Look at that fluffy unicorn! It's so fluffy I'm gonna die!

di JohnnyMignotta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pastel hair [Sakura, Naruto, Sasuke] ***
Capitolo 2: *** Piume buone [Famiglia Uzumaki Namikaze, Jiraya, Kakashi] ***
Capitolo 3: *** It's adventure time! [Sai, Suigetsu] ***
Capitolo 4: *** White roses [Naruto, Hinata, Neji, Kiba] ***
Capitolo 5: *** Aruna [OC - Uchiha Aruna, Sasuke, Sakura] ***
Capitolo 6: *** Uchiha's Anatomy [Pilot] ***
Capitolo 7: *** Di Uchiha Itachi, Uzumaki Naruto, testo, metatesto e dediche [Itachi, Naruto] ***
Capitolo 8: *** Primo [Sasuke/Sakura] ***
Capitolo 9: *** Tutto qui [Team 7, NaruSai] ***
Capitolo 10: *** Dio [Kiba/Hinata/Neji] ***
Capitolo 11: *** Different shades of black [Naruto/Sakura] ***



Capitolo 1
*** Pastel hair [Sakura, Naruto, Sasuke] ***


ò_ò ...Inutile che stiate lì a fissare: lo so a cosa state pensando. E non perché sono Itachi @/__\@, che capisce tutto, senza che nessuno si metta lì a spiegarglielo (...eh, fra', però non l'avevi capito che Tobi non è Madara u.ù), ma perché so che seguite la mia pagina @ Faccia & che avete presentito l'arrivo di questa raccolta fluff come i cani coi terremoti. Bravi. ù_ù
E così... *Sospira, prende fiato*.
ECCO A VOI L'ULTIMA TROVATA DI S. PER NON SCRIVERE COSE SERIE!!!!1 Applausi, grazie. èOé ...No, va be'. XD È che, come chi mi sta un po' vicino avrà capito (Judine, Jennybrava, Ilarione & Terrina in primis, ma anche sua grazia serenissima il famoso organizzatore di scherzi San Reki Martire), sono abnormally addicted to fluff. È una malattia, credo: in pratica, per me, se non è rosso, è fluff. Le vie di mezzo, chiaramente, per S. non esistono. ;_; Per questo (e perché non so veramente dove mettere tutte le flash che scrivo "XD) ho deciso di mettere su Look at that fluffy unicorn! It's so fluffy I'm gonna die! *_*;;
Come i più attenti (vi amo :*) avranno notato, il titolo è una citazione da quello che voi italiani XD chiamate Cattivissimo me e che per me è poco più che questa clip qui, non avendo mai visto il film. -.- Comunque! Questa è una raccolta a rating verde, AU, comica che aggiornerò senza alcuna scadenza fissa, quando cazzo mi pare. :D
Fiù, anche questa è andata. ;OOO; Adesso vi spiego un po' cos'è questa flash e poi vi lascio in pace, eh? ♥♥♥
L'idea per Pastel hair viene fuori, pressappoco, mentre la mia amica Fellì, che saluto *fa ciao ciao con la mano*, scriveva questo capolavoro qui, nato per scherzo, cresciuto per scambio e pasciuto per bellezza. XDDD Nello stesso periodo, una mia amica ed io stavamo andando in fissa per questo sagace blog. ...Potete immaginare, a questo punto, come sia proseguita la storia. XD Devo solo ribadire che, in questa raccolta, non ci sarà nessun tipo di approccio amoroso esplicito *coff coff*, ma che, comunque, questa flash è un po' NaruSaku. *w* Appena appena. ù_ù
E questo è tutto, gente! ♥ Becchiamoci, eh, che vivibbì! :3

EDIT. *_*;; Ho pensato che potrebbe essere divertente, se vi va, avere delle parole chiave, degli imput, dei prompt su cui scrivere queste fluff. Mh? Che ne dite? ♥♥♥ ...XD Ok, nel caso: recensione, MP, piccione... i mezzi li conoscete: sono reperibilissima. Ciao! :3





Pastel hair

Tutti le rimproveravano di essere sempre rude, mascolina, per nulla femminile.
Naruto, anche la volta che l'aveva baciata, per altro con suo sommo disappunto, aveva avuto da ridire che era stata lei, in un certo senso, a dominare la situazione.
Sasuke, che per inciso era la sua eterna cotta, nonché la sua primissima delusione d'amore, le aveva confessato chiaro e tondo di temere la sua virilità, ed aveva detto proprio così, specie in materia di corpo a corpo.
Insomma poteva indossare abitini sweet lolita con stampe di cupcakes, poteva mettersi tutti i fiocchi rosa che voleva in testa, o indossare tacchi, merletti ed anche truccarsi come una prostituta: continuava, a detta di chi la circondava, a non avere assolutamente nulla di femminile.
Persino il professor Kakashi, docente di letteratura inglese, un bel giorno, quando aveva annunciato che, come sempre, avrebbe interrogato, come diceva lui, "un giovanotto ed una signorina", aveva chiamato Huuyga Hinata e, nell'ilarità generale, lei. Ed Hinata, con le sue tette tonde e sode e quelle guanciotte rosee, di un giovanotto non aveva un bel niente.
Così, quel giorno, Sakura entrò nella camera di Sasuke, interrompendo Naruto, che si stava preoccupando di infastidirlo a dovere, come una specie di missione, pungolandolo con la gommina sulla matita, ed annunciò: "ho deciso".
I ragazzi non poterono fare altro che annuire, per nulla interessati alla cosa, e continuare a svolgere ciascuno le proprie manzioni: Sasuke ad occuparsi dell'assegno del professor Maito Gai per il giorno dopo e Naruto a picchiettarlo dappertutto con la matita.
Sakura, autoritaria, sbuffò ed, ovviamente, quei due furono comunque trascinati entrambi in centro, nella boutique di bellezza in cui la mamma di Naruto lavorava come coiffeuse: parrucchiera. Lei si sedette soltanto, agitò la sua chioma di un colore indefinito, e pregò la mamma di Naruto di chinarsi, perché voleva sussurrarle qualcosa all'orecchio. La donna, sotto gli occhi di suo figlio e di Sasuke, dopo aver sentito ciò che Sakura aveva da dirle, applaudì, festante, e corse a preparare l'occorrente.
Naruto si picchiettò la tempia con un dito e Sasuke annuì, concorde. Uscirono in strada, passarono in fumetteria e poi al negozio di sport e tornarono qualche ora dopo.
"Allora?" chiese loro Sakura, con un asciugamano in testa.
Naruto si complimentò sinceramente: "bel turbante".
Sasuke si grattò una guancia, perplesso, e "questo cosa avrebbe a che vedere con la tua tanto agognata femminilità?" domandò, quasi serio.
Fu allora che Sakura fece segno alla mamma di Naruto di toglierle l'asciugamano e, come uno strano gioco di fuochi artificiali, fiori che sbocciano o chissà quale altro spettacolo, una chioma di un rosa confetto, quasi abbagliante, entrò nel campo visivo di Sasuke e Naruto, tra gli applausi dell'intera clientela della boutique.
La prima reazione dei ragazzi fu uno stupore che li ammutolì. La seconda, prevedibilmente: risa.
"Big Bubbles" si riusciva a carpire dalle risate troppo fragorose, a bocca aperta, tra le pacche sulle spalle ed i pugni contro qualsiasi superficie, insieme a "maialino" ed "è impazzita". Quando si furono calmati, Sakura era così rossa in viso che il contrasto con la sua nuova capigliatura risultò ancora più eccentrico.
Ma Sakura non pianse. Rimase impassibile. Solo: strinse gli occhi, rendendoli due minuscole fessure, e, lapidaria, "chi è mascolina adesso?" chiese, assestando un calcio nelle palle a Naruto ed un altro a Sasuke ed uscendo dalla boutique, senza neanche pagare il conto.
Tutti, nonostante i suoi sforzi, continuarono a ripeterle quanto fosse mascolina, per nulla femminile, anche coi capelli rosa.

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Capitolo 2
*** Piume buone [Famiglia Uzumaki Namikaze, Jiraya, Kakashi] ***


Ilarione & Ricotta pensavano che avrei pubblicato questa flash domattina, ma, visto che sono a letto *_*;; e non ho sonno ò_ò, ho deciso di mettere insieme queste due, tre cose che ho da dire a proposito di questa flash, pubblicarla e pace. "XD
Mi esibirò adesso, signore e signori, in un bellissimo elenco puntato! èOé
1. L'ispirazione per questa flash mi è venuta da questa immagine qui, scovata ieri sera, cazzeggiado su Tumblr. XD In pratica, nell'anime, qui Jiraya dice: "piume buone fanno un uccello buono, ragazzo" e così. ;__;
2. Ragazzi, voi non potete proprio capire, io amo le storie in cui ci siano Minato e Kushina. Prima di tutto perché sono fluff ma anche sexy e poi perché ;__; dai, sono il prototipo di famiglia del Mulino Bianco, quella che tutti vorremmo avere. Vi amo. E sì, scusa, Minà, mi farei anche un filino tua moglie. Sorry. ♥
3. O_O ...Stavo veramente parlando con Minato nel punto precedente? Ok, darò la colpa all'orario e farò finta di niente. XD
4. Dedico tutto questo alle già citate ilarione & fellina, che mi viziano con le loro storie e gli spoiler alle loro storie. XD
E basta, I guess. XDDD Voglio solo ricordarvi che zeroschiuma amministra una pagina @ Faccia nella quale sparla delle sue fanfiction, dà dettagli indesiderati sulla sua vita privata e fa amicizia coi lettori :3 e che, se volete, potete commissionarmi fluff per questa raccolta pointless. XD
Grazie per l'attenzione, per le coccole & buona lettura! X3



Piume buone

Se non riesci a individuare il pollo nella prima mezz'ora di gioco, allora il pollo sei tu.

(Il giocatore).

Quando non c'era Tsunade, era sempre Jiraya a perdere. Questa, più che una semplice constatazione, era una regola.
Una volta, con buona pace dei suoi genitori, aveva perso persino contro Naruto, al quale aveva pagato una vacanza; un'altra volta, durante un week-end alle terme con Kakashi e Minato, era stato costretto, per aver perso, ad entrare nella vasca calda delle ragazze, che ovviamente l'avevano malmenato e fatto bandire a vita da quel complesso termale, il suo preferito; un'altra volta ancora, e questa era a memoria d'uomo la più terribile, gli era stato intimato di provarci con Tsunade, che gliene aveva date tante che era rimasto a letto, senza Texas hold 'em, per una settimana.
"Papà" sbottò Naruto, sedici anni, comparendo in cucina, sculettando, nudo, col joypad dell'X-box in una mano ed un manga yaoi nell'altra, "quel bastardo di Uchiha ha una tuta più bella della mia".
Aveva messo su il suo broncetto dei capricci: Kushina se ne accorse subito e, facendo finta di non aver sentito una sola parola di ciò che suo figlio aveva detto, continuò a lavare i piatti, canticchiando, con i piedini bianchi dentro le scarpe rosse col tacco ed una treccia di capelli altrettanto rossi fermata intorno alla testa.
Minato, che stava per battere Jiraya e Kakashi a Texas hold' em, arricciò il naso. "Uchiha" borbottò tra sé e sé. "Fugaku".
L'uomo anziano, coi capelli bianchi e le gote arrossate dal caffè corretto servito da Kushina, pensò bene di precisare: "no, Minato, il ragazzino".
Kakashi, a petto nudo, sollevò sia il sopracciglio sull'occhio buono che quello sull'occhio ammaccato e "ma qualcuno deve avergliela pur comprata quella tuta" spiegò, fingendosi disinvolto, nonostante fosse quasi sicuro di dover lasciare il gioco, se non voleva scommettere anche la sua bella Vespa 50 nuova fiammante.
Il fatto era che Minato e Jiraya prendevano troppo sul serio il gioco. Una volta, gli avevano raccontato, Jiraya aveva puntato Shizune, la sua fidanzata di allora. Se avesse vinto Minato, che si era sposato da poco, ci sarebbe stato da ridere, ma il caso volle che la vincitrice, quella sera, fosse la solitamente sfortunatissima Tsunade, la quale si aggiudicò la prosperosa ormai ex-ragazza di Jiraya, la quale si presentò a casa sua, offesissima per esser stata trattata alla stregua di una banconota, con tanto di valige e maialino domestico. La leggenda voleva che da allora le due donne non si fossero mai separate; Kakashi rabbrividiva al solo pensiero che questo fosse il risultato di una delle loro sconclusionate scommesse.
"Infatti" sottolineò Naruto, abbronzatissimo, sedendosi con le chiappe nude sulla sedia al contrario, con il petto contro lo schienale, sbirciando le carte di Jiraya, che si ritrasse subito: "Fugaku ha comprato quella bellissima tuta". Poi guardò Minato negli occhi, serissimo, e "da bravo padre" aggiunse.
"Tuta" biascicò Jiraya, perplesso, sorbendo l'ennesimo sorso di quell'ottimo caffé: "strano che non gli abbiano preso un kimono, viste le strane tendenze di quella famiglia".
Minato sorrise e "viste le strane frequentazioni di quella famiglia" lo corresse. Poi finse di tossire ed "Orochimaru" accennò, facendo ridere tutti.
Così Kushina si avvicinò, con tanto di ticchettio di tacchi sul parquet, asciugando un'insalatiera appena lavata, e "propongo" annunciò, con gli occhi socchiusi, in un suo divertente atteggiamento tipico, "che la posta in gioco sia la tuta nuova di Naruto". Naruto sollevò il pollice in senso di ringraziamento e la mamma strizzò un occhio nella sua direzione, complice.
Kakashi, che si stava accendendo una sigaretta, alzò lo sguardo su di lei e "non ha molto senso che chi vince debba accollarsi la spesa, Kushina" concluse, prendendo una boccata di fumo denso e chiaro.
Jiraya gli diede immediatamente uno schiaffo sulla nuca. "Ragazzo" lo rimproverò, quasi autoritario, come se avesse detto un'eresia, "chi perde paga".
Naruto stava già esultando, coi piedi nudi sul parquet, agitanto il joypad, ma Minato rise e "non ci sto" annunciò, con un'alzata di spalle: "a Naruto non serve un'altra tuta: ha la sua".
Naruto arricciò le labbra carnose, assottiglò gli occhi e "Sasuke ne ha sei" brontolò, incrociando le braccia, troppo muscolose per essere quelle di un sedicenne, attorno al busto. "Si cambia continuamente".
"Maledetto Uchiha Fugaku" imprecò allora suo padre, passandosi una mano tra i capelli biondi quanto quelli del figlio.
Jiraya alzò le spalle, dentro la sua vestaglia ricamata, ed "a me sta bene" disse, sorseggiando ancora caffé corretto: "dopotutto sono le piume buone a fare un buon uccello ed io non posso accettare che l'uccello di Orochimaru sia migliore del mio". Tutti lo guardarono, ai massimi storici della perplessità, tanto che quello "che ho detto?" domandò, senza cogliere l'assoluta ambiguità della sua ultima frase.
"Sorvolando il doppio senso" fece Kakashi, ridacchiando, nel fumo della sua sigaretta: "anche a me va bene". Poi gettò un po' di cenere e "quella tuta gli sta anche piccola, Minato" aggiunse, con un'alzata di spalle, persuaso che, almeno così, nessuno avrebbe messo le mani sulla sua bella Vespa rossa, fiammante.
Un'altra volta, siccome aveva perso, Jiraya era stato costretto a mangiare vermi per una settimana; un'altra volta aveva dovuto sfidare un tale Nagato, un tizio pieno di piercing con una fortuna leggendiaria, che l'aveva praticamente spogliato di ogni suo avere; un'altra volta ancora, sempre contro Kakashi e Minato, era rimasto praticamente nudo e Minato era stato costretto a riaccompagnarlo a casa in auto, perché, in quelle condizioni, tornare a casa in autobus, col suo ombrellino con stampe di ranocchie, sarebbe stato abbastanza imbarazzante.
Ovviamente perse anche quella sera, tra le risate di Kushina, la soddisfazione di Naruto ed il fumo della sigaretta di Kakashi. Quando, il giorno dopo, Naruto tornò a casa dai grandi magazzini con una tuta nuova, arancio e nera, costosissima, Minato "belle piume, uccello" si congratulò, ridacchiando.
"Più belle di quelle di Sasuke" fece il ragazzo abbronzato e, sculettando, si rintanò in camera sua a giocare ad Halo ed a leggere manga yaoi.
C'era poco da fare: quando non c'era Tsunade, era sempre Jiraya a perdere.

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Capitolo 3
*** It's adventure time! [Sai, Suigetsu] ***


È di dominio pubblico, I guess, che Hakaesaru & io shippiamo in assoluto uno dei pairing più crack di Naruto: il SaiSui. Prova ne è la sua ultima fatica, la solita Love Your Enemy e qualche altra cazzata qua e là. XDDD ...Però io vi capisco, fanciulli, se non apprezzate questo pairing. ù_ù Giuro, vi capisco. E, tra l'altro, TVtropes spiega così a modino il concetto che mi viene da piangere. ;_; Ma! Ciò ed il mio completo acknowledge about la questione non mi vietano di shippare orgogliosamente la coppia, ù_ù *_*;; per la gioia di chi l'ha amata e di chi la amerà a partire da questa ficlet. ♥
Questa, according con il format della raccolta, è una storia a rating verdissimo comica ed abbastanza fluff. :3 Vi piacerà perché mi sembra IC, perché ci sono i Coldplay (Terrina apprezzerà ♥♥♥), Adventure Time & il gelato alla nocciola. :Q_ XDD
Va be', questo è tutto: mi sembra di aver già detto troppo per una storia così piccina. ;_; Non mi resta che ringraziare la solita Ilarione La Politicizzata ":D che parla di politica nei circoli per anziani senza anziani ed aveva due cocorite chiamate Cip e Ciop, che però son scappate. T_T (...Ma perché do queste informazioni random? ò_ò). Grazie, Ilaria, sei sempre preziosissima. ♥♥♥
E ciao, eh, guys! Buona lettura! (:






It's adventure time!
I wrote a song about your eyes,
Ate a slice of cherry pie:
I cried all night.

(Wonderful, Lady Gaga).

Apre la porta, le dà un calcio perché si spalanchi, e "ta-dan!" esclama, entusiasta; il suo coinquilino solleva solo le sopracciglia, perplesso, dal divano, e prende una cucchiaiata di gelato direttamente dalla vaschetta. Suigetsu può solo scuotere la testa, distrutto il suo entusiasmo, e puntarlo con un dito: "dude" lo avverte, non del tutto scherzando, "questa depressione mi ha già rotto abbastanza i coglioni".
Poi si siede accanto al lui sul divano, senza neanche chiudere la porta del loro appartamento, gli toglie la vaschetta di mano e cambia canale alla TV, soddisfatto. Il ragazzo coi capelli corti e neri solleva le sopracciglia. "Adventure time" sospira, rassegnato, quando Suigetsu canticchia insieme alla TV la sigla dello show. "Pensavo che ti fosse passata".
Il suo coinquilino, legandosi i capelli biondo platino con un elastico, continua a canticchiare. Poi, a siglia finita, gli strappa il cucchiaio di plastica di mano, prende un boccone e, col gelato alla nocciola in bocca, "Adventure time è il mio antidepressivo, dude" lo avverte: "non me ne separerò".
La TV proietta su di loro e sulla loro coperta colori accesissimi. Suigetsu ridacchia, occhi alla TV, mangiando il gelato; Sai ha aperto una confezione di pop-corn e li sgranocchia uno alla volta, serio, guardando più le reazioni di Suigetsu alle scene del cartone animato che il cartone animato in sé. "Com'è andata la tua giornata?" chiede, ad un tratto, mentre quello ride ed una ciocca dei suoi capelli puliti e liscissimi si libera casualmente dalla stretta dell'elastico.
"Ordinaria" risponde Suigetsu, rubandogli un pop-corn. "Mi si è scaricato l'iPod sul più bello del nuovo album dei Coldplay, mi sono addormentato in metropolitana, Sasuke ed io abbiamo preso un caffè-". E poi Sai lo interrompe, lanciandogli una manata di pop-corn in faccia.
"Puoi evitare di nominare quel tipo?" domanda, con gli occhi socchiusi, plateale. "Sai quanto mi sta sui coglioni".
Suigetsu, comprensivo come una mamma, abbassa il volume della TV. "Sai" dice, accarezzando, protettivo, la bretella sottile del suo top da ragazza, cortissimo, "Naruto non ti avrebbe comunque guardato neanche per errore" tenta di consolarlo, per altro senza successo: "perché avercela così tanto col mio amico Sasuke?".
E poi, semplicemente, con un sorriso falsissimo sulle labbra, Sai gli rovescia la busta di pop-corn in testa, gli sfila il cucchiaio dalle dita e lo usa per picchiarlo. Suigetsu protesta, ma è troppo pigro per alzarsi e scappare. Sai, approfittandone, continua a picchiarlo. "È un villano. Una persona orribile. Lo odio" dice, senza particolare trasporto, continuando a snocciolare piccoli sorrisi.
"Naruto" lo prende in giro Suigetsu, facendosi scudo delle proprie braccia, imitando la voce di Sai, "lascia Uchiha Sasuke e scappa via con me!". Si prende gioco di lui quasi con cattiveria, ma si lascia picchiare, mentre i pop-corn cadono sul tappeto, sul divano, sul parquet rovinato del loro appartamento.
"E tu sei più stronzo di loro" dice Sai, sempre sorridendo in quel modo finto, quasi plastico, e sollevandosi in piedi, con un'ultima cucchiaiata sulla fronte di Suigetsu, a effetto catapulta.
"Bravo" fa quello, coi pop corn fin dentro le tasche, "porta dell'altro gelato". Poi alza il volume della TV, proprio quando comincia il secondo episodio di Adventure Time. "Ed una scopa, dude, da bravo!".
Sai sospira, gli tira la coperta di dosso e si avvia in cucina, borbottando: "in questa casa non si può neanche essere depressi".

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Capitolo 4
*** White roses [Naruto, Hinata, Neji, Kiba] ***


ò_ò Io non ho idea di come mi sia venuta in mente questa cosa. XDDD So solo che quella che da ieri chiamiamo (chiamiamo? O.O) Ilarione La Politicizzata :D l'ha definita romantica e che, personalmente, la amo di un amore tenero. ;_;
Vi accorgerete, leggendo, che sembra una NaruHina. Ma credetemi, se vi dico che non lo è, perché IO NON SHIPPO IL NARUHINA e mai lo farò. ù_ù Ma devo fare una precisazione: io non odio Hinata. Non è il mio personaggio preferito, non la trovo chissà quanto bella o interessante, ma di certo non nutro nei suoi confronti nessun particolare disprezzo. Semplicemente non è Sakura né Sasuke e, per questo, non merita di stare con Naruto. ù_ù (I discorsi sensatissimi della vecchia S.).
Ciemmeqù sono qui ed anche questa ficlet lo è. *_*;; Vi piacerà perché è un po' malinconica, ma fluff, perché ci sono Kiba e Neji (...e numerosi accenni KibaNejiHina ♥♥♥♥) e perché l'ho scritta ieri, a notte fonda, appena dopo aver pubblicato la storia precedente (qui), sotto gli occhi di un'Ilarione perplessa. ":D
E questo è tutto! :3 Ciao, panzarotti! Ci vediamo sulla mia pagina @ Faccia. (:





White roses

Somebody said:
"It can be here,
We could be roped up, tied up,
Dead in a year".
I can't count the reasons I should stay.
One by one they all just fade away.

(How good it can be, The 88s).

Naruto bussò alla porta dopo qualche istante che impiegò per riprendere fiato, per specchiarsi nel pomello dorato sulla porta blindata, per controllare di non avere niente tra i denti o nelle orecchie. Venne Neji ad aprirgli e Naruto tirò un sospiro di sollievo. "Grazie a Dio sei tu e non tuo zio" disse, come stremato, mettendogli il mazzo di rose bianche tra le braccia, asciugandosi del sudore immaginario dalla fronte e sbuffando. "Dov'è Hinata-chan?".
Neji, coi capelli legati ed in accappatoio, gli sbattè il bouquet contro il petto con rabbia e "si sta preparando" lo informò: "entra".
Naruto si slacciò un po' il cravattino sottile, sbattè le scarpe classiche di suo padre contro il pavimento di casa Hyuuga e rimase all'ingresso, impalato, mentre Neji si impossessava, in cucina, di una tazza di qualcosa di fumante, dal buon odore, che Naruto riconobbe essere cioccolata calda. Storse il naso e tentò di restare calmo. Come si era cacciato in tutto quello?
Mentre ci stava pensando su, tormentando la povera carta crespa attorno a quel maledetto mazzo di fiori, vide Kiba fare capolino dalla cima della rampa di scale. "Kiba" urlò, felice di vedere almeno una faccia amica, in una situazione spiacevole come quella, "che ci fai qui?". Inuzuka Kiba disse qualcosa a voce così bassa che Naruto non capì pressappoco nulla. "Cosa?" chiese allora, agitando le rose.
"Hinata mi ha chiesto sostegno!" urlò il ragazzo a squargiagola, scendendo uno scalino, con le braccia spalancate, mostrando i denti aguzzi come zanne di cane.
Neji apparì dalla cucina, ancora con la tazza in mano e l'accappatoio, con un'espressione visibilmente seccata dipinta in viso. Guardò prima Kiba, come per rimproverarlo col proprio silezio, e poi Naruto. "Sì" disse, ironico, rivolgendoglisi, riferito a Kiba, "è del tutto indispensabile". Poi tornò in cucina, trascinando le pantofole, all'apparenza morbidissime, contro il pavimento.
"È pronta?" chiese allora Naruto, dall'austerità della sua giacca di classe, cercando di non alzare troppo la voce.
"Ah?" fece Kiba, avvicinandosi una mano all'orecchio, come se lo aiutasse a sentire meglio.
Neji, dalla cucina, "ma perché" chiese, puntuale e fastidioso come il ticchettio di un orologio, "se scendessi le scale e parlassi a Naruto da vicino?".
Per qualche istante si sentì solo il rumore piacevole dell'acciaio di un cucchiaino contro la ceramica di una tazza. Poi Kiba alzò le spalle e scese le scale. Naruto tentò di rifilare anche a lui il mazzo di rose, ma anche Kiba declinò il regalo sgraziatamente. "È pronta?" domandò ancora.
Kiba stava guardando altrove. Puzzava di cane. "Sì sì" rispose, indicando Neji alle prese con la cioccolata, incorniciato dai cardini della porta, "la sta zuccherando".
Neji porse a Naruto una tazza fumante simile alla sua, ma con stampata la faccia di Marilyn Manson. Naruto ci soffiò sopra, ringraziando a bassa voce. Poi "aspetta" disse, sovrappensiero, "stanno zuccherando Hinata-chan?". Poi scosse la testa e "lascia stare" asserì, sollevando un palmo, "non lo voglio sapere".
Poi, proprio mentre Naruto sorbiva il primissimo sorso di quell'ottimo cioccolato in tazza, Hinata apparve in cima alle scale. Sia Neji che Kiba rimasero a bocca aperta. Naruto, piuttosto indifferente, si grattò la testa.
Aveva un abitino delizioso, scarpe di spago, un leggero spolverino bianco. Sembrava diafana, intoccabile, fragilissima. Neji e Kiba si avvicinarono all'unisono alla rampa di scale ed entrambi le porsero una mano, perché non inciampasse, scendendo l'ultimo scalino. Lei sorrise solo a Naruto, però, raggiante.
Lui si scompigliò i capelli, ridacchiò, nervoso. "Questi" disse, porgendole le rose bianche, "te li mandano i miei".
Gli occhi di Hyuuga Hinata brillarono. "Che carini" disse, balbettando appena appena. "Li ringrazierò" abbozzò ancora, arrossendo vistosamente, "a cena".
Naruto tossicchiò. Kiba si grattò dietro l'orecchio velocemente, proprio come un cane. Cadde un silenzio imbarazzante. Neji, allora, prese i fiori dalle mani della cugina e "vado a mettere questi in un vaso" sbottò, spazientito, "voi godetevi la cena".
Naruto ed Hinata annuirono all'unisono. Kiba li accompagnò alla porta. "Buona fortuna" disse, facendo loro l'occhiolino.
Naruto allentò ancora un po' il nodo della cravatta nera e "non ne avremo bisogno" disse: "Hinata-chan è un'ottima attrice". Poi la prese per mano ed insieme attraversarono la strada, fino a casa di Naruto.
Bussò alla porta dopo qualche istante che impiegò per riprendere fiato, per specchiarsi nel pomello dorato sulla porta blindata, per controllare di non avere niente tra i denti o nelle orecchie. "Non lo posso fare" disse ad un certo punto e stava addirittura per tornare indietro, a casa Hyuuga, ma Hinata lo fermò.
"Certo che puoi" lo confortò, materna. Gli sistemò la cravatta, i capelli, gli tolse un broccolo dagli incisivi ed una macchia di cioccolata dalla guancia. "Vuoi continuare a stare con Sasuke o no?" chiese, convincente. Venne Kushina ad aprir loro la porta ed a Naruto per poco non venne un infarto, ma sì; voleva continuare a stare con Sasuke. E voleva decisamente che restasse un segreto.

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Capitolo 5
*** Aruna [OC - Uchiha Aruna, Sasuke, Sakura] ***


OMFG! O_O Che ci faccio sveglia a quest'ora-ah? ;_; *Si dispera*.
Ma ok, niente private life: ;_; vi spiego in fretta in fretta cos'è questa cosa, who the hell is Uchiha Aruna XD e me ne vado in fuckoltà, maledizione, a fare la brava studentessa universitaria (BLUFF! °.°).
L'OC di questa flash, Uchiha Aruna, è la figlioletta tenera di Sasuke e Sakura che somiglia in tutto e per tutto a Naruto. ù_ù ...Sì, questo può puzzare di OT3 o meno, ma la cosa che mi preoccupa - e lo so che è strano °_°;; - non è questa. Ciò che mi preoccupa è che Uchiha Aruna è il mio primissimo original charachter all'interno di una fanfiction. *C* OH SWEET JESUS, pensavo di non dover mai scrivere niente del genere! ;_;
Ok, un altro paio di cose e poi vi lascio alla lettura, mh?
La prima: ho scritto questa cosa qualcosa come un mese fa, ma la pubblico solo adesso perché me ne ero completamente scordata. "XD Baka S.! :D La seconda: la scorsa notte è venuto al mondo Brain-shaped Glasses, l'archivio completo di tutte le mie fanfiction. Vi piacerà perché è semplice da usare, perché ha una grafica carina e per altri motivi scemissimi come questi. XD Nel caso non dovesse piacervi, be', poco male: continuerò comunque ad aggiornare anche qui, su EFP, specie adesso che so com'è fatta Erika! *_*;;
E that's all, folks! Spero che la piccola Aruna vi sia simpatica e che vogliate passare a dirmi ciao ♥♥♥ sulla mia paginetta cool @ Facciaschifo!
Cia-ah-ao! (:





Aruna

A Léon Werth
Chiedo scusa ai bambini d’aver dedicato questo libro a un adulto.
Ma ho un serio motivo: questo adulto è il miglior amico che io abbia al mondo.
E ho anche un altro motivo: questo adulto può capire tutto, perfino i libri per bambini.
Ho anche un terzo motivo: questo adulto abita una parte di Francia dove c’è fame e freddo.
Se questi pretesti non sono sufficienti, voglio allora dedicarlo al bambino che fu, un tempo, questo adulto.
Tutti gli adulti sono stati bambini.
(Ma pochi se ne ricordano).
Correggo dunque la mia dedica:
A Léon Werth, quando era bambino.

(Le Petit Prince, A. de Saint-Exupéry).


La bambina più bella del mondo corse davanti al suo papà, saltellando, tanto che gli occhialoni da motociclista, enormi, rispetto alla sua piccola testa, le precipitarono via dalla fronte, finendole al collo. Sasuke scosse la testa, rassegnato. "Aruna!" la richiamò, severo. Ma la bambina correva, indomabile, impossibile da trattenere, mentre la sua chioma folta di capelli rosa svolazzava tutto intorno ed il suo papà non poteva fare a meno di lasciarle fare. Conosceva il suo temperamento, la sua frenesia, il suo modo irrequieto di affrontare la vita. "Aruna-chan" continuava comunque, rassegnato, però, all'iniutilità dei suoi richiami, "aspetta papà". Ma la bambina che Sasuke e Sakura avevano messo al mondo era un tornado: non se ne stava un attimo ferma. Era sempre nell'attesa febbrile di qualcosa di straordinario, tesa ed esagitata, perennemente eccitata da qualcosa.
Arrivata all'Ospedale, qualche passo davanti a Sasuke, la piccola Aruna si bloccò. Guardava in alto, come rapita. "Papà" chiese, con la sua vocina minuscola, dolcissima, "la mamma è qui?". A quattro anni, arrivava a stento all'altezza del ginocchio di suo padre. Sakura le aveva insegnato a spazzolarsi i capelli, a lavarsi da sola, ma la bambina era ribelle: diffidava dai pettini, detestava l'acqua ed il sapone ed a qualsiasi cosa preferiva quei suoi maledetti occhialoni, trovati per caso nell'ufficio del Sindaco. Naruto, quando glieli aveva visti, si era scambiato un'occhiata col suo papà ed avevano riso insieme.
Ed allora Sasuke annuì, inginocchiandosi al suo cospetto. Le colpì la fronte piccola e bianca con indice e medio giunti, dolcemente, e le sorrise. "Proprio così" confermò: "la tua mamma è qui dentro".
La bambina più bella del mondo applaudì, felicissima, mettendosi gli occhialoni da motociclista, aprendo le braccia al massimo, correndo in cerchio, attorno al suo papà.
Sasuke scosse solo la testa, rassegnato, e la seguì dentro l'Ospedale, ripetendo, come una filastrocca, "piano, Aruna: aspetta papà".

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Capitolo 6
*** Uchiha's Anatomy [Pilot] ***


...È chiaro che non so quello che sto facendo, perché sono le sei del mattino della Vigilia di Natale ed io sono ancora sveglia, convalescente ":D ed insonne, ma OH MY GOD (citazione necessaria) XD è la Vigilia di Natale D: XD ed io ho scritto questa cosa per la mia piccola Judine e per Ricottina-ina-ina. Così: eccomi qua! CE L'HO FATTA! è_é Buon Natale, Ultimo Pasticcino & Ricotta! ♥♥♥♥
Primissimo dei Xmas Ficpresents che pubblicherò tra oggi, Natale e Santo Stefano (...da casa di mia moglie ewè), *_*;; non sono sicurissima che sia fluff, ma questa storia è così adatta a questa raccolta che non ho potuto fare a meno di mettercela. ù.ù
Ma adesso penso di dover dire le cose serie. ò_ò Prima di tutto: Uchiha's Anatomy nasce da un format inizialmente plottato per essere una one-shot. Poi io mi sono ammalata, ho avuto un blocco dello scrittore che manco, che ne so, uno scrittore vero XD e così il format si è sciolto in due storie distinte: questa, che è una specie di pilot, un'anticipazione e quella che sarà, si spera XD, Uzumaki's Anatomy. ...Capito? Per i curiosi: dovrebbe ricalcare in tutto e per tutto le vicende di Grey's Anatomy (di cui per altro non sono neanche 'sta gran fan ò_ò;;) e il pairing sarà NaruSasu/SasuNaru. XDDD
E that's all! ♥ Spero di non esservi mancata troppo in questo periodo di quasi totale nullafacenza. *C* E auguri, lovelovel o v e a tutti voi! :***









Uchiha's Anatomy

What never happened? You sleeping with me last night? Or you throwing me out this morning? Because both are fond memories I'd like to hang on to.

(Grey's Anatomy, Pilot).


"Prenditela con quelli della tua taglia, energumeno" urla qualcuno in cucina. Sasuke si passa le mani tra i capelli nerissimi, poi fa scivolare la mano fino alla guancia, facendo pressione col palmo sullo zigomo pronunciato, e chiude la porta.
Quando entra in cucina sono già le sette meno un quarto: ha tempo appena per versarsi una tazzina di caffè amaro, mentre Suigetsu minaccia Juugo con un flacone di detersivo per i piatti al limone, per sistemarsi il nodo della cravatta e prendere la valigetta. "Ci vediamo in reparto" biascica, già di cattivo umore di prima mattina, prima di uscire in strada, con la giacca a vento beige e le scarpe costose, in una di quelle giornate uggiose ma miti che Seattle ama regalare di tanto in tanto.
Apre la portiera della station wagon di Karin con indolenza, si siede accanto al posto del guidatore con, se possibile, minor entusiasmo, le fa un cenno della testa proprio perché deve ed accende la prima sigaretta del mattino. Lei, sistemandosi un ciuffo di capelli rossissimi tra la fronte e la montatura degli occhiali, prima gli ricorda la regola mai applicata che vorrebbe che non si fumasse dentro la sua auto, poi lo guarda e "qualcuno ha fatto sesso" conclude, con una mano sul petto generoso.
Uchiha Sasuke è una persona riservata. Ha avuto il cuore spezzato più volte di quante racconti ed ha ricucito più ferite da solo nella sua stanza che in sala operatoria, ma offre comunque a Karin un'espressione falsamente seccata e "cosa te lo fa pensare?" le domanda, serio.
Lei si ferma al semaforo, toglie le mani dal volante come chi non abbia chissà quale dimestichezza con la guida e "non mi hai ancora insultata" spiega, con un'alzata di spalle eloquente, senza neanche guardarlo. "Siamo in ritardo, tuo fratello tiene una conferenza in città, Suigetsu ha una vaginoplastica correttiva alle 14 e tu solo l'ennesimo setto nasale" aggiunge, sicura di sé, quando scatta il verde: "a quest'ora dovresti aver già menzionato con disprezzo i furti di Xanax, il mio stetoscopio rosa, i pomodori della mensa e le divise verde menta come quelle del video di Marry the night". Sasuke vorrebbe sorridere, ma può solo sollevare le sopracciglia e biascicare qualcosa, perché sono già nel parcheggio del personale medico del Seattle Grace, sotto una pioggerellina sottile come incisioni di bisturi.
In reparto c'è sempre la stessa gente, la stessa atmosfera, la stessa aria. In ascensore, Karin si rimette il rossetto; lui guarda l'orologio con impazienza ed una vena di disprezzo. Uchiha Sasuke non salva vite più di quante ne salverebbe un artista da bottega: come chirurgo plastico, il suo lavoro è quello dello scultore, dell'edonista, del filantropo. Hanno un defibrillatore, in sala operatoria, che usano come attaccapanni.
"Dottor Uchiha" si sente apostrofare, mentre chiude l'armadietto in cui tiene le sue cose e si sistema il colletto bianchissimo del camice. La voce è appiccicosa, servile, sottomessa. Si volta e gli occhiali da vista del dottor Yakushi sono vicinissimi. Sasuke sbuffa, appannandogli i vetri, e poi gli sorride. "Come sta, dottor Uchiha?" chiede l'uomo prematuramente canuto, sfilandosi gli occhiali e pulendoli con un fazzoletto bianchissimo. Poi gli dice ancora qualcosa e poi qualcosa ancora e poi "un'altra cosa, dottore", mentre entrano in corridoio, mentre prendono l'ascensore, mentre sono nella hall, quando Sasuke fa segno all'infermiera con gli occhi chiarissimi di passargli quella cartella clinica e fino a che non è interrotto dal suono del proprio cercapersone, che sia benedetto. Ma è proprio allora che l'attenzione di Sasuke, mentre saluta con un cenno della testa il suo primario, il dottor Orochimaru, viene attirata come magneticamente da una testa bionda. La testa bionda di uno sconosciuto, certo, eppure così familiare.
Hatake Kakashi, un chirurgo specializzando anziano al suo quinto anno di internato, sta parlando ad una piccola folla di ragazzi con gli stetoscopi al collo come collane o medaglie, ancora con la mascherina sterile sulla bocca, gesticolando come un direttore d'orchestra. Ma Sasuke non vede la ragazzina coi capelli rosa, troppo giovane per essere laureata in medicina, né il giovanotto pallido coi capelli a spazzola che sembra appena uscito da un musical sulla guerra in Vietnam: vede solo occhi celesti, capelli biondi, camice spiegazzato e jeans aderenti; vede solo un sorriso, delle labbra e il sedere dietro al quale ha chiuso, a malincuore, la porta di casa.

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Capitolo 7
*** Di Uchiha Itachi, Uzumaki Naruto, testo, metatesto e dediche [Itachi, Naruto] ***


Mamma mia, sono proprio di corsa! D: Ho ancora qualche Xmas Ficpresent da ultimare, preparare tutto per il cenone e decidere cosa indossare domani... ;O; Traduzione: sì, queste note d'autore saranno brevi in modo del tutto inedito. "XD
C'è bisogno, però, che dica due o tre cose su questa storia.
1. No, non vi sto trattando da scemi. Prima di lasciar perdere la storia al terzo rigo, XD cosa dalla quale io sarei tentata, se fossi in voi, proseguite. Vi giuro che ha un suo perché.
2. Adesso vorrete sapere che cazzo è il metatesto. Eh, come ve lo spiego? ò_ò ...Fate così, andate qui e, se non ci capite una mazza, cosa probabilissima (tenete presente che nemmeno io che tipo XD lo studio capisco moltissimo di questo articolo), contattatemi, ché vi spiego. ♥
3. Questa storia è per la mia amica Cake-chan ♥♥♥♥♥, alla quale devo ancora una recensione -.-" e che si merita tutte le mie coccole di qui al 2045, perché è maggiorenne, sexy e shippa pairing fighi. :3
E questo è tutto, friends! *_*;; Ci vediamo ancora tra oggi, domani e dopodomani per il resto delle storie promesse in lungo e in largo. *Abbraccia*. ♥♥♥
...E menomale che queste AN dovevano essere brevi. O.O








Di Uchiha Itachi, Uzumaki Naruto, testo, metatesto e dediche

Di lui bisogna sapere prima di tutto che ha un fratello, che non si è mai tagliato i capelli dalla nascita e che preferisce la sua birra preferita e la sua chitarra acustica alla sua stessa vita.
Adesso, date queste coordinate fisse atte a definire il profilo del personaggio, si può affrontare in un'ottica differente e più articolata la visione di Uchiha Itachi, laureato in astrofisica a Stanford con lode e bacio accademico, con una gomma da masticare rosa appiccicata nei capelli, un carrello pieno di birra, in pantofole di gomma, nel supermarket sotto casa.
Prima domanda che sorgerà spontanea al lettore: cosa ci fa del chewing-gum nei capelli neri e lisci del nostro protagonista? Prevedibile, ma non meno dolorosa, risposta: ce l'ha messa il suo adorato fratellino, adducendo a mo' di movente la sua teoria secondo la quale Uchiha Itachi sarebbe, chissà perché, la fonte primigenia di ogni sua disgrazia.
Ma la vera questione, lettori, alla quale è opportuno rapportarsi in questa sede è, verosimilmente: perché Uchiha Itachi è al supermarket in pantofole? La risposta sta in altri due dei dati forniti tra le prime righe di questo scritto: la sua birra preferita e la sua chitarra. Ma queste sono cose delle quali discuteremo in seguito, perché, mentre noi eravamo qui a parlare del nostro protagonista, un altro personaggio si sta aggirando per il supermercato.
Uzumaki Naruto, se fosse il protagonista di un romanzo di fine Ottocento, verrebbe introdotto all'interno della narrazione con una scena comica, per farlo apparire goffo ma sincero, simpatico e buono. In questo contesto, invece, non è altro che un ragazzo che ha dimenticato di prendere il carrello all'entrata e che si ritrova, purtroppo, con due confezioni di cibo giapponese precotto in una mano, una retina di pomodori sotto il braccio, del bagnoschiuma a cocco nell'altra mano ed una confezione di preservativi tra spalla e mascella. Si aggira per i corridoi pieni di mensole con circospezione, trascinando le scarpette da ginnastica sul pavimento verde menta e, proprio mentre sto per dirvi che la birra di Uchiha Itachi è finita perché ha rotto col suo fidanzato, un commesso di un negozio di ceramiche in centro che ha conosciuto ad un suo concerto, si muove a ritroso, senza prestare attenzione, ed è così che protagonista ed altro personaggio si scontrano.
Effetto principale dello scontro: ramen, bagnoschiuma, preservativi e pomodori da fare all'insalata a terra. Altri effetti random dello scontro: la prima cosa che Uzumaki Naruto nota di Uchiha Itachi sono le sue occhiaie pronunciate; la prima cosa che Uchiha Itachi, invece, nota di Uzumaki Naruto sono le sue natiche piene; "porco cazzo" impreca Uzumaki Naruto, chinandosi a raccogliere le sue cose; Uchiha Itachi barcolla solo, perché sì, dettaglio mancante: è ubriaco come un barbone boemo finito a Londra per caso. Poi però Uchiha Itachi scuote la testa e si china a dare una mano ad Uzumaki Naruto. Senza pensarci, mette le cose del ragazzo biondo nel suo carrello piene di bottiglie di birra. "Scusa" dice Uzumaki Naruto, con un tono un po' infastidito, anche se voi ed io, lettori, sappiamo che lo fa solo per non apparire troppo civettuolo, "ma quelle cose sono mie". Poi si accorge che anche le cose che è stato lui a raccogliere sono dentro il carrello ed allora sospira e guarda bene Uchiha Itachi. "Non vorrei dirtelo" pronuncia, quasi dispiaciuto, "ma hai una gomma nei capelli".
Il ragazzo che ha lasciato Uchiha Itachi per un irlandese nano (dettaglio poco rilevante: giocoliere in un circo) si chiama Deidara ed è biondo con gli occhi celesti, proprio come Uzumaki Naruto. Uchiha Itachi, questo è importante: segnatevelo, ha un debole per i biondi. Per questo sospira, cercando di non impazzire, e "ho un fratello che è così bello da far dimenticare al prossimo quanto e stupido" spiega. Poi abbozza un sorriso e "portiamo insieme queste cose alla cassa" propone: "ti va?".
Cari lettori, questo non è che un banale spaccato di vita. Potrebbe essere riassunto con un banale c'era una volta un ragazzo che era appena stato lasciato, che andò a comprare della birra ed incontrò un biondino e se ne innamorò, ma questo non renderebbe giustizia al nostro protagonista ed all'altro nosto amato personaggio, né a questo breve aneddoto su come sono entrati in contatto l'uno con l'altro. Per ben comprendere una vicenda, un personaggio, una descrizione, un fandom è necessario rapportarsi a testo e metatesto in egual misura. Ed è per questo, miei amati, che porgo umilmente questo mio regalo a chi vorrà andare oltre le storie, per amarle davvero. E per chi vorrà ignorare che questa storia finisce inevitabilmente con un certo Uchiha Sasuke, di cui dobbiamo sapere che mangia solo pomodori, ama i pantaloni di pelle e si fa di acidi, che per vendicare chissà che va a letto con tutti i ragazzi per i quali il suo fratello maggiore mostri un qualche seppur velato interesse.

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Capitolo 8
*** Primo [Sasuke/Sakura] ***


Ed eccoci alla terza flash, ultima della giornata, D: che ho scritto per la mia adorata Terrina! ♥♥♥ Terrina, grazie mille per avermi iniziata al SasuSaku, per aver sempre controllato l'ICness dei miei personaggi e per tutto quello che fai per me. Sei... Indispensabile. :3
Per tutto il resto: questa è una SasuSaku fluffissima e natalizia. Amatela, perché se lo merita. ù.ù
Vedrete che c'è un accenno SasuNaruSaku piccolo piccolo, ma facciamo finta di niente, uh? Sarà il nostro piccolo segreto natalizio. "XD E questo è tutto, amici fanfictionari! *_*;;
Per chiunque desiderasse farmi regali, auguri & coccole di routine, sapete dove trovarmi, miei diletti (sempre qui ♥).
Intanto, sappiate che ho ancora in corso dei Xmas Ficpresents per tutti i miei amyketty & che la prossima, se tutto va come prevedo XD, dovrebbe essere una NaruSai.
Ba-ba-baci ed ancora auguri! :3









Primo
I've been alone with you inside my mind
And in my dreams I've kissed your lips a thousand times.


(Hello, Lionel Richie).


Sakura si sistemò i capelli di un rosa sbiadito dietro le orecchie, poggiò i gomiti sul bancone e guardò la linea sinuosa della schiena di Sasuke, flessuosa e sottile come quella di un gatto, mentre, piegato, etichettava l'ultimo cesto pieno di gardenie. Sorrise tra sé e sé, quasi colpevole, come dispiaciuta di averlo guardato troppo a lungo e troppo intensamente, e, probabilmente per espiare, controllò che le luci rosse e verdi in vetrina fossero a posto. Lo erano, perché era stato Sasuke a spegnerle, prima che Sai chiudesse la serranda.
I ragazzi lavoravano al negozio di fiori dei genitori di Ino tutti gli anni, durante le vacanze di Natale, ma per Haruno Sakura, ventidue anni, mai stata baciata, quell'anno era tutta un'altra storia.
Aveva tagliato i capelli sulle spalle, teneva le cesoie in una cintura intorno ai fianchi, sorrideva ai clienti e riferiva le ordinazioni a Sasuke con diligenza. Ogni tanto si guardava allo specchio, con il cappello da Babbo Natale tra i capelli chiari e sottili, mentre segnava un indirizzo che Kiba le riferiva al telefono e Neji le posava una ghirlanda sul bancone, e pensava che tutto sommato poteva essere che Sasuke non l'avrebbe respinta, se avesse deciso di dichiararglisi.
Così, poco prima dell'orario di chiusura, il giorno della Vigilia di Natale, quando Ino stava già distribuendo le paghe a tutto il loro gruppo di lavoratori occasionali, Sakura afferrò con una mano una delle orecchie da renna che Sasuke si ostinava a portare in testa al posto del più classico berretto e "come la prenderesti" gli chiese, ignorando stoicamente il suo sguardo poco rassicurante, "se il tuo migliore amico ti dicesse che è innamorato di te?".
Lui stava spruzzando dell'acqua su una stella di Natale sopravvissute in negozio, ma alzò le spalle e "da quando quello scanzafatiche di Naruto è innamorato di me?" chiese, prima di passare a spruzzare una piantina di margherite di un viola opaco, pastello, leggerissimo.
Sakura gonfiò le guance. Sasuke ridacchiò, però, e si alzò in piedi. "Non Naruto" pronunciò Sakura, con un filo di voce, indietreggiando alle sue spalle, proprio mentre Sasuke si sollevava in piedi, lasciando lo spruzzino sul pavimento, prima di voltarsi, per guardarla negli occhi. A Sakura il cuore batteva così forte che sembrava volesse intonare White Christmas nella sua gabbia toracica.
Perché Uchiha di Sasuke di anni ne aveva ventitré, era suo amico sin dall'infanzia, aveva i capelli e gli occhi neri, viveva con suo fratello, aveva fatto l'insegnante di danza, il macellaio, il commesso in un negozio di scarpe ed il pasticcere prima di finire nel negozio di fiori dei genitori di Ino. Era bellissimo, intelligentissimo, sexy in un modo quasi indescrivibile, ma pensò comunque di indicare qualcosa sulla sua testa, prima di "ovviamente" dire, prendendole il mento tra le mani: "altrimenti perché avrei continuato ad idratare piante a caso sotto al vischio, me lo spieghi?".
Ed allora Haruno Sakura, ventidue anni, arrossì, si sollevò sulle punte e diede ad Uchiha Sasuke il suo primo bacio.

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Capitolo 9
*** Tutto qui [Team 7, NaruSai] ***


Ho un annuncio, signore e signori! *C* Questa ficlet è dedicata alla mia adorata Marta ♥♥♥, compare & confidente dalla mia tenera età di sedici anni, proprietaria di un artbook di Naruto meritevolissimo, di una tavoletta grafica lime e di un fidanzato tosto. *CCC* Buone feste, mia adorata, e mettiamoci d'accordo per la nostra giornata insieme. *Sparge amore a profusione*.
Cose serie dopo la dedica very emotional: "XD ho scritto Tutto qui dal cellulare, a letto, mentre stavo male. ;_; Non vi meraviglierà sapere che l'ho dovuta praticamente risvoltare come un cazzo di calzino, quando stasera l'ho passata al PC. *_*;; Però sì, ok, il format è rimasto lo stesso: un sacco Team 7, con un tocco di ben calibrato SasuSaku e tutta l'ambiguità di cui solo il nostro Uzumaki Naruto è veramente capace. ♥
Adesso, se permettete, devo proprio andare eçe a tentare di riscrivere (...letteralmente, ahimé ;_;) gli altri Xmas Ficpresents prima di metterli on-line. ;OOO;
Per adesso: ancora buone feste, adorati, e tutte le coccole di cui una cicciona investagliata come la sottoscritta è capace (molte :D). :3









Tutto qui
Vorrei avere nella mia casa: una donna ragionevole, un gatto che passi tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere.

(G. Apollinaire).


I rapporti tra coinquilini non erano mai stati facilissimi. Sai era la persona più inopportuna del mondo, Sakura sapeva essere più rompiscatole di Monica in Friends, quando lei e Sasuke, una volta a settimana, si mollavano e Naruto riconosceva di non essere esattamente il coinquilino modello, ma vigeva nel loro appartamento un certo equilibrio, fino a quella mattina.
Naruto aveva trascorso la notte in cucina, con la data della consegna della sua tesi tatuata in bold nella retina, le occhiaie ed una vestaglia da camera di un suo eccentrico zio fissato con donne, rane e saune. La tazza col caffé, appena preparato da Sakura, gli tremava tra le mani, a metà strada tra la tavola e la sua bocca.
Sai, fresco come rugiada, era entrato saltellando come un piccolo dio dell'amore, profumato di bagnoschiuma e con un orrendo sorriso beato stampato sulla faccia. Aveva messo l'aqua per la tisana nel microonde, acceso la TV sul canale delle news e poi si era seduto a tavola, accanto a Naruto, accavallando le gambe sulla sedia di Sakura. Naruto lo aveva guardato con disgusto solo per un istante, su tutte le furie, e poi era tornato alla sua tesi.
Proprio in quell'istante, Sai "comunque" aveva detto, come riprendendo qualcosa di accennato in precedenza, "io credo che tu non abbia il pene".
Sakura, che stava andando a lavarsi i capelli, ancora sporchi dello sperma di Sasuke, aveva fatto qualche passo a ritroso, con la sua tazza in mano, e "questa non me la posso perdere" aveva annunciato, quasi entusiasta.
Naruto aveva staccato solo in quel momento gli occhi dalla sua tesi e, apparentemente calmo, "prego?" aveva domandato, sperando sinceramente di aver frainteso e che il suo coinquilino non avesse candidamente asserito davanti all'amore della sua vita, il cui amore della vita era però quel coglione incestuoso e pure cieco di Sasuke, che Naruto fosse evirato, sprovvisto di genitali, asessuato.
Ovviamente Naruto era furioso: non c'era più nessuna tesi, nessuna consegna, nessuna incombenza. Sai, dal canto suo, sorrideva in quel suo modo fastidioso, con gli occhi socchiusi ed il capo chinato a destra, come fosse addirittura intenerito, quando "secondo me non hai il pene" aveva ripetuto, serissimo, senza fare una piega. E quella era stata l'ultima goccia.
L'attimo dopo Naruto aveva scaraventato matite, evidenziatori, libri ed appunti sul pavimento. Si era messo in ginocchio sul tavolo, di fronte a Sai. I suoi occhi chiari erano fiammeggianti, determinati: il suo orgoglio ferito era palpabile, tanto che Sakura aveva dovuto indietreggiare, in qualche modo presentendo ciò che stava per accadere.
E poi era accaduto: Naruto si era aperto la vestaglia, si era abbassato i pantaloni del pigiama ed i boxer e, intimando a Sakura di coprirsi gli occhi, aveva mostrato l'evidenza a Sai.
E lui, puntuale e crudele, era scoppiato in una risata tanto fragorosa da contagiare la povera Sakura, ancora con gli occhi coperti. "Tutto qui?" aveva chiesto, persino, "l'avevo detto che non ce l'hai", mentre Naruto si ricomponeva, stringendo la vestaglia di suo zio con un doppio nodo, prima di lasciare la cucina, la sua tesi ed il caffé ancora fumante.
I rapporti tra coinquilini stavano decisamente degenerando.

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Capitolo 10
*** Dio [Kiba/Hinata/Neji] ***


è_é Inutile che stiate lì a guardar male, cattivoni che non siete altro: state rosicando perché il KibaNejiHina è più canon dei vostri OT3, vero? ù.ù ...Io sì, sto rosicando! ;_; Questi tre in guerra sono THE PUCCI AWESOME-EH! :3 Non siete d'accordo con me? ;_; Perché non tocca la stessa sorte anche al mio OT3? Eh? Kishimoto-san? Ha presente Indaco, rosa pallido, arancio? Bravo. Così. Grazie. Vede che con gli anni abbiamo cominciato a capirci? ♥
Adesso, per chi crede in questa threesome e per chi non lo fa XD, 'sti cazzi XDDDDDD perché è il mio regalo di Natale per la mia amica AllenNeko. ♥ Auguri in ritardo, my adored, e spero che questa storiella soddisfi le tue aspettative. ;)
...Ehm, cos'altro? ò_ò Ah sì. ù_ù Ho scritto Dio (...erano anni che sognavo di dire una cosa del genere XDDD) insieme alle solite Judine & Ilarione, alle quali va tutto il mio amore notturno. :3 ♥
E questo è tutto, gente! Vi ricordo che ho ancora dei Xmas Ficpresents a metà XD o inediti e che ci si vede in questi giorni per renderli pubblici. Per adesso vi saluto, vi bacio le caviglie XD e vi auguro felice 2012, nel caso non dovessimo beccarci in questi lidi (ma in altri ":D).
Ciao! ♥♥♥♥♥









Dio

I look into those beautiful eyes
I wanna fill them with tears
Maybe tonight
We'll sleep easily in our tongues again


(Pretty, About Wayne).


Si ci fa un'idea sull'esistenza di Dio, quando si diventa adulti. Si finisce per vantarsi di avere un'opinione, che di solito oscilla tra il semplice e scontato "Dio non esiste perché non puoi provare che esiste" e l'ottuso ma evergreen "Dio esiste perché io ci credo". E poi ci sono le vie di mezzo: quelli che ostentano un "saranno pure cazzi suoi" e quelli che, come Kiba, sanno che Dio esiste. L'hanno visto. Ci hanno scopato.
Ci sta pensando proprio adesso, mentre accarezza i capelli del suo bellissimo Dio a due teste, metà uomo e metà donna, e non riesce a dormire.
C'è quell'alba fredda da motel a tenergli compagnia, insieme alle lenzuola ancora umide attaccate alle cosce, al suo fiato corto. Socchiude gli occhi. Ha le guance sporche di sangue, un succhiotto viola e giallo sul collo e trema ancora, se ripensa alle lacrime di lei, alla rabbia di lui. Tuttavia mentirebbe, se dicesse di non essere incontrollatamente, stupidamente, terribilmente felice. Dio gli si è manifestato nella forma compatta di Neji, nelle curve zuccherose di Hinata e adesso, se allunga la mano destra, può incoltrare il seno bianco e generoso di Hinata, pallido e morbido come neve; se allunga la sinistra, il petto muscoloso e chiarissimo di Neji, profumato ed invitante come burro-cacao.
Guardarli dormire è come maneggiare qualcosa di prezioso e fragilissimo. Neji ed Hinata sono due diamanti gemelli incastonati nello stesso diadema. Kiba è solo un umile, rozzo gioielliere: può essere esperto, certo, ed avere cura delle sue pietre preziose, ma non raggiungerà mai la loro bellezza, la loro perfezione, la loro luce. Kiba può solo guardarli nei loro occhi di neve e cristallo, accarezzare i loro capelli neri come la notte, seguire le curve che i loro corpi, intrecciati nel letto di quello squallido motel, creano nella penombra.
A volte sono così belli che Kiba vorrebbe far loro del male. A volte sono così belli che Kiba vorrebbe fuggire da loro, lasciare che si fondano nel ventre rassicurante del loro amore incestuoso e caramellato. A volte resta solo a guardare, come mentre il sole sorge, seguendo i loro respiri sincronizzati come fossero una poesia in una lingua sconosciuta e bellissima.
Kiba si è fatto un'idea sull'esistenza di Dio. Può toccarlo, guardarlo nei suoi quattro occhi bianchi come neve, accarezzarlo mentre si riposa dopo aver fatto l'amore con lui.
E non si stupisce neanche di non essere riuscito a dormire, quando Neji apre gli occhi, con la bocca di Hinata contro il petto e le sue mani tra i loro capelli intrecciati.

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Capitolo 11
*** Different shades of black [Naruto/Sakura] ***


Era veramente tanto che volevo scrivere una storia come questa. ;_; Ma vi devo spiegare perché XD, quindi, mh... Che ne dite di un bell'elenco puntato? (Tutti quanti: "ok... ò_ò"). XD
1. L'EFP ha bisogno di NaruSaku. Solo le mie amiche Mimi18, AliH & Ang3l sembrano averlo compreso e così: questa fluff tristerrima piena di malinconia è tutta per voi! ♥ Spero gradiate!
2. Capirete subito che questa flash è la sorella eterozigota meno p0rn di Umiliati e offesi. E lo capirete tipo immediatamente, perché è il perfetto opposto di quest'ultima XD e vi piacerà un mondo vedere quanto le mie vedute si siano espanse, da allora. u_u
3. Questa storia è piena zeppa di riferimenti pop. Lo so che lo son tutte le mie storie, sotto sotto, XDDDDD ma qua non è neanche Lady Gaga, è proprio pop. Spero non vi dispiaccia. :* Comunque, per chi non conoscesse le cose da cui sono tratte (WTF, GUYS?! DDDD:), le due scene sotto la pioggia di cui parlo nelle prime righe sono: questa e questa. Amatele, specie la prima (e scusate: per la seconda non ho trovato i SUB e mi rifiuto di linkarvela ITA "XD). X3
E basta così! XD Visto che quello degli elenchi puntati è un sistema pratico ed indolore? ♥ Devo solo ricordarvi che ho una pagina autore @ Faccia ed un luogo segreto in cui pubblico l'impubblicabile e poi posso lasciarvi alla lettura. :3
Ciao! ♥♥♥









Different shades of black

It's you again! Listen: this isn't a reunion
So sorry, if i turn my head:
Yours is a familliar face,
But that doesn't make your place safe!

(In my bed, Amy Winehouse).


"Sembri Goku Super Sayan al livello 3" disse, con il suo solito sorriso un po' esasperato, un po' comprensivo, aprendo la porta. Come se non fosse successo niente. Aveva le pantofole di peluches ed un maglione informe, di un rosa pallido, pieno di nodini. Profumava di bagnoschiuma. Le stava bagnando lo zerbino. "Entra" lo invitò. Naruto scosse la testa. "Prendo un ombrello ed andiamo a baciarci sotto il diluvio?".
Alla fine Naruto si arrese ed, arrossendo appena appena, distolse lo sguardo. "Non ho il fisico del protagonosta di shojo".
Sakura abbozzò una smorfia, percorrendo il corridoio di casa dei suoi genitori. "Più che shojo, One three hill" puntualizzò. Si grattò la testa. "I giapponesi preferiscono gli alberi di ciliegio, specie nei contesti scolastici".
Naruto la guardò allontanarsi, ma restò immobile. Pietrificato. Era tutto bagnato, poteva davvero entrare? Aveva ancora il fiatone. "Credevo avresti citato Quattro matrimoni e un funerale" disse, togliendosi le scarpe accanto alla porta. Anche così, doveva camminare coi calzini inzuppati sul parquet? Avrebbe lasciato impronte ovunque.
"One three hill è su un altro livello, signor eroe shonen" si lamentò Sakura. Sotto voce, aggiunse un "-ai" sussurrato. Naruto finse di non averlo sentito, perché lei aveva i capelli raccolti ed era bellissima, quando spense la TV. Poi lanciò una coperta a Naruto. "Earl grey, Green o Lemon and Ginger?" chiese, sospirando.
Naruto ci si asciugò i capelli, con la coperta. Sakura scosse la testa, sempre con quel sorriso strano, triste eppure dolcissimo. "Ancora non ti è passata la fissa?" le chiese Naruto, mimando il reggere una tazzina, con tanto di mignolo in alto.
Lei gli fece il verso, trascinando le pantofole sul parquet. "Che vuol dire Earl Grey" sospirò, con un'alzata di spalle, dirigendosi in cucina.
Naruto, crollato sul divano, si tolse anche i calzini. Erano completamente bagnati. Sfilò anche la t-shirt. La pelle del divano del salotto dei genitori di Sakura gli si attaccava alla pelle umida. Ripensò al Commissariato, alla tomba di Uchiha Itachi, a tutto quello che era successo. Sentì Sakura, in cucina, canticchiare: "we found love in a hopeless place, we found love in a hopeless place". Sorrise tra sé e sé. Sembrava tutto così lontano, così sopportabile, da lì. La vicinanza di Sakura rendeva tutto oggettivo, ovattato, distante. Ma quello che era successo esisteva. La realtà è come il nero: senza gradazioni. Il codice esadecimale del nero, in linguaggio HTML, è #000000: un valore assoluto. Sei zeri. Uno 0% di rosso, un altro 0% di giallo e lo stesso per il blu. Nessuna gradazione, nessuna sfumatura. Stare con Sakura era come stemperare quel nero: quando Naruto era con lei, anche i colori inevitabili della realtà cambiavano. Raggiunse Sakura in cucina. Aveva appena messo due tazze piene d'acqua nel microonde, che adesso le faceva girare. "Mi vengono sempre in mente le tazze di Alice nel Paese delle Meraviglie a Disneyland" disse Naruto, sorridendole. Stava tremando di freddo. Era di spalle. La luce soffusa della cucina la faceva sembrare ancora più bella. "Ma non mi è sfuggito che stavi cantando Rihanna" la derise. Poi però lei si voltò e Naruto vide che stava piangendo. Si avvicinò, ma si trattenne, per non toccarla: poteva? Era giusto? E se l'avesse respinto? Fu lei ad abbracciarlo. Gli si lanciò contro, premette la guancia contro il suo petto nudo. Stava singhiozzando. Naruto le chiese: "i tuoi stanno dormendo?".
Lei non rispose. "L'hanno trovato?" chiese, in rimando. Questa volta fu Naruto a non rispondere. Si guardò attraverso il vetro del forno: sembrava veramente Goku Super Sayan 3. Da piccolo, quando giocavano, Sasuke si scompigliava i capelli e giurava di aver raggiunto il livello 4. Gli stracci da cucina di sua madre erano le loro code. Naruto, perché era biondo, restava al livello 3. Sakura voleva essere Bulma, ma non glielo permettevano mai. Sbuffava e correva dalla signora Uchiha a lamentarsi di loro. "Non mi lasciano giocare perché sono femmina" piagnucolava. Adesso Sasuke era un assassino. Com'erano arrivati a questo? Scosse la testa. Sakura aveva gli occhi gonfi, le labbra tumide: era così sconvolta. Così meravigliosa. "Scusami" disse, sottovoce. "Non ho un riferimento pop per questo". Si strofinò gli occhi col dorso della mano.
Naruto gliela tolse come avrebbe fatto un genitore. Le prese il mento tra le mani; con l'altra le accarezzò i capelli, scostandoglieli dalla fronte. Era caldissima, sembrava avesse la febbre. Voleva anche raggiungerlo sotto la pioggia? Non ci pensò un attimo di più e la baciò: come da bambini, quando sotto la pioggia ci giocavano, contravvenendo ai divieti dei loro genitori apprensivi. Come se non fosse successo niente.

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