Un tacito aiuto..

di Mari_Malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stordiment ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Stordiment ***


I personaggi sono di proprietà della Rowling.

"Hermione! Hermione svegliati!"
La ragazza si svegliò di soprassalto.
"Che c'è Ron?"
Chiese tentando di coprirsi con un leggero lenzuolo poichè era vestita con una leggerissima vestaglia.
In un caso come quello Ron avrebbe pensato a saltarle addosso, ma non lo fece.
"Hermione, Harry è stato trovato ferito a morte!"
.Urlò il rosso sull'orlo della disperazione.
La studentezza saltò giù dal letto e si vestì.
Ron dovette accelerare il passo per raggiungerla.
"Dov'é?"
"In infermeria. Madama Chips lo sta curando. C'è anche il preside con loro."
La ragazza si fermò di colpo.
Diamine! Il preside era presente in infermeria solo se era veramente urgente. Solo se qualcuno stava veramente male.
Lo fissò negli occhi e con una luce preocupatissima in essi appoggiò la mano sulla spalla del ragazzo.
"Ron.. Dimmi la verita.. Come sta? Sta per morire vero?"
Notando che Hermione aveva gli occhi lucidi decise di rassicurarla. Per non farla stare in pena. Anche se in realtà nemmeno lui sapeva le condizioni del loro migliore amico.
"No Hermione! Silente ha detto che si riprenderà molto probabilmente! In più se io e te ci stiamo vicini non ci abbandonerà. Non ci pùò abbandonare maledizione!"
Ora perfino Ronald aveva lo sguardo dolorante e speranzoso in una guarigione del suo amico fidato.

Arrivarono in infermeria.
Proprio come aveva detto Ron c'era il preside.
Con il cuore che le batteva a mille si avvicinò dove c'era Harry.
"Oh Merlino!"
La ragazza aveva urlato, inconsciamente, senza rendersene conto vedendo l'aspetto del ragazzo in questione.
Era pieno di sangue. Gli occhi verdissimi ora parevano sofferenti.
Le mani e le braccia tagliuzzate, i vestiti sporchi e strappati e la bocca era piegata in una smorfia di dolore.
"Sig.ina Granger, Sig. Weasley"Il preside nel frattempo si era avvicinato a loro, lasciando la mano di Harry che tremeva e sudava come quella di un bambino che aveva il terrore dei temporali. Peccato che quando era un bambino durante la notte se c'erano i temporali non andava nel lettone dei genitori a trovare conforto. Anzi. Rimaneva chiuso in camera coprendosi gli orecchi e piangendo a dismisura, con gli zii che gli ordinavano di nopn fare la femminuccia.
Povero Harry. Aveva sofferto molto. Troppo.
"Sig. Preside. Ci dica la verità la prego. Harry sta per morire?"
"Chiese tutto d'unfiato il preucupatissimo Ron che fino ad ora non aveva spiccicato parola.
"Diciamo che dipende tutto da lui. Molti maghi sono morti per causa di questa maledizione."
Ci riferì il preside con un sorriso da incoraggiamento. Poi, gli si illuminarono gli occhi.Forze c'era un barlume di speranza.
"Però.. Aspoettate, torno al più presto"Silente si dileguò con furtività fuori dall'infermeria.
Intanto hermione erasi era vvicinata al lettino dove c'era disteso Harry.
Non poteva vederlo così. Gli faceva troppa pena. Quel magnifico ragazzo aveva già sofferto troppo.
Gli guardò la mano. Quella mano che 2 anni prima aveva accarezzato la sua resa di pietra da quel lucertolone.
La sua era completamente gelida ma anche sudaticcia. Prese a strofinargli il pollice nel palmo.
Quando avrebbe potuto riavere il suo Amico?
Era giusto poi chiamarlo amico? Certamente. Lo erano stati per vari anni. Ma con l'adolescenza qualcosa aveva preso il posto dell'amicizia.
Non sapeva cosa fosse.
Sapeva solo che quando le sorrideva, la baciava amichevolmente, le stringeva la mano, la guardava profondamente con quegli nocchi che dicevano più della parole, provava un tuffo al cuore.
Ma sapeva che il suo sentimento non sarebbe mai stato corrisposto. Per vari motivi:
-1 Lui era il migliore amico di Ron. E tutti sapevano che Ron era innamorato cotto di lei.
-2 Non poteva nemmeno lontanamente immaginare che lei provasse certe cose nei suoi confronti. Assolutamente.
-3 A volte, aveva un modo di guardarla molto strano. Molto diverso da amicizia. E si era persino dimostrato geloso di Krum. Ma lei nonaveva mai dato peso a certe situazioni. Era convinta che lui la considerava solo un'amica.
"Ragazzi, avrà molto bisogno di voi. Gli è stata scagliata addosso la maledizione "Stordiment", la malediozione che stordisce fino a fare diventare una persona quasi incapace di ricordarsi come si chiama"
Mantre l'infermiera parlava Hermione e Ron si rendavano sempre più conto di quale brutta condizione si trovava il loro amico ora. Davvero brutta.
Il mago più forte al mondo intanto tornava con un libro vecchissimo.
Aveva una luce strana negli occhi.
Si avvicinò
"Ragazzi miei adorati. Forse ho trovato il modo di aiutare Harry!"Ci riferì con un sorriso. Ron gli saltò addosso con altre mille domande.
"Come? Quando? Cosa? Perchè? Per.."
La ragazza, alquanto infastidita si portò le mani nella vita, guardando quell'istancabile idiota.
"Forse il preside ce lo dirà se tu dtai zitto!"
Ron livido in faccia si limitò ad obbedire, senza notare che Albus aveva riso.
"Bene.. Emm, allora. Su questo libro ho trovato una cura. Ma porterà degli svantaggi."
I due impazienti e preoccupatissimi ragazzi lo guardarono con fare interrogativo.
"Il sig. Potter guarirà nel giro di una settimana e si risveglierà, ma.. Perderà la memoria. Si ricorderà solo il proprio nom,e e la storia della sua infanzia. Ma non ricorderà amici, professori, amori, scuola.."
La stanza sprofondò in un gelante silenzio.
"Come? Non si ricorderà più di noi? Dei suoi migliori amici? Ne è assolutamnte sicuro?"
Il griffondoro rivolse quella domanda in un sussuro. Più fra se stesso che verso l'uomo.
L'uomo in questione annuì alzando e abbassando il viso.
In Hermione qualcosa si era spezzato. Il cuore molto probabilmente.
"Non possiamo permetterlo professore. Non possiamo. Non vogliamo che Harry si dimentichi di noi. Sono sicuro che Madama Chips sia un'infermiera eccellente e che saprà guidarlo nella via della guarigione.Vero Hermione?"
La ragazza era sprofondata in uno strano ed inquietante silenzio. I suoi npensieri erano mille. Cosa sarebbe stato giusto? Lasciar vivere Harry pur sapendo che lui non si sarebbe ricordato dei loro bellissimi giorni insieme..
Oppure farlo miseramente morire?
La griffondoro con la voce rotta dal pianto disse:
"No Ron. Noi dobbiamo permettergli di vivere. Anche se questo comporta non essere più i suoi migliori amici. Se lo lasciassimo in queste condizioni saremmo dei veri e propri stronzi."
Il ragazzo, incerto, annuì perchè sapeva che lei aveva perfettamente ragione anche se era dura ammetterlo.
Non sarebbero mai più stati il 'Magico trio di Hogworts'.

"Questa missione comporterà l'avventurarsi nella terribile foresta proibita. Dovete cercare una pianta di nome 'Guarigium', è viola con il gambo blu."
I due alunni si guardarono perplessi. La foresta proibita?
"Dove questa pianta?"br>Domandò incuriosita Hermione.
Il preside tirò un sospiro. Brutto segno.
"Si trova sopra alla tana del temibile ragno."
ron per poco non svenne. Hermione, infatti sapeva bene che a lui favìcevano una paura terribile quegli insetti. Figurarsi in formato gigante!
"Ascolta, tu non sei costretto ad accompagnarmi, ci andrò da sola, tu.."
"No! Mai! Verrò anch'io con te! Non posso lasciarti affrontare quel.. emm.. coso!"
Sapeva che stava bleffando. Che in altre circostanze avrebbe persino baciato Piton pur di non venire. Ma in altre circostanze. Appunto.
Con un sorriso colmo di gratitudine la ragazza, abbracciò l'amico.
Ma intervenne Silente che con un lieve colpo di tosse fece ritornare l'attenzione su di se.
"Un'ultima cosa. Harry farà dei sognie prima che voi me lo chiediate, vi dico che non so che tipo di sogni. Almeno finchè non avrà preso la pianta. Ma ora voi dovete riposare. Da domani vi avventurerete in questa 'Mission impossibol'"
I due annuirono. Non potevano fare altro. Dovevano almeno provare.
Ma Hermione sapeva che se lui sarebbe morto, in cuor suo non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato.Lei lo amava dannazzione! Si, lo amava. Ma Harry aveva preferito un'altra. Ginny per la precisione.
Se provava anche solo a ripensare a cosa aveva provato in quei giorni in cui li vedeva teneramente abbracciati o baciarsi le veniva da piangere.
Ma ora non centrava. Lui aveva bisogno del loro aiuto.
Di sicuro lei non si sarebbe arresa alla prima prova d'onore. Anche se al risveglio non lui non avrebbe riconosciuto il volto della ragazza che lo ama tanto e che lui considera la sua migliore amica, nè il volto del ragazzo che per essergli amico vero, gli ha persino concesso di baciare in pubblico la sorella.
Ah! Che rabbia! Se solo ci pensava avrebbe voluto ammazzare Ron.
Si avvicinarono entrambi allo studente inerme sul letto.
Hermione si piegò e lasciò un lieve bacio sulla fronte del bimbo sopravissuto.
E accarezzandogli i capelli lo guiardò negli occhi semi-chiusi e gli sussurrò:
"Ti salveremo Harry. A qualunque costo!"
Detto questo lasciò l'infermeria in lacrime, consapevole che non sarebbe più tornata l'adolescente felice e spensierata del mondo.
Ma del resto queste erano cose che succedevano a mille persone anche nel mondo babbano.
Perdevano l'amore. Ma si rialzavano e si rifacevano una vita. Quella che lei, gli sembrava impossibile, avrebbe fatto senza il suo Harry Potter.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era arrivato il mattino.
Quindi la partenza verso la foresta proibita.
Quando scese vide Ron in un terribile stato d' ansia.
Il suo cuore era in colpa.
Ci sarebbe dovuta andare da sola.
Se lo avesse detto a lui, però non l'avrebbe nemmeno ascoltata.
Bè, tentar non nuoce!
Stava per aprir bocca.
"No, Hermione. Lo sai che verrò ad ogni costo con te."Glielo disse con una calma così snervante che la nostra Hermione non potè che annuire.
A volte Ron aveva paura a parlare con Piton, mentre a volte aveva coraggio nell' affrontare il ragno più grosso e velenoso al mondo. Un bell' amico davvero.
Silente non potè nemmeno augurargli un ' buona fortuna' tant' era impegnato.
Ronald prese la mano di Hermione, quella mano che tante e tante volte aveva accarezzato.
Lui le aveva chiesto moltissime volte di stare insieme, ma lei rispondeva sempre allo stesso modo..

"No, mi dispiace molto. Il mio cuore è impegnato."
Ora, non aveva tempo di pensare a quelle cose. Tirò Ron per un braccio e si imboscarono (Non pensate male:) )nel bosco
"Accidenti"Il suo migliore amico si era agrappatto a lei.
Lo capiva benissimo.
Erano li da meno di 1 minuto e avevano i brividi.
Il bosco era buio, non un raggio di sole che colpisse in terra.
Gli animali per quanto piccoli potessero essere erano obbrobriosi.
Nel mondo 'reale' si definiva uno scarafaggio un insetto 'inguardabile, brutto, schifoso' e chi più ne ha più ne metta.
Invece si rese conto che all'interno di quel luogo somigliava più ad un cucciolo di gatto.
Ron urlò.

Basta!
La ragazza ormai esausta, dopodue ore di icessante cammino, afferrò la maglia dell'amici. Era tutta sporca. Il fango le ricopriva la faccia e i vestiti. E così anche lui.
Ron la guardò come se avesse detto la cosa più stupida da dire.
"Sei impazzita?? Sono a malapena le dieci! E Harry?? Lo dobbiamo salvare al più presto. Ti sei già dimenticata le parole del.."
Hermione lo interruppe agitata. Il buoi era venuto nella foresta e iniziavano a sentirsi strani rumori. Con le pupille che roteavano si guardava continuamente le spalle.
"No, ron. Come avrei potuto dimanticarle?? Anche io lo voglio salvare! Ma è inutile camminare a vuoto. Si sta facendo buio e tantovale cercare un posto sicuro, sperando che esista, e trascorrere lì la notte."Il rosso annuì. Un pò a disagio.Ok, a lei non allttava l'idea di dover passare la notte insieme a lui, ma infondo non era certo la prima volta.
Bè, le circostanze erano decisamente diverse. Insomma, buio, paura, animalacci..
Ron afferrò la sua mano e iniziò, velocemente a cercare un buco in una roccia.
Dopo circa quindici minuti lo trovarono. Prima infilarono i loro zaini, stracolmi di panini e bevande, poi si infilarono loro . Il 'rifugio' come lo aveva chiamato lui, non era più grande di un letto matrimoniale.
Lei era abbastanza bassa e quindi riusci a stare comoda mettendosi a pancia in giù.
Lui invece alto dovette mettersi al contrario. Sembrava un contorsionista.
"Ehm.. Hermione.. non so se l'hai notato ma siamo in una grotta nel bel mezzo della foresta proibita dove ci sono grossissimi e pelosissimi ragni con due zaini pieni di panini che avranno fattola muffa.."
Hermione rise. Che idiota!
"Ma cosa mi dici mai Ron? se non me lo avessi detto avrei pensato di trovarmi nel mio immenso letto sotto le mie morbide coperte, con dei peluche di Winnie The Pooh per animali e un amante focoso!"
Dapprima lui si fece rabbioso poi piano piano la sua espressione si fece ironica e scoppiò in una fragorosa risata. E quest' ultima non piacque alla nostra protagonista.
Lo fissò negli occhi con arroganza.
"Per cosa ridi idiota?"
"Scusa Hermione ma l'idea di un' amante focoso nel tuo letto mi fa ridere. TU! Ma va là! Prima di vedere una cosa simile, io prenderò un tè insieme ai ragni!"

Ecco, lo sapeva. Come tutti anche Ronald Weasley credeva che lei fosse una specie di monaca rinchiusa nel suo mondo fatto di studio, voti e pagelle. Ma non era così. No, se solo avesse saputo che lei aveva perso la verginità qualche mese prima sarebbe rimasto di stucco.Sopratutto se avesse saputo con chi.
Sorrise.
"Conosco quel sorriso. é lo stesso identico sorriso che mi hai rivolto al Ballo Del Ceppo quando io invidioso, ti ho visto danzare insieme al mio idolo, che significava: ' Non te lo saresti aspettato vero?'. E ho paura di sapere cose che mi manderebbero in bestia riguardo a.."
"E allora e meglio che non le sai. Su dormiamo. Domani all'alba ci dobbiamo alzare se non lo sai. Abbiamo una missione una pianta da prendere per far risvegliare il nostro migliore amico. Buonanotte!"

Detto questo si limitò a girarsi nella parte opposta e percepì tutto il rancore che il ragazzo aveva in corpo. Ma non gliene importava granchè, perchè sapeva che il suo non era vero amore. Solo una cotta da ragazzi. Totalemente diverso da quello che lei provava verso Harry.
Se ne era innamorata e non ricordava nemmeno come. Era successo e basta. Anche se era un'amore a senso unico. Ma era meglio riposarsi, si disse saggiamente, altrimenti la mattina seguente avrebbe tirato dritto.
'Perderà la memoria'.
Pensandò ciò sia lei si Ron scivolarono dal sonno. Dopo tutto la foresta proibita non era così off-limits come pensavano tutti. Almeno fino a quel momento.

Dei passi. Dei passi di uomo la svegliarono preoccupandola.
Chi poteva essere lì? Un pazzo. Certo solo un pazo si sarebbe avventurato.. ma certo!! Di sicuro sarà qualche licantropo. Però.. il rumore era di piedi umani. 'Se è una persona non ci farà del male.' Pensò.
Si stiracchiò gli occhi e si voltò per svegliare Ronald. Gli posò delicatamente una mano sul braccio e gli sussurrò..
"Ron, svegliati. Ron svegl.."
"I ragni... I ragni sono tanti.. Attenta!! Miseriaccia!!"

Delirava. Nel sonno pensava anzi, sognava i ragni. Accidenti, che coraggio e che fedeltà aveva provato a lei e a Harry.
Gliene sarebbe stata grata per sempre.
Si guardò intorno. C'era ancora un pò di buio. Ma i raggi del sole, anche se deboli iniziavano a farsi vedere.
Passi. Ancora. Decise di controllare. Afferrò la bacchettà e uscì dal nascondiglio.
Sembrava tutto regolare. A parte Ron che continuava a delirare, la foresta era in più assoluto silenzio. Niente si muoveva. Le foglie e gli alberi erano immobili, un leggerissimo vento le sfiorava il corpo. Gli animali ancora nei loro rifugi.
Poi li risentì. E provenivano da dietro un albero.
Con passo veloce ma aggrazziato si fece vicino e andò di fronte alla persona sconosciuta e gridò:
"Lumos!"
Un bagliore accecante fuoriuscì dalla punta della bacchetta e illuminò in pieno viso l'avventuriero.
Non è possobile, pensò.
A Hermione parve di avere le allucinazioni. Le gambe faticavano a reggerla. E il respiro era accellerato notevolmente.
"Harry"Il ragazzo la guardò confuso. Si stava chiedendo che fosse la ragazza. Non l'aveva mai vista, si disse. Eppure si.. Il suo volto non le era del tutto nuovo.
Hermione cadde nel panico. Oh! Non erano passati nemmeno due giorni e lui non si ricordava più di lei. Forse minimamente.
Come faceva Harry a trovarsi lì? Il giorno prima in infermeria era in condizioni penose. Tanto gravi da rendere l'idea di poterlo dimettere totalmente fuori discussione. Come poteva essere??
Si avvicinò a lui. Protese una mano a toccargli la guancia e appena fu vicinissima la sua immagine sparì. Harry era sparito. Non c'era rimasto più niente di lui. Nemmeno il suo profumo.
Si diede dei pizzicotti. No, eppure non aveva sognato. Era assolutamente sicura che Harry fosse stato lì. E se invece era solo il suo inconscio a farle certi scherzetti? Hermione non avrebbe saputo dirlo..
"Perchè stai fissando quell' albero?"
Ron si era appena svegliato. non glielo avrebbe detto. L' avrebbe presa per matta. E lei avrebbe ribattuto e così sarebbe nata un alra lite.
Si scostò un ciocca di capelli dalla bocca.
"No, niente. Andiamo?"

La foresta proibita era davvero immensa. Guardò il cielo.
Non un uccellino che cantando svolazzava per dare a tutti il buongiorno.
Non un fiore nel suolo.
Tutto era di marmo. Freddo. Insensibile. Raggelante. Faceva anche un freddo cane come se non bastasse.
Rabbrividì.
Sentì che qualcosa si appoggiava sulla sua spalla. "Ahhhhhhhhh!"
"Calma Herm! Ho notato che ti stai congelando. Metti la mia giacca."
"E tu? Anche tu hai freddo."
"Si, ma sono un'uomo. E per di più ho il fisico allenato dal quiddich. Sopporterò. Invece mi si spezzerebbe il cuore a vedere una creaturina come te prendersi il raffreddore!"Il suo tono era scherzoso e per questo Hermione gliene fu davvero grata.
Era vero. Non c'era nessuno che la mettesse di buon umore come lui. Era molto simpatico.
S' incamminarono.
Iniziava ad essere stanca di tutto questo. Quando sarebbero arrivati alla tana del ragno?
"Ron? Quanto manca?"
"Poco. Guarda.."

Guardò.
Una fila di ragnetti si stava dirigendo verso una direzione.
"Sembrano dei soldatini"Disse quasi con sarcasmo lei.
Ma Ron invece aveva un'espressione di paura pura.
"Quando vedrai il generale riderai poco, fidati"
E detto questo seguirono i ragnetti.
'Ci vorrà 1 giorno di cammino'.
Era questo che le aveva risposto quando gli aveva posto la domanda.
Si arrotolò i jeans e lo seguì. Forza e coraggio Hermione!!

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