Together&Forever:Aquarion!

di mewmina__91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza angelo dalla chioma rossa ***
Capitolo 2: *** Capitolo2: Kikara strikes back ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: un segreto per unire due ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4:Avvicinarsi ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Zio Fudo? Abbiamo un problema! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6:...e allora, festa! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: ...ma non era morto!? ***
Capitolo 8: *** 8 ***



Capitolo 1
*** La ragazza angelo dalla chioma rossa ***


Capitolo 1


Pierre- concentrazione!-
Apollo- fusione!
Sylvia- Go! Aquarion!!-

Ex colonia inglese, Gibilterra. È qui che sta avvenendo un altro scontro tra i soldati Kerubin, mandati dagli angeli, e ‘le creature senza ali ’ , gli esseri umani. A bordo dell’ Aquarion, un gigantesco robot, ci sono tre element; in posizione di testa c’è la bionda principessa Sylvia che possiede il potere della psico-cinesi, nella posizione di schiena il rosso Apollo, che viveva in strada, e alla posizione delle gambe il donnaiolo Pierre, con il potere di infiammare i propri colpi.
Perché si stanno scontrando con gli angeli, volete sapere?
Ottimo quesito, ma non v’è ancora risposta. Cominciò più di due millenni fa, poi si interruppe per undicimila anni ed ora è ricominciato. Si sa solo che al suo antico inizio l’angelo Apollonius tradì gli altri angeli per passare dalla parte degli umani, per amore della principessa Seiran; ed oggi come allora tra le fila umani ci sono loro, non come una volta, ci sono le loro ‘incarnazioni’. Sylvia e Apollo, ma lei non vede che il fratello Sirius, certa che sia lui Ali del Sole, l’amato della vita passata; lui (Apollo), invece, immemore della vita scorsa, pensa solo a liberare l’amico Baron, catturato dalle bestie mietitrici mandate dagli angeli.

Sylvia- Aquarion Luna!!!-
Apollo- bene, facciamo a pezzi quel mostro!-

Dall’interno dell’Aquarion Sylvia si mise in posizione per scagliare le frecce lunari, Apollo comparendo come un fantasma le si accostò nella stessa posizione e Pierre vi impresse il suo potere fiammeggiante. La ragazza scoccò le sue frecce, il soldato Kerubin gli andò incontro, scartando verso il basso e colpì la posizione di testa. Avvertendo una forte pressione al petto e la mancanza del respiro la principessa lasciò i comandi cadendo all’indietro con gli occhi sbarrati e la fusione fu annullata. Non essendoci nessuno che tenesse i comandi, il vector moon precipitò al suolo con a bordo Sylvia. Sia Apollo, per primo, sia Pierre atterrarono e il rosso corse ad aprire il portellone del vector uscendone portando in braccio la principessa priva di sensi.

Pierre- cos’ha? Sembra svenuta…-
Apollo- e io che ne dovrei sapere, non sono un medico!-
Pierre- ok, torniamo alla base- mugugnò risalendo sul vector mars per agganciare quello rimasto senza pilota

Apollo risalì sul vector sun con la ragazza sistemandosela in braccio, purtroppo erano troppo distanti dalla base per poter comunicare, una volta attraversato l’atlantico avrebbero potuto trasmettere il fallimento della missione. Rallentò la velocità inserendo il pilota automatico e immergendosi nelle acque oceaniche.

Pierre- ma che fai, Apollo?!-
Apollo- non mi urlare nelle orecchie, idiota! Per colpa dei gadget parlanti di Jun non ho chiuso occhio-
Pierre- ah, parli delle bamboline di Mana-mana? Non sarà invece che avere li le dolci forme della principessina…- lasciò in sospeso con tono eloquente
Apollo- Pierre, te l’ho mai detto che sei un coglione?-scherzò

Arrivato a quindici metri di profondità Apollo chiuse le comunicazioni, appoggiò la testa di Sylvia sulla propria spalla e chiuse gli occhi.

-Vector mars, qui base, mi ricevi?-
Pierre-forte e chiaro, Tsugumi. Allora, stasera esci con me?- disse facendo diventare sconsolati parecchi volti alla base
Tsugumi- ahem, -tossicchiò marcatamente- perché i vector sun e moon non rispondono?-
Pierre- il vector moon ha fatto una bella caduta un picchiata e me lo sto trascinando dietro, Apollo ha preso a bordo Sylvia, sembra che sia svenuta, e ha chiuso le comunicazioni per recuperare un po’ di sonno, sai non è facile dormire con una ventina di mini Mana-mana che lanciano inni e gridolini tutta la notte!-
Tsugumi-ok, l’hangar è gia aperto-chiudendo la comunicazione prima che il ragazzo potesse dire qualche cavolata.

Sylvia-Mmmh…-
Apollo- ti sei svegliata-
Sylvia- uh?- la ragazza sentì il sangue salire in volto appena si accorse di essere seduta sulle ginocchia di Apollo e di essere cinta in vita dalle braccia del ragazzo.

Inaspettatamente Apollo cominciò a baciarla sul collo tirandola indietro e facendole appoggiare la schiena contro di lui; si sentiva strana, da un lato sentire le labbra del ragazzo sul collo la stava letteralmente travolgendo, dall’altro era sconvolta, non capiva come potesse sentire emozioni del genere per colpa di Apollo. Il ragazzo abbassò la zip della elementsuit di Sylvia scendendo a baciarla sulle spalle, quando la voce di Pierre tratteggiata dai gracchianti disturbi radio li raggiunse.

Pierre- ehi, Apollo, mi senti?-
Apollo- come un gallinaccio!-
Pierre- b’è vidi di sbrigarti, Sirius sta lucidando il fioretto in modo inquietante-
Apollo- sicuro che non voglia usarlo sulla tua linguaccia?-

°°°

Di ritorno dalla missione a Gibilterra Sylvia era corsa da Reika, era strano non l’aveva mai trovata simpatica perché era ben visibile a tutti che suo fratello Sirius provasse per lei dei sentimenti, ma in questo momento le sembrava la persona più indicata con cui parlare, se avesse chiesto consiglio a Sophia si sarebbe sentita in imbarazzo. Per fortuna Reika si trovava alla reception della biblioteca, così non le fu difficile trovarla.

Sylvia- Reika, posso parlarti?-
Reika- certo-
Sylvia si guardò intorno- non qui, però…-
(10 minuti dopo in giardino)
Reika- dimmi, Sylvia, c’è qualcosa che ti preoccupa?-
Sylvia respirò profondamente e raccontò a Reika , previo giuramento di segretezza, quel che era successo. Il viso di Reika era, in quel momento, come un libro aperto e tradiva un certo stupore, che fece si che la principessa mettesse su un faccino imbronciato.
Reika- uhm……-riflettè- non saprei che dire, Apollo è un tipo strano, ma se ha seguito il suo istinto come fa di solito, allora ti direi di vedere fino dove vorrebbe arrivare…-
Sylvia- che!? Ma… ma, ti sembrano cose da dire!?-
Reika- fidati anche del *tuo* istinto però e poi puoi sempre scaraventarlo lontano come fai di solito, no?-

Sylvia fece per rispondere quando quel campanaccio di allarme elettronico risuonò in tutta la base chiamando a raccolta tutti gli element sul ponte di comando. Dagli altoparlanti vennero chiamati per la missione Reika, Sirius e Pierre. Uno schieramento diverso dal solito, data l’abitudine del comandante Fudo di mandare sempre o Sylvia o Apollo, il quale sembrava non troppo entusiasta della decisione e di conseguenza si fiondò sul ponte di comando con un diavolo per capello.

Apollo- ehi, vecchio, che ti salta in mente!?- gridò infuriato e, come al solito, con mala grazia
Fudo- così avrei fatto il gioco di quell’angelo delle tenebre-
Sylvia- quale angelo?-
Fudo- dovresti conoscerlo, Sylvia, era tuo rivale undicimila anni fa- rispose di nuovo senza scomporsi

°°°

Baron- Toma!!!!!!!!!! Fammi uscire dannato!!!- gridò cercando di smuovere le sbarre dietro alle quali lo avevano segregato
Toma- non temere giovane creatura senza ali, lo sai che per uscire di qui non devi fare altro che accettare la mia richiesta…-
Baron- non diventerò mai un assassino ai vostri ordini!- Othoha- mio signore! È successa una cosa terribile!!-esclamò terrorizzata
Toma- Othoha!- la riprese per la foga delle sue parole Othoha- mio signore, l’Aquarion ha penetrato le nostre difese ed è giunto fin qui, ma non è Ali del Sole che lo guida…-

L’angelo dal capo alato (si, toma ha le ali ai lati della testa, e sta da schifo n.d.mm) prese la spada dell’elsa finemente intarsiata e si apprestò ad affrontare l’aquarion con il suo soldato Kerubin. Certo, l’aquarion era forte, ma per quanto i suoi element si impegnassero, Toma era troppo forte. Aveva un tecnica perfetta e impeccabile nella spada e i suoi livelli di quantum estremamente alti; pochi minuti di battaglia bastarono a sfinire Sirius e Reika e anche Pierre, ma lui non voleva mollare, era sicuro che a momenti sarebbe stato effettuato il teleport-change. Sperava che facessero in fretta, perché era sicuro di non riuscire a trattenere la fusione ancora a lungo…

°°°

Alla Deava, gli operatori del ponte di comando stavano lavorano con la frenesia delle formiche operaie, bisognava settare il teleport-change su una distanza molto più lunga, calcolare la forza-disturbo delle difese del nemico, preparare il modulo di recupero, tenere pronto l’hangar e decidere quali element mandare. L’aria era tesa come non mai, di sottofondo si sentiva il rumore di centinaia di tasti che venivano premuti con celerità, il comandante Fudo dalla scrivania in cima alla sala impartì gli ordini ad ogni singolo operatore. Fece preparare il teleport-change con l’ordine di inviare Sylvia e Apollo per sostituire Sirius e Reika, così la fusione in corso si annullò mentre nelle Vector Machine Sun e Moon si effettuava il cambio dei piloti. Pierre perse il controllo del vector, non aveva più la forza di comandarlo, la macchina andò a schiantarsi contro una parete abbattendone buona parte, ma insieme ad essa venne sfondata anche la cella di Baron che poté uscire. Apollo arricciò il naso cercando di riconoscere l’odore che si era appena aggiunto, era troppo familiare per non ricordarlo, ingrandì un puntino vicino al Vector Mars, era Baron! Apollo non poteva crederci, allora Baron stava bene, era un’ottima notizia.

Apollo- ehi, principessa fessa!-
Sylvia- come mi hai chiamata!?-
Apollo- dobbiamo tenere il soldato Kerubin lontano dal Vector Mars!-
Sylvia- guarda che non prendo ordini da te!-
Apollo- e chi se ne frega, fallo e basta!-

Sbuffando Sylvia seguì le indicazioni di Apollo non capiva che gli passasse per la testa, poi vide il vector Mars rialzarsi e riprendere quota barcollando. Aprì la ‘finestra’ di comunicazione, convinta di trovare Pierre dall’altra parte, invece trovò…Baron!

Fudo-Apollo, prendi la posizione di testa!- ordinò dalla base della Deava
Apollo- agli ordini, Vecchio!-
Baron- Apollo…-
Apollo- che c’è Baron?-
Baron- non ho capito, un accidenti! Che devo fare!?-
Apollo- fa come facciamo noi-

Apollo si posizionò di fronte a Sylvia e Baron ed eseguirono la fusione nel Solar Aquarion, ma nella concentrazione dell’eseguire la fusione non avevano visto che gli avversari non erano i soldati Kerubin normali, ma quelli guidati dal “Grande Toma” e dal “Sommo Moroha” . Non era esattamente una grande situazione, e fu subito evidente che gli avversari erano più forti numericamente e per esperienza. Non riuscendo a difendersi su tre fronti contemporaneamente i tre element erano in difficoltà e l’aquarion aveva subito danni ingenti, Apollo cominciava a pensare che questa volta, era stanco, gli doleva la testa…

Sylvia-Apollo? Apollo! Rispondi, Apollo, che hai?-

°°°

Comandante Fudo- attivare modulo di soccorso a distanza!-
Vice-com. Gerard- ma ne è sicuro!? Inviandolo, noi resteremmo senza difese!!!-
Comandante Fudo-Sophia, avvia la procedura-
Sophia- agli ordini-

Dalla sua postazione la donna diede l’ok all’invio dei rinforzi. Sullo schermo apparve un secondo hangar, sull’unica rampa di lancio c’era un piccolo vector argentato con motivi decorativi di ali. Accompagnata dalla voce di un addetto ai comandi, la cella centrale del computer della Deava fu portata sopra l’apertura del vector, il fondo della cella fu aperto facendo scivolare velocemente nella macchina un esile corpo con attaccati centinaia di fili.

Addetto-livelli vitali minimi in aumento, avvio procedura di lancio-
Fudo- Vector Silver mi ricevi?-
?- prendi un appuntamento zio oggi non ricevo visite! Vector Silver, partenza!!!-

°°°

Ormai erano con le spalle al muro, tutti e tre gli element erano stanchi e affaticati dalla lotta e per Toma e Moroha a quel punto era stato semplicissimo afferrare l’aquarion per il collo. Entrambi gli angeli delle tenebre si prepararono a infliggere il colpo di grazia, quando una sensazione di gelo li colpì allo stomaco seguita da una raffica di colpi laser provenienti da un piccolo vector dai riflessi argentei.

Toma- questa vibrazione…-
?- giù le mani dall’aquarion lurido bastardo!-
Moroha-… Kikara!-
Kikara- in carne e ali!!! E non crediate che 12.000 anni mi abbiano fatto passare la voglia di vendetta!!!!!-

La ragazza diede il via a una nuova fusione, la Silver wings fusion, in testa c’era sempre Apollo e anche Sylvia e Baron mantennero le posizioni precedenti, ma stavolta sull’aquarion c’erano due ali d’argento. Inaspettatamente si ritrovarono tutti in testa nelle loro forme eteree dandosi la schiena, in circolo, e tenendosi per mano. La forza della fusione sprigionò onde di energia così forti da scaraventare entrambi gli angeli oscuri lontano e distruggendo buona metà del palazzo di Atlandia. Gli altri si girarono ad osservare la figura eterea che era venuta in loro soccorso dalla lunga chioma ribelle e delle grandi ali sulla schiena. Quelle ondate erano state opera sua, ed erano onde di dolore. Corrugò la fronte in un espressione mista di rabbia e di dolore e spalancando le ali dell’aquarion fece ritorno alla Deava.

°°°
Fudo-bene, l’operazione è riuscita-
Addetto- comandante! Soldati Kerubin in avvicinamento alla base!!!-
Fudo- dove si trova ora l’Aquarion?-
Addetto- a 600 km di altitudine-
Vice Jerome- Ma è impossibile!Questo vuol dire che… che si trova nell’esosfera terrestre!?-
Sophia- cosa facciamo comandante Fudo?-
Fudo- aspettiamo…-

°°°

(nell’Aquarion)
I tre element non riuscivano a smettere di interrogarsi su chi fosse il misterioso angelo che li aveva salvati con quella nuova fusione dalla potenza incredibile…

Kikara- davvero non vi ricordate di me? Nemmeno tu, Celi‘?- chiese come se gli avesse letto nel pensiero
Sylvia-un momento! Solo la sorella di Apollonius mi chiamava così!-
Baron- ragazzi, io non riesco a capire…-
Apollo- tranquillo ti spiegherò tutto più tardi,- si rivolse anche alle ragazze- ci sono dei soldati Kerubin che si avvicinano alla Deava-
Sylvia- ma siamo troppo lontani!-
Kikara- sicura?- chiese con un sorrisetto chiudendo le ali e buttando l’Aquarion in picchiata

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Capitolo 2
*** Capitolo2: Kikara strikes back ***


Capitolo2: Kikara strikes back

Kikara spinse l’Aquarion alla velocità massima, giù dalle nuvole, andando a salvare l’angelo meccanico e i suoi element aveva lasciato la base priva di difese che quindi era in procinto di subire un attacco da una schiera piuttosto numerosa di soldati Kerubin, venti per l’esattezza. “Pochi” pensò Kikara, esattamente il contrario di ciò che pensavano Apollo e gli altri. La ragazza angelo sincronizzò al secondo i suoi movimenti con quelli dell’Aquarion, portò una mano dietro alle ali meccaniche estraendone tre kunai. Con tre colpi precisi eliminò tre avversari. Ripeté la stessa azione per due volte, ne rimanevano undici. Comparve alle spalle di due soldati e scotrò le loro teste così forte da appiattirle, un altro lo afferrò ai piedi e al collo e con una ginocchiata lo spezzò in due, ad altri due ancora sfondò l’addome con un pugno ed altri due con un calcio. Ne rimanevano quattro, scivolò silenziosa alle spalle del quartultimo e del terzultimo e li strinse in una morsa letale, al penultimo aprì il cranio e l’ultimo venne spaccato a metà con un colpo eseguito con il taglio della mano. Sia dalla base che sull’Aquarion erano tutti stupiti, la forza di quella ragazza era sbalorditiva in una minoranza di venti a uno non aveva impiegato più di cinque minuti a scongiurare il pericolo che incombeva sulla base della Deava, ma Kikara non la pensava proprio così… si guardò in giro.

Kikara- non è giusto!!! Non ce ne sono più! E io che mi ero appena riscaldata!!!- disse mentre l’Aquarion seguendo i suoi movimenti finì in terra a gambe incrociate e braccia conserte e sembrò addirittura imbronciato.

°°°
Fudo- non mi sembra che tu abbia motivo di fare i capricci Kikara, ora tornate alla base- Kikara- agli ordini ‘capo’!-

La fusione fu annullata.
Per tutto il giorno nessuno vide più Kikara, ma si parlò molto di lei e del modo in cui aveva annientato quei soldati Kerubin. Anche Apollo, Sylvia e Baron ne avevano parlato prima di spiegare “all’ultimo arrivato” cosa succedeva e i vari perché e percome del caso, naturalmente il tutto fu interrotto varie volte dai litigi di Apollo e Sylvia, la quale si era unita ai due per evitare che Apollo confondesse le idee dell’amico.

Il mattino dopo come al solito si recarono tutti al campo degli allenamenti dove li attendeva il comandante Fudo…con una ragazza attaccata alla gamba stile “cozza allo scoglio” che gli faceva gli occhini imploranti ^_^’’ ; questa aveva un fisico sottile e flessuoso con le curve nei punti giusti, sul viso portava due occhi di brace con le sopracciglia nere e le labbra rosse, un viso dai tratti semplici e forti semi nascosto dalla lunghissima chioma lavica della stessa e date le ali che aveva sulla schiena non ci volle un genio per capire che si trattava di Kikara.

Kikara- dai, zio! Ho anche salvato la base e l’Aquarion, non me lo puoi fare questo favore?-
Fudo- non mi sembra il caso di organizzare una festa nel bel mezzo di una guerra…-
Kikara- ma uffa!- esclamo mettendo il broncio
Pierre- avete detto ‘festa’?!- si intromise
Pierre- la prego comandante! Facciamo una festa!!!- si buttò fingendo di piangere ai piedi del comandante facendo scoppiare tutti a ridere…

…tutti tranne Sirius che con la sua solita espressione impassibile fece smettere tutti di ridere e rivolse uno sguardo di ghiaccio alla ragazza angelo

Sirius- comandante, non possiamo tenere questa immonda creatura tra di noi, porta solo sciagure!-
Fudo- non sta a te giudicare, Sirius!-
Sirius- E’ UNA TRADITRICE!!! È colpa sua se non fummo in grado di sconfiggere gli angeli delle tenebre dodicimila anni fa!!!-
Kikara- adesso basta principino- sibilò fredda come il ghiaccio
Sirius- taci, bestia-
Kikara- taci, ragazzino, quando si svolse la battaglia finale tu eri già morto, non sai cosa accadde!-
Sirius- so che sei un angelo delle tenebre, questo basta a renderti indegna di fiducia!-
Kikara-allora non puoi fidarti nemmeno di te stesso- additò il bracciale che Sirius portava su un braccio e con un gesto secco in aria glie lo levò rivelando le piume rosse che il principe vi nascondeva sotto
Sirius- pagherai caro questo affronto!- esclamò sguainando il fioretto
Kikara- provaci!-

Sirius partì per primo cercando di colpire la ragazza con una serie di colpi ravvicinati e molto veloci che lei scansò tutti tenendo gli occhi chiusi fino a che lui non tentò di colpirla all’attaccatura della ali allora si piegò indietro facendo il “ponte”, sia appoggiò sulle spalle sollevò le gambe e con un piede lo colpì sotto il mento e con l’altro lo disarmò facendolo cadere. Sirius non ebbe il tempo di reagire, Kikara gli piantò un piede sul petto e gli puntò contro un coltello da lancio.

Kikara- non ti azzardare mai più, ragazzino!-
Fudo- forse ripensandoci, una festa per sciogliere la tensione ci vorrebbe proprio…-
Kikara- davvero zio!?- si girò con un sorrisone a trentadue denti e con l’aria di chi non potrebbe essere spietata neanche se si impegnasse a forza (^_^;; n.d.mm.)
Fudo- -_-‘’ –
Kikara- evviva!!! Facciamo festa, facciamo festa!!!-

E continuo così per diversi minuti finché non si accorse che gli altri element la fissavano con gli occhi grandi come tazze da thé con le pupille ridotte a puntini di trascurabili dimensione, a condire la scena c’erano poi le loro mascelle spalancate che toccavano terra; una scena che l’angelo trovò divertentissima, perché si buttò letteralmente in terra dalle risate picchiando i pugni e pestando i piedi, finché non suonò l’allarme (-_- che ci possiamo fare? Toma è proprio uno scassa maroni… n.d.mm.). Subito tutti si fecero seri e corsero sul ponte di comando. Erano presenti tutti, stranamente il comandante non aveva indicato nessun pilota per la missione e con uno sguardo allo schermo della sala fu chiaro subito il perché: i due angeli Toma e Moroha erano scesi in campo personalmente con dei soldati Kerubin a grandezza umana e questa volta erano anche piuttosto armati… forse la strage fatta dalla ragazza angelo il giorno prima li aveva messi leggermente in guardia…^_^;;;

Fudo- allora come pensate di agire?-
Kikara- io, io!- alzò la mano in stile “scolaretta-so-tutto-io”
Fudo-qualcun altro ha un piano?-
…silenzio…
Fudo- che piano hai in mente?-
Kikara- dici che la “Vecchia Strategia” funzionerà ancora?- gli chiese facendo l’occhiolino
Il comandante sembrò sconsolato- sono passati dodicimila anni…-
Sylvia- forse può funzionare!-

Tutti si voltarono a guardare Sylvia, in quel momento sembrava particolarmente sicura di se e sembrava che avesse capito di cosa si stava parlando…

Sylvia- sono convinta che l’idea di ‘Kara può funzionare, comandante ci faccia provare!- disse mentre Kikara le buttava le braccia al collo sentendosi chiamare con il diminutivo che usava Celianne
Fudo- e sia-
Kikara- sì!!! Forza voi due- si rivolse a Baron e Apollo- muovetevi che dovete venire con noi!!!-

°°°

Moroha- non ti credevo così incline al suicidio, Toma!-
Toma- non capisco dove vogliate arrivare con questa affermazione, Moroha-
Moroha- le creature senza ali non conoscono l’onore…-
Toma-eccoli- lo interruppe

Miraccomando mandatemi almeno un commentino o non continuo!^.-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: un segreto per unire due ***


Finalmente sn tornata!!! Scusatemi per l'enorme ritardo ma i miei mi hanno tagliata fuori da internet e posso usare il pc solo di nascosto! Sigh! me tapina! ç.ç Ma bando alle ciance e passiamo ai ringrazziamenti!

BLAK RAVEN: shore!!!ç.ç ma lo sai che io scrivo anche con il sangue se bisogna! -_^

BLAKDREAMS: alymice! mi fa piacere che kikara ti piaccia!!!^^ e aspetta "quello-ke-sai-tu" e vedrai!^^

KANI: certo che continuo! e vedrai cosa mi invento^^ il viaggio di ulisse ci farà un baffo!XD

DREAMER21:mitica Dream' eccoti accontentata!^_^

BLACKBERRY: B'è io ce la metto tutta per scrivere bene, ma ognuno ha il suo stile e non è per quello che io Blak Raven siamo sorelle^^

ILA: certo che la fic non è finita! ci mancherebbe!

HEBE: che dire, non possono piacere a tutti i miei lavori, ma io ce la metto tutta.

E ora, vi lascio alla fic...


Quattro figure solitarie camminavano tra le macerie di un città di mare affacciata sul mar della Cina; due ragazze, una bionda con gli occhi azzurri vestita in stile militare con un mitra a tracolla e due serie di proiettili incrociati davanti al petto più numerose altre armi nascoste nei vestiti, l’altra con i capelli di fiamma e gli occhi neri vestita di nero con dei pantaloni larghissimi e pieni di tasche dove ha riposto le sue armi meno due manganelli cilindrici che continua a far roteare tra le mani, e due ragazzi, uno castano con gli occhi verdi con uno zaino intero pieno di caricatori due pistole da trenta colpi al fianco e un lungo bastone in mano mentre l’altro con gli occhi color oro come armi porta uno scudo di dimensioni ridotte con la catena attaccato a un avambraccio e qualche coltello nascosto sotto i vestiti. La rossa, in capo al gruppo, si ferma ad un centinaio di metri dai due angeli di fronte a loro, lo sguardo di ghiaccio, le mani scosse da un leggero tremito di impazienza con una leggera brezza che spazzava il pulviscolo sulla strada di questo “duello di mezzogiorno” (scusate ma la scena fa troppo far west!n.d.mm.). lo scontro scattò in un attimo, l’orda di soldati kerubyn decimata a pochi coriacei elementi dai colpi della mitragliatrice di Sylvia si strinse attorno ai tre giovani element mentre Kikara si scontrava con quelli che una volta erano stati il suo maestro e l’amante di suo fratello, era uno scontro senza parole dove a parlare era il clangore delle armi. Non seppe quanto tempo passò dall’inizio quando le urla di dolore di Apollo, seguite da quelle preoccupate di Sylvia e Baron. Moroha e Toma si allontanarono da lei mentre quest’ultimo ghignava soddisfatto raggiunto da Otoha con le mani sporche di sangue. La ragazza si buttò ad ali chiuse per raggiungere gli amici trovando Apollo inginocchiato in terra che cercava di toccarsi la schiena sporca di sangue che usciva da due lunghi tagli. Kikara si voltò, ma gli angeli erano già spariti, così tornò a esaminare le ferite di Apollo, la pelle sui bordi era lucida e portava i segni di una rimarginazione.

Kikara- Baron!!! Come si è procurato questcicatrici Apollo!?-
Baron- non lo so, quando ci siamo conosciuti le aveva già…-
Sylvia- adesso, smettetela, dobbiamo portalo subito all’ospedale, non c’è tempo per parlare!-
Kikara- Sylvia ha ragione, sta sanguinando troppo per essere una ferita normale…-

°°°
Fudo- sappi che sono deluso, Kikara, ti ho affidato un compito che non consisteva solo nello sconfiggere il nemico, ma anche nel badare che i tuoi compagni non si ferissero e tu ti sei lasciata distrarre dal combattimento!-
Kikara-…- la ragazza abbassò la testa
Sylvia- ma comandante..!-
Sophia- comandante?- lo chiamò uscendo dall’ambulatorio
Fudo- si, Sophia?-
Sophia- c’è un piccolo problema, Apollo non si lascia avvicinare con ago e filo…-
Fudo- -_-‘’-
Sylvia- quel…quel... quell’idiota!!! Adesso ci penso io!- e prese dalle mani della donna il kit del pronto soccorso
Sophia- comandante, prima di cercare di ricucire le ferite di Apollo gli ho fatto alcuni esami, riscontrando la presenza di otto vasi sanguigni di grandi dimensioni; è un anomalia piuttosto insolita-

Dato che la discussione stava vertendo su argomenti che non le interessavano, Kikara andò a farsi quattro passi.

°°°

Sylvia- avanti ‘sta fermo, altrimenti non riesco a metterti i punti!-
Apollo-non ci penso proprio. Non mi farò ricucire da una principessa fessa!-

In un moto di stizza Sylvia si lanciò sul ragazzo con l’intento di bloccarlo a terra per riuscire a cucirgli le ferite, ora semplicemente fasciate, finendo bloccata a terra da Apollo che la bloccava a pancia in giù tenendole le braccia di lato alla testa. La ragazza fece un espressione da “ora-ti-faccio-vedere-io”, gli circondò il busto con le gambe, usò i piedi per fare pressione sulle spalle e Apollo finì in terra sbattendo la schiena. Anche se era dispiaciuta per avergli fatto picchiare a terra le ferite Sylvia non si fermò, lo girò e tolse le bende pronta finalmente a ricucirlo quando vide quello che era nascosto sotto le garze: piume!

Sylvia-ma…cosa…!?-
Apollo- ascoltami bene! Quello che hai visto deve rimanere assolutamente un segreto, mi hai capito!?- quasi le urlò in faccia quelle parole mentre le afferrava i polsi
Sylvia annuì- non sono una spia, ma se continueranno a crescere non riuscirai a nasconderle-
Apollo- bhè vorrà dire che le strapperò!-
Sylvia- non dire idiozie! Probabilmente ti ricrescerebbero ancora-
Sophia bussò alla porta- ragazzi, tutto bene?-
Sylvia- s…sì! Sono riuscita a mettergli i punti!-mentì

°°°

In giardino davanti al boschetto della Deava faceva piuttosto caldo e l’aria era secca nonostante fosse sera, la pioggerella leggera che scendeva riusciva solo a sollevare il caldo dall’asfalto creando una leggera sensazione di ‘soffoco’, ma a Kikara piaceva riflettere in quelle condizioni appesa a un ramo per le gambe con le braccia penzoloni e le ali aperte.

Baron- non rischi di stare male a forza di rimanere a testa ingiù?- chiese arrivando sotto l’albero
Kikara- naa! Sono anni che rifletto a testa in giù, sono abituata-
Baron- senti, volevo chiederti…-
Kikara-…tranquillo, Apollo sta bene!-
Baron- sì, lo so. Io veramente volevo chiederti delle tue ali- disse pungolandole con un dito- ma sono vere?-
Kikara scoppiò a ridere- no, fermo! Così mi fai il solletico!-
Baron- ah, sì? E qui?- scherzò lui pungolandola sui fianchi

’Kara scoppiò a ridere di gusto rotolandosi sull’erba ai margini del bosco tenendosi la pancia dalle risate mentre cercava di convincere Baron a smetterla tra una risata e l’altra, quando dopo essersi preso un ala in faccia per sbaglio finì lungo e disteso sopra la ragazza; smisero di ridere all’istante entrambi, fissandosi, imbarazzati, negli occhi. Borbottando qualcosa Baron si alzò a sedere, ma prima che riuscisse a togliersi da quella situazione imbarazzante l’angelo lo afferrò per il collo della maglia intenzionata a baciarlo (vai così! N.d.mm.^^) e ci sarebbe riuscita se in quel momento non fosse partito l’allarme… chiamando alla Vector Machine proprio loro due e Apollo, dovettero così scapicollarsi per i corridoi della Deava per raggiungere le rampe di lancio mentre finivano di indossare le element suit (almeno qualcuno che le mette…n.d.mm.), partendo poi per la foresta Amazzonica. La foresta polmone del pianeta si presentò ai loro occhi in uno stato sofferente con punti completamente disboscati e zone appena distrutte dai due mostri leggendari mandati dagli angeli che si apprestavano ad appiccare il fuoco a molte altre. Vedere il luogo che una volta fu la sua dimora, sua dei suoi fratelli e dell’amica Celianne, ridotta in queste condizioni, vedere la vegetazione una volta verde come smeraldi, ora spezzata del nero della cenere o dalla desolazione del terreno arido, provocò un attacco d’ira violenta a Kikara. Non poteva sopportare che un luogo così bello fosse ridotto in ginocchio impunemente, quel luogo che le ricordava il verde dei suoi occhi, degli occhi dell’amato fratello Beraron, che le ricordava tutti i tramonti passati insieme accoccolati su quelle chiome lussureggianti quando lui le sussurrava di quanto l’amasse e di quanto desiderasse non separarsi mai da lei…no, non poteva permettere che il luogo dei suoi giorni felici subisse un tale scempio, prese la posizione di testa ignorando gli ordini di Fudo, era stato il braccio destro di suo fratello Apollonius nelle battaglie, ma non poteva capire cosa provava in quel momento, fece di forza la fusione con gli altri guidando l’angelo meccanico con la forza di quella rabbia che riuniva anche la tristezza e la disperazione per l’ingiusta separazione dalle persone a lei care solo per il desiderio dei suoi simili di perpetrare nel tempo la razza pura, senza mescolarla con gli esseri umani. Alimentando la forza dell’Aquarion queste emozioni negative distrusse i due mostri in un tempo ancora minore a quello che impiegò a distruggere i soldati Kerubyn di qualche giorno prima. Annullò subito la fusione e ritornò con gli altri alla base, sfuggendo d’un soffio a un incontro con il comandante Fudo, si rifugiò nella foresta piangendo a dirottò e rimase ancora lì quando iniziò a piovere così forte che anche le fronde degli alberi non la riparavano più. Poi sentì una mano appoggiarsi dolcemente sulla spalla.

Baron- ehi, se resti qui sotto la pioggia ti ammalerai- disse piano
Kikara- no>n me ne frega niente…- rispose con le spalle scosse dai singhiozzi mentre alzava un ala per coprire il ragazzo dalla pioggia- …tu invece rischi di prendere qualcosa di serio-
Baron- forse non sono affari miei- cominciò titubante- ma se hai bisogno di qualcuno con cui parlare…-



Ah, accidenti continuo a scrivere i capitoli sempre più corti… ma almeno questo mi piace parecchio…vabe’ ricordatevi di commentare e dirmi come trovate il capitolo.
IMPORTANTE: per chi è rimasto un tantino confuso sulle origini del mio personaggio originale Kikara Kikara non è nipote di Fudo, lo chiama zio solo perché ha preso il vizio da piccola, ed è sorella di Apollonius e Beraron (altro personaggio mio…), notare che nonostante fossero fratello e sorella lei e Beraron si amavano.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4:Avvicinarsi ***


Capitolo 4: Avvicinarsi


Apollo- ma che fine avrà fatto Baron?!-
Sylvia- speriamo che non sia uscito sotto questa pioggia…-
Apollo- ehi, Pierre- lo chiamò- hai visto Baron?-
Pierre- sì…- poi aggiunse con un sorrisetto- mi sembra che fosse filato dietro alla rossa un paio di ore fa…-

Apollo guardò pensieroso Pierre che si allontanava con il pallone in bilico sulla fronte, cercando di capire cosa potesse aver spinto Baron a stare fuori con un acquazzone così violento finché non fu interrotto dal rumoroso gorgogliare del suo stomaco che fece spuntare la caratteristica gocciolina sulla tempia a tutti i presenti che fu poi raggiunta da numerose altre osservando Sylvia sgridarlo e trascinarlo in cucina borbottando qualcosa su come il suo stomaco fosse senza fondo…

Jun- meno male che il sempai Sirius non è nei paraggi…-
Tsugumi- già, fortuna che si è offerto di aiutare la sempai Reika in biblioteca…-

°°°
Non sapeva da quanto tempo erano li seduti nel fango, aspettando che Kikara finisse di piangere, riparati sotto le sue ali cercando non bagnarsi più di quanto non fossero già. Tirando su col naso la ragazza lasciò la presa dalla maglietta del moro e si asciugò, per quel che la pioggia battente le permise, il volto con il dorso della mano.

Kikara- scusa…-
Baron- va meglio?-
Lei annuì- si, non so cosa mi sia preso, ma vedere la foresta in quelle condizioni…- strinse i pugni
Baron- be’ effettivamente faceva un certo effetto…-
Kikara- già, ma a me ha fatto più che un certo effetto, io ci vivevo dodicimila anni fa!-
Baron-ah…- per alcuni minuti non parlò nessuno
Kikara- ah…ah…ahtciù!!!-
Baron- forse è meglio rientrare…-
Kikara- già, sniff, forse è meglio- si alzò per ricadere quasi subito con un forte mal di testa e gli occhi che si incrociavano facendole vedere doppio
Baron la prese al volo- sicura di stare bene?-
Kikara- uhm, forse ho un po’ di febbre…- borbotto mentre il ragazzo le metteva la mano sulla fronte
Baron- ok- disse deciso mettendosi un braccio di lei sulle spalle- ti riporto alla Deava-

°°°
Apollo ora era seriamente preoccupato, l’ora di cena era passata da un pezzo e conosceva fin troppo bene Baron per non sapere che se saltava la cena doveva essere successo qualcosa di serio. Accidenti a lui! Per colpa sua aveva anche saltato il dolce a cena, era rimasto lì a fissare il budino come se potesse dirgli dove si trovasse l’amico e alla fine era andato a dormire e gli faceva male pure la schiena per colpa delle ali che gli stavano crescendo! Senza farsi sentire da Jun e da Pierre, uscì dalla camera e si recò in cucina a prendere tutto il ghiaccio che riusciva a portare per metterselo sulla schiena, e poi si sarebbe potuto fare anche uno spuntino… La cucina era completamente immersa nel buio così dovette orientarsi col naso finendo, mentre camminava all’indietro, per scontrarsi con Sylvia!

Apollo- ehi, che ci fai qua fessa!?-
Sylvia- avevo fame, dato che qualcuno a cena sia spazzolato tutta la mia!!!-
Apollo- eh, capirai, qua alla Deava ce n’è di roba da mangiare!-
Sylvia- e tu invece che ci fai in cucina a quest’ora? Non avrai ancora fame?!-
Apollo-no, ero venuto per il ghiaccio… mi fa male la schiena-
Sylvia- e tu ci vuoi mettere solo il ghiaccio?- si portò una mano al viso facendovela scivolare-vieni…-

Sylvia fa per afferrarlo per il collo della maglia quando si accorge che Apollo non indossa nulla tranne i boxer, la sua faccia si fece allucinata e si girò velocissima a guardare da un'altra parte.

Apollo- che c’è principessa fessa, vedermi così ti sconvolge?- chiese malizioso
Sylvia- ma, ti sembra il modo di andare in giro!?-
Apollo- AH!!!- si portò le mani all’altezza delle ali- maledizione!- esclamò finendo in ginocchio
Sylvia- Apollo, cos’hai?- gli si inginocchiò accanto cercando di non coprire la poca luce che filtrava dalla finestra per vedere meglio sulla fasciatura
Apollo-niente!- rispose scorbutico- mi fa solo male la schiena-
Sylvia- andiamo in infermeria, forse c’è qualcosa che può farti passare il dolore-

Il ragazzo la seguì docilmente, non credeva che quelle alucce potessero fare così male; lei lo condusse in silenzio fino all’infermeria, girò piano la maniglia ed entrarono. Accesero una lampada da tavolo per fare un poco di luce e piano piano disfece le fasce dal busto di Apollo, la parte di garza che era a contatto con la pelle si era attaccata alle ferite così dovette fare ancora più piano, le bende erano zuppe di sangue e i bordi delle ferite sporche di pus impastato di piume, a vedere quello ‘spettacolo’ Sylvia non riuscì a immaginare quanto male dovesse sentire il ragazzo.

Fece un piccolo sospiro
Apollo- ehi, che c’è principessa fessa?-
Sylvia- resta fermo lì, devo prendere l’acqua ossigenata…-

Sylvia ci impiegò un po’, ma alla fine aveva ripulito completamente l’infezione per passare a spalmare un po’ di crema, fece pianissimo sedendosi accanto al rosso che si era sdraiato a pancia in giù su un lettino. Sylvia usò quasi metà tubetto di crema massaggiandola con cura per assicurarsi che fosse assorbita bene, prima non se ne era mai accorta ma Apollo nonostante fosse abbastanza magro era tutto ossa e muscoli, se accorse mentre gli puliva le ferite e ci massaggiava sopra la crema aveva sentito sotto le dita ogni singolo muscolo rilassarsi pian piano finché non si accorse che il ragazzo si era addormentato. Lo osservò in volto con attenzione sembrava così sereno in quel momento (ma dai! Gli hai appena fatto da brava mogliettina…n.d.mm.) come se non avesse alcun motivo per stare sul chi vive, le dispiacque doverlo svegliare, ma non poteva rimanere lì tutta la notte in boxer.

Sylvia- Apollo? Avanti svegliati, razza di animale!- si inginocchiò accanto al lettino scuotendogli una spalla
Apollo- uhm, che c’è?-
Sylvia- come ‘che c’è’? ti fa ancora male la schie…na…?- solo in quel momento si era accorta che i loro visi erano vicinissimi e si ricordò di quello che era successo qualche tempo prima nel vector sun (vi ricordate? ^^n.d.mm.)

°°°

Arrivato sulla soglia Baron si lasciò sfuggire un sospiro esausto, non credeva che la ragazza angelo potesse pesare così tanto. Aprì la porta della propria stanza e la posò tra le lenzuola ancora disfatte. Rimase pensieroso per un lungo istante, non poteva lasciarle addosso i vestiti bagnati, ma non sarebbe stato corretto spogliarla; dopo lunghi momenti di riflessione decise che era meglio se le metteva un pigiama così, con un occhio chiuso e l’altro socchiuso le tolse gli indumenti bagnati e rapidamente le infilò il pigiama, la accomodò sotto le coperte e andò a sdraiarsi sul divano con un cuscino e una coperta.

°°°

Apollo non rispose, continuò a fissarla negli occhi. Sylvia era imbarazzatissima, aveva le guance completamente rosse, ma non poteva fare a meno di guardare quegli occhi color dell’oro così luminosi anche al buio. Lo vide scendere e inginocchiarsi davanti a lei, così da essere all’altezza del suo viso, le mise una mano dietro la nuca attirandola a se e posandole sue labbra su quelle di Sylvia


§°§_§°§_§°§_§

Fatto anke qst cappy, sn contenta ultimamente so esattamente cosa scrivere ke bellezza x un po’ non dovrò passare delle interminabili mezz’ore davanti allo schermo in cerca di ispirazione^^
Bene, come al solito commentate e ditemi cosa ne pensate! Al prossimo cappy, bazidos!!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Zio Fudo? Abbiamo un problema! ***


Istigato dal suono della sveglia, Baron tirò fuori un braccio da sotto le coperte cercando a tentoni la sveglia, non trovandola prese una ciabatta e, grazie a un colpo fortunato, la centrò in pieno. Si girò per tornare nella posizione di prima e per accorgersi che non aveva la testa sul cuscino, ma su qualcosa, sì di morbido, ma anche caldo! Con un terribile dubbio aprì un occhio e sbiancò, si tirò su un poco e fu sicuro che sarebbe morto ucciso da Kikara non appena questa si fosse svegliata. Era sicuro di essere andato a dormire sul divano e invece ora si era svegliato nel letto abbracciato alla ragazza con indosso solo i pantaloni corti con cui era andato a dormire e lei non indossava più il pigiama che le aveva masso la sera prima. E mentre da bianco fantasma diventava di un bel rosso acceso, non poté fare a meno di osservarla anche solo un poco. Non avendone mai avuto il tempo, non si era mai interessato alle ragazze, ma doveva ammettere che Kikara meritava di essere definita perfetta, stava per dimenticarsi della precaria possibilità che la sua vita durasse ancora più di venti minuti quando i mugugnii segnalarono che stava per svegliarsi e colto alla sprovvista non seppe fare altro che stare lì fermo come un fesso!

Kikara- ehilà! Già sveglio?- lo salutò allegra Baron la guarda con una faccia che parla da sola e dice “non-ammazzarmi-giuro-che-non-ho-fatto-nulla”
Kikara scoppiando a ridere- ehi, guarda che non ti ammazzo mica!- poi si tira su stiracchiandosi per bene e infischiandosi ne del fatto che è in biancheria sul letto di un ragazzo e che per quanto lui sia a posto se entrasse qualcuno passerebbero qualche guaio- ti ho infilato io nel letto-
Baron- ok, ora sono davvero confuso- mugugna con aria sconsolata
Kikara- ora ti spiego, stanotte dopo che sono tornata da un urgente scappatine al bagno delle donne, ho visto che ti agitavi nel sonno, così ho controllato se per caso avevi la febbre e non erano certo un paio di linee. Allora ti tolto la maglietta, mi sono disfatta del pigiama e ti ho messo a dormire imparte a me cercando di assorbire la febbre attraverso la pelle- a questo punto abbozzò un sorriso imbarazzato mentre cercava di tenere al loro posto i lunghi capelli ( ke x la cronaca arrivano fino a metà coscia n.d.mm.)
Baron- ah…bhe’…g…grazie…-balbettò alzandosi contraendo i muscoli mentre si stirava
A Kikara scappò un fischio di ammirazione- accidenti, non ti facevo così muscoloso!!!- esclamò sdraiata a pancia in giù con i pugni ai lati del mento
Baron- dì la verità che ti diverte imbarazzarmi…- disse ironico
Kikara- beccata, ma quando ti imbarazzi sei troppo carino ^^-
Baron- e piantala!- disse lanciandole il cuscino in faccia
Kikara- mi stai sfidando?- chiese stando al gioco
Baron- e se fosse?- provoca lui sfoderando il ghigno migliore che ha
Kikara- non ti illuderai di vincere?-

E cominciarono a rincorrersi per la stanza prendendosi a cucinate e ridendo come fanno i bambini

°°°

Non sapeva perché, ma Apollo si sentiva stranamente osservato. Effettivamente lo stavano guardando tutti con gli occhi della grandezza dei piattini del caffè, stupiti, non solo che non fosse andato a caccia e che fosse andato a fare colazione come un normale essere umano e che non avesse ancora litigato con Sylvia dato che era seduto di fronte a lei, quello che più che stupiva tutti gli element della prima squadra erano gli sguardi delle ragazzine appartenenti alle altre squadre che lo osservavano ammirate bisbigliando contente di essere finalmente riuscite a vedere il ‘sempai’ reincarnazione di Ali del Sole ed erano anche convinte che non c’era nemmeno da dubitarci su, chi altri, se non un ragazzo bello come il sole, poteva esserlo? (loro sì ke hanno ragione,eh sirius? XD n.d.mm.) D’aggiunta quella mattina si era vestito in modo diverso, il pendaglio con le piume c’era sempre, ma aveva indossato una maglietta aderente color rosso cupo con il collo a v e dei jeans neri ‘milletasche’ (*ç* n.d.mm.). Pierre gli si avvicinò per chiedergli se per caso fosse stato a letto con Sylvia (ma ke c’entra!? Ndmm sarebbe un motivo logico del suo nuovo umore e del suo nuovo look ndPierre -_-;; ndmm) quando entrarono Baron e Kikara, lui con una maglia nera aderente, dei jean blu larghi e un cinturone da meccanico e lei con un top-fascia nero e dei jean a vita bassa, intenti in una ‘lite’ in stile fidanzatini…

Kikara- …ah! Guarda che disastro, ci impiegherò delle ore a sistemare tutte le piume arruffate!-
Baron- ehi! Non ho cominciato io!-
Kikara- ma sei stato tu a lanciare la prima cuscinata!-
Baron- sì, ma chi mi ha stuzzicato?-
Kikara- ok, basta o mi verrà una crisi di nervi a star dietro alle ali e a te, quando vuoi sei terribile!- dice mentre si siedono al tavolo con Sylvia e Apollo
Sylvia- ehi, ma lo sapete che sembrate una coppietta?-
disse con uno di quei sorrisini maliziosi che di solito fa solo Pierre mentre il moro e la rossa si riprendevano da un principio di affogamento per aranciata
Kikara- Sylvia!!! Volevi ammazzarmi?! Mi hai fatto andare di traverso l’aranciata!!!-
Baron- mi associo!-
Apollo- mi sa che per una volta la fessa ha centrato il colpo…- disse spazzolando in pochi colpi metà della colazione della bionda
Sylvia- ehi, la mia colazione!!! E poi chi sarebbe la fessa!?-
Apollo- tu-
Il volto della bionda assunse un espressione assassina- adesso te la faccio pagare!!!- afferrò la bottiglia dello sciroppo per la granita e la svuotò sui capelli di Apollo
Apollo-AH! Fessa, ti… ti…- prende un'altra bottiglia di sciroppo- prendi questa!!!- e le restituì il favore schizzando anche buona metà dei presenti
Baron- no, mi salvo da un campo di battaglia per finire dritto nel successivo…!- borbotto sconsolata
Kikara- forza nonnetto!- gli mise in mano dello sciroppo alla menta- non eri tu che volevi la rivincita?- e gli fece l’occhiolino
B/K-ALL’ATTACCO!!!!!!- e si gettarono nella mischia…

…e quando il comandante Fudo e Sophia, che discutevano ancora delle analisi di Apollo, entrarono in sala mensa la trovarono ricoperta di salse, sciroppi e bibite mentre a piccoli gruppi c’era chi giocava alla lotta e chi, come Apollo e Sylvia con Baron e Kikara che facevano il tifo, sembravano darsele per davvero, tutti impiastrati e appiccicosi.

Fudo- aehem, sarei curioso di sentire cosa è successo…-
Tutti- bho, hanno cominciato loro!- dissero indicando il quartetto ‘cuore’ della rissa
Kikara- ehi, noi siamo innocenti, hanno cominciato loro!- indicò Apollo e Sylvia dopo aver messo un braccio attorno al collo di Baron
Apollo- io mi sono difeso!-
Sylvia- cosa!? Ma se mi hai provocata tu!!!-
Fudo- BASTA! Voi due (sylvia e apollo) per punizione ripulirete tutto e voi due (kikara e baron) luciderete i vector, tutti e quattro, e quando verrò a controllare devo potermi specchiare sia nel pavimento che nei vector!-

°°°

Sophia- Comandante, non crede di essere stato un po’ troppo duro con i ragazzi?-
Fudo- devo o quei quattro rischiano di demolire l’itero pianeta- disse mentre giungevano in lontananza tonfi e grida degli interessati

°°°

Alcune ore dopo quando tutti si stavano dedicando ai loro hobbie e qualcun altro scontava ancora una punizione un suono acuto e fastidioso ben noto a tutti gli abitanti della Deava invase l’aria: l’allarme…(^_^’’). Lo scontro non fu difficile questa volta e filò liscio come l’olio almeno finché non provarono a tornare, già, provarono ma fu inutile, i sistemi operati di tutti e quattro i vector non rispondevano e dopo poco si spensero completamente precipitando insieme ai loro element. (ke erano i soliti Apollo Sylvia Baron e Kikara n.d.mm) Non essendoci la possibilità di riportare le quattro macchine alla base fu mobilitata gran parte degli addetti per montare un campo provvisorio nel luogo in erano cadute.

Fudo- allora? Cosa è successo?- si rivolse al capo meccanico
C.M.- non lo so-ammise- ogni danno è stato riparato, dal punto di vista della struttura non c’è nulla fuori posto, però non partono-
Fudo- e gli element?-
C.M.- purtroppo sono ancora bloccati dentro, non c’è verso di aprire i portelloni, sono desolato-
Fudo- può andare-
Kikara- “Zio Fudo, mi senti?”- chiese telepaticamente
Fudo-“ Si, come state? Siete feriti?”-
Kikara-“Naaa, solo un paio di graffi e Apollo che smadonna perché non riesce a uscire…”-
Fudo-“…”-
Kikara-“ non ti preoccupare, ci penso io a tirarci fuori!”- disse e facendoli saltare via aprì i portelloni ^_^’’

Poco più tardi il comandante convocò una piccola riunione con tutti gli element e tutto il personale meccanico, l’obbiettivo era trovare la causa dell’incidente però nessuno né tra i meccanici né tra i cervelloni presenti sapeva dare una spiegazione all’accaduto… tranne Kikara che aveva passato le sei ore di riunione con la manina alzata da brava scolaretta aspettando che Fudo la facesse parlare.

Fudo- tu cosa ne pensi Kikara?-
Kikara- credo che i Vector siano a secco. Zio Fudo per alimentarli hai usato i nuclei di energia che c’erano in quelli vecchi?-
Il comandante annuì
Kikara- allora siamo senza energia, come se avessimo finito la benzina, il problema è che sono custoditi in quattro posti deferenti di cui conosco l’ubicazione solo di uno-
Fudo- quindi?-
Kikara- quindi ti porto via tre dei migliori element per andare a prendere i nuclei di energia!-
Fudo- a patto che siate accompagnati da due element ‘anziani’-
Kikara- uffi, e va bene. Forza ragazzi andiamo!- disse stringendo in un abbraccio stritolatore Apollo, Sylvia e Baron.



Bene, finito anke questo cappy! E dal prossimo, si parte all’avventura!!! Chissà cosa li attende durante il viaggio?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Commentate miraccimando!!! ^.-

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Capitolo 6
*** Capitolo 6:...e allora, festa! ***


Gomen nansai, ho lasciato scorrere un lasso di tempo pauroso dall'ultimo capitolo publicato...ah, ma sapete com'è: ho scoperto l'amore per Final Fantasy VII *.*...e ho cominciato una fanfiction anche su quello ^-^'...chissà magari tra qualche mese publico anche quella... Comunque, ora vi lascio alla storia e miraccomando commentate.

Capitolo 6: …e allora, Festa!

Era la mattina della partenza, partenza per quella che si prospettava una lunga avventura alla ricerca dell’energia per alimentare le Vector Machine. Sylvia era un po’ preoccupata, non avevano molte informazioni in mano e il fatto che il comandante Fudo avesse imposto che con loro viaggiassero Reika e Sirius aumentava le sue preoccupazioni. Aveva promesso ad Apollo che avrebbe mantenuto il segreto sulle sue ali e si era ripromessa di aiutarlo a mantenerlo tale, il che avrebbe potuto portare a passare più tempo con lui in alcune occasioni e suo fratello avrebbe potuto fraintendere…scosse leggermente la testa, si stava preoccupando prima del tempo, meglio pensare ai problemi quando si sarebbero presentati. Si fermò a osservare la porta che le stava davanti e si guardò intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno, altrimenti cosa avrebbe potuto dire per mascherare la scappatella nel dormitorio maschile? Certo non che era andata da suo fratello, un occhiata alla targhetta sulla porta che riportava i nomi “ Apollo-Pierre-Jun” e sarebbe stata smascherata. Bussò alla porta con un paio di colpi e aspettò, sentì il rumore di qualcuno che si alza di scatto poi la chiave che girava nella toppa e infine la porta si aprì rivelando un Apollo assonnato e in boxer.

Apollo- ehi, che ci fai qua principessa fessa?- chiese coprendo con la mano uno sbadiglio
Lei per tutta risposta lo guardò corrucciata gonfiando le guance
Apollo- uff, che ci fai qua Sylvia?- si corresse dopo aver alzato gli occhi al cielo
Sylvia- bhe, ho sentito Pierre, l’altro giorno, che diceva che non ti svegli neanche con le cannonate, così ho pensato di venire a svegliarti…-
Apollo- sicura di star bene fessa? Certe carinerie non sono da te…-
Per risposta ebbe un’occhiataccia seccata dalla bionda
Apollo- …però, grazie-

Sylvia stava per rispondergli quando dei passi nel corridoio attirarono la loro attenzione, Apollo la prese bruscamente per un polso e la tirò dentro chiudendo la porta il più piano possibile. Sylvia stava per replicare, ma lui le chiuse la bocca con un bacio insinuando la lingua tra le labbra della ragazza, ancora aperte. Il rumore dei passi si allontanò in fondo al corridoio, ma Apollo non smise di baciarla le mise un braccio intorno alla vita e intrecciò le dita dell’altra mano con quelle di Sylvia.

Sylvia -Apollo…smettila o arriviamo tardi…- disse cercando di staccarsi
Apollo -no…restiamo qui…- le sussurrò a fior di labbra
Sylvia a questo punto appoggia i polpastrelli sulle labbra del ragazzo-no, da bravo, ubbidisci-
Apollo -uffa!- poi prende i jeans e una maglietta da sopra il letto

°°°

Quella mattina Baron stava dormendo profondamente quando una voce cominciò a chiamarlo piano, sussurrandogli nell’orecchio che doveva alzarsi.

Baron- Apollo, sta zitto che ho sonno- brontolò girando la faccia da un'altra parte
?- ok che ho i capelli rossi, ma ti sembra che io sia Apollo!?- esclamò una voce di ragazza
Baron aprì gli occhi di scatto ritrovandosi nella stessa situazione di qualche mattina prima- stavolta non avevo la febbre- fece notare alla ragazza che se ne stava tranquillamente accoccolata tra e sue braccia stile micetto
Kikara- eheh! Ormai ci ho preso gusto a dormire qua- e gli scompigliò i capelli facendogli scendere di traverso la fascia blu con cui teneva ferma la marea castana che aveva.

In quel momento si aprì la porta, rivelando ad un Apollo estremamente incredulo, i due in una posizione alquanto equivoca che li vedeva con Baron sopra Kikara, le gambe ‘intrecciate’, il bacino, sia di lui che di lei, praticamente attaccati e semi abbracciati.

Apollo fa dietro-front –ah sei già sveglio, ci vediamo a colazione-
Baron- Apollo! Aspetta!!-
Kikara invece lo blocca con una mossa di Wrestling- dove scappi tu!?-
Baron- a spiegare a quello che per me è come un fratello, che ha capito male-
Kikara- ..e io invece ti tengo qua, non sono incline a lasciare andare chi o ciò che voglio- a questo punto fece si che il suo corpo aderisse alla schiena del moro- hai capito?- gli sussurrò in un orecchio

In quel momento lo straordinario self-control del ragazzo andò a quel paese insieme a tutti i suoi punti interrogativi, tra loro c’era stata subito una gran simpatia… insomma, al diavolo tutto! Si girò di scatto e…la sveglia, caricata per le sei e mezza, cominciò a suonare all’impazzata, mentre Kikara si alzava strillando “ Shit,shit,shit!! È tardissimo!!” (“shit” vuol dire “merda” in inglese, credo…ndmm). L’espressione di Baron è talmente sconsolata che il poveretto rimane lì fermo sul letto per dieci minuti buoni, più o meno fino a che Kikara non gli stampò “il suo marchio” sul collo con un succhiotto (decisa la ragazza, eh? Ndmm) mentre usciva dicendogli qualcosa tipo “la prossima volta non mi scappi!”, dopo che fu uscita si alzò e andò allo specchio e lì proprio sotto l’angolo della mandibola trovò un segnetto rosso con tanto di lucidalabbra.

°°°

Nella sala da pranzo della Deava a quell’ora c’erano solo tre persone, Baron, Apollo e Sylvia; nessuno dei tre aveva ancora detto una parola, soprattutto per il piccolo shock che si era preso Apollo quella mattina. Dopo non molto arrivò anche Kikara, incazzata, con la faccia nera e gli occhi spiritati borbottante qualcosa che molto probabilmente dovevano essere insulti in angelico e alisiano antico.

Sylvia-ciao- cercò di fare conversazione
Kikara-grr!-
Sylvia- allora è tutto pronto per la partenza?-
Kikara-GRRRR!-
Baron-ehm, è andato storto qualcosa?-
Kikara-qualcosa? QUALCOSA!? Non c’è modo di lasciare la Deava per tutta la settimana! Ogni veicolo è stato sabotato, e non c’è modo di alzarsi in volo ad alta quota c’è un enorme tempesta!!!-
Sylvia-bhè, allora possiamo organizzare la festa che avevi chiesto al comandante Fudo-
Kikara sgranò gli occhi- giusto!!! Non ci avevo pensato, Sylvia ti ho mai detto che sei un genio?-
Sylvia- modestamente ^_^-

°°°

Sirius-No, no e NO! Ho accettato di aiutarvi in questa esibizione, ma non ho nessuna intenzione di indossare quelle cose!!!- e indicò un completo giubbotto e pantaloni, aderenti, in pelle nera.
Kikara-Sylvia trattienimi o dovrò fare violenza su me stessa per non renderti figlia unica!- gridò decisamente incazzata

Sicuramente vi starete chiedendo “Come mai Sirius dovrebbe indossare un completo di pelle nera che lo renderebbe sicuramente più figo e sopportabile?”. È presto detto: dato che la partenza era posticipata di una settimana e avevano tutto il tempo di organizzare la festa il “caro Pierre” si era messo d’impegno nell’implorare il comandante ottenendo un giorno intero per la festa e aveva organizzato anche una specie di gara-karaoke.Kikara aveva colto la palla al balzo,una volta convinti Sirius, Sylvia, Apollo e Baron si era messa d’impegno a fare gli abiti adatti tutti in pelle nera e attillati (eheh! Io sto già sbavando solo al pensiero! Ndmm) e il signor snob Sirius de Alisia non voleva sentir ragioni, lui, vestito di pelle nera? Mai e poi mai! Ma…

Kikara- certo che è un peccato! Vero Reika? Non sapremo nemmeno se gli stanno bene!-
Reika- be’…ecco…- la poverina non sapeva che dire, Kikara l’aveva tirata dentro alla prova dei vestiti dei ragazzi perché le serviva una mano a convincere Sirius, ma lei non sapeva proprio che dire-…non vuoi nemmeno vedere come ti stanno?- si decise di dire alla fine

Sirius prese i vestiti dalle mani della rossa che glie li tendeva da mezz’ora e si eclissò in un angolino per indossarli. Sylvia lo seguì con lo sguardo poi tornò a rimirarsi allo specchio con indosso il vestito che l’amica aveva fatto per lei. Si trattava di un abito a tubino con le cuciture in vista, molto corto giusto sotto le natiche e lo scollo molto basso a cui andavano abbinati degli stivali alti fino alla coscia e dei guanti lunghi quasi alle spalle.(uhm...fa tanto "donna di buoni costumi"...forse lo cambierò ù.ù ndMewmina__91) Quando l’aveva indossato e aveva chiesto agli altri come le stava aveva notato subito, e con un po’ di orgoglio, che Apollo la fissava come se dovesse saltarle addosso da un momento all’altro; per la verità era successo anche a Sylvia di guardare il ragazzo come se dovesse spogliarlo sul posto, per lui l’angelo rosso aveva cucito dei pantaloni di pelle nera a vita così bassa che, se fossero stati ancora più bassi si sarebbero visti posti in cui non batte il sole, e sopra c’era una giacca che consisteva solo nelle maniche e nel collo dell’indumento,anche questo in pelle nera, e che lasciava scoperti il petto e la schiena. Con non poche difficoltà gli avevano anche accorciato i capelli lasciandoglieli un po’ più lunghi del taglio a spazzola con un paio di ciuffi che scendevano sul lato destro della fronte, a completare il tutto c’era anche un finto piercin al sopracciglio sinistro, se non l’avesse conosciuto prima si sarebbe presa una bella cotta sul colpo. (io sto sbavando da settimane! *çç* ndmm) Apollo si accorse che Sylvia lo guardava nello specchio e ricambiò lo sguardo, Sylvia imbarazzata lo distolse subito voltandosi a osservare il fratello, e c’era da dire che stava veramente bene. Reika quando lo vide ebbe la stessa reazione di Sylvia con Apollo, abituata com’era a vederlo sempre vestito di bianco con l’aria austera, ora se lo stava mangiando con gli occhi anche se aveva la faccia rossa come un pomodoro maturo.

Sirius -allora? Contente?- chiese seccato
Kikara -uhm, sembra che manchi qualcosa…- disse ricevendo l’assenso di Sylvia
Reika -… … forse ho un idea.- frugò nella tasca dei pantaloni e tirò fuori un paio di semplici orecchini a “cerchietto”, glieli mise entrambi allo stesso lobo poi gli tolse l’elastico bianco che teneva fermi i capelli- fatto, che ne dite?- si rivolse alle due ragazze
Kikara - …però!-
Sylvia - …- rimase senza parole
Kikara -ok, tu, Reika, Sylvia e Apollo, potete uscire. Baron…?-

Il ragazzo sospirò e si apprestò a provare i vestiti anche lui; e pensare che era rimasto in un angolino senza fiatare sperando che l’angelo si scordasse che c’era… tornò poco dopo che tutti erano usciti meno la rossa, che lo fischiò ammirata.

Baron- questa me la paghi >///< -
Kikara- ma perché, che ho fatto?-chiese con aria innocente
Baron- ma guarda come sono conciato!!! Mi chiedo come mai Apollo non abbia fatto storie…-
Kikara- …perché ha visto che Sylvia lo stava spogliando con gli occhi...- gli si avvicinò e gli sussurrò nell’orecchio-…e devo dire che così vestito mi susciti lo stesso istinto, ma io non mi fermo agli sguardi…- disse mentre faceva scorrere un dito sul petto muscoloso del ragazzo per niente celato dalla giacca che andava portata aperta a cui mancava, volutamente, la parte che copriva la schiena. (ma quanto saranno sexy ttt e 3 i ragazzi? Ndmm)
Quando lui la baciò con impeto, Kikara rimase sorpresa per la presa di iniziativa, ma ricambio il bacio con lo stesso trasporto mentre finiva con la schiena al muro con una mano del ragazzo infilata nella tasca posteriore dei pantaloncini mentre l’altra risaliva sotto la sua maglietta. Dopo un paio di minuti i baci si fecero più intensi e le carezze più audaci, fino a ritrovarsi sdraiati e semi nudi sul pavimento in preda alla passione quando un dolore lancinante alla testa colse di colpo Baron facendolo svenire.

Vi lascio qua! Bwahahahahahahah! Volete sapere voi cosa è accaduto a Baron, eh? Vi toccherà aspettare il prossimo cappy! XP ho anche ritardato la partenza dei nostri eroi, in modo da recuperare la festa che avevo citato e poi mi ero dimenticata anche se credo che potrebbe slittare di nuovo... e per aggiungere un'altra cosa che però per ora resterà segreta fino al prossimo cappy. Mi è stato chiesto poi, che età dimostra Kikara, e direi un diciotto anni, più o meno l’età che secondo me ha Baron e già che ci siamo, secondo me Apollo e Sylvia ne hanno sedici… e se nn li hanno nella mia ff è così…

Bacioni e al prossimo capitolo Mewmina__91

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: ...ma non era morto!? ***


Capitolo 7: Ma non era morto!?



Sylvia mandò mentalmente Apollo a quel paese:proprio al dormitorio dei ragazzi le doveva chiedere di venire!? Ormai stava diventando una specie di abitudine…arrivata davanti alla porta batté un paio di colpi e Apollo aprì la porta tirandola dentro velocemente.

Sylvia -allora, si può sapere cosa c’è di tanto urgente?- esclamò

Il rosso le fece segno di fare silenzio e di avvicinarsi a uno dei tre letti. Da quando Jun aveva cambiato stanza perché non aveva più posto per i gadget di ManaMana e Pierre aveva fatto la stessa cosa perché non riusciva a dormire col russare di Apollo, la camera era rimasta tutta del rosso. Sylvia si accostò al letto dove si era seduto Apollo, accanto a qualcuno di molto piccolo che dormiva avvolto in una specie di mantella ricavata da un saccone di spago, il ragazzo ne scostò un lembo rivelando il visino di un bambino dalla carnagione pallida e i capelli piuttosto lunghi color acqua marina raccolti in una grande treccia.

Sylvia soffocò un grido- ma…è il bambino angelo che avevamo catturato- Apollo assentì- ma non era morto?-
Apollo- già, ma sembra che fosse ancora vivo invece-
Sylvia -ma cosa ci fa qua alla Deava?-
Apollo- penso che sia stato lui a sabotare tutti i veicoli, l’ho trovato vicino all’hangar dei vector qualche ora fa- scostò il mantello dal petto del piccolo angelo rivelando numerosi segni e cicatrici, Sylvia si tappò la bocca inorridita- ne ha su tutto il corpo, sono i segni degli esperimenti che gli hanno fatto alla Laguna Base-
Sylvia -poverino, se avessi saputo cosa gli avrebbero fatto…-
Apollo -già…-
Il piccolo Futaba emise qualche mugugnio svegliandosi-A… Apollonius, dove sei?- chiese ansioso
Apollo gli posò una mano sulla spalla- ehi, tranquillo, sei al sicuro-
Futaba sembrò rincuorato, poi si girò verso Sylvia e la fissò- tu…sei…quell’umana…Celianne…-
Sylvia-già, ma adesso mi chiamo Sylvia- gli disse mentre Apollo recuperava un paio di pantaloni e una maglietta da dare a Futaba.

D’improvviso Pierre bussò alla porta agitato dicendo ad Apollo di correre in infermeria che Baron era stato male. Subito Apollo corse fuori per andare dall’amico e dopo poco Futaba lo raggiunse attaccandosi agli abiti di Apollo intimorito e anche Sylvia gli fu dietro in poco. In infermeria Baron era steso su un lettino con la mascherina dell’ossigeno attorniato dai medici e dalle infermiere. Fuori dalla camera c’erano il comandante Fudo e Kikara che aveva un aspetto terribile in quel momento, aveva gli occhi arrossati e gonfi e dalla treccia uscivano parecchi ciuffi, guardava continuamente Baron attraverso il vetro e ascoltava a malapena le domande del comandante Fudo.

Fudo –insomma Kikara, mi ascolti?-
Kikara –uh?-
Apollo –ehi, vecchio!- lo chiamò arrivando –cos’è successo a Baron!?-
Fudo –lo stavo chiedendo a Kikara, lo ha portato lei Baron qui all’infermeria-
Futaba –… è caduto nel sonno dei ricordi…- disse mentre si avvicinava al vetro della stanza e ci appoggiava sopra le mani
Tutti –come?-
Futaba –…sta ricordando la sua vita passata…- si girò verso Apollo –…quando eravate fratelli…-
Kikara gli si buttò davanti in ginocchio e lo prese per le spalle –cosa vuoi dire?- chiese agitata
Futaba –non te lo posso dire, dovresti averlo capito da sola comunque- le rispose con un sorriso prima di tornare a nascondersi dietro ad Apollo
Fudo –lui sarebbe?-
In quel momento arrivò anche il vice comandante Jerom –ah! Eccolo!- afferrò Futaba per un braccio –ora non ci scappi più! Te ne torni alla Laguna Base!- disse prima di pigliare un pugno in pieno volto da Apollo
Apollo digrignò i denti atteggiando il volto in una smorfia di rabbia –prova a toccarlo…-
Kikara –smettetela- si intromise –siamo in infermeria! E siamo qui per sapere come sta Baron!-
Jerom –e io mi devo assicurare che non ci siano angeli liberi alla Deava!!!-

La faccia di Futaba divenne terrorizzata mentre mormorava che non voleva tornare là, aggrappato alla gamba di Apollo. Il rosso ora aveva l’aria di un lupo che protegge un cucciolo e gli occhi che da oro erano diventati rossi non erano mai stati tanto feroci.

Jerom –spostati, è un angelo delle tenebre-
Apollo –non mi sembra un motivo valido-
Jerom –ha compiuto una strage senza motivo-
Apollo –perché, Toma ti ha dato forse dei motivi validi per le stragi che ha fatto?-

Mentre i due si scambiavano minacce e occhiate omicide gli altri erano rimasti immobili, non avevano mai visto Apollo così aggressivo, nemmeno nei combattimenti contro gli angeli e ora era disposto a disobbedire agli ordini pur di proteggerne uno. La voce di quanto stava avvenendo si era già sparsa e quasi tutti gli element erano fuori dall’infermeria cercando di vedere qualcosa quando la voce di Sirius precedette il ragazzo mentre si faceva largo tra la marea di curiosi.

Sirius –non si disturbi, vice comandante, penserò io a sistemare quella lurida bestia, lei prenda quel moccioso- disse guardando Apollo con disprezzo
Apollo –mi spiace darti questo dispiacere, ma mi sono fatto la doccia due ore fa- lo prese in giro
Sirius –bestia insolente!- lo apostrofò lanciandosi contro di lui a fioretto sguainato

Sylvia osservò un secondo Kikara che appena l’attenzione di tutti si era spostata da lei si era fiondata al capezzale di Baron, poi spostò la sua attenzione sul fratello e con un po’ di concentrazione lo disarmò con la telecinesi passando il fioretto a Futaba, nascosto dietro le sue gambe.

Sirius –Sylvia, cosa fai?- chiese con fare severo
Sylvia –Sirius, adesso smettila- disse con un tono che non ammetteva repliche –smettila di dare contro ad Apollo e non ti azzardare a toccare questo bambino-
Gli altri ragazzi e ragazze presenti cominciarono a mormorare sorpresi dalla presa di posizione della ragazza che non si muoveva mai dall’ombra del fratello.
Sylvia –devi smetterla di vivere come se andassi in giro con i paraocchi! Apollo è una persona non una bestia! E questo bambino avrà fatto anche una strage –accarezzò in modo rassicurante sul capo il piccolo angelo –ma non è in un età in cui ci si rende conto delle cose e non merita di tornare in quei laboratori a fare la fine del porcellino d’india!-
Fudo –immagino che tu voglia che resti qui alla base, io non ho problemi, ma è pur sempre un bambino e serve ce qualcuno si offra di controllarlo…- si intromise
Apollo/Sylvia –ci penso io!- dissero all’unisono senza accorgersene
Fudo –bene, ve ne occuperete entrambi- sentenziò con un sorrisetto


Qualche ora più tardi nei bagni all’aperto Apollo e Sylvia avevano appena cominciato l’ennesimo bisticcio perché, secondo Sylvia, Apollo non sapeva lavarsi da solo i capelli, figurarsi quelli del bambino angelo che erano lunghissimi! (scommetto che ci sperate che siano coperti solo dall’asciugamano, eh? Mi spiace per voi, sono tutti e tre in costume ndmm)

Apollo –Ahio! Ma che fai? Mi stai scorticando la testa!-
Sylvia –zitto tu! Hai i capelli pieni di nodi e te li lavavi da solo…non oso pensare come sarebbero finiti i suoi- disse accennando al bambino li imparte che guardava incuriosito la faccia semi incazzata di Apollo in cui forse era il solo in grado di vedere quella punta di contentezza per un po’ di attenzioni inaspettate della bionda
Apollo –non ti abbiamo ancora chiesto come ti chiami…-
Futaba –mi chiamo Futaba, ma non voglio più quel nome…voglio che me ne diate uno nuovo voi-
Sylvia –eh?- fece stupita
Futaba –per favore- chiese implorante –Sempai Apollo, Sempai Sylvia io non voglio più quel nome da angelo!-
I due ci pensarono un po’ poi Apollo disse semplicemente –Zeon- (la e si legge i )
Futaba –si!!! Grazie Sempai!!- disse saltando al collo di tutti e due (NB:da ora Futaba lo chiamerò Zeon ndmm)
Reika –ragazzi! Ma cosa state combinando?- chiese entrando per controllare dopo aver sentito un tonfo –oh! O///O scusate, non volevo disturbarvi!!!- disse equivocando come Apollo era finito addosso a Sylvia e tra le sue gambe mentre Zeon ridacchiava di nascosto.
Sylvia –no, Reika, aspetta!- esclamò alzandosi e facendo finire Apollo con la faccia in acqua –c’è qualcosa che dovevi dirci?-
Reika –eh? Ah, sì. Il comandante Fudo voleva sapere se volete portare il bambino angelo…-
Sylvia –Zeon- precisò lei –non lo so… ehi! Apollo! Il comandante vuole sapere se portiamo Zeon in missione-
Apollo –e vieni a chiedere a me? Ma decidi da sola!- rispose prima di rimettersi a giocare col piccolo Zeon alla lotta
La bionda dovette fare violenza su se stessa per non esplodere contro il ragazzo e girarsi a rispondere –uff, prima o poi lo faccio esplodere. Comunque Reika di al comandante che lo portiamo con noi- disse prima di far scrocchiare le mani dirigendosi con aria minacciosa verso Apollo. La porta si aprì di botto ed entrò Kikara con il fiatone e l’aria agitata…

°°°
Kikara sospirò ancora, tristemente con il viso arrossato si voltò a osservare, per l’ennesima volta in due giorni, Baron sdraiato nel lettino dell’infermeria. Si chiese se fosse colpa sua, se fosse una specie di maledizione, già dodicimila anni prima l’uomo che amava era morto tra le sue braccia…

-……uhf……-

La ragazza si rigirò di scatto a guardare Baron,no…si era sbagliata lui non aveva emesso alcun suono, era lì, immobile con ancora addosso i pantaloni neri, quelli che aveva provato due giorni prima e poco dopo si era sentito male…

Baron –A…Apollonius…no… no!-

Kikara saltò sulla sedia, poi con gli occhi umidi dalla gioia cominciò a chiamare tutti a gran voce. I medici corsero subito, facendola uscire frettolosamente senza nemmeno starla a sentire e le sbatterono la porta in faccia, ma non si arrabbiò nemmeno l’euforia del momento era troppo forte cominciò a correre cercando Apollo, trovandolo ai bagni all’aperto con Sylvia e il bambino angelo.

Kikara –Apollo, vieni presto, Baron…-
Apollo –che succede, si è svegliato?!- chiese speranzoso
Kikara –no, non ancora, ma ha parlato nel sonno…-

La ragazza angelo non fece in tempo a finire la frase che il rosso era già schizzato via, in braghe, scalzo e bagnato per andare dall’amico mentre Sylvia gli gridava dietro di non correre che sarebbe scivolato e che era un idiota, un deficiente e un cretino perché non dava mai retta a nessuno…^_^’’’
Quando arrivarono in infermeria trovarono Apollo che cercava di buttare giù a spallate la porta elettronica che era stata chiusa in faccia pure a lui anche se dopo poco smise per evitare di rompersi una spalla, allora Kikara apri la centralina delle porte dell’infermeria. I fili si animarono come fossero esseri senzienti e si infilarono sotto le unghie e nella pelle della mano, tesa dalla rossa, a cui bastarono un paio di secondi per far aprire la porta, dopo tutto aveva passato l’ultimo secolo nel ruolo di cuore del computer centrale della Deava, per lei si trattava di un trucchetto da nulla. Dopo un paio di secondi che erano in infermeria sentirono i medici urlare e un voce che conoscevano bene rispondere a tono.

Baron –per la centomillesima volta: STO BENE!!! Non c’è bisogno che facciate altre analisi, sono sano come un pesce!!!!!!-
Medico1 –non puoi saperlo, potrebbe trattarsi di qualche diavoleria di quell’ angelo dalla chioma rossa…uhng!- il medico finì per pigliare due colpi alla base del collo, uno da Baron e uno da Kikara stessa che era appena entrata insieme al resto della combriccola
Baron –però! Mi sa che l’abbiamo steso- constatò mentre gli altri medici scappavano con la coda tra le gambe e poco prima di finire nella presa da lottatore, che doveva essere un abbraccio, di Apollo.
Apollo –idiota! Mi vuoi far morire di infarto!?- chiese all’amico divenuto cianotico per la stretta
Sylvia –Apollo, lascialo andare! Lo stai soffocando!- gli ordinò dandogli uno schiaffo sulla nuca
Kikara si avvicinò al moro con gli occhi lucidi e gli assestò una cinquina sulla guancia –mi ha fatto preoccupare, scemo!-

Baron si fece piccolo piccolo, nascondendosi dietro a Zeon che era dietro a Sylvia, borbottando un “ ma che vi prende? Mica vorrete ammazzarmi?”. A quelle parole Apollo di fece scuro in volto ricordando quando per la sua avventatezza l’amico era morto. Il moro capì subito a cosa stava pensando Apollo e gli mise una mano sulla spalla.

Baron –non ci pensare più, capito?-
Apollo –ma è stata colpa mia!-
Baron –smettila, ti sembro morto?-
Apollo –no, ma…-
Baron –basta! Se proprio vuoi saperlo, mi ha riportato in vita Toma, quel bastardo voleva che mi schierassi con lui e mi infiltrassi qua per ucciderti…-
Apollo –cosa!?!?-
Baron –e sempre lui mi a dato le capacità per guidare l’Aquarion…mi chiedo cos’altro possa aver fatto-
Kikara –nulla di più facile, posso dirtelo io, se vuoi-
Baron –davvero puoi farlo?- chiese dando voce al quesito di tutti e quattro
Kikara –Ah-ah- gli mise una mano sulla guancia –chiudi gli occhi…concentrati…-

La ragazza mise entrambe le mani sul viso di Baron e si concentrò al massimo scrutando con la mente ogni angolo del moro, rimase concentrata al massimo per molti minuti, per alcuni secondi le passò un ghignetto divertito trovando alcuni pensieri del ragazzo su sé stessa che erano, ahem, moolto fantasiosi…poi trovò come delle tracce di angeli. Si concentrò di più per seguire quella piccola traccia sfuggente che continuava a cercare di scapparle, la inseguì pazientemente tra pensieri del ragazzo fino a prenderla, quella piccola traccia a forma di …piuma…la prese la sorpresa, così grande, che rischiò di perdere la concetrazione,ma riuscì a controllarsi in tempo. Se quella piuma era segno che Baron poteva essere un angelo a lei serviva esserne certa…

Kikara –“Baron?”- lo chiamò con la telepatia
Baron –“cosa? Che ci fai nella mia testa?”- pensò
Kikara –“telepatia degli angeli”- a questo punto staccò le mani dal viso del ragazzo
Apollo –allora?-
Sylvia –Kikara, perché hai quell’espressione?- chiese preoccupata, ma la rossa non rispose continuò a fissare Baron negli occhi
Baron –“cosa? Non vorrai dire…”-
Kikara –“che lo si voglia o no, ora sei un angelo. Glie lo dici tu?”-
Baron –“glie lo dico io, fai uscire Sylvia e il bambino”-
Kikara –“ok, ma poi discutiamo dei tuoi pensieri ‘allegri’ su di me…”- gli rispose con malizia portando fuori gli altri in modo da lasciare soli i due ragazzi


Bene, finito anche qst cappy!
Chiedo suca per l'assurdo ritado, ma sfortunatamente sono spesso in punizione senza pc ç_ç
Comunque leggete e commentate ok?
Bacioni mewmina__91


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Capitolo 8
*** 8 ***


ATTENZIONE: Questo NON è un capitolo nuovo, ma l'ultimo capitolo che scrissi, credo, l'estate dopo la seconda superiore- quando Sousei no Aquarion era ancora in programmazione...circa.
Con la fine della serie e la scoperta di un paio di cosucce come Kingdom Hearts e il mondo Yaoi i miei interessi si sono spostati su altre cose e poi dopo aver perso tutte le mie vecchie ff a causa di due virus e aver cambiato pc altrettante volte il tempo che dedicavo a scrivere si è praticamente suicidato. -.- Con questo non dico che nel giorno del poi, mese del quando e anno del mai la riprenderò sicuramente, ma potrebbe essere una piccola possibilità: T&F:A! è stata la prima idea di dimensione epiche che la mia testolina pensò e ci sono ancora affezzionata, di tanto in tanto ci penso, abbozzo un'idea e poi la tengo da parte. Se dovessi però sentirmi tanto elettrizzata da Aquarion Evol (ebbene sì, abbiamo una seconda serie iniziata il 08/01/12) da riprenderla in mano vi dovrete sorbire eventuali cambiamenti di stile e pigri aggiornamenti a seconda di come mi girerà la luna.
Nel frattempo, per chi di voi non aveva avuto modo di leggere quest'ultimo sputacchio realizzato scavando il fondo del serbatoio (è talmente corto che sbatterei la testa contro il muro...>.>") dal sito in cui l'avevo postato, godetevi l'ottavo capitolo di T&F:A!

Capitolo 8

Appoggiata al muro del bagno femminile nelle terme, (sempre che ci siano XP NdA) Sylvia stava immersa nell’acqua fino al collo con un espressione concentrata e riflessiva sul viso, come se stesse partecipando a una discussione con qualcuno che non era di fronte a lei…

Sylvia- “e non ti ha detto niente?”- chiese telepaticamente al suo interlocutore.
Apollo-“nulla di nulla, e il peggio è che sono convinto che Kikara sappia tutto!!!”- le rispose telepaticamente il rosso.

Sylvia-“Di la verità, sei geloso!”- continuò lei facendolo sobbalzare.
Apollo-“Ma che accidenti dici, fessa!?”- esclamò mentalmente diventando di un bel rosso acceso in viso.
Sylvia rise mentalmente-“Scemo, ma che cosa hai capito? Volevo dire che sei geloso che Baron ti tenga un segreto e lo condivida invece con qualcuno che conosce da meno tempo!”-
Apollo sbuffo rispondendo con qualche mugugnio.
Sylvia-“ Comunque…-continuò la bionda-…adesso siete pari, no?^^”-
Apollo-“Che palle quando hai ragione!”- commentò sbuffando.

Nell’angolino in cui era nascosto, Zeon sbuffò. Ascoltava di nascosto la conversazione dei suoi sempai da un ora, e bisognava dire che erano più divertenti le lezioni di Shiha, l’angelo della conoscenza; insomma, se lo capiva anche lui che tra quei due l’attrazione era talmente forte che la potevi quasi toccare, perché quei due non si decidevano, una volta tanto, a fare il passo successivo!?
Sbuffò di nuovo: Pierre aveva proprio ragione, se non gli si fosse data una spinta la situazione sarebbe rimasta così…

Zeon- “Ceeerto! E io dovrei aspettare i loro comodi per vedere unita la famiglia che mi sono scelto?”- (oh, pucciolo, lui! È proprio un diavoletto, ma è adorabile!!^/o/^ NdMm)

…ma lui non aveva certo intenzione di rimanere con le mani in mano!, quindi si mise subito all’opera per mettere in atto un piccolo scherzetto “innocente”, giusto per dare ad Apollo e Sylvia una spintarellina…^__^’’’
…dato che entrambi i suoi sempai si trovavano nei bagni, e che questi avevano solamente un muro a dividerli poteva succedere che “per caso” un cerchio magico degli angeli comparisse da una o dall’altra parte catapultando uno dei due un paio di metri più in là di quel muro, così per pura casualità!^o^’’’ (Sto ragazzino è terribile! NdMm Ma nn ero uno dei tuoi preferiti? Çoç Nd Zeon Certo, cuccioletto puccioloso, un birbante come te lo vorremmo in tutte le serie se tu riuscissi a farli mettere insieme! *o* NdMm) Gli bastò solo pensare a chi spostare che in un attimo i suoi poteri fecero il resto, catapultando il suo amato Sempai Apollo nel bagno delle ragazze con un bel tuffo, ma pensò che quello era il momento di dileguarsi e lasciare da soli i Sempai a “piccionare”…sempre se la Sempai Sylvia non avesse distrutto prima i bagni facendo saltare per aria con i suoi poteri di element il Sempai Apollo, quella ragazza tendeva a diventare oltremodo violenta quando si ritrovava in date situazioni imbarazzanti. ^___^;;

°°°
La prima cosa di cui si accorse dopo il momento di confusione fu il respiro abbastanza affannato di Apollo a pochissima distanza dal suo viso e il corpo del ragazzo schiacciato contro il suo. Voleva prenderlo a pugni come le altre volte in cui la faceva arrabbiare, ma non poteva. O meglio, non ci riusciva, e allo stesso tempo non voleva. I suoi arti erano paralizzati, il respiro era divenuto corto, i pensieri si erano smarriti in lande perdute così come il suo sguardo si era ormai perso in quel vasto oceano d’oro brillante dei suoi occhi. Nella mente di Apollo il vuoto si era fatto largo scacciando tutti i pensieri tranne uno, un pensiero dagli occhi di zaffiro e la pelle nivea come la neve e morbida come una pesca, che lo fissava con quegli occhi smarriti chiedendogli ciò che nemmeno lui sapeva. Solo una cosa sapeva di volere in quel momento: interrompere lo scorrere del tempo per poter sentire in eterno la sensazione delle loro pelli così vicine, il suo profumo e il suo respiro sul volto. Con la mente lontana e concentrata allo stesso tempo non si rese conto, se non quando ne avvertì la dolce sensazione, di aver unito un'altra volte le proprie labbra con quelle piccole e dolci di lei, dapprima con delicatezza poi sempre più desideroso e affamato di lei trascinandola in un turbine di emozioni sconosciute.
Sylvia era riuscita finalmente a richiamare a sé la ragione e stava per scacciarlo, quando aveva sentito il caldo e delicato contatto tra le loro labbra e poi era diventato impetuoso, sciogliendo, come il sole scioglie la neve, ogni sua intenzione di rivolta, annullando la sua percezione di tutto ciò che non fosse lui, il ragazzo dalla chioma fulva che giorno dopo giorno stava conquistando un nuovo pezzetto del suo cuore, con quel suo lato dolce che nascondeva agli altri, per lasciarlo uscire a darle conforto nei momenti tristi.
Apollo le cinse la vita con un braccio e l'altro lo fece passare dietro la sua schiena per tenerle la testa mentre scivolava tra le labbra che lei aveva appena dischiuso facendoli sentire come ubriachi mentre si accarezzavano e si coccolavano incuranti del mondo.
Un mondo che tornò presto e crudele a separarli quando Sirius, accertatosi che nei bagni non vi fossero altre ragazze oltre alla sorella, era entrato a sincerarsi per quale motivo non l’avesse più vista uscire e l’aveva trovata tra le braccia della persona che odiava di più al mondo, in un attimo caricò l’affondo. Apollo spinse Sylvia più in la poco prima di schivare l’attacco.

Sirius- dannata bestia selvaggia! Come hai osato toccare mia sorella! Meriti di morire per questo, dannato bastardo!!!-

Sylvia capì che se non avesse fatto subito qualcosa, suo fratello avrebbe ucciso Apollo, per davvero.
Agguantò l’asciugamano e corse negli spogliatoi e si rivestì, una volta fuori trovò Zeon che passava di lì “per caso” (^0^ ndZeon+mewmina__91).

Zeon- Sempai è successo qualcosa?-
Sylvia- presto va a cercare Baron e Kikara…e anche Pierre…e, si anche Reika, ma fai presto!!!- gli gridò prima di correre a recuperare la roba di Apollo nell’altro spogliatoio.
Zeon-“Certo che le donne sono proprio strane…”- pensò.

Come se qualcuno avesse provveduto a salvare Apollo, in quel momento suonò l’allarme. (-.-‘’ ovvio, se no come lo salvo?NdMm)

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