LA REINCARNAZIONE DI ANIMA

di Angelus e Squall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA VITA NEL GARDEN DI ZANARKAND ***
Capitolo 2: *** BLITZBALL ***
Capitolo 3: *** MISSIONE GAGAZET ***
Capitolo 4: *** VLAKUS E VIKTOR ***



Capitolo 1
*** LA VITA NEL GARDEN DI ZANARKAND ***


1-LA VITA NEL GARDEN DI ZANARKAND

1-LA VITA NEL GARDEN DI ZANARKAND

Rosso… Nero… Sangue… Risa diaboliche…

Squall Leonheart, studente modello ed abilissimo SeeD del grande Garden di Zanarkand, si svegliò di soprassalto, cosa che ormai gli accadeva sempre più frequentemente.

«Un altro sogno…eppure sembrava così reale…di nuovo…»

Si trovava nel giardino del Garden, steso sull’erba a rilassarsi. Lui e la sua squadra erano tornati la notte prima da una missione. Non era stato affatto facile eliminare il gruppo terroristico che voleva sabotare la partita di inaugurazione del grande torneo di Blitzball. Essa si sarebbe giocata lo stesso giorno e vedeva scendere in campo la squadra vincente del torneo dell’anno prima, cioè i mitici Zanarkand Abes (capitanati dal grande Tidus Dale) ed i loro più grandi rivali: i Bevelle Stars. L’idea dei terroristi era di far esplodere lo stadio mentre le due squadre stavano giocando, ma fortunatamente una soffiata arrivò all orecchie di Cid Kramer (preside del Garden) che informò immediatamente la sua squadra numero uno (nota come Squadra Kermes) che in solo una sera, fece saltare i piani del gruppo terroristico.

Squall era ancora nel dormiveglia quando arrivò il suo amico Sora Heartilly, membro della Squadra Kermes.

«Hey Squall!»

«Hm…che c’è…?»

«Oh scusa, dormivi?» (ma vai a cagare. Nd Angelus che non apprezza tanto essere svegliato)

«No, non ti preoccupare, mi sono svegliato un paio di minuti fa…»

Sora colse il tono cupo nella voce di Squall.

«Un altro incubo?»

«Sì…– disse Squall alzandosi e svegliandosi completamente –Allora? Che c’è?»

«C’è che tu sei il comandante, per cui devi rappresentarci tutti ed andare da Cid a chiedergli se ci dà il permesso di andare a vedere la partita. Dopo tutto, se non fosse per noi, non ci sarebbe neanche una partita!»

«Già…» si erano incamminati verso l’edificio del Garden.

«Senza contare il fatto che se non chiedi a Cid la licenza, Shuyin ti ammazza!»

«Già, mi pare che fino ad ora non si sia perso neanche una partita del fratello…»

«No. Tu credi che sia invidioso di Tidus?»

«Nah, non penso. Al limite di tutte le ragazze che rimorchia!»

«Haha…» cominciò a ridere Sora.

«Basta che non lo sa Rikku…»

«Per carità!»

Erano entrati nel corridoio principale dell’accademia militare, diretti all’ascensore che li avrebbe portati all’ufficio del preside.

«A proposito di ragazze…guarda là!» fece Sora che già si immaginava la reazione del comandante.

«Irvine…» mormorò Squall con gli occhi ridotti ad una fessura.

Irvine Kinneas, tiratore scelto della Squadra Kermes, stava, tanto per cambiare, flirtando con Rinoa Leonheart, sorella di Squall.

Questi si avvicinò con passo felpato alle spalle di Irvine e gli stritolò un orecchio.

«AH!» urlò il tiratore mentre sentiva il proprio orecchio staccarsi dalla testa.

«Come devo dirtelo di lasciar stare mia sorella!»

«Ma la pianti di fare sempre il geloso! A me Irvine piace!» si lamentò Rinoa.

Squall si sentì mancare. Sora si sentì mancare il fiato per le risa. E fecero lo stesso Irvine e Rinoa quando arrivò un’altra persona che salutò Squall con un sorriso che il ragazzo giudica il più meraviglioso, divino, celestiale del mondo. Leonheart si pietrificò.

«C-c-ciao…Y-Yuna…» sorrise con una faccia da perfetto ebete (come te! Nd Angelus a Squall. Fottiti. Nd Squall ad Angelus).

A Sora, Irvine e Rinoa venne il mal di pancia per il ridere.

«Come stai? Ho saputo che ieri hai combattuto benissimo e che hai fatto fuori cento terroristi tutto da solo! Complimenti!» si congratulò Yuna che non notò assolutamente niente.

In tutto il Garden si sapeva che Squall Leonheart le moriva dietro, eppure lei non lo capì mai, anche se c’era il grande rivale di Squall, Seifer Almasy, che non perdeva occasione per deriderlo ogni volta che li vedeva insieme con frasi del tipo “Hey Leonheart, ma non è proprio stupenda la nostra deliziosa Crystal?” o cose del genere. Ovviamente lui dopo si vendicava sempre umiliandolo in duello durante le lezioni di scherma tenute dal professor Auron Blade.

«Beh…non erano p-proprio cento, erano un p-po’ di meno…e n-neanche t-tanto f-forti…»

«E smettila di fare il modesto!» gli diede una pacca Sora.

«Già! Hai fatto una strage con il tuo Renzokuken ed il Colpo Imperiale! Per non parlare dei magnificamente eseguiti incantesimi di quinto livello!» intervenne Irvine.

«Quinto livello?» si meravigliò Yuna.

«Eh già! Ultima Firada, Ultima Blizzada, Ultima Thundada… Li ha massacrati tutti! Chi carbonizzati, chi congelati e poi fatti a pezzi, chi fulminati e poi inceneriti dalla fiamma azzurra…» spiegò Irvine con gli occhi che gli brillavano.

A Squall brillava la faccia che pareva una sirena dell’ambulanza.

«La fiamma azzurra?!» Yuna era estasiata ed i suoi occhi facevano concorrenza a quelli di Irvine.

Si aggiunse infine Sora che diede il colpo di grazia al comandante che non desiderava altro che sotterrarsi.

«Sicuro! Ha spinto il potere del tuono così tanto che ha scatenato la fiamma azzurra, avessi visto il dragone di tuono che scia fiammeggiante ha lasciato!»

«Il dragone… Quanto vorrei riuscire ad eseguire anch’io una magia nera di quinto livello… Il massimo a cui riesco ad arrivare io è il terzo…» si demoralizzò Yuna.

‹Sora, Irvine, siete degli idioti.› pensò Squall.

«Ma Yuna! Tu sei un’ottima maga bianca! Io riesco ad fare solo un incantesimo curativo di quarto livello! Me la sogno io l’Ultima Energida!»

«Ma tu riesci a fare l’Energida almeno! Io solo Firaga…»

«Hey Squall!»

Squall si girò e vide chi l’aveva chiamato.

‹Shuyin! Mio salvatore!› Leonheart era estasiato per potersene andare poiché la situazione stava davvero diventando imbarazzante.

«Che c’è?»

«Sei andato da Cid?»

«Per cosa…? Ah sì, non ancora.»

«Beh muoviti! Sono le quattro! La partita è tra un ora!»

«Andate a vedere la partita?» chiese Yuna sognante e Squall, con rammarico, capì il perché:

‹Tidus…›

«Beh, volevamo, però il nostro comandante si è dimenticato di andare a chiedere la licenza al preside!» Shuyin era furibondo.

«Io ci stavo andando, però sono stato intrattenuto.»

«Sì, scusa Shuyin, è colpa mia.» si dispiacque Yuna.

A quel punto Shuyin ritrovò il buon umore nel vedere la faccia di Squall mentre cercava di convincere la ragazza che la colpa non fosse la sua.

«Beh, ora è meglio che vada.» disse Squall mentre si incamminava verso l’ufficio del preside.

«Dici che potremmo venire anche noi?» domandò Rinoa.

«Mah, non lo so, forse…» rispose soprapensiero Squall, infatti non pensò a cosa ciò volesse dire…

«Yuna, tu sei il nostro comandante, vai con Squall a chiedere il permesso.» disse poi la ragazza dai capelli corvini.

Squall si sentì nuovamente mancare.

«Ok.» e prese il ragazzo a braccetto (intanto lui era fradicio di sudore), diretta verso l’ascensore.

Inutile dirlo, gli altri ragazzi giù  ridere.

«Shuyin!» lo chiamò Squall.

«Che vuoi?»

«Vieni anche tu con noi!»

«Perché?»

«Perché se il preside ci fa qualche domanda su come facciamo a entrare nello stadio o cose del genere, puoi rispondere tu, visto che tu sei fratello di Tidus.»

«Nah, digli solo che è già tutto organizzato e che lui deve solo darci il permesso.»

«Shuyin! Questo è un ordine!»

«Bastardo…– mormorò Dale –Arrivo!» e andò a raggiungere Squall e Yuna.

I tre arrivarono all’ascensore e premettero il pulsante per andare al secondo piano.

Non appena l’ascensore raggiunse la sua destinazione, i tre uscirono e bussarono alla porta dell’ufficio.

«Avanti.» rispose Cid dall’interno.

I tre entrarono.

«Preside!» portarono la destra alla fronte in segno di saluto.

«Riposo.» disse questi alzando gli occhi dalle carte che stava leggendo.

«Leonheart e Crystal! E anche Dale, ovviamente. Cosa posso far per voi?»

«Potremmo avere una giornata di licenza?» azzardò Squall.

«Per…» chiese Cid che già si immaginava la risposta.

«Andare…» iniziò Yuna.

«…alla partita di blitz, suppongo.» finì il preside con un sorriso.

«Sì, esatto.» rispose Squall.

«E suppongo che non siate solo voi tre a chiedere la licenza, ma tutte e due le vostre squadre.»

«Sì, preside, ha nuovamente ragione.» rispose ancora una volta Squall.

«Beh, in effetti la Squadra Kermes se lo meriterebbe, visto che senza di loro la partita neanche ci sarebbe stata…»

«Sì, sì…» sorrise entusiasta Shuyin.

«Ma perché dovrei dare il permesso anche alla Squadra Bianca?»

«Beh perché, perché…» Yuna non sapeva che rispondere.

«Avanti preside, per favore!» lo supplicò Squall.

«vedete ragazzi, non è che voglia privarvi della possibilità di andare alla partita, il fatto è che se do il permesso alla Squadra Kermes nessuno può dire niente perché se lo sono meritati, ma perché dovrei darlo alla Squadra Bianca e non ad un’altra, tipo, che so, la Squadra Tempesta?»

«Perché lì c’è Seifer…» rispose secco Squall, gli occhi ridotti ad una fessura.

«Vabbè, questo non c’entra, è la prima squadra che mi è venuta in mente. Ma capite il mio problema?»

«Sì preside, certo…» disse Yuna triste che già si stava girando per andarsene.

In quel momento Squall pensò ad una cosa, una cosa che non avrebbe voluto dire ma che era l’unica possibilità che aveva per far sì che Yuna venisse alla partita.

«Si ricorda di quella missione di cui mi ha parlato la settimana scorsa, preside?» disse Squall.

«Naturalmente.» rispose Cid che, per ascoltare meglio Squall, aveva appoggiato i gomiti sulla scrivania, aveva congiunto le dita e vi aveva appoggiato il mento.

«Mi chiese di scegliere una squadra che ci avrebbe accompagnati in missione, no?»

«Sì…»

«Beh, l’ho scelta: la Squadra Bianca è perfetta. Yuna è la miglior maga bianca della scuola, per non parlare della sua maestria con l’arco, Rinoa anche è molto brava con la magia bianca e sa anche combattere bene, poi c’è Rikku che quando le prendono i cinque minuti, non la ferma più nessuno e con le sue falci è una bestia, Selphie con i suoi nunchaku e gli incantesimi di fuoco è letale, Tifa in un combattimento corpo a corpo farebbe sudare persino me, poi Kairi è incredibile con i pugnali. Potrebbero far allontanare gli abitanti dei villaggi vicini e proteggerli nel caso noi fallissimo.»

«Sì, non sarebbe un cattiva idea…»

«Di che diavolo stai parlando?» gli chiese Shuyin.

«Ve lo spiego dopo.» disse Squall con un tono ed uno sguardo che non ammettevano repliche.

«D’accordo. Allora Squadra Kermes e Squadra Bianca assegnate alla missione Gagazet di dopo domani. Entrambe le squadra hanno il resto della giornata libera. Ma vi consiglio di sbrigarvi, se non sbaglio la partita è alla 17:00»

«Sì, che ore sono?» domandò Shuyin bianco in viso.

«Le 16:45.» rispose Cid sorridendo.

«O porca…» cominciò Shuyin ma si trattenne e schizzò fuori dall’ufficio.

«Grazie preside!» dissero al contempo Squall e Yuna che salutarono ed uscirono. L’ascensore ormai era già sceso con Shuyin per ci dovettero aspettare che tornasse.

In quel momento sentirono l’altoparlante:
«Squadra Kermes e Squadra Bianca, presentarsi all’ingresso del Garden, ripeto: Squadra Kermes e Squadra Bianca, presentarsi all’ingresso del Garden.»

«Bene, così non perdiamo tempo.» constatò Squall.

«Già…» disse Yuna con la voce bassa.

Solo allora Squall si accorse di trovarsi da solo on Yuna e per questo arrossì violentemente e non guardò più la ragazza in faccia. Facendo così, però, non si accorse che lei era già del colore del rubino…

 

Non appena arrivarono al piano terra, i due ragazzi furono richiamati alla realtà dagli urli di Shuyin:

«Vi volete sbrigare, sì o no? Mancano solo dieci minuti! Tidus mi ammazza!»

«Arriviamo!– cominciò a correre Yuna –Dai Squall! Che aspetti!»

«Eh…? Ah sì, arrivo.» rispose il ragazzo ancora rosso in viso.

I due raggiunsero il resto del gruppo e così facendo, le due squadre erano al completo: Squadra Kermes: comandante Squall Leonheart, secondo in comando Cloud Strife, Shuyin Dale, Irvine Kinneas, Sora Heartilly, Zell Dintch; Squadra Bianca: comandante Yuna Crystal, comandante in seconda Rinoa Leonheart, Tifa Lockheart, Rikku Highwind, Selphie Tilmitt, Kairi Trepe.

«Allora, possiamo andare?» chiese “gentilmente” Shuyin.

I dodici ragazzi si incamminarono, e dieci di loro si presero per mano, cioè Cloud con Tifa, Shuyin con Rikku, Zell con Selphie, Irvine (che aveva fatto in modo che si trovasse il più lontano possibile da Squall) con Rinoa, Sora con Kairi.

Squall, quando si vide nuovamente lasciato da solo con Yuna, arrossì violentemente, specie quando notò che tutti gli altri erano per mano. E nuovamente non osò guardarla in faccia e nuovamente non notò che lei era nella stesse condizioni sue.

Usciti dal Garden, i ragazzi entrarono nella via Mihen Sud e si diressero verso la città di Luka, cioè dove si sarebbe svolta la partita. In lontananza, nel mare, i ragazzi videro la loro città natale: Zanarkand, anche se i loro genitori (poiché erano tutti nobili a parte Shuyin, tra i più ricchi di Spira anche) risiedevano a Bevelle. Il padre di Yuna, Lord Braska Crystal, era anche il gran giudice della corte Suprema di Bevelle, per cui non era solo ricco sfondato (la nobile famiglia di Crystal era la più ricca di tutta Gaya, seconda solo alla famiglia imperiale che però non si considera), ma anche molto potente. Terza nell’ordine di ricchezza, ma seconda in quello di potenza, era la famiglia Leonheart, infatti Lord Laguna Leonheart era il generale supremo dell’esercito imperiale, cioè l’esercito di Lord Mika, l’imperatore di Spira. Ma, a differenza di Braska che era un gran signore arrogante, Laguna era un uomo che si era fatto da solo, infatti la sua famiglia era decaduta, però l’aveva ritirata su ed aveva raggiunto il traguardo di terza famiglia più ricca di Spira. Per questo motivo, egli non aveva la puzza sotto il naso ed aveva educato Squall a non avercela, mentre gli altri ragazzi, all’arrivo al Garden sette anni prima, ce l’avevano, in particolare Yuna, mentre ora…

‹Mentre ora…guardala, quant’è incredibile, bella…vabbè, quello lo era anche sette anni fa, anche se ora che si è sviluppata è proprio mozzafiato, ma adesso non è più arrogante, non ha più quella fastidiosa puzza sotto il naso, è dolce, sensibile, altruista, gentile e determinata…› per un attimo Squall la guardò ed i loro sguardi si incrociarono.

Arrossirono entrambi violentemente e volsero lo sguardo dall’altra parte, così in fretta che neanche notarono la reazione dell’altro.

‹Ma perché devo essere così stupido?! Perché deve essere così fantastica che non riesco neanche a parlarle in modo normale? E pensare che all’inizio neanche la potevo vedere! Potevo stare solo con Rinoa e Shuyin! E vorrei vedere! Il padre di Shuyin non è un nobile, anzi Jecht Dale è il più grande blitzer della storia, anche se ora Tidus gli sta per soffiare il titolo… Comunque i soldi ce li ha anche lui, mica è povero! Però è bello vedere come il Garden li ha cambiati, da arroganti e codardi e deboli ragazzini abituati ad avere sempre tutto servito, a ragazzi forti, coraggiosi e decisi.› sorrise Squall.

Ma il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dalla voce di Tidus.

«Alla buon ora! La partita inizia fra due minuti e io neanche mi sono cambiato ancora!»

Erano arrivati all’ingresso secondario dello stadio.

«Hey guardate! C’è Tidus lì!» urlò una ragazza e circa venti ragazze urlanti gli corsero in contro.

«Merda…– esclamò Tidus nello stadio –Muovetevi!» disse poi ai ragazzi del Garden.

«Non è giusto! Perché lui rimorchia così tanto ed io no! Dopo tutto siamo esattamente uguali…umph…» Shuyin si piegò in due dopo aver ricevuto una poderosa gomitata nella stomaco dalla graziosa e piccola ma forzuta Rikku che se ne andò da lui e seguì il gemello.

«Che ho detto?!» le corse dietro con una mano sulla pancia a massaggiarsela.

Il resto del gruppo scoppiò a ridere e per una volta era Squall a ridere di un altro.

 

 

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Capitolo 2
*** BLITZBALL ***


2-BLITZBALL

2-BLITZBALL

Il gruppo, sotto gli sguardi d’odio di Shuyin, seguì Tidus all’interno dello stadio e si ritrovarono nel corridoio B dove si trovavano gli spogliatoi, salutarono Tidus e si diressero verso gli spalti. Si sedettero in quarta fila ed aspettarono il tanto atteso (per colpa loro) fischio d’inizio, infatti la gente stava già cominciando a fischiare, ma non appena le due squadre entrarono nella sfera di gioco, i fischi finirono e cominciarono gli urli e gli applausi.

«Ed ecco scendere in campo gli Zanarkand Abes! Il loro capitano, non che ala sinistra, Tidus Dale in testa! Seguono il portiere Nimrook, i quattro difensori Rikev, Hyde, Alonzo e Tury, il centravanti Alek e l’ala destra Zimos!» annunciò il commentatore.

Urli d’incoraggiamento ed applausi da parte della tifoseria degli Abes, tra cui i Seed. Fischi da parte della tifoseria degli Stars.

«Gli Zanarkand Abes sono i campioni uscenti, infatti l’anno scorso riuscirono a conquistarsi la Coppa di Cristallo soffiandola proprio ai Bevelle Stars!– risate da parte della tifoseria degli Abes e ancora più fischi da quella di Bevelle –Ma ecco che scendono in campo proprio i Bevelle Stars!– le risate aumentarono e si mischiarono ai fischi, mentre i tifosi degli Stars cominciarono ad applaudire –Il capitano, non che portiere, Erin Zumas! La sua grande rivalità con Dale è nota a tutti, chissà chi vincerà la sfida di oggi? Seguono i componenti della squadra: ala sinistra Marckeson, ala destra Kimuj, centravanti Ashkov, i difensori Ropp, Eshter, Lernop e Frey! Non c’è molto da dire! Sono entrambe delle ottime squadre per cui è difficile fare pronostici, posso solo dire:  DATECI DENTRO!»

All’ultima esclamazione del commentatore, le due tifoserie si unirono in un enorme applauso mentre le due squadre facevano il loro consueto saluto al pubblico: gli Abes cominciarono a nuotare a spirale verso la parte superiore della sfera, ma Tidus rimase poco sotto la metà. Intorno a lui cominciò a concentrarsi dell’energia e l’acqua iniziò a gorgogliare, dopodichè… BAAM! Partì ad una velocità elevatissima mentre l’acqua lo circondava e lui roteava come una trottola. Fuoriuscì dalla sfera, sospinto in alto per circa cento metri da un getto potentissimo d’acqua che poi rientrò nella sfera. Lui smise di roteare e si esibì in un triplo salto mortale teso all’indietro, per poi rituffarsi in acqua.

«Ed ecco Dale che mostra a tutto il pubblico il suo famosissimo Tiro Tornado! Per chi non lo sapesse (anche se credo che sia inutile che io dia quest’informazione…), trattasi di una sua personale modifica del celeberrimo Tiro Jecht di suo padre, infatti il tiro non è un calcio normale, ma una doppia rovesciata e poi la palla viene portata su da lui ed a causa del vortice che Tidus crea, essa assume la forza di un tornado e se qualcuno tenta solo di intercettare il tiro, viene scagliato lontano dalla forza del ciclone. Eh eh…buon sangue non mente! Si vede che Tidus è figlio di suo padre! Ma ecco, signore e signori, la presentazione dei Bevelle Stars!»

Gli Stars si erano tutti riuniti intorno a Zumas che stava concentrando una gran quantità di energia attorno a sé, creando una specie di barriera che esplose  in un’abbagliante luce dorata ed i componenti della sua squadra schizzarono via e si esibirono in incredibili acrobazie.

«Wow! I due capitani si sono esibiti nelle loro mosse speciali! Prima abbiamo assistito al fenomenale Tiro Tornado di Dale (ovviamente senza palla), mentre ora Zumas si è esibito nel suo noto Ermetik! Una fantastica barriera che riesce a fermare qualsiasi tipo di tiro, anche se…– e la tifoseria degli Abes cominciò a ridere poiché sapeva già cosa avrebbe detto il cronista –…l’anno scorso…l’impenetrabile barriera di Zumas fu penetrata dall’imparabile tiro di Dale che assegnò la coppa agli Zanarkand Abes… Chissà se quest’anno l’imparabile tiro di Dale non venga invece parato da Zumas? Beh, gentili spettatori, le risposte allo scadere dei sessanta minuti di gioco! Arbitro! Dia pure inizio alle danze!»

Le tifoserie esplosero: il momento tanto atteso era finalmente giunto!

I capitani si strinsero la mano e si sorrisero: c’era sì rivalità tra i due, sì, ma, da veri campioni, si ammiravano e si stimavano. Dopo ciò, tutti si misero ai loro posti e l’arbitro diede il fischio d’inizio. La palla, fino a quel momento trattenuta al centro della sfera di gioco da una pedana, schizzò in alto ed i due centravanti si lanciarono per prenderla.

«E Alek soffia la palla ad Ashkov per un soffio e la passa a Dale!– urli dai tifosi degli Abes, fischi da parte di quelli degli Stars –Dale va, dritto verso Zumas! Ma ecco Frey che lo attacca! Dale lo evita e…TIRA!»

«Ooooohhhhh…» si sentì dalla parte degli Abes e si unirono all’urlo anche i SeeD.

«E Zumas para! Tidus, se vuoi segnare dovrai far meglio di così! Stiamo parlando del miglior portiere di Gaya, eh!»

Esclamazioni di disappunto da parte degli Abesiani. Di gioia, invece, per gli Starsisti.

Zumas passò la palla a Ropp che la diede ad Ashkov che si lanciò in avanti ma fu attaccato da Zimos e perse palla, ma Kimuj riuscì a recuperarla e la passò a Marckeson che tirò e segnò.

«Merda!» si agitò Shuyin.

«Oh, sta calmo!» lo trattenne Squall.

«Calmo?! CALMO?! Hanno appena fatto gol e mi dici di stare CALMO?!»

«Sì perché siamo ancora all’inizio e può succedere di tutto, Tidus ancora non ha fatto niente, aspetta che decide di fare sul serio, poi voglio vedere come reagiscono gli Stars!»

«Ma sì, hai ragione…– si sedette Shuyin, ma poi…–Hey Tidus! FA POCO IL DEFICIENTE, EH! VEDI DI VINCERE O TI DISCONOSCO COME FRATELLO!»

«Appunto, come stavo dicendo…» Squall si nascose la faccia tra le mani.

Yuna sorrise all’esclamazione di Leonheart e questo lo fece immensamente felice. Si sentiva che anche se gli Abes avessero perso, non gli sarebbe dispiaciuto perché Yuna aveva sorriso ad una cosa che aveva detto.

«Dale ha riunito i suoi e sta parlando loro, sicuramente si starà lamentando della scarsa difesa e starà progettando un contrattacco. Dai Abes, reagite! Qui vogliamo vedere una partita mozzafiato!»

Ancora urli da entrambe le tifoserie che si stavano eccitando sempre più, anche se quelli che facevano più rumore erano gli Starsisti.

Nimrook passò la palla a Rikev che la passò ad Alek che si trovò di fronte Eshter, ma con una finta lo riuscì ad eludere e a passare a Tidus che stava già concentrando la sua energia. La tifoseria degli Abes esplose. Zumas se ne accorse e cominciò anche lui a concentrarla per il suo Ermetik, l’unica possibilità che aveva per fermare il tiro del capitano avversario.

Tidus cominciò a girare vorticosamente e, dopo che aveva raggiunto una velocità di dieci giri al secondo, grazie ad un getto d’acqua partì a tutta velocità verso l’alto ed uscì dalla sfera di gioco, calciò il pallone che creò attorno a sé un piccolo ma potente tornado e non appena entrò in acqua, generò un mulinello incredibile che risucchiò tutti i giocatori che gli si trovavano intorno (i difensori degli Stars) e poi li scagliò lontano.

«Ma che succede? Questo tiro è ben diverso dal Tiro Tornado che conoscevamo!»

Zumas, disorientato, lasciò stare l’Ermetik e tentò di parare il tiro con le sole mani, ma non appena fu a due metri dalla palla, fu attratto nel mulinello e poi scagliato a metà campo. Inutile dire che la palla poi entrò ed attorcigliò la rete delle porta attorno a sé a causa del suo super effetto.

Gli spalti erano silenziosi come una tomba, ma si risvegliarono (almeno quelli degli Abes) e cominciarono ad applaudire e festeggiare dopo un grido che proveniva dalla quarta fila:
«VAI COSì! ADESSo sì che ti riconosco come fratello!»

Tidus alzò il pollice verso Shuyin.

Erano passati venti minuti ed il risultato era ora sull’uno a uno.

 

«Voglio arrivare almeno al due a uno prima dell’intervallo, ci siamo capiti?» disse Tidus ai suoi compagni.

«Sì!» risposero tutti all’unisono, per poi nuotare verso le loro postazioni.

Riuscivano a parlare nell’acqua grazie ad un particolare casco che serviva anche per fornire loro l’ossigeno.

 

Mancavano due minuti alla fine del primo tempo quando arrivò l’occasione per il raddoppio degli Stars: avevano ottenuto il possesso palla a centrocampo, e Kimuj e Marckeson se la stavano passando da una parte all’altra della sfera eludendo con maestria la difesa Abesiana, ma quando Kimuj calciò, Nimrook riuscì a parare e poi fare un passaggio lungo fino a Zimos che evitò due dei difensori avversari a passò la palla a Tidus proprio nell’area degli Stars. Non appena Tidus afferrò il pallone, fu attaccato da dietro ma con abilità riuscì ad evitare il tackle grazie ad un avvitamento e durante la sua esecuzione, tirò senza che nessuno se ne accorgesse. Così il punteggio andò a 2-1 per gli Zanarkand Abes.

 

«Sei stato mitico!» Shuyin saltò addosso al fratello negli spogliatoi durante l’intervallo.

«Sì grazie, lo so.» rise l’interessato.

«Bravo Tidus,– si complimentò Squall –sei sempre il migliore.» 

«Grazie, ma è stata dura. Zumas era preparato a tutto, per cui ho dovuto sfoderare il mio colpo segreto fin da oggi! Ti rendi conto?! Già dalla prima partita della stagione…che rabbia…»

«Sì! Che era quello? Era fenomenale!» intervenne Sora.

«Si chiama Tiro Tornado X, c’ho messo tanto per metterlo a punto.»

«Ecco perché eri sempre allo stadio!» gli disse Shuyin.

«Che vuoi dire?»

«Ho sentito papà qualche giorno fa, mi ha chiesto se sapevo qualcosa, se ti era andato male un amore o qualcosa del genere…– Tidus alzò un sopracciglio e guardò male il gemello –Ma gli ho subito detto che ciò non era possibile.»

«Ah ecco, vorrei vedere… Ogni sera mi faccio dalle quattro alle sei ragazze diverse! Che è ‘sta storia che sto giù per un amore andato male? E poi che è ‘sta storia che sto giù?!»

«Papà mi ha detto che una volta, prima di conoscere la mamma, gli è capitato di stare male per amore, così che si è sfogato nel blitz ed è da lì che è diventato forte.»

«Poi scommetto che ha attaccato con la storia della sua tormentata vita, di suo padre che era un ubriacone che tifava per gli Zanarkand Abes che a quei tempi erano scarsi, per cui lui, per rendere felice il suo vecchio, è diventato un blitzer ecc…» sospirò Tidus immaginandosi Jecht che ripeteva quella storia ancora e ancora e ancora…

«No, non gliele ho dato il tempo perché gli ho detto che dovevo andare in missione.»

«Buona idea! Dovrò fare anch’io qualcosa del genere qualche volta…» si complimentò Tidus con Shuyin.

Gli altri Abes si alzarono.

«Tidus, è ora di tornare  in campo.» gli disse Alek.

«Sì, arrivo. Tornate a fare il tifo ragazzi, mi raccomando!»

«Sicuro!» risposero tutti i Seed.

Gli Abes entrarono nella sfera di gioco, mentre i ragazzi del Garden raggiunsero i loro posti sugli spalti, ma li trovarono occupati da una banda di teppisti.

«Hem hem… Quello sarebbe il nostro posto, sapete?» disse gentilmente Squall.

«Cazzi… Oh! Se ci date quella ragazza ce ne andiamo subito!» disse quello che doveva essere il capo, ammiccando a Yuna.

La ragazza arrossì violentemente ed abbassò la testa.

«Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!» disse Squall afferrandolo per la camicia.

«Che c’è? Vuoi fare a botte?» lo provocò il teppista.

«Sì!» rispose Squall.

La sua mano sinistra colpì il ragazzo in pieno stomaco e gli fece sputare qualche goccia di sangue.

«Ora andatevene.» intimò uno Squall furibondo lanciando il corpo inerme del povero disgraziato ai compagni.

I teppisti raccolsero il loro capo e se ne andarono immediatamente.

«Grazie per avermi difeso.» disse poi Yuna dopo che si erano seduti (secondo me ci sarebbe stata… Nd Angelus. … Nd Squall).

«Oh…di niente…» rispose Squall arrossendo.

 

La partita terminò quattro a tre per gli Abes ed i Seed tentarono di andare a congratularsi nuovamente con l’asso della squadra, ma quando raggiunsero Tidus, lo videro accerchiato e quasi sepolto vivo da giornalisti e ragazze urlanti.

«Lo chiameremo stasera per fargli i complimenti.» disse Shuyin mentre i ragazzi stavano uscendo dallo stadio.

Ma all’uscita, ritrovarono qualcuno di conosciuto: i teppisti di prima.

«Bene, bene… Ma tu guarda un po’ chi si rivede! Che bella coincidenza, che è! Non credi anche tu Aian?» disse quello picchiato da Squall ad uno dietro di lui armato di catena.

«Sì capo, proprio una coincidenza.»

«Certo, come no! Non è che ci stavate aspettando…» disse invece Leonheart.

«Chi se ne frega! L’unica cosa che so, è che ora ti rompo il culo!»

«Certo, vorrei proprio vedere…»

«Guarda e ammira! Fira!» esclamò il capo dei teppisti, scagliando una sfera di fuoco a Squall.

Squall fermò l’onda infuocata.

«Patetico: Firaga!»

«Cosa?!» esclamarono i teppisti che scapparono.

«Sai usare la magia…?» mormorò il capo ustionato.

«Mi pare ovvio, siamo SeeD del Garden di Zanarkand! E io sono il comandante Squall Leonheart della Squadra Kermes!»

«Cosa?!! O merda…»

«Andiamo ragazzi.» disse Squall agli altri e si avviarono verso il Garden.

 

«Sai Squall.» gli disse Yuna non appena furono arrivati.

«Dimmi.»

«Speravo che facessi un’Ultima Firada…»

«Ma sei matta?! Lo carbonizzavo!»

«Già, hai ragione, forse era meglio di no… Vabbè, buonanotte!» gli disse poi alzandosi in punta di piedi per schioccargli un bel bacio sulla guancia.

Squall si girò ed i compagni della Squadra Kermes scoppiarono a ridere: era più rosso del rubino.

«Ooohhh…» gli dissero dandogli amichevoli gomitate sulla costole.

«Ma piantatela!» urlò ficcandosi a letto.

 

«HAHAHAAHAHA!!!» una risata diabolica…

Rosso, rosso rubino, ed ombre nere, nere come la notte stessa. E piume, dello stesso colore, ali. Sfocate. Immediate. Ancora rosso, ma stavolta non rubino, sangue… Una spada, l’elsa nera, la lama color rubino. Un dolore lancinante nel petto.

 

«Ahhh!» Squall si svegliò dolorante.

Aveva la mano al cuore che gli faceva male, come se ci avesse una spada conficcata. Non aveva mai provato tanto dolore. Eppure ora gli era passato. Era stato un attimo, un attimo intensissimo, sì, ma pur sempre un attimo.

‹Gli altri non si sono svegliati, bene. Non ho voglia che sappiano che ho avuto un altro sogno. Ma almeno stavolta ho visto qualcosa…cos’erano quelle ali…e quella spada…?› si chiese Squall, madido di sudore, ristendendosi sul letto e cercando di addormentarsi.

Uno sforzo inutile perché non ci sarebbe riuscito fino alle cinque.

 

«Molto bene.» disse una voce nell’ombra, proprio fuori dalla stanza della squadra Kermes.

«Decisamente.» concordò un’altra.

«Pare che il nostro fratellino stia cominciando a ricordare. Ancora qualche giorno e avrà recuperato tutti  ricordi di Blank.»  

 

 

 

 

Ringraziamenti di Angelus:

1)    rikku93. Grazie grazie grazie, eccoti accontentata e spero che continuerai a leggere.

2)    Rika Malfoy. O.o, beh…particolare recensione la tua…fa’ un po’ te… Comunque grazie…

 

 

Ringraziamenti di Squall:

1)    rikku93. Grazie infinite! Mi sento davvero onorato che la storia ti piaccia. E questa è solo, diciamo, l’introduzione, per cui spero che la parte in cui comparirà il gran cattivone ti piaccia ancora di più, per cui continua a seguirci!

2)    Rika Malfoy. Lascialo sta’…è il suo modo di dir “grazie”… Comunque abbiamo già parlato il chat di cosa pensi delle coppie e io ti ripeto che amo Squall/Yuna. Spero che anche tu continuerai a seguire la fic (e che non ti dimenticherai i particolari…) e che ti piaccia.

 

 

 

Ringraziamo anche coloro che non hanno recensito e li preghiamo di farlo questa volta, poiché non è un gran impegno e è una bella sensazione per gli autori, specie se sono dei bei commenti come quello meraviglioso di rikku93. Anche se sono sempre ben accetti commenti negativi (intelligenti), magari contenenti consigli per come fare meglio in futuro, grazie.

Squall.

PS: spero sinceramente che vi siate incuriositi leggendo l’ultimo paragrafo. Chi saranno i due misteriosi personaggi che discutono di questo Blank? Le risposte (almeno parte di esse) nel prossimo capitolo.

 

 

ANTICIPAZIONI: CAPITOLO 3-MISSIONE GAGAZET.

 

 

 

Da leggersi (se volete) anche le storie dei singoli autori:

 

Angelus:

1)    lo psicopatico e la sua isterica amichetta (Originali/Comico)

2)    Requiem (Videogiochi/FFVIII)

3)    Tutto brucia (Originali/Sovrannaturale/Angeli e Demoni)

4)    Ice Wind (Originali/Generali)

5)    Angel’s Cry (Originali/Romantico)

6)    Segreti… (Videogiochi/FFX)

7)    Io non sono un mago nero… (Originali/Fantasy)

8)    Canta per me o mio dolce prescelto (Libri/Harry Potter)

 

Squall:

1)    L’alleanza vincente: Harry & Squall

2)    IL RITORNO DELL’ALLEANZA

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** MISSIONE GAGAZET ***


3-MISSIONE GAGAZET

3-MISSIONE GAGAZET

Il mattino dopo, Squall fu svegliato dall’altoparlante.

«Comandante Squall Leonheart, presentarsi immediatamente nel mio ufficio, ripeto: comandante Squall Leonheart, presentarsi immediatamente nel mio ufficio.»

«Che cavolo…?» mormorò Squall tra lo sveglio ed il dormiente.

Si alzò ed indossò l’uniforme del Garden, dopodichè si diresse verso l’ufficio di Cid, mentre la voce del preside, intenta a chiamarlo, si sentiva nuovamente per tutto il Garden.

 

«Eccomi.» disse il comandante della Squadra Kermes entrando nell’ufficio del preside.

«Oh, finalmente. I tuoi compagni si stavano stufando di stare qui e lo stesso vale per la Squadra Bianca. Ti sei forse scordato che oggi dovete prendere gli ordini per la Missione Gagazet?» nella voce del preside c’era un tono di rimprovero: Squall, come comandante, doveva dare il buon esempio e non arrivare in ritardo.

«Mi scuso, però non ho dormito bene questa notte. Mi sono svegliato verso le tre e riaddormentato verso le cinque…»

La Squadra Kermes capì immediatamente.

«Un altro sogno?» chiese Sora e tutti i compagni erano preoccupati.

«Che sogno?» domandò immediatamente Cid.

«Sì.– rispose Squall ai compagni, anche se avrebbe preferito che non lo fossero venuti a sapere –Lasci perdere preside, è una lunga storia.»

«Vabbè,– continuò Cid –arriviamo al punto.»

«Sì, ci dica cos’è esattamente questa “Missione Gagazet”.» propose Yuna.

«Subito. Trattasi di una missione estremamente delicata, infatti l’ho affidata alla Squadra Kermes, ma ho detto a Squall di sceglierne anche un’altra che li avrebbe accompagnati perché è estremamente rischiosa.»

Le due squadre ascoltavano attentamente, compreso Squall che nonostante sapesse già tutto, seguiva attentatemene sperando che il preside avesse dei nuovi dettagli da comunicare.

«Domani sarà un mese ormai che Vans, Signore dei vampiri, è morto e, secondo la tradizione vampirica, a mezzanotte di domani ci sarà il passaggio della Bram Stoker, la spada del Signore dei vampiri, a suo figlio, il principe Vlakus.»

«E questo che c’entra con noi?» chiese Irvine.

«Dovete sapere che ogni volta che c’è il passaggio della Bram Stoker, tutti i vampiri di Gaya si riuniscono al Castello di Ghiaccio, residenza del Signore, per rendergli omaggio. Esso si trova sul Monte Gagazet e, come ben saprete, lì è pieno di villaggi. Uno dei capi villaggio è venuto personalmente a chiedermi aiuto ed ha detto che, visto che non hanno molti soldi, ci procureranno molte armi ronso per un anno e direi che è un ottimo affare.»

«Armi ronso? Ma sono costosissime! Se possono procurarcene per un anno, possono facilmente pagare!» osservò Cloud.

«Non arrivare a conclusioni affrettate, Strife. Gli abitanti dei villaggi del Gagazet hanno ottimi rapporti con i Ronso, per cui faranno qualche scambio so io e ce le potranno procurare.»

«Ah, capito.»

«Stavo dicendo,– andò avanti Cid –lì è pieno di villaggi che saranno distrutti e gli abitanti divorati dai vampiri se la cerimonia non viene fermata. La vostra missione è sabotare l’incoronazione facendo esplodere il Castello di Ghiaccio.»

«Niente insomma…» commentò Irvine.

«E come dovremmo fare?» domandò Rikku.

«Mi sono procurato gli esplosivi necessari e li ho già caricati sulla Ragnarock numero 4, andrete con quella e partirete domani mattina all’alba così da poter raggiungere il Castello di Ghiaccio prima che faccia buio.»

«E perché?» chiese Kairi.

«Perché di giorno i vampiri sono privi di poteri, per cui è più semplice eliminarli, se mai vi capitasse di combatterci.»

«Abbiamo già affrontato dei vampiri, non sono niente di straordinario.» disse Shuyin.

«1: saranno a migliaia; 2: non avete mai visto il Signore dei vampiri.»

«Beh, non sarà tanto diverso.» azzardò Sora.

«Oh sì invece, voi non avete idea di che genere di poteri sia dotato il Signore dei vampiri.»

«Ok, ma questo è uno nuovo, no? Allora non sarà tanto forte.» disse Rinoa.

«Secondo te è sempre stato fermo aspettando che il paparino morisse per poi prendere il titolo ed essere un incapace? è da quando è nato che Vlakus viene preparato ad essere Signore dei vampiri, per cui sarà un osso duro anche di giorno, ma l’importante è che non possa usare la Bram Stoker…»

«Ma se la prenderà domani a mezzanotte? Noi attaccheremo prima.» intervenne Squall.

«Non capite, il passaggio è un simbolo, lui la possiede fin da quando è morto il padre e quella spada ha dei poteri straordinari, che però, fortunatamente, di giorno non sono utilizzabili.»

«Sarebbero?» chiese Squall interessato.

«La sua tecnica finale: il Messaggero della Notte. Credetemi, voi non volete affrontare Lord Vlakus.»

«Se lo dice lei…» rispose Squall.

«Ora andate.»

«Sì signore!» tutti i SeeD salutarono ed uscirono.

 

«Chissà che potrà essere di tanto pericoloso… Secondo me esagera!» disse sicuro Irvine.

«Non credo, mi fido di Cid, ha molta più esperienza di noi per cui se dice che è pericoloso, è meglio non sottovalutare questo Vlakus, intesi?» rispose Squall.

«D’accordo.» risposero tutti.

«Allora, che si fa ora?»  chiese Yuna a Squall.

Il lato del comandante aveva preso il controllo della mente del ragazzo, per cui anche parlando con Yuna era tranquillo.

«Oggi riposatevi e preparatevi. Faremo un piano d’attacco durante il volo. Tanto da qui al Gagazet con la Ragnarock è un paio d’ore, per cui se partiamo all’alba, arriveremo lì verso le sette. Sul Gagazet fa buio intorno alle 16:30. Tra che arriviamo e siamo pronti a partire ci vorrà un’oretta, mettete anche un’altra ora per organizzare bene il piano d’attacco (ma naturalmente lo faremo anche durante il volo), abbiamo tempo a sufficienza per far saltare il castello prima del tramonto.»

«D’accordo.» dissero tutti.

«Ora fate quello che vi pare, ci vediamo dopo, io vado in biblioteca.» disse Squall.

«A che fare?» domandò Sora.

«Devo controllare una cosa…» non disse altro e si diresse verso la biblioteca.

 

«Mi scusi, avete per caso dei libri che parlano dei sogni?» chiese Squall alla bibliotecaria.

«Sì, laggiù nella sezione D.»

«Grazie.»

Squall raggiunse la sezione D e lesse i titoli dei libri, sperando di trovare qualcosa che gli potesse spiegare qualcosa. Cosa sono i sogni, I sogni premonitori, I sogni erotici di Kira.

‹Interessante…›

I sogni e la loro interpretazione.

‹Questo può andare.›

Squall cominciò a leggere, ma il libro non era ciò che aveva sperato, infatti parlava di cosa significassero i sogni, non cosa volesse dire quando sognavi una spada che ti trafiggeva e che ti svegliavi con il dolore della ferita. Senza contare il fatto che non dicesse niente riguardo a sogni in rosso e nero pieni di risate diaboliche e sangue che si ripetevano per un mese di fila.

«Dannazione! Questo libro non dice un cazzo!» imprecò chiudendo il libro con violenza.

Mentre lo stava rimettendo a posto, Squall fu attratto da un enorme libro nero che si trovava in fondo alla sala. Senza neanche rendersene conto, come fosse spinto da una forza invisibile, il ragazzo vi si diresse, entrando nella sezione F della biblioteca. Vide una targa che, appunto, raffigurava una F ed il nome della sezione era “Angeli e Demoni”. Squall prese l’enorme volume e guardò il titolo: Il Mostro Nero. Aprì il libro e, leggendo, venne a sapere che esattamente 150 anni prima era comparso questo “Mostro Nero”. Gli era stato affibbiato questo nome dalla poche persone che sopravvivevano alle sue stragi, poiché era completamente vestito di nero con una maglietta senza maniche, pantaloni lunghi e stivali. In più aveva anche delle grandi ali nere piumate. Solo la sua spada non era completamente nera, infatti l’elsa lo era, ma la lama era di colore rosso rubino.

‹Come la spada del mio sogno… e ali nere piumate… Non ne sono sicuro perché tutte le immagini erano sfocate, ma mi pare che ci fossero anche delle ali così nel mio sogno…›

Squall era interessatissimo, neanche lui se ne spiegava il motivo, a tutta la storia di questo così detto “Mostro Nero”, però non aveva tempo a sufficienza per leggere tutti il mattone che aveva in mano, così, nuovamente spinto dalla misteriosa forza di prima, andò all’ultima pagina e lesse:

Il Mostro Nero scomparve (alcuni dicono sia morto, altri che stia solo aspettando il momento giusto per tornare e distruggere il mondo) il 23 agosto 2099.

«Il 23 agosto di 117 anni fa… Ma…il 23 agosto è il mio compleanno…»

Squall, sempre più confuso, rimise a posto il libro ed uscì dalla biblioteca in direzione della mensa per il pranzo, poiché, senza accorgersene, era stato a leggere la storia del Mostro Nero per due ore.

 

«Bravo Rey. Non credevo che l’avrei mai detto, però è stata una buona idea quella di attirare Squall verso il libro della storia del Mostro Nero.»

«Grazie Markus. Hai visto come leggeva avidamente e com’era interessato? Pare che al nostro fratellino interessi il suo passato…»

 

«Allora Squall? Com’è stato?» domandò Sora non appena il comandante fu entrato nella mensa.

La Squadra Kermes e la Squadra Bianca stavano già mangiando a due tavolini vicini.

«Di che diavolo stai parlando?» Squall alzò un sopracciglio.

«Beh, com’è stato entrare in biblioteca?» lo derise ancora Heartilly.

«Ma sta zitto, non sono mica Zell…»

Entrambe le squadre risero a parte il diretto interessato che alzò lo sguardo dal suo panino, guardò tutti e:

«Che? Che c’è da ridere? Perché mi guardate tutti?»

Gli altri risero ancora più forte.

«Che palle la fila…» mormorò Squall che stava morendo di fame e c’erano circa venti persone prima di lui.

«Beh, se tu fossi arrivato un po’ prima… Perché ci hai messo tanto? Trovato niente di interessante?» chiese Shuyin.

«Beh, ad essere sinceri non ne sono sicuro… Stavo cercando un libro che parlasse dell’interpretazione dei sogni, sapete, voglio capire cosa mi stia succedendo,– la Squadra Kermes annuì –ma non ho trovato niente. Ma proprio quando mi sono arreso ed ho riposto il libro che mi pareva il più adatto alla mia ricerca, sono stato attratto da un volume enorme che si trovava in un’altra sezione. Ancora non capisco come ciò sia stato possibile, visto che era molto lontano da me. Era come se una forza invisibile mi avesse voltato la testa nella direzione di quel libro e come se la stessa forza mi avesse spinto.»

Intanto Squall era avanzato un pochino e si stava avvicinando al bancone.

«Ma di che parlava questo libro?» continuò Sora.

Forse questi era quello che capiva meglio la situazione dell’amico e che se ne preoccupava di più. Gli altri pensavano fossero dei normali incubi, anche se erano ugualmente preoccupati nel vedere il loro comandante così strano e sconvolto dai suoi sogni.

«Della leggenda del Mostro Nero…»

«Di che?» chiesero tutti, tutti tranne Yuna.

«Ne ho sentito parlare.»

«Ah sì?» stavolta era Squall ad essere interessato.

«Sì, da mia madre. è una storia della sua famiglia.»

Squall era avanzato ancora di più nella fila, per cui era costretto ad urlare per comunicare con i suoi amici, pertanto decisero di rimandare la conversazione a quando non avesse preso il pranzo e non li avesse raggiunti al tavolo.

Tutti e dodici i ragazzi erano ignari del fatto che due persone, invisibili a tutti, li stavano osservando ed ascoltando e stavano sorridendo alle parole di Yuna.

 

«Molto bene. Allora, stavamo dicendo Yuna?»

Squall era appena arrivato al tavolo ed aveva portato cibo per un esercito: un piatto di spaghetti al pomodoro che valeva per tre, due ciabatte enormi, un dolce al cioccolato ripieno di caramello per dessert e due brocche d’acqua. Tutto abilmente portato grazie all’aiuto della magia Levita.

«Come al solito fai razzia al bancone…» commentò Irvine.

«Naturale, stavamo dicendo Yuna?»

Ma la ragazza era troppo scioccata dalla vista del pranzo di Squall per parlare.

«Ti mangi tutto questo…?»

«Sì, perché?»

«Lascia perdere Yuna, mangia come un porco, lo sappiamo. è sempre stato così, fin da piccolo. Eppure non è mai ingrassato il bastardo…» disse Rinoa.

«Noto un po’ d’invidia nella tua voce sorellina…?– la ragazza gli fece una linguaccia –Per la terza ed ultima volta: stavamo dicendo Yuna?»

«Eh…? Ah sì. Dicevo che la leggenda del Mostro Nero è una storia della famiglia di mia madre. Pare che una sua antenata fosse una ragazza meravigliosa (il suo nome era Yuna, fui chiamata così in suo ricordo, fu mia madre a deciderlo) e che questo Mostro Nero se ne innamorò, dopodichè scomparve.»

«Tutto qui?» chiese Squall deluso.

«Sì, mi dispiace, non la so molto bene. Dovresti chiederla a mia madre, lei te la saprà raccontare bene.»

 

«Pare che la storia si ripeta, non credi anche tu Markus?»

«Assolutamente sì. Aspetta che lo capisca anche lui, poi vedremo. Ancora pochi giorno, due o tre al massimo, e riavremo il nostro caro fratello Blank.»

 

Erano le nove di sera e le due squadre avevano appena finito di cenare.

«Bene ragazzi, a nanna adesso.» ordinò Squall battendo le mani.

«Cosa?!» la Squadra Kermes lo guardò male.

«Mi avete sentito, a dormire. Ci dobbiamo svegliare alle quattro e abbiamo bisogno di sonno, tocca essere perfettamente riposati. Avanti, mancano solo sette ore alla sveglia, per cui andate a dormire! Squadra Bianca, non ho il diritto di darvi ordini, ma poiché siamo nella stessa missione, vi consiglierei di andare a letto.»

«Sì, Squall ha ragione. Ragazze, a letto» concordò Yuna e la sua squadra andò a letto senza lamentele.

‹Fortunata…› la invidiò l’altro comandante.

«IN CHE LINGUA DEVO DIRVELO?! Albhed?! ANDATE A DORMIRE SENZA DISCUSSIONI! E QUESTO è UN ORDINE!!»

A quel punto, tra mille vaffanculi, la Squadra Kermes andò nella propria stanza per dormire.

Non erano neanche le dieci, che tutti, sotto l’influsso del Morfeo di Squall, dormivano.

 

Squall si svegliò nuovamente tutto sudato. Guardò l’orologio.

‹03:57. Beh, almeno per una volta questi dannati sogni si sono rivelati utili.›

«Avanti ragazzi! Sveglia!» il comandante iniziò a battere le mani.

L’unica risposta che ricevette fu di Zell:

«Zzzzzzz…!»

«Ma che ti aspettavi?– si disse Leonheart –Thunder!» e fulminò tutti i compagni con la magia del tuono di primo livello.

«Che accidenti…?» cominciò a dire Sora.

«Te lo spiego subito:– gli sussurrò con voce mielosa il comandante all’orecchio –ALZATI IMMEDIATAMENTE!»

Sora fece un salto per la sorpresa.

«Hey! Mi sfondi un timpano!»

«Non importa, tanto ne hai due. Sono quasi le quattro, per cui muovetevi ad alzarvi, lavarvi e vestirvi. Si parte tra un’ora.» ordinò Squall a tutta la squadra che ormai era completamente sveglia.

«E per mangiare?» domandò Zell.

«Il preside ha rifornito la Ragnarock anche di ciambelle e cornetti, oltre che di armi ed esplosivi. E adesso muovetevi!»

«Ricevuto!» stranamente, tutti si alzarono immediatamente dal letto ed andarono nel bagno a lavarsi.

Squall uscì dalla stanza ed andò a quella della Squadra Bianca. Bussò alla porta e si sentì rispondere da Yuna.

«Sì? Chi è?»

«Squall, volevo controllare se eravate sveglie.»

«Sì, grazie. Siamo anche quasi pronte, le ragazze si sono alzate subito.»

‹Che invidia…›

«Ah sì, certo, anche noi… Allora, non appena siete completamente pronte, andate alla Ragnarock numero 4, ci vediamo lì.»

«D’accordo, a dopo.»

Il ragazzo ritornò nella sua stanza a prepararsi.

Alle 04:30 entrambe le squadre erano a bordo della Ragnarock e Zell la stava mettendo in moto.

 

«Hey, passatemi una ciambella.» chiese Zell mentre pilotava.

Erano le 05:00 ed i ragazzi avevano finito la colazione.

«Mi spiace Zell, ma sono finite.» lo informò Sora.

«Cosa?! Chi è il bastardo che se l’è mangiate tutte?!»

«Io.» sorrise Squall guardandolo con aria di sfida.

«Hem, volevo dire: chi è che se le è finite senza che io gliele potessi offrire?»

«Ah! Mi era parso di capire qualcos’altro…»

«No no, ho detto così!» disse in fretta Zell rigirandosi a guardare dritto davanti a sé e facendo finta di niente.»

 

«Siamo arrivati a destinazione, gente!» informò Zell in procinto di atterrare.

Erano proprio sopra alla Piana della Bonaccia. Da lì avrebbero continuato con delle automobili su per il Gagazet, fino a quando fosse stato possibile.

«Ok, indossate i cappotti ed attrezzatevi. Oltre alle vostre armi solite, munitevi anche di pistole e mitragliette con proiettili d’argento. Faranno comodo sia con i vampiri che con i licantropi.»

«Ci sono anche licantropi?!» chiese Rinoa.

«Non so quanti siano, ma so per certo che ce n’è almeno uno: Viktor, il servo di Vlakus. è molto potente, tanto che non ha neanche bisogno della luna piena per trasformarsi, può anche durante una notte senza luna o durante il giorno. Anche se con la luna piena è molto più forte.»

«Ah che bello…» mormorò ironicamente Cloud.

«Appunto, ora andiamo.» ordinò Squall e le due squadre entrarono in un’automobile ciascuna, alla guida Zell e Selphie.

 

 

Ringraziamenti di Angelus:

1)    rikku93. Grazie (sono triste oggi, ma non per la tua recensione ovviamente! J)

2)    Rika Malfoy. Mi avvalgo della facoltà di non rispondere…

 

Ringraziamenti di Squall:

1)    rikku93. Ti ringrazio molto, sono felice che ci sia anche qualcun altro che apprezzi questa coppia  (all’inizio anche Angelus non ne era convinto).

2)    Rika Malfoy. Ma sei fuori?! Le partite erano stupende! Specie quella a Zanarkand sul filmato iniziale! La musica poi…Nobuo è proprio un genio, non c’è che dire… Comunque immaginavo che il capitolo avrebbe annoiati i lettori ed è proprio per questo che ho aggiunto il pezzo finale.

 

 

ANTICIPAZIONI: CAPITOLO 4-VLAKUS E VIKTOR

L’incontro con il fatidico Signore dei vampiri ed il suo servo…

 

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Capitolo 4
*** VLAKUS E VIKTOR ***


4-VLAKUS E VIKTOR

4-VLAKUS E VIKTOR

Le due automobili stavano risalendo il sentiero del Monte Gagazet dirette alla sua cima, luogo in cui sorgeva il Castello di Ghiaccio. Qualche mostro si era stupidamente messo in mezzo ai SeeD che però non avevano tempo da perdere, per cui li eliminarono con le mitragliatrici montate sui veicoli. A sparare c’era, ovviamente, Irvine per la Squadra Kermes e Rinoa per la Squadra Bianca.

«Secondo gli ordini che ci ha dato Cid, dovremo lasciare le automobili allo spiazzo che troveremo proprio dietro questa curva, per poi proseguire a piedi. Tanto siamo quasi arrivati.» Squall informò Zell.

«Ricevuto.»

Erano arrivati ad uno spiazzo che si trovava proprio sull’orlo di un burrone e vi si accedeva da due sentieri, il primo portava all’ingresso del Gagazet ed era da lì che erano venuti i SeeD, il secondo portava invece verso la cima ed era troppo stretto per passarci con le automobili (sarebbe dove si combatte con Seymour Beta. Nd autori).

Zell si fermò, per cui Selphie che seguiva lo imitò.

«Che succede?» chiese Yuna scendendo dalla sua macchina.

«Ci fermiamo qui.» le rispose Squall.

«Come mai?»

«Perché sono questi gli ordini. Cominciamo a preparare un piano. Allora, Squadra Bianca, tu dovrai tornare indietro con entrambe le automobili fino al primo villaggio che incontrerete, dopodichè vi dividerete in due gruppi, uno per ogni macchina. Il primo resterà al suddetto villaggio, mentre il secondo continuerà fino a quello successivo. Le squadre sono: Yuna, Tifa e Rikku per il primo villaggio; Rinoa, Selphie e Kairi per il secondo. Venendo su ho notato che gli ultimi due villaggi vicino ai quali siamo passati, cioè quelli dove dovete andare, sono posizionati in modo tale che da quello di Rinoa si vede quello di Yuna e non viceversa, in più il primo è perfettamente nella traiettoria del secondo, per cui, se necessario, fai quello che devi fare sorellina e vediamo se sei degna del nostro Irvine, che, anche se è un idiota totale, con il fucile ci sa fare.»

«Hey!» protestò l’idiota.

«D’accordo Squall.» sorrise Rinoa tranquillizzando il suo ragazzo con una carezza.

Un muscolo facciale di Squall si mosse in modo poco rassicurante.

«Ora dobbiamo scaricare la roba che ci serve. Muniamoci di pistole e mitragliette e le cariche vanno negli zainetti, ne porteremo uno ciascuno.»

La Squadra Kermes cominciò a togliere le munizioni, le armi da fuoco e gli esplosivi necessari alla missione dalle automobili. Quando quest’operazione ebbe termine, Squall salutò le ragazze.

«Yuna.» la richiamò Leonheart mentre la ragazza stava entrando in un’automobile al posto di guida.

«Sì Squall?»

«Prendi questo. Se mai dovessimo fallire la missione, cioè se dovessimo morire, si accenderà una luce.» il ragazzo le diede una specie di ricevitore.

«Ma…» cominciò a dir Yuna ma fu interrotta.

«Se si dovesse accendere, fate evacuare tutti gli abitanti e mettetevi in salvo voi stesse, non fate le eroine, intesi?»

Il tono di Squall non ammetteva repliche.

«Sì.» rispose Yuna con gli occhi lucidi: non ci aveva pensato fino a quel momento, ma il pensiero adesso cominciò ad attanagliarle la mente: e se Squall fosse morto?

Cominciò a star male, ma non lo diede a vedere e, con un sorriso, salutò Squall schioccandogli un bacio sulla guancia.

«Vedi di non morire…»

«Ci proverò… Bene, Squadra Bianca, andate. Ci vediamo al tramonto.»

Le ragazze partirono.

«Speriamo…» si disse Squall mentre le fanciulle si avviavano.

«Adesso tocca preparare il nostro di piano.» informò Squall.

Nessuno neanche pensò di scherzare sul fatto che Yuna aveva dato un bacio (anche se su una guancia) a Squall, poiché quando erano in missione, i ragazzi della Squadra Kermes erano impeccabili e cominciarono subito a progettare un piano d’attacco.

«Ora sono le otto, per cui abbiamo circa otto ore e mezzo per raggiungere il castello, piazzare le bombe ed andarcene prima che faccia buio, poiché qui tramonta intorno alle 16:30.»

«Ricevuto.» dissero tutti.

«Anche noi ci divideremo in due gruppi, Sora e Zell con me. Noi piazzeremo le bombe, voi copriteci e fate da esca nel caso venissimo scoperti.»

«Perché dovremmo fare da esca, scusa?» domandò Cloud.

«Perché sì. Ho formato i gruppi in maniera logica, che credi? Sora, grazie al suo Bagliore Dorato (sarebbe il KeyBlade Ultima Weapon. Nd autori), può volare utilizzandolo come skate board, per cui può levitare fino al tetto del castello e piazzare anche lì le bombe. Nella squadra di copertura ho messo Irvine perché con il suo Exeter può colpire eventuali vampiri che cerchino di attaccare Sora mentre è in volo, momento in cui noi non lo potremmo coprire.»

«Che credi?– lo interruppe Sora offeso–Che con il Cuor di Leone non mi sappia difendere?»

«Non ho detto questo e mai mi sognerò di dirlo, ma se fossero, che so, venti vampiri ad attaccarti contemporaneamente e hai una mano occupata a tenere una carica?»

«Meglio se mi coprite…»

«Appunto. E ho messo te e Shuyin nella squadra di copertura perché, dopo di me ovviamente, siete i migliori guerrieri della Squadra Kermes, chiaro?»

«Chiaro.» rispose Cloud.

«Bene, allora muoviamoci.»

La Squadra Kermes cominciò a dirigersi verso il Castello di Ghiaccio quando arrivò una Fiera Bianca ad intralciarli, ma Squall se ne liberò subito con un potente colpo del suo gunblade. Altri mostri disturbarono i SeeD nella loro scalata del Monte Gagazet, tra cui degli Occhi volanti che piombarono sui ragazzi dal cielo, ma furono fatti fuori dalle fucilate di Irvine e da quelle del Revolver di Squall.

 

I ragazzi erano ormai vicino alla scarpata che portava alle terme quando si cominciò a sentire uno strano odore nell’aria.

«Ma che è questa puzza?!» Zell era nauseato ma non era l’unico.

Lo erano infatti tutti, tutti eccetto il comandante.

«Questo è odore di cadavere, qualche vampiro deve essersi divertito ieri notte.»

«Pensate cosa succederebbe se fallissimo…» iniziò col dire Shuyin.

«Niente, perché noi non falliremo.» rispose sicuro Cloud.

‹Beato te che riesci ad essere così ottimista…›

I SeeD entrarono nella grotta ma furono immediatamente attaccati da due Bikeros che li caricarono, il primo diretto verso Cloud, il secondo verso Sora. Strife impugnò subito il suo Buster Blade e colpì il mostro che fece un volo all’indietro, mentre Sora evitò il suo avversario facendo comparire nella sinistra il Bagliore Dorato e mettendoselo sotto i piedi a mo’ di skate board, dopodichè si alzò in volo ed il Bikeros gli passò sotto, andando ad incornare Zell che andò a schiantarsi contro una parete della grotta. Sora, dall’alto, impugnò il Cuor di Leone stretto nella destra e colpì il mostro proprio sulla nuca, uccidendolo sul colpo.

«Zell, come stai?» si preoccupò Heartilly.

«Bene, grazie.» rispose l’interessato impugnando la sua falce e preparandosi alla battaglia.

Il Bikeros rimasto era ora accerchiato da tutti i SeeD, per cui, sentendosi minacciato, attaccò con il suo respiro infuocato, ma Squall caricò il caricatore del suo Gunblade con un proiettile glaciale e neutralizzò il colpo del nemico. A quel punto Shuyin e Zell colpirono e fecero il mostro a pezzi.

«Che accidenti era quello?» chiese Cloud a Squall mentre avevano ripreso il cammino.

«Cosa?»

«Quel proiettile.»

«Ah, sì. è una mia invenzione, è un proiettile carico di energia magica ed ha lo stesso effetto degli incantesimi di quinto livello.»

«Cavolo!» esclamò Sora.

«Sì, l’ho preparati apposta per questa missione, così da risparmiare energia per essere al massimo se mai dovessimo combattere con i vampiri, o peggio con Vlakus…»

«Buona idea.» si congratulò Dale.

«Grazie Shuyin.»

«AHH!» Cloud, mezzo bruciacchiato sulla schiena, cadde a terra inerme.

«CLOUD!» urlarono tutti.

Squall guardò nella direzione dalla quale era venuto il Firaga e vice un gigantesco Budino Nero.

«Bastardo…»

«Hey Squall, hai qualche proiettile speciale anche per quello?» chiese Irvine.

«Sfortunatamente sono tutti colpi elementali e quel mostro ne è immune.»

«Non è immune a Flare però…» disse Sora intento a schivare un raggio glaciale.

«Sì, ma non ho nessun proiettile di Flare, né di Oscurità, né di Luce. Poi tanto assorbe l’oscurità.»

«Merda, senza contare che è immune agli attacchi fisici.» mormorò Cloud alzandosi.

«Qui c’è solo una cosa da fare.» disse Sora impugnando entrambi i suoi KeyBlade.

«No, ci penso io.– disse Squall mettendosi davanti a Sora, il Revolver stretto nella sinistra –Renzokuken!»

La lama del Gunblade si caricò di energia, divenne il triplo più  lunga e grossa e tutta celeste.

«E ora: Colpo Imperiale!»

Squall colpì il terreno con la lama che creò un solco fino al Budino dentro cui passò un raggio di energia celeste che tagliò il mostro in due.

«Non è un attacco fisico e consuma meno energia di una magia di Flare o di Luce.»

«Bravo Squall, sei sempre il migliore.» si complimentò Sora.

«Energira.» disse Cloud curandosi.

«Stai bene?» gli chiesero i compagni.

«Adesso benissimo, grazie. Sarà meglio muoversi adesso.»

 

La Squadra Kermes arrivò all’uscita della grotta, raggiungendo infine la cima del Gagazet (dove si combatte con il Custode Divino o come accidenti si chiama, il mostro mandato da Yunalesca insomma. Nd autori.). Apparve alla vista dei ragazzi il Castello di Ghiaccio in tutta la sua imponenza. Era gigantesco, tanto che copriva quasi tutto lo spiazzo su cui sorgeva ed esso era grande più o meno come la Piana della Bonaccia, per non parlare della sua altezza, duecento metri come minimo.

«Ecco il castello…» mormorò Squall.

«Mamma mia, è enorme! Riusciremo a buttarlo tutto giù?» chiese Zell.

«La forza esplosiva delle nostre cariche riuscirebbe a far crollare mezza Zanarkand. Ci riusciremo.» lo rassicurò Irvine.

«Ma prima le dobbiamo piazzare. Ora ci dividiamo, muoversi! Cloud, prendi questa trasmittente.» ordinò il comandante ed i SeeD ubbidirono.

Squall, seguito da Sora e Zell, andò avanti mentre gli altri, pronti ad intervenire, li aspettavano nascosti, Cloud con la destra sull’impugnatura del suo Buster Blade e la sinistra che teneva una pistola; Shuyin con la sinistra sull’elsa della sua spada e le destra che reggeva una mitraglietta; Irvine che teneva il gruppo di Squall (ed al contempo l’entrata principale del castello e tutte le finestre  che poteva vedere da dove stava) sotto tiro con il suo Exeter.

«Irvine, non appena vedi un vampiro, fallo fuori.» disse Cloud.

«Naturale. Ho Squall e gli altri sotto tiro, così che li tengo sempre d’occhio e anche il portone e le finestre.»

«Perché le finestre?»

«Perché sono vampiri, per cui potrebbero volarci fuori.»

«Idiota!» Cloud diede uno scappellotto al tiratore che smise di tenere sotto tiro gli altri tre SeeD e guardò male Cloud.

«Hey!»

«è giorno, per cui sono privi di  poteri, quindi potranno uscire solo dalla porta!»

«Ah già, giusto…» si imbarazzò Irvine.

«Hey, sarà meglio che continui a tener d’occhio la porta perché vedo qualcuno uscire.»

«Come?!»

Irvine si rimise subito in posizione e vide dal  mirino del fucile che in effetti sei vampiri stavano uscendo dal cancello.

«Squall, avete compagnia. Ce la fate o dobbiamo intervenire?» Cloud chiamò il comandante.

«No, ce la facciamo, grazie.» rispose questi.

 

«Ragazzi, abbiamo visite.» li informò Leonheart.

«Come? Ah, finalmente qualche battaglia divertente.» sorrise Zell impugnando la falce.

«Per ucciderli dovete sparar loro con i proiettili d’argento oppure tagliar loro la testa o il busto.»

«Lo sappiamo, grazie.»

I vampiri  morirono in pochi secondi.

«Dicevi Zell? Ci saremmo divertiti?» chiese Sora.

«Beh, forse mi sono sbagliato.» ammise Dintch.

«Dai, andiamo a piazzare la prima bomba.»

 

«Hm, i nostri ospiti sono più forti di quello che pensassi…»

«Sì padrone, sono solo tre però.»

«No Viktor, sono sei.»

«E dove sarebbero gli altri tre, padrone?»

«Laggiù, all’entrata della grotta.»

«Li vado a eliminare padrone?»

«No Viktor, non ancora, aspettiamo ancora un po’.»

«Cosa credete che vogliano fare?»

«Dall’aspetto di quelle cariche, penso di poter affermare abbastanza certamente che vogliono far saltare il castello.»

«Che cosa?! Bisogna fermarli subito allora!»

«No Viktor, non c’è fretta. Prima che possano sistemare gli esplosivi su tutto il perimetro, ci vorrà un po’, intanto mandiamo a far loro compagnia altri vampiri. Ma più di sei, voglio costringere gli altri tre ad intervenire, voglio vedere cosa sanno fare.»

«Sì padrone, vado a dare l’ordine?»

«Sì, venti vampiri»

«Come ordinate, padrone.»

«Bene, bene…vediamo un po’ quanto valgono questi “SeeD”…»

 

«E questa è fatta.» affermò Squall dopo aver sistemato la prima bomba.

«Già. Una è andata, altre cento da piazzare.» sorrise per finta Sora.

«Già, hai ragione, sarà meglio sbrigarsi.» concordò il comandante.

«Hem, ragazzi…» li chiamò Zell.

«Ancora?» si stufò Sora impugnando il Cuor di Leone.

I primi due vampiri furono eliminati dalle fucilate del Gunblade, mentre i seguenti quattro persero la testa. Un altro  lanciò  un Thundara  a Squall, ma il ragazzo lo rinviò al mittente che fece un volo di due metri. Zell con una pallottola d’argento lo finì, così fuori sette. I restanti vennero sterminati in poco tempo.

 

«Sono più forti di quanto pensassi… Viktor!»

«Sì padrone?»

«Mandane cento.»

«Come volete padrone.»

 

«Squall, ne arrivano altri, saranno un centinaio.» Cloud informò il comandante.

 

«Grazie Cloud. Penso che avremo bisogno di voi stavolta.»

«Morite! Sancta!» esclamò Sora scagliando verso i  nemici l’incantesimo di  luce di primo livello.

Perirono nel colpo tre vampiri. Un altro attaccò Zell che gli tagliò a metà la testa, ma nel colpirlo si distrasse e sarebbe stato una facile vittima di una altro vampiro che lo attaccò alle spalle se un proiettile che viaggiava a 10000 km/h proveniente dall’Exeter non avesse polverizzato la creatura della notte. Arrivarono in aiuto Cloud, Shuyin ed Irvine che cominciarono a mietere vittime, una dopo l’altra.

In una decina di minuti tutti i vampiri erano stati sterminati.

 

«Sono forti padrone.»

«Sì Viktor, l’ho notato. Sono molto forti. Specie quello lì con il Gunblade che pare essere il capo…»

«Sì padrone, sono d’accordo, è molto forte.»

«Anche troppo…»

«Troppo?»

«Sì, troppo per essere un umano… L’hai guardato bene? Il modo in cui si muove mentre combatte, raramente gli capita di parare gli attacchi, li ha quasi sempre evitati e pure con estrema facilità, come se prevedesse i colpi, come se li vedesse al rallentatore… Basta anche che guardi come stanno i ragazzi. Guardali bene, li vedi?»

«Sì padrone, ma non capisco cosa vogliate che guardi.»

«Gli altri sono tutti stanchi e sudati, hanno subito anche degli attacchi, anche se stanno benissimo. Mentre lui è perfetto. Non è minimamente stanco, anzi è fresco come una rosa, e non è mai stato colpito, nessuno dei vampiri è riuscito nemmeno a sfiorarlo. Mi ricorda qualcuno…»

«Chi padrone?»

«Qualcuno che conobbi cinquecentocinquanta anni fa, qualcuno a cui giurai eterna fedeltà… Ma forse mi sbaglio, dovremo controllare noi stessi. Preparati a combattere.»

«Ora padrone?»

«No Viktor, entreremo in gioco poco prima del tramonto, intanto manda sempre più vampiri ed anche i mostri addomesticati. Dobbiamo prendere tempo, impedire che riescano a piazzare tutte le bombe.

«Come desiderate padrone.»

Il servitore si inchinò ad uscì dalla sala, lasciando il Principe Vlakus a meditare su Squall.

 

«Manca poco ormai, solo una decina di cariche.» osservò Irvine

«Bene, piazziamole e andiamocene.» ordinò il comandante.

«Behemoth in arrivo!» informò Sora impugnando il suo Key Blade argentato.

Tutti i SeeD si scansarono, evitando così di essere schiacciati dal colosso. Irvine cambiò immediatamente caricatore al suo fucile, togliendo i proiettili d’argento e sostituendoli con proiettili esplosivi e Squall fece la stessa cosa al suo Revolver.

«Altri vampiri in arrivo!» disse Cloud.

«Cloud, con me contro il Behemoth! Gli altri si occupino dei vampiri!» ordinò Squall.

«Potevate arrivare un po’ prima? Almeno non cambiavo caricatore!» si lamentò Irvine facendo saltare la testa ad un vampiro.

Alla fine dello scontro, i SeeD erano ancora più stanchi, tranne Squall stava giusto cominciando a sentire la stanchezza, dopo tutto avevano appena eliminato trecento vampiri ed un Behemoth adulto (il King Behemoth di FFX. Nd autori), certamente uno dei mostri più potenti di tutta Gaya.

Erano ora le 14:00.

 

«Manca poco più di due ore al tramonto, dopodichè ve la vedrete con noi…» sorrise Lord Vlakus.

 

«Bene, le cariche sono tutte piazzate.» sorrise soddisfatto Zell.

«Sì. Ora andiamocene, dobbiamo allontanarci da qui prima di farlo saltare con il comando a distanza.» ordinò Squall e tutti lo seguirono verso la grotta.

«Come? Già ve ne andate? Proprio ora che eravamo arrivati noi! Speravamo di poterci divertire un po’ pure noi!»

I SeeD si voltarono tutti all’unisono. Davanti a loro c’erano due uomini, il primo alto all’incirca 1,85 m, con i capelli lunghi fino alle spalle e completamente bianchi, gli occhi di ghiaccio. Aveva un lungo abito nero ed attaccata alla cintura, sul fianco destro, una spada, una sciabola, completamente nera anch’essa. Il secondo personaggio era alto più di due metri, aveva i capelli castani quasi rasati ed una gigantesca mazza tenuta a tracolla, l’impugnatura spuntava sopra la spalla destra.

«Chi siete voi?»

«No, chi sei tu?» chiese il più basso dei due.

«Io? Sono Squall Leonheart, comandante della Squadra Kermes, ora, dimmi, chi sei tu?»

«Leonheart…Leonheart…ah sì! è una famiglia nobiliare, giusto?»

«Sì, perché ti interessa?»

«E i tuoi genitori sono entrambi umani?»

«Ma che domande! Certo!»

«Per cui lo sei anche tu…» disse, forse più a se stesso che agli altri presenti, l’uomo dai capelli bianchi.

«è naturale!»

«Che delusione, a vederti combattere mi sembravi una persona che conoscevo…»

«Di che diavolo stai parlando?!»

«Neanche immagini quanto sia azzeccata l’espressione da te utilizzata… Comunque sia, io sono Lord Vlakus, Signore dei Vampiri, e tra poche ore lo sarò legittimamente, poiché porterò il nome di Conte…»

«Dunque sei tu… Beh, non ti illudere! Perché non arriverai a mezzanotte!» esclamò Squall impugnando il Gunblade.

è pure mancino…un’altra cosa in comune… Vabbè, vedrò durante lo scontro…› pensò Vlakus.

«Viktor, tu occupati degli altri e lascia a me Leonheart.»

«Sì padrone.»

Il servitore di lanciò subito contro i SeeD e Squall che era il più vicino ai nemici, pensando che il bestione gli stesse andando addosso,  strinse ancora più saldamente il suo Revolver. Ma Viktor gli passò oltre, diretto verso il resto del gruppo.

«Ma cosa…?!»

«Tu sei mio, Leonheart.» disse Vlakus impugnando la sua sciabola nera.

«Quella è la Bram Stoker?» chiese Squall.

«Sì e tra non molto ne assaggerai la piena potenza!»

All’inizio Squall non capì, ma poi, guardando il cielo, comprese: già iniziava a tingersi di rosso.

‹Cavolo, devo riuscire ad eliminarlo prima del tramonto…›

«In guardia!»

Squall alzò il Gunblade appena in tempo per pararsi dal poderoso colpo di Vlakus che però non demorse e colpì nuovamente a velocità sorprendente e questa volta Squall venne ferito all’addome. Vlakus caricò nuovamente e Squall riuscì ad evitare l’attacco spostandosi di lato e colpendo l’avversario al braccio sinistro, facendogli perdere la presa sulla Bram Stoker. Vlakus però, con una potente Antimaga (magia oscura di terzo livello) spazzò via il comandante SeeD. L’avambraccio ferito del vampiro si rigenerò ed egli impugnò nuovamente la sua spada, pronto a continuare il duello.

Intanto Viktor se la stava vedendo con il resto dei SeeD e, a suon di mazzate, stava tenendo loro testa benissimo, finché essi non decisero di lanciarglisi addosso tutti all’unisono. Per un momento riuscirono a tenerlo giù, ma in neanche due secondi, furono tutti scagliati parecchi metri indietro. Dove prima c’era Viktor, adesso c’era un enorme licantropo che sorrideva sadicamente e che stringeva la poderosa mazza. Squall cercò di andare in aiuto dei suoi amici ma facendolo commise un grave errore: diede le spalle a Vlakus.

«Non ti distrarre!» un’Antimada lo colpì in piena schiena facendolo schiantare con la faccia al suolo.

Squall si rialzò pulendosi il viso dalla polvere e guardando Vlakus in un modo che lo fece trasalire.

‹Ho già visto quello sguardo…›

Leonheart si scagliò contro il suo avversario con in impeto incredibile ma proprio quando lo stava per colpire, lo vide sorridere e puntargli contro la spada. Squall si sentì sollevare come da una forza invisibile e comprese: erano calate completamente le tenebre.

«Ora sarai testimone della potenza incontrastabile della Bram Stoker!» disse il Principe schiantando Leonheart al suolo.

Gli altri SeeD, preoccupati per il loro comandante, smisero di combattere e lo guardarono, Viktor riassunse le sue sembianze umane e con un sorriso guardò anche lui la scena.

Vlakus si scompose in uno stormo di pipistrelli che volarono in alto e si riunirono in una grande sfera nera, dalla quale uscì il Signore, solo che aveva un aspetto diverso, infatti era ora un misto tra un uomo ed un pipistrello. Nella mano sinistra era stretta la Bram Stoker.

«Preparati! Messaggero della Notte!»

La sfera nera di energia dalla quale era uscito si trovava ora sulla punta della sua spada e con l’ausilio di essa, scagliò l’onda verso Squall che alzò il suo Gunblade per pararsi. Il contatto dell’onda con il ragazzo generò un’enorme esplosione.

Quando il fumo nato dall’esplosione si fu diradato, però, tutti i presenti videro Squall inerme che impugnava ancora il suo Gunblade, steso immobile al centro dell’enorme cratere creato dal colpo del Signore dei vampiri. L’arma era però rotta, infatti la lama era spezzata in due.

«Sei finito Leonheart.» sorrise Vlakus.

Ma il SeeD mosse, anche se lievemente, la mano.

«Cosa?!» Vlakus era esterrefatto.

Con immensa fatica, Squall cominciò a rialzarsi aiutandosi con il suo Revolver rotto.

«Non può essere…» cominciò a mormorare Vlakus.

Viktor,  per finire l’opera del suo padrone, caricò Squall facendolo finire nel dirupo alle sue spalle.

«Fermati Viktor!» tentò di dire Vlakus, ma era ormai troppo tardi.

«Perché padrone?»

«Perché è inutile. Se il mio colpo ha fallito, cadere nel precipizio non gli farà niente.

«Già! Squall è tosto! Il tuo infallibile colpo ha fallito, eh!» disse Zell.

«No, non ha fallito. Nessun umano può sopravvivere al Messaggero della Notte.»

«Invece pare proprio che si può!» continuò Zell.

«Non ho detto che nessuno può sopravvivere, ho detto che nessun umano può. Viktor, andiamocene.»

«Perché padrone? Li posso eliminare facilmente!»

«Ho detto che ce ne andiamo. Non c’è bisogno che mi fate saltare il castello, SeeD, vi do la mia parola d’onore che non attaccherò i villaggi, ora recuperate il vostro comandante e andatevene dalle mie terre.»

 

«Ah…» Squall dolorante, si guardò intorno.

Era in mezzo alla neve in fondo ad una scarpata.

«Cavoli che botta…» si rialzò a fatica, stringendo ancora l’elsa del suo Revolver alla quale era attaccata metà della lama.

Lo ripose nel fodero.

Cercando una strada che lo avrebbe condotto a valle, Squall inciampò in una roccia coperta di neve e cadde a terra. Ma nel momento in cui cadde, si voltò indietro e vide ciò in cui aveva sbattuto: non era un masso, ma un rubino.

«Che accidenti è questo?»

Lo prese in mano e nel momento in cui lo fece, l’interno della gemma si illuminò di un gran fuoco e apparve una grande ala nera ed una grossa testa con tre corna dello stesso colore. La figura pareva un poderoso drago che guardò il ragazzo e ruggì. La pietra schizzò fuori dalla mano di Squall ed, in un gran bagliore, entrò nel petto del ragazzo.

«Che diamine…?»

«Squall? Mi ricevi? Squall?»

«Sì Cloud, ti sento.»

«Stai bene?»

«Sì, ma venitemi a prendere.»

«D’accordo, sei in fondo al burrone?»

«Sì. Che è successo con Vlakus e Viktor?»

«è difficile da spiegare, ne parliamo dopo, ora ti veniamo a prendere.»

 

 

Ringraziamenti:

 

Angelus:

1)    Topomouse. Come puoi ben vedere siamo molto acculturati in letteratura…J La prossima volta faremo una simpatica allusione al Manzoni…MWAHAHAHAHA!!! (Come sono perfido…io lo sono sempre…ma dove le tiro fuori…?!)

2)    giodan. Beh, sono contento che ti piaccia la coppia perché a me fa letteralmente pena (infatti l’ha scelta quell’altro, per ogni evenienza prenditela con lui…). Comunque hai centrato in pieno ma non ti dico quali delle due cose è, perché sennò non c’è gusto.

 

Squall:

1)    Topomouse. è Angelus che mi ha detto di Bram Stoker, onestamente non sapevo neanche chi fosse… Mi fa piacere che ora ti piaccia la storia, spero che non ti abbiamo deluso con questo capitolo e che ti troveremo nuovamente nella lista dei recensori.

2)    giodan. Chi si rivede! Sono lieto di ritrovarti come recensore di una mia storia! Ricordi? “L’alleanza vincente: Harry & Squall”. Comunque sono particolarmente felice che tu ci sia perché non sono in molti quelli che apprezzano una Squall/Yuna. Vabbè, com’è che si dice? Pochi ma buoni! PS: ancora una volta fai dei pronostici della storia, ma questa volta ci hai preso (almeno su una delle due affermazioni), mentre nel commento del capitolo 9 della mia prima storia avevi sbagliato di grosso.

 

 

ANTICIPAIZONI: CAPITOLO 5-SPIRITI D’INVOCAZIONE

 

 

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