I'm Cindy. Simply Cindy.

di Ibelieveinmyidols
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Becαuse I wαs born in this wαy. ***
Capitolo 2: *** I just know my best friend. ***
Capitolo 3: *** My life is chαnging. ***
Capitolo 4: *** I will become. ***
Capitolo 5: *** Hello bαbe. ***



Capitolo 1
*** Becαuse I wαs born in this wαy. ***


    Because I was born in this way.                      

 Ciao a tutti. 
Io sono Cindy: una ragazza di 15 anni, abito in un paesino di campagna, molto piccolo e sperduto dal mondo, e sono figlia unica.
Ho un padre di nome Giovanni e una 'madre' di nome Franca. La situazione tra i miei genitori non è delle migliori.
 Litigano in continuazione per motivi inutili, come al solito. 
Certe volte penso che di tutti i litigi, più della metà potevano essere anche evitati. Molto volte il problema sono io. 
Mio padre mi difende sempre, perchè passo tutto il tempo con lui.
Mia 'madre' è sempre fuori per lavoro. Lavora molto lontano dal mio paese ed è per questo che a casa non c'è mai. 
Ormai non ho più la figura materna in casa. Papà invece lavora in un'officina vicino casa, lava e pulisce la casa tutti i giorni. 
Io, invece, frequento il secondo superiore linguistico. Ho scelto questa scuola perchè adoro l'inglese e un giorno
spero di trovare lavoro a Londra. A scuola sono molto brava, ho tutti sette e otto però non mi reputo una 'secchiona' perchè nella mia classe ci sono persone molto più brave di me. 
In inglese ho nove infatti quest'anno, esattamente tra un mese, dovrò stare tre mesi a Londra. 
Non a studiare, solamente per migliorare il mio accente inglese :3 Già mi hanno fatto conoscere la ragazza con cui dovrò passare questi tre mesi. 
Si chiama Emily ed è una ragazza molto simpatica e molto carina, devo dire. Da quando mi hanno dato la notizia ad oggi ho sempre fantasticato:
passerò tre mesi lontano da mia 'mamma', dal mio paese di merda e dai miei 'nemici'.
Ah si, non ho detto un particolare della mia vita. Oltre alla fantistica situazione sentimentale dei miei genitori, nel mio piccolo paesino ben accetta. 
Motivo? Invidia. Cosa intendo per invidia? 
Gli unici ragazzi che ci sono nel mio paese mi vanno dietro quindi alle altre ragazze le usano come seconda scelta.
Grazie a questo non ho un'amica. Infatti mi sento molto sola, alcune volte. 
Invece quando vado nel mio istituto sono molto contenta perchè quasi tutti i ragazzi sono miei amici.
Come avete ben capito la mia vita non è molto bella. 
Spero solo in una cosa : LONDRA. 

Tornata da scuola mi collegai su facebook, trovai una richiesta d'amicizia : era Emily Guess. 
Andai nel suo profilo per vedere chi fosse, guardai bene le sue foto e la riconobbi. 
Era la ragazza con cui dovevo passare i tre mesi a Londra. Iniziammo a chattare, parlammo del più e del meno e dopo circa venti minuti mi video-chiamò. 
Mi fece vedere la sua casa, era stupenda. 
Poi toccò a me. Finsi di dover andare a mangiare perchè non volevo far vedere i miei mentre litigavano. 
Emily viveva in un modo diverso dal mio, totalmente diverso.




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Capitolo 2
*** I just know my best friend. ***


I just know my new best friend.

 
I giorni passarono in fretta, mancava una settimana alla mia partenza.

La scuola mi ha dato una settimana di vacanza per prepararmi la valigia, per salutare la famiglia, per comprare delle cose e per conoscere la famiglia di Emily. 
Eh già, come state pensando, la famiglia di Emily è venuta a casa mia.
Emily è una ragazza fantastica, allegra e simpatica. Il carattere è uguale al mio: non si preoccupa del giudizio della gente,
tutto quello che pensa lo dice senza pensare alle reazioni della gente e non ha pregiudizi.
E' alta quasi quanto me, l'unica differenza che abbiamo è che: lei è mora e liscia ed io, invece, sono bionda con i capelli ondulati.
Mio padre dice che siamo uguali, io non trovo tutta questa somiglianza.
Ancora mi sembra strano che Emily sia venuta a casa mia, mi sembra stano che io, tra una settimana, dovrò partire per Londra.
Lascierò il luogo in cui vivo per andare in una città, più bella, più accogliente e con persone diverse, spero.
Probabilmente, lì, comincerò di nuovo la mia vita. 
Spero di divertirmi, spero di conoscere gente nuova, e spero, tanto, di incontrare una persona speciale. 
Già, spero di incontrare una persona speciale. Non una/un semplice amica/amico, ma qualcosa di più. 
Emily ha una vita molto diversa dalla mia: ha molte amiche, molti amici e tutti l'adorano. Tutti vorrebbero avere la sua amicizia, perchè?
Che ho io di diverso da lei? 
I suoi genitori si amano da 15 anni, amano lei e suo fratello. E' un ragazzo nato da un uomo francese durante una gita a Parigi, 
dove sua madre passò, involontariamente, una notte con quest'uomo e, lì, scoppiò la scintilla. 
Si amarono entrando l'uno dentro l'altro e così nacque Michael, un ragazzo di 24 anni. 
Lavora a Los Angeles con la sua attuale ragazza, Nicky. 
Da quello che mi hanno raccontato è un ragazzo dolcissimo, si prende cura della sorella anche essendo molto lontano da lei. 
Emily abita al centro di Londra, in una grande villa. E' ricca, ed i suoi genitori, avendone la possibilità, le comprano sempre regali cercando di 
esserci sempre per lei. Per motivi di lavoro, molto spesso, sono in viaggio ma questo non riesce ad allontanarli. 
Lei, proprio lei, sarà la mia compagna di viaggio per tre mesi. Lei diventerà la mia migliore amica, ne sono certa.
E sarà l'unica persona in grado di capovolgere al meglio la mia vita. 


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Capitolo 3
*** My life is chαnging. ***


                                                                                                                                                                                         My life is changing.

 Torniamo indietro nel tempo a circa dieci anni fa.
Avevo cinque anni ed ero al compleanno di mia cugina Elisa, lo ricordo bene quel giorno. 

Era il 28 febbraio, stavo correndo in giro per la stanza distruggendo qualsiasi cosa trovavo davanti ai miei occhi,
ridevo perchè tutto questo mi divertiva. Mia nonna rideva insieme a me, tutti i parenti ridevano.
Ero solo una piccola bambina e non capivo cosa stavo facendo. Mia madre, imbarazzata, invece, mi prese per
il braccio e mi portò in una stanza. Lì iniziò a gridarmi e disse queste parole :
'tu non sei mia figlia, non sei la figlia che avrei desiderato, sei la figlia che nessuno desidera,
non vedo l'ora che diventerai grande da poter vivere la tua vita senza la figura materna. Io non ho mai desiderato
avere una figlia ma, sfortunatamente, sei nata tu. Se non fosse stato per tuo padre tu non saresti quì'.
Ecco, queste sono state le parole di quella signore che adesso, nonostante tutto, chiamo 'mamma'.
Quella signora che il 28 febbraio mi ha cambiato la vita. Di bene o in male, non so. So solo che il mio
comportamento nei confronti di mia madre è cambiato. Quel giorno, quel maledetto giorno mi ha cambiato la vita.
Dopo quelle orribili parole iniziò a picchiarmi e non c'era nessuno che potesse difendermi.
Corsi ad abbracciare mio padre e scoppiai in lacrime. Mio padre capì cosa fosse successo ma decise
di perdonare mia 'madre' anche perchè lei non era del tutto cosciente (quella sera aveva bevuto molto).
Nonostante la mia erà riuscii a capire la situazione e da quel giorno l'unico riferimento fu mio padre.
Finalmente arrivò il giorno in cui lei trovò un lavoro fuori paese e si dovette trasferire. Ogni volta che
tornava cercava, in ogni modo, di chiarire la situazione e, più il tempo passava, più mi rendevo conto che avevo bisogno
della figura materna. Inizialmente, decisi di perdonarla ma, dopo una serie di episodi, capii che il suo
carettere e i suoi modi di fare erano rimasti quelli di una volta.
Tutto tornò come prima. 

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Capitolo 4
*** I will become. ***


 I will become.

I giorni passarono velocemente senza che me ne accorgessi. Ci stavamo divertendo, non mi era
mai successa una cosa del genere. Passare del tempo con un'amica, divertirmi, scherzare e andare
in giro era molto strano. Furono i giorni più belli della mia vita. I giorno che ricordo in particolare fu
quando andammo in giro per negozi. I suoi genitori ci accompagnarono in un centro commerciale, 
molto lontano dal mio paese. Mi aiutò a cambiare il mio look. In un solo pomeriggio mi trasformò
da ragazza semplice, senza autostima, in una vera ragazza londinese.
Io non andavo spesso al centro commerciale, considerando la situazione familiare che avevo, perchè mio
padre, lavorando tutti i giorni, sia a casa che in officina, non aveva molto tempo per accompagnarmi a 
fare spese. Solo quando ne avevo veramente bisogno, i miei zii mi accompagnavano. Thomas e Nadia, 
così si chiamavano i miei zii. Loro, insieme a mio padre, erano le persone più importanti della mia vita. 
Dopo aver comprato tantissimi vestiti, Emily mi portò in una gioielleria. 
Mi fece scegliere una collana e me la regalò dicendo:
'questo è il mio regalo, spero che lo terrai sempre con te!'
Queste parole suscitarono in me delle strane emozioni. Non avevo mai ricevuto un regalo da una
vera amica. 
Tornammo a casa, mio padre ci fece trovare la tavola pronta. Cotoletta e insalata. 
Appena finimmo di mangiare, la famiglia di Emily andò a dormire. Io rimasi ad aiutare mio padre e gli 
raccontai tutto quello che era successo oggi. 
Era felice, sorrideva, mi abbracciò e mi disse:
'sono davvero contento che la tua vita stia cambiando, hai conosciuto Emily e stai iniziando a sorridere, a vivere 
meglio i tuoi giorni e spero che tutto questo non finirà mai. Voglio vederti sorridere, di nuovo, come una volta.'
Andai a coricarmi con le lacrime agli occhi per la felicità. 
Il giorno dopo sarei partita per Londra. Solo una persone mi sarebbe mancata : 
MIO PADRE.




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Capitolo 5
*** Hello bαbe. ***


Hello babe. 
 Sono le 06:59 del mattino, un piccolo raggio di sole mi svegliò. L’odore di cornetto caldo e cioccolata mi fecero scendere subito in cucina.
Lì trovai mio padre, mio zio Thomas, mia zia Nadia e la signora che, sfortunatamente, chiamo ‘madre’. Rimasi sorpresa nel vederla. So
che non vedeva l’ora che partissi ma speravo che non fosse così evidente. Aveva un sorriso stampato sulle labbra che mi incuriosì molto
ma preferii di lasciar stare. Diedi il primo morso al cornetto e lei iniziò a parlare della sua gravidanza. Era felice. Tutto questo mi fece pensare
a quel maledetto 28 febbraio. Lasciai la colazione e andai correndo in camera, delusa da tutto quello che stava succedendo. Mio padre,
appena mi vide, salì di sopra. Arrivò e iniziammo a parlare.
Papà:’ Mi dispiace che tu l’abbia saputo in questo modo. Di sicuro avrai pensato a tutto quello che ti disse tua madre..’ lo interruppi.
Cindy:’Non chiamarla madre, ti prego. Per me è solo tua moglie’.
P:’So che ha sbagliato ma è sempre mia moglie e tua madre. Spero che riuscirai a perdonarla ma io non ti costringerò’.
C:’Mi mancherai papà’dissi con le lacrime agli occhi.
P:’Mi mancherai anche tu. Non pensare a tutto questo. Tra poche ore sarai a Londra, il tuo sogno si sta realizzando.
Divertiti e pensa soltanto ai momenti felice che io e te abbiamo passato. Tre mesi passeranno in fretta’.
C:’Lo spero’.
Dopo un lungo abbraccio, mi iniziai a preparare. Appena finii, presi la valigia e scesi in cucina aspettando la famiglia di Emily.
I miei zii corsero subito da me, mi abbracciarono e scoppiarono in lacrime. Dopo di che iniziarono  a farmi i discorsi da ‘genitori premurosi’.
Mia ‘madre’ si avvicinò in cerca di un abbraccio ma la respinsi. Finalmente avevo avuto il coraggio di fare ciò che avrei dovuto fare molti anni fa.
Tutti erano stupiti. Nella stanza c’era un silenzio tombale che fu interrotto dalla famiglia di Emily. Piangendo, salutai papà e, di nuovo, i miei zii.
Arrivai davanti la porta, mi girai verso mia ‘madre’ e facendomi coraggio dissi:
‘Ciao franca, da oggi la mia vita cambierà’.
Ero stupita di me stessa. Chiusi la porta lasciando tutti sorpresi da ciò che avevo appena fatto. 

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