000

Questa è la favola di una ragazza, una bambina e un nukenin e come tutte le favole inizia così..
C'era una volta nel villaggio della Luna, nell'universo di Naruto, una ragazza bionda con dei bizzarri occhi giallo-verdi che serviva ai tavoli della locanda della sua madre adottiva; lei in realtà non apparteneva a questo luogo, ma quando la Terra fu distrutta tutti i suoi abitanti vennero trasferiti in altri mondi. Le fughe erano organizzate a coppie: un adulto (considerato tale dai sedici anni in su) e un bambino; ogni coppia era destinata ad un solo mondo ed essendo questi di numero infinito era impossibile incontrare qualche abitante della Terra.
La nostra protagonista, quando inizia la storia, era una diciassettenne e le era stata affidata una "figlia",nome in codice nel progetto, di cinque anni; i loro nomi erano Gin (diminutivo di Ginevra) e Lu (diminutivo di Mary Luna) e loro sono la ragazza e la bambina.

001

Lu correva per le strade del villaggio della Luna, felice come non mai, andando verso la scuola della “sorellona”.
All’uscita dell’istituto per civili, Gin stava chiedendo alla rappresentante di classe in che ore avrebbero fatto il collettivo l’indomani, quando una furia castana la fece cadere al suolo.
-Sono entrata! Sono entrata!- urlava al colmo della gioia la più piccola; aveva da poco compiuto sei anni e, quella mattina, era andata all’accademia ninja con la classe per fare l’iscrizione e il “test d’ingresso”, passandolo facilmente.
La diciassettenne sorrise -Che bello Lu! Sono felicissima..-. In realtà era un po' dispiaciuta e triste: quando era arrivata lì, era troppo grande, per cui le fu impossibile accedere all’accademia nonostante conoscesse quel posto molto bene, almeno in linea teorica. Infatti, quando erano ancora sulla terra, Ginevra era un’otaku e lì i manga erano, in realtà, la cronaca un po’ romanzata di altri universi.
Il 21 dicembre 2012 il pianeta blu iniziò a implodere e alcuni scienziati, discendenti dei Maya, insieme ai mangaka, erano riusciti ad entrare in un contatto più stretto con gli altri mondi, ottenendone così l’accesso. L’unico problema era che se all’interno della macchina costruita per il trasporto si fossero trovate persone con lo stesso DNA, le cellule dei loro corpi si sarebbero mischiate creando qualcosa di indicibile o distruggendo i malcapitati.
Così si era ritrovata nel mondo chiamato Ninja001 (quello da cui derivava il manga di Naruto) insieme a quella bambina, dolce ma fin troppo attiva ed energica, lei che era l’emblema della pigrizia (quando non doveva lavorare per vivere).

Ringrazio la mia beta riding, per il prossimo capitolo ho una sorpesa.. :D Hoshi no Destiny Grazie.