Il Serpeverde e la Missione

di kla
(/viewuser.php?uid=15498)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Parte Terza ***
Capitolo 4: *** Parte 4 ***
Capitolo 5: *** Parte 5 ***
Capitolo 6: *** Parte Sesta ***
Capitolo 7: *** Ultima Parte ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di J.K.Rowling e questa storia è stata creata senza alcun scopo di lucro

Allora, questa è la mia prima ff... spero che vi piaccia...
ah, dimenticavo... i personaggi di questa ff non sono i miei preferiti, ma avevo voglia di scrivere qualcosa su qualcun'altro!

-------------------------------------

Il Serpeverde e la Missione

Prima Parte


Una nebbia insolita per il mese di luglio non riusciva a nascondere completamente la vista di una grande collina sulla quale si ergeva una maestosa e lussuosa costruzione, con un boschetto alle spalle e un grande giardino, tutto era in buono stato.

Le imposte erano tutte aperte nel tentativo di catturare quella poca luce che c’era, tranne una, all’ultimo piano, che era appannata. In quella stanza, su un letto a baldacchino c’era disteso un ragazzo intento a risolvere un cruciverba sulla Gazzetta del Profeta.Aveva liscissimi capelli di un biondo quasi bianco e occhi che sembravano di ghiaccio, dimostrava non più di 16 anni.

All’improvviso alzò gli occhi dal giornale e schioccò le dita. Una strana creatura verdognola con delle grandi orecchie a punta comparve dal nulla con un forte CRACK.

- Il p-padroncino d-desidera?- chiese intimorito.

- Si, Floc. Portami immediatamente una burrobirra… ghiacciata- rispose il ragazzo con un tono di voce arrogante e impaziente.

La creatura scomparì e riapparve dopo qualche secondo reggendo in equilibrio sulle lunghe dita sottili un vassoio d’argento con un calice colmo di un liquido ambrato e ghiaccio e una bottiglia.

-Ecco… p-padrone. D-desidera altro?- gli chiese porgendogli il vassoio con un inchino.

-No…vattene- rispose il biondo senza degnarlo di uno sguardo e l’elfo sparì.

Mentre beveva, il ragazzo si guardò intorno: la stanza era grande, i muri erano tappezzati di seta verde, così come le tende e il marmo era grigio. C’erano una grossa scrivania, diversi armadi e librerie, un letto a baldacchino e dei tavolini di mogano. Poi davanti a un caminetto c’erano delle poltrone di pelle. Sulla scrivania erano accatastai diversi libri, pergamene e boccette di inchiostro di vari colori.

“Non vorrei andare a scuola quest’anno…” si ritrovò a pensare “…preferirei rimanere qui ed essere servito che andare li a sgobbare inutilmente e a mischiarmi con quella feccia… Mezzosangue…Babbanofili…Ibridi. E poi Potter. Il caro Potter seguito sempre dalla sua fedele scorta: Weasley, quel poveraccio traditore del suo sangue e la Granger, quella sporca Mezzosangue. Dovrò vendicarmi per come hanno sbattuto mio padre ad Azkaban, finiranno male, tutti e tr…”

Ma il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un rumore di passi e voci concitate che durarono qualche secondo, poi la porta della camera fu aperta con violenza. Il ragazzo rizzò seduto e un misto di stupore, apprensione e curiosità gli si dipinse in volto quando vide chi c’era sulla soglia: era una bella donna, alta, completamente vestita di nero, con dei folti capelli color pece molto lunghi e degli occhi blu. Bellatrix, la sorella di sua madre Narcissa. Quest’ultima, bionda come il figlio, stava dietro la sorella con un espressione preoccupata dipinta in volto.

-Bellatrix… che ci fai qui?- le chiese il biondo curioso.

-Lui vuole vederti, Draco- rispose Bellatrix con un ghigno.

-L-lui?- ripeté il ragazzo chiamato Draco con una nota di eccitazione nella voce.

-Si, lui vuole…-

-No Bella.- si intromise Narcissa –E’ solo un ragazzo, ha 16 anni e…-

-No, madre…- si intromise Draco guardando freddamente la donna -…se lui vuole vedermi, io ne sono felice. Voglio prendere le mie responsabiltà.-

-Ma Draco, hai solo 16 anni, non hai finito la scuola e non vedo come potresti…- gemette lei con gli occhi lucidi.

-Zitta, Cissy. Hai sentito il ragazzo, no? Al Signore Oscuro non importa l’età, tantomeno i titoli di studio. E non tollera i ritardi…- la interruppe Bellatrix - … quindi dobbiamo andare.- Fece un cenno a Draco, che si alzò dal letto, prese un mantello nero da un armadio, lo indossò e si diresse verso di lei, che gli porgeva un braccio per la Materializzazione Congiunta.

-Draco… ti prego…- mormorò in lacrime Narcissa al figlio.

-Arrivederci, madre - disse lui senza guardarla negli occhi mentre afferrava il braccio della zia.Lei si toccò un tatuaggio nell’interno dell’avambraccio che raffigurava un teschio con in bocca un serpente ed entrambi sparirono dalla stanza, lasciando Narcissa sola con le sue lacrime.


-------------------------------

Per favore, se vi è piaciuta, ma anche se nnon vi è piaciuta, lasciate un commento, sennò come faccio a migliorare?

kla

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Parte 2 ***


Ed ecco la seconda parte... uffi... non ho avuto neanche una recensione per il capitolo precedente... sigh

-------------------------------------

Il Serpeverde e la Missione

-Seconda parte

Draco si ritrovò con Bellatrix in una stanza che una volta doveva essere stata lussuosa, ma ora era buia, polverosa e sporca, con le finestre sprangate. I quadri appesi alle pareti erano così scrostati che non si riusciva a distinguere molto bene il dipinto, gli specchi erano scheggiati. Sembrava che nessuno ci mettesse piede da anni a giudicare dallo strato di polvere sul parquet.

-L-lui è qui?- chiese il biondo con una nota di eccitazione nella voce

-Sennò perché credi che ti avrei portato qui, eh?- rispose la donna impaziente mentre cercava qualcosa in una tasca.

Quando la trovò, la fissò per alcuni istanti e Draco riuscì a vedere che era una grossa medaglia di smeraldo luccicante con un serpente in rilievo, poi Bellatrix la infilò dietro un quadro meno antico degli altri che rappresentava un uomo dall’aspetto nobile e altero vestito di verde con sfondo un castello, che al ragazzo sembrava familiare, poi mormorò un incantesimo e il muro sul quale poggiava il quadro si divise in due parti, lasciando spazio a una lucidissima porta nera senza

maniglia ne serratura. Bellatrix la colpì tre volte e poi disse con voce più acuta del solito :-Padrone, sono io, sono Bella… ho portato il giovane Malfoy!

La porta si aprì cigolando, la donna prese Draco per un braccio, entrò dentro e la porta si richiuse alle loro spalle. Il ragazzo si guardò intorno, sempre più euforico: la stanza era abbastanza grande, non aveva finestre e l’unica fonte di luce erano delle candele sistemate su dei candelabri d’argento lungo le pareti. In fondo c’era una poltrona che dava loro le spalle. Poi una voce parlò. Era una voce inquietante, fredda e aveva molto in comune con quella di un serpente.

-Bella, vedo che hai portato il Malfoy.

-Si padrone, vi ho obbedito.- rispose in fretta lei stringendo forte la spalla di Draco con le lunghe unghie.

-Bene. Per una volta hai fatto il tuo dovere. Ora esci e lasciami solo con lui.

Bellatrix uscì in fretta dalla porta, lasciando il nipote nella semi-oscurità. Era eccitato all’idea di trovarsi finalmente al cospetto di Lord Voldemort, ma una minuscola parte di lui era consapevole che quello era l’ingresso nel suo futuro ed era un po’ preoccupata per questo.

-Draco…Malfoy…- sibilò la voce -… vieni avanti. Fatti vedere.

Il ragazzo si avvicinò lentamente alla poltrona, l’emozione crescente dentro di lui; questa si girò e rivelò un uomo alto, completamente vestito di nero e incappucciato, il viso non si vedeva.

-Mi è stato riferito…- disse l’uomo -…che tu aspiri a diventare mio… servitore. E’ così?

-S-si, Signore… è vero- rispose Draco.

- Bene. Del resto sei figlio di …Lucius, e nipote di Bella…. Sai, vero che con Lord Voldemort è servizio a vita o morte?

- S-si Signore, ne sono consapevole… e per me non è un problema.

- Bene. Allora dammi il braccio.

Draco gli allungò il braccio, sapendo che era imminente il momento che aspettava da anni e al quale il padre lo aveva preparato da sempre. L’uomo lo prese con le sue lunghe dita bianche, lo studiò per un secondo, poi pronunciò un lungo incantesimo. Il biondo sentì un dolore bruciante nell’interno dell’avambraccio, poi vide che in quel punto era comparso lo stesso tatuaggio che aveva sua zia: il Marchio Nero.

Il biondo lo fissò entusiasta per qualche secondo, poi s’inchinò di fronte all’uomo e disse :

-Grazie… Padrone.

-Alzati ora- rispose Voldemort. Draco si alzò, tremante

-Ora che anche tu sei un Mangiamorte, devi compiere una missione.

-Una … missione?- esitò il ragazzo.

-Si. Tu dovrai uccidere…- il cuore di Draco mancò un battito sapendo che sarebbe dovuto divenire un assassino -… Albus Silente.- aggiunse l’uomo con un ghigno che si affrettò subito a nascondere.

-Io d-dovrei uccidere… Silente?- chiese Draco con una nota di panico nella voce: Silente era il più grande mago di tutti i tempi, come avrebbe potuto farcela?

Si inginocchiò a terra e mormorò :- Padrone… ma non posso farlo, io…-

-Non mi importa. Devi farlo. Altrimenti…- Draco alzò lo sguardo -…tu e tua madre, e anche tuo padre quando uscirà da Azkaban, avrete un biglietto di sola andata per andare a far compagnia a Sirius Black. MI HAI CAPITO?- aveva pronunciato le ultime parole gridando.

- S- si, Padrone. Ho capito- rispose lui con le ginocchia indolenzite.

-Meglio per te. Ora vai e dici a Bella che anche lei deve andarsene.

-Va bene Padrone.- Draco si alzò ed uscì in fretta dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle. Sapeva di non avere più vie di scampo.

-----------------------------------
Ecco... per favore, una recensione... anche piccola!

KLA

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Parte Terza ***


Ed ecco che Kla pubblica anche la terza parte! Sono contenta perché l'altra volta ho ricevuto 2 recensioni e ringrazio Tinkerbell91 e Luna92! Questa parte è dedicata a Narcissa, personaggio interessante secondo me, perché a parte poche eccezzioni noi non sappiamo quasi nulla di questo personaggio...

----------------------------

Il Serpeverde e la Missione

-Parte Terza

Narcissa era rimasta sconvolta, nella stanza di suo figlio. Draco era andato, verso un destino che il cuore di una madre non poteva accettare.


Andò in una stanza non molto grande, piena di librerie e scaffali con delle foto magiche sistemate in splendide cornici d’argento. C’era anche un baule, la donna lo aprì e ne cacciò un album fotografico di pelle verde, con lo stemma dei Malfoy. Si sedette per terra, senza preoccuparsi di sporcarsi e cominciò a sfogliarlo.

In una foto c’erano lei e Lucius il giorno del matrimonio. Lei era felice e raggiante nel suo elegante vestito – aveva sempre amato Lucius-, mentre lui aveva solo un piccolo sorrisetto, che non si estendeva agli occhi color ghiaccio, la donna sapeva che l’aveva sposata solo per rispettare i genitori e per la nobile famiglia di lei. Era stato un matrimonio combinato dalle due famiglie –Malfoy e Black- ma Narcissa non si era opposta, perché amava Lucius, ma lui…

In un'altra foto un neonato con gli occhi color ghiaccio. Draco.
La donna si
lasciò sfuggire un gemito. Voleva bene a quel suo unico figlio, aveva sempre voluto il meglio per lui e forse lo aveva viziato troppo, ma a lei stava bene, le bastava che fosse felice.

Lucius invece aveva sempre trattato Draco come se lo sopportasse appena, non gli voleva bene neanche un centesimo di come gliene voleva lei. Non gli aveva mai neanche dato il permesso di chiamarlo Papà, solo un freddo Padre.

In un’altra pagina il matrimonio di sua sorella Bellatrix con Rodolphus Lestrange; anche quello era stato un matrimonio combinato, e loro due si erano sposati solo per interessi, anche perché Rodolphus era più vecchio di lei.
Narcissa sapeva che Bella non era stata mai capace di provare qualcosa di profondo per nessuno e niente, a parte, forse un ammirazione che superava l’idolatria per Lord Voldemort,e in questo era diversissima dalla sorella. Ora la donna pensava allo Smistamento…

***

…Black, Narcissa!- chiamò la voce severa della professoressa McGranitt.
Una ragazzina bionda dall’aria spaventata si staccò dalla fila di matricole in attesa di essere smistate e si sedette sullo sgabello di fronte alla tavola degli insegnanti.
Ebbe un attimo per osservare la Sala Grande prima che il cappello –decisamente troppo grande per lei- le coprisse la vista: al tavolo di Serpeverde, tutti la osservavano attentamente, compresa Bella, che stava gia al 5° anno; a quello dei Corvonero c’era l’altra sua sorella Andromeda che la guardava, era al 7° anno e a quello dei Grifondoro, riuscì a distinguere la capigliatura di suo cugino Sirius che stava al 3°, che chiacchierava con i suoi amici. I due rinnegati.

Poi sentì una vocina parlarle nella testa – Oh, un'altra Black, vedo… uhm, in effetti il tuo cervello è molto simile a quello dei Black, ma non credo saresti adatta per Serpeverde, non vedo molta…ambizione. E poi sei molto più romantica delle altre Serpi… uhm, il cervello ce l’hai, e anche molto, quindi staresti bene a Corvon…-

- No!- pensò disperatamente Narcissa. Cosa avrebbero detto i suoi parenti se non fosse stata smistata nella Casa verde e argento?

-No? Eppure saresti adattissima per quella Casata…

-Io voglio andare a Serpeverde- pensò la ragazza decisa.

- Se lo dici tu… SERPEVERDE!

***

Quel ricordo aveva sempre scatenato in Narcissa pensieri e dubbi… Come sarebbe andata se fosse stata smistata a Corvonero? Avrebbe vissuto una vita migliore? Sarebbe stata rinnegata e diseredata anch’essa come Andromeda e Sirius? Avrebbe fatto la loro stessa fine?

Suo cugino era scappato di casa a 16 anni e si era rifugiato da un suo amico ed era stato ucciso poche settimane prima da Bella, in una lotta tra Mangiamorte e membri dell’Ordine della Fenice.

Andromeda era scappata finiti gli studi e aveva sposato un Babbano, Ted Tonks. e aveva avuto una figlia, che ora faceva parte dell’Ordine. Nessuno dei due , Sirius e Andromeda, sopportava il modo di fare e di pensare dei Black, e le conseguenze si erano viste.

Ora Narcissa pensava a Draco e alla missione che il Signore Oscuro voleva affidargli. Non ce la farà. Come potrà farlo quando nemmeno il Signore Oscuro ce l’ha fatta?E poi perché ha voluto affidare questa missione proprio a mio figlio, quando ha tanti altri Mangiamorte che farebbero l’impossibile per ottenere la sua approvazione?

Ci rifletté qualche minuto e la verità ferì il suo cuore come un pugnale di ghiaccio: Non vuole che ci riesca. Vuole solo vendicarsi di Lucius per la missione fallita del mese scorso che si è conclusa con l’arresto dei migliori Mangiamorte…

Le lacrime stavano per scendere sulla pallida pelle di Narcissa, quando un forte CRACK proveniente dal giardino annunciò che Bellatrix e Draco erano tornati.


----------------------------

Ecco la terza parte... una piccola precisazione, le età di Sirius, Andromeda e Bellatrix le ho messe di testa mia basandomi su alcuni ragionamenti contorti, quindi possono essere sbagliati!
Ah, se lasciaste una piccola recensione, avrete la mia eterna riconoscenza!!

KLA

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Parte 4 ***


Ecco, la 4a parte della fan fiction... (in totale sono 7)

E io sono delusa... sigh nessuno ha recensito! Buona lettura... sempre se qualcuno la legge 'sta ff!!

-------------------------------------

Draco entrò in casa preoccupato e nervoso, lanciando ogni tanto occhiate a quel tatuaggio che sapeva, molto probabilmente gli avrebbe rovinato la vita.

Sprofondò su una poltrona con il viso tra le mani, senza piangere. Bellatrix intanto lo guardava con aria quasi disgustata.

-Il Signore Oscuro ti affida una missione e la tua reazione è questa?

- Tu non puoi capire… tu non sai cosa mi ha chiesto…

- E invece lo so! So che devi uccidere quel Babbanofilo di Silente, lo sa anche tua madre, se è per questo. Ce l’ha detto l’altro giorno e deve rimanere un segreto. Vero Cissy?

Narcissa era entrata nella stanza, il vestito ancora impolverato.

-Si che lo so, Bella. E sinceramente, non ne sono così felice.- disse alla sorella.

-Bah…- sbottò Bellatrix -… se io avessi dei figli, sarei lieta di offrirli all’Oscuro Signore!

Narcissa si girò verso Draco, ma sulla poltrona non c’era, evidentemente era andato in camera sua e si rivolse nuovamente alla sorella.

-Ho deciso.

- Cosa hai deciso?- le chiese Bella

- Devo far qualcosa per aiutare Draco.- rispose Narcissa

- E come scusa? Vorresti intrufolarti a Hogwarts per caso?

- Non dire sciocchezze.Non ci sarà bisogno che io vada ad Hogwarts, li c’è gia qualcuno che può aiutarlo.

Bellatrix ci pensò per qualche istante, poi disse alla sorella :- Non stai pensando mica a lui, vero?

- Beh, e se anche fosse? E’ l’unico che possa aiutarlo - rispose lei

- Sai benissimo quello che penso di lui, Narcissa. – ribatté gelida Bellatrix

- Si, so che pensi che è un traditore, un doppiogiochista eccetera eccetera, ma si da il caso che sei l’unica, Bellatrix. – disse Narcissa, arrabbiata

- Ma non capite? E’ stato neanche tutti questi anni sotto le sottane di Silente, non è venuto subito quando l’Oscuro Signore è tornato e non ci ha aiutato il mese scorso, con Potter e l’Ordine della Fenice nell’Ufficio Misteri e neanche…-

- A tutte queste accuse, si è difeso con l’Oscuro Signore, e io mi fido di lui. Ormai ho gia deciso.

Senza lasciarle tempo di ribattere, fece comparire dal nulla un mantello nero, lo indossò e si Smaterializzò. Bellatrix, decise alla fine di seguirla, e anche lei scomparve dalla stanza.

Draco intanto era andato in camera sua e aveva cominciato a camminare avanti e indietro, riflettendo . “ In che guaio mi sono cacciato. Non ce la farò mai…ma nel caso in cui riuscissi, sarei certamente onorato al di sopra di ogni Mangiamorte…” un minuscolo ghigno gli illuminò il volto “…e sarei il suo braccio destro.”

Schioccò le dita e apparve di nuovo Floc, l’Elfo Domestico, ma il ragazzo non gli diede tempo di dire niente e gli ordinò subito :- Portami subito i volumi della biblioteca segreta, quella sotto il salotto, che riguardano la Magia Oscura-

L’Elfo sparì e ricomparve dopo qualche secondo con molte decine di libri che teneva precariamente in equilibrio su testa e braccia, li diede a Draco, e con un piccolo inchino sparì.

Lui non ci badò, si sedette sul letto e prese il primo libro (Incantesimi raccapriccianti) lo sfogliò e dopo un po’ lo gettò via sconsolato, non c’era niente che potesse servirgli; allora prese il secondo libro (De Potentissimis Potionibus), lo sfogliò e mise via anche quello. Poi prese un altro libro (Veleni senza Antidoto) ma neanche su quello trovò nulla di buono e ancora più depresso cominciò a prenderne altri. Dopo molti libri sfogliati, cominciò a perdere la speranza di trovare qualcosa nella Biblioteca, ma poi gli venne in mente che una volta ad Hogwarts sarebbe potuto andare a cercare nel Reparto Proibito e con questo pensiero si addormentò, ancora vestito, con il Marchio Nero che riluceva nella tenue luce della stanza.

Narcissa uscì da una casa di mattoni in una strada chiamata Spinner’s End, con una grossa e vecchia ciminiera che incombeva minacciosa. Le case erano tutte di mattoni, con finestre rotte o sprangate, solo quella da cui era uscita con Bellatrix mostrava una luce tenue dietro le tende lise.

Narcissa mostrava un aria sollevata, o comunque meno preoccupata di quando era entrata in quella casa. Bellatrix invece era ancora più furibonda di prima e fu la prima ad aprir bocca all’uscita :- Bè, sei contenta adesso, Narcissa?- le chiese.

- Si, lo sono.- rispose lei calma – e tu sei soddisfatta delle spiegazioni che ti ha fornito, Bellatrix?- aggiunse poi con un sorrisetto.

- No, io… non mi fido di Piton. Per quanto ne possiate dire voi, io la so più lunga.

- La sai più lunga anche del Signore Oscuro?- ribatté Narcissa.

Bella esitò un po’ ma disse :- Io… credo che si sbagli, come ho gia detto.

La bionda scosse la testa e la sorella infastidita ribatté :-Molte delle risposte che mi ha dato, non mi hanno convinto per niente, se proprio lo vuoi sapere.

Narcissa rispose :-Sei solo arrabbiata e gelosa di lui.

Bellatrix rispose in tono scandalizzato:-Di quel Mezzosangue traditore?

- Sei gelosa perché l’Oscuro Signore gli ha rivelato la missione di Draco,e anche perché è il suo braccio destro.

Bellatrix parve inghiottire un boccone amaro e rispose :-Sarò anche gelosa, ma lui non è venuto ad aiutarci al Ministero. Quindi il Signore Oscuro non ha potuto ascoltare la profezia, e questo è anche colpa sua, che non ci è venuto in soccorso oltre che del tuo caro maritino, che non si è dimostrato molto…-

Ma non fece in tempo a finire la frase che la sorella aveva estratto la bacchetta e gliel’aveva puntata contro dicendo livida di rabbia :- Te l’ho gia detto dentro Bellatrix… non osare dare la colpa… a mio marito.

Bella sbuffò sprezzante e si Smaterializzò all’istante. Narcissa si riprese e dopo aver riposto la bacchetta, anche lei scomparve nel nulla e tornò a casa sua.


---------------------------------

Mi raccomando vivamente!! Una minuscola recensione è graditissima!

KLA




Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Parte 5 ***


Quinta parte! Finalmente qualcosa di positivo per il nostro caro Draco (coosa? pensavo di essere io il tuo personaggio preferito! NDharry . Ma lo sei Harry! Non ti preoccupare!NDkla E allora perché hai scritto la ff sul furetto rimbalzante? NDharry Perché mi è venuta l'ispirazione su di lui, ma il mio preferito sei sempre tu! NDkla-con-gli-occhi-a-cuoricino Ah, ok! NDharry).


Non c'erano rcensioni sigh, ma ringrazio tutti quelli che hanno recensito questa ff e la One shot su Sirius che ho scritto!! Be, ora che siparietti e ringraziamenti sono conclusi... Buona lettura!

-----------------------------

Il Serpeverde e la Missione.

-Parte Quinta



Per le settimane seguenti, Draco si scervellò per cercare una soluzione al suo problema, ma non aveva trovato ancora niente. Sua madre, invece gli sembrava un po’ meno triste, ma era ancora apprensiva e prudente come al solito. Poi, l’ultima sera di Luglio, il ragazzo trovò nel boschetto adiacente al palazzo, un suo compagno di Serpeverde, che giocava nella squadra di Quidditch con lui. Sembrava disorientato e scosso. Draco sapeva che l’anno prima aveva avuto un incidente con un Armadio e non si era ancora ripreso completamente, evidentemente ora aveva sbagliato a Materializzarsi. Draco gli andò vicino e esclamò :-Ehi, Montague, che ci fai qui?- Lui si guardò intorno disorientato, poi guardò Draco e rispose :-Io…ecco…volevo andare a casa mia e non so…-

Draco annuì, casa Montague non era molto distante da casa sua, e il ragazzo aveva fatto un errore di Materializzazione.

- Non ti sei ancora ripreso dal soggiorno nell’Armadio Svanitore, eh?- gli chiese con un ghigno.

- No, io non…boh.- rispose quello fissando un albero.

Giusto per parlare un po’ con qualcuno, dato che ultimamente non lo faceva mai, Draco chiese :- Che ti succedeva, li dentro?

Montagne lo guardò un attimo, stupito poi rispose guardando il cielo :- Io beh… sentivo quello che accadeva a scuola e anche ciò che succedeva in un altro posto….-

-Che altro posto?- chiese il biondo incuriosito

- Sentivo dei prezzi… forse era un negozio… e un certo signor Destrer, anzi no, Sinister. Si, signor Sinister .

Draco capì che Montagne parlava di Magie Sinister, il negozio di Notturn Alley e si interessò un po’ di più alla faccenda.

- Sinister, dici? Boh non mi interessa.- gli disse cercando di nascondere la curiosità nella sua voce con un tono noncurante - E poi come sei uscito da li?

- Io ho provato a Smaterializzarmi, ma non ero molto bravo…e quindi mi sono trovato in quel water.

Draco non rispose niente, la mente che lavorava febbrile su quella nuova e interessante scoperta. Montague sparì e lo lasciò solo con i suoi pensieri.

Quando tornò a casa, andò lui stesso in biblioteca, a cercare dei libri che potessero aiutarlo con quella nuova scoperta. Poi quando ebbe finito, tornò in camera sua con un largo ghigno pensando “Finalmente ho un piano. Devo solo sistemare dei dettagli a Diagon Alley e poi potrò essere il Mangiamorte più fidato dell’Oscuro Signore” . Quella notte il ragazzo dormì come non ci riusciva da settimane.

La mattina dopo, Draco disse a Narcissa :- Domani vado a Diagon Alley, per comprare le cose della scuola.

La donna parve un po’ spiazzata e rispose :- Bè veramente io avevo pensato di mandarci un elfo domestico.

- E perché, scusa? – ribatté il ragazzo.

- Può essere pericoloso per un ragazzo andare da solo di questi tempi…

- Madre, quante volte devo ripeterti che non sono un bambino?- chiese Draco un po’ arrabbiato.

- Non è perché tu sei un bambino…- disse incerta lei -… ma di questi tempi è pericoloso per tutti…

- No , per noi non è pericoloso…- la interruppe Draco - … e lo sai benissimo!-

Alla fine, il biondo riuscì a convincere la madre ad andare di persona a Diagon Alley nei giorni seguenti ma lei aveva voluto insistere per accompagnarlo, anche se lui avrebbe preferito di no perché non voleva parlarle del suo piano.

L’umore di Draco era molto migliorato, perché sapeva di non poter fallire.
Quel pomeriggio stesso, mentre ascoltava musica da una radio magica in camera sua, alla finestra si presentò un grosso gufo grigio con un cilindro di pergamena legato a una zampa. Lo fece entrare, prese la lettera sigillata e mandò via l’uccello.

Era perplesso “Chi diavolo può essere? Tiger e Goyle è impossibile, non si metterebbero mai a scrivere… Pansy nemmeno, le ho detto di non scrivermi…boh”. Dissigillò la pergamena e la lesse.

Draco, stasera vieni nel bosco dietro casa tua. Devo parlarti di alcune cose importantissime. Non dirlo a tua madre e non ,mancare assolutamente.

B.B.L.

“B.B.L. …” pensò Draco dopo aver letto la missiva “… Bellatrix Black Lestrange. Cosa diavolo può volere ora? Forse riguarda l’Oscuro Signore…” il suo sguardo corse istintivamente verso il Marchio Nero “ Devo andare.”.


-----------------------------


Cosa vorrà dire Bellatrix al suo nipotino? La risposta ...nella prossima puntata ***jingle pubblicitario***!! E mi raccomando, una MINUSCOLISSIMA recensioncina non costa niente!

KLA

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Parte Sesta ***


A 'rieccomi... tra teoremi (ma Euclide e Pitagora non avevano niente di meglio da fa?? Che so... unapartita a scacchi...)e declinazioni, finalmente posto la 6a e penultima parte!!

Ringrazio Natalie_S, che ha recensito il cap precedente... grazie!! Forte Montague, eh?Anch'io il lunedi mattina sono così! Si, hai ragione, nei dialoghi non ho molta fantasia, ma grazi per avermelo detto, cercherò di migliorare!

Comunque ecco il 6° capitolo!

-----------------------------

Il Serpeverde e la Missione

-Sesta Parte

Draco uscì in fretta di casa stando ben attento a non farsi vedere da sua madre. Quando arrivò sulla collina dietro casa che ospitava il boschetto, si diresse vide che Bellatrix era gia arrivata e ostentava un’aria abbastanza seria.

- Allora? – chiese Draco incurante dell’educazione come al solito.

- Volevo parlarti.- rispose lei.

- Questo l’avevo capito. Di cosa volevi parlarmi?- chiese Draco appoggiandosi a un albero.

- Di Piton.- disse semplicemente lei.

- Piton? E ora che c’entra lui?

- Volevo solo metterli in guardia. Non ti fidare di lui.

- E perché, scusa? E’ un amico di mio padre, ed è anche uno dei Mangiamorte più fidati dell’Oscuro Signore.

- Questo è quello che tutti dicono. Io non mi sono mai fidata di quello.

- E perché io non dovrei fidarmi di lui solo perché lo dici tu?

- E’ nel tuo interesse.- disse la donna.

Draco fece un espressione scettica e la donna aggiunse:- Si, perché lui è ambizioso, farebbe di tutto pur di apparire agli occhi dell’Oscuro Signore. Quindi, se lui cerca di aiutarti o di scoprire il tuo piano ,perché io so che ne hai uno, tu non dirgli niente. Si prenderebbe tutto il merito.

-Ma lui potrebbe scoprirlo da solo benissimo… e tu lo sai! – ribatté il ragazzo

- No , perché io ti insegnerò l’Occlumanzia. – ribatté lei ghignando malignamente.

- Uff… un’altra scocciatura…- sbuffò lui.

- Forse è una scocciatura, ma diventare un Mangiamorte ammirato dal suo Signore?- rispose lei alterandosi.

- E va bene… insegnami l’Occlumanzia.

- Bene- disse soddisfatta cacciando la bacchetta da mantello nero che indossava.

- Come si fa?- chiese il ragazzo.

- Devi solo cercare di dominare le emozioni e bloccare la mente…

E senza dargli il tempo di replicare pronunciò Legilimens.

Draco non vedeva più il bosco, la sua immagine era stata sostituita dal suo primo incontro con Potter al negozio di Madama McClan, poi lo Smistamento, poi una delle tante feste purosangue a cui aveva partecipato, poi vide di nuovo sua zia che brandiva la bacchetta nel bosco.

Dopo mezz’ora entrambi uscirono dal bosco, non prima d aver accordato altre lezioni che si sarebbero svolte stesso a Hogwarts, nella Stanza delle Necessità.

Draco, dirigendosi verso casa era sgomento e aveva un po’ di mal di testa, per via di tutte quelle incursioni nella sua mente.

Bellatrix, invece, mentre si Smaterializzava al suo rifugio era quasi euforica, perché sperava di veder realizzati due suoi desideri: veder morire quel Babbanofilo di Silente e veder morire Piton per via del Voto Infrangibile stretto con Narcissa.

Il ragazzo era steso sul suo letto dopo cena e pensava all’incontro con sua zia. Non era riuscito a bloccarla neanche mezza volta e lei gli aveva anche detto che ogni sera doveva esercitarsi a svuotare la mente.

“Magnifico… ora ho anche i compiti a casa… come se non avessi altro da fare. Forse potrei provare a usare la Legilmanzia con Potter… mi piacerebbe scoprire qualche suo segreto e cancellargli quell’immagine di Piccolo Eroe Tragico…” ghignò

“… Bella mi dice di non fidarmi di Piton… ma il Signore Oscuro si fida di lui, e anche i miei genitori… ma se davvero è così fedele, non fa niente per dimostrarlo, passa tutto il tempo sotto le sottane di Silente, ma forse è una copertura, forse ci passa informazioni segrete su… com’è che si chiama? Ah si, l’Ordine della Fenice… e a me che me ne frega? Sarò capace di farcela da solo..”
Poi sprofondò nel sonno.

Il giorno dopo Narcissa annunciò che sarebbero andati a Diagon Alley il giorno seguente. Draco era soddisfatto, in quel quartiere avrebbe potuto compiere uno dei pochi passi che lo separavano dalla mossa finale, quella più importante e che avrebbe potuto far di lui un assassino.

-----------------------------

Ecco qui, la 6a parte! Che ne dite?? Si, è un po corta...Laciatemi una recensione... vi scongiuro!!!!!!

KLA

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ultima Parte ***


Ed ecco che posto l'ultima parte della mia ff! Da una strana sensazione...sigh! Mi mancherà usare l'HTML editor! ç ç

-------------------------------------

Il Serpeverde e la Missione

- Ultima Parte


Draco andò con la madre a Diagon Alley come previsto. Avevano incontrato anche I Magnifici Tre da Madama McClan, ma li avevano liquidati subito, anche perché Draco aveva fretta. Doveva andare a Notturn Alley, da solo, ma Narcissa non lo lasciava per un secondo.

Alla fine quando la madre era voluta andare al Paiolo Magico a bere qualcosa, lui andò in bagno e si smaterializzò nel villaggio.

Iniziò a camminare circospetto e imboccò la stradina laterale che portava al quartiere malfamato ed entrò da Magie Sinister. Per convincere il vecchio padrone del negozio a dargli le informazioni che voleva ci aveva messo un po’ di tempo ed era stato costretto a mostrargli il Marchio Nero per minacciarlo. Dopo, il signor Sinister si era dimostrato molto più gentile e disponibile.

Poi a malincuore dovette andare da Tiri Vispi Weasley, ma si camuffò per non farsi riconoscere. Anche li c’erano Potter, Weasley e la Granger “Che persecuzione… stanno sempre tra i piedi questi .”

Dopo il suo giro clandestino, tornò dalla madre e dopo aver ultimato gli acquisti ufficiali erano tornati al Maniero dei Malfoy.

Pochi giorni prima dell’inizio della scuola, Draco Malfoy stava alla finestra della sua stanza e guardava un gufo reale sparire nel cielo azzurro.

Aveva appena mandato una lettera al professor Piton, nella quale comunicava che per motivi personali non avrebbe più preso parte ai suoi doveri di Prefetto e si era anche dimesso dalla squadra di Quidditch.

Gli dispiaceva molto per la squadra, ma non avrebbe avuto tempo per quello… avrebbe avuto qualcosa di più grande da compiere, qualcosa più grande anche di lui.

Il primo Settembre il Binario 9 e ¾ di King’s Cross, era affollato come tutti gli anni: decine di ragazzi, tutti con lo stesso grosso baule e con topi o gufi in gabbia chiacchieravano formando piccoli gruppi, genitori apprensivi occupati a dare le solite raccomandazioni. Tra loro c’erano anche Draco e Narcissa.

Lei aveva gli occhi lucidi, nonostante le precauzioni prese si preoccupava molto per suo figlio.

Lui invece era teso. Sentiva come se una barriera invisibile e incorporea lo dividesse da tutti, come se lui fosse diverso dagli altri… “e lo sono”

pensò amaramente poco prima di salutare la madre.

Si, lo era, perché gli altri non avevano la vita segnata da uno stupido marchio, non erano obbligati a diventare assassini all’età di 16 anni, a dover compiere qualcosa che lo avrebbe fatto odiare da tutti per non morire e veder morire la sua famiglia…questi pensieri tristi e amari lo assalirono mentre osservava un gruppo di bambini rincorrersi sulla banchina… avrebbe voluto essere uno di loro… per la prima volta nella sua vita Draco Malfoy desiderò essere un’altra persona… desiderò di non dover più portare quella maschera di gelida arroganza e superiorità che ormai indossava da così tanto tempo che nessuno sapeva com’era il vero rampollo dei Malfoy…

Draco vide un gruppo di Serpeverde, tra cui Blaise Zabini, Pansy Parkinson, Tiger e Goyle.

Salutò la madre che lo congedò con un piccolo abbraccio e un “Buona Fortuna” sussurrato a mezza voce. Lui annuì prese il baule e lo trascinò fino al gruppo, che lo stava aspettando, li salutò non molto amichevolmente e scelse uno scompartimento nell’Espresso.

Si sedette vicino al finestrino e appoggiò il viso al vetro freddo, guardando la banchina, ma senza vederla in realtà… Era il 6° anno che faceva quel viaggio, ma ora tutto gli sembrava diverso, meno amichevole, come se tutto e tutti sapessero cosa doveva fare, che era salito su quel treno con l’obiettivo di uccidere l’uomo che tutti amavano, quello che ispirava fiducia e aveva sempre una parola buona per tutti… quello che dava sempre una seconda possibilità a tutti

“Già, a tutti… chissà se la darebbe anche a me…”

- Draco, stai bene?- chiese con voce zuccherosa Pansy al ragazzo vedendolo così pensieroso.

- No, Pansy… io sto benissimo. – rispose lui inspiegabilmente gentile.

- Oh, tutto bene allora?- chiese lei sollevata.

Lui annuì distratto e tornò a guardare la banchina che cominciava ad allontanarsi perché il treno era partito. Draco guardava fuori dal finestrino e pensò che se tutto fosse andato bene per lui, ma male per quasi tutti gli altri abitanti non solo della scuola, ma anche di tutto il mondo magico, quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio sull’Espresso di Hogwarts.

The End

-------------------------------------

L'ultima parte! Così finisce la mia fiction. Ho scoperto che mi piace scrivere ff, mi da una bella sensazione, quindi sto cercando di cercare nuove idee [Non vi libererete così presto da me! ahahah Ndella-metà-cattiva-di kla]... vabbè ringrazio coloro che hanno recensito (Manu75, Natalie_S, Luna92 e Tinkerbell91)!! Ciao!!

KLA






Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=93483