Little Bad Girl

di Kayley Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Everything ***
Capitolo 3: *** Brave World ***
Capitolo 4: *** Au Revoir ***
Capitolo 5: *** Give Your Heart a Break ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




Quanto può essere grande un amore?
Quanto puoi essere crudele?
Quanto sei disposto a perdere?
Rivoglio la mia vita indietro.
Tu sei la mia vita.

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Capitolo 2
*** Everything ***


Ciao a tutti!! Non mi volevate, eh? :)
Invece rieccomi a rompervi di nuovo le scatole!! ahah
Scusate il ritardo ma il mio computer si rifiutava di collaborare!
Alla fine abbiamo trovato una soluzione.:) ( finiva nella spazzatura..)
ECCO IL NUOVO CAPITOLO ED IL PRIMO DI LITLLE BAD GIRL!!
Ora vi lascio leggere e ditemi cosa ne pensate così.. vedo se deve
essere cancellata.
Un bacio. Kay

 

Everything



La lontananza è il fascino dell'amore.
C'è una strada che va dagli occhi al cuore senza passare per l'intelletto.




Taylor Pov


4 ANNI DOPO…

Quattro anni sono passati e io penso giorno dopo giorno a Cassie. Non passa giorno che non senta la sua mancanza. Ma almeno ho nostro figlio, Seth. È la sua identica fotocopia. Biondo e occhi azzurri e a volte quando mette il broncio mi sembra di vedere la mia Cassie.
Di notte a volte rivedo quella orribile notte. Lei che dice di amarmi e subito dopo giù dalla scogliera. Mi sveglio sempre sudato e spaventato. Ma qualcosa dentro di me non riesce ancora ad accettare che sia morta. Lo sento.
Io e Seth viviamo qui a Palo Alto nella casa dei sogni di Cassie. Qui abbiamo tutto ciò che ci serve.
“ Papà?” mi voltai prima di spegnere la luce.
“ Zio Kellan dice che io sono grasso? Sono più grasso?” scoppiai a ridere e lui mi guardò confuso. Come fa Seth ad essere più grasso? È un grissino..
“ Seth tu mangi di tutto e di più e non ingrassi di un etto. Goditi il tuo metabolismo finché puoi.” Dissi e lui prese il suo orsacchiotto.
“ Metalobismo?” chiese con quella voce d’angelo.
“ Seth è ora di dormire, sarai distrutto. Sei in gamba Seth, ti voglio bene.” Dissi baciandogli la fronte e avvicinandomi alla porta.
“ Anch’io. Papà, quando torna la mamma?” chiese. Io rimasi immobile. Un’altra cosa: Seth non ha idea che sua madre non tornerà mai più. Fino adesso Sienne ha ritenuto che fosse giusto dirgli che un giorno tornerà ma credo che sia ora di dirglielo.
“ Seth, la questione mamma e papà ci pensiamo domani mattina, ok? Ora devi dormire.” Lui annuì e accesi la lampadina.
“ Notte Seth.”
“ Notte papà”
Notte Cassie..
Il giorno dopo..
Sentii qualcuno che mi sfiorava la spalla e aprii un occhio.
“ Ehi..” vidi Seth in piedi con il pigiama.
“ Buongiorno.”
Ritornai a dormire ma Seth no.
“ Torna a dormire, ok?” dissi assonnato.
“ Ho bagnato il mio letto.” Sussurrò lui. Ecco cosa significa crescere un figlio da solo.
Scesi dal letto ancora assonnato e presi Seth per mano e andammo in camera sua per controllare.
“ Seth, avevi promesso che non la facevi più nel letto..” lo rimproverai ma lui mi guardava con occhi dolci come sempre.
“ Ora vediamo cosa fare.” Tolsi le lenzuola e lasciai solo il telo di plastica del materasso e tirai fuori la copertina di Seth che ha da quando è nato all’ospedale. Lo presi in braccio e lo feci sdraiare sopra e gli diedi la copertina.
“ Ecco fatto. Niente più bagnato” uscii dalla camera e gli dissi: “ Dormi, capito? Resta addormentato”
Ritornai a letto e ogni volta che Seth si girava nel letto sentivo quel fastidioso rumore di plastica assieme.
“ Nooo. Stai fermo, Seth” mugolai. Per un po’ non sentii niente ma Seth continuò a girarsi di seguito.
“ E va bene mi alzo!!” urlai.
Andai da Seth svegliandomi lentamente.
“ Seth, che ti prende oggi? Sono solo le 10 di mattina..”
Nessuna risposta.
“ Ora facciamo una doccia e andiamo da Zia Chelsey a fare la colazione.” Seth mi guardava come se fossi scemo. Odio quando fa così.
“ Seth Lautner! È ora di prepararsi. Quindi vai in bagno. E cosa hai detto ieri riguardo a…”  cercai di incoraggiarlo.
“ Che  mi pulisco il culetto da solo.”
“ E lo farai?” domandai.
“ Ci proverò” rispose lui andando in bagno. 
“ Papà, posso mettermi il costume?” chiese con il solito tono gentile.
“ Si..” tanto se rispondo di no, andiamo avanti fino a domani a litigare.
Lo seguii in bagno e vidi che guardava la vasca in modo riluttante. Seth odia fare il bagno. Però c’è un sistema. Funziona sempre.
“ La tua mamma ieri sera mi ha detto che voleva parlarti di una missione segreta o roba del genere..” dissi mentre mi guardava con occhi dolci. Se si parla di Cassie, Seth è un soldatino. Soprattutto da quella volta che per fargli il bagno abbiamo dovuto inventarci la storia che Chelsey aveva messo in atto. Seth crede di parlare con Cassie ma in realtà e la voce di Chelsey e la “voce” pretende che questo sia un segreto.
“ Non ho assolutamente idea di cosa tu stai parlando” rispose.
“ Ok va bene.” Iniziò a svestirti e immergersi nell’acqua.
“ Ti lascio giocare. Tu non annegare qui dentro,ok?”
“ Certo” lo lasciai lì e nel frattempo andai nel mio bagno e mi feci una doccia veloce e cominciai a vestirmi. Finito di vestirmi guardai la foto di Cassie e come sempre sussurrai: augurami buona fortuna per oggi. Spero di farcela. Ti amo, anche Seth.
Scesi giù in cucina e trovai già Seth vestito. A volte mi chiedo come faccia?
“ Allacciati le scarpe come ti ha insegnato la nonna.” Dissi.
Notai che aveva già dimenticato tutto e mi avvicinai.
“ Ti serve una mano?” chiesi. Ma sapevo già la risposta.
“ Sono capace” mi rispose. Ecco un’altra cosa di Seth che ha ereditato da Cassie. Non ammette mai niente vuole fare di testa sua.
“ Lascia fare a me” mi abbassai e presi i lacci in modo che li vedesse. “ Allora.. giri e rigiri e tiri” sussurrai e feci la stessa cosa con l’altra scarpa. “ giri e rigiri e tiri.”
Entrammo in macchina e gli allacciai la cintura. Arrivati da Chelsey presi Seth per mano picchiammo alla porta .
 “ Tay! Come stai? Capitano Seth, non sono degna del tuo saluto?” esclamò Chelsey abbracciandomi.
“ Zia Chelsey ce li hai i Cheerios?”chiese Seth mentre ci invitava in cucina per mangiare.
“ Non ce li ho i Cheerios .. Che altro vuoi, tesoro?”
“ Le lasagne!” rispose con un altro sorriso.
“ Seth che ti dice il cervello? Vanno bene anche dei pancakes..” dissi.
 
Tornati a casa trovai Kellan a guardare la partita di football. Un po’ di sostegno…
Lasciai Seth con Kellan e io andai a cambiarmi con una tuta di ginnastica.
Scesi di sotto e trovai Seth che dormiva sul piccolo divano e Kellan sul divano grande che esultava in silenzio in moda da non svegliare Seth.
“ Avere un bambino è meraviglioso, finché ha gli occhi chiusi non si muove e non parla..” sussurrai. Kellan mi fece segno di essere d’accordo. Seth è l’unica mia ragione di vita ma a volte sembra che il diavolo prenda possesso del suo corpo.
Mi sedetti sulla poltrona e sfogliai l’album fotografico di Cassie. Quanto è bella…
E Seth è sveglio. Sono pronto. Diamo inizio alla bufera.
“ Ehi piccolo Lautner. Torna a dormire” disse Kellan ma Seth gli porse un cd.
“ Che cosa è piccolo?” chiese Kellan.
“ La chanson de petit justiciers rispose Seth . l’inferno abbia inizio. Qualcuno chiami il 911..
« Bene la guardiamo subito dopo la partita, ci stai?”
“ Ma io dopo il riposino guardo sempre la chanson..” protestò Seth. Non guardi sempre. Questa storia va avanti da un mese circa.
“ Adesso siamo ai tempi supplementari e fra poco credo che faranno touch down. È una cosa che succede tipo ogni dieci anni.” spiegò Kellan con pazienza
“La chanson de petit justiciers ! La chanson de petit justiciers ! La chanson de petit justiciers ! La chanson de petit justiciers ! "urlò cantilenando Seth. Kellan lo guardò disperato e io stufo urlai.
“ Eeeeeeeeeeee vaaaaaaaaaaaaa beeeeeeeeeeeeeneee””
“ Dio Taylor!! Tuo figlio ieri era normale!!” esclamò Kellan esasperato mettendo il cd.
Mini Justiciers!! Tu es un mini justiciers? Tu peux venir avec moi !
"Non la reggo sta porcata. Fai sul serio?” chiese Kell. Devi farci l’abitudine amico.
Moi et toi.. on peux devenir amis !
" Mini del c***o..” sussurrò Kellan molto arrabbiato.
Seth si fermò di colpo e ci guardò non molto bene.
“ Che ti prende? Ti è saltato il mini cervello?”
Seth si fece la pipì addosso. Proprio addosso la giacca di pelle di Kell che era a terra. Così impari a raccogliere le cose.
“ Non ci credo. Non devi vomitare,vero?” chiesi alzandomi e cercando di capire il disastro che aveva combinato.
“ No..” rispose lui come se nulla non fosse successo.
“ Lo giuri?” domandò Kellan per esserne sicuro.
“ Giuro.”
“ Solo tu e mio nonno la fate ogni trenta secondi.. e tu cercati una baby-sitter” borbottò Kellan.
Nel pomeriggio Kellan mi costrinse a una giornata di soli uomini e niente mocciosi in giro. Ha preso Seth e lo ha scaricato da Chelsey. Senza problemi. E in più ha consegnato la sua giacca da pulire.
“ Hai fatto bene a portarmi qui. Pace..” dissi prendendo l’espresso che avevo ordinato. Kellan ha avuto la brillante idea di portarmi in una piscina di alto livello.
“ Ovvio. Siamo a bordo piscina, con ragazze dappertutto, ti stai bevendo un espresso..” Kellan si stava leggendo una rivista sportiva mentre vidi..
“ Ora sbucherà una ragazza e ti piacerà. Anche se questo sarà impossibile!” esclamò Kellan facendosi una risata. Aveva perfettamente ragione. Vidi una ragazza dalla corporatura esile e molto alta in costume, che risaltava tutte le sue forme e lunghi capelli mossi biondo fragola, con riflessi ramati. La sua camminata è decisa, a testa alta. La cosa che mi sbalordisce di più è che è uguale a Cassie.
“ Kellan. Guarda la, quella è Cassie..”
“ Lo sapevo che prima o poi saresti diventato matto!” esclamò Kellan ridendo ancora. Però quando alzò lo sguardo per vedere a chi mi stavo riferendo la sua mascella toccò il pavimento.
“ Accidenti! È proprio lei!”
Si sedette accanto a un ragazzo che stava leggendo il giornale quando la “presunta” Cassie si voltò verso di noi ci rivolse un sorriso. Un sorriso che non avevo mai visto alla mia Cassandra.
“ Tay, sbaglio o stiamo diventando matti entrambi? Tutta colpa di Seth con quella sua canzone!”
Si alzò in piedi e sempre guardando dalla nostra parte ci rivolse parecchi sguardi.. io gli definirei seducenti ed entrò nel bar.
“Amico, ti va di prendere qualcosa da bere?” chiese Kell con un doppio fine.
“ Certo!”
Entrammo nel bar e la vidi al bancone che beveva un martini. Mi avvicinai da lei e ordinai un bicchiere d’arancia.
“ Che fai? mi segui?” domandò lei con un sorriso. Ma quanto è bella? Rivedere Cassie o non, è la più grande emozione che posso provare ora.
“ Amo questa città. Una bellissima ragazza che beve da sola..” sussurrò Kellan.
“ E se prendi un drink tu, servono anche ai maiali?” chiese lei scocciata senza mostrare segno di debolezza.
“ Wow! Adoro il tuo linguaggio sconcio!”
“ Secondo me lo adori  se una donna ti parla” rispose in tono secco e duro. La differenza tra lei e Cassie. Che lei, qualsiasi sia il suo nome, ha una voce più dura ed è molto più sicura di Cassie. Mentre Cassie quando parlava, c’era sempre dolcezza e gentilezza nel suo tono.
“ In realtà la preferisco quando è zitta..”
“ Fottiti”
“ Possiamo recuperare. Togliamoci i vestiti, guardiamoci negli occhi..” Kellan è troppo!
“ Scusa, devi scusare il mio amico. È un po’ invadente.” Fulminai Kellan e gli feci cenno di andarsene.
“  Io sono Taylor. Piacere.”
“ Mi segui?”
“ No.” Dimmi che sei Cassie.. Dimmi che sei Cassie..
“ Ok. Elena Jonas.” Credo che la mia faccia non sembrava proprio il massimo.
“ Che hai? Sembri deluso.”
“ Tranquilla. Assomigli troppo a una persona a me molto cara.”
“  Chi è?”
“ La mia ragazza. O forse Ex. Non so di preciso cosa possa essere. Ormai non c’è più, è morta.” Spiegai guardandola negli occhi, quei grandi occhi blu seri.
“ Mi dispiace” mi abbracciò e pochi secondi una scossa mi percorse il corpo e Elena si staccò da me sempre con un sorriso in viso e si allontanò e si avvicinò a un gruppo di ragazzi a torso nudo, palestrati e iniziarono e lei iniziò a cantare e ballare.
Vi assicuro se quello si chiama ballare.. ringrazio il cielo di non aver portato Seth qui!
Il ragazzo alto e moro si alzò in piedi e sorrise. Un sorriso cattivo però.
“ Si! Continua così!” esclamò Kellan agitando il braccio.
Cassie cantava. Elena canta.. è strano.. molto strano.
 Ma che razza di canzone è? Dove sono finito?
Finita la canzone, Elena si avvicinò a me e sussurrò al mio orecchio : “Questo non è niente a quello che potrei farti”
“ Dove sono?” chiesi.
“ Dove credi di essere? Siamo in una specie di bordello. Se proprio lo vuoi chiamare così” con questo se ne andò buttandosi fra le braccia del suo “ ragazzo” o cliente.
Elena è una sgualdrina..
“ Kellan.. spiegazioni”
“ Dai. Se non fosse stato per me Elena tu non l’avresti mai conosciuta. Ammettilo quella canzone era fantastica. Lay it on me!!” canticchiò Kell. Non è affatto bella una canzone con significato erotico ma è stupenda la ragazza che la canta.
“ Sbaglio o tu non sei Taylor Lautner? Quello della saga di Twilight..” chiese voltandosi verso di me. Il suo “ragazzo” continuava a mandarmi certe occhiate non di certo piacevoli. Soprattutto quei occhi color ghiaccio in contrasto con  i capelli neri e la pelle abbronzata.
“ Si sono io.”
“ Piacere di conoscerti.” Disse con un sorriso stupendo e ammaliante.
“ Domani sera c’è una festa. Se vuoi vieni.”
Annuii soltanto e lei se ne andò.
“ Io e te a quella festa ci andremo.”
Per il tragitto verso casa mi fermai a metà strada e presi il telefono. Lo faccio o non lo faccio? Digitai il  numero della polizia anche se molto incerto.
“ Buonasera. In che cosa possiamo aiutarla?”
“ Sono Taylor Lautner e volevo sapere se quattro anni fa è stata registrata una denuncia di scomparsa di una ragazza che si gettata giù da una scogliera..”
“ Si. Cassandra Stewart?”
“ Si, lei. Sa dirmi qualcosa di Elena Jonas..”
“ Un momento.”
Credo che la cosa che sto facendo sia la cosa più disonesta del mondo.
“ Elena Jonas nata a New York, 24 anni. Stato civile nubile. È una persona che viaggia parecchio e non sappiamo altro su di lei. Soltanto che ha pagato la cauzione per un ragazzo.”
“ Grazie mille.” Ringraziai e riattaccai.
Tornai a casa e vidi Elena sul porticone.
“ Che ci fai qui?”
“ Come ti permetti?”
“ Di fare cosa? Tu sei davanti a casa mia.”
“ Tu hai chiamato la polizia  e hai chiesto mie informazioni. Chi è peggio? Io o te?”  Diventò rossa dalla rabbia e si avvicinò a me puntellandomi il dito sul petto.
“ Cosa credi che sia? Un serial Killer? Chiariamo una cosa: io non sono la tua ex! Chiaro?”
“ Lo vedo.”
Mi voltai e vidi arrivare Seth di corsa tutto contento. La felicità in persona.
“ Mamma!!”
Elena lo guardò confusa e aggiunse: “ Stammi alla larga o altrimenti i problemi verranno da se”
Senza guardare bene in faccia Seth e Chelsey salii in macchina dove c’era al volante un ragazzo.
“ Sbaglio o quella non era Cassie?” chiese Chelsey mentre la macchina usciva dal vialetto.
“ Ti sbagli. Quella non è Cassie.” Su questo non posso più sbagliarmi.
“ Perché la mamma è arrabbiata con noi? Le ho fatto persino un disegno..” sussurrò Seth prendendolo per mano. Ci rimase molto male. D’altro canto come me.
La festa..
“ Forse non dovevamo venire. Ha espressamente detto di stargli alla larga.”
“ Ieri non sembrava così.” Disse Kellan.
“ Non finirà bene sta cosa.”
“ Guarda chi arriva da questa parte.” Mi voltai nella direzione in cui gli occhi di tutti erano puntati.
Il mio cuore inizio a battere forte, come una volta.
“ Ci risiamo..”
Lei rise a una battuta che di sicuro gli aveva fatto il ragazzo di ieri, alto e occhi di ghiaccio.
Appena il suo sguardo si posò su di me, notai i suoi occhi illuminarsi e si voltò verso il ragazzo e dopo si incamminò da questa parte a testa alta.
“ Oh-Oh” sussurrò Kell a bassa voce. “ Sta arrivando”
Mi passò davanti senza guardarmi in faccia. Forse posso rimediare al casino che ho fatto.
“ Ciao Elena.” La salutai.
“ Ciao Taylor..” rispose senza degnarmi di uno sguardo assieme al suo ragazzo.
“ Wow. Fa sul serio?” chiese Kellan.
“ A quanto pare si.”
“ Amico, andiamo a ubriacarci è la nostra serata!” esclamò Kellan.
 
“ Idiota, svegliati!”
Non so perché, come, quando.. ma mi svegliai su un prato d’erba senza maglietta. Guardai la ragazza: bionda con occhi color nocciola, impegnata a pulire. Però la cosa che avvertii subito è un male alla testa allucinante. Alla faccia dell’ubriacarsi..
“ Non serve che mi aiuti a raccogliere questa roba..” disse Annette. Una ragazza veramente dolce. Come fa a lavorare in un posto del genere?
“ E’ il minimo che posso fare, tranquilla.”
“ Siamo abituati a trovare persone sdraiate sui prati. Tu sei quello normale. Di solito sono nudi. Invece tu.. solo senza maglietta.. Ora vai in quella casa laggiù Elena ti aiuterà a darti una sistemata.” Al pronunciare il nome Elena.. mi spaventai. Ma mi fece un grande piacere.
Mi diressi verso la casa e la trovai aperta, così entrai.
“ Elena?” chiamai ma nessuno. In quell’enorme casa non c’era nessuno. Magari dormivano..
“ Elena?” mi voltai e mi trovai davanti qualcuno con uno sguardo omicida e quel sorriso straffotente e quei occhi color ghiaccio che mi guardarono dritto negli occhi.
“ Scusa se sono entrato così ma la porta era aperta..” mi scusai ma nessuna risposta.
“ Tu devi essere Taylor. Io sono Adam, il ragazzo di Elena” l’ultimo pezzo lo disse molto chiaramente, in modo che ogni singola parola entrasse nella mia testa.
“ Taylor, che ci fai qui?” chiese Elena scendendo giù dalle scale.
“ Piacere di averti conosciuto,Adam.”
“ Il piacere è mio”
“ Andiamo Taylor.” Elena mi prese per mano e mi portò nel retro della casa.
“ Metti questi” disse porgendomi un paio di guantoni da box mentre si allontanava e metteva i suoi legandosi i capelli.
“ Hai messo i tuoi?”
“ Non puoi volere boxare dopo che bevuto come non mai.” Cercai una scusa. Qualunque scusa. Nulla può farle cambiare idea. Peggio di Seth con la sua canzone.
“ E questo l’esempio che dai a tuo figlio?” chiese tirandomi un pugno in faccia. Credo che questo sia il suo modo di litigare. E io come la picchio una ragazza?
“ Colpiscimi.” Mi colpì prima lei e mi ritrovai a terra.
“ Non colpirò mai una ragazza.”
“ Su vai a raccontare a tutti che una ragazza ti ha picchiato. Vai! Ma dovresti essere in grado di educare un bambino senza madre! Non ubriacarti fino a ritrovarti a pantaloni seminudo su un prato, idiota!” mi urlò contro e mi ritrovai a terra. Cercai di rialzarmi, dimostrandomi forte.
“ E’ una stronzata!” esclamai furioso. Chi è lei per venirmi a dire cosa devo fare con mio figlio?
“ Te lo dico io cosa lo è. Sbronzarti al punto da non riuscire a fare niente nella vita. Questa è una stronzata, Lautner!”
Mi bloccai e la guardai incredulo.
“ Come mi hai chiamato?”
“ Lautner..problemi?”
“No..”
Ed è così che Elena Jonas si vendicò su di me, prendendomi a pugni, quando sapeva benissimo che non le avrei mai torto un capello. O quando stavo per farlo vedevo l’amore della mia vita e lei mi colpiva più forte, per ricordarmi che lei non è quella che io penso che sia. Cassandra


To be continued..



canzone di Elena in piscina:
http://www.youtube.com/watch?v=HhoewflkQu0

Seth:
 


Annette:



Elena:



Adam:



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Capitolo 3
*** Brave World ***


Hola! =D Come state?
 Spero bene. Scusate l'enorme ritardo mi farò perdonare.
Ecco un capitolo di "Little Bad Girl"!
Fatemi sapere se vi piace o meno, e recensite XD
Vi lascio al capitolo, Buona lettura.
La matta di Kay
Baci&Abbracci

 

 

Brave World


Elena

Volevo solo provare nuove emozioni,con te amore mio.
Ma il destino come sempre e'stato duro e crudele,ha voluto che mi innamorassi di te,ho cercato a non cercati
ma non c'è la faccio,sei più forte, sei l'amore di una vita.
Ti chiedo di concedermi un po'di tempo mi libero di un'amore spento per conquistarti amore mio
so che posso farcela.Il mio unico difetto :E' quello di amarti Elena






 


Quattro Ore prima della festa...


Aprii il portone e Adam entrò velocemente. “ Dov’è Abigail?” chiese brusco guardandosi in giro.
“ Non c’è” risposi. “ Non so dove sia. È semplicemente.. apparsa dal nulla, ha rivelato a Bobette le nostre intenzioni qui e poi se n’è andata.” Spiegai.
“ Adesso è di dominio pubblico?” domandò Adam voltandosi verso di me.
“ A quanto pare.”
“ Stai bene?” Adam cercò di capire se tutto andava per il meglio.
“ Si. A Bobette girerà la testa ma io sto bene.”
“ Ha detto qualcos’altro?”
“ No. Sai, Michael, pensa che dica la verità sul fatto di volermi aiutare.” Dissi. Se Abigail avesse qualche minima idea di aiutarmi spero che questo non sia il suo piano.
“ E tu ci hai creduto?”
“ No, Nemmeno per un secondo.” È la prima che vuole andarsene e adesso vuole aiutare me prima di tutto? Ma per piacere!
“ Nemmeno io.”
“ Cosa facciamo?” chiesi incrociando le braccia al petto, conoscendo già la risposta.
“ La uccidiamo.” Rispose secco uscendo di casa.
“ Adam..”
“ Sto scherzando.” Si giustificò lui, però so benissimo che non è vero, infatti lo guardai di sbieco.
“ Ok, c’era anche un briciolo di serietà” si corresse.
“ Adam!” esclamai.
“Non le farò del male, Elena.” Disse a braccia aperte. “ Adesso sono un bravo ragazzo, ricordi?” Questa non me la bevo.
“ Cosa significa?” chiesi titubante.
“ Avrò una civile.. conversazione con Abigail.” Quel sorriso crudele e spietato mi metteva sempre paura.. Adam è abbastanza alto, con un fisico tonico da invidiare. Capelli neri come la pece, però la cosa incredibile di lui sono i suoi grandi occhi color ghiaccio. Che ti scavano in profondità finchè non hanno trovato quello che cercano.
“ Aspetta, vengo con te.”
 
Arrivati da Joe’s, il pub, vidi lo sguardo magnetico puntato su quello di Abigail, che sosteneva lo sguardo con la stessa intensità.
“Vogliamo solo delle risposte. Ti prego, non fare stupidaggini.” Sussurrai prima che ci avvicinassimo ad Abigail. Abigail è brasiliana, pelle ambrata e labbra carnose, lunghi capelli neri e.. una perfetta stronza!
“ Si, ma le stupidaggini sono più divertenti.” Mi sorrise a 32 denti.
“ Adam, sul serio. Tutto quello che ti sto chiedendo e di mantenere la calma. Sii superiore.” Mi guardò per un istante, che parve interminabile e guardo Abigail.
“ Va bene.” Si diresse verso Abigail con un sorriso raggiante sul viso.
“ Abigail, amica mia.. come te la passi?”
“ Me la passo bene, Adam. È bello vederti.” Rispose Abigail tranquillamente.
Mi voltai e vidi Michael entrare, e non di certo con una bellissima notizia. Michael è il fratello di Adam, nonchè mio migliore amico.
“ Che succede?” chiesi preoccupata.
“  Niente di buono. John è ricercato dalla CIA e prima che lo prendano, vuole ammazzare tutti noi, in modo da non avere testimoni e prove in giro.” Disse Michael in tono lugubre. Questo me lo aspettavo ma Abigail no.
“ Non possiamo starcene così, senza fare nulla. Dovremmo provare a contattare John.” Decisi ma Michael e Abigail mi guardarono male e quest’ultima peggio.
“ Tu eres Loca!” esclamò Abigail.
“ Dovremmo almeno provarci..”
“Ouça, eu venho de favelas do Rio de Janeiro e eu estou orgulhoso. Você sabe o que acontece nas favelas? Coisas ruins!! E você sabe o que vai acontecer se tomarmos Jonh? Nem quero imaginar. Eu prefiro matar sozinho, em vez de acabar em mãos ..” esclamò Abigail in portoghese.
“ Preferisce uccidersi piuttosto che finire nelle mani di John..” fece da traduttore Michael, visto che per un periodo ha vissuto a San Paolo.
“ Ve lo giuro.” Aggiunse Abigail.
“ La domanda è: Perchè lo vengo a sapere solo ora?” si chiese Adam
“ Io e Michael eravamo solo preoccupati..”
“ Che cosa, l’avrei uccisa?”
“ Fai pure. Dimmi l’ora e il posto” disse Abigail.
“John deve morire. Io sono disposto a ucciderlo. Vinciamo tutti.!” Esclamò Adam facendola sembrare molto più facile. Gli toccai una spalla. “ Adam, ti prego. Sono morte troppe persone.”
“ Devi smetterla di farlo” mi avvertì lui sgranando gli occhi. Brutto segno..
“ Fare cosa?”
“ Presumere che farò il bravo, solo perchè sei tu a chiederlo”
“ Sii superiore, Adam.” Cercai di convincerlo. Conoscendo perfettamente le conseguenze di quello che stava per succedere.

Sono Elena Jonas e voglio avere una vita. Viverla.
Per più di tre anni ho vissuto in segreto. Fino ad ora. Conosco il rischio, ma devo conoscerli.


 


Taylor

 

“ Sei ancora arrabbiata con me?” chiesi. Avevamo smesso di boxare, o almeno ha smesso di picchiarmi.
“ Non tanto. Però mi hai deluso.. non credevo che potessi fare una cosa del genere. Chiamare la polizia?”
“ Come hai fatto a scoprirlo?”
“ Ho un amico poliziotto. Mi ha chiamato e mi ha detto tutto.” Rispose bevendo un sorso d’acqua. Mi guardai in torno e mi chiesi che razza di posto era.
“ Abiti qui?”
“ No. Sono senza casa, quindi questo è un posto dove posso stare. Viaggio molto spesso.”
“ Sei.. una..”
“ Se intendi se sono una prostituta, tranquillo che non lo sono.” Disse guardandomi negli occhi. I suoi occhi sono.. grigi. Non blu.
“Allora perché stai in un posto dove è pieno?”
“ Fai troppe domande e si sta facendo tardi.”
“ Potrò rivederti? Magari possiamo uscire una sera.” Chiesi indossando una maglietta che mi aveva dato.
“ Non lo so. Devo fare un po’ di soldi.. spero che tu sappia cosa sono. Visto che ne hai un casino”
“ Che ne dici di fare la baby-sitter a mio figlio? Potremmo stare insieme e potrai fare soldi.” Non so perché, però credo che passare del tempo con Elena possa farmi solo del bene. Sia a me sia a Seth.
“ Non lo so..”
“ E per il tuo ragazzo?” domandai titubante.
“Ti stai riferendo ad Adam? Lui non è il mio ragazzo.”
“ Allora che problema c’è?”
“ Il problema è che tu vuoi stare con me perché ti ricordo la tua ex.. credi che ti possa fare bene, non è così, Taylor. Quando ti ho detto di starmi alla larga, non lo dicevo solo perché ero furiosa con te, l’ho detto perché devi farlo.. Ti ho anche confessato che sono una che viaggia molto. Un giorno potrei andarmene e tu cosa faresti? Verresti con me? Soffrirai da tutto questo..”
“Possiamo essere buoni amici?”
“ Non vuoi proprio cambiare idea,eh?  A questo punto devo proprio accettare. Però non venirmi a dire che non ti ho avvertito” L’abbracciai di slancio e lei ricambio.
“ Ora vai. Si è fatto tardi. Ci vediamo domani, ok?”
“ Ok. Ciao Elena..” aprii la porta e rimasi un momento sulla soglia per guardarla.
“ Ciao, Taylor. Aspetto ti accompagno alla macchina.”



Adam



“ Puoi chiamarmi ogni volta che vuoi fare sesso.”
“ Mia sexy  Evelyn.. mi serve aiuto per un problema che mi sta davvero facendo impazzire.”
“Raccontami”
“ Sono innamorato di una donna che non potrò mai avere.” Risposi guardando il soffitto.
“ Perché non puoi averla? Sta con un altro,presumo.”
“ No.. il punto è che la amo e mi sta facendo impazzire. Sono fuori controllo.”
“ Non ti fidi di te, quando si tratta di lei?” domandò Evelyn.
“ Non mi fido di me stesso quando si tratta di chiunque, Evelyn.” Lei mi guardò stranita. “ Io sono cattivo, Lynn. Faccio delle cose..”
“ Uuu..” fece Evelyn eccitata.
“ Uccido le persone. Sta tranquilla, non voglio farti del male.”
“ Perché uccidi le persone?” chiese Lynn spaventata.
“ Perché mi piace, credo. È quello che sono. Un assassino! Ma poi devo controllarmi per proteggerla e lei vuole che io sia superiore il che significa che non posso essere me stesso.” La rabbia stava di nuovo per uscire e cercai di trattenermi.
“ Lo capisci il problema, Lynn?”
“ Beh, forse è quello che sei adesso. È questo che fa l’amore, Adam.. ci cambia.” A suono di queste parole, mi si gonfiarono gli occhi di lacrime.
“ Smettila di parlare” lei si avvicinò e mi diede un bacio. Un bacio per non soffrire.
 
“ Abbiamo finito lo champagne.” Dissi mentre Evelyn si dava una sistemata.
“No, tu hai finito lo champagne. Perché io non bevo al mattino.”
“ Beh, saresti così gentile..”
“ Credo che tu possa andartelo a prendere da solo. Non sono la tua schiava” Fottiti..
Uscii dalla vasca e Evelyn mi guardava come se fossi un Dio. Ragazze.. Senza nemmeno asciugarmi, pieno di schiuma, incurante che non ero l'unico che abitava qui.
“ Insomma, stai gocciolando un po’.” La guardai senza rispondere mentre lei ammirava il mio fondoschiena.

Andiamo a cercare questo champagne!

Sentii la porta principale sbattere e dedussi che fosse Elena rientrata. Infatti la trovai che armeggiava con la posta. Gli shorts rendono giustizia a quelle bellissime lunghe gambe abbronzate.
“ Buongiorno.”
“ Hey, stavo per..” lei si decise di voltarmi e mi guardò dalla testa ai piedi. Poi si voltò da un’altra parte.
“ Mi hai sentita. Sapevi che ero qui”
“ Dovresti imparare a bussare. E se fossi stato in atteggiamenti contromettenti?” si coprì gli occhi con la mano e prese un panno che era nei paraggi, e me lo lanciò. Feci tutto con calma.
“ Io esco, tu continua a fare quello.. qualunque cosa stavi facendo.” Disse prendendo la sua borsa e andando verso la porta.
“ Elena.. Fai attenzione.” Lei si degnò di uscire e nemmeno rispondermi.


Taylor

“ Allora hai capito,Seth? Niente domande imbarazzanti, e la canzone dei piccoli giustizieri assolutamente No!”
“ Capito,papà. Ma lei è la mia mamma?”
“ Non lo è. È la tua babysitter e devi trattarla bene con il massimo rispetto.”
“ Ricevuto.” Rispose lui.
Bussarono alla porta e prima di aprire guardai in che stato era la casa. Presentabile.
“ Elena!”
“ Ciao,Taylor. Mi fai entrare?” entrò in casa guardandosi in casa con aria meravigliata.
“ Che bella casa..” Seth la guardava a bocca aperta, con quei suoi grandi occhi azzurri. Elena si soffermò sulla foto enorme del soggiorno di me e Cassie.
“ Wow! Accidenti, non so cosa dirti bimbo.. non ti preoccupare non sono un fantasma. Mi chiamo Elena tu come ti chiami?”
“Seth.”
“ Bene Seth. Con me devi imparare ad essere un ometto forte e coraggioso.” Disse Elena.
“ Io mi pulisco il culetto da solo.” Non ditemi che l’ha detto..
“ Mmm.. dimmi un po’, mister culetto, come si chiama la tua mamma?”
“ Cassandra.” Rispose Seth con un sorriso. “ Elena tu sei la mia mamma?” aggiunse giocando con le mani. Elena mi guardò confusa.
“ Ehm.. non lo sono. Posso diventare la tua migliore amica se vuoi..”
“ Un po’ mi fai paura” confessò Seth. Io scoppiai a ridere e Elena mi fulminò male.“Se non sei buona che succede?”
“ Guarda..” Elena tirò fuori un paio di Ray-Ban “ Li vedi questi? Sono occhiali da sole magici, d’accordo? Se hai paura li metti e diventi invisibile” Seth li prese e li guardò come se fossero diamanti.
“ Davvero? Nessuno può vedermi?” domandò incredulo.
“ Mettiteli.” Incitò Elena. Forse ho trovato la persona adatta a Seth. Seth mise li occhiali ed Elena fece finta di non vederlo. La imitai.
“ Seth? Seth?!”
“ Papà sono qui!” esclamai avvicinandomi a lui.
“ Visto gli occhiali. Non ti vedevamo più. Se vuoi tienili, così nessuno può vederti finché non lo decidi tu, d’accordo?” disse Elena con un grande sorriso.
“ Va bene”
“ Ti dispiace se io e mister culetto facciamo un giro nel parco o in città? Così possiamo conoscerci meglio.” Propose Elena.
“ Per me va bene. Se vuoi puoi restare anche a cena, ci sono anche i nonni di Seth.” se Sienne e Kevin vedranno Elena, credo che prenderanno un colpo!
“ Taylor..”
“ E’ solo per lavoro. Per Seth.”
“ Per Seth”
Seth e Elena uscirono e io li guardai dalla finestra.
Se ci fosse stata Cassie.. A quest'ora saremmo una vera e propria famiglia.


To Be Continued..



Abigail



Michael




A presto:) RecensiteXD

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Capitolo 4
*** Au Revoir ***



Ciao a tutti! Come state?
Perdonatemi per l'enorme attesa ma rimedio con un
nuovo capitolo di Little Bad Girl =)
Che dire? Spero che vi piaccia e recensite=)
Al prossimo capitolo,
Kay
Baci&Abbracci


Au Revoir



Elena

Tu puoi imparare dai tuoi figli più di quanto essi imparino da te.
Attraverso te essi conoscono un mondo ormai passato, tu in loro ne scopri uno nuovo che sta nascendo.

“Che fai?” chiesi a Hannah senza preoccuparmi di come stava.

“ Solo un po’ di spese per la festa alla quale tu stai sfuggendo” rispose con molto brio.

“Non mi ricordo di avere detto di sì, tanto per cominciare.”
“Non l’avresti fatto. Per questo l’ho organizzata l’ho stesso e Mark vuole che lo chiami.”

“ ha scoperto qualcosa?”

“ Non molto. Ora devo andare ci vediamo dopo.”

“Oh Mia, aspetta.. una festa intima per piacere.”supplicai, cosa di cui non credo affatto possibile.


“ Questa è casa tua?” chiese Seth sorpreso, guardando la pensione sgranando gli occhi.
“ Piccoletto, non sai quanto mi piacerebbe. Vieni” presi la sua fragile mano ed entrammo in casa con la speranza che non fosse Adam.
“Benvenuto. Che te ne pare?”
“ Che è un posto perfetto  per giocare a nascondino o a .. Zorro!!” riferendosi ai fioretti appesi al muro.
“Facciamo per un altro giorno. Ora preparo i popcorn” dissi. Senti Abigail urlare in portoghese al piano di sopra. Di sicuro contro Adam..
Seth mi guardò confuso e lo misi a sedere sul divano e gli misi un cartone animato: The Looney Tunes
Salii al piano di sopra e la porta del bagno era aperta.. Entrai e trovai Brenda che vomitava. Ma non solo lei. C’era anche Adam.. che la guardava con repulsione.
“ Fa che non sia un’influenza ..” prego Adam guardando Brenda. Lei si alzò e si pulì il viso.
“ Accidenti” Esclamò toccandosi la pancia.
Non è possibile.. Brenda è..?
“ Fa che sia un’influenza!” esclamò Adam.
“ Edward lo sa?” chiesi. Edward è il ragazzo di Brenda, una delle nostre spogliarelliste.
“No. Glielo direi. Ma lui abita a Dallas..” usci dal bagno sotto gli occhi confusi di tutti e andai in camera e presi il portafoglio ed estrai una banconota da cento dollari.
“ Ti dovrebbero bastare.. se non ti bastano, prendi 50” gli diedi i soldi e iniziò a piangere.
“ Non so che cosa dire..”
“ Non dire nulla.. Edward ha bisogno di sapere. Prendi un treno per Dallas e non farti vedere più qui. Questa è la tua possibilità di scappare.. di crearti una vita vera.”
Lei mi abbracciò e Adam mi guardò male. John vuole ammazzarci.. bene ma non farà del male alle persone che amo.
Tornai da Seth, al piano di sotto, che guardava i Looney.
“Ei Guapo! Ora guardiamo Happy Feet” annunciai mettendo il DVD nel lettore.
“Chi è la creatura?” domandò Adam furioso.
“ Dì la parola, Adam. Bambino! Non è che altro un bambino! Si chiama Seth, gli farò da babysitter per un po’. Vuoi unirti a noi? Guardiamo Happy Feet.”
“ Preferisco 150 dollari per andare a Dallas, Elena” rispose scontroso sbattendo la porta con violenza. Seth, impaurito mise subito gli occhiali “invisibili”
“ Di solito è peggio..” Non capisco ancora come un tipo del genere mi possa piacere, attrare..
Finito il film, dopo tante risate e popcorn, iniziammo a giocare con Abigail e Annette.
“ Ti ho preso, Guapo!” esclamò Annette prendendolo in braccio, facendo la giravolta.
“ Guapo.. fra dieci minuti andiamo, stasera ci sono i tuoi nonni a cena. E non vogliamo farli aspettare”
“Ok”
Salii in camera mia, feci una doccia veloce e indossai un vestito blu - elettrico a paillettes.
“ Come sistemo i capelli?” alla fine li lasciai sciolti; come mi troverà Adam? Sexy? Carina o banale?
Michael mise International Love di Pitbull e qualcosa dentro di me iniziò a bruciare.
Uscii dalla camera e vidi Adam avvinghiato ad Evelyn.. Brutta Tr.. meglio trattenersi.
“ Wow! Come sei sexy stasera, Elena!” esclamò Evelyn cercando di accarezzarmi una spalla, la schivai  e lei ci rimase male.
“ Evelyn che ne dici di fare un po’ di compagni a Jake?” propose Adam, lei se ne andò, ma non senza averlo baciato davanti a me.
“Da quanto esci con Evelyn?”
“Non molto.”
“Bene” risposi fredda
“ Dove vai di bello?” chiese aiutandomi a mettere la collana.
“ Mi hanno invitata a cena, dopo tanto tempo”
“Chi?” Adam sorrise.
“ Taylor” appena pronunciai quel nome non sorrise più. Il suo sguardo s’incupì.
“ Tu non esci”
“ E chi lo dice? Tu?!” scoppiai a ridere, sapendo perfettamente che era in grado di non farmi uscire.
“ Tu te la fai con Evelyn e nessuno ti ha detto nulla. Quindi..”
“ Ti prego,Elena…”
“ Chi era Taylor per me prima?” lui non rispose e non abbassò nemmeno lo sguardo.
“Ah già. Era il mio fidanzato e il padre di mio figlio. Finché non ho tentato il suicidio e tu mi hai trovato sulla riva incosciente, non ricordavo nulla della mia vita. Adam.. credo che tu non sia nella posizione di dirmi cosa fare o non, visto che ora ricordo tutto” esclamai arrabbiata dal solo fatto che uno che frequenta una sgualdrina potesse piacermi e il fatto di rinfacciarli che appartenevo ad altre persone , e non potesse darmi ordini  era la cosa più giusta da fare.
“ Dove pensi di andare?”
“ Da Taylor” risposi secca per farglielo capire chiaramente.
“No.”
“Levati, Adam..” mi trattenne per le spalle e Michael e Evelyn erano lì, che ci stavano guardando.
“Se provi a fare un passo fuori da questa casa..” iniziò il discorso sgranando gli occhi, mettendo in evidenza i suoi occhi color ghiaccio.
“ Damon, calma..” sussurrò Evelyn dietro di lui.
“ Non immischiarti, Lynn.”
“ Lasciala andare.” Disse Michael alle mie spalle con un tono abbastanza autoritario.
“Mi prendi in giro? Elena non uscirà” Michael la risposta di suo fratello non l’ha prese tanto bene, infatti tolse le sue mani dalle mie spalle con forza.
“Mi hai sentito. Ho detto di lasciarla andare.” Sussurrò Mike in modo diabolico sostenendo lo sguardo di Adam.
“ E’ la seconda volta oggi che ti metti in mezzo. Non azzarderei la terza” disse Adam sperando di essere stato molto CHIARO. La prima di oggi che Mike si è messo in mezzo è quando Adam ha fatto la stessa identica quasi scenata per quando stavo uscendo per andare a prendere Seth.
“ Elena..” si avvicinò a me, mi voltai di scatto e dissi una cosa che mai avrei pensato di dire.
“ Mi chiamo Cassandra!”
Già. Sono Cassandra Stewart, la madre di quel povero bambino al piano di sotto e quella che sta per incontrare i suoi genitori dopo quattro anni.
Conosco il rischio di tutto questo ma devo almeno provarci.
“Perfetto. Ti voglio fuori di qua. Vai dalla tua cara famigliola.” Disse Adam senza guardarmi in faccia e andando nella sua camera.
“ Spero che tu stia scherzando?”
 “ No.. Più serio di così. Ti auguro buona cena. In questo caso scommetto che diresti Oh mio Dio”
Proprio così. Oh mio Dio!!
“ Non puoi buttare Elena fuori di casa così.”
“ Già fatto. Noi non siamo la sua famiglia..”
Scesi velocemente le scale e presi Seth per mano.
“ Noi ora andiamo. Stanotte credo che andrò a dormire in un  Bed&Breakfast.. non lo so. Adam mi ha appena sbattuta fuori di casa.”
“ Scherzi!?” Persino Annette era sorpresa mentre Abigail no, visto che Adam l’ha sbatte sempre fuori di casa e lei torna sempre come se niente fosse.
 “ Già. Seth saluta la zia Annette e zia Abigail”
“ Ciao. Posso venire qui la prossima volta a giocare con voi? La prossima volta guardiamo Happy Feet 2! Mi sono proprio divertito.”
“ Puoi venire qui quando vuoi, guapo!” esclamò Abigail contenta.
Non credevo che a Abigail, stronza com’è, potesse amare i bambini.

Adam

" Già stanco del tuo giocattolino?" chiese Michael entrando nel salotto mentre sorseggiavo del brandy.
" Non cominciare, Michael.E' solo la mia distrazione." risposi guardando il muro davanti a me.
" E' una persona. Ti prendi gioco di lei." Michael il saggio inizia a darmi i nervi.
" Almeno mi tiene lontano da quello che voglio veramente" dissi alzandomi in piedi.
" Sai puoi essere innamorato di Elena quanto ti pare.. e ciò significa che la proteggerai." disse avvicinandosi a me.
" Ma io ho una cosa che tu non avrai mai."
" Ah si?" domandai curioso. Che cosa ti può dare Elena che io non ho già? Sentiamo fratello.
" Cosa sarebbe?" chiesi cercando di trattenere il sorriso. Perchè mi viene da ridere! Michael non rispose subito e continuò a guardarmi negli occhi per un po' di tempo.
" Il suo rispetto." rispose. Non riuscii a trattenermi e colpi mio fratello con un pugno in faccia.
" La verità fa male,fratello." Michael, anche sanguinante al labbro, continuò a parlare.
" Basta!" urlò Elena tenendo per mano il marmocchio.
" Volete smetterla? Vi sembra il caso? Stiamo cercando di migliorare le cose e di trovare una soluzione a tutto. Però se litighiamo..  niente si risolverà. Quindi.. per piacere"
" Capito, Elena. Farò di tutto per proteggerti e hai la mia parola che le cose cambiereranno." che lecchino...
" Adam, te l'ho detto che ho trovato un altro modo. Risolveremo tutto."
" Davvero?"
"Certo."
" E ti fidi di Michael?"
" Assolutamente."
" Potete andare tutti all'inferno" guardai Elena e Michael dritto negli occhi e uscii da quella stanza.
Persino mio fratello è in grado di tradirmi? La vita fa schifo.

Elena

Arrivati, Seth corse da suo padre come se non lo vedesse da anni, scorsi anche due persone dietro che guardavano il bambino come una divinità: i miei genitori.
“ Oggi ho fatte tantissime cose. Mi sono proprio divertito. Dovevate vedermi!”
Sienne non stava nemmeno ascoltando quello che stava dicendo Seth, solo in quel momento capii di quanto mi erano mancati tutti.
“Cassandre..”
“ Sienne..” sussurrò Taylor. Sapevo già cosa andava per dire . Non è Cassie ma Elena, la babysitter di Seth.
Lei mi abbracciò e iniziò a piangere. “ Piccola mia sei proprio tu?” non so dove trovai il coraggio di dire no, ma lo trovai. Mio padre cercò di staccarla, pure lui con le lacrime agli occhi.
“ Sienne, lasciala andare. Non è la nostra Cassie.”
“ Noo!! Questa è mia figlia!” urlò lei, togliendosi le braccia di mio padre su di lei.
“ Nonna..”
“ Forse è meglio se io vada..” dissi. Anche perché devo trovare un posto dove dormire..
“ Resta.” Taylor era deciso a non farmi andare da nessuna parte, purché io resti lì con lui.
“ Hai i suoi stessi occhi, gli stessi zigomi..” Sienne mi accarezzò le guance con dolcezza e con molta calma, come se avesse paura che quello fosse un sogno. Non immaginò nemmeno il dolore che hanno provato durante la mia assenza. Una delle cose di cui veramente mi pento.
“ Entriamo.. la cena è pronta”
Entrammo in casa e dopo aver cenato, nessuno parlò, tranne Seth che non chiudeva un momento la bocca.
“ Elena di cosa ti occupi?” chiese Kevin, cercando di mostrarsi distaccato.
“ A parte fare da balia a Seth, lavoro in un locale notturno.” Sienne e Kevin sembravano che stessero per vomitare tutto quello che avevano mangiato invece Taylor sembrò indifferente.
“ Canto solo.. niente di più.” Precisai.
“ Tu.. canti?” chiese Sienne.
“ Si..”
“ Elena è molto brava” disse Taylor orgoglioso.
“ Cantaci qualcosa.”
Non osai rifiutare e iniziai a cantare Bound to You, semplicemente il ritornello.. la cantai guardando dritto negli occhi Taylor, come se ora appartenessi a lui, ma in realtà stavo pensando alla persona a cui appartenevo sul serio: Adam.

Oh, I can trust
And boy, I believe in us
I am terrified to love for the first time
Can you see that I’m bound in chains
And finally found my way
I am bound to you


Smisi di cantare e arrivò la marea di complimenti, e Kevin continuava a fissarmi.
" Sei identica. Sputate uguali. Com'è possibile?"
" Però papà dice che non è la mia mamma. Che all'apparenza possono essere uguali, ma hanno un carattere totalmente diversa l'una dall'altra. Non vedo l'ora che arrivi la mamma..." disse Seth.
" Tutto squisito,Taylor."
" Anche tu hai un fratello, Elena? Putroppo zio Liam non è più con noi.." il ricordo di mio fratello faceva ancora male. La sua perdita faceva male.
" Seth smettila!"


 Finito di mangiare, Seth si preparò visto che per quella sera andava a dormire dai nonni e così io e Taylor eravamo soli. Soli..
Si alzò per lavare i piatti ma lo fermai. " Lascia faccio io." Dissi mettendomi all'opera.
" Vuoi lavare i piatti? Sei di quel genere?" chiese sbalordito.
"No. Ma cambierò la tua vita, sono di quel genere." specificai. Forse lui l'ha prese come una battuta, ma io non scherzavo.
" Ah si?"
" Proprio così. Non ci sono dubbi che tu sei un vero talento con Seth ma tu sei Taylor Lautner! Goditi per un momento la vita.. goditela sempre" esclamai con le mani insaponate. Taylor cominciò a camminare avanti indietro, segno che era nervoso.
" Taylor tu non manderai tutto a p*****e la tua vita. Sei un grande attore, un grande padre... Però ti manca una cosa: Divertimento. Ti ho visto l'altro giorno alla festa eri.. sorprendente. Da quanto non ti divertivi così?"
" Con l'arrivo di Seth la mia vita è cambiata radicalmente. Devo occuparmi di mio figlio perché è questo che ho. Un figlio.” Le sue parole entrarono lettera per lettera nella mia testa e nel mio cuore, facendomi capire che razza di madre sono.
“ Taylor.. la vita è anche altro. Come fai a crescere un figlio se sei depresso?”
“ Non sono depresso. Vado da una psicologa esperta e qualificata ogni venerdì. E poi io mi diverto, so come divertirmi.”
“ Non sto parlando delle s****e che ti mette in testa la tua strizzacervelli..” dissi facendo gli occhi dolci da cerbiatto. Taylor mi puntò un dito contro: “ Bella mossa, gli occhioni dolci. Te l’ha insegnato Seth?”
“ Vero?! Mossa magnifica!” asciugai le mie mani e lessi il messaggio di Mia: Manchi solo tu! Ti decidi a venire?
“ E’ stato un vero piacere,Taylor Lautner.” Presi le mie cose e aprii la porta per andarmene. Mia mi taglierà la gola!
“ Ei, conosci un bel posto per andare a mangiare?” chiese Taylor.
“ Mi stai invitando a uscire?!”
“ Ti ho solo chiesto se conosci un buon ristorante..”
“ Sono la babysitter di tuo figlio, non vorrai complicare le cose..”
“ Non di certo. Non ti sto invitando” disse cercando  qualsiasi scusa plausibile.
“ Bè forse sarebbe divertente fare qualche tua fantasia erotica ma la cosa ci sfuggirebbe di mano.. e cosa racconteremo a quel bambino? Me lo spieghi?!” chiesi parlando a rapida successione.
“ Giuro su Dio che non ti sto invitando!” urlò lui. Mi ritrassi di un pochino..
“ Ok. Io non ti piaccio in quel senso, non c’è bisogno di essere così brutale”
“ Mi dispiace.. io non..”
Scoppiai a ridere senza fermarmi, Taylor mi guardava molto confuso senza capire cosa diavolo mi prendesse.
"Andiamo femminuccia!"
Salimmo sulla mia macchina e già sentivo l'odore di muffin al cioccolato di Lindsay. Arrivati davanti al bar, credevo che stessi sognando.
" Come conosci questo posto?"
" Non è il miglior posto dove vendono i migliori muffin al cioccolato?"
" Aspetta. Ti piacciono i muffin al cioccolato?" chiese Taylor sorpreso. Mi ricordo la nostra prima  uscita.. eravamo venuti proprio qua.
" A chi non piacciono?" scesi dalla macchina ed entrai nel bar e trovai la Lindsay che mi ricordai. Simpatica e dolce e con qualche capello bianco in più.
" Dio santo!" esclamò lei vedendomi.
" Salve,Muffin al cioccolato e croissant al cioccolato e due cappucini. E due numero sei con salsa extra" pensando che un paio di Hotdog non avrebbero fatto male.
" Cassie?"
Tirai un forte sospiro e mi feci avanti. " Mi chiamo Elena Jonas. Sono in città da poco."
" Scusa... e che sei identica a una ragazza che conoscevo. La figlia degli Stewart. Povera famiglia. Perdere due figli in meno di quattro mesi. Non provo nemmeno a immaginare il dolore che si prova. Ti porto subito quello che hai ordinato."
" Allora eccoti qua." disse dandomi tutto quello che ho ordinato.
" Sono 16$" pagai e rientrai in macchina.
" Wow! Mangi tanto..."
" Mangerei muffin tutta la vita potessi.. Prossima destinazione: Alla pensione. Stasera c'è una festa.. Magari ti diverti come l'ultima volta."
" Lascia solo stare. Non ricordo nemmeno quello che ho fatto. E non lo voglio sapere"
" Hai tolto la verginità a una ragazza di sedici anni."
" Coosaa???"
" Già" risposi afflitta.
" Ho tolto la verginità ad una ragazza adolescente..."
" Sei proprio una ragazzina... Sto scherzando di nuovo!" risi così tanto che alla fine Taylor si unì con me.
" Devo stare attento a te... ho rischio di prendere un infarto. Sei la persona giusta per stare con mio figlio."
" Mangia. Mai bere a stomaco vuoto!" scherzai e lui continuò a fissarmi.
" Che c'è?"
" Niente. E che anche a Cassie piacevano i muffin e pure tu riesci a sporcarti di cioccolato." con un dito mi ripulì le labbra con un dito.
" Adesso sei a posto." disse con un sorriso magnifico.
" Grazie." risposi ricambiando il sorriso. Quanto mi è mancato quel sorriso..

Perchè il ricordo di un sorriso dura per sempre..

to be continued..

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Capitolo 5
*** Give Your Heart a Break ***


Ciao Bellissimi!!=D
Ecco un altro capitolo di Little Bad Girl seguito di International Love
Spero che vi piaccia e commentate presto!
Al fondo del capitolo vi ho lasciato anticipazioni del
prossimo capitolo Hihihi
Ora vi lascio leggere il capitolo in Santa Pace! xD
Buona Serata,
Kayley Black
Alla prossima di Little Bad Girl!!

 



Give Your Heart A Break






Quando si è innamorati si comincia sempre con l'ingannare se stessi, e si finisce con l'ingannare gli altri. Questo è ciò che il mondo chiama amore.
Il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte.

 
Parcheggiai davanti alla pensione e al diavolo alla festa intima! Questo può essere un villaggio turistico!
“ La serata si prospetta bene..” sussurrò Taylor nervoso.
“ Non so nemmeno che cosa ci faccio di nuovo qui. Però..” visto che Adam mi ha cacciata, non so se sono la benvenuta. Ma è la mia festa e devo divertirmi come è stato deciso da Hannah e Mia.
“ Tu mi piaci. Decidi tu come essere convinto.”
“ Cosa?”
“ Come ti convinto ad accettare del sano divertimento.”
“D’accordo.”
“ Dunque c’è l’offerta lusinga: Taylor lei è uno sexy” biascicai avvicinando il mio viso al suo. Mi allontanai e lui scoppiò a ridere.
“  C’è quella prendere o lasciare: Fai come ti pare, tanto io mi diverto lo stesso!”la risata di Taylor mi contagiò e scoppiai a ridere anch’io.
“ I tuoi che ne pensano di tutto questo? Voglio dire, la tua carriera, Seth e il resto?” chiesi curiosa.
“ Ovviamente i miei vogliono un grande bene a Seth, anche mia sorella. Lo adora!”
“ Riguardo a Cassie che si è suicidata?”
“ Hai fatto i compiti a casa.” Disse Taylor guardando dritto e serio.
“Ho una cosa strana in camera.. si chiama.. Google!”
“ Loro amavano Cassie.. dicevano che era quella giusta per me.. quella perfetta. Tu non sai al mattino, quando mi sveglio, vorrei averla al mio fianco.. fare passeggiate con lei e Seth.. ma non è così. Mi sveglio con la paura. Se c’è una cosa che un padre non dovrebbe avere è la paura.” Sussurrò. Taylor tutto questo cambierà.. Sarò di nuovo la tua Cassie. Te lo prometto.
Presi il suo volto tra le mani e con calma gli dissi. “ Hai la capacità di vincere la paura. Un padre ha tutto il diritto di avere paura. E non dare la colpa a te, se Cassie è morta.. la colpa è sua. Capito?”
“ E’ assurdo. Cassie mi ha detto la stessa cosa.. che ho la capacità di vincere la paura.” lui mi guardò sospetto e io cercai di non distogliere lo sguardo.
“ Basta tristezze. È ora del divertimento!” scesi dalla macchina seguita da Taylor, gli presi la mano e lui mi guardò prima confuso e poi con un gran sorriso.
“ Hannah!” urlai vedendola che stava ballando.
“ Finalmente sei arrivata! Taylor Lautner ti ha trattenuta a quanto pare..” guardai Taylor che si trovava in un leggero imbarazzo.
“ Hannah io mi fido di te. Lascio Taylor nelle tue mani. Solo nelle tue, chiaro?”
“ Che cosa?!” esclamò Tay preoccupato.
“ Tranquillo. Devo solo andare in camera. Sei al sicuro nelle mani di Hannah” lui mi guardò male e io gli sorrisi.
“ Elena..”
“ Giuro che non ti faccio nulla. Ci divertiamo, balliamo e  beviamo qualche drink …”
Baciai la guancia a Taylor “ Non scappo. Ti cercherò. Promesso.”
Entrai in casa e salii le scale velocemente per non essere fermata da nessuno, mi fermai dopo il quinto gradino e vidi Adam che si stava scatenando in pista con tre ragazze! È ora di smetterla con tutta questa storia. Adam o Taylor?
Salii in camera e cercai un altro vestito da mettere. Ne trovai un bianco ricamato di pizzo, abbinato con dei tacchi color panna. Passai una mano tra i capelli per cercare di dargli un po’ di volume. Mi guardai allo specchio e notai che in camera c’era Adam. Ho capito.. non devo essere qui.
“ Tranquillo, non scoppierò a piangere. Non prima di fare i bagagli.” Mi voltai e vidi quel volto che mi piaceva tanto di Adam. Dolce e orgoglioso allo stesso tempo. Magari si è dimenticato che mi ha cacciato via di casa..
“ E’ la tua festa, puoi anche piangere se vuoi” gli sorrisi e lui si avvicinò.
“ Ti ho preso qualcosa.” Disse Adam squadrandomi.
“ Tranquilla non l’ho pagata.”
“ L’hai rubata?” chiesi sperando proprio di no.
“No!” rispose deciso ma dolce e ad un trattò aprì il cofanetto davanti a me senza distogliere lo sguardo dal mio viso.
“ L’ho trovata.”
“ La mia collana..” la collana che avevo regalato a Taylor quattro anni fa per Natale.. La stessa collana che entrambi portavamo.
 Lessi le incisioni sopra: Ovunque tu sia, ovunque io vada, ti amerò sempre e sarò il tuo mondo.
“ Credevo che non l’avrei più rivista.”
“ Michael l’ha trovata in soffitta, pensavo ti avrebbe fatto piacere riaverla.” E non ti sbagliavi..
“Mi fa piacere.” Risposi con il più grande sorriso che avevo.
“ Grazie.” Per la prima volta, Adam si vergognava di guardarmi in faccia. Che bello che è..
“ Non c’è di che.” Rispose e dentro di me avevo una grande voglia di baciarlo..
“ Potresti..”
“ Assolutamente.” Rispose prendendo la collana. Mi voltai verso lo specchio e scostai i capelli. Adam mi prese per mano appena finì di agganciare il ciondolo e mi guardò dritto negli occhi.
“ Andiamo?” chiese lui e risposi semplicemente con un cenno della testa.
Al piano di sotto, precisamente nel salotto trovai un mucchio di ragazzi e ragazze che avevano trasformato la festa in una festa a base di alcool. Passò un gruppo di ragazze che avranno avuto più o meno 17 anni, con una bottiglia di Rum. Adam fermò il gruppo.
“ Meglio non bere questa roba. Meglio bere roba scadente per ragazzini insieme a ragazzini scadenti.” Nel frattempo sbucò Mia non so da quale buco.
“ Ti piace?” chiese euforica. Mia Gibson.. ragazza di 23 anni, prende le cose con leggerezza e allegria. Alta, castana e occhi marroni. Però è simpatica. Lei è l’organizzatrice del divertimento!
Cercai di trovare qualcosa che mi piacesse in questa festa ma nulla. “ Non rispondere” disse Mia conoscendo già cosa stavo per dire.
“ Questa sarebbe una festa intima?” chiesi mentre Mia non riusciva a contenersi dalla gioia, continuava a sorridere a 32 denti!
“ Cosa c’è da bere?” domandai e lei mi prese per mano.
“ Mia ho portato Taylor alla festa e ora è con Hannah.. Ho fatto bene?”
“ Hai fatto bene a portarlo alla festa.. non lo so. Invece lasciarlo nelle mani di Hannah? Ti sei fregata da sola.” Disse porgendomi un bicchiere di Lemon Party.
“ Gli ho promesso che si sarebbe divertito insieme a me, e che l’avrei cercato.”
“ Elena.. prendi queste. Sono le chiavi di una villa dove lavoro. Marcus Avenue 5.  I proprietari sono in vacanza e io sono la custode. Stanotte la custode sarai tu..” Mia sorrise con un sorriso malizioso.
“ Mia.. nono! Non farò quello che tu pensi che faremo!” esclamai. Lei prese le chiavi e si allontanò. Ci pensai tre secondi..
“ Dammi le chiavi!”
“ Brava Elena. Faccio tutto io,ora vai.” Mi fece fare la giravolta e lei se ne andò e mi ritrovai tra le braccia di Adam.
“ Come va?” chiese mentre ad un tratto mi scoprii che stavamo ballando sulle note di Baila Morena diLucenzo.
 Che festa!!!” urlò Abigail ballando con Michael che sembrava davvero disperato.
“ Sto un po’ sclerando.. e tu?”
“ Imperturbabile” Rispose Adam con tranquillità muovendo il bacino e non riuscì a trattenere un sorriso.. Io mi guardavo in  giro e Adam se ne accorse.
“ Dai, ricordi l’ultimo Summer Party che abbiamo fatto?” Ovvio! Ricordo tutto di quella sera. Festa magnifica come questa che stava per finire in un bagno di sangue!
“I leccapiedi di John erano tutti “aaah!” facendo una faccia spaventosa divertente e li scoppiai a ridere.
“ E tu eri tutta aaah!” esclamò come se lui fosse un mio fan e mi avrebbe visto per la prima volta
 “ Già. E avete vinto.”
“ Si, abbiamo vinto.”
“ Io vado. Ci si vede Adam.” Dissi staccandomi da lui.
“ Scusa per averti detto quelle cose. Non voglio che te ne vada.”
“ Infatti questa è anche casa mia” dissi con un sorriso e mi allontanai.
“ Che hai? Sei arrabbiata perché ho portato qualcuno?” chiese Zac a Mia. Quei due devono mettersi insieme.
“ Ei..” sussurrò alle mie spalle Taylor.
“ Ora andiamo.. ma voglio assistere alla telenovela in diretta.” Dissi indicando Mia e Zac. Guardai Taylor perplessa.
“  Hannah?” chiesi curiosa. Credevo che quella ragazza non si staccasse più da lui. Visto che è sua fan.
“ Ti spiego dopo.”
“ Perché dovrei?” domandò Mia scocciata e ubriaca.“ Ti sei portato una.. esci con una ragazza.. fantastico!”  
“ La cosa inizia a farsi interessante..” sussurrai a Taylor.
“ Ok, non dovrei uscire con nessuno?”
“ Ei, sei sempre arrapato, no? Insomma, un ragazzo ha i suoi bisogni. Che problema c’è? Qui di ragazze che vorrebbero fare sesso con te ci sono, basta che sganci i soldi!”
“ Perché se non devo uscire con nessuno, basta che me lo dici. Se non dici niente, continuo.”
“ Che dovrei dire?”
“ Non farlo, Mia! Mi sono già trovato in questa situazione con te e hai detto di no. Mi hai respinto. Non torno indietro a meno che tu non chiarisca che..” Mia salto in braccio, letteralmente a Zac e lo baciò con passione. Io e Taylor ci guardammo per un secondo e tornai con lo sguardo su Mia e Zac.
“ Andiamocene” disse Zac e prese Mia per mano e scomparvero.
Scoppiai a ridere e feci l’occhiolino a Mia. Quella ragazza è straordinaria. È da mesi che va avanti questa storia con Zac e finalmente siamo pronti per voltare pagina.
“ Anche noi dobbiamo andare. Vieni”
“ Dove andiamo?”
“ Tu vieni e smettila di fare domande femminuccia” Taylor ci rimase male e scoppiò a ridere.
Davanti alla macchina, lanciai le chiavi a Taylor.
“ Guidi tu”
“ Allora.. sei fidanzata?” chiese Taylor cercando di essere il più discreto possibile.
“ Single”
“ Ah capito.. che ti piace fare?”
“ Cantare, ballare, stare seduta sulla spiaggia e pensare e nessuno ti ha mai detto che sei un impiccione?”
“ Dai sul serio.Pensavo che forse potremmo passare un po’ di tempo insieme. Lontano da Seth e Hollywood. Che ne dici?”
“ Vuoi che usciamo insieme?” I nostri sguardi si incrociarono ed era impossibile distogliere lo sguardo.
“ Si quello.. ma se non vuoi..”
Arrivati davanti alla villa, mi vergognai. Che cosa ci faccio tutta sola con Taylor?
“ Ora che facciamo?”
Nel giardino della casa, e di fronte a noi c’era un enorme piscina. Mi tolsi il vestito e lui mi guardò arrossito in biancheria intima e per smorzare la tensione mi buttai in piscina.
“ Buttati, è bellissima l’acqua!” esclamai riemergendo.
“ Non è casa nostra, Elena!” disse impaurito.
Con un colpo di tosse esclamai: “Coniglio!” L’espressione di Taylor si illuminò di rabbia.
“Oh, scusa.. Fifone!” aggiunsi. “ Muoviti, Taylor!”
Si tolse la maglia e si tuffò in acqua, appena riemerse gli accarezzai il petto muscoloso.
“ Ti sei tuffato solo perché ti ho chiamato fifone.. Taylor..”
“ Non voglio la tua pietà” rispose diventando freddo ma stringendo le sue mani sempre sui miei fianchi.
“ Io sopporto tutto.. tranne un certo sguardo della gente” continuò. Cavoli! Taylor si è trasformato per colpa mia!
“ Che ti frega di quello che pensa la gente?” chiesi guardandolo negli occhi.
“ Lei era tutto per me! Se avevo bisogno di qualcosa, lei c’era. Quando i genitori degli amici di Seth lo invitano a casa mi guardano in modo strano e anche Seth..”
“ Che cosa te ne importa come ti guarda la gente? È importante come lo guardi tu!” esclamai arrabbiandomi. Se si tratta di mio figlio voglio fare almeno quella parte di madre che posso svolgere.
“ Lui va in giro continuando a ripetere che sua madre è viva!”
“ E con questo? Lui deve credere che niente è cambiato in questi quattro anni, che per te è la tua vita, che faresti qualunque cosa per lui. Qualsiasi..” lui abbassò lo sguardo “ Dovevamo dirglielo subito che sua madre non c’è più.. non inventare questa cavolata..”
“ Ok. Basta tristezza” sorrisi e andai sott’acqua e cercai di raggiungere l’altra sponda della piscina però qualcosa andò storto. Il nastro della cavigliera si incastrò nella grata, impedendomi di risalire e prendere aria. Mi agitai in modo da permettere di liberarmi della cavigliera, senza grandi successi. In mente mi si balenò un ricordo di tanti anni fa.. quando mi svegliai sulla riva e mi trovai Adam che tentava di salvarmi con una respirazione bocca a bocca.

“ Respira!” continuava a urlare lui.
Quando aprii gli occhi, vidi che due pozzi azzurri mi stavano guardando con un sorriso.
“ Che stavi facendo? Volevi ammazzarti? Menomale che ero da queste parti..” continuai a guardarlo e cercavo di capire chi ero e chi era lui..
“ Allora, sirenetta.. io mi chiamo Adam. Tu hai un nome?” domandò lui tornando serio.
Scossi la testa “ No. Non mi ricordo nulla..”
“ Ora andiamo in ospedale per vedere se stai bene..”
Ad un tratto lo sguardo di Adam si concentrò su una tavola di surf dove c’era scritto Elena..
“ Tu vieni con me. Visto che volevi morire.. conosco un posto dove puoi farlo con stile. D’ora in poi ti chiamerai Elena e devi fare ciò che ti dico. Chiaro?”


Ed è così che iniziò la mia seconda vita.. vita del quale si sta per concludere..
Uno dei più grandi sbagli è stato quello di provare ad abbandonare mio figlio e la mia famiglia, pensando solo a me stessa. E questo non me lo perdonerò mai.
Nemmeno mi accorsi che avevo perso anche i sensi questa volta.. forse per lo spavento..
“ Respira! Respira!” la voce di Taylor stava per cedere.
“ Ti prego, Elena, respira!” continuò a eseguire il massaggio cardiaco e avvertii l’aria rientrare in circolo nei polmoni.
“ Elena, sono io. Elena..” lui mi accarezzò il viso in modo premuroso e i suoi occhi preoccupati furono la prima cosa che il mio sguardo guardò dopo aver aperto gli occhi.
“ Tay..” sussurrai con voce flebile.
“ Vieni qui.” Gli circondai il collo con le mie braccia per sorreggermi mentre lui mi prese in braccio.
Mi accorsi che stavo tremando, ovviamente perché mi era successa l’identica cosa quattro anni fa..
“ Stai tremando.. hai bisogno di vestiti asciutti e stare al caldo” disse Taylor prendendomi in  braccio e portandomi nel salotto e cercò di accendere il caminetto.
“ Che stupida..” borbottai mentre stringevo forte la coperta.
“ Non sei una stupida. Poteva capitare a tutti” disse restituendomi la cavigliera con il nastro con scritto Elena J.
“ Ti riscalderai in pochi minuti..” continuò sedendosi affianco a me e stringendomi forte.
“ Grazie” lo ringraziai guardandolo negli occhi.
“Scusami. Ti avevo promesso una serata di divertimenti, invece ti ho fatto passare una serata di salvataggio.”
“ Tranquilla.. sto bene così”
“ Non sono una sgualdrina o accompagnatrice.. Il mio non è nemmeno un lavoro.. ma nessuno alla pensione ha un vero lavoro. Tutti criminali. Il peggiore è Adam.. ha commesso tanti crimini nella sua vita, diciamo che è un cacciatore di teste, in senso negativo.” Confessai guardando il fuoco crepitare davanti a me, Taylor mi ascoltò attentamente.
“ Mafia? Probabile. C’è una persona che si chiama John Slater. Lui è quello che da gli ordini, se non ubbidisci..” mi fermai e lo guardai negli occhi. “ Sei morto. Non solo letteralmente. Non svolgiamo più quello che dice da mesi e ci ha avvertito tre volte ormai.. l’ultima ha precisato che il momento è vicino.”
Potessi solo dirti che sono Cassie tuttavia ho giurato che non avrei rivelato la mia vecchia identità a nessuno, che sarei rimasta per sempre Elena Jonas.
“ Truffe.. omicidi.. sogni infranti.. avevo una vita perfetta prima però non lo avevo ancora capito.”
“ Possiamo denunciare John alla polizia..” propose Taylor e un sorriso sarcastico mi sfuggì sulle labbra.
“ La CIA e FBI se ne stanno già occupando.. Credo”
“ Perché non sei scappata prima?”
“ Perché ero stupida e ingenua. Vedevo solo quello che volevo vedere eppure ora vedo tutto” risposi ricordando i momenti che avevo trascorso in questi quattro anni.
“ Taylor.. ho affrontato la morte, la sconfitta, il dolore.. e non ho paura. Anzi mi sento più forte. Se avessi John fra le mani..” con mia sorpresa Tay prese il mio volto fra le mani.
“ Chiudi gli occhi e dimmi cosa vedi..” disse facendo quella cosa con gli occhi  che mi faceva andare fuori di testa. Chiusi gli occhi e vidi nero, buio.. niente.
“ Niente. Non vedo niente” risposi riaprendo gli occhi.
“ Quella è la mia vita senza Cassie. Non voglio che passi il resto della tua vita senza colori e felicità. Io ho Seth, lui è la mia ragione di vita e giuro che ti tiro fuori da quel posto” giurò e una lacrima scese sulla mia guancia.
“ Ei.. nemmeno una lacrima deve uscire dai i tuoi bellissimi occhi. Nessuno merita le tue lacrime…” posai la testa sulla sua spalla e lui mi accarezzò la spalla per confortarmi.
“ Qualunque persona sarebbe felice di stare al tuo fianco.. Non perché sei Taylor Lautner e famoso.. ma perché sei speciale. In questi ultimi anni non sei uscito con una ragazza?”
“ Ci ho provato.. nessuna mi sembrava Cassandra.. Sienne si sente in colpa, crede che sia colpa sua. Ha perso due figli in meno di  un anno. Questo spiega la reazione di prima..”
William..
“ Sai una cosa? Con te è tutto naturale..” confessò e sorrisi. Mi alzai in piedi e indossai le scarpe, accesi lo stereo e partì Crazier – Taylor Swift
“ Tu eri il ragazzo della Swift, vero?”
“ Hai detto bene. Ero..” rispose con una risata.
“ Allora, posso avere questo ballo, mio principe?” chiesi offrendo la mia mano. Lui la prese, alzandosi in piedi con un grande sorriso.“ Con piacere”
Gli circondai il collo con le braccia e guardandolo in faccia, Tay mi cinse i fianchi e mi strinse a sé.
“ Sembra una favola.. tu sei il principe e io una damigella in pericolo. Oggi è una favola, io che indossò un vestito bianco e tu una camicia nera e vuoi salvarmi dal drago cattivo..” sussurrai vicina al suo orecchio.
“ Non dimenticherò mai questo momento.”
Dopo aver passato la serata insieme a coccolarci a vicenda e scherzare, era ora di tornare a casa. Per quanto riguarda me.. Taylor sarebbe andato a stare da Kellan , che passava a prenderlo alla villa.
Mi accompagnò davanti alla macchina e.. silenzio. Io lo guardavo e lui guardava me. Entrambi muti.
“ Beh, allora..” iniziai “ Domani vengo alle dieci per Seth”
“ Ok. Se c’è qualche problema chiamami” disse avvicinandosi per abbracciarmi, casualmente le nostre labbra si sfioravano e avverti brividi per tutto il corpo. Mi staccai e sorrisi imbarazzata e andando via.
Il primo bacio non si dimentica mai...
Arrivata davanti alla pensione, capii che la festa era finita. Scesi dalla macchina e aprii la porta di casa e trovai Michael steso per terra con la maglietta sporca di sangue, respirava a fatica.. convulsioni.
“ Michael!” urlai e mi buttai per terra accanto al suo corpo. Presi il polso per controllare se era ancora vivo.
Ed è vivo!
“ Oddio, Mike. Sono qui..”
Sulla soglia della porta vidi un uomo vestito di nero e con un sorriso sfacciato.
“ Poverino.. devi portarlo subito all’ospedale. Tic Toc.. il tempo scade.”
“ Chi sei?” chiesi terrorizzata. Perché non c’è nessuno in casa?
“ Vediamo.. John ti dice qualcosa? Mi ha mandato lui..”
Il sangue mi si raggelò nelle vene.. cercai di urlare ma nessun suono usciva dalla mia bocca.
“ John vuole 150 milioni di dollari. Non mi ha detto un tempo, ma li vuole. E dovete averli in qualsiasi momento”
“ Dì a John che gli darò i soldi ma lui dovrà lasciarci in pace” l’uomo mandò un messaggio.. molto probabilmente a John.
“ Se non darai i soldi a John, Elena ci rimetteranno tutti quelli che ami. Seth incluso..” Come diavolo fa a sapere di Seth? Giuro che se tocca mio figlio..
Michael emise un respiro affannoso di dolore. “ Michael, andrà tutto bene”
“ Morirà..” borbottò l’uomo facendo un passo verso di me.
In pochi secondi cadde a terra e dietro vidi Annette con una pistola.
“ Annette..” sussurrai incredula.
“ Non è ancora morto. Ho preso la mira sbagliata.” dichiarò decisa.
“ Dove stai andando?” chiesi alzandomi in piedi. Annie andò verso il salotto e aprendo il comodino prese un’altra pistola carica. Guardai la pistola e poi Annette a bocca aperta.
“ Cosa stai facendo?” domandai mentre si posizionava vicino all’uomo puntando la pistola e gli sparò in testa. Urlai e voltai la testa e quando mi girai vidi una nuova Annette.
“ Ora è morto” mormorò. “ Dobbiamo portare Michael subito in ospedale”
Dopo un ora Annette e Jake portarono Michael all’ospedale e io mi ritrovai a pulire il portico assieme a Abigail.
“ Doveva esserci qualcuno in casa oltre Michael e mandarti un messaggio che qualcuno a cercato di investire Mia e Zac” disse Abigail aiutandomi.
“ E’ per questo che non c’era nessuno in casa?” domandai.
“ Io , Adam e gli altri abbiamo perlustrato la zona se c’era qualcuno.. nessuno. E per fortuna Annette è ritornata in tempo.. Altrimenti saresti anche tu in ospedale” parlare di Annette e ciò che aveva fatto mi metteva ancora i brividi.
Come può una ragazza così dolce fare una cosa del genere?
“ Bisogna fare molta attenzione ora.” Continuò Abigail. Mi alzai in piedi e rientrai in casa per sostituire il panno sporco di sangue. Abigail non mi fermò nemmeno. Sapevo che anche lei era spaventata.. tra lei e Michael c’era una determinata intimità e lei teneva particolarmente a lui.
Strizzai il panno nel lavandino e il sangue che ne uscì, iniziò a mettermi la nausea. Senti dei passi dietro di me e dedussi che fosse Adam.
“ Ti sei sbarazzato di lui?” chiesi senza voltarmi.
“ Si.” Rispose semplicemente.
“ E Michael?” domandai sapendo che si trattava di suo fratello.
“ Mi sono occupato anche di lui. Se la caverà” Non capii il significato della risposta e lasciai stare.
“ Tu come stai?” chiese Adam ma non mi voltai a guardarlo continuai a stringere quel panno inzuppo di sangue.
“ Credo di aver tolto quasi tutto il sangue dal portico.” Risposi con la voce rotta senza voltarmi.
“ Elena.” Implorò Adam. Non mi voltai..
“ Guardami.” Aggiunse. Sospirai e alla fine lo guardai in faccia. Stranamente i suoi occhi mi confortavano.
“ Andrà tutto bene.”
 “ Ha detto che vuole il denaro.”
“ No. No, lo so a cosa stai pensando, la risposta è no.” La quantità di no che mi ha detto non mi fecero cambiare idea.
“ Se gli diamo i soldi..”
“ Certo. La prima cosa che farà appena avrà i soldi sarà ucciderti. Dalla padella alla brace. Non esiste!” esclamò cercando di non ascoltare spiegazioni.
“ Devo dirti una cosa.” Mi avvicinai a lui e tirai tutto il coraggio che avevo. “ Ho fatto un accordo con John. Gli darò i soldi.”
“ Cosa?” Adam cambiò espressione e non era rassicurante. “ No, no, no, non l’hai fatto. Verrà qui e cercherà di ucciderti”
“ No, invece. Perché non gli servo.” Sparai la prima cavolata che mi venne in mente.
“ E così di punto in bianco ti fidi di lui?”
“ No, non mi fido di lui. Ma cos’altro potevo fare? Non mi fido di Hope.” Adam da parecchio tempo pensava di affidarsi a sua sorella.. ma bastarda com’è.. non abbiamo molta scelta.
“ Credi che gli darà i soldi?” secondo me Hope con 150 milioni di dollari.. non fa beneficenza per nessuno!
 “ Mia sorella.. credo che sta conducendo uno spettacolo tutto suo ora come ora.” Rispose Adam non dando troppa importanza alla cosa.
“ Già. E Annette ha sparato in testa a un tipo.” Lui mi guardò stupito “ Non va bene” aggiunsi. Questo non è normale.
“ Non è giusto. Ha semplicemente 20 anni. Non dovrebbe vivere così” dissi e tornai al lavandino.
“ Elena.”
“ Dev’esserci un altro modo. Devo sistemare le cose” e le lacrime cominciarono a scendere copiose.
“ Le sistemeremo. Ehi.” Si avvicinò e chiuse il rubinetto. “ Ehi.” Mi fece voltare e lo guardai negli occhi e mi prese il volto fra le mani e asciugò le lacrime con i pollici, delicatamente, come se fossero diamanti.
 “ Le sistemeremo. Ok?” annuì soltanto e mi lavai le mani e uscì nel retro della casa.
“ Mi sento una persona orribile. Prima abbandono mio figlio.. Adam se succede qualcosa a Seth non riuscirò a perdonarmelo.”
“ E’ davvero fortunato ad averti come madre” sussurrò Adam. Che madre?
“ Ora vado in ospedale a vedere come sta mio fratello..” aggiunse guardandomi intensamente.
“ Grazie.” Dissi con un tono di sincerità. Sul suo volto spuntò un sorriso sghembo.
 “ No problem” rispose.
“ Non solo per questo, Adam. Per tutto. Non so cosa farei se tu non ci fossi” Come posso essere innamorata di te, Adam? Un giorno mi hai detto che non ti saresti mai innamorato..

Lui si allontanò da me guardandomi negli occhi.
“Dovrei dirti una cosa, Elena. Sono un idiota. Perché per un secondo ho pensato che non avrei più dovuto sentirmi in colpa.” Iniziò il discorso.
“ Di che stai parlando? In colpa per cosa?” chiesi. Lui si avvicinò pericolosamente a me.
“ Per il fatto che voglio quello che voglio.” E capii il punto della questione. Adam innamorato di me..
“ Adam.”
“  No, lo so. Credimi lo capisco. La ragazza di Taylor Lautner e il resto” se ne andò e io rimasi in piedi come una stupida a fare niente. Ferma come un palo, e mi chiesi se amare due persone fosse una cosa normale o cosa al di fuori del normale. Però amare Adam, mi rendeva forte e coraggiosa e desideravo che anche lui prendesse il coraggio di dirmi che mi ama.
“ No, no.  Sai che c’è?” domandò fermandosi sui gradini e girandosi verso di me.
“ Se devo sentirmi in colpa per qualcosa. Mi sentirò in colpa per questo”
Mi prese fra le braccia violentemente, in silenzio incominciò a baciarmi delicatamente su tutto il volto.
Sentivo il suo cuore accelerare i battiti, le labbra finalmente sì sfiorarono. Occhi chiusi... bocca socchiusa...il nostro alito divenne un solo, le labbra s'incollarono l'uno all'altra.
Lui mi accarezzava dolcemente con la sua lingua, finche il bacio divenne più profondo, passionale.
I nostri corpi si allacciarono gli l mise le braccia intorno al collo mentre Adam mi stringeva la vita, nelle nostre bocche incominciò una dolce battaglia di lingue... Che sì sfioravano.... Sì allacciavano.... Sì attorcigliavano... Un gioco che procurava sensazioni mai sentite.
Sai separò da me troppo presto secondo me, e ci guardammo negli occhi per minuti interminabili.
“ Buonanotte” disse e se ne andò lasciandomi sulla veranda da sola. Mi sfiorai le labbra..
Tutto questo è sbagliato.. Sono innamorata di due persone..

 “ Sveglia sveglina,dormigliona” sussurrò Adam nel mio orecchio. Aspettate.. Adam. Nel mio letto. Adam è nel mio letto??! Sollevai lo sguardo e aprii leggermente gli occhi e vidi Adam che mi guardava con un sorriso.
Lo guardai per tre secondi esatti, e poi lanciai un urlo, mi allontanai di scatto e mi coprii – se sempre si poteva coprire qualcosa -  con la coperta.. Ormai..
“ Cosa stai facendo? Vattene!” esclamai.
“ Lo sai che mi stavi sognando. Spiegherebbe la bava.” “ Sai che mi stavi sognando? Spiegherebbe la bava.” Disse con un sorriso riferendosi alla camicia nera. Gli tirai una gomitata leggera. Guardai la sveglia e tornai in depressione. Non riuscivo ancora a crederci.
“ Lei sei del mattino. Seriamente? Non hai davvero niente di meglio da  fare alle sei del mattino?” chiesi guardandolo esausta, sul furiosa o tranquilla e preoccupata visto che ieri sera ci siamo baciati.
“ Bene. Non venire con me a prendere Hope e riportarla a casa. Ci vediamo.” si alzò dal letto e non mi guardò nemmeno in faccia. Ci misi un secondo a capire chi fosse Hope.. la sorella di Michael e Adam.
“Aspetta,aspetta, aspetta, aspetta. Cosa? Di cosa stai parlando? Dov’è?”
“ Nella città ventosa.” Rispose. Ci pensai un attimo per localizzare la città ventosa.
“ E’ a Chicago? domandai lui annuì con il suo solito sorriso stampato in faccia. “ Come fai a saperlo?”
“ Conoscenze. Ero nudo quando l’ho saputo. Ti sarebbe piaciuto un sacco. Prepara le valigie” si indirizzò verso il mio cassettone.
“ Sta bene?”
“ Diciamo che non è li per incontrare Oprah.” Tirò fuori un mio perizoma rosso e lo sventolò in aria.
“ Mettile nel mucchio delsi” presi il perizoma e lo rimisi al suo posto e con questo Adam se ne andò.
E questo il post bacio? Non male, vero?
 
Mi cambiai e scesi in cucina dove trovai Adam a bere un caffè.
“ Buongiorno, Elena”
“ ‘Giorno anche a te.” lui provò a baciarmi un’altra volta ma lo schivai il più discretamente possibile.
“ Dobbiamo parlare di quello che è successo ieri sera. Situazione catartica, sentimenti rivelati. In poche parole ci siamo baciati.” Disse Adam con un sorriso. Presi il mio caffè e cercai di andarmene.
“ Okay. Non ho tempo per questo. Devo andare da Seth.” risposi guardandomi allo specchio ma Adam mi prese per un braccio per fermarmi. “ Ehi, se vuoi far finta che non sia successo, va bene. Ma io non posso”
“ Adam.. quel bacio non significava nulla.” Sussurrai a denti stretti prima che potessi ripensarci. Adam non mi guardò nemmeno e uscì nel giardino. Lo avevo ferito.
Lo seguii e stava guardando l’intensa vegetazione davanti a noi.
“ Ehi. Come stai?” chiesi. Domanda stupida!
“ Benissimo, Elena. Sono al settimo cielo, grazie per avermelo chiesto” rispose senza degnarmi di uno sguardo. Sono una stupida. È ufficiale!
“ Adam..”
“ Elena..” sgranando gli occhi come per dire - Non è ora di sparire?-
“ Dovremmo essere in grado di parlarne. Ormai siamo abbastanza amici. Voglio davvero sapere come stai.”
“ Ti ho baciata, e pensavo avessi ricambiato il bacio. Ma poi viene fuori che quel bacio non era niente.” Disse con tono scherzoso poi si voltò verso di me tornando serio “ Come  pensi che stia?”
“ Penso che tu sia ferito.”
“ Oh, no, io non mi ferisco, Elena.” Reagì con un sorriso straffotente.
“ No, tu non ammetti di essere ferito. Tu ti arrabbi, nascondi la rabbia e poi fai qualcosa di stupido.” Già. Questo è Adam. Prendere o lasciare?
Mi squadrò dalla testa ai piedi con quel sorriso arrogante ancora in faccia “ Sei spaventata.” Lo guardai con occhi da coniglietto indifeso che sta per essere scoperta.
“ Perché aspettare un tuo bacio quando posso avere tutte le ragazze che voglio? Per un bacio.. Non ho bisogno di essere ferito per questo.” Fece il giro intorno a me esaminandomi con quel maledetto sorriso sexy che aveva. “ Sai una cosa.. perché sei così sorpresa del fatto che ti ho baciato?” domandò. Mi voltai e lo guardai negli occhi. Quei bellissimi occhi azzurri..
“ Non è quello che mi sorprende. Sono sorpresa dal fatto che tu abbia pensato che io ricambierei un tuo bacio.” Risposi il più decisa possibile. Merito un Oscar!
Adam tornò serio. “ Ora si, sono davvero ferito.”
“ E sei turbato. Non è una buona combinazione.” Dissi preoccupata cercando qualche soluzione.
“ Non sono turbato. Il turbamento è riservato a chi gliene importa qualcosa.” Sussurrò Adam, continuando a fissare la parete.
“ Avanti, Adam. Stai mentendo. Ti importa.” Si voltò di scatto verso di me, accigliando lo sguardo, e forse dovrei iniziarmi a preoccuparmi.
“ Sei tu la bugiarda, Elena. C’è qualcosa tra noi due e tu lo sai.”  me lo ritrovai in piedi, davanti a me.
“Stai mentendo a me e stai mentendo a Taylor e soprattutto stai mentendo a te stessa.”
E ora che faccio?
“ Posso dimostrartelo.”
“ No..” cercai di contrastare quello che sentivo dentro e devo riuscirci.
Con mia sorpresa, prese il mio volto fra le sue mani e mi baciò. Con calma presi le sue mani e lo allontanai..
“ Adam, non farlo! Che ti prende?” domandai. Per una volta devo prendere una decisione.
“ Prova a mentirmi ora.” Continuò cercando ancora di baciarmi ma lo fermai.
“ Smettila, sei migliore di così, avanti.” Provai a farlo ragionare ma non funzionava.
“ E’ qui che ti sbagli.”
“ No, no, Adam.” Lo respinsi con dolcezza, prima ancora che potesse baciarmi. “ Ci tengo a te. Ascoltami, io ci tengo a te. Io amo Taylor. Ci sarà sempre e solo Taylor.” Lasciò le mie mani e non riuscì a decifrare la sua espressione.

L'amore dolce eterna dannazione, che tutti rincorrono per poi soffrire.

To be continued…

Vestito Bianco di Elena/Cassie:



Ecco le quattro anticipazioni del prossimo capitolo xD
 

 

“ Ti prego calmati” scandì Adam guardandomi con quei due pozzi di ghiaccio

“ Tu lo sapevi! Non è così? Sapevi che se fosse andata da John sarebbe morta, non è vero? ”

“ Si.” Rispose in modo gelido e secco. “ Si, lo sapevo” lo disse sgranando gli occhi e mostrandomi un espressione senza cuore. La rabbia mi prese violentemente e non riuscì più a trattenermi. Come puoi mandare una persona a morire?

“Gharrg!!” gli diedi uno schiaffo così forte da fargli voltare la testa. Lui con calma mi prese il volto e cercai di non picchiarlo.
....

" Cosa ti ha fatto cambiare idea, Elena?" ripetè Adam in modo autoritario da mettere i brividi.
" Non volevo che ti succedesse nulla,ok?Ero.." lui alzò la testa come se avesse appena ricevuto una soddisfazione nel ricevere questa notizia.
"Ero preoccupata per te."Si mi preoccupo per te. Perchè vuoi sentirmelo dire?"
"Perchè quando riuscirò a trascinare Taylor qui, per riportarlo da te, voglio che ricordi  le cose che sentivi per me quando lui non c'era."

....

“ Quando mai ho preso una decisione? Tu e Michael lo fate al posto mio. Ora questa è la mia decisione” se vuoi portarmi con te chiama un carro attrezzi per farmi muovere perché di mia spontanea volontà non lo faccio.

“ Io dirò a Taylor che sono Cassandra”

“ Non provarci nemmeno”

“ Mio figlio chiede ogni singolo giorno se sono la sua mamma!”

“ Cosa gli dirai? Cosa dirai a tutti? Sono resuscitata, eh?” domandò Adam trattenendomi per i pugni impende domi di andare a dire a tutti che sono Cassandra.

“ Questa è la mia decisione. Ed è meglio che sia giusto così.”

....

“Io non contesto il fatto che tu e gli altri vi diate tanto da fare per salvarmi e tu non dovresti contestare il fatto che io voglia salvare voi” dissi a Taylor a testa alta.

“Vuoi fare la martire.. non è un atto eroico. È una tragedia!” esclamò lui disperato.


 

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