La vita va vissuta...Tonks
Giugno 1995
NON DOVETE CHIAMARMI….
Tonks stava
riflettendo, si era appena unita all’ordine della Fenice, in fondo stava
tradendo il Ministero che dava contro a Silente e a Harry Potter, incredibile..
“Davvero
incredibile, Tonks, se riesci a cadere un’altra volta prima di arrivare al
Quartier Generale , batterai il record mondiale…” disse Emmeline Vance.
Tonks le
sorrise e SBAM era di nuovo con il sedere per terra, l’ altra strega si mise a
ridere, poi l’aiutò a rimettersi in piedi, e le mise in mano un foglio, dove vi
era scritto:
Il Quartier
Generale dell’Ordine della Fenice si può trovare al numero dodici di
Grimmauld Place, Londra.
“Imparalo a
memoria Tonks!!” ringhiò Moody, “capito?”
Lei sembrava
spaesata, ma in realtà era seccata, non era deficiente se lo sarebbe ricordato
!
“Ho capito, ho
capito che il Quartier Generale dell’ Ordine si trova a Grimm…..”
“Shhhhhh!!!”
Le intimarono i due Auror. sputacchiandole per di più addosso!
“Tonks mi
domando ancora come tu diavolo, abbia fatto a passare l’esame di Segretezza”
disse Moody in tono tutt’altro che lusinghiero.
Lei sbuffò,
era una gran rottura essere la più giovane del gruppo, sapeva già che a
Grimmauld Place sarebbe stata etichettata come un gran casinista, o almeno così pensava.
Si diressero
tutti verso una casa, che aveva un aspetto decrepito. Era di suo cugino Sirius Black, l’aveva prestata all’Ordine.
“Ah Tonks, noi
non rimarremo con te, dobbiamo andare in missione” Disse Emmeline. A quella
rivelazione la giovane la guardò
accigliata. “Tonks non guardarmi così per favore, la casa sarà quasi vuota,
penso che neppure Sirius ci sarà, penso che tornerà domani..”Disse la donna
cercando di rassicurala e aggiunse: “Beh
sarà Remus Lupin, ha fare gli onori di casa, credo…”
Lei alzò gli
occhi al cielo. Già se lo immaginava quel Lupin, vecchio e decrepito,che le
faceva girare la casa a rilento, e –Tonks portami un bicchiere d’acqua- e lei lo faceva cadere
–Tonks dov’è la mia dentiera?….Toonks…Toooonks..- Il Lupin della sua
immaginazione, la stava già torturando.
“Che tipo è ?”
Chiese con una nota di disgusto nella voce, “Oh lo scoprirai molto presto,
quella è la porta…” disse la donna indicando la casa imponente.
“Beh ciao
Tonks…”Disse Emmeline prima di smaterializzarsi.
“Sì, sì a presto …Ninfadora”
disse Moody con una nota d’ ironia.
“NoN dovete
chiamarmi…”disse la ragazza con una nota di sconforto sapendo di parlare al
vento “…Ninfadora…”.
REMUS LUPIN?!
Tonks bussò
forte alla porta.
I minuti
passavano e nessuno accennava a venir ad aprire. Pensava: -Perfetto, o il
vecchietto è morto stecchito o è tanto sordo da non sentirmi…”
Aveva appena
appoggiato la testa alla porta, ormai rassegnata, quando quella si aprì..
Lei
naturalmente cadde per terra, ma quando alzò lo sguardo per vedere Remus Lupin,
non vide il vecchietto con la gobba e senza denti che si era immaginata, ma un
uomo di circa trentacinque anni, dall’aria giovanile, un po’ allampanato, molto
pallido e dall’aria a malaticcia, con i capelli color paglia striati di grigio…
molto affascinante pensò Tonks.
Lui le porse
la mano per aiutarla a rialzarsi, lei l’afferrò, e il contatto con la mano
dell’uomo, le fece diventare i capelli rosso fuoco.
Lui le stava
sorridendo, era così difficile distogliere lo sguardo da lui, da quei splendidi
occhi d’ambra, dopo parecchi istanti si accorse che stava ancora stringendo la
sua mano, che lasciò prontamente, sbattendo la propria contro la porta.
“Tu devi
essere Ninfadora?” Disse lui con un tono dolcissimo.
“Si, sono Ninfadora…” Una voce urlava dentro di
Lei –Non chiamarmi
N I N F A D O R A!!!!!- ma lei
sorrise in maniera svenevole, questo comportamento non era da lei, lo sapeva.
“Io sono Remus
Lupin, ma immagino che tu lo sappia già” Sorrise di nuovo.
“Beh
accomodati, non vorrai rimanere sulla porta tutto il giorno” disse lui e la
fece entrare, in quel momento si accorse che l’uomo indossava un’ accappatoio
blu con su disegnate delle lune, lei imbarazzata inciampò in un portaombrelli a
forma di piede di troll.
Non l’avesse
mai fatto, si scatenò il caos più totale, una voce urlava : “ECCO LE SPORCHE
MEZZOSANGUE, E I LUPI MANNARI …TRADITORI NON VI AVVICINATE!!” ma Remus
prontamente chiuse le tendine del ritratto di quella sgradevole donna.
“Ehm,
mezzosangue, lupi mannari?” chiese la giovane incuriosita, lui fece una faccia
imbarazzata e sussurrò “La tua adorabile pro-zia, non che la madre di Sirius,
ma ora è meglio andare a parlare in cucina.”
I due di
diressero verso la cucina, anche se la ragazza provò ad inciampare un’altra
volta, ma l’uomo vedendola in tempo l’afferrò per i fianchi…lei si sentì bruciare e solo quando lui lasciò la presa
lei riuscì a respirare.
Arrivò in
cucina sana e salva, si sedette davanti a lui “Scusa se ci ho messo tanto, ma
ero sotto la doccia, e non sono riuscito a venire ad aprire, ehm questo regalo
di tuo cugino, non mi sembrava opportuno ma è l’unico accappatoio che ho
trovato..” Lei stava cercando di non indugiare molto al pensiero di lui sotto
la doccia.
Difatti
divenne subito rossa in volto, e lui non capendone il motivo disse prontamente,
“Oh certo Ninfadora, se ti mette in imbarazzo se mi dai due minuti, mi
cambio…”.
Lui corse via,
e lei cercò il modo di dirgli che detestava essere chiamata in quel modo, ma
detto da lui quel nome sembrava quasi bello….
Quando tornò,
la ragazza vide che indossava, una giacca e un paio di pantaloni rammendati,
-sua moglie non dev’essere proprio una brava donna di casa.- pensò Ninfadora
(NOOO TONKS!!okok ^^””) pensò Tonks, ma l’idea di una moglie le dava una fitta
allo stomaco.
“Allora
Ninf…”ma questa volta fu interrotto.. ”Ehm, scusa Remus, ma preferisco non
essere chiamata Ninfadora, meglio Tonks…” Lui sorrise, con quel sorriso dolce e
sereno, “E come mai Tonks?”
disse lui sempre sorridendole… “Perché quella pazza di mia madre, mi ha dato
quell’orribile nome…!”.
“Conosco tua
madre, quando ero ad Hogwarts, e
frequentavo il primo anno lei era al
settimo…non è pazza…” disse lui quasi in tono di rimprovero, come un
giovane padre che sgrida la figlia adolescente, ma poi sorrise, con lei era
così facile sorridere.
Lei fece una
faccia dubbiosa, ma non ribatté.
“Allora sei
qui con tua moglie, immagino…”disse Tonks, sperando vivamente che l’uomo
rispondesse.. di no. “Ehm, no veramente non sono sposato, non ho trovato ancora
la donna tanto coraggiosa da farlo…” rispose lui, lei si lasciò sfuggire un
sospiro di sollievo.
Ma lui a
quanto pare non se ne accorse, troppo occupato a lavare le tazze nel lavello,
alla maniera babbana.
“Vuoi un tè
NinfaTonks..?” disse l’uomo correggendo il tiro, lei scoppiò a ridere, nessuno
l’aveva mai chiamata in quel modo, e anche se non l’avrebbe mai ammesso, quel
soprannome non le dispiaceva affatto, “Si, grazie Remus” rispose lei radiosa.
Sorseggiarono
il tè in silenzio, poi ad un tratto spunto fuori un’elfo domestico sudicio che
parlava da solo…borbottava fra se “Ohhh la mia povera padrona, in mezzo ai
mezzosangue, babbanofili per non dimenticare i Lupi mannari…”lanciò un’occhiata
trova a Remus e Tonks, e uscì in fretta dalla stanza.
Tonks si
accigliò: “Ancora, anche prima quel quadro, ora quest’elfo.. farfugliava ancora
a proposito dei mezzosangue e lupi mannari…!?” Lui stava fissando con
insistenza un piastrella, come se nella stanza non ci fosse nulla di più
interessante.
Distolse lo
sguardo, pareva preoccupato, con quel espressione si notavano alcune cicatrici,
che solcavano l’affascinate volto.
“Ehm hai
appena fatto la conoscenza di Kreacher, l’elfo domestico di Sirius, è un po’
pazzo, ha passato gli ultimi dieci anni da solo, a ubbidire agli ordini del
quadro della tua pro-zia..” poi si accigliò “Credo che tua madre ti abbia
informata, insomma, che i tuoi parenti erano ossessionati dalla purezza del
sangue…” Lei capì all’istante.
“Certo la
vecchia storia del sangue puro, si certo, mi madre me lo ha accennato…” anche
se per accennato Tonks intendeva, sua madre che si lamentava della sua infanzia
e della sua adolescenza, ogni santo giorno.
Le aveva
raccontato delle sue zie Bellatrix, rinchiusa ad Azkaban,e Narcissa sposata con
un Malfoy, di quanto non le sopportasse, e dei suoi nonni che l’avevano
ripudiata perché aveva sposato un mago nato da Babbani…
“Quindi quando
dicono mezzosangue intendono me…” face un sorriso amaro,
“E quando
dicono Lupo Mannaro parlano di me..” lo disse come se si aspettasse che Tonks
urlasse e scappasse via, poi la guardò in faccia non vi era traccia di paura
sul volto della giovane, lo osservava con dolcezza, era così fresca, con quei
capelli ritornati rosa, così rilassata, così bella, pensò Remus, ma subito
tentò di cancellare quel pensiero, che aveva fatto colorare di rosa le sue
pallide guance.
Lei allungo
una mano per accarezzare il colore che si era appena formato, quando la posò
sulla guancia di Remus sentì che era liscia, aveva appena fatto la barba.
BENG!!I due si
voltarono di scatto l’elfo domestico aveva appena lanciato un oggetto giù dalle
scale, e aveva interrotto quel magico momento, che forse non si sarebbe
ripetuto per molto tempo.
Remus raccolse
l’oggetto “Reparo” sussurro poi lo fece levitare al suo posto.
Con la coda dell’occhio aveva visto Kreacher che
sghignazzava, sapeva che aveva interrotto qualcosa, e ne era visibilmente
soddisfatto.
“Tonks, vuoi
fare il giro della casa?” disse lui scrutando minaccioso, l’elfo domestico.
“Certo Remus,
con piacere..” come uscì dalla stanza l’elfo si rinchiuse in cucina, mugugnando
insulti.
Le casa era
grande, tetra e polverosa, “Ehm si dobbiamo ancora pulire tutto, siamo appena
arrivati, e quasi tutti sono in missione” Lei sorrise “Non preoccuparti, mio
padre è un gran sciattone, e io non sono molto brava con gli incantesimi di
pulizia….”.
Lui le indicò
la stanza di Sirius, dove si trovava il bagno, “Ah quasi dimenticavo, lì c’è
Fierobecco, l’ippogrifo di Sirius” Indicando la camera della madre di
Sirius,lei strabuzzò gli occhi, avevano anche un’ippogrifo!!
Le fece girare
la soffitta, le stanze, “Beh ora scegli la tua camera” lei ne indicò una a
caso dato che le parevano tutte uguali, lui però sorrise malizioso, “Quella è
la mia stanza, ma se ti piace non ti
preoccupare sloggerò …” Lei fece un’espressione imbarazzata… “Perdonami, bhe
allora, mi prenderò quella” disse indicando la stanza a fianco alla stanza di
Remus, “Sai, sono quelle più vicine al bagno.”… Anche se infondo il suo cuore le diceva, c’è
sempre spazio per tutte e due…^///^
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