Were Venus and Mars, were like a different stars

di Sallivergron
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Under the rain ***
Capitolo 2: *** Like a skyscraper ***
Capitolo 3: *** With a hug ***
Capitolo 4: *** The return of Samantha ***
Capitolo 5: *** I need alcohol ***
Capitolo 6: *** Yes, I love you ***
Capitolo 7: *** Segreto ***
Capitolo 8: *** How did you call me? ***
Capitolo 9: *** My sister is a bitch ***
Capitolo 10: *** I am telling all my friends ***
Capitolo 11: *** Start from scratch ***
Capitolo 12: *** You Betrayed Me? ***
Capitolo 13: *** The best for you! ***
Capitolo 14: *** A letter to friends ***
Capitolo 15: *** I can't stop loving you ***
Capitolo 16: *** The end of history ***



Capitolo 1
*** Under the rain ***


Porte chiuse, faccia a faccia, occhi negli occhi, rabbia, voglia di vincere, voglia di non ammettere la sconfitta, perché in cuor loro sapevano di aver perso, se ne erano accorti nell’istante in cui il loro sguardi si erano incontrati. Entrambi erano due stronzi che non conoscevano la parola amore. Nessuno avrebbe mai pensato che si potessero piacere, insomma a lui non interessavano le ragazze e tantomeno a lei i ragazzi. Santana pensò subito che la sua fosse una debolezza momentanea causata dall’eminente scoperta della sua sessualità, mentre Sebastian si rendeva conto che la ragazza gli aveva rubato le uniche certezze che aveva. Lui era sicuro di essere attratto dai ragazzi, allora perché lei lo faceva sentire così completo come mai nessuno era riuscito a farlo sentire prima? Lo faceva sentire parte integrante di qualcosa che neanche lui sapeva (ancora) cosa fosse. -Adesso che cercherai di fare Lopez, mi salterai addosso?- chiese Sebastian dopo aver notato che la ragazza gli stava fissando le labbra. -Tranquillo, non sei il mio tipo, piuttosto tu per caso vuoi saltarmi addosso?- ribatté la ragazza. -Non credo proprio!- esordì lui. -E allora smetti di fissarmi il seno!- gli ordinò lei soddisfatta di averlo messo a tacere. Il ragazzo sbiancò in volto. -Io non ti sto guardando il seno!- cercò di giustificarsi. -Ah no? Di certo non guardavi il mio viso!- gli fece notare la ragazza. -Ma sei proprio stronza lo sai?- chiese retoricamente il ragazzo. Lei si limitò ad annuire soddisfatta. -A presto Smythe! Ci rivediamo quando avrai il coraggio di chiedermi la rivincita!- disse uscendo. Lui la seguì e la fermò. -Cosa ti fa credere che tu abbia vinto?- gli chiese, dopodiché la guardò negli occhi e in quel momento capì di essere completamente attratto da lei, dai suoi modi di fare, dalla sua bellezza. Lo stesso provò lei quando incontrò il suo sguardo penetrante, fu completamente rapita dal quel verde dei suoi occhi, solo in quel momento capì davvero di essere rimasta fregata. Non una parola, non una risposta, non un solo insulto uscì dalla bocca di entrambi, troppo persi nei loro pensieri, troppo attratti l’uno dall’altro. Lei fece di no con il capo allontanandosi e voltandosi per raggiungere l’uscita, velocizzò il passo. Fuori pioveva. Entrò in macchina, si chiuse dentro e si mise le mani in faccia, poi le appoggiò al volante e non appena mise in moto l’auto e accese le luci si trovò davanti Sebastian. Spense la macchina, lasciando le luci accese e raggiunse il ragazzo. -Ma sei deficiente? Mi hai fatto prendere un colpo!- si aspettava una risposta cattiva, ma non la ricevette. Il ragazzo le prese il volto tra le mani e senza pronunciare parola le stampò un dolce bacio, un bacio che entrambi non scorderanno mai. La ragazza si staccò, lo guardò, si guardò intorno, sorrise e riprese a baciarlo. Sembrava la scena di un film, ma non lo era, entrambi sapevano che la loro storia, a differenza dei film, non avrebbe mai potuto avere un lieto fine, la loro era una storia impossibile, ma se ne accorsero troppo tardi, se ne accorsero quando ormai erano distesi sul letto di Sebastian, abbracciati, dopo aver fatto l’amore, si avete capito bene, era la prima volta per entrambi, prima d’ora non l’avevano mai sperimentato, quello che facevano era sesso, senza complicazioni, solo sesso, puro svago, puro divertimento, senza mai impegno, ma lì, in quel letto, mentre erano abbracciati, capirono che quello che era successo avrebbe comportato un impegno, non era sesso, era amore. Puro, vero, pulito, candido, cristallino, e allora perché entrambi si sentivano così sporchi? Era paura la loro? Probabilmente. Santana prese coraggio e parlò. -Questo non doveva succedere lo sai vero?- disse. -Lo so, ma dovevo farlo, ne sentivo il bisogno, dovevo averti!- rispose lui abbassando la testa. Lei gliel’alzò con due dita e gli diede un bacio a stampo. -E adesso? Che faremo?- chiese lei. -Potremmo vederci, non so, di nascosto, almeno fino a quando non capiremo che ci sta succedendo!- propose il ragazzo. Santana annuì, dopodiché ribaciò il suo Usignolo e se ne andò, lasciandolo lì, immerso nei suoi pensieri. 




Ciao a tutte ragazze, questa è la mia nuova storia dedicata a Sebtana, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate e sopratutto sapere se volete che la continui o che la interrompa qui!
                                                                                                                                  Un bacio
                                                                                                                                SuperF1997 

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Capitolo 2
*** Like a skyscraper ***


Skyscraper
 
Le settimane passavano e Santana e Sebastian si vedevano di nascosto, le cose sembravano andar bene.
 
Era pensieroso, nervoso, le prove con gli Usignoli erano andate male, nessuno sembrava voler  accettare le sue proposte. Mentre camminava nei corridoi della scuola, guardava le foto incorniciate sulla parete. Raffiguravano tutte persone che avevano lasciato il segno in quella scuola. Anche lui voleva lasciarlo, ma ancora non sapeva come. Si fermò di fronte alla porta della sua camera, sospirò ed entrò. Santana era lì, seduta sul suo letto e stava leggendo una rivista. –Che ci fai qui?- chiese seccato. Lei lo guardò con un sopracciglio alzato. –Scherzi? Cosa vuoi che ci faccia qui?- rispose un po’ infastidita. –Senti Santana, oggi non è giornata!- la informò. –Ok, va bene!- lo fece sedere sul letto e cominciò a massaggiargli le spalle. –Rilassati!- gli disse. Il ragazzo chiuse gli occhi e lei ne approfittò per baciargli il collo. –Ma allora non hai capito? Non ho voglia di fare sesso!- ribadì lui arrabbiato alzandosi. –Ma cos’hai?- le chiese. –Non sono affari tuoi, capito?!- rispose lui. Santana innervosita si avviò alla porta. –Brava, vattene, tornatene dalla tua fidanzatina!- gridò il ragazzo, ormai rosso in viso. –Almeno lei mi accoglie a braccia aperte!- ribatté la ragazza. –Forse volevi dire a gambe aperte!- la corresse Sebastian. –Ok, adesso mi hai stancato, non permetterti di parlare di Brittany, tu neanche la conosci, sei solo uno stronzo che si sente figo, mi fai pena!- detto questo, la ragazza uscì dalla stanza, lui la seguì. –Sei una puttana!- gridò. Lei si fermò, si girò, lo guardò. I suoi occhi erano pieni di rabbia, a nessuno piaceva essere trattato così, soprattutto a Santana Lopez. Sorrise malvagiamente, come solo lei sapeva fare, mise le mani sulla spalla del ragazzo e non spostando lo sguardo dal suo gli diede una ginocchiata ai genitali. Mentre lui si piegava dal dolore, si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò –Non cercarmi mai più!- dopodiché fece la sua uscita trionfale.
 
Qualche giorno dopo, le Nuove Direzioni erano impegnate a scegliere la scaletta per le regionali. Ognuno, doveva portare una canzone qualunque e esibirsi in auditorium davanti al resto del gruppo. Rachel e Finn decisero di duettare e cantare Marry You di Bruno Mars, Quinn, scelse Woman di Delta Goodrem, Brittany Toxic di Britney Spears. Kurt e Blaine cantarono Teenage Dream, Puck Sexy and I know it dei LMFAO, Sam, Tina e Mike Everytime di Britney Spears, Mercedes e Artie, invece scelsero Crazy in Love di Beyoncé e Jay-Z. Santana scelse Skyscraper di Demi Lovato.
 
Erano in auditorium, il professore era tranquillamente seduto sulla poltroncina. Santana sarebbe stata l’ultima ad esibirsi.
 
Nel frattempo alla Dalton, i ragazzi sceglievano chi di loro sarebbe andato a spiare le prove del glee club del McKinley. –Allora, è deciso, Sebastian, in qualità di capitano ci vai tu!- disse un usignolo. –No, ragazzi, io non ci andrò!- rispose sicuro. –E invece ci andrai, se ci tieni al posto di capitano!- continuò lo stesso compagno. Il ragazzo annuì e si recò al McKinley. Si diresse in aula canto ma la trovò vuota. –Chi cerchi?- domandò gentilmente la Pillsbury. –Cerco un mio amico, Blaine, Blaine Anderson, sa dove posso trovarlo?- chiese il ragazzo con un falso sorriso sul volto. –Certo, sono in auditorium!- detto questo il ragazzo si recò in auditorium. –Ok, adesso c’è Puck!- disse Schuester guardando un elenco. Il ragazzo con la cresta si mise al centro del palco e cominciò a cantare la canzone, usando Mike Chang e Brittany come ballerini. A fine canzone il professore gli fece i complimenti. Sebastian in silenzio si andò a sedere su una poltroncina posta infondo alla stanza, nelle ultime file, ascoltò Everytime e Crazy in Love, dopodiché arrivò il turno di Santana. -Santana!- la chiamò Rachel, tocca a te. Lei si fece coraggio ed entrò in scena, si sedette su uno sgabello posto dietro un microfono e cominciò a cantare.
 
Skies are crying, I am watching
Catching teardrops in my hands
Sebstian non appena sentì l’inizio della canzone, cominciò a rendersi conto di aver fatto una cavolata, si era arrabbiato con lei senza alcun motivo. Perché aveva sfogato la sua rabbia con lei?
 
Only silence, as it’s ending, like we never had a chance.
Do you have to make me feel like there’s nothing left of me?
 
Si sentiva in colpa, sapeva che quella canzone era dedicate a lui, sperava che fosse dedicata a lui, preché se così fosse stato, per loro ci sarebbe stata ancora una speranza, voleva dire che lei ci pensava ancora a lui, daltronde come non farlo, erano passati solo pochi giorni?
 
You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
 
Mentre la ragazza continuava a cantare, in Sebastian cresceva la voglia di alzarsi e correre da lei, ma non era lì per quello, era lì come spia, anche se non gli importava niente di quell’incarico, lui era sicuro che avrebbero vinto loro, gli Usignoli, neanche lui sapeva perché era lì, o forse si? Di certo non ci era andato perché gli piacevano le scuole pubbliche!
 
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
 
Ricordava ogni parola di quella canzone e non perché gli piacesse Demi Lovato, anzi, lui credeva che i cantanti Disney fossero una mare di imbecilli, ricordava tutto perché quelle parole, esternavano tutto quello che Santana stava provando in quei giorni. La latina era abituata a ricevere degli insulti come quello fatti dal ragazzo, allora perché se la prendeva tanto?
 
Like a skyscraper, like a skyscraper
 
Le parole risuonavano nella testa del giovane, “Puoi prendere tutto quello che ho, puoi distruggere tutto quello che sono, come se fossi di vetro, come se fossi di carta, vai avanti e cerca di buttarmi giù, mi solleverò da terra, come un grattacielo, come un grattacielo” stavano diventando un’ossessione, si alzò dalla poltroncina e uscì dall’auditorium. Si allentò la cravatta che indossava, si sentiva soffocare, gli mancava l’aria, affrettò il passo per raggiungere l’uscita della scuola. Mai un corridoio gli era sembrato così lungo. Una volta fuori, si avvicinò alla sua macchina e diede un calcio allo sportello, provocando un’ammaccatura. Cosa gli stava succedendo? Perché adesso si sentiva come un alieno tra gli umani? Santana lo faceva sentire parte di qualcosa, lo faceva sentire importante, adesso si sentiva fuori dal mondo, un emarginato. Non si sentiva più così da quando in terza media aveva dichiarato la sua omosessualità e tutti i suoi amici lo avevano escluso. Entrò in macchina e accese la radio, voleva distrarsi, ma purtroppo alla radio trasmettevano Skyscraper. 





 
Ciao a tutti, ho molto apprezzato le recensioni avute al primo capitolo, spero di averne altre anche riguardo questo. Ci tengo a precisare che adoro i cantanti Disney, infatti sono una fan di Demi, ho pensato che a un personaggio come Sebastian sicuramente non sarebbero piaciute queste canzoni, ma ripeto che io adoro i cantanti Disney! Un bacio SuperF1997

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Capitolo 3
*** With a hug ***


Santana mai si era sentita così sola. Era in camera sua con Brittany, la sua fidanzata, erano abbracciate, ma la latina non percepiva lo stesso senso di protezione che Sebastian le trasmetteva. Le mancavano i suoi abbracci, anche se era un tipo magrolino, Sebastian, riusciva a circondarle tutto il corpo con le sue braccia forti. Ah quanto le mancavano quelle braccia, come le mancava il suo profumo, quanto avrebbe voltuto averlo lì in quel preciso momento, baciarlo, guardare i suoi meravigliosi occhi, ascoltare la sua voce profonda e sexy.
 
 Perché sentiva il bisogno di averlo accanto a lei? Lui l'aveva umiliata, schernita, insultata. Credette di essere un'autolesionista, voleva forse farsi del male da sola? Le piaceva soffrire? Era per questo che cercava Sebastian? 
 
Si pentiva amaramente delle parole dette al ragazzo qualche settimana prima, però lui le meritava. C'era tanta confusione nella testa della latina, qualcuno doveva aiutarla ad ordinare le cose. 
 
La porta della stanza della ragazza si spalancò e una figura familiare si materializzò sulla soglia. Santana balzò in piedi. -Che ci fai qui?- il suo stomaco cominciò a fare le capriole, l'odore del suo profumo, One Million di Paco Rebanne, si diffuse sua stanza. -Cosa credi che io ci faccia qui?- domandò Sebastian entrando nella camera. -Devi andartene!- gli disse la ragazza. -Non prima di aver parlato con te!- rispose a tono il ragazzo. -Non ho intenzione di ascoltarti!- fece presente la ragazza, sapendo che nel profondo invece avrebbe voluto sentire le sue parole. -Bene!- rispose lui, dopodiché si sedette sulla sua scrivania e prese il suo cellulare. -Che fai?- disse osservandolo. -In qualche modo devo passare il tempo!- rispose lui. -Santana che succede?- domandò Brittany. -Niente, tesoro, niente, Sebastian sta andando via!- rispose lei. -Non è vero, non me ne andrò di qui fino a quando non avrò parlato con la mia, volevo dire la tua fidanzata!- aggiunse Sebastian. Santana sorrise, un sorriso quasi impercettibile, il ragazzo aveva sbagliato, stava per dire la "mia fidanzata". 
 
Nonostante fosse arrabbiata con lui, quello stupido errore, le fece tornare il buon umore, sperava che non andasse via, sperava che lui l'andasse a trovare, c'era ancora speranza per loro? Sarebbe stata in grado di perdonare? Tutti sapevano che con Santana Lopez si aveva una sola possibilità, ma in cuor suo, la ragazza, sapeva che a Sebastian avrebbe concesso tutte le possibilità che avrebbe voluto. Il problema era, Santana sarebbe riuscita a mettera da parte l'orgoglio?
 
Non appena Brittany mise il piede fuori dalla stanza, Sebastian si precipitò da Santana e la prese per i fianchi. -Finalmente soli!- commentò cercando lo sguardo della ragazza. -Senti dimmi cosa vuoi e va via!- disse chiaramente lei evitando il suo sguardo. Lui l'abbracciò, la strinse a se. Aveva bisogno di sentirla vicina, vicina al suo cuore, aveva bisogno di sentire il suo profumo su di lui, aveva bisigno di colmare quel vuoto che gli si era creato nel cuore nei giorni in cui erano stati lontani, divisi. Aveva bisogno di sentire il cuore della ragazza battere sul suo. 
 
Santana sperava che quel momento non finisse mai, oh quanto aveva desiderato quell'abbaccio in quei giorni, quanto le era mancata quella sensazione di benessere, di protezione, ma si sa, tutte lo se belle finiscono, infatti, si fece coraggio e si stacco. 

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Capitolo 4
*** The return of Samantha ***


Salve a tutti ragazzi, volevo informarvi dell'aggiunta di un personaggio alla serie, si tratta si Samantha, che interpreterà la sorella minore di Santana. Se esistesse nella serie, io le darei il volto di Shay Mitchell, per farvi capire quì c'è una sua foto, molti di voi la conosceranno come Emily di Pretty Little Liars. Grazie per l'attenzione, buona lettura. Mi raccomando recensite! SuperF1997




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Nel momento in cui la ragazza si staccò, Sebastian sentì improvvisamente una stretta allo stomaco. -Hai detto che volevi parlarmi, ti ascolto!- disse lei. Lui la guardò, sospirò e si sedette sul letto. -Perché te la sei presa tanto? Chissà quante volte ti hanno detto che sei una puttana!- chiese. -Perché ci tenevo a te, non me lo sarei mai aspettato, credevo che anche tu tenessi a me!- rispose lei. -E ci tengo a te!- continuò il ragazzo. Si avvicinò a lei, le prese le mani, la guardò negli occhi. 
 
 
Santana si sentì impotente difronte a lui, al suo sguardo. L'abbracciò dinuovo, e per la seconda volta la ragazza si sentì meravigliosamente bene. -Ti prego Santana, mi dispiace, perdonami, ho bisogno di te!- continuò Sebastian. -Non ci credo!- ribatté lei. -Senti, io con te ho fatto il miglior sesso del mondo, io e te siamo fatti per stare insieme!- sorrise. 
 
Quelle parole non furono molto gradite dalla latina che infuriata gli diede uno schiaffo. -Ah!- disse il ragazzo massaggiandosi la guancia. -E adesso che ho fatto?- chiese. -Di me ti importa solo che io ti abbia fatto riscoprire la tua mascolinità! Di me non ti importa niente, tu mi usavi solo per venire a letto con me, e io povera illusa che credevo che ci fosse qualcosa fra di noi!- disse Santana. -No, non hai cap- cercò di dire Sebastian, ma la ragazza non lo fece parlare e lo cacciò.
 
Quella sera a cena ci sarebbe stata anche la sorella minore di Santana (di un anno più piccola), che durante i weekends tornava a casa dal colleggio.
 
-Santana scendi, è pronto!- urlò la signora Lopez dal piano terra. La ragazza scese le scale e si avviò verso la cucina. -Dov'è?- chiese. -In bagno!- rispose la mamma. -Quando è arrivata?- domandò lei. -è arrivata assieme a quel tuo compagno di scuola!- continuò la signora Lopez. Santana non appena sentì quelle parole, si mise una mano in fronte.
 
Durante la cena, Santana e sua sorella, Samantha non si parlarono fino a quando i loro genitori ruppero il ghiaccio, tra le sorelle Lopez non correva buon sangue, soprattutto dopo che Samantha aveva intenzionalmente messo un serpente, anche se addomesticato, nel letto della sorella, la quale soffiva di una grande fobia per questi animali. -Allora Santana, chi era quel ragazzo?- chiese la signora Lopez. -Già, chi era? Era molto carino e sexy!- commentò Samantha. Santana cominciò a scaldarsi, nessuno poteva dire carino e sexy al suo Sebastian, tanto meno sua sorella. -Si chiama Sebastian e tu non sei il suo tipo!- rispose innervosita. -E tu che ne sai?- chiese la sorella. -Lo so, è gay!- rispose. -Che peccato, tanta bella carne sprecata!- commentò l'altra. -Ma perché ti scaldi tanto?- continuò Samantha. -Non mi sto scaldando!- rispose irritata Santana. -Senti sei lesbica, perché ti innervosisce tanto che io ti abbia chiesto di lui?- La sorellina della Lopez stava involontariamente girando e rigirando il coltello nella piaga. La maggiore non resse più la tensione e si alzò da tavola recandosi nella sua stanza.
 
Entrò nella sua stanza e si gettò sul letto. Fissò il soffitto. Pensò, a lei, a Sebastian, alla loro storia, a Brittany, alla sua sessualità. Nulla era più certo per lei.
 
La porta si spalancò e Samantha fece il suo ingresso. -Non so perché te ne sei andata da tavola, ne tantomeno perché non mi hai risposta, comunque sono qui per darti una bella notizia!- disse la sorellina. -E cioè?- chiese Santana. -Ho bruciato i capelli alla mia compagna di stanza in collegio e quindi mi hanno espulsa, rimarrò a Lima, verrò a scuola con te, sei contenta?- chiese sorridente. Santana si finse felice e abbracciò la sua sorellina.

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Capitolo 5
*** I need alcohol ***


La mancanza di Sebastian era già difficile da affrontare per Santana, e con sua sorella in giro per casa le cose non erano per niente semplici, Samantha era un uragano, sempre in movimento, ovunque lei passasse sterminava distruzione. Quel sorriso angelico ingannava proprio tutti, ma era un diavolo.
 
Passarono le settimane, le regionali si avvicinavano, l'ansia, lo stress, la paura, cominciavano a farsi sentire. Tutti erano irrequieti, agitati, Santana era spaventata, come avrebbe reagito alla vista di Sebastian? 
 
Sebastian camminava per i corridoi della Dalton, voleva uscire. Non sapeva dove andare, ma voleva distrarsi, le regionali si avvicinavano e le prove andavano male, sapeva che la colpa era sua, era sempre distratto, con la testa fra le nuvole, pensieroso. Dopo aver raggiunto la sua auto, la mise in moto e partì. 
 
Entrò in un bar e si sedette al bancone. Ordinò da bere. Notò una ragazza che lo fissava, si girò, la guardò. Aveva un volto familiare, assomigliava tantissimo alla sua Santana. La ragazza gli sorrise e lui ricambiò, gli sembrò in quel momento di rivedere la ragazza a cui voleva bene. Si chiedeva se fosse pazzo. Questi gli si avvicinò. -Ciao, tu sei l'amico di Santana, vero?- chiese la ragazza. -Si, e tu?- domandò Sebastian. -Io sono la sorella, Samantha!- rispose e porse la mano al ragazzo che gliela strinse. -Senti, è vero che sei gay?- chiese la piccola Lopez. -Ehm...forse, non ne sono più tanto sicuro!- rispose. 
 
Santana aveva voglia di un drink per distrarsi, così entrò in un bar e si catapultò al bancone, senza guardare niente e nessuno, indossava un cappotto blu, dei jeans scuri e una camicia a quadretti. -Dammi una Vodka Lemon!- disse guardando il barman. 
 
Sebastian udì una voce provenire da qualche sgabello posto più in là. Si voltò e la vide, Santana, che affondava le preoccupazioni in un bicchiere di Vodka, poi in un altro e un altro ancora. -Non fai nulla?- chiese a Samantha indicando la sorella. -No, è più divertente da ubriaca!- rispose tranquillamente la piccola. Sebastian scosse il capo, si alzò e andò dalla ragazza. -Che ci fai tu qui?- chiese Santana ancora lucida. -Secondo te? Il mio motivo credo sia uguale al tuo!- le rispose. La ragazza non parlò, rimase in silenzio, fissò il bicchiere difronte a lei per qualche istante. -Santana comunque l'altra volta, quando sono venuto a casa tua, io non volevo dire quello, io volevo dire che- cominciò a dire. -Che cosa volevi dire? Che sono una facile? Che non ti importa niente di me? Beh ho una notizia per te, neanche a me importa niente di te!- rispose lei. -L'altra volta non la pensavi così!- ribatté il ragazzo. -L'altra volta non ero in me!- lo spiazzò lei. -Oh, ok, comunque volevo dirti solo che mi hai fatto passare in così poco tempo, dei momenti indimenticabili, che ricorderò per sempre, li terrò qui- si indicò il cuore -così saranno al sicuro, nessuno potrà togliermeli!- disse lui e uscì dal locale.
 
Samantha nel frattempo aveva sentito tutto, sorrise malvagiamente e cominciò ad architettare un piano. Adesso che sapeva che Sebastian non era completamente gay, non se lo sarebbe fatto scappare. 




Lasciate qualche recensione, fatemi sapere se vi piace l'andamento della storia! 
                                                                                                             un bacio
                                                                                                          SuperF1997

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Capitolo 6
*** Yes, I love you ***


Il giorno delle regionali era arrivato, tutti i componenti delle Nuove Direzioni erano nervosi, erano curiosi di sapere quali mosse avrebbero sferrato i loro nemici, gli Usignoli. 
 
Kurt faceva avanti e indietro nel camerino, mentre Blaine lo seguiva cercando di farlo calmare. Rachel cominciava a fare degli strani versi difronte allo specchio, Quinn era tranquillamente seduta e parlava con Puck, Tina e Mike si scabiavano baci e abbracci, questo a Santana dava molto, molto fastidio, si alzò dalla sedia su cui era seduta e andò da loro. -La volete smettere con tutte queste smancerie, non ne abbiamo bisogno!- disse guardandoli arrabbiata, i due subito si ricomposero e la latina si tornò a sedere. 
 
Era gelosa di loro, loro potevano baciarsi e abbracciarsi d'avanti a tutti mentre lei non poteva neanche stare accanto a Sebastian e questo l'aveva voluto lei, quando lui era tornato strisciando, non lo aveva perdonato e adesso più che mai se ne pentiva. In quel momento, era nervosa, e l'unica cosa che le sarebbe bastata  a farla tranquillizzare sarebbe stato un bacio o anche solo un suo abbraccio.
 
Nel suo camerino Sebastian era nervoso, non tanto per la gara, ma perché avrebbe rivisto Santana e lui sapeva benissimo che sicuramente questi sarebbe stata con la sua ragazza. Non avrebbe potuto sopportare uno spettacolo del genere, la ragazza che amava, si, si era reso conto di amare la latina, con un'altra. Un usignolo gli si avvicinò e gli comunicò che alla porta c'era una ragazza latina che chiedeva di vederlo. Gli occhi di Sebastian si illuminarono sentendo quelle parole, di colpo si alzò dalla sedia e corse alla porta, ma tutto il suo entusiasmo svanì quando vide che la ragazza non era Santana, ma sua sorella, Samantha. Il suo sorriso si spense e la ragazza se ne accorse. -Che ci fai tu qui?- chiese l'usignolo. -Cercavo te!- rispose la ragazza. -Oh e perché cercavi me?- continuò Seb. -Perché non credo alla storia che tu sei un gay convinto e ti voglio!- rispose la giovane Lopez. Sebastian rise. Mise una mano sulla guancia della ragazza. -Tesoro, non sono interessato!- le disse e guardò in giro. -Non c'è, è con la sua banda di amici sfigati!- esordì Samantha. -Chi?- fece finta di non capire lui. -Come chi? Mia sorella! Pensi che non mi sia accorta di come la spogli con gli occhi? Comunque mi dispiace per te, non gli interessano i ragazzi!- sorrise lei. -Se mi interessasse tua sorella ora non sarei qui a perdere tempo con te, ma me la sarei portata a letto e in questo momento staremmo facendo ben altro! Io cercavo solo Matt, mi è andato a chiamare un mio amico massaggiatore, brasiliano, tutto muscoloso e gay! Adesso scusami ma sono impegnato!- disse il ragazzo girandosi e andandosi a sedere. 
 
Samantha non si sarebbe arresa così facilmente. Lui l'aveva rifiutata, adesso doveva pagarne  le conseguenze, sorrise malvagiamente e si recò dalla sorella.
 
-Santana, c'è la tua sexy sorellina!- disse Puck con una mano appoggiata alla porta mentre flirtava con la giovane Lopez.  Santana roteò gli occhi e si avviò alla porta. -Ehi!- disse semplicemente. -Anche tu qui?- chiese. La sorella annuì. -Volevo solo augurarti in bocca al lupo e dirti che avevi ragione su quel Sebastian, è gay fino al midollo, pensa che un Usignolo è andato addirittura a chiamargli un suo amico, un massaggiatore muscoloso, brasigliano, bello e gay per fagli dei massaggi e sicuramente lui dopo se lo farà! Peccatto, era davvero attraente, non credi?- disse Samantha. Santana si sentì morire dentro, non voleva più ascoltare la sorella. Le sorrise forzatamente. -Samantha devi andare, tra un po' si va in scena!- dopodiché andò in bagno, voleva piangere, voleva urlare, voleva spaccare tutto. 
 
Il bagno degli artisti era condiviso, tutti, sia maschi che femmine, dovevano accontentarsi di un unico bagno. Santana entrò e scoppiò a piangere, ma qualcun altro stava piangendo oltre a lei, si asciugò le lacrime e bussò. Nessuno rispose. Ci riprovò e ancora niente. D'un tratto poi la porta si aprì e la latina rimase senza parole, il cuore le sembrò essersi fermato. Credeva di svenire, d'avanti ai suoi occhi c'era Sebastian in lacrime. Lo guardò negli occhi. Sentì il suo cuore battere a mille. Lo abbracciò d'istinto. Il ragazzo la strinse forte, respirò il suo profumo, le accarezzò i capelli  e si lasciò andare ad un pianto liberatorio. 
 
Si chiedeva ancora come avesse fatto Santana a ridurlo in quel modo, lui era sempre stato uno stronzo, non aveva mai pianto per qualcuno, non si era mai sentito in colpa per aver offeso una persona, la ragazza aveva risvegliato in lui quell'umanità che giaceva in fondo alla sua anima. 
 
Anche lei pianse sulla spalla del ragazzo, i due rimasero così per parecchio tempo, dopodiché sciolsero l'abbraccio. Santana si asciugò le lacrime e lo stesso fece Sebastian. Si guardarono negli occhi. -Santana, mi dispiace, io ogni volta che venivo da te per scusarmi peggioravo le cose, non so esprimere i miei sentimenti, non ne avevo mai provati prima e poi così tanti, tutti assieme, provocati da una sola persona, Santan, mi dispiace se ti ho fatta stare male, io ci tengo a te e voglio che tu lo sappia!- disse l'usignolo prendendole le mani. Lei sorrise. -Sono stata dura con te, troppo dura, è solo che, sono spaventata da tutto questo, dalle emozioni che tu riesci a suscitare in me, da quel senso di vuoto che mi opprime quando non ci sei, da quella sensazione di stupore che mi invade quando ti vedo!- disse Santana. -So che sei spaventata, lo capisco, lo sono anch'io, i sentimenti che provo sono indescrivibili, l'amore per te mi lacera ogni volta che ti vedo con la biondina e non ci posso fare niente perché è lei che ami e non me!- continuò Sebastian. -Aspetta, amore? Mi ami?- chiese lei. -Non l'ho mai detto a nessuno e tu puoi sapere quanto sia difficile dirlo, ma, si, Santana io ti amo e so che tu non ric- cominciò a dire, ma le labbra della ragazza lo zittirono, poiché si posarono sulle sue. I due si abbandonarono ad un bacio dolce, caloroso, delicato, tenero. Anche se sbagliato, ai due sembrava così giusto, ed entrambi sapevando che in quel momento lo era, era tutto tranne che illecito. 



Lasciate una recensione, un bacio SuperF1997

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Capitolo 7
*** Segreto ***


Ciao a tutti, volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito e recensiscono questa storia. Mi fa molto piacere sapere che la storia vi piace, se vi va, lasciate una recensione anche a questo capitolo! Un bacio, buona lettura! SuperF1997 :)

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Le regionali furono vinte dalle Nuove Direzioni, gli Usignoli erano stati sconfitti ancora. Il professor Schuester decise però di invitare quest'ultimi ad esibirsi al McKinley. Sebastian, capitano della squadra accettò subito, odiava le scuole pubbliche ma non poteva rinunciare a passare del tempo con Santana, infatti guardò la ragazza e sorrise. -Vorrei proporre una cosa!- disse. -Si, certo, cosa?- chiese il professore. -Vorrei fare un duetto!- rispose l'usignolo. -E con chi vorresti farlo?- continuò Mr. Schue. -Con la persona che vi ha fatto vincere!- affermò e indicò Santana. -Non fraintendermi, ti reputo ancora una stronzetta insopportabile, ma sei la più talentuosa in questo gruppo di sfigati!- aggiunse il ragazzo. Doveva tenere nascosto il loro amore, almeno per il momento, lo aveva detto la sua amata. -Non c'è bisogno che me lo dica tu spilungone faccia di ca- cominciò a dire lei. -Santana!- la riprese il docente. -Faccia di ca...mmello!- si corresse la ragazza roteando gli occhi. -Ci vediamo domani e con te Lopez oggi pomeriggio, alle 18.30 alla Dalton!- le fece l'occhiolino si girò e cominciò a camminare verso l'uscita. -Idiota hai forse un tic?- gli gridò dietro Santana. Lui si girò e le sorrise, dopodiché uscì. 
 
Santana adorava quando Sebastian le faceva l'occhiolino, le faceva venir voglia di saltargli in braccio e baciarlo ovunque. Era più che sicura che quel pomeriggio l'incontro non si sarebbe tenuto nell'aula canto, ma nella camera del ragazzo, e certamente non avrebbero cantato!
 
Quel pomeriggio Sebastian camminava avanti e indietro nella sua stanza, Santana non era ancora arrivata, era in ritardo, un grosso ritardo, ben un ora. Provò a chiamarla ma niente, non rispondeva. Cominciava ad agitarsi quando qualcuno bussò alla porta. Andò ad aprire. Tirò un sospiro di sollievo. Abbracciò la ragazza che aveva difronte. -Dov'eri finita? Mi hai fatto preoccupare!- l'informò il ragazzo. -E perché? Sono le...- Santana guardò l'orologio -19.30!- sorrise -Mi dispiace, ho fatto confusione, ero convita che l'appuntamento fosse adesso. -L'importante è che sei qui no?- chiese Sebastian. Lei annuì. Cominciarono a baciarsi, lui la fece entrare e chiuse la porta. Ancora attaccati si trascinarono sino al letto e cominciarono a denudarsi, i baci si intensificavano sempre più...cosa successe dopo potete immaginarlo. 
 
-Che  canzone hai intenzione di farmi cantare domani?- chiese la ragazza mentre si fumava una sigaretta vicino alla finestra con indosso solo le mutande e la camicia della divisa di lui  dopo aver fatto l'amore. -Sai che sono francese vero?- domandò il ragazzo. -Si, mi farai cantare in francese?- chiese. -No, mentre ero in francia ascoltavo la musica Italiana e c'era una cantante davvero molto brava che ha scritto questa canzone che sembra fatta apposta per noi, parlo anche l'italiano se non l'hai capito!- disse Sebastian. -Qual è il titolo di questa canzone Italiana che sembra fatta apposta per noi?- domandò ridendo Santana mentre tornava a sdraiarsi con il ragazzo dopo aver fumato la sua sigaretta. -Segreto, è di Alessandra Amoroso, ma dubito che tu la conosca!- affermò l'Usignolo. -Infatti non la conosco, allora è deciso, faremo questa?- chiese. -Si!- rispose il ragazzo. -Insegnami la pronuncia allora, io so solo lo spagnolo e l'inglese!- continuò la ragazza. 
 
L'indomani, arrivò il momento della canzone e i due salirono sul palco. Ogni persona presente nell'aula aveva un foglio con la traduzione della canzone. Sebastian guardò Santana. -Sei pronta?- le chiese. Lei annuì e cominciarono a cantare. Cominciò la ragazza.
 
Non lo dirò a nessuno 
lo terrò lì nascosto 
senza lasciare segno, 
il segno in nessun posto. 
 
Tutti i presenti nell'aula cominciarono ad ascoltare attentamente la canzone, lanciando incontinuazione occhiate ai cantanti e al foglio per cercare di capire qualcosa. Fu il momento di Sebastian.
 
E non avrà una data 
per una ricorrenza 
il mondo non saprà 
mai della sua esistenza. 
 
Quanto aveva ragione Sebastian, quella canzone sembrava scritta per il loro amore, un amore proibito, un amore nascosto. 
 
Eppure è grande,tanto grande 
che il silenzio a volte mi fa soffocare 
non è un tesoro negli abissi 
è invece tutto il mare. 
 
Il loro amore era grande, lo avevano dichiarato da poco, ma lo avevano scoperto ormai da tempo, questo amore stava diventando incontrollabile, potevano ancora gestirlo, ma presto sarebbe esploso, come un palloncino gonfiato troppo. Ogni giorno cresceva sempre di più, cresceva a dismisura. Insieme cantarono.
 
Il nostro amore è segreto 
amore sottovoce, 
amor che non si deve 
amore che non avrà mai luce 
amore maledetto, 
amore latitante, 
amore senza nome o direzione 
solo amore. 
 
Si, il loro amore era un segreto, un segreto che presto avrebbero svelato, erano entrambi coscenti che non sarebbero riusciti a tenerlo segreto allungo, ormai erano come una vera coppia, nel momento in cui Sebastian avrebbe visto Santana scambiarsi abbracci e baci con Brittany era più che sicuro che sarebbe stato geloso, lo stesso Santana, quando un ragazzo si sarebbe avvicinato a Sebastian, lei si chiedeva: sarebbe riuscita a mettere da parte il suo istinto omicida? Ovviamente no, insomma è di Santana Lopez che parliamo! 
 
Lo sento respirare 
tra i sogni e le lenzuola 
è grazia ed è condanna 
che sentirò io sola. 
non lo darò alla gente 
perchè non possa usarlo 
preferirei morisse 
piuttosto che sporcarlo.
 
Santana cantò la strofa e si fermò a pensare, mentre Sebastian attaccò a cantare con la sua. Cosa avrebbero pensato i suoi amici di quella canzone, e il professor Schuester? E Brittany? Doveva lasciarla, le voleva bene, era stata l'unica che l'aveva sempre accettata per com'era prima dell'incontro con Sebastian. Non voleva farla star male, anche se sapeva bene che la ragazza non l'amava, le voleva solo un gran bene, come il bene che si vuole ad una sorella, una sorella normale, non come Samantha, una sorella che ti mette un serpente vero e vivo nel letto mentre dormi, ma una sorella che ti ascolta, che ti rallegra quando sei triste, che ti dice quando sbagli, una sorella alla quale raccontare i segreti, era questo per Santana l'amore di Brittany nei suoi confronti. Ma quello di Sebastian, quello era Amore, con la A maiuscola. 
 
Perchè lui è puro, 
tanto puro che non so 
se io lo posso meritare 
per questo lo terrò qui chiuso 
a costo di impazzire. 
 
Sebastian aveva trovato la canzone perfetta, solo che era cosciente del fatto che non sarebbe riuscito a tener chiuso quell'amore, non si poteva tenere segreto qualcosa di così grande, perché sarebbe stato tanto strano, tanto sbagliato il loro amore? Erano un ragazzo e una ragazza che si amavano, cosa c'era di sbagliato. Forse tutti avrebbero pensato che la loro relazione fosse una "copertura" ma a dopo essersi dichiarati non avrebbe avuto senso una stupidaggine del genere. Perché era tutto così difficile? 
 
Il nostro amore è segreto 
amore sottovoce, 
figlio di un dio sbagliato 
amore,che non avrà mai luce 
amore maledetto, 
amore latitante, 
amore senza nome o direzione 
solo amore 
solo amore 
solo amore!! 
Solo amore.. 
Amore senza fine, 
amore che c’ha fame! 
Amore prepotente 
che ti prende a pugni il cuore! 
Amore rinnegato, 
amore che è in galera 
il giorno si fa sera 
e resta sempre lì dov’era. 
 
Cantarono insieme l'ultimo ritornello, cercando di evitare sguardi troppo sinceri. Ma possono mai due innamorati nascondere il loro amore? 
 
Solo amore 
solo amore 
solo amore 
solo amore 
solo amore 
solo amore 
solo amore..
 
Si guardarono e in quel momento a nessuno dei due importava di nascondere i loro sguardi, in quel momento avrebbero voluto soltanto abbracciarsi, stringersi forte l'uno all'altro, sentire i loro cuori battere uno sull'altro. Avrebbero voluto intrecciare le loro mani e lasciarsi andare, darsi un bacio, dolce, sincero e mostrare a tutti il loro amore, un amore vero, un amore latitante, un amore prigioniero, un amore proibito, un amore nascosto, un amore...SEGRETO.

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Capitolo 8
*** How did you call me? ***


Prima di cominciare volevo farvi una domanda...Vi siete già dimenticati di Sebtana? 




-Santana dobbiamo dirglielo!- affermò sicuro Sebastian mentre camminava avanti e indietro nella sua stanza alla Dalton. -Prima devo parlare con Brittany!- esclamò la ragazza. -Ok. Ma devi farlo in fretta, non ce la faccio più ad aspettare.- sorrise -Ti voglio tutta per me, non sopporto l'idea che tu ti faccia anche solo sfiorare da un'altra persona, che sia uomo o donna!- si avvicinò a lei e le accarezzò con il dorso della mano il braccio. Lei sorrise, lo guardò, si morse il labbro inferiore. -Ti giuro che lo farò subito, anzi, sai che ti dico? Ci vado adesso!- affermò sicura lei. -Adesso? Davvero?- sorrise il ragazzo, la latina annuì e prima di uscire gli stampò un bacio. -Non mi accontento così facilmente!- disse lui. Allora la latina tornò indietro e gli diede un vero bacio. Il ragazzo sorrise. -Soddisfatto?- chiese. Lui annuì. 
 
Santana bussò a casa Pierce. La mamma di Brittany le aprì, non sapeva della sua relazione con la figlia. -Ciao Santana!- la abbracciò. -Entra, Britt è nella sua stanza!- disse e si spostò dalla porta. La latina salì le scale ed entrò in camera della ragazza. -Ciao Sant!- disse sorridente la biondina. La latina si limitò a sorriderle. -Devo parlarti!- disse. -Certo!- e Britt si sedette sul suo letto. -Brittany, io ti voglio tanto bene, come una sorella, ma mi sono resa conto di amare un altra persona!- disse Santana dolcemente. Pensava che la biondina ci sarebbe rimasta male ma così non fu, anzi ne fu felice. -Grazie per avermelo detto, anche io ti voglio tanto bene!- abbracciò l'amica -spero che tu e questa persona siate felici!- La mora sorrise, si avviò alla porta. -Sant!- la chiamò l'amica. -Si?- chiese. -Non scordarti di presentarmela!- affermò. L'amica annuì sorridente e uscì dalla stanza. 
 
Appena arrivata a casa, Santana prese il suo telefono e chiamò il suo Sebastian. -Pronto?- chiese la voce dall'altra parte del telefono. -Amore l'ho lasciata, l'ha presa bene, adesso possiamo stare insieme, ufficialmente, come tutte le altre coppie!- affermò felice. -Oddio è una cosa bellissima, ma aspetta, come mi hai chiamato?- chiese sorpreso il ragazzo. -Ehm volevo dire Sebastian!- si corresse lei. -No, ti prego, dimmi, come mi hai chiamato prima?- domandò dinuovo lui. -Amore!- disse veloce lei. Lo sentì sorridere. -è bellissimo sentirmi chiamare così da te!- disse -Sono troppo felice, aspettami, tra una mezz'oretta sono da te!- lei guardò l'orologio. -Ti avviso che potrai entrare dalla finestra, sbrigati, sono già le 23.30!- gli fece notare. -Lo so, sono appena entrato in macchina, adesso riattacco così sono sicuro di arrivare da te sano e salvo!- la informò. -Ok, a dopo!- detto questo la ragazza attaccò il telefono. 
 
Mezz'ora dopo qualcuno entrò da una delle finestre di casa Lopez, era Sebastian, non appena fu dentro, si fiondò su Santana, le abbracciò i fianchi e sollevandola le fece fare un giro. Cominciò a baciarla. -Sono felicissimo!- le diceva tra un bacio e l'altro. -Shhh...i miei potrebbero sentirti!- disse lei ridendo e lo baciò, ma mentre enrano impegnati a scambiarsi effusioni nella camera entrò Samantha. -Sant- rimase a bocca aperta appena vide quella scena. -Oddio Samantha che ci fai qui? Non eri fuori con le amiche?- chiese la sorella maggiore spaventata. -Non so se ti sei accorta che è mezzanotte!- le fece notare. -Non ci posso credere, ha fatto entrare un ragazzo in casa dopo le 20.30, che dirà papà quando lo saprà?- cominciò a dire la minore. -Non lo farai e poi sa che sono lesbica!- affermò sicura Santana. -Oh ma la regola vieta i ragazzi in generale, che tu sia lesbica o etero, e poi papà non ci hai mai creduto!- disse spavalda Samantha. -E tu che ne sai?- chiese la maggiore. La piccola sorrise malvagiamente. -Non so se te lo ricordi, ma ti ha scoperta mentre scopavi con Puck!- Sebastian sbarrò gli occhi. -Ragazze!- disse una voce proveniente dal corridoio. -Oddio è papà, nasconditi!- disse Santana al ragazzo. -Cosa vuoi per non dire niete a papà?- chiese la sorella maggiore. Il padre entrò in camera delle ragazze. -Ma insomma la smettete di litigare? Io e vostra madre stiamo cercando di dormire, insomma, è mezzanotte passata, se volete litigare fatelo come tutte le persone normali, durante il giorno!- detto questo uscì dalla stanza. -Sono stata zitta, per il momento non ti chiedo niente in cambio, per il momento!- disse Samantha ed entrò nel suo letto. -Stronza!- commentò Santana e andò in bagno da Sebastian. Passarono un oretta seduti sul pavimento a parlare. -Oddio è 1.30, mi conviene tornare a casa!- disse il ragazzo guardando l'orologio. -Ma è tardissimo, non puoi guidare a quest'ora, se vuoi puoi rimanere qui stanotte!- propose la ragazza. -Oh, che proposta allettante, dormo con te vero?- disse alzando un sopracciglio. -Ti piacerebbe, ma no, mi dispiace, per te c'è il pavimento, è molto comodo e fresco o la vasca da bagno, che ne dici?- chiese Santana infilandosi sotto le coperte. Lui la raggiunse e si mise con lei. L'abbracciò da dietro ed entrambi chiusero gli occhi. -Domani, devi andare via prima che si svegli Samantha o qui succederà un casino!- disse Santana prima di addormentarsi. -Non preoccuparti!- gli sussurrò il ragazzo, le baciò la guancia ed entrambi si abbandonarono ad un sonno piacevole.

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Capitolo 9
*** My sister is a bitch ***


Sebastian stava dormendo con Santana e Samantha doveva ancora vendicarsi per aver ricevuto un rifiuto da parte del ragazzo, dopo aver sentito le parole che i due si erano detti si svegliò presto l'indomani e scattò ai due fidanzatini una fotografia con la quale li avrebbe ricattati, erano in posa perfetta, abbracciati come cucchiai con un sorriso da ebete sul volto. Sorrise malvagiamente la giovane e ritornò a dormire. 
 
Quando Santana si svegliò Sebastian era già andato via, si alzò, scese per fare colazione e notò che sua sorella aveva il suo sorriso da troietta stampato sulla faccia. Pensava che la causa fosse il ricatto della sera precedente, quando il padre le era andato a rimproverare, non sapeva della foto, almeno, non ancora. 
 
Quella sera fu Samantha a portare nella stanza un ragazzo, Santana non sapeva nulla, entrò nella sua stanza e trovò sua sorella al quanto impegnata con quest'ultimo. -Oddio Samantha!- esclamò la ragazza coprendosi il viso con le mani. La sorella sorrise. -Sant è meglio se vai a farti un giro!- consigliò la piccola. -Per me può restare e unirsi a noi!- rise il ragazzo. -Non sei il suo genere, è lesbica, o almeno così dice!- disse ancora la più piccola. -Ok ho visto e sentito abbastanza per oggi e ti informo che sono stanca e quindi adesso il tuo amichetto si riveste e torna a casa!- ordinò la maggiore. Samatha rise di gusto. -Forsa hai scordato che sei in debito con me, cara sorella!- Santana roteò gli occhi. -Stronza!- detto questo uscì dalla sua stanza. Una volta fuori casa prese il telefono e chiamò Sebastian. -Pronto?- rispose la persona dall'altra parte del telefono. -Sono io, mia sorella mi ha cacciato dalla camera perché è impegnata a farsi uno!- raccontò lei. -Oh, puoi venire qui, sono solo e mi farebbe piacere avere compagnia!- propose l'usignolo. -Arrivo!- disse Santana e terminò la chiamata. 
 
Arrivata alla Dalton, Santana si diresse negli alloggi. Bussò. Nessuno aprì. Bussò ancora. Niente. Chiamò Sebastian. -Dove sei?- chiese. -Sono andato a prendere da mangiare, arrivo subito, passa da Trant alloggia nella stanza accanto, ho lasciato a lui le mie chiavi in caso arrivassi prima, non preoccuparti, alla Dalton sanno tutti di noi!- rispose l'usignolo. -Ok, ti aspetto dentro!- detto questo riattaccò, andò a bussare alla stanza di Trant e aspettò che questi aprisse. -Ciao, sono qui per- non fece in tempo a finire la frase che l'usignolo prese le chiavi. -Tieni, so tutto, divertitevi!- detto questo sorrise e diede le chiavi alla ragazza. -Oh grazie!- Santana si girò e tornò fuori dalla camera di Sebastian, infilò le chiavi nella serratura e aprì. Si stese sul letto e aspettò l'arrivo del ragazzo. Dopo una buona mezz'oretta la porta si aprì. Sebastian aveva in mano la cena, guardò Santana che dormiva sul suo letto, le si avvicinò, le accarezzò il viso, le diede un bacio a stampo. Lei si svegliò. -Ehi!- disse. -Ehi!- ripose lui. -Sei tornato!- sorrise. -Si, ho portato la cena!- la informò lui. Cenarono, risero e scherzarono. -Si è fatto tardi, credo che stanotte sarai tu a dormire da me!- disse il ragazzo. Lei gli sorrise. -C'è un unica differenza, tu non devi per forza andare via presto domani mattina!- affermò lui. -E ai mei cosa dico?- domandò la ragazza. -Che dormi da Quinn o Brittany o che dormi con Quinn e Brittany così non devi neanche dire dove!- esclamò l'usignolo. -Ok, fammeli avvisare!- Santana prese il telefono e avvisò i suoi, dopodiché dopo aver indossato una magli larga di Sebastian come pigiama si infilò nel letto. -Oh no Lopez, questo non dovevi farlo, mi vengono cattivi pensieri, sei semi nuda nel mio letto!- si morse il labbro inferiore. Lei rise. -Sto aspettando te mio caro Smythe!- gli fece segno di seguirla a letto. Lui la guardò, la scoprì e cominciò a baciarla. -Devo aver risvegliato non solo la tua mascolinità, ma anche i tuoi istinti animaleschi!- affermò Santana ridendo dopo esser stata sbattutta con poca grazia alla spalliera del letto. Lui rise. -Vieni qui!- la tirò ancora una volta su di lui e la baciò sulle labbra. Lei si mise a cavalcioni su di lui, si levò la maglietta e lo baciò. Cosa successe dopo potete immaginarlo.
 
L'indomani mattina Santana si svegliò tra le braccia di Sebastian. Lui era già sveglio e la guardava. -Buongiono- disse lui e la baciò. -Buongiorno!- fece lo stesso lei. -Se fai in fretta riesco ad accompagnarti a scuola!- la informò il ragazzo. -Ok!- rispose lei e si andò a preparare, tornò da lui e uscirono dalla stanza di lui. Arrivarono al McKinley. -Siamo arrivati!- sorpirò lui. -Ci vediamo più tardi!- affermò lei, lo baciò ed entrò.
 
Mentre Santana prendeva i libri dal suo armadietto qualcuno le si avvicinò. -Dov'eri ieri sera?- domandò questi. -Ero con Brittany e Quinn!- affermò sicura lei. -Questa è la stronzata che hai rifilato a mamma e papà, ma io non sono cretina, non ci credo, allora, eri da lui? Avete passasto una notte di fuoco?- chiese Samantha curiosa. -Non sono cose che ti riguardano. -Ma sono tua sorella e comunque ti conviene comportarti bene con me se non vuoi che mamma e papà sappiano dov'eri ieri relmente ieri sera e chi ha dormito in camera nostra l'altra notte!- affermò sicura Samantha. -Non hai prove!- disse con aria di superiorità la maggiore. -Tu credi?- domandò la minore. -E allora questa?- continuò mostrando la foto di Santana e Sebastian. -Aww che carini, chi sono? Santana tu li conosci?- domandò sarcasticamente. -Non potevi startene in collegio?- chiese allo stesso modo la grande. -Mi mancavi troppo!- disse ironicamente Samantha. -Sei una stronza!- affermò ancora Santana prima di chiudere il suo armadietto e andare via.


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Capitolo 10
*** I am telling all my friends ***


Mi dispiace se è molto breve, purtroppo questa per me è una settimana critica, non ho tempo e non ho potuto allungarla, spero vi piaccia lo stesso, un bacio SuperF1997



-Sebastian ma noi cosa siamo?- chiese Santana mentre era abbracciata al ragazzo. -Beh credevo fosse scontato che stessimo insieme no?- domandò a sua volta lui. Lei sorrise. -Io ho lasciato Brittany, credo sia ora di dirlo a tutti!- affermò sicura. -Lo credo anche io, i miei amici lo sanno tutti e sono felici per noi- disse Sebastian. -Fantastico, domani lo dirò a tutti i miei di amici!- esclamò la mora. -Vuoi che venga con te?- domandò l'usignolo. -No, è una cosa che devo fare da sola!- rispose. 
 
Il giorno dopo Santana entrò nell'aula canto. Si diresse dal professore e gli disse -Professor Schue devo dire una cosa a tutti quelli del glee a fine lezione!- l'uomo la guardò preoccupato -Va tutto bene Santana?- chiese. -Si, certo!- rispose lei tranquilla detto questo uscì dall'aula un attimo, prese il telefono. -Pronto Seb sono io, non ce la faccio da sola, ti prego vieni, fa in fretta!- disse e tornò in classe. A metà lezione l'usignolo entrò in classe lasciando tutti stupiti. -Che ci fa lui qui?- chiese Kurt alzandosi e guardandolo con disprezzo. -Sta calmo porcellana, è qui perché io gli ho detto di venire!- esclamò la latina. -E perché lo avresti fatto?- domandò Quinn. -Perché vi devo dire una cosa, avevo detto al professore che lo avrei fatto a fine lezione, ma lui è già qui quindi...- tutti cominciarono a guardare Santana che si era posizionata accanto al ragazzo. -Io e Sebastian stiamo insieme!- disse sorridendo e lasciando che il ragazzo prendesse la sua mano. Tutti erano scioccati, nessuno aveva il coraggio di parlare. -Beh? Non dite niente!- chiese la latina. -Cosa dovremmo dire eh?- domandò arrabbiato Kurt -Pensavo che avessi superato la fase di negazione e pensavo che l'avesse superata anche lui, non devi vergognarti di quello che sei Santana!- continuò lo stesso. Lei aggrottò la fronte. -Ma di che stai parlando, non sto con lui perché non ho il coraggio di ammettere chi sono, sto con lui perché mi fa stare bene, mi capisce, sto con lui perché lo amo. Vi reputavo la mia famiglia, ma a quanto pare mi sbagliavo!- esclamò la ragazza uscendo dalla classe delusa. Sebastian guardò male tutti i presenti in quella stanza.  -Io le ho sempre detto che eravate una massa di idioti!- affermò l'usignolo. -Ma sta zitto Sebastian, non vi crede nessuno, sappiamo bene che sei gay e non ci sono dubbi su questo!- disse Blaine. -Ti sbagli, noi ci amiamo. Non avevo mai provato un sentimento così grande per una persona!- gli informò il francesino. -Non vi crederemo mai, non ti crederemo mai, hai cercato di rubarmi il fidanzato!- esclamò Kurt. -Non credeteci, andate a farvi fottere tutti!- detto questo Sebastian uscì dall'aula alla ricerca di Santana, la trovò fuori da scuola che fumava una sigaretta appoggiata allo sportello della sua auto. -Che pezzi di merda!- disse vedendo arrivare il ragazzo. -Pensano che sia tutta una falsa!- rise. -Non mi importa niente di quello che pensano loro, a me importa solo di te!- aggiunse Sebastian. Lei sorrise. Lo abbracciò. -Grazie!- gli sussurrò. -Vieni, andiamo a farci un giro!- disse lui prendendola per il polso. Salirono in macchina e partirono.

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Capitolo 11
*** Start from scratch ***


Era passata una settimana o forse più da quanto Santana aveva detto di lei e Sebastian ai suoi amici che non le credevano, ormai la escludevano, non volevano più avere a che fare con lei, sopratutto Kurt. Diceva che la ragazza si vergognava di essere lesbica e si nascondeva, a lui non piaceva quell'atteggiamento. Era da stupidi. Ma il giovane Hummel non si rendeva conto che la ragazza diceva la verità e che, per una volta anche Sebastian era sincero. Questo rendeva Santana molto irritabile e facilmente suscettibile. A scuola maltrattava tuttti.
 
 Quel giorno era più arrabbiata del solito, tornò a casa. Buttò lo zaino sul pavimento. Sua madre urlò di raccoglierlo, ma lei se ne fregò altamente. Salì le scale e si diresse verso la sua camera. Si sedette sul suo letto e si mise un cuscino in faccia. Samantha era appena tornata dal suo allenamento di nuoto. Entrò nella sua stanza. Vide la sorella. Le si avvicinò. -Che ti sta succedendo?- chiese. -Non sono cazzi tuoi Sam!- rispose acida. -Ah no? Sono tua sorella!- affermò la ragazza. -Si? E da quando?- domandò Santana togliendosi il cuscino dalla faccia e guardando la sorella. -è vero, non ci sono stata mai per te, ma sai che sono iperattiva, ingestibile e che non riesco a stare ferma senza combinare casini!- esclamò la minore. -Ti ricordi quando da piccole andammo alla festa dei nostri vecchi vicini e riempimmo la piscina di carta igenica sporca di terreno?- chiese sorridente Samantha. -Si, tutti pensavano che fosse cacca!- rise la maggiore. -Ma cosa centra?- domandò. -Beh quella volta fummo unite per la prima volta come vere sorelle, quando mamma ci chiese di chi fosse stata l'idea, tu non facesti il mio nome, mi proteggesti, come fa una brava sorella, e ci misero in punizione insieme. Per la prima volta, ti ho sentito davvero vicina a me, ti ho sentito davvero mia sorella, vorrei tornare ad essere così, unite, sempre se per te va bene!- propose la minore. Santana sorrise e l'abbracciò. -Ricominciamo da zero!- sorrise.

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Capitolo 12
*** You Betrayed Me? ***


Sebastian era seduto sul letto di Trent e parlava. -Amico non sai come sono felice, Santana mi fa sentire così bene, mi fa sentire speciale!- disse il ragazzo sorridendo. -Wow chi lo avrebbe detto?! Sebastian Smythe è innamorato!- rise il compagno. Lui gli diede una spinta -Idiota!- commentò sorridendo. Qualcuno bussò alla porta. -Chi è?- domandò Seb. Un altro usignolo rispose, qualcuno lo stava aspettando in aula canto. Sentendo queste parole, pensò che Santana fosse passata a salutarlo. Guardò l'amico, gli sorrise. -Vieni con me, te la presento ufficialmente!- una volta lì però non trovò la sua ragazza ma uno dei suoi compagni. -Ah eri tu! Che vuoi?- chiese acido e sbrigativo Sebastian, quel tipo non gli era mai andato a genio. -Ho una notizia per te!- disse. -E cioè?- chiese ancora lui. -La tua ragazza, la tua amata Santana se la fa con altri ragazzi!- sorrise malvagiamente il compagno. Il biondino gli si gettò addosso e diede un pugno al ragazzo difronte a lui, Trent allora lo fermò. -Picchiami pure, questo di certo non cambierà il fatto che la tua ragazza ti tradisce! Era meglio se restavi gay caro Smythe!- continuò l'altro. -Tranquillo Sebastian, non ci sono prove!- disse l'amico. -Si che ci sono, l'ho vista io, con questi occhi- li indicò. Infuriato il francesino uscì dalla scuola. L'amico lo seguì e una volta entrato nella sua macchina, i due partirono. 
 
Arrivarono a casa Lopez. Sebastian sapeva che a quell'ora in casa non ci sarebbero stati i genitori della ragazza e così entrò dalla porta principale -Santana! Santana! Dove cazzo sei?- disse urlando e aprendo la porta della camera della ragazza. -Cosa ti urli idiota!- disse una voce dal bagno, il biondino aspettò che la porta si aprisse. Samantha, con indosso un asciugamano legato in vita gli si avvicinò. -Cosa urli?- chiese. -Dov'è tua sorella?- domandò il ragazzo. -In bagno, in quello dei nostri genitori, mi spieghi perché sei infuriato?- chiese ancora la piccola Lopez. Santana fece il suo ingresso con un mini asciugamano che a malapena le avvolgeva il corpo e i capelli bagnati che le cadevano gocciolanti sulle spalle. Sebastian restò imbambolato a guardarla. -Chiudi la bocca Smythe, stai facendo colare la bava sul pavimento!- commentò Samantha. Santana rise. -Che ci fai qui? E perché dieci secondi fa stavi urlando arrabbiato il mio nome?- chiese la ragazza. -Oh ciao Trent!- salutò l'amico del ragazzo, anch'esso la salutò. -Santana mi hai tradito?- chiese il francesino. La ragazza lo guardò male. -No, perché dovrei farlo, chi ti ha detto una stupidaggine del genere?- chiese la ragazza ormai arrabbiata. -E tu ci avevi anche creduto!- commentò. -Ma mi hanno detto che ti hanno vista con un altro e io non ci ho capito più niente, non è colpa mia, mi sono infuriato, ho anche spaccato il labbro al tipo che me lo ha detto, non ci volevo credere!- disse l'usignolo. -Hai picchiato un ragazzo per me?- chiese con gli occhi a cuoricino. Lui annuì. Gli si avvicinò, gli mise una mano sul volto e lo accarezzò. Sorrise. Sorrise anche lui. Lei si alzò sulle punte e si avvicinò alle sue labbra, quando lui le mise le mani sui fianchi, si baciarono. -Da quanto ho capito ti chiami Trent, io sono Samantha- porse la mano la ragazza -caro Trent, ci conviene uscire perché sicuramente non si fermeranno ad un solo bacio!- detto questo i due si allontanarono dalla casa, lasciano Santana e Sebastian soli. 
(so che questa non centra niente ma volevo metterla comunque)


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Capitolo 13
*** The best for you! ***


-Santana preparati, sto venendo a prenderti!- disse Sebastian dall'altra parte del telefono. -Ok, ti aspetto!- rispose lei. Si avviò al suo armadietto, lo aprì, in quel momento passarono Rachel, Brittany e Quinn, ridevano e scherzavano tra loro, non appena la videro divennero serie e accelerarono il passo. Lo stesso fecero Kurt e Mercedes, il ragazzo addirittura non le rivolse neanche uno sguardo. Si sentì morire dentro. Non riusciva più a sopportare quella situazione. Le mancavano le sue amiche, le mancava la sua quotidianità, le mancava passeggiare per i corridoi con Quinn e Brittany mentre si divertivano a sparlare degli altri, le mancava fare shopping con Kurt, le mancavano i duetti improvvisati con Mercedes, le mancava prendere in giro Rachel. L'unica cosa che la spingeva ad andare avanti era l'amore che provava per Sebastian. 
Chiuse in fretta l'armadietto e si avviò all'uscita. -Santana! Santana!- si sentì chiamare, non appena si voltò vide sua sorella andarle incontro. -Ehi Sam!- la salutò. -Quanto entusiasmo!- commentò quella. -Scusa, sono un po' giù di morale!- si scusò lei. -Non preoccuparti, hai da fare?- le chiese Samantha. -Si, Seb mi sta venendo a prendere!- rispose. -Oh, ok, se non avessi avuto alcun impegno saresti potuta venire con me e le mie amiche, sarà per un'altra volta, vi vediamo a casa!- esclamò la minore, diede un bacio sulla guancia alla sorella e andò via. Santana uscì da scuola e si avviò verso la BMW nera di Sebastian. Aprì lo sportello. Entrò. -Ehi amore!- la salutò il ragazzo dandole un bacio sulle labbra. Notò che la ragazza era stranamente silenziosa. Stava così da un po' di tempo e la cosa cominciava a preoccupare il povero ragazzo. -Amore è tutto ok?- chiese preoccupato. -Si, amore, tutto ok!- forzò un sorriso lei. Ma Sebastian non era stupido, sapeva che qualcosa non andava e sicuramente avrebbe scoperto cos'era. Le accarezzò dolcemente la guancia. Girò la chiave e vide Kurt che gli osservava indignato. I loro sguardi si incotrarono, erano un misto di rabbia e voglia di sopraffare l'altro. -Amore lascia perdere!- esclamò Santana mettendo una mano sul volto del suo ragazzo e girandolo verso di se. -Sei bellissima!- esclamò il biondino guardando la  sua fidanzata. -Mai quanto te!- ribatté lei. -Si forse hai ragione!- commentò lui. La latina lo guardò incredula. -Ma che st- cominciò a dire, ma il francesino non le permise di finire la frase, poiché la zittì con un bacio. Dopo qualche minuto riuscirono finalmente a partire e a lasciare il parcheggio del McKinley. -Dove mi porti?- chiese la ragazza curiosa. -Al centro commerciale!- rispose il ragazzo. -Al centro commerciale?- domandò confusa la latina. -Si amore, hai capito bene!- rispose lui. -Perché?- chiese ancora la mora. -Lo capirai una volta lì!- rispose Sebastian. 
Una volta arrivati, varcarono l'ingresso del cento commerciale, Sebastian prese la mano di Santana e la trascinò con se. -Dove stiamo andando?- chiese lei. -Seguimi e basta!- rispose lui. La portò in una gioielleria. Non appena vide l'insegna, alla ragazza si illuminarono gli occhi. Varcarono l'entrata. -Salve signor Smythe, bentornato!- lo salutò una commessa bella, alta, con gli occhi azzuri e il fisico da modella. -Grazie Megan!- rispose lui, con fare elegante baciò la mano alla ragazza e Santana cominciò ad ingelosirsi. La ragazza al di là del bancone arrossì difronte al gesto del ragazzo. Santana tossì. -Lei è la ragazza?- chiese la commessa. Sebastian annuì sorridente. -Bene signorina, mi segua!- esclamò la stessa, la latina era confusa, non capiva cosa stesse succedendo, fino a quando Megan prese un anello bellissimo con un piccolo diamante al centro e dopo aver preso la mano di Santana glielo infilò al dito. -La misura è perfetta!- affermò sorridente la commessa. -Le sta benissimo!- continuò sempre la stessa. -Seb che sta succedendo?- chiese la mora che ormai non ci stava capendo più nulla. -Santana, questo è per te, è una piccola dimostrazione dell'amore che provo nei tuoi confronti.- disse il ragazzo. La ragazza sorrise con le lacrime agli occhi e lo baciò. 
Qualche ora dopo, i due innamorati erano fermi in un bar e stavano ridendo, nel momento in cui Santana vide i suoi vecchi amici fare shopping tutti insieme il suo sorriso svanì. -Che succede?- chiese Sebastian. Poi guardò nella direzione della ragazza e capì. -Ti mancano vero?- chiese. -Si, mi mancano tanto!- rispose lei mentre le prime lacrime cominciarono ad accarezzarle il volto. Il francesino si alzò e l'andò ad abbracciare. Lei si strinse a lui e continuò a piangere ranicchiata nel suo petto. 
Quella notte Sebastian non fece altro che pensare a quello che era successo, la sua ragazza stava male e lui non poteva fare nulla per impedirlo, oppure poteva? Per far si che i suoi amici si riavvicinassero a lei, l'avrebbe dovuta lasciare, ma questo non avrebbe mai potuto farlo, teneva a lei più di quanto tenesse a se stesso. Avrebbe fatto qualunque cosa per quella ragazza, ma non poteva rinunciare assolutamente a lei. 
Passarono le settimane, il morale di Santana era sempre pessimo, era sempre abbattuta e questo faceva star male Sebastian. Alla sua ragazza mancavano i suoi amici. Passò l'ennesima notte insonne a pesare a come fare, alla fine, arrivò alla conclusione. C'era un'unica soluzione. 
L'idomani si presentò fuori dalla scuola di Santana. Lei non appena lo vide gli andò incontro e lo abbracciò. Lui avrebbe voluto abbracciarla, stringerla a se, ma non poteva, doveva essere freddo e distaccato. -Santana dobbiamo parlare!- esclamò. -Amore che succede? Mi stai spaventando.- chiese la mora. Lui sospirò e parlò. -Santana i io voglio rompere con te!- disse. Non avrebbe mai voluto farlo, ma se questo l'avrebbe fatta stare meglio, beh...era meglio così. Avrebbe sofferto, ma se ne sarebbe fatta una ragione e l'avrebbe superata assieme ai suoi amici. -C cosa?- chiese la ragazza con gli occhi lucidi. Kurt che si trovava nei paraggi si fermò ad osservare la scena. -Si, hai capito bene, mi dispiace, è finita!- detto questo si girò ed entrò in macchina. -Aspetta Sebastian dimmi perché ti prego non lasciarmi!- gridò tra le lacrime lei, ma il ragazzo non si fermò, mise in moto l'auto e partì. Kurt corse in soccorso. -Santana stai bene?- chiese vedendo la ragazza piangere in ginocchio sull'asfalto. Lei fece di no con il capo. A quel punto il ragazzo si chinò verso di lei e l'abbracciò. -Tesoro mi dispiace, ma Sebastian è uno stronzo!- esclamò. 
Nel frattempo, il povero Smythe piangeva al volante della sua auto. Vedere Santana, la ragazza che amava, in quello stato, lo fece sentire uno schifo, soprattutto perché sapeva che il motivo della disperazione della ragazza era lui. Aveva compiuto quel gesto solo per il suo bene. Sapeva che se lo avesse odiato i suoi amici sarebbero tornati da lei e che assieme a loro sarebbe riuscita a farsene una ragione. Solo una cosa non aveva calcolato... chi avrebbe aiutato lui a farsene una ragione?







Volevo dedicare questo capitolo a Darreninlove grazie per la pazienza che hai avuto!


 

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Capitolo 14
*** A letter to friends ***


"Sono io la causa di tutti i problemi, se la facessi finita tutti starebbero meglio. è tutta colpa mia, è sempre colpa mia, qualunque cosa io tocchi si distrugge, cerco di fare sempre la cosa giusta avendo sempre le migliori intenzioni, ma alla fine mi si rivolge tutto contro. Non ce la faccio più, mi dispiace se ho procurato dolori a tutti quanti voi, mi dispiace se vi sono sembrata cattiva, non era mia intenzione, o meglio lo era. Rachel voglio dirti che mi dispiace, non avrei voluto renderti la vita un inferno, ma ero gelosa di te. Si, hai capito bene, io la mitica Santana Lopez ero gelosa di te, della tua voce, del tuo essere sempre solare, ma sopratutto ero gelosa della tua forza, una forza incredibile che io non avrò mai, e infatti per questo che ho deciso di togliermi la vita. Mi dispiace. Ragazzi ognuno di voi è stato importante nella mia insulsa ed inutile vita. Cominciamo...
Finn, tu sei stato un esperimento per me, nonostante fossi un completo imbecille, mi hai aiutato in un momento in cui non avevo più certezze, mi hai aiutato a trovare me stessa e a farmi provare una pace interiore, anche se per un solo periodo. Mi sei stato vicino senza mai abbandonarmi, nonostante io ti abbia trattato in modo vergonoso. Ti stimo molto, voglio che tu lo sappia. Ti voglio bene Finnocenza. 
Puck, io ero innamorata di te, ma tu sei sempre stato attratto dalle altre. Ogni volta che mi chiedevi qualcosa, io ero disposta a dartela. Mi hai fatto aprire gli occhi, mi hai fatto capire che non ci sono solo cose belle nella vita. Sai quando sei venuto da me e mi hai raccontato cosa accadeva davvero in riformatorio, mi sono sentita lusingata, tu, il ragazzo dei miei sogno ti sei aperto con me, ti sei fidato. Voglio bene anche a te, sei il primo che abbia riposto fiducia in me, te ne sono grata.
Mike, anche se non abbiamo mai avuto tanta confidenza, volevo dirti che mi hai fatto divertire e per qualche momento dimenticare tutti i problemi. Quando balli sei un dio, non  rinunciare ai tuoi sogni, non rinunciare al ballo, meriti di diventare un ballerino.
Artie, tu sei la rappresentazione della forza, sei un ragazzo d'oro, dolce e sensibile, che ha tanto amore da dare, voglio che ti prenda cura di Brittany, ha bisogno di qualcuno che l'aiuti e che le stia vicino. So quanto la ami e so che anche lei ti ama. Lei vive in un mondo tutto suo, è una cosa fantastica, ma ha bisogno di qualcuno che l'aiuti ad attraversare la strada e tu sei la persona perfetta. Grazie per quello che mi hai insegnato, è stato un onore conoscerti.
Ed eccoci, siamo arrivati a te Kurt, tesoro tu sei il ragazzo più dolce che esista a questo mondo meriti il meglio, sono sicura che riuscirai a sfondare, hai un talento pazzesco, ti prego, non lasciare che nessuno ti cambi. Sei perfetto così! Sai all'inizio ti credevo solo uno stupido invidioso, ma adesso me ne pento amaramente. Sei un tesoro, dovrebbero tutti avere qualcuno come te al proprio fianco, Blaine è molto fortunato. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, grazie per avermi fatto aprire gli occhi, grazie per avermi fermata prima di commettere qualche stupidaggine, grazie perché mi hai insegnato che niente e impossibile e che se crediamo in qualcosa possiamo realizzarla. Sei stato il fratello minore che non ho mai avuto. Mi mancherai tanto. Non so cosa mi aspetta e ti confido che ho molta paura, ma sono arrivata in un punto di non ritorno, spero che tu capisca.  
Blaine, non ci conosciamo da molto e a volte sono stata scortese e stronza con te, ma era solo una corazza che mi ero costruita contro il mondo, una corazza che è stata brutalmente abbattuta da uno stupido ragazzo e che mi ha resta vulnerabile. Non so cosa dirti, mi hai fatto divertire e ti sono grata perché ti prendi cura del mio Kurt. Ti prego non farlo soffrire e sopratutto amalo più di ogni altra cosa, lui se lo merita, questa è l'unica cosa che ti chiedo, abbi cura di lui, è fragile, ha bisogno di sentirti accanto. 
Sam, anche se hai fatto parte della mia vita per un breve periodo, sei stato importate per me. Mi dispiace se ti ho insultato chiamandoti bocca da trota, ma hai una bocca davvero enorme. Sam ti affido Quinn, so che non state insieme, ma presto vi fidanzerete, ne sono sicura, vi amate, lo si nota dagli sguardi, dai sorrisini. Siete perfetti l'uno per l'altro. Come Barbie e Ken. Credo che la cosa di te che più mi mancherà sarà il tuo sorriso, che è davvero enorme. Cavolo quant'è grande, scherzo, ti voglio bene Bocca da Trota.
Mercedes, tesoro sei una forza della natura, sei un uragano, quando apri quella bocca tutti rimangono incantati dalla tua voce, li rapisci e non gli dai tregua sino a quando non hai finito. Hai una grande forza e determinazione, sei la futura Beyoncé, ne sono sicura e tu sai che se lo dico io è vero. Non ti far condizionare dal pensiero deglia altri, sei perfetta così. Ti voglio bene sorella!
Rachel, di te ho già parlato, non c'è molto da dire, mi dispiace, te lo giuro, mi dispiace. Vorrei poter rimediare, ma non so come fare e non potrei. Tu mi sei stata vicina e mi hai accolta nonostante io ti avessi offesa e insultata. Sei un esempio per tutti. Spero che anche tu riesca a realizzare i tuoi sogni, so che ce la puoi fare. Anche se non l'ho mai detto, tu e Finn siete una coppia fantastica, sono sicura che il vostro amore supererà il liceo, e chi lo sa, magari fra qualche anno vi sposerete e avrete dei piccoli Finchel. So che suona strano, ma voglio bene anche a te Rachel.
Tina, che dire di te, assecondavi le mie pazzie, come quando ho scritto bocca da trota, ridevi alle mie battute e hai preso sempre le mie difese durante le discussioni. Te ne sono grata. Sei una bellissima persona, tu e Mike siete così carini insieme. Mi fate divertire un sacco. Mi mancherai. Sei fantastica.
Quinn, tesoro sei la ragazza più forte che io conosca, hai superato tanti ostacoli, ti invidio per questo, tu sei riuscita ad uscirne, io no, io sono arrivata al punto di decidere di suicidarmi, se solo avessi anche metà della tua forza, forse non lo farei. Sei una persona fantastica, sei stata la prima, assieme a Brittany ad accogliermi e ad accettarmi per quello che sono. Mi hai sempre difesa quando gli altri mi davano della troia. Te ne sono davvero grata, mi mancherai tanto. Devi fare una cosa per me, confessa a quel povero Sam che sei innamorata di lui, così finalmente entrambi sarete felici. So quanto tieni a lui. Mertiti di essere amata e rispettata e lui è la persona giusta per te. Avrei tanto voluto assistere a questo momento, ma credo che lo vedrò da tutt'altra parte, con un'altra prospettiva. Ti rigrazio per tutto. Non ti voglio bene, di più!
Brittany, tu sei la ragazza più dolce e ingenua che io abbia mai conosciuto. A volte avrei voluto essere come te, che ignori tutto e vivi in un mondo fantastico, che sono sicura che sia molto meglio del nostro. Vedi sempre la parte positiva in tutto e sei sempre allegra, pronta a contagiare chi ti sta accanto con il tuo buonumore. Sei una ragazza d'oro. Sei la mia migliore amica. Sai quando ti ho detto di amarti dicevo la verità, io ti amo ancora, ma ho capito che l'amore che provavo per te era un amore fraterno, ti amavo come si ama una sorella e ti prometto che ti amerò sempre. So che tieni ad Artie in modo smisurato, quindi torna da lui, sai che farebbe di tutto per riaverti al suo fianco. 
Samantha, sorellina mia, noi non abbiamo mai avuto un bel rapporto, ci siamo sempre scannate e litigavamo in continuazione. Sono stata molto felice del nostro riavvicinamento, mi ci voleva. Avevo bisogno di una sorella. Mi sei stata accanto quanto tutti mi hanno voltato le spalle, ti voglio dire grazie, ti voglio bene, so che non te l'ho mai detto e sinceramente fino a qualche mese fa credevo che non te lo avrei mai fatto. Continua ad affrontare tutto con quella forza e determinazione sovraumana che possiedi, sono sicura che ce la farai, sarai la nuotatrice che fin da bambina sognavi di diventare. Pensavi che non me lo ricordassi eh? Ti voglio bene. 
E adesso arriviamo alla parte più dolorosa per me. Sebastian. Io ti amo e ti amerò per sempre, non capisco perché tu mi abbia lasciata. Non credo a chi mi dice che tu abbia solo giocato con me, io so che non è così. L'idea di vederti e di non poterti stare accanto, di non poterti abbracciare, baciare o anche solo tenere per mano mi fa paura e mi lacera lentamente. Non posso vivere così, tu eri l'unica ragione per cui andavo anvanti e adesso dopo averti perso non ho motivo per restare in questo insulso mondo senza senso, si, perché senza te la mia vita non ha senso, il mondo intero non ha senso. Niente a senso se non sei con me. Cosa mi hai fatto per ridurmi così? Prima di te non avrei mai scritto una lettera ad un ragazzo, prima di te non sapevo cosa significasse la parola amore. Tu mi hai aiutato a definirne il significato, te ne sono grata. Sappi che mi manchi ogni giorno di più. Vorrei solo sapere perché, perché lo hai fatto? Ti amo Sebastian, ti amo!
Molte volte mi sono chiese cosa sarebbe successo se io non ci fossi stata più e finalmente sto per scoprirlo. Vi ho voluto bene, addio.
                                                                                                                                                    Santana"
 
Questa fu la lettera che trovò Samantha entrando in camera sua e trovando la sorella stesa sul letto con accanto un flaccone di pillole vuote. Sulla lettera era adagiato un anello con al centro un diamante. La mora cercò di svegliare la sorella, ma questa non dava segni di vita. Prese il telefono e chiamò il 118. Prese tra le braccia la maggiore e piangendo disse -Perché Santana? Perché?- quando i medici arrivarono trovarono la ragazza in lacrime con il corpo della sorella tra le braccia. -C'è polso!- affermò un dottore prendendo la maggiore dalle braccia della minore. La trasportarono d'urgenza in ospedale. I genitori della ragazza corsero all'ospedale. Tutti gli amici furono avvisati e Samantha chiamò anche Sebastian. Secondo lei era colpa sua se sua sorella si trovava in quelle condizioni, era colpa sua se Santana era in come e rischiava di morire. -è colpa tua! è solo colpa tua!- esclamò al telefono in lacrime. Il ragazzo si agitò -Che stai dicendo Samantha, cos'è colpa mia? Dov'è Santana?- chiese preoccupato. -Sei uno stronzo, l'hai fatta soffrire, se dovesse morire io ti giuro che ti ammazzo con le mie mani!- rispose tra i singhiozzi. Sebastian spalancò gli occhi. Cominciò a sentirsi male. -Che cosa? Se dovesse m morire?- chiese ancora. -Si, hai capito bene, ha cercato di togliersi la vita ed ora è in coma e non sappiamo se ce la farà!- rispose ancora la piccola Lopez. In quel moemento le lacrime cominciarono a scendere sulle guancia dell'usignolo che corse in macchina dopo che Samantha ebbe riagganciato. Andò alla massimo ed arrivò in ospedale velocemente. Corse al box informazioni e dopo aver ricevuto delle risposte dall'infermiera si diresse correndo nella stanza della sua amata. Si sentiva dannatamente in colpa. Si ripeteva che era solo colpa sua. Arrivò. Tutti lo guardarono male. -Cosa vuoi ancora? Non ti basta averla indotta a fare questo? Vai via!- sbottò Kurt. -Con quale coraggio vieni qui!- continuò Quinn. -Non dovresti proprio avvicinarti!- appoggiò Rachel. -Sei un idiota!- esclamò Samantha regalando un ceffone al ragazzo. -Lasciatemi stare, voi non capite!- rispose lui. -Cosa dovremmo capire? Se non sparisci di qua ti uccido con le mie mani e poi ti faccio a pezzi!- esclamò Puck guardando minacciosamente l'usignolo. -Io la amo! Se l'ho lasciata è solo perché a lei mancavate, se anche lei mi avesse odiato voi sareste tornati suoi amici, ho sbagliato e se le dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai!- rispose Sebastian tra le lacrime. -Cazzo Sebastian è in coma lo capisci?- chiese Kurt. -Vi prego, permettetemi di rimanere qui, ho bisogno di vederla, di stare con lei, non sapete quant'è difficile lasciare andare la donna che si ama- affermò stremato. -Ragazzi lasciatelo stare, non è colpa sua, è colpa nostra. Se noi gli avessimo accettati come coppia dal principio, tutto questo  non sarebbe successo!- esclamò Tina appoggiata da Mercedes e Brittany. -Grazie!- sussurrò l'usignolo, mentre Kurt contrariato borbottava qualcosa. Il ragazzo entrò nella stanza e si ritrovò davanti una scena che mai avrebbe voluto vedere. La donna della sua vita sdraiata su di un letto d'ospedale in fin di vita, collegata a tanti macchinari. I suoi fantastici occhi erano chiusi, siggillati, come le sue tumide labbra ancora rosee. Sarebbe voluto morire.



(non ho trovato una foto di Grant che piange, quindi accontentatevi di questa per questa volta, mi scuso con voi!)(non ho trovato una foto di Grant che piange, quindi accontentatevi di questa per questa volta, mi scuso con voi!)

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Capitolo 15
*** I can't stop loving you ***


-Santana amore mio, ti prego resisti. Non mi lasciare. Sono qui con te. Ti amo- questo diceva Sebastian mentre era nella stanza della ragazza e le strigeva la mano in lacrime mentre con l'altra le accarezzava la fronte. -Scusi se la disturbo, dovrebbe uscire. Devono entrare i genitori!- esclamò un'infermiera. Il ragazza si asciugò in fretta le lacrime e uscì dalla stanza. Mentre questo succedeva incontrò i parenti della sua amata e non poté far altro che abbassare lo sguardo triste e mortificato. Il giorno seguente, e quello dopo, Sebastian era rimasto in ospedale, rinunciando a tornare a casa pur di stare con Santana. Una mattina, Mercedes si avvicinò a lui, gli mise una mano sulla spalla e lo convinse a tornare a casa per riposarsi e cambiarsi. Durante l'assenta del giovane, Santana si riprese. -Dove sono?- chiese ancora stordita. Samantha, che ormai le faceva da guardia sorrise con le lacrime agli occhi ed abbracciò la sorella. -Mi hai fatto spaventare stronza!- disse tenendo ancora saldamente la maggiore tra le braccia. -Come stai?- chiesero i genitori. -Stanca, sono stanca!- rispose con un filo di voce la ragazza. -é normale che tu lo sia, adesso devi pensare solo a riposare ok?- esclamò il padre. -Io devo proprio scappare al lavoro, verrò a trovarti appena possibile ok tesoro?- chiese lo stesso uomo andando a baciare la fronte della giovane. Detto questo uscì dalla stanza, andò via anche la signora Lopez, per lo stesso motivo. In camera rimase solo Samantha che chiamò Quinn, Kurt e gli altri per avvisarli della novità. Santana stava bene. Tutti quelli che erano altrove, si precipitarono in ospedale. -Tesoro mi hai fatto preoccupare perché hai fatto una cosa del genere?- chiese Kurt spaventato. -Non puoi capire!- rispose la ragazza. -Santana è per Sebastian vero?- domandò Quinn. -Anche...- cercò di essere vaga la latina. -Sai, non è andato via un attimo, è rimasto qui tutto il tempo!- esclamò Mercedes andando a posizionarsi accanto alla ricoverata. -Davvero?- chiese con gli occhi lucidi la stessa. -Si Sant, lui ti ama!- rispose Tina. -Se mi ama perché mi ha lasciata allora?- continuò la latina a cui furono riferite le parole dell'usignolo. -Quindi mi ha lasciato per questo? Non ha smesso di amarmi?- chiese. -No, non potrei mai smettere di amarti!- rispose una voce tremendamente famigliare. Era Sebastian. Lei sorrise. L'usignolo non perse tempo, corse  da lei e la baciò. -Mi dispiace tanto!- affermò guardandola negli occhi. Lei lo abbracciò. -Tieni, questo è tuo!- esclamò il ragazzo porgendole l'anello acquistato insieme. Santana lo infilò al dito e sorrise guardando la mano. -Ehm scusate devo dire una cosa alla signorina Lopez!- ruppe il silenzio l'infermiera. Tutti uscirono dalla stanza. -Signorina Lopez sa di essere incinta?- chiese la donna. -Si lo so!- rispose la latina. -Come sta il mio bambino?- domandò subito la stessa. -Fortunatamente bene, le conviene avvertire i suoi parenti, nel referto medico c'è scritto- esclamò la donna. -Si ha ragione, grazie per esser venuta a parlarne prima con me, la ringrazio molto!- detto questo la donna lasciò la stanza e tutti tornarono dentro. -Devo dirvi una cosa, a tutti voi e dopo averla saputa capirete perché avevo deciso di togliermi la vita- tutti guardarono Santana con attenzione. -Dopo esser stata lasciata da Sebastian, ho scoperto una cosa, ho scoperto di... di essere incinta!- disse molto lentamente la ragazza un po' impaurita -La prima cosa che ho fatto è stato dirlo a Brittany che ne è stata felice, ma subito dopo mi sono accorta di essere sola e ho pensato che Sebastian non avrebbe mai voluto un figlio da me. Lui mi aveva appena lasciata. Mi sembrava di avere il peso del mondo sulle mie spalle e non l'ho retto. Ho scelto la strada più pericolosa e da codardi. Capitemi, ero spaventata e sola- disse la ragazza. -S-Sei incinta?- balbettò Sebastian sotto shock. Santana annuì. Sebastian svenne.




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Capitolo 16
*** The end of history ***


-Oddio Sebastian stai bene?- chiese Santana sporgendosi in avanti. -Sta buona!- esclamò Samantha spingendo la sorella e facendola in questo modo mettere seduta composta. Questi guardò male la minore. -Non puoi affaticarti- si giustificò l'altra e Santana non poté far a meno di sorridere difronte  a quel gesto premuroso. I ragazzi aiutarono Sebastian a riprendersi e lo fecero sedere. Tutti lo guardavano in attesa che questi parlasse. -Allora?- chiese la latina impaziente. -Allora che?- domandò l'usignolo. -Allora che ne pensi?- chiese ancora la ragazza. -Santana è una cosa fantastica, si fose lo sarebbe stato di più se fossimo stati più grandi, ma non mi importa. Un bambino. Wow- sorrise -Oddio un bambino!- esclamò e svenne dinuovo. La latina si mise una mano in fronte. -Sto bene! Sto bene!- esclamò riprendendosi il francesino. -Sono felice. Voglio che tu lo tenga, sempre se vuoi ovviamente- disse. -Certo che voglio- sorrise la mora. Il bel usignolo si alzò e andò dalla sua fidanzata. Le prese le mani. La guardò negli occhi. -Sarà il frutto del nostro amore- detto questo la baciò. Lei sorrise e intensificò il bacio. Kurt tossì. -Non vogliamo concepire anche un fratello vero?- chiese ironico. I due si staccarono e sorrisero al latticino. 

Nove mesi dopo Santana era nell'aula del glee, con il suo pancione enorme e stava ascoltando Sebastian cantare, si, adesso il ragazzo frequentava il McKinley in modo da poter stare più vicino alla sua fidanzata e a suo figlio. Avrebbero avuto un bel maschietto, ormai era solo questione di minuti, ore o esagerando giorni. L'esibizione dell'ex usignolo terminò. Schuester prese parola. -Ragazzi, si avvicinano le Nazionali, per stabilire la scaletta ho chiamato le professoresse Pillsbury e Sylvester affinché ci diano una mano- detto questo le due donne entrarono e cominciarono a parlare con Schuester. Santana cominciò a sentire dei forti dolori provenienti dal basso ventre. Strinse forte la mano di Sebastian e cominciò a respirare affannosamente. Nel frattempo i tre docenti avevano cominciato a litigare, non accorgendosi che la ragazza aveva le doglie. Questi con forza si alzò, lasciò la mano del fidanzato, andò dai tre e li staccò. Gli "adulti" la guardarono. Era rossa in viso, sudata e arrabbiata. Non riuscì a pronunciare parola. Si sentì un forte urlo schifato. La Pillsbury aveva lo sguardo terrorizzato, Santana gli occhi spalancati. Abbassò lo sguardo, lo rivolse a Schuester. -Cazzo mi si sono rotte le acque!- esclamò. Le si erano rotte in direzione delle scarpe della Pillsbury e di conseguenza queste le si erano sporcate tutte. D'urgenza portarono la latina in ospedale dove, dopo quattordici ore di travaglio, partorì. In sala parto c'erano, oltre a Sebastian, Samantha, Kurt e Quinn. Il medico prese il piccolo Smythe e lo mise tra le braccia della mora che lo guardò e gli sorrise. Lo stesso fece Sebastian accarezzando la fronte del suo piccolo. -Non ci posso credere, sono diventato padre!- esclamò Sebastian con le lacrime agli occhi. 

 
Chi lo avrebbe mai detto che da uno stupido duetto sarebbe potuto nascere un legame così forte e puro come quello di Sebastian e Santana. Chi avrebbe mai scommesso su di loro? Eppure sono ancora insieme.




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Grazie a tutti quelli che hanno seguito questa storia e che hanno recensito. Purtroppo anche questa fanfiction è giunta al termine, mi sono divertita tanto a scriverla. Spero che sia piaciuta. Un bacio a tutti sopratutto a Darreninlove che non ha smesso mai di farmi complimenti, che mi ha sostenuta e incitato ad andare avanti. Alla prossima. SuperF1997

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