caro Draco...

di fede17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** caro Draco ... ***
Capitolo 2: *** ...ricordi dimenticati... ***
Capitolo 3: *** ...dal suicidio all'altare ***



Capitolo 1
*** caro Draco ... ***


Caro Draco,
Non avrei mai detto che mi sarei ritrovata a scriverti sulla torre di astronomia. Non dopo quello che ho passato per colpa tua e per colpa della tua famiglia.
Finalmente ho capito perché ti comportavi così durante la guerra!
Eri egocentrico, bastardo, figlio di papà, ma quello era solo Malfoy. Ti sei mai chiesto chi fosse Draco?
Bè io sì.
Il primo anno ti odiavo per il tuo comportamento da purosangue: eri un bambino, ma ti comportavi da adulto. Ogni tanto, negli anni successivi, ti guardavo e mi chiedevo se tu avessi avuto un’infanzia. Io credo di no.
Scommetto che non ti hanno mai comprato delle magimachine o qualsiasi altro giocattolo.
Al secondo anno, come tutti si aspettavano, ti accusai di essere l’erede di serpe verde. Non hai mai notato che noi facevamo sempre le cose che ci chiedevano gli altri?
Tu come tutti credevano ancora prima  che nascessi sei diventato un mangiamorte, io la mente del trio.
Solo al terzo anno mi accorsi di quello che provavo veramente, quell’odio che tanto pensavo di provare non era altro che la maschera dell’amore che provavo per te. Quello schiaffo che ti diedi era soprattutto per ricordati che tu non eri soltanto Malfoy ma anche e soprattutto Draco. Per ricordati che il ragazzo di fronte a me non era quello vero. Il mio era un semplice invito a toglierti quella maledetta maschera che tanto ti ostinavi ad indossare.
Al ballo del ceppo mi ero vestita e pettinata meravigliosamente non per il mio cavaliere, ma per te. Pensavo che così mi avresti notata e guardata con occhi diversi … tutte illusioni!
Al sesto anno, dopo il ritorno di Voldemort, iniziai a preoccuparmi per te.
Ti vedevo diverso, sempre immerso nei tuoi pensieri, poi i tentativi di omicidio, anche se mi sarei aspettata molto meglio da te.
Tutto il mondo magico si era sempre preoccupato per Harry Potter, ma mai per i figli dei mangiamorte, ma mai per te.
Ma io sì.
Ti vidi piangere nel bagno, l’unico momento in cui ti eri permesso di toglierti quella maschera.
Tu non volevi fare ciò che ti avevano ordinato, tu non volevi uccidere l’uomo che, in fondo, rispettavi e ammiravi. Tu non volevi uccidere Silente. Ma la cosa che mi ha sorpreso di più era l’assenza di reazioni da parte tua, anche quando tua zia mi torturò sotto i tuoi occhi. Provavi orrore, dispiacere, chiedevi perdono, ma non facevi nulla per  meritartelo. Ma non m’importava, non m’importava se per proteggere la tua famiglia tu avevi deciso di rimanere un codardo davanti ai miei occhi.
Io ti amavo.
Ti amo.
Ti amerò per sempre.
Scusami se non verrò al tuo processo. Ho già deposto a tuo favore, anche se così, molto probabilmente, andrò contro ai miei amici e alle persone a me care, ma quando lo verranno a sapere io non sarò più in vita.
Draco, non riuscirei mai a vederti rinchiuso ad Askaban o tra le braccia di un’altra donna.
La lettera che ora sto scrivendo non è solo una lettera di dichiarazione, ma una lettera  d’addio.
Perdonami.
Pongo fine alla mia vita di sofferenze,  sarò una codarda, ma ho già sofferto abbastanza.
Tua per sempre
Hermione Jane Granger
 
Piegò la lettera, bagnandola con alcune lacrime, e la legò alla zampa di un gufo che fece volare via.
Era sicura di quello che voleva fare, aveva visto molti suoi amici morire, Harry si era sposato con Ginny, lei e Ron si erano lasciati quando finalmente aveva capito che era inutile cercare l’amore di Draco tra le braccia di un altro ragazzo.
Erano tutti rimasti suoi amici, ma non sapevano quello che lei provava veramente. Sapeva che se avessero conosciuto la verità si sarebbero subito allontanati da lei, e così sicuramente avrebbe fatto Draco in futuro.
Senza i suoi amici sarebbe morta, senza Draco sarebbe morta, senza entrambi sarebbe stato l’inferno.
Tanto valeva andarci direttamente. 

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Capitolo 2
*** ...ricordi dimenticati... ***


la dedico ad Alessia per il suo compleannoe e a Gloria per avermi sempre consigliato.

CAPITOLO 2
 
Era appena uscito dalla sala grande.
Stranamente il processo si era concluso prima del previsto: “grazie ad una deposizione a  favore della sua scarcerazione”, o almeno era così che aveva dichiarato il ministro.
Non sapeva chi fosse stato ad avere una tale influenza sui giudici.
Questi e molti altri pensieri affollavano la mente di Malfoy, quando un gufo si diresse nella sua direzione e lasciò cadere una lettera tra le sue mani.
Incerto l’aprì e la lesse.
 
Caro Draco Malfoy,
non avrei mai detto …
 
Quando finì di leggere la lettera, si ritrovò a camminare a spasso svelto.                     
Si rese conto solo più tardi che si stava dirigendo verso la torre di astronomia.
(D: non potevi scegliere un torre più bassa?
A: taci, cammina e pensa
D: i Malfoy non prendono ordini da nessuno
A: se io scrivo tu fai)
Non riusciva a non pensare a lei, al gesto che stava per compiere e che sarebbe sicuramente rimasto sulla sua coscienza.
No, non voleva avere altre persone sulla coscienza.
Si ritrovò a pensare ad una vita senza di lei.
La vedeva buia, cupa.
Perché non gli aveva mai detto che l’amava?
O forse glielo aveva detto?
Nella sua mente si formò un ricordo ormai oscurato dal tempo.
 
Erano ormai al quarto anno di Hogwarts.
Sulla torre di astronomia aveva trovato la Granger mentre piangeva.
Era la notte del ballo del ceppo.
Si avvicinò a lei e le chiese: “mezzosangue, cosa stai facendo? Il tuo amato non ti ha guardato nemmeno un po’?”
Solo ora si rendeva conto di quanto quelle parole l’avrebbero fatta sognare nelle notti successive, come ogni ragazza innamorata di un ragazzo che le rivolge la parola per la prima volta.
Hermione mantenne la testa bassa, lo aveva riconosciuto dalla voce, sapeva che si trovava di fronte a lei e che la stava osservando.
Scosse la testa, non lo avrebbe mai guardato negli occhi.
Hermione era molto carina, il vestito quella sera aveva fatto sognare molti uomini ad Hogwarts: i capelli erano raccolti e il viso, con un velo di trucco, facevano risaltare i suoi meravigliosi occhi, color ocra. 
Gli sembrava talmente debole e fragile che poteva romperla con un sol dito.
Si sedette vicino a lei senza dir nulla.
Lei lo scrutò con sguardo interrogativo, non si aspettava certo un comportamento così da Malfoy. 
Quest’ultimo nel suo sguardo lesse molti altri sentimenti, che, con amarezza, ammise di provare anche lui.
Si accorse solo in quel momento di quanto assomigliasse a quella maledetta mezzosangue.
L’ammirava e allo stesso tempo la disprezza per come gli rinfacciava la verità, che sembrava capire molto facilmente, ma era anche una delle poche persone che l’avevano capito subito.
L’amava, ma si era ripromesso che avrebbe trasformato quell’amore in odio pur di proteggerla.
Draco la guardò, di nuovo, e le chiese: “ perché piangi?”
Era una domanda diretta che poteva mettere in imbarazzo la ragazza, ma quest’ultima rispose apertamente: “il ragazzo che mi piace non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo e sono stufa di mentire a tutti facendomi passare per la ragazza che non sono, ma che tutti si aspettano che io sia”
Draco si domandò se la ragazza non fosse una legilimens, poi un idea stupida gli venne in mente e non aspettò a enunciarla: “facciamo così: fino all’alba di domani, staremo qui sulla torre e ci comporteremo come se fossimo dei ragazzi normali, come se fossimo noi stessi. Ci stai?”
La ragazza non aspettò e accettò subito la proposta: “ si, voglio proprio conoscere il vero Draco”
Passarono una notte meravigliosa, ma come tutte le notti prima o poi arriva l’alba.
Hermione guardò fuori sorridendo tristemente: “ è ora di tornare alla vita di sempre, sei pronto Dra?”
Anche il ragazzo guardò verso il sole: “ già, anche se mi mancherà la vera Herm”
“lo so, anche a me mancherà il vero Draco, ma voglio che tu sappia che io ti amo”
Così dicendo gli diede un inaspettato leggero bacio sulle labbra.
Draco un po’ confuso dalla confessione e dal bacio disse semplicemente la verità: “anch’io ti amo Hermione “ ma un fascio di luce bianca lo invase e non ricordò più niente.
 
Fino a quando non riscoprì i veri sentimenti che provava per lei, rimasti immuni nel corso del tempo.
Ben presto si ritrovò davanti alla porta che lo separava dalla Granger.
Forse ancora viva. 

spazio della autrice

ringrazio tutti quelli che recensiscono e anche che leggono solamente

                                                                                                                   fede17 

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Capitolo 3
*** ...dal suicidio all'altare ***


bene,bene ... questo è l'ultimo capitolo.
vorrei solo ringraziare tutte quelle che hanno recensito, messo nelle seguite, ricordate o preferite, anche chi segue timidamente senza recensire.
In particolar modo vorrei ringraziare Silvj che, oltre ad aver sempre recensito, mi ha consigliato molto bene.


CAPITOLO 3

Aprì la porta e la vide.
Era in piedi sul davanzale della finestra.
Stava guardando il basso, soffriva di vertigini.
Lei, sentendo la porta aprirsi, si girò e lo vide.
“ Credevo che non saresti mai venuto!”
Il ragazzo, sogghignando, chiese
“Perché piangi?”
Draco, infatti, aveva notato chiaramente le lacrime che scendevano dal viso della ragazza
”Credevo che non avresti mai più ricordato”
Lui la guardò negli occhi, erano belli come quella sera
“Già, ma perché lo hai fatto?”
La risposta arrivò un po’ incerta
“Forse perché ti amavo e avevo paura che una relazione tra di noi ti mettesse in pericolo con i tuoi genitori, o forse per egoismo, volevo essere l’unica a ricordare il vero Draco e continuare ad amarlo” 
Lui le porse una mano, senza mai smettere di guardarla e la fece scendere. Lei scivolò goffamente tra le sue braccia che istintivamente la abbracciarono.
Iniziò a piangere.
“Sei venuto qui ad insultarmi, ancora una volta?”
Chiese lei intimorita dalla probabile risposta
“Aspetta …” disse il ragazzo sussultando
“o a deridermi?” chiese ancora lei, evitando che lui le rinfacciasse l’amara verità.
“Aspetta io …” cercò di fermarla
“O a dirmi di no? Bè, se è così, puoi anche risparmiare le parole, tanto lo sapevo già che …”
Non riusciva a fermarsi, non voleva che fosse lui a dirle quelle parole, voleva morire una volta per tutte, ma lui non glielo permise.
”ASPETTA!” urlò.
Hermione lo guardò sconvolta, non si aspettava una reazione simile.
“aspetta volevo dirti che …” lui tentenno ancora un po’ 
“Che?” chiese lei.
I loro occhi s’incontrarono.
Ognuno cercava di capire l’altro.
”che …”
Draco, non trovando le parole, la baciò.
Non esistevano parole talmente grandi per esprimere quello che sentiva, nemmeno quel “ti amo” sembrava esprimere a pieno quel che provava.
“Cosa vuoi dirmi, Draco?”
Sembrava che lei non avesse capito, avrebbe dovuto spiegarglielo a parole
“Che non ti voglio bene, che non ti voglio un mondo di bene, che non ti amo, di più “ Hermione lo guardò negli occhi.
Lui le sorrise. Non era il solito ghigno, non era quel sorriso impacciato, era un sorriso vero. Illuminava il volto.
Hermione pensò che doveva sorridere di più.
Poi, dopo aver compreso che quello che aveva dichiarato era la verità, lo baciò.
Nessuno le aveva mai fatto una  dichiarazione simile (neanche a me se è per questo).
Quando si staccarono per riprendere fiato, lui la guardò negli occhi, mischiando così il grigio con l’oro.
In un sussurro le chiese “mi vuoi sposare?”
(io si, subito!!!!”)

10 anni più tardi

Si trovavano alla stazione, per la prima volta Legendra e Michal andavano ad Hogwarts, dove i loro genitori si erano odiati e poi amati.
Si avvicinarono a Draco e gli chiesero
“Papà e se noi finiremo nella casa di Grifondoro?”
Lui le guardò ghignando e disse
”Non vi preoccupate molti maghi famosi hanno fatto parte di quella casa, tra cui anche vostra madre”.
Hermione accarezzando il loro viso, dopo aver ascoltato la loro dolce domanda, proferì
“Se, invece, finirete a Serpeverde, non vi preoccupate perché è grazie a due grandissimi Serpeverde che siamo riusciti a vincere una durissima battaglia “.
Legendra curiosa come la madre chiese
“Chi?”
La madre con le lacrime agli occhi disse
“Severus Piton, un preside di Hogwarts, che fece da spia per amore e poi … vostro padre che riuscì ad aiutare Piton anche nei momenti più cupi”.
Stavano parlando quando alle spalle di Hermione tre persone si avvicinarono, nel frattempo le due gemelle erano salite sul treno.
Draco sentì alle proprie spalle una risatina fin troppo famigliare
“E così sei riuscito a sceglierti una puttanella fra tutte quelle che avevi intorno … e hai avuto anche due figlie “
Draco si girò trovandosi davanti Harry, Ron e Ginny
“Già, peccato che nel mio letto si sia infilata solo dopo il matrimonio“.
Hermione, per fortuna, era andata a parlare con Blaise, senza accorgersi della presenza dei suoi vecchi amici, i quali non sapevano niente della sua situazione sociale.
“Dai Malfoy a chi vuoi darla a bere? Magari anche lei è una Mangiamorte“.
Lui sogghignò e disse
“No, anzi era contraria a tutto ciò che diceva il signore oscuro “.
In quel preciso momento arrivò Hermione che salutò felicemente i suoi amici
“Hermione da quanto tempo che non ci si vede, sai che Malfoy ha messo su famiglia con una Mangiamorte puttana?”
Chiese una Ginny molto eccitata nel rivedere dopo molti anni la sua migliore amica.
Hermione di tutta risposta si girò a guardare verso Draco e disse.
”Allora quelle due belle bambine sono le tue figlie?”
Draco la guardò e capì che stava cercando di non soffermarsi sugli aggettivi che involontariamente la rossa le aveva attribuito.
Draco disse
“E ne vado orgoglioso” ( tu non conosci l’orgoglio Malfoy!).
Cercando di far affiorare i lati negativi del Serpeverde, Ron chiese
“Quante volte la tradisci tua moglie, eh Malfoy?”
Draco mantenendo la calma affermò
“Mi sono sposato con lei nel bene e nel male, non la tradirei mai”
Hermione lo guardò con uno sguardo fiero, era tutto vero, lo sapeva benissimo, loro si amavano e nessuno si sarebbe messo in mezzo né ora né mai.
Speranzoso Ron cercò di cambiare discorso, chiedendo a Hermione se più tardi l’avrebbe potuta incontrare per poterle parlare. Credeva ancora in quello che aveva provato durante la battaglia, credeva che quel bacio fosse vero, credeva che fossero destinati a stare insieme. 
“Si, certo “ fu la risposta di Hermione. 
(vai Hermione che io nel frattempo intrattengo tuo marito).
Intanto arrivarono anche Blaise e sua moglie, i quali avevano una strana ammirazione nei confronti di Hermione.
“Ehi Herm è proprio bella tua figlia, si vede che ha preso tutto dalla madre!”
In quell’istante a un legilimens sarebbe scoppiata la testa.
Draco voleva cruciare il suo migliore amico: la mezzosangue era sua, e tale doveva rimanere.
Il cuore di Ron fece “crick”. Come poteva essere che lei fosse già sposata e avesse dei figli? Non lo aveva invitato al matrimonio? Non le aveva detto nulla? Perché?
Nel frattempo la discussione stava procedendo e Draco aveva appena rivolto la parola a Hermione
“Tua figlia mi ha detto che vuole diventare una Grifondoro, proprio come te”
Harry, ancor prima che Hermione rispondesse chiese
”Perché ti preoccupa il fatto che la figlia della regina dei Grifondoro diventi una grifona?”
Ma la domanda non fu ascoltata dai coniugi Malfoy, Hermione infatti stava affermando
“Invece tua figlia mi ha detto che vuole diventare Serpeverde proprio come te“
Questa volta fu Ron che interruppe il dialogo fra i due e chiese
”Da quando ti preoccupi della figlia di Malfoy?”
I coniugi Malfoy si girarono e, innervositi dalle continue interruzioni, urlarono
“DA QUANDO È ANCHE MIA FIGLIA!”. 
Ron, Harry e Ginny si guardarono shoccati, poi urlarono in coro, guardando i due
“COSA???

per favore fatemi sapere quello che pensate....
fede17

rerer 

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