Il cavaliere Blu

di EternalLifeFraSheila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Strane sensazioni ***
Capitolo 3: *** La stele ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Come il sole con la luna

Il Cavaliere Blu

 

Capitolo introduttivo

 

 

 

Ciao a tutti! Siamo tre folli che hanno deciso di collaborare per scrive una FanFiction fuori dal comune, questo primo capitolo servirà a presentare noi autrici e a fare un piccola riassunto sulla FanFiction per farvi capire bene la storia ^_^. Ma andiamo con ordine! Per prima cosa le presentazioni:

 

 

 

Eternal Life:

 

 

Salve a tutti! Magari alcuni di voi mi conoscono, dato che hanno letto delle mie fanfiction, ma in caso non mi conosciate mi presento. Sono Eternal Life!!! Ma potete chiamarmi semplicemente Life!
Da poco tempo sono entrata nel mondo delle fanfiction, ma già mi sono data da fare! Fino a d’ora ho pubblicato:
-"A tu per tu con un lupo solitario" su Beyblade;
-"Super^^… schifezza-.-" sempre su Beyblade;
-"Forever Friends!!!" su "Tokyo Mew Mew" (ancora incompleta);
-"Quell’amore..." sulla categoria 'Originali';
-"Ciao Bimba…" su X-Men.

Ciò che mi ha indotto a partecipare a questa pazzia, beh è il semplice fatto che anche io sono pazza! (scherzo!ndme) (ma và?ndtutti). Scherzi a parte, la risposta è semplice. Non ho mai fatto una collaborazione con altre autrici, e la cosa mi incuriosiva molto! Quindi ho pensato (cavolo O_Ondtutti):
"Perché non provare?".

Sono: allegra; solare e sempre pronta a dare una mano ai miei amici
! Però a volte mi piace starmene per conto mio, isolata da tutto e da tutti. Rimanendo in compagnia solo dei miei SOGNI e della MUSICA (senza di lei non vivrei). Sono anche umile, orgogliosa (forse a volte troppo), permalosa, super fantasiosa, a volte asociale. Per le persone che amo sono disposta a dare tutta me stessa; sono anche romantica; nonostante mi vesta prevalentemente di nero (sono una mezza dark-punk-gothic ^_-) il colore che mi rappresenta è... il GIALLO!!
! Capita che diventi isterica, ma in tal caso sono…

 

SEMPLICEMENTE IO!!!!!

 

 

 

 

 

 

Miyu:

 

 

 

Buongiorno! =D Sono Miyu ( non si era capito XD). Alcuni di voi potrebbero aver letto “The way I feel is not important” su Tokyo mew mew…ma dovete sapere che io in realtà ho pubblicato anche un’altra Fanfiction su Ufo baby “Resta con me”, quella è stata la prima FanFiction che abbia mai scritto, spero di essermi migliorata da tempi in cui scrissi “Resta con me”.

Vi farà piacere sapere che l’idea di scrivere una storia con più autrici è partita da me, perché volevo tormentarvi per bene ahahahah *risata sadica*…Scherzo. Semplicemente pensavo sarebbe stata una cosa diversa dal solito, perché non avevo mai scritto una FanFiction a più mani, quindi mi sono detta “perché non provare?” e quindi eccomi qui, con due fantastiche aiutanti, gasie ç_ç.

Dal mio modo di scrivere alcuni potrebbero pensare che io sia una repressa con gravi problemi mentali ( su quest’ultima cosa non potrei darvi torto XD), ma invece sono sanissima…si fa per dire :D. Sono sempre stata una ragazza solare ed espansiva, amo le coccole da impazzire *.*. Purtroppo però sono “dovuta cambiare”, a causa di eventi che non vi racconto perché vi annoierei, sono diventata molto introversa, certo faccio amicizia facilmente ecc. Ma quando si tratta di parlare di come mi sento io o altro, non riesco per paura di essere ferita…quindi diciamo che dipende dalle occasioni :D. Mi piacerebbe molto poter passare del tempo da sola, ma purtroppo mi è quasi impossibile visto che siamo in cinque in famiglia, e anche se mi isolo alla fine vengono a rompere le scatole è.é. Sono sempre disposta ad aiutare i miei amici, per questo la maggior parte delle volte se ne approfittano. Però sono sempre pronta a perdonare, sono un sacco permalosa, anche se a volte mi prendo in giro da sola XD (lo so sono scema ahahahah). Il mio colore preferito è il rosso *.*

 

 

 

 

 

 

Sheila:

 

 

 

Eccomi qua! Sono Sheila, anch’io completamente folle…XD

Come Eternal Life, anch’io non ho mai partecipato a delle fanfiction in collaborazione con altre autrici, e la cosa m’ha ispirato moltissimo!

Comunque, ho già scritto altre FF:

-“Primo Bacio” su Card Captor Sakura, naturalmente Sakura/Shaoran;

-“14 Febbraio” su Tokyo Mew Mew, una Ichigo/Ryou;

-“E SE…” one-shot su Rossana/Kodocha;

-“I Dont’ Want To Lose You Because I Belong To You” altra one-shot su Rossana/Kodocha, che può considerarsi una specie di seguito di “E SE…”;

-“Gli Specchi dell’Anima” one-shot su Harry Potter, pairing Harry/Hermione;

-“I Love You, However” long-fiction ancora su Rossana, non ancora terminata;

-“I Tuoi Occhi Verdi” long-fiction su Harry Potter, pairing James/Lily, non ancora conclusa.

 

Parlando di me, ho quasi 15 anni, e frequento il liceo scientifico.

Adoro leggere, sia libri di narrativa che FF, e mi piace anche molto scrivere, ascoltare la musica, fare una semplice passeggiata, nuotare, il mare, e molte altre cose.

Sono molto testarda, e considero questa qualità un pregio, non un difetto.

Sono anche allegra, gentile e simpatica, ma forse un po’ troppo permalosa, e quando mi arrabbio…meglio lasciarmi stare! XD

Mi piace rendermi disponibile nei confronti di chi ha bisogno d’aiuto, ma non in maniera eccessiva. Non riesco a perdonare tanto facilmente senza una buona ragione, ma la maggior parte delle volte ci provo.

La mia materia preferita è matematica, che amo un casino (lo so, sono pazza! Ma all’inizio vi abbiamo avvisato!), e il mio colore preferito, come avrete visto, è il Blu.

Spero che questa FF vi piaccia! ^____________________________^

 

 

 

 

 

 

(Per chi non avesse letto l’altra volta, in questa FF i personaggi di Mark Aoyama e Ryou Shirogane sono invertiti COMPLETAMENTE, tranne per i loro caratteri).

 

Buona Lettura!

 

 

 

 

 

 

Riassunto

 

Ichigo Momomiya, Minto Aizawa, Retasu Midorikawa, Purin Fon e Zakuro Fujiwara sono diventate cinque Mew Mew quando Mark Aoyama (non Ryou Shirogane! ndAutrici) e Keichiro Akasaka hanno iniettato nel loro corpo i geni di cinque Red Data Animal, ossia animali a codice rosso, in via d’estinzione, per farle diventare delle combattenti contro gli alieni che hanno invaso la Terra, dicendo di voler riprendersi il loro pianeta. Ognuna di loro si impegna con grande coraggio e volontà per cercare di sconfiggere Kisshu, Taruto e Pie, eliminando i mostri-fusione creati da loro. Ichigo s’è innamorata subito di Mark, e lui anche, e tra loro è nata una splendida storia d’amore.

Tutte le ragazze lavorano in un caffè, il Caffè Mew Mew, che in realtà è la loro base segreta, dove nei sotterranei Keichiro e Mark lavorano i dati sugli alieni.

 

Un giorno però…

 

Ichigo stava combattendo contro Kisshu, ma era stremata e non riusciva a rispondere bene ai suoi attacchi.

All’improvviso una persona l’aveva salvata…Aveva un vestito bianco, e delle ali splendenti dello stesso colore, solo con delle sfumature nere.

Ma la cosa che colpì Ichigo di più, erano stati i suoi occhi, due zaffiri profondi come il mare, in un volto circondato da dei lunghi capelli biondi, luminosi e morbidi.

 

**“Ah, ehm… grazie di avermi salvata!” disse la giovane Mew Mew dai capelli
rosa, allontanando, imbarazzata, il viso di quel bel giovane che le aveva
salvato la vita.
Ancora rossa in viso scrutò gli occhi del ragazzo.
“Però
… chi sei? Io non ti conosco…” fece MewIchigo, mentre questo le tirava
su il viso con delicatezza.
Nessuna risposta alla sua domanda. Solo tre parole, da parte di quel
misterioso
ragazzo.

“Io sono tuo”

 

Detto questo sparì nel nulla, lasciando la Mew gatto sola, con i suoi
pensieri.
“E’ andato via…” disse tra se e se mentre il cuore le batteva all’impazzata.
“Chi sarà mai?” si chiese sempre più pensierosa “Capelli biondi, occhi
azzurri… Ha un’aria familiare!”

“Sono nato per proteggerti!”

 

Questo le aveva detto. E d’un tratto il cuore della Mew Mew battè sempre più
forte, mentre un dubbio l’assaliva.

“Quelle parole…”. Un ricordo riaffiorò nella mente di MewIchigo.
La prima volta che lei e Mark si erano incontrati, lui aveva detto scherzando:

“Sei più pesante di quanto sembri!”

Le aveva detto con un sorriso beffardo sulle labbra.
“Mark mi ha detto la stessa cosa quando ci siamo incontrati… Ma… E’
impossibile che sia lui!”**

 

 

 

Da qui ripartirà la nostra storia. Spero la leggerete e non preoccupatevi tutto vi sarà spiegato durante la storia. Continuate a leggere e recensite mi raccomando ^_-

 

Ciau ciau Eternal Life, Miyu e Sheila.

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Capitolo 2
*** Strane sensazioni ***


Secondo capitolo: Strane sensazioni

Secondo capitolo: Strane sensazioni

Ryou era il ragazzo più bello di tutta la scuola che Retasu ed Ichigo frequentavano, era come si suole dire il bello impossibile. Perché bello è facile da capire, aveva occhi color del cielo primaverile, ma chiunque incontrava il suo sguardo si trovava ad abbassare il viso per paura di rimanere congelato; i suoi occhi bellissimi in realtà nascondevano dietro ad un muro di freddezza, tutte le ingiustizie che aveva subito e tutta la sofferenza che aveva provato, più volte aveva deciso di porre fine alle sue sofferenze ma tutte le volte che arrivava al dunque non trovava il coraggio, o meglio qualcosa lo bloccava e lo portava a pensare che molto presto qualcosa sarebbe cambiato radicalmente nella sua vita e che finalmente sarebbe apparso qualcuno capace di alleviare e cancellare quasi completamente le crepe che gli si erano formate nel cuore di sedicenne.
I capelli dorati gli incorniciavano il viso facendolo sembrare un angelo, talvolta quando rimaneva chiuso nella sua camera a fissare il sole svanire lentamente oltre l’orizzonte, sembrava quasi che possedesse due ali invisibili che avrebbe potuto usare per volar via e lasciarsi alle spalle tutti i suoi problemi, ma si sa che se anche le avesse avute non sarebbe mai scappato, l’orgoglio, troppo radicato per essere giovane, non glielo avrebbe mai permesso.
Un giorno di due anni fa era come al solito alla finestra a fissare il tramonto. Era l’ultimo giorno delle vacanze estive e l’indomani sarebbe dovuto tornare a scuola e proprio in quel momento, mentre chiudeva gli occhi e li riapriva lentamente ed il vento gli accarezzava il viso come la mano di una madre che sta consolando il proprio bambino, la vide e per la prima volta comparsero delle ali invisibili, non aveva mai visto quella ragazza, lunghi e mossi capelli le incorniciavano il viso di tredicenne, rideva di gusto, perché anche lui non ne era più capace? Perché gli sembrava di aver smesso di vivere? Si trovò ad invidiare la felicità e la spensieratezza di quello misteriosa ragazza. La seguì con lo sguardo finché non la vedi scomparire con la sua gonnellina bianca dietro l’angolo. Alzò lo sguardo e automaticamente allungò la mano verso qualcosa, dopo poco apparve una piuma bianca,candida, ma che in fondo celava un segreto, proprio come lui, portava sfumature nere. Quella fu la prima volta che vide Ichigo ma non sarebbe stata nemmeno l’ultima, infatti, l’indomani l’avrebbe vista a scuola e da quel momento avrebbe deciso che in qualche modo l’avrebbe conosciuta anche a costa di rendere la vita di entrambi un inferno le sarebbe stato sempre accanto. E da quello stesso giorno le loro vite iniziarono piano ma inesorabilmente a cambiare.

- Ma come?! Non sei felice di vedermi? -
Ryou sorrise piacevolmente divertito, mentre il viso di Ichigo era diventato bianco come un lenzuolo, sembrava avesse appena visto un fantasma.
- Io?!? No certo che sono contenta! –
- Hai intenzione di rimanere li imbambolata o mi mostri il tavolo che posso occupare? –
Ichigo presa dal panico cominciò a guardarsi intorno. Poco più avanti c’era un tavolo libero, sospirando si girò e guardò Ryou con astio.

- Prego da questa parte… -

- La ringrazio – Ichigo lo guardò stralunata, perché ora le aveva dato del lei se fino a qualche minuto fa le aveva parlato con irriverenza? Decise di non curarsene troppo e lo accompagnò al tavolo. Il tavolo era situato nel posto migliore del locale, vicino alla finestra dalla quale di poteva scorgere il piccolo giardino antistante il locale, era un tavolo per due, e solitamente veniva occupato da una coppia che veniva tutti i giorni verso le cinque del pomeriggio.

“Chissà dove sono” pensò Ichigo ignorando completamente Ryou che cercava di dirle cosa voleva prendere.

Alla fine stancatosi prese ad urlare.

- ALLORA MI ASCOLTI O NO?! -

A quelle parole Ichigo tornò sulla terra e tutto il locale si girò verso Ryou per cercare di capire il motivo per cui il giovane ragazzo aveva dovuto alzare la voce. Ichigo sembrava veramente dispiaciuta e mortificata per non avergli prestato attenzione.

- Scusami…comunque cosa ti porto? –

Ryou guardò spazientito l’orologio e con tono seccato rispose:

- Un the freddo al limone –

- In arrivo –

Ichigo si avviò verso la cucina, una volta preso il the freddo lo porse a Ryou e tornò dagli altri clienti.

Ryou nel frattempo continua a guardare fuori dalla finestra pensieroso.

“ Vorrei proprio sapere a cosa sta pensando”

- Sai Ichigo vorrei sapere a cosa sta pensando Ryou e cosa lo ha spinto fino a qui…- Retasu era arrivata alle spalle di Ichigo la quale non ne rimane minimamente turbata, come se sapesse che lei sarebbe arrivata parlò con tutta la naturalezza e tranquillità del mondo.

- Sai Retasu mi hai letto nel pensiero, vorrei saperlo anche io…- Le ultime parole furono pronunciare quasi in un soffio, proprio come il soffio del vento presente al di fuori del locale. Retasu se ne andò dopo poco perché richiamata dai clienti, mentre Ichigo rimase a fissarlo, non riusciva a staccargli chi occhi di dosso, qualcosa le impediva di distogliere lo sguardo, e all’improvviso flash di attimi vissuti, non sapeva da dove potevano venire quei ricordi ma sentì qualcosa scaldargli il cuore e tutto il suo corpo, un dolce tepore l’avvolse, si girò e vide Mark, tornò a fissare Ryou e fu allora che le vide, delle splendidi ali illuminate dai raggi del sole che ormai stava per tramontare, bianche e candide come la prima nevicata dell’anno, improvvisamente sbarrò gli occhi, il fondo delle ali era nero, e le parve crescere sempre di più, si liberò velocemente dall’abbraccio di Mark e corse da Ryou, mille domande le martellavano la mente: perché aveva della ali? Perché quelle ali sembravano diventare nere? Perché era venuto Ryou?

Dopo poche falcate si trovò davanti all’interessato, gli sfiorò il braccio con una mano per attirare la sua attenzione e quando si girò e la vide gli abbozzò un mezzo sorriso, Ichigo gli guardò nuovamente le ali e vide che ora il nero invece di aumentare era diminuito anche se non era ancora scomparso completamente.

- Tu…hai…Ma cosa…ma che hai sulla schiena? –

Ryou la guardò in modo interrogativo senza riuscire a capire a cosa si riferisse, si girò tentando di guardare la sua schiena senza successo. Ichigo allora allungò una mano verso le ali ma quando cercò di accarezzarle si trovo ad accarezzare il nulla, era solo l’immagine delle ali, erano materia inconsistente. Il flusso dei suoi pensieri fu bloccato da Ryou. Che ormai le stava parlando da diversi minuti ma non aveva ottenuto alcun segno di vita da parte della ragazza.

- Cosa stavi dicendo? -

- Non importa devo andare…ci si vede a scuola Fragola -

- Ma… QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI A QUEL MODO?!? –

Le sue urla erano state inutili perché Ryou era scomparso prima che lei potesse finire, non riusciva a capire perché fosse venuto e iniziava a credere di essersi immaginata quelle ali, quelle splendide ali d’angelo che portavano con loro un terribile segreto.

Mark si avvicinò ad Ichigo preoccupato.

- Piccola va tutto bene? -

- Si…scusami…credo di essere un po’ stanca, forse è meglio se vado a casa a riposarmi un po’ –

- Almeno fatti accompagnare visto che salta il nostro programma romantico…-
Mark da preoccupato era diventato triste, voleva passare un po’ di tempo con Ichigo ma tutte le volte che potevano rimanere da soli saltava fuori qualcosa o qualcuno ad impedirglielo.

- Oh scusami! Me ne ero dimenticata completamente. Però se non ti dispiace preferirei andare a casa da sola –

- Come preferisci –

- Allora vado a cambiarmi, ciao –

- Ciao –

Mark le si avvicinò per darle un bacio, ma l’unica cosa che ottenne fu la sua guancia, entrambi sbalorditi, soprattutto Ichigo, preso strade opposte, Mark tornava in camera sua mentre Ichigo si era diretta nei camerini, ma entrambi non potevano immaginare che qualcuno aveva osservato tutta la scena nell’ombra e che come Ichigo aveva visto delle ali sulla schiena di Ryou, ma era un ragazzo che non conosceva e che non aveva mai visto…

- Finalmente sei uscito allo scoperto. Ora non mi resta che trovare il pezzo mancante e poi potrò vendicarmi…- Detto questo la figura prese a ridere sommessamente e scomparì nuovamente nell’ombra.


Lentamente Ichigo si stava sfilando la camicia, senza prestare veramente attenzione a quello che stava facendo, era soprappensiero per la terza volta nel giro di poche ore, non che non fosse una cosa normale però la cosa strana era che i suoi pensieri non erano rivolti a Mark ma a Ryou o meglio a quello che aveva visto, perché aveva provato un senso di pace profonda quando gli si era avvicinata? Perché aveva avuto una terribile paura? Paura di starsi sbagliando, paura che in realtà quelle ali fossero frutto della sua immaginazione e paura di essere sola. Questi non erano sentimenti che le appartenevano, almeno non da quando aveva conosciuto Mark e allora perché si era sentita così solo dopo aver visto le ali di Ryou? Cosa le stava succedendo?
Disperata e stravolta uscì dal locale senza salutare nessuno.

Si diresse a casa, velocemente, e non appena arrivata decise di farsi una doccia, come per scacciare quei terribili pensieri.

A cena parlò pochissimo, e questo insospettì la madre.

-Ichigo, ma stai bene? –

Ichigo la guardò. Effettivamente, le era venuto un forte mal di testa, a furia di continuare a rimuginarci su. La doccia non era servita a niente.

-Non tanto mamma, vado a dormire… Domani ho una verifica… Buonanotte… - le rispose, alzandosi da tavola.

La madre la fissò salire le scale che portavano al piano di sopra, e poi riprese a mangiare, sempre preoccupata.

***

-Ciao Ichigo! – disse Retasu, la mattina dopo, vedendo la sua amica vicino all’entrata della scuola.

Ichigo si voltò.

-Oh. Ciao anche a te, Retasu. – le rispose, senza la solita energia e felicità che la caratterizzavano.

Infatti, Retasu se ne accorse.

-Ehi, c’è qualcosa che non va? – le domandò sistemandosi gli occhiali sul naso, come faceva sempre.

“Cosa faccio?! Glielo dico o no? In fondo è la mia migliore amica… Ma no, magari è stata solo una mia allucinazione! Lasciamo perdere, dai!”

-No, stai tranquilla, è solo che stanotte ero un po’ agitata per la verifica di biologia di oggi, ed allora non ho dormito tanto… -

-Ah, ok! –

Retasu credette alla risposta dell’amica, ed insieme raggiunsero la loro classe.

-ICHIGO!!!!! – una marea di voci accolsero la ragazza, mentre entrava nell’aula.

Alcune ragazze sue compagne di classe l’accerchiarono.

-Sì? Cosa c’è?? – chiese loro.

-E’ vero che ieri al caffè dove lavori è venuto Ryou Shirogane?! - disse una.

-L’abbiamo saputo da Valery, che a sua volta l’ha saputo da sua cugina che ieri è venuta da voi a fare merenda con le sue amiche… - continuò un’altra.

-Ma viene spesso? –

-Uffa, di solito ci sono sempre! Proprio ieri dovevo andare dal dentista?! –

Ichigo le guardava senza rispondere.

Proprio mentre cercava di non pensare a Ryou, ecco le sue compagne che glielo facevano ritornare in mente.

Sapeva benissimo perché stessero facendo mille domande. Ryou era il ragazzo più bello della scuola. E per di più era SINGLE. Questo perciò faceva scatenare le ragazze non appena lo vedevano.

Quando Ryou passava per i corridoi, tutte (ma dico tutte) le ragazze subito si sistemavano i capelli, la camicia, la gonna. Ma i tentativi di ottenere anche solo uno sguardo da lui erano vani.

Infatti, Ryou Shirogane era sia conosciuto per la sua bellezza, sia per il suo carattere.

Non era molto gentile, e se voleva qualcosa la otteneva, presto o tardi.

-Sì, ragazze, ieri sono andato al Caffè Mew Mew… Qualche problema? –

Subito tutte si girarono.

Alla porta, era comparso l’argomento della discussione. Parli del diavolo…

Ichigo si voltò subito, incredula. Cosa ci faceva lì in 2D Ryou Shirogane, la cui classe, la 4E, era dall’altra parte della scuola?

-Non sei felice di vedermi, Ichigo? –

La stessa frase del giorno prima, le stesse identiche parole, scatenarono un’ondata di strani sentimenti dentro la ragazza.

-Cosa ci fai qui, Shirogane? –

-Non ti avevo detto ieri “Ci si vede a scuola”, Fragola? – rispose lui.

Metà, se non tutte, le compagne di Ichigo ansimarono. Bastava la voce di lui a farle andare completamente in tilt.

-Non chiamarmi così… - gli si avvicinò – ed ora scusami, ma se devi dirmi qualcosa fallo in fretta, abbiamo una verifica tra cinque minuti… -

Ryou sorrise.

-Oh, non è poi così importante… Ci vediamo a ricreazione, Ichigo… - L’ultima parte della frase l’aveva pronunciata a bassa voce nell’orecchio di lei, abbassandosi leggermente.

Il che aveva provocato un brivido nella schiena di Ichigo.

“Perché?! Cosa mi sta succedendo?!” pensò subito dopo lei. Ma non ebbe più altro tempo per riflettere, perché proprio in quel momento entrò l’insegnante.

-Su, ragazzi, separate i banchi! –

***

-Ichigo, cosa voleva ancora Ryou? – domandò Retasu all’amica, fuori in giardino su una panchina durante la ricreazione.

-Non lo so, Retasu… So solo che voleva parlarmi in questa pausa… Ma se vuole che venga a cercarmi lui! Io di certo non vado… -

-Bene, eccomi qua, allora! –

Ichigo e Retasu si voltarono immediatamente, per vedere chi aveva parlato, trovandosi davanti proprio lui, il magnifico angelo (o diavolo?) dagli occhi blu mare.

-Scusa, Midorikawa, puoi lasciarci soli? – disse con un tono che non ammetteva repliche. Infatti, Retasu se ne andò subito, dicendo un “ciao” all’amica.

Ryou Shirogane si appoggiò ad un albero, fissando in uno strano modo Ichigo.

-Beh, che vuoi?! – chiese Ichigo un po’ stufa – Prima mi cerchi, e poi non mi dici niente?! –

Lui le si avvicinò.

-Cara Ichigo… - lei rabbrividì al “cara”. Perché mai, poi, si domandò? – Volevo solo chiacchierare pacificamente con te, null’altro. – rispose lui beffardo.

-A chi vuoi darla a bere?! –

-Uhm… i tuoi capelli rosso fuoco s’intonano perfettamente con il tuo carattere… - lei sbuffò.

-Dai, Shirogane… non posso stare qui all’infinito ad aspettare che tu parla… -

Lui s’avvicinò ancora di più, standole ora a neanche mezzo metro di distanza.

Sai… - alzò un braccio, sfiorandole una ciocca dei capelli che era caduta dai due codini della ragazza – da un po' di giorni a questa parte… - Ichigo era come paralizzata, non riusciva a muoversi, a spiccicare parola – mi domando continuamente perchè stai con Aoyama, che se non sbaglio è il proprietario del locale dove lavori, no? –

Ichigo al suono del cognome di Mark si riprese, e cercò di allontanarsi, ma lui le prese un braccio.

-Rispondimi… -

-Beh, perchè t'interessa? - rispose Ichigo ostile

-Così, tanto per sapere, sai… -

-Bene, allora se non è così tanto importante non sazierò la tua curios… - si bloccò.

Dalla schiena di Ryou spuntavano ancora due ali, maestose e bellissime, che Ichigo si portò la mano alla bocca, meravigliata.

-Ehi, cosa c’è?? – domandò subito Ryou.

Lei, incapace di mentire, gli indicò dietro di sé.

Lui si girò, ma non vide niente.

-La… la tua schiena… - mormorò Ichigo.

Ryou allora voltò soltanto la testa, cercando di vedere.

E rimase incredulo, e spaventato.

-Sono… sono… due ali! – gridò quasi – Aspetta… anche ieri tu m’hai accennato qualcosa del genere… Cosa mi sta succedendo?! – le chiese.

-Non lo so… non lo so proprio… Il fatto è… che le vedo solo io, credo… -

Infatti tutti gli altri studenti che passavano da quelle parti non sembravano accorgersi, o più semplicemente, non vedevano le due ali.

-E… come mai?! – chiese Ryou.

Lei scosse il capo.

-Non lo so… - ripeté.

Fine Secondo Capitolo.





Allora ringraziamo tutti quelli che hanno commentato =D. Speriamo davvero che vi sia piaciuto anche questo capitolo ^_^ Commentate in tanti e diteci come pensate che potrebbe proseguire la storia hihihihih.
Un bacio
Eternal Life,Miyu e Sheila

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Capitolo 3
*** La stele ***


Primo capitolo: La stele

Primo capitolo: La stele

 

Pochi mesi fa Mark si era recato in Grecia alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarli. Dopo pochi giorni trovò una tomba nascosta in un monte, quello che secondo la mitologia greca doveva essere il monte degli dei, olimpo.

Mark vi si era recato spinto da uno forza esterna, sapeva di non potersi fidare, ma qualcosa gli diceva che tutto ciò sarebbe stato utile per sconfiggere Deep Blue. Quando vi entrò non riuscì a capire il motivo per cui una donna, e quello che apparentemente sembrava un uomo, condividevano la stessa tomba. Si avvicinò alla tomba dell’uomo, su di essa vi era incise poche parole in greco antico.

 

<< Edwsthrìzei Apòllona, hliou qeòn  >>

 

Mark non riusciva a crederci. Possibile che il dio del sole giacesse in quella caverna sconosciuta? E poi per quanto si ricordava gli dei erano immortali, come poteva essere che Apollo si trovasse in una tomba, per di più con una donna? Mark si spostò dalla tomba di Apollo a quella della donna.

 

<< Edwsthrìzei…. >>

 

 

Il nome della donna era stato cancellato, ma da chi? E perché cancellarlo? Si alzò ed aprì la tomba. Dentro vi trovò solo qualche ossa e della polvere. Stava per richiudere quando qualcosa attirò la sua attenzione, era una sporgenza all’interno della tomba. Allungò la mano verso di essa e appena la sfiorò sentì un rumore sordo provenire dalla sue spalle. Non riusciva a crede a quello che stava succedendo, davanti a se si era aperto uno scomparto nel pavimento. Si avvicinò e ne tirò fuori una stele.

Una volta recuperata ritornò a Tokyo.

Dal giorno del suo ritorno si era dedicato soltanto alla sua traduzione e finalmente vi era riuscito:

 

Come il sole con la luna

Come il cielo con il mare

Come l'uomo con la donna

Così anche le divinità con i mortali si attraggono

Un amore difficile,

Un amore sincero e puro

ostacolato dall'invidia e dai pregiudizi

Due amanti della lontana età classica

furono scacciati,perseguitati ed infine uccisi

Una divinità e una donna umana, come poteva essere il loro un amore puro quando tutti lo credevano profano?

Una divinità che rinunciò ai suoi poteri e alla sua immortalità

Una donna che scappò dalla sua famiglia perchè considerata eretica

Questa è la storia dell'amore fra una divinità e una donna mortale

Uccisi per colpa del loro amore profano

Il padre di tutte le divinità ordinò la loro uccisione

Dopo che il figlio,

Il dio del sole gli disse che rinunciava al suo ruolo per una donna

Acconsentì certo...

Ma rabbia e rancore verso il figlio si celavano nel suo cuore

E quando lui tornò per chiedergli aiuto...

Fu proprio allora che questi sentimenti uscirono allo scoperto

Egli ordinò l'uccisione del figlio prediletto.

Ma prima che ciò avvenne Apollo, dio del sole,

ci recò da cupido, suo cugino, per chiedergli aiuto

Egli non poté fare nulla tranne dirgli queste parole:

Un giorno quando noi tutti non esisteremo più,

tu rinascerai a nuova vita insieme alla tua amata

questo perchè io so che il vostro è un amore  puro e non un amore profano

Incontrerete difficoltà, perchè qualcuno di maligno purtroppo rinascerà con voi,

ma questa volta non temete perchè quando vi troverete il vostro amore vi salverà

Questa è la mia promessa verso di voi.

 

Leggeva quelle poche righe senza capire, qualcosa gli diceva di conoscere le due persone a cui era rivolta l’incisone, eppure era sicuro che gli stava sfuggendo qualcosa.

 

- Posso entrare o ti disturbo? -Mark si girò per capire chi era la fautrice di quella domanda, anche se già sapeva di chi trattava.

 - Ichigo, non mi disturbi affatto, entra pure -

Ichigo era la leader delle Mew Mew, si era subito innamorata di Mark, la stessa persona che le aveva iniettato i geni del gatto Iriomote. Ichigo era la ragazza più allegra e solare del gruppo, sempre disposta ad aiutare i suoi amici. Era la più forte del gruppo delle Mew Mew e l’unica in grado di sconfiggere i mostri in modo permanente. Incontrò Mark mentre stava passeggiando al parco con le sue amiche, e fu quello il momento in cui si trasformò per la prima volta.

Ichigo fece il suo ingresso sorridente, quando vide che Mark le sorrideva arrossì lievemente, ma stranamente il cuore non gli stava martellando nel petto.

*Sarà che ormai mi sono abituata ad essere la sua ragazza* pensò Ichigo, ma forse si stava sbagliando, forse non era ancora pronta per accettare la verità.

- Allora a che punto sei arrivato con la traduzione? - chiese Ichigo sorridendo e cercando di sbirciare il foglio accanto alla stele.

- Finalmente ho finito, dovrò dirti la verità…non so come questa cosa ci potrà aiutare…però ho una strana sensazione in proposito… - Mark rispose senza guardare Ichigo, aveva ancora gli occhi fissi sulla traduzione che aveva eseguito, senza dubbio era giusta…aveva sempre avuto ottimi voti in Greco e quindi era impossibile che lui avesse sbagliato, anche se sperò che fosse così. Però, purtroppo per lui, non si sbagliava e presto avrebbe scoperto che la sua interpretazione era fin troppo giusta.

- Perché? Cosa c’è scritto? Fammi leggere che sono curiosa - Dopo aver detto ciò Ichigo prese il foglio che le stava porgendo Mark, che però stava continuando a fissare la stele.

- Non vedo dove sia il problema. Parla semplicemente di due innamorati – Ichigo aveva l’aria perplessa e non riusciva proprio a capire il motivo per cui il suo adorato Mark fosse così preoccupato, infondo era solo una stupidissima stele che parlava di due amanti di milioni di anni fa.

- Forse hai ragione tu Ichigo, però sono stato spinto in quella caverna, e sono stato spinto a trovare quella stele, quindi secondo me deve aver a che fare con Deep Blue e con due persone a noi molto vicine. Ma la cosa ancora più strana, che non mi ero riuscito a spiegare, era il motivo per cui il dio Apollo era stato sepolto e con una donna per di più! Una volta che ho tradotto la stele ho capito. Eppure…- Improvvisamente Mark si estraniò dal mondo esterno per pochi minuti, perché Ichigo lo riportò presto alla realtà.

- Mark, secondo me non ha alcun senso questa stele…vedremo…Dimenticavo Retasu ti deve parlare. – Dopo aver pronunciato quel nome fece una smorfia, non capiva proprio cosa volesse da Mark, infondo a lei piaceva Keiichiro e proprio non riusciva a capacitarsi del motivo per cui lei passasse tanto tempo con il suo fidanzato. Retasu era sempre stata una ragazza timida, certo bisognava ammettere che la sua gentilezza colpiva molte persone ma spesso quest’ultime se ne approfittavano.

Da un po’ di tempo a questa parte Ichigo non aveva fatto altro che chiedersi il motivo per cui Retasu andasse così d’accordo con Mark, e non si trovasse a disagio a parlagli, ma soprattutto voleva sapere di che cosa parlavano.

- Oh, certo vado subito. Ti prego di non leggere a nessuno la traduzione, per il momento vorrei che non sapessero nulla. – Così dicendo Mark uscì dalla stanza ma prima baciò Ichigo facendola trasformare in dolce gattino.

Ichigo uscì dalla stanza e decise di andare un po’ in giro, la sua trasformazione sarebbe stata un’ottima scusa per non lavorare. Purtroppo i suoi piani vennero cancellati per via di Purin che come al solito stava in piedi sul pallone, e che per sbaglio le aveva schiacciato la coda, facendola urlare…o meglio un miagolare.

- Bene, bene cosa abbiamo qui? Ichigo dove pensavi di andare? – Ora sarebbe stata costretta a tornare al lavoro, Minto l’aveva presa in braccio.

*Proprio lei parla! Invece di lavorare sta seduta a bersi il the! Sarà che arriva da una famiglia ricca e quindi non è abituata a fare certe cose però almeno potrebbe far finta di darci una mano* Ichigo era visibilmente contrariata ma a Minto poco importava, usci dal caffè con Ichigo in braccio in cerca di un gatto randagio. Appena l’ebbero trovato e Ichigo si fu ritrasformata entrambe tornarono al caffè. Ichigo però aveva un muso che arrivava fino a terra mentre Minto camminava felice.

- Avanti Ichigo non fare quella faccia! Lo sai che devi darci una mano. – Era stata Zakuro a parlare. Zakuro era la ragazza più fredda e riservata delle Mew Mew, probabilmente il suo comportamento era dovuto al fatto che apparteneva al mondo dello spettacolo, o più precisamente faceva la modella.

Ichigo dopo aver sbuffato si mise a lavorare senza proferire parola.

Sentendo qualcuno ridere tutte le Mew Mew si voltarono, Ichigo non apprezzò molto la vista di Retasu e Mark che ridevano felici, la infastidiva, ma si accorse che la sua gelosia era quasi svanita del tutto, cosa le stava succedendo? Mark non era la persona più importante per lei? Qualche mese fa sarebbe diventata verde per la gelosia ed ora nulla, solo un leggero fastidio, perché? Cosa le stava succedendo? Ichigo si sentì strana, i suoi sentimenti avevano iniziato a vacillare, come poteva essere che si fossero affievoliti così facilmente? Lei amava Mark, o forse no? La paura la avvolse completamente, si sentì smarrita, persa, come se le mancasse qualcosa, qualcosa di importante che credeva di avere stando con Mark, ma da quando quella dannatissima stele era arrivata nel caffè Mew Mew i suoi sentimenti erano iniziati ad affievolirsi senza che lei potesse farci nulla, perché? Improvvisamente si sentì il rumore di piatti rotti, Ichigo era scappata in lacrime dalla porta principale sotto gli occhi sbalorditi dei clienti, delle sue amiche e soprattutto di Mark. Senza pensarci due volte Mark iniziò a rincorrerla, cosa le era preso?Perchè era scappata in quel modo? Doveva saperlo, da quando quella stele era arrivata al caffè lei aveva preso a comportarsi in modo strano, non sembrava più la dolce micetta che aveva occhi solo per lui, la sentiva distante, assente come se la sua mente fosse altrove. Perché stava accadendo tutto ciò non era possibile che lei avesse qualcosa a che fare con quello scritto!.

- ICHIGO! FERMATI… - Urlò senza successo, perché ella non si fermò, non si voltò nemmeno, continuò a scappare, scappava dai suoi problemi, scappava da Mark, dal caffè ma soprattutto scappava da se stessa. Qualcosa dentro di lei si stava risvegliando, ma non voleva. Tutto ciò non poteva accadere! Non a lei, che già doveva sopportare tanta sofferenza e tanta pressione cercando di salvare il mondo…

Il flusso dei suoi pensieri si bloccò all’improvviso, era andata a sbattere contro qualcuno.

- Io…mi dispiace…non l’avevo vista… - Tentò di scusarsi in tutti i modi ma la persona che aveva urtato si era limitata a dire uno scocciato - Non importa - per poi volatilizzarsi. Poco più avanti intravide una panchina, era stanca aveva corso per tutto il parco e quindi decise di riposarsi. Poco dopo sopraggiunse un preoccupato Mark con il fiatone.

- Ma dove…anf..anf…stavi…anf…correndo? – Ichigo non lo degnò nemmeno di uno sguardo ed il ragazzo notando ciò decise di sedersi accanto a lei. Passarono alcuni minuti durante i quali lui recuperò il fiato e prese a parlare ad Ichigo dolcemente.

- Perché sei corsa via? –

- Io…io..non lo so – Rispose Ichigo sospirando.

- Non è che sei gelosa? – Le chiese Mark ridacchiando.

- No, ed è proprio questo il problema… -

- Ma cosa?... – Non poté finire la frase perché vide Ichigo alzarsi.

- Mark mi dispiace, davvero non so cosa mi sia preso…è meglio che torni a casa se non è un problema… -

- No, non ti preoccupare – Ichigo dopo aver udito queste parole prese a correre per raggiungere al più presto la sua adorata casa, la sua adorata camera in cui poi si sarebbe potuta rinchiudere a pensare, ma mentre stava andando via le pareva aver udito Mark dire – Io credo di sapere cosa ti affligge…. – Eppure le era sembrato solo il vento.

Mark si alzò dalla panchina e mesto tornò al caffè.

- Allora l’hai trovata? -

- Hai scoperto perché è scappata via? –

- Come sta? –

Fu sommerso da un fiume di domande alle quali purtroppo non poteva rispondere…non ancora. Senza dire una parola andò a ritirarsi nella sua camera.

- Devo assolutamente scoprire il nome di quella donna -

 

Ichigo intanto era tornata a casa. Aprì la porta senza salutare nessuno, tanto sarebbe stato inutile considerando che la casa era vuota, corse su per le scale, entrò nella sua camera e vi si chiuse dentro. Lentamente si avvicinò allo specchio che era stato appeso solo pochi giorni prima. Prese a fissare la sua immagine, quando improvvisamente svenne, ma prima che ciò potesse avvenire una figura si sovrappose alla sua dicendole – Andrà tutto bene non ti devi preoccupare piccola Ichigo –

Quando riaprì gli occhi ormai era sera, i suoi genitori sarebbero tornati da un momento all’altro o almeno era quello che credeva. Lentamente si alzò le doleva la testa, decise quindi di recarsi in cucina per poter prendere un’aspirina. Una volta presa tornò in camera sua, stava per accendere lo stereo quando il telefono prese a suonare.

Driiiiiiiiiiiiiiiin………Driiiiiiiiiiiiiiiiiin………….Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Allungò la mano tremante verso il telefono che era appoggiato sulla sua scrivania.

* Ti prego fa che non sia Mark, non ho proprio voglia di parlargli, e poi non saprei nemmeno cosa dirgli… *

- Pr..Pronto? –

- Hey ciao piccola! Come va li a casa? –

- A ciao mamma, tutto bene ^_^, a proposito ma dove siete tu e papà? –

- Ti chiamo proprio per questo motivo, questa sera rimaniamo fuori a cena. Però non ti preoccupare nel congelatore c’è la pizza, se vuoi puoi mangiare quella –

- Ah, ok grazie mamma. Ci vediamo domani allora. -

- D’accordo ciao tesoro –

Premette il tasto per concludere la chiamata ed andò a buttarsi sul letto.

* Qualcuno ha ascoltato le mie preghiere! Meno male, non era Mark e per di più questa sera potrò stare tranquilla *

Così dicendo chiuse gli occhi e si lasciò cullare da Morfeo. Almeno nei suoi sogni non avrebbe dovuto pensare a tutto quello che era successo quel giorno. Certamente ora non avrebbe dovuto pensare a nulla, ma forse avrebbe volentieri scambiato il sogno insolito che stava facendo con i suoi mille dubbi e le sue mille perplessità.

Ichigo non si recò al lavoro per un paio di giorni, ma Mark sembrò non accorgersene perché immerso nelle sue ricerche.

Tuttavia una volta tornata a lavorare, non vedendo in giro Mark si preoccupò, pensava di essere lei la causa dell’isolamento del ragazzo e quindi andò a chiedere spiegazioni a Keiichiro.

- Scusami Kei, posso parlarti? -

- Certo Ichigo dimmi pure. –

- Non è che potresti dirmi il motivo dell’isolamento di Mark? –

- Mi ha solamente detto che stava compiendo delle ricerche, però non so dirti su che cosa di preciso… –

- Capisco…ti ringrazio –

Ichigo uscì dalla cucina,rassegnata ma anche rincuorata dalle parole del ragazzo.

Nel frattempo Mark era ancora davanti al computer disperato, quando finalmente trovò il nome della donna sepolta con Apollo.

Il suo nome era φράουλα, iniziò a cercare il significato di quella parola, ma purtroppo fu interrottò dall’arrivo di Keiichiro.

- Mark, posso parlarti un momento? –  Sentendo quelle parole chiuse il portatile davanti a se e dedicò tutta la sua attenzione a Keiichiro che sembrava piuttosto preoccupato.

- Dimmi Kei, c’è qualcosa che non va? –

- Prima è venuta da me Ichigo chiedendomi di te…avete litigato per caso? –

Accidenti come aveva potuto dimenticarsi di quello che era accaduto pochi giorni prima? Era così immerso nelle ricerche che non si era accorto di aver trascurato Ichigo.

- Non abbiamo litigato. Quando lei è scappata dal caffè, io l’ho rincorsa e abbiamo fatto quattro chiacchere. Aveva detto che tornava a casa e quindi io sono tornato qui per dedicarmi alle ricerche, e come avrei notato mi sono completamente isolato dal resto. -

- Capisco, ma forse sarebbe meglio se tu le parlassi. –

- Come al solito hai ragione tu Kei…ora vado –

- Prima di andare volevo chiederti se avevi scoperto il nome della ragazza sepolta con Apollo –

Mark lo guardò, come faceva a sapere quello che stava cercando? Eppure non si ricordava di avergliene parlato. * Me ne sarò dimenticato, in questi giorni non ho dormito molto… * Tuttavia Mark senza accorgersene mentì a quello che era il suo amico più fidato.

- No, purtroppo sono in un vicolo cieco. Non ho trovato nulla…però ora sarà meglio che vada da Ichigo – Così dicendo uscì dalla stanza, senza capacitarsi del motivo della sua bugia. Eppure qualcosa gli diceva di non potersi più fidare di lui. Scese le scale e titubante si avvicinò ad Ichigo.

 

Ichigo’s POV

Lo vidi arrivare, il mio cuore continuò a battere regolare, perché non mi sono sentita esplodere per l’imbarazzo? Perché mi sembra di non provare più nulla nei suoi confronti? Sarà solo stanchezza certo… Lentamente si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio di seguirlo, entrammo in cucina. Non riuscivo a guardarlo in faccia, mi vergognavo ancora per quello che era successo pochi giorni fa. Lo considerai come un segno, forse il mio amore per lui non si era spento ma era semplicemente diminuito.

Passarono diversi minuti durante i quali nessuno di noi due parlò, finalmente smisi di fissarmi i piedi e lo guardai, era rosso e buffo, apriva la bocca per dirmi qualcosa ma poi la richiudeva immediatamente. Presi a guardare le sue labbra, quanto mi manca quel contatto, senza pensarci molto mi avvicinai e lo baciai, un bacio che valeva più di mille parole e più di mille scuse, mi trasformai in un gatto ma Mark continuò a baciarmi facendo si che io mi potessi tornare al mio aspetto originale.

Un tenero scusa uscì dalla sue labbra con il soffio leggero di un vento estivo, lo guardai negli occhi e gli dissi di non preoccuparsi. Mi sorrise e io sentii il mio viso scaldarsi. Cosa mi era preso? Perché fino a pochi giorni fa pensavo di amarlo più? Forse mi manca sentirmi stringere dalle sue braccia e sentirmi protetta e al sicuro? Forse si, forse la mia era solo semplice insicurezza. Forse…già quanti forse, sono troppi.

Il flusso dei miei pensieri fu bloccato dalle dolci parole di Mark che mi invitavano a tornare a lavorare.

- Ti prometto che quando avrai finito di lavorare andremo al parco -

Mi sorrise, un sorriso sincero e dolce, feci un segno di assenso con la testa e tornai a lavorare tutta felice.

 

Mark’s POV

Titubante mi avvicinai ad Ichigo, avevo paura che lei non volesse parlarmi, mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai di seguirmi in cucina, cosa che fece senza obbiettare, ma anche senza proferire parola. Non riusciva a guardarmi in faccia, continuava a fissare le sue scarpe come se ci fosse qualcosa di interessante, per molti minuti non proferii parola, stavo li a fissarla e a rendermi ridicolo. Aprivo la bocca e immediatamente la richiudevo, nemmeno io sapevo cosa dirle. Ancora una volta la sentii distante, mi sembrava che la sua mente fosse altrove, cosa le stava accadendo? Anzi, cosa CI stava accadendo? Volevo avere delle risposte, aprii la bocca per chiedergli spiegazioni ma quando la vidi fissarmi la richiusi ed arrossii. La guardai negli occhi, erano tristi, aveva paura, ma di cosa? Prima di poter trovare una risposta alla mia domanda, la vidi avvicinarsi a me e baciarmi, rimasi spiazzato da quel gesto, ma risposi al bacio, anche se poco dopo mi ritrovai fra le mani una dolce gattina, la mia gattina, continuai a baciarla e lei riprese il suo aspetto normale. Ci separammo, quel bacio era valso più di mille parole, più di mille scuse sia sue che mie. Mi sentivo bene, dopo tanto tempo il mio cuore era leggero, forse ad entrambi mancava questo contatto. Un tenero scusa uscì dalle mie labbra, mi guardò negli occhi e mi disse di non preoccuparmi, finalmente sul suo viso riuscivo a leggere un senso di felicità e di tranquillità che prima era stato sostituito dall’insicurezza e dalla paura. Ma da cosa erano state scaturite queste emozioni?

In quel momento esistevamo solo io e lei e nulla era più importante, nulla era più importante che stringerla fra le mie braccia e vederla felice. Interruppi il suo e il mio flusso di pensieri. Dolcemente le chiesi di tornare al lavoro e le promisi che quando avrebbe finito saremmo andati al parco. Il luogo in cui ci eravamo incontrati, in cui i nostri cuori avevano smesso di battere per poi ricominciare a battere all’unisono.

Facesti un segno di assenso con la testa e tornasti a lavorare sorridente.

Sospirai finalmente tutto si era risolto per il meglio, decisi di uscire a fare quattro passi, volevo schiarirmi un po’ le idee. Uscii dal locale, e per sbaglio mi scontrai con un ragazzo. Quando lo guardai rimasi stupefatto, era straniero, occhi azzurri e capelli biondi erano la conferma alla mia supposizione, mi sembrava di conoscerlo, mi sembrava che ben presto avrei avuto a che fare con lui. Mi scusai e ripresi a camminare per poi sedermi su di una panchina vicino al lago. Chiusi gli occhi.

 

Ichigo’s POV

Vidi Mark uscire dalla porta principale e pensai che stesse andando da qualche parte per continuare le sue ricerche. Mi sentii chiamare da un cliente e velocemente mi diressi da colui che mi aveva chiamato per sapere di cosa aveva bisogno.

Dopo qualche minuto la campanella che Mark aveva attaccato alla porta risuonò. Mi girai.

- Benvenuto al Caffè Mew Mew -

Poche parole prima di vederlo in viso. Rimasi sconvolta, il mio cuore perse un battito e cominciò a battere sempre più forte. Ma cosa mi stava succedendo? Fino a poco tempo prima arrossivo stando fra le braccia di Mark e ora quest’individuo mi fa uno strano effetto…Deve essere perché non mi sarei mai immaginata di trovarmelo davanti al Caffè, aveva sempre detto che era un posto in cui andavano solo stupide ragazzine per vedere il proprietario, in effetti la maggior parte della nostra clientela era femminile ed infatti quando lui fece il suo ingresso si girarono tutte a guardarlo con occhi sognanti. Cosa voleva? Perché era venuto nel luogo che diceva di odiare? Retasu mi si avvicinò sconvolta come me.

- Ma cosa ci fa qui? -

- Retasu secondo te come faccio a sapere cosa ci fa qui!–

Improvvisamente mi sorrise, era un sorriso divertito, come se si aspettava una mia reazione del genere vedendolo comparire al Caffè in cui lavoravo.

- Ciao Ichigo -

- Cosa sei venuto a fare qui Ryo? –

 

 

 

 

 

-Fine Primo Capitolo-

 

 

 

 

Allora, cari lettori, cosa ne pensate?

Accettiamo di tutto, dai commenti più carini alle critiche più odiose!

Perciò, se volete darci una mano a migliorare, RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

A presto,

 

Eternal Life, Miyu e Sheila

 

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