I'm your angel

di Daistiny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm Your Angel ***
Capitolo 2: *** Con molto piacere ***
Capitolo 3: *** Sono comunque appunti su di lei ***



Capitolo 1
*** I'm Your Angel ***



No Mountains too high, for you to climb 
All you have to do is have some climbing faith, oh yeah 
No rivers too wide, for you to make it across 
All you have to do is believe it when you pray 

And then you will see, the morning will come 
And everyday will be bright as the sun 
All of your fears cast them on me 
I just want you to see... 

I'll be your cloud up in the sky 
I'll be your shoulder when you cry 
I'll hear your voices when you call me 
I am your angel 
And when all hope is gone, I'm here 
No matter how far you are, I'm near 
It makes no difference who you are 
I am your angel 
I'm your angel 

I saw the teardrops, and I heard you cry 
All you need is time, seek me and you shall find 
You have everything and you're still lonely 
It doesn't have to be this way, let me show you a better day 

And then you will see, the morning will come 
And all of your days will be bright as the sun 
So all of your fears, just cast them on me 
How can I make you see... 

I'll be your cloud up in the sky 
I'll be your shoulder when you cry 
I'll hear your voices when you call me 
I am your angel 
And when all hope is gone, I'm here 
No matter how far you are, I'm near 
It makes no difference who you are 
I am your angel 
I'm your angel 

And when it's time to face the storm 
I'll be right by your side 
Grace will keep up safe and warm 
And I know we will survive 

And when it seems as if your end is drawing near 
Don't you dare give up the fight 
Just put your trust beyond the sky... 

I'll be your cloud up in the sky 
I'll be your shoulder when you cry 
I'll hear your voices when you call me 
I am your angel 
And when all hope is gone, I'm here 
No matter how far you are, I'm near 
It makes no difference who you are 
I am your angel 
I'm your angel 

I'll be your cloud up in the sky 
I'll be your shoulder when you cry 
I'll hear your voices when you call me 
I am your angel 
And when all hope is gone, I'm here 
No matter how far you are, I'm near 
It makes no difference who you are 
I am your angel 
I'm your angel....


 
Nella testa gli risuonava ancora queste parole, la sera precedente era stata festa a palazzo e per una volta tanto egli che era cosi rigoroso e distaccato per una  volta soltato si era lasciato andare, permettendosi il lusso di un bicchiere di vino in più.
Poi c'era stata l'esibizione di quella cantante, una novellina che era entrata da qualche tempo nelle simpatie dell'imperatore... una splendida ragazza al quanto particolare. La sua bellezza l'aveva colpito... sapeva apprezzare dopo tutto le cose belle, ma finiva subito li la sua apprezzamento... lui dicerto non aveva tempo da perdere con queste sciocchezze.
L'aveva sentita cantare e qualcosa ancora l'aveva colpito urteriormente, l'huma inizio a pensare che fosse l'effetto del vino che si faceva sentire, ma capiva di essere ancora ben lucido.
Uno come lui nella sua posizione non poteva permettersi nessuno sgarro, lui che era sempre impeccabile e contenuto non tollerava proprio di mostrarsi debole ne andava della sua reputazione, eppure gli altri giudici erano avvezzi ai piaceri della vita più che interessati a far politica.
In cuor suo li odiava come odiava suo fratello per aver abbandonato lui e sua madre fuggendo vigliaccamente... ma dopo tutto lui ora si trovava a marcire in chi sa quale buco, solo come un cane, lo rasserenavano un pò, ma per lui non era ancora abbastanza voleva che soffrisse di più.
E mentre i sui pensieri vagavano pre conto suo, il giudice distrattamente osservo la ragazza cantatare, ma la sua attenzione si focalizzo soprattutto sulle parole della canzone che in qualche senso lo rimandavano ad una certa nostalgia del suo passato.
Quelle parole gli facevano uno strano effetto come se volessero farlo smettere di soffrire, quel dolore che aveva provato... ma lui sapeva bene di essere pieno di odio, che sembrava non dargli nessuna tregua. 
Più tardi quella serata trascorse nella solita noia più totale, il giudice odiava quelle stupide cerimonie di palazzo della stessa opinione ne era anche Drace, che odiava sfoggiare abiti femminili per il buon costume dell'etichetta e della tradizione.
Il giudice come da rituale si soffermo a parlare con qualche persona, un saluto doveroso e un veloce scambio di chiaccere con l'imperatore che sovente gli annunciava che presto gli sarebbe stato affiancato un'assistente visto l'imponente mola di lavoro che aveva da svolgere ogni singolo istante.
All'uomo non gli sembrava vero,  consiederava la notizia come un inutile seccatura, quello che gli mancava era solo il dover badare a qualche altro poppante incapace di fare il suo lavoro e d'icapaci ne aveva visto tantissimi.
Lui era un soldato ed un giudice modello, aveva ai sui ordini i soldati migliori e solo uomini scelti. L'huma sperò in cuor suo che questo nuovo arrivato non fosse un impiastro... ma qualcuno che valesse.
A dire quello che diceva il suo signore, lodava il futuro assistente come un piccolo genio che viste le sue capacità molto presto avrebbe fatto carriera.
E quando il giudice chiese al suo signore chi fosse il nuovo arrivo, l'imperatore gli indico la cantante dicendogli che quella ragazza sarebbe stata il braccio destro del giudice.
Il giudice magister non volevo chiedere alla sue parole,voleva mettersi una in faccia per coprirla dalla vergogna, lui non aveva tempo per le donne anche volendo, le trovava frivole con quelle stupide vocine stridule e stupidi commenti.
Non ci voleva credere... ma l'imperatore aveva gia ora mai deciso tutto, il giudice rigrazio sua maestà congendandosi, per il resto della serata se ne stette in disparte ad osservare la sua futura assistenta cosa facesse. 

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Capitolo 2
*** Con molto piacere ***


 

Calma apparente...
Nell'aria intorno a me
che può confondere

correre fuori vorrei
dalle abitudini
seguendo logiche imprevedibili
passano immagini
ritagli nella mia mente
e resto in silenzio
qui ma so che è calma apparente
qualcosa cambierà
strani momenti
in cui sento che la solitudine
fa parte di me
E' un lungo viaggio che finirà
E' la compagna della mia libertà
l'aria di marzo respirerò
in aprile al sole mi scalderò con te
le stanze del cuore chiuse da troppo ormai
al mondo riaprirò
Il sole ci entrerà
Sono tranquillo ma è solo calma apparente...
qualcosa succederà per me
strani momenti in cui sento
che la  primavera mi trascina con sè

pioggia nel sole vento e follia
fanno più dolce questa malinconia.
ma so che è calma apparente
qualcosa cambierà
ma so che è solo calma apparente
qualcosa cambierà....


 

Si era appena alzato rigorosamente puntuale anche se gli faceva ancora male la testa prima di riuscire ad assimilare la notizia che la sera precendente sua maestà l'imperatore gli aveva riferito con largo anticipo.
Non era affatto entusiasta il giudice, pregava dentro di se gli dei di risparmargli quel suplizzio... gia la sua vita era abbastanza vuota oltre ai suoi doveri verso l'impero, di per se non aveva nulla... desiderava solo che suo fratello soffrisse in eterno.
Come al suo solito indosso i suoi consueti abiti da giudice, indossando il pesante elmo in mithril.. con quella mostruosa rappresentazione del toro era davvero inpressionante rispetto agli altri elmi dei sui colleghi.
Da quando aveva indossato per la prima volta quell'armatura non aveva mai rivelato il suo volto a nessuno, erano strettamente in pochi quelli che avevano visto la sua faccia. Ma ogni qual volta che qualcuno vedeva per la prima volta il suo volto rimaneva abbastanza sorpreso.
Nonostante i suoi 34 anni ne dimostrava molti di meno non più di 27-28 anni, strano per un giudice tutti gli altri al loro modo erano più o meno coetanei mentre dal loro aspetto sembrava che ne avessero parecchio di più.
Non solo era il giudice più grande tra i suoi colleghi, Gabranth codeva della fiducia incondizionata dell'imperatore e comese non bastasse era il più capace fra tutti gli alti giudici.
Era il solo a ricevere incarichi dall'imperatore in persona, in oltre dirigeva tutta la nona divisione in maniera impeccabile.
L'udienza con sua altezza era prevista fra meno di un'ora, un aereonave imperiale l'accompagno fino al palazzo da li il giudice prese uno degli immensi corridoi che l'avrebbero portato fino alla sala delle udienze dove avrebbe incontrato sua altezza Gramis Gana Solidor.
Gramis era gia lì intento a leggere alcuni dumenti che un servitore gli porgeva. Il giudice entrando nell'enorme sala si inchinò verso la figura anziana seduta sul trono rendogli i suoi omaggi.
l'Imperatore archadiano sollevo lo sguardo e con alcuni gesti della mano fece allontanare il servitore,invitando poi il giudice ad alzarsi, mentendo via idocumenti riguardanti il senato.
 
-Sono lieto di vedervi Giudice Gabranth... alzatevi pure, vi ho fatto chiamare perche vorrei parlarvi della questione dell'altra sera-

-Rammento vostrà maestà...- disse il giudice togliendosi l'elmo e inchinando il capo.

-Non abbiatevene da preccuparvi... c'è un motivo per cui ho voluto affibiarvi un'assinstente.... Ashanti è tra le migliori promesse che l'accademia militare abbia da offrire.- l'imperatore cercò di tranquillizzare il giudice che sembra abbastanza incerto di quella decisione.

Ma Gabranth non era tanto felice di quella decisione, ma non protesto si mi limitò nel chiedere come mai avesse deciso di affibiare a quella giovane sconosciuta una mansione così delicata. L'imperatore spiego che secondo lui quella ragazza avesse degli ottimi requisiti per diventare un giorno un affermato giudice.

-Vostra maestà non è un pò troppo affrettato dare ad una cosi giovane persona un incarico di simile importanza?-

-Non preoccupatevi Giudice Gabranth non c'è  ne motivo vi ripeto.  Ho i mei buoni motivi per cui vi voglio mettere sotto le vostre direttive quella ragazza.-

-E quali motivi avete  preso quella decisione vostra maestà?- chiese il giudice al suo sovrano.

-Quella ragazza a un ottimo potenziale per divenire giudice come voi Gabranth. Ella sta dando grandi dimostrazioni delle sue potenzialita.. nel poco tempo che è stata all'accademia militare si è già subito fatta notare . Tra i vari cadetti è la sola ad aver avuto il permesso di lavorare ai laboratori Draklor, è stato lo stesso Dr Cid a richiederne la sua presenza come sua assistente...- sottolineo l'imperatore.

Il giudice archadiano era molto dubbioso sulla veridicità di quelle cose che l'imperatore, però notava con quanta foga il sovrano gli parlava di quella ennesima sconosciuta. Sembra che parlasse come quando nominava il suo secondo genito Larsa.

-Mi signore c'è altro che dovrei sapere sul conto di questa ragazza?-

-Voglio che vene prendiate cura... e di vitale importanza- 

 

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Capitolo 3
*** Sono comunque appunti su di lei ***


Ma dove guardano ormai
quegli occhi spenti che hai?
Cos’è quel buio che li attraversa?
Hai tutta l’aria di chi
da un po’ di tempo oramai
ha dato la sua anima per dispersa.

Non si uccide un dolore
anestetizzando il cuore
c’è una cosa che invece puoi fare
se vuoi se vuoi se vuoi..

Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu provaci almeno un po’
non ti giudicherò
perchè una colpa se c’è
non si può dare solo a te.
Parla con me

Poi quando hai visto com’è
anche il futuro per te
lo vedi come un mare in burrasca.

Ma perchè quel canto asciutto?
Non tenerti dentro tutto.
C’è una cosa che invece puoi fare
se vuoi 

Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu dimmi che cosa c’è
io ti risponderò.

Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu dimmi che cosa c’è
io ti risponderò.

Parla con me.

 

L'ordine che aveva dato sua altezza non c'era alcun modo di essere revocato, per cio il giudice si trovo costretto ad accettare quel incarico volente o no.  Il colloquio di sua maestà l'imperatore Gramis non era ancora finito, l'iperatore sembrava come se volesse ancora trattenerlo li, ad un certo punto il giudice Gabranth vide il suo sovrano ordinare ad un uomo delle servitu di far chiamare Ashanti, poi rivolgendosi verso il giudice.

-Lasciate che vi presenti Ashanti, Gabranth avete modo voi stesso di giudicare.- disse il sovrano guardando il giudice incinare lievemente il corpo in avanti quasi ad annuire.

Dal fondo della sala del trono avanzo lentamente una la logilinea figura femminile, vista da lontano sembrava che fosse una viera. I lunghi capelli lasciati liberi ondeggiavano flessuosamente ad ogni passo della ragazza il cui colore della lunga chioma era scura come la notte. 
La figura avanzava con estrema eleganza e grazia mentre passo dopo passo si avvicinava verso il trono, si muoveva con fluidita quanto quella delle stesse viera.  La misse che indossava era identica a quelle delle viera era leggera e molto sensule tanto da rimettere in risalto il corpo statuario della giovane ragazza.
Ashanti teneva gli occhi bassi mentre lentamente si guardava in torno in quello spazio che le risultava così strano e pure così familiare. I suoi pensieri in quell'istante erano tanti, ogni suo passo produceva un rumore che risuonava per tutta la stanza.
Il percorso dall'entrata della stanza fino al trono sembrava non terminare mai, ma erano solo poco più di cinquanta mentri che li preparava. Le pesanti tende di velluto davano un aria pensante e cupa a tutta l'enorme sala mentre le vetrate nitide dalla quale si potevano vedere uno per uno gli importanti edifici di Archades innalzarsi verso il cielo la cui cima scompariva tra le nuvole.
Possenti edivifici alzati quasi a voler avvicinarsi ancor di più agli dei, dei a cui avevano rivervato la terra agli incauti huma.
Sentendo il rumore di passi avvicinarsi il giudice magister si giro, cercando di mettere al fuoco la piccola figura che stava avanzando verso di loro, mentre dietro di lui, l'imperatore si stava alzando per andare in contro alla fanciulla.  
Gabranth non si mosse di un centimetro mentre con lo sguardo celato dal pesante elmo osservava minuziosamente la ragazza cosi da vicino, la ragazza sebrava avere un'aria pensierosa quasi assente come se fosse intenta ad osservare tutto ciò che la circondava.
La fissava silenzioso mentre si agurava di non doverle fare da baby sitter,  la trovava una ragazza al quanto insignificante come  tutto il resto del genere femminile, solo un po più bella della stra grande maggioranza. 
Per quanto fosse seccante de ammettere era davvero splendida ma tolto cio non le interessava, la squadro ben bene criticandole tra se e se il suo indumento poco consono a quella occasione, per non dire indecente ed inadatto.
Fra tutto quello che aveva avuto occasione di vedere quella era una dimostrazione di poca serieta, gia immaginavan con quale persona avrebbe dovuto avere a che fare.
Il giudice trovava che la ragazza avesse un'aria abbastanza snobbista per una semplice recluta decisa mente indatta a parer suo per diventare giudice magister.
Perche fra i tanti giudici che vi erano era dovuta toccare proprio a lui una seccatura di una simile portata, Ghis o Bergan sarebbero stati più lieti di averla.
Ashanti finalmente raggiunse il giudice e l'imperatore, appena arrivata innanzia al loro cospeto inchino verso entrambi il corpo in segno di saluto, assumendo poi una postura quasi rigida come se aspettasse di ricevere un ordine. L'imperatore vedendola gli si illuminarono gli occhi e sul volto gli comparve un sorriso mentre la saluto calorosamente.

-Lady Ashanti è per me un onore averti qui.  Lui è il giudice Magister Gabranth.- disse Gramis osservando la ragazza.

Ashanti si volto verso il giudice che gli stava di fianco lo sovrastava solo di circa dieci centimetri, la ragazza si sentiva osservata come se la stessero osservando.  Riusciva a sentire il senso di fastidio che aveva il giudice, quasi seccato di trovarsi la, il modo distaccato e freddo con cui si poneva.
Ma la ragazza rimase insilensio, non osava dire nulla più tosto diere qualcosa che l'avrebbe compromesa.

-Voi sareste la mia assistente...? Come mai non rispondete? - disse con tono freddo il giudice mentre fissava la ragazza che sembrava stare sulla difensiva.
 
La ragazza si sentiva al disagio come se fosse fuori posto e riuscire a gestire quella situazione le sembrava difficile.  Alla domanda del giudice l'huma non rispose subito, osservo ancora una volta l'uomo che si trovava di fronte per poi rispondergli.

-E per me un onore fare la vostra conoscenza Giudice Magister Gabrant- disse Ashanti con voce molto pacata,mentre scrutava attentamente l'uomo.

Gabranth rimase silenzioso, mentre l'imperatore gli fece presente che da quel momento la ragazza sarebbe stata il suo braccio destro in tutto, che l'avrebbe seguito ovunque ci fosse stato bisogno di lei. 
Sarebbe stata la sua più stretta collabroatrice, Ashanti di fronte a quel annuncio rimase composta mentre percepì nel giudice un senso di fastidio per gli ordini ricevuti.
Finita l'udienza con l'imperatore Solidor, il giudice Gabranth uscì dalla sala del trono dirigendosi nel corridoi seguito da Ashanti disante qualche metro da lui.
Gabranth sentì la presenza della ragazza dietro di lui mentre si incamminava lungo gli imponenti corridoi del palazzo imperiale, sentire quei passi dietro di lui lo irritava non poco; ad un tratto il giudice si girò di scatto verso la donna e quasi aggredendola verbalmente gli chiese perchè lo stesse seguendo, Ashanti senza scomporsi minimanete gli rispose.

-Per quale motivo mi state seguendo!?- la voce tuonò in un impeto di nervosismo.

-La mia presenza non vi è gradita e così? Giudice Gabranth... prima ho sentito quello che provavate. Vi sbagliate a pensare quelle cose sul mio conto.- rispose con calma la ragazza guardando negli occhi il giudice che sembrava abbastanza sorpreso della reazione della giovane.

-Non avete ancora risposto alla mia domanda.-esclamò stavolta il giudice mantendo la il tono di voce basso.

-Volevo un attimo parlarvi, ma credo che non vogliate... scusate se vi faccio perdere tempo. Dirò all'imperatore che di assegnarmi a qualcun altro,visto che per voi sarei inadatta a tale incarico.- commento Ashanti mantenedo un tono di distacco.

Gabranth si ricredette un pochino notando il comportamento della giovane al quanto singolare per una giovane ragazza che lui aveva definito avventata. Il giudice rimase momentaneamente insilenzio, riflettendo se dare o meno una possibilità alla ragazza. 

-Fermatevi!- Le ordinò il giudice, mentre Ashanti si girò di scatto verso l'uomo che l'aveva chiamata. La brunetta domando come mai l'avesse chiesto di fermarsi visto il suo evidente rifiuto, ma l'uomo gli rispose che c'aveva ripensato e che le avrebbe concesso un mese di prova prima di ritenerla adatta o meno al ruolo di sua assistente.

-Perchè? Non è forse vostro desiderio non avermi come impedimento?-

-Vi concedo un mese di prova come mia assistente... se vi ritenete all'altezza del compito, alla fine del quale deciderò siete idonea o no a tale ruolo.  In caso d'insuccesso informerò personalmente l'imperatore della vostra incapacità. -

-Avrò a disposizione solo un mese per farvi cambiare idea?. - chise Ashanti.

-Solo un mese... alla fine del quale giudiceròse avete o meno il potenziale per diventare giudice- prima di girare le spalle ed andarsene lungo lo sconfinato corridoio di palazzo.

Ashanti lo guardò andare via, mentre fissava lo stemma della casata Solidor per un solo istante il suo pensiero si rivolse ai suoi cari, e un immensa rabbia la pervase... una rabbia verso tutto quello che aveva perso e verso quello che le avevavo taciuto.

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Un solo mese sarebbe bastato per liberarsi di quella ragazza o invece sarebbe riuscita a spuntarla? Si domandò il giudice proseguendo diversi metri lungo il corridoio, prima di arraivare alla stanza dove spesso i Giudici Magister si incontravano per discutere di alcune facende o di tattiche di guerra.

La notizia riguardante il giudice Gabranth e del suo nuovo sottosposto era gia di dominio pubblico, si sapeva già dalla sera della festa dove l'imperatore aveva fatto presente al giudice del suo nuovo incarico.
Bergam e Ghis se l'erano un pò risa sotto i baffi all'idea che una giovane quanto inesperta cadetto era stata affidata al giudice della nona divisione.

-Da quando in qua vengono affidate reclute come assistenti personali?... soccommetto 1000 guil che Gabranth avrà parecchi grattacapi- la voce del giudice Bergam tuonò fragorosa e grossolana, uscendo da quella grossa spavalda bocca che si ritrovava.

-Non essere così spavaldo Giudice Bergam... non dovresti cosi sottovalutare Gabranth infondo dobbiamo a lui la riuscita del nostro piano su Dalmasca- gli fece notare il giudice Ghis sorridendo sul suo voto ora mai segnato da  tempo. Un sorriso al quanto sinistro su quella faccia di chi ne sapeva una più del diavolo.

-Se non fosse stato o no per quel cane... noi avremmo comunque vinto su Dalmasca. Niente ci può fermare...  - tuonò ancora una volta Bergam.

-Sarà, ma tutte a lui capitano le fortune... la semplcie recluta che sua maestà Gramis a scelto di affiancare al giudice Gabranth e la stessa che lavora al fianco del Dr. Cid. - Sottolineò il giudice con un'aria abbatanza seccata come se tale cosa l'avesse non poco infastidito.

La voce grossolana e rude del giudice Bergam avanzò un interessante ipotesi che catturò l'interesse del giudice dall'armatura dorata. -Non pensi che possa essere stato lo stesso Dr. Cid a suggerire a Lord Vayne di mettere quella ragazza sotto le direttive di Gabranth?-


-Se così fosse allora Lord Vayne sarebbe informato di ogni sua mossa. Sarebbe possibile...-  disse Ghis muovendo un pò la testa come se stesse annuendo mentre con una mano si accarezzava il mento.

Sembrava che per una volta Bergam ne avesse combinato una giusta sottolineando quell'ipotesi che fu però scartata dall'improvvisono quanto imminente intervento del giudice magister Drace che non vedeva di buon occhio i suoi due collaboratori ne tanto meno amava la figura di Lord Vayne.

-Io lo escluderei a prioriche sia stata un'idea di Lord Vayne. La decisione di affibiare Lady Ashanti come assistente a braccio destro di Gabranth è stata di sua altezza l'iperatore Gramis.-

-Voi cosa ne sapete giudice Drace?- chiese incuriosito il giudice Ghis con aria interlocutrice alla giovane donna.

-Ho avuto la possibilità di visionare il lavoro e i rapporti di quella ragazza, e per quanto sia credibile ha ottime possibilità di diventare un buon giudice.- disse tagliando a corto Drace.

-La storia si ripete... ancora una volta. Spero che questa volta vada diversamente- disse Ghis lasciandosi sfuggie una risata abbastanza compiaciuta.

-Non ti pare che ora mai sia alla portata di tutti diventare giudici... non è verò Drace?- le domandò sarcastiamente  Bergam alzando un sopracciglio. Drace non raccolse la provocazione anche se si poteva notare sul suo volto un' espressione abbastanza cupa, sintomo di rabbia verso quella mancanza di rispetto nei suoi confronti.


Non protestò, lasciò solo scappare un sibilio simile ad un ringhio soffocato, in quel momento la porta della stanza in cui si trovavano i giudici si spalancò. A grandi e pesanti passi il giudice Gabranth entrò nella stanza con una lentezza unica, come se trascinasse con se un grosso fardello.
Il giudice sembrava avere difficolta a muoversi rispetto agli altri giudici con quella pesante armatura che non amava particolarmente. Appena entrato il giudice si tolse l'elmo mostrando il suo bel volto mentre gli altri giudici impazienti e incuriosi gli chiesero come fosse andata l'udienza con l'imperatore.
Gabranth non aveva particolarmente un'aria felice nè tanto meno era entusiasta di quell'evento, era per lo più seccato ed infastidito. Il suo volto anche non tradiva la ben che minima emoziono lasciava appena intuire ciò che prova il più delle volte.



 

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