My personal story

di Hummingbird
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno monotono ***
Capitolo 2: *** Scoperta sconcertante ***
Capitolo 3: *** Incubo ***
Capitolo 4: *** Non sei da sola. ***
Capitolo 5: *** Voci e malelingue ***
Capitolo 6: *** C'è chi si arrabbia... ***
Capitolo 7: *** ...e c'è chi si confida. ***
Capitolo 8: *** Colazione ed incantesimi ***
Capitolo 9: *** La riunione ***
Capitolo 10: *** Domenica! ***
Capitolo 11: *** Amici e lezioni di ballo ***
Capitolo 12: *** Le ripetizioni di Scarlet ***
Capitolo 13: *** E' arrivato il disastro... ***
Capitolo 14: *** ...Ma la calma può tornare e... ***
Capitolo 15: *** ... Si torna alla realtà. ***
Capitolo 16: *** Il saggio. ***
Capitolo 17: *** AVVISO IMPORTANTE ***
Capitolo 18: *** Le verità. ***
Capitolo 19: *** I misteri si svelano. ***
Capitolo 20: *** La fine è già qui... ***



Capitolo 1
*** Un giorno monotono ***


 

Ok questa è la mia prima storia su fairy oak e spero vi piaccia.

Amo la coppia Grisam/Pervinca quindi questa fic sarà su di loro ma ci saranno anche gli altri personaggi. E c'è sempre felì! Infatti le ragazze hanno quattordici anni.

 

 

 

Un giorno come tanti nel piccolo villaggio.

La sveglia suonò nella camera delle ragazze e Vì sbuffò girandosi dall'altra parte.

Vaniglia balzò giù dal letto incominciando a svolazzare con tutta la grazia che aveva in corpo.

-Buongiorno!! Vì forza alzati! E' una giornata splendida e inizia la scuola!-

La gemella si mise seduta e mugugnò un “va bene”.

La strega della luce corse in bagno e velocemente si lavò.

Poi tornò nella sua stanza e si incominciò a vestire mentre la streghetta del buio si sistemava i capelli in bagno.

-Oggi ho lezione di artistica e di italiano.- Mormorò Pervinca svogliata – E poi ho anche educazione fisica.-

-Bene! Sono materie che ti piacciono, no? E poi ora ad arte sei migliorata.-

-Su Vì fai veloce che ora andiamo a fare colazione.-

La ragazza si vestì ad una velocità impressionante mettendosi un vestito corto e leggero.

Eravamo all'inizio di giugno e perciò faceva caldo.

-Allora scendiamo.-

Cominciamo ad avviarci verso la cucina.

Mamma Dalia servì alle gemelle delle buonissime cialde con la marmellata e versò nei bicchieri un thè fresco alla pesca.

Le “bambine” mangiarono velocemente e uscirono.

 

Si erano vestite molto diversamente quel giorno:

Vì aveva un vestitino azzurro senza spalline lungo fino a metà della coscia. Era semplice.

Poi aveva degli stivaletti estivi che le arrivavano fino al ginocchio.

Babù aveva un abito bianco con dei fiori disegnati e, mentre sua sorella aveva i capelli legati in una treccia non troppo lunga, aveva messo un cerchietto per portare indietro i suoi ciuffetti ribelli.

Pervinca sbadigliò e disse che stava morendo di sonno, non era una novità.

Andammo a prendere Flox e poi passammo da Grisam.

Il giovane scese velocemente e salutò le ragazze per poi passare da Vì: le si avvicinò e le sfiorò la guancia con le labbra.

 

Lei arrossì e gli sussurrò buongiorno mentre le due amiche dietro se la ridevano come matte.

-Che materie hai oggi?- Chiese il ragazzo sorridendo e prendendole una mano.

-Arte,italiano e ginnastica. Ho tre ore di italiano e la cosa non mi piace molto. Tu invece?-

Ecco che un'altra giornata trascorreva tranquilla e questo era fantastico per me ma noioso per Pervinca e Vaniglia che erano desiderose di avventura.

Entrammo a scuola e salutammo Grisam.

Io seguì Pervinca mentre Piffero seguì Vaniglia e Flox.

Giornata monotona se non per il fatto che la mia streghetta del buio prese nove in italiano e 8 meno in artistica.

L'accompagnai al campetto dove si svolse una partita di pallavolo.

Vì stava veramente diventando brava.

Presi il mio diario personale (l'avevo portato con me) e comincia a scrivere.

 

Caro diario,

oggi, sedici giugno, le mie gemelle stanno davvero facendo progressi!

Pervinca soprattutto riesce a prendere dei voti davvero alti nell'ultimo periodo.

Credo che sia l'influenza di Grisam a migliorarla.

 

Stavo finendo di scrivere quando la mia strega fece un punto molto bello e non potei far a meno di applaudire.

Anche in educazione fisica andava bene!

 

Alla fine delle lezioni uscimmo e cominciammo a riavviarsi verso casa: monotona giornata.

-Che noia!- Sbottò Pervinca stufa -Io non ne posso più di questa monotonia! Voglia qualcosa di divertente,avventuroso! Non riesco a stare ferma io!-

-Si,- disse Grisam -Ma adesso non esagerare Vì, lo sai che sono d'accordo ma tu sei un po' turbolenta o sbaglio?-

-Io voglio movimento!!!!- Ribatté lei.

Il gruppetto sospirò rassegnato: la ragazza era incorreggibile.

Continuarono ad avviarsi e io e Piffero cominciammo a chiacchierare.

-Come sono andate Vaniglia e Flox oggi?- Chiesi io curiosa.

-Molto bene! Vaniglia ha preso otto in geografia e sei in matematica mentre la mia Flox ha preso un sette in storia.-

 

Griam iniziò a salutarci, doveva girare a qull'incrocio.

Il mago del buio si avviò verso casa separandosi dalle gemelle e da Flox.

Si era appena allontanato quando si sentì un grido provenire dalla via dello stesso Grisam.

 

 

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Capitolo 2
*** Scoperta sconcertante ***


Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia.

 

 

Le ragazze corsero a perdifiato fino ad arrivare davanti alla casa di Grisam; era da lì che, infatti, proveniva l'urlo.

Sgranammo tutte gli occhi terrorizzate dalla vista che si mostrava di fronte a noi: la casa di Grisam era in qualche modo sprofondata sotto il terreno.

Il tetto era spezzato, le tegole erano spostate, i muri distrutti e le tavole di legno erano sparse per la strada; l'abitazione era messa molto male ma Marta Burdock e suo marito Vic erano al di fuori sani e salvi.

-Gri!- Pervinca cominciò a correre verso di lui: era preoccupatissima.

Il ragazzo la strinse tra le braccia sussurrandole che stava benone e che non aveva nemmeno un graffio.

-La nostra casa...- Marta era sotto shock e non riusciva a formulare un frase di senso compiuto.

Vic le si avvicinò e provò a confortarla.

In quel momento Duff Burdock arrivò e lasciò cadere un pesante sacco che teneva tra le braccia; Tutto il villaggio si stava radunando nella piazza dove era situata la casa distrutta.

-Cosa diamine è successo?!- Chiesero Duff e Cicero (che nel frattempo li aveva raggiunti) all'unisono; gli altri spiegarono che tornando dalla “bottega delle delicatezze” si erano avvicinati alla casa e questa era crollata rovinosamente.

-Beh, allora potete venire da noi!- Disse Vì quasi senza pensarci.

Tutta la famiglia Periwinkle si voltò per guardarla.

-Cosa?!- Chiese Vaniglia scandalizzata -Vì la nostra camera è già un disastro, per colpa tua specifichiamo, non credi che succederebbe un vero e proprio putiferio se un ragazzo entrasse nella nostra casa?-

-Guarda che Grisam è cento volte più ordinato di me e poi potrebbe aiutarmi con i compiti.- Ribatté Pervinca – Migliorerei ancora con i voti e magari, visto che siete convinti che lui mi influenzi positivamente, potrei diventare più...più... non posso credere di volerlo dire, più ordinata e tranquilla!-

-Come mai mostri tanto interesse nel volerli aiutare ? Lo so che sei più gentile nell'ultimo periodo ma non ti pare di voler esagerare? - Domandai io un po' stupita.

Pervinca si girò verso di me fissandomi con quegli occhi di quel verde penetrante e con quello sguardo sicuro che mi metteva un po' in soggezione.

-Perchè i signori Burdock si prendono sempre cura di me e di Babù quindi vorrei ricambiare il favore.-

-E' un gesto... Carino!- Disse Dalia completamente spiazzata.

-Allora possono venire?- Chiese di nuovo lei aprendo di più i suoi occhi.

-Se a loro va bene credo che non ci siano problemi, vero Cicero?- L'uomo annuì e spostò il suo sguardo verso Tomellilla -Lillà tu che ne dici?-.

La strega acconsentì e si voltò a sua volta verso Vaniglia.

-Manchi solo tu...-

-A me va benissimo!-

Ecco che tutta la famiglia era di nuovo in perfetta armonia.

I Burdock accettarono di buon grado di trasferirsi dai Periwinkle, soprattutto Grisam sembrava molto contento della bella idea che la sua ragazza aveva avuto: non era da lei essere così gentile e capitava solamente quando era di un ottimo umore.

I grandi andarono a discutere lasciando da soli i giovani.

-Grazie!- Disse Grisam felice sorridendo a Pervinca.

-E di cosa? Anche se non so quanto ti convenga stare nella nostra stanza con il disordine che c'è!- Replicò Pervinca.

-Chissà di chi è la colpa...- Sbottò l'altra.

Flox e Piffero dovettero andare a casa e noi ci spostammo sotto le verdi fronde di Quercia che ci accolse volentieri.

Grisam incominciò a giocare con le foglie che erano cadute dai rami, facendole in mille pezzettini.

-Come fate a divertirvi così voi maghi del buio?- Chiese Vaniglia scandalizzata -A me piace così tanto far sbocciare fiori, osservare rondini, guardare le nuvole, nutrire le formichine...-

-Aspettare Jim.- Aggiunse Vì.

-Si certo mi piace aspettar... PERVINCA!-

Scoppiarono tutti a ridere e si incominciarono ad accordarsi per la loro “convivenza forzata”.

-Io direi che voi due dormite insieme e io dormo da solo.- Disse Grisam cercando di risolvere il problema.

-No,no,no,- Ribatté Vì -Io con questa “russatrice” non voglio dormire! Preferisco dormire per terra o su un albero. Tireremo fuori l'altro letto e staremo tranquilli, non vi pare un'idea migliore?-

Ci trovammo di nuovo d'accordo con lei e ricominciammo a parlare: discutemmo per almeno un'ora sotto i rami della grande Quercia parlando del disastro a cui era stata sottoposta la casa di Grisam; chi mai poteva essere stato a procurare tanti guai?

Infine, arrivarono alla conclusione che ne volevano sapere molto di più, Pervinca soprattutto: sapere chi si celava dietro un misfatto del genere era essenziale per una curiosona come lei!

Ci avviammo verso casa e, appena ci avvicinammo di qualche metro, cominciammo a sentire l'odore dei dolci di Marta mescolato al cucinato di mamma Dalia; Sarebbe stato interessante scoprire come le due famiglie avrebbero condiviso abitazione e abitudini.

Chissà come andrà a finire!

 

 

Un grazie a chi l'ha solo letta o a chi è semplicemente passato di qui.

Io accetto sinceramente qualsiasi tipo di recensione, negativa o neutra che sia.

Vi prego aiutatemi a migliorare e lasciate un commentino!

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Capitolo 3
*** Incubo ***


 

 

Terzo capitolo!

Voglio ringraziare tutti quelli che l'hanno letta!

Mille abbracci e baci,

buona lettura!

 

La cena fu spettacolare, buona come non mai: mamma Dalia preparò la sua speciale zuppa ai “mille sapori” che fece esultare le nostre papille gustative; invece Marta preparò una buonissima crostata alla marmellata di fragole e dei cioccolatini con l'interno al caramello, una squisitezza!

Ci stavamo già ambientando e non trovavamo problemi in questo strano caso del destino: Grisam e Vì sembravano in perfetta armonia fra loro, anche se avevano avuto qualche piccolo battibecco (ma questo era più che normale); parlarono per tutta la serata e, quando fu il momento di andare a letto, nessuno dei due voleva saperne di dormire. Meno male che Grisam era più dipolomatico di Pervinca!

-Dai Vì! Domani c'è scuola,dovresti riposare. Dai su prendi esempio da tua sorella che si è già messa sotto le lenzuola.-

I due magici del buio si voltarono a guardare Viniglia: era già addormenta e aveva un' espressione serena in volto, magari stava facendo un bellissimo sogno e noi non ne eravamo a conoscenza.

Alla fine riuscì a convincere Pervinca e sia lei che Grisam incominciarono a dormire: il ragazzo aveva davvero una buona influenza su di lei, non era mai successo che qualcuno convincesse Vì a dormire prima delle unici e mezza di notte, mai nella nostra vita.

Colsi l'occasione per aggiornare il mio diario, dovevo aggiungere un bel po' di novità e mi aspettava, molto probabilmente, una nottata insonne; tanto io non ho bisogno di dormire per essere al pieno delle forze!

 

Caro il mio diario,

non puoi nemmeno immaginare cosa è successo oggi: la casa di Grisam è stata distrutta!

E' scivolata fin sotto il terreno, non avevo mai visto un disastro del genere: tegole rotte, assi distrutte, muri piene di crepe e vetri sparsi per la strada.

Fatamia che orrore!

Spero che il colpevole salti fuori presto ma, nel frattempo, la famiglia Burdock si è trasferita da noi.

E' un fatto davvero positivo soprattutto per Pervinca: non puoi nemmeno immaginare come Grisam l'aiuti a migliorare il suo scorbutico carattere, se ci fosse una maniera più semplice per...

 

Il mio momento di scrittura fu interrotto da un grido che squarciò il silenzio presente nella camera delle gemelle: Vì si era svegliata di soprassalto, tutta sudata e con il fiato corto.

Grisam saltò giù dal letto mentre Vaniglia si portò entrambe le mani agli occhi e se li strofinò, incredibile si era svegliata anche lei.

 

-Pervinca...- Sussurrò Grisam -Va tutto bene?-

Lei non rispose, era terrorizzata, pallida come un cencio e completamente fradicia; pregai il cielo che i suoi incubi non fossero ricominciati, non riuscivo a sopportare l'idea di vederla così piccola e spaventata.

Sia i Periwinkle sia i Burdock arrivarono correndo nella nostra stanzetta un po' sbigottiti per quel risveglio improvviso: Cicero e Dalia avevano gli occhi sgranati ed erano molto affannati, Vic e Marta erano appoggiati alla colonna della porta per poter vedere se andava tutto bene, Duff era ancora in pigiama e osservava la scena un po' spaesato invece Tomellilla si era fatta spazio tra gli altri ed era arrivata fino al letto di Vì; poi le accarezzo la fronte e le chiese se andava tutto bene.

Di nuovo lei non rispose, non riusciva a formulare una frase di senso compiuto ma solo a farfugliare sillabe separate e differenti.

Improvvisamente Grisam si alzò dal letto e si mise accanto a lei dicendo agli altri di tornare a dormire: ci avrebbe pensato lui, lo sapevano tutti molto bene, ma come avrebbe fatto a calmare un'anima inquieta come quella di Pervinca?

Tutti tornarono a dormire e il ragazzo incominciò a tranquillizzarla: uscì dalla stanza e si diresse in cucina, con la mia luce a fargli da guida; incominciò a preparare una camomilla a Vì e, quando ebbe finito tornò su.

La trovò ancora sveglia e spaventata; le porse la tazza con la camomilla e lei biascicò un “grazie” non troppo convinta.

Grisam si sedette accanto a lei e le passò un braccio dietro le spalle.

-Che cos'hai sognato?-

Pervinca scosse la testa e si voltò verso sua sorella: si era riaddormentata serenamente e i suoi respiri erano diventati regolari.

Girò di nuovo la testa verso Grisam e si perse nei suoi occhi grigi.

-Non lasciarmi da sola...-

Lui la guardò stupito e rimase lì finché lei non si fu addormentata; poi l'adagiò con calma sul letto e si rimise sotto le proprie lenzuola.

Io volai fino al mio barattolo e ripresi la penna.

 

Lascia perdere ciò che stavo scrivendo prima sulla serenità:Vì ha avuto un orribile incubo ma non ha voluto rivelarcelo.

Grazie a Grisam si è tranquillizzata; posso dire con estrema sicurezza che lei ha completa fiducia in lui e che è l'unico che possa comprenderla totalmente, oltre a sua sorella naturalmente.

Beh adesso buona notte caro diario, ti scriverò domani mattina!

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Capitolo 4
*** Non sei da sola. ***


 

Oh mio carissimo diario,

vorrei sapere cosa sogna la mia bambina, che poi non è più una bambina.

Cosa la disturba?Cosa la spaventa?

E' sempre così difficile comprendere che ormai posso dire di aver rinunciato; vorrei aiutarla ma non so davvero come fare.

Per fortuna che ho un valido capitano al mio fianco...

 

 

Mi svegliai all'alba senza un motivo bene preciso e scoprì di non essere l'unica alzata: Grisam era ancora accanto al letto di Vì e guardava la ragazza visibilmente molto preoccupato.

-Sei ancora sveglio?- Chiesi io un po' stranita: per me era normale non dormire ma per un ragazzo dell'età di Grisam, che aveva sedici anni e mezzo, (ho fatto il calcolo quando l'autrice dice che Vì e Babù avevano da poco compiuto un anno e il villaggio le va a trovare: dice che Gri ha 3 anni e mezzo nel libro “Addio Fairy Oak” Nda) non era di certo un'azione che favorisce la salute!

-Dovresti dorm...- Mi avvicinai e vidi perchè il ragazzo era così preoccupato: Pervinca si agitava tra le lenzuola scalciando e ansimando; sembrava terrorizzata e mormorava deboli frasi che non riuscivo ad udire.

-Che posso fare?- Mi domandò lui stanco.

Io gli consigliai di mettersi a letto, ci avrei pensato io a Vì, peccato che non riuscì a finire perchè lei si risvegliò e si portò automaticamente una mano sulla bocca per non urlare.

Cercò di regolare il suo respiro e rimosse la mano che le bloccava le labbra; l'urlo che aveva appena soffocato era svanito nell'istante stesso in cui si era sollevata dal letto.

-...Gri...- Sussurrò lei ancora un po' spossata.

Lui sbuffò e la riprese tra le braccia tranquillizzandola, si sentiva impotente e anche un po' inutile; voleva assolutamente sapere cosa spingesse la sua coraggiosissima Pervinca ad urlare di paura nel bel mezzo della notte (o del giorno se volgiamo essere precisi).

La rimise sotto le lenzuola e la cullò finchè non si assopì nuovamente, sebbene lei opponesse un po' di resistenza: detestava essere abbracciata da qualcuno ma, in quell'occasione, aveva bisogno di sentire che non era da sola.

Osservai i due per poco tempo, fino a quando lui si fu addormentato insieme a lei, poi mi rinfilai nel barattolo pregando che il resto della giornata trascorresse molto più serenamente.

 

 

Vaniglia si svegliò con il sole mattutino e cominciò, come al solito, a svolazzare per la stanza; posò lo sguardo sul letto di Pervinca e sorrise: Gri era ancora accanto a lei.

Decise di fare un piccolo scherzo alla dolce coppietta e alzò al massimo il volume della sveglia, sorprendendomi: non era da lei organizzare simili giochetti, era più da Vì!

Appena furono le sette la sveglia cominciò a sbraitare come non mai e i due caddero dal letto.

-Ma sei impazzita?!- Domandarono traumatizzati da quel risveglio così improvviso.

L'altra rise e si avviò verso il bagno.

Si organizzarono per i turni necessari per lavarsi e così, quando il ragazzo fu entrato, le due si cambiarono alla velocità della luce.

Scesero tutti e tre a fare colazione già puliti e vestiti di tutto punto, le gemelle sembravano essersi messe d'accordo per sembrare ancora più diverse: Pervinca aveva indossato dei pantaloncini corti e una maglietta color rosso fuoco con sopra un copri-spalle arancione che le aveva cucino all'uncinetto mamma Dalia, Vaniglia invece aveva un vestitino color perla che le arrivava al ginocchio con alcune coccinelle disegnate ( le avevo ricamate io e mi erano venute piuttosto bene!);

come al solito si dimostravano diverse sia nello stile sia nel carattere.

Prepararono velocemente la cartella e si avviarono verso la porta.

-Aspettate!- Ci voltammo e vedemmo Marta con alcuni cestini in mano – Queste sono le crostatine che vi piacciono tanto e per te, Gri, ci sono anche le ciambelline al vino. Fate una bella merenda e passate una grandiosa giornata!-

Ci salutò e noi uscimmo contenti.

 

Pervinca sembrava aver dimenticato totalmente l'incubo della notte prima: rideva e scherzava come se nulla fosse mentre ci dirigevamo verso la casa di Flox.

“Voglio sapere che cosa la terrorizza”, era questo che, sia io che Grisam, pensavamo mentre osservavamo il look che quel giorno aveva scelto Flox: calze leggere a righe rosa e viola, pantaloncini color cielo, una maglietta a fiori e un cerchietto con una grandissima rosa applicata.

-Ma come siamo colorate oggi signorina Pollimon!- Rise Pervinca riferendosi allo stile “arcobaleno” dell'amica.

-E lei mi sembra di buon umore, signorina Periwinkle!- Scherzò l'altra.

-E, di grazie, per quale ragione afferma ciò?-

-Perchè il rosso è uno dei suoi colori preferiti e lo indossa quando, in genere, è molto allegra; ho forse sbagliato?-

Scoppiarono tutti a ridere per quel discorso senza senso e si incominciarono ad avviare verso la scuola.

Le materie che avevano quel giorno erano molto pesanti ma si potevano consolare: il giorno dopo era sabato!

Pervinca aveva già in mente qualcosa e non vedeva l'ora di coinvolgere tutta la banda; magari avrebbero potuto chiamare anche Shirley Poppy.

Quante sorprese voleva riservarci il futuro!

 

 

Un grazie davvero speciale a Cate Tassorosso, a Kathy Mallory e a_Jacchan_ per le loro recensioni molto gentili!

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Capitolo 5
*** Voci e malelingue ***


 

Ok ora non faccio nomi ma voglio assolutamente ringraziare chiunque abbia avuto il tempo e la voglia di leggerla!

Mi chiudo totalmente nel mio mondo quando scrivo ed è importante sapere che c'è qualcuno che apprezza!

Oggi poi la mia professoressa di italiano mi ha detto che per una ragazza che va al classico è più che normale avere dei sintomi di dislessia e che quindi non mi devo preoccupare...Fantastico!!!

 

 

Mamma mia che disastro!

Non riuscì a seguire la lezione nemmeno con la massima concentrazione...

Forse era arrivata l'ora di aggiornare il mio bellissimo diario:

 

Uff, che noia!

Sono qui accanto a Pervinca che segue molto svogliata la lezione e nemmeno io posso dire che sia interessantissima oggi: parlare per ore e ore dei pesci che popolano il fiume è impensabile ma, a quanto pare, quest'insegnante lo crede necessario.

Lo sguardo di Vì diventa sempre più fiacco ma sul suo viso è sempre presente un bel sorriso.

Voglio sapere cos'ha da sorridere: forse vuole solamente pensare alla giornata di domani...

 

Dovetti chiudere il mio quadernino poiché Pervinca mi indicò un piccolo biglietto che era accanto alla sua mano; sopra al foglietto c'era scritto “Gri...” con quella sua scrittura disordinata ma già più leggibile.

-Potresti portarlo a Grisam?- Mi chiese muovendo solo le labbra -Per favore fatina, è importante.-

-Potrei leggerlo?-

Lei non mi rispose subito ma dopo cinque minuti annuì.

Presi il biglietto e mi avviai verso la classe di Grisam che non era tanto lontana; dovevo consegnarglielo senza farmi notare troppo e quindi cercai di non farmi vedere.

La curiosità mi spinse presto a sapere cosa aveva scritto Vì, anche perchè lei aveva acconsentito, quindi aprì il foglio: “Grazie.”

Tutto qui?! Solo... Grazie?

Mi tornarono alla mente gli avvenimenti della scorsa notte: sebbene Pervinca avesse un carattere scorbutico e spavaldo mi era sembrata così piccola e impotente; non aveva fatto troppe storie riguardo le attenzioni di Grisam e forse le era servito sentirsi protetta per una volta.

Arrivai fino alla classe di lui e notai, entrando, che era piuttosto distratto: aveva lo sguardo perso che vagava per le valli che si potevano osservare dalla finestra e i suoi occhi grigi erano catturati da quella verdeggiante pianura che si estendeva oltre il villaggio in giugno; un paesaggio magnifico.

Notò il mio lieve bagliore e mi osservò leggermente incuriosito; mi avvicinai e posai il biglietto nella sua mano.

Lui lo aprì e sorrise; poi prese una penna e scrisse qualcosa sul retro pregandomi di riportarlo a lei.

Questo scambio di lettere non mi andava molto a genio ma se aveste visto con quale sguardo lui mi aveva dato la lettera non avreste potuto dire di no nemmeno voi: c'era una supplica racchiusa nel suo sguardo, una speranza, come se fossero parole che non voleva urlare ma farmi capire.

Accettai e gli sorrisi mentre prendevo il biglietto.

“Non sono un facchino però detesto dire di no a tutti e due; sembra che Pervinca si stia sciogliendo lentamente...” I miei pensieri furono interrotti da un vociare proveniente da dietro l'angolo del corridoio.

-No, non ci posso credere! Quel Burdock è andato davvero dai Periwinkle? Scarlet ci stai mentendo per caso?- Riconobbi quelle voci e storsi il naso: quelle pettegole delle amiche della petulantescorbuticarrogante figlia di facciadifagiano!

-Ma si certo! E io che stavo rivalutando quel ragazzo! Certo che non si riesce proprio a capire perchè perda il suo tempo con quella plebea di Periwinkle uno! E' davvero un bel ragazzo ma è proprio sprecato con una come lei... Scommetto che non l'ha nemmeno mai baciata!-

Ecco che la petulantescorbuticarrogante riprende a sparlare della mia bambina, ma come aveva osato!

-Perchè tu, Scarlet, hai mai baciato qualcuno?- Chiese una delle altre due pettegole.

Sentì un improvviso silenzio e sorrisi: critica, critica ma tanto nemmeno lei aveva mai avuto uno straccio di pretendente; rischiava persino che Grisam le rubasse il posto da sindachessa (che non sarebbe mai dispiaciuto a nessuno).

Il gruppetto se ne andò mentre Scarlet sbraitava sul fatto che la domanda non avesse alcun senso logico.

La campanella stava suonando e io non aveva ancora portato il fogliettino a Vì, che stava uscendo dalla classe per dirigersi in giardino.

La seguì e le consegnai il piccolo biglietto; lei sorrise e mi ringraziò contenta.

-Allora, Periwinkle uno, il tuo bel ragazzo ti ha già baciato?-

La voce gracchiante di Scarlet ci raggiunse nell'esatto momento in cui anche Grisam, Vaniglia, Flox, Nepeta e Francis stavano uscendo.

Vidi Pervinca sgranare gli occhi e stringere il biglietto per poi contare fino a dieci pensando ad una buona risposta.

-Almeno io posso parlare con un ragazzo senza che scappi via a gambe levate urlando “salvatemi dalla figlia del sindaco!!”.-

Tutto il cortile scoppiò a ridere mentre la pettegola diventava color peperone e incominciava a sbraitare.

-Sarà anche così ma se avessi un ragazzo non perderei tutte le occasioni possibili, una come te forse non capisce che se sprechi troppo tempo potresti rimanere sola.-

Pervinca rimase attonita per un attimo e poi scoppiò a ridere.

-Tu...ahahah... Credo che il tuo quoziente intellettivo sia pari alle volte che metti un vestito due volte di fila...Ahahah...- Cercò di smettere e tornò improvvisamente seria: il suo sguardo ora incuteva terrore - Cerca di non intrometterti nella mia vita se non vuoi che capiti qualcosa di spiacevole.-

Detto questo si voltò di nuovo facendo sbiancare Scarlet e preoccupare il resto della banda che vide Vì dirigersi verso la sua classe.

Il “driiin” della campanella risuonò nell'aria e io mi avviai verso l'aula di Pervinca: era seduta e aveva gli occhi leggermente lucidi.

“Non avrà mica pianto per una semplice lite con quella...

Mi poggiai accanto al suo braccio e ricominciai a scrivere il mio diario.

 

Non puoi immaginare come una giornata iniziata benissimo sia potuta scivolare nella rabbia e nell'inquietudine: Scarlet è riuscita a far preoccupare la mia povera Vì solo perchè, da quello che ho capito, la pettegola ritiene che Grisam sprechi il suo tempo con lei.

Non sono affatto d'accordo!

Fatamia non so come aiutare la mia bambina... Ti prego diario, pensaci tu!

 

 

Segnalatemi gli errori se ci sono perchè io non li riesco a vedere...

Grazie mille per averla letta, al prossimo cap!

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Capitolo 6
*** C'è chi si arrabbia... ***


Me tornata, col raffreddore...

Beh visto che oggi sono a casa tutto il giorno cercherò di mettere più cap possibili; credo che la storia sarà piuttosto lunga.

Godetevi questo capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate!

Chiunque volesse metterla tra i preferiti sarebbe osannato dalla sottoscritta!

 

 

Dovetti stare al fianco di Vì fino all'una e mezza; la mattinata scolastica finiva a quell'ora ma il tempo sembrava essersi fermato.

 

E...Sono ancora io caro diario!

Chi potrebbe essere poi?! Sono qui seduta sulla spalla di Pervinca che forse ha preso troppo sul serio ciò che ha detto Scarlet: mi sembra molto più distratta e svogliata di prima;quando abbiamo incontrato Grisam andando in bagno, poi, ha anche cambiato strada e non gli ha rivolto la parola.

Non è un comportamento da lei...

 

-Pervinca Periwinkle, interrogata! Vieni alla lavagna immediatamente e risolvi quest'espressione.-

Lei si svegliò dal suo sonno profondo e si avviò verso la lavagna mentre Scarlet mormorava qualcosa alle sue spalle.

Vì ci mise più di un quarto d'ora per risolvere quel dannato calcolo: era un po' troppo difficile per dei ragazzi di quattordici anni.

Sentimmo un “toc toc” proveniente dalla porta e Pervinca ringraziò il cielo di aver interrotto la sua pietosa prestazione matematica; ci voltammo e vedemmo che altri non era che Grisam il quale aveva alcuni fogli in mano; il ragazzo vide l'espressione di Vì cambiare da un ghigno preoccupatissimo ad sorriso radioso.

-Professoressa, mi scusi ma l'insegnante di scienza naturali del liceo vorrebbe parlarle...- Disse lui cortese.

La De Transvall sbuffò e uscì sbraitando dall'aula -Come osa interrompere le mie lezioni quell'incompetente! Io stavo l-a-v-o-r-a-n-d-o! Adesso mi sente, oh se mi sente! -

Lasciò la classe che si rilassò all'istante, Pervinca compresa: la giovane si accasciò contro la lavagna ringraziando il cielo, e il suo ragazzo, per averla salvata da un cinque incombente.

-Gri, mi hai davvero salvato la vita!- Gli disse lei ridendo; lui però sembrava di tutt'altro umore e la guardò con un fare gelido.

-Uhhh,- Si intromise la solita rompiscatolineluccicantidellefate, quale era Scarlet – Vedo che c'è un po' di burrasca... Sarà che il tuo bel ragazzo ha capito che sei solo perdita di tem....-

-SCARLET ORA CHIUDI LA BOCCA!-

Ci voltammo tutti sbigottiti da quel rimprovero: Grisam non ce l'aveva fatta più ed era furente di rabbia.

-Non hai alcun diritto di intrometterti nella mia e nella sua... nella nostra vita! Trovati qualcuno e smettila di impicciarti nelle storie degli altri!-

Detto questo uscì dando un pugno alla porta, seguito dagli sguardi di tutti.

Scarlet era diventata improvvisamente silenziosa e pallida: le capitava di sentirsi dire di tutto, ma nessuno le aveva mai detto nulla del genere.

Pervinca, dopo un attimo di smarrimento, rincorse Grisam uscendo dalla classe... Senza permesso!

Io naturalmente la seguì: quello che stava facendo era contro il regolamento e non era nemmeno nel suo carattere; che stesse cambiando?

 

-Gri!-

Il ragazzo si fermò e anche Vì riprese fiato, meno male che erano soli in corridoio.

-Ma... Ma cosa ti ha... Aspetta fammi riprendere fiato...- Fece una pausa seguita da due lunghi respiri – Ma cosa ti è preso? E' più da me combinare disastri e urlare insulti a Scarlet...- Si avvicinò a lui e gli sfiorò una delle ciocche di capelli che gli cadevano sul viso, che era abbassato. -Non è che stai prendendo da me vero? Guarda che ti fa male!- Cercò di essere spiritosa ma lui non parve gradire. -Hey guardami...-

Lui non si mosse e allora Pervinca gli mise due dita sotto il mento e lo costrinse a fissarla.

-Così va meglio. Allora, mi dici cos'hai?-

Grisam le disse semplicemente che ne avrebbero discusso quella sera a casa e che non doveva preoccuparsi; poi si allontanò da lei e si avviò verso la sua classe.

Io guardai Pervinca: era disorientata, confusa ed evidentemente spaventata; nonostante ciò ci riavviammo lentamente verso la nostra aula sperando che l'insegnante non fosse già tornata.

L'interrogazione proseguì e Vì riuscì a prendere sei e mezzo, buon risultato.

 

Diario mio ne stanno capitando troppe!

La casa di Grisam che sprofonda, Scarlet che non fa che intromettersi, Pervinca che mi sembra cambiata... Fatamia aiutami tu!

Se non altro Vaniglia sembra cavarsela meglio...

 

A quanto pare mi ero sbagliata anche su questo perchè, a detta di Piffero, i guai non erano pochi nemmeno per la mia Babù!

Da quel che so aveva ricevuto dei fiori misteriose (che secondo me aveva inviato Tommy) e Scarlet aveva messo bocca anche su questo; ma quella lì non si faceva mai i fatti suoi?!

Secondo la versione di Piffero, la pettegola avrebbe detto che chiunque si fosse preso una cotta per Periwinkle due fosse più svitato di un tappo e che, se fosse stato per lei, avrebbe messo al bando chiunque avesse mostrato interesse per una delle due.

Per fortuna la campanella fu clemente e ci salvò da una giornata orribile.

I ragazzi tornarono a casa e mangiarono svogliati, Grisam soprattutto: il ragazzo sembrava non avere la minima voglia di fare nulla e i suoi genitori se ne erano accorti; Marta sospettava avesse la febbre e fece per sfiorargli la fronte con il palmo della mano ma fu preceduta da Pervinca che, senza smettere di bere un po' d'acqua fresca, le aveva poggiato le dita affusolate sulle tempie.

-Grisam sei leggermente bollente.- Commentò sarcastica – Seriamente, scotti: su vai a letto ti porto qualcosa da mangiare io.-

Lui si oppose fermamente ma Vì fu irremovibile, salì piano le scale si infilò sotto le coperte; Pervinca sapeva essere davvero convincente quando voleva.

Dopo pochi minuti anche lei entrò nella stanza e si mise seduta accanto al suo letto con un bel piatto di brodo appoggiato sulle ginocchia; ne prese un cucchiaio e lo avvicinò a lui.

-Soffia...-

Lui sorrise, soffiò e si infilò il cucchiaio in bocca ma dopo poco entrambi scoppiarono a ridere.

-Mi devi ancora dire cos'hai e poi devi finire tutto il brodo!- Disse Pervinca.

-Si mamma! No, davvero ti ho detto che ne parliamo stasera e, per quanto riguarda il brodo, posso anche mangiarlo da solo non ti pare?-

Lei scrollò le spalle e gli infilò in bocca un altro cucchiaio.

-Non ti lamentare e mangia, capitano!-

 

 

 

Quanto è lungo questo cap!!!

Ci ho messo anni!

Spero vi sia piaciuto e continuate a seguirmi: dal prossimo capitolo inizieranno tante avventure e si “scopriranno gli altarini”!

 

 

 

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Capitolo 7
*** ...e c'è chi si confida. ***


 

Vaniglia mi chiese di andare a osservare la mareggiata e, magari, di andare a fare un bagno lì dove l'acqua era più calma; io acconsentì e chiesi a Pervinca se volesse venire.

Era ancora accanto al letto di Grisam che, intanto, era peggiorato: la febbre si era alzata e molto spesso era scosso da violenti colpi di tosse.

-Andate voi,- Mi disse lei senza staccargli gli occhi di dosso – Io devo controllare che stia bene...-

-Tesoro non preoccuparti!- La tranquillizzò Marta sorridendo -A Grisam ci penso io, tu va pure a divertirti.-

Alla fine riuscimmo a convincerla ma lei non volle saperne di buttarsi in acqua e si mise su uno degli scogli; mi sembrava turbata e così, lasciando da sola Vaniglia per un attimo, mi sedetti accanto a lei.

-Cos'ha Vì? Sei preoccupata per Grisam? Marta si prenderà cura di lui, lo sai. -

Sembrò leggermente rincuorata ma non si mosse; allora io presi il diario e incominciai ad aggiornare tranquillamente rapita dal frantumarsi delle onde sulle rocce.

 

Grisam ha una brutta influenza, come ha fatto a prenderla a giugno?!

Secondo il dottore, che è passato appena dopo pranzo, durerà solo un paio di giorni e quindi la riunione della banda di domani si terrà a casa nostra; Pervinca mi sembra molto preoccupata non le va nemmeno di osservare il mare in tempesta, che strano!

 

-Felì posso tornare a casa?- Mi chiese lei ad un certo punto.

Io la osservai e riconobbi un'altra muta supplica nel suo sguardo.

-Va bene, ma stai attenta e dì a tua mamma che saremo di ritorno verso le sei e mezza.

Lei mi ringraziò e corse via; però sapete come sono le fate, curiose, e quindi non riuscì a non andare con lei; dissi a Vaniglia che avrei chiamato Piffero e Flox per andare lì e che quindi avrebbe dovuto stare molto attenta per un po'.

Riuscì a superare Vì ed a avvisare Piffero che andò direttamente da Babù insieme alla sua protetta; io intanto entrai in camera e mi nascosi nel barattolo di penne sulla scrivania.

Pervinca spalancò la porta e la richiuse piano, accorgendosi che Grisam stava dormendo; si avvicinò al suo letto e gli sfiorò la fronte.

-Sei bollente...- Sussurrò cambiando espressione.

Lui, come se avesse udito quel mormorio strozzato, si svegliò e la guardò stanco: sembrava che faticasse anche solo per stare sveglio.

Fu scosso da un colpo di tosse violento e si tirò su contro la spalliera del letto, se si fosse messo dritto sarebbe stato più rilassato.

-Come stai?- Chiese lei sempre sottovoce come se avesse paura di disturbarlo.

Le sorrise- Molto meglio, anche perchè sei qui... Aspetta che ci fai qui? Mia madre aveva detto che eri andata a vedere la mareggiata.-

Pervinca scrollò le spalle e gli disse che non importava.

-Allora, mi dovevi dire quella cosa riguardo Scarlet, no?-

-Ad una condizione,- Ribatté lui -Devi dirmi quello che sogni, Vì.-

Lei sbiancò e cercò di cambiare argomento ma il ragazzo fu irremovibile; l'aveva messa alle strette e stava anche facendo la sua solita faccetta da “ti prego dimmelo” che comprendeva occhietti da cucciolo e labbruccio in fuori.

Pervinca cedette e si appoggiò al muro sbuffando.

-Tu un “no” non lo accetti, vero Burdock?- Il ragazzo fece di no con la testa e lei iniziò a raccontare ciò che la stava terrorizzando ultimamente.

 

Pervinca era nella piazza inseme a sua sorella e a Grisam.

Era un sogno senza suoni, senza rumori e profumi.

Ad un certo punto tutti si voltarono verso di lei guardandola molto male e la ragazza intuì di aver

commesso qualcosa di grave.

-Cosa c'è?- Provò a chiedere ma nessun suono fuoriuscì dalle sue labbra.

Però sentiva: sentiva sua sorella dirle che era il peggior membro della famiglia, che era un mostro; sentiva Flox dirle che era una vergogna anche per le streghe del buio; sentiva sua zia che le diceva che una come lei non era ben accetta nella perfetta famiglia di magici della luce quali erano i Periwinkle; e poi sentiva Grisam e quello che il ragazzo diceva le riduceva il cuore in mille pezzi più di quanto già non fosse: le stava urlando che chiederle di diventare la sua ragazza era stato un errore che non avrebbe mai e poi mai dovuto commettere, che era solo una bambina troppo agitata e che non aveva quasi nulla di femminile.

Infine il colpo di grazia: nel sogno, Grisam si girava e al suo fianco appariva Scarlet visibilmente soddisfatta; lui, contendo, la stringeva e la baciava...

 

-...Vì...-

Lei sbuffò e iniziò a sbraitare.

-Adesso non tirare fuori cose come “Stai diventando romantica”, oppure “Siamo sdolcinate oggi” perchè in questo momento potei dare fuoco a qualcosa. E' solo un sogno e non sono io che controllo i miei sogni anche perchè non lo trovo possibile.-

-Pervinca... no.. io volevo solamente dirti con non potrebbe mai succedere una cosa del genere.

Su dai sii realista: se mi fossi davvero pentito di quello che ho fatto non avrei già chiesto a tuo padre il permesso di sposarti. Ormai è sicuro Vì, non hai molta scelta. E poi andiamo, Scarlet! Ma dai questo è impossibile!-

Lei iniziò a borbottare qualcosa ma si ricordò del loro patto.

-Adesso tocca te, Burdock!-

-Sei petulante quando vuoi!- Sbuffò lui – Non è nulla, solo che trovo insopportabile il fatto che quella ci stia sempre addosso! Il fatto che si intrometta tra di noi dicendo che c'è burrasca o cosa simili. Poi se n'è uscita anche con questa storia del bacio che...-

Lui ammutolì e Pervinca lo guardò attonita.

-E' per quello che ti sei arrabbiato? Per la storia del bacio?-

Il ragazzo annuì visibilmente in imbarazzo e lei scoppiò a ridere.

-Ma dai?! Su Grisam ti fai convincere dalle stupidaggini di Scarlet! Non era mai successo prima d'ora o mi sbaglio?! Non ci posso credere Gri: ti stai preoccupando per una cosa inutile, hai tutto il tempo che vuoi, lo sai questo?-

Grisam sgranò gli occhi e la guardò -Ma come siamo sdolcinate mia cara Vì, cos'è sei lunatica per caso?-

Lei divenne color peperone e ricominciò a mugugnare.

-Quindi... Devo intuire che non mi tradirai mai, giusto?-

Lui le diede uno schiaffetto dietro la nuca e si mise a giocare con i ciuffetti che uscivano dalla corta treccia.

-Scema, se ti dovessi tradire sarei morto, quindi credo che prima ti lascerei e dopo cambierei ragazza.-

Pervinca parve rifletterci e dovette ammettere che così già le andava meglio.

-Ma comunque sarebbe deleterio sia per me che per te,- Si alzò di più e le diede un buffetto sul naso -Quindi non ho nessun motivo per farlo, tu non credi?-

Erano così vicini che il suo naso sfiorava quello di Vì, che stava quasi tremando: non l'aveva mai vista così in imbarazzo e sapevo che non l'aveva allontanato solo perchè, in quel momento, le mancava la forza.

-Sì, sì, Burdock, ho capito! Però adesso stenditi che teoricamente dovrei continuare a prendermi cura di te...-

-Ti dispiace?- Chiese lui scherzando.

-Mi sento un po' come Felì ma mi basta che tu non dica nulla di estremamente sdolcinato o cose del genere...-

Lui rise e si ristese mentre Pervinca gli poggiava un bagnolo sulla fronte.

Passarono tutto il pomeriggio insieme fino a che Grisam non si fu addormentato e lei uscì dalla stanza.

Dal mio barattolo io ripresi ad aggiornare il mio diario:

 

Pervinca è diventata quasi romantica!

Non puoi immaginare cos'è che l'affliggeva, assurdo!

Ti racconterò tutto questa sera, ora vado a spiare i due piccioncini!

 

Eccomi ancora più raffreddata di poco tempo fa u.u

Scusate ma il settimo non mi piaceva affatto perchè Pervinca sembrava assolutamente OOC.

Nel sogno gli amici devono esserlo, ma lei no!

Cerina però l'ho fatta diventare gelosa di Scarlet *^*

Naturalmente lui non farà mai nulla di male alla sua ragazza (ci deve solo provare u.u)

Wow, due capitoli in un giorno, mai successo!

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Capitolo 8
*** Colazione ed incantesimi ***


 

 

E' l'alba e io sono ancora qui a scrivere da te, caro diario.

Non posso credere che Pervinca si fosse preoccupata di una cosa così sciocca: Grisam non potrebbe mai tradirla, a meno che non volesse finire cotto a puntino sulla brace; si è addormentata molto più serena anche se adesso quella con più problemi è Babù.

Io ho capito chi le ha inviato i fiori: Tommy Corbirock quel bel ragazzo che ancora non riesce a dimenticarla; quei fiori però erano così carini!

Ora che è sabato sono sicura che sia Grisam che Pervinca si sveglieranno a mezzogiorno.

Io intanto aspetto.

 

Una giornata rilassante, una che sembra poter trascorrere tranquilla e spensierata, era ciò che ci aspettavamo, peccato che alle sette e mezza di mattina la sveglia di Vaniglia cominciò a sbraitare e a strepitare furiosa.

Pervinca cascò giù dal letto e fece quasi saltare in aria la sveglia con un incantesimo.

-Vaniglia! Non hai spento la sveglia!-

Sia lei che Grisam si erano presi uno spavento allucinante.

.Buongiorno! Tutti sveglie e contenti oggi è sabato!!!-

Le arrivò una cuscinata da sua sorella che era evidentemente arrabbiata.

-Mi hai fatto prendere un infarto! Guarda che livido che ho sul braccio per colpa tua!-

-Veramente è colpa tua: sei caduta tu dal letto.- Ribatté Babù volando per la stanza.

Grisam si mise su e fece scrocchiare le ossa del suo collo indolenzito.

-Buongiorno a tutte e due, avete dormito ben...-

Si zittì perchè Pervinca corse verso di lui posandogli una mano sulla fronte;

-Sei molto più fresco! Credo seriamente che la febbre sia diminuita di molto. Vado a prendere la tua colazione e torno immediatamente! Non ti muovere o potresti finire seriamente molto male.-

Lui sbuffò e si rimise sdraiato mentre Vaniglia se la rideva.

-Ti tratta un po' come un bambino o sbaglio? Togliendo le minacce intendo...-

Scoppiammo di nuovo a ridere, sembrava non esserci limite per la nostra ilarità perpetua.

Babù andò in bagno e si incominciò anche a vestire: si mise una camicetta rosa e dei pantaloncini verde prato che le stavano piuttosto bene.

Pervinca ritornò in camera con un vassoio pieno di leccornie che non erano solo per Grisam: c'erano tre tazze di thè, alcuni biscotti al cioccolato e delle ciambelline al vino.

-Servitevi,- disse la strega de buio allegra -Io vado a cambiarmi!-

Entrò in bagno e uscì dopo 5 minuti completamente cambiata; Grisam sgranò gli occhi: Vì sembrava diversa; indossava un vestito blu che le arrivava fino al ginocchio con delle scarpe di tela fatte a stivaletto.

Sembrava essere molto comoda.

-Umm, quel vestito te l'ha cucito zia, vero?- Chiese Vaniglia tra un biscotto e l'altro.

-Già già, perchè me lo chiedi?-

L'altra scrollò le spalle e spezzò un altro biscotto.

-Alle quattro e mezza arrivano i ragazzi della banda, ho già avvisato mamma ed è d'accordo.-

Disse Vì portandosi la tazza di thè alle labbra -Prima non possono venire perchè alle tre abbiamo lezione di magia con zia Tomelilla, chiaro Babù?-

Vaniglia annuì e sorrise. -Cofa fi infegnefà fia Tofelilla?-

-Deve spiegarmi meglio l'incantesimo per far levitare le cose e a te a far brillare i fiori.-

Tutte e due erano contente un vastosacco!

Restammo in camera un altro po' finchè anche Grisam non si alzò e si diresse verso il bagno per cambiarsi.

Le gemelle cominciarono a mettere a posto; no, un momento: era Vaniglia a mettere a posto mentre Vì si guardava allo specchio.

-Che ha di strano questo vestito?- Chiese alla sorella.

Babù la squardò un attimo e poi storse il naso -Assolutamente nulla, perchè?-

-Perchè Grisam mi ha guardato in modo strano, ho qualcosa che non va?-

L'altra rise e si mise vicino a lei -No, sciocchina, solo che ti sta molto bene.-

Stavolta fu Pervinca a storcere il naso e ad allontanarsi dallo specchio.

Senza che ce ne rendemmo conto arrivarono le tre così salutammo Grisam e ci avviammo verso la stanza degli incantesimi.

La grande sala era completamente sgombra e i banchi erano stati spostati contro il muro; c'erano dei fiori sparsi verso la sinistra e mille oggetti classificati tra pesanti e leggeri sulla destra.

Pervinca si mise a destra mentre Vaniglia si spostò verso la sinistra.

-Allora siete pronte?- Chiese la zia delle ragazze -Pervinca tu dovrai sollevare tutti gli oggetti alternando leggero e pensate, Vaniglia tu dovrai illuminare prima uno, poi due, poi tre e infine tutti quanti i fiori, è chiaro?-

Le due annuirono e cominciarono.

Tomelilla notò i miglioramenti sia di Vì che di Babù: la prima ora riusciva a sollevare qualsiasi oggetto con maestria mentre l'altra giocava con le luci di ginestre, gigli e lillà.

-Brave ragazze, siete notevolmente migliorate quindi posso lasciarvi andare subito.-

Non finì nemmeno la frase che le due uscirono dalla stanza.

-Beata gioventù!-

Visto che non avevo nulla da fare mentre aspettavamo i ragazzi della Banda mi misi a scrivere.

 

Tra pochi minuti verranno i ragazzi di Fairy Oak a tener compagnia alle nostre ragazze e a Grisam.

Molto probabilmente vorranno discutere della casa sprofondata.

Credo che Pervinca abbia già una teoria in mente ma dovrò

aspettare le quattro e mezza per saperlo!

 

 

E voi dovrete aspettare il prossimo capitolo!!

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Capitolo 9
*** La riunione ***


 

Sono le quattro e mezza quindi tra poco dovrebb...

Ah, il campanello; andiamo a vedere!

 

Io e Pervinca andammo ad aprire e ci trovammo davanti Flox,Acanti,Nepeta e tutti i fratelli Corbirock.

-Ciao ragazzi!- Salutammo cordiali -Venite io, Babù e Grisam siamo di sopra.

-Scricciolo ha detto che non poteva venire, però vi saluta!- Disse la giovane Pollimon entrando e togliendosi il cappotto: come al solito i suoi vestiti erano un turbinio di colori sfolgoranti.

-Ah, peccato... Robin mi sembra strano in quest'ultimo periodo... Sapete se ha qualcosa che non va?-

Gli amici scossero la testa e incominciarono a salire le scale; c'erano davvero poche persone nella banda quel giorno.

-Hey capitano!- Fece Thomas scherzando- Come si sente signore?!-

Scoppiammo tutti a ridere mentre si appoggiavano al lato del letto di Grisam.

-Molto bene, mio carissimo primo ufficiale! No seriamente, grazie a Vì sto molto meglio.-

Pervinca si dileguò con una scusa e tornò con dei bicchieri pieni di succo alla pesca per tutti.

Intanto Tommy si sedette vicino a Vaniglia sorridendole.

-Allora, novità sul “mistero-della-casa-sprofondata” ?- Chiese lei usando quella voce che incuteva terrore a Nepeta.

-No,- disse la ragazza spaventata – I grandi non riescono a spiegarselo e a noi non dicono nulla.-

-Io cvedo di avev tvovato qualcosa di intevessante!- Disse Acanti mettendosi una mano in tasca -Qualcuno ha lasciato questo biglietto davanti alla casa di Gvisam. C'è scritto “...no colpevole...” cvedo che sia un pezzo di una letteva.-

Pervinca e Vaniglia strapparono il biglietto dalle mani del ragazzo e osservarono attentamente quel foglietto strappato: era una scrittura molto disordinata, più di quella di Vì, che tendeva ad inclinarsi verso sinistra ed era molto spigolosa; sembrava la scrittura di un ragazzo e Pervinca era sicura di averla già vista...

-”...no colpevole”?! Deve essere per forza il pezzo di una frase, ma che cosa significa?-

Era una bella domanda ma nessuno poteva saperlo.

-Bhe,- Fece Grisam sbuffando -Io direi che voi potreste continuare ad indagare coinvolgendo anche il resto della banda: vorrei aiutarvi ma...-

-Ma tu non puoi uscire di qui- obbiettò Pervinca sottolineando l'evidenza.

-Ah!- Li interruppe Flox correndo verso borsa; prese il suo album di “disegni speciali e di macchie” e lo posò sul letto -Guardate che disegno che ho fatto alla casa di Grisam!-

Si sporsero tutti per guardare e rimasero attoniti: era identico in tutto e per tutto, tavole, calcinacci, vetri...

Si chiesero tutti quando la casa del loro capitano sarebbe stata ricostruita e quando lui avrebbe potuto tornare lì.

I ragazzi dovettero andare via verso le sei e mezza quindi Vì, Babù e Grisam rimasero nella stanza; Vaniglia scese a salutare gli amici mentre la gemella rimase in camera.

-Come ti senti oggi?- Domandò Pervinca a Grisam sorridendo.

-Molto meglio, grazie. Posso chiederti come mai oggi sei... Oggi sei così bella?-

Lei avvampò e si guardò basita: non aveva nulla di diverso quel giorno, assolutamente nulla; e allora cosa intendeva Grisam?

-Hey Burdock, che ti prende? Come mai così dolce, la febbre ti ha dato alla testa?-

Lui rise -Può darsi, ma credo che sia proprio qualcosa di più che la febbre. Vì ti dovrei dire una cosa... Io..-

Furono interrotti bruscamente dallo spalancarsi della porta: Vaniglia era risalita velocemente ed aveva il fiatone.

-Pervinca corri! Scarlet è rimasta bloccata su un albero per un incantesimo venuto male a Scricciolo! Non sa più come scendere, dobbiamo aiutarla.-

Gli occhi della strega del buio si trasformarono in due fessure -Scarlet, eh? Oh, ma che peccato! Mi sento un mal di testa che non ti dico! Gri, non è che mi hai attaccato la febbre?! Mi dispiace tanto per la povera anima sull'albero!-

Il ragazzo scoppiò a ridere mentre Vaniglia continuava a sbraitare contro la sorella.

-Ti prego! Tu riesci ad eseguire un incantesimo di levitazione alla perfezione! Riusciresti a sollevarla tranquillamente!-

-Se la sollevo la faccio finire in una botte.-

Io sbuffai rassegnata mentre le due continuavano a discutere.

 

 

Caro il mo diario,

a quanto pare c'è qualcuno che, a Fairy Oak, ha commesso un bel disastro!

Quel “...no colpevole...” potrebbe significare una marea di cose: “nessuno colpevole”, “nemmeno colpevole”... Ma come potrei capirlo?!

Pervinca non ne vuole sapere di aiutare quella vipera di Scarlet; forse la trasformerà nuovamente in qualcosa che striscia e tace, come fa di solito.

Vaniglia sembra avere qualcosa di strano e credo di saperne il motivo: sai prima in giardino ho visto...

 

-Allora ci vediamo ragazzi!- Salutò lei cordiale.

-Vaniglia, - Disse Tommy fermandola – Posso parlarti un momento?-

Lei acconsentì e aspettò che gli altri si allontanassero per iniziare una conversazione.

-Hai...Hai ricevuto dei fiori ieri, vero?-

Babù annuì

.Di erano proprio dei bellissimi fiori bianchi!-

-Hai per caso idea di chi ti abbia mandato quei gigli?-

La vidi sgranare gli occhi e guardarlo curiosa – Io non ho mai detto che tipo di fiori avessi ricevuto.-

Thomas divenne rosso come un peperone e scappò via: ormai il suo gioco era stato svelato.

 

Povera Babù!

Io sono sicura che se non fosse per Jim accetterebbe più che volentieri le attenzioni del giovane Corbirock.

Già, Jim...

 

 

 

Ok, scusate ma sono con la febbre a trentotto quindi se ci sono errori o OOC segnalateli perchè io sono in una specie di trance da “mi scoppia la testa!”.

Grazie a tutti e alla prossima.

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Capitolo 10
*** Domenica! ***


 

 

E' una soddisfazione immensa aprire per vedere chi segue le mie storie e vedere che 2 l'hanno messa tra i preferiti *^* Grazie mille a DolceSogno e a kathy mallory!

 

 

Sono le undici e mezza e a casa tutti dormono; tranne Pervinca e Grisam che, a quanto sembra, non hanno proprio sonno.

Lei è sul suo letto, stesa vicino al ragazzo e stanno leggendo insieme il libro antico.

 

-Dovreste andare a letto invece di stare lì a leggere.-

Vì fece spallucce e per tutta risposta si mise più vicina a lui; capii che non aveva sonno e sbuffai rassegnata.

-Pervinca ti prego, potresti prendere l'influenza a anche tu! Su dai allontanati da Grisam. -

Ma lei fu irremovibile e alla fine io cedetti: era impossibile discutere con Vì quando aveva intenzione di fare qualcosa e, in quel momento, voleva solo starsene accanto al suo ragazzo a leggere.

Fuori c'erano i tuoni, i temporali di giugno si facevano sentire : la casa tremava e persino Pervinca, che dei tuoni era innamorata quasi più che di Grisam, non poteva fare a meno di sussultare quando sentiva uno dei “tamburi delle nuvole” esultare di gioia.

Si stringeva nelle spalle e faceva finta di nulla mentre aspettava silenziosa l'ennesimo bagliore improvviso e folgorante; ad un certo punto un rombo la fece quasi urlare e, istintivamente, strinse il braccio di Grisam.

Lui sorrise divertito e le passò automaticamente un braccio dietro le spalle.

-Hey, adesso non esagerare Burdock: non mi stare troppo addosso, soffochi.-

Il ragazzo sorrise ugualmente e non ne volle sapere di lasciarla -Mettiamola in questo modo: se tu riesci a resistere con me così vicino, non dirò a nessuno che ti stai spaventando per dei semplici tuoni.-

Pervinca rimase basita e cominciò anche a balbettare -Ma...Ma tu mi stai ricattando! Gri! Ma...Ma...Tu stai passando troppo tempo con me...-

Grisam rise e l'avvicinò più a se: ormai non poteva protestare, ci teneva alla sua reputazione.

Ricominciarono a leggere finchè non si addormentarono tutti e due insieme; Pervinca però era sopra le lenzuola mentre Grisam era già sotto il piumone.

Mi alzai e presi una coperta, non potevo svegliarla e così, con tutta la delicatezza che avevo, le coprii lentamente le gambe e il busto.

 

Diario,

credo che Grisam stia prendendo un po' da Vì: oggi ha dovuto persino ricattarla, però è stato divertente!

 

Sentii dei passi giungere nella nostra stanza e alzai il viso dal diario: Tomelilla era appena entrata.

-Buona sera Tomelilla,- Salutai io cordiale – Oggi può esserci “l'ora del racconto” ?-

Lei annuì senza dire nulla e spostò lo sguardo su Grisam e Pervinca; io feci segno che le avrei raccontato dopo e cominciammo ad avviarci verso la serra.

-Perchè quei due dormivano così vicini? - Mi chiese la mia strega accigliandosi.

-Non dovrei dirlo ma, a quanto pare, Pervinca era molto spaventata a causa di questi tuoni e lui l'ha precisamente costretta a mettersi lì vicino.-

Tomellilla sgranò gli occhi -Grisam ha... costretto Vì?!-

Io risi e annuii.

-E invece Babù?-

Ci pensai un attimo: cosa dirle? Che Vaniglia aveva non pochi problemi nell'aspettare Jim e che era molto tentata di accettare le attenzioni del giovane Corbirock?

-Oh, per lei tutto bene.-

Mentire spudoratamente?! Sefelicetusaraidirmelovorrai ma cosa acciderbolina di prende?!

-Va bene allora, se non ci sono problemi particolari, puoi anche andare Felì...-

Le augurai buona notte e mi avviai nuovamente verso la stanza delle gemelle; il giorno dopo sarebbe stato domenica e, forse, avremmo avuto una bella sorpresa nel “cesto delle cortesie”.

 

Caro diario (di nuovo),

vorrei fare una foto a Vì e a Grisam che dormono accanto a me: sembrano sereni e, per Vì, è assolutamente anormale dormire tranquillamente; Vaniglia si è appisolata con il sorriso sulle labbra e credo non abbia alcuna intenzione di svegliarsi.

Beh, buona notte caro quaderno di avventure, a domani.

 

Mi addormentai nel mio barattolo e sognai: sognai di volare spora Verdepiano giocando con le correnti, di sfiorare il mare calmo e piatto, di sfiorare le fronde verdi degli alberi e di sentir parlare il vento con i suoi sussurri; felice di sentirmi libera e tranquilla, spostai lo sguardo verso sinistra e trovai davanti a me il villaggio incantato con i suoi allegri abitanti; poi mi rigirai a destra e vidi il Regno delle Rugiade d'Argento e tutte le mie amiche fate.

Un sogno...

 

Alle otto di mattina Vaniglia si svegliò e trovò i due ancora dormienti; decise di non svegliarli e si avviò verso il bagno per sistemarsi.

Sfortunatamente fece troppo rumore con l'acqua e sia Pervinca che Grisam si svegliarono.

-'Giorno...- Mormorò Vì ancora mezza addormenta.

-Anche a te.- Rispose lui sonnecchiando.

-Che... Che giorno è oggi?- Domandò lei.

-E' domenica!- Rispose Vaniglia uscendo dal bagno.

Lei e sua sorella si guardarono e con uno scatto fulmineo arrivarono alla porta facendo a gara.

Pervinca arrivò per prima ed esultò -Ci sono due cesti! Uno per noi e uno per i Burdock!-

Era entusiasta; Grisam scese le scale e si mise seduto al tavolo, aspettando la colazione accanto a suo zio Duff e a Pervinca.

-Allora Cicero Periwinkle,- Grugnì Duff- Le tue frittelle dove sono?!-

Ecco che la vita continua a scorrere tranquilla e calma; verso le dieci le gemelle e Grisam uscirono a fare una passeggiata visto che Grisam stava molto meglio.

-Bene, bene, bene- Disse una voce alle nostre spalle – Guardate chi si vede, il signorino Burdock con le copie Periwinkle!-

Hey, Scarlet!- Fece Pervinca superando Grisam e Babù -Pensavo u fossi rimasta su un albero! Chi non muore si rivede! Che ti aveva fatto quel povero alberello per meritare la tua compagnia?-

La pettegola ringhiò e le sue amiche sbuffarono -Sai, se tu non fossi così acidella la gente passerebbe più tempo con te...-

-E SE TU NON FOSSI COSI'.....- Grisam le tappò la bocca mentre lei sbraitava e si dimenava.

-Mollamiiii!!-

Scoppiammo tutti a ridere quando lui lasciò e lei si calmò, per modo di dire.

-Ma perchè quella ragazzina non si fa un bel pacchettino di affari suoi?! Per quale ragione non si chiude in camera e getta via la chiave?! Tanto non mancherebbe a nessuno e il suo sproporzionato ego la smetterebbe di occupare i bei posti del nostro villaggio!-

-Vì, su calmati- Provai a dirle io -Stavolta quella lì non ti ha provocato più di tanto; non mi sembra il caso di sbraitare così!-

Lei mi guardò malissimo e lanciò un incantesimo per terra che procurò una buca largo un metro.

Scoppiammo di nuovo a ridere mentre ci avviavamo verso la piazza, dovevamo avere un bel po' di notizie...

 

Scusatemi davvero per non averlo messo ieri ma la connessione era saltata ç_ç 

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Capitolo 11
*** Amici e lezioni di ballo ***


 

 

Arrivammo in piazza con passo lento per permettere a Grisam di seguirci: la banda era già riunita e tutti i ragazzi erano sistemati sulle panchine e sui rami di quercia.

-Buongiorno capitano!- Disse in coro la banda.

Cominciarono ad applaudire e a dire frasi del tipo “Bentornato signore” o “Felice che tu ti sia ripreso Gri!”; erano tutti felici e scalpitanti di aggiornare il loro comandante su quanto era accaduto in quegli ultimi giorni.

Nepeta Rose, appollaiata sul ramo di Quercia dove di solito sedevano Grisam e Vì per fare i compiti svogliatamente, alzò la mano per prendere parola.

-Capitano volevo informarla che Robin manca anche oggi e io non so il perchè.-

Si levò un brusio dalla folla: qualcuno sapeva perchè lui non c'era? Era il secondo giorno che non si presentava ad una riunione.

-Beh, quando lo vedremo gli chiederemo il perchè di tante assenze; comunque adesso...-

-O PER TUTTI I FIORI DELLA VALLE!- Sbottò Babù terrorizzata; ci voltammo tutti spaventati e la guardammo male. -Vì! La lezione di danza inizia tra quindici minuti! Me n'ero dimenticata! Dobbiamo cambiarci e andare subito, corri!!!-Prese la gemella per il braccio che salutò velocemente e si allontanò dalla piazza.

-Vaniglia me lo potevi dire prima!-

Corsero a perdifiato e si cambiarono così velocemente che quasi non le vidi: Pervinca si mise la tuta composta da pantaloncini corti blu scuri e canottiera bianca mentre Vaniglia prese la sacca, si sarebbe cambiata lì; quel giorno la strega della luce avrebbe avuto la lezione di classica mentre la sua gemella avrebbe partecipato a quella di danza moderna.

Solo un pensiero la infastidiva: Scarlet sarebbe venuta a danzare nel suo gruppo e questo le dava davvero sui nervi; la pomposa figlia del sindaco era davvero negata per la danza e non riusciva a coordinarsi, l'unico motivo che spingeva la signora Peonia a lasciarle seguire la lezione era che conosceva i genitori di Scarlet e non le sarebbe affatto piaciuto averli come nemici.

-Ragazze!- le rimproverò l'insegnante -Siete in ritardo! Va bene non importa: Pervinca va subito al tuo gruppo, Vaniglia tu resta qui che tra poco arriverà la mia assistente.-

Vì fece quello che le aveva detto la sua maestra lasciando da sola sua sorella; andò verso il teatro che era all'aperto e per poco non svenne: si era scordata che si affacciava sulla piazza e che quindi tutti i suoi amici potevano tranquillamente vederla danzare.

Peonia le fece mettere in ordine e mise la musica: Vì conosceva bene la coreografia e, per quanto riguardava la danza moderna, era la migliore del corso.

Ad un certo punto la piccola Sophie, che pure frequentava il corso di ballo, lanciò un urlo e cadde a terra: Scarlet le aveva appena dato un calcio.

-Ferme ferme!- Interruppe l'insegnante -Signorina Pimpernel mi spiega cosa sta combinando?! E' peggiorata enormemente dall'ultima lezione, posso sapere cos'ha in testa quest'oggi?-

Scarlet non rispose ma avvampò di vergogna mentre dalla piazza si sentivano non poche risate.

-Pervinca, per favore, potresti provare il numero da solista che devi eseguire? Deve essere perfetto per l'esibizione aperta al pubblico di sabato prossimo.-

La mia bambina annuì e si spostò verso il centro del palco; la signora Peonia fece partire la musica e tutta la piazza di Quercia ammutolì: Pervinca aveva impiegato anni a raggiungere quella tanto desiderata agilità e ora si muoveva in modo perfetto senza sbagliare un passo. A fine esibizione tutti applaudirono mentre Scarlet rimase impietrita.

-Molto brava! Davvero impressionante, mi hai colpito cara. Senti una cosa, visto che tu sei la più brava di questo corso ti devo dare un compito: tu dovrai insegnare la coreografia alla signorina Pimpernel!-

-COSA?!- Protestò lei -No!! Io non posso passare i pomeriggi con quella... quella...-

-Niente no: o lo fai o sei espulsa dal corso!-

Vì era con le spalle al muro, non poteva scappare in alcun modo; accettò la proposta e disse che si sarebbe esercitata con la vipera quando lei preferiva; dopo di che scese dal palco e si avviò verso la sala di sua sorella che stava provando il suo numero.

Sembrava un angelo nel suo completo rosa e si muoveva con molta grazia; quando finì il numero l'insegnante applaudì e le disse che poteva andare.

-Non puoi nemmeno immaginare cosa mi è successo...- Borbottò Pervinca uscendo dalla sala.

Le raccontò tutto mentre l'altra non fiatava basita:povera Vì!

-E quando dovresti fare questa “lezione” alla figlia di papà?- Le chiede Babù accigliata.

-Tra poco in piazza, ha detto che devono vedere tutti suoi progressi... Contenta lei.

Sbuffarono e si avviarono verso la grande Quercia strusciando i piedi; Scarlet era già lì impeccabile come al solito.

-Periwinkle uno datti una mossa, non ho tutto il giorno sai?-

Vì fu davvero molto tentata di andarsene ma le andò vicino e cominciò a spiegarle la coreografia; dopo poco iniziarono a provarla sotto gli occhi della banda che era piuttosto divertita fino a che...

-Ahia! Mi hai fatto malissimo!- Scarlet le aveva dato un calcio mentre girava e era mancato davvero poco alla caduta di Pervinca.

-Ah, scusami! Ma è stata colpa tua, eri fuori tempo.-

L'altra si impose un conteggio rapido dei suoi dieci numeri preferiti e appositamente selezionati per ritrovare la calma; poi ricominciò.

-Uno, due, tre e... No è l'altro piede... Sposta il braccio... Stai un po' attenta a dove metti i piedi!-

Così la mia Vì trascorse tutto il pomeriggio insieme a quella bisbetica a provare e, alla fine, ottenne qualche risultato positivo: Scarlet riusciva ad eseguire il numero senza uccidere nessuno.

-Ci vediamo domani alla stessa ora.- Le intimò lei allontanandosi.

Pervinca rimase zitta senza dire nulla e, appena quella sottospecie di ragazza ebbe voltato l'angolo, esplose.

-IO LA ODIO CON TUTTO IL CUORE! Vi prego fatemela trasformare in fango putrido!! Per favore!-

Ci volle tutto l'impegno mio, di Babù e di Grisam per calmarla ma alla fine raggiungemmo il nostro scopo.

Ci riavviammo verso casa perchè erano le sette passate e le gemelle si fecero la doccia con la massima calma; scesero in salone e Pervinca incominciò un'agguerrita partita a scacchi con Grisam che fu interrotta dall'annuncio della cena.

-Questo...- Disse Vì.

-E' davvero...- Continuò Vaniglia.

-Impressionante...- Concluse Grisam: la tavola era imbandita e piena di decorazioni, ricca come non mai di portate gustose e speciali.

C'era il pasticcio di castagne di Dalia, le frittelle di Cicero, il pollo che Tomelilla cucinava nelle occasioni speciali e un'enorme torna al cioccolato preparata da Marta.

-Come mai tutto questa... Meraviglia?- Chiese Pervinca incuriosita.

-Era per festeggiare più cose: i numeri da soliste che avete ottenuto nello spettacolo di danza che si terrà sabato, i buoni voti che arrivano, l'ordine che in questo periodo contraddistingue la vostra camera di recente e la presenza dei nostri amici Burdock!-

Le gemelle mangiarono a sazietà e, verso le dieci, salirono a letto; era stata una bella giornata.

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Capitolo 12
*** Le ripetizioni di Scarlet ***


 

 

Verso le undici di sera sentimmo un sasso colpire le nostre finestre e Pervinca si alzò; con sua immensa sorpresa, se si può definire così, vide Scarlet Pimpernel aspettare con le mani sui fianchi che lei rispondesse.

La ragazzina le lanciò un foglietto attaccato ad un sasso che Vì riuscì, non so come, a prendere al volo;Scarlet si dileguò e Pervinca chiuse la finestra.

-Ma cosa...- Aprì delicatamente il foglio e lesse ciò che c'era scritto.

-Che vuole?- Chiedemmo io e Grisam, che intanto si era svegliato.

-Dice che domani, prima delle lezioni, ci dobbiamo trovare in piazza per ripassare la coreografia...E se io, per puro caso, non mi presentassi?- Chiese lei ghignando.

-Saresti buttata fuori dal corso di ballo...-

Il suo sorriso svanì e si buttò sul cuscino maledicendo il mondo.

Spegnemmo subito la luce perchè, dopo quello che era successo, Vì si sarebbe dovuta svegliare addirittura alle sei! Per fortuna era l'ultima settimana di scuola!

 

Caro diario,

Pervinca deve tenere delle noiosissime lezioni di danza a quella scoordinata figlia del sindaco: nel danzare è pessima, seriamente pessima.

A confronto con lei un elefante è davvero aggraziato!

Povera la mia Vì! Però credo che non le dispiaccia comandare Scarlet a bacchetta; più che altro la infastidisce dover ballare davanti a tutti prima del saggio...

 

Arrivarono le sei e io mi avvicinai lentamente a Pervinca per svegliarla.

-Hey, Vì sono le sei...-

Lei mugugnò e, ricordandosi dell'arduo compito che l'attendeva, si alzò e incominciò a rimettersi la tuta; scese le scale, prese una fetta biscottata e uscì dandole un morso.

Arrivata in piazza si sedette su uno dei rami di Quercia, uno di quelli bassi, e si mise ad aspettare quella bisbetica; chiuse gli occhi: sentiva l'odore del pane appena sfornato, sentiva le discussioni tra marito e moglie che venivano da più abitazioni, poteva udire la madre dei Corbirock sgridare Francis perchè aveva rotto qualcosa con la fionda e mille altre cose.

 

-BUUUUUONGIOOOOORNO SIGNOOOORIIIIIIIIIIINA PERIIIIIIIIIIIIWINKLE; COMEEEEEEEEEEEEE MAAAAAAAAI SI TROOOOOOOOOVA QUUUI COOOOOOOSI' DI BUOOOON OOOOOOOOOOORA?-

Le chiese Quercia incuriosita. -Scusami, grande albero, non volevo disturbarti è che devo tenere una lezione di danza alla petulante figlia del sindaco.

-AHH, CAPISCO!NOOOOON MIIII DIIIISTURIIIII AFFATTOOOOO, MI FAAAA PIIIACEEEEERE AVEEEEEREEE COOOOMPAGIAAAA! TI VEDOOOO SPEEEESSO BAAAALLARE PERVINCA, SEI DAVVERO MOLTO BRAVA; TI HAAAAANNO COOOOSTREEETTOOOO A SEGUUUUIREEE L'AAAPPRENDIIIIMENTO DI QUEEEELLA GIOOVANEEE BIIIISBEEETICA CHEEE TUU, E ANCHEEE TUTTOOOO IL VILLAGGIOOOOO, DETEEESTI MOOOOOLTO? ANCHE A ME NON STA MOLTO SIMPATICA, VISTO CHE MI HA USATO COME BACHECA!-

-Mi spiace molto e se vuoi posso staccare quei manifesti, aspetta ora scendo- Con tutta la grazia che aveva scese dal ramo e tolse tutte le puntine che opprimevano il busto di Quercia con sua grande gioia.

-MOOOOOLTEEEE GRAZIE! TE NE SOOOOOOOOONO GRATAAAAA. DIMMI UN PO': COL GIOVANE BURDOCK VA TUTTO BENE?-

Pervinca sorrise mentre continuava a togliere le puntine -Oh, si grazie! Va tutto a gonfie vele anzi potr....-

-Buongiorno Periwinkle uno.- Disse una fredda voce alle sue spalle.

-Ah, eccoti Scarlet... Cominciamo subito altrimenti non faremo a tempo.

Iniziarono a provare e Vì cominciò a correggere ogni piccolo errore: se un braccio era troppo dietro la fermava, se un piede era troppo lontano dall'altro la fermava, ogni difetto doveva essere cancellato.

-Scarlet, sono le sette e mezza io devo scappare. Fammi sapere quando ti conviene fare la prossima lezione e STUDIA!-

Si dileguò e tornò a casa trovando Vaniglia e Grisam già pronti.

-Datti una mossa!!-

 

Alle otto meno dieci uscimmo di casa e ci dirigemmo verso la scuola.

-Che materie avete oggi?- Chiese il ragazzo interessato.

-Io,- Fece Vì -Oggi ho matematica per due ore, poi arte e italiano per altre due ore.-

-Invece io,- Disse l'altra -Ho tre ore di Italiano e poi due di educazione fisica: mi piace molto il lunedì.-

-Hey, ciao Scricciolo!- Urlò Pervinca vedendo il ragazzo.

Lui ci vide e accelerò il passo entrando nella scuola.

-Ma cosa gli ho detto?- Fece la strega del buio confusa.

Nessuno rispose: Robin nell'ultimo periodo era stranuccio, ed era da prima del crollo della casa; sembrava solo che si fosse allontanato dalla banda.

Entrammo nelle nostre rispettive aule e ci dividemmo.

Ecco un'altra giornata che sembrava monotona non esserlo affatto; ad un certo punto Vì buttò un occhio sul campetto da calcio e vide, ve l'assicuro c'ero anche io, Scricciolo far saltare in aria la palla: voleva darle un piccolo calcetto e invece l'aveva distrutta.

Tutti ci affacciammo alla finestra per vedere se stavano bene ma non vedemmo nulla perchè l'insegnante ci intimò di tornare ai posti.

Cosa stava accadendo al piccolo Robin? Cosa nascondeva il povero ragazzo?

 

 

 

Il capitolo è un po' corto e non so se vi piacerà ma comunque recensite numerosi, su forza!

Io attendo!

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Capitolo 13
*** E' arrivato il disastro... ***


 

 

Urkablù che noia! Mi sta venendo il latte alle ali a furia di stare ad ascoltare quest'insegnante!

Non se ne può più e io non vedo l'ora di uscire.

Caro diario,

mi è venuta voglia di scrivere in rima:

 

Estate è turbinio di colori:

Scalpitano i ragazzi e si muovono i motori.

Estate è andare al mare e potersi tuffare

Senza avere noiosi compiti da fare!

Estate è avere amici a destra e a sinistra

Senza avere nessuno che amministra

Che ognuno faccia ciò che più preferisca

E che il divertimento arrivi a frotte e non finisca!

 

All'una uscimmo da scuola e io vidi Pervinca dirigersi a grandi falcate verso Scricciolo.

-Hey, Scric, mi dici cosa ti succede di recente?-

Il ragazzo la guardò negli occhi e scappò velocemente.

Vì si ritrovò a guardare il vuoto e alzò gli occhi al cielo; si voltò e sorrise a Grisam che era appoggiato ad una delle colonne; erano così impegnati guardarsi che nessuno dei due si rese conto che una piccola “vipera” si stava avvicinando al ragazzo.

E successe il disastro: Scarlet si avvicinò a Grisam che era distratto e, cogliendolo di sorpresa, lo baciò.

Pervinca quasi mi svenne addosso mentre il ragazzo spinse via Scarlet quasi con violenza, ma era tardi: la mia protetta era caduta per terra e le lacrime le rigavano il volto; non l'avevo mai vista piangere e adesso mi sembrava di nuovo una bambina.

-Vì! Pervinca io ti giuro non ho fatt...- Provò ad avvicinarla ma lei incominciò a strillare e si alzò di scatto correndo via.

Grisam rimase basito e ferito nel giardino mentre la sua ragazza correva via.

-SCARLET!- Disse lui puntandole un dito intimidatorio contro - Ma che diamine ti ha preso?! Perchè l'hai fatto?!-

-Te lo devo scrivere Burdock? Io mi sono innamorata ed è meglio che lasci perdere quella perdente finchè sei in tempo.-

Grisam non resistette più e la trasformò in una vipera.

-Grisam Brudock!- Urlò la preside -Di filato in presidenza! Pensavo che fosse solo la tua ragazza a trasformare i poveri non magici ma ora ti ci metti anche tu?! Ora tuo zio Duff mi sente!-

Il ragazzo seguì la preside nel suo ufficio e io ne approfittai per vedere come stava Vì: aveva corso così velocemente che era arrivata a casa in un lampo; aveva salito le scale e si era chiusa in camera piangendo.

Io aprì piano la porta e mi misi accanto a lei.

-Aveva detto che non mi avrebbe mai lasciato! Quel... Quel grandissimo...-

Scoppiò di nuovo a piangere e uscì per andarsi a sfogare da sola; io, naturalmente, la seguì poiché preferivo non lasciarla da sola.

Corse per tutto il villaggio fino ad arrivare alla spiaggia; il vento soffiava e lei scese fino a potersi sedere lì dove gli scogli formavano una specie di nicchia.

Le lacrime le rigavano le guance così velocemente da sconvolgerla, non aveva mai pianto tanto se non la volta che sua sorella era andata via.

-Vì, hey! Non è stata colpa sua, hai visto come l'ha spinta via? Non c'entra nulla. Dovresti prendertela con Scarlet... Peccato che Grisam l'abbia già trasformata in vipera...-

Pervinca alzò la testa e mi osservò basita -Che ha fatto?- Mi chiese asciugandosi le lacrime.

Le raccontai ciò che avevo visto e lei non riuscì a non ridere: il suo umorismo, come al solito, non mancava e quindi decisi di provare a convincerla.

-Lo sai,- Le chiesi osservando la mareggiata sfoderare la sua forza sulle rocce già consumate -Dovresti parlargli, ti autorizzo anche a trasformare Scarlet in qualcosa di orribile ma...-

-Ho capito, tranquilla. Credo che parlerò con Grisam stasera ma non so se riuscirò mai a fidarmi di lui di nuovo... Io...-

Non riuscì a terminare perchè fu scossa da nuovi e violenti singhiozzi.

Io le rimasi accanto mentre pregavo il cielo che questa tortura trovasse una fine.

Ma dov'era Babù?!

 

Il racconto di fata Piffero.

 

Ero a lezione con Flox mentre osservavo anche Vaniglia: la strega della luce era distratta e svogliata, e questo non era da lei.

-Che succede Babù?- Chiese la mia protetta ad un certo punto.

-Nulla Flox, sono solo sovrappensiero scusa.-

Cominciammo a seguire meglio la lezione di italiano e ci concentrammo su ciò che diceva l'insegnante: parole, parole, parole...Insomma, e basta!

Quando uscimmo persi d'occhio Flox per un attimo e quindi cominciai a focalizzare solo su Vaniglia: Tommy le si stava avvicinando.

-Ciao Babù!- la salutò lui.

-Ciao Tommy! Come va?-

Cominciarono a parlare e io mi nascosi nella folta chioma di Vaniglia per ascoltare la conversazione: Tommy le voleva dire qualcosa, era evidente.

-Senti, io dovrei parlarti; è piuttosto importante e preferirei che tu non mi interrompessi.- Disse lui -Io mi... Io... Ok, Vaniglia tu mi... Tu mi piaci ecco! Mi sono innamorato di te e...-

Si bloccarono entrambi perchè sentirono un urlo provenire dal giardino.

-Era mia sorella! Tommy io devo scappare scusami ora non...-

-Aspetta!- Lui l'afferrò per un braccio e la fece stare lì – Dimmi ciò che provi, che sia un rifiuto oppure no, voglio sapere!-

-Io...Devo pensarci su Tom, mi spiace.-

-Ci penserai?- Domandò il ragazzo nuovamente.

Lei annuì e dopo scappò via ritrovando Flox.

-Cos'è successo?!- Le chiese Vaniglia.

-Un disastro! Tua sorella, Grisam, Scarlet.... Te lo spiego subito!-

 

 

 

 

Ok, questo capitolo è stato un susseguirsi di disastri!!

Ci vediamo al prossimo!

P.s= la poesia era solo per togliermi uno sfizio ;)

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Capitolo 14
*** ...Ma la calma può tornare e... ***


 

 

Prima di tutto voglio incoraggiare i miei lettori a riflettere sulla giornata di oggi: 27 gennaio, giornata della Memoria... Per non dimenticare mai i sei milioni di morti (forse erano nove milioni, mi spiace non so) che la nostra storia ha contato...

Per tutti gli ebrei, zingari e omosessuali tormentati nei lagher; io spero non si possa mai perdere questo ricordo orribile.

Per non dimenticare mai nulla di tutto ciò...

 

 

 

Pervinca piange da più di mezz'ora e io non riesco a fermarla.

Scarlet non ha baciato Grisam, ne sono sicura: lui è riuscito ad allontanarla poco prima ma Vì non ne vuole sapere di darmi ragione; continua a sbraitare nervosa e lancia incantesimi senza accorgersene... Povera la mia bambina!

 

-Felì...Non voglio tornare a casa...- Mi disse quando ormai il sole era tramontato.

Io sospirai, che dovevo dirle?! Aveva le sue ragioni ma dove poteva andare?

-Pervinca?!- Una voce ci fece voltare e Vì si asciugò in fretta le lacrime: Nepeta Rose era dietro di noi e ci guardava un po' sconvolta insieme a sua sorella Salvia.

-Abbiamo saputo di Grisam e... Pervinca senti non puoi stare qui a piangerti addosso! Senti ora tu vieni a casa mia e resti anche a dormire non mi interessa molto di ciò che dirai!- Disse Nepeta -Felì vai ad avvertire i suoi genitori, per favore, e prendile ciò che le serve per stasera e per domani!-

Detto questo prese Vì per un braccio e la trascinò con se inseme a sua sorella; entrarono e chiesero il permesso ai loro genitori che acconsentirono felici.

Io intanto decisi di andare da Dalia e da Cicero per informarli di tutto ma sfortunatamente, quando dissi loro che Pervinca sarebbe rimasta a dormire fuori, anche Grisam sentì.

Il ragazzo diede un calcio al muro e corse verso casa di Nepeta ma, arrivato lì, trovò la ragazza in questione molto arrabbiata ferma sulla porta.

-Che vuoi Burdock?- Gli disse la giovano Rose con fare intimidatorio.

-Solo parlare con la mia ragazza, che dici?!- Rispose lui annaspando.

-Scusa ma qui Scarlet non c'è!-

Detto questo chiuse la porta e nessuno vide più Vì per l'intera serata; da un messaggio di Nepeta seppi che aveva svolto tutti i suoi compiti e che andò a letto alle dieci e mezza, ma a casa nostra fu un disastro: Grisam non ne volle sapere di mangiare e i suoi cominciarono a chiedere spiegazioni; fummo costretti a raccontare di nuovo tutto e poco ci mancò alla sfuriata di Vic.

-Grisam Burdock! Non posso credere che tu le abbia fatto questo!- sbraitò sua madre.

-Marta tuo figlio non ha colpe,- disse Cicero prendendo le difese del ragazzo – Dovremmo prendercela con la figlia del sindaco, quella petulante e intoccabile ragazzina. Per prima cosa però dobbiamo far sbollentare Pervinca... Grisam dopo cena vieni che ti do un piccolo suggerimento, ho già un'idea.-

Il ragazzo acconsentì e non riprendemmo il nostro placido pasto.

 

Intanto a casa di Nepeta...

(Storia narrata in prima persona da Pervinca Periwinkle)

Io non ci credo... L'ha baciata! Ha baciato quella vipera senza fare storie e con me

non ci ha nemmeno mia provato...

Aspetta però: Felì ha detto che non l'ha sfiorata e le fate hanno una vista sensazionale... Però...

NO!

Lui aveva giurato che non mi avrebbe mai tradito e invece...

Non riesco a contenere le lacrime e scoppio a piangere di nuovo sotto lo sguardo confuso e dolce delle sorelle Rose.

Salvia mi si avvicina -Hey, Vì dai! Questo non è da te! Andiamo a trasformare quella smorfiosa di Scarlet in una puzzola!-

Io faccio di no con la testa e dico solamente di voler andare a letto senza la cena.

Non voglio vedere nessuno...

 

(La narrazione torna normale)

-Allora hai capito?- Concluse Cicero.

-Pendo di si! Vado subito!- Rispose Grisam convinto.

Erano le undici passate e il ragazzo sprizzava energia da tutti i pori; uscì dalla finestra in volo e si diresse verso la casa dei Rose dove, per fortuna, la finestra era aperta.

Entrò nella stanza delle sorelle dove dormiva anche Pervinca, la prese in braccio coprendole la bocca con una mano e la fece uscire dalla casa senza produrre il minimo rumore.

Salì sul tetto e la posò dolcemente sulle tegole, sorridendo.

-Burdock?! Che diamine vuoi tu da me! Adesso io me ne vado!- Strillò e fece per volare via ma lui la fermò.

-Aspetta! Ti volevo solamente dare questa...-

Il ragazzo la fermò e le passò un foglio che aveva in mano; Pervinca l'aprì e sgranò gli occhi: una mappa delle stelle.

-Wow...-

-Ti prego perdonami! Per favore io non l'ho nemmeno toccata, te lo giuro! Lo spinta via, Vì per favore credimi io...-

-Ho capito, Burdock, ho capito... Senti, zuccone, se fai un'altra volta una cosa del...-

Grisam la prese tra le braccia e la fece volteggiare in aria.

-Ti giuro che non succederà più e se dovesse succedere trasformerò Scarlet in un ammasso di vermi!-

Pervinca scoppiò a ridere e si allontanò da lui.

-Allora, dove mi volevi portare a vedere le stelle?-

Il ragazzo sorrise e le prese una mano iniziando a volare; dopo poco arrivarono sopra il tetto di casa Periwinkle e Vì alzò gli occhi al cielo: era magnifico.

Mille e mille stelle erano sorte col calar del sole e il cielo notturno, in genere buio e scuro, sembrava voler competere con il giorno per luminosità.

-E' tutto bellissimo...- Disse Grisam sorridendo.

Lei annuì e lo guardò scettica -Mi dici chi ti ha dato l'idea, Gri?- Ghignò maligna.

Il ragazzo sbuffò e buttò la testa indietro.

-Tuo padre, ok?! Sì è stata una sua idea però... Era buona e così ho preferito usarla. Dormi a casa tu...Nostra allora?-

Pervinca sbuffò e poi fece di “sì” con la testa.

Dopo che, per un'ora, ebbero osservato tutte le costellazioni possibili rientrarono e Vì si addormentò accanto a lui.

Che pace!

 

Caro diario,

si è risolto tutto quanto!

Non ci crederai mai ma Pervinca ha perdonato Grisam davvero facilmente.

Ora il problema sarà Scarlet...Ma soprattutto adesso dovrò passare dai Rose per

spiegargli tutto!

Fatamia! Torno immediatamente!

 

 

Grazie alle mia fedeli recensitrici (coloro che hanno recensito quasi tutti i capitoli sanno di che parlo) e un grazie speciale se avete letto l'introduzione...Mai dimenticare.

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Capitolo 15
*** ... Si torna alla realtà. ***


 

La notte sembrava scorrerci addosso con la sua fluidità e nessuno voleva che terminasse; Vì dormiva abbracciata a Grisam e non voleva saperne spostarsi.

Osservo fuori dalla finestra, è magnifico: una nebbia sottile si estende sopra le pianure verdeggianti e la brina ricopre ogni singola foglia che sbuca ovunque.

Il sole fa capolino sbadigliando da dietro la collina, questa giornata placida sempre poter rilassare anche l'animo più irrequieto.

Prendo il mio diario e scrivo...

 

Caro diario,

la sveglia aspetta a suonare e nella stanza regna una pace palpabile: Pervinca sta dormendo tranquillamente accanto a Grisam che ha un'espressione serena e rilassata in volto; i due si si sono addormentati molto vicini e lui la sta abbracciando stretta.

L'espressione di Vì cambia a seconda della stretta di Grisam: se lui la stringe troppo lei mette il broncio e scalcia se invece la lascia andare si riavvicina.

Vaniglia, invece, dorme serena con una mano serrata attorno alla coperta; forse sta sognando...

 

La sveglia suonò alle sette e Vaniglia si alzò; tutto normale.

Pervinca spinse il suo volto sotto le coperte, per cercare un po' di buio, e Grisam prese il lenzuolo per coprirsi gli occhi.

Ecco un altro monotono giorno che viene sconvolto dalla secchiata d'acqua gelida che Vaniglia sta per lanciare addosso ai due...

 

Splash...

 

-VANIGLIA!!-

 

 

Caro diario,

altro che calma!

Pervinca e Grisam si stanno vestendo svogliatamente mentre Babù canticchia e svolazza contenta per la stanza.

Credo che la nostra Vì abbia qualcosa in mente con Scarlet...O dovrei dire contro...

Ahi, ahi... La vedo brutta!

 

Uscimmo di casa e Pervinca sembrava fremere: saltellava di qua e di là sfregandosi le; per di più sorrideva soddisfatta.

 

-Vì, lo sai che sabato abbiamo il saggio di danza, vero? E che dovremo fare il numero da solista... Da sole, sul palco...-

Vaniglia era entusiasta ma lo stesso non si poteva dire della sua gemella.

-Sì, Babù, lo so molto bene e proibisco categoricamente alla Banda di venire a vedere...-

-Ma io voglio!- Dissero i due all'unisono.

Pervinca fece una smorfia che racchiudeva un turbinio di emozioni: terrore, paura, gioia, sarcasmo, prontezza... Cosa si aspettava la strega da quel saggio?

-Salve, Periwinkle uno e due, e ciao anche a te Burdock.-

Appena sentimmo questa voce sul volto di Vì si dipinse un sorriso maligno e la vidi mormorare qualcosa.

Si girò e scagliò l'incantesimo contro la giovane Pimpernel che rimase basita: i vestiti di Scarlet si trasformarono in fango e la ragazza corse piangendo verso casa.

-E siamo uno pari, cara mia!- esultò Pervinca saltellando -Ti sei messa contro quella sbagliata! Ne passeremo delle belle, vedrete.

Detto questo riprese la cartella avviandosi verso casa di Flox seguita dallo sguardo attonito di Vaniglia e di Grisam; i due si osservarono, poi sbuffarono e infine seguirono Pervinca che era andata avanti a passo di marcia canticchiando.

Passammo a prendere Flox e Piffero e poi iniziammo a parlare.

Ad un certo punto vedemmo un'ombra correre via.

Pervinca, spinta dalla curiosità, mollò la cartella e seguì il misterioso (o la misteriosa) incappucciato.

-Hey, aspetta!-

Appena pronunciò queste parole l'ombra accelerò e tutti e quattro si lanciarono all'inseguimento: l'incappucciato correva per le vie del villaggio svoltando a destra e a sinistra per cercare di seminare i ragazzi.

-Fermati!- Disse Grisam correndo.

Una corsa pazzesca che si doveva concludere al più presto; e così fu: Vaniglia lanciò un incantesimo ad un albero che allungò uno dei sui rami andando a cercare il braccio dell'ombra.

-Preso!- esultarono i ragazzi contenti.

Ci avvicinammo e tutti sgranammo gli occhi.

 

-TU?!-

 

 

 

Scusate se il capitolo è corto ma volevo lasciare suspance!

Recensite numerosi, vi aspetto.

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Capitolo 16
*** Il saggio. ***


 

Riprendiamo!!

 

-TU?!-

 

Era davanti a noi, con gli occhi sgranati e l'aria molto affaticata, che ci guardava sconvolto, ma non si voleva mostrare.

I ragazzi stavano tentando, inutilmente, di intuire chi fosse ma la misteriosa figura adottava mille stratagemmi per non farsi beccare: cambiava aspetto, faceva volare le foglie, disperdeva polvere nell'aria e ci confondeva le idee.

Con uno schiocco di dita il mago si rese invisibile e scomparì alla nostra vista; molto probabilmente si trasformò in qualcosa perchè nessuno di noi riuscì più a trovarlo.

-NO!- Urlò Pervinca sbuffando -Io volevo sapere chi era!-

Se Vì fosse stata una bambina si sarebbe messa ad urlare e a battere i piedi a terra; per nostra fortuna ci risparmiò questo supplizio.

-Ragazzi dobbiamo convocare tutta la Banda e parlarne insieme...- Propose Grisam – Però per ora è meglio andare a scuola, siamo in ritardissimo.-

Seguimmo il suo consiglio e ci avviammo verso il grande edificio bianco che già brulicava di studenti.

Stetti insieme a Vì per tutto il giorno e la seguì perfino ad educazione fisica; la vidi correre di lì, saltare di là, fare capriole di qui e anche di qua; non stava ferma un attimo!

 

Caro diario,

siamo coinvolti in un mistero piùchefitto!

Questo giovane misterioso che ci ha sconvolto stamattina si è dissolto nel nulla

lasciandoci con un enorme curiosità e con un problema da sottoporre alla Banda: chi mai sarà?!

 

Uscimmo per l'intervallo e in cortile trovammo Scarlet che guardava Pervinca con aria sospetta.

-Ciao Periwinkle uno, ancora problemi con il tuo..ops il mio ragazzo?-

Questa fu l'ultima goccia: Pervinca alzò semplicemente una mano e una secchiata di acqua gelida investì la pettegola seguita da un vento sferzante.

Scarlet corse via urlando mentre la preside guardava la scena inorridita; prese Vì e la portò in un aula dove le fece scrivere per trenta volte l'articolo uno del codice stregonesco.

Alla fine delle lezioni Pervinca era esausta ma si poteva sollevare sapendo che la sua adorata nemica si era buscata una bella influenza.

-Ma che ti ha detto?- chiesero Grisam e Vaniglia preoccupati.

-Nulla nulla,- rispose Vì -Ma penso che al saggio di dopodomani lei non ci sarà-

Fu così infatti; i giorni trascorsero così velocemente che non ce ne accorgemmo e continuammo a vivere la solita routine fino a sabato, il grande giorno.

-Vì sbrigati!- Disse Vaniglia già pronta da mezz'ora.

Era vestita con delle calze rosa, una gonna bianca e un coprispalle abbinato: un completo perfetto per una ballerina classica!

Pervinca, d'altra parte, era vestita assolutamente con lo stile di una ballerina moderna: aveva dei pantaloncini corti che la lasciavano libera di muoversi, degli stivali leggeri, una maglietta con le bretelline a righe bianche e nere e degli scaldamuscoli che facevano sembrare il suo stile ancora più libero e giovanile.

Uscimmo che erano le due di pomeriggio e ci avviammo verso la scuola di danza a passo veloce: che entusiasmo!

Mi dovetti separare da una delle due e scelsi di andare con Vaniglia; ci vollero più di trenta minuti ma, alla fine, tutte le ballerine riuscirono ad eseguire perfettamente la coreografia.

Approfittai del tempo che avevo per aggiornare il mio fantastico (e a quanto pare illimitato) quaderno.

 

Caro il mio diario,

non ci crederai mai ma siamo già a sabato.

Le scuole ormai sono chiuse e, per inaugurare l'inizio delle vacanze estive, stiamo per incominciare il saggio di danza.

Dovresti essere qui per vedere la bellezza del nostro villaggio in festa: le tavole sono imbandite di dolci prelibati e succulenti; ogni cittadino sta dando il suo contributo per rendere indimenticabile questo semplice saggio.

Quanto amo il mio villaggio!

 

Alle cinque si incominciò a sentire la musica e il primo spettacolo che ci fu presentato fu quello delle bambine più piccole che eseguirono un brano di danza classica; subito dopo ci fu quello di moderna sempre delle bimbe e poi incominciammo a intravedere degli sprizzi di giovinezza: Babù salì sul palco lasciando la folla attonita.

Iniziò a danzare e tutti rimanemmo ammaliati dalla sua bravura; in seguito ci fu il ballo di danza classica del corso di Vaniglia e poi passammo alla moderna.

All'inizio ci fu semplicemente il gruppo di Pervinca, con la mia strega presente e impeccabile, ma poi passammo al numero da solista di Vì: restammo a bocca aperta, soprattutto Grisam.

La grazia dei suoi movimenti era tale che alla fine dell'esibizione applaudimmo tutti!

-Grazie mille!-

Ecco un'altra giornata conclusa così; con un mistero che si infittisce e un mago che si nasconde...

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Capitolo 17
*** AVVISO IMPORTANTE ***


 

 

Sono veramente spiacente di annunciare che mi sono presa qualche giorno di sosta e che quindi aggiornerò (penso) sabato o venerdì.

Mi spiace molto dirlo ma ho una specie di blocco e devo fare troppi compiti in classe che mi stanno sommergendo.

Mi scuso davvero con quelli che seguono la storia, aggiornerò prima possibile, vedrete!

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Capitolo 18
*** Le verità. ***


 

*Arriva di soppiatto supplicando perdono *

Eccomi!

Scusate il ritardo ma...Ok, non ho scuse...

Prendetevela con greco!!!

 

 

Caro diario,

l'astate è arrivata!

Sono più felice di un grillo libero in una pianura verde, un vastosacco!

Pervinca e Vaniglia si sono svegliate di buon mattino (anche Vì, strano eh?) e adesso le sto aiutando a scegliere cosa indossare: oggi andremo in spiaggia!

Grisam dorme ancora e stiamo facendo meno rumore possibile per non svegliarlo, è pur sempre un mago del buio!

 

Impiegammo più di trenta minuti buoni a scegliere cosa indossare quel giorno ma alla fine scegliemmo due semplici costumi presi a caso, eravamo in ritardissimo!

Le gemelle si prepararono in bagno e poi svegliammo Grisam; fu un'impresa memorabile riuscire a farlo scendere dal letto ma appena pronunciammo le parole “andiamo”, “mare” e “vacanza”, il ragazzo si fiondò in bagno e dopo cinque minuti iniziò a scalpitare per scendere.

Bella la domenica!

Pervinca corse giù per le scale e si precipitò a prendere il cesto delle cortesie; la solita, classica, stupenda domenica.

Ma no, questa aveva qualcosa di diverso: nell'aria c'era qualcosa di diverso, di nuovo.

Vì sbadiglio e disse che non le andava di fare colazione; prese quindi Babù e Grisam per un braccio e iniziò a correre verso la spiaggia: il vento era caldo e in cielo non c'era una nuvola; l'aria di salsedine si poteva quasi gustare per quanto era presente.

In meno di cinque minuti arrivammo al mare e i ragazzi ripresero fiato contenti.

-Allora,- chiese Grisam respirando lento -Che facciamo?-

Pervinca non gli rispose, si tolse la maglietta e rimase in costume; poi spinse Babù, ancora vestita, in acqua.

-Vì!- La strega della luce sbraitava e sbuffava mentre sua sorella se la rideva come una matta.

-Dai! Prendi la mia mano,- suggerì lei sempre ridendo – Ti aiuto a salir...-

Le aveva avvicinato la mano ma Babù, invece di usarla per arrampicarsi, l'ave trascinata giù in acqua facendola cadere.

-Ma Vaniglia!- Sbuffò Pervinca ormai fradicia.

-Hey, che vuoi! Almeno tu hai il costume e non i vestiti addosso!-

Ah, le mie ragazze: sono cresciute così in fretta e si sono trasformate in giovani e bellissima donne...Mi mancano i tempi in cui dovevo osservare ogni singola mossa di entrambe per decidere se sarebbero diventate streghe, oh se mi mancano!

Grisam si tuffò in acqua insieme a loro ed iniziarono a giocare: inseguimenti nuotando, schizzi e incantesimi idrici,spruzzi e colonne celesti che erano creati da formule magiche dei miei ragazzi; che spettacolo!

Ad un certo punto si fermarono e, come di consueto, uscirono rotolandosi nella sabbia bollente; tra risate e mille battute arrivammo all'una e dovemmo tornare a casa per il pranzo.

Grisam aiutò Dalia e sua madre ad apparecchiare mentre le gemelle vennero su con me per spogliarsi e cambiarsi.

Solo una cosa le faceva restare male: il fatto che nessuno, oltre a loro, quel giorno fosse andato in spiaggia.

 

Caro diario,

le mie gemelle sono cresciute!

Lo vedo e lo sento molto bene: sono diventate mature, responsabili quasi.

Sono molto più indipendenti di quanto mai io potessi aspettarmi... Sento, però, che il momento di andarmene è vicino, e questo mi fa male...

 

Verso le tre di pomeriggio arrivò un bigliettino da parte di Flox che ci disse di andare in piazza IMMEDIATENTE.

Uscimmo di casa e andammo da Quercia, su qui rami erano seduti tutti i ragazzi.

-Che succede?- Chiesero le gemelle e Grisam curiosi.

-Succede...- Disse Scricciolo evidentemente nervoso -Che ho qualcosa da dirvi.-

Tutti rimasero attoniti e aspettarono che il ragazzo continuasse; silenzio, solo silenzio regnava nel grande ritrovo in quel momento.

-Io...- Ricominciò il piccolo Robin -Sono stato io a far sprofondare la casa di Grisam.-

….

 

 

 

 

Eccomi qui!

Mi aspettavate? *I grilli cantano *

Ho capito ç_ç

Io aspetto invano la neve, aspetto, aspetto....

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Capitolo 19
*** I misteri si svelano. ***


 

Eccomi!

Scusate il mega ritardo è che ho altre storie da seguire!

 

 

 

Il silenzio regnava nella grande piazza e nessuno sembrava volerlo spezzare: Grisam era basito, fermo accanto a Pervinca che di muoversi non aveva intenzione; Babù era più che sconcertata e Tommy, che le si era avvicinato forse per riprendere il discorso interrotto pochi giorni fa, si era bloccato con un braccio a mezz'aria e la bocca aperta.

-Tu.. TU COSA?!-

Il giovane Burdock si staccò dal gruppo e andò velocemente verso Scricciolo prendendolo per il colletto della camicia, dovemmo separarli.

-TU?! Per quale ragione hai distrutto la mia casa?! Perchè? Dimmi cosa ti ho fatto!-

Pervinca, che pensava molto velocemente, s'intromise tra lui e il piccolo Robin e guardò Grisam dritto negli occhi.

-Calmati.- Sussurrò sorridendo -Ascoltalo e dopo, semmai, discuti con lui, però ora calmati...-

Grisam l'ascoltò con occhi rapiti così come tutta la piazza: da quando Pervinca era così diplomatica?

-D'accordo Vì,- Disse lui ritrovando la perduta pazienza; si voltò poi verso Scricciolo -Posso sapere perchè saresti tu il colpevole?-

Lui si sedette per terra, nascondendo lo sguardo, e cercò di spiegare -Io...Non so ben come spiegarlo ma... Diciamo che è come se i miei poteri fossero andati in confusione: non controllo più la mia magia, ecco tutto. -

Restammo basiti: era...era la stessa cosa successa a Lilium Martagon?! No... Non poteva essere!

Scricciolo non stava perdendo, erano solo in confusione!

-Non fraintendetemi, vi prego, sto solo dicendo che i miei poteri sono come impazziti: ho sentito mia zia e ha detto... Ha detto che devo semplicemente far pratica e cercare di non distruggere tutto intorno a me.- Fece una pausa e prese un lungo respiro -L'altro giorno mi stavo esercitando e per sbaglio ho perso il controllo. Poi ...Ecco casa tua...Io...-

Scricciolo sussultò e Grisam avanzò sereno verso di lui -Robin, stai tranquillo: ho capito e mi dispiace per averti dato addosso prima.-

-Io...Io volevo solamente esercitarmi! Ho anche provato a dirvelo scrivendo una lettera ma poi...Poi l'ho cancellato, cioè ci ho provato...-

-Il biglietto!- Disse Pervinca illuminandosi -Allora eri tu!-

Ecco tutto spiegato e tutto giungere ad una conclusione.

-Mi spiace molto per la tua abitazione e spero che la ricostruiranno presto.-

La Banda fu di nuovo in armonia fino a che una voce squallida e poco carina li riscosse.

-Ma che carini gli amichetti!- Scarlet, sempre la solita -Appena avete finito di parlare di questa bambinate, vi vorrei informare che sono guarita.-

Pervinca sorrise sadica e pensò ad una risposta.

.Ma che peccato! Ah, ti sei pera il saggio di danza, per nostra fortuna.-

Tutta la piazza scoppiò a ridere mentre la figlia del sindaco diventava rosso peperone.

-Pervinca Periwinkle, come osi?! Almeno io sono molto più carina e molto più in gamba di te!-

I ragazzi scoppiarono di nuovo a ridere e Scarlet si sentì sprofondare.

Grisam stava morendo dal ridere -Mamma mia, Scarlet mi fai ridere! Pensi di essere più bella della mia ragazza?!- così dicendo la strinse avvicinandola e, sorprendendo tutti, le non si scostò. -Francamente, non credo proprio.-

Lei si sentì ferita e umiliata e, per completare l'opera, Pervinca si sollevò sulle punte e gli sfiorò la guancia con la bocca, facendolo rabbrividire: un semplice bacio sulla guancia poteva significare almeno mille parole.

La figlia del sindaco si sentii umiliata, offesa, quindi scappò via quasi piangendo; dopo questo strano e alquanto insolito episodio, tornammo a casa e incominciammo a fare merenda.

Era bello sapere che alcuni dei misteri si stavano sgretolando piano e adesso, alla fine dell'avventura, mancava solamente la ricostruzione della casa di Grisam.

 

Caro diario,

si sta per concludere un'altra storia e sento che manca solamente un capitolo alla conclusione.

Grazie per essermi stato vicino.

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Capitolo 20
*** La fine è già qui... ***


 

Eccomi arrivata all'ultimo capitolo, quante sono cambiate alcune cose da quando ho iniziato questa storia:

  1. Ho imparato che scrivere vuol dire perseverare e che quindi è inutile gettare all'aria tutti i sogni solo per qualche problema.

  2. Ho capito che il mio problema è un derivato del “impatto classico” e che quindi posso continuare a scrivere quanto mi va.

  3. Ho conosciute persone che apprezzano la mia storia seriamente, ed è fantastico.

  4. Ho capito che anche una ragazza come me può far rivivere le fantastiche storie della quercia incantata....

 

 

 

 

Caro diario,

la fine è ormai giunta e quasi mi dispiace; la casa di Grisam è stata ricostruita e, oggi pomeriggio, i Burdock si trasferiranno nuovamente nella loro abitazione.

Pervinca sembra triste e Grisam deve averlo notate perchè, sempre questo pomeriggio, ha deciso di portarla in un posto misterioso; Vì sembra fremere e invece Vaniglia... Lei ha discusso con Tommy questo pomeriggio. Quello che ho visto non dovrei raccontarlo in giro ma visto che sei tu...

 

Babù stava gironzolando per la piazza e, ad un certo punto, incrociò Tommy e lo salutò cordiale; lui però evitò di parlarci e su abbastanza elusivo nei suoi confronti.

-Hey, che cos'hai Tom?-

Il ragazzo la allontanò sgarbatamente e ricominciò a camminare ignorando le sue grida e dopo poco incominciarono a discutere seriamente; sembrava che nessuno avesse intenzione di smettere finché il giovane Corbirock non gridò alla mia strega una cosa che le spezzò il cuore.

-Tu stai aspettando qualcuno che non ritornerà mai, sappilo!-

Babù aveva iniziato a piangere ed era scappata via senza dar tempo a Thomas di scusarsi; correndo era arrivata fino ad uno dei piccoli vicoli di Fairy Oak e lì era rimasta per almeno mezz'ora.

 

Io non vorrei essere cattiva o comportarmi da impicciona ma credo che Tommy abbia davvero ferito la mia bambina, che insolenza!

Sono in camera delle gemelle a guardare Grisam che prepara la valigia sorvegliato dallo sguardo severo e poco accondiscendente di Vì.

 

-... Devi... Devi proprio andartene?-

Chiese le interropendo il silenzio che c'era nella stanza.

Grisam sospirò, le si avvicinò sorridendo e cominciò a sfiorarle alcune ciocche color cannella che erano, come al solito, disordinate e scompigliate sulla sua frangia.

-Ti ho già detto che devo tornare a casa mia e poi...- Le si avvicinò ancora, era ad un soffio da lei -Non sei curiosa di sapere cosa sarà la mia sorpresa?-

Pervinca avvampò e lo allontanò spontaneamente -Certo che sono curiosa Burdock! Mi dici cos'è, anzi, dov'è?!-

Grisam rise e riprese ad accarezzarle la fronte.

-Diciamo che faremo cambiare idea a Scarlet...-

Detto questo chiuse la sua valigia con uno scatto fulmineo e si diresse verso il pianerottolo lasciando Pervinca di stucco; che aveva in mente?!

 

Alle quattro di pomeriggio scendemmo tutti di sotto per salutare i nostri amici e per aiutarli a tornare alla loro abitazione; prima di entrare, Grisam prese per una mano Vì e, coprendole gli occhi, la condusse in un luogo sconosciuto mentre lei sbraitava; io, naturalmente, li seguì.

Cominciai a sentire l'odore dell'oceano e fui costretta ad agganciarmi al cappuccio di Vì prima di giungere al luogo dove dovevamo restare.

Pervinca aprì gli occhi e rimase ammaliata: una scogliera, un bellissima e pericolante scogliera.

Grisam era davanti a lei e si sporgeva pericolosamente osservando la spuma bianca delle onde.

-E' bello, vero?- chiese lui rapito e divertito -Sai, volevo portartici in un giorno speciale e oggi...Non lo so, mi è venuto spontaneo...-

Pervinca sorrise e si sporse a sua volta guardando sotto.

-Mi dici cosa intendevi quando hai detto di far ricredere Sarl...-

Non riuscì a concludere perchè Grisam posò le sue labbra morbide su quelle di lei: riusciva a sentire il suo buon profumo e lo respirava inebriandosene.

Piano si staccarono e ripresero fiato.

-Hey, non mi hai incenerito!-

-Sorpreso?!- Fece lei rispondendogli sorridendo.

Il ragazzo rise e, prendendola per mano, incominciò ad avviarsi nuovamente verso la sua casa.

 

Era seriamente tutto perfetto: la casa dei Burdock era tornata normale, i poteri di Scricciolo si stavano regolando, Scarlet aveva lasciato perdere i due piccioncini... E Vaniglia?!

Lei aspettava, aspetta rincuorata dall'amore che era sbocciato tra Tommy e Shirley.

Aspettava sperando che il suo unico vero amore tornasse presto, e così fu: esattamente il giorno del suo quindicesimo compleanno, il giorno della mia partenza, Jim fece ritorno a Fairy Oak, e restò per sempre.

 

 

Caro diario,

la mia storia si conclude qui.

Non voglio più straziare i cuori con parole tristi e nostalgiche, quindi ti saluto.

Scriverò altre storie, stanne sicuro, ma per adesso basta così.

Fermatevi tutti con questo ricordo nell'anima e ricordatevi di me in eterno.

Saluti,

una fata realmente felice.

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