Butterfly effect;

di BieberIsMyDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** вreαтh ***
Capitolo 2: *** Zia Amelia; ***
Capitolo 3: *** Maid; ***
Capitolo 4: *** Cornetta verde; ***
Capitolo 5: *** Sorpresa; ***
Capitolo 6: *** Non mi trovo un titolo; ***
Capitolo 7: *** Paparazzi; ***



Capitolo 1
*** вreαтh ***


Partenza;

'Jessica, stai attenta in America!' mia mamma era preoccupatissima, ma cosa poteva essere un piccolo viaggio a Los Angeles da mia Zia Amelia?
Amelia era la mia prozia ma, essendo sempre presente negli avvenimenti più importanti della mia vita, era diventata come una seconda madre.
E pensare che questo pomeriggio sarei andata in America da lei, ero contentissima.
Zia Amelia aveva cinquantasette anni mentre mia madre aveva trentasei anni, mia prozia era come una madre per mamma Pattie; era una vera mamma per Pattie, la aveva cresciuta.
Il telefono squillo. "Papà" comparì sul mio cellulare.
'Pronto?' dissi io con una voce abbastanza distante. Non avevo buoni rapporti con mio padre, aveva lasciato mia madre da sola, con una figlia. Con me.
'Oh, jessie. Cara Jessie, come stai?' mi chiese. La mia mente volò in America, a Los Angeles... a Santa Monica beach, dove viveva mia zia.
'Jessie!' disse mio padre con un tono rimproverante.
'Si, papà. Sto bene, tu?' risposi un po' scombussolata.
Mia madre mi guardava stupita come se fossi un alieno. Non avevo mai voluto parlare con mio padre.
'Bene... mi passo mamma?' chiese lui.
'Si, certo' dissi passando il cellulare a mia madre.

'Ora mamma vado all'aeroporto... Ciao' disse dandole un bacio sulla guancia.
Mia mamma sorrise e mi salutò con la mano.
'Pronto Alfredo.' disse Pattie aprendomi la porta per farmi passare.

E dopo una decina di ore, una quindicenne che non conosceva niente della vita era sbarcata a Los Angeles.

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Capitolo 2
*** Zia Amelia; ***



Zia Amelia;

'Jessie!' urlò una voce a me familiare.
Mi girai, era zia Amelia; una donna paffutella e bassa, dai riccioli biondi e gli occhi verdi.
Il suo viso molto truccato era abbellito da un sorriso a 1398483 denti, rendeva felici tutti quelli che, seppur non conoscendola, la vedevano.
'Ziaa' dissi a mia volta correndo verso di lei. 'O dovrei dire aunt?!' dissi ridendo.
'Come sei diventata bella, Jessie' mi disse.
Io non mi vedevo così come diceva lei; ero solo una ragazza dai capelli mori, con due occhi marroni, alta e magra. 
Tutte le ragazze della mia età erano come me. Tutte le ragazze italiane erano come me.
'Dai, forza Jessie. Andiamo! Ma togliti quella giacca, non vedi che fa caldissimo qua?' in verità faceva caldo. Sapevo che a Los Angeles faceva caldo ma non credevo che a Los Angeles faceva così caldo. Okay, basta ripetere la parola 'CALDO' poichè a pensare a quel termine mi viene ancora più caldo. 
Okay, basta. I'm normal.
'Okay' le risposi ridendo. Mi tolsi la giacca con scritto dietro 'Bieber' e sfortunatamente, forse, mia zia vide quel bellissimo cognome.
'Bieber? Ti piace Justin Bieber?' mi disse mentre guidava.
'Si, zia Am'.. Mi piace Justin Bieber...' mi fermai a pensare 'Cioè, lo adoro.. Prima pensavo che fosse solo un ragazzino viziato, ma poi.. la sua voce cambiò le mie opinioni' continuai con un sorriso a 294839 denti che non poteva battere quello di Amelia.
'Capito... non capisco cosa abbia di bello quel ragazzo. Comunque, sarai contentissima del mio appartamento'
Come non vi ho già detto zia Amelia era una donna in cariera, una stilista.
Inizialmente, aveva studiato per diventare una giornalista e, lavorando a New York, le avevano proposto un lavoro come stilista a LA e lei non se lo era fatto sfuggire. 
Primo poichè adorava la moda, secondo Los Angeles le faceva impazzire.
Zia Am' era una donna non sposata, che non aveva una famiglia ma molti uomini la trovavano attraente.
'Siamo arrivati' disse Amelia con un sorriso sulle labbra, ma non le andava mai via quel meraviglioso sorriso?, uscendo dalla macchina.
Uscii a mia volta dalla macchina. Non ci avrei mai creduto. Sorrisi stupida di quell'appartamento.
Era vicino a quello di Justin, o il presunto appartamento di Bieber se su internet dicevano la verità.
Zia Amelia si mise a ridere. 
'E' l'appartamento dei tuoi sogni, baby?' mi chiese con un accento americano.
'Certo che sì! Ma è qua che abita Bieber?!' chiesi incredula.
'Esatto. L'avrò visto un centinaio di volte quel ragazzo, infatti lavoro anche a casa sua come donna delle pulizie' si fermò a guardare l'espressione sul mio viso.
'Sai, mi paga tanto... e poi è un ragazzo così gentile Jessica' mi continuò a dire facendo finta di non avere una pazza davanti ai suoi occhi.
'Davvero?' le chiesi.
'Si piccola mia' disse lei tirando fuori le chiavi di borsa, cioè cercandole.
'Ma dove cavolo sono?' disse tra se e se inginocchiandosi per terra e mettendo sottosopra la borsa. Okay, mia zia non stava mica tanto bene.
'Oh, miss Amelia. Le chiavi ce le ho io!' disse una voce maschile alle mie spalle.
No, non poteva essere lui. Non ci volevo credere.
Mi girai facendo finta di niente.
'Ciao, sei nuova?' mi chiese con il suo sorriso sulle labbra.
'Si, tu sei Bieber? Justin Bieber?' chiesi a mia volta facendo la menefreghista.
'Si, sono io. Justin Drew Bieber' mi porse la mano sorridendo a 28943257483758347 denti.
Il suo sorriso batteva quello della mia Zia. Ma io non gli porsi la mano.
'Tipo atteggiamento di una ragazza carina che fa finta di non essere una Belieber ma nel suo cuore sta per morire perchè le sto parlando' mi fece l'occhiolino e aprì la porta.
'Come ti chiami?' mi chiese dandomi le spalle.
'Jessica, Jessica Barbari' mi sforzai di dare un'accento americano al mio cognome.
Justin si mise a ridere. 
'Italiana?' mi chiese con il suo meraviglioso sorriso. Mi limitai ad annuire e lo seguii per le scale.
'Jessie, il nostro appartamento è qui!' mi disse zia Am'.
'Oh, scusa zia!' le dissi arrossendo, Justin si avvicino a me.
'Lo so che vuoi venire a letto con me ma forse è un po' troppo presto' mi sussurrò nell'orecchio sorridendo e andandosene lasciandomi a bocca aperta.
'Ma io non ti voglio...' mi limitai a dire, poichè lui era già entrato in casa.
'Cosa ti ha detto?' mi disse Amelia con un sorriso malizioso sulle labbra.
Entrai in casa e mi buttai sul divano prima di risponderle.
'Mi ha detto che me lo voglio portare a letto' disse sbuffando.
Zia Am' si limitò a ridere e mi fece vedere la mia camera.


 

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Capitolo 3
*** Maid; ***


Maid;

'Voglio andarci io a fare le pulizie a casa di Justin' dissi il giorno dopo svegliandomi più presto del solito.
'No, signorina.. TU, non andrai da nessuna parte, sarai chiusa in casa tutto il giorno' disse mia Zia sorridendo.
'Dai zia Am', ti prego...' dissi inginocchiandomi.
'Okay, però devi prepararti; ora ti do i vestiti' mi disse lei andando in camera sua.
Dopo una decina di minuti mi fece vedere i vestiti: calze nere e il caratteristico vestito da Maid stile lolita che si mettono negli anime le cameriere.
'Non mi metterò questi, non si possono definire neanche vestiti! Non sono mica una puttana!' urlai arrabbiata.
'Dai Jessie, Bieber vuole che le cameriere si mettano questi' mi pregò lei. Secondo me non era vero che Justin voleva delle puttane in casa, forse.
'Io vado così' presi una borsa con quei stupidi vestiti e, con una maglietta e dei jeans addosso, me ne andai da Justin.

Tentennai prima di suonare al campanello ma, alla fine, decisi di cliccarlo.
'Avanti signora Amelia...' disse Justin che secondo me o era a letto e sul divano.
Aspettai là, fuori di casa, senza voler aprire la porta.
'Amelia... è morta o cosa?' disse lui alzandosi e avvicinandosi alla porta, aprendola.
'Oh... Jessie' mi disse. Un ragazzo bellissimo, il mio idolo, mi stava parlando senza maglietta e con dei boxer viola addosso. Ero hsjfajhfsajf.
Non risposi. Forse stavo sbavando guardando quel ben di Dio.
Justin, afferrando al volo i miei pensieri, mi sorrise e mi fece entrare.
'Ho sempre detto che le MIE cameriere devono indossare quel vestito, signorina' mi disse in un tono dolce con un nonsoche di sexy (?).
'Okay.' iniziai a togliermi i pantaloni e a mettermi le calze nere. Non avevo vergogna di farmi vedere in intimo dai ragazzi, facevo parte di una squadra di calcio maschile in Italia e ci dovevamo spogliare tutti nella stessa stanza; cioè io dovevo spogliarmi davanti ai ragazzi.
'Jessie... non è che non mi piaccia vedere una bella ragazza in mutande però...' iniziò interrotto dal suono di un campanello.
'Ecco dove volevo arrivare.. SELENA!' disse. 'Nasconditi sotto il mio letto, non sotto le coperte mi raccomando! E prendi questi affari!' continuò.
Riuscii a mettermi sotto il letto appena in tempo. Mi sembrava un film in cui una ragazza rubava il fidanzato alla sua migliore amica e mentre erano nel letto lei li becca.
Odiavo quei film ma "recitarli" non era male. hahah (?)
'Justin... tesoro!' sentii da sotto il letto.
'Ciao Selena...' rispose Justin sorridendo, secondo me.
'E la cameriera? Dov'è quella grassona?' disse Selena.
Cercai di rimettermi i jeans sotto un letto, non credevo fosse così difficile, e dopo averli indossati presi una scopa facendo finta di pulire.
'Ohh..' dissi vedendo Selena 'Ciao! Io sono la nuova cameriera. Cioè faccio il cambio a mia zia..' cercai di imitare la sua voce 'la Grassona, sai..'
Selena diventò tutta rossa. 'Justin, come osi farmi questo?!' chiese lei con una voce da oca.
'Lei avrà...' aspettò per avere la conferma sulla mia età.
'15 anni, quasi 16' sorrisi.
'Lei ha sedici anni! Ti vede in boxer Justin! LO CAPISCI!? Potresti fare uno sbaglio con...' la interruppi.
'Selena, basta! So quello che faccio, so che siete fidanzati... Io voglio solo parlare, essere amica del MIO idolo e niente più. Tu sei bellissima, famosissima e simpatica; credi che Justin si metta con me?! Un'italiana di quindici anni che NON è famosa, NON è bella?! Beh, non capisco...' dissi alla fine lasciando cadere la scopa e, tranquillamente, uscii da quel appartamento.
Mentre scendevo le scale sentivo le urla di Justin e Selena, lo avevo fatto sentir male. 

Entrai in casa. Zia Amelia mi sorrise.
'Com'è andata, Jessie?' mi chiese.
'Bene, fino a quando è arrivata Selena!' dissi ridendo.
Anche lei lo fece.
'Ma te vedi Biebah ogni giorno in Boxer?' chiesi ridendo.
'Eh certo!' disse lei sorridendo a sua volta.

Però, mi sentivo in pensiero per Justin.

Spazio dell'autore;
Salve! Spero che la storia vi piaccia.
Mi dispiace se Selena ha un ruolo antipatico e, forse,
parlerò male di lei. Beh, cosa ci posso fare?
Non sono una grande fan di Selena ma, la rispetto comunque.
Beh, se recensite (o come si dice) mi fate un piacere :33
Account twitter: JAZ10BIEBAH
Seguitemi su Twitter e se mi dite che siete lettori della mia FF
vi followerò (?) anche io ^^
Ah, non mi sono presentata. Come sono sbadata uu
Io sono Letizia e ho 13 anni, spero di nuovo che la storia vi piaccia e,

NEVER SAY NEVER.

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Capitolo 4
*** Cornetta verde; ***



Cornetta Verde;

Suonò la sveglia. Erano le otto, ma non avevo voglia di svegliarmi, quel giorno.
Ero triste, molto triste.
'Jessie' sentì mia zia chiamarmi. No, non volevo uscire dalle coperte.
'Jessie' ripetè lei con un tono più deciso. La donna aveva capito che la nipote non stava bene e decise di raggiungerla.
'Piccola mia, cos'hai?' mi chiese sedendosi sul letto di quella camera tanto perfetta.
Era grande e bianca. Uno stile moderno, quasi minimalista. Era perfetta, tanto che non volevo buttarmi sul letto a rovinare quelle coperte.
'Niente... non mi sento tanto, bene' le risposi. Le lacrime non aspettarono ad uscire.
'Jessica' disse zia abbracciandomi. 'Piccola mia...' disse lei.
'Mi sento in colpa. Mi sento in colpa per tutto: Justin per colpa MIA ora sta male...' mi fermai '...sta male!' dissi quasi urlando.
La zia mi abbracciò ripetendo che era tutta colpa di Selena.
'E ora, vai da Justin.' disse lei decisa. 'Capito?'
'No, non voglio.' dissi asciugandomi le lacrime.
Zia Amelia, senza dire niente, si alzò e prese la cornetta.
'Pronto? Justin?' chiese con un tono deciso.
Non volevo alzarmi dal letto, non ancora. Non volevo essere una fragile ragazza italiana che piangeva per il suo idolo. Non volevo essere la solita me.
Il suono della campanella non tardò troppo. Justin entrò nell'appartamento.
'Dov'è Jessie? Ho capito subito che quella chiamata era riferita ad un problema di quella ragazza. Signora, mi porti subito da lei, la...' si fermò a pensare ad una parola adatta. '.. la aiuterò' continuò.
Entrò nella mia stanza. 'Esci' gli dissi. 
Ero diventata un po' troppo fredda, distaccata, forse... anche arrogante. E questo, non faceva parte del mio carattere; forse iniziava a fare parte del mio carattere.
Lui sorrise, ma non disse niente, si sedette solo sul mio letto e continuò a fissarmi in un modo imbarazzante. 
'Che cos'hai?' mi chiese dolcemente, sciogliendo il mio duro cuore di pietra.
'Scusami... davvero, non volevo... Ti ho fatto sentir male; tu e Selena siete una copp...' mi interruppe appoggiando il suo dito indice alle mie labbra.
'Shhh...' sussurrò. 'Non voglio più sentire quella parola. Io e Selena non stiamo più insieme.' mi disse sorridendo.
Rimasi in silezio per secondi che mi parvero interminabili. Alla fine non riuscii a fare a meno di sorridere.
'Usciamo oggi?' mi chiese. Sorrisi senza dire niente; aveva capito tutto da quel sorriso. 
Justin si alzò e uscì dalla porta. Sorrisi di nuovo, era dolcissimo.
Adoravo quel ragazzo con gli occhi color miele.

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Capitolo 5
*** Sorpresa; ***



Sorpresa;

Ero stata davanti ad un armadio pieno di cose meravigliose per due ore; non mi era mai successo.
Uscire con Justin doveva essere bellissimo ma, non volevo più stare davanti ad uno stupido armadio per due ore. 
Chissà come faceva Selena, la ammiravo per questo.
Decisi di vestirmi casual, dei jeans e una maglietta; scelsi quella con i The Beatles, era un gruppo che adoravo.
Decisi di non truccarmi e i capelli li lasciai sciolti, boccolosi.
Justin non si lasciò aspettare; dopo una decina di minuti il meraviglioso ragazzo bussò a casa di Amelia.
'Salve Am!' disse lui. Doveva aver ascoltato come chiamavo la mia prozia.
Quando lo vidi rimasi sbalordita: una maglietta a maniche corte grigia e un bellissimo cappellino rosso. 
... Aveva messo anche i jeans non vi preoccupate. (?)
Beh, lo salutai e lui mi disse che ero bellissima. Com'era dolce Justin?! jsjhgsjhfsk *-*
Il cellulare squillò. 'Sara'.
Aprii il messaggio e lessi ad alta voce 'Ciao tesoooro. Come stai? A Los Angeles tutto okay? Hai incontrato il tuo Bieber, spero.'
Mi misi a ridere; adoravo quella ragazza. A lei non piaceva Justin, era una fan, fan è dir poco, dei One Direction.
'Non è il tuo ragazzo, vero?!' disse Justin sorridendomi.
'No, è una mia amica italiana' risposi mettendomi a ridere.
Justin mi disse che mi doveva fare vedere una cosa. Era una sorpresa, mi spiegò quando li chiesi di cosa si trattava.
Passeggiammo mano nella mano tra le strade e mangiammo anche un gelato, vista la temperatura.
Quelli che mi mancarono furono gli occhi di Justin; per non essere beccato dai paparazzi e per non parlare della sua separazione da Selena si era messo degli occhiali da sole completamente neri.
'Justin, voglio vedere i tuoi occhi' gli dissi avvicinandomi a lui.
'Ciao bro'!' disse lui "avvistando" un suo amico. Mi girai. Era Jaden Smith.
'Justin! Ho saputo che hai lasciato Selena.. E questa bella ragazza chi è?' mi chiese alla fine.
'io sono.. la vicina di casa di Bieber! Jessica' risposi sorridendo.
'Sei single vero?' mi chiese.
'Si' dissi con un sorriso stampato sulle labbra.
'Un giorno esci con me, vero?!' mi chiese. 
Mi misi a ridere e guardai Justin. Lui annuì ridendo a sua volta.
'Ora dobbiamo andare Bro!' disse Bieber. Jaden sorrise e ci salutò.
Justin mi diede la mano. 'Vieni..' mi disse davanti ad un cinema.
Mano nella mano entrammo in quella stanza, proprio come nel video di U smile.
'Te... mi fai sorridere' gli dissi e lo abbracciai.
'Okay, anche te.' iniziò lui sorridendo 'Ora però siediti e aspetta' mi disse sedendosi su un posto.
Le luci si spensero e rimasi al buio con Justin Bieber.

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Capitolo 6
*** Non mi trovo un titolo; ***


Non mi trovo un titolo;

'Justin...' dissi cercando la sua mano vicino a me.
Dove poteva essere? 'Ti odio coglione' urlai per divertimento.
Una risatina, quella di Justin, provenne da dietro di me.
'Sorpresa...' mi disse abbracciandomi.
Appena finì di dire quella parola iniziò. Iniziò la sua sorpresa per me.
Never Say Never in 3D. Avevo già visto quel film una decina di volte ma, vederlo con Justin, era una cosa stupenda.
'Eccoti gli occhialini' mi disse porgendoli.
Sorrisi, ma non credevo che avrebbe visto il mio sorriso.
Restai là per due orette, a piangere e alla fine del film Justin mi abbracciò.
'Jessie, non piangere, tesoro' mi disse. Le luci si riaccesero.
Pensavo ci fosse stata anche un'altra sopresa ma quello che mi ritrovai davanti era il più bel regalo che avrei potuto immaginarmi: il ragazzo che adoravo mi sorrideva.
'Che ne dici di venire in studio con me?' mi chiese.
Annuii lentamente con un sorriso sul viso. Volevo vederlo cantare.
Fuori ci aspettava la sua RANGE ROVER.
'Ce l'hai ancora?' chiesi io. 'Si' mi disse lui continuando a guidare.
Accese la radio e iniziai ad ascoltare una canzone meravigliosa: 'Call me maybe'.
Mi misi a cantarla dopo aver capito il ritornello e Justin spense subito la radio. Anche mio padre faceva così, quando ero piccola, quando lui era ancora con me, all'età di sette anni.
Quando la canzone venne interrotta serrai la bocca e non continuai a cantare.
'Canta.' mi disse lui.
Iniziai a cantare come mi aveva ordinato. 'Canti bene, Jess..' mi disse.
Le lacrime iniziarono a scendere.
'Jess, ho detto qualcosa che non va?' mi chiese preoccupato.
'No.. no, niente solo che io e mio padre facevamo sempre così' dissi.
'Facevate? dov'è ora?' mi chiese.
'Lui era un mago' cercai di mimare cosa faceva un mago. 'e quando ha sentito che stavo per nascere è.. SCOMPARSO!' mi misi a ridere presa dallo stress.
'Lui e la sua stupida magia. MIA MAMMA SPIEGAVA TUTTO COSI', IN MODO STUPIDO! LO ODIO!' mi misi ad urlare continuando a ridere.
Justin mi diede la mano e me la lasciava solo quando doveva cambiare la marcia della macchina. Mi dava un senso di sicurezza.
'Siamo arrivati' mi disse e mi abbracciò.
'USHER!' urlò con la voce da donna. 'Sono qua con una mia amicaaaa!' urlò con quella stupida voce.
Mi misi a ridere.
'Buongiorno signorina' mi disse Usher.
'C... i... a... o..' dissi sbalordita. Lo avevo visto solo in TV e non me lo immaginavo così alto.
'Ha fatto così quando ti ha conosciuto, man?' chiese a Justin ridendo.
'No. Beh, ho rotto il ghiaccio' rispose lui sorridendo.
'Cioè? Non le hai chiesto di essere la tua ragazza, vero?' chiese lui.
'eri impegnato con Selena' precisò.
'No, mi ha solo detto che lo volevo portare a letto! CHE IO LO VOLEVO A LETTO CON ME' mi misi a ridere come tutti gli altri.
'Questa l'hai fatta grossa, kid!' disse lui.
'Ma Justin è un MAN o un KID? DECIDITI!' dissi io e abbracciai Justin.
'Siete carini insieme' sbottò Usher.
Sorrisi. Lo pensavo anche io.


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Capitolo 7
*** Paparazzi; ***


Paparazzi;
I giorni passavano velocemente. Era già da una settimana che ero a Los Angeles e da sette giorni conoscevo Justin.
Eravamo inseparabili. Fortunatamente non era passato nessun paparazzo e non ci avevano beccato insieme.
Bieber continuava a fare su e giù dallo studio per l'incisione di Believe e spesso si scusava con me.
Io facevo finta di niente; era il suo lavoro.
Solo che un giorno quando uscimmo per fare un po' di shopping incontrai per la prima volta nella mia vita dei paparazzi.
Eravamo usciti dal negozio della SUPRA e, fortunatamente, Justin non aveva comprato niente.
Strano, pensavo che in ogni negozio che entrava comprava qualcosa ma a quanto pare non era il ragazzo che mi immaginavo.
Uscimmo dal negozio e un bagliore mi accecò.
'Chi è lei?' chiese qualcuno a Justin. Lui sorrideva e si faceva fare foto come niente fosse.
Io invece ero imbambolata. Non sapevo come comportarmi.
'Fai finta di niente.. sorridi e basta' mi disse avvicinandosi a me.
'Chi è? La tua ragazza?!' chiese di nuovo l'uomo.
'Si, è la mia ragazza' annunciò Justin.
Come?! Ero la sua ragazza?! Ma cosa si era bevuto?!
Continuarono a scattarci fotografie e Justin entrò in macchina.
'Hai detto che sono la tua ragazza.' dissi brontolando.
'Si, sei triste? Domani partiamo per il Canada' sbottò.
Cioè, lui prendeva le decisioni come niente fosse.
Comunque ero contenta. Avevo desiderato andare in Canada, un giorno.
Justin salutò con un cenno della mano i paparazzi ma non tutto andò al meglio.
Uno si piazzò davanti alla macchina, facendoci frenare bruscamente. 
Justin aprì il finestrino e disse all'uomo di spostarsi. 
Quell'estraneo non voleva. 'Chi è?!' continuava a ripetere.
Justin sorrise. 'è solamente la mia ragazza, contento?' disse.
Sospirai e non so perchè mi misi a cantare "paparazzi" di Lady GaGa.
Justin mi fissò solamente. 'Un giorno canti un brano con me' si limitò a dirmi.
Ecco, lui e le sue decisioni. Ritornammo a casa.
Non volevo andare su twitter. Preparai le valigie sarei partita per il Canada.

 

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