For Better and For Worse

di DeAnna
(/viewuser.php?uid=62653)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° ***
Capitolo 2: *** 2° ***
Capitolo 3: *** 3° ***
Capitolo 4: *** 4° ***



Capitolo 1
*** 1° ***



Fanfiction: White Collar

Titolo: For Better and For Worse


Autore: DeAnna

Genere: Hurt / Comfort / Amicizia / Famiglia


Personaggi: Neal / Peter / Elizabeth


Rating: verde

Avvertimenti: White Collar e tutti i personaggi  sono di Jeff Eastin.

Sommario: Un giovane malavitoso amante dell'arte che ha intenzione di ottenere, ad ogni costo, un raro dipinto.  Per Peter un caso da risolvere al meglio e per Neal l'ennesima sfida da vincere e risolvere a modo suo o un modo per proteggere Elizabeth?

N.D.A: è una
de-aged Neal. Ossia una storia in cui il protagonista è più giovane di quanto non sia nella realtà.

Neal ha vent'anni; stato per tre anni in un carcere di massima sicurezza da cui è evaso per essere, poi, ripreso da Peter per la seconda volta. La mia storia non ripercorre fedelmente i tempi della serie TV, per cui si suppone che Neal sia entrato in carcere quando aveva circa sedici anni facendosi passare per un diciottenne. I Burke sono i suoi “genitori affidatari”, non si tratta di una vera e propria adozione quanto si una custodia/affido particolare nato da una sentenza .

Alla fine ho deciso, dopo la traduzione de “La doucese du foyer” di postare anche la FF che ho scritto io....

Spero che qualcuno la leggerò e che mi facciate sapere che ve ne pare....





[ 1° capitolo ]


Non puoi parlare sul serio!”


Oh! Lo faccio eccome! Credimi! ”


Ma io sono il più adatto e sono sicuro che te ne renda conto...”


Troveremo un altro modo.....”


Non impediresti mai a Jones o a Diana o a uno qualsiasi dei tuoi agenti di farlo!”


Lo farei se la ritenessi la scelta più opportuna”


Sono io la scelta più opportuna!”


Jones e Diana e tutti gli altri agenti non sono affidati a me. Sono dei colleghi. Lavorano per l'FBI...”


Anch'io lavoro qui! Anzi, se ben ricordi, sei stato proprio tu a proporre la cosa!”


Tu sei un consulente, non un agente”


L'ho già fatto altre volte!”


Non così. É troppo pericoloso!”


Sono sicuro di potercela fare!”


Ho detto di no. É inutile che insista”


Sei ingiusto e....irragionevole”


Non credo affatto!”


Quindi per te la cosa finisce qui?”


Uhmmm.....Ok. Siediti e dimmi cosa non capisci”


Come? Cosa non capisco io? Ti rifiuti categoricamente di farmi svolgere una missione che potrei sicuramente portare a termine con successo più facilmente di chiunque altro qui e...e.....chiedi a me cosa non capisco?”


Io tengo ad ogni membro della mia squadra. Mi importa sinceramente di loro, ma sono agenti. Sono addestrati a fare il loro mestiere. Lo fanno bene e da anni! Tu sei un consulente. Sei bravo e molto intelligente, ma sei un ragazzo. Sei giovane; sei avventato e sei mio figlio. Non sono affezionato a te: ti voglio bene. Ogni giorno faccio tutto ciò che posso per tenerti fuori dai guai e , credimi, tu non mi rendi affatto le cose facili! Non ho nessuna intenzione di mandarti là da solo e rischiare che ti becchi una pallottola in fronte!”





Neal lasciò l'ufficio di Peter con un'espressione seccata in viso.



Peter si sedette alla scrivania.


Non gli faceva piacere discutere con Neal, ma, spesso, era impossibile non farlo.

Era un ragazzo sveglio, brillante,sensibile, colto, divertente, con un'intelligenza superiore alla media....ma.....era anche cocciuto, presuntuoso, avventato; gli piaceva giocare col fuoco, sfidare il pericolo, camminare sul filo del rasoio...


C'erano dei momenti in cui Peter avrebbe giurato che Neal corteggiasse la sfida, che amasse giocare “al gatto e al topo” e cavarsela per il rotto della cuffia!


Era una cosa che non poteva assolutamente permettere!


Qualcosa che non aveva mai ammesso ad alta voce, con nessuno al mondo e che, in realtà faticava ad ammettere anche con se stesso, era che il lavoro di Neal al Bureau gli dava una certa tranquillità.


Lì poteva tenerlo sotto controllo, anche come capo.


Involontariamente ripensò al modo in cui Neal era entrato nella sua vita.


Gli aveva dato la caccia per anni ( gli tornarono in mente i titoli dei giornali che l'avevano disgustato e fatto arrabbiare allora e che gli facevano ancora lo stesso effetto....) finché non era riuscito a prenderlo.


Sentì la consueta fitta di rimorso al ricordo del gigantesco errore che aveva commesso.


Paradossalmente l'ultimo tiro mancino che Neal gli aveva giocato gli si era ritorto contro nel peggiore dei modi.


L'avevano rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e, solo quando era evaso e l'aveva preso per la seconda volta, aveva scoperto che Neal aveva sempre mentito sulla sua età.


Era stata una scoperta scioccante!


Aveva fatto di tutto per rimediare al madornale errore che aveva commesso, certo che la permanenza in un carcere di massima sicurezza per tre anni avessero fatto fin troppi danni sul ragazzo...


Insieme a Hughes aveva trovato il modo di sfruttare l'intelligenza e le capacità di Neal a favore della legge, assumendolo come consulente al Bureau.


Il debito ancora aperto con la legalità giustificava la cavigliera elettronica che portava addosso e gli consentiva un raggio d'azione di sole due miglia.


Peter si era impegnato a vigilare personalmente sul rispetto e sul funzionamento dell'accordo.


Per i prossimi quattro anni mi appartieni Caffrey!” gli aveva detto, facendo una battuta un po' crudele, all'indomani dall'emanazione della sentenza che sanciva l'accordo.


Nemmeno lui avrebbe immaginato che in pochissimo tempo il loro rapporto non sarebbe più stato quello fra agente-custode/ex detenuto- custodito, ma un vero e proprio legame affettivo e familiare.


Elizabeth aveva legato subito con Neal, fino a sviluppare un legame d'affetto forte, vero e sincero che non aveva nulla a che fare con l'obbligatorietà del dovere.


Quando i Burke avevano deciso di diventare i genitori affidatari di Neal non l'avevano fatto fatto per dovere!


Al di là del fatto che erano un po' troppo giovani per essere genitori di un ventenne....la loro famiglia inusuale (per la maggior parte del tempo) funzionava a meraviglia!

Neal era entrato a far parte della loro vita in maniera assolutamente bizzarra e decisamente inconsueta, ma nessuno dei due , ormai, avrebbe più potuto fare a meno di lui!

Era, come tutti gli adolescenti, “croce e delizia” della famiglia: animava la casa, li faceva ridere, commuovere, ma anche arrabbiare e disperare!



Peter l'aveva assunto al Bureau ed El aveva insistito perché frequentasse dei corsi al college, assecondando e coltivando la passione del ragazzo per l'arte e la cosa funzionava.


Tenerlo impegnato significava, in un certo senso, tenerlo fuori dai guai il che era un particolare tutt'altro che trascurabile!







Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2° ***


     

[ 2° capitolo ]



Capo....ehmmm....io.....devo dirti una cosa.....”


Peter guardò Jones, solitamente così calmo ed efficiente, che balbettava davanti a lui.


Dimmi pure” gli rispose, sospirando.


Non ti piacerà...”


Jones smettila di girarci intorno! Parla!”


Si...si tratta di....Neal....”


Peter, con gli anni e l'esperienza, aveva imparato a valutare con uno sguardo chi gli stava di fronte, perciò si era reso conto che Jones era sulle spine nel momento stesso in cui era entrato nel suo ufficio.


Cos'ha combinato stavolta?” chiese, in tono quasi rassegnato, sapendo che, troppo spesso, per lo staff era dura arginare l'esuberanza di Neal.


Ecco...è....è fuori dal suo raggio d'azione...Noi....noi presumiamo che lui.....che stia andando ad incontrare Fletcher....” mormorò il giovane agente.


Voi presumete?” domandò Peter, senza curarsi di nascondere l'apprensione e la rabbia nella voce.


Bhè...Diana sta facendo tutti i controlli necessari per localizzarlo con precisione!” dichiarò Jones.


Peter si sforzò di mantenere il controllo dei propri nervi mentre diversi pensieri si susseguivano rapidamente nella sua testa:


  • quel ragazzo sarà la mia morte!

  • quando lo trovo lo strozzo!

  • devo dirlo ad Elizabeth che se la prenderà sicuramente con me!


L'ultimo pensiero divenne immediatamente il primo in ordine di importanza, quindi berciò “Trovatelo! Io vi raggiungo subito...”



Jones lasciò l'ufficio velocemente e con evidente sollievo e Peter prese in mano il telefono.



Ciao tesoro sei impegnata?”


Come mai mi chiami a quest'ora – chiese Elizabeth, allarmata – Stai bene? É successo qualcosa a Neal?”


Io sto bene...Ma....Neal è fuori dal suo raggio d'azione”


Che significa che è fuori dal suo raggio? Peter Burke non usare termini tecnici con me! Dov'è Neal?”


Peter sospirò, poi, seppur a malincuore, rispose “Jones e Diana stanno cercando di localizzare la sua posizione con precisione. Lo troveremo, tesoro...”


Promettimelo! Peter promettimi che lo troverai e lo riporterai a casa!”


Te lo prometto: lo troverò e lo riporterò a casa!” dichiarò, mentre pensava 'Lo troverò, lo riporterò a casa intero e ce lo terrò per i prossimi dieci anni!'







Devin Fletcher, figlio di un noto malavitoso, aveva l'hobby di collezionare opere d'arte e, certamente, non gli importava il luogo di provenienza di tali opere: che fossero di proprietà di qualcuno che avesse l'intenzione e la legittimità di venderlo e che fosse, quindi, liberamente e legalmente acquistabile o che appartenesse, invece, a chi non voleva o non poteva cederlo per lui non faceva alcuna differenza!

Otteneva sempre ciò che voleva , qualsiasi fosse il prezzo o il modo per averlo!


Era giovane, petulante,capriccioso e privo di ogni scrupolo o moralità.


Neal l'aveva conosciuto ad una mostra e la prima impressione che aveva avuto era stata quella di un gatto goloso intento a leccarsi davanti ad una ciotola di panna.

Fletcher guardava ogni opera con occhi estasiati e bramosi.


Neal sapeva (probabilmente per una certa, pericolosa, affinità con se stesso) di poterlo agganciare con facilità, ma Peter si era opposto categoricamente alla cosa.

Neal era però assolutamente certo che la buona riuscita della cosa l'avrebbe convinto che si sbagliava e che lui non era un ragazzino costantemente bisognoso della babysitter!







Neal Caffrey! Il famoso falsario ragazzino!”


Neal storse il naso a quella definizione che odiava. L'aveva coniata una giornalista al momento del suo secondo arresto ed era, poi, rimbalzata su tutti i giornali.


Saltiamo i convenevoli Fletcher e dimmi cosa vuoi” rispose seccato.


Non gli piaceva il modo in cui era stato attirato al Regency, ingannato da un finto tassista.


'Ci sono cascato come un allocco!' pensò, irritato con se stesso.


Chiamami pure Devin – replicò l'altro - e accomodati. Non c'è nessun motivo di covare risentimento!”


Tu dici? - replicò Neal, sarcastico – mi hai quasi rapito per portarmi qui!”


Neal prese posto davanti a lui e Fletcher continuò “ Uh uh uh! Che esagerazione! Voglio solo parlare con te Caffrey!”


Non c'è assolutamente nulla di cui io e te dobbiamo parlare!” dichiarò, deciso.


Io credo di si.” insistette Fletcher, lanciando, di mala grazia, un po' di foto sul tavolo, davanti a Neal.


Lui le guardò, dapprima distrattamente, quasi con indifferenza, poi sempre con maggior attenzione.


Sentì la rabbia che, come una scarica elettrica, gli attraversava il corpo.

Dovette ricorrere a tutta la sua abilità di truffatore consumato per non lasciar trapelare nulla e solo gli scagnozzi di Fletcher – armati – lo trattennero dal prenderlo a pugni istantaneamente.



Cosa significano?” chiese.



Questo dipende da te”



Neal sollevò le sopracciglia, invitandolo, con un gesto della mano, a continuare.



Io voglio il Prometeo* e so che tu puoi procurarmelo” dichiarò Devin Fletcher


Neal sollevò il pantalone per mostrare la cavigliere elettronica e chiese “Sai cos'é?”



So che l'Fbi ti ha incastrato, Caffrey, ma sono assolutamente certo che puoi farlo comunque. Mi sono rivolto a te perchè eri il migliore sulla piazza!”


Mi lusinghi , ma, ti ripeto. Questa cavigliera ha un gps: non posso muovere un passo senza che l'Fbi se ne accorga!”


Vero – disse Fletcher – ma so che hai ancora dei contatti. Mettila così Caffrey: Io voglio quel quadro e tu puoi darmelo. Tu vuoi che la signora Burke possa continuare a vivere la sua mediocre esistenza ed io posso far si che succeda. Do ut des



Sei un bastardo!” sibilò Neal.


Oh, andiamo in fondo non si tratta che di un banalissimo scambio. Non ricordo che ai vecchi tempi avessi tanti scrupoli di coscienza!”


Devi lasciare Elizabeth fuori da questa storia!”


Lo farò, se rispetterai i patti. Sai che se mi accorgo che stai provando a fregarmi non la passerai liscia vero?”


Neal non rispose subito.


Mettiamo il caso che io accettassi. Quanto tempo avrei?”


Quarantotto ore a partire da adesso. Non farmi pentire di averti concesso il beneficio del dubbio e tieni fuori i tuoi cani da guardia dell'FBI da questa storia!”


Non occorre che lo puntualizzi. Avrai il tuo quadro fra due giorni





'Mi spiace Peter, ma devo farlo' pensò Neal, mentre usciva, chiudendosi la porta alle spalle.








Capo abbiamo trovato Neal” disse Diana, sulla soglia dell'ufficio di Peter.


L'uomo la incoraggiò, con lo sguardo, a continuare a parlare. Diana era efficiente, efficace, preparata e non si perdeva in chiacchiere.


Regency hotel”


Regency?” ripeté Peter incredulo.


La cosa si faceva decisamente più complicata.


Jones entrò nell'ufficio, interrompendo la conversazione

Abbiamo trovato Neal! É rientrato nel suo raggio !”


Sia Peter che Diana lo guardarono, visibilmente curiosi, e lui continuò: “É entrato al Regency Hotel, fuori dal suo raggio d'azione, e vi si è trattenuto per circa quindici minuti. Poi è uscito ed è rientrato, velocemente, nel raggio consentitogli e ora sembra che si diriga qui al Bureau”


Ok – dichiarò Peter – accertatevi che arrivi qui e mandatelo direttamente nel mio ufficio. Mi occuperò io di lui”



Non vorrei essere nei suoi panni!” affermò Jones, rivolto alla collega, non appena si lasciarono alle spalle l'ufficio del capo.


Già – concordò Diana - lo aspetta decisamente un brutto quarto d'ora!”



Nessuno, qualche anno prima, quando davano la caccia a James Bond con un importante dispiego di mezzi ed impegno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla nascita del benché minimo rapporto fra l'integerrimo Peter Burke e il

truffatore ed ora eccoli : padre e figlio!



La vita era davvero strana, a volte....






*Prometeo=  ho immaginato un quadro con questo nome, dato che era un soggetto piuttosto usato nell'arte rinascimentale italiana.








N.D.A:


Eccomi qui col 2° capitolo!


Inanzi tutto grazie a chi legge la storia e, in particolar modo, a Camilla L, Spencer Tita, Chiara Luna 21 e margheritanicolaevna per le recensioni al 1° cap!


Che ne dite di questo?


A presto, *Dee*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3° ***


[ 3° capitolo ]



Neal capì che qualcosa non andava nel momento stesso in cui mise piede negli uffici del Bureau.


Jones e Diana lo guardarono con occhi spalancati e, dopo aver risposto, sbrigativamente, al suo cenno di saluto gli indicarono, con lo sguardo, l'ufficio di Peter.


Neal sentì un leggero brivido lungo la schiena, ma si rassicurò immediatamente pensando che Peter non poteva assolutamente essere a conoscenza del suo incontro con Fletcher.


OK, sapeva che aveva intenzione di farlo e non era per niente d'accordo (quello era praticamente un dato di fatto data la chiacchierata che avevano fatto proprio quella mattina....),ma non poteva aver registrato che l'assenza dal suo raggio d'azione per non più di quindici minuti.



Entrò in ufficio con passo deciso.


Ciao Peter”


Neal”


Uhmmm... … quello era Peter in uno dei suoi momenti no... …


Neal sfoderò il suo sorriso più accattivante (quello del NessunoMiPuòResistereQuandoFaccioCosì) e si sedette alla scrivania di fronte a lui e disse “Non mi chiedi dove sono stato. Devo dedurre che il GPS della cavigliera non sappia tenere un segreto,cero?”



Non c'è niente su cui scherzare. So che non eri fuori a pranzo e so dov'eri, ovviamente. Hai notato che siamo all'FBI, vero?” rispose, sarcasticamente Peter.



Neal...”


Non gli piacque il tono con cui Peter pronunciò il suo nome...lo faceva sembrare una minaccia...


C'è qualcosa che non va? Qualcosa che dovrei sapere?” gli domandò con l'aria più virtuosa possibile.



Tu stai chiedendo a me se c'è qualcosa che dovresti sapere? Ti rendi conto di quanto la tua domanda sia strana? Non più tardi di stamattina abbiamo parlato del fatto che io non ero assolutamente d'accordo che incontrassi Fletcher da solo, o sbaglio?”


Neal annuì e Peter continuò “Ora io non credo che tu sia tanto avventato da andarci comunque, ma ti chiedo 'c'è qualcosa che vorresti dirmi?' perché Neal, se c'è, sai che puoi parlare con me vero?”



Non è successo niente! - mentì – si, sono uscito dal mio perimetro e tu sai perfettamente dov'ero, dato che, come mi hai appena fatto notare, siamo all'FBI. Oh, a proposito, grazie per avermelo ricordato! Per un attimo ho pensato di essere a Disneyland dimenticando il simpatico giocattolino che porto alla caviglia!”



Davvero molto arguto - rispose Peter che, ormai da tempo, aveva imparato quanto fosse bravo il ragazzo a gettare fumo negli occhi quando non voleva affrontare un argomento - ma il tuo sarcasmo non ti sarà di alcun aiuto, quindi io ti consiglio di smetterla.



Neal era troppo intelligente per non sapere che sbuffare in faccia a Peter avrebbe portato indubbiamente alla sua morte istantanea, ma dovette contenersi parecchio per non farlo!



Vuoi il resoconto dettagliato di ogni mio movimento?” gli chiese, calcando la voce sull'ultima parola.


'Ecco – pensò – lasciamo che creda che sono andato ad incontrare una donna. Almeno non farà domande!... … spero... ...'



Peter scosse la testa. Sapeva, per esperienza, che perdere la pazienza con Neal e braccarlo era il metodo peggiore per ottenere qualcosa da lui.


No, voglio solo che sappia che se c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi io ci sono, ok?” gli ripeté, sapendo perfettamente che c'era qualcosa sotto.



Posso andare ora?” chiese Neal, distogliendo lo sguardo.


Non gli piaceva mentirgli, ma non aveva altra scelta.


Non voleva che Elizabeth finisse nei guai per colpa sua.



Si, va pure”


Neal uscì dall'ufficio e mandò immediatamente un messaggio a Mozzie “Ci vediamo da Burney's alle 6. È importante”.








Neal entrò nel locale affollato e troppo riscaldato.



Diede un'occhiata in giro e individuò immediatamente il suo amico seduto ad un tavolo defilato.


Mi serve il tuo aiuto” gli disse, senza tergiversare.


Ciao Neal, si io sto bene, grazie. Anche a me fa piacere vederti. C'è qualcosa di cui vuoi parlare o, magari, per una volta, ci vediamo solo per un caffè?” replicò l'altro.


Scusa Mozza, hai ragione. Come stai? É sempre un piacere vederti – ribatté Neal – ma ho veramente bisogno del tuo aiuto!”


Cos'hai combinato stavolta?” domandò il piccoletto, posando il giornale che, fino a quel momento, aveva tenuto fra le mani.


Non qui...”


Ok. Andiamo a casa mia...”






Oh oh oh! Quindi Mr. FBI deve restarne fuori?” chiese Mozzie


Neal annuì in silenzio.


E perché io dovrei aiutarti?”


Mozzie sorrise. Sapevano entrambi che l'avrebbe fatto: nessuno di loro avrebbe mai lasciato l'altro nei guai!


Ti piace Elizabeth... …”


Cosa c'entra Elizabeth?”


Fletcher minaccia di farle del male se non gli consegniamo il Prometeo entro dopodomani a mezzogiorno”



F l e t c h e r ?” domandò Mozzie, scandendo ogni lettera.



Neal annuì di nuovo.



Oh porca miseria! Neal come ha fatto Fletcher ad arrivare a te?”


Non farla tanto lunga! Mi aiuterai o no?”


Certo che ti aiuterò. Cominciamo dalla galleria Bouman. Cosa sappiamo?”



Neal sorrise, posò una cartella sul tavolo e si misero al lavoro, come ai vecchi tempi, come sempre... ...







N.D.A: Ecco qui il 3° capitolo.


Io non so resistere a Mozzie: mi piace troppo per non inserirlo nella storia!


Grazie a chiunque legge,segue e recensisce questa storia.


A presto, Dee






Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4° ***








[ 4° capitolo ]




Neal spostò un ciuffo di capelli che gli era scivolato sulla fronte.


Mozz … ho bisogno di caffè”


Si … Serviti pure … Io devo fare ancora qualche calcolo ...”


Mentre preparava il caffè il ragazzo osservò, non visto, l'amico.


Non ce l'avrebbe mai fatta senza di lui. Non sarebbe mai riuscito a salvare Elizabeth e, sicuramente, nemmeno a sopravvivere alle strade di New York quando era solo un ragazzino.


No, non voleva ricordare quei tempi; appartenevano al cassato, erano chiusi a chiave nell'angolo più buio e più nascosto di lui e non aveva alcuna intenzione di dar loro una spolverata!



Hai già pensato a cosa dirai a Mr. FBI quando avrai consegnato il quadro a Fletcher? Perché tu sai, ovviamente, che Devon Fletcher vuole davvero quel quadro, così come sai che non puoi catturarlo da solo perché sarebbe come voler scalare l'Everest a mani nude... E sai anche, altrettanto bene, che la cosa non sfuggirà all'agente Burke...” disse Mozzie, mentre teneva la tazza di caffè fra le mani, in attesa che si freddasse un po'.



Neal si morse il labbro inferiore e fece uno sguardo davvero significativo.



No! Non ci credo! Tu … Tu non hai pensato a nessuna di queste cose? Ed io che ho sempre pensato che Neal Caffrey fosse un uomo intelligente!” esclamò, scuotendo la testa.



Ci penserò. Ma devo affrontare un problema alla volta o le cose mi sfuggiranno di mano!” rispose Neal, minimizzando.



Notizia flash, Neal: le cose ti sono già sfuggite di mano!”



Oh andiamo, non drammatizzare! Ora l'obbiettivo è tenere quel bastardo di Fletcher lontano da Elizabeth. Per farlo dobbiamo consegnargli il Prometeo, ok?

Il mio piano è questo: Fletcher deve sapere che il Prometeo è stato rubato, giusto?

E noi lo prenderemo, in un modo o nell'altro.

Vuole quel quadro.

Lo avrà.

Ciò che voglio dire è che … non è necessario che gli consegniamo l'originale, ma dobbiamo fare in modo che Peter sia sulle sue tracce, comunque. Così Fletcher sarà dietro le sbarre, il quadro tornerà alla galleria ed Elizabeth sarà sana e salva!”



Il tuo piano fa acqua da tutte le parti e io odio i piani imperfetti!”



Hai un'idea migliore?”



Vai da Mr.FBI, gli racconti la verità e gli chiedi aiuto!”



Mozz, proprio tu vuoi che mi rivolga al sistema? Non è da te, amico!”



Ma è da te! Ricordi che hai una cavigliera elettronica con GPS? Come pensi di poter rubare quel quadro senza che nessuno se ne accorga?”



Non posso farlo io, è ovvio!”



Sai che quando se ne accorgeranno sarai in un mare di guai e io negherò di essere coinvolto in qualsiasi modo?”


Neal annuì.



Ok, riprendiamo il lavoro... Questa è la piantina della galleria, ho segnato le vie di fuga, le telecamere e l'esatta posizione del Prometeo. Fortunatamente non sembra un lavoro difficile … Ecco questi sono gli orari d'apertura e quelli del servizio di sicurezza ...”



Neal si inchinò ad osservare con attenzione le carte che l'uomo gli stava mostrando.



Mozzie era, a suo modo, un professionista e si poteva sempre contare su di lui!



Mozz sai che posso riprodurre il dipinto alla perfezione. Comincerò a lavorarci stanotte. Domani faremo il colpo e consegneremo la tela , un Caffrey originale, a Fletcher. Farò in modo che Peter sia lì al momento dello scambio e che Elizabeth sia sana e salva”



E come prevedi di farlo? Metterai delle briciole di formaggio per attirare Burky Mouse fino al luogo dello scambio?”



Metterò l'intera forma di formaggio – replicò Neal, sfoderando il suo irresistibile sorriso – basterà che io esca dal mio raggio d'azione ed avrò i federali alle calcagna in un batter d'occhio!”



Non sarebbe più semplice studiare un piano con loro?” insistette Mozzie.



Mozz … Mozz … Mozz … credi davvero che Peter me lo lascerebbe fare?” domandò il ragazzo, per tutta risposta.



Mozzie scosse la testa.


No, decisamente no. Conoscendo l'integerrimo – e iperprotettivo – agente Burke era più probabile che chiedesse moglie e figlio in una camera blindata e ingoiasse la chiave, prima di permettere loro di fare da esca contro dei malavitosi come i Fletcher!


Decisamente l'osservazione di Neal metteva le cose sotto un'altra luce.


Meglio concentrarsi sul piano e far si che fosse perfetto!








Quindi l'unica prova che abbiamo è un messaggio sul tuo cellulare?” chiese Peter



Questo non è un caso! Non ci sono prove! Neal ha deciso di cenare fuori e mi ha mandato un messaggio. É stato un gesto premuroso, da parte sua!” rispose Elizabeth.



Tesoro vorrei che avessi ragione! - pensò Peter – Vorrei che Neal non fosse uscito dal suo raggio d'azione e vorrei non avere la sensazione che quel ragazzo sta macchinando qualcosa...”



Oh, si! Davvero premuroso!” rispose, invece.



Non c'è bisogno di usare quel tono sarcastico! Tu sei prevenuto Peter Burke!”



Peter non poté fare a meno di sorridere all'adorabile buona fede della sua splendida moglie.

Elizabeth vedeva sempre il lato migliore delle persone …



Me lo auguro, tesoro. Me lo auguro proprio ...” replicò, prima di cominciare a mangiare.








N.d.A:


Salve a tutti!


Ecco il 4° capitolo!


Un grazie enorme a chi legge e segue la storia e , specialmente, a chi ha recensito anche il precedente cap (Spencer Tita, Camilla L, Beeble, margheritanicolaeva, Chiara Luna 21 e Icegirl 46) , che ne dite di questo?


Ormai la decisione di Neal è presa!


A presto, baci, Deanna.







Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=936775