Il primo ballo

di Akane Mikako
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Problemi e sfuriate ***
Capitolo 2: *** La danza ***
Capitolo 3: *** Riflessioni ***
Capitolo 4: *** Volta pagina ***
Capitolo 5: *** Insieme ***
Capitolo 6: *** Seduzione ***



Capitolo 1
*** Problemi e sfuriate ***


*Questa fic è yaoi, le autrici siamo io, Akane, e Yukino. Io tengo Julien, Damien, Danilo e altre apparse, mentre Yukino ha tenuto Saphir. Bè…buona lettura…anzi, vi consigliamo di leggere la fic con la canzone ‘This is how you remind me’ dei Nickleback. Capirete il perché. Spero anche che non ci siano troppi errori grammaticali o di battitura, in realtà l'abbiamo scritta anni fa, la tolsi per alcuni problemi, ora ho deciso di rimetterla così come la pubblicai quel tempo, si sente la differenza da come scriviamo ora, ma spero sia leggibile lo stesso, proseguendo come ogni storia a cap, migliora sotto molti aspetti, bisogna avere pazienza e fede. Buona lettura…baci Akane*


IL PRIMO BALLO


Capitolo 1. "Problemi e sfuriate"
La maglietta accarezza la pelle calda e per un attimo Saphir rabbrividisce, in quella palestra di danza fa un caldo soffocante, sembra quasi di sentirlo scivolare sulla pelle e penetrare dentro, ma oggi per Saphir non è abbastanza. Niente può scaldarlo. La voce di suo padre rimbomba ancora nelle orecchie, forte come un tuono figlio di una nuvola che oscura il cielo insondabile. In realtà suo padre non ha certo una voce tale da spaccargli i timpani, ma oggi è una di quelle giornate in cui ha voglia solamente di rimanere a letto a pensare e accucciarsi sotto le coperte, o avere qualcuno da abbracciare, da amare. Sua madre. L’indifferenza che gli getta addosso ogni giorno è tale da schiacciarlo, è rimasto con lei per scaldarla, perché *sa* che ha bisogno di lui eppure non vuole ammetterlo…eppure litigano ogni volta e lei butta su Saphir tutta la sua sofferenza. Li dentro c'è il suo sogno e lui vuole dimostrare a tutti e a se stesso di essere in grado di realizzarlo, ma a volte la sua anima lo assorda, le sue emozioni lo travolgono e lui non riesce più a restare lucido o a trovare la giusta concentrazione per ballare.
Gli manca suo padre andato a vivere dall’altra parte dell’Italia quando lui e sua madre si sono separati, gli manca un posto dove tornare, gli manca… che cosa?

Damian e Danilo sono sempre i primi a finire di cambiarsi, di solito lo è anche Saphir e ogni volta si mettono a parlottare fra di loro come delle vecchie comari pettegole, ma stavolta il loro amico non è ancora pronto così si appoggiano allo stipite della porta dello spogliatoio dove una marea di gente entra ed esce e lo aspettano pazienti. A dire il vero molto pazienti non sono dal momento che tamburellano stressantemente il piede a terra. Per passare meglio il tempo decidono di fissare la fonte della loro impazienza cercando di stimolarla a muoversi, ma invano. Inevitabilmente si mettono a psicanalizzarlo come fanno sempre in questi momenti down. La maggior parte delle volte funziona per tirarlo su di morale, ma non ora, così in un baleno capiscono che ha qualcosa che lo butta particolarmente giù, non è la solita ansia che precede le lezioni pomeridiane di Julien. Gli si avvicinano di qualche passo e a voce non molto bassa(in mezzo a quel casino rischiano di non sentirsi!) Damian inizia il discorso in modo alquanto schietto, come sua abitudine: "Bè, che hai?"

Saphir scuote la testa senza dire nulla, già per lui è difficile parlare, farlo in mezzo a tutti non è propriamente la situazione ideale per lui, e poi…come fa ad esprimersi? A dire qualcosa che nemmeno lui sa bene cos'è? Qualcosa che la voce di suo padre ha risvegliato, un nodo di sentimenti ed emozioni che gli chiudono la gola in un nodo doloroso. La voglia di essere amato forse, la voglia di mollare tutto e andare a vivere con lui, di lasciare la casa di sua madre dove troppi silenzi si sono stesi e sempre si stenderanno come un sudario, troppi per poterli sciogliere. Troppo gelo, troppa rabbia dentro di loro, dentro di lei.
Lui ci tiene veramente alla danza ma alle volte ha solo una voglia matta di essere lasciato in pace. Di passare inosservato, di tornare se stesso in un certo senso. Finisce di infilarsi le scarpe e si alza in piedi, senza guardare negli occhi né Damian, né Danilo. Forse se fossero soli…

Nessuno dei due si meraviglia del suo atteggiamento, sono abituati e lo conoscono abbastanza da poter tranquillamente intuire il motivo del suo mutismo. Danilo da voce a questo pensiero mormorandolo all'amico vicino a lui che fissa la schiena di Saphir allontanarsi : "C'è troppa gente, magari se riuscissimo a prenderlo in disparte possiamo fare qualcosa…" Damian continua per lui "Si, non è il caso che affronti una lezione di danza jazz con quell'umore, farebbe infuriare Julien se dimentica di nuovo le coreografie." Detto questo entrambi scattano nella sua direzione per placcarlo. Lo afferrano per un braccio ciascuno e lo spingono in parte circondandolo seri, Danilo, il più diplomatico con gli amici, gli spiega che è meglio se trova il modo di dimenticare i suoi 'guai' prima di incontrare il suo 'eterno rivale'; già, non va molto d'accordo con il loro maestro di danza jazz, per quanto amici possano essere degli allievi con il loro insegnante, quando si tratta di professionalità Julien è terribilmente esigente, specialmente con Saphir! Damien sarebbe stato meno gentile e più diretto, qualcosa tipo 'O parli o parli!' ma il moro dagli occhi azzurri ha preceduto anche lui. Ora attendono semplicemente una risposta abbastanza esauriente da parte di Saphir ma i suoi occhi castani sfuggono in cerca di una via d'uscita, sa che non è giusto nei confronti dei suoi amici, e poi forse si sentirebbe meglio ma…
Apre la bocca per parlare e in quel preciso istante, neanche fosse stato richiamato da una forza invisibile, Julien entra. Saphir ammutolisce all'istante, il volto impenetrabile e i capelli biondi che ricadono morbidi accanto al viso.

Damien vorrebbe bruciarlo vivo, proprio ora doveva entrare, ora che stava finalmente per parlare? Si limita ad incenerirlo con due fulmini verdi al posto degli occhi. Non è che il professore gli stia antipatico, anzi, ma deve scegliere meglio le sue apparizioni! Quando, sempre Julien, lancia loro un'occhiata ironica dicendo "Ehi, babe, muovetevi a riscaldarvi che si inizia subito!" sempre Damien si dirige verso di lui per rispondergli ma per fortuna viene prontamente fermato dalla presa salda di Danilo che gli tappa la bocca per zittirlo e calmarlo, Saphir stesso gli posa una mano sul braccio, è un tocco lieve e freddo. Questo basta per tranquillizzarlo momentaneamente ma rimane comunque in allerta pronto a correre in aiuto del suo amico!

Forse è meglio così in un certo senso, se Saphir avesse iniziato a parlare, a parlare veramente, sarebbe stato difficile controllarsi. E così balla. Ma la sua mente vola e non è assolutamente concentrata su quello che deve fare, è consapevole del fatto che Julien se la prenderà di nuovo con lui ma in quel momento non gliene importa.

Come era da immaginarsi, Julien, seduto davanti allo specchio a muro a gambe incrociate a contare il tempo per i ballerini, guarda in special modo Saphir, come fa sempre, mantenendo la testa abbassata e lo sguardo penetrante alto su di lui che si muove sbagliando tutti i tempi e il ritmo. Si capisce che ha la testa da tutt'altra parte, non ci vuole un genio per capirlo, ormai lo conosce bene e sa che quando sbaglia le coreografie in questo modo è solo perché ha qualche nuovo problema che non riesce a tenere fuori dalla danza. Ma non può continuare così, ogni volta è la stessa storia, deve capire che gli altri non possono aspettare i suoi comodi e che gli torni l'umore adatto. Deve imparare a separare 'lavoro' e vita privata! Le emozioni sono giuste quando si cerca di esprimerle col corpo, ma bisogna anche saperle gestire. Quante volte Julien gli ha fatto questo discorso e quante volte Saphir diceva di si, che aveva ragione e che avrebbe rimediato. Questi sono i risultati! Non ascolta quando gli parla? Poi è lui che fa la parte del cattivo! Cosa deve fare con quella testa dura che si ostina a chiudersi in quel guscio inscalfibile? 'Continua a dimenticare i passi, non va bene! Quando si decide a svegliarsi?' Sono questi i pensieri del professore che comincia ad arrabbiarsi. "Saphir, ma ci sei? Sei fra noi? Sai dove siamo?" Dice con voce alterata rivolto al povero biondo che si ferma smarrito, ferma la musica e si alza in piedi mettendo le mani sui fianchi. Aspetta forse uno straccio di spiegazione? Oggi aspetterà invano!

Saphir si morde le labbra a disagio, non sa cosa dire… o meglio, si aspettava una cosa del genere ma non sarà mai preparato allo sguardo penetrante di Julien. Si stringe nelle spalle sussurrando un "ehh" come di scusa, deve scuotersi accidenti! Lo sa che altrimenti Julien non lo mollerà! Resta così, in silenzio, mentre Damian si trattiene a stento dall'andare dall'insegnante e dirgli chiaramente di lasciarlo stare.

Ovviamente sapeva che non gli avrebbe detto nulla di sensato, che si sarebbe limitato a stringersi nelle spalle, ma di certo non può starsene buono ad aspettare che Saphir si degni di tornare fra loro! Facendo un profondo sospiro spazientito fa ricominciare la canzone e la coreografia dall'inizio senza MAI spostare lo sguardo penetrante dalla causa delle sue numerose arrabbiature che in un ora si ripetono spesso. Julien, con quelle occhiate equivoche, cerca solamente di leggere dentro a Saphir. Qual è il modo veramente giusto di prenderlo? E' sempre stato convinto che i suoi metodi potessero funzionare per la maggior parte dei casi, ma con lui non ne funziona nessuno! E' un ragazzo impenetrabile, oltremodo fragile ma estremamente chiuso e introverso, è difficile arrivare al suo vero io. Non l'ha ancora permesso a nessuno, o almeno così sembra a lui. Tuttavia non può stare semplicemente a guardare un ballerino che sbaglia così! Alla terza volta che, come da copione, Saphir intralcia gli altri compagni e Julien ferma tutto sgridandolo sempre più duramente, Damien sente che deve fare qualcosa. Odia andare contro il loro maestro di danza, specialmente davanti a tutti. Non è molto esibizionista e prende quello che riesce ad afferrare, ma ora è uno di quei momenti in cui la sua impulsività si fa sentire. Infatti col tono più rispettoso e umile che riesce a mantenere dice "Ma scusa, Julien, Saphir ha semplicemente dei problemi e attaccarlo così in certi momenti, lei lo sa meglio di me, gli fa l'effetto contrario!" Adesso, Julien, non è che se la prenda con Damien, solo con la sua frase! "Ho capito anch'io questo, ma cosa dovrei fare? Mandarlo a casa rassicurandolo? Non so più come fargli capire che deve svegliarsi, il mondo non ruota intorno a lui e facendo così scarica il peso di tutto sulle spalle dei suoi compagni!" Questa volta sembra arrabbiato e Damien non sa più come spegnerlo, sa bene che se magari stava zitto tutte queste brutte parole non le diceva. Ok, ha ragione, ma ci sono modi e luoghi di dire le cose. Ora conoscendo Saphir si butterà ancora più giù! Mentre lui cerca di giustificarlo e di scusarsi ancora(nemmeno lui vuole fare la parte dell'impiccione!) Danilo si volta di scatto verso l'amico in fondo alla sala e appena lo vede si dirige da lui.

C'è questo nodo che gli stringe la gola… non può farne a meno, è troppo tutto assieme, suo padre, la litigata con suo madre, i rimproveri di Julien… normalmente si limiterebbe a stare in silenzio ma adesso non ce la fa più. Si volta verso il muro cercando di trattenersi e di respirare. Non vuole farsi vedere così dagli altri, non vuole fare ancora la parte del ragazzino fragile. Sente la mano calda di Danilo posarsi sulla sua spalla e si volta verso di lui, doveva immaginarlo che non gli sarebbe sfuggito niente. Le lacrime cadono lente e inesorabili giù per le guance, le sente bruciare sulla pelle e percepisce, più che vedere, i suoi compagni attorno a lui, a formare un anello protettivo. Non ce l'ha con Julien, sa che ha ragione, è solo che…

A salvare la situazione insalvabile arriva il suono dell'enorme orologio a pendolo appeso al muro che segna la fine della lezione giornaliera con Julien. Un sospiro di sollievo generale si leva dalla piccola palestra seguito dai mormorii impercettibili dei compagni che commentano l'accaduto aspettando il via libero da parte del professore che viene concesso solo dopo dei lunghi sospiri profondi fatti con l'intento di calmarsi. Guarda in mezzo alla folla un punto ben preciso, una testa bionda voltata dall'altra parte in modo da non rivelarne il viso e dice stancamente "Ok, andate pure ragazzi. Ci vediamo domani alle 16 come sempre." Mentre cominciano ad uscire può vedere chiaramente Saphir scortato dai suoi due angeli custodi, Damien e Danilo, che gli parlottano sotto voce con espressione rassicurante mista a dispiacere per le lacrime che a fatica si placano. Sono gli ultimi ad uscire e Julien continua a squadrarli, non sa perché ma gli dispiace vederlo in questo stato, una volta gliel'aveva già detto a Saphir, sei un uomo e devi dimostrare di esserlo veramente! Lui era rimasto colpito a queste parole, l'avevano aiutato in quel momento…chissà, forse se gli parlasse nuovamente servirebbe a qualcosa. Senza pensarci un secondo di più lo chiama con voce ora calma "Saphir fermati ancora un po', per favore" E' gentile, invoglia alla confidenza. Forse ha capito il modo giusto di prendere quel ragazzo introverso con un intero universo da liberare nella sua anima.

Saphir per un attimo è tentato di scappare a gambe levate ma il tono quasi dolce che ha usato lo blocca, perché no? Perché non tentare di parlarne? Di far uscire tutto? Sa che Julien non ha la soluzione sottomano ma il solo fatto di condividere il problema forse l'avrebbe fatto sentire meglio. E dopotutto lui ha un ammirazione spropositata per Julien e sa perfettamente che se lo sgrida ed é esigente con lui è solo perché vuole il massimo e crede in lui. Solo che il fatto di saperlo non lo aiuta a reagire meglio. C'e questa…cosa dentro di lui, che rischia di divorargli l'anima e deve parlarne prima o poi. Buttare fuori tutto questo risentimento, altrimenti non combinerà nulla di buono. Si blocca lanciando uno sguardo rassicurante a Danilo e Damien, che tuttavia lo guardano dubbiosi, Damien specialmente, ma fanno come vuole lui ed escono facendogli tuttavia capire che lo aspettano fuori dalla scuola. Sono soli ora. Il silenzio si stende fra di loro, ma è solo un attimo, un secondo prima che Julien faccia cenno a Saphir di avvicinarsi.
Fine capitolo

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Capitolo 2
*** La danza ***


*Stesso discorso che ho aggiunto all'introduzione del primo cap: storia scritta anni fa mai rivisitata, possibilità di errori grammaticali ma non penso troppi, e di errori di battitura, spero pochi e soprattutto spero non ci siano! Buona lettura. Baci Akane e Yukino!*

Capitolo 2: "La danza"

Non è sicuro di stare per fare la cosa giusta, parlare a Saphir cercando di fargli tirare fuori quello che ha dentro senza scappare da esso non è l’operazione più facile del mondo, è decisamente meglio ballare, Julien si esprime divinamente quando sente della musica espandersi nell’aria e diventa impossibile resistere all’invito di lasciarsi andare. Sta fermo in piedi appoggiato allo specchio a muro a fissarlo alzando appena gli occhi nel suo modo penetrante che mette soggezione, ed è questo che legge in Saphir che gli si avvicina titubante, timidezza e soggezione; non vuole che provi questo davanti a lui, non è un mostro che lo vuole mangiare, questo concetto è da chiarire una volta per tutte. Julien non vuole che pensi che ce l’ha con lui, non è assolutamente vero, quando lo vede ballare seriamente e in modo concentrato riesce a scorgere quello che potrà diventare e lui desidera semplicemente avverare tutto ciò. Non si rende conto quanto arriva ad emozionarlo in quei momenti, quando viaggia dentro la musica solo con i suoi sentimenti che traspaiono dai movimenti armoniosi. Tutto questo deve farglielo capire ora, o con le parole o con la danza, ma ci deve riuscire, sa con certezza che se ce la farà il risultato sarà ottimo.

Il silenzio comincia a pesare adesso, lo sente impregnare la stanza come una cosa viva, attaccarsi agli abiti e all’anima e non scrollarsi più. Saphir è consapevole di aver ballato da schifo e che è sicuramente per questo che Julien vuole parlargli, ma non riesce a guardarlo, in un certo senso dovrebbe ammettere di avere bisogno di aiuto, di nn farcela da solo… e se con i suoi amici potrebbe riuscirci, con Julien no. Non sa bene perché ma nn vuole che lo consideri debole, nn vuole fargli vedere questo lato del suo carattere. Anche se forse ormai è troppo tardi. Si stringe nelle spalle, abbracciandosi e guardandolo da sotto i capelli biondi che gli ricadono in ciocche bagnate sul viso, è a disagio e adesso vorrebbe solo andare sotto la doccia bollente e non pensare più a nulla, a sua madre così nervosa da attaccarlo per un nonnulla, a lui che nn riesce ad aiutarla e a suo padre lontano.

Non ci vuole un genio per capire che Saphir non ha ancora intenzione di aprirsi come vorrebbe Julien. Ma non sarà questo a fermarlo, è estremamente determinato ad aiutarlo. Sa che se lo farebbe ballare ora non servirebbe a nulla, continuerebbe come prima e ciò non avrebbe senso, deve sbloccarlo con le parole giuste, parole che ricerca nella mente, parole che non trova subito infatti si preme le dita sulle tempie e chiude gli occhi. Sente gli occhi di Saphir su di se e li immagina sgranati e allibiti per il suo gesto piuttosto insolito, è abituato a vederlo sempre estremamente sicuro di ogni cosa che dice e fa così ora sembra strana questa insicurezza. Quando crede di aver trovato cosa dire, alza la testa e tornando deciso come suo solito Julien inizia a parlare con il suo delizioso accento francese, il suo tono è calmo e sussurrato, intimo. “Saphir…” si interrompe perché sa che dirà tutta un’altra cosa rispetto a quello che aveva pensato “Non ti rendi conto di cosa sei capace di fare…di cosa saresti capace di fare se impareresti a vivere le tue emozioni nel modo giusto.” Si non è male come inizio, deve continuare su questa linea, tanto sa che Saphir non dirà nulla fino alla fine “E’ importante provarle ma è anche importante, non solo nel ballo ma anche nella vita, usarle per migliorarti. Quando vieni assalito da qualcosa di talmente forte e violento da non permetterti più di concentrarti su ciò che fai, approfittane, trasformale in energia per comunicare con gli altri. Tu come me non sei bravo a parole, preferisci tenertele per te e usare la musica per questo, il ballo. Ma allora fallo. I sentimenti non devono essere un limite, un freno, lascia libera la tua mente, fa volare la tua anima insieme al tuo corpo. Emozionati ed emoziona gli altri, non c’è niente di male, poi starai meglio.” Ok, questo dovrebbe andare per fargli ricevere il messaggio. Ora sta a lui. Guarda il ragazzo ed in questo momento lo trova più affascinante, sarà per la strana luce nei suoi occhi che prima non c’era. Attende una sua qualsiasi reazione mentre lo osserva attentamente.

Shapir lascia cadere le braccia lungo fianchi, usare le emozioni… ha ragione Julien, lo sa, ma… usarle. Cosa dovrebbe usare? Il suo dolore? La sua disperazione? La sua impotenza? Cosa dovrebbe usare? Non sa più cosa fare, come uscirne. È questo che deve usare? Alza la testa a guardarlo, la passione che traspariva dalle sue parole, dal suo sguardo… riesce a percepirla come se gliel’avesse urlata invece che sussurrata e basta. Quella l’aveva colpito. Di quella poteva fidarsi. Ogni altro discorso era inutile. “ cosa devo fare?” chiede in un sussurro, negli occhi castani si può leggere tutto quello che prova, insicurezza, indecisione, rabbia… per un attimo tutto quello che prova è venuto a galla.
Per un attimo.

Neanche questa volta Julien riflette, risponde istintivamente allo stesso modo di prima mentre dentro gli sale la voglia di abbracciarlo per infondergli un po’ della forza e della sua sicurezza che a Saphir manca. “Sei triste? Dimostralo! Sei disperato? Ti senti solo, non sai che fare, sei confuso? Dimostramelo! Tu quando hai dei problemi ti chiudi senza far capire a nessuno come ti senti, chi ti osserva sa solo che hai qualcosa che non va, perché invece non cerchi di far sapere agli altri cosa hai dentro? Non parlo dei tuoi problemi, ma delle tue emozioni come ti ho già detto prima. Io lo faccio con la danza e funziona, provaci anche tu!” Si ferma, più di così non sa che dire, spera di averlo convinto e di essersi fatto capire abbastanza. Durante il discorso non ha mai staccato gli occhi dai suoi. Avranno avuto un effetto positivo le sue parole? Non lo sa ma è arrivato il momento di provarlo concretamente.
Prende una sedia che poi mette in mezzo alla stanza con lo schienale rivolto verso lo specchio a muro, poi si dirige allo stereo e sceglie un CD, inserisce nel lettore uno dei Nickelback e prima di far partire la musica si gira verso Saphir che lo guarda interrogativo, con sguardo e voce penetrante dice “Dimostrami ora cosa provi! Danza!” Non aggiunge altro, senza staccare gli occhi da lui fa partire la canzone ‘This is how you remind me’

La musica che parte martellante e insinuosa, come può resistere alla voglia di ballarci su? Senza aver provato niente, improvvisando a tempo di musica la sua anima. E comincia.
Rabbioso, veloce, salta leggero e usa tutto quello che ha, tutto quello che preme per uscire e che nn confesserebbe mai a nessuno.
E sente la mente smettere di contare i passi e lasciarsi andare, ora è la musica che lo guida, lo guida ad esprimere tutto. Ormai si è dimenticato di tutto, anche di Julien che lo guarda attento. Appena la canzone ha un attimo di pausa si siede a cavalcioni sulla sedia e guarda senza realmente vederlo il grande specchio davanti a lui.

Il riflesso gli rimanda l’immagine di Julien che riprende a ballare da dove Saphir si era interrotto, è stato così intenso che le sue emozioni vibravano nell’aria per poi entrare in lui amplificate. Quasi senza controllarsi ha preso a muoversi, non si è reso conto di quando ha iniziato ma non gliene importa, ora deve trasmettere anche lui le sue emozioni come ha fatto Saphir, deve fargliele sentire. Segue le note fino a che lo portano dietro di lui a sfiorargli la schiena con due dita leggere, infine con una giravolta veloce si allontana scambiando uno sguardo d’intesa con Saphir attraverso lo specchio.

Un brivido.
Quando Julien gli ha sfiorato la schiena e ancora prima quando ha cominciato a ballare, come se esistesse un filo di raso rosso che li collegasse, tutto quello che provava Saphir entrava in Julien e tutto quello che provava Julien trafiggeva Shapir come un raggio di luce.
Si alza in piedi morbido e lo cerca volteggiando, sembra che accarezzi l’aria invece che attraversarla, e sembra che ogni cosa possa scomparire. Ballano insieme ripetendo gli stessi passi dell’altro con un intesa incredibile, si sfiorano per poi allontanarsi e la rabbia in Saphir lascia il posto a una quieta dolcezza, ora la musica si abbassa e con lei si abbassano le sue difese.

Ci è riuscito, Saphir ha capito il senso delle sue parole e le ha messe in pratica nel migliore dei modi andando al di là di qualsiasi immaginazione, lo ha emozionato oltre ogni dire, se fosse un professore d’accademia che deve giudicare gli metterebbe 10 solo per l’interpretazione. Ma non deve mettergli un voto per cui deve trovare un altro modo per fargli sapere la sua soddisfazione, anche se non si tratta solo di quello, un altro sentimento ora è venuto a galla e conosce un unico gesto per esprimerlo. Lo avvolge da dietro accostando il volto al suo e mentre le ultime note della canzone se ne vanno anche loro due se ne vanno insieme abbracciati, viene il silenzio e Julien lo fa sedere sulla sedia; non vuole guardarlo in faccia adesso, sono entrambi scossi per ciò che sono stati capaci di fare, per cui gli va nuovamente dietro, gli prende il viso fra le mani accarezzandolo dolcemente, non vuole interrompere l’atmosfera che hanno creato.

E Saphir si sente svuotato, ogni cosa ha lasciato il posto a quelle mani che lo sfiorano tenere e al groviglio di sensazioni che lasciano sulla pelle. Appoggia la testa sul suo ventre abbandonandosi a lui, andandogli incontro e chiudendo gli occhi. La mente è vuota, nn vuole pensare adesso, non vuole sapere cosa farà fra un attimo, appena uscirà da quella sala.
Solo le sue mani.
Senza chiedere assolutamente nient’altro se non la silenziosa preghiera che le mani di Julien non la smettano più.

Sentire un tale abbandono da parte di Saphir, per Julien è come leggersi dentro, finalmente gli appare tutto chiaro, il rapporto con lui, i sentimenti che si accendevano in lui per ogni suo gesto, la sua fissazione di cercare di capirlo, di leggergli dentro per trovare il modo adatto di prenderlo, gli sguardi profondi che solo lui sapeva lanciargli. Solo ora, dopo questo primo loro vero ballo insieme, comprende ogni cosa e ancora prima di dirselo si allontana subito da lui.
E’ innamorato di Saphir.
Non ci sono altre parole per dirlo, ma sa che lui non è ancora pronto, non l’ha capito e non vuole rovinare tutto. Ha acquistato questo equilibrio con tanta fatica che per ora è tutto così fragile…no, non farà ancora nulla. Si limita a dargli le spalle e a dire sforzandosi di mantenere un tono calmo “E’ tardi…Damien e Danilo ti staranno ancora aspettando fuori. Vai, ci vediamo domani! Non dimenticare quello che è appena successo!” Non aspetta una sua risposta, inizia a prepararsi per chiudere la palestra senza alzare più lo sguardo sul ragazzo, ha paura di guardarlo ora, non sa cosa potrebbe dire o fare, si controlla a stento. Quello che prova per lui è troppo forte e non sa quanto resisterà in questa situazione.

Fine capitolo

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Capitolo 3
*** Riflessioni ***


Capitolo 3: "Riflessioni"

Questo pomeriggio Kiara è arrivata un po' prima nella speranza di riuscire a stare un po' sola con il giovane maestro di danza jazz, Julien; è dalla prima volta che ha cominciato a ballare sotto la sua guida che ne è rimasta affascinata, il suo modo di guardare le persone, gli sguardi profondi che riserva a tutti loro quando ballano sotto la sua direttiva, come danza lui stesso con quel suo fisico…come descriverlo senza essere scambiate per maniache? Gli occhi grigi terribilmente espressivi, l'accento francese che conferisce alla sua voce calda una sfumatura incredibilmente sensuale, e i suoi capelli corti e spettinati di seta nera?
La fanno impazzire. S'impegna così tanto con l'unico scopo di essere notata da lui visto che non riserva particolari attenzioni a nessuno del gruppo, è abbastanza imparziale tranne certe volte con…Saphir? Possibile che pur essendo due maschi abbiano un feeling così particolare? Certo, non lo dimostrano sempre, anzi sembra che il ragazzino biondo sia intimorito da Julien, tuttavia non rifiuta di sicuro i suoi consigli. Ultimamente, poi, vanno più d'accordo del solito…è come se si fossero chiariti, se avessero parlato a lungo, anche se deve ammettere che il carattere timido di Saphir è cambiato di poco, si è fatto solamente più pensieroso; ogni volta che li osserva, cosa che fa spesso, li nota in continua riflessione mentre si scambiano sguardi strani…bè, perlomeno Saphir è migliorato molto come ballerino, ora non sbaglia spesso come prima. Di sicuro lei è l'unica che ha notato tutti questi particolari, ma quando ti piace una persona diventi incredibilmente acuta nei suoi confronti e nei possibili rivali, solo che non sa se considerare tale il suo compagno di corso…e poi, cavoli, proprio lei deve beccare due gay? Non è possibile! In un angolino della sua testa cerca di convincersi di questo, ma nell'altro c'è una vocina fastidiosa che le dice di stare in allerta.
Dei rumori dalla porta la destano dai suoi pensieri, sarà di sicuro lui, finalmente è arrivato, non vedeva l'ora; ormai aveva finito tutta la cura di bellezza e non sapeva più che inventarsi per passare il tempo. Ora si concentrerà su un passatempo decisamente migliore delle riflessioni. Si alza e fa finta di riscaldarsi i muscoli come fanno tutti prima delle lezioni, e quando la sua voce entra nella palestra si gira con un sorriso che lei definirebbe meraviglioso, altri invece da oca! Purtroppo appena lo vede la sua espressione allegra si trasforma in una specie di smorfia che controlla subito. Julien non è solo, ma accompagnato da…Saphir! No, ancora lui, è un incubo! Più lei cerca di rassicurarsi dicendo che fra quei due non c'è nulla, più i diretti interessati le fanno credere proprio l'incontrario! In silenzio tende le orecchie per sentire che si dicono, le loro espressioni la preoccupano…non sembrano quelle di due amici che parlano tranquilli, o comunque quelle di un insegnante e di un alunno…non saprebbe descriverle e nemmeno paragonarle a qualcosa, sa solo che non le piacciono. Neanche quando sente i loro discorsi tutti su coreografie e musica si rassicura. Chissà perché?

Eppure Saphir percepisce su di se lo guardo intenso di Julien… gli occhi grigi puntati su di lui e questo l'innervosisce un po’, inutile negarlo. Ed è strano perché finora non era mai successo, s'innervosiva per altre cose non certo perché Julien lo fissava! Ma oggi è diverso…in un modo che nemmeno lui saprebbe spiegare, sente che le cose sono cambiate. Lo guarda spesso ora e anche quando Saphir se ne accorge non abbassa mai lo sguardo, con una profondità tale da temere che voglia trascinarlo con se in un anfratto recondito della terra, a volte si sente sprofondare e una sensazione strana lo avvolge e lo mette a disagio.
Quando sono cambiate le cose? Impercettibilmente forse ma se ne accorge chiaramente, forse quando hanno ballato insieme? Si ne è quasi sicuro. Ricorda quel ballo come qualcosa di strano, ricorda le mani di Julien che lo sfioravano provocandogli delle piccole scosse per tutto il corpo e quando l'ha incontrato oggi prima della lezione per un attimo si è sentito inondare di gioia.
Chiuso com'è nel suo mondo fatto di danza e pensieri non si accorge degli sguardi sempre più pungenti di Kiara. Solo quando Julien li fa provare una nuova coreografia insieme nota la sua faccia cupa, sembra quasi che ce l'abbia con lui… ma perché? Lui non le ha fatto niente!
Cerca di concentrarsi nel ballo ma non è facile instaurare un certo feeling con una ragazza quando questa fa di tutto per farlo sbagliare! Sembra quasi che abbia delle lame di ghiaccio al posto degli occhi tanto il suo sguardo è gelido! All'ennesima presa venuta male non ce la fa più, la mette giù delicatamente e le chiede a bassa voce " ma cos'hai?"

'Allora se ne è accorto!' Pensa Kiara appoggiando i piedi a terra con grazia, si ferma fissandolo negli occhi; perché ha parlato a bassa voce senza farsi sentire da nessuno? Per non umiliarla davanti a tutti? Davanti a Julien? Per avere la coscienza a posto! inoltre di sicuro Julien c'entra qualcosa e lei questo non lo sopporta, non capisce chiaramente i comportamenti di Saphir, ma è sicura che sono doppi giochi con l'intento di allontanarla dal suo amore, non sa bene come potrebbe riuscirci facendo la persona leale, ma adesso ci pensa lei a cancellargli quella faccia da santarellino. Senza pensarci su un attimo, a voce volutamente alta e tagliente, dice "Pensa per te, credi di essere migliore di me? Non ti viene in mente che magari fra noi due quello che non va sei tu? Chi ti credi di essere per venire a fare la parte del santarellino?"
Damien ha sentito abbastanza! Questo a lui basta per intervenire in difesa del suo amico, fino a qualche giorno fa era sempre a causa del maestro Julien, ora che lui va d'accordo con Saphir ci si è messa lei, Kiara, a sostituire la parte antipatica del prof! Potrà essere innamorata e gelosa di Julien quanto vuole ma questo non la autorizza affatto a dire certe cose a chi non c'entra nulla…almeno in parte, in realtà Saphir c'entra eccome e sia Damien che Danilo che Kiara l'hanno capito. Senza pensarci molto su il ragazzo dai capelli mori coi riflessi rossi che tiene sciolti fino a sfiorargli il collo in modo disordinato e sull'arruffato andante, si piazza davanti alla causa di tanta acidità e con gli occhi verde smeraldo che spiccano spaventosamente sul viso minaccioso sibila a denti stretti in tono pericolosamente moderato "Bada a come parli, chi ti credi di essere TU, stai attenta sai!" Questo basta per far indietreggiare tutti gli altri compagni, persino allarmare Danilo, Saphir e Julien, tutti hanno, insomma, una reazione, tutti a parte Kiara troppo accecata dalla gelosia per capire che lui non si farebbe problemi a picchiare una ragazza. "Oh, è arrivato l'avvocato difensore della femminuccia!! Che cavolo vuoi tu? Non rompere!" Il tono di Kiara è a dir poco tagliente e odioso e questo fa salire il sangue alla testa più di quanto non abbia già fatto finora, "Sei tu che non devi rompere, accusi Saphir di essere debole, buono a nulla e femminuccia, ma tu cosa credi di essere? Come fai a conoscere una persona con cui non hai mai parlato? Quanto sei superficiale!" Anche se furioso, Damien odia quando si giudica chi non si conosce, specialmente se si tratta dei suoi amici, cerca di non essere solo aggressivo e dire qualcosa di sensato per farle comprendere dov'è che sbaglia ma alla risposta ancora più offensiva di lei non ci vede più "So abbastanza da poter dire che è solo uno stupido presuntuoso arrogante, come te!" Sta per scoppiare il finimondo, Julien non immaginava che Kiara nascondesse un tale carattere…come definirlo? Acido? Antipatico? Damien lo conosce già bene, sa quanto arriva a scaldarsi quando toccano i suoi principi, risponde persino a lui in quei casi, se si tratta di difendere Saphir poi non guarda in faccia nessuno! Deve fare qualcosa prima che accada il peggio. Inoltre neanche a lui vanno bene le cose che hanno detto al ragazzo, è d'accordo con Damien nel dire che se non conosce una persona non può giudicarla, per di più è troppo offensiva, gli da una certo fastidio.
" Basta, finitela tutti e due! Kiara smettila, ha ragione Damien, non sai nulla su di lui e non puoi parlare, inoltre non essere così offensiva!" Finalmente si zittiscono ma lei non può non ribattere qualcosa in sua difesa, non crede di aver capito bene, Julien sta forse difendendo Saphir? Non l'aveva mai fatto, è il primo ad andargli contro solitamente! "Ma che dici, io…" "Basta, non dire più nulla, il discorso è chiuso!" Questa volta alza la voce, il suo sguardo inizia a incupirsi e Kiara non è stupida fino a questo punto, per cui se ne va negli spogliatoi senza aggiungere nulla, questo è davvero troppo per lei, una cosa del genere non era mai capitata, era convinta di avere Julien dalla sua parte ed invece è successo tutto l'incontrario; fra i denti sibila arrabbiata "Maledetti Saphir e Damien, se non era per loro Julien non mi avrebbe mai dato contro!"

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La palla corre nel campo verde, le foglie si alzano al suo passaggio, vorticando incessanti al ritmo di un ragtime un po’ pazzo ma trascinante. Come i pensieri di Saphir. Era da tanto che non giocava a calcio…da una vita intera quasi. Da quando era entrato nella scuola di danza di Julien non aveva avuto pensieri per nient'altro. E per nessun altro. È strano ma ora se ne rende conto…aveva sempre pensato a dare il meglio, per se stesso certo ma anche per far piacere a Julien. Una cosa strana in fondo. Come la sua difesa di oggi. Di solito non perde occasione per dargli contro, per sottolineare il suo sbaglio, per il suo bene certo, ma comunque il fatto che oggi sia intervenuto è strano. O meglio era normale che intervenisse per sedare un litigio ma Julien aveva *anche* dato ragione a lui! E gli aveva fatto piacere inutile negarlo. In un posto nascosto ma aveva gioito quando lui aveva preso la parola. Non uno qualunque, *lui*. Infilò le dita della mano nella rete metallica che separa il campetto dalla strada, è bella l'allegria e la spensieratezza con cui giocano i bambini, fa pensare che al mondo non possa esistere nient'altro. La presenza silenziosa di Damien e Danilo è una costante che in un certo senso rassicura. Imbriglia un po’ i suoi pensieri impazziti.
Il gesto di julien.
Il piacere che aveva provato lui.
Ma nn era solo quello… da quando avevano ballato insieme era cambiato qualcosa…e anche se impercettibilmente non poteva fare a meno di notarlo.

Ultimamente Saphir è sempre più riflessivo e con la testa fra le nuvole, ma dopo quel pomeriggio lo è ancora di più e i suoi due amici ora accanto a lui ne hanno già intuito il motivo. Lo conoscono meglio di quanto si conosca lui, in un certo senso lo capiscono, dev'essere la prima volta che prova sentimenti strani per un uomo e comprenderli è un impresa, il loro compito ora è aiutarlo in questo. Sono quasi sicuri che Julien se ne sia già reso conto, probabilmente proprio quando hanno ballato insieme quel pomeriggio. Fra i due il più abile a parole è Danilo, Damien, come si è già appurato qualche ora prima, non è il più indicato per far ragionare le persone. Per cui tocca al ragazzo dagli occhi azzurri indirizzarlo nella giusta via. Seguendo lo sguardo di Saphir, Danilo comincia con tono calmo e pacato "vuoi parlare?"

Saphir si stringe nelle spalle, "beh…" di cosa da dire ne avrebbe ma come iniziare?
È sempre stato difficile per lui aprirsi, anche con i suoi amici.
"non so cioè…" si rigira nervosamente l'anello che porta al pollice, una sottile striscia d'argento regalatagli da suo padre. "Julien è …strano"

"E ti sei chiesto il motivo?" 'Ma che domanda stupida' si dice fra se e se Damien, lui gli avrebbe detto direttamente la risposta senza troppi giri di parole, ma se Danilo fa così ha i suoi piani, sa il fatto suo, si fida e lascia fare a lui, fra i due è sempre lui ad ottenere i risultati voluti senza spargimenti di sangue!

Il motivo…beh a dire la verità un idea ce l'avrebbe ma è completamente assurda! La accantona in un angolino buio e cerca di trovare una risposta. " non lo so…" sussurra socchiudendo gli occhi castani per riflettere meglio, " so solo che mi fa piacere che sia così cambiato nei miei confronti" e si accorge che stà dicendo la verità nel momento esatto in cui ne pronuncia le parole.… gli fa un piacere immenso.
Anche troppo immenso!

"E perché? Voglio dire, io credo che tu attendessi questo suo cambiamento nei tuoi confronti da tempo, ora che è avvenuto puoi dire solo che ti fa piacere? Perché ti fa piacere? O magari ti è più facile rispondere alla domande perché prima ti dispiaceva che non ti trattasse bene?" A Danilo viene decisamente bene manipolarsi le menti degli altri, è una predisposizione naturale…il segreto per andare d'accordo con lui è non intralciarlo nei suoi 'lavori', altrimenti diventa una furia e sei segnato, non ci pensa su un secondo a picchiarti in quei casi, difatti ora Damien, che comincia a capire il suo piano, lo guarda stupito e ammirato.

"si che mi dispiaceva!" è la sua risposta fulminea, poi comincia ad analizzarsi, conosce bene Danilo e sa che lui ha già la risposta in mente ma vuole che ci arrivi da solo… "dove vuoi arrivare Danilo?" chiede, lo sguardo castano ora si è incupito, cosa vuole dirgli? "cosa dovrei dire? Che adoro quando mi sfiora? Che nn aspetto altro? Che vorrei che mi parlasse di più, vederlo di più, conoscere tutto di lui?" ha parlato con foga, stanco del gioco di Danilo e non si rende nemmeno conto di quello che ha detto, e soprattutto…che è la verità.

Un gran sorriso illumina lentamente il viso di Danilo e con lo sguardo che brilla per il traguardo raggiunto guarda a sua volta Saphir con un immensa soddisfazione. A tutto ciò Damien si limita ad alzare un sopracciglio incredulo, ci è riuscito veramente! Il moro dagli occhi azzurri a questo punto ha solo una parola da dire "Esattamente!"

E Saphir rimane a bocca aperta a fissare Danilo, " come esattamente?" ripete come una macchinetta, cioè lui lo aveva detto solamente per farlo smettere no? Vero? Ma si rende conto immediatamente che in verità pensa tutto quello che ha detto e anche di più. "cioè…è…non è possibile!" esclama con forza, insomma un conto è dire che gli fa piacere il cambiamento di Julien ma li ad ammettere che è innamorato di lui ce ne vuole!

Senza smontarsi per nulla Danilo ribatte con la stessa calma e pacatezza di prima "Perché non dovrebbe esserlo?" Poche parole ma sostanziose! 'E bravo Danilo' Continua a pensare sempre più compiaciuto Damien.

"beh perché…" nn completa la frase, perché è un uomo? Lo pensa ma poi si lascia rotolare nel cervello l'immagine di Julien, dei suoi occhi, del suo corpo mentre balla della sua voce quando gli parla… tutto il resto va in secondo piano. "perché Julien non lo è!" e il solo dirlo gli fa male al cuore, una freccia che lo trapassa, cosa serve ammettere di amare Julien se nn può averlo?

"Se è veramente così lascia che sia lui a dirtelo, comunque io non lo credo, mi sembra sia cambiato in meglio, no?" Ancora una volta Danilo non si smentisce. Non c'è molto altro da dire, basta che Saphir trovi da solo il coraggio di parlare a Julien e di aprirsi anche con lui, quello che potevano fare per lui l'hanno già fatto, ora sta solo al loro amico.

Fine capitolo 3

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Capitolo 4
*** Volta pagina ***


Capitolo 4 : volta pagina

La notte si srotola in mille scintille dorate, luci da discoteca, disco-pub, locali notturni…per una povera anima in pena che ricerca un po’ di pace nella completa oscurità di una notte senza sogni questo è l'inferno in terra! Saphir si prende la testa fra le mani maledicendo Damien e Danilo che l'hanno costretto ad uscire, avrebbe voluto rimanere in casa, comodamente steso nel suo letto con il buio completo che invade ogni angolo del corpo e ogni terminazione nervosa, e invece no! Borbotta qualcosa di inintelligibile mentre alza lo sguardo e scuote la testa alla vista del caos di luci che regna li dentro…la musica è assordante e la gente sta ballando in modo totalmente assurdo e scoordinato una musica da dementi. E questi pensieri gli si possono leggere tranquillamente in faccia come fosse un libro aperto. Lui voleva solo pensare in pace a Julien e rivedersi con la mente gli ultimi giorni per scoprire se effettivamente qualche speranza ce l'ha… senza che manchi, ovviamente, un ripasso accurato del giorno in cui hanno ballato assieme e del pomeriggio in cui Julien lo ha difeso. Particolari piacevoli nel totale buio in cui annega la sua anima. Gli *unici* particolari piacevoli se si esclude il sorriso cretino di Damien(chissà chi cavolo ha visto adesso) e lo sguardo malizioso di Danilo che in un certo senso lo fanno sentire vivo. In un angolino della mente *sa* che dovrebbe preoccuparsi, che non sono normali quelle espressioni ma è troppo immerso nei suoi pensieri per accorgersene. In fondo forse non è stata così male l'idea di uscire…almeno non deve fare da valvola di sfogo a sua madre, sempre più nevrastenica ultimamente.
Questo pensiero gli fa un po’ male, anzi… molto più che un po’. Forse dovrebbe davvero mollare tutto e andarsene da li, ormai non serve più, non va mai bene niente e dubita che riuscirà mai a superare questo stato di cose con lei. C'è solo una persona al mondo capace ormai di tirarla fuori e questa non è lui. Merda! Perché non può andare da lei a confidarsi? Perché non può combattere all'idea di un amore gay come tutte le famiglie normali ma deve addirittura sgolarsi perché lei lo *senta* ? E ' assurdo! E se con Julien in fondo qualche speranza c'è perché può sempre andare da lui e dirgli 'hei stronzo sono qui dimmi qualcosa!" e sicuramente questo sortirebbe un effetto, con sua madre sortirebbe solo un'altra crisi isterica!

Saphir ha ragione a dire che dovrebbe preoccuparsi innanzi alle espressioni…come definirle? Idiote? Di Damien e Danilo, ma è troppo depresso per farlo ora. Cosa avranno visto quei due ultimamente più combina guai ed impiccioni del solito? Seguendo la linea dei loro sguardi che puntano nella medesima direzione, all'entrata, in piedi, che si guarda intorno come se cercasse qualcuno, c'è buona parte della fonte che occupa i pensieri del biondo: Julien! 'E' arrivato!' Pensano i due amici e il sorrisetto malizioso di prima si accentua ancora di più! Una luce de definire quasi malefica si dipinge nei loro occhi! "Oh, guarda chi c'è!" Dice Danilo fingendosi stupito ed indifferente, Saphir alza la testa e ancora prima che veda di chi si tratta, Damien grida ad alta voce "JULIEEEEEEEN!!!" A questo gesto tutti si girano verso di loro e perfino Danilo pensa peste e corna su quell'imbecille! "C'era proprio bisogno di urlare così?" Lo rimprovera seccato. "Ma con tutto sto casino non ci sentiva, se non facevo così!" Si difende l'altro non sentendosi in colpa neanche un po', " Si ma non ci ha sentito solo lui…anche il casino in questione!" E mentre loro discutono sulla questione più stupida del mondo, Saphir cerca di sgattaiolare silenziosamente via, peccato che la sua fuga verso la libertà sia fermata subito dalla voce di Julien che lo chiama amichevole "Ehi, Saphir dove vai?" A queste parole Damien e Danilo smettono di discutere, lo afferrano per le braccia e lo fanno sedere, poi facendogli l'occhiolino dicono "Scusate, noi dobbiamo andare via, abbiamo un impegno, continuate la serata voi due! Ciao!" Senza dar loro tempo di aggiungere nulla filano via con una gran faccia tosta!
Julien si gira a guardarli finché non escono dal locale, poi con un punto di domanda sulla testa dice interdetto "Ma…prima mi telefonano chiedendomi un appuntamento tutti insieme e poi se ne vanno? Qualcosa non mi torna!"

E Saphir rimane letteralmente a bocca aperta, "ma che stronzi!" è la sua esclamazione subitanea, l'hanno fatto apposta! Sicuramente! E ora…alza lo sguardo incerto, ora si ritrova con lo sguardo assolutamente irresistibile di Julien puntato addosso, e non sa se ringraziare quei due pazzi o andare li e picchiarli! E adesso cosa racconta a Julien? "beh…ti hanno chiamato perché pensano abbia bisogno di aiuto" molto elegante come risposta, speriamo che basti e non gli chieda nient'altro!

A queste parole a Julien si drizzano subito le antenne in testa, ha sentito bene? Se lo ha decifrato correttamente, Saphir ora desidera solo parlare, e lui non aspetta altro che ascoltarlo. Non gli resta che invogliarlo a farlo, così con sguardo penetrante e tono caldo e carezzevole nonché invitante, dice "E hanno ragione?"

Panico. Quello che ingloba la mente di Saphir è panico puro e semplice. 'e adesso che gli dico?' pensa rigirandosi l'anello come fa sempre quando è nervoso. "forse…" lascia la frase in sospeso, in verità ne avrebbe bisogno eccome di parlare, di sfogarsi, di dirgli di sua madre …di quello che prova per lui. "forse si"

Una gran voglia di abbracciarlo e rassicurarlo invade Julien, percepisce un conflitto nell'animo di Saphir, vorrebbe parlare, ma non essendoci abituato allo stesso tempo non vuole perché ha paura che lui non sia in grado di capirlo, l'unica cosa che può fare è spingerlo alla confidenza e con lo stesso tono di poco fa chiede "Andiamo a fare due passi? Stasera non fa freddo, ti va?" Termina con uno dei suoi sorrisi rari e dolci, di quelli che non si vedono sul suo volto penetrante e deciso ma che quando ci sono lo rendono inconsapevolmente meraviglioso.

Il ragazzo annuisce con forza, li dentro non si capisce niente e tutto quel caldo lo sta soffocando, certo Julien non sembra avere quei problemi, deglutisce improvvisamente, quella magliettina attillata bianca mette in risalto in modo incredibile i suoi muscoli e i jeans scoloriti e strappati che indossa rivelano molto più di quello che nascondono… si alza in piedi per sfuggire all'imbarazzo, improvvisamente li dentro fa un caldo molto più che soffocante. Paga il conto e con un occhiata si assicura che Julien lo segua prima di uscire nella notte, un po’ più di tranquillità lo invade e i pensieri si schiariscono un po’, per confusionarsi di nuovo appena sente la presenza di lui accanto.

Ha avuto un ottima idea, uscire da quella specie di inferno che era quel buco è stata decisamente una cosa giusta, sedere al bancone del locale dove c'era solo casino e folla che non permettevano di vedere Saphir perfettamente era una tortura, ora che lo può osservare interamente sotto le luci notturne se ne rende conto molto bene. Prima non li aveva notati ma indossa dei pantaloni di raso neri che gli avvolgono le gambe in modo da valorizzargliele alla perfezione, la camicia invece è della stessa stoffa e colore ma gli ricade sopra liscia e morbida e ha i primi due bottoni slacciati lasciando così intravedere una porzione del collo candido. E tutto questo gli dona incredibilmente, sarà per la sua carnagione chiara e i capelli biondi, comunque fatto sta che ora averlo accanto e poterlo osservare quando vuole gli fa venire meno gran parte del suo autocontrollo. Preferisce concentrarsi sui problemi di Saphir piuttosto che sul suo aspetto decisamente più invitante del solito. "Allora? Come va in questo periodo? Mi pare di aver capito che non stai molto bene!" Non c'è molta gente, tutti i ragazzi sono nei locali per cui si sentono anche senza urlare, tuttavia Julien gli si avvicina ulteriormente fino a sfiorarlo, giusto per facilitargli il compito!

Saphir rabbrividisce lisciandosi la camicia, e come diavolo fa a parlare se Julien gli sta così vicino? "beh non è una cosa sola., è un insieme…non so" si morde le labbra, come riuscire a parlarne? È tutto li sul filo dell'anima, pronto a venire a galla eppure quello che potrebbe portare gli fa paura in un certo senso. Deve dirglielo lo sa, deve parlargli di quello che prova, altrimenti se ne potrebbe pentire ed è l'ultima cosa che vuole. Ha fin troppi rimpianti ultimamente. "prima mia madre" sussurra, tanto vicini come sono non gli sarà difficile capire quello che dice no? "lei…beh da quando si è separata da mio padre è cambiata, sembra una banalità dirlo, ovvio che cambia, tutti cambiano ma lei…lei era distrutta e io sono rimasto perché sapevo che avrebbe avuto bisogno di me ma…" gesticola per dare più enfasi a quello che dice, sono cose che nessuno sa, Danilo e Damien le intuiscono solamente. Sono cose sepolte che non voleva più portare a galla…ormai non c'è nulla da fare, le ha tentate tutte e per un giorno o due anche funzionava, poi bastava che qualcuno nominasse il suo nome e accadeva il disastro. "ma lei è nervosa e sfoga tutto su di me, non so più cosa fare, è quasi un anno che va avanti così! E mi danno il nervoso le persone che pretendono di avere la soluzione in tasca e ti vengono li tutti sorridenti dicendo 'abbi pazienza, continua a volerle bene…'" dice, mandando la voce in falsetto in una terribile imitazione, " perché non sanno niente della mia vita ma pretendono di capire! E lei…lei non si sforza nemmeno di guardarmi cristo!" ha parlato quasi tutto d'un fiato, non era questo che voleva dire merda, no non era assolutamente questo! Da quando in qua quando uno vuole confessare il proprio amore si mette a parlare dei problemi con sua madre? Il modo giusto per essere preso sul serio! Si passa una mano nei capelli biondi, sospirando, sa che Julien non lo giudicherà mai ma cosa potrà pensare di lui adesso?

Ha fatto una gran fatica ad aprirsi, a far venire fuori tutte queste cose, ma ce l'ha fatta, è esploso, magari non era neanche questo che voleva dire, o comunque non tutte queste cose talmente personali, ma una volta iniziato non si è più controllato, evidentemente ne aveva bisogno. In un certo senso Julien lo può capire, anche a lui danno fastidio tutti quelli che quando hai dei problemi ti vengono lì e si mettono a fare i buoni samaritani liquidando tutto con la classica frase fatta infilata al momento giusto, non rendendosi nemmeno conto che in realtà fanno l'effetto opposto. Proprio per questo ora non dice nulla, si limita ad ascoltarlo e a fare quello che vorrebbe che altri facessero a lui in un momento del genere, gli sta vicino. Inoltre gli fa una tenerezza infinita, percepisce la tempesta che si agita dentro di Saphir e si limita ad accoglierla come può. Istintivamente gli posa una mano sulla schiena accarezzandolo con delicatezza, invitandolo a continuare.

E Saphir si stringe a lui senza nemmeno rendersene conto, il calore che emana il corpo di Julien è soffocante e per un attimo tutto scompare, sua madre, i suoi problemi…rimane sono lui. Abbassa il viso ancora di più, fino a che i capelli formano una coltre dorata, proteggendolo dal mondo e sussurra " e poi ci sei tu…" lieve, quasi soffocato dalle emozioni che prova. Ha voluto dirlo e tutto il suo desiderio si è concretizzato in quella frase..

Istintivamente Julien si ferma, senza nemmeno accorgersene, costringendo a fermarsi accanto a lui anche Saphir; deve ancora realizzare pienamente il significato delle sue parole appena percettibili, non sapeva se aspettarsi una sua dichiarazione ma ora che gliel'ha fatta non ha più importanza. Si, perché lui non ha dubbi che si tratti di questo, era il suo modo per dire 'ti voglio bene ma non so come dirtelo e come fare…', ed era sempre per questo che aveva tanta confusione. Non ci pensa un altro secondo di più, si è aperto quel tanto che gli è bastato per dargli il via libera! Silenziosamente Julien alza il braccio fino a cingergli entrambe le spalle, infine con espressione estremamente seria e decisa si avvicina al suo volto, quegli occhi grigi che sembra vogliano catturare ogni particella del suo essere, il calore che emana il corpo con quel mezzo abbraccio…è tutto un insieme che fa rabbrividire Saphir e per una volta non cerca di sfuggirgli, rimane immobile accogliendolo silenzioso. Quando Julien posa le sue labbra calde su quelle del ragazzo una sensazione di infinito lo invade, l'impressione di poter rimanere così per l'eternità se solo loro lo desiderano. Per accertarsi che rimanga veramente lì con lui gli prende il viso fra le mani e con dolcezza approfondisce il bacio iniziando l'esplorazione della sua bocca. Gli piace il suo sapore, gli piace come risponde timidamente, gli piace come si dona, gli piace la sua fragilità che sa di grande, gli piace lui…Saphir.

Lo stomaco che comincia a contrarglisi e il corpo che va a fuoco, Saphir non sente più nulla, solo le mani sul suo viso e la bocca di lui che sembra bruciare la pelle, quanto l'aveva desiderato! E adesso si perde e basta, intrecciando i respiri e in un certo senso le loro anime. Gli passa le braccia attorno al collo stringendosi ancora di più a lui e staccandosi ansimante in cerca di aria, adesso nn vuole pensare a niente, se solo potesse stare tutta la vita così!
Fine capitolo 4

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Capitolo 5
*** Insieme ***


è bene che sappiate che questo è il penultimo capitolo della serie e che per quanto scorrendolo in fretta(non ho mai tempo)io abbia cercato di togliere gli errori di battitura e distrazione come gli nn al posto dei non e simili, magari non sono riuscita a sistemare tutto. Questi sbagli sono dovuti al fatto che quando scrissimo(io e la mia collega)questa storia, lei aveva la mania di scrivere al pc in linguaggio sms per chattare, così anche quando scriveva storie le sfuggivano ogni tanto e senza farci caso alla fine alcuni sono rimasti incorretti(si può dire?). Ora nessuno delle due ha più quella mania ma spero ci perdonerete se non abbiamo tempo materiale per correggere come vorremmo tutto quanto.
Detto ciò ringrazio Pipa_Bella che ha lasciato un commento alla storia, penso anche di averle risposto qua sopra...in breve questa è una sotria vecchia che torniamo a postare dopo averla tolta per errore, essendo vecchia ha errori che ora non faremmo, sia di grammatica che di battitura, ma non abbiamo tempo materiale per rivederla e correggerla, anche se andrebbe fatto. Lasciamo così sapendo, però, che non è proprio illeggibile e che gli errori non sono gravi...Grazie del commento e a presto.
Buona lettura! Baci Akane e Mikako

Capitolo 5: "Insieme"

L'enorme villa in stile barocco si staglia imponente davanti a Julien, come a volerlo inghiottire, odia profondamente quel posto che sa tremendamente di aristocratico…come anche coloro che ci abitano. A quest'ora del mattino suo padre dovrebbe essere a lavorare, se non si ricorda male, e sua madre è l'unica ad annoiarsi dentro a quella specie di reggia, tanti soldi e tanta solitudine, non è mai riuscita a legare con nessuno del posto da quando si sono trasferiti lì dalla Francia per il semplice fatto che considera tutti troppo grezzi e non alla sua altezza. Una smorfia gli si dipinge sul volto ripensando alla madre piena di puzza sotto il naso e sempre pronta a sparare giudizi negativi su ogni cosa. Non a caso appena raggiunta la maggiore età, Julien, è andato ad abitare da solo preferendo farsi un culo così per fare quello che più gli piace, ballare, piuttosto che diventare qualcosa tipo avvocato, poi quando è riuscito a realizzare il suo sogno di aprire una palestra di danza con le sue sole forze è stata la persona più felice sulla faccia della terra. Se dovesse tornare indietro rifarebbe ogni cosa. E' proprio perché conosce molto bene sua madre che ora è preoccupato per il motivo per cui l'ha chiamato pregandolo di precipitarsi lì da lei; bè, più che preoccupato sarebbe da dire prevenuto e in allerta!
Entra senza annunciarsi a nessuna delle mille cameriere che girano per la casa indaffarate e che si sono portati dietro dalla loro madre patria quando Julien era ancora piccolo. Si accomoda senza il minimo sorriso in salotto e pensando al modo più gentile per liquidarla in breve aspetta l'arrivo della madre. Subito dopo una donna di mezza età vestita in modo impeccabile, truccata e pettinata di tutto punto con un portamento distinto, varca l'uscio della stanza, si siede composta cercando di non far trasparire la minima emozione dallo sguardo, almeno finchè la porta non viene chiusa lasciando i due completamente soli, allora in quell'esatto istante il viso di lei si fa incredibilmente tetro e con voce altrettanto tetra e controllata dice in francese "Julien…ma hai bisogno di soldi per degli appuntamenti con uno specialista…con uno psicologo…non so…se mi permetti di aiutarti lo farò con molto piacere, sono disposta ad accantonare ogni risentimento per farti uscire da quel terribile giro ignobile in cui sei caduto…sono certa che non è colpa tua….non può essere colpa tua, tu sei MIO figlio! Parla tesoro, non rimanere in silenzio con quella espressione impenetrabile, mi fai preoccupare, così!" L'espressione impenetrabile in questione è semplicemente impietrita, Julien innanzi a tanta serietà, preoccupazione, convinzione non sa cosa pensare per primo, poi ha il sopravvento l'ilarità, proprio così, lui, l'unico figlio di quella famiglia prestigiosa e rispettata da tutti scoppia a ridere in faccia a SUA madre. Ora tocca a lei rimanere di sasso! Dopo cinque minuti abbondanti in cui lui sbaccana senza fermarsi e lei assomiglia più ad una statua che ad un essere umano vivo e vegeto, Julien riesce a smettere e rispondendole in Italiano con voce tremante dice "Ma che stai dicendo, io sto bene, anzi mi sembra che sia tua ad aver bisogno di una cura psichiatrica!" La donna si riscuote e drizzandosi ancora di più se possibile, risponde sempre in francese con voce stridula, non crede alle sue orecchie…SUO figlio è diventato anche maleducato! "Julien! Ma dico, sei mentalmente instabile o mi sbaglio? Come ti permetti di rispondere così a TUA madre che si preoccupa così di te? Ed inoltre non ti abbiamo sempre insegnato rispondere nella stessa lingua di chi ti parla? E' segno di maleducazione fare come fai tu! Sei ancora francese se non vado errata!" Il ragazzo alza un sopracciglio, si era quasi dimenticato di quanto sia fiera del loro sangue parigino e di quanto sia fissata con questa storia della lingua! "Si mamma, ma io mi sento più a mio agio a parlare in italiano, dopotutto ormai siamo qui da un sacco di anni ed io parlo sempre e solo in questa lingua! Non per questo rinnego il mio sangue francese, per carità!" Notando che spalanca gli occhi scandalizzata del tono troppo poco rispettoso per i suoi gusti sopraffini, Julien continua a parlare cambiando discorso prima che le venga un attacco di cuore in anticipo con gli anni. "Comunque, seriamente, cos'era ciò di cui volevi parlarmi con tanta urgenza?" La madre sbatte le ciglia un paio di volte forse per accertarsi di aver sentito bene infine si decide a rispondere in tono moderato "Ma io ero serissima! Mi ha detto tutto la mia dama di compagnia, Nicole!" Vedendo il volto di Julien farsi interrogativo riprende con calma e pazienza "Ascolta, Julien caro, Nicole ieri pomeriggio era passata su mia commissione nella tua palestra a vedere come stavi, se eri ancora intero…visto che tu non ti fai vivo ho pensato che era il caso di assicurarmi della tua incolumità! So che finisci le tue lezioni verso le 19 così l'ho mandata a quell'ora e ciò che ha visto l'ha lasciata impietrita…non è riuscita nemmeno a farsi vedere e salutarti….eri con un ragazzo che vi…cioè vi….si insomma…scambiavate … ehm…strane effusioni amorose…capisci cosa voglio dire, vero?" Il viso di Julien si rabbuia sempre di più e con voce dura, tutta un'altra rispetto a poco fa che rideva prendendo in giro la madre, dice "Vuoi dire che ha visto che mi baciavo con Saphir?" La donna spalanca la bocca e diventa di ogni colore possibile ed immaginabile fino a terminare con il bianco cencio, poi scandalizzata come non mai ribatte "Ma-ma-ma…come puoi dire certe cose così!" Ma si riprende immediatamente e diventando severa continua "E così si chiama Saphir…che strano nome, piuttosto singolare! Ma non è questo il punto! Julien, capisco che magari con tutti i poco di buono che incontri nei tuoi corsi di ballo ne puoi aver incontrato uno peggiore degli altri, che ha fatto il doppio gioco ed è riuscito a traviarti, infatti non me la prenderò con te, ti dico semplicemente questo: voglio che non lo vedi più e che torni…normale, ad amare le donne. Che scempio per uno del tuo rango essere considerato…" A questo punto interviene Julien, l'ha fatta parlare anche troppo ed ora è a dir poco incazzato per tutte le cavolate che ha detto e a voce bassa e penetrante dice "Smettila di insultare così Saphir. Chi ti credi di essere? Non sai niente ne della sua vita, ne di noi due. Ne soprattutto di me!" "Ma Julien, come ti permetti di parlarmi così? Vedi che ti fa male frequentare quello strano ragazzo? Capisco che sei malato….fatti curare…dopo starai meglio! "
Basta, ha sentito troppo, ha passato il limite e non riuscendo più a trattenersi si alza in piedi e furioso grida questa volta per francese "Stai zitta! Non sei mai stata nessuno e tantomeno ora! Io finalmente sto benissimo, quello che mi è successo è la cosa più bella della mia vita e tu non capisci neanche questo! Non sono io ad essere anormale con i miei gesti che tu non comprendi, sei tu ad esserlo con la tua testa che tieni chiusa ad ogni cambiamento!" La madre rimanendo seduta alza la voce arrabbiata anche lei ma riesce solo a dire "Julien!" Che questi se ne va sbattendo la porta!
'Al diavolo anche lei! Non capisce un cazzo! Che odiosa quando fa così! Malato! Da curare! Brutto giro! Cattiva compagnia! Saphir mi ha traviato! Non devo più vederlo! Ma chi si crede di essere? Ha perso il diritto di dire certe cose quando ha smesso di essere mia madre per dedicarsi interamente ai soldi e alla cura di bellezza, il che è accaduto molto tempo fa! Se rimanevo ancora là dentro ad ascoltarla finiva che la picchiavo!'
Pensa Julien incamminandosi verso la sua palestra per sfogarsi ballando, in questi momenti fa sempre così, come, fra l'altro, quando si incazza parla e pensa in francese piuttosto che in italiano come è sempre stato abituato, nonostante si trovi meglio con quest'ultima lingua, non se ne rende nemmeno conto! Brucia qualunque cosa si posi il suo sguardo, e chi lo vede non osa avvicinarglisi. Ad una ragazza del suo corso che lo incontra per sbaglio e gli rivolge la parola per salutarlo e chiedergli un informazione su oggi pomeriggio, risponde senza neanche accorgersene in francese, al che l'altra lo guarda stupita e vedendo che Julien non capisce il motivo della sua espressione, evidentemente è convinto di aver parlato in italiano, prende e se ne va a gambe levate pensando chiassà che! Ovviamente lui rimane ancora più seccato di prima! Alla fine è andato veramente in palestra e ha ballato per tutto il tempo senza sosta fino a che non sono arrivati i primi ragazzi del gruppo che vedendolo in quello stato pietoso e lo sguardo truce con cui squadra tutti da cima a fondo, se ne stanno in silenzio e si preparano ad affrontare la lezione diligenti e timorosi che li morda da un momento all'altro. Loro poveretti non sanno perché il loro maestro è così incazzato ed ignorano anche che l'unica cosa che gli servirebbe per riuscire realmente a calmarsi ora è Saphir, non c'è bisogno di dire che la loro lontananza non lo ha aiutato!

Il ragazzo in questione ha passato una giornata infernale. Ha avuto una settimana piena di compiti e interrogazioni in più i professori già cominciano a rompere con la tesina di fine anno e ha pure litigato con sua madre…cosa strana perché di solito lei nemmeno lo guarda! Alla fine, dopo una giornata intera passata sui libri a studiare la prima rivoluzione industriale e a maledire tutti quei disgraziati che *dovevano* per forza inventare tutte quelle cose costringendo poi i posteri a studiarle, si è infilato una tuta, occhiali da riposo per i suoi poveri occhioni castani stanchi morti, ed è scappato in palestra da Julien. Era una settimana ormai che stavano assieme ed era semplicemente stupendo, anche se si potevano vedere poco. . . ed era una tortura doversi sempre fermare sul più bello, Julien voleva che fosse sicuro prima di fare qualunque cosa e lui ci aveva pensato e ripensato ed era giunto alla conclusione che pensarci non serviva a nulla! Lui l'amava davvero, questa era la cosa più importante, il resto sarebbe venuto da se. E lui desiderava spasmodicamente che arrivasse. L'aveva conosciuto ancora meglio in questo poco tempo, erano capaci di passare intere ore in silenzio inseguendo le proprie anime e intrecciandosi le mani, come erano capaci di parlare ininterrottamente per tutto il tempo senza stancarsi mai di sapere l'impossibile l'uno dell'altro.
Con questi pensieri in mente entra nella palestra di corsa, per bloccarsi appena vede Julien in uno stato pensoso che incenerisce tutti i ragazzi con il suo sguardo penetrante e tagliente. Ma cosa è successo? Si cambia in silenzio togliendosi gli occhiali e riponendoli nella custodia, non osa avvicinarsi anche se probabilmente Julien aspetta solo quello ma hanno gli occhi di mezza scuola puntanti addosso! Così si limita a passargli accanto per prendere il suo posto e a sfiorarlo con la punta delle dita 'inavvertitamente', anche se muore dalla voglia di abbracciarlo.

A quel tocco una breve scarica elettrica passa lungo la schiena di Julien, impreca a denti stretti: come può accontentarsi di un semplice sfioro? Le parole ciniche di sua madre gli rimbombano nella mente e lui in questo momento vorrebbe solo prenderla a sberle e la consapevolezza di non poterlo fare lo fa imbestialire ancora di più, neanche danzare senza fermarsi un attimo gli è stato di molto aiuto, deve sfogarsi e non sa come, la persona che lo potrebbe aiutare a dimenticare, Saphir, è lì davanti a lui ma non possono nemmeno toccarsi e guardarsi come si deve perché c'è troppa gente, si scandalizzerebbero…maledizione anche a loro! Stringe i pugni e con voce dura grida "Allora, avete finito di scaldarvi? Muovetevi! Voglio che mi facciate vedere alla perfezione la coreografia che vi ho insegnato ieri! Avanti!" Tutti si scambiano un occhiata stupita e intimorita accingendosi in silenzio ad eseguire gli ordini, Julien non fa mai così con loro, è sempre amichevole e allegro, gentile…solo i primi tempi con Saphir si comportava in questo modo, ma quello era dovuto ad altre cose, ora è diverso…lo capiscono tutti e Damien, che ama non farsi gli affari suoi chiede a bassa voce a Saphir "Avete litigato?" Il biondo fa appena in tempo a scuotere la testa che il moro dai riflessi rossi e gli occhi verdi che gli ha parlato viene subito ammonito da Julien, anche il ragazzo sgridato si stizzisce e stringe i pugni ma quando sta per difendersi dalle parole ingiuste Danilo, grande osservatore che ha capito che se si lascia prendere ora del suo lato impulsivo è fregato, lo blocca afferrandolo per un braccio. A loro non resta che obbedire, purtroppo!
Julien dal canto suo continua a condurre tutta la lezione in questo modo scontroso, brusco e scortese. Niente riesce a fargli dimenticare il suo malumore!

La lezione è stata un inferno. Non sapere cos'ha Julien, non poterlo calmare, accarezzare, sapere che ha bisogno di lui e doverlo ignorare…non sa come ha fatto a resistere. D'altra parte non vuole certo dare scandalo anche perché ora questa sarebbe l'ultima cosa di cui Julien ha bisogno. Ora lo sa, riesce a capire e a leggere dentro di lui molto meglio di prima, capisce il suo bisogno di sfogarsi e la sua voglia di lui, lo sa e aspetta la fine della lezione e il momento in cui finalmente sono soli in un modo quasi spasmodico. Improvvisamente sente la testa girare, merda era da stamattina che si sentiva debole…non sarebbe dovuto venire a lezione ma voleva vedere Julien. Comincia a vedere tutto nero e si siede a terra prendendosi la testa fra le mani, deve solo stare un attimo tranquillo…

Questo gesto insolito non attira l'attenzione di Julien per il semplice fatto che i suoi occhi erano stati puntati su Saphir già dall'inizio della lezione, li spostava solo per imprecare e gridare contro gli altri ragazzi. Ma appena vede il biondo sedersi a terra in mezzo alla palestra nel pieno di una coreografia il suo volto si fa ancora più buio. Sicuramente non è una cosa normale, come non lo è il fatto che Julien blocchi tutto e tutti per precipitarsi personalmente da Saphir. Fino a qualche tempo fa lo avrebbe fatto soccorrere da uno dei suoi due amici fedeli, Damien o Danilo, senza fermare nemmeno la musica, ma ora è diverso, il loro rapporto è diverso, il suo stato d'animo, i suoi pensieri truci contro ogni cosa. Non ha mai avuto molta pazienza ed in questi momenti di rabbia sparisce completamente, dire che è intrattabile è sminuire la situazione! Ad ogni modo si accuccia davanti a lui e gli prende le mani scostandogliele dal volto, spontaneamente gli esce un tono più dolce rispetto a quello usato finora, la prima volta in quel giorno che si rivolge gentilmente a qualcuno e non c'è da stupirsi se quel qualcuno è Saphir…o perlomeno Damien e Danilo non si sorprendono affatto, tutti gli altri purtroppo si, si avvicinano accerchiandoli con facce più curiose che altro. Non c'è bisogno di dire che a ciò Julien si arrabbia ancora di più, aspettava solo una scusa per mandarli via, perché è proprio questo che fa, dopo averli guardati uno ad uno con occhi a dir poco severi, grida furioso "Via, andatevene via, oggi finiamo qui! Uscite subito tutti!"
Rimangono a bocca aperta a sentirgli dire queste cose, è la prima volta che li caccia via dalla palestra nel bel mezzo di una lezione, e perché? Per Saphir che sta male! Nessuno capisce più il moro dagli occhi grigi che hanno davanti, così, intimoriti fino all'inverosimile, se ne vanno subito. Tutti a parte Damen che rimane lì a fissarli diffidente…non lo convince Julien…non vuole lasciare il loro amico in balia di uno così incazzato…chissà che gli fa! A trascinarlo(è l'unico modo per portarlo via!) è Danilo che non lo fa neanche parlare, lo conosce abbastanza per capire i suoi pensieri! In breve i due sono soli, finalmente! Julien gli prende il viso fra le mani e sussurra "Cosa c'è, che ti è successo?"

Respiro, cercare di calmare i battiti del cuore, respirare ancora, Saphir è troppo impegnato in queste semplici operazioni per badare a qualcos'altro. Sente solo le urla di Julien e le mani tenere che scostano le sue dal viso… è così dolce, così desiderato quel contatto! Si accorge che sono soli e piano piano riprende a vedere i contorni delle cose, sente ancora la testa girare ma sta' meglio. "solo un giramento di testa…nn preoccuparti adesso sto' bene" sussurra strofinando leggermente la guancia sulla sua mano, finalmente può farlo, finalmente può sorridergli e bersi ogni suo singolo lineamento, ogni suo colore, ogni sua espressione… come se volesse risucchiargli l'anima. Si rende conto che la voce è uscita un po’ affannata e che pallido com'è deve spaventare ancora di più Julien anziché rassicurarlo ma tenta lo stesso di fargli un sorriso baciandogli poi il palmo della mano.

Che bella sensazione…la prima di quella giornata, Saphir esercita un forte potere su Julien che ora rimane principalmente preoccupato per il suo compagno che sta male. Vorrebbe lasciarsi andare a lui, baciarlo anche se non è nelle condizioni più ottimali, ma quando porta le labbra al suo viso e sfiora la sua pelle si rende conto che è ancora più fredda di quello che sembrava ed inevitabilmente gli vengono in mente le parole di sua madre…fredde e ciniche come la sua pelle…al ricordo di cosa è successo quella mattina il volto di Julien si rabbuia tanto che ferma il bacio ancora prima di iniziarlo. Si allontana da Saphir quel tanto che basta per permettergli di osservarlo interamente. Il corpo piegato su se stesso per recuperare la sua temperatura corporea normale, i respiri affannati, la pelle sudata e gli occhi socchiusi fissi su di lui, immagina cosa si stia chiedendo.
Sembra così fragile ed indifeso, chiuso e timido, riservato ed impenetrabile…viene spontaneo stargli accanto, abbracciarlo, dargli ciò di cui ha bisogno…amore…ma chi è esterno a questo rapporto, a Saphir stesso, queste cose non le capirà mai e tutta questa gente non immagina neanche lontanamente cosa si perde ostinandosi a tenere gli occhi chiusi e a giudicare. E tutto nasce dalle apparenze, dalla superficialità, dai pregiudizi, dall'ignoranza delle persone verso ciò che non comprendono, verso quelle categorie nate solo per venire criticate e massacrate dagli altri, solamente alla parola 'gay' si rimane scandalizzati, sua madre la considera addirittura una malattia, ha osato offendere Saphir che non ha mai visto prima, un ragazzo fantastico con un intero universo dentro da scoprire. Fa già parte della sua vita e lo conosce da pochi mesi mentre sua madre che sta con lui da quando è nato, nella sua vita non ci è mai entrata nemmeno con una gamba, ne volontariamente ne per sbaglio, non le è mai interessato ed ora crede di avere qualche diritto su di lui che si ostina a chiamare 'SUO FIGLIO'? No, non riuscirà a rovinare nulla neanche questa volta, non glielo ha mai permesso e non lo farà neanche ora!
Julien continua a riflettere su queste cose con un espressione oscurata, in realtà non vede neppure Saphir, si chiede cosa pensi del suo strano comportamento ma non glielo chiederà, non ne ha voglia, veramente non ha più voglia di nulla attualmente, è stanco, sia fisicamente (dopo aver ballato incessantemente tutto il resto della mattinata fino a quando non sono arrivati i ragazzi del corso, e poi ancora ad insegnare loro, sfido chiunque a non esserlo), che mentalmente. Si passa una mano fra i capelli bagnati di sudore spettinandoseli ancora di più di come li tiene solitamente e con aria tetra che lo rende inconsapevolmente affascinante sbuffa posando gli occhi sul pavimento.

Saphir intanto rimane in silenzio a guardarlo. A guardarlo e basta.
C'è qualcosa che non va e adesso ne è sicuro come la morte, qualcosa che gli impedisce persino di baciarlo e di rilassarsi contro di lui. E lui ucciderà chiunque abbia osato fargli del male, farlo sentire così, farlo arrabbiare in questo modo… conosce Julien ed è raro che si arrabbi seriamente, chissà cosa gli hanno detto! Si alza in piedi barcollando un po’, adesso sta molto meglio il mondo è tornato al suo posto , si avvicina a lui scostandogli i capelli dal volto e sussurra tenero "hei… mi dici cosa c'è?" una piccola parte di lui ha ancora paura di essere respinto, piccola stupida e irrazionale vocina ma sono solo da una settimana insieme e non se ne capacita ancora, ha ancora una paura matta che sia solo un sogno. Un fantastico sogno.

Gli occhi di un grigio cupo impressionante si alzano posandosi penetranti in quelli del ragazzo di fronte a lui che lo sta accarezzando lieve e tenero. Julien sa perfettamente che è preoccupato per lui e se ha visto bene riesce a percepire in lui anche un fondo di rabbia, non per i suoi modi…come dire…bruschi? Tetri? Ma per colui che l'ha ridotto così. Julien sa leggere bene nell'animo delle persone senza farle parlare e quello che trova in Saphir ogni volta è diverso e gli piace sempre di più. Peccato che ora come ora non riesca proprio a lasciarsi andare al piacere di cui avrebbe bisogno, nella testa risuonano le parole odiose di sua madre. Non gli brucia il fatto che gliele abbia dette colei che lo dovrebbe conoscere meglio di chiunque altro(che poi in realtà non è affatto così), ciò che lo fa imbestialire è il fatto di avere lo stesso sangue di quella donna; ma sotto di tutto sta il pensiero che ci siano una marea di persone che ragionano come lei…persone che non cambieranno mai, la cosa più terribile di tutte è l'essere impotenti innanzi a queste stronzate!
Vorrebbe spaccare la faccia ad ognuno di loro…ma è una cosa del tutto inutile, l'unica è fregarsene altamente di questa gente stupida e continuare per i fatti propri, ma in questo momento non ci riesce, offendere lui vabbè, ma Saphir non lo devono toccare…e Julien più di urlare contro sua madre non può fare, lei non ha cambiato il suo modo di vedere le cose, continuerà a giudicarli malati e traviati! L'immagine del volto disgustato di lei gli si frappone nella mente fra se e il ragazzo che continua a guardarlo interrogativo di fronte a lui, a questo punto gli viene spontaneo alzare un pugno in posizione di attacco e colpire il pavimento come a voler cancellare il ricordo di sua madre. Rimane accucciato con il pugno stretto sul pavimento e ringhiando fra i denti dice " 'fanculo anche lei!"

Saphir alza gli occhi al cielo frustrato, capisce che è arrabbiato ma continuando così si distruggerà e basta… cosa crede di risolvere? Non vuole parlargli, non vuole confidarsi, lasciarsi andare, preferisce alimentare la rabbia o forse semplicemente non ci riesce…beh gli darà lui qualcosa su cui riflettere! Attuerebbe subito il suo piano ma sono in palestra e lui è sudato e in tuta, non funzionerebbe e poi vuole che sia tutto perfetto. Per cui si allontana lentamente e appena è arrivato alla porta dice deciso " quando hai finito di distruggere il pavimento vai a casa…ti raggiungerò la" ed esce, immergendosi nel crepuscolo che piano piano si sta oscurando sempre più.
Quel che maggiormente l'ha fatto star male è che Julien non guardava veramente lui, come se lo attraversasse e vedesse un'altra persona, come se non gli desse abbastanza importanza. Forse avrebbe dovuto insistere ma non era il tipo, non lo aveva mai fatto anzi giudicava inutili e seccanti le persone che si avvicinavano a qualcuno chiaramente arrabbiato o triste chiedendogli in continuazione : 'che cos'hai?' o 'posso fare qualcosa?' per cui aveva preferito uscire e raccogliere le idee. Forse stasera non era la giornata giusta ma dentro di se sentiva che Julien ne aveva bisogno più che mai.

A queste parole Julien alza lo sguardo stupito constatando che se ne è andato veramente. Tutto si aspettava da Saphir tranne una reazione del genere, inarca un sopracciglio incredulo rimanendo ancora un paio di minuti abbondanti soprappensiero, non saprebbe neanche lui dire su cosa riflette… non si accorge di pensare a Saphir ma ciò che è più buffo è che nella mente parla per francese e neanche questa volta se ne accorge. Gli succede solo quando perde il controllo di se stesso arrabbiandosi troppo, o rimanendo estremamente stupito su qualcosa…come è successo ora.
E' proprio vero che non finisce mai di scoprire aspetti nuovi e interessanti del carattere del suo ragazzo. Bè, se deve essere sincero è la prima cosa piacevole di quel giorno da dimenticare, ma ora cos'ha in mente Saphir?
Perché l'ha mollato così? Deve aspettarlo a casa sua ma non gli ha detto altro! Ancora interdetto si alza dal pavimento e si prepara per eseguire gli ordini del bel biondo, così senza neanche accorgersene ha finalmente dimenticato sua madre e i suoi discorsi che l'avevano tenuto occupato finora.

Fine capitolo 5

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Capitolo 6
*** Seduzione ***


Questo è l'ultimo capitolo, come sempre tenete presente il discorso che vi ho fatto per lo scorso...Spero che sia piaciuta, la storia, non aveva grandi pretese e per il genere, romantico yaoi, penso tutto sommato che non sia andata poi così male...ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia...e basta...buona lettura! Ah si....il seguito di questa storia è Damy e Dany, sempre yaoi, sempre romantica, sempre con qualche cap, sempre scritta qualche anno fa, sull'account di Akane. L'ho scritta solo io(Akane), è la storia di Damien e Danilo! A presto...Baci Akane e Mikako

Capitolo 6: "Seduzione"

Oddio e adesso cosa deve fare? Saphir osserva preoccupato i vestiti riposti ordinatamente nel suo armadio, cosa deve indossare? E poi che fa va la e dice a Julien…'voglio sedurti collabora?' forse l'avrebbe anche fatto ma lui vuole sorprenderlo davvero, vuole che rimanga senza parole. All'ennesima prova di vestiti che va male afferra il cellulare e con indosso solo un paio di jeans chiama Danilo. Il solo che ha abbastanza sangue freddo ed esperienza per dargli un consiglio.

Il suono del cellulare attira la sua attenzione nonostante il vociare delle persone intorno a loro 2. A dire il vero attira prima l'attenzione di Damien che quella del diretto interessato, infatti comincia a rompere subito al primo squillo "Suona, ehi, guarda che sta suonando, dai rispondi, che aspetti, su, è di sicuro Saphir!" Chissà poi come fa a saperlo! E' più o meno questo che si chiede Danilo mentre tira fuori il cellulare alzando gli occhi al cielo. Guardando da tutt'altra parte per rispondere il più controllato possibile dice "Pronto?" Sa bene che Damien al suo posto avrebbe detto "Allora Saphir com'è andata? Cosa aveva Julien? Avete già finito?" Rischiando così di fare una delle sue solite terribili figuracce se non fosse stato veramente il loro amico.

"Danilo aiuto!" è la richiesta disperata di Saphir " non so cosa mettermi vieni ad aiutarmi dai ti prego!" è raro vedere il ragazzo così agitato, non si è nemmeno asciugato i capelli e adesso gocce d'acqua creano piccoli sentieri d'umidità sulla pelle.

La prima reazione è sgranare gli occhi, poi risponde pronto "Aiuto?! Tu mi stai chiedendo aiuto per dei vestiti?" E' a dir poco incredulo ma Damien capta quel che basta per intervenire e dicendo a Danilo "E che te ne frega dei particolari?" gli frega il cellulare e continua con quella sicurezza che a Saphir dall'altra parte del filo manca "Resisti, arriviamo subito!" Poi chiude la comunicazione e afferrando Danilo che lo guarda stranito se lo trascina fuori dal bar dove si trovavano per dirigersi a casa dell'amico.

Saphir rimane stranito col cellulare in mano a osservarlo come fosse un marziano venuto da un altro pianeta, (tipo marziano scintillanteee ^___^) poi sospira, beh almeno se c'è anche Damien le probabilità di trovare qualcosa da mettersi aumentano! Appena suona il campanello si precipita ad aprire così com'è, senza nemmeno indossare una maglia. "finalmente!" senza notare che dalla telefonata sono passati solo 10 minuti… "Julien mi sta' aspettando e io non so cosa indossare!

"Perché, non vai benissimo così? Io credo proprio che a Julien non dispiacerebbe trovarti in queste condizioni tutto per lui!" Questa uscita è ovviamente di Damien che prima di parlare, di solito, non mette mai in moto il cervello! Con uno spintone Danilo lo sposta poco delicatamente e dicendo "Taci e levati!" entra con due occhi gelidi…non deve aver gradito particolarmente il trattamento di Damien! Con fare sicuro di se va in camera di Saphir e apre l'armadio, sta per tirare fuori dei vestiti poi si ferma, si gira e con l'aria più naturale del mondo chiede "Ho bisogno di sapere due cose per tirarti fuori i vestiti più adatte: in che stato d'animo è Julien e cosa hai intenzione di fare!" Damien a queste domande decisamente interessanti si piazza davanti a Saphir fissandolo insistentemente con lo sguardo più curioso del mondo e attende la risposta con espressione da gatto rompiscatole!

A questo Saphir entra nel panico più totale… cioè lui ha bene in mente tutto ma come dovrebbe dirglielo? È imbarazzante!
"beh Julien è arrabbiato nero e ha persino preso a pugni il pavimento! Non ha voluto dire come mai ma credo abbia avuto una discussione con sua madre" ecco questa era la parte facile…"eh io ehm…vorrei tirarlo su di morale…e insomma… ma Damien piantala con quell'espressione !" esclama allontanandosi ancora più imbarazzato, si passa una mano nei capelli ancora umidi e col viso scarlatto dice tutto d'un fiato " voglio sedurlo ecco!"

"Ah, e in che modo farai? Dai dimmi i particolari, su ti prego su ti prego!!!!" Ovviamente questo che rompe così bene è Damien, Danilo invece rimane un attimino ad osservare interessato i vari colori che la faccia di Saphir è capace di assumere nel giro di pochi secondi! Naturalmente la domanda appena fatta non riceve risposta e il primo a riprendersi è Danilo che torna alla sua 'missione-vestiti', senza aggiungere altro gli tira fuori, fra i meandri dell'armadio, un paio di slip semplici ma neri che su un biondo stanno divinamente, dei pantaloni a zampa di pelle nera capaci di sedurre chiunque, magliettina senza maniche, nera, aderente, con una croce elaborata disegnata in argento. L'uscita di Damien ci sta anche qua infatti dice ingenuamente "ma non avrà freddo così?" L'amico dagli occhi azzurri risponde prontamente ironico "bè. Intanto a casa di Julien penso proprio che si sia il riscaldamento, e poi…per quello che devono fare meno si vestono e meglio è!"

Intanto il diretto interessato guarda sconvolto i vestiti, non può andare in giro con una roba del genere addosso andiamo! La maglietta la ricorda bene, gliel'ha regalata sua cugina fissata con lo stile dark, mentre i pantaloni non sapeva neanche di averli! "ma… devo indossare questi?" sperando ancora che Danilo dica " ma nooooo che dici" e gli tiri fuori cose meno imbarazzanti. Ma d'altro canto lui vuole sedurlo no? E forse questo è davvero il modo giusto, adesso il difficile sta nell'entrare nella mentalità 'super seduttore nessuno mi resiste perché sono il più fico' …

Danilo alla domanda più ovvia del mondo non si degna nemmeno di rispondere a voce, si limita a buttargli i vestiti in mano e a spingerlo in bagno chiudendolo dentro. Immediatamente nella stanza si leva la risata sadica di Damien che ha assistito alla scena compiaciuto e curioso.

Per un attimo Saphir resta immobile a fissare e la porta, e i vestiti, poi vedendo che Danilo fa sul serio alza gli occhi al cielo e con un gemito comincia a spogliarsi. L'effetto è molto… sconvolgente per lui, i pantaloni aderiscono alle cosce come una seconda pelle cadendo morbidi fino a coprire le scarpe, (beh almeno così anche il problema 'scarpe' è risolto!) e fin qui le cose possono essere accettabili, ma la vita dei pantaloni è davvero troppo bassa e la maglietta gli lascia scoperto un bel pezzo di pelle, e quello che non si vede si può benissimo immaginare. Apre la porta con circospezione, precisando immediatamente "se ridete vi ammazzo" non smetterà mai di sentirsi ridicolo con quei vestiti addosso!

L'istinto di Damien gli dice di fare l'esatto opposto di quello che lui gli dice ma la visione che gli offre Saphir e decisamente interessante, tanto che riesce a fermare suo il famoso istinto irritante! Per una volta rimane a bocca aperta, anche se è solo suo amico deve ammettere che è un gran bello spettacolo. Danilo invece sapeva già che così sarebbe stato da Dio, per cui non ha una particolare reazione se non quella di guardarlo soddisfatto del suo lavoro! "Allora, ora procediamo con le cose più difficili…avanti, chi ti senti vestito così?" La risposta dovrebbe essere 'il più bello del mondo' o qualcosa del genere, ma purtroppo conosce bene l'amico e sa cosa aspettarsi!

La risposta di Saphir giunge immediata "un deficiente" cupa, col viso imbronciato, sa che questo non è lo stato d'animo adatto ma non ci può fare nulla! Non può fare a meno di pensare a Julien che lo aspetta e se da una parte questo gli procura un brivido di aspettativa dall'altra lo inpanica ancora di più!

Prima di Danilo risponde Damien malizioso "Ma rilassati, tanto non ci starai molto con quei vestiti!" Con uno spintone che lo fa cadere a terra l'altro lo zittisce prendendo lui la parola. Ora il manipolatore mentale entra in azione! "Saphir non devi pensare a cosa stai per fare o come stai così, ma il perché, in fondo sei tu che ci hai chiamati per aiutarti perché volevi sedurlo, mi sbaglio? Pensa a lui…se sei giunto a questa conclusione c'è un motivo ben valido, non perdere di vista questo, concentrati su Julien. Immagina di dovergli far provare le stesse emozioni che ti fa sentire, solo amplificate!"

E Saphir a queste parole rivede lo sguardo di Julien. Rivede la rabbia che vi aveva letto, mischiata alla tristezza e all'amarezza per qualcosa di così grande da non poter essere espresso nemmeno a parole, ricorda il senso di impotenza che ha provato e la consapevolezza che adesso l'unico modo per aiutarlo è questo. Le parole non servono, si disperderebbero nell'aria e lo irriterebbero ancora di più. Ha ragione Danilo, deve sempre avere in mente lui, il suo corpo, il desiderio che prova ogni volta che lo sfiora o che lo guarda, tutto questo e altro ancora. Alza la testa deciso e sorride "hai ragione" più sicuro adesso, anche se sa che appena uscirà di casa i dubbi torneranno ma è anche consapevole del fatto che basterà rivedere Julien per sapere cosa fare.

Danilo non può che ricambiare con un sorriso tenero ma soddisfatto. Il loro lavoro è finito, stasera Saphir non ha più bisogno di lui, così con sguardo sicuro si avvia alla porta senza dire altro. Non ha la stessa reazione Damien che una volta giunto alla porta insieme a Danilo si gira, fissa il biondo negli occhi ed esaltato dice "Vai, colpisci e affondalo!" E' il moro ovviamente a trascinarlo via augurandogli un breve "in bocca al lupo!"

Nell'appartamento risuonano ad un volume medio le note incalzanti e coinvolgenti della canzone dei Nickelback, 'This is how you remind me', la canzone che ha ballato insieme a Saphir, il primo vero ballo fatto assieme a lui, quando si e' trasformato in un altro, in un uomo ancora più affascinante di prima, il momento in cui ha capito di essere innamorato di lui. Con la mente Julien ripercorre ogni attimo, ogni scena, ogni istante avvenuto da allora. La casa è dotata di poche stanze e la camera da letto si affaccia direttamente sul salotto che fa da sala da pranzo, in altre due stanze c'è la cucina e il bagno anch'essi piccoli, tutto ciò non ha niente a che fare con la reggia e i soldi dei suoi genitori, non vuole nemmeno avere oggetti che abbiano a che fare con loro o che li ricordino. E' mezzo sdraiato nel letto, con le spalle appoggiate al muro dietro al materasso a una piazza e mezza, tiene un braccio appoggiato alla gamba piegata mentre l'altra è a penzoloni che scende sul lato del letto, la mano è affondata fra i capelli neri non troppo lunghi ma completamente spettinati, lascia che qualche ciocca ribelle gli cada sugli occhi incurante di esse, l'altro braccio è abbandonato sul lenzuolo blu con una sigaretta in mano, lui non fuma mai ma ci sono certi momenti in cui il suo stato d'animo glielo impone, lo sguardo impenetrabile che guarda lontano, ma in fondo non troppo, con la mente è arrivato a quella giornata, i pensieri che l'hanno accompagnato per tutto il tempo non lo lasciano nemmeno ora che aspetta Saphir, l'espressione si indurisce ancora. Non riesce a smettere di ripensare alla mattina, a sua madre, alle sue parole che l'hanno fatto riflettere a fondo. Anche se in un angolino della sua mente tiene sotto controllo l'orologio e la porta…è passata almeno un'oretta abbondante da quando Saphir gli ha detto di andare a casa che l'avrebbe raggiunto là. Che fine ha fatto? L'irritazione si fa strada in lui!

Il soggetto di tale irritazione intanto sta' camminando mooolto lentamente, in modo da avere tutto il tempo di pensare a cosa fare! Lui ha progettato solo di sedurlo ma il come è tutta un'altra cosa, che fa entra mette la musica e si spoglia? Oddio…musica! Non ha pensato alla musica! Pesca dalla tasca della giacca il cellulare e chiama Danilo mezzo impanicato, le mani tremano e la voce è quasi isterica, ma perché cavolo si è messo in una situazione così?? Appena il moro risponde lui l'apostrofa in fretta" Dani che musica uso?? Non ci ho pensato che faccio?"

Dopo cinque secondi dall'altro capo del telefono si leva la risata sadica e divertita di Damien che frega nuovamente il cellulare all'amico e dice malizioso "le cose sono due, o lo stupri così su due piedi e al diavolo la musica, a lui non dispiacerebbe affatto, o metti su quella di 9 settimane e mezzo!" E la risatina continua finché Danilo non si decide a spintonarlo per la millesima volta facendolo stare zitto, ripreso il controllo dell'apparecchio parla a Saphir con voce del tutto naturale, come al solito ha subito pronta la soluzione in tasca "Vedi se ha i Metallica e metti su 'Turn of the page', altrimenti va bene anche qualcos'altro su questo stile…ok?"

Il biondo annuisce energicamente prima di ricordarsi che Danilo non può certo vederlo…quindi risponde frettoloso " ok grazie!" e chiude la conversazione. Respira profondamente, ormai è davanti alla sua porta, ci è entrato pochissimo in quell'appartamento meno male che lui ha un ottima memoria. In effetti il tempo passato assieme da quando si sono baciati la scorsa settimana non è stato tanto, tutti e due avevano i loro impegni e in più Saphir non voleva assolutamente far capire a sua madre che aveva qualcuno, quindi le cose erano ancora più difficili! Ma oggi vuole dedicarsi interamente a lui, vuole fargli scordare tutto e ricordargli che lui gli è sempre accanto. Apre la porta deciso e si blocca un attimo, in quella posizione, assolutamente immerso nei suoi pensieri è assolutamente bellissimo! Poi come farlo a posta è già a letto… arrossisce e lo saluta e inconsapevolmente nel suo "ciao" la voce si è abbassata e si intravedono tutte le sfumature della sua anima. La tensione svanita e negli occhi solo l'immagine di lui.

Julien prima di rispondergli dà una boccata alla sigaretta, poi dice "ciao" in tono sempre basso ma un po' più duro rispetto a quello usato da Saphir. I suoi pensieri cupi non accennano ad andarsene ma un'occhiata più attenta al ragazzo riesce in quest'intento, l'attenzione viene immediatamente concentrata unicamente su di lui, su quanto stia bene vestito così, quanto sia attraente e sensuale, ma non solo nell'aspetto anche nello sguardo. Si domanda perché non abbia mai indossato quei pantaloni prima d'ora. Non sono da lui questi atteggiamenti per cui ora non è sicuro sulle sue intenzioni, rimane indeciso a guardarlo anche se una bella idea ce l'avrebbe. Non spegne neanche la sigaretta.

Per un attimo Shapir si incupisce, non è il saluto che si aspettava ma d'altronde che era irritato lo sapeva. . . si toglie la giacca buttandola sul divano, è incredibile come la tensione svanisce e rimanga soltanto l'amore che prova e il desiderio che comincia a farsi strada in lui. "scusa ho fatto tardi" e con un brivido si accorge che il CD che Julien ha messo su è dei Nickleback, lo stesso che hanno ballato loro due assieme.
Aspetta la risposta entrando in camera e dirigendosi verso lo stereo.

Risposta che si limita ad un semplice "mmmm" che gli muore in gola man mano che i suoi occhi si posano sulla sua bellissima e altrettanto sexy maglietta....cazzo se gli dona! Non riesce a staccargli gli occhi di dosso, specialmente dalla vista del magnifico fondoschiena che gli sta offrendo Saphir chino per trafficare coi suoi CD.

-Merda ma che CD era? Oddio non mi ricordo...- e sperando ardentemente che Julien ce l'abbia continua a cercare incessante. Ma c'è una cosa che si agita nell'anima, qualcosa che preme per uscire perchè prima che inizi tutto vuole che Julien lo senta dalla sua voce. "Julien, mi dispiace se non ti sono stato vicino come ti aspettavi..." si morde il labbro, è sempre difficile per lui parlare, esprimersi, non riesce mai a farsi capire ma oggi ci tiene. "ma ti voglio bene e ..."

Viene subito interrotto da Julien " Anche se mi saresti stato vicino come avresti voluto io ero troppo arrabbiato per capirti" Man mano che parla il suo tono diventa sempre più gentile, anche se non muove un muscolo e la sigaretta continua a fumare nella sua mano. Lo sguardo si fa sempre più penetrante e attento a ogni suo movimento.

A queste parole Saphir sorride malizioso, "ne sei convinto?" sussurra, muovendo appena le labbra, vuole fargli dimenticare tutto, vuole portarlo in paradiso. Intanto continua a cercare incessante il CD e un ondata di panico lo investe quando capisce che non ce l'ha...allora lo sguardo gli cade sui Radiohead. Quelli gli piacevano... sarebbero andati bene. Lo inserisce e preme una canzone a caso fermandosi un attimo ad ascoltare. Le note sono insinuanti ed è un ritmo su cui si può ballare...oppure... Si alza in piedi con un movimento fluido, è un ballerino e sa come muoversi per far impazzire il suo pubblico.
Il suo Julien.
Musica.
Si leva dallo stereo accompagnando i movimenti di Saphir, accarezza il suo corpo, danza con lui, quasi si appartenessero. Stà esprimendo le sue emozioni. Stà permettendo loro di uscire invece che relegarle dentro, muovono le sue braccia in lievi onde, le sue gambe fasciate da quei favolosi pantaloni di pelle e il bacino che rotea accompagnando la schiena. Un ballo che è più un fare l'amore con la musica, lasciare che i sentimenti e tutto l'amore che prova per Julien escano e formino un ricamo elegante che finalmente li unisca.

Mentre Julien con la mente riconosce sulle prime note "Talk show host" dei Radiohead, si porta alle labbra il mozzicone della sigaretta quasi del tutto consumata, ma appena i suoi occhi seguono i movimenti languidi di Saphir se lo dimentica li mentre lo sguardo diventa una calamita che non riesce già a staccarsi dal suo prezioso metallo.

Metallo che si fonde e si assottiglia, si permea e l'unica cosa che può fare, l'unico modo per Saphir di essere bello, è con Julien. Sorride alla vista della sigaretta, fra un pò gli brucerà le labbra... e quelle sono solo sue! Ma prima... la musica lo chiede. Si alza lentamente la maglia incrociando le braccia e scoprendo man mano porzioni di pelle sempre più grandi. Finalmente la maglietta vola a terra e i capelli biondi ricadono spettinati da tutte le parti, richiamando scintille dorate. Li scuote leggermente mentre si avvicina a Julien e gli toglie la sigaretta dalle labbra " non dovresti fumare" sussurra avvicinando la bocca alla sua " non mi piace il sapore del tabacco, preferisco il tuo" ed è una specie di incantesimo perché non aveva mai detto una cosa del genere ne tantomeno agito così! Infatti un lieve rossore si soffonde sul viso mentre si sporge per posargli un bacio lieve sulle labbra, accarezzandogliele con la lingua e tracciando il loro contorno.

Il trattamento è più che gradito , soprattutto la frase che di per se non è niente di speciale ma col tono che ha usato e il modo in cui l'ha pronunciata sembra dire :"che ne dici di completare tu il lavoro?" A quelle labbra sulle sue, la lingua che sembra lasciare scie di fuoco ovunque passi, Julien non può che rispondere con trasporto, dimenticando ogni pensiero e considerazione fatti finora., l'unica cosa che gli occupa la mente è Saphir, il suo corpo e la sua sensualità. Non riesce più a resistere fermo così a guardarlo muoversi in quel modo che sembra dire :violentami! Per cui con un gesto fulmineo alza le mani ad accarezzare la schiena nuda e liscia del suo ragazzo, lentamente le fa scendere sui suoi glutei avvolti dalla pelle stretta dei pantaloni. Il desiderio si accende sempre più, soprattutto quando decide che è ora di fargli raggiungere la maglietta già a terra. Insinua le dita fra la pelle e la stoffa e con fare altrettanto esperto che richiama i movimenti sensuali di Saphir, glieli tira giù fino a toglierli definitivamente.

E Saphir si inarca contro di lui, aiutandolo a spogliarlo e gemendo piano al tocco delle sue mani, lo spogliarello non era finito a dire la verità ma preferisce mille volte che sia lui a terminare... si siede a cavalcioni su di lui accarezzandogli i capelli con le dita e scivolando con le labbra sul viso, lieve, tenero, la musica li accompagna e li guida, guida Saphir mentre insinua le mani sotto la sua maglia, guida Julien nell'esplorare il copro del ragazzo sopra di se. "allora sei riuscito a capirmi adesso?" sussurra malizioso, arrossendo più che mai.

Julien posa le labbra sulle sue e sussurrando a sua volta risponde "adesso si!" ora è finalmente quello di sempre, sicuro e deciso. Con le labbra scende sul collo candido di Saphir e posandogli le mani sui fianchi si distende interamente lasciandoselo a cavalcioni sopra di se come è stato finora, lentamente passa la lingua alla base del collo, proseguendo poi sulla clavicola. Infine torna sulle sue labbra e sussurrando languidamente "spogliami!" lo bacia.

Mille brividi corrono lungo la schiena e proseguono fino a infiammarlo, fino a premere istintivamente il bacino contro il suo e ad arrossire furiosamente al contatto. Fa scorrere le mani sul torace, lisciando la maglia e poi insinuandosi sotto, a sfiorare la pelle, tormentare i punti più sensibili e insistendo dove sente le reazioni di Julien farsi più evidenti. Afferra la maglia con due dita e lentamente la sfila, fino a buttarla sul pavimento a fare compagnia ai vestiti. E a incantarsi un attimo a guardarlo. "sei bello" sussurra chinandosi a baciargli il collo e strofinando il torace con il suo.

Come fa ad indovinare i suoi punti deboli è un mistero, se lo chiede anche Julien in un minuscolo angolino della sua mente ora troppo impegnata e concentrata su Saphir, sulle sue carezze e sui suoi baci. Lascia correre le sue mani sulla sua pelle calda, godendosi tutte le sensazioni sempre più forti che riesce a trasmettergli solo togliendogli la maglia. Ha l'impressione che i vestiti ingombrino e basta, non ce la fa più a stare con la stoffa stretta dei pantaloni che lo fascia troppo e con lo sguardo lancia una muta richiesta a Saphir di esaudire anche questo desiderio.

E lui la raccoglie, senza nemmeno rendersi conto fino in fondo di cosa fa, afferra la tuta e insieme con gli slip la tira giù accarezzando le gambe nel movimento e gettando il tutto a terra. E appena si tira su e vede l'oggetto dei suoi desideri una scarica elettrica lo attraversa, lo desidera eppure ne ha una paura folle. Ed è stupido perché è stato lui a volerlo, a creare questa situazione…è inutile che adesso entri così nel panico… ma non riesce a fare altrimenti. Preme il viso nel incavo del collo di Julien e rimane li immobile, vergognandosi troppo per guardarlo e fare qualunque altra cosa.

Un dolce sorriso gli si dipinge in volto, avrebbe dovuto immaginarlo che prima o poi sarebbe successo, che sarebbe andato nel pallone, in questo momento gli fa una tenerezza incredibile, gli viene voglia di abbracciarlo forte e così fa cingendolo con le sue braccia muscolose, cerca di infondergli il suo calore. È ora di prendere in mano la situazione, con una mossa strategica e veloce si girano cambiando posizione, adesso è Julien sopra che ricambia il favore a Saphir, ma prima deve calmarlo un po', e per questo non c'è modo migliore che affondare delicatamente nella sua bocca, finché non lo vedrà tornare come prima non farà nient'altro, anche a costo di baciarlo e basta per tutta la serata.

E funziona. Piano piano Saphir riprende a respirare normalmente e a rispondere ai baci di Julien, tutta la dolcezza, il desiderio, la premura che Julien ha voluto infondergli gli vengono trasmesse attraverso quel bacio e attraverso le loro anime. Alza le mani abbracciandolo e massaggiando lieve la colonna vertebrale, la pelle leggermente abbronzata che contrasta con la sua e tutte le sensazioni che il corpo del compagno gli trasmette lo trasportano in un altro mondo, dove la stanza svanisce e restano solo tutto il piacere che prova e la musica che regna sovrana. Si stacca ansimante cercando di riprendere fiato ma non è affatto facile perché ogni volta che Julien lo sfiora l'aria sfugge dai polmoni e lui geme inarcandosi. E anche quando gli sfila gli slip quello che prova è sollievo e desiderio. E voglia di avere di più. Passa la lingua sul lobo dell'orecchio soffiandogli dentro "non ho paura adesso" un invito? Forse…

Invito che Julien raccoglie con passione. A quel gesto gli sembra di sciogliersi, sta passando la soglia della razionalità, a momenti non riuscirà più a trattenersi, lo sa bene, ma non può farne a meno, lo desidera troppo, la sensazione di volerlo proteggere gli arriva sempre più forte e lui ora conosce solo questo modo per farlo, diventare un tutt'uno con lui. Sa che gli farà male ma è tutto inevitabile. È inevitabile come i loro respiri che si cercano e le labbra di Julien che scivolano lungo il corpo, traccia una scia di fuoco sulla pelle stimolando alla perfezione i punti più sensibili, vuole farlo impazzire. Ed effettivamente ci riesce perché Saphir si inarca contro di lui sfiorando la sua eccitazione e gemendo incontrollato. Come se fossero stati creati per incastrarsi, le acque di due fiumi che si mescolano e si completano in un unica enorme corrente, che porta via, che annulla i pensieri e lascia solo il desiderio e la passione, tende i loro corpi nella voglia di qualcosa di più, qualcosa che possono raggiungere solo insieme. E Julien ne è consapevole quando scivola con la lingua sul suo sesso, quando sente che l'eccitazione è troppa ormai per continuare così...ma vuole che Saphir provi tutto il piacere possibile, vuole trascinarlo in paradiso. Shapir in paradiso c'è già, mugola incessante sentendo un piacere che non pensava di poter provare, afferra con le mani il lenzuolo, artigliandolo quasi, perdendosi e disperdendosi in mille scintille dorate, "Julien..." un invocazione quasi, con voce spezzata e roca che fa scorrere un brivido lungo la schiena dell'amante, è così inconsapevolmente sensuale steso sul letto col corpo inarcato a chiedere di più e le labbra socchiuse. "Guardami" vuole che osservi ogni istante, che si imprima negli occhi e nell'anima il suo viso, e Saphir a fatica li socchiude, Julien, così bello, così desiderato... gli appoggia le gambe sulle spalle e lo guarda in silenzio, in una muta offerta di se. Ed è dolore la prima cosa che gli esplode nel cervello, così forte da accecare, sente la premura di Julien, un ansia trattenuta nei suoi confronti, sa che sta facendo forza su se stesso per rimanere immobile e con un sorriso si muove piano andandogli incontro, ora c'è calore... Lo stesso calore che prova Julien, pazzesco, eccitante, e appena il ragazzo comincia ad assecondarlo capisce che può lasciarsi andare e con un gemito spinge più a fondo. Cerca un punto preciso dentro di lui, con i sensi ormai impazziti e il piacere che si spande dentro il suo corpo. Folle. Quello che provano, l'amore, il piacere, l'estasi., qualcosa di profondo che scuote tutto il corpo, dolore e desiderio, e un orgasmo che li prende come un esplosione e li lascia sfiniti a gridare il nome uno dell'altro nella più bella dichiarazione d'amore che si ripete e sempre si ripeterà nella storia.

Sono distesi sotto le coperte, Saphir è adagiato sul torace di Julien con gli occhi chiusi, sta ancora dormendo, mentre lui è sveglio. Lo sta osservando, con lo sguardo accarezza ogni lineamento delicato del volto rilassato del compagno. Un senso di completezza lo pervade in quel preciso istante, la consapevolezza di essere riuscito a proteggerlo e amarlo come Saphir aveva bisogno, soddisfazione e dolcezza gli invadono l'anima occupando il posto lasciato dal desiderio e dalla passione di prima. E' meraviglioso l'universo che gli ha fatto scorgere in quei brevi ma lunghi ed indimenticabili attimi, non dimenticherà mai ciò che ha provato unendosi a lui, un viaggio a senso unico senza ritorno se non in volo, senza fermate ne confini solo orizzonti neanche troppo lontani. Hanno liberato insieme le ali della libertà ma non solo, ora sanno entrambi una cosa importante che anche senza usare le parole possono dirsi, tuttavia Julien sente il bisogno di pronunciare quelle parole, a fior di labbra e più che altro a se stesso, ma lo dice e lo fa con quel suo delizioso accento francese "Ti amo" Così, semplice ma grande. Senza pretese di risposte. Ora sta veramente bene!

Lo stato di assoluto benessere in cui viaggia Saphir viene strappato da quelle semplici parole, apre gli occhi di scatto alzandosi su un gomito e palesando la sua sorpresa sgranando gli occhi. Sta deliziosamente bene adesso, tutta la paura di prima mescolata a quel desiderio sordo e irresistibile è solo un ricordo lontano, adesso c'è la lieve spossatezza che invade le sue membra e la meraviglia per le parole appena sentite da Julien. Lo sguardo si addolcisce mentre si china a baciargli una guancia dolcemente "anche io" risponde piano.

L'impressione di Julien è che il suo cuore per un minuto manchi di un battito, non è sicuro di aver sentito le parole giuste, Saphir stava dormendo beato ed ora gli risponde così, gli viene spontaneo trattenere il fiato per un istante, una cosa del genere non se l'aspettava mai e poi mai ora. Rimane spiazzato, senza parole. Che dire in questi casi? Si dimentica di ogni cosa, così l'unico gesto che gli viene spontaneo è stringerlo e sorridere teneramente, come probabilmente non aveva mai fatto.

E Saphir si adagia nuovamente su di lui, la musica ormai tace e nel silenzio della stanza c'è solo l'insistente picchiettio della pioggia fuori dalla finestra, Saphir adora la pioggia, resterebbe ore solo a guardarla e adesso che può stringersi a Julien sente davvero di poter restare così per sempre. "non so cosa ti è successo prima, ma…ma ci sono io." Tace un attimo, ha sussurrato tutto questo con le labbra premute sul torace di Julien e le parole sono uscite soffocate dalla sua pelle, intrecciate alla musica che la pioggia crea. Immagina l'odore dell'erba bagnata e il cielo pieno di nuvole che lascerà il posto ad un azzurro sconvolgente l'indomani. "e qualsiasi cosa succeda sarò qui" un po’ troppo sdolcinato forse ma era quello che si sentiva di dire, anche lui adesso, adesso che ha Julien accanto non si sentirà più solo…perfino se sua madre continuasse così all'infinito. Cosa impossibile perché prima o poi gli verrà un esaurimento nervoso!

Ha ragione, questo non lo deve più dimenticare e sa che non succederà, qualcosa dentro di lui glielo suggerisce. Julien non sa ancora una volta cosa dire, non è mai stato bravo a parole, il più delle volte viene frainteso per cui anche ora non riesce a trovare quelle giuste che siano all'altezza della dolcezza di Saphir, è consapevole del fatto che se spara grosse parole non sarebbe più lui. Sa che Saphir sa ascoltare soprattutto i suoi silenzi che dicono più di mille frasi altisonanti. Forse ascoltare la pioggia allo stesso modo in cui l'ascolta lui è ugualmente un metodo per comunicare, per farsi capire, oppure semplicemente guardare dritto negli occhi il suo compagno con lo sguardo penetrante e profondo con cui lo osserva sempre, uno sguardo colmo di emozioni da esprimere pur non sapendo come. Emozioni che arrivano a chi devono arrivare. Dopo un lungo attimo in cui stanno così, in silenzio ad ascoltarsi persi l'uno negli occhi dell'altro, a Julien sembra di non conoscere un altro modo migliore per concludere questo piccolo discorso, senza aggiungere altro si china e lieve e leggero posa un bacio sulle labbra di Saphir. Non sa come ma è sicuro che abbia capito., in fondo basta mettere insieme i cuori e provare a sentire, a crederci.

FINE

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