Innamorata Di Un Fantasma!

di Bloody_Breeze
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** monotonia/occhi ametista ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. Ikuto/ Sorriso ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. Un Pomeriggio Con Il Mio Migliore Amico / ricordi e rimpianti ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. Abbraccio Sovrannaturale / sensi di colpa ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. Utau e Yoru / una strana sensazione ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. Sei Un Mostro! Ti Odio! / corri da me ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. Scuse/ ritrovati ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. Your Guardian Angel/ Epilogo ***



Capitolo 1
*** monotonia/occhi ametista ***


Innamorata Di Un Fantasma

 

Capitolo 1. Monotonia/ occhi ametista

(pov’s Amu)

 
Di nuovo pioggia… il tempo qui non cambia mai, come d’altronde tutte le cose attorno a me… non c’è mai nulla di nuovo. Ora sono a scuola, mancano ancora 15 minuti alla pausa pranzo, eppure non ho fame, ma in compenso sento un dolore forte sul petto, mi chiedo da giorni cosa potrebbe essere… fa un male cane!
 

( pov’s 3p*)

 

Amu Hinamori, era questo il suo nome, ragazza 15enne che odia la vita monotona e che non conosce l’amore… mancano pochissimi minuti all’ora di pranzo quando Amu si volta come sempre a vedere fuori dalla finestra, sperando di trovare qualcosa di diverso, magari… di magico. Non si aspetta niente, quando a un tratto, vede un ragazzo dagli occhi ametista fissarla. Amu rimane sbalordita, non aveva mai visto degli occhi del genere e che anche se da lontano rispecchiano il loro colore intensamente facendoti perdere in essi… la cosa che nota Amu però, è anche un’altra: il ragazzo non viene toccato dalla pioggia, anzi quest’ultima lo attraversa, ad un tratto vede quest’ultimo voltarsi e scomparire… << …mori! Ehi Hinamori stai ascoltando? >> il prof. Di Fisica, una noia mortale << si…certo >> “ non ho sentito una parola e adesso che faccio??!!”. Prima di rispondere suona l’ora di pranzo e la ragazza sorride beffarda, contenta di essersela svignata… ancora! Erano 3 lezioni di seguito che non ascoltava e che riusciva a cavarsela grazie al suono della campanella!
Raggiunse i suoi “amici” nella sala pranzo, quando sentì un braccio avvolgerla intorno alle spalle e strofinarli un pugnetto sulla testa << dai Kukai smettila! >> rise Amu.
Kukai Soma: migliore amico di Amu, malgrado essa non lo chiami mai. Due anni più grande e frequenta lo stesso liceo, è l’unico che in pochissimi casi riesce a far “ sorridere” Amu.
<< ehi confettino! Come va la vita? >> Amu se lo levò di torno e andarono a prendere un tavolo, come al solito, si posizionava vicino la finestra, poi guardò torva Kukai << ehi, senti un po’, da dov’è uscito questo “confettino” adesso? Piantala! >> Kukai sbuffò << scontrosetta oggi è! avanti… spara! che è successo? >> Amu continua a guardare fuori dalla finestra, gustandosi nel frattempo del ramen in scatola << niente… sul serio sto bene! >> << si…certo… >> sospira l’amico… l’amica però spicca di nuovo parola << senti Kukai… ma, dov’è finita Rima? >> l’amico quasi non cade per terra quando sente il nome “ Rima” << tu che t’interessi della salute di qualcuno? Questa si che è nuova! >> Amu lo prende per il colletto e gli da un pugnetto in testa… << scemo! >> Kukai si massaggia la testa e parla << Rima ha l’influenza, penso mancherà per un po’…>> << ah…capisco… >>


Fine pausa pranzo. Rinizio delle lezioni


“ non so perché ma mi sento osservata… oh, è iniziato un temporale! Non ho l’ombrello… pazienza!”


Fine delle lezioni.

<< che cos’altro è l’amore, se non una pazzia molto discreta, un’amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene? >> Amu cammina senza meta sotto la pioggia citando un verso di Romeo e Giulietta … << io proprio non lo capisco l’amore… e poi non capisco  i protagonisti… l’amore è tanto potente, l’amore è così forte da farti perdere la vita? Io penso che l’amore sia come un sogno, prima o poi finisce, è un’illusione >> mentre parla alza il viso e sente un’odore di gliglio buonissimo, ma il suo sguardo è rapito da ciò che ha davanti: una bellissima e piccola radura circondata da un fiume splendente e limpido e intorno, una piccola distesa d’erba, nella quale ci sono miriade di gigli. Ad un tratto sente una risata provocatoria dietro di sé << ma come siamo profonde! >> Amu si rigira arrabbiata e quello che vede la spaventa… ma al tempo stesso l’attrae… il fantasma di un bellissimo ragazzo dagli occhi ametista e i capelli blu << e tu… chi sei? >> il ragazzo sorride…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. Ikuto/ Sorriso ***


Capitolo 2. Ikuto / sorriso

 

<< e tu…chi sei? >> il ragazzo sorride…
Le si avvicina molto e risponde << Ikuto, Ikuto Tsukyomi… tu invece, saresti…? >> Amu lo guarda negli occhi e lo fissa seria << Amu Hinamori! >> il ragazzo la fissa senza staccarle mai gli occhi di dosso, Amu inizia ad innervosirsi, poi sbuffa << senti un po’, Ikuto giusto? Che hai tanto da fissare? >> << a dire la verità, guardavo i tuoi bellissimi occhi d’orati >> Amu, dopo aver ascoltato quelle parole sente una nuova sensazione, le guance le iniziano stranamente a bruciare, così si da degli schiaffetti per riprendersi. Nel frattempo Ikuto scoppia a ridere << certo che sei proprio buffa, lo sai? >> Amu lo guarda torvo e si rigira per prendere la via di casa << ehi Amu, verrai a trovarmi? Mi sento solo qui… >> Ikuto stavolta era serio, essere un fantasma era molto doloroso, soprattutto se lo si era da poco… la ragazza di ferma un attimo, rigira la testa e lo guarda << forse… >> riesce a dire. Poi ritorna sui suoi passi con un lieve e dolce sorriso sulle labbra.

 

( pov’s Ikuto)

 

12:39.
La pioggia è così bella, quando ero vivo, 3 mesi fa, mi piaceva tanto il suo odore, la sua freschezza, tutto quanto… invece adesso non posso più sentirla. Mi sento solo, in questa radura non c’è mai nessuno, ma soprattutto nessuno può vedermi
12:40
Voglio vedere proprio se qualcuno a scuola sta guardando fuori dalla finestra… prima ancora di dire qualcosa incrocio uno sguardo, uno sguardo vuoto, primo di forti emozioni, uno sguardo indagatore, uno sguardo d’orato. Rimango attratto da quegli occhi, mai visti prima d’ora. Mi avvicino leggermente, gli occhi sono quelli di una bellissima ragazza dai capelli rosa, mi fissa, e io rimango fermo, continuo a sostenere il suo sguardo indagatore. Penserà di essere pazza poverina, da come mi guarda si nota benissimo…bèh, vedere un ragazzo che viene attraversato dalla pioggia è strano, eppure la ragazza non urla, non indica, non fa niente, fissa solo i miei occhi. La prima persona che riesce a vedermi, strabiliante! Però poi la ragazza si rigira, ho parlato troppo presto, stava sicuramente fissando il vuoto. ( sorride). È meglio tornare nella radura…
 
17:00
La pioggia a quanto pare non vuole saperne di smettere, si è messo addirittura a fare un temporale! Meglio così… penso velocemente alla mia melodia preferita quando ad un tratto sento un verso ben conosciuto << che cos’altro è l’amore, se non una pazzia molto discreta, un’amarezza che soffoca e una dolcezza che fa bene? >> è la voce di una ragazza. Penso che sarà la soltia ragazza romanticona, invece mi devo ricredere subito in seguito alle parole successive << io proprio non lo capisco l’amore… e poi non capisco i protagonisti, l’amore è tanto potente, l’amore è così forte da farti perdere la vita? Io penso che l’amore sia come un sogno, prima o poi finisce, è un’illusione >> wow, una ragazza che non sa cos’è l’amore? Strano, poi però mi accorgo che è ragazza della finestra di oggi, << ma come siamo profonde >> dico questa frase senza pensarci, tanto lei non può vedermi, credevo… invece la ragazza si gira e mi fissa un po’ sconcertata, mi fissa di nuovo gli occhi, allora è vero che mi vedeva! Sono felice, continua a fissarmi e come niente fosse ( come se fossi un umano) mi chiede chi sono, io mi avvicino e le rispondo, poi le chiedo il suo << Amu Hinamori >> la fisso costantemente, voglio vedere la sua reazione, poi mi piaceva stuzzicare la gente, quindi perché non riniziare con lei? Amu si accorge che la fisso e, palesemente imbarazzata, anche se a quanto pare non se n’è accorta, inizia a sbuffare e mi chiede il motivo. è così buffa che inizio a ridere. La ragazza si gira e inizia ad incamminarsi via, mi provoca molto dispiacere, era da tanto che non parlavo con qualcuno, inoltre io odio le ragazze, ma lei è diversa… a bassa voce mi scappa un << tornerai a trovarmi >> e la reazione che le provoco mi stupisce, lei dice forse e sorride, ma sicuramente tornerà… ne sono sicuro… ( sorrido)… il mio tempo, tra poco scadrà…

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. Un Pomeriggio Con Il Mio Migliore Amico / ricordi e rimpianti ***


Capitolo 3. Un pomeriggio con il mio migliore amico/ ricordi e rimpianti

 

( pov’s 3p*.)



Amu era tornata a casa sua, con in mente tutto quello che era successo pochi minuti prima… “ Ikuto… che strano fantasma”, la ragazza da quando era andata via, continuava a pensare al ragazzo, era un pensiero fisso ormai, un pensiero dolce, ma anche soffocante allo stesso tempo, le venne da sorridere << mamma, sono tornata! >> nessuna risposta << come al solito non c’è mai a casa… >>
La madre di Amu era una donna molto impegnata e riservata, non c’era stata mai nella vita della figlia da quando aveva perso il marito e la sorellina di Amu durante un incidente stradale, era diventata stranamente fredda…
Amu salì su in camera, si levò lo zaino dalle spalle scaraventandolo chissà dove e si gettò a capofitto sul letto. Ad un tratto le squillò il cellulare, era sicuramente Kukai, ma non le andava di rispondere, così lo mise in messaggi vocali e ascoltò << ” ehi musona! Tanto lo so che non ti andava di rispondere, senti che ne dici di uscire un po’? dai, andiamo a farci una bella cioccolata calda! Tra 10 minuti al solito posto.Fammi sapere e richiama. Ciao.” >> “ cioccolata calda, che colpo basso Kukai, lo sai che non riesco a resistergli” pensò Amu, così riprese il cellulare e scrisse un sms dicendo che sarebbe andata.
18:00 ( appuntamento con Kukai in cioccolateria)
S’incontrarono lì e Kukai la salutò con un bel sorriso, Amu provò a ricambiare ma le uscì una via di mezzo tra un sorriso e una smorfia, meglio che niente. Entrarono e ordinarono due cioccolate calde, Amu prese quella con: cannella, panna e cubetti di caramello; mentre Kukai prese quella extra fondente con panna. Arrivarono così le cioccolate calde e, davanti a quella di Amu, Kukai rimase un po’ sbigottito  << vorrei sapere tanto come fai a mangiare ogni volta questa mega-tazza di cioccolata calda! >>  Amu sorrise e fissava la tazzona con gli occhi luccicanti << come si fa a non mangiare una delizia del genere? Tu, invece prendi sempre quella amara! Ma dai, come fai? Sarà anche buona però… >> disse indicando la tazza di Kukai << guarda che è buona! Se tu l’assaggiassi lo sapresti! >> Amu lo fissò,scosse la testa e inizio a mangiare. Kukai nel frattempo aveva preparato un cucchiaio della sua cioccolata calda e, velocemente lo mise in bocca ad Amu, che per la sorpresa, quasi non si strozzò. Finito di ingoiare la cioccolata di Kukai iniziò a guardarlo torva << guarda che è amara Kukai! E poi come ti vengono in mente certe cose? È più buna la mia, assaggia >> disse ponendogli un cucchiaio della sua. Kukai assaggiò << è buonissima! Però continuerò a preferire la mia… piuttosto, senti Amu, mentre tornavo a casa oggi, dal finestrino della macchina ti ho vista ferma vicino il fiume… che ci facevi lì? >> Amu iniziò ad essere vaga << io…bèh, niente, sono capitata lì vicino, non c’ero mai stata e quindi volevo curiosare un po’… niente di che insomma… >> << sarà… >>.
Il pomeriggio passò così, tra chiacchiere e risate che Kukai cercava di estrarre ad Amu con scarsi risultati, ma quando ci riusciva urlava forte << evvai! Ci sono riuscito >>.
 

 

( pov’s Ikuto*)


Inizio Flashback

Ottobre.


<< Ikuto, Ikuto! Fratellone dove vai? >> mia sorella, Utau, cantante e un’emerita scocciatrice, ma a cui, in fondo, in fondo voglio un po’ di bene << Utau lasciami in pace! Voglio solo andare nel giardino di Hotori >> << vengo anch’io! Mi suoni una canzone? >> eccola che ricomincia << dai fratellone!! Canterò mentre suoni! Daii, suu, ti pregoo! >> mi arrendo. << una canzone, non una di più ok? >> annuisce sorridente, ed io inizio a suonare, accompagnato dalla sua bellissima voce. Passa qualche ora, inizia a fare stranamente caldo,quando a un tratto sentiamo delle urla. Allarmati corriamo a vedere cos’è successo, vediamo il sign. Hotori venirci incontro << Ikuto! Utau! C’è un incendio a casa vostra! Abbiamo chiamato i pompieri, ma non riescono a trovare i vostri genitori! >> io e mia sorella sbarriamo gli occhi, le mie gambe si muovono inconsciamente e corro verso casa, per cercare di salvare mamma e papà, seguito da Utau << STAI INDIETRO UTAU! E’ PERICOLOSO! >>  lei non mi da retta << COSA CREDI DI FARE IKUTO! >> la ignoro, dico solamente << se non torno, sappi che sei mia sorella,non ti odio, sei appiccicosa e stressante, ma ti voglio bene >> e varco, contro la volontà di tutti, la porta di casa, ormai in fiamme. Mi metto un fazzoletto sulla bocca e cerco di trovare i miei << MAMMA! PAPA’! DOVE SIETE? >> nessuna risposta. Provo ad andare in sala, quando vedo due corpi schiacciati da alcune travi del soffitto, inizio a piangere << NO! MAMMA! PAPA’! >> mi avvicino ai loro corpi e provo ad alzare le travi, anche se so che non ci sarei riuscito… il fuoco avvolge tutto, inizia ad essere più forte, quando ad un tratto vedo un pompiere che mi dice che sta per crollare tutto e che devo uscire, sto per andare con lui, quando mi ricordo che mamma e papà mi dovevano dare la chiave, era una chiave con un quadrifoglio centrale e una catenina che si tramandava in famiglia, vedo che mio padre stringe qualcosa tra la mano, con sopra quella di mamma, mi libero dalla stretta del pompiere e vado a prenderla, perché so che è lì. Avevo ragione infatti, era la “Dumpty Key”, era questo il nome dell’oggetto. La prendo quando a un tratto sento tremare tutto e vedo il pompiere allarmato che cerca di raggiungermi << ATTENTO RAGAZZO! STA CROLLANDO TUTTO! >> il soffitto crolla su di me, urlo dal dolore, sto morendo e sento dalla finestra le urla di Utau che invocano il mio nome e quello dei nostri genitori. L’ultima cosa che vedo è il mio gatto, Yoru, che è venuto non si sa come per dirmi addio, gli metto con una forza incredibile, la catenina della chiave nel collo e Yoru, poggia il suo nasino sul mio e prima che le fiamme lo brucino, si getta dalla finestra. Addio Utau, prenditi cura del mio violino.
 
FINE FLASHBACK

 
( pov 3p*.)
 
Nella radura il ragazzo piange, urla e si dispera, si maledice per non essere riuscito a salvarli, rimpiange il fatto di aver lasciato sua sorella da sola. Urla grida di dolore, un dolore che nessuno può più colmare.
Nel frattempo, la ragazza tornata a casa, in camera sua, affacciata alla finestra sente un triste e doloroso pianto, lo sente come un sussurro, un sussurro che viene trasportato dal vento lontano da tutti, un pianto che cerca qualcuno per essere colmato di amore, ma lei non avrebbe potuto farlo, non sapeva cos’era d’altronde, quando ad un tratto le viene un flash in mente, spalanca gli occhi, chiude la finestra s’infila il giubbotto, prende l’ombrello e si precipita fuori di casa e corre, corre veloce, corre da lui, perché ha capito che è lui che piange…

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. Abbraccio Sovrannaturale / sensi di colpa ***


Capitolo  4. Abbraccio sovrannaturale/ sensi di colpa

 

( pov’s 3p*.)
 

Amu  continua a correre, quando finalmente arriva alla radura e, quello che vede la rattrista: Ikuto urla e piange come un forsennato. Lei non può, non riesce a continuare a vederlo così, corre verso di lui,facendosi scivolare l’ombrello di mano; Ikuto nel frattempo, in ginocchio e con le mani al volto, si gira e la vede correre verso di lui << Amu… cosa ci fai q… >> non riesce a finire la frase che vede Amu con le braccia allargate, che prova ad abbracciarlo << IKUTO, QUANDO UNA PERSONA E’ TRISTE DEVE SFOGARSI CON QUALCUNO, ALTRIMENTI NON FARA’ ALTRO CHE AUMENTARE IL SUO DOLORE! >> Ikuto continua a piangere e prova a contraccambiare l’abbraccio della ragazza, le “ poggia” la testa sulla spalla che naturalmente non può toccare e con un braccio le “cinge” la vita, sfiorandola. Amu, sorpresa da quel gesto, gli “mette” una mano sulla testa, pur sapendo che non sarebbe riuscita a toccarlo e fece la stessa cosa con se stessa, abbassò la testa fino alla spalla di lui e gli dice << che stai facendo?? >> Ikuto riesce, anche se poco, a sorridere << provo ad abbracciarti >> Amu sorride… << che abbraccio sovrannaturale >> << già >>. Restano così qualche minuto, poi Amu si stacca << vuoi dirmi perché piangevi? >> Ikuto si gira e guarda da un’altra parte << non ho voglia di parlarne >> Amu, un po’ offesa si alza  << bene, allora io torno a casa, ormai è tardi >> Ikuto non voleva che se ne andasse << senti un po’, perché mi hai abbracciato, per così dire?! >> lei, seria si gira e lo guarda << perché un giorno sono stata come te, ma non c’era nessuno con cui potessi sfogarmi… >> lui la guarda un po’ disorientato << perché? >> << ognuno ha i propri rimpianti Ikuto >> lui la guarda << se io ti racconto la mia storia, mi racconterai la tua? >> lei, raccoglie l’ombrello che le era caduto e si siede su una roccia vicino a lui << può andare… >>
Ikuto le racconta di quel maledetto giorno di Ottobre e aggiunge << io adesso, non so neanche dov’è, come sta, se devo essere sincero mi manca mia sorella… e poi chissà Yoru dov’è finito, sicuramente lei l’ avrà preso con sé … >> Amu lo fissa, poi parla << tua sorella sta bene >> Ikuto la fissa stupito << tu la conosci? >> la ragazza annuì << è una famosa cantante adesso, sai? >> Ikuto sorride << è riuscita, nonostante tutto a continuare il suo sogno, quando è successo l’incendio era da poco diventata tale, sono felice per lei >> gli scende una lacrima poi continua… << adesso tocca a te, cosa ti è capitato? >> Amu rabbrividisce solo al pensiero, poi inizia a parlare:
INIZIO FLASHBACK
 È successo anche a me ad OTTOBRE.
Era una giornata come le altre, ero appena tornata da scuola e, varcata la porta vidi mia sorella Ami saltarmi addosso sorridendomi e abbracciandomi forte << bentornata sorellona! >> io contraccambiai l’abbraccio << ciao Ami! . . . Mamma! Papà! Sono a casa! >>  andai in sala dove trovai mamma intenta a preparare dei muffin e papà straiato sul divano a vedere un documentario, tutti e due, non appena mi videro, mi abbracciarono forte << com’è andata oggi a scuola, tesoro? >> << normale, la solita storia >> mamma e papà mi sorrisero << Amu, siccome per il tuo compleanno a Settembre, ci siamo dimenticati di farti un regalo, guarda sul tavolo… >> sorridevo curiosa, sul tavolo c’era  una bellissima scatolina rossa, l’aprii e c’era una bellissima collana con un lucchetto, decorata con un quadrifoglio diamantato con i riflessi arcobaleno << è bellissimo! Non so cosa dire… >> i miei genitori mi sorrisero e Ami  m’abbracciò forte << si chiama Humpty Lock, bello vero? Fa coppia con una chiave, la Dumpty Key sai? >>.
Passai una bellissima giornata, il tempo trascorse veloce e, in quei momenti forse capivo un po’ cosa potesse essere l’amore, poi arrivò quel giorno…
… stavamo andando a vedere i giardini di Tokyo, io ed Ami stiamo nei sedili posteriori  ed Ami mi stringe la mano,quando ad un tratto vedo una macchina che corre velocissima, penso che l’abbiano vista anche loro, ma a quanto pare mi sbagliavo e, proprio quando stavo per dirglielo, vedo la stessa macchina che sta per venirci addosso <> la macchina ci colpisce in pieno, e svengo. Quando mi risveglio, mi ritrovo nel nostro ospedale, non capisco cosa stava succedendo, non sento più la dolce presa della mia sorellina, nell’altro lato del letto vedo mia madre che piange disperata << mamma… cos’è successo? Dove sono Ami e papà? Ricordo solo una macchina che correva… >> mia madre mi guarda infuriata e con le lacrime agli occhi << tu… tu l’avevi vista? >> a mia madre iniziò a sanguinare una ferita sulla fronte << cosa ti è successo mamma? Perché siamo qui? Dove sono gli altri? >> mamma mi si scaraventa contro << TU AVEVI VISTO LA MACCHINA E NON C’HAI DETTO NIENTE? >> inizio a spaventarmi << pensavo l’aveste vista… mamma… dove sono Ami e papà? Mi fa male tutto… >> << E’ COLPA TUA!!! E’ SOLO COLPA TUA SE SONO MORTI! >> spalanco gli occhi e inizio a lacrimare << morti?... no… non ci credo… non voglio crederci… dove sono mamma? Dove sono Ami e papà? >> mamma si calma un po’ e mi abbraccia piangendo << sono morti sul colpo Amu… siamo rimaste solo noi due… >> poi stacca l’abbraccio e chiama l’infermiera per dirgli che le fa male la ferita… io nel frattempo provo ad alzarmi, mi sono fratturata  una gamba e ho una ferita sul lato sinistro del viso, ma non m’importa, con tutte le mie forze e con le infermiere che m’inseguono riesco a fuggire dall’ospedale e mi nascondo vicino un lago. Inizio a piangere e a dimenarmi, non potevo crederci… << AMI! PAPA’! TORNATE DA ME! AMI…PAPA’!!! scusate, è tutta colpa mia… io non volevo…>>  colpa mia, già, io l’avevo vista la macchina, dovevo dirlo, invece… ho continuato a piangere come non mai, volevo qualcuno che mi stesse vicino, ma non c’era nessuno che potesse consolarmi, il mio migliore amico era in vacanza, lo stesso un’altra amica… ero sola, con i miei sensi di colpa che mi divoravano e mi facevano male… mia madre poi, da quel giorno è diventata sempre più fredda, era arrabbiata con me, mi odiava, per non averle detto della macchina e a casa non c’era quasi mai… ero rimasta sola… quel giorno di Ottobre pioveva e d’allora, l’ho sempre odiata la pioggia..
 
FINE FLASHBACK
 
Ikuto era rimasto esterrefatto dal racconto di Amu, la situazione di lei, non si avvicinava minimamente alla sua, aveva sofferto molto, ora capiva perché non conosceva l’amore… << non è stata colpa tua Amu… tu avevi pensato che l’avessero vista ed hai avvertito quando stava per venirvi addosso! Amu, non è colpa tua! >> lei nel frattempo aveva iniziato a piangere << invece sì, e tutta colpa mia… avrei dovuto dirlo! >>  Amu non riusciva a capire come lui potesse dirgli che non era colpa sua; dopo  alcuni giorni dall’incidente, anche Kukai e Rima gliel’avevano detto che non era stata sua la colpa, ma di quel pazzo che correva, ma lei non riusciva a comprendere le loro parole. << ehi Amu… guardami! >> lei alzò il viso pieno di lacrime e fissò Ikuto << non piangere… >> provò ad asciugarle le lacrime, ma l’attraversò << se solo non fossi un fantasma! Scusami, vorrei tanto poterti consolare >>  disse quest’ultimo alquanto frustrato, Amu si fece forza e lo consolò lei << mi basta la tua presenza >> Ikuto la fissò prima sbalordito per quello che aveva appena detto, poi la fissò dolcemente << …comunque Ikuto, guarda >> Amu si sbottonò un po’ il giubbotto e gli fece vedere l’Humpty Lock. Lui guardò la collana sbalordito << è il lucchetto che fa coppia con la mia chiave! >> Amu si asciugò le lacrime e sorrise << già… comunque ora devo andare! Ciao Ikuto >> la ragazza dagli occhi dorati si alzò e, salutandolo con una mano, s’incamminò verso casa << Ciao Amu! >> a presto… >> aggiunse sottovoce.

Quel giorno aveva lasciato il segno nei cuori dei 2… nel frattempo, in una villetta isolata qualcuno accarezza un gattino e guarda una chiave che tiene al collo << Ikuto… >> sussurra…  

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. Utau e Yoru / una strana sensazione ***


 
 

Capitolo 5.  Utau e Yoru/ una strana sensazione

( pov’s 3p*.)
 
Mentre i ragazzi sono a scuola c’è qualcuno che canta una canzone… una canzone triste e malinconica, una canzone che evoca dei ricordi lontani, ricordi ormai perduti…
Un gattino nero e peloso si strofina alla ragazza che canta, le da conforto e le miagola dolcemente, la ragazza si abbassa alla posizione del gattino, lo accarezza e lo mette in braccio << lo so che manca anche a te, Yoru… >> le scende una lacrima “ Ikuto… mi manchi tanto, vorrei poterti rivedere almeno una volta” una delle sue lacrime cade sulla chiave che Yoru porta al collo e quest’ultima s’illumina incuriosendo Utau che nel frattempo la prende tra le mani << che sta sucedendo?! >> la luce della chiave avvolge tutto…
 
( pov’s Kukai)
 
Amu, amica mia, che ti sta succedendo? Non ti riconosco più, mi manca la vecchia te, quella che a volte sorrideva quando vedeva la pioggia, quella che rideva alle mie battute pessime solo per farmi contento, so che ti mancano tuo padre e tua sorella ma devi reagire Amu, altrimenti porterai questo dolore tutta la vita! So che è difficile ma non voglio più vederti così… sono il tuo migliore amico in fondo…
 
(pov’s 3p*)
 
Il ragazzo dai capelli castani guarda, mentre passeggia in corridoio ( mentre i prof. Credono che sia in bagno) vede la classe di Amu e si affaccia a vedere, vede l’amica con la testa fra le nuvole e lo sguardo basso e, che a volte guarda verso la finestra scrutando l’orizzonte “ non riesco più a vederti così giù amica mia”, ad un tratto il ragazzo sente appoggiarsi una mano sulla spalla, incomincia a rabbrividire al pensiero che potesse essere un professore che lo ha beccato, ma quando si gira c’è una sorpresa e con un bel sorriso guarda la persona davanti a se e gli strofina la testa << bentornata tra noi… Rima >> la ragazza gli sorride << ciao Kukai… grazie >>  << entri in terza ora? >> Rima sospira << già… piuttosto… come sta Amu?? >> Kukai scuote la testa e Rima capisce << vedrò cosa posso fare… ora entro! Piuttosto, tu entra in classe che prima o poi se continui così ti sgameranno! E pensare che sei più grande di noi… bah… >> “ è tornata la solita Rima… “ sospira << sisi vado, a dopo allora! >> Rima entra in classe, attirando l’attenzione di tutti, anche quella di Amu, che stranamente le fa un mezzo sorriso, cosa che stupisce molto l’amica. Si siede al suo posto, proprio vicino ad Amu e, quest’ultima le rivolge la parola << come stai? >> << bene adesso… >> sorride la bionda. Si aspetta  una conversazione, dato che l’ha vista sorridere pensa che Kukai si abglia, invece è finita lì. Tutto il resto della lezione Amu non spiccica parola, guarda solo al di fuori della finestra. Una cosa che non sfugge all’occhio di Rima però, è che Amu è nervosa e si tocca continuamente il petto con una smorfia di dolore… << ehi Amu… stai bene? >> la rosa la guarda << non lo so…>> Rima prova ad azzardare di nuovo parola, ma si trattiene… passano le ore…

SUONA LA CAMPANELLA. ORA DI PRANZO

Le ragazze vanno in sala pranzo, seguite da Kukai che cinge il collo a tutt’ e due. Si siedono al solito tavolo ed Amu come sempre guarda la finestra, c’è troppo silenzio e Kukai lo spezza << allora ragazze, che ne dite di una bella passeggiata oggi pomeriggio? >> le ragazze lo guardano, la prima a rispondere è Amu << Kukai guarda che sta diluviando fuori… di nuovo >> << ha ragione Amu, Kukai, comunque io non potevo comunque, sono impegnata oggi… >> Kukai sbuffa << okok… comunque Amu, a cosa stai pensando? Ti vedo nervosa e poi, ti tocchi sempre il petto… >> << non lo so… sento una strana sensazione dentro di me, sento il cuore battere forte e sento tanto caldo, inoltre penso sempre a… >> Amu si ferma, pentita di quell’attimo in cui stava per nominare il suo nome. Gli amici invece la guardano stupiti << pensando a?? cosa Amu?? A chi pensi? >> la rosa assume un po’ di rosa sulle guance << pensando a niente… a cosa volete che pensassi? Eheh >> inizia a fare la vaga e i due se ne accorgono… la cosa che nota Kukai però è un’altra, dentro Amu, qualcosa sta cambiando…
 
( pov’s Utau)
 
Cos’è questa luce? È così calda…cos’è successo alla Dumpty Key? Èèh… asp… si vede qualcosa tra la luce… non è possibile… Ikuto!
No, è solo immaginazione, non può essere vero! Fratellone perché la luce mi mostra te, in una radura, con la pioggia che ti passa attraverso? Sei un fantasma! Che ti è successo Ikuto? Perché non sei con mamma e papà ma sei in questo mondo? Dove ti trovi di preciso?
Ho capito! La chiave mi vuole portare da te! Ma… perché?
 
( pov’s 3p*)
 

FINE DELLE LEZIONI. SI TORNA A CASA.

Kukai torna a casa in macchina, quando vede una ragazza con due codini biondi e un gatto in braccio correre verso  in chissà quale direzione… lui la riconosce e si ferma << Utau! Che stai facendo? >> la ragazza lo guarda e diventa rossa << ciao… Kukai >> i due si frequentano da un po’ e si piacciono tanto, a nessuno dei due importa che lei sia una cantante, si piacciono per quello che sono…
 << che stai facendo? Entra! Ti bagnerai tutta così! >> la ragazza annuisce ed entra << grazie… >> Kukai la guarda pensieroso << si può sapere dove corri così? Da sola poi, in una giornata di pioggia! Ti saresti beccata un gran raffreddore! >> Utau lo guarda comprensiva, gli si avvicina e gli da un bacio sulla guancia << hai ragione…grazie… comunque sai per caso dove si trova una radura? >> << Utau, non ce n’è solo una in città! Sarebbe difficile! Dimmi almeno com’è fatta! >> Utau inizia a pensare almeno ad un dettaglio… poi si spazientisce << non lo so Kukai! Però devo andare per forza! È una cosa importante! >> << ok,ok, allora facciamo una cosa, ti accompagno in tutte le radure e poi mi dici quella giusta ok? >> ad Utau s’illuminano gli occhi e lo abbraccia forte << attenta che guido male! E poi mi stritoli… ma che razza di forza hai?? >> la ragazza gli fa fermare un attimo la macchina e gli fa una carezza << tutta la forza che mi serve per stare accanto a te… >> i due si baciano, mentre il gatto, Yoru spiffera, irritato dalla cosa…
 
Amu nel frattempo torna a casa, sarebbe andata dopo da lui… si aspetta di nuovo di trovare la casa vuota invece… << mamma… cosa ci fai qui?  >> la madre di Amu la guarda seria << Amu… dobbiamo parlare… >>

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. Sei Un Mostro! Ti Odio! / corri da me ***


Capitolo 6. Sei Un Mostro! Ti Odio! / corri da me
 

( pov’s 3p*)
 

<< mamma…cosa ci fai qui? >> la madre di Amu la guarda seria << Amu… dobbiamo parlare >>
Amu la guarda preoccupata << di cosa…mamma? >> la madre va in cucina << prendo qualcosa da mangiare prima, vieni >>… la rosa va un po’ tesa in cucina, le due si siedono l’una di fronte l’altra e la mamma di Amu inizia a parlare << senti Amu, vorrei che ci trasferissimo >> Amu sbarra gli occhi esterrefatta  << stai scherzando vero? >> la madre della ragazza scuote la testa e le tocca la mano, Amu si alza di scatto dal tavolo e si leva la mano della madre di torno << ti piace scherzare vero?? IO NON ME NE ANDRO’ DA QUì ! TE LO PUOI SCORDARE! TU NON HAI FATTO ALTRO CHE TRATTARMI MALE  DA QUEL GIORNO! MI HAI INCOLPATA, NON MI HAI PIU’ PARLATO ED ORA QUESTO??? IO NON VERRO’ MAI CON TE! VACCI DA SOLA DOVE DEVI ANDARE! SEI UN MOSTRO! TI ODIO MAMMA! >> detto questo, Amu corre su in cameretta, lasciando la madre a bocca aperta e un attimo spazientita. A quest’ultima poi, scende una lacrima che poi asciuga subito. A volte, prima dell’accaduto, poteva essere che la figlia si arrabbiasse con lei e che poi litigassero, ma era la prima volta che le diceva “Ti Odio!”, era davvero triste. Quella sera andò a letto senza cena, con una miriade di pensieri in testa…

( pov’s Amu)
 
la odio, la odio, la odio! Come può farmi una cosa del genere?  Dopo tutto quello che mi ha fatto passare questa è stata proprio la ciliegina sulla torta! Io non voglio andare via da qui, proprio ora che ho conosciuto Ikuto… già Ikuto… perché penso sempre a lui di recente? Che c’entri qualcosa col fatto che mi fa male il petto quando lo penso e che quando sono con lui le mie guance si colorano? Ikuto… sto correndo da te!
 
( pov’s 3p*)
 
Amu, piena di lacrime in volto, corre via di casa, sbattendo la porta e, come sempre, piove ancora… corre veloce, con le lacrime agli occhi che le appannano la vista, corre da lui, perché è con lui che si trova bene, perché è con lui che riesce a sfogarsi, perché lui è… “ già… che cos’è Ikuto per me? Non c’ho mai pensato…” fece appena in tempo a finire il suo pensiero che arrivò alla radura, ma Ikuto, non c’era… << no… perché non ci sei… non puoi essere andato via senza dirmi niente… IKUTO! IKUTO DOVE SEI?? IKUTOO!! >> Amu cade in ginocchio, invocando il nome di lui. Ad un tratto, mentre piange, sente una strana atmosfera intorno a lei, alza gli occhi e lo vede che la guarda tristemente, lei gli corre incontro, gli si avvicina e allarga le braccia come l’ultima volta… quanto vorrebbe sentire le sue braccia stringerla forte, il suo calore. Ikuto le sfiora la testa con una mano << Amu... >>
 
(pov’s Ikuto)
 
È da oggi che mi sento strano, per essere un fantasma sentirsi strano è il colmo… però non lo so, mi sento più invisibile del solito…
Ad un tratto vedo Amu arrivare, si sente smarrita, non mi vede ed invoca il mio nome, mi chiama piangendo “ Amu… non sono scomparso! Sono qui, davanti a te! Perché non puoi più vedermi? Questo vuol dire solo una cosa, sto per scomparire Amu…”
Poi ti vedo, tu, alzi lo sguardo e corri, corri da me! Contenta per non avermi perso, però Amu… devo darti due notizie… ma non oggi… non ti vedo dell’umore adatto per soffrire di più , non sopporterebbe la cosa, il tuo docile e fragile cuore…
Sono contento però Amu, sono contento che tu, per un problema sia corsa da me…
 
( pov’s 3p*)
 
<< ehi Kukai, quante ne abbiamo viste finora? >> Utau si volta a guardare il ragazzo, intento a guidare << tra ieri ed oggi, penso ne rimangano altre 5 >> la codina sbarra gli occhi << ne rimangono ancora cinque? Cosa? Ma quante ce ne sono in questo posto? >> << una marea… questa è l’unica cosa che posso dirti… comunque dai, fermiamoci da qualche parte, ogni tanto una pausa fa bene! Che ne dici se andiamo a fare una delle nostre sfide e andiamo a mangiare ramen? >> nel frattempo che parla poggia la mano sulla sua, Utau sospira, sa che Kukai ha ragione, inoltre anche Youro, da come miagola, sembra essere affamato << forse hai ragione Kukai… sfida accettata, ora andiamo a mangiare, anche Yoru ha fame… >> Kukai sorride e va verso il negozio di ramen.
 
NEL FRATTEMPO A CASA DI AMU…
 
La mamma di Amu va a letto a riposarsi, inizia ad essere confusa, così decide di farsi una bella dormita ed inizia a fare un sogno strano, un sogno che le fa scendere delle lacrime…

INIZIO SOGNO.

Midori si trova in una prateria, quando tutto ad un tratto diventa bianco e vede una figura davanti a se, spalanca la bocca e la copre con le mani << Midori! Midori! Che stai facendo? >> era il papà di Amu, Tsumugu che parlava, quando ad un certo punto, sbuca da dietro la sua schiena la piccola Ami << mamma! Ma che combini? >> << Ami! Tsumugu! Mi siete mancati così tanto! Come fate ad essere qui? >> i due fanno una faccia arrabbiata << mancati un corno mamma! Tu l’hai trattata male tutto questo tempo e sai benissimo che la colpa non è stata la sua! >> Midori alza il volto in lacrime e guarda la figlia << di cosa stai parlando tesoro? Non riesco a capire! >> << Midori, tua figlia ha ragione! Perché continui ad incolparla da tutto questo tempo? Non le parli addirittura più, sei diventata fredda! Non sembri più la donna che conoscevo, quella che amava la nostra famiglia, ora pensi solo al tuo lavoro e continui a trascurare Amu! >> << Amu… allora è di questo che state parlando… che cosa ho sbagliato! È stata colpa sua se ora non ci siete più! >> << NON TI PERMETTERE DI DIRE QUESTE COSE MIDORI! MA TI RENDI CONTO DI CHE COSA STAI DICENDO?? COLPA SUA? MA NON TI VERGOGNI SOLO A PENSARLO? GUARDA CHE QUEL GIORNO LA MACCHINA L’AVEVO VISTA ANCH’IO! >>  Midori spalanca gli occhi e si vede Ami davanti che si mette le braccia sui fianchi e le urla contro << MAMMA L’AVEVO VISTA ANCH’IO LA MACCHINA MA NON HO DETTO NIENTE! NON E’ STATA COLPA DI AMU E TU, TU L’HAI TRATTATA MALISSIMO PER TUTTO QUESTO TEMPO! SPERO TI SCUSERAI MAMMA! >> Midori alza il viso e piange <<  scusatemi, sono stata una sciocca! Mi mancate tantissimo, non potete immaginare quanto… >> i due si avvicinarono e abbracciarono la rispettiva moglie/ mamma << ci mancate tantissimo anche voi… >> Midori ricambia l’abbraccio << ma questo è solo un sogno vero? Come fate ad essere qui? >> la figlia le fa l’occhiolino, mentre il marito si poggia il dito sulla bocca per farle capire di fare silenzio << bèh… prima di tutto diciamo che non dovremmo essere qui, secondo Midori, i sogni a volte, sono più veri di quanto immagini… ora dobbiamo andare tesoro! Salutaci Amu e dille che le vogliamo un mondo di bene! >> << ciao mamma! >>

FINE DEL SOGNO.

Midori, si alza di scatto dal letto, con le lacrime agli occhi << ho sbagliato tutto… >> detto questo, mette l’ingerata e corre fuori “ devo trovare Amu e scusarmi”…

NELLA RADURA…

Amu e Ikuto ancora sono in quella posizione, così vicini, ma anche così lontani, vogliono toccarsi, vogliono calore, ma non possono…
Ikuto però si stacca… << Amu… devo dirti una cosa…>> Amu lo fissa…

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. Scuse/ ritrovati ***


Capitolo 7. Scuse/ ritrovati

 
<< Amu…devo dirti una cosa… >> Amu lo fissa…
<< cosa… Ikuto?? … >>


(pov’s Ikuto)
 

Amu mi guarda, aspetta una mia risposta, sto per iniziare a parlare quando ad un tratto vedo una donna che urla il nome di Amu e appena la vede le corre incontro e l’abbraccia, Amu è senza espressione, non guarda la donna, che da quanto ho capito è la madre, guarda me, con lo sguardo perso nel vuoto,io nel frattempo le faccio capire che la madre non può vedermi, poi appena Amu si gira a guardare la madre, mi nascondo dietro un albero e vedo Amu che, appena accorta che non c’ero più affianco a lei, mi prova a cercare con lo sguardo… “ ma che diavolo stavo facendo… mi ero appena ripromesso di non dirle niente!” continuavo a guardare la scena, pentito di quell’attimo di follia…
 
( pov’s 3p*.)
 

Amu fissa la madre che piange e l’abbraccia. Lei non ci riesce, non riesce a mettere le braccia attorno a lei, le sembrano pesanti, non vogliono muoversi, però le scende una lacrima, senza capirne il motivo. Midori guarda la figlia << Amu! Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare! Mi dispiace se ti ho trattata sempre male! Ho capito solo oggi di aver sbagliato! Non è stata colpa tua Amu!... >> prima di continuare le mette le mani sulle spalle, mentre Amu nel frattempo spalanca gli occhi, udendo le parole della madre << … scusami tesoro! Ti prego perdonami! Sono stata una sciocca per tutto questo tempo! Scusa Amu… >> Midori riabbraccia la figlia e inizia a piangere. Amu nel frattempo inizia a lacrimare, abbassa lo sguardo verso la madre che nel frattempo implora il suo perdono. La rosa di riflesso l’abbraccia e le accarezza la testa << forza… non piangere mamma… va tutto bene… non piangere però… >> la mamma alza lo sguardo e vede la figlia che lacrima, poi le sorride e le fa una carezza, levandole una lacrima dal volto << grazie Amu… ora torniamo a casa… >> Amu annuisce, però prima di andare, va vicino il fiume e si guarda intorno << Ikuto! Dove sei?? >>
Nessuna risposta, il ragazzo sembra scomparso << ehi Ikuto? Dove ti sei cacciato?? >>, ancora niente. Amu abbassa il volto, capisce che in quel momento, lui non andrà da lei, la lascerà andare con la mamma. Poi sorride dolcemente << so che mi stai ascoltando… grazie… Ikuto >> e corre via dalla mamma che intanto l’aspettava.
Ikuto nel frattempo la guarda e sente le sue parole, il suo ringraziamento. Poi lei è andata via… per lui ormai è tempo di andare… manca pochissimo…

 

( pov’s Utau)
 

Ikuto… sto arrivando!
Eccola qui, di nuovo quella bellissima e calda luce che mi stava portando da te, fratellone… ora so dove sei, io e Kukai le abbiamo viste tutte le radure, ma erano vuote, tu non c’eri… non erano quelle giuste… ora ci stiamo avvicinando verso l’ultima, quella che mi porterà da te…
Aspettami Ikuto… sto arrivando!
 

(pov’s 3p*)
 

Utau era in macchina con Kukai, mancava pochissimo e sarebbero arrivate all’ultima radura; nel frattempo aveva spiegato tutto a Kukai, altrimenti l’avrebbe presa per pazza… anche se quando glielo aveva detto, c’era mancato poco…
 
10 MINUTI DOPO …
 
Utau e Kukai scesero dalla macchina e corsero all’entrata della radura, non era altro che un cancello rotto, vecchio e aperto, anche disabitato…
La biondina iniziò a chiamare il fratello, nessuna risposta, quando ad un tratto… << Utau, come hai fatto a trovarmi? Perché sei qui? >> il ragazzo aveva uno sguardo triste e malinconico, mentre la sorella aveva le mani sulla bocca e le lacrime le scendevano a dirotto dagli occhi, mentre il gattino, miagolava contento di essere riuscito a rivedere il padroncino; Kukai invece sembrava vedere solo una sagoma, ma sarebbe bastato a non fargli credere che la ragazza era matta… << fratellone, mi sei mancato… non puoi immaginare quanto… >> Ikuto si avvicinò alla sorella << anche tu Utau… mi sei mancata tantissimo… >> iniziò a lacrimare << è colpa mia se ora sei da sola Utau! Mi dispiace… è solo colpa mia … se solo quel giorno ti avessi dato retta, invece… scusami Utau… mi dispiace >> la ragazza guardò il fratello in lacrime e gli si avvicinò, provò a toccarlo, ma lo attraversò << non fare così Ikuto… non è stata colpa tua… >> ad un tratto la chiave iniziò a brillare, Utau che nel frattempo l’aveva rimessa sul collo di Yoru, la riprese ed istintivamente, provò a toccare il fratello con la mano con cui teneva la chiave… ci riuscì, rimasti a bocca aperta tutti e due, incominciarono ad abbracciarsi e piangevano entrambi, la chiave stava stabilendo un contatto << Utau… perché mi abbracci?? >> << sciocco, lo stai facendo anche tu >> i due si sorrisero << perché sei un fantasma Ikuto? >> Ikuto si staccò dalla sorella e la guardò tristemente << perché ho il rimpianto di essere morto e di averti lasciata sola Utau >> la sorella strabuzzò  gli occhi << tu non hai nulla di cui incolparti Ikuto, macché rimpianto! Non devi assolutamente! A quest’ora saresti già con mamma e papà! >> Ikuto sorrise << non sono solo… perché ho conosciuto lei >> indicò il cancello, dove era arrivata Amu, affannata stava cercando di riprendere fiato dalla troppa corsa.
 Utau la fissò, non era più gelosa come un tempo, anzi, era contenta che il fratello non era rimasto solo << adesso è ora di andare sorellina, siccome mi hai perdonato posso finalmente andare via >> gli scese una lacrima. Alla parola andare via, Amu corse da lui, ignara che tutti, compreso Kukai la guardassero meravigliati e urlò contro il ragazzo << ANDARE DOVE IKUTO?? RISPONDI! >> Ikuto le sorrise << devo andare Amu… non volevo dirtelo per non farti soffrire… >> Amu iniziò a piangere << non mi lasciare Ikuto… non ora che mi sono accorta di provare qualcosa per te…>>

Ikuto la fissò meravigliato, sorrise dolcemente ad Amu << Amu… ricordi? Io dovevo dirti ancora una cosa… >> le si avvicinò moltissimo e…
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. Your Guardian Angel/ Epilogo ***


Capitolo 8.   Your Guardian Angel/ Epilogo

 
<< Amu…ricordi? Io dovevo dirti ancora una cosa… >> le si avvicinò moltissimo e…
 
( pov’s 3p)


Appoggiò le sue labbra all’angolo di quelle di Amu, non poteva toccarle, ma il messaggio sperava di averlo trasmesso, intanto Amu era diventata leggermente rossa, stupita di quel bacio, se così si poteva chiamare. Lui la fissò dolcemente << ti amo Amu… >> la ragazza rimase a bocca aperta. Ecco cos’era l’amore, lei  aveva iniziato a provare quello strano e dolce sentimento da quando era con lui… solo con lui, ecco cos’era quando le faceva male il petto o quando si sentiva tantissimo calda quando lo vedeva, ecco perché quando pensava a lui le veniva un sorriso, ma perché solo ora se n’era accorta? Perché era stata così sciocca da accorgersene solo in un momento del genere? Perché proprio quando lui doveva scomparire? Perché si era accorta che lo amava solo ora? Eppure, perché si era innamorata di un fantasma? Perché lui riusciva  a capirla e a consolarla così bene? Perché lui?
Ikuto nel frattempo stava scomparendo sempre di più << NO! IKUTO! NON ANDARE VIA! IKUTO… IO… IO MI SONO INNAMORATA DI TE! IKUTO… TI AMO! >>
Il ragazzo prima spalancò gli occhi, poi le sorrise << Sono contento Amu… però ora devi lasciarmi andare… devo tornare dai miei genitori! >> Amu sorrise tristemente…
Utau e Kukai che nel frattempo avevano visto la scena, erano rimasti sbalorditi… soprattutto Kukai, però dopo sorrise, Amu stava per tornare quella di sempre, la ragazza sorridente e dolce, la sua migliore amica era riuscita finalmente a capire cos’era l’amore; Utau invece era triste e felice allo stesso tempo, doveva separarsi di nuovo da lui e ‘sta volta per sempre…
Amu sorrise  e alzò il volto verso di lui, che nel frattempo saliva in cielo << Ikuto ci rivedremo vero? >> lui la guardò e le sorrise << certo Amu… è una promessa! >> Amu si asciugò le lacrime e , quando rialzò il volto, lui non c’era più, al suo posto, c’era un bellissimo arcobaleno << non so perché ma la pioggia mi è iniziata a ripiacere eheh… >> rise dolcemente e con una lacrima agli occhi. Kukai e Utau le si avvicinarono, la codina la rassicurò che il fratello era un ragazzo di parola, invece Kukai l’abbracciò forte, la rosa, ricambiò. Avevano ragione… si sarebbero sicuramente rivisti…
 

EPILOGO

(pov’s 3p*)
 

SONO PASSATI 2 ANNI…
 
Amu, quel giorno era finalmente riuscita a riconciliarsi con la madre e, questa volta, a dispetto di prima, sorrideva sempre, il suo sorriso diceva la gente che la vedeva e gli amici “ era un raggio di sole di prima mattina”.
Da quel giorno, non pioveva quasi mai, c’era sempre il sole e c’erano sempre giornate bellissime, ma qualcuno aspetta da due anni una persona, non l’ha mai dimenticata…
<< ehi Amu! Oggi esci con noi vero? >> disse Kukai indicando Rima e Utau, che nel frattempo era diventata una migliore amica di Amu. La ragazza sorrise << certo! >> << allora ci vediamo al parco verso le 18:00 >> << ok! A dopo ragazzi! >>
La ragazza andava a casa, decise di passare in quel bellissimo e piccolo luogo dove tutto era cambiato, mentre passava, sentì una melodia, iniziò a sorridere e corse veloce nella radura e appena varcò il cancello si bloccò, spalancò gli occhi ed iniziò a correre verso di lui, aveva mantenuto la promessa e stavolta era in carne ed ossa!
<< ciao Amu! Sono tornato! >> la ragazza gli corse incontro e lo abbracciò, quanto aveva desiderato di sentire il suo calore, di sentire la sua stretta addosso, il suo profumo. Amu lo guardò sorridendo << sapevo che saresti tornato! >> lui le si avvicinò maliziosamente << ne dubitavi? >> << diciamo che iniziavo a non sperarci più >> i due risero, poi Ikuto le prese il volto e la baciò.
<< piuttosto Ikuto… come fai ad essere qui? Ed in carne ed ossa oltretutto? >> lui l’abbracciò forte e con il dito indicò il cielo << diciamo solamente che qualcuno lissù mi ha permesso di stare qualche giorno qui, di nuovo in carne ed ossa per stare qui con te! >> Amu gli sorrise e gridò al cielo << GRAZIEEE!!! >> Ikuto rise.
Nel cielo, nel frattempo, 3 adulti ed una bambina guardavano la scena << ehi papà! Amu sarà felicie vero? >> << certo tesoro! >> rispose il papà di Ami, poi, sorridendo ai signori Tsukiyomi aggiunse << ora lasciamoli un po’ di privacy >> e fece l’occhiolino,sorrisero tutti quanti…poi scomparvero lasciando però un regalo ai due ragazzi…
Iniziò a piovere, diluviare ed Amu e Ikuto si guardarono sorridenti <<  ehi Ikuto, guarda,sta piovendo! >> lui la baciò di nuovo e le sorrise << proprio come quel giorno! >> << già! Proprio come quel giorno! E pensare che io odiavo la pioggia! >> iniziarono a ridere e alzarono il volto il cielo, lasciandosi bagnare da quella dolce e fresca pioggia, quella che, aveva portato, a tutti e due l’amore e un nuovo e dolce sorriso.

FINE

Spazio dell’autrice:

siamo giunti così, all’ultimo capitolo! Spero che la mia storia vi sia piaciuta e che vi abbia commosso un po’! ringrazio infinitamente chi mi segue, ma vorrei ringraziare soprattutto MissBabyLamboom che mi ha sempre seguito e recensito i capitoli!
Solamente una parola: << grazie! A tutti quanti che, mi hanno fatto sentire, una vera scrittrice! Sono così contenta di aver ricevuto tante visite! GRAZIE! >>
Xxx mikytkd
 

 

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