The end is a new beginning

di maxiex5453
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New chance ***
Capitolo 2: *** Un messaggio di pace ***



Capitolo 1
*** New chance ***


Premessa: Questo racconto da me stessa scritto, risale all’anno 2005, quindi quando avevo nozioni di italiano (sintassi, grammatica ecc.) decisamente inferiori. Perciò vi prego di essere magnanimi.
QUESTO RACCONTO ATTO A RICONGIUNGERE LA COPPIA XENA-OLIMPIA (MI RIESCE PIU’ COMODO CHIAMARLA COSI’) E’ SCRITTO SOLO PER SODDISFARE IL MIO INTERESSE PERSONALE QUINDI OGNI COMMENTO AL MIO ORECCHIO RISULTERA’ SUPERFLUO E INUTILE. IN QUALUNQUE CASO VI AUGURO UNA BUONA LETTURA.

A NEW CHANCE


Un tramonto come tanti in un luogo sconosciuto vicino al mare della Grecia…
Olimpia: va bene Argo… ci accamperemo qui per stanotte… e domani ci imbarcheremo…
Lo spirito combattivo e la voglia di viaggiare lontano da casa, sola, stavano lentamente scivolando via dalla sua mente… lasciando solo un gran desiderio di deporre le armi e fermarsi a vedere la vita scorrere davanti… giorno dopo giorno sino alla fine.
Olimpia: non posso ancora fermarmi… ho detto a Xena che sarei andata nella terra dei faraoni ed è quello che farò.
La cena ormai era quasi pronta… ma da qualche settimana ormai ogni cena o pranzo che fosse aveva perso il senso di essere consumato. In realtà gran parte delle cose avevano perso di senso… a partire da quella vita piena di privazioni, di pericoli e di sofferenze.
Olimpia: meglio andare a dormire. Domani dovrò alzarmi presto.
Alcune ore dopo… una persona la osservava da tempo… troppo tempo.
Olimpia: invece di restare nascosto tra i cespugli faresti meglio ad uscire dirmi chi sei.
…: sei Olimpia di Potidea?
Olimpia: dipende… chi la cerca?
…: non prenderti gioco di me… so che sei tu.
Olimpia: in tal caso perché sei stata nascosta a osservarmi per più di un’ora?
…: dormivi… meglio non svegliare le guerriere che dormono.
Olimpia: non ti avrei certo uccisa…
…: davvero?...
Una figura esce dai cespugli… estrae una spada e la punta verso una stranamente tranquilla Olimpia.
…: io invece ti avrei tagliato la gola.
Nell’oscurità si intravede una figura femminile alta e snella che probabilmente indossa abiti da guerriera.
Olimpia: cosa posso fare per te?
…: non temi una persona che ti punta contro una lama… viene da domandarsi se tu sia estremamente coraggiosa… oppure soltanto stupida.
Olimpia: nessuna delle due… semplicemente so che non sei qui per uccidermi, se no ci avresti gia provato.
…: e non avrei fallito. Ma non sono qui per te…
Olimpia: e allora per chi? Per il cavallo? Mi dispiace ma non è in vendita.
…: sei in errore. Sono qui per Xena.
Il volto tranquillo di Olimpia cambia, un’espressione fredda e ostile si fa strada nei suoi occhi.
Olimpia: mi dispiace deluderti… ma Xena è morta… da diverse lune ormai.
…: questo lo so. Vi ho seguite per mesi aspettando il momento per attuare il mio piano, ma eravate sempre dietro a salvare della gente e a fare del bene…
Olimpia: di che piano parli? E poi tu chi sei?
…: ti chiedo perdono ho dimenticato di presentarmi… il mio nome è Alexia e vengo dalle colline del nord… per quanto riguarda il villaggio beh… uno dei tanti che la tua amica ha spazzato via durante le sue razzie.
Olimpia: comunque perché sei qui…
Alexia: voglio che tu mi porti ad Anfipoli.
Olimpia: così che tu possa trafugare le sue ceneri? Mi hai presa per una stupida?
Alexia: non lo farei mai… Xena mi ha salvato la vita.
Olimpia: perché cel’hai con lei allora?
Alexia: perché aveva la possibilità di salvare anche mia madre… ma ha preferito lasciarla in mano ai suoi uomini che dopo averla violentata l’hanno uccisa.
Olimpia: è impossibile… neppure la Xena di allora avrebbe permesso una cosa del genere.
Alexia: libera di non credermi… ma io conosco il modo di riportarla in vita.
Olimpia: lo trovo improbabile visto che lei stessa non ha alcuna intenzione di tornare in vita… perché questo significherebbe sacrificare 40000 anime bla bla bla…
Alexia: sempre libera di non credermi.. vorrà dire che farò da sola. Addio.
Olimpia: solo una domanda… con quale scopo tu la riporteresti in vita?
Alexia: per poterla sfidare in un regolare duello. Credo di avere il diritto di pretendere almeno questo da lei… visto che non può restituirmi mia madre…  
Olimpia: va avanti a vivere tranquilla perché se per caso attraversi di nuovo la strada di Xena potresti ritrovarti con centinaia di nemici alle calcagna e decine di morti sulla coscienza.
Alexia: questo non mi preoccupa. Ho iniziato a uccidere a 13 anni e ora che ne ho 28 desidero solo uccidere colei che mi ha salvato la vita.
Olimpia: ti rendi conto che tutto quello che stai dicendo non ha senso? Lei ti ha salvata e tu la vuoi uccidere?
Alexia: non puoi capire e non sono affari tuoi.
Olimpia: gia… non credo di aver nulla da spartire con una sanguinaria come te.
Alexia: però non hai esitato a correre dietro a Xena appena dopo averla conosciuta.
Olimpia: infatti e guardami ora! Non sono esattamente l’immagine della felicità.
Alexia: in qualsiasi caso tu mi saresti servita solo per il mio scopo. Per riportare in vita Xena è necessario mandare qualcuno al suo posto… evidentemente la morte non ti si addice… troverò qualcun altro.
La donna abbandona l’accampamento… ormai è quasi l’alba e i pensieri si affollano nella mente… un vortice risveglia la mente da troppo tempo sopita del bardo…
Olimpia: andiamo Argo… seguiamola… l’Egitto può aspettare.
Il tempo passa… l’unico rumore… il trotto regolare di Argo… nessun pensiero se non lei… Xena…
Alexia: perché mi segui…?
Olimpia: perché voglio impedirti di uccidere un’innocente per il tuo stupido piano.
Alexia blocca il cavallo e scende. Lo stesso fa Olimpia… gli sguardi si incrociano, si scontrano, le anime si danno battaglia prima dei corpi.
Alexia: non puoi impedirmelo… come non hai potuto impedire la morte di quella puttana!!!
Un colpo… parato… maledizione… un pugno… poca attenzione, colpita a terra… perdente.
Alexia: se non vuoi farti più male ti conviene non seguirmi.
Mai… mai… mai!!! Impossibile permettere una cosa del genere… pensieri vuoti… privi di vita… privati della vita…
Olimpia: fermati!!!
Alexia: …
Olimpia: la mia vita non ha più alcuna importanza da tempo. Tenterò in ogni modo di impedirti di attuare questa pazzia!!! A costo della vita.
Quella figura… quella maledetta figura si allontana senza una risposta, senza un cenno… maledetta.
Due figure si rincorrono a cavallo… due guerriere lottano per i propri ideali e scopi.
Diversi minuti dopo Alexia arresta nuovamente il cavallo.
Alexia: io viaggio da sola… avere una mezza morta di fame alle calcagna mi da sui nervi… io non sono Xena. Non destare la mia ira.
Alexia si allontana nuovamente lasciando Olimpia ferma.
Olimpia: noooooo!!!!
Fallita, patetica… stupida… impossibile fermare una forza della natura… impossibile fermare un uragano, un fulmine… impossibile fermare un nemico di Xena… salvo per Xena stessa.
Olimpia: no… sta volta ce la devo fare… da sola.
Guerriero: ma guarda chi c’è qui… l’amichetta di Xena… la mitica principessa guerriera.
Olimpia: ma bravo dalla faccia non ti facevo così sveglio.
Guerriero2: abbiamo saputo che qualcuno che sa come riportare in vita Xena è venuto a cercarti…
Olimpia: e con ciò?
Guerrierò3: volevamo assicurarci che tu non aiutassi questa persona…
Olimpia: vorrà dire che mi divertirò un po’…
Dieci uomini… troppi da sola… devo farcela da sola… nessuno verrà in soccorso questa volta… troppi colpi da parare, troppo veloci…
Olimpia si ritrova a terra ferita… poco prima di svenire dal dolore sente un urlo…
Olimpia: Xena…
Alexia: no ma sono qui per aiutarti lo stesso. Avanti bestioni!!! Vedetevela con qualcuno alla vostra altezza ora!!!
Un dolore alla testa, una luce abbagliante…
Olimpia: ma cosa…
Alexia: sta ferma ti sto ricucendo la ferita se no ci metterà una vita a guarire.
Olimpia: perché mi hai aiutata… noi siamo rivali…
Alexia: perché tu sei la prima persona da tre anni a questa parte che non uccido dopo avergli parlato. Infondo non mi stai antipatica.
Olimpia: avremo da viaggiare diversi giorni prima di arrivare ad Anfipoli…
Alexia: hei ti ho aiutata ma adesso te ne devi andare. Non viaggio in compagnia specialmente se la compagnia è rappresentata da un’amica di Xena che vuole impedirmi di prendermi la sua vita.
Alexia si allontana.
Olimpia: non credere di liberarti di me così facilmente…
Passano alcuni giorni nei quali Olimpia segue a distanza di pochi passi Alexia.
D’un tratto quest’ultima arresta il trotto del cavallo.
Alexia: ora basta o te ne vai o ti spezzo le ossa. Sono stata fin troppo paziente con te.
Olimpia: non farai nessuna di queste cose…
Alexia: a no?
Olimpia: esattamente… perché io te lo impedirò.
Alexia: va bene biondina… vediamo di che sei capace… ma ricordati che per fermarmi dovrai uccidermi.
Un altro duello… secondo round. Parare i colpi è più semplice e anche colpire…
Olimpia affonda uno dei suoi sai nel ventre della nemica.
Alexia: avanti finiscimi!!!
Olimpia: no… o almeno non ancora… tu dici di conoscere un modo per riportare in vita Xena… e io ci voglio vedere chiaro in questa storia… in questo tu mi potrai essere di grande aiuto.
Un’altra sera, stranamente non vuota come al solito.
Alexia: ti sconsiglio di dormire stanotte… se non vuoi ritrovarti con la gola squartata.
Olimpia: ti ripeto che se tu avessi voluto uccidermi l’avresti gia fatto da un pezzo. Ma non ci hai neppure provato. Se davvero credi di essere all’altezza di Xena non avresti difficoltà ad uccidere me. Ma io sono ancora qui.
Alexia: allora slegami le mani, mi da fastidio essere privata della liberta.
Olimpia: scordatelo. Non voglio correre il rischio di doverti correre dietro per tutta la notte.
Alexia: d’accordo… anche questa me la pagherai.
Olimpia: ok ma ora è meglio se la pianti di blaterare. Ho sonno.
Alexia si gira tentando di trascinarsi il più possibile lontano da Olimpia. La notte passa e la segue una nuova alba, Alexia è sparita, Olimpia parte alla sua ricerca.
Olimpia: Alexiaaaa!!! Se volevi scappare ci dovevi pensare prima!!! Non ci metterò molto a trovarti!!!
Alcuni minuti dopo Olimpia trova Alexia seduta sulla riva di un fiume.
La figura finalmente visibile si presenta slanciata, lunghi capelli castani e occhi blu, vestita con un’armatura perfettamente rifinita, una cicatrice sotto il mento e una sulla mano sinistra.
Alexia: se avessi voluto scappare… certamente non mi avresti trovata. Avevo sete, è vietato?
Olimpia: d’accordo… ora spiegami… come è possibile riportare in vita Xena e soprattutto tu come fai a saperlo.
Alexia: perché ti interessa tanto riportarla in vita? Hai detto tu stessa che lei non vuole.
Olimpia: perché mi manca! E perché la mia vita è vuota senza di lei… ma questi non sono affari tuoi.
Alexia: non è mai abitudine rivelare i miei piani. Mi dispiace ma non ti dirò nulla.
Olimpia: se ti puntassi un sai alla gola sarei più persuasiva?
Alexia: non mi importa di morire. Ma per te sono preziosa… perché solo io sono a conoscenza del modo per riportarla tra i vivi… sbaglio forse?
Non sbaglia, non è possibile sempre sopraffatta dai giochi mentali.
Olimpia: non c’è problema… ti seguirò finchè non avrò raggiunto il mio scopo.
Giorni dopo ad Anfipoli.
Alexia: se mi sleghi posso prendere le sue ceneri.
Olimpia: non ci contare, le prenderò io.
Dopo essere entrata, da quanto tempo non fa più visita in quel posto, l’ultima volta? 6 lune fa? O forse 7… non è il momento di pensarci, da quel momento in poi qualunque cosa accada… vi farà ritorno più spesso.
Olimpia: eccomi.
Alexia: bene. Dove possiamo imbarcarci?
Olimpia: imbarcarci per dove?
Alexia: non sono affari che ti riguardano, rispondi e basta.
Olimpia: oh si che mi riguardano!! Ora basta con questi misteri! Se non vuoi andare a tenere compagnia a Xena in nei campi elisi o all’inferno che sia, ti conviene parlare.
Alexia: non ti facevo così cruenta biondina.
Olimpia: bisogna pur sopravvivere in qualche modo… e smettila di chiamarmi biondina!!!
Alexia: siamo dirette in Giappone, solo riportando le sue ceneri nel luogo in cui è morta sarà possibile riportarla in vita
Olimpia: in che modo?
Alexia: ora vuoi sapere troppo.
Olimpia: d’accordo… prima o poi parlerai.
Olimpia slega Alexia.
Olimpia: avanti ora fa ciò che vuoi. Uccidimi, scappa, resta… non mi interessa granchè.
Alexia: portami in un porto dove potremo imbarcarci.
Olimpia: è chiaro che io ho bisogno di te per la riuscita di questo assurdo piano, ma anche tu non puoi fare a meno di me… non sai come muoverti… non hai l’aria di una che ha distrutto mezza Grecia come vai dicendo…
Alexia: colpa del poco senso dell’orientamento.
Olimpia: se io non volessi aiutarti?
Alexia scende da cavallo, estrae la spada e la punta alla gola di Olimpia.
Alexia: non prenderti gioco di me… finiresti male.
Olimpia: beh io da morta non so fino a che punto posso esserti utile… secondo me dovresti assumere un atteggiamento più rispettoso nei miei confronti.
La guerriera rimane un attimo a riflettere.
Alexia: va bene, starò al tuo gioco. Almeno finchè non saremo in Giappone… poi ciò che sarà di te lo deciderò sul momento.
I giorni trascorrono, giunte al porto di Atene.
Olimpia: quella è la nostra galea… come hai intenzione di pagare il viaggio?
Alexia: oltre ad essere antipatica sei anche tirchia.
Olimpia: sicuramente meno antipatica di te… almeno io ogni tanto sorrido.
Alexia: da quanto Xena è entrata nella mia vita non ho più avuto una sola buona ragione per sorridere… di certo non lo farò per te.
Alexia prende da sotto la sella del suo cavallo un sacchetto pieno di monete d’oro, lo getta a terra vicino ad Olimpia.
Alexia: mi auguro che quelle bastino pure per i cavalli.
Olimpia: basteranno… andiamo.
Una volta imbarcate, Olimpia si dirige dal capitano della nave.
Olimpia: quanto tempo impiegheremo per arrivare in Giappone?
…: all’incirca una settimana.
Olimpia: va bene.
Alexia: hei Olimpia!!! Vieni qui devo farti un paio di domande.
Olimpia: davvero? Anche io ti devo fare alcune domande…
Olimpia raggiunge Alexia.
Alexia: tu eri amica di Xena no? Una amicizia può portare a rischiare la vita?
Olimpia: noi non eravamo semplici amiche. Eravamo l’una la vita dell’altra… finchè lei non ha deciso di spezzare questo legame per poter trovare la redenzione che ha cercato per metà della sua vita.
Alexia: perché dici spezzato? Un legame del genere dovrebbe essere ultraterreno.
Olimpia: come mai ti è venuta improvvisamente tutta questa voglia di parlare? Piuttosto, parlami del tuo piano.
Alexia: tutto ciò che dovevi sapere tel’ho detto. Non ho altro da aggiungere. Rispondi alla mia domanda.
Olimpia: tu non rispondi alle mie… io non rispondo alle tue.
Olimpia si allontana lasciando Alexia sola con i suoi pensieri.
Perché un legame del genere viene definito spezzato, non è normale, non è possibile.
Alexia: io non sono qui solo per duellare con Xena… ma anche per ridare vita a questo legame vero? Tanto non otterrò risposta…
L’ennesima notte… sola… per quanto ancora il cuore resisterà? Non è sicuro.
Alexia: Olimpia ho deciso di rivelarti il mio piano.
Olimpia: potevi aspettare domani, invece di svegliarmi nel cuore della notte…
Alexia: vuoi saperlo o no?
Olimpia: se proprio non puoi aspettare…
Alexia: una divinità mi ha detto che è possibile riportare in vita Xena scambiando la sua anima con quella di un altro mortale…
Olimpia: che divinità?
Alexia: non posso rivelartelo… ma devi fidarti di me!!!
Olimpia: io mi fido solo di me stessa. Che mi dici a proposito di chi dovrebbe prendere il suo posto?
Alexia: non preoccuparti… non coinvolgerò altre persone innocenti.
Olimpia: cosa? Non dirmi che tu vuoi prendere il suo posto.
Alexia: sono affari miei. Tu non ti intromettere.
Alexia esce nuovamente soffermandosi ad osservare le stelle.
Sarà giusto? Dovrò davvero prendere io il suo posto? Non importa, l’importante è avere il mio duello, la mia rivincita.
La mattina seguente, Olimpia viene svegliata dai primi raggi del sole, la primavera era alle porte e il clima non era più rigido come… come prima.
Olimpia: buongiorno Alexia.
Alexia: non dovresti dare così tanta confidenza ai tuoi nemici.
Olimpia: sin dall’inizio io non ti ho considerata una nemica. Non ho intenzione di cominciare ora.
Alexia: ancora due giorni di viaggio. Da la sarai in grado di condurmi nel luogo in cui è stata uccisa?
Olimpia: non è un problema. Il luogo lo ricordo come se fosse successo ieri.
Alexia: bene…
Due figure osservano silenziose il mare, due figure vicine fisicamente… ma distanti mille miglia nell’anima, due figure unite e divise dalla stessa persona.
Passa così un altro giorno e un’altra notte, nel più totale silenzio. La terza mattina di viaggio si apre con un violento temporale.
Olimpia: maledizione entra acqua da ogni parte!!!
Alexia: e non solo dall’alto!!! Si stanno aprendo le assi in ogni angolo! Non credo che reggerà a lungo!
Olimpia: e allora che dobbiamo fare?
Alexia: tentare di raggiungere la costa a nuoto.
Olimpia: ma è impossibile sopravvivere con il mare in queste condizioni! È un suicidio!!!
Alexia: insieme potremmo farcela!
Olimpia: e le altre persone che sono a bordo??? Dovremmo lasciarle qui a morire?
Alexia: io fossi in te penserei a salvarmi la pelle!!! Non si può salvare sempre tutti!!
Olimpia: io la penso diversamente!! Se per tentare di salvare questa gente devo perdere la vita lo farò!!!
Alexia: tu sei pazza Olimpia. Io me ne vado.
Alexia si tuffa in mare… mentre Olimpia tenta di ideare una strategia.
Uomo: l’unica via di fuga è il mare!! Buttiamoci in mare!!
La maggior parte delle persone presenti sulla nave si buttano in acqua salvo 3 bambini e la loro madre.
Olimpia: voi venite vi aiuterò io!!!
 In seguito tutti si buttano in acqua, dopo diverse ore di nuoto tra le alte onde il mare si calma e Olimpia riesce finalmente a raggiungere la riva, si trascina a fatica sulla sabbia, guarda attorno a se… non vi è traccia ne dei bambini ne della madre… in seguito perde i sensi. Quando si riprende intravede una figura che sta portando fuori dall’acqua una bambina… l’unica che il mare ha risparmiato.
…: hei Olimpia sveglia… riprenditi perché ho ancora bisogno di te.
Olimpia: Alexia… ma cosa…
Alexia: è fin adesso che nuoto in lungo e in largo per trovare quelli che tu hai cercato di salvare… ho trovato solo questa…
Olimpia: povera piccola… è rimasta sola.
Alexia: per ora resterà con noi… non appena troveremo un villaggio la lasceremo là.
Olimpia: ma è traumatizzata!! Ha appena perso la sua famiglia e ha rischiato di morire!!! Non puoi scaricarla come se fosse un barile!!!
Alexia: finchè viaggi con me queste sono le regole. Se non vuoi che sia lei quella che prenderà il posto di Xena nel regno dei morti.
Olimpia: sei una bastarda senza cuore!!
Alexia: attenta a ciò che dici se no potresti perdere la tua poetica insieme alla tua mano destra.
Olimpia: sai bene che non temo le tue minacce.
Alexia: dovresti iniziare a temerle allora… andiamo ho fretta di trovare un posto per poter riposare un po’.
Alexia si avvia a piedi, seguita da Olimpia.
Olimpia: tranquilla piccola… non le permetterò di abbandonarti…
Il cammino si svolge in silenzio fino al villaggio.  
Olimpia: non ricordo questo villaggio… forse siamo sulla costa sbagliata…
Appare dal nulla una figura.
…: gia sei perspicace… dovete inoltrarvi nell’entroterra e troverete la foresta dove Xena è stata uccisa.
Olimpia: Marte… non mi stupisce che tu abbia preso parte a questo assurdo disegno.
Marte: solo le divinità possono decidere di riportare in vita i morti… sotto pagamento di un pegno.
Olimpia: la vita di un altro mortale…
Marte: vi aspetterò nella foresta… se mai ci arriverete… hahahaha…
Il Dio della guerra sparisce nel nulla.
Olimpia: non ci posso credere hai davvero fatto un patto con Marte???
Alexia: era l’unico disposto ad aiutarmi.
Olimpia: col tempo ho imparato a diffidare di lui in ogni occasione. E temo che avremo molte sorprese lungo il cammino.
Alexia: questo non ha importanza. Per me l’importante è raggiungere il mio scopo.
Olimpia: riportare in vita Xena per poi ucciderla? Tu hai perso il senno. E da molto tempo.
Alexia: non mi interessa quello che pensi… avanti liberati di quella mocciosa e troviamo una locanda per passare la notte.
Olimpia: lei resta con noi.
Alexia: non contraddirmi.
Olimpia: no tu non contraddire me!! Ti ho detto che lei resta con noi se vuoi il mio aiuto fatti andare bene ciò che faccio e ciò che dico.
Alexia: a quanto pare non ho altra scelta.
In una locanda.
Alexia: hai delle stanze per stanotte?
…: ne ho solo una con due letti.
Olimpia: la faremo andare bene.
Nella stanza.
Olimpia: bene piccola… visto che rimarrai un po’ di tempo con noi che ne diresti di dirmi il tuo nome?
…: Velsinea.
Olimpia: che bel nome… sai conoscevo un’altra Velsinea… ti va se ti racconto una storia?
La bambina annuisce timidamente.
Alexia: ti prego… le leggende e le storie mi danno la nausea.
Olimpia: allora va a farti un giro perché in un modo o nell’altro devo farla addormentare.
Alexia: quando s’è addormentata vieni fuori che ti devo parlare.
Circa mezz’ora dopo Olimpia esce dalla stanza e raggiunge Alexia.
Olimpia: di che mi dovevi parlare?
Alexia: non dovresti portare con te quella bambina domani… potrebbe essere pericoloso.
Olimpia: mi sembra di averti gia detto che non l’abbandonerò qui.
Alexia: ma Marte potrebbe tenderci centinaia di agguati durante il cammino!!!
Olimpia: se sapevi che era pericoloso perché hai fatto un patto proprio con lui.
Alexia: non sono affari che ti riguardano. Se vuoi che uccidano quella bambina portala pure con te.
Olimpia torna in camera e si corica sul letto accanto alla bambina… la sua mente lentamente si riempie di pensieri finchè la stanchezza non prende il sopravvento e si addormenta.
Alexia resta ferma fuori dalla porta ad osservare Olimpia.
Si una volta lei mi ha salvato la vita… ora è arrivato il momento di saldare il mio debito.
La mattina seguente.
Olimpia: Velsinea… ascolta… ora io devo partire ma tu non ti devi allontanare da questa stanza sino al mio ritorno… d’accordo?
Velsinea: va bene.
Olimpia: bravissima… tornerò presto, te lo prometto.
Olimpia lascia la locanda e raggiunge Alexia che nel frattempo aveva recuperato i cavalli.
Olimpia: a quanto pare si sono salvati anche loro.
Alexia: sono bene addestrati, ma questo non è il momento adatto per discutere di cavalli. Una missione ci attende.
Olimpia: si hai ragione. Andiamo allora.
Chissà a cosa pensa, impossibile saperlo, nessuno riesce a leggere nei pensieri di una guerriera, specialmente se non la si conosce bene, o addirittura non la si conosce affatto.
Alexia: sembra tutto tranquillo.
Olimpia: troppo tranquillo, non è da Marte tutto questo… deve esserci qualcosa sotto.
Alexia: è quello che pensavo anche io.
Olimpia: perché odi tanto Xena?
Alexia: odio il fatto di non poterla odiare. Odio il fatto che mi ha salvato la vita… se non mi avesse salvata ora potrei odiarla per ciò che ha permesso ai suoi uomini di fare a mia madre. Odio me stessa perché non riesco ad esserle grata per avermi salvata e odio lei perché mi ha salvata.
Olimpia: è un concetto che temo non riuscirò mai a capire.
Alexia: già tu sei diversa… non sei una comune guerriera… sei qualcosa di più, tu hai un cuore generoso viaggi per il mondo cercando di fare del bene senza far del male a nessuno…
Olimpia: non sono poi così speciale… io semplicemente seguivo Xena.
Alexia: ma ancora viaggi e porti del bene, ancora segui il suo pensiero e il suo intento,e anche se non capisco i tuoi motivi… mi chiedo… perché dici che il vostro legame è spezzato?
Olimpia: temo di essermi espressa male o forse ero in un momento di rabbia… il mio legame con Xena non può essere spezzato neppure dalla morte. Anche se il mio cuore è distrutto dal dolore, il mio amore per lei è rimasto immutato.
Alexia: ora so che ho fatto la scelta giusta…
Olimpia: di che parli?
Alexia: nulla… una cosa mia.
Il cammino prosegue silenzioso e inesorabile per diverso tempo.
Olimpia: ancora non capisco se devo considerarti un’amica o una nemica.
Alexia: lo saprai alla fine di questa vicenda. Quanto manca?
Olimpia: dovremo accamparci questa notte, il cammino è ancora troppo lungo per proseguire.
Alexia: va bene allora ci accamperemo qui… vado a cercare qualcosa da mangiare.
Dopo mezz’ora Alexia torna con due lepri in mano.
Alexia: è tutto quello che ho trovato.
Olimpia: che pretendevi di fare? Un banchetto?
Alexia: magari si… mi domando cosa stia tramando Marte.
Non è chiara questa situazione… Xena cosa avrebbe fatto? Avrebbe voluto vederci chiaro… perché questa donna a tratti è ostile e a tratti affabile? Veramente essere nemici di Xena comporta tali cambiamenti di carattere?
Olimpia: tu hai fatto un patto con Marte… ma non sembra che ti fidi molto di lui…
Alexia: tel’ho gia detto mille volte era l’unica divinità disposta ad aiutarmi.
Olimpia: piuttosto che farmi aiutare da Marte preferirei morire.
Alexia: tu si! Ma io non sono te! Tienilo bene a mente. Dormi è meglio… invece di blaterare.
Un osso duro… troppo, impossibile parlarci… nulla per Xena sarebbe stato impossibile… ma io non sono lei!!!
Alexia: sai cosa penso?
Olimpia: cosa…
Alexia: che noi due siamo ossessionate da Xena… ognuna a suo modo. Ma al mondo non possono esistere due persone ossessionate dalla stessa persona.
Olimpia: gia…
La notte trascorre tranquilla, il mattino non altrettanto.
Alexia: ci sono ancora diverse ore di cammino… dobbiamo partire.
Olimpia: ma non è ancora l’alba! È pericoloso muoversi al buio.
Alexia: senti se hai sonno puoi pure restare qui. Non ho più bisogno di te.
Olimpia: spiacente ti seguirò fino alla fine.
Alexia: tu mi stai seguendo per impedirmi di duellare con Xena?
Olimpia: brava finalmente ci sei arrivata.
Alexia: non farlo, andresti incontro alla morte.
Olimpia: non temo la morte. E non temo te.
Alexia: io parto. Tu fa come credi. Se vuoi un consiglio… tirati fuori da questa faccenda finchè sei in tempo.
Un altro duello mentale perso… no… non questa volta… né mai più!
Olimpia: verrò con te e quando sarà il momento ti impedirò di fare ciò che vuoi fare.
Alexia. Come vuoi.
Testarda… come sarebbe possibile farle del male… con quel fuoco negli occhi, quel fuoco che arde per una sola persona.
Alexia: lasciamo qui i cavalli.
Il cammino sempre tranquillo e silenzioso inquieta non poco le due guerriere che viaggiano a poca distanza l’una dall’altra. Neppure un filo d’aria seppure sia appena primavera e il caldo inizia a farsi sentire. Le due figure avanzano con passo sicuro ma attente ad ogni rumore.
Dal nulla nuovamente appare Marte.
Marte: benvenute.
Alexia: cosa dobbiamo fare ora?
Marte: hei… vacci piano… con calma. Prima dovrete superare una prova… ah Olimpia da quando la tua eterna fedeltà a Xena è sparita lasciando spazio a questa guerriera di dubbie origini?
Olimpia: sei un maledetto figlio di…
Alexia: Olimpia ti prego… noi viaggiamo solo per la stessa via, nulla di più… dovevo immaginarmi che di te non ci si poteva fidare, di che prova si tratta?
Marte: Combattete e distruggete i samurai che hanno ucciso Xena…
Olimpia: che simpatico scherzo… come potremmo uccidere 20000 samurai in 2?
Marte: questo è un problema vostro. Non mio. Buona fortuna.
Marte scompare in un bagliore.
Alexia: senti tu non è che hai magari qualche buona idea?
Olimpia: ce la faremo.
Alexia: scusa ma mi sfugge il modo.
Olimpia: ti fidi di me?
Alexia: temo di non poter fare altrimenti.
Olimpia: allora non temere… ce la faremo.
Alexia: odio le presone misteriose.
Olimpia: allora dovresti odiare anche te stessa.
Samurai: e così ci rincontriamo.
Olimpia: pare di si.
Samurai: questa volta non mi sconfiggerai.
Olimpia: tutti i cattivi dicono così. Ma alla fine perdono sempre.
Samurai: staremo a vedere!!
Il samurai si lancia contro Olimpia solo, quest’ultima prende il chakram e lo scaglia nella direzione del suo avversario staccandogli di netto la testa.
Olimpia: ora non dirmi che non tel avevo detto.
Alexia: wooo… attenti a questa spietata assassina…
I samurai attaccano in gruppo, le due guerriere lottano contro il loro destino, una battaglia impossibile da vincere… o forse no…
Alexia: no davvero non è che hai qualche brillante idea?
Olimpia: zitta e combatti!!! Noi non moriremo! Non prima di aver riportato in vita Xena.
Gli uomini diminuiscono a vista d’occhio, tutti subiscono i colpi di Olimpia che come una furia distrugge tutto ciò che di vivo incontra… non è più lei.
Alexia: Olimpia fermati!!! Li stai uccidendo tutti!!!
Olimpia: questi guerrieri sono gia morti!!! Marte li ha riportati sulla terra per metterci alla prova!! E allora diamogli questa prova!!!
Alexia: ma questo non è da te!!
Olimpia: bisogna pur sopravvivere…
Alexia: tu non devi sopravvivere… devi vivere!!! La sopravvivenza è fatta per persone come me che si aggrappano a qualcuno da odiare!! Tu non puoi avere odio nel tuo cuore!! La tua è un’anima pura come poche ne esistono!! Non lasciarla oscurare dall’odio!! Allontana l’idea di fare del male dalla tua mente, e fronteggia questi guerrieri come la vera Olimpia farebbe!!!
Olimpia rimane immobile per qualche istante poi volta i sais con la lama verso il basso e ricomincia a combattere contro i guerrieri. Il risultato rimane immutato ma con molti meno morti. La battaglia è vinta e le due guerriere cadono a terra stremate dalla lotta.
Alexia: abbiamo vinto… sembra impossibile.
Olimpia si alza di scatto e si dirige verso Alexia.
Olimpia: tu… chi sei veramente.
La guerriera assume un’espressione seria.
Alexia: lo saprai… ogni cosa a suo tempo. Marte!!! Fatti vedere!!!
Il Dio della guerra appare preceduto dal suono di un applauso.
Marte: complimenti… davvero un gran duello. Olimpia… da te non me lo sarei mai aspettato… sei la degna erede di Xena.
Alexia: qui ancora non vi è bisogno di eredi… visto che Xena sta per tornare in vita.
Marte: mah… io non vedo nessuno disposto a sacrificarsi per prendere il suo posto.
Alexia: la persona arriverà quando sarà il momento.
Olimpia: come? Chi hai coinvolto?
Alexia: taci una buona volta.
Marte: non basta dirle di tacere… bisogna tirarle quantomeno una botta in testa a quanto ne so io.
Alexia: sto perdendo la pazienza Marte… avanti fa ciò che devi fare.
Marte: mi serve la persona da sacrificare.
Alexia: ora?
Marte: certo! Che ti aspettavi? Un lungo e complicato rito? Non sono il tipo… a me piace sbrigarmene in fretta.
Alexia: e non solo in queste faccende secondo ciò che ho sentito dire… sono io.
Marte e Olimpia: sei tu cosa?
Alexia: la persona che prenderà il posto di Xena.
Olimpia: cosa??? No non puoi farlo!!! E il tuo duello con lei? Ti sei presa gioco di me sin ora?
Alexia: no… il mio disegno all’inizio era diverso. Ma poi ho capito che avevo perso in partenza…
Olimpia: che vuoi dire…?
Alexia: se Xena è riuscita a farsi amare da una persona al punto tale da mettere in gioco la propria vita per lei… contro una forza del genere il mio odio non può nulla… perciò non ha neppure ragione di esistere.
Marte osserva annoiato la scena…
Marte: allora vogliamo darci una mossa? Se no facciamo notte qui.
Alexia: che devo fare?
Marte: nulla di particolare, il tuo sangue deve bagnare le ceneri di Xena.
Alexia estrae la spada e con questa provoca una ferita sulla sua mano sinistra, ma proprio mentre sta spostando la mano al di sopra delle ceneri…
…: no figlia mia non lo fare!!
Alexia: padre? Ma che ci fai qui??
…: se per te è così importante mi sacrificherò io…
Alexia: no… non posso permettertelo… è un mio conto in sospeso… non tuo.
…: tu sei ancora così giovane!! Io ormai ho gia vissuto la mia vita… tu puoi ancora cambiare la tua… ti prego.    
Alexia osserva suo padre…
Alexia: essia, se ci tieni tanto a morire.
…: è stata tutta colpa mia… ti ho cresciuta facendoti credere che Xena fosse solo un’assassina assetata di sangue… ma non è così.
Alexia: lo so padre. Fa ciò che credi.
L’anziano si ferisce la mano e lascia scorrere il sangue sulle ceneri… improvvisamente l’uomo svanisce e appare nello stesso punto il corpo di Xena.
Olimpia: Xena…
Olimpia si avvicina al corpo della principessa guerriera.
Marte: bene il mio compito è terminato e si è fatto tardi… quindi vi saluto.
Marte sparisce per l’ennesima volta.
Xena: ma cosa…
Olimpia: Xena… sei tornata!!
Il bardo si getta al collo di Xena.
Xena: si.. l’ho notato… ma com’è possibile?
Alexia: ti abbiamo riportata in vita. Questo dovrebbe bastarti.
Alexia si allontana.
Xena: avete forse perso il senno??? Che ne sarà ora delle anime…
Alexia: ti fai troppi problemi… abbiamo mandato qualcun altro al tuo posto. Qualcuno che aveva un debito nei tuoi confronti… non che fosse l’unico.
Xena: ma tu chi sei?
Alexia: se ne va senza una risposta…
Olimpia: Xena…
Xena: …. A quanto pare siamo di nuovo insieme…
Alexia riappare…
Alexia: ah dimenticavo una cosa importante.
Alexia appoggia una mano sulla sua spada,mentre Olimpia sfodera uno dei suoi sais e glielo punta contro.
Olimpia: sta lontana da lei…
Alexia: hei tranquilla… rilassati, volevo solo augurarvi buona fortuna…
Olimpia: ti ringrazio… ma cosa ti ha fatto cambiare idea?
Alexia: tu… tu riusciresti a far diventare buono anche Lucifero…
Olimpia: magari ci proverò.
Alexia: bene… allora addio…
Alexia fa per voltarsi ma si ferma subito e viene raggiunta da uno sguardo non troppo amichevole di Olimpia.
Alexia: un’ultima cosa… mi prenderò cura io di quella bambina.
Detto questo sul suo volto appare un sorriso in seguito si allontana definitivamente…
Xena: credo tu mi debba raccontare un po’ di cose…
Olimpia: abbiamo tempo.
Xena: si credo di poterti concedere una decina di minuti prima di partire per una nuova missione.
Olimpia: tu non cambi mai vero?
Xena: se non fossi così tu non saresti con me o sbaglio?
Olimpia: gia… tu non sbagli mai.
Xena: no… non è vero… ho sbagliato a morire… ho pensato solo a me stessa senza preoccuparmi di te… di quanto avresti potuto soffrire.
Olimpia: quanto io abbia sofferto non ha importanza… l’importante è che tu sia di nuovo con me.
Xena: giusto… a parte gli scherzi perché non ci prendiamo una piccola vacanza?
Olimpia: perché no… ma pochi giorni… perché gli innocenti oppressi dai tiranni non aspettano…
Xena: giusto…
Olimpia si gira ad osservare il tramonto.
Olimpia: un tramonto ci ha divise e un altro tramonto ci riunisce…
Xena abbraccia Olimpia che scoppia a piangere.
Olimpia: mi sei mancata da morire…
Xena: anche tu mi sei mancata… non riuscivo più a stare lontana da te,ma questa volta non ti lascerò… mai… te lo prometto.
Olimpia: non fare promesse che sai di non poter mantenere…
Xena: no Olimpia… manterrò questa promessa ad ogni costo.
Il sole è ormai scomparso… ma il tempo sembra essersi fermato.
Olimpia: ti amo Xena… la mia vita senza di te non ha senso.
Xena: non permetterò più a niente e nessuno di dividerci… ti amo anch’io… più di ogni altra cosa  al mondo…
A quelle parole seguì un interminabile dolcissimo bacio…
Quello che successe dopo è un’altra storia.

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Capitolo 2
*** Un messaggio di pace ***


APPRESTARSI A SCRIVERE UN SECONDO CAPITOLO? PERCHE’ NO… INFONDO MI E’ STATO RICHIESTO… ALLORA DIAMOCI DA FARE PERCHE’ LE IDEE PARE CHE AFFIORNINO SOLO SCRIVENDO IN QUESTO PERIODO… SULLE MUSICHE DELLA CANZONE DEL TAMAGOCHI (LA PIU’ MONGOLA CHE IO ABBIA MAI SENTITO) INIZIO UN NUOVO CAPITOLO.
 
UN MESSAGGIO DI PACE
 
Alcuni giorni dopo durante una pausa vicino a un lago…
Xena: così tu sei partita con quella donna praticamente sconosciuta diretta chissà dove…
Olimpia: si lo so che probabilmente la ritieni la cosa più imprudente che io abbia mai fatto… ma non mi va di parlarne, infondo è andato tutto bene no?
Xena: si ma… era una sconosciuta… una guerriera… una…
L’espressione mista tra l’imbarazzato e l’offeso della guerriera lascia intendere mille cose…
Olimpia: non dirmi che sei gelosa… potrebbe essere mia figlia!!
Xena: beh… come età effettiva si, ma come età fisica avreste solo pochi anni di differenza… in qualsiasi caso, non sono gelosa…
Olimpia: la tua espressione lascia intendere tutt’altro…
La guerriera si sforza di cambiare espressione peggiorando soltanto la situazione… provocando una risata di Olimpia…
Xena: si tu continua pure a ridere io cerco di pescare qualcosa per pranzo… cosa preferisci?
Olimpia: mmm… salmone…
L’espressione finalmente cambia da imbarazzata ad alterata…
Xena: beh se vuoi possiamo seguire il corso della loro migrazione finchè non li troviamo… oppure cambi specie… perché qui i salmoni ci sono solo in autunno e ora siamo in primavera se non sbaglio…
Olimpia: oh per gli dei come la fai lunga… pesca quello che trovi… andrà benissimo.
Xena si gira avviandosi verso il lago…
Olimpia: come hai intenzione di pescare? Buttandoti nel lago e prendendo i pesci con le mani?
Xena si gira e lancia uno sguardo al bardo misto tra il fulminante e lo scaz…(scusate)zato.
Xena: no Olimpia… costruirò una canna… non sono una donna primitiva.
Olimpia: ah no?
Xena: NO…
Alcuni minuti dopo Olimpia è stesa a terra a godersi i tiepidi raggi del sole primaverile, mentre Xena sta impazzendo perché un pesce alquanto scaltro riesce a mangiare l’esca senza rimanere attaccato all’amo… tutto ciò è gia successo sette volte nel giro di pochi minuti e per la guerriera questo è un affronto terribile.
Xena: adesso basta!!!
Dopo essersi tolta l’armatura si getta in acqua e sparisce sotto le onde, il bardo si alza svogliatamente ad osservare la scena…
Olimpia: prevedibile… andrò a raccogliere della legna per il fuoco intanto che lei si diverte…
Dopo una mezz’ora Olimpia torna all’accampamento si guarda in giro… di Xena neanche l’ombra.
Dopo poco riemerge dall’acqua…
Xena: aaaah maledetto!!!
Olimpia: Xena… lascia perdere quel pesce… ho fame… pesca qualcos’altro…
Xena: questo mai!!! Piuttosto vieni a darmi una mano…
Olimpia: cosa??? Non ci penso neanche!!! Quell’acqua sarà gelida!!!
Xena: effettivamente… non importa finchè non avrò preso quel pesce non mi muoverò da qui!
Olimpia: incredibile… la sua è una vera ossessione, non solo il frutto di un sortilegio…
Dei rumori provengono dalla boscaglia il bardo estrae i sais e si mette in posizione di difesa.
Uomo: scusate cercavo Xena…
Olimpia: Xena ti cercano!
Xena: non è il momento…
Uomo: devo consegnare una lettera da parte di Evi la messaggera di pace.
Olimpia: Xena e’ una lettera di tua figlia!!
Xena: ho detto che non è il momento!!!
Olimpia: …. Dalla a me…
Lettera: io e altri seguaci di Belur siamo stati catturati alle porte di Roma… vogliono impedirci di portare il nostro messaggio. Saremo giustiziati insieme ad altri innocenti la prossima luna piena.
Olimpia: complimenti Evi… dirci almeno dove vi hanno portati?
Uomo: so che sono in una prigione sotterranea sotto un palazzo importante ma non so quale…
Olimpia: ti ringrazio.
Xena: aaaahaaaa!!!! Preso!!!!
Il bardo si volta verso la guerriera che sta lanciando il pesce a riva e per poco non viene travolta da quest’ultimo…
Olimpia: hei fa attenzione!!! Ma questo non è un pesce è un mostro!!
Xena: è un pesce spada…
Olimpia: e cosa ci fa un pesce spada in un lago?
Xena: ah non lo so…
Olimpia: strano di solito hai sempre una risposta per tutto… temo che non potrai goderti il tuo mostruoso pesce…
Xena: perché?
Olimpia: tua figlia sarà giustiziata a Roma alla prossima luna piena…
Xena: e cosa ci fa Evi a Roma?
Olimpia: è la seconda domanda della giornata che non trova una risposta… non è un buon segno.
Xena: gia… andiamo a Roma.
Olimpia: addio vacanza…
Xena: riprenderemo la nostra vacanza dopo aver liberato Evi…
Olimpia: si, e dopo aver salvato qualche villaggio dai tiranni della zona, aver sventato qualche complotto… potrei andare avanti per giorni ma Roma non ci aspetta…
Un giorno di viaggio le porta nei pressi di Atene.
Xena: domattina ci imbarcheremo, ma dormiremo qui.
Olimpia: ancora per terra… da quanto tempo ormai i miei occhi non vedono un letto vero?
Xena: sempre dietro a lamentarti… pensa a dormire.
Olimpia: sai viaggiare con te o con Alexia non fa molta differenza…
La frase scatena l’ira della principessa guerriera…
Xena: davvero??? Bene allora viaggia con lei!!!
In seguito si allontana nel fitto della boscaglia. Olimpia da tempo abituata a dormire sola non si fa tanti problemi e si addormenta. Ma dopo pochi minuti viene svegliata da dei rumori… Xena? No erano più persone… con una mano afferra un sai.
…: buona sera… chi non muore si rivede… anche se tutti e due siamo gia morti almeno una volta…
Il bardo spalanca gli occhi…
Olimpia: Pompeo… no non puoi essere tu… Xena ti ha ucciso…
Pompeo: spiacente di deluderti, proprio la tua amica cercavo…
Olimpia: lei non è qui… e prima di poterla trovare dovrai passare sul mio corpo.
Pompeo: con molto piacere… soldati prendetela…
Olimpia si trova sola contro una ventina di uomini, chiaramente ha la peggio e nel giro di pochi minuti si ritrova a terra piena di lividi e ferite.
Pompeo: bene, ti lascerò per il momento in vita perché devi dare il mio messaggio a Xena, ho sua figlia prigioniera e molto presto… avrò anche lei.
Passa qualche ora e Xena torna dopo aver fatto sbollire la rabbia… la scena che le si presenta è agghiacciante, Olimpia a terra in una pozza di sangue… dopo un attimo di smarrimento la guerriera si getta sul corpo della compagna cercando di rianimarlo.
Xena: Olimpia… ti prego rispondi… chi ti ha fatto questo…
Olimpia: Xena…
Xena: grazie al cielo sei viva… cosa è successo?
Olimpia: Pompeo…
Xena: Pompeo? Ma com’è possibile l’ho ucciso io… ma cosa combinano nell’Ade??? Devo curarti queste ferite.
Olimpia: Xena… lui… ha preso Evi.
Xena: la pagherà per tutto…
La sera… un fuoco acceso.
Olimpia: Xena…
Xena: non avrei mai dovuto lasciarti da sola… avevi ragione… sono gelosa di Alexia, ma avrei dovuto immaginare che tu… non avresti voluto… restare sola.
Olimpia: non hai capito nulla… sono partita con lei… solo per avere la possibilità di rivederti…
Xena: ma lei…
Olimpia: tra me e lei non c’è stato nulla, in qualsiasi caso non ci sarebbe stato nulla.
Il viso della guerriera si rilassa visibilmente… una notte di sogni la attende. La mattina seguente all’alba…
Xena: bene domani ci imbarcheremo.
Olimpia: domani? Ma sarà tardi!
Xena: devi esserti rimessa del tutto…
Olimpia: sto benissimo, piuttosto non vorrai arrivare tardi a Roma e vedere tua figlia appesa a una croce!
La guerriera non può far altro che acconsentire alla partenza… le parole non possono essere fermate da una spada…
Il secondo giorno di viaggio…
Capitano: voglio il doppio dei denari che ti ho chiesto.
Xena: bello stratagemma chiedere denari in aggiunta a viaggio quasi terminato, mi dispiace non avrai un denaro in più di quelli pattuiti alla partenza.
Capitano: io dico che non ti conviene discutere con me e i miei uomini.
Xena: anche se volessi assecondare la tua richiesta, non potrei perché non ho altri denari con me.
Capitano: sarà bene che tu li trovi perché altrimenti tu e la tua amica farete una brutta fine.
Xena: bene… volevo evitare a Olimpia un combattimento in mare aperto ma temo non ci sia altra scelta…
Quattro uomini si avventano sulla guerriera, quest’ultima quasi giocando li atterra e poi li butta in mare, mentre il bardo fatica a combattere a causa delle ferite riportate alcuni giorni prima…
Xena: hai bisogno di aiuto?
Olimpia: mah se ti va…
Alcuni minuti dopo le due donne si ritrovano sole su un’enorme nave…
Xena: temo che toccherà a me portare questa galea a destinazione.  
Soldato: ferme, solo ai soldati e all’Imperatore Pompeo è consentito entrare in città.
Allontanatesi dall’entrata…
Olimpia: qualche brillante idea?
Xena: visto che farci strada alla vecchia maniera ci attirerebbe addosso centinaia di soldati… direi che l’unica soluzione è vestirci da soldati anche noi…
Olimpia: e dove le troviamo delle armature da soldati?
Xena: lascia fare a me… ho un piano.
La sera nei pressi di una taverna parecchi sono i soldati ubriachi che si addormentano… non approfittarne sarebbe stupido… la mattina seguente…
Soldato1: passate.
Soldato2: da quando Pompeo arruola soldati donne?
Soldato1: eeee… questi imperatori…
Olimpia: bene… ora che siamo entrate come la troviamo Evi?
Xena: cerchiamo prima un’altra persona… seguimi…
Olimpia: certo principessa guerriera… ai tuoi ordini…
Xena: non mi sembra il  momento di fare dell’umorismo…
Olimpia: ah… giusto… io devo rischiare la mia pelle ogni giorno per stare al tuo fianco senza neppure sapere cosa ti passa per la testa!!!
Xena: ma cosa ti prende? Non è da te parlare così.
Olimpia: io sono cambiata.
Xena: senti ne possiamo parlare con calma in un altro momento?
Olimpia: certo… quando troverai 5 minuti…
…: Xena!
Xena: ah, ecco il nostro uomo… Virgilio!
Virgilio: benvenute a Roma!
Sul volto di Olimpia appare un sorriso e si precipita ad abbracciare e salutare l’amico.
Olimpia: Virgilio!! Da quanto tempo non ci vediamo!! Ma cosa ci fai qui a Roma?
Virgilio: quando ho saputo che Evi era stata fatta prigioniera mi sono arruolato nell’esercito romano, in modo da potervi aiutare una volta arrivate.
Olimpia: tu sapevi tutto fin dall’inizio… vero Xena?
Xena: più o meno… piuttosto hai scoperto dove Evi è tenuta prigioniera?
Virgilio: si… nelle prigioni sotto l’arena.
Xena: non ci voleva…
Olimpia: scusate potreste spiegare anche a me comune mortale?
Xena: quelle prigioni sono le meglio sorvegliate di Roma. Dovremo ideare una strategia… ma non possiamo farlo qui all’aperto.
Virgilio: gia… e per voi è pericoloso entrare e uscire dalle mura, i soldati potrebbero insospettirsi. C’è una locanda nel centro della città, mentre io cerco di trovare altre informazioni voi potreste stare la…
Xena: si… buona idea, ma cerca di non dare nell’occhio.
Il trio si divide, alla locanda Xena chiede una camera, le viene consegnata la chiave, le due spariscono in camera.
Olimpia: allora cosa pensi di fare?
Xena: riposiamoci, quando Virgilio arriverà vedremo cosa fare.
Da un’altra parte della città nei pressi dell’arena…
Soldato: dove sei diretto?
Virgilio: alle prigioni dell’arena.
Soldato: l’accesso è consentito solo ai soldati che le sorvegliano, domani all’alba i prigionieri verranno giustiziati.
Virgilio: come domani? Non dovevano essere giustiziati fra tre giorni?
Soldato: si ma è giunta voce che Xena la principessa guerriera era diretta a Roma, l’Imperatore così ha anticipato l’esecuzione, ma perché sei tanto interessato?
Virgilio: no nulla, la mia è solo curiosità.
Virgilio si allontana… il soldato non convinto riferisce il dialogo ad un suo superiore, a voce arriva sino all’Imperatore.
Pompeo: ah è cosi… devo ammetterlo Xena è davvero intelligente, ma non quanto me… seguite quell’uomo, lui ci condurrà da lei, allora la cattureremo e la mia vittoria… sarà schiacciante.
Alla locanda… Virgilio entra nella camera di Xena Olimpia, deserta…
Virgilio: Xena!
Pompeo: prendetelo…
La battaglia dura solo pochi istanti, prima che Virgilio sia sopraffatto e catturato, fuori sotto la finestra della stanza…
Olimpia: e adesso che lo hanno catturato che facciamo?
Xena: abbiamo un alleato all’interno…
Le due rientrano nella stanza…
Xena: dovrebbe avermi lasciato un messaggio con tutte le informazioni…
Dopo aver cercato con lo sguardo alcuni istanti individua un foglietto piegato, lo prende in mano e inizia a leggere…
Xena: no… non è possibile!!
Olimpia: cosa c’è?
Xena: hanno anticipato l’esecuzione a domani all’alba.
Olimpia: cosa??? Ma non c’è tempo da perdere allora! Potrebbe gia essere tardi!!
Xena: dammi tempo per pensare…
Da un’altra parte…
Pompeo: maledetta!!! È riuscita a sfuggirmi di nuovo!!! Ma prima o poi la prenderò… e allora le toglierò quel sorriso diabolico dalla faccia!!!
Virgilio: è difficile prendere Xena… se non impossibile… non sarai certo tu a farcela.
Pompeo: zitto tu!! Verrai giustiziato insieme agli altri prigionieri domani!! Soldati rinchiudetelo!!!
Nella sua mente l’Imperatore non è tranquillo, sa che Xena non può essere sottovalutata e lui l’aveva fatto, un errore imperdonabile. In un punto imprecisato della città…
Xena: dobbiamo cercare di liberarli stanotte…
Olimpia: io sono pronta…
Xena: no tu non verrai… non ti sei ancora ripresa del tutto.
Olimpia: cosa???
Xena: ucciderò Pompeo e poi mi occuperò delle guardie della prigione.
Olimpia: sei uscita di senno?!?!? Ti uccideranno!!! Lascia che sia io ad andare alla prigione.
Xena: non sei nelle condizioni di combattere!
Olimpia: so badare a me stessa!! Ho dovuto imparare.
Xena disarmata dalla testardaggine della compagna accetta poco convinta.
Xena: d’accordo… ma andrai da Pompeo, ci saranno molte meno guardie… e lo bloccherai li, in modo che non possa dare ordini.
Olimpia: va bene.
Xena: ci divideremo tra qualche ora… cerchiamo di rilassarci un po’ nel frattempo.
Nel cuore della notte, due ombre si muovono nell’oscurità silenziose. Un cenno d’intesa e poi si dividono, una diretta all’arena e l’altra al palazzo imperiale.
Davanti al palazzo, il bardo si fa strada tramortendo un paio di guardie, all’interno però la situazione precipita.
Pompeo: sapevo che una di voi due sarebbe arrivata, anche se mi aspettavo Xena, ma non c’è problema,le mie guardie cattureranno anche lei.
Sola contro 50 guerrieri, troppi anche per una guerriera sana… e lei chiaramente non lo era. Tentare non costa nulla… la lotta dura pochi minuti… Olimpia ha la peggio.
Pompeo: forse ti sarebbe convenuto arrenderti subito… non importa, infondo è solo peggio per te. Rendetela inoffensiva.
L’imperatore si allontana seguito da due guardie, mentre altre quattro si occupano di Olimpia, picchiandola per diversi minuti.
Nei pressi dell’arena…
Xena: cosa ci fanno qui tutte queste guardie?
Soldato: siamo qui per catturarti… UOMINI ATTACCATE!!!!
La guerriera si trova circondata da un centinaio di guardie, dopo aver tenuto testa a ognuna di esse per diversi minuti si accorge che altre due stanno trasportando un corpo apparentemente privo di vita nelle prigioni dell’arena. Dopo aver lanciato il suo classico urlo di battaglia spicca un salto atterrando lontano dalle guardie che l’avevano attaccata. Ma le due guardie che aveva visto poco prima erano sparite… presa come da un flash scatta in direzione del palazzo imperiale. Dopo essersi arrampicata sul muro entra nella stanza dell’Imperatore che dorme beatamente.
Xena: buona sera Pompeo… quanto tempo…
Pompeo: buona sera Xena ti va se chiamo un paio di amici?
La guerriera estrae la spada e la punta alla gola dell’Imperatore.
Xena: io non lo farei se fossi in te…
Pompeo: in cosa ti posso essere utile?
Xena: dove sono Olimpia e mia figlia?
Nelle prigioni dell’arena… i soldati mettono Olimpia in una cella.
Uomo: questa è ferita…
Evi: Olimpia!!!
La ragazza si avvicina …
Evi: chi ti ha ridotta così… presto servono delle bende qui!!
Uomo2: a quale scopo? In qualsiasi caso siamo tutti destinati a morire tra poche ore.
Evi: no… c’è ancora una possibilità. Allora arrivano le bende?
Tornando al palazzo imperiale…
Pompeo: credevo tu lo sapessi… una tempo eri più sveglia sai?
Xena: tu sei destinato a morire… non mi interessa per mano di chi… ma ti prometto che domani non vi sarà alcuna esecuzione se non la tua…
Nel frattempo sopraggiunge una guardia nella stanza e dopo aver visto la scena da l’allarme. Ma i soldati che raggiungono la stanza non trovano altro che un Imperatore furibondo.
Pompeo: che avete da guardare!!! Inseguitela!!!
La guerriera però è gia sparita nell’oscurità della notte. Nella prigione…
Olimpia: hai visto tua madre?
Evi: no… purtroppo. Tu come ti senti?
Olimpia: tutto sommato, non troppo male… ma perché ti sei tornata a Roma? Non eri diretta a oriente?
Evi: si ma l’Imperatore mi mandò un messaggio con il quale mi richiedeva di tornare il prima possibile a Roma per portare il mio messaggio, dopo di che siamo stati tutti catturati e fatti prigionieri.
Olimpia: ti ha condotta qui con l’inganno… c’era da aspettarselo… da un ex alleato di Cesare.
Evi: Cesare? Cosa centra con Pompeo?
Olimpia: un tempo erano alleati… poi vi fu una sfida, tra tua madre Cesare e Pompeo… non so neppure io come andò esattamente, so solo che tua madre uccise Pompeo.
Evi: si certo… ora ogni cosa inizia ad avere un senso.
Fuori dall’arena una figura si muove silenziosa, atterra alcune guardie e sottrae le chiavi a una di esse, in seguito si dirige nei pressi dell’arena ove trovano collocazione le finestre delle prigioni.
Xena: Virgilio…
Virgilio: sono qui Xena!
Xena: shhhttt, parla piano… tieni… queste sono le chiavi delle catene che vi legano.
Virgilio: bene dimmi cosa devo fare.
Xena: libera tutti, domattina dovrete fingere di essere ancora incatenati, fino a che non apriranno le celle, a quel punto attaccherete tutti insieme… io mi occuperò di Pompeo davanti al popolo… hai visto mia figlia e Olimpia?
Virgilio: no… mi dispiace.
Xena: non importa, le troveremo… dobbiamo trovarle! A domani.
La guerriera sparisce nuovamente nell’oscurità, mentre Virgilio slega i prigionieri e comunica il piano.
Evi: hai sentito? Mia madre ha trovato una soluzione!
Olimpia: perché ne dubitavi?
Evi: certo che no… dovrò trovare il modo di portarti in salvo… puoi camminare?
Olimpia: non preoccuparti per me… io me la caverò, tu devi metterti in salvo.
Evi: non potrei mai lasciarti qui in balia dei soldati, mia madre non me lo perdonerebbe mai.
Olimpia: ci salveremo tutti non temere.
Nel frattempo Xena ha trovato un nascondiglio e riflette sul piano migliore da attuare.
Xena: se solo non ci fossero tutte quelle guardie a proteggerlo…
Una figura appare dal nulla.
Marte: ciao Xena, che piacere rivederti viva!
Xena: ciao Marte… peccato che io non possa dire lo stesso…
Marte: tu non cambi mai vero? Ho sentito dire che hai dei problemi qui… potrei darti una mano… se tu solo me lo chiedessi…
Xena: no grazie, penso di potermela cavare da sola.
Marte: d’accordo… allora pensi di poter ancora uccidere le divinità?
Xena: sai bene che ho perso il mio potere.
Marte: beh temo di doverti dare una brutta notizia… Pompeo è una divinità.
Xena: come? Ma com’è possibile?
Marte: credo abbia rubato l’ambrosia delle amazzoni… purtroppo non sono molto informato… potrei esserlo maggiormente se ricevessi qualcosa in cambio…
Xena guarda il Dio della guerra con aria di disprezzo.
Xena: so abbastanza… e non ho bisogno del tuo aiuto.
Marte: allora io mi ritiro, ma tu morirai di nuovo, e lascerai Olimpia ancora sola… chissà se ti perdonerà anche questa volta.
Il Dio scompare nell’oscurità.
Xena: non c’è limite al peggio…
Le poche ore che dividono la notte dall’alba passano veloci e inesorabili.
Olimpia: non sono tranquilla…
Evi: non c’è nulla di cui preoccuparsi, mai madre ha la situazione sotto controllo! La conosci meglio tu di me!
Olimpia: gia… l’ultima volta che aveva la situazione sotto controllo è morta…
Guardia: signore e signori è il vostro momento!
Guardia2: avanti aprite le celle e portate fuori i prigionieri!!
Nel frattempo fuori l’Imperatore parla all’arena gremita di popolani.
Pompeo: mio popolo!!! Oggi verranno giustiziati molti seguaci di Belur, per il vostro piacere e per il mio vostro Imperatore e vostra nuova divinità!!!
Detto questo scaglia una palla infuocata dalla mano destra verso il centro dell’arena.
Pompeo: chinatevi a me o comuni mortali!!!
L’intera arena si china al cospetto della nuova divinità, mentre all’interno della prigione…
Olimpia: ma se è una divinità Xena non avrà alcuna possibilità di sconfiggerlo!!!
Evi: l’unica soluzione è pregare Belur perché le restituisca il potere di uccidere gli Dei.
Xena nel frattempo è nascosta dietro a una statua nuova di zecca raffigurante l’Imperatore, attende il momento giusto per attaccare.
Nelle prigioni vengono aperte le celle, dopo alcuni istanti di esitazione i prigionieri si scagliano contro le guardie dando vita ad una vera e propria battaglia, le guardie non sono sufficienti per fermare l’avanzata dei detenuti, che riescono a farsi strada verso l’esterno.
Virgilio: avanti andiamo vi proteggerò io!!
Evi: ti ringrazio…
Tutti fuggono tranne Olimpia Evi e Virgilio che rimangono sulla soglia del portone dell’arena ad osservare ciò che sta inevitabilmente per accadere.
Pompeo: cosa sta succedendo? Perché non hanno ancora portato qui i prigionieri?
Guardia: mio Imperatore… qualcuno ha fornito ai prigionieri le chiavi per liberarsi dalle catene… e quando abbiamo aperto le celle ci hanno assaliti e… non siamo stati in grado di fermarli.
Pompeo: aaaaaaaaaarrrrrrgggggh!!!! Xena maledetta!!! Guardia il tuo destino è segnato!!! Sarai giustiziato se non mi riporti indietro la messaggera di pace e l’amica di Xena!!!
Guardia: si mio Imperatore.
Alcune guardie partono alla ricerca di Evi e Olimpia.
Virgilio: dobbiamo andare via da qui o ci troveranno!!
Olimpia: voi andate!!! Io non posso lasciare qui Xena!!!
Evi: neppure io posso andarmene, mettiti in salvo almeno tu…
Nel frattempo Xena inizia a muoversi in direzione dell’Imperatore, tramortendo una guardia dopo l’altra, finchè non arriva esattamente dietro a Pompeo.
Pompeo: salve Xena… ce ne hai messo di tempo per arrivare… le guardie sono state abbastanza cordiali?
Xena: il tuo umorismo oltre ad essere fuori luogo è scontato e banale.
Pompeo: mi rincresce che tu la pensi così… pensavo di essere migliorato avendo passato più di 30 anni all’inferno… ma in fondo ti devo ringraziare… se non fosse stato per te ora non sarei qui.
L’imperatore spicca un salto e atterra esattamente al centro dell’arena.
Pompeo: avanti Xena non fare la timida, raggiungimi e affrontami davanti al popolo di Roma!
Xena cercando di dare meno spettacolo possibile si lancia nell’arena atterrando a pochi metri da Pompeo.
Pompeo: ah ma possibile che devo insegnarti tutto? Se fai così il popolo non si diverte… devi iniziare con un’entrata un po’ più spettacolare, magari con il tuo urlo di battaglia.
Xena: per quello c’è ancora tempo.
Pompeo: mio popolo!! Vi presento l’unica donna così folle da sfidare una divinità!! Forse questo particolare ti era sfuggito principessa guerriera?
Xena: oh no… ne sono pienamente consapevole.
Il volto di Pompeo da divertito si fa cupo, così dopo pochi istanti attacca la guerriera che schiva facilmente il colpo,le spade vengono sguainate e inizia la lotta vera e propria senza esclusione di colpi. Dopo diversi minuti due si ritrovano a dover affrontare una sfida di forza.
Pompeo: pensi che ti stancherai prima tu o una divinità come me?
Xena: tu… perché per quanto forte tu possa essere fisicamente, resterai sempre un debole nell’anima!!!
L’ira dell’Imperatore non tarda ad arrivare, scaraventando Xena a terra, ma quest’ultima subito si rialza.
Pompeo: tu sei destinata a morire!!!
Xena: non mi importa di morire, l’importante è che tu mi segua!!!
Da un’altra parte…
Olimpia: è fermamente intenzionata a farsi uccidere!!!
Evi: l’unico che può aiutarla è Belur!
La ragazza si inginocchia a terra e inizia a pregare.
Virgilio: le guardie stanno arrivando qui!!
Olimpia: ci penseremo noi a tenerle a bada, Evi ha bisogno di concentrazione!!
Guardia: eccoli!! Li abbiamo trovati!!!
Dal centro dell’arena Xena scorge la sagoma della figlia circondata dai soldati, distratta da quella visione viene colpita alla spalla da Pompeo.
Pompeo: che ti succede Xena!!! Stai perdendo colpi!! Non dirmi che sei gia stanca!
Xena: non preoccuparti, il bello deve ancora venire!!!
La battaglia continua con Xena che subisce sempre più i colpi dell’avversario, preoccupata e deconcentrata.
Virgilio: non possiamo tenerli a bada ancora per molto!!
Olimpia: dobbiamo farcela…
La battaglia dura ancora pochi istanti, poi la guerriera cade a terra esausta.
Pompeo: a quanto pare siamo arrivati all’atto finale. Quindi non è vero che i cattivi perdono e i buoni vincono sempre…
Xena: non è ancora detta l’ultima parola…
La guerriera raccoglie le ultima forze nel tentativo di colpire la divinità, con scarso risultato e di nuovo si ritrova a terra.
Pompeo: chissà perché le donne vogliono sempre avere l’ultima parola… non importa tu non l’avrai. Lo ammetto Xena sei abile ma non come mi pareva di ricordare… ma è passato tanto tempo…
Xena: spero vivamente che qualcuno ti mandi all’inferno a bruciare per l’eternità!!
Pompeo: divertente… davvero… per un po’ ci sono stato ma non faceva per me, sai devo ringraziare Marte per avermi dato la possibilità di tornare sulla terra e trovare l’ambrosia delle amazzoni.
Xena: avrei dovuto immaginare che un inetto come te non avrebbe potuto fare tutto da solo…
Pompeo: oh… così mi offendi. Ma che m’importa tu in ogni caso sei morta.
L’Imperatore impugna la spada… dopo un’istante colpisce a morte la guerriera all’altezza del cuore rigirando la lama all’interno della ferita.
Il corpo senza vita cade a terra.
Olimpia: Xenaaaaaaaaa!!!!!!!!!
Pompeo: bene la parte più importante della mia vendetta è stata compiuta… ora non mi resta che occuparmi della biondina.
Nel frattempo Evi continua impassibile a pregare.
L’imperatore si avvicina al trio, Virgilio troppo provato dalla precedente battaglia con le guardie non tenta neppure i reagire, Olimpia ridotta peggio invece tenta una disperata azione di difesa che fallisce all’istante e viene scaraventata contro un muro per poi ricadere priva di sensi a terra, sotto lo sguardo impotente di Virgilio.
Evi sempre più concentrata esce totalmente dal mondo almeno mentalmente, tanto da non accorgersi dell’arrivo del nemico.  
Pompeo: e ora completerò la mia vendetta uccidendo la figlia di Xena.
L’imperatore si avvicina a Evi, nel frattempo un’intensa luce invade l’intera arena fermandosi sul corpo senza vita di Xena.
L’imperatore distratto dal suo intento non si accorge di nulla.
Evi improvvisamente apre gli occhi e si gira verso il suo nemico.
Pompeo: addio messaggera di pace!! La guerra ha vinto!!
Una voce proviene dal centro dell’arena.
Xena: dovrai prima passare sul mio corpo!!!
Pompeo sconcertato cerca di colpire Evi che viene salvata da Virgilio.
Xena: avanti!!! Vieni a farmi vedere come combatte una divinità contro una donna folle che ha il potere di uccidere gli Dei!!!
Il Dio inizia a lanciare dalle mani palle infuocate in direzione della guerriera, questa le schiva senza fatica, pochi istanti dopo inizia un corpo a corpo. Pompeo cede sotto i colpi di Xena…
Xena: che ti succede… aver perso la tua certezza di essere immortale ti ha fatto perdere anche la tua capacità di combattere???
Pompeo ormai esausto tenta un altro attacco, fallendo miseramente e finendo faccia a terra.
Xena: avanti alzati e combatti!!
Pompeo: hai la possibilità di finirmi cosa aspetti?!?!?!?!?
Xena: non colpirei mai un uomo indifeso alle spalle.
Xena si volta un istante dalla parte opposta per controllare le condizioni della figlia, l’Imperatore ne approfitta per attaccarla nuovamente alle spalle finendo trafitto dalla sua spada.
Xena: hai fatto male… avresti fatto meglio a rimanere a terra.
Il corpo di Pompeo si tramuta in cenere e viene portato via dal vento.
Evi corre incontro alla madre.
Evi: madre!!!
Xena: che piacere vederti! Stai bene?
Evi: io si… ma non si può dire lo stesso di Olimpia…
Le due si dirigono in direzione di Olimpia.
Xena esamina il corpo e dopo aver tirato un sospiro di sollievo…
Xena: sta bene… è solo svenuta. Si riprenderà presto.
I volti di tutti si rilassano, passano alcuni giorni…
Olimpia: anche questa avventura è finita…
Xena: gia… è stata dura ma cel’abbiamo fatta.
Evi: peccato… ho sprecato tempo prezioso venendo qui… non importa ripartirò verso oriente…
Olimpia: come fai a dire che è stato solo tempo perso? Avanti vai con gli altri seguaci di Belur all’arena!
Evi: ma cos’hai in mente?
Olimpia: non preoccuparti e preparati a parlare degli insegnamenti di Belur a molte persone.
Una volta fuori…
Xena: cos’hai in mente?
Olimpia: radunare più gente possibile in città e farli andare all’arena.
Xena: e…?
Olimpia: e assisteranno ad un messaggio di pace invece del solito spettacolo violento.
Le guerriera sorride, orgogliosa della sua compagna per aver ideato un piano così geniale.
Tempo dopo all’arena inizia ad affluire gente, Evi osserva la scena stupita poi si gira verso Xena e Olimpia sorridendo, non passa molto tempo, l’arena è totalmente piena ed Evi inizia a parlare degli insegnamenti di Belur e del cammino dell’amore (n.d.a. la cosa meno riuscita degli autori di Xena è stata questa, scusate ma dovevo dirlo).
Una volta finito Evi torna da Xena e Olimpia.
Xena: bravissima… un bellissimo discorso.
Evi: ti rinrazio… beh è arrivata nuovamente l’ora di salutarci.
Olimpia: sei sempre diretta a oriente?
Evi: si certo, la il messaggio di Belur verrà ascoltato.
Virgilio: ehm… scusate…
Xena: ah eccoti! Dov’eri finito?
Virgilio: beh stavo pensando… di unirmi ai seguaci di Belur…
Evi: certo!!
Xena: cos’è questo scoppio di felicità?
Evi: è? Ma è logico… più seguaci ci sono meglio è…
Olimpia: si certo… fingiamo di crederci.
Evi: si è fatto tardi… è arrivato proprio il momento di partire…
Xena: abbi cura di te…
Un’abbraccio di gruppo poi si dividono… trascorrono alcuni minuti di silenzio tra Xena e Olimpia…
Xena: non devi più farmi prendere spaventi del genere…
Olimpia: parli proprio tu che sei addirittura morta un’altra volta?!?!?
Xena: si ma tu ci sei abituata io no!!
Olimpia: si certo… tutte scuse… dove andiamo adesso?
Xena: non so… scegli tu…
Olimpia: andiamo a pesca?
Xena: no ti prego… risparmiamelo. Perché non andiamo al villaggio termale?
Olimpia: si rilassarci un po’ non ci farà male!
 
IL PROSSIMO CAPITOLO E’ COMICO ROMANTICO… PREPARATEVI.

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