stato più grande di tutte quelle strazianti voci.
Che fosse il Legame che aveva instaurato con il piccolo Naruto?
Non lo sapeva. Non ne aveva la più pallida idea. Non ricordava, poteva essere qualsiasi cosa. E lui doveva scoprire cosa.
Pur a costo di farsi odiare, doveva difendere il Legame che aveva salvato la figlia all'ultimo momento.


Ora era appena tornato a casa dopo il "tremendo pasticcio". La sua bambina l'aveva fatta grossa. "Lui sarà Hokage", aveva urlato a tutti a riguardo del piccolo Uzumaki.
Non sapeva, la piccola, che era proprio l'Hokage colui che avrebbe dovuto sposare. E che nessuno poteva concepire un'idea simile. Che la Volpe si ricongiungesse.

Terrore e follia. A momenti si scatenava la rivoluzione. E sospettava, senza poterlo tuttavia dimostrare, che ci fosse Danzo dietro tutto ciò.
Che fosse arrivato il giorno del giudizio? Forse era questo...
O FORSE... ERA VICINO. (c'era da impazzire ogni giorno... anzi no che dico ogni momento, perché in ogni momento Hiashi si domandava se stesse per commettere l'errore fatale)

In ogni caso, il suo clan e i piani alti gli avrebbero chiesto a breve di marchiare la figlia. Ne era praticamente certo. Che fosse quello il momento in cui aveva sbagliato?
Che si fosse arreso alla richiesta di sigillare la figlia? Eppure era strano, perché farlo avrebbe voluto dire impedirle di sbloccare il potere del Rinnegan.(1)

Come riconoscere, dunque, il giorno nefasto? Rifletteva sempre sulle ultime parole significative del Saggio delle Sei Vie:

"Continua pure a fare il padre cattivo per renderla più forte, devi ripercorrere gli stessi identici passi fino al preciso attimo in cui hai sbagliato.
Ma, al contempo, lasciale fare di testa sua e proteggi la sua anima riconoscendo da solo il momento esatto in cui l'hai persa. Prima di ciò, ti guiderò io.
Non ti lascerò cambiare il corso del destino fino a quel giorno, stai pure tranquillo. Voglio che tutto sia identico, in quel momento, altrimenti non avrebbe senso.

MA, IN QUEL GIORNO, FAI LA SCELTA GIUSTA IN MODO CHE NON SI SCATENI LA VOLPE.
Perché, in quel giorno, ogni tua minima scelta cambierà il corso degli eventi."



Questo il messaggio finale lasciato tramite la madre. Già, perché la moglie che credeva d'aver perso, a differenza sua, sapeva ogni cosa.
Invece, il Rikudou, non aveva avuto alcuna intenzione di vederlo. Né di fargli sapere tutto nei minimi dettagli. Doveva, innanzitutto, credere senza avere alcuna prova.
E lui ci credeva, perché lo reputava possibile e confidava ciecamente che la moglie avesse riconosciuto la figlia.

La quale, sicuramente, lo odiava a morte. Come anche quella più piccola avrebbe fatto.
Perché, essendo padre di un Jinchuriki, doveva mettere costantemente in discussione la stabilità della figlia.
Poi perché lei non doveva considerarlo un padre, ma il severo maestro col quale confrontarsi.
E perché questo aguzzino, infine, avrebbe dovuto rivelare alla sua sottoposta che era il Jinchuriki della Volpe dal matrimonio combinato.

In pratica, fare il padre amorevole per poi rivelare l'atroce verità in una volta sola, sarebbe stato pure peggio. Avrebbe potuto lì per lì, sul serio, scatenare la Volpe.
Chiunque non avrebbe mai resistito a un tradimento simile. Era meglio che si abituasse pian piano all'idea di aver un padre degenerato.

Così facendo, magari, sarebbe andata diversamente. Sarebbe successa un'altra cosa.
Quella che davvero voleva: che la figlia, un giorno o l'altro, si ribellasse al padre e padrone e tutto il suo ipocrita clan.
E lo cambiasse. Perché era questa, da sempre, la speranza che lui riponeva nella figlia.


Assorto da simili pensieri, fece finalmente chiamare la figlioletta, per comportarsi come se niente fosse, e darle la lezione che si meritava per aver fatto cadere nel ridicolo il clan Hyuga.
Vestendo i panni del padre cattivo. Quello snaturato che, in cuor suo, temeva di essere.


*****




Mi adoperai subito. Feci in un istante. Ora potevo farlo. Dovevo.
Anche perché... non ho fatto a tempo a dirti qual è la persona che volevo da sempre raggiungere grazie a Naruto.
Tu non lo sai, ma credendo infinitamente in me dall'inizio, non sei cambiato per niente e hai fatto le stesse identiche cose.
Non hai quindi modificato nulla, tranne quel lontano giorno nefasto che deve voltare lato.





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1. Il vero motivo per cui si sigilla il byakugan (nella FF ovviamente). Un motivo che conosce solo il clan.
Gli Hyuga sono i discenti del Rikudou i quali aspettano la sua seconda venuta. Ma chiunque, tuttavia, potrebbe impossessarsi di frammenti del suo potere. E il Rinnegan è una possibilità troppo grande perchè venga concessa a tutti, un'oculare troppo estrema su cui nessuno di esterno al clan deve mettere meno. Ma questa, ormai, la stesso clan Hyuga la ritiene una leggenda priva di alcun fondamento.
Semplicemente, il byakugan è già di per sè abbastanza potente da dover essere protetto con la distinzione tra casata principale e cadetta. Non deve finire assolutamente nelle mani sbagliate.
Ma soprattutto, bisogna evitare guerre per i loro occhi. Progetti di sterminio di massa come per gli Uchiha, tanto per dire. Per cui, il potere del byakugan cadetto, è sigillato in caso di espianto o di morte.
Infatti, mettersi contro un intero clan per aver poche paia di occhi della principale, magari distrutti in extremis se alle strette, è un ottimo deterrente.

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Capitolo 4
*** PRIVAZIONI, FALSA VIGILIA DEL GIUDIZIO ***


PRIVAZIONI, FALSA VIGILIA DEL GIUDIZIO

Nega tutto, a un Jinchuriki, ma non il suo Sogno e ciò che di più profondo ha nel cuore.
Non l'amore e la ragione di vita.
Perché se fai questo, persino un angelo tramuterà in demone.

*****

La piccola Hinata, da poco al cospetto del padre, teneva lo sguardo basso, ed era piena d'ansia in attesa della sua risposta.
Ma Hiashi Hyuga era ancora più sconcertato di lei, e, come al solito, non sapeva che pesci pigliare.

Infatti, egli, aveva progettato di tenere inizialmente il pugno duro con la figlia; per il suo bene, diciamo.
E aveva esordito interrogando: "Hai riflettuto dove hai sbagliato? E sei lo hai fatto, hai qualcosa da dire in tua difesa?"
Qualcosa del genere, insomma. Un banalissimo terzo grado.
Però ecco le battute totalmente fuori contesto della figlia: "S-sì, p-padre, però prima... vedete i-io... i-io..."
Il genitore: "Non farfugliare anche con me, Hinata! E se devi dirmi qualcosa che non c'entra, fallo il prima possibile."
La povera creatura, facendosi forza: "...vedete i-io, prima io volevo sapere due cose, i-in verità..."
"Che cosa? ti ascolto."

La corvina glielo chiese: "Ecco i-io... sinceramente, volevo sapere s-se... se mi volete bene."
"S'intende che te ne voglio." - rispose pronto e secco il padre - "La seconda domanda?"
"P-perché evitate sempre... l'argomento..." - replicò debolmente Hinata affievolendo la voce, e non riuscendo a dare un tono interrogativo alla domanda.

Decisamente, Hiashi Hyuga non sapeva proprio che pesci pigliare. E dire che doveva fare lui le domande.

La figlia concluse: "...i-io, v-vi sto deludendo vero?"
Il padre strinse forte i denti e il pugno destro dalla rabbia. La bambina non poté accorgersene, aveva sempre lo sguardo sconfitto rivolto verso il pavimento.
Ma era tuttavia evidente che la figlia esigeva il suo responso, una qualsivoglia risposta, per quanto tremenda fosse.
Hiashi si chiese per un attimo se ciò che stesse per proferire fosse l'errore fatale, ma poi, stimando oltremodo la figlia, ne testò l'integrità e la risolutezza nell'aver posto la questione.

"Se proprio ci tieni a saperlo... Mi hai sempre deluso, finora." - sentenziò orribilmente il genitore. La corvina si sentì crollare mezzo mondo addosso. E forse, non solo lei.
"Ah... ca-capisco..." - rispose tra le macerie la sotterrata - "...e d-dove..." - deglutì - "...d-dove ho sbagliato padre? S-spiegatemi come fare, ve ne prego..."

"Innanzitutto devi prestare più attenzione quando ti parlano e ricordare tu stessa quello che dici." - annunciò piano lui - "Ti ho domandato se avevi riflettuto da sola, e mi hai risposto . Ebbene?"
La piccola però stette zitta, non aveva il coraggio di argomentare quello che realmente pensava.
"In secondo luogo fingi pure con gli altri, ma a me incomincia a sputarmi in faccia quello che realmente pensi, con tutta la Rabbia che sei capace e ti tieni dentro."
Tuttavia Hinata persisteva nel suo silenzio, non era arrabbiata con lui, sperava solo che il padre la piantasse. Quest'ultimo, in ogni caso, nella cattiveria teneva sempre un tono di voce basso e tranquillo.
"Parla pure perché tanto anche se stai muta, ciò non mi porterà a lasciarti in pace come credi. Mi fa solo imbestialire di più, perché vuol dire che scordi i miei insegnamenti(1)."
La figlioletta ora, sentendosi così ingiustamente attaccata dal genitore, e capendo a cosa si riferisse(1), si risolse a difendersi verbalmente.

Ma il genitore la anticipò, assumendo finalmente un tono distensivo e paterno: "Ascolta, Hinata... la casata cadetta... ci odia. Lo sai, ma non immagini neanche quanto. Ti ho spiegato altre volte che ogni pretesto è quello buono per affermare che non sei degna di rappresentare il clan. Quello che vogliono è riuscire a far passare questo ruolo a tua sorella. Cambiare per capriccio le regole senza capirne il significato...
Quanto agli abitanti del Villaggio... certo, ci rispettano, ma al tempo stesso, ci temono. Stanno a osservare ogni nostra mossa. Perché noi, in quanto portatori di abilità innate, siamo sinonimo di guerra. Basta davvero poco, per rovinare anni di sforzi nel farci accettare. Per questo non dobbiamo mai alzare la voce, né permetterci di avanzare stupide candidature al titolo d'Hokage. Non solo per noi, ma per nessuno."

La piccola rimase in silenziò, si sentiva colpevole. Il genitore aveva messo in atto questo generi di discorsi parecchie volte, e avrebbe ormai dovuto assimilarli bene.
"Domani molto probabilmente ci sarà una riunione del clan, per decidere del tuo futuro. Torna pure in camera tua, riflettici sopra. Quello che credo buono in te, è uno spirito di osservazione fuori dal comune, e il potenziale recitativo. Per cui prova a farti una tua idea di cosa è successo, e cosa dovrai fare. Usa le tue qualità per portarli dalla tua parte, nel caso venissi interpellata. Dimostrami, da domani, che sei mia figlia."

E asserendo così, stava quasi per allontanarsi, quando la morettina si decise a mormorare qualcosa:
"I-io chiedo scusa a tutti voi..." - iniziò sommessamente guadagnando l'interesse del padre - "...ho capito bene cosa è successo, e dove ho sbagliato. Ho perso il controllo quando è risaputo che le virtù del clan Hyuga sono la compostezza e la neutralità. Mi sono sostituita al sommo Hogake quando aveva la situazione sotto controllo. Tutto per difendere un ragazzo che conoscevo a malapena, e che non avrebbe corso alcun rischio, o che avrebbe a-avuto... quel... q-quello... che m-meritava. A mia discolpa v-vorrei solo dirvi... c-che non potevo proprio immaginare c-cosa sarebbe successo. V-vi prego di perdonarmi e di darmi un'ultima possibilità. N-non succederà mai più nulla del genere."

Il padre socchiuse gli occhi, era in un certo senso soddisfatto dalla performance della figlia, che tuttavia pareva notevolmente provata, forse per una parte in particolare del suo discorso.
Anzi, con tutta probabilità, doveva sentirsi oltremodo una schifezza.....
Hiashi Hyuga capì tutto, commentò: "Il tono che hai usato è esageratamente triste e umile; non devi certo inpietiosirli, ma mostrarti dignitosa e convincerli di creder sul serio a quello che affermi. Oltretutto a un certo punto hai mostrato grande incertezza e per questo ti sei dimenticata la cosa più importante, e cioè rassicurare che non darai mai più confidenza a feccia di rango inferiore senza essere autorizzata."
"S-sì, padre, a-avete ragione..." - rispose la piccoletta amareggiata. Questo assenso la fece sentire una vera canaglia. Le tremavano le gambe l'aveva insultato due volte. Lui, in suo unico amico.
Quanto avrebbe voluto, che la madre fosse lì con lei. Grazie al suo sorriso poteva decifrare ogni ordine e rimprovero del padre. E capire quando il padre stesso si aspettasse di essere contraddetto.

"Comunque in ogni caso..." - riprese quest'ultimo dopo qualche secondo, attirando l'attenzione della figlia.
"...non ti lascerò certo fare una cosa del genere."

La figlioletta alzò leggermente la testa, aprì gli occhi e tese le orecchie. Era alquanto sorpresa. Forse...
"Non ne saresti semplicemente capace." - spiegò disilludendo subito la figlia - "Per ora sei in grado di farlo a stento solo e con me, davanti a chiunque altro perdesti confidenza e controllo."
La piccola Hinata era davvero, davvero triste. Il problema è che ogni volta che volta che doveva dimostrare qualcosa, le veniva in mente la madre, con conseguenze disastrose.
Infatti inconsciamente aveva stabilito fosse morta a causa sua, morta perché quel giorno non aveva dimostrato al padre quanto valeva.

Il capo-clan degli Hyuga aggiunse quasi subito dell'altro, alla sua sentenza precedente:
"In secondo luogo non sei tu, a doverti assumere la responsabilità di quanto accaduto. L'intero clan dovrà farlo, perché... non c'era a proteggere il souke."
Hinata, per quanto piccola, era decisamente sveglia per la sua età, e capì che, in effetti, non avrebbe dovuto salvarla il padre in prima persona, per quanto normale potesse sembrare.
"La casata cadetta dovrà ammettere che in quel momento si era completamente disinteressata della principale, al punto tale da perdere le tue tracce e rischiare che rimessi ferita. Nessuno c'era a controllarti, sono loro i veri responsabili. Non tollero che una colpa simile venga rigirata e fatta passare come una tua mancanza."

La corvina si sentì, per una volta, per un attimo, decisamente protetta dal genitore. Ma il padre tornò presto a mostrarsi rigido.
"Ciò non toglie il fatto che anche tu abbia sbagliato e mi abbia deluso parecchio perdendo il controllo. Anche se ritengo, in verità, che tu abbia hai la minor colpa tra tutti, e non abbia fatto nulla di male a parte urlare come una sciocca e perdere la compostezza e la ragione."
La piccola tornò a rimuginare. Il padre la trattava davvero col bastone e la carota, alla stregua di un'asinella. Le specificò:
"Perdendo la calma, hai commesso un grave errore di valutazione. Se fossi stata zitta, non sarebbe successo nulla. C'era già l'Hokage a difendere il tuo... amico."

La bambina sentì come un brivido. Che ne sapeva, il padre, se aveva o non aveva amici? Da quando si interessava così di lei?

"Non credere che io mi disinteressi di te. So che tua madre ti autorizzava, a parlare con quel bambino. Che a volte gli offrivate il pranzo ad un chiosco di ramen.
Ma io... non sono lei, e sono sempre stato contrario. In ogni caso, io e il sommo Hokage sappiamo che ti ha minacciata con un kunai, provocando l'inizio della vicenda. Vorrei prendere provvedimenti, per tutto questo, ma non lo farò, perché mi sostituirei al Terzo. Ma dopo ciò ti vieto d'ora in avanti, categoricamente, di avere a che spartire con lui. E' un ordine, questo. Non ti devo ulteriori spiegazioni in merito."

La piccola annuì con la testa, sconcertata. E così, per la terza volta, sentì di tradire Naruto. Come avrebbe più potuto guardarlo in faccia? Hiashi Hyuga intanto aveva preso a elencare altri ordini:
"Per via di quanto accaduto, d'ora in poi verrai affidata alla tutela esclusiva di Ko, l'unico di cui mi fidi. Non dovrai mai allontanarti da lui, quindi d'ora in poi è escluso l'uso della tua bicicletta. Anche perché non è stata mai vista di buon occhio, la cosa. Un ninja non pedala, ma corre. E Ko deciderà con chi puoi parlare, e con chi no. E ogni altra cosa. Dovrai seguire alla lettera le sue istruzioni e far conto che sia io, intesi?"

Hiashi osservava la figlioletta in attesa di una risposta, e a momenti stava per sgridarla controvoglia per il suo mutismo, quando si sentì dire:
"S-sì, padre. F-farò come dite, per il mio bene."
Il padre sembrò non avesse altro sui cui soffermarsi, ma dopo qualche secondo, aggiunse l'ultima nota dolente:
"Un'ultima cosa, Hinata... Le tue letture... tolgono tempo a un buon sonno. D'ora in poi non dovranno superare la mezz'ora giornaliera. E non voglio essere costretto ad assicurarmi che sia così."


La morettina rispose sì, ma era davvero scossa. Ormai... a cosa le serviva più quella mezz'ora?
...il libro che la madre aveva iniziato a leggerle con tanto entusiasmo, ma che non potè finire, lei non poteva più leggerlo.
Naruto l'aveva perso di mano per via della concitata fuga dalla folla, e non aveva il coraggio di chiedere, al padre, se sapesse che fine avesse fatto.

Ma in fondo, poi, cosa importava, tanto... non riusciva più a portarlo avanti. Era complicato e il solo tenerlo in mano, le faceva troppo male...


Ma mentre vagava tra simili atroci pensieri, il padre la svegliò ponendo una domanda inaspettata e curiosa:
"Se non sbaglio però, hai perso un tuo libro. Come si chiamava?"

La piccola ci mise un po' a rispondere, poi timidamente rese noto il titolo: "La Storia... del Ninja Coraggioso". Di Jiraiya-Sennin.

"Se è possibile e se lo meriterai, te lo farò riavere." - promise Hiashi con finta noncuranza (quando in realtà sapeva persino il nome del protagonista).

"L-la ringrazio, padre." - rispose leggermente impacciata la corvina, in finta-tranquillità. Ma quanto si vedeva, che era contenta.

"E' tutto. Puoi andare a coricarti, Hinata. Pensa a tutto questo a partire da domani. Fai una bella dormita adesso."

Hinata sorrise appena, mentre lui andava via. Era sempre lo stesso. E un giorno lei, testardamente, avrebbe capito come mai faceva così.
Perché anche se si dichiarava deluso, il padre di bene doveva volerle davvero.


Tuttavia... tuttavia se continuava a deluderlo... sarebbe sempre stato cosi?
Una lunga notte stava per attendere Hinata. La prima di tante.


*****



Il solo tenerlo in mano, le faceva troppo male. Le ricordava la madre.
Ma forse, se quel libro glielo avesse restituito il padre, avrebbe trovato la forza di aprirlo e scoprire le gesta di Naruto.

Ma se... se il padre avesse saputo che il libro parlava di "lui", glielo avrebbe promesso ugualmente?
O gli avrebbe negato persino il permesso di sognare?

Questi e altri dubbi ancor più atroci stavano decisamente per farsi strada nella mente di Hinata...





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1. "All'esortazione del padre: "Non perdere mai un confronto verbale. Fai come ti ho sempre insegnato e non succederà, zittirai le persone con le sole parole."
In pratica, il padre invita la figlia a replicare e difendersi anche con lui. Non è stando muta che otterrà il suo rispetto e verrà lasciata in pace. Questo potrà magari funzionare con gli altri, ma non con lui.

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Capitolo 5
*** HINATA vs LA VOLPE - 1° ROUND (Incubo, scoprire se stessi!!) ***


HINATA vs LA VOLPE - 1° ROUND (Incubo, scoprire se stessi!!)

Il vero fantasma di questa terra.
La pacata Volontà di una bambina lotta alla pari con la voglia di Rabbia del mondo!!
Il legame inaspettato che ti sveglia dal torpore e fa capire...



*****


Mamma mamma! finalmente...

Non sono tua madre! si può sapere che vuoi da me??

C-come... N-non... mi riconosci? i-io sono...


...sei cattiva... cattiva... tu... via... lontano... portato... gelosa... mostro!... apposta... tradita... figlia... uccisa... ti odio!... sparisci! sta lontana da me!

NO!... aspetta mamma!!... non te ne andare!!

Dove corri idiota d'una mocciosa!? NON capisci che non ti vuole vedere mai più? stupida! E' inutile! TU... SEI INUTILE.

Non è vero! Lei mi...

Era troppo bella! Sei lenta correva veloce... Sgorbio di un fantasma, ammettilo che volevi vederla morta! Egoista! Vuoi tutto per te! Questa sei...

I-io..

Sei come me! Sei peggio di me. Arrenditi... Ti farò dimenticare, quanto sei cattiva...

Lasciami in pace, ti prego... è vero ero gelosa ma... l'amavo... l'amavo tanto. Io voglio rivederla, non sono cattiva perché mi fai questo?



...amico... io credevo... almeno tu... tradito... usato... buona... credevo... assassina... io solo... non capisci... tu... traidsci... vai via non sei mia amica!!

Non volevo! Non volevo Naruto!

E vuoi che ti creda? Lui non l'ha fatto apposta... lui ti aiutava. Ma tu domani lo tradivi per salvati la vita!!

N-no!... n-non è vero... i-io stavo provand...

IPOCRITA!! Sei un'ipocrita! serpe travestita da brava bambina non puoi fingere, con me... IO SO TUTTO DI TE!

Whaahh!... CHI SEI?!?... i-io... i-io... cosa sono io?

Sei solo un'inutile bugiarda! Io sono la vera te! Aggiungiti a me... Lascia vivere, chi ha il coraggio...

NOO!! Anch'io, voglio vivere!... è vero ho avuto paura, ma ti prego non farmi del male... non lo tradisco più! io voglio sapere se è lui!...


...non puoi farcela... vergogna... disonore... fallimento... prima o poi... non meriti... chiave... gabbia... uccello senz'ali... rovina del clan NON SEI NESSUNO!!

N-no!... Io, sono una Hyuga! I-io... io posso...

Non puoi nulla da sola! Sei una nullità, nessuno sa come ti chiami! Sei l'invisibile fantasma di questo mondo.

N-non è vero! E tu NON sei me!! Mi stai mentendo Naruto si è ricordato di me...

TU PERO' lo abbandoni!! E' solo ma obbedisci a tuo padre senza fiatare! Sei solo una schiava! Arrenditi... ti illuderò di essere libera...

T-ti... t-ti sbagli. Non lo lascerò solo! Quando sarò forte...

SEI DEBOLE!! Lo sarai sempre è deciso. Io invece sono potente! E SO. Tu vuoi dare una lezione a tuo padre! Io posso farlo! Subito! USAMI!!...

Chi sei si può sapere? Perché ce l'hai con me? Io voglio insegnargli a sorridere, non devo usarti per farlo, non devo dargli la lezione che dici te.

LUI E TUTTI GLI ALTRI TI DISPREZZANO LO VUOI CAPIRE DANNATA MOCCIOSA?!?!?

Se vuoi parlare con me NON alzare la voce è chiaro?!? Sei nel mio Sogno, qui sono libera comando io capito?

Ahah, fallita io alzo la voce quando mi pare! Sei tu che mi hai cercato!! Sei tu che vuoi innanzitutto capire cosa sei realmente...

C-cosa... cosa vuoi dire?

Nessuno mi cerca così di solito! Nessuno vuole capire. IO SO le tue paure quello che non hai il coraggio di fare! Io sono quello che vuoi ma non puoi dire.

C-come? n-no non può essere... stai mentendo...

SEI LIBERA SOLO NEI TUOI SOGNI! Tu l'hai detto! Ti arrendi alle regole! Tuo padre ti detesta proprio per questo non ti sorriderà mai!

N-no!... n-non ti credo... mia MAMMA ha detto che mi vuole bene!

MA non ti stima sei una vergogna per lui!! E' colpa loro tu li odi per questo! uccidili tutti e dimostra a tuo padre cosa sei! USAMI, ti farò vedere quanto sei forte!

NO ti prego! io non voglio fare del male, io voglio fargli cambiare idea... Non voglio usarti per essere libera...
Fammi sognare in pace non voglio vivere con te che mi tormenti! Lasciami stare o... mi lascerò morire...
Io voglio solo... qualcuno che si ricordi di me... che mi sorrida e mi tenga per mano...

"...sorellona..."

Ahahahahahahah!! Ridicola mocciosa d'accordo voglio vedere se è vero!! Tanto lo so che mi userai dimenticandoti di tutto il resto!!
Già lo stai facendo! Sei solo un piccolo frammento di Rabbia che si dimenticherà dei suoi simili, e sacrificherà i piccoli per vincere il suo Sogno...

 "...ti prego..."

Cosa vuoi dire? Ehi aspetta!.....


"...sorellona... ti prego... svegliati..."
"NO aspetta!!" - gridò Hinata scattando di botto e destandosi completamente dal suo sogno, disfacendo le coperte.
La sua sorellina minore, di quasi quattro anni, ebbe dapprima un attimo di timore, poi però si avvicinò piano piano a lei. Teneva la testa bassa. Le strinse sofficemente due dita della mano.

"Ha... Hanabi!..."

"Posso... stare con te stanotte? non voglio più... stare sola." - azzardò coraggiosamente la piccina, che tuttavia aveva decisamente paura di un rimprovero. Si era fatta la pipì addosso. Forse aveva pianto.

"...non ci credo non è possibile! come ho potuto?"

Hinata le accarezzò la guancia finendo col passarle le dita tra i capelli.

"...ho preferito sempre, non pensarci. Ho preferito sempre, non vederti."

"Amore certo che puoi stare con me, e sai perché?" - sorrise teneramente la primogenita, alla seconda per nascita. Quest'ultima alzò gli occhietti e fece un piccolo cenno di no, poiché non sapeva la risposta.

"Per fortuna che..... Ora però, devo fartelo sapere, prima che sia troppo tardi."

"Perché ti voglio un mondo di bene Hanabi, tanto tanto tanto." - le canticchiò Hinata, toccandole tre volte il nasino. La piccolina la abbracciò, era contenta.

"Davvero?" - si volle accertare per sicurezza un secondo dopo.

"Davvero davvero. Sei la mia sorellina speciale."

"Anche domani?"

"Tutti i giorni del mondo. Promesso!"


*****


Come ho potuto far finta che non esistessi? E trattarti come un fantasma?
Fare anche peggio di loro?
Sono davvero un'egoista, o ho solo avuto paura, sapendo che presto mi odierai?
Sapendo che la tua posizione è addirittura peggiore della mia?

Nessuno tiene da conto la tua sofferenza e il tuo destino. Nessuno si domanda chi tu sia davvero.
Perché in questo mondo spietato, sei oscurata all'ombra mia e di nostro padre. Sei oscurata all'ombra di un'ombra.
E combatterai con cattiveria, per ribellarti a tutto questo.
E io che so che sei tu il vero fantasma di questo mondo, come potrò toccarti anche solo con un dito?

Ma qualunque cosa ci possa succedere, per quanto mi odierai, io non ti lascerò sola alla fine. Ti sorriderò e ti terrò per mano.
Perché non è una vergogna piangere, ma lo è il pensare d'essere la protagonista della tragedia.
Basta ignorarti! Cancellerò l'odio che ci sarà tra noi piano piano, ti farò sempre capire quanto bene ti voglio.

E soprattutto, non mi dimenticherò mai di te. Tu fai parte di questo mio Sogno.
Guai a me, se all'altare del mio Sogno sacrificherò il tuo, che è LO STESSO MEDESIMO.

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Capitolo 6
*** LA VOLONTA' DEL FUOCO CHE BRUCIA I CUORI ***


LA VOLONTA' DEL FUOCO CHE BRUCIA I CUORI

LA VOLONTA' DEL FUOCO INGANNATRICE.
La Volontà non di sacrificarsi, ma di sacrificare. Di alimentarsi e ambire anche a costo di uccidere Anime.
La Volontà di scegliere arbitrariamente chi mettere al rogo. Non per la Pace di tutti, ma per la propria egoistica "tranquillità".
Fiamma che non arde e splende da dentro il corpo, ma Lava corrotta che incenerisce dell'esterno i sentimenti.
Circolo Vizioso che si arrende al presente in vista di incerte opportunità future, illudendo i propri figli che il domani sarà migliore.
Costrizione che non fa vivere l'Amore nemmeno un momento, e priva del Libero Arbitrio.
Fuoco che scrive col Sangue la storia e rigira la Verità, facendo passare gli Agnelli come mostri, e i mostri come Agnelli.
Squalo losco che si maschera abilmente da Giustizia, e tenta a tutti i costi di sbranare i piccoli Samurai dalla grande Forza di Volontà.

Perché la Forza di Volontà che non si arrende mai, è l'acerrima nemica delle Fiamme dell'Inferno.
Perché la Volontà del Fuoco, se avesse il Kage sbagliato, gioirebbe e si rivelerebbe per quello che è.

*****


A seguito della riunione di vertice sui Jinchuriki delle altre sfere di Konoha, dovuta a quel "pasticcio" che poteva tramutarsi come niente in un focolaio + volpe + colpo di stato, il Terzo Hokage si vide costretto, il giorno seguente, a chiedere lumi al capo-clan degli Hyuga a riguardo del destino della figlia.

Poiché, come prevedibile, prestissimo si era sparsa voce del fattaccio in tutto il Villaggio, con tanto di innumerevoli versioni più o meno assurde della vicenda; del tipo che le due metà della Volpe avevano apertamente "dichiarato guerra al Paese" ed erano "pronte a combattere col sangue" per riunirsi, con un Hokage che non aveva tanto difeso quei due bambini, quanto evitato che qualcuno si facesse male riportando l'ordine e la calma, invitando ad aver fiducia nel suo operato.

Un comportamento encomiabile, insomma. Peccato che non fosse andata proprio così, ma soprattutto... ora tutti quanti erano in attesa di questo "operato dell'Hokage".
Che significava? In cosa sarebbe dovuto consistere?... In rassicurazioni. Prove tangibili.
Intendiamoci però, il popolo non avrebbe certo avanzato (perlomeno a mente fredda) che i due bambini-volpe subissero pene corporali o peggio. O che fossero sbattuti in carcere o robe del genere. In fondo, non era successo nulla. Però... ecco... di soluzioni per star "tranquilli" ce n'erano eccome:
- Allontanare l'Uzumaki dal Villaggio, per esempio, poiché la maggior parte del popolino ignorante era convinto che Kyuubi-no-Yoko non avrebbe potuto far nulla, senza prima ricongiungersi.
- Altrimenti ridurre ad "innocui" entrambi i bambini, ossia emarginarli apertamente, una volta per tutte, come elementi "estranei" alla società da tenere separati e da sorvegliare costantemente.
- Oppure, infine, rendere la Hyuga "inoffensiva" dal punto di vista delle abilità, rivelando il Sigillo Maledetto come utile a tenere a bada un possibile "mescolamento" tra i poteri della Volpe e quelli del byakugan.

La gente aveva paura in particolare di questo, che il Mostro venisse in possesso dell'innata tramite la ragazza. Che Kyuubi stesso fosse ormai la ragazza (stessa cosa valeva per l'Uzumaki).
Certo, con la logica e il ragionamento chiunque poteva arrivare a concludere che una cosa erano i bambini, e un'altra il Novecode. Ma le atrocità del passato, il terrore, la diffidenza, e un'irrazionale rifiuto del "diverso", lo impedivano e inconsciamente non si faceva altro che identificare il Demone e i Bambini come la stessa identica cosa. E, quindi, come un'unica e gravissima minaccia e sciagura.

In particolare, in questo preciso frangente, era più la piccola Hyuga ad alimentare chiacchiere e timori. Tutti ormai sapevano che aveva urlato Naruto Uzumaki come futuro Hokage, ossia come suo futuro sposo!! Ora le cose erano cosa due: o la bambina era pazza, o era già controllata dal Novecode. Ma in ogni caso, era palese fosse priva di qualsiasi educazione e nobiltà, indegna del ruolo che ricopriva; e c'era infine anche la possibilità, cosa gravissima, che la purezza del byakugan, l'abilità atta a proteggere il Villaggio, fosse stata intaccata per sempre nella sua purezza nella primogenita di Hiashi Hyuga.

Per cui, semplicemente, ufficializzare lei come erede del suo clan, era una follia che l'Hokage non avrebbe mai permesso.
Tutti sapevano cos'era la casata cadetta. Tutti quindi si aspettavano e volevano "un segno", la "prova tangibile" che Volpe non poteva fare i propri comodi. Che si potessero dormire sonni tranquilli.

I medievali cuori si erano induriti fino a questo punto. Anche a costo di uccidere l'anima di una Bambina, pretendevano di marchiare il suo corpo.
Perché in fondo cosa cambiava? Era un'usanza del clan Hyuga no? Avrebbe salvato la sorella minore dallo stesso destino, giusto? Una delle due l'avrebbe comunque dovuto averlo, il sigillo, o no?

Già... peccato che ricevere quel sigillo per destino di nascita sia un tantino diverso che patirlo per rinnegamento del padre e all'unanimità di un intero Villaggio, e qualcuno, i pochi dal cuore di carne e non di pietra, capivano che ci trovavamo di fronte al più abietto dei delitti: SCANDALIZZARE UN INNOCENTE. Violentare la sua anima.
E se questo marchio veniva assegnato per nascita e scelta dell'imparziale del Caso, era appunto per rifuggire l'infamità di sfregiare a vita un bambino col nome di Nessuno.
Per tutti questi motivi, a ogni erede della casata principale per "diritto di nascita", bastava solo che mostrasse il minimo di capacità necessarie alla prosecuzione della stirpe, ossia:
CHUNIN se maschio, GENIN se femmina, per poi rimanere nel Villaggio a migliorarsi, ma senza rischiare alcun pericolo. Alcuna missione. ERA LE REGOLA.(1) E, in quanto regola, assolutamente imparziale e con la quale fare personalmente i conti. Non serviva altro, non occorreva l'approvazione di nessuno, per auto-dichiararsi degni successori del proprio clan, e i traguardi di chunin e genin erano qualcosa di raggiungibilissimo per i due sessi, se si era dei rampolli del clan Hyuga. E infatti non si avevano mai avute lontanamente avvisaglie, che un membro della casata principale non riuscisse a raggiungere il suo "obiettivo".

Quello di candidato al ruolo di capo-clan degli Hyuga, quindi, era un qualcosa di talmente privilegiato, in questo mondo ninja, che metterlo a repentaglio di propria iniziativa sarebbe stato considerato l'egoismo e il capriccio di un folle. Se maschio, l'erede del clan Hyuga avrebbe potuto scegliere in sposa una qualunque kunoichi, purché di livello JONIN. Mentre se femmina, in età da marito avrebbe avuto l'onore di sposare niente meno che l'Hokage!! (e se quello in carica era già sposato, avrebbe lasciato la sua carica al "secondo ninja più forte del Villaggio", per ovviare al problema della mancanza di eredi maschi nel clan Hyuga)

Per cui, negare a priori questo privilegio fatto di Caso e Regole, un'opportunità che puoi solo che toglierti con le tue mani, sarebbe stato scatenare un ridicolo precedente, un giudizio ignobile di inettitudine, nonché il grasso riso e le infinite chiacchiere della gente. Sarebbe stato, in definitiva, la negazione di un'esistenza, il celere rifiuto del mondo per una piccola che non avrebbe più potuto mettere piede fuori di casa.

Tutto questo, quindi, si aspettava il popolo, per la propria tranquillità. Non un marcamento destinato del corpo, ma una arbitraria ed eterna maledizione dello spirito.
Il giudizio di essere Nessuno segnato bene in fronte, possibilmente ben visibile senza una bella franga a coprire "la prova". Cosicché la Volpe, umiliata, rammentasse costantemente di non creare altri problemi.

MA questa era l'estirpazione di un'anima, una follia che il Terzo non avrebbe più permesso. Perché ne bastava uno, di cuore innocente assassinato. Quello ammazzato recentemente. Quello di Sasuke Uchiha.

Il popolo non era degno dell'ascolto di un Hokage retto, poichè al momento non era minimamente in grado di intendere e di volere, ed era solo che agitato e intimorito dall'accidente del giorno prima.
Accecato da una Volontà del Fuoco mascherata da Giustizia, bastava solo ricondurlo pazientemente per mano all'ovile, e lasciarlgli abilmente sbollire la paura e l'arrabbiatura.

La domanda è: se l'Hokage fosse stato Danzo, con lui a guidare e sfruttare demagogicamente gli umori del popolo, quale fine avrebbe fatto la povera ragazza?
Sarebbe, chiaramente, impazzita. A dover pesare e scegliere in futuro se essere il fantasma di questo mondo oppure... la sua cecata compagna di letto!

Ma tralasciamo i vomitevoli se..... per l'Hokage per ora era lui, Hiruzen, e aveva preso la sua facile decisione: PROTEGGERE LA FUTURA GENERAZIONE.
Questo avrebbe fatto Sarutobi, ossia colloquiare col padre di Hinata non "dopo" la riunione del clan Hyuga, ma "prima", informandosi su quali fossero le sue reali intenzioni e progetti sulla figlia.
Ora tutto dipendeva da una sola persona: Hiashi Hyuga.
Se persino Hiashi Hyuga, il padre di una forte seppur troppo gentile bambina, vedeva la figlia come una vergogna e un qualcosa di cui disfarsi, persino l'Hokage non avrebbe potuto far altro arrendersi di fronte a questo delitto e alla corruzione dei costumi. Constatando una cosa sola: che la Volontà del Fuoco era morta.

Che forse non era mai esistita. Che forse era qualcos'altro, qualcosa di fin troppo malleabile e mutevole. Fine a se stesso. Ingannevole.
Qualcosa che prima o poi avrebbe portato rovina.


*****



IL CHIARIMENTO:

"Figuriamoci, è mia figlia. Se la metto crudelmente a dura prova, è perché ho una fiducia incrollabile. Prima o poi si ribellerà a tutto questo, e cambierà le regole e il cuore delle persone."
"Capisco... avrei dovuto immaginarlo. Quindi è questo il progetto che avete su di lei. Non deve essere facile... siete davvero abile, Hiashi Hyuga. Non ne farò parola con nessuno; sono con voi, avete la mia più profonda stima."
"La ringrazio. Ora però andiamo, siamo in ritardo con la riunione."

L'EPILOGO:

Il padre di una ingenua bambina che non aveva colpe, affiancato dall'Hokage, sbatte abilmente in faccia al proprio clan le sue ignobili negligenze.
Il confronto verbale è presto vinto. Non vale neanche la pena parlarne. L'Odio di un intero clan viene prontamente zittito dalla fermezza di un padre.
Con la promessa che tuttavia non succederà più nulla del genere. Ko sarà il neutrale tramite tra le casate. Il vigile tutore della ragazza che impedirà che si avvicini a "lui".

E un Hokage, affiancato dall'onorevole Hiashi Hyuga, prende sul serio "le parole di Danzo"(2), e prepara un dispaccio e si reca di quartiere in quartiere. Di persona in persona.
Pazientemente, lungamente, un intero villaggio viene rassicurato dalla rettitudine del Terzo. Le catene di Dolore di un popolo, sciolte dalla magnificenza di un Vecchio.
Con la promessa che tuttavia non succederà più nulla del genere. Il Terzo terrà occhio vigile su Kyuubi. E' l'attento Iruka impedirà a "quel moccioso" di combinare sciocchezze.


Tutto torna apparentemente alla normalità. Ma nessuno dimentica la promessa che le due metà della Volpe non avranno più niente a che spartire.
Siamo vicini... L'Accademia... è vicina! ;-)





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1. Ovviamente è una "Regola" del clan Hyuga nella FF. Da qui in poi una serie di altre regole e il loro senso sempre nella FF.
2. Le parole di Danzo (Cap.2 della saga): "Cosa farai la prossima volta... riprenderai e convincerai uno a uno i civili di stare tranquilli?". Ebbene sì, l'Hokage è un grande l'ha fatto sul serio! ^_^

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Capitolo 7
*** LA LEGNA DA ARDERE ***


LA LEGNA DA ARDERE

Si sta spegnendo.
Foglie fresche per tenersi al caldo.
Bambini.
Naruto, Hinata e..... Sasuke.

*****


A tre mesi esatti dall'accaduto, e a quasi tre all'inizio dell'Accademia, si poteva di certo affermare che la situazione fosse tornata alla normalità e che "la vicenda" non avesse lasciato strascichi.
Ciò era quasi del tutto vero, ma non assolutamente così per i cuori di due bambini ormai abbandonati a se stessi.

(.....)


Naruto Uzumaki iniziò ad andare in giro tutto i santi giorni per le vie del Villaggio, a ricordare il suo nome e avvisare a voce più o meno alta: "Saro Hokage!... e allora tutti dovrete riconoscere la mia Forza!"
E mentre girava per le strade, tra un insulto e l'altro, sperava tanto di incrociare per caso la bambina che gli aveva suggerito quella frase, che l'aveva urlata elargendogli un Sogno, un obiettivo e... la Forza.
Ma avrebbe voluto intravederla non tanto per avvicinarsi e parlarle, poiché aveva compreso bene di essere per lei un pericolo, e aveva promesso all'Hokage in persona che le sarebbe stato alla larga (fino al giorno in cui sarebbe stato lui l'Hokage, ovviamente)... incontrarla quindi non per esserle un problema, appunto, ma per rivelarle a distanza, gridandolo ad alta voce, che lui aveva preso sul serio "le sue parole".
E che aveva preso in prestito e raggiunto quel Sogno che Hinata non poteva portare avanti, dato che le regole del suo clan glielo impedivano.

In buona sostanza, voleva trovare l'espediente di ringraziarla per ciò che aveva fatto per lui, e farle sapere che non si era dimenticato di lei. Che era la sua amica.
E se anche non avesse potuto mai spiegarsi, quello sarebbe stato il Messaggio in Codice che lei avrebbe di sicuro decifrato ogni volta.

Tuttavia, questo non succedeva mai. Non la incontrava mai, né al parco né da Ichiraku. Da nessuna parte.
E così l'aspirante ninja finiva col trascorrere assai tempo nei pressi nell'Accademia, girando a vuoto o seduto su quell'altalena dalla quale si poteva vederne l'entrata principale.

Egli ormai, senza capire quanto, non vedeva l'ora di entrare in quella "scuola ninja" ove sapeva l'avrebbe rivista, per renderla partecipe di tutto questo. Era praticamente diventato un pensiero fisso.
Ma non perché si fosse perdutamente innamorato della bella bambina. Non era quello il punto. Non ancora, almeno.
Il fatto è che Naruto Uzumaki, semplicemente, era un ragazzetto solo. Una persona che aveva compreso prestissimo con che sguardi carichi d'odio e disprezzo venisse guardato. Un bambino che passava tutto il tempo estraniato e si annoiava molto, costretto alla fine a rimuginare con se stesso più di quanto immaginiate, finendo col parlare con orribili scheletri.
E fingeva. Fingeva di essere allegro e dispettoso per attirare l'attenzione, nella speranza di vergere prima o poi questa situazione, trovando finalmente anche una sola persona che lo accettasse con tutto il cuore.

Ed era assolutamente normale, quindi, che apparsa nella sua vita non avrebbe fatto altro che pensare a quella persona, al suo unico Legame (dal quale però "doveva stare alla larga").
Era questo forse avere un amico? O di meglio, una sorella? Non si poneva, il biondo, simili domande... perché semplicemente non aveva senso. Lui aveva sempre vissuto senza legami, e quindi non era in grado di riconoscerli, non era in grado di capire quali fossero i tipi di rapporti che si instaurano fra le persone.
Intuiva solo, inconsciamente, che era l'unico conquistato dopo mille sforzi, e che quindi non doveva assolutamente perderlo e sapere se era esistito o se era inventato.
Sapere se era ricambiato, qualunque cosa fosse. Qualunque cosa sarebbe diventato.

In pratica, il suo era un non-legame, un qualcosa di bello e trasparente come il vetro. Di negato e messo forzatamente in stand-by; e da tacere, ottenere, e conoscere, quando avrebbe avuto il permesso di farlo. E lui, un giorno, divenendo Hokage, si sarebbe potuto dare questo permesso da solo. E l'avrebbe ringraziata, detto che per lui era una amica, chiesto se anche per lei era così. E gli avrebbe, infine, restituito il Sogno che gli aveva prestato sfidandola per il titolo di Hokage!!

Girava solo, Naruto, per le vie del Villaggio; tuttavia non chiudendosi completamente a riccio in questi suoi segreti propositi, ma facendo anche molta attenzione attorno. Osservando bene per individuare se questa sua malinconia, senso di abbandono, ed effettiva solitudine fossero condivisi con qualcun altro. Per poter magari trovare altri amici, altri legami.
E vedeva in effetti che una persona simile a lui, c'era. Lo incrociava o lo scrutava a distanza, e gli dava sempre il broncio perché lo faceva anche lui. Ma poi, alla fine, una volta passato oltre, non poteva fare a meno di sorridere per "il saluto" particolare che si erano appena scambiati. E anche lui, Sasuke Uchiha, sorrideva sempre.

(.....)


Hinata Hyuga invece non era sola. Era continuamente assediata da "strane e demoniache voci", e non faceva altro che lottare con loro e l'incomprensione e la freddezza del padre, che ultimamente aveva raggiunto livelli mai visti. Sebbene ci si sarebbe potuto aspettare il contrario, poiché le acque si eran calmate, invece era tutt'altro. Il genitore faceva intendere in continuazione che l'infima considerazione che aveva di lei non si era spostata di un millimetro. Si stava incattivendo, le rinfacciava continuamente con lo sguardo che se era leggermente migliorata, lo era in maniera irrisoria ed esclusivamente perché cresciuta di età. Ma le reali aspettative riposte su lei stagnavano sempre più deluse, e la bambina non faceva che interrogarsi se il bene che una volta il padre ammise di volerle, fosse rimasto immutato e sarebbe durato a lungo.

Non aveva il coraggio di richiederlo. Lo aveva fatto una volta, aveva avuto risposta affermativa, e capì che doveva bastarle, da lì in poi. Perché domandarlo una volta per saperlo era un conto, ma riporre questa questione in continuazione per consolarsi della stima che NON aveva, sarebbe stato un'ulteriore sintomo di mollezza, viltà e inadeguatezza. Poteva essere proprio quella, la goccia capace di fare traboccare il vaso. Farsi volere male per aver chiesto una seconda volta e altre in seguito se le si voleva ancora bene..... NO no, non poteva proprio farlo! E se poi avesse risposto negativamente? Di certo, a questo, non sarebbe sopravvissuta...

Meglio rimanere così, nella certezza che fino a tre mesi fa era così, e nella speranza che lo fosse tutt'ora.
Di certo non poteva chiedergli: "Era vero? E mi vorrai bene qualunque cosa succeda?", perchè ciò sarebbe stato di un ridicolo e di dabbenaggine che avrebbe giustamente suscitato l'ira del padre.
Meglio, appunto, rimanere in questo modo, con quel suo: "Si intende". In fondo lui quella volta si rispose prontamente, e se non fosse stato così non l'avrebbe detto.

... ma non era solo questo a causare dolore alla Hyuga. Infatti due mesi prima, dopo nemmeno uno che s'era legata tantissimo alla sorellina minore, il padre si frappose a spezzare quel legame, obbligando Hinata a dire alla piccolina che non la doveva più cercare. E che da quel momento sarebbero state nemiche, perché presto avrebbero dovuto scontrarsi e solo una di loro due sarebbe potuta essere "la preferita di papà", e lei non le avrebbe mai permesso di togliergli questo primato.

Hiashi Hyuga arrivò persino a questo. Ma a tale enorme pretesa la piccola Hinata, seppur a bassa voce e rispettosamente, protestò per la prima volta mostrando il suo disappunto.
Interrogò il padre sul perché fosse necessario, dichiarando a balbettii che non voleva farlo, altrimenti la sorella l'avrebbe odiata per sempre.
Il genitore rispose subito che il motivo era ovvio, che ci poteva arrivare benissimo da sola, e che era solo questione di tempo. E che la sua non era una richiesta, ma un ordine.
Quanto all'osservazione sul futuro odio della sorella, Hiashi assicurò che a tempo debito avrebbe rivelato ad Hanabi che era stato lui, a costringere sua sorella maggiore. Così avrebbe odiato lui.
La piccola corvina però avvertì  piano, ma prontamente: "N-no padre, c-così ci odierà entrambi..."; cioè sia l'aguzzino che la vigliacca, e Hiashi concluse: "Farà quello che riterrà più opportuno".

Infine minacciò che ogni caso Hinata l'avrebbe fatto, altrimenti "Non era più sua figlia". E non ci sarebbe stato alcun confronto fra sorelle, avrebbe perso direttamente il suo ruolo di successore al clan Hyuga, con tutte le conseguenze del caso. "Non farai più parte di questo clan, e sarai disprezzata per sempre da tutti al Villaggio." - avvertì orribilmente il genitore - "Fai la tua scelta." - intimò.
Oltretutto se non era neanche in grado di "ingannare" una bambina a due mesi dai 4 anni, e se non era in grado di recitare e dissimulare le sue emozioni, forse era il caso di abbandonare per sempre la via del ninja.

La povera Hinata recitò la sua parte. Semplicemente non aveva altra scelta. E la Volpe ne approfittava dandogli della "serpe traditrice", e sfruttando sempre i momenti in cui la bambina era più vulnerabile.

(.....)


A dire il vero... praticamente ogni momento della giornata trascinava con sé sofferenza.
Le lunghe passeggiate con Ko ad esempio, tirate avanti solo per mostrare a tutti come la piccola fosse in verità gentile e tranquilla, le ricordavano quelle vere con la madre.
Bisogna però dire la cosa andava funzionando, la gente iniziò a convincersi che le colpe di quanto accaduto tre mesi prima fossero da attribuire in esclusiva all'esasperante Naruto Uzumaki.
Poiché, a detta del Terzo, la piccolina non poteva certo già sapere quale fosse il suo destino matrimoniale, nè chi fosse quel moccioso. Forse quindi era stato quest'ultimo con le sue chiacchiere, a influenzarla.
E a onor del vero in effetti... il biondino, di influenzare, era capace. Minacciava talmente tanto spesso "Sarò Hokage!", che tutti eran portati a scordare chi fosse stata la prima a profetizzarlo!
Detta in parole povere, il ragazzo era ormai lui al centro del ciclone. Evidentemente la terribile frase l'aveva ideata lui, voleva inculcarla lui. Ora era più chiaro, chi fosse la mela marcia.

Ma la dolce Hinata pensava in tutt'altro modo a Naruto, poiché pur non capendo bene il come, le tirava un po' su il morale. L'aveva identificato fin da subito con l'Eroe del suo Libro, e pur sapendo che per logica non coincideva affatto così, voleva scoprire se poteva essere proprio lui. Inoltre quel biondino così solo e carino era il suo unico amico. Forse.....
Perché chissà... magari ora la detestava anche lui per il brutto quarto d'ora che gli aveva fatto trascorrere. Oltretutto quando lui aveva provato a difenderla dal padre, l'aveva pregato di non intromettersi.
Ma forse... tutti questi ricordi persistevano con tale intensità solo nella sua testa... Forse, dopo tutto questo tempo, ormai era acqua passata e nemmeno si ricordava di lei...
Era davvero incredibile: lei lo considerava da tempo il suo unico amico, e ancora non aveva avuto modo di apprendere se per lui fosse lo stesso. Ne soffriva, avrebbe tanto voluto saperlo.

Ma non lo incontrava mai per strada. Forse non lo avrebbe più rivisto. E comunque, per ordine del padre, non avrebbe mai potuto avvicinarlo.

E la Volpe ne approfittava dandogli del "rifiuto umano", e alimentando sempre gli argomenti con cui la bambina era più vulnerabile.


*****



La tranquillità di un intero Villaggio val bene la disperata solitudine di due Bambini.
La Volontà del Fuoco ha tacitamente scelto l'opzione 2:
"renderli elementi estranei alla società da tenere separati e da sorvegliare costantemente".
Ebbene sia. Provateci e dimenticatevi di loro finché potete.

Ah!... nel frattempo un Agnello è diventato un Lupo assetato di Vendetta.
La Volontà del Fuoco aveva scelto per lui l'opzione Olocausto. Ma purtroppo qualcosa è andato storto.
E' sopravvissuto al massacro e Lei gli ha detto la Verità. Come promesso.

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Capitolo 8
*** HINATA vs LA VOLPE - ennesimo ROUND (Le catene di Kurama!!) ***


 
		 Note dell'autore:

- Si tratta per l'appunto dell'ennesimo incontro con la Volpe nel giro di 3 mesi. E' più particolare di altri, perché si fa viva una "strana presenza", e dato che all'ultimo vedremo in scena non più la Volpe, ma Kurama.
-  Hinata non hai ancora mai visto in faccia Kyuubi, né lo vedrà per i prossimi 3 anni di vita. Ci parla solamente,  ascoltando e rispondendo allo "Spirito".
-  Naruto fa visita allo Yang della Volpe di giorno. Al contrario Hinata fa visita allo Yin solo nel sonno, là dove vengono fuori i propri veri desideri più inconsci.
Lo Yin è molto ma molto più pericoloso dello Yang. Il pericolo di perdere la propria anima, diventando "preda" di sentimenti malvagi, e cedendo alla voglia di rivalsa, è decisamente maggiore nel sonno.
Ma Hinata è più forte. La Volpe la umilia, ma non può portarla a sé solo così. Perché i suoi Sogni son bellissimi, e perché la madre vivrà sempre dentro di lei. E le assicurò che anche il padre le vuole bene.
Perché poco prima di perdere il "sorriso" della madre, ha trovato quello di Naruto. E perché infine ha una sorellina che non può abbandonare. E che forse è dimenticata dal mondo ancor  più di lei.



HINATA vs LA VOLPE - ennesimo ROUND (Le catene di Kurama!!)
Spirito, io stavo per abituarmi alla tua presenza.
E tu?

*****



Che c'è? Anche s-stanotte sei venuto a t-tormentarmi?

Tsk! Mentecatta, veramente era da un po'!

L-lo so, c-che era da un po'. V-volevo dire... a-anche stavolta, sei venuto per prenderti g-gioco di me?

Idiota di una mocciosa, ma allora non l'hai ancora capito che sei te a cercarmi?

N-non... ti credo. M-ma anche, se è come dici... o-ogni volta che ti trovo... m-mi fai sentire la cosa peggiore del mondo.

Non è colpa mia se sei una inutile serpe traditrice. Non è colpa mia se oggi hai tradito anche tua sorella.

S-sai? Stavolta... n-non puoi farmi sentire, p-peggio di così. Ma p-perché ti fai vivo quando mi sento c-così male? C-cosa vuoi da me?

Sei TU che mi stai usando!! Mi usi perché vuoi sentirti sputare in faccia verità!

(Hinata, un pochino indispettita): E tu... sei s-solo uno Spirito; m-mi stai usando per avere un corpo, giusto? Quindi siamo pari.

E' esatto e prima o poi succederà puoi starne certa. Sei solo carta straccia sarai tu a chiedermelo.

N-non te lo do, questo piacere. E p-poi... non mi hai risposto... P-perché ti incontro... quando mi sento così male?

DAMMI il tuo corpo. Se vuoi smettere di soffrire non hai che da chiedermelo fallita!

N-non ci contare. Comunque, sai... (disse Hinata provando ad accennare un sorriso) f-forse ho capito quando ti trovo...

(La Volpe, di colpo inferocita): TU NON HAI CAPITO NULLA!! Tuo padre non ti vuole bene ti ha mentito quel giorno!!

(Hinata, scioccata dall'improvviso cambio di voce): T-tu m-menti... l-lo fai a-apposta...

LUI, ti ha mentito!! E' un vigliacco che tiene solo al suo onore! Quale padre costringerebbe due sorelle a dividersi e farsi del male?

Stai zitto!! Hanabi n-non deve... volermi bene. Non esisto, solo io. Secondo te è giusto che debba tacere e s-sacrificarsi perché è nata dopo di me?

Ahahahahah!! Ma che dici rifiuto umano che vai farneticando cosa c'entra questo?

Ci sono arrivata s-solo ora, sai?... Inizio a credere s-sia grazie a te, s-se sto iniziando a capire certe cose... F-forse, dovrei ringraziarti...

(Kurama, sorpreso): Ringraziarmi!? Ridicolo! Lasciami perdere!... non hai idea "con chi" hai a che fare, e perché...

E' vero, n-non lo so... p-però ho capito che anche se mi tratti male, m-mi stai ad ascoltare... in qualche modo, mi aiuti a trovare le risposte che cerco...

(La Volpe, inviperita): TI STAI ILLUDENDO da sola idiota!! Tuo padre non vuole mettervi a confronto, ci ha rinunciato!!
                                LUI ha già scelto tua sorella! Sei solo uno scarto la schiava da dover odiare per farla diventare più forte!

(Hinata, piangendo, dopo un minuto di silenzio)E q-quindi?... M-meglio... per lei. L-lo vedi, c-che vieni qua s-solo per tormentarmi?

(La Volpe): Devi usarmi! Dammi il tuo corpo, ucciderò per te e non ti cancellerò per sempre! Potrai stare in un angolo a guardare...

Io n-non voglio u-uccidere nessuno... E' il c-clan che mi odia, non papà! Ma... n-non fa niente. L-lui... mi vuole bene. I-io credo a mia madre, non a te...

TUA MADRE E' MORTA!!... stupida lui ha cambiato idea proprio perché gliela hai uccisa non capisci??

S-sei tu, che non capisci... c-cattivo non trattarmi così, t-ti prego... Io voglio sentire la sua voce! Non dire una p-parola di più, a-altrimenti...

(Kurama, alterando il tono di voce, come fosse "un'altra persona"): Altrimenti cosa faresti?

(Hinata, confusa): Altrimenti giuro che...

("L'altra persona"): Fattela passare questa idea, bambina! La tua mamma non vuole! Tu devi vivere! Se sei in difficoltà, lascia fare a me...

(La piccola, arrabbiatissima): Eh!?... O-ORA si può sapere... che vuoi!? Lasciala stare capito?!? NON fare la sua voce!! N-non ce l'hai una faccia, vigliacco!?

(Kurama, con la sua voce, tornato in sé): Eheh, allora se ti toccano "certe cose", anche tu reagisci!

(Hinata, mostrando il broncio): U-uffa, p-perchè non la smetti?... I-io... n-non mi diverto. Si p-può sapere chi sei!?

(Kurama): Fidati non ti conviene sapere chi sono e vedermi di persona, per ora!...

P-perché? Rispondimi...

Non posso risponderti, perché "volete" tutti vivere... E in questo momento se sapessi chi sono e come sei stata usata finora, forse ne moriresti.

N-non puoi... spiegarmi meglio? Quando puoi dirmelo? Q-questo, voglio saperlo. Io v-voglio... sapere cosa sono...

Ma "loro", non vogliono. Con te hanno scelto che non mi debba mostrare. E neanche tu in realtà non vuoi saperlo. Hai paura.
Te lo potrò dire se almeno per un attimo saperlo sarà per te la cosa più importante, e sarà una volontà vera e più forte della "loro".
Oppure quando "loro" stessi lo permetteranno, credendo che ti farà odiare gli altri anziché te stessa!

(Hinata, un po' troppo titubante): Faccio... faccio fatica a capirti... chi... chi sono "loro"?

("Loro", gridando all'improvviso con il solito tono malvagio): SEI UN IDIOTA!!... se sei lenta allora non domandare cose che non puoi capire, IDIOTA!!

(Hinata, dopo qualche secondo, molto sofferente):  T-tu... ti stai s-solo prendendo g-gioco di me... N-non hai capito... c-che nei miei sogni... c-comando io!?
                              
I-io... v-volevo essere t-tua amica... M-ma ora... non vengo più a t-trovarti... M-mai più! S-sparisci... voglio solo che te ne vai adesso...



Kurama sparì senza dir nulla, senza nemmeno fiatare, perché Hinata desiderava così, e perché questa sua Volontà era troppo più pura... della "loro".
Tuttavia, lo Strumento, un pochino ne soffrì. Forse perché proprio sul più bello, quando "la contesa" fu vinta da lei, non poté risponderle nulla.

*****



Bambina, io mi ero già abituato a te.
Sto solo aspettando qualcuno che mi liberi...
...da "loro".

E comunque non ho fatto la sua voce.
Era lei.

 

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Capitolo 9
*** CHE COS'E' UN KYUUBI? ***


CHE COS'E' UN KYUUBI?

E' così solo... Perché il mio amico viene trattato così?

*****


Gli scherzetti del bambino-volpe iniziarono a divenire sempre meno tollerabili, comprensivi della minacciosa profezia che si sarebbe reso Hokage, potendosi così ricongiungere con l'altra metà di Kyuubi.

Hokage. Hokage. Hokage.
Non faceva altro che ripeterlo, questo, e veniva squadrato sempre peggio. E lui persisteva nel fare scherzi proprio nella speranza di attirare l'attenzione in maniera diversa, senza che nessuno gli spiegasse perché invece ottenesse l'effetto contrario.

Ma poi... Dov'era finita la bambina dagli occhi perlacei che gli aveva dato uno scopo e lo osservava sempre curiosa? Perché non la incontrava più? Si ricordava ancora di lui? O magari... se la era sognata?

Queste e altre cose si domandava inconsciamente il biondino, mentre portava a termine l'ennesimo "compito" dovuto a una punizione.
Stavolta... l'aveva fatta grossa! Di prima mattina aveva imbrattato di vernice rossa, per la prima volta, i volti di pietra degli Hokage. E durante l'estenuante "ripulitura" al quale era stato castigato, praticamente tutto il Villaggio era venuto a conoscenza di questa malefatta.
Ora si era fatto quasi mezzogiorno, aveva rimediato con tanto olio di gomito, ed era stanco e affamato. E per oggi, poteva anche essere abbastanza.
Ma mentre passeggiava per strada, oltre ai soliti e più accentuati occhi carichi di disprezzo, stavolta sentiva anche vociferare la quasi totalità della gente, che lo appellava nei modi più vari e spregevoli, trasgredendo pesantemente la "Regola del Silenzio" stabilita dal Sandaime. E da qualcuno si sentì ordinare di sparire, o chiedere quand'è che morisse. Altri lo ridicolizzavano o ridevano. E gli rivenne in mente il fatto che lui era solo che considerato un pericolo e una sciagura.

Secondo tutti loro... "portava sfortuna". Lo sapeva bene, e stava iniziando a ribollire di Rabbia.
Tuttavia tentava di farsela passare, non voleva che finisse come l'ultima volta, gridando a tutti: "Ve ne pentirete!". Mettendo magari a repentaglio l'incolumità di qualcuno che non c'entrava nulla, come era successo quasi sei mesi prima alla sua amica Hinata, che l'aveva difeso a squarciagola rischiando di passare per una traditrice.
Inoltre lui... non era davvero un pericolo. Erano gli altri che lo credevano! Così gli disse l'Hokage. Per cui... rialzò dignitosamente lo sguardo, non aveva niente di cui vergognarsi.

MA!... chi era la piccola figura voltata di spalle a una dozzina di metri davanti lui!? Era... davvero lei?!? Accelerò il passo per accertarsene, ma tra la folla si scontrò contro qualcuno di grande e grosso...

(.....)

La piccola Hinata teneva per mano Ko, il quale non la mollava un attimo neanche per scherzo. Pareva fosse un cagnolino per nulla in grado di camminare con le sue zampe.
Quando in realtà a tre anni girava già in bici senza rotelle. E solo ora... si rendeva conto di come la madre non la trattasse mai come un'ombra e non la sottovalutasse. Di come la lasciasse andare lontano con le sue pedalate. Ma mentre vagava tra questi tristi pensieri, sentì un vocione d'uomo da dietro le spalle gridare a qualcuno:

"Sta attento a dove vai, DANNATO KYUUBI!!"

La piccola corvina si girò d'istinto ad osservare, così come Ko e la maggior parte dei presenti. Vide e sentì un pesante tonfo. Un bambino era stato appena spintonato con gran forza da una pesante mano, ed inciampò tra le sue piccole gambe. Cadde rovinosamente a terra.
E la gente non guardò nemmeno un po' avversa l'uomo che aveva compiuto tale gesto. Pareva quasi fosse un fatto normale.
Però tutti stavano zitti, aleggiava un misto di inquietudine e un quasi senso di colpevolezza.

La piccola Hinata lo riconobbe. Era lui, era Naruto!! Ma che succedeva!?
Lo fissò con ansia e timore, percependo subito come un'aria di pericolo, rinvenendole istantaneamente alla memoria le vicende di quasi sei mesi prima.
E la gente pure era turbata. E continuava a stare in silenziò, come in attesa di una "tremenda reazione" da parte di Kyuubi-no-Yoko.

"Non è possibile! E' proprio lei mi sta fissando! Cosa... starà pensando? Per una volta che la vedo io... Maledetti mi state facendo fare una figuraccia davanti a lei!"

Ma non c'era nessuna figuraccia, non c'era niente da ridere. Il bambino si era già rimesso in piedi con grande dignità. Tremò per tre secondi come una foglia a testa bassa. Poi smesse.

"Lo giuro..."

"Statemi a sentire!" - gridò più forte che poté il piccolo Naruto Uzumaki - "Un giorno diventerò sicuramente Hokage! Aspettate e vedrete!"
E dicendo così scappò a più non posso in direzione opposta a quella della bambina che lo stava fissando. Tornando verso gli onorevoli volti di pietra dai quali era venuto.
"Quel ragazzino..." - proferì a bassa voce, ma a breve distanza da Hinata, una donna alla sua compare di pettegolezzi. Quest'ultima la appoggiò:
"Quello spaventoso Kyuubi..."
"Zitta, è vietato parlane." - la riprese però la prima, anche e soprattutto con un cenno di intesa degli occhi, alzando le sopracciglia in direzione della figlia di Hiashi Hyuga.
L'amica si rese conto della gaffe, e non disse più nulla.

La piccola Hinata invece si voltò verso di Ko, ormai Naruto aveva svoltato ed era sparito dalla sua visuale.
"Kyuubi? Che cos'è un Kyuubi?"  - domandò con voce gentile guardando il suo protettore.
"E' qualcosa di cui non dovete preoccuparvi, Hinata-sama." - rispose sbrigativamente lui addolcendo il viso - "Però, non avvicinatevi a quel ragazzino."


*****
 

Quanto tempo che non ti vedevo... Da quando... vuoi anche tu diventare Hokage?
Non è giusto... Perché non posso più avvicinarmi a te?
Perché ti trattano così? E ti chiamano dannato e spaventoso Kyuubi?
Cosa è un Kyuubi? Io... voglio saperlo!

Ma... a chi posso chiederlo?

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Capitolo 10
*** HINATA & KURAMA - il ROUND decisivo (le catene spezzate!!) ***


HINATA & KURAMA - il ROUND decisivo (le catene spezzate!!)

Il giorno che ha cambiato la storia dei Bijuu.
Hinata, la Bambina che chiese al Mostro come si chiamava.
Una bella anima dal cuore puro libera e purifica la bestia dal suo tormento oscuro!!


La Volpe non sarebbe mai caduta così in basso da farsi influenzare da un bambino, ma Kurama sì.
Perché la Volpe è la Volpe. Un mero ammasso d'Odio degli uomini.
E Kurama è Kurama. Il contenitore della Sofferenza. Potere neutrale allo stato puro. Uno strumento amplificatore.

La Forza di Volontà. La massima espressione dei poteri del primo Rikudou.
Una creatura che poteva aprire le porte del Paradiso come dell'Inferno, resa però schiava dei malvagi sentimenti degli uomini.



*****


La piccola Hinata non riusciva proprio ad essere contenta, di aver finalmente rivisto l'eroe del suo libro. Infatti non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse stato trattato male Naruto.
In una maniera parecchio assimilabile alla sua, probabilmente. Ma non pensava a se stessa, ma a lui. Come poteva aiutarlo? Che cos'era un Kyuubi!? A chi poteva chiederlo?

Tra mille tristi pensieri, riuscì finalmente a prendere sonno, e finì col trovarsi di fronte ad un'enorme gabbia.....



(Kurama): Dunque alla fine sei tornata a cercarmi. E sei giunta fin qui. Sembri sicura. Cosa vuoi da me?

(Hinata): Avevi ragione...
(Kurama): ?!?
(Hinata): Sono io a cercarti... scusa.
 
(Kurama, dopo qualche secondo): Risparmiami questa lagna, mocciosa! Dimmi cosa vuoi.

(La corvina): Solo... se mi prometti di non trattarmi più male e non prendermi in giro. Altrimenti me ne vado subito.

Quindi... vuoi "innanzitutto" che non ti tratti male e non ti prenda in giro. D'accordo, spara bambina.

(La piccola, timidamente): Ti do fastidio... quando vengo qui?

Meno di altri! Però potresti passare direttamente alla vera domanda che volevi farmi.
Dopo. Adesso me ne è venuta in mente un'altra più importante!
(Kurama): E sarebbe!?

Di la verità! Ma tu sei costretto a fare quello che voglio come in quella fiaba che mi ha letto la mamma?
(Kurama): Ahahah!! Ne hai di immaginazione, bambina! Ma come ti vengono certe idee??

(Hinata rimase in silenzio, guardando seriamente in direzione della voce)
 
(Kurama): La fai troppo facile. Non esaudisco volgari desideri. Nè materializzo oggetti. Non è così semplice, bambina!
 
Però qui nei miei sogni sei costretto a rispondermi se lo voglio davvero, se è la cosa che desidero di più al mondo! Giusto?
(Kurama): Sì.
(La corvina, battendo le mani): Whaaahh!! che bello l'hai fatto!!
 

(Lo Spirito, sospirando tra sé e sé): Tutto questo... è decisamente molto imbarazzante... Come hai fatto a capire certe cose?
Perché non mi fai semplicemente la domanda a cui oggi non hai ricevuto risposta, e te ne vai?

(La Bambina, allegramente): L'ultima volta... quanto alla fine ti ho ordinato di andartene, l'hai fatto subito. C'ho pensato davvero tanto...
Sai? Anche se mi fai paura, e non mi fido... mi piaci mi hai incuriosito troppo! voglio troppo... sapere chi sei!

((...dunque sei questa in realtà!... non giudichi niente, stai ad ascoltare, e hai... tanta gioia di vivere. Così tanto amore e sentimenti positivi che persino io...))
(Kurama): Ko lo sapeva, ma non ha voluto risponderti oggi. Per cui perché non fai i tuoi comodi, e mi chiedi semplicemente cosa è un Kyuubi e mi lasci in pace?!?


(Hinata): Uffa però! Ma perché vuoi tanto cambiare discorso?!? Prima voglio sapere cosa sei tu! Poi ti chiedo anche quello e "se vuoi" me lo dici!...
(Kurama, sorpreso come non gli accadeva da tempo): Se... voglio!?
(La piccola, in maniera assolutamente normale): Non sei costretto a rispondermi, se... non vuoi.

(Kurama, alzando di poco la voce): Perché?!?
(Hinata): ?!?
Perché in questo momento ti interessa più di me che di Naruto?!? Perché in questo momento sapere chi sono è la cosa più importante?!? Dimmelo avanti!...
 
(La corvina, timidamente): I-io... e-ecco io... n-non lo so. M-ma... perché ti arrabbi!? c-cosa c'è... di strano? I-io... sto p-parlando "con te", in questo m-momento.
(Kurama, con calma): Perché ti preoccupi tanto per me dopo tutto quello che ti ho fatto passare?
 
(con più coraggio): Perché, vedi... Anche se mi spaventi... anche se questa forse è tutta una recita per prendere il mio corpo... Non posso proprio... ignorarti.
(Kurama): .....
Forse... Credo di averlo capito, quanto tu stia soffrendo...
(Kurama, seccato): Non che non lo sai, mocciosa!
Più di tutti, giusto? Dimmi se è così...
 
(Kurama, obbligato, controvoglia): Avevi detto che non mi constringevi a risponderti! Non lo so se è più di tutti... Comunque sì, è così.

(La bambina, ingenuamente): Non c'è niente... che io possa fare, per te?
 
(Lo Spirito): Sei grande, per la tua età! Ma non è intelligenza, questa... Tu vedi oltre. L'hai già capito da sola no? Quindi perché me lo chiedi...
(Hinata): .....

E' come in quella fiaba. Io non sono libero, e vengo usato da tutti. Sono solo uno strumento. Io sono in prigione da centinaia di anni.
 
(La piccola stette in silenzio, l'aveva intuito)
(Kurama, sbrigativamente): Se ci tieni davvero, l'unica cosa che puoi fare per salvarmi, è liberarmi. Liberami, fammi essere... una cosa sola con te!
(La Hyuga abbassò piano il capo; era questo a cui voleva arrivare lo Spirito?)

(La Volpe si fa largo tra Hinata e Kurama, con ironia e cattiveria): CHE C'E'!? Hai già cambiato idea anche con me... piccola SERPE traditrice!?

 
(Hinata, stringendosi le mani al petto): Ti prego... N-non... r-ricominciare a trattarmi m-male... per favore...
(Kurama, tornato in sè): .....
 
M-me l'hai d-detto sempre: n-non posso... m-mentirti. Vero?
(Kurama, incredulo): ((...Ha preso sul serio anche questo!?...))

(La bimba): I-io... ho paura.
(Il Bijuu tese le orecchie e stette ad ascoltare)

C-come faccio... a sapere c-che non mi farai del male? Ripetevi s-sempre... che volevi il mio corpo. Come faccio a sapere che non è un trucco?
(Kurama, un po' irritato): Sciocca! Sono io che dovrei pormi certe domande, sciocca umana!

(Hinata): eh?!? ... che ... intendi dire?
 
COSA mi assicura che non cambierai mai e rimarrai sempre la stessa? Cosa mi assicura "che sei quella che cerco", e non approfitterai mai del mio potere?
Io non sarò salvo neanche se mi liberi. Io non sarò ancora del tutto libero neanche affidandomi ciecamente te. Rimango comunque uno strumento nelle tue mani.
 
Perché?... non capisco cosa vuoi dire...
 
Le anime dei miei precedenti "padroni"... col loro chakra continuano a controllarmi tutti assieme, anche dopo la loro morte. Capisci? O sei ancora troppo piccola?
Forse è troppo presto... Devo essermi sbagliato. Ti avevo sopravvalutato...

(Hinata): No aspetta!... c-continua... a spiegare...
 
Sono rimasti... solo odio i loro malvagi sentimenti, dentro di me. Anche adesso. Io ti ho trattato male finora poiché "loro" mi controllano ogni momento.
Non potevo oppormi a loro capisci!? Io non sono davvero così. Non posso far nulla, da solo. Ma adesso... la situazione è cambiata.

(La piccola): P-perché!?
 
(Kurama): Perché... la tua forte volontà di non essere trattata male da me... l'enorme curiosità di sapere cosa sono davvero...
E il puro desiderio di stare a parlare con me senza secondi fini, facendomi esprimere liberamente...
Sono sentimenti talmente più forti e grandi da avere sconfitto tutti i "loro" malvagi. E mi consentono di essere sincero con te, per ora...

(La corvina, dopo un pochino, lentamente): Ma è... terribile. D-davvero... è c-come dici!? N-non mi sta prendendo in giro, v-vero?
(Kurama): No.

(con rammarico): Però... n-non può essere, ti stai sbagliando...
(Kurama): ?!?
I-io... mi sento come... se non servissi a nulla. Anche oggi, non ho potuto nulla per..... Non credo, di essere così f-forte. C-come posso, a-averli sconfitti tutti?
 
(La Volpe si fa strada nel momento dell'incertezza): Tu... hai dei bellissimi sogni e "qualcosa" di molto profondo dentro al tuo cuore.
(La piccola Hinata): Eh!?... Che... intendi?
(La Volpe, in maniera fintamente gentile): Ti piace quel ragazzino, vero!?

(Hinata, arrossendo un pochino): Eh!? Ma che dici?... No no! Non mi piace nessuno!
 
Anche lui è tanto solo e temeva di non vederti mai più. Anche lui vorrebbe parlarti ed essere tuo amico...
(La ragazzina, tra lo stupita e l'entusiasta): Da-davvero!!?
Sì. Ha tanto bisogno di aiuto. Come te... Perché non lo cerchi e fai amicizia con lui!?

(Hinata, dopo una decina di secondi, abbattuta); E-ecco... i-io... io non so... c-come fare...
 
(La Volpe): Perché non liberi? Io voglio aiutarti. Se mi liberi ti porterò da lui e non lo saprà nessuno.
 
(Hinata, accennando un sorriso): I-io... v-voglio essere tua amica...
(La Volpe e Kurama): ?!?
...n-non voglio usarti come uno strumento per avere un amico.

(Il "mostro", provando una sensazione strana): ((Bambina... tu... tu vuoi davvero che io sia tuo...))
 
(La Bambina): "Loro"... loro ti stanno usando anche adesso, vero?
(Kurama): Sì.
 
E non è... tutto un trucco per farmi sembrare che era vero, giusto?
(Kurama): No.
 
(La piccola, dopo un po', seduta e tremante): P-però i-io... non so cosa fare. N-non posso... l-liberarti. N-non me la sento. Mi capisci?
 
(Il cercoterio): Vai via, sei solo...
(Hinata abbassò gli occhi): ((...una piccola serpe traditrice...))

(Kurama): ...sei solo una cara bimba troppo spaventata.
(li rialzò, stupita): !!?
Aspetterò. Non è poi così male, stare dentro di te. Mi va bene comunque. Voglio vedere... cosa diventerai. Se sarai sempre la stessa.
(Hinata): .....

Ora vai via, Hinata. Dammi retta. E non cercarmi più. Non voglio... farti del male.
 
(La piccola, alzandosi con veloce disperazione, capendo al volo): No non voglio! Non è giusto adesso mi lasci anche tu non voglio!

Stupida! Ti sto dando tutto il tempo per pensarci non capisci?!?

(Hinata, andando priva di coscienza a passi decisi verso la buia gabbia): No io ho già deciso non voglio stare sola! Vengo a liberarti!
(Il Bijuu, con tutte le sue forze): MA sono io che non voglio ora! NON avvicinarti! Sta lontana da me capito!?

(Hinata, riprendendosi e arrestandosi di colpo): M-ma io... che mi succede? COSA stavo per fare... m-ma perché?... i-io...

(Kurama): Non voglio che tu mi veda in volto. Devi rispettare la mia scelta! E poi... non puoi liberarmi solo perché non vuoi stare sola!
Stai continuando a usarmi! Devi liberarmi perché lo vuoi con tutto il cuore! Se non mi rispetti e mi liberi solo per il tuo egoismo o per paura,
mi avrai usato debolmente e loro ti vinceranno! Ti aggiungerai a loro senza meritarlo. Soffrendo per l'eternità. Sarà peggio che morire non capisci?!?
 
(La corvina, iniziando a piangere nervosamente): ...o-ora che ti stavo per u-usare del tutto e c-che loro avevano vinto, come hai potuto... salvarmi?

(Kurama): Proprio perché tu stai cercando disperatamente qualcuno che ti salvi. Per tua fortuna usandomi in questo modo... ho dovuto salvarti.

(Hinata capì finalmente del tutto quanto era sola e disperata... e si lasciò scivolare a terra e scoppiò in un pianto dirotto)

(Kurama, dopo aver aspettato un po'): Hai capito finalmente quanto è pericoloso e straziante stare qui con me? Se mi avessi usato in un altro modo...
Tu mi hai sempre usato finora, ma per fortuna in una maniera così diversa da tutti, cercando con il cuore la verità e un sollievo alle tue sofferenze.
Non potevi, quindi, finir male. Ero sempre "costretto" ad aiutarti prima che succedesse. Loro non possono renderti schiava, perché tu vuoi essere libera.
E alla fine, hai cercato di ascoltare e aiutare veramente anche me, che come te desidero la Libertà. Anche se l'hai fatto dopo e solo in parte.
 
(Hinata, tra le lacrime): S-scusami... scusami tanto! E' v-vero, all'inizio... e-ero s-solo venuta per sapere cos'è un Kyuubi, scusa.
(Kyuubi): ((...infatti ho dovuto farlo...))
 
(La piccola): I-io... in ogni momento... ti uso? Anche in questo preciso momento... ti sto usando per sapere tutto questo?
 
(Kurama): Bambina, tu non vuoi impossessarti dei miei poteri. Lo fai senza avvedertene, mentre cerchi aiuto e la mia amicizia. Sei sola, e non è giusto.
Però... devi guardarti meglio attorno. Non si può... solo avere. D'ora in poi non ci sarò, dato che hai deciso di non costringermi ad esserci. E sarà persino più difficile.
Dovrai stare molto attenta, a come tornerai da me...
Persino voler essere salvati senza alcun merito, e ingannare se stessi di averli, è un sentimento negativo.
Può tramutarsi in presunzione e odio verso gli altri. In voglia di prendersi tutto, e vendicarsi. E' un miracolo, che tu non sia diventata un mostro come loro...

(Hinata, asciugandosi il volto): Mi stai d-dicendo... che sono cattiva e non m-merito di essere salvata?

(Kurama): Al contrario, ti sto dicendo che sei diversa da tutti, e che meriti di essere salvata "da qualcuno". Ma che se esiste... lo devi prima salvare.

(Hinata): Da-davvero pensi... che lo merito? Sei sincero... o è quello... che voglio sentirmi dire!?

(Kurama, con calma): Sono sincero ed è quello che vuoi sentirti dire. Però ora... sono molto stanco, di essere obbligato a dare risposte. Vorrei riposare.
Se non hai intenzione di farmi essere te, preferirei non essere più disturbato. Tanto non posso essere io, la persona che stai cercando. Come hai potuto vedere.

(La Bambina, timidamente): A-aspetta, p-però... prima di andartene... Posso fartela... un'ultima domanda!?

((E' il momento della Verità! Per il bene di tutti... non usarmi per i tuoi comodi prima che me ne vada. Non fallire, Bambina...))
(Kurama, interessato): E sia, l'ultima! Sono curioso. Sentiamo, qual è la cosa più importante di tutte per te, ora? La domanda da fare assolutamente?
La risposta che rimpiangeresti per sempre di non aver avuto?

(Hinata, balbettando): Hai v-voglia, di dirmelo? S-solo se vuoi... M-mi dispiace c-così... tanto, sai? M-mi puoi perdonare p-per... non averlo a-ancora fatto?

((...grazie... mi hai liberato e... ti sei salvata!!))
(Kurama, dolcemente): Anche a me dispiace tanto. Mi chiamo Kurama, non dimenticartelo Hinata mi raccomando.
 

La piccola Hinata si svegliò, e si ritrovò tristemente, per l'ennesima volta, del tutto sola. Ma... con un amico in più!
Non sapeva di aver spezzato le sue catene. Non sapeva di avere un futuro alleato di battaglia.

E sentendosi in colpa, guardando il soffitto, malinconicamente giurò: "Scusami se non ti ho liberato. Ma non ti userò mai più, Kurama. E' una promessa."


*****



((...Ora posso scegliere se seguire te o ergermi a capo delle malvagie voci che prima mi controllavano. E' arrivato anche per me il momento di scegliere qual è "il vero Potere"...

Ora che sono libero, non sai che potrei forse facilmente prendere possesso del tuo corpo... Ma io, per ora preferisco solo stare a guardare cosa diventerai.
Se sarai sempre Bambina. Perché un giorno saprai che sono il Demone Volpe che ha distrutto il villaggio e ti ha reso sola...
Se tra qualche anno non odierai me e il mondo, e ricorderai ancora il mio nome detto una volta... sarò il tuo alleato.))


IL MATRIMONIO DELLA VOLPE, UN SOGNO PER TRE?
Perché per liberare un Bijuu dalle sue catene, per dimostrargli questa volontà di essergli amico con i fatti... bastava chiedergli con tutto il cuore il suo nome!!
Perché se il Bijuu te lo dice, e vede che te lo ricordi, si fiderà di te e diventerà il tuo alleato.

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