The Goat & The Mantis

di Demon Kya
(/viewuser.php?uid=168401)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Salvación ***
Capitolo 2: *** Viaje ***
Capitolo 3: *** Desesperación ***



Capitolo 1
*** Salvación ***




NB: Nella fanfic che state per leggere, è stato volutamente scelto di mettere i nomi laddove vengono pronunciati nei dialoghi con la fonazione giapponese, per questo "Neliel" diventa "Nerieru" e "Nnoitra" diventa "Nnoitora", è una scelta che si spera coinvolga di più nel racconto il lettore che abbia visto l'anime, ci scusiamo se ad altri può causare disagio.

Silenzio. Non si udiva più nulla in quella frazione di Las Noches, attraversata fino a poco prima dal clangore delle armi e dalle grida delle due feroci battaglie che vi avevano trovato luogo. Ichigo, con l'altro Shinigami appresso erano scomparsi all'inseguimento di Starrk, l'Espada che aveva nuovamente sottratto quella ragazza, Inoue, ai suoi compagni per riportarla da Aizen.
A tutto questo Neliel aveva potuto assistere impotente, ancora frastornata dal violento colpo ricevuto da Nnoitra che le aveva fatto perdere i sensi, per poi riprenderli (per volere della sorte) proprio nell'istante in cui veniva sancita la sconfitta di quest'ultimo da parte dello Shinigami sconosciuto. La sabbia bianca del deserto era intrisa di sangue per tutta la zona circostante, due corpi giacevano lì con lei, ma solo su uno era posata tutta la sua attenzione
«Nnoi...tora...»
sussurrò di nuovo mentre i ricordi le riempirono la mente, colmando gli immensi vuoti di cui fino ad ora era in balia. Iniziò ad alzarsi con fatica, mentre una fitta lancinante prese a dilagarsi dal punto in cui il calcio di Nnoitra l'aveva presa in pieno, probabilmente qualche costola era danneggiata, ma nulla di grave per un Arrancar come lei che poteva sempre contare su di una rigenerazione quasi istantanea
«Non... morire...»
Queste parole le uscirono dalla gola strozzata senza che quasi se ne rendesse conto, mentre camminava verso il corpo esanime e martoriato dell'Espada dai capelli corvini. Riuscì ad arrivare a lui e a girarlo, senza curarsi delle fitte, le ferite erano gravissime e la rigenerazione si era fermata, la mano sinistra era tagliata di netto e dal polso oramai scorreva solo un sottile rivolo di sangue, chiaro segno che ormai l'Espada era quasi dissanguato. Gli toccò il viso, e quasi in contemporanea grosse lacrime presero a scenderle lungo le gote infantili
"Perchè... perchè piango per questo animale?"
Nella sua mente pensieri contrastanti si accavallarono ai ricordi, come un treno le solcarono la mente le scene della loro ultima battaglia, per poi soffermarsi su quello stallo, quella cosa che magari vista da fuori poteva sembrare insignificante ma che a lei scatenava emozioni a cui non sapeva dare nome
"Perchè hai fermato la katana?"
"Perchè tu l'hai fermata?"
"Perchè sapevo l'avresti fermata tu"

Questo il loro scambio di battute, e come la bambina che il suo aspetto la faceva parere iniziò a gridare in quel deserto infinito
«Nnoitora! Non puoi lasciarmi non morire!»
Prese a piangere come una disperata mentre le lacrime scendevano a dirotto in un fiume inarrestabile
TUP.
Sentì un colpo sulla schiena, seguito da un tonfo sulla sabbia.
«Eh?»
Sbattè le palpebre più volte per schiarirsi la vista velata dalle lacrime, abbassò lo sguardo e i suoi occhi si incorciarono con quello sottile e truce di Nnoitra
«Stai zitta... cogliona»
Sibilò lui con la solita arroganza, mentre il dissiparsi della piccola fiammella di Reiatsu che brillava ancora in lui rallentava, per poi fermarsi del tutto. Neliel era confusa, non capiva come potesse essere possibile, ma poi tutto le fu chiaro, che stupida era stata: gli Hollow si disgregano quando muoiono, dopotutto il loro corpo era formato da Reiatsu che una volta morti si sarebbe dissolto nell'aria in particelle invisibili, se Nnoitra era ancora intero, significava che c'era ancora speranza, e così come per lui anche per Grimmjow, disteso a pochi metri da loro... ma come è già stato detto, a Neliel ora non importava molto del povero Sexta Espada.
Nel frattempo le lacrime della bimba ripresero a scorrere, tramutandosi però da lacrime di disperazione a lacrime di gioia: dentro di sè una felicità incredibile nel constatare che per Nnoitra c' erano ancora possibilità di salvezza, nessuno, nemmeno lei stessa, poteva capire quanto fosse importante poter vedere quell'occhio truce, ma così innegabilmente vivo, puntato nei suoi.
Aprì di nuovo la bocca, decisa questa volta a parlare, quando fu bloccata dalle parole dell'Espada
«Vattene, Nerieru»
La colpirono come uno schiaffo, perchè? Aveva bisogno di aiuto, e qui l'unica che forse poteva darglielo era lei. Non capiva, ma la risposta non tardò ad arrivare con il continuo della frase di Nnoitra
«Mi hai sempre considerato... un animale, vero Nerieru? Bene, gli animali... muoiono da soli... Nerieru... non ho bisogno... di qualcuno al mio capezzale... e soprattutto... non di te... o della tua pietà... sparisci...»
Parlava a fatica, ogni parola era evidentemente uno sforzo troppo grande per lui, ma con la sua tenacia era oramai avvezzo a sforzi impossibili, e Neliel lo sapeva bene.
Cosa poteva rispondergli ora? Era incredibile quanto quel tipo fosse orgoglioso ed ostinato, così tanto da preferire la morte al suo aiuto. Era arrabbiata, ma quali strani pensieri potevano mai venirgli per quell'animale? Era solo un... un...
«Nnoitora, sei un idiota!»
Sbottò la piccola scattando in piedi
«Perchè devi sempre metterla in questo modo? Non puoi solo farti aiutare una buona volta? Sei ancora così ossessionato dal volermi battere da non vedere nient'altro?»
Vibrava tutta dalla rabbia, prese un respiro mentre Nnoitra gli rispondeva a tono, sembrava uno dei loro soliti battibecchi, se non fosse che probabilmente era la prima volta che Neliel si sbottonava così tanto davanti a lui, visto la parvenza sempre calma e distaccata che adottava in passato con lo stesso
«Taci, feccia! Non ho alcun bisogno del tuo aiuto! Si può sapere perchè vuoi salvarmi a tutti i costi? E poi cosa vorresti fare tu, con quelle miserabili sembianze che ti ritrovi?!»
Iniziò a tossire, spuntando sangue, lo sforzo era stato troppo per lui che prese a respirare più affannosamente di prima. La bimba si zittì, le sue parole l'avevano nuovamente spiazzata, ma per quanto dure erano vere, non poteva aiutarlo in alcun modo, debole ed inutile com'era ora, e poi Nnoitra aveva ragione, perchè era così fissata a volerlo aiutare? Non poteva solo lasciarlo morire? Era forse perchè erano stati compagni tanto a lungo? Oppure....
Il pensiero che le sfiorò la mente per un istante la fece avvampare e lo ricacciò subito da dove era venuto.
No.
Impossibile.
NON LUI.
Lui che aveva sempre tentato di ucciderla, con cui era sempre stata in conflitto, colui che con Szayel aveva distrutto la sua maschera e quelle di Dondochakka e Pesche... si arrestò su quest'ultimo pensiero, e mentre Nnoitra stava per riprendere la sua sequela di insulti esclamò
«Szayel!»
«Uh?»
Questa volta era l'Espada ad essere confuso e Neliel si affrettò a continuare la frase
«Il suo laboratorio, lui è l'unico che può trovare un modo per rimetterti in sesto, ti porterò da lui!»
Nnoitra compreso il motivo del rinnovato entusiasmo di Neliel si mise a ridere
«Tsk! E secondo te riuscirai ad arrivarci intera? Non le senti le reiatsu degli Shinigami che sono arrivati? Se non verrai falciata da loro, ci penseranno gli Exequias... oltretutto è possibile che quello sia già morto da un pezzo... che farai a quel punto? Tornerai indietro, solo per vedere il mio mucchietto di polvere spargersi nel vento? E poi... oooy, Nerieru, che cazzo pensi di fare?!»
La piccola si piegò ed in qualche maniera riuscì a caricarsi in spalla quel tanto che bastava di Nnoitra per riuscire a trasportarlo, era quasi completamente curva sotto il peso morto dell'Espada, la testolina sbucava da un lato del collo e lo sforzo senza nemmeno aver fatto un passo si presentava già disumano, ma pensava di farcela, doveva farcela a portarlo da Szayel, se avesse trovato lo scienziato e l'avesse convinto a collaborare, Nnoitra sarebbe stato probabilmente salvo, mentre per lo stato in cui si trovava ora, andare sola e tornare per portarlo al laboratorio in un secondo momento, gli sarebbe molto probabilmente stato fatale.
«Non ce la farai mai... morirai prima di arrivare da Szayel»
Sussurrò Nnoitra, che evitava ora di guardare nuovamente la bimba in faccia, il volto nascosto dai lunghi capelli. La cosa volgeva a favore di Neliel, che ne approfittò per sussurrare anch'essa una cosa che non avrebbe mai potuto dirgli in faccia
«Allora sarà destino morire insieme, non potrai mai più dire di essere un animale»
HE-HEM.
Un rumore alle loro spalle, con fatica Neliel si girò quel tanto che bastava per vedere cosa fosse, fu allora che avvampò nuovamente, in maniera anche più violenta di prima: Grimmjow Jaguerjaques li stava fissando, probabilmente dall'inizio, con un espressione sul volto tra il divertito ed il disgustato
«Complimenti per il tuo spirito nobile, donna. Se lui è tanto restio, perchè non salvi il culo a me?»
Ancora sconvolta all'idea che un estraneo avesse assistito alla scena di poco prima Neliel rispose
«P...perchè dovrei salvarti? Hai fatto del male ad Ichigo, sei un suo nemico»
«E quello che stai portando sulle spalle verso la salvezza gli ha fatto frantumare tutte le ossa, quali gesta eroiche avrebbe compiuto per Kurosaki per meritarsi il tuo perdono?»
Fregata. Nnoitra prima tanto loquace ora se ne stava zitto, era impossibile capire con i capelli a coprirgli il viso se avesse perso i sensi o se semplicemente non volesse essere d'aiuto per qualche motivo. In un modo o nell'altro Neliel riucì a tirare fuori una frase convincente, più per sè stessa che per l'Espada dai capelli blu
«Lui è molto più grave di te... forse non riusciremo nemmeno a sopravvivere ad un primo viaggio... ma ti giuro Grimmjow, che se riusciremo ad arrivare da Szayel, tornerò da te a prenderti»
Così dicendo prese ad incamminarsi verso il laboratorio di Szayel, la fatica come immaginava era immensa e lo scienziato era probabilmente l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare, ma non aveva scelta. Grimmjow vide i due allontanarsi a passo di lumaca, non ci credeva minimamente che la bastarda sarebbe tornata a prenderlo, quindi con la vista che iniziava ad offuscarsi sulle figure di Neliel e Nnoitra, utilizzò le ultime energie per alzare un medio verso la coppietta
«Tsk. Fanculo»
Ringhiò prima di perdere i sensi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Viaje ***




NB: Nella fanfic che state per leggere, è stato volutamente scelto di mettere i nomi laddove vengono pronunciati nei dialoghi con la fonazione giapponese, per questo "Neliel" diventa "Nerieru" e "Nnoitra" diventa "Nnoitora", è una scelta che si spera coinvolga di più nel racconto il lettore che abbia visto l'anime, ci scusiamo se ad altri può causare disagio.

TAP TAP TAP.
Passo passo, la piccola continuava ad avanzare nel deserto
«Ti sei svegliato, Nnoitora?»
Chiese Neliel al Quinta Espada che stava portando ferito sulle spalle, non sapeva se avesse realmente smesso di dormire o se fino ad ora semplicemente non volesse rivolgerle la parola, ma una cosa era certa, ora era sveglio e la stava guardando, chissà da quando. Non le rispose, fece solo uno dei suoi "tsk" per poi girarsi a guardare... il cielo, il deserto, o qualunque altra cosa non fosse lei.
Neliel sospirò, continuando a camminare. Il corpo devastato di Nnoitra strisciava inerme per buona parte dietro di lei, lasciando una traccia, come la scia di una lumaca dietro i due, un solco nel deserto segnato in diversi punti dal sangue dell' Espada che andando avanti formava chiazze sempre più piccole e rade
«Non credere che ti ringrazierò»
Nnoitra finalmente parlò, girando il capo di frontale. Non la stava ancora guardando, ma almeno da quella posizione Neliel poteva vedere l'occhio del moro non più celato dalla pioggia di capelli corvini
«Non ti ho chiesto di salvarmi... puoi anche sputare sangue, romperti tutte le ossa sotto il mio peso, ma non credere che salvarmi la vita farà cambiare qualcosa... se ne uscirò vivo... appena avrò le energie per farlo, mi assicurerò di ucciderti definitivamente... questo è quello che ti aspetta»
A quanto pare l'Espada stava riprendendo un pò di energie, nonostante il monologo abbastanza lungo il respiro non si appesantì più di tanto, il che per Neliel era un buon segno
«Non mi importa di quello che dici... questi discorsi tra di noi oramai non dovrebbero più esistere, questi pensieri dovresti averli buttati giù dal muro di Las Noches con me, quella volta che mi sfondasti il cranio anni fa. Se la mia fine riuscirà finalmente a chetare la tua anima urlante, se questo porterà fine alla tua disperazione, a questa tua stupida logica da animale, allora sarò felice di morire per mano tua, Nnoitora»
Che stava dicendo? Era da quando l'aveva rivisto che si sentiva strana, oltre che diceva cose che prima non avrebbe mai nemmeno sognato di pensare. Lei che si abbassava ad essere una delle sue innumerevoli vittime, non solo che provava gioia all'idea che questo potesse renderlo felice... non riusciva a capirlo.
Una Reiatsu pesante come una coperta d'acciaio iniziò ad irradiarsi nell'aria
«Questo... Ul...quiorra?»
Sussurrò la bimba sbalordita, non vi erano dubbi l'impronta della Reiatsu era quella dell'Espada dallo sguardo di ghiaccio che aveva quasi ucciso Ichigo, con la differenza che ora l'energia era ad un livello indescrivibile «Ulquiorra... bastardo. L'ho sempre detto che quello nascondeva qualcosa...»
Proferì Nnoitra acido, girato in direzione della grande cupola di Las Noches, mentre in Neliel iniziò a serpeggiare l'angoscia per l'amico Shinigami. Ce l'avrebbe fatta? Sarebbe riuscito a contrastare una potenza così gelida e schiacciante? La bimba si accorse di essersi fermata a quei pensieri, e maledicendosi riprese subito a camminare. Il corpicino oramai era matido di sudore, curvo sotto il peso che portava, quasi a strisciare sulle ginocchia, le ferite inferte da Nnoitra urlavano e tutto il suo intero essere le gridava di smettere quello sforzo insensato e di accasciarsi al suolo, darsi una tregua, ma la sua volontà era una roccia e grazie a quella stava riuscendo veramente a colmare, oltre ogni aspettativa, la distanza dal laboratorio di Szayel, centimetro dopo centimetro, metro dopo metro.
Finalmente all'orizzonte apparve la figura regolare del laboratorio dello scienziato
«Ci...siamo...quasi...Nnoitora...»
Neliel era distrutta, poteva collassare in qualunque istante, ma l'idea che Nnoitra potesse disgregasi in mille particelle di Reishi da un momento all'altro la terrorizzava. Nnoitra scoppiò improvvisamente a ridere, catturando la sua attenzione
«Hai visto, Nerieru? Sei stata un idiota, la porta del laboratorio è aperta ed intorno ci sono solo macerie. Hai fallito, Szayel è morto, ed ora morirai anche tu sfiancata dallo sforzo che la tua stupida morale ti ha imposto»
Neliel si fermò di nuovo, e questa volta si tolse dalle spalle Nnoitra che cadde nella sabbia con un tonfo sordo
«Ma quale morale! Non è stata la morale a dirmi di provare a salvarti, qui l'idiota sei tu!»
Gli gridò in faccia la piccola con tutto il fiato che le era rimasto, per poi cadere seduta per terra. L' Espada la guardò prima sorpreso, poi si aprì in uno dei suoi sorrisi strafottenti
«Nerieru... sei cambiata in questi anni... sei molto più divertente ora che mostri un pò di carattere invece di quella stupida facciata fredda e distaccata»
Si leccò le labbra con un guizzo di quella sua lingua innaturalmente lunga, e la fece avvampare. Continuava a dirsi che non capiva cosa fossero quegli strani pensieri che le turbinavano nella mente da quando aveva reincontrato quell'uomo, ma in realtà non voleva solo esternarlo: amava Nnoitra.
Gli anni di oblio e di girovagare nel deserto l'avevano veramente cambiata, nuovi pensieri e nuovi sentimenti erano nati in lei, ma quello era un sentimento antico, soffocato per anni e risorto più forte che mai dopo quell'incontro, amava Nnoitra, amava un animale che non vedeva l'ora probabilmente di vederla morta, ma nonostante ne fosse consapevole, non le importava, o almeno non poteva farci nulla.
«Nnoitora, vado prima io, voglio vedere com'è la situazione. Se ci saranno nemici, o Exequias, sarà più sicuro per te stare qui piuttosto che venire con me»
Parlò distaccata la bimba, per provare a mascherare all'Espada di aver ormai ben poche speranze. Per quanto irritanti le parole di Nnoitra erano veritiere, era quasi impossibile che Szayel avesse lasciato di proposito la porta del laboratorio aperta, troppo geloso era lo scienziato delle sue invenzioni per lasciarle così in vista, soprattutto sotto un assalto così pesante. Neliel si alzò, decisa ad arrivare fino in fondo a quella vicenda, quando qualcosa le afferrò un braccio
«Aspetta»
Nnoitra l'aveva afferrata con la mano sana, ed ora la guardava con espressione seria
«Perchè... perchè usi sempre quel tono distaccato con me? Lo odio, odio quel tuo tono da superiore!»
Prese a stringerle il braccio, non poteva avere molta forza, ma per come era ridotta la bimba la morsa iniziò a farle male
«Se... sopravviveremo...»
L'Espada iniziò a parlare con un tono che sorpese Neliel, non l'aveva mai sentito così ed il suo stomaco si chiuse
«Promettimi che combatterai di nuovo con me... senza facciate, voglio vedere quel fuoco che hai mostrato poco fa, Nerieru»
La sua mano scivolò di un poco e Neliel la afferrò, ora i due erano per la prima volta mano nella mano, quella di lui gigantesca ed insanguinata e quella di lei minuscola e tremante per lo sforzo. Si guardarono negli occhi a lungo, lo avevano fatto spesso ma questa volta era diverso, Neliel lo sapeva, e chissà, forse anche lui
«V...vado...»
Con questa singola parola Neliel prese coraggio per allontanarsi da Nnoitra, poggiando la sua mano delicatamente nella sabbia e prendendo a camminare a passo più svelto possibile verso il laboratorio di Szayel, senza voltarsi
"Aspettami Nnoitora, non morire"
Pensò nel mentre, l'unica cosa che riuscì a pensare, dopo quello scambio intenso di sguardi la sua mente si era come sbiancata, se non avesse avuto la struttura davanti agli occhi probabilmente si sarebbe persino dimenticata dove doveva andare.
strisciò lungo il portone spalancato, si concentrò per sentire se vi erano rumori all'interno del laboratorio e finalmente, si sporse.


L'ANGOLO DEGLI AUTORI

Salve a tutti! Questo capitolo è leggermente più corto del precedente, serviva fondamentalmente come intro al prossimo, che invece sarà decisamente più corposo. La volta scorsa eravamo abbastanza ingessati, non sapevamo come potessero funzionare le fanfic, cosa potevamo scrivere o no, insomma dei total noob XD
Intanto grazie per le recensioni che abbiamo ricevuto, è stata una bella sorpresa scoprire di essere tanto apprezzati ^^
Poco dopo averla postata abbiamo iniziato a spulciare le vecchie fanfic NnoiNel, ci era veuto il terrore che potessero essercene altre uguali e di passare per dei plagioni, per fortuna ci è andata bene XD Per altri progetti però ci siamo ripromessi di controllare prima di postare, molte meno seghe mentali *A*
Vi starete chiedendo perchè ho parlato al plurale, beh diciamo che siamo un duo, Demon e Kya (volevamo scriverlo nel nick, ma la & ci era preclusa XD) un ragazzo ed una ragazza, Demon è quello che ha fatto il bozzetto della storia, io (Kya) poi l'ho sviluppata facendola diventare quello che leggete ora ^^
Beh, per concludere, spero continuiate a seguire questa storia, rispondendo alla domanda di Deidara_Love_Artist, esatto le immagini sopra la fanfic sono mie (Kya), volevamo provare ad inserire qualcosa che richiamasse alla fanfic, il colore è dato per fare un effetto "raw scan", come se fossero estratti dal vero Bleach ^^ Spero gradiate!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Desesperación ***




NB: Nella fanfic che state per leggere, è stato volutamente scelto di mettere i nomi laddove vengono pronunciati nei dialoghi con la fonazione giapponese, per questo "Neliel" diventa "Nerieru" e "Nnoitra" diventa "Nnoitora", è una scelta che si spera coinvolga di più nel racconto il lettore che abbia visto l'anime, ci scusiamo se ad altri può causare disagio.

«Ma... cosa...»
Eccolo lì, Szayel Apollo Grantz, in piedi proprio d'innanzi al suo laboratorio. Qualcosa non quadrava però, aveva una katana spezzata ad attraversargli una mano, protesa in avanti come nel disperato tentativo di fermarla, lama che trafiggeva anche il petto dell'Espada come imbalsamato in quella posa.
Neliel si avvicinò cauta, controllando anche che non vi fossero nemici nel laboratorio, ma a quanto pare, se degli Shinigami erano passati per di lì, oramai se ne erano andati
NERIERU-SAMA!
Un grido la fece voltare di scatto, mentre due figure che ben conosceva quasi le rovinarono addosso
«Dondochakka! Pesche! Siete vivi!»
Esclamò la piccola vedendo i due ex-sottoposti che si erano messi a stringerla piangendo come ossessi
«Nerieru-sama... eravamo così preoccupati! Abbiamo percepito la sua reiatsu, poi l'abbiamo sentita sparire, pensavamo che...»
«Szayel! Che è successo a Szayel?»
I due si fermarono guardando perplessi la bimba
«E'... è stato sconfitto da uno Shinigami... non credo nuocerà più a...»
«Pesche, ti ho chiesto PERCHE' E' RIDOTTO COSI'!»
Era fuori di sè Neliel, possibile che alla fine tutta la fatica fosse stata veramente inutile? Non poteva crederci. Era riuscita ad arrivare, Szayel era lì davanti a lei, vivo, ma inservibile.
Ascoltò solo un quarto delle spiegazioni dei due, con le forze che continuavano a venirle meno prese ad arrancare verso il gigantesco portone spalancato del laboratorio, mentre Dondochakka e Pesche continuavano a camminarle intorno proferendo parole che oramai erano solo un ronzio ovattato nelle orecchie, non riusciva a comprendere il possibile utilizzo di nemmeno una delle cose che vedeva all'interno di quelle mura, ma possibile che in tutto quello non ci fosse nulla che potesse esserle utile?
Un rumore metallico sovrastò le voci degli altri due Arrancar ed un pannello luminoso si accese
«Identificata composizione fisica di un Arrancar»
La voce proveniva dal computer centrale, sicuramente qualche meccanismo automatico che Szayel aveva impostato. Il pannello che poco prima si era illuminato si aprì, un braccio automatico fuoriuscì da esso andando a porgere una siringa a Neliel. L'interno della stessa presentava un liquido verde acido dall'aspetto vischioso
«Sintetizzato Antidoto Temporaneo, durata stimata dai 60 ai 75 minuti, da inoculare tramite iniezione intramuscolare»
Durante la sua spiegazione sul computer apparvero delle scritte con al fianco l'immagine della fiala che il braccio meccanico stava porgendo a Neliel
«Nerieru-sama...»
Iniziò Dondochakka
«Questo antidoto... da come c'è scritto, toglierà l'effetto della droga dello Shinigami da Szayel Apollo Grantz!»
«Non dobbiamo farglielo avere per nessun motivo allora, meglio distruggere la fiala... Nerieru-sama, dove stà andando?!»
La bimba afferrò la fiala mettendosi a correre a più non posso verso Szayel, Pesche e Dondochakka evidentemente ancora non avevano capito che le serviva lo scienziato al pieno delle sue facoltà, per quanto la cosa potesse essere spiacevole.
Aiutata dalla rincorsa, impiantò l'ago all'altezza del polpaccio dell'Espada e ne rilasciò tutto il contenuto
«Nerieru-sama, cosa ha fatto?!»
"Zitti, non capite"
Questo stava pensando Neliel mentre attendeva che l'antidoto facesse effetto e Szayel riprendesse a dare segni di vita. I secondi parevano ore, avrebbe voluto urlargli di svegliarsi, se non fosse che tutte le energie le servivano per rimanere cosciente, ancora un poco, almeno finchè Szayel si riprendeva, almeno finchè Nnoitra sarebbe stato al sicuro
CRICK.
Un rumore quasi impercettibile venne dalla lama della spada che trapassava lo scienziato, Neliel tesa come la corda di un violino spostò la sua attenzione su quella.
Un millimetro, due.
Non c'erano dubbi, si muoveva!
Per qualche secondo fece ancora movimenti quasi impercettibili, poi d'un tratto piegò le dita, afferrò la lama della katana tra l'indice ed il medio e strappò via con violenza il corpo estraneo dal petto, facendolo volare lontano nel deserto sottolineato da una sottile scia di sangue.
L'Espada si accartocciò su se stesso, iniziando a respirare affannosamente affondando il viso tra le mani. La ferita al petto non zampillava fortunatamente sangue in quantità preoccupante, molto probabilmente era stata fatta intenzionalmente vicina, vicinissima al cuore, c'era da chiedersi quale essere senz' anima potesse lasciare ridotto così qualcuno
«Szayel! Ho bisogno del tuo aiuto!»
Iniziò Neliel, strattonando l'hakama dell'Espada per portarne l'attenzone su di lei. Szayel aprì uno spiraglio tra le dita, lo sguardo che le rivolse la fece gelare, aveva sempre saputo che lo scienziato era insano, ma quello sguardo era totalmente privo di raziocinio, bestiale, come quello di Nnoitra quando incrociava le lame in una battaglia particolarmente concitata
«LEVATI!»
Urlò, tirando a Neliel un fendente con tutta la forza che aveva nel braccio. La bimba venne sbalzata diversi metri più in là, vide solo con la coda dell'occhio lo scienziato utilizzare il Sonido per infilarsi nel suo laboratorio, mentre il dolore prendeva prepotentemente possesso di lei per l'ennesima volta in quella giornata infinita. Rotolò nella sabbia, finendo faccia in giù tra i granelli bianchi
«Nerieru-sama!»
I sempre pronti Pesche e Dondochakka giunsero lesti in soccorso della loro padrona, tirando su la bimba e scrollandola dalla sabbia del deserto
«Cosa le è accaduto Nerieru-sama? E' da quando è arrivata che si comporta in maniera strana... la prego, ci spieghi!»
Neliel iniziava ad essere veramente irritata dall'insistenza dei due, capiva che erano solo preoccupati visto il suo comportamento decisamente anomalo e le condizioni pietose in cui sicuramente vessava, ma la cosa non la tangeva minimamente.
Era anche vero che finchè Szayel non emergeva dal laboratorio c'era ben poco da fare, e con quell'ultimo colpo era tanto se aveva ancora la forza per respirare, quindi provò a calmarsi, prese un respiro profondo e si mise a spiegare ciò che le era accaduto, l'incontro con Nnoitra, la sconfitta, la comparsa di uno Shinigami che aveva ridotto in fin di vita l'Espada, la fuga di Ichigo all'inseguimento di Starrk
«Quindi Ichigo l'ha abbandonata? Che persona deplorevole! E aveva anche promesso di proteggere Nerieru-sama!»
Disse Pesche indignato interrompendo il racconto
«Quindi è per questo che è venuta qui, aveva bisogno di Szayel Apollo per curarsi dalle gravi ferite! Ma Nerieru-sama, è stata una scelta molto pericolosa, poteva anche rimanere uccisa...»
«Non è per me che sono venuta, Pesche»
Le parole uscirono lente dalla bocca della bimba, il capo chino e gli occhi coperti dalla mossa frangetta verde
«L'aiuto di Szayel mi serve... per Nnoitora»
Calò il silenzio per un paio di minuti buoni
«EEEEEHHH?!»
I due sobbalzarono all'unisono mentre le gote di Neliel si infiammavano
«M...ma che stà dicendo Nerieru-sama?! Per quale motivo vorrebbe aiutare Nnoitora Jiruga?»
«Mmm... queste... non sono domande da fare Pesche!»
«Eh? Ma... io volevo solo...»
«Sappi che c'è un motivo serio, serissimo!»
«Ah... bene... e, se posso saperlo, sarebbe...»
«... top secret.»
Altro silenzio imbarazzante. Pesche e Dondochakka si guardarono per un pò, fù proprio questo ad azzardare una domanda titubante
«Ehm... Nerieru-sama... non è che lei...»
Fù centrato in pieno da uno dei giganteschi sputi di Neliel
«Non... non lo dire!»
Esclamò più rossa che mai, già la cosa la imbarazzava quando era solo un pensiero nella sua mente, detto anche da altri... probabilmente ora non avrebbe retto al colpo.
In qualche maniera riuscì a tenerli buoni, e li inviò a recuperare il corpo di Nnoitra poco distante, lei probabilmente non sarebbe riuscita più a trasportare l'Espada dai capelli corvini nemmeno per un millimetro
"Ti prego... fà che ti trovino..."
Pensò in ansia, la paura che i due tornassero a mani vuote senza trovare nulla nel punto che gli aveva indicato, la riempiva d'angoscia. Abbassò il capo, prendendo a guardare la sua minuscola ombra stagliata sulla sabbia, e sputò sangue. Era arrivata veramente al limite ormai
"Cosa farò... quando verrà curato?"
Il pensierò spiccò naturale sovrastando gli altri, già, che avrebbe fatto? Sarebbe andata da lui, dicendogli di amarlo? E cosa avrebbe fatto Nnoitra?
"Probabilmente mi sputerà in un occhio... o mi riderà in faccia"
Già... con quella logica da animale che aveva, difficile pensarsi un Nnoitra affettuoso, che le prendesse le mani e la ricambiasse con baci e tenerezze. Per carità, era ilare anche solo pensarlo
"Ma dopotutto, anche gli animali hanno un cuore, no?"
Già... anche loro amano. Quindi, perchè no? Magari non sarebbe stato quello che ogni donna si immagina, ma dopotutto erano Hollow, creature abituate a battersi e ad uccidere anche solo per l'aria intrisa di Reishi che respiravano. Erano tutti animali, se poteva accettare che il suo cuore fosse stato rapito da una bestia, doveva accettare anche quello.
E per qualche strano motivo, la cosa non le dispiaceva affatto.
FRRRRRR.
Il suono statico del Sonido la raggiunse, proprio dietro la schiena, e qualcosa la afferrò per il colletto del cencio che indossava per sollevarla di malgrazia da terra
«Sei stata tu, vero?»
Fu girata, e si ritrovò faccia a faccia con Szayel Apollo Grantz. L'espressione non era più così folle ed animalesca come prima, era la solita che conosceva, forse un cambio fin troppo repentino per pensare che non avesse usato qualcuno dei suoi intrugli per imporsi un pò di autocontrollo
«E' da parecchio che non ci si vede... Neliel Tu Oderschvank»
Sorrise, sistemandosi i falsi occhiali che costituivano la sua maschera con la mano libera, mentre un grossa goccia di sudore gli cadeva dal viso. Doveva aver lavorato come un dannato nel breve periodo che aveva passato nel laboratorio
«Szayel... sai benissimo che non sono affatto felice di questo incontro... ma purtroppo ho bisogno delle tue conoscenze»
A Neliel dava fastidio dover abbassare il capo d'innanzi ad un narcisista pieno di boria come Szayel, ma non aveva altra scelta. Questo la guardò divertito di sottecchi, per poi chiederle con voce languida
«Hai bisogno di me... per curare Nnoitora Jiruga?»
Lei spostò lo sguardo, il bastardo aveva ascoltato la conversazione, dunque
«E per quale motivo dovrei farti questo favore?»
Quest'affermazione la colpì come una secchiata d'acqua gelata, vero che era sempre stata una possibilità, ma dopo avergli salvato la vita, non si sarebbe mai immaginata l'Espada così ingrato
«Per quale... motivo? Per quale motivo?!»
Lacrime di frustrazione iniziarono a pizzicarle gli occhi, era veramente stanca di tutti quegli imprevisti
«Perchè se non fosse per me, ora saresti ancora lì come una statua, con una spada impiantata nel petto!» Il sorriso di Szayel si spense e l'Espada per un istante tremò. Neliel non aveva idea di cosa dovesse aver passato, cosa esattamente gli avesse fatto la droga dello Shinigami, ma di sicuro era un esperienza che non desiderava ripetere.
Strinse forte il pugno che reggeva la bimba, poi la lasciò cadere a peso morto nella sabbia. Si sentirono le urla di protesta di Dondochakka e Pesche, di ritorno dalla spedizione
«E sia»
Proferì finalmente Szayel riprendendo la sua solita baldanza
«Stare sotto l'effetto di quella droga era peggio della morte. Con questo, il nostro debito sarà saldato. Anzi...»
Indicò con un dito la fronte della bimba
«Per saldarlo definitivamente, quando il computer avrà finito di sintetizzare l'antidoto definitivo, rimetterò a posto... anche la tua maschera»
Era fatta. La sua fatica era stata premiata alla fine, non riuscì a trattenersi di fare un grosso sorriso all'Espada gridando
«Grazie!»
Si alzò, girandosi verso i due Arrancar, che come sperava, stavano portando lì Nnoitra, ancora tutto intero
«Nerieru! Hai veramente un aspetto di merda!»
Le gridò questo, lei non riuscì a trattenere un sorriso, cosa che fece trasalire Dondochakka e Pesche decisamente non abituati a tale comportamento da parte della padrona.
Neliel fece un paio di passi verso il trio, per poi bloccarsi bruscamente. Rimase immobile, il capo chino, finchè non furono loro a colmare i pochi metri che li separavano da lei
«Pesche... Dondochakka...»
La voce era ridotta ad un filo, i due lasciarono Nnoitra a si avvicinarono subito allarmati
«Andate... nella direzione in cui... avete trovato... Nnoitora... c'è... Grimmjow... gli ho promesso... aiuto... e Tesla... c'era anche Tesla...»
Non riusciva più a parlare, alzò lo sguardo verso Nnoitra, poi gli occhi le si rovesciarono all'indietro
«NERIERU!»
La sua voce carica di preoccupazione fu l'ultima cosa che sentì, poi arrivò il buio.


L'ANGOLO DEGLI AUTORI

SHOCK!
Che sarà successo? Finisce veramente così? Tanto dolore ed alla fine Nel è stata quella a perire?
Piccolo appunto, Szayel dice il nome di Neliel così come si scrive, scusate è vero che gli altri sono stati tenuti tutti per la fonetica, ma il suo era veramente un pastrocchione abbiamo favorito la leggibilità XD
Alloooora, grazie per averci seguiti sino a qui, perdonate se per la seconda parte abbiamo leggermente tardato, ma siamo stati oberati dagli impegni, spero che per voi ne sia valsa l'attesa ^^
A voi che ancora seguite lo svolgimento di questa breve fic, vogliamo dire che non è finita, vi chiederete allora, "Perchè è stata taggata come conclusa?!" Ebbene, si tratta di un errore nostro iniziale, non avendo mai postato nulla non sapevamo che i tag della prima storia seguissero anche il resto, il vero finale avrà dei contenuti da bollino rosso e per questo motivo non possiamo includerlo "ufficialmente". Qualcuno dirà che si puù sempre cambiare il tag iniziale, ma è nostra personale decisione non farlo, sarebbe un peccato taggare tutto come rosso quando i contenuti di 3 capitoli su quattro sono interamente safe, quindi preferiamo sistemare le cose così.
Per chi vorrà (e potrà) seguirci nell'ultimo capitolo, il titolo sarà "A last fight for the Goat & the Mantis", così non avrete rischi di perderlo ^^ Per chi si fermerà un grande ringraziamento per averci seguito per questa breve saga che sancisce la nostra introduzione nel mondo delle fanfic, torneremo sicuramente a raccontare ^^ Ci metteremo forse un pò di più a postare l'ultima parte perchè come detto ultimamente siamo oberati, ma vi prometto che ci faremo vivi presto ;) Alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=933351