Angelica Pena... Demoniaca Soluzione

di SummerEnd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 - Visite ***
Capitolo 3: *** Quando Damon ci mette lo zampino... ***
Capitolo 4: *** Dobbiamo chiedere la Grazia a Grace ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Grace era sconsolata. Un altro fallimento, un’altra Punizione: una Convivenza con un Demone.
La copertura era sempre la stessa: siamo i nuovi vicini, piacere di conoscervi. L’ultima volta il Demone che era stato in punizione con lei aveva finto di essere sua sorella, la volta precedente suo zio. Chissà cosa le sarebbe capitato questa volta.
Entrò nell’appartamento e sentì il caratteristico odore di zolfo. Bleah! Ma conoscevano il sapone?
-Chi è?- chiese una voce maschile mentre il demone più bello che avesse mai visto le apparve davanti.
-Sono Grace- disse timida. Il demone sorrise.
-Damon- disse tendendole la mano che lei strinse.
-Ahio!- strillò quando si bruciò le dita.
-Mai fidarsi di un demone- ghignò Damon.
-Di certo non lo dimenticherò- brontolò Grace succhiandosi il dito bruciato.
 
-Allora, prima regola: io amo giocare a calcio, quindi se i vicini si lamentano vai tu a sorbirti le lamentele e li cacci via con il tuo sorriso angelico; seconda regola: non togliere le ragnatele, a Gwenwyn piacciono un sacco.-
-Gwenwyn?- chiese Grace perplessa.
-Il mio cobra- rispose Damon mostrandole il serpente. L’Angelo svenne.
 
-Io non me ne starò zitta mentre quel coso viscido fa il giro della casa! Non mi occuperò della pubblic relation con i vicini e tantomeno farò il tuo bucato!- strillò Grace.
-Peccato, l’altro Angelo  lo faceva per me- sorrise mellifluo il Demone.
-Doveva essere un Angelo piuttosto ingenuo- sibilò l’Angelo.
-No, le piacevano le nostre attività notturne-  . La risposta del Demone spiazzò l’Angelo che non esitò a tirargli contro il primo oggetto che le capitò tra le mani.
-Stai lontano da me, depravato!- strillò andandosene.
Il Demone si leccò i baffi. Nervosetta, eh? Ci sarebbe stato da divertirsi.
 
Quando vide il sacco a pelo gettato in un angolo, Grace lo scambiò per un tappeto. Così lo prese e lo stava portando nel bagno per lavarlo quando si accorse che era un segugio infernale.
-Daaaamon!!! Prendi il tuo cagnaccio e portalo via!- Strillò Grace rifugiandosi sopra al frigorifero.
-Altrimenti?- chiese Beffardo il Demone.
-Altrimenti quando scendo di qui butto fuori te!.
Il Demone si avvicinò al mastino che si calmò e prese a scodinzolare. -Suvvia! È tenerissimo, certo … è addestrato a cacciare gli Angeli e…- spiegò lui.
-Portalo. Fuori. Di. Qui.- strillò lei.
-Dai ti prego, possiamo tenerlo? L’ho trovato stamattina per strada e mi faceva pena… così solo… così- Grace indicò la porta.
 
-Tre verticale. Sette lettere- disse Damon sovrappensiero.
-Magari è “Deficiente”-  sibilò Grace che stava ricamando un vestito in un angolo.
-Non entra- si lamentò lui.
Master ringhiò in un angolo. -Tu sta zitto- disse lei. -Ancora non so come hai fatto a convincermi a tenerlo- borbottò lei.
-Ma è naturale! Con il mio fascino!-
-Non credo proprio, sono immune-
-Con le mie doti fuori dal comune?-
-Quali doti fuori dal comune?-  chiese perplessa Grace alzando un sopracciglio. Quando capì a cosa si riferiva gli lanciò quello che aveva in mano. -Cretino!-
-Ci sta!!!- esultò lui.
Holaaaaa!
E dopo tanto rieccomi qua!
*Buuuuhuuu*
Ehi, non lanciate quei pomodori! Sono marci!
A parte questo... cosa ne pensate? Volete un seguito? Se sì, fatemelo sapere!!!

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Capitolo 2
*** Cap. 2 - Visite ***


Drin!!!
Il campanello suonava da oltre un minuto ma nessuno sembrava volersi alzare per aprire la porta. Master guaiva e cercava di sfuggire al suono fastidioso che gli impediva di dormire. Dalla sua camera Damon disse ancora mezzo confuso: va tu-.
Grace aveva cercato rifugio sotto le lenzuola, ma niente. Rispose irritata –Stavolta tocca a te-
-NO, l’ultima volta sono andato io- si lamentò il Demone.
-Cavolate- mugugnò l’Angelo.
Un improvviso sibilo insospettì lei. Sbirciò dal suo involucro di lenzuola e vide Gwenwyn. –Aaaah!!!- strillò.
-Damon, di questo passo mi farai morire di infarto!-
Grace avrebbe voluto andare in camera del Demone per fargli una lavata di capo ma il cobra si era piazzata di fronte alla porta. La ragazza sbuffò e si infilò una vestaglia prima di andare ad aprire. Si ritrovò davanti una demone dai capelli rosso fosforescente lunghi fino alla vita, I’abito nero le strizzava il seno per poi allargarsi e coprirle interamente il corpo. La pelle bianca sembrava fosforescente a confronto con il il nero. Gli occhi ardevano di fiamme infernali, ma solo se la guardavi dritta negli occhi. Occhi che spalancò sorpresa.
-Grace?- chiese spiazzata.
-Amelié?- disse l’Angelo anche lei a bocca aperta.
-Grace?- chiese Damon alle sue spalle. –Hai fatto?- chiese assonnato lui.
-Non ci posso credere! Grace! Sei finita in punizione con Damon?- chiese Amelié allegra.
-Amelié?- chiese confuso il Demone spostando lo sguardo dall’una all’altra. -Voi due vi conoscete?-
-Certo! Abbiamo passato un po’ di tempo assieme in punizione- disse la Demonessa avvinghiandosi al Demone e mordicchiandogli il lobo.
-Abbiamo finto di essere sorelle- spiegò imbarazzata Grace vedendo i due scambiarsi effusioni.
-Già! Tranquillo che la punizione con lei durerà poco- disse Ameliè, continuando  a stare attacata al ragazzo.
-Ma non è una punizione temporanea?- chiese perplesso lui.
-Ancora non sai come funziona? La Convivenza è la punizione, finché una volta che vi siete abituati l’uno all’altra e non lo è più. Quanto non mi sei mancato!- esclamò lei.
-Okay… io esco a fare due passi, la casa è tutta vostra!- disse Grace diventando color porpora.
In un tempo da record Grace corse in camera sua inciampando su Gwen e si vestì frettolosamente mentre quei due non aspettavano nemmeno di essere in camera. Arrivata all’ingresso inciampò su Master che la guardò con sguardo implorante.
-Anche tu non vuoi essere qui, vero?-sussurrò l’Angelo allungandogli una carezza. Il segugio guaì.
-Dai, vieni!- disse aprendo la porta e aspettandolo. Master non se lo fece ripetere e corse fuori con lei.
 Gwen non arrivò in tempo e vide i due correre letteralmente fuori mentre i due Demoni facevano a pezzi la camera. Il serpente sibilò irritato.
 
Quando Grace e Master ebbero il coraggio di varcare la soglia dell’appartamento erano passate tre ore. L’Angelo socchiuse piano la porta e sbirciò all’interno, come se si aspettasse di vedere i due darci dentro in corridoio. Quando vide che non era così sospirò di sollievo e spalancò la porta. Master era alle sue spalle e uggiolò per la preoccupazione. Lei gli diede una grattatina dietro le orecchie per rassicurarlo, poi entrò e si diresse verso la cucina. Si sorprese di trovare Amelié con indosso solo una camicia di Damon, troppo larga per lei.
-Tranquilla, sto per andarmene- disse Amelié dandole le spalle.
-Già finito?- chiese l’Angelo diventando di nuovo rossa e prendendo un paio di biscotti che lanciò al Segugio Infernale.
-Già… Damon non da il meglio di se di prima mattina- commentò l’altra.
Grace sembrò voler ridere, ma si trattenne e cercò di scegliere le parole da usare con cura. –Sai vero che oltre te Damon fa entrare nel suo letto almeno altre cinque ragazze? E non sono tutte demoni- disse cercando di non far arrabbiare l’altra. Amelie si mise a ridere inaspettatamente.
-No, semmai sono io che gli permetto di venire a letto con me. È carino, ma non è l’unico.- disse ridacchiando.
-Okay, come vuoi- disse l’angelo alzando le spalle. Amelie era fatta così.
-Lui sa niente di te?- mi chiese poi con il tono gentile che usava solo con lei.
-Ovviamente no, ti sarei grata se tu non gli dicessi niente- disse improvvisamente brusca l’altra.
-No, non ti preoccupare. Piuttosto, sapevi che ha intenzione di portarti a letto?- chiese maliziosa la Demone.
-Come lo sai?- chiese sorpresa l’Angelo.
-Era nella sua lista delle cose da fare-
-Chissà perché non mi stupisce… solo che io non ne ho intenzione.- disse Grace versandosi del succo di frutta.
Amelie preferì versarsi un super alcolico. –Fossi in te ci farei un pensierino. Potrebbe sveltire la punizione… se mi consenti il gioco di parole. Per cosa hai detto che sei finita in punizione stavolta?-
-Non l’ho detto- disse Grace uscendo dalla cucina.


Hola!!!!
Eccomi qui con un nuovo capitolo... perché questi due sono in punizione? Ancora non lo sappiamo. La punizione è stare assieme, ma... cosa succederà se si abitueranno l'uno all'altra? A voi le ipotesi, a me... la conferma! Muahahaha

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Capitolo 3
*** Quando Damon ci mette lo zampino... ***


-Io non russo!- esclamò il demone inviperito.
-Come no- disse scettica Grace –allora io sono Gandhi-
-Allora scusi la mia impertinenza Grande Anima, non sapevo si fosse reincarnato in un bell’Angelo.- scherzò il Demone. Lei gli tirò uno schiaffetto sul braccio.
-Sono due settimane che cerco di dormire nonostante il fracasso che fai. Anche Master e Gwen si lamentano. Non noti quanti sono nervosi?- chiese l’Angelo infuriata.
-Tu cosa proponi? Non dormiamo neppure nella stessa camera!- disse esasperato dal tono della ragazza.
-Prendi uno dei quei rimedi Terreni contro il russare, insonorizza la stanza, non lo so!- sbottò lei. –So solo che non ne posso più!- ringhiò.
-Ehi, hai intenzione di mangiarmi?- chiese lui guardandola raggiante. Due settimane di spudorato libertinaggio sotto i suoi occhi stava forse risvegliando gli ormoni?
-Neanche per sogno, non mangio schifezze!- disse irritata Grace.
-Suvvia Angelo mio, vuoi smettere di fare il broncio?- chiese implorante il Demone.
Grace sorrise. –Oh, io toglierei il broncio… ma ho bisogno di un aiutino- disse sorridendogli serafica e accarezzandogli il braccio.
-Ah si?- chiese lui deglutendo.
 -Ha-ah- disse lei.
 
Damon stava strofinando il pavimento, pulendo fino a togliere lo smalto alle piastrelle.
-Accidenti a me e a quando mi faccio fregare. Quella di sicuro non è un Angelo! La sa troppo lunga-
 
-Daaaamoooon!!!- strillò Grace.
-Cosa c’è?- disse il Damon emergendo da una lettura di spessore.
-Smettila di leggere il manuale di sopravvivenza agli esorcisti! Stasera abbiamo degli ospiti- disse raggiante la ragazza.
-Non chiedermi di cucinare, a parte la peperonata ai tre peperoncini non so fare altro- disse Damon temendo l’Angelo.
-No, devi solo liberarmi la casa- disse Grace sorprendendolo.
-Liberarti la casa?- Damon alzò un sopracciglio. –
-Già- l’Angelo annuì.
Inutile che Damon stava già pensando in quale negozio comprare le cimici in saldo.
 
-Allora Mik, sei disposto a farmi quel favore?- disse la voce di Grace.
-NAturale, perché dovrei negartelo?- disse la voce di Cretino Mik. Damon era in macchina a due isolati da lì e stava morendo di gelosia. Il SUO Angelo, la SUA coinquilina, la ragazza che aveva puntato LUI... si vedeva con un altro. Grace l'aveva minacciato di morte se solo si fosse azzardato a tornare entro una certa ora o si fosse messo in testa di sabotare la cena. Ovviamente lui non poteva non fare qualcosa.
-Sei geloso- disse Amelié al suo fianco.
-Un pò- ammise lui.
Lei era seduta sul sedile del passeggero, si slacciò la cintura e si sporse verso di lui, prendendo a mordicchiargli il labbro. Lui la scostò. -Non sento!- si lamentò.
-Oh, piantala Damon, lo so, okay? Ti piace! Vuoi portartela a letto e finché non lo farai non andrai a letto con nessun altra!- esclamò lei arrabbiata scoprendo il labbro inferiore.
Lui non reagì al ringhio. -é solo un modo per liberarmi prima della punizione- si giustificò.
-Ti giustifichi? Prima che la incontrassi mi avresti mandata a quel paese senza problemi- disse Amelié scuotendo la testa. -Ti ha proprio intrigato-
-é il gusto del proibito-
-Come no! E io sono umana- brontolò Amelié. -Ti ha detto perché è in punizione?-
-No, non l'ho voluto sapere- Damon non la fisò nemmeno per un secondo.
-E tu? Perché sei finito in punizione? Erano almeno 50 anni che non succedeva- commentò la Demonessa.
-Secondo te?- chiese Damon.
-Hai...no, non è possibile!- esclamò Ameliè.
Qualcuno nel frattempo aprì la portiera della macchina. Grace li guardò arrabbiatissima. -Avevo detto di girare al largo- Master guaì mentre i due demoni sentivano di aver paura.

Ebbene? Che ne pensate? Questo è solo un capitolo di passaggio, ma contiene qualche chicca. Lo so che non è molto lungo, ma aspettate che esploda! :D In ogni caso, avete capito chi è Mik? Ma sì che l'avete capito! è proprio lui! :)
_Whity_: Sfaticata che non sei altra! Però hai ragione, in questa storia è inutile fare ipotesi, perché è tutto imprevedibile!
Serialkillergirl: vero, vero, da dove esce fuori tutta la mia vis comica? Boooh!!
sallythecoutess:Spero ti piaccia anche questo capitolo, anche se Master e Gwen non ci sono. Quanto a Master... Damon l'ha voluto adottare, ma Grace è quella che più si affezionerà a lui, sempre che non lo sia già.

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Capitolo 4
*** Dobbiamo chiedere la Grazia a Grace ***


Strano a dirsi, la più divertenete delle mie storie (o quasi, date un'occhiata qui e siate pronti a tutto). Ci ho messo un sacco a scrivere, forse perché non è l'unica, forse perché... be... devo dire che gli istinti omicidi di Grace sono particolari.
Quindi mi farò perdonare, cercherò dipubblicare più spesso. Se la storia non vi piace, prima di prendere i pomodori aiutate questa povera scrittrice in erba a capire i suoi errori.
Buona lettura!



Damon e Amelie erano legati come due salami, gettati entrambi in un angolo della casa. Uno straccio in gola impediva loro di lamentarsi. La porta dello sgabuzzino era socchiusa e le ombre che entravano facevano sobbalzare i due demoni. Amelie guardò Damon e il demone pensò che fosse uno di quegli sguardi sdolcinati strappalacrime che i protagonisti dei film si scambiavano prima di morire.

La demonessa sputò lo straccio e gli mostrò i denti. Traduzione: Tutta colpa tua, ****** ** #########
 
Una porta si chiuse e dei passi si avvicinarono mentre sentivano ansimare. Era arrivata la loro ora. Damon chiuse gli occhi quando vide una figura entrare dalla porta. Si aspettava da un momento all’altro qualche assaggio di Potere Celestiale. Sentiva il suo fiato caldo, ne era sicuro, l'avrebbe divorato senza tanti complimenti. E non se l'era nemmeno portata a letto!
Qualcuno gli leccò la faccia. Aprì gli occhi e si trovò davanti Master che scodinzolava.
-Ehm.. mi spiegate?- chiese stupefatto mentre il mansueto segugio infernale gli faceva le feste.
-Se volete posso spiegarvi io- disse Grace spuntando dal nulla.
Damon si fece piccolo piccolo sotto lo sguardo dell’Angelo, che non aveva niente da invidiare a un Arcangelo incazzato.
-Grace, giuro che io non c’entro!- strillò Amelié, nel vano tentativo di liberarsi.
-Ah si? Volete farmi credere che eravate in macchina per una sveltina?- disse Grace con un tono sarcastico.
I due prigionieri annuirono, sperando di cavarsela. Master intuì il pericolo e fuggì a gambe levate.
-Che vigliacco- brontolò Damon.
-Si nota che è il tuo cane- gli rispose acida Amelié.
Grace stava quasi per lasciarsi andare ad un sorriso ma si trattenne, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era che i due demoni si accorgessero che la sua furia stesse scemando.
Amelié se ne accorse, me non diede segno di aver visto il sorriso represso.
Grace davvero non sapeva che fare, li aveva legati e tenuti lì per delle ore, ma ora?
Chissà se nel manuale delle torture del demone c’era qualche suggerimento.
 
-Allora, bollire i seccatori in pentola, dopodiché metterli in una padella dove avrete fatto precedentemente soffriggere l’olio con l’aglio e i ficcanaso. Condire con erbe a piacere fino all’immediata cottura, lo capirete perché le urla cesseranno.- Grace chiuse il libro davanti ai due demoni terrificati.
L’Angelo li guardò con un sorrisino ghignante, assaporando il dolce odore della paura dei due. -Ragazzi, sono di stomaco delicato, io! Credete che mi metterò a servire portate pesanti?-
-Allora non ci mangi?- chiese il Demone scosso.
-Certo che no- sorrise serafica lei. In quel momento le apparve più bella, sapeva che poteva passare sopra quell'increscioso incidente.
-Non mangio schifezze!- No, si era decisamente sbagliato. Lei se ne andò chiudendogli ancora nello sgabuzzino, sicuramente il suo ospite richiedeva tutta la sua attenzione
Damon Svenne mentre Amelie sbuffò. Non facevano più gli Angeli di una volta.
 
-Te l’avevo detto che l’avremmo scampata, dovevi solo darmi retta-. Sbuffi.
-Davvero, Grace in fondo è così dolce, anche se non avrei mai immaginato che lei e Mikael uscissero assieme- Questo provocò nel suo interlocutore una profonda irritazione. Gelosia? Decise di giocare.
-Però… Bei gusti, Mikael è davvero un bel bocconcino, anche se ha un ego spaventoso.-
-Chiudi il becco Damon, geloso marcio d’un demone, il tuo ego è così soffocante che a momenti io e Grace dovremmo togliere tutti i mobili per fare spazio in questa casa!-

E così Miki è Mikael, non vi sto a dire chi è quest'angelo, ne abbiamo scritto e riscritto di questo povero essere che più che un valoroso guerriero adesso è... una frittata con le olive.
I miei tesorini, Amelié ha deciso di trasferirsi a casa dei due, chi ne avrà maggior vantaggio? Damon o Grace?

Lo scoprirete nella prossima puntata!Stavolta aggiornerò molto prima *Scansa un pomodoro*

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