Missing moments and memories of 7 years

di sibilla94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** binario 9 e 3/4 ***
Capitolo 2: *** Passeggiate notturne in infermeria ***
Capitolo 3: *** Il mio gatto Rosso ***
Capitolo 4: *** L'incantevole villaggio di Hogsmeade ***
Capitolo 5: *** Bisbigli e rivelazioni al chiaro di luna ***



Capitolo 1
*** binario 9 e 3/4 ***


BINARIO 9 E 3/4

Hermione si guardò attorno nella stazione di King's Cross. Era affollatissima di persone quella mattina, confuse tra i grandi treni e il grigio vapore che questi emettevano. Osservò le rotaie, i treni che si fermavano, flotti di persone che salivano a bordo, le partenze.

"DONG, DONG" un rintocco, e i suoi occhi si posarono sul grande orologio nero posizionato sul muro, che ormai segnava le dieci e mezza.

Il treno partiva alle 11. Era ora di andare.

Mosse un passo verso la barriera, ma poi si fermò. Questa cosa le sembrava estremamente irrazionale. Troppo irrazionale. -Insomma, chi si getta contro un muro ci sbatte contro- pensò -è pura e semplice logica-.

D'improvviso però, ricordò la signora che le aveva svelato la cosa più bella della sua vita. Lei, Hermione Granger, era una strega. La donna glielo aveva detto in modo chiaro e disinvolto, e aveva spiegato tutto precisamente, cosicchè anche i babbani (persone non magiche come i suoi genitori) avrebbero compreso. Quella donna sarebbe stata una sua professoressa, la professoressa Minerva Mc Granitt, e le piaceva già un sacco.

Era alta e aveva i capelli raccolti in una crocchia dietro la nuca. Sembrava una persona molto seria e professionale, e verso di lei la piccola Hermione aveva provato subito una grande stima.

Riosservò il muro e sospirò. Era arrivato il momento di affrontare le proprie paure.

"Saremo proprio dietro di te", le sussurrò il padre con un sorriso, mentre la mamma accanto a lui le accarezzò i capelli.

Hermione sorrise anche lei. Afferrato più saldamente il carrello con i suoi bagagli si diresse verso il muro, e con gli occhi chiusi, ci passò attraverso.

Quando pian piano dischiuse gli occhi vide fiotti di vapore che formavano grandi cerchi, uscendo da una locomotiva scarlatta.

Un chiacchiericcio insistente invadeva il binario, gremito di ragazzini e famiglie, bagagli, gufi, gatti, rospi, e stramberie di ogni genere.

Hermione e i suoi genitori rimasero a fissare la scena eccitati, ancora davanti alla barriera, quando un alto ragazzo dai capelli rossi e l'aria superba quasi non cadde addosso alla ragazzina che, ripresasi dal suo sbalordimento, si allontanò dall'entrata avvicinandosi al treno.

Era la cosa più bella che avesse mai visto e ne rimase affascinata come quando comprava un nuovo libro da leggere: una nuova storia da scoprire.

La mamma dietro di lei singhiozzò piano in un fazzoletto.

Purtroppo quell'inizio comprendeva la fine di un capitolo, la fine della convivenza con i suoi genitori.

Silenziosamente le tre persone, estranee a tutti gli altri, si abbracciarono sussurandosi "arrivederci".

E con una lacrima che le scendeva sulla guancia, Hermione salutò , salendo sull' Espresso per Hogwarts.

Posò i bagagli in uno scompartimento ancora deserto e si affacciò al finestrino, ad osservare le due persone che fino ad allora erano state le più importanti della sua vita.

Fu distratta dai suoi pensieri da un gruppo di persone che schiamazzavano. La mamma, bassina e rotondetta ma dall'aria gentile, continuava ad inviare raccomandazioni ai figli, che discutevano tra loro in modo disordinato. Tutti, incorniciati da capelli rosso vivo.

Non aveva mai visto una famiglia così rumorosa. Era figlia unica, e in casa sua regnava sempre ordine e tranquillità.

Incuriosita, si mise ad ascoltarli.

"Ron, hai qualcosa sul naso" disse la donna, tirando fuori un fazzoletto, e cercando di pulire quello che doveva essere il più piccolo dei suoi figli, anche se Hermione non ne era certa non riuscendo a vederlo in faccia.

"Mamma...piantala!" Il ragazzo si divincolò voltandosi finalmente verso il treno, mentre con un volto imbronciato, arriciando il naso, si strofinava la mano sulla faccia cercando di pulirsi.

Hermione sorrise, osservando gli occhi azzuri del ragazzo concentrati nell'azione che stava svolgendo, e perse il resto della conversazione.

Ancora sorridendo si rivolse ai suoi genitori per un ultimo saluto silenzioso, mentre il treno fischiava rumoroso.

Rientrò nel suo scompartimento, prese un libro e iniziò a leggerlo, con la mente però ancora concentrata su quella strana famiglia.

Non vedeva l'ora di arrivare ad Hogwarts.

 

 

______________*

Primo di alcuni missing moments che avevo in mente di scrivere su Harry Potter. Mi sono sempre immaginata che Hermione avesse già visto Ron, prima del treno...si sono pazza .-. Ma volevo che lui fosse la prima cosa che rappresentasse il nuovo e il diverso che Hermione vivrà d'ora in poi, e che imparerà ad amare. :D

Vi lascio, ma non per molto.

Sibilla^^

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Capitolo 2
*** Passeggiate notturne in infermeria ***


PASSEGGIATE NOTTURNE IN INFERMERIA

Nei dormitori maschili del secondo anno di Grifondoro aleggiava una tranquillità ed una pace quasi surreali, se si pensava a ciò che stava accadendo ad Hogwarts in quei giorni. Altri due pietrificati, mentre il terrore invadeva tutti i ragazzini provenienti da famiglie non purosangue. Ron continuava a dimenarsi tra le coperte, scosso da brividi di freddo o forse da un incubo. Si rigirò su un fianco e richiuse gli occhi, nella speranza di prender sonno, ma tutto fu inutile. Allora si sedette e osservò. Tutti i suoi amici dormivano beatamente, e così decise di scendere in sala comune.

Si sedette ad un tavolino, quello che di solito utilizzava per fare i compiti, e si mise a fissare il fuoco acceso nel camino con aria assente.

Ad un tratto i suoi occhi si poggiarono sul tavolo, sul quale troneggiava al centro un vaso di margherite e non molto lontano da quest'ultimo un libro aperto.

Il ragazzo lo richiuse e ne lesse il titolo: "Storia di Hogwarts".

Un'idea gli balenò in mente. Era un'idea folle, e anche se non riusciva a capirne il perchè, voleva a tutti i costi attuarla.

Salì in sala comune, prese il mantello dell'invisibilità dal baule di Harry e se lo mise addosso, poi afferrò la sua bacchetta, il libro e una piccola margherita e si avviò fuori dal buco del ritratto.

Scese le scale che portavano alla torre dei Grifondoro, e silenzioso, si avviò verso l'infermeria.

Evitando i professori che pattugliavano la scuola, riuscì ad aprire la porta dell'infermeria con un "alohomora" e poi se la richiuse alle spalle.

Con un "lumos" formò un pò di luce dalla bacchetta, poi percorse il corridoio tra un letto e l'altro, fino a fermarsi davanti al letto dove una ragazzina con i capelli cespugliosi era stesa, immobile come pietra. Hermione.

Si sedette su una sedia vicino al suo letto e osservando l'amica capì che, giunto lì, non aveva la minima idea di cosa poter fare.

"Hmm hmm" mormorò piano, alla luce della bacchettà, "Ciao. " ..."Hmm..ecco vedi...l'ho trovato sul tavolo e...ho pensato che ti mancava, quindi...te l'ho portato."

Il ragazzo posizionò il libro sul comodino accanto al letto, e poi si mise a fissare gli occhi vitrei di Hermione.

"Ah, ti ho portato anche questa". Ron posizionò la margherita sul cuscinò vicino ai capelli della ragazzina, poi osservò di nuovo il libro e sorrise appena.

"Sai, io ed Harry non saremo mai capaci di leggerlo quindi...quindi ci servi tu, che ci ricordi tutto ciò che non sappiamo" .

Fece un altro sorriso triste, e poi zittì. In fondo, non era mai stato molto tempo con Hermione senza Harry, e proprio non sapeva che dirle, come confortarla.

La guardò di nuovo negli occhi, e decise che era arrivato il momento di tornare su.

"Allora ciao, torna presto da noi". Fece per girarsi, ma qualcosa lo spinse a ritornare sui suoi passi. Fissò Hermione per un attimo e poi, stranamente audace, le posò un piccolo bacio sulla guancia e le sussurrò vicino all'orecchio: "Riprenditi eh? Sennò chi mi rimprovera più?". Le sorrise ancora. E questa volta, dopo essersi voltato, si incamminò verso l'uscita dell'infermeria con indosso di nuovo il mantello e le orecchie leggermente arrossate.

 

 

_____________*

Ed ecco il secondo capitolo!! Ho sempre immaginato questo momento. Ho sempre immaginato che Hermione mancasse a Ron già da allora, anche se non se ne rendeva propriamente conto, e quindi...questo è il risultato della mia mente pazza xD Un bacione, e se volete recensite. Sibilla^^

 

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Capitolo 3
*** Il mio gatto Rosso ***


IL MIO GATTO ROSSO

"NO GRATTASTINCHI, NO!" gridò la strega, ma Crosta le guizzò via dalle mani come una saponetta, atterrò a pelle d'orso sul pavimento e poi filò verso la porta.

"Crosta!" gridò Ron, schizzando a sua volta fuori dal negozio. Harry lo seguì.

In quel momento Grattastinchi, il grosso gatto rosso, si avvicinò ad Hermione e strusciò la sua testa pelosa contro la mano della ragazzina che era rimasta vicino al bancone del Serraglio Stregato, il negozio di creature magiche.

Hermione era ancora intenta a guardare preoccupata la testa rossa di Ron, che era uscito di corsa dal negozio, quando una voce gentile la risvegliò bruscamente.

"Ti piace, non è vero?" Hermione si voltò così in fretta da farsi male al collo.

"Co-come? I-io non..." Con le gote scarlatte, osservava il largo sorriso della proprietaria del negozio, con imbarazzo crescente.

"Ti piace, il gatto?" e, con un sorriso divertito, indicò con la testa la mano della ragazzina, intenta ad accarezzare il folto pelo di Grattastinchi.

"Oh...oh, si. Il gatto è davvero carino" sorrise, mentre le gote perdevano un pò di colore, "mi piace davvero" disse, notando che la grossa palla pelosa gli si era accoccolata contro.

"Sai tesoro, ne ero convinta." La strega ebbe un guizzo divertito negli occhi.

"Quindi ti piace il rosso?" In un secondo, il rossore appena scomparso dalle guance di Hermione riapparve, più acceso che mai.

"I-io..cosa?" ormai il colorito della sua faccia faceva concorrenza al pelo fulvo di Grattastinchi...

"Ti piace il colore rosso? " La signora al bancone indicava il gatto, ma qualcosa nella sua espressione fece imbarazzare la ragazzina ancora di più.

"Su, non devi vergognarti. Il rosso è un bellissimo colore, è il mio preferito, se vuoi saperlo."

La strega rivolse a Hermione un sorriso d'incoraggiamento, al quale ella rispose con un flebile "Si, è anche il mio", sorridendo appena, e guardandola quasi con affetto.

"Allora, hai deciso di comprarlo?"..... "Come?"

"Grattastinchi! Gli piaci molto, e si vede."

"Bè...ecco...in realtà io volevo comprare un gufo...sa com'è...per la posta..." Hermione si guardò intorno indecisa, cercando di decidere, mentre il gatto continuava a fare le fusa.

"Dai, non piacerebbe anche a te avere qualcosa di rosso sempre accanto?" Hermione divenne rigida all'improvviso, mentre la sua faccia assumeva una strana sfumatura rosso-violetto.

La sua mente stava immaginando qualcosa di rosso, accanto a lei, davanti al camino, sul divano della sala comune, o di fronte a lei, a studiare cose che avrebbe dovuto fare molto tempo prima. Ma quello non era decisamente Grattastinchi. Non era neppure un gatto.

Hermione cercò di calmarsi, osservando il fulvo e soffice pelo e il muso imbronciato di Grattastinchi.

Un'altra immagine le balenò in mente senza che lei potesse respingerla. Un qualcosa dai capelli rossi, e dallo sguardo imbronciato, concentrato nel fare dei compiti interminabili, che lei si era rifiutata di lasciargli copiare.

Ripuntò lo sguardo sul gatto. In un certo qual modo gli assomigliava. Assomigliava a quel qualcosa che ultimamente le tornava in mente troppo spesso, e ad un tratto decise.

"Lo prendo" esclamò raggiante, guardando negli occhi la strega di rimando.

"Perfetto" Asserì la strega felice, che dopo aver ricevuto il suo compenso sorrise ad Hermione, che già stava uscendo dal negozio.

"Ah, un' ultima cosa....non essere troppo dura con lui. E' piuttosto sensibile, anche se non lo sembra".

Hermione si girò con il gatto tra le braccia e rispose di getto: "Certo che no! Tratterò benissimo Grattastinchi, stia tranquilla."

"Oh, ma io non mi riferivo al gatto, cara".

Mentre Hermione la guardava sbalordita, la strega le fece un occhionino, per poi ritornare ad aggiustare delle gabbie.

Così Hermione uscì dal Serraglio Stregato, con un sorriso, le gote arrossate, e il suo nuovo gatto rosso in braccio.

 

 

________________*

Lo so, lo so, sono in mostruoso ritardo, e me ne rendo conto...ma prima che puntiate i vostri fucili contro di me (perchè sono convinta che ognuno abbia dei fucili a portata di mano xD) vi dico che l'unica cosa che si può incolpare è il carico insormontabile di compiti e interrogazioni concentrati in questo periodo....ho paura che la testa mi scoppi per il troppo studiare :S

Comunque, questo è il primo dei tre missing moments riguardanti il terzo libro^^.

Impazzivo dalla voglia di scrivere questo momento, anche se non è venuto esattamente come volevo....però dai...chi non ha pensato che non fosse una coincidenza che Hermione comprasse un gatto fulvo proprio come Ron??? Bè io di certo l'ho pensato xD

Adesso spazio ai ringraziamenti :D ...

Un grazie a FlashDelirium, a Granger e a laurana per avermi messo tra le storie seguite^^

E poiiiii....

a @IlaSunnySmile: grazie per i complimenti e per aver messo la mia storia tra le seguite, spero che continuerai a leggere *-*

a @Cioccorana 24: la tua recensione mi ha fatto emozionare e mi ha dato un'iniezione di fiducia enorme. E davvero grazie per i complimenti^^ Sei una persona adorabile, dico sul serio *-* Spero che anche questo capitolo ti piaccia <3

a @Seren_alias Robin_: Grazie per i complimenti^^ La tua opinione conta davvero molto per me, visto che mi piace davvero tanto come scrivi...e poi, ormai ti considero un'amica a distanza, quindi, sono contentissima che la mia storia ti piaccia *-*

Un bacione a tutti.

Un bacione, Sibilla^^


 

 

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Capitolo 4
*** L'incantevole villaggio di Hogsmeade ***


L'INCANTEVOLE VILLAGGIO DI HOGSMEADE

Usciti dal castello, avvolti in pesanti vestiti incorporati da mantelli, sciarpe e cappelli, Ron ed Hermione si diressero verso il villaggio di Hogsmeade l'una accanto all'altro, vicini quanto bastava per riuscire a parlarsi e sentirsi sopra il frastuono del vento, ma lontani in qualche modo. Entrambi attenti a misurare le distanze, a non sfiorarsi nemmeno per sbaglio.

I primi minuti passarono in completo silenzio. L'assenza di Harry pesava come un macigno tra loro, come se senza di lui nessuna conversazione fosse possibile.

Poi però, qualcosa si smosse. A pochi passi da loro, Tiger, tutto imbacuccato, inciampò in un cumolo di neve trascinandosi addosso Goyle, subito dietro di lui.

Ron e Hermione, ancora persi nei loro pensieri, osservarono la scena in silenzio. Poi, qualcosa, come una forza magnetica, portò entrambi a voltarsi l'uno verso l'altra, e nel momento in cui gli occhi azzurri incontrarono gli occhi castani i due ragazzi cominciarono a ridere forte, così forte, che le persone accanto a loro li guardarono spaventati.

Forse per la caduta di Tiger, forse per Goyle che gli piombava addosso, forse per la tensione accumulata nei momenti di silenzio, i due continuarono a ridere per un bel pò. Poi tornarono a camminare, sempre vicini, e osservandosi e ridacchiando di tanto in tanto.

D'un tratto Hermione si fermò guardandosi attorno con espressione rapita, mentre osservava i piccoli cottege con tetto spiovente e i tanti negozi, tutti con insegne diverse e decorate, il tutto coperto da uno strato di neve fresca. Più in là enormi alberi, decorati da ragni, zucche e gatti neri che formavano dei giochi di luce che ricordavano Halloween.

"Ah, giusto. Mi ero scordato che tu non ci eri mai venuta." disse Ron osservando la faccia di Hermione, che con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca aperta a formare una comica o, sembrava davvero buffa.

"Bè, mamma mi ci porta da quando ero piccolo quindi la conosco come le mie tasche"....."allora, cosa vuoi visitare per primo?"

Hermione si voltò dalla sua parte, mentre lui gli esibiva un sorrisone enorme e felice. Per un nanosecondo rimase a fissarlo, e uno strano calore mai provato prima le invase il petto.

"Uhm...mi piacerebbe vedere l'ufficio postale".

E così Ron ed Hermione passarono tutta la mattina a girovagare per i negozi e a chiacchierare, ormai dimentichi di Harry (NdA quanta cattiveria xD).

"Ecco, guarda" disse poi Ron, facendo voltare Hermione per osservare un'insegna, "ho lasciato il meglio alla fine".

Presa per un braccio Hermione, la portò dentro una piccola locanda molto accogliente. Era calda, affollata e rumorosa.

Visto un tavolo con due sedie, Ron si andò a sedere con Hermione, che si guardava attorno.

"Che posto è questo?" chiese lei tutta interessata. "Questo, è i Tre manici di scopa", disse Ron, "la migliore locanda in circolazione. Fanno delle burrobirre spettacolari qui" affermò poi tutto contento.

"Burrobirre?" ..."Si, aspetta e vedrai" e detto questo, sorrise ancora di più, felice, nell' essere per una volta, quello che conosceva le cose tra i due.

Qualche attimo dopo, una donna con un viso grazioso si avvicinò ai due, sorridendo accogliente. "Salve ragazzi", poi si voltò verso Ron e il suo sorriso si allargò. "Ah, il piccolo Weasley", disse poi lei arruffandogli i capelli vermigli, "che piacere rivederti....oh, ma che carino....questa è la tua ragazza?" . Hermione, che fino ad allora aveva osservato stupita il viso di Ron diventare color mattone mentre la donna gli stava intorno, a quell'ultima frase assunse insieme a lui, un bel colorito acceso, mentre le orecchie del suo amico erano quasi in fiamme.

"No...ecco.." "No, noi non..." I due cercavano di spiccicare parola in qualche modo, ma invano. "Oh, su da bravi, non dovete vergognarvi....allora cosa posso portarvi?"

"Hmm...due burrobirre, per favore." disse Ron, guardando ostinatamente il pavimento.

La barista tornò dietro il bancone, mentre tra i due ragazzi aleggiava un imbarazzato silenzio.

"Ecco, lei è la proprietaria, Madama Rosmerta." disse Ron, solo per dire qualcosa, mentre le due burrobirre venivano loro recapitate.

Hermione prese la bevanda davanti a lei, e alzando un poco gli occhi, mentre i battiti le aumentavano, ne bevve un sorso, ancora pensando alla conversazione di prima.

Ma subito si distrasse, e guardando Ron, che la osservava con uno sguardo carcico d'aspettativa, gli sorrise dicendo: "Ma è buonissima!

Ron rispose allo sguardo sorridendo anch'egli. "Lo so" .

L'imbarazzo era sparito, e si ritrovarono di nuovo a chiacchierare bevendo burrobirra.

"Allora, aspetta un secondo...vado a pagare e poi torniamo al castello...dobbiamo anche prendere delle cose ad Harry!" affermò Ron, dirigendosi già verso il bancone.

"Ron, aspetta. Devo prendere i soldi dalla borsa." "Dai, Hermione, è la tua prima burrobirra! Offro io." e detto questo le sorrise in modo dolce, come mai le aveva sorriso prima. Hermione osservò i suoi occhi azzurri, e improvvisamente avvampò.

"No, no, davvero, ci metto un attimo". "Non importa, pago io." "No, no dav..." ma Hermione fu interrotta da una risata cattiva, che proveniva proprio da dietro di loro.

"Weasley, non hai capito che ti vuole far risparmiare quei due spiccioli, visto che forse è tutto quello che vedrai per i prossimi sei mesi?"

Malfoy, seduto al tavolo dietro il loro, accompagnato da Tiger e Goyle, rideva sguaiatamente.

"Non hai capito che perfino lei si è accorta di quanto tu sia povero Weasley? Non vedi che la metti in imbarazzo?" Ron, spostando lo sguardo da Malfoy ad Hermione, notò il colorito acceso di quest'ultima, e qualcosa al centro del petto, lo trafisse.

Malfoy si alzò, accompagnato dai suoi due scagnozzi, dirigendosi verso l'uscita. Hermione gli disse: "Smettila, stupido" ma Malfoy la ignorò, deciso a infrangere l'autostima di Ron.

"Perfino una sporca schifosa mezzosangue come lei si vergogna a farsi vedere con un pezzente idiota come te. Sarà venuta con te solo perchè non aveva con chi andare, visto che il tuo amico Potty è rinchiuso nel castello." Malfoy spostò lo sguardo da Ron ad Hermione dovertito. "Non che lei sia una bella compagnia, puzza proprio come una mezzosangue". Con un'altra risata gelida, Malfoy uscì dai Tre manici di scopa, mentre Hermione gli sibilava dietro un 'idiota' e Ron teneva ancora la testa bassa.

Hermione spostò lo sguardo dal posto in cui qualche secondo prima c'era Malfoy a Ron, ma lui non alzava ancora il volto.

"Ron" chiamò piano lei, alzandosi in modo da avvicinarsi a lui.

"Se...se...se non vuoi, non sei costretta a stare qui....con me intendo." Hermione sbarrò gli occhi incredula, mentre Ron continuava: "Si, insomma...se ti imbarazza farti vedere con me, non importa, puoi andare se vuoi." Ron teneva ancora il capo chino, e non staccava gli occhi dal pavimento.

Hermione sentì le lacrime pungerle gli occhi, mentre capiva quanto quelle parole avessero ferito il suo amico, e senza dire nulla gli si avvicinò e sottrasse i soldi dalla sua mano.

"Resta qui" gli disse, e andò al bancone. Dopo aver pagato si aggrappò a un braccio di Ron, tirandoselo fuori dalla locanda. Ron rimase un attimo stupefatto, ma non aveva il coraggio di guardarla in volto, non dopo le parole di Malfoy.

Ma Hermione si fermò, e gli alzò il mento, in modo che i loro occhi si incrociassero. "Se non fossi voluta venire con te, adesso non sarei qui. Mi sono divertita tanto oggi, e questo è dovuto soprattutto alla tua compagnia. " La ragazza arrossì notevolmente all'ultima frase, ma sapeva di doverla dire, in modo da infondergli fiducia. "Noi siamo amici, e non solo per Harry. Io ti voglio bene. E tu vali 100 volte Malfoy. Non mi importa quanti soldi lui abbia. Sarai sempre molto meglio tu." Detto questo gli si avvicinò lentamente e gli scoccò un dolce bacio sulla guancia.

A quelle parole Ron si risollevò, mentre le orecchie gli diventavano sempre più rosse.

Hermione lo sotto braccio e lo trascinò dentro Zonco. "Allora, cosa prendiamo ad Harry da qui?" Hermione fece un gran sorriso a Ron, che le rispose con lo stesso entusiasmo. Dopo lo shopping per Harry, tornarono al castello, concludendo una gita ad Hogsmeade che non avrebbero più dimenticato.

Quando Harry li rivide, erano entrambi rossi in volto, con l'aria di chi ha appena trascorso la più bella giornata della sua vita.

 

 

___________________________*

Scusate, scusate, scusate il ritardissimo!! Ma questo periodo è stato davvero orribile per me, e non riuscivo ad avere ispirazione o altro, ed ero piena di pensieri negativi. Diciamo che Natale mi ha aiutato in un certo senso, soprattutto mi ha aiutato rivedere mia sorella che non vedevo da molto.

Tempi duri a parte....ecco qui il quarto capitolo, finalmente!! Più lungo degli altri e...che dire, spero che vi piaccia.

Un ringraziamento speciale a:

-FlashDelirium, Gis, Granger che mi seguono ^^

Ma soprattutto a:

-Cioccorana24, IlaSunnySmile, Seren_alias Robin_, Laurana e Nihon. Davvero, non sapete quanto le vostre recensioni mi aiutino in questo momento. Ogni volta che le leggo, mi sento subito meglio, siete fantastiche e dolcissime. Grazie, davvero tanto!!

Un bacione, sperando che anche questo capitolo vi sia piaciuto!

Sibilla^^ (Per chi volesse aggiungermi su facebook sono Sibilla Efp )

P.S. Chi non recensisce è un topo-ragno con la proboscide! xD

 

 

 

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Capitolo 5
*** Bisbigli e rivelazioni al chiaro di luna ***


BISBIGLI E RIVELAZIONI AL CHIARO DI LUNA

Nei dormitori di Grifondoro non c'era più nessuno. Dopo il caos provocato da Sirius Black, tutti gli studenti appartenenti alla casa erano in sala comune.

Dopo molte ore di stordimento per l'accaduto, Ron ed Harry si erano appisolati su due poltrone vicino al fuoco, così come tutti gli altri. Ognuno aveva trovato una zona remota dove poter riposare dopo una notte di trambusto ed agitazione. Tutti tranne Hermione.

Era seduta in un angolo nascosto alla vista, con le gambe strette al petto, cercando di soffocare i numerosi singhiozzi con le ginocchia mentre copiose lacrime le inondavano il viso.

Era rimasta così tutto il tempo, con un nodo allo stomaco che non le permetteva riposo. Panico e rimorso che vagavano in lei, cercando di prevalere l'uno sull'altro, facendola sentire sempre peggio.

Non molto lontano da Hermione, una bambina dai lunghi capelli rossi si stropicciò gli occhi, aprendoli di colpo. Un incubo l'aveva svegliata, ed era già la terza volta che accadeva quella notte. Si alzò, cercando di fare meno rumore possibile, e si avvicinò alle due poltrone vicino al fuoco. Si avvicinò piano al fratello, rannicchiato sulla poltrona. Non gli era successo nulla. Era ancora lì. Stava bene. Sospirò tranquillizzata, e stava tornando a dormire, quando qualcosa la trattenne, e decise, invece, di avvicinarsi all'altra poltrona vicino al fuoco.

Harry Potter era lì, con gli occhi chiusi, che respirava tranquillamente.

Ginny arrossì, ma decise comunque di toccarlo. Gli sfiorò i capelli scuri, soffermandosi su una guancia.

Ma proprio in quel momento, un piccolo singhiozzo si udì sonoro nella stanza, e la bambina sobbalzò, guardandosi attorno, cercando la fonte del rumore.

In un angolo, rannicchiata, vide una ragazzina dai capelli cespugliosi, che non lasciavano intravedere altro del suo viso.

Ginny si avvicinò piano, ma decisa, ad Hermione, e le sedette accanto.

Hermione, d'altro canto, sapeva che qualcuno si era avvicinato a lei, ma non voleva proprio alzare gli occhi.

"Hey" disse piano Ginny, cercando di essere delicata, "va tutto bene?".

Hermione dapprima non rispose, poi alzò gli occhi rossi e gonfi, cercando con lo sguardo i limpidi occhi azzurri della compagna di Casa.

"S-si, è solo che....solo che.." riprese a piangere silenziosamente mentre Ginny cercava di consolarla, dandole pacche affettuose sulla spalla.

"A te piace Harry?" La domanda sorse da Hermione così all'improvviso che Ginny rimase pietrificata.

"Come?" . "So che mi hai sentito....se non vuoi rispondere d'accordo...ma ecco...si insomma...credo che sia piuttosto evidente."

"Bhe, si" rispose un'imbarazzatissima Ginny mettendosi subito dopo una mano sulle labbra, e osservando la persona in questione sonnecchiare tranquillo. "Si, mi piacciono i suoi occhi, i suoi capelli, il suo essere coraggioso, e gentile...e mi piace guardarlo, e se mi sfiora, anche per sbaglio, ho come una scossa elettrica....quindi...credo che la risposta sia si".

Hermione la guardava attenta, assorbendo ogni parola, e sbarrando gli occhi sempre più. "Allora...anche tu...io...allora....no...ma io...allora...m-mi piace."

Pronunciò queste parole con frenesia, rigettando la testa tra le ginocchia, mentre un rossore le invadeva le guance.

"E oggi...poteva morire...e io..." Hermione ricominciava a singhiozzare piano, mentre Ginny invece sbiancava.

Se aveva capito bene, e credeva davvero di aver capito, a Hermione piaceva Harry...e loro stavano sempre insieme.....si chiese perfino perchè non le era mai venuta in mente una cosa del genere, dopotutto, non era una cosa molto strana, forse lo aveva sempre saputo.

Alzò gli occhi sulla sagoma curvata accanto a lei, e decise che, in quel momento, doveva mettere da parte ciò che provava e cercare di calmare Hermione, almeno un pò.

"N-non fa niente. non gli è successo niente...lui sta bene".

"S-si, però...e se gli fosse successo qualcosa? Non ci rivogliamo neanche la parola da tanto tempo...ed è tutta colpa mia...e di Grattastinchi..."

Hermione cercava di asciugarsi le lacrime mentre Ginny rifletteva...Da quando in qua Hermione ed Harry non si rivolgevano la parola? E poi, cosa poteva aver fatto Grattastinchi ad Harry di tanto brutto per far litigare i due?

"Ora ho capito perchè mi piace La Bella e La Bestia...sono sempre stata innamorata della Bestia...e lui è esattamente uguale....a volte è rude senza nemmeno rendersene conto, e si abbuffa in maniera schifosa, e non fa altro che provocarmi e chiamarmi < so tutto io > eppure...eppure a volte è così dolce, e premuroso, ed è davvero carino quando è impacciato o imbarazzato, quando le orecchie prendono quella strana sfumatura di rosso, e...anche a me piace guardarlo...e mi piacciono i suoi capelli, le sue lentiggini e i suoi occhi azzurri....mi piace davvero...merlino"

Mentre Hermione si premeva la mano sulla bocca, come a voler ricacciare tutto ciò che aveva detto dentro, lo stato confusionale di Ginny aumentava a dismisura...Cos'era La Bella e La Bestia? Ginny non ne aveva idea, ma Harry non assomigliava ad una bestia...nemmeno un pò....non era rude, non si abbuffava, non chiamava Hermione so tutto io, non arrossiva sulle orecchie, non aveva le lentiggini e gli occhi....

Un lampo di consapevolezza invase Ginny arrivata alla fine del discorso. "Gli occhi azzurri" ...sotto qualunque punto di vista Harry non aveva lentiggini ed occhi azzurri...

Una sconcertante idea le venne in mente e tutti i pezzi sembrarono tornare al proprio posto. Lei conosceva la persona descritta da Hermione, la conosceva da quando era nata, ed era proprio come lei aveva detto. Era tutto ciò che lei aveva detto. Ed era suo fratello, Ron. Ron aveva litigato con Hermione per Grattastinchi, ed anche lui aveva rischiato la vita oggi, esattamente come Harry.

Ginny alzò lo sguardo su Hermione, ma non sapeva se fosse più sollevata o sconcertata. A Hermione non piaceva Harry. Le piaceva Ron. Le piaceva Ron!

"Ti...ti piace Ron? Mio fratello Ron? Ron...Ron?" Subito si diede dell'idiota per aver fatto quella domanda, ma davvero non riusciva a capacitarsene...pensava che Hermione e Ron si odiassero, che lei lo ritenesse sciocco, buffone...bè..Ron. (NdA Povero cucciolo...che considerazione che ha di lui xD )

"Ron..Ron." Affermò con voce flebile seppur in maniera decisa Hermione. "Lo sciocco, insensibile, adorabile Ron" Hermione diede in una risatina nervosa e guardò Ginny che invece le sorrideva apertamente.

" Non preoccuparti, non glielo dirò." . "Neanche io, ad Harry". "Bè, è questo che significa essere amiche no?" disse Ginny con un sorriso a cui Hermione rispose, decisamente rallegrata "Si, è questo che significa.....spero che almeno mi parlerà di nuovo."

Hermione si girò ad osservare Ron, imbarazzata. "Credimi, Hermione, mio fratello può essere un idiota, ma in fondo in fondo è una persona buona e gentile, e ti vuole bene. " Detto questo Ginny si scompigliò i capelli rossi, mentre Hermione la guardava affascinata. "Sai, i tuoi capelli mi sono sempre piaciuti....e anche i tuoi occhi"

Ginny ridacchiò. "Sai, credo di averne capito il motivo."

Detto questo, le due ragazze si sedettero vicine, ancora chiacchierando del più e del meno, finchè il sonno non le travolse.

In fondo era stata una lunga giornata...una giornata di paure, amicizie nate, ed impensabili rivelazioni.

 

 

 

 

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Lo so, lo so! Sono in super iper ritardo....ma per favore non linciatemi!!!

è stato un periodo terribile, e scrivere con tranquillità e leggerezza come sono aituata a fare è stato quasi impossibile.

I problemi si accalcano , tanto che a volte mi sembra di sprofondare sempre più giù....se a questo aggiungiamo poi la miriade di compiti da fare, l'incombente fine del primo quadrimestre, e l'assenza di internet per una settimana, credo che mi capirete benissimo se vi dico che questo mese è stato una tragedia!

So che questo capitolo non mi è venuto benissimo, ma data la situazione credo che sia il massimo che sono riuscita a fare. Quindi non picchiatemi troppo duramente!! xD

Ringrazio:

-Cioccorana 24, IlaSunnySmile, Seren_alias Robin_, laurana, Nihon, Gis e Miione per le recensioni...siete sempre dolcissime *-*

-Alexia96, FlashDelirium, Granger_ che seguono la mia storia :D

Un bacione....e se volete, recensite.

Sibilla^^

 

 

 

  

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