Everything About You

di Hellenik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vita Nuova... ***
Capitolo 2: *** Affinità... ***



Capitolo 1
*** Vita Nuova... ***


Charlotte o meglio Charlie è una ragazza di 17 anni la quale dopo l'ennesimo litigio con sua madre esausta decide di prendere bagagli, il primo aereo e dare un taglio alla sua vecchia vita per andarsene a vivere da suo padre.

Titubai un po' prima di varcare quella soglia, indietro oramai non ci potevo e non ci volevo tornare ma anche venire da mio padre non è che fosse stata una delle mie migliori idee, ma dove altro potevo andare di certo non da mia zia Adeliè mi avrebbe stressato tutto il tempo convincendomi a farmi viva o addirittura a tornare a casa da mia madre...
"Papa' sono arrivata!" - Dissi con voce fredda poggiando i bagagli a terra e chiudendo la porta alle mie spalle.
"Charlie! Piccola mia." - E in un attimo mi ritrovai tra due grosse braccia costretta a dondolare da una parte all' altra.
"Papà non sono più piccola oramai!" - Bofonchiai, e una volta sciolto l'abbraccio corrucciai sopracciglia e labbra. Nel mentre mi tolsi il cappotto e lo misi sul divano.
"Per me lo sarai sempre! Comunque... a cosa devo la tua visita? Hai di nuovo fatto arrabiare Marghareth?" - Chiese con fare misto tra sospettoso e preoccupato.
"No questa volta è stata lei a fare arrabbiare me ma è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso penso...Ora pero' non ho voglia di parlarne." - Mi limitai a dire.
"Va bene posso almeno sapere per quanto resterai?" - Chiese questa volta incuriosito.
"Per un luungo luungo tempo. Da quando cucini papa'? Questa me la devo proprio scrivere da qualche parte." - Dissi notando il grazioso grembiulino che aveva addosso e prendendo con aria circospetta un biscotto che a suo avviso era uscito 'leggermente' bruciacchiato dalla teglia del forno sul tavolo della cucina.
"Ti ospitero' solo se darai un giudizio positivo ai miei biscotti" - Mi guardo' con aria da grande chef mentre esaminavo quel biscotto...Se si poteva chiamare biscotto. Ne addentai un pezzettino e per poco non imprecai a gran voce dal disgusto.
*Cof* *Coff* "Dio papa' sono pessimi! Buttai via quel disonore per la categoria pulendomi la bocca schifata." - Gliene passai uno.
"Ah, mi dispiace tesoro ma tu non ne capisci niente di alta cuci..." *Puah* "Ma che schifo!" - Lo guardai mentre assumeva smorfie di disgusto davvero buffissime per poi scoppiare a ridergli in faccia e ridere insieme fragorosamente.
"Va bene va bene sai dov' è la tua stanza puoi restare quanto vuoi ovviamente." Dandomi una scompigliata ai capelli. Sapeva quando odiavo quel gesto.
"Grazie papa'! Ma d'ora in poi cucino io!" Presi i miei bagagli udii un acconsenso e mi diressi al piano di sopra nella mia vecchia stanza e sistemai le mie cose.
Era un sabato ed erano le due di pomeriggio decisi così di fare un giro per questa uggiosa e apparentemente monotona cittadina ma decisi di andare un po' a piedi così per fare quattro passi. Passai davanti a quella che da li a poco sarebbe diventata la mia scuola, notai cinque ragazzi o forse un gruppetto piu' numeroso impegnati a parlare e scherzare tra di loro ma non ci feci poi più di tanto caso, non era niente di così straordinario. Dopo aver passeggiato per più di un ora buona sulla spiaggia assorta a fissare un punto non identificato sul mare decisi di tornare a casa, una volta lì sentii un' altra voce oltre a quella di mio padre provenire dalla cucina. Entrai.
"Charlie sei tu?" - Scorse la testa fuori dalla porta della cucina.
"Si papà sono io" - E andai in cucina. Una volta li vedo un ragazzo intento a temburellare con le mani sul tavolo; era alto, magro, capelli castano scuro, occhi verdi, viso dolce e simpatico, sorriso carino, indossava una camicia con delle bretelle ed un paio di pantaloni blu scuri.
"Charlie ti presento Louis Tomlinson" - Indicandolo con la mano.
"Ciao Charlie, piacere sono Louis." - Si dirige verso di me sorridente e mi abbraccia.
"Piacere, Charlie" - Dissi una volta sciolto l' abbraccio. Non ero una tipa da abbracci ero più da pacca sulla spalla, ero un po un maschiaccio la mia femminilità era andata scemando negli anni.
"Louis è il figlio del mio migliore amico è venuto a farci visita perchè si ri trisferisce qui tra pochi giorni." Accennando con la testa dalla finestra della cucina una casa rossa a pochi km dall' altra parte della nostra. "Sarebbe bello se diventaste amici no?"
"Sicuro Signor Malloy! Sarebbe un piacere per me!" - Rivolgendosi a me entusiasta.
"Oh certo sarebbe...Fantastico" - Abbozzai un sorriso un tantino stranita.
Il giorno dopo andai con mio padre ad iscrivermi a scuola anche se oramai le lezioni erano gia' iniziate da un paio di settimane non avevo intenzione di saltare l'anno. Andai in segreteria, compilai i vari moduli e li feci firmare a mio padre. Il giorno dopo sarebbe iniziato il mio nuovo anno scolastico.

Fine 1° Capitolo.

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Salve, questa è la mia quarta storia e come ho detto nella prima non risparmiatevi con le critiche mi aiuteranno tantissimo a crescere e migliorare.
Fatemi sapere se vi piace e volete che vada avanti o che lo chiuda qui.

~ Ellie.

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Capitolo 2
*** Affinità... ***


"Charlie svegliati, dormigliona non vorrai mica fare tardi il tuo primo giorno di scuola." - Strillò mio padre dal piano di sotto. -
*Fantastico!* - biascicai scocciata cacciando la testa sotto il cuscino. Sarebbe stato il mio primo giorno di scuola. Trascinandomi mi alzai e decisi di prepararmi, arrivare tardi il primo giorno non avrebbe fatto parte dei miei piani. Mi diressi giù e non appena entrai in cucina notai mio padre destreggiarsi goffamente tra i fornelli e padelle intento a preparare 'la colazione.' -
"Papà, ti ho già chiesto di stare lontano dai fornelli non è il tuo regno, siete incompatibili. Lascia fare a me. " - Bofonchiai con fare arreso. -
"Tesoro, questa volta sarà il miglior cibo che tu abbia mai assaggiato, vedrai!" - Era entusiasta. Lo lasciai fare incitandolo nel modo più fasullo che potessi fare mostrandogli i pollici abbozzando un sorriso. -
"Per quanto mi riguarda la mia colazione sarà un ottimo caffè... riscaldato" - Esultai convinta. Poi corsi via come una forsennata dopo essermi accorta dell' orario, Gridai prontamente un "Ciao papà" oramai sulla soglia della porta e udii un "Buona Giornata" di risposta. Non feci in tempo a salire sulla macchina di mio padre che una voce maschile poco conosciuta urlò il mio nome. -
"Charlie aspetta!" - Era Louis la sua voce era evidentemente affannata. - "Ciao! Vai a scuola?" - Sussurrò cercando di riprendere fiato. -
"Si...Anche tu?" - Era il massimo che potevo fare il mio umore non era esattamente roseo. -
"No, io l'ho già finita...Senti e se ti ci accompagno?" - A quelle parole non sapevo esattamente come rispondere ossia lo sapevo ma non volevo essere troppo maleducata, mio padre ci teneva che io stringessi amicizia con lui, non volevo deluderlo, perciò tanto valeva provarci. -
"D'accordo se non è un problema." - Mi usci un tono a dir poco strano, cercai di addolcirlo. Camminammo fino davanti a scuola parlando di noi, poi ci demmo appuntamento alle quattro al bar del centro. L'impatto con la scuola fù forte non conoscevo nessuno ma non mi preoccupavo ero una tipa solitaria. Avevo un ottimo senso dell' orientamento così riuscii a trovare quasi subito l'aula 106; lezione di trigonometria, una materia a me indifferente, a scuola andavo bene... Se mi andava di impegnarmi... Bussai ed entrai trovandomi tutti gli occhi puntati addosso, *Merda* sibilai tra i denti odiavo essere al centro dell attenzione. -
"Salve lei è la nuova studentessa?" - Trillò il professore con aria severa mentre mi scrutava. -
"Si, sono io." - Replicai con tono neutro. -
"Bene si segga tra pochi minuti comincia la lezione" - Bacchettò puntigliosamente il docente.
Mi sedetti al terzultimo banco vicino ad un tizio e cominciai ad ascoltare la lezione. Notai che durante tutta la lezione il ragazzo alla quale mi ero seduta vicino non smise per un attimo di mangiare. Finita la lezione ero pronta ad alzarmi ma una voce mi fermò. -
"Ciao, piacere Niall Horan." - Esclamò con tono allegro sorridendomi. -
"Charlie." - Sorrido di rimando. -
"Sei nuova?" - Chiede. -
"Si sono tornata da poco qui a Doncaster." - Con tono pacato. -
"Capisco." - Sorride. -
"Scusa ora devo andare alla prossima lezione." - Mettendomi la tracolla. -
"Che lezione hai?" - Domanda lui incuriosito. -
"Aula 107 chimica" - Rispondo. -
"Perfetto abbiamo la stessa lezione...Andiamo insieme?" - Mi domanda. -
"Va bene" - Passiamo tutta l'ora a parlare, nell' ora che seguiva ci salutammo, ci saremmo rivisti l'ora dopo a lezione di storia. Finita matematica mi dirigo al mio armadietto inserisco la combinazione e metto i libri. Nel richiudere con poca grazia l'anta per poco non ho un infarto mi ritrovo un ragazzo appoggiato agli armadietti. -

Fine 2° Capitolo.

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~ Ellie.

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