Remember Me

di Harriett_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Promessa ***
Capitolo 3: *** it's party time ***
Capitolo 4: *** Letter ***
Capitolo 5: *** Goodbye ***
Capitolo 6: *** her... ***
Capitolo 7: *** Really?! ***
Capitolo 8: *** Twitter... ***
Capitolo 9: *** ... i don't know ***
Capitolo 10: *** Austin... ***
Capitolo 11: *** Gemma ***
Capitolo 12: *** Party? Yes, babe! ***
Capitolo 13: *** Fuck! ***
Capitolo 14: *** Romeo and Julliet ***
Capitolo 15: *** Kiss me, please ***
Capitolo 16: *** What?! ***
Capitolo 17: *** You and me ***
Capitolo 18: *** i like you, i love you ***
Capitolo 19: *** Hannah?! ***
Capitolo 20: *** Hi Louis ***
Capitolo 21: *** Wedding part. 1 ***
Capitolo 22: *** Wedding part. 2 ***
Capitolo 23: *** Gossip ***
Capitolo 24: *** Austin?! ***
Capitolo 25: *** She is MINE ***
Capitolo 26: *** Hally ***
Capitolo 27: *** Memory ***
Capitolo 28: *** And i die.. ***
Capitolo 29: *** Hally, i miss u... ***
Capitolo 30: *** Surprise...?! ***
Capitolo 31: *** I'm so sorry. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Ciao, sono Summer. Ho 14 anni e la mia storia inizia così.
24 giugno 1997 mattina. Ore 10:09

- Anne, mi si sono rotte le acque. Mi accompagni in ospedale? – chiese Alice, la mia futura madre, al telefono.
- Certo, prendo Harry e le chiavi della macchina. Ci vediamo giù. – rispose con un filo di entusiasmo nella voce.
Anne era la vicina di casa di mia madre da quando si trasferì a Londra dopo che mio padre morì in guerra. Le era sempre stata vicina e la avrebbe fatto anche il quel momento. Mio padre se ne andò quando mia madre era al 5’ mese. 
Anne aveva un bambino di 3 anni, Harry, che sarebbe poi diventato un “fratello” che non avrei mai avuto.

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Spazio autrice

Ciao a tutte,
è la mia prima ff, quindi siate buone con me. Vorrei sapere cosa ne pensate. Ci vediamo per il primo capitolo (?)

 

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Capitolo 2
*** Promessa ***


Capitolo 1
Ore 12:19
- Wow, è bellissima! – disse Anne prendendo in braccio la bambina.
- Come l’hai chiamata? – domandò.
- Non lo so… Harry, come la vuoi chiamare? – chiese ad Harry. Un bimbo di 3 anni e tanto tenero. Harry ci pensò su un attimo e disse – Summer… Mi piace l’estate!-  stava sorridendo e guardava attentamente la sua nuova vicina di casa.
Per Harry, Summer aveva due arcobaleni al poso degli occhi, dato che il colore cambiava in base alla luce. Ne era affascinato.
15 luglio 2002
- Dai, buttati! Si scavalca facilmente il fosso! – mi urlò Harry.
- No, ho paura! Io torno a casa! – risposi impaurita. Harry saltò il fosso e venne da me.
- Dammi la mano… - disse prendendomi la mano.
- Tu con me non avrai mai paura – continuò sorridendomi. Feci un respiro profondo e saltai il fosso tenendo gli occhi chiusi. Riaprì gli occhi e vidi che gli occhi verdi di Hazza mi fissavano.
- Hai visto? Tu con me sarai sempre al sicuro – disse dandomi un dolce bacio sulla guancia.
Intanto a casa Styles
- Alice, che ore sono? Ormai i bambini dovrebbero tornare a casa… - disse Anne sorseggiando il the.
- Vero, ma sai come sono fatti! – rispose sorridendo Alice.
- Secondo me quei due un giorno saranno marito e moglie – si intromise Gemma, la sorella maggiore di Harry, scatenando la risata generale delle madri.
2010
- Harry muoviti! Faremo tardi! – urlai ad Harry dalla sua sala. Come al solito eravamo in ritardo per andare a scuola. Esce della sua camera, bello come il sole, e con il suo solito sorriso.
- Giorno Amore! – disse avvicinandosi a me.
- Sarà un buon giorno quando saremo a scuola! – dissi ridendo e prendendolo per un braccio trascinandolo fuori di casa.
Cinse le mie spalle con il suo braccio e io appoggiai la mia testa alla sua spalla. La gente spesso ci scambiava per due fidanzati, ma noi siamo amici, migliori amici.
- Pronto per la festa di sabato? – chiesi.
- No, perché vuol dire che dopo devo partire per x-factor, senza di te… - disse fermandosi a pochi metri dal cancello della scuola.
- Harry… - dissi.
- Lo so – ammise guardandomi negli occhi. A interrompere quel momento ci pensò la campanella.
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Spazio autrice
 
Ciao, ecco a voi il primo capitolo Gradirei qualche recensione, grazie :)

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Capitolo 3
*** it's party time ***


Capitolo 2
Sabato sera.
Ero vestita con un abito nero e argento. Era corto e scollato dietro la schiena. Avevo lasciato i capelli mossi, sciolti. Mentre mi infilavo i tacchi sentì che qualcuno bussava alla porta.
- Chi è? – chiesi.
- Sono Harry – rispose.
- Entra – dissi allacciandomi la scarpa.
- Sono pas… wow… - disse entrando in camera.
- Si? –
- Sei stupenda – disse facendomi alzare dal letto per poi farmi fare un giro su me stessa.
- Grazie, anche tu… - dissi. Lui avvicinò il suo viso al mio.
- Prego – rispose. I nostri nasi si toccarono. Ho sempre provato qualcosa per lui. Eh si, ero innamorata del mio migliore amico.
11:30 di sera
- Summer! Summer! – sentì urlare il mio nome e mi girai. Era Harry.
- Si? – 
- Dobbiamo brindare! – disse porgendomi una bevanda alcolica.
- No, sono già mezza ubriaca – urlai per farmi sentire, dato che la musica era alta. 
Dopo 5 minuti
Cedetti.
- A cosa brindiamo? – chiesi.
- A noi – rispose per poi brindare. Bevvi tutto. Harry si avvicinò a me e mi baciò. Le nostre lingue iniziarono a giocherellare. Dopo un paio di minuti ci staccammo. 
- Ti amo, non te lo ho mai detto, ma ti amo – disse Harry sorridendomi.

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Spazio autrice

Grazie per le prime recensioni, ho deciso di metterlo adesso il capitolo, perchè domani non so se potrò, Vi avverto già che nel prossimo ci sarà da piangere. Gradirei delle recensioni. Buona notte :)

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Capitolo 4
*** Letter ***


Capitolo 3
Il giorno dopo in aereoporto alle ore 10:25.
# Harry
Io odio gli addii, se poi se devo salutare Summer… No, non voglio. 
Era lì davanti a me con le lacrime agli occhi. Non ci parlammo. Non c’era niente da dire. Le consegnai una lettera che avevo scritto la mattina e mi allontanai sottobraccio con mia sorella.
- Non ti girare, Harry – mi disse. Non le diedi retta e mi girai. Scoppiai a piangere.
- Ti sei girato vero? – disse sapendo già la risposta.
 
# Summer
Tornai a casa con quella lettera tra le mani. Appena tornata in casa corsi in camera a leggere la lettera. Vidi che in alcuni punti l’inchiostro era sbavato per colpa delle lacrime. Feci un respiro profondo prima di iniziare a leggere la lettera.
 
Cara Summer,
So che scriverti è inutile. Le lacrime su questo foglio ne sono la prova.
Sai, ancora mi ricordo quando sei nata. I tuoi occhi. Il tuo sorriso. Tutto. Quando tua madre mi ha chiesto il nome che avrei voluto darti ho risposto Summer. Sai perché? Perché l’estate è bella, divertente e vivace. Proprio come te, anche se so che in questo momento le tue lacrime si stanno unendo alle mie.
Perché? Perché stiamo piangendo come due bambini a cui è appena stato tolto il loro giocattolo preferito?
Forse lo so, o forse no; ma so che ti amo.
Già io che dico ti amo ad una ragazza, suona strano eh?! Ma è la verità.
Ieri sera quando ti ho baciato, non è stato a causa dell’alcol, come tu crederai. L’ho voluto io. Perché? Perché io ti amo e non riesco a non dirlo.
Forse tu adesso penserai che sia tutto inutile. Non lo è. Sono partito, e allora? Staremo insieme nel backstage e quando tornerò. Ci sentiremo tramite telefono…
Ma chi sto prendendo in giro?
Ti conosco e so come sei fatta. Tu non risponderai i messaggi e alle telefonate. Lo farai per non stare male, ma so che stai e starai male. Perché? Perché tu sei parte di me e io sono parte di te. 
Sento le mie lacrime nascere nei miei occhi, vivere sulle mie guance e morire su questo foglio. So che questa cosa sta’ succedendo anche a te. So che starai stringendo a te il pupazzo che ti ho regalato quando avevi 3 anni. Giusto? Come immaginavo. Promettimi solo che non mi dimenticherai. Ti prego giuralo.
Ti ricordi quella volta in cu avevi paura di saltare il fosso? Io ti dissi di fidarti di me. Beh fallo ancora.
Ti amo, Harry.
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Spazio autrice

Ciao, allora che ne dite? Gradirei qualche recensione in più èé

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Capitolo 5
*** Goodbye ***


Capitolo 4
# Harry

Ma cosa sto facendo? Dovevo baciarla! Harry sei un completo disastro! No, forse era meglio così. 
Pensai ai ragazzi e mi calmai.
- Harry, sicuro di stare bene? – chiese mia sorella.
- No, non sto bene – risposi. Da lontano vidi i ragazzi e dissi a mia sorella che poteva andare.
# Summer

- Al diavolo! – urlai in lacrime dopo aver letto la  lettera.
Sentii mia madre avvicinarsi alla mia porta, ma decise di non dire niente. Mi addormentai sul letto abbracciando il mio orsetto, stringendo tra le mani una foto di me e Harry con la lettera di fianco.
 
1 mese dopo

Io e Harry ci vedavamo una volta alla settimana, prima delle sue esibizioni. Da una settimana avevo notato come guardava Caroline Flack. Una donna di 32 anni che lavorava per extra-factor. Avevo deciso di lasciare Harry quella sera. Non stavamo insieme, volevo scrivere la parola fine alla nostra amicizia una volta per tutte. 
- Ti prego, non dirmi addio… - disse in lacrime.
- Me lo avresti detto tu la prossima settimana – dissi per poi dagli un veloce bacio a stampo sulla bocca e poi scappai in lacrime.
- Ti amo – urlò Harry.
Quelle furono le sue ultime parole che mi disse.
 
Agosto 2011
In macchina con mia madre e la mia migliore amica Hope.
Alla radio :
- Ecco a voi il nuovo singolo dei One Direction, “ What makes you beautiful “ –
Sentii quel nome ed ebbi una fitta al cuore. La fitta più grande la ebbi quando sentì il pezzo di Harry. Fù un fulmine a ciel sereno. Hope se ne accorse.
- Tutto bene, Summer? – chiese.
- Si, si… sono bravi… - risposi
Mia madre parcheggiò la macchina.
- Scusate, ma devo andare – dissi correndo in camera mia.
Sentii bussare alla porta. Aprii ed era Anne. L’abbracciai forte mentre piansi sul suo petto.
 
Ottobre 2011
- Summer! Vieni! C’è una sorpresa! – urlò mia madre. Corsi a vedere.
- Tesoro, domani Harry torna a casa! – urlò entusiasta mia madre.
- Rimarrà un mese – continuò Anne.
- E allora? – risposi gelida.
- Io non lo voglio vedere – aggiunsi per poi scappare in camera mia.
Perché ? perché doveva tornare quando io avevo iniziato a dimenticarlo ?
Summer non prendere per il culo nessuno!
Tu lo amavi, lo ami, e lo amerai. Non ci posso fare niente.
Andai a letto con mille domande per la testa.

# Harry
Erano le 10:30, salutai amici e parenti.
- Bene, lei è Caroline, la mia fidanzata – dissi a voce alta, così che tutti mi possano sentire.
- Cosa?! – urlò mia madre.
- Non eri innamorato di Summer? – chiese mia nonna. Ed ecco che mi arrivò una fitta al cuore. Non lo diedi a vedere.
- Veramente pensavate che mi sarei sposato con quella bambina? – dissi ridendo. 
Nel mentre alle mie spalle era entrata Summer, che aveva sentito tutto.

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Spazio autrice

Ciao a tutte :)
Questo è un capitolo in "prova" nel senso che, se non riceverà abbastanza recensioni chiuderò la storia, visto che non la caga nessuno -.-

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Capitolo 6
*** her... ***


Capitolo 6

Avevo  le lacrime agli occhi, ma le ricacciai indietro. Non volevo piangere davanti a lei e a quella lettera mai spedita. Lo avrei fatto quella sera. Come tutte le altre, come sempre.
Hope aveva gli occhi lucidi.
- Harry.. lo sa? – balbettò.
- Non le ho mai spedite… - dissi. Non le avevo mai spedite. Non avevo mai avuto il coraggio di farlo. Le avevo solo scritte in questo quaderno. Il quaderno delle lettera mai mandate.
- Quante sono? – chiese Hope.
- Molte… - ammisi.
- Ti va di leggermele? – domandò Hope.
- Non ora… Scusami…  - dissi. Non volevo più leggere. Ogni riga, frase, parola o lettera era come una pugnalata al cuore. In pieno petto.
 
# Harry
Dopo aver parlato con mia madre, chiamai Caroline, con le idee più confuse che mai.

Al telefono con Caroline.
- Pronto?
- Ciao, sono Harry..
- Oh, ciao amore!
- Si… volevo parlarti…
- Qualcosa non va, tesoro?
- Tu mi ami?
- Cosa?! Tu lo sai che io ti amo, anche ieri sera te lo ho detto…
- Io intendo veramente
- Senti, ora sono occupata, ci si vede tra 30 min. sotto il Big Bang?
- Va bene, ciao
- Ciao, tesoro.

#Summer

- Summer? – mi chiamò Hope.
- Si? – risposi guardandola.
- Usciamo? – propose.
- Shopping? – dissi a voce alta, quasi urlando.
Dopo 30 min. eravamo già per le vie di Londra.
- Voglio una pausa – disse Hope.
- Frappe’ ? – proposi.

# Harry
Ormai Caroline dovrebbe arrivare…
- Ciao amore – mi sentii dire da dietro.
- Ciao – risposi, girandomi verso Caroline.
- Cosa ti fa’ dubitare del mio amore per te? – disse con tono quasi irritata.
- Non lo so, è che dopo la scena di ieri non so più cosa fare – dissi passandomi una mano tra i capelli.
- Per via di quella bambina? – disse iniziando a giocherrelare con il mio riccio. Ebbi un flaschback.
 
Inizio faschback
- Stupido! – mi urlò Summer ridendo.
- Ah si? E ora vado a chiamare Mr. Solletico – dissi iniziando a farla ridere come una matta. Adoravo la sua risata. Smisi dopo 10 min.
- Come sono io? – dissi. A forza di muoverci sul divano io mi ritrovai sdraiato sopra di lei. Summer mise le sue braccia attorno al mio collo, per poi iniziare a giocare coi miei ricci. Dei brividi percorsero la mia schiena. Si avvicinò alle mie labbra.
- Adorabile – sussurò a 2 cm dalle mie labbra.
Mi ci vollero una manciata di secondi per connettere le cose.
- Grazie – risposi. Restammo fermi in quella posizione per qualche minuto. Fù lei la prima a parlare.
- Cosa canterai per il provino di x-factor? – chiese continuando a giocare con i miei capelli. Adoro quando lo fa’. Mi fa impazzire.
- Isn’t she lovely – risposi sorridendo.
- Awww, adoro quella canzone! – disse sorridendomi.
- Lo so! Ecco perché l’ho scelta!  - risposi.
- Io, prima o poi ti sposo! – disse, per poi darmi un bacio sulla guancia.
- Lo hai detto veramente? - dissi. Lei diventò rossa. Quanto avrei voluto che fosse vero.
 
Fine flaschback
- Allora? - fù la voce di Caroline a riportarmi alla realtà.
- si? - risposi senza sapere la domanda.
- andiamo a casa mia? - propose Caroline. Annuii con la testa e ci incamminammo verso la macchina di lei.
 
#Summer
Vidi di sfuggita Harry per mano con Caroline. Mi arrivò una fitta al cuore. Lo avevo sempre visto con delle ragazze. Ma adesso era diverso. Sapevo che anche se in piccola parte il suo cuore batteva per me.

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Spazio autrice
Volevo sapere perchè non recensite.... Non vi piace? Ok, Vi piace? Ancora meglio. Ma perchè non me lo dite?
Mah.. Vabbe'spero che vi piaccia, ciao.

 

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Capitolo 7
*** Really?! ***


# Summer

Harry aveva veramente detto quelle cose? Non ci potevo credere. Sentii i miei occhi riempirsi di lacrime ma le ricacciai indietro. Mi diressi verso di lui.
- Bene, quindi voi due state insieme? Scusate, devo andare a vomitare! – dissi per poi andarmene via, ma Harry mi prese per il braccio.
- Che vuoi? Tu per me sei uno sconosciuto. Io non ti conosco. – dissi lasciando nella sua mano la collana che mi aveva regalato, 3 anni prima. Non l’avevo mai tolta. Mai.
Sapevo che quello che avevo detto e fatto lo avesse fatto stare male. Se lo meritava.
# Harry
Lo aveva veramente detto? Mi aveva appena restituito la collana? Sentii le mie lacrime scorrere sul mio viso.
- Io vado, ciao tesoro – disse Caroline, ma non ci diedi tanto peso. Fuori stava piovendo. Corsi fuori e vidi Summer sui gradini delle scale di casa a piangere.
- Summer! – urlai.
- Vattene! Io… io ti odio! – urlò per poi entrare in casa. Mia sorella mi raggiunse.
- Harry, ma cosa hai fatto? – disse.
- Ho paura – risposi piangendo sulla sua spalla.
Avevo un mese. 30 giorni per farmi perdonare. 4 settimane per tornare l’Harry di prima.
#Summer
Mai. Non lo perdonerò mai.
Dov’è finito il vecchio Harry? Lo rivoglio indietro. Voglio l’Harry di cui mi sono innamorata.
Mi squillò il telefono. Era un messaggio di Harry.
#Harry: Esci, ti devo parlare
Esitai un attimo ma poi risposi.
#Summer: Mi hai già detto tutto prima
Spensi il telefono.
La giornata la passai con Hope. Verso sera lei tornò a casa e io andai a dormire.

# Harry
Giorno 1
Oggi era il primo giorno. Non avevo tempo da perdere; mancano solo 29 giorni alla mia partenza. Devo muovermi.
- Harry, sei sveglio? – urlò mia madre aprendo la porta.
- Si… - risposi con voce impastata a causa della notte insonne che avevo avuto.
- Hai pianto? – chiese mia madre guardandomi negli occhi.
- Non so cosa fare… - risposi abbassando lo sguardo.
- Io inizierei con il lasciare Caroline.. – azzardò mia madre.
- Ma io la amo… - dissi quasi come un lamento.
- La ami quanto ami Summer? – chiese Anne.
- No… - ammisi.
- Caroline è stato solo un rimpiazzo, tu ami Summer – concluse mia madre.
 
# Summer
Io e Hope quella mattina eravamo in camera mia. Io ero seduta sul letto mentre Hope era davanti al pc. Hope vede un quaderno.
- Summer, cos’è quello? – chiese indicando un quaderno lilla.
- Oh, niente… - rispondo cercando di deviare il discorso. Lei non mi ascoltò e lo aprì.
- Sono lettere per… ? – chiese alzando lo sguardo.
- … Harry.. – ammisi.
- Me le leggi? – chiese porgendomi il quaderno. Lo presi sbuffando. Sapevo che sarei scoppiata in lacrime.
- Okkey… - dissi con aria rassegnata.
Iniziai a leggere la prima lettera che avevo scritto.

Caro Harry,
Sai, avevi ragione. Hai sempre avuto ragione. Tu ci sei sempre stato per me, mentre io ora sono qui in camera mia a piangere. Non sto rispondendo alle tue chiamate e ai tuoi messaggi. Sai perché? Perché ho paura. Senza di te io ho paura. Io ho sempre avuto paura senza di te. Tu mi manchi. Mi manchi da morire. Ogni notte e ogni giorno. Ogni ora, minuto e secondo. Non sei con me da 2 giorni, ma a me sembra che tu sia partito da anni. Mi manca il fatto che tu sia sempre in ritardo, sempre. Mi mancano i tuoi ricci da scompigliare e la tua faccia a lavoro finito. Mi manca perdermi nei tuoi grazi occhi verdi. Mi mancano i tuoi abbracci e le tue carezze. Mi manca la tua voce. Mi manca la tua capacità di farmi ridere e sorridere. Tu mi dicevi sempre che io sono il tuo sole. Non è vero. Tu sei il mio. Il tuo sorriso è come una droga per me. Se ancora non lo avessi capito io ti amo. Ti ho sempre amato. Ti ho visto passare da una ragazza ad un'altra. Ti ho visto crescere ed adulare i tuoi ricci. Ti ho visto ascrivere la tua prima canzone. Ti ho visto entrare dentro di me lasciando un segno profondo, forse fin troppo,  dentro di me. Non te lo avevo mai detto, sai perché? Per te sono sempre stata la tua sorellina minore. E poi diciamocelo. Tu sei troppo per me. Mi dovresti odiare. Sai perché?  Perché ho paura di perderti quando sarai famoso, quindi una parte di me non ti vuole famoso. Cosa da stupidi, vero? Si, molto. Sono comunque felice per te. Lascia stare queste lacrime che stanno bagnando il foglio. Che sbavano l’inchiostro. Vivi il tuo sogno. Fallo per me.
Ti amo, Summer.
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Spazio autrice

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, anche se nessuno gli caga ç__ç
Per il prossimo voglio MOLTE recensioni :)

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Capitolo 8
*** Twitter... ***


- Summer, sai che domani il resto della band va da Harry? - disse Hope. Mi cadde di mano il frappè al cioccolato.
- cosa?! Quanto restano? - dissi incredula.
Gli avevo conosciuti l'anno prima, durante x-factior. Erano simpatici ma dopo la "rottura" con Harry, non gli avevo più sentiti.
- tutto il mese - rispose sorridendo.
- per tutte le carote di questo mondo! Io devo sparire dalla circolazione! - dissi urlando.
- cosa?! - disse Hope incredula.
- avevo promesso ai ragazzi che avrei mantenuto i contatti dopo quella sera ma... - dissi ma Hope continuò per me.
- ma tu non lo hai fatto -
- si... - ammisi.
tornammo a casa e io andai ad accendere il pc. Mi collegai su twitter. 4 nuove menzioni.  andai a vederle.
1)
Ciao Summer! Ti ricordi di me? Spero di si! Ci vediamo domani! Niall xx
Rispondo
Come dimenticarvi! A domani! Summer xx
2)
Baby! Domani ci si rivede! Zayn xx
Rispondo
chi non muore si rivede, eh?!
3)
Ciao carotina! Domani torta alle carote (?) Louis xx
Rispondo
Ahahahhahah, si. Però cucino io!
4)
Sei ancora viva? Dai che domani ci si rivede!! Liam xx
Rispondo
Io sono viva e vegeta! Poi voi non so! u.u ahahahahah

- Che dolci! - disse Hope.
- vero... - ammisi.
- guarda! Hai una nuova menzione! - disse Hope indicando lo schermo. Vado a vedere.

"Isn't she lovely 
Isn't she wonderful 
Isn't she precious 
(...)
Isn't she pretty 
Truly the angel's best 
Boy, I'm so happy 
We have been heaven blessed 
I can't believe what God has done 
Through us he's given life to one 
But isn't she lovely made from love " 
Harry xx
- la mia canzone preferita... - sussurai. Non riuscivo a credere a quello che era appena successo.
- oh-mio-dio!- urlò scioccata Hope.
- io... Canzone... Cosa?! - uscì dalla mia bocca.
Risposi
Harry, hai sbagliato a menzionare. Io non sono Caroline.

Dopo 1 minuto rispose

Lo so, se lo volessi inviare a lei, lo avrei già fatto.

- e tu ancora non te lo sei sposato?! - mi urlò Hope.
- oh my Bieber ! - riuscì a dire.
Perchè? Perchè lo aveva fatto? Non riuscimo a capire niente.
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spazio autrice

Anche se non gli cagate, ho messo comunque il capitolo. Spero che vi piaccia

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Capitolo 9
*** ... i don't know ***


#Harry
- tesoro, cosa stai facendo? - chiese Caroline abbracciandomi da dietro. Aveva indosso una mia felpa; ma diaciamocelo. Nessuno le indossa come le indossava Summer.

Flaschback
- dai entriamo! - urlai a Summer, aprendo la porta di casa. Fuori aveva iniziato a piovere e noi come al solito c'eravamo dimenticati l'ombrello a casa. Eravamo bagnati dalla testa ai piedi.
- i miei non ci sono, ti vado a prendere qualcosa dall armadio di Gemma... - dissi avviandomi verso la camera di mia sorella.
- ok, ma la.... - iniziò a dire, ma la fermai.
- si, conosci la strada, scegli quella che ti piace di più - dissi sorridendole. Adorava indossare le mie felpe. Non mi aveva mai detto il perchè, ma non mi interessava. Mi piaceva vederla con le mie felpe. Dopo aver preso un jeans a sigaretta dall'armadio di mia sorella andai in bagno. Quando entrai Summer avava già addosso la felpa. Ci cambiammo in bagno. Non ci vergognavamo. Presi in mano il phone ed iniziai ad asciugarmi i capelli.
- mi canti qualcosa? - chiese Summer, dopo essersi abbottonata i jeans. Le canzavano alla perfezione. La mia felpa le stava larga, ma addosso a lei era perfetta.
- cosa vuoi che canti? - chiesi passandole il phone.
- Isn't she lovely - rispose iniziando ad asciugarsi i capelli. Iniziai a cantare e vidi che le sue labbre si muovevano a tempo. Lei aveva una bellissima voce, ma, ancora non lo voleva ammettere. Cantava sotto la doccia o poche volte con me. La amo. Quella ragazza mi aveva fatto perdere la testa.

Fine Flaschback

- a chi hai dedicato quella canzone?? - chiese Caroline indicando il mio cellulare, collegato su twitter.
- nessuno - risposi sconnettendomi da twitter.
Caroline iniziò a baciarmi, mettendo le sue mani tra i miei capelli.
- voglio il 2' round - disse tra un bacio e un altro.
- devo andare, ho ospiti a casa - dissi staccandomi da lei.
- la felpa la prendo domani - continuai infilandomi la maglia e il cappotto.

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Si, lo so, è corto! Ma oggi non sto bene ç.ç

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Capitolo 10
*** Austin... ***


#Summer
- Summer! Austin a ore 12! - disse Hope indicando Austin. Austin era un ragazzo alto, magro, occhi blu notte e capelli castano chiaro. Il ragazzo più desiderato della scuola. Mi piaceva? No. Devo però ammeettere che non mi dispiacerebbe stare con lui.
- ciao Summer! Hope... - disse Austin sorridendomi. Eravamo amici, niente di più.
- ciao - dissimo in coro io e Hope.
- Summer, vuoi fare un giro con me? - disse imbarazzato.
La mia testa fece un riepilogo veloce su di lui.
- bello;
- single;
- 17 anni;
- giocatore di calcio;
- massimo dei voti a scuola;
- devo dire altro? Credo proprio di no.
- si - risposi. Hope se ne andò.
- bella la felpa... - disse Austin passandosi una mano tra i capelli.
- grazie, è di Harry - risposi abbassando lo sguardo.
- ci vieni alla mia festa sabato? Non accetto un no come risposta - disse, ridendo sulla seconda parte della frase.
- si - dissi. Era ora di divertirsi.
Parlammo per un altra ventina di minuti.
- sono arrivata - dissi aprendo il cancello di casa. Con la coda dell'occhio vidi che Harry mi stava guardando dalla finestra.
- posso? - chiese avvicinandosi a me. Non risposi. Mi lasciai baciare. Ci staccammo e ci salutammo. Corsi in camera mia.
Non potevo dire che non mi era piaciuto, ma neanche che mi era piaciuto. L'anno prima con Harry, dentro di me, erano esplosi i fuochi d'artificio. Dei lunghi brvidi mi avevano percorso la schiena. Ed ora? Poco e niente. Si, è stato bello ma... Superficiale... Scontato. Ecco la parola giusta. Scontato. E' stato un bacio scontato.

#Harry
Si erano veramente baciati? No, non mi deve importare. Io ho Caroline. Allora perchè sto piangendo?
Uscii di casa e andai a casa di Summer. Sua madre mi fece entrare e mi diressi verso camera sua. Aprii la porta e la trovai seduta contro il muro con la testa tra le gambe.
- perchè? Perchè lo hai fatto? - dissi attirando la sua attenzione. 
Sentivo le mie lacrime bagnare il mio volto. Lei alzò il viso.
- voglio parlare di perchè? Bene! Iniziamo - disse alzandosi e avvicinandosi verso di me.
- perchè ti sei dimenticato di me? - disse, lasciando che le lacrime le coprissero la luce che ha negli occhi. In quel momento una lama, forse la più affilata, mi attraversò il cuore. Cercai il coraggio di parlare. Lo trovai? Forse.
- io non ti ho dimenticata - dissi. Lei si avvicinò a me.
- davvero? Allora chi era la donna che ti facevi durante x-factor? - rispose asciugandosi le lacrime. Lei, lei mi aveva appena ridotto nel nulla. Me ne andai. Avevo perso. Avevo perso la battaglia per il suo cuore.

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Spazio autrice
Si lo so, fa pena ç.ç

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Capitolo 11
*** Gemma ***


Giorno 2

#Summer
- Summer, sei sveglia? - chiese una voce entrando in camera mia. 
- non ho mai dormito - risposi girandomi verso quella voce. Era Gemma.
- se ti consola, neanche Harry ha dormito ieri notte. Ha pianto tutto il tempo. - disse Gemma sedendosi vicino a me.
- vuoi parlare? - continuò. Lei per me è sempre stata come una sorella maggiore. C'è sempre stata per me.
- non so cosa fare - dissi tralasciando i dettagli. Harry lo aveva già fatto la sera prima. Lo immaginavo.
- ho un idea. Sabato alla festa ci sarà anche Harry. Mettigli alla prova e capirai chi vuoi - propose.
- va bene... Oh c***o! La festa è domani! - urlai alzandomi dal letto.
- cosa mi metto?! - continuai. Gemma scoppiò a ridere.
- dai, vestiti e andiamo in giro per negozi! - disse lanciandomi una felpa e un jeans.

Dopo 2 ore.

- prova questo! - disse Gemma porgendomi un vestito blu. Era scollato dietro la schiena, corto e con una fascia sotto il seno.
- va bene - risposi avviandomi verso il camerino. Dopo pochi minuti uscii.
- allora...? - chiesi titubante.
- è lui - disse Gemma compiaciuta.
Dopo aver pagato tornammo a casa.
C'erano molte Directioners. In quel momento mi ricordai che dovevano arrivare i ragazzi. Gemma mi vide pensierosa.
- vuoi vederli? - chiese parcheggiando nel vialetto di casa.
- no, li lascia a Harry - risposi uscendo dalla macchina.
- Bimba! - urlò qualcuno. Nessuno mi chiamava così da 1 anno. Mi girai.
- Niall? - dissi spalancando gli occhi. Mi corse in contro e mi prese in braccio.
- sei... Wow... Sei stupenda - disse, mettendomi giù.
- Bimba! - urlarono tutti gli altri in coro. Tutti, tranne Harry. Lui era rimasto fermo, davanti alla porta, impassibile.
- ciao, ragazzi! - dissi staccandomi dall'abbraccio di Zayn.
- ragazzi, dobbiamo entrare! - urlò Harry, catturando l'attenzione di tutti.
- tu vieni? - chiese Louis.
- no, ci si vede, belli! - dissi avviandomi in camera.
Tornai in camera e mi collegai su Twitter.

#Harry
- e questo è tutto - dissi concludendo il mio discorso su di me e Summer.
- aspetta un attimo, lei adesso sta con Austin? - chiese Liam.
- no, è single... Ma ancora per poco mi sà - dissi abbassando lo sguardo.
- amico, ma sei scemo?! C'è lei ti muore dietro, tu lo stesso, e tu stai ancora con Caroline? - disse Niall.
- ti ricordo che ha baciato Austin - gli ricordai.
- ovvio, ti ha visto con Caroline! Insomma, Summer è una ragazza stupenda! - continuò Liam.
- è una ragzza da paura! Ha un fisico che... - iniziò a dire Zayn ma lo fermai.
- si, ho capito cosa vuoi dire - conclusi. Mi alzai dal mio letto e mi avvicinai alla finestra. La mia e la sua finestra erano di fronte. Io vedevo tutto quello che faceva e lei lo stesso.
Anche lei era alla finestra. Il mio sguardo si posò sui suoi occhi. Pieni di lacrime, come i miei. Perchè? Perchè dovevamo soffrire entrambi?
Mi allontanai dalla finestra.
- domani si va a una festa! - comunicai deciso ai ragazzi.
- ci si divertirà domani! - urlò Zayn.

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Spazio autrice

Spero che vi piaccia, intanto, che ne dite della storia? Potete recensire? Lo apprezzerei molto! Grazie :)

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Capitolo 12
*** Party? Yes, babe! ***


Sabato mattina

#Summer
- Hopeeeeee! - urlai al telefono.
- muovi il tuo fighissimo culo e vieni da me! - continuai.
- Summer! Fatti una camomilla! - rispose Hope chiudendo la chiamata.

#Harry
- ragazzi! - urlai.
- Vas happenin?! - urlò Zayn entrando in camera mia con un asciugamano attorno alla vita.
- che succede? - dissero gli altri entrando in camera mia.
- non ce la faccio - dissi.
- tu vuoi dirmi che non ce la fai?! Tu Harry Styles, il re dei party?! - disse Liam spalancando occhi e bocca.
- ora scendi, mangi, poi usciamo - concluse Louis.

#Summer
- Summer! Cosa ti succede?! - chiese Hope spalancando la porta di casa mia.
- io-festa-sera-no-!- dissi buttandomi sul divano.
- no, no, no! Tu ora esci con me! - disse dirigendosi con passo veloce verso di me.
Dopo 5 min eravamo nel giardino di casa mia.
- giorno Summer! - disse un ragazzo. Mi girai. Era Louis.
- ciao carota - risposi uscendo dal cancello.
- dove andate di bello? - chiese Niall.
- facciamo un giro - rispose Hope.
- veniamo anche noi! - Disse Zayn. Harry lo fulminò con lo sguardo.
- va bene - disse Hope.
- Summer, dai, perchè quella faccia? Non sei contenta di uscire con il sottoscritto? - chiese Zayn.
- contentissima - risposi sorridendogli.

Dopo una mattinata passata con loro tornammo a ccasa.

- mamma, sono tornata a casa! - urlai avviandomi in salotto.
- ciao Summer! - disse Anne sorridendomi.
- ciao - risposi.
- sono venuta a chiederti se ti va di fare da damigella - disse.
- cosa?! - risposi.
- ho deciso di rinnovare le promesse di matrimogno. Il 3 di Novembre si parte per la California, e il 10 rinnoverò le promesse di matrimogno - aggiunse compiaciuta.
- certo! - accettai sorridendo, senza pensarci.
- con Harry - continuò.
- oh... - uscì dalla mia bocca.
- non lo sapevi? - chiese Anne.
- no... non è meglio che a fare coppia con Harry sia Caroline? - dissi titubante.
- no, io voglio te! - rispose decisa.
- domani pomeriggio, io, te e Harry andiamo a provare i vestiti per l'evento - continuò compiaciuta.
- se proprio devo... - dissi rassegnata.
- devi - disse, per poi alzarsi e salutarmi. Appena chiuse la porta mi lasciai cadere a terra.

Ore 17.30
La festa sarebbe iniziata alle 21:00. Cosa avrei fatto? Chi avrei scelto? Austin? Harry?
Hope mi sarebbe venuta a prendere alle 20:30. Avevo tempo.

#Harry
- Louis che mi metto? - chiesi aprendo l'armadio.
- Harry c'è tempo! Dai vieni in sala! - sbottò Louis.

Ore 20:00

# Summer 
Guardai l'orologio e mi andai a fare la doccia. Mi misi l'intimo e il vestito. I capelli li lasciai sciolti e boccolosi. Indossai un paio di tacchi neri.
- figona! Sei in ritardo di 1 min - disse ridendo Hope, entrando in camera mia.
- tesoro, per essere bella quanto te, mi ci vogliono secoli! - risposi ridendo. Hope era stupenda. Aveva un mini vestito nero con il corpetto rosso. Tacchi alti e capelli raccolti.
Dopo 20 min alla festa.
Ero appena entrata e la musica mi aveva già stordito. Vidi Harry e i ragazzi, ma feci finta di non vederli.

#Harry
Bevvi un bicchiere di vodka. Avevo deciso. Sarei tornato l'Harry che i ragazzi conoscevano. Il re dei party e che della parola amore non conosce l'esistenza.
- io vado a ballare, quella brunetta sarà la mia preda - comunicai ai ragazzi.
Mi aviai al centro della pista, quando vidi Summer. Stava bevendo una bevanda alcolica, e devo ammetterlo, era dannatamente sexy. Le sorrisi maliziosamente, lei ricambiò con ancora più malizia. Che la partita abbia inizio.

#Summer.
Che la partita abbia inizio. Presi un drink e mi avvicinai ai ragazzi.
- ciao - dissi sorridendo. Hope stava ballando con Justin.
- ciao splendore... Balliamo? - chiese Zayn sorridendomi.
- certo - risposi sorridendo. Era ora di divertirsi.
Mi prese per manoe mi portò al centro della pista. Iniziammo a ballare pesantemente. Così, tanto per divertirci.
Al mio 3' vodka e 5' martini, Austin mi venne a cercare.
- balliamo? - chiese.
- certo - risposi.
Mentre ballavo con Austin, avevo visto Harry che stava baciando una, metre toccava il lato-b di un altra.
Il solito Harry pensai. Austin si avvicinò a me e mi morse il labbro.
- voglio giocare - disse. Mi misi una mano tra i capelli.
- peccato che io non ne abbia voglia - dissi sorridendogli maliziosamente, per poi andarmene. Andai dai ragazzi.
- Niall, sei ubriaco? - chiesi vedendolo parlare a vanvera con il cuscino.
- no, dai, veni questo! - disse passandomi un drink. Lo bevvi, senza pensarci due volte.
- Baby, vieni a ballare con me! - disse Zayn. Andai a ballare con lui. Lui faceva il cretino con me, e io la facevo con lui. 
Dopo un pò tornammo dagli altri.

- tu! Ora balla con me! - disse Harry indicandomi.
- Harry sei ubriaco! Torna a casa! - risposi bevendo non so cosa.
- eddai!!!!!!!!!! Un ballo! Che ti costa?! - replicò avvicinandosi a me.
- un ballo - conclusi.
Io ero ubriaca, lui più di me. Poteva succedere di tutto, e sottolineo TUTTO. Ballavamo, facevamo i cretini e giocavamo. La partita era apera e nessuno dei due aveva voglia di chiuderla.
La mezzanotte era passata da un bel pò, ma nessuno avea intenzione di andare a casa.
Io e Harry iniziammo a ballare pesantemente. Ad un certo punto si avvicinò al mio viso e mi morse il labbro. Lo feci anche io e poi me ne andai dalla pista. Lui mi stava guardando maliziosamente. Lo sapevo.
-io. Tu. Letto. Adesso - disse Zayn bevendo della vodka.
- Malik, sei troppo ubriaco! - risposi sedendomi in braccio a Niall, che iniziò a giocare con i miei capelli. Ci raggiunse anche Harry.
- che ore sono? - chiesi a Liam.
-è ora che tu venga a letto con me! - disse deciso Niall. Mi girai e incominciai a ridere.
- Voi siete ubriachi, e io ho bisogno di ballare. Ci si vede! - dissi andandomene. Andai a ballare, dove trovai Hope.
- ma dove sei stata? - urlai a Hope.
- con uno - rispose.
- domani, ora sono troppo ubriaca - dissi bevendo chissà cosa.
Dopo aver parlato con Hope, tornai a ballare con Harry. Da lì non ero più lucida, ero fuori controllo.

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Spazio autrice
Piaciuto il party??!! Le sorprese non finiscono micca qui, anzi! Nel prossimo capitolo ci sarà da ridere con Harry e Summer! ahahahah
Baci, Francesca

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Capitolo 13
*** Fuck! ***


Capitolo 13

Il giorno dopo.
Mi svegliai con la luce che illuminava il mio viso. Aprii gli occhi.
- cazzo! - dissi. Quello non era il mio letto. Era quello di Harry.
- giorno anche a te! - rispose lui, mettendosi a sedere sul letto.
- ti prego, dimmi che non... - incominciai a dire.
- non mi ricordo niente - rispose alzando le spalle.
- no, non di nuovo! - dissi, sprofontando la testa nel cuscino.
- dai, guarda il lato positivo, potevi scoparti Austin invece... - disse 
- non dirlo! - lo minacciai.
- invece hai fatto sesso con me! - concluse. Gli saltai addosso e iniziai fargli il sollettico.
- ti ricordo, che, in questo momento, sono nudo e tu sei in intimo - iniziò a dire. Si mise sopra di me.
- non mi provocare, Baby - continuò. Si apri la porta di colpo.
- sveglia Harry! Vas happenin?! - urlò Zayn.
- Zayn! Vattene! - urlò Harry. Io scoppiai a ridere. Zayn se ne andò.
- E' stato.... - disse.
- abbastanza... Che ore sono? - chiesi. Lui alzò e guardò l'orologio.
- 2 e 30 del pomeriggio. Mamma ha detto a tua madre che rimani qui fino a sera, quindi stai tranquilla - rispose, sapendo giò la mia domanda.
- ok, mi passi il vestito? - chiesi.
- non se ne parla. Mettiti la mia felpa, starai più comoda - disse lanciandomi una felpa. Me la misi.
- Harry? - 
- si? - 
- le mutande - dissi ridendo.
- nah, sto più comodo così! - rispose.
- ok, scendiamo -
Scendemmo le scale e andammo dagli altri.
- avete giocato con Willy? - chiese Louis. Gli tirai un cuscino.
- taci! - gli urlò Harry. Entrò Anne in sala.
- giorno ragazzi, Summer - disse attraversando la sala.
Anne lasciò la stanza e sembrò non accorgersi della nudità di Harry, quando tornò un attimo indietro e, rivolta a lui, disse - ah, Harry... le mutande! - 
Scoppiò una risata generale. Harry andò al piano superiore e si vestì. 
- vi siete divertiti ieri sera, eh! - disse ridendo Liam.
- Liam, cazzo! Non mi ricordo niente! - sbottai io.
- no, seriamente, lo avete fatto? - chiese Niall. Buttai la testa all'indietro. 
- non lo so, no mi ricordo... - risposi io. Harry entrò in sala. Mi lanciò un paio di jeans.
- vestiti... Dobbiamo andare a vedere i vestiti per il marimonio - disse.
- vado a casa e mi cambio... - dissi alzandomi.
- no! - mi fermò.
- sei perfetta così - aggiunse.
- con la tua felpa, jeans e tacchi alti?! - dissi io incredula.
- sei bellissima - concluse Harry.

Dopo 2 ore.

- Summer! Prova questo! - disse entusiasta Anne.
- ma sarà il 10' che provo! E' uguale 3'! - risposi prendendolo e avvicinandomi al camerino.
- wow... - dissi vedendo Harry. Era appena uscito dal camerino. Aveva indosso uno smooking nero. Si stava passando una mano tra i capelli, con espressione indecisa.
- wow... - ricambiò lui guardandomi.
- sei stupenda/o - dissimo all'unisco. Anne sorrise. 
- siete una coppia perfetta - concluse Anne. Quella frase ci fece arrossire entrambi.
I giorni seguenti erano sempre uguali. A caccia del vestito per Anne. Mancavano 15 giorni alla partenza.

- 15 giorni

#Harry
- Harry, Summer verrà a momenti, vatti a cambiare... - disse mia madre. Corsi in camera mia, lasciando la porta semi-chiusa.

#Summer
- ciao, Harry è di sopra, lo vai a chiamare? Grazie. - disse Anne. Conoscevo quella casa a memoria, forse fin troppo bene. Andai in camera di Harry. Stava canticchiando qualcosa.
- Ragazza, lo vedo nei tuoi occhi, sei delusa
Perché io sono lo stupido con il quale hai unto il tuo cuore
L’ho strappato in due
E ragazza mia, che casino che ho fatto giocando con la tua innocenza
E nessuna donna al mondo merita tutto questo
Ma ora sono qui per chiederti un altra possibilità - canticchiò Harry. La sua voce. Quella maledetta voce, vi faceva sognare.
Sin da piccola, il suo timbro di voce mi intrigava. Amavo la sua voce, mi piaceva quando cantava... Il mondo... spariva e la realtà con esso.
Bussai alla porta.
- Sono Summer - dissi.
- entra - rispose.
- cosa stavi facendo? - chiesi curiusa.

#Harry
"Cantavo una canzone che sto componendo pensando a te" pensai.

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Spazio autrice
ahahahha, alcune scene a me fanno ridere e a voi? 
non prendetemi per una pervertita, eh?! 

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Capitolo 14
*** Romeo and Julliet ***


- canticchiavo... - risposi nascondendo il testo di quella canzone.
- ok... - disse lei.

Dopo 2 ore.

#Summer
- wow.. Anne... Sei... - iniziai a dire, ma non trovai le parole giuste. Harry le trovò per me.
- meravigliosa - 
- lo credete davvero? - chiese Anne, uscendo dal camerino. Io e Harry eravamo seduti su un divanetto.
- si - dissimo in coro io e Harry. Istintivamente appoggiai la testa sulla spalla di Harry. Lui sorride. Anne si gira.
- ... Che carini.... - disse Anne girandosi nella nostra direzione. Arrossimmo tutti e due all'istante. Io tolsi la testa dalla sua spalla.
- è inutile ragazzi, non me la date a bere! - disse Anne, accennando una leggera risata.
- io l'amore, lo riconosco da lontano! - concluse, prima di andare in camerino a cambiarsi.
- su questo non ho dubbi - disse a voce bassa Harry.
- hai detto qualcosa? - chiesi. Non avevo capito cosa aveva detto.
- no, niente - disse alzandosi.
- ti va una cioccolata? - mi chiese Harry porgendomi la mano, per aiutarmi ad alzare.
- certo! - dissi io sorridendogli. Era inutile, a quella partita ci stava giocando solo lui. Io avevo smesso di giocare, avevo smesso di convincermi che non lo amavo.

Flaschback
- Summer, mi canti qualcosa? - chiese Harry, sedendosi sul letto di fianco a me.
- ma io non so cantare.... - risposi io.
- non è vero! Tu canti benissimo! - insistette lui.
- ok, cosa vuoi che canti? - chiesi rassegnandomi.
- sorprendimi... - disse.
- Eravamo entrambi giovani quando ti ho visto per la prima volta
chiudo i miei occhi
ed inizia il flashback
Sono là
su una terrazza di aria estiva

Vedo le luci
vedo la festa, gli abiti da ballo
vedo che ti fai strada tra la folla
dici “ciao”
Non sapevo

che tu eri Romeo e stavi tirando sassolini
e mio padre diceva “Stai lontano da Giulietta”
ed io stavo piangendo sulla scalinata
e ti pregavo di non andare dicendo:

“Romeo, portami in un luogo dove possiamo stare soli
aspetterò, non ci resta che da scappare
tu sarai il principe ed io la principessa
è una storia d’amore, piccolo, dì solo di sì”

Quindi mi intrufolo in giardino per vederti
di nascosto perché se lo vengono a sapere siamo morti
Perciò chiudi i tuoi occhi
“Non diciamo niente a nessuno solo per un po’”
Perché tu eri Romeo ed io una Lettera Scarlatta
e mio padre diceva “Stai lontano da Giulietta”
ma tu eri tutto per me
e ti pregavo di non andare dicendo:

“Romeo, portami in un luogo dove possiamo stare soli
aspetterò, non ci resta che da scappare
tu sarai il principe ed io la principessa
è una storia d’amore, piccolo dì solo di sì”

“Romeo salvami, non provare a dirmi come ci si sente
questo amore è difficile ma è così reale
non aver paura, ce la faremo a superare questo casino
è una storia d’amore, piccolo, dì solo di sì”

Oh oh
Mi stancai di aspettare
chiedendomi se tu saresti mai arrivato
La mia fiducia in te stava svanendo
quando ti ho incontrato ai margini della città e ti ho detto:

“Romeo, salvami, mi sono sentita così sola
continuo ad aspettarti ma tu non arrivi mai
è solo la mia immaginazione? Non so cosa pensare”
Lui si è inginocchiato ed ha tirato fuori un anello

“Giulietta, sposami, non dovrai mai restare da sola
ti amo e questo è tutto ciò che so davvero
ho parlato a tuo padre e sceglierai l’abito bianco
è una storia d’amore, piccola, dì solo di sì”
Oh, oh, sì
Eravamo ancora giovani quando ti ho visto per la prima volta… - cantai io. Mi sorrideva, e io con lui.
- bene, allora tu la prossima settimana farai il provino per x-factor con me! - disse convinto.
- sese, e io sono una carota (?) - dissi ridendo. Appoggia la mia testa sulla sua spalla.
- film? - propose lui.
- andata - 
- ho capito.. Sempre innamorata dell'idea dell'amore, eh?! - disse lui.
- ahahah, com è che mi chiami? - 
- un inguaribile romantica - disse avvicinandosi a me.
- giusto - mi avvicinai ancora di più.
- allora sposami - 
- perchè? - 
- così posso baciarti tutte le volte che voglio -
Fine flaschback

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Spazio autrice
Devo ammetterlo... Io amo Romeo e Giulietta, e scriverò ancora di "loro" in questa storia. Che ne dite del flaschback? Spero vi sia piaciuto :)

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Capitolo 15
*** Kiss me, please ***


-. non lo dovremmo dire a Anne? - dissi io uscendo dal negozio
- no, credo che capirà - rispose. Gli tirai un leggero schiaffo sul collo.
- sei sempre il solito! ahahaahahh - dissi ridendo.
- che fai, sfotti? - 
- abbastanza! - dissi ridendo.
Dopo un po' che camminavamo.
- ma tipo, non dovevamo andare al bar? - chiesi ad Harry.
- ehm... Ok, lo ammetto.. Mi serviva una scusa per farti uscire... - disse Harry, passandosi una mano nei capelli.
- e chiederlo direttamente? - dissi.
- avresti detto di si? - chiese quasi incredulo.
- certo - risposi prendendogli la mano. Mi sorrise.
- devo dirti una cosa - dicemmo all'unisco.
- prima tu - di nuovo all'unisco
- ok.. io.. io credo che quello che è successo l'altra notte dovrebbe rimanere segreto, sempre se è successo qualcosa... - dissi tutto d'un fiato.
- già, credo anch'io", rispose semplicemente Harry. 
- ...e credo che dovremmo rimanere solo amici... - continuai io. Harry si avvicinò piano piano a me, sfiorandomi le labbra.
- ...mmh, sì, amici... - e mi baciò.
Lo lasciai fare, e quando si staccò gli dissi
- ...non ti ho chiesto di baciarmi - 
- Non l'hai detto, ma l'hai pensato. - rispose lui.
- non è vero... - 
- ah, ah... - e mi baciò di nuovo.
- ma mi prendi per i fondelli? - 
- già. - e mi baciò ancora.
- ...ma avevamo detto di... -
- ...restare solo amici, sì...certo.- e mi morse il labbro.
- Harry... Seriamente, solo amici... - dissi, rimanendo tra le sue braccia.
- ... Non lo vuoi neanche tu... - continuò
- ti prego... - dissi, il mio cevello era in til, e stava lottando contro il mio cuore.
- ... no, MAI - concluse. 
- ... Harry, pensa alla band.. - cercai di convincerlo.
- non moriranno.... - 
- Harry, sei dovuto crescere più velocemente, affrontare problemi, lasciare la tua famiglia per diverso tempo... Hai fatto tutto questo per la band.. Non buttare tutto all'aria.... - 
- voglio tornare ad essere il timido ragazzo che si presentò ad x-factor e che si vergognava a parlare davanti alla telecamera... -
- non lo sei... Harry, accetta la realtà - 
- potresti aiutarmi.... -
- a far cosa? Tornare indietro nel tempo? -
- tu stammi solo vicina - 
- come amica... -
- no, come fidanzata. - 
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Spazio autrice

Si lo so, sono un pò stronza ahhahah
Vi avverto già da subito CHE NON STANNO INSIEME. Dovrete aspettare ancora un pò.
Intanto volevo iniziare a ringraziarvi tutti per aver letto i capitoli, grazie mille <3
Vorrei qualche recensione in pù u.u
Al prossimo capitolo, Francesca

p.s. è corto lo so, ma non potevo scrivere troppo, capirete meglio nel prossimo ;)

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Capitolo 16
*** What?! ***


- Harry, no, ora devo andare... Ci si vede, ciao... - dissi andandomene. Era un comportamento da codardi, ma in fondo cosa doveco fare? Non lo so, e neanche lui lo sa. Entrai in casa e mi buttai a peso morto sul divano. Chiamai Hope, volevo sentire la sua voce.
Al telefono con Hope.
- pronto? -
- bella, puoi venire da me? - 
- certo, 5 min e sono lì -
Hope arrivò in una manciata di minuti. Mi trovò distesa sul divano, con la giacca ancora indosso e un sorriso da ebete stampato in faccia.
- Harry ti ha baciata, vero?! - disse spalancando la porta di casa.
- come lo sai? - chiesi alzando la testa.
- i tuoi occhi sognanti, il tuo sorriso e... Internet -
- si, è vero, aspetta un momento... Internet?! - dissi alzandomi di colpo. Tirai fuori dalla tasca il mio BlackBerry bianco, e cercai notizie al riguardo. Era vero, era tutto vero. Le foto dei nostri baci erano già on-line, con commenti di directioners, non molto "carine".
- cazzo! - dissi. Suonarono alla porta. Hope aprì la porta. Erano Liam e Louis.
- Bimba, sei un mito! - disse Louis ridendo.
- avete letto pure voi? - chiesi, togliendomi, finalmente, la giacca.
- si, e pure Caroline... E' al telefono con Harry... - disse Liam facendomi l'occhiolino. Iniziai a ridere, Hope con me.
- hey Liam, secondo te chi vince? La bionda sexy o la vecchia racchia? - domandò Louis ridendo.
- mah, io sceglierei la bionda sexy! - rispose Liam ridendo.
- dei greci, volete stare lì a parlare, o venire con me da Harry a sentire la discussione tra lui e Caroline? - dissi avvicinandomi verso la porta.
- come mi hai chiamato?! - chiese Louis.
- deo greco, figo della madonna, 7' meraviglia della natura... Scegli tu, ma ora andiamo! - conclusi io.
 
#Harry
Al telefono con Caroline.
- come hai osato baciare quella bambina?! -
- facile, ho posato le mie labbra sulle sue -
- Harry, non prendermi in giro! -
- Caroline, sono settimane che ti dico che è finita! -
- devo per caso ricordarti qualcosa? -
- no... Senti, ne riparliamo, ciao - 
- ciao, Amore -
Quando staccai, vidi che tutti i ragazzi erano seduti sul mio letto, compresa Summer. Mi lasciai incantare dai suoi occhi, che, ancora una volta, non riuscivo a capire il colore.
- allora? - chiese Zayn.
- solito - risposi.
- che succede? - domandò Summer. Avrei voluto dirle tutto, tutta la verità, ma non potevo.
- niente.. Non capisce che è finita.... - risposi, in fondo, era una parte della verità.
- ok. Che si fà? - disse sorridendo.
- possiamo parlare un secondo? - chiesi.
- certo - rispose. I ragazzi e Hope uscirono dalla stanza.
- volevo riprendere il discorso di prima... - dissi assicurandomi che la porta fosse chiusa.
- amici... - disse decisa avvicinandosi a me.
- solo finchè la storia con Caroline... - continuiai.
- amici - ridisse.
- e se ci fidanzassimo in segreto? - proposi avvicinandomi ancora di più.
- Harry! -
- presente! -
- scemo -
- ti amo - dissi per poi baciarla.
- piantala - disse dopo essersi staccata.
- ma se vuori all'idea di baciarmi! -
- se, e io sono una carota! - disse ridendo.
- mi piacciono le carote... -
Mi morse il labbro inferiore e uscì dalla stanza. Mi aveva steso.
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Ciao belle! Si lo so, è corto! 
Ma non potevo svelare più di tanto! Recensite? Ve ne sarei davvero molto grata!
Alla prossima! 
Francesca

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Capitolo 17
*** You and me ***


#Summer
Uscii dalla stanza e andai dagli altri.
- io vado a casa, devo studiare Romeo e Giulietta. Ciao - dissi prendendo il cappoto e uscendo di casa.
Il resto della giornata la passai a studiare "Romeo e Giulietta". Mi aveva sempre affascinata quella tragedia. Un amore impossibile che trova la pace nella morte. Io e Harry? Una storia impossibile? Si. Una tragedia? Può darsi. Vero amore? Assolutamente si.
I miei pensieri vennero interrotti dalla suoneria del mio telefono.
"isn't she lovely?
isn't she wonderful?
isn't she special?"
La voce di Harry riencheggiò nella mia testa. Ritornai alla realtà e guardai il telefono. Era Niall.
Al telefono con Niall.
- principessa, guarda fuori dalla finestra -
- ok -
Mi affacciai alla finestra e vidi Harry.
- cosa vuoi? - urlai.
- te! - rispose.
- che ne dici di film e pizza? - propose.
- sali! - conclusi.
Cosa stai facendo, Summer? Oh, al diavolo testa! E' un film e una pizza!
Andai ad aprire la porta, dove c'era Harry, con in mano il film "Letters to Julliet " e una vasca enorme di pop corn.
- a cosa devo tutta questa dolcezza? - chiesi sorridendo.
- mah... Cos'è che dici sempre? - disse entrando e appoggiando la roba in sala.
- l'amour.... - conclusi io. Si avvicinò a me e cercò di baciarmi. Misi un dito sulle sue labbra.
- amici - gli ricordai.
- sisi, come vuoi tu - disse baciandomi.
- guardiamo il film che è meglio,'và! - dissi staccandomi.
Dopo 30 min
- Summer? -
- si? -
- voglio baciarti -
- bacia il cuscino - dissi lanciandomi il cuscino.
- scema -
- scemo -
- ti amo -
- ho fame - dissi ridendo.
- mi ricordi Niall! - disse ridendo pure lui.
Erano le 19:00
- ordiniamo la pizza? Ce la facciamo portare per le 19:30? - proposi, spegnendo il film, che oramai, nessuno guardava.
- ah-ah-ah, la facciamo noi! - disse con aria da furbetto.
- ahahhahahah, divertente! -
- non sto scherzando, su forza! Andiamo in cucina - disse tirandomi per il braccio.
- oh my Bieber! - dissi alzando gli occhi al cielo.
Dopo 10 min.
Tirai un pò di farina in faccia a Harry, e iniziai a ridere. Lui fece lo stesso con me. Nel giro di pochi secondi ci ritrovammo in una battaglia con la farina.
- sembri un fantasma! - dissi ridendo. Eravamo pieni di farina. La pizza? La ordineremo.
- e tu sei bella lo stesso - disse avvicinandosi a me.
- grazie -
- ma mia madre? - chiesi, notando la sua mancanza da un paio di ore.
- E' con mia madre, le ho spiegato la situazione e.... - iniziò a dire, ma lo fermai.
- te l'ho mai detto che ti adoro? - chiesi sorridendo.
- si, ma non mi hai mai detto che mi ami... - mi stuzzicò.
- amici -
- al diavolo l'amicizia! -
- dobbiamo fare la pizza - gli ricordai. Si morse il labbro.
- tu stendi la pasta, io penso al forno - disse assumendo il controllo.
- e chi le condisce? - chiesi cercando di non ridere.
- devi chiamarmi chef! - disse.
- e chi le condisce, chef? -
- tu pensa a stendere la pasta... -
Dopo aver informaito le due pizze ci buttammo a peso morto sul divano.
- sei ancora tutto bianco - dissi scompigliandogli i capelli.
- pure tu -
Mi sdraiai sopra di lui e appoggiai la mia testa sul suo petto. Harry iniziò ad accarezzarmi i capelli. Rimanemmo in silenzio tutto il tempo, l'unico suono che si udiva erano i nostri cuori che battevano all'unisco. Ad interrompere quel momento fù il timer del forno. Mi alzai, ma le braccia di Harry mi fermarono prima che io facessi qualsiasi mossa.
- devi proprio andare? - chiese.
- sono pronte le pizze - dissi.
- maledette pizze! - disse sbuffando. Iniziammo a ridere.

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Spazio autrice
Ciao belle! Per la seconda parte della serata dovrete aspettare ancora un pò.
Ci vediamo alla prossima ;)

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Capitolo 18
*** i like you, i love you ***


Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare. Iniziammo a fare gli stupidi, infondo era la cosa che ci veniva meglio. Finita la pizza accendemmo " The Hits Radio" a tutto volume e iniziammo a fare gli scemi. Andò in onda "What Makes Ypur Beautiful".
- mi è familiare questa canzone.... - disse Harry ridendo.
- mai sentita prima... - continuai io ridendo.
Arrivò il pezzo di Harry e lui iniziò a cantare. Si avvicinò a me e mise le sue mani sui miei fianchi.
Ad interrompere quel momento fu mia madre, che entò in casa.
- ciao ragazzi! - disse chiudendo la porta di casa. Harry tolse le sue mani dai miei fianchi.
- ciao mamma - dissi cercando di non ridere.
- ciao - salutò Harry.
- Harry, tu e i ragazzi avete mai pensato di fare i comici? - disse mia madre.
- no - rispose Harry ridendo.
- allora, passata una buona serata? - chiese mia madre.
- vi siete decisi a fidanzarvi? - continuò lei.
- mamma! - urlai.
- Summer è testarda! - rispose Harry.
Scoppiamo tutti e tre a ridere.
- io vado, ci vediamo domani - disse Harry dandomi un bacio sulla guancia.
- io vado in camera! - comunicai a mia madre.
- va bene, miss sorriso da ebete! - rispose ridendo.
Mi chiusio la porta diestro le spalle. Mi squillò il telefono. Un nuovo messaggio.
#Harry: notte piccola, ti amo
#Summer: notte scemo.
Lanciai il telefono sul comodino e io mi lasciai cadere sul letto con un sorriso da ebete.

3 giorni dopo.
#Harry
- Hazza, finito la valigia? - chiese Liam entrando in camera mia. Ero in piedi che stavo finendo la valigia.
- si - risposi chiudendola. Era successo tutto così in fretta. Ero a un passo a fidanzarmi con Summer, ma il tempo ci ha tradito. Se solo potessimo avere un altro giorno, un' altra ora, un' altra vita. Scesi le scale e vidi tutti. Summer stava abbracciando Niall. Mi abbracciarono mia madre, Alice, Hope e infine Summer. Si mise sulle punte e mi baciò la guancia, ma io mi girai di scatto e l baciai. Mise le sue braccia sul mio collo e io misi le mie sui suoi fianchi. Ci staccamo poco dopo.
- ci vediamo al matrimonio - disse rimanendo tra le mie braccia.
- ci vediamo tra 10 giorni - risposi sorridendo.
- ma quando vi decidete a sposarvi?! - disse mia nonna, provacando una risata generale.
Io e i ragazzi iniziammo a caricare le valigie in macchina, quando, l' istinto mi disse qualcosa. Ora o mai più. Corsi in casa. Andai in salone dove c'era Summer.
- a che... ? - inizò a dire ma la fermai.
- silenzio. Un mese fà tu hai lasciato quella porta in lacrime, lasciandomi con questa collana - iniziai a dire, per poi tirare fuori una collana con il segno dell'infinito e con sopra inciso "Remember Me ".
- quindi, ora prendi questa collana, mettila al collo e lasciati amare - conclusi.
- "cause i can love you more than this" - aggiunsi per poi baciarla.
- scemo, i ragazzi ti aspettano - disse sorridendo.
Le stampai un bacio e corsi in macchina.
I giorni li passavo tra interviste e in sala registrazione.
Stavamo incidendo " Gotta be you ". Non era mai perfetta. La mia parte non lo era mai. Non riuscivo a trasmettere l'emozione giusta.
- Harry, che ti succede? - chiese Liam, vedendomi sbuffare in continuazione.
- non ci riesco - risposi.
- a cosa pensavi quando l'hai scritta? - domandò Zayn.
- a Summer - risposi.
- allora pensa a lei e canta! - concluse Niall.
Soprirai e riprendemmo le prove.

#Summer
- hai fatto la valigia? - chiese mia madre.
- si - risposi tirando fuori il mio telefono. Composi il nuimero di Harry e lo chiamai. Rispose al primo squillo.
- ciao Summer!
- ciao Harry...
- qualcosa non va?
- no, c'è si... insomma...
- parla. Niente giri di parole
- non vengo al matrimonio
Chiusi la chiamata immediatamente, senza dargli il tempo di reagire.

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Spazio autrice.
Nessun matrimonio per Summer? eheh.....
Continuerò dopo 3 reensioni.
Ciao ragazze :)

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Capitolo 19
*** Hannah?! ***


#Harry
- Summer! Perchè?! Summer! - urlai al telefono, me lei avava già riattaccato.
-che succede? - chiese Louis.
- Summer non verrà al matrimonio - risposi, incredulo delle mie stesse parole.
- cosa? - urlarono in coro.
- me lo ha appena detto - dissi abbassando la testa.
- prendo le chiavi della macchina - decise Louis.
Nel giro di 30 min eravamo davanti alla porta di casa di Summer. Bussai alla porta e in poco tempo la madre di Summer la aprì.
- Ciao ragazzi - salutò lei.
- c'è Summer? - chiesi, senza badare alle buone maniere.
- entrate - rispose con un velo di indecisione.
- Summer è partita - continuò poco dopo che ci fossimo seduti.
- ma la partenza è domani! - disse Liam.
- non mi avete fatta finire, è partita per Doncaster. E' dai nonni. - ci comunicò. Non capivo il perchè.
- quando? - chiesi.
- 20 min. fà. Il suo aereo parte fra 10 min. - rispose.
Non ci pensammo due volte e ci catapultammo in macchina. Direzione? Areoporto.
#Summer
Perchè? Perchè lo ha fatto? Perchè mi ha detto quelle cose? Perchè ha continuato ad avere me?
Tra mille domande mi imbarcai e presi posto. Mi arrivò un sms.
#Harry: affacciati al finestrino.
Feci come mi disse lui. Lo vidi insieme agli altri. Nei suoi occhi leggevo delusione. Mi arrivò un sms.
#Harry: perchè?
#Summer: potrei farti la stessa domanda
#Harry: perchè?
#Summer: l'aereo sta per partire, devo spegnere.
#Harry: non partire
Spensi il telefono.

#Harry
- ha spento il telefono - dissi.
- io parto - comunicò Louis.
- si, insomma, sarei dovuto partire comunque. Prendo due piccioni con una fava! - spiegò.
- io vengo con te - decisi.
- no, tu hai il matrimonio! Tranquillo, andrà tutto bene - mi fermò Liam.
Louis sarebbe partito il giorno successivo. Dovevo solo aspettare.

#Summer
Il viaggio fu breve. Scesi dall'aereo e vidi poco distante mio nonno. Mi avvicinai e lo abbracciai. Non lo vedevo da qualche mese.
- nonna? - chiesi entrando in macchina.
- sta cucinando - rispose.
- oddio, non voglio diventare un tacchino! - dissi e scoppiammo entrambi a ridere.

Il giorno dopo.
- Sveglia tesoro - disse mia nonna.
- che ore sono? - chiesi aprendo gli occhi.
- le 10:00, ti ho preparato la colazione - rispose.
- adesso scendo - risposi alzandomi dal letto.
Andai in cucina, dove c'erano uova e pancetta ad aspettarmi.
Nel giro di 1 ora mi ritrovai per le strade di Doncaster. Ad un tratto vidi Louis. Poco dopo mi notò pure lui. Ci guardammo per qualche secondo, poi, lui si avvicinò. L'istinto mi disse di correre, e così feci. Iniziai a correre per tutta la piazza, e lui mi rincorreva. La scena era ripresa e fotografata da paparazzi e directioners. Dopo pochi minuti mi raggiunse. Avevamo entrambi il fiatone.
- perchè non sei partita per la California? - chiese, dopo aver ripreso fiato.
- chiedilo al tuo amichetto - risposi con faccia abbastanza schifata.
- non lo sa nemmeno lui - confessò. Cercavo nei suoi occhi una risposta, la verità.
- ah, davvero? -
- hai il mio stesso colore degli occhi - cercò di deviare il discorso. In quel momento i nostri occhi erano uguali. Mi spostai, volgendo il viso verso il sole.
- ora sono come quelli di Harry - commentò.
- uguali a quelli di uno stronzo - lo corressi. Mi guardò perplesso.
- Vuoi spiegarmi che cosa è successo? - chiese. Mi sedetti di fianco a lui, e iniziai a raccontargli il mio incontro con Caroline.
- quindi, fammi capire una cosa. Lui ti aveva giurato che aveva chiuso definitivamente con Caroline, invece non l'ha fatto? - mi domandò.
- ciao Louis! - disse qualcuno alle nostre spalle.
- .... Hannah?! - disse stupito.

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Spazio autrice
Ciao belle!
Ecco a voi il capitolo!
Sono riuscita a tenervi con 
il fiato sospeso? 
L'apparizione di Hannah non l'ho messa a caso... Capirete meglio nei prossimi capitoli....
Continuo a 4 recensioni :)
alla prossima ragazze!

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Capitolo 20
*** Hi Louis ***


Capitolo 20
- Non sono micca un fantasma! - rispose ridendo.
- si, c'è no... - era in imbarazzo.
- Louis, calmati! - dissi ridendo.
- tu sei...? - chiese Hannah.
- Summer - risposi alzandomi.
- la sua nuova fiamma - concluse lei. Ma wtf?! 
- ahahahahhaha, no! Siamo amici, SOLO amici - risposi sorridendo.
- sto cercando di buttarla tra le braccia di Harry - disse Louis dopo essersi ripreso.
- ok, scusate ma devo andare. Ciao - disse Hannah per poi andarsene. Louis la guardò andarsene. Era incantato.
- terra chiama Louis! - urlai ridendo.
- eh? Cosa? Ah si! Lo voglio anche io il gelato! - rispose.
Iniziai a ridere come una matta.
- sei cotto! - comunicai.
- è finita da tempo - mi corresse.
- ma sei ancora cotto! - ridissi.
I due giorni sucessivi io li passavo in camera a pensare, mentre Louis usciva con Hannah. Hope mi chiamava in continuazione e i ragazzi erano partiti per la California. Harry rifiutava qualsiasi proposta, e stava sempre chiuso in camera.
Quel pomeriggio uscii con Louis.
- domani c'è il matrimonio - disse Louis tutto a un tratto.
- allora sai tutto - concluse lui. Ma cosa aveva in testa?
 
#Harry
- domani è il grande giorno - disse Hope avvicinandosi a me.
- già - sussurrai.
- io e i ragazzi andiamo in spiaggia. Vieni? - propose.
- no - risposi.
- chiamo Louis - continuai.
- lei non verrà - si affrettò a dire.
- Louis non c'è riuscito.... Prenderà l'aereo tra poco. Sarà qui giusto poco prima del matrimonio.... Mi dispiace... - aggiunse.
- tranquilla, lo sapevo - detto questo mi chiusi in camera.
Iniziai  a tirare pugni al letto. Strappai i fogli che si trovavano su di esso. Mi lasciai cadere per terra e mi misi a piangere. Dopo una decina di minuti tirai fuori il telefono. Composi il numero di Summer. Avevo bisogno di risposte. Avevo bisogno di lei. Dopo vari squilli rispose.
- pronto? -
- ... Louis? -
- si, sono io, Harry -
- che ci fai con il telefono di Summer? - 
- storia lunga -
- parla -
- mi ha chiesto di ripondere per lei ok? ok -
- me la passi? -
- no - 
- Boo Bear.... Ti prego! -
- Harry, qui sono le 23:00, abbiamo il coprifuoco. Ciao -
Chiuse la chiamata. Avrei parlato con lui il giono dopo. Dovevo parlare con Summer, di lei, di me, di lui. Soprattutto di noi.
 
#Hope
Al telefono con Summer.
- ho capito! -
- sicura? -
- sisi -
- perfetto! -
- ci vediamo Babe -
- stai zitta babe -
- certo! -
Detto questo chiusi la chiamata. Dovevo solo dirlo a Zayn, Liam e Niall e il gioco era fatto.
 
#Harry
La giornata la passai chiuso in camera. Ero affacciato alla finestra a contemplare il mare. Perchè l'amore è così complicato?
- posso entrare? - chiese mia sorella.
- si - rispori senza guardarla.
- sono un disastro - dissi di punto in bianco.
- non è vero. Sei solo un ragazzo che ha fatto degli errori. - mi corresse lei dolcemente.
- Summer sa tutto? - chiesi.
- non tutto, ma sa che non hai chiuso i ponti. Harry non hai pioù tempo. Devi dirle la verità. - rispose lei. Mi scompigliò i ricci e si avvicinò alla porta.
- Gemma? -
- si? -
- ti voglio bene -
- anche io, baby Tarzan - mi sorrise e uscì dalla camera.
Il giorno dopo.
Ore 9:00
- Hazza! - urlò Boo Bear entrando in camera mia.
- Louis! - dissi sorridendo.
- sei sexy amico! - disse avvicinandosi.
- è un semplice smooking! Anche tu sei sexy, carota! - risposi sistemandomi davanti allo specchio.
- Summer... Lei... Come stà? - chiesi titubante.
- non pensarci - disse solo.

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Spazio autrice
Allora, il matrimonio è iniziato, Summer è ancora a Doncaster e Louis è tornato. Cosa farà Harry??
Ci vediamo al prossimo capitolo
Francesca xx

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Capitolo 21
*** Wedding part. 1 ***


Ore 10:30
Gli ospiti ormai erano seduti. Io e i ragazzi eravamo in piedi sulla destra dell'altare. Hope era sulla sinistra. Summer in teoria doveva essere con lei. Gli ospiti ospiti si alzarono e i musicisti iniziarono a suonare la marcia nuziale. Pochi secondi dopo uscì mia sorella, portava gli anelli. Pochi secondi dopo il mio cuore si fermò. Vidi lei. Aveva un vestito corto senza spalline. Il colore era chiaro e la gonna del vestito cadeva morbina, i tacchi erano alti e chiari come il vestito. I suoi capelli biondi le cadevano sulle spalle nude. Li aveva lasciati al naturale, ossia a boccolo. I suoi occhi mi ipnotizzarono. Erano verde acqua, quasi azzurro. In mano teneva un mazzo di fiori di rose bianche. Lei era l'ottava meraviglia del mondo. Sulla mia faccia si formò un sorriso da ebete.
- piaciuta la sorpresa? - sussurrò Louis vicino al mio orecchio.
- ti amo, Louis - mormorai.
- risparmialo per lei - scherzò.
Dopo poco uscì mia madre accompagnata da mio padre. Gemma e Summer raggiunsero Hope. Stavo morendo. Stavo morendo per lei.
 
#Summer
Stavo morendo. Stavo morendo per lui. Era dannatamente perfetto. Era l'ottava meraviglia del mondo. Il leggero vento gli scompigliava leggermente i capelli. Era dannatamente sexy. I suoi occhi verde smeraldo mi ipnotizzavano. Come tutte le altre volte d'altronde.
- vi state mangiando con gli occhi - sussurrò Gemma.
- non è vero! Sto guardando.... La spiaggia! Sto guardando la spiaggia - mormorai.
In un certo senso era vero. Il panorama era mozzaiato. Eravamo sulla spiaggia. La sabbia era fine e color bianco-grigio. Il mare era azzurro e cristallino, mentre verso l'orizzonte era blu profondo. Il sole era alto in cielo e splendeva in tutta la sua bellezza.

Ore 12:00
- ora potete baciare la sposa - disse il prete. Gli sposi si baciarono, seguiti da applausi ed urla dagli ospiti. I ragazzi mi corsero in contro, saltandomi letteralmente addosso.
- oddio ragazzi! Così cado! - dissi cercando di rimanere in ecquilibrio.
- spazio ragazzi! Qui c'è la migliore amica! - urlò Hope ridendo.
Le saltai addosso e cademmo sulla sabbia.
- maledetti tacchi! - urlammo all'unisco.
Niall aiutò Hope ad alzarsi e Louis me.
- venite a pranzo?! - urlò Gemma.
- certo - rispondemmo in coro.
Entrammo dentro il ristorante. Ad ogni posto c'era assegnato un nome. Io capitai di fianco ad Harry. Cigliegina sulla torta? Hope e i ragazzi erano dall'altra parte della sala. "Dannazione! " pensai. Ci sedemmo. Il primo a parlare fu Harry.
- perchè eri andata a Doncaster? - chiese guardandomi negli occhi.
- non voglio rovinare il matrimonio dei tuoi - risposi seria.
- ti prego - sussurrò toccandomi la mano.
- lo hai voluto tu - dissi girandomi nella sua direzione.
- ho incontrato Caroline e mi ha detto che continuavate a sentirvi - dissi.
- ti ha detto altro? - chiese.
- no - risposi.
- posso spiegare... - balbettò.
- ti ascolto - gli diedi una possibilità. Avevo bisogno di lui. Lui era il mio tutto.
- ho dovuto continuare ad uscire con lei, perchè me lo avevano detto i menageer. Non potevo lasciarla di punto in bianco - disse.
- altro? - sollecitai.
- si - rispose.
- ti amo - concluse. Avvicinò il suo viso al mio.
- non ti ho ancora perdoanato - gli ricordai. 
Ad interrompere quel momento fu il cameriere, con la prima portata, che iniziammo a mangiare.
- tregua? - chiese Harry.
- che? -
- per oggi pariamo, facciamo finta di niente. Insomma torniam amici come prima, poi domani fai quello che vuoi - mi spiegò.
- andata - dissi sorridendo.
Iniziammo a mangiare di tutto e di più. La mia pancia stava per scoppiare. Io e Harry ci avvicinammo verso il tavolo dei ragazzi.
- finalmente! - scherzò Zayn.
- eo, non l'ho vista per 5 giorni! - continuò Harry.
Mi sedetti sulle gambe di Harry.
- non farti strane idee - mi affrettai a dire.
- che avete fatto te e Louis in questi giorni? - chiese Hope.
- io sono stata a casa, lui è uscito con Hannah - dissi ridendo.
- Hannah?! - urlarono i ragazzi.
- questa me la paghi babe! - disse Louis puntandomi il dito contro.
- primo: Hannah?!
   secondo: non chiamarla babe
   terzo: lei è mia! - disse Harry.
- io di chi sono? - chiesi ironica.
- mia - rispose con un sorriso da furbetto.
- ahahhaha, no -
Mi baciò. Cercai di sstaccarmi ma le sue braccia mi tenevano stretta, e infondo mi piaceva quel bacio.
- tempo 10 anni e saranno loro gli sposi! - disse ridendo Anne.
Ci staccammo e iniziammo a ridere. Il dj iniziò a mettere della musica.
- ti va di ballare? - mi chiese Harry.
- certo - risposi per poi avvicinarci verso la pista da ballo.
 
#Harry
Iniziammo a ballare. Dopo poco partì un lento.
- vuoi concedermi questo ballo? - chiesi porgendole la mano.
- si - rispose legando il mio collo con le sue braccia. Io presi la sua vita con le mani e la avvicinai ancora di più a me. Le avrei parlato dopo, una volta tornati a Londra. Avrei affrontato il problema e ne avrei pagato le conseguenze. C'era solo una cosa, una sola cosa che non volevo. Non volevo perdere Summer.
Continuammo a ballare lenti su lenti. Volevo fermare il tempo, fermarlo in quel momento, in quell' istante. I suoi occhi azzurri guardavano diritti nei miei. La sua bocca formava uno splendido sorriso, che, automaticamente comparve anche sul mio. La baciai, non avrei resistito un secondo di più. Ci staccammo dopo un poco. La presi per mano e ci dirigemmo verso la spiaggia.
- mi spiace essere scappata.... - disse tutto ad un tratto.
- sono io che non sono stato sincero... Come ha fatto Louis a convincerti? - chiesi.
 
#Summer
Flachback.
- lo ami? - chiese Louis facendomi scendere dalla moto.
- cosa? - 
- hai capito, ma te lo ripeto. Lo ami? - richiese mettendo il suo braccio sulle mie spalle.
- ti piace respirare? - 
- non si risponde ad una domanda con un altra domanda, ma ho capito - disse sorridendomi.
- dove siamo? - chiesi guardandomi attorno.
- in un posto in questo mondo - rispose ridendo.
- ahahhahah, sul serio. Dove siamo?! - dissi con aria abbastanza preoccupata.
- ci venivo da piccolo con mio padre, e negli ultimi anni con le mie sorelle - dissi guardando un punto non ben definito nel cielo.
- è bellissimo - dissi guardandomi attorno. Era un bellissimo parco. Anche se erano i primi di Novembre il sole splendeva in cielo, il prato verde aveva ancora qualche fiore. Alzai gli occhi al cielo anche io. Il cielo era sereno, senza nuvole.
- so che al mio posto vorresti che ci fosse stato Harry - disse sedendosi sul prato.
- non è vero.... - dissi sedendomi di fianco a lui.
- Babe, ti conosco. Tu lo ami - disse alzandomi il viso con due dita.
- si nota così tanto? - chiesi passandomi una mano tra i capelli. 
- lo noterebbe pure un cieco - disse sorridendomi. Si avvicinò a me e mi abbracciò.
- e poi sarebbe uno scemo a lasciarti andare - aggiunse per poi darmi un bacio sulla fronte.
- ti voglio bene, Carrot - 
- anche io Honey -
- sei uscito con Hannah ieri sera? - chiesi.
- si, come fai a saperlo? - disse buttando la testa all'indietro.
- elementare Watzon - risposi ridendo.
- ne sai una più del diavolo! - aggiunse.
Fine flaschback.

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Spazio autrice
Allora,
anche se sono una di voi ha commentato l'ho pubblicato lo stesso.
Si lo so, è orrendo come capitolo, soprattutto il flaschback, ma non avevo idee ç__ç
Continuerò dopo 5 recensioni. Accetto consigli e critiche, non abbiate paura a scrivere!
Alla prossima Francesca xx

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Capitolo 22
*** Wedding part. 2 ***


- non volevo perderti - risposi sorridendogli. Non avevo risposto esattamente alla sua domanda, ma a lui bastava.
- ei piccioncini! C'è il discorso! - urlò Liam ridendo.
Harry si alzò, poi aiutò me ad alzarmi. Il mio equilibrio coi tacchi sulla sabbia era pari a zero. Tornammo ai nostri posti giusto in tempo per discorso. Il primo a parlare fù il testimone dello sposo. Uno zio di Harry.
- siate clementi con me, è il mio primo discorso ad un matrimonio - ci fù una piccola risata generale - allora. Sono il fratello maggiore di Anne. L'ho vista crescere ed affrontare i problemi. Per lei sono stato una spalla su cui piangere, un amico, ma soprattutto un fratello. L'ho vista piangere per il primo amore, e ora sono al settimo cielo vedendola sposata con il suo vero amore. - ad Anne iniziò a scendere qualche lacrima. - hai due figli splendidi che ti amano, te lo meriti. Ti amo sorellina - concluse con gli occhi leggermente lucidi. Ci fù un grande applauso. Anne abbracciò forte il fratello. Quella scena mi fece tanta tenerezza. La seconda a parlare fù mia madre.
- beh... Che dire... . Conosco Anna da 15 anni ormai. Ci siamo conosciute pocchi giorni dopo il mio trasferimento a Londra. Ero incinta di Summer di 5 mesi. Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri. Teneva in braccio il piccolo Harry, mentre Gemma si avvicinava curiosa, per via della mio pancione. Ti ricordi quando in un pomeriggio inoltrato arrivò Harry per mano con Summer dicendo " io fra 10 anni la sposerò!" - scatenò una risata generale. Harry diventò rosso. Gli diedi un piccolo bacio sulla guancia, che lo fece arrossire ancora di più - beh Harry, la scadenza è tra 4 anni - questa volta fui io a diventare rossa. - ok, dopo aver messo in imbarazzo i nostri figli, posso concludere. Spero che questo amore duri per sempre. Te lo meriti - concluse mia madre.
Le mie guance tornarono al color roseo naturale.
- è stato imbarazzante - ammise Harry.
- ahahahhah, abbastanza - concordai.
- Harry! Una cinquantina fi fan stanno venendo in spiaggia! E ne verranno ancora! - urlò Zayn.
- anche oggi?! - mormorò tra i denti Harry.
- io ti aspetto qua - dissi.
- ah-ah-ah, tu  vieni con me - decise.
- no - 
- si - 
- si -
- no -
- contento tu! - dissi ridendo.
- volevo dire si! - si corresse.
- mi arrendo, vengo! - dissi sbuffando.
Ci avviammo fuori dove c'erano una cinquantina di Directioners. C'era chi urlava e piangeva. Alcune rimanevano in silenzio, altre scattavano foto.
- chi è lei? - chiese una fan vedendomi. Harry aveva il suo braccio intorno alla mia vita.
- Summer Stander, ha 14 anni. Era la vicina di casa di Harry. E' molto legata ai ragazzi ed è una Directioner. Ah, lei e Harry sono innamorati l'un l'altra da anni ma nessuno dei due lo vuole ammettere - rispose una ragazza.
- wow - sussurrai.
- ma lei non se la faceva con Louis a Doncaster? - chiese una ragazza con disprezzo.
- no, siamo MIGLIORI amici - la corresse Louis, sottolineando la parola "migliori".
La discussione venne messa a tacere da Hope che ci chiamò per il taglio della torta.
- Harry, vuoi dire qualcosa? - chiese Anne, una volta entrati. 
- discorso, discorso, discorso - iniziammo tutti ad urlare.
- ok, ok, Beh.... Sono negato in queste cose - balbettò.
- come tutti saprete, io e l'amore abbiamo un rapporto... Come dire... Complicato. Voi l'avete trovato, quello vero. Quello che dura per sempre. Forse io l'ho trovato. 14 anni fà, incrociando gli occhi multicolore di una neonata - disse guardandomi.
Le mie guance divennero rosse, di nuovo.
Gli sposi tagliarono la torta, che dopo pochi minuti arrivò anche agli ospiti.
 
#Harry
Ore 18:00
- sono sfinita! - disse Summer buttandosi a peso morto sulla sedia.
- sono solo le 6! - le dissi ridendo.
- si, ma ho ballato su sti tacchi per due ore! - si lamentò per poi farmi la linguaccia.
- vuoi essere la mia ragazza? - dissi tutto d'un fiato. Senza pensarci due volte.
Alzò di colpo la testa.
- cosa? - chiese spiazzata.
- ti amo - risposi.
Non disse nulla, mi baciò. Non avevo bisogno di nessuna risposta, quel bacio era meglio di qualsiasi parola.
- ringrazia il tuo discorso - aggiunse dopo essersi staccata dalle mie labbra.
- state insieme? - chiesero all'unisco le nostre madri.
- si - risposimo sorridendo.
- finalmente! - esultarono.
 
Ore 22:30
- sono andati via tutti? - chiesi a mia madre, abbracciando Summer da dietro.
- si, è ora di andare a nanna! - rispose lei.
- io dove dormo? - chiese Summer.
- ovvio, con me! - risposi.
- no - frenò il mio entusiasmo sul nascere.
- perchè mamma? Abbiamo dormito insieme miglioni di volte! - dissi sbuffando.
- lo so, ma 1) non stavate insieme,
               2) non avevate gli ormoni a mille;
               3) sono pur sempre una madre! - ci disse mia mamma.
- io credo che per sta sera passi, poi domani camere separate - tentò la madre di Summer entrando nell'altrio dell'albergo.
- ok, va bene. Ma solo per sta sera! - ci diede via libera mia madre.
- ah, e niente sorprese tra 9 mesi! - ci ricordò sua madre.
Ci avviammo in camera ridendo come matti.
 
#Summer
Una volta entrati chiusi la porta a chiave e mi tolsi i tacchi. Mi tolsi anche il vestito e mi avvicinai alla valigia. Harry uscì dal bagno e si buttò sul letto. Mi misi un paio di pantaloncini corti e una maglietta. Mi avvicinai al letto e mi ci misi sopra.
- bel matrimonio.... - sussurrai iniziando a disegnare cerchi invisibili sul petto nudo di Harry.
- soprattutto la fine - aggiunse alzandomi il viso con due dita. Gli sorrisi.
- finalmente - sussurrò.
- sono 14 anni che aspetto questo momento - dissi per poi baciarlo. Continuammo a baciarci per un pò, finchè non mi addormentai sul suo petto con la mano intrecciata alla sua.

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Finalmente stanno insieme!!!!!!!!!!!!! <3
Per il prossimo capitolo voglio 6 recensioni ;)

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Capitolo 23
*** Gossip ***


Capitolo 23.

Il giorno dopo.
Sentii le labbra di Harry premere leggermente sulle mie, così aprii gli occhi lentamente.
- Giorno – mi disse sorridendo.
- Giorno – risposi, e mi misi a sedere sul letto.
- Che ore sono? – chiesi.
- Le 9.30, dobbiamo scendere – rispose alzandosi dal letto e mettendosi in piedi davanti a me.
- Va bene – dissi avvicinandomi alla valigia.
Per le 10.00 eravamo pronti. Io indossavo degli shorts di jeans, una maglia a maniche corte con sopra una camicia sbottonata, e ai piedi le mie amate Converse. Ah, e sotto tutto ciò mi ero messa il costume.
- Giorno bellezza! – mi urlò Louis dopo avermi schioccato un rumoroso bacio sulla guancia.
- Giorno Boo Bear – risposi scompigliandogli i capelli.
- Babe – disse Hope.
- Honey! – le risposi.
Mi sedetti a tavola tra Harry e la mia migliore amica.
- Che cosa facciamo oggi? – domandò Liam, addentando una fetta biscottata.
- Mare? – propose Niall.
Dopo aver fatto colazione, salutato gli sposini e mia madre, ci avviammo in spiaggia; arrivammo in pochissimi minuti.
Liam, Zayn e Harry si buttarono subito in acqua, io e Hope ci sedemmo sulla sabbia, mentre Niall e Louis si divertivano a scattare foto alla cavolo.
Io mi tolsi le scarpe, maglia, e camicia, ma tenni gli shorts.
Non avevo intenzione di fare il bagno, per ora.
Hope la pensava come me, e m’imitò.
- Dai! Entrate in acqua! È fantastica! – ci urlò Liam.
Io e Hope scuotemmo la testa contemporaneamente, ma ci togliemmo anche i pantaloncini.
- Se non venite di vostra spontanea volontà, allora vi ci portiamo noi! – ci urlò Harry.
Io e lei ci guardammo e scoppiamo a ridere.
Dopo una manciata di minuti di pura tranquillità, sentii delle mani prendermi da dietro e alzarmi.
- Louis?! – urlai.
- Vi avevamo avvertito – disse Zayn ridendo di gusto.
Mi girai verso Hope e vidi che le toccò la mia stessa sorte, solo che a sollevarla fu Niall.
Louis entrò in acqua e io mi legai a lui come se fossi un koala.
- Boo Bear…- sussurrai.
- Sì? –
- Non mi lasciare – dissi un po’ spaventata.
- Va bene – si rassegnò lui.
Mi ero leggermente tranquillizzata.
Louis si buttò all’indietro, portando sott’acqua anche me.
- Ma sei pazzo? – urlai subito dopo essere tornata in superficie.
- No! – rispose ridendo.
Sentii delle braccia avvolgermi la vita che non potevano certamente essere quelle di Louis.
- Ora tocca a me – mi sussurrò Harry all’orecchio, facendomi rabbrividire.
- Cosa? – chiesi perplessa.
Mi prese su e mi buttò in acqua, ma io lo afferrai per un braccio e lo feci cadere con me, mentre entrambi ridevamo.
Rimanemmo in acqua ancora un un’ora.
Dopo tuffi, schizzi e quant’altro tornammo a riva.
Presi il mio asciugamano e mi ci avvolsi.
- Pranziamo in hotel o rimaniamo fuori? – chiese Louis.
- Facciamo a votazione? – propose Hope.
- No. Si pranza fuori. Malik ha deciso! – concluse Zayn facendo ridere tutti quanti.
Verso le 12.30 ci avviammo al bar della spiaggia, dove mangiammo dei panini e qualche pezzo di pizza.
In spiaggia c’erano delle Directioners, e chiesero ai ragazzi foto e autografi.
Alcune guardavano me e Hope con aria di sfida, altre con una certa curiosità.
Dopo pranzo tornammo in spiaggia a fare gli sciocchi, come era nostro solito.
Hope, dopo essersi seduta, prese dalla borsa una rivista di Gossip.
“Tipico di Hope”, pensai.
- Ehi, Louis, Summer e Harry sono in copertina! – esclamò Liam che si era sporto a guardare il giornale con la mia amica.
- Che?! – urlammo all’unisono io, Boo Bear e Hazza.
- Fammi vedere – continuai.
Hope mi passo la rivista ed io cominciai a sfogliarla.
- Il triangolo amoroso londinese – lessi ad alta voce il titolo dell’articolo.
- Continua – disse Harry avvicinandosi ancora di più a me.
Feci un respiro profondo e iniziai a leggere.
- In questo fresco inverno nasce un intreccio amoroso. I protagonisti di questa love story sono: Louis Tomlinson, Harry Styles e Summer Stander. I due ragazzi fanno parte della boy-band One Direction. – lessi.
Sentii le mani di Harry che si trovavano sui miei fianchi stringersi in pungi.
Feci un altro respiro profondo e ripresi a leggere.
- La cosa più importante: chi è questa Summer Stander? – cominciai, ma venni interrotta.
- Possiamo finire dopo e tornare in albergo? Troppi paparazzi in giro – tagliò corto Zayn, indicandocene uno alle nostre spalle con un movimento impercettibile della testa.
Tutti annuimmo, ci alzammo e tornammo in hotel.
Una volta tornati, andammo tutti in camera mia e di Hope, così, dopo esserci sistemati, ripresi a leggere.
- Le nostre ricerche hanno dato buoni frutti: è nata a Londra il 24 giugno 1997 e lei e sua madre Alice erano le vicine di casa della famiglia Styles. La madre è italiana, mentre il padre, attualmente assente poiché morto in un guerra anni fa, proveniva dalla California. Lei e Harry durante l’infanzia diventarono inseparabili, l’una l’ombra dell’altro. – mi soffermai a guardare la foto che c’era sotto di me ed Harry di otto anni prima, poi continuai – Inseparabili fino al 2010, quando Harry entrò a X-Factor. Harry conobbe Caroline Flack, conduttrice di Extra-Factor, che in poco tempo diventò la sua fidanzata. Dopo un anno si silenzio tra i due, Harry torna a casa dove scatta la scintilla. In seguito all’ennesima menzogna di Harry, Summer parte e va dai nonni a Doncaster. E da qui la storia si fa più interessante: avete presente quando nei film la protagonista scappa e il suo vero amore la rincorre? Ecco, beh, Harry è rimasto tranquillamente a casa, mentre a raggiungerla sapete chi è stato? Louis. Ma noi ci chiediamo, come mai Louis e non il diretto interessato, ovvero Harry? Ad insospettire le fan sono state le foto scattare ai due a Doncaster. – continuai.
Abbassai lo sguardo e vidi le foto scattare a me e Louis al parco.
- Continua… - mi sollecitò Harry serrando la mascella.
- Nelle foto a fianco possiamo vederli in vari momenti delle giornate… - lessi ancora, ma Harry mi prese il giornalino dalle mani e lo buttò dietro di sé con rabbia.
- Harry, io e lei non… - iniziò a dire Louis.
- Lo so, mi fido – lo interruppe Harry volgendo lo sguardo verso la finestra.
- Che facciamo? – chiese Louis.
- Smentiamo sul nascere – dissi io.
- I manager lo sapranno già? – domandò Liam.
- Chiamali – gli disse Niall.
- Facciamo una passeggiata? – mi chiese Harry ignorando gli altri.
- Certo – risposi.
Harry andò a cambiarsi e io ne approfittai per fare una doccia veloce.
Dopo aver salutato i ragazzi scesi le scale per raggiungere Harry.
- Che hai? – chiesi uscendo dall’hotel.
- Niente – rispose sforzandosi di sorridere e intrecciando la mia mano con la sua.
- Ti conosco, Hazza – lo rimproverai.
- Odio quando hai ragione – disse ridendo.
- Sputa il rospo, baby –
- Ho paura di quello che ci aspetterà una volta tornati a Londra – confessò.
- Mi dispiace… - dissi abbassando lo sguardo.
- Non è colpa tua… Non potevi saperlo… - disse poggiandomi due dita sotto il mento e alzandomi il viso, fino a incontrare il suo sguardo profondo.

# Zayn.

Io e Liam stavamo facendo un giro per la città.
- Secondo te come andrà a finire questa storia? – chiese.
- Non lo so. Harry era abbastanza arrabbiato prima – risposi.
- Tu sai cosa hanno combinato quei due a Doncaster? – continuai io.
- No, ma non credo che ci sia qualcosa tra i due. Insomma, hai visto lo sguardo di Louis quando parla di Hannah? – disse Liam.
- E tu hai notato che quando Summer sente anche solo pronunciare il nome di Harry cominciano a brillarle gli occhi? – continuai guardando un punto indefinito davanti a me.
Infondo invidiavo Harry. Non gli invidiavo la ragazza, Summer non mi interessava; gli invidiavo il fatto che ce l’avesse. Essere single può essere quando quanto vuoi, perché puoi spassartela e provarci con tutte, ma non sarà mai come averne una propria. Una che abbia occhi solo per te, e tu non puoi fare a meno di perderti nei suoi.
- Tutto okay, Bro? – chiese Liam, vedendomi in sovrappensiero.
- Certo – risposi non molto convinto.

#Summer.

- Torniamo in albergo? – chiesi, appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
- Certo – rispose stampandomi un bacio in fronte.
- Sai una cosa? – mi chiese.
- Dipende –
- Non m’interessa quello che ha scritto quello stupido articolo. Io e te sappiamo la verità, questo è l’importante – disse sorridendomi.
Qualche metro più avanti incrociammo Liam e Zayn che chi chiesero se avessimo voglia di fare un giro con loro.
Presi sotto braccio Liam.
- Dove si va allora? – chiesi.
Nemmeno il tempo di ricevere una risposta che il mio telefono vibrò, e sul dispaly comparve il segnale che m’indicava un nuovo messaggio ricevuto.
Lo aprii: “Babe corri in albergo. È urgente. – Hope. x”
Feci leggere il messaggio ai ragazzi e nel giro di venti minuti mi ritrovai a bussare alla porta della mia camera d’albergo nella quale mi aspettava Hope.
Lei venne ad aprire la porta e mi tirò dentro per un braccio.
- Ciao anche te! – esclamai ironica sedendomi sul letto.
- Sono innamorata di Niall – disse tutto d’un fiato continuando a camminare avanti e indietro per la stanza.
- Cioè, tu mi hai fatta correre qui solo per dirmi questo? – domandai sgranando gli occhi.
Lei si fermò un attimo, mi guardò e fece spallucce.
Ci fu qualche minuto di silenzio.
- Finalmente! – esclamai d’un tratto, facendola sobbalzare.
- Cosa? – chiese guardandomi di traverso.
- Sono secoli che ti piace, ma ti sei sempre rifiutata di ammetterlo a te stessa. Si vede lontano un miglio! – urlai saltandole letteralmente addosso.
Iniziammo a ridere come delle cretine.
- Ci serve il metodo Stander – disse Hope.
Presi due fogli bianchi, uno per i “pro” e l’altro per i “contro”.
- Da quale partiamo? – chiesi prendendo una penna.
- Pro – disse decisa Hope.
- Bene, allora elencami tutti i motivi “pro” per cui vorresti fidanzarti con Niall – dissi assumendo un’aria seria.
- Uno, è dolce. Due, è simpatico. Tre, è premuroso. Quattro, ha una voce meravigliosa. Cinque, sa come trattare una ragazza. Sei, mi piace da impazzire. Sette, è bellissimo. Assolutamente, terribilmente, meravigliosamente bellissimo. Otto, è perfetto. – elencò Hope.
- Bene, direi che per partire possano bastare. Ora tocca ai contro. – dissi prendendo l’altro foglio.
- Uno, il suo lavoro potrebbe dividerci. Non credo che lo potrei seguire ovunque. Due, non so se ricambia il sentimento… - continuò sospirando.
- Non vi avremmo lasciati soli se non fossimo stati certi che ricambiasse! – dissi sorridendola.
Si illuminò di colpo, ma bussarono alla porta.
- Vado io – dissi aprendo la porta.
- Ciao Harry! – dissi facendolo entrare.
- Scusa Hope, ma mi serve Summer. La cerca sua madre – disse Harry fermandosi sulla porta.
- Ma è da me soltanto da cinque minuti! – sbuffò Hope.
- Cinque minuti? – ripeté Harry incredulo.
- Siete chiuse qui dentro da almeno un’ora! – continuò ridendo.
Io e Hope ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.
- Finiamo dopo – le dissi facendole l’occhiolino per poi alzarmi e avvicinarmi ad Harry.
- A dopo Babe – mi salutò lei.
Harry ed io uscimmo dalla stanza.
- Ti prego, dimmi che mia madre mi cerca veramente, perché altrimenti è una pessima scusa – dissi ridendo. Intrecciò la sua mano con la mia.
- Ti cerca veramente – confermò lui.
Raggiungemmo mia madre nel salone dell’albergo.
- Mi cercavi, mamma? – chiesi.
- Sì. Hai presente zia Sophie? – mi domandò.
- Sì – risposi,
- Lei, Danielle e le gemelle verranno da noi per qualche giorno, al nostro rientro. – mi cominciò.
- Fantastico! – aggiunsi per poi andarmene con Harry,
- Due settimane – disse lui tutt’a un tratto.
- Cosa? – domandai. Cosa intendeva?
- Tempo due settimane e Niall e Hope si fidanzeranno – mi spiego.
- Bastava dirlo subito! – dissi ridendo. – Andiamo da Lou, và. – conclusi.
Ci avviammo verso la camera di Louis e Niall e Harry bussò.
Ci aprì Niall, poiché Louis era occupato a giocare al Nintendo DS. Cercammo di attirare la sua attenzione in tutti i modi senza ottenere alcun risultato, finché non mi venne un’idea.
- Fuori da questa porta c’è Hannah che ti aspetta! – urlai.
Louis si alzò di scatto e si catapultò fuori dalla porta, iniziando a girare la testa a destra e a sinistra per trovarla.
Io, Harry e Niall iniziammo a ridere come dei matti.
Harry era piegato in due, io era accasciata a terra, mentre Niall si reggeva solo grazie alla porta.
- Era uno scherzo?! Io ti uccido! – mi minacciò Boo Bear entrando nella camera e indicandomi.
- Dovevamo attirare la tua attenzione! – mi giustificai.
Louis come penitenza mi fece il solletico insieme agli altri due.
A salvarmi da quella situazione fu Gemma, che ci avvisò della cena.
Andammo nel ristorante dell’hotel e mi sedetti tra Liam e Zayn.
- Hey! Come mai non ti siedi vicino a me? – mi domandò Harry.
- Loro non mi hanno fatto il solletico per venti minuti! – risposi ridendo.
- Stasera Summer è nostra! – scherzò Zayn.
- No! Lei è mia! – rispose Harry, fulminando con lo sguardo Zayn.
- Io invece sono di Hope! – m’intromisi in quel battibecco.
- Allora io mi prendo Lou! – continuò Harry.
Quella serata si concluse tra scherzi e risate, come era nostro solito fare.

Due giorni dopo.

- Hai preso tutto? – chiese mia madre entrando nella mia camera.
- Sì, muoviamo che altrimenti perdiamo l’aereo! – dissi prendendo la valigia.
- Siete tutti pronti? – chiese Anne.
Rispondemmo con un “sì” corale.

Aeroporto ore 10.00.

- Bene, le coppie sono: Liam e Zayn, Louis, Harry e Niall e infine Summer e Hope. – ci cominciò Gemma.
- No, io voglio stare vicino a Summer! – piagnucolò Harry.
- E io vicino a Hope! – ridacchio Louis dando qualche gomitata a Niall, che lo stava guardando malissimo. Scossi il capo sorridendo.
- Allora fate come volete! – si arrese Gemma.
Nel giro di un’ora eravamo sull’aereo e le coppie erano cambiate: Liam e Zayn, Louis, Hope e Niall, io e Harry, Gemma e mia madre, e i due sposini.
Il viaggio sarebbe durato dieci ore. Solo al pensiero mi sarei sparata, ma grazie a Dio al mio fianco c’era Harry.
Mi fece sedere sulle sue gambe e io poggiai la testa nell’incavo tra il suo collo e la spalla.
- Allora avrete come ospiti Sophie e company? – chiese Harry ridacchiando.
- Sì… ti ricordi quando ci provavi con Danielle? – iniziai a ridere.
- Vero… non si faceva nemmeno offrire un gelato! – continuò lui.
- Aveva due anni in più di te – gli feci presente.
- Ma ero figo! Non che adesso non lo sia, eh…! – continuò, e io gli tirai una pacca sulla spalla.
Iniziammo a ridere come scemi.
- Io e i ragazzi domani abbiamo l’ultima registrazione. Vuoi venire? – mi chiede dolcemente Harry.
- Dell’album? – domandai iniziando a giocherellare con un suo riccio.
- Sì, di Up All Night. –
- Domani arrivano Danielle e company…! – non potevo non accoglierle.
- Ti prego! – mi supplicò – Se vuoi porta anche Danielle! – continuò.
- Sicuro? –
- Sicurissimo – rispose baciandomi.

Cinque ore dopo.

- Ti eri addormentata – disse Harry.
- Quando manca? – chiesi stropicciandomi gli occhi, ma rimanendo con la testa appoggiata al suo petto.
- Un paio d’ore – rispose baciandomi la fronte.
- Non sei scomodo? – chiesi notando che ero ancora seduta sulle sue gambe.
- Sono comodissimo e al settimo cielo – rispose.

Aeroporto di Londra, ore 15.30.

- Prometti? – mi chiese Harry.
- Aspetta… - gli dissi – Mamma, domani io e Danielle possiamo assistere alle prove dei ragazzi? – chiesi a mia madre.
- Certo – rispose.
- Promesso – risposi ad Harry, per poi baciarlo.
- Ah, una cosa… -
- Sì? –
- Voglio avere l’ultima parola… - disse, per poi baciarmi nuovamente.
- E l’ultimo bacio. –
 -----------------------------------------------------------------
Spazio autrice

Ciao tesori miei!
Mi scuso infinitamente per il ritardo, non lo faccio per “dispetto”, è solo perché ho dei problemi familiari.
Come potete notare questo capitolo è molto lungo, proprio perché ho saltato parecchie volte.
Spero che vi piacci...a, e che riesca a ricompensare la lunga attesa.
Francesca <3
 

 

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Capitolo 24
*** Austin?! ***


Sono quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii (?)
Mi scuso un sacco per il MEGA ritardo, ma tocco il pc solo ora ç__ç ho avuto molti problemi in queste ultime due settimane e non potevo fare altrimenti... :( Spero che non abbiate abbandonato ç__ç
Allora, in questo capitolo succedono MOLTE COSE! Quindi per favore CAGATELO ç__ç 
Non vi anticipo nulla u.u
Francesca xx
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Capitolo 24
Ore 20:30
Casa Standere.
- Zia Sophie! - urlai dopo aver aperto la porta.
- Summer! - urlò lei abbracciandomi.
- Dov'è quella svampita di mia sorella?! - urlò mia madre ridendo, uscendo dalla cucina.
- Hey! Esisto anche io! - urlò Danielle.
- Lo so! - dissi ridendo.
Danielle era mia cugina. Aveva 20 anni, ma pareva una ragazzina di 16. Era alta e magra, capelli ricci e neri e occhi castani.
- Susu, voglio vedere le gemelle! - dissi snobbando e ridendo Danielle.
- Siamo qui! - urlarono le due gemelle.
Erano Juliette e Charlye. Avevano 6 anni ed erano frutto del secondo matrimonio della zia. Erano identiche: capelli neri come carbone e occhi blu profondo oceano.
- I saluti dopo, ora si cena! - ci comunicò mia madre.
Ci sedemmo a tavola ed inizziamo a parlare.
- Ed Harry come sta? - chiese mia zia.
- Bene - risposi semplicemente.
- E' inutile che fai finta di niente, sappiamo tutto! - taliò corto Danielle.
- Cosa? - domandai.
- Abbiamo letto tutto su internet, signorina Styles - ridacchiò mia zia.
L'acqua che stavo bevendo finì sul tavolo, provocando una risata generale.
- Quindi io sarei la cugina della ragazza di Harry Styles, figo! - scherzò Danielle.
- Veramente io sono fidanzata con Harold Edward Styles, un ragazzo di 17 anni - coninuai io.
- Si, però è bello! - aggiunse Charlye, scatenando la risata generale.
Dopo cena Danielle si sistemò nella mia camera, mia zia e le gemelle nella stanza degli ospiti.
- Domani andiamo in sala registrazione con i ragazzi - dissi infilandomi il pigiama.
-...Andiamo...? - disse titubante.
- Io e te - le spiegai.
- no -
- Dai! Sono simpatici! Poi se non ti piaceranno, amen, non ci uscirai più - cercai di convincerla.
- Va bene, ma niente idee strane! - si arrese Danielle.
- Perfetto! Ci vengono a prendere alle 9.00 - conclusi io.

Il giono dopo
- Svegliaaaaaaaaaaaaaaa! - mi urlò Danielle nell orecchio.
- Danielle! Sei pazza?! - urlai a mia volta dopo essere caduta dal letto. Quello non era per niente un buon giorno! Dov'era finito Harry con i suoi baci e le sue carezze?
- Che ore sono? - chiesi alzandomi da terra.
- Le 8:00 - rispose Danielle soddisfatta.
Dopo averla maledetta un milione di volte, andai a fare colazione.
- Summer? -
- Si, Charlye? -
- Quando torni giochiamo con le bambole? - chiese facendo gli occhi da cucciolo. A quelli non sono mai riuscita a resistere.
- Certo! - risposi mordendo un cornetto alla nutella. In quel momento amavo alla follia quella cuoca di mia madre.
Dopo aver fatto colazione andai a fare una doccia. Dopo essermi asciugata mi misi l'intimo ed andai alla ricerca del mio telefono. Lo avevo scordato in cucina. Passai di fianco al salotto.
- Ciao Summer! - 
- Ciao Harry! - risposi al saluto continuando per la mia strada.
- Che ci fai qui?! - chiesi dopo aver connesso le due cose ed essere tornata indietro.
- Honey, sono le 9! Ah, comunque.. Bel fisico! - rispose.
- Di già?! Caro, lo hai già visto questo fisico. Non attacca, Styles - risposi correndo in camera mia.


Casa Styles, ore 14:00
- Ciao Anne - salutai entrando in casa. Eravamo appena tornati dalla sala registrazione e fuori pioveva. Harry entrò dopo di me e ci dirigemmo verso la sala, dove vidimo Caroline. Appena Harry vide Caroline sbiancò.
- Ciao ragazzi - salutò lei alzandosi.
- Vedo che sei in dolce attesa - dissi notando il lieve gonfiore nella zona del suo ventre.
- Già -
- E chi sarebbe il fortunato? - chiesi cercando di rimanere seria.
- Lo stai tenendo per mano in questo momento - rispose lei.
Il mio cuore perse un battito.
- C-cosa? - chiesi girandomi verso Harry.
- E' vero? - continuai. Il mio cuore non batteva più. Perchè non ero morta se io mio cuore non batteva più?
- Si - rispose abbassando la testa. Quella sillaba mi uccise.
Lasciai la mano di Harry. Se questo era un sogno, un incubo, se questa era la vita, volevo morire.
- Summer, ti poss... - iniziò a parlare Harry.
- No! E' tutto ok, o-ora devo andare - dissi guardando un punto indefinito davanti a me.
Uscii di casa prima che uno dei tre potesse aprire bocca. Fuori diluviava, la pioggia batteva forte sul mio viso. Lasciai che le lacrime uscissero e che si unissero alla pioggia.
- Summer! Ascoltami! - urlò Harry uscendo di casa.
- No! Ora ascolta tu me! - urlai a mia volta piangendo.
- Tu, quel fottutissimo 24 giugno 1997 dovevi startene a casa! Non avresti dovuto decidere il mio fottutissimo nome! Non saresti mai dovuto diventare il mio migliore amico! Non dovevi baciarmi la sera prima di partire per x-factor. Non saresti mai dovuto andare ad x-factor. Non dovevi abbandonarmi... - iniziai a sbaitare. Harry era immobil, con gli occhi pieni di lacrime. 
- Io le odio queste cose, ma tu, con quei ricci dannatamente perfetti, con quei occhi da bambino color smeraldo e un sorriso che ti fa sciogliere me le fai amare. Io tanto ti odio quanto ti amo. Sei il mio primo pensiero la mattina e l'ultimo alla sera. Sei la parte più importante di me - continuai passandomi una mano tra i capelli. Mi mordicchiavo il labbro, indecisa su cosa dire e su cosa fare.
- Sei tu che mi tieni a terra, non la gravità. Il mio mondo gira attorno a te. Ho bisogno di te più dell'ossigeno. Un anno senza di te è come un anno senza pioggia. La paura di perderti mi uccide... Cazzo Harry, se non te ne fossi ancora accorto io ti amo! - urlai ancora più forte.
Harry corse verso di me, mi tirò a se e mi baciò. Non era un semplice bacio che si dà ad un amico. Era pieno di emozioni, racchiudeva l'essenza di noi. La paura e la felicità, volevere e il potere. Racchiudeva il nostro piccolo, grande mondo.
- Mi ami anche dopo quello che è successo? - chiese dopo essersi staccato dalle mie labbra a malavoglia.
- Se così non fosse non starei qui, sotto la pioggia, a baciarti - risposi rimanendo avvinghiata a lui.
- Ti amo - 
- Ti amo - 


Era pomeriggio inoltrato e io ero sdraiata sul letto. Indossavo pantaloncini corti e neri con una felpa extra-large sopra. Intenzione di uscire proprio non ne avevo. Di caprio e lacrime non erano male come serata, ma Danielle voleva che uscissi e andassi con lei e i ragazzi in discoteca. Mai e poi MAI.


- Siete pronte? - chiese Louis vedendoci scendere le scale. Non so come, non so quando, ma Danielle era riuscita a farmi toliere felpa e pantaloncini per farmi uscire ed andare in discoteca. Indossavo dei pantaloni stretti, anzi strettissimi, con una canotiera lunga bianca e sopra alla canotiera una maglia largha colorata. Danielle aveva un vestito corto nero, mentre Hope un vestito corto blu. Ovviamente i tacchi non mancavano, per mia sfortuna.
Dopo esserci divisi in due macchine andammo in discoteca. Arrivammo dopo una manciata di minuti e la musica la si poteva sentire benissimo sin dal parcheggio. Entrammo e ci catapultammo tutti sulla pista da ballo, ma dopo due ore io ero gia stanca.
- Vi state divertendo? - urlò Hope per farsi sentire.
- Certo - rispondemmo in coro. 
Eravamo lì da circa 3 ore e i ragazzi erano ubriachi, eccetto Liam. 
- Ho i piedi distrutti - dissi, dopo essermi seduta sulle gambe di Harry. Avevo ballato con lui e gli altri per due ore come minimo, avevo bisogno di una pausa.
- Vado un secondo in bagno! - urlai per farmi sentire.
Mi alzai dalle gambe di Harry e lasciai la mano di Harry, che fino a quel momento era stata intrecciata alla mia. Mi diressi verso il bagno. Entrai nella stanza e sentii due braccia avvolgermi la vita. "Harry" pensai, ma quello non era il suo tocco, non era Harry. Mi girai di scatto.
- Austin?! Cosa vuoi?! - urlai cercando di allontanarmi da lui, ma mi fu impossibile. Le sue mani mi tenevano stretta, troppo stretta. Mi prese e mi buttò contro il muro.
- Volio te - finalmente parlò. Con le braccia mi bloccò contro il muro, senza lasciarmi via di scampo. Ero terrorizzata.
- Lasciami andare! - urlai con il cuore in gola.
Fece finta di niente e continuò a toccarmi e a baciarmi il collo.
- Ti prego, basta! - continuai.
- Lo so che mi vuoi... - disse alzandomi la maglia.
- Non ti voglio! Lasciami andare! Ti prego... - dissi con la paura che strozzava ogni singola parola.
- Mai! - urlò per poi strapparmi la maglia di dosso. Fortunatamente avevo sotto la canottiera lunga e bianca, così il suo intento di spogliarmi non riuscì.
Il suo tocco sulla mia pelle era pesante e faceva male, molto male. La sua bocca, dal mio collo passò al mio petto. Delle lacrime iniziarono a scendere silenziose sul mio viso. Riuscivo a sentire la sua eccitazionel'enfasi di avermi. Le sue vene pulsare e il sangue scorrere. Il mio sguardo era perso, il mio corpo era impetente. Non so per quanto tempo Austin continuò a toccarmi e a provocarmi lividi. Sentii la porta aprirsi di colpo e mostrare due figure a me molto famigliari: Liam e Niall. Austin si giò di colpo e venne colto di sorpresa da un pugno di Liam, che lo fece cadere.
- Summer... - sussurrò Niall.
- Si... - sussurrai a mia volta.
Niall corse ad abbracciarmi.
- Ce la fai a camminare? - chiese Liam. Feci cenno di si, ma lui non si fidò e mi prese in braccio.
- Corri dagli altri, ci vediamo fuori - Disse Liam a Niall.
Appoggiai la testa sul petto di Liam e chiusi gli occhi.
- Tranquilla, è tutto finito - mi sussurrò.

#Harry
Ero ubriaco, ma ancora in grado di ragionare, l'unico ubriaco marcio era Zayn.
- Niall! Calma! La maratona la fai domani! - scherzai vedendolo correre nella nostra direzione.
- Summer... Austin.. - balbettò.
Cosa voleva dire? Stavo iniziando a preoccuparmi.
- Calma - dissi dacendolo sedere.
- Austin ha violentato Summer nel bagno - disse tutto d'un fiato.
Il mio cuore perse un battito, forse due.
- Cosa?! - urlò Hope.
- Ora è con Liam, sono fuori. Andiamo - disse velocemnte.
- Dov'è quel f*i*g*l*i*o d*i p*u*t*t*a*n*a?! - urlai alzandomi di scatto.

#Summer
Sentii una mano posarsi sulla mia guancia. Avrei riconosciuto quel tocco tra mille. Era Harry.
- Che ti ha fatto? - mormorò.
Aprii gli occhi e sorrisi vedendolo. Danielle ci raggiunse con la macchina e io e Hope salimmo.
- Ti amo - mi sussurrò all orecchio Harry prima di chiudere la portiera.
Danielle mise in moto la macchina e ci dirigemmo verso casa mia.
- Hai freddo?? - chiese Hope vedendomi senza maglia.
- No - risposi.
- Ragazze, non per allarmarvi, ma c'è una macchina che ci sta seguendo - ci comunico Danielle, guardando nello specchietto retrovisore.
- Saranno i ragazzi - disse Hope.
- No. E' Austin - la corressi.
Danielle diede gas e ci trovammo a sfrecciare per le vie di Londra, cercando di seminare Austin. Danielle fece un ultima curva per imbroccare la via di casa. Poi nulla, solo un grande fracasso riencheggiava nelle mie orecchie.

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Capitolo 25
*** She is MINE ***


Scusate per il mega ritardo, ma ci ho messo SECOLI per scrivere questo capitolo ç__ç
Vi avverto che il capitolo sarà prettamente basato su un monologo ti Harry. Perchè ve l'ho detto?

1) Dovete leggerlo LENTAMENTE senza perdervi nessun passagio senò non ci capite na mazza
2) Comprate un scatola max di fazzoletti, vi serviranno.
3) Non truccatevi: Sembrerete dei panda dopo aver letto il capitolo.
4) E' il mio capitolo preferito, dovrete commentarlo assolutamente!
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#Harry
 
Perdela? Mai.
Avevo aspettato 17 anni per poterla stringerla tra le mie braccia e ora nessuno potrà portarla via da me.
Ricordo ancora la prima volta che la vidi:
Era stretta tra le braccia di Alice, la madre, che le sorrideva felice. Aveva indosso un piccolo body rosa. Io avevo solo 3 anni, mentre mia sorella ne aveva 6. Pochi minuti dopo mia madre la mise tra le mie braccia un pò titubante sulla mia presa. Ero incantato. Non avevo mai visto niente di più bello. I suoi occhi mi facevano sentire a casa. Il loro colore, a me indecifrabile, mi facevano toccare il cielo con un dito. Il suo nome, Summer, lo decisi io. Io ho sempre amato l'estate: frizzante, divertente, simpatica e bella, proprio come lei. Lei mi guardava sorridendo, allungava le piccole mani verso il mio viso per poi darmi un impercettibile schiaffeto. Questo lo fa sempre con me. Ogni volta che m' incato lo fa, ma fino a poco tempo fa, lei non sapeva che il motivo del mio incanto era lei. Sin da piccolo mi piaceva giocare con i suoi boccoli dorati, era il mio passatempo preferito. La trovavo adorabile quando arrossiva. Quando arrossiva diventava dolcissima, era irresistibile. Col tempo anche i miei capelli si arricciarono e per lei diventarono quasi un ossessione. Adorava scompigliarmeli e giorcarci, e io amavo che lo facesse.
I miei momenti più belli e felici erano quelli passati con lei. Non c'era giorno che io non lo passavo con lei. Era il mio sole la mattina e la luna di sera. Passavamo intere serate a guardare le stelle e a cercarne le più luminose: io la mia l'avevo a fianco. Quando era indecisa su un vestito da mettere io divenatavo il suo stilista personale, quando aveva un problema ero il suo spicologo, quando aveva bisogno di un abbraccio la stringevo a me. Quando lei aveva bisogno io c'ero, sempre.
Il suo sorriso illuminava le mie giornate. I suoi occhi erano sempre stati un mistero per me. Variavano sempre, la rendevano speciale, e lei lo era, lo era davvero. I suoi capelli profumavano sempre di vaniglia, mi faceva impazzire. Amavo il suo stile semplice, ma amavo ancora di più quando indossava le mie felpe o maglie. Anche se le erano due volte più grandi, stava benissimo. Amavo le sue smorfie, buffe e divertenti. Il modo in cui tirava fuori leggermente la lingua quandi s'impegnava. I suoi occhi dolci, quando voleva ottenere una cosa. Il modo di pestare i piedi quando la costringevano a fare una cosa che non voleva. Io amavo tutto di lei.
All'età di 6 anni si era iscritta ad una scuola di danza, la seguii anche io. Non volevo lasciarla sola, volevo stare con lei. Sempre e comunque. Ricordo ancora quando le dissi che mi ero iscritto anche io. Lei rise per una buona mezzore e poi mi diede un bacio sulla guancia dicendomi "Sei unico Harry". Ero l'unico maschio in mezzo ad una decina di bambine, ma non era poi così imbarazzante. Inizialmente lo era, poi iniziai a divertirmi. I miei amici subito mi presero in giro, ma quando videro che tutte le bambine mi stavano vicino, la smisero e si iscrissero anche loro.
All'età di 7 anni si slogò una caviglia. Ricordo che per due settimane era stata costretta ad usare le stampelle. Appena potevo la prendevo in braccio, anche se erano più le volte che cadevamo che altro, ma almeno riuscivo a farla ridere. Le nostre mamme quando vedevano queste scene scoppiavano a ridere e parlottavano tra loro. Summer, invece, scoppiava a ridere e mi scompigliava i capelli dicendo "Te lo avevo detto" oppure " Sei sempre il solito Harold". Mi faceva sorridere, perchè invece che arrabbarsi mi sorrideva.
La gente, sin da piccoli, ci scambiava per fidanzati. Beh, in fondo lo sembravamo. Eravamo l'uno l'ombra dell'altra. Lei incominciava una frase e io la finivo. Per stare bene mi bastava un suo sguardo, un suo sorriso e tutto tornava a posto. Lei era sempre stata la mia piccola da proteggere. Colei che va difesa da tutto e da tutti. Lei era semplicemente MIA.
A 12 anni ebbe la sua prima cotta. Non potevi neanche sussurrare "Peter" che lei diventava tutta rossa. Mi faceva una gran tenerezza, ma ero anche geloso. Avrei voluto essere il quel ragazzo, avrei voluto che lei diventasse rossa appena sentiva il mio nome, non il suo.
A 13 anni ebbe il suo primo ragazzo. Fù lì che mi resi conto che il mio affetto nei suoi confronti non era da amico o fratello: io l'amavo. Ad ogni bacio, carezza o semplice contatto con Peter, io morivo dentro.  Non riuscivo as essere felice per lei. Possivile? Poco dopo iniziai ad uscire con una ragazza, Miranda, mi piace davvero. Era carina, gentile e simpatica. Mi ci affezzionai a lei. Quando le dissi che avevo perso  la verginità con Miranda lei stette in silenzio un attimo e poi disse " Ti senti figo, adesso? Perchè non lo sei.". Poi si alzò dalle mie gambe e se ne andò. Io non capivo il motivo di quella reazione. Avevo 15 anni, ok, forse era un pò presto, ma in fin dei conti era la mia vita. Allora perchè volevo che al posto di Miranda ci fosse stata Summer?
La storia con Peter finì poco dopo e Summer ne uscì distrutta. Mi ricordo ancora che per la prima settimana non voleva uscire dalla sua camera. Sua madre era preoccupata per lei. Non vedeva e sentiva nessuno. Dopo una settimana entrai in camera sua contro il suo volere. Non disse nulla: si fiondò sul mio petto e si strinse. Sorrisi e la strinsi ancora di più a me. Mi era mancato poterla sentire MIA.
L'anno dopo decisi di andare ad x-factor. Il giorno prima della mia partenza io e Summer dammo una festa. Le nostre feste erano sempre state le più attese e desiderate. Il quella sera successe tutto e niente.
Verso la mezzanotte la raggiunsi e la baciai. Mi ero detto ora o mai più. Per lei, quel bacio finì li, in mezzo ad una sala piena di gente. Ma invece no. Più tardi, verso le 2 io e Summer, finita la festa andammo a dormire. Ero rimasto la lei a dormire, come era mio solito fare dopo una festa. Lei dopo quel bacio aveva iniziato a bere più del solito e in quel momento era ubriaca. Si avvicinò a me e mi baciò. Io, lo scemo di turno, la lasciai fare. Finimmo a letto insieme.
Il giorno dopo ci fù la mia partenza. Lei non si ricordava niente della seconda parte della serata e io non le dissi niente. Ricordo di averle scritto una lettera: ricordo ancofra tutte le parole a memoria, come se fosse una poesia.

Cara Summer,
So che scriverti è inutile. Le lacrime su questo foglio ne sono la prova.
Sai, ancora mi ricordo quando sei nata. I tuoi occhi. Il tuo sorriso. Tutto. Quando tua madre mi ha chiesto il nome che avrei voluto darti ho risposto Summer. Sai perché? Perché l’estate è bella, divertente e vivace. Proprio come te, anche se so che in questo momento le tue lacrime si stanno unendo alle mie.
Perché? Perché stiamo piangendo come due bambini a cui è appena stato tolto il loro giocattolo preferito?
Forse lo so, o forse no; ma so che ti amo.
Già io che dico ti amo ad una ragazza, suona strano eh?! Ma è la verità.
Ieri sera quando ti ho baciato, non è stato a causa dell’alcol, come tu crederai. L’ho voluto io. Perché? Perché io ti amo e non riesco a non dirlo.
Forse tu adesso penserai che sia tutto inutile. Non lo è. Sono partito, e allora? Staremo insieme nel backstage e quando tornerò. Ci sentiremo tramite telefono…
Ma chi sto prendendo in giro?
Ti conosco e so come sei fatta. Tu non risponderai i messaggi e alle telefonate. Lo farai per non stare male, ma so che stai e starai male. Perché? Perché tu sei parte di me e io sono parte di te. 
Sento le mie lacrime nascere nei miei occhi, vivere sulle mie guance e morire su questo foglio. So che questa cosa sta’ succedendo anche a te. So che starai stringendo a te il pupazzo che ti ho regalato quando avevi 3 anni. Giusto? Come immaginavo. Promettimi solo che non mi dimenticherai. Ti prego giuralo.
Ti ricordi quella volta in cu avevi paura di saltare il fosso? Io ti dissi di fidarti di me. Beh fallo ancora.
Ti amo, Harry.
 
Ricordo ancora tutte le lacrime versate mentre la scrivevo, tutte le altre lettere già scritte buttate a terra stropicciate. Il dolore di doverla salutare era troppo. Non riuscivo a reggere il suo sguardo, così triste e pieno di rimorso.
Le diedi la lettera incerto e andai via per imbarcarmi con mia sorella. Feci l'errore di voltarmi e scoppiai a piangere. Non volevo dirle addio, ma sepevo che sarebbe accaduto. Sapevo che la mia partenza per X-Factor avrebbe cambiato qualcosa, ma non capivo cosa.
A volte mi capita di chiedermi cosa sarebbe accaduto se non fossi andato ad X-Factor, se non fosse diventato famoso... Ho rischiato di perdere Summer per questo, e non voglio che riaccada.
Era così bella e preziosa, che a toccarla quasi avevo paura. Paura di fare la cosa sbagliata, di dire la cosa sbagliata. Avevo paura ad amarla.
 
Continuai ad accarezzarle i capelli per un infinità di tempo. Il trauma dell'incidente appena accaduto stava facendo i suoi effetti e Summer era sotto shock. Le ragazze non si erano fatte niente, era stato più lo shock dell'impatto che altro.
La luce dell'alba illuminava leggermente la stanza, dando ai capelli di Summer degli spendidi riflessi. Erano passate 3 ore dall'incidente. L'avevo portata in camera e stesa sul letto. Mi ero steso anche io, di fianco a lei e si strinse a me, con quel poco di forza che le rimaneva.
Sarei stato io la sua forza, la sua voce, la sua luce. Sarei stato tutto per lei. Perchè è grazie a lei se sono quello che sono. Io devo tutto a Summer Madison Stander.

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Francesca xx

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Capitolo 26
*** Hally ***


Salve bellezze ♥
Allora, in questo capitolo ci sono alcune scene dolsi dolsi (?) che grazierei che voi commentaste *occhi dolci*
Non vi anticipo nulla :)
Buona lettura ♥
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Capitolo 26

#Summer
Mi svegliai con il tocco vellutato delle labbra di Harry. Aprii leggermente gli occhi ancora stanchi.
- Giorno - disse Harry accarezzandomi una guancia. La mia capità di parlare era a zero, così mi limitai a sorridergli.
- Che ore sono? - chiesi dopo un paio di minuti.
- Le 7 - rispose dopo aver guardato l'orologio.
- Sei stato sveglio tutta la notte? - chiesi giocherellando con un suo ricciolo. Lui mi sorrideva mostrando quelle fossette che tanto amavo.
- Diciamo di... Si - rispose percorrendo con un dito il mio profilo.
- Ho pensato.... Ho ricordato.. - continuò.
- A cosa? - chiesi avvicinandomi a lui.
- A me, a te.. A noi... - rispose facendo spallucce.
- a noi..? - chiesi disegnando tanti piccoli cerchi invisibili sul suo petto.
- A quanto ti amo e a quanto ho bisogno di te - rispose per poi baciarmi.
Presi il comando della situazione e mi misi a cavalcioni su di lui. Contiuammo a baciarci finchè Harry non mi tolse la canottiera. Fù lì che lui si fermò.
- Ti fanno male? - chiese toccandomi leggermente i lividi sparsi per la maggior parte del mio busto. Feci spallucce e riavvicinai il mio viso al suo.
- Quando sono con te non sento dolore - risposi baciandolo. Lui fece scorrere le sue dita sulla mia schiena, fino a farmi sussultare quando con le dita tocco uno dei lividi "più dolorosi". 
-Sicura che non ti faccia male? Mi fa male vederti sussultare ad ogni mio tocco... - chiese nuovamente. Feci spallucce e appoggiai la testa al suo petto.
- Sopporto.. - mormorai. Iniziò ad accarezzarmi i capelli e io iniziai a fare cerchi invisibili sul suo petto.
- Prima, mentre tu dormivi ho pensato a noi... A tutto quello che ci è capitato... Sei parte della mia vita da moltissimo tempo. Come hai fatto? - chiese girandosi verso di me.
- Si dice che se hai un sogno devi seguirlo.... - risposi sorridendo.
- Adesso riposati, sarai stanco... - continuai accarezzandogli una guancia. Mi sorrise teneramente e mi baciò il naso.
- E lasciarti nelle grinfie dell'inferno? Mai. - sussurrò.
- Così tu credi di saper distinguere il paradiso dall'inferno? - chiesi intrecciando la mia mano con la sua.
- Io so che tu sei il mio paradiso - rispose. 
- Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitare mai del mio amore. - continuo, accarezzandomi i capelli. Mi strinsi ancora di più al suo petto e poi mi alzai dal letto. Mi diressi verso il bagno e feci una doccia lenta e bollente. 
L'acqua bollente scorreva sulla mia pelle liberando la mia mente.

#FlaschBack
- Canti qualcosa? - chiesi mettendomi seduta sul letto matrimoniale della camera d'albergo in California.
- Sono le 2 di notte... - si lamentò.
- Daiiiiii! Dormani torneremo a Londra e voglia di dormire proprio non ne ho! - brontolai mettendo il muso. Harry fece roteare gli occhi e poi prese la sua chitarra.
- Com'è cominciata io non saprei 
la storia infinita con te 
che sei diventata la mia lei 
di tutta una vita per me 
ci vuole passione con te 
e un briciolo di pazzia 
ci vuole pensiero perciò 
lavoro di fantasia 
ricordi la volta che ti cantai 
fu subito un brivido sì 
ti dico una cosa se non la sai 
per me vale ancora così 
ci vuole passione con te 
non deve mancare mai 
ci vuole mestiere perché 
lavoro di cuore lo sai 
cantare d'amore non basta mai 
ne servirà di più 
per dirtelo ancora per dirti che 
più bella cosa non c'è 
più bella cosa di te 
unica come sei 
immensa quando vuoi 
grazie di esistere... 
com'è che non passa con gli anni miei 
la voglia infinita di te 
cos'è quel mistero che ancora sei 
che porto qui dentro di me 
Saranno i momenti che ho 
quegli attimi che mi dai 
saranno parole però 
lavoro di voce lo sai 
cantare d'amore non basta mai 
ne servirà di più 
per dirtelo ancora per dirti che 
più bella cosa non c'è 
più bella cosa di te 
unica come sei 
immensa quando vuoi 
grazie di esistere... - cantò, per poi baciarmi.
- Te l'ho mai detto che ti amo? - chiesi retorica sorridendo. 
- Si, ma ridimmelo - rispose dandomi un altro bacio a fior di labbra.
- Ti amo - dissi per poi spostare la chitarra e buttarmi tra le sue braccia. Lui sorrise e mi strinse a se. Non avevo bisogno d'altro, avevo lui. Avevo tutto.
#Fine FlaschBack


Uscii dalla doccia una mezzoretta dopo e quando tornai in camera trovai Harry addormentato. Sorrisi involontariamente e chiusi la porta alle mie spalle facendo attenzione a non sbatterla. 
Mi infilai una felpa enorme di Harry e mi stesi di fianco a lui.
I suoi ricci gli ricadevano leggeri sul viso a piccole ciocche, gli occhi erano socchiusi, la bocca era leggermente schiusa ed aveva un espressione rilassata. Mi persi nei dettagli. Era stato sempre con me. Sempre. L'avevo sempre avuto vicino: cosa avevo fatto per meritarmi una meraviglia così? Un ragazzo pronto a tutto per me? 
La mia prima parola non fu "mamma" o "papà" come nella maggior parte dei bambini; fù "Hally". La mia pronuncia non era il massimo ma si capiava che era "Harry". Questa storia saltava fuori ad ogni cena con la famiglia Styles o parenti. " Ricordo come se fosse ieri quando la piccola Sum, ha detto la sua prima parola: Hally. Inizialmente non capivo, poi appena mi resi conto che chiamava Harry, corsi da Anne a raccontarle tutto. I giorni successivi erano un continuo di "Hally". Era davvaro tenera." Questo era il racconto di mia madre. Anche nei anni successivi continuai a chiamarlo così, mi piaceva come nome.


- Hally, Hally... Dai sveglia... Hally.... - sussurrai accarezzando la guancia di Harry. Erano le 7 di sera e Harry stava ancora dormendo.
- Come mi hai chiamato? - chiese aprendo gli occhi e sorridendo. Mi misi seduda di fronte a lui.
- Hally.. - risposi sorridendo.
- Sono secoli che non mi chiami così... - commentò sedendosi anche lui.
- Non ti piace? - chiesi un pò delusa. 
- Lo amo, come amo te - rispose baciandomi.
Lo lasciai baciarmi, perdendomi nell'incando di quel bacio. Da un bacio semplice e dolce diventò passionale ma pur sempre dolce.
Mi staccai a malavoglia.
- Scendiamo, o ci daranno per morti! - dissi alzandomi. Lo sentii borbottare qualcosa d'incomprensibile e poi alzarsi e dirigermi verso di me.
- Hally.. - lo richiamai.
- Si..? - 
- Non lasciarmi mai da sola senza te -
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Francesca

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Capitolo 27
*** Memory ***


Capitolo 27
 
I giorni sucessivi passarono velocemente. I ragazzi erano quasi sempre a casa mia e i miei lividi ormai erano spariti. Tutto pareva essere tornato alla normalità.
- Danielle, dove sono i miei jeans? - urlai frugando nel mio cassetto.
- Guarda nel terzo cassetto a destra! - rispose dal bagno. Aprii il cassetto e li trovai.
- Ti amo, Dany! - urlai dopo averli indossati.
- Lo so! - rispose ridendo entrando in camera mia.
- Sei pronta? - chiesi prendendo la borsa.
- Si, ultima uscita coi ragazzi... - rispose facendo un sorriso amaro.
Quella sarebbe stata l'ultima sera con quella pazza di mia cugina. Il tempo era scaduto e dovevano tornare a casa.
In quelle settimane erano successe molte cose:Il mio fidanzamento con Harry, la notizia della gravidanza di Caroline, il mio "incontro" con Austin, l'incidente con Danielle... Come poteva il tempo far succedere tutte queste cose? Era destino? Potevamo cambiare il destino? Qual'era il mio destino?
 
 
- Allora, ciao! - disse Danielle prendendo l'ultima valigia e mettendola in macchina.
- Ci vediamo a Natale - aggiunsi per poi abbracciarla.
- Forza ragazze! Non sta micca andando in guerra! Scherzò mia zia. Accennai una leggera risata e salutai le gemelle. Prima di tornare in casa aspettai che l'auto voltasse l'angolo. Harry, che fino a quel momento era rimasto in disparte si avvicinò a me e mi cinse la vita con un braccio baciandomi la fronte.
Entrammo in casa e ci buttammo a peso morto sul divano, come era nostro solito fare.
- Mamma.... ? - chiamai.
- Si..? - rispose entrando in casa.
- Come hai conosciuto papà? - chiesi curiosa.
Non avevamo mai toccato l'argomento papà.
- Oooh - mormorò sendosi di fianco a me.
- Eravamo giovani quando ci siamo incontrati per la prima volta. Io avevo 15 anni e lui 18... - iniziò a raccontare. Io appoggiai la testa sul petto di Harry e lui iniziò ad accarezzarmi i capelli.
- Era la mia prima volta in California. Mi ricordo che avevo implorato i tuoi nonni per mesi di lasciarmi partire. Accettarno, ma ad una condizione: Tua zia, allora 17enne, doveva venire con me - continuò.
- L'ho conosciuto in spiaggia. La zia aveva conosciuto un ragazzo e allora aveva organizzato un uscita a quattro - 
- Esistevano già allora?! - scherò Harry, facendomi ridere.
- Posso finire o vuoi continuare tu? - commentò lei ridendo.
- Starà zitto come una tomba - conclusi io.
- Abbiamo fatto questa uscita a quattro e lì ho conosciuto tuo padre - finì.
- Hey! Non vorrai lasciarmi sul più bello! - dissi, natando che stava per andarsene.
- Susu! Continua! - la spronò Harry.
Fece una leggera risata e tornò a parlare.
- La vacanza sarebbe durata 1 mese e quella era solo la prima settimana. Continuammo a frequentarci per tutto il mese, ma come amici. Il giorno prima della mia partenza mi regalò un ciondolo, così che potessi ricordarmi di lui anche in Italia. L'anno dopo tornai in Califoria ed era cambiato. I capelli si erano schiariti, ed erano diventati ancora più biondi. Gli occhi tendevano più al verde che al grigio, come l'anno prima. Questa storia andò avanti anche per i due anni successivi. Una sera, stavamo passeggiando sulla spiaggia e si dichiarò, ci mettemmo insieme. Al mio diciottesimo compleanno andai a vivere in California. A 20 anni mi sposai. Il resto lo conosci... - concluse.
- E' stato amore a prima vista? - chiese Harry.
- Per me si, per lui... Non lo saprò mai... - ripose.
- Vado a preparare il pranzo - aggiunse prima di sparire in cucina.
- Tu credi nell'amore a prima vista? - chiesi alzando lo sguardo, incrociando gli occhi di Harry.
- Si, e per me è stato così per te... Si, insomma, mi ero innamorato di una bambina di appena qualche ora... - rispose sorridendomi. Lo baciai sul naso per poi adare a prendere due enormi book.
Harry quando mi vide sorrise prendendome uno dalle mani. Mi sedetti ed aprii il primo book che tenevo sulle gambe. La prima foto era di me all'ospedale in braccio a mia madre. Ero appena nata e Harry mi teneva una mano. Possibile che lo conoscessi dopo neanche un ora di vita?
Eppure era lì, che mi guardava sorridendente, proprio come stava facendo in questo momento.
Sfogliai qualche altra pagina e mi soffermai su una foto. Era il mio sesto compleanno. Davanti a me c'era un enorme torta e Harry mi abbracciava da dietro.
FlaschBack
- Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Summer, tanti auguri a te - cantarono i miei amci in coro.
- Soffia le candeline! - mi esordì Anne. Adoravo quella donna, era come una seconda madre per me.
Soffiai tutte le candeline tranne una.
- Vuoi soffiarla tu per me? - chiesi girandomi verso Harry. Lui annuì entusiasto e la soffiò.
Fine FlaschBack
Anne e mia madre fecero molte foto quel giorno.
- Te lo ricordi? - chiese Harry indicandomi la foto. Annuì.
- Da allora ci fù il rito della candelina! - dissi ridendo.
- Già! In fondo era divertente.. - commentò sorridendo.
Continuai a sfogliare le pagine. In ogni foto c'era lui. Possibile?
Mi soffermai su un'altra foto. Io e Harry avremmo avuto una 8-9 anni. Eravamo al parco e ci stavamo rotolando nell'erba.
FlaschBack
- Credi che mamma si arrabbierà? - mi chiese Harry notando nei vestiti delle macchioline verdi causate dallo strofinamento dei vestiti con l'erba. Feci spallucce.
- Al massimo useremo la tattica degli occhi dolci, quella funziona sempre - risposi ridendo. Gli scompigliai i capelli e andammo dalle nostre mamme.
Fine FlaschBack
- Mi ricordo ancora quella sgridata! - commentai ridendo.
-Pure io! - continuò.
Continuammo a sfogliare l'album, finchè non vidi una foto di Harry al pianoforte e me seduta accanto.
-Io mi siedo e aspetto 
che un angelo guardi il mio destino - Canticchiai ricordando quel 22 maggio 2009.
Harry sorrise nel vedermi cantare le prime due frasi.
- Te la ricordi?- chiese.
- Come se fosse ieri - risposi. Harry si alzò dal divano e si diresse verso in pianoforte che tenevo in sala, nell'angolo destro, per la precisione. 
Fece scorrere le sue mani sui tasti per poi iniziare a cantare.
- Io mi siedo e aspetto 
che un angelo guardi il mio destino 
loro conoscono 
i posti dove andremo 
quando saremo vecchi e coi capelli grigi 
perché mi hanno detto 
che la salvezza fa aprire le loro ali 
così quando io sono disteso nel mio letto 
i pensieri scorrono nella mia testa; 
io sento che l’amore è morto, 
ed invece mi sto innamorando di un angelo. 
 
E attraverso tutto ciò, 
lei mi offre protezione, 
tanto amore e affetto 
che io stia bene o male, 
e sotto la cascata 
in qualunque luogo sia lei mi prenderà 
io so che questa vita non mi spezzerà 
Quando inizierò a gridare, 
lei non mi abbandonerà 
invece io mi sto innamorando di un angelo. 
 
Quando mi sento debole 
il mio dolore viaggia 
per una sola strada 
io guardo al cielo 
so che sarò sempre fortunato con l’amore 
E come il sentimento cresce 
lei respira freschezza attraverso le mie ossa 
Ed invece, quando l’amore muore 
invece io mi innamoro di un angelo 
 
E attraverso tutto ciò, 
lei mi offre protezione, 
tanto amore e affetto 
che io stia bene o male, 
e sotto la cascata 
in qualunque luogo sia lei mi prenderà 
io so che questa vita non mi spezzerà 
Quando inizierò a gridare, 
lei non mi abbandonerà 
invece io mi sto innamorando di un angelo. 
 
E attraverso tutto ciò, 
lei mi offre protezione, 
tanto amore e affetto 
che io stia bene o male, 
e sotto la cascata 
in qualunque luogo sia lei mi prenderà 
io so che questa vita non mi spezzerà 
Quando inizierò a gridare, 
lei non mi abbandonerà 
invece io mi sto innamorando di un angelo. - 
Sorrise poi poi annullare la distanza tra le nostre labbra.
_______________________________________________________________________
Spazio autice.
Io partirei con i rigraziamenti quindi:
- Grazie mille per le 101 recensioni complessive <3
- Alle 24 persone che l'anno messo tra i preferiti, alle 8 persone che lo hanno messo tra i ricordati e le 39 che lo seguono :)
Allora che ne dite della storia? Mi dite fino ad ora cosa vi è piaciuto e cosa no? Ci tengo davvero tanto!
Grazie mille ancora <3

Francesca xx

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Capitolo 28
*** And i die.. ***


Capitolo 28.
Eravamo in pieno autunno, quando i ragazzi partirono per un tour in Australia. Le mie giornate erano vuote, come gli alberi nei parchi. Lasciare andare via i ragazzi era stato come salutare l'estate. La cosa più difficile era stata salutare Harry. Fù come due anni prima: Due ragazzi, il silenzio e occhi pieni di lacrime.
Li sentivo di rado al telefono, erano molto impegnati tra ingterviste e concerti. Di rado facevano delle LiveChatt a cui assistevo. Su twitter scrivevano delle loro giornate e i loro ringraziamenti verso le fan. Novembre passò gelido e lento. Londra era sempre più cupa, come il mio essere. Le foglie cadevano dagli alberi come neve a dicembre. 
Dicembre era alle porte. Nell'aria iniziava ad esserci odore di festa. Quello fù uno degli inverni più freddi. Pensavo con nostalgia a tutti gli inverni passati tra le braccia di Harry. Stretta a lui a bere cioccolata bollente. A canticchiare canzoni natalizie fino allo sfinimento. A cercare d'indovinare il contenuto dei regali incartati. Ad addobbare l'albero e la casa. A fare a palle di neve e a costruire il pupazzo di neve. 

FlaschBack
- So this is Christmas
and what have you done another year over - canticchiai facendo l'albero di Natale in casa mia. Ero in sala ad addobbare casa insieme ad Harry. Era una nostra tradizione, e noi amavamo farlo.
- a new one just begun
and so this Xmas - continuò Harry passandomi una pallina decorata.
- I hope you have fun
the near and the dear one
the old and the young. - continuai guardando la neve scendere lentamente fuori dalla finestra.
- A merry merry Christmas
and happy New Year
let's hope it's a good one
without any fear.
And, so this is Christmas (war is over)
for weak and for strong (if you want it)
for rich and the poor ones(War is over now)
the road is so long
and so happy Christmas
for black and for white
for the yellow and red ones
let's stop all the fight. - cantammo insieme sorridendo. Mia madre era in cucina con Anne a preparare il pranzo. Gemma era in giro con le amiche a fare Shopping di regali. Tutto era perfetto, tutto andava a meraviglia. Harry mi sorrise e mi fece fare un giro su me stessa continuando a cantare la canzone di Natale.
- Come vuoi finire questo 2009, Harry? - chiesi scompigliandoli i capelli. Lui fece una smorfia per poi sorridermi.
- Non lo so, ma se ci sarai tu sarà perfetto... - rispose intrecciando la sua mano con la mia.
- Sei il migliore amico del mondo! - esclamai saltandogli letteralmente addosso. Lui perse l'equilibrio e cadde a terra, trascinando anche me. Scoppiammo a ridere come matti. Mi spostai da sopra di lui e mi alzai.
- Andiamo a fare a palle di neve? - proposi.
- Preparati a perdere - rispose.

Fine FlaschBack

Pensavo a cosa stava facendo Harry in quel momento, mentre io sorseggiavo una tazza di cioccolata calda e guardavo nevicare fuori dalla finestra di camera mia. Era dicembre inoltrato e non avevo notizie dei ragazzi da settimane. Le poche cose che sapevo era grazie ai gionalini di gossip, niente di più niente di meno. Come se fossi al di fuori di tutto, fuori dal mondo. Come una sconosciuta. Finì la cioccolata e mi buttai a peso morto sul letto, prendendo dalla tasca il mio BlackBerry. Composi velocemnte il numero di Harry ed attesi una sua risposta.
- Pronto? 
- Ciao Hally...
- Ciao Honey..
- Tutto bene? Oramai non rispondete neanche più al telefono... - dissi rigirandomi sul letto.
- Già, siamo molto occupati.... Con me ci sono i ragazzi che ti salutano 
- Sei in vivavoce? - chiesi sapendo già la risposta.
- Si - urlarono in coro.
- Ma che ore sono da voi? - 
- Le 2 di mattina 
- Ahahahahah, povero Paul! Lo farete impazzire quel povero uomo! 
- Ora devo andare, ciao Sum. Ti amo. 
Riattaccò senza neanche lasciarmi il tempo di formulare una risposta.
Le settimane passarono ed insieme a loro le feste. Chiamai Louis per il suo compleanno, ma non rispose, così mi limitai ad inviargli un tweet per augurargli buon compleanno. Il giorno di Natale, scartando i regali ne trovai uno anche di Harry. Era accompagnato da un bigliettino.
" Vorrei essere lì con te in questo momento, come tutti i natali.... Mi dispiace, ma sappi che ti amo. 
Harry xx"
Lo scartai e ci trovai un anello con inciso il nome "Hally". I miei parenti erano tutti lì, a fissarmi. Si aspettavano un sorriso che non avrei fatto, una risposta che non avrei dato e una forza che non avrei avuto.
Potevo essere dura, potevo essere forte. Ma senza di lui, non era affatto così. Mi veniano in mette tutte quelle cose pazze che aveva detto. Le aveva lasciate correre nella mia testa. Lui era sempre ovunque, ma ora volevo che lui fosse qui. Tutte quelle cose folli che avevamo fatto, non ci avevamo mai pensato, le avevamo fatte e basta. Cosa non avrei fatto per averlo qui. Vorrei che lui fosse qui. 
Mi alzai da terra e corsi in camera mia in lacrime. Avevo già vissuto quella situazione, avevo già provato quei sentimenti. Non ce l'avrei fatta di nuovo. Non sarei riuscita a reggere quel momento ancora una volta. Era difficile. Era devastante. Era come morire. Ma io ero già morta, ero morta due anni prima.
Mia madre venne a bussare alla mia porta, ma invano. Il silenzio che regnava nella mia camera era interrotto dai miei singhizzi, che man mano andavano a calare. Girai il viso verso la vetrata. Nevicava ancora.
- Dannazzione! - urlai.
- Stupido! Ingenuo! Fottuto amore! - continuai tirando un cuscino contro l'armadio.
Lasciai cadere la testa all'indietro, per poi abbandonarmi del tutto sul letto. Le lenzuola ormai erano piene di lacrime, i miei occhi erano gonfi e rossi e le miei mani stanche di tirare pugni al materasso.

Così anche Gennaio passò. Febbraio pareva interminabile, pur essendo il mese più corto dell'anno. Ero sempre a guardare fuori dalla finestra, senza un motivo preciso. Parevo una bambina che attendeva il suo papà tornare dal lavoro. Io non l'avevo, e non avevo neanche Harry. Non avevo niente.
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Spazio autrice
Sciaoooooo! 
Allora, devo ammettere che questo capitolo mi piace particolarente v.v Vorrei ricevere qualche recensione in più rispetto al solito, questa volta ci tengo particolarmente. Grazie mille per chi lo segue, siete fantastiche ragazze <3
Alla prossima
Francesca xx

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Capitolo 29
*** Hally, i miss u... ***


Capitolo 29
 
-Harry, raccontaci un pò di te. Hai mai avuto momenti difficili? In cui pensavi non ci fosse stata una fine felice? - chiese l'intervistatore. Avevo appena acceso la tv, su un canale a caso. Stavano trasmettendo un'intervista dei ragazzi.
- Sai, ho ricevuto odio fin da quando ero a scuola. Tu pensi che io sia perfetto, ma non è vero, una volta ho provato ad auto lesionarmi. Penso di essere stato semplicemente fortunato ad avere mia sorella e Summer vicino a me per fermarmi. Ricordo quel giorno come se fosse ieri. E' stato qualche anno fà. Ero da solo in bagno. Credevo di aver chiuso la porta, invece era aperta. Summer era sulla porta in silenzio con gli occhi puntati sulla lametta che tenevo in mano. Appena capì le mie intezioni si precipitò a prendermela dalle mani. Nel prendermi la lametta lei si tagliò il dorso della mano. - raccontò Harry, passandosi una mano tra i capelli. I suoi occhi erano velati dalle lacrime. Vennero anche a me ripensando a quel giorno.
- Si tagliò e io rimasi immobile. Mi stavo maledicendo per non avere chiuso la porta, per non averle impedito di farsi del male, mi stavo maledicendo per non averla protetta, per averla lasciata che si facesse del male davanti ai miei occhi. Pensavo che mi avrebbe odiato per tutta la vita, ma invece no. Con la mano sana mi accarezzò la guacia e mi disse "Non farlo mai più, Harry". Lei è sempre stata lì per me e mi ha fatto sentire come se fossi qualcosa di valore in questo mondo. Da quando sono entrato nella band insieme ai ragazzi, ho pensato che sarei diventato l'uomo più felice sulla Terra. Cerco di essere felice, di sembrare felice, cerco di agire felice, ma in realtà non lo sono. So che questo probabilmente spezzerà i vostri cuori e mi dispiace, ma non l'avevo detto mai a nessuno. A eccezione dei ragazzi. Potresti pensare che sia cresciuto forte adesso. Ma no. Sono ancora lo stesso vecchio Harry Edward Styles che è stato odiato da sempre. Vorrei essere forte come i ragazzi. Ma io non credo che succederà mai. Si può dire che io sia il più fragile. Una volta che il mio cuore si rompe, è rotto. Mi dispiace che siate odiati, non lo meritate. Nessuno lo merita. Non riesco a capire come la gente possa fare questo genere di cose. Ho un sacco di messaggi di odio in questo momento su Twitter, e fa così male leggerli, ma sto cercando di ignorarli. Mia sorella mi diceva sempre: "Resta forte e vai avanti."A volte mi bastava solo vedere il sorriso di Sum, che.... Mi bastava solo un suo sorriso e tutto tornava perfetto... Il sorriso di un angelo. - Continuò asciugandosi una lacrima che gli era scesa durante il racconto.
- Hai mai pensato di dovere qualcosa a qualcuno? Una persona che abbia fatto per te qualcosa che non sia a livello materiale? - continuò l'intervistatore. Vidi Harry sorridere per poi affrettarsi a rispondere.
- Si, a Summer. Io le devo la vita. Lei mi ha salvato in tutti i modi in cui una persona può essere salvata... - In quel momento mi spuntò un sorriso da ebete.
- E la ami? - 
- Potrei rispondere: Certo, si, più di me stesso... Io invece dirò solamente: Le piace respirare? - rispose lasciando perplesso l'intervistatore che poco dopo gli sorrise capendo il significato della risposta. L'intervistatore gli fece cenno di continuare. 
- Mi manca... Da morire... Ogni tanto canto una canzone che avevamo composto inseme qualche mese fà... Mi fà pensare a quanto sono.... A quanto sono fortunato ad essere la ragione del suo sorriso. - 
Spensi la tv. Ero in lacrime. Non sopportavo più quella situazione. Senza neanche accorgemene stavo cantando una canzone che io e Harry avevamo scritto qualche mese prima.
- Ragazzo, ti sento nei miei sogni
Sento i tuoi sussurri attraverso il mare
Ti tengo con me,nel mio cuore
Rendi le cose più facili quando la vita diventa difficile
 
Sono fortunata, sono innamorata del mio migliore amico – sono fortunato, sono innamorato della mia migliore amica
Sono stata fortunata (fortunato) ad essere stata (stato) dove sono stata (stato)
Sono stata fortunata (fortunata) a tornare a casa di nuovo - canticchiai salendo in camera mia. 
Il mio telefonò vibrò per l'ennesima volta. I messaggi da parte dei miei amici continuavano ad arrivare. Mi chiedevano di uscire, di parlare, qualsiasi cosa pur di vedermi sorridere, ma io declinavo sempre l'invito. Non volevo nessuno, non volevo niente. Volevo Harry. C'erano troppi problemi a cui pensare... Non volevo risolverne nessuno. Volevo solo le braccia di Harry legate alla mia vita e la sua voce rassicurante.
Mi buttai sul letto. Di fianco a me c'era un quanderno con la bozza di una  canzone che mi passava per la testa la sera prima.
- E’ sorprendente come tu riesca a parlare dritto al mio cuore
Senza dire una parola puoi illuminare il buio
Provo come posso, non riesco mai a spiegare
Cosa sento quando non dici niente sorriso sul tuo viso mi dice che hai bisogno di me
C’è una verità nei tuoi occhi che dice non mi lascerai mai
Il tocco della tua mano dice mi prenderai ovunque io cada
Lo dici meglio, quando non dici assolutamente niente
 
Tutto il giorno sento gente parlare forte
Ma quando mi abbracci copri il rumore della folla
Per quanto ci provino non potranno mai dire
Cos’è stato detto fra il tuo cuore e il mio
 
Il sorriso sul tuo viso mi dice che hai bisogno di me
C’è una verità nei tuoi occhi che dice non mi lascerai mai
Il tocco della tua mano dice mi prenderai ovunque io cada
Lo dici meglio, quando non dici niente
 
Il sorriso sul tuo viso mi dice che hai bisogno di me
C’è una verità nei tuoi occhi che dice non mi lascerai mai
Il tocco della tua mano dice mi prenderai ovunque io cada
Lo dici meglio, quando non dici niente
 
Lo dici meglio quando non dici niente
Lo dici meglio quando non dici niente
Il sorriso sul tuo viso
La verità nei tuoi occhi
Il tocco della tua mano
Mi dice che hai bisogno di me - cantai.
- L'amore arriva quando meno te lo aspetti... L'amore è quel sentimento che quando ami una persona faresti di tutto per poterla avere accanto a te - disse qualcuno entrando dalla porta di camera mia. Mi girai di scatto.
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Spazio autrice
Ok, odiatemi per il finale! Aahahhahahah, si sono stronza! Secondo voi chi è?
Se volete sapere i titoli delle canzoni basta chiedere ;)
Recensite?? Per il prossimo capitolo vorre SEI RECENSIONI. Ne varrà la pena, prometto ;)

Francesca xx

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Capitolo 30
*** Surprise...?! ***


Capitolo 30
- L'amore arriva quando meno te lo aspetti... L'amore è quel sentimento che quando ami una persona faresti di tutto per poterla avere accanto a te - disse qualcuno entrando dalla porta di camera mia. Mi girai di scatto e lo vidi. Mi alzi di scatto dal letto facendo cadere il quaderno e mi coprii la bocca con la mano. I miei occhi iniziarono a versare lacrime. Lo vidi sorridere, dio quel sorriso quanto mi era mancato. Era fermo sulla porta, con le mani nelle tasche e la faccia da cucciolo. I suoi occhi luccicavano, i suoi ricci erano perfetti. Era perfetto. Era un sogno. Io ero ferma di fronte a lui, con il cervello andato in tilt. La mia testa non riusciva a capacitarsi che Harry fosse lì. Che Harry fosse davanti ai miei occhi come lo era mesi prima. Eppure era lì, che mi sorrideva come se fosse il primo giorno della nostra vita.
- Hally... - dissi quasi come un sussurro, saltandogli addosso. Lui mi prese in braccio e mi stinse a se per poi fare un giro su se stesso. Misi la testa nell'incavo del suo collo. Ispirai il suo profumo, quel profumo che tanto amavo, che avrei riconosciuto a milioni di km di distanza. Mi mandava in estasi ogni volta che lo sentivo.
- Mi sei mancata Sum... - disse baciandomi la fronte. Aveva la voce spezzata. Mi fece scendere con gentilezza e mi baciò. Solo dio sapeva quanto mi erano mancati i suoi baci. La dolcezza con cui li iniziava, la passione con cui li continuava e la delicatezza con cui li finiva.
- Dimmi che è tutto reale, che non è uno dei miei soliti sogni... - sussurrai appoggiando la mia testa al suo petto. Lui mi accarezzava la schiena. Potevo sentire il suo cuore battere, battere solo per me. Il suo respiro regolare mi tranquillizzava e mi faceva sentire a casa tra le sue braccia.
- Tranquilla, è tutto reale - mormorò al mio orecchio. Sorrisi come una bambina di 5 anni a cui si era appena data una caramella. Alzai lo sguado fino ad incrociare il suo. Mi persi in qul momento. In quei occhi verde prato, che si riflettevano nei miei blu cielo. Mi persi in quel sorriso dannatamente perfette e quelle dolci fossette. Mi persi in lui.
- Dannazione quanto mi sei mancata.... Non avrei resistito un secondo di più senzadi te.... - disse annullando la distanza tra le nostre labbra. Poggiò una mano sul mio fianco e l'altra sulla mia schiena. Intrecciai le mie mani tra i suoi morbidi ricci. Ci staccammo dopo qualche minuto, che a parer mio parvero pochi attimi. Harry si sedette sul mio letto e mi fece segno di sedermi in braccio a lui. Mi avvicinai a lui e feci quello che mi aveva chiesto. Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo.
- Perchè non mi hai avvertito del tuo arrivo? - chiesi disegnando cerchi invisibili sul suo petto. Guardavo il suo petto che si muoveva impercettivilmente. Sorrisi al pensiero di riaverlo, di riaverlo al mio fianco.
- E perdermi tutto questo? Non se ne parla! - rispose accarezzandomi una guancia. Al suo tocco milioni di brividi percorsero la mia schiena. Tutto era tornato al suo posto, era tutto perfetto.
- Sei cattivo! Io ho rischiato di morire nel deverti! - dissi dandogli una leggera pacca sulla spalla. Lui scoppiò a ridere, contagliando anche me.
- Sul serio - continuai - Ho rischiato un infarto! - dissi mordicchiandogli il collo. Lo faceva impazzire quando lo facevo e io amavo farlo impazzire.
- E io lo sto rischiando adesso - rispose girandosi ed inchiodandomi con lo sguardo. 
- Perchè non hai risposto ai miei messaggi e alle mie chiamate? Perchè non ti sei fatto vivo in questi mesi? - chiesi con la voce tremante. Lui non rispose, abbassò la testa per poi rialzarla dopo qualche secondo.
- Scusa.. - fù l'unica cosa che uscì dalla sua bocca.
- Quando ripartirai? - chiesi dopo un attimo di silenzio. Lui incrociò la sua mano con la mia. Fece un respiro profondo che mi fece preoccupare.
- Lo vuoi davvero sapere? - domandò accarezzando con il pollice la mia mano. Annuì non molto convinta. Avevo paura della sua risposta.
- Domani - rispose abbassando lo sguardo e la voce. Io rimasi in silenzio. Il mio cervello era troppo piccolo e lento per rielavorare tutte quegli avvenimenti in tempo. Perchè era venuto se poi il giorno dopo doveva ripartire? 
- Ma.... - continuò rialzando la testa e guardandomi.
- Tu partirai con me - finì sorridendomi come un bambino. Con quel sorriso che l'ha accompagnato tutta la vita.
- Ragazzo che domani deve ripartire e che mi sta uccidendo con quel sorriso che hai detto?! - dissi alzandomi in piedi. Lui scoppiò a ridere, di nuovo. Inarcai un sopracciglio cercando di rimanere seria.
- Facile, ora prepari le valige e domani si parte. Destinazione: Australia. - disse alzandosi dal letto e raggiungendomi per poi cingermi i fianchi.
- E mia madre? Non mi lascerà mai partire - dissi dopo aver rielaborato la frase di Harry almeno cento volte nella mia testa. 
- Ha capito appena mi ha aperto la porta di casa - rispose.
- Io ti amo, ragazzo - dissi mettendo le braccia intorno al suo collo.
- Era tempo che non me lo dicevi - continuò sfiorandomi le labbra con le sue.
- Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.... - dissi sfiorando il suo naso con il mio.
- Vuoi baciarmi o continuare a parlare? - chiese sulle mie labbra. Non dissi niente, lo baciai e basta.
-Ah, devo dirti una cosa, una cosina, ina ina ina.... - disse nascondendo il viso tra i miei capelli. Era tipico di lui. Inarcai un sopracciglio.
- Ci sarà anche Caroline - disse senza guardarmi. Sentivo il suo respiro regolare sul mio collo.
- E perchè? - chiesi non capendo la sua presenza. Lui alzò il viso.
- E' ospite di Paul, e poi non lo so... Non me lo chiedere. So solo che da domani ci sarà anche lei.... - rispose poggiando la testa sulla mia spalla.
- Riccio, dammi una mano a fare la valigia che è meglio! - dissi ridendo. Lui mi scompigliò i capelli e si diresse verso l'armadio. Lo aprì e poi scoppiò a ridere.
- Ora ho capito dov'è finito mezzo del mio armadio! - disse indicando una decina di felpe e un'altra decina di maglie a manica corta. Risi anche io e mi avvicinai a lui.
- Te ne sei accorto solo adesso? Ho la tua roba da quando avevamo 3-4 anni! - risposi scompigliadogli i capelli.
 
- Stai attenta! E fai la brava! - questa era la millesima raccomandazione di mia madre. Mia madre non era una donna dell'ultimo minuto. Se volevo uscire o partire dovevo avvisarla almeno un anno prima. Ancora non mi spiegavo il perchè di questo suo cambiamento. 
- Harry, tienila d'occhio! - continuò. Io scoppiai a ridere.
- Al massimo è il contrario! - dissi beccandomi una fulminata da Harry. Il riccio caricò l'ultima valigia ed io salutai mia madre. Salì in macchina e lui mise in moto.
- Domanda: Quanto resteremo là? - chiesi accendendo la radio.
- 2 settimane e c'è una sorpresa che ti aspetta dall'altra parte del mondo! - disse continuando a guidare verso l'areoporto. Mi girai per guardarlo.
- Signori e signore, ecco l'uomo dalle mille sorprese! - dissi ridendo, facendo ridere anche lui.
- Mi dai un indizio? - continuai facendo gli occhi dolci.
- Non se ne parla! - disse sorridendomi. Roteai gli occhi ed appoggiai la testa al finestrino. Mancavano ancora 30 min. di macchina prima di arrivare all'areoporto. Mentre percorravamo veloci le strade di Londra io guardavo Harry guidare. Era concentrato sulla strada, ma continuava lo stesso a guardarmi di sott'occhio. Intrecciò la sua mano con la mia per poi sorridermi. Poco dopo la lasciò e io mi concentrai sulla sorpresa che mi spettava dall'altra parte del mondo.
 
- Ciao Londra... - dissi guardando fuori dal finestrino dell'aereo. Al mio fianco c'era Harry che parlava al telefono con sua madre, cercando di inventare una scusa plausibile per non essere passato a salutarla. Risi vedendo un espressione contorta nel viso di Harry.
- Povera Anne! - dissi dopo che Harry ebbe chiuso la chiamata con la madre. Lui mi guardò male per poi incitarmi a sedermi in braccio a lui. Gli spettinai i capelli prima di fare quello che mi aveva appena chiesto. Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo mentre lui mi accarezzava i capelli. Poco dopo mi addormentai.
 
Harry mi svegliò per avvertirmi del nostro arrivo a Sydney. Uscemmo dall'areoporto, dove incontrammo qualche centinaio di fan, ma per nostra fortuna Paul era venuto a prenderci. Dopo una manciata di minuti arrivammo all'albergo.
- Siamo qui! - urlò Harry entrando dalla porta, io lo seguì a ruota.
- Finalmente! - disse Louis, che ne vedermi mi saltò addosso. 
- Louis, mi sei mancato anche tu. Ma così mi uccidi! - dissi lametantandomi del suo abbraccio troppo stretto.
- Vieni c'è una sorpresa per te.. - disse Harry prendendomi la mano. Andammo in un altra stanza.
- Danielle!!!!!!!!!!! - urlai nel vederla. Entrando notai anche Hannah e Louis mi fece l'occhiolino.
- Tu.. Che ci fai qui?! Insomma, non eri a Londra?! E perchè eri in braccio a Liam?! Danielle Claire Peazer devi dirmi qualcosa?! - continuai avvicinandomi a lei.
- Ragazza, tu mi fai paura - disse ridendo. Le saltai addosso e per poco non cademmo atterra.
- Io ero in braccio a Liam perchè... Siamo amici e sono qui perchè mi hanno invitato - rispose facendo spalluce.
- Amore della mamma, tu a me non me la dai a bere che te e il cucchiao vivente siete solo amici - dissi inarcando un sopracciglio e facendo diventare rosso Liam. Era così tenero quando arrossiva.
- Vuoi venirci a salutare o continuare a costatare che Liam e Danielle mentano sulla loro relazione?! - chiese Niall allargando le braccia. Non dissi niente, e mi fiondai tra se sue braccia. Feci lo stesso con Zayn e Liam. All'ultimo dissi "A me non me la dai a bere".
Paul entrò nella stanza seguito da Lou sua figlia. Avevo conosciuto Lou qualche mese prima, ma non avevo mai conosciuto la piccola e famosa Baby-lux.
La piccola si gettò dalle braccia della madre a quelle di Harry. Il riccio la mise sulle sue spalle e si avvicinò ancora di più a noi.
Intanto Hannah si avvicinò a me.
- Ciao Summer! - mi salutò sorridendomi.
- Ciao Hannah! - ricambiai.
- Ti predo, non dirmi anche te che tu e Louis siete solo amici. Non ci crederei neanche morta! - dissi ridendo. Lei subitò arrossì e poi iniziò a ridere anche lei.
- No, beh.. Ecco, noi... - balbettò insicura. Lou arrivò da dietro e l'abbracciò.
- Stiamo insieme - concluse la frase Louis sorridendomi.
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Spazio autrice
Ciao belle! Ho aggiornato Remember Me! *cori da stadio*
Vi prego, CAGATELO e recensite çç
Devo dire che a me piace molto la prima parte, mentre la seconda un pò meno çç. 
Scusate se non ho aggiornato prima, ma ero in montagna e non avevo la connessione internet çç

Francesca xx
 

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Capitolo 31
*** I'm so sorry. ***


Scusate.

scusate se non aggiorno da mesi, davvero. Inizialmente avevo problemi con la scuola, poi l'estate mi ha letteralmente fatto perdere la testa e ora quando sono tornara a rileggere la storia non mi piaceva neanche un poco.
Ho deciso di riscriverla da capo.
Ho anche cambiato titolo, ora si chiama 'torn'.
Questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1440543&i=1
Ho già postato il prologo e spero che mi seguiate anche li :)
Sto cambiando molte cose, quindi spero di non annoiarvi.
Questo è il link di un'altra mia storia 'Enchanted': http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1184090&i=1
Spero mi seguiate anche li :)

Ci vediamo ragazze, e grazie mille per avermi seguito con questa mia prima storia. Ve ne sarò sempre grata :)

Francesca xx

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