Quel che gli occhi all'amor non vogliono far vedere

di Claudia Hunter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ritorno. ***
Capitolo 2: *** Litigi e discussioni. ***
Capitolo 3: *** La visita di Sakura ***
Capitolo 4: *** Ricordi e Sensazioni. ***
Capitolo 5: *** La nascita di una nuova speranza? ***
Capitolo 6: *** L'allievo e il maestro ***
Capitolo 7: *** Incomprensioni? ***
Capitolo 8: *** Sentimenti ***
Capitolo 9: *** A faccia a faccia con la realtà o con il cuore? ***
Capitolo 10: *** CAP 10: - CONFUSIONE- ***
Capitolo 11: *** Sguardi e emozioni ***
Capitolo 12: *** Nuove emozioni... a faccia a faccia con il dolore? ***
Capitolo 13: *** CAP 11: - BACI E RIVELAZIONI- ***
Capitolo 14: *** Intrighi dolore e brutti presentimenti ***
Capitolo 15: *** Missioni e interrogatori. ***
Capitolo 16: *** Interrogatori e compromessi. ***
Capitolo 17: *** Combattimento. ***
Capitolo 18: *** Spiegazioni e Compromessi ***
Capitolo 19: *** - Ritorno a casa : Rinomino del team 7- ***
Capitolo 20: *** Sentimenti e una nuova missione per il team 7 ***



Capitolo 1
*** Il Ritorno. ***


L'incontro. 
 
Un nuovo raggio di sole, a quel tempo splendeva su Konoha. 
La pace sembrava essere tornata al villaggio, ora che Pain era stato sconfitto e Sasuke Uchiha tornato al villaggio, in pessime condizioni, ma era tornato. 
Era stato Naruto. Era riuscito nella sua impresa, grazie anche agli insegnamenti del maestro Jiraya e del sommo eremita dei rospi. 
 
 
*Flash Back* 
 
 
Si trovavano nella valle Unray. 
Naruto se la ricordava bene, dato che il luogo, in cui si erano sfidati l’ultima volta. 
E che non era riuscito a portarlo a casa. 
 
“ Narutoooooooooooooooooooooooooooooo!”
“Sas’keeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”
 
Millefalchi contro il Rasengan. 
 
Un rombo fortissimo e poi il nulla.
 
Si trovavano distesi per terra, uno accanto all’altro, mezzi insanguinati. 
<< Sas’ke … >> disse ansimante Naruto, mettendosi sopra di lui con le poche forze rimastegli lo osservò nei suoi occhi penetranti neri. 
Sasuke  non poté fare altro che ricambiare lo sguardo, freddo come lo era sempre stato, bloccato dalle braccia del biondo. 
<< Ti riporterò a casa… a qual-qualsias costo… >> disse una goccia di sangue dalla testa di Naruto, che cadde sulla guancia del moro. 
<< No-non ci riuscirai >> rispose lui, ansimando, poi  gli occhi dei due si chiusero. 
 
 
Sakura-chan intanto correva tra gli alberi : aveva una brutta sensazione per il compagno, temeva gli fosse successo qualcosa di brutto. 
Con agilità  saltò i rami degli alberi. “ devo muovermi “ pensò. 
Sapeva  dove fosse diretto Naruto, si lo sapeva benissimo. 
Dal loro ex compagno di squadra. 
“E’ proprio un baka!” pensò la ragazza, continuando a saltare.
Finalmente arrivò. 
Si fermò di colpo. 
Il suo respiro ora rallentava, preoccupata e  timorosa, incominciò a cercare il suo compagno. 
Si guardò in torno. 
Era circondata dall’acqua, un imponente lago, immerso tra le rocce, era pomeriggio inoltrato e il vento scompigliò i capelli  rosa della ragazza. 
Aveva paura di incrociare sia lo sguardo di Naruto che di quello di Sas’ke il ragazzo che da sempre aveva amato. 
Strinse le mani a pugni. Ora era arrivata finalmente la resa dei conti. 
Doveva avere coraggio. 
Naruto le aveva fatto una promessa , ma anche lei doveva collaborare e affrontare la situazione. 
Fece altre cinque passi, il suo corpo s’immobilizzò. 
Scorse due figure, dissanguate una accanto all’altra e subito corse in loro aiuto.”
 
 
*Fine flash Back* 
 
 
Sakura, era oramai entrata nel corpo medico ufficiale della Foglia.
Era stata lei a portare Naruto e Sas’ke in ospedale e farli curare da Tsunade- Sama con i suoi potenti poteri curativi. 
Sapeva che quella donna, era incredibilmente forte e che ci avrebbe messo poco tempo nel guarirli.
Appena arrivò al villaggio, si diresse verso l’ospedale. 
“Sakura-chan… ma che diamine…” disse l’Hokage. 
“Signorina, la prego…” disse tra le lacrime con in spalla i due corpi. 
Tsunade annuì con il capo : sapeva cosa doveva fare. 
 
Tre ore dopo uscì dalla sala operatoria, dove c’erano proprio tutti : Ino, Rock-Lee., Kiba, Neji, Ten - Ten, Hinata, Kakashi, Sakura, ovviamente Choji, Shikamaru, Karin che era entrata a far parte dei ninja di Konoha e Shino e Sai.  
 
Furono tutti avvisati dai cani ninja mandati da Tsunade:  avevano ricevuto, la notizia che Naruto fosse riuscito, nell’impresa ma che fosse tornato in pessime condizioni. 
 
Assieme a lei, c’era anche Shizune, oramai fedele assistente della donna. 
 
<< Singnorina… >> disse preoccupata Sakura. 
Tutti osservarono in attesa di una risposta. 
Le labbra dell’Hokage si aprirono in un sorriso. 
<< Stanno più che bene. L’operazione è riuscita benissimo. Ora non possono ricevere visite, mi dispiace, poiché sono sottocontrollo e devono riposare >>. 
Sakura non poteva crederci. 
Naruto e Sasuke stavano bene e presto si sarebbero ripresi. 
Ora sarebbe tornato tutto come prima. 
Una lacrima, scese dai suoi occhi color smeraldo. 
Ino le mise una mano sulla spalla. 
<< Visto, Sakura? >> La confortò. << Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene >>- E le sorrise. 
La rosa, annuì tra le lacrime. 
Tutti erano felici e sollevati. 
<< Grazie Tsunade >> disse Kakashi. 
<< Finalmente questa missione si è compiuta >> rispose lei, sorridendo. 
Anche Kakashi sorrise. 
<< Pare proprio di si >>. 
 
Intanto in ospedale sia il moro che il biondo si risvegliarono. 
Non si ricordarono nulla tranne qualche loro frase che riecheggiava nella loro mente. 
 
“Narutooooooooooooooooooo!”
“Sas’keeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”
 
Il moro sospirò, provò a fare movimento ma urlò di dolore. 
Era come se tutto il suo corpo fosse immobilizzato. 
Non sapeva neanche dove fosse. 
 
Urlò anche il biondo, di dolore. 
Poi i loro occhi s’incrociarono. 

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Capitolo 2
*** Litigi e discussioni. ***


Quel giorno, splendeva ancora il sole su Konoha, la vita al villaggio, trascorreva ultimamente tranquilla e aleggiata da un’atmosfera di pace. Sakura-chan quel giorno saltellava tra i corridoi, dell’ospedale, particolarmente felice con delle cartelle cliniche tra le mani, due esattamente e canticchiava una canzone.
Tsunade-sama, la notò e per un momento si chiese come mai la sua allieva prediletta, fosse tanto felice. Poi osservò le due cartelle cliniche e capì. Gli venne un sorriso spontaneo. << Sakura-chan! >> la chiamò la donna.
Sakura si femò di botto, contro la donna. << Buon giorno, signorina Tsunade! >> disse, allegramente, facendo un inchino. La bionda, le sorrise << Buon giorno a te. Ti vedo particolarmente felice >>. Commentò la donna.
La rosa, sussultò. Se n’era accorta e sorrise, imbarazzata.
Si, poteva dire di essere felice. Prima di tutto, perché Naruto stava bene e finalmente erano riusciti nel loro intento: riportare Sas’ke a casa. E quel giorno, toccava a lei visitarli. E questo voleva dire rivedere finalmente, il suo amato Sas’ke-Kun, visitarlo e avere l’opportunità di parlargli.
Anche se… già era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che si erano parlati, sarebbe stato imbarazzante . Ma l’unica cosa importante e che fnalmente il Team 7 fosse tornato unito come una volta, con l’aggiunta di Sai.
<< Sakura-chan? >> venne interrotta dai suoi pensieri e la voce dell’Hokage, la riportarono alla realtà. << Ehm.. Beh ecco si… >> rispose imbarazzata la rosa. Tsunade le sorrise. << Su adesso vai! >> le ordinò.
Sakura annuì con il capo e si avviò verso la stanza.
Intanto, nel reparto, Sas’ke osservava il prato verde dalla finestra che circondava l’ospedale di Konoha, sospirando. Tsk. Non riusciva a crederci che il rompiscatole, l’avesse riportato a Konoha.
Aveva l’obiettivo di distruggere questo paese… E ora si ritrovava nelle condizioni di non potersi muovere.
E per di più, la cosa che lo faceva più irritare era che fosse stato soccorso, da quella sciocca di Sakura. Non avevano ancora capito che dopo tutto questo tempo, lui non desiderava altro che vendetta! Non gliene importava nulla, né di Kakashi, né dei ricordi del Team 7.
I due sciocchi rompiscatole, si pensavano solo perché fosse ricoverato nel loro ospedale, fosse ritornato buono.
Beh’ si pensavano male.
Appena si sarebbe dimesso, sarebbe nuovamente scappato.
<< Ha-hai visto… >> sentì una voce che riconosceva bene. Era Naruto che bendato, lo osservava. << S-sono riuscito a port… >> tossì e sputò sangue dalla bocca. << a casa… >> disse sorridendo. E poi tornò a fissare l’alto.
Il moro lo osservò e poi girò la testa verso la finestra. Che illuso. Pensò. << Tsk … >> disse solamente e sospirò.
Il biondino continuò a parlare. << Non pensare che questa volta ti lasci andare così facilmente eh? >> disse Naruto a fatica. Sas’ke cercò di ignorarlo, ma la voce di Naruto continuava e non sembrava volersi fermare.
Lui si irritò. << Non sei cambiato proprio per niente… sei stato sempre un rompiscatole e rompiscatole resterai >>. Pronunciò queste parole secco.
Naruto lo osservò rammaricato. << Tu invece si >> rispose a bassa voce. << E anche tanto >> mormorò.
Il moro fece finta di non ascoltarlo. Ma Naruto continuò. << Te ne sei andato… e ci hai lasciato soli… hai avuto la vendetta contro Itachi… e sei stato soddisfatto… Ora perché non la pianti con questa storia? >>.
A quel punto Sas’ke non poteva fare più finta di niente. Cosa ne sapeva lui della sua vita? Che stava architettando un piano, per distruggere il suo paese? Che la Foglia, aveva portato via il suo fratellino Itachi?
<< Che cosa puoi saperne tu, Naruto! >> disse irritato, fissandolo negli occhi. Lui guardò deciso il moro. << Posso saperne tanto quanto te! >> Rispose di rimando. << Ma davvero? >> disse il moro ancora più irritato. << Tu e tuoi sciocchi sentimenti… pensi che l’amore mandi avanti il mondo,invece ti sbagli, che l’amicizia sia il sentimento più giusto su questa Terra >>- Cercò di muoversi, ma tossì, inutilmente. Riprese un attimo fiato. << Ma io non vivo nel tuo mondo Naruto-Kun >>. Naruto aveva già sentito pronunciate queste frasi dalla sua bocca.
<< Io vivo in un altro mondo Naruto, fatto di odio e vendetta… sono il vendicatore e le nostre strade non potranno mai incrociarsi, mai!! >> disse respirando a fatica e gridando.
Naruto, lo osservò triste. Poi parlò. << Se le cose stanno così… >> disse << Ti farò cambiare idea >>-
Il moro lo osservò. Che cosa pensava di fare? Si chiese sarcasticamente.
Naruto non ne era convinto di ciò che il moro aveva detto.
Se le loro strade non si fossero mai incrociate, perché, allora si trovano dello stesso ospedale? Provò a spostarsi ma urlò solamente di dolore.
“ Che scioccò” pensò il moro.
No, Naruto non doveva arrendersi. Gli costò molta fatica e si mantenne al comò situato vicino al letto e riuscì a posare un piede per terra. Sorrise a Sas’ke. Il moro lo guardò sconcertato. << Che cosa pensi di fare? >> disse osservandolo.
Lui non rispose e con molta fatica e tra gridi di dolore riuscì a mettersi in piedi sostenendosi al muro e con l’altra mano sul comò.
Provò a fare un passo, lentamente e serrò le labbra per trattenere le urla. Incominciò a camminare fino ad arrivare al letto del moro. Oramai mancava poco. “ Dai Naruto un ultimo passo, devi assolutamente farcela”.
Ci riuscì e sorrise. Ora era vicinissimo a Sas’ke mancavano due o tre centimetri. Poterono sfiorarsi. Sas’ke lo guardò freddo, con il suo sguardo penetrante, la quali i suoi occhi poterono specchiarsi in quelli blu cielo del biondo.
<< N- naruto >> disse Sas’ke freddo. << Ti conviene tornare indietro. >> E attivò lo sharingan eterno. Naruto non si intimorì. << No >> disse impassibile. Ma era stanco e non ce la faceva più così stava per cadere, trascinando anche il moro, per terra. Si trovarono immobili, uno sotto l’altro, avvolti dalle coperte che avvolgevano il moro.
<< Testa quadra >> disse Sas’ke.
Naruto sorrise. Osservò Sas’ke, i suoi capelli neri erano cresciuti molto dall’ultima volta e i suoi occhi neri come la pece attirarono la sua attenzione.
 Anche sa’ske osservò il biondo, si rubarono sguardi a vicenda e questa volta fu il moro a cercare di muoversi e ci riuscì.
Ora si trovava lui sopra Naruto e fece un ghigno.
Naruto cercò di divincolarsi, ma inutilmente oltretutto con quel poco che riusciva a fare. << Non potrai sfuggirmi, Naruto-kun >> disse freddo Sas’ke. Lui girò solamente il capo dall’altra parte e inutilmente cercò di tirargli un pugno, la quale il moro lo evitò con destrezza.
Il biondo riuscì finalmente a divincolarsi e anche lui mostrò un ghigno. Ma tutte e due non potevano ignorare il dolore che avvolgeva i loro corpi. Così si trovarono seduti per terra l’uno di fronte all’altro.

Sakura-chan arrivò contenta al reparto.
Timorosa deglutì. Finalmente avrebbe rivisto il suo Sas’ke -Kun
Controllò un attimo le due cartelle.
Caspita erano tutte e due ridotti malissimo.
Però si fece forza e aprì la porta e rimase di sasso quando vide i due seduti per terra.
Capì subito che avevano litigato.
La furia incominciò a prendere il sopravvento su di lei.
<< Razza di baka che non siete altrooooooooooooo! >> gridò infuriata. << Non dovevate alzarvi per nessun motivoooooooooooo! >> disse arrabbiata gridando. I due ragazzi non poterono sfuggire allo striglio di Sakura che fu sentito in tutto l’ospedale.

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Capitolo 3
*** La visita di Sakura ***


La visita di Sakura. 
 
I due, per quanto fosse imponente la voce di Sakura, smisero persino di litigare. 
La ragazza infuriata si diresse verso Naruto, la quale egli a sua volta temeva lo sguardo che aveva ora lei. 
<< Tu! >> disse al biondo, prendendolo per la maglietta. Lo osservò negli occhi. << Non dovevi muoverti, baka che non sei altro! >> - 
Naruto,  si sentiva debole e non poteva reagire davanti alla forza della compagna. 
<< S-Sakura mi fai male.. Lasciami… >> disse blaterante Naruto, per la ragazza erano solo parole che risuonavano come un eco, un sottofondo poiché  la sua attenzione ad un tratto fu rivolta verso un’altra figura che osservava la scena. 
Si fermò di botto e come se per magia, la sua ira si fosse disciolta nel nulla e si calmò. 
Il suo cuore incominciò ad accelerare molto velocemente. 
Non poteva credere ai suoi occhi… Tante notti passate a piangere davanti ad una foto e ora il suo amato Sasuke era lì, davanti a lei. 
Scostò lo sguardo da Naruto verso di lui e rimase per un attimo imbambolata. 
No, non era un sogno. 
Le scese una lacrima, per quanto fosse felice. 
Lo scrutò per bene: osservò i suoi capelli neri, il fisico scolpito e le spalle allargate per i duri allenamenti , si lasciò gli occhi per ultimo: si concesse qualche minuto in più per osservarli. 
Deglutì e disse solamente : << Ciao Sas’ke-kun >>. 
Sasuke restò immobile, freddo seduto ancora per terra. 
La ragazza gli sorrise dolcemente e lo aiutò ad alzarsi e a sedersi sul letto. 
Di malavoglia, il moro si lasciò aiutare, mentre Naruto osservava la scena. 
<< Ecco fatto >> disse la rosa, coprendolo con le lenzuola. 
Poi passò ad aiutare Naruto. << E comunque ben tornato Sas’ke-kun >> gli mormorò Sakura. 
<< Mph >> si sentì solamente un leggero suono da parte di lui. 
“ Noiosa l’ho lasciata al villaggio e noiosa l’ho ritrovata”. Pensò. 
Ma quale bentornato! Doveva sottolineare il concetto, che era stato portato contro la sua voglia al villaggio. 
<< Bene e ora passiamo ai controlli >>. Commentò la ragazza. 
Avviò alcuni macchinari per i raggi.
Poi si avvicinò a Naruto.
<< Fammi  vedere il braccio su >>. 
Il ragazzo non se lo fece ripetere due  e glielo passò. 
Sakura attraverso una macchina, poiché era ricoperto dal gesso, poté intravedere 
le numerose fratture che il ragazzo aveva nelle ossa. 
<< Siamo proprio conciati male eh, Naruto? >> disse Sakura. 
Lui le sorrise. Sapeva che finalmente aveva mantenuto la sua promessa alla compagna e sapeva anche di averla resa felice. 
<< Tanto ci sei tu, che mi curi! >> disse lui, con il suo sorriso. 
La ragazza rimase di sasso. Certo. Era diventata un ninja medico ma anche lei aveva i suoi limiti. 
<< Baka, ascoltami bene. Sarai stato anche un eroe, ma anche l’arte medica ha un limite >> disse la ragazza  fissandolo negli occhi. 
In Realtà parlava così perché era stata preoccupata davvero per lui, in quegli attimi in cui  era andato da solo a cercare Sasuke. 
Certo era migliorato, con gli allenamenti di Jiraya, ma anche Sasuke non era da meno. 
Era molto cambiato, da quando faceva parte del team 7, lo aveva constatato lei stessa, 
quando era andato con l’obiettivo di ucciderlo, per far smettere a Naruto di mantenere la sua promessa. 
 Ma in cuor suo, doveva riconoscere che  il suo amore per lui non era morto, anzi ora che finalmente era tornato a casa, potevano rincominciare tutto da capo… Sasuke sarebbe ritornato buono e la vita avrebbe dato a tutti e tre una nuova possibilità. 
Poi si avvicinò a Sasuke. 
<< Sas’ke, per favore passami il braccio >>. 
Ma lui non rispose.
Doveva andarsene pensò il ragazzo. 
Ma in queste condizioni non avrebbe potuto fare granché. 
Che sfortuna. Pensò rabbioso. Tra i tanti villaggi, dovevo essere soccorso da questa sciocca e da quella testa quadra. 
Ora per me sarà ancora più difficile, attuare il mio piano. 
Non so dove siano finiti nemmeno Jugo e Suigtesu, quei buoni a nulla… che lo venissero a prendere almeno. 
Sospirò, a questo punto tanto valeva farsi curare. 
Distese il braccio, senza dire una parola. 
Sakura sussultò. 
Deglutì e prese il braccio del suo amato Sas’ke-kun. 
Toccò la sua pelle morbida. 
<< Neanche tu sei conciato bene >>. Disse. 
Poi alleviò un po’ i dolori alle braccia e alle gambe dei due, grazie al suo potere del chakra. 
<< Grazie Sakura-chan come sempre sei fantastica >> disse Naruto. 
Sakura  gli sorrise. 
<< A domani salutò >> poi sorrise anche a Sas’ke. << Vedrete che piano piano vi rimetterete >>- 
Naruto annuì con il capo. << Certo >>
<< E mi raccomando… questa volta provate a muovervi e sarò io stessa a spezzarvi le ossa chiaro??? >> disse lei, cercando di avvertire i due.
Naruto non osò ribatterle. 
Mentre Sas’ke non disse neanche una parola e voltò il suo sguardo verso la finestra. 
La rosa sospiro e si chiuse la porta alle spalle. Era stata felice di aver rivisto il suo Sas’ke, ma sapeva di dover portare pazienza con lui. 
Ci voleva tempo. 
 
Per qualche minuto in reparto alleggiò il silenzio.
Sas’ke stringeva le coperte con le mani e Naruto se ne accorse. 
<< Avresti potuto almeno ringraziarla >> commentò. 
<< Tsk >>.
<< Sai dire solo questo? >> sembrava quasi che il povero Naruto stesse parlando da solo. 
Di nuovo silenzio. 
Naruto osservò per un attimo il suo ex compagno. 
Anche lui, come Sakura pensava che era molto cambiato dai tempi del team 7 e che ci sarebbe voluto del tempo, prima che le cose tornassero come quegli anni, ma di una cosa  fu del tutto certo : non si sarebbe arreso. 
 
 
Nota dell'autrice : Un grazie a tutti di cuore,per aver recensito... sono molto contenta che i capitoli vi siano piaciuti :) 

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Capitolo 4
*** Ricordi e Sensazioni. ***



Ricordi e sensazioni. 
 
 
Sakura- chan si chiuse la porta alle spalle sospirando. 
Camminava per i corridoi, con un aria alquanto pensierosa. 
Certo quando vide Sasuke era stata felicissima, il suo sogno che da sempre aleggiava le sue notti, ricamate da un velo di tristezza, nella quale poteva solo,rivivere mentalmente nei suoi ricordi, momento per momento, quando il team 7 era completo. Quanti ricordi quante sensazioni… quante emozioni, certo avevano corso anche tanti pericoli, ma alla fine, il lavoro di squadra prevaleva sempre su tutto. 
Mentre camminava, le venne mezzo sorriso amaro.
Ino-chan  diventata anche lei un ninja medico, la quale era stata allieva di Sakura quel giorno venne in ospedale a fare una visita all’amica. 
Erano state rivali per tanti anni, ma nei momenti difficili si aiutavano sempre l’una con l’altra. 
<< Sakura… >> disse la ragazza. 
La rosa continuava a camminare e non senti la voce della bionda. 
Ino preoccupata, le parlò di nuovo.
<< Sakura- chan! >> esclamò ad alta voce. 
La ragazza si spaventò e solo ora si rese conto della presenza della ragazza. 
Si voltò e la vide. 
<< Ciao Ino… >> sussurrò. 
Ino si avvicinò a lei, vide due  cartelle cliniche e capì subito dove fosse stata. 
Osservò la rosa preoccupata, oramai la conosceva  bene. 
<< Come stai Sakura? >> le domandò.
La rosa, era come se fosse in un altro mondo, rispondeva a Ino in ritardo. 
<< Bene >> e  si sforzò nel farle un sorriso. 
Ino sospirò. << Non è vero Sakura-chan che va tutto bene >>- 
La rosa, guardò per terra. 
Oramai doveva sapere che non poteva mentire ad Ino. 
Ma lo aveva fatto per non far preoccupare la ragazza. 
Una lacrima scese dal suo volto. 
<< Ti va di raccontarmi cosa è successo? >> le chiese la bionda. 
 
In reparto, intanto continuava ad aleggiare il silenzio, riempito solamente da qualche sguardo  che si scambiavano Naruto e Sas‘ke, come se la stanza  fosse circondata da una forte aria elettrica, che circondava i due ragazzi. 
Naruto, sospirò. 
Ora il suo ex compagno era a casa. 
Ma come si sarebbe comportato? 
Certo, non si sarebbe arreso, non poteva farlo proprio adesso. 
Sapeva cosa avesse passato il moro, ma non poteva continuare per  sempre a far finta di nulla. 
Osservò Sas’ke per un attimo. 
Anche a lui vennero, come Sakura in mente i ricordi del team 7 quando erano una squadra, come quando quella volta affrontarono Zabusa. 
All’inizio si ricordò che odiava Sasuke, ma in cuor suo sapeva che fossero legati da uno stesso destino, che li aveva fatto incontrare. 
Piano piano dopo tanti litigi e discussioni, riuscirono a diventare una vera squadra, lui era divenuto il suo migliore amico. 
 
“ Un giorno mi piacerebbe sfidarti Naruto.”
 
Questo eco di parole, da parte del moro gli vennero in mente e fece mezzo sorriso, osservando le coperte che lo avvolgevano. 
 
Sas’ke che intanto con la coda dell’occhio se ne accorse. 
Si chiese cosa avesse tanto da sorridere. 
Ma cercò di non pensarci troppo. 
 
<< Sas’ke… >> mormorò Naruto. 
Il ragazzo lo osservò con freddezza. 
Che cosa voleva adesso? Si chiese. 
<< Non ci credo, che tu ti sia dimenticato della nostra amicizia >>. 
Il moro sospirò. Ancora con questa storia dell’amicizia… che diamine. 
E’ vero che dovevano stare nel reparto insieme e ok, questo poteva sopportarlo, finché non fosse guarito del tutto. 
Ma questo era troppo. 
“ Jugo, Segutezu, buoni a nulla che non siete altro.. Venitemi a prendere!” Pensò il ragazzo dai capelli neri. 
Poi si voltò sospirando e parlò. 
<< Naruto non credo che tu abbia ancora capito la situazione >>. 
Non aveva capito che era il vendicatore. 
Non aveva capito che suo Fratello Itachi era stato portato via per colpa della Foglia. 
Non aveva capito che presto avrebbe distrutto questo paese. 
Il ragazzo biondo sussultò. 
<< Invece credo di aver capito…>> mormorò lui con un mezzo sorriso.
<< Perché non la finisci con questa storia? >> disse ad un tratto infuriato Sasuke. 
<< Credi di capirmi meglio di chiunque altro… ma non è così!>>. Poi strinse le coperte. 
Questa volta a Naruto venne un sorriso spontaneo. 
<< Non puoi mentire per sempre a te stesso Sas’ke >>. Disse secco. 
Che cosa voleva dire? 
<< So quanto tu ti senta solo >> continuò. 
Adesso basta, era troppo per Sas’ke. 
Attivò lo sharingan eterno, e mosse le braccia. Bene ora che quella sciocca l’aveva curato era in grado di muoversi meglio. 
Naruto lo osservò con aria perplessa. 
Il moro cercò di alzarsi dal letto e ci riuscì anche se un po’ dolorante. 
L’Uzumaki, deglutì. 
<< Ora ti farò capire meglio la situazione, caro il mio rompiscatole >> disse con un ghigno Sas’ke. 
Si avviò verso di lui con lo sharingan attivo. 
Mentre camminava, però il ragazzo biondo non smetteva di sorridergli. 
“ Ma che gli prende? Perché non si prepara a combattere? “ pensò il moro. 
 
 
“  Ma che diamine hai combinato, razza di testa quadra che non sei altro!”disse Sasuke.
 
“ Oh.. Ehm…. Ahhahahah  scusate ragazzi… non l’ho fatto apposta” rispose lui. 
 
“ baka che non sei altro!”lo sgridò Sakura. 
 
Ad un tratto si fermò. 
Non sapeva il perché gli fossero venute in mente queste voci. 
Erano i ricordi, di quando faceva parte della squadra. 
Scosse la testa. 
Che ti prende Sas’ke. 
Non  lasciarti ingannare dai ricordi. 
 
“ Ragazzi…. “ era Naruto che parlava. “ Non vi piacerebbe vedere il volto di Kakashi?”
“No, non mi interessa” disse Sas’ke. 
“E dai…” disse allegro Naruto e alla fine si convinse. 
 
“ Perché, mi vengono in mente?” si domandò. 
Si trovava vicino al ragazzo. 
Queste frasi sembravano riecheggiare nella sua testa. Cosa gli stava succedendo..? 
Naruto che non gli smetteva di sorridere che nervi. 
Non ci badò molto preso dalla rabbia, ma si sentì debole, anche perché Sakura li aveva curati solo con del palliativo.
A stento si mantenne per fortuna, alla sbarra del letto e con l’altra mano al muro. 
I Suoi occhi si incrociarono con quelli del biondo. 
Naruto non ebbe nessun timore, nel guardarlo. 
 
“Un giorno mi piacerebbe sfidarti Naruto”. 
 
Quest’ultima frase riecheggiò nella testa del moro che quel punto disattivò lo sharingan. 
 
 

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Capitolo 5
*** La nascita di una nuova speranza? ***


La nascita di una nuova speranza?
 

<< E’ per questo che sei triste? >> chiese Ino. 
Si trovavano nei giardini dell’ospedale. 
Un leggero colpo di vento scompigliò i capelli rosa della ragazza, la quale si passò una mano per poterli riordinare. 
Erano sedute a una panchina  verde nel giardino. 
Vari pazienti passeggiavano aiutati da altre infermiere, dottori che camminavano e discutevano animatamente tra di loro. 
Sakura raccontò le sue preoccupazioni alla bionda, dopo essersi asciugata le lacrime, che racchiudevano le sue emozioni, quando vide Sasuke dopo tanto tempo. 
<< Però… >> commentò Ino. << Vedi Sakura è più che normale. Sasuke è stato riportato a casa. Questo oramai lo sappiamo tutti. Ma contro la sua volontà. Non rientrava nei suoi progetti, un tipo come lui pensa esclusivamente alla vendetta, mettendo in secondo piano o escludendo del tutto gli altri sentimenti. >>
Sakura sussultò. L’amica aveva ragione. Lei e Naruto l’avevano riportato a casa, questo è vero. 
Ma cosa pensava lui adesso? 
Ricordò il momento in cui lui abbandonò il villaggio. 
E quella sera si trovava nel mezzo della sua fuga. 
Aveva tentato di farlo rimane al villaggio, ma non ci era riuscita. 
 
 
*Flash Back* 
 
“ Sas’ke… ti prego… resta… se te ne vai giuro che mi metto ad urlare”. 
Delle lacrime rigarono il suo viso. 
 
“Grazie tante… Sakura.”
Un colpo secco dietro la spalla e poi il nulla. 
 
*Fine Flash Back*
 
 
Già. Di lei non gliene importava nulla.  Però … le bastava solo un suo sguardo. 
Batava solamente che il team 7 fosse riunito come una volta. 
Che tornassero amici come un tempo.
I suoi occhi color smeraldo emanavano uno sguardo pieno di tristezza. 
<< E’ vero Ino. A lui dei sentimenti non gliene importa nulla >>. 
Era stato facile parlare e pensare che tutto sarebbe tornato come prima. 
 
<< E’ vero Sakura. A lui dei sentimenti non gliene importa nulla >>. Commentò l’amica. << E’ per questo che dovrete farli cambiare idea. >>
Cosa? 
Sakura sussultò. 
Ino le sorrise. << Hai capito bene, fronte spaziosa. Lui ora è troppo preso dalla vendetta, però secondo me pian piano stando qui, al villaggio, li torneranno in mente tutti i vostri ricordi… e quel punto tu e Naruto lo dovrete aiutare, chiaro? >>- 
Sakura guardò la ragazza sconcertata per un momento. 
Forse aveva ragione. 
La mente del suo Sas’ke era diretta solamente verso la vendetta, ma stando qui forse…  c’era un possibilità anche se frivola quella di fargli cambiare idea. 
Sakura sorrise ad Ino. 
Ecco perché fin da piccola era stata la sua migliore amica.
<< Grazie, Ino >> le disse. 
La ragazza  bionda fu felice di vedere Sakura più tranquilla. 
<< Su, baka, ora andiamo che il lavoro ci aspetta! >>. 
 
 
Naruto, sentì un ansimo da parte di Sas’ke, la quale aveva disattivato lo sharingan.
Si rese conto di aver consumato troppo chakra,per questo si era anche indebolito ancor di più di quanto lo fosse già. 
Il biondo per quel che poteva fare lo sorresse, osservandolo. 
Si chiese il perché avesse disattivato lo sharingan. 
Sas’ke osservò Naruto e viceversa. 
I loro sguardi si intrecciarono a vicenda, non c’era bisogno di parlare poiché i loro sguardi valevano molto più di mille parole. 
 
Passò un quarto d’ora, quando si sentì la voce di Sas’ke che spezzò il silenzio. 
<< Non pensare che abbia disattivato lo sharingan perché ti voglia risparmiare la vita >> disse secco. 
<< Infatti non penso che sia per questo >> replicò il biondo. 
Sas’ke sussultò e il biondo se ne accorse. 
Naruto, poté sentire i capelli del biondo che li solleticavano il volto, 
dato che per sorreggerlo mise le spalle sul suo petto. 
E ora Sas’ke si trovava sopra di lui. 
<< Già >> sospirò il moro debolmente e osservò Naruto in modo freddo. 
Naruto poi capì il perché il suo ex compagno aveva disattivato lo sharingan.
Perché aveva capito che non poteva più far finta di niente. 
Non poteva nascondersi per sempre dietro la vendetta.
Sas’ke si chiese più o meno le stesse cose di Naruto. 
 
“Perché mi sono incominciati a venire quei ricordi?” si chiese perplesso. “ E che cosa mi è preso quando ho disattivato lo sharingan?”. Era furioso. 
“ Forse è stata la debolezza. “ 
 
Naruto aiutò Sas’ke a rimettersi nel letto, e li rimboccò le coperte. 
<< E cerca di fare di meno il vendicatore la prossima volta >>. 
Disse Naruto. 
Tsk. Pensò il moro. 
 
Poi anche Naruto tornò nel suo letto. 
Sakura era proprio una grande, il dolore era meno sopportabile. 
Poi si avvolse nelle coperte e stanco si addormentò. 
 
<< Naruto… >> disse ad un tratto Sas’ke. Poi lanciò uno sguardo al biondo e vide che si era già addormentato. 
Sospirò e anche lui si avvolse nelle coperte e provò a chiudere gli occhi,cercando di dimentare. 

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Capitolo 6
*** L'allievo e il maestro ***


L’allievo e il maestro. 
 
 
I giorni passarono,  all’insegna di ogni minino litigio da parte dei due, che discutevano su qualsiasi cosa. 
Sakura cercava di tenerli fermi e buoni, ma con scarso successo. 
 
Intanto nell’ufficio dell’Hokage, la quale era impegnata a leggere vari documenti, in compagnia di Shizune che che le dava consigli o l’aiutava. 
Presso gli scalini, si trovava Kakashi Hakate, che in quei giorni sembrava molto pensieroso. 
Certo, la loro missione, si era compiuta in modo positivo. 
Ma ora cosa sarebbe successo? 
<< Guarda un po’ chi si vede >> disse una voce. 
Lui si girò. Era Gai Mito, il suo eterno rivale. 
<< Ciao Gai >> salutò alzando la mano e facendo finta di sorridere. 
L’altro ragazzo si avvicinò verso di lui. 
<< Mi sbaglio o siamo alquanto pensierosi? >> domandò. Oramai erano anni, che si conoscevano.
Kakashi, si rassegnò. << a quanto pare credo di si. Stavo giusto per andare da Tsunade >>- 
Gai fece mezzo sorriso, con la soddisfazione di aver azzeccato. 
<< Ci stavo andando anche io. >> Commentò sorridendo. << Devo consegnare dei documenti, che rientrano nella missione che io e miei allievi abbiamo svolto>>. 
Anche Kakashi, sorrise. << Come se la passano? >> domandò curioso. 
<< Bene >> rispose l’altro. << Abbiamo appena compiuto una missione di livello A, è stata difficile, ma ce la siamo cavata >>. E fece brillare il suo sorriso. 
Kakashi, si rassegnò cercando di fare mezzo sorriso. Non si smentiva mai, eh… pensò. 
Appena arrivarono all’ufficio di Tsunade bussarono alla porta. 
 
La donna intanto stava finendo di sistemare, i vari documenti. 
<< Ecco ora ho finito >> e si stiracchiò.
Poi si accorse che qualcuno, aveva bussato. 
<< Avanti >> disse curiosa. 
Gai e Kakashi, entrarono. << Ciao, Tsunade >> dissero in coro. 
<< Guarda un po’ chi si vede >> commentò la donna, mettendo a braccia conserte. 
Gai, si avvicinò alla scrivania, posando dei documenti. 
<< Questi sono i documenti, che mi aveva chiesto. Dal paese del The. >>
La donna, li prese e li sfogliò, facendoli scorrere con le dita un foglio dietro l’altro. 
<< Molto bene. Pensavo che ci avreste messo molto più tempo. Ma come al solito ho fatto bene, a fidarmi del Team9. >> Disse poi con un sorriso. 
<< Potrà sempre contare su di noi >> disse con il suo sorriso smagliante e con il pollice all’insù all’insegno della vittoria. 
Poi la donna, scrutò il viso di Kakashi, aveva già capito. 
<< E’ per Sasuke, non è vero? >>. 
Il ragazzo dai capelli grigi, sussultò. 
Quella donna oltre ad avere abilità nelle arti mediche, sapeva anche leggere nei cuori delle persone. 
<< Hai indovinato >> rispose l’uomo. 
Gai osservò curioso. 
<< Dimmi pure >> disse la donna prestandoli attenzione. 
Lui sospirò e parlò. 
<< Beh come ben sappiamo, Sas’ke. E’ ritornato a Konoha. Ha sconfitto Itachi. Ma ora che ne sarà? Se tentasse di scappare di nuovo da Konoha? >> chiese pensieroso. 
La donna, ascoltò tutto con attenzione. 
Poi sospirò e si alzò dalla sedia e facendo alcuni passi, si  poggiò sulla scrivania. 
<< Tutto quello che dici è vero. L’Uchiha potrebbe nuovamente scappare >>. Commentò mettendosi una mano sotto il mento. 
<< Ma… per questo questa volta appena starà meglio per i primi tempi sarà messo sotto controllo, da squadre speciali, ovvio. Per di più dobbiamo sottoporli ad alcuni interrogatori>>. 
<< Immagino per ricavarne informazioni >>. Rispose Kakashi. 
<< Già. Esatto >>.  Finì la donna. << Per di più ha cercato di uccidere i Kage e ha ucciso Danzo,  dobbiamo scoprire il perché. >>
<< Già questo è vero >> Commentò Gai. 
Kakashi sospirò. << Avremo un  bel po’ di lavoro da fare >>. 
Tsunade annuì dando consenso. << Esatto. Ma dobbiamo farcela. >>. 
Il ragazzo diede uno sguardo verso la finestra. A quanto pare i guai non erano ancora finiti. 
<< Ora la saluto, Hokage >>. Disse Gai spezzando il silenzio. 
<< Va bene, puoi andare >> disse la donna. << Kakashi, credo che Naruto ti stia aspettando >>. 
Lui fece mezzo sorriso. 
<< Hai ragione, meglio che vada anche io. Arrivederci Tsunade >>. 
<< A presto, mi raccomando a voi >>, salutò. 
Fecero un cenno con la mano e uscirono dall’ufficio. 
Dopo i due amici erano arrivati a una via in cui, dovettero separarsi. 
<< Allora ci vediamo >> disse Gai. 
<< D’accordo >> commentò lui. 
Gai capì che l’amico era triste. << Bhe… comunque per qualsiasi sfida io sono qui, eh? >> disse cercando di tirarlo su di morale. 
Lui capì e sorrise. << Certo. Ci vediamo presto, amico mio >> e si separarono nelle due vie  opposte. 
Sapeva dove recarsi adesso, ma sapeva che anche un faccia a faccia, doveva essere difficile affrontarlo. 
Come poteva dimenticare che il momento più difficile era quando un allievo attaccava lui, il suo maestro? 
 
*Flash Back* 
 
Sakura si era recata per uccidere Sasuke con le sue stesse mani, poiché Naruto non le credeva. E lui era andato a soccorrerla. 
Notò che aveva addormentato i suoi compagni e capì. 
Temeva il peggio, per lei. 
Corse per la foresta e si trovò vicino a un ponte di legno. 
Si trovò in una scena agghiacciante : Sas’ke stava per fare fuori Sakura, la sua ex compagna, ma la salvò in tempo, spingendola via. 
Aveva usato, una tecnica che lui stesso gli aveva insegnato: il Kidori. 
Sakura osservò con le lacrime, e scossa il maestro dopo quello che gli era successo. 
<< Sakura ma che ti è venuto in mente? >> Le disse. << Sas’ke non è più quello di una volta, non è più l’ex compagno che conoscevate >>. 
Non lo scordò mai il  ghigno, maligno che era stampato sul suo sorriso, quella volta. 
Il suo occhio sinistro, ricoperto da sangue per via dell’Amaterasu. 
<< Da quanto tempo non ci si vede, non è vero maestro Kakashi? >> 
 
*Fine Flash Back*
 
Ma il momento era arrivato. Si trovò all’ospedale della Foglia. 
Entrò e vi era un’infermiera al centro del bancone delle informazioni. 
<< Salve >>. Disse. 
<< Buongiorno, maestro Kakashi >> disse lei. 
Si fece dare tutte le informazioni su dove si trovasse il reparto e vi si recò. 
E- 205. 
Eccolo. 
Sospirando, diede tre colpi secchi alla porta. 
Sakura, andò ad aprire e rimase sorpresa. 
<< Si può? >> disse  facendo un cenno con la mano. 

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Capitolo 7
*** Incomprensioni? ***


Incomprensioni? 
 
Sakura, quel  giorno, come spesso del resto era andata a trovare i nostri eroi. 
<< Naruto, fermo! >> disse mentre cercava di curarli il braccio, con il suo chakra. 
<< Ma Sakura, sento dolore! >> si lamentò lui. 
Sas’ke esasperato, sospirò. 
“ Si lamenta sempre”. 
<< Baka che non sei altro! E’ normale che tu senta, dolore se hai tutte le ossa fratturate!>> Gridò spazientita. 
Poi sentirono tre colpi secchi alla porta. 
Sakura, incuriosita andò ad aprire e rimase stupita. 
<< Maestro Kakashi >> disse a fiato sospeso. 
Lui salutò con un cenno alla mano. 
<< Si può? >> chiese con un sorriso. 
Sakura lo fece accomodare. 
<< Prego, entri >>. 
“Questa era davvero troppo” pensò il moro la quale stava incominciando a spazientirsi. “Ma in fin dei conti dovevo aspettarmelo, stando in questo posto. Che seccatura”. 
Kakashi, rimase per un attimo incerto, nel vederlo, era così strano che ora fossero tutti e quattro riuniti, come i vecchi tempi. 
Quando formarono il team 7. 
Sospirò. << E’ bello rivedere i miei allievi >> e osservò  i tre ragazzi. 
Sakura, intimidita, sorrise, dando uno sguardo a Sas’ke, la quale i suoi occhi verdi, s’incantarono in quelli neri profondi del moro. 
Naruto, invece sorrideva soddisfatto, osservando il maestro. 
<< Sei diventato, molto forte Naruto >> commentò Kakashi. 
 Sas’ke girò lo sguardo, verso la finestra, dalla quale oramai era abituato.
Saskura spostò il suo sguardo nuovamente verso il basso,. Kakashiosservò la scena. 
Si ritrovarono quasi, come la prima volta in cui li conobbe: Naruto e Sasuke che si odiavano e vicenda e Sakura, nel mezzo, quasi facesse da muro portante. 
Poi si rivolse alla rosa. << Sakura, dovrei parlarti un attimo >>- 
Lei, sussultò e capì. << Va bene, maestro >>. Disse, preoccupata e i due si chiusero la porta lasciando i due ragazzi da soli. 
 
 
<< Certo, che era da un bel po’ che non vedevo Kakashi >> commentò il biondo, oramai si era abituato, nel cercar di far uscire i discorsi, cercando si tirare fuori qualche parola da parte del moro. 
Poi lo osservò. 
Ma aleggiava soltanto silenzio. 
Poi si udì una frase. 
<< Sai quanto me ne importa >> rispose secco il ragazzo, mettendosi a braccia conserte. 
Lui lo guardò male. 
<< Per tua informazione è stato il nostro, maestro… >> poi sospirò. << Certo che quell’Orochimaru ti ha fatto un bel lavaggio del cervello, eh? >> disse ad un tratto, sbuffando. 
Lui scoppiò a ridere malignamente. << Allora, non hai proprio capito nulla di me…>> disse con un ghigno. 
Naruto sussultò. << Hai sprecato, la maggior parte della tua vita, cercandomi… ora mi hai trovato… e sento dirmi queste parole? >> Continuando a ridere. <<  Avevo ragione, quando ti davo della testa quadra >>- 
Lui si rattristì.  E guardò le coperte. 
Poi le strinse. 
Si alzò, ormai la rabbia aveva preso il sopravvento, su di lui, che del dolore non gliene importò nulla. 
Sas’ke lo guardava malignamente. 
<< Sarò anche una testa quadra >> disse lui. << Ma non mi sono mai pentito di ciò che ho fatto, nel bene e nel male. >>
Poi si avvicinò a lui e mise una mano una sulla sbarra, del baldacchino, l’altra sulla parete. 
Il moro sussultò. 
<< Naruto, spostati >>. 
<< Ma una cosa, di cui vado fiero… è stata quella di portare un amico fuori dalle tenebre che l’avvolgevano, anche contro sua volontà. >> E sorrise. 
Quante volte  Sasuke, aveva sentito questa frase? Ossia quella di riportarlo a casa? Tante. 
Lui chiuse per un attimo gli occhi. 
E si domandò il perché, il perché di tutto questo. 
Il perché fin da piccolo, aveva conosciuto, il dolore… la solitudine… 
Il perché la sua famiglia gli era stata portata via… da uno stupito, complotto della Foglia!! Perché proprio, quando aveva trovato un amico come Naruto, ci pensava il destino a dividere le strade? Lui, inizialmente lo aveva accettato. 
 
*Flash back* 
“E proprio per questo, che le nostre strade, sono così diverse. Io non potrò mai essere come voi. Io sono il vendicatore”. 
 
*Fine flash back* 
 
Perché il destino, li aveva riservato solamente odio e solitudine? 
Poi riaprì gli occhi. 
Si trovò il viso di Naruto a pochi centimetri dal suo. 
<< Naruto, levati  di torno >>-
<< No >> rispose secco  l’altro. 
L’altro con le braccia, cercò di spostarlo, ma Naruto, non voleva dargliela di certo vinta. 
Il morò si infuriò e cercò d’inquadrare meglio la scena. 
Naruto, si stava avvicinando sempre di più a lui, mentre stava per dare un passo, lui notò gli diede una spinta. 
Naruto si spaventò e mentre stava per cadere in dietro, con la forza, si diede una spinta in avanti e finì addosso all’Uchiha, per non andare a sbattere per terra. 
Ma non aveva notato una cosa: le sue labbra era poggiate alle sue. 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Sentimenti ***


Sentimenti 
 
Naruto rimase per un attimo scosso.  Ma che diamine… le sue labbra erano poggiate a quelle di Sasuke! 
I due si staccarono per riprendere fiato, si ritrovarono con le mani  sul collo e cercavano di sputare per “ disintossicarsi” dal loro bacio. 
<< Ti distruggo! >> Replicò Sas’ke furioso. << Testa quadra! >> 
Anche Naruto, s’infuriò era stufo, di sentirsi chiamare  testa quadra. 
<< Ma se non l’ho fatto, apposta! >> Replicò. 
L’altro ribatté: << Se ti fossi stato fermo tutto questo sarebbe successo >>. 
Naruto semplicemente, sbuffò mettendosi a braccia conserte e girando la testa dall’altra parte, chiudendo gli occhi anche se li riaprì solo per un attimo, per guardare con la coda dell’occhio Sas’ke e gli venne un risolino. 
Anche perché questa scena era per lui come un de-ja vù. 
Proprio come il primo giorno di accademia, quando si baciarono per sbaglio. 
E dopo tante litigate, divennero amici proprio come stava succedendo adesso. 
Si risistemò nel letto. 
Oramai, stavano cominciando a guarire. 
Naruto, osservò la sua mano che poteva rincominciare ad aprirsi e a chiudersi. 
Ottimo, rispetto a qualche settimana fa, non era in grado di compiere questo gesto. 
Ed era soprattutto, grazie a Sakura: quella ragazza aveva delle doti mediche eccezionali. 
Poi i suoi occhi, si incrociarono con quelli del moro, la quale, lo guardò infuriato e si girò dall’altra parte, avvolgendosi tra le coperte. 
“Certo che non posso fare grandi cose, bloccato qui “ pensò il moro. 
Posando la testa sul cuscino. “ Forse è meglio, se dormo, almeno, non mi ritrovo quel rompiscatole davanti”. 
E chiuse gli occhi. 
Tsk. Come si era permesso di baciarlo? Anche se… gli venne in mente anche a lui, il ricordo di quando si baciarono per sbaglio all’accademia. 
Più  cercava di tenere gli occhi chiusi, per addormentarsi, più visualizzava, quelle immagini. 
Si svegliò con ribrezzo. “ Ma che diamine ti prende Sas’ke. “ si disse. 
“ Ricorda qual è il tuo obiettivo”. 
 
 
Anche Naruto, voleva dormire, ma proprio non ci riusciva. Per cui si limitava ad osservare il soffitto. Prima di tutto, voleva sapere, ricordandosi di Sakura e Kakashi, di cosa stessero parlando e poi non riusciva a distogliere il pensiero dalla scena di prima appena accaduta. 
Si scrollò la testa. “ Ma Naruto… che ti prende? Perché pensi a prima?“Si chiese. 
E si toccò le labbra con la mano. 
Poi voltò la testa verso il moro, che dormiva. 
Lo osservò bene : certo che era davvero cresciuto dall’ultima volta che lo aveva visto…  i suoi lunghi, capelli neri, le sue spalle allargate… 
La persona per cui, era disposto a dare la sua vita, pur di salvarlo, il suo miglior amico… ora era lì… vicino a lui, lo osservò per un attimo incantato.  
“ Ma … Naruto che ti prende? “ si disse dandosi delle pacche sul viso. Sembrava quasi che si stesse comportando come Sakura, quando lo vedeva.  
“ Oh No. Non voleva minimamente pensarci. Non doveva pensarci. 
Lui lo aveva riportato a casa solo per salvarlo e per fare contenta la sua compagna. 
 
Era immerso, nei suoi pensieri, quando la porta si aprì: erano Sakura e Kakashi.  
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** A faccia a faccia con la realtà o con il cuore? ***


A faccia a faccia con la realtà o con il cuore? 
 
Sakura cercò di sorridere al proprio compagno, il quale la guardò in modo strano e allo stesso tempo incuriosito sia a lei, che al suo sen-sei: di cosa avevano parlato?
La ragazza in realtà nascondeva la sua preoccupazione ma cercava di essere forti per tutti e tre. 
 
*Flash back *
 
La rosa si chiuse la porta alle spalle, preoccupata di cosa il sen-sei le avrebbe parlato, ma sicuramente doveva riguardare  Sasuke. 
Sembrava troppo strano che le cose sarebbero tornate come prima, troppo bello per essere vero. 
<< Sakura >> disse Kakashi. 
Lei voltò il capo verso di lui, facendo ondeggiare i suoi capelli, la quale oramai era da un po’ di tempo che li portava corti. 
<< Si  Kakashi sen-sei? >> domandò. 
Lui sospirò. 
<< Anche a me, farebbe piacere pensare che fosse tornato tutto come prima e non fa piacere al proprio sen-sei vedere i propri allievi divisi >>. Kakashi cercò di trovare tempo per  trovare le parole più adatte. 
Perché sapeva che quello che stava per dire avrebbe fatto del male ai propri allievi, a cui oramai si era affezionato tanto. 
Sakura lo osservò preoccupata e si portò un indice sotto al mento : cosa voleva dire Kakashi sen-sei con quelle parole?
<< Cosa sta cercando di dire maestro? >> domandò Sakura. 
Oramai il suo Sasuke-kun era tornato anche se sua controvoglia, ma lei era felice così. 
Come le disse Ino, con il tempo grazie a  lei e Naruto sarebbe ritornato il Sas’ke Uchiha del team 7. 
<< Vedi non sappiamo cosa abbia in mente Sas’ke. >> Tagliò corto Kakashi. 
Sakura sussultò. << In che senso? Maestro >>  Chiese la ragazza. 
Lui sospirò.
<< Vedi, Sakura. >> Disse. Era un tipo, che diceva sempre le cose come stavano. <<  Sasuke ha ucciso l’ex Hokage Danzou e stava anche per attaccare me e te. Ricordi vero? >>
La rosa sussultò. Tutto ciò che aveva detto il maestro era vero. 
Come dimenticare quelli attimi? 
Ma Sas’ke - kun come diceva Ino era avvolto nell’odio e non rispondeva delle sue azioni. 
Delle lacrime, uscirono dai suoi occhi color smeraldo.
<< Tutto quello che dice è vero. Ricordo tutto, perfettamente. Ma lui non rispondeva delle sue azioni.>> Le rispose la ragazza. 
<< E’ a questo che volevo arrivare >> rispose a suo seguito Kakashi aggiustandosi il copri fronte della foglia. 
Lei sussultò, asciugandosi le lacrime. 
<< E’ per questo che dovremmo avere tanta pazienza. Tunade-sama per i primi tempi metterà dei ninja della squadra speciale che terranno perennemente Sasuke sotto controllo.  Poiché potrebbe di nuovo tradire il villaggio >>. Poi le mise una mano sulla spalla. << Dobbiamo essere forti >> . E le sorrise. 
 
*Fine flash-back * 
 
<< Eccovi, siete tornati finalmente! >> esclamò Naruto. 
Il maestro li sorrise.  
<< E già >> disse lui, solamente. 
Lui iniziò a sbraitare  nel letto. << Come e già‘ ? >> domandò  con lo sguardo diffidente. << Di cosa avete parlato, mhhh Maestro? >>  disse farfugliando all’orecchio di Kakashi. 
Sporgendosi sul bordo del letto. 
<< Naruto non credo sia il caso di parlarne adesso >>  gli disse il sen -sei strofinandosi la nuca con la mano destra. 
<< Come no, io lo voglio sapere uffa!! >> disse ad alta voce. 
Sakura corse verso di lui e lo mantenne in tempo, anche perché stava per cadere, essendosi esposto un po’ troppo verso il sen-sei. 
Lui, sollevato sospirò, non poiteva di certo dirlo davanti a Sasuke! 
<< Sta più attento baka >> gli disse Sakura e lo aiutò a sistemarsi nel letto. 
Non si era accorto che però Sas’ke  stava osservando la scena. 
Sakura imbarazzata si ritrasse e spostò lo sguardo verso l’altro. 
Il biondo restò qualche altro minuto ad osservarlo. 
“ Che ti prende Naruto? Perché lo osservi così? “ Pensò. Percepì il rossore sulle guance e il suo cuore, cominciò a battere forte, stranamente cominciò ad accelerare e non era mai successo prima.
Lui era stato da sempre innamorato di Sakura-chan, la sua Sakura -chan ma ora ripensandoci non si sentiva così quando la osservava. 
Perché con Sasuke quando incrociava i suoi occhi penetranti scuri, succedeva questo?
Sospirò e forse doveva fare faccia a faccia i conti con il cuore e la realtà: si era innamorato di lui. 

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Capitolo 10
*** CAP 10: - CONFUSIONE- ***


Confusione 
 
 
Naruto, si toccò le labbra. Era ancora scosso per il bacio di prima, anche se involontario e Sakura-chan se ne accorse. 
<< Naruto… hai qualcosa sulle  labbra? >> domandò perplessa e il ragazzo biondo sussultò. 
Se sapeva cosa fosse successo si sarebbe infuriata. 
Proprio come il primo giorno all’accademia. 
Anche Sas’ke se ne accorse ma rimase in silenzio, osservando il compagno che si toccava le labbra. 
“ Guarda che cosa mi doveva capitare…. Tsk… baciarmi con quel dobe… quel stupidissimo…  rompiscatole testa quadra…  dolce… “ Per un attimo sbarrò  gli occhi e si scrollò mettendosi una mano sulla fronte. 
Che cosa aveva appena pronunciato? Dolce…?  
“ Ma Sas’ke che ti sta succedendo? Hai appena detto che Naruto è dolce! Che diamine mi è preso… sapevo che questo posto mi avrebbe portato solo dei guai… me ne devo andare! “ Pensò. 
Poi osservò Naruto. 
“ Dimmi perché…                                                                                                                                                                                                                                                                                        
 perché fai di tutto per farmi tornare indietro? Anche tu sei il mio migliore amico, Naruto. 
 Il destino ci separa… ho tentato più volte di allontanarmi da te…
Ma siamo sempre qui… “ Poi osservò per un attimo il soffitto. 
E i suoi pensieri furono interrotti dalla sua voce. 
<< Ehm … no no  Sakura tutto apposto! >> disse lui muovendo la mano aprendola e chiudendola. Facendo  finta di sorridere. 
Sakura lo osservò preoccupata, sospirando. 
Kakashi aveva osservato la scena. 
“ Mhhh qui è successo qualcosa … speriamo non abbiano litigato” Poi si rivolse a Naruto : << Naruto guarda che cosa ti ho portato >> disse per tranquillizzarlo un po’ uscendo delle ciotole di ramen confezionate. 
A quel punto gli occhi del biondino si illuminarono. 
<< ahhhh ramen! >> Gridò entusiasta. << Grazie maestro… >> disse con un sorriso. 
La rosa aveva capito che lo avevo fatto per tranquillizzarlo. 
Stare nella stanza con un ex compagno non doveva essere facile.
Voleva fare qualcosa per loro, ma adesso più di curarli e un sorriso non poteva fare altro. 
E lei lo sapeva benissimo, quando fu attaccata da Sasuke. 
Cercò le forze di trattenere le lacrime e sorrise a Naruto, che intanto si stava divorando le ciotole di ramen. 
<< Sei sempre il solito eh ? >> disse. 
Naruto ricambiò il sorriso, continuando a  ingozzarsi. 
<< Lasciane anche un po’ a Sas’ke >> disse il maestro con un sorriso. 
Naruto si fermò ingoiando uno spaghetto. 
<< Giusto! >> Prese una scatola e con un sorriso la lanciò al ragazzo che con velocità la prese. 
Cominciò a mangiare silenziosamente. 
Il sole stava ormai tramontando. 
<< Beh ora dobbiamo proprio andare >> disse Kakashi osservando il tramonto. 
Il ragazzo finì la ciotola e la posò sul tavolo. << No… di già … uffa! >> 
Disse a braccia conserte. 
<< Eh si >> concluse Sakura << Ma ci vedremo di nuovo, dai >> e sorrise. 
Tentò di farne uno anche a Sas’ke-kun, ma le venne sforzato… pazienza. 
Lui la osservò soltanto e non disse nulla. 
<< E va bene >> disse sbuffando. 
I due uscirono e si chiusero alla porta lanciandosi uno sguardo malinconico. 
 
Nuovamente soli. 
E Naruto sentì il suo cuore sussultare, guardandosi le mani. 
Sas’ke emise un ghigno e mise una mano attorno a una sbarra. 
Lasciando che il kimono facesse intravedere il suo petto muscoloso coperto dalle fasce. 
<< Allora >> disse osservando il biondo. << Ti è piaciuto il bacio di prima, Dobe? >>. 
Naruto sussultò nuovamente. 
Perché gli aveva chiesto questo?  Sapeva che era stato un incidente. 
Cercò di restare calmo. 
<< Perché avrebbe dovuto piacermi? >> rispose  spostando la testa verso di lui. 
Sas’ke non smetteva di avere il ghigno sulle labbra. 
<< Beh da come ti toccavi le labbra si direbbe proprio di si… >> disse mettendosi la mano sotto al mento. 
Restò di sasso. 
Non sapeva che cosa risponderli. E poi perché quelle domande? Che cosa aveva in mente? 
<< Lo sai benissimo anche tu che è stato un incidente, proprio come il primo giorno in accademia >>. 
Già. Soltanto che questa volta era arrossito e il cuore batteva il doppio, in modo frenetico di come battesse l’altra volta.
Lui spostò il capo. 
<< Dimmi una cosa… >>. 
Naruto lo osservò stringendo le coperte. 
Era strano che parlasse così tanto. 
Di solito si limitava a emette versi fonetici che parole vere e proprie. 
Poi Sas’ke osservò nuovamente il soffitto. 
<< Mi hai detto tante volte di essermi amico… che volevi  riportarmi a casa… e ci sei riuscito anche se mia controvoglia >>. Poi sospirò. 
<< Altri se fossero stati al posto tuo si sarebbero già stancati con me e avrebbero rinunciato per sempre al proprio obiettivo, 
Ma tu, no Naruto, non lo hai mai fatto. >> Poi fece una risata breve, ma triste. << Dimmi… perché il destino ci porta sempre a incontraci? >>
Domandò con il suo sguardo penetrante pieno di solitudine e dolore. 


Nota dell'autrice: Ci tenevo a ringraziare JeweGirl, AkiraSnake e Ryanforever e tutti quelli che leggono e che hanno recensito. 
Sono molto felice che i capitoli di questa storia vi stiano piacendo ^^ 

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Capitolo 11
*** Sguardi e emozioni ***


Sguardi e emozioni. 
 
Gli occhi del ragazzo si specchiarono per un attimo in quelli del moro. 
Poi le sue labbra si aprirono in un sorriso. 
Si passò una mano tra i capelli. 
<< Te l’ho detto Sasuke. >> Poi osservò per un attimo il soffitto. << Io e te siamo simili. >> 
I suoi occhi incrociarono quelli del moro.
<< E non posso lasciare un amico, il mio miglior amico >> precisò con il dito << nelle mani del male >>. 
Certo che Naruto non si smentisce mai, pensò il ragazzo. 
<< Sei sempre il solito >> disse e il biondo notò che sugli angoli della bocca si era formato una specie di sorriso, insomma se così poteva definirsi… ma era già tanto. 
E già che Sas’ke stesse parlando con lui ne fu molto felice. 
Poi il moro, con sorpresa si levò il kimono, rimanendo a petto nudo e lo posò sul lenzuolo bianco. 
Naruto poté vedere e perdersi nel suo sguardo, questa volta diverso : non era freddo, ma quasi incomprensibile, come se lo stesse invitando a venire da lui. 
Naruto sentì una stretta alla gola e deglutì. 
Certo che era davvero bello… 
Ora capiva quando Sakura e Ino e tutte le altre ragazze gli andavano da dietro. 
Ma il sentimento, il nuovo sentimento che provava verso di lui era ben diverso dal loro. 
O meglio qualcosa che era cresciuto in tutto questo tempo ma lui non sen’era mai accorto.
Sentì il suo cuore sussultare. 
Esplorò con lo sguardo  il suo petto coperto dalle bende, i suoi capelli scuri e infine i suoi occhi neri profondi. 
Dovette resistere contro la tentazione di andare lì e farlo suo. 
Il moro invece,  emise una specie di sorrisetto tra il ghigno e il divertito. 
Si scostò i capelli e si distese, posando una mano sotto il cuscino. 
<< P-perché  ti sei tolto il kimono? >>  domandò un po’ imbarazzato. 
Sas’ke ricambiò lo sguardo e disse semplicemente << Avevo caldo >>- 
Il biondo si girò a braccia conserte, sbuffando
 
 
 
 
Intanto, mentre il sole che stava tramontando, Sakura-chan s’incamminò verso casa, ignara di quello che stava accadendo in ospedale. 
I suoi occhi verde smeraldo si persero  per  un attimo nel sole dal colorito arancione del tramonto.
E le nuvole che lo accompagnavano. 
Ma Una folata di vento fece volare via il capello di paglia che indossava.
Riaprì gli occhi e corse a prenderlo, fortunatamente non era andato molto lontano. 
Quando lo raccolse  notò che c’era qualcuno davanti a lei. 
Si alzò di scatto: Era Karin. 
 
Nota dell'autrice: Un grazie a tutti coloro che hanno recensito e che hanno letto la fanfiction ^-^ 
 
 

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Capitolo 12
*** Nuove emozioni... a faccia a faccia con il dolore? ***


Nuove emozioni, a faccia a faccia con il dolore? 
 
 
No, non poteva crederci a quello che aveva appena visto. 
Dalla fessura della porta i suoi occhi rimasero impietriti. 
Il suo corpo sembrò essere immobilizzato, non riuscì a muoversi, ma sapeva che era solo il suo inconscio che in quel momento la dominava. 
La visualizzazione di quell’immagine, quell’immagine che non avrebbe mai voluto vedere, ora riecheggiava dentro di lei. 
Riuscì a percepire soltanto il calore delle sue calde lacrime che le rigarono il volto. 
 
 
 
* Flash back prima che entrasse Sakura* 
 
Il biondo, con le sue labbra stava per sfiorare quelle del moro, il quale egli con l’indice lo fermò. 
Naruto tributante lo osservò. 
<< Allora, avevo capito cosa avevi mente >> Commentò il moro. 
Naruto sussultò. 
E Sas’ke mostrò un ghigno. 
A quelle parole il biondo si rattristò. 
Forse aveva sbagliato… aveva sbagliato nell’avventarsi velocemente. 
I suoi occhi blu, osservarono le coperte. 
Sas’ke restò in silenzio. 
Poi dopo un sospiro Naruto parlò.
<< Sai, Sasuke >> disse, sorridendo tristemente, il moro sussultò. << Sappiamo benissimo cosa sia la solitudine. >> Continuò, ricordando il passato, quando erano piccoli e litigavano, ma in realtà Naruto sentiva Sasuke vicino, quasi a sfiorarsi. 
<< E’ vero io non ho mai avuto ne genitori, ne fratelli…  ma tu… tu per me eri come un fratello >>. 
Scandì queste parole. 
Il moro rimase di sasso, con gli occhi sbarrati. 
<< E come fratello, Sas’ke non voglio più farti sentire solo >> Finì Naruto sorridendo. 
Sas’ke rimase immobile stringendo le coperte. 
Le parole di Naruto, lo colpirono in pieno petto. 
Sbarrò gli occhi.
Ma lui, aveva un compito e non poteva proprio permettersi di lasciarsi andare ai sentimenti. 
Eppure… eppure le settimane che aveva passato assieme a lui… 
Si era cominciato a sentire strano.
Come se Naruto fosse stato la parte sua che avrebbe sempre voluto essere. 
 
Ma il destino, gli aveva strappato via tutto… 
Il suo adorato fratellino che era stato portato via dalla Foglia… 
<< Tsk >> disse Sasuke. << Non vuoi più farmi sentire solo eh Naruto? E dimmi…  come ci riuscirai? Non sai nulla di me. 
Non lo sai!| >> Gridò, stringendo le coperte a pugni. 
“ Maledizione… Sas’ke mantieni la calma” pensò. “ Ho il compito di distruggere Konoha, come Konoha ha ucciso mio fratello”. Poi sospirò. “ E allora perché… perché quando si trovava assieme a lui, riusciva quasi ad abbandonarsi ai sentimenti? “
Eppure pensava lui stesso di essere divenuto più freddo, pensava solamente che il suo Odio lo facesse diventare più forte.
Tremò e Naruto se ne accorse e mise una mano sulla sua, come a calmarlo. 
Sas’ke si divincolò. << Lasciami >>. 
Il biondo si rattristò per un attimo. 
Sas’ke si mise una mano sulla fronte, come se per un attimo si trovasse disperso. 
Come se il suo inconscio lo facesse visualizzare una strada. 
Si trovò in questa strada buia attorniata da alberi spogli. 
Il viso si Itachi che incominciava ad allontanarsi,  sempre di più, più correva ma niente, il volto scomparve nel buio. 
Oramai era stanco e con il fiatone si fermò. 
Con le mani sulle ginocchia per la stanchezza si fermò. 
Alzando il capo però notò che tra le fronde degli alberi, penetrò un raggio di sole, che incominciò quasi a illuminare la foresta buia. 
Era frivolo, ma ora il paesaggio  sembrava schiarirsi. 
Il ragazzo rimanendo di sasso, sbarrò gli occhi e osservò il raggio di sole, accecò per un attimo lo sguardo, essendo stato sempre al buio. 
E quel raggio di sole era Naruto, che era riuscito a illuminare con il suo sorriso il suo cuore oramai invaso dall’odio. 
Il vento sfiorò i suoi capelli, quasi come se volesse accarezzare il suo viso. 
Poi tornò alla realtà. 
Percepì il tocco di qualcuno sulla sua pelle. 
Riaprì gli occhi. 
Era Naruto che gli stava accarezzando i capelli, con il suo sorriso. 
Volle divincolarsi, ma Naruto aveva approfittato della situazione dei sovra pensieri del moro per bloccarlo. 
Naruto continuava a sorridergli. 
No, non poteva dargliela vinta. 
A quel punto il biondo con le sue labbra, sfiorarono quelle di Sas’ke. 
Con la mano gli accarezzava dolcemente i capelli e con l’altra lo teneva bloccato attorno alla schiena e lo strinse di più a se. 
Sas’ke rimase immobile. 
Non sapeva più cosa fare… 
Sapeva che si stava solo cominciando a sentire strano, un’emozione diversa dal solito odio e vendetta, ma non riusciva ancora a  comprendere. 
Con le labbra sulle sue, Naruto esclamò: << Ora vedrai come sarà bello non essere più soli >>.
E lo baciò, chiudendo gli occhi. 
Dopo tanto tempo, tutto ciò che forse inconsapevolmente aveva sempre sognato, ora stava divenendo realtà. 
Assaporò le labbra del moro, incontrandosi e immergendosi in un mondo che solo Naruto e Sasuke poterono vedere, un mondo pieno di emozioni, dove la parola solitudine non sarebbe più esistita. 
Le labbra di Sas’ke sembrano immobile, ma il biondo sperò che con il tempo si fossero addolcite e che lui avrebbe compreso che in realtà non era mai stato solo. 
 
Calore. 
Forse era questo il sentimento che stava provando Sasuke. 
Era una sensazione strana, piacevole, ma che sapeva anche coinvolgerti. 
Erano questi allora i famigerati sentimenti? 
Lui aveva conosciuto solamente il dolore. 
Solitudine, odio. 
Era allora questo il sentimento di cui parlano tutti: l’amore? 
Il sentimento che ogni persona su questa terra cercava e che da sempre lo desiderava? 
Notò che il biondo aveva posato la mano fasciata sul suo petto.
Tsk. 
Inizialmente pensò chissà quale piano si fosse architettato Naruto per farlo rimanere a Konoha. 
Doveva essere arrivato fino a questo punto? 
No, Naruto non ne era il tipo. 
 Anche perché poteva usare qualsiasi tecnica volesse per liberarsene dalla sua stretta. 
Ma qualcosa lo bloccava. 
Sentì ritrarsi: Naruto lo aveva ancora più stretto a se e continuava a incontrare le sue labbra, accarezzandoli i capelli. 
Ma la frase che lo aveva scosso di più era quella che aveva pronunciato prima.
“ Ora vedrai come sarà bello non essere più soli”
Era forse vero quel che diceva il suo compagno?
Che in fin dei conti questo cosiddetto amore poteva, svanire venire oppresso dall’odio, ma non cancellato?
A quel punto anche lui chiuse gli occhi. 
Naruto se ne accorse e sorrise. 
Continuò ad accarezzargli i capelli incastrò la mano nella sua. 
Sas’ke rimaneva sempre immobile, ma rispetto a prima si era addolcito. 
Il biondo ne fu felice. 
Anche il moro, tributante stava per allungare la mano. 
Naruto per un attimo pensò che lo potesse attaccare da un momento a l’altro ma poi scartò l’idea. 
Primo perché era ancora debole, nonostante le cure di Sakura e poi se volesse attaccare l’avrebbe già fatto. 
Anche la mano di Naruto si allungava verso quello del moro. 
Da quanto tempo aveva desiderato che accadesse ciò?
Da quanto passava le notti a pensare in un suo ritorno?
Da quanto si allenava e si dava da fare per salvarlo?
Da tanto. 
Le due mani, si allungarono sempre di più come se volessero unirsi, intrecciarsi. 
Come se la luna e il sole si Incontrassero. 
Come se il buio e la Luce si unissero. 
Come se l’amore e l’odio rompessero quella barriera trasparente li avesse da sempre separati.
Ora, si sarebbe finalmente frantumata.
E si sarebbero finalmente uniti. 
 
* Fine Flash back *
 
 
Sakura-chan si chiuse per un’ attimo la porta alle spalle. 
Era immobile. 
Il suo respiro aumentava sempre di più. 
Lasciò cadere con un tonfo per terra le due cartelle cliniche.
Poco le importava. 
Le lacrima non smettevano di scendere da i suoi occhi color smeraldo. 
 Non era possibile. 
Naruto, il suo amico fidato. 
Sas’ke l’uomo che aveva da sempre amato. 
Ora si stavano baciando. 
Tutti i sogni che aveva in mente, tutte le speranze adesso sembrarono svanite nel nulla e trascinate via dal vento. 
Quello che cominciò a sentire era il dolore. 
Il dolore che saliva sempre di più, per la seconda volta. 
La prima era stata quando Sasuke aveva abbandonato il villaggio. 
Poi però Naruto con il suo sorriso l’aveva incominciata a guarire la sua ferita e regalargli sempre sorrisi. 
Ma ora non poteva più farlo. 
Naruto non poteva più essere il suo raggio di sole. 
E sapeva anche di dover fare nuovamente conti con il dolore. 
E che l’avrebbe accompagnata per chissà quanto tempo. 
 
 
****
 
Ma era un ninja medico. 
E toccava a lei visitare Naruto e Sas’ke. 
Percepì una stretta al cuore fortissima la quale poteva udirla solamente lei. 
Si mise la mano al petto. 
In direzione del cuore che cominciava a battere sempre più velocemente. 
Con la mano cercò di mandare via le lacrime. 
Provò a inspirare ma quello che voleva fare era urlare, corre via, andarsene da Konoha…
Perché sapeva che non avrebbe sorretto a ciò che  i suoi occhi avrebbero visto, appena varcata quella porta. 
 
 ******
Intanto  la mano del moro e quella del biondo stavano per incontrarsi.
Questo momento però fu interrotto poiché qualcuno busso alla porta. 
I due sussultarono e questo momento sembrò interrompersi e svanire nell’aria. 
Erano ancora seduti e Naruto si distaccò dal moro, lasciandolo ancora in balia di pensieri confusi. 
Naruto si rimise nel letto e non poteva ancora crederci a quello che era appena successo. 
La porta si aprì : era Sakura. 
La rosa osservò i due. 
Naruto era a letto, poi quasi tremante i suoi occhi si spostarono verso quelli di Sasuke. 
E rimase di sasso quando notò che il moro era senza la maglietta. 
Tutto ciò che aveva visto era vero. 
Il kimono era poggiato sul lenzuolo del letto. 
Non era stata una percezione sbagliata dei suoi occhi. 
Deglutì, altre lacrime volevano uscire. 
Naruto si comportò come se niente fosse. 
<< Ciao Sakura-chan! >> salutò con un sorriso. 
Ogni  parola scandita di Naruto le risuonava nel petto, come se mille kunai la perforarono, per tutto il corpo, tutti insieme nel medesimo istante. 
Preferiva essere colpita dai Kunai. 
Mentre Sasuke aveva una mano sulla fronte e sembrava piuttosto confuso. 
Poi il moro si mise a braccia conserte. 
E la rosa capì che quello era solamente l’inizio di una lunga sofferenza. 
 
 
Nota dell'autrice: Ed eccoci qui ^.^ Volevo ringraziare di cuore, tutti coloro che hanno recensito, messa questa storia tra le seguite e le preferite :) 

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Capitolo 13
*** CAP 11: - BACI E RIVELAZIONI- ***


Baci e rivelazioni. 
 
Sakura-chan aveva ancora le mani candide posate sul capello che era per terra, quando incrociò lo sguardo della rossa. 
Karin. 
Da parte sua la rossa, la osservò con uno sguardo indecifrabile. 
Per alcuni minuti il silenzio fu quello che regnò. 
Quasi come se fra e intorno a loro ci fosse una carica elettrica che le separava dal resto della folla che ignara camminava tra di loro. 
Solo un bambino osservò incuriosito la scena guardando le due, ma fu strattonato dalla forza della madre e girò il capo verso dall’altra parte. 
I loro sguardi continuarono a fissarsi. 
Karin. 
La ragazza che era stata in questi ultimi tempi accanto all’uomo che da sempre aveva amato. 
Inizialmente provò un po’ d’invidia. 
Avrebbe voluto essere lei, quella che doveva essere stata accanto al suo amato Sasuke-kun. 
Poi però provò quasi tristezza. 
Anche perché Sas’ke proprio come lei l’aveva quasi ammazzata, non importandosene nulla. 
Raccolse il capello e se lo rimise sul capo. 
<< Ciao, Sakura >> salutò la rossa cordialmente. 
Lei sussultò. << Salve a te Karin. >>
Karin si sistemò gli occhiali e si mise una mano sul fianco. 
Aveva ricevuto le notizie che Sas’ke fosse ritornato a Konoha assieme a Naruto. 
“Tsk “pensò. “Alla fine il biondino c’è l’ha fatta. Ora Sas’ke dovrebbe stare in ospedale”.  E emise una specie di ghigno. “ E di certo non mi farò scappare un occasione come questa… ihihihihih “. 
Poi si ricompose. 
<< Come sta Sas’ke ? Ho saputo che è tornato al Villaggio >>.  Chiese d’un tratto. 
Oramai sapeva che Seguitestu e Jugo erano dei buoni a nulla, se non erano nemmeno riusciti a salvare Sasuke. 
Dal canto suo sapeva che il moro  aveva cercato di ammazzarla, ma era troppo figo… no non se lo sarebbe lasciata scappare. 
Gli avrebbe fatto cambiare idea, costi quel che costi. 
La rosa la scrutò con sguardo indagatore. 
“Che cosa vuole da lui? “ pensò osservandola negli occhi. “ So che anche a lei piace Sas’ke. E se… se volesse provarci con lui? “ pensò tributante. “ No, non glielo permetterò’… costi quel che costi… Proprio ora che è tornato non sarà di certo lei a portarmelo via! “ pensò decisa ed emise una specie di ghigno. 
<< Naruto e Sasuke stanno bene. Ora sono in ospedale. >> 
Rispose passandosi una mano nei capelli. 
<< Bene. Mi fa piacere. Ora devo andare, a presto Sakura >> rispose la rossa. 
 Si voltò prendendo la via opposta e sul suo viso aveva ancora il ghigno di prima, solo che ora era più convinto. 
Sakura-chan osservò ancora per qualche minuto Karin che si allontanava. 
“Quella strega avrà qualcosa in mente!” pensò. “ Sicuramente domani andrà in ospedale… “ pensò sospirando. “ Fortuna che ci sono io che devo visitare quei due e posso controllare le sue mosse”. 
Dopo questi pensieri si avviò verso casa, accompagnata dal cielo blu 
scuro della sera. 
 
 
 
Il mattino seguente Naruto si svegliò sbadigliando. 
Si stiracchiò strofinandosi gli occhi. 
<< Mamma mia che dormita ragazzi! >> commentò. 
Si voltò verso destra e notò che Sasuke era ancora tra le braccia di Morfeo, a petto nudo. 
Gli venne un sorriso spontaneo. 
Sembrava un angioletto quando dormiva. 
“Angioletto un corno” pensò sbuffando. “ Che mi hai fatto passare.” Però si lasciò andare ad un altro sorriso. “ Ma per fortuna e per il volere  del destino siamo qui, Sas’ke. “
Poi si andò a sciacquare il viso. 
Alla fine anche il moro si svegliò sbadigliando. 
Si accorse anche lui che era ancora a petto nudo e emise un ghigno. 
Poi quando il biondino uscì dal bagno, osservò il moro che si era appena svegliato. 
<< Buon giorno Sas’ke >> disse Naruto. 
Al moro gli venne un sorriso spontaneo e lo nascose con un mano sulle labbra. 
Non poteva di certo mostrarsi debole davanti a lui. 
Ma così gli ricordava Sakura. 
Premuroso e si limitò a fare un cenno di mano. 
Naruto sussultò. 
Ora che ci pensava, non era più chiuso come prima. 
Forse stando qui, stava cominciando a cambiare?
Poi scrollò la testa.
“ No calma Naruto, può sembrare così ma ne devi avere la conferma”.
Pensò. “ Ora mi sono stancato di essere quello che si preoccupa per gli altri. 
Per una volta voglio fare ciò che il cuore mi dice!”
Quando anche il moro, uscì dal bagno e si rimise al letto. 
Naruto si alzò. 
<< Che fai? >> domandò in dubbio Sasuke. 
Lui gli sorrise. 
<< Quello che avrei dovuto fare qualche tempo fa, ma credo di essere ancora in tempo >>. 
Il moro era confuso. 
Se parlava del suo obiettivo ci era riuscito. Era a Konoha. 
Di cosa si trattava? 
Avanzò verso di lui. 
I suoi occhi scuri lo osservarono. 
Gli occhi blu del biondo fecero lo stesso. 
Quasi come due cariche opposte, che si attraevano come calamite l’uno con l’altro. 
Come se  non potessero fare a meno di stare insieme. 
<< Naruto… >> disse piano il moro. 
Lui posò una sua mano sul suo petto muscoloso. 
Il dolore ormai era sopportabile, anche se stava per cadere per un pelo fece in tempo a mantenersi sul materasso e piano si sedette. 
Il moro non disse nulla se non emise solo un ghigno, come se fosse in realtà ciò che voleva. 
<< Non me ne importa potrò anche essere una testa quadra >> commentò il biondino prendendo la sua mano. 
<< Lo sei >> rispose Sas’ke convinto con un sorriso
Al tocco delle loro mani i due sussultarono assieme nel medesimo istante. 
“ Perché il cuore mi comincia a battere forte” pensò il moro. “ Pensavo di non provare alcun sentimento se non Odio… eppure… eppure ora… “ 
Naruto invece deglutì e portò le labbra vicino a quelle di Sasuke fino a quasi sfiorarle. 
 
 
 
Sakura-chan si  incomincò ad avviare di fretta verso l’ospedale. 
“ Diamine, non posso perdere altro tempo!” e cominciò a saltare tra i muri delle case di Konoha. 
La gente la osservò ma poco le importava. 
“ Devo raggiungere l’ospedale!” pensò e aumentò la velocità. 
 
Finalmente arrivò con il fiatone. 
Entrò dando un veloce buongiorno al personale. 
<< Salve Sakura >> salutò un infermiera. 
Lei si indossò il camice e la salutò con un cenno di capo. 
<< Oggi tocca a te visitare Naruto e Sasuke >> continuò l’infermiera con un sorriso. 
La rosa annuì. Non aveva tempo a perdere. 
Finì di indossarsi il camice e corse le scale che la portarono nel reparto del suo amato. 
Entrò nel corridoio, a passo veloce. 
Si fermò di scatto quando dal lato opposto ma sempre di fronte incrociò Karin. 
La donna dai capelli rossi la osservò. 
<< Salve Karin >> disse Sakura. Questa volta fu lei a parlare. 
“Tsk “ pensò la rossa. 
<< Buon giorno >> rispose solamente. 
<< Mi dispiace ma ora non possono ricevere visite >> commentò la rosa nascondendo un ghigno. << Devono passare delle visite. Ci vorrà un bel po’ di tempo >>. 
Karin si passò una mano nei suoi lunghi capelli. << D’accordo Sakura-chan a presto >> disse e sì voltò per poi andarsene. 
“ Se ti credi di avermi battuta ti sbagli di grosso. Hai il tempo contato, ti straccerò… e Sasuke sarà mio !” pensò voltata e andandosene si sistemò gli occhiali. 
La rosa tirò un sospirò di sollievo. 
Sapeva in realtà a cosa si riferiva a quel “presto” :non era finita. 
Ma per il momento poteva stare tranquilla. 
Poi si voltò verso la porta. 
Deglutì. 
“ Sas’ke “ pensò. 
Aprì lentamente la porta, quando notò che Naruto mancava dal letto. 
“ Che fine ha fatto?” pensò la rosa. 
Scrutò per tutta la stanza con la porta quasi socchiusa e restò di sasso. 
Le due cartelle cliniche caddero per terra con un tonfo. 
E vide una cosa che nella sua vita non avrebbe mai voluto vedere. 
Naruto era seduto sul letto di Sasuke: si stavano baciando. 
 
 
 
Nota dell’autrice: Ed eccoci qui ! 
Spero tanto che anche questo capitolo vi sia piaciut ^.^
- AkiraSnake: 
Grazie per aver recensito ^.^ sono molto contenta che i capitoli ti stiano piacendo!
 
- Sooyoung: Grazie per aver recensito (: eh si in scena arriva anche Karin (; 
 
Ryanforever: Grazie per aver recensito questo capitolo ^^
 
E per tutte le visite e per cui ha messo questa storia tra i preferiti e nelle seguite! 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** Intrighi dolore e brutti presentimenti ***


Intrighi, dolore e brutti presentimenti. 
 
Le parole appena pronunciate dell’amico, le perforarono il petto, come mille kunai.
“Ciao Sakura- chan!” quella frase riecheggiava nella sua testa. 
Aveva uno sguardo perso nel vuoto. 
Il petto cominciò a farle male.
Voleva piangere. 
Voleva urlargli: perché? Perché hai baciato l’uomo che amo?
Eri il mio migliore amico Naruto…
Il mio raggio di sole…
 Ora il suo cielo era di nuovo oscurato. 
Osservò per un attimo il pavimento: tante mattonelle bianche un sovrapposizione, una con l’altra fino a che lo sguardo non raggiunse le sbarre nel letto di Sasuke-kun.
Altra fitta al petto. 
Sasuke da parte sua, aveva uno sguardo confuso e osservava la ragazza senza dire nulla. 
La rosa deglutì. 
Provò a non far uscire fuori le lacrime e finse di star bene. 
Voleva tanto domandargli il perché, ma forse era meglio tacere in quelle circostanze. 
Provò a sorridere. 
Ci riuscì. Era un sorriso forzato, ma pazienza. 
<< Buon gior…. >> stava per rispondere, ma era come se ci fosse un nodo nella sua gola, come se qualcosa le impedisse di parlare. Si sforzò passandosi una mano sui capelli. 
No, Naruto e Sasuke non dovevano accorgersi di ciò che lei aveva appena visto. 
Doveva sforzarsi di essere più naturale. 
Riprovò. << Buon giorno a voi, ragazzi >> . Rispose sospirando. 
Il biondo la osservò in modo strano con l’aria interrogativa. 
<< Stai bene, Sakura? >> domandò preoccupato.
A quel punto alla rosa caddero per terra le cartelle cliniche che aveva in mano. 
Naruto le aveva chiesto se stava bene. 
Tra i tanti, proprio lui doveva domandarlo… 
No. Voleva rispondere questo. Che non stava affatto bene, che stava soffrendo per colpa sua. 
Lui che era stato da sempre il suo migliore amico…
Lui che ogni volta, quando lei sentiva la mancanza di Sasuke, le strappava un sorriso. 
Ora le aveva strappato il cuore.
Ritornò alla realtà. 
<< Sakura… >> continuò il biondo. 
<< ahahahah >> fece finta di ridere per sdrammatizzare. Si piegò e raccolse le due cartelle. << Sono proprio una sbadata >>. 
I  due la osservarono. 
Lei osservò loro. 
<< Sicura di star bene? >> le ripeté Naruto. 
Lei annuì. << Si >> e si avvicinò al biondo. << E’ solo la stanchezza… >>. 
<< Sarà… >>  rispose in fine Naruto rimanendo sul dubbio. 
La rosa prese il suo braccio. << Dai.. Su >> disse cercando di cambiare discorso. << Dammi il braccio >>. 
Il biondo ubbidì. 
La rosa adagiò la mano sul suo braccio e con il suo potente chakra curativo guarì completamente le ultime  ferite rimaste. 
Naruto sentì il chakra dell’amica come un’influente positivo.
Quando lo curava si sentiva bene. 
Era davvero un bravo medico. 
<< Sai >> disse la rosa accendendo poi, alcuni macchinari e controllando sulla cartella clinica dell’amico, scrutando con una penna sul mento, prese appunti osservando  la cartella dei raggi. 
<< Si ? >> si voltò Naruto cercando di vedere anche lui, ma non capiva nulla anche se fosse riuscito a vedere qualcosa. 
<< Se continui così, tra poche settimane protrai guarire e uscire >> gli disse con un sorriso. 
Anche se non capiva qualcosa. 
Provava dolore per quel che era successo. 
Ma allora perché provava felicità per la guarigione di Naruto?
 
Il sorriso di Naruto, si allargò formandone uno a trentadue denti.
<< Davvero Sakura, dici sul serio? >> ancora non poteva crederci. 
Lei annuì. << Sempre se fai il bravo e non ti muovi, capito baka? >> le rispose facendo oscillare l’indice della mano destra. 
<< Sakura -chan!! >> si alzò e abbracciò l’amica. 
Naruto era felice. 
Felice perché sapeva che il “suo “ Sasuke stava piano piano cambiando. 
Sapeva che si era fatto solo scudo con l’odio.
Era confuso, ma era normale per lui che aveva vissuto nell’odio.  
Non poteva più dire che per lui era il suo migliore amico. 
Perché oramai aveva fatto i conti con la realtà. 
L’ha sempre cercato e non si è mai arreso. 
Per lui non esisteva la parola arrendersi. 
Con sacrificio, giorno e notte si era allenato e ora finalmente era stato ripagato da tutto il dolore. 
E avrebbe condiviso tutto questo con lui. 
Perché … si perché lo amava.
 
Sakura si lasciò ad andare a un sorriso più sincero questa volta. 
E anche se soffriva, ricambiò l’abbraccio dell’amico. 
<< E questo vale anche per Sasuke >> sussurrò. 
Lui voltò il capo in direzione della rosa. 
Che cosa voleva dire?
<< Tra qualche settimana uscirete >> concluse. 
Non poteva crederci. Stava guarendo? Era ora Tsk. 
Così finalmente avrebbe potuto mettere in atto il suo piano e distruggere questo villaggio. 
E appena avrebbe incontrato  Jugo e Segutezu gliel’avrebbe fatta loro pagare dandoli una bella sfuriata. 
Perché non lo venivano a salvare?
Oh si, che gliel’avrebbe dato. 
Poi però gli percepì come una specie di fitta al cuore. 
Gli venne in mente la scena di Naruto che lo baciava. 
Che diamine… Si mise la mano sulla fronte cercando i mandare via quell’immagine. 
Scosse il capo. 
<< Sasuke… >> mormorò la rosa. << Sasuke -kun stai bene? >> disse nuovamente, mentre lei e Naruto lo osservarono preoccupati. 
Lui scosse nuovamente il capo. 
Ancora, riecheggiava in lui la frase che il biondo gli aveva pronunciato. 
“ E come un fratello… non ti farò più sentire solo… “
E se fosse davvero così? 
E se davvero ciò che il suo subconscio li aveva fatto immaginare fosse vero?
Se Naruto fosse il suo raggio di sole?
<< Si >> rispose solamente. 
Sakura deglutì. 
Sasuke le aveva parlato, dopo tanto tempo. 
A stento riusciva a crederci.
Era oramai mezzo giorno e lei doveva andare poiché il suo  turno di lavoro era finito. 
Raccolse le sue cose e infine disse: << Ora vado. E mi raccomando a voi, fate i bravi e non litigate, d’accordo? >> detto questo sorrise e si chiuse la porta. 
Sospirò. 
Dei medici passarono e la salutarono, portando i vari pazienti nelle sale. 
Salutò Thunde -sama con un inchino e si avviò fuori l’ospedale. 
Era oramai primavera e il sole emanava raggi più forti. 
Osservò il cielo, presa da esso. 
Lasciò che il suo sguardo venisse cullato dalla sua immensità. 
Che i colori del paesaggio che le circondava e le sfumature del cielo si mescolassero con il verde smeraldo dei suoi occhi. 
“ Naruto…” pensò. 
 
 
Intanto nel reparto…
<< Ti è piaciuto baciarmi, vero Dobe? >> disse il moro con un ghigno. 
Naruto sussultò. 
Sapeva che avrebbe fatto i conti anche con questo. 
Sbuffò. 
<< E anche fosse…? >> replicò lui questa volta più deciso. << E poi… >> disse con una faccia emettendo un ghigno e allo stesso tempo buffa << anche a te è piaciuto… infatti ci sei stato >>  rispose con un sorriso divertito. 
Lui sussultò. 
Cavoli naruto per una volta era stato ai suoi stessi passi!
Lui si voltò da una parte. 
<< Che non si ripeta mai più. Chiaro? >> rispose solamente il moro. 
Lui si distese sul letto. 
<< Mi spiace, anzi non mi dispiace ma questo non posso assicurartelo. >>  Rispose Naruto. 
<< Tsk >> fu  l’unico eco proveniente da parte di Sas’ke. 
E Naruto gli sorrise. 
 
 
 
 
Mentre sembrava tutto tranquillo in ufficio dell’Hokage, Tsunade ebbe ricevuto la notizia di Sakura del quale le aveva informato che Sasuke e Naruto sarebbero presto guariti del tutto. 
Davanti al tavolo, vi erano alcuni membri della squadra speciale di Konoha, ninja molto potenti e portavano sul viso una maschera. 
<< Hokage, quindi ci comporteremo come da lei prestabilito >> mormorò uno di loro. 
La donna annuì con il capo seduta sulla poltrona rossa dietro alla scrivania. 
<< La missione di livello A è appena cominciata >> concluse. 
I membri della squadra si dissolsero con alcune tecniche speciali. 
Oramai, divenuto buio, la donna diede uno sguardo verso la finestra. 
I guai erano appena cominciati. 

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Capitolo 15
*** Missioni e interrogatori. ***


Missioni e Interrogatori.


Erano oramai passate alcune settimane da quando i nostri eroi  risiedevano all’ospedale e all’indomani sarebbero stati dimessi.
Sakura-chan  era con loro.
Cercò il più possibile di calmare il dolore che provava.
Doveva riusciurci.
Oramai la pace era di nuovo agli sgoccioli e sapeva che non restava più molto tempo.
I due ragazzi mangiarono in silenzio anche se ogni tanto si scambiavano qualche occhiata.
“ Filamente”  pensò Sas’ke addentando del cibo. “ Posso andarmene di qui. E mettere in atto il mio piano. Tsk. “ poi osservò la fitta foresta ricoperta di alberi scuri e emise un ghino. “ Sarà facile sbarazzarmi dell’Hokage e degli ambu che risiedono nella foresta”.
Poi rivolse uno sguardo verso Naruto. “ L’unica palla al piede è lui… “.
Smise di mangiare e posò il cestino da cena sul tavolo.
Il biondino era ancora intento a mangiare.
Sakura con un finto sorriso prese la scatola e l’andò a buttare nel giardino.
<< Cena squisita, grazie Sakura- chan >> esclamò Naruto.
Lei  gli rivolse un sorriso e buttò anche la sua scatola.
<< Si vede che ti è piaciuto… ne hai mangiate tre porzioni! >> rispose lei cercando di sdrammatizzare.
Il biondino sbadigliò e rivolse uno sguardo verso Sasuke contento.
Domani si sarebbero dimessi dall’ospedale.
Non poteva essere più felice di così.
Il moro si era già addormentato senza dire nulla com’era  di solito fare.
Inconscio dei pensieri di lui adagiò il capo sul cuscino morbido e con un << Buona notte >> rivolto alla rosa sprofondò nel mondo dei sogni.
Sakura si addolcì vedendo la scena.
Quando dormavano sembravano due angioletti…
I suoi occhi verdi si arrossirono e delle lacrime cominciarono a sgorgare.
Si avviò verso Sas’ke che dormiva profondamente.
Erano passati anni, ma lei ricordava perfettamente come se tutto fosse accaduto recentemente.
La formazione del Team 7, i vari allenamenti… le varie avventure che avevano dovuto affrontare assieme.
Ma erano una squadra e anche se tra litigi e discussioni si erano sempre aiutati nel momento di bisogno.
Accarezzò il volto del moro, un gesto istintivo.
<< Perché… >> sussurrò tra le lacrime. << Perché vuoi fare del male a Naruto… >> sussurrò continuando ad accarezzare il volto e i suoi capelli.
<< Puoi averne fatto a me… >> continuò << io che per te non sono stata mai nulla… >> sussurava mettendosi l’altra mano al petto per cercare di ricoprirne il dolore. << Ma non puoi farlo a lui… lui che ti ha sempre voluto bene… fin dall’inzio… lui che ti è stato sempre vicino… anche inconsciamente… >>.
Poi si fermò dando del tempo alle lacrime di sfogarsi.
<< Sono stata una stupida. All’inizio pensavo solo a te >> sorrise amaramente. << E maltrattavo Naruto. Ma in realtà ero solamente una stupida bambina di 12 anni. Cercavo sempre di attirare la tua attenzione, invece di compredere come tu possa esserti sentito dentro. Solo, per tutto questo tempo. >> Continuò parlando e lasciandosi trasportare dai ricordi. << Poi te ne se andato… Naruto ha fatto tanto per me e per te… e noi lo abbiamo trattato male, Sas’ke >>.
Sospirò.
<< Il destino però sembra averci dato un’altra possibilità, non trovi? >> riprese a parlare. << Ho cercato di darmi da fare e di non essere più una seccatura per nessuno… e lui ora è il mio migliore amico… Sas’ke… abbiamo un’altra possibiltà… non possiamo più… non possiamo più far soffrire Naruto… >>.
Poi rivolse uno sguardo verso Naruto che dormiva profondamente girandosi dall’altra parte del letto.
Camminò verso la finestra.
Ora era un  ninja medico.
Era ormai notte fonda e il cielo era buio.
E pensare che i primi tempi odiava Naruto.
Quando lo trattava male…
Ma aveva deciso che non sarebbe stata una seccatura per nessuno.
Specialmente per Naruto.
E aveva affrontato tutto con coraggio.
Si era allenata da Tsunade e cambiando avrebbe dato il suo contributo.
Quella sera era sia di turno che di guardia.
Aveva partecipato alla riunione Hokage e Anbu  e rimase con gli occhi sbarrati dalle notizie che aveva ricevuto.
Osservò nuovamente il biondo…
“ Povero Naruto…” pensò rivolgendoli uno sguardo triste.
Si era  dato da fare e ci era anche riuscito…
Ma non era al corrente di ciò che stava per accadere…
Il tempo oramai era agli sgoccioli.
Presto i guai sarebbero cominciati.
Poi stanca, si sedette in attesa del peggio.
Ma non sapeva che in reltà Sasuke faceva finta di dormire e aveva ascoltato tutto.
 
Il mattino dopo, il sole era alto nel cielo.
Naruto con un sbadiglio si svegliò e i suoi occhi furono accecati per un momento dai raggi del sole.
Li aprì e notò che la rosa si era addormentata con addosso una coperta: non c’è l’aveva fatta a reggere il dolore e la sonnolenza.
Il biondo le sorrise.
“ Forse è voluta restare per poi accompagnarci fuori “ pensò ignaro.
Anche Sas’ke si svegliò.
Naruto gli sorrise.
Lui osservava Sakura.
“ Perché vuoi fare del male a Naruto…” questa frase gli rimase impressa e aveva riecheggiato dentro di lui.
Naruto se ne accorse.
Chissà a cosa stesse pensando si chiese il biondo.
Ma era felice.
Felice perché presto sarebbero usciti dall’ospedale.
E oggi era il gran giorno.
Per la troppa contentezza volle fare uno scherzo a Sakura.
Rise.  Dormiva ancora.
Sas’ke osservò.
Naruto si avvicinò all’orecchio della rosa e urlò: << Buon giornooooooooooooooooooo!!! >>.
Sakura si svegliò di colpo sapevntandosi e istitivamente tirò un pugno potente in faccia a Naruto il quale per la troppa forza cadde sul letto.
<< Ahhhhh!! >> gridò il biondino e gli uscì un po’ di sangue dal naso.
<< Razza di bakaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! >> gli  urlò la rosa. << Mi hai fatto prendere un colpo!! >> gli disse furiosa.
Lui si massaggiava la faccia.
<< Era proprio questo il mio intento… >> si giustificò. << Non l’ avessi mai fatto… >> si pentì continuando a massagiarsi il viso.
Lei lo osservò infuriata.
Sas’ke rimase freddo anche se  si voltò dall’altra parte per trattenere un sorriso e poi facendo finta di nulla si rigirò e riassunse il suo sguardo.
Forse dopotutto… Sakura… era cambiata davvero… pensò.
Poi  la rosa andò a sciauquarsi il viso.
Tre colpi secchi si sentirono alla porta.
<< Avanti!! >> esclamò il biondo.
Erano Tsunade e Kakashi con alcuni membri della squadra speciale Anbu.
“ Tsk “ pensò il moro.
Se pensarono che quelli uomini  potevano fermalo si sbagliavano di grosso.
Kakashi sorrise con un cenno di mano, ma fingeva  dando uno sguardo a  un membro della squadra speciale.
<< Pronti per uscire? >> disse con un sorriso Tsunade.
<< Guarda guarda chi si vede… ciao Nonna Tsu!! >> esclamò con un sorriso il biondo.
Lei gli sorrise.
Sakura rientrò in camera e con un  inchino salutò Lady tsunade.
<< Sei stata molto brava Sakura >>  disse mettendole una mano sulla spalla.
La rosa annuì.
<< Eh si, hai ragione è un medico eccezionale! >> commentò Naruto.
La rosa arrossì.
Sasuke osservava la scena senza dire nulla.
<< Su avanti vestitevi che vi accompagnamo all’uscita… >> disse l’Hokage.  Poi si rivolse a Sasuke. << E ovviamente noi dovremmo parlare >>.
Lui non rispose, mentre Naruto osservò la scena.
Poi  tutti uscirono dalla stanza.

<< Hai visto Dobe…? >> disse Naruto. << Siamo liberi! Anche se… >> commentò.
Sas’ke lo osservò. << Mi domando quali intenzioni tu abbia visto che sei rimasto costretto a restare qui… >> finì di parlare. << Sono riuscito a portarti di nuovo al villaggio. La mia promessa è stata mantenuta. E di certo non mi arrendo… ma tu… tu quali intenzioni hai? >> domandò osservandolo negli occhi.
Il moro sbarrò gli occhi.
Già… quali intenzioni aveva lui?
Voleva ditruggere Konoha… però… non sapeva cosa gli stava accadendo.
Le parole della rosa gli avevano profondamente colpito.
Era vero naruto si era prodigato tanto per loro… e forse era l’unico che riusciva a capire come realmente fosse…
Forse non doveva  più ferirlo… come diceva Sakura…
Sentì la sua mente vacillarsi.
Senza dire nulla si vestì e uscirono dalla porta.
Circondati dagli anbu e Sakura al fianco di Naruto scesero le scale  guidati dall’Hokage.
La gente del primo piano gli osservava.
Uno seduto su una carrozzella esclamava all’amico accanto a lui << Ma quelli non sono l’Uzumaki e l’uchiha…? >>
Lui annuì.
Sakura cercò di non badarci  troppo e continuò a camminare ma il vociare non poteva essere ignorato.
<< Arrivederci Hokage >> disse la salutò l’infermiera al bancone.
Lei rispose con un cenno di capo.
L’uscio della porta di aprì.
Sorpassarono e  di ritrovarono nel giardino.
Naruto sorrideva.
Felicità e libertà ecco cosa provava.
Camminarono in silenzio sotto lo sguardo preoccupato di Kakashi.
Naruto  osservava il moro.
Sapeva che quegli anbu erano per lui e che molto probabilmente l’avrebbero interrogato.
Arrivarono all’ufficio dell’Hokage e Tsunade disse: << Sakura… Naruto… andate ad aspettare pure in ufficio.  Noi dobbiamo parlare con Sas’ke >>.
Poi la donnna osservò il moro e lui ricambiò con  il silenzio.
Naruto stava per ribattere, ma Sakura lo zittì prendendogli la mano.
Il biondo osservò la rosa che scuoteva il capo.
L’assistenze Shizune corse da loro.
<< Naruto… Sakura… prego… >> disse dando un’occhiata alla bionda che annuì.
I due annuirono e seguirono la donna con un’ultimo sguardo di Naruto  verso la scena.

 
Passi silenziosi  che arrivarono fino al sotterraneo dell’ufficio dell’Hokage.
Un’alone silenzioso accompagnava Sas’ke, Tsunade e Kakashi con gli ambu.
La donna aprì con forza la porta in legno e subito Kurenai, Gai, Anko e altri ambu incatenarono  Sasuke facendolo sedere con la forza su una sedia di legno.
Era circondato.
Tsunade rivolse lo sguardo verso l’Uchiha.
<< E ora a noi due >> disse con uno sguardo severo.
Sas’ke ricambio con uno sguardo e un ghigno d’odio. 
 


Note dell'autrice : Ed eccoci qui con un nuovo capitolo!!  Mi scuso per il ritardo! >_<   Comunque spero che vi sia piaciuto!
                     
Un grazie a tutti coloro che leggono che hanno recensito messa tra le  preferite e seguite! E un grazie anche alle visite " silenziose" che ho visto siete tantissime! In un capitolo addiritura più di mille.... Grazie..! =)
Al prossimo capitolo!                          

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Capitolo 16
*** Interrogatori e compromessi. ***


Interrogatori e compromessi.


Lo sguardo di Tsunade era serio.
Alcuni Ambu erano posizionati intorno a Sas’ke e gli altri Jonin compreso Kakashi era situati vicino all’Hokage.
“ Che sciocchi” pensò l’Uchiha. “ Pensano che con qualche Ambu possano scoffingermi. Posso farli fuori quando voglio”.
Quello che regnò per qualche minuto nella stanza fu il silenzio interrotti solamente dal rumore dei tacchi dell’Hokage che si avvicinò al raggazzo.
<< E ora a noi due >> commentò quest’ultima posando le mani all’indietro sulla scrivania.
Kakashi- sen sei osservò la scena in silenzio lanciando qualche sguardo al ragazzo il quale quest’ultimo non sembrava minimamente preoccupato.
Solitudine e odio celati sotto un’alone di freddezza: ecco cosa emenava Sasuke pensò Tsunade.
Naruto le aveva raccontato di quanto fosse cambiato negli utimi tempo dopo essersi allenato da Orochimaru.
Era una cosa allucinante, ma dopo tutto da uno come Orochimaru doveva aspettarselo.
Sas’ke d’altro canto non rispose.
<< E così pensavi davvero che un tipo losco come Orochimaru ti avrebbe portato alla vendetta >> commentò la donna facendo alcuni piccoli passi.
Lui emise un ghigno. << Non ho potuto constatare le tue abilità ninja poiché te ne sei andato non appena mi elessero come Hokage ma ho sentito parlare molto della storia del tuo clan >>.
A quel punto il ragazzo attivò lo Sharingan e fu bloccato da alcuni ragazzi della squadra speciale.
Cosa ne sapeva lei?
In realtà nessuno sapeva la verità celata dal’alone di mistero che avvolgeva la storia del clan Uchiha.
Ne erano a conoscenza solamente lui e Madara colui che sosteneva di essere il fondatore del clan.
Tsunade sussultò: stava per utilizzare lo sharigan eterno, cercò però di restare calma.
<< Lasciatelo. Non ho intenzione di fargli del male. Devo solamente parlargli >>.
Lui scosse il capo facendo ondeggiare i suoi capelli neri cresciuti.
<< Non sa niente della storia del mio clan >> rispose lui  fredddo com’era di sua consuetudine fare << ma riguardo a Orochimaru aveva proprio ragione: era un tipo losco >> e fece un ghigno.
La bionda sussultò e mise le mani conserte.
<< Se sei arrivato auccidere Danzo anche se era un usurpatore, presumo che tu voglia arrivare a qualcosa al di sopra oltre la morte di Itachi che a a quanto vedo si è compiuta.  Abbiamo ricevuto un informazione: ti sei alleato all’Akatsuki è vero? >>.
Dall’Uchiha si udì provenire un leggero sospiro. << Quante domande Hokage >> rispose e con un abile mossa riuscì a tagliare la corda che era avvolta tra le sue mani.
Un’ambu cercò di attaccarlo e fu scaraventato con un colpo solo sul terreno e andò a sbattere contro un muro.
Un altro tentò di usare la katana ma fece la stessa fine del suo compagno.
<< Sas’ke fermo! >> lo rimprevò il sen- sei.
Lui si voltò.
Colui che aveva strappato lo sharingan al suo clan… il ninja copiatore.
<< Tsk… >> si avviò verso quest’ultimo. << Mi faccia il piacere. >> Disse facendosi scattare i diti.
e si diresse verso l’Hokage.
Tsunade  osservò la scena.
Sapeva che non era una situzione facile da gestire.
Estrasse la katana.
<< Ho capito come risolvere la situzione >> disse poi lei preparandosi ad uno scontro. << Facciamo una scommessa >>.
L’Uchiha ascoltò attentamente la donna.
<< Se vinco io, risponderai solamente ad alcune nostre domande… >> disse. Lui scosse il capo.
 << E se lei dovesse perdere…  e dovessi vincere io? >> commentò il ragazzo sicuro di sé.
La donna ghignò. << Se vicnerai tu sarai libero di andare. Che ne dici Sasuke? >> domandò curiosa di sapere la risposta.
Un leggero ghigno si formò sulle labbra di Sas’ke. << Ci sto >> ed estrasse la sua Katana il quale la caricò di chakra.
L’Hokage sorrise.
E si preparò all’attacco.
<< Ma Hokage… >> intervenì Kakashi.
Lei scosse il capo e lo osservò e il ragazzo dai capelli argentei capì e restò in silenzio.
Un nuovo scontro era cominciato.

Intanto nell’ufficio dell’Hokage si udirono passi lenti e nervosi.
<< Naruto… smettila!! >> lo rimproverò Sakura-chan. << Così  rendi nervosa anche me!! >>.
Il povero Naruto era preoccupato per l’Uchiha e non faceva altro che camminare avanti e indietro per la stanza.
<< Ma Sakura… sono preoccupato!! >> esordì lui e si sedette sulla scrivania immersa e piena di fogli.
Lei sbuffò. << Che cosa credi? >> rispose lei. << Anche io lo sono… ma cerca almeno di restare calmo >> e osservò il cielo terso dalla finestra.
<< Secondo te di cosa staranno parlando? >> domandò il biondino ad un tratto.
<< Non ne ho la più pallida idea >> rispose la compagna sospirando << ma sicuramente qualcosa a che faare con il suo tradimento >>.
In realtà Sakura tramite Tsunade sapeva più o meno cosa stava per accadere e non era per nulla qualcosa di buono.
Cercava di fare la vaga… come lo faceno tutti d’altronde.
Avevano preferito non dire a Naruto per adesso le informazioni che avevano ricevuto anche perché dovevano verificare se erano esatte.
E l’unico che poteva confermarlo era proprio Sasuke.
Gleilo avrebbero detto.. nel momento più opportuno.
<< Sakura- chan… >> disse  l’amico il quale interuppe i pensieri della rosa che osservava triste fuori dalla finestra.
<< S- si? >> si voltò lei osservandolo.
Lui  le mise una mano sulla spalla.
<< Vedrai…. Andrà tutto bene… >> la rinquorò Naruto sorridendole.
Lei annuì  e cercò di sorridergli cercando di coprire almeno parte del dolore che sembrava non volersene andare dal suo petto. 

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Capitolo 17
*** Combattimento. ***


Combattimento. 


L’Uchiha osservò con i suoi occhi gelidi Tsunade.
<< Quando vuole , sono pronto >> commentò freddo.
Annuì.
<< Va bene anche adesso >> rispose la donna.
Tutti ascoltarono stupiti soprattutto Kakashi- sen sei.
“ Uno scontro? “ si domandò. “ Che cos’avrà mai in mente quella donna. “.
<< Hokage >> commentò Kurenai.
Da quando era morto Asuma aveva deciso di abbandonare la carriera ninja per dedicare tutta la sua vita al piccolo che ora aveva appena un anno; ma le dispiaceva lasciare quel mestiere, un richiamo troppo forte così tornò a insegnare e decise per far onore all’uomo che amava: il loro figlio sarebbe diventato, qual’ora l’avesse voluto un ninja valoroso proprio come il padre.
Tsunade , la zittì.
<< E’ una faccenda che dobbiamo risolvere noi due >> Commentò. << Per te va bene qui? >> domandò rivolgendosi poi al moro.
Sasuke annuì estraendo la Kurosaki.
L’Hokage caricò il pugno destro di chakra.
Iniziò a correre verso il moro il quale lui con destrezza l’evitò e tentò di colpirla con la katana.
Anche lei però se la cavava in velocità e di conseguenza saltò in indietro.
<< Niente male >> commentò  Tsunade con un ghigno.
Sasuke caricò l’arma di chakra.
“ E’ un tipo  fulmine “ pensò la donna e evitò l’ennesimo attaccato stando attenta.
Kakashi intanto osservava il combattimento.
L’Uchiha non aveva neanche attivato lo sharingan.
Tsuande cominciò ad avviarsi correndo verso di lui menando calci e pugni molto potenti, il quale il moro riuscì quasi tutti ad evitarli e con un colpo mandò per terra l’Hokage facendola rotolare per qualche metro, ma lei aveva usato la tecnica della sostituzione e quel corpo che sembrava giacere per terra si trasformò in un pezzo di legno.
Sbucò dietro di lui e con una forza straordinaria con la tecnica del loto frontale lo scaraventò per terra.
Sasuke rotolò per qualche metro ma non si fece nulla.
Tsunade cercava di recuperare ossigeno.
Il moro a quel punto utilizzò lo sharingan eterno datogli dal fratello Itachi.
Prima di utilizzarlo però si toccò la fronte con le dita  proprio come  gli faceva il fratello quando era ancora in vita.
La donna osservò la scena.
Sapeva che Naruto  era molto legato a Sasuke e che non avrebbe collaborato facilmente con la Foglia.
E se le notizie che aveva ricevuto da parte di Ambu spie fossero vere ovvero che in giro circolava Madara Uchiha e che si fosse alleato con lui, allora erano davvero guai seri.
Voleva convincerlo anche a tornare al villaggio soprattutto per Naruto.
Quel ragazzo gli stava a cuore. Aveva faticato tanto credendo nei suoi ideali… non poteva finire così… doveva vincere questo scontro.
L’Uchiha  la osservava con quegli occhi rossi gelidi e partì all’attacco utilizzando il mille falchi: al primo tentativo fallì e colpì un muro mandandolo in frantumi, si sentì un rombo fino al piano principale dell’Hokage.
<< Che è stato? >> domandò Naruto.
Sakura era preoccupata.
<< Proveniva dai sotterranei… dove si stava dirigendo l’Hokage >> e gli occhi della rosa si pietrificarono.
Naruto osservò sconvolto e scese giù dalla scrivania.
<< Pensi che Sasuke abbia… >> sussurrò alla compagna e le annuì impaurita e preoccupata.
<< Razza di baka ! >> commentò il biondino e i due corsero a vedere.

Sasuke intanto attaccava Tsunade attraverso varie tecniche ninja e lei li parava.
<< Mettiamo fine a questo scontro >> disse scattandosi le dita e gettò per terra la Kurosaki.
Era pronto ad utilizzare la fiamma nera e i Mille Falchi insieme.
Tsunade era per terra e respirava a fatica.
Alcune ferite procurategli dalla katana le facevano male e se le curò con il chakra.
<< Facciamo sul serio >> disse infine il moro e evocò il chakra del fulmine : era pronto ad utilizzare il mille falchi.
I vari Ambu si erano posizionati davanti alla donna pronta a difenderla.
<< Sasuke smettila >> scandì il ninja dai capelli argentei.
Lui ghignò soltanto.
Stava per attaccare quando percepì un malore agli occhi.
Il suo cuore cominciò a rallentare di battito e il suo occhio lacrimò sangue.
“ Che mi succede? “ si domandò Sasuke.
Cadde per terra in  ginocchio e tossiva.
Dall'occhio caddero alcune gocce di sangue per terra.
“ Forse sono ancora troppo debole “.
Respirava a fatica e si mise una mano sull’occhio destro.
Non si diede per vinto e volle attaccare nuovamente fino a quando nella sua mente le parole della kunoichi rosa gli fecero eco.
“ Ti prego… Sasuke… non fare del male a Naruto… “ scosse il capo ma la voce della rosa cominciò a riecheggiare.
Il suo subconscio li fece visualizzare due immagini: lui e naruto da piccoli, accompagnati dalla solitudine.
Naruto girovagava per le strade di Konoha con le mani in tasca mentre lui com'era di consuetudine fare sedeva sulla riva di un laghetto buttando un sassolino nell’acqua.
Il biondino lo osservava con la coda nell’occhio.
Anche se mostrava odio verso di lui in realtà si sentiva molto vicino a quel bambino.
E in cuor suo desiderava molto diventare suo amico.
Se n’e accorse e per un  momento decise di fare finta di nulla.
Naruto girò il capo dall’altra parte imbarazzato e anche lui fece finta di niente ma nascondeva un sorriso, così come il moro.
Quest’ultimo però  si alzò  e raggiunse il biondo ritrovandosi così di fronte a lui, il quale Naruto rimase stupito.
Si osservarono per qualche minuto poi il biondo tese due dita come per dargli la mano e gli sorrise.
Anche Sasuke fece lo stesso dandogli la sua mano e i due si sorrisero.
I suoi pensieri furono interrotti dall’uscio di una porta che si apriva: era Naruto che incredulo osserva la scena assieme a Sakura.
<< Sasuke… >> sussurrò la rosa.
E corse dalla signorina Tsunade che giaceva per terra.
Naruto si avvicinò con passi lenti verso il moro.
Lui sorrise e il biondino se ne accorse.
Quello che vide quando il moro si alzò in piedi tossendo con le labbra sporche di sangue non era il solito ghigno d’odio ma un sorriso seppur semplice ma sincero.
Si alzò gettando per terra la Kurosaki con grande stupore da parte di Naruto.
<< Sasuke… >> commentò.
Lui continuò a camminare fino ad arrivare all’Hokage.
Lei lo osservò con i suoi occhi marroni deboli, tra le braccia di Sakura pronta a reagire in caso di attacco.
<< Non voglio combattere contro di lei… >> disse l’Uchiha. << Per cui risponderò ad ogni vostra domanda >>.

Nota autrice:  Ecco giunti ad un'altro capitolo  ^^ 
   Grazie a tutti coloro che seguono questa fiction, a chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e ha chi recensensito!
                       Sono molto contenta che questa storia vi stia piacendo ^^ 
                        E un  grazie anche alle visite " silenzione " che vedo comunque siete sempre in tantissime!! 

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Capitolo 18
*** Spiegazioni e Compromessi ***


Spiegazioni e Compromessi.

<< Non voglio combattere contro di lei… >> disse l’Uchiha all’Hokage. << Per cui risponderò a ogni vostra domanda >>.
Gli occhi verdi di Sakura sbarrarono non appena udì le parole del moro.
La ragazza aveva tra le braccia Tsunade che lo osservava incredula, sanguinava e il suo kimono verso la parte sinistra era macchiato di sangue.
La ragazza dai capelli rosa, cercò di curare subito le ferite della sua maestra attraverso tecniche di chakra che lei stessa le aveva insegnato.
Naruto iniziò a correre verso l’Uchiha prendendolo per la gola e lo osservò con rabbia.
<< Perché? >> domandò. << Se volevi uno scontro bastava domandarmelo.  Perché te la sei presa con nonna Tsu! >> esclamò.
Sas’ke osservò gli occhi blu profondi del moro, i quali s’incrociarono con quegli suoi, neri come la pece.
<< Prima di tutto… testa quadra è stata lei a chiedermi uno scontro >> disse e con un' agile mossa spostandosi in indietro e poi abbassandosi si trovò dall’altra parte della stanza liberandosi così dalla presa dell’Uzumaki.
“ E’ incredibile… “ pensò Sakura. “ E’ diventato molto agile e forte” mentre osservava sbalordita la scena.
Poi si voltò verso l’Hokage che respirava a fatica, sorrise vedendo che le sue ferite cominciavano a rimarginarsi.
<< E secondo >> commentò Sas’ke  mettendo nella fodera dietro la schiena la Kurasagi << non voglio più combattere contro di voi. Per questo ripeto… risponderò a ogni vostra domanda >>.
Tutti lo osservarono stupiti, persino Kakashi- sen sei.
Naruto indietreggiò di qualche passo.
Aveva davvero udito queste parole oppure stava sognando?
Sas’ke avrebbe davvero lasciato perdere la vendetta e ritornare finalmente a Konoha?
E se stesse tramando qualcosa?
<< Dimmi  una cosa Sas’ke >> s’intromise il maestro Kakashi facendo ritornare così il biondino alla realtà.
Lui si voltò verso il ragazzo dai capelli argentati.
<< Dica >> rispose solamente.
<< Perché hai deciso d'un  tratto di  tornare a Konoha? Finora abbiamo… >> continuò il sen-sei che poi fu interrotto da Tsunade.
<< Kakashi… basta >> commentò facendolo così zittire e con l’aiuto di Sakura si rialzò.
Naruto osservava la scena senza capire.
<> rispose Sasuke.
Madara… Madara Uchiha? Pensò Naruto.
Allora quelle voci erano vere! Quello che gli aveva raccontato Madara stesso… su di lui e Sas’ke.
Gli ultimi rimasti di due clan che si erano sempre odiati a vicenda.
Osservò tristemente per terra.
Tsunade voleva parlare di questo privatamente con Sasuke proprio per questo: Naruto non doveva capirlo subito.
<< Allora le informazioni che abbiamo ricevuto su di lui che fosse ancora vivo sono vere >> disse Tsunade cercando di evitare lo sguardo di Naruto.
Il moro annuì con il capo. << Persino io stentavo a crederci che fosse rimasto un’Uchiha vivo, ho potuto constatare che quel che diceva era la pura verità >>.
Sospirò, poi riprese a parlare facendo alcuni piccoli passi. << Inizialmente avevo deciso di collaborare con lui… con il tentativo di distruggere Konoha… e vendicare così il mio clan >> spiegò sedendosi  poi sulla scrivania  in legno.
Kakashi osservava in silenzio.
Naruto lasciò che  il moro parlasse  senza dire nulla.
Erano così che stavano le cose?
Voleva distruggere il villaggio, mentre lui faceva di tutto per cercare di farlo tornare indietro?
In quel momento sentì tutte le sue speranze svanire come un vuoto dentro di sé.
<<  Ti avrà sicuramente raccontato la verità su Itachi… >> commentò Tsunade mettendosi a braccia conserte, sotto lo sguardo di Sakura.
L’Uchiha annuì. << Proprio per questo volevo fare fuori il villaggio >> disse sospirando. << Mio fratello… >> sussurrò stringendo le mani a pugni.
Sakura aveva saputo della triste storia del suo clan e quello di Naruto essendo stava vicino a Tsunade durante la riunione.
Ora capiva… quanto ci tenesse al proprio fratello.
E lei come una stupida aveva pensato solamente a se stessa.

* Flash Back*

Erano al tempo in cui erano ghenin, quando la rosa cercava di attirare attenzioni da parte del moro, ignorando Naruto.

<< Secondo me si comporta così perché non ha mai avuto dei genitori… non è vero Sasuke- kun? >> domandò la rosa osservandolo.
Lui si voltò verso di lei. << Non capisci che cosa significhi essere soli… sei proprio noiosa >> le rispose l’Uchiha e si diresse verso la via opposta allontanandosi.

* Fine Flash- Back*

La rosa osservò per terra.
Il passato era passato, si disse.
Oramai era cresciuta.
E lei e Naruto erano divenuti ottimi amici.
Lanciò poi uno sguardo verso il biondo che rimaneva in silenzio.
 
Sas’ke riprese a spiegare. << Ovviamente avrei fatto solamente finta di essere il suo burattino… poi in seguito avrei usato tutto a mio favore >>.
Tsunade ascoltò attentamente.
<< Dopo aver parlato con mio fratello durante la guerra, ho finalmente capito come stavano le cose >>.
Tutti sussultarono.
E il biondino ritornò alla realtà, sentendosi così nascere nuove speranze dal suo cuore.
Sakura osservò Sas’ke.
<< Sas’ke- kun… >> lo chiamò tra le lacrime. << E’…. vero ciò che dici? >> domandò titubante.
I suoi occhi verdi iniziarono a irrigarsi, cominciò a dirigersi a piccoli passi verso di lui.
Lui annuì. << Si >> le rispose.
Nemmeno il maestro Kakashi riuscì a crederci inizialmente.
“ Probabile che il fratello quando sia stato resuscitato da Kabuto, gli abbia parlato “  pensò il sen- sei. “ Mi domando cosa lo abbia spinto a cambiare idea comunque  “ si domandò.
Era comunque felice che il suo allievo fosse ritornato a casa.
Sakura continuò a camminare verso di lui.
E’ vero aveva tentato di ucciderla… per varie volte.
Scosse il capo, non importandosene.
Voleva abbracciarlo.
Il suo sogno di tutte le notti, circondato da un alone di tristezza finalmente,  si era avverato.
Cadde tra le sue braccia e il moro la prese prima che cadesse per terra.
<< Sakura… ma… >> disse lui.
Lei lo abbracciò forte stringendolo a sé.
Voleva fare questo da chissà quanto tempo.
E finalmente aveva avuto il coraggio di farlo.
Tutti sorrisero alla scena, mentre Naruto uscì fuori dalla stanza con lo sguardo triste.
Kakashi se ne accorse.
<< Sas’ke… >> sussurrò la rosa.
Lui  la osservava e sicuramente era felice che lui fosse ritornato alla Foglia e le accarezzò con gesto amichevole i capelli che intanto l’erano ricresciuti.
Si accorse anche lui di Naruto e volle raggiungerlo.
<< Facciamo un compromesso ti và? >>  gli domandò l’hokage.
Sas’ke ascoltò attentamente e la rosa si staccò asciugandosi le lacrime.
<< Vuoi unirti a noi, per sconfiggere Madara ? >>  disse Tsuande a braccia conserte.
Lui annuì. << Certamente >>.
<< Bene >> rispose la bionda. << Allora ben tornato, Sasuke >> continuò l’Hokage e sorrise, porgendogli la mano.
Sas’ke cercò di ricambiare il sorriso era flebile, ma Sakura- chan riuscì a scorgerlo e notò che aveva lo sguardo più sereno, ricambiandone la stretta. 
E la rosa non poteva esserne più che felice.
<< Ovviamente dovrai fare il test di ammissione per divenire Jonin >> commentò la bionda.
Kakashi sorrise. << Che credo che per Sasuke non ci sia alcun problema lo supererà sicuramente >>.
E tutti sorrisero.
<< Scusate >> gli interruppe il moro e si spostò uscendo  dalla stanza.
<< Ma… >> disse Sakura notando poi che Naruto non c’era.
Stava per uscire  anche lei ma fu bloccata da Kakashi che scosse il capo e capì.


Intanto Naruto era posato sull’erba fresca di un prato.
Chiuse gli occhi, distendendosi e un leggero venticello li colpì il viso.
<< Finalmente ti ho trovato testa quadra >> gli fece sobbalzare una voce.
Era Sas’ke!
Lo scrutò e poi ritornò a osservare l’erba senza dire nulla.
Il moro deglutì.
Non era molto bravo a esprimere i suoi sentimenti, in qualche modo però glielo avrebbe fatto capire.
<< Ascoltami… >> disse lui avvicinandosi.
Naruto si voltò e lo osservò perdendosi nel suo sguardo profondo.
Era  triste nel pensare che voleva distruggere il villaggio.
E’ vero aveva parlato con Itachi anche lui e gli aveva fatto intuire qualcosa… ma nessuno gli aveva spiegato nulla!
<< E’ vero… inizilamente volevo distruggere Konoha >> iniziò a dire il moro.
Lui si alzò di scatto, stringendo le mani a pugni.
<< E sai qual è stata la ragione per cui mi sono fermato, la ragione per cui ho rinunciato alla vendetta? >> domandò.
<< Sentiamo, quale >> scandì Naruto.
L’Uchiha gli mise una mano sulla spalla.
<< Tu >> gli disse d’un fiato.
A quel punto Naruto sentì cadere le ginocchia per terra.
La rabbia e la delusione… piano si trasformarono in speranza e felicità, sentendo il suo stomaco appesantirsi le così dette farfalle…  era innamorato di Sasuke, facendo molte volte i conti con la realtà e lo osservava tra un misto di stupore e meraviglia.
L’Uchiha gli sorrise osservando infine per terra.
<< Ho capito che non sono solo… che ci sei tu… accanto a me… per questo io… >> non fece in tempo a finire la frase che il biondino lo abbracciò forte.
Lui ricambiò accarezzandogli i capelli.
<< Non  ti farò più sentire solo >> pronunciarono tutte e due nel medesimo istante.
Si sorrisero e si strinsero la mano.
<< Ben tornato a casa, Sas’ke >> disse con un sorriso il biondo.
Anche Sas’ke si lasciò andare ricambiando il sorriso che questa volta si allargò  di più sulle sue labbra.
Si, quel bentornato a casa suonava proprio bene. 

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Capitolo 19
*** - Ritorno a casa : Rinomino del team 7- ***


Ritorno a casa: Allenamenti e rinomino del team 7.

Erano ormai passati alcuni giorni da quando Sasuke era ritornato ufficialmente a Konoha e aveva sostenuto gli esami per divenire Jonin che superò brillantemente, come aveva presupposto il sen- sei Kakashi.
Dato che non aveva più una dimora fissa in cui stare Naruto si era offerto di ospitarlo a casa sua.
Inizialmente però la risposta del moro fu un secco no.
<< E dai Sas’ke >> disse implorante Naruto. << Perché non vuoi stare da me? >> .
Il moro sospirò.
Ok era ritornato, a casa era rientrato nel team 7, ora però un po’ di dignità avrebbero voluto lasciargliela?
Anche se in realtà la cosa non gli sarebbe dispiaciuto per nulla.
Era un Uchiha però, quindi l’orgoglio al primo posto.
<< Semplicemente perché non voglio testa quadra >> rispose lui e mise le braccia conserte.
<< Uffa >> replicò Naruto mentre Sakura osservava la scena.
Si trovavano nel campo di addestramento numero tre.
Il sole brillava alto nel cielo, forse annunciava che  tutto prima o poi sarebbe ritornato come i vecchi tempi.
Una folata di vento fece scompigliare i capelli della ragazza che osservava i due con un sorriso.
Staccò una margherita dal prato e ne annusò la fragranza profumata.
Anche se sentiva un dolore al petto, era allo stesso tempo felice.
Perché il suo Sas’ke- kun era tornato a casa: il suo sogno si era finalmente realizzato.
E chissà un giorno forse lui si sarebbe accorto di lei… no, non doveva perdere le speranze.
<< Sakura-chan? >> udì una voce che la chiamava. << Sakura-chan! >>.
La Kunoichi riaprì gli occhi e sussultò: era il biondino che la stava chiamando.
<< S- si Naruto? >> domandò lei.
Naruto le sorrise.  Era contento perché era riuscito a portare a termine la sua promessa e aveva reso felice la sua compagna e amica di team.
<< Stavi dormendo, per caso? >> chiese lui.
Sakura sorrise e osservò Sasuke che stava affianco a lui. << No… e comunque il maestro sta facendo di nuovo ritardo! >> commentò imbarazzata facendo finta di fare la stizzita com’era di sua consuetudine fare.
Sas’ke si posò su tronco d’albero. << Su questo hai ragione… >> commentò rivolgendosi alla rosa che sussultò. << Sarà che me ne sono andato… ma è rimasto sempre lo stesso >> concluse il moro.
Naruto sorrise. Era bello. Che Sas’ke fosse tornato a casa, che tutto stesse ritornando come prima.
E anche se in circolazione c’era Tobi con Sas’ke accanto si sentiva ancora più forte di prima.
Lui era bello.
Sas’ke se ne accorse che Naruto lo stava osservando e lo scrutò inarcando un sopracciglio.
Naruto sussultò di conseguenza e per fortuna comparve Kakashi sul tronco d’albero.
<< Scusate il ritardo… >> disse il ninja copia passandosi una mano tra i capelli. << E’ che stavo aiutando una signora… >>
Tutti e tre lo osservarono esasperati. << Il solito! >> gridarono.
Kakashi cercò di sdrammatizzare. << Forse non devo ricavare più queste scuse… >> e dopodiché con un salto atterrò sul terreno.
<< Bene poiché Sai è partito in missione per ordine di Tsunade, oggi vedremo come se la caverà il team sette riunito dopo il ritorno di Sasuke >> disse e i tre ascoltarono attentamente le parole del proprio maestro.
<< Dovrete combattere contro di me >> concluse e sorrise. << Avrete tempo fino a questa sera per riuscire a battermi >>.
I tre osservarono con un ghigno.
<< Sono pronta >> disse Sakura indossando i suoi guanti di pelle neri, mentre Sasuke osservava la scena senza dire nulla e Naruto fece un ghigno. << Anche io sono pronto >> confermò.
<< Bene >> rispose il maestro che partì all’attacco lanciando degli shuriken che Sakura evitò con destrezza e tutti corsero a nascondersi.
Kakashi sorrise. “ Bene” pensò e saltò sopra un albero. “ Si sono nascosti”. E cercò con lo sharingan di individuare i tre: Naruto e Sakura dietro un albero mentre però non riusciva a rintracciare Sas’ke che comparve dietro di lui.
<< Mai abbassare la guardia, sen- sei >> sussurrò e lo colpì con la katana.
Kakashi rimase stupito: Sas’ke aveva attivato lo sharingan e non aveva percepito il suo chakra.
Il sen- sei però non era da meno e si dissolse con una tecnica acquatica.
<< Maledizione >> disse Sasuke.
“ Caspita” pensò Sakura nascosta. Era intenta a osservare lo scontro che non si accorse minimante che ora il maestro era dietro di lei.
<< Ciao Sakura >> disse sarcasticamente e le diede un colpo dietro la schiena, la rosa sussultò e cadde per terra e perse i sensi.
Naruto sbarrò gli occhi.
Saltò fuori dal nascondiglio e urlò: << Tecnica della Moltiplicazione del corpo! >> e comparvero una decina di copie che iniziarono ad attaccare il ragazzo dai capelli argentei.
<< E ora penserò anche a te Naruto! >> commentò con un ghigno Kakashi facendo scoppiare le copie con calci e pugni.
Sasuke era nascosto dietro un tronco d’albero assieme al vero Naruto che tratteneva una risata.
<< Certo che questa proprio il maestro non s’e la aspettava >> e scoppiò a ridere mettendosi le mani davanti alle labbra.
E l’Uchiha gli lanciò uno sguardo omicida. << Baka... ti faccio notare che le copie stanno finendo e dobbiamo attuare un piano >> poi rivolse uno sguardo esasperato verso Sakura che ancora giaceva per terra. << E dobbiamo vedercela noi due  poiché  che non possiamo contare molto su Sakura… >> mentre il moro parlava Naruto si perdeva nel suo sguardo, nella voce di lui e lo osservava con mezzo sorriso.
Sas’ke se ne accorse e sospirò. << Su andiamo a nasconderci nella foresta… >> e nessuna risposta da parte del biondo, il quale l’Uchiha gli tirò un pugno sulla testa. << Mi stavi ascoltando? >>.
Naruto si passò la mano tra i capelli. << Si… ma non c’era bisogno di tirarmi un pugno in testa! >>
Il moro nascose un sorriso voltandosi dall’altra parte. << Giusto per avere conferma…  andiamo >> e iniziò a saltare da un ramo ad un altro e il biondo lo seguì a ruota.
Kakashi intanto aveva eliminato tutte le copie e respirava per prendere fiato.
“ Quei due assieme sono un asso” pensò con un sorriso. “ Si saranno nascosti nella foresta” e partì all’inseguimento.
Intanto i due sedevano per terra dietro un albero.
<< Ascolta Sas’ke… >> disse il biondino ridendo.
Lui lo osservò voltando il capo, incuriosito da quella risata.
<< Si…? >> domandò con aria indagatrice.
Lui scoppiò a ridere con le mani davanti alla bocca.
<< Forse so un piano per sconfiggere il maestro… >> commentò con un risolino.
Il moro non tanto convinto ascoltava Naruto. << E quale sarebbe? >> commentò.
L’Uzumaki fece  con la mano cenno di avvicinarsi e lui obbedì incuriosito.
<< Vieni che te lo spiego… >> e gli sussurrò qualcosa.
Dopodiché sulle labbra dell’Uchiha si formò un ghigno. << Naruto… sei un genio >> disse e lui sorrise.
Il biondo sorrise. Poi L’Uchiha arrossì e si voltò dall’altra parte.
<< Non esageriamo… sei diventato meno testa quadra! >> commentò con delusione da parte del biondo.
<< Uffa! >> replicò lui. <<  perché mi screditi sempre!!! >> però era contento e sorrise ugualmente.
Sas’ke iniziò a sentirsi strano.
Perché percepiva le guance come se si fossero riscaldate? E perché davanti al sorriso di Naruto, ogni volta che lui sorrideva, si sentiva in imbarazzo come un bambino meravigliato
 che sorrideva danti a una cosa che lo rendeva felice?
Oh no…  pensò, scosse il capo e i suoi pensieri furono interrotti proprio dalla sua voce.
<< Guarda chi capita a fagiolo >> sussurrò l’Uzumaki con un ghigno indicando il maestro che iniziò a esaminare nel posto per schivarli.
<< Allora… Naruto… al mio tre chiaro? >> disse l’Uchiha e il biondino si alzò preparandosi annuì.
<< Uno… due… >> contò Sas’ke. << Tre… >> E Naruto partì all’attacco.
<< Tecnica della moltiplicazione del corpo più trasformazione erotica!! >> pronunciò il biondo comparendo sugli alberi e il maestro kakashi si voltò e rimase stupefatto dallo spettacolo che vide.
Una ventina di ragazze nude che lo chiamavano in tono con posizioni ammiccanti: << Maestro Kakashi >>  e lui rimase a bocca aperta spuntando sangue dal naso e dalla bocca dimenticandosi di tutto ciò che stava facendo.
A quel punto Sas’ke con un ghino sbucò dietro al maestro ancora attonito.
<< S- si… Sasuke >> disse non capendo nulla di quello che stava succedendo e lui lo atterrò con un pugno facendolo rotolare per terra.
Il ninja copia era per terra ancora intontito e Naruto ritornò normale.
A quel punto Sas’ke gli puntò la katana alla gola e richiamò il mille falchi.
Lui si riprese e scomparve dalla vista di Sas’ke.
<< Va bene basta così siete stati bravi >> s’intromise una voce femminile e tutti si voltarono.
<< Nonna Tsu! >> esclamò Naruto.
La donna sorrise.
Assieme a Shizune avevano osservato tutto lo scontro nascoste tra gli alberi.
<< Avete superato l’ultima prova >> commentò con un sorriso e aveva le braccia conserte.
Sakura-chan intanto si era ripresa e inizialmente non ricordava nulla e attonita si passò una mano dietro la nuca. “ Dove mi trovo…? “ pensò. Poi ricordò di scatto. “ L’allenamento il sen- sei… Sasuke- kun…” e accorse da loro.
Arrivò e vide il maestro vicino a Tsunade e Shizune.
<< quale prova? >> domandò Naruto non capendo, poi notò la compagna. << Sakura- chan… siamo riusciti ad atterrare il maestro! >> e sorrise.
La rosa si avvicinò di più e sorrise anche se si sentiva in colpa perché voleva dimostrarsi forte davanti a Sasuke- kun ora che Tsunade l’aveva allenata e invece aveva fatto fiasco.
Sospirò e Naruto e Sasuke la osservarono, però fece finta di nulla.
<< Dopo dovrete spiegarmi come avete fatto >> puntualizzò.
Poi Tsunade riprese a parlare.
<< Volevamo mettervi alla prova, per constatare se eravate in grado di lavorare in squadra anche se è passato molto tempo >> spiegò l’Hokage.
<< Ah ora ho capito >> commentò Naruto colpendo il palmo della mano destra con quella sinistra chiuso a pugno.
<< Non dirmi che non l’avevi capito… >> rammentò esasperato Sasuke.
Lui sdrammatizzò con un sorriso. << Bhe… ecco… io…. >>
<< Come al solito >> concluse il moro posandosi una mano sulla testa come segno di disperazione.
<< Siete stati bravissimi >> commentò l’assistente Shizune.
Sakura era triste… avrebbe potuto fare di meglio e strinse i suoi guanti.
E Naruto se ne accorse.
<< Dai Sakura-chan… la prossima volta lo batteremo tutti e tre vedrai >> e sorrise.
La rosa ricambiò con un sorriso spontaneo e annuì con il capo.
Naruto la sapeva sempre tirare su di morale.
Anche Tsunade sorrise.
<< Bene >> terminò << Rinomino la formazione del team sette ufficialmente : Sakura Haruno, Sai, Sasuke Uchiha e Naruto Uzumaki con a capo il maestro Kakashi Hakate! >>
<< Si! >> risposero i quattro decisi.

Il sole stava oramai tramontando e si incominciarono ad avviare a casa propria e Naruto spiegò a Sakura la tattica che avevano usato.
<< Ah è così che stanno le cose, allora >> commentò la kunoichi con le mani dietro la schiena. << Naruto…  l’ho sempre detto che sei il migliore dei ninja imprevedibili >> e fece un sorriso, pronta a svoltare dalla parte destra.
<< Allora ci vediamo Sakura- chan >> salutò Naruto con un sorriso.
Lei annuì con il capo e salutò i due e svoltò nella via.
Rimasti solo lui e Sasuke, il silenzio incominciò a regnare quando ad un tratto il moro si fermò, seguito a ruota dal biondo.
<< Cosa c’è Sasuke? >> domandò dubbioso.
L’Uchiha era davanti a lui, i suoi capelli scuri ondeggiavano sulle spalle dal vento, e si voltò verso di lui.
<< Naruto… >> scandì e il biondo deglutì.
<< Prepara un letto in più… perché vengo a stare da te >> commentò il moro facendo mezzo sorriso.
Naruto non poté crederci e ricambiò il sorriso felice.  


Nota autrice: Un grazie a tutti per aver recensito, a chi ha messo questa storia tra le ricordate seguite e preferite... sono contenta che vi stia piacendo e spero che vi sia piaciuto anche questo chap!
E un grazie anche alle visite "silenziose" che ho visto comunque che siete tantissimi! ^.^ 

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Capitolo 20
*** Sentimenti e una nuova missione per il team 7 ***


Sentimenti e una nuova missione per il Team 7

Naruto osservava come un ebete Sasuke : ancora non ci credeva che il moro sarebbe venuto a stare da lui.
E per esserne più sicuro domando nuovamente.
L'Uchiha sospirò e annuì con il capo. << Ora oltre a essere testa quadra, sei anche sordo? Ti ho detto di si >>.
Sulle labbra del biondino comparve un sorriso. << E ora andiamo >> concluse Sasuke iniziandosi ad avviare e Naruto lo raggiunse iniziando a correre: << Chi arriva per ultimo, preparerà la cena! >> esclamò aumentando la velocità e il moro gli lanciò uno sguardo sconcertato e poi corse anche lui: << Ehy Baka aspetta! >>
E svoltarono nella via destra.
Ovviamente Naruto arrivò per ultimo e toccò preparare la cena, non gli importava però perché era felice e fece entrare l’amico nel suo appartamento.
Sasuke scrutò intorno avanzando << Mamma mia, Naruto sei proprio disordinato , sembra sia passata una bufera >>.
Il biondino sussultò e arrossì sentendosi in imbarazzo: la camera era tutta sottosopra e vestiti sparsi sul letto.
Lui chiuse gli occhi e si voltò dall’altra parte incrociando le braccia: << E’ che con tutte le missioni che ho affrontato non ne ho avuto il tempo >> ma ovviamente l’Uchiha non bevve quella scusa. << Si, come no >> mormorò.
<< Scusami ma ora vado a preparare la cena >>  rispose Naruto per interrompere il discorso e si avviò in cucina.
Il moro si passò la mano tra i capelli e iniziò a mettere apposto la camera, mentre il biondo iniziò a cucinare il ramen.
Naruto stava per apparecchiare e servire i tavoli quando non vide Sasuke in cucina.
Era vero che il moro era piuttosto silenzioso, così però lo era un po’ troppo e decise di voltarsi.
Si  domandò  dove mai potesse essere e iniziò a cercarlo quando sentì dei trambusti provenienti dalla sua camera.
Non appena vi entrò rimase stupefatto: L’Uchiha aveva sistemato tutta la sua camera e ora sedeva per terra.
<< Sas’ke… >> sussurrò il biondo e aiutò lui a rialzarsi.
<< Ero inciampato… >> rispose Sasuke e non fece in tempo a parlargli che il biondo abbracciò l’amico. << Grazie Dobe >>.
Sasuke per un primo momento rimase freddo e poi si sciolse tra le braccia di Naruto. << Di niente Teme… ma non andarlo a raccontarlo troppo in giro >> mormorò.
Naruto lo spinse e lo trascinò in cucina e disse: << Oggi assaggerai una mia pietanza rinominata Naruto Special’s ! >> e sorrise.
L’Uchiha si domandò cosa mai potesse essere questo piatto e non tanto si fidava a dire la verità ma si accomodò ugualmente al tavolo.
L’Uzumaki servì i piatti e Sasuke rimase perplesso: ma era del semplice ramen!
C’era da aspettarselo. 
<< Dobe guarda che è del semplice ramen >> mormorò Sasuke poco sorpreso e iniziò ad assaggiarlo.
<<  ma ci ho aggiunto una salsa speciale che lo renderà ancora più buono >> concluse il biondino  e si sedette anche lui.
Sasuke mise in bocca il primo boccone quando si sentì la gola irritarsi e iniziare a bruciare.
“  Ma è salsa piccante! “ pensò e si mise la mani prima sulla gola e poi sulle labbra e gli iniziarono a lacrimare gli occhi.
Naruto se ne accorse e domandò: << Sas’ke qualcosa non va? >>
In quel momento il Teme voleva conciarlo per le feste ma non c’e la faceva e doveva bere assolutamente!
<< Acquaaaa ! >> urlò e si alzò in piedi iniziando a camminare per la cucina fino a dirigersi verso il frigorifero.
L’Uzumaki era mortificato e gliela passò immediatamente e l’Uchiha bevve.
Dopo che si dissetò, Sasuke si rivolse verso Naruto: << Come caspita ti viene in mente di aggiungere della salsa per lo più  piccante! >> gli urlò contro.
Il biondino posò lo sguardo verso terra ancor più mortificato.
<< Scusa… Sasuke… >> mormorò rosso di vergogna. Era possibile che non ne combinasse una giusta? << Ne combino una peggio dell’altra >> sussurrò tristemente.
E lui se ne accorse. Forse era stato troppo duro nei suoi confronti e gli mise una mano sulla spalla. << Non fa nulla in fondo non saresti Naruto, il mio miglior amico >> disse sorridendo flebilmente.
L’Uzumaki si rincuorò e sorrise anche lui.
Oramai si era fatta sera e i due si prepararono per andare a dormire.
<< Scusa Naruto, dov’è il bagno? E’ che vorrei farmi una doccia >> mormorò il moro.
Lui arrossì e accompagnò l’amico.
<< Ti aspetto in camera >> e il biondino entrò in camera sua  e si accorse che come un baka non aveva un letto in più.
“Oh no! “ pensò e il biondino rimase pietrificato e iniziò a terrorizzarsi osservando per terra. “ Come faccio, se Sasuke lo scopre questa volta non me la perdonerà, anzi mi ammazzerà! “ e si posò le mani sulle tempie disperato.
Intanto l’Uchiha si concesse dieci minuti buoni sotto il getto dell’acqua fredda rinfrescante.
Aveva gli occhi chiusi e l’acqua scorreva lentamente sul suo corpo perfetto.
Pensava a tutto quello che gli era successo: Le parole di Tobi… il suo scopo di uccidere i Senju  per conquistare più potere e  che pensava di manovrare Sasuke quando lui, in realtà manovrava Tobi per raggiungere il suo scopo. Il suo vecchio obiettivo.
La morte di suo fratello Itachi… incontrare Naruto e decidere di ritornare alla Foglia.
In realtà lo aveva fatto anche perché aveva capito le reali intenzioni di suo fratello: voleva che il suo fratellino diventasse più potente non per fare del male, come lui inconsciamente stava facendo ma per essere un giorno alleato della Foglia e far finire così questa guerra tra Senju  e Uchiha.
E lui avrebbe realizzato il suo desiderio, in suo onore.
E anche, soprattutto lo avrebbe fatto per il suo miglior amico: Naruto.
Chi assieme a lui aveva patito le sofferenza dell’esser soli,  colui che non l’aveva mai lasciato solo.
Non l’aveva mai tradito.
Appena i suoi occhi scuri visualizzarono il suo inconscio: sorrideva, quel sorriso che sembrava esser un raggio di sole, mentre lui cos’era? Lui era solamente il buio.
Iniziò a sentire delle fitte allo stomaco e sussultava quando nominava il suo nome.
Scosse il capo facendo schizzare l’acqua.
Non voleva essere più il buio ma anche lui un raggio di sole, che avrebbe accompagnato Naruto non facendolo più soffrire.
Chiuse il getto dell’acqua e si asciugò i capelli e si legò l’asciugamano attorno alla vita  e dopo essersi asciugato i capelli uscì dal bagno e si diresse verso la stanza.
Naruto era ancora disperato quando l’Uchiha entrò e solamente dopo si accorse che era a petto nudo e indossava solamente una tovaglia in vita e il biondino per un pelo non gli uscì del sangue dal naso e arrossì spostato lo sguardo.
Oramai aveva fatto i conti con la realtà cioè che si era innamorato di lui.
<< Bhe? >> disse Sasuke entrando nella stanza normalmente. << E il letto? >>anche se iniziava a capire sospirando e Naruto arrossì ancora più violentemente e l’Uchiha sospirando si sedette accanto a lui. << Vorrà dire che finché compreremo un letto dormirò assieme a questa testa quadra. >> commentò osservandolo.
Naruto restava in silenzio a osservarlo: mentre parlava, mentre lui lo scrutava, l’avrebbe osservato per ore.
<< Ti sei imbambolato Baka? >> domandò il moro cercando di capire il comportamento del biondo.
L’amico voleva fare una cosa che oramai non poteva più tenersi dentro.
Deglutì e con la mano titubante la posò sul suo petto nudo.
<< Che fai >> mormorò Sasuke ma lui lo zittì posandoli il dito dell’altra mano sulle sue labbra candide.
L’Uchiha rimase scosso per qualche minuto, mentre Naruto iniziava ad accarezzarli il petto e il viso osservandolo negli occhi.
<< Te l’avevo detto >> commentò il biondino. << Sasuke io non voglio più farti sentire solo >>.
Lui d’altro canto provò a scostarsi: ma che stava combinando quella testa quadra? Tsk.
<< Natruto… >> mormorò, il biondo però  non curante continuava e ad accarezzarli il petto iniziando a baciarglielo.  
Le emozioni che provava Naruto erano tante: felicità, si sentiva nello stomaco le cosiddette “ farfalle nello stomaco” e non poteva esserne più contento perché quello che aveva da sempre sognato si stava avverando.
Quando il biondino salì verso il suo collo l’Uchiha si sentì strano.
Era come se il vuoto che da sempre aveva provato si stava piano colmando: che cosa doveva fare? Doveva reagire oppure restare fermò?
Preferì la seconda e questa sensazione che l’Uzumaki gli provocava era  terribilmente piacevole e chiuse gli occhi.
Naruto si fermò per un attimo e scrutò  Sasuke e poi  riprese a continuare ciò che stava facendo scendendo verso la gamba di lui.
Il moro sussultò: come mai stava provando quelle sensazioni? E cosa più importante perché non fermava l’amico?
Oh no… pensò… non voleva crederci… ma… si stava innamorano di quella testa quadra!
Ora si che si spiegavano quelle sensazioni: il cuore sussultare, il respiro sempre più affannoso.
Il biondino continuava ad accarezzargli le gambe quando d’un tratto Sasuke mezzo spaventato e con il respiro affannato prese per il mento l’Uzumaki  osservandolo negli occhi: << Dormiamo è tardi >> commentò e poi si cambiandosi si sistemò nel letto.
A Naruto dispiacque molto che quella magia si fosse spezzata, sorrideva ugualmente però e l’Uchiha fece spazio al biondo che chiudendo gli occhi si addormentò subito.
“ Guarda che cosa mi doveva andare a capitare… “ pensò il moro osservando il soffitto “ Di quella testa quadra mi dovevo andare a innamorare “ e Naruto nel sonno posò involontariamente il capo sul petto del moro, Sasuke però lo lasciò fare e piano facendosi cullare dalla notte sprofondò  anche lui tra le braccia di Morfeo.
Il letto però era un po’ stretto e Naruto si muoveva spesso facendo svegliare anche lui di conseguenza.
Il biondo gli mise una mano in faccia e Sasuke si svegliò prima chiedendosi cosa fosse e poi si irritò finché Naruto muovendosi tra le lenzuola non lo fece cadere per terra.
<< Testa quadra >> mormorò in silenzio osservando il biondo e si rimise a dormire.
Il sole sorse alto nel cielo quando i due si svegliarono.
Naruto sbadigliò e si stava per alzare quando non notò Sasuke nel letto e al suo nome arrossì ripensando a quello che era successo ieri notte.
Andò in cucina stiracchiandosi e notò Sasuke che era intento a cucinare e il biondino stupito si sedette al tavolo.
<< Giorno >> disse l’Uzumaki  e l’Uchiha arrossì ripensando anche lui a quello che era successo ieri,  fortunatamente però non se ne accorse perché gli dava le spalle e si limitò a servire la colazione in tavola.
Naruto osservò:  the verde e Moshi di riso.
E gli venne la bava alla bocca. << Pancia mia fatticapanna! >> pronunciò e inizio a mangiare.
Lo stesso fece l’amico.  << Sono davvero squisiti >> commentò il biondino con la bocca piena.
<< Per lo meno sono commestibili al contrario di un certo ramen >> rispose lanciandogli una frecciatina.
L’Uzuamaki fece finta di essere arrabbiato e poi tornò a mangiare finché qualcuno non venne a bussare alla porta.
Su chiesero chi potesse essere a quest’ora del mattino e andò il moro ad aprire ancora a petto nudo avvolto solo dai pantaloni.
Rimase stupito. Era Sakura. << Ciao Sakura >> le mormorò.
La rosa sussultò violentemente e spostò lo sguardo dall’altra parte chiudendo per un attimo gli occhi.
Poi gli aprì poiché il moro la stava scrutando.
“ Cavoli Sasuke- kun è a petto nudo “ pensò ancora più rossa ed ebbe il coraggio di parlargli.  << Ciao Sasuke- kun >> mormorò quasi balbettando.  Poi anche Naruto comparve in mutande sulla porta.
<< Heylà Sakura- chan >> salutò il biondo e la rosa osservandolo e chiudendo gli occhi gli tirò uno dei suoi pugni, il quale il biondo indietreggiò posandosi la mano sul viso. << Ahi… >> si lamentò.
<< Razza di Baka, vestiti! >> commentò e poi mise le braccia conserte. << Tsunade ci deve parlare >> concluse in fine. << Vi aspetto qui >>.
I due si cambiarono e si avviarono poi dall’Hokage che gli stava aspettando.
Immersa tra le solite carte e Shizune con  in braccio il piccolo maialino Oink.
<< Quanto diavolo ci avete messo a venire? >> domandò la bionda infuriata con le mani posate sulla scrivania.
La Kunoichi dai capelli rosa si affrettò con un inchino a chiedere scusa. << Ci perdoni Hokage >> sussurrò.
<< Non importa >> rispose Tsunade sedendosi sulla poltrona di pelle rossa.
Lei scrutò i tre ed emise un sorrisino. << Ascoltate bene >>  disse sotto il loro sguardo. << Ho una nuova missione per il team7 >>.




 

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