La pioggia nel pineto

di Black Panther
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il buio ha i tuoi occhi ***
Capitolo 2: *** E sanno per qualche motivo che basta vedere. ***



Capitolo 1
*** Il buio ha i tuoi occhi ***


Credo che questa sia la one-shot più lunga e complicata che io abbia mai scritto. Non ho mai trovato cosìtante difficoltà nell'immedesimarmi in Sasuke e Sakura, cosa che in genere riesco a fare abbastanza facilmente scrivendo. Sono stata vicina a questa storia giorno e notte pur di riuscire a completarla in tempo per la scadenza del contest, ho riscritto decine di volte lo stesso pezzo finché non è venuto fuori come l'ho immaginato: alla fine della storia, le emozioni, i sentimenti provati da Sasuke e Sakura sono diventati anche i miei. Malgrado tutte le difficoltà sono davvero fiera di questa storia e posso dire senza falsa modestia che secondo la mia opinione è la SasuSaku migliore che io abbia mai scritto, per questo spero possa piacere anche a voi.
In questa storia ho cercato di mostrare il lato umano di Sakura, mettendo da parte il suo essere una kunoichi, anche se a volte la sua natura prende il sopravvento, mentre per Sasuke ho fatto esattamente il contrario: lui vuole solamente essere un ninja ma, come tutti gli esseri umani, non può evitare di provare emozioni.





A Lucy perché è una delle persone migliori che ho avuto
la fortuna di conoscere in quasi due anni di permanenza su EFP,
perché è la mia sorellona sulla quale posso fare affidamento per ogni cosa,
perché ha sopportato le mie ansie pre-risultati,
perché ancora non so che abbia in mente di fare ma le voglio bene anche per questo (L).
Perché voleva tornare a leggere SasuSaku sul fandom italiano
e io l'ho accontenta: questa storia é tutta per te, Lucy.
Spero che possa diventare speciale per te, esattamente come ha fatto per me.







La pioggia nel pineto




Alza gli occhi al cielo, sperando di intravedere il sole totalmente coperto dalle nuvole; riesce a sentire l'odore della pioggia nell'aria e questo non le piace, complicherebbe troppo le cose.
Riporta lo sguardo sul sentiero davanti a sé, osservando attentamente il profilo di Sasuke: non c'é niente da fare, persino in quelle condizioni resta comunque il ragazzo più bello che abbia mai visto. Le cicatrici impresse sul suo volto non fanno altro che conferirgli un aspetto ancora più attraente, nonostante ogni volta che il suo sguardo cade su esse prova una familiare fitta al cuore.
Evita con tutte le sue forza di incontrare con i suoi occhi verdi quelli del ragazzo, non sopporterebbe ancora una volta la delusione che inevitabilmente proverebbe non vedendo quel nero cupo che tanto ama.
"Sta per piovere."
Il suono della voce di Sasuke la distrae dai suoi pensieri, facendola tornare bruscamente alla realtà.È stupita che lui abbia interrotto il silenzio per primo; anni prima avrebbe fatto salti di gioia perché qualcosa di simile potesse accadere. Sorride debolmente ricordando quei giorni per poi concentrare la sua attenzione sul ragazzo: la sua espressione è imperturbabile, come sempre.
"Sì, probabilmente pioverà, forse è il caso di lasciare perdere." risponde, sperando che per una volta lui decida di darle retta. È troppo pericoloso fare quello che lui ha in mente con la pioggia, ha paura che possa farsi seriamente male.
"No."
Sakura sobbalza lievemente avvertendo il tono secco della voce dell'altro; sente poche lacrime dispettose scivolare lungo le sue guance, ma le asciuga rabbiosamente con il palmo della mano destra. Non c'è niente da fare, lui non cambierà mai: è ancora piùinsopportabile di quando ha abbandonato Konoha.
"Avrei dovuto ascoltare Naruto, è stata una follia venire fin qua." continua, ripensando alle parole dell'amico quando gli aveva confessato i programmi di Sasuke per quel giorno. Accidenti a lei, non avrebbe dovuto lasciarsi convincere ad accompagnarlo, eppure non è riuscita a dirgli di no quando lui gliel'ha chiesto. Beh, più che altro gliel'ha ordinato, ma d'altra parte sarebbe stato anche peggio lasciarlo andare da solo.
"Nessuno ti trattiene, sei libera di tornare da lui."
Sakura scuote la testa, irritata: Sasuke non ha capito niente, come al solito. Non ha alcuna intenzione di tornare a Konoha, per fare cosa, poi? Continuerebbe a pensare a lui per tutta la durata del viaggio di ritorno e anche una volta giunta al villaggio non riuscirebbe a liberarsi dalla preoccupazione per quello che potrebbe succedergli. Preferisce restare là, sebbene la vista di Sasuke così tranquillo inizi a darle sui nervi: che diamine, come fa a non notare che è preoccupata per lui?
"Torniamo a Konoha." esclama in tono fermo: questa volta non è disposta ad accettare un no come risposta. Sasuke è sempre stato un incosciente, ma non gli permetterà di farsi del male del solo, sebbene sembri essere la cosa in cui riesce meglio.
Sakura cerca con tutte le sue forze di non pensare troppo al tono di voce con cui Sasuke le ha detto di tornare da Naruto... sembrava esprimere qualcosa di più della solita indifferenza. Per un solo insignificante momento si ritrova a pensare che forse il ragazzo potrebbe essere geloso del rapporto che si è instaurato tra lei e quel baka durante la sua assenza... in fondo, non è stata l'unica a notare che non sembra esserne molto contento. Scuote la testa, dandosi dell'illusa: per quale motivo Sasuke dovrebbe non approvare l'amicizia nata fra lei e Naruto?
"Stai zitta."
Sente la rabbia invadere ogni parte del suo corpo e per un momento vorrebbe avvicinarsi a Sasuke e dargli un pugno in faccia con tutta la forza di cui dispone. Controllandosi a stento, cammina fino a raggiungere un albero poco distante da lei per poi centrare in pieno la sua corteccia e farne volare le schegge in tutte le direzioni, senza riuscire a placare del tutto la sua rabbia. Dannazione, non è più quella stupida ragazzina di dodici anni disposta a tutto pur di farsi notare da lui; è cresciuta, ha affrontato varie difficoltà uscendone vincente, è maturata, eppure tutto questo sembra non contare niente per lui.
Sasuke rimane immobile ad ascoltare il rumore prodotto dai pezzi distrutti dell'albero senza mostrare nessuna particolare espressione sul volto. Sa di avere ferito Sakura dicendole di stare zitta in quella maniera brusca eppure non si sente minimamente in colpa - perchè quella minuscola fitta che ha provato subito dopo avere parlato non può essere di certo dispiacere, no-.
Per lei è facile parlare, limitarsi a dirgli che è meglio tornare a Konoha; non è lei ad essere diventata cieca, non è lei ad avere perso la vista in un ultimo, disperato tentativo di ottenere giustizia, quella giustizia che gli è sempre stata negata insieme alla felicità. Non è lei ad avere visto suo fratello morire sotto i suoi occhi per poi scoprire che era innocente, di avere ucciso l'unica persona che aveva a cuore la sua felicità. Non è lei ad avere scoperto che quel clan tanto amato in realtà non era nient'altro che un insieme di ninja che progettavano un colpo di stato ai danni di Konoha.
Certo che no, Sakura si è limitata a restare in quello stupido villaggio e ad allenarsi per riportarlo indietro credendo di sapere cos'era meglio per lui, Sasuke. Probabilmente avrà pianto per il suo abbandono, si sarà disperata, avrà creduto di non avere più alcuna ragione per andare avanti, di avere conosciuto il vero dolore a causa della sua perdita.
No, lei non ha la minima idea di quello che lui ha passato. D'altra parte, come potrebbe averla essendo all'oscuro di tutto? Sasuke scuote la testa, irritato: non sarà certo lui a spiegarglielo.
In quel preciso momento, il ragazzo avverte le prime gocce di pioggia bagnargli il volto. Alza la testa verso il cielo come se sperasse di potere intravedere le nuvole anche per un solo istante per poi rimproverarsi per quella debolezza. È ovvio che non riuscirà a vederle, esattamente come non vedrà ma più gli occhi verdi di Sakura posarsi su di lui.
Un odore intenso colpisce le sue narici: sembra il profumo della pioggia unito a quello dell'erba umida e delle foglie bagnate dall'acqua. Non gli è mai piaciuta la pioggia: è fredda e rende difficoltosi gli allenamenti, per questo anni prima non era riuscito a capire cosa ci trovasse di positivo Sakura quando gli aveva confessato di adorarla. Eppure ora che si trova in piedi sotto la tempesta con la testa rivolta al cielo capisce finalmente cosa la ragazza intendeva dirgli: la pioggia ha davvero il suo odore.
Sasuke riesce ad avvertire lo sguardo di Sakura su di sè; anche se non può vederla, è sicuro che in quel momento lei stia guardando nella sua direzione. Rimane fermo per alcuni istanti in quella scomoda posizione per poi esclamare: "Attaccami."
La ragazza si limita ad osservalo per alcuni secondi, cercando di capire il perché di quella strana richiesta. Lei non ha alcuna intenzione di attaccarlo, resterà lì il tempo necessario a Sasuke per effettuare il suo allenamento, verificando che non si faccia troppo male, per poi riportarlo a Konoha, volente o nolente.
"Attaccami." ripete Sasuke, non ottenendo nessuna reazione da parte di Sakura. Èper questo motivo che l'ha portata con sé, per combattere contro di lei.
"No." risponde la ragazza; per quando sia ancora arrabbiata con lui per la sua reazione di poco prima è decisa a non dargli retta. Poche settimane prima avrebbe accolto con gioia l'occasione di potere dimostrare a Sasuke il suo miglioramento, ma uno scontro fra loro due in quelle condizioni è impensabile: come potrebbe Sasuke difendersi dai suoi colpi?
"Insopportabile."
In quel momento la sente: la rabbia provata poco prima non era nulla in confronto a quella avvertita nei pochi istanti impiegati da Sasuke per pronunciare quella parola. Ora capisce come deve essersi sentito Naruto le volte in cui ha lasciato che il Kyuubi prendesse il sopravvento su di lui: è sicura che se anche lei avesse un demone nascosto dentro il suo corpo potrebbe trasformarsi in qualcosa di assolutamente letale.
Avverte il desiderio di colpire il ragazzo che è in piedi davanti a lui, di cancellargli dal volto quella sua espressione imperturbabile, di farlo soffrire come lui ha fatto con lei andandosene da Konoha.
Questa volta non si è neanche preso il disturbo di finire la frase, l'ha catalogata con una sola parola. Insopportabile. "Ovvio che mi consideri così." pensa improvvisamente Sakura, realizzando come deve apparire agli occhi del compagno di squadra. "In fondo io cosa sono? Solamente una stupida ragazzina innamorata di lui, come quasi tutte le kunoichi del villaggio, che è finita nel suo stesso team e con cui deve per forza essere gentile. Una stupida ragazzina disposta a fare tutto e di più per lui, persino ad aiutarlo in quegli suoi stupidi propositi di vendetta. Poco importa che io sia maturata per lui, tutti gli allenamenti a cui mi sono sottoposta pur di non essere più un peso per nessuno, per aiutare Naruto a riportarlo a Konoha. Ovvio che non gli importi del fatto che ho continuato a piangere per lui, perchè dovrebbe interessargli? Lui non ha chiesto niente di tutto ciò."
Subito dopo, inizia a correre il più velocemente possibile, dimenticandosi di tutto: non le importa della pioggia che le sferza il volto, del fatto che Sasuke non sia in grado di difendersi dai suoi colpi. Alza il pugno destra pronta a colpirlo; per una volta non ragazzina, non kunoichi ma semplicemente donna: una donna offesa dall'uomo che ama che vuole vendetta.
Sasuke sente il rumore dei passi di Sakura sul terreno, accentuato dalle pozzanghere formatesi in seguito alla pioggia che ancora continua a cadere. Capisce di essere riuscito nel suo intento, di averla convinta ad attaccarlo: si rende conto di averla ferita definendola "insopportabile", eppure non se ne pente, visto quella è stata la spinta necessaria per darle la forza di combattere contro di lui. Con la mente ritorna a una situazione analoga avvenuta anni prima, durante l'esame dei chunin: si ricorda di come Sakura fosse preoccupata di non essere all'altezza delle aspettative dei suoi compagni di squadra e di come lui l'avesse consolata ricordandole che la sua conoscenza dei genjutsu fosse la migliore all'interno del loro team. Questa volta non è servito un complimento per ridarle la fiducia bensì un insulto: è davvero cambiata.
Sasuke emette un breve sorriso prima di tornare a concentrarsi sui passi di Sakura; è seccato di non poterla vedere, parare i suoi colpi sarebbe stato facile come bere un bicchiere d'acqua. Odia essere costretto a dovere usare gli altri sensi per tornare a combattere come un vero ninja eppure sa di non avere altra scelta: senza la vista, è impensabile avere le stesse capacità di un tempo.
Avverte un piccolo spostamento d'aria vicino alla parte destra del suo volto e, automaticamente, muove gli occhi in quella direzione, capendo che è là che Sakura concentrerà il suo attacco. Seccato di essere caduto di nuovo in quella trappola, fa per alzare il pugno destro sperando di riuscire a parare quello di Sakura quando, senza avere neanche il tempo di portare a termine il suo piano, sente qualcosa di pesante colpirlo in volto e mandarlo a diversi metri di distanza dal punto in cui si trovava.
Rimane disteso sul terreno per alcuni secondi, sentendo pulsare dolorosamente la guancia destra; pochi attimi dopo essersi rimesso in piedi, avverte qualcosa di caldo scivolare lungo il suo volto. Si passa una mano sul viso per poi avvicinarla alla bocca, in modo da sentire il sapore del sangue. Strano, non avrebbe mai creduto che quella ragazzina sarebbe riuscito a ferirlo con un solo colpo, evidentemente l'ha sottovalutata. Eppure c'è ancora qualcosa che non lo convince: l'ha davvero attaccato con tutta la sua forza?
"Sei soddisfatto ora?"
La voce di Sakura interrompe il silenzio calato su loro due; le dispiace avere colpito Sasuke eppure sa di avere fatto la cosa giusta: lui si merita una lezione dopo tutto quello che ha combinato e, in fondo, sa fin troppo bene che quello è l'unico modo per dimostrargli di essere cambiare in quei tre anni in cui sono stati lontani.
"No."
Sentendo il diniego di Sasuke, si irrigidisce, stupita. Non sa bene per quale motivo, ma all'improvviso sente l'aria che la circonda diventare più fredda, di certo non a causa della pioggia che continua a scrosciare imperterrita. Se qualcuno glielo chiedesse non saprebbe spiegare le sensazioni che prova in quel momento tuttavia è sicura che qualcosa di molto importante stia per accadere. Si mette sulla difensiva, come se si aspettasse di venire attaccata da un momento all'altro e, con voce circospetta, risponde: "Perchè?"
"Non mi hai attaccato con tutte le tue forze." ribatte Sasuke, notando il cambiamento nel tono di voce di Sakura. Che abbia capito quello che ha intenzione di fare?
Non ottenendo nessuna risposta da parte della ragazza capisce di avere indovinato: era certo che lei non sarebbe riuscita a dargli un pugno utilizzando tutte le sue energie al primo tentativo nonostante lui avesse fatto del suo meglio per farla arrabbiare. Èsicuro che lei si comporti così perchè ormai lui è diventato cieco: non può difendersi dai suoi colpi, quindi perchè attaccarlo come avrebbe fatto in condizioni normali?
Controlla la rabbia che sente divampare dentro di sé; è deciso a dimostrarle che si sbaglia, che se vuole lui può essere ancora la persona più pericolosa che minaccia la sua vita e quella di tutti gli abitanti di Konoha. Concentra il chakra nelle piante dei piedi e inizia a risalire velocemente il tronco di un albero per poi saltare con grazia di ramo in ramo. Atterra delicatamente dietro la ragazza e allunga entrambe le braccia davanti a sé per accertarsi di essere veramente nel posto giusto; le sue mani sfiorano i fianchi di Sakura che sente il suo cuore battere più forte del dovuto. Non riesce a capire cosa abbia intenzione di fare Sasuke tuttavia la sua sensazione di trovarsi in grave pericolo aumenta improvvisamente.
"Assurdo." pensa, cercando di convincere il suo cuore che non c'è alcun bisogno di pompare il sangue così furiosamente. È consapevole che la presenza delle mani del ragazzo sui suoi fianchi non le dispiaccia affatto e spera con tutte le sue forze che le guance non siano diventate dello stesso colore dei capelli a causa dell'imbarazzo.
Sasuke rimane in quella posizione per alcuni istanti, aumentando ancora di più la presa. Anche se non può vederla, è sicuro che le guance di Sakura si siano imporporate e per un solo momento si domanda cosa succederebbe se lui le toccasse per sentire se sono effettivamente calde. Vincendo quello strano impulso del tutto inspiegabile per lui, dopo vari tentativi - dannati occhi - estrae con la mano destra la kusanagi che tiene ancorata alla shimenawa stretta intorno alla vita e ben nascosta sotto il mantello che indossa.
Per un attimo negli occhi verdi di Sakura brilla un lampo di comprensione: che abbia capito le intenzioni di Sasuke? Dentro di sé ha l'orribile sensazione di rivivere la scena avvenuta nel covo di Orochimaru con un'unica differenza: quella volta Naruto si trovava al suo posto. Rimane immobile mentre il ragazzo le punta spada contro la schiena in un arco di tempo che a lei sembra interminabile, bisbigliando un debole: "Che cosa stai facendo?" Sa benissimo che se volesse potrebbe disarmarlo con facilità e riportarlo a Konoha senza troppi problemi, eppure qualcosa la trattiene dal farlo.
Per tutta risposta, Sasuke si limita a puntare a stringere ancora di più la kusanagi, come se temesse di vederla fuggire dalle sue mani da un momento all'altro. Cerca di avvicinare come meglio può la sua bocca all'orecchio destro della ragazza e nel fare ciò la sua guancia finisce nello strusciare involontariamente contro quella dell'Haruno. Ricorda bene i contatti fisici che aveva con lei anni prima, tutti i suoi abbracci: gli davano la sensazione di essere ancora vivo, di non dovere andare avanti solo per potere a termine la sua vendetta. Riuscivano a trasmettergli calore mentre ora neanche quel debole contatto sembra sufficiente per riuscire a sciogliere il gelo che ha avvolto il suo cuore.
Sakura viene avvolta da un'ondata di nausea che cancella la sensazione di pericolo provata qualche istante prima, l'ultimo istinto di sopravvivenza ancora presente in lei: è stanca di combattere per qualcosa di irraggiungibile, stanca di lottare per un desiderio ormai diventato impossibile da realizzare. Sasuke è tornato a Konoha, vero, ma è più che evidente che non è quello che lui desidera veramente. L'ha capito fin da subito, fin da quando ha visto il corpo del ragazzo steso a terra, pieno di ferite, fin da quando ha cercato di incontrare lo sguardo del ragazzo per dirgli che andava tutto bene, che i ninja medici del villaggio sarebbero riusciti a rimetterlo in sesto e non ha visto altro che due lunghi tagli incisi proprio sopra i suoi occhi. Tutto nell'espressione del ragazzo sembrava urlare non Konoha.
Sakura ha fatto del suo meglio per ignorare tutti quegli indizi, quel presentimento che le suggeriva che Sasuke non sarebbe rimasto a lungo con loro perché non era quello che lui voleva. Eppure ora è stanca di fingere: inutile negare la realtà, Konoha non è il posto adatto a lui. Sa quello che sta per succedere: fra pochi secondi Sasuke la trapasserà con quella spada per poi andarsene indisturbato da Konoha. E lei cosa farà? È veramente disposta a permettere che questo accada?
"Potrei ucciderti in qualsiasi momento."
Sakura sobbalza nel sentire il sussurro di Sasuke vicino al suo orecchio destro; per un breve momento non sa neanche lei cosa rispondere. Forse quella sarebbe davvero la soluzione migliore per tutti: lui sarebbe libero di andare dovunque voglia e lei smetterebbe finalmente di soffrire.
"Non lo farai." risponde, improvvisamente sicura di se stessa. Naruto ha speso anni ad allenarsi per riportarlo indietro, a cercarlo per mantenere la sua promessa: non sarà lei a mandare in aria in pochi minuti tutti quegli sforzi. Lo riporterà a Konoha, volente o nolente, com'è giusto che sia. "Posso fermarti da un momento all'altro e lo sai anche tu, Sasuke."
"Davvero?" si limita a ribattere lui con tono educato e scettico, come se non credesse a una sola parola. Senza abbassare la guardia e continuando a tenere puntata la kusanagi contro la schiena della ragazza continua: "Io sono più forte di te."
"È vero, ma ormai cosa vuoi che importi? Tu sei cieco." risponde Sakura senza riuscire a trattenersi. "Non sei più in grado di fare del male a nessuno, è proprio per questo che sei stato riammesso a Konoha dopo tutto quello che hai combinato. Per compassione." continua, sincera e spietata come solo una donna arrabbiata con l'uomo che ama sa essere. Subito dopo, si libera dalla presa del ragazzo e si volta nella sua direzione per poterlo guardare in faccia: vuole vedere la reazione alle sue parole.
Per l'ennesima volta nell'arco della sua breve vita, Sasuke lo sente: avverte qualcosa spezzarsi dentro di sé. Non che gli importi molto per quale motivo sia stato riammesso in quel villaggio visto che non è nei suoi piani restarci a lungo tuttavia la rivelazione di Sakura riesce a scuoterlo e a fargli provare sentimenti diversi dalla rabbia che lo ha portato a volere vendicarsi di Danzo.
Ricorda bene l'ultima cosa che è riuscito a vedere con i suoi occhi prima di diventare cieco: il volto preoccupato di Sakura. Stava combattendo contro Danzo e tutto sembrava procedere per il meglio, grazie anche all'aiuto di Suigetsu, Karin e Juugo per cui si era distratto solo per un insignificanteistante. Aveva visto Sakura e Naruto combattere contro una delle guardie del corpo di Danzo e la ragazza girarsi improvvisamente nella sua direzione gridando: "Attento, Sasuke!" Non aveva fatto in tempo a riportare la sua attenzione nel campo di battaglia; quando si era voltato di nuovo nella direzione del suo nemico era ormai troppo tardi. Aveva sentito gli occhi bruciare tremendamente e di colpo si era ritrovato immerso nell'oscurità. Solamente in seguito gli avevano spiegato quello che era avvenuto: Danzo aveva approfittato del suo attimo di distrazione per attaccarlo e il suo colpo l'aveva privato della vista. Purtroppo i ninja medici di Konoha non erano riusciti a intervenire in tempo per limitare i danni, come gli aveva spiegato unapiangente Sakura - per lo meno, lui era sicuro che stesse piangendo. Anche se non era in grado di vederla lo si capiva dal suo tono di voce.
"Ipocriti, ecco quello che sono." si ritrova a pensare Sasuke con improvvisa amarezza. Anche se ovviamente non gli importa niente di quello che pensano i ninja di Konoha su di lui non può fare altro che sentirsi amareggiato. Dannati ipocriti.
Sakura si morde nervosamente un labbro; si è già pentita di avere rivelato la verità a Sasuke. Gli lancia un'occhiata esitante, senza rimanere sorpresa quando nota la sua solita espressione imperturbabile: lui è fatto così, sa nascondere bene le sue emozioni. Ciò non vuol dire che non soffra, purtroppo, anche se lei vorrebbe che fosse davvero così.
"Sasuke..." inizia, esitante.
"Non mi importa." la interrompe lui, brusco come sempre. "Potete pensare quello che volete, non mi interessa. Rimarrò qua giusto il tempo necessario per allenarmi e poi me ne andrò. E neanche tu riuscirai a fermarmi." aggiunge, mettendosi sulla difensiva.
Andrà in cerca di Suigetsu, Karin e Juugo e, una volta trovati, scoverà Danzo con loro, ovunque si sia cacciato, per ucciderlo definitivamente. E dopo... dopo cosa farai, Sasuke?
Sentendo queste parole, Sakura avverte un tuffo al cuore: avrebbe dovuto aspettarselo, lui non ha intenzione di restare a Konoha. Probabilmente si riunirà con i compagni del suo nuovo team per portare a termine la sua vendetta nei confronti di Danzo. E lei cosa farà? Tenterà di fermarlo esattamente come tre anni prima? No, non lo farà; non gli darà l'occasione di andarsene. Ha detto che resterà il tempo necessario ad allenarsi... bene, lei farà tutto il possibile per convincerlo a rimanere a Konoha anche dopo.
Sakura alza gli occhi al cielo e, vedendo come abbia smesso di piovere e come il sole abbia preso il posto delle nuvole, le viene in mente un'idea; lancia un'occhiata a Sasuke e lo vede intento a cercare di rinfilare la kusanagi dentro la shimenawa. Muove velocemente un passo verso di lui e inizia a concentrare il chakra nella mano destra chiusa a pugno, esclamando: "Questa volta userò tutta la mia forza."
Un lampo di comprensione attraversa gli occhi di Sasuke e, intuendo le intenzioni dell'Haruno, annuisce brevemente, pronto a cercare di parare un altro colpo. Questa volta non riesce a sentire il rumore provocato dai passi della ragazza sul terreno bagnato dalla pioggia e neanche uno spostamento d'aria vicino al suo volto. No, questa volta avverte la presenzadi Sakura: anche se non può né sentirla né vederla quando lei sta per colpirlo nuovamente riesce a intuire il momento giusto per evitare il pugno. Scarta il destro della ragazza con disarmante facilità, come avrebbe fatto prima di perdere la vista.
"Ce l'hai fatta!" esclama Sakura, gettandogli le braccia al collo, sinceramente felice per lui. Adesso ne è sicura: vale la pena continuare ad amarlo. Perchè lui sarà sempre scorbutico e asociale ma nessun altro sa farle provare le emozioni che avverte quando stanno insieme.
"Avevi qualche dubbio?" mormora gelido come sempre Sasuke senza scansarla. Ancora non è così convinto di volere rimanere a Konoha per sempre ma di una cosa è sicuro: oltre che gli allenamenti, ora ha un altro motivo per restare in quel villaggio: Sakura.





Terza classificata al "SasuSaku Contest" indetto su EFP da Ainsel e da Annaky



Giudizio di Ainsel:

Correttezza grammaticale: 9/10
Originalità: 9/10
IC dei Personaggi: 9/10
Trattazione della coppia: 9/10
Totale: 36

Una SasuSaku con i fiocchi ed i controfiocchi, decisamente.
Sono sempre felice di scoprire che c'è ancora qualcosa che scrive con il mio amato stile "compatto" fatto di frasi lunghe ed articolare gestite con un ottimo uso della punteggiatura, in netta opposizione a quei periodi dove si trovano decine di brevi frasi con due, tre parole subito seguire da un punto.
Anche l'IC dei personaggi merita un voto quasi pieno, ho apprezzato molto il modo realistico in cui sei riuscita a rappresentare Sasuke e Sakura, senza cadere mai in banalità e stravolgimenti di caratteri.
Lui non si risveglia magicamente innamorato di lei, ma sviluppa i suoi sentimenti in modo graduato, attraverso la rabbia ed il dolore, e grazie all'infinita perseveranza di Sakura.
Ad essere onesta uno dei finali del manga che mi ha sempre spaventato di più è proprio quello in cui Sasuke perde in modo irreparabile la vista. Sarà che la cecità in sè ad avermi sempre terrorizzato è una fobia infantile che ancora mi porto dietro, sarà che proprio non me la sento di vedere Sasuke ridotto in quello stato. Mentirei se ora dicessi che grazie alla tua storia persino un'eventualità così mi appare rosea, ma è vero che perlomeno non mi sembra più così insopportabile.
Perché come hai perfettamente descritto Sakura avrebbe forza e determinazione per aiutarlo a superare quella difficoltà.




Giudizio di Annaky:

Correttezza grammaticale: 9/10
Originalità: 9/10
IC dei personaggi: 8/10
Trattazione della coppia: 9/10
Totale: 35

Bene,questa fanfiction mi è piaciuta! A partire dal titolo, che mi ha del tutto incuriosita (e anche terrorizzata, dato che, avendo avuto gli esami di maturità, D'annunzio era diventato l'eroe dei miei peggiori incubi).
Mi è piaciuto molto l'inizio della vicenda, l'atmosfera e lo sviluppo della storia...Questa voglia di mettersi alla prova nonostante le difficoltà, la voglia di superarle insieme...e di riuscirci.
Lo ammetto, la fine mi ha delusa un po', a mio parere è calata di tono rispetto al resto, forse avrei preferito un finale più angst o più "aperto"...ecco perché ho deciso di dare due punti in meno per quanto riguarda l'IC.
Per il resto, come ho già ribadito, la fanfiction si é dimostrata interessante, al pari dell'episodio trattato, che diventa significativo per la coppia.



Ovviamente, tutti i miei complimenti vanno a terrastoria, prima classificata (Ale, tesoro, sono davvero contenta per te. Ti sei pienamente meritata questa vittoria, goditela!), a sunie a Sae, seconde classificate a pari merito (due ottime scrittrici che hanno tutta la mia stima) e a Sisya che ha condiviso il terzo gradino del podio con me ^^
Nient'altro da dire, ci si senti alla prossima storia (che quasi sicuramente sarà SasuSaku, conoscendomi XD): ogni recensione, consiglio, critica o suggerimento sarà ben apprezzato, come sempre. Spero che abbiate amato la storia almeno un decimo di come ho amato io scriverla (L)
 

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Capitolo 2
*** E sanno per qualche motivo che basta vedere. ***


E sanno per qualche motivo che basta vedere



1) Lascia che io sia i tuoi occhi - Vista


Alza gli occhi al cielo, notando che fra pochi istanti inizierà a piovere. Sorride, pensando a uno scherzo del destino; è curioso che il tempo sia lo stesso del giorno in cui tutto ha avuto inizio. Si guarda intorno, non riuscendo a scorgere da nessuna parte Sasuke. Strano, non è il tipo da arrivare in ritardo a un appuntamento, per quanto non si sia mostrato entusiasta di incontrarla proprio.
Sakura non può certo immaginare che lui sia appostato sopra i rami dell’albero che lei ha preso a pugni per la rabbia quel giorno. Sentendo l’eco di alcuni passi risuonare sopra il terreno, il ragazzo comprende perfettamente di chi debba trattarsi: chi altri, a parte lei, andrebbe lì proprio in un giorno di pioggia? Atterra alle sue spalle, rischiando di scivolare a causa dell’erba leggermente umida. Nel sentire il rumore prodotto da quel tonfo, Sakura si volta di scatto, lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo nel vedere Sasuke.
I due rimangono in silenzio per alcuni minuti, troppo impegnati a osservarsi reciprocamente per proferire parola. Per lo meno, lui la fisserebbe se solo ne fosse in grado; non avrebbe mai immaginato che, una volta diventato cieco, le cose che gli sarebbero mancate di più sarebbero state quelle che un tempo reputava stupide. Non ha mai guardato attentamente Sakura, lo riteneva assolutamente inutile. Era in grado di riconoscere le sue espressioni, i sorrisi veri da quelli falsi; non aveva bisogno di altro. Eppure, chissà perché, in quel momento non riesce a non pensare che non sarà mai più in grado di vedere i suoi occhi guardarlo come facevano anni prima.
“Cosa vuoi?” borbotta in tono sgarbato; non capisce perché lei abbia voluto incontrarlo proprio in quel posto. Non è più tornato là dopo l’ultima volta, ha ritenuto stupido farlo; dopotutto, esistono posti migliori di quello per allenarsi.
“Lascia che io sia i tuoi occhi.” risponde Sakura, avanzando di qualche passo nella sua direzione. Da quando è tornato a Konoha, non ha fatto altro che osservarlo, cercando di non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio e capendo come lui stia soffrendo a causa della cecità. Si è adattato velocemente a quella condizione e resta comunque uno dei ninja migliori che conosca, tuttavia ha compreso perfettamente che ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino.
Sasuke impallidisce nel sentire quelle parole, tuttavia riprende in pochi secondi il controllo di se stesso. Lei non ha la minima idea di quello che sta dicendo; non è solamente questione di non potere vedere le cose che lo circondando. È molto di più: è la consapevolezza che non riuscirà mai a più a compiere quel gesto che a molte persone sembra scontato e banale a ferirlo.
“Non ho bisogno della tua pietà.” risponde, voltandole le spalle e saltando nuovamente sopra i rami dell’albero. Sakura lo lascia andare via senza provare a fermarlo; aveva previsto una risposta del genere da parte sua. Sa che non sarà facile per lui accettare di avere bisogno di aiuto, eppure aspetterà tutto il tempo necessario.
In fondo, amare una persona vuol dire anche questo.



2) Un tono di voce inconfondibile - Udito


“Sapete il vero motivo per cui il traditore Uchiha è stato riammesso a Konoha?”
“Certo, tutti ne sono a conoscenza. Ormai non può nuocere a nessuno, non vedete in che condizioni sono ridotti i suoi occhi?”
Per quanto Sasuke continui a ripetersi di essere indifferente a quelle parole, non può fingere di non sentirle. Ogni volta che esce di casa per un qualsiasi motivo, quelle discussioni raggiungono le sue orecchie. Si limita a passare oltre, come se tutto ciò non lo riguardasse, ma a volte vorrebbe cancellare il sorriso da quelle facce, dire loro che non hanno diritto di giudicarlo quando non sanno niente di lui. D’altra parte, Sakura l’aveva avvertito; gli aveva detto che l’unico motivo per cui era stato riammesso a Konoha era la perdita della vista, oltre che a un sentimento generale di pietà.
“Sasuke.”
Anche se non può più usare i suoi occhi, non ha dubbi sull’identità della persona che l’ha chiamato. Il tono di voce è inconfondibile: ha sempre quella dolcezza con cui si rivolgeva a lui prima che abbandonasse il villaggio. Senza rispondere, il ragazzo continua a camminare come se niente fosse, tanto sa che Sakura lo seguirà comunque.
Sasuke non si sente affatto imbarazzato, nonostante dopo quel giorno non si siano più parlati. Non l’ha fatto per una specie di ripicca o perché è arrabbiato, nonostante a volte possa sembrare il contrario, semplicemente la ritiene un’idea stupida.
“Non ti pare che Haruno trascorra troppo tempo in compagnia di Uchiha?”
“Mi dispiace solamente per i genitori della ragazza, sono brava gente.”
Per l’ennesima volta nell’arco della sua breve vita, Sasuke li sente: quelle voci, quei pettegolezzi che probabilmente continueranno a inseguirlo per il resto della sua vita. I ninja di Konoha parlano di lui, senza preoccuparsi del fatto che si trova a pochi passi da loro e che la sua capacità di udire è ancora perfettamente intatta. Lo giudicano come se fosse un essere privo di sentimenti, ma, d’altra parte, lui sa perfettamente di non avere mai fatto niente per dimostrare il contrario.
“Non prendertela, si comportano così solamente perché hanno paura di te. Si capisce perfettamente dal loro tono di voce.”
Lei l’ha capito grazie all’astio nascosto dietro quelle loro parole. Ormai è abituata a non prendere come oro colato tutto quello che sente da dire, ma piuttosto a interpretarlo a seconda delle diverse condizioni. Dopotutto, non è vale la stessa cosa anche per Sasuke? Sakura sa che dietro le loro frasi si nasconde la paura che il ragazzo possa ancora distruggere il loro villaggio, se solo volesse. In fondo, è sempre l’ex allievo di Orochimaru e l’ultimo discendente degli Uchiha e, si sa, quel nome è portatore di disgrazie imminenti.
“Per quello che mi importa.” risponde lui, continuando a camminare come se lei non avesse aperto bocca. Forse non sarà in grado di distinguere i toni di voci di quei ninja, tuttavia non può fare a meno di pensare che quello della ragazza sia inconfondibile e che lo riconoscerebbe ovunque. Non che questo significhi nulla per lui, sia chiaro.




3) Il calore di una mano - Tatto


“Avanti, potrebbe anche essere divertente!”
Sasuke sbuffa, pensando che Sakura deve avere una percezione diversa da quella dei normali esseri umani per trovare divertente l’allenamento a cui il loro sensei li ha sottoposti. Ritiene stupido e anche inutile quel particolare esercizio, inoltre è sicuro di non averne alcun bisogno. Dopotutto, ha imparato perfettamente a fare utilizzo su gli altri sensi, oltre alla vista, per combattere, no? A quanto pare, per Kakashi non è abbastanza: deve lavorare di più sul tatto. Come se non bastasse, non lo aiuterà lui, ma Sakura: al peggio non c’è davvero mai fine.
“Sia chiaro che lo faccio solamente perché sono costretto.” specifica, incrociando le braccia all’altezza del petto in segno di disaccordo. Nel notare quella posizione e l’aria sdegnata di Sasuke, la ragazza non può fare a meno di scoppiare a ridere: sembra davvero un bambino a cui hanno tolto il suo giocattolo preferito. Cercando di spacciare le risate come un attacco di tosse, Sakura si affretta a cambiare discorso, prima di rischiare di offendere l’orgoglio e la suscettibilità di Sasuke.
“Dammi la mano, ricominciamo.” esclama, allungando la sua per potere afferrare quella del ragazzo. Subito dopo avere compiuto quel gesto, però, qualcosa la trattiene dal lasciarla andare per mettervi dentro un qualsiasi oggetto che lui dovrebbe riconoscere al tatto. Per quanto sia fredda, Sakura sente qualcosa di molto simile al calore diffondersi per tutto il suo corpo; è una delle sensazioni più piacevoli che abbia mai provato. Per la prima volta nell’arco della sua vita, si ritrova a benedire il fatto che Sasuke non possa in alcun modo vedere il rossore che ha dipinto le sue guance, a causa dell’imbarazzo.
“Scusa.” mormora, lasciando finalmente andare la mano di Sasuke. Quest’ultimo, contro ogni sua aspettativa, la riafferra nuovamente, stringendola anche con quella destra. Nel notare quel gesto, del tutto inaspettato, Sakura si sente andare a fuoco nuovamente; è completamente inutile, non riuscirà mai a convincere il suo cuore a non battere così furiosamente.
Prima che lei abbia tempo di chiedere a Sasuke il perché di quel gesto, il ragazzo anticipa le sue mosse, esclamando: “Non farti strane idee, è per l’allenamento.”
Sa di essere stato sgarbato nel rispondere in questa maniera alla ragazza, per di più considerando che lei non gli aveva ancora fatto alcuna domanda, ma non vuole farla illudere. Insomma, è solamente per quel motivo che lui le ha afferrato la mano, non ha alcun doppio fine o cose simili. Il fatto che la mano di Sakura sia la cosa più calda che tocchi dal giorno in cui le ha afferrato – per sbaglio, sia chiaro – nella foresta non vuol dire niente. Un sacco di altre cose hanno la stessa funzione, inoltre trova piacevole quel contatto solamente perché ormai è diventato familiare per lui. Nessun altro motivo.



4) Galeotta fu la pioggia – Olfatto


“Sasuke!” urla spaventata, coprendosi la testa con le mani, e correndo spaventata verso il ragazzo. Ha sempre avuto paura dei tuoni, fin da quando era solamente una bambina viziata dai suoi genitori. Sa benissimo che la sua non è una fobia razionale, in fondo è una kunoichi, quindi dovrebbe essere spaventata da altre cose, eppure non riesce a non strillare.
Sasuke alza gli occhi al cielo, maledicendo quella stupida missione che Kakashi ha affidato a loro due: doveva mettersi a diluviare proprio in quel momento? Si lascia abbracciare da Sakura, senza scansarla: l’ultima cosa di cui ha bisogno in quel momento è un’altra crisi isterica della ragazza, che già sembra sull’orlo delle lacrime. Subito dopo avere visto che lei sta tremando, sicuramente per la paura e non per il freddo, cerca di consolarla accarezzandole la schiena. Non l’ha fatto appositamente, è stato più forte di lui; una specie di gesto istintivo fatto solamente per cercare di migliorare le cose, niente di più.
“C-credo sia lo stesso posto d-dove hai cercato di uccidermi.” mormora lei, stringendosi ancora di più a Sasuke. Ora che è vicina a lui, si sente decisamente meglio, nonostante la paura sia ancora tanta. È consapevole che con tutta probabilità sta facendo una figura orribile, da sciocca, eppure è più forte di lei. Quando l’ennesimo fulmine si abbatte vicino a loro, non riesce a trattenere l’ennesimo singhiozzo spaventato.
“Io non ho tentato di ucciderti, volevo solo spaventarti.” risponde Sasuke, con il solito tono annoiato. Ok, ammette di essersi lasciato andare leggermente andare nel volere dimostrare che, nonostante la cecità, può ancora essere un ninja, tuttavia il suo intento non era sicuramente macchiarsi di un altro omicidio.
“Mi hai puntato la kusanagi contro!” ribatte Sakura indignata, dimenticando per qualche istante la paura per quella situazione in cui si trovano. Per quanto sia quasi sicura che lui non farebbe mai una cosa simile, deve ammettere che per un attimo si è veramente spaventata, in quell’occasione.
“Credi ancora che l’odore della pioggia sia così bello?” domanda Sasuke, più per cambiare argomento che per reale curiosità. È curioso che ricordi ancora il momento in cui lei, in quello stesso posto, gli aveva fatto notare quanto il profumo della pioggia fosse bello.
“Assolutamente!” ribatte lei, per niente decisa a lasciargli l’ultima parola in quella discussione. “Come fai a non sentire l’odore della pioggia mischiato a quello della terra umida e delle foglie bagnate? È così buono.” continua, dimenticandosi di qualche istante della sua fobia per i tuoni.
“Io veramente sento solo la puzza dei resti degli animali morti, peggiorata da quest’acqua.” risponde Sasuke, lasciandosi sfuggire un leggero sorriso alla vista del volto indignato di Sakura. Non c’è nessun motivo in particolare, almeno così crede, eppure in quel momento si sente bene, anche se sta diluviando e loro sono sotto l’acqua, con il rischio di prendersi una polmonite. In effetti, quando sta con lei tutto sembra andare per il verso giusto, almeno negli ultimi mesi. Merda, si sta facendo fregare.




5) Sapore di ciliegia – Gusto


“È colpa tua.” esclama per l’ennesima volta, neanche stesse parlando con una ritardata mentale. Per il momento non può fare altro che restare lungo disteso su quel letto, ma appena ne sarà in grado si prenderà la sua vendetta. Insomma, è chiaro che l’abbia fatto apposta; le risate che ogni tanto sente echeggiare per la stanza non fanno altro che confermarlo. Non riesce a credere che lui, Sasuke Uchiha, sia bloccato su un letto d’ospedale con 39 di febbre per colpa delle stupide paure di una ragazza. Assurdo.
“Quante volte devo ripeterlo, Sasuke? Non ho chiesto io che ti ammalassi! Se proprio vuoi prendertela con qualcuno, fallo con il tuo sistema immunitario.” ribadisce Sakura, mostrandosi – o almeno cercando di farlo – indignata. Insomma, è ovvio che non sia merito suo se ora il ragazzo si trova in quel luogo, lo capirebbe anche un bambino. Certo, ammette che se non si fosse lasciata spaventare dai tuoni sarebbero tornati molto prima a Konoha, ma non gli ha chiesto lei di fermarsi per cercare di tirarla su di morale. E poi lei non si è di certo ammalata per così poco!
“Mangia.” esclama, come per dire che il discorso è chiuso, almeno per quanto la riguarda. Si siede accanto a lui sul letto, porgendogli un piatto colmo delle migliori specialità tipiche di Konoha. Rimane lì a osservarlo tastare tutti gli alimenti presenti, arrossendo quando lo vede prendere tra le mani una ciliegia. Sa che è stupido da parte sua, eppure non può fare a meno di pensare che prenderebbe volentieri il posto di quel frutto; in fondo hanno lo stesso nome, il ragazzo potrebbe mordere lei.
Sasuke la rigira con aria pensierosa tra le sue mani; non sa perché, fra i tanti cibi disponibili abbia scelto proprio questo. Anche il modo in cui sta esitando prima di mangiarla è assurdo; insomma, ha pur sempre una dignità da difendere, che diamine! Non che il fatto che impieghi tutto quel tempo per decidersi a divorarla abbia qualcosa a che fare con Sakura, sia chiaro. Alla fine, si decide a mangiarla; subito dopo averla messa in bocca, la mastica lentamente, per sentire bene il sapore. Gli sono sempre piaciute le ciliegie: la polpa è tenera e succosa e quel sapore dolce non fa altro che migliorare le cose.
Sakura sorride quando vede il succo del frutto scendere lungo le labbra di Sasuke, fino ad arrivare al mento. Senza pensarci, intenerita da quella visione, si abbassa per poterlo raccogliere con le sue dita; subito dopo avere compiuto quel gesto, si lecca le dita, soddisfatta. È assurdo, ma si sente come se avesse baciato il ragazzo; le sembra che quella ciliegia si porti dietro il sapore delle sue labbra.
Solamente dopo avere formulato questo pensiero, arrossisce di botto come se si rendesse improvvisamente conto di quello che ha fatto. Lancia un’occhiata esitante a Sasuke, come se temesse una sua eventuale reazione, ma rimane sorpresa nel notare che anche lui sembra essersi immobilizzato per lo stupore. Cazzo, Sakura l’ha proprio intrappolato.




6) Una nuova vita - Sesto senso


Lo guarda, seduto là da solo su quel prato, e prova un’infinità tenerezza che le fa venire voglia di piangere. Questa mattina non si è presentato ai soliti allenamenti con lei e Naruto; inutile dire che quest’ultimo si è agitato da morire. Ha continuato a girare a destra e a manca, ripetendo che gli avrebbe spezzato personalmente tutte le ossa stavolta se avesse fatto un’altra cazzata delle sue. Anche Kakashi, a modo suo, si è preoccupato; solamente lei è rimasta tranquilla. Qualcosa le ha detto che Sasuke non se ne era andato nuovamente; era molto più probabile che si fosse di nuovo isolato. Non sa neanche lei per quale motivo sia andata lì: forse perché, dentro di sé, sentiva che quello era il posto giusto.
“Come hai fatto a trovarmi?” chiede Sasuke, facendo sobbalzare Sakura per la sorpresa; non pensava si fosse accorto della sua presenza. Il ragazzo non dà alcun segno di volersi muovere; a che servirebbe? Ormai neanche lui può negare il cambiamento che sta avvenendo dentro di lui. Inutile negare che la principale responsabile di questo fatto sia lei; è solamente colpa sua, dannazione. Come dimenticarsi di quando era disposta a ucciderlo per di salvarlo da una vita fatta solamente di odio? Di quando ha saputo la verità sulla storia del clan Uchiha e si è dichiarata disponibile ad aiutarlo a uccidere Danzo? Di quando l’ha riportato a Konoha e l’ha accompagnato in quello stesso posto, malgrado il tono sgarbato che ha usato? Di quando gli ha rivelato il vero motivo per cui l’hanno riammesso a Konoha e ha detto che a lei non interessava comunque? Di quando ha rischiato di ucciderla e malgrado tutto l’ha aiutato comunque con i suoi allenamenti?
È tutta colpa sua, dannazione; ha cercato di tirarlo fuori dalle tenebre e ci è anche riuscita, eppure non ha capito che lui non è pronto. Non può accogliere qualcuno nella sua vita, con il rischio di perderlonuovamente.
“Hai detto che vuoi essere i miei occhi. Avanti, fallo.” esclama, alzandosi improvvisamente in piedi e voltandosi nella direzione della ragazza. Vuole metterla alla prova, vedere quanto è disposta a sopportare e a rischiare per lui. Non è di certo disposto a cambiare per lei, vuole mettere subito in chiaro questo fatto. Resterà sempre il solito bastardo che è sempre stato, anche se lei dovesse mostrarsi all’altezza del compito che vuole svolgere.
Nel sentire quelle parole, Sakura non riesce a trattenere le lacrime che iniziano a scendere copiose lungo le sue guance. Senza dire una parola, corre nella direzione del ragazzo, per poi abbraccialo con tutta la forza di cui dispone. Ha sentito la voce con il quale le ha detto quella frase e, per quanto la sola idea sia ridicola, le sembrava addirittura che si stesse sforzando per non piangere.
“Andremo avanti insieme, Sasuke.” mormora, mentre lui inizia ad accarezzarle i capelli, incerto. Forse sarà merito del suo sesto senso, eppure ha come la certezza che ben presto i due inizieranno una nuova vita, insieme. Ma, per il momento, va bene così.






1) Lascia che io sia i tuoi occhi – Vista: Dunque, credo che questa sia l’unica flashfic che è uscita vagamente simile a come l’ho progettata. La pretesa di Sakura è abbastanza strana, in realtà, e credo che sembrerà così a molte persone. Sono d’accordo nel dire che è anche una frase priva di sensibilità, perché è come se rinfacciasse a Sasuke il suo essere cieco. A discolpa della ragazza, però, posso dire che non l’ha detta con intenti “cattivi”, ma credendo di fare del bene; il fatto che lei non sia Miss Sensibilità è tutta un’altra storia XD Voleva solo essere di’aiuto, diciamo così. D’altra parte, io che ho una vista piuttosto bassa, capisco perfettamente come debba essersi sentito Sasuke, dal momento che èleggermente più orgoglioso della media. È come se Sakura le offrisse il suo aiuto solamente per pietà, almeno dal suo punto di vista; sono d’accordo con quando dice, lui – e anche altre persone che si trovano nella sua condizione – non ha alcun bisogno di quella pietà.

2) Un tono di voce inconfondibile – Udito: Questa flashfic è uscita completamente diversa da come l’avevo inizialmente progettata XD Le frasi all’inizio – e anche quelle a metà, che parlano di Sakura e Sasuke, a dire il vero XD – sono dette da due abitanti qualsiasi di Konoha. Dal momento che la mia stima per gli abitanti del villaggio ha raggiunto i minimi storici, sono convinta che, anche qualora la vera storia del clan Uchiha risultasse di pubblico dominio, a Sasuke non sarebbero risparmiate frecciatine e roba varia. Ah, la frase finale in cui lui dice che il fatto che sa riconoscere comunque il tono di voce di Sakura non significhi nulla è stata scritta perché è convinto che quella sia la realtà. Non perché tenti di negare a se stesso la verità, ma perché è sicuro di non provare niente per Sakura. Povero ingenuo XD

3) Il calore di una mano – Tatto: Sebbene questa flashfic è un fuori programma, è senza dubbio la mia preferita. Insomma, è semplice e senza dubbio anche banale, ma la trovo veramente da loro *modestia: ON* Nelle storie si legge spesso di come i contatti con Sakura trasmettano calore, la sensazione di essere ancora vivo a Sasuke e così via – sia chiaro, uso anche io questo espediente, eh XD – ma mi sono chiesta: e se per una volta fosse il contrario? E così ecco che la mano del ragazzo sembra calda per lei. Ah, questa volta l’ultima frase è veramente un tentativo di Sasuke di credere che a lui non interessa Sakura dal punto di vista sentimentale. Inizia a cedere <3

4) Galeotta fu la pioggia – Olfatto: Si capisce da questa flashfic che io adoro la pioggia? No, vero? <3 Ah, tra parentesi anche io sono convinta che abbia un suo odore, sì u.u So che la paura di Sakura è assolutamente stupida, soprattutto visto che si ritrova ad avere a che fare con morti, missioni e roba varia, ma penso che anche nella vita reale sia capitato che una persona coraggiosa sia terrorizzata dalle cose più stupide XD Come al solito, precisazioni sull’ultima frase: Sasuke ha capito che si sta lasciando fregare dalla ragazza, tuttavia cerca ancora di resistere. È pur sempre un Uchiha, eh u.u

5) Sapore di ciliegia – Gusto: Qui sono stata colta da un dubbio amletico: ma a Sasuke piaceranno o no le ciliegie? So che nei data book c’è scritto che odia ogni topo di dolci; il succo delle ciliegie è dolce, tuttavia non credo che si possa considerare fuori dal canon. Insomma, avrà pure le sue debolezze, questo benedetto ragazzo XD Uhm, per questa flashfic non credo di dovere dare molto spiegazioni: che Sakura è cotta di Sasuke si sa, la vera sorpresa è che anche lui sta cadendo nella trappola dell’amore. L’ultima frase dovrebbe servire a dimostrare che ormai ha capito anche lui di essersi lasciato fregare. Ah, c’est l’amour <3

6) Una nuova vita – Sesto senso: Ultima flashfic (finalmente, dirai te XD). Le donne hanno un sesto senso spaventoso, ormai Sasuke dovrebbe saperlo. Un po’ come quando Sakura ha capito le sue intenzioni quando ha abbandonato Konoha (per lo meno, il mio intento era questo). Lui le dice “Hai detto che vuoi essere i miei occhi. Avanti, fallo.” perché, nella sua mente contorta, è come una specie di prova. Se inizierà a descrivergli la foresta, vorrà dire che è solamente per pietà che lo aiuta (vedi prima flashfic), altrimenti… si può iniziare a pensare a una vita insieme, come dice Sakura <3 Spero di avere fatto Sasuke abbastanza IC, mi sembrava credibile che in una situazione del genere si dovesse sforzare per non piangere (alla fine non lo fa, ma comunque è per sempre un essere umano).





Quarta Classificata al “Flash contest” indetto da Domi_chan sul forum di EFP




Grammatica e lessico: 9 punti
Grammaticalmente parlando, ho riscontrato solo qualche errore che inserisco assolutamente nella categoria “di distrazione” e alcune ripetizioni. Niente di più. Tuttavia, come ho già detto, sarebbe opportuno prestare attenzione anche a queste sviste, trattandosi di storie con meno di 500 parole
Raccolta abbastanza buona anche sotto il profilo del lessico scelto: l’ho trovato appropriato con lo stile e l’argomento preso in esame.
Stile e forma: 9.2 punti
Solitamente sono abbastanza critica con le tue fanfiction, quando si viene a parlare di stile. Lo trovo in genere, infatti, troppo prolisso e dispersivo. Ma non è questo il caso.
La raccolta, a mio parere, si legge meravigliosamente, lasciando al lettore un’immagine vivida e cristallina degli argomenti trattati.
Proseguendo di flash in flash, mi sembrava quasi di essere lì con Sasuke e Sakura, osservarli battibeccare, chiarirsi e spiegarsi, fino ad arrivare ad un lieto fine abbastanza scontato, ma che comunque lascia sempre aperta la porta dell’immaginazione.
Al tuo posto, forse, avrei fatto più attenzione alla punteggiatura - spezzettando alcuni periodi con punti e virgola anziché i punti fermi -, ma si tratta comunque di dettagli irrilevanti, che non intaccano assolutamente il resto della storia.
Originalità: 4.1 punti
Abbastanza originale.
Considerando i recenti avvenimenti, è piuttosto facile - soprattutto per una SasuSaku come te XD - immaginare un futuro nemmeno troppo lontano in cui Sasuke non è più in grado di utilizzare la vista e Sakura tenta di stargli accanto in ogni modo, mettendosi anche contro il villaggio e contro l’Uchiha stesso. A rendere particolare e originale la raccolta, è il fatto che tu abbi deciso di accostare ad ogni flash un senso diverso, mostrandoci passo passo l’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti.
Anche il finale, poi, ha un qualcosa di inaspettato ma comunque convincente: ho di gran lunga preferito, infatti, una conclusione aperta ma realista, che un bacio unito ad un’eterna promessa d’amore a suggellare il tutto.
Brava!
Caratterizzazione dei personaggi: 10 punti
Sakura è Sakura, e Sasuke è Sasuke.
Innamorata, testarda, sentimentale, disposta a tutto per l’amore della vita, ma sempre fedele ai propri ideali e al Villaggio, la prima, scorbutico, refrattario ad ogni tipo di contatto con il mondo, intimidito dal pensiero di poter rimanere di nuovo solo, il secondo.
Assolutamente perfetti.
Se poi ci aggiungiamo anche il fatto che sei riuscita rendere credibile un Sasuke privo della vista, puoi capire il perché del punteggio pieno.
Impressioni personali: 4.2 punti
La tua è una delle storie che più mi ha colpito in positivo. Ben scritta, grammaticalmente corretta, originale, introspettiva e con un’ottima trattazione del tema che hai deciso di affrontare. Tema per niente facile, tra parentesi.
Ottimo lavoro, davvero.


Per un totale di 36.1 punti. 
 

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