Giocando con la vita

di Smurfette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Comincia tutto da qui ***
Capitolo 2: *** Breve resoconto ***
Capitolo 3: *** Incontri interessanti ***
Capitolo 4: *** L'invito ***
Capitolo 5: *** Una normale giornata scolastica ***
Capitolo 6: *** Una normale giornata - parte II ***
Capitolo 7: *** Uno strano giornalista ***
Capitolo 8: *** Il Wabileus - parte I ***
Capitolo 9: *** Il Wabileus - parte II ***
Capitolo 10: *** Una nuova settimana alle porte ***
Capitolo 11: *** I Burromuerto maggiori(a discapito di Alejandro) e Jo(poveri Brick e Lightning) hanno una strana concezione dell'amicizia ***
Capitolo 12: *** Se son rose, fioriranno. ***
Capitolo 13: *** Ti sei innamorata? ***
Capitolo 14: *** Let's go shopping, boys. (?!?) ***



Capitolo 1
*** Comincia tutto da qui ***


Una giovane ragazza dai lunghi capelli neri si passò una mano sul viso con fare stanco scostando il ciuffo e sospirando.
-Ti prego, dimmi che è uno scherzo-
La donna di fronte a lei, identica alla figlia ma con i capelli più corti, abbassò lo sguardo.
-E' la pura verità-
Heather poggiò la mano sulle ginocchia, fissando un punto impreciso della misera parete.
-D'accordo. Non sto qui a chiederti perchè mi hai mentito, alla fine è stata una tua scelta-

*Flashback*
-Heather, dobbiamo parlare-
-Mh? Dimmi pure-
L'interlocutrice stava comodamente seduta sulla sedia della cucina a guardare il suo programma preferito.
La madre spense la televisione premendo il pulsante del telecomando poggiato sul tavolo e si sedette accanto alla figlia.
-Ti ricordi quando ho detto che io e tuo padre ci siamo separati perchè lui era un alcolizzato?-
-Sì- si accigliò la giovane -Dove vuoi arrivare?- aggiunse, senza peli sulla lingua.
-Come sai, non possiamo permetterci granchè. Ho ragionato ed ho capito che non possiamo andare avanti così. Non riesco a mantenere entrambe con quel misero stipendo che ho...-
-Posso cominciare a fare qualche lavoretto part time anche io, la scuola non sarà di certo un problema- annuì decisa la figlia.
-Heather...ho in serbo qualcosa di meglio per te- lo sguardo della madre si fece improvvisamente più serio del previsto. Heather ammutolì.
-Io andrò a vivere dalla nonna. Ma tu non puoi venire. E sai perchè? Non perchè non ti voglio con me. Ma perchè hai la possibilità di condurre una vita migliore, lontano da qui-
-Quanto lontano?-
Heather non capiva veramente dove Micaela volesse andare a parare. Che discorso era?
-Milton del Nord-
-E come pensi che ci arrivi? Se non abbiamo i soldi per vivere, figurati per cambiare completamente stile di vita, permettersi un treno, un alloggio...-
-Heather. Tuo padre non è mai stato un alcolizzato. Tuo padre...è lui- la madre porse alla figlia un giornale, in prima pagina la foto del miliardario Harry Wilson.
-Che scherzo è questo?-
Figuriamoci se suo padre era quell'uomo. Sua madre si era sicuramente bevuta il cervello...anche se non era da lei fare scherzi del genere.
-Io e tuo padre non ci amavamo più. Per questo abbiamo divorziato. E come puoi vedere, a lui è andata più che bene-

*Fine Flashback*

-L'ho chiamato stamattina e gli ho spiegato tutto. Verranno a prenderti tra una settimana...così comincerai il terzo anno scolastico lì-
-Che dire. Cominciare una nuova vita non è facile- cercò di convincersi.
Micaela notò immediatamente le lacrime nei suoi occhi.
Aveva capito che non poteva restare lì con lei...in Canada.
Poggiò le mani sulle minute spalle della figlia, guardandola e parlandole dolcemente.
-Voglio solo il meglio per te-
-Lo so, mamma- mugugnò, mentre una calda lacrima le rigava la guancia destra -E' solo che...Milton è così lontano dal Canada-
-Tesoro- la madre la abbracciò commossa -Verrò a trovarti ogni volta che ne avrò l'occasione!!!-
-Verrò a trovarti anche io! Tutti i mesi!!!-

L'indomani mattina Heather si era svegliata di buon'ora come sempre.
Erano le 8, circa.
Stava versando del latte nella tazza ed era pronta ad intingere la fetta biscottata nel liquido quando vide la madre poggiare il cappotto sulla sedia.
-Cosa stai facendo?- domandò scettica la giovane.
-Mh? Piuttosto, cosa stai facendo tu! Sbrigati, che tra mezz'ora scendiamo!- -Cosa?!? E dove hai intenzione di andare?!?- per poco Heather non rigettò nuovamente il latte bevuto nella tazza.
-Beh, pensavo che dovessi comprarti dei vestiti nuovi visto che inizierai l'anno scolastico tra meno di sette giorni...-
Non potevano permettersi molto. Sua madre, però, sembrava piuttosto decisa e...Heather adorava fare shopping.


Un ragazzo dalla carnagione abbronzata ed i capelli castani camminava tranquillamente per le strade affollate di Milton.
Bastava una rapida occhiata per notare le firme dei suoi abiti.
-Alejandro?- una voce squillante ed energica fece voltare il ragazzo.
-Salve, Courtney- alzò la mano a mo' di saluto, educatamente.
-Ehi, ehi, gente!- una terza voce si intromise tra due, ed era molto più possente di quella della ragazza.
-Mpff...Duncan, cosa ci fai qui?- sbuffò la ragazza incrociando le braccia al petto.
-Mia cara, la domanda è cosa ci fai tu qui! Avevo già un appuntamento con Alejandro, io, ma se ti vuoi unire a noi...-
-Dipende da dove andrete!- fece spallucce rivolgendo nuovamente la sua attenzione ad Alejandro -Aspettate un momento- aggiunse -Ma quelle...-
-Courtney!!!- tre voci gridarono in coro il suo nome.
-Blaineley! Lindsay! Beth! Anche voi in giro per la città?- sorrise la castana.
-Sì, tesoro! Abbiamo fatto un po' di compere! Sai, ci sono parecchie cose carine nei negozi!- spiegò la prima gesticolando e facendo tintinnare i voluminosi bracciali rossi.
-Ragazze, scusate l'interruzione, ma noi dobbiamo proprio andare!- disse il punkettaro richiamando l'attenzione delle ragazze.
-Oh! Ciao Duncan, ciao Alejandro!- salutò Blaineley -Mi ero dimenticata di salutarvi!-
-Come mai così di fretta?- domandò incuriosita Beth.
-Oggi c'è la partita di basket di Lightning e Taylor...e siamo anche abbastanza n ritardo, Miky e Anne Maria sono già lì!- rispose Duncan.
-Volete venire anche voi?- chiese Alejandro.
-Sììììì!- urlò eccitata Lindsay battendo le mani -Così rivedrò Taylor!-
-D'accordo- confermò Courtney -Sarà meglio sbrigarci, allora!-


-Mmh...sei sicura che le piacerà?-
Harry Wilson stava osservando la stanza preparata per la nuova "ospite", se così poteva definirla.
Micaela l'aveva preso alla sprovvista, organizzare tutto in una settimana era abbastanza complicato...ma non impossibile.
-Certo papino! Ricordati che sono una ragazza anche io!- annuì vigorosamente una ragazza accanto a lui scuotendo i lunghi capelli.
-Speriamo bene- sospirò.
Era teso, molto teso.
Quella settimana era passata in un volo.
-Signore, vostra figlia l'attende-
Era arrivata. Finalmente.




Angolo autrice u.u (sì, me lo merito!>.< xD) Uhm...cosa posso dire?XD
Prima di tutto, salve a tutti ^.^
Sono una nuova scrittrice nella sezione "A tutto reality", anche se ho sempre adorato questo cartone(mi fa morire dalle risate!)e lo seguo dalla prima serie.
Varie volte ho pensato a diverse fanfiction ma nessuna mi convinceva al tal punto da pubblicarle e...a dire la verità, non amo neanche molto i generi scolastici...il perchè? L'ambiente scolastico, appunto. (Allora perchè scrivo questa fanfiction? Continuate a leggere e lo scoprirete xD)
Diciamo che non amo particolarmente la scuola che frequento(anche se ho ottimi voti, non posso proprio lamentarmi)...sia per i professori, sia per i compagni(con qualche eccezione!)...quindi è ciò la causa di questo mio "rigetto naturale".
Pensandoci sopra, però, ho pensato che nelle storie non tutto deve rispecchiare la realtà...insomma, è ovvio! Ecco qui il primo capitolo, wao...
Comunque sia, come avrete capito la storia è incentrata su Heather, il mio personaggio preferito.
I caratteri sono un po' OOC...non un po', ma tanto tanto. O così e così? Insomma, non lamentatevi: ogni personaggio alla fine manterrà le caratteristiche fondamentali, sennò diventerebbe una storia originale e non ispirata al cartone u.u
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, ovviamente non è che una misera introduzione: voglio utilizzare tutti i personaggi(della prima, seconda, terza e quarta stagione!), anche quelli che non hanno un ruolo fondamentali nel cartone( tipo cugini, i fratelli, i genitori, ecc...), però ho bisogno del vostro supporto, dato che sarà una longfict.
Non vi nascondo che vi saranno dei pairing(mi sembra il minimo!), ma non lamentatevi se non sono i vostri preferiti(almeno all'inizio, visto che amo sconlgere tutto!)!xD
Ma basta con le anticipazioni!u.u
Se la storia vi ha incuriosito, vi chiedo gentilmente di recensire(critiche, consigli, anche incoraggiamenti, perchè no...): non lo chiedo perchè voglio 50 recensioni o altro, ma preferirei sapere se la mia storia è apprezzata o no, per me sarebbe inutile continuare a pubblicarla se non piace a nessuno, tanto vale che la scriva per me e che la conservi nei documenti del mio computer, non credete?
Detto questo, vi saluto: vado a leggere e recensire qualche fiction, adesso che ho un po' di tempo!(domani gita a school!*w*)
Ci "sentiremo" nel prossimo capitolo, che all'80% pubblicherò domani ^^
Buona navigazione a tutti!

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Capitolo 2
*** Breve resoconto ***


Heather stava aspettando suo padre nel salone "più piccolo", così l'avevano definito, della casa.
Aveva un'espressione di disappunto dipinta sul volto.
Non si trovava in una casa normale, ma in una vera e propria reggia.
Non riusciva ancora a pensare che avrebbe trascorso lì il resto dei suoi giorni finchè la situazione economica di sua madre non sarebbe migliorata.
Titubante, si era avvicinata al portone ed era stata accolta non solo dall'usciere, ma anche dagli altri domestici con saluti abbastanza inusuali, considerando il suo punto di vista.
"Benvenuta, signorina Heather!"
"Siamo lieti di averla tra noi, signorina Heather!"
"Che onore fare la vostra conoscenza, signorina Heather!"
Quel "signorina Heather" le dava ai nervi. Non era per niente abituata a questi formalismi inutili, a suo parere.
Mentre veniva condotta al piano superiore da un maggiordomo aveva potuto osservare quanto quella reggia, sì, si rifiutava di chiamarla casa, fosse lussuosa e spaziosa.
Finalmente dopo pochi minuti intravide sul fondo del salone una figura alta e...sembrava andare di fretta.
Lo vide. Era suo padre, in carne ed ossa.
Heather gli andò incontro, finchè a separarli non ci furono solo pochi centrimetri.
L'uomo la squadrò da capo a piedi, creando un silenzio imbarazzante.
Era la prima volta che lo vedeva.
-Assomigli molto a tua madre- pronunciò con voce monotona.
-E lei è uguale a come lo vedo in televisione- disse, imitando il suo tono.
-Oh!-
Heather, incuriosita ed infastidita allo stesso tempo da quell'interruzione osservò la figura di un'elegante donna che si era appena avvicinata e che aveva le mani congiunte al petto, come per dire "E' adorabile!".
-Piacere di fare la tua conoscenza, Heather, sono Anastasia-
La giovane storse il naso.
-Non sapevo vi foste risposato...-
Piombò un silenzio tombale.
-Cara, non devi darci del voi, adesso siamo una famiglia: dacci del tu-
-Anastasia ha ragione- annuì debolmente il signor Wilson.
-Non c'è problema...Anastasia e...papà- disse, cercando di essere il più disinvolta e convincente possibile.
-Heather, vorrei illustrarti le regole della casa- riprese il discorso Harry, assumendo uno sguardo serio.
Heather voleva ridergli in faccia: adesso cominciava ad interpretare la parte del genitore severo ed irremovibile!
-Ci si alza tutte le mattine alle 7 in punto e si fa colazione alle 07:30, si pranza alle 13:30 e si cena alle 20:30. Se vi fosse un cambio di programma, ad esempio se vuoi invitare qualche amica o mangi fuori basta avvisare. Non sono molto severo, ma se mancherai di rispetto a me, ad Anastasia o a qualunque persona in casa sara punita a dovere. Anche la tua sorellastra rispetta le stesse regole-
-Sorellastra?- domandò Heather, confusa. Chi era?


"Ciao, Alejandro! Io ed i nostri vorremmo uscire questa sera, come ben sai è l'ultimo giorno di vacanza...che ne pensi? Dai, vieni! Ci vediamo alle 21 alla solita piazzetta! Ti aspettiamo!"

Alejandro premette qualche tasto velocemente, poi ripose il cellulare sul comodino e si ristese sul letto portando le braccia dietro la testa e fissando il soffitto.
Era Courtney.
Sapeva benissimo di piacere alla ragazza e non poteva negare che lei fosse veramente carina ma...lui non ricambiava i suoi sentimenti.
Duncan gli ripetiva sempre che era l'uomo più fortunato della Terra ed un po' lo compativa perchè al suo amico Courtney piaceva veramente...
Sospirò. Sperava tanto che un giorno la ragazza si accorgesse di Duncan...voleva la felicità di entrambi, erano due suoi grandi amici.
Voltò la testa verso la finestra e sospirò: voleva qualcosa che gli cambiasse quelle noiose giornate pre-scuola.
Chissà se l'indomani sarebbe stato tutta una novità o l'inizio di un normale anno scolastico...non gli restava che aspettare.


-Giusto, tu non puoi saperlo...lei è nostra figlia e si chiama...- Anastasia fu interrotta bruscamente da un gridolino.
-Papinooooooooooooo!!! Mammaaaaaaaaaaaaaaa!!!-
Una ragazza alta e slanciata dai lunghi capelli biondi e gli occhi verdi correva verso i tre sorridendo felice alla vista di Heather.
-Oh!- esclamò, portando le mani al petto.
Identica alla madre. Heather tentò di non ridere e distese la mano in avanti.
-Piacere, mi chiamo...-
-Non c'è bisogno di dirmelo! So tutto di te, Heather!-
-Ah- inarcò il sopracciglio, scettica, e riportò la mano lungo i fianchi -Io invece non so nulla di te-
-Che sbadata!- esclamò la giovane -Mi presento, il mio nome è Dakota!-
-Cara, non cominciare...- Harry tentò di calmare la figlia turbolenta, senza successo.
-Non sai quanto ho desiderato, per tutta la vita, avere una sorella!- la scrutò nuovamente, sempre più emozionata -E so che abbiamo la stessa età! E' fantastico!-
Dakota cominciò a saltellare e a farneticare progetti riguardo a compere, classi, corsi e roba del genere.
Heather tentò di fermarla e farla respirare almeno dieci secondi ma la biondina la strattonò per un braccio e la condusse al piano superiore nella sua stanza.
-Caspita- la giovane dai capelli ebano si fece scappare un fischio di approvazione, seguita dallo sguardo ambiguo di Dakota che non era abituata a certi...apprezzamenti.
-Ti piace?- domandò, riassumendo un'espressione felice.
Heather osservò meglio la stanza. Era tutta lilla e i particolari, come il ferro battuto del letto, erano d'argento. La mobilia era di legno bianco, ma non sapeva quale fosse. Intravide una porticina in fondo, doveva essere il bagno privato.
-E' molto più di quanto mi aspettassi- ammise, mentre si sedeva sull'enorme letto a baldacchino e toccava con la mano il comodino che era lì vicino.
Rivolse il suo sguardo alla parete di fronte: metà di quest'ultima era occupata dall'armadio. Chissà cosa avrebbe dovuto metterci in quel gigante...
Dakota camminò e si diresse sul fondo della stanza e scostò le tende rivolgendosi alla sorellastra, compiaciuta.
-Non hai ancora visto il meglio!-
Heather si sporse e vide un'enorme terrazza munita di tutto il necessario: tavolini, sedia a dondolo, ombrellone, sdraio.
-Certo che qui fate le cose in grande- abbozzò un sorriso.
Dakota si lanciò sul letto, accanto a lei.
-Ho visto le tue valigie- disse accennando con la testa ai pochi bagagli poggiati vicino all'entrata della porta -Sembra che non hai molti abiti. Un giorno di questi dobbiamo fare shopping insieme!-
-Mh...va bene- rispose Heather facendo spallucce.
-Non mi sembri convinta! Forse non ti piace lo shopping?- domandò con una nota di tristezza la giovane.
-No, no, assolutamente!- Heather agitò le mani a mo' di scusa -Lo adoro! E' solo che adesso sono un po' stanca...-
-Hai ragione! Hai affrontato un viaggio molto lungo!- affermò scattando in piedi -Beh, allora io vado! Ci vediamo stasera a cena, fai buon riposo! A dopo Heather!-
-Grazie, ciao Dakota- ricambiò il saluto la giovane.
Appena la ragazza uscì dalla stanza e chiuse la porta, Heather si stese sul letto e piegò le braccia dietro la nuca, fissando il baldacchino.
Non era abituata a quella visuale.
Chissà come sarebbe stato una volta aver preso confidenza con quell'ambiente...


-Alla buon'ora!-
Courtney era in piedi e batteva ritmicamente il piede sull'asfalto.
-Scusate ragazzi, ho avuto un piccolo contrattempo- spiegò Duncan facendo spallucce.
-Non è la prima volta che capita, Duncan- sbuffò Blaineley -La prossima volta ritarda di un solo minuto e ti rimarremo da solo!-
-Ragazze, non siate intolleranti con lui- lo difese Alejandro, cercando di calmare le due ragazze -Duncan avrà i suoi buoni motivi e poi sappiamo tutti che il bowling apre solo alle 21:30...-
-Alejandro ha ragione!- confermò Beth -Però adesso che siamo al completo dovremmo iniziare ad avviarci-
-In effetti- si intromise Lightning roteando gli occhi al cielo -Solo una domanda...a chi tocca oggi accompagnare con la limousine?-
-A me- disse Miky indicando un elegante macchina nera.
-Dai ragazzi, andiamo!- esclamò Tayler alzando un pugno in aria.
-Sìììì!!!!- lo imitò Lindsay battendo le mani come era solita fare.
-Avanti, muoviamoci!- Anne Maria si avvicinò all'automobile fiancheggiando e piegando il braccio destro in modo da non far cadere la borsa -Spero ci sia uno specchio, devo ripassarmi la lacca!-
-Senza dubbio, cara- ridacchiò Blaineley.

Alejandro si trovava nella limousine di Miky e guardava fuori dal finestro, disinteressato alle conversazioni dei suoi compagni e nauseato dai gas emessi dalla bomboletta di lacca di Anne Maria.
Sospirò, pensando che si sarebbe prospettata una serata come tutte le altre.
Chissà cosa stavano combinando i suoi fratelli Carlos e Josè...
Scosse la testa, cercando di eliminare quell'ultimo pensiero.
Per lui avere un padre deputato non era un bel vantaggio, escludendo il punto di vista economico: lui ed i suoi fratelli era sempre in competizione per ogni cosa, dovevano essere sempre migliori, attirare l'attenzione, dovevano prevaricarsi l'un l'altro...Era una lotta continua.
Spostò il suo sguardo verso i suoi compagni.
Anne Maria era figlia di due famosi chirurghi plastici, per questo si spiegava la differenza di bellezza tra lei e la madre.
Miky era figlio di un psicologo molto nominato, ma non era questo a fargli guadagnare tutti quei denari: era un attore. E aveva anche cominciato a fare delle comparse nei film girati ad Hollywood...
Blaineley era figlia di due conduttori televisivi e anche lei era comparsa in vari spot pubblicitari e aveva ottenuto delle parti minori in qualche film. Descrivere la sua condizione economica era abbastanza scontato.
Lighting inutile dirlo: tutta la famiglia era composta sportivi. Anche lui aveva dei problemi simili ai suoi, doveva sempre essere il migliore. L'unica differenza era che al suo amico almeno all'esterno sembrava eccitasse la cosa.
Lindsay era la figlia di un ex Miss Milton e il padre era un avvocato. Non era ricchissima come gli altri, ma di certo non poteva definirsi semplicemente benestante.
Beth era la figlia di due famossimi medici, lei non amava quel mestiere ma almeno era fortunata: i suoi non la costringevano ad intraprendere la stessa carriera.
Tayler e Duncan erano entrambi figli di due commercianti: erano molto benestanti e l'unica differenza era che il primo era un ragazzo normale come tutti gli altri mentre il secondo...beh, era un ribelle. Alejandro lo adorava, era il suo migliore amico in assoluto.
A prima vista potevano sembrare tutti dei ragazzi diligenti, in gamba, sorridenti e pieni di vita ma Alejandro era sicuro di una cosa: i soldi e la bella vita non facevano la felicità.


Alle 20:30 Heather potè condurre una nuova esperienza: sedutasi al tavolo di una delle tante sale fu servita e riverita dall'inizio alla fine della cena.
Un po' se lo aspettava, ma quello che l'aveva meravigliata era la quantità e la qualità del cibo: erano totalmente diversi da quelli che normalmente assaporava, erano nuovi, talvolta anche strani.
-E per concludere, il dessert- annunciò il capocuoco che diede l'ordine ai camerieri di servire il piatto in tavolo con un semplice schiocco di dita.
Dopo pochi secondi Heather si ritrovò con un budino alla pannacotta ricoperta di crema al cioccolato davanti agli occhi.
-Wow- disse con l'aquolina in bocca.
Dakota rise un po', era strano per lei trascorrere la serata con un nuovo ed effettivo componente della famiglia altrettanto...interessante.
Adorava le novità, adorava Heather.
Non la conosceva per nulla, lei era anche una persona molto riservata ma...le piaceva molto. Sperava con tutto il cuore di diventare presto sua amica, magari proprio al punto di considerarsi sorelle.
-Heather- la richiamò il padre con un tono gentile -Come sai da domani comincerai la scuola-
Heather si voltò attenta e curiosa verso il padre con il primo cucchiaio di dessert già in bocca.
-Mh....- annuì.
-Volevo dirti che quella che frequenterai è la scuola più prestigiosa della città, la Wawanakwa High School-
-Che strano nome- commentò la giovane inarcando il sopracciglio -E' un po' vivace per un'istituto del genere-
-Beh, aspetta di vedere il preside e le persone che la frequentano- aggiunse Dakota ridacchiando.
-Suvvia, non cominciare- la riprese affettuosamente Anastasia.
-Lì possono essere iscritte solo persone che appartengono ad un certo ceto sociale- aggiunse il padre fieramente.
Finita la cena, ognuno tornò nei proprio alloggi dopo essersi salutati a vicenda.
Heather si stava sedendo sul letto quando Dakota irruppe nella stanza con vari vestiti tra le braccia.
-Heather!- ansimò -Non ti sarai dimenticata che dobbiamo prepararci la mis di domani?!?-
-Certo che no!- rise la giovane -Tu hai già deciso cosa indossare?- domandò, curiosa.
-A dire il vero sono indecisa- ammise la biondina.
-Fai vedere- Heather si alzò, scrutando gli abiti già selezionati dalla sorellastra.
-Secondo me dovresti indossare questi pantaloni rosa con la maglietta che hai abbinato- sentenziò.
-Sicura? Come puoi notare, il rosa è il mio colore preferito! Ma ora veniamo a te: c'è qualcosa che vorresti essere prestata?-
-Non preoccuparti, Dakota, per domani i vestiti che ho andranno benissimo!-
-Posso vedere cosa indosserai?- chiese, con occhi luccicanti.
-Va bene, se proprio insisti- disse estraendo dall'armadio una maglia rossa arricciata e un paio di jeans verdi militari.
-Wao! Che magnifico accostamento! Domani sarai assolutamente trendy!-
-Grazie- sorrise mentre si risiedeva sul letto -Dimmi un po', Dakota. Anzi, fammi indovinare. Immagino che tu sia una ragazza molto popolare a scuola-
Dakota assunse un'espressione indifferente, un po' seccata da quella domanda.
-A dire il vero a scuola sono tutti un po' come me...insomma, genitori ricchi, case enormi, roba del genere. Quindi è difficile come nelle scuole "normali" guadagnarsi la popolarità. Certo, tutti conoscono il mio nome, come io conosco quello degli altri, ma la celebrità indiscussa non sono io-
-Cavoli, eppure ci avrei giurato- ammise Heather -Di solito partecipi a qualche club, magari sportivo?-
Forse era una cheerleader. Non il capitano, ma una componente, a giudicare dal fisico.
-No, a dire la verità. Molti mi hanno consigliato di iniziare cheerleading, ma non mi attrae molto come sport...è troppo impegnativo per me, bisogna avere una preparazione fisica ottima-
-Hai ragione- sospirò Heather.
Aveva provato ad indovinare in tutti i modi che tipo era ma...sotto sotto sembrava una persona veramente interessante.
-Si è fatto tardi- osservò Dakota -Sarà meglio andare a dormire, altrimenti domani non ci sveglieremo. Buonanotte, Heather!-
-Buonanotte, Dakota!-
Heather, prima di addormentarsi, decise di farsi un bagno rilassante.
Quando tutto fu pronto si immerse nella vasca della sua toilette privata grande quasi quanto il suo letto, tremando appena per il leggero cambio di temperatura.
Appena il livello dell'acqua le raggiunse la gola Heather distese il collo sul bordo vasca e cominciò a pensare a Dakota e alle ultime cose che le aveva detto.
Era proprio vero che l'apparenza ingannava...
Finito tutto ed infilato il pigiama si coricò sotto le coperte e provò a chiamare la madre con il cellulare: nulla, nessuna risposta.
Probabilmente l'aveva spento, a quell'ora doveva già essere andata a letto.
Sospirò, spegnendo il cellulare e poggiandolo sul comodino.
Strinse uno dei numerosi cuscini al petto, pensierosa.
Era tutto, tutto, tremendamente diverso...


Angolo autrice
Salve gente ^^
Piaciuto il nuovo capitolo?
Lo so, è corto quanto il precedente e a mio parere anche abbastanza noioso...avevo promesso un capitolo più lungo, chiedo umilmente perdono!XD
E' solo che mi servono questi due primi capitoli per introdurre un po' la storia, dal terzo in poi gli avvenimenti saranno più interessanti e cominceranno a farsi largo anche gli altri personaggi(non tutti in una volta, vedrete che più avanti tutti riceveranno un ruolo importante)e allora cominceranno a vedersi delle belle!=P
Volevo ringraziare a chi ha recensito e chi ha aggiunto la storia tra le seguite: aldisomma, Ciacinski, smelly13, Newneji e Marvy97.
Un grazie di cuore e un breve saluto, al prossimo capitolo!^.^

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Capitolo 3
*** Incontri interessanti ***


-E' questa?-
Heather aveva un tono di voce veramente disgustato.
Lei e Dakota, sempre a bordo di un'immancabile limousine, erano appena arrivate fuori i cancelli della scuola.
Un edificio enorme, nulla da dire.
Era normale, alla fine.
Il problema era...insomma.
Tutti con la stessa espressione altezzosa dipinta in volto.
Tutti con la faccia...da ricconi, ecco.
Si voltò verso Dakota.
Tranne lei in quel momento.
Vide gli occhi della sorellastra ridotti a due fessure che guizzavano a destra e a sinistra.
-Cerchi qualcuno?- chiese Heather.
-Sì- sospirò Dakota -I miei amici, vorrei presentarteli. Ma non li vedo da nessuna parte...possibile che siano già entrati?-
-Entrano prima del normale orario scolastico?- domandò con una nota di sorpresa la giovane. Lei entrava prima solo quando c'era un compito, per guadagnarsi il posto migliore: doveva pur dare un'occhiata ai libri in un momento di "eccessiva incertezza".
-Ma insomma, Heather! Non mi sei di nessun aiuto!- si crucciò la biondina. -Ma Dakota, io non conosco i tuoi amici!- spiegò Heather che aveva già notato l'estrema distrazione della sorellastra.
-Ops, che sbadata!- esclamò quest'ultima dandosi un pugnetto sulla testa -Vuol dire che li andrò a cercare un attimo! Appena li trovo veniamo a prenderti. Sennò...beh, tornerò comunque indietro. La prima ora la trascorreremo insieme nella stessa sezione...vado e torno, eh!-
-...-
Heather osservò la figura di Dakota allontanarsi da lei e poi scomparire completamente tra la folla di alunni.
La ragazza rimase impalata dov'era, all'entrata della scuola.
Roteò gli occhi al cielo, irritata. Adesso che ci pensava, avrebbe anche potuto seguire Dakota.
Guardò l'orologio e notò che al suono della campana mancavano ancora venti minuti.
Si guardò intorno e decise di recarsi dietro la scuola, lì sarebbe stata decisamente meglio.
Quando lo raggiunse non vide altro che gruppetti seduti sull'erba a chiacchierare, coppiette che si sbaciucchiavano, ragazzi e ragazze che fumavano e altro ancora.
Era passata dalla padella alla brace.
Incurante degli sguardi di disappunto che le lanciavano i coetanei decise allora di isolarsi completamente: entrò in un'aerea posta tra l'edificio sportivo e quello dove probabilmente si tenevano i normali corsi scolastici.
Era un posto perfetto per lei: non c'era assolutamente nessuno.
Si guardò intorno e vide delle scale, quelle d'emergenza.
Salì fino alla cima e si sedette dietro l'angolo, in modo che nessun alunno e nessun professore avrebbe potuto scoprirla.
Chiuse gli occhi e respirò: non sentiva più alcun vociare, solo il leggero vento che le scompigliava i capelli e dei passi.
Passi?
Aprì gli occhi di scatto, allarmata.
Possibile che l'avessero vista?
Si alzò in piedi e sporgendosi dalla ringhiera notò un gruppetto di ragazzi proprio ai piedi delle scale.
Sembrava volessero salire...ma forse non l'avevano vista.
Velocemente tentò di aprire la porta di emergenza per entrare nell'edificio: nulla, era completamente chiusa.
-Avete già addocchiato qualche primina?- domandò un ragazzo dai capelli castani tirati all'insù.
-Mh...come dire, Brady*, sono meno interessanti di quanto mi aspettassi. Alla fine incontriamo sempre le stesse tipe- sbuffò un ragazzo dalla carnagione abbronzata, gli occhi scuri ed i capelli cortissimi.
-Cosa ti aspettavi, Josè**?- scherzò quello che assomigliava moltissimo al secondo, se non fosse stato per i capelli più folti e il ciuffo tremendamente curato che gli copriva metà fronte.
-Questa scuola sta cadendo sempre più in basso- sbuffò Brady.
-Non lamentarti, Brady, pensa che tra le tue fan c'è anche la ragazza più bella dell'istituto...- ridacchiò Carlos.
-E chi sarebbe?- inarcò un sopracciglio il ragazzo, scettico.
-Beth!- esclamarono in coro i due fratelli, scoppiando in una grassa risata.
-Molto, moltooo divertente-
-Dai, non te la prendere- Josè gli diede una pacca sulla spalla, con fare scherzoso.
-Piuttosto, a parte te, sappiamo che la ragazzina in questione ha un debole anche per Justin...a proposito, sapete dove si è cacciato?- domandò Carlos.
-Non ne ho idea- scosse la testa il ragazzo dalla carnagione chiara -Sarà in ritardo come al solito. Oggi aveva il suo primo servizio fotografico dell'anno...-.
-Che fortuna- commentò Josè -Ogni volta ha una buona scusa per assentarsi-
Heather aveva ascoltato tutta la conversazione e li aveva osservati uno ad uno. Erano veramente carini. Carini, ma assolutamente presuntuosi.
Sentì le scale tremare un po'.
Stavano salendo.
Era nei guai. Pensava di essersela scansata e invece...
-Hai le chiavi?- domandò Josè.
-Uhuh- annuì Brady -Le ho preparate da ieri-
-E tu chi saresti?-
L'avevano scoperta. Anzi, l'aveva scoperta.
L'aveva scoperta quello che sembrava il più bello...e aveva ragione.
Doveva essere Carlos.
-Hai ascoltato la nostra conversazione?- insistè il ragazzo, vedendo che la ragazza taceva.
-Non vi ho neanche sentito arrivare- mentì Heather.
-Allora parli!- ridacchiò Josè.
-Che ci facevi qui?- domandò incuriosito Brady.
-Non sono affari che vi riguardano- si inasprì lei, alzando il capo fieramente e incrociando le braccia.
Josè la squadrò da capo a piedi assumendo una posa pensante, poi battè le mani, entusiasta.
-Ragazzi, questa è perfetta!-
-Cosa stai farneticando?!?- si intromise la ragazza -Stai certo che non sono una primina, e di sicuro non ci tengo a essere "addocchiata" da voi!-
Ops. Si era sgamata.
I tre ragazzi si guardarono contemporaneamente, seri.
Scoppiarono a ridere, sorprendendo la ragazza che era arrossita visibilmente.
-Non sei una primina?- domandò Carlos, cercando di sembrare il più gentile possibile.
-No. Mi sono trasferita quest'anno a Milton, è il mio primo anno qui. Per questo non mi conoscete- spiegò lei, sospirando.
-Ah- commentò Brady -Possiamo sapere chi sono i tuoi genitori?-
-Mio padre è...Harry Wilson- ancora faticava a crederci.
-Cosa, cosa?!?- esclamò Josè spalancando la bocca -E così saresti tu la "nuova" figlia di quel riccone?-
-Ehi, non ti rivolgere a mio padre così!- ringhiò Heather. I notiziari erano più informati del previsto, dannazione. Sperava non conoscessero i particolare...sarebbe stato meglio tacere per lei.
-Perchè, cosa vuoi fare? Vuoi picchiarmi?- la prese in giro Josè provocando le risate dei compagni.
-Fatti sotto!- esclamò la giovane assumendo una posizione da lottatore, serrando i pugni e portandoli davanti al viso.
Brady si avvicinò, facendole cenno di rilassarsi.
Era sicuramente il più intelligente dei tre, pensò Heather distendo le braccia ed i muscoli contratti.
-Chiedo scusa io al suo posto. Piacere comunque, il mio nome è Brady-
-Josè e Carlos Burromuerto. Siamo fratelli-
-Heather...Wilson- concluse la ragazza.
Era quello il suo cognome, ormai.
Seguì un minuto di silenzio, poi un suono squillante e irritante.
-La campana!- esclamò Heather -Scusate, ma debbo andare: non posso fare tardi il primo giorno di scuola!-
Si fece largo tra i tre e scese le scale, velocemente.
-Allora?- domandò Josè ai due, con un'espressione soddisfatta.


Heather aveva seguito la lezione attentamente, per la prima volta.
Un momento, ma non era una lezione. I professori non avevano fatto altro che presentare il nuovo programma scolastico che avrebbero dovuto affrontare e i vari club scolastici che si sarebbe tenuti come ogni anno.
Le cinque ore erano volate in fretta.
Heather dopo aver camminato tutta la mattina per la scuola si ricordò che non sapeva dove si trovasse la mensa scolastica. E pensare che durante la prima ora non aveva fatto altro che ascoltare Dakota che si lamentava perchè aveva trovato i suoi compagni in aula, con il materiale scolastico già sul banco.
Aveva ascoltato tutto, ma si era completamente dimenticata di chiederle dove si trovasse quella maledetta mensa.
Entrò nell'atrio della palestra dove vide una ragazza ed un ragazzo vicini, molto vicini.
Era meglio non disturbare...
-Avanti, non farti pregare! Per una volta accetta il mio invito ad uscire!-
-Scusami è che...tu...tu non mi interessi- spiegò la ragazza visibilmente impacciata.
La questione pareva chiusa, finchè il ragazzo non gettò a terra tutti i quaderni della ragazza.
-Alzati da lì terra, cretina!-
-Ehi, idiota! La vuoi smettere di importunare questa povera ragazza?- si intromise Heather.
Sapeva che non erano affari suoi...ma era più forte di lei. Era un'ingiustizia!
-Tu chi saresti? Fatti da parte!-
-Non sono affari che ti riguardano, stai al tuo posto- commentò Heather, aiutando la ragazza a raccogliere le sue cose.
-Ma tu guarda- commentò il ragazzo, pronto a sferrare un calcio all'impiastra.
-A-attenta!!!- urlò la giovane soccorsa.
-Uh?- Heather chiuse gli occhi di scatto, vedendo che la distanza tra la sua testa e il piede dello sconosciuto era ormai minima.
-Cosa sta succedendo, qui?- una quarta voce si intromise nel discorso, severa.
-Oh! Miky...questa ragazza...si è intromessa tra me e lei!- tentò di scagionarsi il ragazzo portando la gamba al suo posto e non torcendo un minimo capello ad Heather.
-Ma tu hai infastidito lei- affermò il ragazzo, accennando con la testa alla "vittima" -Vai via e non darle più fastidio-
Il ragazzo annuì e corse via, borbottando.
-Tutto ok?- si chiesero all'unisono le due ragazze una volta in piedi.
Sorrisero, in segno di risposta affermativa.
-Io mi chiamo Heather, spero non ti abbia fatto male precedentemente-
-No, no, non mi ha fatto nulla. Mi chiamo Zoey. Grazie...sia a te che a...-
-Miky. Adesso devo andare, mi aspettano- disse il ragazzo congendandosi ed uscendo fuori dalla classe.
-Senti- disse Heather prima che la ragazza andasse via -Ti va di pranzare...con me? E' il mio primo giorno in questa scuola e non ho la minima idea di dove sia la mensa...-
L'interlocutrice spalancò i grandi occhi nocciola.
-Non ti va?- domandò delusa Heather.
La rossa scosse il capo con decisione.
-Affatto! E' solo che...sei così bella ed ho pensato che facessi parte del gruppetto di Courtney...-
-Non la conosco neanche- spiegò Heather.
Forse era lei la popolare della scuola?
-Dai, andiamo! Durante il tragitto ti mostro anche le altre aule!- sorrise la ragazza.
Era davvero carina.


-Allora, Dakota? Ci vuoi presentare la tua sorellina?- domandò un ragazzo dai capelli ricci e corti, abbastanza robusto.
-Te l'ho già detto, Sam. Non ho idea di dove sia, non la vedo neanche qui in mensa...ho dimenticato di darle appuntamento qui! Tutta colpa della mia distrazione- si maledì la biondina.
-E' sicuramente lei!- esclamò una ragazza dai lunghi capelli colorati che era seduta accanto alla biondina.
Dakota si voltò e vide la sua sorellastra che girava il capo a destra e sinistra finchè non incrociò i suoi occhi ed abbozzò un sorriso.
-E' carina, ma mai quanto te- affermò Sam catturando l'attenzione di Dakota che arrossì visibilmente.
-Salve- disse Heather, avvicinandosi e poggiando sul tavolo il suo vassoio, imitata dalla nuova compagna -Possiamo sederci qui con voi?-
-Certo, sorellina cara! Ti stavo aspettando! Mi sono ricordata che non ti ho spiegato nulla sulla struttura della scuola!-
-Non preoccuparti, mi ha aiutato Zoey, è una mia nuova amica-
-Molto piacere- sorrise amabilmente la rossa.
-Heather, ti voglio presentare i miei due amici di mensa: Sam e Sierra-
-Piacere mio!-
-Dakota non ha fatto altro che parlarci di te, sia oggi che ieri tramite sms!- rise Sam.
Sembravano simpatici.
-Adesso ho capito perchè era sempre con il cellulare in mano!-
-Per me ha consumato solo soldi!- esclamò Sierra -Mi ero già informata del tuo arrivo!-
-Come scusa?- domandò la giovane.
-La notizia del tuo trasferimento a villa Wilson non è passato innosservato alla prima pagina del giornale più letto della città-
-E ti pareva- sospirò Heather.
-Non preoccuparti, ci farai l'abitudine- la consolò Zoey.


-Allora- domandò Sam -Come ti sei trovata nella tua nuova casa?-
Lui e tutto il gruppetto si trovavano sul retro della scuola, seduti su una panchina all'ombra di un albero.
Erano le tre del pomeriggio e dovevano attendere circa mezz'ora prima che l'edificio sportivo venisse aperto: stavano allestendo i vari banchetti per iscriversi ai club scolastici.
-Mmh...diciamo che non ci sono ancora abituata del tutto, ma pian piano ci prenderò mano- spiegò Heather.
-E dimmi un po', sai già tutto di noi?- domandò Sierra.
-A dire il vero- ammise imbarazzata Heather, passando la mano dietro la nuca.
-Sam è appassionato di tecnologia: suo padre lavora per una ditta di computer, cellulari, macchinette fotografiche professionali e molto altro. I miei genitori invece sono dei fotografi eccezionali!-
-Oh...e tu Zoey?- domandò curiosa Heather osservando lo sguardo incantato della rossa.
-Uh? Io? Beh...mia madre è una stilista e mio padre...organizza sfilate e feste a tutta forza. Ed è anche il co-stilista di mia madre- spiegò.
-Cosa stavi guardando?- chiesero all'unisono le tre ragazze lasciando spiazzato Sam che, facendo spallucce, estrasse dalla cartella una console portatile e cominciò a giocare.
-Io? Nessuno...ehm, niente!-
-Non me la racconti giusta!- Heather assottigliò gli occhi imitata da Sierra e Dakota.
-Uff...e va bene. Sono pazza di Miky, quel ragazzo-
Le tre si voltarono in direzione del soggetto.
Era il ragazzo che aveva difeso Heather e Zoey prima. E non solo...
-Ma Zoey- disse Heather -Stamattina l'ho visto sul retro della scuola a baciarsi...con quella- non terminò la frase che il ragazzo cominciò ad amoreggiare con una ragazza dai lunghi capelli castani cotonati.
-Anne Maria- annuì Sierra -E' la sua ragazza. Ed è orribile. Tutti dicono che insieme non stanno per niente bene-
-Zoey, perchè ti piace?- domandò Dakota.
-Beh...è carino e poi, anche se non lo conosco bene, sembra simpatico e...dolce. Infinitamente dolce- disse, assumendo un'aria sognante e lasciando di stucco le tre compagne.


La mezz'ora passò.
Alejandro si recò nel palazzo sportivo, guardò a destra e a sinistra ma fece immediatamente dietrofront, un'espressione crucciata finchè non fu raggiunto da Courtney.
-Alejandro! Hai già deciso a quale club iscriverti?-
-A dire la verità stavo cercando gli altri per organizzarmi. Non ho nessuna idea in mente...tu ti iscrivi a cheerleading come ogni anno, giusto?-
-Esatto- annuì fieramente la ragazza dai capelli corti -Non per niente sono il capitano!-
Mentre parlavano Alejandro notò una figura alta e slanciata che guardava la bacheca posta vicino alla porta con aria pensierosa.
Quando si girò ebbe il modo di studiarla: capelli lunghi, neri, occhi leggermente a mandorla e scuri.
Non sembrava una primina, ma di sicuro non l'aveva ma vista a scuola.
All'improvviso incrociò i suoi occhi e il suo volto assunse un'espressione seria.
Gli si avvicinò velocemente, sembrava dovessi dirgli qualcosa.
Ma non la conosceva nemmeno...
-Ehi, tu- disse, piazzandosi di fronte al ragazzo davanti agli occhi inquisitori di Courtney -Sappi che per quanto riguarda stamattina, dì al tuo caro fratellino Josè che non l'ho ancora perdonato e, vorrei specificare, che la mia presentazione non è affatto un gesto di piacevole conoscenza: non ho nessuna intenzione di considerarmi vostra amica!- disse, tutta di un fiato.
-Ma di cosa stai parlando?- le chiese, tremendamente confuso e cercando con lo sguardo l'appoggio di Courtney che come lui era rimasta visibilmente shockata.
-Ma per piacere, non fare il finto tonto e smettila di prendermi in giro!-
-Senti un po'- si intromise finalmente la castana -Lui stamattina è stato tutto il tempo con me ed i nostri amici, non ti abbiamo mai visto!-
-Ma cosa c'entri tu? Questa è una questione tra me, lui, Josè e Brady!- sbuffò, visibilmente irritata da quella intrimissione.
-Sai come mi chiamo?- domandò il ragazzo.
-Carlos, mi sto veramente infuriando- ringhiò Heather.
-Ma che diamine...come puoi scambiarmi per mio fratello?!? Guardami bene, sono totalmente diverso da lui!!! Il mio nome è Alejandro!!!-
Heather lo guardò meglio sotto gli occhi visibilmente infastiditi dei due.
In effetti, era un pochino più basso di Carlos.
E i capelli, adesso che li guardava, erano completamente diversi...
-Oh...ehm...senti, scusa se ti ho scambiato per lui...- mormorò.
-Menomale che l'hai capito! Che roba...- sbuffò.
-Lo sai che non puoi aggredire la gente così?- commentò acida Courtney.
-Va bene, ho indiscussamente torto, ma non c'è bisogno di trattarmi così!-
-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Sei venuta qui senza neanche presentarti e mi hai attaccato senza motivo!-
-Bene, mi chiamo Heather Wilson. Adesso smettila di rompere in tal modo le scatole! Se non vuoi capire che è stato un equicovo, peggio per te!-
-Courtney. Allora è vero che Harry Wilson ha una figliastra popolana...-
-Senti, questa informazione non ti basta per giudicarmi senza conoscermi, miss perfettina!- disse utilizzando quel soprannome spontaneamente.
-Senti. Nessuno di noi ti ha giudicato in base alla tua provenienza o altro: è bastato osservare il tuo comportamento di pochi minuti fa. Non so cosa sia successo con i miei fratelli, ma non mi interessa, non sono affari che mi riguardano. Noi ce ne andiamo-
Detto questo, Alejandro voltò le spalle, seguito a ruota da Courtney.
Quella tipa era tutta matta...


-Heather, dove ti eri cacciata?- Zoey corse verso di lei per poi fermarsi ed ansimare leggermente.
-Uh? Stavo dando un'occhiata ai vari corsi segnati in bacheca. Avete già in mente qualcosa?- chiese rivolgendosi anche a Dakota, Sierra e Sam.
-Io pensavo di iscrivermi al corso di poesia con Cody e Harold...non si fa nulla e ti accreditano dei punti per gli esami finali-
-Cody e Harold?- domandò scettica Heather. Quel nome non le era nuovo. Ricordava di averlo sentito nell'appello alla seconda ora, precisamente quella che doveva essere chimica...
-E' un mio caro amico, ma oggi non ci siamo incontrati- sospirò il ragazzo.
-No, no, no- scosse la testa Dakota, decisa -Avevi promesso a tutti noi che quest'anno avresti iniziato un po' di sport-
-E' vero, Sam- disse Sierra -L'hai promesso anche ai tuoi! Sai che hai bisogno di attività fisica!-
-E va bene- sbuffò il ragazzo -Allora mi toccherà consultare anche Cody quando lo incontrerò domani-
-Come vuoi- concluse la sorella, scettica -Hai tempo fino a venerdì. Comunque, un corso sportivo l'ho sempre fatto-
-Quale, Sierra?- domandò curiosa Zoey.
-Pallavolo, ma ormai mi sono annoiata. Vorrei provare qualcosa di nuovo...che non sia cheerleading-
-Sierra, nessuna di noi ci tiene a mostrare le proprie mutande al pubblico- disse Heather scatenando le risate delle compagne.
-Sapete a cosa stavo pensando?- disse Zoey -Oltre ai specifici corsi sportivi quest'anno ve ne è uno nuovo, "A tutto sport!". Ogni giorno si cambia attività, e tra quelle accennate vi sono corse, salti con l'asta, percorsi ad ostacoli e molto altro ancora-
-Certo che il preside ha una bella fantasia- commentò Heather -Ma mi sembra il migliore quindi...chi vuole iscriversi?-


-Il prossimo. Compila il seguente foglio e firma qui, grazie-
Un professoressa stava organizzando le iscrizione del club.
-Alla fine Sierra ha deciso di iscriversi di nuovo a pallavolo- proferì Zoey.
Heather era piuttosto entusiasta, non aveva mai provato questi sport, soprattutto il salto con l'asta. Chissà se ne sarebbe stata capace...ma a quanto pare neanche le sue amiche erano delle vere sportive!
-Mammamia, che noia- sbuffò una ragazza abbastanza alta davanti ad Heather.
-Condordo pienamente- affermò quest'ultima.
-Avrebbero potuto mettere due tavoli, ne siamo in molti-
-Io mi chiamo Heather, piacere-
-Io sono Jo! E questa ragazza davanti a me, mia sorella, si chiama Eva!-
-Piacere mio! Loro sono Zoeye Dakota-
-Piacere- dissero in coro le ragazze sorridendo.
-Quest'anno vedo molte più persone iscriversi a club sportivi- osservò Eva.
-Probabilmente perchè il preside ha esplicitamente detto che i crediti dei club sportivi saranno molto più influenti degli altri-
-Sicuro- annuì Dakota -Altrimenti non saprei proprio come fare-
-Oh! Hai visto, chi c'è?- Eva diede una leggera gomitata alla sorella che tutto ad un tratto assunse un espressione indecifrabile.
-Ti pareva...-
Heather guardò la direzione che aveva indicato la ragazza dagli occhi ambrati e vide un ragazzo alto, muscoloso e con i capelli dal taglio militare. E non solo quelli. Anche la camminata lo era.
-Quello è Brick- disse Jo, leggendo nel pensiero di Zoey che stava per chiederle chi era -E lo conosco dalle elementari. Siamo sempre stati molto competitivi-
-Capisco- annuì Zoey sorridendo.


Erano le quattro ormai. Finite le iscrizioni Heather e Dakota poterono finalmente tornare a casa.
-Arrivederci, Heather- la salutò una voce alquanto familiare.
La ragazza si girò. Era Carlos, indubbiamente.
Accanto a lui l'immancabile fratello Josè.
-A mai più- ribattè seccata lei.
-La tua simpatia è davvero sconvolgente, dolcezza-
-Non osarmi chiamare in quel modo!-
Carlos e Josè cominciarono a ridere.
-Che cosa diavolo avete da ridere?- sbuffò Dakota, indignata dalla loro reazione.
-Piuttosto, vi siete iscritte al club sportivo-
-Sì, perchè? Cosa vuoi da noi?-
Heather ne aveva abbastanza. Incrociò le braccia al petto e inarcò il sopracciglio in attesa di una risposta.
Dakota invece sbuffò e cominciò a guardarsi le unghie, indifferente ai loro sguardi.
-Noi siamo iscritti a quelli di calcio...oh, caspita. Dovremmo incontrarvi tutti i giorni!- esclamò, fingendosi terrorizzato al solo pensiero.
-Se vi siamo così antipatiche non ci parlate mai più!-
Heather e Dakota annuirono e voltarono le spalle scuotendo le loro lunghe chiome contrastanti, finchè dell'acqua fredda con giunse sulle loro teste.
-AAAAAAAAAHHHHH!- urlarono in coro.
I due fratelli scoppiarono in una fragorosa risata che si spense quando le due ragazze si voltarono, lo sguardo incendiato dalla vendetta.
-E così volete la guerra...-
I due cominciarono a correre seguite dalle due che nel frattempo avevano sfoderato le loro bottigline e le impugnavano come armi letali.


-Cosa stai guardando, Alejandro?- domandò Duncan.
-Loro-
-Ah, Carlos e Josè. E quelle due sventole chi sono? Mi pare che la bionda sia Dakota Wilson...- osservò.
-Esatto. Quell'altra invece è la sorellastra-
-E' veramente carina- annuì il punkettaro.
-Sì, ma ha un caratteraccio- sbuffò il ragazzo.
Miky si unì alla conversazione e si affacciò alla finestra per vedere chi erano i soggetti del discorso.
-Ah, ma lo conosco anche io! Stamattina ha difeso Zoey da un ragazzo che ci provava insistentemente con lei-
I due sbarrarono gli occhi contemporaneamente.
-Forse non è così male come immagini, Alejandro-


Erano le 22:00.
Heather era affacciata all'enorme terrazza di casa sua insieme a Dakota.
-Ti è piaciuto il primo giorno di scuola?- domandò la biondina.
-Mmh...non è stato male. Sinceramente, mi aspettavo di peggio- ammise Heather -E poi conoscere nuovi amici mi fa sempre piacere. Sembrano veramente delle brave persone-
-Devi conoscere ancora gli altri, pensa un po'- sorrise Dakota.
-Chi sono gli altri? Dai anticipami qualcosina!- la supplicò la mora.
-Ah, ah! Oggi non sei stanca!- la punzecchiò -E va bene. Cominciamo da...-


*Se avete seguito la seconda serie, si tratta del ragazzo di Beth, il modello.
**Fratello di Alejandro. Quello che verrà dopo è Carlos, un altro fratello di Alejandro. Non sono mai comparsi nella serie(solo nominati, ovviamente)e quindi li ho immaginati.



Angolo autrice
Ciaoooo bella gente!^w^
Ed ecco qui il terzo capitolo: come ho promesso, è stato molto più lungo ed interessanti dei precedenti due(mi sono riscattata!xD)!
Uhuh...da ora in poi ne vedremo delle belle!;-)
Adesso debbo proprio scappare, devo uscire e debbo ancora prepararmi >.<
Al prossimo capitolo, buona navigazione a tutti!
Un grazie a chi ha recensito e il secondo chappy: gioco, Marvy97 che ha aggiunto anche la storia tra i preferiti e soprattutto un caloroso benvenuto a MarySunny che oltre a recensire ha aggiunto la storia tra i preferiti ed i seguiti, a sweet_hyra_97 che l'ha aggiunta tra le seguite e a tutti coloro che continueranno a leggerla e a seguirla <\3
P.S.: vi chiedo di perdonarmi se vi saranno alcuni errori di espressione e distrazione...come vi ho detto vado di fretta e non ho il tempo di correggerla. Domani, quando scriverò il nuovo capitolo, provvederò a farlo. Grazie dell'attenzione ^^

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Capitolo 4
*** L'invito ***


-Di già?- sbuffò Heather rivolgendosi a Zoey che, accanto a lei, aveva un aria annoiata quanto la compagna.
-E' sempre stato così- spiegò Zoey -Non aspettarti che i professori attendano una settimana per cominciare a spiegare il programma ed iniziare ad interrogazioni-
La mora sospirò, tornando ad osservare la professoressa di chimica che spiegava i vari tipi di reazioni redox alla lavagna.
-Adesso ragazzi ci dirigeremo in laboratorio. Vorrei farvi capire come funziona, dato che è la prima volta che vi cimentate in questa materia-
I ragazzi si alzarono creando un po' di chiasso, ma la severa professoressa li minacciò con le interrogazioni a tappeto e tutti, dall'inizio alla fine, si diressero in laboratorio ordinati e silenziosi.
-Chissà cosa ci farà fare- constatò Zoey mentre osservava curiosa i vari strumenti.
-Questa mattina ho intenzione di farvi fare delle cose molto semplici. Risolverete il problema che vi detterò e, una volta ottenute le moli, basterà mischiarle con una certa quantità d'acqua che vi dirò. Per farlo, dovrete usare la bilancia di precisione: organizzatevi in gruppi-
Heather ed Zoey rimasero insieme e a loro si unirono due ragazzi. Il primo era alto, il secondo era più basso ma entrambi erano molto magri.
La giovane mora storse il naso non appena cercò di svolgere il primo passaggio.
-C'è qualche problema?- domandò Zoey notando la reazione della compagna.
-Non ho capito l'equazione che devo svolgere, a dirla tutta-
-Io mi sono bloccata su questo passaggio- constatò Zoey osservando il suo esercizio scritto sul quaderno.
-E' semplice- intervenì il ragazzo più alto -Guarda, noi abbiamo i dati iniziali e conosciamo quel dato che è una costante. Basta relazionarli e avrai il risultato!-
Heather e Zoey cominciarono a scrivere, poi sorrisero soddisfatte.
-E' vero!- battè le mani entusiasta Zoey.
-Comunque piacere, mi chiamo Harold-
-E io Cody!- disse l'altro, mentre cominciava a regolare la bilancia.
-Ah, conoscete Sam?- domandò Zoey.
-Esatto, è un nostro caro amico- annuì Cody -Anche voi lo conoscete?-
-L'abbiamo conosciuto ieri- disse Zoey.
-Sono la sorella di Dakota- disse Heather -E lei ci ha presentato i suoi amici, sono molto simpatici-
-Ho capito chi sei!- esclamò Cody tutto d'un tratto -Ci stavo pensando da ieri quando ho sentito il tuo cognome, ma adesso ci sono arrivato: sei la "nuova" figlia di Harry Wilson!-
-Esatto- confermò la mora.
-Pesiamo un po' questi ingredienti, su- disse Zoey -Voglio proprio vedere cosa succede!-
I ragazzi pesarono i vari elementi e quando raggiunsero un risultato soddisfacente li versarono con la quantità d'acqua che indicò loro la professoressa.
-Oooohhhhh!- esclamarono in coro osservando l'acqua trasparente che al contatto con le varie polveri assunse un colore giallastro.
-Cosa c'è, ho fatto una magia?- scherzò la professoressa.
Heather rise, guardando l'insegnante.
Tutti i professori erano molto seri e professionali, ma era sicura che l'anno sarebbe trascorso tranquillamente.


Il tempo trascorse velocemente ed era già l'ora di cominciare le varie attività.
Anche su questo punto il preside non scherzava...
Courtney e Blaineley si diressero verso il campo di allentamento delle Cheerleaders che distava poco dagli altri, soprattutto dalla pista dei corridori.
-Uffa, e ti pareva- sbuffò la castana lisciando la gonna pieghettata -Dovevamo "assolutamente" iniziare dal secondo giorno-
-Sicuramente organizzeranno solo i cori, le disposizioni e le coreografie- aggiunse Blaineley passandosi una mano tra i capelli -Non faremo un bel niente-
-L'unica cosa positiva è indossare la divisa. Ci valorizza e poi adoro il colore...-
-Uh sì, hai ragione. All'inizio pensavo che verde e turchese fosse un terribile accostamento ma da quando gli stilisti hanno iniziato ad usarlo frequentemente ho cambiato idea-
-Hai visto Anne Marie per caso?-cambiò discorso Courtney.
-Mmh...no, sinceramente. Forse è andata dalla parrucchiera...-
-Ma non era andata ieri? Insomma, che utilità c'è? I capelli le si tengono così bene...- disse Courtney, pensando alle strambe capigliature della compagna che restavano intatte nonostante le intemperie di ogni giornata.
-Eh...sapessi che ci fa...- sussurrò Blaineley, ma la compagna non la sentì.
-Penso che Beth sia già lì con Lindsay-
-Sì, mi hanno detto che si avviavano per organizzarsi. O meglio, Beth doveva organizzarsi, Lindsay voleva vedere Tayler-
Entrambe ridacchiarono.
-Sono così carini- sospirò Courtney -Anche io vorrei una storia d'amore come la loro...-
-Beh, con Duncan l'avresti. Un po' fuori dalle righe ma...-
-Ah, no, no, mia cara. Se pensi che ti concederò di corteggiare Alejandro al mio posto te lo puoi scordare!-
-Si vedo lontano un miglio che Alejandro non è interessato a te!- le fece il verso la biondina.
-Mpff...ad Alejandro non interessa proprio nessuna, se volete saperlo- una voce le raggiunse di spalle.
-Duncan, ti pare educato ascoltare le conversazioni altrui?- lo accusò acidamente la bruna.
-E da quando in qua tu fai il nostro stesso percorso?- domandò la compagna inarcando un sopracciglio.
-Insomma, quante domande. Volevo farmi un giro. E poi le piscine non sono ancora pronte, quindi per oggi ho il pomeriggio libero. E da quanto ho potuto ascoltare...-
-Duncan!- sbottarono in coro le due.
-...anche voi non farete un granchè, quindi pensavo di restare un po' in compagnia-
Le due si guardarono, poi risero e a loro si unì anche il punkettaro.
-Dai, vieni- lo invitò la castana che, imitata dalla compagna, piegò il braccio per fare spazio a quello di Duncan.


-Ah, sei tu-
Heather aveva appena finito di svoltare l'angolo del corridoio.
Davanti a lei, Alejandro.
Proprio al centro del corridoio.
-Che entusiasmo- ribattè seccato.
-Tu...basket?- rise la ragazza notando il borsone del giovane -Ieri avevo visto solo colossi alle iscrizioni-
Alejandro fece spallucce, indifferente.
-Non ho intenzione di gareggiare a livello agonistico con le altre scuole. Lo faccio giusto per i crediti. Piuttosto, tu, cosa hai scelto?-
-Cos'è questa, una conversazione amichevole?-
-No, una semplice domanda-
-Partecipo al club "A tutto sport". Per il tuo stesso motivo, anche se l'idea di provare varie attività mi fa piacere-
Piombò un silenzio imbarazzante.
-Beh, ci si vede- disse lui.
-D'accordo- rispose di rimando lei.
Alejandro si spostò a destra ed Heather a sinistra, ritrovandosi così davanti.
-Ops...-
Ancora una volta, la stessa cosa.
-Insomma, ma lo fai a posta?!? Sono già in ritardo!!!- sbottò la ragazza, infastidita.
-Sei tu che ti metti davanti!-
-Mi lasci passare sì o no?!? Anzi, facciamo una cosa. Passo io per prima-
-E perchè dovrei lasciarti passare prima, scusa?-
-Che domande sono! Sono una signora!-
-Signora? Quale signora?-
Adesso era troppo.
Aveva mantenuto fin troppo la calma quel giorno, Heather.
-Ehi!!! Vedi di portarmi rispetto, Alejandro Burromuerto!!!-
Con una rapida presa portò il braccio destro alla spalla sinistra e afferò la tracolla del borsone pronta a lanciarla verso i fianchi del ragazzo che però aveva i riflessi pronti ed indietreggiò.
-Stiamo sfociando nell'assurdo- commentò, roteando gli occhi al cielo e gesticolando.
-E' la prima volta che vedo una ragazza non cadere ai tuoi piedi!-
Heather si voltò e vide un ragazzo dalla strana capigliatura.
Aveva i capelli neri e una voluminosa cresta verde acido.
-Saresti?- domandò incuriosita.
-Duncan. Tu Heather, immagino-
-Come fai a sapere il mio nome?- chiese, scettica.
-Ti ho vista ieri con Carlos e Josè. Ho sentito pronunciare il tuo nome dagli stessi, ieri in corridoio-
-E cosa stavano dicendo?-
-Cos'è, un interrogatorio?- commentò stizzato Alejandro.
-Calmati, amico. Comunque non lo so, non sono riuscito ad ascoltare-
-Ah- sospirò Heather.
Chissà cosa stavano dicendo su di lei...
-Duncan, non eri con Courtney e Blaineley?- domandò Alejandro inarcando un sopracciglio.
-Sì, ma non avevo il permesso di entrare nel loro campo di allenamento...così sono tornato indietro-
-Comunque sia- intervenì una voce estranea, ma che a Heather pareva di aver già sentito -L'avevo detto che eri una tipa tutta pepe!-
Era Miky, il ragazzo che aveva difeso lei e Zoey.
-Oh! Sei tu, il ragazzo dell'altra volta- sorrise Heather -Grazie ancora! Se non ci fossi stato tu a quest'ora sarei a scontare una punizione dal preside, eheh...-
-E' sempre un piacere soccorrere le belle ragazze, vero Miky?- ridacchiò Duncan dando una leggera gomitata al compagno.
-Mpff...sei il solito idiota!- si crucciò il ragazzino.
-Scusate, ma perchè ci fissavate poi?- domandò ad un tratto Heather. Pensava di essere passata inosservata.
-A dire la verità è stata una coincidenza- fece spallucce Miky.
-Miky, sei troppo ingenuo- ghignò il punkettaro -In realtà Alejandro per la prima volta in tre anni è uscito di fretta e furia da scuola, seguendo te e i fratelli. Chissà, forse era geloso...-
-Ma taci, che non sai quel che dici!- grugnì Alejandro, mentre assumeva un colorito rossastro e serrava i pugni, minaccioso.
Era in imbarazzo.
Heather ghignò, assumendo un' espressione molto simile a quella del punkettaro.
-Uhuh, la situazione si sta riscaldando...- lo prese in giro l'amico.
Heather si voltò verso Alejandro e si diresse verso di lui fin quando la distanza tra loro non diminuì velocemente, poi avvicinò il viso a quello del ragazzo che deglutì.
-Quindi, ti interesso, vero? Ed ora come la mettiamo?-
Alejandro indietreggiò, ancora più in imbarazzo di prima.
Quella ragazza era irritante...ed era bella, fin troppo bella, ma non l'avrebbe mai ammesso.
-Farai meglio a tacere anche tu. Non sapete quello che farneticate- sbuffò, incrociando le braccia al petto.
-Ahahahahahaha- risero in coro i tre.
Heather alzò lo sguardo e vide un orologio posto sulla parete di fronte a lei.
-Oh, no! Sono tremendamente in ritardo!- esclamò iniziando a correre verso l'uscita -Vado di fretta, ci vediamo!-
-Muoviamoci anche noi- commentò Alejandro senza degnare di uno sguardo i due che si lanciarono un'occhiata d'intesa.


Heather lanciò con nonchalance il borsone sulla panca su cui erano sedute le sue compagne.
Zoey la osservava stupita.
-Ma...Heather, che hai? E come mai così in ritardo?- domandò Dakota alzando gli occhiali da sole per guardare meglio la sorella.
-Se ti può far stare meglio, sappi che non abbiamo ancora cominciato nulla...e vi sono anche dei ritardatari- proferì Zoey ricordandosi delle sorelle Jo ed Eva.
-Lasciamo perdere...-
-Scommetto che hai incontraro Carlos e Josè!- esclamò ad un tratto la biondina.
-No, Dakota. Peggio-
-Uh? E chi sarebbe?-
-Il loro fratellino, A-l-e-j-a-n-d-r-o!- pronunciò il nome disgustata tanto da scatenare le risate delle due.
-Cosa c'è da ridere?- domandò Jo avvicinandosi -Ho forse qualcosa in faccia?-
-No, no- scosse la testa Zoey -Heather si stava raccontando una sua "disavventura"-
-Già- roteò gli occhi la canadese.
-Salve, ragazze!-
Il giovane che ieri Heather e le altre avevano notato alle iscrizione e che Jo aveva guardato con un' aria apparentemente indifferente salutò le due sorelle con un strano saluto accademico.
-Ci si vede, Brick- ricambiò il saluto Jo, prendendolo in giro.
-Brick, permettimi di presentarti le nostre nuove amiche. Loro sono Dakota, Zoey ed Heather-
-Piacere- dissero in coro le tre.
-Il piacere è tutto mio, Brick-
-Secondo voi inizieremo immediatamente?- domandò Zoey un po' preoccupata -Non sono molto preparata fisicamente-
-Si vede, rossa- commentò Jo -Non hai neanche un muscolo! Sei fortunata ad avere una linea così! Un po' di ciccia in più e...ti lascio immaginare-
-Io non penso di essere preparata ad affrontare cose come corsa o roba del genere, di solito mi dedico alla palestra...-
-Non preoccupatevi, penso che il primo giorno di allenamento saranno clementi- constatò Brick.
-Mmh...a dire la verità sono incerta- commentò Eva -L'anno scorso ci sono andati giù pesanti-
-E con cosa hanno iniziato?- domandò Dakota, visibilmente preoccupata.
-Con la...- Eva stava per concludere la frase, quando una voce perentoria e possente bloccò il filo del discorso.
-CORSA!!!-


Carlos, Josè, Brady e Justin erano intenti a correre, si stavano riscaldando ancor prima che gli esercizi effettivi incominciassero.
-E così avete incontrato quella Heather di cui hanno parlato i giornali e la televisione- disse Justin.
-Esatto- annuì Brady -Carlos e Josè sembrano avere una particolare simpatia per lei-
-Io?- disse Josè, ridendo -A me piace scherzare con tutte le belle ragazze, e quella Heather non è da meno...-
*Sbang*
I tre si fermarono e videro davanti a loro Carlos a terra.
Era sbattuto contro la rete che delimitava il campetto.
-Ma che diav...- Josè non fece in tempo a commentare che cominciò a ridere fragorosamente.
-Razza di idiota, aiutami invece di ridere!-
Brady si avvicinò ed aiutò il compagno ad alzarsi, mentre Justin osservava la scena indifferente.
-Justin, perchè non ridi?- domandò Josè ancora scosso da quella scena esilarante.
-Se rido mi vengono le rughe!- spiegò.
-Mmh...ma cosa hai combinato?- domandò Brady inarcando un sopracciglio.
-Stavo guardando cosa combinavano quelli del nuovo corso- rispose Carlos passandosi una mano sulla fronte divenuta rossastra a causa dell'impatto.
-Mmh...Heather- commentò Josè -Tu stavi guardando lei, non gli esercizi che svolgevano-
-Ma cosa dici?!?-
-Josè ha ragione- intervenì Justin ridacchiando e guardando con aria complice il compagno -Da quando ti interessi degli altri sport?- -Mpff...-
-Sei interessato alla canadese, vero?- domandò Brady, ammutolendo tutti.
Di solito se la persona in questione chiedeva una cosa del genere non scherzava, ma era terribilmente serio.
-Tu spiegami come non fai a non interessarti ad una ragazza così diversa...-


Dakota si sedette sulla panca, esausta.
Era sudata e non aveva più forze.
Poco dopo arrivò Zoey che la imitò e si portò una mano alla fronte, respirando affannosamente.
-E' davvero...ah, ah...- cercò di commentare, ma non vi riuscì e preferì non continuare.
-Lasciamo perdere- si crucciò Dakota storcendo il naso -Di sicuro avrò un aspetto orribile, in questo momento-
-Penso proprio- disse Heather che era arrivata un po' prima delle due e che stava porgendo alle compagne degli asciugamani -Che dovremmo andare a farci una bella doccia!-


Le ragazze, insieme a Jo, Eva e Brick che le aspettavano da un po' stavano finalmente uscendo da scuola. Anche quella giornata era finita, finalmente.
-Se foste impegnate un po' di più nei primi esercizi Hacket non vi avrebbe costretto a correre per tutta la pista una seconda volta- disse Eva.
-Quell'uomo è il colmo!- esclamò Zoey -Non ha la minima pietà!-
-A chi lo dici- commentò Brick massaggiandosi la schiena.
Le ragazze risero un po'.
Mentre facevano piegamenti Chef Hacket si era seduto sulla schiena del ragazzo che non riusciva ad eseguire correttamente l'esercizio.
Sembrava gli avesse fatto molto male...
-Ehi, voi due!-
I giovani si voltarono e videro Carlos, Josè, Brady ed un altro ragazzo.
Si stavano rivolgendo a Dakota ed Heather.
-Non salutate più?- ammiccò Josè.
-Salve- dissero in coro le due, con voce monotona.
-Che entusiasmo!- roteò gli occhi il ragazzo -Che fate sabato?-
-E a voi che importa? Mancano ancora quattro giorni, dopotutto- ribattè Dakota incrociando le braccia.
-Volevamo invitarvi a ballare. L'invito ovviamente non è indirizzato solo a voi, ma anche i vostri amici. Comunque, mi chiamo Brady. Loro sono Carlos, Josè e Justin-
-Dakota ed Heather- disse la biondina -E loro sono Zoey, Jo, Eva e Brick-
-E dove?- chiese incuriosita Zoey.
-Al Wabilues- disse Brady -La gestisco in parte anche io, ho "affittato" una sala privata solo per chi frequenta il nostro istituto-
A Zoey si illuminarono gli occhi e circondò le spalle delle due amiche.
-Vi facciamo sapere subito! Aspettate un attimo!-
-Ma cosa fai?- domandò Heather accigliata.
-Aspetta, Heather! Non ha tutti i torti!- annuì Dakota.
Il gruppetto si dispose circolarmente.
-Ragazzi, che ne dite? Siamo già in due a voler andare!- disse Zoey accennando a lei e Dakota.
-Scusate, ma cosa c'è di speciale in questa discoteca?-
-Heather, forse non lo sai- le spiegò Eva -Ma è la discoteca più famosa della città. Certo, andarci normalmente non è un bell'affare, ma qui stiamo parlando di una vera e propria festa dove è invitata tutta la scuola-
-O meglio, una parte della scuola- specificò Brick.
-Sono invitati solo "Coloro che contano"- disse Jo con tono sprezzante.
-Neanche io sono d'accordo su questa cosa- ammise Zoey -Ma lì puoi entrarci solo se sei invitato. Dai, solo questa volta...-
-Comunque noi tre siamo d'accordo- proferì Brick seguito dai cenni di consenso delle due sportive.
Heather sospirò.
-E va bene...-
-Vi siete decisi?-
Il cerchio si aprì, mostrando cinque giovani raggianti ed un Heather crucciata.
-Ci stiamo!- esclamò gioiosa Zoey.


Erano circa le quattro del pomeriggio.
Heather e Dakota, dopo aver avvisato i genitori, era uscite di casa e si erano dirette verso un grazioso bar che si trovava lì vicino.
Ad aspettarle c'erano Zoey, Jo, Eva, Brick, Sam, Sierra, Cody e Harold.
Con loro, altri ragazzi.
-Chissà chi sono- disse Dakota.
-Lo scopriremo presto!-
Le due raggiunsero i compagni e si sedettero all'elegante tavolino che avevano occupato.
-Salve ragazze!- le salutò Sam agitando la mano.
-Ciao a tutti- sorrisero le due.
-Ragazze! Vi voglio presentare delle persone che ho conosciuto al club di tennis!-
-Allora hai iniziato veramente a fare attività fisica!- esclamò Dakota.
-Esatto! E con lui, ci siamo anche noi!- annuirono decisi Cody e Harold.
-Loro sono Owen e Staci, sono fratelli-
-Piacere!-
-E questi ragazzi che vedi seduti accanto a loro sono dei loro compagni-
-Che adesso sono anche nostri!- scherzò Zoey mentre una ragazza dai capelli arancioni le mostrava qualcosa sul suo cellulare per poi scoppiare a ridere all'unisono.
-Sono Izzy, Noah, Geoff e Bridgette-
-Molto piacere!-
-Una curiosità: voi due siete fidanzati?- chiese Dakota interessata.
-Ehm...sì- arrossì leggermente Bridgette mentre il ragazzo dai capelli biondi le circondava le spalle con le braccia -Ci siamo conosciuti al liceo, il primo giorno alla prima ora. Io sono arrivata in ritardo e ho trovato posto libero affianco a lui...-
-Eheh!- ridacchiò Geoff.
-E voi due?- domandò Dakota rivolgendosi a Noah ed Izzy.
-No, assolutamente no!- esclamò il ragazzo che indossava un maglioncino infeltrito rosso.
-Siamo solo amici! Ci siamo conosciuti nel laboratorio di chimica!- spiegò la ragazza sorridendo.
-Uh? Ma il laboratorio di chimica non è aperto solo alle terze, alle quarte e alle quinte?- domandò Zoey.
-Esatto! Ma un giorno la professoressa era assente ed è venuta a sostituire un professore anziano e rincitrullito...ci siamo spacciati per una terza e ci ha portati lì!-
-Vi lascio immaginare- continuò il discorso dell'amica Noah -Izzy ha cominciato a delirare...e il professore l' ha affiancata a me ed Owen, secondo lui eravamo troppo silenziosi-
-Beh, a parlare al posto mio c'era lui- rise Owen indicando il suo didietro.
I presenti storsero il naso, disgustati.
I ragazzi passarono varie ore tra chiacchiere, risate e gustando dei deliziosi frappè.
-Ragazzi- disse Bridgette -Sapete della festa alla discoteca Wabileus? Geoff farà il dj!-
-Ci potete scomettere, belli!- scherzò il ragazzo -Siete stati invitati? Nel caso contrario...fate il mio nome!-
-Io e mio fratello non siamo stati invitati, ma è una vera ingiustizia! La mia proproprozia ha inventato le luci stroboscopiche...-
-Non dire bugie, Staci!- la riprese Owen.
Heather sorrise.
Erano tutti un po' matti ma...in quale altro luogo poteva trovare gente così?
Unici.


Angolo autrice
Inizio col ringraziare chi ha recensito il precedente capitolo, MarySunny e White_Fang; chi continua a seguirla e chi la legge semplicemente e magari non è neanche iscritto a Efp. ^^
Sono stanchissima >_>
Volevo pubblicare il capitolo questo pomeriggio e avevo anche finito di scriverlo ma non avevo la possibilità di corrergelo quindi ho preferito rinunciare e rimandare la pubblicazione a stasera.
Adesso stacco che è tardi, al prossimo capitolo e mi raccomando, continuate a seguirmi!^.-

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Capitolo 5
*** Una normale giornata scolastica ***


Courtney entrò spavalda e padrona dal cancello della scuola.
Courtney era la ragazza più popolare della scuola e il centro focale del suo gruppo di fan: tutti la conoscevano e la ammiravano, era un modello per ogni studente.
Carina, magra, nè troppo alta nè troppo bassa, un vero asso nello sport, sapeva suonare e i suoi voti erano ottimi.
Velocemente si diresse verso il retro della scuola e si sedette sul solito muretto.
Era di sua proprietà, dopotutto.
Vide Anne Maria che sistemava parte del make-up, era per metà struccata.
Strano a dirsi, ma era molto meglio al naturale.
-Buongiorno, Courtney!- la salutò la compagna mostrando i denti bianchi e cominciando a stendere l'ombretto azzurro sulla palpebra -Come ti senti oggi?-
-In ottima forma- sorrise smagliante l'interlocutrice -Tu sempre allegra già di primo mattino, giusto?-
-Cara, non c'è motivo di essere abbattuti!- alzò un attimo gli occhi al cielo, sognante -Soprattutto quando si ha al proprio fianco un ragazzo figo come Miky!-
La solita.
-A quanto pare gli altri debbono ancora arrivare- constatò.
Anne Maria annuì debolmente, concentrata a concludere la sua "opera" con un tocco di mascara.
Courtney dondolò le gambe avanti e indietro, fissandosi le scarpe e pensando.
Pensava ad Alejandro.
Le interessava parecchio, lui era molto gentile ma la ragazza aveva capito perfettamente che la conquista del Burromuerto era un'impresa ardua...ma non avrebbe certo rinunciato al suo scopo.
Certo, se avesse voluto solamente avere un compagno per comparire sul sito di gossip della scuola, non si sarebbe lasciata sfuggire Duncan.
Dopo avergli dato una regolata ovviamente, soprattutto per quanto riguardava il lato estetico.
Duncan era completamente pazzo di lei, ne era cosciente.
Rivolse nuovamente la sua attenzione ad Anne Maria, stava frugando frettolosamente nell'enorme borsa fucsia leopardata.
-Alejandro e Duncan saranno qui tra dieci minuti-
Sul viso della cheerleader si dipinse un sorriso emozionato.
Stava per arrivare, finalmente.


Heather era di ottimo umore quella mattina.
La sera prima era finalmente riuscita a contattare la madre: in quei pochi giorni era stata impegnata con il lavoro e non aveva avuto tempo per telefonare la figlia.
Voleva mandarle dei messaggi, ma necessitava di una ricarica.
Heather sperava solo che non si stesse affaticando troppo.
-Heather- disse Dakota -Secondo me gli altri saranno già nelle loro classi-
-Quest'oggi a pranzo dobbiamo chiarire un paio di cosette- sbuffò la mora.
-In effetti è noioso entrare prima per ripetere- constatò Zoey -Potremmo fermarci sul retro come tutti gli altri anche noi-
-Infatti, si potrebbe chiacchierare un po' prima che inizino le lezioni, anche se tu sarai intenta a fare altro- annuì la bionda lanciando uno sguardo complice alla sorella.
-Che cosa volete dire?- gonfiò le guancie la rossa, indispettita.
-Nulla, nulla- si finse ingenua Heather -Più che altro...un certo ragazzo potrebbe attirare "scasualmente" la tua attenzione-
-Molto, molto, spiritose-
-Dai, non te la prendere- rise Dakota notando l'atteggiamento scontroso che aveva assunto Zoey quando incrociò le braccia al petto.
-A questo punto ci conviene entrare- disse Heather -Mancano pochi minuti. Per le prime due ore saremo impegnate nell'aula di italiano...sai dov'è, Zoey?-
-Certo- sorrise la ragazza -A proposito, voglio presentarvi due mie amiche-
-Perchè non l'hai fatto prima?- domandò scettica Dakota -Insomma, stiamo creando un gruppo così grande e tu ci tieni all'oscuro di tutto!-
-A dire la verità mi pento di non avervene parlato prima- ammise -E' solo che in questi due giorni sono state molto impegnate-
-I primi due giorni di scuola?- domandò ancora la bionda, instancabile.
-Devi sapere che le ragazze di cui sto parlando sono Down e Gwen-
-Oh!- esclamò Dakota -Ho capito! Le vincitrici del concorso di letteratura!-
-Esatto- sorrise Zoey -Sono bravissime in italiano. Scrivere è la loro passione, in assoluto!-
-Parteciperanno ancora al progetto di scrittura creativa?-
-Certo! Senza di loro questa scuola non avrebbe mai vinto un trofeo di italiano!-
-Basta pensare a quel palestrato di Lightning che stravolge ogni parola con quel "Shabam"...una cosa del genere, insomma- ridacchiò.
-Capisco- annuì Heather un po' imbarazzata, dato che lei non le conosceva neanche per la loro "fama" -Beh, sarà un piacere fare la loro conoscenza!-


-Ragazze, loro sono Heather e Dakota-
Heather sorrise debolmente.
Se le aspettava diverse, immaginava le classiche ragazze occhialute, con i capelli scuri e mossi che guardavano i ragazzi di cui erano innamorate con sguardo sognante, conscie del fatto che i popolari non le avrebbero mai degnate di uno sguardo.
Si diede dell'idiota e si ripromise di non guardare mai più film che ridicolizzavano la società americana.
-Come mai non vi vedo mai in mensa?- domandò curiosa Dakota.
-Diciamo che non amiamo tutta quella confusione, i gruppetti...quindi preferiamo "isolarci" in giardino-
-Dai ragazze, provate a venire quest'oggi con noi!- le pregò Zoey.
-Vi presenteremo anche i nostri amici! Ci divertiremo, dai!- insistè Dakota notando il loro atteggiamento titubante.
-Che dire- sorrise la ragazza dai capelli colorati -Verremo, dai-
Osservò Gwen. Era...non strana, stravagante. Il primo pensiero che le era balenato nella mente fu di soprannominarla "darkettona" ma era estremamente simpatica, davvero.
I vestiti di certo non la valorizzavano, ma era comunque carina. Un vero peccato, a dirla tutta.
Down non era da meno. Indossava quella felpa così sformata...sembrava grande il doppio ma di sicuro era un tipino dato che le gambe scoperte dalla gonna viola erano magre e affusolate.
Heather inizialmente si domandò se i suoi capelli fossero tinti, poi guardò le ciglia. No, erano i suoi.
Belli.
Peccato che fossero così poco curati.
Dakota doveva entrare in azione prima di sabato.
-Ragazze, che ne dite di fare shopping venerdì?- propose la canadese.
-Oh, sì!- gli occhi di Dakota si illuminarono ed Heather sorrise.
-Certo- annuì Zoey -Vorrei proprio vedere se c'è qualcosa di carino. Magari compro un vestito per sabato sera...-
-Va bene- disse Down.
-Basta che non sprechiamo tempo inutile a provare capi che non compreremo mai- sospirò Gwen conscia del fatto che con Dakota nel gruppo le sue parole sarebbero state dimenticate.
-Volete fare silenzio laggiù?!?- urlò il professore, spazientito.
-Ci scusi, professore!- esclamarono le ragazze in coro.


-Allora ragazze!- esclamò la bionda Wilson catturando l'attenzione dei compagni al tavolo della mensa -Come saprete sabato andremo al Wabileus-
-Cosa, cosa?!?- gridò Gwen facendo ricadere il panino sul vassoio
-E' praticamente impossibile entrarci!- sbottò Down.
Le scrittrici fissarono i volti trionfanti dei ragazzi seduti accanto a loro.
-C-o-m-e c-a-v-o-l-o c-i s-i-e-t-e r-i-u-s-c-i-t-e- scandì precisamente le parole Gwen, sbarrando gli occhi.
-Tutto grazie al...- cominciò Zoey.
-Magnetico fascino di Heather!- esclamarono in coro la rossa e Dakota.
-Non siete affatto simpatiche- sbuffò la mora -Ho accettato solo perchè mi avete costretto-
-Carlos è interessato a lei...vi rendete conto?- sussurrò Sierra alle due, ridacchiando -E non solo lui!-
Cody si rivolse a Gwen, guardandola con espressione sognante.
-Certe volte non capisco i miei coetanei...-
La dark inarcò il sopracciglio, scettica.
-Anche io- sospirò Sam guardando sott'occhi Dakota.
-Capisco- disse Dawn -Allora ci toccherà avvertire Leshwana-
-Leshwana?- domandò Eva intromettendosi nel discorso -Non è per caso quella ragazza della scuola pubblica che frequentate fuori da qui? Il blog di gossip ne parla male...-
-Mpff...- sbuffò Gwen -Sono solo degli idioti. Pensano che nella scuola pubblica i ragazzi siano tutti dei sviati, ma non è assolutamente vero. Leshwana è una ragazza normale che abita in una casa normale con una famiglia normale. Ed è anche la migliore della classe. Le persone si fanno strane idee quando non hanno nulla da fare-
-Eh, già- sospirò Heather ricordandosi di come la trattavano i ricconi del Canada.
E pensare che non era passata neanche una settimana da quando aveva lasciato casa...
-Non voglio fare il guastafeste- disse ad un tratto Brick -Ma se non sbaglio per partecipare bisogna frequentare questa scuola-
-Soldatino, non rompere- lo mise a tacere Jo -Ce ne infischiamo delle regole! Invitiamo tutto il mondo, dannazione!- esclamò facendosi prendere dalla foga.
Il gruppetto scoppiò in una sonora risata, attirando l'attenzione di tutta la sala mensa.
Da lontano svariati sguardi lanciarono occhiate al nuovo gruppetto.
Chi curioso, chi interessato, chi infastidito, chi invidioso.


Angolo autrice
Salve gente ^^
Volevo mettervi al corrente di una modifica che ho effettuato nei precedenti capitoli: Sierra e Sam non sono fratelli, ma amici...mi sono resa conto che questo legame familiare era un po' troppo forzato.
Spero che non vi dispiaccia!>_>
Spero che comunque il nuovo capitolo vi sia piaciuto, vi annuncio che il prossimo sarà molto più interessante!^.-
Continuate a seguirmi!:O xD

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Capitolo 6
*** Una normale giornata - parte II ***


Alejandro era tranquillamente seduto su una panchina sotto un grande albero: all'ombra poteva godersi il suo succo d'ananas.
Beveva avido dalla cannuccia, non voleva perdere neanche una goccia di quel liquido prelibato.
Ciò che lo rendeva particolarmente allegro, però, era il fatto che fosse completamente solo, senza nessuno tra i piedi, almeno per quei 5 minuti.
Sembrava aspettasse qualcuno.
-Ehilà, Al!- aveva parlato troppo presto.
Ecco lì chi, ogni santo giorno, disturbava la sua quiete quotidiana: Owen.
Alejandro roteò gli occhi e decise di ignorarlo continuando a fare quello che stava facendo.
-Ehi, amico! Ma sei diventato sordo? Al?- domandò con semplicità il ragazzo appena fu abbastanza vicino e sicuro di essere ascoltato.
-...ciao, Owen. Come stai?-
Il ragazzo decise di rispondergli.
Non per pena, non per educazione.
L'unica ragione che spingeva a parlargli era lo scopo di congedarlo al più presto.
Odiava essere chiamato "Al".
Al solo pensiero di quell'orribile diminutivo rabbrividì.
Ma dove era finiti i suoi compagni?
Roteò gli occhi, preparandosi a sopportare la ramanzina di quel rimbambito.
Quella mattina nè lui nè gli altri erano andati a scuola.
Avevano fatto filone, insomma.
Si chiedeva però perchè Owen stesse passando lì, in quel dannato parco, davanti a quella panchina.
-Owen, smamma-
Ci aveva pensato Duncan per lui.
L'amico sapeva bene quanto Alejandro fosse intollerante verso il biondo.
-Uff...- sbuffò Owen -Va bene, ci rivediamo Duncan! Ciao, Al!-
Alejandro aggrottò le sopracciglia infastidito, poi distese i lineamenti.
-Grazie, Duncan-
-Di niente...Al- il punkettaro cominciò a ridere.
-Come sei simpatico- sbottò Alejandro, offeso.
-Dai, non te la prendere- disse il moro dandogli una pacca sulla spalla sinistra -Se vuoi saperlo, oggi Owen non è entrato perchè voleva scansarsi l'interrogazione di fisica-
-Ti pareva-
-Ragazzi!- gridò una voce femminile.
I due si voltarono e videro Courtney avanzare verso di loro, seguita a ruota da Blainley.
-Riprendendo il discorso di stamattina...abbiamo invitato tanta bella gente sabato al Wabileus- cominciò la bionda arricciando una ciocca dei suoi lunghi capelli e sedendosi accanto ad Alejandro sulla panchina.
-Mpff...- la castana ridusse gli occhi a due fessure, notando l'atteggiamento troppo lascivo della compagna.
-Conoscendovi quindi si tratterà di una serata di classe- constatò Alejandro.
-Esatto!- esclamò Courtney interrompendo Blainley prima che proferisse parola -E voglio ricordarvi a proposito di essere più chic che mai! Dobbiamo farci notare!-
-Courtney, non serve farci notare- le ammiccò Duncan -Siamo già i più popolari della scuola-
-La fama non basta mai!- fece spallucce Blainley, ridendo.
-Ragazzi-
I quattro si voltarono incontrando il volto preoccupato di Beth.
-Non voglio sembrare la guastafeste della situazione, però...- la castana cominciò a balbettare, poco convinta.
-Avanti Beth, cosa succede?- domandò Courtney cercando di capire quale fosse il problema.
-Non può essere nulla di così...come dire...grave!- la incitò la cheerleader bionda.
Beth sospirò.
-Oltre alla bella gente che abbiamo invitato ed è stata invitata ci saranno anche "degli intrusi"-
-Come scusa?- arricciò il naso Courtney.
Quando Beth nominava la parola "intrusi", oltre a riferirsi alle persone che non frequentavano la stessa scuola si riferiva anche a persone poco simpatiche al gruppo. O meglio, a Courtney e Blainley.
-Beh, per farla breve...amici di Dakota, la sorellastra, Zoey e quel nuovo gruppetto che si sta formando.
Piombò il silenzio.
Alejandro e Duncan si schioccarono un'occhiata di intesa mentre Courtney guardava fisso un punto indefinito davanti a lei, seguita dallo sguardo incuriosito e intimorito delle due presenti.
-Chi ha invitato a quelli?!?- sbottò improvvisamente.
-Mi spiace dirlo, ma si dice che siano stati proprio Carlos e Josè-
Alejandro alzò un sopracciglio, stranamente interessato e confuso.
-Circolano molte voci in giro su di loro-
-Lindsay? Che ci fai qui? E dov'è Taylor?-
La biondina sbuffò, sbattendo le lunghe ciglia e assumendo un'espressione crucciata.
-Ero con lui agli allentamenti, ma il mister mi ha mandata via...dice che sono una distrazione per Taylor-
-Argh...- roteò gli occhi al cielo Courtney, poco interessata all'argomento della biondina -Piuttosto, cosa stavi dicendo?-
-Dicevo che sia Carlos che gli altri sono stati visti insieme al nuovo gruppetto, in particolare ad Heather e a Dakota-
-Ma Dakota non era sempre in compagnia di Sam?- domandò Blainley.
-Si vede che la compagnia della moretta gli ha rischiarato le idee...- sospirò Beth pensando ai ragazzi in questione.
-Mah, non li capisco proprio-
Courtney incrociò le braccia al petto chiudendo gli occhi.
Il gruppo continuò a parlare, ma la castana rimase in silenzio.
Nessuno la risvegliò dai propri pensieri.
Quando Courtney era silenzio vuole dire che stava pensando.
E quando Courtney pensava era perchè voleva commettere qualche cattiveria.
Qualche cattiveria grossa, però.


Jo era in classe, seduta scompostamente e con la testa poggiata sulla mano del braccio piegato.
Si stava annoiando.
Non riusciva neanche a capire cosa stesse dicendo la professoressa.
Improvvisamente, tra le tanti voci confuse, sentì un rumore provenire dalla porta.
Stavano bussando.
-Avanti- disse ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti per pochi secondi.
-Buongiorno- disse un uomo alto e ben piazzato -C'è Jo?-
La biondina sorrise.
Era il professore di educazione fisica più importante della scuola, gestiva ogni attività, in particolare la pallavolo, il basket e il calcio.
-Eccomi- Jo fece cenno al professore con la mano.
-Ah, bene!- sorrise quest'ultimo -Posso chiederle, professoressa Lubirtong, di farla uscire? Devo farle compilare dei moduli-
La professoressa sospirò, dando il suo consenso.
Appena Jo fu fuori, ridacchiò.
-Non le piace che qualcuno stia fuori durante le sue ore- spiegò -Ma ti ringrazio infinitamente, non la sopportavo proprio più!-
-Eheh! Comunque sia, Jo, volevo chiedere sia a te che a tua sorella di fare il provino per entrare anche nella squadra di basket-
-Basket?- domandò incuriosita la ragazza -Come mai? La squadra non era al completo?-
-Mpff...diciamo che si erano iscritte quelle due ragazze che si vestono sempre uguali...-
-Katie e Sadie?- domandò Jo ricordandosi le due amiche del cuore.
Le aveva viste un paio di volte a scuola e in giro.
Si vestivano spesso di rosa-bianco-nero.
Osceno. Soprattutto il rosa. Troppo femminile. Almeno per lei.
-Katie era un asso nel basket- spiegò il mister notando lo sguardo sorpreso dell'interlocutrice -Strano ma vero- continuò ridendo -Il problema è che si è ritirata da quando abbiamo detto chiaramente a Sadie che non poteva giocare. Non sapeva neanche quali fossero le regole...-
-Che idiota- commentò Jo -Quindi vi servono due giocatrici-
-Esatto- annuì deciso l'uomo -E sappiamo che su te ed Eva possiamo contare. Siete ragazze serie e delle ottime giocatrici. Dei veri assi nello sport!-
-Ci puoi contare!- esclamò.
-Jo, comincia ad andare in palestra, andrò a chiamare io Eva-
-D'accordo mister!-


Pensava che in palestra ci fosse solamente il professore, ma a quanto pare si era sbagliata.
Sospirò.
Vi erano anche delle classi.
Si sedette su una panchina ad attendere, sbuffando.
Odiava aspettare.
Era noioso.
Cominciò a scrutare i presenti, notando un ragazzo mingherlino e privo di qualsiasi atleticità e...muscolo.
Inarcò il sopracciglio, scettica.
Per lei la forza e l'attività fisica erano indispensabili. E di solito i maschi ne facevano un vero principio della propria esistenza. Lui era l'eccezione, probabilmente.
Come lei per le femmine.
Decise di pensare ad altro quando un ragazzo dai capelli rossi cominciò a stuzzicare quest'ultimo.
-Avanti, Cameron. Non fare il finto tonto con me. Mi hai sentito quando ti ho chiesto di passarmi il compito. Perchè non l'hai fatto?-
-Scott, non ti ho sentito, veramente- tentò di giustificarsi il ragazzo -E poi sarebbe stato impossibile. Il professore mi stava fissando...-
-Vedi, sono tutte scuse!-
Il ragazzo mollò un ceffone che fece cadere il ragazzo.
-Ah! Non vedo nulla!-
L'urto gli aveva fatto volare via gli occhiali.
Scott sembrava non aver finito.
Jo sapeva che non erano affari che la riguardavano ma...
-Come ti permetti, razza di lenticchia?!?-
-Lenticchia?!?- esclamò il ragazzo tra il metà confuso e l'irritato -E poi come ti permetti? E' un affare tra me e lui, fatti da parte almenochè non voglia prenderle anche tu...-
-Prima di tutto sì, lenticchia. Sei così pieno di lentiggini che sembri un legume...e poi...non c'è problema, fatti sotto! Sei così vigliacco che te la prendi non solo con chi è più debole di te ma anche con una ragazza! Tsè!-
Jo non aveva nulla contro le lentiggini. Ma non sopportava gli sbruffoni di quel tipo.
Anche lei era sbruffona molte volte, ma non si sarebbe mai permessa di prendersela con chi non era al suo pari.
-Ragazza? Quale ragazza?-
Jo e Scott si voltarono e videro un ragazzo alto e palestrato dalla carnagione scura.
Era Lightning, il capitano della squadra di pallacanestro.
-Rifatti gli occhi, scemo!- esclamò Jo incrociando le braccia.
Lighting squadrò Jo confuso, poi rivolse la sua attenzione a Scott.
-Vuoi smetterla di attaccar briga con chiunque? Se la mettiamo così, sabato ti dimentichi di venire al Wabileus!-
Scott sbuffò, guardando furiosamente Jo e Cameron sott'occhi.
-Non preoccuparti Lightning, è stato un malinteso. Stavamo chiarendo-
Lo sportivo fece spallucce ed andò via, lasciando nuovamente i tre da soli.
-Sappi che la prossima volta non la passerai liscia- sussurò Scott passando di fianco alla bionda.
-Tsk!-
Jo si chinò, raccogliendo gli occhiali di Cameron e aiutando quest'ultimo ad alzarsi con poca delicatezza.
-Ahi!- si lamentò quest'ultimo massaggiandosi il braccio con il quale la ragazza l'aveva tirato in piedi -Grazie per avermi aiutato, io sono Cameron-
-Jo, moscerino. Un po' di palestra no, eh?-
-Beh, non è solo la forza che conta-
-Lo vedo, lo vedo- constatò ironicamente.
Ai due si avvicinò un ragazzo, era Brick.
-Che ci fai qui, soldatino?-
-Si dia il caso che sono in classe con lui- sbuffò il moro -Cameron, hai già fatto amicizia con Jo?-
-Oh, sì. Mi aiutato. Scott mi voleva uccidere...-
-Non esageriamo- inarcò il sopracciglio Jo.
-Ah. Cameron, comunque dobbiamo andare. Jo, stai attenta a Scott. E' un tipo pericoloso quello-
-Non m'interessa. Se ha qualcosa contro di me, che si faccia avanti-
Appena se ne furono andati, Jo si diresse nel bagno delle ragazze.
Guardò l'orologio, erano passati almeno dieci minuti. Di sicuro il professore stava stuzzicando qualcosa alle macchinette degli snack.
Era l'unica giustificazione di quel leggero ritardo.
Chiuse la porta dietro di sè, portando la mano destra al cuore e respirando affannosamente.
Si sentiva una stupida.
Scosse la testa, nervosamente.
In quel momento sembrava una ragazzina che aveva appena incontrato il ragazzo di cui era cotta.
Patetico.
Lightning non si sarebbe mai accorto di lei.
Non aveva neanche capito che era una donna...
Sospirò calando il capo ed osservando i suoi abiti.
Non aveva tutti i torti, alla fine.


-Amoruccio, dove sei?-
Miky si voltò, incrontrando il volto crucciato di Anne Maria.
-Dove eri finito? Ti stavo cercando!- disse la ragazza cominciando a gesticolare.
-Scusami Anne, stavo inviando un messaggio- spiegò il giovane indicando il cellulare appena riposto nella tasca.
-Mhh...vieni qui!-
Anne Maria poggiò le mani sulle spalle di Miky, si alzò sulle punte dei piedi e poggiò le labbra sulla sua guancia destra, lasciandogli il segno rosso vermiglio.
-Andiamo dagli altri tesoro, ci stanno aspettando!-
Miky annuì e, prendendola per mano, cominciò a camminare.
Era da circa due mesi che era fidanzato con Anne Maria.
Era inutile dire che lui non l'amava.
Le voleva bene come amica, ma non l'amava.
E a dirla tutta neanche lei sembrava veramente innamorata di lui.
Si diceva impazzisse per il suo fisico, che nonostante la magrezza era ben allenato e per una specie di alter ego che manifestava quando era leggermente brillo.
Sospirò, guardando la ragazza sott'occhi.

*Inizio Flashback*
-Miky, fai ancora qualche imitazione!- lo incitò Alejandro, ridacchiando.
-A voi questa roba non fa bene!- si lamentò Courtney afferrando varie bottiglie ancora mezzepiene e gettandole nel contenitore più vicino.
-Avanti, dolcezza, non fare l'antipatica!- le disse Duncan rosso come un peperone in volto.
-Oh, patetici!- si alzò la castana portando le mani ai fianchi e assumendo un'aria imbronciata.
Blainley era seduta accanto a lei, un' espressione annoiata.
-Vorrei sapere cosa è preso a tutti questa notte!-
-Non chiederlo a me!- sbuffò la compagna.
-Ahh...chissà quante conseguenze domani mattina!- esclamò Beth portandosi una mano al viso, preoccupata.
-Beth, a nessuno frega delle conseguenze- disse Duncan roteando gli occhi al cielo e afferrando un altro bicchierino davanti allo sguardo eloquente di Courtney.
-Ai nostri genitori!- cercò di convincerlo la ragazza.
-Beth, abbiamo quasi 16-17 anni! Della vita possiamo farne quello che vogliamo!- ribattè seccato Lightning.
-Già! Non rompete le scatole proprio adesso!- concluse il discorso Anne Maria.
-Comunque sia- riprese Alejandro -Abbiamo già visto Chester e Svetlana. Adesso chi farai?-
Miki sembrò pensarci su e dopo un po' ammaccò con la mano destra il folto ciuffo, si sfilò la maglia e assunse un sorriso smagliante.
-Ehi, ragazzi! Guardate che muscoli!-
Il gruppo cominciò a ridere, escluse le tre ragazze e Anne Maria che rimase a bocca aperta.
-Tu, bambola!- disse improvvisamente Miki piegandosi verso la ragazza e poggiando le sue labbra sulle sue.
Calò il silenzio.
-Vieni, andiamocene da qui...ci si vede, belli!-
Anne Maria si alzò di scatto, con sguardo adorante.
-Ehm...era Miki quello?- domandò Courtney, scioccata.
-Ouhhh....- cercò di dire qualcosa Beth, senza successo.
*Fine Flashback*


Sì, si era fidanzato con Anne Maria quella notte.
E non ricordava assolutamente nulla, gli avevano raccontato tutto i suoi amici.
Che tristezza.


-Leshwana, che ne dici?-
-Ragazze, sarei davvero onorata di venire, ma vi rendete conto di quello che state facendo? Io non frequento il vostro stesso istituto...-
-Ma tu sei nostra amica! E anche voi!-
Dawn e Gwen squadrarono con aria severa la ragazza bruna e due ragazzi molto alti.
-Io sono dello stesso parere di Leshwana...-
-Ma Dj, noi non vogliamo passare la serata senza voi!-
Un ragazzo silenzioso scosse la testa deciso.
-Anche B è dello stesso parere!- esclamò Leshwana, cercando di far ragionare le due.
-Ti pareva che i tre cugini* non fossero d'accordo- roteò gli occhi al cielo la dark incrociando le braccia al petto.
-Se voi non venite, non andiamo neanche noi. Non siamo abituati a trascorrere le serate senza voi- affermò deciso la biondina.
I tre si guardarono, poi sospirarono.
-E va bene- disse Leshwana -Ma cerchiamo di non farci notare!-


*Altre parentele...perdono!XD


Angolo Autrice
Perdonatemi per il ritardo >.<
Volevo aggiornare la storia molto prima ma gli impegni mi hanno sommerso D:
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto, ho chiarito e aggiunto un po' di cosucce!
Volevo farvi una domanda e soprattutto rassicurarvi del fatto che le "coppie" e le "possibili coppie" (noto una certa preoccupazione in tutte le lettrici xD) non rimarranno tutte così ^^ comunque...quali sono le coppie che preferite(sia "ordinarie" che "impossibili")?
Vi chiedo gentilmente di rispondermi, sono molto curiosa =P
Adesso vi lascio, ringrazio tutti coloro che leggono la fiction, chi la recensisce, chi l'ha messa tra i preferiti, chi tra le ricordate e chi tra le seguite.
A presto!^.-

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Capitolo 7
*** Uno strano giornalista ***


-Allora a dopo, Heather!-
-Certo, Zoey!-
Heather stiracchiò le braccia in alto, guardando il cielo sorridente.
Era proprio una bella giornata, non solo perchè il sole splendeva ardentemente, ma anche perchè era venerdì e questo significava che sarebbe tornata a scuola lunedì.
Inoltre le lezioni quel giorno non erano state molto pesanti, si era rilassata abbastanza.
Sospirò, pensando che per quel giorno finalmente poteva fare quattro passi.
Aveva avvertito suo padre ed Anastasia che avrebbe mangiato direttamente al centro commerciale, non sarebbe tornata a casa.
Rise, pensando all'espressione della donna quando aveva detto che voleva recarsi lì a piedi e non con la limousine.
Per fortuna era riuscita a convincerli, se la sorella fosse stata lì con lei di sicuro ogni suo progetto sarebbe andato a monte: la biondina amava girare con ogni tipo di comfort.
Non poteva darle torto, era stata abituata a questi agi.
Dakota quella mattina non si era sentita molto bene, quindi non era andata a scuola.
Avrebbe raggiunto lei e le altre al centro commerciale all'orario fissato se si fosse sentita bene, ma quando si trattava di shopping era inutile anche chiedersi se la biondina fosse venuta o meno.
Heather si affrettò ad uscire dal cancello, godendosi quel leggero caldo estivo che tra un mese sarebbe volato via.
-Non trovate che sia una bella giornata, signorina Wilson?-
La canadese sgranò gli occhi neri, fissando una strana figura accanto a lei.
Non si era accorta del suo arrivo.
-...prego?-
-Non si preoccupi, è la solita scusa per iniziare una conversazione con una ragazza...non ci pensare, credimi- l'uomo notò lo sguardo di disappunto e allo stesso tempo aggressivo della mora.
Decise di presentarsi.
-Sono Chris McLean, il preside della Wawanakwa High School-
Quel pazzo le aveva fatto gelare il sangue nelle vene.
Aveva pensato al peggio...con i tempi che correvano, poi, presentarsi incapucciati di nero con quell'impermeabile osceno...mah.
-Comunque sia, mi dicono che sei una ragazza simpatica e semplice, non come tutti gli snob di questa scuola-
Heather storse il naso.
Era o non era un preside?
E perchè parlava così male dei suoi studenti?-
-Non credo che lei conosca ogni singolo studente della scuola...non potete dare dei giudizi così affrettati e comuni-
-Mh...dici? Io invece penso di sì. Voi teenager siete tutti così uguali...-
-Ma si può sapere cosa volete?!?- sbuffò la ragazza in preda all'irritazione.
Era davvero un maleducato e sfrontato, uguale a come gliel' avevano descritto i suoi amici.
-Nulla, solo fare due chiacchiere con la nuova studentessa di cui parlano così tanto non solo gli alunni ma anche i giornali-
-Mi spiace, signor preside. Ma ho molti compiti per la prossima settimana...dovrei proprio scappare a casa!- accellerò il passo.
Il preside capì immediatamente la sua intenzione: la fuga.
-Aspettate, signorina Wilson! Non potete stare un intero pomeriggio sui libri!- detto questo, la strattonò per un braccio -Vi offro qualcosa al bar e facciamo quattro chiacchiere, su!-
-Lasciatemi immediatamente!!!-
-Insisto!-
-Guardate che chiamo la polizia!-
-Ma non voglio farvi del male!-
-Se non la smettete...-
Heather afferrò la sua cartella, pronta a dargliela in faccia.
Al diavolo la sospensione o l'espulsione!
-Tre, due, u...-
Al posto della cartellata la mora vide un pugno, precisamente il destro, colpire la guancia sinistra del preside.
-Alejandro?!?- gridò Heather, sorpresa.
Doveva assolutamente piovere quel pomeriggio.
Quel ragazzo così scontroso nei suoi confronti l'aveva...aiutata.
-Stai bene, Heather?-
-I-io? Ehm...mh...sì...ora sì-
-Beccati!-
Un flash costrinse i due a chiudere gli occhi.
Il preside si era già ripreso e aveva sfoderato una macchinetta fotografica. Professionale.
-Ma che diamine?!?- sbottò la giovane, confusa.
Vide Alejandro che tentava di prendere la macchinetta, senza successo.
All'improvviso si voltò verso di lei e afferratala per un braccio cominciò a correre.
-Potete anche fuggire, ma è tutto inutile: quello che volevo lo ho ottenuto!-
Heather si voltò: McLean aveva un ghigno dipinto in volto.


-Anf...anf...anf...-
Alejandro ed Heather ansimavano, seduti su una panchina.
-Adesso...anf...mi spieghi cosa significa?!?- disse tutto d'un fiato la ragazza
Alejandro sbuffò sonoramente, passando la mano destra sulla fronte con fare stanco.
-Chris McLean è anche un noto giornalista, Heather- prese una pausa, poi continuò -Sa tutto di tutti in questa scuola. Probabilmente i giornali hanno richiesto notizie su di te e lui...beh, ha tutto il tempo a disposizione. Stai attenta-
Zoey sciolse i due codini che teneva solitamente legati sulla nuca, facendo ricadere i capelli rossi che andarono a toccarle metà schiena.
Si fissò allo specchio con criticità.
Non si era mai piaciuta più di tanto...insomma.
Aveva classici occhi castani, classica boccuccia, classico naso dritto e vivaci capelli rossi...che ovviamente non erano farina del suo sacco: aveva deciso di tingerli quando aveva tredici anni circa.
Sbuffò, lisciando la gonna del vestitino rosso che stava provando.
-Che ne pensate?- domandò voltandosi verso le compagne.
Heather e Dakota la squadravano da capo a piedi, Jo sembrava scettica ed Eva totalmente disinteressata, mentre Gwen aveva un sorriso stampato sulle labbra e Dawn assumeva una posa pensante.
-Cos'è che ti turba, Zoey?- chiese quest'ultima.
-Non so...è che...non sono sicura che mi stia così bene-
Odiava la sua insicurezza.
Era per questo che era attenta ad ogni minimo particolare, accessori, abbinamenti, trucco, capelli...
-Ma Zoey, questo vestitino ti sta benissimo!- esclamò Heather -E risalta anche il colore della tua pelle!-
La rossa riprese a guardarsi.
In effetti non aveva le spalle larghe e un vestitino senza spalline era perfetto per lei, la gonna a palloncino e la vita stretta non erano male...
-Quello che manca sono un paio di scarpe alte e degli accessori- proferì Dakota -Prova queste-
Zoey indossò le scarpe, titubante.
-Prova a camminarci, se hai il coraggio- la sfidò Jo.
Zoey cominciò ad ondeggiare, come facevano le modelle.
-Oh!- Dakota, come era solita fare quando trovava qualcosa adorabile, incrociò le mani al petto -Sei splendida!-
-Grazie- Zoey arrossì, notando gli sguardi apprezzanti delle compagne.
Avrebbe fatto una bella figura l'indomani.
E chissà se uno dei ragazzi più popolari della scuola l'avrebbe notata...


-L'ultimo livello! L'ultimo! Ragazzi, accorrete!- gridò Sam, in preda all'euforia.
Cody alzò un sopracciglio, scettico.
-Non c'è bisogno di eccitarsi tanto-
Harold si avvicinò al compagno, sporgendosi per guardare lo schermo.
-Cosaaaa?!?!?- spalancò la bocca, mostrando i denti ingialliti dalle patatine al formaggio -Non ho mai visto nessuno arrivare all'ultimo livello con il massimo della vita e delle munizioni! Vincerai di sicuro!-
-Eheh- ridacchiò Sam -Puoi scometterci!-
-Mpff...sembra stiate parlando di qualcosa di una missione in Vietnam...- Cody sbuffò allontanandosi dai due e girovagando per la sala giochi del centro commerciale.
-Mmh...dai, farò una corsa-
Si sedette su una moto davanti ad uno schermo, infilando il gettone nella macchinetta.
Lo schermo si illuminò.
-Ehi, che ne dici di una gara?- domandò una voce accanto a lui -Chi vince, potrà chiedere qualunque cosa all'avversario!-
-Non c'è problema, amico!- accettò la sfida il castano senza guardare in volto l'interlocutrice.
La figura si sedette sulla moto di fianco al ragazzo ed infilò il gettone nella macchinetta e anche il suo schermo si illuminò.
I due dispositivi si collegarono.
"Pronti, partenza, via!!!" la voce proveniente della macchinetta annunciò l'inizio della corsa.
-Eheh...sei veloce!- affermò Cody.
-Anche tu, tesoruccio!-
-Oh, grazie e sai...eh?!? Tesoruccio?-
Il giovane si voltò incontrando il sorriso di una ragazza dai lunghi capelli colorati.
-Codichino, non mi hai riconosciuta?!?-
-AAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!- urlò, cadendo dalla moto.
Sierra accellerò, sullo schermo una scritta cubitale rosso fuoco: VITTORIA.
-M-ma- balbettò il ragazzo alzandosi -Non eri con le altre a trovare il vestito perfetto?-
-Andrò fra poco- spiegò annoiata la ragazza -Piuttosto, ho vinto. Devi pagare la penitenza!-
Cody sbuffò, dandosi una pacca sulla fronte.
-Cos'ho fatto di male?- si domandò.
-Dai, non sarò cattiva. Un bacino sulla guancia!-
-No, ti prego!-
-Ho deciso già. Baciiinooo!-
-Ahh...- Cody chiusi gli occhi, mentre la testa della ragazza si avvicinava alla sua.
-Cody! Dove eri finito!- un braccio strattonò il malcapitato via dalle grinfie di Sierra che si crucciò ed incrociò le braccia, seccata.
-Harold, sei il solito guastafeste. Per oggi te la sei scansata Cody, ma sappi che domani non avrai scelta!-
La ragazza di allontanò, lasciando ondeggiare la lunga treccia.
-Grazie, amici-
Sam e Harold sorrisero.


-Avanti, Jo, esci!- gridò Dakota -Dopo di te manca Eva!-
La sportiva uscì, il volto rosso dall'imbarazzo.
-Non è...ehm...troppo corto?-
-Wao- fischiò Gwen, in segno di apprezzamento.
-Sembri una modella, Jo!- esclamò Zoey -Sei..stupenda!-
-Sapevo che il viola ti sarebbe stato d'incanto!- battè le mani entusiasta Heather.
-Beh...ma come faccio con questi trampoli?-
-Basta un po' di pratica!- annuì Dakota.
-Jo, sembri un'altra. E non riesco neanche ad immaginarti domani non il trucco ed i capelli acconciati per bene...sarai uno schianto!-
Jo si osservò lo specchio, ancora intimidita.
Aveva indossato qualcosa di diverso dalle tute e già si sentiva...meglio, ecco.
Il capelli biondi e i suoi occhi chiari erano nettamente in constrasto con quel viola prugna che le fasciava delicatamente il corpo.
Doveva ricordarsene per i suoi prossimi acquisti.
Però le sarebbe piaciuto provare anche altri colori.
Spostò lo sguardo verso Heather e Dakota che le avevano scelto personalmente l'abito: avrebbe chiesto più consigli loro.
A partire da domani.
-Dopo aver fatto tutte queste cose, ti stenderò un ombretto lilla sbrilluccicoso sulle palpebre e poi sfumerò con altre tonalità di viola...- spiegava Heather, sicura.
-Io ti sistemerò i capelli!- si intromise Dakota.
-Una cosa per volta!- la interruppe la mora.
-Ehm, ehm!- una voce riportò le ragazze che stavano spiegando a Jo il make up che le avrebbero applicato a concentrarsi su Eva che era appena uscita dal camerino.
-Per quanto mi riguarda, a me basterà solo un'acconciatura...il trucco lo so usare a differenza di Jo- ridacchiò Eva.
-Il dorato richiama il colore dei tuoi occhi- osservò Dawn, mentre usciva anche lei da un altro camerino liberato dalla precedente cliente indossando un morbido vestito argentato.
-Siete veramente splendide...riuscirò a tenere testa?- domandò Gwen scostando la tenda rossa e mostrando un vestito verde scuro ed aderente.
-Direi che abbiamo gli stessi gusti- esclamò Sierra affiancandosi a Gwen.
Indossava il suo stesso vestitino, però di colore nero.
-Non preoccuparti, prenderò il modello a palloncino- annuì la dark -Questo è troppo per me-
-Ma non ce ne era bisogno!-
-Credimi, non mi sentirei a mio agio!-
-Bene ragazze!- esclamò Dakota -Adesso possiamo andare!-


Angolo autrice
Lo so, questo capitolo è un po' noioso.
E' ovviamente un capitolo transitorio, finalmente il prossimo sarà una delle parti cruciali della storia...più lungo, più interessante, più intrigante.
Stavolta dico davvero, ne vedrete di tutti i colori...xD
Beh, dopo avermi svelato le vostre coppie preferite( grazie u.u) penso che allora nessuna di voi mi abbia superato in stranezze xD
Volete sapere quali sono le mie? Beh, lo scoprirete presto...anche con accenni, dato che alcune sono impensabili!xD
Grazie a tutti coloro che recensiscono, che seguono, che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate e anche a chi legge solamente.
Al prossimo capitolo!^_^

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Capitolo 8
*** Il Wabileus - parte I ***


Heather si osservò distrattamente allo specchio.
Cosa avrebbe potuto indossare quella sera?
Non voleva sembrare troppo "entusiasta" per Carlos, dato che lui e Josè avevano invitato lei e i suoi amici...poteva essere confuso per un appuntamento.
Tutte le altre, comprese Jo che avevano dovuto quasi costringere a comprare quel vestitino, sarebbero state molto eleganti.
-Ehi, Heather!-
Dakota entrò nella stanza, un vestitino rosa perlato stretto in vita da un bustino nero, senza spalline.
Lei si che era perfetta, anche senza trucco.
Lunghi capelli lisci e biondi, occhi verdi inusuali, bei lineamenti e fisico da modella.
Le stava bene tutto.
-Dimmi, Dakota-
La bionda rise, notando che sul letto di Heather erano posizionati vari vestiti.
-Beh, che hai da ridere?- sbuffò imbarazzata la mora, in attesa di una risposta.
-Che disordine, Heather! Vuoi fare colpo stasera?-
Le si avvicinò, dandole una gomitata e indicando con lo sguardo un vestitino bordaux con uno spacco vertiginoso al lato destro e che terminava con una "coda".
-In realtà è stato il primo che ho scartato...è troppo...non lo so, preferirei altro-
Dakota si crucciò e studiò gli altri abiti.
In effetti quello non era adatto per quell'occasione, sembrava adatto ad una gara di tango o non-so-che.
-Che ne dici di quello grigiastro e azzurro cielo?-
-Non è troppo...- mugugnò ancora una volta la moram interrotta immediatamente dalla bionda.
-Troppo cosa? Heather, non ti rendi neanche conto di dove andremo stasera, quel vestitino è perfetto. Questi che hai scelto sono molto belli, ma sono adatti ad altri generi di occasioni-
-Sai...ho paura di sembrare troppo...elegante, ma al tempo stesso...come dire?..."sciatta"-
-Non penso proprio che potrai mai sembrare sciatta-
Una voce riportò le due alla realtà, era Anastasia.
-Oh...ehm...perchè?- arrossì Heather, confusa.
-Perchè sei bellissima e non potrai mai apparire come tale qualunque cosa tu indossi-


-Courtney, non è un po' troppo corto?-
Blainley osservò critica la sua compagna che si guardava allo specchio soddisfatta.
-Mpff...ma per favore. Voglio proprio vedere le altre come si vestiranno questa sera!- esclamò, sistemando la gonna del vestito vestito nero che lasciava la schiena scoperta, si stringeva in vita per poi terminare con una gonna plissettata..
-Sarà- fece spallucce la compagna, tornando ad arricciarsi una ciocca di capelli -Io ti ho detto come la penso. Alla fine, sono problemi tuoi-
Courtney ignorò l'amica, troppo concentrata a stendere l'ombretto sui suoi grandi occhi scuri.
La bionda indossava un vestitino beige a fascia con un piccolo fiocco sotto il seno, la gonna liscia e semplice.
Erano il trucco e gli accessori, a sua detta, che avrebbero fatto la differenza.
-Buonseraaaaaa!!!!-
Lindsay entrò quasi urlando, spaventando le presenti.
Indossava un semplice tubino nero, anche lei tacchi altissimi, bracciali, collane, e capelli perfettamente acconciati.
Trucco impeccabile.
-Mmh?- mugugnò Blainley, riservandole poche attenzioni troppo occupata a sistemare i suoi capelli.
-Salve ragazze- salutò a sua volta Beth, sbucando dietro la compagna.
Indossava un pantalone a vita alta blu, una camicia tutta rouche azzurrina e delle decoltè in tinta.
-Ci sono novità?- domandò Courtney, sedendosi sul letto e invitando le amiche a fare altrettanto.
-Beh, sì!-
-Racconta, racconta!- rise Blainley sedendosi accanto le altre e infilando un'ultima forcina tra i capelli.
-Beh...conoscete Jo, no?-
-Sì, mi pare di averla sentita nominare qualche volta...quella che Lightning creda sia un maschio?-
-Esatto!-
-Beh, stasera sarà vestita di tutto punto! E le faranno anche i capelli ed il trucco...ma ci pensate?!?-
-Cosaaaaaaaaaaaa?!?- urlarono in coro le tre, la bocca spalancata.
La porta della stanza sbattè fortemente.
-L'unica persona che può far sembrare bella una ragazza con qualche pennellata...sono io! Solo io!- rise Anne Maria.
Le quattro risero.
Forse non per la battuta, ma per la presunzione e la sicurezza della mora.
Trucco come al solito esagerato, un vestitino aderente fucsia acceso.
-Comunque sia- aggiunse Courtney, alzandosi in piedi e assumendo una posa da leader -Trascorreremo una serata favolosa!!!-


-Wao- sussurrò impercettibilmente Heather, estasiata.
-Carino vero?- le domandò Zoey, alzando leggermente le spalle e scuotendo i capelli lasciati sciolti per quell'occasione.
-Niente di che- commentò altezzosa Dakota, sbattendo le lunghe ciglia.
-Per te- continuò la canadese -Ma dalle mie parti questa è roba da ricconi- prese una pausa -Beh, qui lo sono-
-Insomma, chi stiamo aspettando?- domandò Dakota, emozionata all'idea di entrare in quel tanto rinominato locale che sembrava una reggia.
-Stiamo aspettando i nostri accompagnatori e le nostre amiche. Se non ci sono i primi, non possiamo neanche entrare...- sbuffò Heather.
-Ehm, no, stavolta Dakota ha ragione- intervenne la rossa -Gli invitati hanno i loro nomi scritti nella lista...-
-Ma Gwen e Down hanno invitato anche dei loro amici. E loro non sono sulla lista-
-Hai ragione- arricciò le labbra la compagna, scoccando un'occhiata all'impaziente biondina che nel frattempo aveva estratto dalla borsetta uno specchietto e stava controllando che il trucco fosse ancora al suo posto.
-Ehi, cosa state facendo lì impalate?-
Le tre si voltarono.
Carlos, Josè, Justin e Brady le stavano osservando, sorridendo.
-Posa quello specchietto bionda, che sei bellissima così- disse Josè prendendo l'oggetto e chiudendo davanti agli occhi di Dakota, imbarazzata.
-Non ci ha messo molto a farsi avanti- borbottò Heather sottovoce mentre Carlos le si avvicinava.
-Heather, come sei elegante! Non ti avrei mai immaginata così!-
-Beh...tutto merito loro- sorrise, indicando con gli occhi le due compagne.
-Vogliamo entrare?- chiese Brady, gentile.
-A dire la verità stiamo aspettando un paio di persone che...insomma, non hanno un invito ufficiale-
-Non c'è problema, è ancora presto, aspetteremo- annuì Justin.


-Chi diavolo è quella?!?- sbottò Beth, infuriata.
-Mh?- Anne Marie si sporse, cercando di capire a chi si riferisse la compagna.
-Quella è Zoey- rispose Miky precedendo la fidanzata.
-E tu come la conosci?- domandò stizzata quest'ultima, leggermente ingelosita.
Era difficile ammetterlo, ma quella sera Zoey non sembrava una studentessa qualunque, era molto carina.
-Tempo fa un ragazzo la stava per aggreddire perchè lei non voleva uscire con lui, quindi l'ho aiutata, tutto qua-
La mora sembrò rilassarsi, e scoccò un bacio sulla guancia del ragazzo.
-Come sei coraggioso, Miky!-
-Sta di fatto che Brady e Justin hanno gli occhi puntati esclusivamente su di lei in questo momento- si intromise Blaineley -Cavoli, quelli sono veramente carini...-
-E miei- sbuffò Beth, incrociando le braccia e dando le spalle alla grande vetrata.
Si trovavano nell'edificio da un bel pezzo, mancavano soltanto un paio di persone.
-Dai Beth, la scuola è piena di ragazzi carini! Come Taylor!- esclamò Lindsay facendo gli occhi dolci al suo compagno che si era accigliato a quell'affermazione.
Courtney aveva ascoltato la conversazione in silenzio.
Heather era con Carlos.
Poco le interessava: il problema sarebbe sorto se solo avesse sfiorato Alejandro.


-Ragazzeeeeeeeeeeeeeeeee!!!-


La voce squillante di Sierra fece voltare il gruppetto che da un quarto d'ora aspettava i loro amici chiacchierando del più e del meno.
-Sempre la solita- rise Zoey, portandosi una mano alle labbra.
Sierra si avvicinò loro, volteggiando su stessa per mostrare la voluminosa gonna del vestito giallo scuro monospalla.
-Sai- le disse Dakota -Non ho mai amato il giallo, ma questo vestito è veramente carino-
-Grazie! Volevo mettere quello che abbiamo comprato insieme, ma questo mi sembrava più adatto-
-Sei venuta solo tu, Sierra?- domandò Heather, più pratica.
-No di certo! Mi hanno accompagnato i tre moschettieri!-
-Uh?-
-Ma come! Il mio Codichino, Sam e Harold!-
-Oh, Sam! Dove sono?- domandò Dakota interessata sotto lo sguardo truce di Josè.
Al nome Sam Dakota aveva perso la testa e gli occhi avevano cominciato a brillare come due smeraldi...
-Mh? Sono andati un attimo alla sala giochi...roba da maschi. Io non potevo presentarmi lì così vestita, sono troppo carina per un luogo così rozzo! In altre vesti invece avrei volentieri accompagnato il mio tesorino- spiegò, portando le mani vicino al volto un po' inclinato.
-Mpff...- cercarono di trattenere le risate tutti.


-Buonasera- una flebile voce si intromise, era Down.
Al suo seguito vi erano molte persone, probabilmente erano al completo finalmente.
-Salve...- borbottò Gwen stringendo convulsamente la pochette abbinata al vestito, era molto imbarazzata.
Nonostante lo strano colore dei suoi capelli, quella sera poteva veramente definirsi una "darkettona" affascinante.
-'Sera belli!- salutò entusiasta Leshwana, facendo oscillare i voluminosi orecchini dorati e facendo tintinnare i numerosi bracciali del polso sinistro.
-'Sera- salutò DJ, seguito da un cenno del capo di B.
-Salve ragazzi!- salutarono in coro le quattro ragazze, sorridendo.
-Stavamo aspettando proprio voi, volevamo entrare tutti insieme!-
-Ma mancano ancora delle persone...- disse Zoey spegnendo l'entusiasmo di Dakota-
-Mmh, beh, mi pare che gli altri abbiano l'invito-
-Esatto- annuì Dakota -Inoltre ho saputo che Jo probabilmente arriverà un pochino in ritardo. Quindi sarà meglio entrare, o i posti migliori finiranno-
-D'accordo- sospirò Zoey per poi riprendersi e mostrare un'espressione contenta -Non vedo l'ora di vederlo all'interno!!!-


-Sei una dea stasera!- Duncan si sedette accanto a Courtney con fare spavaldo.
La mora arricciò il naso, poi sorrise.
-Grazie, Duncan...sei venuto con qualcuno?- domandò, sperando in una risposta positiva.
-Sì, Alejandro. Sta arrivando, stava controllando chi c'era nella lista-
-Capisco- si insospettì la ragazza per poi fare spallucce e tornare alla realtà.
-Dunque, siamo quasi al completo. Lightning non è con voi?-
-No- si intromise Taylor -Arriverà più tardi, oggi aveva un'allentamento speciale-
-Che roba, anche di sabato...- roteò gli occhi Blaineley, pensando che fosse capitato a lei e alle sue compagne con la choach di cheerleader non si sarebbe neanche scomodata di comunicare la sua assenza.


-Mh? Ma quella non è Zoey?- domandò una ragazza dai capelli ramati naturali.
-Di chi stai parlando Izzy?- domandò una ragazza sporgendosi -Ah, la ragazzina rossa come te! Quella che conoscemmo alla gelateria con Dakota e la sorella adottiva...come si chiamava? Heather! Anche la mia prozia si chiamava così!- Staci non perse tempo a nominare le sue numerose(ed inesistenti) prozie.
-Ah sì, me la ricordo- disse stancamente Noah, toccandosi il ciuffo che proprio non voleva starsene giù.
Quella sera Geoff gli aveva consigliato di non tirarlo in su come al solito...
-Invitiamoli a sedere qui, questo tavolo è così grande che dei posti rimarranno vuoti!- propose Bridgette.
-Vado a chiamarli io- si offrì volontario Geoff, sorridente.


Alejandro salì all'ultimo piano dove si sarebbe tenuta la serata.
Il listino era veramente grande, e pensare che era stato più che dimezzato: motivo? Ospiti indesiderati, soprattutto da Courtney e compagnia cantante.
Mentre controllava che tutto fosse in ordine, vide un bel gruppetto salire le scale.
Strano, l'ascensore funzionava.
O forse non facevano parte della scuola e la festa a cui erano stati invitati era un'altra.
Chissà, magari si dirigevano verso il primo piano...
Spinto dalla curiosità e da un certo sesto senso, li seguì.
Primo piano.
Niente, proseguirono.
Secondo piano.
Ancora proseguirono.
Terzo piano.
Se non proseguivano, erano loro.
Uno di loro, tra i "capofila", si voltò.
Josè.
-Fratellino!- lo richiamò quest'ultimo sorridendo sornione.
Alejandro gli si avvicinò facendosi largo tra il gruppetto, squadrando alcune facce che conosceva bene ma che non dovevano trovarsi lì.
-Che storia è questa, Josè?- sussurrò al fratello.
-Uh? Ti riferisci ai non reclutati dal tuo gruppo di autistici? Beh, amichetti di queste ragazzine, stanno con noi. Problemi?- si intromise Carlos.
Alejandro cercò di reprimere un ringhio.
-Mmh...- stava per ribattere, quando il fratello lo precedette.
-Non sono affari che le riguardano- continuò Carlos, trascinando Heather accanto a sè con un braccio, la mora lo guardò allibita.
-Ciao Alejandro- salutò, cortese. Dopotutto l'aveva scampata solo grazie a lui quando il preside Chris McLean si impuntò di intervistarla.
-Ciao Heather- ricambiò lui con nonchalance, guardando sottecchi la ragazza che quella volta sembrava molto più docile e...bella, non c'era che dire.
Carlos le sceglieva tutte belle.
-Beh, mi aspettano. Ci becchiamo dopo- fece un cenno alla ragazza che ricambiò con lo sguardo, poi si avvicinò all'orecchio del fratello che l'accompagnava.
-Non provare più ad offendere i miei amici- sibilò per poi voltarsi ed incamminarsi velocemente.
-Brr, che paura!- scherzò Carlos imitato da Josè.
Heather seguì con lo sguardo la figura del ragazzo, amareggiata.
Perchè lo trattavano così?


Courtney si mordicchiò il labbro, nervosa.
Stava arrivando, finalmente.
Cosa ci faceva vicino a quella canadese smorfiosetta?!?
Finalmente il ragazzo li raggiunse, salutando tutti con un sorriso smagliante e sedendosi accanto a Duncan.
La ragazza respirò profondamente, tentando di tranquillizzarsi.
In fondo, da quello che era riuscita a capire, stava parlando con i suoi fratelli, poi Carlos aveva avvicinato la moretta.
Doveva averla solo salutata, Alejandro alla fine era sempre stato cortese con tutti, soprattutto le ragazze.
Sorrise, convinta di tutto ciò che la sua mente stava partorendo.
-Avanti ragazzi, tra poco si incomincia!- rise, coinvolgendo tutti.


-Ragazzi!- una voce squillante e calorosa accolse il gruppetto all'entrata del salone.
-Geoff!- lo salutò felice Gwen -Siete già qui?-
-Certo!- annuì il biondino -A proposito, io, Bridgette e gli altri volevamo proporvi di sedervi con noi-
-Certo- annuì Down -Stavamo proprio cercando un tavolo!-
-Sarà abbastanza grande? Mancano un po' di persone...- disse Zoey.
-Non preoccuparti, penso che rimarranno anche dei posti vuoti!-
-Allora è perfetto!-
-CAME ON, RAGAZZI!- urlò Izzy dall'altra parte della sala.


-Oh che bello, non pensavo di essere sulla lista!- esclamò emozionato un ragazzo dai spessi occhiali e dalla corporatura minuta.
Il suo entusiasmo però fu troncato sul nascere quando si affacciò alla grande sala del terzo piano.
-Bene, e adesso dove mi siederò?-
Mentre pensava a sul da farsi, qualcuno lo spintonò.
Si voltò, confuso.
Sperava ardentemente non fosse Scott...
-Oh, scusami!-
Sam si passò una mano dietro la nuca, imbarazzato -Non volevo, è che Cody stava inciampando e si è poggiato a me, non me lo aspettavo...insomma, una reazione a catena!- ridacchiò nervoso.
-Di nulla, figurati!-
"Cameron, è la tua occasione questa. Forza, approfittane!"
-Io mi chiamo Cameron comunque, piacere!-
-Io sono Sam! E loro sono Cody e Harold!-
Harold e Cody ricambiarono il saluto con un cenno amichevole.
-Sei solo?- domandò Harold.
-In effetti non so dove sedermi- ammise il ragazzino.
-Beh, allora unisciti a noi!-
-Dite davvero? Grazie!!!-
"Detto, fatto."


-E' questo il posto?-
-Certo che è questo. Spero che Jo non si perda. Quella ragazza non ha il senso dell'orientamento- scosse la testa una ragazza dai capelli corvini.
-Ha sempre il cellulare, vero Eva?-
La ragazza sbiancò, poi si voltò verso Brick.
-No, lo ha dato a me-
-E perchè mai?!?-
-L'altra volta il mio è caduto in piscina...così lei mi ha prestato il suo dato che dovevo trovare la strada per venire qui-
-Beh- sospirò il ragazzo dai capelli gellati all'indietro -Se la caverà!-


-Che festa noiosa- commentò un ragazzo dai capelli arancioni per quella sera magicamente tirati all'insù.
-Dai Scott, non è cominciato ancora nulla- tentò di sdrammatizzare l'aria un ragazzo probabilmente anemico, Ezekiel.
Scott fece vagare il suo sguardo per la sala, finchè non incontrò una figura interessante, Cameron.
Alzò il sopracciglio, poi la sua espressione tornò imbronciata.
Quella sera non aveva voglia di torturarlo.
Continuò la sua ispezione, niente.
Probabilmente quella ragazza dai capelli biondastri non era stata invitata.
Buon per lei, sennò gliel'avrebbe fatta pagare cara.


Era trascorsa un'oretta circa, erano le 22:03.
Jo era appena arrivata ed era in ascensore.
Si guardò allo specchio di cui era provvisto, nervosa.
Non era abituata a vedersi così...così...femminile.
Quel vestitino dalle sfumature lilla le stava maledettamente...bene, sì.
E con quei capelli sembrava...un principessina viziata dannazione, non sapeva come definirsi.
I capelli lisci tirati un po' in su ed i boccoli che ricadevano sulla nuca erano una novità per lei.
E anche i suoi occhi emavano una strana luce, erano così...magnetici.
Per la prima volta anche quelle due goccie d'acqua scura erano stati valorizzati.
La porta si aprì, facendola sobbalzare.
Uscì fuori lentamente avvicinandosi al portone.
La musica rimbombava contro le pareti e sentiva chiaramente la voce di Geoff che incitava tutti ad alzarsi ed unirsi alla festa.
Timidamente si avvicinò alla porta, emettendo un sospiro per darsi coraggio ed entrare.
"Forza...non è difficile..."
-Mi perdoni-
Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, per la seconda volta.
Il ragazzo le sorrise e le aprì la porta cordiale.
Jo assunse un'espressione curiosa e dubbiosa allo stesso tempo.
-Oh, scusami, non mi sono presentato. Sono Lightning, faccio parte della squadra di basket! E tu come ti chiami?-
Allora era proprio lui.
Allora era proprio vero che l'aveva scambiata per un maschio...non l'aveva neanche riconosciuta.
-Io...- stava per rispondergli, quando qualcuno si intromise.
-Ah, eccoti-
Entrambi si voltarono, era Scott.
-Sei veramente carina stasera, Jo- le disse, uno strano sorriso dipinto sul viso.
La ragazza si imbronciò, poi rivolse nuovamente la sua attenzione su Lightning che era rimasto più o meno impassibile e stava rivolgendo uno sguardo indagatore al ragazzo.
Non si era ricordata di lei neanche quando aveva sentito pronunciare il suo nome.
-Beh, potresti almeno dirmi grazie-
-Oh- si riprese lei, adesso quattro occhi erano puntati su di lei -Stavo pensando, grazie comunque...-
Dannazione, si sentiva così vulnerabile...stava recitando proprio la parte della ragazzina indifesa e dolce.
Bleah, che schifo.
-Io vado- disse ad un tratto, notando due testoline rosse e due colorate(quella di Sierra e Gwen) tra la folla -Ci vediamo!-
-A presto!- la salutò Lightning.
Il giovane si voltò verso Scott, ma quest'ultimo era già scomparso.


-Jo, finalmente sei arrivata!- la abbracciarono le compagne.
-Si, finalmente! Non sapete cosa è successo!-
-Ce lo racconterai a fine serata! Adesso, vieni, ci stavamo per sedere...mi spiace solo che tu non abbia potuto ballare!-
-Figurati...già è tanto che mi sono vestita così, figurati ballare!-
Borbottò, provocando le risatine delle compagne.


-Un po' noioso qui- disse ad un tratto Heather.
-Uh? Cosa c'è che non va?- le chiese Carlos.
-Beh- sospirò la ragazza -Non andavo spesso in discoteca, a dire la verità. Non le ho mai amate, ma quelle poche volte che andavo ad una festa ballavamo altro-
-Dai dici, magari proponiamo ai dj!- la incitò Josè, fissando ogni tanto Dakota che rideva insieme a Sam e agli altri alle torture di Sierra per Cody.
-Beh...dopo un po' di disco, c'erano i balli latino-americano oppure dei giochi...i primi li preferivo, alcuni si facevano in coppia e ci si divertiva molto-
Carlos e Josè si scambiarono un'occhiata complice, poi l'ultimo tra questi si alzò.
-Vado e torno subito-


Angolo autrice
Allora, sì.
Mi scuso per questo enorme ritardo, anche se chiamarlo così...beh, non è corretto.
Ho preso veramente una lunga pausa, sono mesi che non aggiorno.
Spero vivamente che mi perdoniate, ma non ho avuto tempo.
Sembra strano, sì, ma non ho avuto tempo.
La mia scuola e soprattuttoi miei professori sono veramente pesanti, e non è la solita scusa, quindi mi son dovuta dedicare allo studio e poi beh...alla mia vita privata, le uscite, vari impegni ecc...
Non nascondo il fatto che comunque non avevo alcuna voglia di aggiornare e che la mia ispirazione scemava man mano...nonostante sapessi già come far procedere i capitoli successivi.
Penso che questo capitolo sia abbastanza lungo, anche se so che non può ripagare tutto questo tempo trascorso. >.<
Comunque sia, continuerà ovviamente nel prossimo capitolo(lunghetto anche questo)che pubblicherò DOMANI(stavolta è certo!).
Spero non ci siano errori grammaticali o di forma. ò_ò(li odio).
Voglio ringraziare chi ha recensito il precedente capitolo ed in particolare alimanga che mi ha inviato delle mail per chiedermi quando avrei aggiornato...chiedo scusa soprattutto a te perchè ti avevo promesso che l'avrei fatto presto, ma non è stato così: spero ti sia piaciuto questo nuovo capitolo e non abbia deluso le tue aspettative!
Proseguendo...
ValeBlue92: nah, Heather sempre in rosso non si può xD(anche se nel capitolo ho inserito la sua descrizione...mwahahahah xD)
Per il suo vestito mi sono ispirata a questo di Emma Watson(la mia attrice preferita): http://i49.tinypic.com/w9e83k.jpg
Anche per gli altri mi sono ispirata a dei modelli esistenti, se volete vederli e siete curiose, nel prossimo capitolo posterò le foto ^^
Detto questo, spero abbiate apprezzato il capitolo *_*
Al prossimo capitolo, meow!*3*

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Capitolo 9
*** Il Wabileus - parte II ***


-Ragazzi e ragazze, belli e brutti!!!- gridò Geoff al microfono attirando l'attenzione dei coetanei che ricambiarono l'urlo -Abbiamo una richiesta inusuale! Una ragazza vuole invitare tutti voi, mostrando lei per prima come si procede, a scatenarvi in pista con un ballo che tutti conoscono ma in pochi sanno eseguire! IL TANGO!-
Heather ricacciò l'acqua che stava bevendo nel bicchiere.
-Che storia è questa?!?- domandò allibita notando il sorrisetto fiero e divertito di Josè che tornava al tavolo.
-Batti il cinque, fratello!- disse, scoccando la sua mano contro quella di Carlos.
-Heather, vieni avanti con Carlos!- la incitò Geoff, guardandola tra il confuso ed il divertito.
-Non ci penso neanche!- ribattè la mora incrociando le braccia e mettendo il muso.
-Ma avevi chiesto tu un ballo di coppia!- la riprese Josè.
-Balli di coppia latino-americano, idiota!- si infuriò Heather, gonfiando le guance divenute rosse per la rabbia e al tempo stesso per l'imbarazzo.
-Ohhh, dai Heather!- la supplicò Sierra -Ti faremo compagnia io e Cody!-
-Neanche per sogno!!!- gridò terrorizzato il ragazzino.
-Dai Heather! Facci sognare!- urlò Zoey in preda, a detta di Heather, alla pazzia.
Tutto il suo tavolo cominciò a nominare il suo nome a gran voce e velocemente anche il resto della sala si unì al coro.
-Ma cosa...mpff...mi tocca fare!!!- sbuffò alzandosi in piedi insieme ad un Carlos piuttosto divertito.
-Non preoccuparti, chica...ti guido io!-
Carlos l'accompagnò al minipalchetto e una volta saliti tutti cominciarono ad applaudire.
-Che figuraccia- sussurrò Heather sforzandosi di ridere.
-Con me non potrai mai fare figuracce- le bisbigliò Carlos avvicinandosi al suo orecchio.


-Ma guarda che esibizionisti- sbuffò Courtney visibilmente infastidita dal fatto che tutti, compreso Alejandro, avessero gli occhi esclusivamente puntati sulla moretta e su Carlos.
Si voltò al lato opposto, sospirando.
Ma non lo capiva?
Eppure era così ovvio...
Si perse nei suoi pensieri, mentre la danza iniziava.
Inizialmente lei non ebbe un buon approccio con Alejandro.
Beh, in realtà l'antipatia nei suoi confronti durò pochi secondi.
*INIZIO FLASHBACK*
Primo anno, in palestra.
-Queste prove mi stanno dando i nervi...- sbuffò osservando le figure delle compagne che saltavano da una parte all'altra con maestria.
-Probabilmente non ne sei all'altezza- le bisbigliò una voce all'orecchio destro.
Si voltò di scatto incontrando gli occhi verdi e luminosi di un ragazzo dalla carnagione caffèlatte.
-E tu chi saresti?- domandò altezzosa ed infastidita.
Chi si credeva di essere quello sbruffone, per ritenerla inferiore alle altre?!?
-Alejandro Burromuerto, chica- si presentò porgendole la mano.
-Courtney...- sussurrò, ricambiando il saluto.
-Ehi, tocca a te. Buona fortuna!-
-Oh...ehm...grazie!- arrossì e si allontanò, portandosi una mano stretta in un pugno vicino alla labbra.
Era veramente carino!
Il suo provino durò meno del previsto.
Una sola sentenza: ACCETTATA.
Saltellò contenta, poi si calmò.
Non aveva nessuno con chi festeggiare...
Improvvisamente sentì una pacca sulle sua schiena, si voltò, era ancora lui.
-Beh, complimenti!-
*FINE FLASHBACK*
Da quel giorno si era invaghita di lui, poi conobbe anche altri.
Inizialmente lui sembrava interessato a lei, poi da quando lei cominciò farsi avanti lui sembrò "ritirarsi".
Si era confessata anche con Duncan, sperava che quest'ultimo potesse aiutarla ma nulla...niente da fare. Anzi, sembrava quasi la evitasse.
Sospirò, pensando a quante volte il suo cuore batteva solo per lui...anche poco prima, quando lo attendeva, il suo battito era irregolare, poi quando aveva visto Duncan si era fatto sempre più veloce e alla vista della sua figura...era scattata all'in piedi, poi lo aveva visto soffermarsi a parlare e si era riseduta, sconsolata e spossata; attendendolo.
Forse era veramente troppo, ma che ci poteva fare se da ben tre anni il suo cuore e la sua mente appartenevano solo a lui?


-Però, che sventola- commentò Scott, osservando la figura sinuosa di Heather volteggiare a destra e manca guidata da Carlos.
-Già, proprio un bel bocconcino- commentò Ezekiel con la bocca aperta.
Il rosso gli scoccò un'occhiata eloquente, ma quest'ultimo lo ignorò.
-Chiudi quella bocca, sembri un maniaco- gli disse -Piuttosto...dopo ho qualcosa da fare. Devo solo aspettare l'occasione giusta...-


Heather riprese fiato, la mano sinistra tenuta in alto da Carlos che la guidò nell'inchino accompagnato da uno scroscio di applausi.
-Chica, te la cavi bene...perchè non vieni a casa mia, posso insegnarti!-
-Per quanto adori i balli di sala...no! Non è il mio genere!- disse Heather mentre cercava di riprendere fiato.
-Il tuo genere? Qual è?-
-Danza classica. Ho danzato fino a qualche anno fa, poi mamma non ce la faceva più con le spese e ho continuato da autodidatta-
-Capisco- annuì amareggiato.
La sua vita non doveva essere stata facile, lei non disponeva dei beni che lui e tutti gli altri avevano sempre goduto.
-E adesso ragazzi, tutti in pista!!!- urlò Geoff.
-Wao, che serata! Guarda la gente come si scatena!- rise Leshwana indicando Sierra che trascinava un Cody urlante in pista.
-Già!- si unì a lei Bridgette, avvicinandosi a Geoff -Andiamo anche noi?- domandò dolcemente.
-Certo baby! DJ, occupatene tu qui!-
-No problem!- esclamò il ragazzo seguito da B.


Miky osservava rapito una figura da lontano, fin quando Anne Marie non lo riportò alla realtà sfiorandogli il braccio.
-Uh?- la guardò -Vuoi ballare?-
-Oh, Miky! Speravo tanto me lo chiedessi!- annuì contenta alzandosi insieme al ragazzo e dirigendosi insieme a lui tra la folla.
-Taylor, andiamo anche noi!- lo incitò Lindsay.
-Va bene, va bene...ma sappi che non sono bravo!-
-Non importa, amore mio!-
-Courtney, andiamo?- le domandò Duncan, quella sera la compagna sembrava piuttosto tesa.
-Mh?- la castana fissò il ragazzo, poi scoccò un'occhiata ad Alejandro che sembrava deciso a non alzarsi -Va bene, Duncan. Ma tieni a posto le tue mani, sono stata chiara?-
-Non sono mica un maniaco, dolcezza!- la prese in giro, poi si allontanarono.
"Beh, se non balla con me...non ballerà neanche con le altre" pensò mentre si voltava ancora una volta verso il tavolo.
La bionda non perse tempo.
-Alejandro, che ne dici? Andiamo anche noi?-
-No, non ho molta voglia.- rispose, cercando di sembrare il più cordiale possibile.
-Mpff...- Blaineley aveva capito che non c'era verso per fargli cambiare idea. Decise di rivolgere la sua attenzione al secondo palestrato del gruppetto -Lightning, che ne dici?-
-No, no. Non per qualcosa, ma devo invitare un'altra ragazza a ballare con me- disse, assottigliando lo sguardo. Aveva individuato la sua preda.
-D'accordo. Vieni Beth, vediamo se c'è qualche cavaliere disposto ad accontentarci-
-Per te ce ne saranno sicuramente- sospirò Beth, alzandosi.


Brick strabuzzò gli occhi quando la vide.
Jo sembrava un'altra.
Sapeva che era arrivata da un bel po' ma non l'aveva riconosciuta immediatamente...pensava fossa una nuova amica delle ragazze.
Non sembrava il solito maschiaccio che vedeva sul campo correre ed allenarsi.
-Uhuh- ridacchiò Eva dandogli una gomitata -Cosa c'è, Brick, sei sorpreso?-
Il corvino arrossì, abbassando il capo.
-Beh, non l'avevo mai vista così-
-Capisco- annuì la ragazza dagli occhi ambrati -Perchè non le proponi di ballare?-
-I-io? Ma non sono bravo...- tentò di giustificarsi.
-Se guardi bene in pista, nessuno ne è capace, escludendo le eccezioni. Dai, buttati per questa sera!-
Brick si morse un labbro indeciso, poi si alzò.


-Jo-
La biondina si voltò, incontrando la figura di un ragazzo alto e slanciato.
-Vuoi venire a ballare?-
-Ehm...i-io?!? Non so ball-...-
Le sue parole furono stroncate sul nascere: il ragazzo non perse tempo, l'aveva afferrata per un polso e l'aveva trascinata in pista.
-Oh oh- ridacchiò Izzy che era seduta accanto a lei e Zoey -Jo ha fatto colpo questa sera!!!-


Tornò indietro, sconsolato.
-Troppo lento...-
-Beh, non avrebbe ballato con me-
-E tu che ne sai?-
-L'ha trascinata con la forza...-
-Beh, con te non avrebbe neanche replicato- sbottò Eva guardando truce il ragazzo che secondo i suoi gusti si stava comportando troppo da spaccone con la sorella.
-Perchè dici così?-
-Perchè sotto sotto sono convinta che a Jo interessi un pochino. Anche se non sembra lei è timida, non ama esternare i propri sentimenti-
Brick sospirò, alzando lo sguardo e osservandola.
Se fosse stato più veloce...
Stupido.


Carlos aveva continuato a ballare con Heather.
La mora aveva più volte proposto di andarsi a sedere, era stanca, ma il ragazzo non ne aveva voluto sapere.
Si era veramente stufata, quel ragazzo era troppo...come dire? Una vera cozza, ecco.
-Ma insomma...lasciami in pace!-
-Cosa c'è che non va?!?- sbuffò lui, contrariato.
Heather lo spinse violentemente rischiando di farlo cadere.
-Come vuoi- fece spallucce -Io vado fuori- disse, piantandola nel bel centro della pista da sola.


Courtney ridacchiò.
"Sapevo che tutti prima o poi si sarebbe presto stancato di lei..."
Fece qualche giravolta, guidando stavolta lei Duncan in modo da avvicinarsi alla canadese.
Urtò improvvisamente contro il petto di quest'ultimo che si fece sfuggire un sorrisetto furbastro.
-Duncan, ma cosa fai?!?- cinguettò la ragazza, irritata.
-Non sono stato io- si giustificò alzando le mani.
-Scusa Courtney- intervenì una terza voce, era Alejandro.
-Oh, Alejandro!- disse, acquistando un tono di voce docile -Volevi ballare anche tu con me?- domandò, speranzosa.
Il ragazzo non le rispose: non perchè fosse maleducato o altro, ma perchè si era già allontanato e si era avvicinato ad Heather, prendendola per mano.
Courtney assottigliò lo sguardo, decisa.


-Mh?- mugugnò Heather, sorpresa -...sì?-
-Vuoi uscire a prendere un po' d'aria?-
-In effetti...sì, qui fa troppo caldo- ammise.
-Vieni ti aiuto io...avevo capito che non riuscivi ad uscire a causa della folla-
La trascinò con sè, quando ad un tratto le musica del lento smise di propagarsi nella sala.
-Buona serata, miei cari compagni di scuola!- sorrise raggiante Courtney con un mano un microfono sul palchetto dove prima Carlos ed Heather si erano esibiti.
-Cosa?- boccheggiò Alejandro.
"Cos'ha in mente quella? Di sicuro c'entra Heather in qualche modo..." sbuffò, mentre la mora accanto a lui fissava la cheerleader curiosa.
-Chissà, magari vuole proporre una danza anche lei- commentò un ragazzo lì vicino fissando le lunghe gambe abbronzate della castana.
Alejandro si voltò a fissarlo truce.
-Chi è?- domandò la canadese, disgustata.
-Ezekiel- sussurò il ragazzo -E' un vero maniaco...stagli alla larga-
-Prima di tutto volevo dire che questa festa è meravigliosa- continuò Courtney indisturbata -Mi sto divertendo un mondo!- sorrise, accompagnata dagli applausi dei suoi coetanei -Ma nonostante questo, ho notato una cosa veramente strana. Oltre a noi della scuola Wawanaka, ci sono, come dire..."degli intrusi"!-
Un mormorio si diffuse nella sala.
Zoey guardò sottecchi Gwen e Down, si stava mordendo un labbro.
-Beh, non importa! Ci stiamo divertendo un mondo lo stesso, no?!?- disse la rossa, attirando l'attenzione di tutti.
-Sì, ha ragione!- intervenì Izzy -Bando alle ciance, continuamo a ballare!- spronò la ragazza che indossava un vestito verde che richiamava il colore dei suoi occhi, mentre tutti avevano ricominciato a ridere e divertirsi.
Courtney pestò con un piede il palchetto.
-NO!- urlò, zittendo nuovamente la sala -Le regole per partecipare ad un party come questo includono anche che i non appartenenti alla scuola ed i non inclusi nella lista non possono entrare! Quindi, coloro che non dovrebbero essere qui, si presentassero sul palco per porgere le loro scuse e se ne andassero via. Non volevo farlo, ma ormai è quasi mezzanotte...vi siete divertiti abbastanza, non credete?-


-DJ, B, andiamo- sospirò Leshwana.
-Leshwana, non ascoltarla: vi abbiamo invitate noi!- protestò Gwen.
-Beh, Gwen, ti ringrazio ma ha ragione. Dai, non fa niente, sarà per la prossima volta-
-Ma ci stavamo divertendo così tanto...- sbuffò Staci.
-Quella Courtney è proprio una noia!- sbuffò Owen.
I tre salirono sul palchetto.
-Ah, eccovi, vi stavamo aspettando- sorrise cattiva la castana.
Leshwana prese il microfono.
-Beh, non volevo procurarvi fastidio. Siamo venuti qui con alcuni amici, e ci stavamo anche occupando un po' della musica, dato che gli addetti volevano giustamente divertirsi anche loro...ma fa nulla. Spero continuate a divertirvi-
-Non cercare scuse, Leshwana- commentò Courtney mentre i tre si allontanavano -Scaricare la colpa sugli altri non è da amici!-
-Non stava scaricando la colpa su di noi, è vero quel che dice, l'abbiamo invitata noi- salì sul palchetto Down, decisa.


-Uhuh, risvolti interessanti- commentò ancora una volta Scott.
-Chi è quella biondina?- domandò Ezekiel.
Scott roteò gli occhi, sempre il solito.
-Non ne ho idea- rispose -Vediamo come va a finire, piuttosto. Stasera qualcuno si farà male, uhuh-
-Smettila di uscirtene con queste frasi- sbuffò il castano.
-Non rompere- lo zittì Scott afferrando un bicchiere e osservando le coppie che ballavano e soffermandosi su Jo e Lightning.
"Come faccio a staccarli...mh?"
I suoi occhi guizzarono su una ragazza appariscente che indossava un vestitino fucsia molto aderente.
"Quella è Anne Marie, sta ballando con Miky ma lui sembra essere su un altro pianeta...cosa sta fissando?"
Seguì con gli occhi lo sguardo del ragazzo e incontrò la figura minuta di Zoey.
Si accigliò, poi piegò le labbra in un ghigno.
-Bingo!-


-E' arrivata Sailor Moon- l'accolse Courtney sul palco, scatenando l'ilarità dei presenti.
-Molto spiritosa- si intromise Gwen affiancando la compagna.
-Beh, cosa volete adesso?- le provocò, poggiando la mano sinistra sul fianco e porgendo il microfono.
-Siamo state noi ad invitarle, e se avete cacciato loro, avete fatto lo stesso con noi: quindi ce ne andiamo-
Courtney fece spallucce.
-Uno in più, uno in meno...fa lo stesso-
Le ragazze scesero a testa alta seguendo i loro compagni.
-Ce ne andiamo anche noi- irruppero sul palco Geoff e Bridgette.
-C-cosa? Ma voi non potete, siete gli addetti alla musica adesso chi se ne occuperà?!?- sbottò Courtney confusa.
Cavolo, la situazione stava prendendo una brutta piega.
-No Geoff- si voltò Gwen -Tu resta qui-
Bridgette sospirò, guardando il fidanzato -Cosa facciamo?- domandò.
-Resterò solo per chi vuole divertirsi e non rovinare la serata a qualcuno- annunciò, non degnando di uno sguardo Courtney ma dandole le spalle -Si ricomincia!-


-Scusami, Heather- disse Alejandro, lasciandole la mano -Vado a vedere cosa le è passato per la testa-
-Non c'è problema- annuì lei, incoraggiandolo ad andare.
"Uffa, di nuovo sola" si crucciò la mora "Vado a prendere un po' d'aria comunque...ma quello lì fuori non è Carlos? E c'è anche Josè. Andrò da loro, così chiederò a quello stupido cosa gli è passato per la testa prima...nessuno scherza con Heather!!!"


-Che facciamo?- domandò Beth, insicura sul da farsi.
-Stavolta ha esagerato, veramente- commentò Blaineley, irritata -Cosa le importava di quei poveri ragazzi? Alla fine erano solo tre...mah, poi vedremo. Non pensiamoci più-
-Vorrei ma...con chi cavolo balliamo?-
-Scusate, possiamo avere l'onore di questo ballo?-
Beth si girò e spalancò gli occhi castani dalla sorpresa.
Era lui, il suo sogno proibito.
-Brady!- esclamò, entusiasta.
-Beth!- sorrise -E' da un po' che non ci si sente, che ne dici? Così parliamo un po'!-
-Oh, sì, certo! Vengo, vengo!- la castana si fiondò accanto al ragazzo, sorridendo trionfante.
-Blaineley, tu?- domandò Justin, notando l'espressione sorpresa della bionda.
"Beth...e Brady? L'unica cosa che hanno in comune è la lettere iniziale del nome...c'è qualcosa sotto qui"
-Oh..io? Ah, ehm, sì! Così facciamo due chiacchiere anche noi!- rise imbarazzata raggiungendo il ragazzo.


Zoey fece per tornare al tavolo, infastidita.
Non sopportava le persone come Courtney...ma cosa voleva?
Improvvisamente una mano le afferrò il braccio.
-Prego?- domandò, ritrovandosi un ragazzo dai capelli aranciastri.
-Mi chiamo Scott, ti ho vista sola e volevo chiederti di ballare con me...-
-Io mi chiamo Zoey...ma non ci conosciamo molto...-
-Per favore, è tutta la sera che chiedo a qualcuna di ballare con me...ma sono tutte impegnate!- la supplicò con occhi dolci.
-Oh...e va bene, ma solo un ballo...sono molto stanca!-
-Non c'è problema, Zoey!- ammiccò il giovane.


-Mmm- mugugnò Lightning.
-Cosa c'è?- domandò Jo.
Forse era il momento giusto per mollarlo.
-Quella non è la tua amica...Zoey?-
La biondina si voltò per assicurarsi di ciò che stava dicendo.
-Sì, è lei. Sta ballando con la carota?!? Da quando si conoscono?!?- chiese incredula.
-Credo che non si conoscano proprio ma...deve stare attenta, Scott avrà un motivo per ballare con lei-
Jo si bloccò, preoccupata, e il ragazzo notò il suo disagio.
-Non preoccuparti...eh?!?- sgranò gli occhi, incredulo.
-Che succede?!?-
-Mpff...sta allungando le mani!!!-
-COSA?!?- Jo si voltò, minacciosa -Ora mi sente quello...-
-Lascia stare, ci penso io!- Lightning la tirò indietro e si avvicinò ad una coppietta velocemente.


-Miky, guarda un po' Scott!- disse al compagno strattonandolo per un braccio e dividendola da Anne Marie.
-Ehi ma cosa...- stava per chiedere confusa la ragazza, quando Miky le si allontanò.
-Lightning, ma che gli prende?!?- domandò, vedendo sparire il suo compagno tra la folla.
-Lascia stare, Anne Marie-


"Perfetto!"
Gridò triondante dentro di sè Scott.
-M-ma cosa fai?!?- domandò Zoey imbarazzata.
-Uh? Oh, scusa! Sono scivolate!- disse, mollando la presa.
Non l'aveva toccata veramente, non le interessava quella mocciosa.
Si allontanò rapidamente quando vide una figura bionda dirigersi verso il retro.
-Tutto bene?- chiese un ragazzo avvicinandosi velocemente a Zoey.
-Io? Sì, tutto bene...tu non sei Miky?-
-Sì, ci siamo incontrati l'altra volta!-
-In una situazione molto simile- rise la ragazza.
Miky ricambiò il sorriso.
Cavoli, se era bella.
-Beh, che ne dici se...-
-MIKY!- sbraitò qualcuno.
Si voltò, era Anne Marie.
-Cosa ci fai accanto a lei?!?-
-I-io...- tentò di spiegare.
-Miky mi chiedeva come stavo...un ragazzo ha provato ad allungare le mani-
-Ah- rimase interdetta la ragazza -Capisco. Beh, io sono stanca. Andrò a sedermi...se vuoi raggiungermi Miky, fa pure- sentenziò, girando i tacchi ed allontanandosi dai due.
-Dicevi?- la rossa riportò l'attenzione su di se.
-Volevo dire...io non sono stanco, vuoi ballare?-
-Certo!-


-Finalmente! Quel damerino si è tolto dalle scatole!- sospirò di sollievo Jo appoggiandosi al lavandino di marmo del bagno.
"Tra poco andrò a sedermi...non ce la faccio più!"
-Ehi, tu- la porta della sala bagno femminile fu aperta con un rumore sordo.
Jo ringhiò, fortuna che non stava facendo nulla.
-Ma ti pare il caso, Scott?!? Questo è il bagno delle femmine, esci subito!-
-Non c'è nessuno, a parte te, quindi non vedo dove sia il problema. E non mi pare che tu debba fare nulla- proferì minaccioso, entrando ed avvicinandosi a lei.
"Non vorrà vendicarsi per l'altra volta? Per così poco?!? Beh, non c'è problema, combatterò. Aspetta, no...finirò col rompere il vestito! E i tacchi sono così scomodi...dannazione!!!"
-Sei un vigliacco!- ringhiò.
-Chi, io?- chiese con voce falsamente innocente -Ricorda che abbiamo una questione in sospeso...uhuh- ridacchiò malvagiamente.
La afferrò per le spalle, poi la spinse contro il muro e le bloccò i polsi dietro la schiena.
-Ehi, che hai intenzione di fare?!? Vuoi spezzarmeli per caso?-
-Non hai tutti i torti...- sibilò all'orecchio sinistro della bionda.
"Maledizione" pensò Jo.
-Guarda che ti denuncio, e non appena sarò libera ti concio per le feste!!!-
-Tsk!- la sbeffeggiò Scott stringendole i polsi.
Jo trattenne un lamento.
Improvvisamente sentì un tonfo ed i polsi liberi.
-Brick!- esclamò sorpresa non appena si fu girata -C-cosa...-
Scott era steso per terra.
Jo non vide segni sul viso, probabilmente lo aveva semplicemente buttato a terra, anche se il rosso non era esattamente un tipo mingherlino...
-Ti stavo cercando e non vedendoti in giro mi sono preoccupato- disse tutto d'un fiato il corvino, senza guardarla negli occhi ma concentrandosi sul ragazzo che si stava rialzando.
-Prima il palestrato ed adesso tu...ma che diamine! Vuoi prenderle?!? Non ho paura di te!- si rialzò, avvicinandosi minaccioso.
-Ehi, smettetela qui voi due-
I tre videro appoggiato all'uscio della porta Lightning, per la prima volta con uno sguardo serio.
-Questa sera ci sono stati fin troppi spettacoli-
-Brick, vieni con me- disse Jo, prendendo il ragazzo sottobraccio ed allontanandosi.
Lightning non sembrava in vena di volere ballare di certo.
Quando il palestrato ed il rosso furono soli, quest'ultimo fece spallucce.
-Beh, non ho niente da fare qui. Io me ne vado- disse, avvicinandosi alla porta.
Prima che potesse superarne la soglia, il moro lo afferrò per il bavero della maglietta e lo bloccò al muro.
-Prova a toccare nuovamente Jo e sei morto...chiaro?-


-Si può sapere che cosa ti è preso?!?-
-Alejandro- Courtney ridusse gli occhi a due fessure, poi continuò -Sono le regole, non è colpa mia-
-Non credo siano le solite regole stavolta- continuò il ragazzo, fissandola.
La castana abbassò lo sguardo, voltandosi e poggiando i gomiti sulla ringhiera del terrazzo osservando la piscina sottostante.
-Perchè non mi rispondi?-
-Ti ho già risposto-
-E guardami negli occhi quando parlo!- ringhiò infastidito dal comportamento dell'amica.
La ragazza sussultò e Alejandro quasi si pentì di avere usato quel tono con lei.
-Courtney...io...-
-No, hai ragione- si voltò, un'espressione seria sul volto che non le si addiceva. Sospirò, cercando di calmarsi e parlare.
Non voleva piangere, non davanti a lui.
-Tu lo sai...- cominciò a singhiozzare.
Inutile. Non sapeva trattenersi.
-...tu...quando eri vicino ad Heather non ci ho visto più! Che diamine Alejandro, non lo capisci?!? Mi piaci un casino!!! E' dalla prima volta che ti incontrai che cominciai a provare qualcosa per te, ma tu sembri non capire!!! Mi sono confidata anche con Duncan e gli altri, ma sembra che nessuno non ti abbia mai parlato di questo!!!-
Portò una mano davanti alla bocca e le lacrime cominciarono a solcarle gli occhi.
Aveva finalmente dato sfogo a ciò che si portava dentro da tempo.
-Courtney- si morse il labbro Alejandro, visibilmente imbarazzato -Lo so che ti piaccio ma...beh, anche io inizialmente pensavo che tu mi piacessi. Eri diversa dalle altre, poi non so...sei cambiata. O forse sono cambiato io...Quello che penso veramente è che tu sei come me, troppo simile a me. Non capisci che qualcuno che ti sta accanto ti vuole particolarmente bene...io mi sono fatto da parte per questa persona e anche perchè ho capito che tra me e te non poteva funzionare...-
-...?- Courtney assunse un'espressione confusa e curiosa, voleva sapere a chi si riferisse.
-Sto parlando di Duncan, Courtney. Ma non lo vedi? Ti si siede sempre vicino, ti prende in giro, ti fa i complimenti e ti invita ad uscire scherzando...credi che una persona abbia questa voglia di giocare per tre anni?!?-
Courtney schiuse la labbra per poi serrarle immediatamente.
-E tu...ti saresti fatto da parte solo per Duncan?!?- sbraitò incollerita.
-E' un mio amico. E poi no, ho capito che non eravamo compatibili, tutto qui-
-Tu...tu...SEI UNO STUPIDO!!!-
Affondò il viso tra le mani e corse in avanti evitando quello che era stato per lei più di un amico; uscì dalla sala e corse per le scale fino ad arrivare al piano inferiore non guardando in faccia nessuno e non sentendo i richiami dei suoi amici che rimasero allibiti dal suo comportamento.
"Perchè non mi ha mai parlato così apertamente?!?"
Doveva andarsene da lì, immediatamente.
Raggiunse la sua limousine nel parcheggio e dato l'ordine all'autista, si diresse verso casa.
Quella sera qualcosa si era rotto.


Angolo Autrice
Uhuh, capitolo lunghetto anche questo, non trovate?!?:-P
Spero abbiate gradito ^^
La mia ispirazione sta prendendo il sopravvento, sto giò immaginando cosa scrivere nel prossimo capitolo uhuhuh...ci saranno molti chiarimenti e anche racconti "inediti" della serata al Wabileus u.u
Vi ho incuriosite, eh?*w* Mwahah! Parlando di questo chappy...Courtney ha combinato un disastro, ma Scott non è da meno!!!XD
Non voglio però che vediate Courtney come un'antagonista, eh. E' un personaggio che sinceramente mi piace e più avanti si mostrerà per ciò che è realmente ^^(Per Scott devo ancora decidere...anche se so che molte di voi lo adorano xD)
Introdurrò anche un nuovo personaggio(sempre appartenente alla seria di A tutto reality, eh xD). Indovinate chi!:P
Ringrazio chi ha recensito(per ora Chococat97) e chi mi ha comunicato tramite mail il proprio apprezzamento *_*
Adesso vi lascio, buona navigazione e...al prossimo chappy!!!^.-

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Capitolo 10
*** Una nuova settimana alle porte ***


-Mia cara, hai una pessima cera!-
La ragazza si voltò verso la badante, il volto stanco.
-Mmm...no, sto bene-
-Non puoi andare a scuola domani in queste condizioni, non te lo permetterò- si imputò la donna dai capelli rossi e mossi.
-A chi vuoi che importi...- sospirò stanca.
-A me e ai tuoi genitori. Anzi, li avviserò io della tua assenza. Capiranno e anzi, mi appoggieranno!- sentenziò la donna uscendo dalla camera.
Era domenica mattina e per la prima volta in quel mese Courtney aveva richiesto la colazione in camera.
Era ovvio che non si sentisse bene.
La castana addentò il primo cornetto vuoto, poi lo ripose sul vassoio.
Non aveva molta fame.
Si girò sul lato sinistro, chiudendo gli occhi.
Sì, probabilmente non stava bene.
Non aveva neanche combattutto con la rossa...così lei chiamava Ilaria, la donna che le aveva servito la colazione.
Alla fine, cosa importava ai suoi genitori se lei a scuola fosse stata presente o meno?
Così impegnati con quello stupido lavoro...
Sbadigliò e affondò la testa sotto le coperte.
Aveva troppo sonno...
Una giornata di festa l'indomani sarebbe stata una manna dal cielo per lei.
Ed avrebbe avuto anche più tempo per pensare.


-Ecco che ricomicia un'altra noiosa settimana- sbottò Heather mentre affondava il cucchiaino nel latte con i cereali.
-Finalmente qualcuna che mi capisce- sospirò Dakota ancora assonnata.
-Bambine, ieri non avete fatto proprio nulla- le rimproverò il padre mentre consumava la propria colazione.
-Abbiamo studiato!- sottilineò Dakota.
Anche se a dirla tutta non vi era molto da studiare...
-Heather è stata una vera benedizione. Per la prima volta ho visto Dakota concentrata sui libri!-
La mora sorrise impercettibilmente.
-Beh, erano tutti esercizi molto semplici. Nella mia scuola erano un po' più...difficili, più o meno, diciamo- ammise.
-Ma sono le 8!!!- sbottò la biondina improvvisamente, controllando l'orario sul cellulare.
Heather le scoccò un'occhiata veloce.
-Io tanto sono già pronta...- la canzonò.
-Devo sbrigarmi!-
Si alzò di scatto, bevve l'ultimo sorso di succo di frutta, infilò in bocca una fetta biscottata con della marmellata d'arancia e corse al piano di sopra.
-Le ho sempre detto che deve prepararsi prima di scendere...- sospirò esasperata Anastasia.
Heather fece spallucce.
-L'importante è che arriviamo a scuola in orario...-


-Buongiorno ragazze!-
Zoey era sempre allegra e solare.
-Ma come fai ad essere così energica...- sbadigliò sonoramente Dakota senza preoccuparsi di coprirsi la bocca con la mano.
-Dai, sono quasi le 8 e 30!- la incoraggiò la rossa -A tal proposito...voglio il resoconto della serata! Avanti, Heather per prima!-
-D'accordo...- roteò gli occhi al cielo la mora, vedendo avvicinarsi anche Jo ed Eva.


-Dici sul serio?- storse il naso Eva -E dopo che Alejandro è andato da Courtney, cosa è successo?-
-Sono andata fuori per prendere una boccata d'aria- spiegò Heather che in cinque minuti aveva raccontato tutto quanto -E c'erano appunto Carlos e Josè-
-E lui ti ha dato spiegazioni?- domandò curiosa Zoey.
Dakota annuì saccente, lei già sapeva tutto.
Sorrise mentalmente alla scena di ieri: Heather che sfogliava le pagine del libro di italiano intenta a sottolineare le cose più importanti, finchè non fu interrotta dalla biondina che le chiese come era andata la serata...nei particolari, ovviamente. Doveva sapere tutto la sua adorata sorella!
-Sì, in effetti sì- continuò Heather fissando la biondina, aveva capito a cosa stava pensando.
*INIZIO FLASHBACK*
-Carlos-
Heather si avvicinò al ragazzo tranquilla, mascherando la sua irritazione.
-Ehi, piccola- l'aveva accolta lui invitandola a sedersi tra i due fratelli.
La mora si accigliò, pensando a cosa fare velocemente.
Decise di sedersi, alla fine poteva sempre alzarsi ed andarsene.
-Allora?- chiese, impaziente.
-Mh?-
-Perchè te ne sei andato senza dirmi niente?- domandò andando direttamente al nocciolo della questione.
Josè ghignò.
-Heather, credimi, non ho nulla contro di te- le spiegò il ragazzo -Era per mettere alla prova Al. Sembra che lui abbia un certo interesse per te...e volevo vedere dove arrivava. Cavolo, non ci si può fidare di quello...però ho visto che non ti ha fatto nulla, avevo tutto sotto controllo-
La mora ridusse gli occhi a due fessure.
-In realtà mi stava aiutando ad uscire da quella marmaglia-
-Heather, non ti fidare di Alejandro...quello è tutto matto!- intervenne ancora una volta Josè.
La ragazza si alzò di scatto, decisa.
-Non so come voi possiate parlare così di vostro fratello, io me ne vado. Carlos, è finita. Anzi, non abbiamo mai cominciato(*). Non mi interessi più, sappilo-
Detto questo, girò i tacchi e rientrò nel locale, lasciando i due Burromuerto con la bocca aperta.
*FINE FLASHBACK*
-Che roba!-
-Allora hai troncato sul nascere? Non ti interessava continuare?- domandò seria Eva.
-Sì, è meglio così- annuì decisa -Piuttosto...Jo, cosa hai combinato con quel palestrato?-
-Mpff...Eva, raccontaglielo tu. Non lo ripeterò una seconda volta anche a voi. Interverrò solo se Eva comincia ad inventarsi le cose! Poi voglio sapere di Zoey, ad un certo punto penso che si sia incrociato tutto-
La rossa annuì -Già, stavo per dirlo io!-


-Insomma...tanto per capirci- disse Sierra che si era aggiunta al gruppetto da un bel po' -Io e Codichino siamo stati appiccicati tutta la serata, Zoey adesso sta conoscendo Miky e probabilmente quest'ultimo si lascierà con Anne Marie...Heather è foreveralone (-Ehi!- si intromise la canadese), Dakota e Sam sempre la stessa storia...Jo in fondo vuole bene a Brick (-Taci, melanzana!- sbottò la biondina) e...le altre?-


-Courtney oggi è assente- notò Blaineley guardandosi intorno.
-Chissà- disse Beth -Forse non si sente bene-
-O forse non è pronta per affrontare i suoi compagni...e le occhiatacce di molte persone- puntualizzò la bionda.
-Sei la sua migliore amica, dovresti chiederglielo-
-Mah...vedrò. Non è che abbia molta voglia di parlarle-
-Lascia stare Blaineley, ci penso io- intervenne Duncan, nervoso.
Quella ragazza era così...superficiale.
Courtney non lo mostrava mai, ma lei si sarebbe fatta in quattro per la biondina...nel bene e nel male.
-Fai come vuoi- scosse la testa con nonchalance l'interlocutrice.
La castana scosse la testa.
Che razza di amica...
-Buongiorno ragazzi- Miky si avvicinò alla comitiva, guardandosi intorno -Dov'è...Anne Marie?-
-Non è venuta neanche lei- proferì Beth facendo scorrere freneticamente le dita sui tasti del cellulare rosa confetto, facendo tintinnare il cuoricino verde speranza che lo adornava.
-L'hai mollata?- chiese il punkettaro, veloce.
-In pratica...sì-
*INIZIO FLASHBACK*
Domenica mattina, ore 10 e 30, ai giardini pubblici.
-Anne Marie, come stai?-
-Lasciamo da parte i convenevoli. Cosa hai intenzione di fare?-
Senza mezzi termini aveva introdotto ciò per cui si erano realmente incontrati.
-In che senso?- si fece più serio il ragazzo.
-Non mi mentire, Miky. Ti ho visto ieri, l'hai guardata tutta la serata e non ci hai pensato due volte a lasciarmi sola per soccorrerla...già l'hai fatto una volta-
Il castano sospirò.
-Anne Marie...io ti voglio bene, ma...mi sono reso conto che il mio volerti bene non è lo stesso che provi tu per me...mi spiace-
-Bastava dirlo subito, Miky- lo interruppe violentemente la mora -Ho molti corteggiatori che mi aspettano, non posso perdere tempo!-
Se ne andò, lasciandolo solo, una strana luce negli occhi.
Non sembrava volesse piangere però...
*FINE FLASHBACK*
-Allora starà male per questo?- domandò Miky rattristato.
Forse voleva piangere.
-No, no- lo rassicurò Beth -Dice che è uscita con un ragazzo...chi sarà?-
-Non ne ho idea- disse Blaineley pensandoci su.
-Si è consolata subito- ridacchiò Duncan -Allora Miky, perchè non vai dalla tua bella?-
-Ehm...ci andrò dopo, la campana è suonata ora!- arrossì il ragazzo scatenando le risate dei compagni.
"E' stato così facile "liberarmi" di Anne Marie una volta per tutte?!?"
Pensò, allibito ma allo stesso tempo...felice. Finalmente libero di scegliere!


-Quindi abbiamo una new entry- puntualizzò Jo arricciando le labbra contrariata -Quello stecchino...mi state dicendo? Sul serio?- sembrava veramente disgustata.
-Sì, è proprio Cameron. Ma adesso non c'è, è impegnato nella sala di scienze- spiegò Harold.
-All'ora di pranzo?- domandò incredula la biondina -Roba da matti!
-Ragazze, avete visto Gwen?- domandò Dawn avvicinandosi al tavolo.
-No, pensavamo fosse con te- ammise Heather.
-Piuttosto...l'altra volta allora, come l'hanno presa gli altri?- domandò apprensiva Zoey.
-Mpff...lasciamo perdere, non voglio neanche pensarci. Però penso che Gwen abbia fatto una bella esperienza comunque-
-In che senso?- curioso, Brick e gli altri rivolsero la loro più completa attenzione alla biondina che preso un bel respiro, cominciò a raccontare.
*INIZIO FLASHBACK*
-Quella vipera! Se io la vedo...- sbottò Leshwana fuori dal locale, camminando velocemente per scaricare la tensione.
-Dai, non te la prendere. Tra poco se ne andranno tutti- aveva provato a consolarla(o meglio, a calmarla) DJ.
-Sì, ma ci ha umiliati- B annuì all'affermazione della compagna tristemente.
Mentre discutevano, videro la figura di una ragazza in lacrime sorpassarli.
-Ma...non è lei?!?-
I cinque rimasero allibiti, poi si guardarono ridacchiando.
-Qualcuno gliele avrà suonate di santa ragione!!!- scherzò Leshwana. Si era ripresa una bella rivincita!
-Beh, c'è ancora un po' di tempo...che ne dite di andare a prendere un bel gelato?-
-Sì, andiamo alla frappetteria! La solita! E' anche qui vicino!-
I cinque si scambiarono un'occhiata complice e cominciarono a correre.
-Ehi, aspettatemi!- rise Gwen rimasta indietro, non era abituata a camminare con i tacchi ed inoltre il vestitino non l'aiutava di certo.
-Ma dove sono andati a finire?-
Aveva cercato di riprendere fiato, ma così facendo aveva perso di vista i propri compagni.
-Maledizione...è tardi, non posso rimanere qui da sola- si espresse ad alta voce, mordicchiandosi il labbro inferiore dal nervosismo.
-Scusa-
Una voce la fece sobbalzare, non era femminile, quindi non potevano essere nè Dawn nè Leshwana; e non era nè quella di di DJ...e ovviamente neanche quella di B.
Si girò lentamente per incontrare due occhi verdi incastonati su un bel viso ovale.
-Ehm...sì?-
-Mi chiamo Trent e...beh, ero anche io alla festa. Ho visto come vi ha trattati Courtney e sono rimasto...come dire? Indignato. Volevo unirmi a voi ma mi vergognavo chiedervelo...sono uscito anche io e non ho intenzione di tornare lì dentro...troppe persone con la puzza sotto il naso-
La ragazza sorrise.
"Allora esiste qualcuno con un po' di cervello in questa scuola!"
-Dai vieni- scherzò prendendolo sotto braccio -E aiutami, questi tacchi mi stanno uccidendo!-

Al ritorno a casa.
-Wao, questa limousine è fantastica!- esclamò DJ estasiato.
-Grazie, sei molto gentile DJ- sorrise dolcemente Dawn.
-Ragazzi, però ascoltatemi!- Leshwana portò l'attenzione su di sè -Dobbiamo festeggiare la nuova e soprattutto inaspettata conquista di Gwen!-
-Andiamo, Leshwana...sei sempre la solita!- arrossì vistosamente la ragazza -E poi ci stiamo avvicinando a casa vostra, quindi...-
La bruna le circondò le spalle e alzato in alto un calice di champagne gridò -A GWEN!"
Tutti applaudirono, probabilmente per non mettere in soggezione B che di parlare proprio non aveva voglia.
-Mpff...stupidi!-
*FINE FLASHBACK*
-Che dire...è stata una serata ricca di sorprese!!!- rise Dawn contagiando tutti i compagni.


Beth camminava lentamente per il corridoio, circondata da altri studenti.
Spense il cellulare e lo ripose nella tasca sinistra del jeans, sospirando.
Non aveva mai immaginato che Brady le avesse chiesto di ballare con lei...però ora era tutto più chiaro.
*INIZIO FLASHBACK*
Sabato, ore 01:o7.
Beth era tornata da circa mezz'oretta a casa e si era velocemente fatta un bagno, struccata ed infilata il pigiama.
Si tuffò sul letto stringendo a sè il cuscino lilla a forma di cuore.
Arrossì senza accorgesene pensando al ragazzo che la prendeva per mano e la conduceva in mezzo alle altre coppiette per ballare.
-Mpffffff!!!- represse un urlo di felicità premendosi il cuscino in faccia e scalciando i piedi sul letto, poi si calmò.
Si fece più seria e cominciò a pensare.
Non la convinceva.
Nè lui, nè Justin e soprattutto neanche Carlos e Josè.
C'era qualcosa sotto...e sia lei che Alejandro lo avevano capito.
Prese il cellulare ed inviò un messaggio a quest'ultimo.
Ricevette immediatamente una risposta.
Sì, era come diceva lei.
*FINE FLASHBACK*
Entrò in classe e si sedette al solito posto.
Bisognava solo aspettare.


*Cosa di ricorda?XD
Zoey e Miky verso le ultime puntate ahahahah xD

Angolo Autrice
Buondì ^^
Sto aggiornando la fiction come una furia mwahahahah xD
Ehm...lo so, troppi inizio flashback e fine flashback u.u portate pazienza ahahah xD
Penso che abbiate già capitolo che questo è un capitolo di chiarimenti sia per i personaggi che per voi...ed ecco, è entrato in scena anche...*rullo di tamburi* Trent!
Complimenti ad alimanga, ha subito indovinato chi è il personaggio ò.ò xD Spero ti piaccia anche questo capitolo ^_^
Cercherò di aggiornare ogni giorno, o almeno lo spero.
Lo faccio solo per voi: prima di tutto, perchè sono passati 4 mesi e non è giusto che chi legga abbia dovuto aspettare così tanto, il secondo motivo è che da Luglio fino a Settembre non ci sarò...quindi vi lascerò altri due mesi con il fiato sospeso u.u
Spero che la storia non si fermi ad un capitolo cruciale, uhuh u.u *risata malefica*
Pensadoci so di aver "trascurato" alcuni personaggi come Owen, Noah, Izzy, Staci, Bridgette, Geoff, ecc...ma prometto che successivamente avranno una parte di rilievo nella storia ^^
Cosa avrà combinato(e cosa sta tramando!!!) il quartetto di Josè, Carlos, Brady e Justin?:O
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!u.u
Buona navigazione, a presto!:-P

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Capitolo 11
*** I Burromuerto maggiori(a discapito di Alejandro) e Jo(poveri Brick e Lightning) hanno una strana concezione dell'amicizia ***


Lei. Non. Era. Innamorata. Di. Nessuno.
Jo annuì vigorosamente, la professoressa alzò il capo fiera, interpretando quel gesto da parte della ragazza come affermativo nei confronti della sua spiegazione.
“Che ragazza diligente!” pensava.
Altrochè. La bionda a tutto pensava tranne che a Dante e a Virgilio indecisi sul da farsi al Purgatorio.
Si stava comportando come una ragazzina.
Ma lei era una ragazzina!
-Ma come si poteva essere interessati a due persone contemporaneamente?
No, lei non era interessata.
Meglio smetterla, sì che un po’ era interessata.
Solo un po’ però.
Ripensò alla serata, a Brick e Lightning.
Li aveva in pugno.
Cosa fare?
Un ghigno si dipinse sul suo viso, lo sguardo luminoso.
“Ehi, perché non giocare un po’??!?”
Suonò la campana.
-In palestra!- esclamò, eccitata.
Non vedeva l’ora di cominciare il suo gioco…

-Buongiorno, Jo!-
La bionda si voltò, facendo oscillare i capelli setosi che quella mattina erano stranamente tirati in un’alta ed ordinata coda di.
Aveva deciso finalmente di curare la propria immagine, ed in effetti quella magliettina lilla ed il jeans stretto accompagnate da un paio di converse viola le donavano molto.
Anche il trucco, seppur molto semplice, dato che aveva messo solo un po’ di ombretto colorato ed il mascara, le valorizzava gli occhi.
-Salve- sorrise, mettendo in imbarazzo il palestrato.
-Da sabato non ti riconosco più- ammise –Sei più carina!-
-Grazie Lightning. Che ne dici di una partita a basket?-
-D’accordo ma…sappi che anche così, non ci andrò leggero!-
-Per me non ci sono problemi!- ridacchiò divertita.
“Si comincia…”

Dannazione.
Quella ragazza lo metteva a disagio…
Quando di solito le squadre di due classi si battevano, lui si faceva in quattro per vincere e non badava a chi aveva davanti, soprattutto per quanto riguardava Jo.
Ma adesso che aveva scoperto essere una ragazza(?!?)e per giunta molto, ma molto carina era difficile continuare così.
Ogni volta che lei gli prendeva la palla, perché stranamente quel giorno era stata sempre lei a farlo, non riusciva a riprendersela, non riusciva ad avvicinarsi a lei come di solito si fa nelle partite di basket per riprendere il possesso della palla.

Avevano. Perso.
Il ragazzo sbuffò, visibilmente infastidito.
Adesso doveva fare i conti con la sua nuova debolezza…non che non avessero mai perso, ma quella volta era diverso.
Stava per lamentarsi, quando…
-Bella partita!- si complimentò Jo avvicinandosi –Ma adesso devo andare! Ci sentiamo, smack!-

Spalancò la bocca.
Beh, in realtà era da qualche minuti che era rimasto così.
Ma era possibile che…
Jo. Gli. Aveva. Dato. Un. Bacio. Sulla. Guancia.
-…non mi laverò mai più il viso!!!-


*Trrrrrrrr!*
-Uh? Chi sarà a quest’ora?- si domandò perplessa una donna dai capelli rossi.
Aprì la porta e si stupì di trovare di fronte a sé Duncan.
Accidenti, quel ragazzo dai capelli ed i vestiti inusuali ci doveva tenere molto alla ragazza…era l’unico che era venuto a trovarlo.
Perfino le sue “migliori amiche” si erano limitate ad un messaggio.
Erano le 13:40, la scuola era finita da 10 minuti.
Che corsa avrà fatto…non avrà salutato nessuno.
-Vado ad avvisare la signorina, accomodatevi pure!- lo accolse allegra.

-Signorina Courtney, il vostro amico Duncan è venuto a trovarvi per sapere come state…gli ho detto di attendervi in salotto, affrettatevi a scendere!-
-Mh? Duncan?-

Si infilò velocemente una camicia rosa ed un paio di jeans chiari, sistemò un po’ i capelli e scese al piano di sotto.
-Duncan!- esclamò, vedendo l’amico che sgranocchiava dei biscotti con le goccie di cioccolato.
-Ehi, bellezza! Come stai?-
La ragazza sospirò, poi sorrise.
-Molto meglio! Andiamo in giardino? Mangi da me, ovviamente…avverti i tuoi-
-Come vuoi tu, principessa!-

-Cosa avete fatto oggi?- domandò, poco interessata.
-Niente di che…tu, piuttosto? Come mai non sei venuta?-
-Ieri non mi sono sentita molto bene, così i miei hanno preferito farmi riposare per un giorno-
-Solo?-
-Non c’è bisogno di spiegare- concluse, visibilmente a disagio.
-Senti Courtney, non puoi continuare così. Io ti consiglio di chiarire con Alejandro, è da troppo tempo che va avanti questa storia…non puoi continuare a soffrire così-
La ragazza, che prima aveva abbassato la sguardo, rialzò i suoi occhi dal taglio a mandarola, leggermente lucidi.
Osservò il suo compagno: quel ragazzo che le moriva dietro e che era sempre stato per lei solamente un ribelle ed infantile.
Trattenne le lacrime, poi si buttò tra le sue braccia, in cerca di conforto.
Il corvino sospirò, accarezzandole dolcemente i capelli setosi.


Aveva mentito.
Di nuovo.
A dire la verità, Miky le mancava.
Però non era triste come si aspettava, anzi.
Pensava che avrebbe pianto per una settimana o ancora peggio un mese intero.
Invece no, passata la notte si era sentita perfino libera.
L’unica cosa che le opprimeva, era dover mentire.
La scusa di uscire con un nuovo ragazzo era stata ottima ma…quanto a lungo poteva mantenere il suo segreto con i propri amici?
Non voleva deluderli…come con i suoi genitori…
-Allora, come li vuoi questi capelli?- domandò monotona la ragazza.
-Li vorrei lisci sopra, dei grandi boccoli alle punte e poi vorrei che li tiri all’indietro…-
Anne Marie annuì, ascoltando attentamente le parole della cliente.
Si voltò e raggiunse i vari mobiletti per fornirsi di tutto il necessario per accontentarla.
Tornò dalla ragazzina dai voluminosi capelli biondi che le sorrideva contenta e cominciò ad asciugarle i capelli accuratamente.
“Non per niente ho una capigliatura perfetta!” pensò tra sé e sé.
Si morse lievemente il labbro, concentrata.
Da quando aveva cominciato a lavorare?
Beh, da quando aveva chiarito espressamente con i suoi genitori che lei aveva nessuna intenzione di diventare un chirurgo come loro, ergo il suo sogno era diventare una famosa estetista ed hair-stylist.
Così, un po’ per scommessa e un po’ per avviarsi alla sua carriera, aveva cominciato a fare praticantato dal suo parrucchiere che l’aveva accolta senza problemi.
Si era confidata solo con Blaineley, e non perché l’avesse voluto ma…proprio perché come lei frequentava a quel salone.
Guardò la sua cliente.
Mancava ancora la fase-trucco e manicure…
Si prospettava una giornata lunga, con Blaineley.


-Allora, Gwen…a stasera-
-Certo! A che ora passi?-
-Alle 21! Fatti trovare pronta, eh!-
-Con me non si corre alcun rischio!- ridacchiò.
La guardò un’ultima volta mentre chiudeva la porta del laboratorio di scrittura creativa, poi svoltò a destra e scese le scale dirigendosi verso una delle sale acustiche della scuola.
Si sedette in fondo.
Di solito amava stare ai primi banchi, non amava la confusione e la conseguente distrazione degli ultimi posti ma…sapeva che quel giorno non valeva la pena seguire la lezione.
Sarebbe stato inutile perché ormai il suo pensiero era diretto solo a lei, Gwen.
Era rimasto affascinato da lei da quando l’aveva vista l’anno scorso alla festa di fine anno, ma non aveva avuto occasione, e soprattutto nessun pretesto, per avvicinarsi.
Così aveva deciso di andare a quella stupida festa al Wabileus, sicuramente lei sarebbe stata invitata dato che aveva vinto un trofeo insieme alla sua amica…quella bionda. Non ricordava il suo nome.
Aveva giocato carte false e aveva stretto una “timida” amicizia con Duncan, quello che stava nel gruppetto dei famosi.
In fondo, anche lui partecipava, seppur sporadicamente, alle lezioni di musica.
Sospirò, passandosi una mano tra i folti capelli castani.
Non vedeva l’ora arrivasse sera…


-Al mio tre, iniziate la ricerca! Uno…due…TRE!!!- Hatchet fischiò ed i ragazzi(in coppia) partirono in svariate direzioni.
Eva era in compagnia di Heather e scoccò un’occhiata preoccupata alla sorella Jo che aveva deciso di partecipare a quella stupida e non ufficiale competizione con Brick.
Chissà che aveva in mente…forse voleva farsi avanti.
Beh, sperava che prima o poi gliene avrebbe parlato, poteva darle una mano…

-Che ne pensi di questa…uhm…caccia al tesoro?- domandò il corvino, cercando di rompere il ghiaccio.
-Non so che dirti, veramente!- sbuffò Jo, continuando a correre –Certo che in questa scuola non stanno bene…-


Arrivarono nell’altra parte del campo, erano soli.
“Bene bene…”
Jo si fermò di scatto, ansimando.
-Anf…anf…aspettami, Brick!- urlò, piegandosi e poggiando le mani sulle ginocchia.
Era stanca?
Jo stanca?!?
Forse stava male…
-Che succede?- le chiese avvicinandosi mentre le cercava di rialzarsi.
-Mmh…i-io…non lo so…- mosse un passo verso il ragazzo, poi chiuse gli occhi e si lasciò cadere.
Oltre ad essere una sportiva, era anche un’ottima attrice.
-JO! JO!-
Fortunatamente il soldatino aveva i riflessi i pronti e l’aveva afferata immediatamente…
-Bisogna che ti porti in infermeria!!!- disse prendendola in braccio e tornando indietro.
“Non fare niente non mi è mai sembrato così rilassante…”


-Waaaa, come sono belli!!!!- urlarono in coro Katie e Sadie.
-Un momento! Ma Justin e Brady non sono già occupati?- domandò preoccupata la prima.
-Ma cosa dici! Per un misero balletto con Beth e Blaineley! Sono tutti liberi!!!-
-Hai ragione, Sadie! Guardali, sono proprio di fronte a noi! Cerchiamo di farci notare!-
Le due amiche cominciarono a parlare ad alta voce, scoccando eloquenti occhiate al gruppetto che era comodamente seduto di fronte al loro al bar del centro commerciale.

-Che oche…- mugugnò Brady mentre con la cannuccia faceva affondare la panna nella cioccolata calda.
-Già. Le conosco, sono Katie e Sadie…ogni ragazzo carino merita le loro starnazzate…e qui ne siamo in quattro!- ridacchiò Justin.
-Mmh…- le osservò Josè –Katie però sembra carina e quella con un po’ più di sale in zucca. Se si dividessero ogni tanto…e la magari la smettessero di vestirsi identiche…-
-Sono irrecuperabile, credimi- lo interruppe il modello dagli occhi azzurri –Pensa che le madri sono come loro-
-Allora è una causa persa- annuì il moro.
-Tornando a noi…come procede col piano?-
-Io direi più che bene, a parte l’ultimo intoppo- parlò finalmente Carlos.
-Già…- sospirò Josè –Heather e Dakota non sono poi così stupide, si sono allontanate immediatamente…mentre vedo che Blaineley e Beth ci sono cascate come delle pere cotte-
-L’importante- continuò Carlos –E che il gruppetto di Alejandro si divida. Non li sopporto, non voglio che il nostro fratellino frequenti quegli stupidi…-
-Capisco- disse Brady, sorseggiando –Ma a questo punto…cosa c’entrava la ragazza che gli piaceva?- domandò, curioso –Alla fine dobbiamo concentrarci sui suoi amici-
-Heather niente, è carina e mi piacerebbe conoscerla meglio…vedrai che ritornerà- ridacchiò –E poi ho rimediato anche Dakota per Josè-
-Ma lei non è quasi fidanzata con Sam?-
-Quel maniaco dei videogiochi? Vedrai, prima o poi si stancherà- sbuffò Josè –Quando le chiederà di andare con lui alla fiera del fumetto in cos play…ho fatto una piccola indagine e ho saputo che il suo videogioco preferito è quello…mhh…non ricordo il nome, ma la protagonista femminile è una ragazza dai capelli verdi…pensate che la biondina sarà disposta a tingerseli?-
Scoppiarono in una risata fragorosa, scuotendo le teste.
-Comunque sia, Courtney, Blaineley e Anne Marie sono fuori. Beth sembra titubante, oggi mi ha riposto freddamente ai messaggi- constatò ancora una volta Brady.
-Manca Miky, ma vedo che è abbastanza preso dalla rossa, Zoey-
Carlos arricciò le labbra.
-Quello che mi preoccupa è Duncan- disse –Gli altri, come Lightning, Taylor e Lindsay sono anelli deboli…ma non si scolla mai da quel teppista-
-Vedremo come fare- roteò gli occhi al cielo Justin già annoiato da quel discorso.
-Io non ci giurerei…- affermò malizioso Josè indicando con gli occhi qualcuno dietro di loro.
Si voltarono, e sorrisero a loro volta.
Duncan e Courtney.
Si stavano baciando.


*Angolo Autrice*
Salve gente u.u
So di non aver aggiornato, ma dato che l’unica che commenta e legge è alimanga non ho avuto fretta…anche se a dire la verità non ho aggiornato perché il computer mi si è rotto ancora(-.-‘ è la seconda volta…)e non so quando mi arriverà.
Volevo aggiornare appunto una volta sistemato, ma secondo me partirò prima e poi tornerà a casa quindi…eccomi qui, spero di riuscire ad aggiornare anche domani :-\
Piuttosto…avete visto che birbantella Jo?u.u Come andrà a finire?XD
Sceglierà mai il suo cavaliere?ò.ò
Mah, chi lo sa u.u
E i fratelli Burromuerto? Sempre più insopportabili! Poteri ai fratelli minori, mwahahah!xD
Per chi lo è, capirà u.u (sì, sono la “piccolina” di casa io…:P xD)
Spero vi sia piaciuto il capitolo, ma prima di lasciarvi volevo puntualizzare che le coppie che state vedendo non rimarranno così, anzi: ne vedrete nelle belle, quindi non pensate che sarà per esempio sembra una DxC oppure una TxG (tanto per dire, ci sono molte altre coppie in ballo).
Continuate a seguirmi e scoprirete tutto, a presto, che devo scappare!!!XD

P.S.: e bravo Duncan…xD

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Capitolo 12
*** Se son rose, fioriranno. ***


20:00, villa di Jo ed Eva.
-Jo, non ti pare di aver esagerato?-
La biondina roteò gli occhi in aria, infastidita.
-Dai, mi sto solo divertendo. Non immaginavo fosse così eccitante...dovresti provare-
-No Jo- la ragazza battè le mani sulla scrivania, innervosa -Non si gioca con i sentimenti degli altri! Lo sai benissimo che Brick ti muore dietro! E, conoscendolo, sai che è un ragazzo sensibile. O stai con lui o la smetti di prenderlo in giro!-
-Il fatto è che- continuò calma Jo -Non c'è solo lui in ballo, lo sai. Lightning è troppo interessante-
-Non prendiamoci in giro. Lightining è solo un tuo capriccio: ora ti vedi femminile e scoprire che perfino lui che ti credeva un maschio ti cade ai piedi ti ha letteralmente dato di volta al cervello. Un po' di contegno, Jo-
-Eva, smettila- sbuffò sonoramente la sorella -Ne parli come se avessi ferito con una spada qualcuno-
-Tra poco lo farai, con la lama della tua lingua!- le scoccò un'occhiata infuriata, poi sospirò -Delle volte mi chiedo come in meno di tre giorni tu sia potuta diventare così insensibile e superficiale. Spero sia passeggero, altrimenti credo proprio di non averti mai conosciuto, anche se sono tua sorella- uscì con passo veloce dalla stanza, senza guardarla in volto.


22:00, centro commerciale.
-Oh, Trent! E' stata una giornata fantastica!!-
Gwen sorrise, tenendo stretto un peluche che il ragazzo aveva insistito prendere ad una di quelle macchinette impossibili.
-Sono contento che ti sia divertita!-
-Dobbiamo organizzarci anche con i miei amici, voglio presentarteli!-
-Quindi...mi stai dicendo...che io e te...stiamo insieme?-
Bene, l'aveva detto. Adesso bisognava aspettare il responso.
Un attimo di silenzio.
-Beh...prima di ufficializzare...vorrei conoscerti meglio, Trent. Penso sia meglio anche per te!-
-Si, certo, hai ragione!- annuì lui.
Era un po' deluso, ma non poteva di certo aspettarsi di riuscire a dichiararsi in maniera eroica o di ricevere un bacio al primo “appuntamento”.
-Comunque sia- spezzò il filo del suoi pensieri la ragazza -Vorrei che tu fossi sempre presente. Nel senso, sia quando usciamo io e te sia quando sono con gli amici. Capisci cosa intendo?-
Beh, almeno era un inizio. Ottimo, a dirla tutta.
-Ci sarò!-

I due erano tranquillamenti intenti a chiacchierare, ridere e scherzare gustando un milkshake appena comprato, quando, svoltando un angolo, si ritrovarono faccia a faccia con un'altra coppia.
Inizialmente imbarazzati per la strana coincidenza delle coppie, abbassarono lo sguardo, poi Gwen alzò immediatamente il capo.
“Duncan?!? E' proprio lui?!? Che ci fa con Courtney?!?”
-Ciao Trent, Gwen- li salutò con nonchalance il punkettaro che aveva il proprio braccio adagiato sulle spalle strette della castana.
Aveva un'espressione vagamente incuriosita dallo strano incontro.
A quanto pare le rose fiorivano ovunque...
Courtney, non si mosse, si limitò a fissarla.
-Ciao Duncan- ricambiò Gwen ignorando volutamente la ragazza.
-Ciao, Duncan- ricambiò Trent sorridendo e limitandosi ad un cenno per l'altra ragazza che ricambiò -Anche voi in giro?-
-Sì, ci distraiamo un po'...ultimamente i professori non la finiscono più di tartassarci con verifiche ed interrogazioni-
-Già, bisogna staccare un po'! Beh, noi andiamo...ci becchiamo a scuola!-
-A scuola!- ricambiò Duncan, poi si divisero.

-Che cavolo ci fa Duncan con Courtney?!?- domandò Trent quando si furono allontanati.
-Non ne ho idea!!- sbottò Gwen -Ma che diavolo succede qui?!?-


23:15, al bar del centro commerciale.
-Ragazzi, oggi è una giornata assurda. Ma quelli non sono Trent e Gwen?!?-
I quartetto si voltò all'unisono, scatenando gli apprezzamenti di Katie e Sadie che avevano deciso quel pomeriggio di non abbandonare la meravigliosa visione che si stagliava davanti ai loro occhi.
Josè buttò la sedia all'indietro per poi rilanciarsi avanti e ridere soddisfatto.
-Ragazzi, ragazzi!! Le cose vanno per il verso giusto!-
-Tra poco ci sarà la guerra! Saranno tutti talmente occupati a giudicare Duncan, Courtney e a capire chi sta con chi che Alejandro passerà in secondo piano, il suo gruppo è totalmente sfaldato da ora!- disse Carlos battendo le mani.
-Valli a capire sti gruppetti di liceali! Fanno tutti finta di essere amici e poi...basta un niente per spezzarli!- ragionò Brady -Mi aspettavo che Blaineley si occupasse di Courtney, cose come shopping, roba da ragazze...-
-Quella ragazza non se ne frega niente- intervenne Justin -Beth infatti si capisce solo guardandola che non la sopporta-
-A questo punto, amici miei- attirò nuovamente la loro attenzione Josè -Un brindisi a noi!-


23:00, casa di Geoff.
-Per quanto mi riguarda, Leshawna, con me hanno chiuso-
-Ma dai Geoff, alla fine non dovevamo essere lì. Abbiamo sbagliato sia noi che Courtney con il suo atteggiamento-
-Leshawna ha ragione, poteva benissimo chiederci di andarcene senza tante cerimonie, in privato-
DJ, B e Leshawna tentarono di far ragionare il biondino, senza successo.
-Il problema è che Courtney è come una bambina: devi punirla per farle capire che sbaglia-
E a quanto pare anche la fidanzata Bridgette era assolutamente in accordo con lui.
-Esattamente!- esclamò il ragazzo -Per questo motivo a qualunque festa dove lei sarà presente io mi rifiuterò di collaborare come animatore. Preferisco uscire con voi-
-Siete i migliori amici che si possano avere!- disse commossa Leshawna abbracciandoli.
-Dai, Leshawna, non piangere!- sorrise dolcemente Bridgette accarezzandole la schiena -Piuttosto...non avete ancora detto che fine hanno fatto Dawn e Gwen!-
-Oh, bella questa!- rise Dj accompagnato da B nelle risate.
-Dawn ha detto che stasera non può, ha degli affari da sbrigare, roba di famiglia, capisci...Gwen invece sarà un bel po' impegnata questi giorni, ha qualcuno a cui pensare!-
-Cosa?!?- urlarono all'unisono i due.
-Aspetta un momento- interruppe tutto Geoff -Ci stai dicendo-
-Che Gwen sta uscendo con qualcuno? E chi è?!?-
Leshawna ridacchiò, erano proprio buffi.
-Trent è il suo nome-
-Trent?- Geoff assunse un'espressione pensierosa, poi s'illuminò -Lo conosco! Nel senso, ho parlato con lui svariate volte! Suona la chitarra al corso di musica! Ha partecipato anche a vari saggi scolastici!-
-Com'è?- domandò Bridgette incuriosita.
-Oh, è simpaticissimo! In effetti...ce li vedo insieme! Non vedo l'ora di organizzare una serata con loro!!-
-Ne vedremo delle belle!!-


00:00, stanza di Alejandro.
Alejandro era disteso sul letto, il cellulare spento.
Non voleva sentire nessuno.
Sospirò, girandosi di lato.
Non stava capendo più nulla.
I suoi amici erano diversi.
Taylor e Lindsay troppo presi dalla loro relazione.
Duncan oggi non aveva parlato molto, Lightning era stato così strano, Blaineley così disinteressata, Beth così nervosa, Miky così già di morale...tutti con la testa altrove.
Courtney con il suo comportamento infantile...
Di Anne Marie non si sapeva nulla...
O forse era lui quello diverso?
Era sbagliato quello a cui stava pensando ma da quando Heather era piombata in quella scuola era cambiato tutto.
Per ogni cambiamento, dicevano, c'era sempre qualcosa di negativo ma se si sapeva affrontare la vita prima o poi tutto si sarebbe risolto per il verso giusto.
Lo sperava tanto anche lui.
Sbadigliò.
Era troppo stanco.
Domani, anzi, oggi, era un nuovo giorno.
Chissà quali sarebbero stati i risvolti...


Angolo Autrice
Buonasera a tutti...ehm...va bene, ho molte cose da dire.
Prima di tutto, chiedo veramente scusa.
Ho riletto i miei ultimi angolo autrice e mi sono resa conto che mi ero ripromessa più di volte di voler aggiornare più spesso, cosa che ovviamente non ho fatto.
E' passato un anno e non mi sono minimamente preoccupata di aggiornare o quantomeno avvertire.
Non so quanti di voi leggono ancora fanfiction su A tutto reality, almeno per quanto mi riguarda la mia ispirazione va e viene da quando il cartone non è più trasmesso in televisione...e questo mi dispiace.
Da quando sono partita in vacanza non ho avuto più tempo per la mia storia, appena tornata ho ricominciato a studiare per il quinto anno di liceo scientifico (ebbene sì, ho affrontato anche io l'esame di stato quest'anno :D) e ho iniziato anche a frequentare corsi extra.
Insomma, il mio tempo a disposizione era 0.
In questi ultimi giorni avevo voglia di scrivere qualcosa di nuovo, e rientrando su efp dove ho trovato delle mail e delle recensioni mi sono resa conto che prima di tutto devo terminare questa fanfiction, ma voglio farlo con lo stesso proposito di partenza, quindi ci vorrà un bel po' prima che finisca.
Spero di riuscire REALMENTE ad aggiornare ogni giorno questa volta, purtroppo potrò farlo solo fino a venerdì(al massimo sabato la mattina presto)in quanto appunto il 20 partirò per le vacanze e allora ci risentiremo nuovamente a Settembre.
Non ho altro da aggiungere, mi piacerebbe solo che qualcuno si faccia sentire, anche solo per offendermi pesantamente del mio ritardo xD
Buona lettura, e spero di riuscire a scrivere capitoli molto più lunghi ed interessanti di questi da domani :)

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Capitolo 13
*** Ti sei innamorata? ***


Camminava sicura e spavalda come sempre, ricambiando i saluti di coloro che ancora avevano dei riguardi nei suoi confronti.
Sembrava così inattaccabile...così disinteressata delle chiacchiere che giravano sul suo conto da quella serata...ma a lei non importava.
-Courtney, a quanto pare sei tornata-
La ragazza fece ondeggiare i lisci e corti capelli castani nell'aria.
-Buona giornata anche a te, Alejandro-
Cominciarono a camminare fianco a fianco.
Sembrava non fosse cambiato nulla.
Almeno all'esterno.
-Smettila di sorridere in quel modo, non mi inganni- la scrutò il giovane -Ti conosco troppo bene-
-Stai dicendo che il mio sorriso è falso?- sorrise ancora di più, sorniona.
-Lo so a cosa pensi- sospirò lui -So cosa ti da fastidio di quella serata..la cosa che conta di più...-
-Io- lo interruppe la ragazza, decisa -Sto veramente bene. Non ho bisogno di te o di inutili comprensioni, ho le mie amiche e...Duncan-
-Non prendiamoci in giro, Courtney. Per te Duncan non è altro che un amico-
Il passo della castana aumentò.
Alejandro alzò lo sguardo e vide davanti a loro il ragazzo di cui stavano parlando.
Successe tutto in pochi attimi.
Lei che si avvicinava a lui, lui che spalancava le braccia, l'abbraccio e il bacio.
Tra i presenti calò il silenzio, poi si cominciò a bisbigliare, a scrivere messaggi con il cellulare.
-Buongiorno, Duncan!- lo salutò stupito e leggermente confuso l'amico.
Il punkettaro ricambiò con un cenno della mano e un sorriso tra il metà felice ed il triste.
-Te l'avevo detto!- si voltò finalmente la ragazza, sempre sorridente.
Solo Alejandro notò un brillio diverso negli occhi.
Risentimento...
Li congedò con un cenno della testa e si allontanò.
Duncan era caduto nella trappola di Courtney e lei non aspettava altro.
Il suo amico era così innamorato che avrebbe fatto di tutto per lei...avrebbe sofferto amaramente, lo sapeva.
Sospirò.
"Duncan, se hai bisogno...sono qui"


Zoey, Dakota ed Heather camminavano tranquillamente per i corridoi, dirette verso la sala mensa.
-Oggi il professore di storia voleva interrogarmi ma mi sono giustificata con la scusa di essere stata occupata il giorno prima con gli allentamenti...non mi ha detto niente!-
-Dakota, non dire sciocchezze. Il professore si è incavolata abbastanza, ha detto chiaramente “La mia materia non si studia in un giorno- la riprese Heather imitando la voce e il gesticolare del docente -Dovresti prepararti, ti chiamerà sicuro-
-Poi ci penserò- disse con voce annoiata la biondina scuotendo la mano.
-Io invece sono stata interrogata in filosofia, è andata abbastanza bene...ma adesso basta parlare di studio!- rise la rossa.
-Esatto!- esclamò esasperata Dakota -Mi si sta chiudendo lo stomaco!-
-Siete le solite- fece la linguaccia Heather.
Un'ombra interruppe la conversazione delle tre, poi udirono lo schiarirsi di una voce.
-Heather, ragazze...-
Carlos era appoggiato al muro in una posizione tra il vagamente divertito ed...impaziente(?).
-Salve- ricambiò il saluto Dakota, nervosa.
-Se non vi spiace- disse, parandosi davanti ad Heather -Vi rubo l'amichetta per un po'-
Le tre si scambiarono un'occhiata eloquente.
-D'accordo. Heather, ci vediamo tra cinque minuti in sala mensa, non un attimo di più-
La corvina annuì.


-Blaineley, come si sono presentate le ragazze ieri?-
-Courtney, che dirti, erano un po' irrigidite...elasticità zero, credimi-
-Mah- sbuffò spazientita la castana -Due giorni di pausa sembrano due anni- si legò i capelli in una coda frettolosa -Andiamo a darle una regolata, quest'allenamento se lo ricorderanno a vita-
-Courtney- la bloccò la ragazza -E' vero quello che si dice in giro?-
-Cosa? Me e Duncan? Sì-
Si guardarono negli occhi.
-Quindi...ti sei arresa?-
-Mi sono stancata, semplice- si sedette ancora e invitò l'interlocutrice a fare lo stesso -Voglio dare una possibilità a Duncan, se si mostra all'altezza...perchè no-
-Allora Alejandro è mio?- sorrise quasi dolcemente Blaineley.
-Forse non hai capito la questione-
Calò il silenzio, un paio di occhi azzurri spalancati alla reazione degli occhi scuri che la fulminavano.
-Alejandro...è innamorato di Heather-


-Che faticaccia-
Anne Maria si sedette, esausta.
Tra 5 minuti avrebbe dovuto ricominciare.
Passò una mano tra i capelli perfettamente laccati e si guardò allo specchio.
Poteva ancora ritornare.
Aveva deciso di abbandonare gli studi, voleva diventare una parrucchiera professionista e magari anche estetista...ma...come avrebbe fatto senza un titolo?-
Sbuffò e portò il volto tra le mani.
Fino ad ora, nessuno si era interessato di telefonarle e chiederle come stava...
Di Miky non le importava nulla, alla fine stava con lui solamente per avere un fidanzatino, insomma...avrebbe dovuto cercarne un altro, ma stavolta doveva essere seria...iniziava a stancarsi delle solite storielle...
Distese la schiena e poggiò la testa al muro.
Solo Beth le aveva inviato un messaggio.
Chissà cosa stava succedendo a scuola.
“Chissà se è vero che Courtney e Duncan adesso stanno insieme...certo che Courtney è disposta a tutto”
Aveva deciso.
Domani sarebbe tornata a scuola.
Ma solo perchè la curiosità era troppa.


-Ehi, Alejandro! Come butta?!?-
-Ehi, Taylor...-
Il castano si avvicinò al tavolo seguito dalla bionda ragazza che, incuriosita, poggiò il vassoio e si sedette lentamente.
-Che hai? Sembri così triste!-
-No, sono solo un po' stanco- si giustificò il ragazzo.
I due si guardarono, poi annuirono.
-Dai Alejandro, puoi dirci tutto. E poi siamo tuoi amici, sappiamo che non stai bene-
-Beh- cominciò -Sono tutti così assenti. Avete sentito di Duncan e Courtney, no?-
-Sì- annuì immediatamente la biondina.
-Lo sappiamo a cosa pensi- sospirò Taylor -Courtney lo fa solo per strategia-
-Già...ma non si gioca con i sentimenti- disse Lindsay(probabilmente la prima cosa intelligente nda me xD)
-Comunque sia, oltre loro...Anne Maria non la sento da due giorni, Miky pure, Blaineley se ne frega di tutti...-
-E' solo un brutto periodo- annuì sapientemente lo sportivo -Comunque, stanno arrivando Lightning e Beth-
-Ehilà ragazzi!!- gridò il ragazzo dalla carnagione cioccolata appena arrivato -Avete sentito la notizia?-
I tre scossero la testa.
-Quale?- domandò ingenuamente la biondina.
-Dalla settimana prossima iniziano i tornei sportivi- si intromise Beth.
-Ah?!? Davvero?!?- spalancò la bocca Taylor.
Alejandro roteò gli occhi.
-Ci volevano solo gli allenamenti supplementari...i professori ci stanno riempendo di interrogazioni e verifiche-
-E' sempre così, bisogna abituarsi- affermò Beth addentando una crocchetta di pollo.
-Comunque sia- Lightning assunse un tono solenne -Ci aspettiamo che veniate ad assisterci ad ogni partita! Beth con la squadra di cheerleader e tu Alejandro insieme a Miky, Duncan e gli altri!-
-Io ci sarò sicuro- sorrise amaramente Alejandro.
-E non fare quel muso!!-
Lightning afferrò la testa dell'amico e cominciò a sfregargliela.
-D'accordo! D'accordo!- il moro riuscì a liberarsi -Non lo farò!-


-Ma Heather? Dov'è?- domandò Dawn, affacciandosi.
L'unica cosa che vide era una massa di studenti che si affrettavano ad occupare i posti alla sala mensa.
-No...tra poco viene. Carlos l'ha fermata, doveva parlargli- sbuffò spazientita Dakota, accomodandosi.
-Carlos?!? Ma non avevano chiuso?- domandò Sam.
-A quanto pare lui non ha capito- proferì Zoey che con lo sguardo cercava un certo ragazzino nella sala...
-L'importante è che per ora ci sia Codichino!- esclamò Sierra abbracciando il povero malcapitato che era appena arrivato.
-Sierra, perfavore! Lasciami respirare!-
Harold cominciò a ridere, divertito -Siete uno spasso!-
-Vorrei vedere te al mio posto!!- sbuffò Cody scatenando l'ilarità del gruppo.


-Allora? Cosa devi dirmi?- Heather puntò subito al nocciolo della questione.
Non voleva averci niente a che fare con lui.
-Le tue amiche non possono aspettare un pochino? Sono gelose?- la prese in giro.
-Ma dai, scherzavano!- tentò di giustificarle la ragazza.
Carlos si avvicinò alla finestra, la spalancò e inspirò la brezza del primo pomeriggio.
-Io ti piaccio, Heather?-
La ragazza sgranò gli occhi.
-Ma che domande...cosa significa?!?-
-Te la riformulo in un altro modo. Ti piace Alejandro?-
Piombò il silenzio.
Carlos chiuse la finestra e si rivolse direttamente a lei.
-Io...a dire la verità, non lo so-
-Eh...me lo aspettavo- sorrise il ragazzo.
Le si avvicinò, mentre le arretrava lentamente.
"Che intenzioni ha?"
Poi, quando lei aderì alla superficie gelida del muro allungò le braccia verso la testa, tenendola chiusa in quella specie di morsa.
Restarono lì a guardarsi negli occhi.
"E ora cosa vuole da me?!?"
Lo sentì sospirare.
-Beh, i cinque minuti sono passati-
-I cinque...ah, oh. Beh...allora ci becchiamo, Carlos!-
"Che razza di idiota!!!" La corvina si voltò, il passo frettoloso.
-Heather, un'ultima cosa-
Si bloccò di colpo, sul posto.
-Sì?-
-Ho una marea di ragazzine che sono pazze di me. Fammelo sapere al più presto, e, anzi, datti al più presto una risposta-
Heather divenne rossa dalla rabbia.
"Ma cosa dice?!? Prima fa lo spiritoso, poi fa quelle domande strane, poi mi blocca al muro come se mi volesse...baciare...poi mi manda via, poi se ne esce con queste ragazze...ma cosa pretende da me?!?"
Si voltò e gli puntò il dito contro.
-Visto che hai tante corteggiatrici, vai da loro!-
Riprese nuovamente la sua via.
-Ti aspetto, canadese-


-AAAAALLLL!!!-
Il gruppetto al tavolo si gelò.
Alejandro si voltò lentamente, lo sguardo assassino.
Owen.
-Posso unirmi a voi?!? I posti sono tutti occupati e il vostro tavolo è così vuoto!-
-Vieni, Owen, accanto a me e Lindsay!-
Alejandro fulminò l'amico che ricambiò con una risata.
Voleva divertirsi, Taylor...gliel'avrebbe fatta pagare amaramente.
-Owen! Hai trovato dei posti?- una voce squillante fece nuovamente voltare il gruppo.
Era Izzy.
-Oh, finalmente! Ho una fame!-
Chi poteva essere, se non Staci.
-Bene, bene! Ora si che ci diverte!- si sfregò le mani Taylor seguito dalle risate di Lindsay. Beth e Lightning.

Passò una mezz'oretta tra i battibecchi di Alejandro e Owen.
No, il moro proprio non sopportava quell'orribile diminutivo con cui il biondo era solito chiamarlo.
-Dai, non prendertela...non lo faccio per farti innervosire!- tentò di scusarsi il ragazzo.
Il discorso fu interrotto dalle strilla di Lightning.
-Izzy!!! Ancora?!?-
-Ahahahahahahah! Adoro le crocchette di pollo!!-
-Tu, malvagia testa rossa! Rendimi la crocchetta immediatamente!-
-No!- la rossa fece la linguaccia al palestrato che in tutta risposta cercò di rubarle del cibo.
La sua azione risultò fallimentare, Izzy era troppo abile nel difendere i suoi “tesori” (alla Gollum ahahah nda me xD)
-Beh, se non sapete come spartire il cibo...ci penso io!-
Staci intromise la sua forchetta e rubò una crocchetta.
-STACI!- urlarono entrambi, Lightning sconvolto e Izzy divertita.
-Mi unisco anche io!- ed ecco la forchetta di Owen.
-OWEN!-
-Adoro questa confusione!- rise Beth contagiando anche gli altri.
“Beh...non è poi tanto male” sorrise tra sé e sé Alejandro.


Heather, svoltato l'angolo, cominciò a correre.
Era a pochi passi dalla sala mensa, nessuno era presente in corridoio.
Cercò di riprendere fiato.
Non capiva più nulla...
Con Carlos aveva chiuso, ma adesso...perchè aveva in mente Alejandro?!?
Non ci aveva mai parlato molto...ma lui l'aveva salvata da quel giornalista...ossia il direttore.
E poi, alla festa...era stato così gentile con lei...
Cosa significava?
-Heather-
Una voce fine interruppe il corso dei suoi pensieri.
Un'ombra le si stagliò davanti.
-Dawn?- la giovane alzò il capo, incuriosita -Cosa ci fai qui?-
-Ho saputo che parlavi con Carlos. Come stai?-
Heather sorrise e tentò di essere il più disinvolta possibile.
Dawn era così comprensiva...
-Sto bene, non devi preoccuparti-
Restarono qualche secondo in silenzio.
-Heather, ti sei innamorata?-


Angolo Autrice
Ed ecco qui, come promesso, il nuovo capitolo ^w^
E' stata una vera impresa.
Lo avevo scritto quasi tutto, era perfetto..
Poi quando ho riacceso il pc per continuarlo e pubblicarlo, nonostante avessi salvato tutto il lavoretto...boh, tutto perso ò.ò
Inutile dire che ho dovuto riscriverlo, ho aggiunto alcune cose e ovviamente non è uguale “all'originale” ma solo per la sintassi, la storia quella è xD
Ho dimenticato, nel capitolo precedente, di ringraziare anche MiticaBEP97.
Non preoccuparti, inserirò tutti i personaggi!!:P
Ce la posso fare!xD
Un grazie ad ire08 che è sempre paziente :3
Sono felice che nonostante sia passato un anno sei rimasta affezionata a questa fanfiction e a me, lo apprezzo moltissimo.
Un grazie anche Milan97, eccolo qui, il nuovo capitolo!;)
Continua a leggere e ne vedrai delle belle!xD
Spero che questo capitolo non vi abbia deluso, nel prossimo parleremo soprattutto di Brick, Miky e Zoey v.v
Piccole anticipazioni, insomma ;)
A domani!:-*

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Capitolo 14
*** Let's go shopping, boys. (?!?) ***



-Heather...ti sei innamorata?-

Heather la fissò a lungo.
Tentò di aprire la bocca, nessuna parola.
Aggrottò le sopracciglia e poi il suo volto divenne inespressivo.
Triste, forse.
-Heather...-
Dawn aveva capito.
Sembrava l'unica a non dover soffrire, l'unica a non avere problemi..
Quante cose ingombravano la mente di quella ragazza?
L'aveva capito da come, spesso, il suo sguardo si perdeva nel vuoto.
“Pensi a tua madre? Alla tua vita di prima?”
L'aveva capito da come aveva guardato Courtney quella mattina mentre passeggiava con Duncan.
“Pensi di averle rubato il ragazzo che ama...”
L'aveva capito da come parlava di Alejandro e Carlos.
“Hai paura di ferirli? Come le altre persone che ti circondano?”
Sospirò.
Insieme a lei, tanti soffrivano.
Heather, Alejandro, Courtney, Duncan, Blaineley...e anche i loro amici...
-Dawn, potresti dire agli altri che ho dimenticato di sbrigare una faccenda?-
“Vuoi chiuderti in te stessa...”
-D'accordo, Heather-

La corvina si era avviata prima agli spogliatoi sportivi.
Aveva bisogno di rinfrescarsi le idee e, con il caldo di quella giornata, una doccia supplementare prima di incominciare gli esercizi non le avrebbe fatto male.


Miky era appena entrato alla sala mensa, gli occhi vagavano da un tavolo all'altro.
-Miky! Sei arrivato, finalmente!-
Una voce lo riportò alla realtà: era Beth.
-Beth? Oh! Siete seduti qui, allora...-
Cercando di nascondere la delusione di non aver trovato una testolina rossa tra i presenti, si sedette.
-Non devi per forza sederti qui- gli disse Alejandro mentre la confusione del tavolo copriva le sue parole alle orecchie degli altri.
-Ma cosa dici?-
Il moro sorrise e gli diede una pacca sulla schiena, per poi indicare con il dito una persona distante pochi tavoli da loro.
-Zoey ti aspetta-
Miky lo guardò, poi sorrise a sua volta.
-Grazie...-


Brick si affacciò piano alla porta della sala mensa.
Dov'era?
Addocchiò il tavolo con Dakota e gli altri, ma non la vide.
Non c'era neanche Eva.
“Sono proprio sfortunato...”
-Ehi, soldatino!!-
La sua voce.
La sua voce che, nonostante fosse vagamente rude, alle sue orecchie suonava melodiosa.
-Jo!- il ragazzo si voltò immediatamente e ammirò la compagna che, come ultimamente era solita fare, curava sempre più il suo aspetto.
-Che fai lì imbambolato? Andiamo a sederci e a mangiare! Abbiamo bisogno di energie oggi!-
-Già- si intromise Eva -Sennò qualcuno finirà per sentirsi male-
La bionda roteò gli occhi, infastidita da quel commento sprezzante e allusivo.
-E' vero, Jo, devi mangiare di più- annuì Brick ingenuamente -Piuttosto...come ti senti ora?-
-Molto meglio, non devi preoccuparti per me-
“Come potrei non preoccuparmi...”
-Beh, è difficile...non mi è mai capitato di vederti sentire male-
-Infatti è stata la prima e l'ultima volta- gli fece il verso Jo.
Eva addolcì i lineamenti contratti.
Forse, si era decisa a calmarsi...


-Mmh...stupida bionda-
Un ragazzo alto e rosso fissava Jo che era intenta a scegliere con cura il proprio pasto, affiancata dalla sorella e dal suo “amico”.
-Insomma, Scott, smettila. Che ti interessa? Non ti sei vendicato abbastanza?-
Il rosso aggrottò le sopracciglia, infastidito.
-Ezekiel, prima di tutto non ti ho dato il permesso di stare accanto a me. Seconda cosa, no. Mi ha messo contro Lightning...e lui è popolare, io sono una feccia. E poi, stando accanto a te, la cosa peggiora-
-Non ci giurerei- il castano diede una gomitata a Scott che si voltò prima verso di lui con uno sguardo infastidito, poi si accorse di quattro figure che li sovrastavano.
-Possiamo sederci qui?-
Erano veramente loro?!?
Carlos, Josè, Brady e Justin?!?
I quattro modelli/divi/atleti greci/i quattro moshetteri e solo la marmaglia di ragazzine sapeva cosa?!?
Davanti a loro?
Volevano sedersi qui, con lui?
-Oh...ma certo, fate pure!-
I quattro si scambiarono un'occhiata d'intesa, sorrisero e si accomodarono.


-Alejandro, non vorrei spegnere il tuo sorriso- disse Beth preoccupata, portando una mano alla bocca.
-Cosa c'è, Beth?- domandò il ragazzo incuriosito.
-Ma quelli...non sono i tuoi fratelli con Brady e Justin? Perchè sono seduti accanto a Scott e...Ezekiel, mi pare-
Alejandro si voltò, seguito da tutti gli altri.
-Non ne ho idea...ma non capisco cosa abbiano a che fare con lui- storse la bocca il moro.
-Qui gatta ci cova!- esclamò Lightning.
-Di sicuro- annuì Izzy -Stanno tramando qualcosa! Voi che siete più coinvolti...avete qualche idea?-
Beth si mordicchiò il labbro.
No, non ne valeva la pena dire loro dei messaggi di Brady.
Soprattutto davanti a Izzy, Owen e Staci che non conoscevano i precedenti...
-Non lo so, non mi interessa- Alejandro si voltò, indifferente.
-Infatti. Affari che non ci riguardano- lo appoggiò Lightning.
“Devo indagare. Lindsay dopo sarà costretta a mollare Taylor per un po'”


-Ma Lindsay dov'è?!?- domandò nervosa Courtney.
Era sudatissima e le altre ragazze sfinite, ma non potevano fermarsi.
I tornei sarebbero ricominciati la settimana prossima e loro dovevano essere in perfetta forma.
-Si è trattenuta con Taylor e gli altri in sala mensa...- sbuffò Blaineley -Dai, vado io, riposati un po'-
La castana annuì e andò a prendere la bottiglia d'acqua per dissetarsi.
Sorrise, notando che Duncan la stava salutando dagli spalti.
Tra poco sarebbe andato al corso di musica...
Non sapeva perchè, ma aveva uno strano presentimento...


-Abbiamo un'allettante proposta da farti, ti può interessare?-
Josè girò lentamente la cannuccia nella bibita davanti a lui, puramente per scena.
Scott assottigliò lo sguardo, poi fece una smorfia.
-Parlate, e valuterò-
-Beh- riprese Josè -Se non accetti, ci auguriamo che tu tenga la bocca chiusa-
-Nessun problema- mugugnò il rosso -Ho già altri problemi a cui pensare-
Rispose, pensando alla questione di prima.
-Molto bene- sorrise Josè -Anche se probabilmente questi problemi si risolveranno se accetterai-
Gli occhi di Scott si illuminarono.
-Avanti, parla-
-Beh. Come abbiamo notato, e di sicuro ci confermerai, non provi stima o comunque simpatia per il gruppo di Jo e Brick...e per loro in particolare-
-Ci puoi giurare-
-Bene. Il gruppo dà fastidio anche a noi. Avrai notato alcuni movimenti strani, ultimamente...-
-Si, qualche disgregazione, ma non nel loro gruppo...in quello di vostro fratello-
-Esatto- annuì Josè.
Gli altri tre erano muti, probabilmente erano lì solo per dare manforte.
Era Josè quello che teneva in mano le redini del gioco.
-E cosa c'entro io con loro?- domandò sprezzante.
-Calmati, Rosso Malpelo- lo schernì Justin.
-Pensavamo che andasse bene così ma a quanto pare il gruppo di Alejandro finirà per omologarsi a quello di Jo e Brick, per farti intendere...-
-Ah- si illuminò Scott -Ho capito. Fatemi indovinare. Questione di amicizie e ragazze, giusto? Ho sempre sospettato che non sopportaste le amicizie di vostro fratello...-
-Sei perspicace- gli sorrise Carlos.
-Ecco, tu ci servi. Devi aiutarci ad indagare e a spezzare i legami. Capisci cosa intendiamo? Noi abbiamo larga influenza su nostro fratello e alcuni suoi amici, tu su parte dell'altro gruppo: il resto verrà da sè-
-E io, a parte la vendetta personale, cosa ci guadagno?-
-Semplice- sorrise Justin -La popolarità-
-Ti osserviamo, Scott. Sappiamo benissimo che ti farebbe comodo...non vuoi che la tua reputazione scenda più in basso di così, vero?-
Il ragazzo soppesò quelle parole.
Alla fine, che aveva da perdere?
Era contro Lightning e il suo gruppo, contro il gruppo di Jo e Brick...è vero, nella scuola c'erano altri mille studenti ma quali contavano realmente?
-Ci sto, affare fatto-
-Benissimo- annuì soddisfatto Josè.
-E io?- finalmente Ezekiel si fece notare.
-Tu?- i cinque si guardarono.
-Beh- storse la bocca Justin -Di certo non potete girare con noi così-
-Quindi, sfigati, dopo scuola venite con noi a fare shopping- annuì Josè.
-Questa è bella, sembriamo delle femminuccie- commentò sprezzante Scott.
-E' il prezzo da pagare per essere popolari!- fece spallucce Brady -Ah, Ezekiel. Farai da spalla a Scott, ma perfavore, comportati decentemente-


Duncan era appena arrivato fuori la sala musica.
-Trent, Gwen! Ancora voi!- rise il punkettaro.
-Oh? Ehm, sì, ci stiamo salutando...- arrossì Gwen.
-Beh- rise Duncan -E' normale!-
-Allora- cominciò Trent -Noi andiamo, Gwen. Ci sentiamo dopo, d'accordo?-
-D'accordo!- esclamò quest'ultima scoccando un bacio sulla guancia del ragazzo.
Trent la guardò allontanarsi, poi prestò attenzione a Duncan.
-Beh, più o meno siamo entrambi impegnati- rise.
-Più o meno? Vi state conoscendo, vero?-
-Eh sì. Gwen non vuole correre...e da un lato la capisco-
-Già, meglio essere sicuri- annuì l'altro.
“Anche io vorrei essere sicuro di Courtney...”


-Zoey-
Miky, intimidito, le si avvicinò.
-Miky! Ti stavo cercando...- confessò arrossendo la ragazza.
-Mi cercavi?- rimase basito, era così spontanea...
-Beh...sì, che c'è di male?- gli sorrise.
-No, no, niente! Anche io ti cercavo!-
“E' così carina quando sorride!”
-Comunque sia- riprese la rossa -Vuoi venire al nostro tavolo o vuoi pranzare fuori?-
-No, no...mi unirò al tuo tavolo, ho voglia stare in compagnia!-
“E poi, non ti conosco abbastanza per restare da solo con te...”
-Bene!- annuì soddisfatta.

-E quindi sono riuscito a battere Sam in pochi secondi- spiegava Harold soddisfatto.
-Se ho perso è perchè ero distratto!- ribattè il ragazzo incrociando le braccia, offeso.
-Sì, a rispondere ai messaggi di Dakota...- lo stuzzicò Cody.
Per tutta risposta Sam diventò rosso, mentre le ragazze cominciarono a ridacchiare tra loro.
-Fa bene!- lo difese la biondina.
-E' quello che dovresti fare anche tu, Cody!- ribattè Sierra suonandogli un piatto in testa.
-Ahio! Sei impazzita!-
-Come al solito!- rise Harold.
-Quindi, fammi capire, Zoey- disse Miky sottovoce -Dakota e Sam stanno insieme?-
-Beh, non proprio..più o meno...non si capisce! Devono ancora chiarire i loro sentimenti!-
-Ah, capisco- annuì il ragazzo osservando i due.
“Chissà se anche noi chiariremo cosa proviamo...”


-Lindsay. Finalmente- sbottò Beth -Ma quanto ci hai messo?!?-
-Dividermi da Taylor è sempre un dramma, lo sai!- esclamò la giovane con fare teatrale.
-Mpff!!- mugugnò la ragazza occhialuta -Comunque sia, mentre andiamo al campo devo parlarti-
-Che succede?-

-Quindi...Brady ti inviava messaggi?!? E da quando lui è interessato a te?-
-Da mai!- sbottò Beth -E questo mi preoccupa. Lui e gli altri tre, anche oggi con Scott...tramano qualcosa-
-Dobbiamo indagare- annuì Lindsay.
-Teniamo gli occhi aperti!-
-D'ora in poi saremo le Agenti 007!- la biondina mimò le azioni di un investigatore, fingendo anche di indossare un cappotto e un paio di occhiali.
L'amica si passò una mano sul volto, coprendo la vista.
-Lindsay, sei irrecuperabile...-


Heather uscì fuori dagli spogliatoi rinfrescata.
“Mi sento così leggera!”
Si stiracchiò e cominciò ad ammirare l'immensità dei campi sportivi che la circondavano.
“Ma quello...non è Alejandro?!?”
La corvina si avvicinò al muretto, poi picchiettò la mano sulla spalla del giovane che si girò immediatamente.
-Heather!- esclamò sorpreso -Che ci fai qui?-
-Sono appena uscita dagli spogliatoi, sto andando al campetto...tu, invece? Non devi allenarti?-
-Sì, tra poco vado- annuì.
Scese dal muretto, poi la guardò.
-Beh- arrossì -Allora...ci vediamo-
Heather rimase stupita della sua reazione.
-Aspetta!-
Alejandro si fermò, curioso.
-Io...beh...-
Perchè l'aveva fermato?!? Cosa gli voleva dire?
“Si, brava Heather. Perchè non gli chiedi se prova qualcosa per te, che ne dici? E magari gli racconti di Carlos!”
-No, niente...volevo solo...augurarti buon allentamento...dovete spaccare ai tornei della prossima settimana!-
Alejandro sorrise, la brezza mosse i suoi capelli che incorniciarono il volto già perfetto del giovane.
Heather era estasiata.
“Pensavo che a una visione così potessi assistervi solo nei film...e invece...”
-In bocca al lupo anche a voi!-
“Che stupida che sono stata...non prova niente per me! Carlos è paranoico!”
Si dovette ricredere.
Una mano le accarezzò il volto, lentamente.
Heather arrossì violentemente.
Poi vide solo un paio di occhi verde smeraldo avvicinarsi ai suoi.


Carlos, Josè, Brady e Justin erano tutti seduti nella propria macchina con tanti di occhiali da sole che contribuivano a conferire loro un'aria da fighetti.
-Ma tu guarda che mi tocca fare- sbuffò Scott avvicinandosi alla macchina.
Justin storse il naso -Non vedo l'ora di bruciare quelle orride canotte che ti metti ogni giorno!-
-E- si intromise Carlos -Per prima cosa...- strappò il cappellino dalla testa di Ezekiel -Questo va via!-
-Ehi!- protestò il ragazzo.
-Niente storie!- lo calmò Carlos.
-Si parte!- Josè accellerò e cominciò a ridere, mettendo a tacere i due malcapitati.


-COOOOOSAAAAAAAA?!?-
Urlò Dakota in preda alla pazzia, saltando in piedi sul letto.
-TI HA BACIATA??!-
-Sì- mormorò intimidita Heather.
-E tu cosa hai fatto?!?-
-Niente! Sono rimasta lì, come una sciocca...e poi...ci siamo detti “ciao”-
La corvina affondò la testa nel cuscino, scuotendola.
-Non ti capisco! Pensavo che a te non interessasse! Perchè non mi dici niente!-
-Dakota, è il fatto è che...non sapevo mi interessasse! Nel senso...ho cominciato a trovarlo “simpatico” da quando mi ha aiutato...poi non so, cominciavo a pensarlo spesso...e poi, parlando con Carlos...l'ho trovato così indifeso ed incompreso...-
La bionda roteò gli occhi, esasperata.
-Beh, signorina Heather, le auguro al più presto di informarmi sulle vostre mosse successive. Non voglio perdere una sola notizia! Tutto chiaro?!?-
-D'accordo, sorella- le fece la linguaccia.
A quanto pare anche Dakota non trovava male Alejandro, piuttosto solo Courtney e alcuni suoi amici...chissà cosa le avrebbe riservato il futuro!!


-Heather- il signore Wilson posò elegantemente il tovagliolo sul tavolo -E' quasi passato un mese-
La giovane mandò giù il boccone, poi si rivolse al padre.
-Mh?-
-Non vuoi andare a trovare tua madre?- le domandò la matrigna Anastasia, gentilmente.
-Oh!-
Come aveva fatto a dimenticarsene!
Tra poco avrebbe rivisto la sua cara mamma...quante cose doveva raccontarle...l'aveva sentita così poche volte, era talmente impegnata con il lavoro...e non le aveva detto nulla.
-Assolutamente sì- annuì -Quando parto? Per quanti giorni?-
-Al massimo cinque, Heather- le disse il padre -La scuola concede questi cinque giorni al mese ad ogni ragazzo per i propri impegni...anche se il tuo non è ufficiale, come girare un film o altro...ma comunque ci sono io e non c'è da preoccuparsi-
-D'accordo-
-Partirai tra due settimane, così potrai anche partecipare ai tornei-
“I tornei...anche Alejandro è in gara...”
-Heather?-
-Mh? Si, Dakota?-
-Andremo ad assistere anche alle gare degli altri vero?-
La sorella si riferiva a quello del ragazzo a cui erano diretti i suoi pensieri.
-Mi sembra giusto!-
Iniziarono a ridere, sotto gli sguardi meravigliati e di disappunto dei due genitori.


Angolo Autrice
Ed ecco qui il quattordicesimo capitolo!
Ci sono molte novità, come potete vedere...
Quei quattro li sto adorando.
Sono un mio pretesto per combinare casini in questa fanfiction!
E poi Scott ed Ezekiel...chissà come li concieranno!
Ringrazio come al solito ire08 per aver recensito :)
Adesso ho molto da fare, al prossimo capitolo e buona navigazione!!

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