Muri di ansia e bolle d'ossigeno.

di Esternox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solo il vuoto ci avrebbe divisi. ***
Capitolo 2: *** Anima nera. ***
Capitolo 3: *** Saresti rimasta dentro di me, per sempre. ***
Capitolo 4: *** Ricordi.. ***



Capitolo 1
*** Solo il vuoto ci avrebbe divisi. ***



Solo il vuoto ci avrebbe divisi.

Mi ritrovai in una stanza buia.
Il buio rappresenta il nero, e il nero mi fa paura.
Tutto taceva intorno a me. 
C’ era solo lui.
Un timido ragazzo, avvolto su stesso, impaurito.
 
Mi ritrovai in una stanza buia.
Il buio rappresenta il nero, e il nero mi fa paura.
Tutto taceva intorno a me.
Io ero forte, non come quel povero ragazzo.
 
Ci avvicinammo.
Solo il vuoto ci divideva.
La mia mano sfiorò la sua.
La sua pelle era fredda, gelata. 
Poi, sentii il suo fiato sul mio collo;
aveva il fiatone, come se stesse facendo una gara.
 
Non capivo.
I nostri corpi erano sempre più vicini.
Le nostre anime sempre più impaurite.
 
Era quel buio malinconico che metteva ansia dentro di noi.
 
Ci avvicinammo ancora di più.
Lui aveva gli occhi lucidi.
Riuscivo a vederli  perché brillavano ed emettevano una luce fortissima.
 
Mi strinse quasi a non farmi più passare il sangue nelle vene.
Io mi sentivo morire.
Quel buio che mi pressava il corpo,
il suo sguardo profondo che fissava il miei occhi.
Non capii più nulla, mi lasciai andare giù.
Caddi a terra, ma lui, con quelle sue mani ormai bollenti, mi sollevò.
Poi, a voce bassa, mi disse:
«Se te ne vai tu, morirò anche io».
 
Mi sentii toccare le labbra come nessuno l’ aveva mai fatto prima.
 
A stento riuscii a chiedergli il perché di quel fiatone.
Lui mi rispose che stava facendo una gara.
«Sono arrivato primo, il mio premio sei stata tu. 
Tu mi hai fatto uscire da questo buio che c’ era intorno a me. »
 
 
Nella vita, quel buio, non bisogna mai farlo entrare dentro di noi, o si muore.

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Capitolo 2
*** Anima nera. ***


Anima nera.

Sentivo qualcosa dentro di me.
Sì, qualcosa mi attraversava l’ anima.
Anima buia, sola, nera.
 
Lui, non c’ era più.
L’ aria sporca di nero lo aveva portato via, chissà dove.
 
Adesso non c’eravamo più noi.
Adesso non c’erano più due anime.
O forse, non c’ erano mai state.
 
E’ così: non c’erano mai state, MAI.
 
Passavano secondi, minuti, ore.
In quella stanza buia, nient’ altro che i battiti del mio cuore si sentivano.
Niente.
Buio.
Nero.
 
Ero piccola, innocente.
Cosa avevo fatto di male,
per ritrovarmi lì, da sola, al buio!
 
Continuavo a farmi domande alquanto strane.
Cercando di convincermi che andava tutto bene.
 
La mia forza non resisteva più.
La mia vita non resisteva più.
Il  mio cuore non resisteva più.
 
E poi, il VUOTO.
 
Questa volta davvero il vuoto mi aveva assalita.
 
Dentro di me, ormai, solo l’ ansia, cosa orribile, spesso impossibile da cacciare.
Ma io ce l’ avrei fatta a cacciarla dalla mia anima, pur essendo sola.
 
 
L'ansia è sempre un vuoto che si genera tra il modo in cui le cose sono e il modo in cui pensiamo che dovrebbero essere;
è qualcosa che si colloca tra il reale e l'irreale.

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Capitolo 3
*** Saresti rimasta dentro di me, per sempre. ***


A ZoeLumos,                                                                           
la persona più incredibile
che io abbia mai conosciuto.
Con affetto,
tua Esternox.             
  Saresti rimasta dentro di me, per sempre.

 
Tremavo.
Tremavo come fa una foglia su un albero in pieno autunno.
 
L’ ansia mi mangiava.
L’ ansia mi assaliva.
L’ ansia era la protagonista di tutto.
Non ero più io a essere importante, ma lei.
 
Maledetta ansia.
 
«Te l’ hanno mai detto che non servi a un cazzo su questo mondo?!»
Bene, te lo dico io.
 
Niente, niente, niente.
Le parlavo, cercavo di calmarla.
Ma non mi ascoltava,
mi rimaneva poco da vivere.
 
Ad un certo punto, sentii come una voce.
Dopo la storia del ragazzo timido,
non mi fidavo più di me stessa.
 
Girai le spalle, continuando a piangere.
Essa continuava a parlare, non capivo bene.
Però scandì queste due frasi, come se volesse farmele imparare a memoria:
 
«Ridere è il linguaggio dell’ anima» disse.
«La felicità non è una meta. E’ una stile di vita»
aggiunse dopo aver preso fiato.
 
Aveva una voce forte, rimbombava sulle pareti della stanza buia.
 
La mia anima si rompeva in mille pezzi.
E il ragazzo timido non c’era più.
Scomparso nel nulla.
 
«RIDERE E’ IL LINGUAGGIO DELL’ ANIMA»
ripeté ancora più forte.
 
«Ragazza, sei giovane, hai tutta la vita davanti.
Non vale la pena star male per un semplice ragazzo.
Guarda avanti, ormai il passato è passato.
Devi sorridere, non piangere.» urlò, dolcemente.
Questa volta la sua voce era così forte che emanò un eco, che si sentii ripetutamente per tre o quattro minuti.
 
Era strano, qualcosa non andava per il verso giusto: TUTTO non andava per il verso giusto, quella volta.
 
Sentivo che quella voce mi volesse far capire qualcosa.
Ma continuavo a non capire,
so solo che quella era una donna dal nome impronunciabile.
 
Poi sussurrando, mi disse «Dimenticavo di dirti: il mio nome è Luna».
 
Era vicinissima, sentivo l’ aria che emetteva quando si spostava, per girarmi intorno.
 
 

Non è soltanto con la bocca che si tace o si parla di qualcosa, ma anche con l'anima.    

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Capitolo 4
*** Ricordi.. ***


Ricordi..

Continuavo tremendamente a chiedermi chi fosse quella donna.
Soprattutto cosa volesse da me.

Continuavo tremendamente a chiedermi cosa fosse venuta a fare qui.
Soprattutto perché volesse proprio me.
 
Era proprio strano.
Era proprio una donna strana.
Non so neanche se potrei definirla «donna».
So solo che invece di calmarmi,
mi faceva agitare ancora di più.
Sempre di più.
 
Fino a quando mi decisi,
«Chi sei?» le dissi con tono piuttosto impaurito,
«Che vuoi da me?!».
 
Lei continuava a tacere, al contrario mio.
 
Aveva un’ aria familiare..
già l' avevo incontrata da qualche parte.

 Lasciai perdere e, come con il ragazzo timido,
mi voltai; stavolta però non piansi.

Pensavo, pensavo, pensavo.

Ma a cosa pensavo?!
Non lo sapevo neanche io.

In quel momento mi sentivo come quando stavo con quel ragazzo.
Strana, da impazzire.

Ma io ero forte, non come lui.

A volte, pensavo che non ce l' avrei mai fatta a superare tutti gli ostacoli che mi avrebbero complicato le cose.
Invece, sono qui. 

Prima il ragazzo timido,
poi la donna, la voce.

Lei non so come definirla.
Il ragazzo, invece sì.
Timido.

Ecco, mi sentivo vuota.
Svuotata, sola.
Nera.

Non c'è cosa più brutta di essere soli, pur essendo circondati da migliaia di cose, persone, sentimenti.

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